programm - Istituto Musicale Pietro Mascagni
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Il 2 febbraio del 1953, ospite in alcune stanze della Casa<br />
Comunale della Cultura di Livorno, iniziava l’attività<br />
della Scuola <strong>Musicale</strong> intitolata a <strong>Pietro</strong> <strong>Mascagni</strong>.<br />
Istituita, come si legge nel manifesto che nel 1953 annunciava<br />
l’inizio delle lezioni, grazie all’iniziativa di un<br />
gruppo di cittadini, cultori e appassionati dell’Arte che si<br />
fecero interpreti della domanda di cultura e di formazione<br />
musicale che emergeva dalla popolazione livornese da<br />
poco uscita dall’orrore della guerra, la Scuola <strong>Mascagni</strong><br />
acquistò in breve sempre più ampia risonanza formando<br />
molti valenti musicisti e professionisti.<br />
Fin dal suo sorgere ebbe il sostegno - morale e finanziario<br />
- delle istituzioni locali. Riunite in Consorzio, la Provincia<br />
e il Comune di Livorno non solo ne garantirono l’esistenza<br />
ma favorirono il processo di sviluppo che condusse<br />
alla sua trasformazione in <strong>Istituto</strong> <strong>Musicale</strong> pareggiato<br />
ai Conservatori di Stato e, finalmente - con la legge 508<br />
del ’99 di riordino degli studi superiori musicali, artistici<br />
e di danza - al suo riconoscimento quale <strong>Istituto</strong> di Alta<br />
Formazione Artistica <strong>Musicale</strong>.<br />
Nella ricorrenza del 60° anniversario, che culminerà con<br />
le celebrazioni in occasione dell’inizio d’anno accademico<br />
2013 - 2014, l’<strong>Istituto</strong> ha in progetto la produzione di<br />
numerosi concerti che intendere realizzare in alcuni dei<br />
luoghi più significativi della città a sottolineare, così, il<br />
saldo rapporto con essa e con le sue realtà istituzionali.<br />
www.portolivorno2000.it<br />
Salvatore Sciarrino<br />
Il cerchIo<br />
taglIato<br />
deI suonI<br />
(1997)<br />
per 4 flauti solisti e 100 flauti migranti<br />
lIvorno<br />
13 Aprile 2013 - Ore 19,00<br />
termInal crocIere<br />
Piazzale dei Marmi<br />
flauti solisti<br />
lorenzo del grande, sara capanna,<br />
livia schweizer, angela camerini<br />
flauti migranti<br />
rete regionale Flauti toscana<br />
direttore<br />
carlomoreno volpini
Salvatore Sciarrino<br />
Il cerchIo<br />
taglIato<br />
deI suonI<br />
(1997)<br />
per 4 flauti solisti e 100 flauti migranti<br />
Docenti coorDinatori<br />
antonio Barsanti, lorenzo del grande,<br />
gloria lucchesi, Paola saponara, mauro rossi<br />
rete regionale flauti toscana<br />
Classi di flauto delle scuole:<br />
<strong>Istituto</strong> comprensivo galilei Pieve a nievole<br />
scuola media gandhi Firenze<br />
scuola media statale niccolini Ponsacco<br />
I.c. Primo levi Impruneta<br />
I.c. lucca 2<br />
I.c. lucca 6<br />
I.c. camaiore1<br />
scuola media don milani Firenze<br />
I. c. masaccio Firenze<br />
I. c. Poliziano Firenze<br />
liceo dante Firenze<br />
IsIs niccolini Palli livorno<br />
scuola media Borsi livorno<br />
accademia della chitarra Pontedera<br />
<strong>Istituto</strong> superiore di studi musicali Boccherini lucca<br />
Issm Franci siena<br />
Issm mascagni livorno<br />
Uno straripante numero di giovani continua a intraprendere<br />
lo studio del flauto, il quale purtroppo li lascerà sottoccupati.<br />
Proprio a fronte di una simile premessa, concepii l’idea di una<br />
migrazione di suoni, il passaggio cioè di generazioni di suoni semplici,<br />
portati da una marea di flautisti in movimento. Il suono di<br />
grandi masse è affascinante. Se ne possono trovare infiniti esempi<br />
tra i fenomeni di natura, basti pensare agli uccelli, ai grilli, a<br />
un mercato affollato, al traffico, alla pioggia. Mi venne anche in<br />
mente di applicare a quattro flauti solisti la doppia rotazione: stavolta<br />
suoni di durata breve e perfino puntuale, che per-mettano<br />
un’accelerazione vorticosa.<br />
Dunque i solisti creano un ambiente sonoro intorno al pubblico.<br />
Prima sono risposte incrociate che echeggiano da estremità<br />
opposte e quando i suoni prendono a girare, e si sdoppiano, poi<br />
si moltiplicano, possiamo spingerci sino alla perdita delle coordinate<br />
di spazio e tempo. I flauti migranti tagliano l’ambiente in<br />
diagonale, avanzando sempre nel medesimo verso e suggerendo<br />
infine un flusso ininterrotto di gente. Circolarità dello spazio e<br />
del tempo dove la metafora del viaggio apre un solco.<br />
Che altro? Una farfalla bianca traversa un campo, sembra<br />
svolazzare a casaccio. Invece ha una direzione precisa e non<br />
è sola. Non esistono specie di esseri viventi che non si spostino<br />
periodica-mente. Pure l’uomo migra, e gli ultimi tempi abbiamo<br />
assistito a eventi che pensavamo tramontati per sempre nella<br />
storia. Eventi drammatici: la nostra specie è infatti fortemente<br />
imbrigliata da un istinto opposto, l’istinto alla casa, alla stabilità,<br />
a mantenere la società entro un equilibrio impossibile. Impossibile?<br />
Sì, la vita è mutamento. Ormai è molto diradato il ritmo<br />
delle nostre migrazioni. Non tutti riusciamo. Ma chi viene preso<br />
dalla febbre di partire, non è facile che resista. A lui (a noi) buon<br />
viaggio. Incontro a un’altra musica, incontro all’incognito, incontro<br />
a un altro paese.<br />
Salvatore Sciarrino