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Oche e Maiali - Il ponte dei sapori

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“<strong>Oche</strong> e <strong>Maiali</strong>”<br />

“Ponte <strong>dei</strong> Sapori” - Trecasali<br />

Fare la prefazione ad un libro non è una cosa che capita tutti i giorni, farlo ad un libro di cucina<br />

ancora meno; cercherò quindi di spiegarvi il perché della scelta di realizzare questo “ricettario”.<br />

Quando assieme agli organizzatori della 3° edizione del “Ponte <strong>dei</strong> Sapori” si è pensato di introdurre<br />

oltre al maiale l’oca, inizialmente molti erano perplessi e un po’ ci ridevano dietro, le domande erano<br />

sempre le stesse “ Cosa c’entra l’oca con il maiale”, e poi “non la mangia nessuno”, “non è buona”, “e po’ i<br />

ochi ien stupid”, “i parlaran dal paes ed Tricase’ dagli ochi e di ocon”.<br />

Normalmente, dopo queste affermazioni, si ci poteva scoraggiare e ci si poteva far prendere dal pensiero<br />

di mollare tutto, di lasciar perdere, e di concentrarsi solo sul maiale…<br />

Invece no. E allora siamo andati alla ricerca <strong>dei</strong> nostri anziani, depositari delle nostre antiche tradizioni<br />

e abbiamo chiesto, e da lì abbiamo cominciato a riscoprire un mondo che molti di noi non hanno<br />

conosciuto o del quale si era persa quasi completamente la memoria.<br />

Ecco quale è stato lo sprono che ci ha portato ad organizzare la 3° edizione del Ponte <strong>dei</strong> Sapori,<br />

abbinando il maiale con l’oca, percorrendo un <strong>ponte</strong> ideale verso il passato, per proiettarlo nel futuro.<br />

Da lì è nata una simpatica scommessa: far conoscere e parlare di un animale antico e moderno. Chi<br />

non ricorda infatti le oche del Campidoglio che salvarono i romani dai galli, o le oche nei fumetti di<br />

Topolino, o dal lato culinario il famoso paté di foie gras <strong>dei</strong> nostri cugini francesi, o chi non ha mai<br />

indossato un piumino d’oca, o dormito avvolto da un caldo piumino in piuma d’oca?<br />

Ebbene, ora torna un po’ la memoria, di quando quelli della mia età vedevano le oche nei cortili delle<br />

nostre aziende agricole, di quando le stesse avvicinandosi a loro facevano rumore starnazzando nel loro<br />

passo goffo e traballante con quei piedi strani, per noi bambini, e che a volte ci rincorrevano e non solo<br />

per far festa… Chi non ricorda i nostri nonni che, con il sorriso sotto i baffi, ci dicevano “stacci lontano,<br />

non farle arrabbiare, che altrimenti ti beccano il sedere…”.<br />

Tutto questo ora si vede molto raramente; le nostre aziende agricole sono cambiate, si sono industrializzate,<br />

le nostre vecchie résdore e massaie in parte non ci sono più, sono quasi completamente spariti i pollai e<br />

il nostro palato si è spostato verso prodotti diversi, quasi nessuno le cucina più.<br />

Abbinare l’oca con il maiale è stata una scelta che ha visto l’amministrazione comunale di Trecasali -<br />

assieme alle associazioni di volontariato e ad alcuni ristoratori locali che hanno creduto in questa iniziativa<br />

- tentare di riscoprire i <strong>sapori</strong> che erano presenti anni fa sulle nostre tavole, nel tentativo di contribuire<br />

a mantenere vive le nostre antiche tradizioni, farle conoscere, tramandarle.<br />

Cercare di tornare a valorizzare l’oca e i prodotti che dall’oca si possono ottenere sarà sicuramente<br />

una operazione di “archeologia gastronomica”, ma potrà rappresentare anche un valore aggiunto alla nostra<br />

economia agricola locale, come hanno fatto prima di noi altre località del territorio nazionale, che hanno<br />

creduto in questa operazione di valorizzazione e di recupero.<br />

Un modo per far conoscere il nostro territorio padano fatto di nebbia ma anche di tradizione, di<br />

mangiar bene e soprattutto sano...<br />

Sicuramente il maiale è un animale meglio conosciuto, dal quale si ricavano prodotti che normalmente<br />

e quotidianamente tutti apprezzano per il loro indiscutibile sapore; l’oca invece ha perso negli anni la<br />

popolarità che derivava dalla diffusione, nonostante il tentativo di alcuni ristoratori di proporla ai<br />

consumatori.


Da qui la scelta, con questo libro, di proporre ricette semplici ma sicuramente gustose ed avvincenti,<br />

che, siamo convinti, avvicinerà il consumatore alla conoscenza di entrambi gli animali, che sono accomunati<br />

da un vecchio detto contadino: di entrambi infatti “non si butta via niente”.<br />

Ed anche delle tradizioni del passato non vogliamo buttare via niente!!<br />

Un grazie di cuore a tutti coloro che ci hanno aiutato nella stesura di questo ricettario e naturalmente<br />

…buon appetito a tutti.<br />

Igino Zanichelli<br />

Assessore alle Attività Produttive<br />

Comune di Trecasali


Maiale e Oca<br />

un binomio animale storico della bassa<br />

Un motivo conduttore pressoché costante di questi primi anni del secondo millennio nell’azione<br />

<strong>dei</strong> mass-media è sicuramente costituito dal costante (a tratti ossessionante!) bombardamento di<br />

informazioni, aggiornamenti e, addirittura, anticipazioni “da gossip” in argomento di alimentazione e<br />

cultura alimentare.<br />

Pagine intere di giornali quotidiani e periodici e lunghe ore di trasmissione di gran parte delle reti<br />

televisive, infatti, sono dedicate all’arte culinaria e alla recensione e all’esecuzione pratica di ricette da<br />

parte di cuochi famosi o di personaggi noti per altri motivi, che si giocano la loro fama o prestigio<br />

disquisendo di cucina o mettendosi loro stessi ai fornelli.<br />

Dalla quantità alla qualità<br />

Questa situazione, in realtà, completa un ciclo storico-culturale e mediatico che ha avuto inizio negli<br />

anni ‘50 quando, risolto definitivamente il problema di disporre del pane quotidiano, la società<br />

italiana si è messa alla ricerca del companatico, trovandolo in abbondanza nelle (allora!) rivoluzionarie<br />

pratiche zootecniche, che facevano sfornare dagli allevamenti polli da arrosto di poche settimane di vita<br />

e vitelli in grado di fornire montagne di carne rosata nel breve volgere di alcuni mesi.<br />

…e la qualità ? In quegli anni era in gran parte sacrificata sull’altare della quantità e <strong>dei</strong> bassi prezzi,<br />

tali da consentire l’accesso quotidiano alla carne per tutti gli strati economico-sociali, anche quelli per i<br />

quali, fino a poco tempo prima, questa componente alimentare era decisamente un lusso. Solo dopo<br />

alcuni lustri, infatti, l’ulteriore miglioramento del tenore di vita ha riportato in primo piano la qualità<br />

degli alimenti, soprattutto quelli di origine agro-zootecnica, complice anche una migliore attenzione <strong>dei</strong><br />

cittadini ai problemi dell’ambiente, ai rischi da inquinamento e, appunto, a quelli suscettibili di modificare<br />

in senso negativo i prodotti destinati all’alimentazione dell’uomo.<br />

N<br />

Dalla fame ai rischi da iperalimentazione<br />

ell’àmbito della qualità generica degli alimenti, poi, si è sviluppata anche l’attenzione per il loro<br />

contenuto dietetico, che ha superato rapidamente l’identificazione bromatologica più semplicistica di “ciò<br />

che fa ingrassare”, fino ad individuare ed evitare le componenti nutrizionali che apportano più colesterolo<br />

e, persino, quelle che contengono il colesterolo più pericoloso.<br />

Questo balzo in avanti relativamente recente della cultura agroalimentare ha portato a demonizzare<br />

le parti grasse degli alimenti e, addirittura, intere categorie di animali produttori di derrate alimentari,<br />

anche se proprio dai grassi l’organismo umano trae costituenti essenziali per molte funzioni vitali (vitamine,<br />

ormoni, ecc.).<br />

In realtà, il rischio alimentare è associato in larga misura alla quantità di ciò che si introduce<br />

nell’organismo, qualunque ne sia la composizione in proteine, grassi e carboidrati, in rapporto ai fabbisogni<br />

energetici e strutturali del nostro corpo. In questa prospettiva, dunque, la moderna medicina nutrizionale<br />

propone una sorta di “ritorno alle origini” delle nostre abitudini alimentari, quelle che si dovevano<br />

forzatamente rispettare quando le risorse economiche e la disponibilità di alimenti erano assai più basse<br />

e, per contro, l’attività fisica e il lavoro manuale erano assai più consistenti.


Dalla dieta alla cultura dell’alimentazione<br />

Alato e di seguito a questa esigenza di razionalizzare l’apporto energetico rispetto alle reali esigenze<br />

dell’organismo, che propone evidentemente l’assunzione di quantità moderate di alimento, si è<br />

sviluppata la recentissima riscoperta delle motivazioni storico-culturali che sono all’origine delle nostre<br />

abitudini e tradizioni alimentari, anche quelle messe in crisi dalle leggende metropolitane degli “alimenti<br />

assassini”.<br />

Di questa “andata e ritorno”, dall’uso alimentare quotidiano al “vade retro” di qualche anno fa, fino<br />

alla riscoperta attuale, sono state protagoniste due specie animali che fanno parte della storia <strong>dei</strong> nostri<br />

paesi, il maiale e l’oca, ambedue largamente presenti nella realtà micro-agroeconomica di tutta la storia<br />

recente e lontana delle valli del Po e <strong>dei</strong> suoi affluenti.<br />

Per secoli, infatti, maiali e animali da cortile, in particolare le oche, hanno integrato i bilanci delle<br />

aziende agricole familiari della Bassa, in cui la gestione di questi animali ricadeva sulle donne e sui giovani<br />

non ancora impegnati nelle operazioni di allevamento <strong>dei</strong> bovini da latte. Donne e ragazzi, infatti,<br />

provvedevano ad allevare questi animali, anche portandoli al pascolo su colture e aree non utilizzabili<br />

per altre finalità zooproduttive (stoppie, sponde <strong>dei</strong> canali, ecc.), nonchè somministrando alimenti di<br />

scarsa qualità e di costo nullo (residui di cucina, cereali e foraggi “di seconda” o di scarto, ecc.). Alla fine<br />

<strong>dei</strong> rispettivi cicli produttivi rimaneva così una discreta produzione zootecnica, comunque realizzata<br />

senza spese e disponibile per l’alimentazione diretta della famiglia ovvero per la vendita.<br />

Questa realtà agroproduttiva storica delle nostre campagne si è rapidamente dissolta con la meccanizzazione<br />

agricola, l’esasperazione delle specializzazione nostrana a vantaggio del settore lattiero-caseario, l’evoluzione<br />

della condizione femminile in campagna e l’aumento dell’età della scuola obbligatoria, che hanno ridotto<br />

la disponibilità di manodopera familiare, “confinando” l’allevamento di queste specie in aziende dedicate<br />

e con un elevato contenuto tecnologico.<br />

La memoria di questa realtà zootecnica storica, però, non si è affatto esaurita e, anzi, ha trovato nuova<br />

vitalità proprio nella ricerca e nella riscoperta delle nostre radici agricole che inevitabilmente è conseguita<br />

alla crisi del modello esistenziale iperconsumistico. A questa crisi, del resto, ha contribuito non poco la<br />

percezione <strong>dei</strong> rischi intrinseci a questo modello di vita, non ultimo quello associato alle malattie da<br />

eccesso consumistico-alimentare.<br />

Dalla storia degli alimenti alla riscoperta <strong>dei</strong> valori del passato<br />

I<br />

l maiale e l’oca come animali da produzione e da consumo aziendale, dunque, stanno rientrando<br />

nella nostra attenzione storico-culturale alimentare, presupposto indispensabile per la ripresa<br />

della loro produzione e della loro disponibilità sul mercato. Del resto, la stessa zootecnologia che ha<br />

consentito le grandi produzioni zootecniche di cui si diceva prima ha contribuito anche a migliorare la<br />

qualità nutrizionale e sanitaria delle carni, soprattutto quelle suine. Queste ultime, in particolare, pur<br />

non avendo abdicato alla loro qualifica culinaria di “carni grasse”, a seguito di selezioni genetiche specifiche<br />

hanno perduto una percentuale consistente del loro contenuto in colesterolo “cattivo” HDL, quello che<br />

si ritiene responsabile di modificazioni circolatorie nell’uomo, a vantaggio del colesterolo ”buono” LDL.<br />

Questo problema non esiste comunque per la carne di oca, considerata grassa ma “bianca” a tutti gli<br />

effetti e, perciò, più sicura per quanto attiene al rischio cardiovascolare per il consumatore.<br />

Bene hanno fatto in questo senso, dunque, il Comune di Trecasali e gli altri enti pubblici e privati<br />

che lo fiancheggiano nella realizzazione di iniziative che, anche con questa raccolta di ricette, promuovono<br />

la conoscenza delle antiche produzioni agroalimentari della Bassa e la riscoperta di <strong>sapori</strong> antichi: forse<br />

non è lontano il giorno in cui l’atmosfera ipertecnologica e invero un po’ squallida delle nostre moderne<br />

aziende agricole sarà vivacizzata dallo starnazzare di branchi di oche e da enormi suini grufolanti!<br />

Prof. Giuseppe Zannetti<br />

ordinario di Patologia Medica Veternaria<br />

all’Università di Parma


Del Maiale non si butta niente<br />

<strong>Il</strong> maiale (sus scrofa, o anche sus domesticus) è un suide addomesticato appartenente ai mammiferi<br />

dell’ordine artiodattili suiformi. <strong>Il</strong> maschio si chiama verro e la femmina scrofa, mentre i cuccioli<br />

sono detti lattonzoli.<br />

È uno degli animali da macello più diffusi e più utilizzati dall’uomo. <strong>Il</strong> maiale è sempre stato di vitale<br />

importanza nel sistema alimentare umano, ha un’ampia gamma di sottoprodotti derivati, che vanno da<br />

articolatissime specifiche lavorazioni delle carni, allo sfruttamento delle setole (secondo un antico detto<br />

“del maiale non si butta via niente”).<br />

1<br />

Maialee Oca


Lonza di maiale al latte<br />

Ingredienti per 4 persone: 1,2 kg di lonza di maiale, 1 cipolla, olio extra vergine di oliva q. b. , 2 spicchi<br />

di aglio, 1 rametto di rosmarino, qualche foglia di salvia, 1 litro di latte,1<br />

noce di burro, poca farina, sale e pepe.<br />

In una casseruola rosolare la cipolla affettata con l’olio, adagiarvi la lonza e farla dorare girandola, salare<br />

e pepare. Aromatizzare con le erbe e bagnare con il latte.<br />

Far cuocere a fuoco lento rigirandola spesso a cottura ultimata addensare la salsa con poca farina impastata<br />

ad una noce di burro. Aggiustare di sapore e filtrare.<br />

Servire la lonza affettata con abbondante salsa.<br />

Gnocchi alla salsiccia funghi e zafferano<br />

Ingredienti per 4 persone: 400 g di gnocchi, 300 g di salsiccia, 200 g di funghi misti trifolati, 1 spicchio<br />

di aglio, panna da cucina 1-2 cucchiai, 1 bustina di zafferano, scaglie di<br />

parmigiano, olio, sale e pepe.<br />

Pelare e schiacciare uno spicchio di aglio, farlo appassire nell’olio. Unire la salsiccia sbriciolata, rosolarla<br />

bene e aggiungere i funghi. Sciogliere la bustina di zafferano in 1\2 bicchiere di acqua e aggiungerlo alla<br />

salsa con 1-2 cucchiai di panna. Cuocere finche risulterà una salsa ben legata.<br />

Cuocere gli gnocchi, tirarli su con una schiumarola appena salgono a galla e metterli nella padella con il<br />

condimento, mescolare bene e servire con delle scaglie di parmigiano.<br />

Ingredienti per 4 persone: 4 costolette di maiale, 1 bicchiere di lambrusco, burro.<br />

6<br />

Maiale al vino<br />

Infarinare le costolette, e salarle. Dorare da ambo le parti in una padella con olio d’oliva, bagnare con<br />

lambrusco, lasciar evaporare e ultimare la cottura. Servire le costolette con la salsa al vino legata con poca<br />

farina impastata ad una noce di burro e filtrata.<br />

Sanguinaccio<br />

Ingredienti: 1 litro di sangue di maiale, 1 litro di latte, 1\2 kg di farina di castagne, 1 manciata di pinoli,<br />

1 manciata di uvetta secca, 5 noci tritate, 1 scorza di buccia di arancia e 1 di limone tagliate<br />

sottili, 3 cucchiai di miele, una presa di sale, un bicchierino di liquore sassolino.<br />

Si mescola il tutto, si versa in una teglia grande e si cuoce in forno caldo.


7<br />

Bocconcini di maiale<br />

Ingredienti per 4 persone: 800 g di spalla di maiale, 100 g di ceci lessati, 2 bustine di zafferano, 2<br />

cipolle, 3 foglie di alloro, 1 ciuffo di prezzemolo, 1\2 bicchiere di vino bianco,<br />

farina q. b., olio d’oliva, sale e pepe.<br />

Tagliare la carne a bocconcini, levando i grassetti e infarinare. Tritare la cipolla e farla dorare in padella<br />

con dell’olio, quindi unire i bocconcini infarinati, salare, pepare e rosolare qualche minuto. Bagnare con<br />

vino e far evaporare, cuocere per circa 20 minuti coprendo con un coperchio. Aggiungere i ceci lessati<br />

precedentemente e le bustine di zafferano sciolte in 1 bicchiere di acqua. A cottura ultimata spolverare<br />

con il prezzemolo tritato.<br />

Carne di maiale alla pizzaiola<br />

Ingredienti per 4 persone: g 400 di pomodori pelati, 1\2 kg di fettine di carne di maiale, origano,<br />

prezzemolo tritato, 2 spicchi di aglio, olio d’oliva, sale e pepe.<br />

Soffriggere in padella gli spicchi di aglio schiacciato con l’olio, aggiungere i pomodori pelati tagliati, il<br />

prezzemolo tritato, l’origano, il sale e il pepe e lasciare cuocere.<br />

Aggiungere le fettine di maiale, cuocerle girando e servire.<br />

Filetto di maiale al radicchio<br />

Ingredienti per 4 persone: 240 g filetto di maiale, 1\2 cipolla, 1 cucchiaio di pinoli, radicchio un cespo,<br />

20 g di burro, olio d’oliva, 1 bicchiere di cabernet sauvignon, sale e pepe.<br />

Tagliare il filetto in quattro parti uguali di circa 60 g. Fare sciogliere il burro in una padella, unire l’olio<br />

e il filetto e lasciare rosolare da ambo le parti.<br />

Affettare la cipolla e il radicchio e tritare i pinoli, aggiungerli nella padella, farli rosolare e bagnare con<br />

il vino, fare in<strong>sapori</strong>re per 3 minuti, salare e pepare. Disporre la carne su un piatto riscaldato e servire.<br />

Filetto di maiale allo speck di Sauris<br />

Ingredienti per 4 persone: 1 filetto di maiale, 12 fette di speck di Sauris, olio e burro q. b., 1 bicchiere<br />

di vino bianco, ricotta affumicata.<br />

Tagliare il filetto in tranci, avvolgere nello speck di Sauris. Infarinare, e rosolare in padella con fondo di burro<br />

e olio. Bagnare con vino bianco quindi, a cottura ultimata, servire con scaglie di ricotta affumicata.<br />

Maialee Oca


8<br />

Maiale alle prugne<br />

Ingredienti per 4 persone: 800 g lombo di maiale disossato, 1\2 bicchiere di marsala, 300 g di prugne<br />

secche, 1\2 bicchiere vino bianco secco, burro 50 g, farina, prezzemolo tritato,<br />

sale e pepe.<br />

Mettere in ammollo le prugne secche denocciolate nel vino e marsala. Tagliare a fette la lonza di maiale,<br />

salare pepare, passare nella farina e far dorare in padella con il burro e un filo di olio.<br />

Aggiungere le prugne bagnando con un po’ di vino e marsala la carne, lasciar evaporare e legare il fondo<br />

di cottura ritirandolo sul fuoco.<br />

Salame fresco con aceto e cipolla<br />

Ingredienti per 4 persone: 12 fette di salame, 1\2 cipolla, olio d’oliva, 1\2 bicchiere di aceto.<br />

Affettare sottilmente la cipolla e stufarla in padella con olio aggiungendo dell’acqua, adagiare sopra la<br />

cipolla le fette di salame e bagnare con 1\2 bicchiere di aceto e lasciarlo cucinare per altri 10 minuti.<br />

Servire con polenta arrostita.<br />

Maiale con purea di mele<br />

Ingredienti per 4 persone: 500 g di lonza di maiale, 300 g funghi porcini trifolati, 2 mele renette, 1<br />

costa di sedano, 1 carota, due spicchi di aglio, 1\2 bicchiere di vino barolo,<br />

olio d’oliva, brodo, zucchero, sale e pepe.<br />

Far rosolare il maiale in olio, aglio, carota e sedano. Bagnare con il barolo e far cuocere la lonza a fuoco<br />

lento coprendo con il brodo per metà.<br />

Togliere la lonza e filtrare il fondo di cottura. Per il contorno: sbucciare e affettare le 3 mele renette, stufarle<br />

in padella con un filo di olio, bagnare con 1\2 bicchiere di barolo e ultimare la cottura aggiungendo del<br />

brodo, fino ad ottenere una purea. Servire il maiale affettato, guarnire con i funghi porcini trifolati in<br />

precedenza, bagnare con sugo di cottura e accompagnare con la purea di mele.<br />

Carne di maiale con peperoni<br />

Ingredienti per 4 persone: 2 peperoni gialli, 4 fette di lonza di maiale, g 200 di polpa di pomodoro,<br />

olio, 1 spicchio di aglio, prezzemolo tritato, sale e pepe q.b.<br />

In una padella con un filo di olio e l’aglio schiacciato, rosolare i peperoni tagliati a filetti, salare, pepare e<br />

aggiungere la polpa di pomodoro. Far cuocere, unire le fettine di lonza, cuocere per altri 10 minuti.


Involtini di maiale con mozzarella<br />

Ingredienti per 4 persone: g 200 mozzarella di bufala, fettine di carne di maiale, funghi trifolati, piselli,<br />

dadini di prosciutto, olio d’oliva, farina sale e pepe.<br />

Tagliare la mozzarella di bufala in dadi, condirla con olio d’oliva, sale e pepe.<br />

In una padella con dell’olio e uno spicchio di aglio rosolare i funghi e i piselli. Sgocciolare e unire alla<br />

mozzarella. Fare degli involtini con all’interno: la mozzarella, i funghi, i piselli e i dadini di prosciutto.<br />

Chiudere con lo stuzzicadenti e cucinare in forno a 180° per circa 20 minuti.<br />

9<br />

Polpette della mietitura<br />

Ingredienti per 8 persone: g 250 di pane raffermo, g 100 macinato di maiale, g 100 salsiccia, 1 bicchiere<br />

di vino bianco secco,1 cipolla, 4 uova intere, latte q.b., g 100 pecorino<br />

grattugiato, polpa di pomodoro, olio d’oliva, sale.<br />

Mettere in ammollo il pane nel latte, sgocciolarlo bene e passarlo al tritacarne, aggiungere la carne macinata,<br />

la salsiccia sbriciolata, le uova, il pecorino e sale. Impastare bene gli ingredienti e formare le polpette.<br />

In una padella con fondo di olio e cipolla rosolare le polpette, bagnare con vino bianco, lasciare evaporare<br />

e aggiungere la polpa di pomodoro; ultimare la cottura aggiustando di sale.<br />

Fegato di maiale con alloro<br />

Ingredienti per 4 persone: 4 fette di fegato di maiale, una rete di maiale, 4 foglie di alloro, una cipolla,<br />

sale e olio di oliva.<br />

Stendere la rete di maiale precedentemente lavata e pulita con cura, tagliatela in modo da avere <strong>dei</strong><br />

riquadri. Mettere sopra la rete una foglia di alloro, il fegato, la cipolla tagliata sottile e il sale. Avvolgere il<br />

fagottino, ungete di olio e arrostite in padella antiaderente.<br />

Insalata di orecchie e cotenna di maiale<br />

Ingredienti per 4 persone: 2 orecchie di maiale, g 400 di cotenna di maiale, soncino, indivia belga, lattuga,<br />

trevigiana, pomodori rossi, olio extravergine d’oliva, limone, sale e pepe.<br />

Lavare le orecchie e la cotenna di maiale, bollirle in pentola con acqua fredda per circa 30 minuti.<br />

Scolare, risciacquare e rimettere a cuocere con acqua pulita e leggermente salata fino a cottura completata.<br />

Nel frattempo preparare le insalate su un piatto da portata, disporvi sopra le orecchie e la cotenna tagliati<br />

a strisce. Guarnire con fette di pomodoro, condire con olio, limone, sale e pepe.<br />

Maialee Oca


Filetto di maiale con cipolle glassate<br />

Ingredienti per 4 persone: Filetto di maiale (100-120 g. porzione), 100 g cipolline in agrodolce, prezzemolo<br />

tritato, vino lambrusco, aglio, olio d’oliva, sale.<br />

Rosolare in padella con olio le cipolline in agrodolce sgocciolate, sfumarle con il lambrusco e terminare<br />

la cottura. Spadellare il filetto con olio, servire con a parte le cipolline e spolverare con prezzemolo tritato.<br />

10<br />

Salsicce ubriache<br />

Ingredienti per 4 persone: g 800 di salsicce di maiale, g 90 di burro, 2 bicchieri di lambrusco, 1 mestolo<br />

di brodo, olio di oliva, farina, sale e pepe.<br />

Forare le salsicce con uno stuzzicadenti, disporle in una padella unta con olio e far cuocere.<br />

Bagnare con il lambrusco, tenendo il fuoco alto, far ridurre e togliere le salsicce. Legare il fondo con il<br />

burro e della farina, cucinare 2 minuti e servire le salsicce con sopra la salsa al lambrusco.<br />

Fagioli in umido con zampetti<br />

Ingredienti per 8 persone: kg 1,2 di fagioli bianchi di Spagna, 4 zampetti di maiale, g 100 di cotiche<br />

di maiale, g 600 di polpa di pomodoro, 1 cipolla, 1 costa di sedano, 1 carota,<br />

olio d’oliva, sale e pepe.<br />

Tenere a bagno i fagioli per almeno 12 ore, lessare e scolare. A parte far cuocere in acqua i zampetti per<br />

circa 1 ora. Raschiare e passare sulla fiamma le cotiche, tagliarle a strisce e lessarle in un’altra pentola.<br />

Fare un trito con sedano, carota e cipolla, soffriggere con olio, quindi unire le cotiche e gli zampetti di<br />

maiale, in<strong>sapori</strong>re, unire la polpa di pomodoro e i fagioli lessati. Fare cuocere per circa 1\2 ora, regolare<br />

di sale e pepe e servire.<br />

Filetto di maiale con mele e cavolo rosso<br />

Ingredienti per 4 persone: 2 filetti di maiale puliti, g 200 di cavolo rosso, 2 mele renette, 1 bicchierino<br />

di aceto di mele, 1 bicchierino di calvados, 1 cucchiaino di miele, olio d’oliva,<br />

rete di maiale, sale e pepe.<br />

In una casseruola fare con fondo di olio con il trito di: 1 costa di sedano, mezza cipolla, mezzo porro, 1<br />

scalogno, 1 foglia di alloro, alcune bacche di ginepro, 1 rametto di timo, 1 rametto di salvia, 1 rametto di<br />

rosmarino, buccia di arancia e di limone, pepe in grani. Rosolare i filetti di maiale avvolti nella rete di maiale<br />

salati e pepati, bagnare con il calvados e cuocere aggiungendo dell’acqua. A parte stufare il cavolo rosso, le<br />

mele, bagnare con l’aceto di mele e aggiungere dell’acqua e il miele. Servire su un piatto da portata il cavolo<br />

e le mele stufate, mettere sopra le fette di filetto e nappare con il fondo di cottura filtrato e legato.


L’<br />

oca vive in libertà, mangia erba medica fresca, erba di prato, cereali come mais verde e orzo prodotto<br />

nelle aziende.<br />

La sera, quando vengono messe al coperto, hanno un metro quadrato a disposizione per due.<br />

Prima di essere macellate devono avere almeno sette mesi, dieci se saranno impiegate per fare salumi.<br />

La carne di oca generalmente viene cucinata arrosto,<br />

accompagnata da abbondante patate che assorbono<br />

in parte il grasso, facendole così diventare gustose<br />

e fragranti!<br />

Affinché la carne risulti croccante, non<br />

bisogna mai bagnare l’oca con il suo<br />

sugo, è consigliabile inoltre cuocerla<br />

appoggiata sulla griglia del forno<br />

in modo che il grasso coli nella<br />

sottostante leccarda dove và<br />

precedentemente versato un<br />

bicchiere d’acqua.<br />

Tempi di cottura: un’ora per<br />

il primo chilogrammo di peso<br />

e 15 minuti per ogni<br />

chilogrammo successivo.<br />

Acquistando un’oca intera<br />

bisogna restare su esemplari<br />

che abbiano tra gli otto e i<br />

nove mesi e un peso di circa<br />

tre chilogrammi, in modo che<br />

la cottura del forno di casa<br />

avvenga alla perfezione.<br />

Se, invece, si compra a pezzi,<br />

ricordate che il quarto<br />

anteriore è la parte migliore.<br />

1<br />

L’oca e la sua carne


12<br />

Gnocchi al Sugo D’oca<br />

Ingredienti per 4 persone: 1,5 kg di patate, 1 kg di oca in pezzi, 800 g di pomodori pelati, un bicchiere di<br />

vino bianco secco, mezzo bicchiere di olio extravergine d’oliva, carote, sedano, cipolla,<br />

farina bianca, formaggio parmigiano grattugiato, sale.<br />

Lessare le patate in acqua salata, pelarle ancora calde, schiacciarle e impastarle con quanta farina è necessaria<br />

per ottenere un impasto omogeneo. Formare <strong>dei</strong> bastoncini (come grissini) e ricavare, tagliando con un<br />

coltello, gli gnocchi. Versare gli gnocchi in acqua bollente salata, raccoglierli quando vengono a galla e<br />

condire con abbondante sugo e parmigiano semistagionato.<br />

Per il condimento rosolare in un tegame le verdure con l’olio e unire i pezzi dell’oca facendoli in<strong>sapori</strong>re<br />

nel soffritto. Aggiungere il vino, salare e cuocere per circa un’ora avendo cura di aggiungere se necessario<br />

altro vino o brodo. Versare a questo punto pomodori pelati sgocciolati e continuare la cottura, a fuoco<br />

basso, per trenta minuti. A cottura ultimata togliere i pezzi dell’oca, spolparli sminuzzando la carne in<br />

piccoli pezzi e rimetterli nel sugo per in<strong>sapori</strong>rli. Aggiustare di sale.<br />

Scaloppa di fegato grasso all’aceto balsamico<br />

Ingredienti per 4 persone: 400 g fegato grasso d’oca crudo da tagliare in 4 scaloppe,1 cucchiaio di aceto<br />

balsamico tradizionale di Modena, 300 g di galletti,1 spicchio di aglio,1 cucchiaio<br />

di prezzemolo tritato, 50 g di burro, sale e pepe.<br />

Pulire accuratamente i funghi, lavarli e asciugarli bene, a parte in una padella con olio d’oliva farli rosolare<br />

con lo spicchio di aglio e il prezzemolo tritato, cucinare aggiustando di sale e pepe e mantenere in caldo<br />

da parte. Scaldare una padella antiaderente e rosolarvi le scaloppe di fegato grasso (salate, pepate e passate<br />

nella farina) a fuoco vivace rosolarle da ambo le parti, asciugarle con carta assorbente e servirle con i galletti<br />

accanto e qualche goccia di aceto balsamico tradizionale di Modena o Reggio sopra, a crudo.<br />

Oca ripiena<br />

Ingredienti per 10 persone: 1 oca di circa 4 kg, brodo di pollo, 100 g pancetta affumicata, 170 g di burro,<br />

8 mele renette, 4 gambi di sedano, 3 cipolle, 170 g di pane grattato, 1<br />

cucchiaino di cannella, 15 g di farina, 1 mazzetto di prezzemolo tritato, sale<br />

e pepe.<br />

Fate scaldare il forno a 220°. Preparare il ripieno: tagliare la pancetta a dadini, e un trito di sedano e cipolle.<br />

Sbucciare le mele e tagliarle a fette. Scaldare 60 g di burro in una padella e rosolare la pancetta, le cipolle,<br />

il sedano e le mele, mescolando il tutto. Aggiungere il pan grattato, il prezzemolo, la cannella, sale e pepe.<br />

Introdurre il ripieno nell’oca e cucire con filo da cucina, salare l’oca esternamente, ungerla con olio d’oliva,<br />

metterla in una teglia e infornare facendola dorare per circa 20 minuti.<br />

Abbassare la temperatura a 180° e continuare a cucinare.<br />

Aggiungere gli odori, bagnando con acqua. Terminare la cottura e tenere l'oca in caldo. Sgrassare e legare<br />

il fondo di cottura con burro impastato con della farina, portare ad ebollizione, filtrare in una salsiera e<br />

servire con l'oca ripiena.


13<br />

Stracotto d'Oca<br />

Ingredienti per 4 persone: 1 oca di circa 3 kg, delle fette di pancetta, vino bianco secco q.b., 2 bicchieri<br />

aceto di vino, brodo, 2 cipolle, 1 foglia di alloro, maggiorana, rosmarino, olio<br />

d'oliva, pepe in grani, sale. Per la salsa: 2 limoni, 2 acciughe, burro.<br />

Salare e fasciare l'oca con le fette di pancetta, adagiarla sulla griglia del forno con una teglia piena di acqua<br />

sul fondo e cuocere per circa 1 ora e mezza a 190°.<br />

Ritiratela, eliminare la pancetta, sistemare l'oca in una casseruola con 2 cucchiai di olio d'oliva,<br />

bagnare con il vino, aceto e brodo fino a coprire. Aggiungere del pepe in grani, l'alloro e le cipolle intere,<br />

la maggiorana e il rosmarino tritati.<br />

Cuocere ancora per circa un'ora sul fuoco basso.Togliere l'oca dalla casserola e tenere in caldo.<br />

Per la salsa unire al fondo la polpa a dadini di un limone sbucciato al vivo, le acciughe dissalate diliscate<br />

e tritate. Legare la salsa con il burro, quindi servire l'oca ricoperta con la salsa.<br />

Oca brasata<br />

Ingredienti per 8 persone: 1 oca di 3000 g , 50 g di burro, 2 cipolle, 2 spicchi di aglio, 1 litro di vino<br />

bianco secco, 6 pomodori grandi, 1 rametto di rosmarino, 3 foglie di salvia,<br />

1 bicchiere di brandy, sale e pepe.<br />

In un tegame sciogliere il burro e rosolare l'oca tagliata a pezzi, aggiungere le cipolle a fettine sottili, l'aglio<br />

intero e versare il vino, lasciare evaporare, unire i pomodori spellati e tagliati a pezzi, infine le erbe<br />

aromatiche, salare e pepare. Cuocere in forno a 150° per 3 ore circa, fino a quando la carne si stacca dalle<br />

ossa. Ritirate dal forno, disossate l'oca, disponetela sul piatto da portata e tenete in caldo. Fare restringere<br />

il fondo di cottura, bagnare con il brandy, fiammeggiare e regolare di sale.<br />

Servire coprendo l'oca con il fondo legato.<br />

Confit d'oca<br />

Ingredienti per 4 persone: 1 oca,1 cipolla, alcune foglie di alloro, <strong>dei</strong> chiodi di garofano, sale e pepe.<br />

Spellare l'oca e separarne il grasso: mettere il grasso e la pelle (tutto tagliato a pezzi) dentro una pentola<br />

alta, con la cipolla trafitta dai chiodi di garofano, l'alloro e un pò di sale. Mettere a fuoco molto basso<br />

finchè il grasso si liquefà (circa 3 ore).<br />

Nel frattempo disossare l'oca, farne delle bistecchine e cucinarle in una pentola antiaderente con un pò<br />

di sale senza grasso. Prendere un vaso di vetro e sistemarvi le bistecchine d'oca e coprire con il grasso<br />

liquido. Tenere in frigo: si può mantenere a lungo.<br />

Nella pentola del grasso restano le cicciole, che si strizzano con lo schiacciapatate e sono buone subito.<br />

Si accompagnano con la polentina calda.<br />

Maialee Oca


14<br />

Collo d’oca farcito<br />

Ingredienti per 4 persone: 1 collo d'oca, 360 g polpa di maiale tritata, 100 g di maiale tritato, 2 uova,<br />

1 bicchiere di brandy, 1 tartufo, sale e pepe, 3 fegatini d'anatra, 200 g di<br />

grasso d'oca. Pancarrè facoltativo.<br />

Disossare il collo dell'oca, staccando la pelle con molta cura (in pratica bisogna farla scivolare lungo il collo).<br />

Lavarla e assicurarsi che sia intatta, altrimenti durante la cottura il ripieno potrebbe uscire. Cucire con<br />

spago uno <strong>dei</strong> due lati. Impastare il trito di polpa di maiale con quello di fegato; aggiungere le uova, il<br />

brandy e il tartufo a lamelle, impastare aggiustando di sale e pepe.<br />

Con il composto preparato riempire la pelle del collo d'oca intervallando il ripieno con <strong>dei</strong> pezzi di fegato<br />

di anatra. Cucire l'altra estremità. In una casseruola far fondere il grasso d'oca, immergervi il collo farcito,<br />

lasciandolo cuocere a fiamma moderata per circa due ore (il grasso non deve bollire) una volta cotto<br />

toglierlo e lasciarlo freddare, tagliarlo a fette e servirlo su crostini di pancarrè.<br />

Oca Arrosto<br />

Ingredienti per 4 persone: 100 g di burro, 50 g di lardo, 1 oca di 1 kg, 1 bicchierino di acquavite, 1<br />

bicchiere di vino bianco secco, per servire 800 g di cavolo rosso affettato<br />

sottile, sale e pepe.<br />

In una casseruola fare un fondo con il burro e il lardo, rosolare l'oca salata e pepata.<br />

Bagnare con l'acquavite e il vino bianco, farli sfumare, abbassare il fuoco, coprire con coperchio e cuocere<br />

per circa 1 ora bagnandola e girandola.<br />

Togliere l'oca dalla casseruola, tagliarla e tenere al caldo. Legare il fondo di cottura e filtrarlo su una salsiera,<br />

servire l'oca sul cavolo rosso stufato e nappare con il fondo di cotura.<br />

Rillettes alla madre dell'oca<br />

Ingredienti per 4 persone: 750 g d'oca tagliata, 500 g di pancetta fresca di maiale a cubetti, acqua q.b.,<br />

1 mazzetto di odori, 1 cipolla e 1 carota tritate, sale e pepe.<br />

Metttere l'oca e la pancetta di maiale in una casseruola e lasciare cuocere assieme a tutti gli altri odori<br />

per circa 3/4 ore a fuoco lento. Far sgocciolare la carne in un setaccio e mettere da parte il grasso.<br />

Schiacciare la carne dell'oca con una forchetta in modo da eliminare anche le piccole ossa. Mettere la carne<br />

pressandola in vasi di gres o vetro, riempendo fino all'orlo e coprendo con il grasso della cottura in modo<br />

che all'aria si presenti solo uno strato di grasso, per facilitare il compito si può riscaldarlo se fosse diventato<br />

solido.<br />

I vasi si possono conservare in luogo fresco e asciutto, o in frigo e durano anche due o tre mesi, ma se<br />

aperti vanno consumati entro 5-6 giorni.


15<br />

Oca Agrodolce<br />

Ingredienti per 4 persone: 1 oca 1 kg , Per la concia: 6 cucchiai di olio extra vergine d'oliva, 1 carota,<br />

1 cipolla, 1 costa di sedano, 1 mazzo di prezzemolo, 1 spicchio di aglio, 1<br />

foglia di alloro, 1 rametto di timo, 2 chiodi di garofano, 1 bicchiere di vino<br />

bianco secco, sale e pepe.<br />

Per il resto: 50 g di strutto, 1 cipolla, 1 carota piccola, 1 ciuffo di sedano, 1\4<br />

di vino rosso, 1 manciata di frutta candita mista tritata, 1\2 manciata di<br />

pinoli, 1\2 manciata di uva sultanina, 1 cucchiaio di cacao amaro, 2 cucchiaini<br />

di zucchero, sale e pepe.<br />

Per la concia tritare insieme la carota, sedano, prezzemolo, aglio, alloro, timo, chiodi di garofano.<br />

Preparare poi un secondo trito con i seguenti ingredienti dell'altra sezione: cipolla, carota, sedano,<br />

prezzemolo. Versare l'olio in una casseruola, riscaldarlo, aggiungere il primo trito e lasciarlo imbiondire.<br />

Aggiungere il vino, lasciare evaporare e unire la carne d'oca nella concia quando si sia intiepidita. Lasciare<br />

che vi si in<strong>sapori</strong>sca per due giorni.<br />

In un'altra casseruola far rosolare il secondo trito nello strutto, lasciandolo imbiondire prima di aggiungere<br />

la carne asciugata con carta da cucina. Aggiungere la frutta candita, i pinoli e l'uvetta, il cacao e lo zucchero.<br />

Mescolare, poi bagnare con vino rosso lasciare evaporare, aggiustare con sale e pepe. Lasciare consumare<br />

finchè si sarà ridotta di un quarto. Passare il fondo al setaccio e lasciare sobbollire a consistenza voluta,<br />

servire in ciotole di terracotta, con fette di pane casereccio leggermente tostate.<br />

Maialee Oca


Si ringrazia per la collaborazione:<br />

IMPRESA EDILE IERARDI ROSARIO TRECASALI<br />

LATTERIA SOCIALE SAN LUIGI<br />

IMPRESA EDILE COLOMBI NICOLA TRECASALI<br />

BAR CAFETTERIA CHICCO D'ORO PARMA<br />

TRATTORIA NONNA BIANCA<br />

Si ringraziano le associazioni<br />

per il loro prezioso contributo:<br />

GRUPPO NORCINI TRECASALI RONCO C.C.<br />

ARCI RONCO CAMPO CANNETO<br />

ARCI TRECASALI<br />

GRUPPO SPORTIVO TARTARUGA<br />

AVISA TRECASALI<br />

Ideato, realizzato e stampato da<br />

16<br />

AIDO TRECASALI<br />

GRUPPO ALPINI<br />

PROTEZIONE CIVILE SISSA TRECASALI<br />

CIRCOLO PARROCHIALE S.QUIRICO<br />

CIRCOLO PARROCHIALE TRECASALI<br />

CLIC CLUB TRECASALI<br />

ARCI VIAROLO<br />

BASSANINI CARLO<br />

TABACCHERIA VIAROLO<br />

I CITTADINI DEL COMUNE CHE<br />

AUTONOMAMENTE AIUTANO ALLA<br />

REALIZZAZIONE DELLA FESTA

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