Gli Echinoidei irregolari - Scuba Diving School
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L’angolo del<br />
Biologo<br />
- Approfondimenti e curiosità dal mare -<br />
A cura di Linda Costantino<br />
OTTOBRE 2008<br />
1
<strong>Gli</strong> Echinodermi / 6<br />
RECORD DAL MARE<br />
<strong>Gli</strong> <strong>Echinoidei</strong> attuali<br />
comprendono circa 975 specie<br />
viventi.<br />
ANATOMIA<br />
<strong>Gli</strong> <strong>Echinoidei</strong><br />
<strong>irregolari</strong><br />
<strong>Gli</strong> Irregolari hanno aculei più piccoli e numerosi ed hanno una forma schiacciata, fortemente<br />
depressa; il contorno del corpo varia da ovale a circolare. Sul dermascheletro i poli ambulacrali si<br />
irradiano come “petali” dell’apparato apicale formando un caratteristico disegno a cinque petali.<br />
La disposizione della bocca e dell’ano varia nei quattro ordini in cui si suddivide la sottoclasse:<br />
Spatangoida, Clypeastroida, Cassiduloida, Holectypoida.<br />
Negli Spatangoidi la bocca è collocata anteriormente, mentre l’ano si pone in un interradio<br />
posteriore. Il polo aborale continua a collocarsi al centro della superficie superiore e le zone<br />
ambulacrali che si dipartono da esso sono dette petaloidi per la loro forma a foglia oblunga. I<br />
pedicelli di tale zone sono modificate per l’assunzione<br />
dell’ossigeno, mentre quelli delle zone ambulacrali ventrali (dette<br />
filladi) sono atti alla cattura del cibo (particellato organico).<br />
Nei Clipeastroidi bocca ed ano si collocano lungo superficie orale.<br />
Mancano i filladi.<br />
Il sistema acquifero segue lo schema tipico degli Echinodermi.<br />
ALIMENTAZIONE<br />
Tipicamente microfagi, gli Spatangoidi la cattura del cibo avviene<br />
mediante l’estensione di pedicelli ambulacrali modificati; nei<br />
Clipeastroidi le particelle sono portate alla bocca da correnti ciliari<br />
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prodotte dai solchi ambulacrali della superficie orale.<br />
RIPRODUZIONE<br />
Per ciò che riguarda la riproduzione valgono le stesse regole degli echinodermi regolari.<br />
DISTRIBUZIONE<br />
Sono tipici dei fondi mobili. Sono endogeni vivendo nello spessore del sedimento e compiendo<br />
piccoli movimenti aiutandosi con gli aculei. Si scavano delle tane le cui pareti sono consolidate da<br />
muco da essi prodotto.<br />
CURIOSITA’<br />
Per spostarsi si sollevano grazie alla lanterna e poi si lasciano ricadere su un lato.<br />
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N°1<br />
Phylum: Echinodermi<br />
Classe: <strong>Echinoidei</strong><br />
Ordine: Spatangoidi<br />
Famiglia: Spatangidi<br />
Genere: Spatangus<br />
Specie: purpureus<br />
Nome comune: Spatango<br />
LE SPECIE MEDITERRANEE<br />
Dimensioni: Raggiunge i 12 cm di lunghezza<br />
Distribuzione: Mediterraneo e Atlantico orientale<br />
Ambiente: Fondali sabbiosi e detritici, da 15-20 a 900 m.<br />
Descrizione: Guscio a forma di cuore, più lungo che largo, con il lato aborale convesso e quello<br />
orale appiattito. Zona anteriore larga ed incavata. La parte superiore è caratterizzata da un disegno a<br />
petali appuntiti, chiusi e più o meno larghi. I petali, fra loro divergenti, corrispondono alle aree<br />
ambulacrali. <strong>Gli</strong> aculei sono più sviluppati sul lato orale dove però mancano o quasi nelle zone<br />
ambulacrali. Sul lato aborale gli aculei sono grandi e rivolti all’indietro. L’apertura boccale ha un<br />
labbro arrotondato mentre quella anale è allargata trasversalmente. La colorazione è violacea con<br />
aculei biancastri.<br />
Biologia: L’animale vive in fondi mobili nei quali, di giorno, si seppellisce. Di notte si muove in<br />
cerca di cibo spostandosi alla superficie dei sedimenti e raccogliendo con lunghi pedicelli anteriori<br />
(fillopodi), provvisti di una estremità lobata, le particelle più ricche di sostanza organica che sono<br />
poi convogliate alla bocca.<br />
4
N°2<br />
Phylum: Echinodermi<br />
Classe: <strong>Echinoidei</strong><br />
Ordine: Spatangoidi<br />
Famiglia: Loveniidi<br />
Genere: Echinocardium<br />
Specie: cordatum<br />
Nome comune: Riccio cuore<br />
Dimensioni: Raggiunge i 9 cm di lunghezza<br />
Distribuzione: Mediterraneo, Atlantico orientale dalla Norvegia al Marocco, Atlantico<br />
occidentale e Oceano Pacifico.<br />
Ambiente: Fondali sabbiosi da pochi metri sino a 250 m.<br />
Descrizione: Guscio a forma di cuore, più lungo che largo, con contorno un po angoloso. Solco<br />
anteriore largo e profondo, prolungato sino all’appartato apicale. Petali triangolati con i posteriori<br />
quasi paralleli fra loro. L’apertura anale è ovale con asse maggiore vericale. L’apertura orale<br />
presenta un restringimento al centro. <strong>Gli</strong> aculei e i tubercoli sono fini e uniformi. La colorazione è<br />
grigio-giallastra.<br />
Biologia: Il periodo riproduttivo varia a seconda della regione: a Napoli da ottobre ad aprile; in<br />
Bretagna da giugno a luglio; in Scozia da maggio ad agosto. I maschi maturano sessualmente prima<br />
delle femmine. Il riccio cuore si scava una nicchia nel sedimento profonda 10-20 cm in cui rimane a<br />
lungo. Da qui esso fuoriesce lunghi pedicelli pennati (fillopodi) con i quali raccoglie le particelle di<br />
detrito organico.<br />
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N°3<br />
Phylum: Echinodermi<br />
Classe: <strong>Echinoidei</strong><br />
Ordine: Diadematoidi<br />
Famiglia: Arbaciidi<br />
Genere: Brissus<br />
Specie: unicolor<br />
Nome comune: Riccio scavatore<br />
Dimensioni: Raggiunge i 9 cm di lunghezza<br />
Distribuzione: paesi e Indo-Pacifico, Atlantico, Mediterraneo<br />
Ambiente: vive comunemente su fondi sabbiosi e detritici a 10-20 m di profondità.<br />
Descrizione: Si distingue per la forma ovale oblunga, colore grigio<br />
Biologia: L’animale vive in fondi mobili nei quali, di giorno, si seppellisce.<br />
BIBLIOGRAFIA<br />
AA.VV. (2007) – Grande enciclopedia per ragazzi. Oceani Vol 1. Mondadori. 240 pp.<br />
Cognetti G., Sarà M., Magazzù G. (1999) – Biologia Marina. Calderoni. Bologna, 596pp.<br />
Cerrano C., Ponti M., Silvestri S. (2004) – Guida alla Biologia Marina del Mediterraneo. Ananke (TO).<br />
Mojetta A., Ghisotti A. (1994) – Flora e fauna del Mediterraneo. Mondadori (MI).<br />
www.biologiamarina.org<br />
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