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L’ultimo – o forse già il penultimo,<br />

chissà – è il panuro di Webb. Un piccolo<br />

passeriforme dal becco robusto<br />

e la lunga coda, di origini asiatiche,<br />

che frequenta prevalentemente le<br />

zone umide. Il suo ingresso nell’avifauna<br />

italiana? Risale al 1995 allorché<br />

un commerciante di uccelli della<br />

provincia di Varese pensò bene di liberarne<br />

in natura circa 150 individui.<br />

E dove andarono a finire, schivando<br />

fabbriche e viadotti, se non in un<br />

parco? Nel mese di aprile si ebbe la<br />

prima osservazione in un’area protetta:<br />

la riserva regionale Palude<br />

Brabbia, perla del sistema regionale<br />

lombardo. Oggi la loro consistenza<br />

numerica è stimata tra i 2000 e i 4000<br />

individui.<br />

Non tutte le storie degli uccelli esotici<br />

di casa nostra hanno avuto un inizio<br />

così casuale – e un lieto fine almeno<br />

dal punto di vista della specie.<br />

Ad esempio all’origine della presenza<br />

del francolino di Erckel, un fasianide<br />

di discrete dimensioni importato<br />

in Italia a partire dagli anni<br />

Quaranta del secolo scorso, furono<br />

precisi interessi venatori. Dei vari<br />

nuclei insediati qua e là, resta attualmente<br />

un’unica popolazione consolidata<br />

e guarda caso ancora in un parco.<br />

È quella dell’isola di Zannone,<br />

wilderness del parco nazionale del<br />

Circeo. Si sarebbe originata da sole 6<br />

coppie immesse in un anno imprecisato,<br />

forse tra il 1956 e il 1958.<br />

E ancora. Nel parco delle Lame del<br />

Sesia nidifica dal 1989 l’ibis sacro. Ai<br />

ricercatori non è chiaro se le prime<br />

coppie siano giunte dalla Francia oppure<br />

si sia trattato di individui sfuggiti<br />

localmente a qualche privato. Da<br />

allora la specie sembra essersi diffusa<br />

e l’incremento numerico osservato<br />

farebbe pensare a un processo di<br />

naturalizzazione in atto.<br />

Oppure il cigno reale. Una coppia<br />

venne liberata nella riserva naturale<br />

regionale del Lago di Burano in<br />

Toscana e dal 1994 vi si riproduce.<br />

Dal 1998 ciò avviene anche nella riserva<br />

statale delle Saline di Tarquinia<br />

– stavolta siamo nel Lazio – e, più recentemente,<br />

anche nell’oasi Wwf del<br />

Lago di Alviano in Umbria. E tra cigni<br />

neri, gobbi della Giamaica, mai-<br />

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