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Nel complesso la situazione si presenta come connotata da una pregressa <strong>il</strong>legalità<br />
diffusa degli inqu<strong>il</strong>ini nei rapporti con l'ente gestore, che tuttavia sembra tendente ad<br />
una normalizzazione, e dalla presenza di alcune sacche di accentuato disagio sociale,<br />
coincidente con la fascia più bassa di reddito.<br />
Il programma di recupero urbano<br />
Motivazioni per avviare <strong>il</strong> programma<br />
Dalla prima metà degli anni ’70, praticamente a partire dagli anni della realizzazione del<br />
quartiere Altessano, si è sv<strong>il</strong>uppato all'interno all'Amministrazione comunale un dibattito<br />
sulla necessità di predisporre una strategia per la sua riqualificazione. Si trattava di<br />
ed<strong>il</strong>izia di basso prof<strong>il</strong>o accompagnata dalla scelta particolare che aveva caratterizzato<br />
l’insediamento delle famiglie: per fare posto ad un numero maggiore di nuclei famigliari<br />
rispetto a quelli previsti, era stato promosso un massiccio frazionamento degli alloggi,<br />
con una duplice conseguenza. Da una parte una cattiva disposizione delle unità<br />
abitative, troppo piccole e con una distribuzione interna mal funzionante; dall’altra un<br />
eccessivo carico di disagio sociale in un contesto urbano già degradato. Nelle parole<br />
dell’attuale assessore all’Urbanistica, “Venaria è sempre stata una periferia, rispetto a<br />
Torino, e Altessano era la periferia della periferia, connotata da marginalità e<br />
decentramento”.<br />
Nel settembre del 1997 <strong>il</strong> Comune di Venaria riceve, al pari di tutte le altre<br />
amministrazioni comunali piemontesi al di sopra degli 8.000 abitanti, una lettera della<br />
<strong>Regione</strong> che informa di questa nuova opportunità di finanziamento. La scelta<br />
dell'Amministrazione ricade quasi immediatamente sul quartiere «delle Gescal»,<br />
perché, fin da subito, interpreta l'iniziativa come un’opportunità per dedicare maggiore<br />
attenzione al problema rispetto alla quale esisteva una forte richiesta di riqualificazione<br />
anche da parte dell’allora Comitato inqu<strong>il</strong>ini. “Si trattava di una specie di ghetto, una<br />
vera area di concentrazione di degrado, non tanto nel quartiere in sé, ma per <strong>il</strong> forte<br />
degrado dell’area immediatamente limitrofa, quella delle ex Casermette” 14 . Inoltre si<br />
trattava, per estensione e concentrazione di abitazioni, del più grande insediamento di<br />
ed<strong>il</strong>izia residenziale pubblica presente a Venaria.<br />
Lo sv<strong>il</strong>uppo del Programma prende spunto dalla mancata attuazione delle previsioni del<br />
Peep, in particolare per quanto riguarda la dotazione di servizi e attrezzature pubbliche;<br />
"la maggior parte delle esigenze erano concentrate sul tema dei servizi: carenza di<br />
manutenzione delle attrezzature sportive nei parchi, scarsa qualità degli spazi pubblici e<br />
la mancanza di luoghi per la socialità" 15 . A questo viene affiancato un ulteriore obiettivo,<br />
quello di favorire l’integrazione fisica e sociale tra le due parti del quartiere, <strong>il</strong> nucleo del<br />
vecchio borgo e <strong>il</strong> quartiere residenziale pubblico, attraverso la realizzazione di una<br />
serie di interventi che ne potessero valorizzare le potenzialità, contrastando i fattori di<br />
degrado fisico e sociale.<br />
14 Dall'intervista al Funzionario responsab<strong>il</strong>e del Pru – in allegato.<br />
15 Ibidem.<br />
Laboratorio di Politiche (LAPO) Secondo rapporto di ricerca 28