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Annuale 2009 - Polizia Penitenziaria

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quali il Sindacato Autonomo <strong>Polizia</strong> <strong>Penitenziaria</strong><br />

SAPPE): pur avendo disdetto<br />

la manifestazione concomitante con la<br />

festa del Corpo, ci siamo sentiti infatti<br />

delusi dall’incontro avuto col Ministro la<br />

sera precedente la Festa. Il Guardasigilli<br />

ha preso la parola dopo l’intervento del<br />

capo del Dap, Franco Ionta, che ha richiamato<br />

alla«massima allerta» sui pericoli<br />

causati dal sovraffollamento<br />

sottolineando la necessità non solo di costruire<br />

nuove carceri ma anche di fare<br />

un maggiore ricorso alla misure alternative<br />

alla detenzione grazie alle quali i livelli<br />

di recidiva sono dimostrati<br />

abbassarsi. Se «in carcere, dove tutte le<br />

dinamiche e i conflitti sono esasperati,<br />

il controllo e la gestione delle pulsioni<br />

e dei conflitti e’ la base su cui poggia<br />

il sistema della sicurezza», allora «sicurezza<br />

è anche garantire adeguate<br />

condizioni di lavoro e di benessere organizzativo<br />

per gli operatori della polizia<br />

penitenziaria. Migliorare il<br />

sistema penitenziario – ha ricordato<br />

Ionta - è un obiettivo da realizzare,<br />

anche con la previsione di una apertura<br />

maggiore alle misure alternative<br />

alla detenzione». Cosa che il SAPPE<br />

propone da anni, da ultimo nel 2006<br />

contestualmente all’approvazione dell’indulto,<br />

ma sistematicamente disatteso<br />

dalla classe politica. Infatti, «la certezza<br />

della pena è certamente un principio<br />

indiscutibile – ha premesso il Capo Dap<br />

- ma bisogna comprendere anche una<br />

pena flessibile sostiene il cambiamento<br />

della persona condannata ed è<br />

un valido strumento deflattivo delle<br />

presenze nelle carcere, con ricadute<br />

positive sui livelli di vivibilita’ delle<br />

carceri. E’ necessario procedere ad<br />

una revisione dell’organico della <strong>Polizia</strong><br />

<strong>Penitenziaria</strong>, allo sviluppo delle<br />

carriere, a un recupero e a un riutilizzo<br />

nei compiti primari della polizia<br />

penitenziaria, che sono quelli della sicurezza<br />

e della sua gestione all’interno<br />

degli istituti penitenziari».<br />

Ha usato la parola allarme anche il ministro<br />

Alfano, che delle carceri ha la responsabilità<br />

politica e che ha tenuto a<br />

mettere in evidenza come il Governo di<br />

cui fa parte «non intende arretrare di<br />

un millimetro sul fronte della sicurezza<br />

sociale e della certezza della<br />

pena». Piuttosto, verranno costruite<br />

nuove carceri, ampliate quelle vecchie e<br />

si avvierà un reclutamento straordinario<br />

di agenti. Il ministro della Giustizia va<br />

dritto per una strada che non prevede,<br />

appunto, «inutili perdonismi», seppure<br />

lui stesso sia consapevole dei «livelli di<br />

allarme»’ da sovraffollamento, «anche<br />

per l’approssimarsi del periodo estivo».<br />

La soluzione è, invece, un piano che – ha<br />

annunciato - subito dopo i ballottaggi<br />

delle amministrative sarà sottoposto al<br />

Premier e poi portato in Consiglio dei ministri.<br />

L‘obiettivo è la «realizzazione in<br />

tempi ragionevolmente brevi» di 48<br />

nuovi padiglioni che amplieranno le carceri<br />

già esistenti; la ristrutturazione di<br />

due istituti penitenziari; la costruzione ex<br />

novo di 24 carceri, anche con «il contributo<br />

essenziale delle imprese private»<br />

facendo ricorso al project<br />

financing.<br />

A conclusione di questi interventi – ha<br />

assicurato Alfano - entro la fine del 2012<br />

saranno realizzati 17.891 nuovi posti<br />

letto per un costo totale di circa 1,5 miliardi<br />

di euro. Peccato che nulla, di tutto<br />

questo, Alfano ha detto ai Sindacati della<br />

<strong>Polizia</strong> penitenziaria nell’incontro avuto<br />

la sera precedente la Festa.<br />

Sindacati, in rappresentanza del 95% dei<br />

Baschi Azzurri, che hanno infatti stilato<br />

un calendario di proteste in tutta Italia<br />

che si concluderanno con una manifestazione<br />

nazionale a Roma il 22 settembre.<br />

Quest’anno, infine, alle Autorità e gli<br />

ospiti intervenuti alla Festa è stato consegnato<br />

un gadget davvero originale: un<br />

libro che raccoglie una serie di breve<br />

racconti scritti, scelti fra i tanti giunti a<br />

seguito del concorso letterario promosso<br />

dall’Ufficio Stampa e Relazioni Esterne<br />

del DAP. Il libro –<br />

Quella volta che… La<br />

<strong>Polizia</strong> penitenziaria si<br />

racconta, 240 pagine<br />

per un costo di € 15,00,<br />

edito dalla Casa Editrice<br />

Laurus Robuffo presso la<br />

quale è possibile acquistarlo<br />

- contribuisce a mostrare<br />

i lati umani e<br />

professionali dei poliziotti penitenziari,<br />

che hanno raccontato in prima persona<br />

il valore, le difficoltà, le emozioni del proprio<br />

lavoro, anche ricorrendo all’ironia.<br />

Racconti caratterizzati da un forte senso<br />

di appartenenza ai Baschi Azzurri; densi<br />

di umanità, senso del dovere, spirito di<br />

servizio e professionalità. Una bella iniziativa,<br />

per la quale rivolgo il mio plauso<br />

agli ideatori e, ovviamente, agli scrittori<br />

in divisa. ✦<br />

Sopra<br />

reparto<br />

del GOM<br />

schierato<br />

e la copertina<br />

del<br />

libro di<br />

racconti<br />

A fianco<br />

la rappresentanza<br />

dell’Anppe<br />

con il<br />

Gonfalone<br />

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