02.06.2013 Views

Tovazzi epistolario 6 (ms 61) - Provincia Tridentina

Tovazzi epistolario 6 (ms 61) - Provincia Tridentina

Tovazzi epistolario 6 (ms 61) - Provincia Tridentina

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

P. Giangrisostomo <strong>Tovazzi</strong><br />

EPISTOLARIO<br />

o sia<br />

LETTERE FAMILIARI<br />

ITALIANE E LATINE<br />

SCRITTE A DIVERSI<br />

DA FRATE<br />

GIANGRISOSTOMO DI VOLANO<br />

SERVO DI GESÙ, E MARIA<br />

E PROFESSORE DELL'ORDINE SERAFICO<br />

DE' MINORI RIFORMATI DI SAN<br />

FRANCESCO<br />

Della <strong>Provincia</strong> Trentina di San Vigilio.<br />

VOLUME SESTO<br />

Dal giugno 1801 sino al maggio 1804<br />

IN TRENTO, MDCCCI.<br />

____________________________________________________________<br />

Appresso Santo Bernardino


2075. 1801<br />

Al Padre Tommaso Degara da Tiarno. Arco. Nella gazzetta.<br />

R.P.<br />

Ieridì ho ricevuto la sua coll’inchiusa per il Padre <strong>Provincia</strong>le, cui la ho spedita in<br />

questa mattina per mezzo del tedesco beccaio di Campo, giacché là ora si trova il detto<br />

Padre. Perciò suppongo, che la di lui risposta non verrà nelle mie mani, perché<br />

manderalla per la vai più curta, e diritta di Ballino. Con questo stesso ordinario 1 scrivo<br />

al suo P. Guardiano rapporto alla sua cassa, fermata in questa dogana, e gli mando il<br />

viglietto della spesa per il trasporto della medesima. Scrivo pure al Padre Guardiano di<br />

Roveredo, perché mandi a pigliarla 2 . L’avviso di questo per il caso, che la mia lettera si<br />

perdesse. Circa la inscrizione delle gazzette farò quanto Ella mi suggerisce: ed anche<br />

avrò attenzione d’indirizzarle al Padre Guardiano, affinché sieno più sicure, e rispettate.<br />

In breve insinuerò al sig. Monauni la disposizione loro di celebrare le sei sante Messe, e<br />

poi l’avviserò ecc 3 . Lo riverisco ecc. Trento 13 giugno 1801.<br />

2076. 1801<br />

Al P. Gio. Evangelista di Stenico Ministro <strong>Provincia</strong>le. Campo.<br />

Molto Rev. Padre Benedicite.<br />

In questa mattina ho spedito una lettera della P.V.M.R. al P. Guardiano di Arco; e<br />

sabato spedirò al medesimo l’altra sua, che ho ricevuto in questa sera con più altre. Mi<br />

spiace, che le poste non sono tutte sicure. Ai sette dello scorso maggio, nel luogo della<br />

Pausa furono levate tutte le lettere al postiglione fiemasco: ed oggidì sono stato avvisato<br />

in scriptis 4 , che la bottega di Mezzo Lombardo, in cui vengono deposte le lettere si è<br />

assai sospetta, venendo assai volte aperte le lettere, e più assai volte ritardate,<br />

negligentate, e perdute. Questo ci obbliga di avere molto riguardo nello scrivere. Io<br />

risponderò a Mezzo che trovino un altro posto, oppure avvisino i difettosi. Lunedì è<br />

venuta da Feltre la risposta affermativa; ma colla condizione, che sia portato<br />

dall’ordinando il privilegio dell’extra Tempora. Onde per non perder tempo ieridì fu<br />

scritto dal P. Gioachino a Bressanone 5 , e nello stesso giorno Fra Bernardino di Carano<br />

è partito di qui alla volta di quella città. Sino a Mezzo Lombardo fu accompagnato da<br />

questo nostro P. Guardiano: ed oggidì siccome m’ha detto F. Leonardo, ha proseguito il<br />

suo viaggio col P. Giorgio di Cles, con intenzione di esser a Bressanone venerdì 6 .<br />

Monsignor Vicario Generale mi ha detto, che là non saravvi difficoltà rapporto all’extra<br />

Tempora; e quindi speriamo, che ritornerà sacerdote 7 . Il Padre Alessio Tommasi di<br />

Varignano stanziato alle Grazie d’Arco, non è ancora venuto a questa infermeria, dove<br />

oltre li soliti Bernardo, Salvador, e Placido, stanno il P. Regalato, e F. Pietro<br />

d’Alcantara chierico. Il P. Francesco Serafico da Padova è tuttavia col suo male: mangia<br />

però con noi, e viene anche al coro con noi, ma soltanto a certe ore 8 . Egli mi ha detto,<br />

che qualora la P.V.M.R. lo favorisse coll’obbedienza per Abano, ritornerebbe a ricevere<br />

1 *Corriere, che recapita regolarmente la posta.<br />

2 Venne a pigliarla F. Marcello li 19 giugno.<br />

3 L’ho insinuato ai 24 giugno.<br />

4 Dal P. Anacleto.<br />

5 La lettera giunse a Bressanone un pò dopo l’arrivo dell’ordinando.<br />

6 Fuvvi venerdì mattina.<br />

7 Ritornò li 30 giugno ordinato sacerdote li 21. Cantò la sua prima Messa in Cavalese li 25 giugno,<br />

giovedì. Fu ordinato con 14 altri, senza difficoltà.<br />

8 Li 18 cominciò a stare affatto fuori del comune. Poi ritornò a tutto.<br />

2


la risposta romana, o che potrebbe riceverla in Padova 9 . Oggidì fu qui di ritorno da<br />

Padova F. Domenico Malano con un bel mulo di due soli anni, pagato troni 735, ossia<br />

fiorini 147. È pur qui F. Gio. Maria di Chiarano. Le lettere, che si danno alla posta per<br />

Frati nostri, voglionsi crosate. Finisco baciandole divotamente le sacre mani, e<br />

pregandola della sua paterna benedizione. Trento 17 giugno 1801.<br />

Senza soscrizione per mancanza di carta.<br />

2077. 1801<br />

Al P. Davide de Gara da Tiarno. Campo.<br />

R.P.L.S.L.G.C.<br />

Suppongo, che sarà ben fatta questa soprascritta:<br />

All’Ill.mo, e R.mo sig. sig. e padrone graziosissimo<br />

Monsignor Sigismondo Antonio Conte de’ Manci<br />

di Ebenheim, canonico, e decano degnissimo<br />

dell’insigne cattedrale di<br />

Trento<br />

La lettera tedesca, cui ho aggiunto di mia mano il Bolgiano, fu ricevuta dalla posta.<br />

Consegnerò al P. Cesario la mandatami subito, che sarà qui di ritorno da s. Chiara. Sono<br />

stato avvisato con lettera, che le lettere per Mezzo Lombardo pericolano, poiché altre<br />

vengono ritardate: altre perdute: ed altre aperte. Le serva l’avviso 10 . È morto il fratello<br />

del sig. Pietro Alessandrini di s. Trinità, soldato attivo di questa milizia civica 11 . Egli<br />

essendo sano, e vigoroso disse, che se fosse morto qualcheduno di tale milizia, sarebbe<br />

stato da seppellirsi cogli onori militari. Toccarono a lui tali onori, e furongli fatti con<br />

grande sfarzo, e conseguentemente con un gran concorso di cittadini curiosi. Tutti preti,<br />

e laici l’accompagnarono sino al cimitero comune di s. Francesco, perché fuvvi la<br />

musica militare. Non vi furono però Frati. La di lui malattia fu la pleurisia, troppo tardo<br />

conosciuta dal medico Borsieri: morì ben disposto, e sacramentato 12 . Il Signor Iddio<br />

l’abbia in cielo. Mi raccomando al solito, e lo riverisco ecc. Trento 17 giugno 1801.<br />

2078. 1801<br />

Alla M. Maria Gioseffa Aloisia Wincklera. S. Chiara.<br />

Gesù, e Maria Signori nostri clementissimi ci benedicano.<br />

Avvicinandosi la festa del suo sant’Aloisio, fo parte del mio dovere<br />

augurandogliela felicissima per ogni verso, e di tutto cuore: supponendo, che a ciò<br />

contribuirà eziandio la speranza di una prossima PACE, e l’esser ora senza milizia<br />

estranea. Replicherò lo stesso augurio domenica al sacro altare celebrando indi Lei pro,<br />

e vantaggio spirituale la mia Messa. La prego di aggradire colla sua solita bontà questa<br />

mia doverosa ricordanza; e riverendola le sospiro la benedizione grande di Gesù, e<br />

Maria Signori nostri clementissimi. Amen. S. Bernardino 19 giugno 1801.<br />

9<br />

Partì per Abano li 16 luglio. Fu in Verona li 22. In Lonigo li 17 agosto. Scrisse nel nov., ricevuta li<br />

15 in Trento. S’incorporò nella <strong>Provincia</strong> Osservante di Venezia nel 1802, avanti del maggio.<br />

10<br />

Gli undici di giugno giunse a Campo il di lui nipote tonsurato chierico Conte Sigismondo Manci<br />

Beneficiato Trapp del Duomo. Sta in convento, e dovrà starvi per volontà di M. Decano in penitenza.<br />

Fuggì di notte venendo li 23 di ottobre 1801. Ma li sei di nov. venerdì in tempo notturno fu levato, e<br />

condotto nella Rocca di Riva da due soldati della medesima. È morto in Trento li 23 giugno 1804.<br />

11<br />

Francesco notaio celibe separato interamente dal fratello, anche di casa. Fu aiutante del Maggiore<br />

Guariento.<br />

12<br />

L’Alessandrini aveva due sorelle in Fiavedo, luogo vicino a Campo, in Casa Levri.<br />

3


2079. 1801<br />

Al P. Prosdocimo Gelico 13 da Cavalese. Pergine 14 .<br />

Rev. Padre S.L.G.C.S.N.C.<br />

Ierlaltro monsignor Vicario Generale Capitolare 15 , da me pregato a nome della<br />

P.V.R., ha conceduto facilmente, ch’Ella possa dare l’assoluzione sagramentale a quel<br />

collerico, il quale profferì quell’orrendo sproposito: Se nol mazzo, non c’è Iddio. Io poi<br />

le raccomando, che con tale occasione proccuri sollecitamente di far diventare pacifico<br />

il detto collerico: e d’impetrare anche a me da Sua Divina Maestà una inalterabile<br />

pazienza, ed esibendomele per tutto quello, che posso, la riverisco, e mi dico. Trento 19<br />

giugno 1801.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

2080. 1801<br />

Al P. Anacleto Manincuore da Casezzo. Mezzo Lombardo.<br />

R.P.S.L.G.C.S.N.C.<br />

Oggidì spedisco la di Lei lettera a Roveredo; non però a s. Rocco, perché là stanno i<br />

soldati, ma ai PP. Riformati, che ora stanno nel monastero abbandonato per causa de’<br />

soldati dalle MM. Salesiane. Mi spiace grandemente, che costì non sieno sicure le<br />

lettere. Ho dato parte di ciò al Padre <strong>Provincia</strong>le, e ad altri per loro regolamento. Io pure<br />

avrò del riguardo nella spedizione delle lettere, che saranvi consegnate; ma non potrò<br />

sempre avere occasione impostale 16 . Quindi raccomando a loro il rimediare<br />

all’accennato disordine. Io suppongo, che il botteghiero sarà infedele; ma non tutti<br />

quelli, che andranno in quella bottega saranno tali. Crederei, che gioverebbe il non<br />

lasciare esposte le lettere su di una tavola, o di una finestre, in vista di ognuno: ma bensì<br />

il porle in una cassetta come la nostra cucinesca dal sale, o simile: o come quella, ch’è<br />

in Trento nell’osteria Cresseriana, dove suol alloggiare il postiglione delle valli di Non ,<br />

e di Sole. Così stando unite saranno anche più facilmente ritrovate dal postiglione<br />

trapassante, e non perderà tempo nel cercarle. Mi raccomando adunque un’altra volta,<br />

perché rimedino al disordine. Con questa spedirò al suo Padre Guardiano una lettera<br />

grossa del P. <strong>Provincia</strong>le ben sigillata. Dica al Padre Giuseppe Maria, che ho spedito<br />

subito a Campo la sua; e che il P. Serafico 17 ritrorvasi malconcio. Preghino Iddio per me<br />

peccatore. Amen. Trento 19 giugno 1801.<br />

2081. 1801<br />

Al P. Massimo da Volano. Borgo. Colla gazzetta.<br />

Trento 20 giugno 1801.<br />

Nella notte del primo al secondo giorno del corrente mese fuvvi chi andò su la<br />

nostra loggia, come suppongo, per rubare un’altra pezza di tela 18 ; ma non avendola<br />

ritrovata perché nella sera precedente fu collocata altrove, tolse un drappetto di lino, e<br />

due stari di formentazzo preparati per dargli ad un molinaro. Nella notte poi de’ 17 ai 18<br />

13 *Iellici.<br />

14 Vedi sotto num. 2221, 2628, 2630.<br />

15 *Perché sede vacante.<br />

16 * cioè fuori del servizio postale.<br />

17 Serafico da Padova.<br />

18 La prima pezza ci fu rubata li 31 luglio 1800, sotto il pranzo, mentre stava distesa al sole fuori del<br />

ponte di Rialto [così era detto il ponticello che immetteva nel piazzale nord del convento]. Il drappetto, o<br />

sia fazzoletto fu dal P. Anacleto andato da Metz a Pergine.<br />

4


parimente di questo mese sono stati dei ladri nel monistero di S. Chiara, ed hanno<br />

portato via circa trenta tondi di peltro, con altrettante posate, manipoli, paiuoletti ecc. e<br />

tentarono in vano di entrare nella sagrestia. Visitarono pure delle altre case. Dicesi, che<br />

siavi una compagnia di tal gente 19 . Dunque conviene vegliare, e stare cogli occhi aperti.<br />

Il Signor Iddio ci abbia pietà, e misericordia. Amen.<br />

2082. 1801<br />

Al P. Fortunato da Trento Vicario in Cles.<br />

R.P.P.C.<br />

Non posso parlare col signor Felice Buoninsegna rapporto alle due lettere, di cui mi<br />

scrive la P.V.R. perché sino dai 23 di aprile del 1799 trovasi giubilato, e fuori<br />

dell’officio postale, con una pensione 20 . Bensì parlerò cogli attuali postieri la prima<br />

volta, che andrò da loro. Per altro io non capisco il perché sieno state rimandate col solo<br />

motivo della nota del loro valore; mentre ci vengono date delle altre parimente marcate,<br />

senza chiedere pagamento. Con questa occasione le fo sapere, che nella notte de’ 17 ai<br />

18 del corrente sono stati dei ladri nel monastero di S. Chiara, ed hanno portato via circa<br />

trenta tondi di peltro, con altrettante posate, dei manipoli, de’ paiuoletti ecc., ed hanno<br />

tentato di entrare anche nella sagrestia. Si dice che siavi una compagnia di tal gente 21 .<br />

Converrà dunque stare cogli occhi aperti. Mi raccomando in precibus, la riverisco, e<br />

resto. Trento 20 giugno 1801.<br />

Di V.P.R. cui aggiungo, che in Randena un pazzo di 43 anni, che si crede lo Spirito<br />

Santo, con tre pistoletate ha ucciso un suo fratello di 32 anni, ed una sorella di 30.<br />

Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo<br />

2083. 1801<br />

Al P. Gio. Evangelista Ministro <strong>Provincia</strong>le. Campo.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Supponendo, che la qui rinchiusa lettera del P.V. Proccuratore contenesse la<br />

ricevuta, che aspetto, della cambiale, che gli ho mandato, la ho aperta io. Quindi chiedo<br />

scusa, e prego la P.V.M.R. di avermi per compatito. La ho nuovamente chiusa, e<br />

l’assicuro, che non ho punto osservato il contenuto 22 . Per altro resto molto<br />

malsoddisfatto di tutti quelli, cui abbiamo dato rifugio, e gli ho in concetto d’ingrati;<br />

nullo excepto. Non ho mai stimato gli attestati de’ medici, ed oggidì mi sento<br />

confermato nel mio parere. Credo, ch’eziandio la prescrizione fatta al P. Serafico sia<br />

della stessa tempra. Gli ho insinuato quanto la P.V.M.R. mi ha ingiunto, ed egli rimase<br />

contento. Mi ha detto, che ora sta bene. In fatti mangia con noi, e viene con noi al coro<br />

in tutte le ore. Dell’andato a Bressanone (F. Bernardino) non ho verun riscontro 23 . Il<br />

chierico F. Pietro d’Alcantara oggidì ha fatto ritorno alla santa comunità. Il P. Alessio<br />

da Varignano ieridì fu veduto in Roveredo. Nella notte de’ 17 ai 18 del corrente sono<br />

stati dei ladri nel monistero di S. Chiara. Non si sa come, sono entrati nel refettorio, ed<br />

19<br />

Capo loro fu il Garello trentino, che fu molto tempo carcerato, ed ora 1804 gira per Trento.<br />

20<br />

Sopra num. 1570.<br />

21<br />

Garelliana.<br />

22<br />

Dà copia del memoriale presentato a Pio VII dal Padre Alessio Tomasi di Varignano della<br />

<strong>Provincia</strong> picena per secolarizzarsi. Ottenne l’intento nell’agosto 1801.<br />

23<br />

Fu qui di ritorno li 30 giugno, ordinato sacerdote con 14 altri li 21 del corrente. Cantò la sua prima<br />

Messa nella chiesa nostra di Cavalese li 25 giugno, giovedì.<br />

5


hanno portato via circa trenta tondi, colle posate, alcuni paiuoletti ecc. Domani spedirò a<br />

Roveredo la sua lettera. La prego genuflesso della sua benedizione, e resto. Trento 23<br />

giugno 1801.<br />

Di V.P.M.R. Umil.mo, obb.mo suddito e servo<br />

F. Grisostomo.<br />

2084. 1801<br />

Al P. Michel Angelo da Roveredo Guardiano. Roveredo. Ai PP. Riformati.<br />

R.P.P.C.<br />

Il P. lettore Sisinnio Maria essendo intenzionato d’andare ancor ai bagni di Prags<br />

nella Pusteria, prega la P.V.R. che voglia favorirlo nuovamente con provvedergli sedici<br />

libbre di tabacco in polvere non troppo sottile, d non sia scaglia, o Santi Padri 24 ;<br />

promettendole, che al suo ritorno dal detto paese verrà fatto il pagamento. Frattanto<br />

tenendosi sicuro del favore la riverisce, e facendo anch’io altrettanto, mi dico. Trento 23<br />

giugno 1801.<br />

Di V.P.R. cui aggiungo, che nella notte de’ 18 sono stati dei ladri nel monastero di<br />

S. Chiara, ed hanno portato de’ peltri, paiuoletti, posate ecc. 25 Le aggiungo altresì, che<br />

con questa le spedisco una lettera provincialesca venuta dalla Giudicaria Citeriore.<br />

Div.mo, obb.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

2085. 1801<br />

Al P. Gasparo da Campo Vicario in Arco.<br />

R.P.P.C.S.L.G.C.<br />

Ieridì fu soddisfatto il debito, ch’eravi presso questa dogana per la cassa venuta da<br />

Venezia, collo sborso di troni 38 e soldi 18, siccome consta dalla ricevuta qui<br />

compiegata 26 . Lo soddisfece il nostro Fontanari dandole una cedola di fiorini cinque:<br />

una cedola di fiorini due, la moneta fiemasca di sei carentani: ed aggiugnendole<br />

trentatre soldi. Questi trentatre soldi sono stati tolti dalle limosine di questo nostro<br />

convento. E però se la P.V.R. si contenterà di far celebrare una santa Messa secondo la<br />

intenzione, già fatta, di questo Padre Superiore, i detti soldi resteranno rimessi. La prego<br />

di risposta su di questo 27 . Colla presente occasione le spedisco qui rinchiuse le cedole<br />

rimaste, voglio dire una fiemasca di due fiorini: due bolzanine di fiorini dieci; e così io<br />

resto senza niente. Voglio sperare, che giugneranno diritte al loro destino: come pure,<br />

che il di Lei Padre Guardiano sarà almeno alquanto guarito, se non del tutto. E<br />

riverendoli tutti, e due, mi offro ad ulteriori servigi, e mi professo. Trento 26 giugno<br />

1801 28 .<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

P.S. La prego di far sapere al P. Tommaso, che il sig. Monauni dopo il mio avviso<br />

ha fatta l’applicazione delle Messe.<br />

24<br />

Già preparato avanti del luglio a troni 2 la libbra.<br />

25<br />

Capo il Garello di Trento, che fu molto tempo carcerato nel castello di Trento. Le monache non<br />

furono ricompensate.<br />

26<br />

Ricevuta di Antonio Schweizer.<br />

27<br />

Rispose, che sarà celebrata, e che ha ricevuto tutto.<br />

28<br />

Spedita li 27 per F. Marcello.<br />

6


2086. 1801<br />

Alla M. Maria Giacinta Tabarella Clarissa. Trento.<br />

Sia lode a Gesù, e Maria Signori nostri clementissimi.<br />

Abbraccio molto volentieri l’occasione, che il Signor Iddio mi porge, di rinnovare<br />

alla R.V. l’antica mia servitù, mandandole la qui rinchiusa lettera del suo degnissimo<br />

signor nipote colonnello (Giuseppe) Schertz, come rilevo dalla data di Semlino 29 .<br />

Questa le servirà per intendere ciò, che le ha insinuato per mezzo di una donna<br />

sconosciuta il signor barone Luigi de Taxis (Luigi de Tassis)(maestro di posta) e di un<br />

nuovo motivo per consolarsi, e per ringraziare la bontà del Signor Iddio 30 . Gliene<br />

sospiro la continuazione, e la riverisco ecc. S. Bernardino 27 giugno.<br />

2087. 1801<br />

Al P. Ferdinando di S. Orsola Guardiano di Pergine 31 .<br />

R.P.<br />

Frate Gervasio in questa mattina ha fatto condurre a questo convento la limosina di<br />

grano (formento) venuta da Bolgiano per il medesimo convento, ed anche per quello di<br />

Pergine. Consiste in quindici stari tedeschi per ognuno 32 . Dunque la P.V.R. potrà<br />

mandare a pigliare il suo senza verun ritardo 33 . Io poi godo di poterle recare questo<br />

avviso, ed assicurandola, che li due novizzi di Cavalese hanno già professato, e che Fra<br />

Bernardino da Carano ierlaltro (giovedì 25 giugno) in Cavalese ha cantata la sua prima<br />

Messa, la riverisco, e resto. Trento, s. Bernardino 27 giugno 1801.<br />

Di V.P.R. Div.mo servo nel Signore<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

2088. 1801<br />

Al sig. Giovanni Conte di Welsperg. Bolgiano.<br />

Ill.mo signore, sig. e padrone graziosissimo 34 .<br />

Avendo ricevuto in questa mattina con esultazione li quindici stari tedeschi di<br />

formento, che V.S.Ill.ma per puro amore del Signor Iddio s’è degnata di accordare a<br />

questo mio povero convento, fo parte del mio dovere ringraziandola di tutto cuore, ed<br />

assicurandola, che d’un sì opportuno, e generoso sussidio non dimenticherommi<br />

giammai: che pregherò anzi, e farò pregare caldamente Sua Divina Maestà, perché<br />

voglia ricompensarla colle grazie sue celesti, e sempre più felicitarla. Ed<br />

inchinandomele profondamente mi do l’onore di protestarmi. Trento, s. Bernardino 27<br />

giugno 1801.<br />

Di V.S.Ill.ma Umil.mo, osseq.mo, obbl.mo servidore in Cristo<br />

F. Giuseppe Antonio da Cles<br />

Guardiano de’ Francescani<br />

Fuori. All’Ill.mo signore, sig. e padrone graziosissimo<br />

Il signor Giovanni del S.R.I. Conte di Welsperg<br />

Signore di Primier, e Langenstein ecc. cavaliere<br />

29<br />

Semlino Klagenfurt Trento. Fu creduto già morto nel maggio.<br />

30<br />

Con tal lettera le assegna presso il barone Tassi dieci fiorini al mese.<br />

31<br />

È morto in Pergine li 30 aprile 1802 Guardiano attuale.<br />

32<br />

Stari tedeschi 15 in 5 sacchetti.<br />

33<br />

Anche al convento di Arco furono dati 15 stari tedeschi e più. Condotti da Trento a Sacco li 27<br />

giugno.<br />

34<br />

Ora 1804 presidente imp. regio di Trento. Nel gennaio 1805 uxorem duxit.<br />

7


della Chiave d’Oro per S.M.I.R.A. 35 e Vice-capitano del Paese ecc.<br />

Bolgiano<br />

NB. Questa letterina, scritta d’ordine del P. Guardiano assente, non si spedirà,<br />

perché credesi superfluo il ringraziare con lettera il lodato ministro della <strong>Provincia</strong>,<br />

bastando l’attestato di ricevuta già dato. Il formento sta in cinque sacchetti di rufo, legati<br />

in un modo da me non più veduto, e bello. Dieci stari tedeschi fanno quindici stari<br />

trentini, e quindici tedeschi ventidue, e mezzo trentini.<br />

2089. 1801<br />

Al P. Gio. Evangelista Ministro <strong>Provincia</strong>le. Campo. 36<br />

M.Rev. Padre Benedicite.<br />

Accerto la P.V.M.R. che in questo momento ho ricevuto la sua veneratissima colle<br />

due inchiuse, le quali saranno da me spedite senza verun ritardo. Farò la commessami<br />

ambasciata al P. Guardiano rapporto al P. Pierantonio, che non s’è ancora veduto. Dirò<br />

al P.M.R. Gioachino quello, che non ho ardito di dirgli avanti per non abusarmi<br />

dell’avuta notizia 37 . Il nostro neomista fu ordinato in Bressanone con quattordici altri,<br />

perché quel vescovo tiene l’autorità dell’extra tempora concedutagli dal Papa nel 1792<br />

ad arbitrium Sanctitatis Suae 38 . Proccurerò di trovare documenti per altre volte; e<br />

frattanto col bacio delle sacre mani la prego della sua paterna benedizione, e resto.<br />

Trento 3 luglio 1801, sotto il pranzo.<br />

Di V.P.M.R. Um.mo, obbl.mo, ubbid.mo suddito e servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2090. 1801<br />

Al P. Fortunato da Trento Vicario in Cles.<br />

R.P.P.C.S.L.G.C.<br />

Ricordevole della promessa, che ho fatto alla P.V.R. rapporto alle due lettere, di cui<br />

mi ha scritto, ho fatto ricerca delle medesime appresso quest’officio di posta, ed ebbi<br />

per risposta, che nulla sanno di esse. Può essere, che la voce sparsa costì sia stata<br />

malamente appoggiata. Suppongo, che avrà inteso 39 , essere stato ordinato sacerdote il<br />

nostro P. Bernardino da Carano in Bressanone li 21 dello scaduto, e che ha cantata la<br />

sua prima Messa in Cavalese li 25 dello stesso. Io le aggiungo, che quel vescovo tiene<br />

l’indulto apostolico di poter ordinare extra tempora concedutogli nel 1792 ad arbitrium<br />

Sanctitatis Suae. Ch’egli mostra la sua pietà eziandio nella formola delle sue patenti,<br />

cominciandole coll’Ad maiorem Dei gloriam: col dirsi vescovo Dei, et Apostolicae<br />

Sedis gratia: col non far motto alcuno del suo casato 40 : con metter l’anno a Nativitate<br />

D.N. Iesù Christi: e coll’esprimere ritum Sanctae Romanae Matris Ecclesiae.<br />

Quantunque ne’ Cataloghi stampati dicasi Francesco Carlo, nel suo sigillo dicesi<br />

Carolus D.G. Episcopus, e nelle patenti a stampa, ed a mano propria Carolus<br />

Franciscus. Mi raccomando in precibus, la riverisco, e sono. Trento 3 luglio 1801.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo in Cristo F. Gio. Grisostomo.<br />

35<br />

Sua Maestà Imperiale Regia Apostolica.<br />

36<br />

Ritornò a Trento li 7 di luglio. Partì per Cavalese li 13 luglio.<br />

37<br />

Rapporto al P. Tomasio.<br />

38<br />

Rapporto all’extra Tempora de’ Regolari. Vide To. V. Compend. diplom. num. 1095, ac 1065,<br />

1066, 1067.<br />

39<br />

Dal sig. Giacomo Keller di Cles, che fu a Cavalese li 25 giugno.<br />

40<br />

Egli è Conte di Lodrone inspruchese, nato li 18 nov. 1748, ed eletto li 16 agosto 1791.<br />

8


2091. 1801<br />

Al P. Giuseppe Maria della Giacoma da Pradazzo. Metz Lombardo.<br />

Sia lodato Gesù Cristo Signor nostro clementissimo.<br />

L’identità del cognome, e della nazione mi suggerisce, e stimola, a fargli sapere,<br />

che nella scorsa domenica li 28 del passato giugno, il P. Giannantonio della Giacoma da<br />

Moena fiemasco, fu esaminato, approvato 41 , e creato confessore, avendogli fatto un<br />

elogio superlativo il signor abate Francesco Zucchelli esaminatore prosinodale, cui l’ho<br />

condotto io d’ordine di monsignor Vicario. Per questo ho goduto molto, ed ho<br />

ringraziato Sua Divina Maestà: e qui esortando anche lui a fare lo stesso, mi<br />

raccomando in precibus, e mi dico ecc. Trento 4 luglio 1801.<br />

P.S. L’altrieri soltanto è andato a Campo il detto P. Giannantonio col neo professo<br />

F. Vincenzo Maria, e con Fra Mauro, essendo passato da Campo a Pergine Fra Pacifico<br />

di Valfloriana.<br />

2092. 1801<br />

Al P. Attanasio di Sardagna. Borgo.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

Ho il contento di rimandarle subito prorogata ad un altro quinquennio la sua patente<br />

confessoriale, che iersera tardo giunse alle mie mani. Voglio sperare, e spero<br />

fondatamente, che tale quinquennio non sarà l’ultimo 42 ; e che Sua Divina Maestà le<br />

donerà del tempo ancora più lungo, affinché possa continuare le sue sacre fatiche, e farsi<br />

de’ nuovi meriti. La prego d’un saluto cordiale al mio fratello, mi raccomando in<br />

precibus, la riverisco, e sono. Trento 5 luglio 1801 43 .<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

2093. 1801<br />

Al sig. don Valentino de’ Lazari curato di Cognola.<br />

Molto Illustre, e molto rev. sig. e padrone colendissimo.<br />

Incombenzato dal mio Padre Guardiano ho disteso, e scritto il qui compiegato<br />

memoriale. Ora poi lo spedisco a V.S. molto illustre e molto rev. perché lo esamini, e se<br />

lo trova conforme alle sue intenzioni, lo sigilli, e qualora non abbia qualche altra strada,<br />

lo faccia consegnare alla posta, come ha fatto ultimamente un altro parroco con un mio<br />

memoriale, scritto in di lui nome al Sommo Pontefice 44 . Noi non possiamo darlo alla<br />

posta, ed in Roma non abbiamo più alcun appoggio. Bramo, che questo pure come<br />

quello, sortisca la richiesta grazia, e che conseguentemente i nostri buoni vicini, e<br />

benemeriti cognolesi restino consolati, e provveduti. Col bacio poi delle sacre mani mi<br />

protesto. Da s. Bernardino 10 luglio 1801 45 .<br />

Di V.S. molto illustre, e molto rev.<br />

Umil.mo, ossequ.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo di Volano<br />

41<br />

ad biennium.<br />

42<br />

Egli mi ha scritto, che sarà l’ultima proroga, perché ha 70 anni.<br />

43<br />

Spedita gli 8.<br />

44<br />

Sopra num. 2019.<br />

45<br />

Spedita li 12.<br />

9


Extra. Al Molto Illustre 46 e molto rev. sig. e padrone colendissimo<br />

Il signor don Valentino de’ Lazari degnissimo<br />

Curato di Cognola.<br />

2094. 1801.<br />

Ai cardinali della Congregazione del Concilio. Roma.<br />

Emm.mi, e R.mi Signori.<br />

Li sindaci della chiesa, e della comunità di Cognola presso Trento, oratori<br />

umilissimi, espongono riverentemente all’EE. Vostre R.me, che per via di sostituzione<br />

poco fa è pervenuta alla loro chiesa curata di s. Vito, l’eredità lasciatale da Giovanni<br />

quondam Francesco Caldonazzi di Moiado Cognolese, col suo testamento pubblicato gli<br />

undici di giugno dell’anno mille settecento, ed ottantaquattro 47 , nel quale sta scritto: “In<br />

tal caso sostituisce in erede universale la Veneranda chiesa curata di Cognola,<br />

coll’espresso però obbligo perpetuo di dovere annualmente impiegare li frutti 48 di tutta<br />

la facoltà dello stesso testatore nella celebrazione di tante sante Messe in suffragio delle<br />

anime della famiglia Caldonazzi: al qual effetto verrà eretta una Primessaria,<br />

compensando però alla suddetta Venerabile chiesa le annuali spese per il mantenimento<br />

dei necessari sacri arredi, e vino, e cere per la celebrazione delle sante Messe, che con<br />

dette rendite dovranno essere celebrate. Rimettendosi però rispetto alla celebrazione<br />

della quantità di dette sante Messe, e ciò, che verrà giudicato da Monsignor Vicario<br />

Generale di questo R.mo Officio spirituale di Trento, e dal molto reverendo signor<br />

curato di Cognola, che pro tempore saranno. E qualora col tratto del tempo questa pia<br />

intenzione venisse per supremo comando abolita, vuole in tal caso, che l’eredità d’esso<br />

testatore passi tutta all’Agnazione del medesimo Giovanni Caldonazzi, perché tale è la<br />

di questo mente, ed espressa volontà”. Così l’accennato testamento.<br />

Ora giacché nella predetta chiesa non evvi alcuna Primessaria fondata, ed il solo<br />

curato non basta per rendere ben servita quella numerosa popolazione, divisa in nove, e<br />

più contrade nominate Ville 49 , discoste anche molto una dall’altra, vorrebbesi, che il<br />

Primessario caldonazziano servisse di cooperatore, ed aiutante al detto curato, ed oltre il<br />

celebrare la santa Messa per comodo del popolo, fosse di aiuto al curato in tutte le sacre<br />

funzioni della chiesa, nell’amministrare i santi Sagramenti, e nell’assistere ai moribondi.<br />

Per ottenere questo senza verun aggravio del popolo, ch’è povero, si vorrebbe far<br />

qualche uso dell’eredità caldonazziana, diminuendo il numero delle Messe destinate per<br />

le anime de’ Caldonazzi, e lasciandone qualche numero di libere al Primessario, salva<br />

però sempre la località, e l’ora.<br />

Gli oratori adunque supplicano riverentemente che l’EE. VV. R.me vogliano<br />

degnarsi di autorizzare a tal effetto li menzionati Vicario Generale, e curato, moderni, e<br />

futuri. Per la qual grazia ecc.<br />

Dato in Trento li 10 luglio 1801.<br />

Retro. Alla Sacra Congregazione<br />

del Concilio<br />

46<br />

Moltilustre, secondo l’Ariosto vuol dire di molti lustri senex.<br />

47<br />

Dal notaio dottore Vincenzo de’ Bernardi Zetta, in S. Bernardino di Trento, alla presenza di tre<br />

sacerdoti, e cinque chierici Frati.<br />

48<br />

Tali rendite danno 75 fiorini annui: ossia lire 375. Se le Messe festive fossero num. 67, ognuna<br />

avrebbe cinque troni, e dodici soldi, coll’obbligo di risarcire alla chiesa le spese del vino, ostie ecc.<br />

49<br />

Cognola di sopra; Cognola di sotto; La Strada; Tavernaro; Zello; Chiogna; Maderno; Martignano;<br />

Piazina; S. Donato; Moiado.<br />

10


Per<br />

Li sindaci della Chiesa<br />

e della Comunità di Cognola<br />

presso Trento<br />

Da Trento<br />

Nella coperta. All’Emm.mo, e R.mo Signore<br />

Il Signor Cardinale Prefetto<br />

della Sacra Congregazione del Concilio 50<br />

Roma<br />

Pro memoria. Trattò di fare la detta Primessaria don Valentino Caldonazzi prete<br />

fratello di Giovanni, siccome consta da una di lui carta. De’ Caldonazzi potrà vedersi il<br />

mio Familiarium tridentinum cap. 32, ed il Parochiale Trid. cap. 19 et cap. 60, e<br />

Catalogus Vicariorum Gen. Trid. cap. 67. Il memoriale fu approvato dal sig. abate Gio.<br />

Pietro Pino seniore li 10 luglio, e da mons. Vicario Zambaiti li 12 luglio, avendolo io<br />

loro insinuato. Ma oggidì 31 marzo 1804 non so ancora qual esito abbia sortito, Li 9 dic.<br />

1801 dal sindaco del comune di Cognola ho inteso, che quella comunità ora dà fiorini<br />

140 al Primessario, de’ quali ne cava 70 dall’eredità Caldonazia, coll’obbligo di far<br />

celebrare dodici Messa colla limosina di trenta carentani l’una. Il Primessario ha tutte le<br />

sue Messe libere. L’eredità fu posta all’incanto.<br />

2095. 1801<br />

Al Governo d’Insprugg.<br />

Excellentissimi Domini Domini.<br />

Frater Ioannes Evangelista a Stenico Minister <strong>Provincia</strong>lis Franciscanorum<br />

<strong>Provincia</strong>e Sancti Vigilii reverenter exhibet EE.VV. Directorium istud divini officii pro<br />

anno 1802 in duplo, ac suppliciter petit eius approbationem etc.<br />

Datum Tridenti apud s. Bernardinum die 16 iulii 1801.<br />

Nella coperta. E Tridento<br />

Excellentissimo Caesareo-Regio Gubernio Austriae Superioris<br />

Oenipontum<br />

Nel cartoncino di ambedue le copie ho scritto:<br />

Directorium Franciscanorum Tridenti pro Anno 1802.<br />

Spedito per la posta imperiale li 17 luglio venerdì. Anche sull’involto ho scritto:<br />

All’Eccelso Imp. Regio Governo dell’Austria Superiore. Insprugg. E ciò per il caso, che<br />

la lettera si staccasse da lui. Ritornò l’autografo intatto li 9 settembre 1801, licenziato<br />

dall’eccelso Governo d’Insprugg li cinque d’agosto, e dall’imp. reg. ufficio Circolare di<br />

Roveredo li 2 settembre 1801. Spedito in Roveredo fu notato col num. 3262/278 Eccl.<br />

In Insprugg col num. 9573/1546.<br />

2096. 1801<br />

Alla signora Teresa Cappelletta. Trento.<br />

Riv.a sig.a Sia lodato Gesù Cristo S.N.<br />

Ad onta della molta ritrosia, che provo nel prender parte in testamenti, cedendo alle<br />

sue instanze ho abbozzato il suo testamento conformemente al foglio comunicatomi.<br />

Glielo spedisco adunque insieme con questa: ed esortandola di considerarlo ben bene<br />

50 Tommaso Antici da Recanati nato 10 maggio 1731, prete cardinale di s. Maria in Trastevere<br />

creato 30 marzo 1789, prefetto del Concilio nel 1800, 1801, ma soltanto nel Catalogo monauniano, perché<br />

rinunziò al cardinalato alla venuta de’ francesi.<br />

11


innanzi di farlo scrivere da notaio pubblico, le sospiro una lunga, e prosperosa vita,<br />

onde possa farsi de’ nuovi meriti appresso sua divina Maestà con delle opere buone, e la<br />

riverisco. Da san Bernardino 12 luglio 1801.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

Abbozzo di testamento della molto illustre signora maestra Teresa quondam<br />

Domenico Cappelletti di Trento 51 .<br />

Vuole, ordina, e comanda, che il suo corpo reso cadavere sia lasciato sopra terra<br />

insepolto almeno trentasei ore dopo la sua morte.<br />

Che al suo obito sino invitati otto reverendi sacerdoti, oltre l’officiatore, o sia<br />

quello dalla stola.<br />

Che parimente siano invitate otto Fradaglie con otto torcie, e che quattro di dette<br />

Fradaglie accompagnino il cadavero con quattro torcie sino al Campo santo.<br />

Che sia pregata d’accompagnarlo, se sarà possibile, anche la Scuola della Santa<br />

Dottrina: e che alle ragazze povere della medesima Scuola, le quali l’accompagneranno<br />

sino al campo santo, ed ivi reciteranno il Salmo De profundis, vengano dati tanti traieri,<br />

quante saranno, cioè uno ad ognuna. Alla donna poi, che terrà in ordine le dette ragazze,<br />

sieno dati sei traieri.<br />

Lascia alla fabbrica di san Vigilio nostro protettore principale una libbra di olio per<br />

una volta sola.<br />

Lascia al suo cugino Giovanni Giacomoni, ora dimorante in Neustadt, città<br />

dell’Austria, fiorini trenta per una sola volta.<br />

Lascia a Giambattista Mattivi abitante in Trento, altro suo cugino, fiorini dieci per<br />

una sola volta, supposto però, ed a patto, che non disturbi la pace, e quiete con qualche<br />

sua pretesa, e non altrimenti.<br />

Lascia al signor Francesco Borzati di Trento un suo quadretto in rame, che mostra<br />

la Presentazione della Santissima Vergine Maria nel Tempio.<br />

Lascia al reverendo signor don Giuseppe Cappelletti di Trento, suo cugino,<br />

presentemente curato di Cadine, la sua parte di casa, situata sotto Santa Maria<br />

Maggiore, appresso i nobili signori Zucchelli, e la strada comune, consistente in una<br />

stuffa, una cucina, una bottega, una cantina, un voltino sotto la scala, un ponticello, la<br />

metà dell’antana, la corte, ed i passi comuni anche alla signora Giovanna Moreschina,<br />

vedova Cappelletti 52 , sua cognata, coll’obbligo, ed aggravio di dare in ciaschedun anno<br />

a titolo di livello perpetuo ragnesi otto al nobile, e molto reverendo signor don<br />

Francesco Sardagna di Trento 53 : e di celebrare ogni anno in perpetuo quindici sante<br />

Messe sull’altar maggiore della chiesa parrocchiale di Santa Maria Maggiore, in<br />

suffragio delle anime d’essa signora testatrice, e de’ di Lei defunti.<br />

Morto poi, che sarà il lodato signor Giuseppe Cappelletti, comanda, ordina, e vuole,<br />

che tale quasi cappellania con gli accennati obblighi, ed aggravi, sia dal reverendo<br />

signor cappellano, ovvero cooperatore del molto reverendo signor Piovano di Santa<br />

Maria Maggiore, il quale sarà di tempo in tempo, senza che mai per essa dipenda in<br />

verun conto dal R.mo Capitolo della chiesa cattedrale: pregando il lodato molto rev.<br />

signor piovano pro tempore, che voglia esser attento, e sollecito, perché vengano<br />

celebrate le predette Messe.<br />

51 Fu gravemente inferma nel 1803 per una caduta.<br />

52 Vedova Cappelletti, e poi vedova Valentini, ora dimorante nel Ledro, appresso il suo nipote don<br />

Antonio Monauno arciprete del Ledro. Ritornò a Trento nel 1802.<br />

53 Al Sardagna come Beneficiato.<br />

12


Degli altri suoi beni mobili lascia, instituisce, e nomina di propria bocca erede<br />

universale l’anima sua, volendo, che siano incantati, e venduti senza precipitanza, e che<br />

col ricavato da loro: come pure col danaro, che le restasse in cassa, o da riscuotere in<br />

Insprugg per mezzo dell’Ill.ma signora fraila Maria Antonia baronessa di Prato 54 , siano<br />

celebrate tante sante Messe in suffragio dell’anima sua su l’altare privilegiato, dai RR.<br />

Padri Riformati del convento di san Bernardino colla limosina di un traier oltre<br />

l’ordinaria per ciascheduna.<br />

Finalmente prega di nuovo l’Ill.mo signor Filippo Conte de’ Consolati, vice<br />

cancelliere aulico, che voglia degnarsi d’esse esecutore di questo suo testamento,<br />

servendosi per suo minor incomodo dell’opera dl signor Francesco Borzati, già da essa<br />

signora testatrice previamente pregato.<br />

E questo dice, ch’è l’ultimo suo testamento, e l’ultima sua volontà, rivocando, ed<br />

annullando l’altro suo testamento fatto li 18 maggio 1797, in rogiti Negri 55 : e<br />

riservandosi l’autorità di fare qualche aggiunta,o mutazione con cedola di proprio<br />

pugno, o del suo confessore, segnata però col giorno, mese, ed anno, e col nome suo, e<br />

del predetto confessore, e non altrimenti.<br />

Alla copia di questo abbozzo li 14 luglio 1801 si ha soscritto il predetto signor V.<br />

cancelliere Filippo Conte Consolati, offerendosi di esser esecutore di tal pia, e lodevole<br />

volontà. Questo testamento scritto dal sig. notaio Pietro Negri fu pubblicato li 21 luglio<br />

1801 nella nostra sagrestia, alla presenza del sig. Francesco Borzato. Li testimoni<br />

pregati furono io F. Gio. Grisostomo di Volano, il P. Cirillo da Cles, F. Luigi da Cles, F.<br />

Benedetto da San Lugano, F. Pietro da Meano, F. Placido da Mezzo, e F. Lorenzo<br />

d’Orzano 56 .<br />

2097. 1801<br />

Al P. Giuseppe Andrea di Ala. Roveredo.<br />

R.P.S.L.G.C.S.N.<br />

Oggidì sono andato nel Castello, ed ho impetrato la proroga ad triennium del qui<br />

rinchiuso indulto 57 , quantunque per isbaglio sia segnato il giorno di domani. Con tal<br />

occasione ho fatto mutare quella lettera o disgiuntiva nella lettera e congiuntiva, perché<br />

l’indulto, o sia rescritto abbia buon senso, e sia conforme alla petizione. Aggradisca la<br />

mia attenzione in servirla, e si conservi. Trento 19 luglio 1801.<br />

Suo div.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

2098. 1801<br />

Al P. Davide da Tiarno. Campo.<br />

R.P. lettore sia lodato Gesù Cristo.<br />

Assicuro la P.V.R. che ho spedito subito subito le lettere raccomandatemi, anche<br />

per santa Chiara. Che sai venuto costà il signor Conte Sigismondo Manci chierico<br />

tonsurato l’ho inteso in città nel giorno dodicesimo. Ho letto la relazione gazzettesca<br />

54<br />

figlia del quondam barone Gaetano di Prato. Nel 1802 prima del maggio in Insprugg è morta<br />

quella fraila che teneva commercio con la Cappelletta per mezzo della fraila Prata.<br />

55<br />

Pietro Negri pagato con troni 18.<br />

56<br />

Il notaio fu pagato con troni 18.<br />

57<br />

Per il sacerdote Gervasio Funmanelli d’Avio d’anni 72, confess. delle Orsoline d’Avio, e<br />

Beneficiato in s. Vigilio, ed in s. Bernardino. L’indulto primo fu segnato nel 1798 da mons. Zambaiti di<br />

poter dire tutte le Messe in s. Bernardino. Gervasio è morto avanti l’anno 1803.<br />

13


ela tempesta banalitana; ma spiacemi, che non fu notata la grossezza di essa 58 . Se mi<br />

manderà la genealogia Cilladia, l’aggradirò. e la inserirò nel mio Famigliario trentino.<br />

Dal mio Inventario Rivano consta, che nel 1776 visse il dottore Gio. Antonio Cillà de<br />

Cillà cittadino di Riva. Il P. Serafico è partito di qui per Abano. Il P. lettore Sisinnio in<br />

breve partirà per Prags. Io ho già cominciato le mie andate a s. Maddalena per ascoltarvi<br />

le confessioni come nell’anno scorso, e dovrò seguitarle sino ai Santi, se il Signor Iddio<br />

mi donerà di star sano. Il zelantissimo P. Campana è andato dall’infermeria a Verla<br />

recto tramite nella sera dei dodici 59 . Una compagnia di Niccolò Donati di questa<br />

Guardia urbana ha distribuito ai poveri secolari 150 fiorini di pane 60 . Finisco<br />

riverendola, e dicendomi ecc. Trento 20 luglio 1801, con due lucerne.<br />

______________________________________________________________________<br />

Pro tit.<br />

All’inclito Imp. Reg. Ufficio Circolare di Roveredo.<br />

______________________________________________________________________<br />

2099. 1801<br />

Al P. Gio. Evangelista Torresanelli di Stenico Ministro <strong>Provincia</strong>le. Cavalese. In<br />

coperta.<br />

Molto Rev. Padre Benedicite.<br />

Il signor arciprete del Banale (don Gio. Antonio Fontana) prega la P.V.M.R. che<br />

voglia raccomandare i suoi tempestati al signor Vicario (dottor Giuseppe Torresanelli)<br />

suo nipote degnissimo, per quando verranno costà in cerca di sussidi, e limosine <strong>61</strong> . Il P.<br />

Serafico è già partito sino dai 16 verso Abano per Verona. Io ho spedito al Governo<br />

d’Insprugg il Direttorio in duplo. Nelle feste vado a s. Maddalena come nell’anno<br />

scorso, ad ascoltare le confessioni sagramentali. La prego genuflesso della sua paterna<br />

benedizione, e resto. Trento 21 luglio 1801.<br />

Di V.P.M.R. Umil.mo, ubbid.mo servo, e suddito<br />

F. Giangrisostomo.<br />

2100. 1800<br />

Al P. Tommaso de Gara da Tiarno 62 . Arco.<br />

R.P.<br />

F. Gio. Grisostomo lo riverisce, e gli fa sapere, che se gli manderà quanto suole<br />

notarsi ne’ Cataloghi de’ nostri Religiosi rapporto al novizzo laico, Fra Modesto, che<br />

come suppone, ha professato costì nel giorno 14 del corrente, lo riceverà per favore ecc.<br />

Aspetta il nome, e la patria, il nome, e cognome del secolo, il Battesimo, e la vestizione,<br />

e la professa, ed anche la vestizione terziariale, qualora la sappia. Trento 21 luglio 1801.<br />

58<br />

La tempesta [grandine] in gran parte fu della grossezza d’un uovo di gallina, e tanta, che nel<br />

giorno seguente dovettero andare comunalmente gli uomini a sgomberare le strade, perché potessero<br />

passare i carri.<br />

59<br />

Ritornò qua li 15 agosto.<br />

60<br />

cioè 9.000 carentani o 3.000 traieri o 15.000 soldi.<br />

<strong>61</strong><br />

Li 10 luglio una grossissima tempesta in due volte rovinò affatto 16 Ville del Banale. Perciò ai<br />

tempestati vien permesso di questuare in tutto il dominio principesco di Trento dai canonici reggenti.<br />

Furono raccomandati dai parrochi intra Missarum solemnia: e gli stessi parrochi sono andati alle case<br />

questuando per loro.<br />

62<br />

Nel 1455 li 21 luglio Ladislaus de Gara Regni Hungariae Palatinus, et Voivoda fu in Buda con<br />

molti prelati, baroni, e magnati del regno.<br />

14


2101. 1801<br />

Al P. Fortunato da Trento. Cles.<br />

R.P.S.L.G.C.S.N.<br />

Monsignor Vicario Generale, da me pregato, gli concede la chiesta licenza<br />

d’assolvere dall’eresia formale quella ragazza di circa tredici anni, ch’ebbe la temerità<br />

di dire un giorno, che Iddio non è giusto per averla fatta povera: ma soltanto in foro<br />

conscientiae, ac in Sacramentali confessione ecc. Anch’io tempo, che Luneville finisca<br />

come Campo Formido. Sarà quello, che il Signor Iddio vorrà. Rapporto al vaiuolo di<br />

Gorizia, e Trieste forse gioverà il nuovo rimedio della vaccina, che praticasi anche in<br />

questa nostra città. Io per altro non penso di usarlo, quantunque creda di non aver<br />

ancora pagato il tributo comune del vaiuolo. Siccome in età di 52 anni ho avuto le<br />

fersine 63 ; così non sarebbe un gran che, se di settanta venissi sopraffatto dal vaiuolo. In<br />

tal caso temerei di soccombere. Anche rapporto a questo sia fatta la giustissima volontà<br />

del Signor Iddio. Tengo da spedire a Campo la notizia della morte apopletica del<br />

genitore del nostro P. Francesco Maria da Panchiato, seguita nella mattina dei 14, la<br />

quale sarà insinuata a questa religiosa famiglia nella corrente mattina. Il signor arciprete<br />

di Cavalese 64 già estremato 65 sta in pericolo di soccombere. Mi raccomando, lo<br />

riverisco, e sono. Trento 22 luglio 1801.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

NB. Da Gorizia gli ha scritto il di lui fratello sgesuita, che in Trieste il vaiuolo ebbe a<br />

fra grande strage. I morti sono più di tre mila, ed in Gorizia qualche centinaio. Il morbo<br />

non ha penetrato in veruna casa senz’affatto, o in gran parte distruggerla.<br />

2102. 1801<br />

Al P. Francesco Maria di Francesco da Panchiato. Campo.<br />

Riverito Padre sia lodato Gesù Cristo.<br />

In questa mattina ho ricevuto l’infausta nuova della morte del suo buon genitore<br />

(Niccolò) dal Padre Vicario Stanislao. Suppongo, che il medesimo Padre nella lettera<br />

diretta al P. lettore Davide gli notificherà il come sia succeduta tal morte, senza che io<br />

glielo replichi. Piuttosto gli dirò, che mi chiamo a parte del dolore, che proverà per<br />

cotanto improvviso annuncio; e per qualche sollievo gli farò riflettere, che il suo<br />

genitore fu un buon cristiano, e ricevette i santi Sagramenti nell’antivigilia della sua<br />

morte, come pure, che io in breve dirò per lui una mia domenicale 66 , e coll’occasione di<br />

scrivere per altro a Borgo, Roveredo, Arco, Cles farò cenno della predetta morte 67 . Si<br />

consoli, che ora nella santa Religione ha un Padre, ed una madre, che come spero, non<br />

mai moriranno. Ringrazi di un tal favore la bontà del Signor Iddio: proccuri di essergli<br />

grato continuando a diportarsi bene: raccomandi al medesimo anche me, che<br />

salutandolo mi professo. Trento 22 luglio 1801.<br />

Avviserò della menzionata morte anche suor Michelina.<br />

Suo div.mo, cord.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

63 *Il morbillo.<br />

64 Riccabona.<br />

65 *Ricevuta l’estrema Unzione, o Olio Santo.<br />

66 La ho detta li 26 luglio.<br />

67 La ho accennata ai perginaschi li 27 per mezzo del loro servo Cappelletto.<br />

15


2103. 1801<br />

Al P. Vicario, o Guardiano di Campo.<br />

R.P.<br />

La qui rinchiusa mandatami dal P. Stanislao Vicario di Fieme dà notizia della morte<br />

apopletica del genitore del P. Francesco Maria seguita in Panchiato li 14 del corrente.<br />

Mi pervenne in questa mattina. Io poi la indirizzo alla P.V.R. perché so, che il P. lettore<br />

Davide, cui è diretta in primo luogo, non si trova costì, essendo andato a Peio (con Fra<br />

Gio. Pio). Avverta il detto P. Francesco Maria, che rapporto a questo convento non<br />

occorrerà dargli altro avviso di tal morte, perché gliel’ho dato io, ed il P. Guardiano lo<br />

dispensa. La riverisco, e resto. Trento 22 luglio 1801.<br />

Suo div.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

2104. 1801<br />

Al P. Anacleto da Casezzo. Melombardo.<br />

Sia lodato Gesù Cristo Signor Nostro clementissimo.<br />

Posdomani certamente farò la spedizione della lettera 68 , che mi ha mandato, la cui<br />

risposta non potrà venir qua innanzi, che sia passato un buon mese. Se capiterà nelle<br />

mie mani farò quanto la P.V. mi raccomanda. Ed io frattanto le raccomando un’altra<br />

volta di proccurare, che costì le lettere abbiano un buon recapito. Con questa occasione<br />

le fo sapere, che ai 14 del corrente in Panchiato è morto all’improvvisa il genitore del<br />

nostro P. Francesco Maria, cui domani spedirò la notizia officiale di tal morte, la quale<br />

qui fu pubblicata iersera. Le notifico pure, che siccome porta una lettera goriziana, il<br />

vaiuolo in Gorizia, ed in Trieste ha fatto strage. I morti in Gorizia sono qualche<br />

centinaio, ed in Trieste più di tre mila. Questo forse darà maggior corso al rimedio<br />

nuovamente inventato, e pubblicato anche nella gazzetta di Trento, detto della Vaccina.<br />

Darò a F. Leonardo un involto di cinque volumi diretto al suo Padre Guardiano. Lo<br />

riverisco, e sono ecc. Trento 23 luglio 1801.<br />

2105. 1801<br />

Ai PP. Guardiani di Arco, Borgo, Roveredo. Colla gazzetta.<br />

R.P.<br />

Oggidì 24 luglio ho spedito al P. Francesco Maria di Panchiato, dimorante in<br />

Campo, la notizia officiale della morte subitanea del di lui genitore, seguita li 14 del<br />

corrente. Qui fu già pubblicata, e domani celebreremo per il medesimo defunto.<br />

2106. 1801<br />

A Monsignor Vicario Generale Capitolare. Trento.<br />

Ego infrascriptus fidem facio, ac testor, nobilem, ac reverendum dominum Carolum<br />

Guarinonium sacerdotem 69 , per octo novissimos dies hoc in coenobio apud me<br />

spiritualibus exercitiis operam sedulam impendisse; coelestiumque meditationi, lectioni,<br />

et aliis piis operibus devoto animi affectu vacasse. In quorum fidem etc. Datum in<br />

conventu Sancti Bernardin apud Tridentum die 4 augusti An. 1801.<br />

L.+S. Fr. Ioannes Chrysostomus de Avolano<br />

68<br />

Al Procuratore in Roma, spedita li 25 sabato. Venne la risposta li 22 agosto sabato.<br />

69<br />

Nato in Trento circa l’an. 17<strong>61</strong>. Studiò nel Collegio Germanico di Roma: ed ora serve di<br />

Primessario alla Villa di Sardagna le feste.<br />

16


Ordinis Minorum Reformatorum<br />

sancti Francisci.<br />

2107. 1801<br />

Al P. Davide da Tiarno. Campo.<br />

R.P. Lettore S.L.G.C.<br />

Accenno la sua dei dodici colla Genealogia Cilladia, e coll’inchiusa per il P.<br />

Francesco Maria, che non è ancora ritornato da Fieme. Io son ritornato all’amata mia<br />

celletta soltanto in quest’oggi dopo d’essere stato nell’infermeria per motivo di febbre;<br />

ma non mi è permesso il faticare per ora. In breve le dico, che vienmi supposta sfornita<br />

di autorità per il caso del suo nubile questa Curia vescovile 70 . Quando potrò uscire di<br />

convento andrò a ricercarla. Le aggiungo, che io pure dirò delle Messe per il F. Gio.<br />

Pio, al ritorno del detto P. Francesco Mara. Presentemente rapporto alla mentovata<br />

Genealogia non posso dirle altro, se non se, che io tengo qualche cosa da aggiugnerle.<br />

Finisco riverendola distintamente, e dicendomi. Trento 17 agosto 1801, di sera oscura.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

2108. 1801<br />

Al sig. don Niccolò Bortoluzzi curato di Fornaso.<br />

Molto rev. sig. e padrone colendissimo 71 .<br />

Rispondo alla sua stimatissima 72 dall’infermeria, dove ritrovomi da qualche giorno<br />

per cagione di febbre sostenuta, e perciò le dico alla breve, ch’Ella canti la santa Messa<br />

di san Rocco nella chiesa di san Rocco ai 16 del corrente, con la sola commemorazione,<br />

e l’ultimo Evangelio della domenica, e col prefazio dell’Assunta. Nel giorno poi 19,<br />

nella mentovata chiesa di s. Rocco dica la Messa di s. Gioachino, colla<br />

commemorazione dell’Assunta, e di s. Rocco, e se ivi celebra eziandio nel giorno 23<br />

dica la Messa dell’ottava di s. Rocco, e finalmente nel giorno 26 la Messa di s. Benizio<br />

colla commemorazione di s. Zeffirino. Ella potrà vedere nell’Ordinario ai 15 del<br />

corrente, che ho notato, qualmente san Rocco non va trasferito in Ecclesia propria. Le<br />

rispondo altresì,che la festa votiva di san Rocco dovrà festeggiarsi dai fornasini ai 16 e<br />

non si 19 di questo. Finisco supponendo d’aver soddisfatto alle di Lei ricerche, e<br />

riverendola. Trento, s. Bernardino 14 agosto 1801.<br />

Di V.S. molto rev.<br />

Umil.mo, div.mo, osseq.mo servo nel Signore<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano de’ Minori Riformati.<br />

Fuori. Al Molto illustre, e molto rev. sig. e padrone colendissimo<br />

Il signor don Niccolò Bortoluzzi degnissimo curato di<br />

Fornaso 73<br />

70<br />

Nubile, che vorrebbe sposare una vedova sua commadre, avendole tenuto al santo Battesimo un<br />

figlio. Vedi sotto al num. 2114.<br />

71<br />

Un Lorenzo Bartoluccio fiorentino fu scultore insigne.<br />

72<br />

del giorno undecimo.<br />

73<br />

Egli è nativo della pieve di Vigo. Servì lungamente come chierico nel Duomo di Trento. Nel<br />

Clerologio trentino del 1803 verbo Pinetum pag. 50 si dice Nicolaus Bertoluzzi Thusii, curatus Fornasii<br />

d’anni 40.<br />

17


2109. 1801 74<br />

Al Governo Imp. Regio d’Insprugg.<br />

Eccelso Imp. Regio Governo.<br />

La sottoscritta ex Clarissa del soppresso monastero di San Carlo in Roveredo, non<br />

avendo ricevuto alcuna risposta ad un suo umile ricorso spedito all’inclito Ufficio<br />

Circolare di Roveredo, cui espose le sue indigenze di povertà, e miseria, per le attuali<br />

dolorose, e critiche circostanze della carestia, ritrovasi costretta di rivolgersi all’Eccelso<br />

Imp. Regio Governo, mettendo alla considerazione del medesimo<br />

1. Che con cento, e cinquanta fiorini di pensione, i quali come servente del detto<br />

monastero le furono assegnati, e che le vengono pagati in cedole di banco con grave suo<br />

scapito, non può mantenersi.<br />

2. Che essendo già avanzata in età, e quindi soggetta a varie indisposizioni, non può<br />

in alcuna maniera il necessario sostentamento procacciarsi.<br />

3. Che essendo morte molte monache del predetto monastero, potrà senza aggravio<br />

del Fondo di Religione essere soccorsa con qualche aumento dell’annua sua pensione.<br />

E tanto spera dalla pietà dell’Eccelso Imp. Regio Governo.<br />

Trento 18 agosto 1801.<br />

Michelina Dorotea Tomasi<br />

Ex-Clarissa servente del soppresso monastero<br />

di s. Carlo in Roveredo.<br />

Questo memorialetto fu esteso dall’ex-Clarissa corista Maria Carlina degli Alberti<br />

di Cavalese, e da me salva substantia ridotto come sopra. Ne fece uno simile in sostanza<br />

nello stesso giorno anche il signor barone Andrea Messina; ma indegno d’essere<br />

presentato ad un Regio tribunale per essere scritto contra le regole della gramatica, e<br />

dell’ortografia, e della rettorica. Il Governo pretende che al memoriale si aggiunga un<br />

attestato del parroco circa la povertà, ed uno del medico circa l’infermità. Vedi sotto<br />

2136.<br />

2110. 1801<br />

Al P. Giuseppe Maria da Pradazzo. Melombardo.<br />

R.P.S.L.G.C.S.N.C.<br />

Colla presente l’avviso, e l’accerto, che monsignor Vicario Generale oggidì gli ha<br />

conceduto di poter assolvere dai Casi riservati nella nostra diocesi quelle due persone,<br />

per cui abbisogna di tale facoltà; ma semel tantum. Io son ancora in parte<br />

nell’infermeria col P. Giangiuseppe, e Fra Feliciano; ma spero di ritornare alla santa<br />

comunità dentro questa stessa settimana 75 . Il P. Guardiano di Roveredo ha portato dalla<br />

città in questa sera, ch’è venuto ordine 76 di rifare il nostro convento di S. Rocco, e che<br />

per tal effetto sono stati destinati sei mila fiorini. Deo gratias. Non ho alcun riscontro<br />

de’ PP. Francesco Maria, e Serafico: ma gli aspetto in breve 77 . Gli raccomando di usare<br />

costì le necessarie cautele per conservarsi sano mente, et corpore, e lo riverisco,<br />

dicendomi. Trento 18 agosto 1801.<br />

Suo affez.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

74 Vedi sotto n. 2136.<br />

75 Ritornai li 22 sabato.<br />

76 ma in vano.<br />

77 Il P. Francesco è giunto qua da Fieme li 20 agosto. Partì per Campo li 22 sabato. Li 26 agosto<br />

venne lettera da Lonigo del P. Serafico infermo scritta li 17. Venne un’altra li 15 novembre.<br />

18


==============================================================<br />

Li 18 febbraio 1804 scrissi All’Ill.mo, e R.mo Sig. Sig. e Padrone colendissimo<br />

Il sig. Carlo Francesco del S.R.I. Conte de’ Pompeati<br />

degnissimo canonico, e sommo scolastico<br />

dell’insigne cattedrale di Trento.<br />

2111. 1801<br />

Al sig. Conte canonico Carlo Francesco de’ Pompeati. Oltrecastello.<br />

Ill.mo, e R.mo sig. sig. e padrone colendissimo.<br />

Nell’infermeria fummi recata la lettera di V.S.Ill.ma, e R.ma, coll’avviso<br />

dell’infermità, cui soggiacque, e tutt’ora soggiace la buona Margherita 78 già sua<br />

economa in Civezzano. Godo per altro sentendo, che il male siasi mitigato alquanto; e<br />

con desiderio vero, che cessi affatto farò quanto brama la medesima paziente,<br />

raccomandandola di tutto cuore a Maria Santissima innanzi alla di Lei sacra immagine,<br />

che veneriamo nel nostro coro, a s. Valentino martire, alla Beata Giovanna Maria<br />

Bonomi, ed al Beato Leonardo da Porto Maurizio. Voglio sperare, che questi gloriosi<br />

Santi le impetreranno da Sua Divina Maestà la primiera salute, onde poter acquistare de’<br />

nuovi meriti coll’esercizio delle virtù cristiane: e pregando V.S.Ill.ma, e R.ma di<br />

significarle questi miei sentimenti, le auguro il buon pro della sua villeggiatura, e tutto<br />

pieno di rispetto, stima, ed ossequio, dommi l’onore di professarmi. Di s. Bernardino 20<br />

agosto 1801.<br />

Di V.S.Ill.ma, e R.ma<br />

Umil.mo, osseq.mo, obbl.mo servidore<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Extra. All’Ill.mo, e R.mo Sig. Sig. e Padrone colendissimo<br />

Il Sig. Carlo Francesco del S.R.I. Conte de’ Pompeati<br />

degnissimo canonico dell’insigne cattedrale di Trento ecc. 79<br />

Oltrecastello<br />

2112. 1801<br />

Al P. Germano Rassom di Vigo Fasciano Riformato Vicario. Bolzano.<br />

R.P. Germano de Fascia Vicario Bulsani<br />

F. Ioannes Chrysostomus de Avolano S.P.D.<br />

Literas tuas patentes pro sacris confessionibus audiendis, quas a P. L. Sisinnio<br />

Maria de Sancto Sisinnio hodie huc reduce accepi, ad te R.P. nulla interposita mora iam<br />

ad triennium aliud prorogatas remittens, te optime valere iubeo 80 . Dabam Tridenti apud<br />

s. Bernardinum die 20 augusti 1801.<br />

Extra. Rev. ac Religiosissimo in Christo Patri<br />

P. Germano Rassom Vicario Ordinis<br />

FF. Minorum Reformatorum s. P:N. Francisci.<br />

Bulsanum<br />

ad PP. Franciscanos<br />

78 Margarita Marincella di Villa Montana fu mia penitente nubile avanti d’andare a Civezzano. Ora<br />

1802 è ancora in Trento, mia penitente. Così nel 1804.<br />

79 Fatto sommo scolastico dal Capitolo sede vacante li 4 giugno 1802.<br />

80 Poscia ad biennium per rescritto, che l’autorità seguiti anche spirato il tempo patentato, in caso,<br />

che la posta fallasse, o mancasse senza colpa del confessore. Nel Clerologio 1803 dicesi Rason di anni 62<br />

Vicario di Bolzano.<br />

19


2113.1801<br />

Al P. Vigilio da Fondo. Cles.<br />

R.P.P.C.S.L.G.C.S.N.<br />

Ritornato in questo momento dal Castello, reco avviso alla P.V.R. e l’assicuro, che<br />

monsignor Vicario Generale (Zambaiti) da me pregato, in vigore di quanto mi ha detto<br />

il P. Gregorio iersera, le concede la chiesta facoltà di poter assolvere semel tre persone<br />

dai casi riservati nella nostra diocesi. E in tutta fretta esibendomele per ulteriori servigi,<br />

la riverisco, e resto. Trento 29 agosto 1801, alle undici di mattina.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2114. 1801<br />

Al P. Davide da Tiarno. Campo.<br />

Rev. P. Lettore S.L.G.C.S.N.C.<br />

In questa mattina finalmente sono stato nel Castello, ed avendo esposto a<br />

monsignor Vicario Generale il caso del Nubile, che vorrebbe sposare una vedova, di cui<br />

tenne un figlio al sacro Fonte, come compadre, venni assicurato, che questo R.mo<br />

Officio tiene la facoltà apostolica di dispensarlo dall’impedimento contratto, ed insieme<br />

ragguagliato, che tale dispensa dassi ai poveri colla spesa di sette fiorini. Iersera il P.<br />

Gregorio ritornato dall’Anaunia ci disse, ch’è morto il signor arciprete (Pietro<br />

Menghini) di Coredo, ed in questa mattina il lodato monsignore mi ha detto, ch’è morto<br />

ai 24 di sera. Spedisco questa per Riva, sperando, che le giugnerà più presto, che se<br />

aspettassi l’occasione monauniana di venerdì. Colla medesima le mando eziandio una<br />

lettera del P. <strong>Provincia</strong>le. Il P. Serafico ha scritto da Lonigo, che ritornerà quando la<br />

febbre sovraggiuntagli glielo permetterà. In tutta fretta la riverisco, e sono. Trento 29<br />

agosto 1801.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2115. 1801<br />

Al P. Michelangelo da Roveredo Guardiano. Roveredo.<br />

R.P.G.<br />

Oggidì ho ricevuto il sacco indirizzatomi dalla P.V.R. col sigillo illeso. L’ho aperto<br />

ad istanza del P. lettore Sisinnio, cui ho dato quanto era notato per lui. Spedirò il resto<br />

colla prima occasione. In caso,che fossesi sparsa eziandio costì la voce della morte del<br />

signor barone Cristoforo Trentini, come seguita in Venezia, le fo sapere, ch’è ritornato a<br />

Trento vivo iersera, siccome mi ha detto oggidì la di lui dama (Cammilla Sanuta<br />

veneta) 81 . Il P. <strong>Provincia</strong>le sta presentemente in Cles. La riverisco, e sono ecc. Trento 1<br />

settembre 1801, colla gazzetta.<br />

Al P. Davide da Tiarno. Campo.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

2116. 1801<br />

81 Andò ad Abano come idropico; ma dopo il primo fangamento dovette partire. Con lui andò il<br />

medico Gio. Battista Mazzonello di Terlago, abitante in Trento. Il Trentini è morto in Trento nel 1802 li<br />

sei aprile alle undici di notte, e tre quarti.<br />

20


Ha fatto bene la P.V.R. cantando in Peio la Messa occorrente da vivo, in luogo di<br />

quella de Requiem, nel primo giorno d’agosto, poiché un bravo Carmelitano di Venezia<br />

scrisse nel suo Direttorio del 1779, che si a confraternitatibus petantur anniversaria pro<br />

confratribus, vel consororibus defunctis, non poterit cantari Missa de Requiem in<br />

duplicibus minoribus, vel aliis diebus exceptis. Huiusmodi enim anniversaria non sunt<br />

ex testamento, nec sunt vere annniversaria, quia pro cunctis celebrantur. Lo stesso<br />

insegna eziandio il P. Cavalieri. Tengo preparati molti de’ libri richiesti, non tutti,<br />

perché questi studenti debbono prepararsi all’esame, e quindi abbisognano di libri.<br />

Avverta, che chi verrà a pigliarli prenda seco un sacco. Spero, che avrà ricevuto un’altra<br />

mia de’ 29 agosto; e riverendola resto ecc. Trento 3 settembre 1801.<br />

Il P. Caresino sta nell’infermeria colla febbre.<br />

Nota. In Peio la Confraternita de’ disciplinanti ha trascelto il primo giorno d’agosto<br />

per fare annualmente un solenne anniversario per li confratelli defunti. In tal giorno<br />

cade la festa di san Pietro in Vincoli doppio maggiore. Dunque ecc.<br />

2117. 1801<br />

Al P. Michel Angelo di Roveredo Guardiano. Roveredo. Colla gazzetta.<br />

R.P.<br />

Circa le due pomeridiane di questo giorno 4 di settembre in Povo è morto intestato<br />

per male di petecchie il signor Conte Francesco Sizzo, figlio della signora contessa<br />

Cammilla. Fu assistito dal nostro P Guardiano (Giuseffantonio di Cles) e da F. Pietro (di<br />

Castagnedo infermiero) 82 chiamati troppo tardo, e quindi non poté confessarsi, né<br />

comunicarsi. Colla prima occasione opportuna manderò il sacco, che per difetto di chi<br />

portollo dall’osteria dell’Europa, disturbò assai le monache di S. Chiara; perché lo portò<br />

a loro in tempo, che pranzavano, e volle portarlo nel monastero, supponendo, che a loro<br />

fosse diretto 83 . Avviso ancora, che la Curia 84 presentemente sta in Cles.<br />

2118. 1801<br />

Al P. Adeodato da Noventa Vicentina. Rovigno 85 .<br />

Rev. Padre padrone colendissimo.<br />

Incombenzato dal mio Padre Guardiano rispondo alla lettera, che gli ha scritto la<br />

P.V.R. facendole sapere con tutta la sincerità, che qui non trovasi più alcuna copia dei<br />

tre volumi del Supplimento Bonaventuriano stampati negli anni 1772-1774, oltre quella,<br />

che sta in questa nostra biblioteca. Tutte le copie, che rimasero appresso lo stampatore<br />

Monauni furono da me spedite al Padre Guardiano di Bassano ne’ primi giorni di<br />

giugno dell’anno 1791 d’ordine del Padre Generale Pasquale da Varese. Dove trovansi<br />

presentemente io non lo so. Forse lo saprà il Padre letterario di Venezia 86 . Mi spiace,<br />

che non posso renderla servita; e riverendola mi dico. Trento, s. Bernardino 7 settembre<br />

1801.<br />

Di V.P.R.<br />

Div.mo, osseq.mo servo nel Signore<br />

F. Gio. Crisostomo d’Avolano (sic)<br />

bibliotecario de’ Minori Riformati.<br />

82 e dal medico Slopp.<br />

83 Ho consegnato il sacco al trivisano li 20 settembre domenica.<br />

84 *La curia dei francescani.<br />

85 Rovigno diocesi di Parenzo nell’Istria. Noventa distat a Vicentia 20 P.M. sub Vicariatu Orgiani.<br />

86 P. Domenico da Vicenza letterario generale in Venezia oggidì.<br />

21


Extra. Al Rev. Padre nel Signore padrone colendissimo<br />

Il Padre Adeodato da Noventa Vicentina<br />

Lett. Pred. e bibliotecario de’ Minori Riformati.<br />

Venezia<br />

Rovigno 87<br />

S. Francesco.<br />

Nota. Questo Padre cerca il volume primo per la sua biblioteca, in cui stanno gli altri<br />

due secondo e terzo. Hommi soscritto d’Avolano, perché ne’ detti volumi son così<br />

nominato. Vedi sopra To. 3, epist. 718, circa la mentovata spedizione.<br />

2119. 1801<br />

A monsignor Vicario Generale Capitolare. Trento.<br />

Pro memoria.<br />

Sono per professare nel convento di Pergine ai 17 del corrente settembre 1801,<br />

come chierici F. Francesco Saverio Lazari da Tenna, e F. Alberto Mazzini da<br />

Civezzano.<br />

Presentato li 10 settembre 1801 in Castello.<br />

2120. 1801<br />

Pro memoria.<br />

Si brama una copia delle Lezioni proprie del Beato Leonardo da Porto Maurizio,<br />

sapendosi, che furono stampate nel 1799. L’ho dato a F. Domenico andante a Venezia li<br />

10 settembre 1801. Ritornò senza Lezioni, ma colla sola orazione stampata l’anno 1800<br />

nel Direttorio bolognese del 1801.<br />

2121. 1801<br />

Al P. Francesco Maria da Panchiato. Campo.<br />

Carissimo Padre sia lodato Gesù Cristo Signor nostro clementissimo.<br />

Ritornato in questo momento dal Castello gli reco avviso sicuro, che monsignor<br />

Vicario Generale Capitolare gli concede la chiesta licenza d’assolvere semel una<br />

persona dal quinto Caso riservato (Notarii, haeredes etc.). Io non ho potuto servirlo più<br />

presto, perché soltanto iersera giunse nelle mie mani la sua de’ 30 d’agosto.<br />

Favoriscami di avvisare il P. Patrizio Vicario, che tengo da spedirgli per mano sicura<br />

una lettera della signora fraila Maddalena Schröcka, la quale contiene una ricevuta<br />

mercantesca. Replichi al P. lettore Davide, che mandando qua per pigliare i libri<br />

preparati, faccia, che l’uomo prenda con sé un sacco. Fo poi loro sapere con questa<br />

occasione, che sono stati creati nuovi consiglieri aulici di Trento il signor Ambrogio<br />

Schröck di Trento, ed il signor Filippo Nerio Maffei di Cles 88 . Che il signor Niccolò<br />

Battistoni botteghiero a s. Pietro è capitano della Guardia nazionale. Che il sig. Antonio<br />

Pedrotti droghiere a s. Pietro ha comperato la casa Cresseria di Contrada Lunga. Che ai<br />

quattro del corrente in Povo è morto per male petecchioso il signor Conte Francesco<br />

87<br />

Li 7 ottobre 1802 restò bruciata tutta la biblioteca nostra di Rovigno per un incendio casuale. Era<br />

molto copiosa di libri.<br />

88<br />

Giurarono gli XI settembre venerdì nel Capitolo. Lo Schrech fu dimesso come non necessario li 7<br />

novembre 1802, dal nuovo Governo provvisorio imperiale regio austriaco. In tal tempo fu pur dimesso il<br />

Conte Filippo Consolati cons. e vice cancelliere come non accetto alla Corte di Vienna. Il Maffei nel<br />

maggio del 1803 fu chiamato a Venezia onorevolmente dal Conte di Bissingen governatore. Ritornò poi a<br />

Trento, perché quell’aria non se gli confà.<br />

22


Sizzo, assistito dal nostro Padre Guardiano Giuseppe Antonio, e da Fra Pietro, chiamati<br />

troppo tardi, onde morì senza poter confessarsi, e comunicarsi. Domani Fra Gervasio<br />

porterà i suoi rasoi al rotaio nipote del P. Patrizio; e questa mia al Monauni, perché gli<br />

piuma più presto. Fra Pietro Alcantara stassene ancora in Pergine sotto la cura del<br />

medico Montel 89 , ed i PP. Regalato, e Vicario Gaudenzio nell’infermeria 90 . Mi<br />

raccomando, lo riverisco, e resto. Trento 10 settembre 1801.<br />

2122. 1801<br />

Al P. Giuseppe Maria da Pradazzo. Metz Lombardo.<br />

Carissimo Padre sia lodato Gesù Cristo Signor nostro clementissimo<br />

Monsignor Vicario Generale da me pregato gli concede la richiesta licenza, onde<br />

poter assolvere semel un’altra persona dai casi riservati nella nostra diocesi. Ha fatto<br />

bene tentando di mandarla ad habentem auctoritatem: ed insieme cedendo alle istanze<br />

della persona penitente, giacché in ogni convento sonovi dei penitenzieri, e ciò non<br />

ostante viene permesso il ricorrere alla Curia ecclesiastica. Faccia così anche<br />

nell’avvenire; ma non sia facile nel cedere alle instanze, ed anche nell’assolvere da<br />

peccati tanto grossi, specialmente se sono stati commessi altre volte.<br />

Io per la Dio grazia ora sto bene, e vado ogni festa a s. Maddalena. Godo sentendo i<br />

buoni principi de’ due novizzi costì vestiti (F. Lodovico, e F. Antonio). Il Signor Iddio<br />

doni loro la perseveranza. Mi spiace la malattia del P. Anacleto; ma non intendo i tre<br />

dedotti sopra gli occhi 91 . Avrò memoria di loro due nelle mie povere orazioni; e<br />

pregandoli di far anch’essi altrettanto per me, li riverisco ecc. Trento 10 settembre 1801.<br />

2123. 1801<br />

Al P. Amando Guardiano di Arco, colla gazzetta.<br />

R.P.<br />

Prego la P.V.R. della sua carità di carte da cuoprire i Direttori, che stanno sotto il<br />

torchio per l’anno 1802. Con questa occasione le fo sapere, che il signor Conte<br />

Francesco Sizzo, figliuolo della signora contessa Cammilla, nella sua villeggiatura di<br />

Sprevo in Povo, ai quattro del corrente morì da male petecchioso, senza potersi<br />

confessare, e comunicare. Trento 11 settembre 1801.<br />

Ho scritto li 16 che la patente fu prorogata: e li 18 la ho spedita per mezzo di Fra<br />

Leonardo. Cioè la patente del P. Sebastiano.<br />

2124. 1801<br />

Al P. Pietro Damiano Guardiano. Borgo.<br />

R.P.<br />

Iersera ho ricevuto la patente confessionale dal Padre Sebastiano da Revò 92 , ed<br />

oggidì sto aspettando un’occasione opportuna per rimandarla, già prorogata ad un altro<br />

triennio. Tutti gli altri confessori, anche il P. Carlo Felice da Baselga, si sono<br />

incomodati dirizzando le loro patenti a me eglino stessi; onde sospetto, che il detto<br />

Padre, servito essendosi della P.V.R. abbia il male allegato al Papa moderno dal fu P.<br />

Alessio Tommasi di Varignano per potersi secolarizzare, cioè la mancanza di<br />

89 Ritornò a Trento li 21 settembre 1801.<br />

90 Il P. Vicario è calato abbasso li 13 settembre ed il P. Regalato li 27 settembre.<br />

91 dedotti, cioè parvi digiti.<br />

92 Data li 10 in Borgo.<br />

23


confidenza con noi 93 . Per altro credo, che se ha tal male, se lo ha tirato addosso egli<br />

stesso; ed io son disposto a servirlo dove posso. Mi raccomando in precibus, la<br />

riverisco, e sono. Trento 13 settembre 1801.<br />

Ai dieci del corrente in Metz Tedesco è morto improvvisamente il signor abate Gio.<br />

Nepomuceno de’ Vescovi, in età di 76 anni. Qui poi muoiono molti fanciulli per il male<br />

delle vaiuole.<br />

Suo obbl.mo servidore<br />

F. Grisostomo.<br />

Li 30 dic. 1801 al P. Domenico da Schio Guardiano de’ Minori Osservanti Vicenza.<br />

Lonigo. S. Daniele. Li 5 marzo 1802 Verona. Vicenza. Lonigo.<br />

2125. 1801<br />

Al Padre Pietro Damiano Guardiano in Borgo.<br />

R.P.<br />

Spero, che da Fra Leonardo avrà ricevuto la patente del P. Sebastiano, ed innanzi<br />

l’avviso, che le ho dato in scriptis colla gazzetta, ch’era già prorogata, lusingandomi,<br />

che potesse riscuotere credenza, almeno per qualche ora. Il Terziario doveva esser qui<br />

avanti del mercordì, secondoché mi ha detto il di lui Guardiano, allora qui dimorante.<br />

Trento 19 settembre 1801, colla gazzetta.<br />

2126. 1801<br />

Al Padre Davide da Tiarno. Campo.<br />

R.P.Lettore.<br />

Il R.mo signor Provicario gli concede la facoltà di poter assolvere dalla scomunica<br />

l’infrascritto penitente percussorem clerici, nel foro interno, e colla solita formola<br />

sacramentale, purché il caso sia occulto, e che non siavi stata effusione di sangue,o<br />

frattura delle ossa. Così in Trento li 20 settembre 1801.<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano ecc.<br />

Il caso quarto, qui notato pro memoria.<br />

Tizio irritato per un affronto ricevuto, con matura deliberazione ha percosso<br />

Sempronio Diacono: e diverse volte ha fatto degl’insulti, ora con minaccie i percosse,<br />

ed ora con moti irriverenti, e dispettosi ad alcuni sacerdoti. Ciò in questi nostri paesi è<br />

affatto occulto, essendo succeduto in altri, potendosi supporre, che il reo sia uno di que’<br />

molti paesani, che l’inverno vanno a lavorare nell’Italia.<br />

2127. 1801<br />

Al Padre Davide tiarnitano. Campo.<br />

R.P. S.L.G.C.<br />

Ho ricevuto dal Cesco la sua lettera, ma non i libri 94 . Conservo per altro la lista de’<br />

medesimi per quando li manderà; ma non so se potrò fare quanto Ella mi raccomanda<br />

rapporto ai numeri. Sabato è venuto da Fieme il vestiario d’inverno per F. Vincenzio<br />

Maria. È pur venuto qua da Fieme un borrello 95 per il sig. Francesco Alimonta speciale<br />

in Campo. Qui le spedisco la risposta al caso proposto del percussore ecc. Le aggiungo<br />

93<br />

Li 31 ottobre 1801 venne a me una lettera con questa inscrizione: “All’Ill.mo e Molto rev. sig. sig.<br />

padrone colendissimo Il sig. don’Alessio Tommasi ex Minore Riformato. Mantova per Trento<br />

Varignano”. Questa inscrizione ha più difetti.<br />

94<br />

Ricevuti li 25 settembre.<br />

95<br />

*Tronco: vedi epist. 2138.<br />

24


che con molto piacere le ho mandato l’avviso del P. Confessore Cesario per mezzo del<br />

detto Cesco, che la sua buona nezza professerà colle sue compagne li 21 ottobre. Il P.<br />

lettore Sisinnio Maria mi ha risposto, che per la melissa de’ Carmelitani sono stati<br />

portati troni 4 e soldi 4. I finali degli inni di santa Maddalena ad Vesp. et Matut. sono<br />

comuni. Onde costì dovrà dirsi quello dell’ottava di Maria Santissima. Il vespertino è<br />

quello dell’Exultet degli Apostoli. L’altro dicesi a Prima, e nel Comune d’un martire, e<br />

di più martiri. È ritornato intatto sa Insprugg il mio Direttorio monastico, il quale ora sta<br />

sotto il torchio. Il P. <strong>Provincia</strong>le in questa settimana calerà a Metz Lombardo. In questa<br />

sera è ritornato da Pergine Fra Pietro Alcantarino. Mi spiace, che sia morto il buon<br />

beccaio tedesco, che ci servirà molto bene. Il Signor Iddio lo rimuneri. Scrivono da<br />

Roma 96 , che là si dee mangiar poco, e bere acqua. Li ritornati dalla Toscana (signori<br />

Giovanni Tomazzoli e Teresa Hofnera) dicono, che qui noi stiamo meglio. Deo gratias.<br />

Trento 21 settembre 1801.<br />

2128. 1801<br />

Al Padre Stanislao da Nago Vicario di Cavalese.<br />

R.P. Vicario S.L.G.C. 97<br />

La Madre Abbadessa di Santa Chiara mi ha mandato da spedire costà due lettere<br />

delle due novizze fiemasche Giacoma, e Tommasi, dirette alla sig. Felicita Ress di<br />

Cavalese, ed al sig. Niccolò Toma<strong>ms</strong>i di Carano 98 . Siccome però non posso darle alla<br />

posta imperiale 99 , così le tratterrò finché verrà di ritorno da Venezia Fra Gio. Maria 100 : e<br />

frattanto prego la P.V.R. che voglia avere la bontà di avvisare le lodate due persone, che<br />

tengo tali lettere, e che nel giorno 21 del prossimo mese d’ottobre, piacendo a Dio<br />

Signor nostro clementissimo, le predette novizze, insieme colla terza ledrense 101 ,<br />

faranno la religiosa professione. Tenendomi sicuro del favore, mi raccomando in<br />

precibus, la riverisco, e mi dico. Trento 22 settembre 1801.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo di Volano.<br />

P.S. Il P. Wenceslao presentemente ritrovasi senza febbre, avendola cacciata da sé<br />

colla china.<br />

==============================================================<br />

Li 3 ottobre ho rimandato al P. Gregorio Caldesino la patente confessionalia<br />

prorogata ad triennium, colla facoltà de’ Casi riservati per le confessioni generali.<br />

2129. 1801<br />

Al P. Davide da Tiarno. Campo.<br />

R.P.S.L.G.C.S.N.<br />

Ho ricevuto i libri, che mi ha rispedito; e subito ho posto nello stesso sacco que’<br />

libri, ch’Ella desidera, e che stanno notati nella qui rinchiusa lista. Non gli ho mandato<br />

ai signori Pisoni, perché spero, che manderà qualcheduno, il quale venga qua al<br />

convento a pigliarli, insieme col vestiario di Fra Vincenzo Maria, avendole scritto li 21<br />

ch’già venuto da Fieme. Il carico con sarà lieve: massimamente se gli si aggiugnerà<br />

96<br />

in s. Bonaventura.<br />

97<br />

Vedi sotto 2218.<br />

98<br />

Niccolò fratello chirurgo.<br />

99<br />

Solo i Frati godevano della franchigia postale.<br />

100<br />

Le ho date al P. Wenceslao partito per Cavalese li 28 settembre.<br />

101<br />

Zendria [*Zendri]<br />

25


eziandio il borrello del signor Alimonta. L’assicuro, che ho spedito sollecitamente le<br />

inchiusemi lettere, nominatamente quella al P. <strong>Provincia</strong>le, che ora sta in Metz, e<br />

staravvi ancora parecchi giorni. Ultimamente ha accettato un Gerio di Pergine, il quale<br />

col nome di Fra Casimiro sarà vestito in Cles ai sei del corrente. Qui domenica prossima<br />

del ss. Rosario predicheranno sette de’ nostri, essendo venuti da Metz in soccorso li PP.<br />

Anacleto, e Giuseppe Maria. Non le parlo del fulmine straordinario caduto colla<br />

tempesta in Miolla di Pinedo li 25 dello scorso settembre, perché li relatori non si<br />

accordano rapporto alle circostanze. Il Signor Iddio ci guardi da simili accidenti. Lo<br />

preghi anche V.P. mentre la riverisco ecc. Trento 1 ottobre 1801 102 .<br />

2130. 1801<br />

Al P. Michel Angelo Guardiano di Roveredo.<br />

R.P. Guardiano 103 .<br />

Tengo da spedire a Mori per il P. Guardiano di Campo un letterone, in cui sta un<br />

quadrettino da regalare la benemerita Casa Gottardella, con ordine d’inviarlo, e<br />

raccomandarlo alla P.V.R. Io dunque la prevengo per la prima opportuna congiuntura,<br />

che potrò ritrovare di spedirlo, e raccomandarglielo la riverisco ecc. Trento 9 ottobre 104<br />

1801, colla gazzetta.<br />

2131. 1801<br />

Il signor Giambattista Tomaselli 105 è pregato di dare troni 7, dico troni sette, al<br />

signor Lodovico Davarda esibitore del presente 106 . Che della carità il Signor Iddio ecc.<br />

Dato nel convento di san Bernardino appresso Trento li 10 ottobre 1801 107 .<br />

Senza<br />

sigillo D’ordine del P. <strong>Provincia</strong>le<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

2132. 1801<br />

Al P. Gio. Evangelista di Stenico Ministro <strong>Provincia</strong>le. Mezzo Lombardo.<br />

Molto Rev. Padre Benedicite.<br />

Dopo d’aver fatta la spedizione di tutte le lettere inchiusemi, anche della destinata<br />

per Stenico, assicuro la P.V.M.R. che riceverò il signor Francesco Torresanelli di Lei<br />

nipote colla maggiore piacevolezza, che potrò, malgrado l’avviso d’essere più che<br />

competentemente sviato 108 . Voglio sperare, che non sarà tale in verità, e che tale<br />

sembrerà soltanto alla bontà de’ signori di lui genitori 109 . Per altro debbo confessarmi<br />

incapace di fare miracoli stabili. Già ho provato con altri. Ad ogni modo per ubbidire<br />

102<br />

Li 5 ottobre fu in Trento per Bolgiano.<br />

103<br />

*In margine esemplare in cera di Spagna con la scritta di mano del <strong>Tovazzi</strong>: “Sigill. conv. s.<br />

Rochi Roboreti 1801”.<br />

104<br />

*Per svista il <strong>Tovazzi</strong> scrisse Settembre.<br />

105<br />

Una semplice pag. in 8°.<br />

106<br />

Stampatore per la legatura de’ Direttori.<br />

107<br />

Dato al Davarda li 17 ottobre, il quale Davarda ora 1802 sta in Venezia perché licenziato dal<br />

Monauno.<br />

108<br />

Dato dallo stesso Padre zio.<br />

109<br />

Lorenzo Antonio Torresanelli dottore, e cancelliere di Stenico.<br />

26


accetto l’impegno, e prometto di usare diligenza per conseguire il bramato fine 110 . La<br />

P.V.M.R. colla sua benedizione m’impetri l’aiuto del Signor Iddio. Rapporto ai privilegi<br />

dell’extra tempora mi riservo alla di Lei venuta. Frattanto genuflesso la prego della sua<br />

paterna benedizione, e con bacio delle sacre mani mi protesto. Trento 10 ottobre 1801.<br />

Di V.P.M.R. cui aggiungo, che il nostro Direttorio monastico è già stampato, e che<br />

per la legatura manderò il libraio al sig. Tomaselli secondo il solito 111 .<br />

Um.mo, obbl.mo, ubbid.mo suddito e servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2133. 1801<br />

Al P. Davide da Tiarno. Bolgiano.<br />

Rev. Padre Lettore sia lodato Gesù Cristo S.N.<br />

Supponendo di trovarlo ancora costì gli notifico 112 , che se comodamente potrà<br />

trovarmi un Direttorio di codesta alma <strong>Provincia</strong> Leopoldina, quand’anche fosse<br />

dell’anno scorso, e me lo porterà nel suo ritorno, lo aggradirò molto. Ma gli replico il<br />

comodamente. Ed assicurandolo, che tengo preparato il quadretto per Mori, fatto<br />

maestrevolmente dal nostro Padre Niccolao di Cles, gli sospiro un buon viaggio 113 , lo<br />

riverisco, e mi professo. Trento 12 ottobre 1801.<br />

Suo div.mo, obbl.mo amico, e servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

P.S. Qui si parla d’una putta bressanonese passata li tre del corrente con un’orribile<br />

serpe intorno al collo; ma si dubita ecc.<br />

Trento<br />

Extra. Al rev. Padre nel Signore padrone colendissimo<br />

Il Padre Davide da Tiarno<br />

Lettore attuale, e predicatore Francescano<br />

Riformato della <strong>Provincia</strong> di s. Vigilio<br />

Bolgiano<br />

Ai PP. Francescani 114<br />

==============================================================<br />

Si dice che la detta putta bressanonese sia passata per Cognola co’ suoi genitori, e<br />

con due Cappuccini; e che sia stata troppo vana, e disubbidiente alla sua madre. Che la<br />

serpe siale venuta addosso dopo un’imprecazione materna. Che la detta voleva una<br />

collana della sua madre. Che stava troppo allo specchio. Che mancava alle divozioni.<br />

==============================================================<br />

2134. 1801<br />

Al P. Michel Angelo di Roveredo Guardiano di Roveredo.<br />

R. P. Guardiano.<br />

Oggidì gli spedisco il quadretto per Mori, una lettera d’Italia, ed una cassettina<br />

chiamata dalla stessa lettera, coperta con panno serafico, e portata da Venezia iersera da<br />

110<br />

Ė venuto nella sera de’ 24 ottobre, sabato e partì nella sera de’ 4 nov. mercordì. Morì li 26<br />

gennaio 1802.<br />

111<br />

Recepi die 17 octobris a Davarda.<br />

112<br />

Partì da Bolgiano li 12 ottobre. Partì da Trento per Campo piovendo nella sera de’ 24 ottobre,<br />

sabato.<br />

113<br />

Con F. Gio. Pio di Moena.<br />

114<br />

Questa lettera ritornò nelle mie mani li 25 ottobre.<br />

27


Fra Leonardo. Fu indirizzata a Roma, ed a Venezia con soprascritta senza il titolo<br />

guardianale. Questo gli serve d’avviso in caso, che si smarrisse; benché spero, che ciò<br />

non avverrà. Lo riverisco di cuore. Trento 13 ottobre 1801, colla gazzetta.<br />

2135. 1801<br />

Al sig. Conte Gio. Pietro Giovanelli 115 . Trento.<br />

Ill.mo signore, sig. e padrone colendissimo.<br />

Ritornato al convento ho studiato la questione, che V.S.Ill.ma s’è degnata di<br />

propormi su la strada in questa stessa mattina, di un livellario, che dee pagare il livello,<br />

ed anche la decima prediale ad uno stesso soggetto: e quindi con piacere le fo noto, che<br />

la risposta con riserva da me datale su due piedi, è conforme a quanto scrivono i dottori.<br />

Eccole quello, che leggesi nella Bibliotheca prompta del Padre Lucio Ferrari To. 1,<br />

verbo Decimae art. 3, num. 11. “Decimae praediales solvendae sunt integre absque ulla<br />

deductione tributorum, et censuum praedialium, vel aliarum exactionum, ita ut ante<br />

praestationem ipsarum integre solvi debeant: vel si tributa non decimata solvantur, et<br />

ipsa decimari debeant, sive decimas inde solvere cogatur is qui tributa accepit. Sic<br />

textus expressus un Cap. Cum non sit 33, de decimis. Sic etiam doctores<br />

communiter” 116 .<br />

Mi lusingo, che V.S.Ill.ma non cercherà di più intorno alla proposta quistione: e<br />

pregandola di aggradire la mia premura di renderla servita, mi reco ad onore il potermi<br />

dichiarare, e soscrivere. San Bernardino 15 ottobre 1801 117 .<br />

Di V.S.Ill.ma<br />

Umil.mo, osseq.mo ed obb.lmo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Extra. All’Ill.mo sig. sig. e padrone colendissimo<br />

Il sig. Conte Gio. Pietro de’ Giovanelli di Gerstburg etc. etc.<br />

Trento 118<br />

2136. 1801<br />

Al P. Michel Angelo Guardiano di Roveredo.<br />

R.P. Guardiano.<br />

Spero, che avrà ricevuto quanto gli ho indirizzato ai 13 del corrente per mezzo di un<br />

roveretano conosciuto da F. Vincenzio: voglio dire il quadretto per Mori, una lettera<br />

d’Italia, ed una cassettina, suppongo napolitana, chiamata dalla stessa lettera. Colla<br />

prima occasione opportuna gli manderò pure i due richiesti attestati del parroco, e del<br />

medico per S. Michelina 119 . Domani 17 ottobre se Iddio non disporrà diversamente,<br />

giugnerà qua da Metz la Curia provincialesca. Il sig. G.B. Monauni sta molto<br />

malamente, ed in prossimo pericolo di soccombere. Lo riverisco ecc. Trento 16 ottobre<br />

1801, colla gazzetta.<br />

Pro memoria. L’attestato del parroco è questo:<br />

Quibus etc.<br />

115<br />

Nato nel 1746 per intercessione di san Pietro Alcantarino, apparso ai genitori in abito di Frate<br />

incognito, nel tempo, che facevano la di lui novena. In s. Bernardino<br />

116<br />

I masadori vescovili del Paradiso non pagano la decima.<br />

117<br />

Spedita li 16. Venne a ringraziarmi li 17 con 4.<br />

118<br />

Uxor eius Maria Anna co. Triangia. Filius eius secundogenitus Antonius. Alius Benedictus.<br />

119<br />

Ha ricevuto queste tre cose.<br />

28


Testor sororem Michelinam Dorotheam Tomasi Exclarissam conventus s. Caroli<br />

Roboreti pauperem esse, ita ut sola pensione, quam percipit, se sustentare debeat. In<br />

quorum etc. aperto sig.o Parochiali etc. Datum ex aedibus parochialibus S. Mariae<br />

Magdalenae Tridenti hac die 24 septembris 1801.<br />

L.S.<br />

cerei F. Vincentius Maccani<br />

Vicarius parochialis.<br />

Nos Iosephus Antonius de Menghin ss. Theologiae doctor, et in spiritualibus<br />

Provicarius Generalis Capitularis Tridenti etc.<br />

Universis, et singulis, quibus expedit, fidem facimus, atque testamur, admodum<br />

Rev. Fr. Patrem Vincentium Maccani, qui suprascriptam attestationem exaravit, esse V.<br />

parochum s. Mariae Magdalenae huius civitatis, talemque qualem se fecit, ac fide<br />

dignum hic, et ubique, In quorum etc. Datum Tridenti die 25 septembris 1801.<br />

L.S.<br />

maioris<br />

oblongi I. A, Menghin Provic. Genral. Capitularis.<br />

Petrus Ios. Cloch cancellarius etc.<br />

L’attestato poi del medico dice così:<br />

A chi ecc.<br />

Sottoscritto attesto e faccio fede, che Tomasi Michelina ex monaca del abolito<br />

convento di s. Carlo di Roveredo sia di frequente assalita da affezioni convulsive, per le<br />

qualli è costretta a vivere in una continua medicatura; onde merita certamente ogni<br />

commiserazione ecc. In fede ecc.<br />

Trento 2 ottobre 1801. Gio. Benigni medico Fisico.<br />

L.S.<br />

Questi attestati voglionsi uniti al memoriale portato supra num. 2109. Il vice<br />

parroco è Francescano conventuale, ed il medico Priore dell’ospitale italiano detto la Ca<br />

di Dio, medico di questa nostra infermeria di san Bernardino 120 .<br />

2137. 1801<br />

Al P. Michelangelo Guardiano di Roveredo.<br />

R.P.<br />

Eccogli qui li due attestati richiesti per accompagnare, ed autenticare il memoriale,<br />

che già tiene. Lo prego nuovamente della sua carità serafica, e riverendolo resto ecc.<br />

Trento 17 ottobre 1801; spedita per mezzo del P. Isidoro li 21 ottobre.<br />

2138. 1801<br />

Al Padre Guardiano di Campo.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

Prevalgomi dell’opportunità, potendo temere di non averne una simile così presto,<br />

mandandogli per mezzo del latore della presente, quattordici Direttori dell’anno venturo<br />

1802. Gli mando pure il vestiario d’inverno di F. Vincenzio Maria: un sacchetto di libri<br />

per lo studio: un involtino di libri per il P. Giannantonio: un pacchetto per il P. Raffaele,<br />

una lettera grossa del P. Vicario di Borgo: un fascettto di lettere: ed il borrello, o sia<br />

120 Furono spediti a Insprugg dalla sig. contessa Riviera, moglie del sig. barone Sigismondo Moll<br />

capitano circolare di Roveredo, coi pieghi dello stesso capitano. M in vano affatto.<br />

29


tronco 121 venuto da Fieme per il signore speciale. Spero, che gli giugnerà tutto; e<br />

riverendolo mi dico. Trento 19 ottobre 1801. P.S. In questa sera è giunto qua da<br />

Bolgiano il P. lettore Davide col suo chierico F. Gio. Pio.<br />

Suo div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2139. 1801<br />

Al P. Geremia di Borgo Vicario di Borgo, colla gazzetta.<br />

R.P. Vicario.<br />

Il P. lettore Davide, ch’è qui per la professa, che farà domani in S. Chiara una sua<br />

nezza 122 , porterà a Campo la lettera, che mi ha raccomandato la P.V.R. Onde può star<br />

sicuro del di lei recapito. Per la detta professa sono qui anche li PP. Tommaso, e<br />

Giangiacomo 123 : e per la professa di sua sorella il P. Giuseppe Maria da Pradazzo 124 . La<br />

terza profitente 125 non ha parenti stretti. Le fo poi noto, che nella notte scorsa è morto il<br />

sig. Gio. Battista Monauni stampatore vescovile, e gazzettiero stimatissimo, d’anni 76.<br />

Domani mattina noi pure accompagneremo alla sepoltura il di lui cadavere. Il Signor<br />

Iddio gli doni il santo paradiso. Amen. Trento 20 ottobre 1801. Il P. <strong>Provincia</strong>le si trova<br />

qui 126 .<br />

2140. 1801<br />

Io sottoscritto attesto, che il magnifico sig. Antonio Angelini consigliere deputato<br />

dell’onoranda comunità di Dro, ha dato in pro di questo convento di san Bernardino<br />

appresso Trento, troni quindici, e soldi quindici. In fede ecc. Dato nel detto convento li<br />

22 ottobre 1801.<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

de’ Minori Riformati.<br />

Nota. Ha dato ciò per il libretto, che gli ho fatto colla pergamena trascritta nel mio<br />

Codice diplom. To. V, num. 1075, ma non ha pagato la fatica.<br />

2141. 1801<br />

Al P. Giannevangelista da Stenico M.P. Boro<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Iersera ho ricevuto il dispaccio insbruchese tedesco, che qui le spedisco tradotto nel<br />

nostro italiano dal P. lettore Filippo. Qui si crede, che sarebbe bene il mandar a<br />

Bolgiano due Religiosi a levare l’accennato grano, e farlo trasportare sino a Bronzolo, e<br />

che almen uno di detti Religioso fosse tedesco. Fra Gervasio ha parlato con dei paroni<br />

di barca, e spera, che lo condurranno qua facilmente, e con poca spesa. La P.V.M.R.<br />

faccia quello, che giudica bene; mentre io genuflesso le chiedo la sua paterna<br />

benedizione, e mi professo. Trento 1 novembre 1801.<br />

Di V.P.M.R. Um.mo, obbl.mo, ubbid.mo servo, e suddito<br />

F. Gio. Grisostomo<br />

P.S. Per avere i foglietti ho mandato quattro volte alla stamperia.<br />

121 Il borrello non poté pigliarsi dall’uomo.<br />

122 Suor Giovanna Maria Zendria di Tiarno.<br />

123 Fratelli del P. Davide.<br />

124 Suor Maria Antonia della Giacoma.<br />

125 Suor Maria Domenica Tommasia di Carano.<br />

126 Ė partito per Pergine li 27 ottobre.<br />

30


Pro memoria. Il detto dispaccio è del tenore seguente.<br />

Extra. Da Innspruck<br />

Al Reverendo Padre <strong>Provincia</strong>le degl’italiano-tirolesi Francescani Giovanni da<br />

Stenico a Trento.<br />

Ex Officio<br />

num. 26 Prov. n. 1394<br />

Intus. Al Rev.do Padre <strong>Provincia</strong>le degl’italiani-tirolesi Francescani Giovanni da<br />

Stenico a Trento.<br />

Si è qui ricevuta per mezzo della molto lodevole attività della <strong>Provincia</strong> di Bolgiano<br />

con molta compassione, e sensibilità la lamentevole rappresentanza del Padre<br />

<strong>Provincia</strong>le de’ 5 del corrente, corredata co’ ricorsi i iscritto de’ danneggiati conventi<br />

francescani agl’italiani confini. E siccome dalle addotte, e dall’accennata Attività<br />

appieno ratificate circostanze si prende nella più possibile maniera a cuore di recare<br />

efficacemente sollievo ai maltrattati, e miserabili; così si ha giudicato bene di accordare<br />

in virtù dell’odierno decreto dell’attività, che a tutti i conventi francescani agl’italiani<br />

confini, ma in particolare per quello di Giudicarie, si spediscano in tutto 50 moggi, o<br />

staia viennesi 127 di formento, e 50 moggi, o staia viennesi di segale, da estrarsi da’<br />

granai provinciali in Ala, e per mezzo di condotta della <strong>Provincia</strong> sieno tradotti, quanto<br />

più presto sia possibile, sino a Bolgiano. Quindi per l’ulteriore trasporto di questo grano<br />

il Padre <strong>Provincia</strong>le, ovvero ogni convento in particolare, si è rivolto alla molto lodevole<br />

Attività di Bolgiano.<br />

Innspruck ex Activitate <strong>Provincia</strong>li<br />

a’ 20 ottobre 1801.<br />

In assenza di sua eccellenza Capitano provinciale I.C. de Tonnenberg<br />

NN. Dai quattro Stati del Tirolo all’Attività trascelti e costituiti<br />

L.S. Giuseppe Enrico di... segretario provinciale 128 .<br />

2142. 1801<br />

Al Padre Michel Angelo Guardiano di Roveredo. Colla gazzetta.<br />

R.P. Guardiano.<br />

Suor Michelina ringrazia tantissimo la P.V.R. di quanto s’è compiaciuta di fare in<br />

di Lei pro appresso l’Ill.ma signora baronessa Capitania (moglie del barone Sigismondo<br />

Moll Capitano Circolare di Roveredo) e spera di conseguire per tal mezzo il suo<br />

intento: del che sarà debitrice alla carità di V.P.R.<br />

Io ho fatto anche le altre ingiuntemi relazioni, eccettuata soltanto quella, che<br />

riguarda il P. <strong>Provincia</strong>le, perché non istà più qui, ed è partito per la Valsugana innanzi<br />

che io ricevessi le commissioni. Forse la farò in scriptis; ma non sarà cosa superflua, se<br />

gli scriverà eziandio la P.V.R. massimamente potendo accertarlo rapporto a tutta la sua<br />

religiosa famiglia, di cui a me manca un membro 129 .<br />

Quattro volte ho mandato alla stamperia per avere i foglietti, e gli ho avuti soltanto<br />

in questa sera. Onde chiedo scusa. Trento 1 nov. 1801.<br />

127 Uno staio viennese fa uno staio e mezzo trentino.<br />

128 Li 4 nov. venne al P. <strong>Provincia</strong>le Giovanni Evangelista di Stenico una lettera tedesca Von Botzen<br />

Activitat. Ex Off.o data in Bolgiano li 30 ottobre 1801. Vedi sotto al num. 2146.<br />

129 Il P. Giuseppe Antonio.<br />

31


2143. 1801<br />

Al sig. Lorenzo Antonio Torresanelli. Stenico.<br />

Ill.mo sig. sig. e padrone colendissimo 130 .<br />

Un eccesso di gentilezza, e d’una singolare paterna sollecitudine ho ravvisato in<br />

V.S.Ill.ma, essendosi compiaciuta di raccomandarmi il signor Francesco suo degnissimo<br />

figliuolo, dopo che fummi raccomandato dal Padre <strong>Provincia</strong>le, amantissimo di lui zio.<br />

Io dunque l’accerto, ed assicuro, che il lodato signor Francesco è stato sempre qui con<br />

noi, e stavvi ancora, quieto, divoto, ed intento al fine, per cui è venuto. Prevalendosi poi<br />

della libertà da V.S.Ill.ma saggiamente accordatagli, ha risoluto, e stabilito di appigliarsi<br />

alla professione legale. Io voglio sperare, che manterrà fedelmente le promesse, che ha<br />

fatto a Su Divina Maestà, ed anche a me infimo di lei ministro: e che quindi V.S. Ill.ma<br />

ne viverà contenta. Chiedo scusa, se ho mancato al mio dovere; e bramando di poterla<br />

servir meglio, con un riverente inchino mi professo. Trento, s. Bernardino 3 novembre<br />

1801 131 .<br />

Di V.S.Ill.ma Umil.mo, div.mo, osseq.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

Extra. All’Ill.mo sig. sig. e padrone colendissimo<br />

Il signor dottore Lorenzo Antonio Torresanelli Cancelliere ecc.<br />

Stenico<br />

Nella Giudicaria<br />

2144. 1801<br />

Al P. Giangiacomo da Tiarno. Roveredo.<br />

R.P.<br />

Ho differito il far prorogare queste sue patenti 132 , perché il Padre Vicario Pietro<br />

Paolo da Roncegno, che me la diede, mi avvisò, ed assicurò, che l’autorità gli fu<br />

prorogata già in voce quando fu qui per la professa della sua nezza. Se posso servirlo in<br />

altro mi esibisco, e riverendolo resto. Trento 4 novembre 1801 133 .<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo<br />

2145. 1801<br />

Al Padre Michel Angelo Guardiano di Roveredo.<br />

R.P.P.C.<br />

Insieme con questa la P.V.R. riceverà (da Domenico Santoliana molaro) dicidotto<br />

Direttori monastici per il prossimo anno 1802. Suppongo, che basteranno per il di Lei<br />

convento, ed anche per tutte le povere soppresse del suo territorio. Uno poi favorirà di<br />

consegnarlo prestamente, e senza fallo, a codesto I.R. Ufficio Circolare, che lo aspetta<br />

130 Risposemi li 12 nov. ringraziandomi gentilmente. Il giovine andò a stare in Trento nella sera de’<br />

3 nov. appresso il prete Vigilio de’ Bernardi a s. Maria per istudiare la fisica nel seminario vescovile. Si<br />

ammalò nel dicembre. Si confessò da me nella sera de’ 17 gennaio, e subito fu comunicato per Viatico.<br />

Fu unto coll’Estrema Unzione li 26 gennaio, e morì nello stesso giorno. Fu seppellito nella sera de’ 27.<br />

131 Spedita li 6 nov. pel Monauno.<br />

132 Confessionali. Spirarono li due nov. e furono prorogate li 4 nov. ad aliud triennium. La seconda è<br />

de’ Casi riservati nelle confessioni generali, prorogata da mons. Vicario in scriptis, e dal sig. Provicario a<br />

voce. 133 Spedita li 7 nov.<br />

32


per mandarlo all’eccelso Governo d’Insprugg, che parimente lo aspetta pel canale del<br />

lodato Ufficio Circolare. Tengomi sicuro del favore 134 .<br />

Con questa stessa occasione rispedisco al P. Giangiacomo le di lui patenti<br />

confessionali prorogate. Spedisco pure al P. Giangiuseppe di Canzolino un invoglio<br />

venuto da Pergine, credo del P. Eusebio di Pinedo.<br />

Iersera il P. Gioachino di Pressano è ritornato al convento 135 con moltissime<br />

difficoltà, ed oggidì si è fissato nell’infermeria idropico, ed asmatico assai. Lo<br />

raccomandino al Signore Iddio, e proccurino essi tutti di conservarsi sani per servire il<br />

medesimo Dio. Amen. Trento 5 nov. 1801 136 .<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

2145bis. 1801<br />

Al P. Michel Angelo Guardiano di Roveredo colla gazzetta.<br />

R.P. Guardiano.<br />

Lo prego di avvisare il P. Giangiacomo, che le di lui patenti sono già state<br />

prorogate, e che gliele riporterà in breve il Santoliana, o sia il Menego dalle Mole,<br />

insieme coi nuovi Direttori monastici, e con un involtino perginasco per il P.<br />

Giangiuseppe. Il P. Gioachino sta nell’infermeria come asmatico, ed idropico. Lo<br />

riverisco ecc. Trento 6 nov. 1801 colla gazzetta.<br />

2146. 1801<br />

Pro memoria.<br />

La lettera bolgianina, di cui sopra nel margine della pag. 2972 [num. 2142] si è del<br />

tenore seguente 137 .<br />

Da Bolgiano. Attività.<br />

Al molto rev.do Padre Giovanni Evangelista da Stenico <strong>Provincia</strong>le de’ Francescani<br />

a’ confini italiani.<br />

Ex officio a Trento<br />

Intus. Al Molto Reverendo ecc.<br />

Alla supplica del medesimo presentata sotto li 10 di questo mese presso questa<br />

Attività, e da qui efficacissimamente rinforzata, e spalleggiata presso la <strong>Provincia</strong><br />

tirolese per Innspruck. Supplica fatta ad oggetto di ottenere benigno soccorso in grano<br />

pel distintamene danneggiato convento di Campo in Giudicarie, e per gli altri bisognosi<br />

conventi, che stanno sotto il di lui governo, è stato accordato dall’accennata Tirolese<br />

<strong>Provincia</strong> un soccorso di 50 moggi di formento, e 50 moggi di segala, in tutto adunque<br />

di 200 staia da estrarsi da’ granai della <strong>Provincia</strong> in Ala, e nel tempo stesso si è fatta la<br />

disposizione di far condurre questo grano da Ala sino qua a Bolgiano a spese della<br />

<strong>Provincia</strong>. Può esso pertanto far levare di qui questo grano in breve, e si rimette al<br />

medesimo nel tempo stesso la cura di una distribuzione proporzionata, e adattata alla<br />

necessità de’ bisognosi conventi. Bolgiano li 30 ottobre 1801 138 .<br />

134 Vedi sotto n. 2237 in fine.<br />

135 Da S. Chiara. Non celebrò li 9 e nella sera morì.<br />

136 Spedita li 7 novembre.<br />

137 Tradotta dal P. Lettore Filippo.<br />

138 Ivit F. Gervasius 10 nov. cum Patre Georgio clesiano. Venit huc pars grani 23 nov. Vide infra n.<br />

2195. La farina di tal grano è non buona, e fa un pane tristo.<br />

33


Dalla <strong>Provincia</strong>le meridionale Attività.<br />

L.+S.<br />

cerei rubri Giovanni Conte Belsperg etc.<br />

2147. 1801<br />

Al Padre Massimo da Volano. Borgo. Colla gazzetta.<br />

Carissimo Fratello.<br />

In caso, che si smarrisse la lettera guardianale reco io l’infausta nuova, che il nostro<br />

benemeritissimo P. Gioachino, munito de’ SS. Sagramenti, è spirato circa le dieci, e<br />

mezza della scorsa notte, e domani mattina verrà seppellito il di lui cadavero. Egli s’ha<br />

reso degno di ogni lode, ed è morto rassegnatissimo ai divini voleri. Vi aggiungo, che in<br />

questa sera è giunto a Trento il Paccanaro di Trento, Ristauratore, e Generale del<br />

nuovo Ordine de’ Gesuiti, e smontò a s. Marco de’ Padri Agostiniani 139 . Vi abbraccio<br />

con fraterno affetto, e vi prego di favorirmi con dei biscotti per la posta 140 ecc. Trento<br />

10 nov. 1801.<br />

Colla prima occasione manderò i Direttori.<br />

2148. 1801<br />

Al P. Francesco Maria da Panchiato. Campo.<br />

Carissimo Padre S.L.G.C.<br />

Lo rendo certo, che ho ricevuto la sua, e che domani proccurerò di spedire al loro<br />

destino le due inchiuse. Sentirà dalla lettera guardianale la morte del nostro benemerito<br />

P, Gioachino seguita circa le dieci, e mezza della scora notte. Egli essendo confessore<br />

straordinario a S. Chiara mercoledì sera, benché non avesse terminata la solita<br />

quindicina di giorni, si licenziò, e fece ritorno a questo convento con grande fatica,<br />

perché asmatico, ed idropico 141 . Cessò di celebrare soltanto ieri. Io sapeva, che il signor<br />

Conte Manci era partito dal convento; ma non già che fossevi ritornato. Nella Rocca di<br />

Riva sarà meglio custodito. Vorrei però, che deponesse l’abito, e titolo di chierico.<br />

Sebbene lascerò il pensiero di ciò a monsignor decano di lui zio. Lo prego de’ miei<br />

rispetti al P. lettore, e raccomandandomi in precibus, anche per essere diventato il<br />

chierico seniore di questo convento, mi dico ecc. Trento 10 nov. 1801.<br />

In questa sera è giunto a Trento il Paccanaro di Trento Generale de’ nuovi Gesuiti,<br />

e smontò a San Marco. Venne dall’Ausugio, dove celebrò nella chiesa nostra di<br />

Borgo 142 .<br />

2149. 1801<br />

Al P. Amando Veronesi da Covalo Guardiano d’Arco.<br />

R.P.P.C.<br />

Da Fra Mansueto esibitore della presente riceverà dodici Direttori monastici, co’<br />

quali, e con gli altri tre, che ho dato al P. Tommaso potrà provvedere abbondevolmente<br />

al suo convento. Mi riservo a mandargli ‘l diocesano quando l’avrò anch’io, essendo in<br />

oggi ancora sotto al torchio. Con questa scansione lo prego di quattro cartacce per<br />

139<br />

Niccolao Paccanaro, che nel maggio del 1803 sia spetta nel Ledro a fare una Missione: ma vi<br />

mandò altri.<br />

140<br />

Per le “beghenate”; cfr. num. 1768; vedi anche il num. 2156.<br />

141<br />

Vi impiegò un’ora da S. Chiara a S. Bernardino.<br />

142<br />

Vedi il nostro Giornale ai 10 nov. p. 2072. Venne per altro nella sera de’ 9 a detta della gazzetta<br />

trentina. ma questa falla certissimamente.<br />

34


coprire li Direttori, che sto componendo 143 , dell’anno 1803, e potrà darle al suddetto<br />

Terziario Fra Mansueto, giacché le occasioni archesi sono tanto scarse;e bisogna fare in<br />

tempo le provvisioni. Se nell’autunno prossimo sarò morto, giacché ora muoiono i miei<br />

coetanei, serviranno per il mio successore. Lo prego dunque, e raccomandandomi in<br />

precibus, lo riverisco, e resto. Trento 11 novembre 1801. Suo div.mo, obb.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2150. 1801<br />

A perpetua memoria.<br />

Noto sia, e manifesto a chiunque leggerà le presenti lettere, che questa immagine<br />

cristallata, fatta in Augusta, città della Suevia, fu donata spontaneamente a questa nostra<br />

chiesa di san Bernardino appresso Trento, dal divoto sig. Vincenzio Spadea delle Dame<br />

negoziante napolitano: benedetta da me infrascritto, ed esposta su questo altare di s.<br />

Pietro Alcantarino, nella sera della festa di s. Vigilio li 26 giugno 1800, essendo<br />

presente il lodato signor Vincenzio. Ella rappresenta l’immagine lagrimante di Maria<br />

Santissima, che in Absam, luogo parrocchiale della diocesi di Bressanone, appresso Ala<br />

d’Insprugg, apparve in un cristallo d’una finestra, al contadino Giovanni Bucher, li 17<br />

gennaio 1797, fra le tre, e le quattro di sera: intorno al qual tempo cessarono in Roma di<br />

movere maravigliosamente gli occhi le sacre immagini della medesima Santissima<br />

Vergine Maria.<br />

L.+S. Così ho scritto io Frate Gio. Grisostomo da Volano, Servo di Gesù, e Maria, e<br />

professore dell’Ordine de’ Minori Riformati di San Francesco.<br />

Il lodato sig. Vincenzio venne diritto da me nel notato giorno colla mentovata<br />

immagine, perché mi conobbe avanti sino dal primo giorno dell’anno 1800 stesso. Egli<br />

negozia di cordelle rare di seta: ed ha un negozio grande. Mi ha detto, ch’è nato<br />

principe. Va con due servitori, e spende da generoso. Ha una divozione singolare al<br />

ss.mo Sagramento dell’altare, alla Via Crucis, ed a Maria Santissima. Qui non voglio<br />

dire il di più, che ho notato altrove. Ho fatto qui questa memoria, perché ora solamente<br />

ho veduto l’immagine della detta Madonna impressa in rame con una inscrizione<br />

tedesca. Ho posta la descritta memoria nel dorso dell’accennata immagine cristallata. in<br />

4°. Vide To. 2, Inscriptio 1796.<br />

2151. 1801<br />

Alla M. Maria Gioseffa Aloisia Winklerin. S. Chiara.<br />

Gesù, e Maria Signori nostri clementissimi ci benedicano.<br />

Dal Padre confessore con sommo dispiacere ho inteso l’accidente sopravvenuto a<br />

V.R. in questa mattina: il quale però mi venne mitigato colla giunta, che il male<br />

scemossi. Voglio sperare, che Iddio Signor nostro clementissimo le ridonerà la sua<br />

primiera salute, onde poter continuare a servirlo, ed a fare acquisti di nuovi meriti<br />

appresso il medesimo. A questo effetto io, sebben peccatore, lo pregherò di tutto cuore,<br />

e nella prossima domenica celebrerò, ed applicherò anche la mia Messa. Ella proccuri di<br />

vivere interamente rassegnata alle sempre adorabili disposizioni di Sua Divina Maestà,<br />

mentre io aspettando di sentire buone nuove 144 la benedico coi ss. nomi di Gesù, e<br />

Maria, pregandoli, che benedicano anche le di Lei Madri assistenti. Amen. S.<br />

Bernardino 12 novembre 1801.<br />

143<br />

Vedi sopra 2123, sotto 2173.<br />

144<br />

Ė guarita.<br />

35


2152. 1801<br />

A monsignor Vicario Generale di Trento.<br />

Ill.mo, e R.mo Signore, sig. e padrone colendissimo.<br />

Fra NN. Riformato di san Francesco supplica umilmente V.S.Ill.ma, e R.ma, che<br />

voglia degnarsi di concedergli la facoltà d’assolvere dai casi riservati nella diocesi in<br />

occasione di confessioni generali. Che della grazia ecc.<br />

2153. 1801<br />

Al P. Giuseppe Maria da Pradazzo. Melombardo.<br />

Sia lodato Gesù Cristo Signor nostro clementissimo.<br />

In questa mattina sono stato nel Castello, ed ho impetrato per la P.V. dalla Curia<br />

ecclesiastica la facoltà di poter assolvere semel una persona dai Casi riservati nella<br />

nostra diocesi, a tenore della di Lei domanda. Ho piacere, ch’ella fatichi nella vigna del<br />

Signore; ma vorrei, che non incontrasse intoppi così grandi, come sono i Casi riservati.<br />

Proccuri almeno di conseguire, che i suoi penitenti abstineant de cetero. Padre, la morte<br />

del P. Gioachino mi ha fatto diventare più vecchio, ed oltre avermi caricato di nuovi<br />

persi, mi obbliga di prepararmi a tenergli dietro in breve. Dunque per carità mi<br />

raccomandi al Signor Iddio, affinché mi doni di fare una buona, ed utile preparazione<br />

per tal viaggio; mentre io riverendola mi dico. Trento, s. Bernardino 17 novembre 1801.<br />

Suo div.mo affett.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2154. 1801<br />

Al P. Giangiacomo da Tiarno. Roveredo. Alle Salesiane.<br />

Rev. Padre.<br />

Il R.mo signor Provicario ieridì mi ha conceduto quanto gli ho chiesto per parte<br />

della P.V.R., voglio dire, che possa assolvere una penitente, ch’ebbe commercio con un<br />

nipote del suo marito, e dispensarla ad petendum debitum.<br />

Ho ringraziato il Signor Iddio, che abbia ridonata la vita alla mia nezza Rosa<br />

(Buongiovanni, moglie di Giangrisostomo Tovazio mio nipote) 145 e l’ho pregato, e<br />

pregherò, perché gliela mantenga lungamente.<br />

Mi spiace l’accidente accaduto al sig. arciprete di Volano 146 , e supplico il Signor<br />

Iddio affinché presto lo ristabilisca nella sua primiera salute: ed intanto conceda di poter<br />

far bene le di lui veci a D. Benedetto mio fratello carissimo 147 .<br />

La ringrazio delle notizie comunicatemi, le fo sapere, che il P. <strong>Provincia</strong>le ora sta in<br />

Pergine, mi esibisco, e la riverisco ecc. Trento 24 novembre 1801.<br />

2155. 1801<br />

Al P. Francesco Maria de’ Franceschi di Panchiato. Campo.<br />

Carissimo Padre sia lodato Gesù Cristo S.N.<br />

L’assicuro, che ierlaltro il R.mo sig. Provicario da me pregato ha conceduto di poter<br />

assolvere quella persona, che ha commesso il Caso secondo riservato, sia d’omicidio,<br />

sia d’aborto. Parlo così, perché nel 1790 fu deciso, che per l’aborto non basti la licenza<br />

generale de’ Casi riservati. Qui abbiamo gli Avventi di Trento cattedrale, Aldeno,<br />

Cognola, Povo, Gardolo, e Civezzano. In S. Maria predicherà il sig. don Vincenzio<br />

145<br />

Fu sorpresa da una fiera colica, onde fu sacramentata.<br />

146<br />

Si ha fracassato una gamba li 30 ottobre vicino a Bolognano sua patria.<br />

147<br />

Vicario parrocchiale.<br />

36


Angeli. Ho spedito subito la lettera del P. Giannantonio per Moena. Mi spiace, che<br />

abbiano tante vacanze. Vedano di non abusarsene. Il P. <strong>Provincia</strong>le ora sta in Pergine.<br />

Sono sedici giorni, che Fra Pietro da Castagnedo sta in casa Schrechia assistendo al sig.<br />

abate vecchio don Simone infermo 148 . Li miei rispetti al P. lettore Davide ecc. Trento 25<br />

novembre 1801. Il concorso per le parrocchie vacanti di Cavalese, e Coredo sarà li 15, e<br />

16 dicembre.<br />

2156. 1801<br />

Al Padre Massimo da Volano. Bogo di Valsugana.<br />

Carissimo Fratello sia lodato Gesù Cristo Signor nostro clementissimo.<br />

Per non moltiplicar lettere vi prego di avvisare, ed assicurare il vostro Padre<br />

Guardiano, cui m’inchino, che ho ricevuto il sacco di biscotti, e che subito ho<br />

consegnato le sette corde di essi a quelli, cui furono destinate, anche al Padre segretario<br />

provinciale, che ieri è ritornato a Pergine 149 . Vi ringrazio poi delle tre corde, di cui mi<br />

avete regalato. Con esse, e con un’altra, che ho impetrato dal mio Padre Guardiano, farò<br />

il solito regalo ai signori officiali di questa posta imperiale, e regia 150 . Non è vero, che<br />

sieno miserabili; essendo anzi belle bellone. Vi ringrazio un’altra volta di esse, e del<br />

buon augurio per il mio compleannos. Mi spiace, che siate incomodato da raffreddori, e<br />

raucedini. Aiutatevi se potete, onde possiate predicare 151 , e servire ai bisogni del<br />

convento: ma rapporto al confessionale abbiate più riguardo, e più discrezione. Io grazie<br />

a Dio mi contento della mia sanità: parmi di essere ancora come negli anni passati:<br />

eccettuato soltanto l’incomodo, che mi reca il catarro, specialmente la mattina, e per<br />

camminare all’insù. Il mio Direttorio diocesano sta sotto al torchio, e spero, che verrà<br />

terminata la di lui stampa nella prossima settimana. Sarà il 26° diocesano. Il monastico<br />

si è il 36°. Ora potrei essere giubilato. Sia ringraziato, e lodato Gesù Cristo Signor<br />

nostro. Amen. Trento 26 novembre 1801.<br />

Rimando il sacco, ed il sacchetto. Qui predicano a Povo il P. <strong>Provincia</strong>le. A<br />

Cognola il P. lettore Sisinnio. Trento nel Duomo il P. Pietro Paolo. In Gardolo il P.<br />

lettore Filippo. In Aldeno il P. segretario. A Civezzano il P. Guardiano.<br />

2157. 1801<br />

Al P. Anacleto da Casezzo. Cles nell’Anaunia.<br />

R.P. Sia lodato Gesù Cristo Signor nostro clementissimo.<br />

L’accerto, che go ricevuto il libro dalla P.V. dirizzatomi 152 , e che lo riporrò a suo<br />

luogo: come pure, che lacerarò il viglietto di ricevuta, se troverollo. In questa sera è<br />

venuto qua da Pergine il P. <strong>Provincia</strong>le col suo P. segretario, perché qui sonovi molti<br />

pulpiti avventuali. Predicherà nel Duomo di Trento il P. Pietro Paolo Vicario di<br />

Roveredo: in Aldeno il P. Segretario Vitantonio: in Povo il P. <strong>Provincia</strong>le: in Cognola il<br />

P. lettore Sisinnio Maria: in Gardolo il P. lettore Filippo: ed in Civezzano il nostro<br />

Padre Guardiano. Il Padre Caresino 153 nel sabato avanti la domenica Gaudete comincerà<br />

in Terlago una quasi Missione. Il Signor Iddio doni a tutti una perfetta sanità, e benedica<br />

le loro fatiche apostoliche, affinché possano fare del frutto nelle anime a gloria del<br />

148<br />

Vi andò nel giorno nono Fra Pietro. Ritornò al convento li 22 dicembre.<br />

149<br />

Ritornò da Pergine a Trento il P. <strong>Provincia</strong>le li 26 novembre.<br />

150<br />

2 al controllore. 1 al segretario. 1 all’off. Pernetto li 26 nov. per Iacobum Fontanarium.<br />

151<br />

a Roncegno.<br />

152<br />

Il libro del P. Gioseffo Platina del Movimento degli affetti.<br />

153<br />

Regalato di Cares. Andò nel sabato 12 dicembre.<br />

37


medesimo Dio. Se la P.V. fosse qui, come si aveva stabilito da principio, certamente<br />

avrebbe da fare più che costì. Si consoli però, che per questo Ella non iscapita, perché fa<br />

la santa obbedienza. Mi raccomando in precibus, la riverisco, e resto. Trento 26<br />

novembre 1801.<br />

Suo div.mo, obbl.mo amico in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2158. 1801<br />

Universis, et singulis praesentes litteras inspecturis fidem facio, ac testor ego<br />

infrascriptus, venerabilem clerum Aldeni, cum suo admodum reverendo domino curato,<br />

cumque pariter admodum reverendis dominis curatis Cimoni, et Garnigae, ac ill.mo<br />

domino presbyetro Iosepho Marzano Villensi 154 , per octiduum novissimum in sacrario,<br />

et ecclesia curata Aldeni, me semper praesente, piis meditationibus, lectionibus,<br />

exhortationibus, colloquiis, aliisque huiusmodi operibus, et exercitiis spiritualibus<br />

operam sedulam impendisse, ac devoto animi affectu vacasse. Unde spes mihi affulget,<br />

quod inde fructum saltem aliquem, adiuvante Deo Optimo Maximo sit relaturus. In<br />

quorum fidem has propria manu scriptas, et sigilli curatialis impressione munitas, dedi<br />

Aldeni in aedibus canonicalibus hac die dominica 13 decembris anno Domini nostri<br />

Iesu Christi 1801.<br />

L.+S. Fr. NN. Ordinis Minorum Reformatorum s. Francisci<br />

concionator actualis Aldeni.<br />

Nota. D’ordine di monsignor Vicario Generale Capitolare, spedito a suggerimento<br />

del sig. canonico arcidiacono Gio. Francesco Conte di Spaur, don Massimiliano<br />

Agostini d’Aldeno, perché fu assente, venne a farli nel nostro convento li 20 dicembre,<br />

e partì ai 24.<br />

2159. 1801<br />

Ai Padri (RR. PP.) Guardiani di Arco, e Roveredo.<br />

Pazientino se nell’avvenire qualche volta non manderò loro il Foglio nel giorno<br />

proprio, perché non posso continuare, come ho fatto finora, il mandare due, tre, quattro<br />

volte per averlo, atteso che venendo tardo le poste, non istampasi al solito tempo. Trento<br />

1 dicembre 1801 di notte, colla gazzetta di due giorni.<br />

2160. 1801<br />

Al P. Stanislao di Nago Vicario in Cavalese.<br />

Rev. Padre Sia lodato Gesù Cristo Signor Nostro.<br />

Oggidì ho ricevuto la sua de’ 29 novembre, e subito subito ho consegnato il<br />

rinchiuso per il P. lettore Davide a Fra Felice di Covalo ritornante a Campo col P.<br />

Vicario Patrizio. Parimente subito ho dato al P. confessore Cesario la lettera<br />

Riccabona 155 da portare alla Madre Abbadessa Riccabona. Ho avvisato<br />

Frat’Abbondanzio, il quale mi ha risposto, che già sta facendo quanto la P.V.R.<br />

ricerca 156 ; ma abbisogna ancora di qualche tempo. Rapporto a Fra Pietro Alcantarino di<br />

Meano le fo sapere, che l’ho salutato in di Lei nome, e che stassene mediocremente<br />

bene. Egli per altro diportasi da interamente sano in tutte le cose dentro, e fuori di<br />

154<br />

Iste Marzanus non interfuit exercitiis villanis.<br />

155<br />

di don Giuseppe Pasquale fratello della M. Rosa Riccabona.<br />

156<br />

Pillole. Li 4 dic. le ho date in una scatolina invisibile ad un putto fiemasco ritornante da Madrano<br />

a Cavalese.<br />

38


convento. La ringrazio del buon augurio, che mi fa, delle prossime feste natalizie; ma<br />

col dispiacere, che non posso premetterle il contraccambio coll’Indovino Inglese, perché<br />

non sarà poco se me ne verrà donato uno per mio uso 157 , ed io non ardisco di chiederlo,<br />

o provvederlo. Perciò dimando scusa, e raccomandandomi in precibus, la riverisco,<br />

anche per parte del suddetto Fra Pietro, e mi dico. Trento 1 dicembre 1801, di notte.<br />

Il Primessario di Povo don Bartolommeo Perugino di Nago, scappato dalla morte, è<br />

ritornato a Nago.<br />

21<strong>61</strong>. 1801<br />

Il signor Gio. Battista Tomaselli è pregato di dare al signor Gio. Battista<br />

Monauni 158 stampatore, esibitore del presente, troni 12, dico troni 12 per saldo della<br />

stampa del Direttorio francescano. Che della carità il Signor Iddio, ed il serafico Padre<br />

san Francesco ecc. Dato nel convento di san Bernardino li 5 dicembre 1801 159 .<br />

Senza sigillo in un quarto di foglio piegato<br />

D’ordine del Padre <strong>Provincia</strong>le<br />

F. Gio. Grisostomo di Volano<br />

2162. 1801<br />

Oggidì 6 dicembre, domenica di sera, dalla posta di Trento ho ricevuto da<br />

soscrivere un viglietto in parte stampato, ed in parte scritto del tenore seguente: “N.ro 4.<br />

Quitanza. Franciscani. li 28 novembre Per un groppetto Argt 19 f. giunto da Bolzano,<br />

che io sottoscritto confesso aver ricevuto da questa posta. Trento li 5 dicembre 1801.<br />

Fra Gio. Grisostomo di Volano<br />

Letterario de’ Francescani.<br />

Ho ricevuto il groppetto nel giorno settimo, contenente due cedole, e della moneta<br />

per Messe mandate dal P. Quintiliano Reggla al P. Ziller.<br />

2163. 1801<br />

Al P. Lorenzo da Cavareno Guardiano di Cles.<br />

R.P.P.C.<br />

Rispondo al quesito propostomi dalla P.V.R. rapporto alle Messe dette Gregoriane,<br />

facendole sapere, che approvo il di Lei sentimento, poiché leggo, che non est necesse, ut<br />

idem sacerdos per mensem celebret diebus triginta; sed necesse est, ut offeratur hostia<br />

per mensem, sive ab uno, sive a pluribus. Così il P. Gavanto parte 1, tit. 5, n. 3.0. Anche<br />

il P. Cavalieri To. 3, decr. 90, scrive, che eaedem Missae iure mumquam ita alligatae<br />

censeri queunt uni sacerdoti, ut si hic moriatur, vel infirmetur, alter subrogari non<br />

valeat, qui easdem continuet, quin iam celebratae repetantur. Il medesimo Cavalieri<br />

ibidem aggiugne, che le accennate Messe non una die, aut paucioribus, sed triginta<br />

continuis celebrandae sunt. In triduo tamen mortis Christi, necnon si sacerdos ob<br />

aegritudinem una vel altera die a celebarndo prohibeatur, huiusmodi continuatio tolli<br />

non videtur. Parimente Benedetto XIV, Institut. Eccl. 34 § 5 avvisa, che si intra<br />

trigesimun dierum numerum, quo celebrantur Missae Sancti Gregorii dictae, postremi<br />

157 dallo stampatore.<br />

158 Monauni figlio del fu altro Gio. Battista quondam Gio. Battista.<br />

159 L’ho consegnato al sig. Giuseppe fratello in bottega li 10 dicembre 1807.<br />

39


tres dies maioris hebdomadae occurrant, diebus insequentibus numerus absolvatur 160 .<br />

Noi qui costumiamo di assegnarle ad un solo supposto disimpegnato, e se questi<br />

s’ammala, fansi continuare da un altro. Ed io supponendo, che questo possa bastare alla<br />

P.V.R. mi raccomando in precibus, la riverisco, e resto. Trento 7 dicembre 1801.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

2164. 1801<br />

Al Padre Davide tiarnitano. Campo.<br />

R.P.L.S.L.G.C.S.N.<br />

Iersera ho ricevuto il suo plico di lettere portanti l’infausta notizia della morte costì<br />

seguita (li sei) del fu nostro buon Padre Andrea Balducci da Prezzo. Fu subito<br />

pubblicata dal Padre <strong>Provincia</strong>le, ed oggidì s’avrebbe cantata Messa per lui, se non<br />

fossimo stati impediti dal nobile funerale del fu sig. Giuseppe Lanfranchi suocero del<br />

sig. Antonio Pedrotti 1<strong>61</strong> . Oggidì pure ho spedito le altre lettere tutte, eccettuata soltanto<br />

la destinata per Roveredo, che partirà, ed arriveravvi domani. Ho ricevuto la lettera<br />

pesante del P. Raffaele per Cavalese; ma non so quando riuscirammi di trovare una<br />

occasione opportuna per ispedirla. Rapporto a quella di Orzano (all’onesto giovine<br />

studioso Andrea degli Andrei) farò quanto egli mi suggerisce. Mi raccomando, lo<br />

riverisco, e sono ecc. Trento 10 dic. 1801, per coperte di altre.<br />

2165. 1801<br />

Pro memoria.<br />

Il Padre Vigilio da Fondo, dimorante in Cles, prega, che siagli conceduta la facoltà<br />

di poter assolvere semel una persona dal Caso riservato dell’omicidio, ed anche da ogni<br />

altro, che nel decorso della confessione forse si scuoprisse.<br />

Così ho scritto li 10 dicembre 1801 per non andare apposta io subito in città. Fu<br />

soscritto così: Concessum etc. Signatum 11 decembris. 1801, J.A. de Menghin<br />

Provicarius Generalis Capitularis.<br />

2166. 1801<br />

Al P. Anacleto da Casezzo. Cles.<br />

Rev. Padre S.L.G.C.S.N.<br />

Senza il menomo indugio, perché possa servire il signor dottore Michele Widmann<br />

di Coredo, gli spedisco una copia della relazione, che scrissi nel 1792 ad istanza del fu<br />

signor cancelliere Alfonso Widmann. E sperando, che si contenterà di essa, come intesi<br />

essersi contentato il lodato signor cancelliere, gli aggiungo, che ora non potrei<br />

facilmente migliorarla: che servirò colla facoltà richiesta il P. Vigilio: e che il l.1.n.Dei<br />

Filius fu un manifesto errore di stampa. Lo prego de’ miei rispetti al degnissimo signor<br />

dottore, lo riverisco, e resto ecc. Trento 10 dicembre 1801, di notte.<br />

Nota. La relazione sta nel Compendium diplom. To. 3, n. 498. Dal sig. Alfonso fu<br />

spedita in Germania. Videsis To. 3, epist. 759.<br />

2167. 1801<br />

160 In Vita s. Gregorii Papae scripta per Ioannem Diaconum L. 1, c. 2, n. 15 et 16, apud Bollandianos<br />

To. 2 Martii. Frater Iustus monachus liberatus a Purgatorio celebrata trigesima Missa iuxta praeceptum s.<br />

Gregorii.<br />

1<strong>61</strong> Orefice a s. Pietro.<br />

40


Al Padre Vigilio da Fondo. Cles.<br />

R.P.S.L.G.C.S.N.<br />

Avrà inteso dal Padre Anacleto, che io era disposto per servirlo coll’autorità<br />

richiesta di questa Curia ecclesiastica. Ed ecco, che qui gliela mando in scriptis, senza<br />

veruna dilazione. E restando ad ulteriori suoi comandi, lo riverisco, e mi dico. Trento 11<br />

dicembre 1801.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2168. 1801<br />

Al P. Michel Angelo Guardiano di Roveredo.<br />

R.P. Guardiano.<br />

L’assicuro, che ho spedito alla sig. Teresa Cappelletta il fagotto addirizzatomi, e<br />

che certamente giunse alle di lei mani. Suor Michelina lo ringrazia di quanto ha<br />

nuovamente operato il di lei favore, e brama, che si verifichi quel quo tardius, eo<br />

gloriosius 162 . Ella mi ha risposto, che i guanti, e le crocette, di cui le scrive il P.<br />

Giangiacomo, sono per la signora Elisabetta Marzani Benetta. Lo prego di avvisarlo. Io<br />

supponeva, che le soppresse ex Clarisse di costì fossero cinque, cioè le MM. Pandina,<br />

Aloisia, Tisina, Floriana, e Pagliaria 163 . Come dunque mi scrive, che sono quattro? Lo<br />

riverisco ecc. Trento 11 dicembre 1801, colla gazzetta..<br />

2169. 1801<br />

Al P. Francesco dell’Orsola da Borgo Ausugano, Agostiniano, sagrestano in Trento<br />

a san Marco 164 .<br />

Molto rev. Padre padrone colendissimo.<br />

Subito dopo la partenza della P.V.M.R. ho pensato più agiatamente al propostomi<br />

caso dell’occorrenza di santa Lucia, e della domenica privilegiata: ed avendo fatto<br />

riflesso, che nella chiesa di san Marco 165 vuolsi cantare secondo il solito una santa<br />

Messa ratione concursus populi ad celebarndum festum S. Luciae, quod transferri<br />

debet, colla rubrica sesta de Translat. festorum innanzi agli occhi, ora mi avanzo a dire,<br />

che nella predetta chiesa potrassi cantare post Nonam la Messa si santa Lucia, in qua<br />

col. rub. etiam quoad altare, Glor. oratio unica, Credo, Praef. Conccept., versetto Ite<br />

Missa est, ac ultim. Evamg. In principio. Nella cappella poi di s. Lucia tutte le Messe<br />

diransi di s. Lucia, colla seconda orazione, e coll’ultimo Evang. della domenica. Mi<br />

lusingo di non errare; e pregando la P.V.M.R. di raccomandarmi alla sua Santa, la<br />

riverisco, e resto. S. Bernardino 11 dicembre 1801, di notte.<br />

Di V.P.M.R. cui aggiungo, ch’essi non sono obbligati di cantare la Messa della<br />

domenica dall’accennata rubrica sesta.<br />

Div.mo, osseq.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

2170. 1801<br />

162 Nulla venne da tal parte.<br />

163 To. 5, n. 2015.<br />

164 Nel 1649 visse un Baptista quondam Ioannis dell’Orsola de Garzano plebis Civezani. Nel 1517<br />

Iohannes de l’Orsola fu possessore nelle pertinenze di Barbaniga.<br />

165 Festa a s. Marco notasi anche ne’ calendari trentini, e si fa fiera presso di esso s. Marco.<br />

41


A Fra Marco Brunelli di Rango. Cavalese.<br />

Sia lodato Gesù Cristo Signor nostro.<br />

Vi fo sapere, che tengo per Voi una lettera del Padre Raffaele, e che non fido darla<br />

alla posta, o altri sconosciuti, perché pesa. Dunque la conserverò finché riuscirammi di<br />

trovare una occasione opportuna, o che Voi me la indirizzerete con un vostro<br />

viglietto 166 . Vi avviso altresì, che Fra Gervasio ultimamente ha parlato coll’Ill.mo<br />

signore Ress, per il taglio della legna, e che perciò non c’è altro bisogno di memoriale.<br />

Suppongo, che sarà giunta eziandio costà la notizia della morte del Padre Andrea; e<br />

salutandovi di cuore mi dico. Trento 12 dicembre 1801.<br />

Vostro aff.mo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

2171. 1801<br />

Al Padre Ignazio Malfatti di Trento Vicario in Pergine.<br />

Rev. Padre Vicario.<br />

Per espressa commissione del bravo poeta signor don Gio. Vigilio de’ Carli<br />

spedisco alla P.V.R. questo di lui foglio in lode del di Lei Ill.mo signor Conte nipote<br />

Girolamo Malfatti, tenendo per certo, ch’Ella ne ringrazierà, e loderà il signor Iddio<br />

datore d’ogni bene. E senza più riverendola mi professo. Trento 12 dicembre 1801.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

Nota: il foglio dà un sonetto di Nesturdio Melamitico Prendendo il comando della<br />

terza brigata nelle nazionali milizie di questa Guardia Urbana per elezione dell’Ill.mo<br />

magistrato, e pel vivissimo desiderio degl’incliti suoi uffiziali, e compagni d’armi<br />

l’Ill.mo signor Cap.no Girolamo de malfatti in Thiesfeld ec. già benemerito della patria,<br />

tra l’universale applauso di ogni ordine di persone, e di popolo ben affetto. Ossequiato<br />

al merito ben palese della generosissima dama Giuseppa vedova de’ Malfatti in<br />

Thiesfeld Ec. nata Contessa de Melchiori Ec. Madre amorosissima del sopraddetto. Così<br />

il foglio stampato in Trento dal Monauni. Per tal funzione furono stampati dodici<br />

sonetti. Se Iddio ci donerà vita vedremo se il fine corrisponderà al principio. Vedi nel<br />

Giornale 167 ai 2 d’agosto 1801. Il Conte nel principio del 1802 si è allontanato da<br />

Trento, andando a Venezia, Milano ecc. per motivi domestici. Andò con lui anche il di<br />

lui fratello unico Domenico. Ritornò presto.<br />

2172. 1801<br />

A monsignor Vicario Generale di Trento.<br />

Ego infrascriptus fidem facio, ac testor, quod nobilis, ac reverendus dominus Petrus<br />

Fiechi presbyter saccensis, per octiduum spiritualibus exercitiis vacavit in conventu isto<br />

sancti Bernardini apud Tridentum. Hac die 14 decembris anno Domini 1801 168 .<br />

L.+S.<br />

nostri Fr. Ioannes Chrysiostomus de Avolano<br />

Ordinis Minorum Reformatorum sancti Francisci.<br />

Fu obbligato dalla Curia ecclesiastica di Trento. Egli ha circa tre anni di<br />

presbiterato, ed è nipote di don Gio. Battista Fiechi prete. Si scusa con dire, che ha fatto<br />

166<br />

La ho data a F. Gio. Maria li 19 dicembre.<br />

167<br />

*Diario.<br />

168<br />

Abiit eodem die impransus.<br />

42


quanto hanno fatto altri preti di Sacco viventi, che furono alle commedie ec. Per altro<br />

appresso i Padri Bollandisti To. 2 martii pag. 520, 523, ac 564 ove trattano di san<br />

Patricio, ritrovasi rammentato come scrittore un Sanctus Fiecus, detto anche Fiechus,<br />

episcopus sleptensis in Hibernia. Il detto prete fu in Vienna nel 1803, ed ora nel 1804 si<br />

trova in Trento tedescato.<br />

2173. 1801<br />

Al P. Tommaso da Tiarno. Arco.<br />

R.P. Tommaso.<br />

Non posso mandargli copia delle lezioni del Beato Leonardo da Porto Maurizio,<br />

perché né pur io le tengo, e sto aspettandole da molto tempo. Il mondo al giorno d’oggi<br />

è sossopra. Non si sa a chi scrivere 169 . Le ho accennate nel nuovo Direttorio, atteso che<br />

ho letto nel Direttorio bolognese dell’anno corrente 1801 che furono stampate al fine del<br />

Direttorio dell’anno 1800. Nella mattina della scorsa domenica 13 dicembre in Trento<br />

sul suo letto è morto subitaneamente il canonico Conte Francescantonio Alberti di Poia,<br />

che fu seppellito ieridì mattina con pompa semicapitolare. Noi però siamo stati invitati<br />

soltanto nell’infimo numero duodenario 170 . Nello stesso tempo di domenica dopo fatta<br />

collazione in Piazina è morto all’improvviso il sig. Giacomo Cesar di Trento. Gli<br />

raccomando ancora di proccurarmi delle cartacce da coprire i Direttori; e lo riverisco.<br />

Trento 16 dicembre 1801. Colla gazzetta.<br />

2174. 1801<br />

Al P. Guardiano di Arco. Colla gazzetta.<br />

R.P.<br />

Oggidì 22 dicembre circa le due pomeridiane qui è morto cancrenoso il signor abate<br />

Simone Schrech di anni 82 171 , che fu assistito 43 giorni, e notti dal nostro infermiero F.<br />

Pietro di Castagnedo. Noi da sabato in qua abbiamo infermo F. Pietro Alcantarino<br />

chierico con male di testa, di gola, e di un’orecchia. Li parrochi nuovi sono, di Cavalese<br />

il signor Conte canonico Giuseppe d’Arsio: e di Coredo il sig. don Andrea Filippi di<br />

Scanna curato di Noriglio nel Lagaro ecc.<br />

2175. 1801<br />

Al Padre Davide tiarnitano. Campo.<br />

Rev. Padre lettore sia lodato Gesù Cristo S.N.<br />

Oggidì ho impaccato le tre copie del primo tomo iueniniano richieste dalla P.V.R. e<br />

domani, o posdomani le farò deporre nella bottega pisoniana, secondo la datami<br />

direzione. Con questa occasione le fo noto, che Fra Pietro Alcantarino sta<br />

nell’infermeria sino dai diciannove del corrente per male di testa, di gola, e d’un<br />

orecchia. Ora però sta meno male.<br />

In questa mattina in 19 siamo stati al funerale del fu sig. Antonio degli Antoni,<br />

membro della Milizia Nazionale, morto nella sera de’ 26 in età di anni 96, mesi 10,<br />

giorni 17. Fu veramente magnifico, e splendido, e singolare. Le strade furono piene, e la<br />

gran chiesa di S. Maria Maggiore arcipiena. L’accompagnamento, e la musica<br />

169<br />

Fu per me scritto a Ferrara; ma non venne risposta, forse per essere cisalpina. Ora 1802 in<br />

febbraio si trovano in Arco, ed in Cles inserite nel Breviario di nuova stampa. Le tengo. Vedi sotto n.<br />

2203, 2206.<br />

170<br />

Dovevamo per altro essere 14 almeno.<br />

171<br />

I domestici dicono 83.<br />

43


instrumentale della Milizia predetta furono la causa principale di così fatto concorso. Il<br />

più pregiabile però di tal funzione si fu, il sentire, che tutti uno ore lodarono la bontà del<br />

defunto.<br />

Nella sera oscura del SS. Natale alcuni cittadini si accinsero per rappresentare<br />

l’adorazione de’ Santi Re Magi nel Duomo di Trento, dove sino dall’anno 1783 non è<br />

lecito il cantare la santa Messa nella mezzanotte natalizia. Ma nulla fecero, perché<br />

trovarono il detto Duomo troppo pieno di gente d’ogni sesso, e condizione, postata<br />

eziandio su gli altari irriverentemente, ed anche bisbigliata. Onde i detti sacri<br />

commedianti andarono a fare la loro opera nel palazzo manciano.<br />

Ai tredici fu trovato morto sul suo letto il canonico di Poia 172 . Noi siamo stati<br />

invitati soltanto nell’infimo numero duodenario, benché il funerale sia stato di mezzo<br />

Capitolo.<br />

Ai venti in Cognola è morto quel buon monego.<br />

Ai 22 in Trento è morto il sig. abate Simone Schreck.<br />

Ai 25 in Cognola è morto misser Bernardo Pedrotti fratello del fu curato. Al di lui<br />

mortorio 173 furono presenti dieci nostri Religiosi.<br />

Le sospiro un felicissimo capodanno con li suoi studenti: mi raccomando in<br />

precibus, e resto ecc. Trento 28 dicembre 1801.<br />

2176. 1801<br />

Al P. Guardiano d’Arco. Colla gazzetta.<br />

R.P.<br />

Nella sera del dì 26 è morto in Trento il sig. Antonio degli Antoni d’anni 96, mesi<br />

10, giorni 17, e fu seppellito nel dì 28 cogli onori militari, essendo stato socio della<br />

Milizia Nazionale. Il funerale fu veramente magnifico, e singolare. La chiesa di santa<br />

Maria Maggiore si vide arcipiena, senza il minimo disordine, e disturbo. Le sospiro un<br />

felice capodanno. Trento 29 dicembre 1801.<br />

2177. 1801<br />

Al Padre Gio. Maria Buonfanti di Cembra. Pergine.<br />

R.P.S.L.G.C.S.N.<br />

Dalla ricevuta qui compiegata scorgerà, che colla maggiore sollecitudine ho fatto<br />

capitare nelle mani del sig. Gio. Battista Santuari, o piuttosto Saltuari, quanto la P.V.<br />

come confessore mi ha indirizzato (cioè cinque tronetti 174 in specie) e potrà colla stessa<br />

ricevuta render sicuro il suo cliente, anche rapporto al di più, che per altro dovesse<br />

ristituire. Le sospiro un felicissimo capodanno, e la riverisco. Trento 29 dicembre 1801.<br />

Suo div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2178. 1802<br />

Ai Padri Guardiani d’Arco, Roveredo, e Borgo.<br />

R.P.<br />

172<br />

Francescantonio Conte Alberti di Poia, cittadino, ed abitante di Trento.<br />

173<br />

*Funerale.<br />

174<br />

*Tronetto: Moneta coniata a Trento nel sec. XVI del valore di 12 carentani ed equivalente al<br />

pezzo d’argento, chiamato Lira Tron in uso a Venezia: cfr. Battaglia, Grande Dizionario della lingua<br />

italiana.<br />

44


Colla prima occasione opportuna gli spedirò una copia del mio Direttorio diocesano<br />

per la sua sagrestia 175 . Frattanto l’avviso, che mi spiace la discordanza de’ moderni<br />

nostri astronomi trentino, e roveretano: e molto più, che hanno messo il plenilunio nel<br />

giorno di Pasqua: ed ancora di più, che dal roveretano fu detto plenilunio d’aprile.<br />

Sebbene ne lascerò, che ci pensino essi. Lo riverisco ecc. Trento 1 gennaio 1802, colla<br />

gazzetta.<br />

2179. 1802<br />

Al Padre Davide tiarnitano. Campo.<br />

R.P.L.S.L.G.C.S.N.C.<br />

Spero, e suppongo, che prima di questa avrà ricevuto una mia de’ 28 dicembre, e<br />

fors’anche i tre volumi, che ho deposto per Lei presso il sig. Pisoni nel giorno 29. Ora la<br />

prego di riporre nella sua sagrestia il qui rinchiuso nostro Direttorio diocesano 176 , il<br />

quale forse sarà l’ultimo, che ho il vantaggio, e contento di mandarle, giacché son<br />

troppo vecchio, e veggo, che si ammalano questi nostri Religiosi con pericolo ecc.<br />

Stanno sul letto presentemente F. Pietro Alcantarino, F. Abbondanzio, e F. Lorenzo. Ė<br />

stato eletto Guardiano di Roveredo il P. Pietro Paolo. Il P. Giangiuseppe sta ancora in<br />

Roveredo. Il P. Regalato è in Pinedo missionando. Darò a F. Felice di Covalo un plico<br />

sigillato con ceraspagna, e sigillo nobile per Lei, colla nota, che preme. Mi raccomando,<br />

la riverisco, e resto ecc. Trento 2 gennaio 1802 177 . In S. Chiara la M. maestra Teresa<br />

Gioseffa Forlina è inferma per male di petto; ma non disperata ecc.<br />

2180. 1802<br />

Al P. Massimo da Volano. Borgo.<br />

Carissimo Fratello sia lodato Gesù Cristo Signor nostro clementissimo.<br />

Eccovi la promessa copia del mio Direttorio diocesano, la quale in quest’anno<br />

dovette pagarsi nove carentani, essendosi pagata negli anni scorsi soltanto 8. Tutto<br />

diventa sempre più caro. Le ho aggiunto il calendario canonicale, in cui io non ho avuto<br />

mano. Quindi vi avviso, che non approvo quel Vescovile sede vacante, cavato<br />

dall’episcopali sede vacante., che ho messo in fronte al mio Direttorio diocesano latino.<br />

Piuttosto avrei scritto vacando la sede vescovile. Nel calendario canonicale del 1801\ fu<br />

posto soltanto sede vacante in latino, nella qual lingua l’ablativo assoluto ha luogo, non<br />

già all’italiana. Vedrete, che contiene degli altri errori da me notati. Io disapprovo anche<br />

quella singolarità del giorno 24 d’aprile; ma non fido parlare collo stampatore, temendo<br />

di non essere ben inteso,quantunque pesami, che la ragione sia più che manifesta. Ora<br />

sto lavorando per l’anno 1803, ma non so se potrò finire il lavoro, atteso l’inverno<br />

cattivo, ed il mio catarro. Raccomandatemi al Signor Iddio, e proccurate di conservarvi<br />

ecc. Trento 4 gennaio 1802 178 .<br />

2181. 1802<br />

A monsignor Vicario, o Provicario Generale di Trento.<br />

Pro memoria.<br />

Il Padre Giuseppe Maria da Pradazzo supplica riverentemente, che siagli conceduta<br />

la facoltà di assolvere semel una persona dai casi riservati nella nostra Diocesi ecc.<br />

175 Dato al postiglione in convento.<br />

176 Pagato carentani 9.<br />

177 Spedita li 7 gennaio.<br />

178 Spedita li 13 gennaio per Isidorum.<br />

45


Così ho scritto gli 8 gennaio 1802, non potendo andare in città personalmente. Fu<br />

rescritto: Concessum etc. Signatum 8 Ianuarii 1802.<br />

I.A. de Menghin Provic. Generalis Capitularis.<br />

2182. 1802<br />

A monsignor Vicario, o Provicario Generale di Trento.<br />

Ill.mo, e R.mo signore, sig. e padrone colendissimo.<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano, umilissimo servidore di V.S.Ill.ma, e R.ma, non<br />

potendo venire in persona per certo suo malore, le spedisce il qui compiegato foglio,<br />

indirizzatogli da un altro convento, e supplicandola della bramata sua autorevole<br />

risposta, le bacia riverentemente le sacre mani. Di s. Bernardino gli 8 gennaio 1802.<br />

Extra. All’Ill.mo, e R.mo sig. sig. e padrone colendissimo<br />

Monsignor Vicario Generale ecc,<br />

Trento.<br />

2183. 1802<br />

Al P. Giangiacomo da Tiarno. Roveredo.<br />

R.P.<br />

Gli mando il suo foglio col rescritto autentico, e pacifico. E riverendolo resto.<br />

Trento 8 gennaio 1802.<br />

Suo div.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

Pro memoria. Il rescritto del sig. Provicario Segnato 8 gennaio 1802 insegna, che<br />

una cappella privata non può servire per amministrare il Sagramento della penitenza a<br />

stranieri, cioè a non domestici. 2. Che un parroco non può dare licenza di confessare in<br />

tal cappella. 3. Che chi confessi in essa senza grata colla licenza del parroco, non è<br />

incorso nella sospensione, cum supponere potuerit, parochum authoritate hoc<br />

concedendi munitum esse. 4. Che un confessore assistendo ad un moribondo, per aver<br />

ascoltata la confessione d’un sano in una stanza contigua, ignorando esser ciò vietato<br />

dal vescovo sub poena suspensionis, non è incorso nella censura, supposto, che la di lui<br />

ignoranza non sia stata affectata, vel supina. 5. Che il medesimo confessore non<br />

curandosi dell’avviso datogli, e continuando a confessare, non è incorso<br />

nell’irregolarità, nisi etc. ut ad 4.<br />

2184. 1802<br />

Alla sig. contessa Gioseffa vedova Malfatti. Trento 179 .<br />

Ill.ma signora, signora padrona graziosissima.<br />

Quantunque sieno parecchi giorni, che per certo reumatismo non abbia potuto<br />

uscire di convento, e né pur andare al coro, giacché ora per la Dio grazia sto meglio,<br />

attese le premure di V.S.Ill.ma verrò a servirla oggidì, ma soltanto dopo le due<br />

pomeridiane. E senza più facendole una profonda riverenza mi do l’onore di<br />

protestarmi 180 . Di s. Bernardino 13 gennaio 1802.<br />

Di V.S.Ill.ma<br />

Umil.mo, obbl.mo, osseq.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

179 Nel novembre 1803 si ha divisa dai figliuoli.<br />

180 Voleva, che andassi al pranzo per poi parlarmi ecc. rapporto alle differenze de’ sig. Conti<br />

Melchiori suoi fratelli col sig. Conte Giuseppe primogenito.<br />

46


Fuori. All’Ill.ma signora, signora padrona graziosissima<br />

La signora Contessa Gioseffa vedova Malfatti<br />

nata contessa Melchiori ecc.<br />

Trento<br />

2185. 1802<br />

Al sig. Provicario Generale Capitolare. Trento.<br />

Ill.mo, e R.mo signore<br />

F. Gio. Grisostomo servidore umilissimo di V.S.Ill.ma, e R.ma crede, che si possa<br />

rispondere negative ad utrumque: e che tale risposta non abbia bisogno di prove,<br />

parlando chiaro le rubriche del Messale romano 181 . Soggiugne bensì, che secondo il<br />

decreto della S.C. de’ Riti segnato li 15 settembre 1664, Non permittitur ad altare maius<br />

celebratio Missae, dum dicuntur in choro Matutinum, et Horae, non il coro dee cedere<br />

alla Messa; ma la Messa al coro: e che la detta Messa privata non avendo alcuna<br />

relazione al coro, potrà celebrarsi ad un altro altare minore, ed in altra ora ecc. S.<br />

Bernardino 13 gennaio 1802.<br />

Il Caso è questo.<br />

Ecclesia collegiata 182 , in qua post Missam conventualem, mos est, ut ad commodum<br />

populi celebretur in altari maiori Missa privata, sive sine cantu, ad quam audiendam<br />

frequens est concursus, Horas Sextam, et Nonam eodem contextu recitari solitas, ad<br />

vitandam confusionem, recitat diebus festis, et dominicis ante Missam conventualem<br />

contra rubricas, et hactenus vigentem contrariam, consuetudinem.<br />

Q. 1. An id collegiata ecclesia propria authoritate facere potuerit?<br />

Q. 2. An episcopus ob dictam confusionem permittere possit?<br />

Il M.R.P. Giangrisostomo è pregato del suo parere 183 .<br />

2186. 1802<br />

Al P. Massimo da Volano. Borgo.<br />

Carissimo Fratello S.L.G.C.<br />

Ho veduto anch’io, che il plenilunio non può stare nel giorno di Pasqua, benché<br />

siavi stato posto dall’astronomo monauniano, ed anche dal roveretano. Ho pur<br />

osservato, che il roveretano lo nomina espressamente di aprile. Il monauniano differente<br />

da quello degli anni passati, non fa cenno dei mesi. Io ho tolto le lunazioni dal<br />

monauniano; ma non fui a tempo di avvisare lo stampatore 184 . Quindi senza sapere con<br />

chi consultare, nel mio calendario ho posto il plenilunio col Martirologio romano nel<br />

sabato Santo ai 17 d’aprile. Lo Schieson di Bassano lo mette ai 15. Siccome nell’anno<br />

corrente sonovi tredici lune, così conviene darne due ad un mese, cosa, che fu praticata<br />

eziandio negli anni 1796, 1799, ed altri. Suppongo, che tal mese sia uno de’ primi; ma<br />

181 Hoc anno 1802 die 27 octobris anonymus perginas epistolam scripsit all’Ill.mo, e R.mo padrone<br />

colendissimo il sig. dr Giuseppe Antonio de Menghini Provicario Capitulari di Trento. Ita ille ad literam.<br />

Missa conventualis cantanda est post Tertiam, non autem absolutis omnibus Horis canonicis, non obstante<br />

contraria consuetudine. S.R.C. 18 ian. 1589 in Chatacen. apud Meratum par. 3, tit. XI, n. 4.<br />

182 Suppongo l’archese.<br />

183 Etiam cathedralis trid. tempore Quadrages. in diebus ferialibus dicit Sextam et Nonam ante<br />

Missam conventualem de festo. Ceterum S.R.C. 9 aug. 1760 in Venusina decrevit, quoad horam<br />

celebarndi Missam conventualem de Sanctis, et de feria, servandas esse rubricas Missalis. Videsis To. 4<br />

Chronolo, seraph. pag. 587.<br />

184 Lo stampatore avvisato da me, si corresse in alcun copie stampate dopo l’avviso.<br />

47


non so precisamente quale. Peraltro tengomi sicuro di non aver fallata la Pasqua. Se<br />

intorno a questo sentiste qualche cosa, che potesse giovarmi, partecipamela.<br />

La festa di s. Alfonso, detto anche Idelfonso, ed Ildefonso vescovo e confessore, sta<br />

nel Martirologio romano di Benedetto XIV ai 23 di gennaio: ma non celebrasi<br />

dappertutto in tal giorno, perché impedito da altri 185 . Nel nostro Breviario stampato in<br />

Campidonia l’anno 1750 tra gli offici pro aliquibus locis evvi quello di s. Ildefonso ai<br />

18 di febbraio. Nel calendario parigino del 1764 è nel giorno 23 di gennaio. Nel nostro<br />

Messale stampato in Venezia si mette la di lui festa per la Spagna, ma senza la nota del<br />

giorno, e del mese. Anche nel Martirologio del Baronio stampato l’anno 1586 è ai 23 di<br />

gennaio.<br />

Di santa Giuditta vedova Betuliese, non fa menzione alcuna il Martirologio<br />

romano 186 , benché trovisi stralodata, e chiamata Sanctissima da sant’Agostino, e da san<br />

Gio. Grisostomo, e da altri Santi. Ella non ha culto approvato dalla Santa Madre Chiesa.<br />

Nel Martirologio però del Greveno ai 17 d’agosto v’ha: In Bethulia beatae Iudith<br />

viduae. I Padri Bollandisti portano una santa Giuditta martire di Milano ai sei di<br />

maggio: ed una Beata Giuditta vedova bavarese racchiusa dell’Ordine Benedettino ai 29<br />

di giugno. Una santa Giuditta senza verun titolo definitivo si ha in due calendarietti<br />

tedeschi ai dieci di dicembre, cioè nell’augustano del 1760, e nel bolgianese del 1794.<br />

Io non posso dirvi di più.<br />

Vi assicuro, che ho fatto la commessami ambasciata al Padre <strong>Provincia</strong>le: che ho<br />

manifestato ai Religiosi la malattia pericolosa della M. Aloisia Ceschi: ed<br />

aggiugnendovi, che qui da molto tempo sta male il nostro Fra Lorenzo: come pure, che<br />

io non posso andare al coro per causa d’un gran raffreddore, mi raccomando, e vi<br />

abbraccio da fratello ecc. Trento 19 gennaio 1802.<br />

2187. 1802<br />

Al P. Ilario dai Bampi Guardiano di Cavalese in Fieme.<br />

Rev. Padre Guardiano S.L.G.C.<br />

In questa mattina Fra Gervasio, a tenore di quanto gli ha scritto la P.V.R. spedisce<br />

in Trento per il postiglione fiemasco un sacco di devozionali, cioè sette mazzi di corone:<br />

sessantanove dozzine di rosari: e settecento Santi: le quali cose tutte sono valutate troni<br />

69. Quando poi saranno soddisfatte da Pergine, le manderà il viglietto solleriano 187 col<br />

saldato. Frattanto la prega di rimandargli con comodo il sacco voto: ed io riverendola,<br />

eziandio da parte del predetto Fratello, mi dico. Trento 20 gennaio 1802 188 .<br />

Di V.P.R. cui aggiungo, che coll’accennata occasione le spedisco un Direttorio mio<br />

diocesano per la sua sagrestia.<br />

Div.mo, obbl.mo servo in Cristo F. Gio. Grisostomo ecc.<br />

2188. 1802<br />

Al P. Giuseppe Maria da Pradazzo. Metz Lombardo.<br />

R.P. sia lodato Gesù Cristo Signor nostro clementissimo.<br />

185<br />

Nel nostro Breviario veneto del 1700 tra gli altri offici pro aliquibus locis c’è quello di s.<br />

Ildefonso senza giorno.<br />

186<br />

Videsis To. 4, epist. 1087.<br />

187<br />

Francesco Auchentholler detto Soller.<br />

188<br />

Spedita per Tertiarium 1 febr. col Saldato, col sacco, e col Direttorio.<br />

48


Ieridì solamente mi è riuscito di avere la chiesta nota de’ predicatori quaresimali<br />

destinati da questa Curia ecclesiastica 189 . Quindi senza verun indugio lo servo con una<br />

copia della medesima. Eccola.<br />

Aldeno, Garniga, e Cimone festivo. Gelmini ecc.<br />

Sino dai 4 del corrente tengo preparata una copia del mio Direttorio diocesano per<br />

la sua sagrestia, e sto aspettando un’occasione opportuna per ispedirla. Suppongo, che<br />

avrà già ricevuto il mio promemeria col rescritto curiale degli 8 dell’andante per li Casi<br />

riservati ecc.<br />

Trento 20 gennaio 1802.<br />

2189. 1802<br />

A monsignor Vicario, oppure Provicario Generale. Trento.<br />

Pro memoria.<br />

Il Padre Accursio da Praghena supplica riverentemente, che vengagli accordata la<br />

licenza di poter assolvere semel una persona dal Caso riservato sotto il numero<br />

quarto 190 .<br />

Concessum etc.<br />

Signatum 22 ianuarii 1802.<br />

I.A. de Menghin Provicarius Generalis Capitularis.<br />

2190. 1802<br />

Al P. Pietro Paolo di Roncegno Guardiano di Roveredo.<br />

R.P.G.<br />

L’avverto, che tengo da spedirgli un sacchetto, suppongo, di biscotti, venuti<br />

dall’Ausugio. Tengo pure preparata sino dai quattro del corrente una copia del mio<br />

Direttorio diocesano per la sua sagrestia. Ma non so s chi affidare tali cose. Quindi ecc.<br />

Trento 22 gennaio 1802, colla gazzetta.<br />

Iersera è giunto a questo convento il Padre Ciriaco di Lazzise.<br />

==============================================================<br />

Li 14 marzo 1802 ho risposto a monsig. Gio. Giacomo barone Pizzini mandandogli<br />

un foglio di testi per provare, che nella chiesa gli uomini debbono stare separati dalle<br />

donne. 1. M. Crispino. 2. Franc. di Simone. 3. S. Carlo. 4. Concilio aquileiese del 1596.<br />

Conferto Ferrarium verbo Ecclesia art. 3, n. 94.<br />

==============================================================<br />

2191. 1802<br />

Alla M. Maria Giacinta Tabarella. Trento. S. Michele.<br />

Gesù, e Maria Signori Nostri clementissimi ci benedicano.<br />

Troppo sollecita è la R.V. per me, ed anche troppo generosa. Io non posso<br />

contraccambiarla con altro, se non se con ringraziarla, come fo, ed augurarle altrettanto<br />

per la prossima sua festa nomastica: aggiugnendole, che nella seguente domenica<br />

celebrerò per lei la mia Messa: ed ai 14 di febbraio le augurerò un buon compleannos,<br />

giacché spero, che il Signor Iddio ci lascerà vivi ambidue in tal giorno, benché siamo<br />

assai vecchi, ed anche malconci. Io pure in quest’inverno patisco più, che negli andati,<br />

dovendo perciò celebrare, ed anche mangiare nell’infermeria, e stare lontano dalla<br />

religiosa comunità. Non credo però di patire più di V.R. Tengo per certo, ch’Ella patisca<br />

189 Sta nel Giornale mio.<br />

190 Caso 4. Qui nuptiarum promissione etc.<br />

49


molto, anzi moltissimo, e che a farla patire tanto conferisca non poco l’essere occulti li<br />

di Lei malori, eccettuato quello dell’età. Si consoli ciò non ostante, che ancora può<br />

faticare, e far del bene per se stessa, e per il monastero, mentre altre, così volendo il<br />

Signor Iddio, sono affatto invalide, e bisognose di assistenza. Si consoli pure, che questi<br />

mali non saranno eterni, e col Poi andremo in paradiso 191 . Le raccomando, che speri<br />

d’andarvi sul gran carro della misericordia di Dio, e per gl’infiniti meriti di Gesù Cristo<br />

Signor nostro. Rapporto al passato già siamo intesi. Domandi perdono, ringrazi, e faccia<br />

spesso l’atto di speranza. Io non so quando potrò venire al monastero. Finché dura il<br />

freddo, o che debbo guardare l’infermeria, non posso. Mi abbia dunque per compatito.<br />

Finisco nuovamente ringraziandola, e sospirandole la benedizione più grande di Gesù, e<br />

Maria Signori nostri clementissimi. Amen. S. Bernardino 23 gennaio 1802.<br />

Extra. Alla Molto Rev. M.<br />

2192. 1802<br />

Al sig. Giuseppe Ant. de Manghin Provicario Generale. Trento.<br />

Ill.mo, e R.mo sig. sig. e padrone colendissimo.<br />

Mi piace assai l’attenzione del R.mo Uffizio 192 , cioè di V.S.Ill.ma, e R.ma, che<br />

nella chiesa nuova di Terzolaso venga posta una perpetua, e patente memoria della<br />

erezione di essa. Io per ubbidirla ho distesa la qui compiegata, in quattro foggie bensì:<br />

ma molto poco differenti. Ella scelga quella, che meno le dispiace, mentre io pregandola<br />

soltanto di far avvisato lo scarpellino, che non metta verun punto sopra la lettera I, e che<br />

faccia la lettera V sempre triangolare, pieno di stima, e venerazione col bacio delle sacre<br />

mani mi protesto. Di s. Bernardino 26 gennaio 1802 193 .<br />

Di V.S.Ill.ma, e R.ma<br />

Umil.mo, osseq.mo, obbl.mo servidore in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Extra. All’Ill.mo, e R.mo sig. sig. e padrone colendissimo<br />

Il sig. Giuseppe Antonio de Menghin<br />

Provicario Generale Capitolare ecc.<br />

Trento<br />

Le 4 inscrizioni sono To. 2 Variarum inscript. 1780 et seqq.<br />

2193. 1802<br />

A donna Cattarina vedova della Giacoma. Pradazzo.<br />

Sia lodato Gesù Cristo Signor Nostro clementissimo.<br />

Vi mando finalmente i pettolotti, che mi avete ordinato. A me pare, che sieno<br />

buoni, e belli, e perciò spero, che saranno di pieno vostro aggradimento. Ma debbo<br />

avvisarvi, che costano troni nove, e mezzo 194 . Bramo, che vi giungano presto, ed anche<br />

intatti, o sia senza diminuzione alcuna, e salutandovi mi dico. Trento, appresso s.<br />

Bernardino li 26 gennaio 1802 195 .<br />

Vostra obbl.ma, ed affz.ma<br />

Michelina Tommasi<br />

Ex Clarissa.<br />

191 Dal mio Cantico del Paradiso.<br />

192 Egli ha scritto a nome dell’Uffizio spirituale da me iersera ricevuto.<br />

193 Spedita subito subito per appostato.<br />

194 Misit schedulam flor. 2, die 31 octobris 1802 cum onere restitutionis unius librae.<br />

195 Spedita per Tertiarium 1 febr. 1802.<br />

50


NB. Le carmelle sono 106.<br />

Extra. All’onesta vedova<br />

Donna Cattarina della Giacoma nata Gabrielli 196<br />

Fieme<br />

Cavalese<br />

Pradazzo<br />

Con un involto.<br />

2194. 1802<br />

Alla M. Maria Giacinta Tabarella. Trento.<br />

Gesù, e Maria Signori nostri clementissimi ci benedicano.<br />

Nell’atto, che confesso d’avere ricevuto il cordialissimo foglio di V.R. pieno di<br />

buoni auguri per la mia festa nomastica, ed accompagnato da un bello, e generosissimo<br />

regalo, mi confesso altresì confuso per non sapere come contraccambiare tanta loro<br />

bontà, e cortesia. Io senza replicare i sentimenti, che ho loro espresso negli anni scaduti,<br />

dico solamente, che ringrazio la R.V., la Madre Aloisia, e tutte le altre mie MM.<br />

benefattrici, per le quali tutte oggidì ho pregato il mio santo protettore, ed in breve<br />

celebrerò per loro due sante Messe. Non dico altro, già mi conoscono. Il mio incomodo<br />

è in gran parte cessato, e quindi spero, che il Signor Iddio mi donerà di poter ancora<br />

vivere, ed anche venire in persona al monastero per ringraziarle. Mi spiace la morte<br />

della di lei signora sorella (Orsola vedova) Prati (di chiarano): e perciò le dico, che<br />

affine di recarle qualche sollievo, qualora ne andasse bisognosa, la ho posta nel numero<br />

de’ miei morti, per li quali prego giornalmente. Pregherò il Signor Iddio anche per il suo<br />

benemerito signor nipote (Schertz) colonnello (austriaco in Semelino) affinché lo<br />

preservi da ogni disgrazia (essendo destinato come reggente d’una guerra civile, che<br />

fanno fra sé li turchi). Né pur io so come passino le cose in quei paesi. Leggo per altro,<br />

che ultimamente i giannizzeri hanno trucidato il Passà di Belgrado, come sospettosi per<br />

opera del famoso Pasman Oglu ribelle de’ turchi. Voglio sperare, che il lodato signor<br />

colonnello, giacché mostra tanta premura per V.R., ritroverà ora una strada più pronta,<br />

perché le giungano più presto le amorose mesate, non più servendosi del signor barone<br />

Luigi da Taxis. Gli auguro cento anni felici. A me pare moltissimo, che un soldato,<br />

posto in tanta distanza, tra turchi, ebrei, luterani, e cattivi cristiani, abbia tanta divozione<br />

per una monaca, benché zia materna. Questo è un miracolo. Di bel nuovo le ringrazio<br />

tutte, e sospiro loro la benedizione di Dio. Amen. S. Bernardino 27 gennaio 1802.<br />

2195. 1802<br />

Al sig. Conte Giovanni di Welsperg 197 . Bolgiano.<br />

Eccellenza.<br />

Ricevuto avendo con esultazione i sacchi di formento, e di segala, che dalla molto<br />

lodevole Attività dell’inclita <strong>Provincia</strong> del Tirolo, ci furono graziosamente accordati,<br />

mercé la efficacissima raccomandazione dell’eccellenza vostra, fo parte del mio dovere<br />

ringraziandola di tutto cuore, ed assicurandola, che di un così opportuno, e generoso<br />

sussidio non dimenticherommi giammai: che pregherò caldamente, e farò pregare dai<br />

miei Religiosi Sua Divina Maestà, perché voglia ricompensarla colle sue grazie celesti,<br />

196 Nel 1799 li 23 dic. visse Catterina vedova di Tommaso della Giacoma di Pradazzo, con un figlio.<br />

La Gabriellia è vedova di Gio. Battista, morto sul suo letto. Tommaso è morto bersagliero contra i<br />

francesi.<br />

197 Giovanni Nepomuceno, che pigliò moglie nel 1805 in gennaio Bolzano.<br />

51


e sempre più felicitarla. Per il qual effetto farò particolarmente, che in ciaschedun<br />

convento della mia povera <strong>Provincia</strong> venga cantata una santa Messa, e che sieno lette<br />

parecchie altre. Con che inchinandomele profondamente mi do l’onore di protestarmi.<br />

Trento, s. Bernardino 21 gennaio 1802 198 .<br />

Di vostra eccellenza<br />

Umil.mo, osseq.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Evangelista da Stenico<br />

<strong>Provincia</strong>le de’ Francescani ai Confini dell’Italia 199 .<br />

Extra. A Sua Eccellenza 200<br />

Il signor Conte Giovanni di Welsperg<br />

Signore di Primier, e Langenstein ecc.<br />

Cavaliere delle Chiavi d’Oro per S.M.I.R.A.<br />

e Vice capitano del Paese ecc. ecc.<br />

Bolgiano 201 .<br />

2196. 1802<br />

Al signor Conte di Sarnthein. Insprugg.<br />

Eccellenza.<br />

Avendo in questi ultimi giorni ricevuto con esultazione i sacchi di formento, e di<br />

segala 202 , che per puro amore d’Iddio Signor nostro ci furono benignamente accordati<br />

dalla molto lodevole Attività dell’inclita <strong>Provincia</strong> del Tirolo, cui degnamente presiede<br />

l’eccellenza vostra, fo parte del mio dovere ringraziandola di tutto cuore, ed<br />

assicurandola, che di un soccorso tanto generoso, ed opportuno, giammai non mi<br />

dimenticherò: che supplicherò, e farò supplicare caldamente dai miei Religiosi Sua<br />

Divina Maestà, perché voglia ricompensarla colle sue grazie celesti, e sempre più<br />

felicitarla. Per il qual effetto farò particolarmente, che in ciaschedun convento della mia<br />

povera <strong>Provincia</strong> venga cantata una santa Messa, e che sieno lette parecchie altre.<br />

Inchinandomele poi profondamente mi do l’onore di professarmi. Trento, s. Bernardino<br />

21 gennaio 1802 203 .<br />

Di Vostra Eccellenza<br />

Umil.mo, osseq.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Evangelista da Stenico<br />

<strong>Provincia</strong>le de’ Francescani<br />

ai Confini dell’Italia.<br />

Extra. A Sua Eccellenza<br />

Il signor Conte di Sarnthein etc.<br />

Capitano <strong>Provincia</strong>le etc. etc.<br />

Insprugg<br />

2197. 1802<br />

Al Padre Giuseppe Maria da Pradazzo. Metz Lombardo.<br />

Sia lodato Gesù Cristo signor nostro clementissimo.<br />

198 Spedita li 24.<br />

199 Così scrivono gl’Inspruchesi.<br />

200 Vedi sopra n. 2146, e 2141.<br />

201 Ora 1803 sta in Trento presidente del Governo austriaco.<br />

202 Questa farina servì; ma fu trista.<br />

203 Spedita li 24.<br />

52


Lo rendo certo, che ho ricevuto la sua coll’inchiusa per Campo, e che questa sarà<br />

spedita da me fedelmente verso quelle parti alla più lunga nel giorno venerdì. L’avviso<br />

altresì, che ho consegnato il Direttorio diocesano per la sua sagrestia al putto latore della<br />

presente. Gli fo sapere in oltre, che avendo scritto per suor Michelina alla sua madre, la<br />

ho detta vedova della Giacoma, nata Gabrielli: e che poi ho ritrovato non essere<br />

superfluo il nata Gabrielli, giacché dalla gazzetta trentina consta, che li 23 dic. 1799<br />

visse Cattarina vedova di Tommaso della Giacoma di Predazzo, morto bersagliere. Ieri<br />

è morto in Trento il dottore Giuseppe Geremia. In frettissima lo riverisco ecc. Trento 30<br />

gennaio 1802.<br />

2198. 1802<br />

Al P. Pietro Paolo da Roncegno Guardiano. Roveredo.<br />

Rev.Padre Guardiano S.L.G.C.<br />

A tenore della sua direzione ho mandato, e raccomandato al sig. Padre Lorenzo<br />

Manica di Borgo nuovo l’annunziato sacchetto di biscotti. Gli ho aggiunto un rotolone<br />

contenente la carta da scrivere, che mi ha dato il P. Guardiano, il quale aggradirà della<br />

carta roveretana in cambio. Nel medesimo rotolone ho inserito il Direttorio diocesano:<br />

ed anche una fratellanza provinciale per il Woser di Folgaria, chiesta, supponesi, per<br />

mezzo del Padre Giangiuseppe. Oggidì è stato condotto da Pergine a questa infermeria il<br />

P. Gregorio da Caldese molestato da dolori articolari 204 , acquistati coll’andar a celebrare<br />

la santa Messa fuori di convento in tempi, ed ore triste. Sta pur qui F. Giuseppe di<br />

Pergine condotto da Mezzo Lombardo, co’ piedi rovinati fuori di convento 205 . Fra<br />

Lorenzo è un Giobbe, fisso sul letto sino dai due dello scorso gennaio. Bramo, che la<br />

P.V.R. si conservi sana, e la riverisco. Trento 5 febbraio 1802, colla gazzetta.<br />

2199. 1802<br />

Al Padre Daniele Arnoldi da Enno. Cavalese.<br />

Rev. Padre sia lodato Gesù Cristo Signor nostro clementissimo 206 .<br />

Oggidì il nostro Menego è venuto da me tutto allegro, perché finalmente ha<br />

ritrovato le due limosine, che nel 1800 si credettero rubate. Hanno ancora le cartelle<br />

scritte dalla P.V.R. Una contiene troni 14 e l’altra 4. Le ha ritrovate dietro ad una cassa,<br />

tra più altre cartacce; e suppone per certo di non averle buttate là esso. Ella dunque più<br />

presto che può mi faccia sapere la sua volontà intorno al ritrovato, affinché possa<br />

manifestarla al detto Menego, che lo custodisce 207 . In attenzione di tale risposta mi<br />

raccomando, e la riverisco, Trento 8 febbraio 1802.<br />

Di V.P.R. cui aggiungo,che tengo da spedirle un fagottino direttole da mano<br />

secolare: e che penso di spedirglielo per mezzo del P. predicatore Filippo. Pare, che<br />

contenga due libretti di...<br />

2200. 1802<br />

Al Padre Massimo da Volano. Borgo.<br />

Carissimo Fratello. S.L.G.C.<br />

Vi ringrazio della nuova corda (di biscotti) che mi avete mandato. Ella mi servirà,<br />

come spero, per contraccambiare in parte i regali (due torte) che ho ricevuto (da suor<br />

204 simili agli articolari. Ritornò a Pergine li 22 febbraio.<br />

205 Ritornò a Metz li 27 febbraio. Venne qua li 29 gennaio.<br />

206 Fu in Trento li 19 maggio Guardiano di Pergine.<br />

207 Risposemi li 13 febbraio. La ricevetti li 21 febbraio.<br />

53


Michelina) per la mia festa onomastica (sic). Godo, che siate per predicare in Torcegno<br />

nella prossima Quaresima, e prego Iddio Signor nostro clementissimo, che vi mantenga<br />

in buona salute. Io in quest’inverno ho patito molto per mancanza della voce; ieri però<br />

la ho riacquistata col rimedio de’ pomi marci bolliti. Deo gratias. Trento 9 febbraio<br />

1802, colla gazzetta.<br />

2201. 1802<br />

Al Padre Davide da Tiarno. Campo.<br />

Rev. Padre lettore. S.L.G.C.<br />

Ho cercato attentamente il nome del Beato Lodovico Alemano, o Alemando<br />

appresso i padri Bollandisti ai 10 di settembre, anche inter praetermissos, et in alios<br />

dies reiectos, ed eziandio nell’indice di tutto il primo semestre; ma in vano, perché non<br />

mi è riuscito di trovarlo. Ho pur cercato qualche autorità per aggiugnere al Direttorio<br />

quanto brama la P.V.R. rapporto alle profezie del sabato della Pentecoste, ma<br />

similmente in vano. Quindi non ardisco di far alcuna novità senza un autorevole<br />

appoggio. Ella proccuri, che il servetur solitum, mentre farò altrettanto io pure. Il<br />

Direttorio monastico del 1803 già è terminato, ed il diocesano è giunto all’agosto. Nel<br />

primo ho distinto, e segnato i giorni delle Indulgenze plenarie con una crocetta. Spero,<br />

che lascerassi passare 208 , giacché non dice cosa significhi. Qualora non lo sappia le<br />

notifico io, ch’è morto l’arciprete di Ossana don Luigi Bevilacqua. Egli<br />

sermoneggiando dall’altare in lode del fu medico Marchetti praesente cadavere, disse<br />

due volte di seguito in latino, ed italiano Hodie, mihi, cras tibi, e poi perdette affatto la<br />

loquela, fu portato in canonica, e munito dell’olio Santo, dopo circa 24 ore, con<br />

rincrescimento universale per essere stato degno di vita lunga. Finisco colla carta<br />

riverendola ecc. Trento 15 febbraio 1802.<br />

2202. 1802<br />

Al Padre presidente de’ Francescani. Bressanone.<br />

Admodum Rev. ac Religiosissime Pater.<br />

Inter multiplices calamitates, quibus nos tridentini iusto Dei iudicio subiicimur, una<br />

est, quod ab exordio anni proxime praeteriti nullum prorsus habemus episcopum, et<br />

quandonam habituri simus, nos latet. Hinc pro sacris Ordinibus suscipiendis extra<br />

dioecesis nostrae limites pergere, aliisque tum episcopis, tum benefactoribus molesti<br />

fieri compellimur. Veniam igitur det mihi admodum Rev. Paternitas Tua, si et ipsi<br />

molestus fio, dum eam demisse rogo, ut velit mihi notum facere, an celsissimus, et<br />

R.mus antistes brixinensis habiturus sit Ordinationes in proximo sabbato Sitientes, et<br />

pro sua vere singulari benignitate ordinaturus interim etiam quatuor ex nostris Fratribus.<br />

Dum autem gratum expecto responsum, eidem fausta quaeque apprecor. Tridenti apud<br />

S. Bernardinum die 22 februarii A.D. 1802 209 .<br />

Admodum Reverendae Paternitatis Tuae<br />

Obseq.mus, et devinctissimus servus in Domino<br />

F. Io. Evangelista a Stenico<br />

208 dal Governo Enipontano.<br />

209 Spedita li 23.<br />

Rispose affirmative. P. Hermannus ab Oeniponte Superior, li 5 marzo, ricevuta in Trento li 9 marzo.<br />

Ė di cognome Siller. Anche il sigillo ha Sig. Super. e rappresenta s. Elisabetta. Per altro nelle tavole del<br />

1751 si dice Praeses Brixinae, con un Conf., un Pred. domenicale, un Pred. festivo, ed un laico.<br />

54


Minister <strong>Provincia</strong>lis Franciscanorum.<br />

E Tridento<br />

Extra. Admodum Rev. ac Religiosissimo Patri<br />

Patri Praesidi Franciscanorum<br />

ad Sanctam Elisabetham<br />

Brixinae<br />

2203. 1802<br />

Al Padre Tommaso da Tiarno. Arco. Le Grazie.<br />

Rev. Padre. L.I.C.<br />

Nello scorso dicembre con dispiacere ho dovuto rispondergli, che io non teneva<br />

copia veruna delle nuove lezioni del nostro B. Leonardo: e che perciò non poteva<br />

dargliene copia. Lo stesso posso dire anche oggidì. Ma con del divario, perché avendo<br />

inteso dal padre Giacomantonio di Borgo, che tali lezioni ora trovansi costì, non so<br />

presso qual Religioso, lo prego di mandarmene una copia, E sperando d’essere favorito<br />

lo riverisco. Trento 26 febbraio 1802, colla gazzetta.<br />

Nella sera dello scaduto lunedì 22 del corrente, dopo la Compieta fu chiamato dal<br />

coro questo Padre (Gaudenzio di Trento) Vicario superiore ad istanza di un rivano, il<br />

quale gli disse, ch’era stato mandato apposta dal Padre Angeli (di Drone) Minore<br />

Conventuale di Riva 210 per avvisarlo, che nel prossimo venerdì 26 febbraio dall’Officio<br />

di questa posta imperiale gli sarebbero stati dati fiorini 226, per restituzione segreta di<br />

rubarie fatte a questo convento. Dimandato del perché non portasse alcun viglietto del<br />

lodato Padre Angeli, rispose, che non poteva scrivere, per essere gravemente infermo di<br />

febbre putrida. Benché non siagli stata prestata fede, gli fu data la cena, e l’alloggio.<br />

Nella mattina poi rimproverato dal portinaio 211 come bugiardo, partì presto senza<br />

scusarsi. In fatti l’accennata posta non ci ha parlato punto di tal cosa, benché sieno stati<br />

dei Frati a portarle delle lettere da spedire altrove. Voglio credere, che sarà stata finta<br />

eziandio la malattia del Padre Angeli, e che non sarà superfluo il fargli sapere l’abuso,<br />

che fu fatto del di lui rispettabile nome ecc.<br />

2204. 1802<br />

A monsignor Vicario, o Provicario Generale Capitolare.<br />

Promemoria.<br />

Il Padre Michel Angelo di Roveredo supplica riverentemente, che siagli conceduta<br />

la facoltà di dispensare una sposa dall’impedimento incorso ad petendum debitum<br />

ecc 212 .<br />

Concessum etc.<br />

Signatum 4 martii 1802.<br />

I. A. de Menghin Provicarius Generalis Capitularis.<br />

2205. 1802<br />

Al P. Michel Angelo di Roveredo Vicario di Roveredo. Le Salesiane.<br />

R.P.P.C.<br />

210 P. Gio. Battista Angeli d’anni 40.<br />

211 F. Feliciano Riolfatti di Pedersano.<br />

212 Rem habuit con un secondo cugino viri sui.<br />

55


Ieridì ho ricevuto la sua datata, credo certamente per inavvertenza, il primo di<br />

febbraio, ed oggidì dal R.mo signor Provicario le ho impetrato la chiesta facoltà di<br />

dispensare ad petendum debitum etc. Se mi conosce atto per servirla ulteriormente mi<br />

esibisco, quantunque in quest’inverno mi ritrovi non poco sconcertato rapporto alla<br />

salute, perché son diventato septuagenario maior, e perciò a detta di più autori<br />

decrepitus. Per carità mi raccomandi al Signor Iddio, proccuri di conservarsi Ella, e mi<br />

creda quel desso, che mi soscrivo. Trento 4 marzo 1802.<br />

Di V.P.R.<br />

Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2206. 1802<br />

Al Padre Emmanuele Pasini da Riva. Arco.<br />

R.P.S.L.G.C.S.N.<br />

Ringrazio di cuore la P.V.R. per la copia delle lezioni proprie del Beato Leonardo,<br />

che mi ha favorito 213 , delle quali farò uso, e lo farò fare anche da altri, quantunque non<br />

mi piacciano interamente. Oltre più altre cose, mi spiace, che in esse non si dice in qual<br />

anno sia morto, e che dicesi morto li 25 novembre, dopo che tutti gli altri hanno detto,<br />

ch’è morto li 26. Per altro lo fanno credere un gran santo, ed un gran predicatore, ed io<br />

l’ho sempre creduto, e crederò tale. La ringrazio un’altra volta del fattomi favore; e<br />

riverendola mi raccomando in precibus, e mi professo. Trento 7 marzo 1802.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2207. 1802<br />

A Fra Marco da Rango. Cavalese.<br />

Sia lodato Gesù Cristo Signor nostro.<br />

Fra Gervasio vi ringrazia dei fonghi, delle semenze di ravanelli, e delle altre<br />

coselle, che gli avete mandato. Egli poi vi spedisce dell’insalata con alcuni limoni. Ed<br />

io, anche a nome del medesimo, vi saluto. Trento 9 marzo 1802.<br />

Vostro affett.mo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2208. 1802, 12 marzo<br />

A chiunque.<br />

Ego infrascriptus universis, et singulis praesentes literas inspecturis fidem facio, ac<br />

testor, quod honestus adolescens Michael de Avis 214 pinetanus hisce novissimis diebus<br />

apud me sacramentalem sua confessionem emisit. In quorum fidem etc. Datum in<br />

coenobio sancti Bernardini apud Tridentum 4 idus martias A.D. 1802.<br />

L.+S. F. Ioanens Chrysostomus de Avolano<br />

Ordinis Minorum Reformatorum<br />

sancti Francisci.<br />

Promemoria.<br />

2209. 1802<br />

213 Tratte da una copia stampata nell’Italia, e ricevuta da un P. Osservante della Volta Mantovana.<br />

214 di Tressilla studente in Pergine della quarta. Partì col suo padre li 13 di sera. Fu a visitarmi<br />

gentilmente li 7 aprile 1804 essendo studioso di rettorica in Pergine sotto il sig. don Mariotti.<br />

56


Il Padre Michel Angelo di Roveredo prega riverentemente, che vengagli accodata la<br />

facoltà di dispensare un suo penitente dall’impedimento incorso ad petendum debitum<br />

etc. 215 Concessum etc.<br />

Signatum 16 martii 1802.<br />

I. A. de Menghin Provicarius Generalis Capitularis.<br />

2210. 1802<br />

Al P. Prosdocimo Gelico 216 di Cavalese. Pergine.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

Senza verun mio merito veggomi favorito dalla P.V.R. con una corda di biscotti. La<br />

ringrazio dunque, e mi esibisco a servirla in quel che posso. Mi raccomando in precibus,<br />

la riverisco, e mi dico. Trento 16 marzo 1802.<br />

Di V.P.R. cui aggiungo, ch’è morto in Revò quel buon arciprete Romedio Ebli<br />

d’Ambio.<br />

Div.mo, obbl.mo servo in Cristo.<br />

2211. 1802<br />

Al Padre Massimo di Volano. Borgo.<br />

Carissimo Fratello S.L.G.C.S.N.<br />

Nella sera dello scorso martedì (9 marzo) trovandomi contento d’avere quasi<br />

terminato li miei due Direttori, mi capitò in cella il signor Conte Girolamo Salvetti, ed a<br />

nome anche del signor barone Sigismondo Trentini, e del signor Leopoldo Ciurletti,<br />

presidenti dell’orfanotrofio trentino detto volgarmente delle Fradaglie, m’intimò di<br />

dover fare l’inventario dell’archivio di quel Pio luogo. Nello stesso tempo venne anche<br />

il padre <strong>Provincia</strong>li, già impegnato dal detto signor barone Trentini; e quindi malgrado<br />

le mie scuse dovetti promettere di servirli. Sabato 217 dunque con un carro fu condotto a<br />

questo convento il menzionato archivio chiuso in quattro casse. Non ho ancora<br />

cominciato a lavorare intorno ad esso, volendo prima spedire li predetti Direttori: e non<br />

so se arriverò a terminarlo, quantunque sia intenzionato di farlo in fretta, e corto. Spero,<br />

che non lavorerò in vano. Il Signor Iddio mi doni sanità, e vita. Pregatelo ancora Voi,<br />

che mi faccia questa grazia, mentre io pure con fraterno affetto lo pregherò per Voi,<br />

affinché vi doni di poterlo servire lungamente. Amen. Trento 16 marzo 1802.<br />

In Revò è morto quel buon arciprete Romedio Ebli.<br />

2212. 1802<br />

Alla M. Gioseffa Aloisia Winklera. S. Chiara.<br />

Gesù, e Maria Signori clementissimi ci benedicano.<br />

La strana mutazione del tempo mi ha fatto mutare pensieri 218 . Sin qua sono stato<br />

con l’intenzione di venire personalmente a riverire V.R. ed augurarle felicissima la sua<br />

festa nomastica; ma ora per causa dell’accennata mutazione del tempo la prego<br />

d’avermi per iscusato se non vengo. Supplisco dunque con questa, rinnovandole la mia<br />

215<br />

Rem quater habuit cum sorore coelibe uxoris suae.<br />

216<br />

*Iellici.<br />

217<br />

Li 13.<br />

218<br />

Il vento di due giorni ha cagionato un gran freddo. Ella fu sopraffatta da colpo apopletico li 29<br />

marzo 1802 al pranzo sedendo alla tavola colle altre. Fu comunicata per Viatico, ed unta subito me<br />

praesente, intendendo essa, ma non potendo parlare. Fu di nuovo sorpresa in coro cantando li 29<br />

settembre, unta da un Cappuccino, poi li 20 viaticata.<br />

57


memoria, ed i sentimenti doverosi altre volte già espressi, ed assicurandola, che venerdì<br />

prossimo, correndo la detta festa, celebrerò in pro, e a vantaggio spirituale di Lei la mia<br />

Messa. Non dico altro, già mi conosce. Tengo memoria eziandio di tutte le altre<br />

Gioseffe, e sebbene peccatore farò altrettanti mementi per loro. Gesù, e Maria l<br />

benedicano tutte tutte. Amen. S. Bernardino 16 marzo 1802.<br />

2213. 1802<br />

Al sig. barone Ernesto de Taxis canonico di Bressanone 219 .<br />

Ill.mo, e R.mo sig. sig. e padrone colendissimo.<br />

Conservando debitamente la rimembranza, e memoria delle buone grazie usate ai<br />

miei Religiosi da V.S.Ill.ma, e R.ma quando fu arciprete di Mezzo Tedesco, e<br />

supponendo come certo, che avrà lo stesso buon cuore anche al giorno d’oggi,<br />

quantunque posta in sito non poco lontano da loro, ardisco di presentarmele innanzi con<br />

questa, e di supplicarla rispettosamente d’una nuova grazia. Non essendovi qui alcun<br />

vescovo da molto tempo, e non sapendosi quando verravvi, trovomi costretto di mandre<br />

costà quattro de’ miei chierici affinché vengano promossi agli Ordini sacri. Attesa la<br />

lontananza, accompagnata da vari altri disagi, bramo, che sian ordinati non solamente<br />

nel sabato Sitientes, ma eziandio nella seguente domenica. Temendo però di riuscire<br />

troppo ardimentoso, ed importuno a S.A.R.ma ho avvisato i predetti chierici che<br />

supplichino umilissimamente di tal grazia il lodato principe vescovo, e che occorrendo<br />

loro qualche potente appoggio, facciano ricorso a V.S.Ill.ma, e R.ma. Glieli raccomando<br />

adunque, e la supplico, che venendo da loro riverentemente pregata, voglia degnarsi di<br />

aiutarli, e favorirli. Chiedo scusa del mio ardire, e confidando nella già sperimentata di<br />

Lei bontà, con un profondo inchino mi professo 220 .<br />

Trento. s. Bernardino 29 marzo 1802.<br />

Di V.S.Ill.ma, e R.ma<br />

Umil.mo, osseq.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Evangelista da Stenico<br />

<strong>Provincia</strong>le de’ Francescani.<br />

Extra. All’Ill.mo, e R.mo sig. sig. e padrone colendissimo<br />

Il signor Ernesto barone de Taxis, Bordogna, e Valnigra<br />

degnissimo canonico dell’insigne cattedrale di<br />

Bressanone<br />

2214. 1802, 29 marzo<br />

Al P. Gio. Maria Ruhedorfer. Bressanone.<br />

Reverendo Patri Ioanni Mariae Ruhedorfero<br />

F. Ioannes Chrysostomus de Avolano S.P.D.<br />

Literas patentes huius, non consistorii, sed Officii spiritualis, seu Curiae<br />

ecclesiasticae, quibus ampla facultas excipiendi, et audiendi sacramentales<br />

confessiones 221 in Tractu athesino superiori ad novum triennium Tibi R.P.F.<br />

Nepomuceno appellato prorogatur, hisce insertas literas remitto per unum ex quatuor<br />

nostris clericis ordinandis, pro ut tuteipse suggessisti: unaque simul eosdem clericos,<br />

praeter morem nostrum absque ullo ductore sacerdote missos, et ablegatos, ut<br />

219 Ė morto in quest’anno 1804 avanti dell’agosto in Bressanone.<br />

220 Questo canonico si trova in questo nostro convento di Trento gli XI dic. 1802. Egli è morto nel<br />

1804. 221 Ampla facultas idest etiam quoad Casus alioquin reservatos in dioecesis, excepto ultimo.<br />

58


enefactoribus, et hospitibus, ad quos diverterint, et accesserint, minus graves, ac<br />

onerosi evadant, charitati tuae seraphicae commendo. In votis nobis est, optamusque, ut<br />

celsissimus, et R.mus D.D. princeps, et episcopus brixinensis, ex gratia, et benignitate<br />

sua speciali dignetur ipsos Ordinisbus sacris insignire nedum in proximo sabbato<br />

Sitientes, sed etiam in mox sequenti dominica Passionis, quia nos nullum habemus<br />

episcopum, et ab alienis longe sumus. Id tibi significasse contenti, gratiam speramus 222 .<br />

Ceterum Pater <strong>Provincia</strong>lis, quem tibi bene notum dicis, idest Pater Archangelus<br />

clesiensis, iam ad plures abiit, eumque secuti sunt Patres Epiphanius, Ioachimus, et<br />

Albanus, quos anno 1796 tuo in transitu novisti. Qui supersunt, Tibi R.P. gratulantur,<br />

quod adhuc nedum inter vivos numeraris, sed etiam religiosis muneribus aptus, et<br />

intentus existas: utque D.O.M. diuturnam in eodem statu perseverantiam tibi largiri<br />

dignetur exoptant. Idipsum opto et ego, qui me tibi singulariter devotum, ed ad servitia<br />

paratum adsero. Tridenti apud sanctum Bernardinum 4 kalendas aprilis A.D. 1802 223 .<br />

La mansione come nel To. V, epist. 1717, ma qui ho scritto Ordinis Minorum<br />

Reformatorum S.P.N. Francisci.<br />

2215. 1802<br />

Al P. Tommaso da Tiarno. Arco.<br />

Rev. Padre sia lodato Gesù Cristo.<br />

Tempo fa il di Lei Padre Guardiano mi ha risposto, che alla più lunga per mezzo<br />

de’ Terziari palmiferi mi avrebbe favorito con mandarmi delle cartacce da coprirei<br />

Direttori dell’anno venturo, che piacendo a Dio Signor nostro si stamperanno nel<br />

corrente. Suppongo dunque, che saranno già preparate. Quindi prego V.P. che voglia<br />

essere sollecita, che sieno date a qualche Terziario, e che le prenda. Mi tengo sicuro di<br />

tal favore, e riverendola resto. Trento 25 marzo 1802.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

2216. 1802<br />

Al sig. Adamo Giuseppe Maria di Altspaur. Mezzo Tedesco.<br />

Ill.mo signore, sig. e padrone colendissimo.<br />

Senza il menomo indugio 224 , e di molto buon grado servo la S.V.Ill.ma colla<br />

richiesta nuova copia della pergamena seconda, ch’ebbi l’onore di trascriverle nell’anno<br />

1792, giacché per buona sorte conservo la prima copia, che feci allora, eziandio al<br />

giorno d’oggi. Ed aggiugnendole, che l’Altspaur da me s’interpreta Spaur vecchio,<br />

posciaché ho letto, che l’Alt de’ tedeschi vuol dire vecchio, antico: ed ho trovato,che<br />

Mezzo Lombardo fu detto Altmetz in tedesco, e Mez vetus in latino, siccome il<br />

confinante Mezzo Tedesco Neumetz in tedesco, e Novum Mezium Coronae in latino, mi<br />

esibisco a servigi ulteriori, e tutto pieno di stima, e rispetto in fretta me le inchino<br />

riverentemente, e passo a protestarmi. Trento, s. Bernardino 26 marzo 1802 225 .<br />

Di V.S.Ill.ma<br />

Umil.mo, osseq.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo di Volano de’ Minori Riformati.<br />

Extra. All’Ill.mo signore, sig. e padrone colendissimo<br />

222<br />

Ordinationes non habuit in dominica quia noluit medicus eius.<br />

223<br />

Scripta 23 martii.<br />

224<br />

Ricevetti la sua nella sera de’ 26 data li 23.<br />

225<br />

Per la posta de’ 27.<br />

59


Il signor Adamo Giuseppe Maria cavaliere<br />

di Altspaur in Freynhofen etc.<br />

Mezzo Tedesco.<br />

Nota. Questo signore ha perduto la prima mia copia con altre carte importanti<br />

nell’occasione della venuta de’ francesi. Vedi To. 3, epist. 741, 743, 745, 749, e 755. La<br />

detta pergamena seconda sta nel Compendium diplom. To. 3, num. 488.<br />

2217. 1802<br />

Al Padre Massimo da Volano. Borgo.<br />

Carissimo Fratello S.L.G.C.<br />

Ieridì 29 marzo la M. Gioseffa Aloisia Badiotta in S. Chiara, già trinitaria, sedendo<br />

alla mensa colle altre fu sorpresa da colpo apopletico; e quindi tosto venne munita de’<br />

santi Sacramenti della penitenza, del Viatico, e dell’Estrema Unzione, benché non<br />

potesse articolare parola, mostrando però d’intendere. Raccomandatela al Signor<br />

Iddio 226 . Ella si ha fatto rispettare, ed amare da tutti, e fu sempre buona riformata. Io in<br />

particolare le son obbligato, e le sarò sempre. Le di lei correligiose, anche Chiarine, la<br />

compiangono sinceramente. Trento li 30 marzo, colla gazzetta.<br />

2218. 1802<br />

Al P. Amando da Covalo Guardiano di Arco.<br />

Rev. Padre padrone colendissimo.<br />

Con piacere in questa sera ho ricevuto la di Lei carità, e limosina di carta bianca, e<br />

turchina 227 . La ringrazio pertanto, e gliene prego la ricompensa dal Signor Iddio. Ed<br />

esibendole la mia povera servitù, le fo noto, che oggidì fu condotto a questa infermeria<br />

il P. Stanislao di Nago Vicario di Cavalese, mi raccomando in precibus, la riverisco, e<br />

mi professo. Trento 1 aprile 1802.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2219. 1802<br />

Al P. Lorenzo da Cavareno Guardiano di Cles.<br />

R.P.P.C.<br />

Accerto, ed assicuro la P.V.R. che in questa mattina il sig. Giacomo Furlanelli ha<br />

ricevuto la lettera speditami dall’ill.mo sig. Alessandro Stanchina di Livo, insieme con<br />

un mio viglietto; e che ha promesso di consegnarla in proprie mani all’accennato sig.<br />

Lorenzo Battaglia. Se posso servirla in altro mi offro; e riverendola mi dico. Trento 2<br />

aprile 1802.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2220. 1802<br />

Al P. Simon Pietro da Verla. Borgo.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

Ho mostrato la di Lei lettera al R.mo sig. Provicario; e quindi le ho impetrato<br />

l’autorità per assolvere il suo Tizio duellista, giacché questa Curia ecclesiastica tiene dal<br />

226 Ebbe un altro colpo in coro li 19 settembre 1802, e subito fu Unta coll’Olio Santo da un<br />

Cappuccino. Vive muta nel 1805 al 28 novembre.<br />

227 La turchina è troppo poca.<br />

60


papa l’indulto di poter concedere la predetta autorità. Rapporto alla penitenza si rimette<br />

alla di Lei prudenza. La prego de’ miei rispetti al mio Padre Guardiano, e riverendola in<br />

somma fretta resto. Trento 3 aprile 1802.<br />

Suo div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2221. 1802<br />

Al padre Prosdocimo da Cavalese. Pergine.<br />

Rev. Padre sia lodato Gesù Cristo S.N.<br />

In questa mattina ho dato da leggere la lettera della P.V.R. al R.mo signor<br />

Provicario (Menghino) e gliene ottenni la richiesta facoltà per poter assolvere l’indicato<br />

bestemmiatore. Mi spiace, che colui sia recidivo, e che non abbia premura di<br />

riacquistare la grazia dal Signor Idio, ritornato essendo al sacro tribunale dopo tanti<br />

mesi soltanto. Ella gli faccia da buon padre, stimolandolo all’emenda, e fortificandolo<br />

perché non ricada. Implori per ciò l’aiuto divino, e confidi. Raccomando al Signor Iddio<br />

anche me,che riverendola mi dico. Trento 3 aprile 1802.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

Nota. Vedi sopra num. 2079. Quel bestemmiatore non andò nel 1801 a pigliare<br />

l’assoluzione. Ora è venuto con altri peccati, cioè d’aver detto alla propria moglie<br />

adirato: Per la Vergine Maria, se è Vergine, e se Dio è giusto ti mazzo. Per la Vergine<br />

Maria, se è Vergine, non ti guarderò più 228 .<br />

2222. 1802<br />

Al Padre Davide da Tiarno. Campo.<br />

R.P. lettore sia lodato Gesù Cristo S.N.<br />

Oggidì abbiamo ricevuto avviso da Fra Gio. Pio, che in Bressanone furonvi<br />

Ordinazioni nel sabato Sitientes, e che saranvi nel lunedì della Pasqua, e nella domenica<br />

in Albis soltanto: come pure, che nel detto sabato egli fu ordinato solamente minorista.<br />

Perciò tutti e quattro i nostri chierici in vigore di una nuova obbedienza si ritireranno a<br />

Bolgiano, donde ritorneranno a Bressanone per essere ordinati sino al diaconato, et non<br />

ultra. Tanto penso bene di notificarle per suo regolamento: ed aggiugnendole, che la M.<br />

Gioseffa Badiotta di santa Chiara trovasi a letto per un colpo apopletico: e che sta qui<br />

nell’infamerai il P. Stanislao Vicario di Fieme per non poter ritenere nello stomaco<br />

stabilmente il cibo 229 , mi raccomando, la riverisco, e sono. Trento 5 aprile 1802.<br />

Suo obbl.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

P.S. F. Arcangelo ritornerà diacono con F. Benedetto dopo il detto lunedì: gli altri<br />

due poi, cioè F. Battista, e F. Pio dopo la domenica in Albis. Nella notte dei sei venendo<br />

i sette in Trento è morto il sig. barone Cristoforo Trentini, ed oggi 8 di sera fu seppellito<br />

con gli onori militari, essendo stato socio di questa Guardia Urbana.<br />

2223. 1802<br />

Al Padre Lattanzio da Moena. Cavalese.<br />

R.P. L.S.L.G.C.<br />

228 Ritornò cogli stessi peccati nel 1803. Vedi sotto num. 2628.<br />

229 Gli ho dato l’Olio Santo li 31 maggio 1802 di mattina.<br />

<strong>61</strong>


Penso bene di far noto alla P.V.R. che in Bressanone furonvi ordinazioni soltanto<br />

nel sabato Sitientes, nel quale F. Giambattista fu ordinato acolito. Saranvi poi nel lunedì<br />

della Pasqua, e nella domenica in Albis. Perciò il predetto F. Giambattista con gli altri<br />

tre nostri chierici sarà ritornato a Bolgiano, e farà ritorno a Bressanone per il detto<br />

lunedì, ed anche per l’accennata domenica in Albis. Fra Benedetto però, e F. Arcangelo<br />

ritorneranno a Trento subito dopo il mentovato lunedì, nel quale saranno ordinati<br />

diaconi. Le notifico questo, perché non sospetti di maggiori disturbi. Il P. Vicario<br />

Stanislao vomita ancora 230 . In somma fretta la riverisco, e resto. Trento 6 aprile 1802.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2224. 1802<br />

Al padre letterario generale Riformato. Venezia. S. Bonaventura.<br />

Rev. Padre.<br />

A tenore di quanto ha scritto il Padre segretario generale 231 Agostino di Nocchi al<br />

mio Padre <strong>Provincia</strong>le, indirizzo alla P.V.R. la qui inchiusa del medesimo Padre<br />

<strong>Provincia</strong>le; e riverendola mi dico. Trento, s. Bernardino 6 aprile 1802.<br />

Suo div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo di Volano.<br />

Nota. Risponde al P. segretario rapporto ai suffragi di Pio sesto, ed al richiamo a<br />

Roma de’ PP. Sebastiano, e Carlo Felice nonensi 232 , già scacciati dalla Repubblica<br />

romana, ora estinta, come forestieri. Il letterario è il P. Domenico da Vicenza.<br />

2225. 1802<br />

Al Padre Massimo da Volano. Borgo.<br />

Carissimo Fratello.<br />

In Bressanone furonvi Ordinazioni nel sabato Sitientes, saranvi nella seconda festa<br />

di Pasqua e nella domenica in Albis. Li nostri chierici saranno ordinati tutti diaconi, e<br />

non ultra. Nel giorno 2 e 3 del corrente fu in Trento il vescovo di Coira; ma non volle<br />

ordinare. Il barone Cristoforo Trentini sta male assai. Oggidì è andato ad assisterlo F.<br />

Abbondanzio 233 . Nell’infermeria nostra è il P. Stanislao Vicario di Fieme. Trento 6<br />

aprile 1802., colla gazzetta.<br />

2226. 1802<br />

Al P. Filippo da Metz Tedesco predicatore in Cavalese di Fieme.<br />

Rev. Padre padrone colendissimo.<br />

In somma fretta le rispondo, che non mai ho sentito parlare dell’accennatami<br />

questione della precedenza lettorale: e che io sono stato sempre in persuasione, che nella<br />

<strong>Provincia</strong> nostra non corra fuori del proprio convento. Mi rimetto però in caso, che altri<br />

fossero stati più attenti di me rapporto a tal pratica. Circa poi la Via Crucis, per la quale<br />

unitamente a questa le spedisco l’obbedienza provincialesca, le fo sapere, che Benedetto<br />

XIV in un suo Breve de’ 30 agosto 1741 ha detto: “Cuicumque parocho, ut praevia<br />

proprii Ordinarii, seu antistitis in scriptis licentia, sub directione cuiuslibet Fratris<br />

Ordinis Minorum, sive Observantium, sive Reformatorum, sive Recollectorum, vel ad<br />

230 Non poté dir Messa li 7 aprile.<br />

231 Riformato.<br />

232 *Oggi si dice nonesi.<br />

233 Morì nella notte de’ sei ai 7 sulla metà, il detto barone.<br />

62


excipiendas sacramentales confessiones approbati, vel praedicatoris Verbi Dei, de<br />

quocumque conventu, de suorum tamen superiorum consensu, et permissu eligendi,<br />

Viam Crucis, seu Calvarii, sive in propria parochiali ecclesia, sive alibi in eiusdem<br />

parochialis ecclesiae districtu, erigendi facultatem tribuimus, et impertimur”.<br />

Il P. Vicario Stanislao spera di guarire, ed oggidì vuole uscire di convento 234 . Ieridì<br />

abbiamo accompagnato alla sepoltura il sig. barone Cristoforo Trentini. La posta parte.<br />

Finisco riverendola ecc. Trento 9 aprile 1802.<br />

Nota. Il P. Filippo è chiamato ad erigere la Via Crucis in Fascia diocesi di<br />

Bressanone, dove ora sta un suo fratello come assessore di quel Governo, confinante<br />

con Fieme.<br />

2227. 1802, 10 aprile<br />

Al Padre Guardiano de’ Francescani Riformati. Bolgiano.<br />

Admodum Rev. colendissime, ac religiosissime Pater.<br />

Quod pridem non leviter speravi, nunc certum, exploratumque habeo. Fratres enim<br />

mei clerici pro debito suo laetanter significarunt mihi, et notum fecerunt, se charitate<br />

vere seraphica, et humanitate summa exceptos fuisse ab admodum Rev. Paternitate tua:<br />

promissionemque accepisse de perseverantia. Gratias igitur, quas possum, pro<br />

huiusmodi favore tibi ago: simulque auctor sum, ut non pro indemnizatione integra tui<br />

sacri conventus; sed pro aliquali grati animi significatione tantum, velis mihi<br />

committere triginta Missarum celebrationem, qua fideliter peracta, nihilominus semper<br />

debitor, et devinctissimus tibi ero 235 . Ceterum rogo te. P.A.A,. ut eosdem Fratres, utpote<br />

iuvenes, quousque tecum erunt, tamquam tuos habeas, custodias, et in officio contineas,<br />

ac praesertim, ut illos R. P. Vicarii 236 curae, ac iurisdictioni addictos facias. Dum autem<br />

et hoc spero, Deum Optimum Maximum supplex oro, ut tibi diuturna sospitate, ac<br />

felicitate pari gaudere concedat. Dabam Tridenti apud s. Bernardinum 4 idus aprilis<br />

A.D. 1802 237 .<br />

A.R.P.T. Devinctissimus servus in Christo<br />

F. Io. Evangelista a Stenico<br />

Minister <strong>Provincia</strong>lis.<br />

Extra. Admodum Rev. Religiosissimo, et colendissimo<br />

Patri Guardiano PP. Franciscanorum<br />

Bulsani 238 .<br />

2228. 1802<br />

Al Padre Massimo da Volano. Borgo. Colla gazzetta.<br />

Carissimo Fratello S.L.G.C.S.N.<br />

Col maggior affetto del mio cuore vi sospiro felice la vostra festa nomastica, che<br />

sarà domani, e vi assicuro, che il mio primo memento della santa Messa, sarà per Voi,<br />

se il Signor Iddio mi concederà di poterla celebrare. Parlo così, perché oltre le altre<br />

ragioni, che ho di non esser sicuro, tengone una nuova, che in questa sera de’ 13 aprile il<br />

234<br />

Fu portato a Pergine gli XI aprile, e riportato a Trento li 26 aprile. Gli ho dato il Viatico nella<br />

mattina de’ 29 aprile. Replicato li 20 maggio. Raccomandata l’anima li 3 giugno. Li 5 di notte all’una, ed<br />

un quarto morì. Fu seppellito nella sera tarda.<br />

235<br />

Non accettò l’offerta, ma l’aggradì.<br />

236<br />

Germani fasciensis aetatis an. <strong>61</strong>.<br />

237<br />

li 10 aprile.<br />

238<br />

P. Hyacinto Larchero de Bulsano aetatis an. 47.<br />

63


nostro buon Menego Litterotti, essendo nell’orto, su sorpreso da un colpo apopletico,<br />

che gli ha tolto la loquela. Egli nacque in Marmirolo appresso Mantova li 17 giugno<br />

1919 e cominciò a servire questo nostro convento li 24 giugno 1747 e lo servì sempre<br />

molto lodevolmente 239 . Raccomandatelo al Signor Iddio anche Voi, e notificate il di lui<br />

stato anche al mio Padre Guardiano, coi miei rispetti, e coll’avviso, che siamo invitati in<br />

18 alla sepoltura, che succederà domani mattina, del Conte canonico Francesco Felice<br />

Alberti morto iersera. Vi auguro un felicissimo Alleluia ecc.<br />

Trento 13 aprile 1902.<br />

2229. 1802<br />

Al P. Michel Angelo Vicario di Roveredo. Colla gazzetta.<br />

R.P.<br />

In questa sera de’ 13 fu sorpreso da colpo apopletico il nostro buon vecchio<br />

Menego 240 : e domani mattina verrà seppellito il Conte canonico Alberti morto iersera.<br />

La Tommasia sta in aspettazione della grazia chiesta già tanto tempo: ed almeno di<br />

qualche risposta ecc 241 .<br />

2230. 1802<br />

A Fra Benedetto di S. Lucano Riformato. Bolgiano.<br />

Carissimo Fratello sia lodato Gesù Cristo.<br />

La vostra lettera degli 8 del corrente giunse alle mie mani soltanto in questa sera<br />

dopo le due, e quindi non potei fare il passo ingiuntomi appresso il Padre <strong>Provincia</strong>le,<br />

perché fino da ieri stassene in Gardolo. La diedi tosto da leggere al Padre segretario 242<br />

nell’atto, che stava per andare a Gardolo, e Meano; e perciò suppongo, che in passando<br />

per Gardolo la manifesterà al detto Padre <strong>Provincia</strong>le: ma per questo non ispero la<br />

bramata risposta, e grazia, sapendo, che ha stabilito, che in questa stagione niuno affatto<br />

de’ nostri sia promosso al sacerdozio, né pure F. Giambattista più vecchio di tutti.<br />

Quando ritornerà qua il detto P. <strong>Provincia</strong>le dopo le prossime sante feste gli parlerò, gli<br />

mostrerò la vostra lettera, e gli farò riflettere ai motivi addotti, specialmente alla<br />

benignità di S.A.R.ma di Bressanone; ma temo, che ciò sia per riuscire troppo tardo, ed<br />

invano. Vi esorto dunque, che vi diportiate da figlio di ubbidienza, e vi assicuro, che<br />

così facendo non iscapitarete punto. Già ve l’ho detto qui, che il lodato Padre<br />

<strong>Provincia</strong>le aveva stabilito, che niuno venisse ordinato sacerdote in queste Ordinazioni:<br />

e però niuno può formare sinistri sospetti 243 . Se muterassi a tempo, sarete avvisato. Se<br />

fossi io <strong>Provincia</strong>le, attesi li motivi addotti, muterei pensieri. Voi però, replico, ubbidite.<br />

Spero, che seguirete il mio consiglio; e salutandovi co’ vostri compagni mi dico. Trento<br />

15 aprile 1802.<br />

Vostro affez.mo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

Il P. lettore Sisinnio ha ricevuto l’importo delle sante Messe 244 .<br />

Extra. Al venerando Religioso Fra Benedetto<br />

di San Lucano chierico francescano Riformato<br />

239<br />

Morì li 19 settembre 1805.<br />

240<br />

L’ho comunicato per Viatico nella mattina de’ 14 mercoledì Santo.<br />

241<br />

Sopra n. 2109, e 2136, 2137.<br />

242<br />

Vitantonio.<br />

243<br />

Ritornò diacono li 22 aprile con F. Arcangelo.<br />

244<br />

Die 16 venit per postam epistola guardiani bulsanensis et missa fuit statim Gardulum.<br />

64


Bolgiano<br />

Ai PP. Francescani<br />

preme.<br />

2231.1802<br />

Al R.mo signor Provicario Generale Capitolare.<br />

Pro Memoria.<br />

Il Padre Giuseppe Andrea di Ala supplica riverentemente, che siagli conceduta la<br />

facoltà di dispensare un suo penitente, che rem habuit con una sua cognata, ad<br />

petendum debitum etc. 245<br />

Concessum etc.<br />

Signatum 18 aprilis 1802.<br />

I.A. Menghin Provicarius Generalis Capitularis 246 .<br />

2232. 1802<br />

Al P. Romedio da Cles Guardiano di Metz Lombardo.<br />

Rev. Padre sia lodato Gesù Cristo Signor nostro.<br />

La relazione, che S.P. R. s’è compiaciuta di darmi rapporto alla graziosa visita, che<br />

s’è degnato di fare al di Lei povero convento l’Emm.mo signor cardinale Luigi Ruffo,<br />

riuscì molto grata non solamente a me; ma eziandio al Padre (Vitantonio) segretario, di<br />

lei fratello degnissimo, ed a tutti gli altri Religiosi di questo convento, i quali pensano,<br />

che nel di Lei refettorio potrebbesi porre una tabella coll’inscrizione qui compiegata.<br />

Qualora dunque le piaccia, e piaccia inoltre anche a monsignore di Metz Tedesco 247 , la<br />

rimandi col Placet, che farassi descrivere dal nostro eccellente calligrafo Padre<br />

Wenceslao di Pradazzo. Per altro io protesto, che non ho verun impegno, e sentomi<br />

disposto a correggerla, ed anche a seppellirla. Se poi farammi tenere quella inscrizione,<br />

che mi ha promesso, la porrò nella qualunque siasi mia raccolta col di Lei nome altre<br />

volte registrato; e frattanto riverendola mi professo. Trento 22 aprile 1802.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

L’accennata mia inscrizione sta To. 2 Variarum 1790.<br />

2233. 1802, li 23 colla gazzetta.<br />

Al Padre Massimo da Volano. Borgo<br />

Carissimo Fratello.<br />

Il cardinale Luigi Ruffo nella sera del venerdì Santo, accompagnato da monsignor<br />

Pizzini, ha fatto una graziosa visita al nostro povero convento di Metz Lombardo. Qui a<br />

Trento si è fermato soltanto per pranzare nella locanda imperiale dell’Europa, dove fu<br />

ossequiato a nome del R.mo Capitolo principesco da monsignor decano, e dal signor<br />

canonico barone Buffa li 19 del corrente aprile 248 . Il Metz Tedesco poi ricevette la<br />

restituzione della visita dal P. Guardiano Romedio con molta umanità, e cortesia. Deo<br />

gratias.<br />

2234. 1802<br />

245 Ad Montib. 19 giugno 1802.<br />

246 Vide supra To. V, epist. 2040, 1593, 1640, 2036, 2040.<br />

247 Giangiacomo barone Piccini can. Prep. di Trento, ed arciprete di Metz tedesco.<br />

248 In Roveredo non fece alcuna figura.<br />

65


Al Padre Massimo di Volano. Borgo.<br />

Carissimo Fratello.<br />

Ieridì fu ricondotto da Pergine a questa infermeria peggiorato non poco il Padre<br />

Vicario Stanislao 249 : e con tal occasione abbiamo inteso, che in Pergine sta colla doglia<br />

quel P. Guardiano Ferdinando. Ieridì pure, siccome in questa sera ci ha riferito un<br />

clesiano (Bertolini) è morto di doglia in Revò sua patria il P. Sebastiano Flaimb d’anni<br />

62 250 . Oggidì poi circa le otto di mattina in questo Castello principesco è morto in età di<br />

anni 82 il signor cerimoniario vescovile don Antonio Candido Cimonati. Onde spero,<br />

che io cesserò in breve di essere rubricista vescovile. D.G.A. Trento 27 aprile 1802,<br />

colla gazzetta.<br />

2235. 1802<br />

Al sig. Luigi Marchesani stampatore imperial regio. Roveredo.<br />

Molto illustre sig. e padrone colendissimo.<br />

Ho fatto il calendario diocesano anche per il prossimo anno 1803, che<br />

probabilmente sarà l’ultimo rapporto a me, giacché ieridì ha cessato di vivere il signor<br />

don Antonio Cimonati cerimoniero vescovile, da cui sino dal 1776 sono stato<br />

incombenzato di farlo 251 . Oggidì lo porto, e consegno alla R.ma Curia vescovile. In esso<br />

non ho posto la festa della Corona spinea di Nostro Signore Gesù Cristo, perché fu<br />

conceduta soltanto per un venerdì della Quaresima non impedito, cioè non impedito da<br />

officio occorrente, come fummi risposto da Vienna li 9 aprile 1780 e nel detto anno<br />

1803 sono impediti così tutti li venerdì. Con questo rispondo alla sua stimatissima; e<br />

riverendola resto. Trento 28 aprile 1802.<br />

Di V.S. molto illustre<br />

Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

2236. 1802<br />

Al P. Bonaventura da Caldese. Arco.<br />

Rev. Padre sia lodato Gesù Cristo.<br />

Il R.mo signor Provicario da me pregato concede alla P.V.R. la chiesta facoltà di<br />

poter assolvere semel tre persone dai Casi riservati nella nostra diocesi. Le aggiungo che<br />

li 26 alle dieci di mattina in Revò sua patria è morto il P. Sebastiano Flaimb in età di<br />

anni 62, e ieri qui è pur morto il signor don Antonio Cimonati cerimoniere vescovile. In<br />

Pergine sta male quel P. Guardiano 252 , ed in questa infermeria il P. Stanislao ha un male<br />

strano, e pericoloso. Mi raccomando, la riverisco, e sono. Trento 28 aprile 1802.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

Al Governo d’Insprugg.<br />

2237. 1802<br />

249 L’ho comunicato per Viatico nella mattina de’ 29 aprile. Volle celebrare la Messa nel primo di<br />

maggio. Comunicato per Viatico li 20 maggio.<br />

250 In casa del sig. Giacomo Maffei dove andò come compagno del P. Pietro Paolo di Roncegno. Fu<br />

seppellito nella parrocchiale di Revò il detto P. Sebastiano. Vedi sotto 2236, 2249, 2<strong>61</strong>9.<br />

251 Sono stato incombenzato di continuarlo nel primo di giugno 1802 dal nuovo cerimoniero don<br />

Giuseppe Ciurletti. Videsis Kal. Trid. nota 201.<br />

252 Fu viaticato li 28 aprile. Morì li 30 aprile di sera.<br />

66


Excellentissimi Domini Domini.<br />

Frater Ioannes Evangelista a Stenico Minister <strong>Provincia</strong>lis Franciscanorum<br />

<strong>Provincia</strong>e Sancti Vigilii reverenter exhibet EE. VV. Directorium istud divini officii pro<br />

anno 1803, in duplo, ac suppliciter petit eius approbationem, restitutionemque<br />

autogtaphi etc. Datum Tridenti apud sanctum Bernardinum die 4 maii anno 1802.<br />

E Tridento<br />

Extra. Excellentissimo Caesareo- regio Gubernio<br />

Austriae Superioris<br />

Oenipontum<br />

Nel cartoncino dello scritto da me ho posto: Directorium Franciscanorum Tridenti<br />

pro anno 1803. Autographum; e nella copia del P. Cipriano da Tueno: Directorium<br />

Franciscanorum Tridenti pro anno 1803. Exemplum.<br />

Sull’invoglio coperto con cartoncino: Da Trento. All’Eccelso Imp. Regio Governo<br />

dell’Austria Superiore. Insprugg. L’ho consegnato alla posta di Trento, cioè al sig.<br />

Domenico Pernetto di Trento, officiale di essa li cinque maggio 1802. Fu approvato in<br />

Insprugg li 19 maggio. Fu spedito dall’Imp. Reg. Ufficio Circolare di Roveredo li 28<br />

maggio. L’ho ricevuto in Trento l’autografo li 2 giugno 1802 intatto, coll’avviso per<br />

ordine preciso presidiale, che in avvenire col manoscritto per l’anno venturo si mandi<br />

sempre un esemplare del corrente stampato. Vedi sotto To. 7, num. 2841, e sopra n.<br />

2145.<br />

2238. 1802<br />

Al P. Massimo da Volano. Colla gazzetta.<br />

Carissimo Fratello S.L.G.C.<br />

Oggidì 4 maggio, attesa l’immatura morte del P. Ferdinando de’ Paoli da<br />

sant’Orsola, seguita in Pergine nella sera de’ 30 dello scorso aprile, fu a pieni voti eletto<br />

Guardiano di Pergine il P. Daniele Arnoldi d’Enno, che presentemente si ritrova in<br />

Fieme. Nella prossima domenica,che sarà li 9 del corrente, il signor canonico Conte<br />

Giuseppe d’Arsio piglierà il possesso della gran parrocchia di Cavalese, e li 28 verrà<br />

creato il canonico successore del defunto Conte Francesco Felice Alberti di Enno. Al<br />

canonico Conte Filippo di Thunn, che ha rinunciato, èn già succeduto il Conte<br />

Francesco Saverio d’Arsio arsiano, chierico 253 . Il P. Stanislao, che ai 29 dello scaduto fu<br />

comunicato per viatico, ora cammina per l’infermeria, e mangia nel refettorietto della<br />

medesima. Essendo però troppo mancante di memoria, non gli è permesso di celebrare<br />

la santa Messa, benché vorrebbe celebrarla. Domani spedirò a Insprugg due copie del<br />

mio Direttorio monastico. Mi spiace, che non possiate venir qua con me, come voleva il<br />

padre <strong>Provincia</strong>le. Iddio così dispone. Così sia.<br />

2239. 1802<br />

Al R.mo signor Provicario Generale Capitolare.<br />

Pro memoria.<br />

Il Padre Gregorio da Caldese prega riverentemente, che siagli conceduta la facoltà<br />

d’assolvere semel due persone dai Casi riservati nella diocesi ecc. 254<br />

Concessum etc.<br />

Signatum 10 maii 1802.<br />

I. A. Menghin Provicarius Generalis Capitularis.<br />

253<br />

ma senza Ordini, impossessato li 26 marzo 1802.<br />

254<br />

Scritta li 10.<br />

67


2240. 1802<br />

Al Padre Tommaso da Tiarno. Arco.<br />

R.P.<br />

A tenore di quanto mi ha scritto la P.V.R. ieridì 10 maggio, per mezzo del P.<br />

Regalato ho avvisato lo stampatore monauniano, che per il convento d’Arco non più mi<br />

mandi la sua gazzetta 255 . Avendomela ciò non ostante mandata anche oggidì,gliela<br />

spedisco: aggiugnendole con dispiacere, che in Pergine trovasi moribondo il P. Ignazio<br />

Malfatti di Trento: in Cles quel Padre Guardiano (Lorenzo Zino di Cavareno) sta male:<br />

e qui il P. Stanislao Perugino da Nago non può dire la santa Messa, né l’officio divino,<br />

per mancanza di memoria. Mi raccomando, la riverisco, e resto ecc.<br />

2241. 1802<br />

Al Padre Gregorio da Caldese. Pergine.<br />

R.P.<br />

Fra Gio. Grisostomo gli fa sapere, che questa R.ma Curia ecclesiastica gli concede<br />

la chiesta facoltà d’assolvere semel due persone dai Casi riservati nella diocesi. R lo<br />

prega d’avvisare il Padre Prosdocimo, che sarà egli pure servito a norma di quanto ha<br />

scritto al Padre segretario ecc. Trento 12 maggio 1802.<br />

2242. 1802<br />

Al Padre Prosdocimo da Cavalese. Pergine.<br />

Rev. Padre sia lodato Gesù Cristo Signor nostro.<br />

Il R.mo signor Provicario gli concede di poter assolvere quella persona, la quale<br />

avendo udito dire, che non v’è inferno, si compiacque di tal proposizione, e dubita di<br />

averla confermata con qualche sua risposta. Ho chiesto io l’accennata facoltà per<br />

commissione del Padre Segretario: e col piacere d’aver servito alla P.V.R. mi esibisco<br />

ad ulteriori servigi, la riverisco, e resto. Trento 14 maggio 1802.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2243. 1802<br />

Al P. Patrizio da Vigol-Baselga Vicario. Campo.<br />

Rev. Padre sia lodato Gesù Cristo.<br />

Ho consegnato (ieridì) ad un bravo libraio 256 i tometti de’ Casi Lambertiniani, che<br />

mi ha spedito la P.V.R. e l’ho avvisato, che di dicidotto ne faccia nove, tutti coperti con<br />

carta pecora. Gli ho insinuato in oltre, che il defunto Mugler contentossi sempre di<br />

cinque traeiri il tometto doppio: ma egli mi ha risposto, che non può farlo per meno di<br />

otto traieri, perché ora costa di più la carta pecora. Io supponendo, che la P.V.R. li<br />

voglia così legati ad ogni costo, e prevalendomi del di Lei faccia ciò, che giudica bene,<br />

gliegli ho lasciati, e gli ho detto, che scriverò a Lei, e che sarà soddisfatto. Se ho fallato<br />

la prego di compatirmi per questa volta; e riverendola resto. Trento 17 maggio 1802.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

255<br />

Glielo ho replicato in persona li 14 maggio ed ancora li 21 maggio: ed anche li 9 giugno. Dopo<br />

questo terzo avviso cessò di mandarmela.<br />

256<br />

Francesco Steinbrecher di Contrada Oriola.<br />

68


2244. 1802<br />

Al P. Lorenzo da Cavareno Guardiano in Cles.<br />

R.P.P.C.<br />

Con tutta la sincerità notifico alla P.V.R. che la sua lettera recò gran consolazione a<br />

me, ed a tutta questa religiosa famiglia, venendo accertati da essa, che ha superato il<br />

pericolo della morte, e che ora sta in convalescenza. Siccome ho fatto parte del mio<br />

dovere supplicando Iddio Signor nostro, affinché le donasse la vita; così ora<br />

pregherollo, perché presto la rimetta nelle primiere sue forze. Domani spedirò a Padova<br />

la di Lei lettera colla mansione di mia mano. Il P. Presidente Generale 257 partì da questo<br />

convento nella sera dei tredici, e dovrà essere in quello di Padova nel giorno 20 per<br />

tenere il Capitolo provinciale, in cui doveransi eleggere il Ministro <strong>Provincia</strong>le, il<br />

Custode, i diffinitori, ed i Guardiani, nelle quali elezioni tutte avrà egli pure, oltre la<br />

presidenza, il voto consultivo, ed elettivo. Poi andrassene a Venezia ecc 258 . Ieridì venne<br />

a questa infermeria il P. Pietro Antonio da Sacco, e fuvvi condotto come infermo il<br />

Terziario Fra Gio. Battista d’Aldeno 259 . Oggidì poi parimente come infermo fuvvi<br />

condotto da Pergine il P. Ignazio di Trento. Il P. segretario Vitantonio di Cles è partito<br />

per le Giudicarie, dove andrà in breve anche il P. <strong>Provincia</strong>le. Finisco in un colla carta<br />

riverendola ecc. Trento 18 maggio 1802.<br />

2245. 1802<br />

Al Padre Patrizio da Vigolo Vicario in Campo.<br />

R.P. Vicario 260 .<br />

In questo momento ho ricevuto dal libraio li nove tometti de’ Casi Lambertiniani<br />

molto bene legati in carta pecora 2<strong>61</strong> . Glieli spedirò colla prima occasione opportuna.<br />

Frattanto l’avviso, che il detto libraio aspetta con molta premura dicidotto troni.<br />

Rapporto al qual prezzo già gli ho scritto in latra mia dei 17. Spero, che resterà<br />

contento, e darà eziandio a me il modo di contentare il mentovato libraio sì circa il<br />

prezzo, che circa il tempo. Esibendomi per ulteriori servigi lo riverisco, e mi dico.<br />

Trento 19 maggio 1802.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2246. 1802<br />

Il signor Giovanni Fedrici è pregato di dare al sig. Francesco Steinbrecher libraio,<br />

esibitore del presente, troni 18, dico troni dicidotto. Che della carità il Signor Iddio ecc.<br />

Dato nel convento di san Bernardino li 20 maggio 1802 262 .<br />

D’ordine del padre Guardiano del convento di Campo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

257 Cioè il P. Giuseppe Antonio di Cles Guardiano di Trento.<br />

258 Ritornò a Trento li 16 giugno di sera.<br />

259 Fra Battista fu comunicato per Viatico li 13 giugno, e morì li 14 di sera senza agonia.<br />

260 Presentemente in Braguzzo vice curato.<br />

2<strong>61</strong> Decisioni di casi di coscienza. Quarta edizione ricorretta, e di nuovi casi pratici aumentata per<br />

opera d’un Religioso domenicano, professore di sacra teologia nel collegio di Venezia. In Venezia 1797.<br />

Presso Giuseppe Rossi quondam Bortolo. Tomi 18 in 12°. Autore di esse fu il P. F. Faustino Scarpazza di<br />

Crema, ch’è morto in Treviso li 14 dic. 1794, d’anni 75.<br />

262 Consegnato al libraio da me li 21 maggio.<br />

69


2247. 1802<br />

Al Padre Innocenzio Weber d’Egna Guardiano de’ Cappuccini in Brunegg.<br />

Admodum Rev. ac Religiosissmo Patri Innocentio ab Ennia 263 .<br />

F. Ioannes Chrysostomus de Avolano S.P.D.<br />

Pro Patre Guardiano Iosepho Antonio Clesiensi, qui nunc est Paduae praeses<br />

generalis Capituli <strong>Provincia</strong>e Venetae Sancti Antonii, respondeo ego literis admodum<br />

Reverendae Paternitatis Tuae datis, die 17 mensis huius; tibique notum esse volo, ac<br />

facio, quod fideliter celebrabimus etiam quinquaginta illas Missas, quas nobis pro tua<br />

vere singulari charitate celebrandas commisisti. Interim vero debitas tibi ago gratias: e<br />

D.O.M. supplex oro, ut te diu valere faciat. Dabam Tridenti apud sanctum Bernardinum<br />

die 21 maii 1802.<br />

E Tridento 264<br />

Extra. Admodum Reverendo, Religiosissimo, et colendissimo<br />

Patri Innocentio ab Ennia dignissimo<br />

Guardiano PP. Capuccinorum S.P.N Francisci.<br />

Bruneggium 265<br />

ad PP. Capuccinos<br />

2248. 1802<br />

Al P. Giangiacomo da Tiarno. Roveredo. Ai PP. Riformati.<br />

R.P.<br />

L’assicuro, che ho ricevuto il rotolo da Lei spedito. Rapporto al costo ho parlato col<br />

P. segretario, e suppongo, che avrà parlato col medesimo nel di Lui transito anche la<br />

P.V.R. Oggidì è partito per Busdivella, e Campo il Padre <strong>Provincia</strong>le. Fra Gio. Battista è<br />

ancora fissato sul letto. Così pure li Padri Stanislao, ed Ignazio. Li PP. Giuseppe<br />

Antonio, e Giangiuseppe debbono supporsi giunti ieridì a Padova, per capitolare nel<br />

giorno 26. La riverisco ecc. Trento 21 maggio 1802, colla gazzetta.<br />

Nota. Il rotolo di seta della M. Badessa di Bressanone, tinto in Roveredo colla spesa<br />

di troni sei, che debbono darsi al negozio Masotti. Son andato a pigliarlo io dal servitore<br />

del consigliere Maffei li 21 maggio.<br />

2249. 1801<br />

Al P. Massimo di Volano. Borgo.<br />

Carissimo Fratello.<br />

Il P. <strong>Provincia</strong>le oggidì 21 maggio è partito di qui per Busdivella, e Campo. Il P.<br />

Sebastiano è morto certamente li 26 dello scorso aprile in Revò sua patria, ed ivi fu<br />

anche seppellito. Il P. Stanislao fu nuovamente comunicato per Viatico ieridì. Il P.<br />

Ignazio è ancora obbligato al letto. Così pure il Terziario F. Gio. Battista. Si sta<br />

ristorando il convento di s. Francesco. Deo gratias. Trento 21 maggio 1802, colla<br />

gazzetta.<br />

2250. 1802<br />

Al P. Lorenzo da Cavareno Guardiano di Cles.<br />

263<br />

Nel novembre 1802 è Vicario. Così pure li 9 gennaio 1804.<br />

264<br />

Scrivo E Tridento giacché il dal Cielo fa a Coelo, presso il Calepino: che ha eziandio dal Cielo,<br />

ex coelo, dal ventricolo e ventriculo.<br />

265<br />

Questo convento ha il titolo della SS. Trinità.<br />

70


Rev. Padre.<br />

Il Padre lettore Davide m’ingiunge di replicare alla P.V.R. ciò, ch’egli stesso le<br />

scrive in questo ordinario, affinché per diffetto forse della posta, non accada qualche<br />

disordine. Le replico dunque, che alle nozze spirituali del novizzo ragolitano troveransi<br />

presenti soltanto tre, o quattro de’ di lui congiunti, e che il padre del medesimo si<br />

compromette di dare circa quaranta fiorini per il pasto, pregandola di farlo allestire, ed<br />

ordinare. Suppongo d’avere intesa, ed esposta rettamente l’incombenza datami: e<br />

riverendola resto. Trento 22 maggio 1802.<br />

P.S. I due neo-professi Maurizio, e Basilio sono giunti qua sani, e salvi iersera, con<br />

F. Giuseppe 266 . Ieri è partito per le Giudicarie il P. <strong>Provincia</strong>le.<br />

Suo obbl.mo, div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

2251. 1802<br />

Al P. Lattanzio da Moena lettore. Cavalese 267 .<br />

R.P. lettore sia lodato Gesù Cristo.<br />

Per suo regolamento l’avviso, che il P. <strong>Provincia</strong>le ora sta in Campo, e staravvi<br />

qualche tempo. Nel prossimo venerdì soltanto potrò indirizzargli le lettere, che tengo<br />

per lui, tra le quali ne veggo una della P.V.R. L’avviso altresì di addirizzare a me<br />

l’attestato dell’esame di F. Gio. Battista, e di spedirmelo presto, affinché negli ultimi<br />

dell’andante possa presentarlo a questa cancelleria ecclesiastica innanzi, che vengano le<br />

feste pentecostali. Avverta di mandarmi anche l’attestato, che il detto chierico abbia<br />

esercitato l’Ordine ultimamente ricevuto, e che abbia fatto gli esercizi spirituali: cose,<br />

che pretendonsi dalla cancelleria di Bressanone. Spero, che seconderà le mie giuste<br />

premure; e riverendola mi dico. Trento 24 maggio 1802.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

P.S. Mi manca la nota del giorno,mese, ed anno, in cui è nato F. Cosmo di Romeno.<br />

2252. 1802<br />

Al P. <strong>Provincia</strong>le Evangelista. Campo.<br />

M.R.P. Benedicite<br />

Finora non abbiamo ricevuto alcun riscontro de’ nostri Padri Padovani 268 . Per altro<br />

bramiamo, che ritornino presto, anche a motivo, che questo Padre Vicario (Gaudenzio)<br />

s’è ritirato ieridì nell’infermeria per il suo male podagroso, che non gli permette di stare<br />

in piedi, e conseguentemente di celebrare la santa Messa. Fra Benedetto è invitato a<br />

celebrare le sue primizie in Cavalese: e pensa di celebrarle nel giorno quindicesimo del<br />

prossimo giugno (Martedì dopo la Trinità) per poter ritornar qua più presto. La prego<br />

della sua paterna benedizione ecc. Trento 27 maggio 1802, in coperta di più lettere<br />

unite.<br />

2253. 1802<br />

Al Padre Giuseppe Pastorini di Primiero. Borgo.<br />

R.P.P.C.<br />

266<br />

Sono andati a Pergine con F. Giuseppe li 22 di sera.<br />

267<br />

Questo Padre Lattanzio Petenato è morto in Cavalese li 20 gennaio del 1806 di anni 77 non<br />

compiti. Fu molto tempo infermo.<br />

268<br />

Venne li 29 di sera.<br />

71


Fo sapere alla P.V.R. e l’assicuro, che in questa sera ho ricevuto il rotolo da Lei<br />

speditomi per mezzo del noto Isidoro 269 , e da me aspettato a tenore delle istruzioni<br />

datemi dal Padre <strong>Provincia</strong>le, che ora sta in Campo. E riverendola resto. Trento 28<br />

maggio 1802.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

2254. 1802<br />

Al Padre Massimo da Volano. Borgo.<br />

Carissimo Fratello S.L.G.C.<br />

Una cosa affatto nuova è succeduta oggidì in questo convento, benché sia il<br />

principale, e più grande della <strong>Provincia</strong>, voglio dire, che nella tavola del venerdì non si<br />

poté far menzione de’ soliti due cantori, per mancanza di sacerdoti, non essendovi altri,<br />

che il confessore delle monache, li due lettori, l’ebdomadario, e il primessario. Per<br />

l’opposito stanno nell’infermeria il P. Vicario nostro 270 , il P. Ignazio, il P. Stanislao, il<br />

P. Pierantonio, il P. Bernardo, F. Placido, F. Giambattista Terziario, F. Salvatore, che<br />

ieridì è quasi morto, ed il vecchio Menego apopletico. Si teme assai del P. Stanislao, cui<br />

fu dato il Viatico per la seconda volta li 20 del corrente. Il P. Vicario, e F. Battista non<br />

possono stare in piedi. Deus mesereatur nostri. Amen. Trento 28 maggio 1802, colla<br />

gazzetta.<br />

2255. 1802<br />

Al P. Michel Angelo Vicario di Roveredo.<br />

R.P.<br />

F. Giambattista è tutt’ora inchiodato sul letto. Anche questo nostro P. Vicario sta<br />

sul letto fisso tanto, che né pure può celebrare la santa Messa per cagione del solito suo<br />

male. Il P. Stanislao ci fa temere di sua vita. Il P. Ignazio comincia a ristabilirsi; ma è<br />

vecchio. Il P. Pierantonio abita nella stuetta dell’infermeria. Ė morto il parroco di<br />

Lomaso 271 . Suor Michelina vorrebbe qualche risposta da Insprugg. De’ PP. Padovani<br />

non abbiamo verun riscontro. Ė morto il Wiser della Messa quotidiana 272 . Trento 29<br />

maggio 1802, colla gazzetta.<br />

2256. 1802<br />

Al R.mo sig. Pro-Vicario Generale. Trento.<br />

Pro memoria.<br />

Il Padre Gasparo da Campo supplica umilmente, che siagli conceduta la facoltà di<br />

dispensare una persona sua penitente dall’impedimento incorso ad petendum debitum<br />

etc.<br />

Il Padre Wenceslao da Pradazzo parimente supplica, che vengagli accordata la<br />

facoltà d’assolvere semel una persona dai Casi riservati ecc.<br />

Concessum etc.<br />

Signatum 1 iunii 1802.<br />

I. A. Menghin Provicarius Generalis Capitularis.<br />

269<br />

Fiorini 22,2 mandati subito alla M. Badessa di S. Chiara.<br />

270<br />

Gaudenzio.<br />

271<br />

Don Gio. Paolo Tabarelli di Terlago morì li 25 maggio 1802.<br />

272<br />

Michele Woldner detto Wiser è morto li 19 maggio 1802 in Aldain.<br />

72


2257. 1802<br />

Al P. Lattanzio da Moena. Cavalese.<br />

R.P.L.S.L.G.C.<br />

Accerto la P.V.R. che ho ricevuto la sua carissima cogli attestati richiesti: e che alla<br />

più lunga nel prossimo venerdì spedirò l’altra sua al P. <strong>Provincia</strong>le, che si ritrova nelle<br />

Giudicarie. Con gran dispiacere poi le reco avviso, che in questo stesso punto ho dovuto<br />

dare l’Olio Santo al P. Stanislao, che sembra vicino alla fine de’ suoi giorni. Per carità<br />

lo raccomandino al Signor Iddio, cui mostrasi rassegnatissimo. Raccomandi al<br />

medesimo anche me, che in somma fretta la riverisco, e mi dico. Trento 312 maggio<br />

1802, di mattina.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2258. 1802<br />

Al sig. Carlo Sardagna di Trento arciprete di Mori 273 .<br />

Ill.mo, e R.mo sig. sig. e padrone colendissimo.<br />

Atteso ciò, che iersera mi ha riferito il Padre lettore Filippo, spedisco a V.S.Ill.ma, e<br />

R.ma la qui compiegata appendice al Direttorio dell’anno corrente 274 , che mutatis<br />

muatndis potrà servirla anche negli anni seguenti: e senza più esibendole la mia<br />

poverissima servitù, con un profondo riverentissimo inchino mi pregio dell’onore di<br />

potermi protestare. Di s. Bernardino 31 maggio 1802.<br />

Di V.S.Ill.ma, e R.ma<br />

Umil.mo, osseq.mo, obbl.mo servidore<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

Fuori. All’Ill.mo, e R.mo sig. sig. e padrone colendissimo<br />

Il signor Carlo de’ Sardagna, ed Hochenstein, degnissimo arciprete<br />

di Mori, e canonico 275 dell’insigne cattedrale di<br />

Trento.<br />

2259. 1802<br />

Al Padre Patrizio da Vigolo Vicario di Campo.<br />

R.P. Vicario S.L.G.C.<br />

Spero, che avrà ricevuto un’altra mia de’ 19 dello spirante maggio rapporto ai<br />

tometti lambertiniani. Gli replico, che tengoli preparati per mandarglieli, bene involti<br />

nello steso panno, in cui sono venuti qua sciolti. Gli aggiungo poi, che colla espressa<br />

licenza del suo Padre Guardiano ho fatto soddisfare il libraio con troni dicidotto 276 .<br />

Anche a me questo prezzo pare troppo alto; e quindi sono intenzionato di stare lontano<br />

più che potrò da tale libraio. Per altro egli mi ha detto che la legatura in pelle non costa<br />

tanto. Se ho fallato questa volta gli chiedo scusa, e riverendolo resto. Trento 31 maggio<br />

1802.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

273 Carlo Emmanuele figlio di Giuseppe, nato in Contrada Larga li 22 marzo 1772. Impossessato del<br />

canonicato li 4 giugno 1802. Nel 1802 cominciò il noviziato.<br />

274 Mi ha pregato in voce di preparargliela per li tre di giugno, in cui sarebbe venuto a pigliarla in<br />

convento egli stesso. Pregato gli ho fatto l’appendice anche per l’anno 1803 li 20 maggio.<br />

275 Canonico non ancora impossessato, creato li 28 maggio dal Capitolo.<br />

276 Steinbrecher.<br />

73


2260.1801<br />

Al P. Wenceslao da Pradazzo. Pergine.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

Gli fo sapere, e l’accerto, che oggidì il R.mo signor Provicario, da me pregato, ha<br />

conceduto, che possa assolvere il suo penitente dai Casi riservati nella nostra diocesi.<br />

Gli aggiungo, che ieridì ho dato l’Estrema Unzione al Padre Stanislao: che il Padre<br />

Ignazio si va rimettendo: e questo nostro P. Vicario 277 sino dai 27 dello scaduto sta<br />

nell’infermeria col suo male de’ piedi senza poter celebrare la santa Messa. Il Terziario<br />

F. Gio. Battista col suo reuma sta fitto sul letto 278 . I Padri padovani scrivono, che<br />

sperano di essere qui a Trento di ritorno per la festa del Corpus Domini. Mi<br />

raccomando, lo riverisco, e resto. Trento 1 giugno 1802.<br />

Suo cord.mo servo in Cristo<br />

F. Crisostomo.<br />

22<strong>61</strong>. 1802<br />

Al P. Gasparo da Campo Vicario di Arco.<br />

R.P.P.C.<br />

In questa mattina ho impetrato dal R.mo signor Provicario, che la P.V.R. possa<br />

dispensare la persona sua penitente dall’impedimento incorso ad petendum debitum etc.<br />

Godo, che col mezzo ordinario della china siasi liberata dalla febbre terzana, e bramo,<br />

che più non venga molestata da somigliante malore. Ieridì ho dato l’Estrema Unzione al<br />

P. Stanislao. Questo nostro P. Vicario sino dai 27 dello scorso sta nell’infermeria col<br />

suo male de’ piedi senza poter celebrare 279 . Il Terziario Fra Gio. Battista pure non può<br />

stare in piedi per effetto di un reuma. Il P. Pietro Antonio finora i mostra quieto. Dalla<br />

prima data della gazzetta trentina di venerdì sembra, che le commissioni debbano<br />

cessare. I Padri nostri padovani scrivono, che sperano d’essere qui di ritorno per la festa<br />

del Corpus Domini. Già saprà, ch’è stato fatto canonico di Trento il sig. Carlo di<br />

Sardagna arciprete di Mori, e nipote ex sorore di monsignor Piccini. Tengo da mandarle<br />

una copia del privilegio sovrano rapporto ai dazi segnato in Insprugg li 5 maggio 1802.<br />

Anche qui abbondiamo di miserie per iscarsezza di Religiosi, specialmente sacerdoti.<br />

Nelle feste la conventuale dee servire di Messa prima. Gl’infermieri sono occupatissimi,<br />

e perciò intoccabili. Ma basta. Per carità mi raccomandi a Dio S.N. e mi creda. Trento 1<br />

giugno 1802.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Crisostomo.<br />

2262. 1802<br />

Al P.Giangiuseppe di Canzolino. Venezia. S. Bonaventura.<br />

R.P.P.C.L.I.C.<br />

Nella sera tarda de’ 29 dello scaduto maggio sono giunte alle mie mani le lettere<br />

della P.V.R. scritte in Bassano, e Padova al P. <strong>Provincia</strong>le, al P. Vicario, ed a me.<br />

Abbiamo sentito con molto piacere il buon accoglimento, ch’è stato loro fatto dai Padri<br />

dell’Alma <strong>Provincia</strong> di s. Antonio, ed il felice principio del loro Capitolo. Bramiamo,<br />

che parimente ritornino felici, e contenti, ed anche presto. Stanno in questa infermeria,<br />

277 P. Gaudenzio.<br />

278 F. Giambattista fu viaticato li 13 giugno domenica della ss. Trinità.<br />

279 Vi stette sino al primo di agosto.<br />

74


oltre i soliti, il P. Pietro Antonio, il P. Ignazio, Fra Giambattista Terziario 280 , il P.<br />

Stanislao, cui ho dato l’Estrema Unzione ieridì, e questo P. Vicario nostro, che per il<br />

suo male de’ piedi non può celebrare la santa Messa sino dai 27 dello scorso. Il P.<br />

Guardiano di Cles guarisce, anzi suppongo, che sia già guarito. Il P. <strong>Provincia</strong>le col suo<br />

P. segretario è nelle Giudicarie, Qui ora siamo tanto pochi, e miserabili, che la nostra<br />

chiesa sembra un deserto. Nelle feste a stento abbiamo quattro Messe. Non so come<br />

faremo la funzione della professa di due novizze, ch’è fissata in S. Chiara per gli otto<br />

del corrente, in cui mancherà eziandio F. Benedetto 281 . Ai 19 del passato maggio è<br />

morto il noto buon Wiser, ma ciò non ostante abbiamo ordine di seguitare la Messa<br />

quotidiana 282 . Il canonico nuovo è l’arciprete di Mori. Bacio la mano al M.R.P.<br />

commissario, anche a nome del P. Vicario, e degli altri Religiosi, ed a Lei m’inchino,<br />

dicendomi. Trento 1 giugno 1802.<br />

Suo div.mo, obb.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

F. Vincenzo Maria di Cles vorrebbe, che gli fosse provveduto un Breviario nuovo,<br />

per cui già il di lui padre ecc.<br />

2263. 1802<br />

Al P. Pietro Paolo da Roncegno Guardiano di Roveredo.<br />

R.P.<br />

L’accerto, che ho ricevuto il privilegio sovrano rapporto ai dazi, speditomi dalla<br />

P.V.R. Le aggiungo poi, che nell’ultimo giorno dello scorso maggio ho dovuto dare<br />

l’Olio Santo al P. Stanislao 283 . Che questo nostro P. Vicario, e F. Giambattista sono<br />

ancora fitti sul letto: e che li nostri PP. Padovani ritorneranno qua per la via di Roveredo<br />

avanti la festa del Corpus Domini, per la quale vogliono essere qui a Trento. La<br />

riverisco divotamente. Trento 2 giugno 1802, colla gazzetta.<br />

2264. 1802<br />

Al Padre Massimo da Volano. Borgo.<br />

Carissimo Fratello.<br />

Nel giorni 31 ed ultimo dello scorso mese ho dato l’Olio Santo al P. Stanislao.<br />

Rapporto agli altri nostri ammalati non c’è novità. Scrivono da Padova li nostri Padri<br />

Capitolari, che ritorneranno qua per la via di Verona, e Roveredo innanzi la festa del<br />

Corpus Domini. Colla prima occasione opportuna spedirò al vostro P. Guardiano il<br />

privilegio sovrano autentico rapporto ai dazi, segnato in Insprugg ai cinque dello<br />

scaduto maggio: nel qual mese ai 25 in Lomaso è morto quell’arciprete: ed ai 28 da<br />

questo R.mo Capitolo colla maggioranza de’ voti fu eletto canonico di Trento l’arciprete<br />

di Mori Carlo Sardagna nipote di monsignor Piccini. Sia lodato Gesù Cristo. Trento 2<br />

giugno 1802, colla gazzetta.<br />

P.S. Ieridì il signor abate Giuseppe Ciurletti nuovo cerimoniario vescovile mi ha<br />

confermato nell’impegno di rubricista, e calendarista vescovile.<br />

280<br />

F. Giambattista è morto li 14 giugno 1802 alle cinque della sera.<br />

281<br />

L’abbiamo fatte coll’aiuto di Dio S.N.<br />

282<br />

Vedi sotto num. 2323.<br />

283<br />

Gli ho raccomandato l’anima nel giorno 3 di giugno.<br />

75


2265. 1802<br />

Alla cancelleria vescovile di Bressanone.<br />

Ego infrascriptus Minister, et servus Franciscanorum <strong>Provincia</strong>e Sancti Vigilii,<br />

universis, et singulis, ad quos spectat, notum facio, ac testor, quod dilecti in Christo<br />

Fratres Benedictus a Sancto Lucano, natus die 19 ianuarii anno 1778 diaconusque a die<br />

19 aprilis proxime praeteriti, ac Ioannes Baptista a Bedullo 284 , natus die 6 februarii<br />

anno 1777 itidem diaconus a die 25 praefati aprilis, ambo dictae <strong>Provincia</strong>e alumni,<br />

pluries in suscepto diaconatus Ordine ministrarunt, et novisime per octiduum<br />

spiritualibus exercitiis vacaverunt. In quorum fidem praesentes literas dedi Tridenti in<br />

conventu sancti Bernardini die 3 iunii 1802.<br />

L.+S. Fr. Ioannes Evangelista a Stenico Minister <strong>Provincia</strong>lis.<br />

2266. 1802<br />

Al P. Gio. Evangelista di Stenico Ministro <strong>Provincia</strong>le. Campo.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Nel punto, in cui stava per mandare alla posta le lettere, ho ricevuto quella di<br />

V.P.M.R. e quindi ho potuto spedire le due inchiuse per Roveredo, e Cavalese. Dalla<br />

posta poi ieridì ho ricevuto di ritorno da Insprugg il nostro Direttorio monastico per<br />

l’anno 1803, approvato, ed intatto, colla giunta di un ordine nuovo Presidiale, che in<br />

avvenire col manoscritto per l’anno seguente si mandi all’eccelso Governo un<br />

esemplare del Direttorio dell’anno corrente. Ho pure ricevuto il dispaccio roveretano<br />

risguardante i lettori, che qui troverà compiegato. In oltre ho ricevuto dal P. Guardiano<br />

di Roveredo il privilegio sovrano rapporto ai dazi, segnato in Insprugg ai cinque dello<br />

scorso maggio. A tenore dell’istruzione datami dal P. segretario manderò a Borgo<br />

l’autentico, ed una copia fatta da Fra Vincenzo Maria a Arco. L’altrieri è venuto apposta<br />

a questo convento il sig. abate Giuseppe Ciurletti nuovo cerimoniario vescovile, e mi ha<br />

confermato ultroneamente nell’impiego di calendarista vescovile. Il P. Stanislao è<br />

agonizzante. Il P. Vicario principia a stare men male, e ad alzarsi. In questo coro è<br />

succeduto più volte in questi giorni, che ha dovuto fare da ebdomadario un chierico,<br />

cosa, che suppongo non esser mai succeduta negli anni scorsi. Nelle feste a stento<br />

abbiamo quattro Messe. S’affretti dunque la P.V.M.R. nell’accettare novizzi. La<br />

stagione s’avanza. Prometta loro di vestirli quando ritroverà luogo. C’è speranza, che il<br />

Signor Iddio sia per darci qualche consolazione. Il nuovo arciprete di Roveredo<br />

(Giacomo Tabarelli) s’è congratulato perciò con noi 285 . Mi vien detto, che qui c’è un<br />

chierico scolare bramoso di farsi nostro Frate. Oggidì Fra Benedetto fu esaminato intus<br />

et foris per il sacerdozio 286 ; ed io tengo tutto preparato per lui, e per F. Giambattista,<br />

onde possano portarsi a Bressanone. Lunedì sera egli andrà a Mezzo Lombardo, e<br />

martedì con Fra Leonardo a Egna 287 . Dalla lettera del P. Giangiuseppe, che le spedisco<br />

284 Bedulium anno 1773 in pagella comunionis paschalis. Bedullunm plebis Pineti anno 1644 et<br />

q680. Bethulum Pineti anno 1773 typis editum. Bedulum plebis Pineti an. 1789, et 1793, editum. Betulla,<br />

arbor Calepinus. La Betula, quale i trentini chiamano Bedollo. Matthiolus in Dioscoridem Lib. 1, cap. 91;<br />

Bedullum pagus dioecesis Regiensis anno 1092 in literis Clementis tertii antipapae.<br />

285 Vedi sotto num. 2318, 2320, 2322, 2333, 2334.<br />

286 Dall’abate Francesco Zucchelli per la Curia ecclesiastica.<br />

287 F. Battista disse la sua prima Messa in Bolgiano li 13 giugno, festa della ss. Trinità senza canto,<br />

ma con un gran concorso di gente. Fra Benedetto la cantò ivi nello stesso giorno colla musica della<br />

Collegiata, e con un concorso straordinario: senza però alcuna sposa, essendo stato levato quell’abuso [La<br />

sposa in parola era la signorina che accompagnava all’altare il neon sacerdote, secondo una consuetudine<br />

dell’Alto Adige, praticata anche nel 1952 nella valle Gardena]<br />

76


qui rinchiusa, intenderà il buon esito del Capitolo padovano, ed il tempo, in cui sperano<br />

di essere qui a Trento, giacché altrettanto ha scritto a noi. Genuflesso la prego della sua<br />

paterna benedizione, e col bacio delle sacre mani mi professo ecc. Trento 3 giugno<br />

1802.<br />

2267. 1802<br />

Al P. Lattanzio da Moena. Cavalese.<br />

Rev. Padre lettore S.L.G.C.<br />

Da un’altra mia de’ 31 dello scorso avrà inteso, che ho ricevuto i richiesti attestati,<br />

e che ho dato l’Olio Santo al P. Stanislao. Ora le notifico, che il medesimo Padre<br />

stassene ancora in agonia: e che Fra Benedetto lunedì sera porterassi a Mezzo<br />

Lombardo per essere martedì a Egna, ed unirsi a Fra Gio. Battista. L’avverto poi, che<br />

per non recare troppo incomodo, e dispendio ai nostri Padri di Bressanone, porti seco il<br />

detto ordinando un fazzoletto bianco, il quale dee servire per legare al medesimo le<br />

mani unte, e poi rattiensi dagli assistenti dell’ordinatore. Per la spesa delle due candele<br />

di mezza libbra l’una, Fra Benedetto porterà ai detti Padri del tabacco provveduto in una<br />

bottega. L’avviso in oltre, che il P. <strong>Provincia</strong>le a voce, ed in iscritto ha conceduto, che il<br />

mentovato F. Benedetto possa venir a cantare la sua prima Messa in Cavalese, qualora<br />

così bramino, e vogliano i di lui parenti 288 . Nel qual caso egli vorrebbe cantarla nel<br />

martedì dopo la Trinità, cioè ai quindici del corrente. Mi raccomando, la riverisco, e<br />

resto. Trento 3 giugno 1802, di notte. La ringrazio della nota rapporto a Fra Cosmo.<br />

Di V.P.R. cui aggiungo che F. Benedetto aspetta risposta dall’oste di S. Lugano per<br />

mezzo di F. Giambattista circa il venir, o non venir a Cavalese, e circa il giorno.<br />

Div. mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

2268. 1802<br />

In vigore della presente, che servirà di valida obbedienza, il Padre Fra Benedetto da<br />

San Lugano potrà portarsi a Cavalese per celebrare in quella nostra chiesa di san Vigilio<br />

le sue primizie sacerdotali: dopo di che più presto, che gli sarà possibile, farà ritorno al<br />

convento di sua collocazione. Il Signor Iddio lo benedica, e l’accompagni 289 . Dato nel<br />

nostro convento di san Bernardino appresso Trento li 4 giugno 1802.<br />

L.+S. F. Gio. Evangelista da Stenico Ministro <strong>Provincia</strong>le.<br />

2269. 1802<br />

Al P. Giangiuseppe da Canzolino. Verona. S. Antonio 290 .<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

Spero, che avrà ricevuto un’altra mia, indirizzata mercoledì a Venezia. Ora le<br />

aggiungo, che in questa notte all’una, ed un quarto il P. Stanislao è spirato, ed ha resa al<br />

Creatore l’anima sua. In questa mattina canteremo per lui una santa Messa, e dopo la<br />

Compieta gli faremo l’esequie. Stentatamente però, perché siamo troppo pochi 291 .<br />

288<br />

Ha conceduto a me il fargli l’obbedienza.<br />

289<br />

Ė partito da Trento per Melombardo nella sera de’ 7 giugno: ma non poté passare il Porto alla<br />

Nave per esser troppo alto l’Adige. Andò dunque diritto verso Egna. Fu ordinato in Bressanone li 12<br />

giugno. Cantò la sua prima Messa li 13 in Bolgiano. Ritornò a Trento li 23 giugno.<br />

290<br />

Fu di ritorno in Trento col P. Guardiano li 16 giugno di sera il P. Giangiuseppe, che poi li 24<br />

giugno partì per Mezzo Lombardo, dove starà di famiglia. Ma vi stette poco. Andò in Arco.<br />

291<br />

Fu seppellito nel dì 5 alle 6 e un quarto di sera, per essere vigilia della Pentecoste. Fu aperto, e<br />

trovato senza fiele, e col piloro ristretto.<br />

77


Bramiamo, che le Paternità Loro sieno qui presto di ritorno. Sono riverite da casa<br />

Schrecchia, ed io col bacio delle sacre mani al M.R.P. commissario, a Lei fo riverenza,<br />

e mi dico. Trento 5 giugno 1802.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Crisostomo.<br />

2270. 1802<br />

Al Padre Guardiano di Melombardo.<br />

Rev. Padre S.L.G.C.<br />

Incombenzato dal mio Padre Superiore accidentale, fo sapere alla P.V.R. che oggidì<br />

circa l’una, ed un quarto della mattina, in questa infermeria, munito de’ santi<br />

Sacramenti, e rassegnatissimo, dopo un’agonia lunga sì, ma quietissima, rese al Signore<br />

l’anima sua il nostro Padre Stanislao Perugini di Nago, Vicario attuale di Cavalese, in<br />

età di anni 52, mesi 8, giorni 12. Lo raccomando poi alla P.V.R. ed a tutta la religiosa di<br />

lei famiglia, perché co’ suffragi statutari, e con altri di supererogazione, di cui certo si è<br />

reso degno colla sua vita religiosa, e colle sue fatiche in pro, e vantaggio della comune<br />

nostra santa Madre Religione, vogliano tutti aiutarlo appresso Sua Divina Maestà in<br />

caso, che per effetto della fievolezza umana, ne fosse bisognoso. E raccomandando<br />

anche me stesso, la riverisco, e resto. Trento 5 giugno 1802.<br />

Di V.P.R. Div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

==============================================================<br />

Nota. Fu scritto: All’Inclito Imperiale Regio Ufficio Circolare di Roveredo, nel 1802.<br />

All’Inclito Imp. Reg. Uff.o Circolare ai Confini d’Italia. Roveredo.<br />

==============================================================<br />

2271. 1802<br />

Al P. Prosdocimo di Cavalese Vicario di Pergine.<br />

Rev. Padre S.L.G.C.<br />

Da questa posta il P. Ignazio in questa sera ha ricevuto il qui rinchiuso piego venuto<br />

da Insprugg per mezzo del carrozzone: ed io per commissione del medesimo l’indirizzo<br />

alla P.V.R. Ella stessa vedrà, che riguarda Messe ecc. 292 . Suppongo, che saprà la morte<br />

del fu Padre Stanislao seguita ieri per difetto del piloro: e l’avviso, che in breve sentirà<br />

eziandio la morte già succeduta del genitore del nostro Padre Damasceno 293 . La<br />

riverisco, e sono. Trento 6 giugno 1802 294 . Favorirà poi della ricevuta.<br />

Suo obbl.mo servo<br />

F. Crisostomo.<br />

2272. 1802<br />

Al Papa Pio Settimo. Roma.<br />

Beatissimo Padre.<br />

Fra Gio. Evangelista da Stenico Ministro <strong>Provincia</strong>le de’ Minori Riformati di<br />

Trento, ed oratore umilissimo della Santità Vostra, espone riverentemente, che ha due<br />

Religiosi professi diaconi, nominati Fra Gio. Pio da Moena, nato li 15 febbraio 1780, e<br />

Frat’Arcangelo Maria da Tassullo, nato li 9 aprile 1780 e bramando, che nelle prossime<br />

Tempore autunnali possano essere promossi al sacerdozio, attesa la sua tanto grande<br />

292 Fiorini 52, carentani 30 in cedole.<br />

293 Tonina vigolano.<br />

294 Spedita die 7 per Capellet.<br />

78


scarsezza di sacerdoti, cagionata dalla mortalità, e dalla lunga proibizione del vestiario,<br />

che non può supplire ai suoi motti, e vari impegni di ministeri sacri per servizio de’<br />

popoli, supplica umilissimamente la S.V. che per grazia speciale voglia degnarsi di<br />

dispensarli da tutto quel tempo, che loro manca per compimento dell’età canonica. Per<br />

la qual grazia ecc. Dato in Trento, nel convento di s. Bernardino li 7 giugno 1802.<br />

NB. Al primo mancano mesi 16, e giorni. Al secondo mancano mesi 18, e giorni.<br />

Fuori. Alla Santità di Nostro Signore<br />

Pio Papa Settimo<br />

Per<br />

Il <strong>Provincia</strong>le de’ Minori Riformati<br />

di Trento.<br />

Nota 1. A F. Gio. Pio mancano mesi 16, e giorni 28.<br />

A F. Arcangelo mancano mesi 18, e giorni 22.<br />

Nota 2. A F. Pio mancano mesi 16, e giorni.<br />

A F. Arcangelo mancano mesi 18, e giorni.<br />

Vide To. 5 nostri Codicis Diplom. num. 1084.<br />

Vide infra num. 2284.<br />

Ho ricevuto due Brevi li 27 settembre 1802, dati in Roma li 17 settembre, co’ quali a F.<br />

Pio vengono donati mesi 15, e giorni 10, ed a F. Arcangelo mesi 15, e giorni 12. Vide<br />

To. 5 Cod. diplom. n. 1090.<br />

Vedi sotto num. 2284, e 2407.<br />

2273. 1802<br />

Al P. Gasparo da Campo Vicario di Arco.<br />

R.P.<br />

A tenore dell’instruzione datami dal Padre segretario le spedisco qui compiegata<br />

una copia sincera del privilegio sovrano rapporto ai dazi 295 , segnato in Insprugg ai<br />

cinque dello scorso maggio, dovendo mandare a Borgo l’originale. Cosa debba Ella fare<br />

di tal copia l’avrà inteso dal detto Padre segretario. Bramo, che le giunga diritta, ed<br />

intatta: e riverendola resto. Trento 7 giugno 1802.<br />

Suo div.mo servo<br />

F. Crisostomo.<br />

2274. 1802<br />

Al medesimo Padre Gasparo. Arco.<br />

Rev. Padre Vicario S.L.G.C.<br />

Supponendo, che avrà ricevuto l’avviso della morte del fu nostro Padre Stanislao<br />

Perugini di Nago, datogli dal P. Agostino superiore accidentale, per commissione del<br />

medesimo gli aggiungo, che la P.V.R. resta pregata di voler insinuare la detta morte,<br />

qualora non l’abbia già fatto, ai signori parenti del Religioso defunto. Con questa<br />

occasione le fo sapere, che insieme colla presente consegno alla posta una copia del<br />

privilegio sovrano, rapporto ai dazi, colla direzione alla P.V.R., e che qui sappiamo<br />

essere morto ultimamente il genitore assai vecchio del nostro P. Damasceno Guardiano<br />

di Campo. Aspettiamo, che per il Corpus Domini siano qui di ritorno da Padova li nostri<br />

Padri Guardiano, e Giangiuseppe; ed io riverendola mi dico. Trento 7 giugno 1802.<br />

Suo div.mo servo F. Crisostomo.<br />

295 Fatta da F. Vincenzo Maria di Clesio.<br />

79


2275. 1802<br />

Al Padre Guardiano di Borgo.<br />

Rev. Padre.<br />

Secondo l’instruzione datami dal Padre segretario innanzi,che partisse di qui per le<br />

Giudicarie, spedisco alla P.V.R. qui compiegato il privilegio sovrano rapporto ai dazi 296 ,<br />

dopo che ho mandato una copia sincera del medesimo al Padre Guardiano di Arco.<br />

Favorirà poi d’assicurarmi d’averlo ricevuto, per ogni evento, che potesse succedere di<br />

restare o arenato, o smarrito. La riverisco, e sono. Trento 8 giugno 1802 297 .<br />

Suo div. servo in Cristo.<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

Nota. All’Osteria dei Gobbi nella Contrada di s. Giovanni di Trento ogni settimana<br />

d’ordinario capita un cavallaro, detto il Pernis, di Lundo, ora 1802 abitante in Campo<br />

Lomasino, uomo sicuro, e servizievole.<br />

2276. 1802<br />

Nel santissimo nome di Dio Signor Nostro.<br />

Io Michelina Tommasi ex-Clarissa protesto, ed avviso, essere mia intenzione, e<br />

volontà risoluta, che restando dopo la mia morte qualche danaro di ragione mia deposto<br />

nelle mani di misser Domenico Malpaga, masadore dell’Ill.mo signor Lodovico<br />

Particella presso san Francesco, sia tutto impiegato, e speso in pro, e vantaggio<br />

dell’anima mia, con fare, che per la medesima siano celebrate tante sante Messe da’ RR.<br />

Padri Riformati del convento di san Bernardino. Così avviso, ed ordino, corroborando<br />

questo scritto colla mia soscrizione di proprio pugno, e col mio solito sigillo, nella casa<br />

di mia abitazione appresso san Bernardino gli otto di giugno 1802.<br />

L.+S. Io Michelina Tommasi Ex-Clarissa di proprio pugno 298 .<br />

2277. 1802<br />

A monsignor Vicario Generale di Trento.<br />

Monsignore Ill.mo, e R.mo.<br />

Orsola Schreck oratrice umilissima di V.S.Ill.ma, e R.ma, espone riverentemente,<br />

che per le sue abituali infermità le riesce troppo incomodo, e difficile l’andare alle<br />

chiese pubbliche per ricevere la sagrosanta Eucaristia, succedendole per lo più degli<br />

svenimenti. Perciò supplica umilmente V.S.Ill.ma, e R.ma, che voglia degnarsi di<br />

concederle la facoltà di poter essere comunicata, e reficiata colla detta Eucaristia nella<br />

sua cappella domestica. Per la qual grazia ecc.<br />

Viva voce id libenter indulsit dominus Vicarius, me petente, die 9 iunii anno isto<br />

1802.<br />

2278. 1802<br />

Pro memoria.<br />

Oggidì 9 giugno 1802 il signor abate Bernardino Festi di Trento, con un suo<br />

viglietto mi ha proposto questo quesito: Se occorresse nel giorno della ss. Trinità in<br />

vece di questa i santi Primo, e Feliciano, si ricerca, se questi in detto giorno<br />

escluderebbero l’ottava della Pentecoste. Io dunque sullo stesso viglietto ho scritto:<br />

296 Vide To. V Diplom. n. 1082.<br />

297 Spedita per Isidoro li 9 giugno. Ricevuto in Borgo avanti li 12.<br />

298 Vedi sotto To. VII epist. 3265.<br />

80


“Rispondo, che i detti Santi, quand’anche fossero doppi di prima classe, non potrebbero<br />

escludere l’ottava della Pentecoste nel giorno della ss. Trinità, perché tale ottava non<br />

corre nella domenica della ss. Trinità, essendosi finita nel sabato precedente ai vespri<br />

esclusive. Aggiungo, che la domenica della ss. Trinità dee celebrarsi ut ibi,<br />

coll’esclusione anche de’ doppi di prima classe occorrenti, come ho notato nel<br />

Direttorio ai 4, ed ai 12 del corrente giugno”.<br />

Intorno a ciò nello stessissimo tempo mi ha scritto anche il Padre Vincenzio<br />

Maccani di Cles Minor Conventuale, Vicario parrocchiale a s. Maddalena di Trento, ed<br />

io parimente ho scritto sul di lui viglietto: “Rispondo, esser vero, che la Pasqua, e la<br />

Pentecoste non ha il giorno ottavo della così detta ottava, terminandosi essa nel sabato<br />

avanti: ma è falso, che nel giorno ottavo dopo la Pasqua, e la Pentecoste si possa fare<br />

l’officio d’un Santo semplice, verbi gratia de’ santi Primo, e Feliciano, perché il detto<br />

giorno ottavo essendo domenica esclude l’officio (non però la commemorazione) de’<br />

semplici. Aggiungo poi, che tal giorno ottavo è impedito rispettivamente dalla domenica<br />

in Albis, e dalla domenica della ss. Trinità, le quali escludono qualunque altro officio,<br />

anche di prima classe occorrente, siccome colle rubriche del Breviario romano ho<br />

avvisato nel Direttorio diocesano ai 10, e 24 d’aprile: ed ai e, e 12 del corrente giugno.<br />

2279. 1802<br />

Al P. Gio. Evangelista Ministro <strong>Provincia</strong>le in Campo 299 .<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Sperando, che la P.V.M.R. avrà ricevuto le cose, che le ho spedito, tutte unite, colla<br />

data de’ 3 del corrente, ed anche la lettera del P. Agostino annunciatrice della morte del<br />

P. Stanislao, seguita nella mattina dei cinque all’una, ed un quarto passato, le notifico,<br />

che Fra Benedetto è partito per Bressanone lunedì sera: che martedì abbiamo fatto la<br />

funzione di due professe in Santa Chiara: che oggidì ho dato allo stampatore Monauni il<br />

manoscritto del nostro Direttorio monastico; ed a monsignor Vicario Generale il<br />

memoriale per impetrare da Roma la dispensa dall’età canonica ai noti sue nostri<br />

chierici, al quale il medesimo monsignor aggiugnerà un suo attestato del bisogno<br />

allegato 300 . Ho pure spedito ai Padri Guardiani di Arco, e Borgo il privilegio sovrano<br />

rapporto ai dazi. Fra Pio però è stato due volte da me a protestarsi contrario<br />

all’accennata dispensa. Io ho lodato il di lui sentimento, ma insieme l’ho esortato ad<br />

ubbidire. Non farò la spedizione del predetto memoriale sin che non sarammi data<br />

l’incombenza, e la direzione, perché non so a chi mandarlo, e cosa possa promettere.<br />

Bensì spero, che occorrendo, ci farà una cambiale per Roma il sig. Rungg, come l’altra<br />

volta. De’ PP. padovani nulla sappiamo di nuovo. Il P. Vicario ora dice Messa. La prego<br />

della sua paterna benedizione ecc. Trento 9 giugno 1802.<br />

In questa sera il P. Pierantonio è stato da S.E. Conte canonico arcidiacono di Spaur,<br />

chiamato iersera con lettera indiritta al P. Guardiano.<br />

Il chierico secolare, di cui le ho fatto cenno in altra mia, vorrebbe essere accettato,<br />

ed anche vestito presto presto 301 . Egli è noto soltanto a Fra Vincenzo, e non vuole, che<br />

altri sappiano la di lui risoluzione. Io non so il perché. La prego di qualche risposta<br />

intorno a questo.<br />

299 Tridentum venit die XV iunii.<br />

300 Questo attestato può leggersi nel mio To. V, Cod. diplom.,. num. 1084.<br />

301 Poi mutò sentimenti.<br />

81


In questa sera de’ 10 non è ancora venuto qua da Cles il solito butiro. Forse per<br />

causa dell’Adige troppo alto. In vano abbiamo pur aspettato il Padre Giannantonio 302 .<br />

2280. 1802<br />

Al padre Wenceslao da Pradazzo. Pergine.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

Eccolo prontissimamente servito colla proroga richiesta delle sue patenti. Bramo di<br />

poterlo servire anche nel tempo futuro nello stesso modo: e raccomandandomi ad Aras,<br />

lo riverisco, e mi dico. Trento 13 giugno 1802.<br />

Suo div.mo servo in Cristo<br />

F. Crisostomo.<br />

Nota. Li 12 furono prorogate ad triennium le patenti confessionali spiranti ai 17 da<br />

monsignor Vicario. Una è per le confessioni generarli.<br />

2281. 1802<br />

Al padre Attanasio de’ Gasperi da Sardagna. Borgo.<br />

R.P.P.C.<br />

Non ho risposto alla lettera, che la P.V.R. dice d’avermi spedito negli ultimi giorni<br />

dello scaduto maggio per mezzo del noto Isidoro Bortolamedi, perché non è pervenuta<br />

alle mie mani, e non la ho veduta. Ora dunque a vista della seconda ricevuta iersera<br />

sonomi portato alla libreria, ed ho rilevato, che in essa non fu mai, e non vi è la ricercata<br />

opera del Padre Gio. Antonio Bianchi da Lucca Minor Osservante, intitolata della<br />

podestà, e polizia 303 della chiesa contro le nuove opinioni di Pietro Giannone, il di cui<br />

tomo sesto, ed ultimo fu stampato in Roma l’anno 1751 in 4° e trovasi lodato nella<br />

Storia letteraria d’Italia To. 3, pag. 55, edit. Ven. 1752. Spiacemi, che non posso servir<br />

meglio il lodatomi signore (Francesco dottore Trogher), e facendole noto, che ieridì<br />

abbiamo comunicato per Viatico il Terziario Fra Giambattista d’Aldeno, mi<br />

raccomando, la riverisco, e resto. Trento 14 giugno 1802.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo, ed amico<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

P.S. Iersera fu chiamato in Sardagna per quel R.S. curato Antonio Zanolino il<br />

nostro P. lettore Sisinnio Maria con un infermiero (F. Pietro); ma ora sta meglio.<br />

L’Adige oggidì soltanto ha lasciato passare il nostro Terziario di Metz Fra Leonardo di<br />

Tesero colla carità pericolante (di butiro sollando) ed ancora stentatamente. Fra<br />

Giambattista è morto in questa sera de’ 14 alle cinque, già munito de’ santi Sacramenti.<br />

2282. 1802<br />

Al padre Giangiacomo da Tiarno. Roveredo. Ai PP. Riformati.<br />

Al padre Giangiacomo.<br />

F. Giangrisostomo gli fa sapere, che F. Gio. Battista Liberi d’Aldeno Terziario<br />

innanzi di pensare alla morte sua 304 (seguita iersera, dopo d’essere stato sagramentato)<br />

gl’ingiunse di scrivere alla P.V.R. e di pregarla, che volesse dire a F. Raimondo di<br />

Romallo, che gli mandasse il suo tabacco 305 . Con questo egli eseguisce la mente del<br />

302 Questi venne nella sera degli undici.<br />

303 Non già della Politica, come ha scritto il P. Attanasio.<br />

304 Per idropisia conosciuta in fine.<br />

305 Il tabacco non venne a Trento.<br />

82


defunto, e la riverisce. Trento 15 giugno, colla gazzetta. NB. Il Battista ultimamente fu<br />

cuoco nel convento di Roveredo.<br />

P.S. Questo P. Vicario è ancora nell’infermeria.<br />

2283. 1802<br />

Al P. Stanislao Küepach 306 Guardiano de’ Riformati di Ala d’Insprugg.<br />

Admodum Rev. ac Religiosissime Pater.<br />

Monitum te volo, P.A.R. quod expetitos a te libros modo teneo: quodque illos bene<br />

compactos et involutos propediem laudabili huic imperialis, ac regiae Postae officio<br />

tradam 307 , ut per currum hebdomadarium, qui vulgo dicitur la Carrozza di Posta, et il<br />

Carrozzone, ad te, tuasque sacras manus transmittantur. Qorum valor, ac pretium est<br />

florenorum quatuor, et crucigerorum quadraginta duorum, qui ut istic haereant, et<br />

serventur ad computum eorum, quos pro regii salis transvectione nos conferre<br />

tenebimur, suadeo, et moneo. Quod autem iidem libri tramite recto, illaesique ad te<br />

perveniant, utque te D.O.M. diu sospitem servet, ferventer, et ingenue opto. Tridenti, in<br />

conventu sancti Bernardini die 16 iunii 1802.<br />

A.R.P.R.<br />

Devinctissimus servus in Christo<br />

F. Io. Evangelista a Stenico<br />

Minister <strong>Provincia</strong>lis.<br />

Extra. Admodum Reverendo, ac Religiosissimo Patri<br />

Patri Stanislao Küepach Guardiano<br />

Patrum Franciscanorum Hallae.<br />

Insprugg<br />

Halla<br />

ad Patres Franciscanos.<br />

NB. Nel 1775 nel convento d’Insprugg difese Positiones philosophicas ex<br />

praelectionibus P. I, Iacobi a Buteto Schwegerle lectoris, R.F. Stanislaus Küebacher,<br />

con due altri Frati Placido Mohr, Marco Hilò.<br />

2284. 1802<br />

Pro memoria.<br />

Il memoriale, di cui sopra num. 2272, colla raccomandazione di monsignor Vicario<br />

descritta nel To. V Codicis diplom. num. 1084, fu spedito a Roma da me li 23 giugno<br />

1802 per la posta con una lettera dell’Ill.mo, e R.mo signor Conte Carlo Pompeati<br />

canonico, e scolastico di Trento indiritta all’Ill.mo sig. sig. padrone colendissimo Il sig.<br />

ab. Giovanni Adorni Uff.e della Dataria apostolica etc. Roma, la quale si è del tenore<br />

seguente:<br />

Ill.mo sig. sig. padrone colendissimo.<br />

Se mai ho pregato V.S. Ill.ma d’una grazia con energia e con ansia, egli è<br />

certamente in quest’oggi, Il P. Ministro <strong>Provincia</strong>le de’ Minori Riformati di Trento<br />

ricorre al Santo Padre per la dispensa dell’età a favore de’ due suoi Religiosi diaconi,<br />

che aspirano al sacerdozio, e mi fa le obbliganti istanze, perché raccomandi tal suo<br />

ricorso alla protezione di V.S.Ill.ma. Sarei un perfido un ingrato un crudele, se non mi<br />

306 Stanislao d’Innichen.<br />

307 L’involto fu consegnato alla posta nel dì 21 giugno: cioè al sig. controlore. Fu ricevuto in Ala,<br />

come ricavo dalla lettera data il primo di luglio dal P. Guardiano.<br />

83


prestassi all’inchiesta, attesoché da questi PP. Minori Riformati, mentr’era parroco, pel<br />

corso di trenta e più anni fui sempre assistito in tutti i bisogni con carità e con zelo<br />

particolare. L’ho detto, lo dico, e lo dirò costantemente in faccia al Cielo e al mondo,<br />

che dopo i genitori le maggiori obbligazioni io le ho ai Gesuiti, ai Riformati, ed a<br />

V.S.Ill.ma. La prego adunque coi più vivi sentimenti dell’animo mio di fare, che venga<br />

esaudito il ricorso del prefato P. <strong>Provincia</strong>le, il quale comunemente qui è riputato vir<br />

Deo ac scientia Sanctorum plenus. Ma ciò non basta. La prego inoltre di adoperarsi,<br />

affinché vengano condonate le spese. Trattasi di esaudire poveri Frati mendicanti di s.<br />

Francesco, che vivono di limosine, e non posseggono nulla. Voglio quindi sperare, che<br />

non rimarranno defraudate le mie preghiere. Ad ogni modo, quand’anche gratis se ne<br />

ottenga la grazia, V.S.Ill.ma sarà indennizzata per mezzo mio in tutto quello che avrà<br />

esposto, e si compiacerà insinuarmi. Caro carissimo sig. abate, mi scusi se così di<br />

frequente le sono molesto. Incolpi il suo bel cuore. Il sacerdote ottuagenario Giuseppe<br />

Pasi ecc. Aspetto con premura la grazia pe’ sindaci di Cognola: e così pure la dispensa<br />

matrimoniale in primo grado pel Gozzer, com’anche la dispensa d’età pe’ chierici ecc.<br />

Le raccomando l’affare di Pergine ecc, ecc. In somma fretta le bacio le mani<br />

protestandomi con effusione di cuore. Trento 22 giugno 1802.<br />

Di V.S.Ill.ma<br />

Um.mo, ed obb.mo servidore<br />

Il canonico Pompeati.<br />

2285. 1802<br />

Al P. Massimo da Volano. Borgo 308 .<br />

Sia lodato Gesù Cristo S.N.<br />

Oggidì è venuto da Dro un reverendo con un grosso rotolo di carte antiche, e con<br />

ordine di pregarmi, che volessi andare in quel paese a scuotere la polvere da’ documenti<br />

di quell’archivio pubblico. Io però senza verun indugio gli ho risposto, che non posso<br />

servirlo coll’andare là, e coll’intraprendere un tal impegno, perché ho per le mani un<br />

altro archivio pubblico, cioè quello dell’Orfanotrofio di questa città, e temo di non viver<br />

tanto, che possa terminare la incominciata fatica: massimamente avendo anche più altri<br />

affari non dispensabili. Tutti mi dicono, che facciami aiutare, ma non trovo chi possami<br />

aiutare, perché tutti sono troppo occupati. Rapporto alle rubriche penso di provare, se<br />

sia per potermi succedere il P. Giannantonio da Moena, già che ora sta qui 309 . Io<br />

lavorerò finché il Signor Iddio mi darà il potere. Pregatelo, che me lo doni lungamente a<br />

gloria sua, e servizio della nostra madre <strong>Provincia</strong>. Amen. Trento 22 giugno 1802, colla<br />

gazzetta.<br />

Nota. Il Reverendo si è don Francesco Adelpreto Michelotti di Drone 310 . Le carte<br />

sono degli anni 1290, e 1291. Può vedersene il principio nel mio Cod. diplom. To. V, n.<br />

187.<br />

2286. 1802<br />

Al Padre Gio. Evangelista Ministro <strong>Provincia</strong>le. Cles 311 .<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

308 Vide infra num. 2550.<br />

309 Il P. Giovanni Antonio non può<br />

310 Ora 1805 curato delle Olle presso Borgo di Valsugana.<br />

311 Ė partito da Trento li 21 giugno.<br />

84


In questa mattina è ritornato il P. Benedetto neomista, per la Dio grazia sano. Ho<br />

portato un altro fagottino di seta da tingere per le monache di Bressanone, le quali<br />

mostrarono molto aggradimento della tintura dell’altra. Io lo manderò al P.<br />

Giangiacomo a Roveredo, perché faccia come coll’altro: ed occorrendo farò soddisfare<br />

ecc. Le dette monache le mandano 24 abitini 312 . Io penso, che prestano assistenza in<br />

cura d’anime tutti li sacerdoti del convento di Roveredo, chi più, chi meno. Il P.<br />

Celestino consacra, comunica, dice Messa, fa dir Messe, assiste a moribondi ecc. La<br />

prego della sua paterna benedizione ecc.. Trento 23 giugno 1802. La lettera del<br />

canonico Pompeati è superlativa. Ne ho fatto copia.<br />

Nota. Ho scritto quell’Io penso, perché gli mando compiegato un dispaccio<br />

Circolare di Roveredo de’ 10 giugno 1802, in riga d’un ordine dell’Eccelso Governo de’<br />

15 maggio. con cui il P. <strong>Provincia</strong>le viene incaricato di consegnare all’ufficio del<br />

Circolo di Roveredo la Nota specifica di que’ suoi Religiosi sacerdoti del suo convento<br />

di Roveredo, che al presente prestano in Roveredo assistenza in cura d’anime. Ė<br />

soscritto il Bar. Pizzini. Manca la soscrizione del segretario. Il dispaccio porta il num.<br />

3027, Eccl. 263.<br />

2287. 1802<br />

Al P. Giacinto Larcher Guardiano di Bolgiano 313 .<br />

Admodum Reverende, Religiosissime, et colendissime Pater.<br />

Quibus verbis exhibeam tibi P.A.R. sensum animi mei, novis charitatis, ac<br />

beneficentiae signis onusti, prorsus nescio. Reliquum igitur mihi est, ut aliter non valens<br />

favores tuos in Fratres meos, nominatim in neo-sacerdotes Benedictum a Sancto<br />

Lucano, et Baptistam a Bedullo conlatos remunerari, saltem gratum, ac devinctum me<br />

profiteor, prout hisce ipsis profiteor. Deus Optimus Maximus, intercedente sancto<br />

Vigilio patrono nostro, erit pro me remunerator. Quid ultra dicam non habeo. Ceterum<br />

si quid umquam et ego in tui gratiam praestare potero, praestabo certe, ac perlibenter.<br />

Interim vero, ut diu feliciterque valeas opto, et exoro. Tridenti apud sanctum<br />

Bernardinum die 24 iunii A.D. 1802.<br />

A.R.P.T. 314<br />

Deditissimus servus in Christo<br />

F. Ioanens Evangelista a Stenico<br />

Minister <strong>Provincia</strong>lis.<br />

E Tridento<br />

Extra. Admodum Rev. Relig.mo et colendissimo Patri<br />

Patri Hyacinto Larchero<br />

Guardiano PP. Franciscanorum Bulsani.<br />

Bulsanum.<br />

Nota. Il detto padre Guardiano ha voluto, che, che gli accennati due sacerdoti<br />

novelli celebrino le loro primizie in Bolgiano li 13 giugno, festa della ss. Trinità. Il P.<br />

Battista celebrò senza canto alle sei: ed il P. Benedetto alle dieci colla musica della<br />

Collegiata. A tutte e due le dette Messe fuvvi un concorso straordinario di fedeli.<br />

Tralascio il resto.<br />

312 Li ho dati al P. segretario.<br />

313 Larcher di Bolgiano, nato circa il 1755. Poi Diffinitore.<br />

314 *=Admodum Reverendae Paternitatis Tuae.<br />

85


2288. 1802<br />

Al Padre Giangiacomo da Tiarno. Roveredo.<br />

R.P.<br />

Il nostro neomista Benedetto di San Lugano ha portato da Bressanone un altro<br />

rotoletto di pezze da tingere 315 . Io dunque secondo la mente del P. segretario, colla<br />

prima occasione opportuna l’indirizzerò alla P.V.R. pregandola di fare con esso come<br />

ha fatto coll’altro, ed accertandola, che sarà parimente soddisfatto il debito ecc. 316<br />

Frattanto la riverisco. Il P. Giangiuseppe ieridì è andato a Metz Lombardo per istarvi di<br />

famiglia. Il P. <strong>Provincia</strong>le ora è in Cles, col suo segretario. Trento 25 giugno 1802, colla<br />

gazzetta.<br />

2289. 1802<br />

Al P. Lorenzo da Cavareno Guardiano in Cles.<br />

Rev. Padre Guardiano. S.L.G.C.<br />

Ho il contento di spedire 317 alla P.V.R., coll’espressa licenza del Padre <strong>Provincia</strong>le,<br />

il richiesto volume dell’Istoria Austriaca del celebre Gerardo di Roo 318 , perché con esso<br />

possa rendere servito il nostro benemerito signor Giacomo Maffei di Revò. E<br />

pregandola de’ miei ossequi al medesimo Ill.mo signore, la riverisco, e resto. Trento 27<br />

giugno 1802.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

2290. 1802<br />

Al P. Stefano da Sfruzzo Vicario e Maestro. Cles.<br />

R,P. Maestro S.L.G.C.<br />

A tenore della sua lo servirò co’ richiesti offici più presto, che potrò andare alla<br />

stamperia. E frattanto raccomandandomi in precibus lo riverisco. Trento 27 giugno<br />

1802.<br />

Suo obbl.mo servo<br />

F. Crisostomo.<br />

2291. 1802<br />

Al P. Vitantonio da Cles segretario provinciale. Cles.<br />

R.P.P.C.<br />

Con sommo spiacere ho inteso l’incomodo sopravvenuto al M.R.P. <strong>Provincia</strong>le: a<br />

riguardo però dell’aggiunta, che il preso rimedio abbia giovato, voglio sperare, che in<br />

breve si rimetterà, e ripiglierà le sue forze. Per ottenere la qual grazia faremo il nostro<br />

preciso dovere supplicando la bontà infinita del Signore Iddio. Mi riesce pure disgustosa<br />

l’incombenza dataci di rispondere all’ultimo dispaccio Circolare 319 . Io non ho mai<br />

veduto alcuna formola di tali risposte. Ciò non ostante accerto la P.V.R. che domani la<br />

faremo. E bramando di sentire guarito il lodato P.M.R. gli bacio le mani, ed a Lei fo<br />

riverenza. Trento 27 giugno 1802.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo F. Crisostomo.<br />

315<br />

Datogli da quella Madre Badessa.<br />

316<br />

L’ho dato li 27 giugno al Beppo barbiero di Roveredo.<br />

317<br />

Per Tertiarium F. Dominicum.<br />

318<br />

Sig. H VII, 11, in fol. Fu ristituito li 23 febbraio 1803.<br />

319<br />

Sopra num. 2286.<br />

86


2292. 1802<br />

All’Ufficio Circolare di Roveredo 320 .<br />

All’inclito imp. reg. Ufficio Circolare di Roveredo 321 .<br />

Il <strong>Provincia</strong>le de’ Francescani, ch’essendo infermo scrive per mano altrui, risponde<br />

riverentemente al clementissimo ordine de’ 10 del corrente, che nel suo convento di<br />

Roveredo ritrovansi otto Religiosi sacerdoti, cioè<br />

Il Padre Pietro Paolo da Roncegno Guardiano d’anni <strong>61</strong>.<br />

Il P. Michel Angelo di Roveredo Vicario d’anni 62.<br />

Il P. Isidoro da Villa d’anni 70.<br />

Il P. Carlo Felice da Trento d’anni 67.<br />

Il P. Celestino di Roveredo d’anni 60.<br />

Il P. Giangiacomo da Tiarno d’anni 55.<br />

Il P. Accursio da Preghena d’anni 55.<br />

Il P. Giuseppe Andrea d’Ala d’anni 53.<br />

Che tutti questi, eccettuato il solo P. Celestino, per non esser confessore, né<br />

predicatore, al presente prestano ivi assistenza in cura d’anime, chi più, e chi meno,<br />

secondo la loro capacità, predicando, ascoltando confessioni sagramentali, ed assistendo<br />

a moribondi.<br />

Che ne’ bisogni si mandano là degli altri dai conventi austriaci, ed anche trentini: e<br />

che manderebbonsi più facilmente, se avessero il loro convento, e potessero fare con più<br />

decoro, ed ordine le monastiche loro funzioni 322 .<br />

Trento 28 giugno 1802.<br />

Extra. All’Inclito Imp. Reg. Ufficio Circolare di<br />

Roveredo.<br />

2293. 1802<br />

Al Padre Michel Angelo Vicario di Roveredo.<br />

Al R.P. Vicario Michel Angelo.<br />

Nell’ordinario scorso ho inserito nella gazzetta un viglietto per il P. Giangiacomo.<br />

Ora inteso avendo dal barbiero Giuseppe roveretano, che tal Padre è andato ai bagni<br />

d’Abano, prego la P.V.R. di ricevere dal detto barbiero il rotoletto i pezze accennato nel<br />

mentovato viglietto, e di conservarlo sino al ritorno del Padre Giangiacomo, qualora<br />

non si sentisse di far il favore richiesto Ella stessa. Suppongo, che avrà veduto il<br />

viglietto scritto al detto Padre. Domando scusa dell’incomodo, e la riverisco. Il P.<br />

<strong>Provincia</strong>le sta in Cles. Trento 29 giugno 1802.<br />

2294. 1802<br />

Al Padre Massimo da Volano. Borgo. Colla gazzetta.<br />

Carissimo Fratello.<br />

320 Sotto num. 2358,<br />

321 In data de’ 30 settembre 1802 leggo, che dall’imperatore fu nominato capitano del Circolo di<br />

Roveredo consigliere del Governo dell’Austria Superiore, e commissario ai Confini d’Italia il sig.<br />

Giuseppe de’ Martini a Wasserberg, cavaliere del S.R.I., patrizio tirolese, già secretario del Governo, e<br />

nativo di Revò della Valle d’Annone. Così la gazzetta trentina. Il detto Martini cessò d’esser capitano di<br />

Roveredo nel 1805.<br />

322 Ora sono coi soldati nel convento delle Salesiane.<br />

87


Nella gran festa di San Vigilio è stato qui colla sua consorte (Rosa Buongiovanni<br />

d’Avio) e coi due suoi figliuoli (Domenico, e Cristoforo) il nostro nipote Crisostomo.<br />

Da lui ho inteso, che il nostro fratello don Benedetto ancora dee fare le veci del signor<br />

arciprete (Pietro Antonio Saibandi da Bolognano) perché giace infermo, stando bene<br />

tutti gli altri. Vi avverto, che il P. <strong>Provincia</strong>le ora è in Cles. Trento 29 giugno 1802.<br />

2295. 1802<br />

Io infrascritto attesto, che dai Religiosi di questo convento è stata celebrata una<br />

Gregoriana, consistente in trenta sante Messe, dette a norma dell’instituzione di San<br />

Gregorio Papa in trenta giorni continui, secondo la pia intenzione delle nobili signore<br />

Spaventi di Trento 323 . In fede ecc. Dato nel convento di s. Bernardino li 22 giugno 1802.<br />

L.+S.<br />

Prov. F. Giuseppe Antonio da Cles<br />

Guardiano de’ Minori Riformati.<br />

Nota. L’ho scritto, ed anche dato nel primo giorno di luglio alla signora Domenica<br />

Spaventi, sorella della sig. Lodovica. Le Messe furono per una loro sorella defunta.<br />

2296. 1802<br />

Al Padre Massimo da Volano. Borgo, colla gazzetta.<br />

Carissimo Fratello S.L.G.C.<br />

Nella sera dell’ultimo giorno dello scaduto giugno è stato condotto da Arco a<br />

questa infermeria il Padre Crescenzio di Borgo, infermo assai perché vecchio d’anni 87,<br />

ed ernioso 324 . Dal medesimo, e dal di lui compagno F. Umile di Grauno abbiamo inteso,<br />

che in Arco stava gravissimamente infermo quel Padre Guardiano Amando di Covalo.<br />

Questo nostro P. Vicario Gaudenzio di Trento non può dir Messa per il suo male de’<br />

piedi 325 . Trento 2 luglio 1802.<br />

2297. 1802<br />

Io infrascritto attesto, che in questo giorno ho ricevuto dal sig. Antonio Rossi un<br />

rotoletto sigillato con ceraspagna rossa illeso, ed annesso ad una lettera tedesca data in<br />

Bolzano li 30 giugno 1802 dall’Ill.ma sig. Afra Mayrin. In fede ecc. Dato in Trento, nel<br />

convento di s. Bernardino li 4 luglio 1802.<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo di Avolano<br />

Francescano Riformato.<br />

Nota. Il rotoletto contiene la limosina per 18 Messe, da mandare al convento di<br />

Campo. Ho scritto Avolano, perché così ha la lettera bolzanina nella mansione.<br />

2298. 1802<br />

Al P. Gio. Damasceno da Vigolo Guardiano di Campo.<br />

R.P.S.L.G.C.S.N.<br />

Rendo avvisata la P.V.R. che ieridì ho ricevuto un rotoletto, in cui sta la limosina di<br />

dicidotto sante Messe, spedito dalla sig. Afra Mayrin di Bolzano per il di Lei convento.<br />

Oggidì poi ho parimente ricevuto da spedirle quattro cedole da fiorini 7 e carentani 30<br />

l’una per le cento Messe, ordinate dal sig. Gio. Gasparo Keller di Termeno. Io<br />

323<br />

Sorelle Lodovica e Domenica.<br />

324<br />

Nella stessa sera è partito per Fieme F. Lorenzo. Al P. Crescenzio ho dato l’Olio Santo nella sera<br />

del giorno terzo di luglio.<br />

325<br />

La disse ai cinque.<br />

88


conserverò tutto gelosamente sinché m’insinuerà il luogo, dove dovrò farlo passare; e<br />

pregandola d’insinuarmelo presto, le fo sapere,che ierlaltro ho dato l’Olio Santo al<br />

Padre Crescenzio, e la riverisco dicendomi. Trento 5 luglio 1802.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Crisostomo.<br />

Tengo un involtino della sig. fraila Teresa Sardagna per il di Lei figliuoccio Fra<br />

Pietro Alcantarino da non darsi ad ognuno.<br />

2299. 1802<br />

Al P. Vitantonio da Cles segretario provinciale. Cles 326 .<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

Ho inteso con piacere, che il P.M.R. guarisce, e bramo, che guarisca interamente.<br />

Qui sino dall’ultima sera dello scaduto giugno abbiamo il P. Crescenzio tanto<br />

malconcio, che nella sera del giorno terzo del corrente ho dovuto dargli l’Estrema<br />

Unzione. Da lui, e da F. Umile, che l’accompagnò, intesi, che il P. Amando Guardiano<br />

d’Arco stava in prossimo pericolo di morte, rapporto al quale finora non ho inteso altro.<br />

Ho scritto, e spedito al Padre Guardiano di Ala inspruchese l’involto lasciatomi de’<br />

libri. Ho pure scritto al P. Guardiano di Bolgiano ringraziandolo de’ favori fatti ai nostri<br />

neomisti. Ho mandato a Roveredo le pezze bressanonesi da tingere. Ho mandato in oltre<br />

all’officio Circolare di Roveredo la risposta dimandata rapporto ai servigi, che prestano<br />

que’ Religiosi nella cura d’anime. La risposta poi, che dovrà darsi all’ordine qui<br />

compiegato confermerà, che sono utili, poiché suppongo, che il P.M.R. destinerà il P.<br />

Accursio tedesco a servizio dello spedale militare di Roveredo. La prego de’ miei<br />

ossequi al P.M.R. e la riverisco. Trento 6 luglio 1802. Il P. lettore Sisinnio mi dice, che<br />

M. Vicario, e l’arcidiacono sono favorevoli al P. <strong>Provincia</strong>le rapporto ai PP. Pino, e<br />

Saccardo.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

Nota. Gli spedisco l’ordine Circolare dato in Roveredo li 24 giugno, che il P.<br />

<strong>Provincia</strong>le destini un suo sacerdote di lingua tedesca, che assista al detto spedale<br />

militare di Roveredo. L’ho registrato intero nel mio Giornale ai tre di luglio 1802, pag.<br />

2089. Gli PP. Cappuccini sonosi scusati colla mancanza di tedeschi.<br />

P.S. al P. Vitantonio.<br />

Il P. Guardiano di Ala scrive, che ha ricevuto i libri, e che ha notato li fiorini 4 e<br />

carentani 42, e manda 117 Messe da dirsi a carentani 24. Il P. Crescenzio è<br />

agonizzante; ed il P. Amando pericolante 327 .<br />

2300. 1802<br />

Al P. lettore Davide da Tiarno. Campo.<br />

R.P.P.C.<br />

L’assicuro, che in questa mattina ho ricevuto dalla posta il suo plico, e che ho<br />

tostamente fatta la spedizione delle inchiuse. Rapporto alla lettera perduta da F. Michele<br />

Terziario il P. Guardiano mi ha detto, che non gli ha dato alcuna sua lettera per Lei. Il<br />

medesimo P. Guardiano domani partirà per Cles con F. Luigi. Là troverà il P.<br />

<strong>Provincia</strong>le, che fu infermo, e quindi ha risolto di non andare, ma di mandare in Fieme a<br />

fare la visita de’ panni il suo segretario. Il P. Crescenzio Sbetta di Borgo è morto alle<br />

326 Ritornò a Trento li 16 luglio.<br />

327 Il P. Crescenzio è morto alle 12 della notte precedente al giorno settimo.<br />

89


dodici in punto della notte precedente, e domani mattina sarà da noi seppellito. E però<br />

io lo metto morto ai sette di luglio. Venne qua da Arco nell’ultima sera dello scorso<br />

giugno: fu da me munito dell’Olio Santo nella sera del giorno terzo del corrente, e non<br />

parlò più intelligibilmente dopo la detta prima sera, o sia dopo l’ultima di giugno. Visse<br />

anni 87, cioè 86 anni, un mese, e 15 giorni. La riverisco, e sono. Trento 7 luglio 1802.<br />

Tutto suo F. Crisostomo.<br />

2301. 1802<br />

Al Padre Stanislao Küepach Guardiano di Ala.<br />

Admodum Reverende, colendissime, ac religiosissime Pater.<br />

Gaudeo valde, quod noti libri, prout optavi, recto ad te tramite pervenerint. Gratum<br />

autem, immo gratissimum mihi est, abs te accipere Missas celebrandas pro salis negotio,<br />

nil minus quam fuerit Patri Ioachimo de Pressano bonae memoriae antecessori meo.<br />

Quocirca grates tibi rependo pro Missis numero 117 mihi adsignatis, teque certum esse<br />

volo, quod fideliter a nobis celebrabuntur 328 . Interim vero ut diu valeas iubeo. Tridenti<br />

apud sanctum Bernardinum die 7 iulii 1802 329 .<br />

A.P.P.T. Deditissimus servus in Christo<br />

F. Ioannes Evangelista a Stenico<br />

Minister <strong>Provincia</strong>lis. licet indignus.<br />

Extra. Adm. Rev. Col.mo ac religiosissimo<br />

Patri Stanislao Küepach Ordinis<br />

Minorum Reformatorum Sancti Francisci<br />

Guardiano dignissimo<br />

Insprugg<br />

Halla<br />

ad PP. Franciscanos<br />

2302. 1802<br />

Al Padre Massimo da Volano. Borgo. Colla gazzetta.<br />

Carissimo Fratello.<br />

Oggidì 9 luglio, circa le 4 di sera si appiccò il fuoco ad un luogo del molinaro<br />

Andrea Barbazza, situato tra san Francesco, e s. Bernardino, contiguo al fenile pieno del<br />

medesimo Barbazza, e contenente della paglia,, delle carrezze, delle assi, un calesse ecc.<br />

Essendo però accorsi tostamente i cittadini al tocco spaventoso delle campane, e la<br />

Guardia urbana al suono del tamburo, bruciò soltanto il detto luogo, e non passò più<br />

oltre, per misericordia di Dio Signor nostro 330 . Così fatto incendio ebbe origine dal<br />

bucato delle donne Barbazze.<br />

2303. 1802<br />

Al P. Stefano da Sfruzzo Vicario e maestro. Cles.<br />

R.P. S.L.G.C.<br />

328<br />

N. 50 ad intentionem; n. 50 Req. ad int.; n. 17 pro felici morte. Omnes pro 24 carentani.<br />

329<br />

P. Stanislaus Koska Kiebach Guardianus conmventus sanctae Mariae Angelorum et concionator<br />

parochialis. Fatto diffinitor nel 1803.<br />

330<br />

Questo luogo fu subito restaurato, e reso più alto.<br />

90


Iersera solamente mi è riuscito di ricevere dallo stampatore Monauni il compimento<br />

del numero degli offici richiesti dalla P.V.R. 331 Gli ho impaccati, e tengoli preparati per<br />

ispedirglieli colla prima occasione opportuna. Il detto stampatore si contenta, che la<br />

P.V. dica una santa Messa secondo la già di lui fatta intenzione. Se mai costì si parlasse<br />

dell’incendio seguito iersera intorno alle quattro appresso questi molini per difetto di<br />

donne bugadiere 332 , sappia, che seguì presso il molino di Andrea Barbazza; ma essendo<br />

accorsi li cittadini colla Guardia urbana non bruciò altro, che quel luogo del mentovato<br />

Barbazza, in cui teneva della paglia, delle carrezze, delle assi, i calessi ecc., situato tra il<br />

fenile pieno dello stesso molinaro, e la garberia de’ signori Ronchi. Guai se fossesi<br />

esteso un poco d più tanto di sopra, quanto di sotto. Il Signor Iddio ci guardi da simili<br />

disgrazie. La riverisco, e sono. Trento 10 luglio 1802.<br />

Tutto suo F. Grisostomo.<br />

2304. 1802<br />

Al P. Antonio Maria da Rovigno 333 . Feltre. Santo Spirito.<br />

R.P.P.C.<br />

In vece del Padre Gioachino da Pressano rispondo io alla P.V.R. Dunque le fo<br />

sapere, che il medesimo Padre ci fu rapito dalla morte, come idropico, ed asmatico,<br />

mentre ch’era confessore straordinario di monache, nel nono giorno dello scaduto<br />

novembre, in età di anni 74. Che il novello principe stassene ancora in Vienna. Che<br />

presentemente qui comanda in spiritualibus, et temporalibus il R.mo Capitolo della<br />

chiesa cattedrale. Che la scelta del predicatore di questo pulpito per l’imminente anno<br />

1803 appartiene al nostro P. <strong>Provincia</strong>le. Che questi brama un predicatore dell’Alma<br />

<strong>Provincia</strong> di Venezia, nominatamente il P. Marcellino di Venezia. Io in questo stesso<br />

giorno scriverò al detto P. <strong>Provincia</strong>le, dimorante in Cles, e gl’insinuerò il desiderio<br />

della P.V.R. la quale farà bene notificandolo anche al suo Padre <strong>Provincia</strong>le, giacché ho<br />

inteso, che qualora il lodato Padre Marcellino non possa 334 , o non voglia accettare<br />

l’impegno, sia in arbitrio dello stesso Padre <strong>Provincia</strong>le veneto il destinare un altro. Io<br />

presentemente non posso dirle di più. Bramo, che da Cles vengami una risposta<br />

conforme al desiderio della P.V.R. per potergliela tostamente trasmettere, e frattanto<br />

riverendola mi dico. Trento, s. Bernardino 12 luglio 1802.<br />

Di V.P.R. Um.mo, div.mo, osseq.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo di Volano.<br />

Extra. Al Rev. Padre padrone colendissimo<br />

Il Padre Antonio Maria di Rovigno<br />

Lettore teol., predic. e già diffinitore<br />

de’Minori Riformati di s. Francesco.<br />

Feltre<br />

331<br />

S. Simonis Trid., Sanguinis, Coronae, Plagarum, Camilli et Cervellionae, Leopoldi, Cyrilli et<br />

Methodii, Fundat.<br />

332<br />

* che facevano il bucato, in dialetto bugada.<br />

333<br />

Questo Padre fu destinato nostro predicatore dal P. <strong>Provincia</strong>le veneto. Gli ha scritto il P.<br />

Guardiano li 21 agosto 1802 e li 18 settembre 1802. – Rovigno, Arupinum, città piccola, e molto popolata<br />

dell’Italia nell’Istria, con due porti di mare, podestaria, e miniere di bei sassi. Giace in un territorio fertile<br />

di buon vino, distante 42 miglia da Capo d’Istria. Diocesi di Parenzo. Dai nostri veneti si dice in latino<br />

Rubinum. Io poi scrivo Rubinium.<br />

334<br />

Ė impegnato col Duomo di Belluno. Ė destinato a Trento per l’anno 1805. Ora 1803 è Guardiano<br />

di Asolo.<br />

91


Santo Spirito 335<br />

Nota. Ho scritto a questo Padre anche nel 1790, e 1791. Vedi To. 3, epist. 606, 662.<br />

Di lui ho parlato in Pulpito tridentino all’anno 1791. Egli è nato li 10 marzo 1734, e<br />

vestì l’abito nostro li 7 giugno 1751.<br />

2305. 1802<br />

Al P. Gio. Evangelista Ministro <strong>Provincia</strong>le. Cles.<br />

M.R.P. Benedicite,<br />

Spero, che a quest’ora la P.V.M.R. si ritroverà in buono stato di salute; e bramo,<br />

che così mantengasi lungamente. Ho ringraziato in di Lei nome il P. Guardiano di Ala, e<br />

gli ho promesso, che saranno celebrate le Messe 117 da lui mandate. Sono 50 ad<br />

intentionem; altre 50 Req. ad intent. e 17 pro felici morte: tutte colla limosina di<br />

carentani 24 l’una. Il P. Antonio maria da Rovigno, che predicò qui nell’anno 1791,<br />

scrive da Feltre, che assai volentieri ritornerebbe qua nel 1803, e che farebbe sentire a<br />

Trento quindici nuove prediche. Aggiugne, che conserva una lettera del benemerito<br />

defunto principe, con cui gl’insinuò, che lo voleva per la seconda volta. Io gli ho<br />

risposto, che la P.V.M.R. ha qualche impegno col P. <strong>Provincia</strong>le veneto per il P.<br />

Marcellino di Venezia, e che le scriverò notificandole il di lui desiderio. La prego<br />

dunque di qualche risposta: ed insieme della paterna sua benedizione. Trento 12 luglio<br />

1802.<br />

Di V.P.M.R. cui aggiungo, che il P. Vicario d’Arco in data de’ 9 scrive, che quel P.<br />

Guardiano ora dà molta speranza di sua salute. Che il P. Bonaventura ha proibizione dal<br />

medico di bere le acidole, e d’andare ai freschi di Caldes. Che F. Modesto è infermo con<br />

febbre, ed infiammazione di gola.<br />

Um.mo, ubbid.mo servo, e suddito<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2306. 1802<br />

Al P. Pietro Paolo da Roncegno Guardiano. Roveredo.<br />

R.P.P.C.<br />

Appunto questo Padre Guardiano è partito per Cles nell’ottavo giorno del corrente<br />

mese 336 . Rapporto allo Spadea napolitano, che deve non poco anche a questo convento,<br />

noi pure siamo perplessi, e non sappiamo se sia vivo, o morto. Nella scorsa Quaresima<br />

fu qui un di lui servidore, e ci disse, che lo Spadea era in Bolgiano alla fiera, e che dopo<br />

di essa sarebbe venuto a Trento. Ma noi non l’abbiamo ancora veduto 337 . Perciò penso<br />

di scrivere a Bolgiano, e se riceverò qualche notizia, la comunicherò eziandio alla<br />

P.V.R., cui frattanto m’inchino riverentemente. Trento 13 luglio 1802.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2307. 1802<br />

Al Padre Wenceslao da Pradazzo. Pergine.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

Eccolo servito coi due pezzetti delle Messe (Flaviane) costì mancanti. In caso, che<br />

non avessi bene intesa la sua dimanda, me la replichi più chiaramente, che lo servirò<br />

335 Ė Vicario in Feltre. Di cognome Basilisco.<br />

336 Ritornò li 4 d’agosto il P. Guardiano.<br />

337 Vedi sotto num. 2421.<br />

92


volentieri. Mi spiace, che costì si trovi un così fatto tristo, che per mero suo capriccio, e<br />

senza verun suo utile, ardisca di rovinare i nostri Libri corali. Ciò è succeduto anche in<br />

addietro. Dunque stieno attenti, perché più non accada. Certi libri potrebbero mettersi<br />

nella sagrestia, dove in tempo di silenzio, e che li Religiosi sono in refettorio, non è<br />

libero l’accesso ad ognuno. Per non moltiplicar lettere lo prego di avvisare il suo Padre<br />

Guardiano (Daniele), che oggidì monsignor Vicario ha prorogata la sua patente ad<br />

triennium cum facultate in reservata, dempto ultimo. Gliela rimanderò extra postam<br />

colla prima occasione opportuna 338 . Mi raccomando in precibus, lo riverisco, e sono.<br />

Trento 13 luglio 1802.<br />

Suo div.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

P.S. Dica al P. Vicario Prosdocimo, che il di lui Breviario, trovato da un molinaro<br />

su la strada di Tavernaro, sta nelle mie mani.<br />

2308. 1802<br />

A monsignor Vicario Generale.<br />

Pro memoria.<br />

Il Padre Simon Pietro da Verla supplica umilmente che vengagli conceduta la<br />

facoltà d’assolvere semel una persona, che ha commesso incestum secundi affinitatis<br />

gradus.<br />

Concessum ut petitur<br />

attributa etc.<br />

Signatum 13 iulii 1802.<br />

Zambaiti Vicarius Generalis Capitularis.<br />

2309. 1802<br />

Al P. Gio. Damasceno Guardiano di Campo.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

Rendo certa la P.V.R., che abbiamo ricevuto le uova, che ci ha mandato: e l’avviso<br />

di soprassedere nel provvederne altre sinché verrà di nuovo pregata 339 . Qui ancora c’è<br />

molta carestia di piante verzine: Ciò non ostante il Cesco gliene porterà 1200 trovate dal<br />

P. Regalato appresso le MM. Orsoline, le quali si contentano, che per esse dica secondo<br />

la pia loro intenzione una santa Messa. Il medesimo Cesco le porterà eziandio la chiesta<br />

mezza vacchetta, data dal sig. Gio. Battista Rungg a carentani 30 la libbra 340 , e però<br />

valutata troni 18 ed un carentano. e mezzo. Anche questa fu tolta dal P. Regalato,<br />

perché il sig. Gio. Fedrici ora è nella valle di Non. Domani andrò dal detto sig. Rungg, e<br />

farò con esso quanto Ella mi prescrive rapporto alla limosina ecc. Al mentovato Cesco<br />

ho consegnato l’involtino per F. Pietro d’Alcantara. Se posso servirla in altro mi<br />

comandi, che la servirò volentieri. Frattanto la riverisco, e sono. Trento 15 luglio 1802.<br />

Tutto suo F. Grisostomo.<br />

2310. 1802<br />

Io infrascritto attesto, che dai Religiosi di questo convento sono state celebrate<br />

ultimamente cinquanta sante Messe secondo la pia intenzione del signor Gio. Battista<br />

338<br />

Ho spedita la patente per Isidorum li 16 luglio.<br />

339<br />

300 a 2 soldi l’uno.<br />

340<br />

Libbre 7,3.<br />

93


Monauni stampatore. In fede ecc. Dato nel convento di san Bernardino appresso Trento<br />

li 16 luglio 1802 341 .<br />

L.+S.<br />

Guardianale maius F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

de’ Minori Riformati di san Francesco.<br />

2311. 1802<br />

Al P. Giuseppe Antonio da Cles Guardiano di Trento. Cles.<br />

Rev. Padre Benedicite.<br />

Il fagotto di libri accennato dalla qui rinchiusa, sta presso di me. Fra Lorenzo<br />

ritornato ieridì da Fieme per la via inondata dall’Adige, ha portato, che si cessi dal<br />

celebrare la quotidiana Wisera. Qui si parla molto seriamente intorno ai tronetti, e<br />

dicesi, che nel prossimo agosto perderanno il loro corso 342 . Per questo io penso di non<br />

accettare cinquanta Messe, che furonmi esibite colla limosina di cento tronetti 343 . Il P.<br />

Guardiano di Fieme ci esibisce delle Messe colla limosina alla mano, la quale forse sarà<br />

parimente di tronetti. Io gli risponderò, che ora manca la P.V.R. Il medesimo scrive, che<br />

ha fatto sborsare al cercante della legna di Pradazzo troni 10 e carentani 6, e prega, che<br />

da noi sia soddisfatto il debito contratto dal fu P. Stanislao appresso il signor Padre<br />

Lorenzo Manega di troni 9, e carentani 9, ed avvisa, che così sarà pareggiata la partita.<br />

Io dunque lo farò soddisfare. Ieridì ho portato l’attestato al sig. Monauni, e l’ho diretto<br />

al sig. Piffer. Bramo, che la P.V.R. ritorni presto, e col bacio delle sacre mani mi<br />

professo. Trento 17 luglio 1802. Rapporto al confessionale di S. Maddalena niuno ha<br />

parlato finora. I Wiseri dimandano la nota delle Messe dette.<br />

2312. 1802<br />

Io infrascritto attesto, che oggidì questo convento ha ricevuto un mezzo vitello,<br />

mandato dalla carità dell’Ill.mo signor Leopoldo Ciurletti ecc. In fede ecc. Dato nel<br />

convento di san Bernardino appresso Trento li 18 luglio 1802.<br />

L.+S<br />

Guard. F. Gio. Grisostomo da Volano de’ Minori Riformati<br />

di san Francesco.<br />

Nota. Lo ha mandato, perché abbiamo in convento il di lui figliuolo minore,<br />

occupato in esercizi spirituali per fare la scelta del suo stato.<br />

2313. 1802<br />

Al P. Ilario dai Bampi Guardiano. Cavalese.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

In assenza del Padre Guardiano, partito per Cles gli otto del corrente, ringrazio io la<br />

P.V.R. del favore fattoci rapporto alla legna di Pradazzo (colla spesa di troni 10, e car.<br />

6) e l’assicuro, che oggidì sarà soddisfatto il debito contratto dal fu suo P. Vicario<br />

appresso il signor Padre Lorenzo Manega, con dargli troni 9, e car. 9. Rapporto poi<br />

all’esibizione generosa, che ci fa di Messe le dico, che ora siamo provveduti, e trovomi<br />

341<br />

Consegnato li 16 luglio in proprie mani da me. Furono dette per il defunto Gasperi di Sardagna<br />

suocero del Monauni.<br />

342<br />

*Tronetto: Moneta coniata a Trento nel sec. XVI del valore di 12 carentani ed equivalente al<br />

pezzo d’argento, chiamato Lira Tron in uso a Venezia: cfr. Battaglia, Grande Dizionario della lingua<br />

italiana.<br />

343<br />

Dal sig. dottore Francesco Pino di Trento.<br />

94


costretto di ricusarne, perché questi buoni cristiani proccurano di sgravarsi de’ tronetti<br />

moribondi. Ho già scritto su di questo al P. Guardiano, e sto in attenzione di risposta. La<br />

riverisco divotamente, e resto. Trento 18 luglio 1802.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

2314. 1802<br />

Al Padre Ippolito de’ Biasi da Sfruzzo. Cavalese.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

Siccome in assenza del mio Padre Guardiano, tengo io il carico di applicare le sante<br />

Messe; così avviso, ed accerto la P.V.R. che ieridì ho cessato di applicare la quotidiana<br />

Wisera in vigore di quanto mi ha detto F. Lorenzo: il che mi venne confermato iersera<br />

dalla di lei lettera diretta al detto Padre Guardiano: cui ho dato riscontro di tale<br />

cessazione. Io non posso mandarle la nota delle Messe dette, e non soddisfatte: bensì le<br />

prometto, che quando ritornerà il mentovato Padre Guardiano, il che succederà<br />

probabilmente circa il fine del corrente, ed il principio del seguente mese, avrò premura<br />

di fargliela spedire. Frattanto la riverisco, e mi dico. Trento 18 luglio 1802.<br />

Di V.P.R. Div.mo, aff.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

Nota. La cessazione della Messa quotidiana fu comandata dal signor Vicario di<br />

Egna, quantunque i figliuoli, e le figliuole del quondam buon Michele Woldner, detto<br />

Wiser, avessero intenzione, che venisse continuata sino al fine dell’anno. Si crede, che<br />

ciò sia stato comandato in grazia delle figliuole, affinché loro tocchi di più dell’eredità<br />

paterna.<br />

2315. 1802<br />

Al P. Gio. Damasceno di Vigolo Guardiano di Campo.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

Ierlaltro sono stato dal signor Gio. Battista Rungg, e gli ho esibito le cedole in<br />

nome della P.V.R., ma non gliele ho date, perché non le ha volute al prezzo corrente<br />

oggidì coll’aggio per il novembre, o dicembre, scusandosi con dire, che non sa quello,<br />

che a tal tempo potrà succedere: Io dunque le consegnerò al signor Gio. Fedrici quando<br />

sarà ritornato dalla Valle di Non 344 . L’avviso poi, che qui tutti proccurano di sgravarsi<br />

de’ tronetti, perché moribondi: e che penso di far soddisfare al detto Rungg la dataci<br />

mezza vacchetta, giacché ne’ di lui libri sta notata a conto di questo convento, e questo<br />

convento è debitore del suo campense, per il quale fu tolta 345 . Suppongo, che il mio P.<br />

Guardiano, ch’è ancora nell’Anaunia, sarà contento. Domani partirà di qui per Fieme il<br />

P. segretario col titolo di commissario provinciale. Mi raccomando, la riverisco, e resto.<br />

Trento 18 luglio 1802.<br />

Tutto suo F. Gio. Grisostomo.<br />

2316. 1802<br />

Al P. Gio. Damasceno Guardiano di Campo.<br />

R.P.<br />

344 Consegnato tutto in proprie mani da me li 22 luglio di mattina in casa di lui.<br />

345 Fu soddisfatta li 21 luglio dal Fontanari.<br />

95


Il P. Guardiano di Roveredo mi raccomanda la qui rinchiusa al sig. Lutti (Ill.mo sig.<br />

dottore Pietro de’ Lutti) 346 datagli dalla M. Superiora delle Salesiane 347 , che brama di<br />

avere risposta, dopo che in vano aspettò risposta ad altre sue. Crede, che l’argomento di<br />

tal lettera sia di molta importanza. Potrebbe dirigere a me la richiesta risposta: ed io<br />

renderei ben servita l’accennata Madre. La prego dunque di questo favore; e riverendola<br />

resto. Trento 20 luglio 1802.<br />

Tutto suo F. Grisostomo.<br />

2317. 1802<br />

Al P. Pietro Paolo Guardiano di Roveredo.<br />

R.P. Guardiano.<br />

Potrà far sapere alla M.R.M. Superiora delle MM. Salesiane, che ho messo la di Lei<br />

lettera al signor dottore Lutti nel plico di lettere, che spedirò venerdì al nostro Padre<br />

Guardiano di Campo per mezzo di un cavallaro campense, e che con una mia gliela ho<br />

raccomandata, facendogli cenno, che in vano la detta Madre aspettò risposta ad altre<br />

sue: e suggerendogli la strada sicura della richiesta risposta. Onde spero, che questa<br />

volta la riceverà. Trento 20 luglio colla gazzetta.<br />

2318. 1802<br />

Al P. Massimo da Volano. Borgo.<br />

Carissimo Fratello.<br />

Il signor Girolamo Buonasorte neofito, che nel 1801 ai 6 di maggio fu battezzato in<br />

Trento, me adstante, e che a tal funzione si preparò in questo nostro convento, passerà<br />

in breve per Borgo andando a Strigno per villeggiare con S.E. Conte Pio di<br />

Wolckenstein. Egli desidera di conoscervi come mio fratello 348 . Quindi ve lo<br />

raccomando. Già non è bisognoso, avendo buoni padroni. Deo gratias. Trento 20 luglio<br />

1802, colla gazzetta.<br />

NB. Li 21 luglio 1802 ho veduto il nuovo regolamento cesareo per li Regolari dato<br />

il primo di maggio 1802, favorevole ai Regolari; ma soltanto in parte. Buono, che<br />

abolisca diverse cose del Governo gioseffino. Vedi sopra num. 2266.<br />

2319. 1802<br />

Al P. Gio. Damasceno Guardiano di Campo.<br />

R.P.<br />

Gli aggiungo, che ieridì colle limosine di questo convento fu soddisfatta la mezza<br />

vacchetta, sborsando al mercante Rungg troni dicidotto rotondi. Oggidì poi ho<br />

consegnato al sig. Gio. Fedrici il rotoletto di Bolgiano, e le carte di Termeno: e fa<br />

monsignor Vicario ho ricevuto il nuovo regolamento cesareo rapporto al clero secolare,<br />

e Regolare. Sto descrivendolo. Ė lungo, ma buono. Per ora non dico altro. Lo riverisco<br />

dunque ecc. Trento 22 luglio 1802, insieme colle altre due precedenti dirette al<br />

medesimo spedita li 23 luglio per la via monauniana, cioè del cavallaro campano 349 , che<br />

ogni venerdì va dal Monauni.<br />

346 Lutti di Campo.<br />

347 Maria Catterina Donati.<br />

348 Fu nel convento di Borgo a pranzo, e cena li 29 luglio, e partì per Istrigno li 30 di mattina.<br />

Ritornò a Trento li 13 agosto. Fuggì da Trento nella sera de’ 30 venendo il 31 febbraio 1803. Così ho<br />

inteso nel dì terzo. Portò via 16 sovrane dategli dal Conte Giuseppe Melchiori da cambiare.<br />

349 *cioè di Campo Lomaso.<br />

96


2320. 1802<br />

Al P. Giuseppe Antonio di Cles. Cles.<br />

R.P. Guardiano Benedicite.<br />

Il latore della presente porterà eziandio li cencinquanta tronetti in specie, che<br />

faranno li chiesti troni 157 e mezzo. L’assicuro, che manderò in Fieme l’attestato delle<br />

Messe Wisere coll’avvertenza rapporto ai tronetti. Qui c’è di nuovo, che F. Lorenzo<br />

essendo stato in Bondone, ora stassene a letto colla febbre. Bisogna mandare in Aldeno<br />

a supplire nella festa per il curato assente: ed a Ravina per il Primessario mancante, ed a<br />

Povo per il parroco, che andrà a s. Colomba. Ieridì ho ricevuto da monsig. Vicario il<br />

nuovo regolamento cesareo rapporto agli ecclesiastici secolari, e Regolari 350 . Sto<br />

facendone copia in fretta. Ė lungo, ma buono. Viene rimessa l’autorità al <strong>Provincia</strong>le:<br />

restituito il diffinitorio: levata l’autorità di farsi li Guardiani alle Famiglie. Il vescovo<br />

sarà in luogo del Generale. Del resto per ora non parlo. Bacio le mani alla P.V.R. ed<br />

anche al P.M.R. e mi professo. Trento 23 luglio 1802<br />

Um.mo, ubbid.mo suddito<br />

F. Grisostomo.<br />

2321. 1802<br />

Al P. Giangiuseppe da Canzolino. Metz Lombardo.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

Ho veduto la lettera da Lei scritta al R.mo sig. Provicario, e non sapendo cosa<br />

contenesse, gliela ho tostamente mandata a Brezzo, dove stava, e sta tutt’ora. Oggidì<br />

sono stato per altro da monsignor Vicario, e le ho impetrato l’autorità di dispensare<br />

semel una persona ad petendum debitum. Siccome sonovi andato colla testa troppo<br />

occupata; così non avendo perso meco la di Lei lettera, non mi sono ricordato de’ Casi<br />

riservati. Suppongo però, che per domani le risponderà da Brezzo il lodato signor<br />

Provicario. In caso contrario mi avvisi, che ritornerò in Castello dal predetto monsignor<br />

Vicario. Oggidì ho fatto copia del nuovo regolamento cesareo rapporto agli ecclesiastici<br />

secolari, e Regolari. La mia copia è di 42 pagine in quarto. Contiene del buono. Rimette<br />

le visite de’ <strong>Provincia</strong>li, e ridona loro l’autorità primiera, soggetta però ai vescovi.<br />

Rimette il Diffinitorio. Leva alle Famiglie la facoltà d’eleggersi li Guardiani. Non<br />

vuole, che sia più soppresso alcun convento, senza la sua speciale permissione. Che<br />

niun Religioso diventi curato perpetuo. Per ora le basti questo. Ringrazi anch’Ella il<br />

Signor Iddio, e proccuri di conservarsi sana, mentre io la riverisco, dicendomi. Trento<br />

23 luglio 1802.<br />

Tutto suo F. Grisostomo.<br />

2322. 1802<br />

Al P. Gio. Evangelista Ministro <strong>Provincia</strong>le. Cles.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Fo sapere alla P.V.M.R. che oggidì ho copiato il nuovo regolamento cesareo<br />

rapporto agli ecclesiastici tanto secolari, quanto Regolari, dato da sua maestà li 23<br />

marzo, e spedito da Insprugg a questo R.mo Capitolo il primo di maggio. La mia copia<br />

empie 42 pagine in 4°. Me lo ha dato ultroneamente monsignor Vicario, dopo che l’ha<br />

comunicato al P. <strong>Provincia</strong>le de’ Cappuccini. Il medesimo monsignore m’ha detto che<br />

350 L’ho ricevuto li 22 alle 10 di mattina, l’ho copiato, e ristituito li 23 dopo il vespro.<br />

97


poi lo insinuerà, e pubblicherà formalmente. Io frattanto assicuro la P.V.M.R. che<br />

contiene del buono. Restituisce ai <strong>Provincia</strong>li la loro primiera autorità, soggetta però ai<br />

vescovi. Vuole, che visitino i conventi quante volte farà bisogno: che correggano i<br />

difettosi: che possano traslocare i Religiosi da un convento ad un altro. Rimette il<br />

Diffinitorio, e leva la facoltà d’eleggersi li Guardiani ai conventi. Vieta ai Religiosi<br />

l’accettare curazie perpetue, e permette soltanto che possano andar a supplire ad tempus,<br />

con questo, che i superiori possano richiamarli al convento, e sostituirne altri. Vuole,<br />

che gli esposti si dichiarino entro tre mesi, se vogliono ritornare, o no, ai loro conventi.<br />

Permette il servizio divino nelle chiese come avanti. Concede lo studio di teologia, e<br />

canonica ne’ conventi colla condizione, che li professori sieno esaminati, ed approvati<br />

ecc. ed usino autori ecc. Per ora non dico altro, se non che la P.V.M.R. farà bene<br />

venendo qua presto, per poter intendersela col lodato M. Vicario, e poi celebrare<br />

Capitolo. E genuflesso la prego della sua paterna benedizione. Trento 23 luglio 1802.<br />

Di V.P.M.R. Um.mo, obbl.mo, ubbid.mo suddito<br />

F. Grisostomo.<br />

2323. 1802<br />

Io infrascritto attesto, e faccio fede a chiunque, che dai Religiosi di questo<br />

convento, dal giorno primo dello scaduto gennaio sino al sestodecimo del corrente<br />

luglio, sono state celebrate 194, dico cento, e novantaquattro sante Messe, avendone<br />

celebrata una ogni giorno, eccettuato il solo triduo posteriore della settimana Santa, tutte<br />

secondo la pia intenzione del fu divoto signor Michele Waldner detto Wiser d’Aldein, e<br />

poi de’ di lui signori figliuoli 351 . In fede ecc. Dato nel convento di san Bernardino<br />

appresso Trento li 24 luglio 1802.<br />

L.+S.<br />

Guard. maius F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

de’ Francescani Riformati.<br />

Nota. Nel clerologio trentino del 1793 verbo Aura vi è un prete d’anni 72 detto<br />

Simon Walner Aldaini Conf. ed un altro prete d’anni 25 dettto Ioseph Wiser Völlani<br />

Cooperator Aurae.<br />

2324. 1802<br />

Al P. Ippolito da Sfruzzo. Cavalese.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

Incombenzato dal mio Padre Guardiano ancora dimorante nell’Anaunia, spedisco<br />

qui compiegatala nota delle Messe quotidiane da noi dette in quest’anno per li signori<br />

Wiseri, e non ancora soddisfatte. Siccome poi, qualora Iddio per effetto dell’infinita sua<br />

misericordia non disporrà diversamente, nel prossimo agosto 352 perderanno il loro<br />

corso, e valore i tronetti, che ora tanto corrono; così lo prego a nome del lodato Padre<br />

Guardiano, che voglia usare attenzione, affinché la sperata necessaria limosina non ci<br />

riesca inutile. Già m’intende. Per altro assicuri li signori Wiseri, che noi saremo mai<br />

sempre ricordevoli della loro pietà, e carità, ed auguriamo loro tutte le benedizioni<br />

celesti. Favoriscami poi di riverire da mia parte il P. segretario, e commissario<br />

provinciale 353 , e di dirgli, che ieridì ho fatto una copia intera della traduzione italiana<br />

fatta dal signor segretario Pietro Ducato,del nuovo regolamento cesareo rapporto agli<br />

351 Michele morì li 19 maggio. Vedi sopra num. 2262.<br />

352 Cioè l’ultimo giorno d’agosto.<br />

353 Vitantonio.<br />

98


ecclesiastici secolari, e Regolari. Questo ci favorisce abolendo parecchie leggi,<br />

nominatamente quella, che vietava le visite provinciali: quella, che dava ai conventi la<br />

facoltà d’eleggersi li Guardiani. Rimette li diffinitori ecc. Non ho tempo. Lo riverisco, e<br />

sono. Trento 24 luglio 1802.<br />

Tutto suo F. Grisostomo.<br />

2325. 1802<br />

Al sig. Sebastiano de’ Sebastiani 354 . Lavis.<br />

Ill.mo sig. sig. e padrone colendissimo.<br />

In assenza del Padre Guardiano ho io l’onore di rispondere al compitissimo foglio<br />

di V.S.Ill.ma. Quindi l’accerto, ed assicuro, che per il giorno della Porziuncola due<br />

Religiosi di questo convento verranno a servire il di lei nobile pubblico, nostro<br />

benemerito 355 , con ascoltare le confessioni sagramentali. E senza più tutto pieno di<br />

rispetto, e stima le fo un riverente inchino, e mi professo. Trento, s. Bernardino 25<br />

luglio 1802.<br />

Di V.S.Ill.ma<br />

Um.mo, osseq.mo, obbl.mo servidore in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

de’ Minori Riformati di s. Francesco.<br />

Da Trento.<br />

Extra. All’Ill.mo sig. sig. e padrone colendissimo<br />

Il sig. Sebastiano de’ Sebastiani<br />

degnissimo sindaco del nobile pubblico<br />

di Lavis 356 .<br />

2326. 1802<br />

Al P. Giuseppe Maria da Pradazzo. Campo.<br />

R.P.S.L.G.C.S.N.<br />

In questa mattina ho spedito le lettere del P. lettore Davide (a Roma, e Cles) ed ho<br />

portato all’Osteria cresseriana il fagottino di V.P. per la sua sorella (Marianna) rapporto<br />

alla quale secolei mi congratulo, che sia per imparentarsi spiritualmente coll’altra<br />

sorella monaca. Non essendo però venuto il postiglione fiemasco, ho raccomandato il<br />

detto fagottino all’ostessa per la prima volta che verrà. La ringrazio poi dell’inscrizione<br />

randenese, che mi ha mandato, e le fo sapere, che la ho inserita nella mia qualunque<br />

siasi raccolta di somiglianti memorie 357 . Col tempo diverrà preziosa. Io suppongo, che<br />

sarà stata presentata al serenissimo arciduca in un solo foglio volante. Se andando per le<br />

Giudicarie troverà delle altre inscrizioni, e prenderassi la briga di farmele tenere, le<br />

aggradirò. Intendo, che siavene una notabile in Tignarone, ed altre nella canonica di<br />

Lomaso. Ma l’avviso, che per me non faccia romore veruno. Mi raccomando bensì ad<br />

Aras, la prego di riverire da parte mia il P. lettore David, e resto. Trento 28 luglio 1802.<br />

2327. 1802<br />

354<br />

Marito della sig. Teresa Pina di Trento, figlia del qm dottore Antonio: la quale morì li 25 di<br />

settembre 1803, dopo una infermità lunga.<br />

355<br />

Sono andati sabato di mattina li PP. Filippo, e Regalato.<br />

356<br />

Consegnata li 28 al sig. Giuseppe Dorigati nella bottega degli Armigeri in Trento.<br />

357<br />

To. 2, Inscr. 1793.<br />

99


Io infrascritto attesto, e faccio fede a chiunque, che dai Religiosi di questo convento<br />

sono state celebrate dodici sante Messe, ordinate da donna Teresa Zattelli 358 di Cognola<br />

per le consorelle della veneranda Compagnia di san Filippo Nerio di Cognola, cioè sei<br />

per le viventi, e le altre sei per le defunte. In fede ecc. Dato nel convento di san<br />

Bernardino appresso Trento li 3 agosto 1802.<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo di Volano<br />

de’ Minori Riformati di san Francesco.<br />

2328. 1802<br />

Al P. Davide da Tiarno. Campo. In coperta.<br />

R.P.L.S.L.G.C.<br />

Già tempo ho spedito alla P.V.R. la lettera venuta da Bassano coll’invoglio di libri,<br />

e le ho aggiunto, che tai libri stavano presso di me. Oggidì a vista della sua gli ho portati<br />

al P. lettore Filippo; ma non gli ha accettati, non avendo per essi alcuna istruzione. Io<br />

dunque li consegno al Cesco 359 . Domani mattina spedirò la lettera sua per Bolzano. Sto<br />

aspettando di giorno in giorno la dispensa romana per F. Pio, e F. Arcangelo, e spero,<br />

che verrà, perché il memoriale fu raccomandato da monsignor Vicario, e dal Conte<br />

canonico Pompeati con molta energia. Favorisca di avvisare il P. Guardiano, ed il P.<br />

Giuseppe Maria, che risponderò loro subito, che potrò. Presentemente sono lungi da<br />

Trento monsignor Vicario, e Provicario, ed anche F. Gervasio. In questa sera è giunto<br />

qua il P. <strong>Provincia</strong>le. Il P. Vito sta in Fieme. Il nostro P. Guardiano è ancora assente. La<br />

riverisco, e resto. Trento 2 agosto 1802.<br />

2329. 1802<br />

Al P. Bonaventura Caldesino. Arco. Le Grazie.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

La lettera della P.V. diretta a Fra Feliciano fu consegnata in Trento ad un nostro<br />

Religioso da persona incognita sabato sera. A vista della medesima lettera fu<br />

argomentato, che la sportella forestiera ritrovata in questo convento senza veruna<br />

direzione, o nota di padrone, sia la dimandata da Lei. Onde l’assicuro, che colla prima<br />

occasione sicura, ed opportuna le sarà rimandata 360 . Temo però, che una tal occasione<br />

sia per venire tardo. Questo le potrà servire di regola. In questa sera è venuto qua il P.<br />

<strong>Provincia</strong>le. Il P. Vito di lui segretario è in Fieme in vece del medesimo Padre<br />

<strong>Provincia</strong>le, che fu infermo in Cles. Il P. Fortunato sta colla febbre in Metz Lombardo.<br />

Il P. P. A. 3<strong>61</strong> è quieto. Mi raccomando in precibus, la riverisco, e sono. Trento 2 agosto<br />

1802.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

2330. 1802<br />

Al P. Giangiacomo da Tiarno. Roveredo.<br />

R.P.P.C.<br />

358 Zattelli detta Torresana tessadra celibe.<br />

359 Lorenzo Melchiori detto Cesco di Campo lomasino, uomo coniugato povero.<br />

360 Consegnata al zio di Fra Modesto gli 11 agosto.<br />

3<strong>61</strong> Pietro Antonio.<br />

100


Lo prego di consegnare al suo Padre Guardiano la qui rinchiusa più grossa 362 , e gli<br />

fo sapere, che oggidì ho spedito al P. lettore Davide suo degnissimo fratello un invoglio<br />

di libri venuto da Bassano: come pure, che iersera è giunto qua da Metz Lombardo il P.<br />

<strong>Provincia</strong>le. Supponendo poi, che avrà ricevuto un rotoletto di pezze da far tingere,<br />

mandatogli per mezzo del barbiero Giuseppe li 27 di giugno, e che gli sarà stato dato un<br />

mio previo viglietto circa il medesimo 363 , inserito nella gazzetta, nuovamente la prego<br />

de favore richiesto a nome del P. segretario, che ora sta in Cavalese. E tenendomene<br />

sicuro, lo riverisco, e mi dico. Trento 3 agosto 1802.<br />

Suo obbl.mo servo<br />

F. Crisostomo.<br />

2331. 1802<br />

Alla M. Maria Giacinta Tabarella. S. Chiara.<br />

Gesù, e Maria Signori Nostri clementissimi ci benedicano.<br />

Molto volentieri domani celebrerò la mia Messa all’altare del nostro gran<br />

taumaturgo Sant’Antonio di Padova in pro di V.R. e con vivo desiderio, che il<br />

medesimo Santo le impetri da Sua Divina Maestà le due grazie, che brama. Ho piacere,<br />

che V.R. faccia ricorso al Santo lodato, e spero, che le sarà giovevole, se non altro per<br />

non perdere la pazienza, ed il merito de’ suoi patimenti. Io gli dirò confidentemente, che<br />

quantunque le due prime grazie possano essere megate per motivi noti a Dio solo; non è<br />

così della terza, perché l’impazienza riesce di disgusto al medesimo Dio. Via dunque,<br />

proccuri V.R. di rassegnarsi alle divine disposizioni: ha patito molto sino al giorno<br />

d’oggi: e può credere, che non patirà più tanto, perché conta molti anni, e poi si consoli<br />

con quel Poi andremo in Paradiso. Se il destino vorrà, che io venga costà per la festa<br />

della Madre S. Chiara, non mancherò di riverirla. Frattanto la benedico in nome del<br />

Padre, e del Figliuolo, e dello Spirito Santo. Amen. S. Bernardino 3 agosto 1802.<br />

2332. 1802<br />

Al P. Massimo da Volano. Borgo.<br />

Carissimo Fratello.<br />

Il Padre <strong>Provincia</strong>le sta qui con noi, essendo andato per lui a Cavalese il P.<br />

segretario. Nello scorso mese di luglio ho fatto copia del nuovo regolamento cesareo<br />

rapporto al clero secolare, e Regolare, la quale riempie 42 pagine in 4° di mio<br />

carattere 364 . Ha del buono ecc. Per ora non dico altro. Io debbo andare ogni festa ad<br />

ascoltare le confessioni in s. Maddalena per il seminario vescovile anche in questo terzo<br />

anno. Iddio mi aiuti. Amen. Trento 3 agosto 1802, colla gazzetta.<br />

2333. 1802<br />

Al P. Giuseppe Maria da Pradazzo. Campo.<br />

R.P.S.L.G.C.S.N.<br />

In questa mattina sono stato nel Castello, e da monsignor Vicario gli ho impetrato<br />

la facoltà di assolvere semel una persona dai casi riservati vescovili: ed anche la<br />

straordinaria di poter dopo il giorno dell’Indulgenza d’Assisi assolvere que’ penitenti,<br />

che ascolterà, e non potrà assolvere nel detto giorno. Siccome poi tengo la patente<br />

362<br />

Diretta dal sig. dottore Lutti alla M: R. M. Maria Catterina Donati superiora del ven. convento<br />

della Visitazione.<br />

363<br />

Lo ha ricevuto, e consegnato ad un tintore.<br />

364<br />

La copia incomincia Sua Maestà si è. Finisce Baron Cazzan.<br />

101


confessionale del P. Francesco Maria da far prorogare in questo mese, e so, che nello<br />

stesso tempo fu spedita eziandio quella della P.V., così l’avviso, che la guardi, e veda<br />

quando sarà per finire, e spirare 365 . Per non moltiplicar lettere lo prego di far sapere al<br />

suo Padre Guardiano, che sono stato per fare quanto mi ha ingiunto appresso il sig. Gio.<br />

Fedrici, ma non l’ho ritrovato, essendo andato ai bagni di Abano. Anche la sig.<br />

Colomba di lui consorte manca da Trento, essendo in Cles. Supplirò quando<br />

ritorneranno 366 . Già debbo andare ogni festa a s. Maddalena per ascoltare le confessioni<br />

sagramentali: e quindi potrò facilmente sapere il loro ritorno, per essere vicina la loro<br />

casa. Tengo copia d’un nuovo regolamento cesareo per il clero secolare, e Regolare. Ha<br />

del buono. Rimette il Diffinitorio, cui ridona l’elezione de’ Guardiani. Vuole, che il<br />

<strong>Provincia</strong>le visiti li conventi, corregga i difettosi, faccia le necessarie traslocazioni ecc,<br />

ma con il consenso del vescovo ecc. Concede gli studi di teologia, e canonica ne’<br />

conventi; ma vuole, che li professori ecc. Per ora non dico altro. I miei rispetti al Padre<br />

lettore ecc. Trento 4 agosto 1802 367 .<br />

P.S. Qualora non lo sappia gli notifico io, che l’autore delle Decisioni de’ Casi di<br />

coscienza, detti Lambertiniani, o sia bolognesi, fu il P. F. Faustino Scarpazza<br />

Domenicano della Congregazione veneta del beato Giacomo Salomonio, nato in Crema<br />

città della Lombardia li 21 ottobre 1720 e morto in Treviso li 14 dicembre 1794. Egli fu<br />

molti anni lettore di filosofia, e teologia, maestro di novizzi, Priore, superiore della detta<br />

Congregazione, e vero Religioso. Tengo nelle mani la di lui Teologia morale, ossia<br />

compendio d’etica cristiana. Edizione terza, In Venezia 1801. Appresso Giuseppe Rossi<br />

qu. Bortolo, in 8°, tomi nove, scritta in lingua italiana. Io la credo buona, anzi ottima, e<br />

specialmente per li poveri uomini miei pari. Costa ventisei troni legata in rustico 368 .<br />

2334. 1802<br />

Al P. Massimo da Volano. Borgo.<br />

Carissimo Fratello.<br />

Ultimamente vi ho scritto soltanto, che il nuovo regolamento cesareo del clero<br />

secolare, e Regolare ha del buono 369 . Ora vi aggiungo, che rimette il Diffinitorio, cui<br />

ridona l’elezione de’ Guardiani. Vuole, che il <strong>Provincia</strong>le visiti li conventi, corregga i<br />

difettosi, li punisca ecc. Che possa traslocare ecc. Il tutto però col consenso del vescovo,<br />

cui dà l’autorità del Generale. Concede nei conventi lo studio di teologia, e canonica,<br />

ma sotto professori ecc. e con autori ecc. Proibisce ai Religiosi l’accettare curazie<br />

perpetue, e vuole, che gli esposti ad tempus possano essere richiamati, e cambiati dai<br />

superiori. Che li superiori de’ monasteri non intraprendano verun affare d’importanza<br />

senza prima aver chiamato a consiglio di ciò i loro confratelli più dabbene, e più<br />

illuminati. Che il servizio divino si faccia come prima. Che i già esposti debbano entro<br />

tre mesi dichiararsi se vogliono ritornare o no ai loro conventi. Rende difficile il poter<br />

ricorrere alle Superiorità politiche ecc. dovendosi prima ricorrere al vescovo ecc. Vuole,<br />

che ogni anno i lettori espongano tesi pubbliche, e che le facciano stampare. Che il<br />

numero de’ laici sia proporzionato a quello de’ sacerdoti. Che niun convento venga<br />

365<br />

Furono ambidue prorogate da monsig. Vicario li 16 agosto 1802 ad triennium.<br />

366<br />

In casa Dusina.<br />

367<br />

P.S. Sappia il P. Guardiano, che l’olio è a soldi 26 la libbra. Ita Larcherus.<br />

368<br />

Si ha da Verona.<br />

369<br />

Monsig. Vicario Zambaiti li 16 agosto 1802 di mattina, ha ordinato al P. <strong>Provincia</strong>le nostro, me<br />

praesente, et requirente, che metta in esecuzione un tal regolamento.<br />

102


soppresso senza la permissione speciale di Sua Maestà ecc. Trento 4 agosto 1802. Colla<br />

gazzetta.<br />

Vi ringrazio del buon accoglimento fatto al mio neofito signor Girolamo<br />

Buonafortuna. Ringrazio pure il vostro Padre Guardiano dello stesso accoglimento.<br />

P.S. Qualora non lo sappiate vi notifico io, che l’autore delle Decisioni ecc. ut num.<br />

2333.<br />

Oggidì 6 agosto il P. <strong>Provincia</strong>le è andato a Pergine; dove farà la visita, e poi<br />

ritornerà qua a Trento, ed in seguito andrà a Roveredo.<br />

2335. 1802<br />

Il signor Gio. Battista Tommaselli è pregato di dare a misser Andrea Marzani di<br />

Vigolo esibitore del presente, per tanti coppi ecc. troni 47, dico troni quarantasette 370 .<br />

Che della carità il Signor Iddio ecc. Dato nel convento di san Bernardino appresso<br />

Trento li 7 agosto 1802.<br />

senza<br />

sigillo D’ordine del Padre <strong>Provincia</strong>le<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Riformato di s. Francesco.<br />

2336. 1802<br />

A Monsignor Vicario Generale Capitolare.<br />

Pro memoria.<br />

Sono per professare nel convento di Cles nel giorno primo del prossimo mese di<br />

settembre 1802 come chierici<br />

Fra Lodovico Sommavilla da Moena, e<br />

Frat’Antonio Cadrobbi da Pinedo.<br />

Presentato da me li 16 agosto 1802 praesente P. Ministro <strong>Provincia</strong>li.<br />

2337. 1802<br />

Al P. lettore Davide tiarnitano. Campo.<br />

R.P.L.<br />

F. Grisostomo ha ricevuto il grosso plico di lettere campestri, le ha fatte passare al<br />

loro destino, ed assicura il P. Giuseppe Maria, che certamente in breve farà prorogare la<br />

di lui patente confessionale, onde possa continuare senza veruna interruzione il suo<br />

sacro ministero. Li riverisce tutti ecc. Trento 13 agosto 1802.<br />

2338. 1802<br />

A Monsignor Vicario Generale Capitolare di Trento.<br />

Pro memoria.<br />

Il P. Bonaventura da Caldese prega, che siagli conceduta la facoltà d’assolvere una<br />

persona semel dai Casi riservati: ed il Padre Anacleto da Casezzo l’autorità di<br />

dispensare uno dell’impedimento ad petendum debitum ecc.<br />

Concessit oretenus ut supra die 16 aug. 1802, Monsignor Vicario Generale<br />

Capitolare Zambaiti da me pregato.<br />

370 N. 390 a quattrini 7 l’uno.<br />

103


2339. 1802<br />

Al P. Bonaventura da Caldese. Arco. Le Grazie.<br />

R.P.S.L.G.C.S.N.<br />

Monsignor Vicario in questa mattina da me pregato, ha conceduto, che la P.V.R.<br />

possa semel assolvere dai Casi riservati la persona sua penitente, per cui mi ha scritto.<br />

Spero, che avrà ricevuto di ritorno la sua sportella, giacché nell’undecimo giorno del<br />

corrente la ho consegnata, e raccomandata al zio di Fra Modesto di Lasino. Qui si fanno<br />

continue orazioni, e processioni per ottenere la necessarissima pioggia; ma non siamo<br />

degni, che il Signor Iddio ci esaudisca. Il caldo è intensissimo, e ci fa sudare<br />

continuamente, giorno, e notte. Il lodato monsignor Vicario oggidì ha ordinato al nostro<br />

Padre <strong>Provincia</strong>le, che metta in esecuzione il nuovo regolamento cesareo segnato li 25<br />

marzo scaduto. I Guardiano dovransi eleggere dal medesimo Diffinitorio. Il P.<br />

<strong>Provincia</strong>le dovrà visitare i conventi, correggere i difettosi ecc. Gli studenti non<br />

dovranno andare a Insprugg ecc. Deo gratias. Trento 16 agosto 1802.<br />

2340. 1802<br />

Al P. Anacleto da Casezzo. Cles.<br />

R.P.S.L.G.C.S.N.<br />

Ieridì sono stato nel Castello, e da monsignor Vicario gli ho impetrato la chiesta<br />

facoltà per poter dispensare dall’impedimento ad petendum debitum ecc. quel suo<br />

disgraziato penitente. Ma l’avverto di non esser facile con gente di tal fatta. Io stento<br />

molto a scusarla, e non mi fido di essa più che tanto. Anche noi siamo in un continuo<br />

sudor, giorno, e notte. Facciamo continue orazioni, e processioni; ma non siamo degni,<br />

che il Signor Iddio ci ascolti. Converrà dunque ricorrere a santa perseveranza, ed a<br />

santa importunità, continuando a pregare finché otterremo l’intento. Il nostro Iddio è<br />

infinitamente buono, e misericordioso. Speriamo, che una volta ci esaudirà. Il Padre<br />

<strong>Provincia</strong>le ieridì ha ricevuto ordine da mons. Vicario Generale di mettere in esecuzione<br />

il nuovo regolamento cesareo, che ci favorisce in qualche parte. Deo gratias. Trento 17<br />

agosto 1802.<br />

2341. 1802<br />

Al P. Massimo da Volano. Borgo. Colla gazzetta.<br />

Carissimo Fratello.<br />

Ieridì il nostro P. <strong>Provincia</strong>le ricevette ordine da mons. Vicario Generale di mettere<br />

in esecuzione il regolamento cesareo, di cui già vi ho scritto. Ieridì pure la villa di<br />

Terres nell’Anaunia fiavonese restò incenerita. Qui sono continue le processioni al ss.<br />

Crocifisso per impetrare la necessarissima pioggia. Noi sudiamo continuamente, giorno,<br />

e notte. Io poi credo di non aver mai più patito tanto per il caldo, quanto patisco in<br />

quest’anno. Iddio ci abbia pietà, e misericordia. Amen. Trento 17 agosto 1802.<br />

2342. 1802<br />

Al P. Giuseppe Maria da Pradazzo. Campo.<br />

R.P.S.L.G.C.S.N.<br />

Gli rimando la sua patente confessionale prorogata ieridì ad triennium, insieme con<br />

quella del P. Francesco Maria di Panchiato: e gli fo sapere, che il P. <strong>Provincia</strong>le ieri da<br />

mons. Vicario Generale ha ricevuto ordine di eseguire il nuovo regolamento cesareo, di<br />

cui già gli ho fatto cenno: e che parimente ieridì la villa di Terres nel Contado di<br />

104


Flavone restò incenerita. Favoriscami di dire al P. Guardiano, che ho parlato colla sig.<br />

Colomba, e che il sig. Fedrici non è ancora ritornato. I miei rispetti al P. Lettore ecc.<br />

Trento 17 agosto 1802, in coperta.<br />

2343. 1802<br />

A Fra Marco Brunelli da Rango. Cavalese.<br />

Sia lodato Gesù Cristo.<br />

Fra Gervasio vi saluta di cuore, e vi manda delle Madonnine in numero maggiore<br />

del ricercato. Vi prega poi, che vogliate fargli tagliar, ed avere circa sessanta pezzi di<br />

pini per la fontana 371 : ed anche un pò di legna. Ciò gli preme tanto, che vi prega un’altra<br />

volta, e vi aggiunge, che lo facciate per amore di Dio Signor nostro, e per carità fraterna.<br />

Quindi lo spera certamente, e senza fallo ecc. Trento 19 agosto 1802.<br />

2344. 1802<br />

Al P. Vitantonio da Cles segretario provinciale in Cavalese.<br />

R.P.P.C.S.L.G.C.<br />

Ho consegnato a Fra Giammaria i sandali richiesti, dopo d’avere nuovamente legata<br />

coi due spaghi primieri la bocca del sacco, in cui stavano. Ho riposto nell’archivio<br />

provinciale gli attestati trasmessimi per li novizzi, dove staranno meglio, che altrove. Mi<br />

spiace, che la P.V.R. non possa continuare la sua assistenza al P. <strong>Provincia</strong>le,<br />

specialmente in questo tempo, in cui ne ha bisogno più che mai, atteso il nuovo<br />

regolamento cesareo: ma dall’altro canto ho piacere, che il convento di Fieme resti<br />

proveduto. Io ho fatto una copia intera del detto regolamento, e F. Luigi ne ha fatto<br />

un’altra. Il P. <strong>Provincia</strong>le tiene rodine di eseguirlo da monsig. Vicario: e quindi fu<br />

stabilito di tenere Capitolo provinciale nel prossimo settembre, in cui saranno eletti li<br />

diffinitori, e fatte le altre ordinazioni. Nella settimana prossima il predetto P.<br />

<strong>Provincia</strong>le andrà a Roveredo, ed in seguito in Arco. La dispensa romana per li due<br />

nostri chierici non è ancora comparsa. Nel terzo giorno del corrente da un tristo fu<br />

bruciata la casa dei manenti di san Tommaso presso Arco. Nel sedicesimo da un altro<br />

tristo tutta la villa di Terres 372 ; e nel diciassettesimo tutta la villa di Flavone colle robe<br />

là portate dai Teresini. Queste disgrazie sono peggiori dell’aridità somma, che patiamo,<br />

perché sono effetto dell’iniquità degli uomini. Il Signor Iddio ci preservi da disgrazie<br />

ulteriori: mentre esibisco alla P.V.R. la mia povera servitù, e la riverisco divotamente.<br />

Trento 19 agosto 1802.<br />

Il detto regolamento contiene, che<br />

Non sia più soppresso alcun convento senza l’espressa licenza di Sua Maestà.<br />

Che il P. <strong>Provincia</strong>le visiti li conventi, corregga, e castighi li difettosi.<br />

Che possa traslocare li Religiosi.<br />

Proibisce ai Frati l’accettare curazie perpetue.<br />

Vuole, che si rimetta il Diffinitorio.<br />

Che li Guardiani sino eletti dal medesimo Diffinitorio.<br />

Che i lettori facciano stampare le loro tesi.<br />

Che gli studenti non siano obbligati d’andare a Insprugg; ma possano studiare ne’<br />

loro conventi sotto lettori approvati ecc. e con libri ecc.<br />

Che il vescovo sia in luogo del Generale, e che a lui sia fatto il primo ricorso dai<br />

malcontenti dei superiori.<br />

371 *Per confezionare canoni per il trasporto dell’acqua.<br />

372 Rapporto a Teres, e Flavone non si sa di certo l’origine dell’incendio.<br />

105


Che i Guardiani negli affari d’importanza consultino i discreti ecc.<br />

2345. 1802<br />

Al P. Gio. Damasceno Guardiano di Campo.<br />

R.P.<br />

Ho insinuato al sig. Fedrici quanto brama la P.V.R. rapporto alla limosina delle<br />

Messe 18 bolzanine, ed ai tronetti. Egli mi ha risposto, che proccurerà circa i tronetti, e<br />

che non ha peranche sciolto il rotoletto bolzanino. Ella dunque frattanto potrà far conto<br />

di troni 36 senza pregiudicio del convento. Se sarà di più, sarà contato. Ai 16 del<br />

corrente fu incendiato Teres, ed ai 17 Flavone colle robe de’ teresini, da un tristo<br />

paesano. Il Signor Iddio ci guardi da mostri tali. Amen. Trento 19 agosto 1802.<br />

2346. 1802<br />

Al P. Amando da Covalo Guardiano. Arco.<br />

R.P.P.C.<br />

Domani Fra Gervasio porterà l’inchiusami colla raccomandata cautela 373 . Godo<br />

sentendo, che la P.V.R. sta meglio, e bramo, che guarisca presto, ed interamente. Il P.<br />

<strong>Provincia</strong>le iersera è partito di qui con Fra Placido per imbarcarsi, ed andare a<br />

Roveredo, donde passerà presto a Arco. Egli, come ho già scritto li 16 al P.<br />

Bonaventura, tiene ordine d’eseguire il nuovo regolamento cesareo rapporto al clero<br />

secolare, e Regolare. Questo vuole, che non sia soppresso alcun convento senza<br />

l’espressa licenza di S.M. Che il P. <strong>Provincia</strong>le visiti li conventi, corregga, e castighi li<br />

difettosi. Che possa traslocare i Religiosi. Che sia rimesso il Diffinitorio. Che li<br />

Guardiani sieno eletti non dalla famiglia, ma dal <strong>Provincia</strong>le, e Diffinitorio. Che li<br />

Religiosi non possano accettare curazie perpetue. Che gli esposti ad tempus possano<br />

essere richiamati, e cambiati dai superiori. Che i Guardiani negli affari d’importanza<br />

consultino i discreti. Che il vescovo sia in luogo del Generale, e che a lui sia fatto il<br />

primo ricorso dai malcontenti de’ superiori claustrali, Che ne’ conventi possano esservi<br />

gli studi di teologia, e canonica sotto lettori approvati ecc. e con libri ecc. Che ogni anno<br />

i lettori stampino le loro tesi. Che il pubblico servizio divino nelle chiese può esser<br />

accordato come prima, col permesso dell’Ordinario ecc. ecc.<br />

Ai 16 del corrente restò bruciato tutto Teres: ed ai 17 tutto Flavone. Perciò<br />

nell’Anaunia ora girano delle pattuglie per preservare le altre ville da somiglianti<br />

disgrazie. Qui tutti sudano straordinariamente giorno, e notte: fanno orazioni, e<br />

processioni: e mormorano de’ tronetti. Deus misereatur nostri. Amen. Trento 23 agosto<br />

1802.<br />

2347. 1802<br />

Al Padre Giorgio da Cles Vicario. Melombardo.<br />

Rev. padre sia lodato Gesù Cristo.<br />

Per servire gl’Ill.mi signori Stanchini, benefattori nostri singolari, ho intermesso<br />

alquanto le mie quotidiane occupazioni, ed ho dato una scorsa alle loro pergamene, che<br />

mi ha indirizzato la P.V. Elleno tutte contengono compre di pezze di terra, fatte dai<br />

sindaci della chiesa di san Martino di Livo, che trovai esistente anche nell’anno 1307.<br />

Furono scritte negli anni 1500, 1502, 1503, 1519, e 1529, al qual torno di tempo<br />

373 A figlia di Giacomo Veronese fratello del P. Amando.<br />

106


appartiene anche quella, che per essere rotta non mostra l’anno, siccome rilevasi dal<br />

notaio, che la scrisse, e dal sindaco, che la fece scrivere.<br />

I notari, che le scrissero furono due soli, cioè Simon filius quondam nobilis viri ser<br />

Federici notarii de Ballesteris de Tressio, publicus imperiali autoritate notarius, e<br />

Nicolaus Stanchina filius quondam ser Leonardi, olim ser Nicolai Stanchinae de Livo<br />

Plebis Livi vallis Solis <strong>Tridentina</strong>e diocesis, publicus imperiali autoritate notarius, ac<br />

iudex ordinarius.<br />

Nelle medesime carte v’ha di singolare, che si dice: in stupa a fornello: in stupha a<br />

fornello: ed in coquina a focho: come pure, che nominandosi al solito i quattro confini<br />

delle dette pezze di terra scrivesi versus mane, versus meridiem, versus sero, versus<br />

nullam horam, il quale versus nulla horam, indicante la parte settentrionale non mi è<br />

mai occorso in tantissime altre carte, che ho letto di tanti altri notari, e paesi.<br />

Con le predette carte si può emendare il manoscritto Catalogus nobilium Ruralium<br />

Vallium Annaniae, ac Solis anno 1529 compilatus Clesii a notario Iosepho de Sandris<br />

de Nano, poiché sotto la rubrica in Livo ha: Ioannes quondam Gulielmi Concadi, e la<br />

carta dello stesso anno 1529 dice: Iohannes quondam Gulielmi Coradi, sindaco della<br />

mentovata chiesa di san Martino. Il medesimo catalogo parimente sotto la rubrica in<br />

Livo, ed anche nella giunta dopo l’in Vermilio, dice soltanto Ser Rodegerius, e le carte<br />

livane dicono Ser Rodegerius quondam Nobilis viri ser Arnoldi de castro Zochuli plebis<br />

Livi, altro sindaco dell’accennata chiesa.<br />

Io suppongo, che il notaio Niccolò Stanchina sia il ser Stanchina notarius riferito<br />

dopo Antonio Stanchina nel detto catalogo sotto la rubrica in Livo, piuttosto, che il ser<br />

Nicolaus Stanchina posto ivi sotto la rubrica in Terzolas. Altresì suppongo, che il<br />

rammentato Niccolò avo del notaio Niccolò Stanchina sia stato quel Nicolaus<br />

Stanchina, che nell’anno 1440 fu Massarius in vallibus Annaniae, ac Solis.<br />

Non avendo altro da dire rapporto alle menzionate carte 374 , l’assicuro, che gliele<br />

rimanderò colla prima occasione opportuna, la prego de’ miei ossequi ai lodati Ill.mi<br />

signori, la riverisco, e resto. Trento S. Bernardino 23 agosto 1802.<br />

Suo div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo di Volano.<br />

2348. 1802<br />

Al P. superiore del convento di Campo.<br />

Rev. Padre sia lodato Gesù Cristo.<br />

D’ordine del M.R.P. <strong>Provincia</strong>le, partito per Roveredo, e Arco, avviso la P.V.R. che<br />

prepari F. Pietro d’Alcantara per le prossime Ordinazioni autunnali, poiché ha stabilito<br />

di mandarlo al suddiaconato con Fra Luigi. Si aspetta risposta da Feltre, onde sapere, se<br />

quel vescovo terrà Ordinazioni. Altrimenti bisognerà fare la strada di Bressanone. Si<br />

aspetta pure la dispensa per F. Arcangelo, e F. Pio. Se verrà in tempo, andranno tutti<br />

insieme. Avverta, che F. Pietro porto l’attestato d’aver fatto gli esercizi spirituali, e che<br />

sia qui ai nove del prossimo settembre. Siccome nell’ultimo giorno dello spirante mese<br />

perderanno il loro corso, e valore i tronetti 375 ; così ieri, ed anche oggi questa beccaria<br />

pubblica ricusò costantemente di riceverne in soddisfazione della carne già dataci. Non<br />

374<br />

Sono sette quasi tutte logore assai. Ho spedito la lettera, e le carte li 25 agosto, per Fratrem<br />

Leonardum.<br />

375<br />

*Tronetto: Moneta coniata a Trento nel sec. XVI del valore di 12 carentani ed equivalente al<br />

pezzo d’argento, chiamato Lira Tron in uso a Venezia: cfr. Battaglia, Grande Dizionario della lingua<br />

italiana.<br />

107


so quello, che succederà. Gli raccomando di non mancare rapporto a F. Pietro, e<br />

riverendolo mi dico. Trento 26 agosto 1802.<br />

Suo div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

2349. 1802<br />

Al Padre Guardiano di Borgo.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

Il M.R.P. <strong>Provincia</strong>le, ch’è partito per Roveredo, e Arco, ha lasciato ordine, che<br />

qualora in Feltre siano per esservi Ordinazioni nelle prossime Tempore, vadano là per<br />

essere ordinati suddiaconi F. Luigi di Cles, e F. Pietro Alcantarino di Meano: ed in caso,<br />

che venga la chiesta dispensa per esser ordinati sacerdoti, anche F. Arcangelo, e F. Pio.<br />

Si aspetta risposta favorevole da Feltre 376 : e quando sia tale, vorrebbesi, che qualche<br />

Padre borghigiano accompagnasse a Feltre gli accennati chierici. Ė dunque pregata di<br />

un tal favore la P.V.R. e confidandosi nella di Lei bontà, si spera di ottenerlo. Ma pure<br />

favorirà di darcene qualche avviso previo: e frattanto riverendola eziandio per parte del<br />

mio Padre Guardiano, mi professo. Trento 26 agosto 1802 377 .<br />

Di V.P.R. Obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

2350. 1802<br />

A monsignor Vicario Generale Capitolare. Trento.<br />

Pro memoria.<br />

Sono per vestire l’abito religioso come chierici nel convento di Mezzo Lombardo ai<br />

31 di agosto 1802.<br />

Antonio Keller di Cles, d’anni 17: F. Francesco<br />

Mattia Sembianti di Vervò, e d’anni 24: F. Alessandro.<br />

Tommaso Piz di Fondo, d’anni 18. F. Floriano.<br />

Non fu presentato, perché il Sembianti d’anni 24 ha cangiato vocazione.<br />

2351. 1802<br />

A monsignor Vicario Generale Capitolare. Trento.<br />

Pro memoria.<br />

Vestirono l’abito religioso come chierici nel convento di Mezzo Lombardo ai 31 di<br />

agosto del corrente anno 1802<br />

Antonio Keller di Cles, e<br />

Tommaso Piz di Fondo.<br />

Presentato li 3 settembre 1802 da me. Il Keller fu licenziato. Così pure il Piz 378 .<br />

2352. 1802<br />

Al P. Vitantonio da Cles segretario provinciale. Cavalese.<br />

R.P.P.C.S.L.G.C.S.N.<br />

376<br />

Fu risposto, che probabilmente non vi saranno Ordinazioni, perché il vescovo è intenzionato<br />

d’andare a Brescia sua patria.<br />

377<br />

Spedita li 28.<br />

378<br />

Nel 1767 in Roma fu sostituto fiscale generale l’avvocato Gennaro Pizzi.<br />

108


Siccome domani per commissione del Padre <strong>Provincia</strong>le, che ora sta in Arco,<br />

presenterò a monsignor Vicario i nomi de’ due novizzi vestiti ierlaltro in Mezzo<br />

Lombardo, cioè del Keller, e del Piz: così prego V.P.R. che voglia mandarmi li nomi, e<br />

cognomi de’ due pradazziani, che saranno vestiti costì ai 14 del corrente, affinché possa<br />

presentarli al lodato monsignore 379 . Il Sembianti di Vervò non è comparso, ed ha scritto,<br />

che ha cangiata la vocazione. Pazienza. Il P. Giangiuseppe, atteso il suo male di petto, è<br />

in viaggio per Arco: ed il P. Pierantonio andrassene a Mezzo Lombardo. La dispensa<br />

per li due nostri Diaconi destinati al sacerdozio, non è ancora venuta. Il corrispondente<br />

del sig. Conte canonico Pompeati ha scritto, ch’era difficile l’ottenerla per tanto: ma il<br />

lodato canonico gli ha subito riscritto, che ottenga almeno il possibile. F. Luigi, e F.<br />

Pietro Alcantarino sono destinati al suddiaconato. Si aspetta risposta da Feltre: ed in<br />

caso, che non sia favorevole, dovranno andare a Bressanone: Rapporto all’origine<br />

degl’incendi di Teres, e Flavone non si accordano le relazioni. Anche in Sardagna<br />

sonosi bruciate affatto tre case casualmente. La guerra de’tronetti è finita; ma n’è<br />

succeduta un’altra delle cedole. Siamo in Valle Lacrymarum. Ella proccuri di<br />

conservarsi sana a gloria di Dio Signor nostro, ed in pro della nostra povera <strong>Provincia</strong>: e<br />

per carità preghi il medesimo Signore anche per me, che riverendola divotamente mi<br />

professo. Trento 2 settembre 1802.<br />

Suo obbl.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2353. 1802<br />

Al P. Giangiacomo da Tiarno. Roveredo. In coperta. Ai PP. Riformati.<br />

R.P.<br />

L’assicuro, che ho ricevuto con piacere il pacco di pezze tinte. Lo ringrazio, e gli<br />

prometto un’altra volta, che colla prima occasione opportuna farò soddisfare la spesa 380 .<br />

L’accerto altresì, che in breve gli manderò una copia fedele dell’indulto Piano rapporto<br />

all’Indulgenza porziuncolana trasferita alla domenica. E frattanto lo ringrazio<br />

replicatamente, lo riverisco, e resto. Trento 3 settembre 1802, di notte,<br />

Suo obbl.mo servo<br />

F. Crisostomo.<br />

Nel 1453 visse Iacobus de Mediofrêi de Locha Vallis Leudri. Si cerca come vada<br />

letto quel Mediofrêi?<br />

2354. 1802<br />

Al P. Francesco Maria da Panchiato. Mezzo Lombardo.<br />

R.P.S.L.G.C.S.N.<br />

Monsignor Vicario Generale Capitolare, da me pregato, gli concede, che possa<br />

semel assolvere dal Caso settimo riservato dell’incesto, e della bestialità. Gli<br />

raccomando, che voglia mostrare del zelo particolare contra sì fatti eccessi. A vista della<br />

sua ho dovuto cangiare la lista de’ novizzi da presentarsi al lodato monsignore, cui ho<br />

379 Pietro figlio di Cristoforo de Martin, nato gli 11 gennaio del 1785. Niccolò figlio del qm<br />

Giambattista della Giacoma, nato li 10 luglio 1785. Figlio di padre, che andò per il mondo, e non si sa se<br />

sia più vivo, o morto. Nipote di un avo, che fu pazzo, e morì schiacciato in un bosco. Non furono vestiti<br />

nel detto giorno 14. Il Martini fu vestito in Cles ai 5 di ottobre col nome di F. Leopoldo, e con un<br />

soverino detto F. Ambrosio, di cognome Battisti. Il qual Battisti come inetto fu licenziato, e partì li 10<br />

febbraio 1803. Poi rivestito.<br />

380 Di 7 troni al tintore.<br />

109


notificato la mutazione del Sembianti. Mi spiace; ma spero, che il Signor Iddio supplirà.<br />

Leggo, che ai 14 del corrente in Cavalese saranno vestiti due pradazzani. La dispensa<br />

per F. Pio e F. Arcangelo non è ancora comparsa. Andranno al suddiaconato F. Luigi, e<br />

F Pietro Alcantarino, non so ancora se a Feltre, o a Bressanone. Mi raccomando, lo<br />

riverisco, e mi dico. Trento 3 settembre 1802, di notte.<br />

Tutto suo<br />

F. Crisostomo.<br />

2355. 1802<br />

Al P. Romedio di Cles Guardiano di Metz Lombardo.<br />

R.P.<br />

In contraccambio dell’inscrizione clesiana, che mi ha favorito la P.V.R., le mando il<br />

compendio della mia per il cardinale Ruffo, giacché lo desidera 381 . Non ho potuto farlo<br />

più ristretto. Nominate il conduttore senza dargli tutti li di lui titoli, forse non sarebbe<br />

stato aggradito. Per altro replico, che io non ho alcun impegno. Mi raccomando, la<br />

riverisco, e resto. Trento 3 settembre 1802.<br />

Suo obb.mo servo<br />

F. Crisostomo.<br />

2356. 1802<br />

Al P. Gio. Evangelista Ministro <strong>Provincia</strong>le. Arco.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Qui compiegato le spedisco quanto desidera. L’accerto poi, che oggidì ho<br />

presentato a monsignor Vicario i nomi de’ due novizzi vestiti a Mezzo Lombardo<br />

nell’ultimo giorno dello scaduto agosto: e che ho scritto a Cavalese, perché mi sieno<br />

mandati li nomi, e cognomi di que’ due pradazzani, che saranno vestiti là nel giorno 14<br />

del corrente, per poterli parimente insinuare al lodato monsignore. Ho tralasciato il<br />

Sembianti, perché non è comparso. Non è ancora venuta risposta da Feltre, né da Roma.<br />

La prego della sua benedizione ecc. Trento 3 settembre 1802, in coperto.<br />

2357. 1802<br />

Al P. Giangiacomo da Tiarno. Roveredo.<br />

R.P.<br />

Mi affretto di spedirle il rescritto Piano rapporto al Perdono d’Assisi, tratto dalla<br />

stampa fatta in Trento, ed inserito nella circolare vescovile indirizzata a tutti li parrochi<br />

per renderlo pubblico 382 . Stupisco per altro, che ora non si possa trovare costì tal<br />

circolare. Io prima di vedere la detta stampa ho veduto il memoriale, ed il rescritto<br />

manoscritto; ma soltanto di volo, perché contrario al mio sentimento: e quindi non mi<br />

ricordo i motivi addotti nel memoriale: e se la stampa, che sembra difettosa in qualche<br />

parte, sia in tutto uniforme al manoscritto. Merita riflesso quell’enuntiatis causis<br />

durantibus: ed anche il concessit, et indulsit. Un altro vescovo di Trento potrà<br />

rinunciare un tal indulto. Ma... Aggradisca la mia premura di renderla servita, e si<br />

conservi lungamente. Amen. Trento 3 settembre 1802, di notte.<br />

381<br />

To. 2, Inscript. 1797, 1798<br />

382<br />

Extat in nostro Kalendario tridentino Reformato parte 2, numero. 100, pag. 171, incipit Ex<br />

Audientia.<br />

110


2358. 1802<br />

All’Ufficio Circolare di Roveredo.<br />

All’Inclito Imp. Reg. Ufficio Circolare di Roveredo.<br />

Il <strong>Provincia</strong>le de’ Francescani, che presentemente si trova in Arco, per altrui mano<br />

risponde al clementissimo ordine de’ 26 agosto, segnato 4800/435 Eccl., che non ha<br />

mancato mai di dare le richieste risposte; e quindi ha pure risposto al Circolare decreto<br />

de’ 10 giugno Eccl. 3027/263 con lettera consegnata alla posta di Trento, e concepita<br />

ne’ seguenti termini.<br />

All’Inclito Imp. Reg. Ufficio Circolare di Roveredo.<br />

Il <strong>Provincia</strong>le de’ Francescani ecc., come sopra num. 2292 sino al giugno 1802.<br />

A questo aggiunge ora, che in ossequio del decreto dell’eccelso Governo de’ 2<br />

giugno, ricevuto nel luglio prossimo passato, ha senza veruna dilazione destinato<br />

all’assistenza spirituale degl’infermi nello spedale militare di Roveredo, il suddetto<br />

Padre Accursio, il quale parla eziandio la lingua tedesca.<br />

Trento 4 settembre 1802.<br />

NB. La menzione, ut supra num. 2233.<br />

L’ordine de’ 26 giunse a Trento il primo di settembre. Fu subito spedito in Arco,<br />

donde venne a me in questa sera oscura de’ 4. Comanda, che infallantemente entro 8<br />

giorni risponda al decreto de’ 10 giugno.<br />

2359. 1802<br />

Al P. Gio. Evangelista Ministro <strong>Provincia</strong>le. Arco.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

In questa stessa notte ho risposto all’Ufficio Circolare mandandogli una copia della<br />

già data risposta, colla giunta, che fu spedita per la posta nel giugno, ed anche con la<br />

giunta risguardante l’ospitale militare di Roveredo, servito dal P. Accursio. Mercoledì<br />

lo servirò col resto. Frattanto gli dico, che oggi è partito per Mezzo il P. Pierantonio, e<br />

che sono qui li PP. Giangiuseppe, e Vigilio, con F. Candido. Lo prego in frettissima<br />

della sua benedizione, e resto. Trento 4 settembre 1802.<br />

Di V.P.M.R.<br />

P.S. Ieridì è morta la contessa Tonera, ed in questa notte passata fu portata a<br />

Vigo 383 .<br />

Um.mo, ubbid.mo servo, e suddito<br />

F. Grisostomo.<br />

2360. 1802<br />

Al P. Giangiacomo da Tiarno. Roveredo.<br />

R.P.<br />

Mantengo la parola mandandogli le sette lire di buona moneta per il tintore 384 . E<br />

pregandolo di poi accertarmi della ricevuta, lo ringrazio di bel nuovo del favore, e lo<br />

riverisco. Trento 5 settembre 1802.<br />

Suo obbl.mo servo<br />

F. Crisostomo.<br />

Lo prego di avvisare il P. Accursio, che lo renderò servito cum primum.<br />

383<br />

Fu portata nella sera de’ 4 con un carretto, accompagnata dal prete strignato sul carretto. Fu<br />

Carneria, moglie del Conte Matteo.<br />

384<br />

Date da Giacomo Fontanario, portate a Roveredo li 6 dal P. Giangiuseppe. Ricevuta dal P. Gio.<br />

Giacomo. Sotto num. 2405.<br />

111


23<strong>61</strong>. 1802<br />

A monsignor Vicario Generale Capitolare di Trento.<br />

Ill.mo, e R.mo sig. sig. e padrone colendissimo.<br />

Fra Gio. Evangelista da Stenico Ministro <strong>Provincia</strong>le de’ Minori Riformati di san<br />

Francesco, inerendo al comunicatogli nuovo regolamento imperiale-regio del clero<br />

secolare, e Regolare, supplica riverentemente V.S.Ill.ma, e R.ma della licenza per poter<br />

convocare, e celebrare il Capitolo della Sua <strong>Provincia</strong>. Che della grazia ecc.<br />

Presentato da me li 6 settembre 1802: dopo il vespro. Fu riscritto “Si concede a<br />

senso però dell’indicato regolamento. Segnato 6 settembre 1802. Zambaiti Vicario<br />

Generale Capitolare.<br />

2362. 1802<br />

Al P. Gio. Evangelista Ministro <strong>Provincia</strong>le. Arco.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Ho insinuato ai Padri nominatimi (Guard. Filip. Sisin. e Cesario) quanto mi ha<br />

ingiunto la P.V.M.R. Eglino d’accordo sono di sentimento, che sarà meglio fissare la<br />

venuta de’ PP. vocali a Trento nel lunedì, e fare il Capitolo nel mercoledì: anzi credono,<br />

che attese le voci comuni d’imminenti variazioni di Stato, sarebbe meglio celebrare il<br />

detto Capitolo ancora dentro questo mese intorno a s. Matteo, acciocché i PP. possano<br />

essere ne’ loro conventi pel Rosario. Preme loro particolarmente quel giorno medio tra<br />

l’arrivo a Trento, e la celebrazione del Capitolo. Il perché già può immaginarselo la<br />

P.V.M.R. Oggidì ho presentato un memorialetto a monsignor Vicario per avere in<br />

scriptis la licenza di celebrare il detto Capitolo 385 : e domani manderò a riceverla.<br />

Le spedisco la formola antica della citatoria della Congregazione intermedia,<br />

perché nel formolario provincialesco non v’ha la citatoria di Capitolo, appartenendo<br />

questo ne’ passati tempi al Commissario visitatore generale.<br />

Fu risposto da Feltre, che quel vescovo non è sicuro di tenere Ordinazioni nelle<br />

prossime Tempore, intenzionato essendo d’andare a Brescia sua patria. Onde converrà,<br />

che i nostri due chierici suddiaconandi vadano a Bressanone.<br />

Si manda con questo un commesso apposta per accelerare il negozio. Io scrivendo<br />

altrove per altro farò cenno dell’imminenza del prefato Capitolo. La prego della sua<br />

paterna benedizione ecc. Trento 6 settembre 1802.<br />

Gli spedisco la licenza ricevuta in questo giorno settimo. Potrebbe dare la circolare<br />

al latore della presente per Roveredo, Trento, Pergine, Borgo, Un’altra copia per Mezzo,<br />

e Cles. Ed un’altra per Cavalese.<br />

2363. 1802<br />

Al P. Accursio da Praghena. Roveredo.<br />

R.P.<br />

F. Giangrisostomo l’assicura, che monsignor Vicario Generale ieridì ha conceduto<br />

alla P.V.R. la chiesta facoltà per assolvere semel un penitente dal Caso quarto riservato.<br />

La ringrazia della premura, che ha per li suoi nipoti; ma non può risolversi di calare<br />

alla patria. Presentemente ha intenzione di scrivere al suo fratello don Benedetto, il<br />

quale dovrebbe essere più opportuno, ed efficace ecc. Crede, che dentro questo mese<br />

385 Egli ha voluto, che sia chiesta in scriptis.<br />

112


sarà tenuto Capitolo provinciale in Trento. Ed in frettissima la riverisce ecc. Trento 6<br />

settembre 1802. Colla gazzetta.<br />

2364. 1802<br />

Al P. Pietro Damiano Guardiano di Borgo.<br />

R.P.<br />

F. Crisostomo ringrazia la P.V.R. della buona sua disposizione per accompagnare a<br />

Feltre i chierici ordinandi: e nello stesso tempo l’avviso, che non andranno là, perché<br />

quel vescovo pensa di trasferirsi a Brescia sua patria nel tempo delle Ordinazioni 386 . Le<br />

fa poi sapere, che probabilmente in questo mese, ed in questo convento si terrà Capitolo<br />

provinciale. Oggidì fu spedita la licenza di celebrarlo al P. <strong>Provincia</strong>le dimorante ancora<br />

in Arco. Finalmente la riverisce ecc. Trento 7 settembre 1802. Colla gazzetta.<br />

2365. 1802<br />

Al P. Vitantonio da Cles Vicario di Cavalese.<br />

R.P.L.I.C.<br />

Penso bene di far sapere alla P.V.R. che oggidì ho spedito al P. <strong>Provincia</strong>le<br />

dimorante in Arco la licenza di fare il Capitolo provinciale, che celebrerassi<br />

probabilmente ancora in questo mese, ed in questo convento. Favorirà di prevenire il<br />

suo Padre Guardiano, acciocché possa essere pronto all’invito, e portar seco i conti ecc.<br />

Spero, che domani riceverò da Lei li nomi, e cognomi de’ novizzi nuovi, richiesti con<br />

altra mia dei due del corrente, per poterli presentare a monsig. Vicario; e riverendola mi<br />

dico. Trento 7 settembre 1802.<br />

Di V.P.R. cui aggiungo, che gli ordinandi suddiaconi andranno a Bressanone,<br />

perché non è certo, che in Feltre sieno per esservi Ordinazioni, atteso che quel vescovo<br />

va a Brescia.<br />

Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Crisostomo.<br />

2366. 1802<br />

Al P. Romedio da Cles Guardiano di Metz Lombardo.<br />

Rev. Padre sia lodato Gesù Cristo S.N.<br />

Aggiugnendo alla mia raccolta l’iscrizione clesiana 387 , che ultimamente mi ha fatto<br />

tenere a stampa in lettere maiuscole la P.V., mi venne voglia di confrontarla colla<br />

gazzetta trentina; e quindi ne rilevai un gran divario. L’iscrizione fatta in rima, e lingua<br />

italiana 388 , terminando non so il perché latinamente, dice, che il Serenissimo Arciduca<br />

Giovanni d’Austria fu in Cles per andare in Tonale, die XV. Calend. Octob. MDCCCI, il<br />

che secondo il calendario premesso al Breviario romano, e secondo il Martirologio<br />

parimenti romano, vuol dire ai 17 di settembre. La gazzetta poi del 1801 foglio 83, de’<br />

20 ottobre in data di Cles 19 ottobre, asserisce, che il lodato Arciduca giunse a Cles li<br />

18 ottobre, il qual giorno ne’ detti Calendario, e Martirologio si appella XV Kalendas<br />

Novembris. Io credo, e tengo per cosa certa certissima, che falli la iscrizione, e contenga<br />

un errore nel mese, dicendo Octob. in vece di Novemb 389 . Altrettanto non crederanno i<br />

386<br />

Monsig. Bernardo Maria Carenzoni monaco olivetano.<br />

387<br />

To. 2, Inscr. 1798.<br />

388<br />

Dal sig. Carlo Torresano assessore.<br />

389<br />

Per questo tra’ Casi rituali del 1803 ho messo il Caso di Almone in aprile. Il sig. Giacomantonio<br />

Maffei nella storia dell’Anauna stampata nel 1805, pag. 116, ha notato l’errore a vista di questa mia.<br />

113


nostri posteri, ed i forestieri, li quali saggiamente supporranno fallante ogn’altra<br />

memoria contraria piuttosto, che la detta iscrizione contemporanea, e posta nel luogo, in<br />

cui succedette il caso riferito da essa. Mi spiace, che sia per accadere un tal disordine, e<br />

che non sono in grado d’impedirlo, se non se con avvisarne la P.V. cui sospiro di tutto<br />

cuore una vita lunga, e felice, dicendomi. Trento 9 settembre 1802.<br />

Suo obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

2367. 1802<br />

Al P. Vitantonio da Cles Vicario in Cavalese.<br />

R.P.<br />

Aggiungo a quanto gli ho scritto l’altrieri, che in questa sera ho ricevuto da leggere,<br />

e spedire la citatoria al Capitolo <strong>Provincia</strong>le 390 . Non veggendone alcuna copia per<br />

Cavalese, giudico bene di supplire per il caso, che non fosse stata spedita. Sappia<br />

dunque, che li PP. Guardiani dovranno essere in questo convento ai venti del corrente<br />

per capitolare nel giorno 22 391 . Il Signor Iddio per effetto della sua bontà infinita ci doni,<br />

che tale Capitolo riesca di sua maggior gloria, e di vantaggio alla nostra povera<br />

<strong>Provincia</strong>. Finalmente oggidì il medesimo Signor Iddio ci ha mandato una buona<br />

pioggia. Siane ringraziato. Lo riverisco, e sono. Trento 9 settembre 1802.<br />

Suo obbl.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2368. 1802<br />

Al P. Giuseppe Maria di Pradazzo. Campo.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

F. Giangrisostomo gli fa sapere, che non ha ricevuto la di lui lettera dei tre: e che ha<br />

ricevuto quella dei cinque iersera di notte 392 : e quindi non può consegnar al latore della<br />

presente la licenza, che brama, perché non ancora la ha impetrata dal Castello ecc.<br />

Sebbene spera di ottenerla dopo il pranzo ecc. Sarà disposizione di Dio Signor nostro,<br />

che il delinquente debba aspettare, forse dopo d’avere troppo indugiato nel presentarsi<br />

alo sacro tribunale ecc. Alla più lunga la spedirà venerdì prossimo. Frattanto lo<br />

riverisce. Trento 10 settembre 1802.<br />

2369. 1802<br />

Alla cancelleria vescovile di Bressanone.<br />

Ego infrascriptus Minister, et servus Franciscanorum <strong>Provincia</strong>e <strong>Tridentina</strong>e Sancti<br />

Vigilii, universis et singulis, ad quos spectat, notum facio, ac testor, quod dilecti in<br />

Christo Fratres Aloysius a Clesio, natus die nona martii anno 1781, et Petrus<br />

Alcantarensis a Meano, natus die sexta decembris anno 1780, ambo dictae <strong>Provincia</strong>e<br />

alumni solemniter professi, et acolythi, novissime spiritualisbus exercitiis vacarunt 393 . In<br />

390<br />

Fu tenuto Capitolo <strong>Provincia</strong>le nello stesso giorno 22 anche dai Padri Cappuccini tirolesi.<br />

391<br />

Giunse nella sera de’ 13 avanti della Circolare spedita da Arco per la posta, che non giunse<br />

ancora nel detto giorno 13.<br />

392<br />

Ricevuta gli 11 di sera tarda.<br />

393<br />

Regulares ad Ordines promovendi praeter litteras obedientiales sui superioris, non teneantur<br />

exhibere Ordinario fidem sui Baptismatis ad docendum de legitima aetate, dummodo in litteris<br />

obedientialibus exprimatur aetas. Sic expresse S.C. Concilii die 12 dec. 1733 in Brixinen. in Respons. ad<br />

114


quorum fidem praesentes literas dedi Tridenti in Conventu Sancti Bernardini die 10<br />

septembris anno Domini 1802.<br />

L.+S.<br />

Prov. F. Ioannes Evangelista a Stenico<br />

Minister <strong>Provincia</strong>lis.<br />

2370. 1802<br />

Al P. Giuseppe Maria. Campo.<br />

R.P.<br />

Il R.mo sig. Provicario394 gli concede la chiesta facoltà d’assolvere semel una<br />

persona dai Casi riservati ecc. Trento 10 settembre 1802, avanti ‘l pranzo. Così F.<br />

Grisostomo.<br />

2371. 1802<br />

Al P. Giuseppe Maria da Pradazzo. Campo.<br />

R.P.S.L.G.C.S.N.C.<br />

Ieri alle nove di mattina ho consegnato alla bottega monauniana una mia letterina<br />

colla chiesta licenza de’ Casi riservati per la P.V. giacché il tramessiero campense non<br />

era ancora stato là a pigliare la gazzetta. In caso, che qual fossesi smarrita, o non fossele<br />

ancora giunta, potrà servirsi di questa. Oggidì li due chierici ordinandi andranno a Metz<br />

Lombardo per poi passare a Bressanone. Andrà con loro il P. lettore Filippo, giacché<br />

non è venuto qua il P. lettore Davide, cui sarebbero stati affidati molto volentieri.<br />

Aspetto da Cavalese i nomi, e cognomi di que’ due Pradazzani, che saranno là vestiti ai<br />

14 del corrente coi nomi di F. Ambrosio, e F. Leopoldo. Il Signor Iddio doni loro la<br />

perseveranza: ed abbia pietà di noi. Amen. Trento 11 settembre 1802. Scrivo questa<br />

giacché ritorna costì il Cesco.<br />

2372. 1802<br />

A chiunque.<br />

Vigore praesentium cum salutaris Obedientiae merito reverendus Pater Philippus a<br />

Mediocorona actualis sacrosanctae theologiae lector hic Tridenti, et concionator,<br />

Brixinam se se conferet, una cum duobus Fratribus clericis Aloysio a Clesio, et Petro<br />

Alcantarensi a Meano, sacro subdiaconatsu Ordine initiandis: quibus ordinatis ad<br />

propria cum ipsis redibit. Commendatur idcirco humiliter, et enixe universis, et singulis<br />

benefactoribus, ad quos in via eundo, et redeundo ipsum divertere contigerit: eique<br />

seraphica benedictione communito, ut Deus Optimus Maximus comitem adiungat<br />

sanctum suum Angelum exoratur. Datum Tridenti in conventu sancti Bernardini die XI<br />

septembris anno Domini 1802.<br />

L.+S. Fr. Ioan. Evangelista a Stenico<br />

Minister <strong>Provincia</strong>lis Franciscanorum.<br />

Questa Obbedienza fu chiesta dal P. lettore ma poi non presa dal medesimo, perché<br />

giudicata non necessaria. Partì da Trento gli undici sul mezzodì per Metz Lombardo.<br />

2 dub. apud Thesaurum resolutionum S.C. Concilii To. 6 impress. Venetae. Così presso il Ferarri To. 6,<br />

Bibl. promptae verbo Ordo num. 86.<br />

394 Anzi monsig. Vicario.<br />

115


2373. 1802<br />

Al P. Amando da Covalo Guardiano. Arco.<br />

Rev. Padre. L.I.C.<br />

Senza punto sapere dove collimino le intenzioni di chi cerca notizie rapporto a<br />

questo R.mo Capitolo di Trento, rispondo brevemente ai quesiti proposti,<br />

Che tal Capitolo è formato da dicidotto Canonici.<br />

Che dieci di essi debbono essere sudditi austriaci, e otto sudditi trentini, tra’ quali<br />

due cittadini di Trento.<br />

Che presentemente sono i seguenti.<br />

Austriaci.<br />

Il barone Giangiacomo Pizzini di Roveredo.<br />

Il barone Luigi Pizzini di Roveredo.<br />

Il Conte di Spaur di Mezzo Lombardo.<br />

Il barone Buffa di Scurelle.<br />

Il Conte Khuen di Bellasio.<br />

Il Conte di Lodrone di Trento.<br />

Il barone Eyerle di Bolgiano.<br />

Il Conte Giuseppe d’Arsio di Revò.<br />

Il Conte Francesco Saverio d’Arsio di Arsio.<br />

Il Conte di Wolckenstein di Bolgiano.<br />

Trentini.<br />

Il Conte Manci di Trento.<br />

Il barone Gentilotti di Trento.<br />

Il nob. Zambaiti di Trento.<br />

Il barone de Taxis di Trento.<br />

Il Conte di Terlago di Trento.<br />

Il Conte Pompeati di Trento.<br />

Il barone Trentini di Trento.<br />

Il nob. Sardagna di Trento.<br />

Che le dignità di questo Capitolo sono tre sole, cioè il Decanato, la Prepositura, e<br />

l’Arcidiaconato. La prima viene conferita dal Papa. La seconda si nomina dal Conte del<br />

Tirolo. La terza si conferisce dal vescovo: dal quale si crea eziandio il Sommo<br />

Scolastico.<br />

Che niuno degli accennati ha ottenuto il Canonicato col solo titolo di dottore, o<br />

laureato.<br />

Finalmente, che rapporto al detto Capitolo potrà vedersi la Costituzione di Papa<br />

Benedetto XIV In supremo apostolatus solio, data in Roma li 24 marzo 1745, stampata<br />

in Trento nel 1746, e ristampata da me nel 1765, To. 4 Monument. Ecc. Trid. pag. 477,<br />

et seqq.<br />

Desidero, che questo poco basti per rendere contenta quella persona di grado, da cui<br />

venne incombenzata la P.V.R. e riverendola resto. Trento 13 settembre 1802.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servi in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo di Volano.<br />

2374. 1802<br />

Al P. Giuseppe Maria da Pradazzo. Campo.<br />

Rev. Padre Sia lodato Gesù Cristo S.N.<br />

116


Lo ringrazio vivamente della relazione, che mi ha dato rapporto alla bella cappella<br />

di Maria Santissima Nostra Signora, eretta nella campagna di Randena sotto Peluco; e<br />

l’avviso, che con piacere la ho inserita nella mia qualunque siasi Notitia Ecclesiarum<br />

<strong>Tridentina</strong>e Civitatis, ac Dioecesis, sotto il num. 1179. Mi spiace però, che trovomi<br />

necessitato di farle sapere, che quella inscrizione dee cancellarsi, poiché trovasi proibita<br />

dalla santa Sede apostolica. In fatti nell’Indice romano de’ libri proibiti stampato in<br />

Roma nel 1752, pag. 467 leggesi: Indulgenze stampate a Pistoia, ed in Guastalla per<br />

quelli che recitano l’Orazione, che comincia: Ave sanctissima Maria Mater Dei, Regina<br />

coeli etc. Nel decreto poi de apocryphis indulgentiis fatto dalla S.C. delle Indulgenze, e<br />

confermato dal ven. Innocenzio undecimo li 7 marzo 1678, che può leggersi nella<br />

Biblioteca pronta del nostro Padre Lucio Ferraris verbo Indulgentia art. 4, num. q. 15, e<br />

nella Dilucidazione privilegiorum del parimente nostro P. Diego d’Aragona, stampata in<br />

Roma l’anno 1750, e presso Gio. Celricato Erotem. eccl. edit. secundae venetae 1702,<br />

pag. 435 et seqq. sta: vel Pistorii, et Vastallae a recitantibus Orationem: Ave SS. Maria<br />

Mater Dei, Regina coeli etc. Io suppongo, che la proibizione cada sopra la Nota<br />

dell’Indulgenza: e quindi credo, che basterà cancellare la detta Nota: il che potrà farsi<br />

senza veruna offesa de’ fedeli, e senza punto scemare il culto a Maria Santissima Nostra<br />

Signora. Stupisco per altro, che ciò finora non sia stato avvertito da veruno, e<br />

specialmente da quello, che nell’anno 1782 rinnovò la detta inscrizione: e contento<br />

d’averne avvisato la P.V., rimetto il negozio alla di Lei prudenza 395 ; e riverendola mi<br />

dico. Trento 16 settembre 1802.<br />

Suo div. servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

2375. 1802<br />

Al P. lettore Filippo Panizza da Mezzo Tedesco. Bolgiano.<br />

Rev. Padre sia lodato Gesù Cristo.<br />

Giacché la P.V.R. si ritrova costì, è pregata dal nostro Padre <strong>Provincia</strong>le, che voglia<br />

destramente ricercare, come que’ Padri intendano le cose a noi oscure del noto<br />

regolamento nuovo? Se abbiano cominciato ad eseguirlo? e come? In una parola tutto<br />

ciò, che nelle presenti circostanze potrà giovarci. Confido nel di Lei zelo per il bene<br />

della nostra santa Madre <strong>Provincia</strong>: e bramando, che ritorni qua presto, sana, e<br />

contenta 396 , con entrambi li suoi discepoli, la riverisco, e mi professo. Trento 16<br />

settembre 1802.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

Trento.<br />

Extra. Al Rev. Padre in Cristo padrone colendissimo<br />

Il Padre Filippo Panizza 397 da Mezzo Tedesco<br />

degno lettore teologo, e predicatore francescano Riformato.<br />

Al suo arrivo. Bolgiano<br />

Ai Padri Francescani.<br />

395<br />

Ne ho parlato al sig. Provicario Menghino sedendo con lui alla mensa; ma senza pro.<br />

396<br />

Fu di ritorno in Trento li 23 settembre co’ chierici ordinati suddiaconi.<br />

397<br />

I tedeschi lo scrivono Banizza.<br />

117


2376. 1802<br />

Al P. Cirillo Dusini da Cles. Campo.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

Ho pregato F. Gio. Maria Terziario di Fieme perché mi porti da Venezia le bramate<br />

Lezioni, e gli ho dato un mio viglietto per memoria. Se in fatti le porterà, sarò sollecito<br />

per fargliele tenere 398 . Rapporto alle Lezioni de infra octavam SS. Angelorum non<br />

posso servirlo, perché non ne ho, e credo, che non mai sieno state stampate dal<br />

Monauni. Se non le avrà essendo fuori convento, potrà replicare quelle della festa. Gli<br />

sospiro una perfetta sanità, lo riverisco, e gli raccomando la qui inchiusa. L.D.O.M.<br />

Trento 18 settembre 1802.<br />

2377. 1802<br />

Al P. Francesco Maria da Panchiato. Melombardo.<br />

Rev. padre Sia lodato Gesù Cristo.<br />

F. Gio. Grisostomo gli fa sapere, che il R.mo signor Provicario Generale Capitolare<br />

gli concede la chiesta facoltà per assolvere semel quel socero, che rem habuit cum nuru.<br />

Gli raccomanda di avvertire, che non sia un recidivo, e lo riverisco ecc. Trento 19<br />

settembre 1802.<br />

2378. 1802<br />

Al P. Prosdocimo da Cavalese Vicario. Pergine.<br />

Rev. Padre Sia lodato Gesù Cristo.<br />

Il Re.mo signor Provicario Generale, da me pregato, concede alla P.V.R. la chiesta<br />

facoltà di dispensare dall’impedimento ad petendum debitum quella donna, che<br />

consentiente, immo compellente proprio marito, ha più volte peccato con un suo<br />

compadre. Circa poi l’altro Caso dello spergiuro giudiciale senza danno del terzo, le<br />

confesso, che non ho ardito di parlare col lodato signor Provicario, perché non lo trovo<br />

nella tabella de’ Casi riservati nella nostra diocesi, pubblicata ultimamente, cioè<br />

nell’anno 1785, li 12 dicembre. Se le occorrerà eziandio in seguito qualche bisogno del<br />

mio servizio, me lo notifichi, che lo farò volentieri, mentre riverendola mi dico. Trento<br />

19 settembre 1802.<br />

Suo div.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

2379. 1802<br />

Io sottoscritto pregato raccomando alla carità de’ Religiosi tutti del mio Ordine<br />

Filippo Gioannini 399 di Povo esibitore del presente, uomo onesto, e benefattore nostro,<br />

che intraprende il viaggio di Roma per suoi interessi di rimarco. Dato in Trento nel<br />

convento di s. Bernardino li 28 settembre 1802.<br />

L.+S. F. Gio. Evangelista da Stenico<br />

<strong>Provincia</strong>le de’ Minori Osservanti Riformati di s. Francesco.<br />

Lettera 2379 accompagnatoria per eventuale ospitalità nei conventi durante il<br />

viaggio a Roma, scritta dal <strong>Tovazzi</strong> letterario del Padre. <strong>Provincia</strong>le.<br />

398<br />

Fu risposto da Venezia, che ora non vi sono, e che conviene aspettare la nuova ristampa.<br />

399<br />

Gioannini detto Migolo, mesadro de’ Conti Saracini in Povo, il quale nel 1805 mi ha detto, che<br />

questo viglietto gli ha giovato.<br />

118


2380. 1802<br />

Al P. Massimo da Volano. Borgo.<br />

Carissimo Fratello S.L.G.C.<br />

Vi sospiro un buon, e felice governo 400 , e non dico altro, perché non ho tempo, né<br />

lena da scrivere. Oggidì sono stato a s. Michele: debbo ritornare domani, ed anche<br />

venerdì per incominciarvi lo straordinario, malgrado le altre mie occupazioni<br />

premurose. Pregate il Signor Iddio per me, che io lo pregherò per Voi. Amen. Trento 28<br />

settembre 1802, colla gazzetta.<br />

2381. 1802<br />

Ad Antonio de’ Gaspari. Sardagna.<br />

Sia lodato Gesù Cristo Signor Nostro.<br />

Vi faccio sapere, che dal mio Padre <strong>Provincia</strong>le ho incombenza di parlarvi rapporto,<br />

ed in ordine alla buona intenzione, che già tempo gli avete insinuato di voler servire a<br />

Dio per puro amore del medesimo Dio, e dell’anima vostra, infra di noi poveri<br />

Riformati di san Francesco. Venite dunque da me più presto, che potete,mentre io vi<br />

aspetto, e vi saluto cordialmente. Dal convento di san Bernardino appresso Trento li 30<br />

settembre 1802 401 .<br />

Vostro affez.mo in Cristo<br />

Fra Gio. Grisostomo da Volano Riformato.<br />

Extra: Alle mani dell’onesto giovine Antonio quondam Giacomo de’ Gaspari<br />

Sardagna.<br />

2382. 1802<br />

Al P. Presidente dell’ospizio di s. Elisabetta. Bressanone.<br />

Admodun Rev. ac religiosissime Pater.<br />

Cum ex dispensatione SS. D. N. Pii Papae Septimi super defectu aetatis canonicae,<br />

signata Romae die 17 proxime praeteriti mensis septembris, noster Frater Ioannes Pius a<br />

Mohena Diaconus, post diem quintum futuri novembris ad sacrum presbyteratus<br />

Ordinem promoveri possit, rogo te P.A.R. ut ad celsissimum, et R.mum D.D.<br />

episcopum principemque brixinensem ire velis, ac meo nomine ab ipso humillime<br />

petere, an, et quonam die praefatum nostrum Diaconum sacedotio initiare dignabitur.<br />

Nota, et pluries experta laudati antistitis begnignitas, et seraphica P.T.A.R. 402 charitas,<br />

gratum responsum mihi promittunt. Vale. Dabam Tridenti in conventu s. Bernardini die<br />

prima octobris A.D. 1802 403 .<br />

A.R.P.T. Devinctissimus servus in Domino<br />

F. Ioannes Evangelista a Stenico<br />

Minister <strong>Provincia</strong>lis Franciscanorum<br />

E Tridento<br />

Extra. Adm. Rev. av Religiosissimo Patri<br />

Patri Superiori FF. Franciscanorum<br />

Brixinae<br />

ad s. Elisabetham.<br />

400<br />

*P. Massimo era stato eletto Guardiano del convento di Borgo.<br />

401<br />

Spedita li 30 per Baptistam Fontanarium sartorem.<br />

402<br />

* = Paternitatis Tuae Admodum Reverendae.<br />

403<br />

Spedita li 2 ottobre.<br />

119


2383. 1802<br />

Al P. Gio. Evangelista da Stenico Ministro <strong>Provincia</strong>le. Pergine.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Nello scorso venerdì dopo il pranzo sono stato due volte alla cella di V.P.M.R., ho<br />

girato per tutto il convento , anche sotto i volti, ed ho dimandato di lei per poter baciarle<br />

la mano; ma senza ottenere il mio intento, perché non la ho trovata. Ritornato poi al<br />

convento ho ricevuto da F. Floriano le chiavi, e le carte. Iersera ho pubblicato le Tavole.<br />

Finora non sono capitati li candidati di Carano, e di Sardagna, quantunque io abbia<br />

scritto li 30 settembre a quello di Sardagna, e che venga presto. La futura partenza di F.<br />

Gervasio preme assai a F. Feliciano, e ci fa temere, che sia per patire, attesa la sua età.<br />

Buono però, che lo stesso F. Gervasio ha fatto delle buone memorie per il suo<br />

successore 404 , e che lo lascia ben provveduto: come pure, che mostra di patire volentieri.<br />

Il vestir qui un Terziario, che sia sempre in giro viene disapprovato: e vorrebbesi, che<br />

prima di farlo girare facesse un pò di ritiro religioso. Dello stesso sentimento son<br />

anch’io, e sono stato sempre. Quindi mi prenderò la libertà di avvisare il P. Guardiano,<br />

che almeno per alcuni mesi faccia conto di non averlo per mandarlo fuori: e così potrà<br />

anche meglio servire al cuoco, ed all’ortolano. La prego genuflesso della sua paterna<br />

benedizione: e resto. Trento 5 ottobre 1802, di mattina 405 .<br />

Di V.P.M.R. Um.mo, obbl.mo, ubbid.mo servo, e suddito.<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2384. 1802<br />

Al P. Michel Angelo di Roveredo Vicario. Roveredo, colla gazzetta.<br />

R.P.<br />

Avviso, ed assicuro la P.V.R. che oggidì col mezzo di due nostri Religiosi (F.<br />

Gervasio, e F. Pio) ho spedito al P. <strong>Provincia</strong>le, ora residente in Pergine, la di Lei<br />

lettera 406 . Lo stesso ho fatto con quella del P. diffinitore Pietro Paolo portatami dal<br />

signor Girolamo Buonasorte nel giorno corrente. La riverisco ecc. Trento 5 ottobre<br />

1802, di notte.<br />

2385. 1802<br />

Al medesimo Padre Vicario di Roveredo.<br />

R.P.<br />

Qui sta una riverente risposta del P. <strong>Provincia</strong>le all’Ill.mo signor Conte (Gaetano)<br />

de’ Manci rapporto a quanto gli ha scritto la P.V.R., favorita di presentarglierla, sicura,<br />

che il detto Padre <strong>Provincia</strong>le si mostra non ostinato; ma bensì disposto a fare quello,<br />

che verrà replicato. Suppongo, che domani l’accennato P. <strong>Provincia</strong>le partirà da Pergine<br />

per Borgo: e riverendola mi dico. Trento 6 ottobre 1802, di notte 407 .<br />

2386. 1802<br />

Al R.mo signor Pro-Vicario Generale di Trento.<br />

Promemoria.<br />

404 F. Santo d’Isfruzzo.<br />

405 Spedita li 5 di sera.<br />

406 Circa il Fumanello.<br />

407 Spedita li 7 ottobre<br />

120


Furono vestiti per novizzi chierici nel convento di Cles ai cinque del corrente<br />

ottobre 1802.<br />

F. Leopoldo Martini da Pradazzo, e<br />

F. Ambrosio Battisti da Sovero.<br />

Sta poi per professare come chierico agli undici del predetto mese d’ottobre 1802<br />

nel convento di san Bernardino appresso Trento<br />

F. Casimiro Gerio da Pergine.<br />

Presentato dal P. Cesario li 10 ottobre 1802.<br />

Nota. Professò nel detto giorno medesimo nelle mani del P. Cesario da Mezzo<br />

Lombardo delegato provinciale. Il Battisti come affatto inetto, essendo anche vecchio,<br />

fu licenziato, e partì li 10 febbraio 1803. Parente del P. Battisti Filippino. Fu rivestito li<br />

30 marzo 1803 in Cavalese.<br />

2387. 1802<br />

Al P. Gio. Evangelista M.P. Borgo.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Ieridì col P. Paolo sono giunti qua F. Valentino, Fra Casimiro, e due chierici<br />

clesiani. Oggidì poi sono partiti per Roveredo tutti questi, eccettuato il solo F. Casimiro,<br />

che lunedì, a Dio piacendo, farà qui la sua solenne professione 408 . Al detto P. Paolo ho<br />

consegnato la lettera della P.V.M.R. per il sig. Conte manci, inchiusa in una mia al P.<br />

Vicario Michelangelo. La ho mostrata al solo P. lettore Filippo, perché il P. Custode<br />

non è ancora venuto. Piacque tanto al detto P. lettore, che mi fece coraggio per ispedirla<br />

subito, e si offerse di trascriverla, come in fatti la trascrisse in netto per memoria. Nella<br />

prossima domenica farò tenere al signor Provicario un mio promemoria, notificandogli,<br />

che in Cles ai cinque del corrente furono vestiti F. Leopoldo Martini da Pradazzo, e F.<br />

Ambrosio Battisti da Sovero: come pure, che lunedì farà qui la sua professione il detto<br />

F. Casimiro. Il P. Prosdocimo mi ha detto, che sarebbe stato meglio il dare l’autorità de’<br />

casi riservati al P. Raffaele, perché si suppone, che avrà da fare più, che il P. Amando, e<br />

sarà più stabile. Nella nuova lista delle feste solenni manca quella della SS. Trinità, che<br />

potrà mettervisi ad mentem. Con dispiacere ho inteso, che il novizio Piz di Fondo non<br />

ha salute per durare tra noi. Li candidati di Sardagna, e Carano per Terziari non sono<br />

ancora comparsi. La prego della sua benedizione paterna, e resto. Trento 7 ottobre alle<br />

10 di mattina.<br />

Suo Um.mo, obbl.mo, ubbid.mo servo e suddito<br />

Così è anche oggi 8 ottobre alle 10 di mattina. Eziandio al P. lettore Sisinnio piace<br />

molto la lettera al Mancio.<br />

2388. 1802<br />

Al P. Michel Angelo Vicario di Roveredo.<br />

R.P.<br />

Spero che ieridì avrà ricevuto dal P. Paolo una mia con un’inchiusa per lì’Ill.mo<br />

sig. Conte Manci. E bramando un buon effetto della medesima lo riverisco ecc. Trento 8<br />

ottobre 1802, colla gazzetta.<br />

2389. 1802<br />

Al P. Gio. Evangelista Ministro <strong>Provincia</strong>le. Borgo.<br />

408 La fece me praesente.<br />

121


M.R.P. Benedicite.<br />

In questa sera ho ricevuto il grosso plico di lettere indirittomi dalla P.V.M.R. Onde<br />

le rispondo, che nella carta da me scritta nel Capitolo tra le nuove Ordinazioni non v’ha<br />

cenno alcuno de’ giorni carnevaleschi: e mi ricordo, che sebbene sia stato parlato di<br />

essi, in fine fu conchiuso di non fare alcuna novità. Spedirò le dette Ordinazioni quando<br />

l P.V.M.R. mi favorirà rispondendomi circa la giunta della festa della SS. Trinità. In<br />

questa stessa sera ho ricevuto un dispaccio dell’Officio Circolare 409 dato in Roveredo li<br />

30 settembre con entro la notificazione datagli nel giorno 28 dal P. Diffinitore Pietro<br />

Paolo delle elezioni capitolari, con ordine, che uniscasi alla medesima il Decreto<br />

vescovile, con cui fu confermato l’atto d’elezione, onde poter poi in seguito sottoporre il<br />

tutto alla cognizione dell’eccelso Governo. A questo si premette: “Siccome in forza del<br />

§ 6 del nuovo regolamento sovrano segnato da S.M. sotto i 25 marzo anno corrente,<br />

l’elezione de’ Capitoli provinciali non ottiene il pieno suo vigore, se prima non sia stata<br />

confermata dal rispettivo R.mo Ordinariato, perciò in supplemento dell’acchiusa<br />

notificazione sarà unito anche il Decreto ecc.”. Non avendo potuto ritrovarlo nel<br />

provincialato, dove lo vidi una volta, domani andrò dal signor Provicario, e lo pregherò<br />

di replicarla. Tengo preparata la quitanza per il sale; ma non so cosa scrivere per il<br />

trasporto del medesimo. Da Bressanone non è ancora venuta risposta. Genuflesso la<br />

prego della sua benedizione ecc. Trento 10 ottobre 1802.<br />

2390. 1802<br />

Ad Antonio de’ Gaspari qm Giacomo. Sardagna.<br />

Sia lodato Gesù Cristo Signor Nostro.<br />

Mi spiace, che non ho ancora potuto parlarvi 410 . L’incombenza, che io tengo dal<br />

Padre <strong>Provincia</strong>le si è, d’insinuarvi, che qualora vi contentaste di servire al Signor Iddio<br />

tra di noi coll’abito, e grado di Terziario commensale, sareste accettato, e vestito presto.<br />

Qualunque sia la vostra risoluzione, fatemela sapere, e senza ritardo, perché la stagione<br />

opportuna delle nostre vestizioni si avanza di troppo verso il suo fine. Attendo dunque<br />

una vostra risposta, e vi saluto. Trento, san Bernardino gli 11 ottobre 1802 411 .<br />

Fra Gio. Grisostomo da Volano<br />

Riformato di s. Francesco.<br />

Extra. All’onesto giovine ecc. ut supra num. 2381.<br />

2391. 1802<br />

Quitanza.<br />

Io infrascritto attesto d’avere ricevuto a titolo di limosina dall’Imp. Reg. Ufficio<br />

della salara di Halla 18, dico dicidotto sacchi di sale per l’anno 1803.<br />

Idest Sacchi 18.<br />

L.+S. F. Gio. Evangelista da Stenico <strong>Provincia</strong>le<br />

de’ Francescani di Trento.<br />

Vedi sotto num. 2432.<br />

409 Segnato 5<strong>61</strong>1/494 Eccl.<br />

410 Questo giovine venne da me li 13 di mattina, disposto di essere Terziario. Quindi subito ho scritto<br />

al P. <strong>Provincia</strong>le dimorante in Borgo con data di s. Michele.<br />

411 Spedita subito.<br />

122


2392. 1802.<br />

Al P. Michel Angelo Vicario di Roveredo. Colla gazzetta.<br />

R.P.<br />

Il P. Giangiacomo mi ha detto, che non mandi più costà la gazzetta trentina, se non<br />

vienmi un nuovo ordine 412 . Quindi lo prego di avvisarmi presto, se debba, o no mandarla<br />

nell’avvenire, ed a nome di chi. Lo riverisco ecc. Trento 12 ottobre 1802.<br />

Fu risposto a voce, che non la mandi più. Cessai dunque di mandarla li 19 ottobre.<br />

2393. 1802.<br />

Al P. Gio. Evangelista Ministro <strong>Provincia</strong>le. Borgo.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Ieridì F. Casimiro ha fatto qui la sua professione solenne. La funzione riuscì bene.<br />

Oggidì è partito con F. Constantino per Roveredo. Il P. Wenceslao sta colla febbre, che<br />

non gli ha permesso il celebrare oggidì. Col consenso del P. Custode, ritornato ieri, ho<br />

aggiunto la festa della ss. Trinità alla lista delle altre solenni; ed ho cominciata la<br />

spedizione della circolare, e delle Ordinazioni capitolari. Dal R.mo sig. Provicario<br />

aspetto il decreto, che mi ha promesso ieri, da mandare all’Officio Circolare. Domani<br />

partirà di qui per Arco il P. lettore Vigilio con F. Lodovico: e per Campo il P.<br />

Guardiano Anacleto col P. Benedetto supplimentario 413 . Il P. Giangiacomo in questa<br />

mattina è partito per Mezzo con F. Domenico Terziario. Lo prego di risposta rapporto al<br />

sale, come lo voglia condotto, e della sua paterna benedizione 414 . Trento 12 ottobre<br />

1802, colla gazzetta.<br />

Ho replicato un mio viglietto al candidato di Sardagna, ed aspetto risposta.<br />

2394. 1802<br />

Alla sig. Fraila Maria Maddalena Schreck. Trento.<br />

Ill.ma sig. sig. padrona colendissima<br />

F. Giangrisostomo umilissimo servidore di V.S.Ill.ma le fa sapere, che domani non<br />

potrà venire a servirle 415 , come fu concertato, perché sarà impegnato nel confessionale.<br />

Perciò ha mandato a san Bernardino affinché in sua vece venga il P. Vicario. Quindi<br />

spera, che all’ora stabilita sarà costì 416 . E riserbandosi di venire a riverirle nella prossima<br />

domenica, dopo che avrà servito Santa Maddalena 417 , fa loro un riverente inchino ecc. S.<br />

Chiara 13 ottobre 1802.<br />

2395. 1802<br />

Al P. superiore del convento di Pergine.<br />

Rev. Padre. L.I.C.<br />

Oggidì ho ricevuto riscontro da Bressanone, che quel benignissimo vescovo<br />

ordinerà sacerdote il nostro Fra Gio. Pio nel prossimo novembre: e che perciò si porti là<br />

nel quinto giorno del medesimo mese. Adunque la P.V.R. ordini al detto chierico, che<br />

faccia subito gli esercizi spirituali, e coll’attestato de’ medesimi sia qui nel giorno di<br />

mercoledì 27 del corrente, per poter sostenere con comodo gli esami, e ricavare dalla<br />

412<br />

Per cinque sante Messe.<br />

413<br />

Per Campo sono partiti oggi 12 ottobre e per Arco li 14 perché ai 13 pioveva.<br />

414<br />

Vedi sotto num. 2416.<br />

415<br />

Cioè ad ascoltare le loro confessioni, celebrare, e comunicarle.<br />

416<br />

Andò li 15 di mattina P. Gaudenzio.<br />

417<br />

*A confessare nella parrocchia omonima.<br />

123


cancelleria ecclesiastica gli attestati necessari. Confido nella di lei attenzione, e<br />

riverendola resto. Trento 15 ottobre 1802 418 .<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano d’ordine ecc.<br />

2396. 1802<br />

All’Officio Circolare di Roveredo.<br />

All’Inclito imp. reg. Uffizio Circolare.<br />

di Roveredo.<br />

Il <strong>Provincia</strong>le de’ Francescani ai Confini d’Italia 419 rimandando la notificazione de’<br />

28 settembre prossimo passato, le unisce la conferma autentica del R.mo Ordinariato,<br />

richiesta con dispaccio de’ 30 del detto mese, segnato 5<strong>61</strong>1/494 Eccl.<br />

Trento 13 ottobre 1802.<br />

2397. 1802<br />

Al P. Gio. Evangelista Ministro <strong>Provincia</strong>le. Borgo.<br />

M. Rev. Padre Benedicite.<br />

Oggidì ho ricevuto risposta da Bressanone, che quel buon vescovo, dopo i cinque<br />

del prossimo mese di novembre, ordinerà il nostro F. Gio. Pio: e quindi ho scritto a<br />

Pergine, che venga qua li 27 del corrente. Domani manderò alla posta per l’Uffizio<br />

Circolare di Roveredo la richiesta conferma dell’Ordinario, consistente nelle copie,<br />

tratte dagli originali della cancelleria vescovile, autenticate dal sig. cancelliere Cloch, e<br />

danti la supplica della P.V.M.R, della conferma degli eletti, e dell’assenso di poter fare<br />

le mutazioni nel corrente ottobre. Io non ho chiesta la seconda, ma fu posta<br />

ultroneamente sul foglio della prima. La notificazione pure del P. diffinitore Pietro<br />

Paolo accenna, che il regolamento prescrive di dare soltanto i nomi degli eletti. Ma<br />

conviene chinare il capo. Ho spedito la circolare colle Ordinazioni nuove per Cles,<br />

Mezzo, Arco, e Roveredo. Col consenso del P. Custode differisco la spedizione delle<br />

altre copie, perché li Religiosi 420 rapporto a certi capi si mostrano assai malcontenti,<br />

come le scriverà lo stesso P. Custode, il quale risponderalle pure rapporto al P. lettore<br />

Vigilio, ch’è partito ieri di qui per Roveredo. Aspetto l’obbedienza per il Terziario di<br />

Sardagna: e baciandole riverentemente le sacre mani, la prego della sua benedizione<br />

paterna. Amen. Trento 15 ottobre 1802, colla gazzetta.<br />

2398. 1802<br />

Al P. Vito Antonio di Cles Guardiano di Cles.<br />

R.P.<br />

Prego la P.V.R. d’inserire nel Libro del noviziato la qui compiegata memoria della<br />

solenne professa di Fra Casimiro da Pergine: e poi con comodo farmi tenere la nota de’<br />

novizzi, che trovansi costì. Mi ricordo, che nell’archivio provinciale si conserva un di<br />

Lei sacchetto. Glielo spedirò quando potrà pigliarlo il Terziario suo. Frattanto mi<br />

raccomando, la riverisco, e mi professo. Trento 16 ottobre 1802.<br />

Suo obbl.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

418 Pervenne a Pergine subito.<br />

419 Così è chiamato dai circolaristi di Roveredo.<br />

420 Giuseppe Antonio.<br />

124


2399. 1802<br />

Al P. Raffaele de’ Bianchi da Lardaro. Pergine.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

In vigore di quanto mi ha insinuato il P. Vicario Prosdocimo ho scritto nel giorno 7<br />

del corrente al P. <strong>Provincia</strong>le, che dia l’autorità de’ Casi riservati per le donne alla<br />

P.V.R. levandola al P. Vicario Amando, il quale non ne avrà tanto bisogno: e quindi<br />

spero, che lo farà 421 . In caso contrario mi avvisi, che la servirò impetrandogliela per le<br />

confessioni generali. Frattanto domani, pranzando nel seminario vescovile col signor<br />

Provicario, gliela otterrò pro una vice, ed alla più lunga gliela spedirò mercoledì per la<br />

posta. Oggidì parimente per la posta ho scritto al di Lei P. superiore locale, perché<br />

faccia fare subito gli esercizi spirituali a F. Gio. Pio, e che poi li 27 del corrente lo<br />

mandi qua per poter andare a Bressanone a ricevere il presbiterato. In caso, che la mia<br />

letterina si arenasse, o si perdesse, prego la P.S. di supplire con questa. Il P. Wenceslao<br />

sta qui ancora colla febbre. Mi raccomando in precibus, e la riverisco. Trento 16 ottobre<br />

1802, alle 10 di mattina.<br />

P.S. Siccome questa giugnerà costà innanzi dell’altra mia spedita per la posta; così<br />

farà bene avvisando il detto P. superiore, e il P. lettore, o il chierico Gio. Pio di quanto<br />

ho scritto rapporto alle Ordinazioni.<br />

Suo div.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2400. 1802<br />

Al P. Ermanno Siller d’Insprugg. Bressanone.<br />

Admodum Reverende, ac Religiosissime Pater.<br />

Acceptis literis A.R.P.T. nulla prorsus interposita mora, eas per pro-secretarium<br />

meum 422 ad istud R.mum Officium ecclesiasticum misi, a quo heic interclusum<br />

expetitum rescriptum manu R.mi domini Iosephi Antonii de Menghin Provicarii<br />

Generalis Capitularis exaratum pro vestro clerico Fratre Disma Tutzer 423 unterinensi<br />

retuli. Gratias autem debitas agens tibi pro impetrato benignissimo responso celsissimi,<br />

ac R.mi brixinensis quo ad nostrum Diaconum Fratrem Ioannem Pium, qui nisi Deo<br />

Optimo Maximo aliter disposuerit, et voluerit, die quinta proximi novembris erit<br />

Brixinae cum Patre Ioanne Antonio fratre suo germano, me ad quaecumque servitia, et<br />

obsequia tibi praestanda paratum adsero, et ut diu bene valeas ex corde opto. Tridenti in<br />

coenobio s. Bernardini die 16 octobris A.D. 1802 424 .<br />

A.R.P.T.<br />

Deditissimus servus in Christo<br />

F. Ioannes Evangelista a Stenico<br />

Minister <strong>Provincia</strong>lis.<br />

E Tridento.<br />

Extra. Admodum Rev. ac Religiosissimo Patri<br />

421 Lo ha fatto subito.<br />

422 P. <strong>Provincia</strong>lis fuit Burgi. Ego ivi, et feci quod hic dicitur.<br />

423 Alii scribunt Tuzer. Est aetatis an. 23, habetque dispensationem episcopalem delegatam pro<br />

persbyteratu ad titulum mensae. Est statura modicus.<br />

424 Dedi officio postae die 17 hora cir. 10 matutina. Posta dedit Fratri Dismae ipsomet die post<br />

vesperas, me suggerente. Venit Tridentum eodem die. Habet quinque annos conversionis, seu Religionis,<br />

estque professor grammaticae in gymnasio Hallensi. In clerologio Tridentino anni 1803 dicitur Dismas<br />

Futzer Unterhini aetatis an. 24, verbo Unterhinum.<br />

125


Patri Hermanno Siller ab Oeniponte<br />

Lectori Theol. ac superiori dignissimo PP. Franciscanorum.<br />

Brixinae<br />

ad s. Elisabetham<br />

Il rescritto è questo: “Attentis exposituis Frater Dismas Unterhini natus ab hac<br />

dioecesi perpetuo dimittitur, ita ut in dioecesi Brixinensi, in qua susceptus est, ad sacros<br />

Ordines promoveri possit, et in ea servitia sua valeat praestare.<br />

Signatum 16 octobris 1802.<br />

I.A. de Menghin Provicarius Generalis Capitularis.<br />

Si dice Attentis espositis perché il vescovo di Bressanone non ha voluto ordinare<br />

Fra Disma senza le dimissorie del vescovo trentino originario, benché tali dimissorie a<br />

tenore delle leggi canoniche, e della pratica comune non fossero necessarie. Ma<br />

sappiasi, che F. Disma non è professo e per essere ordinato ha la dispensa apostolica<br />

dall’età canonica. Così mi ha detto egli.<br />

2401. 1802<br />

Al P. Raffaele da Lardaro. Pergine.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

Ricordevole di quanto gli ho scritto ieri lo avviso, ed accerto, che il R.mo signor<br />

Provicario, da me pregato, gli accorda la facoltà per assolvere semel una persona dai<br />

Casi riservati nella nostra diocesi. Voglia Iddio Signor nostro clementissimo, che non<br />

abbia mai più bisogno di tale facoltà, perché cos’ non sarebbe tanto gravemente offeso.<br />

Ma se anche gliene occorresse il bisogno, io sarò sempre pronto per servirlo. Frattanto<br />

lo riverisco, e resto. Trento 17 ottobre 1802 425 .<br />

Suo div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2402. 1802<br />

Ad Antonio quondam Giacomo de’ Gaspari. Sardagna.<br />

Sia lodato Gesù Cristo Signor nostro clementissimo.<br />

In questa sera ho ricevuto da Borgo di Valsugana la qui compiegata obbedienza. In<br />

vigore della medesima, se verrete da noi, sarete vestito del nostro sacro abito in questo<br />

convento 426 . Ma debbo avvertirvi d’ordine del Padre <strong>Provincia</strong>le, che per il panno nuovo<br />

del detto abito, ed altro spettante al vestito, facciate prima la carità di deporre quaranta<br />

(NB cinquanta) fiorini appresso, e nelle mani del signor Giambattista Tommaselli<br />

mercante a san Pietro in Trento: come pure, che portiate con Voi la fede autentica del<br />

Battesimo: quella della Cresima 427 , che potrà esservi fatta dal vostro gudazzo: e quella<br />

de’ vostri costumi, fattavi dal molto rev. signor curato. Voglio sperare, che avrete<br />

ancora la già manifestatami buona risoluzione: e che perciò verrete, e farete volentieri<br />

quanto vi ho suggerito; e salutandovi di tutto cuore mi soscrivo. Trento, nel convento di<br />

san Bernardino li 17 ottobre 1802.<br />

425<br />

Spedita li 18 mattina.<br />

426<br />

Che venga nella sera de’ 19 almeno. Sia vestito nella mattina de’ 22 e detto Fra Ladislao. Venne<br />

la detta sera dopo il vespro.<br />

427<br />

Fu cresimato nel castello di Trento avanti l’anno 1796, tenuto dal sig. Conte Pietro Sizzo per<br />

procuratorem famulum eius. Nacque li 29 settembre 1780 alle sei di mattina, e fu battezzato nello stesso<br />

giorno in s. Maria Maggiore dal parroco Angeli, e nominato Michele Antonio. Venne da me nella mattina<br />

de’ 18.<br />

126


Vostro affett.mo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

diffinitore, e prosegretario provinciale.<br />

Io delegato dal P. Guardiano l’ho vestito li 22 ottobre 1802 dopo il Mattutino,<br />

presenti tutti li Religiosi avanti l’altar maggiore.<br />

2403. 1802<br />

Noi sottoscritte abbadessa, e Vicaria del monastero di s. Michele dell’Ordine di<br />

Santa Chiara fuori di Trento, attestiamo d’avere ricevuto dall’imp. reg. Uffizio della<br />

salara di Halla ventinove centenari di libbre in diecinove sacchi di sale per l’anno 1803.<br />

Idest sacchi 19.<br />

L.+S. Suor Maria Rosa Riccabona abbadessa<br />

Suor Maria Barbara Maccani Vicaria 428 .<br />

2404. 1802<br />

Al P. Stanislao Küepach Guardiano di Alla d’Insprugg.<br />

Admodum Reverende, ac Religioisissime Pater.<br />

Data occasione opportuna Religiosi Fratris Dismae Tuzeri isthuc redeuntis, mitto ad<br />

te P.A.R. binas hasce apochas 429 pro sale regio <strong>Provincia</strong>e huius nostrae, ac monasterii<br />

sancti Michaelis nomine accipiendo 430 . De modo autem, quo huc transvehendum erit,<br />

scribam alio die, quando ipsum mihi suggeret Pater <strong>Provincia</strong>lis, nunc Burgi in Ausugio<br />

inferiori degens. Vale. Dabam Tridenti apud s. Bernardinum die 18 octobris A.D.<br />

1802 431 .<br />

A.R.P.T. Humillimus servus in Domino<br />

F. Ioannes Chrysostomus de Avolano<br />

Definitor et Pro secretarius <strong>Provincia</strong>lis.<br />

E Tridento.<br />

Extra. Admodum Reverendo, ac Religiosissimo Patri<br />

Patri Stanislao Küepach Ordinis Minorum Reformatorum<br />

S. P. N. Francisci, lectori tehol. concionatori et Guardiano dignissimo<br />

Insprugg<br />

Hallam<br />

ad PP. Franciscanos.<br />

2405. 1802<br />

Il signor Gio. Battista Tommaselli è pregato di dare troni 7, dico troni sette, a<br />

Giacomo Fontanari esibitore del presente 432 . Che della carità il Signor Iddio ecc. Dato<br />

nel convento di san Bernardino appresso Trento li 18 ottobre 1802.<br />

D’ordine del Padre <strong>Provincia</strong>le<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

428<br />

La quitanza tedesca del 1804 per il 1805 è sottoscritta da Suor Maria Barbara Maccani<br />

abbadessa.. Suor Maria Giuseffa Perugini Vicaria. Col sigillo ostiale [*cioè a forma di ostia].<br />

429<br />

* Ricevute, quietanze.<br />

430<br />

Dedi eidem Dismae die 19 octobris.<br />

431<br />

Ipse scribit Halae. Sigillum etiam habet. Sigillum Guard. Convent. Halens. B.M.V. Angel. In<br />

tedesco scrive Hall.<br />

432<br />

Vedi sopra num. 2360. Gli ha dati effettivamente.<br />

127


2406. 1802<br />

Al P. Gio. Evangelista Ministro <strong>Provincia</strong>le. Borgo.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Spero, che questo dispaccio non recherà ulteriore disturbo alla P.S.M.R., giacché<br />

colla lettera di sabato avrà calmato la burrasca. Oggidì fu da me il Gaspari. Gli ho dato<br />

l’obbedienza, e l’ho fatto provare l’abito. Ritornerà domani a sera, per poi vestire il<br />

detto abito. Subito non può dare li 40 fiorini al Tommaselli; ma li darà dopo la vendita<br />

del suo brascato. Mi spiace, che la P.V.M.R. patisca tanto nella sanità; e la prego di<br />

proccurarne la guarigione. Venga qua a Trento più presto, che può, e si metta in quiete.<br />

La prego di risposta circa la condotta del sale, e circa la spedizione della sua circolare:<br />

come pure della paterna sua benedizione ecc. Trento 18 ottobre 1802.<br />

NB. Il menzionato dispaccio è dell’Officio Circolare di Roveredo, dato li 14 ottobre<br />

e segnato 5837/132 Scuole. Parla del P. Fumanelli catechista.<br />

2407. 1802<br />

Il signor Gio. Battista Tommaselli è pregato di dare troni 60, dico troni sessanta di<br />

buona moneta, all’Ill.mo, e R.mo signor canonico Conte de’ Pompeati. Che della carità<br />

il signor Iddio ecc. Dato nel convento di san Bernardino appresso Trento li 19 ottobre<br />

1802.<br />

D’ordine del Padre <strong>Provincia</strong>le<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

Nota. Li detti troni 60 debbonsi al signor canonico per le spese fatte in Roma dal di<br />

lui amico nell’ottenere li due Brevi Piani, di cui sopra num. 2272 e 2284. Il viglietto non<br />

fu prodotto, perché il Tommaselli non tiene buona moneta. Per causa delle monete vi<br />

vollero troni 70. Il canonico donò li 35 di F. Pio.<br />

2408. 1802<br />

Al P. Giacinto Larcher Guardiano di Bolgiano.<br />

A.R.P.<br />

Literas hasce patentes 433 pro R.P. Gelasio ad te mitto P.A.R. quia sic me monuit<br />

vester Frater Dismas Tuzer, qui heri me praesente illas petiit ab ista Curia ecclesiastica.<br />

Vale. Dabam Tridenti apud s. Bernardinum die 20 octobris 1802 434 .<br />

A.R.P.T. Humillimus servus in Cristo<br />

F. Io. Chrysostomus de Avolano.<br />

Extra. Admodum Reverendo, ac Religiosissimo<br />

Patri Guardiano Franciscanorum<br />

Bulsani<br />

ad PP. Franciscanos<br />

2409. 1802<br />

Al P. Gio. Evangelista Ministro <strong>Provincia</strong>le. Borgo.<br />

M. R. Padre Benedicite.<br />

433 Literae confessionales pro Tractu Athesino superiori ad triennium datae die 19 oct. a Provicario.<br />

Patri Gelasio Penz, qui fuit confessarius in Triden. dioecesi alio tempore, amisitque priores literas. Nunc<br />

ab alia dioecesi venit.<br />

434 Spedita li 22 ottobre.<br />

128


In questa mattina, subito dopo il Mattutino abbiamo dato l’abito terziariale ad<br />

Antonio de’ Gaspari, ora nominato Fra Ladislao da Sardagna, nato li 29 settembre 1780.<br />

Nella stessa mattina è morto in Trento il nostro benemerentissimo sig. barone Carlo<br />

Salvadori, assistito dal nostro Fra Pietro. In assenza del di lui confessore sono stato<br />

chiamato io, benché dopo fatta la confessione venne il detto confessore prete Pietro<br />

Savoy. In tal congiuntura il sig. medico Montel mi parlò ultroneamente contra lo<br />

stabilito rapporto al suono delle sante Messe. Per queste, e per le altre lagnanze, e per le<br />

novità imminenti del Governo, che si possono temere attesa la lettura della gazzetta<br />

odierna, io credo, che sarebbe bene tralasciare il capitolo, che tocca le campane. Mi<br />

rimetto però, e sto attendendo gli ordini della P.V.M.R. per eseguirli. Bramo<br />

ardentemente d’intendere, che sia guarita: e pregandola della sua paterna benedizione<br />

mi professo. Trento 22 ottobre 1802.<br />

Di V.P.M.R. Um.mo, obbl.mo servo, e suddito<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

P.S. Questi Padri, tra’ quali anche il P. Custode, che domani partirà per Roveredo<br />

col P. Guardiano Lorenzo, sono di parere, che sarebbe bene il vestire subito de’<br />

novizzi 435 , quantunque non ancora capaci della lingua latina, giacché vi sono candidati<br />

di tal sorta, e dicesi, che il nuovo Governo comincerà nel primo giorno del prossimo<br />

dicembre 436 , e sospenderà la vestizione. Dicono, che lo studio di Pergine si potrebbe<br />

unire a quello di Trento, e che potrebbonsi vestire anche a Mezzo. La P.S.M.R. faccia<br />

quello, che le inspirerà il Signor Iddio.<br />

Li Padri Emmanuele, Patrizio, Romedio, e Giuseppe Maria sono partiti da qui per il<br />

loro destino.<br />

2410. 1802<br />

Al Padre Guardiano di Cles437 .<br />

R.P.<br />

F. Grisostomo gli manda questo libro, che ultimamente gli fu posto nella cella non<br />

so da chi438 , vedendo, che appartiene alla libreria clesiana si sant’Antonio: e lo riverisce.<br />

Trento 23 ottobre 1802. Ieridì è morto in Trento per male di punta439 il sig. barone Carlo<br />

Salvadori, assistito da Fra Pietro. Io ho ascoltato l’ultima di lui confessione, essendo<br />

fuori di Trento il confessore del medesimo don Pietro Savoy d’Altorivo cappellano<br />

dell’ospitale tedesco.<br />

2411. 1802<br />

Al P. Geremia da Borgo Guardiano di Mezzo Lombardo.<br />

Rev. Padre.<br />

L’esibitore della presente, detto Giuseppe Maria Bonelli di Carano, battezzato li 23<br />

gennaio 1771 ed accettato per nostro Terziario commensale dal M.R.P. <strong>Provincia</strong>le,<br />

doveva essere vestito qui nel primo, od almeno ne’ primi giorni del corrente mese. Ma<br />

non essendo venuto, perché trattenuto da certi impegni col suo padrone (Giazzera) 440 ,<br />

435<br />

Furono accettati, e vestiti subito per chierici dodici novizzi.<br />

436<br />

Cominciò li 6 nov. 1802,ma non fece novità, perché soltanto provisorio. Venne il Conte<br />

Bissingen.<br />

437<br />

Vitantonio di Cles.<br />

438<br />

Dal P. lettore Sisinnio.<br />

439<br />

Polmonite.<br />

440<br />

Capitò nella sera de’ 23 ottobre.<br />

129


ieri ho vestito un altro nominato Fra Ladislao da Sardagna, con ordine del lodato Padre<br />

<strong>Provincia</strong>le, che sopravvenendo il Bonelli, lo mandi ad essere vestito costì in Mezzo<br />

Lombardo. Adunque la P.V.R. cui scriverà in breve il detto Padre <strong>Provincia</strong>le, siccome<br />

mi ha promesso, abbia la bontà di vestirlo, o farlo vestire sotto il nome, e patrocinio di<br />

san Valerio vescovo di Treveri, e discepolo di san Pietro Apostolo, rammentato dal<br />

Martirologio romano li 29 gennaio 441 . Da quanto mi ha detto Fra Vincenzo suppongo,<br />

che non le mancherà un abito. Trattengo qui la fede del Battesimo, ed anche il prezzo<br />

del vestiario. Confido, che farà quanto le insinuo d’ordine espresso del sopra lodato<br />

Padre <strong>Provincia</strong>le; e riverendola resto. Trento 23 ottobre 1802.<br />

Di V.P.R. cui aggiungo, che il P. <strong>Provincia</strong>le ai 26 partirà da Borgo per Pergine.<br />

Div. servo nel Signore<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

2412. 1802<br />

P.S. Al detto Padre Guardiano.<br />

Qualora non gli arrivasse la lettera del P. Francesco Felice di Campodenno, che gli<br />

ho spedito ieri per la posta, l’avviso io, che il detto Padre aspetta il carretto per ritornare<br />

a Mezzo Lombardo. Con tal occasione F. Vincenzo gli spedirà il panno per il Terziario<br />

novizio. Il P. <strong>Provincia</strong>le ha fatto qualche cangiamento nelle novità riprovate.<br />

2413. 1802<br />

Al P. Lattanzio da Moena. Cavalese.<br />

Rev. Padre lettore, padrone mio colendissimo.<br />

Ho ricevuto il Diurno per F. Lodovico da Moena, che mi ha indirizzato la P.V.R. e<br />

quindi l’avviso, ed accerto, che colla prima occasione lo spedirò al suo destino 442 . Ho<br />

scritto anch’io a Venezia per avere Lezioni, e supplimenti nuovi; ma fummi risposto in<br />

scriptis, che ora non ve ne sono, e conviene aspettare una nuova ristampa. Qui<br />

compiegata le mando la richiesta lista, e nota de’ neoprofessi chierici, e laici: e le fo<br />

sapere, che il P. Benedetto di san Lugano ritornato da Campo sabato sera (23 ottobre) fu<br />

là parecchi giorni soltanto come supplimentario del P. Wenceslao da Pradazzo arenato<br />

qui per causa di malattia 443 . Ieridì è partito per Gardolo alla cerca del vino. Quando<br />

ritornerà gli recherò il cordiale di Lei saluto. Posdomani verrà da Pergine Fra Gio. Pio<br />

di Moena 444 , il quale ai cinque dell’imminente novembre dovrà trovarsi a Bressanone<br />

per essere ordinato sacerdote ai sette, mercé la dispensa Piana di mesi quindici, e giorni<br />

dieci. Accompagnerallo il P. Giannantonio di lui fratello degnissimo. Domani s’avvierà<br />

da Borgo per Pergine il P. <strong>Provincia</strong>le 445 . Il candidato Giuseppe Maria Bonelli di Carano<br />

è arrivato qua troppo tardi (nella sera de’ 23). Perciò ai 22 ho vestito qui Terziario Fra<br />

Ladislao de’ Gaspari da Sardagna, e ieridì ho spedito il detto Bonelli a Mezzo<br />

Lombardo, acciocché sia vestito in quel convento col nome di Fra Valerio. Il P.<br />

Giuseppe Maria fu presente all’ingresso di sua sorella Marianna nel monastero di santa<br />

Chiara 446 . Padre lettore, i tuoni, che si sentono, minacciano tempesta. Preghiamo Iddio<br />

441<br />

Fu vestito li 27 ottobre mercoledì. Lo depose li 26 gennaio 1803 ad istanza de’ signori Lutterotti<br />

di Salorno.<br />

442<br />

Spedito li 2 nov. per Pedrottum molitorem.<br />

443<br />

Partì per Campo li 4 nov. il P. Wenceslao.<br />

444<br />

Venne li 26.<br />

445<br />

Venne da Borgo a Trento li 26.<br />

446<br />

Li 21 ottobre.<br />

130


Signor nostro clementissimo, che ci usi delle sue misericordie. Amen. Trento 25 ottobre<br />

1802. Senza soscrizione per mancanza di carta.<br />

2414. 1802<br />

Al P. Gio. Evangelista Ministro <strong>Provincia</strong>le. Pergine.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Suppongo, che avrà ricevuto la mia de’ 22 coll’avviso della vestizione di Fra<br />

Ladislao. Con questa le fo sapere, che nella sera de’ 23 finalmente giunse qui il<br />

candidato di Carano Giuseppe Maria Bonelli, nato li 23 gennaio 1771, ed io con una<br />

mia nel giorno 24 l’ho spedito a Mezzo Lombardo perché sia vestito là sotto il nome di<br />

Fra Valerio, a tenore dell’ordine datomi dal P.V.M.R. Egli ha lasciato qui (presso il sig.<br />

Tommaselli) li 40 fiorini (in cedole). Nel detto giorno poi 24 fu qui da me il candidato<br />

dei Masi di Cavalese Bartolommeo di Giampietro a replicare le sue istanze per essere<br />

vestito Terziario 447 : ed anche Gasparo Thaller di Falesna d’anni 30 circa, che vorrebbe<br />

essere Frate nostro. Ad entrambi ho promesso d’insinuarli alla P.V.M.R. senza<br />

prometter loro la grazia, benché paiami che il primo la meriterebbe. Ho parlato col sig.<br />

Provicario circa il P. Vigilio, ed esso mi ha detto, che da noi si potrebbe dissimulare<br />

ecc. Differisco ancora la spedizione della sua circolare, sapendo, che sarà qui presto Ella<br />

stessa: e supplicandola della sua serafica benedizione mi protesto. Trento 25 ottobre<br />

1802.<br />

Di V.P.M.R. Um.mo, obbed.mo suddito<br />

F. Grisostomo.<br />

---------------------------------------------------------------------------------------------------------<br />

Promemoria. Al M. Illustre sig. Francesco Domenico Manenti mercante di lane in<br />

Venezia a s. Cassano nel 1802.<br />

----------------------------------------------------------------------------------------------------------<br />

2415. 1802<br />

Al P. Sisinnio Maria da Sanzeno. Pergine.<br />

Rev. Padre lettore S.L.G.C.<br />

In assenza di Fra Pietro, ch’è nella cerca in Gardolo, avviso io la P.V.R. che il<br />

Giacomo ha saldato i debiti presso il Tommaselli, e le mercantesse Boscarole di Santa<br />

Maddalena, col danaro, che teneva depositato, e coll’altro venutogli dal Rivano.<br />

Coll’avanzo poi, che fu di soli cinque traieri, ha ricevuto cinque fizzoletti di carta fina<br />

da lettera 448 . Qui compiegata le spedisco la ricevuta delle Boscarole, e separatamente il<br />

rotolo della detta carta. Spero, che la P.V.R. continuerà in buona salute, ed<br />

esibendomele la riverisco, e mi professo. Trento 25 ottobre 1802.<br />

Della P.V.R. Div.mo, obb.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2416. 1802<br />

Al Padre Guardiano di Ala d’Insprugg.<br />

Admodum Reverendo patri Guardiano Hallensi<br />

F. Ioannes Chrysostomus de Avolano S.P.D.<br />

Sub datum die 18 huiusce mensis per Religiosum Fratrem Dismam Tuzerum tuum<br />

misi ad te, P.A.R. binas apochas pro regio sale accipiendo: tuncque promisi alio die<br />

447<br />

d’anni 23 circa. Ritornò nel primo di nov. e gli 8 dic. 1802.<br />

448<br />

da G.B. Tommaselli.<br />

131


scribere de modo ipsum ad nos transvehendi. Nunc igitur ad mentem mei Patris<br />

<strong>Provincia</strong>lis notum tibi facio, quod simul ac sciemus abs te, idem sal in promptu esse,<br />

committere ipsius transvectionem huic teloniario, seu doganerio non cunctabimur.<br />

Quapropter, ut hanc etiam molestiam nos monendi pro Deo Optimo Maximo amore<br />

sustinere non graveris rogamus, et obsecramus 449 . Vale. Datum Tridenti in conventu s.<br />

Bernardini die 26 octobris 1802.<br />

La mansione come sopra num. 2404.<br />

2417. 1802<br />

Alla cancelleria vescovile di Bressanone.<br />

Ego infrascriptus Minister Franciscanorum <strong>Provincia</strong>e <strong>Tridentina</strong>e sancti Vigilii,<br />

universis, et singulis, ad quos spectat, fidem facio, ac testor, quod dilectus in Christo<br />

Frater Ioannes Pius a Mohena, eiusdem <strong>Provincia</strong>e alumnus, natus die 15 februarii anno<br />

1780, Diaconus a die 25 aprilis huisce anni 1802 et a ss. D.N. Pio Papa septimo<br />

dispensatus die 17 proxime praeteriti septembris quo ad defectum quindecim mensium,<br />

ac dierum decem aetatis canonicae pro presbyteratus, pluries in suscepto Diaconatus<br />

Ordine ministravit, ac novissime per octiduum spiritualibus exercitiis vacavit. In<br />

quorum fidem praesentes literas dedi Tridenti in conventu sancti Bernardini die 29<br />

octobris A. D. 1802.<br />

L.+S. F. Ioannes Evangelista a Stenico<br />

Minister <strong>Provincia</strong>lis ut supra.<br />

2418. 1802<br />

Al P. Giangiacomo da Tiarno. Mezzo Lombardo.<br />

Rev. Padre.<br />

Mi riesce nuovo, e sembra quasi incredibile, che lo stampatore Monauni non tenga<br />

più alcuna copia venale de’ quattro tomi del fu nostro Padre Benedetto Bonelli<br />

risguardanti la storia della Chiesa di Trento, benché sappia, che furono ricercati eziandio<br />

da altri 450 . Io non tengo altro, che una copia per questa nostra libreria: e siccome ho<br />

promesso ieridì al sig. canonico don Lorenzo Gressler, o sia Wolfango; così prometto<br />

anche alla P.V.R., che andando alla città li cercherò io pure presso il detto Monauni, ed<br />

in caso, che veramente non li tenga, gli raccomanderò, che venendogliele alle<br />

mani,giacché certuni non letterati si privano de’ libri per acquistare de’ danari, me ne<br />

renda tosto avvisato. Non posso fare di più per servire la nostra benemantissima<br />

Prelatura di san Michele 451 , ed anche la P.V.R. cui fo riverenza, professandomi. Trento<br />

28 ottobre 1802 452 .<br />

Suo div.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2419. 1802<br />

Al P. Massimo da Volano Guardiano. Borgo.<br />

Carissimo Fratello. L.I.C.<br />

449<br />

Ha risposto li 5 nov. Ricevuta da me gli undici.<br />

450<br />

Li Monauni hanno risposto anche a me, che non ne tengono più nel giorno 15 di nov. 1802.<br />

451<br />

Il sig. Decano di essa.<br />

452<br />

Spedita li 2 nov. per Tertiarium Fratrem Ludovicum.<br />

132


Qui piove continuamente. La Fersina cresciuta di molto ci fa temere rovine. I<br />

coperti non istagnano più 453 . I viaggiatori non possono proseguire i loro viaggi: ed i<br />

destinati per Bressanone alle Ordinazioni (P. Gio. Ant. e F. Gio. Pio) temono di non<br />

poter arrivarvi a tempo. Buono, che il P. <strong>Provincia</strong>le giunse qua dirittamente da Borgo<br />

nella sera, benché piovosa, de’ 26. Malgrado le mie moltiplicate istanze non ho ancora<br />

potuto vedere una riga stampata de’ miei Direttori dallo stampatore Monauni. Onde<br />

temo, ch’eziandio in quest’anno ve gli spedirò tardi 454 . Vi abbraccio con fraterno affetto<br />

ecc. Trento 29 ottobre 1802. Colla gazzetta.<br />

2420. 1802<br />

Vigore praesentium cum salutaris obedientiae merito venerandus Pater Frater<br />

Ioannes Antonius a Mohena concionator, Brixinam se se conferet una cum Fratre<br />

Ioanne Pio Diacono fratre suo germano, sacro presbyteratus Ordine initiando, quo<br />

ordinato ad propria cum ipso redibit 455 . etc. etc. Datum etc. die 31 octobris Anno Domini<br />

1802. Il resto e l’ommesso come sopra num. 2372.<br />

2421. 1802<br />

Al P. Gio. Antonio da Moena. Bressanone.<br />

Carissimo Padre sia lodato Gesù Cristo S.N.C.<br />

Dopo la sua partenza (d’oggidì) mi è venuto in mente, che forse costì saprassi se sia<br />

vivo, o morto, e dove presentemente si ritrovi il signor Vincenzo Spadea delle Dame<br />

napolitano, che fu qui più volte come negoziante di cordelle nell’anno 1800, e 1801, e ci<br />

fece fare diverse devozioni. Lo prego dunque di ricercare destramente in codeste<br />

contrade le notizie predette, cioè in Bressanone, ed in Bolgiano. Si bramano esse non<br />

solamente da me; ma eziandio da altri di Roveredo, che mi hanno scritto 456 . Siccome<br />

oggidì è cessata finalmente la pioggia 457 ; così spero, che il Signor Iddio gli darà meno<br />

tristo il restante del suo viaggio, ed il ritorno, che lo desidero in breve. Frattanto lo<br />

riverisco insieme col suo amato fratello, e mi dico. Trento 1 novembre 1802.<br />

Tutto suo di cuore<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

Extra. Reverendo in Christo Patri Iohanni<br />

Antonio de Mohena concionatori<br />

Ordinis FF. Minorum Reformatorum sancti Francisci<br />

Bressanone<br />

Brixinam<br />

ad s. Elisabetham<br />

2422. 1802<br />

453<br />

Cominciò la pioggia li 25. Cessò nella notte avanti il primo di nov. dopo che nevicò su li monti di<br />

Vigolo, e Povo. Ma piovette ancora nel giorno primo di nov. Nel 2 ancora. Poi cessò.<br />

454<br />

Accepi primum folium dioecesani in sero diei 9 nov. 1802.<br />

455<br />

Partì da Trento nel primo di nov. Arrivò a Bressanone li 5. Fu in Trento di ritorno li 12 al pranzo.<br />

Celebrò la sua prima Messa bassa il P. Pio li 9 nov. martedì, in Bolgiano. Fu ordinato li 7 domenica. Partì<br />

per Pergine li 14 di sera.<br />

456<br />

Nulla sanno dello Spadea li bressanonesi, e bolgianesi nostri da molto tempo. Siamo creditori<br />

noi, e lo sono anche li nostri roveretani. Lo stesso Spadea è ritornato a Trento li 15 febbraio 1803 e fu da<br />

me li 16. Viaggiò a Salisburgo, Bamberga, e Francfurt.<br />

457<br />

Piovette ancora nel primo e secondo. Il 3 fu bello, chiaro, e soliato (soleggiato). Così il 4 5,6,7 e<br />

segg.<br />

133


Alla M. Maria Giacinta Tabarella. S. Chiara.<br />

Gesù, e Maria signori nostri clementissimi ci benedicano<br />

Troppo sono sollecite per me le riverenze loro: e quindi accrescono a dismisura i<br />

miei debiti. Sebbene già sanno la mia povertà, e che sono fallito. Ad ogni modo<br />

prometto loro, che quando il Cielo si serenerà, e che potrò avere un compagno, verrò a<br />

riverirle: e ciò più presto, che potrò, innanzi che venga il crudo inverno 458 . Io spero, che<br />

troverò ancora viva 459 , e abbastanza sana eziandio la M. Gioseffaloisia, e molto più la<br />

M. Anna Francesca. Che se mai altramente disponesse Iddio Signor nostro, confido, che<br />

ci troveremo in paradiso, dove siamo aspettati da tanti Santi.<br />

Rapporto alla difficoltà, che prova la R.V. io la compatisco sinceramente; ma non<br />

so come liberarla, e sollevarla. Ciò non ostante la esorto, che la sopporti come una<br />

penitenza impostale dal Signor Iddio: e di credere in oltre, che tal penitenza non sia<br />

eccessiva. Dicalo al medesimo Iddio, che vuole sopportarla come tale, e lo preghi, che<br />

le doni la forza necessaria. Pensi, che ogni giorno può essere l’ultimo; e stia sicura, che<br />

con tal riflesso anzi che patire, goda di meritare. Non posso dirle di più. Bramo, che<br />

questo poco le arrechi almeno qualche conforto: e ripromettendole la promessa visita,<br />

sospiro a tutte e tre la più grande ed efficace benedizione di Gesù, e Maria. Amen. S.<br />

Bernardino 2 novembre 1802.<br />

2423. 1802<br />

Al P. Vitantonio da Cles Guardiano. Cles.<br />

R.P.P.C.<br />

Ho ricevuto il pacchetto di tabacco, che la P.V.R. mi ha indirizzato, e lo terrò finché<br />

mi verrà insinuato a chi debba darlo, perché il P. lettore Filippo non ha voluto<br />

accettarlo, non sapendo d’averne alcun merito 460 . L’assicuro,che ho riposto nell’archivio<br />

provinciale quanto mi ha mandato rapporto ai neo-professi (F. Candido, F. Lodovico, F.<br />

Antonio). La ringrazio della nota de’ quattro novizzi ultimamente vestiti (Leopoldo,<br />

Ambrosio, Floriano, e Francesco) ed anche delle notizie risguardanti monsignor Niccolò<br />

Rosetti, la quale mi serve per conferma di quanto ho scritto di lui l’anno 1792 nella mia<br />

Mitrologia tridentina al capo 156, dove riferisco, che fu vescovo di Boiano nel regno di<br />

Napoli l’anno 1780 e fu visitato dal signor don Gio. Maria Rosetti di Taio 4<strong>61</strong> .Domani<br />

mattina darò a Fra Domenico il di Lei Breviario, ed il sacchetto, che stava nel detto<br />

archivio a di Lei disposizione. Le raccomando la pazienza coi novizzi di nuovo conio,<br />

attesa la novità eziandio de’ tempi; ed esibendole tutto quel poco, che posso, la<br />

riverisco, e mi professo. Trento 14 novembre 1802.<br />

F. Gio. Pio fu ordinato sacerdote in Bressanone li sette del corrente.<br />

Suo obbl.mo servo, ed amico<br />

F. Crisostomo.<br />

2424. 1802<br />

Al P. Michel Angelo di Roveredo Vicario. Roveredo.<br />

R.P.P.C.<br />

Due volte il P. Giangiacomo mi ha favorito col far tingere costì delle pezze per la<br />

M. Badessa di Bressanone, cui professiamo delle obbligazioni per causa de’ nostri<br />

458 Fui die 4 nov. per accidens.<br />

459 Iterum data fuit Extrema Unctio Iosephae Aloysiae die 6 nov. 1802.<br />

460 Tabacco spedito dal P. Ilario a Trento al Padre lettore.<br />

4<strong>61</strong> Questo prete è morto in età d’anni 76 nel 1803, avanti l’aprile.<br />

134


chierici, che là debbono andare per essere ordinati. Ora non essendo più costì<br />

l’accennato P. Giangiacomo ardisco di pregare V.P.R. che voglia avere la bontà di far<br />

tingere il qui annesso terzo rotolo della lodata Badessa, e di proccuarre, che ritorni alle<br />

mie mani avanti li 28 del prossimo dicembre, in cui se Iddio Signor nostro non disporrà<br />

diversamente partirà per Bressanone un altro nostro chierico 462 . Per quanto so gli altri<br />

due rotoli furono tinti dal signor Masotti. Favorirà poi di avvisarmi del debito, ed<br />

assicurandola, che sarà puntualmente soddisfatto, come si praticò con gli altri, la prego<br />

di scusare l’incomodo, e la riverisco. Trento 14 novembre 1802 463 .<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo, ed amico<br />

F. Grisostomo.<br />

2425. 1801<br />

Al P. Lattanzio Petenato da Moena. Cavalese.<br />

R.P.P.C.S.L.G.C.<br />

Ho sentito con piacere l’elogio fatto dalla P.V.R. al Terziario Fra Michele di<br />

Viarago, ed ho ringraziato il Signor Iddio, che ci abbia dato un soggetto di tanto merito.<br />

L’ho poi raccomandato al Padre <strong>Provincia</strong>le; ma in vano, perché, come già le sarà noto,<br />

fu stabilito di non più dare il cappuccio ai vestiti per Terziari. Io però non dispero, che<br />

col tempo non possa succedere qualche cangiamento delle ultime risoluzioni, e credo,<br />

che la P.V.R. potrà frattanto consolarsi, sapendo, che il detto F. Michele si trova<br />

impiegato nella cucina 464 , cosa per altro cappucciesca, e potendo sperare, che sarà<br />

eziandio senza cappuccio adoperato alla porta, ed alle questue con vantaggio della santa<br />

Madre Religione, e con edificazione del secolo. Mi congratulo finalmente colla P.V.R.<br />

che sia giunta ad essere il pro-seniore della nostra <strong>Provincia</strong>, ed augurandole anche il<br />

seniorato per molti anni, mi raccomando in precibus, la riverisco divotamente, e mi<br />

dico. Trento 15 novembre 1802.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

P.S. Favorisca di avvisare il P. Vicario Ilario dai Bampi, che qui sta il tabacco da lui<br />

mandato a Cles colla direzione al P. Lettore in Trento: e che sto aspettando da lui a chi<br />

debba darlo, perché questo P. Lettore Filippo non vuole accettarlo, non sapendo<br />

d’averne alcun merito,né d’averlo chiesto.<br />

2426. 1802<br />

Al P. Giuseppe Maria da Pradazzo. Cles.<br />

R.P.S.L.G.C.S.N.<br />

Stimolato da questi buoni Padri sono a pregare la P.V. che voglia farmi sapere<br />

senza veruno strepito in qual giorno sia morto in Tassullo sua patria il famoso Pilato: in<br />

qual giorno, e dove sia stato seppellito: di quale malattia sia morto: in qual età: chi gli<br />

abbia dato i Sagramenti: con quali sentimenti gli abbia ricevuti: con quale apparato gli<br />

sia stata data la sepoltura, e con quale fama. Egli ha fatto parlare il mondo, e parlerà di<br />

lui anche ne’ secoli seguenti; ma... Mi tengo sicuro del favore, e facendole sapere, che<br />

in Avis ai 14 del corrente cessò di vivere il buon sacerdote Francesco Fabri di<br />

Drebeseno, il quale più volte fu costì nel convento a bere le acidole, la riverisco, e resto.<br />

Trento 16 novembre 1802.<br />

462 Vedi sotto num. 2446.<br />

463 Spedita li 20 nov. per il s. Uliana.<br />

464 a Roveredo.<br />

135


Suo div.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

Nota. Carlantonio Pilati è morto li 28 ottobre 1802 in giorno di giovedì, festa de’ santi<br />

Apostoli Simon, e Giuda, e fu seppellito solennemente nel seguente sabato li 30 ottobre<br />

in Tassullo 465 . Ricevette li Sagramenti dal cappellano don Felice Menapace di Rallo<br />

prete d’anni circa 55. Fu seppellito coll’intervento del clero della parrocchia. La sua<br />

malattia fu di più piaghe schifosissime, e dolorosissime. Da castel Tunno aveva<br />

un’annua pensione di fiorini 400 in ricompensa delle bastonate dategli di notte già non<br />

pochi anni nella città di Trento da Santo Tolomeo bargello. Ha scritto molti libri, tutti<br />

pessimi, specialmente l’intitolato d’una Riforma d’Italia. Ma qui basti. Egli fu<br />

battezzato in Tassullo con i nomi di Carlo Antonio Innocenzio li 28 dic. 1733.<br />

2427. 1802<br />

Al P. Massimo da Volano Guardiano. Borgo.<br />

Carissimo Fratello S.L.G.C.<br />

Ai 28 dello scaduto ottobre in Tassullo è morto tutto piagato il famoso Pilato: ed ai<br />

14 del corrente in Avis è parimente morto l’ottimo sacerdote don Francesco Fabri di<br />

Drebeseno. Il Cappelletto è ancora qui, non sapendosi dove mandarlo 466 . Vi prego de’<br />

biscotti per la posta, e vi saluto di tutto cuore. Oggidì ho corretto il primo foglio del<br />

Direttorio diocesano. Del nostro monastico non si parla. Pazienza. Amen. Trento 16<br />

nov. 1802. Colla gazzetta.<br />

2428. 1802<br />

Al sig. Conte Filippo de’ Consolati. Trento.<br />

Ill.mo sig. sig. padrone graziosissimo 467 .<br />

Domenico Santuliana di Trento, umilissimo oratore, rappresenta riverentemente a<br />

V.S.Ill.ma, che avendo ristretto i conti li 23 aprile 1801 colli fratelli Cornali di<br />

Calliano 468 , e non avendo potuto ottenere il suo credito nel tribunale di prima istanza,<br />

trasporto la causa nel tribunale di seconda istanza, nel quale furono annullati tutti gli atti<br />

antecedenti, e per conseguenza lasciò arenata tutta la l’opera colla speranza di poter<br />

venire a capo di tale credito in qualche altra maniera più opportuna senza litigio: ma non<br />

essendogli finora riuscito l’intento, e trovandosi all’estremo bisogno per le presenti<br />

critiche circostanze: ricorre alla bontà, e clemenza di V.S.Ill.ma, affinché con l’autorità<br />

sua voglia commettere al suddetto tribunale di prima istanza, che per via summaria<br />

vengano stimolati li fratelli Cornali a somministrargli non solo il quantitativo ristretto<br />

ne’ conti da loro sottoscritti 469 : ma anche i danni da lui sofferti ne’ viaggi per tal effetto<br />

intrapresi. Il buon cuore di V.S.Ill.ma verso de’poveri gli porge una ferma, e soda<br />

speranza d’esser assistito nella sua causa, che per essere privilegiata, è tanto equa, e<br />

giusta. Per la qual grazia le sarà sempre obbligatissimo, e le sospira dal Cielo la più<br />

copiosa benedizione.<br />

Nota. Il Consolati è Reggente della giurisdizione di castel Beseno per li dinasti<br />

Conti Troppi dimoranti in Insprugg. Sino ai 7 del corrente novembre fu vice cancelliere<br />

465<br />

Così mi ha detto in questa stessa sera de’ 16 un sig. Girolamo Tabarello di Tassullo, che fu<br />

presente a tutto.<br />

466<br />

Venuto da Borgo nella sera 10 di nov. 1802. Descendit ex valetudinario kalendis decemb.<br />

467 Ill.mo e sapientissimo.<br />

468 Bortolo, e Valentino Cornali.<br />

469 Di fiorini 48.<br />

136


aulico di Trento, e primo ministro del principato. Così ho scritto li 18 novembre 1802. Il<br />

Santuliana è fabbricatore di mole da molino, nativo di S. Uliana presso Recovaro<br />

vicentino. Il Consolati ha fatto il rescritto favorevole; ma i giudici si scusano<br />

vicendevolmente di non essere competenti 470 .<br />

2429. 1802<br />

Al P. Guardiano di Roveredo.<br />

R.P.<br />

Al latore della presente consegnerò domani un rotolo segnato A.+B. ed indirizzato<br />

al P. Vicario, che mi preme molto, ed anche un sacchetto voto per F. Raimondo, se<br />

vorrà prenderli471 . Rapporto al corame, ed ai cerioli scriverà il P. Guardiano. Il corame<br />

non è in convento, ed i cerioli472 non sono ancora stati fatti, come mi ha detto il sig.<br />

Giuseppe Dorigati in questa sera. Del predetto corame mi ha parlato iersera il Menego<br />

dalle Mole, intenzionato di condurlo seco costà per l’Adige473 . Lo riverisco ecc. Trento<br />

19 nov. 1802, per coperta di più lettere.<br />

2430. 1802<br />

Al P. Giacinto Larcher Guardiano di Bolgiano.<br />

Admodum Rev. Religiosissime, et colendissime Pater.<br />

Si hospitalitatem, auxiliumque praestiti religioso Fratri Dismae Clerico tuo, partes<br />

tantum officii mei exhibui, quibus favores ab admodum Rev. Paternitate tua mihi, et<br />

clericis meis conlatos nullatenus exaequavi. Ceterum pro impetranda facultate audiendi<br />

sacramentales confessiones etiam in Tractu Athesino superiori huiusce dioecesis<br />

Reverendo Patri Salutari Gmeinero, qui relicta infelici Bavariae <strong>Provincia</strong> 474 , nunc ishic<br />

Bulsani cum A.T.P. Ministri Almae <strong>Provincia</strong>e tuae tyrolensis licentia moram trahit,<br />

ostendi literas tuas, et eis adnexas huic R.mae Curiae ecclesiasticae, videlicet R.mo<br />

domino Iospho Antonio de Menghin Provicario in spiritualibus Generali, sede vacante<br />

Capitulari, qui dictam facultatem laudato Patri oretenus tantum concessit: concessurus<br />

etiam in scriptis, quando eidem constabit, quod statio ipsius Patris placitum,<br />

firmitatemque dicasterii civilis obstinuerit. Interim ad te remitto supra memoratas literas<br />

adnexas, et gratulor mihi, quod saltem modicum istud servitium tibi praestare voluerim;<br />

dumque alia, etiam maiora praestare gestio, fausta quaeque sincero animi adfectu tibi<br />

exopto. Tridenti in conventu Sancti Bernardini die 19 novembris 1802.<br />

A.R.P.T. Devinctissimus servus<br />

F. David a Thiarno Guardianus 475<br />

E Tridento<br />

Extra. Admodum Rev. Religiosissimo, et colendissimo Patri<br />

Patri Hyacinto Larchero lectori theol.<br />

470 Il Santuliana replicò il memoriale li 14 marzo 1805 ed il Conte fece questo rescritto: Il nobile<br />

signor commissario amministrerà pronta giustizia secondo la natura, e qualità della causa, onde non vi sia<br />

motivo di giusto richiamo. Segn. li 15 marzo 1805, Filippo Conte Consolati Reggente.<br />

471 e sei cerioli de’ nostri.<br />

472 *Candela filiforme usata per accendere le candele...<br />

473 Il Menego ha levato dal Rungg il corame, e lo ha tolto in zatta li 20 nov. A lui ho dato anche li sei<br />

cerioli, il rotolo, il sacchetto, e questa lettera con altre.<br />

474 Dux Bavariae Maximilianus Iosephus aetatis annorum 46 hostis Religiosorum, e suo Ducatu<br />

expulit Religiosos natos extra dictum Ducatum.<br />

475 Si trovò impedito da altre faccende.<br />

137


concionatori, et Guardiano dignissimo PP. Franciscanorum<br />

Bulsani<br />

Nota. Le lettere annesse sono una patente confessionale d’Augusta data nel 1791. Una<br />

simile patente di Ratisbona, e Frisinga del 1799. Un attestato del P. D. Amando<br />

Lieschman Benedettino Vicario parrocchiale di Painten del 1802. Il detto Padre Salutare<br />

fu qui con noi nel 1797 quando voleva andare in Gerusalemme, il che non poté ottenere<br />

da Roma. L’ho trattato più giorni, essendo io Guardiano, benché indegno.<br />

2431. 1802<br />

Al P. Vigilio di Fondo lettore logico. Arco.<br />

R.P. lettore S.L.G.C.<br />

Spero, che avrà ricevuto la sua patente confessionale prorogata sollecitamente<br />

giovedì mattina, e consegnata al corriero di Riva. Ora gli aggiungo, che sarangli spediti<br />

anche i libri richiesti colla prima occasione, che si presenterà, essendo già da molto<br />

tempo preparati: e colla stessa occasione verrà spedito eziandio il vestiario di Fra<br />

Saverio venuto da Fieme ieridì. Non so però quando il Signor Iddio ci manderà tale<br />

occasione. Suppongo, che il Terziario clesiano avrà qualche motivo di venire costà. In<br />

caso, che non lo sappia, gli notifico io, che in Tassullo ai 28 dello scaduto ottobre ha<br />

finito di vivere il famoso Pilato, ed ai 14 del corrente in Avis il buon sacerdote<br />

Francesco Fabri. In Cavalese furono vestiti tre soli. Oggidì spedisco a Bolgiano la<br />

licenza di ascoltare le confessioni ad un nostro Religioso espulso dalla Baviera. Fra<br />

Mattia sta qui. F. Gio. Pio è sacerdote. Mi raccomando, lo riverisco, e sono. Trento 20<br />

novembre 1802.<br />

Tutto suo F. Grisostomo.<br />

2432. 1802<br />

Io infrascritto <strong>Provincia</strong>le de’ Francescani dimoranti ne’ conventi di Trento, Arco,<br />

Borgo, Pergine, Roveredo, Cles, Mezzo Lombardo, Campo, e Cavalese, formanti la<br />

<strong>Provincia</strong> di San Vigilio ai Confini d’Italia, confesso, e attesto d’avere ricevuto a titolo<br />

di limosina dall’imp. reg. Uffizio della salara di Halla d’Insprugg 18, dico dicidotto<br />

sacchi di sale per l’anno 1803.<br />

Idest sacchi 18 476 .<br />

L.+S. F. Gio. Evangelista da Stenico<br />

<strong>Provincia</strong>le de’ Francescani<br />

ai Confini d’Italia<br />

Questa quitanza potrà mandarsi al P. Guardiano di Halla nell’ottobre, il quale la<br />

presenterà sul principio dell’Anno Militare. Gli officiali della salara vogliono, che sieno<br />

determinati li nostri conventi,come vollero anche negli anni passati, per avviso del detto<br />

Padre datomi li 5 novembre 1802. Presentemente l’attestato dee darsi Praenobili<br />

Domino de Waldauf: e devesi pregare pro antiqua salis gratia gratiosus salinarum<br />

halensium director de Schenz. Converrà mutare l’anno, ed il nome del <strong>Provincia</strong>le. Ma<br />

sappiasi, che gli officiali della salara la vogliono tedesca: e che perciò la farà il detto P.<br />

Guardiano d’Alla per noi.<br />

2433. 1802<br />

Al P. Vitantonio da Cles Guardiano di Cles.<br />

476<br />

NB. Una volta, cioè intorno al 1760 li sacchi furono 22. Bisogna pagare la tela, ed i facchini<br />

insaccatori del sale.<br />

138


Rev. Padre Guardiano sia lodato Gesù Cristo S.N.<br />

Al primo quesito della P.V.R. rispondo senza veruna dilazione, che l’accolito<br />

andando nel mezzo del coro avanti al leggiletto per trovare le Lezioni del terzo Notturno<br />

dopo la partenza di quello, che lesse quelle del secondo, dee fare la genuflessione al<br />

Santissimo due volte, cioè nell’arrivo, e nella partenza, appunto come far debbono i<br />

lettori delle Lezioni, secondo il prescritto del Cerimoniale nostro pag. 4, num. 21, ove si<br />

ha, che genuflettono pur tutti arrivati al leggiletto per leggere le Lezioni, e lette le<br />

Lezioni prima di ritornare al loro luogo. Lo stesso trovasi prescritto alla pag. 15, num.<br />

106, e 109, ed alla pag. 45, num. 350. Dissi andando nel mezzo, perché molte volte non<br />

fa d’uopo cercare le Lezioni terze, giacché sono unite alle seconde: ed altre volte<br />

possono facilmente trovarsi stando al fianco del leggiletto col mezzo della già preparata<br />

cordella.<br />

All’altro quesito rispondo, dicendo, che nell’orazione pro Territorio, la quale<br />

incomincia Omnipotens, e dicesi al fine delle preci dopo la Compieta, qui diciamo<br />

quique populum... abundans... confidens... valeat, perché ora non abbiamo alcun<br />

principe 477 . Così praticammo allorché siamo stati sotto ai francesi, e quando cessò di<br />

vivere Pietro Vigilio ultimo nostro principe. Affinché poi nel recitarla, o cantarla<br />

fossimo tutti uniformi, e non ci accadesse di confonderci, la ho scritta tutta intera sul<br />

principio del libretto ebdomadariale. Qualcheduno ha detto, che quantunque non siavi<br />

alcun principe, c’è però chi fa le di lui veci: ma io gli ho risposto, che se li Vicari<br />

avessero il merito de’ principali, non si darebbe mai sede vacante. Questo dassi, come si<br />

ha dalle rubriche del Messale romano parlanti del Canone Te igitur, e del Preconio<br />

Exultet. Dunque ecc. Confido d’aver soddisfatto con questo ai propostimi quesiti; ed<br />

aggiugnendo, che ne’ luoghi austriaci a mio credere debba dirsi: quique regem nostrum,<br />

et populum, quantunque il sovrano sia imperatore, giacché là eziandio nel sacro Canone<br />

della Messa dee nominarsi soltanto Re coll’et Rege nostro, a tenore dell’indulto, e<br />

decreto di Papa Clemente XIII de’ 5 e 6 di maggio 17<strong>61</strong> 478 , la riverisco, e mi professo.<br />

Trento 23 novembre 1802.<br />

Suo obbl.mo servo<br />

F. Crisostomo.<br />

2434. 1802<br />

Io infrascritto accerto, ed assicuro chiunque leggerà la presente, che l’esibitore della<br />

medesima fu destinato a ricevere dall’imp. reg. Uffizio della salara di Halla d’Insprugg,<br />

la limosina di 18, dico dicidotto sacchi di sale in pro delli nove conventi de’ Francescani<br />

della <strong>Provincia</strong> Trentina di San Vigilio ai Confini d’Italia per l’anno 1803. Dato nel<br />

convento di san Bernardino appresso Trento li 26 novembre 1802 479 .<br />

L.+S.<br />

Provinc. Fra Gio. Grisostomo da Volano<br />

Diffinitore e pro-segretario provinciale de’ Francescani.<br />

2435. 1802<br />

Al P. Guardiano di Halla d’Insprugg.<br />

477 Per altro dicevasi quique Principem nostrum, et populum... abundantes... confidentes... valeant.<br />

478 Videsis nostrum kalendarium trid. adnot. 203, pag. 230.<br />

479 Dato allo Schweizer doganiero di Trento da F. Santo li 27 nov. sabato. Il doganiero Antonio<br />

Schweizer con suo viglietto dell’ultimo 1802 ha insinuato l’arrivo de’ 18 sacchi di sale al P. <strong>Provincia</strong>le.<br />

Il sale da noi fu condotto a s. Bernardino nella mattina de’ tre di gennaio lunedì 1803.<br />

139


Admodum Rev. Patri Guardiano Halensi<br />

F. Io. Chrysostomus de Avolano.<br />

S.P.D.<br />

Visis literis A.R.P.T. ad me nuper datis, commissa fuit transvectio salis regii huic<br />

teloniario, seu doganerio, cui proinde data fuit etiam schedula manu mea scripta, qua<br />

deputatus ad id asseitur. Quoniam autem domini officiales salinarum exigunt in apocha<br />

numerum, et nomina conventuum nostrorum, aliam heic interclusam, ad normam, ut<br />

puto, compositam transmitto 480 . Denique iterum demisse rogo charitatem P.T.A.R. et ut<br />

diu valeat iubeo. Tridenti die 26 novembris A.D. 1802.<br />

2436. 1802<br />

Alla M. Maria Giacinta Tabarelli. S. Chiara.<br />

Gesù, e Maria Signori Nostri clementissimi ci benedicano.<br />

Mi piace, che la R.V. desideri d’essere incoraggiata per più facilmente, e con<br />

maggior merito fare il digiuno del corrente santo Avvento, atteso che un tal desiderio è<br />

aggradito dal Signor Iddio, e facilita l’impresa. Ella dunque offerisca in primo luogo al<br />

medesimo Iddio la sua volontà, ed insieme lo preghi del suo aiuto. Poi rifletta, che può<br />

essere l’ultimo suo Avvento, e che forse resterà ancora su i libri del Signor Iddio<br />

qualche credito da soddisfare. Aggiunga a questo, l’aver provato, e veduto, ch’eziandio<br />

non digiunando vigorosamente ha dovuto patire non poco negli anni addietro. Ma con<br />

tutto ciò le raccomando la discrezione. Non sia ostinata nel suo sentimento. Si lasci<br />

governare. Prenda il caffè anche col latte, almeno ne’ giorni del digiuno monastico, e la<br />

sera pigli qualche cosa di più del solito digiuno. Per questo avrà la licenza della M.R.M.<br />

Badessa, col consiglio del signor medico. Dissi col consiglio, perché il medico non ha<br />

l’autorità di dispensare, ma soltanto di consigliare. Spero, che le basterà questo poco; e<br />

senza più le sospiro una nuova potentissima benedizione di Gesù, e Maria. Amen. S.<br />

Bernardino 29 novembre 1802.<br />

2437. 1802<br />

Al P. Massimo da Volano Guardiano di Borgo.<br />

Carissimo Fratello sia lodato Gesù Cristo S.N.<br />

Vi ringrazio de’ biscotti, che mi avete mandato e come Guardiano, e come<br />

Massimo. Essi mi serviranno per soddisfare ai debiti, che ho e come letterario, e come<br />

Crisostomo 481 . Vi ringrazio un’altra volta. Vi ringrazio altresì a nome del P. <strong>Provincia</strong>le,<br />

e del P. Guardiano, a’ quali ho consegnato quelle parti, che avete loro destinato. Vi<br />

rimando il sacco voto, ed i due sacchetti. In questi troverete un invoglietto di cose<br />

divozionali 482 datemi da mandarvi dal Padre <strong>Provincia</strong>le, che iermattina in barca è<br />

andato a Roveredo, con intenzione di poi passare in Arco, e starvi sino al dopo Pasqua.<br />

Credo, che la Prelatura 483 vi riuscirà pesante, anche per le circostanze del tempo 484 ; ma<br />

consolatevi, che non l’avete ricercata Voi, e così potete coraggiosamente ricorrere per<br />

480<br />

Supra num. 2432.<br />

481<br />

Dedi per Fontanarium die primo decembris: Corde al controlore 2; al segretario 1, al Pernet 1: in<br />

tutto 4.<br />

482<br />

Capi 27.<br />

483<br />

*Il Guardianato.<br />

484<br />

Si lamenta.<br />

140


aiuto da Sua Divina Maestà. Io spero, che daravvi ascolto, e soccorso per effetto<br />

dell’infinita sua bontà. Amen. Trento 29 novembre 1802 485 .<br />

2438. 1802<br />

Al P. Sisinnio Maria da Sanzeno. Pergine.<br />

R.P.L.P.C.<br />

Il R.mo signor Provicario Generale oggidì pregato da me in di Lei nome, le concede<br />

la bramata facoltà d’assolvere dai Casi riservati nella diocesi per tutto quel tempo, che<br />

durerà la di lei patente confessionale.<br />

Oggidì pure ho preparato il sacchetto di persecche datomi dal P. Ignazio a nome<br />

della P.V.R. per ispedirlo a Bolgiano, e Brunegg, sigillandolo, ed attaccandogli la di Lei<br />

direzione (al P. Innocenzio d’Egna Vicario de’ Cappuccini). Sono stato all’abitazione<br />

del noto Pot, o sia tramessiero maranese; ma non l’ho ritrovato per essere andato a<br />

Marano. Ritornerovvi nella vegnente settimana, e proccurerò di renderla ben servita 486 .<br />

Il P. Giannantonio è andato a Roveredo come supplimentario del P. Custode (Giuseppe<br />

Antonio) che sta qui per predicare in S. Maria Maggiore. Il detto P. Giannantonio<br />

predicherà ciò non ostante in Aldeno. La riverisco divotamente, e mi dico. Trento 29<br />

novembre 1802.<br />

Suo obbl.mo servo<br />

F. Crisostomo.<br />

2439. 1802<br />

Al P. Giangiuseppe da Canzolino Guardiano di Roveredo.<br />

Rev. Padre Guardiano sia lodato Gesù Cristo S.N.<br />

Fo sapere alla P.V.R. e l’accerto, che in questo giorno il R.mo signor Provicario<br />

Generale Capitolare, pregato da me colla di Lei lettera nelle mani, ha conceduto, che le<br />

quattro signore Perghere, con un figliuolino, attese le abituali loro infermità, ed<br />

incomodi, possano soddisfare al precetto della nostra santa Madre Chiesa, ascoltando la<br />

santa Messa nell’oratorio privato, che le due note già monache Clarisse tengono colla<br />

licenza dell’Ordinario per se stesse sole nella loro casa: a patto però, e condizione<br />

replicata, che di tale indulto ne rendano avvisato, e consapevole il R.mo signor arciprete<br />

del luogo. E senza più riverendola resto. Trento, s. Bernardino 29 novembre 1802.<br />

Di V.P.R. Div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

Nota. Le dette signore Perghere abitano in una casa posta su la strada, che da S. Rocco<br />

porta a Volano, e le due già monache nella casa del Masera situata fra san Rocco, e<br />

Roveredo. Dimandano un tale indulto, perché la chiesa nostra di san Rocco fino dai 22<br />

di nov. dell’anno 1800 ritrovasi profanata, ed occupata dai soldati, come ho portato nel<br />

tomo quinto Epist. 1975, e 1999. Gli 8 settembre 1803, festa di maria Santissima i nostri<br />

ripigliarono il celebrare in s. Rocco, ed il primo di ottobre vi ritornarono tutti, benché<br />

non sia stato riattato.<br />

2440. 1802<br />

Al sig. don Giuseppe Rosa di Trento, cappellano di Avis.<br />

Molto illustre, e M. rev. sig. e padrone colendissimo.<br />

485 La carta era finita.<br />

486 Consegnato al Pot gli 8 dic. che partì li 9 per Bolgiano.<br />

141


Con intenzione vera di servire V.S. molto illustre e molto rev. ho chiesto al Padre<br />

<strong>Provincia</strong>le la necessaria licenza per poterle imprestare un libro, che desse una novena<br />

di Nostro Signore Gesù Cristo. L’ho poi diligentemente ricercato appresso questi miei<br />

confratelli Religiosi; ma in vano, perché niuno lo tiene. Son stato due volte apposta per<br />

trovarlo nella nostra biblioteca; ma parimente in vano, atteso che avendone trovato un<br />

solo, che ne dà due tra molte (n. 27) altre di vari Sani, queste non mi piacciono punto, e<br />

non le credo degne d’essere praticate, e perciò non ardisco di mandarle un così fatto<br />

libro 487 . Prego dunque V.S. molto illustre, e molto rev. che vogliami avere per iscusato,<br />

e di volersi contentare della mia buona volontà: come pure di umiliare i miei ossequi al<br />

suo M.R. sig. curato (leone Delai da Bolzano); e riverendola resto. Trento, s. Bernardino<br />

30 novembre 1802 488 .<br />

Di V.S. molto illustre e m. rev.<br />

Div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

Extra. Al Molto Illustre e Molto Rev. sig. e Padrone<br />

Il signor don Giuseppe Rosa<br />

Cappellano degnissimo do<br />

Lavis 489<br />

2441. 1802<br />

Al P. Giorgio di Cles Guardiano di Cavalese.<br />

R.P.<br />

F. Crisostomo prega la P.V.R. di avvisare il suo P. Vicario Ilario, che voglia<br />

rispondergli rapporto al tabacco, di cui gli ha scritto per mezzo del P. lettore Lattanzio<br />

ai 15 dello scorso. Iersera è giunto qua il signor Stefano di Lei fratello col signor Gio.<br />

Battista Bertolla 490 runano 491 , che instantissimamente dimanda d’esser accettato, e vestito<br />

nostro Frate chierico, malgrado il rigore della stagione, e la promessa fattagli di vestirlo<br />

dopo la Pasqua. Fu segretario militare, sa parecchie lingue, ha 26 anni d’età, sembra un<br />

soggetto maturo, e grave, ed è raccomandato dai nostri Padri clesiani. Dovrà portarsi a<br />

Roveredo, se vorrà presentarsi al Padre <strong>Provincia</strong>le, che ora sta là 492 . Eziandio il Padre<br />

Giannantonio di Moena, che predica in Aldeno, sta in Roveredo, come supplimentario<br />

del P. Custode, che predica qui a Santa Maria Maggiore, e poi predicherà in Calavino<br />

ecc. Trento 1 dicembre 1802, in coperta d’altra lettera informe.<br />

2442. 1802<br />

Al P. Gio. Evangelista da Stenico Ministro <strong>Provincia</strong>le. Roveredo.<br />

Molto Rev. Padre Benedicite.<br />

Dalla qui compiegata lettera la P.V.M.R. comprenderà quanto miserabile sia lo<br />

stato presente del nostro P. Mariano da Bordiana. Eziandio il Pedetto 493 latore della<br />

487<br />

Nel libro intitolato Lume dell’anima, o sia raccolta d’esercizi spirituali opera del P. F.<br />

Evangelista da Spoleto M.O.R. della <strong>Provincia</strong> serafica. Terza ediz. Venezia 1725. Presso Gius. Corona in<br />

12° dalla pag. 188 alla 195. L’autore dal P. generale dicesi missionario apostolico nel 1724.<br />

488<br />

Spedita il 1 dic. per Pedettum clesiensem. Fu ricevuta subito.<br />

489<br />

Qui scrivo Lavis per uniformarmi al volgo. altrove poi Avis.<br />

490<br />

figlio del qm Alessandro, qm Bartolommeo ambi orologisti.<br />

491<br />

* da Mocenigo di Rumo.<br />

492<br />

Non andò a Roveredo, perché nevicò nel primo di dicembre. Per lui vi andò il nostro Diacono,<br />

che ritornò li due.<br />

493<br />

Pedetto servo del convento di Cles, detto propriamente Pietro Fedrigoni.<br />

142


medesima ci ha detto lo stesso, aggiugnendogli, che parimente miserabile si è il<br />

mentovato P. Mariano nel profferire la formola dell’assoluzione sagramentale. Il<br />

Religioso relatore, che non vuol essere manifestato ad altri 494 , scarica la sua coscienza<br />

sopra di noi: ed io si sic est, non dubito di asserire irregolare il detto P. Mariano, ed<br />

incapace di celebrare la Santa Messa 495 , e di ascoltare le sagramentali confessioni.<br />

Suppongo, che altrettanto crederà eziandio la P.V.M.R. Onde la prego di rimediare<br />

senza dilazione al disordine, e così dar fine ai lamenti. Non approvo la proposta di<br />

mandarlo a questa infermeria, non avendo egli bisogno degl’infermieri, non essendovi<br />

qui sacerdoti, che abbiano tempo di servirgli ogni mattina. Piuttosto gli ordinerei di<br />

celebrare nella cappella di Cles coll’assistenza di qualche Padre autorizzato a<br />

comandargli, finché riducasi a celebrare secondo il prescritto delle rubriche: e per<br />

maggiormente impegnarlo ad ubbidire gli minaccerei la sospensione dal celebrare.<br />

Lascio per altro, che la P.V.M.R. ordini quello, che le inspirerà il Signor Iddio, e<br />

confidando d’aver anch’io con questa scaricata la mia coscienza, genuflesso la prego<br />

della sua paterna benedizione, e mi protesto. Trento 1 dicembre 1802 496 .<br />

Di V.P.M.R. Umil.mo, obbl.mo, ubbid.mo servo, e suddito<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2443. 1802<br />

A monsig. Vicario, o Provicario Generale.<br />

Pro memoria.<br />

È per vestire l’abito francescano come chierico nel convento di Cavalese intorno ai<br />

dieci del corrente dicembre 1802 il giovine Gio. Battista Bertolla di Runo della Valle di<br />

Non.<br />

Presentato li tre dicembre al Provicario. Ma il novizzo non perseverò nel suo<br />

proponimento: vestì l’abito nostro li 21 e lo depose li 25 dicembre 1802. Buon per noi,<br />

che partì.<br />

2444. 1802<br />

Ai predetti Vicario, o Pro-Vicario.<br />

Pro memoria.<br />

Il Padre Giannantonio da Moena supplica riverentemente, che siagli conceduta la<br />

facoltà di assolvere semel una persona dai Casi riservati sotto al numero settimo.<br />

Concesso a voce li 3 dic. Vedi sotto num. 2446.<br />

2445. 1802<br />

Tenore praesentium, quo voti compos efficietur ingenuus adolescens dominus<br />

Ioannes Baptista Bertolla de Mocenico Runi, seraphicae nostrae Religionis candidatus,<br />

ad nostrum conventum sancti Vigilii Cavalesii se se conferet quam primum, ibidem<br />

clericalem strictionris observantiae S.P.N. Francisci habitum devote suscepturus sub<br />

nomine, ac patrocinio sancti Felicis Valesii, cuius festum die vigesima novembris ab<br />

ecclesia universali quotannis recolitur. Ex quo deinceps Frater Felix a Mocenico<br />

494 Il P. Giuseppe Maria con data 29 novembre.<br />

495 *Formula della consacrazione che pronunciava il Padre Mariano: “Hic hic hic hic hic est/ est est<br />

enim/ est enim enim/cali cali cali/cali cali calix/ san san san/san sangui/ sangui sangui/sangui sanguin/<br />

sangui sanguin/ sanguinis/ sangui sanguin sanguin.sanguin sanguinis sanguinis mei/ mei mei mei mei/<br />

mei mei/ mei mei etc.<br />

496 Spedita li 6 perché avanti piovette sempre.<br />

143


vocabitur. Deus Optimus Maximus, qui coepit opus, ipsum perficiat, et sicuti dedit<br />

velle, det etiam laudato adolescenti pro sua pietate perficere, atque in ardua perfectionis<br />

arrepta semita perseverantiam praestare dignetur, quam eidem ex animo apprecamur.<br />

Datum Tridenti in nostro conventu sancti Bernardini die 2 decembris Anno Domini<br />

1802.<br />

L.+S. Fr. Io. Evangelista a Stenico<br />

Minister <strong>Provincia</strong>lis.<br />

Nota. Questa obbedienza fu scritta da me con moltissima fretta, e subito consegnata<br />

parimente da me al detto giovine, che impazientemente aspettavala. La ho tratta dal<br />

solito formolario con qualche variazione. Il nome di Felice fu chiesto da lui. Egli dice,<br />

che ha 26 anni d’età poco fa compiuti. Fu segretario militare, e prigioniero di guerra de’<br />

francesi. Vide la gran battaglia di Marengo, e viaggiò una gran parte dell’Europa. Sa<br />

l’italiano, latino, tedesco, francese, e fu maestro di lingua in Vienna. È di statura<br />

ordinaria. Chiese d’esser vestito subito con importunità eccessiva. Non ammise le nostre<br />

difficoltà. È figlio d’Alessandro orologista 497 .<br />

2446. 1802<br />

Al P. Giannantonio da Moena. Roveredo.<br />

Rev. Padre sia lodato Gesù Cristo S.N.<br />

F. Gio. Grisostomo gli notifica, e l’accerta, che il R.mo signor Provicario Generale<br />

pregato gli concede non solamente l’autorità richiesta per assolvere semel una persona<br />

dai Casi riservati sotto al numero settimo; ma eziandio l’autorità generale per assolvere<br />

dai casi riservati: ma però soltanto in Aldeno, e sino all’ultimo giorno del corrente mese<br />

di dicembre. Lo prega poi di avvisare il P. Vicario Michel Angelo, che il rotolo per<br />

Bressanone vorrebbesi qui di ritorno avanti la festa del santissimo Natale 498 , giacché<br />

subito dopo di essa dovranno avviarsi per Bressanone i due Religiosi destinati ecc.<br />

Mancando altra migliore occasione potrà indirizzarsi al noto Biasio di Santa Chiara.<br />

Trento 3 dicembre 1802.<br />

2447. 1802<br />

Al P. Evangelista <strong>Provincia</strong>le. Roveredo.<br />

M.R.do Padre Benedicite.<br />

Iersera è partito di qui contentissimo per Runo il candidato Bertolla coll’obbedienza<br />

per portarsi quam primum a vestire il nostro sacro abito in Cavalese col nome di s.<br />

Felice Valesio. Non ha voluto partire senza di essa. Io gliela ho scritta in vigore della<br />

licenza di V.P.M.R. portata dal Giacomo. Oggidì poi l’ho insinuato in scriptis alla R.ma<br />

Curia ecclesiastica. Oggidì parimente ho dato a F. Vincenzo il tabacco per Ala da<br />

lavare. Lo spedirò più presto, che mi riuscirà di trovare chi lo voglia prendere, e<br />

scrivendo a quel P. Guardiano lo pregherò di offerire al signore Waldauff le due sante<br />

Messe. Oggi ancora è partito per Pergine il P. Agostino con F. Abbondio venuto col P.<br />

Vicario Amando 499 . L’assicuro, che avrò tutta l’attenzione rapporto all’ordinando F.<br />

Arcangelo. L’avrò anche per F. Mattia. Questi è venuto al refettorio mercoledì scorso,<br />

primo del corrente, sta su la tavola de’ forestieri, e protesta di voler ubbidire. Finora mi<br />

497 Fu vestito in Cavalese li 21 dic. 1802 e svestito li 25 del medesimo. Si scusò con dire, che non<br />

poteva stare tante ore in ginocchio, e fare tanti atti di umiliazione, verbi gratia baciare la terra, scopare,<br />

lavare ecc. Per altro esortò li tre suoi connovizzi a star costanti, e non seguire il di lui esempio.<br />

498 L’ho ricevuto li 16 dicembre.<br />

499 Ritornò li 20 dic. di mattina.<br />

144


sembra quieto. Leggerò al P. Guardiano gli ordini della P.V.M.R. risguardanti il<br />

mentovato F. Mattia 500 ; ma io non capisco bene quel Venga in coro all’Uffizio divino<br />

colli sacerdoti, come a vespro. In avvenire le scriverò per Arco, dove, come spero, starà<br />

meglio. La prego al solito della sua benedizione serafica, e resto ecc. Trento 3 dicembre<br />

1802.<br />

2448. 1802<br />

Al Consiglio di Trento.<br />

Ill.mi, e sapientissimi Signori.<br />

Vittoria Andreis ex-Clarissa corista501 del soppresso monastero di San Carlo in<br />

Roveredo, al giorno d’oggi abitante in una casa secolare di questa città di Trento,<br />

espone riverentemente alle Signorie vostre ill.me, che dalla soppressione fino a questa<br />

epoca ricevette annualmente dalla R.ma Mensa di Trento l’assegnatale pensione di<br />

fiorini dugento. Essendo priva d’ogni altro sostentamento, ed incapace di aiutarsi col<br />

lavoro delle sue mani per l’età avanzata d’anni sessantadue502 , per la debolezza della<br />

vista, e per le infermità, che frequentemente la molestano, tempo fa presentò una<br />

supplica alla fu R.ma Reggenza di Trento per impetrare qualche aumento della detta<br />

pensione. Le fu risposto, che pazientasse fino all’arrivo del principe. Non dubitando<br />

punto d’essere consolata in breve, si contentò di gemere, e sospirare ancora fra le<br />

miserie, senza far ulteriori mosse. Ora però vedendo, che la cosa va in lungo, non<br />

comparendo il mentovato principe, prostrata in terra, e colle lagrime agli occhi, supplica<br />

umilmente le Signorie vostre ill.me d’un caritatevole soccorso, ed accrescimento<br />

dell’accennata pensione, divenuta ristrettissima per l’eccessivo costo de’ viveri. Anche<br />

alter di Lei consorelle de’ monasteri soppressi di Roveredo, e Valsugana furono<br />

consolate, e graziate con un simile accrescimento. Per questo, e per gli accennati motivi,<br />

spera di esser esaudita dalla bontà delle Signorie vostre ill.me. Per la qual grazia ecc.<br />

Extra. All’Eccelso Imp. Reg. Consiglio<br />

di Trento<br />

Umilissima supplica<br />

di Vittoria Andreis Ex- Clarissa.<br />

Nota. Così pregato scrissi li 4 dic. 1802. Ma ora il sig. Ferdinando Ernesto Conte di<br />

Bissingen commissario provisorio non ammette consiglieri, ma soltanto assessori. A lui<br />

dee dirigersi il memoriale. Vedi sotto num. 2470.<br />

2449. 1802<br />

Al sig. Provicario Generale Giuseppe Antonio de Menghin. Trento.<br />

Ill.mo, e R.mo sig, sig. e padrone colendissimo 503 .<br />

Né pur io so qual sia la Colletta solita da dirsi nella santa Messa per impetrare dal<br />

Signor Iddio un felice parto all’augustissima imperatrice. Credo dunque, che potrebbesi<br />

rispondere, non trovarsi qui la detta solita Colletta, e che quindi ce ne mandino una<br />

copia. Sebbene suppongo, che senza perder tempo si potrebbe prescrivere la Colletta per<br />

qualunque necessità Deus refugium coll’avviso nel viglietto del motivo. Non posso dire<br />

500 Glieli ho letti.<br />

501 * Sopra la riga: Conversa.<br />

502 Nata li 25 giugno 1741.<br />

503 Ho risposto subitissimo per mezzo di quello stesso che mi portò la lettera del sig. Provicario.<br />

145


di più. Onde in frettissima con un riverente bacio delle sacre mani mi dichiaro. S.<br />

Bernardino 4 dicembre 1802.<br />

Di V.S.Ill.ma, e R.ma Umil.mo, osseq.mo, obbl.mo servidore<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

Extra. All’Ill.mo, e R.mo sig. sig. e padrone colendissimo<br />

Il sig. abate Giuseppe Antonio de Menghin<br />

Provicario Generale ecc.<br />

Trento<br />

Nota. L’imp. Francesco secondo ricerca, che tutti i vescovi facciano mettere nella<br />

Messa la solita Colletta per il felice parto dell’imperatrice sua consorte Maria Teresa<br />

napolitana, che oggidì ha due figliuoli, e quattro figliuole. Io quantunque abbia 47 anni<br />

di sacerdozio non ho mai sentito parlare di tale Colletta. Gli 8 di sera venne il viglietto<br />

coll’orazione Deus refugium. Vedi sotto num. 2482 504 .<br />

2450. 1802<br />

Al P. Antonio Maria da Rovigno. Feltre.<br />

Rev.Padre padrone colendissimo.<br />

Anche questa volta scrivo io alla P.V.R. in vece d’un altro, voglio dire del mio<br />

nuovo Padre Guardiano Davide da Tiarno, ch’è infermo, ed obbligato a letto dalla<br />

sciatica. Le fo sapere adunque, che volendo Ella insinuare il suo destino a questo<br />

pulpito per la prossima Quaresima, giacché tutt’ora è vacante questa sede vescovile,<br />

basterà che scriva due sole lettere colle iscrizioni seguenti.<br />

All’Ill.mo, e R.mo signore, sig. padrone colendissimo<br />

Monsignor Sigismondo Antonio Conte de’ Manci<br />

in Ebenheimm Canonico, e Decano degnissimo<br />

dell’insigne cattedrale di Trento.<br />

All’Ill.mo signore, sig. e padrone graziosissimo<br />

Il signor barone Sigismondo Trentini di<br />

Wolgersfeld, Capo-Console degnissimo<br />

dell’inclita città di Trento.<br />

Io supponendo, la P.V.R. goda buona salute, e sperando, che il Signor Iddio gliela<br />

conserverà tale anche nell’avvenire, onde possa soddisfare alle nostre brame di sentirla,<br />

le fo un divoto inchino, e riverendola eziandio per parte del mentovato mio Padre<br />

Guardiano, e del Padre Custode Giuseppe Antonio da Cles, mi raffermo. Trento, s.<br />

Bernardino 5 dic. 1802 505 .<br />

Di V.P.R. Umil.mo e div.mo servo in Cristo F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Da Trento<br />

Extra. Al Rev. Padre padrone colendissimo<br />

Il Padre Antonio Maria da Rovigno<br />

lettore teol., predicatore e Vicario de’ Minori<br />

Riformati di s. Francesco 506 .<br />

504 Si crede, che vengano comandate orazioni, perché li 19 settembre 1802 in Vienna è morta per un<br />

infelice parto colla prole, Maria Luisa Amelia ex granduchessa di Toscana, cognata, e sorella<br />

dell’imperatrice, nata li 27 luglio 1773, e sposata in Vienna li 19 settembre 1790, giorno anniversario<br />

della succeduta morte.<br />

505 Consegnatagli nel giorno 31 di gennaio. Fattagli istanza pro domo gli 8 febbraio.<br />

506 Mi ha risposto li 4 gennaio 1803. Ricevuta in Trento li 9 gennaio.<br />

146


Feltre<br />

Santo Spirito<br />

2451. 1802<br />

Al P. Massimo da Volano Guardiano di Borgo.<br />

Carissimo Fratello. L.I.C.<br />

La tardanza della posta mi fa scomparire, e sembrare negligente, quantunque non<br />

sia tale, giacché più volte mando alla stamperia per avere i foglietti. Questo servavi<br />

d’avviso. Nello scorso sabato 4 dicembre il mio Padre Guardiano è andato a Gardolo<br />

per predicarvi; ma nella seguita domenica né predicò, né disse Messa 507 ; e fu ricondotto<br />

a questo convento infermo come dissesi di sciatica. Si spera però, che domani ripiglierà<br />

la celebrazione della Santa Messa. Il P. <strong>Provincia</strong>le ieridì, oppure oggidì sarà partito da<br />

Roveredo per Arco. La gazzetta di Campidonia 508 mette una cosa falsissima rapporto a<br />

Trento, cioè che li tedeschi per occuparlo dovettero combattere tre giorni, e che poi<br />

fecero morire il commissario della Guardia Civica come ostinato nel diffenderlo. Questo<br />

è arcifalsissimo, poiché il Magistrato consolare ha mandato due consoli (Manci, e<br />

Tosetti) ad incontrarli sino a Salorno, ed il tutto riuscì con somma quiete, ed armonia 509 .<br />

Deo gratias. Trento 7 dicembre 1802, colla gazzetta.<br />

2452. 1802<br />

Al signor Monauni. Trento.<br />

Fra Gio. Grisostomo prega il sig. Monauni stampatore imp. regio, che voglia notare<br />

su questa cartella, se tenga venale una copia del Martirologio romano di Benedetto XIV,<br />

e quanto vorrebbe per essa ecc. E lo riverisce ecc.<br />

Così ho scritto li 9 dic. per il sig. curato di Gardolo don Domenico de’ Filippi<br />

d’Albiano. Ha risposto a voce, che ora non l’ha; ma la farà venire in breve. Li 9 dic.<br />

1802.<br />

2453. 1802<br />

Alla Madre Maria Rosa Riccabona abbadessa. S. Michele.<br />

M.R.M.<br />

Il Padre Guardiano di Hala mi scrive, che per il monastero di s. Michele di Trento<br />

furono sborsati<br />

Fiorini 41,45<br />

Per l’Urbario fiorini 1,12<br />

Per sacchi 19 fiorini 9,30<br />

Somma Fiorini 52,17 510<br />

Io credo, che il computo sia fallace, e che in vece di carentani 17 debba dire<br />

carentani 27. Scrivendogli l’avviserò di tale divario ridondante in di lui danno. Il Padre<br />

predetto mi ha mandato la ricevuta de’ signori officiali della salara per l’accennato<br />

monastero, e mi ha insinuato, ch’essi vogliono tutte le scritture in tedesco. Tal ricevuta è<br />

507 Celebrò<br />

508 Così anche quella di Milano, che nomina il Mersi come ucciso, e decapitato.<br />

509 La Guardia Civica voleva riceverli colla musica; ma essi non la vollero.<br />

510 NB. Ogni sacco di sale dunque costa dunque in Ala libbre 13, soldi 16. Ogni sacco da sale<br />

carentani 30.. La condotta costò troni 21 per sacco: e però troni 399. Ogni sacco dunque costa alle<br />

monache troni 34, soldi 16.<br />

147


qui compiegata. Stentatamente mi fu spiegata da due Padri per altro buoni tedeschi<br />

ecc. 511 .<br />

Da s. Bernardino li 9 dicembre 1802.<br />

______________________________________________________________________<br />

NB. Nel 1801 le monache dovettero pagare in Ala<br />

Per il sale fiorini 44, 54<br />

Per li sacchi fiorini 9, 27<br />

Somma fiorini 54, 21<br />

----------------------------------------------------------------------------------------------------------<br />

2454. 1802<br />

Al P. Gio. Pio della Giacoma da Moena. Pergine.<br />

Venerando Padre sia lodato Gesù Cristo S.N.<br />

Lo avviso, che il P. <strong>Provincia</strong>le l’ha destinato compagno di F. Arcangelo nel<br />

viaggio di Bressanone per esser ordinato sacerdote. Dunque venga qua nell’antivigilia, o<br />

vigilia del ss. Natale, o sia nel giorno 23, oppure 24 del corrente alla più lunga, per poter<br />

poi essere in Bressanone ai trenta. Faccia consapevole di ciò il suo Padre Guardiano, e<br />

Padre lettore, ed a me scriva, e renda noto, e certo d’avere ricevuto la presente. Bramo,<br />

che il Signor Iddio gli doni di poter eseguire una così fatta obbedienza; e riverendolo mi<br />

dico. Trento 10 dicembre 1802.<br />

Suo div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

2455. 1802<br />

Al P. Prosdocimo da Cavalese Vicario e maestro de’ novizzi. Cles.<br />

Rev. Padre maestro S.L.G.C.<br />

Per commissione del mio Padre Guardiano, che sta nell’infermeria convalescente,<br />

fo sapere alla P.V.R. che il R.mo signor Provicario Generale Capitolare le concede la<br />

chiesta facoltà de’ Casi riservati per il tempo dell’Indulgenza di San Zeno. Ed<br />

aggiugnendole, che Frat’Arcangelo tassullitano, qualora Iddio S.N. non disponga<br />

diversamente, porterossi col P. Gio. Pio a Bressanone per essere ordinato sacerdote al<br />

principio del nuovo anno, che glielo auguro felicissimo, mi raccomando in precibus, la<br />

riverisco, e mi professo. Trento 10 dicembre 1802.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2456. 1802<br />

Al P. Giorgio da Cles Guardiano. Cavalese.<br />

Rev. Padre S.L.G.C.<br />

Per parte del mio Padre Guardiano, che come convalescente stassene ritirato<br />

nell’infermeria, ringrazio io la P.V.R. della sua carità fagiuolesca 512 . Supponendo poi,<br />

che avrà ricevuto dal postiglione il sacchetto, che le ho spedito come letterario l’altieri,<br />

e che avrà vestito il candidato Bertolla runano, la prego, anche a nome del lodato mio<br />

padre Guardiano, che con il suo minore incomodo voglia favorirci colle solite note de’<br />

suoi novizzi. Ed aggiugnendole, che il Padre <strong>Provincia</strong>le ora stassene in Arco; e che il<br />

P. Gio. Pio accompagnerà F. Arcangelo nel viaggio di Bressanone per essere ordinato<br />

511 P. lettore Filippo, e P. Bernardo.<br />

512 *Un sacchetto di fagiuoli.<br />

148


sacerdote nel primo, o secondo giorno dell’imminente nuovo anno, che le sospiro<br />

arcifelice, mi raccomando, la riverisco, e mi dico. Trento 10 dicembre 1802.<br />

Di V.P.R. cui replico, che aspetto risposta dal di Lei P. Vicario rapporto al tabacco<br />

mandato a Cles ecc. Il sacchetto, che portò i fagiuoli sarà rimandato colla prima<br />

occasione opportuna.<br />

Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2457. 1802<br />

Al P. Fiorentino Villoth Francescano. Bolgiano.<br />

Reverende, ac Religiosissime Pater.<br />

Quod hodierna die huc pervenerint literae P.T.T. ad nostrum Patrem Ministrum<br />

<strong>Provincia</strong>lem Ioannem Evangelistam a Stenico: et quidem illaesae, continentesque<br />

applicationem undecim Sanctarum Missarum, cum earum alee<strong>ms</strong>yna, testis tibi sum<br />

ego, qui nulla prorsus interposita mora, de iisdem literis, Missis, et eleemosyna scribam<br />

ad laudatum Patrem Ministrum, nunc Arci degentem. Quod autem Bulsani hoc tempore<br />

mors praeter morem suum non saeviat, gaudeo; hinc enim potiori iure mihi sperare licet,<br />

quod in te quoque serius sit insurrectura. Faxit id Deus Optimus Maximus. Dabam<br />

Tridenti in conventu sancti Bernardini die 10 decembris A.D. 1802.<br />

R.P.T. Inutilis servus<br />

F. Io. Chrysostomus de Avolano<br />

Deffinitor et Pro-secretarius <strong>Provincia</strong>lis.<br />

E Tridento<br />

Extra. Reverendo, ac Religiosissimo Patri<br />

Patri Florentino Villoth Ordinis Minorum<br />

S.P.N. Francisci Reformatorum concionatori ac Patri colendissimo etc.<br />

Bulsanum<br />

ad PP. Franciscanos<br />

2458. 1802<br />

Al P. Gio. Evangelista Ministro <strong>Provincia</strong>le. Arco.<br />

M. R.do Padre Benedicite.<br />

Oggidì essendo giunta qua una lettera di Bolzano alla P.V.M.R. la ho aperta, ed ho<br />

trovato in essa una cedola con due monetelle, componenti troni 27, c. 6 e subito gli ho<br />

portati al sig. Tommaselli 513 . Essi sono la limosina di undici Messe da dirsi pro pluribus<br />

defunctis, le quali si mandano a conte delle trenta chieste al P. Fiorentino per li sudari. Il<br />

medesimo Padre scrive, che manderà poi anche le altre. Io gli ho risposto subito, che ho<br />

ricevuto il mandato, e che subito ne darò parte alla P.V.M.R. Bisogna dunque celebrare<br />

undici Messe ad mentem del detto Padre Fiorentino.<br />

Ho pure ricevuto riscontro dal P. Guardiano di Ala rapporto al sale. Questi i scrive,<br />

che per le Clarisse furono sborsati Fiorini 52, carentani 27 e per noi saranno pure<br />

sborsati fiorini nove: e che perciò detratti li fiorini 4,42 de’ libri mandatigli, e fiorini 46,<br />

48 delle 117 Messe, ci resta il debito di fiorini 9, carentani 57, per il qual debito,<br />

ricevuta che avrà risposta da me, manderà delle altre Messe da celebrare. Io dunque<br />

513 Cedola fiorini 5; monetina fiorini 0, carentani 6; monetina fiorini 0, carentani 9.<br />

149


domani, o posdomani gli risponderò, e con la stessa occasione gli manderò le due carte<br />

di tabacco, e l’esibizione delle due ss. Messe per il sig. Waldauf.<br />

Ho scritto a Pergine, perché, perché avanti del santo Natale venga qua il P. Gio. Pio<br />

destinato condottiere di Frat’Arcangelo sino a Bressanone. Scriverò in breve anche al P.<br />

Presidente di Bressanone. Intendo, che in questa sera non sia stato alla collazione F.<br />

Mattia, perché infermo 514 . Domani lo visiterò e raccomanderò agl’infermieri. La<br />

supplico della sua paterna benedizione, e resto. Trento 10 dicembre 1802.<br />

Suo ubbid.mo servo, e suddito<br />

F. Crisostomo.<br />

2459. 1802<br />

A Fra Pietro Alcantarino da Meano suddiacono. Pergine.<br />

Sia lodato Gesù Cristo S.N.<br />

Un vostro amantissimo benefattore vi manda questi due libretti, affinché vi serviate<br />

di essi ne’ vostri bisogni, con la benedizione d’Iddio Signor nostro, e del vostro Padre<br />

superiore. Così pregato scrisse Fra Gio. Grisostomo gli 11 dicembre 1802 in Trento.<br />

Nota. Il benefattore si è il P. Guardiano Davide, che lo fece accettare all’Ordine, e<br />

fu poi lettore del medesimo. Il chierico ha una complessione cagionevole.<br />

2460. 1802<br />

Al P. Ippolito d’Asfruzzo. Cles.<br />

Rev. Padre sia lodato Gesù Cristo.<br />

Per servire l’Ill.mo signor Giacomo Maffei515 rapporto al vescovo Niccolò Rosetti<br />

non posso dir altro, se non se, che nell’anno 1792 ho fatto qualche memoria di lui come<br />

originario trentino, perché allora mi venne scritto, che il signor don Gio. Maria Rosetti<br />

di Taio, prete d’anni 68 disse ad un nostro Religioso, esser egli nato da un Rosetti di<br />

Taio domiciliato nello Stato papalino, e d’averlo visitato come suo parente. L’ho<br />

nominato Niccolò Rossetti, e vescovo di Boiano nel regno di Napoli, perché nel<br />

catalogo degli arcivescovi, e vescovi del mondo cattolico, stampato l’anno 1780 in<br />

Trento dal Monauni al fine della Galleria delle Stelle per l’anno 1781 non ho trovato<br />

altro Rossetti, o Rosetti. L’ho detto eletto dopo il 1766 perché in tal anno, siccome<br />

imparai dal Chracas, fu vescovo di Boiano un altro. Non parla del medesimo Rosetti<br />

l’Italia sacra dell’Ughelli, perché il tomo 8 che dà il catalogo de’ vescovi di Boiano fu<br />

ristampato con giunta nell’anno 1721. Nelle Notizia romane del Chracas per il<br />

mentovato anno 1781 od altro vicino, senza dubbio si troverà la patria, la nascita, e<br />

l’elezione. Per altro io suppongo, che in Taio avrà lasciato qualche memoria il suddetto<br />

signor don Gio. Maria Rosetti, oppure Gio. Battista Rosetti, che nell’anno 1769 con un<br />

fratello mi comparve poeta, ed eremita di Santa Giustina presso Taio. Io non posso dire<br />

di più. Prego la P.V. de’ miei riverenti ossequi al lodato signor Maffei, e riverendola mi<br />

dico. Trento 11 dicembre 1802516 .<br />

Suo div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

P.S. Dica al P. Giuseppe Maria, che in breve gli risponderò.<br />

514<br />

F. Mattia fu salassato gli undici dic. e si fermò nell’infermeria.<br />

515<br />

Maffei di Revò, che scrive la storia topografica dell’Anaunia, e della Sollandia.<br />

516<br />

Spedita li 12.<br />

150


24<strong>61</strong>. 1802<br />

Al P. Daniele Arnoldi da Enno Guardiano. Pergine.<br />

Rev. Padre sia lodato Gesù Cristo S.N.<br />

Assicuro, ed accerto la P.V.R. che ieridì per mano del P. Custode ho spedito la sua<br />

lettera al signor Conte canonico Carlo Francesco Pompeati: e che oggidì manderò al<br />

medesimo, ed anche alla signora Anna Maria Bozza ex-Clarissa le corde di biscotti<br />

segnate per loro 517 . La ringrazio poi della carità, che ha fatto a me come letterario di altri<br />

biscotti (due corde), e riverendola mi professo. Trento 12 dicembre 1802 518 .<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2462. 1802<br />

Al Padre Geremia Pola da Borgo Guardiano. Mezzo Lombardo.<br />

Rev. Padre Guardiano.<br />

Siccome negli anni passati il convento di Mezzo Lombardo, abbondante di cenere,<br />

fece la carità di mandarne due sacchi questo di Trento, che scarseggia molto di tale<br />

materia per motivo della legna troppo dolce 519 , tanto che con la sua sola non potrebbe<br />

fare le sue grandi bugade: così ardisco di pregare la P.V.R. in nome anche del mio Padre<br />

Guardiano, che per amore di Dio Signor nostro voglia farci la detta carità. Con la prima<br />

occasione opportuna manderò i sacchi: e baciandole riverentemente le sacre mani resto.<br />

Trento 12 dicembre 1802 520 .<br />

Di V.P.R. Umil.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

Fra Vicenzo da Sfruzzo.<br />

2463. 1802<br />

Al P. Ermanno Siller d’Insprugg Superiore. Bressanone.<br />

Admodum Reverende, atque colendissime Pater.<br />

Quamvis certum nobis sit, et exploratum, quod celsissimus, ac R.mus dominus<br />

epsicopus, princepsque Brixinensis, pro sua vere insigni benignitate, ac pietate, omni<br />

tempore sit paratus ad sacras Ordinationes habendas, nostrum esse ducimus, praevio<br />

tempore notum eidem facere, quod ad eum mittemus Fratrem Archngelum Mariam a<br />

Tassullo Diaconum sacri presbyteratus Ordine post 28 diem huiusce mensis initiandum,<br />

attenta ss. domini nostri Pii Papae septimi dispensatione super aetatis canonicae defectu,<br />

Quapropter P.T.A.R. rogamus, ut laudato antistiti reverenter signifiacre velit, quod idem<br />

Frater die iovis 30 eisudem mensis erit, Deo dante, Brixinae pro suscipiendo<br />

presbyteratu die, quo eidem celsissimo libebit 521 . Certi autem de gratia, responsum abs<br />

te non expectamus. Vale. Dabam Tridenti in conventu sancti Bernardini die 13<br />

decembris A.D. 1802.<br />

A.P.P.T. Humillimus servus<br />

F. Io. Chrysostomus de Avolano<br />

deffinitor et pro-.secretarius provincialis.<br />

517<br />

Due al canonico ed una alla Bozza. Mandate li 12 dic. per il Fontanaro nostro.<br />

518<br />

Spedita li 12.<br />

519<br />

di pezzo.<br />

520<br />

Nulla venne.<br />

521<br />

Fuit Brixinae die 30 dec. et ordinatus die dominico 2 ianuarii 1803. Missam cantavit Bulsani die<br />

6 ianuarii.<br />

151


E Tridento<br />

Extra. Admodum Reverendo, et colendissimo Patri<br />

Patri Hermanno Siller lectori theol. concionatori<br />

et superiori dignissimo PP. Franciscanorum Brixinae.<br />

Brixen<br />

Ad PP. Franciscanos<br />

2464. 1802<br />

Al P. Stanislao Küepach Guardiano di Halla.<br />

Admodum Rev. Patri Guardiano Halensi<br />

F. Io. Chrysostomus de Avolano S.P.D.<br />

Pervenerunt ad me literae P.T.A.R. die 2 huius mensis datae. Hinc ad Clarissas misi<br />

schedulam inclusam 522 : et facta, ut monuisti, sumamrum computatione deprehendi, quod<br />

nos debitores sumus florenorum 9, et crucigeros 47. Pro huiusmodi autem debito<br />

extinguendo libentissime accipiemus alia Missarum onera. Interim rogamus te, P.A.R.<br />

ut nomine nostro debitas gratiarum actiones referre velis Ill.mo domino de Baldauf,<br />

eique offerre binas Missas, quas ad piam eius intentionem, et mentem cele