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Nel triennio che abbiamo alle spalle, il Festival Teatro a Corte ...

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<strong>Nel</strong> <strong>triennio</strong> <strong>che</strong> <strong>abbiamo</strong> <strong>alle</strong> sp<strong>alle</strong>, <strong>il</strong> <strong>Festival</strong> <strong>Teatro</strong> a <strong>Corte</strong>, accolto dal Ministero<br />

nel 2007 nell‟ambito dei progetti cofinanziati Stato-Regioni, si è affermato in Europa come<br />

una delle realtà più vive e ric<strong>che</strong> della presenza italiana nello spettacolo dal vivo. Il ritorno<br />

di echi positivi, testimoniato da una rassegna stampa sempre più imponente e da<br />

presenze di pubblico sempre più numerose, la solidarietà territoriale <strong>che</strong> si è realizzata tra<br />

le due Province e i nove Comuni <strong>che</strong> partecipano al progetto, rendono importante <strong>il</strong><br />

lavoro svolto in Piemonte, in particolare sulla rete delle Dimore Sabaude, in stretta sinergia<br />

con la Direzione Regionale dei Beni Culturali. Il Ministero rinnova dunque <strong>il</strong> suo sostegno<br />

all‟iniziativa, insieme alla Regione Piemonte, augurando al nuovo ciclo <strong>che</strong> si apre un<br />

successo ancora crescente e affidando alla Fondazione <strong>Teatro</strong> Piemonte Europa <strong>il</strong><br />

mandato di continuare <strong>il</strong> dialogo con i più importanti centri di cultura teatrale d‟Europa: in<br />

questo senso, la vetrina belga <strong>che</strong> viene presentata quest‟anno insieme al Ministero della<br />

Cultura di quel Paese e a Wallonie Bruxelles Danse è un esempio di amicizia e di<br />

collaborazione tra paesi <strong>che</strong> hanno a cuore le sorti delle attività culturali e <strong>che</strong> sanno<br />

confrontare i propri risultati nella ricerca e nella creazione artistica.<br />

Salvatore Nastasi<br />

Direttore Generale per lo Spettacolo dal Vivo<br />

del Ministero per i Beni e le Attività Culturali


TEATRO A CORTE<br />

L’Europa in scena nelle dimore sabaude<br />

Accostando <strong>il</strong> teatro urbano al teatrodanza, <strong>il</strong> palcoscenico di figura al circo<br />

contemporaneo, la prova d‟attore al teatro equestre, le esperienze italiane <strong>alle</strong> più<br />

innovative realtà della scena europea, <strong>Teatro</strong> a <strong>Corte</strong> ha costruito nel tempo una propria<br />

personalissima immagine di grande intensità e ric<strong>che</strong>zza, contrassegnata dallo stretto<br />

legame degli spettacoli - molti dei quali direttamente prodotti o in coproduzione con altri<br />

festival e centri di cultura europei e nazionali di prestigio - con l‟architettura e la storia dei<br />

luoghi. La cifra st<strong>il</strong>istica è da sempre votata alla creatività contemporanea, e l‟incontro<br />

della prosa con le altre arti ha come scenografia la magnificenza architettonica delle<br />

corti del passato. Linguaggi in scena dunque, <strong>che</strong> su palcoscenici d‟eccezione, dal<br />

Castello di Agliè a quello di Rivoli, dalla v<strong>il</strong>la cavouriana di Santena alla Reggia di Venaria,<br />

al Castello Reale di Casotto faranno rivivere queste straordinarie testimonianze stori<strong>che</strong> e<br />

artisti<strong>che</strong>, luoghi d‟eccellenza dal significato emblematico nella storia della cultura<br />

mondiale.<br />

In anni <strong>che</strong> hanno visto una nascita e crescita esponenziale di iniziative, rassegne<br />

ed eventi, sempre di più si chiede ai festival di giocare un ruolo di primo piano nella<br />

composizione di un‟offerta turistica e culturale più competitiva, integrata e partecipata. Si<br />

muove in questo senso an<strong>che</strong> l‟impegno del Piemonte nella valorizzazione dei beni<br />

architettonici d‟eccellenza, <strong>che</strong> sempre più spesso si sposa con l‟<strong>alle</strong>stimento di progetti<br />

capaci di offrire singolari opportunità di conoscenza, crescita culturale e aggiornamento<br />

del gusto. In questa direzione opera <strong>Teatro</strong> a <strong>Corte</strong>, <strong>che</strong> ha trovato nella corona di delizie<br />

delle residenze sabaude luoghi di grande suggestione evocativa: territorio e evento si<br />

intrecciano in un gioco di valorizzazione reciproca.<br />

La Regione Piemonte ha infatti individuato nella valorizzazione delle Residenze<br />

Sabaude l‟obiettivo centrale di un progetto <strong>che</strong> mira a coniugare attività di spettacolo<br />

dal vivo di r<strong>il</strong>ievo internazionale con la bellezza del patrimonio storico e architettonico<br />

della nostra regione: in questo quadro si è sv<strong>il</strong>uppata la proposta della Fondazione <strong>Teatro</strong><br />

Piemonte Europa - attraverso la preziosa collaborazione con importanti istituzioni culturali<br />

del territorio e <strong>il</strong> coinvolgimento delle Amministrazioni locali - ed è nato un programma<br />

<strong>che</strong> an<strong>che</strong> quest‟anno ospita prestigiose compagnie europee accanto a significative<br />

realtà produttive piemontesi.<br />

<strong>Teatro</strong> a <strong>Corte</strong> 2010 rappresenta infatti soprattutto un osservatorio su quanto la<br />

sperimentazione nei diversi linguaggi espressivi e i nuovi fermenti artistici a livello europeo<br />

portano di innovativo nella scena artistica contemporanea, sempre più aperta <strong>alle</strong><br />

intersezioni e agli attraversamenti, <strong>alle</strong> corrispondenze tra le arti, e costituisce insieme un<br />

valido esempio di condivisione di un percorso progettuale fra istituzioni territoriali, istituzioni<br />

culturali, operatori <strong>che</strong> ci auguriamo apra nuove prospettive per la cultura della nostra<br />

Regione e del Paese.<br />

Mi<strong>che</strong>le Coppola<br />

Assessore alla Cultura e <strong>alle</strong> Politi<strong>che</strong> Giovan<strong>il</strong>i<br />

Regione Piemonte


TEATRO A CORTE<br />

Vi sono luoghi <strong>che</strong> preservano quella cifra di appartenenza culturale <strong>che</strong> ne fanno<br />

un vero punto di riferimento per la storia - antica e recente - della terra piemontese.<br />

Le dimore della Real Casa scelte per accogliere <strong>Teatro</strong> a <strong>Corte</strong> evocano una<br />

solenne atmosfera aulica, ma, in quanto testimonianza di un passato <strong>che</strong> non ritorna,<br />

consentono a questo <strong>Festival</strong> un libero e vivificante gioco di proposta di linguaggi teatrali<br />

contemporanei. Il luogo e lo spettacolo si parlano dalla distanza, e non per<br />

scimiottamenti. E tuttavia con rispetto. Così <strong>che</strong> <strong>il</strong> nuovo dello spettacolo e l‟antico del<br />

luogo ricevono entrambi un fascino supplementare.<br />

L‟orientamento culturale di <strong>Teatro</strong> a <strong>Corte</strong> ben si accorda con le politi<strong>che</strong><br />

d‟intervento della Provincia <strong>che</strong> vedono, tra le priorità programmati<strong>che</strong>, l‟intensificazione<br />

del legame tra l‟offerta di spettacolo e <strong>il</strong> territorio per una piena valorizzazione delle risorse<br />

culturali, storico-artisti<strong>che</strong>, turisti<strong>che</strong>, naturali ed economi<strong>che</strong>.<br />

L'universalità del linguaggio teatrale, le sue influenze allusive e simboli<strong>che</strong>, la sfida<br />

contro le barriere generazionali, l‟imprescindib<strong>il</strong>ità del confronto con le culture europee,<br />

fanno di questo <strong>Festival</strong>, divenuto grande all‟ombra delle grandi dimore sabaude, un<br />

importante appuntamento dell‟estate piemontese.<br />

L‟intervento della Provincia di Torino intende esprimere sostegno a questi obiettivi,<br />

perseguiti e raggiunti con grande professionalità, e si muove nella direzione della<br />

promozione di un sistema culturale diversificato, orientato alla qualità e all‟innovazione<br />

dei linguaggi.<br />

E <strong>il</strong> <strong>Festival</strong> <strong>Teatro</strong> a <strong>Corte</strong> ne è autorevole esempio.<br />

Ugo Perone<br />

Assessore alla Cultura e al Turismo<br />

Provincia di Torino


Con l‟edizione 2010 di <strong>Teatro</strong> a <strong>Corte</strong> <strong>il</strong> <strong>Festival</strong> compie dieci anni. È un traguardo<br />

importante <strong>che</strong> sta a testimoniare <strong>il</strong> consenso di critica e pubblico finora ottenuto da<br />

questa curiosa e innovativa manifestazione.<br />

La commistione di generi di spettacolo e l‟internazionalità hanno caratterizzato da<br />

sempre <strong>il</strong> <strong>Festival</strong> accentuandosi progressivamente fino ad oggi, facendolo diventare<br />

un‟occasione costruttiva di incontro e di confronto tra artisti europei e permettendo così<br />

ai cittadini una visione molto ampia e sempre in evoluzione dello spettacolo dal vivo.<br />

L‟effetto sinergico creatosi dall‟unione molto originale fra l‟altissima qualità degli<br />

spettacoli offerti e <strong>il</strong> fascino della scenografia evocata dalla bellezza delle residenze<br />

sabaude ha permesso la valorizzazione del patrimonio artistico e culturale della nostra<br />

Regione ed ha portato alla manifestazione <strong>il</strong> successo <strong>che</strong> fin qui ha ottenuto e <strong>che</strong> mi<br />

auguro possa continuare ad avere in futuro.<br />

Angiola Bosca Venesio<br />

Presidente<br />

Fondazione <strong>Teatro</strong> Piemonte Europa


TEATRO A CORTE 2010<br />

Nato con <strong>il</strong> m<strong>il</strong>lennio, <strong>il</strong> <strong>Festival</strong> celebra quest‟anno <strong>il</strong> decimo compleanno:<br />

traguardo importante <strong>che</strong> merita qual<strong>che</strong> brindisi speciale, come un libro <strong>che</strong> sappia<br />

raccontare questo lungo percorso, incontro di popoli, lingue, generi, meticciati diversi e<br />

variopinti. Intanto, an<strong>che</strong> l‟edizione del decennale conferma le nostre linee guida: otto<br />

paesi europei, <strong>il</strong> gusto consueto per i confini delle forme e la contaminazione dei<br />

linguaggi, spettacoli costruiti in situ e pensati per le dimore sabaude. Grandi<br />

appuntamenti con creatori originali e innovativi (Genty, Boitel, Blanca Li, Dame de Pic,<br />

Mastrella-Rezza); uno spazio amplissimo alla danza, a Torino e ad Agliè; installazioni e<br />

performance soprattutto nei luoghi, come Rivoli, dove <strong>il</strong> nostro far teatro dialoga<br />

intensamente con l‟arte contemporanea o in quelli, come Torino, dove <strong>abbiamo</strong> chiesto<br />

a due inventivi artisti/architetti di <strong>alle</strong>stire e spettacolarizzare <strong>il</strong> cuore del <strong>Festival</strong>, <strong>il</strong> suo<br />

centro di accoglienza per <strong>il</strong> pubblico, i giornalisti di tutto <strong>il</strong> mondo, gli operatori e le<br />

compagnie ospiti. Ci accompagna la riflessione <strong>che</strong> è nata con <strong>Teatro</strong> a <strong>Corte</strong>: se sia<br />

giusto trasformare i siti del <strong>Festival</strong> dai musei <strong>che</strong> sono diventati per noi, in luoghi esaltati<br />

dallo sguardo nuovo e vivificante degli spettacoli, come accadeva in passato.<br />

Un‟implicita risposta al dibattito eterno <strong>che</strong> nel nostro Paese ci interroga sul senso della<br />

spesa per i beni culturali e in particolare per le attività, effimere e dunque sempre in odore<br />

di spreco colpevole: ma se ci riportano all‟uso primigenio <strong>che</strong> in origine <strong>il</strong> teatro faceva<br />

dei luoghi regali, scenografie per le visioni di Buontalenti, di Brunelleschi, di Molière e Lulli?<br />

Ci saranno molte sorprese: per prima, una vetrina di teatro belga, in collaborazione<br />

con Wallonie-Bruxelles International e <strong>il</strong> Ministero della Cultura di quel Paese <strong>che</strong> a luglio<br />

inaugurerà <strong>il</strong> proprio semestre di Presidenza dell‟Unione e del quale vogliamo sottolineare<br />

la vocazione al mecenatismo culturale e al sostegno di artisti stranieri. Da anni i teatranti<br />

belgi sono sempre presenti nei nostri cartelloni e quest‟anno vogliamo <strong>che</strong> siano di più,<br />

offrendo al nostro pubblico una panoramica a tutto campo dello spettacolo dal vivo<br />

vallone e fiammingo.<br />

Presenteremo inoltre una serie di creazioni italo-francesi prodotte nell‟ambito del<br />

progetto europeo Alcotra <strong>che</strong> condividiamo con <strong>il</strong> teatro di Gap: un laboratorio di<br />

Commedia dell‟Arte, curato da Eugenio Allegri, sul tema del centocinquantesimo<br />

anniversario dell‟Unità d‟Italia; un altro, sul costume in teatro attraverso testi italiani e<br />

francesi, curato da Jean-Claude Pen<strong>che</strong>nat; e infine la prima assoluta di un testo inedito<br />

su Goldoni di Eugène Durif, Dette d’amour, per la mia regia. Con <strong>il</strong> <strong>Festival</strong> delle Colline<br />

Torinesi si consolida l‟amicizia e l‟<strong>alle</strong>anza, soprattutto esercitata verso la valorizzazione<br />

della creatività territoriale e degli interscambi con la Francia.<br />

Ancora, una novità: dopo Agliè, Druento, Moncalieri, Pollenzo, Rivoli, Santena,<br />

Venaria Reale e le dimore torinesi, un nuovo castello sarà toccato dal <strong>Festival</strong>, la tenuta di<br />

Casotto a Garessio, vicino al confine con la Liguria; un arricchimento ulteriore ma an<strong>che</strong><br />

un impegno organizzativo e tecnico <strong>che</strong> aumenta considerevolmente. E poi, delle<br />

conferme: le navette per raggiungere gli spettacoli lontani, visite guidate ai siti storici per i<br />

giornalisti italiani e stranieri e per <strong>il</strong> pubblico <strong>che</strong> lo richieda, pause di ristoro


enogastronomico offerte dai nostri sponsor e in sintonia con certi luoghi, come Pollenzo,<br />

caratterizzati dalla cultura del cibo.<br />

<strong>Nel</strong>l‟ultimo weekend di <strong>Festival</strong>, dopo l‟appuntamento di Druento con <strong>il</strong> teatro<br />

equestre, un convegno di riflessione sul tema dei confini vedrà studiosi e operatori di<br />

teatro insieme a confronto. E infine la giornata di chiusura alla Venaria Reale sarà, come<br />

d‟uso, una caleidoscopica kermesse di cinque spettacoli di varia nazionalità immersi nel<br />

verde dei giardini e conclusi a tarda notte da una performance sull‟acqua della<br />

peschiera commissionata al francese Groupe F: proprio quello sguardo diverso di cui<br />

parlavamo prima, per liberare con la vivacità di artisti contemporanei una dinamica<br />

nuova dei luoghi <strong>che</strong> siamo stati chiamati ad animare. E <strong>che</strong>, come la vita, ha l‟effimera<br />

durata di uno spettacolo, in una notte di mezza estate.<br />

Beppe Navello<br />

Direttore<br />

Fondazione <strong>Teatro</strong> Piemonte Europa


Il <strong>Teatro</strong> Europeo in scena nelle dimore sabaude<br />

8-25 luglio 2010<br />

COMUNICATO STAMPA<br />

Il meglio della scena europea con spettacoli di teatro, danza, nouveau cirque e<br />

acrobatica, teatro di strada, equestre e di oggetti, video e installazioni, è protagonista di<br />

eventi unici ambientati nello splendido contesto di 8 dimore sabaude del Piemonte e<br />

della città di Torino, per la nuova edizione del <strong>Festival</strong> Internazionale <strong>Teatro</strong> a <strong>Corte</strong>, dall’8<br />

al 25 luglio 2010.<br />

Diretto da Beppe Navello, ideato e realizzato dalla Fondazione <strong>Teatro</strong> Piemonte Europa<br />

con <strong>il</strong> sostegno del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, della Regione Piemonte e<br />

da quest‟anno dalla Provincia di Torino e di Reale Mutua Assicurazioni, <strong>Teatro</strong> a <strong>Corte</strong> si<br />

conferma un <strong>Festival</strong> dalla programmazione originale, in cui architetture e giardini, artisti e<br />

spettatori vengono coinvolti in un‟esperienza irripetib<strong>il</strong>e <strong>che</strong> fa vivere le emozioni di uno<br />

spettacolo nel contesto di luoghi storici di grande valore, dal Castello di Agliè, all‟antica<br />

Agenzia di Pollenzo, dal maneggio reale recentemente trasformato nel Centro<br />

Internazionale del Cavallo di Druento alla V<strong>il</strong>la Cavour di Santena, dal Castello di<br />

Moncalieri al Castello di Rivoli, da alcuni luoghi storici della città di Torino (Piazzetta Reale,<br />

Cav<strong>alle</strong>rizza Reale) alla magnifica Reggia di Venaria Reale. Inoltre da quest‟anno si<br />

aggiungerà un‟altra importante quanto significativa tappa nella Provincia di Cuneo, <strong>il</strong><br />

Castello di Casotto a Garessio.<br />

<strong>Nel</strong>l‟arco di 3 settimane si susseguiranno 31 compagnie di 8 differenti nazionalità (Italia,<br />

Francia, Spagna, Portogallo, Belgio, Olanda, Danimarca, Regno Unito), 38 spettacoli con<br />

22 prime nazionali, 5 progetti site specific nati in stretta relazione con i luoghi in cui è<br />

ambientato <strong>il</strong> <strong>Festival</strong> e 2 creazioni per <strong>il</strong> <strong>Festival</strong>.


Nouveau cirque per viaggi in mondi surreali:<br />

Il sorprendente, <strong>il</strong> surreale, <strong>il</strong> senso della meraviglia e dello stupore, <strong>il</strong> quotidiano <strong>che</strong><br />

grazie all‟immaginazione si apre all‟inaspettato è <strong>il</strong> f<strong>il</strong>o rosso di molti spettacoli di <strong>Teatro</strong> a<br />

<strong>Corte</strong> 2010.<br />

Danza, teatro, nouveau cirque, tecni<strong>che</strong> acrobati<strong>che</strong>, mimo, clownerie e teatro<br />

d‟oggetti convivono nel lavoro di questi artisti di grande talento come Ph<strong>il</strong>ippe Genty, da<br />

30 anni apprezzato in tutto <strong>il</strong> mondo, <strong>che</strong> apre la IV edizione del <strong>Festival</strong> con la prima<br />

nazionale di Voyageurs immob<strong>il</strong>es (8 e 9 luglio), racconto dei suoi viaggi avventurosi per <strong>il</strong><br />

pianeta tra personaggi reali e oggetti animati immersi in oceani di plastica e mari di<br />

carta.<br />

Creato nel 1987 da Christian Taguet, padre del nouveau cirque, l‟esplosivo Cirque<br />

Baroque è ospite in prima nazionale con Le Cirque des Gueux (16 e 17 luglio), creato sulla<br />

falsariga dell‟Opera dei mendicanti di John Gay, da cui Brecht trasse l‟Opera da tre soldi:<br />

3 registi (un giapponese, un c<strong>il</strong>eno e una francese) e 3 compositori si succedono “a<br />

staffetta” in 3 coloratissimi atti, con carrelli della spesa e b<strong>alle</strong>tti di poliziotti in tenuta<br />

antisommossa, domatori di belve feroci in sim<strong>il</strong>pelle leopardata e clown-acrobati felliniani.<br />

Cam<strong>il</strong>le Boitel, enfant prodige del teatro di strada definito dalla stampa un “Buster Keaton<br />

scapigliato”, arriva in prima nazionale con L’immédiat (14 e 15 luglio), una favola sulla<br />

frag<strong>il</strong>ità dell‟essere umano raccontata in una babele di scope, lampade, scale, porte e<br />

altri m<strong>il</strong>le oggetti accatastati alla rinfusa <strong>che</strong> continuamente crollano, con divertenti<br />

effetti scenografici e comicità surreale.<br />

Dal Portogallo, per la prima volta in Italia, <strong>Teatro</strong> do Mar, aprirà <strong>il</strong> <strong>Festival</strong> con Nusquam (8<br />

luglio), una riflessione multimediale sulla società contemporanea realizzata con 4 torri alte<br />

7 metri, grandi sfere trasparenti, suggestive immagini video e 4 attori/acrobati/danzatori<br />

capaci di creare uno spettacolo poetico e ad alto impatto visivo. La raffinatezza è un<br />

tratto distintivo an<strong>che</strong> di un altro spettacolo portoghese sempre in prima nazionale,<br />

Contigo (10 luglio) di O Ultimo Momento, incontro fra Joao Paulo Dos Santos, artista<br />

circense <strong>che</strong> lavora in verticale sulla pertica cinese, e <strong>il</strong> coreografo Rui Horta, uno dei<br />

pionieri della danza contemporanea in Portogallo.<br />

Maestri dell‟equ<strong>il</strong>ibrio e dell‟ironia, arrivano dalla Francia Les Colporteurs con Les Eto<strong>il</strong>es<br />

(25 luglio), due performance di breve formato in cui i funamboli sono <strong>alle</strong> prese con una<br />

curiosa struttura di tubi innocenti e f<strong>il</strong>i metallici. E a passeggiare curiosamente nell‟aria è<br />

an<strong>che</strong> l‟ex stuntman Gregory Feurté, affiancato nel suo lavoro Le temps debout (25 luglio)<br />

dalla coreografa Kitsou Dubois, la prima al mondo a lavorare con la NASA. Accanto a<br />

Feurté nei giardini della Reggia di Venaria si esibirà an<strong>che</strong> Jouni Ihalainen in Black Pearl<br />

(25 luglio), una performance di giocoleria con diabolo, sulle note di Bach. E infine <strong>il</strong> teatro<br />

equestre con Bruno Dizien in prima nazionale con Töshtük ou la refonte des os (22 luglio),<br />

un lavoro intimo e poetico legato <strong>alle</strong> tradizioni e ai miti kirghisi.<br />

Vetrina Belga:<br />

Una novità della nuova edizione del <strong>Festival</strong> è una Vetrina Belga, nata in stretta<br />

collaborazione con Wallonie-Bruxelles International per offrire uno spaccato della scena<br />

belga contemporanea, ospitando <strong>il</strong> lavoro di 8 artisti di discipline differenti. Agli scenografi<br />

Stuart & Siegmann <strong>il</strong> <strong>Festival</strong> ha commissionato 119, <strong>il</strong> progetto site specific di realizzare la<br />

“casa di <strong>Teatro</strong> a <strong>Corte</strong>” (8 – 25 luglio), ridisegnando <strong>il</strong> Punto<strong>Festival</strong> in stretta relazione<br />

con l‟identità della manifestazione. Ai clown moderni e irriverenti Okidok con Slips<br />

Expérience (23 luglio) <strong>il</strong> compito invece di animare la piazza principale di Garessio, nuova<br />

location entrata a far parte del circuito festivaliero.<br />

Unica presenza fiamminga è quella di Berlin, l‟intrigante collettivo interdisciplinare <strong>che</strong><br />

presenta in prima nazionale #2 Iqaluit e #3 Bonanza (10 e 11 luglio), due tappe del<br />

progetto Holocene, costituito da una serie di ritratti di città, girati come documentari e poi<br />

trasformati in installazioni/performance. Qui l‟attenzione è sulla piccola cittadina del


Colorado, Bonanza, con 7 abitanti e 5 case, e su Iqaluit, nel Circolo Polare Artico,<br />

osservata dal pubblico all‟interno di un igloo.<br />

Ma è alla danza <strong>che</strong> spetta un ruolo r<strong>il</strong>evante in questa vetrina: Michèle Anne de Mey,<br />

sarà ospite con la prima nazionale della sua nuova creazione Neige (9 luglio), un lavoro<br />

dal fascino ipnotico, in bianco e nero, in cui i danzatori si muovono sotto una fitta<br />

nevicata con note della Settima Sinfonia di Beethoven. Karine Pontiers, di Dame de Pic,<br />

sarà protagonista di un focus <strong>che</strong> presenta 4 suoi lavori: Humus Vertebra (14 e 15 luglio),<br />

incrocio di danza, nouveau cirque, clownerie e mimo con atmosfere fiabes<strong>che</strong> e surreali,<br />

e i tre solo Fidele à l’eclaire, Bab<strong>il</strong> e Harvan (16 luglio), ispirati alla figura dello<br />

spaventapasseri. L‟universo femmin<strong>il</strong>e è invece al centro di SMS and love (24 luglio in<br />

prima nazionale) della coreografa di origini argentine Ayelen Parolin <strong>che</strong> esplora i<br />

rapporti fra tre donne come se fossero le galline di un pollaio, osservandole nei loro piccoli<br />

riti comportamentali. Mentre Josè Besprosvany, tra i principali innovatori della danza<br />

contemporanea di area wallona, con Inventions. Recitations (24 luglio in prima nazionale)<br />

crea un esperimento vocale ed espressivo di estrema raffinatezza, coinvolgendo una<br />

cantante - la straordinaria Bénédicte Davin già apprezzata dal pubblico del <strong>Festival</strong><br />

alcuni anni fa - un compositore e una danzatrice.<br />

Ancora danza:<br />

An<strong>che</strong> al di fuori della vetrina belga la danza è presente a <strong>Teatro</strong> a <strong>Corte</strong> con un evento<br />

di grande suggestione <strong>che</strong> ha aperto la scorsa edizione di Montpellier Danse, Le Jardin<br />

des délices di Blanca Li (in prima nazionale <strong>il</strong> 17 luglio), ispirato all‟omonimo trittico di<br />

Bosch, un‟emozionante ritratto dell‟umanità al ritmo esplosivo di cabaret, hip hop, musical<br />

e flamenco, nel contesto eccezionale dei giardini del Castello di Agliè. In un altro castello,<br />

quello di Rivoli, splendido museo di arte contemporanea, si sv<strong>il</strong>uppa <strong>il</strong> progetto di Ambra<br />

Senatore e Ilaria Turba Non so fare maglie (10 e 11 luglio), dove gli spettatori entrano nel<br />

cuore di una piattaforma 10x10 m di maglia bianca nelle cui trame s‟inf<strong>il</strong>ano immagini e<br />

azioni create dai visitatori in tempo reale. In collaborazione con la rassegna La<br />

Piattaforma sono gli spettacoli presentati dalla catanese Maria Donata D’Urso (21 luglio),<br />

ormai parigina d‟adozione, con un studio dal titolo Strata Etude, legato al campo<br />

d‟indagine <strong>che</strong> caratterizza <strong>il</strong> suo lavoro e da Doriana Crema con Aspecifi<strong>che</strong> atipie (21<br />

luglio).<br />

Dal Regno Unito arriva in prima nazionale tutto <strong>il</strong> talento di B<strong>il</strong>ly Cowie <strong>che</strong> presenta due<br />

dancevideo in 3D, The Revery Alone (10 e 11 luglio), da guardare dotati di occhialini a<br />

pancia in su perché proiettato sul soffitto, e Ghosts in the machine (21 – 25 luglio), ultima<br />

irriverente creazione fatta di danza, musica e parola <strong>che</strong> trasforma Marshall McLuhan in<br />

un attore di western.<br />

Il teatro di parola:<br />

L‟Italia incontra la Francia a <strong>Teatro</strong> a <strong>Corte</strong> e gli spettacoli teatrali esprimono la forza di<br />

questo dialogo tra culture, lingue, artisti e registi. In prima nazionale Beppe Navello curerà<br />

la regia di Dette d’amour (15 e 16 luglio) di Eugène Durif tratto da Il burbero benefico di<br />

Carlo Goldoni, con una compagnia franco-italiana. Flavio Polizzy è <strong>il</strong> protagonista di<br />

Settembr(i) (18 luglio) di cui ha an<strong>che</strong> curato la traduzione dal testo originale di Ph<strong>il</strong>ippe<br />

Malone qui diretto da Mi<strong>che</strong>l Simonot, storia di formazione di un ragazzo in un contesto di<br />

violenza. Al genio francese di Céline si ispirano Elio Germano e <strong>il</strong> musicista Teho Teardo per<br />

una inconsueta versione di Viaggio al termine della notte (24 luglio in prima nazionale).<br />

Bruno Gambarotta con le Sorelle Suburbe guideranno gli spettatori in Storia d’Italia in 150<br />

date (18 luglio), a cura di Fruttero e Gramellini. L‟ultimo giorno di <strong>Festival</strong> (25 luglio)<br />

protagonisti nella <strong>Corte</strong> d‟Onore della Reggia di Venaria, saranno Flavia Mastrella e<br />

Antonio Rezza, <strong>che</strong> presenteranno Da Pitecus a Io, un viaggio travolgente all‟interno della<br />

loro poetica.


All‟interno del Programma Europeo di Cooperazione trasfrontaliera Alcotra saranno infine<br />

presentati gli studi finali di due laboratori: <strong>il</strong> primo a cura di Eugenio Allegri, <strong>che</strong> propone<br />

un percorso sulla Commedia dell‟Arte (17 luglio), <strong>il</strong> secondo tenuto da Jean-Claude<br />

Pen<strong>che</strong>nat (22 luglio) sul costume teatrale.<br />

I progetti site specific:<br />

Al centro della linea artistica di <strong>Teatro</strong> a <strong>Corte</strong> è <strong>il</strong> desiderio di realizzare progetti in situ<br />

ideati appositamente per i luoghi e gli spazi <strong>che</strong> li ospitano. In questa ottica sono nate<br />

l‟installazione 119 di Stuart & Siegmann e Non so fare maglie di Ambra Senatore e Ilaria<br />

Turba, ma an<strong>che</strong> l‟instasllazione Come una barca nel bosco, a cura dei torinesi di Officina<br />

dello Spettacolo, e <strong>il</strong> curioso lavoro dei danesi hello!earth <strong>che</strong> in Tomorrow everything w<strong>il</strong>l<br />

be different: edition Torino (12 – 17 luglio) costruiscono un percorso <strong>che</strong> guida gli spettatori<br />

per la città di Torino attraverso degli SMS coinvolgendoli nella creazione di<br />

un‟inclassificab<strong>il</strong>e “opera d‟arte partecipativa”, fra installazione ed environment. Site<br />

specific è an<strong>che</strong> <strong>il</strong> lavoro del celebre Groupe F (25 luglio), specializzato nella realizzazione<br />

di spettacoli di fuoco e pirotecnici cui è affidato <strong>il</strong> gran finale del <strong>Festival</strong> con un evento<br />

fra acqua e fuoco ambientato nella peschiera della Reggia di Venaria.<br />

www.teatroacorte.it – info@teatroacorte.it<br />

UFFICIO STAMPA FONDAZIONE TEATRO PIEMONTE EUROPA<br />

Andrea Prono tel. +39 011.5119409 cell. +39 338.3477801 e-ma<strong>il</strong>: comunicazione@fondazionetpe.it<br />

in collaborazione con<br />

Matteo Rinaldini tel. +39 011.5119409 cell. +39 360.478728 e-ma<strong>il</strong>: matteo.rinaldini@fondazionetpe.it<br />

UFFICIO STAMPA NAZIONALE<br />

iagostudio<br />

Mara Serina cell. +39 338.3246269 e-ma<strong>il</strong>: mara@iagostudio.com<br />

Emanuela Dallagiovanna cell. +39 347.9734716 e-ma<strong>il</strong>: emanuela@iagostudio.com


I numeri di <strong>Teatro</strong> a <strong>Corte</strong> 2010<br />

31 compagnie<br />

di 8 differenti nazionalità<br />

Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Italia, Portogallo, Regno Unito, Spagna<br />

38 spettacoli<br />

64 repli<strong>che</strong><br />

22 prime nazionali<br />

5 creazioni site-specific<br />

Groupe F, Hello!Earth, Officina dello Spettacolo, Ambra Senatore / Ilaria Turba, Stuart & Siegmann<br />

2 creazione per <strong>il</strong> festival<br />

Bruno Gambarotta e Le Sorelle Suburbe in Storia d’Italia in 150 date<br />

Flavia Mastrella e Antonio Rezza in Da Pitecus a Io<br />

2 produzioni<br />

Elio Germano e Teho Teardo / Eugène Durif e Beppe Navello<br />

11 differenti location in 9 comuni<br />

Agliè, Druento, Garessio, Moncalieri, Pollenzo (Comune di Bra),<br />

Rivoli, Santena, Torino e Venaria Reale<br />

8 dimore e siti sabaudi<br />

Castello di Agliè, Centro Internazionale del Cavallo di Druento, Castello di Casotto di Garessio,<br />

Castello di Moncalieri, Pollenzo, Castello di Rivoli, Castello Cavour di Santena, Reggia di Venaria<br />

2 giorni di convegno internazionale


giovedì 8 luglio<br />

TEATRO A CORTE 2010<br />

<strong>il</strong> <strong>Teatro</strong> Europeo in scena nelle dimore sabaude<br />

8 - 25 luglio 2010<br />

TORINO<br />

Punto<strong>Festival</strong> - Cav<strong>alle</strong>rizza Reale, ore 18<br />

APERITIVO INAUGURALE DEL FESTIVAL<br />

PROGRAMMA<br />

Punto<strong>Festival</strong> - Cav<strong>alle</strong>rizza Reale (fino al 25 luglio)<br />

STUART & SIEGMANN (Belgio)<br />

119 - installazioni scenografi<strong>che</strong><br />

in collaborazione con Wallonie-Bruxelles International<br />

Cav<strong>alle</strong>rizza Reale e altri luoghi (fino al 25 luglio)<br />

OFFICINA DELLO SPETTACOLO (Italia)<br />

COME UNA BARCA NEL BOSCO - installazione<br />

in collaborazione con <strong>Festival</strong> Astiteatro 32<br />

<strong>Teatro</strong> Astra, ore 20<br />

PHILIPPE GENTY (Francia)<br />

VOYAGEURS IMMOBILES - teatro visuale<br />

Piazzetta Reale, ore 22<br />

TEATRO DO MAR (Portogallo)<br />

NUSQUAM - teatro di strada<br />

venerdì 9 luglio<br />

TORINO<br />

Cav<strong>alle</strong>rizza Reale e altri luoghi, ore 18/22<br />

HELLO!EARTH (Danimarca)<br />

TOMORROW EVERYTHING WILL BE DIFFERENT: EDITION TORINO - percorso guidato<br />

con <strong>il</strong> sostegno di Ambasciata di Danimarca<br />

<strong>Teatro</strong> Astra, ore 20<br />

PHILIPPE GENTY (Francia)<br />

VOYAGEURS IMMOBILES - teatro visuale


Cav<strong>alle</strong>rizza Reale - Maneggio, ore 22.30<br />

MICHELE ANNE DE MEY (Belgio)<br />

NEIGE - danza<br />

in collaborazione con Wallonie-Bruxelles International<br />

sabato 10 luglio<br />

RIVOLI<br />

Castello - sala del Museo, ore 19/23<br />

AMBRA SENATORE / ILARIA TURBA (Italia)<br />

NON SO FARE MAGLIE - installazioni video-danza<br />

in collaborazione con <strong>Festival</strong> delle Colline Torinesi<br />

Castello - cort<strong>il</strong>e, ore 19/23<br />

BERLIN (Belgio)<br />

#2 IQALUIT - installazione video<br />

Castello - sala del Museo, ore 19/23<br />

BILLY COWIE (Regno Unito)<br />

THE REVERY ALONE - installazione video 3D<br />

in collaborazione con British Counc<strong>il</strong><br />

Castello - cort<strong>il</strong>e, ore 21.30<br />

O ULTIMO MOMENTO (Francia / Portogallo)<br />

CONTIGO - danza-nouveau cirque<br />

TORINO<br />

Cav<strong>alle</strong>rizza Reale e altri luoghi, ore 15/22<br />

HELLO!EARTH (Danimarca)<br />

TOMORROW EVERYTHING WILL BE DIFFERENT: EDITION TORINO - percorso guidato<br />

con <strong>il</strong> sostegno di Ambasciata di Danimarca<br />

Cav<strong>alle</strong>rizza Reale - Manica Corta, ore 18/23<br />

BERLIN (Belgio)<br />

#3 BONANZA - installazione video<br />

domenica 11 luglio<br />

RIVOLI<br />

Castello - sala del Museo, d<strong>alle</strong> ore 11<br />

AMBRA SENATORE / ILARIA TURBA (Italia)<br />

NON SO FARE MAGLIE - installazioni video-danza<br />

in collaborazione con <strong>Festival</strong> delle Colline Torinesi<br />

Castello - cort<strong>il</strong>e, d<strong>alle</strong> ore 11<br />

BERLIN (Belgio)<br />

#2 IQALUIT - installazione video


Castello - sala del Museo, d<strong>alle</strong> ore 11<br />

BILLY COWIE (Regno Unito)<br />

THE REVERY ALONE - installazione video 3D<br />

in collaborazione con British Counc<strong>il</strong><br />

TORINO<br />

Cav<strong>alle</strong>rizza Reale - Manica Corta, ore 18/23<br />

BERLIN (Belgio)<br />

#3 BONANZA - installazione video<br />

lunedì 12 e martedì 13 luglio<br />

TORINO<br />

Cav<strong>alle</strong>rizza Reale e altri luoghi, ore 15/22<br />

HELLO!EARTH (Danimarca)<br />

TOMORROW EVERYTHING WILL BE DIFFERENT: EDITION TORINO - percorso guidato<br />

con <strong>il</strong> sostegno di Ambasciata di Danimarca<br />

mercoledì 14 luglio<br />

TORINO<br />

Cav<strong>alle</strong>rizza Reale e altri luoghi, ore 15/22<br />

HELLO!EARTH (Danimarca)<br />

TOMORROW EVERYTHING WILL BE DIFFERENT: EDITION TORINO - percorso guidato<br />

con <strong>il</strong> sostegno di Ambasciata di Danimarca<br />

Cav<strong>alle</strong>rizza Reale e altri luoghi, d<strong>alle</strong> ore 15<br />

CAMILLE BOITEL (Francia)<br />

LE BRIBOPHONE A CASSETTE e LE CINEMA “MIETTES” - installazioni<br />

Cav<strong>alle</strong>rizza Reale - Maneggio, ore 20<br />

DAME DE PIC (Belgio)<br />

HUMUS VERTEBRA - teatro-danza<br />

in collaborazione con Wallonie-Bruxelles International<br />

<strong>Teatro</strong> Astra, ore 22<br />

CAMILLE BOITEL (Francia)<br />

L’IMMEDIAT - teatro visuale-danza<br />

giovedì 15 luglio<br />

TORINO<br />

Cav<strong>alle</strong>rizza Reale e altri luoghi, ore 15/22<br />

HELLO!EARTH (Danimarca)<br />

TOMORROW EVERYTHING WILL BE DIFFERENT: EDITION TORINO - percorso guidato<br />

con <strong>il</strong> sostegno di Ambasciata di Danimarca


Cav<strong>alle</strong>rizza Reale e altri luoghi, d<strong>alle</strong> ore 15<br />

CAMILLE BOITEL (Francia)<br />

LE BRIBOPHONE A CASSETTE e LE CINEMA “MIETTES” - installazioni<br />

<strong>Teatro</strong> Astra, ore 19<br />

CAMILLE BOITEL (Francia)<br />

L’IMMEDIAT - teatro visuale-danza<br />

Cav<strong>alle</strong>rizza Reale - Manica Corta, ore 20.30<br />

EUGENE DURIF / BEPPE NAVELLO (Italia / Francia)<br />

DETTE D’AMOUR - teatro di prosa<br />

produzione Fondazione <strong>Teatro</strong> Piemonte Europa<br />

in collaborazione con Face à Face, Fondation Nouveaux Mécènes, Alliance Française<br />

sostenuto dal Programma Europeo di Cooperazione Transfrontaliera Italia Francia ALCOTRA 2007-2013<br />

Progetto”Gli Scavalcamontagne” / Fondazione <strong>Teatro</strong> Piemonte Europa - Théâtre la Passerelle di Gap<br />

Cav<strong>alle</strong>rizza Reale - Maneggio, ore 22.30<br />

DAME DE PIC (Belgio)<br />

HUMUS VERTEBRA - teatro-danza<br />

in collaborazione con Wallonie-Bruxelles International<br />

venerdì 16 luglio<br />

TORINO<br />

Cav<strong>alle</strong>rizza Reale e altri luoghi, ore 15/22<br />

HELLO!EARTH (Danimarca)<br />

TOMORROW EVERYTHING WILL BE DIFFERENT: EDITION TORINO - percorso guidato<br />

con <strong>il</strong> sostegno di Ambasciata di Danimarca<br />

Cav<strong>alle</strong>rizza Reale - Maneggio, ore 18.30<br />

DAME DE PIC (Belgio)<br />

FIDELE A L’ECLAIR - teatro-danza<br />

in collaborazione con Wallonie-Bruxelles International<br />

Cav<strong>alle</strong>rizza Reale - Maneggio, ore 19<br />

DAME DE PIC (Belgio)<br />

HAVRAN - teatro-danza<br />

in collaborazione con Wallonie-Bruxelles International<br />

Cav<strong>alle</strong>rizza Reale - Maneggio, ore 19.30<br />

DAME DE PIC (Belgio)<br />

BABIL - teatro-danza<br />

in collaborazione con Wallonie-Bruxelles International<br />

Cav<strong>alle</strong>rizza Reale – Manica Corta, ore 20<br />

EUGENE DURIF / BEPPE NAVELLO (Italia / Francia)<br />

DETTE D’AMOUR - teatro di prosa<br />

produzione Fondazione <strong>Teatro</strong> Piemonte Europa<br />

in collaborazione con Face à Face, Fondation Nouveaux Mécènes, Alliance Française<br />

sostenuto dal Programma Europeo di Cooperazione Transfrontaliera Italia Francia ALCOTRA 2007-2013<br />

Progetto”Gli Scavalcamontagne” / Fondazione <strong>Teatro</strong> Piemonte Europa - Théâtre la Passerelle di Gap


MONCALIERI<br />

Castello, ore 21.30<br />

CIRQUE BAROQUE (Francia)<br />

CIRQUE DES GUEUX - nouveau cirque<br />

sabato 17 luglio<br />

TORINO<br />

Cav<strong>alle</strong>rizza Reale e altri luoghi, ore 15/22<br />

HELLO!EARTH (Danimarca)<br />

TOMORROW EVERYTHING WILL BE DIFFERENT: EDITION TORINO - percorso guidato<br />

con <strong>il</strong> sostegno di Ambasciata di Danimarca<br />

Cav<strong>alle</strong>rizza Reale - cort<strong>il</strong>e, ore 17.30<br />

EUGENIO ALLEGRI (Italia / Francia)<br />

STUDIO DAL LABORATORIO/RESIDENZA “COMICI SCAVALCAMONTAGNE”<br />

sostenuto dal Programma Europeo di Cooperazione Transfrontaliera Italia Francia ALCOTRA 2007-2013<br />

Progetto”Gli Scavalcamontagne” / Fondazione <strong>Teatro</strong> Piemonte Europa - Théâtre la Passerelle di Gap<br />

AGLIÈ<br />

Castello - Fontana dei Quattro Fiumi, ore 21.30<br />

BLANCA LI (Spagna)<br />

LES JARDIN DES DELICES - danza<br />

con <strong>il</strong> patrocinio di Ambasciata di Spagna<br />

MONCALIERI<br />

Castello, ore 21.30<br />

CIRQUE BAROQUE (Francia)<br />

CIRQUE DES GUEUX - nouveau cirque<br />

domenica 18 luglio<br />

TORINO<br />

Cav<strong>alle</strong>rizza Reale - Maneggio, ore 18<br />

PHILIPPE MALONE / FLAVIO POLIZZY (Italia / Francia)<br />

SETTEMBR(I) - teatro di prosa<br />

in collaborazione con Face à Face, Fondation Nouveaux Mécènes, Alliance Française<br />

SANTENA<br />

V<strong>il</strong>la Cavour, ore 21.30<br />

FRUTTERO&GRAMELLINI / BRUNO GAMBAROTTA / SORELLE SUBURBE (Italia)<br />

STORIA D’ITALIA IN 150 DATE - recital<br />

in occasione del 150° anniversario dell‟Unità d‟Italia<br />

in collaborazione con La Stampa e Comitato Italia 150


mercoledì 21 luglio<br />

TORINO<br />

Cav<strong>alle</strong>rizza Reale, d<strong>alle</strong> ore 18<br />

BILLY COWIE (Regno Unito)<br />

GHOSTS IN THE MACHINE - installazioni video<br />

in collaborazione con British Counc<strong>il</strong><br />

<strong>Teatro</strong> Astra, ore 20.30<br />

MARIA DONATA D‟URSO (Italia / Francia)<br />

STRATA ETUDE - danza<br />

in collaborazione con la rassegna La Piattaforma<br />

Cav<strong>alle</strong>rizza Reale – Manica Corta, ore 22<br />

DORIANA CREMA (Italia)<br />

ASPECIFICHE ATIPIE - teatro-danza<br />

in collaborazione con la rassegna La Piattaforma<br />

giovedì 22 luglio<br />

TORINO<br />

Cav<strong>alle</strong>rizza Reale, d<strong>alle</strong> ore 18<br />

BILLY COWIE (Regno Unito)<br />

GHOSTS IN THE MACHINE - installazioni video<br />

in collaborazione con British Counc<strong>il</strong><br />

DRUENTO<br />

Centro Internazionale del Cavallo, ore 20<br />

JEAN-CLAUDE PENCHENAT (Italia / Francia)<br />

STUDIO DAL LABORATORIO/RESIDENZA “IL CORPO, IL VESTITO E IL COMPORTAMENTO”<br />

sostenuto dal Programma Europeo di Cooperazione Transfrontaliera Italia Francia ALCOTRA 2007-2013<br />

Progetto”Gli Scavalcamontagne” / Fondazione <strong>Teatro</strong> Piemonte Europa - Théâtre la Passerelle di Gap<br />

Centro Internazionale del Cavallo, ore 21.30<br />

BRUNO DIZIEN (Francia)<br />

TOSCHTUK OU LA REFONTE DES OS - teatro equestre<br />

venerdì 23 luglio<br />

TORINO<br />

Cav<strong>alle</strong>rizza Reale, d<strong>alle</strong> ore 18<br />

BILLY COWIE (Regno Unito)<br />

GHOSTS IN THE MACHINE - installazioni video<br />

in collaborazione con British Counc<strong>il</strong>


GARESSIO<br />

Piazza del Municipio, ore 21.30<br />

OKIDOK (Belgio)<br />

SLIPS EXPERIENCE - teatro-clownerie<br />

in collaborazione con Wallonie-Bruxelles International<br />

sabato 24 luglio<br />

TORINO<br />

Cav<strong>alle</strong>rizza Reale, d<strong>alle</strong> ore 11<br />

BILLY COWIE (Regno Unito)<br />

GHOSTS IN THE MACHINE - installazioni video<br />

in collaborazione con British Counc<strong>il</strong><br />

Cav<strong>alle</strong>rizza Reale - Maneggio, ore 18<br />

AYELEN PAROLIN (Belgio)<br />

SMS AND LOVE - danza<br />

in collaborazione con Wallonie-Bruxelles International<br />

Cav<strong>alle</strong>rizza Reale - Manica Corta, ore 18.30<br />

JOSE BESPROSVANY / BENEDICTE DAVIN (Belgio)<br />

INVENTIONS. RECITATIONS - danza<br />

in collaborazione con Wallonie-Bruxelles International<br />

POLLENZO<br />

Cort<strong>il</strong>e dell‟Agenzia, ore 21.30<br />

ELIO GERMANO / TEHO TEARDO (Italia)<br />

VIAGGIO AL TERMINE DELLA NOTTE - teatro-musica<br />

produzione Fondazione <strong>Teatro</strong> Piemonte Europa<br />

in collaborazione con Associazione Culturale Musica90<br />

domenica 25 luglio<br />

TORINO<br />

Cav<strong>alle</strong>rizza Reale, d<strong>alle</strong> ore 11<br />

BILLY COWIE (Regno Unito)<br />

GHOSTS IN THE MACHINE - installazioni video<br />

in collaborazione con British Counc<strong>il</strong><br />

VENARIA REALE<br />

Giardini della Reggia, ore 17 e 19.15<br />

LES COLPORTEURS (Francia)<br />

LES ETOILES - nouveau cirque<br />

Giardini della Reggia, ore 17.30, 18.30 e 20<br />

JOUNI IHALAINEN (Finlandia)<br />

BLACK PEARL - nouveau cirque


Giardini della Reggia, ore 18 e 19<br />

GREGORY FEURTE / KITSOU DUBOIS (Francia)<br />

LES TEMPS DEBOUT - nouveau cirque<br />

<strong>Corte</strong> d‟Onore, ore 21<br />

FLAVIA MASTRELLA / ANTONIO REZZA (Italia)<br />

DA PITECUS A IO - teatro<br />

Giardini della Reggia, ore 23<br />

GROUPE F (Francia)<br />

JOUEUR DE FLAMMES - teatro di acqua e fuoco<br />

in collaborazione con <strong>il</strong> Consorzio della Venaria Reale e Fondazione Via Maestra<br />

sabato 24 e domenica 25 luglio<br />

TORINO<br />

Punto<strong>Festival</strong> - Cav<strong>alle</strong>rizza Reale, ore 9.30/16<br />

CONVEGNO: I CONFINI. PRESENZA O ASSENZA?


GLI SPETTACOLI DI<br />

TEATRO A CORTE 2010


STUART & SIEGMANN Belgio<br />

8 - 25 luglio (TORINO: Cav<strong>alle</strong>rizza Reale)<br />

119 – CREAZIONE IN SITU PER TEATRO A CORTE 2010<br />

progetto di: Simon Siegman e Ariè Van Egmond<br />

in collaborazione con: Wallonie-Bruxelles International<br />

Scenografie, luci di scena, installazioni, <strong>alle</strong>stimenti urbani per spazi all‟aperto e al chiuso.<br />

Questi sono alcuni degli ambiti di lavoro di Simon Siegmann, scenografo e artista plastico<br />

<strong>che</strong>, insieme al videomaker Ariè Van Egmond (in arte Stuart), è stato chiamato a<br />

realizzare un innovativo progetto site specific per <strong>Teatro</strong> a <strong>Corte</strong>. Ai due creativi infatti<br />

spetta <strong>il</strong> compito di <strong>alle</strong>stire “la casa del <strong>Festival</strong>“ personalizzando lo spazio torinese della<br />

Cav<strong>alle</strong>rizza Reale <strong>che</strong> ospita <strong>il</strong> Punto<strong>Festival</strong> con biglietteria, spazio incontro con gli artisti<br />

e spazi spettacolo. Per <strong>il</strong> Kunsten<strong>Festival</strong> des Artes Siegmann ha creato due progetti<br />

speciali: <strong>il</strong> primo, Agora (2005), consisteva in una creazione <strong>che</strong> fosse al contempo<br />

installazione, spazio di rappresentazione e oggetto di arredo urbano; <strong>il</strong> secondo<br />

Assiscouchédebout (2007) era un progetto installativo e scenografico nato dall‟esigenza<br />

di trasformare gli spazi aperti al pubblico del Kaaitheater nel cuore pulsante del festival.<br />

Così come accaduto per <strong>il</strong> Kunstenfestival, ora i due artisti trasformano l‟identità di <strong>Teatro</strong><br />

a <strong>Corte</strong> in un‟immagine forte <strong>che</strong> da sola sa comunicare l‟anima dell‟evento attraverso<br />

un luogo da abitare quotidianamente, dall‟8 al 25 luglio.<br />

SIMON SIEGMANN<br />

Scenografo e scultore formatosi all‟ERG di Bruxelles, dopo un‟esperienza espositiva fatta di<br />

mostre personali o collettive con artisti plastici contemporanei, Siegmann decide di aprirsi<br />

al confronto con <strong>il</strong> lavoro di una serie di coreografi, tra cui Pierre Droulers (dal 1998),<br />

Thomas Hauert (1999-2003), Michèle Anne de Mey (dal 2001), Thierry Smith (2003-2004),<br />

David Zambrano (2002). Dal 2001 avvia una ricerca personale creando direttamente<br />

delle performance in cui le sue sculture-scenografie diventano degli spazi di creatività per<br />

<strong>il</strong> lavoro di altri artisti (poeti, musicisti, scrittori, coreografi, attori…). Ha lavorato an<strong>che</strong> alla<br />

realizzazione di video e f<strong>il</strong>m come <strong>il</strong> progetto di François La ricarda à flux tendu e nel<br />

mondo della moda creando apparati scenici e installativi per le sf<strong>il</strong>ate, e collaborando<br />

con la linea di design D&A. Dal 2008 è artista residente a La Bellone di Bruxelles.<br />

www.myspace.com/simonsiegmann


OFFICINA DELLO SPETTACOLO Italia<br />

8 - 25 luglio (TORINO e VENARIA REALE)<br />

COME UNA BARCA NEL BOSCO - CREAZIONE IN SITU PER TEATRO A CORTE 2010<br />

performance per bar<strong>che</strong> in 5 “uscite”<br />

ideazione: Officina dello Spettacolo<br />

con la collaborazione di: Luca Cellino, Riccardo Fassone, Fotogramma 25<br />

produzione: <strong>Teatro</strong> a <strong>Corte</strong> – <strong>Festival</strong> Astiteatro 32<br />

evento realizzato con <strong>il</strong> sostegno e la consulenza scientifica di Fresialluminio s.p.a.<br />

con <strong>il</strong> gent<strong>il</strong>e supporto di: Circolo Nautico Torino<br />

in collaborazione con <strong>Festival</strong> Astiteatro 32<br />

Un insolito fenomeno colpirà <strong>il</strong> Piemonte nei mesi estivi. Imprevedib<strong>il</strong>i contingenze<br />

ambientali daranno luogo ad un evento inaspettato. Un gruppo di ricercatori e una<br />

testata giornalistica seguiranno l‟evento, offrendo continui aggiornamenti sui suoi sv<strong>il</strong>uppi<br />

al pubblico del <strong>Festival</strong>.<br />

La performance si articola attraverso un‟installazione itinerante <strong>che</strong>, partendo dalla città<br />

di Asti (24 giugno - 2 luglio) raggiungerà Torino (10 – 25 luglio), per concludersi presso la<br />

Reggia di Venaria Reale. Grazie alla collaborazione del designer di moda Luca Cellino,<br />

della casa di produzione video Fotogramma 25 e del ricercatore universitario Riccardo<br />

Fassone, Come una barca nel bosco crea un percorso capace di intrecciare <strong>il</strong> linguaggio<br />

del teatro, quello dell‟arte contemporanea e quello della comunicazione mediatica,<br />

suggerendo riflessioni su r<strong>il</strong>evanti temati<strong>che</strong> ambientali.<br />

OFFICINA DELLO SPETTACOLO<br />

Si occupa di progettazione, realizzazione scenografica e ideazione di eventi artistici. Ha<br />

lavorato negli anni con registi quali Beppe Navello, Marco Mattolini, Luciano Nattino,<br />

Eugenio Allegri, Jean-Claude Pen<strong>che</strong>nat, Tommaso Rotella, Esther Ruggiero, Rosario<br />

Lisma, Pietra Selva, Giulio Graglia, Albeto Gozzi; nella musica con Eiffel 65, Giorgio Conte,<br />

Yo Yo Mundi.<br />

<strong>Nel</strong> campo della museografia e dell‟installazione, Officina dello Spettacolo ha<br />

collaborato con Il Palazzo Reale di M<strong>il</strong>ano - Fondazione D.n.Arti, <strong>il</strong> Museo Regionale di<br />

Scienze Naturali di Torino, la Maison de l‟Italie di Parigi, la Fondazione Eugenio<br />

Gulgielminetti, <strong>il</strong> Politecnico di Torino - Facoltà di Architettura, le Regie Terme di Acqui, <strong>il</strong><br />

Comune di Asti, <strong>il</strong> Diavolo Rosso, la Douja d„Or; per la moda con Aristolasia design s.r.l.<br />

all‟interno della Settimana della Moda di M<strong>il</strong>ano e di Alta Moda Alta Roma.<br />

www.officinadellospettacolo.it


PHILIPPE GENTY Francia<br />

8 e 9 luglio (TORINO: <strong>Teatro</strong> Astra)<br />

VOYAGEURS IMMOBILES – PRIMA NAZIONALE (90 min)<br />

creazione 2010 della Compagnie Ph<strong>il</strong>ippe Genty<br />

di: Ph<strong>il</strong>ippe Genty<br />

regia: Ph<strong>il</strong>ippe Genty e Mary Underwood<br />

con: Amador Artiga, Marjorie Currenti, Marzia Gambardella, Manu Kroupit, Pierrick Malebran<strong>che</strong>,<br />

Angélique Nacca<strong>che</strong>, Lakko Okino, Simon T Rann<br />

musi<strong>che</strong>: Henry Torgue e Serge Houppin<br />

regia luci: Thomas Dobruszkès<br />

regia del suono: Antony Aubert<br />

costumi: Victoria Desogos, Tomoe Kobayashi<br />

produzione: MCNN Maison de la culture de Nevers; in coproduzione con: Compagnie Ph<strong>il</strong>ippe Genty, Théâtre<br />

André Malraux - Rue<strong>il</strong> Malmaison, Espace Jacques Prévert - Aulnay-sous-Bois, La Coursive - Scène Nationale La<br />

Ro<strong>che</strong>lle, Théâtre du Toursky - Marse<strong>il</strong>le, Théâtre du Rond Point - Paris, Altstadtherbst Kulturfestival Düsseldorf,<br />

Théâtre Romain Rolland - Scène conventionnée de V<strong>il</strong>lejuif et du Val-de-Bièvre; con <strong>il</strong> sostegno di: Ministère de<br />

la Culture - DRAC Bourgogne, Conse<strong>il</strong> Régional de Bourgogne, Conse<strong>il</strong> Général de la Nièvre, V<strong>il</strong>le de Nevers<br />

È un sogno ad occhi aperti quello <strong>che</strong> Ph<strong>il</strong>ippe Genty offre al pubblico. Da 30 anni la forza<br />

e l‟universalità delle sue sorprendenti visioni, mescolano in scena interpreti in carne e ossa<br />

e oggetti quasi “vivi”, ambienti surreali e azioni fisi<strong>che</strong>, attingendo ai paesaggi interiori<br />

come all‟inconscio collettivo, suscitando nei pubblici più diversi meraviglia e<br />

commozione.<br />

Voyageurs immob<strong>il</strong>es è <strong>il</strong> remake di Voyageur immob<strong>il</strong>e, al singolare, spettacolo del 1995<br />

in cui Genty travasava le suggestioni degli straordinari paesaggi attraversati durante i suoi<br />

viaggi avventurosi in un‟esperienza onirica al di là delle frontiere di spazio e tempo.<br />

Oggi, con Voyageurs immob<strong>il</strong>es, la metafora si allarga a comprendere l‟intera umanità,<br />

con i suoi terrori, i suoi lutti, le sue vergogne e le sue icone. Genty si interroga<br />

sull‟ossessione contemporanea di “imballare tutto”, senza alcuna attenzione per le<br />

ricadute <strong>che</strong> ne derivano sull‟ambiente porta i suoi 8 viaggiatori in luoghi ibridi, creati dal<br />

connubio fra natura e materiali da imballaggio: un oceano di plastica, un mare di carta…<br />

in continua metamorfosi, in b<strong>il</strong>ico fra paesaggi dell‟immaginazione e ambienti emotivi,<br />

fatti di sentimenti e stati d‟animo. Il risultato è un curioso viaggio all‟insegna del sense of<br />

humor, del surreale e della leggerezza.<br />

PHILIPPE GENTY<br />

Marionettista e “mago dello spettacolo”, eti<strong>che</strong>tta a cui tenta per tutta la vita di sfuggire,<br />

Ph<strong>il</strong>ippe Genty negli anni ‟60 ha attraversato 47 paesi e 8 deserti per un f<strong>il</strong>m-reportage sul<br />

teatro di marionette nel mondo. Dopo esperienze di cabaret e televisione, fonda la<br />

propria compagnia insieme alla danzatrice Mary Underwood, scegliendo <strong>il</strong> teatro visuale<br />

come campo d‟espressione. Per l‟Esposizione Universale di Lisbona ha creato nel 1999<br />

Océans et utopies, evento con 200 fra attori, danzatori, artisti circensi e tecnici, visto in 5<br />

mesi da più di 3 m<strong>il</strong>ioni di spettatori. Tra le produzioni recenti, Concert incroyable, Zigmund<br />

follies, Ligne de fuite, La fin des terres, Bol<strong>il</strong>oc.<br />

www.ph<strong>il</strong>ippegenty.com


TEATRO DO MAR Portogallo<br />

8 luglio (TORINO: Piazzetta Reale)<br />

NUSQUAM – PRIMA NAZIONALE (60 min)<br />

ideazione, regia e direzione artistica: Julieta Aurora Santos<br />

con: Carlos Campos, Luís João Mosteias, Patrícia Andrade, Sérgio Vieira<br />

coreografia: Félix Lozano<br />

scenografia e realizzazione tecnica: João Calvário<br />

video: Eurico Coelho<br />

ambiente sonoro: @C [Pedro Tudela e Miguel Carvalhais]<br />

effetti speciali: Pedro Pereira<br />

costumi: Rita Carr<strong>il</strong>ho<br />

sartoria: Ed<strong>il</strong>eusa Oliveira<br />

disegno luci: Bernard Guyollot<br />

produzione: <strong>Teatro</strong> Do Mar<br />

Quattro torri alte 7 metri, grandi sfere trasparenti, immagini video e 4<br />

attori/acrobati/danzatori <strong>alle</strong> prese con una riflessione multimediale sulla società<br />

contemporanea per uno spettacolo di strada ad alto impatto visivo ed emotivo, fra<br />

nouveau cirque, danza, teatro e video installazioni. Questo è Nusquam dei portoghesi<br />

<strong>Teatro</strong> Do Mar, <strong>che</strong> racconta le ossessioni e gli stereotipi in cui vivono e si rifugiano tutti<br />

quegli uomini e quelle donne <strong>che</strong> hanno smesso di sognare. C‟è chi insegue <strong>il</strong> mito del<br />

denaro e della carriera, chi <strong>il</strong> miraggio del successo, chi un amore non corrisposto,<br />

ciascuno chiuso nel proprio mondo, come monadi di plexiglas <strong>che</strong> hanno smarrito la<br />

propria identità e i propri valori più autentici. L‟uomo contemporaneo, bombardato da<br />

m<strong>il</strong>le informazioni, stimoli, modelli ed effimere <strong>il</strong>lusioni, fatica a trovare le proprie radici e <strong>il</strong><br />

senso più profondo della vita, e spesso rischia di arrendersi al vuoto, all‟assenza di una<br />

memoria affettiva e culturale <strong>che</strong> lo rendono alieno an<strong>che</strong> a se stesso. Julieta Aurora<br />

Santos descrive con grande poesia alcuni aspetti claustrofobici della modernità,<br />

rinunciando ai luoghi comuni e ai toni apocalittici per ritrovare nella leggerezza di corpi<br />

sospesi nel vuoto la cifra di una fotografia autentica dell‟oggi.<br />

TEATRO DO MAR<br />

Originaria di Sines, nei pressi di Lisbona, la compagnia <strong>Teatro</strong> Do Mar viene fondata nel<br />

1986 e si è affermata a livello internazionale grazie all‟originalità del suo linguaggio <strong>che</strong><br />

unisce differenti discipline artisti<strong>che</strong>, d<strong>alle</strong> nuove tecnologie <strong>alle</strong> arti plasti<strong>che</strong>, dal<br />

nouveau cirque alla danza, coinvolgendo artisti di diversa formazione. L‟intento è di<br />

parlare ad un ampio pubblico, in particolare ai giovani, ut<strong>il</strong>izzando la raffinatezza del<br />

linguaggio e l‟alto impatto visivo delle performance per condurre una riflessione<br />

strutturata sulla società contemporanea. Ospite di numerosi festival internazionali in tutta<br />

Europa, la compagnia ha all‟attivo oltre 50 spettacoli.<br />

www.teatrodomar.com


HELLO!EARTH Danimarca<br />

9, 10, 12, 13, 14, 15, 16, 17 luglio (TORINO: Cav<strong>alle</strong>rizza Reale e altri luoghi)<br />

TOMORROW EVERTYHING WILL BE DIFFERENT: EDITION TORINO<br />

CREAZIONE IN SITU PER TEATRO A CORTE 2010 (90 min)<br />

un percorso “do it yourself” in diversi luoghi della città<br />

basato sul procedimento “The world in Technicolor”<br />

ideazione: hello!earth, Vera Maeder e Jacob Langaa Sennek<br />

con: Boaz Barkan, Andre Bern, Candice Didonet, Kristofer Krarup, Jacob, Jacob Langaa Sennek, Vera<br />

Maeder, Seimi Nørregaard, Inge Agnete Tarpgaard, Jens Backvall, Mette Guldborg Hansen<br />

sistema SMS: Janos Smedegaard alias Dr. Jones<br />

produzione: hello!earth per Metropolis Biennale Copenhagen 2009<br />

con <strong>il</strong> sostegno di Danish Arts Counc<strong>il</strong> Committee for the Performing Arts, Copenhagen City Counc<strong>il</strong> e<br />

Copenhagen International Theater<br />

con <strong>il</strong> sostegno di Ambasciata di Danimarca<br />

Un gruppo di persone cammina per Torino. Molte di loro non si conoscono e forse non<br />

conoscono bene quella parte della città, la stanno esplorando insieme. Seguono un<br />

percorso <strong>che</strong> qualcun altro ha stab<strong>il</strong>ito, dall‟esterno, e <strong>che</strong> arriva via SMS. Ma <strong>che</strong> cosa<br />

stanno facendo? Una ricerca sullo spazio urbano, un esperimento sociologico, una<br />

“passeggiata” interattiva?<br />

È una performance “do it yourself” in cui <strong>il</strong> pubblico diventa protagonista, un‟esperienza<br />

sensoriale e mentale attraverso l‟ambiente cittadino, or<strong>che</strong>strata dalla eclettica<br />

piattaforma artistica hello!earth, in arrivo dalla Danimarca. Un mix di varie discipline e<br />

nuovi media coinvolge gli spettatori nella creazione di un‟inclassificab<strong>il</strong>e “opera d‟arte<br />

partecipativa”, fra installazione, environment e performance site-specific.<br />

Intrigato d<strong>alle</strong> m<strong>il</strong>le sfaccettature della quotidianità, hello!earth, grazie a un ab<strong>il</strong>e<br />

slittamento dei punti di vista, costruisce in Tomorrow everything w<strong>il</strong>l be different: edition<br />

Torino una fiction su misura <strong>che</strong> diviene una seconda realtà, per porre allo spettatore una<br />

domanda: <strong>che</strong> cosa è veramente reale?<br />

L‟obiettivo di questa curiosa ricerca sul campo è mettere in discussione ciò <strong>che</strong> ogni<br />

giorno vediamo e scoprire se è possib<strong>il</strong>e modificare, attraverso l‟arte, <strong>il</strong> modo in cui ci<br />

mettiamo in relazione con gli altri e con l‟ambiente <strong>che</strong> ci circonda.<br />

HELLO!EARTH<br />

Piattaforma artistica multidisciplinare, hello!earth è diretta dalla danzatrice e coreografa<br />

Vera Maeder e dal visual designer e compositore Jacob Langaa Sennek, entrambi<br />

danesi, <strong>che</strong> sui singoli progetti si avvalgono di varie collaborazioni. Performance sitespecific,<br />

environment, arte partecipativa, installazioni in luoghi urbani e naturali, teatro<br />

fisico sono gli ambiti creativi in cui si muove <strong>il</strong> gruppo. A partire dal 2005 hello!earth<br />

sv<strong>il</strong>uppa <strong>il</strong> metodo “The invisible Reality Show - The World in Technicolor”, ideando<br />

“passeggiate interattive” <strong>che</strong> intervengono nel paesaggio quotidiano con una realtà<br />

par<strong>alle</strong>la, creata direttamente d<strong>alle</strong> percezioni degli spettatori protagonisti della<br />

performance.<br />

Vera Maeder ha collaborato, in ambito teatrale, con realtà come la Volksbuehne di<br />

Berlino, <strong>il</strong> Total Teater svedese e la Lone Star Productions di Copenhagen. Jacob Langaa<br />

Sennek collabora attualmente con la Royal Danish Opera.<br />

www.helloearth.cc


Audizione per artisti:<br />

“Tomorrow everything w<strong>il</strong>l be different: edition Torino”<br />

Site-specific performative walk diretta da hello!earth per <strong>Teatro</strong> a <strong>Corte</strong> 2010<br />

>hello!earth<<br />

audizione<br />

Tomorrow everything w<strong>il</strong>l be different è un percorso all‟interno della città creato per <strong>il</strong><br />

pubblico, un viaggio <strong>che</strong> coinvolgerà uno spettatore alla volta e lo porterà a fare nuovi<br />

incontri e ad interagire con altre persone. Ogni percorso è una storia basata sulle<br />

personali esperienze dello spettatore, sulle sue sensazioni e sul suo modo di approcciarsi al<br />

mondo circostante. È un invito a mettere in discussione <strong>il</strong> proprio modo di pensare<br />

offrendo un inconsueto modo di vivere la città. Cos‟è reale e cosa è finzione?<br />

La performance, realizzata per la prima volta a Copenhagen per Metropolis Biennale<br />

2009, verrà riadattata per la città di Torino.<br />

Per <strong>il</strong> progetto di Torino si cercano 10 giovani artisti interessati a svolgere un lavoro<br />

collettivo e aperto all‟interazione con <strong>il</strong> pubblico. Il progetto è rivolto a danzatori, musicisti<br />

e attori, ma an<strong>che</strong> ad artisti specializzati in arti visive, video e multimedia, a giornalisti,<br />

f<strong>il</strong>osofi e sociologi.<br />

È previsto un workshop di 2 giorni di introduzione al metodo di ideazione e creazione della<br />

compagnia, attraverso <strong>il</strong> quale verrà fatta la selezione tra i candidati.<br />

Audizione workshop: 3 e 4 giugno<br />

Prove fase 1: dal 7 all‟11 giugno<br />

Prove fase 2: dal 5 all‟8 luglio<br />

Performances: dal 9 al 18 luglio<br />

www.helloearth.cc<br />

Gli artisti <strong>che</strong> parteciperanno alla performance dovranno essere disponib<strong>il</strong>i in tutte le fasi<br />

del progetto.<br />

È previsto un rimborso spese per i giorni di performance.<br />

Iscrizioni e info:<br />

roberta.romoli@fondazionetpe.it - tel. 011 5119409


MICHELE ANNE DE MEY Belgio<br />

9 luglio (TORINO: Cav<strong>alle</strong>rizza Reale - Maneggio)<br />

NEIGE - PRIMA NAZIONALE (70 min)<br />

ideazione: Michèle Anne De Mey, Grégory Grosjean, Sylvie Olivé, Nicolas Olivier<br />

coreografia: Michèle Anne De Mey<br />

creato e interpretato da: Gabrielle Iacono, Gala Moody, Kyung Hee Woo, Ashley Chen,<br />

Leif Federico Firnhaber, Adrien Le Quinquis<br />

scenografia: Sylvie Olivé<br />

disegno luci: Nicolas Olivier<br />

costume: Sylvie Olivé, Michèle Anne De Mey, Estelle Bibbo<br />

musi<strong>che</strong>: L. Von Beethoven 7e Symphonie (II mouvement/Allegretto), Robert Schumann Beethoven Etudes,<br />

Jonathan Harvey Mortous Plango, vivos voce, Thierry De Mey Stalker (musica elettronica)<br />

realizzazione sonora: Dominique Warnier, Raphaelle Latini<br />

testo: Ivo Ghizzardi<br />

produzione: Charleroi/Danses, Centre Chorégraphique de la Communauté Française de Belgique;<br />

in coproduzione con: Grand Théâtre de Luxembourg, <strong>Festival</strong> de Danse de Cannes, Théâtre de Namur,<br />

Maison de la Culture d‟Amiens; con <strong>il</strong> sostegno di: Ministère de la Communauté française Wallonie-Bruxelles -<br />

Service de Danse, WBI (Wallonie Bruxelles International) e WBT (Wallonie Bruxelles Théâtre)<br />

in collaborazione con Wallonie-Bruxelles International<br />

Una natura forte e selvaggia, come quella cantata dagli autori del Romanticismo.<br />

L‟atmosfera ammaliante e insieme terrificante di un racconto magico <strong>che</strong> ricorda<br />

l‟infanzia. E, come un mantra, neve, tantissima neve <strong>che</strong> cade continuamente, lenta,<br />

veloce, soffiata dal vento e sollevata d<strong>alle</strong> traiettorie di corpi <strong>che</strong> vagano nello spazio.<br />

Queste sono alcune delle suggestioni di Neige, la nuova creazione di Michèle Anne de<br />

Mey, dal fascino ipnotico. Uno spettacolo in bianco e nero sulle note della Settima<br />

Sinfonia di Beethoven <strong>che</strong> racconta la parabola della vita dell‟uomo in relazione<br />

all‟universo. Da un lato la potenza degli elementi naturali, dall‟altro <strong>il</strong> carattere effimero e<br />

frag<strong>il</strong>e della nostra vita. Il confronto con la natura cambia tutte le percezioni: d<strong>il</strong>ata <strong>il</strong><br />

tempo e lo spazio e invita an<strong>che</strong> <strong>il</strong> pubblico a lasciarsi andare, per entrare nel fluire della<br />

neve e della musica, trovando così un‟armonia nel turbinio di un caos solo apparente.<br />

Neige è un viaggio negli abissi del sogno, in cui <strong>il</strong> naturalismo slitta verso l‟astrazione e ci<br />

rivela <strong>il</strong> nostro appartenere al cosmico scorrere delle cose.<br />

MICHELE ANNE DE MEY<br />

Coreografa belga formatasi al Mudra di Maurice Béjart, ha collaborato per sei anni con<br />

Anne Teresa de Keersmaeker firmando e interpretando diverse coreografie, dalla<br />

celebratissima Rosas danst Rosas (1983) a Elena’s Aria (1984) e Ottone, ottone (1988). <strong>Nel</strong><br />

1990, in occasione dello spettacolo Sinfonia Eroica, fonda la sua compagnia con la quale<br />

ha realizzato sino ad oggi 15 creazioni di grande successo come 13 Reasons...(to sing),<br />

Création in collaborazione con Thierry De Mey, 12 Easy Waltzes (2004), Raining Dogs<br />

(2002), Utopie (2001). Le sue coreografie hanno suggerito la creazione di diversi dance<br />

f<strong>il</strong>m come ad esempio Love Sonnets e 21 Etudes à danser di Thierry De Mey e Face à Face<br />

di Eric Pauwels. <strong>Nel</strong> 2005 è chiamata alla direzione artistica di Charleroi/Danses, Centre<br />

chorégraphique de la Communauté française, insieme a Pierre Droulers, Thierry De Mey e<br />

Vincent Thirion. <strong>Nel</strong> 2006 riporta in scena Sinfonia Eroica con una fortunata tournée<br />

internazionale di oltre 100 repli<strong>che</strong>. <strong>Nel</strong> 2007 è la volta di P.L.U.G. e nel novembre 2009,<br />

alla Biennale Danza di Charleroi, debutta con Neige.<br />

www.charleroi-danses.be


AMBRA SENATORE / ILARIA TURBA Italia<br />

10 e 11 luglio (RIVOLI: Castello - sala del Museo)<br />

NON SO FARE MAGLIE - CREAZIONE IN SITU PER TEATRO A CORTE 2010<br />

progetto installativo di Ambra Senatore e Ilaria Turba<br />

in collaborazione con <strong>Festival</strong> delle Colline Torinesi<br />

Una piattaforma 10x10 m di maglia bianca fatta a mano, un ambiente domestico e<br />

accogliente fatto di immagini proiettate su muri coperti di f<strong>il</strong>o, gomitoli, collages,<br />

fotografie: Ambra Senatore e Ilaria Turba invitano gli spettatori nel cuore di una<br />

installazione interattiva, in cui un gigantesco tessuto di maglia si allunga grazie al lavoro<br />

collettivo e nelle trame entrano di diritto immagini e azioni create dai visitatori in tempo<br />

reale.<br />

Ambra, danzatrice, guida gli ospiti in una serie di performance, con l‟idea <strong>che</strong> a ogni<br />

corpo corrisponda una danza naturale piena di senso, mentre Ilaria, artista visiva, cattura<br />

le immagini <strong>che</strong> via via si formano, riproponendole come foto e video.<br />

Tutte le tracce di questi incontri - suoni, azioni, forme e racconti - restano nella maglia, <strong>che</strong><br />

cresce ininterrottamente da una rappresentazione all‟altra come un blog/memoria di ciò<br />

<strong>che</strong> è accaduto.<br />

Accadono “cose vere” in questo percorso di creazione collettiva, immerso in uno spazio<br />

aperto e un tempo senza interruzioni (l‟installazione è non-stop e le due artiste mangiano<br />

e riposano dentro la piattaforma) <strong>che</strong> gioca con <strong>il</strong> tema della memoria femmin<strong>il</strong>e e<br />

riflette con ironia su uno dei simboli di una capacità manuale ormai perduta.<br />

AMBRA SENATORE<br />

Torinese, lavora nell‟ambito del teatro-danza in Italia e in Francia dal 1997.<br />

Premio Equ<strong>il</strong>ibrio 2009 con <strong>il</strong> progetto Passo (Auditorium - Fondazione Musica per Roma),<br />

crea soli caratterizzati da una vena umoristica e surreale <strong>che</strong> ribalta <strong>il</strong> punto di vista sulla<br />

realtà quotidiana. Ha seguito, nel suo percorso di formazione, gli insegnamenti di Raffaella<br />

Giordano, Carolyn Carlson, Dominique Dupuy, Jean Cébron, Malou Airaudo, B<strong>il</strong>l T. Jones,<br />

Ivan Wolf, Nigel Charnock, Karin Waehner, Mi<strong>che</strong>le Abbondanza, Antonella Bertoni e<br />

Roberto Castello. Ha collaborato con Jean Claude Gallotta, Giorgio Rossi, Georges<br />

Lavaudant, Marco Baliani e fa parte della compagnia ALDES, diretta da Roberto Castello.<br />

ILARIA TURBA<br />

Visual artist, lavora con fotografia, video e nuovi media. Dal 2000 presenta i suoi progetti<br />

in esposizioni personali e collettive, festival ed eventi live in Italia e all‟estero. Cura progetti<br />

interdisciplinari, i cui risultati sono - più <strong>che</strong> nell‟opera conclusa - nel percorso di creazione<br />

<strong>che</strong> può coinvolgere attivamente reti e comunità locali e piattaforme virtuali.<br />

Identità, memoria e immaginari collettivi sono le temati<strong>che</strong> principali del suo percorso.<br />

Tra le sue mostre fotografi<strong>che</strong> si ricordano Figli degli altri, Progetto PersonAe, Follie, tra i<br />

suoi video Attempt n. 1, progetto europeo realizzato in collaborazione con Mi<strong>che</strong>la<br />

Lucenti e B<strong>alle</strong>tto Civ<strong>il</strong>e, Oltre la soglia, r<strong>il</strong>ettura in forma audiovisiva di Follie, <strong>il</strong> reportage<br />

fotografico sui manicomi in Italia, Orti condivisi, sulla riqualificazione urbanistica e<br />

metropoliTANA, viaggio per bambini attraverso otto immaginarie fermate della<br />

metropolitana.<br />

www.ambrasenatore.com<br />

www.<strong>il</strong>ariaturba.com


BERLIN Belgio<br />

10 e 11 luglio (RIVOLI: Castello - cort<strong>il</strong>e)<br />

#2 IQALUIT – PRIMA NAZIONALE (60 min)<br />

progetto Holocene di Berlin: Bart Baele & Yves Degryse<br />

in coproduzione con: STUK [Leuven, B], Vooruit [Gent, B], KVS [Brussels, B]<br />

Dentro un igloo di metallo di 6x4 m, 7 s<strong>che</strong>rmi raccontano per immagini una capitale di<br />

appena 6.000 abitanti: Iqaluit è la prima città dell‟Inuit, ex costola canadese al Circolo<br />

Polare Artico, un territorio grande come tutto l‟Est Europa in cui vivono circa 25.000<br />

persone. Ci si arriva soltanto in aereo, conta 25 km di strade su cui circolano poco più di<br />

2.000 auto. Eppure, in b<strong>il</strong>ico fra tradizione e vita moderna, Iqaluit sogna di crescere.<br />

Il pubblico entra nell‟igloo e sceglie liberamente come muoversi fra gli s<strong>che</strong>rmi, mentre<br />

indossa delle cuffie per ascoltare i suoni di ciascun frammento video. La sensazione di<br />

essere dentro a un solo luogo si rafforza quando, a intervalli regolari, tutti gli s<strong>che</strong>rmi<br />

riproducono la stessa immagine e <strong>il</strong> medesimo soundtrack.<br />

Il collettivo belga Berlin, dopo 2 mesi di osservazioni e riprese sul campo, dà vita a<br />

un‟opera fra installazione e documentario in grado di cogliere perfettamente <strong>il</strong> carattere<br />

di questa incredib<strong>il</strong>e città sospesa sul ghiaccio.<br />

10 e 11 luglio (TORINO: Cav<strong>alle</strong>rizza Reale - Manica Corta)<br />

#3 BONANZA – PRIMA NAZIONALE (70 min)<br />

progetto Holocene di Berlin: Bart Baele & Yves Degryse<br />

in coproduzione con: STUK [Leuven, B], Vooruit [Gent, B], KVS [Brussels, B]<br />

Un gigantesco plastico di 7x3 m ricostruisce in scala una città di 5 case: a ogni casa<br />

corrisponde uno s<strong>che</strong>rmo su cui scorre un‟intervista. I punti di vista degli abitanti delle 5<br />

case, ripresi separatamente, durante la performance divengono veri e propri personaggi<br />

di un dialogo surreale. Tutti odiano tutti, tutti temono i vicini e dall‟intreccio delle interviste,<br />

<strong>che</strong> mano a mano prende la forma di una fiction, emergono addirittura delle accuse di<br />

omicidio.<br />

La più piccola cittadina del Colorado, Bonanza, ha 7 abitanti: quando la sua miniera era<br />

attiva, ne aveva 6.000, con 36 saloon, 7 sale da ballo e un numero impressionante di<br />

prostitute a disposizione dei minatori. Chi sceglieva di venirci era spinto dal motto: arrivi,<br />

diventi ricco, te ne vai. Ma <strong>che</strong> cosa è diventata oggi? Berlin cerca di scoprirlo girando<br />

un documentario “teatrale”, in cui incontra i sette membri di questo desolato<br />

microcosmo: una strega, un prete, una coppia gay <strong>che</strong> sostiene di essere in contatto con<br />

gli elfi, un pompiere, una coppia di anziani.<br />

Geniale ritratto f<strong>il</strong>mico di un mondo in miniatura <strong>che</strong> riproduce contrasti a carattere<br />

universale, Bonanza risucchia lo spettatore in un incredib<strong>il</strong>e città fantasma in cui “la realtà<br />

è molto più sorprendente di tutto ciò <strong>che</strong> si potrebbe inventare”.<br />

BERLIN<br />

Fondato da Bart Baele e Yves Degryse, Berlin è un collettivo artistico attualmente in<br />

residenza al centro STUK di Lovanio (Belgio). La caratteristica principale del suo metodo di<br />

lavoro è l‟interdisciplinarietà: affronta vari campi di ricerca scegliendo di volta in volta<br />

differenti media e diverse collaborazioni con artisti e accademici. Presenta le sue opere<br />

sia in teatri sia in musei o location inusuali. <strong>Nel</strong> 2003 ha iniziato <strong>il</strong> progetto Holocene (<strong>il</strong><br />

nome dell‟attuale era geologica), una serie di ritratti di città girati come documentari e<br />

poi trasformati in installazioni/performance: ne fanno parte #1 Jerusalem, #2 Iqaluit, #3<br />

Bonanza, #4 Moscow. Durante l‟estate 2010 Berlin, in collaborazione con <strong>il</strong> Theater der<br />

Welt, realizzerà un ritratto della regione della Ruhr.<br />

www.berlinberlin.be


BILLY COWIE Regno Unito<br />

10 e 11 luglio (RIVOLI: Castello - sala del Museo)<br />

THE REVERY ALONE – PRIMA NAZIONALE (7 min)<br />

in collaborazione con British Counc<strong>il</strong><br />

Il pubblico è sdraiato per terra e, munito di appositi occhialini, guarda a pancia in su <strong>il</strong><br />

soffitto dove viene proiettato The Revery Alone, un dance f<strong>il</strong>m <strong>che</strong> grazie alla visione in 3D<br />

sembra una performance reale. Sono 7 minuti intensi, di pura bellezza e poesia,<br />

interpretati dalla danzatrice elvetico-iraniana di Maurice Bejart Eleonore Ansari. Il suo<br />

corpo diventa una scultura e si muove con una lentezza lirica e affascinante in<br />

un‟atmosfera sospesa e a tratti mistica, di grande coinvolgimento. Presentato al Sadler‟s<br />

Wells di Londra nel 2008, The Revery Alone ha subito catturato l‟attenzione della stampa e<br />

del pubblico, dimostrandosi un‟esperienza imperdib<strong>il</strong>e.<br />

21 - 25 luglio (TORINO: Cav<strong>alle</strong>rizza Reale)<br />

GHOSTS IN THE MACHINE – PRIMA NAZIONALE (25 min)<br />

in collaborazione con British Counc<strong>il</strong><br />

Così avevano intitolato <strong>il</strong> loro album del 1981 i Police. Così intitola la sua ultima creazione<br />

B<strong>il</strong>ly Cowie <strong>che</strong> qui sv<strong>il</strong>uppa ulteriormente le tecni<strong>che</strong> messe a punto nei lavori<br />

precedenti, unendo sofisticate tecnologie stereoscopi<strong>che</strong> a creative coreografie <strong>che</strong><br />

danno vita ad una intensa esperienza tridimensionale. “Dance Installation in 3D” ecco la<br />

possib<strong>il</strong>e definizione di questi 25 minuti di danza, musica e parole (in inglese con sottotitoli<br />

in italiano) in cui Jennifer Potter, Ra<strong>che</strong>l Blackman e Victoria Melody si divertono a<br />

mescolare registri alti e bassi, affiancando l‟esistenzialismo alla TV spazzatura. Il pubblico,<br />

sempre munito di occhialini per la visione 3D, condivide lo spazio con queste tre donne un<br />

po‟ sopra le righe <strong>che</strong> cercano di ricordare in quale f<strong>il</strong>m western reciti ora Marshall<br />

McLuhan.<br />

BILLY COWIE<br />

Personalità poliedrica, B<strong>il</strong>ly Cowie, attualmente docente presso l‟Università di Brighton, è<br />

autore musicale, scrittore e f<strong>il</strong>mmaker, impegnato nell‟area delle performance e delle<br />

installazioni di teatro e danza. Ha realizzato più di 20 performances in collaborazione con<br />

la coreografa e danzatrice Liz Aggiss della compagnia Divas Dance Theatre; ha lavorato<br />

alla realizzazione di progetti video per la BBC e Channel 4; ha composto le musi<strong>che</strong> per<br />

diversi f<strong>il</strong>m diretti da Tony Palmer, Chris Rodley, Stephen Frears e Bob Bentley, per tre<br />

progetti della BBC Radio e per le performances di Marie McLaughlin, Nicola Hall, Gerard<br />

McChrystal, Daphne Scott-Sawyer, Juliet Russell, Rowan Godel, Pammjit Pammi e Naomi<br />

Itami. <strong>Nel</strong> 2006 ha curato <strong>il</strong> libro Anarchic Dance, raccolta di diversi contributi critici e<br />

analitici sul lavoro f<strong>il</strong>mico e performativo da lui condotto con la Aggiss. Apprezzato a<br />

livello internazionale, l‟artista inglese è stato di recente ospite al TPAM di Tokio.<br />

www.b<strong>il</strong>lycowie.com


O ULTIMO MOMENTO Portogallo<br />

10 luglio (RIVOLI: Castello - cort<strong>il</strong>e)<br />

CONTIGO – PRIMA NAZIONALE (30 min)<br />

uno spettacolo di: Joao Paulo Dos Santos e Rui Horta<br />

con: Joao Paulo Dos Santos<br />

musi<strong>che</strong>: Tiago Cerqueira e Vitor Joaquim<br />

costumi: Pedro Dos Santos<br />

disegno luci: Rui Horta<br />

produzione: Scènes de Cirque; in coproduzione con: O Ultimo Momento, <strong>Festival</strong> d‟Avignon 2006,<br />

SACD/Le Sujet A Vif; con <strong>il</strong> sostegno di: O Espaço do Tempo, Montemor o Novo (Portugal)<br />

la compagnia O Ultimo Momento è sostenuta da Culturesfrance<br />

Un coreografo e un artista circense si incontrano su richiesta del festival di Avignone per<br />

creare insieme uno spettacolo. Il coreografo è Rui Horta, l‟acrobata è Joao Paulo Dos<br />

Santos, entrambi sono portoghesi, ciascuno ha un suo linguaggio ma accettano la sfida<br />

di trovarne uno comune.<br />

Nasce così, nel 2006, Contigo un lavoro di grande raffinatezza estetica <strong>che</strong> non rinuncia<br />

<strong>alle</strong> emozioni, e sin dal titolo è una dichiarazione degli artisti allo spettatore: “sono con te”.<br />

Acrobata esperto nell‟uso del palo cinese, Joao Paulo Dos Santos cerca da sempre<br />

un‟armonia tra se stesso, <strong>il</strong> palo su cui si esibisce e <strong>il</strong> pubblico <strong>che</strong> a testa in su lo osserva.<br />

Rui Horta, danzatore e coreografo, considerato tra i pionieri della danza contemporanea<br />

in Portogallo, cerca da sempre un dialogo tra discipline diverse. I due hanno messo a<br />

confronto le loro differenti concezioni artisti<strong>che</strong> del corpo e degli oggetti e hanno creato<br />

una performance intensa, fra cielo e terra, dove l‟acrobazia è f<strong>il</strong>trata dalla danza e segue<br />

una partitura coreografica fatta di un crescendo graduale in cui si assiste ad un dialogo e<br />

un gioco fra l‟acrobata, <strong>il</strong> palo e una sedia, unici abitanti dello spazio scenico.<br />

Contigo, applaudito nell‟ultima edizione del prestigioso London International Mime<br />

<strong>Festival</strong>, conta ormai oltre 100 repli<strong>che</strong> in tutta Europa, Asia, Africa e America.<br />

O ULTIMO MOMENTO / JOAO PAULO DOS SANTOS<br />

Joao Paulo Dos Santos ha creato nel 2004 con <strong>il</strong> musicista francese Gu<strong>il</strong>laume Dutriex la<br />

compagnia O Ultimo Momento con la quale ha realizzato gli spettacoli Peut-Être,<br />

Contigo, Voar, Vertigem, presentati in tutto <strong>il</strong> mondo. Formatosi alla scuola di circo di<br />

Lisbona e di Rosny, Dos Santos fa parte del collettivo artistico Cheptel Aleïkoum e ha<br />

lavorato, tra gli altri, con Ph<strong>il</strong>ippe Genty.<br />

RUI HORTA<br />

Inizia la sua carriera con <strong>il</strong> Gulbenkian B<strong>alle</strong>t e dopo sette anni a New York ritorna in<br />

Portogallo dove fonda nel 1991 la compagnia S.O.A.P. con cui crea sei spettacoli.<br />

Intraprende diverse collaborazioni con centri artistici di vari Paesi e oggi è uno dei<br />

capof<strong>il</strong>a del centro di ricer<strong>che</strong> multidisciplinari di Evora, in Portogallo.<br />

www.scenesdecirque.org


DAME DE PIC Belgio<br />

Il <strong>Festival</strong> <strong>Teatro</strong> a <strong>Corte</strong> dedica un focus al lavoro della coreografa belga Karine Pontiers,<br />

presentando ben 4 suoi spettacoli: un lavoro per tre interpreti (Humus Vertebra) e 3 soli<br />

(Fidele à l’eclaire, Havran, Bab<strong>il</strong>). Si tratta di un‟occasione preziosa per osservare<br />

attraverso una piccola antologia l‟attività di una delle più interessanti coreografe della<br />

Comunità Wallona <strong>che</strong> presenta 4 lavori tutti legati dallo stesso elemento ispiratore, la<br />

figura dello spaventapasseri, creatura buffa, misteriosa e contradditoria, <strong>che</strong> dovrebbe<br />

far la guardia e incutere timore ma spesso è oggetto di s<strong>che</strong>rno.<br />

14 e 15 luglio (TORINO: Cav<strong>alle</strong>rizza Reale - Maneggio)<br />

HUMUS VERTEBRA - PRIMA NAZIONALE (55 min)<br />

coreografia: Karine Ponties<br />

con: Eric Domeneghetty, Claudio Stellato, Jaroslav Vinarsky<br />

f<strong>il</strong>m d‟animazione e collabozione artistica: Stefano Ricci<br />

scenografia e consulenza artistica: W<strong>il</strong>frid Ro<strong>che</strong><br />

disegno luci: Florence Richard<br />

musi<strong>che</strong> originali: David Monceau; altre musi<strong>che</strong>: Sigur Rós<br />

costumi: Samuel Dronet<br />

produzione: Dame de Pic; in coproduzione con: Centre Chorégraphique National d‟Orléans dans le cadre de<br />

l‟accue<strong>il</strong> studio 2008-Ministère de la Culture (France), Théâtre Les Tanneurs (Belgique), O Spaço do Tempo de<br />

Montemor O Novo (Portugal), <strong>Festival</strong> de Marse<strong>il</strong>le (France), Charleroi/Danses (Belgique), Centre<br />

départemental de créations en résidence des Bou<strong>che</strong>s-du-Rhône, les Salins / Scène nationale de Martigues<br />

(France), Arcadi (France), Centre des Bords de Marne (France), CDC/ Biennale nationale du Val de Marne<br />

(France); con <strong>il</strong> <strong>il</strong> sostegno di: Ministère de la Communauté française Wallonie-Bruxelles – Service de la Danse,<br />

Association Beaumarchais (aide à l‟écriture), B<strong>alle</strong>t national de Marse<strong>il</strong>le dans le cadre de l‟accue<strong>il</strong> studio, de<br />

Wallonie Bruxelles Théâtre/Danse<br />

in collaborazione con Wallonie-Bruxelles International<br />

In Humus Vertebra lo spaventapasseri prende forma nelle figure di tre barboni <strong>alle</strong> prese<br />

con grosse casse di legno, su di uno spazio <strong>che</strong> ricorda la pista di un circo e con un<br />

fondale magico, sul quale si materializzano disegni di grande effetto poetico realizzati<br />

appositamente per lo spettacolo. Attenta ad un processo creativo <strong>che</strong> si modella sul<br />

confronto e sull‟interazione con artisti di discipline differenti, Karine Pontiers per Humus<br />

Vertebra ha infatti lavorato con <strong>il</strong> disegnatore Stefano Ricci, capace di realizzare disegni<br />

<strong>che</strong> “sono vere esplosioni di sensi, e vere miniature di messe in scena“, punto di partenza<br />

per generare personaggi <strong>che</strong> poi prendono corpo grazie all‟ab<strong>il</strong>ità di Eric Domeneghetty,<br />

Claudio Stellato e Jaroslav Vinarsky. Ora rarefatto e minimale, ora energico e intenso, lo<br />

spettacolo è un piccolo manifesto della coreografia della Ponties: mescola atmosfere<br />

fiabes<strong>che</strong>, comicità, tenerezza venata di malinconia, incrocia danza e acrobatica, mimo,<br />

nouveau cirque, manipolazione di oggetti e immagini f<strong>il</strong>mi<strong>che</strong> proiettate in scena.


16 luglio (TORINO: Cav<strong>alle</strong>rizza Reale - Maneggio)<br />

FIDELE A L’ECLAIRE – PRIMA NAZIONALE (20 min)<br />

ideazione e coreografia: Karine Ponties<br />

con: Claudio Stellato<br />

disegno luci: Florence Richard<br />

costumi: Samuel Dronet<br />

musica: God Speed You Black Emperor<br />

Un rastrello e uno s<strong>che</strong>rmo bianco su cui proiettare la propria ombra in un dialogo muto<br />

tra un sé in carne ed ossa e un‟immagine scura. Questi i semplici oggetti di scena per un<br />

lavoro misurato e raffinato, ironico e seducente in cui Claudio Stellato esplora i confini tra<br />

l‟astrazione e la concretezza con poetica semplicità.<br />

HAVRAN – PRIMA NAZIONALE (20 min)<br />

ideazione e coreografia: Karine Ponties<br />

con: Jaro Vinarsky<br />

disegno luci: Florence Richard<br />

costumi: Samuel Dronet<br />

musica originale: David Monceau<br />

Una canna di bambù e un corpo sinuoso abitano lo spazio scenico in un rarefatto gioco<br />

delle parti <strong>che</strong> racconta l‟avventura dello spaventapasseri attraverso un‟efficace<br />

metafora. Il bambù disegna forme concrete e astratte sullo sfondo di un paesaggio nero,<br />

in un continuo divenire <strong>che</strong> sembra modellarsi su impercettib<strong>il</strong>i soffi di vento.<br />

BABIL – PRIMA NAZIONALE (20 min)<br />

ideazione e coreografia: Karine Ponties<br />

con: Eric Domeneghetty<br />

testi: Eric Domeneghetty<br />

disegno luci: Julie Petit-Etienne<br />

costumi: Samuel Dronet<br />

musica originale: David Monceau<br />

An<strong>che</strong> Bab<strong>il</strong> esplora <strong>il</strong> rapporto con la figura dello spaventapasseri e ne coglie la tensione<br />

al cambiamento, alla metamorfosi capace di fare di quell‟oggetto inanimato un corpo<br />

quasi umano. Dai suoi primi passi fino ai suoi ultimi giorni l‟uomo non fa altro <strong>che</strong> sforzarsi di<br />

restare in piedi, spiega la coreografa, così <strong>il</strong> corpo dello spaventapasseri ingaggia una<br />

lotta con la materia e cerca con fatica una nuova e più solida identità.<br />

i tre spettacoli sono prodotti da: Dame de Pic/Compagnie Karine Ponties; in coproduzione con: Centre<br />

Chorégraphique National d‟Orléans dans le cadre de l‟accue<strong>il</strong> studio 2008- Ministère de la Culture, O Espaço<br />

do Tempo de Montemor-O-Novo, Théâtre Les Tanneurs; con <strong>il</strong> sostegno di: Ministère de la Culture de la<br />

Communauté Wallonie-Bruxelles/service de la danse<br />

in collaborazione con Wallonie-Bruxelles International<br />

KARIN PONTIERS<br />

Francese, classe 1967, la coreografa Karine Pontiers si forma a Barcellona e nella Bruxelles<br />

del Mudra di Béjart, e lavora con grandi nomi della danza belga, da Frédéric Flamand a<br />

Michèle Noiret, da Nicole Mossoux e Patrick Bonté a Pierre Droulers, per poi fondare nel<br />

1995 la sua compagnia. <strong>Nel</strong>l‟arco di 15 anni crea più di 20 spettacoli prendendo parte a<br />

progetti internazionali e realizzando tournèe in Europa, America, Canada e Corea. Il suo<br />

metodo di lavoro la porta ad intessere collaborazioni con artisti di varie discipline,<br />

dall‟artista visivo Thierry Van Hasselt ai compositori Dominique Pauwels et Het muziek Lod e<br />

Jan Kuijken fino al disegnatore Stefano Ricci e all‟<strong>il</strong>lustratrice Beatrice Alemagna con la<br />

quale sta lavorando ad un progetto per <strong>il</strong> 2011. Di recente è stata scelta tra i 7 coreografi<br />

protagonisti del progetto europeo Intradance (2010).<br />

www.damedepic.be


CAMILLE BOITEL Francia<br />

14 e 15 luglio (TORINO: <strong>Teatro</strong> Astra)<br />

L’IMMEDIAT - PRIMA NAZIONALE (60 min)<br />

di: Cam<strong>il</strong>le Boitel<br />

con: Marine Broise, Aldo Thomas, Pascal le Corre, Cam<strong>il</strong>le Boitel, Jérémie Garry, Jacques-Benoît Dardant<br />

scene: Benoît Finker, Thomas de Broissia, Martin Gautron, Martine Staerk<br />

disegno luci: Benoît Finker<br />

produzione: Lamereboitel; in coproduzione con: Le Merlan, Scène Nationale de Marse<strong>il</strong>le, Théâtre de la Cité<br />

internationale, Manège; Scène Nationale de Reims; con <strong>il</strong> contributo di: Ministère de la Culture et de la<br />

Communication: DRAC Ile de France et DMDTS, V<strong>il</strong>le de Paris; con <strong>il</strong> sostegno di: La Ferme du Buisson; au<br />

Théâtre de Grasse; L‟Imprimerie des Arts avec le Centre Culturel Français de V<strong>il</strong>nius; L‟Entresort / Furies;<br />

Regards et Mouvements / Hostellerie de Pontempeyrat; L‟Hippodrome Scène Nationale de Douai; Carré des<br />

J<strong>alle</strong>s; Périscope; Théâtre de l‟Espace - Scène Nationale de Besançon<br />

Irresistib<strong>il</strong>e, geniale, es<strong>il</strong>arante, un “Buster Keaton scapigliato”: ecco come la stampa<br />

francese definisce Cam<strong>il</strong>le Boitel, enfant prodige del teatro di strada <strong>che</strong> ha messo in<br />

scena <strong>il</strong> suo primo spettacolo a 12 anni. E ora con L’immédiat l‟artista crea un‟indefinib<strong>il</strong>e<br />

opera fra circo, danza e teatro, un meccanismo perfetto di tecni<strong>che</strong> acrobati<strong>che</strong>, effetti<br />

scenografici e comicità surreale. D<strong>alle</strong> pagine della rivista Mouvement Jean Marc<br />

Adolphe, per descrivere l‟incredib<strong>il</strong>e impatto di questa scena in movimento, ammonisce <strong>il</strong><br />

pubblico con un ironico consiglio: “Amanti dei palcoscenici minimali, cedete <strong>il</strong> passo.<br />

Perché di fronte a L’immédiat rischiate una sincope, se non vi viene un infarto!”.<br />

Ne L’immédiat niente è sotto controllo e tutto, irrimediab<strong>il</strong>mente, crolla. La scena cade,<br />

cede, ineluttab<strong>il</strong>mente alla forza di gravità. È una babele di oggetti quotidiani incastrati<br />

fra loro in un precario equ<strong>il</strong>ibrio, <strong>che</strong> subito si rompe con l‟ingresso dei bravissimi acrobati<br />

di Lamereboitel, in un divertentissimo effetto “domino”. Fra scope, lampade, scale, porte<br />

e altri m<strong>il</strong>le oggetti accatastati alla rinfusa si muovono an<strong>che</strong> l‟uomo fannullone, <strong>che</strong><br />

cerca di interagire con questo stranissimo mondo restando quasi immob<strong>il</strong>e, l‟uomo con la<br />

testa fra le nuvole, <strong>che</strong> non si accorge di staccarsi dal suolo, l‟uomo <strong>che</strong> sussulta a<br />

qualsiasi brusio. Tutti personaggi buffi e insieme amaramente ironici, “naufraghi del<br />

mondo moderno”, <strong>che</strong> vivono con tutta la loro straripante energia <strong>il</strong> presente,<br />

raccontano la forza e la bellezza del disordine ma an<strong>che</strong> l‟inarrestab<strong>il</strong>e catastrofe di tutte<br />

le cose.<br />

Capolavoro comico, lo spettacolo di Boitel è an<strong>che</strong> una favola dolente sulla frag<strong>il</strong>ità<br />

dell‟essere umano.<br />

Saranno poi presentate sempre <strong>il</strong> 14 e <strong>il</strong> 15 luglio alla Cav<strong>alle</strong>rizza Reale di Torino due<br />

installazioni interattive di Cam<strong>il</strong>le Boitel: Le bribophone à cassette e Le cinéma “miettes”.<br />

CAMILLE BOITEL<br />

Francese, 29 anni, ha iniziato a fare spettacoli di strada a 12 anni, insieme alla sorella, la<br />

contorsionista Rapaëlle <strong>che</strong> ha lavorato negli spettacoli di James Thierrée. Acrobata,<br />

danzatore, attore e musicista, Cam<strong>il</strong>le Boitel, è un artista a tutto tondo. Formatosi<br />

all‟Accademia di Circo di Annie Fratellini, una delle più importanti famiglie circensi, Boitel<br />

ha creato nel suo primo spettacolo L’homme de Hus, un personaggio “disastroso e<br />

disastrato” <strong>che</strong> si colloca agli antipodi dei caratteri proposti dal circo tradizionale perché<br />

usa gli effetti speciali per raccontare una storia e non <strong>il</strong> contrario. Dopo aver lavorato con<br />

James Thierrée, nel 2002 fonda <strong>il</strong> gruppo Lamereboitel e L’immédiat è la sua prima opera<br />

corale.<br />

www.siparhasard.com


EUGENE DURIF / BEPPE NAVELLO Italia<br />

15 e 16 luglio (TORINO: Cav<strong>alle</strong>rizza Reale - Manica Corta)<br />

DETTE D’AMOUR - PRIMA NAZIONALE (60 min)<br />

di: Eugène Durif<br />

regia: Beppe Navello<br />

con: Xavier Berlioz, Lorenzo Charoy, Maria Alberta Navello, Karelle Prugnaud<br />

musi<strong>che</strong>: Germano Mazzo<strong>che</strong>tti; musi<strong>che</strong> dal vivo eseguite da: Alessandro Panatteri<br />

scene: Francesco Fassone<br />

costumi: Brigida Sacerdoti<br />

disegno luci: Marco Burgher<br />

produzione: Fondazione <strong>Teatro</strong> Piemonte Europa<br />

in collaborazione con: Face à Face, Fondation Nouveaux Mécènes, Alliance Française<br />

sostenuto da: Programma Europeo di Cooperazione Transfrontaliera Italia Francia ALCOTRA 2007-2013<br />

Progetto”Gli Scavalcamontagne” / Fondazione <strong>Teatro</strong> Piemonte Europa - Théâtre la Passerelle di Gap<br />

<strong>Nel</strong> 2007, in occasione del terzo centenario della nascita di Goldoni, la Biennale <strong>Teatro</strong> di<br />

Venezia ha chiesto a Beppe Navello una creazione teatrale ispirata all‟opera di Goldoni <strong>che</strong><br />

sapesse parlare alla nostra contemporaneità: Navello ha coinvolto Eugène Durif, uno dei<br />

drammaturghi francesi più apprezzati di questi ultimi anni. Una prima stesura del testo in forma<br />

di studio è stata presentata nel luglio 2007 all'Arsenale di Venezia. Per <strong>Teatro</strong> a <strong>Corte</strong> e per <strong>il</strong><br />

progetto europeo Alcotra, arriva adesso la prima nazionale, con una compagnia di giovani<br />

attori francesi e italiani.<br />

Un autore di teatro deve scrivere un testo tratto da una delle due opere francesi di Goldoni,<br />

Le bourru bienfaisant: per interpretarne meglio la forza espressiva, per farla parlare con più<br />

efficacia al mondo contemporaneo. Da questo pretesto celebrativo, Durif è partito per<br />

scrivere un‟opera irriverente e provocatoria <strong>che</strong> di goldoniano nel senso tradizionale della<br />

parola non ha nulla: due attrici e un attore regista, in prova, attendono invano <strong>che</strong> <strong>il</strong> loro<br />

autore consegni finalmente <strong>il</strong> testo per mettere in scena un atteso spettacolo sul Bourru<br />

bienfaisant; ma l‟autore sfugge, cambia continuamente idea, farnetica di nuove poeti<strong>che</strong><br />

da sperimentare, consegna sporadicamente abbozzi di scene e frammenti slegati di scrittura,<br />

confondendo vita privata e progetto creativo. Alla sua depressione ciclotimica contribuisce<br />

la convinzione di essere visitato spesso dallo spettro di Goldoni <strong>il</strong> quale lo spinge a raccontare<br />

della propria crisi creativa piuttosto <strong>che</strong> del Bourru bienfaisant. E così, sul palcoscenico vuoto,<br />

si sv<strong>il</strong>uppa un gioco tenero e divertente guidato da una messa in scena <strong>che</strong> finge di non<br />

esserci: e <strong>che</strong> racconta come sia diffic<strong>il</strong>e far teatro riuscendo ad essere “contemporanei”, a<br />

parlare al mondo in cui viviamo di cose <strong>che</strong> lo riguardano. Sapendo alla fine <strong>che</strong> la cifra del<br />

teatro è nella consapevolezza della sua precaria approssimazione, nella sua povertà<br />

congenita; <strong>che</strong> ogni volta <strong>il</strong> teatro realizzato è “al di sotto delle nostre ambizioni”; <strong>che</strong> ci sarà<br />

da qual<strong>che</strong> parte, in qual<strong>che</strong> tempo a venire, uno spettacolo ideale e bellissimo dove<br />

finalmente riusciremo a dire tutto quello <strong>che</strong> vogliamo.<br />

BEPPE NAVELLO<br />

Si è formato teatralmente al <strong>Teatro</strong> Stab<strong>il</strong>e di Torino come assistente di Mario Missiroli. Regista di<br />

<strong>alle</strong>stimenti di teatro classico e contemporaneo (Gli spettri, La donna del mare, Casa di<br />

bambola di Ibsen; Il giuoco delle parti e Ciascuno a suo modo di Pirandello), è stato direttore<br />

del <strong>Teatro</strong> Stab<strong>il</strong>e dell‟Aqu<strong>il</strong>a e del <strong>Teatro</strong> di Sardegna. Dal 2001 ha fondato e diretto <strong>il</strong> <strong>Festival</strong><br />

Internazionale <strong>Teatro</strong> Europeo. Dal marzo 2007 è direttore della Fondazione <strong>Teatro</strong> Piemonte<br />

Europa a Torino, per la quale ha firmato due regie: Cinéma!, un f<strong>il</strong>m muto in palcoscenico, e<br />

Donne informate sui fatti dall‟omonimo testo di Carlo Fruttero.<br />

EUGENE DURIF<br />

Ha iniziato la carriera di giornalista pubblicando numerosi articoli in riviste e quotidiani come<br />

Actuels, Actions Poétique e Le cahiers de Prospéro. Ha adattato diversi romanzi per <strong>il</strong> teatro,<br />

scrive per la radio, <strong>il</strong> cinema e la televisione. Dal 1998 lavora con <strong>il</strong> gruppo di teatro e musica di<br />

strada Métalovoice. Con Catherine Beau ha fondato la Compagnia L‟Envers du décor.


CIRQUE BAROQUE Francia<br />

16 e 17 luglio (MONCALIERI: Castello)<br />

LE CIRQUE DES GUEUX (4’SOUS D’CIRQ…) - PRIMA NAZIONALE (60 min)<br />

progetto e direzione artistica: Christian Taguet<br />

regia: Kazuyoshi Kushida / I atto, Mauricio Celedon / II atto, Karelle Prugnaud / III atto<br />

con: Mi<strong>che</strong>l Arias (giocoliere), Christophe Carrasco (cinghie aeree), Sylvaine Charrier (contorsionista),<br />

Charlotte De La Bretèque (corde aeree), Osmar De Souza (equ<strong>il</strong>ibrista sugli attrezzi), Ph<strong>il</strong>ine Dalmann e Elske<br />

Van Gelder (acrobati), Stéphane Dutournier e Laure Sérié (corpo a corpo), Jouni Ihalainen (diabolos), Christer<br />

Pettersen (equ<strong>il</strong>ibrista su corda)<br />

musi<strong>che</strong>: François Morel / I atto, Luc Le Masne / II atto, Éric Mouquet / III atto<br />

coreografie: Lhacen Hamed Ben Bella / II atto, Éric Stieffatre / III atto<br />

costumi: Nina Benslimane con la collaborazione di Patrick Cavalie<br />

disegno luci: Jean-Marie Prouveze<br />

musicisti: Laurent Falso (batteria) e François Morel (piano)<br />

regia luci: Matthieu Bertault<br />

produzione: Cirque Baroque; in coproduzione con: Théâtre Europe, <strong>Festival</strong> Janvier dans les éto<strong>il</strong>es, La Seynesur-Mer,<br />

Cirque Jules Verne, Pôle Régional des Arts du Cirque et de la Rue, Amiens Métropole <strong>Festival</strong><br />

Parade(s), V<strong>il</strong>le de Nanterre, Fontenay-en-Scènes, V<strong>il</strong>le de Fontenay-sous-Bois, Théâtre-Opéra de Matsumoto,<br />

Japon; con <strong>il</strong> sostegno di: la DMDTS, la SPEDIDAM, l‟ADAMI, les Conse<strong>il</strong>s Généraux du Val-de-Marne et de<br />

Seine-et-Marne<br />

Cirque Baroque è in convenzione con DRAC e Région Ile-de-France<br />

Christian Taguet, considerato <strong>il</strong> vero precursore del nouveau cirque, dirige <strong>il</strong> suo esplosivo<br />

Cirque Baroque in un numero di “equ<strong>il</strong>ibrismo” drammaturgico: sulla falsariga dell‟Opera<br />

dei mendicanti di John Gay, da cui Brecht ha tratto la sua Opera da tre soldi, 3 registi e 3<br />

compositori si succedono “a staffetta” alla testa del gruppo, ricostruendo la trama in un<br />

puzzle di 3 coloratissimi atti.<br />

I bassifondi londinesi del 1700 rivivono nell‟epopea caotica e travolgente di una gang di<br />

giocolieri, strumentisti, acrobati, contorsionisti, fra circo, teatro e musica. Un piglio festoso<br />

guida lo spettatore attraverso le visioni dei 3 registi: dallo st<strong>il</strong>e raffinato del giapponese<br />

Kazuyoshi Kushida, in dialogo con <strong>il</strong> jazz di Morel, all‟espressionismo in bianco e nero del<br />

c<strong>il</strong>eno Mauricio Celedon, contrappuntato d<strong>alle</strong> musi<strong>che</strong> del compositore classico Le<br />

Masne; fino al gusto da cabaret della giovane francese Karelle Prugnaud, mescolato alla<br />

world music di Mouquet. Tra es<strong>il</strong>aranti anacronismi, <strong>il</strong> mirino della satira si sposta dalla<br />

Londra del XVIII secolo all‟attualità: in scena arrivano coreografie interpretate da carrelli<br />

della spesa, sf<strong>il</strong>ate di uomini-cani, b<strong>alle</strong>tti di poliziotti in tenuta antisommossa.<br />

Colpi di scena al limite dell‟allucinazione, straripante energia fisica, musica trascinante:<br />

ecco gli ingredienti di uno spettacolo eccessivo e sorprendente, consigliato dalla stampa<br />

francese a chi abbia ancora voglia di sognare, di commuoversi, di ridere a crepapelle.<br />

CIRQUE BAROQUE<br />

Christian Taguet, attore, fonda nel 1973 la compagnia Puits aux Images, con l‟intento di<br />

rinnovare l‟arte del circo grazie alla drammaturgia, “legando” i numeri messi in scena. Dal<br />

teatro di strada <strong>che</strong> ut<strong>il</strong>izza testi di Molière, Fo e Casona, <strong>il</strong> gruppo passa a spettacoli fra<br />

circo e teatro costruiti sotto chapiteau. Intanto alcuni membri si allontanano per dare vita<br />

ai progetti di Cirque Aligre e Zingaro.<br />

<strong>Nel</strong> 1987 nasce Cirque Baroque insieme all‟omonimo spettacolo, <strong>il</strong> primo ad essere<br />

definito di nouveau cirque. Poi, una serie di produzioni <strong>che</strong> girano <strong>il</strong> mondo: opere come<br />

Noir Baroque e Candides, in tournée in tutta Europa, raggiungono Stati Uniti, C<strong>il</strong>e, F<strong>il</strong>ippine,<br />

Taiwan, Giappone, Corea.<br />

www.cirque-baroque.com


COMPAGNIE BLANCA LI Spagna/Francia<br />

17 luglio (AGLIÈ: Castello)<br />

LE JARDIN DES DELICES - PRIMA NAZIONALE (85 min)<br />

pièce per 9 b<strong>alle</strong>rini e un pianista<br />

regia e coregrafia: Blanca Li<br />

danzatori: Anthony Cazaux, Jean-Gérald Dorseu<strong>il</strong>, Géraldine Fournier, Yan Giraldou, Glyslein Lefever,<br />

Blanca Li, Rafa Linares, Margalida Riera, Yohann Tete<br />

pianista: Jeff Cohen<br />

video Jardin des délices a cura di: Eve Ramboz<br />

musica: Tao Gutiérrez<br />

scenografia: Pierre Attrait<br />

disegno luci: Jacques Châtelet<br />

video: Charles Carcopino<br />

sculture corporee: T<strong>il</strong>mann Grawe<br />

costumi: Laurent Mercier, Françoise Yapo<br />

parruc<strong>che</strong>: Jean-Jacques Puchu<br />

produzione: Compagnie Blanca Li; in coproduzionen con: <strong>Festival</strong> Montpellier Danse 09, Le Théâtre- Scène<br />

nationale de Narbonne, Altstadtherbst Kulturfestival (Düsseldorf), DRAC Ile-de-France, CCN de Créte<strong>il</strong> et du<br />

Val-de-Marne (Accue<strong>il</strong> Studio), Le Studio de la Maison des Arts de Créte<strong>il</strong> / F<strong>il</strong>m prodotto da La Maison<br />

con <strong>il</strong> patrocinio di Ambasciata di Spagna<br />

La stampa francese ha paragonato Blanca Li a Pedro Almodóvar, <strong>il</strong> pubblico ha salutato<br />

con un‟ovazione <strong>il</strong> suo Le Jardin des délices <strong>che</strong> ha aperto l‟edizione 2009 di Montpellier<br />

Danse e nel quale questa coreografa spagnola, ma francese di adozione, ha finalmente<br />

dato corpo a un sogno tenuto nel cassetto per anni: “prolungare sulla scena” <strong>il</strong> trittico del<br />

maestro fiammingo Hieronymus Bosch, osservato con grande curiosità sin da bambina al<br />

Museo del Prado di Madrid. Il coraggio di cimentarsi in questa impresa è nato<br />

dall‟incontro con la videoartista Eve Ramboz, esperta di effetti speciali, impegnata nella<br />

realizzazione di un f<strong>il</strong>m d‟animazione sul Giardino delle delizie <strong>che</strong> è poi entrato in parte<br />

nello spettacolo. Il risultato è un emozionante ritratto dell‟umanità capace di intrecciare<br />

generi differenti, dal cabaret all‟hip hop, dal musical alla classica, fino al flamenco, in un<br />

ritmo esplosivo in cui si suona, si balla, si fa l‟amore, unendo tutte le atmosfere descritte da<br />

Bosch, dall‟innocenza del sogno <strong>alle</strong> ombre della dannazione. Si tratta di un tableau<br />

vivant in cui le scene si compongono come in un grande puzzle <strong>che</strong> rimanda di continuo<br />

a due visioni del mondo: l‟universo onirico e brutale di Bosch e la società di oggi vista da<br />

Blanca Li, con tutte le sue contraddizioni e banalità. “Ho sempre sognato – spiega Blanca<br />

- di fare una coreografia di questo dipinto, in cui l‟inferno si mescola al paradiso, <strong>il</strong> piacere<br />

al vizio e la satira alla morale, <strong>che</strong> invita ciascuno a trovare la propria via verso un mondo<br />

nuovo”.<br />

BLANCA LI<br />

Coreografa, danzatrice, attrice e f<strong>il</strong>mmaker, Blanca Li nasce a Granada e a 17 anni va a<br />

New York per studiare con Martha Grahm e Alvin A<strong>il</strong>ey. Tornata in Europa si trasferisce in<br />

Francia e nel 1993, a Parigi, fonda la sua compagnia di danza creando numerose<br />

coreografie apprezzate nei principali festival internazionali (Nana et L<strong>il</strong>a, Salomé, l’Amour<br />

sorcier/El Andalous, Stress, Zap ! Zap ! Zap !, Macadam Macadam, Borderline, Alarme, Le<br />

Songe du Minotaure, Corazón Loco, Poeta en Nueva York, Le Jardin des Délices). Dal<br />

2006 è alla direzione artistica del Centro Andaluso di Danza a Siviglia e dal 2009 è artista<br />

associata del Centre Chorégraphique National de Créte<strong>il</strong> et du Val-de-Marne. Sia in<br />

Spagna <strong>che</strong> in Francia è stata insignita di prestigiosi premi e riconoscimenti da parte delle<br />

autorità nazionali.<br />

www.blancali.com


PHILIPPE MALONE / FLAVIO POLIZZY Italia / Francia<br />

18 luglio (TORINO: Cav<strong>alle</strong>rizza Reale - Maneggio)<br />

SETTEMBR(I) - PRIMA NAZIONALE (60 min)<br />

di: Ph<strong>il</strong>ippe Malone<br />

con: Flavio Polizzy<br />

regia: Mi<strong>che</strong>l Simonot<br />

musi<strong>che</strong>: Franck Vigroux<br />

suono: Carlos Duarte<br />

disegno luci: Eric Bellevegue<br />

produzione: Compagnie Amadee<br />

in collaborazione con: Face à Face, Fondation Nouveaux Mécènes, Alliance Française<br />

“Settembr(i) è un poema e un canto, è un testo fisico”, così lo definisce <strong>il</strong> regista Mi<strong>che</strong>l<br />

Simonot <strong>che</strong> sceglie di mettere a nudo sulla scena la voce e <strong>il</strong> corpo di questa storia,<br />

affidata all‟ab<strong>il</strong>e tessitura di suono e parola <strong>che</strong> ne fanno Flavio Polizzy, attore, e Franck<br />

Vigroux, musicista dal vivo. Entrambi vengono sottratti al ruolo di incarnare dei personaggi<br />

ma diventano la soglia su cui si affacciano i ritmi, i suoni, le parole, la sintassi, ossia la<br />

materia vivente con cui <strong>il</strong> racconto prende forma. La storia esiste tuttavia ed è la<br />

metamorforsi di un ragazzo <strong>che</strong> vede in faccia la violenza e <strong>che</strong> riesce a scappare dalla<br />

sua camera mentre la sua città è bombardata senza pietà. Fugge su una collina dove<br />

rimarrà solo con se stesso e la discesa da quel luogo coincide con <strong>il</strong> suo trasformarsi in<br />

giovane uomo, potenziale autore di stragi. Settembr(i) è un testo politico, in cui le scelte<br />

politi<strong>che</strong> si intrecciano con l‟intimità della vita di un individuo. Settembr(i) è an<strong>che</strong> un<br />

testo <strong>che</strong> vuole superare le frontiere tra politica, racconto, finzione, poesia e genere<br />

drammatico. E <strong>il</strong> linguaggio riflette tutto <strong>il</strong> caos esteriore del mondo, la confusione in cui<br />

versa una società e la confusione <strong>che</strong> offusca la ragione dell‟uomo.<br />

PHILIPPE MALONE<br />

Drammaturgo e fotografo, Ph<strong>il</strong>ippe Malone presenta le sue prime due opere al <strong>Festival</strong> La<br />

Mousson d‟Eté nel 1998: Zéro défaut (regia di Laurent Va<strong>che</strong>r) e Catin (regia di Mi<strong>che</strong>l<br />

Didym e Véronique Bellegarde per lo spettacolo Les Confessions). Riceve l‟Aide à la<br />

création della Direction de la Musique, de la Danse, du Théâtre et Spectacles per<br />

Pasaran, scrive in seguito III nel 2003 e Titsa per <strong>il</strong> quale riceve <strong>il</strong> sostegno della Dmdts e del<br />

Centre National du Livre. Da settembre 2000 lavora con la Compagnie du Bredin di<br />

Laurent Va<strong>che</strong>re e, a partire dal 2005, è autore associato al TPG di Saint-Denis con Sylvain<br />

Levey, Lancelot Hamelin e Mi<strong>che</strong>l Simonot. Settembr(i) è stato rappresentato al Théâtre<br />

d‟O di Montpellier da Mi<strong>che</strong>l Simonot nel 2009.<br />

FLAVIO POLIZZY<br />

Regista, attore, traduttore e drammaturgo, ha lavorato fino al 1982 come regista della<br />

Compagnia <strong>Teatro</strong> del Canto di Torino, dal 1983 si trasferisce a Parigi per lavorare al Roy<br />

Hart Théâtre con cui approfondisce le proprie ricer<strong>che</strong> sulla voce, avviate a Torino in<br />

ambito accademico con <strong>il</strong> prof. Ferruccio Masali.


FRUTTERO & GRAMELLINI/BRUNO GAMBAROTTA/SORELLE SUBURBE Italia<br />

18 luglio (SANTENA: V<strong>il</strong>la Cavour)<br />

STORIA D’ITALIA IN 150 DATE - CREAZIONE PER IL FESTIVAL (90 min)<br />

testi di: Carlo Fruttero & Massimo Gramellini<br />

letture di: Bruno Gambarotta e le Sorelle Suburbe (Tiziana Catalano e Luisella Tamietto)<br />

in occasione del 150° anniversario dell‟Unità d‟Italia<br />

in collaborazione con La Stampa e Comitato Italia 150<br />

Da qual<strong>che</strong> tempo, un curioso cammino verso le celebrazioni per <strong>il</strong> 150° dell‟Unità d‟Italia<br />

è proposto sulle pagine de La Stampa da Fruttero&Gramellini (ditta giornalistico-letteraria<br />

<strong>che</strong> allude, con assonanza di rima, ad un‟altra radicata nel cuore degli appassionati di<br />

letteratura italiana contemporanea): si tratta di crona<strong>che</strong>tte di politica e di costume <strong>che</strong><br />

raccontano caratteri della vita del nostro paese in quegli anni della seconda metà<br />

dell‟Ottocento quando l‟Italia era appena stata unificata e cercava di diventare un<br />

paese moderno ed europeo. La verve dei due scrittori e la loro capacità di saper cogliere<br />

esempi paradigmatici dei difetti e delle debolezze nazionali, consente di far diventare<br />

quei raccontini di microstoria lontana degli straordinari reportage di sconsolante attualità,<br />

tra lampi di sarcasmo e gusto per <strong>il</strong> paradossale: e dunque di capire meglio <strong>il</strong> senso <strong>che</strong><br />

ha oggi, per la nostra identità, <strong>il</strong> processo risorgimentale. Per la tradizionale tappa del<br />

<strong>Festival</strong> a V<strong>il</strong>la Cavour di Santena, <strong>abbiamo</strong> chiesto a Bruno Gambarotta di r<strong>il</strong>eggere quei<br />

testi insieme <strong>alle</strong> Sorelle Suburbe e di dar vita a una sorta di cabaret storico-politico, a un<br />

recital divertito e irriverente: ai piemontesi viene spesso chiesta ragione del perché si siano<br />

tanto spesi per unificare l‟Italia e questi tre artisti br<strong>il</strong>lanti del nostro territorio potrebbero<br />

finalmente dare la risposta attesa da un secolo e mezzo...<br />

BRUNO GAMBAROTTA<br />

Scrittore, giornalista, conduttore televisivo e radiofonico, Bruno Gambarotta è autore e<br />

regista di programmi per la radio e la televisione. Collaboratore di diverse testate, ha<br />

contribuito alla conduzione della fortunata edizione di Fantastico '87 e delle trasmissioni<br />

televisive Porca miseria e Svalutation collaborabndo, tra gli altri, con Adriano Celentano,<br />

Fabio Fazio e Luciana Littizzetto. Ha recitato per <strong>il</strong> teatro in lingua piemontese e scritto<br />

romanzi di notevole successo di vendite e critica; fra essi, La nipote scomoda e Torino,<br />

lungodora Napoli, Garzanti. <strong>Nel</strong> 2006 per la casa editrice Morganti apre la collana di<br />

romanzi „le Grandi Parodie‟ con Il Codice Gianduiotto, uno spassoso e colto<br />

divertissement <strong>che</strong> fa <strong>il</strong> verso al Codice da Vinci di Dan Brown.<br />

SORELLE SUBURBE<br />

Le Sorelle Suburbe vengono dalla scuola francese, con un modo di recitare <strong>che</strong> unisce <strong>il</strong><br />

movimento alla parola a testi originali elaborati d<strong>alle</strong> stesse attrici-autrici. Si sono<br />

diplomate a Parigi alla scuola di <strong>Teatro</strong> Comico di Ph<strong>il</strong>ippe Gaulier e nel 1987 Tiziana<br />

Catalano e Luisella Tamietto hanno fondato <strong>il</strong> “Gruppo di <strong>Teatro</strong> Comico Le Sorelle<br />

Suburbe”. Dal 1988 a oggi hanno <strong>alle</strong>stito i seguenti spettacoli: Le Suburbe crescono e<br />

diventano uomini, Il ritorno delle Suburbe ovvero l’evoluzione della specie, Torna a casa,<br />

Ulisse! scritto e interpretato con Bruno Gambarotta, Le Suburbe straparlano d’amore, Il<br />

peggio del meglio (repli<strong>che</strong> in Danimarca, Germania, Francia, Romania), Per un pugno di<br />

bambole, Non portarmi nel bosco di sera, ho paura nel bosco di sera, Le Suburbe in<br />

crociera; hanno partecipato a Prove tecni<strong>che</strong> di trasmissione e a Markette con Piero<br />

Chiambretti, a Zelig (Italia 1), condotto da Claudio Bisio; al cinema hanno lavorato con<br />

Gianni Amelio (Così ridevano 1998), Enzo Monteleone (Ormai è fatta, 1998), Lucio<br />

Pellegrini (Tandem), Guido Chiesa (Il Partigiano Johnny, 1999), Piero Chiambretti (Ogni<br />

lasciato è perso, 2000), Luciana Littizzetto (Ravanello pallido, 2000 - Se devo essere sincera<br />

2003), Daniele Cini (Last food, 2002). Sono state tra le interpreti di Donne informate sui fatti,<br />

regia di Beppe Navello, prodotto dalla Fondazione <strong>Teatro</strong> Piemonte Europa.


MARIA DONATA D’URSO Italia / Francia<br />

21 luglio (TORINO: <strong>Teatro</strong> Astra)<br />

STRATA ETUDE - PRIMA NAZIONALE (40 min)<br />

di e con: Maria Donata D‟Urso<br />

in collaborazione con la rassegna La Piattaforma TEATROCOREOGRAFICOTORINESE&CO - sezione Coup de<br />

Foudre<br />

Strata prende corpo sul principio d‟interazione tra tutti gli elementi del „meccanismo‟: <strong>il</strong><br />

suono, la luce, la scenografia, le presenze, i luoghi… Meccanismo inteso come sistema<br />

d‟interazione fra l‟insieme degli elementi messi in gioco per la creazione del progetto in<br />

relazione al pubblico. Strata cerca di porre degli interrogativi agli spettatori sulla loro<br />

percezione. Il principio scenografico, basato sul comportamento elastico della sua<br />

struttura, prende ispirazione d<strong>alle</strong> sculture « vacue/vuote/assenti/ » create dell‟artista<br />

americano della fine degli Anni Cinquanta, Kenneth Snelson, in pieno fermento innovativo<br />

tra la pop art, <strong>il</strong> minimalismo e l‟arte concettuale. La trasformazione morfogenetica dei<br />

tessuti <strong>che</strong> rivestono l‟installazione scenografica, permettono una memoria della forma,<br />

impressa dal movimento; la membrana-tessuto <strong>che</strong> si lascia trasformare dal contatto,<br />

costruisce un primo strato della composizione dell'immagine sulla scena.<br />

L‟installazione scenografica è an<strong>che</strong> strumento musicale, fonte del suono e base di<br />

diffusione della luce. La messa in atto di un sistema di captazione dei suoni prodotti dai<br />

movimenti, è <strong>il</strong> f<strong>il</strong>o conduttore della ricerca sonora: tutti i movimenti e i contatti con la<br />

struttura diventano udib<strong>il</strong>i e suggeriscono diversi livelli, strati, di percezione sonora.<br />

Allo stesso modo alcuni elementi della struttura saranno sorgente di luce. La riflessione<br />

della luce, <strong>il</strong> comparire di ombre, i tessuti <strong>che</strong> si deformano e colgono proiezioni,<br />

costituiscono strati di visib<strong>il</strong>ità.<br />

Strata prende così forma d<strong>alle</strong> sovrapposizioni visive, uditive e tatt<strong>il</strong>i <strong>che</strong> confondono i limiti<br />

tra spazio interno ed esterno e mescolano le percezioni interne <strong>alle</strong> impressioni del mondo<br />

esterno.<br />

MARIA DONATA D’URSO<br />

Maria Donata D‟Urso, direttrice artistica e coreografa, vive e lavora a Parigi. Studia<br />

architettura, danza classica e contemporanea, energetica cinese, a Catania, Roma,<br />

New York e Parigi. Partecipa <strong>alle</strong> creazioni di Paco Decina, Jean Gaudin, Hubert Collas,<br />

Francesca Lattuada, Arnold Pasquier, Marco Berrettini, Christian Rizzo, Wolf Ka_respublica.<br />

<strong>Nel</strong> 1999, crea Pezzo 0, installazione en plein air, ispirata dall‟incontro con Laurent<br />

Goldring. <strong>Nel</strong> 2004, fonda Disorienta, per sv<strong>il</strong>uppare i personali progetti di ricerca, percorsi<br />

<strong>che</strong> sondano gli elementi esistenti nello spazio fisico: assenza/presenza, dentro/fuori e le<br />

superfici ambigue, quelle della pelle, quelle <strong>che</strong> affiorano attraverso lo sguardo.<br />

Creazioni Disorienta: Trittico della pelle: - Pezzo 0 (due) creato e presentato a Lisbona nel<br />

2002. - Collection particulière, creato e presentato ai Rencontres Chorégraphiques -<br />

Internationales de Seine-Saint-Denis nel giugno 2005. Questo solo ha ricevuto Prix du<br />

Syndicat Professionnel de la Critique come rivelazione dell'anno. - Lapsus, creato e<br />

presentato al festival Météores au Havre nel maggio 2007. MemBrain, presentato a Parigi,<br />

Rencontres Chorégraphiques Internationales de Seine-Saint-Denis nel Maggio 2009. Strata<br />

Etude rappresenta una tappa in prima visione italiana del lavoro <strong>che</strong> debutterà nella sua<br />

forma definitiva alla Biennale della Danza di Lione - settembre 2010.


DORIANA CREMA Italia<br />

21 luglio (TORINO: Cav<strong>alle</strong>rizza Reale - Manica Corta)<br />

ASPECIFICHE ATIPIE (40 min)<br />

di e con: Doriana Crema<br />

elaborazioni musicali: Gregorio Caporale<br />

progetto video e luci: Sandro Carnino<br />

collaborazione artistica: Claudio Conti<br />

in collaborazione con la rassegna La Piattaforma TEATROCOREOGRAFICOTORINESE&CO - sezione Coup de<br />

Foudre<br />

Aspecifi<strong>che</strong> atipie tenta di aprire alcuni frammenti di spazio e tempo nei quali ciò <strong>che</strong> sta<br />

dietro all‟<strong>il</strong>lusione dell‟essere umano cerca di rivelarsi: un‟essenza pulita di sovrastrutture<br />

tenta di comunicare e di ricordarci <strong>che</strong> non siamo solo entità umana. Siamo forse angeli?<br />

La domanda è aperta, la risposta an<strong>che</strong>.<br />

<strong>Nel</strong> progetto si sv<strong>il</strong>uppano appunti di teatro-danza nati dall‟osservazione dei corpi nel loro<br />

vivere quotidiano, immagini e azioni sperimentate nello spazio prove, visione di f<strong>il</strong>m, lettura<br />

di testi, sintesi di pensieri…, con l‟obiettivo di cercare dentro ai corpi quel punto <strong>che</strong><br />

accomuna tutti.<br />

Corpi presenti, corpi assenti, corpi pieni, corpi vuoti, corpi nascosti, corpi tramortiti, corpi<br />

sviscerati, corpi corpi corpi ma, quando lo spazio si espande insieme al tempo, questi<br />

corpi si trasformano, parlano una lingua comune, si svelano nella loro bellezza, si<br />

riappropriano di una vita dimenticata….<br />

Sulla scena, un luogo quotidiano e comune, la strada.<br />

Una donna, rumori <strong>che</strong> disegnano un tempo.<br />

Percorrendo la strada, si entra in un dettaglio di spazio dove la donna si muove su una<br />

tavola bianca, entrare nel dettaglio per aprirlo e svelarne <strong>il</strong> contenuto.<br />

Il tentativo è di risvegliare all‟interno di sé quello spazio del cuore, dove cercare e, forse,<br />

poter ritrovare un punto di connessione con la propria integrità.<br />

Attraversare an<strong>che</strong> quel tratto, dove la propria disgregazione crea una densità <strong>che</strong> va<br />

guardata e portata in coscienza, quella densità per la quale l‟umano tenta, a volte<br />

disperatamente ma, continuamente di trovare un senso...<br />

DORIANA CREMA<br />

Da vent‟anni segue un percorso artistico e pedagogico nell‟ambito della danza di<br />

ricerca. Doriana Crema debutta nel 1991 come coreografa del gruppo “E Skené Danza e<br />

Dintorni”. Dal 1998 segue <strong>il</strong> percorso di ricerca della coreografa Raffaella Giordano, oltre<br />

a danzare nelle sue creazioni “Quore” e “Senza Titolo”. Negli anni crea <strong>il</strong> solo “Mama non<br />

Mama” (produzione Dansem festival), collabora alla realizzazione del progetto e<br />

spettacolo “Rbmk” di Claudio Conti, e realizza, insieme a Paola Chiama, Martin Meyers,<br />

Sandro Carboni, lo spettacolo per bambini “Dietro la porta, <strong>il</strong> sogno”. Le sue esperienze di<br />

formazione più significative si concretizzano con Anna Sagna per l‟espressione corporea,<br />

Claude Coldy in cicli di studi di “danza sensib<strong>il</strong>e”, Raffaella Giordano (danza) e Dario<br />

Manfredini (teatro). Dal 1988 insegna proponendo ad adulti e bambini formazioni<br />

continuative e seminariali in Italia e in Francia. E‟ docente all‟interno del progetto MUSE<br />

per l‟attività di danza rivolta <strong>alle</strong> classi e agli insegnanti delle scuole elementari.


BRUNO DIZIEN Francia<br />

22 luglio (DRUENTO: Centro Internazionale del Cavallo)<br />

TÖSHTÜK OU LA REFONTE DES OS - PRIMA NAZIONALE (55 min)<br />

pièce coreografica di e con: Bruno Dizien<br />

coreografia e messa in scena: Bruno Dizien<br />

con: Bruno Dizien e <strong>il</strong> cavallo Diego<br />

testo: Ronan Chéneau<br />

direzione equestre, luci e regia: Éric Rossi<br />

composizione e regia del suono: Marc Piéra<br />

collaborazione artistica: Lionel Parlier<br />

produzione: La K.NO.PE; in coproduzione con: EPCC Centre des arts du cirque de Basse-Normandie/La<br />

Brè<strong>che</strong>; Centre Chorégraphique National de Caen / Basse-Normandie, Scène nationale 61, Alençon; con <strong>il</strong><br />

sostegno di: Centre national du théâtre<br />

Un eroe nomade attraversa l‟immensa pianura della steppa, un cavallo “sciamano” vede<br />

<strong>il</strong> futuro e guida <strong>il</strong> suo cavaliere con le parole, un‟epopea dalla vita alla morte e ritorno:<br />

Bruno Dizien, con la sua emozionante miscela di danza, arte equestre e nuovo circo,<br />

trasforma <strong>il</strong> mito kirghiso di Töshtük in un incredib<strong>il</strong>e viaggio iniziatico per lo spettatore, fra<br />

immaginazione e realtà.<br />

L‟elegante, quasi palpab<strong>il</strong>e, intesa <strong>che</strong> lega <strong>il</strong> danzatore e <strong>il</strong> suo cavallo cattura <strong>il</strong><br />

pubblico e lo conduce al centro della saga: superando prove grottes<strong>che</strong> e crudeli,<br />

combattendo mostri ed eroi favolosi, <strong>il</strong> gigante Töshtük cavalca fino al mondo sotterraneo<br />

da cui, miracolosamente, riemergerà in una sorta di rinascita. A contatto con <strong>il</strong> fascino del<br />

mito, lo spettatore è chiamato a rivivere le avventure di Töshtük come viaggio interiore,<br />

fino alla par<strong>alle</strong>la e metaforica “refonte des os”, la rigenerazione delle ossa.<br />

Ricerca e desiderio di rinnovamento sono i segni particolari di questa sfida artistica, <strong>che</strong><br />

interroga gli ar<strong>che</strong>tipi culturali e la forza intatta del mondo animale nel tentativo di<br />

“rimettere insieme i pezzi” dell‟uomo contemporaneo - per dirla con le parole del<br />

drammaturgo Ronan Chéneau - di nutrire e ricostruire una cultura più profonda e più<br />

umana.<br />

BRUNO DIZIEN<br />

Parigino, coreografo e interprete, lavora nel mondo della danza dal 1973.<br />

Ha collaborato con Peter Goss, Jean Gaudin, Jacques Patarozzi, Maguy Marin, Christian<br />

Trou<strong>il</strong>las, Mark Tompkins. <strong>Nel</strong> 1986, nella foresta di Fontainebleau, fonda insieme a Laura<br />

Nercy <strong>il</strong> duo di danza verticale Roc in Li<strong>che</strong>n. Dal 1998 si avvicina al circo e al lavoro con<br />

gli animali: crea Fou ou seulement jaloux mettendo in scena un cavallo per<strong>che</strong>ron.<br />

Mentre <strong>il</strong> suo percorso di coreografo continua in Portogallo con uno spettacolare<br />

progetto di danza verticale, Aparições, <strong>che</strong> attraversa <strong>il</strong> paese coinvolgendo le<br />

architetture urbane, la passione per <strong>il</strong> circo lo lega ai Fratellini, una delle più importanti<br />

famiglie di arte circense. <strong>Nel</strong> 2004 riunisce 40 stalloni e 16 danzatori nello Stadio di Francia<br />

per l‟evento Chevaux du stade.<br />

Come coreografo opera al CNAC di Chalons in Champagne, all‟Académie Fratellini a<br />

Saint-Denis, all‟École des arts équestres de la piste a Noa<strong>il</strong>les e al CREAC di Marsiglia.


OKIDOK Belgio<br />

23 luglio (GARESSIO: Piazza del Municipio)<br />

SLIPS EXPERIENCE<br />

di e con: Xavier Bouvier e Benoît Devos<br />

in collaborazione con Wallonie-Bruxelles International<br />

Due clown contemporanei, capaci di far rivivere i caratteri classici della tradizione<br />

clownesca attraverso trovate es<strong>il</strong>aranti e sagaci, in un costante dialogo con lo spettatore<br />

<strong>che</strong> non può mai sentirsi “tranqu<strong>il</strong>lo” di fronte al pericolo di buffe scorribande.<br />

Lo spettatore è chiamato ad un ruolo importante, essere <strong>il</strong> testimone di una gara, di un<br />

confronto tutto muscoli e atletismo <strong>che</strong> altro non è se non una ridicola interpretazione del<br />

machismo, con due uomini <strong>che</strong> mettono a confronto i propri muscoli come se fossero<br />

campioni di culturismo ma in realtà sono solo due disperati in mutande. Ecco dunque<br />

svelato <strong>il</strong> titolo dello spettacolo. E così, armati di poco seducenti slip, i due clown belgi si<br />

fanno beffe di tutti i luoghi comuni sulla cura del corpo e sf<strong>il</strong>ano tra <strong>il</strong> pubblico impavidi,<br />

pronti a colpirsi a suon di sfide, mostrando muscoli inesistenti, fisici tutt‟altro <strong>che</strong> statuari e<br />

molto lontani dai modelli proposti dalla società contemporanea.<br />

OKIDOK<br />

Hanno portato i loro spettacoli in tutto <strong>il</strong> mondo nel corso di lunghe tournée in Europa, in<br />

America e in Canada. Il loro cavallo di battaglia, Ha Ha Ha ha entusiasmato <strong>il</strong> pubblico<br />

della Fondazione <strong>Teatro</strong> Piemonte Europa e ora, in seno alla vetrina belga <strong>che</strong><br />

caratterizza l‟edizione 2010 di <strong>Teatro</strong> a <strong>Corte</strong>, gli Okidok ritornano con la versione<br />

all‟aperto di un altro spettacolo molto apprezzato dal pubblico e salutato con grandi<br />

elogi da parte della stampa britannica nel corso del London International Mime Fest 2010.<br />

Il loro trucco bizzarro, i costumi particolari ne fanno degli strani personaggi sfuggiti al<br />

mondo di Beckett ma Xavier Bouvier e Benoit Devos sono figli della storica tradizione dei<br />

clow russi e partire da questi insegnamenti hanno sv<strong>il</strong>uppato uno st<strong>il</strong>e <strong>che</strong> li rende del tutto<br />

unici.<br />

www.okidok.be


AYELEN PAROLIN Belgio<br />

24 luglio (TORINO: Cav<strong>alle</strong>rizza Reale - Maneggio)<br />

SMS AND LOVE - PRIMA NAZIONALE<br />

coreografia: Ayelen Parolin<br />

con: François Declercq, Viviana Moin, Les<strong>il</strong>e Mannès, Ayelen Parolin<br />

disegno luci e scenografia: Simon Siegmann<br />

suono e video: Florence Bujard e Joëlle Bac<strong>che</strong>tta<br />

una creazione Ayelen Parolin; in coproduzione con: Théâtre Les Tanneurs; con <strong>il</strong> sostegno di: Ministero della<br />

Comunità Francese – Servizio per la Danza, SCAD – 1500 ore per danzare.<br />

si ringrazia La Raffinerie/Bruxelles, Stuk/Leuven, Point Zéro/Bruxelles, l‟Envers/Bruxelles, La Bellone/Bruxelles<br />

in collaborazione con Wallonie-Bruxelles International<br />

Tre donne si tuffano in una ricerca intima ed estrema, quella della propria identità a<br />

partire dal corpo e dalla condivisione della loro amicizia. Tutto è ricondotto agli istinti<br />

primordiali, agli eccessi e <strong>alle</strong> zone più irrazionali ed inconsce dell‟essere umano. Come<br />

“galline” in un pollaio le donne vivono <strong>il</strong> proprio stare insieme secondo precisi rituali, ordini<br />

e gerarchie, giochi di potere, condizionamenti ed equ<strong>il</strong>ibri. Talvolta le situazioni si fanno<br />

crudeli, talvolta si ritrova un‟armonia profonda e intima. La metafora del pollaio e delle<br />

dinami<strong>che</strong> agite al suo interno è un pretesto per leggere a fondo <strong>il</strong> comportamento<br />

umano e le relazioni <strong>che</strong> si creano in un piccolo gruppo femmin<strong>il</strong>e. Chi sono io? E‟<br />

possib<strong>il</strong>e scoprire la propria identità mettendosi a confronto con gli altri? Che cosa è<br />

davvero la femmin<strong>il</strong>ità? Un insieme di comportamenti codificati o un fatto biologico?<br />

Ayelen Parolin cerca risposte attraverso un lavoro creativo molto intenso <strong>che</strong> coinvolge<br />

attivamente tre artiste diverse tra loro, chiamate ad esplorare i temi del condizionamento<br />

culturale e sociale nel processo di costruzione dell‟identità.<br />

AYELEN PAROLIN<br />

Coreografa argentina di stanza a Bruxelles dal 2000, Ayelen Parolin ha lavorato con<br />

Math<strong>il</strong>de Monnier, Alexandra Bachzetsis, Mossoux-Bonté, François Peyret e Louise<br />

Vanneste. Sin dal suo primo lavoro coreografico, <strong>il</strong> solo 25.06.76 del 2004, si delineano i<br />

temi della sua poetica, attenta ad indagare le questioni dell‟identità, dell‟immagine, delle<br />

abitudini e dei condizionamenti, dei modelli e dei clichés. Lanciando uno sguardo critico<br />

sul quel <strong>che</strong> la circonda, Ayelen osserva la donna nel suo essere insieme un oggetto e un<br />

soggetto, si interroga sul femmin<strong>il</strong>e, ad esempio indagando l‟ossessione dell‟immagine del<br />

corpo. Il risultato è un percorso coreografico molto singolare, originale e intenso, capace<br />

di coniugare la riflessione più raffinata e sociologica con l‟immediatezza degli istinti<br />

comportamentali.<br />

www.duchamps.org


JOSÉ BESPROSVANY / BENEDICTE DAVIN Belgio<br />

24 luglio (TORINO: Cav<strong>alle</strong>rizza Reale - Manica Corta)<br />

INVENTIONS. RECITATIONS - PRIMA NAZIONALE (20 min)<br />

pièce per una danzatrice e una cantante<br />

un incontro della danza e del canto contemporanei<br />

coreografia: José Besprosvany<br />

con Véronique Liévin e Bénédicte Davin<br />

musica live: Georges Aperghis<br />

disegno luci: Alain Collet<br />

costumi: Bert Menzel<br />

produzione Compagnie Besprosvany / IDEA asbl; con <strong>il</strong> sostegno di: Charleroi/danses<br />

la compagnie è sovvenzionata dal Ministère de la Communauté française Wallonie - Bruxelles, Service de la<br />

Danse<br />

in collaborazione con Wallonie-Bruxelles International<br />

Al coreografo José Besprosvany, uno dei più talentuosi della generazione belga degli anni<br />

‟80 e tra i principali innovatori della danza contemporanea di area francofona, bastano<br />

una cantante e una danzatrice per creare un esperimento vocale ed espressivo di<br />

estrema raffinatezza, ma senza intellettualismi. Sul f<strong>il</strong>o dell‟ironia e della semplicità la<br />

danzatrice (Véronique Liévin) e la cantante (Bénédicte Davin) sono come due teste per<br />

un solo corpo: l‟una si esprime attraverso <strong>il</strong> movimento e i gesti, l‟altra con la voce, per<br />

interpretare la musica creata ed eseguita dal vivo da Georges Aperghis. È una musica<br />

estremamente “corporale” cui le due donne imprimo una dimensione teatrale: in uno<br />

spazio nudo e vuoto le parole si scompongono in puro suono e le note si trasformano in<br />

movimento creando una nuova partitura. Con questo intento sono nate le 14 Récitations<br />

o miniature mentali, ideate da Aperghis per condurre la voce umana <strong>alle</strong> soglie di luoghi<br />

sconosciuti. Le parole sono scelte per <strong>il</strong> loro contenuto sonoro e non per <strong>il</strong> loro significato o<br />

per la loro melodia e <strong>il</strong> compositore lavora con le s<strong>il</strong>labe e i fonemi come se fossero note<br />

musicali. Si creano così vere e proprie barriere espressive per chi deve eseguire la<br />

partitura e da queste difficoltà nascono interessanti situazioni teatrali e musicali <strong>che</strong><br />

aprono a nuove interpretazioni, frutto collettivo del lavoro di ciascun artista coinvolto nel<br />

processo creativo.<br />

JOSÉ BESPROSVANY<br />

Coreografo e regista messicano, classe 1959, Besprosvany vive in Belgio da più di 20 anni.<br />

Dopo aver studiato con Lecoq e Béjart, nel 1986 fonda la sua compagnia con la quale<br />

intraprende un interessante percorso alla ricerca di nuove forme espressive attivo a<br />

tutt‟oggi.<br />

Dopo Momentum (1984) e Tempéraments (1988), lavori di carattere minimalista, si<br />

interroga sui rapporti tra i linguaggi classici e quelli contemporanei con Apollon la Nuit<br />

(1990) e Retours (1992) mentre con Cuarteto (1993), Hombre Alado (1995) e Lara (1996)<br />

esplora le relazioni tra <strong>il</strong> testo scritto e la danza. <strong>Nel</strong> 1992 si avvicina all‟opera creando le<br />

coreografie di Dido and Aeneas di Henry Purcell, nel 1999 presenta, accanto <strong>alle</strong><br />

coreografie di Maguy Marin e W<strong>il</strong>liam Forsythe, Dos y Dos, un emozionante incontro fra la<br />

danza e <strong>il</strong> flamenco. Di recente si è avvicinato al mondo della marionetta come<br />

testimoniano Princesse de Babylone (2003) o <strong>il</strong> più recente La Belle au bois de Dandaka<br />

(2007).<br />

www.besprosvany.be


ELIO GERMANO / TEHO TEARDO Italia<br />

24 luglio (POLLENZO: Cort<strong>il</strong>e dell‟Agenzia)<br />

VIAGGIO AL TERMINE DELLA NOTTE - PRIMA NAZIONALE (70 min)<br />

di: Louis-Ferdinand Céline<br />

con: Elio Germano<br />

regia: Elio Germano<br />

musi<strong>che</strong> dal vivo: Teho Teardo<br />

violoncello: Martina Bertoni<br />

produzione: Fondazione <strong>Teatro</strong> Piemonte Europa<br />

in collaborazione con Associazione Culturale Musica90<br />

Elio Germano legge <strong>il</strong> capolavoro di Louis-Ferdinand Céline con la musica dal vivo di Teho<br />

Teardo, accompagnata al violoncello da Martina Bertoni. Avvalendosi della straordinaria<br />

sensib<strong>il</strong>ità interpretativa di Elio Germano, tra gli attori italiani più apprezzati e originali del<br />

momento, Teardo ripercorre musicalmente alcuni frammenti del Viaggio al termine della<br />

notte di Céline, restituendo in una partitura inedita la disperazione grottesca di questo<br />

capolavoro di scrittura <strong>che</strong> ritrova nuove possib<strong>il</strong>ità espressive nella combinazione di<br />

archi, chitarra ed elettronica. Una fusione di sonorità cameristi<strong>che</strong> <strong>che</strong> guardano ad un<br />

futuro tecnologico nel quale le immagini evocate dal testo interpretato da Germano (in<br />

parte in italiano e in parte in francese) si inseriscono nelle atmosfere cinemati<strong>che</strong> di<br />

Teardo, in un succedersi di eventi sonori e verbali dove la voce esce dalla sua dimensione<br />

tradizionale fino a divenire suono.<br />

ELIO GERMANO<br />

Dopo gli esordi in teatro, inizia una folgorante carriera cinematografica, <strong>che</strong> lo vede<br />

come attore in f<strong>il</strong>m diretti dai più apprezzati registi italiani: tra gli altri, Ettore Scola<br />

(Concorrenza sleale), Emanuele Crialese (Respiro), Giovanni Veronesi (Che ne sarà di noi),<br />

Mi<strong>che</strong>le Placido (Romanzo criminale), Gabriele Salvatores (Quo vadis, baby?, Come Dio<br />

comanda), Paolo Virzì (N (Io e Napoleone), Tutta la vita davanti), Daniele Vicari (Il passato<br />

è una terra straniera), con <strong>il</strong> f<strong>il</strong>m Mio fratello è figlio unico (2007) di Daniele Lu<strong>che</strong>tti si<br />

aggiudica <strong>il</strong> David di Donatello come miglior attore protagonista.<br />

TEHO TEARDO<br />

Musicista e compositore, autore tra l'altro delle colonne sonore di alcune delle migliori<br />

produzioni della nostra recente cinematografia, quali Il divo di Paolo Sorrentino per <strong>il</strong><br />

quale vince <strong>il</strong> David di Donatello quale miglior compositore e La ragazza del lago di<br />

Andrea Molaioli; collabora con importanti musicisti come Alexander Balanescu ed Erik<br />

Friedlander.


GREGORY FEURTE / KITSOU DUBOIS Francia<br />

25 luglio (VENARIA REALE: Giardini della Reggia)<br />

LE TEMPS DEBOUT - PRIMA NAZIONALE (15 min)<br />

performance di pertica cinese<br />

di: Grégory Feurté<br />

regia: Kitsou Dubois<br />

Curiosa e poetica “passeggiata nell‟aria”, la performance alla pertica cinese dell‟artista<br />

circense Grégory Feurté nasce dall‟incontro con Kitsou Dubois, la prima coreografa al<br />

mondo a condurre una ricerca sul movimento in assenza di gravità insieme a vari enti<br />

aereospaziali, fra cui la NASA.<br />

Camminando in orizzontale con la stessa disinvoltura di come si procede a terra, Feurté si<br />

allontana e ricongiunge alla pertica grazie alla tensione di un elastico: disegna traiettorie<br />

aeree mentre i suoi gesti r<strong>alle</strong>ntano e riavvolgono metaforicamente lo scorrere del tempo.<br />

Un numero perfetto, fra slancio e pericolo della caduta, <strong>che</strong> nella leggerezza nasconde<br />

un grande virtuosismo.<br />

GREGORY FEURTE<br />

Ex stuntman, ha iniziato <strong>il</strong> suo percorso con lo studio delle arti marziali, per passare in<br />

seguito alla danza, in particolare al genere hip-hop. <strong>Nel</strong> 2005 entra all‟Académie Fratellini,<br />

<strong>il</strong> tempio del circo contemporaneo, specializzandosi nei numeri di pertica cinese.<br />

Collabora con coreografi come Denis Plassard e Kitsou Dubois. Danza in tre spettacoli di<br />

Josef Nadj, Asobu, Les ph<strong>il</strong>osophes e Cherry-Brandy.


JOUNI IHALAINEN Finlandia<br />

25 luglio (VENARIA REALE: Giardini della Reggia)<br />

BLACK PEARL (15 min)<br />

performance di giocoleria / diabolo<br />

con: Jouni Ihalainen<br />

regia: Jean-Yves Pénafiel<br />

produzione: Académie Fratellini<br />

Al centro di un cerchio nero <strong>il</strong> giocoliere Jouni Ihalainen lancia <strong>il</strong> suo diabolo in un<br />

movimento elegante e ipnotico, <strong>che</strong> rapisce letteralmente gli occhi degli spettatori.<br />

Mentre <strong>il</strong> diabolo vola in tutte le direzioni al ritmo di una sonata di Bach, <strong>il</strong> giocoliere pare<br />

immob<strong>il</strong>e: ma le sue precisissime microazioni sprigionano una impressionante energia<br />

fisica, <strong>che</strong> diviene magnetica presenza scenica.<br />

JOUNI IHALAINEN<br />

Finlandese, Jouni Ihalainen ha iniziato a lavorare con <strong>il</strong> diabolo nel 2000 e poi si è<br />

specializzato nella Scuola di Circo finlandese. Ha proseguito la sua formazione<br />

all‟Académie Fratellini.<br />

Si esibisce in Finlandia, Italia, Giappone e Francia.<br />

È uno degli interpreti dello spettacolo Cirque des Guex, della campagnia Cirque Baroque.


LES COLPORTEURS Francia<br />

25 luglio (VENARIA REALE: Giardini della Reggia)<br />

LES ETOILES (40 min)<br />

di e con: Sanja Kosonen, Agathe Olivier e Florent Blondeau<br />

produzione: Les Colporteurs; in coproduzione con: Cirque-Théâtre d‟Elbeuf, Centre des Arts du Cirque de<br />

Haute-Normandie, Théâtre Europe de la Seyne-sur-Mer, Open Arts - Le Quai Angers, <strong>Festival</strong> Le Mans fait son<br />

cirque; con <strong>il</strong> sostegno di; La Cascade de Bourg-Saint-Andéol<br />

Che cosa succede quando lo spettacolo dei funamboli tarda ad incominciare?<br />

All‟improvviso due improbab<strong>il</strong>i spettatrici si aggirano intorno all‟intreccio di tubi e f<strong>il</strong>i<br />

d‟acciaio <strong>che</strong> campeggia sulla scena e finiscono per subirne <strong>il</strong> fascino. Quasi senza<br />

rendersene conto salgono sulla struttura e, titubanti, muovono i primi passi sul f<strong>il</strong>o. Peccato<br />

<strong>che</strong> indossino scarpe con <strong>il</strong> tacco e <strong>che</strong> all‟improvviso le colga la paura del vuoto. Si<br />

susseguono così una serie di gag molto divertenti <strong>che</strong> rivelano grande maestria. Questo è<br />

Hautes Pointures <strong>che</strong> esplora <strong>il</strong> burlesque mentre la seconda performance in programma,<br />

Tarina, è una delicata storia d‟amore <strong>che</strong> racconta un incontro poetico sul f<strong>il</strong>o tra uomo e<br />

una donna <strong>che</strong> si cercano, si rincorrono, si sfidano: l‟uno si impegna a superare i propri<br />

limiti per inseguire <strong>il</strong> sogno d‟amore per l‟altra.<br />

Eto<strong>il</strong>e è <strong>il</strong> nome dato dalla compagnia a queste performance di breve formato ma è<br />

an<strong>che</strong> <strong>il</strong> nome della struttura-scultura su cui si svolgono Hautes Pointures e Tarina, due<br />

lavori di 20 minuti ciascuno in cui le tecni<strong>che</strong> dell‟acrobatica sul f<strong>il</strong>o si mettono in gioco<br />

con ironia, raffinatezza e originalità.<br />

LES COLPORTEURS<br />

Fondata da Agathe e Antoine nel 1996, la compagnia crea i propri spettacoli sotto un<br />

tendone: sono un intreccio di circo, teatro, danza e musica, come F<strong>il</strong>ao, prima e<br />

fortunata creazione <strong>che</strong> ha superato <strong>il</strong> traguardo delle 220 repli<strong>che</strong> in tutta Europa. A<br />

seguito di un grave incidente avvenuto nel 2000, Antoine ha smesso di lavorare sul f<strong>il</strong>o e<br />

attualmente si dedica alla messinscena. In Italia, Les Colporteurs lavorano con la<br />

compagnia Fattore K realizzando due laboratori di formazione circense legati agli<br />

spettacoli Metamorfosi e Animali, Uomini e Dei. Successivamente la compagnia si associa<br />

ai Nouveaux Nez creando La Maison des Arts du Clown et du Cirque a Bourg-Saint-<br />

Andéol. <strong>Nel</strong> 2006 nasce lo spettacolo Le f<strong>il</strong> sous la neige dedicato esclusivamente al<br />

lavoro sul f<strong>il</strong>o e salutato da un notevole successo segnato da oltre 200 repli<strong>che</strong>. <strong>Nel</strong> 2007<br />

nascono dei lavori di breve formato realizzati su una struttura di grande impatto chiamata<br />

Eto<strong>il</strong>e <strong>che</strong> darà <strong>il</strong> nome all‟insieme delle creazioni <strong>che</strong> la ut<strong>il</strong>izzano. <strong>Nel</strong> 2009 è la volta di<br />

Sur la route, uno spettacolo intimo, ispirato al mito greco, nuova tappa della ricerca<br />

artistica dei Colporteurs.<br />

www.lescolporteurs.com


FLAVIA MASTRELLA / ANTONIO REZZA Italia<br />

25 luglio (VENARIA REALE: <strong>Corte</strong> d‟Onore)<br />

DA PITECUS A IO - CREAZIONE PER IL FESTIVAL (60 min)<br />

la poetica nel quadro di scena<br />

di: Flavia Mastrella e Antonio Rezza<br />

con: Antonio Rezza<br />

disegno luci: Maria Pastore<br />

collaborazione alla regia: Massimo Cam<strong>il</strong>li<br />

produzione: REZZAMASTRELLA<br />

Al centro del palco l‟<strong>alle</strong>stimento di Pitecus <strong>che</strong> raccoglie le forme e le sensazioni degli<br />

inizi: quadri appesi come caseggiati popolari, con aperture traforate da cui escono teste<br />

accozzate e pezzi di corpo a simulare la speranza deteriore <strong>che</strong> trae vantaggio<br />

dall‟aggregazione parassita.<br />

Ai lati del palco è <strong>alle</strong>stito Io, con quadri mutanti e staccab<strong>il</strong>i <strong>che</strong> portano l‟essere verso<br />

un individualismo senza ritorno: <strong>il</strong> quadro si sgancia dal supporto e viene abbandonato<br />

privo di esistenza.<br />

Per la prima volta, nello stesso spazio, Pitecus e Io a rappresentare la poetica del quadro<br />

di scena <strong>che</strong> si modifica man mano <strong>che</strong> muta la percezione della realtà. Il quadro è un<br />

habitat <strong>che</strong> accoglie la performance trasfigurandone la sua natura. Di antropomorfo<br />

resta solo <strong>il</strong> corpo mozzo accompagnato da un linguaggio fatto a pezzi <strong>che</strong> la lingua<br />

biforcuta valorizza. Le parole, rispetto <strong>alle</strong> nostre derive successive, stanno ancora lì a<br />

significare.”<br />

Flavia Mastrella e Antonio Rezza<br />

FLAVIA MASTRELLA / ANTONIO REZZA<br />

Flavia Mastrella, artista figurativa, e Antonio Rezza, performer, dal 1987 lavorano insieme a<br />

costruire un universo personalissimo fatto di parole, comicità paradossale e “quadri di<br />

scena”: Flavia è la creatrice di scenografie da indossare realizzate in stoffa, nelle quali<br />

Rezza si inf<strong>il</strong>a con le braccia, la testa, <strong>il</strong> corpo dinoccolato per snocciolare i suoi racconti<br />

deliranti, la sua lingua <strong>che</strong> e<strong>che</strong>ggia periferie e dialetti, le sue invettive di antica<br />

aggressività. Per <strong>Teatro</strong> a <strong>Corte</strong> 2010, i due artisti ripercorrono un cammino tracciato tra <strong>il</strong><br />

1995 e <strong>il</strong> 1998 con due fortunati spettacoli.


GROUPE F Francia<br />

25 luglio ore 23 (VENARIA REALE: Giardini della Reggia)<br />

JOUEUR DE FLAMMES - CREAZIONE IN SITU PER TEATRO A CORTE 2010 (45 min)<br />

produzione: Groupe F<br />

in collaborazione con <strong>il</strong> Consorzio della Venaria Reale e Fondazione Via Maestra<br />

La peschiera della Reggia di Venaria diventa lo spazio protagonista di un evento creato<br />

appositamente da Groupe F per <strong>Teatro</strong> a <strong>Corte</strong>. L‟acqua e <strong>il</strong> fuoco si incontrano per<br />

generare uno spettacolo di grande impatto visivo. Una violoncellista suona su di un‟isola<br />

mob<strong>il</strong>e <strong>che</strong> g<strong>alle</strong>ggia sulla grande vasca mentre un artista, lo stesso joueur de flammes<br />

del titolo, esegue un concerto pirotecnico e poi, trasformandosi in pittore, realizza un<br />

incredib<strong>il</strong>e quadro di fuoco. La musica diventa un dialogo tra le fiamme e <strong>il</strong> suonatore di<br />

fuoco, le note si trasformano in immagine sonora e trovano un corpo nella vivacità delle<br />

fiamme, in un concerto insolito in cui i due artefici sono l‟uomo e <strong>il</strong> fuoco. Ma la fiamma è<br />

autentico elemento ispiratore e diventa la musa dello stesso artista <strong>che</strong> si fa ora pittore. La<br />

sua tela vibra di luce e lui stesso si stupisce per <strong>il</strong> prodigio, mentre tutt‟intorno un coro di<br />

fuochi rende ancora più suggestiva l‟atmosfera.<br />

GROUPE F<br />

Groupe F è una delle compagnie più apprezzate e note al mondo, maestra nell‟arte del<br />

fuoco e delle creazioni pirotecni<strong>che</strong>. Ha lavorato per Björk nell‟<strong>alle</strong>stimento del suo ultimo<br />

tour, ha <strong>il</strong>luminato la Tour Eiffel per <strong>il</strong> capodanno del 2000 e per i suoi 120 anni nel 2009, di<br />

recente ha curato lo spettacolo per l‟inaugurazione del grattacielo Burj Khalifa a Dubai e<br />

ha ideato l‟apertura dei festeggiamenti di Istanbul Capitale Europea della Cultura con un<br />

evento di fuochi sul Bosforo. A Torino ha presentato una creazione per la cerimonia di<br />

apertura delle Olimpiadi Invernali di Torino 2006 e nel 2007 è stata ospite della prima<br />

edizione di <strong>Teatro</strong> a <strong>Corte</strong> con l‟indimenticab<strong>il</strong>e Un peu plus de lumière alla Reggia di<br />

Venaria Reale, evento <strong>che</strong> ha inaugurato la Reggia con un grande omaggio alla luce.<br />

Veri architetti della luce e designer del suono i francesi Groupe F sono specializzati nella<br />

creazione di eventi site specific in cui i linguaggi della scena si contaminano con grande<br />

raffinatezza.<br />

www.groupef.com


GLI SCAVALCAMONTAGNE<br />

<strong>Teatro</strong> senza confini nelle alpi latine<br />

un progetto di<br />

Fondazione <strong>Teatro</strong> Piemonte Europa di Torino<br />

Théâtre La Passerelle di Gap<br />

sostenuto dal<br />

Programma Europeo di Cooperazione<br />

Transfrontaliera ALCOTRA 2007-2013<br />

“Gli scavalcamontagne” è un progetto congiunto di cooperazione transfrontaliera italofrancese<br />

sv<strong>il</strong>uppato dalla Fondazione <strong>Teatro</strong> Piemonte Europa di Torino e dal Théâtre La<br />

Passerelle/Scène National des Alpes du Sud di Gap, nella Regione PACA, con <strong>il</strong> sostegno<br />

del Programma dell‟Unione Europea Alcotra 2007-2013. L‟obiettivo è quello di<br />

incrementare, diversificare e migliorare l‟offerta culturale dell‟asse storico-geografico <strong>che</strong><br />

collega le due città, coinvolgendo in particolare i territori di confine della Val di Susa e<br />

delle Hautes-Alpes, al fine di rafforzarne l‟identità e l‟attrattiva culturale.<br />

A partire d<strong>alle</strong> esperienze dei due partner, accomunati dallo sguardo sempre rivolto<br />

oltrefrontiera e dalla attenzione costante al dialogo fra discipline e linguaggi artistici<br />

differenti, <strong>il</strong> progetto – <strong>che</strong> si sv<strong>il</strong>upperà nell‟arco di due anni – intende costruire un‟offerta<br />

innovativa per lo sv<strong>il</strong>uppo di “buone prati<strong>che</strong>” in grado di integrare teatro, cultura, turismo<br />

e politi<strong>che</strong> sociali.<br />

<strong>Teatro</strong> a <strong>Corte</strong> 2010 accoglie all‟interno della sua programmazione alcuni momenti di<br />

diffusione culturale previsti dal progetto Alcotra, come gli esiti spettacolari dei laboratori<br />

condotti da Jean Claude Pen<strong>che</strong>nat Il corpo, <strong>il</strong> vestito e <strong>il</strong> comportamento e da Eugenio<br />

Allegri in collaborazione con la compagnia ArtQuarium Comici Scavalcamontagne; e<br />

soprattutto la prima nazionale dello spettacolo Dette d’amour del drammaturgo francese<br />

Eugène Durif, regia di Beppe Navello.<br />

Un ulteriore punto di incontro tra <strong>il</strong> <strong>Festival</strong> e <strong>il</strong> progetto Europeo è l‟organizzazione di un<br />

viaggio alla scoperta delle offerte turistico culturali della V<strong>alle</strong> di Susa e delle Hautes-<br />

Alpes partendo da uno degli eventi di spettacolo dal vivo proposti da <strong>Teatro</strong> a <strong>Corte</strong>.<br />

Il Convegno di conclusione del <strong>Festival</strong> I Confini: Presenza o Assenza?, <strong>che</strong> avrà luogo alla<br />

Cav<strong>alle</strong>rizza Reale di Torino nei giorni 24 e 25 luglio, è sostenuto dal progetto “gli<br />

scavalcamontagne” .<br />

www.scavalcamontagne.com<br />

progetto sostenuto dal avec le soutien du<br />

Programma Europeo di Cooperazione Transfrontaliera ALCOTRA 2007-2013


JEAN-CLAUDE PENCHENAT Italia / Francia<br />

22 luglio (DRUENTO: Centro Internazionale del Cavallo)<br />

STUDIO DAL LABORATORIO/RESIDENZA<br />

“IL CORPO, IL VESTITO E IL COMPORTAMENTO” (60 min)<br />

laboratorio condotto da: Jean-Claude Pen<strong>che</strong>nat<br />

sostenuto da: Programma Europeo di Cooperazione Transfrontaliera Italia Francia ALCOTRA 2007-2013<br />

Progetto”Gli Scavalcamontagne” / Fondazione <strong>Teatro</strong> Piemonte Europa - Théâtre la Passerelle di Gap<br />

Sette uomini e sette donne <strong>che</strong> hanno scelto <strong>il</strong> mestiere d‟attore o di regista rifletteranno<br />

durante <strong>il</strong> laboratorio al Centro Internazionale del Cavallo di Druento (dal 3 al 14 maggio)<br />

sull‟importanza fondamentale del costume teatrale. Jean-Claude Pen<strong>che</strong>nat proporrà<br />

loro alcune domande: come inventare un personaggio partendo da un‟improvvisazione<br />

con un oggetto? E come rendere lo studio del costume funzionale ai personaggi teatrali?<br />

Gli attori si travestiranno, si trasformeranno, passeranno da una classe sociale ad un‟altra,<br />

da un sesso all‟altro, per cercare di rispondere alla seguente domanda: da Sofocle a<br />

Shakespeare, da Racine a Marivaux, da Cechov a Ibsen e da Goldoni a Pirandello come<br />

si rapporta <strong>il</strong> costume teatrale contemporaneo ai grandi capolavori senza tempo?<br />

Il laboratorio sarà un‟occasione di riflessione su queste temati<strong>che</strong> an<strong>che</strong> attraverso<br />

l‟analisi delle opere di Visconti e Strehler, gli ultimi testimoni di un secolo in cui <strong>il</strong> costume<br />

teatrale ha trionfato. Attraverso testi di romanzieri, poeti e di drammaturghi, sia in italiano<br />

<strong>che</strong> in francese, si proporranno al pubblico i diversi aspetti della ricerca condotta nel<br />

tentativo di creare una rappresentazione in cui non manchino arguzia e umorismo.<br />

JEAN-CLAUDE PENCHENAT<br />

Si forma al Théâtre du Sole<strong>il</strong>, prendendo parte agli spettacoli di Ariane Mnouchkine: La<br />

cuisine di Wesker, 1789, 1793, L'âge d'or. Esce dal gruppo nel 1975 per costituire una<br />

propria compagnia, <strong>il</strong> Théâtre du Campagnol, <strong>che</strong> debutta con Le triomphe de l'amour<br />

di Marivaux. <strong>Nel</strong> 1977 scrive e <strong>alle</strong>stisce una riduzione del David Copperfield di Dickens. Il<br />

lavoro si basa sull'improvvisazione degli attori e riflette sul potere della memoria di mutare<br />

gli eventi dell'infanzia. Con <strong>il</strong> Théâtre du Campagnol, Pen<strong>che</strong>nat mette in scena: En<br />

r'venant d'l'Expo di Grumberg, in cui l'ambientazione storica all'inizio del XX secolo - in un<br />

periodo di conflitto fra la spensieratezza della Belle Epoque e <strong>il</strong> dramma della guerra -<br />

diventa un modo per parlare delle contraddizioni del mondo contemporaneo, Le legs e<br />

L'épreuve di Marivaux, Le bal, L'impresario delle Smirne di Goldoni, Shakespeare au lycée,<br />

L'enclave des papes ou la nouvelle v<strong>il</strong>légiature di Vincenzo Cerami, Vautrin/Balzac,<br />

adattamento di due romanzi di Balzac (alla regia collabora J. G<strong>il</strong>libert, autore del testo);<br />

Arlequin poli par l'amour di Marivaux, 1, Place Garibaldi; Il bugiardo di Goldoni, Pene<br />

d'amor perdute di Shakespeare, Nouvelle de Sic<strong>il</strong>e da Pirandello. <strong>Nel</strong> 2004 da un altro<br />

testo di Cerami, Il comico e la spalla, Pen<strong>che</strong>nat ha tratto uno spettacolo prodotto dal<br />

<strong>Teatro</strong> Stab<strong>il</strong>e di Catania. <strong>Nel</strong> 2007 la Fondazione <strong>Teatro</strong> Piemonte Europa gli affida la<br />

regia di Bar franco-italien, da un testo di Myriam Tanant, spettacolo tutt‟ora in tournée. Ha<br />

recitato an<strong>che</strong> nel f<strong>il</strong>m di Ettore Scola Ballando ballando.


EUGENIO ALLEGRI Italia / Francia<br />

17 luglio (TORINO: Cav<strong>alle</strong>rizza Reale - cort<strong>il</strong>e)<br />

STUDIO DAL LABORATORIO/RESIDENZA “COMICI SCAVALCAMONTAGNE”<br />

due scenari in forma di Commedia dell’arte (40min)<br />

laboratorio condotto da: Eugenio Allegri<br />

sostenuto da: Programma Europeo di Cooperazione Transfrontaliera Italia Francia ALCOTRA 2007-2013<br />

Progetto”Gli Scavalcamontagne” / Fondazione <strong>Teatro</strong> Piemonte Europa - Théâtre la Passerelle di Gap<br />

Risultato finale del laboratorio condotto da Eugenio Allegri dal titolo Comici<br />

Scavalcamontagne, e inserito all‟interno del Programma Europeo di Cooperazione<br />

Transfrontaliera Italia Francia ALCOTRA 2007-2013, questo studio prende vita da due<br />

canovacci proposti al gruppo di attrici e attori <strong>che</strong> parteciperanno allo stage, l‟uno in<br />

forma di commedia, l‟altro di tragicommedia. Come risultato di un incessante mese di<br />

studio sulla commedia dell‟arte, i lavori andranno in scena prima in Val Susa, poi a Gap e<br />

infine a Torino. Due lingue, l‟italiano e <strong>il</strong> francese, racconteranno la Commedia di<br />

Mas<strong>che</strong>re nel modo in cui un tempo si rappresentavano le grandi storie del teatro.<br />

L‟improvvisazione dei dialoghi, delle azioni, delle pantomime, dei duelli, dei canti e delle<br />

danze, si innesterà su una sequenza strutturata di scene centrata sul tema della nascita<br />

dell‟Italia, sui suoi centocinquant‟anni di vita e, forse, sulla sua apparente morte: fanciulla<br />

amata da donne e da uomini, principessa e matrigna, schiava e ribelle, eroina e madre,<br />

poetessa e cantatrice, col pianto in gola della bellezza, del dolore, della passione e della<br />

felicità.<br />

EUGENIO ALLEGRI<br />

Attore, regista e drammaturgo torinese, ha lavorato tra gli altri con Jacques Lecoq, Leo<br />

De Berardinis e Dario Fo. Autore di testi teatrali e canovacci, ha curato molte regie di<br />

Commedia dell‟arte: tra cui Il Re Cervo, La crudel zobia grassa, Caterina e <strong>il</strong> Mamaluc,<br />

L’assedio di Torino, La pazzia di Isabella, Gianduja, La suite del Grande Arlecchino. Negli<br />

ultimi anni si è reso noto al grande pubblico grazie a monologhi quali Novecento, scritto<br />

per lui da Alessandro Baricco e La storia di Cyrano, per la regia di Gabriele Vacis, L’uomo<br />

dell’Armadio di Ian McEwan.


24 e 25 luglio, ore 9.30/16 (TORINO: Punto<strong>Festival</strong> - Cav<strong>alle</strong>rizza Reale)<br />

CONVEGNO: I CONFINI. PRESENZA O ASSENZA?<br />

sostenuto da: Programma Europeo di Cooperazione Transfrontaliera Italia Francia ALCOTRA 2007-2013<br />

Progetto”Gli Scavalcamontagne” / Fondazione <strong>Teatro</strong> Piemonte Europa - Théâtre la Passerelle di Gap<br />

Il convegno sarà suddiviso in due giornate di studi:<br />

24 luglio: rappresentanti delle istituzioni locali di governo delle Regioni limitrofe Provence-<br />

Alpes-Côte d‟Azur e Piemonte, operatori culturali e organizzatori <strong>che</strong> operano nel territorio<br />

a cavallo delle Alpi in Francia e in Italia, metteranno a confronto legislazioni, sistemi e<br />

modelli di lavoro per migliorare <strong>il</strong> loro sapere e apprendere <strong>il</strong> meglio dell‟esperienza del<br />

proprio vicino: quanto più si riusciranno a far dialogare due modi diversi di esistere delle<br />

attività culturali, tanto più ricca sarà la ricaduta di benessere sulle popolazioni coinvolte.<br />

25 luglio: studiosi del paesaggio e delle idee, scrittori e teatranti si interrogheranno<br />

sull‟idea di confine: sulle paure ancestrali <strong>che</strong> questo concetto ha sempre suscitato ma<br />

an<strong>che</strong> sul confronto tra diversità <strong>che</strong> ha altrettanto sempre portato con sé; spesso<br />

addirittura occultando o cancellando la propria presenza di segno astratto e artificioso,<br />

imposto dai trattati di guerra e di pace tra lontani governi centrali, in favore di coesistenze<br />

pacifi<strong>che</strong> tra popolazioni abituate a vivere e a lavorare insieme.


INFO, BIGLIETTI E APPUNTAMENTI<br />

Punto<strong>Festival</strong><br />

da sabato 19 giugno, tutti i giorni d<strong>alle</strong> ore 11.00 <strong>alle</strong> ore 19.00<br />

tel. 011.5634352<br />

Via Verdi 9, Torino<br />

InfoPiemonte<br />

tutti i giorni d<strong>alle</strong> ore 10.00 <strong>alle</strong> ore 18.00<br />

Piazza Castello 165, Torino<br />

Vendita biglietti on-line: www.teatroacorte.it<br />

Apertura biglietteria un‟ora prima dall‟inizio degli spettacoli nelle rispettive sedi<br />

Biglietti<br />

INTERO 15,00 €<br />

RIDOTTO 12,00 € (under 26 - over 60 - studenti - associazioni e Cral convenzionati –<br />

Tessera Abbonamenti Musei 2010, Torino+Piemonte Card)<br />

UNDER 14 6,00 € (domenica 25 luglio dà diritto ad assistere a tutti gli eventi in<br />

programma)<br />

Biglietti speciali per gli spettacoli:<br />

Voyageurs immob<strong>il</strong>es (8/9 luglio), Le jardin des delices (17 luglio)<br />

INTERO 20,00 €<br />

RIDOTTO 15,00 €<br />

Biglietti speciali per gli spettacoli:<br />

Bonanza (10/11 luglio), Strata Etude (21 luglio), Aspecifi<strong>che</strong> atipie (21 luglio), Sms and Love<br />

e Inventions. Recitations (24 luglio)<br />

INTERO 8,00 €<br />

RIDOTTO 6,00 €<br />

UNDER 14 3,00 €<br />

Biglietti speciali per l’installazione:<br />

Ghosts in the machine (21/25 luglio)<br />

POSTO UNICO 3,00 €<br />

Ingresso gratuito agli spettacoli:<br />

Come una barca nel bosco (8 – 25 luglio), Nusquam (8 luglio), Le bribophone à cassette,<br />

Le cinéma “miettes” (14 e 15 luglio), Comici Scavalcamontagne (17 luglio), Il corpo, <strong>il</strong><br />

vestito e <strong>il</strong> comportamento (22 luglio), Slips Expérience (23 luglio)<br />

Ingresso al Castello di Rivoli per tutti gli spettacoli (10 luglio):<br />

INTERO 15,00 €<br />

RIDOTTO 12,00 €<br />

UNDER 14 6,00 €


Biglietto per l’intera giornata (dà diritto ad assistere a tutti gli spettacoli) alla Reggia di<br />

Venaria Reale (25 luglio):<br />

INTERO 20,00 €<br />

RIDOTTO 15,00 €<br />

UNDER 14 6,00 €<br />

Biglietto per Da Pitecus a Io + Joueur de flammes alla Reggia di Venaria Reale (25 luglio):<br />

INTERO 15,00 €<br />

RIDOTTO 12,00 €<br />

UNDER 14 6,00 €<br />

Biglietto per Joueur de flammes Reggia di Venaria Reale (25 luglio):<br />

POSTO UNICO 6,00 €<br />

UNDER 14 3,00 €<br />

Carnet<br />

10 INGRESSI: 80,00 € (ut<strong>il</strong>izzab<strong>il</strong>e singolarmente per più spettacoli o da più persone per lo<br />

stesso spettacolo, valido per tutte le recite)<br />

6 INGRESSI: 42,00 € (ut<strong>il</strong>izzab<strong>il</strong>e singolarmente per più spettacoli o da più persone per lo<br />

stesso spettacolo, valido per tutte le recite, ad eccezione di Voyageurs immob<strong>il</strong>es e Le<br />

jardin des delices. - Il carnet dà diritto ad accedere ai 2 spettacoli al prezzo ridotto di 15 €<br />

anziché 20 €)<br />

I carnet non sono validi nella giornata del 25 luglio a Venaria Reale<br />

Per <strong>il</strong> pubblico di TEATRO A CORTE riduzioni speciali per la stagione TPE 10/11 presso <strong>il</strong><br />

<strong>Teatro</strong> Astra, in vendita al Puntofestival e a InfoPiemonte.<br />

SERVIZIO NAVETTA GRATUITO da Torino (Piazza Castello) per le sedi di spettacolo.<br />

Prenotazione obbligatoria Punto<strong>Festival</strong><br />

APERITIVO INAUGURALE DEL FESTIVAL (giovedì 8 luglio ore 18) presso <strong>il</strong> Punto<strong>Festival</strong><br />

DIARIO DEL FESTIVAL<br />

chiacchierate fra artisti, spettatori, giornalisti e ospiti: ore 11.00 presso <strong>il</strong> Punto<strong>Festival</strong>,<br />

Cav<strong>alle</strong>rizza Reale, via Verdi 9, Torino<br />

MOMENTI CONVIVIALI a cura dei nostri sponsor


I LUOGHI DEL FESTIVAL<br />

AGLIÈ - CASTELLO<br />

Prima di passare nel Settecento ai Savoia, <strong>il</strong> Castello di Agliè fu la dimora del conte e<br />

letterato F<strong>il</strong>ippo San Martino d‟Agliè, discendente della famiglia <strong>che</strong> ne possedeva <strong>il</strong><br />

feudo già dal Medioevo. Su progetto di Amedeo di Castellamonte, <strong>il</strong> vecchio castello<br />

fortificato venne trasformato in palazzo; <strong>il</strong> vasto cantiere si avviò a partire dal 1642, ma<br />

l‟intervento divenne sostanziale dal 1646 sv<strong>il</strong>uppandosi nell‟arco di circa dieci anni. <strong>Nel</strong><br />

primo Ottocento, la Residenza, <strong>che</strong> conta ben trecento stanze, fu scelta per la<br />

v<strong>il</strong>leggiatura dal Re Carlo Felice e da lui fatta in parte ridecorare e riarredare: sono da<br />

ammirare <strong>il</strong> grande salone da ballo affrescato e stuccato, la quadreria e le preziose<br />

collezioni di reperti ar<strong>che</strong>ologici. L‟edificio è attorniato da un giardino all‟inglese e<br />

all‟italiana e da un grande parco con alberi centenari.<br />

GARESSIO - CASTELLO DI CASOTTO<br />

Nato come certosa nell‟alta Val di Tanaro nella metà del XII secolo, in una località isolata<br />

e funzionale alla preghiera, <strong>il</strong> castello venne rimaneggiato fra <strong>il</strong> XVII e <strong>il</strong> XVIII secolo. La<br />

fase iniziale viene seguita dall‟architetto Francesco Gallo mentre quella finale da<br />

Bernardo Vittone, uno dei principali architetti del barocco piemontese e autore della<br />

nuova cupola monumentale <strong>che</strong> caratterizza la costruzione. <strong>Nel</strong> 1837 l‟edificio viene<br />

acquistato da Carlo Alberto <strong>che</strong> ne fa una residenza estiva ut<strong>il</strong>izzandolo in particolare<br />

come riserva di caccia, uso seguito an<strong>che</strong> da Vittorio Emanuele II. Questo ne condiziona<br />

la struttura: se gli esterni e la cappella sono caratterizzati da un aspetto monumentale, gli<br />

interni risultano piuttosto spogli e funzionali. Attualmente <strong>il</strong> Castello di Casotto è la<br />

residenza più a sud del circuito sabaudo ed è parte di un comprensorio turistico <strong>che</strong><br />

collega le valli di Pamparato e Mondovì <strong>alle</strong> stazioni termali di Lurisia e Vinadio, famose<br />

per le acque sorgive.<br />

MONCALIERI - CASTELLO<br />

La prima trasformazione della rocca è attribuita a Tommaso III di Savoia (1277), ceduta<br />

alla fine del XIII secolo da Amedeo V al nipote F<strong>il</strong>ippo d‟Acaja. Il Castello di Moncalieri<br />

rimase per oltre un secolo possedimento di questo ramo della famiglia sino alla sua<br />

estinzione, ritornando definitivamente ai Savoia nel Quattrocento; è solo nel XV secolo<br />

<strong>che</strong> iniziò ad assumere l‟aspetto di dimora ducale, quando Jolanda di Valois sposò<br />

Amedeo IX. <strong>Nel</strong> XVI secolo, durante le guerre tra Carlo V e Francesco I, <strong>il</strong> Castello cadde<br />

in rovina. La ricostruzione iniziò nel secolo XVII e fu completata più tardi da Maria Cristina e<br />

dal figlio Carlo Emanuele II. Nei vari cantieri si succedettero gli architetti Carlo e Amedeo<br />

di Castellamonte, Benedetto Alfieri e F<strong>il</strong>ippo Juvarra. <strong>Nel</strong>l‟ultimo quarto del Settecento <strong>il</strong><br />

Castello assunse l‟aspetto attuale, grazie all‟ampliamento voluto da Vittorio Amedeo III.<br />

Durante la dominazione francese, an<strong>che</strong> <strong>il</strong> Castello di Moncalieri venne spogliato degli<br />

arredi e destinato ad usi diversi. Attualmente <strong>il</strong> Castello è sede del Primo Battaglione<br />

Carabinieri.


DRUENTO – CENTRO INTERNAZIONALE DEL CAVALLO<br />

All‟interno del Parco Regionale La Mandria è stato istituito <strong>il</strong> prestigioso Centro<br />

Internazionale del Cavallo, nell‟ambito del più generale intervento di valorizzazione della<br />

Reggia di Venaria Reale e del suo comprensorio. La Cascina Rubbianetta, sede del<br />

Centro, situata nella parte del parco collocata nel comune di Druento, è stata costruita<br />

tra <strong>il</strong> 1862 ed <strong>il</strong> 1868 per volere di Vittorio Emanuele II e destinata all‟<strong>alle</strong>vamento dei<br />

cavalli, da cui la caratteristica forma a ferro di cavallo. La Cascina, ut<strong>il</strong>izzata in seguito per<br />

l‟<strong>alle</strong>vamento dei bovini ed ultimamente in condizioni di abbandono e di degrado, è<br />

stata ora riportata all‟originario splendore e destinata nuovamente ad un ut<strong>il</strong>izzo<br />

collegato al cavallo, grazie ad uno stupendo restauro coordinato dalla Direzione del<br />

Progetto “La Venaria Reale”.<br />

POLLENZO<br />

L‟antica Pollenzo, già citata da Plinio, fu fondata nel II secolo a.C. e nel 402 fu teatro di<br />

una grande battaglia dove le truppe dei Visigoti comandate da Alarico vennero sconfitte<br />

nei pressi della città dal generale romano St<strong>il</strong>icone. Proprio qui fu costruito <strong>il</strong> castello<br />

omonimo, voluto principalmente da Carlo Alberto di Savoia, oggi sede dell‟Agenzia di<br />

Pollenzo e dell‟Università di Scienze Gastronomi<strong>che</strong>, inserito nel circuito delle Residenze<br />

Sabaude. L‟idea di recuperare e restituire ad un ut<strong>il</strong>izzo pubblico <strong>il</strong> complesso<br />

architettonico dell‟Agenzia di Pollenzo nasce alla fine degli anni novanta, par<strong>alle</strong>lamente<br />

al procedere dell‟elaborazione teorica di Slow Food sul rapporto tra saperi e sapori.<br />

Dall‟iniziativa dell‟associazione internazionale con sede a Bra, è nata una società <strong>che</strong> ha<br />

reso possib<strong>il</strong>e l‟acquisto e la completa ristrutturazione dei fabbricati. Dopo i lavori di<br />

recupero, terminati nella primavera del 2004, oggi l‟Agenzia ospita la sede della prima<br />

Università di Scienze Gastronomi<strong>che</strong> al mondo, un elegante ristorante, un albergo a<br />

quattro stelle e la Banca del Vino.<br />

RIVOLI – CASTELLO<br />

La costruzione del Castello di Rivoli risale, con ogni probab<strong>il</strong>ità, al IX-X secolo. La famiglia<br />

Savoia acquisì nel XI secolo <strong>il</strong> Castello <strong>che</strong> riteneva strategicamente fondamentale per<br />

via della sua posizione prospiciente la piana di Torino. Intorno al 1560 l‟architetto Ascanio<br />

Vittozzi iniziò dei lavori di modifica e restauro, un progetto <strong>che</strong> però, fu portato avanti da<br />

Carlo ed Amedeo di Castellamonte ed i lavori si conclusero nel 1644. In questo periodo<br />

venne realizzata la cosiddetta “Manica Lunga”, destinata ad essere la pinacoteca dei<br />

Savoia. Vittorio Amedeo II portò in Piemonte l‟architetto F<strong>il</strong>ippo Juvarra, <strong>che</strong> disegnò un<br />

grandioso progetto per la dimora sabauda, ma i lavori non furono completati, lasciando<br />

una facciata incompiuta. <strong>Nel</strong> 1883 <strong>il</strong> Castello venne venduto al Comune di Rivoli. La<br />

Seconda Guerra Mondiale distrusse buona parte degli edifici e ciò <strong>che</strong> restava venne<br />

lasciato in stato di abbandono fino al 1979. In quell‟anno fu riaperto <strong>il</strong> cantiere di restauro<br />

con l‟intento di dare nuova vita al Castello e alla città. <strong>Nel</strong> 1984 venne inaugurato,<br />

nell‟edificio ri<strong>alle</strong>stito, <strong>il</strong> Museo d‟Arte Contemporanea, oggi conosciuto in tutto <strong>il</strong> mondo.<br />

A lato della Manica Lunga del Castello si trova <strong>il</strong> Combal.Zero dello <strong>che</strong>f Davide Scabin,<br />

uno dei più rinomati ristoranti d‟Italia.<br />

SANTENA – CASTELLO CAVOUR<br />

La riedificazione dell‟attuale Castello di Santena fu commissionato da Carlo Ottavio Benso<br />

tra <strong>il</strong> 1708 e <strong>il</strong> 1710. Per <strong>il</strong> progetto dell‟edificio venne chiamato l‟architetto Francesco<br />

Gallo. <strong>Nel</strong> 1708 Carlo Ottavio Benso cominciò la demolizione del vecchio castello risalente<br />

alla prima metà del Cinquecento e l‟edificazione di un nuovo edificio. <strong>Nel</strong> 1715 venne<br />

aggiunta la cappella del Castello, attigua all‟abside della chiesa parrocchiale. Le tombe<br />

della famiglia sono incavate nelle pareti e chiuse con modeste lapidi per mezzo di<br />

borchie in bronzo a forma di conchiglia. Cam<strong>il</strong>lo Benso di Cavour volle espressamente


essere sepolto a Santena, accanto ai fam<strong>il</strong>iari. La tomba venne dichiarata “monumento<br />

nazionale” nel 1911.<br />

TORINO – CAVALLERIZZA REALE<br />

Il complesso dell‟ex Cav<strong>alle</strong>rizza si è sv<strong>il</strong>uppato fra la metà del Seicento e la fine<br />

dell‟Ottocento quale area delle attività di servizio al Palazzo Reale ed agli edifici di<br />

comando dello Stato Sabaudo: giochi ed esercizi cav<strong>alle</strong>reschi, maneggio, scuderie e<br />

riparo per le carrozze sono ricordati ancora negli stucchi e nelle decorazioni sui portali e<br />

sulle volte. L‟insieme, dominato da una rigida e chiarissima composizione a grandi cort<strong>il</strong>i<br />

quadrati, risulta senz‟altro l‟esempio più rappresentativo di quella architettura ufficiale,<br />

misurata e sobria, con cui <strong>il</strong> duca e gli architetti sognavano di trasformare la vecchia<br />

Torino in una capitale moderna e all‟avanguardia dell‟architettura dell‟epoca.<br />

Quest‟area, grazie alla sua diversità, è in grado di stimolare una creazione originale e fuori<br />

dagli s<strong>che</strong>mi: qui infatti si <strong>alle</strong>stiscono forme di teatro inevitab<strong>il</strong>mente “non convenzionali”.<br />

VENARIA REALE – REGGIA<br />

La Reggia di Venaria Reale è la più imponente delle residenze sabaude in Piemonte. La<br />

più grande per dimensioni, è paragonab<strong>il</strong>e quanto a struttura alla reggia francese di<br />

Versa<strong>il</strong>les <strong>che</strong> fu costruita tenendo a mente <strong>il</strong> progetto della dimora reale piemontese.<br />

Probab<strong>il</strong>mente, l‟idea di creare una reggia a Venaria nacque in Carlo Emanuele II di<br />

Savoia dall‟esempio del Castello di Mirafiori. I lavori vennero progettati dal 1658 ed affidati<br />

agli architetti Amedeo di Castellamonte e Mi<strong>che</strong>langelo Garove. L‟opera si protrasse nel<br />

tempo fino almeno al 1675, quando <strong>il</strong> borgo di Venaria e <strong>il</strong> Palazzo erano già in buona<br />

parte completati, in particolare la Reggia di Diana, cuore della struttura. Tuttavia i lavori<br />

non si fermarono e, anzi, continuarono con <strong>il</strong> tempo: dopo <strong>che</strong> <strong>il</strong> 1 ottobre 1693 i francesi<br />

distrussero alcune costruzioni, Vittorio Amedeo II commissionò un successivo intervento<br />

sulla Reggia <strong>che</strong> venne ristrutturata secondo i canoni francesi. Altri danni vennero inflitti<br />

durante l‟Assedio di Torino del 1706: Vittorio Amedeo II allora affidò <strong>il</strong> progetto di restauro<br />

a F<strong>il</strong>ippo Juvarra. An<strong>che</strong> sotto la dominazione napoleonica la Reggia subì serie<br />

trasformazioni, in particolare i giardini, distrutti per farne una piazza d‟armi: l‟intero<br />

complesso, infatti, venne trasformato in caserma e, con la Restaurazione, la nuova<br />

destinazione si mantenne. Fino al 1978 la Reggia fu affidata all‟esercito, poi ceduta alla<br />

Soprintendenza per i lavori di restauro, durati 8 anni e voluti dal Ministero per i Beni<br />

Culturali e dalla Regione Piemonte, <strong>che</strong> si concludono con la grande inaugurazione<br />

celebrata <strong>il</strong> 12 ottobre 2007.


Accosta <strong>il</strong> teatro urbano al teatrodanza, <strong>il</strong> palcoscenico di figura al nouveau<br />

cirque, <strong>il</strong> recital d‟attrice al teatro equestre, la valorizzazione delle esperienze italiane <strong>alle</strong><br />

innovative realtà della scena europea e lega gli spettacoli all‟architettura e alla storia dei<br />

luoghi: <strong>Teatro</strong> a corte è uno dei festival del circuito Piemonte dal Vivo.<br />

Piemonte dal Vivo, nato nel 1996 per offrire una scelta dei più interessanti festival<br />

della nostra regione e promuovere una valorizzazione del territorio piemontese sul doppio<br />

versante, culturale e turistico, fin dall‟inizio apre fronti sempre nuovi, puntando a una<br />

sempre maggiore collaborazione organizzativa e artistica tra i suoi festival e a creare un<br />

contatto diretto con <strong>il</strong> proprio pubblico: seminari di formazione e gruppi di lavoro per<br />

creare una rete produttiva di collaborazione tra gli organizzatori; un catalogo annuale in<br />

cinque lingue e una newsletter on-line per segnalare puntualmente gli appuntamenti di<br />

spettacolo; un partenariato con <strong>il</strong> DAMS di Torino <strong>che</strong> coinvolge i futuri professionisti del<br />

settore nel primo blog dedicato allo spettacolo dal vivo in Piemonte; un sito web<br />

“speciale spettacolo”, per seguire da vicino quanto avviene in cantiere.<br />

Piemonte dal Vivo nel corso degli anni ha inoltre sv<strong>il</strong>uppato una propria vocazione live, sia<br />

attraverso le conferenze stampa spettacolarizzate degli esordi <strong>che</strong> con la produzione Non<br />

ci manca <strong>che</strong> <strong>il</strong> mare a risplendere forte, spettacolo multidisciplinare <strong>che</strong> ha coinvolto 10<br />

dei 100 festival di Piemonte dal Vivo.<br />

La proposta live di Piemonte dal Vivo cresce ancora sotto <strong>il</strong> segno<br />

dell‟internazionalità e della festa: nel 2008 la partecipazione al <strong>Festival</strong> Transnational des<br />

Artistes de la Rue Chalon dans la rue con 38 artisti piemontesi: teatro, danza, musica,<br />

circo, mimo, manipolazione di oggetti, video ma an<strong>che</strong> le linee del design e la<br />

gastronomia; e ancora, nel 2009, 11 compagnie piemontesi con 13 spettacoli al<br />

prestigioso <strong>Festival</strong> Mondial des Théâtres de Marionnettes di Charlev<strong>il</strong>le-Mézièrs: Etre<br />

marionnette - Il Piemonte dal vivo, uno sguardo a 360° sul teatro di figura. Continua poi,<br />

an<strong>che</strong> nel 2010, la presenza al <strong>Festival</strong> d’Avignon-Off, con Farandole à l’italienne -<br />

cartellone di spettacoli nell‟ambito del progetto condiviso d<strong>alle</strong> Regioni Piemonte, Liguria<br />

e V<strong>alle</strong> d‟Aosta - e la partecipazione a L’été des Hivernales con gli esiti più interessanti<br />

della ricerca coreografica piemontese.


La collaborazione tra la Fondazione <strong>Teatro</strong> Piemonte Europa e <strong>il</strong> <strong>Festival</strong> delle Colline<br />

Torinesi <strong>che</strong> organizza in giugno a Torino la nota rassegna prese avvio nel 2007 con la<br />

coproduzione di Un anno con 13 lune, adattamento scenico del celebre f<strong>il</strong>m di<br />

Fassbinder, proposto da Egumteatro e interpretato nel ruolo principale da Mi<strong>che</strong>le Di<br />

Mauro. <strong>Nel</strong> 2009 la condivisione di progetti è proseguita con <strong>il</strong> sostegno all‟Associazione<br />

15febbraio di Lorenzo Fontana e Roberta <strong>Corte</strong>se per l‟<strong>alle</strong>stimento di due testi del premio<br />

nobel Elfriede Jelinek, <strong>il</strong> primo proposto al <strong>Festival</strong> delle Colline Torinesi e <strong>il</strong> secondo a<br />

<strong>Teatro</strong> a <strong>Corte</strong>.<br />

L‟intreccio delle progettualità artisti<strong>che</strong> dei due festival prosegue e viene potenziata<br />

an<strong>che</strong> nel 2010 con l‟intesa di sostenere artisti <strong>che</strong> operano sul territorio piemontese. Sono<br />

Ambra Senatore, Associazione 15febbraio, Tecnologia F<strong>il</strong>osofica e Blucinque. È<br />

caratteristica dei due festival infatti voler tutelare le creatività emergenti sia a livello<br />

internazionale <strong>che</strong> sul territorio, la nuova drammaturgia, la ricerca di linguaggi teatrali<br />

originali nella prosa, nella danza, nel nuovo circo, nella performance.<br />

Va sottolineato nel quadro di questa collaborazione l‟ut<strong>il</strong>izzo da parte del <strong>Festival</strong> delle<br />

Colline Torinesi del <strong>Teatro</strong> Astra gestito dalla Fondazione <strong>Teatro</strong> Piemonte Europa e<br />

ami<strong>che</strong>volmente concesso.<br />

La Fondazione <strong>Teatro</strong> Piemonte Europa e <strong>il</strong> <strong>Festival</strong> delle Colline Torinesi, entrambi<br />

impegnati in un progetto europeo transfrontaliero, lavorano inoltre, in proficuo rapporto,<br />

nella crescita delle relazioni teatrali con la Francia e con l‟Europa.


LA PIATTAFORMA – TEATROCOREOGRAFICOTORINESE&CO<br />

sezione COUP DE FOUDRE<br />

LA PIATTAFORMA - TEATROCOREOGRAFICOTORINESE&CO 2010 è l‟Ottava edizione di un<br />

festival dedicato alla danza contemporanea e di ricerca <strong>che</strong> focalizza la sua attenzione<br />

artistica sulla valorizzazione del territorio regionale in una prospettiva d'apertura nazionale<br />

ed internazionale.<br />

La collaborazione con la Fondazione <strong>Teatro</strong> Piemonte Europa si realizza nello specifico<br />

della sezione Piattaforma Coupe de Foudre, <strong>che</strong> prevede all‟interno del <strong>Festival</strong> <strong>Teatro</strong> a<br />

<strong>Corte</strong> la programmazione in prima italiana di un artista internazionale - selezionato in<br />

sinergia con <strong>il</strong> pionieristico centro coreografico parigino della Ménagerie de Verre - e di<br />

un artista locale, riconosciuto per <strong>il</strong> percorso professionale ed incisivo sul territorio. I due<br />

artisti selezionati sono per questa edizione di <strong>Teatro</strong> a <strong>Corte</strong>: Maria Donata D‟Urso <strong>che</strong><br />

presenterà Strata etude e Doriana Crema con Aspecifi<strong>che</strong> atipie. Tutti e due gli spettacoli<br />

verranno presentati nella serata del 21 luglio.<br />

Piattaforma - Coupe de Foudre vede inoltre la partecipazione progettuale e <strong>il</strong> sostegno<br />

della Délégation d‟action culturelle de Turin (Ambassade e France en Italie) e<br />

dell‟associazione Il Fior<strong>il</strong>e.<br />

Piattaforma Coupe de Foudre è l‟ultima tappa di La Piattaforma<br />

teatrocoreograficotorinese&co 2010 <strong>che</strong> si svolge dal 28 Giugno al 15 Luglio a Torino.<br />

Il festival ideato da Mariachiara Raviola e Paola Colonna e promosso d<strong>alle</strong> rispettive<br />

Associazioni Didee e Rapatika, è sostenuto da Ministero per i Beni e le Attività Culturali –<br />

Spettacolo da Vivo, Regione Piemonte, Città di Torino, Fondazione CRT; è un festival di<br />

Piemonte dal Vivo e nel <strong>triennio</strong> 2007-09 è stato partner del progetto interRegionale<br />

Piemonte – Lazio – Campania „Spazi per la Danza Contemporanea„coordinato dall‟ETI.<br />

www.lapiattaforma.didee.it<br />

piattaforma.danza@gma<strong>il</strong>.com


L’araba fenice di una tradizione Torinese<br />

Birrificio Torino, “birrAria” nel senso più autentico del termine: laboratorio di produzione<br />

artigianale e accogliente luogo di degustazione a due passi da piazza Castello, nel cuore<br />

di Torino.<br />

Qui, le nostre birre nascono, maturano e si bevono “vive”- non f<strong>il</strong>trate ne pastorizzate -<br />

prodotte esclusivamente con metodi artigianali.<br />

Il Birrificio Torino è un‟ azienda torinese con solide radici nella storia della città.<br />

Torino ospitò, infatti, la prima fabbrica di birra d’Italia, la Bosio e Caratsch inaugurata nel<br />

1845. A questa ne seguirono numerose altre, tra cui le celebri Boringhieri, Durio e Metzger,<br />

attratte d<strong>alle</strong> particolari caratteristi<strong>che</strong> dell’acqua cittadina.<br />

Birra Torino, è un marchio registrato della nostra azienda, <strong>che</strong> dal 2001, a quasi mezzo<br />

secolo dalla chiusura dell‟ultima realtà produttiva sul territorio, si è fatta erede di questa<br />

antica arte.<br />

Dal 2008 le nostre birre artigianali sono disponib<strong>il</strong>i in bottiglie da 50cl solo presso <strong>il</strong><br />

laboratorio di produzione di via Parma, 30 e presso i migliori selezionatori di prodotti<br />

artigianali. Birra Torino, la nostra città è in fermento!<br />

via Parma, 30/A – 10152 Torino - Tel / Fax 011 2876562 – info@birrificiotorino.com<br />

www.birrificiotorino.com


COME RAGGIUNGERE I LUOGHI DEL FESTIVAL<br />

AGLIÈ (TO)<br />

CASTELLO, Piazza del Castello, 2<br />

Tangenziale Torino - Nord > superstrada per Caselle > uscita Rivarolo - Gran Paradiso > S.S. 460 sino a<br />

Feletto > seguire le indicazioni per Agliè<br />

Autostrada Torino - Ivrea - Aosta (A5) > uscita San Giorgio Canavese > seguire le indicazioni Agliè -<br />

Ozegna – Rivarolo<br />

DRUENTO (TO)<br />

CENTRO INTERNAZIONALE DEL CAVALLO<br />

Viale Medici del Vascello<br />

Tangenziale Torino - Nord > uscita Venaria Reale > direzione Torino-Druento > seguire le indicazioni per <strong>il</strong><br />

Centro Internazionale del Cavallo<br />

GARESSIO<br />

Piazza del Municipio<br />

Torino – Sud > A55 > proseguire su A6 / E717 > uscita Ceva > seguire la indicazioni per Nucetto Garessio<br />

Imperia > uscita Garessio<br />

MONCALIERI (TO)<br />

CASTELLO, Piazza Baden Baden<br />

Tangenziale Torino - Sud > uscita Moncalieri<br />

POLLENZO - Comune di Bra (CN)<br />

Piazza Vittorio Emanuele II<br />

Autostrada Torino - Savona (A6) > uscita Marene > in direzione Alba seguire le indicazioni per Pollenzo<br />

RIVOLI (TO)<br />

CASTELLO, Piazza Mafalda di Savoia<br />

Tangenziale Torino - Sud > in direzione Piacenza > uscita Rivoli<br />

Autostrade Torino - M<strong>il</strong>ano (A4), Torino - Aosta (A5), Torino - Savona (A6), Torino - Piacenza (A21), Torino -<br />

Bardonecchia (A32) > seguire le indicazioni T4 - Frejus Moncenisio, Monginevro > uscita Rivoli<br />

SANTENA (TO)<br />

CASTELLO CAVOUR, Piazza Visconti Venosta, 2<br />

Autostrada Torino - Piacenza (A21) > uscita Santena<br />

TORINO<br />

CAVALLERIZZA REALE, Via Verdi, 9<br />

PIAZZETTA REALE<br />

TEATRO ASTRA, Via Rosolino P<strong>il</strong>o, 6<br />

IN AUTO<br />

Torino - Piacenza (A21) Torino - M<strong>il</strong>ano (A4) Torino - Savona (A6)<br />

Torino - Frejus (A32) Torino - Ivrea (A5)<br />

IN AEREO<br />

Aeroporto Internazionale “Sandro Pertini” di Torino Caselle Torinese (TO)<br />

IN TRENO<br />

Stazione Porta Nuova<br />

(da/per Roma, M<strong>il</strong>ano, Genova, Firenze, Bologna, Venezia, Francia)<br />

Stazione Porta Susa<br />

(da/per Roma, M<strong>il</strong>ano, Firenze, Bologna, Venezia, Spagna e TGV da/per la Francia)<br />

Stazione Dora<br />

(da/per l‟Aeroporto Internazionale di Torino “Sandro Pertini”)<br />

VENARIA REALE (TO)<br />

REGGIA, Piazza della Repubblica<br />

Tangenziale Torino - Nord > in direzione Piacenza > uscita Venaria / in direzione M<strong>il</strong>ano > uscita Savonera


FONDAZIONE TEATRO PIEMONTE EUROPA<br />

<strong>Teatro</strong> Stab<strong>il</strong>e d'Innovazione<br />

Sede Legale<br />

C.so Casale 15/A<br />

10131 Torino<br />

DIREZIONE ORGANIZZATIVA<br />

Paolo Cantù<br />

ORGANIZZAZIONE E PRODUZIONE<br />

Elena Ormezzano<br />

Fabio Rizzio<br />

UFFICIO STAMPA E COMUNICAZIONE<br />

Andrea Prono<br />

con la collaborazione di<br />

Matteo Rinaldini<br />

UFFICIO STAMPA NAZIONALE<br />

Iagostudio:<br />

Mara Serina<br />

Emanuela Dallagiovanna<br />

UFFICIO STAMPA INTERNAZIONALE<br />

Andrea Alessandro La Bozzetta<br />

Tihana Maravic<br />

UFFICIO STAMPA PER LA FRANCIA<br />

Catherine Guizard<br />

Juliette Nonn<br />

PRESIDENTE<br />

Angiola Bosca Venesio<br />

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE<br />

Gianbeppe Colombano<br />

Massimo Rostagno<br />

Gianfranco Saglione<br />

Andrea Stara<br />

Sede Organizzativa<br />

Via Santa Teresa 23<br />

10121 Torino<br />

tel. +39 011.5119409 – fax +39 011.5184711<br />

COLLEGIO DEI REVISORI<br />

F<strong>il</strong>ippo Jannelli, Franca Di Cairano, Stefano Amedeo Guslandi<br />

DIRETTORE<br />

Beppe Navello<br />

STAFF di TEATRO A CORTE 2010<br />

PROMOZIONE E COMUNICAZIONE<br />

Graziella Martinotti<br />

Mattia Rinaldi<br />

CONSULENZA ARTISTICA<br />

Sylvie Cavacciuti<br />

Mara Serina<br />

RELAZIONI INTERNAZIONALI E<br />

ORGANIZZAZIONE<br />

Betti De Martino<br />

RELAZIONI ESTERNE<br />

Roberta Romoli<br />

DIREZIONE DI SALA<br />

Cesare Perotti<br />

AMMINISTRAZIONE<br />

Emanuela Avanzi<br />

Clara Bondesani<br />

RAPPORTI CON GLI ENTI<br />

Anna Maria Canzonieri<br />

DIREZIONE TECNICA<br />

Marco Burgher<br />

Antonio Merola<br />

TECNICI TPE<br />

Mauro Panizza<br />

Pey<br />

Paolo Raimondo<br />

SEGRETERIA<br />

Graziella Salvi<br />

COLLABORATORI<br />

Giulia Caruso<br />

Elisa Faletti<br />

Francesca d‟Apolito<br />

Pauline Mouzay


INFO STAMPA<br />

UFFICIO STAMPA FONDAZIONE TEATRO PIEMONTE EUROPA<br />

Andrea Prono tel. +39 011.5119409 cell. +39 338.3477801 e-ma<strong>il</strong>: comunicazione@fondazionetpe.it<br />

in collaborazione con<br />

Matteo Rinaldini cell. +39 360.478728 e-ma<strong>il</strong>: matteo.rinaldini@fondazionetpe.it<br />

UFFICIO STAMPA NAZIONALE<br />

iagostudio<br />

Mara Serina cell. +39 338.3246269 e-ma<strong>il</strong>: mara@iagostudio.com<br />

Emanuela Dallagiovanna cell. +39 347.9734716 e-ma<strong>il</strong>: emanuela@iagostudio.com<br />

UFFICIO STAMPA INTERNAZIONALE<br />

Andrea Alessandro La Bozzetta cell. +39 335.8020853 e-ma<strong>il</strong>: bureaudepresse@teatroacorte.it<br />

Tihana Maravic cell. +39 349.1466785 e-ma<strong>il</strong>: pressoffice@teatroacorte.it<br />

UFFICIO STAMPA PER LA FRANCIA<br />

Catherine Guizard cell. +33(0)660432113 e-ma<strong>il</strong>: lastrada-cguizard@wanadoo.fr<br />

Juliette Nonn cell. +33(0)685830358 e-ma<strong>il</strong>: juliettenonn@hotma<strong>il</strong>.com

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