Azzate, 15 ottobre 2008 Riassunto schematico del percorso 2006 ...
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<strong>Azzate</strong>, <strong>15</strong> <strong>ottobre</strong> <strong>2008</strong><br />
<strong>Riassunto</strong> <strong>schematico</strong> <strong>del</strong> <strong>percorso</strong> <strong>2006</strong>-<strong>2008</strong> sulla Lumen Gentium<br />
A) IL CONCILIO VATICANO II<br />
Giovanni XXIII pensa a un Concilio in funzione <strong>del</strong>l'aggiornamento <strong>del</strong>la chiesa, inteso in<br />
senso generale e quasi indeterminato. Solo la determinazione dei due papi che si sono<br />
susseguiti alla sua guida, Giovanni XXIII e Paolo VI, permetterà il manifestarsi di una vera<br />
opera <strong>del</strong>lo Spirito santo.<br />
Il Vaticano II acquista importanza quasi di più per le sue scelte concrete, e per gli eventi e<br />
gli atti che lo segnano.<br />
Paolo VI ha dato strutturazione organica alle intenzioni con tre impegni di fondo:<br />
dare espressione all'autocoscienza <strong>del</strong>la chiesa<br />
avviare il rinnovamento<br />
e aprire al dialogo.<br />
A sua volta l'orizzonte <strong>del</strong> dialogo fa risaltare quattro cerchi concentrici:<br />
- dialogo interno alla chiesa;<br />
- dialogo con i cristiani non cattolici;<br />
- dialogo con i credenti non cristiani;<br />
- dialogo con gli uomini di buona volontà anche se non credenti.<br />
Tre gruppi di documenti: costituzioni, decreti, dichiarazioni.<br />
4 Costituzioni impegnano direttamente la dottrina <strong>del</strong>la fede.<br />
2 dogmatiche: la DV e la LG; sono perciò le più elevate di grado.<br />
1 senza aggettivo sulla liturgia: SC<br />
1 pastorale: GS, sulla «chiesa nel mondo contemporaneo».<br />
9 Decreti: Apostolicam Actuositatem Sull'apostolato dei Laici: Ad Gentes Sull'attività<br />
Missionaria <strong>del</strong>la Chiesa; Orientalium Ecclesiarum Sulle Chiese Orientali Cattoliche;<br />
Christus Dominus Sull'ufficio Pastorale dei Vescovi; Inter Mirifica Sugli Strumenti di<br />
Comunicazione Sociale; Optatam Totius Sulla Formazione Sacerdotale; Perfectae<br />
Caritatis Sul Rinnovamento <strong>del</strong>la Vita Religiosa; Presbyterorum Ordinis Sul Ministero e<br />
la Vita Sacerdotale; Unitatis Redintegratio Sull'Ecumenismo<br />
3 Dichiarazioni: Dignitatis Humanae Sulla Libertà Religiosa ; Gravissimum Educationis<br />
Sull'Educazione Cristiana; NA Nostra Aetate Sulle Relazioni <strong>del</strong>la Chiesa con le Religioni<br />
non-Cristiane.<br />
Vale lo schema per cui da Dei Verbum e Sacrosantum Concilium alimentano la Lumen<br />
Gentium. Da questa poi scaturiscono sia l’attività missionaria (Ad Gentes) e la relazione<br />
<strong>del</strong>la Chiesa col mondo (Gaudium et Spes), con le confessioni cristiane (Unitatis<br />
Redintegratio) e le altre religioni (Nostra Aetate).<br />
B) LA «LUMEN GENTIUM» nel suo insieme<br />
Riprende il lavoro, interrotto, <strong>del</strong> Vaticano I e lo porta a maturazione rovesciando la<br />
prospettiva da cui guardare la Chiesa: da una gerarchia che governa un popolo cristiano,<br />
ad un popolo di Dio che vive grazie ai carismi <strong>del</strong>lo Spirito santo.<br />
Se i laici - si è pensato - sono solo una parte <strong>del</strong> popolo di Dio, vuoi dire che questa<br />
categoria è generale e ingloba tutti.
Il <strong>percorso</strong> allora è: il mistero <strong>del</strong>la chiesa – il popolo di Dio – la costituzione gerarchica<br />
<strong>del</strong>la Chiesa – i laici – la comune vocazione alla santità – la vita religiosa – l’escatologia –<br />
e, infine, il culto di Maria nella vita <strong>del</strong>la Chiesa.<br />
La LG traccia allora una nuova ecclesiologia o, meglio, riordina l’ecclesiologia, sbilanciata<br />
sugli aspetti giuridici, mettendo in relazione quattro fattori:<br />
- l'autorità che raccorda in continuità storica la chiesa agli apostoli e quindi al Gesù<br />
storico<br />
- la Parola e i sacramenti (in primis l'eucaristia) che edificano e nutrono chiesa posta<br />
sotto l'azione <strong>del</strong> Cristo celeste<br />
- i carismi che lo Spirito Santo suscita dappertutto e sempre, rigenerando sempre da<br />
capo la chiesa<br />
- i valori umani diffusi nella storia<br />
1 IL MISTERO DELLA CHIESA<br />
LG adotta un concetto attinto da s. Paolo: il «mistero è una verità superiore, non contraria<br />
alla ragione, accertata in forza <strong>del</strong>l'autorità di Dio» ma rileggendolo dentro un «progetto»,<br />
condotto insieme da Dio e dall’uomo dentro una storia concreta.<br />
Il ritorno alla Bibbia porta a sconfiggere ogni identificazione tra chiesa e regno di Dio.<br />
Questo si identifica con Cristo stesso; quella è il suo germe e inizio – non realtà piena e<br />
perfetta, ma solo avvio e promessa.<br />
2 IL POPOLO DI DIO<br />
Si richiama subito agli Atti quando Pietro è sollecitato a guardare fuori dai limiti <strong>del</strong> primo<br />
ceppo, verso i pagani: non è più la «carne» il principio di identità ma lo Spirito, già<br />
promesso dai profeti. Lo Spirito viene da Cristo, il Messia; perciò si parla di «popolo<br />
messianico<br />
- il capo è solo Cristo morto-risorto e non altri sovrani;<br />
- vi è uguale dignità di tutti in quanto liberi figli di Dio;<br />
- la sola legge è la carità coma la incarna Cristo stesso;<br />
- il fine è il regno di Dio.<br />
In quanto destinatario <strong>del</strong>la salvezza, tutto il popolo è sacerdotale pur nella distinzione tra<br />
quello «ministeriale» e quello «comune». Il Primo in funzione <strong>del</strong>la piena realizzazione <strong>del</strong><br />
secondo.<br />
“Luogo” teologico <strong>del</strong>l’esercizio <strong>del</strong> sacerdozio sono i sacramenti – amministrati e ricevuti<br />
– che realizzano concretamente la salvezza.<br />
Il popolo di Dio è anche profetico in quanto annuncia, con la sua vita e la sua<br />
testimonianza attiva, la verità di Dio. Questo coinvolge anche il principio <strong>del</strong>la infallibilità<br />
che attiene al credere <strong>del</strong>la Chiesa prima che alla sua azione di insegnamento. In altre<br />
parole, prima la Chiesa crede, poi il magistero insegna infallibilmente.<br />
Per quanto riguarda la missionarietà LG considera che, essendo il Regno di Dio non di<br />
questo mondo, la Chiesa non si identifica in alcuna cultura e, nello stesso tempo, si<br />
incarna in tutte le culture perché ciascuna si apra a Dio.<br />
3 L’EPISCOPATO E LA COSTITUZIONE GERARCHICA DELLA CHIESA<br />
In continuità con il Vaticano I, il Concilio riafferma l’apostolicità <strong>del</strong>la Chiesa. I Vescovi,<br />
successori degli apostoli, hanno il compito di santificare, governare e accrescere il popolo<br />
di Dio loro affidato. Essi sono sempre parte di questo popolo e vi svolgono un servizio di<br />
presidenza che garantisce l’unità <strong>del</strong> popolo stesso.<br />
A loro volta, i Vescovi non agiscono soli, ma in comunione tra loro nella dimensione <strong>del</strong><br />
Collegio apostolico che poi si articola sul territorio di tutto il mondo.
La garanzia <strong>del</strong>la loro comunione è data dal ministero <strong>del</strong> Vescovo di Roma, il Papa, che<br />
diventa testimone e garante <strong>del</strong>la comunione episcopale e, attraverso di essa, <strong>del</strong>la<br />
comunione di tutte le Chiese particolari che sono «formate a immagine <strong>del</strong>la chiesa<br />
universale»;<br />
Il magistero infallibile dei vescovi, in analogia con quello <strong>del</strong> Papa, si dà a quattro<br />
condizioni: la loro concordanza, la comunione <strong>del</strong>la propria Chiesa particolare, si occupino<br />
<strong>del</strong>la dottrina circa la Parola di Dio e intendano dare “sentenza definitiva”.<br />
Solo il Vescovo ha la pienezza <strong>del</strong> sacerdozio e quindi la piena autorità di istruire,<br />
santificare e governare. Il solo limite risiede nella comunione con il Collegio apostolico e,<br />
insieme a tutti, nella sottomissione alla Parola di Dio e all’azione <strong>del</strong>lo Spirito santo.<br />
Per la sua azione si avvale di collaboratori che sono i presbiteri per la presidenza, e i<br />
diaconi per il servizio.<br />
4 I LAICI<br />
Il concilio abbandona la definizione in negativo tradizionalmente data dei laici: coloro che<br />
non sono chierici o religiosi.<br />
Sono invece i membri <strong>del</strong> popolo di Dio portatori <strong>del</strong> loro ministero sacerdotale, profetico e<br />
regale esercitati in modo comune: «Per loro vocazione è proprio dei laici cercare il regno<br />
di Dio trattando le cose temporali e ordinandole secondo Dio. Vivono nel secolo […]. Ivi<br />
sono da Dio chiamati a contribuire […] alla santificazione <strong>del</strong> mondo esercitando il proprio<br />
ufficio sotto la guida <strong>del</strong>lo spirito evangelico […]. A loro […] spetta di illuminare e ordinare<br />
tutte le cose temporali, alle quali sono strettamente legati, in modo che siano fatte e<br />
crescano costantemente secondo il Cristo e siano di lode al Creatore e Redentore».<br />
Come tutto il popolo di Dio, i Laici sono sottomessi alla Parola, allo Spirito santo e<br />
all’autorità <strong>del</strong> Collegio apostolico con a capo il Papa. Ma hanno una piena autonomia sia<br />
nell’azione che nella vita spirituale. L’apostolato dei laici è proprio e non solo una riduzione<br />
di quello dei chierici o dei religiosi.<br />
Il sacerdozio comune dei laici coincide con l'esercizio di una «vita santa» che viene<br />
assunta nella eucaristia e offerta al Padre unita all'oblazione di Cristo. In questo modo i<br />
laici «consacrano il mondo».<br />
La funzione profetica comune dei laici si manifesta in molteplici modi: la «gratia verbi»,<br />
ossia il dono di saper parlare <strong>del</strong>la propria esperienza di fede comunicandola (35, 374);<br />
la speranza non solo come rimando all'aldilà, ma anche come prefigurazione <strong>del</strong> cielo qui<br />
nella storia incarnato in strutture di speranza; nel valore profetico <strong>del</strong>la vita matrimoniale e<br />
familiare di sposi cristiani; la possibilità di supplenza da parte di laici in alcuni uffici<br />
esercitati di norma da chierici; la realizzazione una piena maturità di una fede adulta<br />
tramite una teologia aperta a tutti.<br />
La funzione regale comune dei laici tocca il punto <strong>del</strong>icato <strong>del</strong>la «laicità», offrendo<br />
affermazioni di principio iniziali. La libertà cristiana è «regale» in quanto è offerta di<br />
servizio (sull'icona di Cristo servo) per la promozione di valori umani.<br />
L'autonomia (o laicità) <strong>del</strong>le cose temporali si fonda sulla stessa creazione. I cristiani<br />
tutelano la sua integrità; in più offrono valori di ulteriore elevazione. Luogo <strong>del</strong>la laicità è la<br />
coscienza.