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EDITORIALE

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Il Consiglio dei Ministri ha, da pochi<br />

giorni, informato che, dopo un’attenta<br />

valutazione, non è possibile far<br />

votare alle prossime elezioni politiche<br />

gli studenti impegnati all’estero<br />

nei progetti Erasmus. La discussione,<br />

da quanto si apprende, ha posto in<br />

evidenza delle difficoltà considerate<br />

insuperabili, che vanno dai limiti temporali<br />

e di praticabilità, ma soprattutto<br />

di costituzionalità nel selezionare<br />

esclusivamente gli studenti Erasmus<br />

e non tutti i soggetti che si trovano<br />

all’estero per ragioni di studio. Il<br />

Consiglio dei Ministri auspica che la<br />

prossima riforma elettorale tenga in<br />

considerazione delle esigenze dei giovani<br />

temporaneamente all’estero per<br />

motivi di studio o di lavoro.<br />

Inevitabile la polemica. Gli studenti,<br />

infatti, hanno comunicato, tramite<br />

i social network, la rabbia e la frustrazione<br />

nei confronti di una classe<br />

politica non attenta alle loro esigenze.<br />

E rimarcano ancora il loro diritto,<br />

portando come esempio altri paesi<br />

d’Europa, dove questa pratica è ormai<br />

consueta. L’Italia rimane, infatti, uno<br />

dei pochi Paesi a non utilizzare il<br />

voto per corrispondenza anche per<br />

chi risiede temporaneamente in un<br />

altro Paese.<br />

Dalla parte degli studenti si era schierato,<br />

nei giorni scorsi, anche l’UE<br />

ed il portavoce della Commissione<br />

Europea per l’Educazione e la<br />

Cultura, a Bruxelles, Dennis Abbott,<br />

4<br />

sull’AttuAlità<br />

il lavoro manca ... la diSoccupazione aumenta<br />

art. 1 della costituzione totalmente disatteso<br />

ernesto CaLLuori<br />

Se alla vigilia dell’appuntamento più<br />

importante per il Paese, riflettiamo<br />

sul senso dell’art.1 della nostra<br />

Costituzione Italiana – il contributo<br />

che ciascun cittadino dà al benessere<br />

collettivo con il suo agire personale<br />

– e confrontiamo gli ultimi dati<br />

ISTAT sul tasso di disoccupazione<br />

giovanile e non, risulta evidente che il<br />

grave problema che si attraversa, così<br />

autorevolmente affermato è purtroppo<br />

totalmente disatteso. Nel mondo<br />

del lavoro si registrano assunzioni di<br />

lavoratori con prestazioni precarie di<br />

circa l’80%, per un lavoro che cambia<br />

grazie alle trasformazioni esistenti,<br />

la rapidità delle comunicazioni,<br />

la costruzione di un libero mercato.<br />

Alle nuove sfide della globalizzazio-<br />

ne e della new economy, la politica<br />

deve trovare risposte al problema della<br />

disoccupazione assicurando una nuova<br />

rete di solidarietà. Il tema relativo a<br />

tale problematica, oggi la si vive in<br />

maniera angosciosa. Non trovare lavoro<br />

a 20 anni è un dramma, perderlo<br />

a 50 è una tragedia. Il fenomeno ha<br />

assunto un carattere di massa. La globalizzazione<br />

sta diventando un dogma<br />

e la dicotomia che ne deriva, determina<br />

una spaccatura tra chi lavora in<br />

determinati settori e tra quelli che<br />

lavorano nella concorrenza. Le imprese<br />

rivendicano per contro la flessibilità<br />

che equivale, secondo l’art.18,<br />

ad una maggiore facilità nell’assumere<br />

e nel licenziare con possibilità<br />

di aumentare e diminuire i salari.<br />

niente voto per gli Studenti<br />

eraSmuS: Si accende la polemica<br />

che, ad alcuni cronisti aveva detto di<br />

sostenere gli sforzi dell’Italia affinché<br />

riuscisse a raggiungere un accordo<br />

che non discriminasse dal voto gli<br />

studenti Erasmus. Secondo il portavoce<br />

della Commissione Europea,<br />

infatti, gli studenti dovrebbero essere<br />

trattati al pari di soldati in missione o<br />

di ricercatori universitari, in quanto<br />

la mobilità all’estero non deve essere<br />

disincentivata.<br />

Nella lista di chi potrà beneficiare<br />

di questa formula per votare rimane<br />

compreso, dunque, solamente chi si<br />

trova all’estero per motivi di servizio<br />

o di missioni internazionali. Secondo<br />

le leggi vigenti in Italia, appartengono<br />

a queste categorie gli appartenenti<br />

alle Forze armate e alle Forze di<br />

polizia temporaneamente all’estero in<br />

quanto impegnati nello svolgimento<br />

di missioni internazionali; i dipendenti<br />

di amministrazioni dello Stato,<br />

di regioni o di province autonome,<br />

anch’essi temporaneamente all’estero<br />

per motivi di servizio nonché i professori<br />

e ricercatori universitari.<br />

Bisogna diffidare quando qualcuno fa<br />

simili discorsi. Sulle “Pensioni” tutti<br />

ne possono discutere meno farebbero<br />

chi occupa lo scranno al Parlamento<br />

in quanto le loro “pensioni e vitalizi”<br />

non hanno paragone. Alla luce<br />

delle conseguenze della riforma delle<br />

pensioni attuata dal governo MONTI<br />

per quanto riguarda gli “Esodati” che<br />

hanno deciso di lasciare il lavoro dietro<br />

corresponsione dell’Azienda di<br />

una buonuscita-ponte firmando il<br />

licenziamento, rischiano di ritrovarsi<br />

disoccupati, senza la possibilità di<br />

ricevere l’assegno mensile guadagnato<br />

con anni di contributi versati regolarmente.<br />

Il lavoro rimane un elemento<br />

importante della riconoscibilità degli<br />

elementi di appartenenza, per cui una<br />

record di giovani Senza occupazione<br />

Record di giovani, tra i 15 ed i 24 anni, senza lavoro. Lo confermano<br />

i dati Istat per il mese di novembre 2012: il tasso di inoccupazione<br />

giovanile è salito al 37,1%, ai massimi dal 1992 a fronte del precedente<br />

36,5%. In altri termini, più di un giovane su 3 è senza occupazione. Le<br />

persone che risultano effettivamente in cerca di lavoro sono 641mila,<br />

circa il 10,6% della popolazione totale in questa fascia d’età, che ricordiamo<br />

è compresa tra i 15 ed i 24; gli altri sono studenti o Neet, acronimo<br />

inglese di Not in Education, Emplojment or Training, in italiano generazione<br />

“né né”, ossia chi non studia e non lavora e che, dunque, rientra tra<br />

Lorenza santangeLo<br />

tel 06/89760456 • fax 06/45494565<br />

società che non è in grado di garantirlo,<br />

si suicida. Occorre, crescita e<br />

sviluppo per creare il lavoro e aumentare<br />

i consumi. Il nostro intento non è<br />

quello di fornire ricette, bensì, porsi<br />

delle domande dalle risposte scontate,<br />

consapevoli quali siamo rispetto alla<br />

situazione esistente che si configura<br />

non come una “crisi ciclica” ma come<br />

uno sconvolgimento strutturale di<br />

vastissima portata.<br />

gli inattivi.<br />

Rimane stabile, invece, il tasso di disoccupazione<br />

complessivo in Italia che si assesta<br />

all’11,1%, stessa percentuale del mese di<br />

ottobre 2012.<br />

L’aumento della disoccupazione e le previsioni<br />

non positive per il 2013 non sono un<br />

fallimento da attribuire al governo Monti,<br />

ha affermato il Ministro del Lavoro, Elsa Fornero. lorenza Santangelo

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