La civiltà greca - Pianeta Scuola Gallery
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124<br />
8<br />
ZEUS • Era il re degli dèi e governava<br />
il Cielo. Era lo sposo infedele di sua<br />
sorella Hera, che tradiva con numerose<br />
donne mortali, alle quali appariva<br />
sotto varie forme, per esempio come<br />
toro, cigno o neve dorata. In origine<br />
era stato la divinità degli<br />
Indoeuropei, che lo chiamavano diàus,<br />
da cui deriva il nostro termine “dio”.<br />
HERA • Sorella e sposa di<br />
Zeus, proteggeva le donne e i<br />
matrimoni. Era bella, orgogliosa<br />
ed eternamente risentita per i<br />
tradimenti del marito. Spesso<br />
perseguitava crudelmente le sue<br />
amanti e i loro figli.<br />
<strong>La</strong> <strong>civiltà</strong> <strong>greca</strong><br />
1 <strong>La</strong> religione<br />
Dèi ed eroi<br />
Secondo i Greci il mondo era cominciato<br />
con un grande disordine, che essi chiamavano<br />
Caos. Il disordine durò finché da<br />
Caos nacque Gea (la Madre Terra), la<br />
quale partorì Urano (il Cielo) che divenne<br />
poi suo marito. Ebbero molti figli, tra cui i<br />
quattordici Titani. Uno di loro Cronos, il<br />
Tempo, guidò una ribellione dei suoi fratelli<br />
contro suo padre e lo depose dal trono.<br />
Cronos generò Zeus il quale, aiutato dai<br />
suoi fratelli e dalle sue sorelle, affrontò i<br />
Titani in battaglia e li sconfisse. Depose<br />
Cronos e divenne il re dei nuovi dèi. Essi<br />
POSEIDONE • Fratello di Zeus, era il<br />
dio del Mare. Quando non stava sull'Olimpo<br />
risiedeva in un palazzo sottomarino<br />
in cui allevava splendidi cavalli.<br />
Era stato un antico dio cretese e<br />
i Greci lo ritenevano responsabile dei<br />
terremoti.<br />
GLI DÈI OLIMPICI<br />
scelsero di abitare sul Monte Olimpo, nel<br />
nord della Grecia, la cui cima è invisibile<br />
perché sempre coperta di nubi, e vennero<br />
chiamati dèi olimpici.<br />
ADES • Era il re del<br />
mondo sotterraneo e<br />
dei morti, che sorvegliava<br />
da vicino permettendo<br />
loro, ma raramente,<br />
di tornare per qualche<br />
ora tra i vivi. Possedeva<br />
tutti i metalli e le pietre<br />
preziose della Terra.<br />
Rapì e sposò Persefone,<br />
figlia di Demetra.<br />
<strong>La</strong> battaglia tra i Titani<br />
e gli dèi olimpici.<br />
HESTIA • Era la dea della Terra<br />
e del focolare. Era gentile e pura<br />
e se ne stava in disparte durante<br />
i continui litigi degli altri<br />
dèi. Rinunciò al suo posto nell’Olimpo,<br />
che fu quindi occupato<br />
da Dioniso. Ogni famiglia<br />
<strong>greca</strong> aveva in casa un altarino<br />
dedicato a lei.
DEMETRA • Era la dea della<br />
vegetazione. Quando sua figlia<br />
Persefone fu rapita, trascurò<br />
tutte le piante per cercarla e<br />
così creò l’inverno. Poiché<br />
Ades acconsentì a rimandarla<br />
per qualche mese a sua madre,<br />
nacque l’estate.<br />
AFRODITE • Dea dell’amore<br />
e della bellezza, era nata dal<br />
mare su una conchiglia. Era<br />
sposata a Efesto, ma amava<br />
Ares. Affascinava chiunque e<br />
portava una cintura d’oro alla<br />
quale nessuno poteva resistere.<br />
APOLLO • Fratello gemello di<br />
Artemide, era il dio del Sole,<br />
ma proteggeva anche la musica,<br />
la poesia e la scienza.<br />
Quando era nella culla, a Delfi,<br />
uccise un pitone che voleva<br />
strangolarlo. Da quel giorno<br />
Apollo scelse Delfi come sede<br />
del suo santuario.<br />
ARES • Dio della guerra<br />
e amante di Afrodite, era<br />
violento e facile all’ira.<br />
Secondo il mito, una volta<br />
fu chiamato dagli Ateniesi<br />
a giudicare un omicida<br />
sulla collina dell’Aeropago,<br />
che prese quindi<br />
il nome da lui.<br />
ATENA • Un giorno Zeus<br />
aveva un terribile mal di testa<br />
e ordinò a Efesto di<br />
spaccargliela con un’ascia.<br />
Dal suo cranio uscì Atena,<br />
armata di elmo, scudo e<br />
lancia. Divenne la dea della<br />
saggezza e della guerra e<br />
la protettrice della città di<br />
Atene.<br />
EFESTO • Era il dio-fabbro di<br />
origine ittita e aveva la sua fucina<br />
nelle viscere dell’Etna, in<br />
Sicilia. Costruì il trono e poi lo<br />
scudo d’oro di Zeus, il quale<br />
lo agitava per scatenare fulmini,<br />
tuoni e tempeste. Era zoppo<br />
e amava sua moglie Afrodite<br />
senza esserne riamato.<br />
ERMES • Era un ragazzino<br />
astuto e molto precoce, autore<br />
di trucchi e di scherzi.<br />
Riuscì a rubare il gregge di<br />
Apollo e inventò la lira, uno<br />
strumento musicale a corde<br />
molto amato dai Greci. Divenne<br />
il messaggero degli<br />
dèi e il protettore dei viandanti<br />
e dei ladri. Si diceva<br />
anche che avesse inventato<br />
l’alfabeto, la matematica, l’astronomia<br />
e il pugilato.<br />
8 - <strong>La</strong> <strong>civiltà</strong> <strong>greca</strong><br />
125<br />
ARTEMIDE • Era la dea della<br />
Luna e la Signora degli animali.<br />
Le piaceva cacciare e, quando<br />
era arrabbiata, le sue frecce<br />
causavano epidemie e pestilenze<br />
tra gli uomini. Proteggeva<br />
le adolescenti e le donne<br />
incinte.<br />
DIONISO • Dio del vino e della<br />
fertilità, percorreva il mondo insegnando<br />
agli uomini come coltivare<br />
la vite, accompagnato da donne<br />
ebbre e fanatiche. Divenne il<br />
dodicesimo dio olimpico quando<br />
Hestia rinunciò al suo posto.
126 MODULO 3 - Le <strong>civiltà</strong> del mare<br />
FRONTONE<br />
È il coronamento della<br />
facciata del tempio,<br />
chiuso dai due<br />
spioventi del tetto e<br />
della trabeazione.<br />
METOPE<br />
Occupano la facciata<br />
che sta sotto il<br />
frontone. Sono<br />
decorate con rilievi<br />
colorati.<br />
TIMPANO<br />
Lo spazio triangolare<br />
all’interno del frontone<br />
occupato da bassorilievi.<br />
PRONAO<br />
Una seconda fila di colonne interne<br />
introduce al pronao, anticamera della<br />
cella. Lo spazio tra queste colonne è<br />
chiuso da porte.<br />
2 Il tempio<br />
Un luogo per custodire<br />
le statue degli dèi<br />
Come tutti i popoli sedentari, anche i Greci<br />
costruirono statue che rappresentavano i<br />
loro dèi e templi per ospitarle.<br />
Esse erano collocate nelle celle interne che<br />
erano chiuse a chiave e alle quali avevano<br />
accesso solo i sacerdoti.<br />
Le processioni di tutta la popolazione e i<br />
privati in visita dovevano fermarsi fuori,<br />
nella spianata antistante il tempio.<br />
IL TEMPIO DI ATENA A PAESTUM<br />
TETTO<br />
I templi sono coperti di tegole in<br />
terracotta. Quelle tra i due spioventi<br />
vengono chiamate “antefisse”.<br />
SOFFITTO<br />
Nel tempio di Atena<br />
a Paestum è decorato<br />
a cassettoni.<br />
L’ALTARE<br />
Due uomini sacrificano<br />
un vitello sull’altare collocato<br />
davanti al tempio.<br />
(Coppa del V secolo a.C.,<br />
Parigi, Museo del Louvre.)<br />
L’altare per i sacrifici<br />
I sacrifici consistevano nell’uccidere su un<br />
altare di pietra animali come agnelli o buoi<br />
e nell’arrostirli: il fumo e il profumo – dicevano<br />
i Greci – arrivavano agli dèi ed erano<br />
il loro nutrimento; le carni, invece, venivano<br />
consumate dagli uomini durante il<br />
banchetto rituale che seguiva il sacrificio.<br />
Poiché nessuno, se non i sacerdoti, poteva<br />
entrare nel tempio, l’altare si trovava fuori,<br />
davanti all’ingresso.<br />
ACROTERIO<br />
L’elemento decorativo posto<br />
sul culmine del frontone.<br />
CELLA<br />
Il cuore del tempio,<br />
accessibile solo<br />
ai sacerdoti. È qui che<br />
viene custodita la statua<br />
della divinità, spesso<br />
decorata da oro<br />
e gioielli.
3 I grandi santuari<br />
Uno spazio sacro a disposizione<br />
dei cittadini<br />
In tutto il mondo greco gli dèi non possedevano<br />
soltanto templi, ma anche dei santuari,<br />
cioè dei grandi spazi sacri attrezzati,<br />
comprendenti uno o più templi, teatri, stadi,<br />
palestre, alberghi per i pellegrini e gli<br />
atleti, cappelle votive, edifici chiamati “te-<br />
L’oracolo di Apollo a Delfi<br />
Nel grande santuario dedicato ad Apollo a<br />
Delfi si svolgevano i Giochi delfici (gare e<br />
spettacoli teatrali). Soprattutto, però, a Delfi<br />
il dio rispondeva a coloro che venivano a<br />
chiedergli consiglio dettando a una sacerdotessa<br />
chiamata Pizia i suoi oracoli, cioè i<br />
suoi messaggi profetici orali.<br />
<strong>La</strong> Pizia entrava in trance, cioè in uno stato<br />
di incoscienza, e mormorava o urlava risposte<br />
incoerenti che venivano interpretate<br />
dai sacerdoti di Apollo. Nonostante<br />
questa interpretazione, gli oracoli erano<br />
sempre ambigui, in modo da non risultare<br />
mai errati.<br />
il documento<br />
L’ambiguità dell’oracolo<br />
Nel 546 a.C. Creso, re di Lidia, il regno dell’Asia<br />
Minore in cui era stata inventata la<br />
moneta, chiese all’oracolo se doveva dichiarare<br />
guerra a Ciro, re dei Persiani. <strong>La</strong> Pizia<br />
gli rispose:<br />
Se farai guerra ai Persiani distruggerai un<br />
grande impero.<br />
Come definiresti l’oracolo?<br />
chiaro ambiguo<br />
sori” destinati a contenere le preziose offerte<br />
delle città e dei privati.<br />
I Greci vi si recavano periodicamente, sia<br />
per scopi privati, sia in occasione di grandi<br />
cerimonie “panelleniche”, cioè di tutte le<br />
città greche, che prevedevano sacrifici sugli<br />
altari, processioni, gare, premiazioni e<br />
feste solenni.<br />
Creso partì per la guerra, ma fu sconfitto e<br />
fatto prigioniero. Quando accusò il dio di<br />
averlo ingannato, la Pizia ribatté:<br />
Avresti dovuto chiedere al dio di quale impero<br />
parlava: il tuo o quello di Ciro?<br />
ERODOTO (460 ca-400 ca a.C.), Storie, I, 53 e 90<br />
Come definiresti la risposta?<br />
astuta onesta<br />
8 - <strong>La</strong> <strong>civiltà</strong> <strong>greca</strong><br />
127<br />
LA PROCESSIONE.<br />
<strong>La</strong> settimana lavorativa<br />
<strong>greca</strong> non prevedeva<br />
giorni di riposo.<br />
In compenso le feste<br />
religiose equivalevano<br />
a duecento giorni all’anno.<br />
Nelle feste le processioni<br />
avevano un posto<br />
centrale. Erano<br />
particolarmente amate<br />
dalle donne, per le quali<br />
rappresentavano una<br />
delle poche occasioni<br />
per uscire in pubblico.<br />
LA PIZIA.<br />
Nell’immagine la Pizia,<br />
in trance, sta per<br />
trasmettere l’oracolo<br />
all’uomo in piedi che<br />
ha interrogato Apollo.<br />
È vestita di bianco, siede<br />
su un alto tripode e tiene<br />
in mano un ramo<br />
di alloro, la pianta sacra<br />
ad Apollo. (Coppa<br />
del V sec. a.C., Berlino,<br />
Staatliche Museum.)
128 MODULO 3 - Le <strong>civiltà</strong> del mare<br />
10<br />
IL RECINTO SACRO DI ZEUS<br />
1. Altare di Zeus<br />
2. Tempio di Zeus<br />
3. Tempio di Hera<br />
4. Ulivo sacro<br />
5. Statue consacrate dai vincitori<br />
6. “Tesori” cioè offerte preziose delle diverse città<br />
7. Fiamma sacra<br />
I giochi olimpici<br />
L’altro luogo sacro che rivestiva una<br />
importanza fondamentale per i Greci era<br />
il santuario di Zeus a Olimpia, dove si<br />
svolgevano i giochi panellenici olimpici.<br />
Giochi e gare atletiche affondavano le loro<br />
origini nell’Età micenea, in cui gli eroi<br />
dell’Iliade e dell’Odissea avevano l’abitudine<br />
di accompagnare i riti funebri per i<br />
loro compagni morti con competizioni<br />
sportive (per esempio Achille ne organizzò<br />
di magnifiche in onore di Patroclo).<br />
Anche dopo la fondazione della polis,<br />
sport e ginnastica restarono la parte più<br />
importante dell’educazione <strong>greca</strong>. Un<br />
corpo ben allenato, infatti, era considerato<br />
la necessaria preparazione alla guerra,<br />
un’attività che occupava le città greche<br />
quasi tutte le primavere, dato che ognuna<br />
di esse aveva periodicamente motivi di<br />
11<br />
RICOSTRUZIONE DEL SANTUARIO DI OLIMPIA<br />
4<br />
2<br />
5<br />
9<br />
GLI EDIFICI CHE OSPITANO LE GARE<br />
ostilità nei confronti di ciascuna delle altre.<br />
I giochi olimpici, fondati nel 776 a.C. durante<br />
i giochi funebri in onore di un eroe<br />
caduto e celebrati in onore di Zeus, erano<br />
i più importanti e, come hai già studiato,<br />
da essi i Greci cominciavano a contare gli<br />
anni della loro storia.<br />
Duravano cinque giorni e si svolgevano<br />
ogni quattro anni a Olimpia, dove era stato<br />
costruito appositamente un numero impressionante<br />
di attrezzature sportive, templi<br />
per le cerimonie religiose, ostelli per gli<br />
atleti e per gli spettatori.<br />
Ai giochi partecipavano tutte le città greche<br />
e tutte le colonie asiatiche e italiche<br />
per un totale di circa 500 delegazioni. In<br />
quel periodo veniva proclamata una tregua<br />
che interrompeva tutte le guerre e permetteva<br />
alla popolazione di recarsi a Olimpia<br />
in condizioni di totale sicurezza.<br />
12<br />
8<br />
1<br />
3<br />
8. Ginnasio: gare di corsa e di lancio<br />
9. Palestra: salto e lotta<br />
10. Palazzina per accogliere gli ospiti importanti<br />
11. Sede del consiglio olimpico: qui gli atleti prestano giuramento<br />
di lealtà<br />
12. Area dell’ippodromo<br />
13. Stadio (lunghezza 192,27 m.)<br />
7<br />
6<br />
13
Ecco le principali discipline in cui<br />
si cimentavano gli atleti durante i<br />
Giochi olimpici, così come appaiono<br />
dalle “pitture vascolari”, cioè<br />
dalle pitture eseguite dai ceramisti<br />
su vasi, tazze, anfore, bicchieri.<br />
il documento<br />
SALTO IN LUNGO<br />
<strong>La</strong> tregua olimpica<br />
EQUITAZIONE<br />
PUGILATO<br />
Grazie alle regole dei giochi, noi osserviamo<br />
una tregua tra le città e mettiamo<br />
a tacere i nostri odi personali<br />
per riunirci in uno stesso luogo in cui<br />
ricordiamo le nostre comuni origini<br />
compiendo insieme sacrifici e recitando<br />
preghiere.<br />
ISOCRATE (436-338 a.C.),<br />
Panegirico, 43<br />
LE DISCIPLINE ATLETICHE<br />
LOTTA<br />
Mirone, Il discobolo<br />
(copia romana,<br />
Roma, Museo<br />
Nazionale romano).<br />
Dopo aver letto il brano, barra con<br />
una crocetta il quadratino esatto e<br />
riempi le righe.<br />
1. <strong>La</strong> necessità di una tregua lascia<br />
pensare che:<br />
le città greche fossero amiche<br />
fra loro.<br />
le città greche fossero spesso in<br />
guerra fra loro.<br />
CORSA<br />
8 - <strong>La</strong> <strong>civiltà</strong> <strong>greca</strong><br />
LANCIO DEL DISCO<br />
LANCIO DEL GIAVELLOTTO<br />
CORONA<br />
DELLA VITTORIA<br />
129<br />
2. Lo scopo delle Olimpiadi era di<br />
riunire i Greci in uno stesso luogo<br />
per:<br />
1 ......................................................<br />
2 ......................................................<br />
3 ......................................................
130 MODULO 3 - Le <strong>civiltà</strong> del mare<br />
4 I Greci d’Occidente<br />
<strong>La</strong> colonizzazione dell’Italia<br />
I “Greci d’Occidente” sono quei Greci che<br />
tra l’VIII e il VI secolo a.C. partirono dalle<br />
loro città-madri (metropoli come Atene,<br />
Sparta, Corinto e tante altre) e fondarono<br />
colonie in Sicilia e nell’Italia meridionale,<br />
la quale divenne così ricca di splendide<br />
città da essere chiamata Magna Grecia,<br />
“Grande Grecia”. Quegli emigrati, una<br />
volta giunti a destinazione, mostrarono una<br />
competenza tecnica e un senso della politica<br />
da far invidia a chi era rimasto in patria.<br />
Leggi democratiche<br />
In Italia i coloni si distinsero dando alle poleis<br />
che avevano fondato leggi più giuste e<br />
decidendo di distribuire fra loro la terra<br />
in parti uguali. Nelle isole Lipari questo<br />
atteggiamento democratico fu talmente<br />
ugualitario che alcuni storici hanno parlato<br />
di “comunismo delle isole Lipari”.<br />
Una vita lussuosa<br />
I coloni seppero sfruttare al massimo l’eccezionale<br />
fertilità del suolo italico: il<br />
grano di Lentini fu celebrato dai poeti perché<br />
rendeva cinque volte il peso del seminato<br />
e Omero racconta enfaticamente l’effetto<br />
che Catania produsse su Ulisse: «Gli<br />
abitanti – dice l’eroe – non fanno nulla con<br />
le loro mani. Tutto spunta senza seminare,<br />
senza rivoltare la terra: il grano, l’orzo, le<br />
vigne cariche di grossi grappoli che il cielo<br />
gonfia con la sua pioggia».<br />
Approfittando di queste ricchezze agricole<br />
e incrementandole con l’artigianato e i<br />
LE BOTTEGHE<br />
DEI BRONZISTI<br />
Un cratere di bronzo per il<br />
vino ritrovato a Vix, in Francia,<br />
dove era stato esportato<br />
da una bottega di Taranto.<br />
Un elegante schiaccianoci<br />
in bronzo e oro a forma di<br />
mani incrociate.<br />
PAESTUM.<br />
Veduta aerea dei templi.
commerci, i coloni inaugurarono una vita<br />
lussuosa, molto diversa da quella che si<br />
conduceva nella madre patria. Le loro tombe<br />
sono piene di ornamenti d’oro e di pietre<br />
preziose, la quantità di vasi che produssero<br />
testimonia che amavano i grandi banchetti<br />
e la vita sociale, le ricette dei loro cibi<br />
ci dicono che seguivano un’alimentazione<br />
ricca e ben più elaborata di quella <strong>greca</strong>.<br />
Il lusso e i divertimenti di Sibari, la città<br />
calabrese, divennero leggendari tanto che<br />
“sibarita” indica ancora oggi un gaudente,<br />
un amante della bella vita.<br />
Benessere e aumento<br />
della popolazione<br />
Alcune cifre confermano questo benessere.<br />
Dove erano approdate poche centinaia di<br />
coloni, un secolo dopo ne ritroviamo decine<br />
di migliaia. Alla fine del V secolo a.C.<br />
Agrigento aveva ben 200 000 abitanti.<br />
8 - <strong>La</strong> <strong>civiltà</strong> <strong>greca</strong><br />
LA PITTURA LA CERAMICA<br />
Due squarci di gaia vita quotidiana: un allegro banchetto tra amici<br />
e un tuffo nello splendido mare campano (dalla “Tomba del tuffatore”<br />
a Paestum).<br />
Siracusa, con i suoi 300 000, fu per molto<br />
tempo la città più popolosa del mondo ellenico;<br />
la sua cinta di mura misurava 32 chilometri.<br />
<strong>La</strong> grande arte dei Greci italici<br />
I Greci d’Occidente non impiegarono le loro<br />
ricchezze solo per mangiare e bere. Essi<br />
produssero una grande arte che si manifestò<br />
nell’architettura, nella pittura, nella scultura,<br />
nella ceramica e nell’oreficeria.<br />
Di essa vedi alcuni campioni nelle illustrazioni<br />
di queste pagine. <strong>La</strong> sua importanza<br />
per noi è enorme, perché è vero che la sua<br />
origine è <strong>greca</strong>, ma è anche vero che essa<br />
fu prodotta da uomini e donne che ormai<br />
erano diventati italici. Essa perciò è arte<br />
nostra, fa parte della <strong>civiltà</strong> del nostro Paese,<br />
la prima che fiorisca sul suolo italiano,<br />
quella che lascerà la sua impronta su tutta<br />
la sua storia successiva.<br />
131<br />
Questo bicchiere a forma di muso di cavallo<br />
è un capolavoro dell’arte lucana. Serviva<br />
a bere il vino aspro proveniente da vitigni<br />
greci, corretto da acqua, miele e spezie.<br />
Lo abbiamo riprodotto anche perché i Lucani<br />
furono i protagonisti di una grande <strong>civiltà</strong><br />
italica molto anteriore all’arrivo dei<br />
Greci, sulla quale gli archeologi stanno lavorando<br />
intensamente (Museo di Melfi).
132 MODULO 3 - Le <strong>civiltà</strong> del mare<br />
I giovani<br />
portano una<br />
tunica corta<br />
(chitone).<br />
5 L’abbigliamento<br />
Il costume maschile<br />
Il capo base dell’abbigliamento maschile<br />
era un rettangolo di lana senza cuciture,<br />
che in origine serviva da abito di giorno e<br />
da coperta di notte.<br />
Da questo rettangolo a doppio uso derivò<br />
la tunica corta, chiamata chitone, fermata<br />
da una spilla sulla spalla destra (la spalla<br />
sinistra rimaneva libera) e stretta alla vita<br />
da una cintura. Tolta la cintura, questa<br />
tunica serviva da veste da notte; coperta da<br />
una corazza faceva invece parte della divisa<br />
militare; infine, allungata fino ai piedi,<br />
veniva utilizzata come abito da cerimonia<br />
dai personaggi importanti e come vestito<br />
da inverno contro il freddo.<br />
Dal rettangolo primitivo nacquero anche il<br />
mantello o himátion, una pezza di lana di<br />
grandi dimensioni (2 metri per 3) e la clamide,<br />
più corta.<br />
Gli uomini<br />
maturi portano<br />
una tunica o<br />
chitone lunga<br />
fino ai polpacci.<br />
I giovani<br />
e i soldati<br />
si avvolgono<br />
in un mantello<br />
corto, la clamide.<br />
Cappelli<br />
e calzature<br />
L’himátion si<br />
indossa con o<br />
senza tunica e<br />
lasciando<br />
scoperta una<br />
spalla.<br />
Gli schiavi avvolgono<br />
intorno ai fianchi<br />
un “perizoma”.<br />
I Greci portavano cappelli e cappucci<br />
contro il freddo e, ai piedi, sandali leggeri<br />
ed eleganti che lasciavano il piede quasi<br />
nudo o scarpe alte contro le intemperie.<br />
I sandali più ricercati erano di stoffa color<br />
porpora e avevano fibbie a forma di fiori.<br />
Il costume femminile<br />
Fra uomini e donne le differenze nell’abbigliamento<br />
erano impercettibili. Grazie a<br />
Omero sappiamo che, presso le popolazioni<br />
doriche, esisteva un costume chiamato<br />
peplo, che non era altro che il rettangolo di<br />
lana usato dagli uomini.<br />
Ad Atene questo costume dorico cedette<br />
il passo a quello ionico, costituito dalla<br />
tunica di lino, chiamata chitone come<br />
quella maschile ma in genere lunga fino a<br />
terra.<br />
Sopra la tunica le donne indossavano lo<br />
stesso mantello degli uomini che fermavano<br />
su una spalla, facendone ricadere sul<br />
petto l’estremità.<br />
L’austero chitone<br />
spartano fermato<br />
sulle spalle<br />
con delle spille.<br />
L’himátion della<br />
festa può essere<br />
leggero<br />
e trasparente.<br />
<strong>La</strong> cintura.<br />
Il leggiadro<br />
chitone<br />
ateniese.<br />
L’himátion<br />
da viaggio<br />
è di lana pesante.
6 <strong>La</strong> casa<br />
Di case greche se ne sono conservate poche,<br />
perciò non sappiamo esattamente quale<br />
aspetto avessero.<br />
Certamente, come le case sumeriche ed<br />
egiziane, erano costruite intorno a un cortile<br />
centrale scoperto sul quale si affacciavano<br />
le porte di tutte le stanze.<br />
Le finestre sulla strada erano pochissime e<br />
venivano sbarrate da persiane per dare alla<br />
casa intimità e sicurezza. <strong>La</strong> porta d’ingresso<br />
era di legno, a volte rinforzata con<br />
borchie di bronzo. Le mura erano fatte di<br />
mattoni asciugati al sole, molto friabili e<br />
soggetti a crolli.<br />
Le scale erano esterne: partivano dal cortile<br />
e portavano al piano superiore dove si<br />
trovavano le stanze da letto e i quartieri<br />
degli schiavi.<br />
Uomini e donne vivevano in parti separate<br />
della casa; la parte riservata alle donne si<br />
chiamava gineceo.<br />
Il tetto è fatto di<br />
tegole di ceramica.<br />
Gli uomini mangiano<br />
e intrattengono i loro<br />
amici in una stanza<br />
chiamata andron.<br />
Sono sdraiati su letti<br />
e vengono serviti<br />
dagli schiavi.<br />
<strong>La</strong> colazione consiste<br />
in una fetta<br />
di pane inzuppata<br />
nel vino.<br />
Il pranzo è uno spuntino<br />
di pane e formaggio<br />
o di olive e fichi.<br />
COLAZIONE, PRANZO E CENA DI UNA FAMIGLIA POVERA.<br />
LA POSSIBILE RICOSTRUZIONE DI UNA CASA GRECA SIGNORILE<br />
Gli alloggi femminili vengono<br />
chiamati “gineceo”.<br />
Le donne passano<br />
la maggior parte del loro<br />
tempo in queste stanze,<br />
organizzando il lavoro<br />
della servitù, filando,<br />
tessendo e intrattenendo<br />
le loro amiche.<br />
In alcune stanze<br />
del V secolo a.C.<br />
i pavimenti sono<br />
realizzati con sassi<br />
colorati disposti<br />
a mosaico.<br />
Le stanze vengono<br />
riscaldate con<br />
bracieri di metallo<br />
portatili.<br />
Stanza degli schiavi.<br />
In cucina vi è<br />
un fuoco acceso<br />
che serve<br />
per cucinare.<br />
Altare.<br />
Nel cortile spesso vi è<br />
un altare per la preghiera.<br />
Nei cortili di alcune case<br />
c’è anche un pozzo che<br />
fornisce acqua.<br />
I muri sono solitamente dipinti<br />
a colori chiari, e sono spesso<br />
ornati da arazzi con disegni<br />
a colori vivaci.<br />
Camera da letto.<br />
Spesso le case hanno una<br />
stanza dove la famiglia può<br />
riunirsi intorno a un focolare che<br />
ha la funzione del nostro tinello.<br />
8 - <strong>La</strong> <strong>civiltà</strong> <strong>greca</strong><br />
133<br />
Il pasto principale è la cena:<br />
una zuppa di verdure<br />
e cereali.<br />
<strong>La</strong> stanza<br />
da bagno contiene<br />
una vasca<br />
di terracotta con<br />
un canale di scolo<br />
che termina<br />
all’esterno.<br />
Per lavarsi le mani<br />
e il viso viene<br />
utilizzata una<br />
bacinella.
134 MODULO 3 - Le <strong>civiltà</strong> del mare<br />
1.Le gradinate<br />
2.L’altare dedicato al dio Dioniso<br />
3.L’orchestra: area circolare<br />
in cui canta e danza il coro<br />
1<br />
IL TEATRO DI EPIDAURO.<br />
Epidauro è una piccola<br />
città del Peloponneso.<br />
Il suo teatro, costruito<br />
verso il 360 a.C., poteva<br />
contenere 12 000<br />
spettatori. <strong>La</strong> sua acustica<br />
è resa perfetta dalla<br />
barriera di colline di fronte<br />
al teatro, che fa rimbalzare<br />
i suoni: il rumore di due<br />
sassolini percossi sul<br />
proscenio si sente fino<br />
ai sedili più alti delle<br />
gradinate.<br />
Una commissione di<br />
esperti viaggiò per tutta<br />
la Grecia prima di trovare<br />
questo luogo ideale<br />
in cui il teatro fu costruito.<br />
7 <strong>La</strong> vita artistica e letteraria<br />
Nel V secolo a.C. Atene era diventata la<br />
capitale culturale del mondo greco. Autori<br />
ateniesi inventarono il teatro; autori provenienti<br />
dalle colonie d’Asia e d’Italia fondarono<br />
la storia e la filosofia.<br />
3<br />
4<br />
4.Il proscenio: vi recitano gli attori<br />
5.<strong>La</strong> scena: davanti serve da<br />
scenografia; dietro serve agli<br />
attori per cambiarsi<br />
2<br />
5<br />
LE MASCHERE.<br />
Per essere riconoscibili anche<br />
dagli spettatori più distanti,<br />
gli attori portavano una maschera<br />
che oltre ad avere la funzione<br />
di amplificare la voce (una sorta<br />
di megafono), caratterizzava<br />
il loro personaggio: giovane,<br />
vecchio, tragico, comico.<br />
Ogni attore, usando maschere<br />
diverse, poteva recitare varie parti<br />
nella stessa rappresentazione.<br />
A sinistra, maschera da Lipari<br />
rappresentante la “Ragazza”<br />
e a destra il “Giovane”.<br />
Uno spettacolo nuovo. I testi teatrali (tragedie<br />
e commedie) furono scritti originariamente<br />
per i festival che ogni quattro anni si<br />
tenevano ad Atene in onore del dio Dioniso.<br />
Da Atene il teatro fu poi esportato in tutto<br />
il mondo greco. Per consentire le rappresentazioni<br />
furono costruiti edifici all’aperto<br />
adatti a contenere un gran numero di<br />
spettatori e concepiti in modo che l’acustica<br />
fosse perfetta.<br />
Gli spettacoli erano riservati ai cittadini<br />
maschi ed erano gratuiti perché considerati<br />
di alto valore educativo: una vera e propria<br />
scuola di valori politici, religiosi e morali.<br />
Venivano offerti e finanziati da privati cittadini<br />
ricchi. In ognuna delle giornate del<br />
festival venivano rappresentate tre tragedie<br />
e una commedia.<br />
Gli spettatori passavano a teatro l’intera<br />
giornata, mangiando spuntini venduti dagli<br />
ambulanti, commuovendosi o ridendo con<br />
un altissimo grado di coinvolgimento.
il documento<br />
Perché la storia?<br />
ERODOTO<br />
Erodoto espone qui il frutto della sua ricerca [in greco<br />
historìa] per impedire che le azioni compiute dagli uomini,<br />
Greci e Barbari, vengano dimenticate a causa del<br />
passare del tempo.<br />
ERODOTO, Premessa alle Storie<br />
TUCIDIDE<br />
Per ciò che riguarda gli eventi che si sono verificati durante<br />
la Guerra del Peloponneso, o ne sono stato testimone<br />
io stesso oppure ho investigato su ciascuno di es-<br />
il documento<br />
8 - <strong>La</strong> <strong>civiltà</strong> <strong>greca</strong><br />
CONSERVARE LA MEMORIA DEL PASSATO: L’INVENZIONE DELLA STORIA<br />
135<br />
si con la massima esattezza possibile. Tuttavia è stato<br />
difficile stabilirli, perché i testimoni di ciascun evento<br />
ne presentavano versioni differenti.<br />
TUCIDIDE (460 ca-400 ca a.C.),<br />
<strong>La</strong> guerra del Peloponneso, I, 22, 2-3<br />
Da questi due brani puoi ricavare i fondamenti del<br />
metodo storico. Rifletti e rispondi alle domande.<br />
Per quale motivo Erodoto scrisse le Storie?<br />
.........................................................................................<br />
Come agì Tucidide per stabilire l’esatta successione<br />
degli eventi?<br />
.........................................................................................<br />
L’UOMO E LA POLITICA: L’INVENZIONE DELLA FILOSOFIA<br />
A. Si tenta di dare una definizione dell’uomo<br />
Il mondo è pieno di meraviglie, ma nessuna meraviglia<br />
è più grande dell’uomo. Egli è l’essere che sa attraversare<br />
il grigio mare e che si avventura negli abissi spalancati<br />
dalle onde che si sollevano. Egli è l’essere che tormenta<br />
la Terra, con i suoi aratri che la solcano ogni anno senza<br />
riposo. Parola, pensiero e ogni altra cosa, egli l’ha imparata<br />
da solo, così come, costruendosi una dimora, ha<br />
saputo liberarsi del gelo e della pioggia. Però, maestro<br />
di un sapere le cui possibilità sono infinite, è libero di<br />
intraprendere la via del bene come quella del male.<br />
SOFOCLE (496-406 a.C.), Antigone<br />
B. Qual è il regime politico ideale?<br />
<strong>La</strong> democrazia è davvero il regime ideale che assicura ai<br />
cittadini felicità e giustizia? Questo problema fu appassionatamente<br />
dibattuto ad Atene dai filosofi, che si domandavano<br />
se il popolo era veramente capace di prendere<br />
le decisioni migliori.<br />
Quando bisogna discutere del governo della città, ognuno<br />
si alza per dare il suo parere: il falegname, il fabbro,<br />
il calzolaio, il negoziante ... tutta gente che non ha studiato<br />
e non conosce il problema di cui parla.<br />
PLATONE (427-347 a.C.), Protagora, 319<br />
Un’assemblea di persone, ciascuna delle quali non possiede<br />
che una parte delle qualità necessarie per ben governare,<br />
può tuttavia essere capace di farlo meglio di<br />
gente particolarmente dotata, perché l’intelligenza di<br />
ciascuno si aggiunge a quella degli altri formando una<br />
sorta di intelligenza collettiva che in tal mondo diventa<br />
superiore.<br />
ARISTOTELE (384-322 a.C.), <strong>La</strong> Politica, III, 11, 1-2<br />
Platone dialoga con Aristotele (al centro del quadro), Raffaello,<br />
<strong>La</strong> <strong>Scuola</strong> di Atene (Roma, Musei Vaticani).<br />
Nel brano al punto A, quali sono le attività che rendono<br />
l’uomo una meraviglia? Tra quelle elencate qui di<br />
seguito, sottolinea quelle citate da Sofocle.<br />
sa cacciare – sa coltivare la terra – sa parlare e pensare<br />
– sa costruire strumenti – sa navigare – sa costruire una<br />
casa – sa combattere – sa scalare le montagne – può<br />
fare del bene come del male<br />
Nei brani al punto B sottolinea le frasi che, a tuo parere,<br />
sintetizzano rispettivamente il giudizio di Platone e<br />
quello di Aristotele sulla democrazia; quindi indica<br />
con una crocetta la risposta corretta.<br />
Chi, fra i due filosofi, è favorevole alla democrazia?<br />
Platone Aristotele
136 MODULO 3 - Le <strong>civiltà</strong> del mare<br />
Pagine operative<br />
1 Nel disegno ognuno degli dèi olimpici è collegato al suo campo d’intervento o al suo attributo<br />
principale. I nomi degli dèi, a loro volta, sono collegati con una freccia a un numero, che<br />
ritrovi nelle righe puntinate sottostanti. Su ciascuna riga riporta il nome del dio e spiega brevemente<br />
le sue caratteristiche.<br />
1<br />
2<br />
3<br />
4<br />
5<br />
6<br />
7<br />
8<br />
9<br />
APOLLO<br />
ARTEMIDE<br />
POSEIDONE<br />
ADES<br />
AFRODITE<br />
ERMES<br />
EFESTO<br />
12 13<br />
ARES<br />
ZEUS<br />
ERMES<br />
ATENA<br />
HERA<br />
DEMETRA<br />
DIONISO<br />
1<br />
2<br />
3<br />
4<br />
5<br />
6<br />
7<br />
8<br />
9<br />
ARES<br />
AFRODITE<br />
........................................................................................................................................................................<br />
........................................................................................................................................................................<br />
Apollo: dio del Sole, proteggeva la musica, la poesia e la scienza.<br />
........................................................................................................................................................................<br />
........................................................................................................................................................................<br />
........................................................................................................................................................................<br />
........................................................................................................................................................................<br />
........................................................................................................................................................................<br />
........................................................................................................................................................................<br />
........................................................................................................................................................................<br />
10 ........................................................................................................................................................................<br />
11 ........................................................................................................................................................................<br />
12 ........................................................................................................................................................................<br />
13 ........................................................................................................................................................................<br />
10<br />
11
2 Indica con una crocetta se le seguenti af- 3 Completa lo schema seguente.<br />
fermazioni sono vere (V) o false (F).<br />
Le celle che contenevano le statue<br />
degli dèi erano collocate all’interno<br />
dei templi.<br />
Le celle venivano aperte in occasione<br />
delle processioni.<br />
Il fumo e il profumo degli animali<br />
sacrificati erano sgraditi agli dèi.<br />
L’altare dove venivano sacrificati<br />
gli animali era collocato all’interno<br />
del tempio.<br />
I santuari erano grandi spazi sacri<br />
attrezzati.<br />
Nel santuario di Delfi il dio Apollo dettava<br />
i suoi oracoli a una sacerdotessa.<br />
Gli oracoli erano risposte precise<br />
e dettagliate.<br />
Abbigliamento maschile<br />
............................................................................<br />
............................................................................<br />
............................................................................<br />
............................................................................<br />
............................................................................<br />
............................................................................<br />
............................................................................<br />
............................................................................<br />
............................................................................<br />
V<br />
V<br />
V<br />
V<br />
V<br />
V<br />
V<br />
F<br />
F<br />
F<br />
F<br />
F<br />
F<br />
F<br />
I Giochi Olimpici<br />
e si svolgevano ogni<br />
a<br />
.......................<br />
dove erano stati<br />
costruiti<br />
.......................<br />
duravano<br />
...............<br />
che<br />
ospitavano<br />
Abbigliamento femminile<br />
8 - <strong>La</strong> <strong>civiltà</strong> <strong>greca</strong><br />
...............<br />
...............<br />
...............<br />
...............<br />
4 Completa la seguente tabella, relativa alla vita degli emigrati greci che fondarono le colonie<br />
della Magna Grecia.<br />
5<br />
<strong>La</strong> vita<br />
nella Magna<br />
Grecia<br />
In Italia i coloni diedero alle loro poleis leggi ................... e distribuirono<br />
fra loro la terra in ................... .<br />
Seppero sfruttare l’eccezionale ................... del suolo e incrementarono<br />
le ricchezze agricole con ................... .<br />
Inaugurarono una vita ................... e il benessere provocò un aumento<br />
della ................... .<br />
I Greci d’Occidente impiegarono le loro ricchezze anche per produrre<br />
una grande arte, che si manifestò nell’..................., nella ceramica e nell’oreficeria.<br />
Descrivi nella seguente tabella l’abbigliamento dell’uomo e della donna greci.<br />
............................................................................<br />
............................................................................<br />
............................................................................<br />
............................................................................<br />
............................................................................<br />
............................................................................<br />
............................................................................<br />
............................................................................<br />
............................................................................<br />
137
138 MODULO 3 - Le <strong>civiltà</strong> del mare<br />
6 Rispondi alle seguenti domande.<br />
7 Indica con una crocetta se le seguenti af-<br />
Su che cosa si affacciavano le stanze della cafermazioni<br />
sono vere (V) o false (F).<br />
sa <strong>greca</strong>?<br />
Gli spettacoli teatrali si svolgevano<br />
.............................................................................<br />
all’aperto.<br />
Gli spettacoli erano gratuiti.<br />
V<br />
V<br />
F<br />
F<br />
Come si chiamava la parte della casa riservata I festival venivano finanziati dallo Stato. V F<br />
alle donne?<br />
Le rappresentazioni duravano un’intera<br />
............................................................................. giornata.<br />
V F<br />
8<br />
Al termine di questa unità sulla <strong>civiltà</strong> <strong>greca</strong> ti proponiamo di comporre un breve testo scegliendo<br />
l’argomento che preferisci e seguendo la scaletta che ti suggeriamo.<br />
1. <strong>La</strong> religione<br />
– Miti e caratteristiche degli dèi principali<br />
– Che cosa conteneva un tempio<br />
– Che cosa avveniva davanti a un tempio<br />
– Le cerimonie dei due principali santuari greci<br />
2. I Greci d’Occidente<br />
– Caratteristiche della colonizzazione <strong>greca</strong> dell’Italia<br />
3. <strong>La</strong> vita culturale<br />
– Il teatro<br />
– <strong>La</strong> fondazione della storia<br />
– <strong>La</strong> riflessione dei filosofi<br />
............................................................................................................................................................<br />
............................................................................................................................................................<br />
............................................................................................................................................................<br />
............................................................................................................................................................<br />
............................................................................................................................................................<br />
............................................................................................................................................................<br />
............................................................................................................................................................<br />
............................................................................................................................................................<br />
............................................................................................................................................................<br />
............................................................................................................................................................<br />
............................................................................................................................................................<br />
............................................................................................................................................................<br />
............................................................................................................................................................<br />
............................................................................................................................................................<br />
............................................................................................................................................................<br />
............................................................................................................................................................<br />
............................................................................................................................................................<br />
............................................................................................................................................................<br />
............................................................................................................................................................<br />
............................................................................................................................................................<br />
............................................................................................................................................................