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sommario<br />
2 - Ottobre<br />
Premessa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .3<br />
Messaggio del Papa per la Giornata Missionaria Mondiale . . . . . . .4<br />
Ottobre Missionario . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .<br />
Contemplazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .7<br />
Vocazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .8<br />
Responsabil<strong>it</strong>à . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .9<br />
Car<strong>it</strong>à . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .10<br />
Ringraziamento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .11<br />
Promozione della nuova evangelizzazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . .12<br />
Delfina è r<strong>it</strong>ornata alla Casa del Padre . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .22<br />
Deddy: un dono speciale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .23<br />
Burundi: l’animazione missionaria . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .24<br />
L’accoglienza della comun<strong>it</strong>à . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .26<br />
Il nostro viaggio in Brasile . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .27<br />
Con Chiara in missione tra i monti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .29<br />
Incontri per... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .30<br />
Per..corso per andare in missione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .31<br />
Corsi di arte presepiale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .31<br />
Il mensile viene inviato gratu<strong>it</strong>amente alle famiglie e agli amici<br />
che desiderano conoscere e condividere lo spir<strong>it</strong>o ecumenico missionario<br />
Legge n. 675/96 sulla tutela dei dati personali.<br />
Il suo indirizzo fa parte del nostro archivio: “Missionarie della Redenzione” e lo comunichiamo alla tipografia per la spedizione<br />
gratu<strong>it</strong>a del nostro <strong>opuscolo</strong> di informazione a carattere ecumenico missionario e di altre notizie sempre di carattere<br />
missionario, del C.E.M. Mondial<strong>it</strong>à e del Centro Missionario Diocesano, organismi entro i quali prestiamo il nostro<br />
servizio. I suoi dati non saranno oggetto di comunicazione o diffusione a terzi. Inoltre lei può chiedere in ogni momento,<br />
modifiche, integrazioni o cancellazione scxrivendo: Missionarie della Redenzione Via A. Speroni, 16 45100 ROVIGO.<br />
Redazione “Missionarie della Redenzione” - Via Arnaldo Speroni, 16 Rovigo.<br />
Direttore Responsabile: Settimio Rigolin. Autorizzazione del Tribunale di Rovigo n. 3423 del 30 luglio<br />
1992. Stampa e grafica Europrint - Rovigo - Tel. 0425 475456
Premessa<br />
Missione è... far vedere Gesù...<br />
Carissimi,<br />
ogni giorno siamo chiamati a rinnovare<br />
l’impegno di annunciare il Vangelo e dare al<br />
nostro vivere e all’attiv<strong>it</strong>à pastorale, un<br />
ampio respiro missionario. In particolare il<br />
mese di <strong>ottobre</strong> ci richiama alla nostra responsabil<strong>it</strong>à<br />
di cristiani-missionari, di rendere<br />
ragione della speranza che è in noi (cfr<br />
1Pt 3,15).<br />
Il Papa nel suo messaggio per la prossima<br />
Giornata Missionaria Mondiale ci ricorda<br />
che “Una fede adulta, capace di affidarsi totalmente<br />
a Dio con un atteggiamento filiale,<br />
nutr<strong>it</strong>a dalla preghiera, dalla med<strong>it</strong>azione<br />
della Parola di Dio e dallo studio delle ver<strong>it</strong>à<br />
della fede, è condizione per poter promuovere<br />
un umanesimo nuovo, fondato sul<br />
Vangelo”.<br />
Anche oggi, come al tempo degli Apostoli,<br />
ci viene chiesto: “Vogliamo vedere Gesù”<br />
(Gv 12,21), non solo di sentire “parlare” di<br />
Lui, ma di “far vedere” Gesù, far risplendere<br />
il Volto del Redentore. E noi quale Gesù<br />
presentiamo? Amiamo come lui ha amato?<br />
Diamo testimonianza di un<strong>it</strong>à e di collaborazione?<br />
Viviamo in un contesto di scristianizzazione<br />
che ci richiama con urgenza all’un<strong>it</strong>à. Soltanto<br />
insieme possiamo essere testimoni<br />
della vicinanza e dell’amore di Dio.<br />
Il Papa ci dice con forza che “La Chiesa diventa<br />
“comunione” a partire dall’Eucaristia<br />
e così ogni fratern<strong>it</strong>à e quindi anche la nostra<br />
Famiglia Missionaria della Redenzione:<br />
“Non possiamo tenere per noi l’amore che<br />
celebriamo nel Sacramento – esso chiede infatti<br />
per sua natura di essere comunicato a<br />
tutti – L’Eucaristia non è solo fonte e culmine<br />
della v<strong>it</strong>a della Chiesa, ma è anche<br />
della sua missione: una chiesa autenticamente<br />
eucaristica è una Chiesa missionaria,<br />
capace di portare tutti<br />
alla comunione con Dio”.<br />
Spezzare il pane con tutti i popoli non è solo<br />
uno slogan, nell’Eucaristia diventa realtà<br />
perché lì si realizza la vera e piena fratern<strong>it</strong>à<br />
universale.<br />
Promuovere la nuova evangelizzazione nel<br />
nostro contesto di v<strong>it</strong>a significa convertirci,<br />
dire SI come Maria all’inv<strong>it</strong>o divino, all’amore<br />
dei fratelli, assumendoci l’impegno<br />
di annunciare il Vangelo e ad agire con autentica<br />
solidarietà quella che tiene conto di<br />
tutto l’uomo, perché solo così saremo credibili<br />
annunciatori dell’Amore che salva.<br />
Pierina MdR<br />
Il 15 <strong>ottobre</strong> 2010<br />
ricorderemo<br />
il 14° anniversario<br />
del r<strong>it</strong>orno<br />
alla Casa del Padre<br />
della nostra sorella Teresa.<br />
Nella Cappella di Casa<br />
“Regina delle Missioni”<br />
Via A. Mario, 36 Rovigo<br />
Santa Messa alle ore 8.00<br />
Una preghiera speciale e un impegno ad<br />
im<strong>it</strong>are il suo esempio di donazione a<br />
Cristo e alla missione della Chiesa.<br />
3 - Ottobre
La costruzione della comunione ecclesiale<br />
è la chiave della missione<br />
Cari fratelli e sorelle,<br />
Il mese di <strong>ottobre</strong>, con la celebrazione della<br />
Giornata Missionaria Mondiale, offre alle<br />
Comun<strong>it</strong>à diocesane e parrocchiali, agli Ist<strong>it</strong>uti<br />
di V<strong>it</strong>a Consacrata, ai Movimenti Ecclesiali,<br />
all’intero Popolo di Dio, l’occasione<br />
per rinnovare l’impegno di annunciare il<br />
Vangelo e dare alle attiv<strong>it</strong>à pastorali un più<br />
ampio respiro missionario. Tale annuale appuntamento<br />
ci inv<strong>it</strong>a a vivere intensamente<br />
i percorsi l<strong>it</strong>urgici e catechetici, car<strong>it</strong>ativi e<br />
culturali, mediante i quali Gesù Cristo ci<br />
convoca alla mensa della sua Parola e dell’Eucaristia,<br />
per gustare il dono della sua<br />
Presenza, formarci alla sua scuola e vivere<br />
sempre più consapevolmente un<strong>it</strong>i a Lui,<br />
Maestro e Signore. Egli stesso ci dice: “Chi<br />
ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io<br />
lo amerò e mi manifesterò a lui” (Gv<br />
14,21). Solo a partire da questo incontro<br />
con l’Amore di Dio, che cambia l’esistenza,<br />
possiamo vivere in comunione con Lui e<br />
tra noi, e offrire ai fratelli una testimonianza<br />
credibile, rendendo ragione della<br />
speranza che è in noi (cfr 1Pt 3,15). Una<br />
fede adulta, capace di affidarsi totalmente<br />
a Dio con atteggiamento filiale, nutr<strong>it</strong>a<br />
dalla preghiera, dalla med<strong>it</strong>azione della Parola<br />
di Dio e dallo studio delle ver<strong>it</strong>à della<br />
fede, è condizione per poter promuovere<br />
un umanesimo nuovo, fondato sul Vangelo<br />
di Gesù.<br />
4 - Ottobre<br />
Messaggio del Santo Padre Benedetto XVI<br />
A <strong>ottobre</strong>, inoltre, in molti Paesi riprendono<br />
le varie attiv<strong>it</strong>à ecclesiali dopo la pausa<br />
estiva, e la Chiesa ci inv<strong>it</strong>a ad imparare da<br />
Maria, mediante la preghiera del Santo Rosario,<br />
a contemplare il progetto d’amore del<br />
Padre sull’uman<strong>it</strong>à, per amarla come Lui la<br />
ama. Non è forse questo anche il senso della<br />
missione?<br />
Il Padre, infatti, ci chiama ad essere figli<br />
amati nel suo Figlio, l’Amato, e a riconoscerci<br />
tutti fratelli in Lui, Dono di Salvezza<br />
per l’uman<strong>it</strong>à divisa dalla discordia e dal<br />
peccato, e Rivelatore del vero volto di quel<br />
Dio che “ha tanto amato il mondo da dare<br />
il Figlio unigen<strong>it</strong>o, perché chiunque crede<br />
in Lui non vada perduto, ma abbia la v<strong>it</strong>a<br />
eterna” (Gv 3,16).<br />
“Vogliamo vedere Gesù” (Gv 12,21), è la richiesta<br />
che, nel Vangelo di Giovanni, alcuni<br />
Greci, giunti a Gerusalemme per il pellegrinaggio<br />
pasquale, presentano all’apostolo Filippo.<br />
Essa risuona anche nel nostro cuore<br />
in questo mese di <strong>ottobre</strong>, che ci ricorda<br />
come l’impegno e il comp<strong>it</strong>o dell’annuncio<br />
evangelico spetti all’intera Chiesa, “missio-
per la giornata Missionaria mondiale 2010<br />
naria per sua natura” (Ad gentes, 2), e ci inv<strong>it</strong>a<br />
a farci promotori della nov<strong>it</strong>à di v<strong>it</strong>a,<br />
fatta di relazioni autentiche, in comun<strong>it</strong>à<br />
fondate sul Vangelo. In una società multietnica<br />
che sempre più sperimenta forme di sol<strong>it</strong>udine<br />
e di indifferenza preoccupanti, i<br />
cristiani devono imparare ad offrire segni di<br />
speranza e a divenire fratelli universali, coltivando<br />
i grandi ideali che trasformano la<br />
storia e, senza false illusioni o inutili paure,<br />
impegnarsi a rendere il pianeta la casa di<br />
tutti i popoli.<br />
Come i pellegrini greci di duemila anni fa,<br />
anche gli uomini del nostro tempo, magari<br />
non sempre consapevolmente, chiedono ai<br />
credenti non solo di “parlare” di Gesù, ma di<br />
“far vedere” Gesù, far risplendere il Volto del<br />
Redentore in ogni angolo della terra davanti<br />
alle generazioni del nuovo millennio e specialmente<br />
davanti ai giovani di ogni continente,<br />
destinatari privilegiati e soggetti<br />
dell’annuncio evangelico. Essi devono percepire<br />
che i cristiani portano la parola di Cristo<br />
perché Lui è la Ver<strong>it</strong>à, perché hanno trovato<br />
in Lui il senso, la ver<strong>it</strong>à per la loro v<strong>it</strong>a.<br />
Queste considerazioni rimandano al mandato<br />
missionario che hanno ricevuto tutti i<br />
battezzati e l’intera Chiesa, ma che non può<br />
realizzarsi in maniera credibile senza una<br />
profonda conversione personale, comun<strong>it</strong>aria<br />
e pastorale. Infatti, la consapevolezza<br />
della chiamata ad annunciare il Vangelo stimola<br />
non solo ogni singolo fedele, ma tutte<br />
le Comun<strong>it</strong>à diocesane e parrocchiali ad un<br />
rinnovamento integrale e ad aprirsi sempre<br />
più alla cooperazione missionaria tra le<br />
Chiese, per promuovere l’annuncio del Vangelo<br />
nel cuore di ogni persona, di ogni popolo,<br />
cultura, razza, nazional<strong>it</strong>à, ad ogni<br />
lat<strong>it</strong>udine. Questa consapevolezza si alimenta<br />
attraverso l’opera di Sacerdoti Fidei<br />
Donum, di Consacrati, di Catechisti, di<br />
Laici missionari, in<br />
una ricerca costante di promuovere la<br />
comunione ecclesiale, in modo che anche il<br />
fenomeno dell’“intercultural<strong>it</strong>à” possa integrarsi<br />
in un modello di un<strong>it</strong>à, nel quale il<br />
Vangelo sia fermento di libertà e di progresso,<br />
fonte di fratern<strong>it</strong>à, di umiltà e di<br />
pace (cfr Ad gentes, 8). La Chiesa, infatti,<br />
“è in Cristo come sacramento, cioè segno e<br />
strumento dell’intima unione con Dio e dell’un<strong>it</strong>à<br />
di tutto il genere umano” (Lumen<br />
gentium, 1).<br />
La comunione ecclesiale nasce dall’incontro<br />
con il Figlio di Dio, Gesù Cristo, che, nell’annuncio<br />
della Chiesa, raggiunge gli uomini<br />
e crea comunione con Lui stesso e<br />
quindi con il Padre e lo Spir<strong>it</strong>o Santo (cfr<br />
1Gv 1,3). Il Cristo stabilisce la nuova relazione<br />
tra l’uomo e Dio. “Egli ci rivela «che<br />
Dio è car<strong>it</strong>à» (1 Gv 4,8) e insieme ci insegna<br />
che la legge fondamentale della umana perfezione,<br />
e perciò anche della trasformazione<br />
del mondo, è il nuovo comandamento dell’amore.<br />
Coloro, pertanto, che credono alla<br />
car<strong>it</strong>à divina, sono da Lui resi certi che la<br />
strada della car<strong>it</strong>à è aperta a tutti gli uomini<br />
e che gli sforzi intesi a realizzare la fratern<strong>it</strong>à<br />
universale non sono vani” (Gaudium et<br />
spes, 38).<br />
La Chiesa diventa “comunione” a partire<br />
dall’Eucaristia, in cui Cristo, presente nel<br />
pane e nel vino, con il suo sacrificio di<br />
amore edifica la Chiesa come suo corpo,<br />
unendoci al Dio uno e trino e fra di noi (cfr<br />
1Cor 10,16ss). Nell’Esortazione apostolica<br />
Sacramentum car<strong>it</strong>atis ho scr<strong>it</strong>to: “Non<br />
possiamo tenere per noi l’amore che celebriamo<br />
nel Sacramento. Esso chiede per sua<br />
natura di essere<br />
5 - Ottobre
comunicato a tutti. Ciò di cui il mondo ha<br />
bisogno è l’amore di Dio, è incontrare Cristo<br />
e credere in Lui” (n. 84). Per tale ragione<br />
l’Eucaristia non è solo fonte e culmine della<br />
v<strong>it</strong>a della Chiesa, ma anche della sua missione:<br />
“Una Chiesa autenticamente eucaristica<br />
è una Chiesa missionaria” (Ibid.),<br />
capace di portare tutti alla comunione con<br />
Dio, annunciando con convinzione: “quello<br />
che abbiamo veduto e ud<strong>it</strong>o, noi lo annunciamo<br />
anche a voi, perché anche voi siate in<br />
comunione con noi” (1Gv 1,3).<br />
Carissimi, in questa Giornata Missionaria<br />
Mondiale in cui lo sguardo del cuore si dilata<br />
sugli immensi spazi della missione, sentiamoci<br />
tutti protagonisti dell’impegno<br />
della Chiesa di annunciare il Vangelo. La<br />
spinta missionaria è sempre stata segno di<br />
v<strong>it</strong>al<strong>it</strong>à per le nostre Chiese (cfr Lett. enc.<br />
Redemptoris missio, 2) e la loro cooperazione<br />
è testimonianza singolare di un<strong>it</strong>à, di<br />
fratern<strong>it</strong>à e di solidarietà, che rende credibili<br />
annunciatori dell’Amore che salva!<br />
Rinnovo, pertanto, a tutti l’inv<strong>it</strong>o alla preghiera<br />
e, nonostante le difficoltà economiche,<br />
all’impegno dell’aiuto fraterno e<br />
concreto a sostegno delle giovani Chiese.<br />
Tale gesto di amore e di condivisione, che il<br />
servizio prezioso delle Pontificie Opere Missionarie,<br />
cui va la mia grat<strong>it</strong>udine, provvederà<br />
a distribuire, sosterrà la formazione di<br />
sacerdoti, seminaristi e catechisti nelle più<br />
lontane terre di missione e incoraggerà le<br />
giovani comun<strong>it</strong>à ecclesiali.<br />
6 - Ottobre<br />
A conclusione dell’annuale messaggio per la<br />
Giornata Missionaria Mondiale, desidero<br />
esprimere, con particolare affetto, la mia riconoscenza<br />
ai missionari e alle missionarie,<br />
che testimoniano nei luoghi più lontani e<br />
difficili, spesso anche con la v<strong>it</strong>a, l’avvento<br />
del Regno di Dio. A loro, che rappresentano<br />
le avanguardie dell’annuncio del Vangelo,<br />
va l’amicizia, la vicinanza e il sostegno di<br />
ogni credente. “Dio, (che) ama chi dona<br />
con gioia” (2Cor 9,7) li ricolmi di fervore<br />
spir<strong>it</strong>uale e di profonda letizia.<br />
Come il “sì” di Maria, ogni generosa risposta<br />
della Comun<strong>it</strong>à ecclesiale all’inv<strong>it</strong>o divino<br />
all’amore dei fratelli susc<strong>it</strong>erà una<br />
nuova matern<strong>it</strong>à apostolica ed ecclesiale (cfr<br />
Gal 4,4.19.26), che lasciandosi sorprendere<br />
dal mistero di Dio amore, il quale “quando<br />
venne la pienezza del tempo… mandò il<br />
suo Figlio, nato da donna” (Gal 4,4), donerà<br />
fiducia e audacia a nuovi apostoli. Tale<br />
risposta renderà tutti i credenti capaci di essere<br />
“lieti nella speranza” (Rm 12,12) nel<br />
realizzare il progetto di Dio, che vuole “la<br />
cost<strong>it</strong>uzione di tutto il genere umano nell’unico<br />
popolo di Dio, la sua riunione nell’unico<br />
corpo di Cristo, la sua edificazione<br />
nell’unico tempio dello Spir<strong>it</strong>o Santo” (Ad<br />
gentes, 7).<br />
Dal Vaticano, 6 Febbraio 2010<br />
BENEDICTUS PP. XVI
Contemplazione - prima settimana<br />
Il Tema della Prima settimana è la Contemplazione, fonte della<br />
testimonianza missionaria e garanzia di autentic<strong>it</strong>à<br />
dell’annuncio cristiano.<br />
Domenica 3 <strong>ottobre</strong><br />
Se aveste fede!<br />
Dal Vangelo secondo Luca 17,5-10<br />
In quel tempo, gli apostoli dissero al Signore:<br />
«Accresci in noi la fede!».<br />
Il Signore rispose: «Se aveste fede quanto un granello<br />
di senape, potreste dire a questo gelso: “Sràdicati<br />
e vai a piantarti nel mare”, ed esso vi<br />
obbedirebbe.<br />
Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà, quando rientra dal campo:<br />
“Vieni sub<strong>it</strong>o e mett<strong>it</strong>i a tavola”? Non gli dirà piuttosto: “Prepara da mangiare, string<strong>it</strong>i le<br />
vesti ai fianchi e servimi, finché avrò mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu”? Avrà<br />
forse grat<strong>it</strong>udine verso quel servo, perché ha esegu<strong>it</strong>o gli ordini ricevuti?<br />
Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, d<strong>it</strong>e: “Siamo servi<br />
inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”».<br />
Parola del Signore<br />
Riflessione<br />
La contemplazione si collega bene con la potenza dell’inutil<strong>it</strong>à: solo se sappiamo stare con<br />
LUI e convivere nelle fede con l’inutil<strong>it</strong>à del nostro essere, diventiamo quello che siamo: in<br />
ver<strong>it</strong>à, senza fronzolo alcuno, con fede netta e potente, chiara e vincente, brillante e sempre<br />
pronta a tutto.<br />
Preghiera<br />
O Signore la potenza dell’inutile: è il messaggio di certa speranza che il Vangelo ci lascia in<br />
mano, e ci affida come missione oggi: ogni croce, ogni derisione, ogni contrarietà, ogni<br />
piccolo segno e gesto, diventano, se siamo “servi inutili”, la potente atomica che fa esplodere<br />
ogni tenebra. Amen.<br />
Impegno<br />
Crea nella tua casa l’angolo della preghiera e alla sera con la tua famiglia invoca Maria per tutta<br />
l’uman<strong>it</strong>à con la Rec<strong>it</strong>a del Santo Rosario.<br />
7 - Ottobre<br />
(27 settembre - 3 <strong>ottobre</strong>)
(4 - 10 <strong>ottobre</strong>)<br />
Vocazione - seconda settimana<br />
La Seconda settimana dell’Ottobre Missionario è dedicata<br />
al tema della Vocazione che motiva qualsiasi<br />
impegno di annuncio e testimonianza missionaria,<br />
come risposta ad una chiamata.<br />
Domenica 10 <strong>ottobre</strong><br />
Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere<br />
gloria a Dio, all’infuori di questo straniero.<br />
Dal Vangelo secondo Luca 17,11-19<br />
Lungo il cammino verso Gerusalemme, Gesù attraversava la Samarìa e la Galilea.<br />
Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi, che si fermarono a distanza<br />
e dissero ad alta voce: «Gesù, maestro, abbi pietà di noi!». Appena li vide, Gesù disse loro:<br />
«Andate a presentarvi ai sacerdoti». E mentre essi andavano, furono purificati.<br />
Uno di loro, vedendosi guar<strong>it</strong>o, tornò indietro lodando Dio a gran voce, e si prostrò davanti<br />
a Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo. Era un Samar<strong>it</strong>ano.<br />
Ma Gesù osservò: «Non ne sono stati purificati dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è<br />
trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero?».<br />
E gli disse: «Àlzati e va’; la tua fede ti ha salvato!».<br />
Parola del Signore<br />
Riflessione<br />
Dall’incoscienza alla coscienza<br />
Siamo ogni giorno nel miracolo della v<strong>it</strong>a.<br />
Siamo salvati ogni giorno, ma non lo consideriamo più, questo evento.<br />
Il Vangelo ci inv<strong>it</strong>a - come sempre - a fare “pasqua”: passare dallo stato di incoscienza delle<br />
cose e di noi stessi, alla coscienza del nostro vivere. Solo la coscienza di essere salvato mi fa<br />
sentire e gustare ciò che sono e mi dà la capac<strong>it</strong>à di rispondere alla chiamata del Signore.<br />
Preghiera<br />
Per le nostre famiglie: tornino ad essere il luogo ideale nel quale maturi la vocazione missionaria<br />
di ogni persona.<br />
Impegno<br />
Adotta un seminarista delle Giovani Chiese (€. 250,00 anche frazionati).<br />
8 - Ottobre
Responsabil<strong>it</strong>à - terza settimana<br />
La misericordia di Dio da cui tutti siamo invest<strong>it</strong>i, impone la<br />
Responsabil<strong>it</strong>à di una risposta d’amore: è il tema che propone la Terza settimana<br />
dell’Ottobre Missionario.<br />
Domenica 17 <strong>ottobre</strong><br />
Dio farà giustizia ai suoi eletti che gridano verso di<br />
lui.<br />
Dal Vangelo secondo Luca 18,1-8<br />
In quel tempo, Gesù diceva ai suoi discepoli una parabola<br />
sulla necess<strong>it</strong>à di pregare sempre, senza stancarsi<br />
mai:<br />
«In una c<strong>it</strong>tà viveva un giudice, che non temeva Dio né<br />
aveva riguardo per alcuno. In quella c<strong>it</strong>tà c’era anche una<br />
vedova, che andava da lui e gli diceva: “Fammi giustizia<br />
contro il mio avversario”.<br />
Per un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: “Anche se non temo Dio e non ho<br />
riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non<br />
venga continuamente a importunarmi”».<br />
E il Signore soggiunse: «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà forse giustizia<br />
ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo?<br />
Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà<br />
la fede sulla terra?».<br />
Parola del Signore<br />
Riflessione<br />
La responsabil<strong>it</strong>à della giustizia<br />
Strano, ma vero, secondo il Vangelo: un giudice disonesto, dietro insistenza ripetuta, fa<br />
giustizia alla vedova che chiede e ottiene da lui.<br />
Il buon es<strong>it</strong>o dell’insistenza si fonda non sull’andare contro, ma sul vivere per, sul combattere<br />
quindi per la giustizia.<br />
Essere giustizieri nel mondo di oggi è facile, ma non porta ai valori.<br />
E non ci fornisce alcuna giustizia, ma ci gratifica soltanto al momento.<br />
Combattere per la giustizia, perché su di noi - ci dice indirettamente la vedova del Vangelo<br />
- avvenga il Regno di Giustizia; è questo l’atteggiamento che cambia anche chi è ingiusto.<br />
Quella giustizia come la fontana sarà sorgente benefica per tutti gli altri...<br />
Preghiera<br />
Per noi che viviamo qui la missione, perché sentiamo la responsabil<strong>it</strong>à di aiutare ogni fedele<br />
a compiere scelte di v<strong>it</strong>a cristiana, attraverso una nostra coerente testimonianza evangelica,<br />
preghiamo.<br />
Impegno<br />
Partecipa alla celebrazione dell’Eucaristia domenicale che ti aiuta a riscoprire il valore profondo<br />
della v<strong>it</strong>a come vocazione missionaria.<br />
9 - Ottobre<br />
(11 - 17 <strong>ottobre</strong>)
(18 - 24 <strong>ottobre</strong>)<br />
Car<strong>it</strong>à - quarta se timana<br />
10 - Ottobre<br />
84a Giornata Missionaria Mondiale<br />
Spezzare il pane per tutti i popoli”:<br />
è il t<strong>it</strong>olo di questa 84° Giornata Missionaria Mondiale che conclude la Quarta settimana dell’Ottobre<br />
Missionario dedicata al tema della Car<strong>it</strong>à.<br />
24 <strong>ottobre</strong><br />
Il pubblicano tornò a casa giustificato, a differenza del<br />
fariseo.<br />
Dal Vangelo secondo Luca 18,9-14<br />
In quel tempo, Gesù disse ancora questa parabola per<br />
alcuni che avevano l’intima presunzione di essere giusti<br />
e disprezzavano gli altri:<br />
«Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era<br />
fariseo e l’altro pubblicano.<br />
Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: “O Dio, ti ringrazio perché non sono come<br />
gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due<br />
volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedo”.<br />
Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma<br />
si batteva il petto dicendo: “O Dio, abbi pietà di me peccatore”.<br />
Io vi dico: questi, a differenza dell’altro, tornò a casa sua giustificato, perché chiunque si<br />
esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato».<br />
Parola del Signore<br />
Riflessione<br />
Solo la coscienza dell'incapac<strong>it</strong>à a pregare ci fa essere atti alla preghiera: "O Dio, abbi pietà<br />
di me, peccatore...": questa è la garanzia e la prova della giustificazione: non siamo mai<br />
giusti, ma solo e sempre più giustificati.<br />
Oggi nel vangelo si parla di un uomo che pensa di essere perfetto (il fariseo) e si vanta di<br />
se stesso e di un uomo che sa di essere peccatore (il pubblicano) e chiede aiuto al Signore.<br />
Chi ascolterà il buon Dio? Sicuramente chi si accosta a Lui con sincer<strong>it</strong>à. Chi pensa di<br />
saper fare tutto, non ascolta nessuno: diventa sordo di fronte a Dio, alla v<strong>it</strong>a, agli altri e va<br />
per conto suo. Sai che tristezza! Se non disprezzi nessuno, la v<strong>it</strong>a è più bella perché vivi con<br />
l'amicizia in cuore e Gesù è il primo dei tuoi amici.<br />
Preghiera<br />
Perché coloro che vivono la missione in terre lontane non si sentano mai abbandonati da<br />
noi e vedano nei gesti di condivisione materiale il segno della nostra concreta vicinanza.<br />
Impegno<br />
Dà la tua offerta generosa per l’annuncio del Vangelo.
Ringraziamento - quinta settimana<br />
La Quinta settimana conclude l’Ottobre Missionario proponendo<br />
il tema del Ringraziamento, doveroso al termine di qualsiasi percorso di v<strong>it</strong>a.<br />
31 <strong>ottobre</strong> 2010<br />
Il Figlio dell’uomo era venuto a cercare e a salvare ciò<br />
che era perduto.<br />
Dal Vangelo secondo Luca 19,1-10<br />
In quel tempo, Gesù entrò nella c<strong>it</strong>tà di Gèrico e<br />
la stava attraversando, quand’ecco un uomo, di<br />
nome Zacchèo, capo dei pubblicani e ricco, cercava<br />
di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a<br />
causa della folla, perché era piccolo di statura. Allora<br />
corse avanti e, per riuscire a vederlo, salì su un<br />
sicomòro, perché doveva passare di là.<br />
Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zacchèo, scendi sub<strong>it</strong>o, perché<br />
oggi devo fermarmi a casa tua». Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò,<br />
tutti mormoravano: «È entrato in casa di un peccatore!».<br />
Ma Zacchèo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai<br />
poveri e, se ho rubato a qualcuno, rest<strong>it</strong>uisco quattro volte tanto».<br />
Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch’egli è figlio di<br />
Abramo. Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto».<br />
Parola del Signore<br />
Riflessione<br />
L’incontro con Dio è un dono!<br />
Zaccheo è un «caso difficile» anche per il vangelo perché è molto ricco. Tuttavia c’è una differenza<br />
tra Zaccheo e il giovane ricco. Zaccheo viene considerato da tutti come un peccatore,<br />
ed egli stesso è pronto ad ammetterlo. Non può affermare, come invece il giovane<br />
ricco: «Tutte queste cose le ho osservate fin da ragazzo» (18,21). L’incontro con Gesù cambia<br />
la v<strong>it</strong>a di Zaccheo. Il pubblicano Zaccheo diventa così la figura del discepolo cristiano<br />
che non lascia tutto, come invece altri chiamati, ma rimane nella propria casa, continuando<br />
il proprio lavoro, testimone però di un nuovo modo di vivere: non più il guadagno al di<br />
sopra di tutto, ma la giustizia («rest<strong>it</strong>uisco quattro volte tanto») e la condivisione con i bisognosi<br />
(«dò la metà dei miei beni ai poveri»)...<br />
Preghiera<br />
Perché nelle famiglie cristiane non manchi mai un quotidiano segno di sincera grat<strong>it</strong>udine per<br />
quanto Dio elargisce loro<br />
Impegno<br />
Aiuta i Sacerdoti del Burundi e del Brasile con l’offerta per le Sante Messe<br />
in memoria dei tuoi cari r<strong>it</strong>ornati alla Casa del Padre.<br />
11 - Ottobre<br />
(25 - 31 <strong>ottobre</strong>)
Promozione della nuova Evangelizzazione<br />
Relatore: P. Giuseppe Buono<br />
Rovigo, 22 AGOSTO 2010<br />
Il Papa annuncia<br />
un Pontificio Consiglio per la Promozione<br />
della Nuova Evangelizzazione<br />
Benedetto XVI ha annunciato lunedì 28<br />
giugno 2010 la creazione di un Pontificio<br />
Consiglio per la Nuova Evangelizzazione,<br />
un nuovo dicastero della Santa Sede il cui<br />
scopo sarà quello di rispondere alla secolarizzazione<br />
in Paesi cristiani di vecchia data.<br />
L’annuncio è stato fatto dal Santo Padre<br />
nella Basilica di San Paolo fuori le mura durante<br />
la Celebrazione dei Vespri della Solenn<strong>it</strong>à<br />
dei Santi Apostoli Pietro e Paolo,<br />
patroni della diocesi di Roma.<br />
Durante l’omelia il Papa ha detto che vi<br />
sono regioni del mondo “in cui il Vangelo<br />
ha messo da lungo tempo radici, dando<br />
luogo ad una vera tradizione cristiana, ma<br />
dove negli ultimi secoli – con dinamiche<br />
complesse – il processo di secolarizzazione<br />
ha prodotto una grave crisi del senso della<br />
fede cristiana e dell’appartenenza alla<br />
Chiesa”.<br />
In questa prospettiva, ha annunciato, “ho<br />
deciso di creare un nuovo Organismo, nella<br />
forma di ‘Pontificio Consiglio’, con il comp<strong>it</strong>o<br />
precipuo di promuovere una rinnovata evangelizzazione<br />
nei Paesi dove è già risuonato il<br />
primo annuncio della fede e sono presenti<br />
Chiese di antica fondazione, ma che stanno<br />
vivendo una progressiva secolarizzazione della<br />
società e una sorta di ‘eclissi del senso di Dio’,<br />
che cost<strong>it</strong>uiscono una sfida a trovare mezzi<br />
12 - Ottobre<br />
adeguati per riproporre la perenne ver<strong>it</strong>à del<br />
Vangelo di Cristo”.<br />
Il Santo Padre ha concluso spiegando che la<br />
nuova evangelizzazione interpella la Chiesa<br />
universale “e ci chiede anche di proseguire<br />
con impegno la ricerca della piena un<strong>it</strong>à tra<br />
i cristiani”. In questo contesto ha salutato<br />
la delegazione del Patriarcato Ecumenico<br />
di Costantinopoli, inviata da Bartolomeo I<br />
e presieduta da Sua Eminenza Gennadios<br />
(Limouris), Metropol<strong>it</strong>a di Sassima.<br />
Il giorno seguente, 30 giugno, Benedetto<br />
XVI ha nominato presidente dell’annunciato<br />
Pontificio Consiglio per la Promozione<br />
della Nuova Evangelizzazione<br />
monsignor Salvatore Fisichella, arcivescovo<br />
t<strong>it</strong>olare di Voghenza. 1<br />
NUOVA EVANGELIZZAZIONE:<br />
IL CONTESTO<br />
1. Annuario Statistico della Chiesa 2010<br />
Tra il 2000 e il 2008, 121 milioni di cattolici<br />
in più nel mondo<br />
L’Ufficio Centrale di Statistica della Chiesa<br />
prepara ogni anno l’Annuario Statistico<br />
della Chiesa nei vari Paesi e continenti.<br />
Tra gli aspetti raccolti in quest’ultima edizione<br />
(aprile 2010), con dati del 2008, c’è<br />
un aumento del numero di cattolici nel<br />
mondo leggermente superiore a quello del<br />
resto della popolazione.<br />
“A livello planetario il numero dei cattolici<br />
battezzati è passato da 1.045 milioni nel<br />
2000 a 1.166 milioni nel 2008, con una variazione<br />
relativa di +11, 54%“, segnala il comunicato.<br />
Questa cifra presuppone una cresc<strong>it</strong>a di 121<br />
milioni di cattolici in otto anni, “che evi-
denzia un comportamento di sostanziale<br />
stabil<strong>it</strong>à della diffusione dei cattolici battezzati”,<br />
aggiunge la Sala Stampa vaticana.<br />
Il cattolicesimo cresce in modo diverso nei<br />
vari continenti. La cresc<strong>it</strong>a maggiore si registra<br />
in Africa, giungendo a un incremento<br />
del 33,02% tra il 2000 e il 2008.<br />
All’estremo opposto, in Europa si manifesta<br />
una s<strong>it</strong>uazione praticamente stabile<br />
(1,17%), mentre in Asia il numero dei cattolici<br />
cresce del 15,61%, in Oceania<br />
dell’11,39% e in America del 10,93%.<br />
“Si va dalla riduzione relativa dei cattolici<br />
europei che, pur aumentando in valore assoluto,<br />
vedono scendere il loro peso nel<br />
mondo, dal 26, 81% del 2000 al 24, 31%<br />
del 2008, alla correlativa<br />
acquisizione d’importanza dei cattolici africani<br />
che passano, nei due anni appena c<strong>it</strong>ati,<br />
dal 12, 44% al 14, 84%“, indica il comunicato.<br />
Quanto al rapporto tra i cattolici e gli ab<strong>it</strong>anti<br />
in generale, in Asia ci sono 3 cattolici<br />
ogni 100 ab<strong>it</strong>anti, mentre in America arrivano<br />
a 63.<br />
I dati si riferiscono anche al numero dei Vescovi,<br />
passati dai 4.541 del 2000 ai 5.002<br />
del 2008, con un aumento relativo leggermente<br />
superiore al 10%.<br />
In questo senso, si è ottenuta “una migliore<br />
e più armonica distribuzione dei Vescovi<br />
nelle realtà continentali”, così come “un significativo<br />
equilibrio quant<strong>it</strong>ativo fra sacerdoti<br />
e Vescovi nel trascorrere del tempo”.<br />
Quanto al numero dei sacerdoti, negli ultimi<br />
nove anni è aumentato: dai 405.178<br />
del 2000 ai 409.166 del 2008. Secondo la<br />
loro distribuzione, il 47,1% dei sacerdoti del<br />
mondo si trova in Europa, il 30% in America,<br />
il 13,2% in Asia, l’8,7% in Africa e<br />
l’1,2% in Oceania. Il calo del numero di sacerdoti<br />
in Europa ha fatto sì che la loro per<br />
centuale a livello mondiale<br />
sia diminu<strong>it</strong>a: nel 2000 il clero<br />
del vecchio continente rappresentava il<br />
51,5%, mentre nel 2008 era il 47,1%.<br />
Dal gioco combinato delle variazioni demografiche<br />
e delle variazioni del numero di<br />
sacerdoti deriva un aumento del numero di<br />
cattolici per sacerdote: in tutto il mondo è<br />
passato da 2.579 per sacerdote nel 2000 a<br />
2.849.<br />
I diaconi permanenti cost<strong>it</strong>uiscono il<br />
gruppo in più forte evoluzione nel periodo<br />
tra il 2000 al 2008 (grazie alla loro cresc<strong>it</strong>a<br />
in America ed Europa), passando da circa<br />
28.000 a 37.000 (una variazione relativa del<br />
33,7%).<br />
Aumenta anche il numero dei seminaristi:<br />
dai 115.919 del 2007 ai 117.024 del 2008.<br />
L’aumento ha avuto luogo in Africa (3,6%),<br />
Asia (4,4%) e Oceania (6,5%), mentre in<br />
Europa i candidati al sacerdozio diminuiscono<br />
(meno 4,3%).<br />
Il nuovo volume indica che le religiose professe<br />
sono oggi 739.067, mentre nel 2000<br />
erano 801.185 (una diminuzione del 7,8%).<br />
La maggior parte delle religiose si trova in<br />
Europa (40,9% ), segu<strong>it</strong>a dall’America<br />
(27,5%). Il calo del numero di religiose non<br />
ha interessato l’Africa, dove nel periodo in<br />
esame sono aumentate del 21,2%, né l’Asia,<br />
dove l’aumento è stato del 16,4%.<br />
Il vocabolario della missione nel Concilio<br />
Vaticano II<br />
Il vocabolario della missione del Concilio<br />
Vaticano II colloca la missione della Chiesa<br />
all’interno delle missioni trin<strong>it</strong>arie sottolineando<br />
l’iniziativa del Padre, sorgente di<br />
Amore, di Cristo missionario del Padre,<br />
dello Spir<strong>it</strong>o Santo che<br />
13 - Ottobre
ende missionaria la Chiesa. Considerando<br />
poi la Chiesa e l’uman<strong>it</strong>à nella loro storic<strong>it</strong>à<br />
come destinatari delle missioni trin<strong>it</strong>arie, ne<br />
consegue che la Trin<strong>it</strong>à è il permanente modello<br />
di riferimento della missione della<br />
Chiesa, il cui fine è di partecipare a tutti gli<br />
uomini la v<strong>it</strong>a trin<strong>it</strong>aria da cui deriva la sua<br />
stessa missione. «La missione non si lim<strong>it</strong>a a<br />
susc<strong>it</strong>are la conversione e la fede, ma sorregge<br />
anche i passi successivi che conducono<br />
al battesimo, alla v<strong>it</strong>a della Chiesa e<br />
alla testimonianza nel mondo. La missione<br />
vuole avviare, far crescere e sostenere quel<br />
cammino di fede che dal suo primo inizio<br />
porta alla piena matur<strong>it</strong>à di Cristo» 2 .<br />
Nel decreto Ad Gentes, l’espressione più<br />
usata non è missione ma attiv<strong>it</strong>à missionaria,<br />
come sinonimo di missioni e dell’insieme<br />
dei comp<strong>it</strong>i della Chiesa (AG 9). D’altronde<br />
lo stesso sottot<strong>it</strong>olo del decreto conciliare<br />
sull’attiv<strong>it</strong>à missionaria della Chiesa, esprime<br />
con chiarezza l’intenzione dei padri conciliari.<br />
Questa missione, però, continua anche<br />
dopo la fondazione della Chiesa negli ambienti<br />
di incredul<strong>it</strong>à e di ignoranza del mistero<br />
di Cristo e nelle Chiese di antica data,<br />
dove «la Chiesa è in fase di regresso e di debolezza»<br />
(AG 19). Troviamo quindi nel decreto<br />
una terminologia che indica tutta la<br />
missione che la Chiesa ha ricevuto da Cristo:<br />
missio Ecclesiae e, insieme, tutta l’attiv<strong>it</strong>à<br />
missionaria della Chiesa rivolta alle<br />
genti, cioè ai gruppi non cristiani che ancora<br />
non sono stati raggiunti dall’annuncio del<br />
Vangelo e dove la Chiesa non si esprime ancora<br />
in pienezza: activ<strong>it</strong>as missionalis.<br />
14 - Ottobre<br />
Vocabolario della missione in Evangelii<br />
Nuntiandi e Redemptoris Missio<br />
Nell’esortazione apostolica post sinodale<br />
Evangelii Nuntiandi 3 di Paolo VI si trova<br />
spesso il termine missione sia rifer<strong>it</strong>o a Gesù<br />
che alla Chiesa. Quasi sempre la missione è<br />
intesa come sinonimo di evangelizzazione,<br />
o le due parole vanno combinate insieme, e<br />
si parla allora di missione di evangelizzare e<br />
di missione evangelizzatrice esprimendo la<br />
dimensione essenziale della missione nei<br />
suoi vari comp<strong>it</strong>i e servizi, ma sempre nell’un<strong>it</strong>à<br />
della sua realtà 4 . La missione viene<br />
espressa come funzione essenziale della<br />
Chiesa, come espressione della sua natura<br />
missionaria. D’altra parte la missione precede<br />
la fondazione della Chiesa e la Chiesa<br />
è fondata da Gesù per essere il segno escatologico<br />
del Regno di Dio «perché solo il<br />
Regno di Dio è assoluto e rende relativa ogni<br />
altra cosa» (EV 8). Comunque il termine<br />
nuovo usato da Paolo VI in questa esortazione<br />
è evangelizzazione, indicando con esso<br />
l’essenza delle missioni. Nell’enciclica missionaria<br />
di Giovanni Paolo II Redemptoris<br />
Missio, circa la permanente valid<strong>it</strong>à del<br />
mandato missionario 5 , il concetto di missione<br />
supera gli schemi tradizionali legati<br />
alle frontiere geografiche e giuridiche per attingere<br />
nuove realtà di carattere religioso,<br />
sociale, culturale. L’uso più frequente che il<br />
Papa fa è il termine missione ad gentes, missione<br />
in senso specifico e, qualche volta, di attiv<strong>it</strong>à<br />
missionaria. 6 Il cr<strong>it</strong>erio geografico resta<br />
valido in sé ma si arricchisce di nuove s<strong>it</strong>uazioni<br />
che incidono sulla realtà vasta indicata<br />
dal il termine missione. Missione si<br />
riferisce al ruolo che la Chiesa svolge non<br />
solo nei terr<strong>it</strong>ori di missione ma anche nelle
c<strong>it</strong>tà moderne che per il Papa diventano luoghi<br />
privilegiati della missione ad gentes a causa<br />
dei modelli negativi di v<strong>it</strong>a in totale contrasto<br />
con il Vangelo e che coinvolgono la popolazione,<br />
soprattutto giovanile. Anche le<br />
gentes oggi si incontrano e si esprimono in<br />
amb<strong>it</strong>i ined<strong>it</strong>i che il Papa definisce areopaghi<br />
moderni e dei quali il primo è il mondo della<br />
comunicazione (RM 37). La missione ad<br />
gentes nella Redemptoris Missio viene dunque<br />
resa più importante ed urgente mentre si dilatano<br />
gli orizzonti della sua attiv<strong>it</strong>à ad altre<br />
realtà bisognose di salvezza. 7<br />
3. Quale Missione per il terzo millennio<br />
L’incarnazione del Verbo in Gesù Cristo è<br />
l’evento che segna la storia della salvezza dell’uomo,<br />
evento missionario sempre in atto<br />
perché esso si concluderà solo quando Dio<br />
sarà «tutto in tutti» (1Cor 15,28). Questo<br />
evento missionario spinge oggi la Chiesa del<br />
terzo millennio con la stessa fede e lo stesso<br />
dinamismo con cui il Risorto inviò la prima<br />
comun<strong>it</strong>à dei credenti da Gerusalemme fino<br />
ai confini della terra e del tempo.<br />
L’esodo da un millennio all’altro diventa per<br />
la Chiesa un passaggio missionario di fede<br />
che deve operare anche la liberazione da<br />
ogni incrostazione che i secoli tentano di depos<strong>it</strong>are<br />
sulla purezza del Vangelo di Dio<br />
nelle modal<strong>it</strong>à e nelle ist<strong>it</strong>uzioni di cui essa<br />
si serve per annunciarlo agli uomini.<br />
È lo Spir<strong>it</strong>o Santo, protagonista della missione,<br />
vento impetuoso e dolcezza di Amore,<br />
che spinge la Chiesa all’esodo millenario<br />
correndo in aiuto alla sua debolezza, raccogliendone<br />
il gem<strong>it</strong>o interiore, saziandola con<br />
i suoi doni (Rm 8,22-27). Ma quest’opera<br />
dello Spir<strong>it</strong>o, mentre la raccoglie, la Chiesa<br />
deve anche contemporaneamente proclamarla<br />
perché è questa la ragione ultima della<br />
sua missione.<br />
L’esodo missionario<br />
Giovanni Paolo II ha scr<strong>it</strong>to che per la<br />
Chiesa del terzo millennio è un esodo missionario,<br />
che le «svolte epocali stimolano il<br />
dinamismo del missionario» (RM 30) sugli<br />
«immensi orizzonti della missione ad gentes»<br />
(RM IV). Il primo giorno del primo millennio<br />
sgorgava dal cuore del Risorto e contagiava<br />
di coraggio ined<strong>it</strong>o i primi che ne<br />
erano i testimoni e che per questo diventavano<br />
annunciatori della radicale nov<strong>it</strong>à di<br />
v<strong>it</strong>a. Il primo istante del terzo millennio non<br />
può che sgorgare dal Cuore divino del Risorto<br />
e contagiare di defin<strong>it</strong>iva speranza<br />
l’uman<strong>it</strong>à del duemila che, come quella del<br />
primo giorno del primo millennio, anzi più<br />
di quella, è povera di fede, di speranza, di<br />
amore, di pane. Quindi è nella condizione<br />
per accogliere il Dio di Gesù Cristo che rivela<br />
ai poveri e agli oppressi e partecipa ai<br />
disperati della terra il suo amore liberante.<br />
Dice il Papa: «Il nostro tempo è drammatico<br />
e affascinante insieme. Mentre da un<br />
lato le persone sembrano rincorrere la prosper<strong>it</strong>à<br />
materiale e immergersi sempre più<br />
nel materialismo consumistico, dall’ altra<br />
manifestano l’ angosciosa ricerca di senso, il<br />
bisogno di interior<strong>it</strong>à, il desiderio di apprendere<br />
nuove forme e modi di concentrazione<br />
e di preghiera. Non solo nelle<br />
culture impregnate di religios<strong>it</strong>à, ma anche<br />
nelle società secolarizzate è ricercata la dimensione<br />
spir<strong>it</strong>uale della v<strong>it</strong>a come antidoto<br />
alla disumanizzazione» (RM 38).<br />
Il segreto della missione<br />
Il Papa afferma anche che, «all’inizio del<br />
terzo millennio, la missione della Chiesa è<br />
ancora all’inizio» (RM 1). Non un inizio<br />
cronologico, lo sappiamo<br />
15 - Ottobre
ene, ma l’inizio di un esodo mai fin<strong>it</strong>o<br />
sulle vie dello Spir<strong>it</strong>o. A voler pensare a questo<br />
inizio della missione della Chiesa, dopo<br />
duemila anni di storia di evangelizzazione e<br />
di migliaia di martiri, e a voler come decifrare<br />
i risultati offerti dalle statistiche, la coscienza<br />
ci imporrebbe di soccombere alle<br />
cifre. Fu la stessa amara constatazione di Simone,<br />
figlio di Giona: «Abbiamo faticato<br />
tutta la notte e non abbiamo preso nulla<br />
…» (Lc 5,5). Ma è questa la fine del Vangelo?<br />
Sappiamo che non lo è. Sappiamo,<br />
anzi, che questo è l’inizio del Vangelo:<br />
«Sulla tua parola getterò le reti» (Lc 5,5). È<br />
la confessione e il miracolo. Simone confessa<br />
la propria incapac<strong>it</strong>à, diventa roccia e<br />
non basteranno tutte le barche per imbarcare<br />
i pesci del miracolo di Cristo.<br />
Per la Chiesa missionaria del duemila si<br />
esige la stessa conversione per rendere possibile<br />
il medesimo miracolo. La Chiesa,<br />
mentre introduce l’uman<strong>it</strong>à nell’esodo verso<br />
il duemila, è chiamata essa stessa, prima di<br />
ogni altro, a compiere l’esodo verso la conversione<br />
alla missione del suo Signore. La<br />
Chiesa è chiamata a liberarsi di tutto quanto<br />
è relativo, e può sembrare a volte necessario,<br />
per la missione, e incarnarsi nel cuore<br />
di ogni popolo e di ogni cultura, di ogni<br />
storia e di ogni fatto per raccogliere nella<br />
povertà il dono dello Spir<strong>it</strong>o che parla alle<br />
Chiese.<br />
Che la Chiesa sia cost<strong>it</strong>utivamente una<br />
Chiesa di esodo l’ha detto il Concilio Vaticano<br />
II: «La Chiesa peregrinante è per natura<br />
sua missionaria» (AG 2). Questo esodo<br />
continuo verso la meta del Regno è la sua<br />
16 - Ottobre<br />
missione. Il duemila indica alla Chiesa pel -<br />
legrina i traguardi ineliminabili dei quali abbiamo<br />
ampiamente trattato in questo Saggio:<br />
l’inculturazione, il dialogo interreligio -<br />
so, una teologia e una prassi che diano sempre<br />
più spazio e attenzione missionaria alle<br />
Chiese locali. In effetti «la missione ad gentes<br />
ha questo obiettivo: fondare comun<strong>it</strong>à<br />
cristiane, radicare chiese, portarle alla pienezza<br />
di v<strong>it</strong>a per generare altre chiese.<br />
Questa è talmente una meta centrale e qualificante<br />
dell’attiv<strong>it</strong>à missionaria che essa<br />
non può dirsi svolta finché non riesce a realizzare<br />
l’ecclesiogenesi (cfr. RM 48).<br />
La missione del duemila vedrà anche affermata<br />
una pos<strong>it</strong>iva nov<strong>it</strong>à nel campo dei missionari.<br />
Questi aumenteranno di numero<br />
perché verranno da tutti i popoli e andranno<br />
a tutti i popoli. Questa nuova realtà<br />
purificherà ulteriormente la missione da<br />
presupposti culturali, etnici, pol<strong>it</strong>ici, a volte<br />
anche teologici. Questa realtà sarà ancora<br />
più vera per le donne in missione – consacrate<br />
o no –, per i missionari laici, per i volontari.<br />
È un altro volto nuovo della<br />
missione della Chiesa del duemila.<br />
Tutto ciò avverrà in un contesto di compless<strong>it</strong>à,<br />
anche nei riguardi della teologia<br />
della missione. Ma è proprio la missione che<br />
insegna a vivere nella compless<strong>it</strong>à per risolverla<br />
e scioglierla alla luce dello Spir<strong>it</strong>o e<br />
dell’impegno generoso. Chiesa in esodo,<br />
popolo in cammino significano per la missione<br />
essere in continuo movimento senza<br />
neanche attendere che la chiarezza illumini<br />
sempre i suoi passi e accettando anche conclusioni<br />
provvisorie sapendo che la luce e la<br />
certezza spesso si raggiungono lungo la<br />
strada: «Camminando, annunciate» (Mt
10,7). Questo non significa superficial<strong>it</strong>à,<br />
anzi comanda l’esigenza di fondare sempre<br />
la missione là dov’è nata: nel cuore del<br />
Padre, che invia il Figlio e, nel Figlio, dona<br />
il suo Spir<strong>it</strong>o.<br />
La storia umana è il luogo dell’epifania di<br />
Dio. L’Incarnazione di Dio in Gesù indica la<br />
storia come luogo e tempo della compagnia<br />
di Dio con l’uomo, della sua presenza attraverso<br />
il mistero del Regno. Ma questa presenza<br />
non esaurisce tutte le possibil<strong>it</strong>à, le<br />
inizia solo per affidarne lo svolgimento alla<br />
Chiesa e ai cristiani: è la missione.<br />
Ma come essere, nel duemila, una Chiesa<br />
missionaria dentro un mondo globalizzato?<br />
Come possono i poveri della terra essere i<br />
protagonisti della missione nella Chiesa del<br />
terzo millennio? Come essere una Chiesa<br />
missionaria in un mondo che vive il fenomeno<br />
sociale più drammatico di tutto il secolo<br />
breve, cioè l’esodo dalla campagna alla<br />
c<strong>it</strong>tà, e ora l’esodo interminabile dal sud al<br />
nord del mondo.<br />
Quale missione per il duemila?<br />
Per realizzare tutto ciò Gesù insegna il segreto:<br />
la preghiera. Lui pregava il Padre: di<br />
mattina presto, di sera tardi, durante la<br />
notte, sul monte, sul lago, nel deserto, nella<br />
sinagoga, tra la gente. La spir<strong>it</strong>ual<strong>it</strong>à sarà<br />
sempre la sorgente vera della missione e insegnerà<br />
a fare come Gesù, che pregava il<br />
Padre quando i discepoli lo inv<strong>it</strong>avano ad affrettarsi<br />
per incontrare la folla che si accalcava:<br />
«Tutti ti cercano…» e Lui, per tutta<br />
risposta, imponeva: «Andiamo altrove» (Mc<br />
1,38). La missione non consente di restare<br />
prigionieri di folle, di attese, di urgenze perché<br />
fa sempre intravedere che, altrove, vi<br />
sono altre folle, altre attese, altre urgenze.<br />
Questo significa, allora, più che mai, che la<br />
Chiesa del duemila deve essere una Chiesa<br />
in stato di missione.<br />
Una Chiesa che annuncia il Vangelo di<br />
Dio con il minimo del personale e dei<br />
mezzi, senza clamori e senza spettacolarizzazioni<br />
perché il Protagonista è lo Spir<strong>it</strong>o<br />
Santo, dono del Padre e del Figlio. Una<br />
Chiesa che, povera e indifesa, riuscirà proprio<br />
per questo a im<strong>it</strong>are la sua icona: Maria,<br />
la prima missionaria del Figlio.<br />
4. Analisi della Cei (2001)<br />
sulla s<strong>it</strong>uazione della Chiesa in Italia<br />
La conversione della pastorale:<br />
la terminologia<br />
I Vescovi <strong>it</strong>aliani nel documento offerto alle<br />
diocesi come orientamento per i primi dieci<br />
anni di questo inizio di millennio: Comunicare<br />
il Vangelo in un mondo che cambia<br />
(2001) hanno parlato con molta franchezza<br />
di operare una conversione della pastorale.<br />
Una prima conversione ci sembra che vada<br />
operata sul linguaggio della missione, sulla<br />
terminologia, perchè oggi tutto è diventato<br />
missione per cui poi, in concreto, si fatica a<br />
capire cosa sia veramente la missione in sé,<br />
dove e come si realizza, chi ne è il soggetto,<br />
chi sono i destinatari.<br />
La mancanza di chiarezza teologica, biblica,<br />
pastorale ma - ripetiamo- prima ancora<br />
anche solo terminologica, può fare della<br />
missione il luogo dove tutta la missione può<br />
succedere con il rischio che, essendo onnicomprensiva,<br />
non comprenda poi nulla.<br />
Già nel Convegno ecclesiale di Palermo del<br />
1995 veniva chiesto alla Chiesa <strong>it</strong>aliana di<br />
operare una conversione pastorale che prendesse<br />
coscienza dei profondi cambiamenti<br />
in atto nella società.<br />
Il documento dei Vescovi<br />
17 - Ottobre
è tornato su questo ed è stata ribad<strong>it</strong>a la volontà<br />
di “dare a tutta la v<strong>it</strong>a quotidiana della<br />
Chiesa, anche attraverso mutamenti nella<br />
pastorale, una chiara connotazione missionaria”<br />
(n. 44). Questa conversione missionaria<br />
è specificata dai Vescovi quando si<br />
afferma che “la missione ad gentes non è soltanto<br />
il punto conclusivo dell’impegno pastorale,<br />
ma il suo costante orizzonte e il suo<br />
paradigma per eccellenza” (n. 32).<br />
Il punto di partenza per puntualizzare il linguaggio<br />
della missione e precisarne l’ident<strong>it</strong>à<br />
è il Concilio Ecumenico Vaticano II nel Decreto<br />
sull’attiv<strong>it</strong>à missionaria della Chiesa:<br />
Ad Gentes (1965) dove al numero 6 viene<br />
affermato che “il comp<strong>it</strong>o della Chiesa è uno<br />
e identico in ogni luogo e in ogni s<strong>it</strong>uazione<br />
anche se, in base alle circostanze, non si<br />
esplica allo stesso modo...” .<br />
Questa affermazione dichiara in effetti la<br />
natura missionaria della Chiesa, per questo il<br />
Decreto dice che “le differenze non nascono<br />
dalla natura intima della sua missione ma<br />
dalle condizioni in cui questa missione si<br />
esplica… Tali condizioni dipendono sia<br />
dalla Chiesa, sia dai popoli, dai gruppi o<br />
dagli uomini, a cui la missione è indirizzata...<br />
”. Questa precisazione è stata ripresa<br />
e puntualizzata dall’enciclica di Giovanni<br />
Paolo II Redemptoris Missio (1990).<br />
Un’unica missione<br />
Il Papa distingue tre s<strong>it</strong>uazioni nell’unica<br />
missione della Chiesa.<br />
La prima è quella ad gentes: “popoli, gruppi<br />
umani, contesti socio-culturali in cui Cristo<br />
e il suo Vangelo non sono conosciuti, o<br />
18 - Ottobre<br />
in cui mancano comun<strong>it</strong>à<br />
cristiane abbastanza mature da poter incarnare<br />
la fede nel proprio ambiente e annunziarla<br />
ad altri gruppi” (n. 33).<br />
La seconda è la cura pastorale che si rivolge a<br />
“comun<strong>it</strong>à cristiane che hanno adeguate e solide<br />
strutture ecclesiali, sono ferventi di fede e<br />
di v<strong>it</strong>a, irradiano la testimonianza del Vangelo<br />
nel loro ambiente e sentono l’impegno della<br />
missione universale” (n.33).<br />
La terza s<strong>it</strong>uazione è quella della rievangelizzazione<br />
o nuova evangelizzazione quando “interi<br />
gruppi di battezzati hanno perso il senso<br />
vivo della fede, o addir<strong>it</strong>tura non si conoscono<br />
più come membri della Chiesa, conducendo<br />
un’esistenza lontana da Cristo e dal suo Vangelo”<br />
(n.33).<br />
E’ importante tenere chiare queste tre s<strong>it</strong>uazioni<br />
per attivare poi una prassi di evangelizzazione<br />
veramente incarnata, rispondente ai<br />
bisogni delle varie s<strong>it</strong>uazioni. Il Papa precisa<br />
anche che oggi “i confini fra cura pastorale<br />
dei fedeli, nuova evangelizzazione e attiv<strong>it</strong>à<br />
missionaria specifica non sono nettamente<br />
definibili, e non è pensabile creare tra di esse<br />
barriere o compartimenti-stagno (n.33) e<br />
mette in guardia perché la peculiar<strong>it</strong>à della<br />
missione ad gentes “comp<strong>it</strong>o più specificamente<br />
missionario, che Gesù ha affidato e<br />
quotidianamente affida alla sua Chiesa, non<br />
subisca un appiattimento nella missione globale<br />
di tutto il popolo di Dio e, quindi, sia<br />
trascurato o dimenticato” (n.33). Il Papa insiste<br />
a precisare: “non pare giusto equiparare<br />
la s<strong>it</strong>uazione di un popolo che non ha mai<br />
conosciuto Gesù Cristo con quella di un<br />
altro popolo che l’ ha conosciuto, accettato e<br />
poi rifiutato pur continuando a vivere in una<br />
cultura che ha assorb<strong>it</strong>o in gran parte i principi<br />
e i valori evangelici” (n.37).
Applicazioni alla realtà ecclesiale e parrocchiale<br />
oggi<br />
Riflettendo su queste affermazioni e rapportandole<br />
alla s<strong>it</strong>uazione della Chiesa in<br />
Italia e, in questa, alle parrocchie, possiamo<br />
dire che l’ad gentes riguarda oggi anche la<br />
nostra realtà ecclesiale <strong>it</strong>aliana e non solo<br />
perché vi sono immigrati non cristiani, o di<br />
religioni non cristiane, il cui numero aumenta<br />
sempre, ma perché la società vede il<br />
cristianesimo come minoranza culturale,<br />
utile per comp<strong>it</strong>i di supplenza car<strong>it</strong>ativa ma<br />
ininfluente nell’impostazione della v<strong>it</strong>a sociale<br />
e della formazione delle persone.<br />
Lo stile di v<strong>it</strong>a e la mental<strong>it</strong>à della maggioranza<br />
degli <strong>it</strong>aliani non si riferisce più al<br />
Vangelo.<br />
Prima conseguenza è quella di non dare mai<br />
per scontata la fede né la testimonianza del<br />
Vangelo nella v<strong>it</strong>a. Questo obbliga a rivedere<br />
seriamente il fatto dell’annuncio, dalla predicazione<br />
alla catechesi, mettendo in discussione<br />
le scelte pastorali e le stesse figure<br />
e ruoli del presb<strong>it</strong>ero e del fedele laico.<br />
A propos<strong>it</strong>o dei laici e della loro missione<br />
nella Chiesa, la Christifideles laici parla di<br />
una Chiesa che vive una nuova tappa del<br />
suo dinamismo missionario (n. 35): in che<br />
modo questo è vero per le nostre comun<strong>it</strong>à<br />
parrocchiali?<br />
La terapia<br />
La prima, sugger<strong>it</strong>a sempre dai Vescovi, è<br />
quella di costruire eucaristicamente la<br />
Chiesa perché nell’Eucaristia si realizza la<br />
massima unione del Verbo con l’uman<strong>it</strong>à:<br />
nasce da qui l’attenzione missionaria ad ogni<br />
uomo e a tutti gli uomini.<br />
Bisogna poi favorire “esperienze di v<strong>it</strong>a, personali<br />
e comun<strong>it</strong>arie, fedelmente ancorate al<br />
Vangelo per trasmettere in modo profondo<br />
il Vangelo...”.<br />
Ancora: servire il Regno rianimando la<br />
speranza, “partecipando alla v<strong>it</strong>a della c<strong>it</strong>tà,<br />
senza esenzioni, portando in essa una testimonianza<br />
ispirata dal Vangelo e costruendo<br />
con gli altri uomini un modo più ab<strong>it</strong>abile”.<br />
Lo stile della missione deve far scattare, soprattutto<br />
nei presb<strong>it</strong>eri, il carisma dell’andare<br />
verso le persone per incontrarle nel<br />
luogo delle loro giornate e rest<strong>it</strong>uire loro la<br />
speranza di un mondo diverso, migliore,<br />
perché il Padre ci ama e ci salva nel Figlio.<br />
Nell’ Anno dell’Eucaristia questo stile di missione<br />
e di comunione dovrebbe veramente<br />
trasformare il volto e il cuore delle nostre<br />
parrocchie.<br />
Il Papa ha stabil<strong>it</strong>o un’equazione tra Eucaristia<br />
e Missione, che lui definisce binomio inscindibile<br />
(cfr. Messaggio per la Giornata<br />
Missionaria del 2004, enciclica Ecclesia de<br />
Eucharistia, Lettera apostolica Mane nobiscum).<br />
In tutto questo cammino di conversione pastorale<br />
il modello insost<strong>it</strong>uibile è Maria,<br />
Donna eucaristica, soprattutto nel suo rendersi<br />
conto delle s<strong>it</strong>uazioni concrete dell’uomo,<br />
come a Cana, e nell’ offrirsi ai pedi<br />
della Croce diventando Madre della nuova<br />
uman<strong>it</strong>à.<br />
La Missione, nella sua ver<strong>it</strong>à essenziale,<br />
aiuta veramente a convertire la pastorale<br />
delle nostre Chiese e delle nostre parrocchie.<br />
19 - Ottobre
5. Le sfide della missione<br />
in America latina (Luglio 2010)<br />
“Consapevoli delle molteplici sfide<br />
che i cristiani devono affrontare nel<br />
mondo attuale, vi esorto a prestare<br />
ancora maggiore attenzione alla necess<strong>it</strong>à<br />
di un’adeguata formazione e<br />
di una profonda v<strong>it</strong>a spir<strong>it</strong>uale che<br />
tenga in conto seriamente l’esperienza<br />
di fede in Dio”: è l’inv<strong>it</strong>o rivolto<br />
in un messaggio dal Santo<br />
Padre Benedetto XVI ai partecipanti<br />
al VI Incontro continentale americano<br />
di Ac sul tema “V<strong>it</strong>a, pane,<br />
pace, libertà. Laici di Azione cattolica<br />
nella c<strong>it</strong>tà per un mondo più umano”, svoltosi<br />
a C<strong>it</strong>tà del Messico dall’8 all’11 luglio<br />
per iniziativa del Forum internazionale di<br />
Azione cattolica (Fiac).<br />
L’incontro, oltre ad un’occasione di confronto<br />
sul cammino delle associazioni di Ac<br />
presenti nel continente, è stato un’occasione<br />
per guardare alla realtà della società e della<br />
chiesa latino americana.<br />
“Abbiamo assist<strong>it</strong>o – ha affermato nella relazione<br />
di apertura mons. Jorge Lozano, vescovo<br />
di Gualeguaychù (Argentina) e<br />
responsabile della Sezione di pastorale sociale<br />
della Conferenza episcopale latino americana<br />
(Celam) - ad un esteso processo di<br />
impoverimento e deterioramento del concetto<br />
di fede... Molti cattolici vivono una<br />
fede che si riduce a ideologia, codice etico o<br />
sentimento”, conseguenza di una “religione<br />
senza Parola e senza Chiesa” che configura<br />
la fede come “sentimento religioso soggettivo<br />
che uno vive “come si sente”. La reli-<br />
20 - Ottobre<br />
gione si svincola dalla condotta sociale e<br />
l’importante è ‘sentirsi bene’”.<br />
Ulteriore conseguenza è una “religione<br />
senza Dio incarnato. Dio è un essere diffuso,<br />
totalmente fuori dal mondo, intergalattico<br />
o presente in ogni cosa, panteistico”.<br />
Come ha sottolineato il Documento di<br />
Aparecida: “Non è in grado di resistere agli<br />
urti del tempo una fede cattolica ridotta a<br />
bagaglio, ad un elenco di norme e proibizioni,<br />
a pratiche devozionali frammentate,<br />
ad adesione selettiva e parziale alle ver<strong>it</strong>à di<br />
fede, ad una partecipazione occasionale ai<br />
sacramenti, alla ripetizione di principi dottrinali,<br />
a blandi o raggrinz<strong>it</strong>i moralismi che<br />
non convertono la v<strong>it</strong>a dei battezzati...<br />
Anche le comun<strong>it</strong>à cristiane, anche noi, uomini<br />
e donne del nostro secolo che non vivono<br />
sotto una campana di cristallo, siamo<br />
questa cultura. Una cultura che si caratterizza<br />
per l’autoreferenzial<strong>it</strong>à dell’individuo<br />
che conduce all’indifferenza per l’altro del
quale non si ha bisogno nè tantomeno ci si<br />
sente responsabili...La conversione pastorale<br />
delle nostre comun<strong>it</strong>à richiede che si passi<br />
da una mera conservazione ad una pastorale<br />
decisamente missionaria: non possiamo rimanere<br />
in un’attesa passiva nelle nostre<br />
chiese... In questo slancio un comp<strong>it</strong>o particolare<br />
è affidato ai laici: solo attraverso essi<br />
la Chiesa si rende presente nel mondo del<br />
lavoro, della cultura, dell’arte, nei mezzi di<br />
comunicazione e nell’economia così come<br />
negli amb<strong>it</strong>i della famiglia, dell’educazione e<br />
della v<strong>it</strong>a professionale”.<br />
Il Documento di Aparecida segnala che “se<br />
molte delle strutture attuali generano povertà,<br />
in parte ciò è dovuto alla mancanza di<br />
fedeltà agli impegni evangelici di molti cristiani<br />
con responsabil<strong>it</strong>à pol<strong>it</strong>iche, economiche<br />
e culturali” riconoscendo, però,<br />
anche “lo scarso accompagnamento dato ai<br />
fedeli laici nei loro comp<strong>it</strong>i di servizio alla<br />
società”.<br />
“E’ urgente creare – ha esortato Lozano rivolgendosi<br />
ai responsabili delle associazioni<br />
di Azione cattolica di 14 paesi dell’America<br />
latina presenti a C<strong>it</strong>tà del Messico – strutture<br />
più giuste a livello nazionale e internazionale,<br />
collaborando con altri organismi ed<br />
ist<strong>it</strong>uzioni... “Strutture per un ordine sociale,<br />
economico e pol<strong>it</strong>ico dove sussista<br />
equ<strong>it</strong>à e ci siano possibil<strong>it</strong>à per tutti”.<br />
“E’ evidente – ha affermato Emilio Inzaurraga,<br />
coordinatore del Fiac e presidente dell’Azione<br />
cattolica argentina – che viviamo<br />
tempi difficili ma i tempi difficili esigono<br />
fortezza, costanza, perseveranza ed impegno<br />
attivo, audace e creativo nell’annuncio.. Occorre<br />
cercare un ‘terreno comune’ nella società<br />
pluralistica dove la nostra proposta<br />
possa essere ascoltata e valorizzata e dove insieme<br />
agli altri possiamo lavorare per la costruzione<br />
del bene comune... L’istruzione, la<br />
salute, la salvaguardia<br />
dell’ambiente, il rafforzamento delle<br />
democrazie contro la corruzione diffusa e la<br />
scarsa partecipazione dei c<strong>it</strong>tadini alla v<strong>it</strong>a<br />
pol<strong>it</strong>ica, la difesa della v<strong>it</strong>a dei più vulnerabili<br />
e la protezione della famiglia sono temi<br />
che richiedono la nostra attenzione e il nostro<br />
impegno”.<br />
Note<br />
1 Nato a Codogno, nella Diocesi di Lodi, il 25<br />
agosto 1951, monsignor Fisichella è stato ordinato<br />
sacerdote il 13 marzo 1976.Già professore<br />
ordinario di Teologia fondamentale presso la<br />
Pontificia Univers<strong>it</strong>à Gregoriana, è stato consacrato<br />
Vescovo ausiliare di Roma il 12 settembre<br />
1998, incaricato del Settore Sud della Diocesi di<br />
Roma, sino alla sua nomina a rettore magnifico<br />
della Pontificia Univers<strong>it</strong>à Lateranense il 18 gennaio<br />
2002.<br />
2 CEI, Comunione e Comun<strong>it</strong>à missionaria, documento<br />
pastorale ( 29 giugno 1986), in Notiziario<br />
CEI ( 6/1986) pp.157- 184.<br />
3 Paolo VI, Evangelii Nuntiandi, esortazione<br />
apostolica post sinodale sull’evangelizzazione nel<br />
mondo contemporaneo, 8 dicembre 1966, in EV<br />
5, 1588-1716.<br />
4 Ivi, nn. 6,14, 15, 19, 66, 75<br />
5 Questa enciclica fu scr<strong>it</strong>ta anche per rispondere<br />
alla richiesta di un Documento che ribadisse<br />
l’urgenza e l’attual<strong>it</strong>à dell’attiv<strong>it</strong>à<br />
missionaria della Chiesa e per rimuovere dubbi<br />
e perpless<strong>it</strong>à circa la missione ad gentes.<br />
6 Ivi, nn. 2,3,7,21, 31, 34, 37<br />
7 Sull’espressione missione, relativa in modo particolare<br />
alla dimensione geografica, cfr. E.<br />
NUNNENMACHER, Le Missioni. Un concetto<br />
vacillante riabil<strong>it</strong>ato?, c<strong>it</strong>.<br />
21 - Ottobre
“Dio predilige chi dona con gioia” (2 Cor 9, 7 )<br />
Delfina è r<strong>it</strong>ornata alla casa del Padre<br />
È tornata alla casa del Padre la sorella Delfina,<br />
dopo qualche tempo del suo ricovero,<br />
amorevolmente assist<strong>it</strong>a, vis<strong>it</strong>ata da S. E.<br />
Mons. Vescovo. Era nativa di Guarda Veneta<br />
dove aveva vissuto la sua infanzia e la<br />
sua giovinezza. Delfina è vissuta in un momento<br />
storico che l’ha plasmata nel sacrificio<br />
e nell’offerta. Di Azione Cattolica<br />
prima, nella sua parrocchia di Guarda Veneta,<br />
nella Famiglia Missionaria della Redenzione<br />
poi, con la guida di Padre Achille<br />
e delle prime sorelle che<br />
hanno fatto di lei una<br />
donna disponibile e servizievole,<br />
una consacrata<br />
m<strong>it</strong>e e umile, una missionaria<br />
con il cuore aperto al<br />
mondo.<br />
Presidente della Gioventù<br />
Femminile di Guarda<br />
A Guarda ove viveva con la<br />
mamma, è stata per due decenni<br />
presidente della Gioventù<br />
Femminile di Azione<br />
Cattolica. Di lei Don Giorgio<br />
Pasqualin, che fu suo parroco per 16<br />
anni, dice che sapeva parlare alle giovani e<br />
aiutarle a crescere, soprattutto con il suo vivere,<br />
in quegli anni difficili del dopoguerra<br />
e del dopo alluvione.<br />
Nella Famiglia Missionaria della Redenzione<br />
Alla morte della mamma si trasferì nella Famiglia<br />
Missionaria. Qui realizzò il suo<br />
modo semplice e silenzioso di vivere e offrire<br />
la sua v<strong>it</strong>a di fede, di consacrata, di innamorata<br />
del Signore e della Chiesa. Visse<br />
22 - Ottobre<br />
pregando in intima unione con il Signore,<br />
accettando con gioia il sacrificio, anche di<br />
non poter – a causa della malattia – ricevere<br />
l’Eucaristia. Dalla mamma, dalla parrocchia,<br />
dall’Azione Cattolica e dalla Famiglia<br />
Missionaria imparò e maturò il suo amore e<br />
la sua venerazione alla Madre di Dio, e lo<br />
esprimeva con quel suo costante sgranare la<br />
corona missionaria.<br />
Il suo funerale<br />
E’ stato celebrato nella Chiesa c<strong>it</strong>tadina dei<br />
Santi Francesco e Giustina e presieduto da<br />
P. Giuseppe Buono, missionario del<br />
P.I.M.E., che in quei giorni<br />
predicava gli esercizi spir<strong>it</strong>uali<br />
alla comun<strong>it</strong>à. Egli era attorniato<br />
da Mons. Giorgio Seno,<br />
Mons. Giuseppe De Stefani,,<br />
Mons. Lino Sacchetto, Mons.<br />
Gianni Azzi e Don Silvio Baccaro<br />
e dai diaconi Peter e Lorenzo.<br />
Numerosi gli appartenenti alla<br />
Famiglia Missionaria e amici<br />
presenti che facevano corona<br />
alle Consacrate della Famiglia<br />
Missionaria, alla cugina Ivana<br />
e figlie.<br />
All’inizio il Delegato per la V<strong>it</strong>a Consacrata,<br />
ha porto la partecipazione al dolore del Vescovo<br />
Lucio, delle consacrate e consacrati<br />
della Diocesi assicurando anche la preghiera<br />
di suffragio per la defunta, esprimendo la<br />
certezza che la cara sorella già è nella gloria<br />
del Signore.<br />
La Responsabile Pierina ne ha tratteggiato<br />
la spir<strong>it</strong>ual<strong>it</strong>à concludendo: “Il suo passaggio<br />
all’etern<strong>it</strong>à l’ha trovata sveglia con la<br />
lampada accesa, segno di una fede profonda
nel grande mistero della Redenzione e di<br />
amore alla Chiesa e alla Famiglia Missionaria<br />
della Redenzione”.<br />
L’omelia<br />
L’omelia di P. Giuseppe Buono ha messo in<br />
evidenza come sia un fatto significativo “che<br />
Delfina sia part<strong>it</strong>a, mentre la comun<strong>it</strong>à, era<br />
tutta in preghiera!” E c<strong>it</strong>ando Benedetto XI°<br />
ha sottolineato che essa ha trovato posto in<br />
Dio che è infin<strong>it</strong>amente grande. E la definiva<br />
“donna disponibile, servizievole, m<strong>it</strong>e e<br />
umile...”.<br />
La solidarietà<br />
S. E. Mons. Bonaventura, del Burundi, responsabile<br />
del ramo maschile della Famiglia<br />
Missionaria della Redenzione scriveva: “Vi<br />
sono vicino nella preghiera in questo momento<br />
che la nostra sorella Delfina ha lasciato<br />
questo mondo per la patria celeste nella speranza<br />
di r<strong>it</strong>rovarla sempre nella gloria” I fratelli<br />
e le sorelle del Burundi: “...continuano a ricordarla<br />
nella preghiera, Dio l’accolga nella<br />
sua gloria. Rimaniamo un<strong>it</strong>i...”<br />
Nel cim<strong>it</strong>ero Rodigino<br />
Dopo la celebrazione, mentre le campane<br />
suonavano il mezzogiorno, Don Silvio accompagnava<br />
la salma per la sepoltura, accanto<br />
alla Prima sorella Teresa.<br />
Mentre si scandivano le ultime preghiere sulla<br />
salma e l’acqua lustrale scendeva sulla tomba,<br />
veniva spontaneo pensare, ed era consolante,<br />
che la Famiglia Missionaria della Redenzione<br />
ora è più numerosa nel Paradiso!<br />
Mons. Gianni Azzi<br />
Un dono speciale<br />
Abbiamo conosciuto Deddy e la<br />
mamma Viola fin dal loro arrivo in Italia a<br />
novembre del 2009. Eravamo impegnati<br />
come Famiglia per la Missione a preparare<br />
la Mostra Presepi presso la Famiglia Missionaria<br />
della Redenzione. Si è creato fin da sub<strong>it</strong>o<br />
un legame speciale anche se non<br />
riuscivamo a comprenderci bene per via<br />
della lingua, ma c’erano sempre le Missionarie<br />
pronte a fare da “interprete”.<br />
Sono giunti in Italia con la speranza di poter<br />
curare Deddy dalla cec<strong>it</strong>à che è stato colp<strong>it</strong>o<br />
da circa un anno. Abbiamo notato da sub<strong>it</strong>o<br />
una spiccata intelligenza nell’apprendere con<br />
facil<strong>it</strong>à e in poco tempo l’<strong>it</strong>aliano, a riconoscere<br />
chiunque incontrava dalla voce: non<br />
gli scappava e non gli scappa mai niente! E’<br />
stato più veloce Deddy a dire “acqua” in <strong>it</strong>aliano<br />
che Franco “amasi” cioè acqua nella<br />
sua lingua. Quante belle testimonianza abbiamo<br />
avuto modo di ascoltare in questi<br />
mesi da questo piccolo grande missionario!<br />
Il tempo della permanenza in Italia di<br />
Deddy per le cure mediche, ha fortificato<br />
sempre più questo “bene speciale”, che dal<br />
21 luglio 2010 si è tramutato con un gesto<br />
d’amore: Deddy<br />
23 - Ottobre
ci è stato affidato, per poter permettere a<br />
mamma Viola di poter tornare in Burundi<br />
a vedere gli altri tre bambini. Deddy è diventato<br />
il nostro “putin” come in maniera<br />
gioiosa lui dice! Nostra figlia Giulia e nostro<br />
genero Giuseppe ci hanno sostenuto<br />
con orgoglio in questa nostra volontà.<br />
Nel nostro cammino di famiglia e di coppia<br />
ci siamo spesso sent<strong>it</strong>i segno e strumento<br />
dell’amore di Dio tra noi. Ci siamo sent<strong>it</strong>i<br />
spesso coinvolti e impegnati al servizio nella<br />
concretezza di ogni giorno, valorizzando le<br />
molte occasioni di comprensione, di pazienza,<br />
di generos<strong>it</strong>à, di perdono per poterci<br />
aprire alla solidarietà verso altre famiglie e<br />
persone in difficoltà. Tutto questo nella semplic<strong>it</strong>à,<br />
nell’ascolto, nella testimonianza,<br />
come esortava Paolo ai cristiani di Roma:<br />
“Siate lieti nella speranza, forti nella tribolazione,<br />
perseveranti nella preghiera, sollec<strong>it</strong>i<br />
per le necess<strong>it</strong>à dei fratelli, premurosi nell’osp<strong>it</strong>al<strong>it</strong>à<br />
(Romani 12,12-13).<br />
Questo è stato per noi un inv<strong>it</strong>o “Aprire il<br />
cuore a nuove osp<strong>it</strong>al<strong>it</strong>à”.<br />
Non avevamo previsto di essere di nuovo<br />
gen<strong>it</strong>ori, ma il Signore l’aveva previsto per<br />
noi.<br />
Speriamo di esserne all’altezza.<br />
Grazie Deddy per questo cammino di v<strong>it</strong>a<br />
che faremo insieme.<br />
Anna Maria<br />
e Gianfranco Bianchini<br />
24 - Ottobre<br />
L ’animazio<br />
Il mese di Ottobre, così pure quello di Maggio<br />
e Gennaio, sono dedicati all’animazione<br />
Missionaria nella nostra Arcidiocesi di G<strong>it</strong>ega.<br />
Siamo noi della Famiglia Missionaria<br />
della Redenzione che ne siamo incaricati.<br />
Ecco come è strutturata:<br />
Ogni anno, nel mese di Dicembre, facciamo<br />
un’incontro di formazione per gli<br />
animatori provenienti dalle varie parrocchie<br />
della diocesi. Si prepara con loro il mese di<br />
Gennaio dedicato tutto all’Infanzia Missionaria<br />
nel quale si celebra la Giornata Mondiale.<br />
Nel mese di Maggio, oltre ad animare il rosario<br />
missionario con i bambini della parrocchia<br />
di Yoba dove viviamo, andiamo ad<br />
incontrare i bambini nelle loro parrocchie<br />
perché l’impegno per l’Infanzia Missionaria<br />
non è solo per il mese di Gennaio, ma rimane<br />
vivo anche per gli altri periodi dell’anno.<br />
A livello nazionale si prepara un<br />
volantino con la Parola di Dio del mese e<br />
viene inviato ad ogni parrocchia.<br />
Ogni mese i bambini si incontrano per celebrare<br />
una Messa per la missione. Dove<br />
non è possibile la celebrazione fanno una<br />
condivisione della Parola di Dio con gli animatori.<br />
Le offerte che vengono raccolte in quella celebrazione<br />
sono per aiutare i bambini bisognosi<br />
delle loro comun<strong>it</strong>à parrocchiali e, a<br />
volte, anche i prigionieri o gli ammalati.<br />
L’Ottobre Missionario invece è un momento<br />
propizio per ravvivare lo spir<strong>it</strong>o missionario<br />
in ogni battezzato. Andiamo pure<br />
nelle parrocchie per parlare ai fedeli ricordando<br />
che ogni battezzato è missionario e<br />
ha un ruolo nella Chiesa, sia bambino che<br />
adulto, malato o sano, tutti sono missionari,
ne Missionaria in Burundi<br />
là dove sono chiamati a vivere e ad operare.<br />
In questi impegni sul campo (vis<strong>it</strong>e nelle<br />
varie parrocchie per l’animazione missionaria)<br />
parliamo delle quattro Opere Pontificie<br />
Missionarie: Infanzia Missionaria, San Pietro<br />
Apostolo, Propagazione della fede e<br />
Unione Missionaria. Inoltre, ricordiamo ai<br />
battezzati i vari modi di essere missionari<br />
anche quando non si parte per terra di missione,<br />
in particolare, con l’offerta<br />
materiale o l’offerta di<br />
se stesso per partecipare alla<br />
missione e il ringraziamento,<br />
sopratutto per il<br />
dono della fede che abbiamo<br />
ricevuto gratu<strong>it</strong>amente<br />
e che dobbiamo dare<br />
agli altri (o aiutare perché<br />
sia data agli altri) senza<br />
chiedere nulla in cambio.<br />
La Giornata Missionaria<br />
Mondiale è celebrata in<br />
tutte le Parrocchie.<br />
Si legge il messaggio del<br />
Santo Padre in lingua locale, il Kirundi, e le<br />
offerte di quella domenica vengono portate<br />
all’Ufficio Missionario Diocesano che le<br />
manda all’Ufficio Missionario Nazionale il<br />
quale a sua volta le manda a Roma per andare<br />
in aiuto a tutti i missionari del mondo.<br />
E’ bello vedere come i nostri fratelli e sorelle<br />
della Chiesa che è in Burundi, un paese<br />
molto povero, partecipano con gioia a<br />
queste Giornate Mondiali, non perché<br />
hanno il sovrappiù, ma perché sono fieri<br />
di essere cristiani e di aiutare a portare la<br />
fede di Cristo Redentore del mondo ad<br />
altri fratelli e sorelle, aiutando i missionari<br />
sparsi nel mondo.<br />
Noi, della Famiglia Missionaria della Redenzione,<br />
che viviamo in Burundi siamo fe-<br />
lici della missione di<br />
Animatori Missionari affidataci dall’Arcivescovo<br />
di G<strong>it</strong>ega, perché ci aiuta a vivere<br />
lo spir<strong>it</strong>o del nostro Fondatore, Padre<br />
Achille, aperto all’universal<strong>it</strong>à della Chiesa<br />
ravvivando così il nostro carisma di contemplare,<br />
vivere e annunciare il mistero di<br />
Cristo Redentore.<br />
Terminiamo augurando a tutti voi un buon<br />
Ottobre Missionario che ci aiuti a vivere il<br />
nostro Battesimo, incarnando la missione<br />
nel quotidiano, a rimanere aperti al mondo<br />
e sopratutto ai fratelli che il Signore ci fa incontrare<br />
nel corso della nostra v<strong>it</strong>a.<br />
dal Burundi i Missionari<br />
e le Missionarie della Redenzione<br />
25 - Ottobre<br />
Burundi
Brasile<br />
L ’accoglienza della comun<strong>it</strong>à<br />
Le comun<strong>it</strong>à ecclesiali di base sono, come dice<br />
il nome, la base dell’organizzazione della<br />
Chiesa in Brasile. Anche se alcuni movimenti<br />
sempre più coinvolgono le persone attraverso<br />
i moderni mezzi di comunicazione, le comun<strong>it</strong>à<br />
di base rimangono per molti il punto di<br />
riferimento, il segno dell’un<strong>it</strong>à e della comunione,<br />
non solo formale, ma soprattutto nel<br />
concreto della v<strong>it</strong>a di tutti i giorni.<br />
Quasi ogni domenica abbiamo l’opportun<strong>it</strong>á<br />
di vis<strong>it</strong>are alcune comun<strong>it</strong>à di base, e, assieme<br />
a Don Giuliano, ci siamo resi conto che l’entusiasmo<br />
in molte stava diminuendo anche<br />
perché la celebrazione della Parola é alquanto<br />
trascurata. Fin dalla fondazione delle comun<strong>it</strong>à<br />
é il momento forte di partecipazione della<br />
gente quando manca il parroco per celebrare<br />
la messa. I laici in questo danno testimonianza<br />
di coraggio e autonomia, perché, nonostante<br />
le difficoltà, riescono a mantenere<br />
viva la comunione fra i membri che, molto<br />
spesso, sono parenti fra di loro. Questo permette<br />
a una comun<strong>it</strong>à non tanto di sopravvivere<br />
come tale, ma soprattutto di essere viva,<br />
irradiando quella forza profética e missionaria<br />
di cui la Chiesa nel suo congiunto ha bisogno.<br />
In questi ultimi anni, a causa di una certa<br />
stanchezza, dovuta alla ripetizione ogni domenica<br />
della stessa cosa, molti animatori si lim<strong>it</strong>avano<br />
a leggere il foglio già pronto con<br />
omelia e tutto per cui la comun<strong>it</strong>à non partecipa<br />
molto, non si sente protagonista della celebrazione.<br />
Abbiamo riscontrato che questo<br />
porta a una certa perd<strong>it</strong>a di entusiasmo e iniziativa,<br />
aspettando sempre idee nuove e incentivi<br />
dalla parrocchia per andare avanti.<br />
Insieme abbiamo rinnovato la celebrazione,<br />
studiando il documento dei Vescovi del<br />
26 - Ottobre<br />
Brasile e mettendo in pratica<br />
alcune norme l<strong>it</strong>urgiche che ci permettono<br />
di avere una certa iniziativa e creativ<strong>it</strong>à.<br />
Quando vis<strong>it</strong>iamo le comun<strong>it</strong>à abbiamo l’occasione<br />
di proporre il nuovo schema, più libero<br />
e che lascia spazio al laico per esprimere<br />
meglio le necess<strong>it</strong>à della realtà nella quale vive.<br />
In questi ultimi giorni abbiamo vis<strong>it</strong>ato una<br />
comunià che si chiama “Olho d´água”, che<br />
celebrava i 18 anni di esistenza. Bambini, giovani<br />
e adulti hanno espresso la loro gioia di<br />
vivere insieme questo momento. La celebrazione,<br />
come altre volte, prevede un cambiamento<br />
nella disposizione dei banchi, nella<br />
posizione dell’ambone e, soprattutto, dà la<br />
possibil<strong>it</strong>à di intervenire ai fedeli che partecipano.<br />
Tutti devono comunicare alla stessa<br />
mensa della Parola, quindi l´omelia é condivisa,<br />
fatta insieme, e la parola di Dio diventa<br />
incarnata nelle aspettative e sogni delle persone<br />
concrete, staccandosi così dalla ripet<strong>it</strong>iv<strong>it</strong>à<br />
del foglietto, stampato a molti chilometri<br />
di distanza, in un’altra realtà.<br />
Erano presenti anche tre amici <strong>it</strong>aliani, Maurizio,<br />
Lorenzo e Elena, che hanno testimoniato<br />
l’un<strong>it</strong>à e la collaborazione fra le Chiese.<br />
Senza molte parole hanno stretto rapidamente<br />
amicizia, soprattutto nella vis<strong>it</strong>a alle famiglie<br />
che é segu<strong>it</strong>a alla celebrazione della Parola.<br />
L’accoglienza della gente del sertão rimarrà<br />
per sempre impressa nella loro memoria e nel<br />
loro cuore.<br />
Comun<strong>it</strong>à della Famiglia Missionaria<br />
della Redenzione di Condeúba.
Il nostro viaggio in Brasile<br />
Siamo tre ragazzi del Gruppo Giovani di<br />
Grignano: Elena e Maurizio, sposati da<br />
poco più di un anno e Lorenzo. Il mese di<br />
Agosto appena trascorso rimarrà indelebile<br />
nei nostri ricordi e nei nostri cuori.<br />
Abbiamo vissuto una splendida esperienza<br />
in Brasile, osp<strong>it</strong>i della Famiglia Missionaria<br />
della Redenzione, un viaggio che ci ha<br />
insegnato tanto sotto diversi punti di<br />
vista: umano, pratico, sociale e relazionale.<br />
Esprimere tutte le sensazioni che abbiamo<br />
provato è praticamente impossibile, ma<br />
speriamo di riuscire comunque a rendere<br />
l’idea di ciò che abbiamo vissuto.<br />
Siamo arrivati a Salvador de Bahia sabato<br />
primo Agosto e sub<strong>it</strong>o ci siamo sent<strong>it</strong>i parte<br />
della grande famiglia missionaria, accolti da<br />
Letizia e Fatima. Già la domenica, dopo aver<br />
partecipato alla messa nel quartiere di Itinga<br />
attorniati da persone solari, ci siamo trasfer<strong>it</strong>i<br />
a Condeuba con un viaggio in bus di circa<br />
800 km, accompagnati da Giovanna.<br />
A Condeuba siamo rimasti fino al 17 di Agosto,<br />
in compagnia della stessa Giovanna, di<br />
Eunice e dell’indimenticabile Giovanni, uomo<br />
tuttofare. Qui finalmente abbiamo potuto<br />
toccare con mano e renderci conto di quanto<br />
siano stati importanti e quanto abbiano prodotto<br />
i grandi sforzi che i missionari compiono<br />
da oltre vent’anni.<br />
Abbiamo conosciuto la realtà dei Prodec,<br />
dove bambini e ragazzi, segu<strong>it</strong>i da personale<br />
educativo, oltre a fare i comp<strong>it</strong>i e ad imparare<br />
qualche semplice lavoretto (cuc<strong>it</strong>o), trovano<br />
il tempo anche per divertirsi e crescere<br />
con un’educazione sana ed in grado di fornire<br />
una splendida opportun<strong>it</strong>à di formazione<br />
complementare alla scuola.<br />
E’ importante sottolineare che questo servizio<br />
è interamente gratu<strong>it</strong>o e pertanto di grandissimo<br />
sostegno per le famiglie dei ragazzi.<br />
Per noi che viviamo dall’altra parte del mondo<br />
è necessario capire che queste realtà ci sono e<br />
funzionano, ma hanno bisogno anche del nostro<br />
aiuto.<br />
Abbiamo avuto anche la grande fortuna di<br />
trascorrere una giornata alla Scuola Famiglia<br />
Agricola di Caculè. E’ una scuola diversa da<br />
quelle che siamo ab<strong>it</strong>uati a vedere, dove classi<br />
di ragazzi vivono insieme per un periodo cercando<br />
di attuare uno spir<strong>it</strong>o di convivenza,<br />
aiutandosi e imparando le nozioni agricole<br />
fondamentali. Ovviamente alla scuola si coltivano<br />
le più svariate qual<strong>it</strong>à di ortaggi e alberi<br />
da frutto, allevando inoltre molti tipi di<br />
animali.<br />
Per tre giorni siamo stati a Caet<strong>it</strong>è, dove si teneva<br />
un incontro vocazionale. Erano presenti<br />
diversi missionari attualmente in Brasile (tra<br />
cui qualche <strong>it</strong>aliano) e i giovani della diocesi.<br />
Le esperienze raccontate dai missionari e l’affettuos<strong>it</strong>à<br />
che ci hanno dimostrato i ragazzi<br />
rimangono integre e bellissime dentro di noi.<br />
Restano nei nostri ricordi anche alcune meraviglie<br />
della natura: la cascata di Rio de Contas<br />
nella Chapada Diamantina, i colibrì e gli<br />
altri uccellini variopinti, le lunghe distanze e<br />
le strade di terra rossa come la pietra, le volpi,<br />
gli alberi da frutto mai<br />
27 - Ottobre<br />
Brasile
Brasile<br />
visti prima, le enormi distese<br />
di colline e tutto il resto, il cielo limpido e le<br />
stelle brillanti in cielo come mai avevamo<br />
visto.<br />
E non dimenticheremo nemmeno gli ottimi<br />
piatti che abbiamo mangiato: il pollo con le<br />
banane, i succhi buonissimi, l’ananas, i dolci<br />
con lo zucchero di canna, e cosi via!<br />
E ricordiamo con grande gioia tutti i giorni<br />
trascorsi con Giovanna, Eunice e Giovanni.<br />
I nostri amici che restano là ci hanno dato<br />
tantissimo: chi potrà dimenticare i viaggi spericolati<br />
in auto con Giovanna, la dolcezza ed<br />
i manicaretti di Eunice e l’inventiva e la disponibil<strong>it</strong>à<br />
di Giovanni?<br />
Come già detto, la notte del 17 Agosto siamo<br />
tornati a Salvador con il sol<strong>it</strong>o viaggio in bus,<br />
dove ci attendevano gli ultimi due giorni per<br />
vis<strong>it</strong>are la cap<strong>it</strong>ale della Bahia.<br />
Purtroppo il 18 Agosto è successo un fatto<br />
spiacevole: mentre passeggiavamo in compagnia<br />
di Letizia, un ragazzo (sicuramente di età<br />
inferiore ai venti anni) ci ha minacciato con<br />
un grosso coltello e ci ha rubato soldi ed alcuni<br />
nostri beni. E’ naturale che questo fatto<br />
ci abbia scioccati, ma non dimentichiamo comunque<br />
tutte le splendide esperienze vissute.<br />
A margine del nostro piccolo racconto vogliamo<br />
scrivere alcune considerazioni su cui<br />
riflettere.<br />
Salvador ci è parsa una c<strong>it</strong>tà difficile, strana,<br />
dove il benessere e le costruzioni del centro<br />
della c<strong>it</strong>tà contrastano pesantemente con la<br />
realtà delle favelas che compaiono sub<strong>it</strong>o<br />
dopo. Le gente che si incontrava per strada<br />
sembrava da sub<strong>it</strong>o fredda e indifferente.<br />
Condeuba è apparsa diversa, con persone più<br />
solari, con tanta povertà ma una grande dign<strong>it</strong>à.<br />
Molta gente si è dimostrata cordiale,<br />
28 - Ottobre<br />
con un’accoglienza quasi<br />
imbarazzante. E’ significativo ricordare la vis<strong>it</strong>a<br />
ad alcune famiglie della zona rurale, dove<br />
gente tanto povera ha comunque gli occhi che<br />
sorridono, ed è felice di avere tutto, cioè “Dio,<br />
la salute e i miei figli”, come ci ha risposto una<br />
ragazza madre.<br />
E’ interessante sentire questo contrasto fra due<br />
zone della stessa, sconfinata, nazione.<br />
Da qui si possono trarre tante conclusioni<br />
anche economiche e sociali, ma quello che vogliamo<br />
evidenziare è il grande impegno che i<br />
nostri missionari mettono in ciò che fanno.<br />
Con l’aiuto di Dio, di quel Dio che è amore<br />
vero e donato, hanno saputo creare una realtà<br />
come i Prodec, affinché i ragazzi crescano conoscendo<br />
realtà diverse dalla strada perché<br />
non accadano più episodi come quello che ci<br />
è accaduto negli ultimi giorni. Infatti, anche<br />
il ragazzo che ci ha aggred<strong>it</strong>o va cap<strong>it</strong>o, perché<br />
è cresciuto in una realtà povera e violenta, che<br />
lui stesso ha appreso.<br />
Ciò che pensiamo è che tutti noi dobbiamo<br />
sforzarci di ricordare quanto fanno i nostri<br />
missionari così distanti da noi. Hanno un coraggio<br />
da leone e danno la loro v<strong>it</strong>a per migliorare<br />
quella di altre. Forse non è facile da<br />
capire, ma è veramente così!<br />
Dal canto nostro possiamo solo ringraziare<br />
Dio per tutto quello che abbiamo provato,<br />
per il viaggio che abbiamo fatto, che doveva<br />
essere in Burundi in 5 persone e che invece,<br />
per diversi motivi, è stato in Brasile in 3. Crediamo<br />
che tutto ciò che abbiamo vissuto sia<br />
stato per renderci conto di molte cose e per<br />
potervelo scrivere, per dirvi che in Brasile la<br />
Famiglia Missionaria ha fatto molte cose in<br />
questi anni e che noi possiamo aiutare la missione,<br />
anche con molto poco.<br />
Un grazie infin<strong>it</strong>e a Letizia, Fatima, Giovanna,<br />
Eunice, Giovanni e a tutta la Famiglia<br />
Missionaria della Redenzione!<br />
Lorenzo, Maurizio e Elena
Con Chiara in mi sione tra i monti !<br />
Quest’estate, dal 12 al 16 agosto, noi “Giovani<br />
per la missione” insieme alle Missionarie<br />
siamo andati a Fiera di Primiero (Tn)<br />
per un’esperienza di evangelizzazione, che<br />
ci ha visto impegnati ormai da tre anni.<br />
Al nostro arrivo ci è stato chiesto di presentare<br />
la nostra realtà missionaria in un incontro<br />
organizzato dal parroco Don<br />
Duccio. Nei giorni seguenti abbiamo invece<br />
animato le Sante Messe serali presso alcune<br />
parrocchie della zona, dove, attraverso i<br />
canti e le testimonianze, abbiamo potuto trasmettere<br />
il nostro carisma.<br />
Ai momenti spir<strong>it</strong>uali si sono alternate diverse escursioni: dapprima a Canale d’Agordo,<br />
paese natale di Giovanni Paolo I, poi passeggiate in luoghi caratteristici come Passo<br />
Rolle, Tonadico e Passo Cereda.<br />
L’accoglienza ricevuta, a partire dalla famiglia di Maurizio e Gemma fino agli ab<strong>it</strong>anti<br />
dei vari paesi, è stata come sempre calorosa e cordiale.<br />
La domenica siamo stati infine raggiunti da altre famiglie e amici ed insieme abbiamo<br />
avuto l’occasione di far conoscere a Deddy gli animali della Malga Fossetta, dalle mucche<br />
alle caprette.<br />
Nella sua semplic<strong>it</strong>à è stata un’esperienza ricca di incontri, di amicizie, di vera v<strong>it</strong>a “familiare”.<br />
“Non è che il Signore si lim<strong>it</strong>i a sfiorarci<br />
appena da vicino; no, ha piantato la sua<br />
casa in mezzo alle nostre case e riceve a<br />
tutte le ore e senza etichetta fissa. Andarlo<br />
a trovare, chiedergli perdono, mettergli davanti<br />
la propria s<strong>it</strong>uazione con fiducia,<br />
come a un fratello maggiore, senza tanti<br />
discorsi, ma in questo atteggiamento: Signore<br />
son qua, so che mi guardi, che mi capisci,<br />
ciò mi basta”<br />
Dagli scr<strong>it</strong>ti di Albino Luciani<br />
Jonatan, Elettra e Daniele<br />
29 - Ottobre
Calendario degli incontri 2010/11<br />
Incontrarci per...<br />
Accompagnare le persone nel loro cammino umano, di fede e di missione,<br />
perchè possano scoprire il volto di Cristo Redentore e lo manifestino nella missione quotidiana<br />
Gruppo ragazzi e gen<strong>it</strong>ori dei Campi Missionari<br />
“Da GESU’ impariamo a spezzare il PANE per tutta l’uman<strong>it</strong>à”<br />
• Domenica 12 settembre 2010 a Borsea tutta la giornata<br />
• Domenica 7 novembre 2010 (al pomeriggio dalle 14,30 alle 18,30)<br />
• Domenica 5 dicembre 2010<br />
• Domenica 9 gennaio 2011<br />
• Domenica 6 febbraio 2011<br />
• Domenica 3 aprile 2011<br />
• Domenica 8 maggio 2011<br />
Gruppo Famiglie per la Missione incontri con Padre NINO<br />
(sempre dalle 9,45 alle 15,30 a Rovigo<br />
“A partire dalla PAROLA la promozione della nuova evangelizzazione”<br />
• Domenica 21 novembre 2010<br />
• Domenica 19 dicembre 2010<br />
• Domenica 16 gennaio 2011<br />
• Domenica 20 febbraio 2011<br />
• Domenica 20 marzo 2011<br />
RITIRI SPIRITUALI delle sorelle Missionarie della Redenzione<br />
(dalle ore 9,00 alle ore 17,00)<br />
• Lunedì 13 settembre 2010<br />
• Lunedì 18 <strong>ottobre</strong> 2010<br />
• Lunedì 22 novembre 2010<br />
• Lunedì 20 dicembre 2010<br />
• Lunedì 17 gennaio 2011<br />
• Lunedì 21 febbraio 2011<br />
• Lunedì 21 marzo 2011<br />
• Lunedì 11 aprile 2011<br />
• Lunedì 16 maggio 2011<br />
FESTA DELLA FAMIGLIA MISSIONARIA DELLA REDENZIONE<br />
con rinnovo della Consacrazione e degli impegni<br />
DOMENICA 14 MAGGIO 2011<br />
30 - Ottobre
Per... corso<br />
per andare in missione<br />
CALENDARO degli incontri:<br />
1. Sabato 18 dicembre 2010<br />
dalle 17.00 alle 19.00<br />
a. Perché desidero andare: le motivazioni<br />
b. La Missione parte da... Il missionario è...<br />
2. Sabato 29 gennaio 2011<br />
a. Ecco dove vai: cultura generale<br />
b. La Chiesa che incontri<br />
3. Sabato 26 febbraio 2011<br />
a. come vivono i missionari/e<br />
b. come vive la gente<br />
4. Sabato 26 marzo 2011<br />
Le esperienze di coloo che sono andati<br />
5. Sabato 28 maggio 2011<br />
Le risorse per attuare il progetto<br />
Elaborazione del Progetto<br />
La Famiglia Missionaria<br />
della Redenzione,<br />
propone per il 3° anno<br />
corsi di arte presepiale<br />
con tecniche base di facile applicazione!<br />
Il corso è organizzato dal Gruppo Famiglie<br />
della Famiglia Missionaria della<br />
Redenzione per valorizzare il senso del<br />
Natale a partire dalla Famiglia di Nazareth!<br />
Cerchiamo inoltre di valorizzare le piccole<br />
cose, anche dalla capac<strong>it</strong>à nel saper...<br />
riciclare!<br />
Programma<br />
2/10/2010<br />
dalle ore 15.00 alle ore 17.00<br />
Progetto Presepe: Fase di Elaborazione<br />
3/10/2010 dalle ore 15.00 alle ore 17.00<br />
Tecniche e Materiali 16/10/2010<br />
dalle ore 15.00 alle ore 17.00<br />
Come realizzare un presepe aperto:<br />
dimostrazione pratica 17/10/2010<br />
dalle ore 15.00 alle ore 17.00<br />
Tecniche di colorazione, vegetazione e<br />
rifin<strong>it</strong>ure<br />
Cene di solidarietà<br />
27 Novembre 2010 Brasile (sabato)<br />
5 Marzo 2011 Burundi<br />
31 - Ottobre<br />
Corsi di arte presepiale
FAMIGLIA MISSIONARIA DELLA REDENZIONE<br />
Casa “Santa Maria Chiara Nanetti”<br />
Via A. Speroni, 16 • 45100 Rovigo • Tel. 0425/24004 • C.C.P. 56174071<br />
RIFERIMENTI BANCARI IT57J0760112200000056174071 • Codice Fiscale 93023260297<br />
www.fmdr.org • fmdr@fmdr.org<br />
Casa “Regina delle Missioni” Via A. Mario, 36 • 45100 Rovigo • Tel. 0425/23806<br />
Villa “Concordia” Via Villa Contea, 11 • 35037 Teolo (Pd) • Tel. 049/9925122<br />
Missionàrias da Redenção Rua Pe. Valdemar, 121 - 46200-000 Condeuba (Ba-Brasil)<br />
Tel. 005577/34452430 - gcondeuba@yahoo.com.br<br />
Missionàrias da Redenção Loteamento Jardim Santa Júlia<br />
Quadra B - Lote, 11 - Terra-Plac<br />
42700-000 Lauro de Fre<strong>it</strong>as • Tel. 005571-33789231 - mis.reden@hotmail.com<br />
Missionaires de la Rédemption • Maison Sainte Marie Claire Nanetti • Quartier YOBA • Tel. 00257/22403600 •<br />
GITEGA (B.P. 118 - D.S. 16, Bujumbura) BURUNDI - smdryoba@yahoo.fr<br />
Missionaires de la Rédemption • Maison Saint François Xavier • Quartier YOBA<br />
Tel. 00257 29554729 • GITEGA • (B.P. 118 - D.S. 16, Bujumbura) BURUNDI - smdryoba@yahoo.fr