sommario - Provincia Tridentina - Pcn.net
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S O M M A R I O<br />
DALLA CURIA PROVINCIALE<br />
Comunicato del Congresso definitoriale, 12 ottobre 2009 ........................... 261<br />
ASSEMBLEA PROVINCIALE<br />
Convocazione e orario ...................................................................................... 265<br />
Introduzione del Ministro provinciale ........................................................... 266<br />
Presentazione delle schede elaborate dalla Commissione e schede .......... 269<br />
Sintesi dei lavori dei gruppi ............................................................................. 275<br />
Interventi in Assemblea .................................................................................... 279<br />
ATTIVITÀ DEI SETTORI<br />
Evangelizzazione missionaria, Mezzolombardo 15.09.2009 ....................... 280<br />
Assemblea Guardiani, Arco 12.11.2009 .......................................................... 282<br />
Pastorale sanitaria .............................................................................................. 283<br />
Testimonianza della carità ................................................................................ 284<br />
Comunicazione sulle missioni al popolo ....................................................... 285<br />
COMPI<br />
Assemblea, Assisi 12-16 ottobre 2009 ............................................................. 286<br />
Consiglio Evangelizzazione Missionaria, Castella<strong>net</strong>ta 28.10.2009 ............ 287<br />
NORD-ITALIA<br />
Progetto di Interprovincialità 2009-2010 ......................................................... 291<br />
Incontro Ministri provinciali<br />
Baccanello, 5 settembre 2009 ................................................................... 295<br />
Torino, 5 novembre 2009 ......................................................................... 297<br />
Coordinamento Animatori missionari, Gavi 22.10.2009 .............................. 302<br />
VITA DI FAMIGLIA<br />
Professione solenne, Pergine 25 ottobre 2009 ................................................ 304<br />
Intervista a fr. Michele Passamani ................................................................... 308<br />
E’ rientrato fr. Valerio Berloffa ......................................................................... 310<br />
Le settimane itineranti ...................................................................................... 311<br />
DALLE MISSIONI<br />
Fr. Ferruccio Modena ........................................................................................ 314<br />
Fr. Marco Larentis .............................................................................................. 315<br />
Fr. Ivo Riccadonna ............................................................................................. 315<br />
Fr. Lanfranco Tabarelli ...................................................................................... 318
ORDINE FRANCESCANO SECOLARE D’ITALIA<br />
Lettera del Ministro nazionale: Giuseppe Failla ........................................... 319<br />
Corso Assistenti OFS e GiFra ............................................................................ 320<br />
NOTIZIE<br />
Asterischi di cronaca ......................................................................................... 321<br />
CLARISSE<br />
Lettera circolare da Gerusalemme .................................................................. 324<br />
PUBBLICAZIONI<br />
.................................................................................................. 326<br />
RIPOSANO NEL SIGNORE<br />
.................................................................................................. 327
DALLA CURIA PROVINCIALE<br />
Comunicato del Congresso definitoriale<br />
tenutosi a Mezzolombardo il 12 ottobre 2009<br />
261.<br />
Il Definitorio si raduna a Mezzolombardo il giorno 12 ottobre 2009 ad ore<br />
9.00 per incontrare la Fraternità locale e tenere il proprio Congresso. Assieme<br />
alla comunità si celebra l’Ora media con i salmi di san Francesco.<br />
Finita la preghiera, il Ministro saluta tutti e dà immediatamente la parola a<br />
fr. Giovanni Patton, guardiano, perché presenti il volto della Fraternità. A partire<br />
dal Progetto di vita fraterna, fr. Giovanni illustra vita e missione dell’insieme dei<br />
frati e di ciascuno in particolare.<br />
La Fraternità di Mezzolombardo quest’anno risulta in buona parte<br />
rinnovata con la partenza di tre frati e l’arrivo di uno. Una delle caratteristiche è<br />
che quasi tutti hanno incarichi provinciali: Definitori, Animatore vocazionale,<br />
Segretario Evangelizzazione, Collaboratore all’animazione missionaria,<br />
Assistente regionale OFS. Ciò comporta l’impegno su tutto il territorio e quindi<br />
parecchie assenze dalla casa.<br />
Nel Progetto di Vita Fraterna elaborato lo scorso anno e rivisto a fine<br />
settembre 2009, si sono individuate queste mete: crescere nella comunicazione<br />
fraterna e curare l’attività di evangelizzazione sia nella pastorale ordinaria della<br />
chiesa, sia sul territorio.<br />
Concretamente abbiamo deciso di riservare il lunedì come giornata di<br />
fraternità da dedicare sia agli incontri di famiglia (Capitolo, ritiro mensile, lectio<br />
divina, formazione) sia al lavoro comune per la manutenzione della casa. A tale<br />
scopo sono state sospese le confessioni e il servizio di portineria.<br />
Qualche incontro formativo sarà dedicato ad apprendere l’esercizio della<br />
correzione fraterna in comunità.<br />
I ritiri mensili si faranno insieme alle Fraternità di Cles e di Cavalese. Oltre<br />
all’impegno di celebrare bene la Liturgia delle Ore, di cui Lodi e Vespri sono<br />
celebrate con alcuni fedeli, da S. Francesco fino al Corpus Domini si è mantenuto<br />
l’impegno di preghiera per le vocazioni con l’adorazione eucaristica il giovedì,<br />
dopo la messa delle 18.00.<br />
Nel complesso il clima fraterno è buono, improntato alla collaborazione e<br />
allo scambio sincero, alla ricerca di crescere nei vari aspetti della vita<br />
francescana. La varietà e ricchezza di personalità, se crea qualche tensione, è<br />
anche ciò che impedisce di sedersi o di chiudersi, e accontentarsi del trantran<br />
quotidiano.<br />
Per quanto riguarda gli impegni apostolici la Fraternità ha il mandato<br />
provinciale di Fraternità di accoglienza vocazionale e di evangelizzazione. In<br />
prima persona se ne occupano fr. Ivan e fr. Valerio ma tutta la fraternità<br />
collabora con l’accoglienza e lo scambio cordiale con i giovani che partecipano a<br />
incontri o si fermano anche per periodi più lunghi.<br />
NdF 199
262.<br />
Per quanto riguarda l’impegno con l’OFS esso vede coinvolto l’Assistente<br />
regionale nell’animazione a livello più ampio e altri 4 frati per l’assistenza di 8<br />
Fraternità della zona.<br />
Fr. Fortunato è cappellano presso l’Ospedale S. Giovanni di<br />
Mezzolombardo, e cura pure l’assistenza alla locale Casa di riposo.<br />
Oltre al ministero della riconciliazione quotidiano (escluso il lunedì) si<br />
cerca di rispondere alle richieste di supplenza o di aiuto che provengono da<br />
parroci della zona.<br />
La maggior parte dei frati cerca di approfittare delle iniziative di<br />
formazione proposte a livello diocesano o provinciale o dal proprio settore di<br />
attività.<br />
Siamo ancora alla ricerca di iniziative che rendano più incisiva l’attività di<br />
evangelizzazione nella zona e la collaborazione con il clero.<br />
Seguono alcuni interventi integrativi dei frati della comunità di<br />
Mezzolombardo che tra l’altro sottolineano come il descrivere le attività non<br />
esclude che la Fraternità stia svolgendo un proficuo lavoro per migliorare<br />
proprio i rapporti fraterni e la vita con Dio.<br />
Infatti nel progetto è evidenziato il giorno della settimana nel quale i frati<br />
si dedicano ai lavori della casa, all’orto, alle pulizie, occasioni particolari di<br />
lavorare insieme e quindi di dialogare. Questo assicura che c’è attenzione alla<br />
vita assieme anche se i frati hanno molti impegni che li portano fuori dal<br />
convento. Tutti questi impegni sono dati dall’obbedienza e quindi condivisi dalla<br />
Fraternità.<br />
Anche coloro che frequentano la casa per accostarsi alla vita francescana<br />
non si meravigliano, ma sono consapevoli che i frati hanno attività pastorali e<br />
vivono una vita mista fatta di contemplazione e di azione. Del resto non è la<br />
quantità della vita comune che conta quanto la qualità delle relazioni e,<br />
l’obiettivo di giungere a realizzare anche la correzione fraterna, dà la misura di<br />
questo impegno.<br />
Alla domanda sull’uso del convento e della casa s. Francesco, il Guardiano<br />
ricorda che il vig<strong>net</strong>o da qualche anno è affittato alla cantina sociale, mentre fr.<br />
Lino e fr. Pierluigi curano l’orto che dà frutti abbondanti. Lungo il perimetro del<br />
muro della clausura si intende creare un percorso a prato, che raggiunga le<br />
cappelle restaurate e aiuti a fare un percorso meditativo. La casa s. Francesco si<br />
può dire che è usata frequentemente da vari gruppi: giovani dei ritiri curati<br />
dalla pastorale vocazionale, OFS, scout, sacerdoti della zona per il ritiro, gruppo<br />
di preghiera di S. Pio, Cursillos e altri. Si preferisce accogliere gruppi ecclesiali o<br />
che comunque abbiano un obiettivo condiviso dai frati.<br />
Ci sarà da fare qualche piccolo lavoro di restauro.<br />
Alla fine del dialogo il Ministro provinciale incoraggia a proseguire nella<br />
strada intrapresa e in modo particolare, dato il cambiamento di alcuni frati,<br />
evidenzia l’esigenza di riprendere in mano il progetto di vita fraterna per una<br />
verifica comunitaria delle sue singole parti.<br />
Tre punti da perseguire con fedeltà:<br />
1. Il miglioramento delle relazioni fraterne, cercando ciò che le facilita ed in<br />
particolare l’incremento della comunicazione. Spendere del tempo per<br />
raccontarsi le attività i progressi, le fatiche, le gioie. A questo servono anche i<br />
NdF 199
263.<br />
momenti informali come il pasto, il lavoro assieme … Ognuno è chiamato a<br />
dare il proprio contributo.<br />
2. La consapevolezza che, se siamo chiamati a un forte impegno per le tante<br />
attività, noi condividiamo questa fatica con la gente, che pure vive tempi<br />
molto impegnativi per il lavoro e la complessità della vita nell’odierna<br />
società; occorre naturalmente trovare noi per primi un giusto equilibrio negli<br />
impegni, per rendere più significativo l’incontro con le persone.<br />
3. L’accoglienza, sia in chiesa sia in casa, ha una qualche priorità per questa<br />
casa secondo il piano provinciale, privilegiando le iniziative nostre, quelle a<br />
carattere ecclesiale e quelle di aiuto sociale.<br />
Si termina questo incontro e dopo un breve intervallo il solo Definitorio si<br />
ritrova nel parlatorio del convento per il suo congresso. Dopo la preghiera di<br />
suffragio per il confratello defunto fr. Vincenzo (Renato) Mori morto il 24<br />
settembre, il Segretario legge il verbale del precedente Congresso estivo che<br />
viene approvato e firmato.<br />
Vita della <strong>Provincia</strong>.<br />
a) A Cles: prosegue il cammino per un sempre maggior coinvolgimento di laici<br />
competenti, che condividano lo spirito dell’opera. È stato elaborato un progetto<br />
formativo di 6 mezze giornate per tutto il personale. Continuando su questa via la<br />
nostra presenza come frati sarà più libera e saremo sempre meno oberati da<br />
incombenze amministrative e burocratiche. Fr. Siro Casagranda, nuovo direttore<br />
della Comunità di accoglienza, sta assumendo con impegno il proprio ruolo.<br />
b) Fr. Celeste Luchi: è rientrato in <strong>Provincia</strong> per la difficoltà ad inserirsi nei ritmi e<br />
nella struttura della nuova fraternità interprovinciale dell’Antoniano (BO). Il<br />
Definitorio suggerisce per lui un tempo sabbatico da concordare con il Ministro<br />
provinciale.<br />
c) Fr. Costantino Cronst: ha concordato con il Ministro di entrare in Infermeria tra<br />
qualche mese, per rimanervi a tempo indeterminato.<br />
d) Brevemente ci si sofferma sulle altre Fraternità con qualche osservazione sullo<br />
stato di salute dei frati.<br />
e) Aggiornamenti sulla formazione iniziale:<br />
1. Fr. Saverio informa il Definitorio sull’attuale presenza in Postulato di 5<br />
giovani: 1 della Lombardia; 2 di Bologna; 2 della nostra <strong>Provincia</strong>. Si sono<br />
inseriti bene e c’è un buon clima di dialogo.<br />
2. Al noviziato la nostra <strong>Provincia</strong> quest’anno non ha nessun candidato.<br />
3. I due neo professi, fr. Franco Bort e fr. Francesco Grassi sono a Verona<br />
s. Bernardino, per iniziare gli studi rispettivamente di scuola media superiore<br />
e del corso teologico istituzionale.<br />
4. Fr. Michele Passamani è di convento a Lonigo ben inserito e deciso a<br />
riprendere gli studi. Domenica 25 ottobre ci sarà la professione solenne a<br />
Pergine; la preparazione si terrà il giovedì a Pergine, il Venerdì e Sabato a<br />
Caldonazzo, secondo degli schemi celebrativi preparati da fr. Giovanni<br />
Patton.<br />
f) Iniziative di formazione permanente. Si chieda alla Commissione per la FoPe di<br />
studiare il modo migliore per presentare in <strong>Provincia</strong> il documento finale del<br />
NdF 199
264.<br />
NdF 199<br />
Capitolo generale e di proporre un’ipotesi di programma per una settimana<br />
formativa a Monte Mesma, secondo quanto detto nel precedente Congresso.<br />
E’ pronto il fascicolo per la celebrazione con Mons. Bressan durante la Giornata<br />
del 30 novembre prossimo, che terremo assieme a cappuccini e conventuali, in<br />
occasione degli 800 anni della nascita dell’Ordine. Si stanno studiando i dettagli<br />
per l’intera giornata.<br />
Interprovincialità.<br />
Il Ministro provinciale consegna ai Definitori due documenti mentre li spiega<br />
brevemente e si raccomanda di studiarli in vista anche della prossima Assemblea<br />
provinciale:<br />
• Il Documento finale dell’Assemblea dei Definitori dell’Italia del Nord:<br />
“Progetto Interprovincialità 2009-2010”;<br />
• Il Verbale dell’Incontro dei Ministri provinciale del Nord d’Italia a<br />
Baccanello il 7 settembre scorso.<br />
Richieste di aiuto economico.<br />
- Il Guardiano di Cles, chiede a nome del Capitolo locale il permesso di eseguire il<br />
lavoro di sistemazione del muro di cinta del convento e di automazione del<br />
cancello d’entrata. Il Definitorio autorizza i lavori in attesa però di conoscere il<br />
preventivo.<br />
- Il Guardiano di Trento presenta un preventivo per il restauro dei quadri presenti<br />
in refettorio preparato dalla cooperativa LARA: Il quadro raffigurante la cena di<br />
Emmaus e i 19 ritratti a matita che presentano segni di deperimento. Il<br />
Definitorio approva per quanto di propria competenza. Si suggerisce anche al<br />
Guardiano di Mezzolombardo di far fare un preventivo alla stessa Cooperativa<br />
per alcuni quadri del convento.<br />
- Fr. Oscar Girardi, Vicario provinciale della <strong>Provincia</strong> di S. Francesco in Africa, è<br />
presente in <strong>Provincia</strong> in seguito all’iniziativa della PAT di convocare i missionari<br />
dell’Africa a Trento per una conoscenza della vita di quella terra e delle sue<br />
problematiche. Egli ha portato la richiesta del Ministro provinciale di Nairobi per<br />
un aiuto economico nel campo della formazione e uno per le spese che il<br />
Governo della <strong>Provincia</strong> deve sostenere per l’animazione dei frati. Si acconsente<br />
di aiutare la <strong>Provincia</strong> di s. Francesco nel seguente modo: l’aiuto per le spese di<br />
animazione sarà dato quanto prima con ciò che il Ministro ha a sua disposizione<br />
per interventi di emergenza; l’aiuto per la formazione sarà devoluto in occasione<br />
della normale distribuzione delle offerte in favore della missione.<br />
- Viene presa in considerazione anche la proposta di installare pannelli fotovoltaici<br />
sul tetto della Betania ad Arco, per sperimentare questa forma di risparmio<br />
energetico. Il costo dell’opera rientrerà in circa 7 anni grazie al contributo<br />
dell’ente pubblico e alla riduzione delle spese per l’energia elettrica. Il<br />
Definitorio approva.<br />
Poiché il Ministro provinciale è in partenza per Assisi per il l’assemblea<br />
nazionale COMPI e MoFra e fr. Pietro Stablum per il convegno CISM sulla carità,<br />
si conclude l’incontro con l’Angelus Domini, dandosi appuntamento a Trento per<br />
il prossimo Congresso il giorno 9 dicembre prossimo al mattino.
Convocazione e orario<br />
ASSEMBLEA PROVINCIALE<br />
265.<br />
Trento, 17 settembre 2009<br />
Festa dell’impressione delle stimmate di S. Francesco<br />
A tutti i frati della <strong>Provincia</strong><br />
loro sede<br />
Carissimi,<br />
con la presente, a norma degli SSPP 45, CONVOCO L’ASSEMBLEA<br />
GENERALE DELLA PROVINCIA a Trento S. Bernardino in sala Morizzo lunedì 19<br />
ottobre 2009 ad ore 9.00 con il seguente programma:<br />
Ore 9.15 Preghiera di apertura dell’Assemblea<br />
Saluto e introduzione all’Assemblea (Ministro provinciale)<br />
Presentazione delle schede elaborate dalla Commissione (fr.<br />
Germano P.)<br />
Introduzione ai lavori di gruppo<br />
Ritrovo nei gruppi (lettura delle schede e 2 tempi di lavori di<br />
gruppo)<br />
Ore 13.00 Pranzo e momento di relax<br />
Ore 15.00 Assemblea con presentazione delle sintesi dei lavori di gruppo,<br />
evidenziazioni, aggiunte in aula<br />
Ore 16.00 Conclusione in chiesa con Preghiera di adorazione eucaristica per<br />
le vocazioni<br />
Vi invito a partecipare numerosi. Per l’occasione non abbiate paura di<br />
sospendere anche i quotidiani servizi di portineria e confessioni. L’apposita<br />
Commissione ha elaborato le schede che vanno lette in fraternità, per avere il<br />
quadro della situazione, e che saranno approfondite e discusse durante<br />
l’Assemblea.<br />
In attesa di incontrarci porgo fraterni saluti.<br />
Fr. Francesco Patton<br />
Ministro provinciale<br />
NdF 199
266.<br />
Assemblea provinciale per studiare la funzione da attribuire nel prossimo<br />
futuro alle case di Trento e di Pergine e come usufruirne gli spazi non utilizzati<br />
NdF 199<br />
Trento – S. Bernardino, 19-10-2009<br />
Saluto e introduzione del Ministro provinciale<br />
Carissimi fratelli,<br />
1. Grazie della partecipazione numerosa, grazie a fra Germano che ha<br />
presieduto la Commissione e ha accettato di introdurci nella riflessione di questa<br />
mattina; grazie ai membri della Commissione che hanno preparato le schede per la<br />
riflessione (fr. Pio Fontanari, fr. Claudio Righi e fr. Pietro Stablum); grazie a coloro<br />
che si sono resi disponibili per la conduzione di questa assemblea, per i lavori di<br />
gruppo e per i momenti di preghiera; grazie a ciascuno di voi che avete lasciato le<br />
vostre occupazioni quotidiane per vivere insieme questa giornata di riflessione,<br />
dialogo fraterno e preghiera.<br />
2. Il Capitolo provinciale 2008 ha dato mandato al Definitorio provinciale “in<br />
dialogo con le Fraternità e in una eventuale Assemblea provinciale” di studiare “la<br />
funzione da attribuire nel prossimo futuro alle case di Trento e di Pergine e come<br />
usufruirne gli spazi non utilizzati” (PP 2008,21). La Commissione apposita si è<br />
radunata per approntare le schede, che sono state poi inviate alle fraternità per essere<br />
fatte oggetto di studio. Ora siamo alla tappa dell’Assemblea provinciale, che è un<br />
ulteriore momento di sensibilizzazione, confronto, sguardo prospettico.<br />
3. Come ricordavo anche nella presentazione del Piano provinciale: “Siamo<br />
tutti consapevoli che stiamo vivendo un momento molto delicato nella storia della<br />
nostra <strong>Provincia</strong>, un momento che ci chiede un supplemento di fede ma anche un<br />
supplemento di coraggio per vivere, come fraternità provinciale, da ‘pellegrini e<br />
forestieri’. Non ci è richiesta solo la disponibilità al cambiamento di luogo o di<br />
mentalità, ma soprattutto la disponibilità a camminare con la fiducia di Abramo verso<br />
una nuova realtà, a collocarci dentro orizzonti nuovi, rispetto a quelli nei quali siamo<br />
cresciuti”.<br />
4. Gli ambiti sui quali ci siamo fermati a riflettere durante il Capitolo e poi<br />
nell’elaborazione del progetto di vita fraterna costituiscono anche l’orizzonte di ciò<br />
che affronteremo in questa giornata. La riflessione sulle case della nostra <strong>Provincia</strong> e<br />
sull’utilizzo degli spazi a nostra disposizione, non avviene in astratto, ma ha a che<br />
fare con:<br />
• il cammino interprovinciale, verso la nuova Entità nel Nord Italia; non è<br />
realistico che arriviamo a conservare tutte le strutture che abbiamo<br />
• la fraternità, come luogo vitale nel quale incarnare la nostra vocazione, da<br />
questo punto di vista ricordiamo che le strutture sono in funzione della fraternità<br />
e della missione, non viceversa;<br />
• la missione, che ci richiama il principio della minorità, dell’evangelicità e della<br />
condivisione anche in materia di strutture.<br />
5. Se diamo un’occhiata veloce all’andamento demografico della nostra<br />
<strong>Provincia</strong>, ci accorgiamo subito che non è realistico ipotizzare di conservare nei
267.<br />
prossimi anni tutti i conventi che abbiamo attualmente, proprio perché verrebbe<br />
compromessa la qualità della vita fraterna e la salute vocazionale dei frati, ma anche<br />
la coerenza con la nostra vocazione di minori e perfino la sostenibilità economica<br />
delle stesse strutture.<br />
numero<br />
nume<br />
ro<br />
frati<br />
numero<br />
numero<br />
frati<br />
170<br />
150<br />
130<br />
110<br />
90<br />
70<br />
50<br />
1986<br />
13<br />
11<br />
9<br />
7<br />
5<br />
3<br />
1<br />
157<br />
147 145<br />
1988<br />
141<br />
1990<br />
138<br />
135 134 135<br />
1992<br />
1994<br />
131<br />
professi solenni<br />
128<br />
1996<br />
125<br />
122<br />
1998<br />
119<br />
anni<br />
113<br />
Differenza tra entrate e uscite<br />
00<br />
109<br />
106 106<br />
-1 1986 1988 1990 1992 1994 1996 1998 00 02 04 06 08<br />
30<br />
25<br />
20<br />
15<br />
10<br />
5<br />
0<br />
7<br />
6<br />
5<br />
4<br />
3<br />
2<br />
1<br />
0<br />
22<br />
1<br />
2<br />
Numero frati per gruppi di età<br />
3 3<br />
5<br />
26<br />
02<br />
103<br />
04<br />
99<br />
94<br />
06<br />
novizi usciti+morti<br />
20-24 25-30 31-40 41-50 51-60 61-70 71-80 81-85 86...<br />
e t à<br />
numero di frati per ogni età<br />
27<br />
29<br />
31<br />
33<br />
35<br />
37<br />
39<br />
41<br />
43<br />
45<br />
47<br />
49<br />
51<br />
53<br />
55<br />
57<br />
59<br />
età<br />
media<br />
15<br />
88<br />
10<br />
79<br />
08<br />
80<br />
11<br />
61<br />
63<br />
65<br />
67<br />
69<br />
71<br />
73<br />
75<br />
77<br />
79<br />
81<br />
83<br />
85<br />
87<br />
89<br />
91<br />
93<br />
95<br />
76<br />
NdF 199
268.<br />
Indicazioni per i lavori di gruppo<br />
1) Nei gruppi suddividete il tempo a vostra disposizione in due unità, in modo tale<br />
da avere a disposizione un tempo sufficiente per riflettere sulla casa di Pergine e<br />
poi su quella di Trento.<br />
2) Dato che le domande riportate sulle schede sono tante ed alcune sono anche<br />
legate a questioni molto particolari, è importante che il gruppo concentri la<br />
propria riflessione e il proprio confronto soprattutto sulle domande che orientano<br />
verso delle scelte circa “la funzione da attribuire nel prossimo futuro alle case di<br />
Trento e di Pergine e come usufruirne gli spazi non utilizzati”.<br />
3) Nel pomeriggio i verbalisti riferiranno all’Assemblea le sintesi delle idee emerse<br />
nei gruppi, sottoforma di brevi proposizioni, evidenziando quelle maggiormente<br />
condivise. Le sintesi saranno poi inviate sottoforma di file al Segretario<br />
provinciale.<br />
NdF 199<br />
90,00<br />
85,00<br />
80,00<br />
75,00<br />
70,00<br />
65,00<br />
60,00<br />
55,00<br />
50,00<br />
68,46<br />
tot<br />
57,00<br />
Curia<br />
66,20<br />
Arco<br />
60,00<br />
Borgo<br />
Campo<br />
74,50<br />
Cavalese<br />
69,00<br />
Cles<br />
62,57<br />
Mezzol.<br />
66,89<br />
Pergine<br />
73,62<br />
Trento<br />
84,50<br />
Infer.<br />
58,23<br />
Fuori Prov.
Presentazione delle Schede elaborate dalla Commissione<br />
(fr. Germano Pellegrini)<br />
1. Alcune indicazioni storico‐metodologiche per introdurre il lavoro dei<br />
singoli gruppi e di tutta la giornata.<br />
269.<br />
Avete in mano tre schede:<br />
La prima scheda serve da introduzione:<br />
Richiama quanto proposto dal Capitolo provinciale<br />
Nonché i limiti e il compito della Commissione preparatoria<br />
Va ribadito che scopo primario di tutto è facilitare una mentalità aperta,<br />
informata, responsabile sia nei singoli frati sia nella Fraternità provinciale.<br />
Da sottolineare che compito nostro non è giungere a scelte deliberative<br />
per la chiusura o la conservazione delle case, bensì facilitare la presa di<br />
coscienza della situazione in cui ci troviamo e delle direttive che devono<br />
emergere gradualmente in vista del capitolo provinciale, organo competente per<br />
le scelte e le decisioni circa le tematiche odierne.<br />
2. Quali sentimenti tra noi?<br />
Dal Capitolo sta allargandosi una convinzione positiva e profetica: da soli<br />
non abbiamo futuro, insieme con le altre Province del Nord possiamo garantire<br />
una presenza fruttuosa e provvidenziale ancora in Trentino.<br />
Alcuni preferirebbero soluzioni “tampone”: gestiamo come possibile le<br />
nostre case, collaboriamo con altre istituzioni per le parti sempre più libere<br />
delle case, senza chiudere o cedere niente.<br />
Una terza posizione, di chi s’è chiuso in sé e non ha più prospettive:<br />
“lasciateci morire in pace” – scelta sempre più ridotta in seguaci…<br />
Di qui gli interrogativi proposti in questa parte: su questi è bene<br />
soffermarci un po’ nei gruppi, per capire meglio le prospettive precedenti…<br />
3. Punti da tenere presenti: alcune costatazioni circa le singole case e loro<br />
qualificazione attuale e futura, da chiarire a noi stessi e da non mettere da parte<br />
discutendo oggi sul nostro futuro.<br />
Gli ultimi tre punti sono più annotazioni da richiamare di fronte alla<br />
tentazione di locazioni e di eventuali lavori di ristrutturazione, come pure uno<br />
sguardo privilegiato verso le Province del Nord che si trovano in situazione<br />
analoga alla nostra e stanno muovendosi con coraggio verso il futuro insieme.<br />
CASA di PERGINE<br />
La scheda porta anzitutto il pensiero della Fraternità locale, il piano di<br />
un’eventuale ristrutturazione supponendo la nostra permanenza.<br />
Segue in secondo luogo quanto nato dal dialogo col Definitorio provinciale.<br />
Il vero punto per noi è quello costituito da “INTERROGATIVI”:<br />
Su questi è opportuno fermarsi nella riflessione comunitaria, aiutarsi a<br />
cercare qualche lume e qualche prospettiva che sia “profetica e realista” e per il<br />
bene del francescanesimo futuro, oltre che per il nostro concreto futuro.<br />
NdF 199
270.<br />
CASA di TRENTO<br />
La scheda segue lo stesso schema con quanto maturato in seno alla<br />
Fraternità e poi nell’incontro con il Definitorio provinciale, con diverse ipotesi<br />
assai varie e non tutte armonizzabili tra loro.<br />
Anche per questa scheda il punto nodale sono gli INTERROGATIVI, sui<br />
quali soffermarsi e ragionare pacatamente e con coraggiosa apertura a un futuro<br />
diverso dal semplice ripetere quanto si è sempre fatto.<br />
QUALI OBIETTIVI CI PROPONIAMO?<br />
1. Non c’è da arrivare a decisioni <strong>net</strong>te e precise che impegnino immediatamente la<br />
<strong>Provincia</strong>. Dobbiamo piuttosto formarci una mentalità attenta al problema e<br />
futuro “<strong>Provincia</strong>” e non solo “il mio convento”.<br />
2. Aprire la mente e il cuore al futuro che desideriamo e che riteniamo sia il bene<br />
per noi stessi e per le prossime vocazioni.<br />
3. Liberarci da timori e appropriazioni indebite e per niente francescane di case,<br />
ambienti, strutture, uffici che vanno “restituiti” al legittimo proprietario = i<br />
“poveri” nell’accezione più ampia del termine.<br />
4. Destare in noi lo spirito di disponibilità al confronto fraterno e a scelte (a suo<br />
tempo) che siano frutto non di timore ma di discernimento serio e “cristiano”,<br />
ispirato cioè dalla sapienza e dalla speranza, perché lo Spirito del Signore possa<br />
operare ancora tra noi, con noi e per noi cose altrettanto mirabili e durature come<br />
per il passato.<br />
Schede preparate dalla commissione<br />
NdF 199<br />
Da tener presente:<br />
1. Il Capitolo provinciale: “Il Definitorio, in dialogo con le Fraternità e in una<br />
eventuale Assemblea provinciale, studi la funzione da attribuire nel<br />
prossimo futuro alle case di Trento e di Pergine e come usufruirne gli spazi<br />
non utilizzati” (21).<br />
2. La Commissione ad hoc con il compito di preparare il materiale per<br />
l’eventuale Assemblea provinciale di autunno.<br />
3. Limiti della Commissione e della stessa Assemblea provinciale: non sono<br />
deliberative ma hanno l’obiettivo di “creare una mentalità aperta al futuro,<br />
aprire prospettive che qualifichino il nostro futuro sul territorio Trentino e<br />
sollecitare la partecipazione attiva e responsabile delle fraternità e dei<br />
singoli frati”.<br />
Dovrebbe essere chiaro perciò che non ci si propone ora di determinare<br />
chiusure di case o di attività, compiti riservati al capitolo, come pure è<br />
compito del capitolo determinare i tempi opportuni per attuare le scelte che<br />
verranno fatte dal capitolo stesso.
Quale prospettiva davanti a noi?<br />
271.<br />
a) Un quadro complessivo della <strong>Provincia</strong> ormai protesa verso l’unica entità<br />
del Nord Italia. Prospettiva irreversibile e profetica allo stesso tempo per<br />
salvare e valorizzare il capitale storico delle case e delle istituzioni in corso.<br />
b) Soluzioni tampone, per occupare temporaneamente gli spazi liberi e non<br />
creare difficoltà alle Fraternità locali, valorizzando in qualche modo gli<br />
ambienti non usufruiti.<br />
c) “Lasciateci morire in pace…”: prospettiva all’insegna del lasciare tutto fermo<br />
e andare verso una fine apparentemente serena.<br />
d) Interrogativi: proviamo a pensare un poco in avanti, fra una decina d’anni;<br />
le fraternità attuali sono al limite di una vita dignitosa e significativa sul<br />
territorio,<br />
quale futuro per noi e per le poche vocazioni in atto nelle case ora a nostra<br />
disposizione?<br />
Punti da tener ben presenti:<br />
1. Ogni casa attuale va inquadrata nel disegno “territorio trentino dell’entità<br />
unica per il Nord Italia”.<br />
E’ evidente che non sarà possibile portare con noi tutte le case attuali,<br />
quindi è necessario fare una scelta tra le attuali case: quali sono essenziali e<br />
quali in prospettiva si possono e si devono lasciare, pur con rammarico.<br />
2. Case con una propria identità in prospettiva interprovinciale:<br />
Arco: postulato interprovinciale già in funzione e apprezzato dalle altre<br />
Province;<br />
Cles: presentata come candidata tra le prossime case interprovinciali,<br />
per la sua caratteristica di “Casa di accoglienza” nella condivisione della<br />
vita.<br />
L’infermeria di Trento: per qualche anno sicuramente sarà necessaria,<br />
viste le difficoltà delle altre Province.<br />
3. Quali altre case e presenze sono da privilegiare?<br />
Mezzolombardo: ha una sua collocazione privilegiata rispetto alla<br />
città, al restauro del complesso, alla “missione” di animazione<br />
vocazionale sul territorio e di evangelizzazione anche in collaborazione<br />
con le altre Province.<br />
Borgo: caratterizzato dalla presenza del monastero, potrà essere<br />
ripensato e ridimensionato come casa filiale o di appoggio per il<br />
servizio, con presenza assai limitata; la struttura è familiare e di<br />
recente realizzazione.<br />
Cavalese: potrà avere futuro se accolta come casa per ferie della nuova<br />
entità. Tuttavia da anni cerca una sua identità qualificata, senza<br />
successo. La struttura è in buono stato e funzionale dopo il restauro<br />
integrale di qualche anno fa. Presenza religiosa in zona assai limitata…<br />
Per le case di Trento e Pergine cfr. le schede successive.<br />
4. Eventuali cessioni per affitto o altre forme di locazione creano vincoli<br />
inscindibili per diversi anni e diritti di prelazione che condizionano<br />
pesantemente eventuali progetti nostri o di altre istituzioni religiose o civili.<br />
NdF 199
272.<br />
5. E’ opportuno tenere presente anche il cammino delle Province simili alla<br />
nostra per numero di frati e per strutture e attività, che si muovono<br />
decisamente verso la futura entità con discernimento serio e senza remore<br />
per non trovarsi con pesi insostenibili sia da soli che con le altre Province.<br />
6. Da tener presente la necessità di un chiaro discernimento di fronte ad<br />
eventuali lavori di ristrutturazione anche limitati da intraprendere, per non<br />
sprecare tempo, denaro e spazi che saranno preziosi in futuro o potrebbero<br />
condizionarlo.<br />
CASA DI PERGINE<br />
Posizione della Fraternità:<br />
1. Per i prossimi anni la Fraternità prevede di utilizzare l’intero stabile e<br />
terreno (mq 3.406 e un ettaro e mezzo) e non ritiene di dover procedere al<br />
restauro totale della casa, ma eventualmente con piccoli interventi<br />
funzionali alla vita e ai servizi pastorali;<br />
2. La casa rustica (oggetto di una domanda del Comune di Pergine) risulta<br />
troppo adiacente al convento e risponde ad attuali esigenze comunitarie di<br />
spazi. Mantenendo intatta la proprietà in futuro si potrà eventualmente<br />
utilizzare in altro modo gli spazi non condizionati da compresenza di altri<br />
soggetti.<br />
3. La Fraternità pensa che sarebbero utili alcuni interventi:<br />
- a fianco della chiesa: attivare delle salette per incontri personali e<br />
riunioni e predisporre un servizio igienico.<br />
- Nel prato a nord‐ovest realizzare un giardino alberato, polmone verde<br />
per l’ambiente e spazio per i gruppi che partecipano alle iniziative della<br />
comunità.<br />
Piano per eventuale ristrutturazione e riqualificazione con l’ottimizzazione<br />
degli spazi (ing. M. Ravanelli):<br />
- l’immobile è in buono stato di conservazione<br />
- il punto di riferimento rimane la chiesa del convento<br />
- dato che le prospettive di utilizzo dell’immobile non sono chiare,<br />
sconsiglia di cedere parte dello stesso<br />
- ritiene vantaggioso suddividere la struttura in due parti principali: una<br />
ad uso dei religiosi nella zona attorno al chiostro interno e a ridosso<br />
della chiesa; l’altra parte (l’ala volta ad ovest) da utilizzare in futuro<br />
come ospitalità e accoglienza o altre attività correlate alla vita religiosa<br />
e spirituale.<br />
- I lavori dovrebbero prima riqualificare la parte del convento dedicata<br />
alla vita dei frati e a servizio dei fedeli, e solo in un secondo momento,<br />
quando le ipotesi di utilizzo saranno più chiare, il rifacimento della<br />
seconda.<br />
Dalla discussione col Definitorio emerge:<br />
- il disagio per eventuali lavori a danno della vita fraterna e del servizio<br />
pastorale<br />
NdF 199
273.<br />
- le varie ipotesi a breve termine non convincono e a medio termine<br />
suppongono la disponibilità dell’intero immobile.<br />
- La parte scelta per la vita dei frati sarebbe la meno soleggiata, più<br />
umida e ristretta.<br />
- Necessità di ristrutturare il tetto del convento in ardesia: per non aprire<br />
lunghi cantieri si preferirebbe fare un ripasso annuale del tetto così da<br />
evitare infiltrazioni e conseguenti danni allo stabile.<br />
INTERROGATIVI<br />
1) Come si colloca il complesso “Pergine” nel disegno della futura unica entità?<br />
La vicinanza della città di Trento e la comodità delle comunicazioni può<br />
privilegiare questa casa rispetto al complesso di Trento? Si tenga presente<br />
che ci troviamo in una zona di continuo aumento e sviluppo sia di persone<br />
sia di attività e con una tradizione di presenza e di attività pastorale<br />
apprezzata e richiesta.<br />
2) La presenza di religiosi in zona è più significativa a Pergine e a<br />
Mezzolombardo che a Trento?<br />
3) Qualora si privilegiasse Pergine rispetto a Trento, in prospettiva per una<br />
fraternità anche limitata nel numero, quali spazi sono necessari? Come<br />
delimitare la casa per la Fraternità (non troppo piccola né troppo ampia…)?<br />
4) Se si privilegiasse la presenza a Pergine, alcune attività a livello territoriale<br />
come pure la tradizionale accoglienza fraterna richiederebbero spazi in<br />
questo contesto. Dove si possono collocare?<br />
5) Lo spazio rimanente rimanga non ristrutturato, per eventuali futuri progetti<br />
religiosi o civili? La casa rustica come va valorizzata in prospettiva? E’<br />
opportuno liberarla per renderla visitabile e progettabile?<br />
6) Spazi adiacenti alla casa: limitare la zona orto per la casa e l’eventuale zona<br />
riservata ai frati?<br />
Valorizzare il terreno già ora con piante disposte a parco e parcheggio?<br />
7) In particolare da tener presente anche per Pergine la nota di non procedere<br />
a locazioni o affitti per non vincolarsi rispetto alle scelte che dovranno<br />
maturare.<br />
CASA DI TRENTO<br />
Dalla relazione del Guardiano:<br />
1. Il convento si estende su un territorio di 19.841 mq con molti ambienti e<br />
uffici: convento, chiesa, sala Morizzo, oratorio, biblioteca, ex studentato,<br />
curia e opere provinciali, infermeria e cimitero.<br />
2. E’ luogo di ospitalità dei confratelli missionari come pure dei convegni di<br />
formazione permanente e corsi di esercizi spirituali.<br />
3. La Fraternità ritiene importante la presenza in questa casa: sia perché<br />
convento storico e centrale per la <strong>Provincia</strong>, sia per la presenza<br />
dell’infermeria e della biblioteca provinciale<br />
NdF 199
274.<br />
4. Oltre alla complessità della struttura, ci si rende conto che i costi di<br />
manutenzione e di gestione sono assai elevati, ma non si sente di dare<br />
soluzioni, limitandosi a formulare qualche obiettivo a breve e a lungo<br />
termine:<br />
* continuare l’accoglienza temporanea nello studentato<br />
* valorizzare in futuro Villa Madruzzo per una piccola fraternità<br />
* difficoltà di convivenza con altri enti.<br />
5. Proposta di un frate di utilizzare lo studentato per studenti universitari: non<br />
ci sono però richieste concrete<br />
6. L’Anffas ha chiesto un piccolo spazio nell’orto e nell’oratorio<br />
NdF 199<br />
• In sintesi: la Fraternità chiede per il momento di non fare interventi e<br />
solo in media prospettiva suggerisce di tenere la casa della Curia per<br />
una piccola fraternità e trovare un ente interessato a utilizzare il resto<br />
del convento.<br />
Dal dialogo col Definitorio emerge:<br />
- conservare la biblioteca e valutare di quanto spazio ha ancora bisogno;<br />
- lo studentato serva di accoglienza per i frati di passaggio, per i<br />
missionari, per iniziative di formazione, per gruppi;<br />
- una mappatura degli spazi per valutare i costi del tutto<br />
- restare come piccola fraternità con sede in infermeria, per il servizio<br />
della biblioteca e della chiesa, valorizzando il convento di Pergine per<br />
incontri e altro;<br />
- cercare in città una casa, abbandonando tutto il complesso, per una<br />
presenza significativa nel capoluogo.<br />
INTERROGATIVI<br />
1) Prova a collocare il complesso Trento entro il disegno della futura nostra<br />
presenza sul territorio trentino e la necessità di ridimensionare case e<br />
attività in prospettiva non più di <strong>Provincia</strong> tridentina ma di entità Nord<br />
Italia.<br />
Il trasferimento della Curia provinciale quali conseguenze porterà per le<br />
strutture attuali? Quali attività di ambito territoriale dovranno sussistere e<br />
trovare spazi adeguati?<br />
2) Complesso assai difficile da gestire per le varie entità o opere presenti<br />
attualmente.<br />
Ma in futuro quali opere potranno restare? In quali spazi?<br />
3) Attualmente diventa sempre più problematica la gestione economica del<br />
complesso. Il futuro con la diminuzione dei frati diventerà ancora più<br />
difficile provvedere al complesso e alla sua conservazione con personale<br />
laico, visti gli attuali costi e criteri di gestione. Quali soluzioni suggerisci?<br />
4) Quale futuro uso potrà avere la chiesa, partendo dall’attuale frequenza dei<br />
fedeli assai limitata e in continua diminuzione?<br />
5) Il problema parcheggio si farà sentire con eventuali cessioni di parte del<br />
complesso?
6) In prospettiva: una fraternità in villa Madruzzo? In infermeria? In città, in<br />
luogo significativo pastoralmente? O quali altre proposte?<br />
275.<br />
7) La gestione biblioteca fino a quando sarà possibile da parte nostra? Quali<br />
altre soluzioni possiamo pensare: mettersi in rete col Polo biblioteche e<br />
affidare la gestione all’Ente pubblico o a laici, visto l’interesse locale verso<br />
questo capitale culturale; alienazione o comodato?<br />
Quale sarà la sua caratteristica: prevalentemente di conservazione, con<br />
acquisti limitati a settori specifici e francescanamente significativi?<br />
8) Nel frattempo: evitare ogni forma di locazione. Consentire l’uso gratuito di<br />
ambienti a entità socio assistenziali per tempi ben determinati e senza<br />
l’onere di spese di adeguamento.<br />
Es: uso dello studentato per gruppi, corsi di esercizi, ospitalità missionari…<br />
Locali ex oratorio: uso in comodato gratuito a tempo limitato es. Anffas<br />
come l’estate scorsa…<br />
Sintesi dei lavori dei gruppi<br />
Gruppo 1, verbale (fr. Paolo Moser)<br />
Si riconosce la problematicità del momento in cui si trovano le nostre<br />
province in ragione del numero e dell’età dei frati che le compongono. Questo<br />
momento, tuttavia, non è riconosciuto solamente come un tempo difficile, ma<br />
anche come un tempo provvidenziale a noi dato, in cui prendere delle decisioni<br />
profetiche di rinnovamento, scelte che dovranno considerare, inoltre, il<br />
cammino interprovinciale e le scelte fatte in tale ambito.<br />
Come criterio generale ispiratore per le future scelte ci si trova concordi<br />
nel dover privilegiare la vita delle fraternità rispetto alle funzioni<br />
specifiche che queste possono avere o al luogo che esse possono<br />
occupare. Si ritiene fondamentale che la vita delle fraternità sia dignitosa<br />
e significativa, che sia a misura d’uomo (di frate) e possibilmente<br />
autosufficiente, ovvero che non abbia bisogno di ricorrere a personale<br />
esterno. Si pensa ad una fraternità in cui tutti i frati possono essere<br />
accolti come membri di una famiglia e in cui gli anziani possano dare la<br />
loro preziosa testimonianza di vita.<br />
Premesso che le scelte che in futuro si prenderanno non riguarderanno<br />
solamente le due fraternità di Trento e Pergine, ma soprattutto la vita della<br />
provincia stessa, si propone:<br />
1. Tra Trento e Pergine si è unanimi nel ritenere di dover privilegiare la<br />
fraternità di Pergine, in virtù dell’inserimento di questa nel territorio, per lo<br />
spazio delle relazioni che essa offre, per la sua maggiore funzionalità e<br />
agibilità rispetto a Trento. Inoltre, in base al criterio generale sopra esposto,<br />
si propone di studiare la possibilità di realizzare una fraternità più<br />
familiare, dal forte progetto interno e aperta alle richieste esterne.<br />
NdF 199
276.<br />
2. Si ritiene importante, tuttavia, la presenza in almeno una città del Trentino.<br />
Si propone, quindi, di mantenere a Trento una piccola fraternità, da<br />
pensarsi come collocabile in villa Madruzzo, composta di un paio di frati da<br />
affiancarsi al Ministro provinciale e al segretario, in modo da poter essere<br />
segno in città e presenza in Infermeria.<br />
3. La Biblioteca di S. Bernardino, inoltre, dovrebbe essere conservata come<br />
ente autonomo. In quale forma, però, si ritiene debba essere ancora<br />
approfondito.<br />
NdF 199<br />
Gruppo 2, verbale (fr. Fabrizio Michelon)<br />
Raccolgo le proposte emerse nel gruppo in tre punti.<br />
1‐Considerazioni generali su case e interprovincialità.<br />
- Due condizioni sono necessarie per l’interprovincialità: condividere le scelte<br />
di fondo ed essere disponibili alla vita comune.<br />
- Per le case è importante trovare un progetto che coinvolga tutti i frati. Un<br />
progetto che sia nuovo e che sia importante per la gente.<br />
- Guardare più alle persone che alle case, per valorizzare in modo ottimale i<br />
frati per le varie fraternità.<br />
- Avere una visione chiara dell’uso di una casa, prima di decidere che cosa<br />
fare della stessa.<br />
- E’ importante trovare una nuova forma di presenza religiosa e pastorale.<br />
Non serve cambiare casa.<br />
- Bisogna rinnovare la spiritualità e la disponibilità delle persone, perché è la<br />
fraternità che qualifica la casa non la struttura.<br />
- La pastorale di una casa non sia legata ad un frate solo, ma a tutta la<br />
fraternità.<br />
- Essendo cambiata la società e diminuito fortemente il numero dei religiosi,<br />
puntare su iniziative profetiche, che siano valide per la gente.<br />
- Valorizzare il laicato, per noi l’OFS, come in passato. Favorire la sua<br />
presenza e conoscenza in parrocchia, in diocesi, e gestendo, magari, una<br />
casa con loro.<br />
2Casa di Pergine.<br />
Come orientamento del gruppo, se il problema si riduce alla scelta di quale<br />
casa tenere 12 su 14 sono favorevoli a mantenere la casa di Pergine.<br />
Le motivazioni della scelta di Pergine sono così riassunte:<br />
- Criterio geografico: è una casa vicino a Trento e a metà strada, circa, fra<br />
Trento e Borgo;<br />
- Criterio pastorale: è collocato in una zona in forte crescita pastorale;<br />
- Criterio funzionale: è una casa a maggior duttilità funzionale, con spazi e<br />
disponibilità vari.
277.<br />
Si può procedere facendo due progetti: uno a medio termine e un altro a<br />
lungo termine.<br />
In un primo momento si tratterà di potenziare Pergine e ridimensionare<br />
Trento, che rimane legato alla presenza dell’Infermeria e della biblioteca. A<br />
lungo termine Trento potrebbe anche essere lasciato.<br />
3Casa di Trento.<br />
Per quanto riguarda Trento, due frati su 14 sostengono l’importanza, non<br />
tanto della casa di Trento, quanto di mantenere la presenza dei frati a Trento.<br />
Queste le motivazioni:<br />
Criterio di continuità storica:<br />
- non priviamo Trento della presenza storica dei frati. Se c’è vita e attività<br />
la gente viene.<br />
Criterio pastorale:<br />
- è importante una presenza a Trento per l’evangelizzazione, per il polo<br />
universitario e diocesano;<br />
- Una proposta è di costruire una casa ex novo nello spazio del convento<br />
con una pastorale “ad hoc”.<br />
- Più d’uno vede la presenza di una piccola fraternità in città, composta dai<br />
frati che svolgono pastorale in città, anche assieme alla Curia <strong>Provincia</strong>le.<br />
- Questa presenza, visto le difficoltà di S. Bernardino, è vista come una<br />
piccola fraternità in infermeria, per rendere più viva e partecipata la vita<br />
di questa casa.<br />
- Qualche altro vede questa piccola fraternità in “villa Madruzzo”, anche se<br />
difficile da gestire.<br />
NB: importante non fare scelte vincolanti, ma avere una posizione<br />
meditata e in grado di mediare il più possibile tra gli aspetti in gioco.<br />
Gruppo 3, verbale (fr. Aldo Pancheri)<br />
Scheda introduttiva.<br />
La prima affermazione grande è stata quella della disponibilità e della<br />
libertà personale ad andare dove il Signore chiamerà.<br />
Rispondendo all’interrogativo (d) “Quale futuro per noi e i futuri frati,<br />
pensando a ciò che potrà essere fra 10 anni”, sono emersi alcuni rilievi:<br />
- Le nostre case sono un unicum indivisibile: non si può cederne una<br />
parte senza condizionare e compromettere fortemente l’altra.<br />
- Il ridimensionamento dovrà essere necessariamente forte e serio.<br />
- Il criterio della territorialità con una presenza capillare e strategica ha<br />
molto meno valore di un tempo.<br />
- Pur attenti a non cedere tutto, alla nostra entità trentina può essere<br />
messo innanzi il criterio demografico di altre regioni.<br />
NdF 199
278.<br />
NdF 199<br />
- Realistica la posizione che guarda all’età dei frati, (cfr. introduzione ai<br />
lavori del Ministro provinciale): con soli 14 frati tra i 20 e i 60 anni di<br />
età non è pensabile caricare su di essi il peso di tante strutture.<br />
- La vita fraterna è ciò che innanzitutto va salvaguardata con e nelle<br />
fraternità presenti e future.<br />
Queste le considerazioni fatte col pensiero rivolto all’interprovincialità.<br />
Scheda Casa di Pergine<br />
Dopo quanto emerso, è apparsa logica l’alternativa Trento – Pergine.<br />
Nel 3° gruppo l’orientamento è stato a favore della casa di Pergine, 9 sì su<br />
12. Le motivazioni sono state le seguenti:<br />
• Criterio pastorale: Pergine ha attività pastorale (locale) di gran lunga più<br />
intensa e la zona è in crescita.<br />
• Accessibilità: Pergine è facilmente raggiungibile con mezzi pubblici e<br />
privati; consente l’andare ovunque verso Trento e verso il Trentino<br />
orientale.<br />
• Opere provinciali: Pergine può accogliere questi servizi (opere prov.) che<br />
rimarranno, come animazione missionaria, OFS, ecc.<br />
Domanda: una eventuale richiesta di conduzione di parrocchia a Pergine<br />
avrebbe, per la casa, più peso interprovinciale? Essere senza parrocchia è un<br />
valore o un rischio?<br />
Risposta già nel gruppo: è importante non isolarsi dalla Unità pastorale e<br />
concepire il proprio servizio al suo interno.<br />
Scheda casa di Trento.<br />
Ormai sbilanciati a favore dell’opzione Pergine, è prospettiva condivisa il<br />
taglio della casa di Trento. Le attuali attività possono essere gestite ancora sia<br />
dalla fraternità (nuova) che sta in Pergine, sia dai frati se potranno formare<br />
comunità all’Infermeria. È questo l’orientamento della maggioranza del gruppo<br />
anche se alcuni desidererebbero una piccola fraternità in Villa Madruzzo. Le<br />
motivazioni per collocare una piccola fraternità all’Infermeria sono:<br />
- è scelta che appare francescana per fare unità e fraternità.<br />
- I frati non possono non considerare i costi di gestione di Villa Madruzzo.<br />
- I frati qui residenti (Infermeria / Villa Madruzzo) sarebbero per le attività<br />
pastorali sul territorio quali Casa di riposo, Carceri, Cimitero o altro.<br />
Per la Biblioteca la prospettiva più ovvia sembra l’affidamento all’Ente<br />
pubblico. D’accordo anche sulla caratteristica di Biblioteca conservativa: chi<br />
cercherà novità francescane farà riferimento ai Cappuccini e all’Istituto Scienze<br />
Religiose.<br />
La chiesa edificio non potrà che seguire queste soluzioni, se il Capitolo<br />
deciderà in tale linea: chiesa riferimento (diocesano) per celebrazione di gruppi<br />
e/o movimenti ecclesiali.
279.<br />
Interventi in Assemblea dopo la presentazioni dei lavori di gruppo.<br />
Sentite le relazioni alcuni frati intervengono per sottolineare o evidenziare<br />
elementi non presenti nelle relazioni o solo accennati.<br />
Un fratello interviene chiedendo se e come informare di questo nostro<br />
cammino di ripensamento delle presenze anche l’OFS e la Chiesa locale, o la<br />
zona pastorale.<br />
Un altro sottolinea che le decisioni circa le due case di Trento e Pergine<br />
sono legate tra loro. E che il valutare le case dipende dalle scelte “politiche” che<br />
si fanno. Una volta preferito Pergine, rimangono 3 possibilità per conservare<br />
una presenza a Trento: Infermeria, Villa Madruzzo, casa in città.<br />
Il direttore dell’Infermeria offre precisazioni sulle possibilità logistiche e<br />
di vita fraterna per una fraternità in Infermeria. Le camere dell’Infermeria sono<br />
molto essenziali e ridotte, molto buone e adatte per i malati, ma per un frate che<br />
dovesse viverci normalmente con altre esigenze di spazi, non vanno bene.<br />
Attualmente e per i prossimi 15 anni almeno avremo bisogno di almeno 15<br />
stanze per i frati ammalati e resterebbe ben poco per altri, considerando che<br />
una o due stanze dovrebbero restare a disposizione, e che i frati che starebbero<br />
lì userebbero sicuramente più di una stanza ciascuno. Guardando poi<br />
all’esperienza di altre province dove l’Infermeria è unita ad una Fraternità, in<br />
realtà sono due fraternità, tranne qualche scambio di frati un po’ più autonomi<br />
che vanno a pregare o ai pasti con gli altri. Sarebbe impensabile per una<br />
Fraternità pur piccola, avere gli orari dell’Infermeria.<br />
Un altro frate fa notare che fra 10 anni ci saranno 15 frati sotto i 70 anni e<br />
quindi bisogna ridurre le fraternità.<br />
Un frate comunica un suo sogno: in Trentino c’erano 4 Fraternità: Arco,<br />
Pergine, Mezzolombardo e Infermeria. E da lì partivano dei frati per dar vita a<br />
delle piccole presenze nelle valli.<br />
Il Ministro conclude con alcune considerazioni. Richiama il senso<br />
dell’Assemblea, che non ha funzione deliberativa, ma è innanzitutto<br />
adempimento di una Proposizione capitolare per studiare in forma condivisa<br />
questi temi delle case. Lo studio dovrà proseguire ancora. Quest’assemblea è un<br />
passo per dirci le cose, al fine di dare un futuro al francescanesimo nel Nord<br />
Italia.<br />
Fin qui il cammino è stato fruttuoso perché questa proposizione ha<br />
stimolato riflessione presa molto sul serio nelle fraternità di Pergine e Trento, il<br />
Definitorio ha potuto avere incontri molto positivi con queste fraternità e su<br />
questi temi. Così pure la Commissione ad hoc ci ha messo impegno e costanza<br />
nel ritrovarsi e produrre il testo che abbiamo discusso. Anche la numerosa<br />
presenza di oggi è segno di un interesse nella provincia per fare scelte con<br />
discernimento e condivisione.<br />
Certamente il discernimento è legato anche ad altri aspetti: la preghiera, la<br />
fede per giudicare alla luce della parola di Dio, la capacità di fare scelte<br />
realistiche, profetiche nel senso di frutto di una lettura di fede della realtà e con<br />
sguardo a lungo termine (il profeta Geremia che invita gli esiliati ad organizzarsi<br />
nel paese straniero e a lavorare per il suo bene, perché il ritorno in patria sarà<br />
certo, ma dovranno passare decenni). Non bisogna fare passi affrettati.<br />
NdF 199
280.<br />
NdF 199<br />
ATTIVITÀ DEI SETTORI<br />
Evangelizzazione missionaria (consiglio)<br />
Mezzolombardo, 15 settembre 2009<br />
Con l’inizio del nuovo anno sociale ci ritroviamo martedì 15 settembre<br />
2009 a Mezzolombardo per confrontarci sul lavoro da svolgere in ambito missio<br />
ad gentes.<br />
Dopo la preghiera recitata a cori alterni dello Stabat mater, essendo la<br />
festa della Madonna addolorata, l’Animatore provinciale dell’evangelizzazione<br />
missionaria fr. Italo Kresevic dà il benvenuto a tutti i presenti.<br />
Il Consiglio pur non essendo richiesto dalla nostra legislazione favorisce il<br />
lavoro assieme per gli stessi obiettivi previsti dai nostri Statuti provinciali. Così<br />
ci siamo ritrovati:<br />
fr. Italo Kresevic, animatore provinciale,<br />
fr. Valerio Berloffa, collaboratore. Egli è rientrato recentemente dall’Africa<br />
e si è reso disponibile non solo per l’animazione missionaria ma anche per<br />
quella giovanile, ambiti che del resto sono molto legati; ora sta prendendo<br />
visione della realtà ecclesiale trentina e dei bisogni di pastorale missionaria.<br />
fr. Floriano Weiss, collaboratore che ci aiuta nella corrispondenza con i<br />
missionari;<br />
fr. Claudio Righi, delegato della Pia Opera Fratini e Missioni;<br />
fr. Giorgio Kaisermann collaboratore soprattutto attraverso la POFM;<br />
fr. Fortunato Mattivi, che collabora volontariamente sia animando il suo<br />
luogo di apostolato sia interessandosi dei salvadanai presenti in luoghi pubblici<br />
nel circondario.<br />
La sig. Fiorella Weiss, presidente dell’Associazione Missioni Francescane<br />
Trento Onlus, che da tempo collabora a tutte le attività di pastorale missionaria<br />
legate ai frati e al Centro Diocesano Missionario. La sua presenza è un primo<br />
segno di una collaborazione con il laicato sempre più richiesto ai nostri giorni.<br />
Fr. Celeste Luchi che era vice moderatore, quest’anno è stato scelto per<br />
partecipare alla formazione della fraternità interprovinciale Antoniano di<br />
Bologna ed è già partito per la nuova destinazione.<br />
Dopo i saluti reciproci il Moderatore, prende in esame i punti della<br />
relazione presentata al Definitorio per valutare il cammino da fare assieme a<br />
tutti i consiglieri.<br />
Per realizzare gli obiettivi dell’Evangelizzazione missionaria ognuno può<br />
dare un contributo particolare secondo l’attività, il tempo e il luogo in cui si<br />
trova ad operare.<br />
1. Il primo obiettivo di promuovere lo spirito missionario fra noi francescani<br />
ha una sua collocazione speciale al momento della giornata missionaria<br />
francescana, ma richiede forse anche un intervento nei capitoli locali delle<br />
fraternità e nei temi di formazione affrontati dall’OFS. Fr. Floriano ha<br />
preparato un semplice documento mediatico da proiettare ai frati per far
281.<br />
conoscere la situazione missionaria concreta sostenuta dalla nostra<br />
<strong>Provincia</strong>.<br />
2. Le giornate missionarie vanno verificate annualmente per migliorarle e<br />
soprattutto perché le fraternità locali vi siano interessate e coinvolte,<br />
assieme anche ai gruppi missionari locali e alle fraternità OFS. In primavera<br />
bisognerà preparare un calendario, tenendo presenti le indicazioni anche<br />
della Diocesi. Ma si potranno fare giornate solamente formative, senza<br />
raccolta di elemosine anche in altri momenti. La sig. Weiss aiuterà non solo<br />
personalmente ma coinvolgendo l’Associazione che presiede.<br />
3. I rapporti con la Diocesi sono molto importanti e proficui e quindi fr. Valerio<br />
si incarica di continuarli anche per seguire alcuni gruppi missionari nelle<br />
parrocchie (meglio se vicine a Mezzolombardo). Per quanto riguarda invece<br />
il settore dei migranti che ora entra nello stesso centro diocesano fr. Valerio<br />
valuterà il da farsi per non impegnarsi su troppi ambiti.<br />
4. I rapporti con la Compi e il Nord Italia saranno seguiti dal Moderatore<br />
coinvolgendo di volta in volta altri consiglieri a seconda dell’odg.<br />
5. Notizie di Famiglia riporterà puntualmente gli scritti dei missionari e quindi<br />
è importante che le cose più notevoli per la conoscenza missionaria siano<br />
comunicate al moderatore che è anche redattore di Notizie di Famiglia.<br />
6. Sulla Pia Opera Fratini e Missioni prende la parola il delegato, fr. Claudio<br />
Righi, spiegando il progetto editoriale per l’anno 2010. Essendo anno<br />
sacerdotale con riferimento particolare al santo Curato d’Ars, ogni mese ci<br />
sarà un fondino dedicato a questo argomento e il calendario curerà il duplice<br />
ministero sacerdotale, ordinato e battesimale. Ci sarà sempre un articolo<br />
formativo francescano, una parte storica delle missioni e una pagina<br />
dedicata all’attualità missionaria dei nostri frati.<br />
7. Le relazioni con i missionari spettano a tutti, ma una specifica<br />
corrispondenza, oltre che dal Moderatore, sarà svolta da fr. Floriano.<br />
8. La raccolta delle offerte è stata in parte semplificata per quanto riguarda i<br />
bollettini e le banche. Per i salvadanai procediamo ad un primo censimento<br />
per vedere in quali luoghi sono rimasti e poi si cercherà di contattare anche<br />
dei laici nostri collaboratori per la visita ai luoghi e il ritiro delle elemosine.<br />
Passati in rassegna molti di questi punti si dà via libera al dialogo comune<br />
cercando di sentire le opinioni e i suggerimenti di tutti. Tra l’altro ci si esorta<br />
alla chiarezza nelle comunicazioni delle offerte, e soprattutto per quanto<br />
riguarda la domanda di celebrazione di sante messe si conviene che non si può<br />
più assicurare il giorno e l’ora. Ora noi possiamo garantire la celebrazione e il<br />
ricordo quotidiano nella messa per i benefattori che ogni convento celebra e che<br />
l’Infermeria celebra quotidianamente. Quando riceveremo una offerta molto<br />
importante sarà nostra premura celebrare per la persona donante, se defunta, le<br />
sante messe gregoriane.<br />
Prende la parola fr. Valerio per informare sul mandato che ha ricevuto di<br />
aiutare fr. Ivan nel campo vocazionale e aiutare noi nel campo missionario. Egli<br />
si dice contento di poter lavorare in questi due settori e desideroso anche di<br />
partire con delle novità. Ci parla della iniziativa di padre Bini (ex generale<br />
dell’Ordine) a Palestrina. In particolare fr. Valerio pensa a settimane itineranti o<br />
di presenza in qualche parrocchia della Diocesi, a marce fatte fidandosi della<br />
NdF 199
282.<br />
provvidenza. In sostanza desidera che quanto ha imparato nella vita in Africa<br />
possa continuare tra noi nella semplicità e nella sobrietà di vita e di lavoro.<br />
Il Consiglio ascolta e approva promettendosi di appoggiarlo per quanto<br />
possibile e anzi lo incoraggia ad intraprendere nuove vie di presenza<br />
francescana.<br />
L’incontro è stato prezioso per noi tutti e ci siamo riproposti di non<br />
lasciare passare troppo tempo per ritrovarci, verificare e comunicarci nuovi<br />
orizzonti di attività.<br />
NdF 199<br />
Incontro dei Guardiani con il Ministro provinciale<br />
Arco, Madonna delle Grazie 12 novembre 2009<br />
Fr. Italo Kresevic<br />
Concluso il Convegno formativo, e celebrata l’Eucaristia con i rimasti nel<br />
Garda Family House, i Guardiani della provincia <strong>Tridentina</strong> di S. Vigilio si sono<br />
portati ad Arco dove si è svolto l’incontro previsto.<br />
La riunione inizia alle 9.45 con la preghiera, consona al luogo, “Saluto alla<br />
Vergine” del Padre S. Francesco. Assente è solo fr. Aldo Pancheri impegnato<br />
nella Missione al popolo nella rossa (o ex) Sesto S. Giovanni.<br />
Il Ministro invita i presenti a esprimere una prima ed immediata<br />
valutazione circa il Convegno formativo di Castelletto.<br />
Tutti esprimono considerazioni favorevoli o molto favorevoli sia per il<br />
tema, sia per la modalità di svilupparlo da parte del relatore: chiarezza e<br />
aderenza alla realtà, coinvolgimento degli astanti e valorizzazione della loro<br />
esperienza vissuta, lavori di gruppo significativi ed efficaci.<br />
Come suggerimenti per il futuro si propone di sostenere i Guardiani nella<br />
loro funzione psicopedagogica, di dare spazi di informazione di<br />
sensibilizzazione e di conoscenza reciproca per favorire l’interprovincialità. A<br />
livello organizzativo vengono segnalate la mancanza di momenti di festa<br />
fraterna, i ritmi piuttosto incalzanti, senza molti momenti di libertà, la<br />
dislocazione degli alloggi, per alcuni distanti dal luogo di riunione, e procurare<br />
un vitto più adatto e conforme agli usi conventuali.<br />
I singoli Guardiani informano, poi, sulla vita delle Fraternità.<br />
Generalmente le Fraternità si impegnano nel costruire la vita fraterna, in<br />
crescita di coesione. Si registra poi il calo numerico e l’invecchiamento che<br />
riducono anche la possibilità di attività. D’altra parte in alcuni settori di<br />
supporto al clero non siamo più così richiesti (es. Confessioni). Si è avviata la<br />
collaborazione tra fraternità vicine per i ritiri mensili. Riguardo alla salute dei<br />
frati, si nota che l’avanzare dell’età rende più delicate e precarie tante<br />
situazioni, anche se non ci sono al momento frati in condizioni gravi. Certo c’è<br />
bisogno di cura e attenzione a stimolare chi è tentato di a lasciarsi andare e a<br />
seguire chi non riesce a regolarsi da solo.
283.<br />
Il Ministro offre poi alcune comunicazioni:<br />
- Il 30 novembre Giornata di celebrazione dell’VIII Centenario per il I<br />
Ordine. È stato inviato il programma. Sollecita la partecipazione.<br />
- Si sta preparando una nuova “infornata” di Fraternità interprovinciali. Noi<br />
siamo intenzionati a presentare come possibile Fraternità interprovinciale<br />
quella di Cles.<br />
- Riguardo alla situazione di Cles: continua il lavoro secondo il mandato del<br />
Capitolo e cercando di riorganizzare i rapporti con il personale e<br />
l’amministrazione con l’aiuto anche di esperti laici, Sergio Vitti, Rosi e<br />
Ciro Casagranda. I contatti con “Mondo X” per la collaborazione finora<br />
sono andati a vuoto. Sembra che anche loro abbiano dei problemi. Si pensa<br />
al coinvolgimento di altri soggetti come “Famiglia Materna” di Rovereto,<br />
antica iniziativa nata da noi, che tuttora ci tiene a coltivare questa<br />
prospettiva francescana, e sul piano operativo sembra efficiente e con buoni<br />
operatori.<br />
- L’Assemblea provinciale del 20 ottobre è stata molto positiva: condivisione<br />
molto buona nella <strong>Provincia</strong> su alcuni criteri. Si è discusso fraternamente e<br />
con realismo.<br />
- L’interprovincialità cammina a diverse velocità nelle varie province.<br />
Importante accompagnare il percorso anche testimoniando a frati di altre<br />
province, quando li incontriamo, la nostra convinzione positiva.<br />
- I Definitori del Nord Italia si riuniranno a Villa Moretta (TN) dal 7 al 10<br />
luglio 2010.<br />
Il Ministro ringrazia i Guardiani per il servizio che svolgono nelle Fraternità.<br />
Ad ogni Guardiano vengono consegnate le copie del Documento sulla<br />
Formazione Permanente da dare ai Frati di ogni convento<br />
La riunione si conclude con la preghiera “Agimus tibi gratias” alle ore<br />
11.45. Alle 12.00 si celebra l’Ora media con la fraternità e i Postulanti, e alle<br />
12.15 si pranza insieme.<br />
Pastorale Sanitaria<br />
Fr. Giovanni Patton<br />
verbalista di giornata<br />
“Sofferenza di Dio e sofferenza dell’uomo” è il tema trattato al 25° convegno<br />
nazionale degli Operatori della pastorale sanitaria (AiPAS) a Collevalenza (PG)<br />
nel mese di ottobre 2009.<br />
L’argomento, quanto mai attuale e impegnativo, è stato svolto nei 4 giorni<br />
da più punti di vista: umano‐medico e spirituale teologico e con modalità<br />
moderne (es. lettura teatrale: Diario di un dolore) assai coinvolgenti.<br />
Nei sette gruppi di studio, costituiti dai 250 partecipanti (religiosi/e,<br />
sacerdoti e laici) sono state prospettate varie tipologie di sofferenza (mentale,<br />
dell’anziano, dell’operatore stesso …) con scambio di esperienze dei presenti,<br />
tra i quali 5 trentini.<br />
NdF 199
284.<br />
C’è stato tempo anche per ritrovarci come Frati minori attivi nel servizio<br />
presso ospedali, case di riposo ed altre strutture sanitarie, delle varie Regioni<br />
italiane rappresentate. Il responsabile nazionale fr. Angelo da Padova pugliese, a<br />
conclusione del suo mandato triennale, sentito il parere dei confratelli<br />
partecipanti, ha preannunciato il convegno elettivo della nostra Unione<br />
Operatori OFM di Pastorale sanitaria a maggio in Campania.<br />
I partecipanti:<br />
fr. Giuseppe Consolati e fr. Mariano Sandri<br />
PS. Ci sono dei sussidi disponibili: statuto dell’Associazione AIPAS e le<br />
registrazioni del convegno.<br />
Comunicazione del Coordinatore per la Testimonianza della carità.<br />
NdF 199<br />
Assisi 12-15 ottobre 2009<br />
Dal 12 al 15 ottobre ho partecipato ad Assisi al Convegno Cism –Usmi<br />
Firas, promosso dalla CEI, che aveva per tema: “Il Vangelo nelle opere di carità e<br />
nelle attività sociali dei Religiosi in Italia”, con il sottotitolo per passare dalle<br />
opere della “legge” alle opere della Fede.<br />
L’icona che ci ha guidato era “San Francesco e il lebbroso”.<br />
Devo dire subito che noi Frati Minori d’Italia abbiamo brillato per la nostra<br />
assenza quasi totale: eravamo solo due, anche se al convegno hanno partecipato<br />
più di 500 persone fra religiosi e religiose. Forse il periodo non era giusto.<br />
Devo dire che è stato un convegno interessante e sono stato ammirato dai<br />
vari interventi che si sono succeduti nell’aula magna della Domus Pacis. E’<br />
intervenuto anche Mons. Bruno Forte ed è stato un grande piacere ascoltarlo. Mi<br />
sono piaciute in particolare le testimonianze di alcune persone che lavorano nel<br />
sociale, che partendo dalla loro esperienza, sono state capaci di tradurre il<br />
Vangelo nelle opere di carità, prima fra tutte Chiara Amirante, fondatrice delle<br />
comunità “Nuovi Orizzonti”.<br />
Si respira una freschezza del Vangelo che si incarna nel vissuto delle<br />
persone raggiunte da Cristo come i tossicodipendenti, le prostitute, i poveri, le<br />
persone sbandate e i giovani.<br />
Mi sono chiesto: Che facciamo noi Frati del Trentino per rendere vivo il<br />
Vangelo che predichiamo, che abbiamo professato e che è la nostra regola di<br />
vita? Abbiamo delle belle realtà come la Casa di accoglienza di Cles, l’aiuto dato<br />
da fr. Tiziano alle persone disagiate, la pastorale delle Carceri di Trento e alcune<br />
case di riposo e gli ospedali dell’ex‐psichiatrico, ma non possiamo accontentarci.<br />
I nostri conventi sono fari di luce per le persone in difficoltà, dove possono<br />
scorgere il Signore Gesù?<br />
Camminiamo da buoni samaritani lungo le strade del Trentino?<br />
Ascoltando Chiara che andava da sola alla stazione Termini, di notte, per<br />
incontrare gli spacciatori annunciando l’amore di Cristo per gli ultimi, o la<br />
testimonianza di una suora ormai settantenne che cerca di togliere dalla strada<br />
le giovani nigeriane, mi sentivo molto piccolo e tanto comodo fra le mura del<br />
convento.<br />
Fr. Pietro Stablum
Di ritorno dalla Missione al popolo<br />
proposta dai Francescani alla cittadina<br />
di Sesto s. Giovanni - Milano<br />
285.<br />
Dal 10 al 22 novembre si sono svolte a Sesto san Giovanni, vicino a<br />
Milano, le missioni al popolo organizzate dal Segretariato nazionale. Si era<br />
incominciato il cammino ancora un anno fa con il lancio della missione<br />
nell’ultima domenica di novembre.<br />
Le sei parrocchie della città, che conta circa 90.000 abitanti, si erano<br />
accordate per la missione insieme. L’anno scorso avevo partecipato in una<br />
parrocchia sfortunata che non aveva neanche la chiesa pronta, quest’anno sono<br />
stato nella seconda parrocchia più numerosa Santa Maria Nascente e Beato<br />
Mazzucconi, insieme a molti frati della Lombardia e con la partecipazione anche<br />
degli studenti francescani di Verona e alcune suore francescane provenienti da<br />
varie Province.<br />
E’ una sfida fare una missione in una città che nella storia è stata famosa<br />
per le sue battaglie sindacali, a ricordo di quei tempi basta dire che la via<br />
principale che l’attraversa è stata chiamata via C. Marx e che per ironia della<br />
sorte fa angolo con la via Fratelli di Dio. La maggioranza della gente vive in<br />
grandi palazzoni fino a 12 piani. La parrocchia ha circa 11.000 abitanti.<br />
Lo slogan scelto è “VI ANNUNCIO UNA GRANDE GIOIA”. Ma la gioia più<br />
grande l’abbiamo avuta noi nel sentirci accolti così bene dalla gente. Era tempo<br />
di avvento per il rito ambrosiano e in questo tempo i sacerdoti fanno la visita<br />
alle famiglie che ci attendevano con molta apertura e cordialità. Con un lavoro<br />
diario, anche notturno, di informatica, ci sono state preparate le visite con le<br />
indicazioni molto dettagliate in modo che abbiamo potuto visitare circa il 60%<br />
delle famiglie: percentuale molto alta pensando alla situazione complessa della<br />
città.<br />
Era percepibile anche dalle parole di gratitudine della gente la gioia di<br />
vedere tanti frati e suore invadere la città pacificamente, percorrere le strade e<br />
salire e scendere i condomini.<br />
Nella grande fiaccolata conclusiva il Prevosto ha espresso la meraviglia<br />
dei parroci per l’ondata di evangelizzazione ricevuta loro stessi da questa novità<br />
che ha sorpreso tutti e soprattutto coloro che avevano accettato la sfida con<br />
qualche perplessità.<br />
A lode di Cristo e del poverello di Assisi.<br />
Uno dei missionari<br />
fr. Celeste Luchi.<br />
NdF 199
286.<br />
NdF 199<br />
C O M P I<br />
Assemblea della Conferenza dei Ministri provinciali<br />
d’Italia e Albania<br />
Assisi - (12-16 ottobre 2009)<br />
Dal 12 al 16 ottobre 2009 si è tenuta a Casa Leonori (Assisi ‐ S. Maria degli<br />
Angeli) l’Assemblea annuale della COMPI.<br />
Durante i lavori dell’Assemblea è stato eletto il nuovo Consiglio COMPI,<br />
che svolgerà il proprio servizio nel triennio entrante: Fr. Francesco Patton,<br />
Ministro della <strong>Provincia</strong> <strong>Tridentina</strong>, è stato eletto Presidente, Fr. Sabino Iannuzi,<br />
Ministro della provincia Sannito‐Irpina Vice presidente, Fr. Paolo Fantaccini,<br />
Ministro della Toscana e Fr. Mario Vaccari, Ministro della Liguria sono stati<br />
eletti consiglieri.<br />
Come Segretario della COMPI è stato nominato Fr. Donato Sardella della<br />
provincia di Foggia, attualmente Guardiano e parroco a Monopoli (BA) e come<br />
Economo Fr. Alvaro Rosatelli della provincia Marchigiana, che inizierà il suo<br />
servizio al termine dei lavori del Cenacolo e dell’affidamento della gestione di<br />
Casa Leonori alla Ora Hotel.<br />
Tra le nomine effettuate ricordiamo anche quella dell’Assistente nazionale<br />
GIFRA nella persona di Fr. Rocco Iacovelli (Lecce); i Consiglieri del CAE: Fr.<br />
Donato Sardella (Foggia), Fr. Mario Favretto (Ve<strong>net</strong>o); Fr. Massimo Cocci (Lazio)<br />
e Fr. Giuseppe Noto Ministro provinciale della Sicilia. All’assistenza dell’OFS è<br />
stato confermato fr. Fabrizio Ciampicali (Roma).<br />
Durante i lavori dell’assemblea sono stati toccati diversi argomenti grazie<br />
anche alle relazioni presentate: relazione del presidente uscente, Fr. Marino<br />
Porcelli, a partire dalla quale si è lavorato per rinnovare il progetto COMPI alla<br />
luce dell’ultimo Capitolo generale; le relazioni del Segretariato per le missioni e<br />
l’evangelizzazione e di quello per la formazione e studi che hanno focalizzato il<br />
discorso su questi due ambiti fondamentali della nostra vita; la relazione del neo<br />
presidente della Fondazione del Congo, Fr. Adolfo Marmorino che ci ha aiutati a<br />
entrare nella vita della missione COMPI; la relazione dell’Economo Fr. Clemente<br />
Moriggi, che ci ha presentato la situazione attuale della nostra economia.<br />
Abbiamo avuto l’occasione anche per riflettere sull’iniziativa estiva del meeting<br />
per giovani a Santiago de Compostela. Una presenza significativa all’interno<br />
dell’Assemblea è stata anche quella di Fr. Vincenzo Broccanelli, Definitore<br />
generale per l’Italia, che ci ha trasmesso una lettera del Ministro generale nel<br />
quale siamo invitati, nel servizio di Ministri, a dare priorità alla persona, a<br />
incrementare la qualità della vita nelle fraternità e a camminare decisi sulla via<br />
della collaborazione interprovinciale e della ristrutturazione delle Province. Fr.<br />
Vincenzo ci ha poi presentato il lavoro di animazione che sta facendo il nuovo<br />
Definitorio generale e la prima bozza del programma di incontro del Definitorio<br />
generale con la COMPI, incontro che si terrà dal 7 al 10 giugno 2010.
287.<br />
Al termine dell’Assemblea, ci è stata data anche l’opportunità di visitare il<br />
Cenacolo e constatare l’avanzamento dei lavori, che termineranno entro fine<br />
anno, per poter poi riavviare l’attività a partire dal 1° marzo 2010.<br />
Consiglio Nazionale Evangelizzazione Missionaria<br />
Castella<strong>net</strong>a, 28 ottobre 2009<br />
Erano presenti: f. Massimiliano (MI), f. Martino (TA), f. Guido (PI), f. Silvio<br />
(GE). Abbiamo ricordato tutti i confratelli e in particolare f. Marco, animatore<br />
missionario della <strong>Provincia</strong> dell’Aquila, al quale abbiamo telefonato per<br />
esprimere la nostra solidarietà e la nostra disponibilità. Anche f. Sergio, già<br />
animatore missionario per la <strong>Provincia</strong> del Piemonte, è stato presente nella<br />
nostra preghiera perché possa recuperare pienamente la salute dopo l’incidente<br />
che lo ha visto coinvolto recentemente. Abbiamo telefonato anche a f. Celeste<br />
della <strong>Provincia</strong> di Trento che ha collaborato a lungo con noi e che ora si occupa<br />
dell’assistenza agli immigrati. A lui la nostra gratitudine e la nostra amicizia<br />
nella speranza di poter ancora lavorare assieme.<br />
Successivamente il Consiglio ha preso in esame l’organizzazione del<br />
Convegno Nazionale.<br />
Convegno nazionale:<br />
Grafica e stampa cura della Segreteria di Genova, alla spedizione postale<br />
provvederà f. Massimiliano sia per gli animatori missionari che vocazionali. Ai<br />
primi anche on line (Martino). Spediremo anche ai Ministri provinciali e alla<br />
Segreteria COMPI l’invito che estenderemo al rappresentante OFS – GIFRA.<br />
TEMA del Convegno: “Chiamati per essere inviati: Quali percorsi formativi<br />
possibili tra l’animazione a.g. e gli animatori vocazionali”.<br />
Fatto il depliant parliamo con Broccatelli e f. Massimo che c i da la<br />
disponibilità a partecipare.<br />
Chiamiamo la sede del Convegno per una conferma.<br />
Decidiamo di scrivere una lettera che sintetizzi i contenuti del nostro<br />
dibattito e le decisioni prese:<br />
Lettera agli Animatori provinciali missionari italiani<br />
Caro confratello,<br />
Siamo riuniti per il Consiglio Nazionale della nostra Area a<br />
Castella<strong>net</strong>a (TA). Ti inviamo un saluto di Pace e un augurio di buon lavoro per<br />
l’anno pastorale appena iniziato.<br />
Dopo questa lettera ti giungerà l’invito a partecipare al Convegno che da<br />
tempo stiamo preparando per la comune formazione. Si terrà a San Zeno di<br />
Montagna ‐ Verona ‐ dal 18 al 21 Gennaio 2010. In appendice al Convegno si<br />
terrà la nostra ASSEMBLEA NAZIONALE.<br />
Abbiamo pensato di dirigere la nostra riflessione sul tema “Chiamati per<br />
essere inviati”. Intendiamo così favorire un cammino pastorale condiviso con gli<br />
Animatori di pastorale giovanile e vocazionale. Crediamo infatti che abbiamo<br />
molto da condividere sia a livello di riflessione che di possibile impegno<br />
NdF 199
288.<br />
pastorale. Ci aiuteranno nella riflessione due confratelli autorevoli: Padre<br />
Amedeo Cencini che tutti conosciamo per le sue numerose pubblicazioni e che<br />
recentemente ha scritto proprio su questo argomento; F. Massimo Tedoldi che è<br />
stato nominato Segretario Generale per l’evangelizzazione missionaria<br />
dell’Ordine. Fra Massimo è da tutti noi conosciuto e stimato per aver in passato<br />
svolto il servizio di Coordinatore Nazionale con particolare impegno e comune<br />
soddisfazione.<br />
L’autorevolezza dei Relatori e l’opportunità che ci è data di programmare<br />
il nostro cammino nazionale sono un incentivo a partecipare numerosi.<br />
Come potete immaginare, essendo il Convegno impostato sulla<br />
riflessione “Vocazione e Missione” abbiamo chiesto agli Animatori Vocazionali<br />
di essere presenti con una loro rappresentanza. Ciascuno di voi può, se lo ritiene<br />
opportuno, invitare un collaboratore o un frate delegato nel caso fosse<br />
impossibilitato a partecipare.<br />
Quando riceverai il depliant del Convegno, ti preghiamo di inviare la<br />
scheda di adesione al più presto come indicato. Questo per esigenze logistiche e<br />
organizzative.<br />
Ti giunga il nostro saluto di Pace e di Bene.<br />
f. Martino Cito f. Guido Fineschi<br />
f. Massimiliano Taroni f. Silvio Bovis<br />
RIVISTA<br />
Successivamente prendiamo in esame la riorganizzazione della Rivista MF<br />
in base alle indicazioni emerse dall’incontro con i Ministri <strong>Provincia</strong>li italiani.<br />
Leggiamo la lettera della redazione scritta al Consiglio Nazionale.<br />
Presentazione situazione da parte di f. Massimiliano che tra l’altro notifica<br />
che:<br />
Stampiamo 4000 copie di cui 3800 sono inviate e 200 di promozione,<br />
1000 non sono pagate, attualmente copie pagate 2800. Gli abbonati reali 600.<br />
Constatiamo l’alto costo dei giornalisti, il buco di 15.000 euro in cui versa<br />
la Rivista stessa, relazioniamo il Consiglio circa le riflessioni maturate con<br />
l’incontro con i Ministri <strong>Provincia</strong>li COMPI che:<br />
- Accetta f. Silvio come direttore direzionale e il Consiglio Nazionale<br />
corresponsabile della Direzione della Rivista<br />
- Autorizza la diminuzione delle pagine a 32<br />
- Invita a fare noi gli articoli<br />
- Consente ancora un anno di prova<br />
Crediamo necessario coinvolgere nella rivista i nostri colleghi animatori<br />
missionari e i frati. La rivista è apprezzata e invidiata. Siamo l’unica conferenza<br />
che possiede una rivista.<br />
Decidiamo poi di scrivere ai frati animatori e ai redattori la seguente<br />
lettera:<br />
Lettera ai redattori<br />
Cari amici della redazione,<br />
grazie per il lavoro svolto in questi anni e la<br />
collaborazione che avete offerto alla Rivista Missioni Francescane.<br />
NdF 199
289.<br />
Abbiamo letto la vostra lettera ed ora, dopo diverse riunioni anche con i<br />
nostri superiori che sono gli editori della Rivista Missioni Francescane (MF), vi<br />
rispondiamo per comunicarvi le decisioni che sono state prese riguardo al<br />
futuro della Rivista stessa.<br />
Desideriamo comunicarvi che attualmente MF ha un debito di Euro<br />
15.000. Gli abbonati paganti sono solo 600. 2.200 copie della Rivista sono poi<br />
acquistate e distribuite dagli animatori missionari regionali.<br />
Questa situazione è insostenibile. Ci troviamo nella necessità di dare<br />
risposte drastiche che siano mirate sia a risanare la situazione economica, sia a<br />
rilanciare la Rivista MF entro un anno. Infatti i nostri superiori si sono riservati<br />
di decidere in merito alla possibile chiusura di MF entro ottobre 2010.<br />
Dopo diverse riunioni la Conferenza dei Ministri <strong>Provincia</strong>li (COMPI) ha<br />
deciso quanto segue:<br />
1‐ A fianco del Direttore Responsabile. F. Massimiliano Taroni, viene<br />
nominato come Direttore Editoriale f. Silvio Bovis che svolge anche il<br />
servizio di Coordinatore Nazionale.<br />
2‐ Tutto il Consiglio Nazionale degli Animatori Missionari è stato nominato<br />
parte integrante della Direzione della Rivista nelle persone di: f. Guido<br />
Fineschi della <strong>Provincia</strong> Toscana, f. Martino Cito della <strong>Provincia</strong> del<br />
Salento‐Lecce.<br />
3‐ La riduzione delle pagine della Rivista dal numero di 44 a 32 come nella<br />
precedente gestione.<br />
4‐ Verifica dell’andamento della Rivista ed eventuale decisione di chiuderla<br />
per ottobre 2010.<br />
Alla luce di queste decisioni il Consiglio Nazionale nella riunione<br />
tenutasi a Castella<strong>net</strong>a (TA) il 29 ottobre 2009, ha deciso quanto segue:<br />
1‐ Sarà profuso il massimo impegno per il mantenimento e il rilancio della<br />
Rivista.<br />
2‐ Si valuterà la passibilità di aprire una versione on line della rivista MF.<br />
3‐ I criteri che dovranno ispirare la linea editoriale e redazionale e le<br />
decisioni conseguenti saranno:<br />
- Gli articoli dovranno essere sempre più espressione della vita<br />
missionaria delle Province italiane. Pertanto verrà chiesto un<br />
maggior contributo agli animatori, ai missionari e ai volontari per la<br />
stesura degli articoli e la nuova linea editoriale della Rivista (a<br />
partire da gennaio 2010) verrà decisa dal Consiglio Nazionale e<br />
Redazionale.<br />
- Le spese per la Rivista dovranno essere contenute al massimo per il<br />
risanamento finanziario. Pertanto il Consiglio decide l’adeguamento<br />
dei compensi ai collaboratori. Auspichiamo che coloro che<br />
scriveranno sulla Rivista possano decidere di offrire la loro<br />
prestazione gratuitamente. Infatti MF racconta la vita dei poveri e il<br />
servizio gratuito che tanti missionari religiosi e laici prestano a loro.<br />
Comunque per quanti scrivendo o collaborando con la Rivista<br />
chiederanno un compenso, riceveranno alla luce delle informazioni<br />
acquisite: Euro 10 ogni 1000 battute. Il Capo Redattore che finora<br />
NdF 199
290.<br />
NdF 199<br />
percepiva 350 Euro per 44 pagine ora diminuendo le pagine riceverà<br />
Euro 260.<br />
- Il nuovo timone della Rivista stessa si svilupperà come segue:<br />
• Giro d’orizzonte da 4 a 2 pagine con sei notizie dal mondo redatte<br />
dalla direzione e dalla Segretaria di redazione.<br />
• Storia di copertina da 4 a 3 pagine.<br />
• Eliminazione della rubrica Testimoni del nostro tempo.<br />
• Eliminazione della pagina 18 a cura delle Suore Francescane di<br />
Maria.<br />
• Eliminazione della rubrica Gli altri siamo noi pagine 30-31.<br />
• Eliminazione della rubrica Tau.<br />
• La rubrica Itinerari del mondo da 4 a 3 pagine con un nuovo titolo<br />
Itinerari francescani.<br />
• Rubrica Gran Bazar da 2 a 1 pagina<br />
• Eliminazione della pag 42.<br />
Con questa radicale e inevitabile ristrutturazione imposta dalla<br />
situazione prevediamo a conti fatti un risparmio di oltre 10.000 Euro.<br />
Nostra intenzione è di conservare una dignitosa qualità della Rivista, ma<br />
adeguandola altresì alla realtà di noi missionari italiani.<br />
Entro la metà di novembre auspichiamo una riunione della Redazione<br />
con il nuovo Direttore f. Silvio Bovis per tutti i chiarimenti possibili.<br />
Vi ringraziamo per l’attenzione e la collaborazione che a tutt’oggi ci avete<br />
garantito e speriamo poter proseguire con lo stesso impegno per il prossimo<br />
futuro.<br />
Cordiali saluti dal nuovo Consiglio di direzione della Rivista:<br />
f. Martino Cito f. Guido Fineschi<br />
f. Massimiliano Taroni f. Silvio Bovis<br />
Dopo questo intenso lavoro ci siamo consentiti una pausa di riposo<br />
approfittando dell’ospitalità della Fraternità di Castella<strong>net</strong>a che ringraziamo per<br />
l’accoglienza.<br />
Decidiamo di valutare la possibilità di recarci in futuro a fare il Consiglio<br />
Nazionale presso qualche animatore che è in difficoltà a partecipare gli<br />
appuntamenti nazionali per l’assommarsi di troppi impegni.<br />
Il prossimo Consiglio Nazionale si radunerà in occasione del Convegno‐<br />
Assemblea di Gennaio.<br />
f. Silvio Bovis<br />
Evangelizzazione Missionaria<br />
E’ stato organizzato un Convegno per Animatori dell’Evangelizzazione<br />
missionaria rivolto agli Animatori e loro collaboratori, agli Animatori<br />
vocazionali, agli Animatori di pastorale giovanile. Si svolgerà a Verona dal 18 al<br />
12 gennaio 2010.<br />
Il tema: “Chiamati per essere inviati : quali percorsi formativi<br />
possibili tra la Missione ad Gentes e la cura pastorale delle vocazioni?”
1. Premessa<br />
NORD ITALIA<br />
Progetto Interprovincialità 2009-2010<br />
Documento finale dell’Assemblea dei Definitòri dell’Italia del Nord<br />
291.<br />
A) I Definitòri delle sei Province del Nord Italia si sono riuniti in<br />
assemblea ad Assisi per proseguire il percorso relativo alla costituzione della<br />
nuova Entità, per riqualificare la vita fraterna e per una efficace presenza<br />
francescana nel Nord Italia. Tale obiettivo è stato perseguito operando un<br />
primo bilancio sulle diverse iniziative messe in campo tra il 2008 e 2009 per<br />
attuare le indicazioni contenute nel Documento finale dell’Assemblea dei<br />
Definitòri del Nord Italia di Caravate 2008.<br />
B) Il lavoro comune svolto nell’Assemblea di Assisi ha messo in luce<br />
come sia sempre più necessario lasciarci guidare da principi e orientamenti<br />
valoriali quali:<br />
‐ la cultura del discernimento valutativo orientato alla disamina<br />
concordata e opportunamente preparata, in vista di eventuali<br />
perfezionamenti e aggiustamenti necessari e del superamento costruttivo di<br />
situazioni cristallizzate;<br />
‐ il principio della gradualità e del consolidamento, per evitare di<br />
mettere in campo ‐in un lasso di tempo troppo breve‐ iniziative e attività che<br />
potrebbero ridurre l’impegno a sostegno di quelle da poco avviate.<br />
C) L’Assemblea dei Definitòri del 2010 sia pensata principalmente<br />
nell’ottica di una prima vera valutazione, riguardante l’attività di questi due<br />
anni, dell’impostazione complessiva e quella delle singole attività messe in<br />
campo per giungere alla nascita della nuova Entità. Va altresì tenuta presente<br />
la scadenza del 2013 come data per l’allineamento dei Capitoli provinciali.<br />
placet omnibus<br />
2. Proposte<br />
1. Le tre nuove Fraternità interprovinciali: Antoniano di Bologna, Celle<br />
Ligure, Torino S. Antonio<br />
1.1 Entro settembre 2009 prendano avvio le tre nuove Fraternità<br />
interprovinciali.<br />
placet omnibus<br />
NdF 199
292.<br />
1.2 Per sostenere, qualificare e far crescere le tre nuove Fraternità<br />
interprovinciali, il Collegio dei Ministri si impegna:<br />
a) ad accompagnarle con incontri periodici e adeguatamente preparati,<br />
da effettuarsi anche in ognuna di esse, e con eventuali ulteriori modalità;<br />
b) ad accompagnarle nell’elaborazione e nella valutazione del Progetto<br />
di Vita Fraterna;<br />
c) a programmare, nell’ambito dei lavori dell’Assemblea dei Definitòri<br />
del 2010, la verifica degli esiti relativi al primo anno di sperimentazione.<br />
placet omnibus<br />
1.3 Il Collegio dei Ministri valuterà le concrete possibilità per rafforzare<br />
le tre nuove Fraternità interprovinciali, sensibilizzando altri frati in vista di<br />
un prossimo inserimento al loro interno.<br />
placet omnibus<br />
NdF 199<br />
2. Le altre candidature a Fraternità interprovinciali<br />
2.1 Nell’ottica di una vera assunzione del principio di gradualità e di<br />
discernimento, è utile che i Definitòri provinciali approfondiscano<br />
ulteriormente le scelte delle candidature che hanno avanzato nei mesi<br />
precedenti, chiarendone i motivi, i criteri e gli aspetti di fondo, ed<br />
eventualmente integrandole o sostituendole con altre che potrebbero<br />
risultare più significative per la promozione dell’interprovincialità. Questo<br />
ulteriore approfondimento da parte dei Definitòri <strong>Provincia</strong>li consentirà un<br />
discernimento più significativo da parte del Collegio dei Ministri al momento<br />
della scelta finale.<br />
placet omnibus<br />
2.2 A tal scopo verrà seguito il percorso con le seguenti scadenze:<br />
a) novembre 2009: il Collegio dei Ministri raccoglie una prima<br />
documentazione sulle candidature e compone un dossier completo di tutte le<br />
proposte.<br />
b) gennaio 2010: il Collegio dei Ministri invia tale dossier a tutti i<br />
Definitòri provinciali perché operino un esame attento e approfondito, che<br />
possa contare su un tempo congruo per la lettura personale dei testi e per il<br />
confronto tra i componenti del Definitorio.<br />
c) marzo 2010: i Definitòri redigono e inviano al Collegio dei Ministri le<br />
loro riflessioni e note.<br />
d) A seguito delle riflessioni e note dei Definitòri provinciali, il Collegio<br />
dei Ministri elabora una proposta complessiva contenente forme, modalità e<br />
tempi di avvio delle nuove Fraternità interprovinciali, tenendo presente sia il<br />
quadro generale dell’interprovincialità sia le specifiche situazioni che<br />
connotano le proposte avanzate.<br />
e) maggio 2010: il Collegio invia ai Definitòri provinciali tale proposta
293.<br />
affinché sia oggetto di riflessione e valutazione da parte di questi ultimi, in<br />
vista dell’Assemblea dei Definitòri.<br />
placet omnibus<br />
2.3 Il Collegio dei Ministri prenderà in esame eventuali ed ulteriori<br />
proposte di Fraternità interprovinciali di nuova fondazione ‐corredate da<br />
progetto condiviso‐ tenendo conto della tensione ideale presente in alcuni<br />
frati delle nostre sei Province.<br />
placet omnibus<br />
2.4 Nel corso dell’anno 2009‐2010 il Collegio dei Ministri promuova un<br />
aggiornamento della mappatura delle nostre presenze, evidenziando quelle<br />
già interprovinciali, le nuove candidature, le fraternità territoriali che<br />
potrebbero risultare significative per la nuova Entità e quelle non più<br />
sostenibili.<br />
placet omnibus<br />
3. Interprovincialità di servizio<br />
3.1 Il Segretariato interprovinciale Formazione e Studi (SiFS), in accordo<br />
con il Collegio dei Ministri:<br />
‐ sostenga il lavoro di coordinamento tra le diverse componenti che si<br />
occupano della cura pastorale delle vocazioni;<br />
‐ favorisca una collaborazione più stretta tra i moderatori Fo.Pe. per<br />
facilitare una progettazione comune;<br />
‐ in linea con la promozione, anche a questo livello, di una cultura del<br />
discernimento valutativo, prepari una relazione dettagliata sulla situazione<br />
delle tre Case formative interprovinciali, delineando le prospettive future e le<br />
eventuali criticità, da sottoporre all’Assemblea dei Definitòri 2010.<br />
placet omnibus<br />
3.2 In base alle Linee guida interprovinciali per l’Evangelizzazione, il<br />
Collegio dei Ministri nomini il Coordinatore dei Segretari provinciali per<br />
l’Evangelizzazione. Il relativo coordinamento avrà anche il compito di<br />
sostenere i due settori già attivi (Missioni al Popolo, Animazione<br />
Missionaria) e di stimolarne altri ad attivarsi (Parrocchie, Santuari, Pastorale<br />
sanitaria, Carità).<br />
placet omnibus<br />
3.3 Il coordinamento dei delegati per le Missioni al popolo, in sintonia<br />
con il Collegio dei Ministri, assumerà in maniera collegiale il compito di<br />
accettare, progettare, realizzare e verificare tutte le Missioni al popolo che si<br />
effettueranno nel Nord Italia.<br />
placet Emilia‐Romagna, Liguria, Lombardia, Piemonte e Trento.<br />
non placet Ve<strong>net</strong>o<br />
NdF 199
294.<br />
3.4 Entro il 2009 il Collegio dei Ministri valuterà la consistenza di<br />
Servizi e Uffici nelle sei Province e l’opportunità di unificare alcuni di essi<br />
(GPIC, Ecumenismo, Cultura, Commissariato Terra Santa, ...). Gli uffici<br />
unificati avranno un unico rappresentante per il Nord Italia presso la<br />
COMPI.<br />
placet omnibus<br />
3.5 Entro ottobre 2009 il Collegio dei Ministri costituisca un gruppo di<br />
lavoro composto dai sei Economi provinciali e da due‐tre periti (siano essi<br />
frati o meno). Tale gruppo elaborerà una sinossi delle amministrazioni in uso<br />
nelle Province e la proposta di un percorso per armonizzare la prassi<br />
amministrativa delle Province, in ordine alla costruzione della nuova Entità,<br />
secondo criteri di eticità, trasparenza e solidarietà.<br />
placet omnibus<br />
3.6 Nell’ambito dell’interprovincialità di servizio, il Collegio dei<br />
Ministri effettuerà periodicamente incontri di lavoro con il Segretario<br />
interprovinciale per la Formazione e Studi, con il Coordinatore dei Segretari<br />
provinciali per l’Evangelizzazione, con i Coordinatori dei Settori<br />
interprovinciali attivati e con il Responsabile del gruppo ‘economia‐<br />
amministrazione’. Tali incontri saranno effettuati per operare un<br />
monitoraggio del lavoro in corso nei diversi ambiti interprovinciali e per<br />
concordare, con gli interlocutori sopra indicati, quale tipo di materiale<br />
portare per la valutazione dell’Assemblea dei Definitòri del 2010.<br />
placet omnibus<br />
3.7 Per sostenere e agevolare l’accresciuto impegno del Collegio dei<br />
Ministri sul versante della nuova Entità, si ritiene utile l’attivazione di una<br />
Segreteria interprovinciale. Questa curi, tra gli altri compiti, la<br />
comunicazione anche mediante un bollettino interprovinciale.<br />
placet omnibus<br />
4. Indicazioni sui tempi dell’Assemblea dei Definitòri del Nord Italia<br />
2010<br />
4.1 Per favorire la composizione delle Fraternità interprovinciali e poter<br />
dare attuazione alle decisioni assunte in questa sede, l’Assemblea dei<br />
Definitòri del Nord Italia venga celebrata prima dei Congressi capitolari e<br />
definitoriali che decidono le Carte di famiglia.<br />
placet omnibus<br />
NdF 199<br />
Assisi, 26‐29 agosto 2009
Incontro dei Ministri provinciale del Nord Italia<br />
Baccanello, 5 settembre 2009<br />
295.<br />
L’incontro inizia alle 9.15. Il Ministro Presidente, fr. Bruno Bartolini, invita<br />
a pregare con il “Saluto alla Vergine” di S. Francesco, dà poi a tutti il benvenuto e<br />
illustra il lavoro della riunione. Mentre si attende l’arrivo del Maestro e del<br />
Guardiano c’è ancora tempo per accordarsi sulla data del prossimo incontro:<br />
viene scelto di ritagliarsi del tempo durante la prossima Assemblea COMPI<br />
(Assisi,12‐16 ottobre).<br />
1. Verifica anno di Noviziato<br />
Il Maestro dei Novizi, fr. Enzo Maggioni, offre una valutazione positiva<br />
dell’anno trascorso: anno sereno, con problematiche normali. Il gruppo è vivace<br />
e motivato. Con la Fraternità c’è buona sintonia. Il programma è quello<br />
approvato e sperimentato già da qualche anno. Ora ci si coordinerà con il nuovo<br />
Segretariato Interprovinciale per la Formazione e gli Studi.<br />
Il Guardiano, fr. Maurizio Conti, aggiunge che la Fraternità si è incontrata 2<br />
volte con quella di Arco, mentre è mancato l’incontro con quella di Verona. Per<br />
la prima volta la Fraternità non ha subìto variazioni in questo triennio e si è<br />
potuta approfondire la conoscenza e l’amalgama tra i frati, raggiungendo<br />
consonanza di prospettiva. È una fraternità molto giovane. La presenza di frati<br />
anziani è importante e ha un valore formativo.<br />
Il Guardiano affronta poi l’argomento dei lavori di cui necessita la casa.<br />
Egli consegna ai Ministri un fascicoletto con l’elenco dei lavori, più o meno<br />
urgenti, e delle stime, ancora non complete di preventivo, e illustra tale<br />
materiale.<br />
Le conseguenti riflessioni dei Ministri mettono in luce la collaborazione<br />
alla spesa di tutte le Province secondo gli Statuti peculiari della Casa; la<br />
necessità di realizzare tali lavori, anche se si prevedesse per il futuro un uso<br />
diverso. Si chiede al Guardiano di dare al più presto precisi preventivi di spesa e<br />
di tempi di lavoro, in modo che si possano chiedere le dovute autorizzazioni<br />
civili e del Definitorio. Il Definitorio poi comunicherà con i vari Ministri, quindi<br />
si deciderà l’inizio lavori.<br />
Successivamente il Guardiano illustra l’impatto della fraternità sulla chiesa<br />
locale e presso la gente: c’è buona sintonia con la parrocchia (collaborazione con<br />
l’Oratorio) e con il Vicariato (collaborazione per la pastorale familiare e<br />
caritativa). Con la gente c’è un buon rapporto. Il Convento è molto frequentato,<br />
pur non avendo attività specifiche. Si collabora poi con la diocesi e con<br />
parrocchie anche del Milanese per animazione spirituale (scuola della Parola,<br />
esercizi spirituali parrocchiali, incontri del III giorno per genitori che hanno<br />
perso un figlio). Ci si chiede come avvicinare i lontani. Tutte le attività sono<br />
programmate e svolte dalla Fraternità, e anche i Novizi partecipano e vi si<br />
appassionano. Con la Diocesi c’è buon rapporto, si collabora specialmente per la<br />
guida dei giovani religiosi e l’animazione vocazionale.<br />
Qualche Ministro fa notare che quest’anno si è stati poco presenti, anche<br />
perché gli impegni si sono sovrapposti. Ritorna la proposta già fatta di qualche<br />
giornata di fraternità in cui presentare le varie Province e stare con i Novizi. A<br />
NdF 199
296.<br />
tal proposito si chiede al Maestro e al Guardiano che nella programmazione<br />
dell’anno propongano una scaletta di incontri.<br />
Fr. Bruno Bartolini, in corale assonanza con gli altri Ministri, ringrazia il<br />
Maestro e il Guardiano per il loro prezioso e qualificato servizio. Si sospende per<br />
una breve pausa.<br />
2. Rilettura del Documento di Assisi<br />
Il Presidente offre il testo definitivo del Documento di Assisi, con due<br />
miglioramenti letterari al n. 3.7: “attivazione” e “questa curi, tra gli altri compiti<br />
la comunicazione”.<br />
Tutti sono d’accordo.<br />
3. Nomine relative alle 3 Fraternità di costituzione interprovinciale<br />
Si passa poi alle nomine di competenza del Collegio dei Ministri circa le<br />
Fraternità interprovinciali. I Ministri affrontano prima di tutto la questione della<br />
casa di Bologna Antoniano. Si tratta dell’erezione di una casa religiosa, regolata<br />
da precisi obblighi canonici (CCGG art 233): domanda al Vescovo diocesano e<br />
comunicazione al Ministro Generale.<br />
Non essendoci tempo per questi adempimenti, e non essendo ancora<br />
disponibile la sede definitiva della Fraternità, i Ministri decidono di erigerla per<br />
ora come casa filiale alle dipendenze del Ministro provinciale, retta da un<br />
Delegato. Il Ministro comunicherà comunque almeno informalmente al Vescovo<br />
tale nuova presenza.<br />
Si passa quindi alle nomine della Casa filiale interprovinciale “Fraternità<br />
dell’Antoniano”. Su proposta del Ministro provinciale dell’Emilia Romagna<br />
vengono eletti per beneplacito:<br />
Delegato fr. Alessandro Caspoli (BO)<br />
Vicario fr. Celeste Luchi (TN)<br />
Economo: fr. Giovanni Mascarucci (BO)<br />
Successivamente si stabiliscono gli incarichi della Casa interprovinciale<br />
“Lo Spirito del Signore” di Celle Ligure ‐ Pecorile.<br />
Su proposta del Ministro provinciale della Liguria viene eletto con voto<br />
segreto:<br />
Guardiano: fr. Gabriele Onofri Hote (GE)<br />
per beneplacito vengono nominati:<br />
Vicario: fr. Luca Pozzi (GE)<br />
Economo: fr. Sergio Spiga (MI)<br />
Infine si stabiliscono gli incarichi della Casa Interprovinciale “S. Antonio”<br />
di Torino. Su proposta del Ministro provinciale del Piemonte viene eletto con<br />
voto segreto:<br />
Guardiano: fr. Maggiorino Stoppa (TO)<br />
per beneplacito viene nominato:<br />
Vicario ed Economo. Fr. Riccardo Gallina (TO)<br />
Il Ministro ricorda anche altri frati componenti di questa Fraternità: fr.<br />
Gabriele Cadorin (TO), fr. Natale Fiumanò (MI) e fr. Francesco Mazzon (VE), che<br />
si inserirà progressivamente.<br />
NdF 199
297.<br />
4. Nomina Coordinatore interprovinciale dell’Evangelizzazione<br />
Vengono innanzitutto fatti presenti i nomi dei Segretari provinciali per<br />
l’Evangelizzazione: fr. Fedele Pradella (TO), fr. Vittorio Bellé (VE), fr. Marco<br />
Ferrario (MI) fr. Giovanni Patton (TN), fr. Alberto Tosini (GE), fr. Francesco<br />
Marchesi (BO). Dal confronto tra i Ministri emerge la proposta di incaricare fr.<br />
Federico Righetti (VE). I Ministri decidono quindi di nominare lui, se accetta e se<br />
è possibile; diversamente nel prossimo incontro di ottobre troveranno uno che<br />
possa assumere questo incarico.<br />
Riguardo agli altri coordinamenti già avviati, nell’Animazione Vocazionale<br />
non ci sono variazioni; per le Missioni al Popolo l’Emilia Romagna ha<br />
confermato l’incarico alla rinnovata Fraternità di S. Cesario sul Panaro (MO).<br />
Per la Fo.Pe. sono cambiati i Moderatori nell’Emilia Romagna (fr. Maurizio<br />
Piazza); nel Piemonte (fr. Gabriele Trivellin) e nel Trentino (fr. Paolo Moser +<br />
commissione).<br />
Al Convegno della COMPI il Coordinatore interprovinciale (fr. Giampaolo<br />
Cavalli) rappresenterà tutte le province del Nord.<br />
Circa i Commissari di Terra Santa: sarà importante che i Commissari<br />
comincino a incontrarsi e che i Ministri si confrontino tra di loro e con il Custode<br />
di Terra Santa.<br />
5. Varie<br />
Il Ministro della Lombardia comunica che si è accordato con il Visitatore<br />
per concludere il Capitolo provinciale entro il 3 luglio. La prossima Assemblea<br />
dei Definitòri del Nord Italia potrebbe allora tenersi il 7 ‐ 10 luglio 2010 a Villa<br />
Moretta di Pergine (TN).<br />
Alle ore 12.00 la riunione si conclude e tutti si recano in chiesa per il rito di<br />
Iniziazione alla vita religiosa (Vestizione) dei Postulanti.<br />
Il Verbalista<br />
Fr. Giovanni Patton<br />
DELL’INCONTRO DEI MINISTRI PROVINCIALI DEL NORD ITALIA<br />
Torino, 5 novembre 2009<br />
Presenti tutti<br />
1. Preghiera e saluto del Presidente<br />
Si inizia ad ore 15.30 nel refettorio della Fraternità di S. Antonio, con la<br />
preghiera dell’Ave Maria ed il saluto del Presidente del Collegio. Sono presenti –<br />
oltre ai Ministri – i membri della fraternità interprovinciale di recente<br />
costituzione: fr. Maggiorino Stoppa (Guardiano), fr. Gabriele Cadorin e fr. Natale<br />
Fiumanò, e il Segretario provinciale fr. Riccardo Gallina.<br />
2. Incontro con la Fraternità interprovinciale<br />
Il Guardiano presenta la Fraternità che è una Fraternità “normale”<br />
composta da varie realtà, e che vuole esprimere un rapporto particolare con i<br />
giovani.<br />
NdF 199
298.<br />
La Fraternità va bene, ci sono alcune difficoltà, c’è però unità e chiarezza,<br />
per cui alcune cose si sono già sistemate. La zona della Fraternità è al terzo<br />
piano.<br />
Progetto di Vita Fraterna: ci stiamo lavorando, c’è l’appuntamento<br />
settimanale, il martedì è il giorno della fraternità, la mattina è dedicata al<br />
capitolo. Positivo è il dialogo a partire dalle priorità, con le modifiche che stiamo<br />
facendo ad experimentum, sia sull’orario che sulle modalità.<br />
Per quanto riguarda la missione della Pastorale Giovanile (PG) stiamo<br />
partendo pian piano, siamo in una fase di osservazione e conoscenza della<br />
realtà. Procedono le iniziative ordinarie. È partito il percorso Gifra, a breve<br />
partirà un itinerario biblico per giovani. Altra attività forte è quella legata al<br />
servizio della carità (mensa). Attività che ha un peso notevole nella fraternità e<br />
che adesso va anche legata alla PG: proporre a dei giovani un’esperienza che li<br />
aiuti a crescere nella carità. La proposta nuova parte dall’idea di accostare la<br />
Parola di Dio con questo luogo dove dei poveri vengono a mangiare, trovare<br />
ospitalità e accoglienza. L’immagine è quella della Casa di Betania: luogo di<br />
ascolto della parola ma anche di accoglienza e servizio.<br />
Fr. Natale F. comunica di essersi inserito bene in questa realtà. C’è la<br />
necessaria fatica iniziale. Positivi gli incontri tra i frati e la partecipazione di fr.<br />
Francesco M. per una settimana al mese, per integrarsi sempre di più. C’è anche<br />
il coinvolgimento di fr. Riccardo G. (Segretario provinciale) che è giovane e si<br />
lascia coinvolgere. La mensa poveri è un’opportunità per offrire una formazione<br />
esperienziale e non solo teorica. Alla mensa si cerca di essere visibili per poter<br />
entrare in dialogo, ad esempio con i volontari (scout e altri). Ci sono possibilità<br />
buone di coinvolgere i giovani proprio a partire dalla mensa. L’altro aspetto –<br />
oltre a quello territoriale – è quello delle collaborazioni di più ampio respiro<br />
(una volta al mese con le “Sentinelle del mattino”) e poi il cammino con i<br />
responsabili della PG e CPV delle 6 province del Nord. C’è il tentativo di creare<br />
una rete con le altre province. L’ostensione della Sindone sarà un’altra grande<br />
possibilità: ci saranno tre giorni di incontro con i responsabili PG‐CPV in vista di<br />
quell’evento. Occorre far crescere le collaborazioni e la rete.<br />
Dopo l’autopresentazione della Fraternità c’è spazio per domande da parte<br />
dei Ministri e per il dialogo.<br />
Fr. Roberto F. chiede informazioni sulla missione di Imperia e se gli<br />
impegni in loco (mensa) distolgono dalla possibilità di “andare”, cioè di<br />
dedicarsi ad attività esterne di evangelizzazione e di PG.<br />
Fr. Maggiorino: in dialogo e in collaborazione con i volontari si cerca di<br />
garantire la presenza di un frate in mensa, ma anche di poter essere liberi per<br />
iniziative di evangelizzazione. La novità è nell’approccio diverso alla PG, legata<br />
all’incontro con i poveri. Cosa possiamo esprimere di nostro? Legato al nostro<br />
carisma e alla nostra spiritualità? Il rapporto coi poveri è qualcosa di nostro<br />
proprio a livello di carisma. Altra attività che qui si svolge ed è importante è la<br />
proposta Gifra, che è nata in seno alla PG. Può anche avere un altro nome, ma è<br />
un cammino bello e significativo anche da un punto di vista vocazionale.<br />
Fr. Bruno B: importante è che la Gifra faccia un cammino serio di fraternità<br />
e di formazione.<br />
NdF 199
299.<br />
Fr. Maggiorino: c’è anche il desiderio di formare un gruppo di giovani che<br />
collaborino poi nelle iniziative caritative e di evangelizzazione, sull’esempio di<br />
quanto già è avvenuto in Lombardia.<br />
Fr. Mario V: sottolinea positivamente l’abbinamento tra carità e PG. Anche<br />
in Centro Italia c’è il desiderio di avviare qualcosa del genere, c’è comunicazione<br />
su questo?<br />
Fr. Maggiorino: questa esperienza è nota. Al momento ospitiamo un<br />
professo temporaneo del Lazio che fa un’esperienza al Cottolengo e risiede qui.<br />
Fr. Mario V: quando sarete in 4 è possibile anche un’alternanza, di modo<br />
che un paio possono andare e uno o due rimanere.<br />
Fr. Gabriele C.: la mensa è molto importante per noi, però organizzando il<br />
lavoro possiamo anche mancare.<br />
Fr. Gabriele T: l’importante è qualificare il servizio (mensa). C’è anche<br />
l’aspetto santuario, che però non è così frequentato.<br />
Fr. Maggiorino: è interessante l’aspetto del coinvolgimento dei laici nella<br />
mensa, però occorre che ci sia anche il coinvolgimento dei frati, per far<br />
conoscere la nostra presenza e coltivare una certa presenza francescana tra i<br />
laici che collaborano con noi. Molti dei laici che collaborano con noi hanno<br />
bisogno di formazione legata alla nostra spiritualità.<br />
Fr. Francesco: quanti sono più o meno i poveri che frequentano la mensa e<br />
i volontari che prestano servizio?<br />
Fr. Maggiorino: 180/200 poveri ogni giorno tra quelli che si fermano a<br />
mangiare e quelli che prendono il sacchetto. Adesso proviamo a fare incontri<br />
formativi per i vari gruppi di collaboratori (II domenica del mese). I volontari<br />
sono di due tipi: quelli “feriali” e quelli “della domenica”, quando non c’è la<br />
mensa ma un incontro di animazione e di condivisione sulla Parola di Dio della<br />
domenica. I volontari della domenica sono perlopiù giovani ed ex gifrini. I<br />
volontari stabili che ruotano attorno al servizio sono una 30ina, con quelli più<br />
saltuari si arriva a un massimo di 80.<br />
Fr. Natale: come Fraternità cerchiamo di preparare insieme anche i ritiri,<br />
le iniziative e quant’altro.<br />
Fr. Maggiorino: oltre al capitolo del martedì ci incontriamo regolarmente<br />
al mercoledì con i tre che fan parte della fraternità di PG (Maggiorino, Natale e<br />
Gabriele). La condivisione esiste ed è buona.<br />
Fr. Gabriele C: buona partenza, condividiamo le cose assieme, parliamo<br />
molto tra di noi, il lavoro sul PVF è utile, partiamo dal vissuto e ne discutiamo.<br />
Fr. Gabriele T: la Fraternità nel complesso va bene, il clima è buono, ci<br />
sono le condizioni per poter elaborare un buon PVF, tenendo conto della realtà<br />
dei poveri e della chiesa/santuario. È positiva la normalità della fraternità. Sarà<br />
da vedere quale collaborazione e quali attività sviluppare in futuro.<br />
NdF 199
300.<br />
Fr. Roberto: quale pastorale c’è qui intorno?<br />
Maggiorino: la zona è pastoralmente povera, c’è però collaborazione con la<br />
parrocchia, si cerca anche il rapporto con la Chiesa locale.<br />
Fr. Natale: nel coso nostro è importante e significativa la collaborazione<br />
con le suore francescane (Suore Angeline e Francescane Missionarie di Maria).<br />
Fr. Maggiorino: a livello regionale c’è più apertura per la PG, c’è anche<br />
l’ipotesi di istituire un’equipe regionale per l’evangelizzazione dei luoghi non<br />
formali.<br />
Per quanto riguarda l’uso della casa, è un uso composito: ci sono il<br />
Commissariato di TS e alcune stanze adibite a pensionato (1° piano); al 2° piano<br />
c’è la sartoria provinciale e alcune stanze per l’accoglienza. Al 3° piano c’è la<br />
fraternità; al 4° piano c’è la Curia.<br />
Al termine dell’incontro Fr. Bruno Bartolini ringrazia la Fraternità e i<br />
Ministri continuano il loro incontro per affrontare le altre questioni all’ODG.<br />
NdF 199<br />
3. Incontro dei soli Ministri<br />
1) Proposta di lavoro con Diathesis: quale collaborazione con Diathesis<br />
(DT) nel corso dell’anno a venire?<br />
Noi forniamo i criteri, nei Definitòri si riformulano le candidature, il<br />
materiale passa a DT per una elaborazione uniforme. Si ritiene importante<br />
coinvolgere il Coordinamento per l’Evangelizzazione in modo che anche il<br />
linguaggio sia il nostro. L’iter prevede il passaggio attraverso i Definitori e poi il<br />
dossier entrerà nel prossimo incontro estivo dei Definitòri. DT può aiutare<br />
anche per la mappatura, facendo il lavoro di standardizzazione delle schede, di<br />
modo che la presentazione delle fraternità sia leggibile in modalità sinottica.<br />
Terzo ambito è quello della promozione della rete tra le fraternità<br />
interprovinciali.<br />
Osservazioni dei Ministri:<br />
- le nuove candidature tengono conto della mappatura.<br />
- le Province più grandi possono candidare anche più d’una Fraternità.<br />
- il Definitorio decide quale Fraternità candidare.<br />
- la mappatura va aggiornata, ed in base all’aggiornamento presentiamo le<br />
candidature, poi decideremo assieme quali candidature privilegiare.<br />
- problema di geografia e di tipo di presenze.<br />
- per quest’anno chiedere a DT un coordinamento velato, per governare noi il<br />
processo secondo il nostro specifico.<br />
- DT ordina il materiale che noi affidiamo.<br />
- DT lavorerebbe di più con il Coordinamento per l’Evangelizzazione.<br />
- che compito assegnare all’incontro di DT con il coordinamento per<br />
l’Evangelizzazione? Le prime Fraternità avevano un significato<br />
interprovinciale molto forte, quelle che si istituiscono adesso sono più in<br />
prospettiva. Cosa ci sarà di specifico in questi progetti?
301.<br />
- la chiave di lettura delle nuove Fraternità è quella dell’evangelizzazione:<br />
santuario in chiave di evangelizzazione, parrocchia che si strutturi a partire<br />
dal documento OFM, fraternità che evangelizza in ospedale…<br />
- in qualche caso diventa difficile fare il passaggio alla prospettiva<br />
dell’evangelizzazione, perché vorrebbe dire cambiare mezza fraternità.<br />
- il Coordinamento deve aiutare ed arricchire le prospettive.<br />
- ci sono decisioni che vanno condivise anche sulle chiusure, per tener conto<br />
della geografia.<br />
- supporto tecnico di DT e coinvolgimento del Coordinamento Missioni e<br />
Evangelizzazione.<br />
2) Motivi, criteri e aspetti di fondo delle nuove candidature<br />
Motivi: presentare la realtà e la sua storia; il valore in sé della Fraternità e<br />
il valore in prospettiva interprovinciale; sono legati anche ai frati di cui<br />
possiamo concretamente disporre;<br />
Criteri: quelli legati al PVF per cui anche altri possono sentirsi interessati<br />
a inserirsi;<br />
Aspetti di fondo: il carisma come può essere vissuto in quella realtà e in<br />
collegamento con la realtà socio‐ecclesiale; e in prospettiva interprovinciale; col<br />
cambio dei frati nelle varie realtà cambiano anche aspetti di fondo rilevanti.<br />
3) Prossimo incontro dei Ministri:<br />
Il prossimo incontro si terrà l’8 gennaio a Bologna e in quell’occasione si<br />
farà il calendario completo degli incontri del collegio dei Ministri. A Bologna<br />
verrà dedicato tempo all’incontro con il Segretario per la Formazione e gli Studi<br />
fr. Franco Mirri.<br />
4) Segreteria interprovinciale<br />
Emergono alcune proposte:<br />
‐ che il Presidente di turno si avvalga della collaborazione del Segretario<br />
della sua provincia, con la collaborazione di frati di altre province.<br />
‐ mettere a disposizione un frate che può aiutare da un punto di vista<br />
pratico, quando c’è bisogno.<br />
‐ continuare ad avvalersi dell’aiuto di un frate per la verbalizzazione delle<br />
riunioni del Collegio dei Ministri.<br />
Emerge una domanda e alcune ipotesi su cui ci si confronta molto<br />
rapidamente per mancanza di tempo:<br />
- Qual è il compito della segreteria? I principali compiti identificati erano:<br />
preparazione di un Bollettino interprovinciale, spedizione dei materiali,<br />
partecipazione alle riunioni del Coordinamento per le Missioni e<br />
l’Evangelizzazione.<br />
- Quando si pubblicano i verbali è bene inserire l’agenda del Collegio dei<br />
Ministri, di modo che le Province possano rendersi conto della serietà del<br />
cammino in corso.<br />
NdF 199
302.<br />
NdF 199<br />
- Più che fare un ulteriore bollettino può essere utile che all’interno dei<br />
bollettini interprovinciali ci sia la pagina “interprovincialità”, uguale per tutti<br />
i bollettini.<br />
Coordinamento Animatori missionari Nord-Italia<br />
Gavi: 22 Ottobre 2009<br />
Presso il Convento di Gavi si è tenuto l’incontro zonale degli Animatori<br />
Missionari del Nord Italia. Erano presenti f. Italo Kresevic e f. Valerio Berloffa<br />
(Trentino), f. Massimiliano Taroni (Milano), f. Guido Fineschi (Bologna), f.<br />
Giampaolo (Ve<strong>net</strong>o), f. Silvio Bovis(Liguria).<br />
Questo incontro è il quinto a partire dal 2007: MILANO 2007 – VOLTRI E<br />
BOLOGNA 2008 – MONSELICE E GAVI 2009.<br />
Durante questi incontri è stata effettuata una raccolta dati che ha<br />
consentito di monitorare l’animazione missionaria nelle Province del Nord Italia<br />
e di individuare alcuni percorsi e iniziative comuni. La formazione e<br />
l’animazione sono il luogo privilegiato per il lavoro comune.<br />
All’ordine del giorno:<br />
1‐ Presentazione della Fraternità e della Casa di Gavi<br />
2‐ Presentazione del nuovo assetto della Rivista MF<br />
3‐ Programmazione di alcune comuni iniziative<br />
F. Silvio ricorda ai presenti il cammino attraverso il quale siamo arrivati a<br />
costituire la casa di Gavi come espressione della comune volontà degli animatori<br />
del Nord Italia e del Consiglio Nazionale di avere un luogo di riferimento<br />
comune per l’animazione e la formazione missionaria. La <strong>Provincia</strong> Ligure ha<br />
ritenuto di poter rendere disponibile la casa di Gavi per le sue caratteristiche<br />
logistiche. I frati che oggi la compongono ne condividono la progettualità.<br />
Concretamente ciò significa offrire un luogo di accoglienza e di incontro per:<br />
frati animatori missionari, missionari partenti o rientranti dalle missioni, gruppi<br />
di laici e di giovani.<br />
La struttura della casa consente la realizzazione di Convegni, incontri<br />
formativi, esercizi spirituali con taglio missionario. Queste sono alcune iniziative<br />
che gli animatori missionari vedono opportune da svolgersi possibilmente in<br />
comune tra le diverse Province.<br />
Particolare importanza viene data alla preparazione e formazione dei laici<br />
volontari desiderosi di fare un’esperienza missionaria.<br />
E’ coscienza comune degli animatori missionari che il lavoro svolto si<br />
inquadra in un impegno condiviso per costruire iniziative interprovinciali<br />
sensibili di ulteriori possibili sviluppi anche per la casa di Gavi.<br />
F. Massimiliano dà le comunicazioni di come la COMPI nella sua ultima<br />
riunione ha deciso di dare nuovo assetto organizzativo alla rivista accogliendo<br />
fondamentalmente la proposta che il Consiglio Nazionale degli animatori<br />
missionari le aveva presentato.
303.<br />
Pertanto: A f. Massimiliano Taroni MI (Direttore responsabile), si affianca<br />
f. Silvio Bovis GE (Direttore Editoriale), f. Guido Fineschi FI e f. Martino Cito LE<br />
(Consiglieri di direzione). Il nuovo assetto della direzione della Rivista<br />
svilupperà le linee editoriali della rivista stessa che ritornerà ad avere 32 pagine<br />
e non più 44. Inoltre buona parte degli articoli saranno scritti dagli stessi frati<br />
con testimonianze e storie di vita missionaria. La rivista dovrà maggiormente<br />
raccontare la vita missionaria delle province italiane.<br />
La COMPI si riserverà tra un anno una valutazione di questo nuovo assetto<br />
per decidere se continuare nella pubblicazione della rivista MF.<br />
Infine viene deciso un calendario comune:<br />
Convegno nazionale (già deciso dall’Assemblea degli Animatori missionari<br />
itlaiani): 18‐21 gennaio 2010 a Verona<br />
Riunione Animatori Nord‐Italia: al termine del convegno 21 gennaio 2010.<br />
Incontri nelle case di formazione: da concordare con i rispettivi Maestri:<br />
Postulato (Arco) f. Giampaolo e f. Valerio; Noviziato (Baccanello) f. Massimiliano<br />
e f. Silvio; Post‐Noviziato (Verona) f. Guido e f. Silvio, (Bologna) f. Massimiliano e<br />
f. Italo.<br />
Incontri per laici volontari per esperienze missionarie: Gavi da Venerdì<br />
sera al pranzo della domenica nelle seguenti date: 9‐11 Aprile 2010; 7‐9 Maggio<br />
2010; 4‐6 giugno 2010.<br />
Corso di esercizi spirituali per frati a tema missionario: Gavi 2011.<br />
Fr. Silvio Bovis<br />
NdF 199
304.<br />
NdF 199<br />
VITA DI FAMIGLIA<br />
Professione solenne di fr. Michele Passamani<br />
La fraternità provinciale ha vissuto un momento di grande gioia<br />
domenica 25 ottobre per la professione religiosa di fra Michele<br />
Passamani di Caldonazzo.<br />
La chiesa del nostro convento di Pergine si è riempita di frati,<br />
provenienti dal Trentino e dal Ve<strong>net</strong>o, di compaesani e amici di fra<br />
Michele e di fedeli che frequentano abitualmente la chiesa del<br />
convento di Pergine. Nel primo banco, contenti e commossi, mamma<br />
Flora e papà Renzo, la sorella Rossella accompagnata dal marito e dai<br />
figli. La celebrazione è stata presieduta dal Ministro provinciale fr.<br />
Francesco Patton, che ha ricordato a fr. Michele che la Regola dataci<br />
da san Francesco consiste nel “seguire le orme del nostro Signore<br />
Gesù Cristo” e nell' “osservare il santo vangelo di nostro Signore Gesù<br />
Cristo, vivendo in obbedienza, senza nulla di proprio e in castità” (Rb<br />
I,1). Ed è proprio questo l'impegno che fra Michele ha preso, per<br />
sempre, affidandosi alla nostra fraternità.<br />
Al termine della celebrazione fra Michele ha ringraziato tutti i<br />
presenti, dopodiché la festa è continuata nel refettorio del convento,<br />
dove la fraternità di Pergine aveva preparato un buffet per tutti i<br />
partecipanti.<br />
Con Francesco, sulle orme di Cristo
Seguire Gesù nel dono della vita<br />
Omilia del Ministro provinciale<br />
Carissimo fra Michele, carissime sorelle e carissimi fratelli, il Signore vi dia Pace!<br />
305.<br />
Nel suo Testamento, così Francesco d’Assisi racconta l’inizio della sua<br />
vocazione: “Il Signore dette a me, frate Francesco, di incominciare così a vivere la<br />
mia conversione: quando ero nei peccati mi sembrava cosa troppo amara vedere i<br />
lebbrosi, e il Signore stesso mi condusse tra loro e li trattai con misericordia. E<br />
allontanandomi da loro, ciò che mi sembrava amaro mi fu cambiato in dolcezza di<br />
animo e di corpo. E in seguito, stetti un poco e uscii dal secolo” (Test 1-3; FF 110).<br />
Quel cambio di mentalità e di vita, Francesco poi lo riassumerà con poche e<br />
semplici parole: “seguire le orme del nostro Signore Gesù Cristo” oppure:<br />
“osservare il santo vangelo di nostro Signore Gesù Cristo, vivendo in obbedienza,<br />
senza nulla di proprio e in castità” (Rb I,1).<br />
È questa la forma di vita scoperta dal giovane Francesco otto secoli fa, la stessa<br />
forma di vita che anche tu – carissimo Michele – oggi abbracci. E lo fai per sempre,<br />
per tutto il tempo della tua vita.<br />
Proviamo ora a lasciarci guidare dalla Parola di Dio che abbiamo ascoltato, per<br />
capire meglio cosa significa scoprire la chiamata a seguire Gesù.<br />
Anzitutto il Vangelo. Di cosa, o meglio di chi ci parla?<br />
- Ci parla di un mendicante cieco,<br />
- che vive ai margini della strada,<br />
- che grida verso Gesù: “Abbi pietà di me”,<br />
NdF 199
306.<br />
NdF 199<br />
- che viene guarito da Gesù perché si fida di lui e si affida a lui,<br />
- che, infine – ritrovata la vista – comincia a seguire Gesù.<br />
Questa è la storia di ognuno di noi, di ogni cristiano e di ogni chiamato: finché<br />
non incontriamo Gesù e non ci affidiamo a lui siamo ai margini della vita vera, siamo<br />
ciechi che non sanno dove andare, siamo persone che non conoscono il senso e la<br />
bellezza della vita!<br />
Ma se ci fidiamo di Gesù e ci affidiamo a lui, allora i nostri occhi si aprono, la<br />
nostra vista si rischiara e possiamo cominciare anche noi a seguirlo. Perché è lui,<br />
Gesù, l’unica via capace di portarci a una vita piena, eterna ed eternamente beata.<br />
Carissimo Michele, a tua volta, nel corso della vita incontrerai molte persone<br />
sedute ai margini della strada, che non sanno qual è il senso della loro esistenza, tristi<br />
e rinchiuse in se stesse, prigioniere della propria fragilità. Tu testimonia loro con<br />
semplicità che, fidandosi di Gesù, possono ritrovare la vista; che seguendolo possono<br />
trovare la via, il senso vero della vita.<br />
Che cosa ci suggerisce ancora la parola di Dio per guidarci dentro il mistero<br />
della vocazione? Nella prima lettura il profeta Isaia ci ha raccontato la propria<br />
vocazione; il brano della Lettera agli Ebrei ci parlava della chiamata del Sommo<br />
Sacerdote per farci capire il senso dell’incarnazione del Cristo.<br />
Sono brani che ci aiutano a mettere in chiaro di chi è l’iniziativa, dentro la nostra<br />
vita, l’iniziativa è di Dio: “Nessuno si attribuisce questo onore se non chi è chiamato<br />
da Dio!” diceva con forza la lettera agli Ebrei.<br />
In un tempo come il nostro, nel quale sembra che il grande protagonista di tutto<br />
sia l’IO, la Parola di Dio ci ricorda che l’unico vero protagonista è DIO! È lui a<br />
prendere l’iniziativa!<br />
Non dimenticarlo mai, carissimo Michele! E sentiti interiormente consolato per<br />
il fatto che l’iniziativa è di Dio, che il protagonista è lui. Perché se il protagonista è<br />
l’io, allora non possiamo fare altro che sentirci schiacciati dalla nostra fragilità e<br />
dalla fragilità del mondo in cui viviamo, proprio come Isaia, che grida: “Ohimè sono<br />
perduto, perché un uomo dalle labbra impure io sono e in mezzo a un popolo dalle<br />
labbra impure io abito”.<br />
Ma se il protagonista è Dio, se l’iniziativa è sua allora sarà lui stesso a prendere<br />
dal braciere incandescente dello Spirito santo il fuoco necessario per purificare la<br />
nostra esistenza e renderci capaci di rispondere anche in mondo come il nostro.<br />
Se il protagonista è Dio, lui potrà volgere a fin di bene perfino la nostra<br />
debolezza, per renderci sensibili alla debolezza dei nostri fratelli e far sperimentare<br />
loro la sua grazia e la sua misericordia.<br />
Se l’iniziativa è di Dio questo non significa che la nostra risposta non abbia<br />
alcun peso o alcun valore! La celebrazione che stiamo vivendo è ricca di parole e di<br />
segni che si intrecciano e si spiegano a vicenda.<br />
Poco fa, durante l’appello il diacono ti ha chiamato per nome – carissimo<br />
Michele – e tu hai risposto “Eccomi!”<br />
Nel brano di Isaia abbiamo sentito Dio stesso porre la domanda: “Chi manderò e<br />
chi andrà per noi?” e la risposta di Isaia è stata: “Eccomi, manda me!”<br />
“Eccomi” è la risposta di Maria all’angelo Gabriele.<br />
“Eccomi” è la risposta di Cristo al Padre nel momento dell’incarnazione!
“Eccomi” è il contenuto sintetico della formula di professione che tu hai scritto<br />
di tuo pugno e che pronuncerai tra pochi minuti!<br />
307.<br />
“Eccomi” che cosa vuol dire allora? Vuol dire:<br />
Signore, sono a tua disposizione con tutta la mia persona, con tutta la mia libertà<br />
e volontà, che depongo nelle tue mani con il voto di obbedienza;<br />
Sono a tua disposizione con tutti i miei beni e i miei doni, che desidero<br />
condividere e restituirti con il voto di povertà e l’impegno a vivere senza<br />
appropriarmi di nulla;<br />
Sono a tua disposizione con tutto il mio cuore e il mio corpo, che desidero<br />
offrirti nel voto di castità per amarti sopra ogni cosa e manifestare al mondo che il<br />
tuo amore ci porta dentro l’eterno amore di Dio.<br />
“Eccomi” vuol dire: Signore, sono a tua disposizione con i sogni e i desideri che<br />
mi porto dentro, e con la consapevolezza dei miei limiti e delle mie fragilità, che<br />
affido alle tue mani.<br />
Vuol dire: faccio mia la tua proposta, per sempre, anche se il tempo in cui<br />
viviamo crede che un impegno per sempre sia “da fuori di testa” e che le scelte di<br />
vita vadano periodicamente rottamate come le automobili e gli elettrodomestici.<br />
“Eccomi!” è anche il senso profondo del gesto che compirai al momento<br />
dell’offertorio, quando metterai sull’altare la formula di professione, scritta con le tue<br />
mani e pronunciata con le tue labbra. Gesto che vorrà dire: ci sto, al punto che unisco<br />
l’offerta della mia vita all’offerta della tua vita. Non voglio tenere per me niente di<br />
me, perché desidero essere accolto da te, che ti sei donato tutto per me.<br />
Nel fare questo passo, carissimo Michele, ricordati anche che non sei solo:<br />
C’è la tua famiglia, i tuoi genitori, che ti accompagnano oggi con un amore<br />
particolare, che è il frutto maturo dell’amore col quale ti hanno dato la vita;<br />
C’è una fraternità che ti accoglie come dono di Dio e nella quale tu trovi il dono<br />
di molti fratelli;<br />
C’è la comunità cristiana, la Chiesa, che si stringe attorno a te con affetto<br />
materno e con gioia;<br />
Ci sono gli angeli, S. Michele tuo patrono, i santi, S. Francesco che per primo ha<br />
percorso questa via, la vergine Maria regina del nostro Ordine, e sono qui che<br />
pregano con noi e che pregano per te;<br />
C’è la SS. Trinità che si mette in gioco: il Padre che ti attira a seguire le orme del<br />
suo Figlio Gesù; il Figlio che ti prende per mano e ti accompagna passo dopo passo;<br />
lo Spirito Santo che ti mette in cuore la capacità di seguire Gesù, perché ti mette in<br />
cuore il suo stesso amore.<br />
Perciò, carissimo Michele, compi questo passo con tutta la serietà del caso, ma<br />
anche con tutta la serenità, la fiducia e la gioia, necessarie per rispondere all’amore.<br />
Concludo con un augurio, che si realizzi in te quanto invocheremo su di te nella<br />
solenne preghiera di benedizione:<br />
“La tua vita consacrata<br />
sia confessione dell’amore<br />
che il Figlio diletto porta al Padre<br />
nell’unità dello Spirito Santo;<br />
sia segno della bellezza<br />
NdF 199
308.<br />
NdF 199<br />
della comunione fraterna,<br />
alla quale Dio chiama la Chiesa<br />
e l’umanità intera;<br />
sia, infine, attraverso il servizio della carità,<br />
manifestazione dell’amore di Dio nel mondo.<br />
E quando,<br />
al termine della tua esistenza terrena,<br />
incontrerai Dio, bellezza infinita,<br />
sarai trasfigurato nella sua luce<br />
e godrai per sempre di Lui<br />
che è il bene, il sommo bene,<br />
la pienezza del bene,<br />
il grande e ammirabile Signore,<br />
il Dio onnipotente,<br />
il misericordioso Salvatore”.<br />
Fr. Michele ha rilasciato questa intervista a “Vita Trentina”<br />
Michele Passamani ha fatto la professione solenne a Pergine. -<br />
25/10/2009 - [Ivan Maffeis]<br />
“Il mio lebbroso”<br />
Domenica scorsa, nel convento di Pergine, Michele Passamani ha fatto sua<br />
la Regola del Santo di Assisi, divenendo frate.<br />
Come un film può segnare la vita e portare un giovane ad abbracciare la<br />
vita francescana.<br />
“Qualcuno forse sorriderà, ma se dovessi raccontare che cosa mi ha orientato ad<br />
abbracciare la vita religiosa, dovrei dire che a diciotto anni è stata la visione di un<br />
film, dedicato a S. Francesco”.<br />
Sono passati dieci anni, il film continua, si arricchisce anzi di nuove<br />
sequenze. L’ultima in ordine di tempo, domenica scorsa, nel convento di<br />
Pergine, dove Michele Passamani ha fatto sua la Regola del Santo di Assisi,<br />
divenendo frate.<br />
Fr. Michele, allo studente odontotecnico di ieri cosa ha detto Francesco?<br />
La sua letizia di uomo semplice, povero tra i poveri, segnato dall’incontro con il<br />
Gesù del Vangelo, mi ha contagiato: ho sentito nascere il desiderio di seguirne le<br />
orme.<br />
Non poteva essere il sogno di un adolescente?<br />
Infatti. Per capire e discernere è stata decisiva l’esperienza del servizio civile. L’ho<br />
svolto al Punto d’Incontro, fra le persone più bisognose.<br />
Un “set” diverso da quello di “Fratello Sole e Sorella Luna…”.<br />
Ha rappresentato il mio incontro con il lebbroso, mi ha aiutato ad accogliere chi al<br />
vedersi suscitava l’“amaro”, l’attenzione per le cose che non andavano.<br />
Cosa ha rappresentato quest’incontro con il lebbroso?<br />
Mi ha insegnato, con il tempo, a cogliere anche il “dolce” che abita l’altro;<br />
soprattutto, mi ha fatto sentire a mia volta lebbroso davanti a Dio: sentivo che mi
veeniva<br />
chiestto<br />
di fidarmmi<br />
e di traddurre<br />
quest to rapporto spirituale in una rela azione<br />
frraterna<br />
che abbracciassse<br />
anche il ddiverso,<br />
il lo ontano.<br />
A quel puntoo?<br />
QQuell’esperieenza<br />
ha cosstituito<br />
un ccammino,<br />
che c mi ha pportato<br />
a viivere<br />
in ma aniera<br />
piiù<br />
autenticaa.<br />
Anche il desiderio ddi<br />
farmi fra ate ha trovato<br />
così unna<br />
sua confe erma,<br />
sppingendomi<br />
ad entraree<br />
in postulaandato<br />
e qu uindi in novviziato.<br />
L’uultimo<br />
anno o l’ho<br />
paassato<br />
nel coonvento<br />
di Mezzolombbardo,<br />
ora sono s a Loniggo,<br />
in proviincia<br />
di Vic cenza,<br />
peer<br />
completarre<br />
la formazione<br />
teologgica.<br />
CChi<br />
è Franccesco?<br />
Saarei<br />
tentatoo<br />
di rispondere<br />
che è immmenso…<br />
Anche A a disttanza<br />
di annni,<br />
dopo gli studi<br />
chhe<br />
mi hannoo<br />
portato aad<br />
approfonndirne<br />
la fig gura, sento che è l’uommo<br />
libero, senza<br />
mmaschere<br />
o vveli:<br />
la sua esperienza di fede aiuta<br />
a riconosscere<br />
quelloo<br />
che della vita v è<br />
esssenziale.<br />
Per<br />
la nostrra<br />
Chiesa ccosa<br />
può siignificare?<br />
Foorse<br />
anche il recupero<br />
della semmplicità<br />
com me via perr<br />
raggiungeere<br />
chiunqu ue: la<br />
crreatività,<br />
laa<br />
poesia e laa<br />
bellezza ccon<br />
cui Fra ancesco leggge<br />
il creato alla presen nza di<br />
DDio,<br />
rimanggono<br />
un linnguaggio<br />
eefficace<br />
e sempre s nuoovo,<br />
che eesula<br />
da sc chemi<br />
ripetitivi<br />
e sccontati.<br />
CC’è<br />
una parrola<br />
dei suooi<br />
scritti chhe<br />
ti accom mpagna maaggiormennte?<br />
MMi<br />
colpisce ll’espressionee<br />
che lui rippete<br />
frequen ntemente deel<br />
“necessarrio”:<br />
France esco è<br />
raadicale<br />
nellee<br />
sue sceltee,<br />
ma insiemme<br />
è preoccupato<br />
che ai frati – agli inferm mi, in<br />
paarticolare<br />
– non vengaa<br />
a mancarre<br />
il necessario.<br />
La suua<br />
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Papà, mamma<br />
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la suaa<br />
profession ne<br />
309.<br />
NdF N 199
310.<br />
NdF 199<br />
E’ rientrato fr. Valerio Berloffa dall’Africa<br />
A fine maggio sono rientrato definitivamente in <strong>Provincia</strong> dopo più di<br />
trent’anni spesi in Africa: prima in aiuto alla <strong>Provincia</strong> di Genova (1975‐79 in<br />
Burundi e 80‐82 in Tanzania); poi, all’avvento del “Progetto Africa”, come<br />
membro di quella che ora è una nuova <strong>Provincia</strong> internazionale col nome di<br />
“<strong>Provincia</strong> di S. Francesco e Madagascar” (1983‐2009).<br />
Richiesto di presentare la mia attività al mio riento nella <strong>Provincia</strong> di S.<br />
Vigilio, ecco alcuni appunti di quanto finora svolto e della prospettiva futura:<br />
Dopo il periodo di vacanza, da agosto sono stato assegnato a questa<br />
Fraternità di Mezzolombardo, con il compito di aiutare fra Ivan in campo<br />
giovanile e vocazionale e di sostituire fra Celeste come incaricato<br />
dell’animazione missionaria sul territorio e tenere il collegamento col CMD in<br />
diocesi.<br />
Ancora durante le vacanze, avevo partecipato (3‐8/08/09), in qualità di<br />
assistente religioso, al pellegrinaggio lungo il “sentiero di S Vili” da Trento a<br />
Campiglio, organizzato dalla parrocchia di S. Carlo alla Clarina‐Trento. Questa<br />
esperienza, fatta con una ventina di adolescenti dai 15 ai 19 anni più i loro 5<br />
accompagnatori dai 20 ai 26 anni, mi ha aiutato ad introdurmi nel difficile<br />
mondo giovanile e, nel medesimo tempo, sta portando frutti di nuovi incontri<br />
ed iniziative future (periodi di residenza in convento, partecipazione alla<br />
marcia ad Assisi dell’anno prossimo, testimonianze in quella parrocchia).<br />
Come aiuto nell’animazione vocazionale e giovanile, ho cominciato a<br />
collaborare con fra Ivan e Sr Monica nelle giornate di Itinerario di Fede (ott.<br />
17‐18 e nov. 14‐15). In programma abbiamo anche incontri di preparazione al<br />
Natale e Pasqua e, non ancora finalizzati, un pellegrinaggio all’insegna della<br />
Provvidenza in luglio e periodi di eremo francescano in estate‐autunno, non<br />
solo con frati, ma, possibilmente, anche con giovani e laici soprattutto del<br />
mondo francescano.<br />
Quanto all’attività di animazione missionaria, qui il campo si è rivelato<br />
molto ampio, ancora fluido ed aperto ad iniziative future.<br />
Dopo l’animazione estiva delle ultime Giornate Missionarie (Seregnano<br />
14/6, Cles 19/6, Cavalese 17‐19/7, Candriai 16/8, Mezzolombardo 23/8 ed Arco<br />
20/9), e diverse testimonianze su invito del CMD e di gruppi missionari, dalla<br />
ripresa delle scuole sono impegnato con testimonianze a gruppi di catechesi di<br />
varie parrocchie.<br />
Dal 28 settembre al 4 ottobre ho partecipato con fra Oscar ed una<br />
ottantina di missionari alla settimana missionaria per l’Africa “Sulle rotte del<br />
mondo”; mentre, subito dopo (4‐11 ottobre), sono stato impegnato a Tione<br />
nella “Settimana di fraternità” in visita ai malati, con riflessioni giornaliere alla<br />
Messa e celebrazioni varie con incontri di ragazzi ed altri gruppi
311.<br />
Quanto al mio inserimento nel CMD (Centro Missionario Diocesano), mi<br />
è stata affidata l’animazione dei gruppi missionari della zona di<br />
Mezzolombardo. Stiamo inoltre preparando incontri con gli immigrati africani<br />
dell’area di lingua swahili (Africa orientale) che in Trentino sono molto meno<br />
numerosi e più dispersi di quelli dell’area dell’Africa occidentale (Nigeria,<br />
Senegal, Camerun, ecc). Con Don Beppino Caldera, responsabile dei<br />
“migrantes”, stiamo cercando di organizzare Messe in swahili ed in inglese per<br />
loro, ma siamo ancora allo stadio di contattare e fare il censimento di quelli<br />
presenti sul territorio.<br />
Infine, ho iniziato a programmare alcune settimane di itineranza in<br />
dicembre (14‐20), marzo (6‐13) e giugno (12‐20?). A quella di dicembre, oltre la<br />
presenza mia e di fra Ivan, ci saranno anche due frati della comunità<br />
missionaria europea di Palestrina.<br />
Alla domanda di molti su cosa sono le settimane itineranti fr. Valerio ci<br />
scrive puntualizzando il progetto e le possibilità di partecipazione:<br />
Premessa.<br />
L’iniziativa non è nuova, perché già nel 1998 l’avevo presentata al<br />
Capitolo Spirituale OFM di Breguzzo (3/6/’98) che mi aveva incoraggiato ad<br />
organizzare queste settimane. Forte del permesso del Ministro provinciale Fr<br />
Biasi, fino al mio rientro in Tanzania nel dicembre del 2000, di queste<br />
settimane ne avevamo organizzate sette. In seguito l’iniziativa era stata ripresa<br />
da altri frati, sia pure nel più ampio contesto delle evangelizzazione in<br />
<strong>Provincia</strong>.<br />
Ora, a distanza di una decina d’anni, questo tipo di iniziative si è fatto<br />
ancora più urgente, non solo nel nostro contesto francescano, ma anche, come<br />
il nuovo Piano Pastorale Diocesano prevede, nel più ampio ambito ecclesiale.<br />
Prendendo ampiamente da quanto avevo scritto nel 1998, ecco alcuni<br />
punti sull’iniziativa.<br />
Cosa sono?<br />
Le “Settimane di fraternità itinerante” sono dei periodi limitati<br />
(normalmente, appunto, di una settimana) durante i quali un piccolo gruppo<br />
di frati (da due a quattro), provenienti da comunità conventuali diverse, fanno<br />
esperienza di fraternità fuori dell’ambito del convento tradizionale (ad<br />
esempio: in parrocchie con canoniche rimaste vuote, in appartamenti<br />
momentaneamente liberi, ecc):<br />
• vivendo in semplicità di mezzi e strutture tutti gli aspetti della vita<br />
fraterna: vita comune, vita di preghiera (Messa conventuale, Liturgia delle<br />
Ore, meditazione, ecc.), cucina, ecc)<br />
• visitando le famiglie ed augurando loro la pace.<br />
NdF 199
312.<br />
NB. Secondo le nuovi disposizioni del Capitolo Generale 2009, l’iniziativa è<br />
aperta anche ai laici.. (“per Frati e laici insieme”).<br />
Motivazioni<br />
L’iniziativa vuol essere un tentativo di dar risposta ai segni dei tempi:<br />
crescente numero ridotto di frati nei conventi che ci spinge a re‐imparare a<br />
vivere in piccole fraternità; vuoti di annuncio cristiano nelle famiglie, ed interi<br />
paesi e vallate ormai privi della continua presenza del sacerdote.<br />
In modo particolare è indirizzata a dare una risposta concreta al costante<br />
appello degli ultimi documenti dell’Ordine (“Riempire…”,119; “Priorità del<br />
sessennio…”,pag.4, n.2) e soprattutto il recente ”Mandati del Capitolo Generale<br />
09”, che al n 20 (“Nuove forme di evangelizzazione”) dice: “Senza tralasciare le<br />
attività di evangelizzazione ordinaria, si privilegino le nuove iniziative… con una<br />
attenzione particolari ai luoghi di frontiera e con nuove forme di<br />
evangelizzazione itinerante e di Fraternità “inserite”.<br />
Da qui la necessità di creare fraternità inter gentes che sono evangelizzatrici<br />
per la testimonianza del loro stesso stile di vita semplice, “minore”ed<br />
intensamente fraterno. Testo ispiratore: Rnb XVI.<br />
Condizioni: un frate viene incaricato di promuovere le settimane di<br />
itineranza, preparando tempi, luoghi e frati disponibili<br />
all’esperienza.<br />
• condizione fondamentale per parteciparvi è quella di essere disposti a fare<br />
l’esperienza in spirito di vera fraternità, di minorità e di semplicità di vita.<br />
Pronti quindi allo spirito di sacrificio personale quanto a luogo, alloggio,<br />
vitto e compagni di esperienza.<br />
• I componenti della “fraternità itinerante” possono di volta in volta essere<br />
diversi a seconda del tempo loro disponibile nella fraternità conventuale di<br />
provenienza. Anche laici, soprattutto giovani e “Terziari”, vi possono far<br />
parte, soprattutto quando le circostanze sono favorevoli; ma sempre in<br />
numero ridotto, per salvaguardare lo spirito di piccola fraternità.<br />
• L’iniziativa sia inserita, per quanto possibile, nel piano pastorale della<br />
diocesi, che per il triennio 2009‐2012 (“Viandanti sulle strade di Emmaus”)<br />
prevede “un nuovo Piano triennale con la volontà di “sperimentare” anche<br />
strumenti nuovi per un annuncio del Vangelo che vada oltre i canali abituali<br />
della pastorale al fine d’incontrare le persone…nei vari ambienti e contesti<br />
della vita”(pag 20) Il Piano prevede di rimettere al centro l’uomo e di<br />
promuovere l’ascolto anche dei lontani dalla Chiesa.<br />
• cerchino l’accordo e l’autorizzazione del parroco da cui dipende la<br />
parrocchia dove andranno a fare l’esperienza.<br />
NdF 199
• condividano almeno parte dei momenti di vita fraterna (Messa, Liturgia<br />
delle Ore, ecc.) con la gente del posto.<br />
• Dipendano,per vitto ed alloggio dalla carità dei fedeli del posto.<br />
• scelgano fra loro un “ministro” al quale obbediranno in spirito di fede.<br />
313.<br />
• Nata nello Spirito e priva del riferimento tradizionale del convento, la<br />
piccola fraternità avrà come ispiratore e guida soprattutto lo Spirito Santo,<br />
al quale i frati obbediranno con docilità, pronti a coglierne i suggerimenti,<br />
sia che vengano dai confratelli, che dalle circostanze del luogo, dal parroco<br />
o dalla gente che li circonda..<br />
• forma base di apostolato sarà la visita alle famiglie e l’annuncio della pace.<br />
Saranno però pronti a cogliere gli stimoli e gli sviluppi che lo Spirito<br />
suggerirà di volta in volta (incontri, celebrazioni, ecc.).<br />
• in segno di comunione e di condivisione con la <strong>Provincia</strong> Francescana, il<br />
“ministro” della fraternità itinerante, manderà, al termine della esperienza,<br />
una relazione della stessa al Ministro <strong>Provincia</strong>le.<br />
NdF 199
314.<br />
NdF 199<br />
BOLIVIA<br />
DALLE MISSIONI<br />
Fr. Ferruccio Modena<br />
FIESTA EN COCHABAMBA<br />
Sí, è festa a Cochabamba. Il 14 settembre si ricorda e si celebra con gran<br />
pompa l’anniversario del grido di ribellione di Cochabamba contro il giogo<br />
spagnolo. Fu un 14 settembre 1810 quando i patrioti, stanchi di tanti anni e<br />
secoli di oppressione, si alzarono in armi... e fu l’inizio dell’Indipendenza.<br />
Ieri sera, 13 di settembre nel più bello e sontuoso Teatro di Cochabamba,<br />
“Teatro Achá” (ex Chiesa degli agostiniani), si è svolta una cerimonia solenne:<br />
Sesión de honor de la Honorable Alcaldía Municipal. Presenti le massime<br />
autorità nazionali: il Presidente in esercizio Alvaro García Linera (Evo è in visita<br />
alla Spagna), alcuni ministri, autorità militari, invitati speciali, l’ambasciatore<br />
d’Italia, L’Arcivescovo Mons. Tito Solari, tutto il Consiglio Municipale, il Sindaco,<br />
si è proceduto a conferire le maggiori onorificenze a cittadini meritori. È così<br />
che con grande sorpresa ed emozione ho ricevuto anch’io la Medaglia e il titolo<br />
onorifico di “Ciudadano meritorio” per le attività di molti anni a favore dei<br />
barrios marginados con i Clubes de madre‐niño, le Mense Infantili, e le Scuole...<br />
Se mi sono emozionato? Potete esserne sicuri. In una città di ottocento mila<br />
abitanti come Cochabamba è un gran privilegio ricevere questo riconoscimento<br />
che arriva a una decina di persone. Devo ringraziare il buon Dio anche per<br />
questa esperienza.<br />
E mi faccio e faccio anche alla gente alcune considerazioni. Non mi sembra<br />
che questo riconoscimento straordinario sia solamente alla persona di p.<br />
Ferruccio. Sempre ho cercato di lavorare insieme: laici, laiche, religiose e<br />
sacerdote. Il nostro obiettivo parrocchiale ha avuto dall’inizio come priorità<br />
evangelizzare “desde la opción por los pobres”. Quindi è tutta la parrocchia<br />
“Meritoria”.<br />
Ma mi domando: “Che cosa avrei potuto realizzare a favore delle mamme,<br />
dei bambini, i poveri, senza l’aiuto del mio amico Walter Rabellino di San Fedele<br />
di Albenga, di Paolo Maino, la Comunità Shalom, i frati di Trento, la Regione e la<br />
<strong>Provincia</strong> di Trento, amici del Belgio... e tanti tanti benefattori di Riva e altrove?<br />
Ció significa che dovrei mandare a tutti una parte della grossa “Medalla al<br />
Ciudadano Meritorio”, non vi pare?<br />
E allora ringrazio Dio e tutti voi. Che questo “onore” mi sia di sprone per<br />
continuare ad amare e servire Cristo nei piccoli e negli emarginati.<br />
Y que Dios los bendiga a todos!<br />
p. Ferruccio Modena
Luciendo la medalla… Ciudadano meritorio e abbraccio della Consigliera<br />
municipale<br />
Fr. Marco Larentis<br />
Carissimo fr. Italo,<br />
un caro e cordiale saluto dalla Bolivia.<br />
315.<br />
Il motivo della mia e-mail è per dirti che ultimamente ho ricevuto<br />
delle offerte, per le quali desidero ringraziare la <strong>Provincia</strong> e i<br />
benefattori. Un altro favore ti chiedo: mandami via e-mail le notizie<br />
della <strong>Provincia</strong>, qui in Aiquile sono, come si dice, tagliato fuori.<br />
Ultimamente, mi dedico molto di più al computer, così posso essere<br />
aggiornato di quello che succede in <strong>Provincia</strong>, e posso aggiornare<br />
anche i confratelli di Mizque e il padre Zeffirino che è solo a Villa<br />
Granado. Grazie molte. Un saluto a te, al Ministro provinciale fr.<br />
Francesco e a tutti i confratelli, che ricordiamo sempre con molto<br />
affetto.<br />
Fr. Ivo Riccadonna<br />
tuo coscritto, fra Marco.<br />
Tigüipa Estación, 21 novembre 2009<br />
Caro Italo,<br />
mi auguro che questo mio scritto ti trovi in buona salute, per<br />
far fronte ai molteplici impegni assunti. Alcune righe per condividere una parte<br />
del mio “servizio” in questa terra Chaqueña.<br />
Carandaiti, antica parrocchia del vicariato Apostolico di Camiri, ubicata<br />
nel Chaco Boliviano e confinante con il Paraguay. Un tempo ci abitava in modo<br />
permanente il missionario. Si raggiunge attraverso una strada sterrata,<br />
attualmente abbastanza agibile; i 70 Km., che ci separano dalla parrocchia di<br />
Tigüipa Estación, dove abitano il parroco e il sottoscritto, si coprono con circa<br />
due ore di jeep. Tutto il territorio parrocchiale è adibito all’allevamento del<br />
bestiame, lasciato libero nelle singole e molto estese proprietà. Lungo la strada<br />
si incontrano varie case/aziende chiamate “puestos”, dove abitano i proprietari.<br />
Prima di arrivare al paese ci si deve fermare perché c’è “la Tranca de los<br />
militares” (posto di blocco) permanente dell’esercito che controlla l’entrata e<br />
l’uscita dei mezzi di trasporto. L’altro posto di blocco si trova a circa 100 Km,<br />
NdF 199
316.<br />
alla frontiera del Paraguay. Strada usata pure per il contrabbando minore.<br />
Uscendo dal paese si possono raggiungere altre piccole comunità/villaggi,<br />
distanti 50‐80 Km., dove c’è una cappella ed anche una scuola Elementare.<br />
Superata la tranca, iniziano le case del paese e, appare subito alla vista,<br />
sopra una colli<strong>net</strong>ta, la costruzione dell’antica e nuova chiesa, tinteggiata di<br />
verde e bianco. La nuova chiesa è stata costruita quest’anno dal parroco, padre<br />
Fulgenzio Furlotti, e benedetta dal nuovo vescovo del Vicariato, Mons.<br />
Francesco Focardi, il 15 settembre 2009. Dall’antica chiesa è stato ricavato un<br />
salone e alcune stanze. L’antica casa parrocchiale è stata rimodernata e, al<br />
presente, è agevole e comoda. Poiché non è arrivata ancora la corrente elettrica,<br />
la casa parrocchiale e la chiesa sono dotate di pannelli solari. La gente del luogo<br />
dice che presto avremo la luce permanente. Effettivamente, da un po’ di tempo,<br />
stanno lavorando a questo progetto, però... quando lo termineranno?<br />
Quando gli alunni vanno in vacanza, il paese rimane con pochi abitanti,<br />
poiché la maggioranza ritorna ai loro “puestos”, dove hanno la proprietà e il<br />
bestiame. In paese c’è una scuola Elementare ed anche la Superiore, con un<br />
totale di 180 alunni. Per facilitare la frequenza alla scuola, gli alunni che abitano<br />
lontano, possono rimanere nell’Internado della scuola, dove trovano vitto e<br />
alloggio.<br />
A Carandaiti sono ritornato molte volte: per rimpiazzare il parroco,<br />
cagionevole di salute e anziano, per far visita alle famiglie del luogo e delle altre<br />
piccole comunità/villaggi della zona e, specialmente, per preparare i bambini di<br />
Prima Comunione e i ragazzi della Cresima, assieme a una delle due suore<br />
brasiliane che da due anni, lavorano in parrocchia. Ogni mattina si faceva visita<br />
alle famiglie del paese, specialmente quelle della “periferia”, molto distanti fra di<br />
loro. Tante famiglie, specialmente quelle che non abitano al “centro del paese”,<br />
sono di origine Guaraní. Le persone, generalmente, sono un po’ diffidenti nei<br />
riguardi dei “Bianchi/Karay”. Però, una volta chiarito chi erano questi due<br />
“bianchi” e il motivo della visita, l’accoglienza è sempre stata molto familiare e<br />
fraterna. L’arrivo, alle loro case, del “Padrecito y de la Hermana” è per loro un<br />
gran onore e privilegio. L’ospitalità è parte fondamentale nella loro cultura e il<br />
condividere non può mancare mai. Offrendoci sempre la migliore sedia o panca,<br />
e se c’era, subito ci offrivano più volte “il Poro”, (infusione di erbe in acqua<br />
bollente e servito in un contenitore naturale, ricavato da piccole zucche.).<br />
Questa bevanda è tipica di tutto il Chaco boliviano e tutte le famiglie ne fanno<br />
uso molte volte al giorno. Bevendo questo infuso di erbe, iniziava dunque il<br />
dialogo fra noi e loro. La curiosità è molto forte fra questa gente e, perciò,<br />
iniziavano a fare le più svariate domande. Anche noi, entrando in familiarità,<br />
chiedevamo notizie del loro stato di salute, dei loro figli, dove studiavano, dove<br />
lavoravano; se in famiglia c’erano ammalati o anziani si pregava assieme per<br />
loro. Al termine della visita si chiedeva se era possibile scattare qualche foto,<br />
specialmente ai bambini.<br />
Quando nel giro delle visite si arrivava alla casa di qualche bambino o<br />
ragazzo, che frequentava la catechesi di Prima Comunione o della Cresima,<br />
l’accoglienza era sempre molto gioiosa e veramente fraterna, poiché il discorso<br />
andava subito al tema della catechesi, in preparazione ai due sacramenti. Le<br />
mamme, specialmente, volevano sapere come si comportavano i loro figli, se<br />
dimostravano buona volontà di apprendere e le notavamo preoccupate per i<br />
preparativi della festa.<br />
I due gruppi di catechesi, Prima Comunione e Cresima, ogni pomeriggio<br />
arrivavano puntuali per proseguire e terminare la preparazione ai relativi<br />
sacramenti.<br />
NdF 199
317.<br />
Il 15 di settembre, “fiesta de la Virgen de los Dolores”, grande festa in<br />
questa parrocchia; oltre alla benedizione della nuova chiesa, già detto sopra, 40<br />
bambini/e ricevettero per la prima volta Gesù e ad altri 15 giovani lo Spirito<br />
Santo infuse la forza di una vera testimonianza cristiana.<br />
Da quando è iniziata la primavera, abbiamo avuto temperature molto alte;<br />
quasi ogni giorno il termometro raggiunge i +38‐40º; in stanza siamo sempre<br />
sopra i +30º!!<br />
Da parecchio tempo tutto il Chaco boliviano, si trova in grave emergenza<br />
per la fortissima siccità, che ha colpito questa vastissima zona, causando la<br />
morte di moltissimo bestiame. Qui in paese l’acqua arriva in cisterne....<br />
Oggi, 21 novembre, siamo alla vigilia della festa di Cristo Rey, patrono<br />
della parrocchia. Questa notte, faremo la processione notturna, per evitare il<br />
forte calore del giorno, alla quale seguirà la solenne eucaristia nel “Coliseo” del<br />
paese. Domani, Messa della festa e celebrazione dei Battesimi.<br />
La mia salute, nonostante il forte caldo, prosegue buona, gracias a Dios.<br />
Purtroppo la salute di Mons. Leonardo Bernacchi, da poco vescovo emerito<br />
del Vicariato Apostolico di Camiri, continua a peggiorare.<br />
Un caro e fraterno saluto al Hermano <strong>Provincia</strong>l, ai confratelli del convento<br />
e dell’Infermeria, unito al ricordo spirituale.<br />
Un abbraccio. Fra Ivo<br />
Fr. Ivo Riccadonna ci manda alcune foto che illustrano il lavoro che sta<br />
svolgendo nella nuova zona in cui si trova ora. Queste sono state fatte a<br />
CARANDAITI.<br />
Fr. Ivo con gruppo di ragazzi Prima C. (ragazzi) 15 sett. '09<br />
Un bambino in una strana culla<br />
NdF 199
318.<br />
MADAGASCAR<br />
NdF 199<br />
Fr. Lanfranco Tabarelli<br />
Carissimo Italo,<br />
Il signor Florio di Telve mi ha scritto, e la risposta è favorevole: gli ho<br />
inviato ieri una e‐mail per ringraziare lui e l'associazione di cui fa parte.<br />
Ringrazia fr. Matteo e fr. Tarcisio a nome mio, con il loro aiuto posso sostenere<br />
alcuni studenti alle superiori e tre per studi specializzati dopo liceo. Inoltre<br />
accompagno parecchi che danno segno di vocazione, ma che mancherebbero di<br />
mezzi per continuare gli studi prima di essere accettati dalle varie<br />
congregazioni maschili o femminili.<br />
Questi contributi inoltre mi consentono di rispondere favorevolmente ad<br />
una Comunità ecclesiale all'ovest (distante otto ore a piedi) che chiede di avere<br />
una scuola cattolica: quella di stato non funziona e inoltre i genitori pensano<br />
all’educazione anche religiosa dei loro figli.<br />
Se voi come Segreteria delle missioni potete aiutarmi almeno un poco,<br />
tanto meglio: le cose da fare sono ancora molte: le ultime tre aule scolastiche al<br />
centro, ma soprattutto la casa dove abito al centro e la casa multifunzionale per<br />
le riunioni e formazione di vario genere (salle d'oeuvres e dormitori) è da<br />
demolire e da rifare entro pochi anni, pena qualche incidente anche grave:<br />
infatti è stata costruita con mattoni di terra, crudi, sono entrate e si sono<br />
istallate le termiti che mangiano tutto ciò che è legno: travi, pavimenti, porte,<br />
finestre: all'inizio ho cercato di contrastarle, ma invano: infatti hanno la loro<br />
'casa' nei muri: mi viene mal di pancia al solo pensarci!!!! Penso che Sergio te ne<br />
parlerà [Sergio Matteotti dell’Associazione Amici del Madagascar è stato a<br />
trovarlo e mi ha descritto la situazione ormai da demolizione della casa in cui<br />
Lanfranco vive, oltre a parlarmi in modo entusiasta dell’opera missionaria e<br />
umana di fr. Lanfranco! N.d.r.], senza fare un panegirico del sottoscritto!<br />
Un'ultima cosa: some puoi constatare è stato modificato l'indirizzo della posta<br />
elettronica: è buona cosa se lo puoi comunicare ad altri!<br />
Grazie di nuovo e PACE E BENE a tutti voi: tuo/vs. Lanfranco.<br />
P:S: il nuovo indirizzo e‐mail: ofmsoava@moov.mg
ORDINE FRANCESCANO SECOLARE D’ITALIA<br />
Lettera del Ministro Nazionale: Giuseppe Failla<br />
Prot.nr.217/CIRC.23/09<br />
Carissimi fratelli e sorelle,<br />
319.<br />
Grosseto, 16 Ottobre 2009<br />
il Signore vi doni la Sua Pace!<br />
Il servizio cui siamo stati chiamati nella Chiesa, richiede un impegno continuo<br />
ed una dedizione estremamente generosa in funzione del bene di ogni singolo<br />
membro delle nostre Fraternità. Il tempo particolare che stiamo vivendo, ha richiesto<br />
uno sforzo ancor maggiore per le note vicende legate al faticoso cammino verso<br />
l'unità, ma al tempo stesso, ci dona la gioia di sentirci scelti come compartecipi e<br />
strumenti della volontà della Chiesa.<br />
Negli ultimi mesi abbiamo ricevuto una serie di indicazioni riguardo agli<br />
atteggiamenti da assumere nei confronti dei Professi che non avevano ancora aderito<br />
al cammino unitario, e di ciò abbiamo già dibattuto nell'ultima assemblea nazionale<br />
di aprile.<br />
Ora, perdurando gli atteggiamenti di chiusura alle volontà sin qui espresse dalla<br />
Chiesa, questa, per volontà del Santo Padre Benedetto XVI e mediante il decreto che<br />
vi inviamo, emesso il 4 ottobre 2009 dalla Congregazione per gli Istituti di Vita<br />
Consacrata e le Società di vita Apostolica, ha voluto sancire con rinnovata estrema<br />
chiarezza, la posizione riguardo all'unità dell'Ordine Francescano Secolare.<br />
Il Pontefice, informato e consapevole dei "perduranti equivoci e resistenze<br />
che si frappongono ancora alla piena unità dell'Ordine, nonostante la Sua chiara<br />
volontà espressa il 17 novembre 2008", ha concesso un'udienza al Prefetto della<br />
Congregazione Cardinale Franc Rodé lo scorso 1 ottobre ed ha approvato<br />
personalmente e definitivamente in forma specifica, quindi senza nessuna possibilità<br />
di ulteriori ricorsi, una decisione nella quale si chiede in maniera definitiva la<br />
reincorporazione di tutti i francescani secolari d'Italia nell'unico OFS entro il 29<br />
novembre prossimo, festa di tutti i santi francescani.<br />
La Congregazione quindi, con il presente decreto, rendendo pubblica la volontà<br />
del Santo Padre, tramite la nostra Ministra Generale Encarnaciòn del Pozo, ci ha<br />
fornito le indicazioni precise riguardo a tali ultime decisioni.<br />
In piena comunione e collaborazione con i Ministri <strong>Provincia</strong>li, gli Assistenti<br />
regionali e locali è ora indispensabile, da parte di ciascuno di noi, porre in essere, con<br />
ogni utile e prioritario mezzo, la diffusione capillare di tale Decreto nel più breve<br />
tempo possibile affinché, tutti i fratelli e le sorelle dell'OFS e della GiFra, prendano<br />
conoscenza effettiva della volontà del Santo Padre e consentire così a tutti quelli che,<br />
consapevolmente o inconsapevolmente, ancora non hanno aderito all'unità, di<br />
rispondere concretamente entro il prossimo 29 novembre.<br />
Per l'importanza del momento, il valore della richiesta del Pontefice e la<br />
responsabilità che ci compete come responsabili di tanti fratelli e sorelle, tale<br />
impegno deve rivestire la priorità su ogni altra iniziativa.<br />
NdF 199
320.<br />
Confidiamo nella vostra sensibilità e fraterna generosità affinché, insieme ai<br />
vostri Consigli regionali possiate trovare le modalità più adatte nello svolgimento<br />
dell'impegno che ci è ora richiesto.<br />
In attesa di incontrarvi presto, vi ringrazio di cuore e vi auguro ogni bene in<br />
Cristo,<br />
Giuseppe Failla<br />
Ministro Nazionale<br />
NdF 199<br />
CORSO<br />
ASSISTENTI OFS – GIFRA<br />
TEMA: «La grazia delle comuni orgini francescane»<br />
DATA: Lunedì 25 gennaio 2010 (pomeriggio) ‐ Venerdì 29 gennaio 2010<br />
(pranzo). Verrà inviato Programma ‐Orario dettagliato.<br />
SEDE: Centro di Spiritualità Barbara Micarelli@ ‐ Via Patrono d=Italia, 5/E ‐<br />
06081 ASSISI ‐S. M. D. Angeli (PG).<br />
QUOTA: € 250,00 (Onnicomprensiva)<br />
NB – Per le prenotazioni rivolgersi a Edoardo Caldarola, tel. 075 8064531- Fax<br />
075 8065792; ore 14.45 – 18.45, tutti i giorni, eccetto sabato e domenica;<br />
email: info@ofs.it. Termine ultimo per le prenotazioni 31 dicembre 2009. I frati<br />
sacerdoti sono pregati di portare camice, stola e Liturgia delle ore.
N O T I Z I E<br />
ASTTERISCHI<br />
DI D CRONACCA<br />
* XXXV<br />
di fondazione<br />
del MMonastero<br />
di d San Dammiano<br />
a Borrgo<br />
Valsuga ana<br />
1984 ‐ 2009<br />
10011<br />
agostto<br />
Santa MMadre<br />
nosstra<br />
Chiara a.<br />
Iniziano coon<br />
la solennnità<br />
della nostra<br />
Madre e Santa Chiiara<br />
i festegggiamenti<br />
per p il<br />
XXV di d Fondazioone<br />
del nostro<br />
Monastero<br />
San Damiano. I Primi Vespri co on il<br />
Trans sito sono presiedutii<br />
dal Min nistro<br />
Provin nciale, fraa<br />
Francescco<br />
Patton che,<br />
soffer rmandosi ssul<br />
racconnto<br />
degli ultimi u<br />
istant ti di vita dii<br />
Chiara, ci invita a “v vivere<br />
in ve erità per morire inn<br />
obbedie enza”,<br />
sottol lineando coome<br />
lei li abbbia<br />
vissut ti con<br />
“lucid dità, verità e come unn<br />
passaggio o alla<br />
vita”. La S. Messsa<br />
alle oree<br />
10,00 è stata<br />
presie eduta dalll’Arcivescoovo<br />
di Tr rento<br />
Mons.<br />
Luigi Brressan<br />
e partecipata<br />
da<br />
molti sacerdoti e fedeli. AAi<br />
sacerdo oti, in<br />
occasione<br />
dell’ ’anno a loro dedi icato,<br />
abbiamo<br />
donatoo<br />
un saccheetto<br />
di part ticole<br />
magne<br />
con un iimmagi<strong>net</strong>tta<br />
di S. Ch hiara,<br />
che aveva unaa<br />
particollare<br />
devoz zione<br />
alll’Eucaristiaa.<br />
Dono mmolto<br />
graddito!<br />
“L’amore<br />
di Criisto<br />
è gioiaa<br />
profonda a. La<br />
rissposta<br />
ad eesso<br />
è la santità.”:<br />
queeste<br />
in sintesi<br />
alcune parole del nostro Pas store,<br />
chhe<br />
ci ha ringraziato<br />
peer<br />
la nostraa<br />
venuta e presenza p inn<br />
Diocesi.<br />
233<br />
agosto In queesta<br />
Domeenica<br />
avviene<br />
la ceelebrazionee<br />
“ufficiale e” di<br />
ringraziamento<br />
per laa<br />
nostra prresenza<br />
cla ariana in DDiocesi.<br />
Moons.<br />
Lauro Tisi,<br />
viicario<br />
geneerale,<br />
presiede<br />
la S. Messa alle e ore 10,00<br />
concelebbrata<br />
da fr rati e<br />
saacerdoti,<br />
tra<br />
i quali fraa<br />
Giovanni Boccali o.f f.m., Ministrro<br />
Provinciiale<br />
dell’Um mbria<br />
neel<br />
1984! DDal<br />
Protommonastero<br />
SS.<br />
Chiara di d Assisi soono<br />
venutee<br />
Madre Chiara<br />
Damiana<br />
Tibberio,<br />
abbaadessa,<br />
e srr.<br />
Maria Daniela<br />
Rolleeri,<br />
co‐fondatrice<br />
di qu uesta<br />
caasa,<br />
ritornaata<br />
ad Assissi<br />
nel 19877;<br />
con loro è giunta trra<br />
noi puree<br />
una reliqu uia di<br />
S. Chiara chhe<br />
rimarrà qui fino al<br />
17 settem mbre prosssimo.<br />
Gioiaamo<br />
per la a loro<br />
prresenza<br />
in questo signnificativo<br />
aanniversari<br />
io di giubileeo,<br />
grate all<br />
Signore ch he ha<br />
reeso<br />
possibile<br />
questo inncontro.<br />
Neel<br />
pomeriggio<br />
ci ritrovviamo<br />
in Saala<br />
S. Franc cesco<br />
coon<br />
fra Giovvanni<br />
e fraa<br />
Alessanddro<br />
Mantin ni o.f.m. (nnovello<br />
saccerdote),<br />
ch he lo<br />
acccompagnaa,<br />
per una familiare condivisione<br />
della nnostra<br />
storiia,<br />
storia che c è<br />
inntrecciata<br />
aad<br />
altre fondazioni<br />
ddel<br />
Protomonastero<br />
( (America LLatina,<br />
Africa)<br />
e<br />
321.<br />
NdF N 199
322.<br />
che cci<br />
fa constaatare<br />
la “grrazia<br />
straorrdinaria”<br />
ch he il Signorre<br />
ha elargiito<br />
per le sue<br />
“opeere”.<br />
25 aagosto<br />
Quuesto<br />
è il giiorno!<br />
Oggii<br />
la S. Mess sa delle oree<br />
7,00 è piùù<br />
partecipa ata<br />
del ssolito,<br />
segnno<br />
della vvicinanza<br />
ddegli<br />
amici e dei feddeli<br />
per la nostra fes sta<br />
giubilare!<br />
È preesente<br />
anchhe<br />
fra Italoo<br />
Kresevic, primo nosttro<br />
cappellano!<br />
I Vesp pri<br />
solennni<br />
voglionno<br />
essere aancora<br />
seggno<br />
di grat titudine peer<br />
quanto iil<br />
Signore ha<br />
comppiuto<br />
in tuttti<br />
questi anni<br />
di grazzia,<br />
di prova a, di crescitta<br />
fraterna, , di speranz za.<br />
A riccreazione<br />
aabbiamo<br />
riivissuto<br />
i pprimi<br />
mesi attraversoo<br />
un “servizzio<br />
speciale”,<br />
intitoolato<br />
“Semme<br />
e frutto” ”, messo inn<br />
scena da a sr. Chiaraa<br />
Costanzae<br />
sr. Chia ara<br />
Angeelica,<br />
improovvisate<br />
reeporter,<br />
faccendo<br />
diver rtire, ridere<br />
e gioire lle<br />
spettatri ici.<br />
A lauude<br />
di Cristto,<br />
con Chiaara<br />
e Franccesco!<br />
NdF 199
300<br />
agosto Nei nosttri<br />
festeggiiamenti<br />
giu ubilari giuungiamo<br />
al pomerigg gio di<br />
quuesta<br />
Dommenica,<br />
che alle ore 15,00<br />
raccoglie<br />
in chieesa,<br />
riempiiendola,<br />
l’in ntera<br />
faamiglia<br />
franncescana.<br />
Il<br />
momentoo<br />
di preghiera,<br />
che ci fa meditarre<br />
sui princ cipali<br />
teemi<br />
della vocazione clariana, è presied duto dal Ministro P<strong>Provincia</strong>le<br />
e, fra<br />
Frrancesco<br />
PPatton.<br />
La ttestimonianza<br />
di sr. Chiara Anggelica<br />
ci innvita<br />
ad an ndare<br />
“aavanti<br />
con ssperanza”<br />
eed<br />
il canto “Audite po overelle” a vvivere<br />
in veerità<br />
ed in pace.<br />
All<br />
termine, dopo la beenedizione<br />
con la reliquia<br />
di S. CChiara<br />
ed iil<br />
bacio ad essa,<br />
soono<br />
state proiettate delle diappositive<br />
co on sottofondo<br />
musiccale<br />
che, come c<br />
sffogliando<br />
uun<br />
“album ddi<br />
famiglia” ”, mostrava ano alcuni mmomenti<br />
siignificativi<br />
della<br />
noostra<br />
storia.<br />
In Sala S. Francessco<br />
poi è avvenuto a ill<br />
saluto gioioso<br />
con tanti<br />
frratelli<br />
e sorrelle<br />
uniti ddallo<br />
stesso<br />
Spirito del d Signore, , mentre alltri<br />
nel pia azzale<br />
coondividevano<br />
un’agappe<br />
fraterna. . Per tutto ancora a unaa<br />
volta diciaamo:<br />
“GRAZ ZIE!”.<br />
Piiccola<br />
deliccatezza<br />
delllo<br />
Sposo? Giovedì sc corso, una signora ci ha portato o … i<br />
coonfetti<br />
per il nostro annniversarioo<br />
d’argento o!!!<br />
323.<br />
NdF N 199
324.<br />
Carisssime<br />
sorellle,<br />
vi prresento<br />
la nuova segretaria<br />
dell<br />
monastèr re sainte Cllaire,<br />
che dda<br />
ora in poi p<br />
scrivverá<br />
questoo<br />
foglietto ddi<br />
raccordoo<br />
gerosolimitano,<br />
per ttenervi<br />
agggiornate<br />
sulla<br />
nostra<br />
vita qui: : si tratta ddi<br />
suor Marria<br />
Robert ta della Chhiesa,<br />
che aalcune<br />
tra voi v<br />
giá cconoscono,<br />
, presenza preziosa nnel<br />
nostro inserimennto<br />
in quessta<br />
comunitá.<br />
Suorr<br />
Fransiskaa<br />
Mariya sará invecce<br />
la nost tra corrisppondente<br />
ssul<br />
versan nte<br />
franccese.<br />
A Roberrta<br />
la parolaa.<br />
suor Chiiara<br />
Cristiana<br />
Vi raaggiungiammo<br />
con queeste<br />
brevee<br />
scritto per p condiviidere<br />
con tutte voi un<br />
altroo<br />
pezzettto<br />
della noostra<br />
salitta<br />
a Gerus salemme! Col ritornno<br />
di madre<br />
Cristiana<br />
dall’Umbria,<br />
durante un capit tolo conveentuale,<br />
cciascuna<br />
ha<br />
ricevvuto<br />
i nuovi<br />
uffici. EE’<br />
bello veedere<br />
ciascuna<br />
di nooi<br />
familiarrizzare<br />
con n i<br />
nuovvi<br />
servizi cche<br />
ci sonoo<br />
stati chiiesti,<br />
comp prese le soorelle<br />
più anziane ch he<br />
con generosittà<br />
danno il loro coontributo<br />
nel piegarre<br />
il bucaato,<br />
fare le<br />
coroone,<br />
suonarre<br />
la piccoola<br />
campannella<br />
…<br />
Per non banaliizzare<br />
il laavoro,<br />
la mmadre<br />
ci ha h esortatte<br />
a vederrlo<br />
come una<br />
grazzia<br />
e una partecipazzione<br />
alla Creazione e dell’Altisssimo,<br />
Onnnipotente<br />
e e<br />
Bon Signore.<br />
Le nnostre<br />
sorrelle,<br />
soeuur<br />
Marie dde<br />
la Croix x e soeurr<br />
Marie Paaul,<br />
la prim ma<br />
dopoo<br />
un anno sabbaticoo<br />
trascorsso<br />
nel mon nastére saainte<br />
Clairee<br />
di Nantes<br />
(in FFrancia)<br />
e la secondda<br />
dopo ddue<br />
mesi di d riposo nel monasstére<br />
sainte<br />
Clairre<br />
di Parayy-le-Moniaal,<br />
ci hannno<br />
chiesto il trasferrimento<br />
deefinitivo<br />
nei n<br />
sudddetti<br />
monaasteri.<br />
Tuttte<br />
e due hanno fat tto questaa<br />
scelta neella<br />
serenità<br />
e neella<br />
pace. Il nostroo<br />
legame ccon<br />
loro non n è speezzato,<br />
ogni<br />
giorno ci<br />
incontriamo<br />
neel<br />
Cuore ddi<br />
Gesú, doove<br />
la com munione, al di lá dellee<br />
distanze e e<br />
dellee<br />
scelte, èè,<br />
e resta ffortissimaa.<br />
La vvita<br />
qui in monasterro<br />
proseguue<br />
con lo sguardo bbenevolo<br />
ddel<br />
Padre su<br />
ciasccuna<br />
di noi.<br />
Il lavooro<br />
non ci<br />
manca … continuaa<br />
il riordiino<br />
dei va ari<br />
ambienti,<br />
tuttto<br />
sta divventando<br />
sempre più p ordinatto<br />
e pulitto,<br />
siamo in<br />
atteesa<br />
dei moobili<br />
della bibliotecca<br />
che, gr razie alla vostra geenerosità,<br />
ci<br />
NdF 199<br />
C L A R I S S E<br />
INN<br />
SANTA UNITA’ E ALTISSSIMA<br />
POVVERTA’<br />
Carissimma<br />
madre Angela, caarissime<br />
madri m e sorrelle,<br />
Shalom!<br />
Salam!<br />
da Gerusalemme<br />
n.1
325.<br />
aiuteranno ad avere tutti i libri al loro posto e protetti da sole e polvere<br />
che qui a Gerusalemme non scherzano!<br />
Abbiamo anche iniziato lo studio delle lingue in maniera più sistematica<br />
con l’aiuto di insegnanti. Suor Chiara Letizia l’inglese con l’aiuto di un<br />
sacerdote irlandese. Suor Chiara Annagrazia il francese con una suora<br />
della Martinicca. Madre Cristiana, suor Fransiska, suor Rita, suor<br />
Mariachiara ed io siamo alle prese con l’ebraico, grazie alla bravura e<br />
pazienza di padre Massimo Pazzini della Flagellazione.<br />
La situazione nel paese è sempre di conflitto, Israele e Ismaele<br />
continuano a litigare, ma siamo sicure che un giorno finiranno per<br />
guardarsi negli occhi e riconoscersi fratelli, figli dello stesso Padre.<br />
Carissime, rimaniamo unite attraverso il filo invisibile della preghiera,<br />
anche voi siete qui con noi in Sion, tutti i vostri sacrifici, i vostri sospiri,<br />
le difficoltà quotidiane, le piccole e grandi malattie, insieme alle vostre<br />
gioie e speranze, sono un contributo nascosto, ma efficace per aiutarci a<br />
stare qui, sentinelle sulle mura della Città Santa.<br />
Un caro saluto e tanta riconoscenza a padre Pietro.<br />
Un abbraccio fortissimo da madre Cristiana e tutte noi,<br />
suor Maria Roberta<br />
NdF 199
326.<br />
ANDDREOTTII<br />
FR. ANSSELMO<br />
Anseelmo<br />
Andreeotti<br />
ofm, UUn<br />
decennioo<br />
in Chapar re. I francesscani<br />
Trentiini<br />
in Bolivia,<br />
TTrento,<br />
Asssociazione<br />
MMissioni<br />
Fraancescane<br />
2009, 2 pp. 3660.<br />
PAOOLAZZI<br />
FR.<br />
CARLOO<br />
C. PPaolazzi,<br />
LLe<br />
Admonittiones<br />
di ffrate<br />
Francesco,<br />
testto<br />
critico,<br />
FFranciscanum<br />
Historiccum<br />
101 (22009)<br />
3-88.<br />
STEENICO<br />
FRR.<br />
REMO<br />
NdF 199<br />
PUBBBLICAZIONI<br />
in Archivu um<br />
P. RRemo<br />
Stenicco,<br />
I Frati Minori a GGabbiolo<br />
- Villazzanoo,<br />
Trento BBiblioteca<br />
San S<br />
BBernardino<br />
2009, pp. 1187.<br />
Sul sito della nosttra<br />
Provinncia:<br />
http:/ //www.ofmmtn.pcn.<strong>net</strong>t,<br />
trovate le<br />
scheede<br />
di riflesssione<br />
sullaa<br />
Regola e aaltri<br />
testi ut tili alla pregghiera<br />
e alllo<br />
studio.
Fr. Vincenzo Mori<br />
RIPOSANO NEL SIGNORE<br />
nato 11 maggio 1936 a Biagioni (BO)<br />
morto 24 settembre 2009 a Castelletto di Brenzone (VR)<br />
Religioso: Noviziato 22 agosto 1955<br />
Professione temporanea 23 agosto 1956<br />
Professione solenne 9 luglio 1961<br />
Sacerdote: 27 giugno 1965<br />
327.<br />
Fr. Vincenzo veramente ha vissuto ispirandosi alla carità del santo<br />
protettore Vincenzo. Dopo alcuni anni come assistente nel collegio di Villazzano<br />
ha passato il resto della sua vita a Castelletto di Brenzone a servizio delle Piccole<br />
Suore della S. Famiglia, soprattutto nell'Infermeria. In punta di piedi, da frate<br />
minore, hai esercitato il ministero della carità con dedizione e devozione<br />
accompagnando le sorelle nel momento del passaggio alla casa del Padre. Pur<br />
malato ha continuato con coraggio e sacrificio il suo servizio finché non è stato<br />
chiamato a ricevere il premio riservato ai servi fedeli.<br />
NdF 199