OLTRE L'EMERGENZA - CESV Messina
OLTRE L'EMERGENZA - CESV Messina
OLTRE L'EMERGENZA - CESV Messina
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Anno IV n. 4 novembre - dicembre 2007 Autorizzazione tribunale di <strong>Messina</strong> 06/2004 Spedizione in A.P. art. 2 comma 20/c legge 662/96 On line: www.cesvmessina.it<br />
Periodico bimestrale a cura del Centro Servizi per il Volontariato di <strong>Messina</strong><br />
Novembre - Dicembre 2007<br />
<strong>OLTRE</strong><br />
L’EMERGENZA<br />
3-15<br />
22<br />
La Protezione civile<br />
nel territorio messinese<br />
I corsi Cesv per la formazione
Sommario<br />
Pagina 8<br />
Ecosistema a<br />
rischio in Sicilia<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
Pagine 12 - 13<br />
In continuo<br />
allarme<br />
Pagina 16<br />
Le news del<br />
volontariato<br />
Chi volesse ricevere gratuitamente nel proprio<br />
domicilio Comunità Solidali può inserire i propri<br />
dati sul sito Internet www.cesvmessina.it.<br />
3 L’editoriale<br />
4 L’esperienza dell’associazione Promoteo<br />
5 Otto corsi base di Protezione civile<br />
6 “Manca la pianifi cazione”<br />
7 “Troppi i ritardi”<br />
9 Incendi e illegalità<br />
10 La Sicilia è inadempiente<br />
11 Pochi mezzi per il volontariato<br />
14 Ricordo di Lucia Natoli<br />
15 “Vogliamo giustizia”<br />
17 Il Cesv ricorda Dilip Pizzi<br />
18 Idee e progetti<br />
19 “Accoglienza zero nell’ex Cpt di Lampedusa”<br />
20 Cosa c’è in agenda<br />
21 “Destinazione Europa”<br />
22 Al via tre nuovi corsi per volontari<br />
23 Spazio Csv<br />
Questo numero di Comunità Solidali è stato<br />
realizzato con il contributo della Compagnia<br />
di San Paolo di Torino, la Fondazione<br />
Monte Paschi di Siena, la Fondazione Cariplo<br />
e la Fondazione Banco di Sicilia.<br />
Comunità Solidali<br />
Bimestrale del Ce.S.V.<br />
Centro Servizi<br />
per il Volontariato di <strong>Messina</strong><br />
Reg. Trib. di <strong>Messina</strong> n. 6/2004<br />
Direttore Editoriale<br />
Antonino Mantineo<br />
Direttore Responsabile<br />
Marco Olivieri<br />
Comitato di Redazione<br />
Antonino Anastasi, Rosario Ceraolo,<br />
Donatella Raccuia, Salvatore Rizzo,<br />
Michele Schinella, Maria Lucia Serio, Guido<br />
Signorino, Enza Sofo, Pasquale Zumbo<br />
Redazione<br />
via G. La Farina, 7, 98122, <strong>Messina</strong>,<br />
tel. 090/6409598, fax 090/6011825<br />
www.cesvmessina.it<br />
info@cesvmessina.it<br />
Progetto grafi co<br />
Marco Bonaccorso<br />
Stampa<br />
Grafo Editor Srl<br />
edizioni<br />
<strong>CESV</strong> - MESSINA<br />
Dobbiamo attenderci nuovi disastri?<br />
Abbiamo sentito<br />
risuonare in una<br />
triste mattinata di<br />
estate, nel Duomo<br />
della città, le parole<br />
d’addio ad amici<br />
che non ci sono<br />
più: Matteo e Lucia,<br />
la sua mamma e il<br />
cognato. Con loro è<br />
morto un lavoratore<br />
d e l l ’ a z i e n d a<br />
agrituristica dove<br />
si erano riuniti a<br />
fare festa per il<br />
52° compleanno di<br />
Matteo. Parole e<br />
lacrime per persone<br />
che mai avrebbero<br />
Antonino Mantineo pensato che il fuoco<br />
divorasse le loro<br />
esistenze. Valeria, giovane e piena di vita, dovrà lottare per<br />
imparare a vivere da sola, senza i suoi legami più cari.<br />
E dopo il fuoco divoratore, l’acqua, la terra ed il fango che<br />
investono, in una serata d’autunno, case e strade di abitati<br />
che sorgono alle porte di <strong>Messina</strong>, tra colline cementifi cate<br />
in modo selvaggio e senza più bellezza, sfregiate dalla<br />
mano dell’uomo. Ancora un’emergenza, accanto all’estate<br />
degli incendi, che ha investito la nostra città e i suoi<br />
abitanti. Serve chiedersi di chi è la colpa? Oppure bisogna<br />
prepararsi ad altri lutti, altri disastri annunciati, posto che<br />
non si ha cura per l’ambiente, per i suoi elementi naturali<br />
e si preferisce costruire, abbattere alberi e colline, pur di<br />
ricavare facili guadagni senza programmare e senza limiti?<br />
L’amica che ricordava le qualità umane e professionali di<br />
Lucia nella grande chiesa, davanti alle autorità presenti,<br />
ai rappresentanti delle istituzioni, ha avuto il coraggio di<br />
denunciare ineffi cienze, ritardi, responsabilità nel modo<br />
di affrontare l’emergenza fuoco. E gli stessi abitanti di<br />
Giampilieri, come di Scaletta Zanclea ed Alì, hanno<br />
lamentato come da troppo tempo non si presti attenzione al<br />
contesto idrogeologico che determina smottamenti e frane<br />
L’editoriale<br />
Tra incendi e dissesti idrogeologici, manca un progetto di sviluppo sostenibile<br />
Auguri<br />
3<br />
che, da ultimo, hanno attaccato l’abitato. Crediamo che<br />
tante siano le colpe in queste ultime drammatiche vicende,<br />
che non ci restituiranno i morti e ciò che si è perso. Alcune<br />
ricadono sotto la responsabilità della giustizia umana, che<br />
pure dovrà individuare i responsabili di chi ha attizzato il<br />
fuoco e dare loro una giusta condanna. Altre responsabilità<br />
altrettanto dirette vanno cercate e trovate anche nel caso<br />
dell’alluvione che ha investito <strong>Messina</strong> sud. In questa<br />
ricerca diffi cile ci viene, innanzitutto, da chiederci: ma la<br />
protezione civile è fi nalizzata ad affrontare le emergenze<br />
o a pianifi care tutti gli interventi per prevenire? Domanda<br />
banale, posto che la vera prevenzione deve, giocoforza,<br />
essere orientata a tutelare l’ambiente, averne cura, rispetto.<br />
Questo approccio richiede che il territorio si conosca,<br />
anche per le sue caratteristiche, per le sue forze, che tutte<br />
potrebbero essere controllate, costituendo, perciò, limiti<br />
all’azione antropomorfi ca. Tutto ciò mentre ci avviamo a<br />
ricordare il terribile terremoto del 1908 che distrusse la<br />
faccia e la storia delle città sullo Stretto. Non dovremmo<br />
forse avere presente che rispetto ad allora poco o nulla<br />
è cambiato? Dovremmo affi darci alla buona sorte, se non<br />
saremo cancellati dalla terra per un evento naturale con<br />
il quale il nostro territorio, si sa, deve convivere e, perciò,<br />
con il quale deve coesistere, riducendo la forza distruttrice<br />
della natura?<br />
Ancora una volta il volontariato si metta, allora, in<br />
discussione. Potrebbe giungere a rifi utarsi di intervenire<br />
quando la sua presenza diventa riparativa (ex post) delle<br />
disfunzioni e della incapacità amministrativa di applicare<br />
vincoli al territorio, di adeguare i piani regolatori alle<br />
esigenze non solo abitative ma anche dei servizi essenziali,<br />
fra i quali il verde attrezzato e la difesa del suolo.<br />
Servirebbe di più denunciare l’incapacità dei politici ad<br />
amministrare il bene pubblico, fra cui rientrano le risorse<br />
naturali e quelle dell’ambiente. O se si vuole, un’altra strada<br />
è possibile cominciare a percorrere: indicare programmi di<br />
sviluppo sostenibile del territorio, senza più sventrare la<br />
madre terra e i suoi elementi che sono tutti amici dell’uomo<br />
e che solo noi rendiamo avversi o, peggio, invincibili.<br />
Antonino Mantineo<br />
Presidente del Cesv <strong>Messina</strong><br />
Il Cesv di <strong>Messina</strong>, in tutte le sue componenti, la Presidenza, la Direzione, il Consiglio<br />
direttivo, la Segreteria, l’Uffi cio Stampa, il Comitato di Redazione di Comunità Solidali e<br />
lo Staff di consulenti ed esperti, invia a tutti i volontari e alle loro organizzazioni i migliori<br />
auguri di buon Natale e buon anno, per un 2008 nel segno della pace, della solidarietà,<br />
della giustizia sociale e della crescita delle nostre comunità.
4 Il nubifragio ad Alì Terme<br />
PROMOTEO<br />
La formazione 5<br />
ASSOCIAZIONE TURISTICO CULTURALE NO PROFIT<br />
L’esperienza dell’associazione Promoteo<br />
“La ricerca dei farmaci per 2 ragazzi disabili e la diffi coltà a farci ascoltare dai<br />
carabinieri”.<br />
“Ritardi, mancanza di ascolto e di coordinamento. Sono tante, e molto preoccupanti, le carenze emerse in occasione<br />
del nubifragio che ha colpito la zona sud di <strong>Messina</strong>”, sottolinea Agata De Luca, presidente dell’associazione turistica<br />
e culturale “Promoteo”. Non si tratta di parole di rito, perché giovedì 25 ottobre tre componenti dell’associazione si<br />
trovavano ad Alì Terme, per accompagnare 54 studenti di scuola media, tra i quali 4 disabili gravi, in gita scolastica,<br />
nell’ambito di un progetto di educazione alimentare fi nanziato dalla Regione Siciliana. Con loro la dirigente scolastica<br />
dell’Istituto “Paino” di <strong>Messina</strong>, Giuseppa Prestipino, quattro insegnanti e sette accompagnatori per diversamente abili.<br />
“Dal pomeriggio di giovedì – racconta la presidente dell’associazione – siamo rimasti bloccati in un agriturismo di Alì<br />
Terme: il fi ume ha divorato le strade, rendendo impossibile la nostra partenza in pullman. Fino a quando, il giorno dopo,<br />
non ha smesso di piovere, siamo rimasti lì, all’interno della struttura, senz’acqua e in condizioni diffi cili. Ma non è questo<br />
il punto”, sottolinea la presidente di “Promoteo”. “Il problema è che, fi no al pomeriggio di venerdì, quando fi nalmente<br />
è stato possibile ripartire, abbiamo dovuto prenderci cura di quattro studenti disabili, due dei quali bisognosi di terapia<br />
farmacologica. Ebbene, nonostante le nostre continue richieste di aiuto ai carabinieri, affi nché ci procurassero entro la<br />
mattinata di venerdì questi farmaci, solo la mobilitazione dei familiari in città e il nostro personale intervento in paese,<br />
a rischio della nostra incolumità, ha permesso di far sì che i medicinali, indispensabili per i due ragazzi, arrivassero in<br />
tempo. Io stessa – continua Agata De Luca – ho dovuto mettermi in contatto direttamente con la farmacista di Alì Terme,<br />
che ci ha procurato due farmaci, mentre altri quattro sono arrivati da <strong>Messina</strong>, tramite i carabinieri, ma solo grazie<br />
alla mobilitazione da parte della vicepreside della scuola Paino e dei familiari. Dispiace dirlo, ma, in un frangente così<br />
delicato, prefettura e carabinieri non si dimostravano particolarmente attenti alle nostre richieste d’aiuto. Non riuscivamo<br />
a fare comprendere che, in assenza dei farmaci, la nostra situazione sarebbe diventata insostenibile. In particolare,<br />
i carabinieri di <strong>Messina</strong>, da me sollecitati, mi rispondevano che non era di loro competenza il territorio di Alì Terme e<br />
che avrebbero avvisato i colleghi della zona, che ci avrebbero prontamente chiamato. In realtà, non abbiamo ricevuto<br />
mai la loro chiamata e, una volta messami in contatto con loro, ho avuto molte diffi coltà nel comunicare la necessità<br />
di un aiuto immediato. Ho dovuto più volte alzare la voce, scontrandomi con la mancanza di attenzione, di ascolto e<br />
di coordinamento. Da parte mia, non intendo accusare nessuno, ma solo sottolineare la necessità che in futuro, in<br />
situazioni simili, si possa riuscire a coordinarsi in maniera più effi cace e più attenta alle esigenze dei più deboli. Come<br />
mi ha detto un funzionario della Protezione civile, complimentandosi per il nostro intervento, nessuno ci ha rassicurati, in<br />
questa situazione, né dato risposte”, conclude la presidente dell’associazione “Promoteo”.<br />
M. O.<br />
Otto corsi base di Protezione civile<br />
Fino al marzo 2008, su iniziativa del Cesv e del Dipartimento regionale per la<br />
Provincia di <strong>Messina</strong>.<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
Otto corsi base per operatori di Protezione civile nell’intero<br />
territorio messinese, con 400 iscritti e una trentina di<br />
associazioni coinvolte. Il Cesv, Centro Servizi per il<br />
Volontariato, e il Dipartimento della Protezione civile – Servizio<br />
Regionale per la Provincia di <strong>Messina</strong> hanno presentato i<br />
corsi in una Conferenza Stampa venerdì 23 novembre, alle<br />
11, presso il Salone degli Specchi di Palazzo dei Leoni.<br />
Sono intervenuti Adone Guerrini, responsabile Volontariato<br />
e Promozione del Servizio Regionale di Protezione civile<br />
di <strong>Messina</strong>; Bruno Manfrè, ingegnere e capo servizio del<br />
Servizio Regionale di Protezione civile di <strong>Messina</strong>; Franco<br />
Previte, componente del Consiglio direttivo del Cesv e<br />
presidente dell’Avis (Associazione Volontari Italiani Sangue)<br />
di <strong>Messina</strong>; Maria Lucia Serio, referente della Formazione per<br />
il Centro Servizi per il Volontariato; Biagio Morabito, referente<br />
provinciale della Comunicazione per il Servizio Regionale<br />
di Protezione civile di <strong>Messina</strong>. L’iniziativa nasce all’interno<br />
del protocollo d’intesa (stipulato nel 2007) fra i tre Centri di<br />
Servizio per il Volontariato siciliani e il Dipartimento regionale<br />
della Protezione civile. Gli otto corsi – a <strong>Messina</strong>, Taormina,<br />
Barcellona Pozzo di Gotto, Marina di Tusa, S. Piero Patti,<br />
Lipari e Capo d’Orlando – si concluderanno nel marzo 2008.<br />
“E’ una novità signifi cativa. Con questi momenti formativi,<br />
il Centro Servizi di <strong>Messina</strong>, al pari dei Csv palermitani e<br />
catanesi, punta a favorire competenze nell’ambito della<br />
Protezione civile. Un settore troppo spesso trascurato dalle<br />
istituzioni. Si tratta di una lacuna particolarmente grave,<br />
come testimoniano le recenti cronache. Nelle nostre realtà<br />
territoriali appaiono infatti necessarie e urgenti politiche di<br />
prevenzione e salvaguardia ambientale”, hanno sottolineato<br />
Franco Previte, componente del Direttivo Cesv, e Maria<br />
Lucia Serio, referente Cesv per la Formazione. “Il tutto nel<br />
quadro delle proposte formative di qualità, con complessivi<br />
16 corsi nell’intero territorio messinese, che il Centro Servizi<br />
per il Volontariato propone ai volontari. Gli obiettivi che si<br />
intendono raggiungere sono una maggiore consapevolezza<br />
sui riferimenti etico-culturali, che fondano il lavoro sociale<br />
e l’impegno personale, e sul ruolo sociale e politico del<br />
volontariato; l’acquisizione di modalità effi caci di lavoro<br />
integrato e di progettazione partecipata; e lo sviluppo di<br />
strumenti di lettura e comprensione dei fenomeni sociali<br />
nella loro evoluzione dinamica”, ha concluso la responsabile<br />
della Formazione.<br />
Per informazioni Centro Servizi per il Volontariato di <strong>Messina</strong>, via G. La Farina n. 7, 98122, telefono<br />
090/6409598, fax 090/6011825, e-mail info@cesvmessina.it, e Dipartimento della Protezione civile –<br />
Servizio Regionale di Protezione civile per la Provincia di <strong>Messina</strong>, Via dei Mille is. 87 n. 270, 98123,<br />
<strong>Messina</strong>, tel. 090/2985454, fax 090/2926986, sito Internet http://www.regione.sicilia.it/Presidenza/<br />
ProtezioneCivile/
6 La polemica<br />
La realtà siciliana 7<br />
“Manca la pianifi cazione”<br />
Sonia Alfano, del Dipartimento Regionale di Protezione civile, prende le distanze<br />
dalla “politica” del suo uffi cio.<br />
«Faccio parte del Dipartimento Regionale di Protezione civile.<br />
Il mio ruolo? Coordinatore delle emergenze. O almeno lo sono<br />
formalmente». Formalmente? Sì, perché da qualche mese, Sonia<br />
Alfano – fi glia del giornalista Beppe, ucciso dalla mafi a a Barcellona<br />
Pozzo di Gotto, e impegnata in attività antimafi a al fi anco della<br />
rete di associazioni “Libera” – dichiara di essere stata messa ai<br />
margini dai vertici dell’uffi cio palermitano di cui fa parte. «Nei mesi<br />
passati mi sono impegnata contro la politica del Dipartimento. Ho<br />
visto situazioni strane e, un po’ a causa della situazione dei miei<br />
colleghi precari, un po’ per le risposte che sono state fornite in<br />
occasione dell’emergenza incendi, ho deciso di attaccare i vertici<br />
del Dipartimento stesso, anche attraverso gli organi di stampa».<br />
Sonia Alfano - foto di E. Di Giacomo<br />
Le conseguenze sono facilmente immaginabili. «Infatti non potrei<br />
dire cosa effettivamente stia succedendo all’interno dell’uffi cio di<br />
cui faccio parte. Non ho più accesso ai piani alti», afferma Sonia<br />
Alfano. Adesso le sue funzioni sono svolte da altre persone. «Ho visto gente, dalla dubbia preparazione, rappresentare<br />
improvvisamente l’uffi cio». Tutto è partito la scorsa estate, durante l’emergenza incendi. «Sembrava che la situazione<br />
fosse affi data alla buona volontà del singolo e non è ammissibile. Sembrava ci fosse paura a prendersi delle responsabilità<br />
nella gestione della situazione. È stato allora che ho fatto presente ai dirigenti il mio disagio. Adesso è un Dipartimento, i<br />
fondi ci sono. Si poteva fare qualcosa in più». Uno dei punti cardine delle sue lamentele sembra essere proprio la gestione<br />
di questi fondi. «Si è investito sul volontariato e a me sta bene, ma credo sia assurdo che le associazioni abbiano i mezzi<br />
e noi, che dovremmo coordinarle, non ne abbiamo – tuona la Alfano - a meno di non usare quelli privati per raggiungere<br />
il luogo dell’intervento. Solo che i danni, poi, non ce li paga nessuno. Tanti di noi hanno distrutto le proprie automobili<br />
per ragioni di servizio ». «Per quel che vedo io – continua - non credo che questo uffi cio rispecchi ciò che i cittadini si<br />
aspettano. Il Dipartimento dovrebbe essere punto di riferimento nelle emergenze per le varie realtà locali e invece risulta<br />
carente nella pianifi cazione». Ma in questa situazione, secondo l’attivista antimafi a, qualche responsabilità è imputabile<br />
anche al volontariato, che deve pretendere “ciò che è garantito dalla legge”. E nella mancata pianifi cazione, entra anche<br />
il piano d’emergenza. «Non so quante persone, a Palermo come a <strong>Messina</strong>, conoscano l’ubicazione delle aree d’attesa<br />
in caso di calamità. C’è una scarsa sensibilità verso la Protezione civile, soprattutto da parte degli amministratori». Il<br />
prossimo futuro non sembra dare spazio all’ottimismo. La possibilità di assistere a dissesti idrogeologici è alta. «I rischi<br />
sono enormi. Bisognerebbe ripulire torrenti, fi umi, greti. Cose elementari ma importanti. Allo stato attuale, il rischio è che<br />
i cittadini piangano le conseguenze di tali negligenze. Come dipendente regionale, che ha scelto di fare parte di questa<br />
struttura – conclude con amarezza Sonia Alfano - mi auguro che non ci sia di peggio da vedere».<br />
P. Z.<br />
“Troppi i ritardi”<br />
“I volontari vengono ignorati e latita il coordinamento”, denuncia Paternostro (ProCiv-<br />
Arci). “Ma qualcosa sta cambiando”, dice Mondello (Misericordia).<br />
«La Protezione civile in Sicilia? È ancora all’età della pietra». Questo il pensiero di Placido Paternostro, già responsabile<br />
regionale della ProCiv-Arci, Associazione Volontari per la Protezione civile all’interno dell’Arci, e ora coordinatore in<br />
Sicilia per le emergenze sempre nell’ambito dell’associazione di promozione sociale. «Le amministrazioni non badano<br />
quasi per nulla al volontariato di Protezione civile. Siamo bistrattati e mal considerati. Non è riconosciuto alcun ruolo di<br />
collaborazione, necessario per ottenere dei benefi ci sul territorio». Le cose potrebbero cambiare grazie al nuovo ordinativo<br />
del Comitato Regionale. «La nuova gestione, con capo l’ingegnere Salvo Cocina, direttore della Protezione civile siciliana,<br />
ci fa sperare in qualcosa di diverso», afferma Paternostro. «Quando veniamo coinvolti, come nel caso dei progetti pilota,<br />
i risultati sono evidenti. Mi riferisco in particolare al servizio antincendio e avvistamento incendi. Il volontariato è inoltre<br />
considerato un concorrente del servizio pubblico, cosa che non è vera. Noi collaboriamo, niente più. Nel nostro territorio<br />
abbiamo una sola centrale dei Vigili del fuoco, ma che dovrebbe coprire venti Comuni. Il problema è che si può intervenire<br />
in un posto per volta». Qui entrano in gioco anche le leggi, spesso disattese, nel campo della Protezione civile. «La<br />
legge sulla forestazione, del 1995, imponeva ai Comuni interessati di attrezzare e addestrare squadre per spegnimento<br />
e avvistamento incendi, cosa che non è accaduta». Ma la visione di un mondo di volontari concorrente nasce anche<br />
a causa di alcune frange del volontariato. «In molti si accostano a questo settore con l’idea che si tratti di un’ipoteca<br />
sul futuro lavoro – osserva l’esponente della ProCiv-Arci - e non come un aiuto alla risoluzione dei problemi della<br />
regione». Perché di problemi, nel settore<br />
della Protezione, in Sicilia ce ne sono molti.<br />
«Sono sotto gli occhi di tutti. Basta la classica<br />
nuvoletta di Fantozzi per causare un mare<br />
di danni, come è accaduto a <strong>Messina</strong> a<br />
fi ne ottobre. Gli incendi, la deforestazione,<br />
porteranno a piogge di tipo monsonico e tutto<br />
il territorio, fortemente instabile e friabile, è<br />
sempre più esposto ai disastri». Strade di<br />
campagna dissestate, aree collinari a rischio.<br />
Le prospettive non sono incoraggianti. «È<br />
un’emergenza che si può arginare solo se gli<br />
amministratori comprenderanno che l’opera<br />
del volontariato è fondamentale e non<br />
concorrenziale». Ma come si può ovviare a<br />
una tale emergenza? «Gli uffi ci di Protezione<br />
civile dovrebbero dare il visto per qualunque<br />
tipo di progettazione, pubblica e privata,<br />
affi nché sia certo che rientri nei parametri.<br />
Cosa che non avviene, perché la politica<br />
intimorisce gli operatori pubblici, che così<br />
non sono liberi di agire». Sui cambiamenti in<br />
corso, a livello regionale, è d’accordo Santi<br />
Mondello, coordinatore delle Misericordie<br />
della provincia di <strong>Messina</strong> e componente del<br />
Consiglio direttivo Cesv, oltre che delegato<br />
dal Centro Servizi per la Protezione civile:<br />
“L’ingegnere Cocina sta rivoluzionando<br />
il settore, nel segno dell’effi cienza, e il<br />
Dipartimento regionale di <strong>Messina</strong> si distingue<br />
per la sua attività. Oggi, grazie al protocollo<br />
d’intesa tra Csv siciliani e Protezione civile,<br />
stiamo formando circa 2000 volontari nei<br />
territori. Per il 2008 il salto di qualità dovrebbe<br />
essere quello di promuovere dei corsi su<br />
tematiche specifi che, in modo da formare<br />
50-70 volontari specializzati nei vari ambiti”.<br />
Pasquale Zumbo
8 Operazione fi umi 2006<br />
Il dossier 9<br />
Ecosistema a rischio in Sicilia Incendi e illegalità<br />
Per Legambiente “<strong>Messina</strong> e altri 271 Comuni non rispettano l’assetto idrogeologico<br />
del territorio”.<br />
“Ecosistema a rischio in Sicilia”. E’ il titolo di un dossier della Legambiente Sicilia, realizzato nell’ambito della “Operazione<br />
Fiumi 2006”. Una campagna nazionale di informazione e prevenzione dal rischio idrogeologico, promossa dalla stessa<br />
Legambiente e dal Dipartimento della Protezione Civile. In Sicilia il dossier è nato dall’esigenza di contrastare un grave<br />
rischio idrogeologico, con frane e alluvioni, monitorando le azioni dei Comuni in questo ambito. “Nell’Isola ci sono 272<br />
amministrazioni comunali a rischio di frane e alluvioni. Ma, nonostante questo, non si crea nessuna reazione forte,<br />
nessun cambiamento nel modo di gestire queste calamità naturali. In Sicilia il territorio diventa sempre più fragile,<br />
perché non si rispettano le limitazioni imposte dal particolare assetto idrogeologico del nostro territorio”, sottolinea la<br />
Legambiente siciliana (sito Internet www.legambientesicilia.com) nel suo dossier. <strong>Messina</strong> (84%) e Caltanissetta hanno<br />
la percentuale più alta dei Comuni a rischio. La situazione a <strong>Messina</strong> appare molto delicata: i torrenti risultano invasi da<br />
opere di urbanizzazione, come case e stabilimenti industriali, che creano un pericolo nel caso di frane ed alluvioni. Per<br />
Legambiente urge quindi un’inversione di tendenza, attraverso due tipi di intervento. “Uno a lungo termine, per la sana e<br />
preventiva gestione del territorio, con l’avvio di un sistema effi cace di Protezione civile, e uno a breve termine, in modo da<br />
essere in grado di affrontare qualsiasi emergenza”. Così al Comune di <strong>Messina</strong> viene assegnato un “2 in pagella per la<br />
gestione del territorio, per la pianifi cazione dell’emergenza e per l’informazione e l’addestramento: <strong>Messina</strong> rappresenta<br />
una delle maggiori fragilità siciliane e nazionali”. In questa città infatti basta una pioggia un po’ più violenta per creare<br />
frane, alluvioni e panico. La situazione può essere analizzata anche dal punto di vista della popolazione, affi nché essa<br />
possa essere preparata e, nei casi estremi, salvata: “L’informazione diretta alla popolazione su quali siano i rischi in<br />
questo campo – afferma nel suo dossier Legambiente Sicilia - e sui comportamenti individuali e collettivi da adottare in<br />
caso di calamità e sui contenuti del piano comunale di emergenza, rappresenta una delle attività principali che i Comuni<br />
dovrebbero svolgere”. Ma vi sono amministrazioni comunali, in Sicilia, che abbiano svolto bene il lavoro di mitigazione del<br />
rischio idrogeologico? No. Per Legambiente nessuna realtà, fatta eccezione per 2 Comuni, ha raggiunto livelli ottimali.<br />
Si registra solo un buon intervento svolto direttamente dalla Regione Sicilia, che ha coinvolto anche il volontariato di<br />
Protezione civile, ottenendo qualche risultato effi cace, almeno nelle ultime emergenze nell’Isola e nel resto d’Italia.<br />
M. G.<br />
“Comportamenti criminali alimentano il fuoco estivo”, denuncia la Legambiente<br />
Sicilia.<br />
“In Sicilia si vive una continua emergenza a causa degli incendi<br />
devastanti, soprattutto in estate. La nostra regione, pur essendo<br />
tra quelle con minore superfi cie boschiva (l’8% del territorio<br />
rispetto a una media del 30%), viene distrutta dal fuoco, frutto di<br />
comportamenti criminali”, denuncia Salvatore Granata, direttore<br />
generale di Legambiente Sicilia, che nel 2006 ha realizzato<br />
un dossier dal titolo signifi cativo: “Incendi e legalità”. “Dietro<br />
questi avvenimenti - continua Granata - si nasconde una realtà<br />
scandalosa: il numero degli operatori antincendio stagionali è<br />
sovradimensionato. Si tratta quasi di un ammortizzatore sociale,<br />
in modo da garantire lavoro proprio nella nostra regione. I forestali<br />
risultano in Sicilia circa la metà di tutti i forestali italiani. E spesso,<br />
dietro gli incendi, vi è qualcuno che invece è pagato per spegnerli.<br />
Più la regione va a fuoco, infatti, più alto è il loro stipendio, visto<br />
che dipende dalle giornate di lavoro e dalle ore di straordinario. E<br />
poi, dopo le fi amme, c’è ancora altro da mangiare: per chi spegne<br />
e per le ditte che vanno a piantare nuovamente alberi”, polemizza<br />
il direttore generale di Legambiente Sicilia. Un altro elemento da<br />
non sottovalutare è quello delle ecomafi e, che “appiccano incendi<br />
per motivi speculativi”. Da qui una proposta provocatoria, da<br />
parte di Legambiente, che vorrebbe fosse l’esercito a spegnere<br />
le fi amme, impiegando le forze armate al posto degli stagionali.<br />
Legambiente Sicilia propone dunque di spezzare defi nitivamente<br />
il legame tra possibilità di impiego e emergenza incendi, “vietando<br />
le assunzioni stagionali e perseguendo le ecomafi e, assicurando<br />
così una maggiore repressione e una certezza della pena per<br />
gli incendiari”. Inoltre, secondo il dossier “Incendi e legalità” del<br />
2006, la metà di tutti gli incendi italiani si verifi ca in appena 15<br />
province: Palermo e <strong>Messina</strong> sono tra queste e si distinguono per<br />
un acuirsi del fenomeno, a differenza del resto della nazione. Si<br />
rilevano pure responsabilità anche da parte dei Comuni coinvolti,<br />
perché non applicano le norme sui vincoli delle aree percorse da<br />
incendi. Si dovrebbe istituire il catasto delle aree percorse dal<br />
fuoco, in modo da fare scattare i vincoli di immodifi cabilità della<br />
destinazione d’uso dei suoli incendiati. “Solo così – evidenzia<br />
Salvatore Granata di Legambiente Sicilia - non si otterrebbe più<br />
alcun vantaggio economico dai roghi”. Le inchieste hanno infatti<br />
confermato l’origine criminosa dei fuochi appiccati: uno degli<br />
ultimi casi accaduti è l’arresto di un pastore dei Nebrodi, operaio<br />
trimestrale della Forestale, responsabile degli incendi che hanno<br />
distrutto 45 ettari di bosco e raggiunto alcune case della periferia di<br />
<strong>Messina</strong>. Naturalmente tutto questo non fa che aumentare il rischio<br />
idrogeologico: se scompaiono le piante il suolo si dilata, visto che<br />
non ci sono alberi e radici a tenerlo coeso, e inizia l’erosione del<br />
suolo. E a volte l’elevato calore spacca certi tipi di rocce, creando<br />
fratture lì dove poi passa l’acqua, durante le alluvioni, portando<br />
via tutto. In questo contesto, la strada della programmazione del<br />
territorio appare ancora decisamente in salita.<br />
Maria Gangemi
10 L’analisi<br />
Le organizzazioni di Protezione civile 11<br />
La Sicilia è inadempiente<br />
Governo regionale e Comuni risultano indietro nella strategia di prevenzione degli<br />
incendi.<br />
In questi ultimi anni in Sicilia si è fatto poco in termini di<br />
prevenzione degli incendi. È grave che la legge quadro in<br />
materia di incendi boschivi 353/2000, la quale, fra l’altro,<br />
obbliga i Comuni al censire i suoli percorsi da incendio,<br />
sia stata recepita solo nell’aprile 2006. Nel resto d’Italia<br />
la legge ha dato buoni frutti e, dove è stata applicata<br />
con serietà, gli incendi sono diminuiti. La Sicilia è stata<br />
inadempiente verso questo obbligo e gli incendi sono<br />
aumentati, non si è riusciti a fermare la scia di fuoco che<br />
ha bruciato la nostra Isola. In buona parte della Sicilia roghi<br />
spaventosi si sono sviluppati contemporaneamente, quasi<br />
obbedissero ad una strategia di distruzione che merita<br />
di essere indagata e spiegata. Il governo regionale, pur<br />
avendo impiegato importanti risorse umane e fi nanziarie,<br />
non è riuscito a mettere in atto una effi cace strategia di<br />
prevenzione e di contrasto in materia di incendi. Penso, in<br />
particolare, alla gestione degli operai forestali, più orientata<br />
verso logiche assistenziali che verso un’effi ciente azione<br />
di prevenzione. Anche i Comuni si sono trovati impreparati<br />
di fronte all’emergenza e hanno fatto poco per limitare i<br />
rischi. Solo dopo le tragedie di agosto i Comuni hanno<br />
cominciato ad istituire il catasto delle aree incendiate e<br />
fatto scattare quei vincoli che vanifi cano interessi legati<br />
alla trasformazione edilizia, al pascolo, alla riforestazione.<br />
Poco rispettate sono le ordinanze emesse dai sindaci nei<br />
confronti dei privati che non hanno provveduto a ripulire i<br />
terreni dalle sterpaglie. Quei terreni da cui molto spesso<br />
hanno origine gli incendi che poi colpiscono aree boschive,<br />
coltivazioni e case.<br />
L’altra faccia degli incendi è il dissesto idrogeologico. Le<br />
aree percorse dal fuoco sono più vulnerabili per la perdita<br />
della copertura vegetale: il suolo diventa più erodibile dalle<br />
acque piovane e si innescano frane e dissesti molto gravi<br />
che fanno da preludio ai processi di desertifi cazione. Per<br />
scongiurare questi rischi è necessaria la cura del territorio,<br />
la manutenzione continua nel rispetto dei processi<br />
naturali di formazione del bosco. Ma servono anche<br />
attività di prevenzione e di repressione degli incendi che<br />
coinvolgano gli enti preposti, i Comuni e le associazioni<br />
di volontariato: sensibilizzazione costante, controllo del<br />
territorio, coordinamento, sanzioni certe per gli autori degli<br />
atti incendiari. Oggi chi appicca incendi è considerato un<br />
criminale dall’opinione pubblica, mentre prima era quasi<br />
tollerato. L’opinione pubblica intera avverte questi episodi<br />
come un danno per l’intera comunità ed è più attenta nei<br />
confronti di boschi e ambiente, ma certamente permangono<br />
interessi e sub culture che portano un certo tipo di persone<br />
ad appiccare il fuoco e a rovinare terreni e paesaggi.<br />
In questi casi la sensibilizzazione serve fi no ad un certo<br />
punto, occorre anche reprimere, sanzionare, dare segnali<br />
molto chiari punendo chi commette questi reati.<br />
Serve applicare le norme e assicurare la certezza della pena.<br />
In Italia si fa poco ricorso alle pene alternative. Nel caso<br />
degli incendiari, ad esempio, sarebbe utile ed educativo<br />
punirli anche con l’obbligo di lavorare gratuitamente nelle<br />
attività di manutenzione dei boschi e di prevenzione<br />
degli incendi. Questo servirebbe a compensare, almeno<br />
parzialmente, il danno provocato e ad assicurare una<br />
punizione esemplare.<br />
Salvatore Granata<br />
Direttore generale di Legambiente Sicilia<br />
Pochi mezzi per il volontariato<br />
Le associazioni denunciano “la mancanza di sostegno dalle istituzioni”.<br />
«<strong>Messina</strong> ha almeno venti, forse trenta associazioni di<br />
volontariato attive nel campo della Protezione civile e ognuna<br />
di esse può contare in media su 20-30 unità. I volontari ci<br />
sono. Sono i mezzi che mancano». Questo il grido d’allarme<br />
lanciato da Luciano Venuto, presidente del Nucleo Diocesano<br />
di Protezione civile di <strong>Messina</strong>. Ed è un grido d’allarme comune<br />
a tutte le altre associazioni. Sì, perché le diffi coltà di gestione di<br />
un territorio diffi cile come quello messinese coinvolgono anche<br />
le piccole strutture come quelle di volontariato. «I rischi sul<br />
territorio li conoscono tutti: idrogeologici in inverno, gli incendi<br />
d’estate e l’inquinamento chimico, oltre a quello sismico»,<br />
prosegue Venuto. Rischi che vedono sempre i volontari in<br />
prima linea, il vero braccio destro della Protezione civile. «Ci<br />
vorrebbe però un maggiore appoggio da parte delle istituzioni».<br />
I fondi regionali, messi a disposizione delle associazioni, non<br />
bastano. «L’accesso a quei fi nanziamenti è complesso e<br />
scoraggiante. Avessimo le stesse condizioni esistenti nel nord<br />
Italia saremmo pronti: cuore e passione non mancano». Sulla<br />
stessa lunghezza d’onda anche Vincenzo Calamunci, massimo<br />
dirigente dell’associazione Rangers International 552 <strong>Messina</strong><br />
di Ucria. «Svolgiamo un lavoro importante come guardaboschi,<br />
ma con un mezzo solo non possiamo coprire 5-6 Comuni. Per<br />
questo, invieremo un progetto alle amministrazioni per l’acquisto<br />
in comune di un’autoincendi per il monitoraggio e il soccorso<br />
dei territori interessati. Per noi la spesa sarebbe impossibile<br />
da sostenere». A rincarare la dose ci pensa Maurizio Barone,<br />
presidente dell’associazione di volontariato di Protezione civile<br />
Co.Vo.Ge di <strong>Messina</strong>, “Corpo Volontari Gerosolimitano – Onlus”.<br />
«Mezzi? Non mi risulta che il volontariato disponga di mezzi per<br />
affrontare eventi come l’incendio boschivo. Non si può certo<br />
intervenire con paletta e secchiello! È un problema di risorse<br />
che non credo si limiti al nostro settore. Se lo staff comunale di<br />
Protezione civile – prosegue Barone – è chiamato ad intervenire<br />
per un incendio boschivo, non ha mezzi disponibili e così deve<br />
fare una richiesta al Dipartimento dell’autoparco comunale, il cui<br />
dirigente verrà contattato di conseguenza da un responsabile<br />
di turno reperibile… Così passano i minuti, le ore, e un piccolo<br />
incendio di facile gestione si trasforma in tragedia». Ma la<br />
situazione è davvero così grave? Cosa rischia la popolazione?<br />
«Esiste il concreto rischio di frane, soprattutto dopo gli incendi<br />
estivi, e quindi di danni a strade e singole abitazioni, ma in molte<br />
occasioni non si tratta di niente di veramente grave. Quella che<br />
manca è una seria programmazione nel territorio», afferma<br />
Santino Mondello, governatore della Fraternità di Misericordia di<br />
San Piero Patti, coordinatore delle Misericordie per la provincia di<br />
<strong>Messina</strong> e componente del Consiglio direttivo Cesv. «A <strong>Messina</strong><br />
M. Barone (Co.Vo.Ge.)<br />
viviamo sempre nell’emergenza», aggiunge Venuto, presidente<br />
del Nucleo Diocesano di Protezione civile. «Frane e colate di<br />
fango sono i rischi a cui andiamo incontro nei prossimi mesi.<br />
E noi volontari, come è successo a Giampilieri e Alì Terme,<br />
rischiamo di non riuscire ad arrivare sul posto con i nostri mezzi<br />
a causa dell’assenza di vie di comunicazione alternative per<br />
agevolare i soccorsi». Anche per Barone la situazione non è delle<br />
migliori. «Il dissesto idrogeologico di Giampilieri ne è un esempio.<br />
Al di là dell’assenza di monitoraggio, manca la cultura della<br />
Protezione civile e così si edifi ca nei territori colpiti da incendi,<br />
nonostante il divieto di legge. È un problema di amministrazione<br />
comunale. Se continua questo trend, la città diverrà invivibile»,<br />
continua il presidente del Co.Vo.Ge. Problemi che attendono una<br />
risposta concreta. Cosa si può fare per evitare questi disastri? I<br />
rappresentanti del volontariato non hanno dubbi: la prevenzione<br />
è l’unica cura. «Siamo in attesa di un Piano d’emergenza da<br />
una vita – accusa Luciano Venuto - e pensare che <strong>Messina</strong>, con<br />
la California e il Giappone, è una delle zone a più alto rischio<br />
sismico del mondo. Noi stiamo provando a fare informazione<br />
nelle scuole e nelle parrocchie, perché i danni maggiori li causa<br />
la paura». Anche l’Organizzazione Europea Vigili del Fuoco<br />
Volontari di Protezione civile di <strong>Messina</strong> sta facendo la propria<br />
parte in tal senso. «Abbiamo organizzato delle esercitazioni a<br />
Massa e Castanea, coinvolgendo la popolazione nel programma<br />
e distribuendo dei vademecum. Educare la gente è un fattore<br />
importantissimo»”, spiega il presidente Giovanni Buscemi.<br />
Pasquale Zumbo<br />
Ok al Piano d’emergenza<br />
“Un Piano comunale di emergenza con particolare riferimento al rischio sismico e al dissesto idrogeologico”. Nel quadro<br />
dei poteri speciali affi dati da un decreto governativo al prefetto di <strong>Messina</strong>, Francesco Alecci, è prevista l’attuazione del<br />
Piano comunale di Protezione civile, più volte invocato in un territorio gravato da innumerevoli dissesti. L’annuncio è stato<br />
dato lo scorso 11 dicembre, nel corso della presentazione del provvedimento al Palazzo del Governo di <strong>Messina</strong>, alla<br />
presenza del capo del Dipartimento nazionale della Protezione civile, Guido Bertolaso. Entro il dicembre 2008 il prefetto<br />
sarà chiamato a verifi care “l’effi cacia del Piano comunale, attraverso un’esercitazione che coinvolgerà l’intero territorio<br />
della città di <strong>Messina</strong>, in occasione della ricorrenza del centenario del terremoto”. I poteri speciali assegnati dal governo<br />
al prefetto vigeranno fi no al 31 dicembre 2008, con la possibilità di una proroga fi no a quando le opere principali non<br />
saranno state avviate e completate.
12 Il territorio messinese<br />
La programmazione 13<br />
In continuo allarme<br />
Protezione civile: un confronto fra l’ingegnere Manfrè e le organizzazioni di volontariato.<br />
P r i m a v e r a<br />
– estate 2007:<br />
a <strong>Messina</strong> va di<br />
moda il rosso<br />
fuoco. Autunno<br />
– inverno 2007-<br />
2008: cosa<br />
a s p e t t a r s i ?<br />
Purtroppo qui<br />
non si tratta di<br />
moda, sfi late e<br />
bei vestiti. Qui si<br />
parla si sicurezza<br />
e c’è poco da<br />
s c h e r z a r e .<br />
I disastri<br />
ambientali sono<br />
dietro dietro l’angolo.<br />
Incendi e<br />
continui dissesti<br />
B. Manfrè<br />
ii d r o g e o l o g i c i<br />
ne fanno un<br />
territorio ad alto<br />
rischio. Gli ultimi eventi non sono incoraggianti in tal senso. Il<br />
25 ottobre un nubifragio si è abbattuto nella zona di Giampilieri<br />
e Alì Terme, vicino <strong>Messina</strong>, causando smottamenti e ingenti<br />
danni. Basta una giornata un po’ grigia per mettere in allarme<br />
chi vive in zone collinari o montane. «Il quadro del dissesto è<br />
sempre più allarmante – confessa l’ingegnere Bruno Manfrè,<br />
dirigente responsabile del Servizio Regionale di Protezione<br />
Civile della Provincia di <strong>Messina</strong> – anche in conseguenza<br />
degli incendi estivi che hanno messo a dura prova il sistema.<br />
Gli eventi del 25 ottobre sono signifi cativi perché avvenuti in<br />
una zona risparmiata dai grandi roghi nei mesi scorsi. L’entità<br />
e la frequenza dei disastri preoccupa sempre di più». È sera<br />
e l’ingegnere è ancora a lavoro, sommerso dai documenti nel<br />
suo uffi cio. L’espressione è seria, ma non rassegnata. Nelle<br />
emergenze, però, la mobilitazione totale delle forze sembra<br />
non bastare più, trasmettendo quasi un senso di impotenza<br />
delle istituzioni di fronte a tragici avvenimenti. «Occorre una<br />
migliore preparazione e gestione del territorio – prosegue<br />
Manfrè - e su tutte le aree a rischio è necessario sbloccare<br />
i fondi e ben indirizzarli. Con il tempo la situazione non può<br />
che peggiorare e i progetti già fatti potrebbero non servire<br />
più». Ma come si è arrivati a una situazione del genere?<br />
L’esponente del Dipartimento regionale ha una sua idea. «Il<br />
cattivo uso del territorio è una delle cause fondamentali. L’uso<br />
di torrenti per la viabilità e per le discariche mette in pericolo<br />
la collettività. Interi quartieri si raggiungono tramite i torrenti.<br />
I soggetti preposti dovrebbero intervenire». E questi soggetti<br />
sono i Comuni. «Meglio è organizzata la struttura comunale,<br />
meno interventi si rendono necessari – ammonisce – e non<br />
si può sempre scaricare la responsabilità sugli enti statali.<br />
È necessario un rafforzamento, è indubbio, ma basterebbe<br />
anche il coordinamento tra i vari soggetti per migliorare la<br />
situazione». Qualcosa si sta muovendo in tal senso. Esiste<br />
infatti un’ordinanza di Protezione civile (la 3606) per la<br />
predisposizione dei progetti comunali. E il Dipartimento, di<br />
concerto con l’Università e i Comuni, sta redigendo i Piani<br />
d’emergenza. «Sono già iniziati gli incontri per elaborare<br />
questi piani – rivela l’ingegnere – e spero che si fi nirà in<br />
tempi brevi». Meno fi ducioso appare Maurizio Barone,<br />
dell’associazione di volontariato di Protezione civile Co.Vo.<br />
Ge di <strong>Messina</strong>, “Corpo Volontari Gerosolimitano – Onlus”.<br />
«La legge 225 è da sempre disattesa. Essa prevede che il<br />
sindaco, a capo della Protezione civile del proprio Comune,<br />
debba predisporre un piano d’emergenza. A <strong>Messina</strong> non<br />
mi risulta sia mai esistito. Se i Comuni<br />
non si attivano, mettendo insieme i vari<br />
Dipartimenti tecnici per tutelare il territorio,<br />
la Protezione civile da sola può far poco.<br />
Certo, con una maggiore concertazione le<br />
cose migliorerebbero…». Per il momento,<br />
la situazione rimane diffi cile. Per fortuna,<br />
le associazioni di volontariato che si<br />
occupano di Protezione civile non fanno<br />
mancare il loro apporto. «Spesso sono<br />
le prime che si attivano nelle emergenze<br />
– ammette Manfrè - coprendo anche le<br />
lacune delle istituzioni». Quel volontariato<br />
che con il passare del tempo assume<br />
un ruolo sempre più importante, come<br />
afferma Santi Mondello, coordinatore delle<br />
Misericordie della provincia di <strong>Messina</strong> e<br />
componente del Consiglio direttivo Cesv,<br />
oltre che delegato dal Centro Servizi per<br />
la Protezione civile. «Laddove ci sono, le<br />
associazioni di volontariato intervengono<br />
tempestivamente, nonostante le esigue<br />
risorse. Risorse che fanno ancora più<br />
difetto agli enti. Così si continuerà -<br />
evidenzia Mondello - ad affrontare solo<br />
le emergenze, senza provvedere a una<br />
razionale programmazione». Dello stesso<br />
avviso è Giovanni Buscemi, presidente<br />
dell’Organizzazione Europea Vigili del<br />
Fuoco Volontari di Protezione civile di<br />
<strong>Messina</strong>. «Abbiamo necessità di mezzi per<br />
la prevenzione e l’intervento. Non si riesce<br />
ad avere attrezzature all’avanguardia e ci<br />
si accontenta. Tra poco dovremmo avere a<br />
disposizione un’autogru e un’autoincendio,<br />
grazie ai fi nanziamenti regionali, per<br />
sopperire alle lacune». Ma non basta.<br />
Soprattutto se si pensa a realtà non molto<br />
lontane da noi. «Nel nord Italia – racconta<br />
Luciano Venuto, presidente del Nucleo<br />
Diocesano di Protezione civile di <strong>Messina</strong><br />
- Regioni e Comuni aiutano le varie associazioni, fornendo<br />
loro mezzi e attrezzature, e obbligandole però ad intervenire<br />
quando necessario, pena il sequestro degli stessi. Qui invece<br />
è necessario presentare un progetto che verrà valutato dopo 2-<br />
3 anni. Se verrà approvato, si provvederà al rimborso dell’80%<br />
dell’investimento, pagato in anticipo dall’associazione stessa.<br />
Ma dopo tre anni – conclude - il preventivo è da aggiornare e<br />
così l’iter diventa infi nito».<br />
Tante le diffi coltà, dunque. L’ingegnere Manfrè ne è<br />
consapevole, ma è convinto che «non è tanto un problema<br />
di fondi. Alcuni mezzi sono già stati acquistati e presto<br />
saranno messi a disposizione, assieme a nuovi fondi. Ma i<br />
risultati si ottengono attraverso la sinergia con tutti gli altri enti<br />
Foto del Dipartimento regionale di Protezione civile<br />
del settore. Il volontariato è una delle componenti, seppure<br />
importante». Una piccola risposta è però arrivata. I Dipartimenti<br />
di Protezione civile e i Csv siciliani, in base a un protocollo<br />
d’intesa, hanno organizzato i primi corsi base di formazione.<br />
«Puntiamo molto su questi corsi. Bisogna partire dalla cultura<br />
della Protezione civile, che per ora non c’é. La prevenzione<br />
deve partire dai cittadini». Prima di concludere, Bruno Manfré<br />
lancia uno sguardo al domani. «Il futuro? Lo vedo in funzione<br />
dello sviluppo di questo settore. Da 5 anni a questa parte i<br />
progressi sono stati enormi, anche a livello comunale, e le<br />
attività normative daranno impulso alla nostra azione. C’è<br />
tanto da fare. Ma sono fi ducioso».<br />
Pasquale Zumbo
14 Gli incendi estivi<br />
Gli incendi estivi 15<br />
Ricordo di Lucia Natoli<br />
Lo scorso 22 agosto è morta la professoressa Lucia Natoli (nel rogo estivo di Patti, N.d.r.), importante esponente dei<br />
Servizi Sociali del Tribunale dei minori, ma soprattutto riferimento, per la Ginecologia sociale, con studi mirati e ricerca<br />
accurata. “Noi donne” affi da alla sua parola il ricordo e la storia di una delle protagoniste della storica testata degli anni<br />
‘70, nel contesto della fondazione del primo Consultorio autogestito a <strong>Messina</strong>. La sua morte dimostra che nulla deve<br />
essere scontato; la sua scomparsa suona come un potente schiaffo, come un tuono che<br />
urla in faccia tutta la nostra fragilità e la nostra impotenza. Rigorosa nella vita e nella<br />
professione; ironia della sorte, proprio lei che ogni giorno si confrontava con i ragazzi con<br />
gravi disagi per aiutarli a redimersi e con le alte istituzioni per garantire impegno quotidiano<br />
per la prevenzione, per l’effi cienza, ha perso la vita uccisa da ciò contro cui combatteva:<br />
è bruciata sul rogo della superfi cialità, dell’approssimazione e della scorrettezza. A<br />
lei dobbiamo riconoscenza per il lavoro svolto e per avere introdotto l’aspetto sociale<br />
nella cultura ginecologica, privilegiando prospettive interdisciplinari, ma facendo, nello<br />
stesso tempo, della ginecologia sociale e preventiva, una disciplina scientifi ca specifi ca.<br />
Vorremmo poter parlare con la musicalità delle sue parole, degli episodi fi siologici delle<br />
donne, laddove descrive la progettualità femminile, sintonica ai ritmi della natura, l’eterno<br />
ritorno del sole, della luna, delle stagioni, dell’esistere come ritmo e pulsazione, come<br />
segno che la vita è dentro di noi. Tutto, nei suoi scritti, è reso leggero e positivo; la<br />
tristezza si trasforma in gioia di gustare i cambiamenti della vita. Ha saputo rappresentare<br />
in maniera vibrante una donna che è corpo, anima, mente, emozioni e sentimenti. Questa<br />
immagine di Lucia ci seguirà anche quando, domattina, parleremo di clinica, di farmaci,<br />
di sindromi e di rischi. Ci ha insegnato a non dimenticare, né domani, né mai, che dietro<br />
il sapere e l’operare scientifi co c’è una donna, un soggetto persona che mai la medicina<br />
deve perdere di vista o rendere seconda alla tecnica. Della sua parola, rimarrà sempre<br />
per noi, il piacere di ascoltarla e ricordarla... grazie di cuore Lucia, grazie per esserci<br />
stata, grazie Lucia per il faro che hai saputo accendere, per noi navigatrici del Sud.<br />
Luisa Barbaro e Gabriella Giannetto<br />
Dal sito Internet www.noidonne.org<br />
Il rogo di Patti<br />
22 agosto 2007. Un incendio divampa sulle colline di Patti, in provincia di <strong>Messina</strong>, e raggiunge<br />
un agriturismo, il “Rifugio del Falco”. Perdono la vita sei persone: Costantino Cucinotta, Lucia<br />
Natoli e Barberina Maffolini, rispettivamente fratello, moglie e suocera del sindacalista della Cgil<br />
Matteo Cucinotta, che morirà in seguito alle ustioni riportate nel mese di novembre, mentre la fi glia<br />
Valeria, ferita gravemente, si salverà; i dipendenti dell’agriturismo Concettina Scaffi oli e Giuseppe<br />
Bonpensiere. Per quel rogo furono arrestati pochi giorni dopo due fratelli, Mariano e Valerio Lamancusa<br />
(scarcerato nel mese di settembre). I reati ipotizzati contro di loro incendio doloso, omicidio plurimo<br />
colposo e lesioni gravissime colpose. Nel frattempo, subito dopo la tragedia, il sindaco di Patti aveva<br />
accusato forestale e Protezione civile, provocando la replica di Guido Bertolaso, il commissario M. Cucinotta<br />
delegato dal governo per l’emergenza incendi, che aveva però ammesso le carenze di uomini e<br />
mezzi. Le responsabilità penali intanto sono ancora tutte da accertare. Le indagini sono ancora in corso, anzi all’inizio.<br />
Il giudice per le indagini preliminari ha chiesto l’incidente probatorio su istanza del Pubblico ministero. La nomina del<br />
perito, stabilita per accertare il percorso dell’incendio e le modalità degli interventi, è stata fi ssata per il 4 dicembre. Ma<br />
c’è chi ha già una sua idea sulle responsabilità di gestione. «È completamente inutile che il sindaco di Patti si scagli<br />
contro la Protezione civile», sbotta Giovanni Buscemi, presidente dell’Organizzazione Europea Vigili del Fuoco Volontari<br />
di <strong>Messina</strong>. «Esiste una legge, la 225, che impone ai Comuni di fornirsi di sistemi di primo soccorso. Se non lo fanno e<br />
se non si avvalgono delle associazioni di volontariato, la responsabilità ricade sui primi cittadini». Dello stesso parere è<br />
Santi Mondello, governatore della Fraternità di Misericordia di S. Piero Patti e componente del Direttivo Cesv. «Il sindaco<br />
non ha attivato il COM (Centro Operativo Misto), che riguarda anche il volontariato». La giustizia farà il proprio corso,<br />
sotto l’occhio attento della famiglia Cucinotta. «Speriamo che sia svolto un lavoro meticoloso. Quando tutto verrà chiarito,<br />
se lo riterremo opportuno, ci costituiremo parte civile per chiedere il risarcimento danni per le vittime. Un gesto doveroso<br />
soprattutto nei confronti di Valeria, sopravvissuta al rogo», sottolinea Eugenio Costa, nipote di Matteo Cucinotta.<br />
Pasquale Zumbo<br />
“Vogliamo giustizia”<br />
“La morte di Lucia Natoli e Matteo Cucinotta non deve rimanere impunita”, denuncia la<br />
dottoressa Luisa Barbaro.<br />
Rabbia e dolore. Le si leggono negli occhi e li trasmette<br />
con le parole. Ha perso una “sorella”: Lucia Natoli, direttore<br />
dell’Uffi cio Servizio Sociale di <strong>Messina</strong> per minorenni<br />
all’interno del Tribunale dei minori. Nello studio della<br />
dottoressa Luisa Barbaro, al Consultorio, tutto parla di lei.<br />
La grande foto poggiata sul divano, le altre foto sparse sulla<br />
scrivania, le pubblicazioni, gli articoli di giornali, che rievocano<br />
i momenti salienti della sua amicizia con Lucia. Lucia Natoli<br />
- morta tragicamente nel rogo che questa estate ha distrutto<br />
a Patti l’agriturismo “Il rifugio del falco”- ha lasciato un vuoto<br />
incolmabile nella vita di Luisa. “Sono troppe la cose che vorrei,<br />
dovrei dire su Lucia. Quasi quarant’anni di appunti di una vita<br />
in comune, nella piena condivisione di gioie e dolori. Una sorta<br />
di simbiosi emotiva, che mi si ripresenta attimo dopo attimo,<br />
giorno dopo giorno, in una escalation di immagini, voci, ricordi<br />
che non possono abbandonarmi”, inizia cosi il commovente<br />
discorso che Luisa ha letto al Duomo di <strong>Messina</strong> per dire il<br />
suo “ciao” a Lucia. Una bellissima lettera rivolta all’ “amica<br />
del quotidiano, amica senza segreti, senza ombre, amica nei<br />
dolori e nelle gioie, saggia e attenta, dolce e rigorosa, sempre<br />
autentica”. E mentre attendeva giustizia si è consumata un’altra<br />
tragedia, con la morte di Matteo Cucinotta, il marito di Lucia.<br />
Matteo Cucinotta - responsabile del Dipartimento Ambiente e<br />
Sicurezza della Cgil di <strong>Messina</strong>- è stata l’ultima vittima del<br />
rogo. L’ improvvisa notizia della morta del sindacalista, dopo<br />
due mesi dalla disgrazia, ha sconvolto tutti, perché lo sconforto<br />
aveva ceduto il passo alla speranza. Adesso il dolore lacera<br />
lo sguardo dolce di Lucia, mentre parla di Matteo, di una<br />
famiglia felice distrutta. E subito il suo pensiero va a Valeria<br />
- la fi glia di Lucia e Matteo, sopravvissuta alla disgrazia – che<br />
ha ancora ustioni su braccia e gambe. Senza mezzi termini<br />
la dottoressa Barbaro parla di “gravi responsabilità: carenze<br />
nella prevenzione primaria, da parte delle autorità, da parte<br />
della stampa e del proprietario dell’agriturismo, che doveva<br />
avvertire gli ospiti”. La sua rabbia esplode quando ricorda gli<br />
avvenimenti di quelle terribili ore che ha raccolto dai testimoni:<br />
“Media e autorità non hanno dato l’allarme. Non c’erano<br />
coperte, non c’era acqua”. Sconvolta, racconta che Matteo<br />
Cucinotta, assieme alla fi glia Valeria e alla suocera, hanno<br />
dovuto fare l’autostop per arrivare in ospedale. “Con la pelle<br />
sciolta e le mani squagliate hanno fatto l’autostop. Hanno<br />
fermato un ragazzo, a bordo con la fi danzata, che non sapeva<br />
neanche dov’era l’ospedale di Patti”. Ad un tratto si ferma e poi<br />
d’impeto riprende dicendo che “Lucia nella vita lottava per la<br />
prevenzione e Matteo per la sicurezza. Sono stati traditi. Ora<br />
io voglio giustizia”. “Attendo giustizia e non perdono”, recita la<br />
lettera letta al Duomo di <strong>Messina</strong>, in occasione del funerale<br />
di Lucia Natoli. “Una giustizia che ci è dovuta, per credere<br />
che non tutto è perduto. Tutti devono sapere, tutti devono<br />
prodigarsi affi nché episodi del genere non accadano più”.<br />
Donatella Raccuia<br />
Lucia Natoli e Luisa Barbaro
16 Spazio Associazioni<br />
Spazio Associazioni 17<br />
Le news del volontariato<br />
Patrocini Cesv<br />
37 patrocini con sostegno economico. In due fasi, prima 24 e poi 13. E’ il numero dei patrocini concessi dal Cesv,<br />
Centro Servizi per il Volontariato di <strong>Messina</strong>, in seguito a una valutazione con delibera del Consiglio direttivo (nei<br />
mesi di ottobre e novembre) ad associazioni e organizzazioni di volontariato del territorio messinese, per iniziative<br />
incentrate sul tema della solidarietà. Per l’occasione il Cesv ha provveduto, per ogni progetto, al contributo di 500<br />
euro.<br />
I corsi di “Per Te Donna Onlus”<br />
“L’unica maniera per superare una prova è affrontarla. Una via transpersonale psico-corporea per ritrovare se stessi”.<br />
Un ciclo di seminari, in calendario fi no al 30 maggio 2008, a cura dell’associazione “Per Te Donna Onlus”. Con il<br />
contributo del Cesv, di “Komen Italia Onlus” e di Milano Assicurazioni - Divisioni La Previdente, e con il patrocinio del<br />
Comune di <strong>Messina</strong> e della cooperativa “Comunità & Servizio”. “Questo percorso di seminari è orientato all’accoglienza<br />
della sofferenza per comprenderla, trasformarla, e re-indirizzarla verso nuove prospettive”, spiega l’oncologo e<br />
psicoterapeuta Marcello Aragona, coordinatore degli incontri. In programma anche il massaggio di origine orientale<br />
Ayurvedico, a cura della biologa Stefania Panetta.<br />
Anniversario dell’Avulss di <strong>Messina</strong><br />
“Ama il prossimo tuo nella giustizia”. In occasione del venticinquesimo anno di vita associativa, l’associazione di<br />
volontariato socio-sanitario Avulss Onlus di <strong>Messina</strong> ha promosso su questo tema un incontro-dibattito mercoledì 5<br />
dicembre, presso il Salone degli Specchi della Provincia Regionale. L’iniziativa – nel segno del concetto di giustizia,<br />
tra diritti dell’uomo e dimensione religiosa – si è avvalsa del patrocinio con contributo economico del Cesv. Sono<br />
intervenuti Maria Grazia Turconi Lojacono, presidente dell’Avulss di Me Onlus; Pio Amadeo, assessore provinciale alla<br />
Solidarietà sociale; Antonino Mantineo, presidente del Centro Servizi per il Volontariato e docente universitario; Anna<br />
Pia Viola, fi losofa e docente di Teologia dell’Università di Palermo “San Giovanni Evangelista”; e Simona Romano,<br />
delegata zonale Avulss e presidente dell’associazione Avulss di Valdina Onlus.<br />
25 anni del Centro di Aiuto alla Vita<br />
“La vita umana: accoglienza senza condizioni”. E’ stato il tema al centro dell’incontro domenica 9 dicembre, presso la<br />
Fiera di <strong>Messina</strong>, su iniziativa del C.A.V. – Centro di Aiuto alla Vita e dei promotori del Progetto F. A. N. H A. (Famiglie<br />
Accoglienti Nascituri Handicappati). Sono intervenuti l’oncologo Mario Melazzini, la scrittrice e giornalista Giuliana<br />
Pelucchi, e Livio Lucà Trombetta, presidente dell’associazione di volontariato C.A.V. di <strong>Messina</strong>, che ha festeggiato<br />
per l’occasione i 25 anni di attività. L’iniziativa ha usufruito del patrocinio con contributo economico del Cesv.<br />
“Bambini non più invisibili”<br />
“Bambini non più invisibili… insieme si può. Sosteniamo i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza”. E’ stato il tema al<br />
centro dell’incontro di giovedì 6 dicembre, presso il Teatro “Domenico Savio” di <strong>Messina</strong>. Hanno promosso l’iniziativa<br />
l’associazione “Don Bosco-San Matteo” e l’associazione “Salesiani Cooperatori <strong>Messina</strong>-Giostra”, con il patrocinio<br />
e contributo economico del Cesv, Centro Servizi per il Volontariato. La rifl essione ha coinvolto delegazioni di ragazzi<br />
provenienti da diversi Istituti superiori di <strong>Messina</strong> sui diritti, troppo spesso negati, dell’infanzia. E’ intervenuto Carmelo<br />
Impera, fondatore della Comunità alloggio per minori “Oasi don Bosco” di Ispica.<br />
Una nuova bottega equo-solidale a <strong>Messina</strong><br />
L’associazione “7000” ha inaugurato lo scorso 3 dicembre la Bottega equo-solidale “Rapanui” in via Monsignor Grano<br />
n. 3, a Provinciale. Il progetto prevede l’inserimento dei ragazzi diversamente abili del Centro Diurno dell’associazione,<br />
in un contesto di formazione e avviamento al lavoro; la diffusione della cultura della solidarietà e della sostenibilità<br />
di progetti di popoli “che sembrano lontani ma sono molto vicini”; la possibilità di dare spazio alle associazioni. La<br />
vendita sarà esclusivamente riservata a coloro che diventeranno soci sostenitori.<br />
“Truffe e sicurezza nella terza età”<br />
Impegnata assieme all’Auser nel sostegno e nella solidarietà agli anziani, l’associazione “Assovolo Riviera Jonica” ha<br />
promosso lo scorso primo dicembre un convegno ad Alì Terme su “Truffe e sicurezza nella terza età”, alla presenza di<br />
amministratori ed esponenti delle associazioni del territorio. “Si è trattato di un’occasione per individuare gli strumenti<br />
opportuni a sostegno dei più deboli e per ribadire il nostro impegno, nel Centro diurno di Alì Terme, a favore di chi è<br />
avanti negli anni”, ha sottolineato Antonio Vucci, presidente di “Assovolo”.<br />
Il Cesv ricorda Dilip Pizzi<br />
“Abbiamo perso un giovane uomo felice, sereno,<br />
generoso, capace di vivere pienamente e con<br />
entusiasmo ognuna delle sue esperienze, perché<br />
impegnato a combattere le ingiustizie che<br />
vedeva attorno a sé. Abbiamo perso un valido<br />
dirigente della nostra organizzazione, caparbio<br />
e affi dabile, e che, nonostante noi lo facessimo<br />
disperare con la nostra imprecisione, manteneva<br />
sempre la pazienza.<br />
Abbiamo perso un amico, capace di rinunciare al<br />
sonno e al riposo pur di divertirsi con coloro che<br />
gli erano affezionati e a cui lui era affezionato”.<br />
Così Enrico Vellante, presidente nazionale dell’associazione<br />
“Giovani senza frontiere”, ha ricordato<br />
sul sito Internet www.giosef.it la morte in<br />
un incidente stradale (lo scorso 16 novembre) di<br />
Dilip Pizzi, 29 anni, tesoriere e presidente della<br />
sezione messinese di “Giosef”, associazione socia<br />
del Cesv. Il Centro Servizi per il Volontariato<br />
di <strong>Messina</strong> si associa a questo ricordo, e a quello<br />
che i suoi compagni della Sinistra giovanile<br />
hanno affi dato ai giornali nelle settimane scorse.<br />
In particolare, il Cesv si sente vicino ai familiari<br />
di Dilip e ne ricorda l’impegno, la passione e la<br />
serietà dimostrati al servizio di un’associazione<br />
che promuove la partecipazione giovanile in<br />
un’Europa solidale.<br />
Dilip Pizzi con M. Saccà (associazione Giosef)<br />
“Chi ama non brucia”.<br />
Un calendario 2008 nel segno dello slogan “Chi ama non brucia”. Lo ha promosso l’associazione di volontariato per la<br />
Protezione civile “Club Radio C.B.” di Barcellona Pozzo di Gotto. Il calendario è composto da dodici rappresentazioni<br />
scelte nell’ambito di un concorso di disegno, indetto a dicembre per gli studenti delle terze medie. L’obiettivo?<br />
Sensibilizzare i ragazzi sulla salvaguardia dei boschi. Il concorso è stato patrocinato dall’amministrazione comunale e<br />
dal Cesv di <strong>Messina</strong>. Per informazioni sito Internet www.clubradiocb.it.<br />
“Dipende da chi dipendi”<br />
“Dipende da chi dipendi” è il primo corso di formazione su tossicodipendenze e co-dipendenze, organizzato<br />
dall’associazione di volontariato “Comunione fraterna”, con il patrocinio e il contributo del Cesv e del Comune di<br />
<strong>Messina</strong>. Si terrà dal 18 al 20 gennaio 2008, presso i locali della Chiesa Cristiana Evangelica di Ganzirri, a <strong>Messina</strong>.<br />
Le iscrizioni sono a numero chiuso e scadono il prossimo 31 dicembre. Per informazioni associazione “Comunione<br />
Fraterna”, via Maddalena, 36, 98123, <strong>Messina</strong>, tel. 090/9432089 (dalle 9 alle 12), con referente Michele Recupero,<br />
tel. 328/9184026.<br />
20 anni della Misericordia a <strong>Messina</strong><br />
In occasione del ventesimo anno di attività della Misericordia a <strong>Messina</strong>, la Fraternità ha organizzato lo scorso ottobre<br />
una esercitazione di Protezione civile, nell’area RFI di Gazzi, con la partecipazione di circa 600 volontari, e un convegno<br />
presso il Salone degli Specchi della Provincia.<br />
Corso di formazione di Telefono Amico<br />
Telefono Amico di <strong>Messina</strong> ha avviato il 42° Corso di formazione per nuovi volontari, basato sulla “comunicazione<br />
interpersonale, sull’accoglienza e sull’accettazione dei sentimenti, dello stato d’animo e delle idee di chi chiama”.<br />
Secondo le parole del presidente Ennio Marino, “Telefono Amico intende valorizzare il ruolo sociale del volontariato,<br />
nella convinzione che la comunicazione e l’ascolto attivo del prossimo concorrano a migliorare la sfera relazionale e<br />
una migliore consapevolezza personale”.
18 Spazio Associazioni<br />
Spazio Associazioni 19<br />
Idee e progetti<br />
“Gesù bambino e il mare”<br />
Sesta edizione di un Natale nel segno di “Gesù bambino e il mare”. Sabato 22 dicembre, alle 11, a Torre Faro<br />
(<strong>Messina</strong>), l’associazione “SubAquatic Disability Center” ha portato sott’acqua un bambinello artistico, scolpito per<br />
l’occasione con un marmo di Carrara.<br />
Babbo Natale è volontario<br />
I soci dell’associazione “Assovolo Riviera Jonica” di Alì Terme, nella serata del 24 e nella mattinata del 25 dicembre,<br />
nelle vesti di Babbo Natale, consegnano a domicilio ai bambini i regali acquistati in precedenza dai propri genitori. Per<br />
informazioni, tel. 0942-790397 o 328/0098793, dalle 9 alle 12, dal lunedì al venerdì.<br />
“Voglio una vita responsabile”<br />
Il Circolo Arci “Senza Confi ni” di Furnari, in collaborazione con l’Avis di Falcone e con il patrocinio del Cesv di <strong>Messina</strong>,<br />
organizza l’iniziativa “Voglio una vita responsABILE”. “Si tratta di un progetto articolato in azioni di prevenzione contro<br />
l’uso dell’alcool e forme di dipendenza, assieme a interventi di formazione e di informazione rivolti sia agli adulti,<br />
sia ai giovani”, sottolinea Gioacchino <strong>Messina</strong>, presidente di “Senza Confi ni”. Dopo gli appuntamenti dei venerdì<br />
14 e 21 - con il dottor Giovanni Utano, del S.E.R.T. (Servizio TossicoAlcoldipendenze) di Milazzo, - l’ultimo incontro<br />
è in programma sabato 30 dicembre, alle ore 20.30, con la manifestazione musicale dal titolo “Ballo senza sballo”,<br />
all’interno del Circolo Arci di Furnari, in via Nuova <strong>Messina</strong> n° 31. Per informazioni, cell. 329/1910411, e-mail gioacchino.<br />
messina@tiscali.it.<br />
“Adolescenze in circolo”<br />
La cooperativa sociale “Utopia” di Milazzo organizza un percorso formativo su adolescenza e aspetti educativi. Dopo<br />
l’avvio del 18 dicembre, dal 10 gennaio al 19 febbraio 2008, alle 15, sono previsti quattro appuntamenti in via Capitano<br />
Massimo Scala n. 5, per un totale di 25 ore. Lo staff di formazione è composto dalla psicologa Debora Colicchio,<br />
dalla pedagogista Loredana Pumo e dal formatore Mario Schermi. I destinatari sono gli operatori dei servizi socioeducativi<br />
pubblici e del privato sociale, volontari, insegnanti ed educatori. Per informazioni tel./fax 090/9224944, email<br />
cooputopia@tiscali.it.<br />
“Abbiamo tanti progetti a un fi lo”<br />
“Abbiamo tanti progetti a un fi lo” è lo slogan della campagna di raccolta dei cellulari usati lanciata dal Magis,<br />
Movimento e Azione dei Gesuiti Italiani per lo Sviluppo. Per donare i cellulari è possibile rivolgersi al punto fi sso<br />
di raccolta attivato presso l’Istituto “Ignatianum” di <strong>Messina</strong>. Gli introiti ricavati dalla raccolta verranno utilizzati per<br />
fi nanziare alcuni progetti, a partire da due iniziative in favore dell’Africa: la realizzazione di cucine solari in Ciad e<br />
il sostegno a un ospedale per bambini malati di Aids in Kenya. Per informazioni occorre contattare Lea Lombardo,<br />
responsabile campagna cellulari in Sicilia, e-mail lea-l@libero.it, Uffi cio Magis Palermo tel. 091/6076111, sito Internet<br />
www.magisitalia.org.<br />
“Partecipare alla solidarietà”<br />
“Partecipare alla solidarietà. Dall’emozione al sentimento” è il titolo delle due iniziative promosse dall’Accademia<br />
Internazionale “Amici della Sapienza” Onlus il 15 e il 16 dicembre, alla Provincia Regionale e al Comune di <strong>Messina</strong>,<br />
con il patrocinio e contributo economico del Cesv. Si è trattato della XI edizione, con la consegna del<br />
Premio Speciale Scuola “Amici della Sapienza”. Un concorso di poesie riservato agli studenti delle<br />
scuole medie e degli Istituti superiori.<br />
Vademecum sull’inserimento lavorativo dei disabili<br />
“Sappilo!”: un vademecum sui diritti per l’inserimento lavorativo dei disabili e le risorse dei territori<br />
con il fi nanziamento del Cesv (bando 2006). Il documento - a cura dell’associazione “Pegaso”, con la<br />
collaborazione di numerosi partner - è stato presentato giovedì 20 dicembre all’Ersu di <strong>Messina</strong>.<br />
Pegaso<br />
“Accoglienza zero nell’ex Cpt di Lampedusa”<br />
L’esperienza dell’Arci raccontata dall’avvocata Carmen Cordaro.<br />
“Prima di tutto il dialogo. La capacità di ascolto e di<br />
accoglienza. Noi abbiamo puntato a creare un rapporto<br />
umano. Sembrerà banale, ma, in realtà, nessuno a<br />
Lampedusa si preoccupa di accogliere i migranti dal punto<br />
di vista affettivo. Si tratta di persone appena sbarcate in<br />
condizioni fi siche e psicologiche drammatiche. Uomini e<br />
donne che spesso, nella traversata, perdono un fi glio, un<br />
fratello. Eppure, sono lasciate spesso alla deriva, senza<br />
alcun supporto umano e giuridico. Per combattere tutto<br />
questo, l’Arci ha avviato la scorsa estate un progetto a<br />
Lampedusa, in modo da verifi care la situazione all’interno<br />
del Centro di primo soccorso e accoglienza. In tre<br />
mesi siamo così riusciti ad aiutare oltre 600 persone a<br />
presentare una domanda d’asilo nel nostro Paese”. Parla<br />
con passione l’avvocata Carmen Cordaro, presidente del<br />
Circolo Arci “Thomas Sankara” di <strong>Messina</strong>, componente<br />
del Consiglio direttivo del Cesv e impegnata in un<br />
servizio costante di orientamento sociale e giuridico e di<br />
informazione sul diritto d’asilo, rivolto ai migranti rinchiusi<br />
da un minimo di due sino a 13-14 giorni dentro il Centro,<br />
ex Cpt. “Tutto il nostro lavoro sarà documentato in una<br />
pubblicazione, in fase di realizzazione, che sto curando<br />
con le volontarie e compagne d’avventura Valentina<br />
Itri e Patrizia Maiorana. Alla stesura parteciperanno,<br />
con i propri contributi, tutti i gruppi del campo di lavoro.<br />
Quello che mi preme ribadire è che queste persone<br />
hanno bisogno di un aiuto reale, concreto. Con la nostra<br />
iniziativa, fi nalmente, non sono rimaste in balia di loro<br />
stesse. Troppo spesso chi arriva a Lampedusa è vittima<br />
delle scarse attenzioni da parte delle istituzioni e di chi<br />
dovrebbe gestire l’accoglienza. Non è così scontato<br />
garantire l’avvio della procedura d’asilo. Anzi, si tratta di<br />
un diritto che quasi sempre non viene<br />
rispettato. Noi – spiega la presidente<br />
del Circolo “Thomas Sankara” – siamo<br />
riusciti a ottenere l’avvio formale della<br />
procedura e la possibilità fondamentale<br />
che l’avvocato possa sapere dove<br />
viene trasferito il proprio assistito, in<br />
modo da garantire il sostegno legale<br />
al momento dell’audizione nella<br />
Commissione territoriale. Che cosa<br />
avveniva solitamente? In assenza della<br />
rete di legali istituita dall’Arci, accadeva<br />
che queste persone, seppure sfuggite<br />
a persecuzioni politiche nel Paese di<br />
provenienza, non fossero messe in<br />
condizione di poter chiedere il diritto<br />
d’asilo. Subito dopo il trasferimento,<br />
le loro tracce si perdevano, senza<br />
che un legale potesse continuare ad<br />
assisterle”. Sono storie di disattenzioni<br />
e di quotidiane ingiustizie, quelle a cui ha assistito<br />
l’avvocata Cordaro. “Tra gli aspetti più sconvolgenti la<br />
mancanza assoluta di tutela nei confronti delle categorie<br />
cosiddette vulnerabili: i minori, le donne e coloro che<br />
hanno perduto durante la traversata un loro congiunto.<br />
Appare incredibile l’assenza di attenzione psicologica<br />
e di assistenza, in questi casi. Qui tanti minori vengono<br />
trasformati dalla questura in maggiorenni, in contrasto<br />
con qualsiasi principio giuridico”. Con nettezza Carmen<br />
Cordaro racconta un mondo in cui domina “la ferma e<br />
condivisa volontà di rimandare, nella migliore delle ipotesi,<br />
l’accoglienza umana, sociale e legale a quando i migranti<br />
verranno trasferiti. Noi abbiamo cambiato questo stato<br />
delle cose, dando ascolto alle voci delle persone stremate<br />
dalle fatiche di un viaggio infame. Le abbiamo così sentite<br />
raccontare i loro lutti del mare e le loro speranze. Siamo<br />
stati gli unici a mostrare ai migranti una cartina geografi ca<br />
che permettesse loro di orientarsi. Il Centro di Lampedusa<br />
è un luogo in cui non si ha possibilità di movimento, con<br />
i recinti contornati di sbarre, e in cui le donne vivono<br />
in uno spazio talmente piccolo da poter stare soltanto<br />
sedute o fare solo pochi passi. Noi dell’Arci siamo anche<br />
stati gli unici che si siano preoccupati di fare incontrare<br />
quotidianamente le coppie, e non solo quelle sposate,<br />
all’interno della struttura”. Adesso l’impegno Arci continua<br />
grazie al numero verde 800 905 570 per i richiedenti asilo<br />
e a un’attenzione costante verso quel mondo “a parte” dei<br />
Centri di primo soccorso e accoglienza. “Realtà chiuse<br />
dal punto di vista fi sico e mentale. Lontane da un’idea<br />
concreta di solidarietà e di diritto”.<br />
Marco Olivieri<br />
Foto dell’associazione Co.Vo.Ge.
20 L’esperto risponde<br />
Il progetto 21<br />
A cura di Silvia Gheza - Referente Cesv dell’Area Documentazione<br />
Acquisto di beni strumentali, contributi<br />
per volontariato e Onlus entro il<br />
31 dicembre<br />
La Divisione III - Volontariato della Direzione<br />
Generale per il Volontariato, l’Associazionismo e<br />
le Formazioni sociali, ai sensi dell’ art. 96 legge<br />
342/2000, e del D.M. 388/2001, valuta le richieste<br />
di contributo per l’acquisto di autoambulanze<br />
e di beni strumentali, utilizzati direttamente ed<br />
esclusivamente per attività di utilità sociale e per<br />
l’acquisto di beni da donare a strutture sanitarie<br />
pubbliche. Il termine per la presentazione delle<br />
richieste è fi ssato al 31/12/2007 (fa fede il timbro<br />
postale). Le richieste devono riguardare acquisti<br />
o donazioni effettuate nel corso dell’anno di<br />
riferimento. Possono presentare la domanda per<br />
la concessione del contributo: a) le associazioni<br />
di volontariato, costituite in forma di associazione<br />
o nelle forme previste dall’articolo 3 della legge<br />
11 agosto 1991 n. 266, iscritte nei Registri di<br />
cui all’articolo 6 della medesima legge; b) le<br />
organizzazioni non lucrative di utilità sociale<br />
(ONLUS) in possesso dei requisiti di cui all’ art.<br />
10 del decreto legislativo e iscritte all’anagrafe<br />
unica delle ONLUS, di cui all’articolo 11 del<br />
medesimo decreto legislativo.<br />
Per informazioni, Cesv, Centro Servizi per il<br />
Volontariato di <strong>Messina</strong>, via G. La Farina n. 7,<br />
98122, telefono 090/6409598, fax 090/6011825,<br />
e-mail info@cesvmessina.it, sito Internet www.<br />
cesvmessina.it.<br />
Cosa c’è in agenda<br />
Fondazione Banca Nazionale delle Comunicazioni,<br />
la scadenza è il 31 dicembre<br />
La Fondazione Banca Nazionale delle Comunicazioni ha previsto<br />
un fondo per erogare contributi a enti pubblici, cooperative sociali,<br />
organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale<br />
e Ong, che esercitino la propria attività in ambito nazionale e<br />
internazionale. I contributi possono essere richiesti inviando,<br />
entro il 31 dicembre 2007, un progetto dettagliato della durata<br />
di 12 mesi, unito al dettaglio dei costi e alla documentazione di<br />
riferimento, a: Fondazione Banca Nazionale delle Comunicazioni,<br />
Via di Villa Albani 20, 00198 Roma.<br />
Per informazioni ci si può rivolgere a: Fondazione Banca<br />
Nazionale delle Comunicazioni, tel. 06.8440121; fax 06.84401251;<br />
segreteria@fondazionebnc.it sito internet www.fondazionebnc.it<br />
1-31 gennaio: iscrizione al Registro regionale<br />
del volontariato<br />
Nel periodo dal primo al 31 gennaio 2008, le organizzazioni di<br />
volontariato operanti nel territorio regionale, ed effettivamente<br />
in attività, possono chiedere l’iscrizione nel Registro generale.<br />
Le istanze di iscrizione nel Registro generale regionale delle<br />
organizzazioni di volontariato, di cui all’art. 6 della legge<br />
regionale 7 giugno 1994, n. 22, possono essere inoltrate presso<br />
l’assessorato della Famiglia, delle Politiche sociali e delle<br />
Autonomie locali, Servizi socio assistenziali e di volontariato,<br />
Unità operativa 2, Via Trinacria 34/36, 90100, Palermo. Per<br />
le istanze spedite mediante raccomandata farà fede il timbro<br />
dell’uffi cio postale.<br />
Per informazioni, si veda l’area Strumenti del Volontariato del<br />
sito Internet www.cesvmessina.it.<br />
“Destinazione Europa”<br />
Per iniziative dirette a società civile, associazionismo e Terzo Settore, grazie alla<br />
partnership fra Commissione Europea e CSV.net.<br />
Partito lo scorso mese di febbraio, nell’ambito della<br />
formazione, il progetto “Destinazione Europa” è organizzato<br />
dalla rappresentanza in Italia della Commissione Europea<br />
e da CSV.net, Coordinamento Nazionale dei Centri<br />
di Servizio per il Volontariato. Il progetto si propone<br />
principalmente di promuovere, sul territorio nazionale,<br />
iniziative di formazione e informazione europea rivolte ai<br />
rappresentanti della società civile, dell’associazionismo,<br />
del Terzo Settore locale, a volontari e a cittadini in genere.<br />
Tutto il progetto è co-fi nanziato al 50% dalla Commissione<br />
Europea e al 50% da CSV.net. I Centri di Servizio sono<br />
accreditati, sulle tematiche europee, a svolgere a livello<br />
locale il ruolo di referenti dell’insieme della società civile.<br />
A partire dal mese di gennaio, i formatori dei Centri<br />
di Servizio, agiranno, per territorio di competenza, da<br />
animatori e formatori diretti per la società civile. I formatori<br />
del Cesv, Centro Servizi per il Volontariato di <strong>Messina</strong>,<br />
sono Mariangela Filocamo, Silvia Gheza e Annarita<br />
Sottile. Inoltre, per garantire una fruttuosa realizzazione<br />
del progetto “Destinazione Europa” in svolgimento, e per<br />
promuovere all’interno della programmazione ordinaria dei<br />
CSV i servizi qualifi cati nell’ambito europeo, è stata defi nita<br />
la necessità di individuare per ogni regione un referente<br />
del Gruppo Europa, e per la nostra regione sono state<br />
nominate Silvia Gheza (Cesv <strong>Messina</strong>) e Marcella Silvestre<br />
(Cesvop di Palermo). In particolare, i percorsi di costruzione<br />
della cittadinanza attiva europea e i programmi 2007 -<br />
2013 dell’Unione Europea sono al centro delle iniziative<br />
di sensibilizzazione, di informazione e di formazione che<br />
i formatori dei Centri di Servizio per il Volontariato stanno<br />
organizzando in tutte le regioni dell’Italia. Per il Distretto<br />
di <strong>Messina</strong> sono in programmazione tre seminari, con lo<br />
stesso programma formativo, rivolti a volontari e dirigenti<br />
delle organizzazioni di volontariato e dell’associazionismo<br />
e in generale ai rappresentanti della società civile e ai<br />
cittadini. Tutte le iniziative sono gratuite e si inseriscono nel<br />
quadro dell’impegno condiviso tra CSV.net e le istituzioni<br />
europee, in vista della costruzione di un’Europa dei cittadini<br />
solidale e partecipata. È previsto che a ciascun seminario<br />
possano aderire circa 50 partecipanti, suddivisi per target,<br />
e organizzati in 2 aule da 25 partecipanti. Il calendario dei<br />
seminari per la formazione sarà reso pubblico al più presto<br />
attraverso il sito Internet del Cesv <strong>Messina</strong> e la newsletter<br />
ad esso collegata.<br />
Il progetto è supportato dal sito Internet http://www.<br />
cesvmessina.it e da quello istituzionale della Commissione<br />
Europea http://www.destinazioneeuropa.eu.<br />
Per capirne di più, potete contattare i formatori del<br />
Centro Servizi per il Volontariato di <strong>Messina</strong> o scrivere al<br />
seguente indirizzo: Cesv, via G. La Farina n. 7, 98122,<br />
<strong>Messina</strong>, telefono 090/6409598, fax 090/6011825, e-mail<br />
info@cesvmessina.it.<br />
S.G.
22 Formazione Cesv<br />
Spazio Csv 23<br />
Al via tre nuovi corsi per i volontari<br />
Continua la programmazione dei corsi di formazione promossa dal Cesv, Centro Servizi per il Volontariato di <strong>Messina</strong>. Dopo l’avvio<br />
a novembre, nell’ambito di sedici corsi complessivi per volontari avviati in tutto il territorio messinese, sono al via “Volontariato e<br />
valorizzazione delle differenze”, “Formazione formatori” e “Volontari e volontariati in rete”, con la conclusione nel marzo 2008. Continua<br />
inoltre il seminario “Agire il sociale”, mentre il corso dal titolo “La cultura del lavoro per progetti”, completato nelle altre sedi, si svolgerà<br />
adesso a Gaggi.<br />
Da venerdì 11 gennaio 2008 è in programma “Volontariato e valorizzazione delle differenze”, nella sede del Co.Di (Coordinamento<br />
Disabili) di Barcellona Pozzo di Gotto in via Kennedy n. 201. In tutto 4 moduli e 24 ore di formazione. “Il percorso intende offrire occasioni<br />
di rifl essione e stimoli alla progettualità, allo scopo di trasformare i tratti distintivi di quelle persone (i diversamente abili, le donne, le<br />
minoranze culturali), che maggiormente incontrano diffi coltà ad affermare la propria partecipazione attiva alla vita comunitaria, da punti<br />
di debolezza in elementi di forza e di risorsa sociale”, sottolinea Maria Lucia Serio, referente Cesv per la Formazione. Partirà anche<br />
il prossimo 11 gennaio a Milazzo, in via Capitano Massimo Scala n. 5 (sede della cooperativa sociale “Utopia”), il corso “Formazione<br />
formatori”. Tre moduli per 21 ore di formazione. “Le organizzazioni di volontariato assumono anche la valenza di contesti educativi.<br />
Risulta dunque importante valorizzare l’aspetto della formazione che, in maniera più o meno strutturata, ciascuna associazione offre,<br />
attraverso una rifl essione sui sensi e i signifi cati che vengono attribuiti alla formazione dei volontari”. Comincia invece venerdì 8<br />
febbraio “Volontari e volontariati in rete”, con tre moduli e 27 ore di formazione, a <strong>Messina</strong>, nella sede Cesv di via La Farina n. 7.<br />
Docenti<br />
“Valorizzazione delle differenze” a Barcellona P. G.<br />
Modulo Orario Data<br />
Tiziana Tarsia<br />
(Università di <strong>Messina</strong>)<br />
L’inclusione sociale<br />
15.30/18.30<br />
9.00/12.00<br />
Ven. 11.01.08<br />
Sab.12.01.08<br />
Nina Santisi<br />
Responsabile Formazione ASL 5<br />
Volontariato e politiche di genere<br />
15.30/18.30<br />
9.00/12.00<br />
Ven. 18.01.08<br />
Sab. 19.01.08<br />
Anna Schepis<br />
Volontariato e integrazione multiculturale 15.30/18.30<br />
Ven. 25.01.08<br />
Psicologa e psicoterapeuta<br />
9.00/12.00<br />
Sab. 26.01.08<br />
Armando Crisà<br />
Psicologo e psicoterapeuta<br />
Volontariato e diverse abilità<br />
Formazione formatori a Milazzo<br />
15.30/18.30<br />
9.00/12.00<br />
Ven. 01.02.08<br />
Sab 02.02.08<br />
Mario Schermi<br />
Formatore Scuola Ministero di Giustizia<br />
Sensi e signifi cati della formazione<br />
15.30/18.30<br />
9.00/12.00<br />
15.30/18.30<br />
Ven. 11.01.08<br />
Sab12.01.08<br />
Ven 18.01.08<br />
Giovanni Di Pietro<br />
Consigliere regionale AIF Sicilia<br />
I modelli della formazione<br />
9.00/12.00<br />
15.30/18.30<br />
Sab 19.01.08<br />
Ven 25.01.08<br />
Nina Santisi<br />
Responsabile Formazione ASL 5<br />
Metodologie e strumenti di lavoro<br />
Volontari e volontariati in rete a <strong>Messina</strong><br />
9.00/12.00<br />
15.30/18.30<br />
Sab 26.01.08<br />
Ven 01.02.08<br />
Maria Grazia Castorina<br />
Psicologa e psicoterapeuta<br />
Senso e fi nalità del lavoro di rete<br />
15.30/18.30<br />
9.00/12.00<br />
15.30/18.30<br />
Ven 08.02.08<br />
Sab 09.02.08<br />
Ven 15.2.08<br />
Maria Grazia Castorina<br />
Psicologa e psicoterapeuta<br />
Progettazione e prassi del lavoro in rete<br />
9.00/12.00<br />
15.30/18.30<br />
9.00/12.00<br />
Sab 16.2.08<br />
Ven 22.2.08<br />
Sab 23.2.08<br />
Mario Schermi<br />
Formatore Scuola Ministero di Giustizia<br />
Leadership e gruppo di lavoro<br />
in sistemi di rete, reti organizzate<br />
reti sociali<br />
15.30/18.30<br />
9.00/12.00<br />
15.30/18.30<br />
Ven 29.02.08<br />
Sab 01.03.08<br />
Ven 07.03.08<br />
Docenti Modulo<br />
Seminario “Agire il sociale”<br />
Orario Data Sede<br />
Francesco Caizzone<br />
Commercialista<br />
Il bilancio partecipato 15.30/18.30 Mer 17.1.08 <strong>Messina</strong><br />
Elio Azzolina La gestione amministrativa,<br />
Consulente fi scale, fi scale e contabile nelle<br />
15.30/18.30 Mer 9.01.08 Barcellona P. G<br />
contabile e tributario<br />
OdV<br />
Santo Santonocito<br />
Responsabile Formazione<br />
F. N. P. Cisl<br />
La persona anziana:<br />
quali bisogni e quali risorse<br />
15.30/18.30 Me 13.02.08 S. Piero Patti<br />
Mario Calogero<br />
Università di <strong>Messina</strong><br />
La legge sulla privacy 15.30/18.30 Mer 12.03.08 Milazzo<br />
Marco Olivieri<br />
Addetto Stampa del Cesv<br />
di <strong>Messina</strong><br />
L’informazione e il<br />
volontariato<br />
15.30/18.30 Mer 19.03.08 <strong>Messina</strong><br />
Franco Previte<br />
Volontario AVIS<br />
La sicurezza nei luoghi di<br />
lavoro<br />
15.30/18.30 Mer 26.03.08 <strong>Messina</strong><br />
Un mondo d’informazioni on line<br />
Un aggiornamento quotidiano sul sito Internet www.cesvmessina.it, portale del Cesv, Centro Servizi<br />
per il Volontariato. Le notizie per volontari e operatori sociali in home page e nelle sezioni News,<br />
Comunicati Stampa e Agenda del Volontariato, oltre a una selezione di articoli in Rassegna Stampa.<br />
E in più gli approfondimenti nella sezione Documentazione – da Bandi e Finanziamenti alle Normative<br />
– fi no alla Bacheca del Volontariato, alla Formazione, al Servizio Volontario Europeo, Servizio Civile<br />
e Giovani e Volontariato. E, in più, la possibilità di leggere on line tutti i numeri di Comunità Solidali<br />
e di iscriversi alla newsletter, per ricevere periodicamente tutte le informazioni utili per il mondo del<br />
volontariato.<br />
Tesi di laurea su Comunità Solidali<br />
“Volontariato e comunicazione: l’attività del Cesv <strong>Messina</strong> attraverso il giornale Comunità Solidali”.<br />
E’ il titolo della tesi discussa dalla studentessa Maria Giufrè lo scorso 27 ottobre, nell’ambito del<br />
corso di laurea in Scienze Politiche per il Giornalismo dell’Università di <strong>Messina</strong>, con relatrice la<br />
professoressa Maria Teresa Di Paola. La tesi analizza l’impegno giornalistico del Centro Servizi per il<br />
Volontariato di <strong>Messina</strong>, tramite la testata bimestrale “Comunità Solidali” e il funzionamento dell’Uffi cio<br />
Stampa, come esempio di comunicazione sociale fi nalizzata a favorire un rapporto sempre più solido<br />
tra media e mondo del sociale e dell’associazionismo. Non a caso la neo laureata Maria Giufrè,<br />
nell’anno accademico 2003-04, ha frequentato come tirocinante il corso in Giornalismo sociale, a cura<br />
dell’Uffi cio Stampa Cesv e destinato agli studenti di Scienze Politiche per il Giornalismo, in seguito a<br />
una Convenzione fi rmata dal Centro Servizi per il Volontariato e dall’Università di <strong>Messina</strong>.<br />
Il Report 2006 di CSV.net<br />
Hanno erogato nel 2006 quasi 227 mila servizi a più di 100 mila utenti tra associazioni, gruppi<br />
informali di cittadini, singoli volontari. Il 30% dei servizi in più rispetto al 2005: è il bilancio dell’attività<br />
dei 77 Centri di Servizio per il Volontariato, presenti in 20 regioni italiane. I dati sulle attività svolte<br />
e sulle risorse economiche sono contenuti nel Report 2006 prodotto annualmente da CSV.net,<br />
Coordinamento Nazionale dei Centri Servizi per il Volontariato. Il Report è stato presentato in un<br />
convegno, giovedì 13 dicembre, presso la Sala Biblioteca del Consiglio Nazionale dell’Economia e<br />
del Lavoro a Roma. “A 10 anni dalla nascita dei primi Centri di Servizio in Italia - ha dichiarato Marco<br />
Granelli, presidente di CSV.net - è del tutto evidente come i Centri di Servizio siano strutture capaci<br />
di accompagnare attivamente il volontariato e di aiutarlo a rafforzarsi attraverso l’offerta di servizi<br />
tradizionali e innovativi. Ora che la Camera dei Deputati discute della riforma della legge 266/91 sul<br />
volontariato, il compito passa nelle mani del legislatore, chiamato a sostenere il processo, da noi<br />
avviato, di equilibrio tra le regioni attraverso un’equa ripartizione delle risorse fi nanziarie sui territori”.<br />
Le strutture operative a disposizione delle associazioni di volontariato, nel 2006, hanno erogato oltre<br />
135.000 consulenze, hanno fornito 55.000 ore di formazione e più di 20.000 prestazioni nell’ambito<br />
della comunicazione, offrendo 70.000 servizi di carattere logistico (recapito postale, concessione di<br />
spazi, fornitura di fotocopie, prestito di attrezzature) e sostenendo 1.700 progetti delle organizzazioni.<br />
Lo hanno fatto potendo contare su 72 milioni di euro e grazie all’opera di 3.300 lavoratori attivi tra<br />
dipendenti, collaboratori e consulenti e di 1.300 volontari.<br />
Dal sito Internet www.redattoresociale.it