Cultura - CONFCOMMERCIO
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In copertina: Il Duomo di Altamura fu fondato, nel<br />
1232, da Federico II di Svevia imperatore del Sacro<br />
Romano Impero che fece realizzare la chiesa dedicandola<br />
alla Maria Assunta di Gravina e la pose<br />
sotto il regio patronato suo e dei suoi discendenti.<br />
Il modello originario è quello che possiamo<br />
ammirare in molte cattedrali romaniche pugliesi e<br />
che trova uno degli esempi più famosi nella<br />
Basilica di San Nicola a Bari, ma qui viene realizzato<br />
con il nitido linguaggio del gotico federiciano<br />
che prevede forme cristalline e decori raffinati di<br />
ascendenza orientale come quelli che caratterizzano<br />
la bifora in facciata. All’epoca angioina risale la<br />
realizzazione del portale settentrionale che oggi si<br />
apre in piazza Duomo, mentre la realizzazione di<br />
una seconda torre campanaria, l’area dell’altare e<br />
dell’attuale sacrestia furono aggiunte nella prima<br />
metà del Cinquecento. Opere settecentesche sono<br />
invece la loggetta tra i due campanili con le statue<br />
della Vergine tra i SS. Pietro e Paolo, le terminazioni<br />
delle torri campanarie e il rivestimento interno<br />
in marmo. In evidenza i due leoni porta-colonnine<br />
ritoccati da un artista di Andria, Maestro Antonio.<br />
Una leggenda racconta che Federico II nascose in<br />
uno dei pilastri della cattedrale un tesoro, il quale<br />
servirebbe per la ricostruzione della Cattedrale nel<br />
caso in cui dovesse verificarsi la distruzione.<br />
• • •<br />
Iscritto presso ilTribunale di Bari in data 12/01/2009<br />
- N. 69/2009 del Ruolo generale; N. 51 del Ruolo<br />
sezionale; N. 2 del registro stampa<br />
Periodico di informazione, aggiornamento e cultura<br />
a cura della Confcommercio della Provincia di<br />
Bari – Distribuzione gratuita<br />
Anno IV n. 3 - 2012<br />
Editore: Confcommercio della Provincia di Bari<br />
legale rappresentante ALESSANDRO AMBROSI<br />
Direttore Responsabile: PANTALEO CARRIERA<br />
Coordinamento editoriale: EMANUELE PANZA<br />
Redazione: Via Amendola 172/c, 70125 Bari<br />
Tel. 080/5481110 - Fax 080/5481077<br />
e-mail: e.panza@confcommerciobari.it<br />
Impaginazione e grafica: Saverio Matarrese<br />
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Stampa: SEDIT S.r.l. Servizi Editoriali<br />
Via delle Orchidee n. 1, 70026 Modugno (BA)<br />
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redazione, oppure chiamare i segg. numeri:<br />
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e-mail: e.panza@confcommerciobari.it<br />
EDITORIALE<br />
Riaffermare il ruolo propositivo di Confcommercio Pag. 2<br />
di Alessandro Ambrosi<br />
NORMATIVA<br />
Si completa il quadro normativo sull’Apprendistato Pag. 4<br />
di Mauro Portoso<br />
Al via dall’1.12.2012 l’opzione per il regime IVA “per cassa” » 6<br />
di Vito D’Ingeo<br />
La nuova pensione anticipata (già pensione di anzianità) » 8<br />
a cura di ENASCO<br />
Tassa di concessione governativa sui cellulari: » 12<br />
come chiedere il rimborso<br />
di Pierluigi Damiani<br />
ALIMENTAZIONE E SALUTE<br />
Dieta e Natale: a tavola senza farsi male Pag. 14<br />
a cura di Giovanna Spilotros<br />
SPECIALE “ALTAMURA”<br />
La Leonessa di Puglia Pag. 16<br />
di Emanuele Panza<br />
ATTUALITAʼ<br />
Celebrato a Bari il 3° Congresso dell’ODCEC Pag. 22<br />
di Maurizio Chiechi<br />
Il social-shopping » 24<br />
di Viviana Rubini<br />
Bilancio di fine anno » 26<br />
di Michele Carriera<br />
APPUNTI DI VIAGGIO<br />
Sul tetto delle Americhe Pag. 27<br />
di Giovanni Panza<br />
CULTURA<br />
Pregàme alla barese Pag. 32<br />
di Felice Di Maggio<br />
Fra “Effetto Werther” e “Depressione reattiva” » 34<br />
di Sara Spagnoletti<br />
<strong>CONFCOMMERCIO</strong> INFORMA<br />
Formazione attraverso “FOR.TE.” Pag. 36<br />
di Mauro Portoso<br />
Uscire dalla crisi con un binomio vincente » 38<br />
di Vincenzo Colaprice<br />
In memoria di Dino Lovecchio » 39<br />
di Emanuele Panza<br />
Distretti Urbani del Commercio » 40<br />
di Alessandro Fusco<br />
SETA PG ITALIA per una cultura dell’innovazione » 42<br />
a cura della Redazione<br />
Attività di “compro oro” anche alle Poste » 44<br />
a cura della Redazione<br />
L’informazione è un diritto per chi compra » 45<br />
e un dovere per chi vende<br />
a cura della Redazione<br />
Giovani per il sociale: ai nastri di partenza il nuovo bando » 46<br />
di Leonardo Ricchiuti<br />
Scadenzario fiscale » 47<br />
a cura di Michele Carriera<br />
L@ POSTA<br />
Lettere al Direttore: A poposito di RES Pag. 48<br />
a cura di Leo Carriera<br />
1<br />
SOMMARIO
2<br />
EDITORIALE<br />
di Alessandro Ambrosi<br />
Da questa Legge di Stabilità<br />
il colpo di grazia allo sviluppo<br />
Riaffermare<br />
il ruolo propositivo<br />
di Confcommercio<br />
Confcommercio Bari punta su marketing, comunicazione<br />
ed eventi, fattori attrattivi per i consumatori<br />
Una violazione del patto fiscale, del patto<br />
fra Stato e cittadini, del patto tra Stato e<br />
Imprese. Con un risultato che se da un<br />
parte risulterà socialmente svantaggioso per l’intera<br />
collettività, allo stesso tempo non potrà che<br />
rimarcare la cronicità dell’attuale situazione di<br />
crisi e di stallo.<br />
Noi della Confcommercio diciamo no alla<br />
tripla “trappola” dell’incremento delle aliquote<br />
Iva, della riduzione delle aliquote<br />
Irpef, delle restrizioni in termini di minori<br />
detrazioni e deduzioni, all’interno della prossima<br />
legge di stabilità.<br />
Noi della Confcommercio ribadiamo il<br />
concetto che va bene il rigore, ma che questo<br />
dovrà essere l’eccezionalità e non l’unica<br />
regola.<br />
Una posizione di contrarietà, quella rispetto<br />
alla Legge di Stabilità di cui si discute in questi<br />
giorni, ancora più forte per chi amministra piccola<br />
e medie aziende nel Mezzogiorno d’Italia. I calcoli<br />
sono presto fatti e rimarcano un duplice errore di<br />
metodo e di merito. Perché viene rimessa in<br />
discussione, anzi annientata ogni politica tesa alla<br />
ripresa dell’economia italiana e all’alleggerimento<br />
fiscale reale su ampie fasce di popolazioni. E nel<br />
contempo perché l’aumento dell’aliquota Iva dal<br />
10 per cento all’11 per cento e dell’aliquota Iva dal<br />
21 per cento al 22 per cento, in un contesto di grave<br />
difficoltà per la debolezza della domanda interna,<br />
non potrà che generare effetti drammatici a carico<br />
delle imprese e dell’occupazione.<br />
Via Argiro, ormai conclamata nuova isola pedonale dei<br />
baresi, illuminata da alberi natalizi e da una splendida<br />
cometa; nella foto sotto il titolo, il palazzo della Camera di<br />
Commercio di Bari in versione natalizia.
Effetti che non saranno neppure compensati<br />
dalle riduzioni Irpef, posto che gli aumenti Iva incideranno<br />
maggiormente proprio sugli scaglioni di<br />
reddito più bassi, con una maggiore penalizzazione<br />
su molti prodotti alimentari, sull’offerta turistica e<br />
sull’intera area delle ristrutturazioni edilizie.<br />
Siamo di fronte ad un intervento che non gioverà,<br />
dal momento che i 5 miliardi di minori imposte<br />
dovute all’Irpef vengono largamente mangiati dall’incremento<br />
dell’Iva e per di più avranno effetti<br />
pesanti sulla modificazione di tutti i prezzi, che<br />
comporterà un gradino di 8 decimi di punto nel<br />
luglio 2013, per un’inflazione che passerà nella<br />
media del 2013 dal previsto +1,8% a +2,2%, ridurrà<br />
il valore, in termini di potere d’acquisto, di tutti<br />
i risparmi attualmente detenuti dalle famiglie e<br />
deprimerà ulteriormente i consumi nel prossimo<br />
anno.<br />
Mentre la “maggiorazione” dell’aliquota agevolata<br />
colpisce il settore del turismo e rende uno dei<br />
pochi settori che contribuiscono positivamente alla<br />
deficitaria bilancia dei pagamenti ancora meno<br />
competitivo. Con un risultato, previsto per il 2014,<br />
di una perdita dei consumi correnti tra 5 e 7 miliardi<br />
di euro rispetto al già nero attuale scenario.<br />
Uno scenario che, a Bari città, nel primo<br />
semestre del 2012 ha visto chiudere 445 attività,<br />
1825 in provincia, contro le 317 nuove<br />
aperture a Bari e le 1313 in provincia. Un<br />
saldo negativo soprattutto per i negozi a dettaglio:<br />
a Bari 249 hanno abbassato definitivamente<br />
le saracinesche, 1099 in tutta la provincia.<br />
La crisi dura e cruda è una realtà e bisogna<br />
affrontarla senza rimanere in una condizione di<br />
passività, trasformando i problemi in opportunità,<br />
così da limitarne gli effetti e accelerare il processo<br />
di uscita dal tunnel; ben consapevoli che alcune<br />
scelte dell’attuale governo dei tecnici siano state in<br />
realtà passaggi obbligati nel tentativo di ridare<br />
ossigeno al Paese.<br />
Non siamo quelli “contro e basta”. Abbiamo, in<br />
questi giorni apprezzato la norma – che entrerà in<br />
vigore dal primo dicembre – che consentirà alle<br />
piccole e medie imprese di pagare l’Iva solo dopo<br />
aver incassato le somme spettanti, quel meccanismo<br />
che in termini tecnici si definisce “Iva per<br />
cassa”. Un provvedimento che riporta un briciolo<br />
di equità nel fare impresa e che si sarebbe potuto<br />
applicare già da tempo.<br />
Ma non basta, e adesso la recessione si scarica<br />
direttamente sulle famiglie e indirettamente sulle<br />
imprese, soprattutto quelle del commercio.<br />
Marketing, comunicazione ed eventi – che noi<br />
di Confcommercio Bari stiamo mettendo ai primi<br />
posti della linea politica sul territorio - costituiscono<br />
fattori attrattivi per i consumatori.<br />
Siamo sempre più convinti che occorra una<br />
reazione della categoria che non può e non deve<br />
rassegnarsi, non deve abbassare la guardia, ma<br />
rispondere al suo ruolo propositivo e di guida<br />
delle città e un grande impegno delle Amministrazioni<br />
locali che devono aiutare il comparto.<br />
La legge di stabilità, invece, va nella direzione<br />
opposta, quella che ci porta direttamente verso il<br />
baratro.<br />
Il Presidente, la Giunta,<br />
il Consiglio Direttivo,<br />
il Direttore e il personale tutto della<br />
Confcommercio della Provincia di Bari<br />
formulano a tutti gli Imprenditori<br />
i migliori auguri di<br />
Buon Natale<br />
e<br />
Felice Anno Nuovo<br />
3<br />
EDITORIALE
4<br />
NORMATIVA<br />
Si completa il<br />
quadro normativo<br />
sull’Apprendistato<br />
L’INPS comunica come usufruire dell’agevolazione,<br />
la Regione Puglia emana la legge regionale.<br />
di Mauro Portoso<br />
Finalmente si può dire concluso il quadro normativo<br />
sul contratto di Apprendistato<br />
Professionalizzante.<br />
Il D.lgs. 167/2011 ha tracciato i nuovi aspetti del<br />
contratto, abrogando la previgente normativa. Lo<br />
stesso testo è stato, inoltre, rivisto dalla Riforma<br />
Fornero del 28/06/2012 e dal successivo “decreto<br />
sviluppo” di giugno 2012.<br />
Gli aspetti gestionali del rapporto sono stati<br />
demandati ad appositi accordi interconfederali, il<br />
Terziario è stato uno dei primi a disciplinare la<br />
suddetta gestione stabilendone le forme, la durata<br />
minima e la formazione da impartire all’Apprendista.<br />
Il Terziario ha, inoltre, disciplinato i vari profili<br />
formativi degli Apprendisti ed ha sottoposto il Piano<br />
Formativo alla validazione da parte dell’Ente<br />
Bilaterale, passaggio che, se pur non obbligatorio, il<br />
Ministero del Lavoro in un suo intervento, consiglia.<br />
La Riforma Fornero inoltre, al fine di favorire<br />
l’utilizzo di questo strumento per nuova occupazione,<br />
ha disposto delle modifiche in merito al numero<br />
massimo di apprendisti che si possono assumere.<br />
Infatti, fino al 31/12/2012 il rapporto rimane 1 a<br />
1 rispetto alle maestranze specializzate e qualificate<br />
in servizio; con decorrenza 01/01/2013 il rapporto<br />
passa a 3 a 2, l’unica deroga prevista rimane solo<br />
per le aziende che occupano lavoratori inferiori a 10<br />
unità.<br />
Il quadro normativo si completa oggi con la<br />
Circolare Inps n. 128 del 02/11/2012 che disciplina<br />
lo sgravio totale dei contributi a carico delle<br />
Aziende che occupano fino a 9 dipendenti, per il<br />
periodo 2012/2016 e la Legge Regione Puglia sulla<br />
formazione dell’Apprendista.<br />
L’Inps a distanza di un anno e con notevole<br />
ritardo è intervenuta a disciplinare un aspetto<br />
essenziale del contratto di apprendistato, l’agevolazione<br />
contributiva, che non pochi problemi ha creato<br />
alle aziende che hanno proceduto all’assunzione.<br />
Sul tema era intervenuta anche Confcommercio<br />
Nazionale che consigliava ai datori di lavoro di<br />
sospendere l’utilizzo dello sgravio per gli apprendisti,<br />
stante il mancato pronunciamento da parte<br />
dell’INPS centrale e la problematica inerente gli<br />
aiuti di Stato che, tale agevolazione, poteva comportare.<br />
Pertanto l’INPS ha confermato: per i contratti<br />
di apprendistato stipulati nel periodo<br />
1/1/2012 - 31/12/2016, in favore dei datori di<br />
lavoro che occupano un numero di addetti<br />
pari o inferiore a nove, ovvero lo sgravio totale<br />
dei contributi a loro carico per i periodi contributivi<br />
maturati nei primi tre anni di contratto;<br />
per quelli successivi al terzo, resta confermata<br />
l’aliquota del 10% fino alla scadenza del contratto<br />
di apprendistato. In ogni caso, a decorrere<br />
dal periodo contributivo “ gennaio 2013”,<br />
resterà escluso dalla misura agevolata il contributo<br />
dell’1,61% relativo all’assicurazione sociale<br />
per l’impiego (ASpI).
La concessione dello sgravio contributivo previsto<br />
dall’articolo 22 deve avvenire in conformità alla<br />
disciplina comunitaria degli aiuti “ de minimis “ di<br />
cui al Regolamento CE n. 998/2006. Si ricorda che,<br />
in base alla nozione d’impresa sancita dall’Unione<br />
Europea, limiti “de minimis” si applicano alle attività<br />
produttive di reddito di impresa nonché a<br />
quelle di reddito di lavoro autonomo (limite di<br />
200.000 euro nell’arco di tre esercizi finanziari a<br />
partire dall’anno in corso).<br />
Per il settore del trasporto su strada l’importo<br />
“de minimis” non deve superare i 100.000 euro<br />
(sempre nell’arco di tre esercizi finanziari), pertanto<br />
le imprese sono tenute a presentare apposita<br />
dichiarazione all’INPS per usufruire dell’agevolazione.<br />
La Regione Puglia, infine, ha emanato la propria<br />
Legge Regionale in materia di formazione e lavoro<br />
per gli Apprendisti disciplinando, per l’Appren-<br />
Il ministro del Lavoro<br />
e delle Politiche Sociali,<br />
Elsa Fornero<br />
distato Professionalizzante, la formazione esterna<br />
di competenza esclusiva delle Regioni.<br />
Infatti la Legge Regionale prevede il monte complessivo<br />
di ore di formazione esterna, pari a 120 ore<br />
nel triennio di durata del contratto, al fine di acquisire<br />
competenze trasversali e di base. La Regione<br />
Puglia si impegna, inoltre, a finanziare tale formazione<br />
alle aziende nei limiti degli stanziamenti<br />
annuali e dei bilanci di previsione, anche in sinergia<br />
con i fondi interprofessionali.<br />
Si completa definitivamente il quadro normativo<br />
dell’Apprendistato sperando che come più volte<br />
sottolineato dal Ministero del Lavoro, questo strumento<br />
possa finalmente decollare e diventare lo<br />
strumento di ingresso dei giovani in azienda.<br />
5<br />
NORMATIVA
6<br />
NORMATIVA<br />
Al via dall’1.12.2012<br />
l’opzione per il regime<br />
IVA “per cassa”<br />
Riferimenti normativi: Art. 32-bis, DL n. 83/2012 - DM 11.10.2012<br />
- Provvedimento Agenzia Entrate 21.11.2012<br />
di Vito D’Ingeo<br />
Com’è noto l’art. 32-bis, DL n. 83/2012,<br />
c.d. “Decreto Crescita”, ha ampliato<br />
l’applicazione del regime dell’IVA c.d.<br />
“per cassa”, prevedendo l’“esigibilità differita”<br />
dell’imposta di cui all’art. 6, comma 5,<br />
DPR n. 633/72 per le cessioni/prestazioni<br />
effettuate da soggetti passivi con un volume<br />
d’affari non superiore a € 2.000.000 (rispetto ai<br />
precedenti € 200.000) nei confronti di soggetti<br />
passivi d’imposta.<br />
Le disposizioni attuative e la data di entrata<br />
in vigore del citato art. 32-bis, sono contenute<br />
nel DM 11.10.2012.<br />
Ora, con l’emanazione del recente Prov -<br />
vedimento 21.11.2012 da parte dell’Agenzia<br />
delle Entrate, contenente le regole dell’opzione<br />
del nuovo regime, il quadro normativo può<br />
Il Direttore dell’Agenzia delle Entrate, Attilio Befera<br />
essere considerato completato e quindi “pronto”<br />
per l’operatività a decorrere dall’1.12.2012.<br />
Si rammenta che la possibilità di optare “per<br />
la liquidazione dell’IVA secondo la contabilità di<br />
cassa” interessa i soggetti che:<br />
- nell’anno precedente hanno realizzato;<br />
ovvero<br />
- in caso di inizio dell’attività, prevedono di<br />
realizzare;<br />
- un volume d’affari non superiore a €<br />
2.000.000.<br />
MODALITÀ DI ESERCIZIO<br />
DELL’OPZIONE<br />
Nel citato Provvedimento 21.11.2012<br />
l’Agenzia prevede che l’opzione per il regime<br />
in commento va manifestata con le consuete<br />
modalità previste dal DPR n. 442/97, ossia:<br />
- si desume dal comportamento concludente<br />
del contribuente;<br />
- va comunicata nella “prima” dichiarazione<br />
annuale IVA da presentare successivamente<br />
alla scelta effettuata.<br />
Sul punto nelle “Motivazioni” del Prov -<br />
vedimento in esame l’Agenzia evidenzia che<br />
l’opzione va comunicata:<br />
“nella dichiarazione IVA annuale relativa all’anno<br />
in cui è esercitata l’opzione e che il contribuente<br />
presenterà nel corso dell’anno successivo”.<br />
Limitatamente al 2012, primo anno di<br />
applicazione del regime in esame, l’opzione va
comunicata con il mod. IVA 2013, relativo al<br />
2012.<br />
I soggetti che intendono avvalersi del regime<br />
dall’inizio dell’attività, devono comunicare<br />
tale scelta in sede di dichiarazione IVA relativa<br />
all’anno di inizio attività.<br />
È considerata valida l’opzione comunicata<br />
tramite una dichiarazione IVA annuale “tardiva”,<br />
ossia presentata entro 90 giorni dalla<br />
scadenza del termine.<br />
A seguito dell’opzione nelle fatture emesse<br />
va riportata l’indicazione degli estremi normativi<br />
della disciplina applicata, come ad esempio<br />
la seguente:<br />
Operazione con “IVA per cassa” ex art. 32bis<br />
del Decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83.<br />
In merito l’Agenzia precisa che l’omissione<br />
della suddetta indicazione costituisce, ai fini<br />
sanzionatori, una violazione formale, così<br />
come peraltro evidenziato nella Relazione al<br />
citato DM 11.10.2012.<br />
Il contribuente che intende adottare, a<br />
decorrere dall’1.12.2012, il regime della liquidazione<br />
dell’IVA per cassa dovrà:<br />
- annotare le fatture emesse da tale data sul<br />
registro IVA delle fatture emesse utilizzando<br />
specifici codici/codifiche al fine di sospendere<br />
la relativa IVA a debito fino all’incasso<br />
delle stesse;<br />
- provvedere alla detrazione dell’IVA a credito<br />
degli acquisti soltanto nel periodo in cui la<br />
relativa fattura è stata pagata.<br />
Ciò comporta l’iniziale annotazione della<br />
fattura nel registro IVA degli acquisti utilizzando<br />
specifici codici/codifiche finalizzate alla<br />
sospensione della detrazione fino al pagamento<br />
della stessa.<br />
Si potrebbe ipotizzare di provvedere alla<br />
Il Ministro Passera e il premier Mario Monti durante la presentazione del Decreto Crescita<br />
registrazione delle fatture nel registro IVA<br />
degli acquisti nel periodo del relativo pagamento.<br />
L’adozione di tale modalità di registrazione<br />
va coordinata con l’obbligo del rispetto del<br />
principio di competenza (soprattutto per le fatture<br />
di fine/inizio anno).<br />
Fatture annotate fino al 30.11.2012<br />
L’incasso dall’1.12.2012 di una o più fatture<br />
(emesse) registrate fino al 30.11.2012 non ha<br />
alcuna rilevanza ai fini della liquidazione<br />
dell’IVA.<br />
Analogamente, il pagamento dall’1.12.2012<br />
di una o più fatture (di acquisto) registrate<br />
fino al 30.11.2012 non ha alcuna rilevanza ai<br />
fini della liquidazione dell’IVA.<br />
DURATA DELL’OPZIONE<br />
Secondo quanto previsto nel citato<br />
Provvedimento 21.11.2012 l’opzione ha effetto:<br />
- a decorrere dall’1.1 dell’anno in cui è la stessa<br />
viene esercitata;<br />
- in caso di inizio attività, in corso d’anno,<br />
dalla data di inizio della stessa.<br />
L’opzione per il nuovo regime IVA “per<br />
cassa” vincola il contribuente per almeno un<br />
triennio, salvo il superamento del limite del<br />
volume d’affari (€ 2.000.000) con la conseguente<br />
cessazione dello stesso.<br />
Come sopra accennato, per il 2012 l’opzione<br />
può essere esercitata per le operazioni effettuate<br />
a partire dall’1.12.2012. L’opzione esercitata<br />
dall’1.12.2012 vincola il contribuente fino<br />
al 31.12.2014.<br />
Decorso il triennio l’opzione “resta valida<br />
per ciascun anno successivo”, salva la possibilità<br />
di re voca esercitata con le stesse modalità<br />
dell’opzione.<br />
7<br />
NORMATIVA
8<br />
NORMATIVA<br />
La nuova<br />
pensione anticipata<br />
(già pensione di anzianità)<br />
a cura di ENASCO<br />
L’ ne: rigore, crescita ed equità. Ad oggi,<br />
Governo “Monti” ha iniziato il<br />
suo operato indicando tre parole d’ordi-<br />
L’attuale<br />
però, è stato applicato ampiamente soltanto il<br />
rigore e di conseguenza sono stati chiesti immensi<br />
sacrifici al Paese, dal nutrito pacchetto fiscale,<br />
alla pesante riforma delle pensioni, al taglio alla<br />
spesa degli Enti locali, all’IMU sulla casa e all’aumento<br />
della benzina.<br />
Sono ormai in molti a ritenere che sia giunto<br />
il momento di cambiare rotta: è sbagliato contrapporre<br />
lo Stato Sociale e la crescita economica,<br />
anzi è proprio lo Stato sociale quel motore di<br />
sviluppo che potrebbe far ripartire il nostro<br />
Paese.<br />
Vediamo, adesso, di riassumere le regole per<br />
l’accesso al pensionamento anticipato sulla base<br />
dell’attuale normativa, introdotta dalla riforma<br />
“Monti-Fornero”, che ha modificato l’intera<br />
disciplina delle pensioni.<br />
Il ministro Fornero<br />
ed il premier Mario Monti<br />
I REQUISITI MATURATI ENTRO IL 2011<br />
La riforma ha previsto una linea di demarcazione<br />
tra chi alla data del 31 dicembre 2011 ha<br />
maturato i requisiti per la pensione di anzianità<br />
con la previgente normativa, cioè ha raggiunto<br />
40 anni di contributi o quota ’96 (per i dipendenti<br />
60 anni di età anagrafica e 36 anni di contributi<br />
o 61 anni di età e 35 di contributi) o quota ’97<br />
(per gli autonomi, 61 anni e 36 anni di contributi<br />
oppure 62 e 35 anni di contributi e chi, non avendo<br />
raggiunto i requisiti, è soggetto alle nuove<br />
regole che, di fatto, aboliscono la pensione di<br />
anzianità. I primi ottengono la pensione una<br />
volta trascorsi 12 mesi per i lavoratori dipendenti<br />
e 18 mesi per i lavoratori autonomi da raggiungimento<br />
dei requisiti: il trattamento pensionistico<br />
viene messo in pagamento dal mese successivo.<br />
Per gli altri, le nuove regole portano, come si<br />
è detto, alla cancellazione della pensione di<br />
anzianità ed introducono, come alternativa alla<br />
pensione di vecchiaia, la pensione anticipata.<br />
LA PENSIONE ANTICIPATA:<br />
NUOVI REQUISITI<br />
La legge, dunque, differenzia i nuovi requisiti<br />
per sesso:<br />
- per i lavoratori dipendenti pubblici e privati e i<br />
lavoratori autonomi, dal 1° gennaio 2012, per<br />
maturare il diritto alla pensione anticipata<br />
occorrono 42 anni e un mese di contributi, elevati<br />
a 42 anni e due mesi dal 2013 e 42 anni e tre<br />
mesi dal 2014;<br />
- per le lavoratrici dipendenti pubbliche e private<br />
e per le lavoratrici autonome, dal 1° gennaio<br />
2012, occorrono 41 anni e un mese di contributi,<br />
elevati a 41 anni e due mesi nel 2013 e a 41<br />
anni e tre mesi dal 2014.
ABOLITE LE FINESTRE MOBILI<br />
E’ stata, poi, abolita la “finestra mobile” in<br />
quanto il rinvio della corresponsione della pensione<br />
(12 mesi per i dipendenti e 18 mesi per gli<br />
autonomi) è stato inglobato nei nuovi requisiti di<br />
anzianità contributiva.<br />
L’ADEGUAMENTO CONTRIBUTIVO<br />
ALLA SPERANZA DI VITA<br />
In ogni caso, dal 2013, le anzianità contributive<br />
saranno aumentate per effetti degli adeguamenti<br />
alla speranza di vita. Per la pensione anticipata,<br />
quindi, per effetto dell’adeguamento alla<br />
speranza di vita, dal 2013 saranno necessari 42<br />
anni e cinque mesi di contributi per gli uomini e<br />
41 anni e cinque mesi per le donne.<br />
Il requisito contributivo continuerà ad aumentare<br />
nel 2016 (si ipotizzano tre mesi) e nel 2019<br />
(sempre tre mesi). Gli adeguamenti successivi<br />
avranno cadenza biennale e non più triennale.<br />
LA PENALITÀ PER I PENSIONATI<br />
CON MENO DI 62 ANNI<br />
La pensione anticipata comporta anche una<br />
penalizzazione per coloro che vanno in pensione<br />
con una età inferiore a 62 anni. Si tratta di un<br />
taglio dell’assegno pensionistico per la quota di<br />
contributi maturati prima del 2012.<br />
Detta penalizzazione, così come indicato nella<br />
tabella riassuntiva (tabella 1) è dell’1% e del 2%,<br />
rispettivamente, per chi va in pensione a 61 anni<br />
e a 60 anni. Il taglio è poi del 2% per ogni anno di<br />
anticipo rispetto ai 60 anni.<br />
Va detto, poi, che detta riduzione in percentuale<br />
non si applica ai lavoratori che maturano il<br />
prescritto requisito di anzianità contributiva<br />
entro il 31/12/2017, a condizione che la predetta<br />
anzianità contributiva derivi esclusivamente da<br />
“lavoro effettivo”, includendo i periodi di astensione<br />
obbligatoria per maternità, di servizio militare,<br />
di infortunio, di malattia e di cassa integrazione<br />
ordinaria.<br />
IL CORRETTIVO PER I LAVORATORI<br />
DIPENDENTI DEL SETTORE PRIVATO<br />
Per attenuare gli effetti distorsivi derivanti<br />
dall’innalzamento repentino dei requisiti, in via<br />
eccezionale, è stato previsto che i lavoratori<br />
dipendenti (uomini e donne) del settore privato<br />
che entro il 31 dicembre 2012 maturano un’anzianità<br />
contributiva di almeno 35 anni e che raggiungono<br />
i requisiti per il trattamento pensionistico<br />
di anzianità entro il 31 dicembre 2012, vale<br />
a dire “quota 96” (con almeno 60 anni di età),<br />
possono conseguire la pensione anticipata a 64<br />
anni. Per fare un esempio, un lavoratore nato<br />
nel 1952, che nel 2012 raggiunge 36 anni di con-<br />
9<br />
NORMATIVA
NORMATIVA<br />
10<br />
tributi, e quindi avrebbe maturato<br />
i requisiti per la pensione con<br />
quota 96, con le nuove regole<br />
sarebbe dovuto andare in pensione<br />
nel 2018. Con il correttivo,<br />
potrà andare in pensione nel 2016,<br />
a 64 anni.<br />
Il requisito, comunque, dei 35<br />
anni di contribuzione deve in ogni<br />
caso essere perfezionato sulla base<br />
della previgente normativa con<br />
esclusione quindi della contribuzione<br />
figurativa per disoccupazione<br />
e malattia.<br />
LA POSSIBILITÀ DI<br />
PENSIONAMENTO A 63 ANNI.<br />
Per tutti i lavoratori iscritti al<br />
sistema pensionistico che hanno il<br />
primo contributo versato o accreditato<br />
dopo il 31 dicembre 1995,<br />
per i quali la pensione sarà calcolata<br />
interamente con il sistema contributivo, la<br />
legge di riforma ha previsto la possibilità di<br />
accesso al pensionamento anticipato a condizione<br />
che abbiano:<br />
- un’età anagrafica non inferiore a 63 anni;<br />
- almeno 20 anni di anzianità contributiva “effettiva”;<br />
Un importo di pensione maturata, alla decorrenza,<br />
di valore non inferiore a 2,8 volte l’ammontare<br />
dell’assegno sociale (circa 1.200 euro<br />
mensili nel 2012) rivalutato in base alla variazione<br />
medie quinquennale del PIL (Prodotto Interno<br />
Lordo).<br />
Per contribuzione “effettiva”, poi, si intende<br />
quella versata e cioè: obbligatoria, volontaria, da<br />
riscatto, con esclusione di quella figurativa a<br />
qualsiasi titolo.<br />
La tabella 2 riporta i requisiti richiesti per questa<br />
tipologia di pensione anticipata.<br />
L’OPZIONE PER LE LAVORATRICI<br />
DIPENDENTI E AUTONOME<br />
La riforma ha confermato, infine, la possibilità<br />
di uscita a 57 anni (per le dipendenti private e<br />
pubbliche) e a 58 anni (per le lavoratrici autonome)<br />
che optano per il calcolo della pensione<br />
esclusivamente con le regole del sistema contributivo.<br />
Questa possibilità è stata prevista, in via sperimentale,<br />
fino al 31 dicembre 2015. I requisiti<br />
anagrafici vanno abbinati ad almeno 35 anni di<br />
contributi.<br />
A tal proposito l’Inps ha chiarito che detta<br />
opzione può essere esercitata a condizione che la<br />
decorrenza della pensione si collochi entro il 31<br />
dicembre 2015, compresa la finestra mobile e<br />
l’adeguamento alla speranza di vita. In pratica,<br />
considerando la finestra mobile di 12 o 18 mesi, a<br />
secondo che si tratti di lavoratrice dipendente o<br />
autonoma e i 3 mesi, già certificati dal 2013, per<br />
l’adeguamento dei requisiti alla speranza di vita,<br />
secondo l’Inps, per poter beneficiare dell’opzione<br />
in esame, occorre aver maturato i requisiti richiesti<br />
entro il mese di agosto 2014 per le lavoratrici<br />
dipendenti e entro il mese di febbraio 2014 per le<br />
lavoratrici autonome.<br />
E’ opportuno, comunque, data la complessa e<br />
particolare applicazione normativa, rivolgersi<br />
agli Uffici del patronato 50&Più Enasco che, gratuitamente<br />
e presenti su tutto il territorio nazionale,<br />
sono in grado di fornire tutte le informazioni<br />
e i chiarimenti necessari.
NORMATIVA<br />
12<br />
Tassa di concessione governativa sui cellulari<br />
Come chiedere<br />
il rimborso<br />
di Pierluigi Damiani<br />
Chiunque abbia un abbonamento con<br />
una compagnia di telefonia mobile è<br />
costretto a pagare ogni mese la tassa<br />
di concessione governativa: 5,16 euro per i<br />
privati e 12,91 per aziende e professionisti,<br />
per un totale di 91 milioni di euro all’anno.<br />
Negli ultimi anni molte associazioni dei<br />
consumatori hanno sostenuto, CODA-<br />
CONS in primis, l’illegittimità di questo tributo.<br />
L’Agenzia delle Entrate, viceversa, ha<br />
ribadito l‘obbligatorietà del pagamento<br />
della tassa per tutti i privati e gli enti pubblici<br />
non statali, rinviando all’articolo 21<br />
della Tariffa allegata al Dpr 641/1972, che<br />
prevede il pagamento della tassa di concessione<br />
governativa a fronte del rilascio della<br />
“licenza o documento sostitutivo per l’impiego<br />
di apparecchiature terminali per il<br />
servizio radiomobile pubblico terrestre di<br />
comunicazione”.<br />
Questa tassa era nata come tributo a carico<br />
delle società telefoniche per ottenere la<br />
concessione all’utilizzo delle frequenze, ma<br />
il Governo aveva poi stabilito che dovessero<br />
essere i titolari del contratto di abbonamento<br />
al cellulare, considerato “bene di<br />
lusso”, a doverla pagare. Nel 2003, il<br />
Codice delle comunicazioni elettroniche,<br />
recependo le direttive comunitarie sulla<br />
liberalizzazione del mercato delle telecomunicazioni,<br />
abrogava la norma sulla tassa<br />
di concessione governativa, mentre il<br />
Governo italiano nel 2007 s’impegnava a<br />
cancellarla.<br />
L’Agenzia delle entrate, a sua volta, chiariva<br />
che il Codice delle Comunicazioni<br />
(d.lgs. 259/2003), che ha abrogato l’art. 318,
lasciava inalterato l’obbligo di pagamento<br />
della tassa di concessione governativa per<br />
la telefonia mobile dovuto “per la licenza o<br />
documento sostitutivo per l’impiego di<br />
apparecchiature terminali per il servizio<br />
pubblico terrestre di telecomunicazioni (art.<br />
318 DPR n. 156/1973 […]) per ogni mese di<br />
utenza” come previsto dall’art.21 della<br />
tariffa annessa al DPR n. 641/1972.<br />
La Suprema Corte di Cassazione, con<br />
sentenza n. 8825 del 1° giugno scorso, ha<br />
preliminarmente stabilito che il nuovo<br />
Codice delle Comunicazioni sostituiva il<br />
precedente regime di privativa legale regolato<br />
da provvedimenti concessori con un<br />
nuovo regime, che, al contrario, si fonda<br />
sulla libertà di fornitura dei servizi di<br />
comunicazione.<br />
Secondo la Corte infatti, il contratto<br />
di abbonamento ha natura di semplice<br />
rapporto corrispettivo tra utente e<br />
gestore; di conseguenza non essendoci<br />
alcun tipo di provvedimento amministrativo<br />
o licenza manca il presupposto<br />
per applicare la tassa.<br />
Non c’è nessuna licenza o autorizzazione<br />
che l’amministrazione rilascia all’utente per<br />
poter utilizzare il proprio apparecchio con un<br />
contratto di abbonamento, indi non può<br />
esserci nessuna tassazione relativa. Infatti, la<br />
sentenza indica che il contratto si basa sul<br />
“mero presupposto di fatto della durata della<br />
prestazione di servizi, così come conteggiata<br />
in ogni bolletta dal gestore all’abbonato”.<br />
Numerose sentenze delle Commissioni<br />
Tributarie hanno riconosciuto la illegittimità<br />
della tassa in oggetto, definendola<br />
peraltro anacronistica in un mercato che è<br />
stato oggetto di un processo di privatizzazione<br />
e liberalizzazione che “ha avuto<br />
come principale conseguenza il passaggio<br />
dalla concessione al contratto, cioè uno<br />
strumento di diritto privato, il quale presuppone<br />
una posizione di parità tra i contraenti”<br />
ex multiis numero 33 del 2 aprile<br />
2012 e numero 5 del 10 gennaio 2011 della<br />
Commissione Tributaria Regionale del<br />
Veneto e la sentenza numero 37 del 15 febbraio<br />
2011 della Commissione Tributaria<br />
di Perugia).<br />
CHI PUÒ CHIEDERE IL RIMBOR-<br />
SO: chiunque abbia sottoscritto un<br />
abbonamento (e non un piano ricaricabile)<br />
con un gestore telefonico di rete<br />
mobile può avanzare la richiesta risarcitoria;<br />
conviene soprattutto per chi<br />
possiede più utenze.<br />
In assenza di un provvedimento legislativo<br />
chiaro, i gestori continuano ad addebitare<br />
la tassa all’utente ed a versarla<br />
all’Amministrazione Finanziaria. In sintesi<br />
per chi vuole ottenere il rimborso attualmente<br />
la strada è quella del ricorso. Sono<br />
diverse le associazioni dei consumatori e gli<br />
avvocati che in questi anni si sono mobilitati<br />
per ottenere il rimborso della tassa di concessione<br />
governativa applicata sul contratto<br />
del cellulare per i propri clienti.<br />
Il palazzo della<br />
Corte di Cassazione a Roma<br />
13<br />
NORMATIVA
14<br />
ALIMENTAZIONE E SALUTE<br />
Dieta e Natale:<br />
a tavola<br />
senza farsi male<br />
a cura di Giovanna Spilotros<br />
Dieta e Natale sono due parole che non<br />
vanno particolarmente d’accordo,<br />
eppure senza troppe rinunce e<br />
seguendo qualche piccolo accorgimento, è<br />
possibile gustare le prelibatezze tipiche delle<br />
festività natalizie senza troppo preoccuparsi<br />
della bilancia.<br />
Sicuramente seguire la propria “dieta” è<br />
semplice quando il frigo è pieno di verdure e<br />
non c’è alcuna tentazione in vista, ma certamente<br />
diventa molto più difficile quando ci si ritro-<br />
va seduti a due metri di distanza, da un buffet<br />
carico di torroni, panettoni e dolciumi vari.<br />
È quello che potrebbe capitare a partire dal<br />
ponte dell’Immacolata fino al sei gennaio, un<br />
lungo periodo di aria di festa che arriva anche<br />
in tavola e poi direttamente sui nostri fianchi.<br />
Le persone più rigorose tendono a preoccuparsi<br />
degli effetti post-vacanze e, temendo<br />
di aumentare di peso, non si godono le varie<br />
prelibatezze. Altri, invece, decidono di optare<br />
per una “dieta” severa a partire dall’Epifania.<br />
Tra i due atteggiamenti, nessuno è propriamente<br />
corretto, poiché è possibile stare in<br />
famiglia, in compagnia di amici e parenti,<br />
senza rattristarsi troppo nel solo guardare i<br />
cibi e vedere il proprio piatto vuoto. Al contempo<br />
è anche possibile non esagerare, poiché,<br />
in un secondo momento, saranno considerevoli<br />
i sacrifici, inducendo a scegliere insalate<br />
e frutta per un mese.<br />
La buona ed equilibrata alimentazione<br />
dovrebbe essere uno stile di vita quotidiano,<br />
un esercizio all’abitudine a variare sempre i<br />
cibi, a consumare sempre le giuste porzioni di<br />
frutta e verdura, ad alternare le fonti proteiche.<br />
A Natale non è poi così diverso, solo che<br />
arrivano sulla tavola alimenti meno usuali<br />
come l’anatra, il panettone e il pandoro, il tor
one, lo zampone e il<br />
cotechino, salumi vari,<br />
ecc.<br />
Seguendo alcuni<br />
semplici consigli, sarà<br />
possibile “limitare i<br />
danni” provocati dalla<br />
sovralimentazione.<br />
Ad esempio, preparare<br />
i soffritti, rosolando<br />
la cipolla con il<br />
vino bianco (l’alcol<br />
evapora dopo la cottura)<br />
o con brodo vegetale piuttosto che nel<br />
burro o nell’olio, condire utilizzando olio di<br />
oliva extravergine a crudo, dosandolo sempre<br />
con il cucchiaio anziché versandolo direttamente<br />
dalla bottiglia, limitare l’uso del sale<br />
per insaporire i piatti, cercando invece di<br />
esaltare il gusto naturale degli alimenti con<br />
spezie ed erbe aromatiche.<br />
Inoltre, prediligere il pesce rispetto alla<br />
carne e scegliere ricette che prevedano l’utilizzo<br />
di verdure, alimenti integrali e legumi<br />
nella loro preparazione, non eccedere con i<br />
salumi, gli antipasti elaborati e i formaggi<br />
grassi. Ricordarsi che la frutta secca a guscio<br />
è ricca di oli vegetali e quindi si può mangiare<br />
senza problemi. Preferire le cotture al<br />
vapore, alla piastra, alla griglia o al forno, evitando<br />
le fritture, consiglio valido per la preparazione<br />
di carne, pesce e verdure. Una fetta<br />
di panettone è concessa purché non sia farcita<br />
con crema.<br />
Per quanto riguarda il vino ci si deve dare<br />
un limite: un paio di bicchieri durante il pasto<br />
e ovviamente una flûte di spumante, meglio<br />
evitare i superalcolici. Ricordarsi di non far<br />
mai mancare sulla tavola delle caraffe di<br />
acqua.<br />
Resta fermo il punto che, per chi sta già<br />
seguendo una “dieta”<br />
legata ad una particolare<br />
patologia di tipo metabolico,<br />
come ad esempio<br />
il diabete, durante le<br />
festività natalizie dovrà<br />
essere molto rigoroso.<br />
Per i diabetici, sarà purtroppo<br />
difficile che<br />
determinati alimenti<br />
come il panettone, il<br />
pandoro, fichi secchi che<br />
possano rientrare eccezionalmente<br />
tra gli ali-<br />
menti consumati durante<br />
le feste.<br />
Inoltre, durante le<br />
feste natalizie e<br />
soprattutto durante i<br />
cenoni - l’apporto di<br />
colesterolo e di grassi<br />
saturi aumenta. Ricordiamo<br />
che una<br />
parte di colesterolo è<br />
prodotta dal nostro<br />
corpo e dipende da<br />
fattori genetici, dall’età<br />
e dal sesso. Questi fattori non sono<br />
modificabili, mentre altre cause di colesterolo<br />
alto dipendono dalle nostre abitudini alimentari<br />
e dallo stile di vita.<br />
Chi ha già il colesterolo alto deve essere più<br />
prudente degli altri durante gli stravizi alimentari<br />
delle feste di Natale e Capodanno,<br />
perché l’ipercolesterolemia rappresenta un fattore<br />
di rischio per le malattie cardiovascolari.<br />
Per abbassare il colesterolo “cattivo” nel<br />
sangue le indicazioni sono semplici: una dieta<br />
ricca di cibi contenenti amido e fibre, ovvero<br />
pane, cereali e vegetali, salutari e meno calorici<br />
dei cibi ricchi di grassi saturi e fare tanta<br />
attività fisica.<br />
Evitare di farsi prendere dall’ozio passando<br />
dal tavolo da pranzo al tavolo da gioco,<br />
accompagnando il gioco con altre specialità<br />
gastronomiche, oppure di trascorrere ore<br />
davanti alla televisione. Ricordarsi di spostarsi<br />
il più possibile a piedi, preferire le scale<br />
all’ascensore e non abbandonare il proprio<br />
sport abituale.<br />
Il Natale è una festa in cui, al di là dei valori<br />
religiosi importanti e fondamentali, si celebra<br />
un momento che per alcune persone e<br />
cioé si ripete solo una volta l’anno la convivialità<br />
del ritrovarsi tra parenti o amici, che<br />
per varie ragioni non si<br />
riesce mai a vedere Le<br />
tavole imbandite sono<br />
un segno di festa e di<br />
gioia consumare piatti<br />
tipici e caratteristici è<br />
importante per stare<br />
vicini, anche se non bisogna<br />
dimenticare che il<br />
termine “moderazione”<br />
deve sempre troneggiare<br />
sulle nostre tavole.<br />
Buon Natale e felice<br />
anno nuovo a tutti!<br />
15<br />
ALIMENTAZIONE E SALUTE
SPECIALE “ALTAMURA”<br />
16<br />
di Emanuele Panza<br />
La leonessa<br />
di Puglia<br />
Altamura (Jaltamòure in dialetto altamurano,<br />
Altilia o Lupetia in latino) è l’ottavo<br />
comune della regione Puglia per popolazione<br />
e il dodicesimo d’Italia per superficie ed<br />
estensione.<br />
Buona parte del territorio altamurano ricade<br />
nel Parco Nazionale dell’Alta Murgia.<br />
Circa 12.660 ettari del territorio di Altamura<br />
sono inclusi nel Parco nazionale dell’Alta Murgia.<br />
In esso si trova la più estesa dolina delle Murge, il<br />
Pulo di Altamura. Si tratta di una cavità di origine<br />
carsica che si apre tra leggere ondulazioni dell’altopiano<br />
murgiano a circa 477 m s.l.m., misura<br />
550 m di diametro e 92 m di profondità.<br />
Il territorio di Altamura è salito agli onori della<br />
cronaca in ambito internazionale per il ritrovamento,<br />
il 7 ottobre 1993, nel sistema di grotte del pulo<br />
di “Lamalunga”, dell’Uomo di Altamura, uno<br />
scheletro quasi integro (unico al mondo) di Homo<br />
arcaicus. Esso costituisce ‘il reperto più interessante<br />
di un giacimento piuttosto vasto e complesso<br />
comprendente resti ossei sia di ominidi vissuti 200-<br />
300.000 anni fa che di animali vari. La cavità, scoperta<br />
nell’ottobre 1993 dal C.A.R.S. (Centro<br />
Altamurano Ricerche Speleologiche), è a circa 450<br />
m s.l.m. e dista 1,2 km, in direzione SE, dalla<br />
Masseria Lamalunga da cui deriva il toponimo<br />
attribuito al luogo del ritrovamento.<br />
Il reperto scoperto nella grotta di Lamalunga<br />
rappresenta uno dei più grandi rinvenimenti<br />
paleontologici. L’ottimo stato di conservazione,<br />
l’integrità del reperto, l’assenza di deformazioni<br />
Porta Bari, punto di ingresso al centro storico; nella foto<br />
sotto il titolo, piazza Duomo
e la presenza del cranio, intero, costituiscono una<br />
buona occasione per una migliore conoscenza e<br />
definizione dei meccanismi di evoluzione che<br />
hanno portato al popolamento europeo e al ciclo<br />
neanderthaliano. Lo scheletro è infatti riconducibile<br />
ad un maschio adulto dell’altezza di 160 –<br />
165 cm, il cui cranio presenta sia i tratti arcaici<br />
che quelle trasformazioni morfologiche, stabilizzatesi<br />
nelle popolazioni neanderthaliane, che<br />
consentono di collocarlo nel gruppo di fossili del<br />
Pleistocene Medio europeo, ovvero tra le forme<br />
dell’Homo erectus (400.000 anni fa) e le forme<br />
tipiche dell’uomo di Neanderthal (85.000 anni<br />
fa), in una fase di passaggio cioè, stimata a circa<br />
200.000 anni fa.<br />
A circa cinque chilometri da Altamura, inoltre,<br />
in una cava dismessa da tempo in località<br />
“Pontrelli”, lungo la strada per Santeramo in<br />
Colle, nel 1999 è stato scoperto un altro sito paleontologico<br />
di importanza mondiale: su un’area<br />
di dodicimila metri quadrati, su una formazione<br />
rocciosa, sono state rinvenute migliaia di<br />
impronte impresse da dinosauri.<br />
La grande importanza di questo ritrovamento<br />
(ad oggi questo è il sito più ricco e importante<br />
d’Europa e forse del mondo) sta nell’elevatissima<br />
biodiversità che caratterizzava gli individui presenti<br />
contemporaneamente nello stesso luogo.<br />
Le impronte risalgono al Cretacico superiore,<br />
tra i 70 e gli 80 milioni di anni fa, quando il clima<br />
in Puglia era di tipo tropicale (caldo umido), e<br />
testimoniano la presenza di oltre duecento animali,<br />
appartenenti almeno a cinque gruppi<br />
diversi di dinosauri, erbivori e anche carnivori.<br />
Le dimensioni delle impronte variano dai 5 –<br />
6 cm fino ai 40 – 45 cm, facendo supporre di trovarsi<br />
di fronte ad animali alti fino a 10 metri. In<br />
molte impronte si riesce addirittura a leggere le<br />
pieghe della pelle. Dalla quantità delle impronte<br />
e dalle loro dimensioni ci si può facilmente rendere<br />
conto delle quantità veramente ingente di<br />
vegetali che dovevano essere presenti in loco per<br />
poter soddisfare le necessità di sopravvivenza di<br />
tanti animali.<br />
Nella Murgia Nord non molto lontano dalla<br />
cava dei dinosauri, nei pressi della Grotta di<br />
Lamalunga si apre una dolina carsica: il Pulo di<br />
Altamura. Questa è la più grande dolina murgiana,<br />
larga circa 550 metri e profonda nel punto più<br />
basso 95 metri. Ha pareti scoscese, ma erbose, con<br />
uno stretto sentiero che scende fino in fondo. Sul<br />
fondo vi è un tappeto di terra fertile coltivata. Alla<br />
base del Pulo si apre un inghiottitoio (l’inghiottitoio<br />
è il punto su una superficie carsica dove l’acqua<br />
penetra o sprofonda nel sottosuolo).<br />
Le doline per via della loro conformazione<br />
permettono la presenza di alcune particolari condizioni<br />
(protezione dai venti, basse temperature<br />
sul fondo, terreni ricchi di minerali) permettono<br />
Il Palazzo Melodia<br />
un habitat che ospita flora e fauna inusuale per la<br />
zona (ad esempio il corvo reale). Su una parete<br />
rocciosa vi sono alcune caverne. Inoltre i manufatti<br />
litici ritrovati testimoniano che le caverne<br />
che si aprono nella parete furono abitate nel paleolitico.<br />
Soprattutto grazie a queste recenti scoperte, le<br />
Murge di Altamura, comprendenti la grotta di<br />
Lamalunga (col suo Homo arcaicus), la cava De<br />
Lucia (con le sue orme dei dinosauri) e il Pulo<br />
sono state presentate ufficialmente dallo Stato<br />
Italiano nella sua “Lista propositiva” all’UNE -<br />
SCO il 1º giugno 2006, candidandole in pratica a<br />
divenire uno dei Patrimoni dell’Umanità riconosciuti<br />
e tutelati dall’ONU.<br />
L’area su cui sorge l’attuale Altamura fu abitata<br />
sin dai tempi più remoti, come è stato dimostrato<br />
dal ritrovamento dell’Uomo di Altamura e<br />
da testimonianze più tardive come l’insediamento<br />
La Croce e la necropoli risalenti all’Età del<br />
Bronzo.<br />
Il primo insediamento di Altamura fu creato<br />
con il nome di Altilia (da una mitica regina di<br />
nome Althea o da Alter Ilium), ovvero l’“altra<br />
Troia“: una leggenda narra che, mentre Enea proseguiva<br />
verso il Lazio, Antello, uno dei suoi<br />
uomini, si sarebbe fermato su un colle delle<br />
Murge e vi avrebbe fondato l’attuale città.<br />
Verso la fine del V secolo a.C., la città fu dotata<br />
di una cinta muraria da cui deriva il suo attuale<br />
nome: le Mura Megalitiche, testimonianza<br />
della necessità di difendersi dai nemici provenienti<br />
sia dal mare (Taranto) che dai monti<br />
(Lucania). Le Mure Megalitiche erano lunghe<br />
4 km, alte e larghe 6 m; esse racchiusero nella loro<br />
ampia cerchia, un’altra più piccola intorno<br />
all’Acropoli, cioè la parte più alta e più sacra<br />
della città. Erette tra il VI e il III secolo a.C., ora<br />
sono visibili per alcuni tratti. La regione inoltre<br />
vanta all’incirca una cinquantina di tumuli.<br />
L’abitato fu dapprima costituito da capanne circolari,<br />
poi da abitazioni in muratura quadrangolare,<br />
che ospitavano anche attività produttive. In<br />
epoca romana la città conobbe un sostanziale<br />
declino, probabilmente dovuto anche a una<br />
distruzione da parte di un cataclisma.<br />
17<br />
SPECIALE “ALTAMURA”
SPECIALE “ALTAMURA”<br />
18<br />
Quando i Romani conquistarono l’Italia, la<br />
città non morì, ma visse ancora per altri secoli,<br />
come una città romana, anche se nel quadro di<br />
una certa decadenza.<br />
Nelle campagne di Centopozzi sono stati<br />
ritrovati resti probabilmente attribuibili a un<br />
impianto termale; a Casal Sabini, a Jesce, si trovano<br />
ancora mura di età romana.<br />
Fu solo nel Medioevo che la città riacquistò<br />
una certa importanza, e ciò grazie all’imperatore<br />
Federico II di Svevia. Quando nel XII secolo salì<br />
sulla collina di Altamura, questa era un luogo<br />
deserto e inabitato e la città era stata distrutta,<br />
secondo la leggenda, dal paladino Orlando da cui<br />
il motto della città “Orlandus me destruxit,<br />
Federicus me reparavit”, che compare anche nello<br />
stemma Federico II di Svevia, salendo sul colle di<br />
Altamura, fu colpito dalla presenza delle mura<br />
megalitiche. Da quel momento decise di ricostruire<br />
la città. Dopo la rifondazione, la ripopolò, portando<br />
varie popolazioni della contea di Gravina,<br />
tra cui maggior parte gravinesi, ma anche bitettesi,<br />
torittesi e grumesi, e la chiamò Altamura, utilizzando<br />
un toponimo preesistente, dovuto alla presenza<br />
delle mura megalitiche. Ordinò la costruzione<br />
della grande Cattedrale (1232), destinata a<br />
divenire uno dei più venerati santuari in terra di<br />
Puglia. Nel 1248, sotto la pressione di Federico,<br />
Papa Innocenzo IV dichiarò Altamura fuori dalla<br />
giurisdizione del vescovo di Bari, rendendo la<br />
Cattedrale di fatto una “chiesa palatina”, equivalente<br />
a una cappella di palazzo.<br />
Rinata la città, si svuotarono lentamente i villaggi<br />
sparsi nelle campagne dove la gente si era<br />
rifugiata nei secoli bui della storia di Altamura,<br />
così ricrebbe velocemente e si arricchì in breve<br />
tempo.<br />
Il territorio di Altamura fu feudo di varie<br />
famiglie nobiliari, in particolare degli Orsini del<br />
Balzo e dei Farnese (1538-1734), questi ultimi<br />
committenti della costruzione di numerosi palazzi<br />
e chiese. Nel 1648 l’insurrezione di Masaniello<br />
a Napoli coinvolse molte altre città del regno in<br />
un moto contro la feudalità, tra cui Altamura, che<br />
si era opposta con decisione ai tentativi di riconquista<br />
da parte di Giangirolamo II Acquaviva<br />
d’Aragona, il potente conte di Conversano. In<br />
quell’occasione, Altamura aderì alla Real<br />
Repubblica Napoletana e si autogovernò. Nel<br />
1748 Carlo VII di Napoli vi fondò una università:<br />
un difficile percorso di affermazione, tra le prime<br />
in assoluto in tutta l’Italia meridionale.<br />
Nel 1799 la città si ribellò contro il governo borbonico:<br />
la rivolta, conosciuta come la<br />
Rivoluzione di Altamura, fu alla fine repressa<br />
due giorni più tardi e la città saccheggiata dalle<br />
truppe di Fabrizio Ruffo. In epoca napoleonica<br />
invece l’università fu definitivamente chiusa<br />
(1811). Nel 1806, e fino al 1860, anno dell’occupazione<br />
garibaldina, fu sede del Distretto di<br />
Altamura, una delle tre suddivisioni amministrative<br />
della Terra di Bari.<br />
Lo spirito rivoluzionario si fece sentire anche<br />
nel Risorgimento (XIX sec.) tanto da fare di<br />
Altamura, la sede del Comitato Insurrezionale<br />
Barese e, dopo l’Unità del 1860, fu la sede del<br />
primo capoluogo provvisorio della Puglia. E da<br />
allora che ebbe il nome “Leonessa di Puglia” per<br />
il coraggio dimostrato durante la ribellione contro<br />
i borboni.<br />
L’ingresso del Palazzo Comunale, con il busto dedicato a Saverio Mercadante
Intervista a<br />
Mario Stacca<br />
siindaco di Altamura<br />
Sindaco di lungo corso (fin dal 2005) e per<br />
tradizione familiare (il padre Francesco fu<br />
sindaco di Altamura negli anni ’50), Mario<br />
Stacca, classe 1955, odontostomatologo, ha iniziato<br />
il suo impegno politico nel 2001 come consigliere<br />
comunale del Cdu. E’ a capo di una maggioranza<br />
di centrodestra con 21.643 voti, pari al<br />
55.51 %.<br />
Lo incontriamo nel suo ufficio per capire<br />
come lui e la sua giunta si siano posti in ordine ai<br />
problemi del settore terziario e, soprattutto,<br />
come intenda affrontare i problemi che l’attuale<br />
situazione economica internazionale ha amplificato.<br />
Siamo insieme alla Presidente della Confcom -<br />
mercio di Altamura, Tonia Massaro, e ci rendiamo<br />
subito conto di quanto sia stretto il rapporto<br />
di collaborazione già instauratosi tra la massima<br />
rappresentante della categoria e il capo del l’Am -<br />
ministrazione; così come vorremmo che fosse<br />
ovunque stante la concettuale mancanza di contrasto<br />
istituzionale da parte della Confcom -<br />
mercio nei confronti delle Amministrazioni di<br />
qualsiasi colore esse siano.<br />
Stacca ci aggiorna, con concreta capacità di<br />
sintesi, sull’operato dell’Amministrazione<br />
Comunale nel corso del 2012: con particolare<br />
orgoglio ricorda che sta portando a termine un<br />
cospicuo piano di investimenti di circa 8 milioni<br />
di euro per la completa infrastrutturazione dell’area<br />
industriale – artigianale in via Gravina<br />
che era totalmente sprovvista di servizi.<br />
Gli interventi già effettuati sono:<br />
- Realizzazione della pubblica illuminazione<br />
- Realizzazione di marciapiedi<br />
- Pavimentazione complessiva dell’agglomerato<br />
industriale<br />
- Realizzazione di nuove strade di sfogo della<br />
circolazione stradale (via della Pace, via del<br />
Ciliegio)<br />
- Sistemazione della rete idrica e fognaria<br />
- Appaltato e aggiudicato l’ultimo intervento:<br />
rifacimento della pavimentazione in via<br />
Gravina e realizzazione sulla stessa di un tronco<br />
di fogna bianca per risolvere il problema<br />
degli allagamenti.<br />
- Sempre nel settore delle Opere Pubbliche<br />
ricorda i notevoli risultati raggiunti:<br />
- Recupero immobili e contenitori culturali<br />
abbandonati: Museo Etnografico dell’Alta<br />
Murgia, Palazzo Baldassarre, Laboratorio<br />
Urbano Portalba nel vecchio mattatoio (attualmente<br />
in corso di ampliamento); lavori in corso<br />
al Palazzo Santa Croce da destinare a Ostello<br />
della Gioventù e Museo della Pietra;<br />
Il Sindaco Mario Stacca e, sotto il titolo, la bellissima sala del<br />
Consiglio Comunale<br />
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CRONACA
SPECIALE “ALTAMURA”<br />
20<br />
Palazzo di Città<br />
- Ammodernamento della rete idrica con la<br />
costruzione della nuova condotta che ha incrementato<br />
la portata dell’acqua al servizio dell’abitato;<br />
- Ammodernamento della viabilità interna e<br />
rurale esistente;<br />
- Ammodernamento dell’edilizia scolastica e<br />
realizzazione nuove aule.<br />
“Ma nel concreto quali iniziative per il terziario?”<br />
“Abbiamo – ci risponde – investito, d’intesa con<br />
la forte azione della Confcommercio, nella promozione<br />
del turismo: oltre all’apertura del Museo Etnografico<br />
ed al Museo dell’Arte Tipografica, l’Amministrazione<br />
Comunale ha creato eventi come “La Notte Bianca”,<br />
entrata a pieno titolo nel circuito regionale, ed ha presentato<br />
l’offerta turistica alla BIT di Milano ed in altre<br />
vetrine con l’obiettivo di attrarre in città un turismo<br />
giovane, colto (basti pensare alla forte attrattiva della<br />
“Cava dei Dinosauri”), appassionato di arte e storia e,<br />
perché no, di enogastronomia, la strada maestra per<br />
un turismo di qualità che esalti le capacità ricettive e<br />
l’ospitalità sincera della nostra gente”<br />
“Sappiamo che state affrontando anche il difficoltoso,<br />
ma indispensabile, cammino di una<br />
riduzione delle spese.”<br />
“Nell’ambito delle politiche della spending review<br />
(revisione della spesa), l’Amministrazione Comunale<br />
ha avviato una scrupolosa razionalizzazione dei costi<br />
con l’avvio di pubblica illuminazione a risparmio<br />
energetico (lampade a led). Viene condotta, inoltre,<br />
un’efficace politica di abbattimento dei fitti passivi<br />
dovuti per uffici comunali e pubblici e per scuole.<br />
Stiamo proseguendo sulla strada del risparmio<br />
coniugandola con la necessità di non risparmiare sui<br />
servizi ai cittadini; cammino irto di difficoltà, ma che<br />
contiamo di portare avanti con la collaborazione attiva<br />
delle Associazioni, prima fra tutte la Confcom -<br />
mercio”.<br />
A colloquio<br />
con<br />
Tonia Massaro<br />
“Distinguersi per non<br />
estinguersi”<br />
è il motto della<br />
neodelegata<br />
di Confcommercio di<br />
Altamura<br />
Appena la conosci ti rendi conto che il<br />
vero sesso forte sono le donne.<br />
Tonia Massaro, da pochi mesi Delegata<br />
della Confcommercio di Altamura, mostra<br />
anche in questa nuova carica quella forza propulsiva<br />
che l’aveva caratterizzata nella sua<br />
attività professionale (è agente immobiliare) e<br />
nei suoi incarichi all’interno della FIMAA<br />
(Federazione Italiana Mediatori Agenti<br />
d’Affari) e di Terziario Donna sia Provinciale<br />
che Nazionale.<br />
E’ una sua peculiarità caratteriale quella di<br />
non saper accettare cariche come pennacchi,<br />
ma spendendo in esse il massimo del proprio<br />
impegno, quell’impegno che ha già dato<br />
importanti frutti nel breve periodo della sua<br />
attuale dirigenza; risultati che “sono il frutto -<br />
ci dice Tonia - del gioco di squadra”.<br />
Quella squadra che ha saputo organizzare<br />
motivando i giovani componenti del suo<br />
team con l’idea forte dell’ottimismo verso il<br />
futuro pur imparando dal passato: ecco che<br />
il periodo di funesta crisi può diventare il<br />
periodo della RE-AZIONE, dell’agire nuovamente,<br />
con una strategia chiara e semplice:<br />
perseguire strenuamente degli obiettivi di<br />
sopravvivenza degli imprenditori per evitare<br />
che la morte dell’imprenditorialità significhi,<br />
questa volta definitivamente, morte dell’economia.<br />
Per fare ciò – Tonia ne è giustamente convinta<br />
– bisogna distinguersi per non estinguersi.<br />
Ma, al di là degli slogans, cosa può<br />
permetterci di distinguerci se non la cono-
scenza? “Vi è una ricchezza enorme che nessun<br />
regnante può tassare, che anche il più abile dei<br />
ladri non può rubare, che i fratelli ed i soci non<br />
possono pretendere di spartire, che non è ingombrante<br />
per niente, non ha peso né volume; questa<br />
ricchezza si chiama Conoscenza” così afferma il<br />
Prof. Dipak Pant indicando una delle strade<br />
per uscire dalla crisi, quella di avere il coraggio<br />
del cambiamento e della collaborazione<br />
cosciente che può portare la squadra alla vittoria.<br />
Concetti che la Confcommercio di Bari,<br />
forse anticipando l’esegesi del professore<br />
nepalese (ma ormai italianissimo) ha sempre<br />
posto a base della sua azione sostenendo gli<br />
associati, offrendo servizi comuni, creandone<br />
di nuovi, potenziando la sua presenza sul territorio,<br />
sviluppando nuove convenzioni anche<br />
con istituti di credito, sostenendo sempre un<br />
dialogo con le amministrazioni comunali per<br />
una politica costruttiva e mai distruttiva.<br />
Ma Tonia Massaro è soprattutto donna<br />
legata al proprio territorio anche, forse, per la<br />
sua attività professionale. E la valorizzazione<br />
del suo territorio, con la sua cultura e storia, è<br />
una priorità per Tonia a cominciare da una<br />
eccellenza “la gastronomia” tramite la quale<br />
cercare di risvegliare un interesse turistico<br />
verso Altamura. E ciò attraverso eventi quali<br />
“Federicus” che dimostrano con chiarezza<br />
che il turismo può e deve fungere da traino<br />
per l’economia locale.<br />
“Chiederemo alle varie associazioni, alle<br />
imprese, nonché agli enti pubblici e privati di<br />
aggregarsi per organizzare quante più iniziative<br />
ed eventi possibili (convegni, mostre, spettacoli,<br />
sagre, eventi culturali, sportivi, enogastronomici,<br />
iniziative di solidarietà, ecc..) al fine di creare<br />
un flusso turistico per valorizzare il ricco patrimonio<br />
storico, artistico, culturale, ambientale e<br />
gastronomico che può e deve essere un potente<br />
volano per lo sviluppo economico e sociale del<br />
territorio e delle nostre imprese. Chiediamo ancora<br />
a tutti uno sforzo sempre più grande sul piano<br />
delle idee, dei progetti, della promozione e degli<br />
investimenti per cominciare ad attirare quanta<br />
più gente possibile in grado di apprezzare la straordinaria<br />
bellezza e l’unicità della nostra città.<br />
Confcommercio farà la sua parte come fondamentale<br />
attore in tale sfida.”<br />
Tonia, formidabile coach della sua squadra,<br />
punta su forze nuove; punta sulle<br />
donne, e come darle torto visto che “il futuro<br />
è donna” (ma perché il passato ed il presente<br />
di chi sono?). L’imprenditoria femminile<br />
può porsi come traino entusiasta dell’economia<br />
così come i giovani (“il domani della<br />
nostra economia”): ecco allora l’investimento<br />
sulle potenzialità di collaboratori come<br />
Bruna Patella, Lucia Genco e Francesco<br />
Caputo.<br />
“Ma mi rivolgo a tutte le categorie, la moda,<br />
l’abbigliamento, le calzature, e gli accessori che<br />
hanno costituito il gruppo Federmoda, i ristoratori,<br />
i dettaglianti di alimentari e casalinghi, gli<br />
orafi, le aziende di servizi, rappresentanti agenti<br />
d’affari in mediazione, ambulanti, panificatori,<br />
macellai, insomma tutti sono chiamati a collaborare<br />
per un successo che deve essere corale e collettivo<br />
per evitare la sconfitta individuale in una sfida,<br />
terribile come l’attuale, che si può vincere solo<br />
tutti insieme”.<br />
Ma, Presidente, al di là di tante belle parole,<br />
che pure mostrano chiarezza di idee e forte<br />
volontà di operare, quali risultati possiamo<br />
ricordare ai nostri lettori?<br />
“La crisi generalizzata deve imporci nuove<br />
scelte. Forse nel passato investire solo sul settore<br />
salotti ha fatto trascurare altre importanti attività<br />
come l’industria molitoria e l’agricoltura cerealicola.<br />
Dobbiamo cercare di sviluppare altre nostre<br />
eccellenze. Abbiamo il DOP per il nostro pane;<br />
creiamo una filiera produttiva che consenta di diffondere<br />
il nostro pane al di fuori del territorio<br />
comunale sviluppando così occupazione reale e<br />
nuova economia. Dobbiamo ampliare le tante<br />
opportunità che ci può offrire il turismo; abbiamo<br />
unicità che non divulghiamo, la Cava dei<br />
Dinosauri, il più grande sito del genere, l’uomo di<br />
Altamura, forse i resti più antichi di insediamenti<br />
preistorici, la Cattedrale di Federico, collegata alla<br />
fantastica architettura federiciana della Provincia<br />
di Bari, abbiamo sagre ed eventi enogastronomici<br />
che andrebbero divulgati di più e meglio (il<br />
“pasticcio di Natale”, il baccalà, il “Presepe vivente”).La<br />
Confcommercio di Altamura si sta impegnando<br />
e continuerà a farlo per la divulgazione di<br />
tali eventi. Ci stiamo anche impegnando nella<br />
campagna contro la iattura della contraffazione<br />
cercando di sensibilizzare il sentire collettivo verso<br />
una lotta seria a questo crimine che colpisce gravemente<br />
la nostra economia e, quindi, il posto di<br />
tanti lavoratori. E contro la microcriminalità ci<br />
battiamo collaborando con le forze dell’ordine cui<br />
rivolgiamo un ringraziamento per l’abnegazione<br />
con la quale si dedicano alla tutela della legge e<br />
dell’ordine; un ringraziamento per tutti lo rivolgiamo<br />
al Cap. Abbasciano dei CC, al Ten. Masi<br />
della GDF ed all’Avv. Maiullari dei VV.UU ed<br />
ufficio PS.”<br />
21<br />
SPECIALE “ALTAMURA”
ATTUALITA’<br />
22<br />
Celebrato a Bari il Terzo Congresso Nazionale<br />
dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili<br />
Grande successo<br />
per numeri e contenuto<br />
di Maurizio Chiechi<br />
La<br />
massiccia partecipazione di iscritti, la<br />
grande attenzione dei mass media nei<br />
confronti dell’evento e dei temi in<br />
discussione, i termini assai eloquenti con cui, a<br />
conclusione dei lavori, il Presidente Siciliotti ha<br />
commentato la tre giorni barese mentre chiamava<br />
accanto a sé sul palco l’intero Consiglio direttivo<br />
dell’Ordine di Bari, perché gli venisse tributato<br />
dalla platea dei colleghi un meritato applauso:<br />
tutto questo ci parla di un successo che non era<br />
affatto annunciato, anche in considerazione della<br />
difficile congiuntura nazionale in cui si è svolto e<br />
che, a maggior ragione, inorgoglisce l’intera Ca -<br />
tegoria e soprattutto gli organizzatori, sia a livello<br />
nazionale che locale.<br />
La Terra di Bari – notoriamente bella ed<br />
ospitale - il Capoluogo – già calato per capacità<br />
ricettiva ed organizzativa nel ruolo di<br />
città metropolitana -, la stessa Fiera del<br />
Levante – con la nuova, moderna ed efficientissima<br />
struttura congressuale –, sono state<br />
degna scenografia per un Congresso che si<br />
presentava con un titolo ambizioso e suggestivo<br />
– “Preparare il domani: crescita, sviluppo,<br />
Europa” – e con alcuni temi da dibattere<br />
di assoluto interesse e attualità, dalle liberalizzazioni<br />
alle prossime elezioni politiche,<br />
dalla lotta all’evasione all’etica e al business.<br />
I massimi rappresentanti delle istituzioni, dal<br />
Presidente del Consiglio Regionale, Onofrio In -<br />
trona, all’assessore al bilancio dello stesso Ente,<br />
Michele Pelillo, dal Presidente della Giunta Pro -<br />
vinciale, Francesco Schittulli, al Sindaco di Bari,<br />
Michele Emiliano, tutti, intervenendo all’evento,<br />
hanno sottolineato, pur dalle rispettive diverse<br />
angolazioni, il delicato momento economico-po -<br />
litico ed occupazionale del Paese e della Regione<br />
Puglia e tutti sono stati concordi nel sostenere<br />
che la Categoria dei Commercialisti è chiamata,<br />
oggi più che mai, a recitare un ruolo propositivo,<br />
di primo piano, in quanto Categoria che, più di<br />
ogni altra, ha il reale termometro della situazione<br />
e in quanto composta da professionisti che, per il<br />
loro stesso lavoro, intrattengono rapporti stretti<br />
sia con le aziende sia con le famiglie italiane.<br />
Nei giorni precedenti l’evento anche il nostro<br />
Presidente, Alessandro Ambrosi, nella duplice<br />
veste di presidente della Camera di Commercio di<br />
Bari e di Confcommercio, aveva fatto pervenire<br />
agli organizzatori del Congresso, per il numero<br />
speciale della Rivista ufficiale dell’Ordine di Bari,<br />
“un caloroso saluto e benvenuto nella Terra che vanta il<br />
2° Ordine del Sud e il 5° in Italia. Crescita, sviluppo,<br />
Europa – sottolineava Ambrosi - non rappresentano<br />
parole vuote, di cui si fa abuso per vezzo dialettico.<br />
Sono, invece, il vero problema da affrontare con pragmatismo<br />
ed efficienza ed un’occasione per misurarsi<br />
con le proprie capacità istituzionali, per dare un serio<br />
contributo al cambiamento. La CCIAA – continuava
Ambrosi - si propone come volano dell’economia, non<br />
come semplice esattore di diritti camerali o erogatore di<br />
contributi a pioggia che spesso rischiavano di sottrarre<br />
risorse agli obiettivi strategici dell’Ente: credito, innovazione,<br />
formazione, promozione delle eccellenze. Ma<br />
un Ente Camerale moderno, propositivo, di supporto<br />
alle aziende, richiede alla figura del commercialista ed ai<br />
vertici del proprio Ordine la massima collaborazione<br />
non episodica, ma continuativa e stabile. Riteniamo –<br />
ammoniva in conclusione il nostro Presidente - che<br />
ognuno debba fare la sua parte unendo le forze per<br />
sostenere in maniera più completa le imprese, su più<br />
fronti, facendo così del bene alle imprese stesse che da<br />
questo tandem possono attingere forza e competenza<br />
per le sfide complesse che ci attendono”.<br />
Una prima risposta al comune invito dei rappresentanti<br />
di Istituzioni ed Enti giungeva subito,<br />
dallo stesso palco congressuale, nel discorso del<br />
Vice Presidente dell’Ordine di Bari, Pasquale Pace,<br />
il quale, nel porgere il saluto ed il benvenuto a tutti<br />
i colleghi, ha affermato con forza “Rivendichiamo il<br />
diritto di recitare un ruolo da protagonisti attivi e di<br />
essere attori nel dialogo e nel confronto, per dare il<br />
nostro contributo alle aspettative di un mondo che cambia<br />
velocemente anche se molte volte in modo irrazionale<br />
e confusionario”. Aggiungendo poi, forte della sua<br />
quarantennale esperienza, “un cordiale monito a<br />
tutti e soprattutto ai colleghi più giovani ad essere più<br />
sereni e fiduciosi nell’affrontare quelle che oggi sembrano<br />
incognite sia come professionisti che come cittadini,<br />
non sottraendoci mai alle sfide che dovremo affrontare”.<br />
Come da protocollo, è spettato al Presidente<br />
nazionale, Claudio Siciliotti, aprire il Congresso<br />
con un discorso inaugurale in cui ha inviato un<br />
messaggio dai toni forti al mondo politico, individuando<br />
con chiarezza di idee i fronti su cui<br />
lavorare per uscire dalla crisi e “preparare il<br />
domani”: dimagrimento dello Stato e del settore<br />
pubblico, riduzione del debito ed una concreta<br />
lotta all’evasione potrebbero liberare risorse per<br />
sessanta miliardi che potrebbero consentire di<br />
ridurre una pressione fiscale ormai insostenibile<br />
ed autentico ostacolo alla crescita.<br />
“La priorità – ha affermato il presidente<br />
nazionale – è abbassare le tasse, prima ancora che<br />
direttamente sui lavoratori, su imprese e professionisti<br />
che danno a loro volta lavoro.” Inoltre<br />
Siciliotti ha sottolineato come manchi, soprattutto,<br />
un vero disegno riformatore, in quanto<br />
“il nostro sistema fiscale continua ad essere un<br />
coacervo di norme farraginose e punitive per<br />
contribuenti e professionisti, basato su un<br />
impianto vecchio di 40 anni”.<br />
Fra i tanti temi in programma nelle tre giornate<br />
congressuali, particolare interesse ha suscitato<br />
quello dibattuto nella seconda delle tavole rotonde<br />
congressuali, intitolata “Lotta all’evasione. Rigore<br />
a senso unico”. Un tema di assoluta ed estrema<br />
attualità a proposito del quale Maurizio Leo –<br />
Presidente della Commissione Parlamentare di<br />
vigilanza sull’Anagrafe Tributaria – ha categoricamente<br />
affermato che “la lotta all’evasione è sacro-<br />
santa, ma non si può fallire di fisco, perché le pretese<br />
dell’Amministrazione Finanziaria sono appesantite<br />
da sanzioni e da interessi che fanno lievitare<br />
i debiti tributari”. “In questo modo – ha spiegato<br />
Leo – si rischia di soffocare le imprese e i contribuenti,<br />
che in questa fase già devono fare i conti<br />
con una generalizzata crisi di liquidità” ed ha proposto<br />
che “in frangenti come questo si faccia pagare<br />
tutta l’imposta ma si riducano le sanzioni o si<br />
allunghino i tempi del pagamento”. In sintonia con<br />
questa proposta, il Sostituto Procuratore presso la<br />
Procura di Milano, Carlo Nocerino, ha affermato<br />
che “applicare le sanzioni penali all’imprenditore<br />
che è in grave difficoltà e non paga le tasse per questo<br />
non è né giusto né conveniente”.<br />
Di grande importanza ed attualità, soprattutto<br />
per la Categoria, anche la tavola rotonda dedicata<br />
alla liberalizzazione delle professioni, nel cui<br />
contesto ha suscitato particolare interesse l’intervento<br />
di Marina Calderone, presidente del CUP.<br />
“In Parlamento spesso prevalgono interessi e<br />
pressioni di lobby – ha affermato – di persone che<br />
non percepiscono il messaggio di novità che<br />
vogliamo dare”, con riferimento esplicito alla<br />
pro posta avanzata in sintonia con i presidenti<br />
delle varie categorie di un equo compenso del<br />
praticante. Proposta rimasta sulla carta ma che la<br />
stessa Calderone non ha dato per definitivamente<br />
bocciata, annunciando che “in fase di attuazione<br />
della riforma possiamo riprendere quella<br />
disposizione” e aggiungendo che “il problema è<br />
co me si arriva all’esame di Stato: occorre una<br />
seria riflessione sulla riforma universitaria, semplificare<br />
e tornare ad una formazione di qualità”.<br />
Chiusura in bellezza del Congresso, sabato 28<br />
ottobre, con l’attesissimo dialogo fra il presidente<br />
nazionale Siciliotti ed il presidente di RCS<br />
Libri, Paolo Mieli, moderato da Enrico Cisnetto.<br />
Improntato ad un cauto ottimismo l’intervento<br />
di Mieli, il quale, dopo aver tessuto gli elogi<br />
della Categoria, dichiarando che “nel Congresso<br />
si è volato alto, si è parlato del Paese: tra ieri e<br />
oggi è nata la terza Repubblica perché avete percepito<br />
la peculiarità del momento”, ha affermato<br />
che anche se “Puglia, Sud e Paese non vedono<br />
ancora la luce in fondo al tunnel”, la luce la<br />
vedremo con le elezioni. “Il quadro è ancora confuso,<br />
in primavera vincerà una parte politica in<br />
condizioni di governabilità complesse, ma ciò<br />
non sarà necessariamente un male; sarà importante<br />
mantenere ancora per un anno lo spirito<br />
vigile che ho visto in questo Congresso”.<br />
Claudio Siciliotti ha concluso ribadendo<br />
ancora una volta come “il domani poggia su<br />
pilastri concreti, serve una seria lotta all’evasione<br />
ma lo Stato deve essere rigoroso innanzitutto<br />
con se stesso, pagando le fatture alle<br />
imprese, tagliando la spesa pubblica e riducendo<br />
le tasse in primis a chi lavora e produce”,<br />
ed ha ricordato la sua proposta di istituire<br />
un’agenzia delle uscite che, come quella delle<br />
entrate, abbia poteri ispettivi e coercitivi per<br />
perseguire chi spreca soldi pubblici.<br />
23<br />
ATTUALITA’
ATTUALITA’<br />
24<br />
di Viviana Rubini<br />
Con il proliferare dei social network, l’arte<br />
di fare acquisti on line si è adeguata<br />
ai tempi. Sul web non ci si limita più a<br />
fare amicizia o scambiarsi opinioni, si va alla<br />
ricerca degli sconti, dell’affare in tempo di crisi,<br />
si diffonde così il social shopping.<br />
E’ boom di siti come Groupon, Tuangon,<br />
Groupitalia e Letsbonus che tutti i giorni<br />
Tutti pazzi<br />
per il<br />
Social<br />
Shopping<br />
raggruppano offerte su diverse categorie di<br />
prodotti con il sistema dei coupon.<br />
Il fenomeno è considerato un metodo di ecommerce<br />
in senso ampio e ha come caratteristica<br />
il coinvolgimento di più persone insieme<br />
a una maggiore partecipazione e interattività<br />
da parte del cliente.<br />
Alla base del social shopping è il principio<br />
de “l’unione fa la forza”: se più persone<br />
hanno l’interesse per lo stesso oggetto<br />
(o servizio, o viaggio), grazie ai siti specializzati<br />
in “gruppi d’acquisto”, possono<br />
presentare al venditore un unico complessivo<br />
ordine che determina uno sconto qualità.<br />
Perché spendere cifre astronomiche<br />
per un fine settimana a Venezia se qualcuno<br />
lo offre a 100 euro? E chi non correrebbe<br />
a rigenerarsi in una SPA per un prezzo<br />
nettamente inferiore a quello di listino? Il<br />
sistema non ha nulla a che vedere con il<br />
last minute ma con l’idea secondo cui, se<br />
nello stesso weekend tante persone scelgono<br />
lo stesso hotel, il gestore offre stanze<br />
sottocosto perché sfrutta interamente la<br />
struttura e rientra nelle spese.<br />
Per i consumatori vere e proprie occasioni<br />
da non lasciarsi sfuggire e per le aziende<br />
un’opportunità per farsi pubblicità e ampliare<br />
la clientela.
Entrare a far parte di queste community è<br />
semplice: basta iscriversi ai siti di acquisti<br />
condivisi fornendo un indirizzo e-mail e si<br />
potranno prenotare offerte a scelta.<br />
Ultima novità nel settore è rappresentata<br />
da Shop&Save, un progetto di local shopping<br />
tutto made in Italy, un portale che<br />
rispecchia le tipiche caratteristiche dei suoi<br />
più noti predecessori, ma con aspetti che lo<br />
rendono più seducente, sia dal lato del consumatore<br />
che del commerciante. Si tratta di una<br />
grande vetrina che, mettendo in rete aziende,<br />
negozi e clientela, distribuendo equamente i<br />
vantaggi tra il risparmio di chi acquista e l’incentivo<br />
di chi vende, consente all’utente di<br />
usufruire di un sistema di categorie merceologiche<br />
filtrate per aree geografiche (i clienti<br />
vengono informati settimanalmente via mail<br />
su offerte e promozioni dei negozi della loro<br />
zona).<br />
Shop&Save offre alle aziende l’opportunità<br />
di inserire gratuitamente proposte<br />
di vendita o promozioni; il commerciante<br />
potrà incrementare la propria<br />
visibilità contando su una maggiore diffusione<br />
virale del brand, raggiungendo<br />
un target generalizzato ma molto ampio<br />
e fidelizzando clienti già esistenti.<br />
Il cliente può approfittare di una promozione<br />
indipendentemente dagli altri. Ciò<br />
accade perché si ripropone lo stesso meccanismo<br />
della vendita in negozio, diversamente<br />
dai gruppi d’acquisto dove, per acquistare un<br />
prodotto in promozione, c’è bisogno di raggiungere<br />
un numero minimo di utenti. La<br />
particolarità sta nel voler recuperare la concezione<br />
del “commerciante di fiducia” che le<br />
logiche del commercio on-line non considerano<br />
e l’interazione “face-to-face” che<br />
viene meno in tempi in cui si può<br />
acquistare tutto stando davanti al<br />
computer di casa. Una volta acquistato<br />
un buono sconto o<br />
un oggetto in promozione,<br />
l’utente<br />
può recarsi<br />
diretta-<br />
mente al negozio più vicino per ritirare il prodotto.<br />
Così come altissimo è il numero di clienti<br />
soddisfatti e di utenti che continuano a usufruire<br />
dei coupon e a fare del social shopping<br />
uno stile di vita, cresce di pari passo il numero<br />
di clienti che lamentano disservizi e carenze<br />
da parte delle aziende e delle piattaforme<br />
d’acquisto.<br />
Tra i principali problemi riscontrati vi sono<br />
l’impossibilità di godere del servizio quando si<br />
vuole, la mancanza di standard di qualità<br />
(spesso per esempio negli hotel viene assegnata<br />
la stanza peggiore a chi presenta il coupon o<br />
il trattamento di bellezza è affrettato o realizzato<br />
da personale poco esperto) e la difficoltà a<br />
parlare con il servizio clienti.<br />
Dunque, attraverso la collaborazione<br />
tra i commercianti on-line,<br />
occorre garantire una maggiore<br />
sicurezza durante le fasi<br />
d’acquisto, se del<br />
social shopping<br />
pare non se ne<br />
possa più<br />
fare a<br />
meno.<br />
25<br />
ATTUALITA’
ATTUALITA’<br />
26<br />
di Michele Carriera<br />
Bilancio<br />
di fine anno<br />
Adicembre finisce l’anno. È un dato di fatto.<br />
A parte la corsa ai regali e i progetti per il<br />
cenone del trentuno, si è soliti tirare le<br />
somme. Fare una lista, anche solo mentale, delle<br />
cose positive e negative dell’anno che sta finendo è<br />
normale e comune in ognuno di noi.<br />
E se è vero che il “bello” o “brutto”, se il bilancio<br />
risulta essere positivo o negativo, spesso<br />
dipende da fattori personali non sempre quantificabili,<br />
o comunque di non facile misurazione, è altrettanto<br />
vero che ci sono dati incontrovertibili. E qui<br />
l’Istat ci da una mano.<br />
A novembre 2012 i prezzi al consumo registrano<br />
una diminuzione dello 0,2% rispetto al mese precedente,<br />
ma in un anno c’è stato un aumento superiore<br />
al 2,5%; e la fiducia dei consumatori è scesa<br />
dall’86,2 all’84,8, a dimostrazione che le famiglie e i<br />
consumatori in genere non intravedono miglioramenti<br />
nel breve periodo. Insomma la crisi c’è ancora<br />
e si fa sentire: i prezzi aumentano e c’è meno<br />
fiducia.<br />
Eppure a livello di conti economici regionali c’è<br />
un miglioramento sia nel Nord che nel Centro; il<br />
sud resta indietro registrando un -0,3% del<br />
Prodotto Interno Lordo. E, a completamento di un<br />
quadro già non molto roseo di suo, c’è la registrazione<br />
di un carico fiscale in aumento a fronte di<br />
un potere contributivo alquanto scarso: il 53,7% dei<br />
redditi lordi individuali sono compresi tra i 10.000<br />
e i 30.000 euro annui.<br />
Il Presidente di Confindustria,<br />
Giorgio Squinzi<br />
Anche il calo nei consumi riporta dati importanti:<br />
la contrazione arriverà, secondo Confcommercio,<br />
al 3% ed è “la peggiore variazione negativa<br />
della storia della Repubblica”, per chi fosse<br />
poco informato di storia: dal 1946. Il trend negativo<br />
per l’economia italiana, iniziato nel 2007 (anno<br />
in cui fu toccato il punto di massimo), continua<br />
inesorabile. Lo studio di Confcommercio evidenzia<br />
come i consumi pro capite degli italiani siano<br />
diminuiti in termini reali del -6,5% nell’arco di<br />
questa (troppo) lunga congiuntura negativa.<br />
Confindustria rincara la dose: non c’è una svolta<br />
dietro l’angolo, o un’attenuazione della caduta, per<br />
l’Italia. Anche analizzando il fronte del lavoro i dati<br />
sono allarmanti: la disoccupazione in Italia è in crescita<br />
e questo fattore incide anche sul PIL nazionale. In<br />
Italia, in un anno, dal secondo trimestre 2011 al secondo<br />
trimestre 2012, i disoccupati sono cresciuti di<br />
758mila unità: un dato che si spiega anche alla luce<br />
del fatto che un numero sempre crescente di persone<br />
è in cerca di occupazione.<br />
Tutti questi dati negativi sono spiegati dall’Istat con<br />
“il rallentamento del commercio mondiale e il possibile<br />
riacutizzarsi delle tensioni sui mercati finanziari,<br />
che costituiscono i principali fattori di rischio.<br />
In base a questi dati e a queste previsioni, la<br />
durata della crisi attuale supererebbe quella del<br />
biennio 2008-2009 (5 trimestri) e quella del periodo<br />
1992-1993 (6 trimestri).<br />
Insomma, i dati non sono incoraggianti: l’inserimento<br />
per i giovani nel mondo del lavoro risulta<br />
essere sempre più difficile così come il raggiungimento<br />
della pensione per chi, magari, desidererebbe<br />
davvero lasciare spazio alle nuove leve. Non ci resta<br />
che sperare nei bilanci personali: ma i matrimoni<br />
diminuiscono e nascono meno bambini. Tirando le<br />
somme, quindi, dal punto di vista finanziario è stato<br />
un altro anno disastroso o comunque, e siamo generosi<br />
visto il periodo natalizio, negativo.<br />
La situazione è critica, ma chi lo sa… magari, al di<br />
là dei numeri, per molti è stato un anno positivo comunque.<br />
Chiedendo a ragazzi di età compresa tra i 19<br />
e i 25 anni cosa cambierebbero di quest’anno in chiusura,<br />
buona parte ha risposto “il risultato della finale<br />
degli Europei… 4 a 0 per noi anziché per la Spagna!”.<br />
A dimostrazione che molti giovani di fiducia nel<br />
futuro ne hanno, eccome!
Sul tetto delle<br />
Americhe<br />
"...il vero viaggio è in noi stessi e la vera meta<br />
sono le nostre emozioni di fronte al mondo"<br />
di Giovanni Panza<br />
Era il primo maggio ed una manifestazione<br />
contro il governo bloccava la<br />
grande Plaza de Armas, costringendo il<br />
tassista a lasciarci poco lontano dalla nostra<br />
locanda. Peccato solamente che il “poco lontano”<br />
includeva una ripida salita di gradoni<br />
irregolari che lastricavano uno stretto vicolo.<br />
Ma si, anche coi grossi zaini in spalla quel<br />
tratto non sarebbe stato proibitivo, per carità,<br />
a condizione, però, che non ci fossimo trovati<br />
a 3.400 metri di quota.<br />
Il mio primo ricordo del territorio andino è<br />
annebbiato dall’affanno, sfocato come una<br />
fotografia in movimento, caotico, un miscuglio<br />
ambiguo di sassi, gente con gli striscioni e<br />
vecchie case coloniali. Il tutto avvampato da<br />
un sole troppo vicino e cadenzato dall’inquietante<br />
percussione del mio cuore alla disperata<br />
ricerca del poco ossigeno che l’aria rarefatta<br />
contiene lassù.<br />
Dopo lunghi istanti passati a respirare avidamente,<br />
io e Tonia riuscimmo finalmente a<br />
presentarci ai ragazzi della Piccola Locanda,<br />
un delizioso rifugio sulle alture di Cuzco consigliatoci<br />
da un amico. Evidentemente assuefatti<br />
ai viaggiatori che arrivano da loro sfiancati<br />
dall’altura, attesero pazientemente che ci<br />
riprendessimo, offrendoci un rigenerante<br />
mate de coca. Benedetta sia la coca! Da non<br />
confondere con la cocaina, sia ben inteso, che<br />
è frutto di una lavorazione chimica. Le foglie<br />
della coca, una pianta che cresce nelle zone<br />
tropicale dell’America latina occidentale, rappresentano<br />
uno stimolante naturale e blando,<br />
con effetti paragonabili a quelli del caffè.<br />
Costituisce il rimedio ideale al mal d’altura<br />
27<br />
APPUNTI DI VIAGGIO
APPUNTI DI VIAGGIO 28<br />
che colpisce inevitabilmente in queste zone,<br />
contribuendo ad alleviare le emicranie e a<br />
ridurre il senso di spossatezza.<br />
Cuzco è il punto di partenza di una luna di<br />
miele un po’ sui generis, in cui hotel a 5 stelle<br />
saranno sostituiti da rifugi le cui uniche stelle<br />
si troveranno in cielo, i mari tropicali lasceranno<br />
il posto ai deserti più inospitali della<br />
Terra e le cene a lume di candela si trasformeranno<br />
in bivacchi di fortuna in compagnia di<br />
viaggiatori erranti.<br />
È vero che, decidendo di sposarmi, Tonia<br />
era consapevole di cosa la aspettasse, ma ciò<br />
non sminuisce minimamente la sua stoica<br />
pazienza!<br />
Vaghiamo in città per alcuni giorni, in cerca<br />
di un acclimatamento che arriva lentamente e<br />
delle suggestioni storiche della mitica capitale<br />
dell’impero inca, che invece cogliamo subito.<br />
Cuzco, infatti, è ammantata da un’energia<br />
magica, che sembra sgorgare direttamente dai<br />
suoi antichi abitanti, il misterioso popolo che<br />
sottomise con la forza un impero sterminato e<br />
floridissimo.<br />
Le rovine che si susseguono in città e nei<br />
suoi immediati dintorni consentono di familiarizzare<br />
con una cultura i cui esempi architettonici<br />
più impressionanti li abbiamo ammirati<br />
nella Valle Sacra, una sorta di Florida precolombiana<br />
dove gli Inca più facoltosi (imitati<br />
ancora oggi dai Cuzqueni più benestanti) si<br />
ritiravano per sfuggire le rigide temperature<br />
della città.<br />
Ma col passare dei giorni, mentre i polmoni<br />
si assuefanno malvolentieri all’aria di montagna,<br />
i nostri sforzi sono sempre più concentrati<br />
sull’organizzazione di un trekking andino.<br />
L’idea originaria, una traversata di quattro<br />
giorni attraverso la selva amazzonica per rag-<br />
giungere il quasi inaccessibile sito inca di<br />
Choquequirao, tramonta definitivamente la<br />
sera prima dell’ipotetica partenza. In città era<br />
giunta voce del cedimento di un ponte, unico<br />
mezzo per superare un fiume, a causa delle<br />
copiose piogge dei giorni precedenti. Non per<br />
niente il sito è quasi inaccessibile! Poco male,<br />
rimandiamo la partenza di un giorno e riorganizziamo<br />
gli zaini per adattarli alle temperature<br />
ben più rigide che affronteremo durante<br />
il Salkantay trek.<br />
Si tratta di un percorso che si snoda alle pendici<br />
di gigantesche pareti innevate, tra cui spicca<br />
il grande Salkantay coi suoi 6270 m. per proseguire,<br />
oltre duemila metri più giù, attraverso<br />
i fumi della foresta nebulosa e concludersi con<br />
l’ascesa al Machu Picchu. È un cammino alternativo<br />
al classico e sovraffollato Inca trail e, se<br />
da un lato offre una panoramica meno completa<br />
dell’area archeologica inca, dall’altro consente<br />
di vivere un’esperienza più genuina e spirituale<br />
rispetto all’altro percorso, su cui spesso si<br />
è costretti a camminare in fila!<br />
I contorni dei picchi gravidi di nevi ritagliavano<br />
l’azzurro acceso del cielo come lattiginose<br />
cesoie impazzite. Sotto di essi, i bassi<br />
prati verdastri salivano timidi al cospetto<br />
delle lontane montagne, arrendendosi metro<br />
dopo metro all’intrusione di scure rocce erratiche.<br />
Sull’altopiano di Soraypampa, mentre<br />
scegliamo nervosamente lo stretto necessario<br />
da portare con noi e scartiamo quanto sarà<br />
trasportato dai muli, lo spettacolo che ci troviamo<br />
davanti mentre percorriamo i primi,<br />
già affannosi, passi è al tempo stesso meraviglioso<br />
e tremendo. L’aria fredda e il sole<br />
rovente coesistono in un’improbabile alternanza,<br />
infischiandosene delle più basilari<br />
leggi di osmosi fisica.
Il corpo sembra acquisire una volontà autonoma<br />
e protesta rumorosamente per mezzo<br />
del cuore. Siamo a 3.800 metri e l’impresa che<br />
ci aspetta si presenta per quello che è: dura!<br />
Non è il momento delle parole. In silenzio,<br />
proteggendo il prezioso carico d’ossigeno,<br />
mettiamo un piede avanti all’altro, senza pensare<br />
troppo, solo un passo, poi due, respirare<br />
piano, le braccia che aiutano le gambe. Dopo<br />
poco, troppo poco, mi volto indietro.<br />
Abbiamo percorso un breve tratto in falso<br />
piano e siamo già piegati con l’affanno.<br />
Il Salkantay sulla destra e l’Humantay<br />
sulla sinistra, esattamente dov’erano prima,<br />
sembrano prendersi beffe di noi. Ma allo stes-<br />
so tempo fanno sentire il loro richiamo, il loro<br />
fascino primordiale. Forza, allora! Un piede<br />
davanti all’altro, lentamente, prima il destro,<br />
poi il sinistro…<br />
…dopo ogni passo, dopo ogni tornante<br />
superato, dopo ogni metro che ci avvicina al<br />
cielo coperto di nebbia, acquisiamo sicurezza<br />
in noi stessi, galvanizzati dai paesaggi selvatici<br />
che ci avvolgono. Ci fermiamo a quota 4.300<br />
metri, sul limitare di un piccolo lago di montagna,<br />
rifugiandoci dal vento sferzante in una<br />
tenda, dove consumiamo un pranzo a base di<br />
brodo di pollo bollente e mate de coca. Un<br />
occhio sempre all’orologio, dato che non possiamo<br />
permetterci il lusso di attardarci. Della<br />
sigaretta digestiva non se ne parla nemmeno.<br />
Scolliniamo a 4.600 metri di altitudine, il<br />
punto più alto del nostro percorso, sotto una<br />
pioggerellina fitta ed in mezzo alle dense nubi.<br />
Per la prima volta da quando ci siamo mossi<br />
sopra di noi non c’è più strada da percorrere. Il<br />
sollievo arriverà dopo, ma per il momento c’è<br />
solo la grande emozione. Mi arrampico correndo<br />
sulla collinetta formata dai sassi in cima alla<br />
quale è posto il cartello con la quota, improvvisamente<br />
immune ai rigori dell’alta montagna.<br />
Foto di rito e grandi risate, per un attimo ci sentiamo<br />
dei Mesner in miniatura, ma c’è poco<br />
tempo per godersi il trionfo. Si gela, piove sempre<br />
più forte e ci attende una lunga, defatigante<br />
discesa fino al primo campo, posto a 3.800 metri.<br />
Arriviamo a destinazione devastati e<br />
infreddoliti. La notte andina si sta abbattendo<br />
sulla montagna con la velocità di una manna-<br />
ia e riusciamo a stento a scorgere le nostre<br />
tende, appena sistemate dai portatori, oltre un<br />
piccolo torrente sulla cresta di una stretta vallata.<br />
Ci scaldiamo e recuperiamo le energie,<br />
conversando con gli altri in quel misto di spagnolo<br />
e italiano che funziona sempre.<br />
Prima di addormentarci sfiniti, la serata mi<br />
regala una piccola magia che porterò sempre<br />
nel cuore. Mi alzo ed esco dalla tenda, sfidando<br />
il gelo della notte andina. Ne valeva la<br />
pena: le nuvole si stavano finalmente ritirando,<br />
forse stanche di scaricare acqua, e la mantella<br />
di neve di cui era vestito il Salkantay sfavillava<br />
alla luce argentea della luna. Lo spettacolo<br />
era impressionante. Mi sentivo minuscolo<br />
al cospetto di un gigante minaccioso, ma<br />
anche potente, come se la montagna dispensasse<br />
la sua energia tutto intorno a sé, fino a<br />
sfiorarmi.<br />
29<br />
APPUNTI DI VIAGGIO
APPUNTI DI VIAGGIO<br />
30<br />
Mi giro per rinfilarmi nella tenda e mi sorprendo<br />
nel constatare che siamo circondati da<br />
ombre immobili ed allineate. Le sagome di<br />
decine di flemmatici lama si stagliano nitide<br />
sullo sfondo della radura, rischiarate dai<br />
riflessi del manto nevoso sovrastante. Come<br />
narcotizzati dall’imponente montagna, adagiati<br />
tranquillamente sulle zampe, i docili animali<br />
andini masticavano e giravano le teste in<br />
cerca di chissà cosa. Grato per quello che la<br />
natura mi stava regalando, rientrai nella<br />
tenda e dormii come un bambino.<br />
Il giorno seguente il programma prevedeva<br />
una discesa continua dalla montagna fino<br />
ai margini della selva, come viene chiamata la<br />
giungla del Perù orientale. Quasi duemila<br />
metri di dislivello, attraverso una varietà sorprendente<br />
di ambienti: l’alta montagna, le<br />
verdeggianti alte vallate, la foresta nebulosa,<br />
la giungla.<br />
Partiamo di primo mattino, nebbia e nuvole<br />
che si confondono in un abbraccio gelido<br />
intorno a noi, dopo una buona scorta di mate<br />
de coca. Man mano che le ore trascorrono e<br />
l’altitudine diminuisce, la temperatura<br />
aumenta in maniera sensibile e cominciamo a<br />
sfogliare le “cipolle” che costituiscono i nostri<br />
abbigliamenti.<br />
Aumenta, però, l’umidità. La foresta nebulosa<br />
è un ambiente naturale peculiare di queste<br />
zone del Perù, in cui i vapori provenienti<br />
dalla foresta amazzonica ad oriente stazionano<br />
perennemente contro le ripide alture preandine.<br />
Questo rende possibile la vita di una<br />
fittissima vegetazione, che altrimenti non<br />
potrebbe fiorire a quelle altitudini.<br />
Attraversarla, soprattutto in discesa, è<br />
un’esperienza frustrante e le mie ginocchia<br />
gridano ancora vendetta al solo ricordo. Tutto<br />
è bagnato, scivoloso, sfuggente, il terreno trasformato<br />
in melma untuosa come se fosse<br />
spalmato di unguento oleoso. Gli stretti sentieri<br />
si dipanano sui fianchi di vallate scoscese,<br />
scavate da fiumi impetuosi che corrono<br />
incazzati in un lungo viaggio che li porterà in<br />
Amazzonia.<br />
Il silenzio ovattato è interrotto solo dal<br />
nostro affanno e dallo sgocciolio dell’incessante<br />
pioggerellina. Gruppetti di montanari<br />
sbucano all’improvviso da dietro una curva,<br />
guidando pigri muli o in groppa a robusti<br />
cavalli che barcollano nei sentieri scivolosi,<br />
seguendo rotte impervie e vecchie di secoli,<br />
con la solerzia e la sicurezza della gente<br />
avvezza alle difficoltà.<br />
Fortunatamente incrociamo frequenti piante<br />
da frutto e costeggiamo piccoli villaggi<br />
incapsulati nel folto della foresta, tutte ottime<br />
scuse per fermarsi a dare respiro alle articolazione<br />
sempre più provate.<br />
Il secondo campo si trova in una località<br />
chiamata “la playa”, a spregio del 1.900 e<br />
passa metri a cui è posta, ma che, vuoi per la<br />
placidità del luogo vuoi per l’aria quasi torrida,<br />
è quanto di più vicino ad una spiaggia ci<br />
si possa aspettare sulle Ande. Un piccolo insediamento<br />
si trova a poca distanza dal punto in<br />
cui piantiamo le tende e insieme a noi ci sono<br />
altri due piccoli gruppi di viaggiatori.<br />
La serata trascorre lentamente, l’atmosfera<br />
è di quelle da “ce l’abbiamo fatta”, quindi alle-<br />
gra, chiassosa, un po’ esaltata… e finalmente<br />
torna lei, la birra, che scorre copiosa sull’unico<br />
tavolaccio di legno del villaggio, mentre i<br />
bambini, onnipresenti e vivaci come cavallette,<br />
ci corrono intorno ridacchiando.<br />
La giornata successiva ci vede impegnati in<br />
un percorso in falso piano che non presenta<br />
difficoltà particolari. Abbiamo tutto il tempo<br />
di far riposare le ossa e i muscoli mentre<br />
seguiamo, con lentezza, i binari della linea<br />
ferroviaria che costeggia il basso corso<br />
dell’Urubamba, fino ad Aguas Calientes.<br />
Basta fare attenzione ai potenti fischi del<br />
treno, togliersi quando passa e attraversare di<br />
corsa le gallerie, per il resto è tutto tranquillo.
Un simpatico cane dal pelo fino e rossiccio<br />
ci adotta e ci segue, prima a distanza di sicurezza<br />
e poi scodinzolandoci tra le gambe.<br />
Salkantay (potevamo chiamarlo in altro<br />
modo?) divide con noi il pranzo e ci fa compagnia<br />
durante le soste, senza degnare di uno<br />
sguardo i pochi che incrociamo. Non c’è che<br />
dire, sa come farci sentire importanti.<br />
La cittadina di Aguas Calientes ci riporta<br />
con rudezza alla realtà del grande business<br />
del turismo. Si tratta di un agglomerato di<br />
palazzi, case, ristoranti, hotel, minimarket,<br />
empori di attrezzatura sportiva, cresciuto<br />
troppo rapidamente, troppo disordinatamente<br />
e troppo artificialmente. Frotte di turisti<br />
vengono scaricati dai treni provenienti da<br />
Cuzco, quasi fossero pendolari diretti al lavoro,<br />
e la città li assale offrendo tutto e solo quello<br />
che ha da offrire: notti in hotel, cene e<br />
attrezzature. Probabilmente nessuno ha passato<br />
due giorni di fila in questo caotico budello,<br />
la cui strada principale è rappresentata dai<br />
binari del treno e la cui unica ragion d’essere<br />
è la sua prossimità al sito inca di Machu<br />
Picchu. Rimpiangendo le nostre tende, ci ritiriamo<br />
subito nella nostra umida stamberga, in<br />
attesa che trascorrano le poche ore che ci separano<br />
dal gran finale.<br />
L’oscurità della notte, col silenzio che l’accompagna,<br />
rendevano sopportabile la città<br />
che fino alla sera prima avevo disprezzato.<br />
Ma prima dell’alba Aguas Calientes appartiene<br />
già al passato. Nelle nostre teste c’è solo<br />
quello che ci aspetta e per cui ci inoltriamo nel<br />
buio rischiarato dalle torce. Nemmeno ci fossimo<br />
dati appuntamento, ecco spuntare da<br />
dietro uno dei mille ristoranti Salkantay che ci<br />
corre incontro entusiasta.<br />
Per visitare il sito inca di Machu Picchu<br />
bisogna per forza partire da Aguas Calientes.<br />
Quello che si può scegliere è come arrivarci, se<br />
con un autobus attraverso un tratturo di tornanti<br />
o a piedi, tramite un’estenuante scarpinata<br />
di quasi seicento metri. La nostra scelta è<br />
ovviamente ricaduta sulla seconda possibilità,<br />
e quindi intorno alle 4,30 del mattino inforchiamo<br />
le bacchette a cominciamo l’ascesa sui<br />
gradoni scavati nella parete ripidissima della<br />
montagna sacra degli inca.<br />
Fa freddo, o meglio, farebbe freddo se l’opprimente<br />
umidità lasciasse spazio a qualcos’altro<br />
che non fosse la difficoltà di muoversi. Ogni<br />
passo costa sudore e fatica. Il mio ginocchio<br />
sinistro è in condizioni miserevoli, quasi quanto<br />
i piedi di Tonia, piagati dagli sforzi dei giorni<br />
precedenti. Continuare a salire… gradino<br />
dopo gradino… prima il sinistro e poi il destro,<br />
ancora una volta… respirando a pieni polmoni,<br />
metà aria e metà vapore… proseguiamo in<br />
silenzio, concentrati sulla nostra volontà per<br />
quest’ultimo sforzo, mentre dietro di noi l’alba<br />
accende un paesaggio da fiaba, montagne<br />
avviluppate dalle nubi e cime svettanti.<br />
E quando finalmente ci siamo, quando arriviamo<br />
al mitico sito di Machu Picchu, e possiamo<br />
ammirare la terrazza naturale che sorregge<br />
le misteriose costruzioni degli antichi<br />
inca, come una formidabile platea naturale<br />
sulle valli sacre, bè in quel momento passa la<br />
stanchezza, ginocchia e piedi la smettono di<br />
lagnarsi e si inchinano di fronte a quello spettacolo,<br />
meravigliosa ricompensa a tutti gli<br />
sforzi profusi.<br />
Ma forse è stato proprio il duro, lento, faticoso,<br />
disagiato cammino a regalarci la profonda<br />
soddisfazione che ci pervade mentre ci<br />
aggiriamo, letteralmente zoppicanti, tra i<br />
vicoli della città perduta. Come spesso accade,<br />
il percorso è più importante della meta, il<br />
come si raggiunge un obiettivo trascende<br />
l’obiettivo stesso. E in quel momento, mentre<br />
le nebbie mattutine si diradano liberando la<br />
vista sui picchi sacri di un grande popolo del<br />
passato, capiamo che il vero viaggio è in noi<br />
stessi e la vera meta sono le nostre emozioni<br />
di fronte al mondo.<br />
31<br />
APPUNTI DI VIAGGIO
CULTURA<br />
32<br />
Preghiamo in dialetto barese con<br />
Vittorio Polito e Rosa Lentini Triggiani<br />
PREGÀME<br />
A LA BARÉSE<br />
Ideale regalo natalizio, il testo è in libreria da<br />
pochi giorni per i tipi della Levante Editori<br />
PREGAME ALLA BARESE è l’ennesima fatica letteraria di Vittorio<br />
Polito, giornalista pubblicista, scrittore, che ha ricoperto per 40 anni<br />
il ruolo di Assistente Bibliotecario presso la Facoltà di Medicina e<br />
Chirurgia dell’Università di Bari. Nell’ambito dell’Associazione<br />
<strong>Cultura</strong>le Italo-Ellenica “PITAGORA” di Bari è componente del<br />
Consiglio direttivo. Ha collaborato con “Il Quotidiano di Bari”, “Roma”,<br />
“Puglia d’Oggi”, “EPolis Bari”. Attualmente collabora con il quotidiano<br />
Barisera e con il quotidiano telematico www.giornaledipuglia.com.<br />
di Felice Di Maggio<br />
Gli anni del catechismo ci hanno insegnato<br />
che pregare è il modo più diretto, istintivo e<br />
naturale offerto all’uomo per lodare e invocare<br />
Dio. E allora, perché non farlo utilizzando il<br />
linguaggio più diretto, istintivo e naturale che<br />
l’uomo conosca: il proprio dialetto?<br />
Sembra sia questa la domanda che ha ispirato<br />
l’ultimo lavoro di Vittorio Polito (giornalista<br />
e scrittore) e Rosa Lettini Triggiani (attrice<br />
e scrittrice): “Pregáme a la Barése - Preghiamo in<br />
dialetto barese” (Levante Editori, pag. 94 euro<br />
10).<br />
I due studiosi di tradizioni e dialetto<br />
barese sono partiti da questa intuizione<br />
per dare avvio al loro originale e interessante<br />
lavoro. In un piccolo scrigno, abbellito<br />
da foto e didascalie, hanno così racchiuso<br />
il tesoro della preghiera della tradizione<br />
cristiana tradotto in “lingua”<br />
barese. In pochi prima d’ora si erano<br />
avventurati su un terreno così impervio e<br />
affascinante: ci sono numerosi e autorevoli<br />
studi delle tradizioni religiose baresi;<br />
bellissime e originali preghiere o poesie<br />
in dialetto rivolte a Dio, alla Vergine e ai<br />
Santi; addirittura versioni in dialetto<br />
della Sacra Scrittura, ma nessuno aveva<br />
pensato prima d’ora di tradurre le più<br />
note e recitate preghiere della cristianità.
L’originalità del lavoro appare ancora più<br />
evidente se si considera che le nostre stesse<br />
nonne, pur parlando correntemente in dialetto,<br />
per i loro rosari quotidiani utilizzano la lingua<br />
italiana, a volte persino il latino, ma mai il<br />
barese. E così, introdotti da “U sègne de la crósce”,<br />
eccoci a recitare nel nostro dialetto, con lo<br />
stesso raccoglimento e la medesima devozione,<br />
la preghiera che Gesù ci ha insegnato: il<br />
“Pàdre Nèste”. A chiedere alla sua tenerezza di<br />
Padre, che “se facèsse la volondá tó, cóme ngíle<br />
acsì ndèrre”. A chiedere perdono al Signore con<br />
un “Atte de delóre”, invocando l’ausilio del suo<br />
“Iàngeue de Dì”. A confermare la nostra fede<br />
con il “Créde”; a ripetere, insistenti come bambini,<br />
i misteri de “U Sànde Resàrie”.<br />
E poi, tante preghiere rivolte ai Santi più<br />
amati dai baresi: Sànda Necóle, Sànde Píe, la<br />
Vèrgene Marì “Odegìdrie”. Per chiudere, tre bellissime<br />
invocazioni: la prima è una lode di<br />
Giovanni Panza alla Vergine Maria di Lourdes<br />
(che pubblichiamo a fianco), la seconda è di<br />
Peppino Franco “L’ore de l’Avè Marì”, l’ultima<br />
di Giuseppe Gioia rivolta a “La Biàte Elìe”, la<br />
suora carmelitana barese morta giovanissima<br />
nel suo convento di clausura.<br />
Ciliegina sulla torta “Càndeche de le criatúre”,<br />
la traduzione in dialetto barese del Cantico<br />
delle Creature, la più famosa lauda scritta da<br />
San Francesco d’Assisi. Un inno di lode in cui<br />
il Santo invita a lodare il Signore per tutte le<br />
opere da Lui create, belle e brutte, piacevoli e<br />
dolorose, chiamandole fratello e sorella.<br />
Sembra quasi che la preghiera, se recitata<br />
in dialetto, scorra più lenta, più dolce,<br />
sia capace di penetrare in maniera più<br />
delicata nell’animo di chi la recita. Perché<br />
non c’è niente di più vero di quello che<br />
dicono i Padri della Chiesa: la preghiera<br />
serve a cambiare l’uomo, non Dio. La preghiera,<br />
soprattutto se spontanea e sentita,<br />
scava nel cuore dell’uomo, lo modella, lo<br />
guarisce. Ricorda Padre Lorenzo Lorusso<br />
nella sua bella prefazione che «nella preghiera<br />
si trova il coraggio per andare<br />
avanti, nonostante i momenti di incomprensione,<br />
di abbandono, di apparente<br />
fallimento». L’invocazione sincera che<br />
sgorga dal cuore dona pace e serenità, è il<br />
letto di un fiume che accompagna con dolcezza<br />
la fede alla sua Sorgente.<br />
È per questo motivo che il piccolo gioiello di<br />
Polito e Lettini Triggiani, per dirla con un termine<br />
caro ad uno degli autori, di “baresità e… cristianità”,<br />
ci sembra prezioso: perché ci può accompagnare<br />
all’incontro con il Divino in maniera<br />
semplice, leggera, quasi con il sorriso sulle labbra.<br />
ALLA MADONNA<br />
DI LOURDES<br />
di Giovanni Panza<br />
Nù venime da lendane;<br />
nù venime cu core mmane<br />
pe Te, Madonne, arremerà<br />
e nguocche grazzie a Te cercà.<br />
Tu ca la mamme si de Gisù<br />
puete parlà ’o figghie Tù<br />
e da Jidde pe nù mblorà<br />
u perdone e la pietà.<br />
Tu canusce quande pene<br />
u core neste jinde tene;<br />
sà quale so le delure<br />
ca tormendene nù criature.<br />
A te venime chiangenne;<br />
fange partì sorredenne;<br />
fange u core arrecreià<br />
pe la forze ca puete dà.<br />
Ceccose da Te velime?<br />
Bbona salute mbrima mbrime;<br />
chiù ca pe nù, pe le pariinde,<br />
pe l’amisce, le canescinde;<br />
Lourdes 3.7.1985<br />
pe chidde ca tribolescene<br />
e la vite non cherrescene.<br />
Velime ca pote sembe regnà<br />
la pasce e la tranguillità.<br />
E pe nù ceccose cercame?<br />
Ca chendinde sembe stame?<br />
Ca non seffrime fridde o fame?<br />
Ca chiù ricche addevendame?<br />
No, Madonne! Pe nù velime,<br />
mò ca gremune nge facime,<br />
ca Tu nge mitte jind’o core,<br />
nziiem’a le pene, pure l’Amore.<br />
Tand’Amore e serenità<br />
pe petè le male seppertà<br />
e, ’o momende ca n’ama scì<br />
no nge fasce assà seffrì.<br />
Fa, Madonne, aspettà la morte,<br />
cà pe tutte chess’è la sorte,<br />
cu chiù ddolge de le sorrise<br />
pe meretange u Paravise.<br />
33<br />
CULTURA
CULTURA<br />
34<br />
Fra “Effetto Werther” e<br />
“Depressione reattiva”<br />
di Sara Spagnoletti<br />
Incubo di licenziamenti incombenti, negozi<br />
che abbassano le saracinesche per non rialzarle<br />
più, pensioni ai limiti della sopravvivenza,<br />
percezione della precarietà del futuro,<br />
ma anche di un presente vissuto con crescente<br />
senso d’impotenza ed angoscia…<br />
Gli effetti della crisi economica non pesano<br />
soltanto sui nostri portafogli sempre più vuoti,<br />
ma anche sul benessere psicofisico.<br />
Alla ribalta della cronaca balzano, loro malgrado,<br />
imprenditori e lavoratori che scelgono<br />
Paola Parisi<br />
Non va sottovalutato l’impatto<br />
della crisi economica<br />
sulla psicologia dell’individuo<br />
la via d’uscita più breve: il suicidio, perché il<br />
loro orizzonte è diventato d’improvviso troppo<br />
oscuro.<br />
Il numero dei suicidi e delle scomparse<br />
improvvise legato alla recessione aumenta in<br />
maniera esponenziale.<br />
Un’indagine della Scuola di Sanità Pubblica<br />
di Harvard ha valutato quanto la crisi economica<br />
mondiale peserà sulla produzione, ma ha<br />
evidenziato come una panoramica retrospettiva<br />
sul passato indichi che le crisi abbiano portato<br />
sempre ad un aumento del tasso di suicidi,<br />
delle malattie mentali, della dipendenza<br />
da droghe ed alcol.<br />
Le ricadute di questo particolarissimo<br />
momento socio-economico, non gravano solo<br />
su produttività ed economia, ma scavano solchi<br />
profondi nella vita dei singoli, minano la<br />
fiducia, la salute e il benessere psicofisico<br />
fino alla scelta del suicidio come unica via di<br />
fuga.<br />
Un preoccupante effetto domino, definito<br />
dagli esperti “effetto Werther”, la cui<br />
prevenzione deve partire dai media che<br />
dovrebbero limitarsi a riportare le notizie<br />
senza amplificarle alla ricerca dell’audience<br />
ad ogni costo.<br />
Gli psichiatri danno al fenomeno una<br />
definizione medica: depressione reattiva,<br />
ovvero, uno stato patologico depressivo<br />
causato da un evento concreto e reale,<br />
nella fattispecie, la crisi economica.
Dobbiamo, dunque, arrenderci, lasciarci<br />
fagocitare dallo spettro “crisi” ed entrare nella<br />
spirale della depressione, o esistono “rimedi”<br />
per superare questa “impasse”?<br />
Chiediamo l’autorevole parere della dottoressa<br />
Paola Parisi, Counselor e Presidente<br />
dell’Associazione di promozione sociale<br />
SOPHIA di Bari.<br />
- Dottoressa Parisi, lei ha, nelle sue ultime<br />
esperienze professionali, riscontrato un’aggravarsi<br />
degli stati depressivi?<br />
- Certamente, da me si rivolgono persone obbligate<br />
dalle circostanze a cambiare lavoro ed a trasferirsi<br />
lontano dalle famiglie, o soprattutto subire<br />
retrocessioni di livello in ambito aziendale, con<br />
ricadute non soltanto economiche, ma psicologiche,<br />
soggetti che perdono l’occupazione quindi<br />
sono costretti a rimodulare lo stile di vita, quindi,<br />
a modificare i propri comportamenti, le proprie<br />
capacità e risorse, i propri valori e convinzioni,<br />
costrette a rimodellare, in una parola, la<br />
propria identità.<br />
Sappiamo dalla psicanalisi che il nostro IO è<br />
conservatore, vuole cambiare tutto tranne i propri<br />
valori e le proprie idee; se vogliamo essere<br />
uomini all’altezza dell’essenza umana non dobbiamo<br />
temere di mettere in discussione le false<br />
idee, superando quelli che sono i falsi miti, cito<br />
per tutti il mito della felicità raffigurato come<br />
gioia sfrenata, sarebbe auspicabile la ricerca di<br />
un equilibrio che ci porti a ritrovare quella felicità<br />
di cui parlavano anche i grandi pensatori<br />
greci: felicità come bilanciamento fra gioia e sofferenza,<br />
con la conseguente accettazione di<br />
quanto la vita ci propone ed impone, pensando<br />
bene che il progresso giammai scaturisce da<br />
un’anima acquietata bensì da un’insoddisfazione<br />
che spinge ad agire.<br />
- Quali supporti ritiene necessari a chi sta<br />
vivendo un momento di disagio esistenziale?<br />
- La strada da percorre è la consapevolezza del proprio<br />
essere. Possiamo cercare di arrivarci da soli o<br />
affidandoci, quando ne sentiamo la necessità (o ne<br />
abbiamo la possibilità) ad una figura, sia essa<br />
quella di uno psicologo, di un counselor, di una<br />
guida spirituale, che ci aiuti in questo percorso di<br />
riscoperta del nostro IO autentico e dell’acquisizione<br />
di nuovi valori, percorso interiore ed esteriore<br />
che ci permette di rimodellare il nostro stile<br />
di vita adeguandolo alla nuova realtà, una realtà<br />
che dobbiamo “guardare negli occhi” dimenticando<br />
i falsi miti.<br />
EFFETTO<br />
WERTHER<br />
E’ un fenomeno di imitazione, per effetto<br />
del quale la notizia di un suicidio - riportata<br />
ed amplificata dai media - genera, in<br />
soggetti predisposti, l’idea di replicare l’atto<br />
suicida, con effetti a catena.<br />
Si parla di Werther facendo riferimento<br />
al protagonista del romanzo di Johann<br />
Wolfgang Goethe “I dolori del giovane<br />
Werther”, suicida per amore.<br />
Successivamente alla pubblicazione del<br />
romanzo - il cui tema fu ripreso anche da<br />
Ugo Foscolo ne “Le ultime lettere di Jacopo<br />
Ortis”-, molti giovani lettori si tolsero la<br />
vita. Si spiega in tal modo la definizione<br />
“effetto Werther” anche se, nel momento<br />
attuale, a fare da cassa di risonanza sono i<br />
mezzi di diffusione di massa ed il motivo<br />
scatenante del suicidio non è un amore<br />
incorrisposto, ma il malessere esistenziale<br />
che nasce dalla precarietà delle condizioni<br />
socio-economiche.<br />
- Il suo “consiglio di speranza ”?<br />
- Lo esprimerò con una metafora, un giorno osservando,<br />
da un’alta scogliera, una nicchia ho scorto<br />
quella che poi ho scoperto essere un’alga che veniva<br />
continuamente sbattuta dalla forza delle onde,<br />
nonostante questo riusciva a nutrirsi, riprodursi,<br />
crescere ed ogni volta a ritornare ciò che era, ovvero,<br />
riprendere il suo aspetto iniziale.<br />
Questo era possibile perché, come ho approfondito<br />
con ricerche in ambito biologico, all’interno di<br />
ogni essere vivente esiste una tendenza “attualizzante”<br />
ossia una “tendenza organismica” al<br />
miglioramento. Sono sicura che tutti noi usciremo<br />
da questa crisi migliori di quando ne siamo<br />
entrati in quanto avremo riscoperto le nostre reali<br />
potenzialità, capacità e risorse; tutto ciò porterà<br />
ad un’evoluzione dell’essere umano e del progresso.<br />
Non, quindi, un consiglio di speranza che ha il<br />
solito sapore di passività, ma una certezza.<br />
Confortati da queste parole stimolanti ed<br />
incoraggianti guardiamo alle prossime feste<br />
con maggiore fiducia, pensando al Natale<br />
come “nascita” e soprattutto come “rinascita”.<br />
35<br />
CULTURA
<strong>CONFCOMMERCIO</strong> INFORMA<br />
36<br />
La formazione delle<br />
di Mauro Portoso<br />
For.te For.t<br />
imprese passa<br />
attraverso FOR.TE<br />
Parte il progetto di Confcommercio Bari a supporto delle p.m.i.<br />
è il Fondo di Formazione interprofessionale<br />
delle Imprese del<br />
Terziario, costituito da Confcommercio Nazionale.<br />
Nell’ambito del Road Show del Fondo, il 9<br />
novembre si è tenuto anche a Bari, presso la CCIAA,<br />
il convegno di presentazione della nuova programmazione<br />
del Fondo, che ha visto la partecipazione<br />
del Direttore Nazionale, dott.ssa Eleonora Pisicchio,<br />
che ha esposto la nuova programmazione del fondo,<br />
sottolineando l’importanza che esso dà al dialogo<br />
con le imprese del territorio, al fine di meglio analizzare<br />
le specifiche problematiche del territorio sui<br />
fabbisogni formativi.<br />
Il fondo finanzia le iniziative formative delle<br />
imprese aderenti, effettuate sia a livello aziendale<br />
che da ciascun dipendente attraverso il “catalogo<br />
formativo”.<br />
L’adesione al Fondo non comporta alcun costo<br />
per le Aziende. Le stesse per aderire devono effettuare<br />
la loro scelta nel modello UNIEMENS in qualsiasi<br />
periodo dell’anno e la quota già compresa nell’aliquota<br />
dei contributi viene dirottata dal fondo<br />
INPS al Fondo For.te.<br />
For.Te nell’anno 2012 mette a disposizione una<br />
gamma di strumenti articolata e ricca:<br />
- AVVISO DI SISTEMA, a cadenza annuale con<br />
finestre trimestrali o quadrimestrali per attività<br />
formative connesse a fabbisogni aziendali, territoriali,<br />
settoriali. Destinatarie le aziende da 1 a 149<br />
dipendenti con scadenza per le domande in data<br />
31 gennaio 2013 e 30 aprile 2013.<br />
- AVVISI TEMATICI, a cadenza annuale con finestre<br />
trimestrali o quadrimestrali per attività connesse a<br />
fabbisogni specifici determinati di anno in anno.<br />
- PROGETTI SPECIALI, a cadenza annuale, per un<br />
numero massimo di due.<br />
- VOUCHER PER FORMAZIONE INDIVIDUA-<br />
LE DEL DIPENDENTE, a cadenza annuale con<br />
finestre bimestrali o trimestrali, per la formazione<br />
individuale a catalogo, con uno stanziamento<br />
dedicato per le aziende da 1 a 249 dipendenti.<br />
- CIA - CONTO INDIVIDUALE AZIENDALE di<br />
GRUPPO: vi hanno accesso automatico le singole<br />
aziende da 150 dipendenti e oltre. Possono attivare<br />
un conto unico le aziende che, pur con ragioni<br />
sociali diverse, sono riferibili ad un Gruppo. Le<br />
aziende titolari di CIA possono aggregarsi sommando<br />
le loro risorse per accedere a progetti<br />
comuni.<br />
Lo stanziamento totale per gli avvisi di sistema<br />
è di 30 milioni di euro, ripartiti in tre scadenze da<br />
€ 10.000.000 l’una, per la realizzazione di Piani<br />
Aziendali, Settoriali e Territoriali ed è destinato ad<br />
aziende da 1 a 149 dipendenti, non titolari di CIA.<br />
Le imprese potranno beneficiare di un solo finanziamento<br />
nell’ambito dell’Avviso.<br />
Destinatari sono i lavoratori delle Aziende aderenti<br />
a For.Te. che occupino da 1 a 149 dipendenti. I<br />
Piani potranno avere durata massima di 24 mesi,<br />
dalla sottoscrizione della Convenzione.<br />
Importo massimo finanziabile per ogni Piano formativo:<br />
€ 200.000,00. La formazione finanziata per<br />
ciascun dipendente non può superare le 100 ore.<br />
L’adesione a For.Te. è gratuita e non comporta<br />
alcun costo né per l’azienda né per i lavoratori.<br />
Per aderire a For.Te. basta indicare nella denuncia<br />
UNIEMENS il codice di adesione “FITE” nella<br />
sezione Posizione Contributiva, Denuncia Aziendale,<br />
Fondo Interprofessionale, Adesione e, a seguire,<br />
scrivere il numero dei dipendenti interessati dall’obbligo<br />
contributivo.<br />
Per le Aziende provenienti da altri Fondi è<br />
necessario indicare prima il codice di revoca<br />
“REVO” e poi il codice di adesione “FITE” sul<br />
modello INPS.<br />
L’adesione può essere effettuata in qualsiasi mese<br />
dell’anno ed è valida sino a revoca.<br />
Tutte le attività formative inoltre possono essere<br />
effettuate attraverso la Confcommercio della<br />
Provincia di BARI, utilizzando le strutture accreditate<br />
(CAT <strong>CONFCOMMERCIO</strong> BARI) quali soggetti<br />
attuatori della formazione in azienda e che possono<br />
creare un Piano di Formazione territoriale o settoriale<br />
anche mettendo insieme aziende con le stesse<br />
necessità di formazione.
CULTURA<br />
38<br />
USCIRE DALLA CRISI<br />
CON UN BINOMIO<br />
di Vincenzo Colaprice<br />
<strong>Cultura</strong> e tradizione. Turismo e commercio.<br />
Questi sono i binomi vincenti secondo<br />
Alessandro Ambrosi, presidente della<br />
Camera di Commercio di Bari. L’Italia e l’Europa<br />
intera stanno soffrendo la grande crisi economica<br />
iniziata nel 2007 ed ovviamente le conseguenze si<br />
ripercuotono sui piccoli comuni e sulle piccole<br />
imprese.<br />
La soluzione? Fare quadrato. L’alleanza più<br />
forte può essere stretta tra commercianti ed enti<br />
locali, Ruvo infatti può beneficiarne particolarmente<br />
come dimostrano le manifestazioni che<br />
VINCENTE<br />
Un’intervista al Presidente della<br />
Camera di Commercio di Bari, Dott. Alessandro Ambrosi,<br />
che, in visita a Ruvo di Puglia, ci offre considerazioni<br />
e consigli preziosi per uscire dalla crisi<br />
La Cattedrale di Ruvo di Puglia<br />
hanno saputo unire cultura e commercio, Pro Loco<br />
ed esercenti; esse testimoniano come puntare sulle<br />
nostre colonne portanti dell’economia, ovvero<br />
gastronomia e turismo risulti una scelta vincente.<br />
Ruvo di Puglia ha tanto da mettere in mostra, la<br />
famosa Cattedrale, il Museo latta, il centro storico,<br />
ma anche quei luoghi poco frequentati e conosciuti<br />
come gli ipogei delle tante chiese, palazzo Caputi e<br />
palazzo Spada e la grotta di San Cleto, le cui definitive<br />
aperture al pubblico davvero completerebbero<br />
il già ampio patrimonio artistico e culturale ruvestino<br />
con la valorizzazione delle ricchezze locali,<br />
materiali e non.<br />
- Presidente Ambrosi, nel panorama del commercio,<br />
qual è il ruolo delle Pro Loco e degli enti<br />
locali?<br />
- L’azione da essi svolta sul territorio è senza dubbio<br />
importante, tuttavia le Pro Loco e gli enti devono sì<br />
divulgare il patrimonio culturale locale, ma anche sviluppare<br />
politiche di marketing urbano, ovvero offrire al<br />
turista la città in modo ottimale e accogliente.
IN MEMORIA DI<br />
DINO LOVECCHIO<br />
di Emanuele Panza<br />
Un’intelligenza lucida che consentiva di affrontare i problemi<br />
con una visione d’insieme arrivando ad una soluzione la più corretta<br />
ed efficace possibile.<br />
Un’ironia sottile, segnale di una capacità di affrontare la vita<br />
con leggera profondità e senza prendere troppo sul serio i problemi<br />
che la vita comporta.<br />
Un impegno importante nel sociale, in tante Associazioni del<br />
volontariato e del terzo settore tanto da diventare Assessore ai<br />
Servizi Sociali nel 1995 appena più che trentenne, propugnatore,<br />
tra le ultime idee messe in cantiere, di un bel progetto da realizzare con palestinesi e israeliani e che,<br />
sicuramente, porterà il suo nome.<br />
Un fine professionista, intellettualmente indipendente, Direttore dell’IFOC, l’Ente di formazione<br />
della Camera di Commercio di Bari che oggi ne piange l’immatura scomparsa.<br />
La Confcommercio della provincia di Bari è particolarmente vicina alla famiglia, al papà<br />
Giuseppe, storico Direttore dell’Associazione provinciale, alla mamma, la dolce signora Lucia,<br />
alla moglie Maria Luisa ed ai suoi ragazzi nella certezza che l’affetto di tutti e, soprattutto, la<br />
grande fede di cui essi sono sempre stati testimoni, potranno aiutarli a sopportare un insopportabile<br />
dolore.<br />
- E come?<br />
- lo credo che il binomio turismo e commercio sia la scelta<br />
giusta; la Puglia è ricca di arte e cultura, un patrimonio<br />
unico che, se sfruttato adeguatamente attraverso<br />
l’alleanza tra commercianti ed entri locali, potrebbe<br />
sicuramente dare i suoi frutti. Bisogna associare al<br />
commercio le peculiarità di ogni comune.·<br />
- E allora quanto sono importanti le manifestazioni<br />
locali, che risonanza hanno e quanto pesano<br />
sul commercio locale?<br />
- Le manifestazioni locali sono importantissime, danno e<br />
rivendicano orgoglio, costituiscono un punto di riferimento<br />
per i comuni limitrofi; d’altra parte il compito fondamentale<br />
delle Amministrazioni Comunali deve essere<br />
quello di allargare i bacini di utenza, ovvero essere capaci<br />
di diffondere l’eco delle proprie sagre e manifestazioni<br />
anche tra i cittadini stranieri, solo in questo modo si può<br />
far crescere il commercio e far diffondere la cultura.<br />
- Far ripartire il commercio certo, ma il momento<br />
economico non è dei migliori, il potere d’acquisto<br />
cala e anche le stesse manifestazioni potrebbero<br />
risentirne. Cosa possono fare dunque le<br />
Pro Loco in questo momento di crisi?<br />
- Le Pro Loco devono associarsi, fare quadrato con<br />
comuni e associazioni locali, fare forza comune, unirsi,<br />
senza distanziarsi dalla cittadinanza. Ripeto, turismo<br />
e commercio, cultura ed economia, così si riparte.<br />
- Spesso però, come accade anche a Ruvo, il turismo<br />
più diffuso non è solo culturale ma anche<br />
enogastronomico. Quanto è importante quindi<br />
valorizzare i prodotti tipici locali, si pensi al<br />
fungo cardoncello, tipico dell’Alta Murgia, la<br />
cui sagra si svolge a Ruvo di Puglia?<br />
- Attualmente puntare sulla gastronomia rappresenta il<br />
viatico migliore per il turismo. La valorizzazione del<br />
prodotto tipico diventa un valore aggiunto alla bellezza<br />
e all’importanza storica del luogo che sicuramente<br />
invoglia e attrae il turista e costruisce anche un profilo<br />
positivo per la città. Pochi turisti si soffermano nell’entroterra,<br />
oggi si preferisce il mare o la montagna,<br />
ma se mettiamo insieme l’arte, le peculiarità delle<br />
nostre città e i prodotti tipici, si può fare molto di più<br />
di località montane o marittime.<br />
Unirsi e dare spazio a turismo e commercio,<br />
questi i consigli del dottor Ambrosi per fronteggiare<br />
la crisi e ridare lustro alla cultura e ai piccoli borghi.<br />
Ruvo di Puglia può farcela, ha tutti i requisiti,<br />
serve solo disponibilità da parte delle istituzioni e<br />
soprattutto voglia di contribuire da parte di tutti al<br />
rilancio in primis della città e in secundis dell’Italia.<br />
39<br />
CULTURA
<strong>CONFCOMMERCIO</strong> INFORMA<br />
40<br />
Distretti urbani<br />
del commercio<br />
di Alessandro Fusco<br />
R.R. Puglia - 15 Luglio 2011 n.° 15<br />
Il<br />
progetto relativo alla costituzione e<br />
finanziamento dei Distretti Urbani del<br />
Commercio è stato creato dalla Regione<br />
Puglia attraverso la collaborazione dei Centri di<br />
assistenza tecnica (CAT) delle associazioni di categoria<br />
maggiormente rappresentative, quale<br />
appunto la Confcommercio Provincia di Bari e<br />
B.A.T.<br />
L’aula consigliare della Regione Puglia<br />
Il progetto DUC si pone un obiettivo<br />
ambizioso:<br />
“la valorizzazione del territorio e dell’economia<br />
commerciale, non come episodio<br />
sporadico, ma come un “processo continuo”<br />
di miglioramento delle politiche di sviluppo<br />
sociale, culturale ed economico”.<br />
E’ importante tenere in considerazione che:<br />
1 é utile darsi obiettivi ambiziosi;<br />
2. bisogna perseguire dei passi realistici (tenendo<br />
conto della complessità della realtà);<br />
3. bisogna lavorare in maniera flessibile, per cogliere<br />
le occasioni.<br />
La Confcommercio Provincia di Bari e<br />
B.A.T., per esecuzione tecnica del proprio<br />
C.A.T., vuole essere un punto di riferimento<br />
per tutte le informazioni, la modulistica, la<br />
normativa e i casi di successo per attivare<br />
efficacemente un Distretto del Commercio<br />
nella tua area.<br />
Qual è l’obiettivo di un DUC?<br />
L’obiettivo è rendere competitivo un sistema,<br />
quello commerciale e turistico in primo luogo.<br />
Per fare questo è necessaria l’integrazione fra<br />
politiche.<br />
Gli Stati Generali del Commercio hanno permesso<br />
di arrivare ad alcune conclusioni interessanti:
• il problema è al centro del dibattito non solo in<br />
Italia<br />
• cambiare è possibile (altri l’hanno fatto nel<br />
mondo ed in Italia)<br />
• occorre recuperare terreno<br />
• é necessario un approccio sistemico<br />
Infatti, la valorizzazione di un’area a vocazione<br />
commerciale urbana non è un problema<br />
settoriale, poiché la complessità delle problematiche<br />
e il fattore tempo sono elementi critici.<br />
Cos’è un DUC?<br />
Per Distretto Urbano del Commercio si<br />
intende un’area con caratteristiche omogenee<br />
del territorio e un gruppo di persone,<br />
Istituzioni e Aziende Pubbliche e Private che<br />
hanno come obiettivo la riqualificazione del<br />
commercio per potenziare il commercio e dei<br />
servizi al cittadino.<br />
La Regione Puglia ha pubblicato il<br />
Regolamento Regionale n. 15 del 15 luglio<br />
2011 che riguarda i “Distretti urbani del<br />
commercio”.<br />
Ci sono tre tipologie di DISTRETTI *:<br />
• DIFFUSI;<br />
• URBANI;<br />
• METROPOLITANI.<br />
a seconda della dimensione dell’area che diventerà<br />
un DUC i Distretti possono essere costituiti<br />
dalle Amministrazioni Comunali (in forma singola<br />
o associata) oppure dalle Associazioni di Operatori<br />
Commerciali. La Regione Puglia finanzia<br />
i Distretti costituiti attraverso appositi bandi.<br />
Le domande possono essere presentate dal Comune,<br />
dall’Associazione degli Operatori o<br />
dall’Organismo di Governance che gestirà il DUC.<br />
A cosa serve un DUC?<br />
• a promuovere l’aggregazione tra i commercianti;<br />
• far collaborare i Comuni tra loro, ottimizzando<br />
le risorse;<br />
• promuovere i prodotti del territorio e<br />
aiutare la relazione tra commercio e turismo<br />
locale;<br />
• migliorare gli spazi pubblici attraverso la<br />
riqualificazione urbana.<br />
Come si attiva e si gestisce un DUC?<br />
Per attivare un DUC occorre per prima cosa<br />
individuare l’area commerciale omogenea da<br />
valorizzare sia per quanto riguarda il commercio<br />
sia per il turismo.<br />
La sinergia e la comunicazione tra i soggetti<br />
che partecipano al DUC è fondamentale, anche<br />
per trovare altri soggetti interessati e quindi svolgere<br />
attività di fundrising, per il coordinamento<br />
delle iniziative, per la presenza online con spazi<br />
web dedicati al DUC e in generale per la valorizzazione<br />
del territorio nel suo complesso.<br />
Il Presidente di<br />
Confcommercio Ruvo,<br />
Vito D’Ingeo.<br />
La vice presidente della Regione Puglia, Loredana Capone<br />
Tecnicamente, quindi, bisogna, in fase<br />
preliminare: identificare le diverse aree commerciali<br />
e le loro funzioni (area di vicinato, shopping,<br />
turistica ecc.); la Governance del Distretto (cioè i<br />
soggetti pubblici e privati che vi partecipano); gli<br />
Strumenti da utilizzare per i diversi interventi di<br />
valorizzazione (come intervenire? come comunicare?<br />
attraverso quali canali media e web? ecc.).<br />
Casi di successo già avviati ci dicono che le<br />
condizioni e i requisiti per lo start-up del DUC<br />
sono:<br />
• che ci sia un gruppo di operatori con volontà<br />
di azioni congiunte (investimento in iniziative<br />
di promozione del sistema commerciale naturale);<br />
• delle buone relazioni fra i soggetti coinvolgibili<br />
(Operatori Commerciali, Associazioni di<br />
categoria, Amministrazione Comunale, Associazioni<br />
del Territorio, Associazioni <strong>Cultura</strong>li,<br />
ecc.);<br />
• delle risorse finanziarie e umane;<br />
• un’area commerciale naturale omogenea.<br />
Qual è il punto di partenza per un DUC?<br />
Per attivare un DUC punto di partenza<br />
può essere uno o alcuni di questi step:<br />
•iniziative di marketing territoriale (gruppo<br />
di comuni) o un piano di marketing<br />
urbano (iniziativa del comune/associazioni<br />
di categoria);<br />
• un’indagine preliminare rivolta ai cittadini,<br />
o un’analisi della rete commerciale;<br />
• un accordo pubblico e privato (come un<br />
Patto di sviluppo, Piano strategico);<br />
oppure<br />
• in occasione di grandi eventi che richiamano<br />
molto pubblico (mostre ed eventi culturali<br />
o sportivi di livello nazionale e internazionale);<br />
• nella fase di pianificazione iniziative del<br />
Natale (su iniziativa dei commercianti)<br />
oppure<br />
• a seguito di finanziamenti pubblici (leggi<br />
regionali, bandi comunitari).<br />
Dopo la fase preliminare occorre presentare<br />
alla Regione Puglia l’Accordo di Distretto*, un<br />
documento che riassume gli impegni e i responsabili<br />
della governance del Distretto.<br />
41<br />
<strong>CONFCOMMERCIO</strong> INFORMA
<strong>CONFCOMMERCIO</strong> INFORMA<br />
42<br />
INTERNET E IL DIGITALE OPPORTUNITÀ STRATEGICA<br />
PER LA CRESCITA DEL TERRITORIO E PMI<br />
SEAT PG ITALIA<br />
PER UNA CULTURA<br />
DELL’INNOVAZIONE<br />
Seat Pagine Gialle Italia ha ufficializzato in un incontro<br />
l’ampliamento della propria struttura nella Regione Puglia<br />
per essere più vicina alle Imprese locali<br />
a cura della Redazione<br />
Seat PG Italia sta incrementando la propria presenza<br />
nella nostra regione: il 7 novembre si è<br />
svolto un incontro, cui erano presenti rappresentanti<br />
delle Istituzioni, delle Associazioni e delle<br />
Imprese, finalizzato ad una più capillare diffusione<br />
della “cultura dell’innovazione”.<br />
Da un’indagine svolta si è riscontrato che a<br />
fronte di una cospicua presenza degli utenti<br />
pugliesi (circa 2.000.000) soltanto il 40% delle<br />
imprese ha un sito web.<br />
I pugliesi si collegano ad internet non<br />
meno di una volta alla settimana; è di tutta<br />
evidenza che il digitale fa ormai parte integrante<br />
del nostro quotidiano, moltissime transazioni<br />
avvengono on line, sono sempre maggiori<br />
gli utenti che si affidano ai vari siti per<br />
acquistare merci di ogni tipo, dalle scarpe<br />
all’arredamento,<br />
L’incontro svoltosi in occasione dell’ampliamento<br />
della struttura territoriale di Seat PG Italia in Puglia,<br />
finalizzata a garantire alle aziende locali una ancora<br />
maggiore vicinanza, ha visto gli autorevoli interventi<br />
di personalità del mondo istituzionale - Loredana<br />
Capone, Vice Presidente e Assessore allo Sviluppo<br />
economico della Regione Puglia, Vito D’Ingeo,<br />
Responsabile Servizi alle Imprese della Camera di<br />
Commercio di Bari, Fabiano Lazzarini, General<br />
Manager IAB Italia e Roberto Veronesi, Direttore<br />
Comunicazione di SEAT Pagine Gialle.<br />
Per Roberto Veronesi, Direttore Comunicazione<br />
SEAT Pagine Gialle, “Il web è ormai una realtà quotidiana<br />
della vita di tutti i cittadini e rappresenta sempre<br />
più un efficace strumento per il business delle imprese,<br />
con particolare riguardo per le PMI e le attività commerciali,<br />
ossatura del nostro sistema economico. Come Seat<br />
PG, siamo impegnati nella consulenza e nei servizi per<br />
supportare concretamente le realtà economiche nell’adozione<br />
dei servizi digitali, cogliendo le opportunità offerte<br />
dalla penetrazione e dalla diffusione del web e delle innovazioni<br />
tecnologiche. Il digitale, infatti, rappresenta la<br />
chiave di volta per consentire alle imprese di aprirsi a più<br />
vasti mercati, anche internazionali, e di essere maggiormente<br />
competitive. Seat PG incrementa il proprio impegno<br />
e la propria presenza in Puglia con particolare entu-<br />
Fabiano Lazzarino
siasmo, in quanto si tratta di un territorio particolarmente<br />
ricettivo dal punto di vista imprenditoriale, fortemente<br />
innovativo e dotato di infrastrutture all’avanguardia”,<br />
Puntuale e di ampio respiro l’intervento di<br />
Loredana Capone “Accogliamo con particolare soddisfazione<br />
la volontà di Seat PG di investire in Puglia, creando<br />
nuovi posti di lavoro. Chi parla di diffusione delle<br />
tecnologie digitali non può che trovare terreno fertile in<br />
una Regione come la nostra che ha fatto della ricerca ed<br />
innovazione il perno delle sue politiche. La Puglia ha le<br />
carte in regola perché le di rivoluzione digitale entri in<br />
tutte le aziende oltre che in tutte le case. Grazie alle<br />
nostre politiche siamo la prima regione in Italia per indice<br />
di copertura da banda larga, ne è servito infatti il<br />
99,2% della popolazione. Ma la nostra è anche una delle<br />
Regioni che hanno investito di più in Italia in ricerca ed<br />
innovazione, aumentando nella programmazione dei<br />
fondi europei 2007-2013 del 235% le risorse previste<br />
nella precedente programmazione. Infatti il numero dei<br />
brevetti dal 2005 ad oggi è aumentato del 29% ponendoci<br />
al primo posto nel Mezzogiorno. Oggi le imprese che<br />
desiderano investire nell’innovazione hanno a disposizione<br />
4 bandi attivi per un valore complessivo di 55<br />
milioni di euro, un’occasione da non perdere”.<br />
Di peculiare interesse e rilievo l’intervento del<br />
dottor Vito D’Ingeo Consigliere della Camera di<br />
Commercio, Vice Presidente della Confcommercio<br />
Provinciale e Presidente di Ascom Ruvo di Puglia:<br />
“Un nuovo insediamento è sempre una buona notizia per<br />
un territorio. Soprattutto in tempi di crisi. La scelta di<br />
Seat Pagine Gialle premia la Puglia e l’immagine che la<br />
regione sta dando di sé. Le imprese e quindi gli insediamenti<br />
produttivi sono attratti dalla forte presenza di<br />
creatività. Perché una comunità ideale non è quella solo<br />
fondata sulla perfezione dei suoi tanti rapporti istituzionali<br />
o economici, ma quella che esprime degli ideali, quella<br />
che porta avanti una sua precisa identità politica e<br />
quindi culturale sulle scelte migliori da fare per la propria<br />
gente. La Puglia oggi è questo e la Camera di<br />
Commercio di Bari sta indirizzando tutti i suoi sforzi di<br />
supporto alle imprese del territorio in questa visione istituzionale<br />
condivisa in cui si dà priorità ai percorsi innovativi<br />
ed alla meritocrazia. Dalla nostra, come territorio,<br />
abbiamo il valore aggiunto della forza della storia, storia<br />
che vuol dire tradizione imprenditoriale, in più ambiti,<br />
pilastri solidi su cui poggiare l’edificio del futuro che<br />
vogliamo contribuire a erigere, offrendo occasioni a chi<br />
ha ancora dentro di sé la spinta forte e la volontà decisa<br />
di intraprendere e di farlo avendo le idee, le intuizioni e<br />
decide di farlo qui, nella sua terra”.<br />
Fabiano Lazzaroni, General Manager di IAB<br />
Italia ha asserito “IAB Italia è da anni impegnata nella<br />
promozione della cultura digitale, ritenuta dal nostro<br />
stesso Governo un driver per la ripresa economica.<br />
Consideriamo prioritario partecipare attivamente a tavoli<br />
di confronto con Istituzioni, Associazioni ed Imprese,<br />
con l’obiettivo di “fare sistema”, al fine di diffondere una<br />
sempre maggiore consapevolezza di caratteristiche, strumenti<br />
ed opportunità messi a disposizione da internet<br />
per la crescita e la competitività delle imprese italiane.<br />
Sono lieto di aver condiviso questa esperienza in Puglia,<br />
una Regione molto dinamica, che vanta numerose eccellenze<br />
imprenditoriali e che si distingue in Italia per la<br />
dinamicità e la capacità di cogliere e cavalcare le nuove<br />
tendenze”.<br />
Il commercio elettronico in Puglia è una realtà<br />
ancora giovane, non ha la stessa diffusione di altre<br />
Roberto Veronesi<br />
regioni rispetto agli acquisti online: il 36% degli<br />
utenti che utilizzano Internet ha acquistato online<br />
almeno una volta negli ultimi 3 mesi (rispetto ad<br />
una media italiana del 42%) e soltanto il 20,9% sono<br />
acquirenti online abituali (la media nazionale è del<br />
25,5%).<br />
I Pugliesi acquistano on line ticket di viaggio,<br />
abbigliamento, libri, ricariche telefoniche, telefonini,<br />
smartphone, computer e periferiche per PC.<br />
Seat Pagine Gialle Italia offre alle imprese<br />
un supporto ampio ed articolato per promuovere<br />
la propria attività in Internet, utilizzando<br />
un network di agenzie (i WebPoint) presenti<br />
su tutto il territorio italiano. I servizi di<br />
web marketing di Seat PG Italia spaziano<br />
dalla costruzione e gestione di website e<br />
mobile site alla creazione di contenuti multimediali,<br />
dalle attività inerenti la visibilità nel<br />
Web ai servizi di e-commerce e web marketing,<br />
dalla gestione della presenza sui social<br />
network al couponing.<br />
Sarebbe auspicabile, per dare una marcia in più<br />
alle imprese pugliesi, un utilizzo maggiore degli<br />
strumenti informatici, senza i quali si rischia di<br />
essere tagliati fuori da una realtà che non può prescindere<br />
dall’informatizzazione.<br />
Avere un sito web vuol dire interfacciarsi con<br />
scenari sempre più ampi e diversificati, aprire una<br />
finestra su un mondo affascinante e ricco di spunti<br />
sempre nuovi.<br />
In quest’occasione sono state poste le premesse<br />
per un’ampia collaborazione tra SEAT Pagine<br />
Gialle e Confcommercio per un organico sviluppo<br />
del digitale tra le piccole e medie imprese. Di questi<br />
sviluppi non mancheremo di darvi gli opportuni<br />
aggiornamenti.<br />
43<br />
<strong>CONFCOMMERCIO</strong> INFORMA
<strong>CONFCOMMERCIO</strong> INFORMA<br />
44<br />
Attività di “compro oro”<br />
anche alle poste<br />
Occorre una seria riflessione<br />
a cura della Redazione<br />
L‘approvazione da parte della Commissione<br />
Industria del Senato dell’emendamento sul<br />
decreto sviluppo, che estende anche a Poste<br />
Italiane la possibilità di esercitare in via professionale<br />
il commercio di oro, lascia gli operatori del<br />
settore orafo-gioielliero con l’amaro in bocca, favorendo<br />
di fatto l’aumento di ben 14.000 unità del<br />
numero di “compro oro” nel nostro Paese.<br />
“Sorprende - afferma il presidente di Federpreziosi<br />
Confcommercio, Giuseppe Aquilino -<br />
che a supportare l’emendamento sia stata la<br />
medesima parte politica che alla Camera, in<br />
prima battuta, ha presentato una proposta legislativa<br />
tesa a regolamentare questo mercato,<br />
riscuotendo ampi consensi delle parti sociali che<br />
ritrovano nella proposta quei concetti di professionalità<br />
intesa come conoscenza del prodotto e<br />
del mercato che rischiano di essere vanificati<br />
dalla ovvia e naturale despecializzazione di ope-<br />
Il presidente di<br />
Federpreziosi Confcommercio,<br />
Giuseppe Aquilino<br />
ratori, per forza di cose, multifunzione. Tutto da<br />
verificare che con ciò si tuteli il consumatore! Se<br />
oggi le nostre città, i nostri quartieri, sono letteralmente<br />
invasi da queste attività c’è da chiedersi<br />
quale sarà il panorama commerciale se l’impianto<br />
legislativo prospettato vedrà la luce a<br />
seguito dell’esame dell’Aula”.<br />
“Ricordo - prosegue Aquilino - che lo sviluppo<br />
di questi negozi ci deve, tuttavia, fare<br />
riflettere, soprattutto sulla tipologia dei loro<br />
clienti. L’Osservatorio sulla criminalità per la<br />
Puglia ha rilevato come dal 2008 al 2010 nella<br />
regione i reati contro il patrimonio, in particolar<br />
modo scippi e furti di appartamento, siano<br />
cresciuti di circa il 70 per cento. Nello stesso<br />
periodo si è assistito a un boom equivalente<br />
di “compro oro” che, nel solo capoluogo Bari,<br />
sono passati da 416 a 700. Pur prestando attenzione<br />
a non cadere nel tranello che gli psicologi<br />
chiamano “correlazione illusoria”, e<br />
quindi a giudicare una categoria in modo pregiudizievole,<br />
la sincronia è suggestiva. Oggi,<br />
per il tramite di queste attività, transitano<br />
non meno di 300 tonnellate di metalli nobili<br />
e materiale gemmologico che presuppongono<br />
un giro di affari di non meno di 7/10<br />
miliardi di euro annui. E’ ovvio che un business<br />
ad alta redditività attragga fenomeni criminosi:<br />
alto è quindi il rischio della penetrazione<br />
nel settore della criminalità organizzata,<br />
complice anche il prezzo del metallo giallo,<br />
che, in particolare negli ultimi anni, ha<br />
raggiunto cifre da record”.<br />
Sorprende infine – conclude il Presidente di<br />
Federpreziosi - che un decreto che ha lo scopo<br />
dichiarato di fare del nostro Paese un luogo dove<br />
l’innovazione rappresenti un fattore strutturale<br />
di crescita sostenibile e di rafforzamento della<br />
competitività delle imprese, nasconda, tra le pieghe,<br />
ulteriori insidie per il mercato”.
L’informazione é un<br />
diritto per chi compra e<br />
un dovere per chi vende<br />
a cura della Redazione<br />
Azzeccato titolo di un incontro tenuto a<br />
Torino nel Novembre 2007. Uno dei tanti<br />
momenti di comunicazione e di confronto<br />
che dal 1993 ad oggi hanno visto coinvolti praticamente<br />
tutti gli operatori, le Associazioni, gli<br />
Enti del settore orafo gioielliero ad ogni livello e<br />
in tutte le parti d’Italia sul tema della normativa<br />
riguardante i materiali gemmologici.<br />
Ed ora che, finalmente, questa normativa sta<br />
per arrivare in porto e dopo l’approvazione della<br />
Camera dei Deputati, è approdata il 30 Novembre<br />
2011 al Senato, appare a dir poco sorprendente<br />
il levarsi di alcune voci di protesta da parte di<br />
operatori che indicano nel disegno di legge una<br />
fonte di costi e di burocrazia tali da mettere a<br />
rischio la sopravvivenza delle aziende e come<br />
tale da rifiutare in toto.<br />
Trasparenza e chiarezza sono più che mai<br />
all’ordine del giorno in tutti i settori e in tutti i<br />
campi e proprio una Categoria come quella<br />
orafa, spesso oggetto di attenzioni non proprio<br />
benevole, dovrebbe appoggiare ogni iniziativa –<br />
tanto più se così largamente condivisa sul piano<br />
nazionale – intesa a una sempre maggiore qualificazione<br />
della professionalità<br />
Stupisce quindi un’opposizione fine a se stessa<br />
e priva di proposte alternative a una regolamentazione<br />
come quella che ha come obiettivo di:<br />
- tutelare il consumatore in modo che possa<br />
essere edotto in modo chiaro e inequivocabile<br />
sulle caratteristiche dei materiale<br />
gemmologico che acquista;<br />
- rendere responsabile l’operatore (importatore,<br />
grossista, fabbricante, dettagliante)<br />
della denominazione e della qualità delle<br />
merci che propone al cliente;<br />
- ostacolare la concorrenza sleale di chi<br />
anche per semplice incompetenza (se non<br />
si vuole parlare di dolo) usa terminologie<br />
poco appropriate che possono indurre in<br />
errore l’acquirente;<br />
- costituire uno strumento senza carattere<br />
vessatorio ma che tuteli ed esalti la professionalità<br />
del comparto orafo ;<br />
- favorire, con il supporto del Ministero<br />
dello sviluppo economico, campagne di<br />
comunicazione pubbliche tese promuovere<br />
la conoscenza delle problematiche connesse<br />
alla qualità delle gemme.<br />
E’ dunque auspicabile la rapida approvazione<br />
di questa normativa, tesa all’armonizzazione dell’intero<br />
sistema e alla valorizzazione del codice<br />
deontologico, che vede concordi Federpreziosi<br />
Confcommercio, Federorafi Confindustria, CNA<br />
sez. orafi, FIOG Confesercenti, Confartigianato<br />
sez. orafi, Unionorafi Confapi, Assocoral,<br />
Federpietre, Assogemme, Cisgem, Collegio italiano<br />
Gemmologi, Istituto Gemmologico Italiano,<br />
Borsa Diamanti d’Italia e Assicor il comitato oro<br />
di Uniofiliere, l’Associazione delle Camere di<br />
Commercio nata per supportare e valorizzare le<br />
filiere del ”Made in Italy.<br />
45<br />
<strong>CONFCOMMERCIO</strong> INFORMA<br />
Nella foto, Giovanni Tricca,<br />
Presidente di Unionfiliere.
<strong>CONFCOMMERCIO</strong> INFORMA<br />
46<br />
di Leonardo Ricchiuti<br />
Al<br />
via il nuovo bando promosso dal<br />
Ministro per la Coesione Territoriale<br />
Fabrizio Barca e dal Ministro per la<br />
Cooperazione Internazionale e l’Integrazione<br />
Andrea Riccardi, attuato mediante il Dipartimento<br />
per lo Sviluppo e la Coesione Economica<br />
e il Dipartimento della Gioventù e del Servizio<br />
Civile nazionale della Presidenza del Consiglio<br />
dei Ministri.<br />
Il bando si pone nell’alveo degli interventi<br />
volti a favorire l’inclusione sociale e la crescita<br />
spirituale ed intellettuale dei giovani nelle regioni<br />
dell’Obiettivo Convergenza e denota, ancora<br />
una volta, la sensibilità delle istituzioni comunitarie<br />
e nazionali verso i grandi temi del sociale:<br />
rispetto della legalità, integrazione delle fasce<br />
deboli, immigrazione, valorizzazione di talenti<br />
dei giovani.<br />
Il Ministro Andrea Riccardi<br />
GIOVANI PER IL SOCIALE<br />
Ai nastri<br />
di partenza il<br />
nuovo bando<br />
L’Europa dunque investe in quei valori che<br />
dovrebbero informare tutta la vita delle nuove<br />
generazioni e lo fa mettendo a disposizione oltre<br />
23.000.000 di euro.<br />
Le risorse, lo ricordiamo, andranno in favore<br />
delle regioni che fanno parte del cosiddetto<br />
Obiettivo Convergenza ossia facenti parte degli<br />
Stati membri il cui PIL pro capite è inferiore al<br />
75% della media comunitaria; volto ad accelerare<br />
la convergenza degli Stati membri e delle regioni<br />
in ritardo di sviluppo allo scopo di favorire le<br />
condizioni per la crescita e l’occupazione attraverso<br />
l’aumento ed il miglioramento della qualità<br />
degli investimenti in capitale fisico e umano, lo<br />
sviluppo dell’innovazione e della società della<br />
conoscenza, dell’adattabilità ai cambiamenti economici.<br />
Il tutto passa, per prima cosa, attraverso una<br />
lettura di quelli che sono i bisogni sociali del<br />
nostro territorio e del nostro tempo, espressi da<br />
una società dove la congiuntura economica negativa<br />
ha creato un clima di insicurezza e scarsa<br />
fiducia da parte dei giovani nelle Istituzioni, nel<br />
futuro e talvolta anche nelle proprie potenzialità;<br />
una società globale e globalizzata in cui talvolta<br />
le nuove generazioni non hanno un adeguato<br />
supporto per la conoscenza e l’accettazione del<br />
“diverso”: dell’immigrato, del diversamente<br />
abile; una società nella quale stenta a radicarsi la<br />
coscienza della cittadinanza europea e la considerazione<br />
delle opportunità di cui questa nuova<br />
condizione potrebbe essere foriera; una società<br />
che, in definitiva, non ha ancora la marcia giusta<br />
per viaggiare alla velocità dei cambiamenti, che<br />
in altre parti dell’Europa si susseguono velocemente.
Principio ispiratore del presente intervento è<br />
quindi la promozione di un Welfare in cui l’azione<br />
delle Istituzioni e degli organismi del privato<br />
sociale possano essere complementari e realizzare<br />
interazioni positive e buone pratiche da prolungare<br />
nel tempo.<br />
E’ proprio questo il terreno su cui le organizzazioni<br />
che operano nel sociale potranno presentare<br />
progetti coerenti rispetto alle necessità<br />
espresse dal contesto locale, da attuarsi con azioni<br />
miranti alla diffusione della legalità tra i giovani,<br />
attraverso l’impegno civico, la cooperazione<br />
ad attività di sostegno alle fasce deboli, la promozione<br />
di attività che avvicinino i giovani alle<br />
Istituzioni, al sostegno alla formazione educativa<br />
e didattica, finalizzate al rispetto dell’obbligo<br />
scolastico, al rafforzamento dell’inclusione sociale,<br />
delle capacità di apprendimento e delle pari<br />
opportunità; alla valorizzazione del capitale<br />
umano in ambito tecnico, scientifico, creativo,<br />
per affinare le potenzialità dei giovani e promuoverne<br />
un adeguato impiego.<br />
Attori protagonisti dei nuovi interventi, cioè<br />
soggetti proponenti i progetti - che potranno<br />
essere presentati entro e non oltre il 7 gennaio<br />
2013 - saranno tutte quelle organizzazioni del<br />
non profit che vanno a costituire nelle nostra<br />
regione quel fitto tessuto che opera avendo come<br />
finalità istituzionale la promozione sociale e l’integrazione<br />
e che ci conferisce, al di là dei primati<br />
negativi che deteniamo, purtroppo, sul versante<br />
economico ed occupazionale, un primato più che<br />
positivo sul piano della cooperazione e della solidarietà<br />
sociale.<br />
Potranno pertanto presentare progetti le<br />
Cooperative Sociali, le Fondazioni, le Organizzazioni<br />
non lucrative e di volontariato, gli Enti<br />
Il Ministro Fabrizio Barca<br />
SCADENZARIO FISCALE<br />
a cura di Michele Carriera<br />
ecclesiastici, gli Enti morali, le Organizzazioni<br />
non governative, anche in partnership con Enti<br />
locali e Università.<br />
Dalla creazione di partnership e ATS ad hoc<br />
per la realizzazione dei progetti non potrà che<br />
derivare una valorizzazione del capitale umano e<br />
delle competenze impiegate e di conseguenza<br />
una maggiore efficacia ed incisività dei progetti<br />
nella fase di concreta realizzazione.<br />
In linea con gli obiettivi dell’Avviso, i destinatari<br />
finali delle azioni ammesse a finanziamento<br />
saranno i giovani appartenenti ad un target predefinito<br />
nei singoli progetti, di età compresa tra i<br />
quattordici e i trentacinque anni.<br />
Le forze e le menti del domani.<br />
Le risorse che, si auspica, saranno i pilastri<br />
della società futura, la società che tutti vorremmo:<br />
consapevole, operosa, ricca spiritualmente,<br />
oltre che economicamente.<br />
ADEMPIMENTO Dicembre 2012 Gennaio 2013<br />
• INPS - PERSONALE DOMESTICO 10<br />
• VERSAMENTO RITENUTE ALLA FONTE SU REDDITI DI LAVORO AUTONOMO,<br />
DIPENDENTE E REDDITI DI CAPITALE DIVERSI CORRISPOSTI (O MATURATI)<br />
NEL MESE PRECEDENTE 17 16<br />
• VERSAMENTO DELLE ADDIZIONALI REGIONALI/COMUNALI<br />
SU REDDITI DI LAVORO DIPENDENTE DEL MESE PRECEDENTE 17<br />
• VERSAMENTO DELL’IVA MENSILE DEL MESE PRECEDENTE 17 16<br />
• VERSAMENTO CONTRIBUTI INPS DM10 17 16<br />
• IMU SALDO 17<br />
• IVA - VERSAMENTO ACCONTO 27<br />
• ELENCHI INTRASTAT - MENSILI 27 25<br />
• ELENCHI INTRASTAT - TRIMESTRALI 25<br />
• INPS - GESTIONE EX ENPALS UNIFICATA 27 25<br />
• DENUNCIA UNIEMENS 31 31<br />
• OPERAZIONI CON PAESI BLACK LIST (soggetti mensili) 31 31<br />
• OPZIONE REGIME DI TRASPARENZA 31<br />
• CANONE RAI 31<br />
47<br />
<strong>CONFCOMMERCIO</strong> INFORMA
48<br />
L@ POSTA<br />
Lettere al Direttore<br />
A proposito<br />
del “RES”<br />
a cura di Leo Carriera<br />
Ci scrivono molti operatori chiedendo qualche<br />
chiarimento sul nuovo tributo relativo alla<br />
raccolta dei rifiuti, il RES. Facciamo una breve<br />
panoramica in attesa delle auspicabili rettifiche<br />
normative.<br />
Apartire dall’1/1/2013 in tutti i comuni<br />
d’Italia si applicherà il nuovo tributo RES<br />
a copertura dei costi relativi sia al servizio<br />
di gestione dei rifiuti urbani sia a quelli dei servizi<br />
indivisibili dei comuni.<br />
Il nuovo tributo RES comprende, oltre alla<br />
quota ambientale per lo smaltimento dei rifiuti,<br />
anche una quota “servizi” per la sicurezza, l’illuminazione<br />
e la gestione delle strade (cd. servizi<br />
indivisibili). Dovrà essere corrisposto da chiunque<br />
possegga, occupi o detenga a qualsiasi titolo,<br />
locali o aree scoperte suscettibili di produrre<br />
rifiuti. Il pagamento sarà annuale e proporzionato<br />
alla quantità e alla qualità media ordinaria di<br />
rifiuti prodotti per unità di superficie, in relazione<br />
agli usi e alla tipologia di attività svolte.<br />
Nel determinare le tariffe, dovrà tenersi conto<br />
sia della quota relativa al costo del servizio, sia di<br />
quella rapportata alla quantità di rifiuti relativi al<br />
servizio fornito e ai costi di gestione. I comuni,<br />
inoltre, potranno decidere di diminuire la tariffa<br />
o di prevedere anche agevolazioni o esenzioni in<br />
caso di produzione ridotta di rifiuti e stabilire<br />
agevolazioni per situazioni di particolare disagio<br />
sociale (ad esempio nel caso di particolari difficoltà<br />
economiche).<br />
La componente “rifiuti” sarà proporzionata<br />
“alle quantità e qualità medie ordinarie<br />
di rifiuti prodotte per unità di superficie,<br />
in relazione agli usi e alla tipologia di attività<br />
svolte” sulla base dei criteri stabiliti da<br />
un apposito regolamento ministeriale che,<br />
sebbene dovesse essere promulgato entro il<br />
31 ottobre 2012, non è ancora stato emanato.<br />
La componente “servizi” sarà calcolata in<br />
base al valore dell’immobile attraverso<br />
un’aliquota comunale, rappresentata da una<br />
maggiorazione pari a 30 centesimi per metro<br />
quadrato, a copertura dei costi relativi ai<br />
servizi indivisibili dei comuni che possono,<br />
con deliberazione del Consiglio Comunale,<br />
aumentare la misura della maggiorazione<br />
fino ad un importo massimo di 40 centesimi<br />
per metro quadro, anche graduandola in<br />
ragione della tipologia dell’immobile e<br />
della zona di ubicazione.<br />
Un confronto evidenziato da uno studio di<br />
Confcommercio fa emergere una maggiorazione<br />
enorme del prelievo con il passaggio al RES che,<br />
anche in considerazione della crisi, diventerebbe<br />
davvero insostenibile per le imprese.<br />
La tassa rifiuti pesa in termini di entrate<br />
comunali per 5.759,8 miliardi di euro, collocandosi<br />
come seconda entrata dopo l’IMU. È<br />
evidente, pertanto, che il passaggio al<br />
nuovo tributo dal 1° gennaio 2013 segnerà<br />
un aumento di fiscalità notevole che graverà<br />
non solo sul sistema imprenditoriale, ma<br />
in generale sul sistema Paese con conseguenti<br />
effetti in termini di riduzione dei<br />
consumi stante un incremento medio dei<br />
costi per il servizio urbano dei rifiuti del<br />
290% e per alcune tipologie di attività incrementi<br />
medi superiori al 400%, come per la<br />
ristorazione, o addirittura al 600%, come per<br />
l’ortofrutta e le discoteche.<br />
La Confcommercio ha evidenziato, pertanto,<br />
la necessità di un intervento normativo che proroghi<br />
l’entrata in vigore del nuovo tributo almeno<br />
fino al 1° gennaio 2014 e l’apertura di un<br />
tavolo tecnico che coinvolga esponenti delle<br />
principali associazioni di categoria coinvolte<br />
affinché ai individuino i coefficienti di produzione<br />
maggiormente vicini alla reale produzione<br />
di rifiuti e facendo tutte le opportune verifiche<br />
affinché non si produca un aggravio talmente<br />
pesante da porre le imprese, in particolar<br />
modo le piccole e medie di settori strategici,<br />
come quelle che operano nel turismo e nella<br />
ristorazione, in una condizione di grande vulnerabilità.<br />
Vi terremo al corrente delle novità.