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T E S T I M O N I - Angelo Longoni - Regista

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T E S T I M O N I<br />

di <strong>Angelo</strong> <strong>Longoni</strong><br />

versione 2010


AMBIENTE<br />

uno stanzone disadorno, con due brande, due poltrone, un tavolo con<br />

tre sedie, un frigorifero, un fornello elettrico, giornali e riviste, qualche<br />

stoviglia, uno specchio. Una porta d'ingresso, una finestra, e una<br />

porta che conduce al bagno.<br />

PERSONAGGI<br />

FRANCO<br />

MARCO<br />

C1<br />

P R O L O G O<br />

FRANCO e MARCO in proscenio, parlano ad un invisibile<br />

interlocutore, illuminati solo da una luce a taglio.<br />

FRANCO<br />

Si commissario... sono medico… è stato per mio padre... lui era un<br />

cardiologo famoso e... non avrei potuto fare altro con un padre così.<br />

Neanche ci ho provato a dirlo... e poi, dire cosa? Che mi sarebbe<br />

piaciuto inventare storie? Libri, film, racconti... era l’unica cosa che mi<br />

piaceva veramente... e invece... medicina!<br />

MARCO<br />

Immobiliarista, sì commissario... ragioneria... due anni di università…<br />

ma l’ho mollata, ho cominciato a lavorare a ventun anni io... dovevo<br />

guadagnare non so se mi spiego.... io mi sono fatto da solo... un culo<br />

così... scusi il termine…. ho messo via anche due lire... e adesso?<br />

Dieci anni di mutuo... come li pago? Lo so, me la trovate voi un’altra<br />

casa... ma quella era la MIA casa! E poi stavo per venire fuori da<br />

quell’ufficio... mi mettevo in proprio... Aprivo una MIA agenzia<br />

immobiliare, con il MIO nome... e adesso? Perfino il mio nome mi<br />

devo dimenticare…<br />

FRANCO<br />

Uno scrittore in una famiglia di medici… a casa mia non l’avrebbero<br />

mai mandata giù… Insomma, ho scelto la specializzazione meno<br />

impegnativa e più remunerativa. Andrologo… problemi sessuali degli<br />

uomini... non ha idea di quanta gente viene... si guadagna bene...<br />

negli anni ’80 il business è stato il sesso... negli anni ’90 il business<br />

era la cura delle patologie del sesso contratte nel decennio<br />

precedente, negli anni 2000 molto più semplicemente il business è far<br />

funzionare il meccanismo causa eccessiva inattività…


MARCO<br />

Poi ho conosciuto questa ragazza... Sara... tutti quelli dell’ufficio le<br />

avevano messo gli occhi addosso... tutti... e lei invece s’è messa con<br />

me... gli altri nemmeno li vede... Sara... è fantastica... e io me la<br />

voglio sposare... Che cosa le dovrei dire adesso? Che la casa la<br />

vendo, che non mi metto più in proprio, che cambio lavoro, che non la<br />

sposo più e che io non sono più io? Scordatevelo.<br />

FRANCO<br />

Mio padre quando ha saputo che avevo scelto andrologia mi ha detto.<br />

“Il giorno in cui ho finito la specialità in cardiologia mi hanno comprato<br />

un’enorme torta... a forma di cuore. Spero di non esserci quando<br />

porteranno la torta per te”. E’ morto l’anno dopo. Comunque adesso<br />

non vedo l’ora di cambiare lavoro, certo mi dovete aiutare a<br />

cercarlo… lavorerei anche per la televisione, per il cinema... ho un<br />

armadio pieno di idee fantastiche... ho anche un romanzo.<br />

MARCO<br />

Che lavoro voglio fare? Il mio, non so fare altro... non voglio fare<br />

altro... ci sono voluti anni per essere il migliore... io so vendere:<br />

case... appartamenti... box… cantine… pollai… tutto: Datemi una<br />

cosa qualsiasi e io ve la vendo… questo so fare... solo questo... e sia<br />

chiaro… solo questo voglio fare!<br />

BUIO


S C E N A 1<br />

Seduti su una sedia, uno di fronte all’altro ci sono Franco e Marco.<br />

Sul tavolo i resti di un frugale pasto. Franco parla a Marco con un<br />

tono innaturale, leggermente effeminato. Hanno dei cerotti e delle<br />

garze sul viso.<br />

FRANCO<br />

E allora fai l’assicuratore?<br />

MARCO<br />

Già...<br />

FRANCO<br />

Dev’essere interessante.<br />

MARCO<br />

Oh, sì... (esita)<br />

FRANCO<br />

(cambiando tono, a bassa voce, come per suggerire) Sì, molto...<br />

MARCO<br />

(scocciato) Sì, molto.<br />

FRANCO<br />

(con tono ancora effeminato) Ma dài, ti prego, parlami del tuo lavoro...<br />

MARCO<br />

Bè… conosco un sacco di gente... sai, ho dei clienti che sono<br />

diventati dei cari amici... e poi può essere molto vantaggioso… mi<br />

sono fatto anch'io una polizza… non sai quanti soldi si possono<br />

ricavare se hai un incidente mortale...<br />

FRANCO<br />

(cambiando tono) Fai lo spiritoso?<br />

MARCO<br />

Sì… una battuta... per scherzare...<br />

FRANCO<br />

Ma tu devi prendere molto sul serio il tuo lavoro! A te piace, il tuo<br />

lavoro!<br />

MARCO<br />

(ripete) Sai, mi piace da morire il mio lavoro.<br />

FRANCO<br />

Non esagerare.


MARCO<br />

Non ti va mai bene niente…<br />

FRANCO<br />

Andiamo avanti... (con tono effeminato) Ma toglimi una curiosità... tu<br />

non sei di queste parti, vero? Hai un accento... un accento...<br />

MARCO<br />

(prontamente) Mio padre... mio padre era di qui... e allora sai... e poi<br />

passavamo sempre l’estate a...<br />

FRANCO<br />

(con tono maschile) Non ti sbilanciare...<br />

MARCO<br />

Sì, e allora... mi è rimasta la parlata di mio padre... ma non sono nato<br />

qui... davvero... vuoi vedere la mia patente?<br />

FRANCO<br />

(cambiando tono) Ma sei scemo? Non é un vigile.<br />

MARCO<br />

Sì, hai ragione… scusa.<br />

FRANCO<br />

(con voce effeminata) Sai… appena siamo entrati in questo ristorante<br />

mi è venuta una gran voglia di fare l’amore...<br />

MARCO<br />

Ah… con chi?<br />

FRANCO<br />

(con tono effeminato) Che stupido… con te, no? Non puoi capire da<br />

quando mi sono seduta a questo tavolo mi è presa una voglia...<br />

MARCO<br />

Bè, se vuoi chiedo al cameriere se ce ne dà un altro...<br />

FRANCO<br />

Ma non è il tavolo... sei tu! Tu... a letto devi essere un uragano, eh?<br />

MARCO<br />

No, dai...<br />

FRANCO<br />

(cambiando tono) Vai avanti... rispondi.<br />

MARCO<br />

Io... un uragano... bè più che altro un monsone. Hai presente i<br />

monsoni? Vengono velocemente e duro poco.


FRANCO<br />

(con tono effeminato) Modesto. Sai che su dieci uomini con un<br />

principio di calvizie otto sono superdotati?<br />

MARCO<br />

(toccandosi i capelli radi) Ah sì?<br />

FRANCO<br />

Speriamo tu non sia uno dei due rimanenti…<br />

MARCO<br />

Speriamo…<br />

FRANCO<br />

Sai… ti devo fare una confessione... non porto le mutandine.<br />

MARCO<br />

N-no?<br />

FRANCO<br />

E’ che le odio! Le trovo così... così scomode! Sono degli indumenti<br />

odiosi, non trovi?<br />

MARCO<br />

Non saprei... io porto i boxer. Però non sopporto i pedalini...<br />

FRANCO<br />

E’ dall’età di sedici anni che ho smesso di portarle... da quando sono<br />

uscita dalla pubertà.<br />

MARCO<br />

Davvero?<br />

FRANCO<br />

Bè se non ci credi puoi controllare... perché non allunghi una mano<br />

sotto il tavolo e controlli?<br />

MARCO<br />

Sei gentile ma... ti credo sulla parola... sai con tutta questa gente…<br />

FRANCO<br />

E dài... non fare il timido.<br />

MARCO<br />

(preso dal gioco di Marco) Non è timidezza è che... (ride) non so se ci<br />

arrivo.<br />

FRANCO<br />

E allora fai cadere il tovagliolo per terra... ti chini e dai un’occhiata...<br />

sai, mi sono rasata proprio stamattina.


MARCO<br />

A-anche tu? Io pure…<br />

FRANCO<br />

Sono liscia liscia... come una porcellana. E sù... dagli solo<br />

un’occhiatina... me lo fai questo favore eh, Marco?<br />

MARCO<br />

Bè, se proprio insisti...<br />

Franco con le dita imita una pistola e muove il pollice come se fosse il<br />

cane dell‘arma.<br />

FRANCO<br />

Bum... sei morto.<br />

MARCO<br />

Come... come "sei morto"? Proprio sul più bello?<br />

FRANCO<br />

Ti ho chiamato Marco... e tu non ti chiami più Marco, no? Ti chiami<br />

Piero. E io non mi chiamo più Franco... mi chiamo Luigi.<br />

Marco rimane un attimo disorientato. Poi ha un gesto di insofferenza.<br />

Si alza dalla sedia con uno scatto.<br />

MARCO<br />

Mi hai distratto con tutte quelle storie sulle mutandine, e "vuoi<br />

toccare" e "vuoi dare un’occhiata"... la porcellana…<br />

FRANCO<br />

Magari ti mandano una bionda, alta, con gli occhi azzurri che si mette<br />

a fare la stronza in questo modo... tu ti distrai e ci caschi. Devi fare<br />

attenzione... hai un nuovo nome. Lo vuoi capire?<br />

MARCO<br />

Io non ci riesco ad abituarmi... mi chiamo Marco da quarant’anni...<br />

lavoro in un’agenzia immobiliare… faccio l'immobiliarista e non so un<br />

cazzo di assicurazioni… ah, ah... non mi devo incazzare, mi fa male<br />

(si tocca la fasciatura). Ma a te non fa male?<br />

FRANCO<br />

Un po’.<br />

MARCO<br />

Ma come un po’... come fai a resistere? A me fa male, prurito, brucia,<br />

e poi sento come una scossa che parte dal naso e arriva fino dietro<br />

alle orecchie.<br />

FRANCO<br />

Sempre?


MARCO<br />

Quando tocco.<br />

FRANCO<br />

E tu non toccare...<br />

MARCO<br />

E come faccio a non toccare? Mi fa prurito...<br />

FRANCO<br />

La scossa che senti sono i nervi infiammati... per l’intervento... è una<br />

banalissima parestesia.<br />

MARCO<br />

Parestesia?<br />

FRANCO<br />

Sì, un’alterazione della sensibilità... banalissima...<br />

MARCO<br />

Banalissima?<br />

FRANCO<br />

Poi passa...<br />

MARCO<br />

E se non passa?<br />

FRANCO<br />

T’ho detto che passa non essere infantile.<br />

MARCO<br />

E poi non respiro... mi sembra di avere il raffreddore.<br />

FRANCO<br />

Sono i turbinati... infiammati... poi passa.<br />

MARCO<br />

Sicuro?<br />

FRANCO<br />

Una banalissima rinite vasomotoria.<br />

MARCO<br />

Banalissima...<br />

Marco si guarda ancora nello specchio.<br />

MARCO<br />

E’ pazzesco...


FRANCO<br />

Cosa?<br />

MARCO<br />

I miei capelli... ma dovevano proprio farmi più pelato? In genere uno<br />

tenta di migliorarsi... di togliere i difetti... mica di aggiungerne!<br />

FRANCO<br />

Bè ma tu prima i capelli li avevi... mica potevano aggiungerli...<br />

MARCO<br />

E perché no?<br />

FRANCO<br />

Perché meno capelli ti cambiano la fisionomia... di più no.<br />

MARCO<br />

E allora? Anche la gobba te la cambia! Ma mica te l’hanno messa a<br />

te.<br />

FRANCO<br />

Puoi sempre chiederglielo... se insisti magari te la mettono.<br />

MARCO<br />

No, fattela mettere tu così io poi te la tocco e magari mi passa la<br />

sfiga… e mi ricrescono i capelli.<br />

FRANCO<br />

Se non ti piaceva la calvizie potevi farti biondo, o rosso... o coi colpi di<br />

sole...<br />

MARCO<br />

Sì e come lavoro sceglievano di farmi fare lo stilista, o il coiffeur...<br />

FRANCO<br />

Il colore che m’hanno fatto non mi dispiace.<br />

MARCO<br />

Ci credo, t’hanno tinto tutti i capelli bianchi.<br />

FRANCO<br />

Bianchi? Sale e pepe…<br />

MARCO<br />

E anche il naso… il tuo, non è male… più corto. Prima non eri un gran<br />

che… sei più carino adesso.<br />

FRANCO<br />

Grazie. Comunque la stempiatura ti fa più… più…<br />

MARCO<br />

…vecchio.


FRANCO<br />

No, più fascinoso... più maturo... più interessante. Alle donne piace.<br />

MARCO<br />

Sì, quelle sopra i settanta. E poi il naso... ho paura di togliere le<br />

bende e vedere come lo hanno cambiato. Sarà tanto diverso? E se<br />

poi non le piaccio più?<br />

FRANCO<br />

A chi?<br />

MARCO<br />

A Sara... voglio dire, metti che lei si sia innamorata di me proprio per il<br />

mio naso... o per l’espressione che avevo con quello di prima... o per i<br />

capelli... quelli vecchi.<br />

FRANCO<br />

Il vostro è un rapporto più profondo... non è una questione<br />

superficiale... di faccia...<br />

MARCO<br />

La faccia è importante.<br />

FRANCO<br />

Tu sei sempre tu… lei capirà…<br />

Marco si guarda allo specchio.<br />

MARCO<br />

E poi metti che adesso assomiglio a qualcun altro... uno che ha fatto<br />

una rapina... esco di qua e mi arrestano!<br />

Franco guarda Marco come se fosse stato improvvisamente fulminato<br />

da un’idea.<br />

FRANCO<br />

Non è male come idea... ma bisogna complicarla di più… non ti<br />

arrestano subito, no... allora… tu esci di qua e un giorno qualcuno<br />

inizia a seguirti... tu non lo sai, ma ti hanno preso per un altro.<br />

MARCO<br />

No dai, lo sai che mi impressiono!<br />

FRANCO<br />

Assomigli a uno che ha fatto del male a un sacco di gente... ma non<br />

una rapina… qualcosa di molto più terribile… non so, una strage…<br />

insomma adesso tutta questa gente ti odia... e ti vuol vedere morto...<br />

MARCO<br />

Bè, morto...


FRANCO<br />

Morto! E continuano a seguirti, sono sempre di più... ti volti e vedi<br />

dieci-venti-trenta persone... che aspettano il momento buono per farti<br />

la pelle.<br />

MARCO<br />

Basta, sù...<br />

FRANCO<br />

Improvvisamente, giri un angolo e qualcuno ti trascina in un portone...<br />

una donna... bellissima, bionda... alta... occhi azzurri. Ti guarda... ti<br />

bacia... e dice “Sei tornato, finalmente!”<br />

MARCO<br />

Eh… così mi piace di più… E chi è?<br />

FRANCO<br />

Tua moglie... cioè la moglie di quello che ti somiglia.<br />

MARCO<br />

Vai avanti… sviluppa…<br />

FRANCO<br />

Lei dice: ho aspettato tanto questo momento... avevo paura che quelli<br />

ti trovassero... che riuscissero a ucciderti... e invece...<br />

MARCO<br />

Invece...<br />

FRANCO<br />

E invece… ho sognato tanto questo momento... io... solo io... e<br />

nessun altro... io ti ammazzo! Ti punta una pistola alla testa e spara.<br />

MARCO<br />

Ma vaffanculo!<br />

FRANCO<br />

Solo che non muori...<br />

MARCO<br />

Ah no?<br />

FRANCO<br />

No, resti paralizzato su una sedia a rotelle... e in ospedale incontri un<br />

infermiere… che però è anche lui uno di quelli che ti stanno<br />

cercando… e ora tu sei lì immobile… e lui ha un bisturi in mano…<br />

MARCO<br />

No... basta!<br />

FRANCO


Va bene, dai... ricominciamo con gli esercizi... adesso tocca a me.<br />

MARCO<br />

No... non mi va...<br />

FRANCO<br />

Dobbiamo esercitarci... si sono raccomandati…<br />

MARCO<br />

No...<br />

FRANCO<br />

Dai, fai tu le domande.<br />

Marco sbuffa ma va a sedersi al tavolo. Sino ancora uno di fronte<br />

all’altro.<br />

FRANCO<br />

Dove siamo stavolta?<br />

MARCO<br />

In un bar... al bancone.<br />

FRANCO<br />

Va bene... e tu chi sei?<br />

MARCO<br />

Un prete...<br />

FRANCO<br />

Un prete?<br />

MARCO<br />

Un prete… allora... salve figliolo, ti sembrerà strano ma ti devo fare<br />

una confessione... sotto la tonaca non porto le mutande.<br />

FRANCO<br />

E dài, seriamente!<br />

MARCO<br />

Va bene, va bene... sempre al bancone di un bar. Sono una donna.<br />

FRANCO<br />

Bella?<br />

MARCO<br />

Bella, alta, bionda, occhi azzurri... come al solito...<br />

FRANCO<br />

Ciao bello, come ti chiami... aspetta aspetta, lasciami indovinare... ti<br />

chiami Franco...


FRANCO<br />

No, Luigi.<br />

MARCO<br />

Ah meno male, perché sai tutti i Franco che ho conosciuto erano dei<br />

cretini spaventosi soprattutto uno...<br />

FRANCO<br />

Eh dai!<br />

MARCO<br />

Franco ascoltami...<br />

FRANCO<br />

Luigi.<br />

MARCO<br />

Ah sì, Luigi, ascoltami un attimo... cosa ne dici di seguirmi alla<br />

toilette... ci vado prima io, poi tu mi raggiungi... (pausa) L’hai detto tu<br />

che potrebbero usare dei trucchi...<br />

FRANCO<br />

Sì, sì... va bene.<br />

MARCO<br />

Allora, Franco...<br />

FRANCO<br />

Luigi...<br />

MARCO<br />

Io entro nel secondo cesso di destra Franco.<br />

FRANCO<br />

Luigi.<br />

MARCO<br />

Facciamo Gigi?<br />

FRANCO<br />

E facciamo Gigi.<br />

MARCO<br />

Allora Gigi... tu mi raggiungi e io per 50 euro ti porto in paradiso...<br />

FRANCO<br />

Non so se mi interessa...<br />

MARCO<br />

Ti sembra tanto? Un tassista per portarti alla stazione ti chiede di più!<br />

Vabbè, facciamo 30... anzi guarda, per te lo faccio gratis… sai


perché? Perché mi piaci, perché bisogna cogliere l’attimo, perchè la<br />

vita è una merda, bello. Si crepa da un giorno all’altro e nei modi più<br />

cretini... prendi mia madre... un giorno entra in ospedale per<br />

un’operazione stupida... la stendono sul tavolo operatorio... e non si<br />

sveglia più. Perché ha trovato un figlio di puttana di chirurgo che ha<br />

sbagliato, l’ha ammazzata... capito?<br />

FRANCO<br />

Mi dispiace...<br />

MARCO<br />

Oh sì... anche quello ha detto così: “Mi dispiace”... e voleva risarcirci<br />

del danno... ma tu l’hai mai fatto il conto di quanto costa tua madre?<br />

Mica facile... insomma lo sai perché i chirurghi fanno queste cazzate?<br />

FRANCO<br />

Perché?<br />

MARCO<br />

Perché sono dei drogati... di cocaina. Lo sapevi?<br />

FRANCO<br />

No...<br />

MARCO<br />

Strano, lo sanno tutti. Gli serve per stare svegli, quando devono<br />

operare per ore... solo che poi fanno queste cazzate, aprono la<br />

pancia a un povero cristo, gliela richiudono e, oh, che sbadato, ci ho<br />

lasciato dentro l’anestesista... guadagnano un sacco di soldi e tirano<br />

la coca come aspirapolveri.<br />

FRANCO<br />

Non saranno tutti così…<br />

MARCO<br />

Sono tutti macellai, figli di puttana che si drogano peggio dei tossici,<br />

anche quelli che non sembra, magari anche tuo padre lo faceva.<br />

FRANCO<br />

(con uno scatto d’orgoglio) No, lui no! Mio padre mai.<br />

Silenzio.<br />

MARCO<br />

Ah ah Gigi… ma tuo padre non faceva il chirurgo... faceva il notaio.<br />

Pausa<br />

MARCO<br />

Pum, sei morto… Franco.<br />

Silenzio. Franco si alza dalla sedia nervosamente.


FRANCO<br />

M'hai fregato...<br />

MARCO<br />

Perché conosco i tuoi punti deboli…non dovevo parlare di tuo<br />

padre…<br />

FRANCO<br />

Non è leale.<br />

MARCO<br />

Ah sì? E tu ti aspetti che quelli siano leali?<br />

BUIO


S C E N A 2<br />

La porta della stanza si apre, entra Marco. La porta viene richiusa alle<br />

sue spalle con alcune mandate.<br />

FRANCO<br />

Come è andata?<br />

MARCO<br />

Insomma... se penso che c’è gente che paga per farlo... voglio dire,<br />

siamo fortunati... a noi lo fanno gratis…<br />

FRANCO<br />

La psicoterapia é diversa. In quel caso i soldi fanno parte della cura...<br />

MARCO<br />

Quindi se non paghi non guarisci.<br />

FRANCO<br />

Più o meno.<br />

MARCO<br />

Allora se non paghiamo è inutile andarci...<br />

FRANCO<br />

Quella che fanno a noi è un’altra cosa... é solo un sostegno, un aiuto.<br />

MARCO<br />

Tu ti senti sostenuto e aiutato? Io no.<br />

FRANCO<br />

Guarda che serve più a te che a me.<br />

MARCO<br />

E perché?<br />

FRANCO<br />

Bè, tu devi elaborare il lutto...<br />

MARCO<br />

Il lutto? Non mi hanno ancora ammazzato...<br />

FRANCO<br />

E’un modo di dire in psicanalisi... per la separazione.<br />

MARCO<br />

Che separazione?<br />

FRANCO


Tutte... il lavoro... la famiglia... Sara... i capelli… tu ne hai più di me.<br />

Più separazioni, più lutti... ci vogliono anni e anni di analisi per<br />

elaborare un lutto.<br />

MARCO<br />

Forse dovrei andare direttamente alle pompe funebri? E com'è che tu<br />

sai tutte queste cose?<br />

FRANCO<br />

Sono un medico, no?<br />

MARCO<br />

Sì, andrologo… questi si occupano dei problemi della testa... tu,<br />

diciamo così, miravi un po' più in basso. Secondo me ci sei già<br />

andato…<br />

FRANCO<br />

Sì, da piccolo... avevo un problema di... enuresi.<br />

MARCO<br />

Che?<br />

FRANCO<br />

Minzione notturna involontaria...<br />

MARCO<br />

Cioè?<br />

FRANCO<br />

(irritato) Mi pisciavo a letto!<br />

MARCO<br />

Ah... e t’hanno mandato... dallo...<br />

FRANCO<br />

Sì... mi ha ricevuto... e mi ha fatto sdraiare su un lettino...<br />

MARCO<br />

E tu?<br />

FRANCO<br />

Ho pisciato sul lettino...<br />

MARCO<br />

Ma vaffanculo…<br />

FRANCO<br />

Insomma, che t’ha detto la psicologa?<br />

MARCO<br />

Niente... mi ha fatto parlare... ma io non mi sono sbottonato…


FRANCO<br />

E perché?<br />

MARCO<br />

Scusa, prima ti dicono di non fidarti di nessuno, di non parlare con<br />

nessuno... e poi ti mandano da una che vuole sapere tutto di te. Ma<br />

chi è? Che vuole? E poi...<br />

FRANCO<br />

Poi?<br />

MARCO<br />

Con quegli occhi azzurri... bionda, alta...<br />

FRANCO<br />

E allora?<br />

MARCO<br />

Insomma... tutte le volte che ci immaginiamo qualcuno che ci fa fuori<br />

a tradimento... è una bionda, alta e con gli occhi azzurri.<br />

FRANCO<br />

Un classico, la paura della morte e l’eccitazione sessuale sono molto<br />

simili… eros e thanatos… chiedilo alla psicologa. Vabbè, che t’ha<br />

detto?<br />

MARCO<br />

Dice che quel che conta è il comportamento... che attraverso il<br />

comportamento si capisce tutto di una persona… che noi abbiamo<br />

deciso di parlare... e quello è un comportamento... vuol dire che per<br />

noi è importante la chiarezza... la sincerità... vuol dire che abbiamo il<br />

senso della società... della convivenza civile... l’ha detto anche a te?<br />

FRANCO<br />

Con quello che rischiamo cosa ti aspettavi che ci dicessero? Cercano<br />

di darci sicurezza, gratificazioni... rinforzi...<br />

MARCO<br />

Rinforzi, sì... l'esercito... ecco come mi sentirei sicuro. No, a me non<br />

convincono tutte queste storie sulla convivenza civile... sul senso<br />

della società... cazzate…<br />

FRANCO<br />

Vogliono solo aumentare la nostra autostima… convincerci di essere<br />

migliori di quello che siamo in realtà.<br />

MARCO<br />

Migliori? Migliori rispetto a chi? Qual è il parametro? Il conte Dracula<br />

o il Mahatma Gandhi?<br />

FRANCO


Parlane alla psicologa...<br />

MARCO<br />

Lei dice che quel che conta è il comportamento... e che dal mio<br />

comportamento si evince che il mio senso della giustizia è più forte<br />

del mio senso d’identità. Quindi la mia vera identità non è più quella di<br />

prima… ma è quella di un uomo che ama la giustizia. A saperlo prima<br />

facevo l’avvocato!<br />

Marco va a sedersi sul suo letto, sul quale sono appoggiati diversi<br />

quotidiani. Ne afferra uno e lo guarda per un istante.<br />

MARCO<br />

A proposito di avvocati... li hai letti i giornali di oggi? Ci sono le<br />

dichiarazioni degli avvocati difensori di quei due che hanno sparato...<br />

hai letto?<br />

FRANCO<br />

No...<br />

MARCO<br />

Perché non li leggi mai?<br />

FRANCO<br />

Perché non voglio più farmi condizionare… sono stanco di leggere<br />

interviste false, dichiarazioni ritrattate, versioni inventate.<br />

MARCO<br />

Gli avvocati, nell’intervista, dicono che non è certa la nostra<br />

attendibilità... e che non eravamo presenti quando è avvenuto il fatto.<br />

FRANCO<br />

Eravamo lì a due passi.<br />

MARCO<br />

Sì, però dicono che non li abbiamo visti sparare.<br />

FRANCO<br />

Li abbiamo visti scappare e buttare le rivoltelle a terra…<br />

MARCO<br />

Loro dicono che c’era tanta gente che correva…<br />

FRANCO<br />

La gente correva per lo spavento… loro scappavano…<br />

MARCO<br />

Qui dice che potremmo esserci sbagliati.<br />

FRANCO<br />

Non ci sbagliamo. Io li ho riconosciuti... e anche tu.


MARCO<br />

Erano due che correvano.<br />

FRANCO<br />

Non facevano footing!<br />

MARCO<br />

Lo so, lo so…<br />

FRANCO<br />

Vedi che ti condizionano?<br />

MARCO<br />

Chi?<br />

FRANCO<br />

I giornali… vuoi tirarti indietro proprio adesso?<br />

MARCO<br />

Non lo so... non lo so... io... io... stavo così bene prima... e adesso è<br />

cambiato tutto... e poi per chi? Eh, Per chi? Chi era quello che hanno<br />

ammazzato? (prende il giornale) Senti qui “ impreditore noto a tutti<br />

per gli aiuti ottenuti dalla malavita organizzata... e per aver<br />

appoggiato la campagna elettorale di alcuni politici…”<br />

FRANCO<br />

Ma a te cosa importa chi era quello? Cambia qualcosa?<br />

MARCO<br />

Se fosse il fondatore del Terzo Reich cambierebbe sì.<br />

FRANCO<br />

Hanno ammazzato un uomo. E tu non puoi più tornare indietro…<br />

quello che hai visto ormai l’hai detto.<br />

MARCO<br />

Mi hanno fatto l’elettrocoagulazione ai capelli, mi hanno cambiato il<br />

naso... devo cambiare città, lavoro, non vedo più la mia donna e per<br />

chi, eh? Per chi?<br />

FRANCO<br />

Per te... per la tua sicurezza, ma non lo capisci? Tornaci, alla tua<br />

agenzia! Fatti rimettere i tuoi capelli e fatti ridare il tuo naso... se poi<br />

un giorno finisci in un pilastro di cemento... vorrà dire che hai fatto<br />

una cazzata... e che avevo ragione io.<br />

MARCO<br />

In un pilastro di cemento, eh? Bè, se non altro resterei nel campo<br />

dell’edilizia...<br />

FRANCO<br />

Anche se avessimo deciso di non testimoniare quelli ci sarebbero


venuti a cercare lo stesso… perché noi abbiamo visto loro… ma loro<br />

hanno visto noi.<br />

Silenzio. Marco va alla finestra e, con molta cautela, guarda<br />

attraverso la veneziana.<br />

MARCO<br />

E quelli cosa fanno, dormono?<br />

FRANCO Chi?<br />

MARCO<br />

Quelli della scorta…<br />

FRANCO<br />

No che non dormono.<br />

MARCO<br />

Secondo me sono troppo giovani… se succede qualcosa si cagano<br />

sotto e scappano. Ma come fanno con questo caldo... in macchina<br />

sotto il sole... si schiatta la fuori... secondo me s’abbioccano.<br />

Franco sbuffa e rimane in silenzio. In quell'istante la porta si apre e<br />

compare un uomo distinto, in giacca e cravatta.<br />

C1<br />

Buongiorno.<br />

Franco e Marco lo guardano senza parlare.<br />

C1<br />

Ho detto buongiorno...<br />

MARCO<br />

(a Franco) E questo chi cazzo è?<br />

C1<br />

Tranquilli. Lavoro per voi.<br />

FRANCO<br />

Cos’è, deve fare le pulizie? Rifarci i letti?<br />

FRANCO<br />

(a Marco) Stai zitto. Chi è lei?<br />

C1<br />

Il mio nome non vi direbbe nulla, lasciamo stare i nomi… potete<br />

chiamarmi C1.<br />

MARCO<br />

(ironico) C1? Colpita e affondata. E’ uno scherzo vero?


C1<br />

Avete un insolito senso dell’umorismo… considerando la situazione<br />

che state vivendo… bene, questo ci faciliterà il lavoro.<br />

FRANCO<br />

Quale lavoro?<br />

C1<br />

Io sono il vostro preparatore. Passeremo molte ore insieme. Forse voi<br />

non ve ne rendete ancora conto ma state facendo una cosa<br />

importante, fondamentale e la società intera vi è grata. Io ho l’incarico<br />

di dimostrarvi questa gratitudine nell’unico modo possibile…<br />

garantendovi un futuro.<br />

MARCO<br />

Che futuro?<br />

C1<br />

Il futuro che solo chi sta nel giusto può meritare. Voi con il vostro<br />

gesto avete sentenziato che: chi non punisce il male è come se<br />

comandasse che si faccia il male.<br />

MARCO<br />

(a Franco) Ma che dice questo?<br />

C1<br />

Io sono un semplice professionista incaricato di normalizzare il vostro<br />

futuro.<br />

FRANCO<br />

Normalizzare?<br />

C1<br />

Devo salvarvi la vita ma anche garantirvene una nuova. Le persone<br />

che avete avuto il coraggio di denunciare hanno l’abitudine di non<br />

dimenticare… credono che non sia mai tardi per insegnare alle<br />

persone a farsi gli affari propri. Alcune vendette sono state consumate<br />

anche dopo anni e anni.<br />

MARCO<br />

Quindi fra cinquant’anni, mentre mi staranno operando di prostata,<br />

può essere che mi facciano una siringa di gasolio al posto<br />

dell’anestesia?<br />

C1<br />

Come le ho detto i miei insegnamenti vi garantiranno un futuro. Se li<br />

seguirete attentamente avrete una vecchiaia felice. Certo sarà un<br />

compito difficile e faticoso ma confido nel vostro aiuto e vi chiedo<br />

scusa fin da ora se i metodi che utilizzerò a tale scopo saranno… vari.<br />

Marco e Franco si guardano come a ricevere conforto l’uno dall’altro.


C1<br />

Bene, possiamo iniziare allora… al lavoro.<br />

BUIO


S C E N A 3<br />

Nella stanza ci sono Franco, Marco e C1. Marco è seduto su una<br />

sedia e con un’aria molto provata, sorseggia del whisky. Di fianco a<br />

lui, su un’altra sedia, c’è C1 che appare su tutte le furie. Franco segue<br />

il dialogo tra i due leggermente in disparte, sta trafficando ai fornelli,<br />

prepara un caffè.<br />

C1<br />

No, no… no!<br />

MARCO<br />

Stia calmo... non si arrabbi… altrimenti lasciamo perdere.<br />

C1<br />

Lei non si chiama più Marco... si chiama Piero.<br />

MARCO<br />

Lo so, lo so... sono agitato… Piero... mi chiamo Piero. Se qualcuno mi<br />

chiama Marco lo mando affanculo.<br />

C1<br />

No... non deve fare niente. Assolutamente niente... andiamo avanti...<br />

Data di nascita.<br />

MARCO<br />

Quindici... no, tredici... tredici maggio sessantacinque.<br />

C1<br />

(sempre più irritato) Data di nascita!<br />

MARCO<br />

Quattordici marzo sessantacinque, ho detto!<br />

C1<br />

Data di nascita!<br />

MARCO<br />

Quindici…<br />

C1<br />

Non può avere dei dubbi, lo capisce? Nessuno ha dei dubbi sulla<br />

propria data di nascita!<br />

MARCO<br />

Cosa vuole che le dica? Sono un inguaribile insicuro!<br />

C1<br />

Data di nascita!


MARCO<br />

Ancora?<br />

C1<br />

Data di nascita!<br />

MARCO<br />

Sedici maggio sessanta… cinque!<br />

C1<br />

Segno zodiacale...<br />

MARCO<br />

Segno zodiacale?<br />

C1<br />

Di che segno è?<br />

MARCO<br />

Io... della… bilancia...<br />

C1<br />

Non è possibile... se è nato a maggio non può essere della bilancia.<br />

MARCO<br />

Ah no?<br />

C1<br />

No. La smetta di bere.<br />

Marco appoggia il bicchiere sul tavolo.<br />

MARCO<br />

A maggio... che cazzo di segno c’è a maggio...<br />

Franco fa un segno a Marco come per indicare delle corna.<br />

MARCO<br />

Capricorno…<br />

C1<br />

No…<br />

Franco continua a suggerire facendo il segno delle corna. C1 si<br />

accorge del suggerimento di Franco. Lo guarda con severità e lui<br />

volta lo sguardo altrove.<br />

MARCO<br />

Insomma, non lo so! E cosa sarà mai? Vorrà dire che sarò uno che<br />

non sa il suo segno zodiacale!


C1<br />

Tutti sanno il loro segno zodiacale...<br />

MARCO<br />

E io no! Del resto non so neanche bene la mia data di nascita... mi<br />

sembra coerente!<br />

Marco riprende il bicchiere e ricomincia a bere. C1 da un colpo al<br />

bicchiere facendolo cadere a terra.<br />

MARCO<br />

Lei è pazzo…<br />

C1<br />

Lei non si può permettere di fare questi errori!<br />

MARCO<br />

Io li odio i segni zodiacali... non me ne frega un cazzo! Non ci credo...<br />

mi fanno schifo l’astrologia, i maghi... gli oroscopi sui giornali... non<br />

sopporto quelli che ci credono... quelli che ti chiedono di che segno<br />

sei... di che ascendente... li odio!<br />

C1<br />

Troppo comodo...<br />

MARCO<br />

Comodo? Io... io devo crearmi una nuova identità e se permette<br />

decido io cosa odio... nella mia nuova vita io ODIO lo zodiaco, va<br />

bene? Anzi, sa cosa le dico... odio tutto quello che nella vita<br />

precedente odiavo, ma non potevo dirlo... adesso, per esempio, non<br />

ho più bisogno di tenermi buoni i portieri delle case... i vigili... gli<br />

impiegati del catasto... i geometri, gli architetti... adesso li odio... li<br />

odio tutti! E lo dico... come gli astrologi.<br />

C1<br />

E se le dovesse capitare di compilare dei documenti? O se qualcuno<br />

le chiedesse i suoi dati anagrafici... cosa farebbe, andrebbe a<br />

sbirciare sulla carta d’identità? O direbbe che odia gli impiegati del<br />

comune?<br />

MARCO<br />

Mi entrerà in mente, prima o poi... ma adesso non ci riesco... non<br />

riesco a ricordarmelo, cosa devo farci. Forse non lo accetto... lo<br />

chieda alla psicologa... che cazzo ci sta a fare sennò?<br />

C1<br />

Perché non vuole accettare la sua nuova identità? In fondo quella<br />

precedente non la faceva così felice...<br />

MARCO<br />

Ma che cazzo ne sa lei? Eh? Ma chi è? Dio, ci mancava solo lo sbirro<br />

travestito da Sigmund Freud! Cosa vuol fare, sbattermi su un lettino e


prendermi a ceffoni finché non confesso che la mia infanzia faceva<br />

schifo?<br />

C1<br />

Voglio solo che lei impari ad accettare questa situazione! E che la<br />

consideri migliorativa rispetto alla precedente.<br />

MARCO<br />

Migliorativa? Da quando lei è entrato in questa stanza di migliorativo<br />

c’è solo il momento in cui se ne andrà!<br />

C1<br />

Quando è nato?<br />

MARCO<br />

A... a maggio... il tredici.<br />

C1<br />

(urlando) Quando è nato?<br />

MARCO<br />

Il sedici... cazzo! Il sedici maggio!<br />

Franco cerca di intromettersi.<br />

FRANCO<br />

Lo lasci un po’ in pace adesso...<br />

C1<br />

Nessuno le ha chiesto il suo parere.<br />

FRANCO<br />

E noi non abbiamo chiesto il suo... e poi così lo confonde... è peggio.<br />

C1<br />

Lo decido io cosa è meglio o peggio.<br />

Franco non replica. C1 si avvicina con la sedia ancora di più a Marco<br />

C1<br />

Allora, veloce… quando è nato?<br />

MARCO<br />

Sedici maggio sessantacinque.<br />

C1<br />

Qual è il suo segno zodiacale?<br />

MARCO<br />

Toro... sono del toro.<br />

C1


Sua madre?<br />

MARCO<br />

Sta bene grazie.<br />

C1<br />

Sua madre!<br />

MARCO<br />

Maestra elementare… fino a trenta… no, fino a quarant’anni… poi<br />

mio padre non ha più voluto che lavorasse.<br />

C1<br />

Che tipo è suo padre?<br />

MARCO<br />

Un uomo dispotico, autoritario… uno stronzo insomma.<br />

C1<br />

Che lavoro faceva suo padre?<br />

MARCO<br />

Impiegato in una società di…<br />

C1<br />

Di?<br />

MARCO<br />

Di carta… una cartiera…<br />

C1<br />

Una cartotecnica.<br />

MARCO<br />

Una cartotecnica, sì… e adesso è in pensione… è sempre incazzato.<br />

C1<br />

Come la chiamava suo padre?<br />

MARCO<br />

Ah ecco… questo volevo dirglielo, non serve… possiamo eliminarlo?<br />

C1<br />

Come la chiamava suo padre?<br />

MARCO<br />

Mi vergogno e non aggiunge niente alla mia nuova identità.<br />

C1<br />

Sono i particolari che rendono credibile una vita, soprattutto quelli più<br />

dolorosi. Avanti, come la chiamava suo padre quando lei lo faceva


arrabbiare?<br />

MARCO<br />

Mi chiamava…<br />

C1<br />

Coraggio.<br />

MARCO<br />

Mi chiamava…<br />

C1<br />

Sì?<br />

MARCO<br />

Testa di culo.<br />

C1<br />

Testa di culo Bene, fuma? MARCO No, giel’hanno proibito… per via<br />

della pressione.<br />

C1<br />

No… lei. Lei fuma?<br />

C1 offre una sigaretta a Marco e gliela accende.<br />

C1<br />

Lei ha paura, vero?<br />

MARCO<br />

Certo...<br />

C1<br />

Che cosa, in particolare, le fa paura?<br />

MARCO<br />

Che mi ammazzino! Cosa vuole che le dica... sono fatto così... a me<br />

se qualcuno punta una doppietta addosso viene paura... pensi un po’!<br />

C1<br />

Volevo dire, cosa le fa paura della sua nuova vita?<br />

MARCO<br />

Non mi fa paura, la mia nuova vita... mi fa cagare! Non so se è troppo<br />

sottile come distinzione.<br />

C1<br />

Che cosa non le piace?<br />

MARCO<br />

Tutto... il mio nuovo lavoro, la mia nuova faccia, il mio nuovo nome.


C1<br />

Ma è l’unico modo per garantirle la sicurezza...<br />

MARCO<br />

Ma io prima ero al sicuro... stavo benissimo...<br />

C1<br />

Lei sta facendo la cosa giusta.<br />

MARCO<br />

Sì, giusta per voi... per i vostri interessi!<br />

C1<br />

Per quelli di tutti...<br />

MARCO<br />

No, non c’è niente per cui valga la pena di farsi ammazzare...<br />

C1<br />

Lei è un ingrato sa? Molte persone non l’hanno pensata come lei... e<br />

sono morti da eroi.<br />

MARCO<br />

Appunto.<br />

C1<br />

Appunto che?<br />

MARCO<br />

Io non sono un eroe… mai voluto esserlo. E poi gli eroi sono inutili in<br />

questo paese… non s’è accorto che non cambia mai niente? E poi io<br />

non capisco... leggo i giornali e... ci capisco sempre di meno. Non so<br />

chi è stato ammazzato, non so perché, Sembra quasi che questo<br />

fosse peggio di quelli che gli hanno sparato... e allora? Per cosa sto<br />

rischiando la vita?<br />

C1<br />

Lei sta solo denunciando un reato...<br />

MARCO<br />

Ma per favore… lo sa quanti sono i reati che nessuno ha mai punito?<br />

Perché questo sì e altri no?<br />

C1<br />

Non sta a me deciderlo… e nemmeno a lei, credo.<br />

MARCO<br />

Sono cinquant’anni che nessuno paga per le cose peggiori che sono<br />

successe. E adesso se io non mi ricordo il mio segno zodiacale sono<br />

un ingrato?<br />

C1


Sì.<br />

MARCO<br />

Un’incertezza e zac, arriva qualcuno che mi sparpaglia il cervello per<br />

la stanza!<br />

C1<br />

Dopo che avrà testimoniato al processo avrà una vita nuova e la<br />

certezza di essere una persona giusta.<br />

FRANCO<br />

(ironico) Piove sul giusto e piove sull’ingiusto… ma sul giusto di più,<br />

perché l’ingiusto gli frega l’ombrello. Bella frase, no? Rende l’idea.<br />

C1<br />

Un po’ cinica, non è da lei… credevo fosse dotato di maggior spirito<br />

collaborativo.<br />

FRANCO<br />

Peccato però che la mia vita dipenda più da quel che scrivono i<br />

giornalisti che dalle vostre rassicurazioni. Voi ci avete garantito<br />

protezione, no? Da tutto, l’ha detto lei. Dovreste proteggerci anche dai<br />

giornali… o di fronte a quelli vi fermate persino voi?<br />

C1<br />

I giornali fanno il loro lavoro e noi facciamo il nostro. Per oggi<br />

abbiamo finito.<br />

FRANCO<br />

(ironico) Se ne va così? A me non la fa la lezione? Non abbiamo<br />

parlato del mio segno zodiacale. Sono così ansioso di leggere il mio<br />

oroscopo di domani.<br />

MARCO<br />

Ma come a me m’ha fatto un culo così… e a lui niente?<br />

C1<br />

Abbiamo tempo, non preoccupatevi.<br />

C1 bussa alla porta, qualcuno la apre e se ne va.<br />

MARCO<br />

Stronzo… ma l’hai sentito? E’ follia pura. Tutte ‘ste domande, mia<br />

madre, mio padre, la cartiera…<br />

FRANCO<br />

Cartotecnica.<br />

MARCO<br />

Non ti ci mettere pure tu. Ti voglio vedere quando tocca a te.<br />

FRANCO


Abbiamo fatto una figura di merda, perché non ti applichi, non studi…<br />

MARCO<br />

Io? E tu come suggerisci? Ce ne sono tre con le corna…<br />

FRANCO<br />

E ne hai sbagliati due… Dovevano farti figlio di NN così era più facile.<br />

Oppure orfano.<br />

MARCO<br />

Non scherzare su queste cose… anzi devo telefonare ai miei… sono<br />

giorni che ‘sti stronzi non mi fanno fare una telefonata, se mia mamma<br />

non mi sente ha delle crisi depressive povera donna.<br />

FRANCO<br />

Povera donna sì perché si ritroverà con un figlio assicuratore<br />

stempiato, che non sa quando è nato e non sa nemmeno quando<br />

cazzo è nato.<br />

BUIO


S C E N A 4<br />

Marco sta sfogliando alcuni giornali, è visibilmente irritato. Anche<br />

franco legge ma è più calmo.<br />

MARCO<br />

Noi rischiamo la pelle e i nostri avvocati rilasciano interviste e si fanno<br />

fotografare… guarda.<br />

FRANCO<br />

Sì, sono anche qui. Ridono.<br />

MARCO<br />

E stasera vanno pure in tv.<br />

FRANCO Senti qui: “Il magistrato che conduce le indagini sulla morte<br />

del costruttore… eccetera… eccetera… conduce le indagini in modo<br />

fazioso e utilizzando i due collaboratori in modo da screditare non<br />

solo la vittima ma anche la coalizione politica alla quale il costruttore<br />

aveva dato il proprio appoggio.”<br />

MARCO Non bastavano la psicologa, gli avvocati, i chirurghi, il<br />

preparatore… pure i giornalisti.<br />

FRANCO<br />

Però alcuni dicono bene, senti qui: “Il gesto eroico, il coraggio di due<br />

cittadini che hanno anteposto il senso della convivenza civile al<br />

proprio interesse personale”.<br />

MARCO<br />

Senti qua: “Dal verbale dell’interrogatorio ai due testimoni emerge<br />

l’esilità dell’impianto accusatorio che non si basa su fatti probanti ma<br />

sulle confuse dichiarazioni dei testi.<br />

FRANCO<br />

Il verbale dell’interrogatorio? E come l’hanno avuto i giornalisti?<br />

MARCO<br />

Ci stanno usando tutti, lo capisci<br />

FRANCO<br />

(leggendo) “Il ministro della giustizia, pur nell’ammirare il gesto dei<br />

due testimoni, consiglia di considerare le testimonianze solo dopo<br />

l’acquisizione di tutte le perizie e gli accertamenti…” pure il ministro si<br />

è scomodato.<br />

MARCO<br />

Noi siamo una cacca di mosca sotto le suole di tutta questa gente…<br />

ci sono interessi che noi nemmeno capiamo.


Marco getta i giornali a terra sconsolato.<br />

MARCO<br />

Io non ce la faccio, davvero… sto male se leggo queste cose. Chi<br />

stiamo aiutando veramente? Lo stato, la giustizia… tutta roba troppo<br />

astratta per me.<br />

Anche Franco getta a terra i giornali a sua volta e rimane in silenzio.<br />

MARCO<br />

Oh… mi stai ascoltando?<br />

FRANCO<br />

Ho buttato giù un soggetto per un racconto... o per un telefilm tipo: “Ai<br />

confini della realtà”.<br />

MARCO<br />

Io ti parlo e tu…<br />

FRANCO<br />

E’ attinente… mi sono ispirato a te. Te lo racconto…<br />

MARCO<br />

No, non ho la lucidità...<br />

FRANCO<br />

Allora, un uomo in un momento di forte crisi esistenziale.... comincia a<br />

perdere i capelli... in pochi giorni si ritrova stempiato<br />

Marco guarda Franco con un’espressione infastidita.<br />

FRANCO<br />

Passa intere giornate a guardarsi in uno specchio nel quale<br />

contempla la calvizie incipiente... soffre molto per questo.<br />

MARCO<br />

Come lo capisco…<br />

Marco si passa una mano sulla fronte.<br />

FRANCO<br />

Un giorno... nell’immagine allo specchio nota qualcosa di curioso.<br />

Silenzio. Marco sembra incuriosito.<br />

FRANCO<br />

Nello specchio si riflettono i mobili della stanza... e tra questi un<br />

comodino di fianco al letto. Nell’immagine riflessa l’uomo vede una<br />

lettera appoggiata sul comodino... si volta verso il comodino della<br />

stanza, ma non vede nessuna lettera. Capisci? La lettera è nello<br />

specchio, ma non nella realtà!


Pausa. La curiosità di Marco aumenta.<br />

FRANCO<br />

Due immagini identiche, speculari... ma con un particolare che le<br />

distingue. Passano i giorni e la lettera è sempre lì... nell’immagine<br />

oltre lo specchio. L’uomo comincia a capire... che quella nello<br />

specchio è la sua vita... ma… con un particolare in più. Tutta la<br />

differenza è dentro quella busta... E siccome l’uomo detesta la sua<br />

vita, comincia a desiderare quella dell’altro uomo... quello con la<br />

lettera.<br />

Marco sta per chiedere qualcosa. Poi ci ripensa. Silenzio.<br />

FRANCO<br />

Finché un giorno prende una decisione, si avvicina allo specchio... e<br />

lo attraversa... come in un sogno. Ora davanti a sé l’uomo ha uno<br />

specchio che riflette una stanza e un comodino vuoto. Si volta... e alle<br />

sue spalle vede l’altro comodino... quello con la lettera. Si avvicina al<br />

comodino... afferra la lettera... sulla busta c’è il suo nome. La apre... e<br />

legge. (Pausa) E’ il risultato di un esame medico.<br />

MARCO<br />

E...?<br />

FRANCO<br />

Spacciato.<br />

MARCO<br />

Cioè?<br />

FRANCO<br />

Non so... cancro, leucemia, aids... è uguale…<br />

Silenzio<br />

FRANCO<br />

Capisci? Lui credeva di essere infelice nella vita al di qua del vetro e<br />

desiderava l’altra quella con la lettera... (con enfasi) “Non c'é mai<br />

limite al peggio”, questo é il messaggio. Bella storia, no?<br />

MARCO<br />

Sì, molto... piena di gioia e speranza.<br />

FRANCO<br />

Ho risposto ai tuoi dubbi.<br />

Marco fa gli scongiuri.<br />

FRANCO<br />

Dovresti riflettere... la vita che desideri potrebbe essere peggio di<br />

quella che hai... riflettici.


MARCO<br />

No… sei tu che non hai capito… io rivoglio la mia vita di prima. Sei tu<br />

che ne vuoi un’altra… attento sai, perchè “non c’è limite al peggio”<br />

vale anche per te… c’è il rischio che ti trovi una lettera da qualche<br />

parte… e dentro c’è scritto che sei un coglione…<br />

Franco osserva Marco e sorride. Restano in silenzio alcuni istanti<br />

mentre Franco continua a ridere tra sé.<br />

MARCO<br />

Sì… ridi… ridi.<br />

FRANCO<br />

No, è che pensavo… te lo ricordi il culo di quella?<br />

MARCO<br />

Che?<br />

FRANCO<br />

Quella mattina… la cameriera del bar... con quella gonnellina corta…<br />

belle gambe, lunghe... Te la ricordi?<br />

MARCO<br />

Ah sì…me la ricordo... bè?<br />

FRANCO<br />

Quella mattina dopo che abbiamo fatto colazione in quel bar... io ti ho<br />

detto “andiamo”, e tu: “no aspetta... guarda... le sono caduti i soldi...<br />

adesso si china... ”... ti ricordi?<br />

MARCO<br />

Sì.<br />

FRANCO<br />

Ma lei niente, non si chinava... e siamo rimasti lì qualche minuto in<br />

più... ad aspettare che lei si accorgesse che le erano caduti i soldi.<br />

Finché finalmente li ha visti... C’era tutto il bar con gli occhi sul<br />

gonnellino di quella. Lei è andata verso i soldi... e invece di piegarsi si<br />

è chinata sulle ginocchia... e in tutto il bar c’è stato un mormorio... di<br />

delusione.<br />

MARCO<br />

E’ vero... e allora?<br />

FRANCO<br />

Allora? Capisci che cazzata è la vita? Se quella non perdeva i soldi...<br />

se noi non ci fermavamo quei due minuti in più... bè, non saremmo<br />

passati di là... proprio in quel momento... non avremmo visto quei due<br />

che scappavano... non sarebbe successo niente, e adesso non<br />

saremmo qui.


MARCO<br />

Quindi se siamo qui è colpa della cameriera?<br />

FRANCO<br />

Riflettici…<br />

MARCO<br />

No, poverina… tu eri arrivato in ritardo... un quarto d’ora di ritardo...<br />

se arrivavi puntuale niente culo della cameriera, niente soldi per terra,<br />

eccetera…<br />

FRANCO<br />

Aspetta… la sveglia… non mi sono svegliato… io ho una<br />

radiosveglia... e davano l’Adagio di Albinoni... mica ci si sveglia con<br />

quella roba.<br />

MARCO<br />

Ah… colpa della sveglia, ho capito.<br />

FRANCO<br />

No, è colpa di Albinoni e del suo adagio del cazzo. Se Albinoni<br />

avesse scritto qualcosa tipo la quinta di Behetoven... io mi svegliavo e<br />

adesso noi non saremmo qui.<br />

Silenzio. Marco si aggira per la stanza cercando qualcosa. Poi prende<br />

una bottiglia di whisky e se ne versa un po’ in un bicchiere.<br />

MARCO<br />

Quindi se siamo qui è tutta colpa di Albinoni….<br />

FRANCO<br />

Bevi a quest’ora?<br />

MARCO<br />

Sì, dal momento che io non sono più io... ho deciso che sono uno che<br />

alza il gomito… va bene?<br />

FRANCO<br />

Bé, che ne diresti di iniziare anche con le droghe pesanti?<br />

MARCO<br />

Non lo escludo… se mi mettono in una comunità di recupero nessun<br />

killer mi cercherebbe là.<br />

Marco beve con gusto, riflette.<br />

MARCO<br />

Certo che…<br />

FRANCO<br />

Cosa?


MARCO<br />

La cameriera… quella del bar… bella… perfetta…<br />

FRANCO<br />

Eh sì…<br />

MARCO<br />

Sai qual è la cosa che mi manca di più qui dentro?<br />

FRANCO<br />

Credo di intuire.<br />

MARCO<br />

Pensa… adesso la porta si apre ed entra lei, col gonnellino, la gonna<br />

corta, le gambe lunghe… e ci serve da bere.<br />

FRANCO<br />

Sì allora io faccio cadere qualcosa…<br />

MARCO<br />

Sì, lei si china per raccoglierla…<br />

FRANCO<br />

Si sfila una pistola dai collant e ti spara.<br />

MARCO<br />

No, non può… era mora.<br />

FRANCO<br />

Aspetta… mentre tu muori in un lago di sangue, lei si toglie la<br />

parrucca e sotto è…<br />

MARCO<br />

Alta, bionda, occhi azzurri… mi castri tutte le fantasie.<br />

FRANCO Sara non sarebbe molto contenta se sapesse che hai delle<br />

fantasie erotiche che non la riguardano.<br />

MARCO<br />

Fantasie, solo fantasie.<br />

FRANCO<br />

Sì ma vuol dire che sei predisposto ad avere una doppia vita:<br />

MARCO<br />

Doppia? Magari… invece rischio di averne una mezza dozzina. Se ne<br />

avessi solo una doppia sarei un normale esponente della media<br />

borghesia.<br />

FRANCO


La tua massima aspirazione.<br />

MARCO<br />

Che c’è di male? A me va bene, e anche a Sara andavo bene così.<br />

FRANCO<br />

Andavi?<br />

MARCO<br />

Scusa?<br />

FRANCO<br />

Hai detto “andavo” bene così... vuoi dire che adesso non vai più<br />

bene?<br />

MARCO<br />

Ho detto andavo? Volevo dire vado...<br />

FRANCO<br />

Sì, ma hai detto andavo... Forse cominci a sentire che qualcosa è<br />

cambiato.<br />

Il tono tra i due sta cambiando, non è più scherzoso.<br />

MARCO<br />

Ma pensa, è cambiato sì…. mi sento come il contabile di Al Capone...<br />

sono l’unico che può testimoniare contro la delinquenza organizzata<br />

della nazione!<br />

FRANCO<br />

Parlo di lei... cambiato in lei... in Sara.<br />

MARCO<br />

Se riuscissi a parlarle lo saprei.<br />

FRANCO<br />

Ma una volta le hai parlato.<br />

MARCO<br />

Poverina era spaventata...<br />

FRANCO<br />

Fredda... avevi detto che era fredda… e anche distante.<br />

MARCO<br />

Per la paura...<br />

FRANCO<br />

Di poche parole...<br />

MARCO<br />

Sai, con il telefono sotto controllo...


FRANCO<br />

Hai detto anche… quasi ostile<br />

MARCO<br />

Bè, lei è che sto rovinando la nostra vita per testimoniare contro<br />

chissà chi.<br />

FRANCO<br />

E credi che ti lascerà per questo?<br />

MARCO<br />

Cosa?<br />

FRANCO<br />

Bé... ci avrai pure pensato, no?<br />

MARCO<br />

Io... io... è da quando è successa questa storia... che ci penso ma non<br />

ci riesco... mi sforzo, ma non me lo ricordo.<br />

FRANCO<br />

Cosa?<br />

MARCO<br />

Dove ci siamo conosciuti io e te. Sono passati tanti anni.<br />

FRANCO<br />

Io me lo ricordo... e te lo ricordi anche tu.<br />

MARCO<br />

Mi ricordo solo che mi sei stato subito sui coglioni… è che col tempo<br />

mi ci sono abituato.<br />

FRANCO<br />

Comunque ci ha fatti conoscere Sophie... ti ricordi adesso?<br />

MARCO<br />

Sophie... certo! Quella francese con quel problema... intimo.<br />

FRANCO<br />

Herpes... era talmente intimo che non t’aveva detto niente.<br />

MARCO<br />

Ecco perché non mi ricordo dove ci siamo conosciuti...<br />

FRANCO<br />

In studio da me... sul lettino.<br />

MARCO<br />

L’ho rimosso… sarà stato per via della lente d’ingrandimento che


usavi... devo essermi sentito sminuito... fino ad allora erano riusciti a<br />

vederlo tutti a occhio nudo.<br />

FRANCO<br />

In ogni caso non mi hai risposto... su Sara... non mi hai mai detto se<br />

hai preso in considerazione...<br />

MARCO<br />

Che mi possa lasciare? No! Dovrei?<br />

Marco sempre più nervoso continua a bere.<br />

FRANCO<br />

Nella situazione in cui siamo... meglio essere pronti a tutto... per non<br />

soffrire di più... dopo.<br />

MARCO<br />

Eh… certo… “Non c’è limite al peggio” no? Per quanto tempo mi<br />

toccherà vivere in una stanza con te? Quasi quasi mi faccio mettere<br />

in cella con quei due che abbiamo visto scappare!<br />

FRANCO<br />

Non male come idea… un mènage a trois perfetto… per combattere<br />

la noia.<br />

MARCO<br />

Meglio loro di uno che si spaccia per amico e che non fa altro che<br />

mettermi dubbi in testa.<br />

FRANCO<br />

I dubbi sono importanti... ti permettono di prevedere le fregature.<br />

MARCO<br />

Ma cosa t'ha fatto? Eh? Non l'hai mai potuta sopportare, perché?<br />

Forse perché non é come quelle stronzette che frequenti tu? Però<br />

spiegami perché sei sempre solo come un cane? Possibile che non<br />

ce n'é una, dico una che ti resti vicino?.<br />

FRANCO<br />

Non é richiesto...<br />

MARCO<br />

Ti dà fastidio che io abbia una donna, sempre quella, da anni, vero?<br />

Non c’é una donna, una, a cui vuoi bene... nemmeno tua madre.<br />

Invece di sparare cattiverie su Sara dimmi perché stai mesi senza<br />

vedere tua madre. Forse perché sta lì a ricordarti che tuo padre é<br />

crepato convinto di avere un figlio mediocre... un figlio che invece di<br />

salvare la gente si é accontentato di guadagnare soldi manipolando<br />

l'uccello dei suoi amici puttanieri... dillo!<br />

FRANCO<br />

Vaffanculo!


MARCO<br />

No, vaffanculo tu!<br />

Marco è sempre più alterato, beve ancora.<br />

MARCO<br />

Non ce n'é uno, frocio o etero, che non sia passato dal tuo studio...<br />

Che dici? L’avrà capito anche tua mamma che ti vergogni di non<br />

reggere il confronto con tuo padre? Gliel’hai detto che non vedi l'ora<br />

di cambiare lavoro per dimostrare che vali qualcosa almeno facendo<br />

lo scrittore? Dev’essere un guaio non sentirsi mai all’altezza eh?<br />

Franco si alza minaccioso in quell'istante la porta si apre e compare<br />

C1.<br />

C1<br />

Buongiorno.<br />

Franco e Marco lo guardano senza parlare.<br />

C1<br />

In situazioni così difficili è abbastanza frequente che la tensione<br />

degeneri… anche tra amici di vecchia data. Anzi soprattutto tra amici.<br />

Voi avete chiesto espressamente di non essere divisi e noi ve<br />

l’abbiamo concesso… ma se pensate che stare insieme possa essere<br />

controproducente…<br />

Franco lo interrompe bruscamente.<br />

FRANCO<br />

Di cosa sta parlando?<br />

C1<br />

Trovo comprensibile vista la condizione claustrofobica che l’amicizia<br />

non basti a far superare i disaccordi… ma la tensione e il rancore<br />

fanno commettere errori…<br />

FRANCO<br />

E voi che ne sapete? Tensione… rancore… per caso ci ascoltate?<br />

Avete messo dei microfoni?<br />

C1 non risponde ma resta calmo, il suo viso non tradisce la minima<br />

emozione.<br />

FRANCO<br />

Certo, sentite quello che diciamo… altrimenti come fate a sapere che<br />

stavamo litigando?<br />

MARCO<br />

(come rendendosi conto improvvisamente) Ci ascoltano?


FRANCO<br />

(a Marco) Noi rischiamo di farci ammazzare e loro non si fidano... (a<br />

C1) ma chi ce lo faceva fare a noi di fare i cittadini modello, eh?<br />

MARCO<br />

Hanno sentito sentito tutto? Anche la storia dell’herpes e tutti i cazzi<br />

miei?<br />

FRANCO<br />

Voi non avete fiducia in noi… ci trattate come dei delinquenti… da<br />

ascoltare, spiare…<br />

MARCO<br />

Io non ci sto più... io non vado in nessun tribunale... non testimonio e<br />

non riconosco nessuno.<br />

FRANCO<br />

Fate testimoniare qualche altro stronzo… noi non collaboriamo più.<br />

C1<br />

Ah sì?<br />

FRANCO<br />

Sì...<br />

C1<br />

Sicuri?<br />

MARCO<br />

Sicurissimi.<br />

C1<br />

Voi ci fate un grave torto... non c'é nulla... dico nulla che non sia fatto<br />

nei vostri interessi.<br />

FRANCO<br />

Nei nostri?<br />

C1<br />

E nell’interesse della giustizia.<br />

MARCO<br />

Senta io sono uno che non c'ha mai creduto alla giustizia... lo sa?<br />

C1<br />

E perché?<br />

MARCO<br />

Perché è un imbroglio che la gente normale non può capire… tanto<br />

meno può controllare. Giudici, magistrati, politici… fanno di tutto per<br />

rendere le cose difficili… si sputtanano tutti i giorni rendendo tutto


incomprensibile…<br />

C1<br />

Su questo posso anche concordare con lei.<br />

MARCO<br />

E gli avvocati? Che difendono tutti buoni o cattivi, innocenti e<br />

colpevoli allo stesso modo, senza distinzione… come fanno a non<br />

vomitare? Come si fa a difendere uno stupratore o un assassino e<br />

dormire la notte? Li ho sempre considerati immorali... cosa le devo<br />

dire? Mi fanno schifo gli avvocati... lei é un avocato?<br />

C1<br />

Non proprio.<br />

MARCO<br />

Strano...<br />

C1<br />

Lei vorrebbe un mondo senza avvocati, giudici, magistrati? Un mondo<br />

senza giustizia...<br />

C1 li guarda entrambe con severità.<br />

C1<br />

Ci sono voluti centinaia e centinaia di anni per realizzare un sistema<br />

complesso come il nostro e adesso voi ci sputate sopra?<br />

MARCO<br />

Sputare? Pensavo a qualcosa di più consistente.<br />

C1<br />

Siete ingiusti. Ve la ricordate la storia di Abramo? Dio chiese ad<br />

Abramo di sacrificare in suo nome il suo unico figlio Isacco al posto di<br />

un agnello... Abramo con la morte nell'anima portò Isacco sul monte<br />

per immolarlo al Signore... senza domandarsi se era giusto farlo... ma<br />

quando levò il coltello per dare la morte al figlio Dio lo fermò e premiò<br />

Abramo per aver creduto nella giustizia divina senza porsi domande,<br />

ma solo con la fede nel cuore...<br />

MARCO<br />

E allora?<br />

C1<br />

Anche ad Abramo sarà sembrata ingiusta e crudele la richiesta di<br />

Dio... ma andò fino in fondo... e suo figlio fù risparmiato.<br />

Franco e Marco restano in silenzio.<br />

C1<br />

La giustizia non é opinabile signori... la giustizia é al di sopra di noi,<br />

dei nostri pensieri... delle nostre valutazioni... la giustizia é come Dio.


FRANCO<br />

Bé sa cosa c'é di nuovo? Che noi siamo diventati atei... le va bene<br />

così?<br />

FRANCO<br />

Sicuri?<br />

MARCO<br />

Sì, sicuri.<br />

C1<br />

Quindi non volete più collaborare?<br />

FRANCO<br />

Esatto.<br />

C1<br />

Bene... è un vostro diritto... quindi non c’è più motivo che vi tratteniate<br />

qui... andate... andate pure.<br />

C1 indica la porta.<br />

C1<br />

Prego... sarete chiamati dal giudice per le deposizioni... fino ad allora<br />

potete tornare alla vostra vita... normale.<br />

C1 guarda Franco e Marco che esitano.<br />

FRANCO<br />

E quelli nella macchina qui sotto cosa fanno?<br />

C1<br />

Niente... nessuno vi può obbligare a restare.<br />

FRANCO<br />

Ha capito benissimo quello che voglio dire...<br />

C1<br />

La scorta è per i collaboratori di giustizia... e mi sembra che voi non lo<br />

vogliate più essere...<br />

Franco e Marco si guardano, esitano, si interrogano con lo sguardo.<br />

Poi, presi dallo sconforto, si siedono con espressione distrutta.<br />

FRANCO<br />

Ci hanno fottuti.<br />

C1<br />

Bene... condivido la vostra scelta. Possiamo coninuare con la<br />

preparazione.


BUIO


S C E N A 5<br />

C1 è seduto al tavolo con Marco e Franco ai lati.<br />

C1<br />

Ricominciamo. Veloci. Che ore erano?<br />

FRANCO<br />

11.<br />

MARCO<br />

11 meno un quarto.<br />

FRANCO Sì le 11 più o meno.<br />

C1 Più o meno?<br />

FRANCO<br />

Circa… stavamo camminando in via Durazzo…<br />

C1<br />

A che punto?<br />

MARCO<br />

Più o meno a metà…<br />

C1<br />

Più o meno?<br />

FRANCO<br />

A metà.<br />

MARCO<br />

Sì e lì abbiamo sentito gli spari…<br />

C1<br />

Vicini, lontani?<br />

MARCO<br />

Bè…<br />

C1<br />

Deve essere sicuro.<br />

MARCO<br />

Vicini.<br />

FRANCO<br />

Abbastanza.


C1<br />

Abbastanza?<br />

FRANCO<br />

Credo.<br />

C1<br />

Dovete essere precisi. Che tipo di spari?<br />

MARCO<br />

Non so, ma non erano petardi.<br />

C1<br />

Non faccia lo spiritoso. Quanti colpi?<br />

FRANCO<br />

Non saprei… Quattro.<br />

MARCO<br />

Tre.<br />

C1<br />

Quattro o tre?<br />

MARCO<br />

Quattro.<br />

FRANCO<br />

Tre.<br />

C1<br />

Decidetevi.<br />

FRANCO<br />

Se lei lo sa ce lo dica.<br />

C1<br />

A terra sono stati trovati quattro bossoli.<br />

FRANCO<br />

Allora quattro… quattro… non faceva prima a dirlo?<br />

C1<br />

Poi?<br />

MARCO<br />

Poi abbiamo visto quei due che scappavano.<br />

FRANCO<br />

Ci venivano incontro correndo.


C1<br />

Com’erano?<br />

FRANCO<br />

Uno era alto, magro… l’altro era…<br />

MARCO<br />

L’altro un po’ più basso, stempiato… credo.<br />

C1<br />

Credo, non so, ma voi vi rendete conto? Dovete essere precisi.<br />

FRANCO<br />

Alto, magro, moro uno…<br />

MARCO<br />

Più basso, stempiato l’altro.<br />

C1<br />

Quando si sono liberati delle pistole?<br />

MARCO<br />

A una decina di metri da noi.<br />

FRANCO<br />

A un paio di metri.<br />

MARCO<br />

No…<br />

FRANCO<br />

Sì.<br />

C1<br />

Basta, basta! E voi dovreste essere in grado di affrontare un dibattimento<br />

processuale? Voi sareste i testimoni… (ride)<br />

MARCO<br />

Che fa? Ride?<br />

C1<br />

Abbastanza….<br />

MARCO<br />

Sa che c’è? Quando qualcuno mi manipola il cervello a me girano i<br />

coglioni… lei è capace solo di pretendere e non dà niente. Sono<br />

cinque giorni che non sento Sara... un telefono, cazzo, ho chiesto un<br />

telefono, mica una massaggiatrice thailandese! Perché non mi fate<br />

fare una telefonata?


C1<br />

Lo sa... è per la sicurezza.<br />

MARCO<br />

Da quando metto in pericolo qualcuno se telefono a casa?<br />

FRANCO<br />

Non è per la sicurezza... (a C1) Glielo dica... gli dica il vero motivo.<br />

C1<br />

E’ il vero motivo.<br />

FRANCO<br />

Cazzate.<br />

C1<br />

(a Franco) Lei finora si è comportato in modo adeguato...<br />

FRANCO<br />

Sì, ma adesso mi sono stancato... avanti, glielo dica!<br />

C1<br />

Dire cosa?<br />

FRANCO<br />

Glielo dica!<br />

C1<br />

Anche lei aveva convenuto che...<br />

MARCO<br />

Ma di cosa state parlando?<br />

FRANCO<br />

Io... l’ho fatto per non farti star male.<br />

MARCO<br />

Fatto cosa? Si può sapere?<br />

C1<br />

(a Franco) Non è il caso... credo.<br />

FRANCO<br />

E invece sì... lui lo vuole sapere. E anch’io credo che sia giusto.<br />

MARCO<br />

Sapere cosa?<br />

FRANCO<br />

Che con Sara è finita.


MARCO<br />

E voi cosa ne sapete?<br />

FRANCO<br />

Loro lo sanno... a me sembrava giusto evitarti anche questo.<br />

C’è un lungo silenzio, Franco sollecita con lo sguardo C1 a parlare.<br />

FRANCO<br />

Sara sta con un altro.<br />

MARCO<br />

Stronzate.<br />

FRANCO<br />

E’ la verità.<br />

C1<br />

(a Franco) Lei sta facendo un errore.<br />

FRANCO<br />

Certo... è più comodo per voi nascondergli la verità. Così sta<br />

tranquillo, obbediente... credendo che testimoniare non gli costerà<br />

niente e che la sua donna è lì che lo aspetta a casa... come un eroe<br />

che sta facendo il suo dovere.<br />

MARCO<br />

E non è così?<br />

FRANCO<br />

No.<br />

C1<br />

Noi pensavamo che fosse meglio per lei sapere il più tardi possibile.<br />

Lei è molto... emotivo<br />

Marco è incredulo guarda C1.<br />

MARCO<br />

E chi sarebbe quest’altro?<br />

C1<br />

Un vostro collega... Ferrari.<br />

MARCO<br />

Ferrari? (ride) Impossibile! E’ un amico… sa quante volte l’abbiamo<br />

invitato a cena da noi…<br />

C1<br />

E’ proprio agli amici che ci si rivolge nei momenti difficili...


Marco si avvicina a C1<br />

MARCO<br />

Come fate voi a saperlo?<br />

C1<br />

Il telefono di Sara… è sotto controllo... non potevamo fare a meno di<br />

sentire le sue telefonate.<br />

MARCO<br />

Ma lei lo sa? Sara lo sa che il suo telefono è sotto controllo?<br />

C1<br />

Certo che lo sa.<br />

MARCO<br />

E come mai dovrebbe far sapere a tutti i cazzi suoi?<br />

C1<br />

Credo che si stia preoccupando di altre cose in questo momento.<br />

MARCO<br />

Quali?<br />

C1<br />

Ha paura... anche lei... e non se l’è più sentita di stare nella vostra<br />

casa da sola... è comprensibile.<br />

MARCO<br />

Mi viene da vomitare...<br />

C1<br />

La signorina non sta più a casa vostra.<br />

C’è un lungo silenzio interrotto da Franco.<br />

FRANCO<br />

Sara è andata a stare da questo tizio… Ferrari.<br />

Marco rimane in silenzio per qualche istante. Poi si scaglia con<br />

violenza verso Franco.<br />

MARCO<br />

Vaffanculo, tu lo sapevi… lo sapevi e non hai detto un cazzo…<br />

Marco tenta di colpire Franco ma C1 reagisce prontamente<br />

fermandolo.<br />

L’uomo è decisamente più forte e deciso di Marco.<br />

C1<br />

Fermo… stia fermo.


Marco si ritrae con le mani sul volto.<br />

C1<br />

Cerchi di capire… Sara ora è una donna confusa... spaventata...<br />

preoccupata per il proprio futuro e per la propria vita.<br />

MARCO<br />

Voglio chiamarla.<br />

C1<br />

Glielo sconsiglio.<br />

MARCO<br />

Voglio chiamarla.<br />

C1<br />

Va bene.<br />

C1 estrae dalla tasca un telefono cellulare e lo porge a Marco.<br />

C1<br />

Credo che lei conosca il numero del signor Ferrari, no? Provi... provi a<br />

chiamare.<br />

Marco ha un attimo di esitazione.<br />

C1<br />

Cos’è... non si ricorda il numero?<br />

Marco afferra il telefono, inizia a comporre il numero, invia la<br />

chiamata. Attende, poi la sua espressione cambia. Stacca la<br />

comunicazione.<br />

C1<br />

Ha risposto lei, vero?<br />

Marco non risponde ma quel silenzio è un’affermazione.<br />

C1<br />

Ha fatto bene a non parlarle... sarebbe stato un colloquio<br />

imbarazzante... e inutilmente doloroso.<br />

C1 si avvicina a Marco, lo guarda con affetto quasi paterno<br />

C1<br />

Lo so che non è facile. Ma niente è perduto… lasci passare il tempo e<br />

sia comprensivo. Sara non ha retto quello che è successo e si è<br />

attaccata al primo arrivato.<br />

FRANCO<br />

(con tono di sfida) E voi permettete che viva con quello?


C1 si volta lentamente verso Franco<br />

FRANCO<br />

Perché permettete che un estraneo viva con Sara... e la sicurezza?<br />

Dove cazzo è finita la sicurezza?<br />

C1<br />

Non possiamo impedire che la signorina faccia quello che vuole della<br />

sua vita privata. Non è sotto la nostra tutela, non è una collaboratrice,<br />

né un testimone. Lo capisce questo o no?<br />

FRANCO<br />

Ma cosa ne sapete di questo Ferrari? Se qualcuno lo contattasse o<br />

minacciasse per utilizzare Sara?<br />

C1<br />

Oh già... lei e le sue storie... dimenticavo che stiamo per regalare uno<br />

scrittore alla società!<br />

FRANCO<br />

Mi risponda!<br />

C1<br />

Abbiamo preso tutte le contromisure del caso.<br />

FRANCO<br />

Ah sì? Allora mi dica quello che ha fatto questo tizio ieri mattina, ieri<br />

sera, stanotte... chi ha visto... dove è andato!<br />

C1<br />

Non è a lei che devo dare queste risposte.<br />

FRANCO<br />

Non sapete niente. (a Marco) Non sanno un cazzo.<br />

Marco non risponde, rimane immobile quasi catatonico.<br />

C1<br />

(A Franco) Non le piacciono i nostri metodi?<br />

FRANCO<br />

Per niente<br />

C1<br />

Le assicuro però che sono gli unici che funzionano... devono<br />

funzionare. Se io sbaglio c’è qualcuno che muore. Lei, in questo caso.<br />

O il suo amico. Chiaro? Ora vorrei occuparmi di lei e della sua vita<br />

privata… si sieda.<br />

Franco guarda C1 con sfida e si mette a sedere.<br />

FRANCO


Io le farò perdere meno tempo... sono nato il ventotto ottobre del<br />

sessantaquattro... era un lunedì...<br />

C1<br />

Giusto.<br />

FRANCO<br />

Sono dello scorpione.<br />

C1<br />

Giusto.<br />

FRANCO<br />

(scrivendo rapidamente su un foglio) E questa è la mia nuova firma...<br />

la confronti pure con le altre, sono identiche.<br />

C1 annuisce senza parlare.<br />

FRANCO<br />

Continui a farmi altre domande se vuole.<br />

C1<br />

E’ un piacere lavorare con lei... è un tipo preciso e affidabile... mi parli<br />

di sua madre…<br />

FRANCO<br />

Impiegata in un ministero.<br />

C1<br />

Quale ministero?<br />

FRANCO<br />

Pubblica istruzione<br />

C1<br />

Suo padre?<br />

FRANCO<br />

Professore di lettere in un liceo classico, adesso è morto, anche lui.<br />

C1<br />

Anche?<br />

FRANCO<br />

Come mio padre… quello vero.<br />

C1<br />

Lei non ha altri padri, né veri, né falsi… ne ha uno solo.<br />

FRANCO<br />

Si va bene… uno solo.


C1<br />

Lei deve dimenticarsi della sua vita passata. Basta una parola, una<br />

sfumatura per tradirsi, e loro lo sanno. Lei deve annullare nella sua<br />

testa il ricordo di suo padre.<br />

FRANCO<br />

Lo farò.<br />

C1<br />

Lei è molto più emotivo di quanto voglia sembrare… e ha un punto<br />

debole… evidentemente ha avuto un legame molto forte con suo<br />

padre. Deve averlo amato molto, vero? Ma suo padre è morto e<br />

sepolto ormai… è solo un cumulo di ossa inutili… un magma informe<br />

in putrefazione… se lo saranno mangiato i vermi ormai.<br />

Franco sta per reagire, fatica a trattenersi.<br />

C1<br />

Vorrebbe prendermi a pugni, vero? Bravo, si sta trattenendo, è così che<br />

deve fare… trattenere la rabbia<br />

FRANCO<br />

Senti pezzo di merda… la lezione è finita?<br />

C1<br />

Per oggi sì.<br />

C1 si dirige verso la porta. Sta per aprirla.<br />

C1<br />

(rivolto ad A, distrattamente) Ah, Franco...<br />

FRANCO<br />

(voltandosi verso C1) Cosa c’è ancora?<br />

C1 estrae di scatto una pistola si avventa contro Franco, lo mette<br />

contro il muro e gli infila la canna dell’arma in bocca. C’è un lungo<br />

silenzio. Marco guarda allibito e spaventato la scena.<br />

C1<br />

Sbagliato... sbagliato. Un proiettile sparato in bocca sfonda la scatola<br />

cranica e il cervello schizz dappertutto... sangue, grumi, un gran<br />

disordine, insomma.<br />

Lei non si chiama Franco... non più. Adesso lei si chiama?<br />

C1 rimane immobile con la pistola nella bocca di Franco che non<br />

riesce a parlare.<br />

C1<br />

Si chiama?


FRANCO<br />

(a fatica) Lu… ig…i.<br />

C1<br />

Luigi bravo... e quelli che si chiamano Luigi non si voltano se sentono<br />

qualcuno che chiama Franco... giusto? Giusto?<br />

Franco annuisce senza rispondere. C1 toglie la pistola dalla sua<br />

bocca, la infila nella fondina e si dirige di nuovo verso la porta.<br />

C1<br />

Mi scusi se le ho fatto un po’ male... ma, mi creda, le sarà utile. Il<br />

dolore è così istruttivo... anche la paura é istruttiva, chi vive nella<br />

paura impara, apprende, molto velocemente.<br />

Si allontana. Poi, improvvisamente, a Franco…<br />

C1<br />

Ah Franco…<br />

Franco non risponde e non si volta. Silenzio<br />

C1<br />

Luigi...<br />

Franco si volta verso C1<br />

C1<br />

Luigi, lei dovrebbe cercare di essere d’aiuto al suo amico. Non gli crei<br />

altri problemi.<br />

C1 esce.<br />

BUIO


S C E N A 6<br />

E’ notte. Franco e Marco stanno dormendo. La porta d’ingresso si<br />

apre silenziosamente, entra C1 che lentamente, senza fare rumore si<br />

avvicina al letto di Marco, estrae una rivoltella col silenziatore e spara.<br />

Nell’altro letto Franco si muove debolmente. C1 si avvicina al letto di<br />

Franco appoggia la rivoltella alla sua tempia che continua a<br />

lamentarsi nel sonno. Franco Lancia un urlo.<br />

BUIO<br />

La luce torna, è quasi l’alba, un lieve chiarore penetra dalle finestre.<br />

Franco e Marco sono ognuno sul proprio letto con un’espressione<br />

terrorizzata, hanno acceso le loro abat-jour.<br />

MARCO<br />

Oddio, cos’è stato?<br />

FRANCO<br />

Io… sono stato io… un incubo terribile… ci sparavano… lui C1.<br />

MARCO<br />

E’ la coscienza sporca… i sensi di colpa… il fatto che sei uno stronzo.<br />

Non è niente.<br />

FRANCO<br />

Che ore sono?<br />

MARCO<br />

Quasi le sei… del mattino.<br />

FRANCO<br />

Senti mi spiace… ho fatto una cazzata, dovevo dirtelo subito di Sara.<br />

MARCO<br />

Sì… sì…<br />

Marco si alza dal letto e si versa da bere.<br />

FRANCO<br />

Io credevo… credevo fosse tutto più facile… non immaginavo…<br />

MARCO<br />

Non hai senso della realtà caro… nemmeno tu… quella stronza della<br />

psicologa ha passato due ore a dirmi che non ho il senso della<br />

realtà… che non riesco ad accettarla. E la realtà è che Sara mi ha<br />

lasciato. Non ci crederai... lo sai cos’ha detto?<br />

FRANCO


Cosa?<br />

MARCO<br />

Che devo elaborare il lutto... come hai detto tu... che ci vuole tempo...<br />

come quando muore qualcuno... il dolore non passa subito... dice che<br />

devo avere pazienza... aspettare... e invece ci penso in<br />

continuazione… e sai cosa penso? Che mi dovevo accorgere prima.<br />

Con quello se la faceva da un sacco di tempo. Solo adesso mi spiego<br />

tante cose.<br />

FRANCO<br />

Quali cose?<br />

MARCO<br />

Certi suoi imbarazzi... i silenzi... i ritardi... le distrazioni.<br />

FRANCO<br />

(ironico) Eggià… ti ha sempre tradito… mica solo con quel tizio… con<br />

tutti quelli dell’ufficio… (sempre ironico) Se la facevano a turno, i tuoi<br />

colleghi, il tuo capo, quelli delle pulizie, il portinaio.<br />

MARCO<br />

Il portinaio no... ha settan’anni e il pace maker...<br />

Marco continua a bere.<br />

FRANCO<br />

Che coglione che sei! Non capisci che é proprio quello che vogliono<br />

loro? Vogliono convincerti che la tua vita all’improvviso fa così schifo<br />

che tutto sommato puoi cambiarla con un’altra. Fanno di tutto per non<br />

farti avere rimpianti... così non rinunci a testimoniare.<br />

MARCO<br />

Mi sono fatto fregare da tutti… ma anche a te non sta andando troppo<br />

bene sai? Credi, che abbiano fregato solo me? Vogliono convincere<br />

anche te che non hai niente da perdere a mollare la tua vita. Solo tu<br />

credi che le cose che scrivi siano interessanti… e che ti daranno da<br />

vivere in futuro.<br />

FRANCO<br />

Cosa vuoi dire?<br />

Marco sfila di tasca una busta.<br />

MARCO<br />

Volevo fare come te… evitarti un dispiacere, non dartela. Ma ormai…<br />

Marco lancia la busta a Franco.<br />

MARCO<br />

Guarda anche tu in faccia la realtà!


FRANCO<br />

(raccogliendo la busta) Cos’è?<br />

MARCO<br />

La psicologa è uscita un attimo dalla stanza... ho visto delle carte sul<br />

suo tavolo, e su una busta c’era il tuo nome... il tuo indirizzo.<br />

FRANCO<br />

E’ di una casa editrice.<br />

Franco apre la busta, legge. Poi si accascia su una sedia.<br />

MARCO<br />

Non lo pubblicano il tuo romanzo. Io ho perso il lavoro, la donna... e tu<br />

non sei uno scrittore... forse la gente da te vuole solo che gli guardi<br />

l’uccello e gli curi le infiammazioni! Accetta la realtà... elabora il lutto.<br />

Franco si allontana da Marco, fa qualche passo per la stanza, poi<br />

sferra un calcio al letto<br />

FRANCO<br />

Mi controllano la posta!<br />

MARCO<br />

Forse per non farti sapere che avrai un futuro difficile.<br />

FRANCO<br />

(urlando) Bastardi! Figli di puttana... voglio parlare con quello stronzo!<br />

MARCO<br />

Specifica quale… ce ne sono parecchi là fuori.<br />

Alle spalle dei due si apre la porta. Entra C1.<br />

MARCO<br />

Ehi… anche di notte… non dorme mai?<br />

FRANCO<br />

(a C1) Avete Aperto la mia posta.<br />

C1<br />

Una normale prassi di sicurezza.<br />

FRANCO<br />

Perché non me l’avete data?<br />

C1<br />

Stavamo per farlo… (indicando Marco) ma qualcuno se l’è presa...<br />

FRANCO<br />

Cazzate… la data del timbro è di venti giorni fa!


C1<br />

Ah sì? Non ci ho fatto caso... sa, le poste...<br />

FRANCO<br />

Io ho il diritto di sapere…<br />

C1<br />

Sapere cosa? Di essere uno scrittore poco interessante? Le sembra<br />

un fatto così determinante? Davvero lei crede che il merito qui da noi<br />

sia fondamentale? Non sarà così ingenuo spero?<br />

Franco non risponde cerca di capire.<br />

C1<br />

Non capisce? Deve sforzarsi di trovare il giusto punto di vista per<br />

analizzare i fatti. Forse il redattore che valuta i manoscritti per conto<br />

dell’editore la sera prima ha scoperto sua moglie a letto con un altro,<br />

ha bevuto tutta notte e la mattina, mentre leggeva la sua cosa, è<br />

corso al cesso a vomitare… Niente di irrimediabile. Non so se mi<br />

segue…<br />

FRANCO<br />

No.<br />

C1<br />

Noi abbiamo fatto cambiare idee a molte persone… far cambiare idea<br />

a un redattore non dev’essere difficile. Ora ha capito?<br />

Franco annuisce abbassando il capo.<br />

C1<br />

E’ dispiaciuto? Si vergogna? Preferirebbe arrivare al successo solo<br />

grazie al suo talento… bè, per essere uno che ha passato anni a<br />

rovistare tra le gambe della gente me la facevo meno idealista…<br />

Franco rimane con lo sguardo abbassato.<br />

C1<br />

Lei però, quando scrive, prenda spunto dalla realtà... dovrebbe<br />

parlare di più delle cose che le stanno intorno. Il nostro è un così bel<br />

paese... legga i giornali, per esempio. Sono appena usciti…<br />

C1 butta sul tavolo alcuni quotidiani.<br />

C1<br />

Legga... legga le ultime dichiarazioni degli avvocati difensori di<br />

quelli... dicono che siete dei fantocci manovrati da un magistrato<br />

malato di protagonismo, condizionato dalla propria appartenenza<br />

partitica… desideroso di dimostrare improbabili collusioni tra potere<br />

politico e malavita organizzata.


Marco raccoglie i giornali e inizia a leggere.<br />

C1<br />

Dicono che agite per un tornaconto economico e che e ricaverete<br />

enormi vantaggi per voi e le vostre famiglie... è vero? Secondo voi è<br />

vero?.<br />

FRANCO<br />

No che non è vero!<br />

C1<br />

Ma gli avvocati l’hanno detto... e alcuni giornali li assecondano perché<br />

hanno interesse a screditarvi... e intanto l’opinione pubblica perda<br />

fiducia nella magistratura.<br />

La situazione è complicata. Ma noi abbiamo il dovere di proteggervi...<br />

anche dalla calunnia. (a Marco) Certo noi non possiamo costringere<br />

una donna ad amarla se non vuole ma… a tutto il resto possiamo<br />

arrivarci.<br />

MARCO<br />

(leggendo) “Testimoni di comodo…” Ma perché? Cosa ci ricaviamo<br />

noi da questa storia?<br />

FRANCO<br />

Niente.<br />

C1<br />

Esatto, niente. Vi sembra giusto?<br />

Silenzio. Franco e Marco si guardano.<br />

MARCO<br />

E no… no che non è giusto…<br />

FRANCO<br />

(annuendo con il capo) Ci guadagnano tutti, tranne noi, perché?<br />

C1<br />

Già... perché?<br />

BUIO


S C E N A 7<br />

E' notte: dalla finestra filtra la luce artificiale dei lampioni della strada.<br />

Franco e Marco sono nei loro letti. Marco sta fumando e bevendo<br />

seduto sul letto. Franco fissa il soffitto stando sdraiato.<br />

MARCO Dormi?<br />

FRANCO No…<br />

MARCO Neanch’io.<br />

FRANCO Lo so.<br />

Silenzio<br />

MARCO<br />

E’ un po’ di notti, ormai, ho paura di dormire. Faccio anch’io dei sogni<br />

orrendi.<br />

FRANCO<br />

Che sogni?<br />

MARCO<br />

Ieri ho sognato di essere a scuola… alle elementari. Io ero l’unico<br />

cresciuto e c’era la maestra che faceva l’appello… a un certo punto<br />

diceva il mio nome, io mi alzavo e gridavo “presente”… e un mio<br />

compagno mi sparava alla nuca… Rotondaro, il figlio del salumiere. E<br />

la maestra rideva... rideva e diceva ”Spia... spia... hai fatto la spia“.<br />

Era così bella la mia maestra... alta, bionda...<br />

FRANCI<br />

… e con gli occhi azzurri...<br />

MARCO<br />

… il classico killer.<br />

FRANCO<br />

Eri innamorato della tua maestra?<br />

MARCO<br />

Certo... come tutti.<br />

FRANCO<br />

No, io no… da piccolo non avevo una gran fiducia in me stesso… non<br />

miravo così in alto… ero innamorato della bidella… Nunzia, bassa,<br />

nera ma ragazzi… due tette così…<br />

Silenzio.


FRANCO<br />

Hai ragione tu. Io mi sono sempre sentito oscurato da mio padre…<br />

Lui era un grande medico, un grande uomo, mia madre lo amava, io<br />

lo amavo, i suoi pazienti lo amavano… mi faceva sentire così<br />

mediocre.<br />

MARCO<br />

E' per questo che non la vedi mai? Tua madre dico… sei mediocre<br />

anche per lei?<br />

FRANCO<br />

Non me l’ha mai detto ma non ce n’è bisogno… vive ancora nel culto<br />

di mio padre, la casa piena di sue foto... quando vado da lei mi sento<br />

come uno che entra in una moschea mangiando un panino al salame.<br />

Però l’altro giorno, quando l’ho sentita mi ha detto... “Bravo... stai<br />

facendo la cosa giusta”... forse per la prima volta si è sentita fiera di<br />

me.<br />

Tra i due scende un breve silenzio.<br />

FRANCO<br />

Sai che l’ho riletta… la cosa che l’editore m’ha rifiutato… l’ho riletta…<br />

una vera cagata.<br />

I due ridono.<br />

FRANCO<br />

Adesso mi hanno procurato un contatto con un altro editore... uno che<br />

ha già pubblicato la storia di un collaboratore di giustizia... un<br />

pentito... hanno deciso di pubblicargliela ancora prima di leggerla.<br />

Non l’ha scritta lui, gliel’hanno scritta i redattori. Lui l’ha solo<br />

raccontata…<br />

MARCO<br />

E farai così anche tu?<br />

Franco annuisce.<br />

MARCO<br />

E racconterai tutto?<br />

FRANCO<br />

Sì, e dirò alla gente che non ci si deve arrendere di fronte alle<br />

ingiustizie. Che si deve lottare anche a scapito dei prorpi interessi<br />

personali.<br />

MARCO<br />

E ci credi?<br />

FRANCO<br />

Sì…


Franco non risponde.<br />

MARCO<br />

E poi?<br />

FRANCO<br />

Pare che questo genere di libri venda molto… poi avrei la possibilità<br />

di scriverne altri. Dopo che hai venduto le cose cambiano... è così che<br />

va.<br />

MARCO<br />

Bè, è innegabile che stiamo avendo dei vantaggi... tu scrivi, ti<br />

pubblicano… i miei hanno sempre voluto una casa nuova senza<br />

riuscirci e adesso… insomma ci voleva tutta questa storia perché ci<br />

riuscissero. Ufficialmente è per la sicurezza… ma… (quasi<br />

vergognandosi) una casa fuori città… grande, col terrazzo che dà sul<br />

parco... tanto verde…<br />

FRANCO<br />

E tua madre? Contenta?<br />

MARCO<br />

Bè… il sogno di una vita. Stanno lì sotto copertura… con un altro<br />

nome… lei non è nemmeno troppo preoccupata… “tanto si muore<br />

prima o poi… tanto vale che mi goda la casa nuova.” Così m’ha detto.<br />

Franco sorride amaramente.<br />

MARCO<br />

La casa, la spesa… mia madre vive di queste due cose.<br />

Continuerebbe a farlo anche sotto le bombe... se le sparassero al<br />

supermercato si trascinerebbe alla cassa per farsi dare i bollini<br />

sconto...<br />

Silenzio<br />

FRANCO<br />

Abbiamo fatto la cosa giusta...<br />

MARCO<br />

La cosa giusta... sì.<br />

Silenzio<br />

FRANCO<br />

Bisogna essere realisti. Nessun editore si sarebbe mai interessato a<br />

me se non ci fosse di mezzo questa storia…<br />

MARCO<br />

E Sara in fondo mi ha mollato alla prima difficoltà... se fosse successo


dopo... da sposati... con un figlio magari… sarebbe stato peggio, no?<br />

FRANCO<br />

Il divorzio, gli alimenti, gli avvocati… un sacco di soldi…<br />

Silenzio<br />

FRANCO<br />

In fondo siamo tutti come tua madre…<br />

Andiamo tutti a fare la spesa sotto le bombe... ogni giorno… solo che<br />

non ce ne accorgiamo… perché in testa abbiamo solo i bollini per i<br />

buoni sconto.<br />

Un esercito di brave ed eroiche persone… casalinghe, impiegati,<br />

assicuratori, scrittori… tutti con la loro bella pistola puntata alla tempia<br />

pronta sparare... e tutti con un’aria soddisfatta e la loro normalità. E<br />

non ci accorgiamo che è sempre peggio… sempre peggio… saliamo<br />

su un autobus sporco, fetente, pieno di gente sporca e fetente, non<br />

troviamo mai posto a sedere, e se lo vogliamo dobbiamo pagarlo<br />

sottobanco… qualcuno ci ruba il portafoglio… ma noi lo possiamo<br />

rubare a qualcun altro… arriviamo in ritardo di ore... ma quando<br />

scendiamo ci diciamo... che bel viaggio ho fatto, non c’era nessuna<br />

bomba a farmi saltare per aria... e in più cosa abbiamo?<br />

MARCO<br />

Mmm… i nostri buoni sconto.<br />

In quel momento la porta si apre ed entra C1.<br />

C1<br />

Buona sera… visto che non dormite sono venuto per fare un piccolo<br />

riassunto…<br />

MARCO<br />

Ancora?<br />

C1<br />

Domani è una giornata importante. Non ci possiamo permettere<br />

errori. Dobbiamo raccogliere il frutto della nostra fatica.<br />

C1 siede al tavolo e si rivolge a Marco e Franco.<br />

C1<br />

Allora, iniziamo... che ore erano?<br />

BUIO


S C E N A 8<br />

Franco e Marco vengono illuminati di taglio. Parlano in proscenio in<br />

due microfoni e sono vestiti con una parrucca, un cappotto e occhiali<br />

scuri.<br />

FRANCO<br />

Sì, undici meno un quarto. Stavamo camminando in via Durazzo... più<br />

o meno a metà…<br />

MARCO<br />

Eravamo all’inizio della via.<br />

FRANCO<br />

Abbiamo sentito gli spari… vicini sì, li abbiamo sentiti molto forte. Tre<br />

spari.<br />

MARCO<br />

Sì… quattro spari… li ho sentiti bene…<br />

FRANCO<br />

Aspetti, forse quattro… quattro colpi… non saprei dirle se di due armi<br />

diverse.<br />

MARCO<br />

E poi abbiamo visto quei due che scappavano… di corsa.<br />

FRANCO<br />

Due uomini sì… correvano, certo… ci venivano incontro molto veloci.<br />

Armati sì… ho visto sia le facce che le pistole…<br />

MARCO<br />

Le pistole, sì... le hanno buttate a terra a una decina di metri da noi.<br />

FRANCO<br />

A un paio di metri da noi. Correvano... no, non per la paura...<br />

scappavano.<br />

MARCO<br />

Sì, certo… anche noi ci siamo messi a correre.<br />

FRANCO<br />

Lo correvano... sì anche noi ma dopo. Perché? Perché avevamo<br />

paura.<br />

MARCO<br />

Paura... certo… no, scusi loro scappavamo, noi correvamo… è<br />

diverso.


FRANCO<br />

E’ la stessa cosa? No… non lo è.<br />

MARCO<br />

Quello alto aveva la pistola.<br />

FRANCO<br />

L’avevano tutti e due.<br />

MARCO<br />

Sì… anche l’altro, quello stempiato. L’aveva anche lui.<br />

FRANCO<br />

Certo che saprei indicarli.<br />

MARCO<br />

Facce che non si dimenticano.<br />

FRANCO<br />

Sono quei due là nella gabbia. Loro.<br />

MARCO<br />

Loro.<br />

Le luci cambiano e tutti e due si trovano dietro una gabbia.<br />

MARCO<br />

No… no! Io no!<br />

FRANCO<br />

Io sono un collaboratore... sono un testimone.<br />

MARCO<br />

La mia faccia… non è la mia faccia!<br />

FRANCO<br />

Io sono un medico un professionista conosciuto... mio padre era un<br />

grande chirurgo.<br />

MARCO<br />

Io ero andato solo a bere un caffè. Non ho sparato a nessuno.<br />

FRANCO<br />

L'avete cambiata voi la verità... non avevo nessuna pistola.<br />

MARCO<br />

Io sono nato… il quattordici no, il sedici maggio sessantacinque<br />

FRANCO<br />

Io il ventiquattro ottobre sessantaquattro. Non mi chiamo Franco…<br />

MARCO


Io non mi chiamo Marco…<br />

FRANCO<br />

Mi chiamo…<br />

MARCO<br />

Mi chiamo…<br />

FRANCO<br />

Luigi…<br />

MARCO<br />

Piero…<br />

FRANCO<br />

Mio padre era un medico… mia madre…<br />

MARCO<br />

Maestra elementare…<br />

FRANCO<br />

Mio padre è morto…<br />

MARCO<br />

Mio padre mi chiamava… testa di culo!<br />

BUIO<br />

F I N E

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