Rivista n° 91 - Verona
Rivista n° 91 - Verona
Rivista n° 91 - Verona
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
AFFI cENTRO cOMUNITARIO<br />
Verso la luce<br />
UN ElAbORATO spAzIO IpOgEO pER UNA cOMUNITà<br />
sOcIAlE E RElIgIOsA NEl pARcO dI UNA vIllA<br />
sETTEcENTEscA, IN UN pROgETTO dEglI ANNI sETTANTA<br />
dEll’ARchITETTO bREscIANO fAUsTO bONTEMpI<br />
testo di Alberto Vignolo<br />
foto di Diego Martini<br />
Un necessario antefatto: nel 1966 un<br />
giovane architetto, Fausto Bontempi<br />
(1935), attivo a Salò sul Garda<br />
bresciano, partecipa a un concorso nazionale<br />
di idee per uno “spazio architettonico per<br />
l’assemblea liturgica” ad Ascoli Piceno.<br />
Vincitore è un gruppo locale, come spesso<br />
accade, ma Bontempi si aggiudica il secondo<br />
premio, apprezzato tra gli altri da Leonardo<br />
Mosso 1 , membro della giuria del concorso,<br />
e il progetto è pubblicato sulla storica rivista<br />
“Chiesa e quartiere”. Questa vicenda porta<br />
a far circolare il suo nome e il suo lavoro,<br />
tanto da essere incaricato qualche anno<br />
più tardi della realizzazione del progetto che<br />
presentiamo in queste pagine.<br />
Si tratta di una cappella situata all’interno<br />
del parco di Villa Elena, ad Affi nell’entroterra<br />
gardesano. La villa, costruita dai Da Persico<br />
all’interno del vasto fondo di famiglia sul<br />
finire del Settecento, e per la quale erano<br />
stati realizzati anche alcuni disegni da parte<br />
dell’architetto veronese Ignazio Pellegrini,<br />
venne destinata a una istituzione di carattere<br />
religioso e sociale da parte dell’ultima<br />
discendente della famiglia, Elena Da Persico 2 .<br />
Proprio lo spirito comunitario dell’istituzione<br />
indirizza la scelta dell’architetto sulla base<br />
dell’apprezzamento per il progetto di Ascoli:<br />
la richiesta è infatti quella di uno spazio per le<br />
funzioni sacre e al tempo stesso per riunioni,<br />
convegni, incontri e per attività di carattere<br />
religioso e culturale.<br />
A queste premesse si sommano i<br />
condizionamenti derivanti dai caratteri del<br />
luogo prescelto: a lato della villa, vi era un<br />
annesso rustico in cattive condizioni, con alle<br />
spalle un’area nel parco libera da alberature.<br />
Un primo progetto su quest’area non trova<br />
il favore dell’ente comunale, inducendo il<br />
progettista ad elaborare la soluzione ipogea,<br />
poi approvata anche dalla Soprintendenza<br />
e portata a termine nel 1972-73. Questo<br />
momentaneo incidente di percorso, che<br />
porta a sviluppare nel sottosuolo gli spazi<br />
richiesti, arricchisce il progetto di molte<br />
valenze simboliche.<br />
Dal rustico annesso alla villa, completamente<br />
ricostruito e chiuso da portali con vetrate<br />
colorate 3 , ha inizio infatti un percorso di<br />
avvicinamento allo spazio interrato attraverso<br />
una doppia rampa. Un percorso quasi<br />
iniziatico, segnato costantemente da un<br />
traguardo - il frammento di giardino roccioso<br />
a metà rampa, la vetrata retroilluminata<br />
al termine della discesa - che annulla la<br />
sensazione di addentrarsi nel sottosuolo.<br />
È la luce a indicare lo scarto dal percorso<br />
verso la sala riunioni (oggi adibita a sagrestia),<br />
la cui spazialità quadrangolare è svincolata<br />
dalla dimensione materiale del terreno da una<br />
netta lama di luce, assieme alla punteggiatura<br />
NELLA PAGINA A LAto:<br />
Lo SPAzIo DELL’AULA ASSEMBLEArE<br />
IN UNA VEDUtA DALL’ACCESSo<br />
IN DIrEzIoNE DELLo SFoNDAto<br />
LUMINoSo.<br />
L’EStrADoSSo DEL VoLUME INtErrAto<br />
NEL PArCo DELLA VILLA IN UNA<br />
IMMAGINE D’ArChIVIo.<br />
32 architettiverona <strong>91</strong> architettiverona <strong>91</strong> 33