03.06.2013 Views

Herbert Simon (1955) - A Behavioral Model of Rational Choice

Herbert Simon (1955) - A Behavioral Model of Rational Choice

Herbert Simon (1955) - A Behavioral Model of Rational Choice

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

<strong>Herbert</strong> <strong>Simon</strong> (<strong>1955</strong>)<br />

-<br />

A <strong>Behavioral</strong> <strong>Model</strong> <strong>of</strong> <strong>Rational</strong><br />

<strong>Choice</strong><br />

Giovanni Casini<br />

17 Febbraio 2010<br />

Giovanni Casini <strong>Herbert</strong> <strong>Simon</strong> (<strong>1955</strong>) - A <strong>Behavioral</strong> <strong>Model</strong> <strong>of</strong>


In questo articolo, <strong>Simon</strong> propone una nozione di agente<br />

economico alternativa a quella tradizionale, che si basa su una<br />

nozione di razionalità troppo idealizzata (global rationality).<br />

La sua intenzione è sviluppare un tipo di modello dei processi<br />

deliberativi che renda maggiormente conto del comportamento<br />

degli agenti reali (choosing organisms), e che possa quindi<br />

risultare una base più solida su cui costruire una teoria<br />

economica.<br />

Giovanni Casini <strong>Herbert</strong> <strong>Simon</strong> (<strong>1955</strong>) - A <strong>Behavioral</strong> <strong>Model</strong> <strong>of</strong>


Struttura dell’articolo.<br />

L’articolo è così strutturato:<br />

Introduzione: vengono presentati il problema<br />

(l’inadeguatezza della nozione di razionalità tradizionale),<br />

il tipo di modello che si vuole sviluppare (che sia<br />

compatibile con i vincoli che caratterizzano gli agenti<br />

reali) e gli assunti metodologici su cui si basa (come<br />

utilizzare il dato osservativo).<br />

I - Some general features <strong>of</strong> rational choice: si<br />

guarda ai modelli deliberativi tradizionali, andando a<br />

vedere le caratteristiche che li accomunano.<br />

II - Essential simplifications: vengono introdotte<br />

alcune semplificazioni nei modelli tradizionali, e vengono<br />

proposti due nuovi modelli “statici” dei processi<br />

deliberativi. Giovanni Casini <strong>Herbert</strong> <strong>Simon</strong> (<strong>1955</strong>) - A <strong>Behavioral</strong> <strong>Model</strong> <strong>of</strong>


Struttura dell’articolo.<br />

III - Existence and uniqueness <strong>of</strong> solutions:<br />

inserendo i modelli “statici” all’interno di una struttura<br />

dinamica, possiamo introdurre procedimenti per garantire<br />

l’esistenza e l’unicità della soluzione di alcuni tipi di<br />

problemi decisionali.<br />

IV - Further comments on dynamics: contiene alcune<br />

proposte per raffinare ulteriormente il modello grazie<br />

all’inserimento in processi dinamici.<br />

V - Conclusions: l’articolo termina con una valutazione<br />

sul ruolo di questo tipo di modelli che definiscono una<br />

razionalità “limitata”.<br />

Giovanni Casini <strong>Herbert</strong> <strong>Simon</strong> (<strong>1955</strong>) - A <strong>Behavioral</strong> <strong>Model</strong> <strong>of</strong>


Introduzione<br />

Il problema.<br />

Il tipo di razionalità che caratterizza l’ “homo<br />

economicus” della teoria economica tradizionale<br />

(razionalità globale) si basa su una serie di assunti molto<br />

forti:<br />

L’agente ha una conoscenza di tutti gli aspetti rilevanti<br />

dell’ambiente (se non completa, comunque chiara e<br />

voluminosa).<br />

L’agente ha un sistema di preferenze ben organizzato e<br />

stabile.<br />

Non si tiene conto dei limiti computazionali dell’agente.<br />

Giovanni Casini <strong>Herbert</strong> <strong>Simon</strong> (<strong>1955</strong>) - A <strong>Behavioral</strong> <strong>Model</strong> <strong>of</strong>


Introduzione<br />

Sono stati posti dubbi sul fatto che un tale modello sia una<br />

base appropriata per costruire una teoria economica.<br />

<strong>Simon</strong> non discute questa esigenza di revisione del modello, la<br />

assume come punto di partenza, e vuole suggerire possibili<br />

direzioni per tale revisione.<br />

Finalità: rimpiazzare la nozione di razionalità globale su<br />

cui si basano i modelli di deliberazione con una nozione di<br />

razionalità compatibile con<br />

l’accesso all’informazione e<br />

le capacità computazionali<br />

degli organismi nei loro ambienti.<br />

Giovanni Casini <strong>Herbert</strong> <strong>Simon</strong> (<strong>1955</strong>) - A <strong>Behavioral</strong> <strong>Model</strong> <strong>of</strong>


Introduzione<br />

Osserviamo gli ‘organismi’ reali.<br />

“[. . . ] actual human rationality-striving can at<br />

best be an extremely crude and simplified<br />

approximation to the kind <strong>of</strong> global rationality that is<br />

implied, for example, by game-theoretical models.<br />

[. . . ] it is probable that a great deal can be<br />

learned about possible mechanisms from an<br />

examination <strong>of</strong> the schemes <strong>of</strong> approximation that<br />

are actually employed by human and other<br />

organisms.” (p.101)<br />

Giovanni Casini <strong>Herbert</strong> <strong>Simon</strong> (<strong>1955</strong>) - A <strong>Behavioral</strong> <strong>Model</strong> <strong>of</strong>


Introduzione<br />

Rivolgendo la nostra attenzione ai processi deliberativi degli<br />

agenti reali, che ruolo può svolgere una disciplina osservativa<br />

come la psicologia nella definizione di questa nuova nozione di<br />

razionalità?<br />

<strong>Simon</strong> ritiene che, al momento, la conoscenza dei processi di<br />

apprendimento e decisione da parte della psicologia sia così<br />

distante dalle esigenze di una teoria economica e<br />

amministrativa da non poter trovare un punto di incontro.<br />

Ciononostante, il riferimento alla realtà osservata resta centrale<br />

nello sviluppo dei modelli, ma, dichiaratamente, le modalità di<br />

tale apporto non sono regolate in maniera non rigorosa.<br />

Giovanni Casini <strong>Herbert</strong> <strong>Simon</strong> (<strong>1955</strong>) - A <strong>Behavioral</strong> <strong>Model</strong> <strong>of</strong>


Introduzione<br />

“Lacking the kind <strong>of</strong> empirical knowledge <strong>of</strong> the<br />

decisional processes that will be required for a<br />

definitive theory, the hard facts <strong>of</strong> the actual world<br />

can, at the present stage, enter the theory in a<br />

relatively unsystematic and unrigorous way. But none<br />

<strong>of</strong> us is completely innocent <strong>of</strong> acquaintance with the<br />

gross characteristics <strong>of</strong> human choice, or <strong>of</strong> the<br />

broad features <strong>of</strong> the environment in which this<br />

choice takes place. I shall feel free to call on this<br />

common experience as a source <strong>of</strong> the hypotheses<br />

needed for the theory about the nature <strong>of</strong> man and<br />

his world.” (p.100)<br />

Giovanni Casini <strong>Herbert</strong> <strong>Simon</strong> (<strong>1955</strong>) - A <strong>Behavioral</strong> <strong>Model</strong> <strong>of</strong>


Introduzione<br />

Quale punto di vista?<br />

L’indagine su cosa sia il comportamento razionale di un<br />

organismo nel suo ambiente può essere affrontata partendo da<br />

due distinte direzioni:<br />

Possiamo partire analizzando le proprietà dell’organismo<br />

deliberativo.<br />

Possiamo partire analizzando il suo ambiente, e le<br />

interazioni fra questo e l’organismo.<br />

Qui <strong>Simon</strong> sceglie la prima opzione, riservandosi in seguito di<br />

sviluppare anche un’analisi che prenda le mosse dall’altro<br />

punto di vista.<br />

Giovanni Casini <strong>Herbert</strong> <strong>Simon</strong> (<strong>1955</strong>) - A <strong>Behavioral</strong> <strong>Model</strong> <strong>of</strong>


Introduzione<br />

In breve:<br />

L’indagine di <strong>Simon</strong> parte dal presupposto che i modelli<br />

tradizionali di deliberazione siano basati su una nozione<br />

di razionalità inadeguata, troppo idealizzata.<br />

Per ottenere modelli che siano basi solide per lo sviluppo<br />

di teorie economiche, è necessario riferirsi ad una<br />

nozione di comportamento razionale che renda conto dei<br />

limiti informativi e computazionali degli organismi che<br />

operano in ambienti reali.<br />

Giovanni Casini <strong>Herbert</strong> <strong>Simon</strong> (<strong>1955</strong>) - A <strong>Behavioral</strong> <strong>Model</strong> <strong>of</strong>


Introduzione<br />

Queste esigenze si traducono nella modifica dei modelli<br />

tradizionali di deliberazione, introducendo assunzioni e<br />

procedure più vicine a quelle degli organismi reali.<br />

Il dato empirico entra nella teoria di <strong>Simon</strong> non per<br />

mezzo dei modelli della psicologia, ma in maniera non<br />

regolata, facendo riferimento all’esperienza comune<br />

riguardante i nostri processi deliberativi.<br />

Giovanni Casini <strong>Herbert</strong> <strong>Simon</strong> (<strong>1955</strong>) - A <strong>Behavioral</strong> <strong>Model</strong> <strong>of</strong>


I - Some general features <strong>of</strong> rational<br />

choice<br />

La strategia di <strong>Simon</strong> consiste quindi nel prendere in<br />

considerazione i modelli di deliberazione tradizionali, e<br />

apportare opportune modifiche per ottenere una nozione di<br />

razionalità che sia un fondamento adeguato alle sviluppo di<br />

teorie economiche.<br />

Il primo passo è un’analisi dei modelli tradizionali di<br />

deliberazione, identificandone le caratteristiche comuni.<br />

Giovanni Casini <strong>Herbert</strong> <strong>Simon</strong> (<strong>1955</strong>) - A <strong>Behavioral</strong> <strong>Model</strong> <strong>of</strong>


I - Some general features <strong>of</strong> rational<br />

choice<br />

Un classico problema di scelta razionale viene definito, prima di<br />

tutto, per mezzo di alcuni elementi che non sono oggetto del<br />

calcolo razionale, ma che lo vincolano. Tre sono gli ingredienti<br />

principali che concorrono a definire un problema di deliberazione:<br />

Un insieme di possibili condotte alternative A.<br />

Un insieme di possibili futuri stati di cose S.<br />

Una funzione di pay-<strong>of</strong>f V che associa un valore ad ogni<br />

elemento di S.<br />

Il modo in cui vengono definiti tali vincoli (la forma specifica che<br />

viene data loro, le scelte riguardo quali opzioni inserire e quali<br />

respingere. . . ) definisce ciò su cui può operare l’agente con le sue<br />

scelte, ciò che è oggetto di ottimizzazione.<br />

Giovanni Casini <strong>Herbert</strong> <strong>Simon</strong> (<strong>1955</strong>) - A <strong>Behavioral</strong> <strong>Model</strong> <strong>of</strong>


I - Some general features <strong>of</strong> rational<br />

choice<br />

Andando più nello specifico, tutti i modelli tradizionali sono<br />

definiti su tutti o alcuni dei seguenti elementi:<br />

1 Un insieme A delle possibili azioni.<br />

2 Un sott’insieme di A, Ă, che definisce quali possibili azioni<br />

l’agente “considera” o “percepisce”.<br />

3 L’insieme S dei possibili outcome, i possibili stati di cose<br />

futuri.<br />

4 Una funzione di pay-<strong>of</strong>f V , che definisce il valore/utilità<br />

degli outcome: V : S → R.<br />

Giovanni Casini <strong>Herbert</strong> <strong>Simon</strong> (<strong>1955</strong>) - A <strong>Behavioral</strong> <strong>Model</strong> <strong>of</strong>


I - Some general features <strong>of</strong> rational<br />

choice<br />

5 Informazioni riguardanti quali outcome in S<br />

occorrerebbero se una particolare a ∈ A venisse scelta.<br />

Abbiamo cioè una mappatura di A (o almeno di Ă) sui<br />

sott’insiemi di S. Sa (Sa ⊆ S) rappresenta l’insieme dei<br />

possibili stati di cose associato alla possibile azione a.<br />

6 Informazioni sulla probabilità che un particolare outcome<br />

derivi da una particolare scelta d’azione<br />

(P : Ă × S ↦→ [0, 1]).<br />

Pa(s) rappresenta la probabilità di ottenere s dopo aver<br />

scelto l’azione a.<br />

Questi stessi elementi andranno anche a definire i modelli di<br />

deliberazione proposti da <strong>Simon</strong>.<br />

Giovanni Casini <strong>Herbert</strong> <strong>Simon</strong> (<strong>1955</strong>) - A <strong>Behavioral</strong> <strong>Model</strong> <strong>of</strong>


I - Some general features <strong>of</strong> rational<br />

choice<br />

Gli elementi visti concorrono a caratterizzare un problema di<br />

scelta, su cui definiamo procedure di scelta razionale. Tali<br />

procedure associano ad ogni possibile scelta una funzione di<br />

utilità V , e quindi scelgono l’azione â che massimizza tale<br />

valore. <strong>Simon</strong> fa tre esempi di modelli di deliberazione delle<br />

teorie tradizionali.<br />

Max-min rule. Viene scelta l’azione â che, nel peggiore<br />

dei casi, garantisce il “danno minore”.<br />

V (â) = min<br />

s∈Sâ<br />

V (s) = max<br />

a∈A min V (s)<br />

s∈Sa<br />

Giovanni Casini <strong>Herbert</strong> <strong>Simon</strong> (<strong>1955</strong>) - A <strong>Behavioral</strong> <strong>Model</strong> <strong>of</strong>


I - Some general features <strong>of</strong> rational<br />

choice<br />

Probabilistic rule (massimizzazione dell’utilità attesa).<br />

V (â) = <br />

s∈Sâ<br />

V (s)Pâ(s) = max<br />

a∈A<br />

<br />

V (s)Pa(s)<br />

s∈Sa<br />

Certainty rule.<br />

Abbiamo la certezza dell’outcome: ad ogni azione a<br />

corrisponde un singolo outcome sa.<br />

V (â) = V (sâ) = max V (Sa)<br />

a∈A<br />

Giovanni Casini <strong>Herbert</strong> <strong>Simon</strong> (<strong>1955</strong>) - A <strong>Behavioral</strong> <strong>Model</strong> <strong>of</strong>


II - Essential simplifications<br />

Le nozioni classiche di razionalità proposte dai precedenti<br />

modelli impongono richieste molto forti:<br />

L’agente deve essere in grado di associare ad ogni<br />

possibile outcome un valore di pay-<strong>of</strong>f definito.<br />

Non viene presa in considerazione la possibilità di outcome<br />

non previsti (se scegliamo un’opzione a, potremo ottenere<br />

solamente output che compaiono nell’insieme Sa).<br />

I pay-<strong>of</strong>f devono essere completamente ordinati.<br />

Se si utilizza la probabilistic rule, data una scelta<br />

dobbiamo essere in grado di associare ad ogni possibile<br />

outcome un valore di probabilità definito. Analogamente,<br />

utilizzando la certainty rule dobbiamo essere in grado di<br />

dire con certezza l’outcome da associare ad ogni scelta.<br />

Giovanni Casini <strong>Herbert</strong> <strong>Simon</strong> (<strong>1955</strong>) - A <strong>Behavioral</strong> <strong>Model</strong> <strong>of</strong>


II - Essential simplifications<br />

Affermazione empirica:<br />

Non vi è alcuna evidenza che, in situazioni di scelta reali di<br />

qualunque complessità, l’uomo impieghi, o anche possa<br />

impiegare, processi decisionali di questo tipo. Sicuramente non<br />

lo fa a livello conscio.<br />

E’ quindi ragionevole prendere in considerazione la possibilità<br />

che i processi reali siano diversi da quelli descritti dai modelli<br />

visti.<br />

Giovanni Casini <strong>Herbert</strong> <strong>Simon</strong> (<strong>1955</strong>) - A <strong>Behavioral</strong> <strong>Model</strong> <strong>of</strong>


II - Essential simplifications<br />

La proposta è di introdurre alcune modifiche ai modelli<br />

tradizionali che corrispondano a processi comportamentali<br />

osservati negli uomini e tali da introdurre semplificazioni<br />

computazionali.<br />

Tali procedure non vengono intese come onnipresenti nei<br />

processi di deliberazione umani, ma sembrano essere spesso<br />

impiegate in situazioni complesse per ottenere un modello<br />

approssimativo di proporzioni gestibili.<br />

Giovanni Casini <strong>Herbert</strong> <strong>Simon</strong> (<strong>1955</strong>) - A <strong>Behavioral</strong> <strong>Model</strong> <strong>of</strong>


II - Essential simplifications<br />

Tre sono le possibili modifiche dei modelli tradizionali che<br />

<strong>Simon</strong> prende in considerazione.<br />

1 La semplificazione delle funzioni di pay-<strong>of</strong>f.<br />

2 L’implementazione di procedimenti per la raccolta di<br />

informazioni.<br />

3 L’ordinamento solo parziale dei pay-<strong>of</strong>f.<br />

Giovanni Casini <strong>Herbert</strong> <strong>Simon</strong> (<strong>1955</strong>) - A <strong>Behavioral</strong> <strong>Model</strong> <strong>of</strong>


II - Essential simplifications<br />

Semplificazione delle funzioni di pay-<strong>of</strong>f<br />

Anzichè utilizzare funzioni di pay-<strong>of</strong>f complesse, ad esempio<br />

che vanno sui reali, possiamo pensare ad implementare<br />

funzioni di pay-<strong>of</strong>f molto semplici, che, ad esempio, lavorino<br />

solo su due valori {1, 0} (soddisfacente/non soddisfacente), o<br />

su tre valori {1, 0, −1} (vittoria, pareggio, sconfitta).<br />

Nel caso a due valori, il confine fra soddisfacente ed<br />

insoddisfacente rappresenta<br />

in psicologia, il confine dell’ “aspiration level”.<br />

in economia, il prezzo per cui l’agente è indifferente fra<br />

vendere e non vendere.<br />

Giovanni Casini <strong>Herbert</strong> <strong>Simon</strong> (<strong>1955</strong>) - A <strong>Behavioral</strong> <strong>Model</strong> <strong>of</strong>


II - Essential simplifications<br />

Implementando una funzione di pay-<strong>of</strong>f a due valori, viene<br />

proposto il seguente modello del processo deliberativo:<br />

L’agente cerca un sott’insieme S ′ di S per cui il pay-<strong>of</strong>f è<br />

sempre soddisfacente (V (s) = 1 per ogni s ∈ S ′ ).<br />

Si cerca una possibile azione a ∈ Ă i cui possibili outcome<br />

siano tutti in S ′ (Sa ⊆ S ′ ).<br />

Se tale azione viene trovata, un outcome soddisfacente è<br />

garantito.<br />

Il modello, comunque, non garantisce nè l’esistenza, nè<br />

l’unicità di tale azione.<br />

Giovanni Casini <strong>Herbert</strong> <strong>Simon</strong> (<strong>1955</strong>) - A <strong>Behavioral</strong> <strong>Model</strong> <strong>of</strong>


II - Essential simplifications<br />

Raccolta di informazioni.<br />

Potremmo inserire nel modello processi di apprendimento.<br />

Ad esempio, potremmo partire da un agente che, benchè<br />

fornito di una funzione di pay-<strong>of</strong>f V , non abbia una precisa<br />

mappatura di A (le possibili condotte) su S (i possibili<br />

outcome).<br />

Potremmo quindi introdurre nel processo deliberativo una serie<br />

di passi per la raccolta di informazioni, finalizzati a definire<br />

una più precisa mappatura degli elementi di A su S.<br />

Giovanni Casini <strong>Herbert</strong> <strong>Simon</strong> (<strong>1955</strong>) - A <strong>Behavioral</strong> <strong>Model</strong> <strong>of</strong>


II - Essential simplifications<br />

Ad esempio, assumiamo un agente con una funzione di pay-<strong>of</strong>f<br />

V : S ↦→ {1, 0}, e una mappatura di A su ℘(S) molto<br />

grossolana. Il seguente procedimento è una possibile<br />

formalizzazione del procedimento di raccolta informazioni.<br />

1 Si cerca un insieme di outcome S ′ ⊆ S t.c. V (s) = 1 per<br />

ogni s ∈ S ′ .<br />

2 Si raccolgono informazioni per raffinare la parte della<br />

mappatura di A su ℘(S) in cui entrano in gioco elementi<br />

di S ′ .<br />

3 Si cerca un’azione a ∈ A che garantisca un outcome<br />

soddisfacente, cioè t.c. Sa ⊆ S ′ .<br />

In circostanze favorevoli, questo procedimento permette di<br />

ottenere una scelta soddisfacente raccogliendo solo una piccola<br />

quantità di informazioni.<br />

Giovanni Casini <strong>Herbert</strong> <strong>Simon</strong> (<strong>1955</strong>) - A <strong>Behavioral</strong> <strong>Model</strong> <strong>of</strong>


II - Essential simplifications<br />

Quindi, modificando il modello per mezzo di<br />

la semplificazione della funzione di pay-<strong>of</strong>f.<br />

un processo per raffinare gradualmente la mappatura di<br />

delle alternative di scelta sugli outcome<br />

il procedimento di deliberazione razionale può essere<br />

radicalmente semplificato da un punto di vista computazionale.<br />

Giovanni Casini <strong>Herbert</strong> <strong>Simon</strong> (<strong>1955</strong>) - A <strong>Behavioral</strong> <strong>Model</strong> <strong>of</strong>


II - Essential simplifications<br />

Pay-<strong>of</strong>f ordinati solo parzialmente.<br />

La teoria classica richiede che i pay-<strong>of</strong>f siano completamente<br />

ordinati. Ciononostante, vi sono situazioni in cui anzichè una<br />

funzione di pay<strong>of</strong>f scalare V dobbiamo gestire una funzione<br />

vettoriale V t.c.<br />

V(s) = 〈V1(s), . . . , Vn(s)〉<br />

dove ogni Vi è una tradizionale funzione di pay<strong>of</strong>f.<br />

Giovanni Casini <strong>Herbert</strong> <strong>Simon</strong> (<strong>1955</strong>) - A <strong>Behavioral</strong> <strong>Model</strong> <strong>of</strong>


II - Essential simplifications<br />

Questo tipo di funzione vettoriale può essere necessaria in<br />

alcuni tipi di circostanze. Ad esempio:<br />

1 Decisioni di gruppo. Ogni componente del vettore<br />

rappresenta le preferenze del singolo individuo.<br />

2 Decisioni individuali, ma in cui vengono presi in<br />

considerazione aspetti che non possono essere ridotti ad<br />

un denominatore comune.<br />

3 Partiamo da un modello in cui ad ogni azione a viene<br />

associato un insieme Sa. Possiamo trasformare il modello<br />

in modo tale che ogni azione a corrisponda un solo<br />

outcome sa, ma tale che la sua funzione di pay-<strong>of</strong>f sia un<br />

vettore V in cui ogni componente Vi rappresenta il pay-<strong>of</strong>f<br />

originariamente associato all’i-esimo elemento di Sa.<br />

Giovanni Casini <strong>Herbert</strong> <strong>Simon</strong> (<strong>1955</strong>) - A <strong>Behavioral</strong> <strong>Model</strong> <strong>of</strong>


II - Essential simplifications<br />

L’introduzione di un ordinamento solo parziale fra i pay-<strong>of</strong>f<br />

impedisce l’applicazione del modello classico di<br />

massimizzazione dell’utilità. Nell’approccio tradizionale si<br />

tenta di imporre un ordinamento totale. Per il primo caso,<br />

niente di soddisfacente è stato proposto. Per il secondo, si<br />

impone un ordinamento completo sui punti nello spazio dei<br />

vettori (“curve di indifferenza”). Infine per il terzo, si associa<br />

una distribuzione di probabilità sui componenti dei vettori, in<br />

modo da poter scegliere in base alla massimizzazione di utilità<br />

attesa, oppure si utilizzano procedimenti di tipo max-min.<br />

Giovanni Casini <strong>Herbert</strong> <strong>Simon</strong> (<strong>1955</strong>) - A <strong>Behavioral</strong> <strong>Model</strong> <strong>of</strong>


II - Essential simplifications<br />

La proposta di <strong>Simon</strong> consiste in un’estensione della nozione di<br />

simplified pay-<strong>of</strong>f. Per ogni componente Vi della funzione<br />

vettoriale V definiamo una soglia ki. Definiamo quindi una<br />

nuova funzione di pay-<strong>of</strong>f V ′ che porta S in {1, 0} t.c.:<br />

V ′ (s) = 1 sse Vi(s) ≥ ki per ogni i<br />

Giovanni Casini <strong>Herbert</strong> <strong>Simon</strong> (<strong>1955</strong>) - A <strong>Behavioral</strong> <strong>Model</strong> <strong>of</strong>


II - Essential simplifications<br />

Sulla base della funzione V ′ definiamo un altro possibile<br />

modello di deliberazione, analogo a quello proposto per i<br />

pay-<strong>of</strong>f semplificati.<br />

1 Cerchiamo un insieme S ′ ⊆ S t.c. V ′ (s) = 1 per ogni<br />

s ∈ S ′ .<br />

2 Cerchiamo un’opzione di scelta a ∈ A t.c. Sa ⊆ S ′ .<br />

Di nuovo, l’esistenza e l’unicità della soluzione non sono<br />

garantite.<br />

Giovanni Casini <strong>Herbert</strong> <strong>Simon</strong> (<strong>1955</strong>) - A <strong>Behavioral</strong> <strong>Model</strong> <strong>of</strong>


III - existence and uniqueness <strong>of</strong><br />

solutions.<br />

Le procedure di decisione proposte non garantiscono nè<br />

l’esistenza, nè l’unicità della soluzione. Inserendo tali modelli<br />

in una prospettiva dinamica, possiamo introdurre nuove regole<br />

in grado di fornire tali garanzie.<br />

Giovanni Casini <strong>Herbert</strong> <strong>Simon</strong> (<strong>1955</strong>) - A <strong>Behavioral</strong> <strong>Model</strong> <strong>of</strong>


III - existence and uniqueness <strong>of</strong><br />

solutions.<br />

Unicità della soluzione.<br />

Nei modelli tradizionali, l’agente valuta tutte le alternative<br />

prima della scelta. Al contrario, nei processi di deliberazione<br />

reali le alternative vengono in genere esaminate in maniera<br />

sequenziale (il meccanismo che determina tale sequenza non ci<br />

interessa).<br />

La scelta dell’agente dipende quindi semplicemente dalla<br />

sequenza delle opzioni esaminate: la prima che risulta<br />

soddisfacente viene scelta, e il processo termina.<br />

Giovanni Casini <strong>Herbert</strong> <strong>Simon</strong> (<strong>1955</strong>) - A <strong>Behavioral</strong> <strong>Model</strong> <strong>of</strong>


III - existence and uniqueness <strong>of</strong><br />

solutions.<br />

Esistenza della soluzione.<br />

Vengono proposti due possibili approcci per garantire<br />

l’esistenza di una soluzione, che si basano sulla “storia” delle<br />

deliberazioni d’agente.<br />

Giovanni Casini <strong>Herbert</strong> <strong>Simon</strong> (<strong>1955</strong>) - A <strong>Behavioral</strong> <strong>Model</strong> <strong>of</strong>


III - existence and uniqueness <strong>of</strong><br />

solutions.<br />

Variazione del valore della soglia.<br />

Data una funzione di pay-<strong>of</strong>f {1, 0}, questa sarà definita<br />

da una soglia (aspiration level) che determina il passaggio<br />

da outcome non soddisfacenti ad outcome soddisfacenti.<br />

Se l’esperienza dell’agente gli garantisce che trovare la<br />

soluzione di un certo problema è facile, tenderemo ad<br />

innalzare il valore della soglia di soddisfacibilità. Al<br />

contrario, se la soluzione di un certo problema risulta<br />

difficile, tenderemo ad abbassare la soglia.<br />

L’abbassamento di tale soglia tende a garantire l’esistenza<br />

di una soluzione.<br />

Giovanni Casini <strong>Herbert</strong> <strong>Simon</strong> (<strong>1955</strong>) - A <strong>Behavioral</strong> <strong>Model</strong> <strong>of</strong>


III - existence and uniqueness <strong>of</strong><br />

solutions.<br />

Variazione delle opzioni di scelta considerate.<br />

Supponiamo che l’agente, avendo a disposizione un<br />

insieme di scelta A, ne prenda in considerazione solo un<br />

sott’insieme proprio Ă. Nel caso che l’agente trovi difficile<br />

trovare una soluzione ad un certo tipo di problema, è per<br />

lui possibile ampliare il campo delle possibili scelte<br />

aggiornando Ă con altri elementi di A, e, viceversa,<br />

restringere Ă nel caso le soluzioni siano facilmente<br />

identificabili.<br />

Più un organismo è persistente, più tenderà a modificare<br />

l’insieme delle opzioni considerate, anzichè il valore della soglia<br />

di accettabilità. Giovanni Casini <strong>Herbert</strong> <strong>Simon</strong> (<strong>1955</strong>) - A <strong>Behavioral</strong> <strong>Model</strong> <strong>of</strong>


III - existence and uniqueness <strong>of</strong><br />

solutions.<br />

<strong>Simon</strong> fa presente come, conoscendo i costi dei nuovi<br />

procedimenti presentati (raccolta informazioni, ricerca nuove<br />

alternative, valutazione di una giusta soglia. . . ) potremmo<br />

inserire il tutto nella definizione di un nuovo e più complesso<br />

processo di ottimizzazione della scelta. Non è però questa la<br />

finalità della nozione di razionalità proposta.<br />

Giovanni Casini <strong>Herbert</strong> <strong>Simon</strong> (<strong>1955</strong>) - A <strong>Behavioral</strong> <strong>Model</strong> <strong>of</strong>


III - existence and uniqueness <strong>of</strong><br />

solutions.<br />

“[. . . ] the central argument <strong>of</strong> the present paper is<br />

that the behaving organism does not in general know<br />

these costs, nor does it have a set <strong>of</strong> weights for<br />

comparing the components <strong>of</strong> a multiple pay-<strong>of</strong>f. It is<br />

precisely because <strong>of</strong> these limitations on its knowledge<br />

and capabilities that the less global models <strong>of</strong> rationality<br />

described here are significant and useful. The question<br />

<strong>of</strong> how it is to behave “rationally”, given these<br />

limitations, is distinct from the question <strong>of</strong> how its<br />

capabilities could be increased to permit action that<br />

would be more “rational” judged from the mountain-top<br />

<strong>of</strong> a more complete model.” (p.112)<br />

Giovanni Casini <strong>Herbert</strong> <strong>Simon</strong> (<strong>1955</strong>) - A <strong>Behavioral</strong> <strong>Model</strong> <strong>of</strong>


III - existence and uniqueness <strong>of</strong><br />

solutions.<br />

Questa affermazione rende bene il carattere particolare della<br />

nozione di razionalità proposta da <strong>Simon</strong>, che si distingue da<br />

altre proposte finalizzate ad inserire nei modelli deliberativi<br />

alcune limitazioni degli agenti reali, ma senza allontanarsi da<br />

l’identificazione fra scelta razionale e scelta ottimale.<br />

Vediamo, ad esempio, un estratto dall’articolo di Good visto in<br />

precedenza.<br />

Giovanni Casini <strong>Herbert</strong> <strong>Simon</strong> (<strong>1955</strong>) - A <strong>Behavioral</strong> <strong>Model</strong> <strong>of</strong>


III - existence and uniqueness <strong>of</strong><br />

solutions.<br />

“[. . . ] once the theory <strong>of</strong> probability is taken for<br />

granted, the principle <strong>of</strong> maximizing the expected<br />

utility per unit time is the only fundamental principle<br />

<strong>of</strong> rational behaviour.<br />

[. . . ]<br />

We must weigh up the expected time for doing<br />

the mathematical and statistical calculations against<br />

the expected utility <strong>of</strong> these calculations. Apparently<br />

less good methods may therefore sometimes be<br />

preferred.” [Good(1952),p.111]<br />

Giovanni Casini <strong>Herbert</strong> <strong>Simon</strong> (<strong>1955</strong>) - A <strong>Behavioral</strong> <strong>Model</strong> <strong>of</strong>


III - existence and uniqueness <strong>of</strong><br />

solutions.<br />

Ciononostante, <strong>Simon</strong> non nega il ruolo di una nozione di<br />

razionalità globale, che serva quale punto di riferimento nella<br />

definizione di una gerarchia di differenti nozioni di razionalità,<br />

più o meno limitate.<br />

Giovanni Casini <strong>Herbert</strong> <strong>Simon</strong> (<strong>1955</strong>) - A <strong>Behavioral</strong> <strong>Model</strong> <strong>of</strong>


IV - further comments on dynamics.<br />

Oltre alla variazione del livello di aspirazione e dell’insieme<br />

delle opzioni considerate, altre variazioni possono essere<br />

definite inserendo il modello di deliberazione in un contesto<br />

dinamico:<br />

Variare il valore dei pay-<strong>of</strong>f in funzione non solo della<br />

situazione specifica, ma anche considerando il ‘percorso’<br />

che attraversiamo per giungervi.<br />

Variare il valore di pay-<strong>of</strong>f di uno stato s dopo averlo<br />

sperimentato realmente.<br />

Giovanni Casini <strong>Herbert</strong> <strong>Simon</strong> (<strong>1955</strong>) - A <strong>Behavioral</strong> <strong>Model</strong> <strong>of</strong>


V - conclusion.<br />

Nella breve conclusione, <strong>Simon</strong> tocca i seguenti punti:<br />

Lo scopo principale dell’articolo è la definizione di una<br />

nozione di “scelta razionale” più vicina ai processi<br />

deliberativi reali.<br />

Nel far ciò, sono stati proposti nuovi modelli di<br />

deliberazione razionale per il caso statico, e si è<br />

sottolineata la necessità di ampliarli in senso dinamico.<br />

La nozione di razionalità presentata ha un valore sia<br />

descrittivo che normativo, e può risultare un solido<br />

fondamento da un lato per lo sviluppo di modelli<br />

computazionali di deliberazione, e dall’altro per lo<br />

sviluppo di teorie del comportamento umano, sia<br />

individuale che di gruppo, all’interno di contesti<br />

organizzativi. Giovanni Casini <strong>Herbert</strong> <strong>Simon</strong> (<strong>1955</strong>) - A <strong>Behavioral</strong> <strong>Model</strong> <strong>of</strong>


iassumendo<br />

I punti fondamentali:<br />

La nozione classica di razionalità necessita di essere<br />

rivista, per ottenere modelli di deliberazione che,<br />

rispondendo ad esigenze sia di tipo descrittivo che<br />

normativo, risultino essere basi adeguate per lo sviluppo<br />

di teorie economiche (teoria dell’organizzazione e<br />

amministrazione dell’impresa) e cognitive (programmi di<br />

intelligenza artificiale).<br />

Giovanni Casini <strong>Herbert</strong> <strong>Simon</strong> (<strong>1955</strong>) - A <strong>Behavioral</strong> <strong>Model</strong> <strong>of</strong>


iassumendo<br />

Per sviluppare tali modelli, è necessario tenere conto dei<br />

limiti degli agenti reali sia sul piano informativo che<br />

computazionale.<br />

Questo non comporta l’eliminazione dei modelli classici di<br />

deliberazione. La struttura di tali modelli resta sempre un<br />

punto di riferimento ideale, la base di partenza per<br />

ottenere, apportando opportune modifiche, modelli di<br />

deliberazione razionale che meglio possano descrivere e<br />

regolare i comportamenti reali.<br />

Giovanni Casini <strong>Herbert</strong> <strong>Simon</strong> (<strong>1955</strong>) - A <strong>Behavioral</strong> <strong>Model</strong> <strong>of</strong>

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!