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FOTO: salewa
30
RUBRICHE
8
52
118
125
132
6 www.topsport.it
Elenco aziende citate
Sell Out
Vetrine Novità Prodotto
Sport Economia
Sport Village
56
SOMMARIO
FEBBRAIO 2013
30_SPECIALE SCI ALPINO
Il sistema neve è chiamato a reinventarsi per mantenersi
competitivo e riguadagnare appeal e visibilità. Risulta
imprescindibile svecchiare l’offerta e renderla più
interessante agli occhi di un consumatore in evoluzione
46_LA PAROLA AI NEGOZIANTI
Una fotografia dell’andamento del mercato italiano
dell’articolo sportivo. Come far fronte a un’economia
globale in stravolgimento e al calo dei consumi
54_GLOBAL SPORT
Fashion victim. Diamo uno sguardo al Citadium
a Parigi, che a partire dal 2007 ha deciso di lasciare
la commercializzazione di articoli sportivi per
concentrarsi sullo streetwear. Cos’è cambiato?
56_TROPPO SOCIAL
Una recente indagine dimostra la crescita del
commercio on-line. Con conseguenze non
necessariamente negative per il retail tradizionale,
a patto che sappia reinventarsi. Pro e contro di una
rivoluzione dei comportamenti d’acquisto
102_AFFARE INTIMO
Il mercato dell’underwear in Italia presenta ancora
margini di miglioramento, grazie ad una costante
ricerca tecnologica, sempre più avanzata
112_UNIVERSO FEMMINILE
Uomini e donne nello sport. Un confronto sempre più
attuale in un mercato che deve trasformarsi per restare in
linea con i comportamenti d’acquisto
114_I TARGET DEL FUTURO
Consumatori di ieri, anzi di domani. I senior rappresentano
un target importantissimo per il commercio sportivo del
prossimo futuro, sia di beni che di servizi
116_SPORT & SOCIETÀ
Nell’era della targettizzazione, pensare anche a consumi
(e consumatori) alternativi può essere tanto strategico
quanto altamente comunicativo
138_IL PIUMINO HA STOFFA
Uno sguardo alle nuove tendenze dell’eleganza sportiva.
alcune proposte moderne e grintose, pronte a far
capitolare anche i più fanatici del look classico
142_SPORT IN ACTION
È importante segnare in agenda alcuni eventi internazionali
che possono attirare anche l’attenzione dei consumatori.
Guardiamo allora cosa succede nel tennis

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Azienda Pagina
A
Acciai Enrico 131
Adidas 126, 127, 129, 139, 140
Advansa 75
Akkua 12-13, 118, 120
All1Sport 95
AllSport 127
Alpex 72-73, 119, 122, 141
Alto 125
Arc’Teryx 53
Arena 136
Asics 125, 133
B
Battistin Mauro 106, 108
Berghaus 28-29, 118
Billabong 130
Biotex 110
Blizzard 51
Brancaglion Davide 47
Briko 36
C
Calzaturificio Dalbello 44
Calzaturificio La Sportiva II cop., 1,
53, 119, 121, 124, 133, 136
Calhoun Jim 127
Camp 44, 139
Carra Luca 104, 106
Carvico 132
Catellacci Andrea 76
Caulonque Baptiste 131
Ceccarelli Daniela 32
Cisalfa 86
CMP 4-5, 41, 53, 141
Cober 35, 119, 121, 130
Coe Sebastian 116
Cole Haan 127
Colmar 7, 32, 36, 43
Converse 127
Corneliani Carlalberto 52
Crazy Idea 39, 120, 124
Croce Sergio 46
D
DC 52
Dei Cas Flavio 47
Decathlon 90
De Masis Michele 80
DJO Global 124, 144, IV cop.
Djokovic Novak 143
Direttore Responsabile: Giovanna Glionna
Direttore Editoriale: Michele Glionna
Testi e servizi: Tina Alboresi, Piero Aliprandi,
Francesco Bernardoni, Leone Buonaccorsi, Egidio Capuzzello,
Matthew J. Evanston, Rosarita Cuccoli, Salvatore Ferraiuolo,
Leonardo Glionna, Laura Guerra, Nicola Marra, Damiano Montanari,
Nicola Montecalvo, Antonio Padovani, Emiliana Rosi,
Andrea Sganzerla, Guido Siniscalchi, Aldo Vittorio, Ruggero Vivaldi
Iniziative speciali: Matteo Barboni, Luca Gallina,
Paolo Maggiorelli, Ornella Pietropaolo
Opinionisti: Fabio Campagnolo, Marco Danieli, Michele De Masis,
Grazia Fornaro, Sergio Longoni, Georg Oberrauch, Fabio Pelosi
Segreteria di Redazione: Arianna Pelagalli
Grafica: Silvia Carbonaro
8 www.topsport.it
abbiamo parlato in questo numero di...
Azienda Pagina Azienda Pagina Azienda Pagina
Duran José-Luis 127
Dynafit 53, 104, 119, 137, 139
E
Equipe Olympique 48
Errani Sara 143
Erreà 100-101, 104, 106, 109, 110
F
Fischer 136, IV cop.
Fogarty Chris 130
Foot Locker 85
Frachey Andrea 48
Frachey Sport 48
G
Gamondi Roberto 48
Garmont 44, 77
Gartner Sports 2-3, 119
Gialdini 47
Grouse Creek 72-73, 119, 122, 141
H I
Hainer Herbert 129
Helly Hansen 44, 111
Icon Health&Fitness 79, 99, 120, 122
Intersport 129
J K
Jersey Lomellina 132
Joma Sport 52, 70, 89, 93, 133,
134, 137, 138
Koch Franz 128
L
Lacoste 127
Lafuma 129, 131
Lagermann Jochen 53
Lange 37
Li Ning 129
Longoni Sergio 88
Lotto 132
M
Maglificio Gimer 82-83, 139
Mammut 53
Manifattura di Bigolino 118, 121, 135
Manifattura Mario Colombo 7, 36, 43
Mastellini Luca 103
Maxisport 91
McKnight Robert B. 130
Meda Alessio 126
Mico Sport 36, 41, 102,
103, 104, 105, 107, 108
Millet 53
Mizuno 106, 108, 125
Moncler 131
Mossardi Patrizia 47
N
Nencini Sport 78, 87, 92
New Balance 2-3, 119, 127
Nike 127, 129
Nordica 33, 43, 44, 123
Norrøna 53
O
Oberalp 41, 104, 110,
119, 122, 139, 140
Oberrauch Georg 90, 91
Oberrauch Heiner 52
Olivier Cantet 131
Oliviero 96
O.S.B. Group 62-63, 121, 124
P Q
Palus Jean-Francois 128
Pasasport 140
Patagonia 53
Phenix 9
Polartec 10-11, 135, 138, 140, 141
Polinelli 44
Polo Sport 80
Portas Cristiano 136
Primaloft 53, 128
Prosport 118
Prowinter 97
Puma 128
Punto Azzurro 140
Quiksilver 130
Quiros Ana Fidelia 52
R
Ramello Piero 48
Razzoli Giuliano 136
Rechner Sue 128
Reebok 126
Restelli 44
Rewoolution 41
Rino Sport 47
Rip Curl 131
Rodriguez Pablo 52
Roether Kim 129
Rossi Vinicio 130
Rossignol 37, 45, 78, 126, 133
Roxy 41
PERIODICO PROFESSIONALE INDIPENDENTE DI INFORMAZIONE E OPINIONE
PER GLI OPERATORI ITALIANI DELL’ARTICOLO E ABBIGLIAMENTO SPORTIVO
Direzione, Redazione, Pubblicità, Amministrazione:
Via Emilia Ponente, 26 - 40133 Bologna
Telefono: 051 385 700 (r.a.) - Telefax: 051 384 793
www.topsport.it - info@topsport.it
S
Salewa 41, 53, 110, 122, 140
Schiavone Francesca 142
Scioline Rode 118
Singer Brian 131
Snowlife 43, 44, 69, 71, 124
Sotomayor Javier 52
Spac – Divisione Vegam 81, 120,
122, 126
Speedo 53
Sporting 47
Sportland 94, 95
Sportler 53, 87, 91
Sport Specialist 88
Summit 9, 43, 44, 69,
71, 120, 124, 141
T
Technosport 48
Tecnica 51
The North Face 53, 58, 139
Toni Luca 132
U
Umbro 127
Umdasch Shopfitting 132, 137
Universo Sport 76
V
Vidussi Maurizio 46
Viglietti Cristian 46
Vonn Lindsey 113
W X Y
Wintersteiger 43, 121, 122
W.L. Gore 137
Wyett Roger 127
Z
Zainer 53
Zalando 98
Zanardi Alex 116, 117
Ziener 53
Zandonà 41
Zecchin Luca 46
Zeis Reiner 128
Zeitz Jochen 128
Zeus Sport 110, 141
Zinermann 48
3A Antonini Sportland 49
48.10 140
Pubblicazione edita dalle Edizioni Miglio srl – Divisione Periodici. Spedizione in regime Posta Target Magazine. Registrazione del Tribunale di Milano
n. 258 del 28/05/83 e del Tribunale di Bologna n. 5459 del 20/02/85. Pubblicità inferiore al 45%. Proprietà e diritti riservati. Manoscritti, foto e
disegni, anche se non pubblicati, non saranno restituiti. Delle opinioni manifestate negli scritti sono responsabili gli autori, dei quali la direzione intende
rispettare la piena libertà di giudizio. Stampa: NanniStampa, Viserba di Rimini. Opera depositata a norma di legge presso l’ufficio proprietà
Letteraria Artistica Scientifica Roma. Rivista a carattere culturale ed economico riconosciuta dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, RNS n°
2003 del 23.10.1964 – ROC 6121.
ABBONAMENTI PER l’ITALIA: La spedizione di Top Sport in Italia (10 numeri annui) avviene in abbonamento postale. Per richiedere l’invio, è
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il versamento su c/c postale n. 22877409 intestato a Edizioni Miglio, occorrerà inviare via fax copia del bollettino comprovante l’avvenuto pagamento,
unitamente ad una lettera scritta in cui sia espressa la qualifica di appartenenza al settore (negoziante, fabbricante, rappresentante ecc.). L’abbonamento
decorrerà dal primo numero raggiungibile a far data dal ricevimento del fax. Abbonamento annuale per l’Italia per non operatori: 40,00
Euro. ARRETRATI: I numeri arretrati possono essere richiesti direttamente presso gli Uffici delle Edizioni Miglio e vengono inviati in contrassegno (al
costo di Euro 6,00 cad.).
Media Partnerships
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diretto. Basterà scrivere a: Edizioni Miglio srl – Via Emilia Ponente, 26 – 40133 Bologna.

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opera di consultazione per tutti gli operatori di settore

DiCembre 1987
settembre 1988
Gennaio 1986
Attraverso i cambiamenti nella denominazione
della testata, nel formato e nella grafica, in questi
anni TopSport ha rappresentato l’evoluzione stessa del
mercato italiano dell’articolo sportivo arrivando fino ad
oggi, in piena era virtuale e del web 2.0, con
la consapevolezza ed il coraggio dei veri opinion leader.
La nostra vita
Trenta anni di vita vissuta in stretto dialogo con il
mercato. Con grandi inchieste, sfide speciali, e qualche
polemica. Ripercorriamo il nostro “ieri” raccontandolo
con la consapevolezza di oggi. E, soprattutto, delle nuove
sfide che ci riserva il futuro, competitivo più che mai.
GiUGno 1992
Gennaio 2004
Gennaio 2006
settembre 1983
Gennaio 2013
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15

16 www.topsport.it
la nostra vita
Una LUnGa
storia D’amore
30 anni, 352 mesi, 228 numeri.
Questi i grandi numeri di TopSport, che
possiamo orgogliosamente sfoderare,
senza rivali. Un traguardo
ragguardevole nell’editoria
professionale italiana, unico e senza
paragoni in quella sportiva. L’occasione
per ripercorrere, in carrellata, i nostri
‘primi’ 30 anni (in realtà, la nostra
esperienza editoriale nell’articolo
sportivo supera abbondantemente i 50
anni, ai tempi de Il Giornale degli
Articoli Sportivi). L’atteggiamento con
cui ci accingiamo a commentare la
nostra storia non è né malinconico, né
di rinnegazione. In tempi non sospetti,
non abbiamo risparmiato critiche a chi
idealizzava l’Italia dell’articolo sportivo
– mite e semplificata – del passato
(soprattutto, quella dei mitici anni
Settanta ed Ottanta). In realtà,
problemi e criticità hanno sempre
camminato in parallelo con l’evoluzione
del mercato, e negli anni si sono –
È faCiLe, qUanDo si GUarDa aL
passato, CaDere neL risChio
Di iDeaLizzarLo, Con frasi
DeL tipo “era meGLio qUanDo
si stava peGGio”. in reaLtà,
L’itaLia Di ieri DeLL’artiCoLo
sportivo, mite e sempLifiCata,
non eLarGiva soLo rose e
fiori. i prinCipaLi probLemi
Di oGGi Già Dominavano La
sCena eD apparivano sULLe
paGine e sULLe Copertine
DeLLa nostra rivista. nUmero
Dopo nUmero, topsport Li ha
foCaLizzati, in Un CresCenDo
Di impeGno e ConsapevoLezza
irrimediabilmente – sempre più
evidenziati. Crescendo, numero dopo
numero (e con la parallela evoluzione
di immagine e contenuti della testata)
non abbiamo cambiato né
atteggiamento, né sentimenti. Ed oggi
che ci si presenta una simile
occasione, dobbiamo riconoscere che
volgendo lo sguardo indietro, il
passato non ci sembra né migliore, né
peggiore rispetto ai tempi attuali.
Soltanto – e soprattutto – ‘diverso’.

Convinti piuttosto, con un po’ di sana
presunzione, di aver sempre dato voce
alle esigenze e alle necessità del
mercato, nel momento in cui abbiamo
aperto un dialogo ed abbiamo cercato
di mantenerlo vivo, pensiamo che fare il
punto sulla nostra storia e sulla sua
evoluzione, che è sempre andata di pari
passo con quella del settore, possa
aiutare a comprendere meglio la realtà.
Di ieri, e di oggi. E anche del futuro.
DaLLe COnVerGenZe (ParaLLeLe)
Tra mODa e sPOrT, aLLO sPOrT
COme TenDenZa LiFesTYLe.
Cominciamo dagli esordi. Siamo
dunque partiti nel settembre 1983 con
una testata intitolata TopMode che si
proponeva in chiave indubbiamente
innovativa per quei tempi, come una
rivista di informazioni moda,
abbigliamento casual-tempo libero ed
accessori per l’industria ed il
commercio.
Nell’editoriale (momento
importantissimo di apertura e di
dialogo mantenuto costante negli anni)
le parole-chiave di allora erano
rappresentate da “tempo libero”,
“casual” e “sportswear”. Qui l’articolo
sportivo in quanto hardware non era
presente, ed il mondo dello sport era
rappresentato per le sue connessioni
con la sfera del tempo libero e
L’anno Che verrà
aL passo Coi tempi
ovviamente, non C’È paraGone tra La GrafiCa
DeLL’ULtimo restyLinG Di topsport e qUeLLe
passate. tUttavia, CiasCUn Cambiamento Di stiLe
operato neGLi anni ha Le sUe raGioni D’essere e
rappresenta briLLantemente i GUsti DeL tempo
l’abbigliamento di ‘tipo’ sportivo.
Inizialmente, in altre parole, la moda la
faceva da protagonista, delineando
comunque un ‘dilemma’ che avrebbe
sempre caratterizzato, da allora in poi,
l’ambito operativo in cui si muove
l’intero settore.
Seguendo le evoluzioni della rivista è
datato 1986 il primo riferimento
esplicito allo sport, pur sempre nella
aLCUne Copertine Di inizio anno, sintesi
DeLLe aspettative DeLL’epoCa, aDesso sUonano
Certamente sUperate. Le riproponiamo
per sottoLineare
Una vitaLità eD Un’enerGia,
pUrtroppo perDUtesi
neGLi anni. aLLa Grinta
vitaLe Di aLLora È taLvoLta
sUbentrata Una DrammatiCa
e periCoLosa apatia. ai
Limiti DeLLa rasseGnazione
sua dicotomia con la moda. La rivista
prende infatti la nuova denominazione
di Top M&S (ovvero: Moda & Sport)
per ribadire il legame tra i due mondi,
in quanto lo sport è effettivamente un
forte suscitatore di moda, e si presenta
così in occasione di una nuova
edizione estiva del Mias, prima, e
dell’Ispo, poi. Sempre in quest’anno al
logo della testata si abbina la
www.topsport.it
17

18 www.topsport.it
la nostra vita
denominazione di “Periodico
indipendente di informazione
e cultura professionale”, a
conferma del nostro impegno
ad essere un reale supporto
alla professionalità degli
operatori. Ma è nel luglio
del 1987 che comincia il
percorso ‘sportivo’ di Top,
che modifica il suo nome
ancora una volta,
assumendo esplicitamente
la parola “Sport” nella sua
denominazione. A
dimostrare che la moda, pur
sempre presente, assume
un ruolo complementare
rispetto all’anima sportiva
del mercato cui cui ci rivolgiamo.
Anche il sottotitolo così si completa,
nella sua rinnovata definizione di
“Periodico indipendente di
informazione e cultura professionali
per gli operatori dell’articolo sportivo”.
Passano gli anni, e il 1992 sancisce
uno dei momenti di maggiore
innovazione stilistica della testata,
con l’assunzione di di un nuovo nuovo formato –
sempre non standard –, più
maneggevole e disinvolto. Da un punto
di vista grafico, la copertina – anche
seguendo i gusti del tempo – da una
caratterizzazione statica acquista una
maggiore dinamicità e soprattutto
guadagna più impatto nel messaggio,
ottenuto da
una crescente
Copertine “top”
iL CritiCismo DeLLa testata È Un eLemento
Che, C neL bene e neL maLe, Ci ha sempre
Caratterizzato. C
D’aLtronDe, LaDDove
possibi possibiLe topsport non ha mai evitato Di
LLeGarsi
aLL’attUaLità, soprattUtto in aLCUni
passaGGi Che hanno seGnato GLi anni. moLte
DeLLe Copertine più riUsCite rifLettono
DUnqUe Le trasformazioni in atto
ricerca dell’effetto della copertina, mai
venduta pubblicitariamente. Quella
datata marzo 1996 – tra le più
preziose e riuscite della nostra storia –
può rappresentare un punto di arrivo
nel continuo interscambio, sempre più
trasversale, tra sport e moda. La cover
di questa uscita riporta la scritta “Il
Trend” a grandi caratteri, per
GLi imperDibiLi
sottolineare come “Lo sport è
ovunque, e tutto. Detta moda, crea
messaggi. È, semplicemente, il trend”.
Il legame dello sport con la moda, in
seguito vero e proprio lifestyle,
ritornerà spesso in copertina, ponendo
interrogativi ancora oggi attuali, come
ad esempio quanto sia effimera la
moda e dunque potenzialmente
qUeLLa Datata marzo 1996 – tra Le più preziose e riUsCite
DeLLa nostra storia – pUò rappresentare Un pUnto Di arrivo neL
ContinUo intersCambio, sempre più trasversaLe, tra sport
e moDa. La Cover Di qUesta UsCita riporta La sCritta Il Trend
a GranDi Caratteri, per sottoLineare Come “Lo sport È ovUnqUe,
e tUtto. Detta moDa, Crea messaGGi. È, sempLiCemente, iL trenD”.
iL LeGame DeLLo sport Con La moDa, in seGUito vero e proprio
LifestyLe, ritornerà spesso in Copertina, ponenDo interroGativi anCora oGGi
attUaLi, Come aD esempio qUanto sia effimera La moDa e DUnqUe potenziaLmente
ControproDUCente rispetto aLLa soLiDità DeLLo sport performante

controproducente rispetto alla solidità
dello sport performante. Al di là delle
provocazioni ad effetto, il messaggio
che volevamo già allora far passare è
che, nel momento in cui lo sport
assomiglia sempre più ad uno stile di
vita, si pone – pur in un’ottica di
continue trasformazioni – al riparo da
cambiamenti radicali, e negativi.
Segnaliamo infine, a titolo di cronaca,
gli ultimi due importanti momenti di
svolta della testata: nel 2004 con il
nuovo logo, ancora attuale e nel 2006
con l’inserimento de “Il Giornale degli
Articoli Sportivi” sotto la testata a
suggellare la continuità della storia
editoriale, a partire dalla prima
pubblicazione ad ad opera del del fondatore,
Michele Glionna, attuale
Direttore Editoriale.
aLL’inseGna
DeLL’inFOrmaZiOne
e DeL DiaLOGO,
TopSport si è proposta
come punto d’incontro
tra gli operatori. La
nostra Casa Editrice è
stata la prima, in Italia,
nell’ormai ‘lontano’ 1998 ad attivare un
Numero Verde con i propri lettori, a mo’
di servizio diretto di informazione e di
dialogo. Le pagine di quegli anni sono
piene di testimonianze che esprimono il
disagio di un mercato già in evidente
trasformazione, ancorato a format
tradizionali ed insieme proiettato in
avanti. Nel corso degli anni sono state
avanGUarDie
diverse le rubriche volte a
fornire un supporto tecnico,
legislativo e di marketing agli
operatori, in un mercato in
crescente instabilità, se non
proprio in crisi. In alcuni
numeri, la nostra apertura al mercato
internazionale ci ha indotto a pubblicare
articoli anche in lingua inglese e
tedesca, in occasione delle fiere
internazionali. Operazioni che, col
senno di oggi, appaiono superate da
una globalizzazione ormai compiuta. E
da uno strumento più immediato a
aperto, come il web. Andando ben oltre
la pura vetrina pubblicitaria di nuove
aziende e nuovi prodotti, abbiamo
sempre creduto – ieri e ancor più oggi
– che lo scopo di una pubblicazione
professionale sia fornire indicazioni
riguardanti la struttura del mercato e
l’evoluzione della sua distribuzione, di
pari passo con la nascita e
l’affermazione di nuove pratiche
sportive, magari connesse a trend
culturali. In riferimento a quest’ultimo
punto, vorremmo ricordare i pimi articoli
che hanno anticipato veri e propri
‘fenomeni’ sportivi, quali la mountain
bike (1987), lo snowboard (1987), l’inline
skating (1992), l’outdoor (1992), il
fitness (1994), il carving (1996).
Un’altra carta vincente giocata sin dagli
esordi e che ci ha caratterizzato per
anni è stata l’apertura e l’interesse per i
mercati internazionali. Questa
informazione e contatto con il resto
iL primo DeCennio Di topsport È stato
Caratterizzato Da aLCUne DeCise prese Di
posizione Che, neL bene e neL maLe, hanno fatto
epoCa. nei primi anni novanta, tra Le iniziative
Di vera avanGUarDia spiCCa iL
servizio DeL numero Verde,
messo a Disposizione DeL traDe
per ComUniCare Con Libertà e
trasparenza. Di ttUtto
Ciò siamo
anDati an sempre orGoGLiosi
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19

20 www.topsport.it
la nostra vita
del mondo si è evoluta col
tempo, finendo per annullare la
distinzione tra Italia, Europa e
mondo, in sintonia con l’effettivo
affermarsi della tanto
conclamata globalizzazione.
Andando per il mondo, un altro
leitmotiv costante sulla rivista è
stato quello rappresentato da
ampi reportage sulle fiere, nazionali e
non. Molte uscite della nostra testata
sono da sempre pensate in funzione
della partecipazione diretta della
rivista ad una manifestazione
fieristica, utile a fornirne un
dettagliato resoconto sul numero
successivo. Finché è esistito, il
Mias è stato praticamente uno dei
pilastri intorno ai quali hanno ruotato le
tempistiche del settore, le iniziative
delle aziende, i contenuti della rivista. Il
Mias, per chi l’ha vissuto, è stato
innegabilmente un appuntamento di
primaria importanza, un evento ‘storico’,
visto che le sue origini risalivano al
1961, come riportato in un servizio
pubblicato in occasione dei suoi 25
anni di età. Del Mias abbiamo seguito
le varie fasi fino alla pubblicazione di un
numero speciale, nell’aprile del 1993,
privo di pubblicità e di sponsorizzazioni
– cioè degli elementi su cui vive la
nostra pubblicazione –, edizione
studiata per far sentire ancora una volta
la nostra voce, nel momento decisivo
della crisi della manifestazione. È stata
una delle operazioni di maggiore rottura
da noi condotte, essendoci esposti
drasticamente con un’azione volta a
responsabilizzare chi poi, all’interno
dell’assemblea del Mias, doveva
prendere decisioni rilevanti per il futuro
del settore. Una scelta rischiosa ma
anche obbligata dalla nostra mission di
‘opinion leader’.
Abbiamo seguito con attenzione e
costanza i primi passi di Pitti Uomo
nello sport, ospitati all’interno del
padiglione Cavaniglia, nel 1996 in un
crescendo di interesse per lo specifico
mercato sportivo. Non abbiamo solo
riferito dell’andamento delle fiere
nazionali, ma ci siamo rivolti anche a
quelle internazionali, aprendo così la
nostra visuale al mondo. Non è dunque
mancata la nostra attenzione verso le
manifestazioni statunitensi, asiatiche,
visUaL
nei Paesi dell’Europa orientale perché
ogni fiera, nonostante i suoi pregi e
difetti, rispecchia in qualche modo il
mercato del Paese in cui viene
organizzata. Negli Stati Uniti, ad
esempio, abbiamo assistito al nascere
di un dilemma che troviamo negli ultimi
anni anche in Europa: quali fiere
sportive ha ancora senso organizzare, e
di conseguenza visitare, e come
effettuare questa selezione, non
sempre immediata, in presenza di un
numero a volte ingiustificato di
kermesse. D’altronde, con l’avvento di
Internet, c’è anche chi sostiene che le
fiere siano destinate un po’ tutte a
scomparire. Anche il fortissimo Ispo –
vale la pena ricordarlo – ha perso
l’edizione estiva e, di fatto, la
competizione con l’OutDoor di
ripensare GLi anni fin qUi
tras trasCorsi Da topsport siGnifiCa
anChe riperCorrere Le Diverse
probLematiChe DistribUtive
affrontate, Con Un oCChio Di
riGUarDo aLLe formULe più
nUove eD ineDite, anChe a LiveLLo
internaziona
internazionaLe, sUL fronte DeL
VIsual e DeLL’approCCio aL
CConsUmatore
Destinati aL sUCCesso
trenD per iL Corpo e per La
mente, vero e proprio LifestyLe ifesty
a 360 GraDi. aL
wellness topsport
ha DeDiCato neGLi anni
moLte Copertine, eD
aLtrettanti servizi
GiornaListiCi
Friedrichshafen. Non c’è dubbio che il
meccanismo fieristico ha dovuto, nel
corso di questi ultimi anni, mettersi
seriamente in discussione, con esiti
drammatici per alcuni...
DisTriBuZiOne, arGOmenTO TOP.
Difficile – a rischio di stancare –
ripercorrere in maniera puntuale tanti
anni, densi per altro di passaggi al
limite del rivoluzionario in tema di
distribuzione e sell out. Un tema che
non a caso si ritrova da sempre, dai
primissimi articoli che riguardano i vari
asset commerciali che si sono definiti
(o sono scomparsi) in un mercato ad
altissimo tasso evolutivo. Nelle
problematiche della distribuzione
abbiamo sempre cercato di osservare,
analizzare e dare voce ai grandi

protagonisti sulla scena italiana, dalle
aziende fornitrici alla rete del
commercio, passando dalle
associazioni, dai rappresentanti e dai
gruppi di acquisto. E proprio in forza di
questo, non mancando di suscitare,
all’occorrenza, accesi e costruttivi
dibattiti. La nostra posizione è stata
sempre quella di osservare, ascoltare
ed analizzare lo stato effettivo delle
cose, cercando alla fine di fornire
suggerimenti ed indicazioni in un
panorama che resta dai contorni
indefiniti, ma che proprio per questo
mantiene indubbie potenzialità di
sviluppo.
Analizzando il passato, è giocoforza
persino banale rilevare l’intensità e la
profondità di certi cambiamenti.
Nello sport, quello forse più rilevante
è il passaggio da attività sportive
caratterizzate da singole discipline,
alla progressiva affermazione di
categorie e macro-aree sportive,
che raggruppano al loro interno
varie discipline, spesso con
contorni non tanto definiti.
Tra la fine degli anni Ottanta e
lungo tutti i Novanta sono nati dei
grandi filoni che reggono ancora
oggi l’urto del tempo, in
particolare il wellness e l’outdoor.
Laddove lo sport si insinua in maniera
crescente nel vissuto quotidiano,
diventa uno stile di vita, seguito durante
tutto l’anno che dunque investe
trasversalmente la pratica sportiva,
sganciandosi anche da certe
condizionate stagionalità. Su questa
tarGet
merCato vUoL Dire Capire, prima DeGLi aLtri, qUaLi i
sono Le nuoVe fronTIere, qUaLi saranno
i bisoGni Di Domani, Chi sarà iL potenziaLe
aCqUirente aL qUaLe proporre iL proprio
proDotto. e pensare ai Giovani non È sContato,
ma nemmeno sUffiCiente. anChe qUesto È Un fatto
Di “speCiaLizzazione”: merCati trasversaLi Che
potrebbero far La fortUna DeGLi operatori più
LUnGimiranti. JUnior, Donne, anziani: riDUttivo
ConsiDerarLi soLtanto DeLLe “niCChie”
scia si è sviluppato il connubio sempre
più stretto tra turismo e sport, con la
crescita di strutture ricettive che
offrono pacchetti “tutto compreso”, tali
per cui oggigiorno ci si reca in
montagna anche alla ricerca di un
benessere più associabile al termale
rispetto alla tradizionale settimana
bianca da spendere sulla neve. Lo
sport in chiave moderna ed attuale,
d’altronde, è venuto ad assumere
molteplici valenze, tanto da essere
contemporaneamente piacere,
divertimento, tempo libero,
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21

22 www.topsport.it
la nostra vita
Seguendo le ragioni della praticità
negli anni Si Sono affermati
stili di vita che ricercano
nuove gratificazioni perSonali
e privilegiano il (ben)eSSere
riSpetto al puro apparire.
Sintomi delle ottime proSpettive
dell’abbigliamento informale
e SportSwear, evoluzione in chiave moderna tra il caSualwear e
l’activewear. ormai, il SucceSSo dei marchi leader del Settore paSSa attraverSo
collezioni Sempre più traSverSali con linee dedicate, facendo eStrema
attenzione alle logiche di diStribuzione e comunicazione al conSumatore
benessere e prevenzione,
cura della propria persona e dei
rapporti con gli altri.
Un’opportunità di business
reale seriamente invidiataci da
molti altri settori, che hanno via
via cercato di inserirvisi, e che
paradossalmente gli operatori
‘tradizionali’ dello sport
stentano ancora a cogliere
appieno.
TECNOLOGICI, ALLA META.
SportStyle
Se si parla di sport, come del
resto di tanti altri argomenti, non
si può ignorare la tecnologia, dal
momento che si è andata sempre
più affermando come ingrediente
essenziale della vita di tutti i giorni.
Nello specifico, l’articolo sportivo
‘vive’ di tecnologia, sia se si tratta
di prodotto (con materie prime
sempre più ricercate e performanti
piuttosto che nelle tecniche e
metodologie di produzione), sia nella nella
dinamica distributiva e di vendita.
TopSport ha sempre riflettuto su
questa dimensione, parlando di
novità tecnologiche ad ogni livello,
da quelle di prodotto a quelle di
servizio, organizzazione, marketing
e comunicazione. In particolare,
proprio rispetto al mondo
dell’informazione e della
ciao italia
la delocalizzazione produttiva
ha meSSo ineSorabilmente in
criSi il concetto del Made in
italy Su cui Si è baSato l’aSSet
Sportivo nazionale, Soprattutto
nell’abbigliamento
e nella calzatura.
con una competizione
ormai globale, che ha
negli anni Sovvertito
la mappatura
produttiva italiana

comunicazione, di fondamentale
importanza per gli sviluppi economici e
di mercato, l’avvento delle nuove
tecnologie affascina ed impaurisce,
proponendo un dualismo di
atteggiamenti che spesso caratterizza
tutti i principali processi innovativi,
sintesi insieme di grandi vantaggi e
faticosi sovvertimenti. Ed ancora una
volta, anche su questo fronte ci siamo
impegnati per affrontare le varie
questioni cercando, con uno spirito
tanto critico quanto assolutamente
costruttivo, di fugare paure e pregiudizi.
Il mondo del virtuale, con specifico
riferimento al web, è entrato nelle
nostre pagine (ed un valido esempio è
contenuto nell’ampio servizio che
dedichiamo all’e-commerce proprio su
questo stesso numero della rivista) sia
perché rappresenta ormai una reale
voce di business alternativo sia perché
noi crediamo che, una volta
consolidatisi i servizi forniti dalla rete, si
riusciranno a chiarire – e certamente
ridefinire – i ruoli dei diversi player sul
mercato e le prerogative positive di
ciascuno.
provocazioni
a preScindere dallo Stile grafico, negli anni
topSport ha affinato i modi per comunicare al
trade in maniera quanto mai diretta, cercando di
coinvolgere tutte le categorie.
nel gennaio 1988, ad eSempio, abbiamo condotto un
eSperimento veramente rivoluzionario, creando
sottosopra, uno Spazio a diSpoSizione del
Settore per comunicare e dialogare in maniera
aSSolutamente informale. utilizzando l’arma
dell’ironia (a volte, ai limiti della demenza)
riuSciamo a Scrivere di coSe altrimenti
improponibili: cauSe legali tra operatori,
inSolvenza ed altri cattivi coStumi dilaganti,
problemi di ogni genere. uno Strillo tra i tanti
recita: “C’è anCora nel settore qualCuno Che nasCe
ed altri Che Muoiono. Ma Chi
soffre
di più? più?”. illuminante.
o anche: “volete solo vendere o
an
anChe guadagnare?”. e ancora:
“se il settore non ti soddisfa,
perChé diavolo Ci lavori
dentro?”
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23

24 www.topsport.it
la nostra vita
30 anni Di sTOria eD aTTuaLiTà.
Ci piace concludere questo veloce
excursus in una prospettiva ‘storica’. In
qualche modo, infatti, nell’analizzare le
problematiche specifiche del mercato
sportivo vien fatto di ripercorrere anche
gli avvenimenti salienti della storia degli
ultimi trent’anni, sia sportivi sia di
attualità in senso lato. Dando per
scontata la presenza sulle nostre
pagine dei grandi avvenimenti sportivi,
primi fra tutti i Giochi Olimpici, ci
imbattiamo su fatti politici, economici e
finanziari che hanno influenzato il
mondo sportivo. Accanto alla caduta
del muro di Berlino e alla Guerra del
Golfo, passando dai primi approcci dei
grandi marchi sportivi sul mercato russo
fino al crac Giacomelli. Storia passata,
si dirà. Per fortuna. Ma all’orizzonte si
profilano sempre nuove nuvole, infinite
problematiche (così come tante
opportunità), da sviscerare ed
affrontare anche sulle nostre pagine.
Questo anniversario è insomma un
nuovo punto di partenza che ci vedrà
coinvolti ancora ed indefessamente in
prima linea, assieme al mercato.
Ieri come oggi e, soprattutto, domani.
Destinati aL sUCCesso
La nUova frontiera DeLLo
sport È siCUramente qUeLLa
ouTdoor, Che si È affermata
in maniera vertiGinosa,
toCCanDo trasversaLmente
moLtissimi proDotti eD attività
sportive. e rivitaLizzanDo Così
Un merCato aLLa Disperata
riCerCa Di nUova Linfa. si tratta
DeLLa tenDenza più forte Di
qUest’ULtimo DeCennio perChé
CoinvoLGe anChe La qUotiDianità,
aLL’inseGna DeL Comfort e DeL
benessere natUraLe, aLL’aria ’aria aperta
GiornaLismo sCoop
finChé È esistito, iL mIas È
stato pratiCamente Uno Dei
piLastri intorno ai qUaLi hanno
rUotato Le tempistiChe DeL
settore, Le iniziative DeLLe
azienDe, i ContenUti DeLLa rivista. iL mias, per Chi L’ha
vissUto, È stato inneGabiLmente Un appUntamento Di
primaria importanza, Un evento “storiCo” – Le sUe
oriGini risaLivano
aL 1961 – Di CUi iL
merCato anCora
oGGi soffre
nostaLGiCamente
La manCanza

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Al retAil speciAlizzAto AttrAverso
cAmbiAte, Alcuni Attori protAgonisti
con noi. insieme, guArdiAmo Al pAssAto
già vissute, mA soprAttutto quelle
uno spirito di fAr “bene”. guArdAndo
3T SRL - 4U TRADING SRL-925 SRL - A. & C.SRL - A. MODA SPA - A.A.I.S.S. - ASS.AGENTI ITALIA SPORT - A.G.M. DI GIUSEPPE PAPARO SAS - ACERBIS ITALIA SPA - ACQUARIO SPA - ACTION NOW SRL - AD STUDIO - ADIDAS ITALY SPA - ADINOLFI SRL - ADVANCED
INC. - AKKUA SRL - AKRON SRL - AKU ITALIA SRL - ALBATROS SRL - ALICO SPORT SAS - ALL SNOW SRL - ALP DESIGN DI STEFANO MASSERINI - ALPEN BY VERZA SRL - ALPEN ITALIA DI ARIZZI MARIO - ALPEX SRL - ALT SISTEMI ANTITACCHEGGIO SAS - AM
ARREDAMENTI NEGOZI - AREA SPORT SRL - ARENA ITALIA SPA - ARIES SRL - FIT FEET - ARISTON MEDIA SERVICE GMBH - ARS OPTICAL SRL - ARTCRAFTS INTERNATIONAL SRL - ARTISPORT SRL - ASCANIO SUB SRL - ASOLO SPA - ASSOEXPO - ASSOSPOR
SPA - AZZURRA SRL - B. FIT - BABOLAT VS ITALIA SPA - BAILO SPA - BARONE & L. SNC - BARRET SRL - BASIC AGENCY SRL - BASIC ITALIA SPA - BCS DI BATTAGLIA ANDREA & C. - BEAVER BRAND SRL - BECK - BENEFIT SRL - BENETTON GROUP SPA - BENN
- BLACKBOARD SRL SOCIETÀ UNIPERSONALE - BLICK DESIGN - BLU SFERA EXPO & MEDIA SRL - BN WELLNESS - BONIN CAV. VITTORIO SRL - BRANDS & MORE SPA - BREVETTI CAMINITI & C. SNC - BREXCO SRL - BRIKO SRL - BRIZZA SRL - BROOKS ITALI
ANTIS - CALZATURIFICIO CAMPEGINA 2 - CALZATURIFICIO CIMA SPORT & C. - CALZATURIFICIO DALBELLO SRL - CALZATURIFICIO EMMEVI SRL - CALZATURIFICIO GUE-MAR SPORT SNC - CALZATURIFICIO LA SPORTIVA SPA - CALZATURIFICIO LOMER S
SANTAGOSTINO SPA - CAMMAX - CAMPAGNOLO SPORTSWEAR SRL - CAMPEX SRL - CAMPING GAZ ITALIA SRL - CANTALE SPA - CARELL SRL - CARNIELLI FITNESS SPA - CARPAM SPORT SRL - CARVICO SPA - CASSIN SRL - CATASPORT SRL - CBS OUTDO
SAS - CLASSICS SRL - CLEVER SRL - CMMD SRL - CO.RI.MA. SRL - COACH ITALIA SRL - COBER SRL - COIMBRA IMMAGINE E COMUNICAZIONE SRL - COLLE SPORT - COLVET SRL - CONFEZIONI CHIARIELLO - CONFEZIONI GIGI’S SNC - CONFEZIONI SAN
- COT’N SPORTGEAR - COUNTRY LIFE SAS DI TIZIANO COMINASSI E C. - COVERLINE SAS - CRAZY IDEA DI COLTURI VALERIA - CRESTANI SPORT SAS - CRISBI SRL - CRISPI SPORT SRL - CURVE SNC DI BEN S. E BARBON M. - D.B. GROUP SPA - D.P.S. SRL - D
SRL - DJO ITALIA SRL - DLS SRL - DMP SPORT SRL - DOLCE VITA DI VOLPATO GRAZIANO - DOLOMITE DIVISIONE NORDICA SPA - DOUBLE A SRL - DUBIN GROUP - DUNLOP SLAZENGER INTERNATIONAL LTD - E-GROUP SRL - E.R. ROVERA SPA - EAST PO
INTERNATIONAL SPA - ELONAGENCY - ELVIANA SPORTSWEAR SRL - EMMEDIBI SRL - EMMEDUE SAS - ENERGIAPURA - ERA ORA DI AMBROSINI FRANCESCA - ERICH WEITZMANN SPA - ERREÀ SPORT SPA - ERREME C/O TETA SRL - ERRERRE SRL - ERR
RIBOLA MARIO & C. SRL - F.LLI CAMPAGNOLO SPA - FACCI SNC DI FACCI NICOLA & C. - FAIPLAST SRL - FALANX - FAPA SPA - FARMACEUTICI G.B. PANZERA SRL - FAS PENDEZZA SRL - FASHY GMBH - FASPORT DI LONGO LUCIANA - FASSA SPA - FASSI FITN
DIVISIONE D.S.I. - FITWELL SRL - FLASH DI FRANCESCO GIACCAGLIA - FLOAT TECHNOLOGY SRL - FLOWER GLOVES - FONMAR SRL - FORMA SRL - FORMULA SPORT GROUP SRL - FORNI ATOS - FRAMIS ITALIA SPA - FRANCO PIVOLI & C. SAS - FREDDY SPA
SRL - GAERNE SPA - GALVIS SRL - GAMBARINI & ASSOSVILUPPO COMMERCIALE MENGIN - FALKE ITALIACIATI - GAMMASPORT SRL - GANA SPORT SRL - GARIGLIO CONFEZIONI SRL - GARLANDO SPA - GARMAN GROUP SRL - GARMONT SRL - GARR & CO
SRL - GIL SRL - GIOMAX SRL - GIOS CONFEZIONI SRL - GITEXPOINT SRL - GIUSEPPE PRONZATI SPA - GLOBAL WERBEAGENTUR GMBH - GLOBE INTERNATIONAL SRL - GLOBUS ITALIA SRL - GLOOKE SRL - GOLDWIN ITALIA SRL - GRANZOTTO & C. SNC -
- HAMMER SRL - HELENTEX SRL - HELLY HANSEN ITALY SRL - HI-TEC ITALIA SPORT TRADE SRL - HI-TEC SPORTS ITALIA SPA - HIBOU PROJET SNC - HIGH POWER SRL - HIPER FASHION SRL - HOLY SPORT SRL - HTM SPORT SPA - MARES SPA - ICE MASTER
- INTERSPORT ITALIA SPA - INTIWATANA INDUSTRIES SRL - INVICTA SPA - ISASAN SRL - ISOSPORT SNC - ITALBASTONI SNC - ITALVENETA DIDATTICA DI ISIPATO SRL - ITATANI SRL - JACK WOLFSKIN ITALIA SRL - JAKED SRL - JEAN KLEBERT PROFESSIONAL S
COMPANY - KETTLER SRL - KEY SPORT MARKETING - KOALA SRL - KOELNMESSE SRL - KONG SPA - KONUS ITALIA GROUP SRL - KRYPTONICS/HYPER WHEELS - XERO WHEELS - KWON KAMPFSPORT AUSSTATTUNG - SCHRAMM SPORT GMBH - L-FASHION
SPORT DI LEONARDO GARDONI - LEGEA SRL - LEO SPORT SRL - LET’S DO IT AGAIN S.R.L. - LEVEL DISTRIBUTION SRL - LEVEL SPORT SRL - LG SRL - LIMAR SRL - LINEA COLORE SRL - LINEAFLEX SPA - LIOD BY LORAIN - LISKI SRL - LO.GA SRL - LOFAS SPR
- MAGLIERIE CAGE SPA - MAGLIFICIO GIMER SPA - MAGLIFICIO RIPA SPA - MALBERT SPORT SRL - MANIFATTURA DEL MINCIO SRL - MANIFATTURA DI BIGOLINO SRL - MANIFATTURA MARIO COLOMBO & C. SPA - MANIFATTURA VALCISMON SPA - MANIFATT
MASAI ITALIA SRL - MASPERO SPORT DI MASPERO PAOLO & C. SAS - MASTER ITALIA SPA - MASTERS SRL - MATRIX HELMETS DI BIGI MANUELA - MEDIAMIX SA - MEDICAL GYM SRL - MEETING GROUP SPA - MEGATEX SRL - MENGHI SHOES SRL - MEPHIST
COMMERCIALE SRL - MINCIO SPORT DI AZZINI GIOVANNI E LINA SNC - MINDSHARE SPA - MIZUNO ITALIA SRL - MODANCE DI MARZOLI DANIELA - MOLINARI GUANTI SRL - MONACOFIERE SRL - MONDEOX SPA - MONTE SPORT SRL - MONTEBIANCO SPO
- NAUTILUS SRL - NEW BRAND SRL - NEW COM SPA - NEW GAMES FOR SPORT SRL - NEW LINE A.M.S.E.I. SAS - NEW WAVE ITALIA SRL - NORDICA SPA - NORDITALIA RICAMBI SRL - NORTHEAST FORMA SRL - NORTHFEET FOOTWEAR - NOV.ITA SRL - NOVA
SNC - OFF. MECC. CASSANESE DEI F.LLI PIANA SRL - OFFICINA ITALIANA SRL - OGS SRL - ORGANIZZAZIONE GESTIONE SERVIZI - OK BABY - OLANG SPA - OMD GLOBAL MEDIA NETWORK OF THE YEAR - OPEN SRL - ORIENTE SPORT SAS - OSBE SRL - OU
SRL - PICASOL CLAMA SRL - PIEFFE SPORT SNC - PIETRONI & ASSOCIATI - PITTI IMMAGINE SRL - PLASTICHE CASSANO SRL - PM ADVERTISING AGENCY - POLAR ELECTRO ITALIA SPA - POLINELLI SRL - PONTETORTO SPA - PREMIERE SRL - PRESCO POOL
SRL - PROTOS SPORT/QUARANTA SANTE - PUMA ITALIA SRL - PUNTO AZZURRO SRL - QUATTROTI DENTECH SAS - R. OFF. B. SRL - R.B. SOCIETY SAS - RAFFAELLI SRL - RANGER ITALIA SRL - RAPP STUDIO SAS - RAXY LINE SRL - REATTIVA TRADE SRL - RED ST
PERSONAL SPORT SRL - ROBERTA TONINI SAS - ROCCA GROUP SRL - ROCK HELMETS BY SIMONI SRL - ROCKPILE SRL - ROLL SKATER SRL - ROLL SPORT SRL - ROSSIGNOL SCI SRL - ROTIM SRL - ROYALP INTERNATIONAL SRL - RUDY PROJECT SRL - R
SRL - SALICE OCCHIALI SRL - SALOMON ITALIA SPA - SALPITALIA SRL - SALUBER SRL - SAMAS ITALY SPA - SAMPAOLI ANDREA CREAZIONI - SANOLO SRL - SANTONI SPA - SAPILO SRL - SCAGLIA SPORT SRL - SCHIAVI SRL - SCHOELLER TEXTIL AG - SCIO
SIRENS BEACHWEAR - SIXS SRL - SIXTUS ITALIA SRL - SKA ITALIA SRL - SKI TRAB SRL - SKIKE ITALIA SRL - SKIS LACROIX FRANCE - SKYLINE SRL - SMITH SPORT OPTICS SRL - SNOW LINE ITALIA - SOCCER EQUIPMENT SRL - SOLEMODA SRL - SORRY SPA
SPORT & TEX LAB SRL - SPORT ALLIANCE INTERNATIONAL SPA - SPORT EVOLUTION SRL - SPORT PERFORMER SRL - SPORTART SRL - SPORTBOX SRL - SPORTECH SRL - SPORTGROUP SCARL - SPORTIKA SRL - SPORTING TEAM EUROPE SRL - SPORTISS
JO & C - STILFLEX SRL - STILSCREEN SRL - STOP SPORTSWEAR - STORE FIXTURE SNC - STRAFFIC SRL - STRIP COTONE SPA - STUDIO LOBO - STYL GRAND SPA - SUITEX INTERNATIONAL - SUMMIT SPORTS AGENCY - SUPERSPORT - SVILUPPO COMM.LE
SPA - TECNOMED SRL - TECNOWEAR SPORTS SYSTEM SNC - TEN YARDS - MANIFATTURA MARIO COLOMBO & C. SPA - TERMODESPORT SRL - TESSITURA FLORIDA SRL - TESSUTI & TESSUTI SRL - THE CLAUNET DI TERRONI CLAUDIO - THE NORTH FACE IT
SRL - UGO SPORT DI UGO FERRACUTI - UMDASCH SHOPFITTING SRL - UNITED SPORTS SNC - UNIVERSO SPORT SPA - UNTRACED - VAGOTEX WINDTEX SPA - VALENTI SANTE SRL - VANGUARD GROUP - VARTES SRL - VAYR TECNOLOGIA - VEGAS SPA - VE
- VITAWELL SPA - VIVISPORT SRL - VIZEUM SPA - W.L. GORE & ASSOCIATI SRL - WATERFLY SRL - WAVES SKI DI TOGNI GREGORIO - WAY POINT SRL - WINDY SRL - WINFORM SRL - WINTERSTEIGER ITALIA SRL - WOOD & ROCK SRL - WURZ SRL - WZ IN

ZIE!
il mercAto dell’Articolo sportivo
presenzA sullA rivistA, comunicAndo
le nostre pAgine. molte cose sono
non ci sono più. mA noi ci siAmo, e voi
per cApire le grAndi trAsformAzioni
che ci Attendono. noi con voi, uniti dA
Al futuro che ci AppArtiene.
(to be continued...)
ED DISTRIBUTION SPA - ADVANSA MARKETING GMBH - AEROTECNICA COLTRI SRL - AESSE SPA - AGENCJA PRESS MEDIA SPOLKA Z O.O. - AGO SPORT DI AGOSTINO FUNARO - AIALE SRL - AICAD SRL - AIGLE ITALIA SRL - AIRWALK ITEMS INTERNATIONAL
AMAZING SRL - AMER SPORTS ITALIA SPA - AMERICAN EAGLE SRL - AMORINI SRL - ANDE SRL - ANDREA’S - ANDREW SRL - ANNIEL SRL - ANOMALY ACTION SPORTS SRL - AQUA SPHERE SRL - AQUAFIL SPA - AQUARAPID - IGA COMPANY SRL - AR.C.A.
ORT - ASTAGA COMMUNICATION SAS DI M. LAZZARI & C.SAS - AT TECNO TIME SRL - ATALA SPA - ATHESIS SRL - ATHLETE PROJECT - RUNNERS - AUDAXPRO DI SCOLI MICHELE - AUSTRALIAN MADE SRL - AUSTRALIAN WOOL INNOVATION LTD - AXO SPORT
NNY SPORT SRL - BERRETTIFICIO CAPPELLIFICIO BOCCI SRL - BERTAGGIA SRL - BEST & BEST SRL - BEST DIVERS SRL - BH ITALIA - BI-EMME SAS - BI-EMME SRL - BICYCLE LINE SRL - BIEFFE SNC - BIESSE SPORT SRL - BIOFORCE SRL - BITTANTE SPA
ALIA - BRUGI SPA CREAZIONI SPORTIVE - BRUNNER INTERNATIONAL - BRUSH SPORTWEAR SRL - BULA - BUSHNELL PERFORMANCE OPTICS ITALY SRL - C.A.M.P. SPA - C.A.V.S. DI CITRON ANGELO & C. SNC - CALIFORNIA SPORTS SRL - CALZATURIFICIO
R SRL - CALZATURIFICIO MEPRES SRL - CALZATURIFICIO OSCAR SPORT SRL - CALZATURIFICIO PONTELLO - CALZATURIFICIO S.C.A.R.P.A. SPA - CALZATURIFICIO ZAMBERLAN SRL - CALZE GM SPORT SRL - CALZIFICIO CONCORDE SRL - CALZIFICIO
OOR - CE.DI ITALIA SRL - CEBÉ ITALIA SRL - CEMACC SRL - CER SRL - CERBUL SPA - CHAMPION EUROPE SPA - CHIODI & C. SRL - CHRISS SRL - CIMA 12 DI DAL BELLO DAVIDE - CINEL DI CINEL ANDREA - CIONTI SRL - CIRMAR DI MARCO CIRILLO & C.
ANTOSTEFANO - CONSORZIO SPORT POINT GROUP - CONSORZIO VENEZIE MODA SERVIZI - CONSULT LINE SRL - CONTICINI SRL - CONVERSE ITALIA SRL - COOPERATIVA SPORT PIEMONTE A R.L. - COR SPORT SRL - COSMA DI LUDOVICO MARENCO
L - DAINESE SPA - DALLMONT REBELL SRL - DANIELS SPA - DAYGAS DESIGN SRL - DELTA TEAM SRL - DEMON - BIG LINE S.A.S. - DEMON SRL - DESK FACTORY SRL - DIADORA SPORT SPA - DIALTO SNC - DIAMANT SRL - DIECI HP SRL - DIGI INSTRUMENTS
POLE SAS DI RICCARDO VALSECCHI & C. - EBERHARD GOEBEL GMBH - EDISPORT EDITORIALE SPA - EFFEASPORT SNC DI BIANCHI MARIA ADELE & C. - EFFEPI SRL - EFX ITALIA - ELEFANTINO SPORT SRL - ELIOS SNC - ELLE ENNE SRL - ELLESSE
RRETI DI TRINCA TIZIANO - ESSE SPORT SRL - ESSEDI SAS - ESSENUOTO ITALIA DI DELLE DONNE D. & C. SAS - ESTRO SPA - ETOILE SRL - EUROLOOK SRL - EUROSPORT INTERNATIONAL SRL - EXPO SRL - EXTREME WINTER EQUIPMENT SRL - F.A.R. DI
ITNESS SRL - FENIX OUTDOOR ITALIA SRL - FERIMPEX 2000 SRL - FERRARI & MERIGHI SNC - FERRINO & C. SPA - FERROX SRL - FEYEM SRL - FG ITALIA SRL - FIERA BOLZANO SPA - FILA EUROPE SPA - FIN-SALD SRL - FIRA DE BARCELONA - FITRE SPA -
PA - FREMIL INTERNATIONAL SPA - FRIZZA SPA - FTX SRL - G.B. INTERNATIONAL SPA - G.B. NETWORK SRL - G.C.P. SPA - G.I. SPORTSWEAR SRL - G.I.B. ABBIGLIAMENTO SPORTIVO SRL - G.S.C. GROUP - G.S.D. SRL - G.S.M. DI MIGNONE G. & C. SAS - GABEL
CO. SRL - GARSPORT SPA - GARTNER SPORTS SRL - GEA SRL - GEBEL SRL - GEIER DIFFUSION SRL - GEMINI SPORT & MARKETING SRL - GEMSTAR SRL - GENESI SRL - GENSAN SRL - GI & DI SRL - GIADA SNC - GIADA SPORT SRL - GIESSWEIN ITALIA
C - GREEN CLUB SNC DI GIOVANI ANGELO & C. - GREEN POINT SRL - GREEN SPORTS COMPANY - GREENISH ITALIA - GRONELL SRL - GRUPPO ALOHA SRL - GRUPPO RIZZI SRL - GUZZI SPORT DI FRACARO MARISA - HAAPITI SRL - HALEKO ITALIA SRL
TER - COM. PARETI DI CRISTALLO - ICON HEALTH & FITNESS ITALIA SPA - IDEA SRL - INFINITO INTERNATIONAL SRL - INITIATIVE MEDIA MILANO SRL - INTERGA SPA - INTERNATIONAL GROUP SRL - INTERNATIONAL SPORT TRADING SRL - INTERSOCKS SPA
AL SPA - JK FITNESS SRL - JOHMAR SRL - JOMA SPORT ITALIA - JR. JUNIOR - JU RAPIDA E CO. SNC - JUNIOR PLASTIC SRL - JUTE SPORT SRL - KANGOL-HEADGEAR SAS - KASERER SNC DI KASERER G.&C. - KELME ITALIA SRL - KEN TRADE SRL - KENYA’S
ION GROUP OY - L.M.O. SRL - LA FRA.MA SAS - LA RETE SRL - LACOSTE FOOTWEAR - AREA SPORT SRL - LACROIX - POLO SPORT SNC DI DE MASIS E C. - LAND-MARK SRL - LANDO FELICE SRL - LE COQ SPORTIF ITALIA SPA - LEDRAPLASTIC SPA - LEGAR
PRINT SRL - LORENZI SRL - LOTTO SPORT ITALIA SPA - M.I.C. SPA - M&B SPORTS - M&M CALZATURIFICIO SRL - M&M OPTICS SRL - MA.RO GROUP SRL - MAB SPA - MACPI SPA PRESSING DIVISION - MAESTRALE & COMPANY SRL - MAG TRADING G.M.B.H.
ATTURA VENETA SRL - MAPLUS BY GUARNIFLON SPA - MAPS SRL - MARAMPA SRL - MARANAND SPORT SRL - MARC TRADING SRL - MARCO DODESINI - MARILENA CONFEZIONI SPORTIVE SPA - MARINELLI SRL - MARINI SILVANO SRL - MARSUPIO SNC -
ISTO ITALIA SRL - MESSE FRIEDRICHSHAFEN GMBH - MESSE-UND AUSSTELLUNG-GES.M.B.H. KOLN - MGM - TREZETA SPA - MH EUROPE SRL - MICO SPORT SPA - MIDO SRL UNIPERSONALE - MILANO VENDE SPORT S.C. A R.L. - MILLER SRL - MINARDI
PORT SRL - MOOVING SNC DI MAFFEI GIUSEPPE & C. - MORALE SPORT SNC - FUN4U - MPG ITALIA SRL - MR. SEVEN DI ALEX GALTAROSSA - MT SPORT & TRADING - MY-DOC SRL - NADIA FASSI SRL - NANNINI ITALIAN QUALITY SRL - NATURE INSIDE SRL
VA LYRIAN SAS - NOVATION SPA - NOW SPORT SRL - NUOVA GUANTO 3M SRL - NUOVA RADAR COOP SOCIETA’ COOPERATIVA ARL - NYFIL SRL - NYLSTAR CD ITALY SPA - O.S.B. GROUP SRL - OBERALP SPA - OBERSPEEDO SRL - ODD SPORT - OEMMEBI
OUTDRY TECHNOLOGIES SRL - P.S. & CO. SRL - PANORAMA SAS - PANTOFOLA D’ORO SPA - PARAGON SRL - PASASPORT SRL - PATAGONIA ITALIA SRL - PATINOIRE SRL - PENTASPORT SRL - PERIPOLI SPA - PHOENIX SRL - PHYTO PERFORMANCE ITALIA
OL SPA - PRIMA SRL - PRIMATO SPORT ITALIA SRL - PRISMA SPA - PRO KENNEX SRL - PROFASHION - PROFISHERS OUTDOOR GARMENTS SNC - PROGETTO SOLUZIONI SOFTWARE SRL - PROJECT 2010 SRL - PROMO SRL - PROSKATE SRL - PROSPORT
STAR SRL - REEBOK ITALIA SRL - REGATTA ITALIA SRL - REM’S SRL - RESINATURA VENETA SRL - RETIFICIO RIBOLA GIOVANNI SNC - REVSPORT SPA - RIP CURL ITALY SRL - RISPORT - ROSSIGNOL LANGE SRL - RIZZARDI ORLANDI FRANCESCO - RIZZATO
- RUE ROYALE DIANA SPA - RUGBY COLOURS DI BATTISTELLA & C. SAS - RUNNER SAS - RUSSELL ITALY SRL - S.B.M. SRL SPORT BRANDS MANAGEMENT - S.E.I. - SPORT EVENTING ITALIA SRL - S.G. DEI F.LLI SARTORI SNC - SABY SPORT SRL - SAGOTEC
IOLINE RODE SNC - SCODELLARI STEFANO - SCUBART - SEB SPORT SRL - SECTOR GROUP SPA - SEIBA SAS - SENSI & C. SRL - SEPT ITALIA SPA - SER-MEC SRL - SEVEN STYLE DI RATTO MARCO & C. SAS - SG SPA - SG&B SRL - SILA BY BRAMBI SRL -
SPA - SOUL RACE - SOULLIMIT - ZETA SRL - SOVENDI SAS DI CANONICO BRUNO & C. - SPA IMMOBILIARE - FIERA BRESCIA - SPAC SPA - DIVISIONE VEGAM - SPEEDO - SPHINX EUROPE SRL - SPOGA SAS (SPORT MODE GASSER) - SPORT & MORE SRL -
ISSIMO DI DANTE ACERBIS & C. SNC - SPORTLAB SRL - SPORTLINEXTREME SRL - SPORTS RDP SPA - SPORTSYSTEM SAS - SPORTUP SRL - SPORTZUN S.A. - SPUNKY ACTION SAS - SPY OPTIC SRL - SSGEAR SRL - STAR SKI WAX SAS DI JACHNA DONNA
.LE SRL - MENGIN EXCLUSIVE - SYNTEX SPA - T.M. TECHNOLOGY SRL - TACCONI FLAMINIO SPORT SKI TEAM SRL - TAE YANG DI COZZI VINCENZO - TAMIGI SPA - TANUKI PELLICCERIE - TEAMSPORT SRL - TECHNISUB SPA - TECHNOLAMI SRL - TECNICA
E ITALY SRL - THREE SIXTY COMMUNICATION SRL - TIBURON SRL - TIMBERLAND ITALY SRL - TITEUX & TITEUX - TLC - TOMASONI TOPSAIL SPA - TRERE’ SRL HOSIERY INNOVATION - TREZETA - TRIAL SRL - TRIUMPH INTERNATIONAL ROME SPA - UFO PLAST
- VENINI SRL - VENTOTTOAGOSTO SRL - VENTURELLI SRL - VET SPORT SNC - VF ITALIA SRL - VI.ALE. - VIBRAM SPA - VICH ITALIA SRL - VIDOCQ ITALIA SRL - VIKING NORD POOL SRL - VINYLSOFT DI BRAMBILLA PIETRO E C. SAS - VIPOLE DI NICOLA VIDALE
Z INTERNATIONAL SRL - X-RAY GROUP SRL - XDRUMS DI GIORGIO TARALLO - XT SRL - YUKI 92 - YVETTE SRL - ZADIR SRL - ZANDONÀ DANIELE - ZANIER SPORT GMBH - ZERO INDUSTRY SRL - ZERO3 SRL - ZEUS SPORT SRL - ZORZI BERRETTI SNC -

Che fatiCa, lo
le aziende Che investono sul Consumatore, i negozi
Che Chiedono più sostegno Con la possibilità dei resi
e del Conto vendita. l’attrezzo Che sparisCe dai negozi
di Città, l’assortimento ad alto risChio di invenduto.
il servizio di noleggio e prova. il sistema neve è
Chiamato a reinventarsi per mantenersi Competitivo.
riguadagnando appeal e visibilità
30 www.topsport.it
attualità
sCi

Inverno 2020: cannoni sparaneve di
nuova generazione mantengono le
piste innevate, con il manto naturale
relegato a quote sempre più alte.
La stagione sciistica, da dicembre
a marzo, è in mano a pochi grandi
comprensori, e si salva ormai solo grazie
al turismo straniero, soprattutto dell’est
Europa. Sulle piste, negli hotel e nei
negozi si parla fluentemente russo, le
mise degli sciatori stranieri sono un po’
pacchiane, ma certamente più costose e
ricercate di quelle degli italiani. Non è
certo il miglior italian style quello
nostrano, che scivola sulle piste,
approssimativo e datato, acquistato a
buon prezzo. La vacanza irrinunciabile
per l’italiano medio d’altronde è sempre
quella balneare, anche in inverno (se se
lo può permettere), e poi da buoni
esterofili noi preferiamo andare oltre
Alexis Pinturault nella discesa di Adelboden, ad inizio gennaio,
durante la Coppa del Mondo 2012-2013
Ph: ALESSANDRO TROVATI/PENTAPhOTO PER COLMAR
confine, ad esempio a visitare le vicine
Svizzera, Francia o Austria, e in questo
caso noleggiamo l’occorrente in quota.
Quelli che ancora acquistano materiale,
lo fanno volentieri sul web, a caccia delle
offerte last minute. Dopo l’esempio di
Dubai anche nelle grandi città del
mondo, come a Roma e Milano, si può
sciare grazie a snow park artificiali,
brutta copia degli Appenini e delle
Orobie.
Non è (ancora) attuale realtà, ma alcuni
elementi ci sono già familiari. Il turismo
invernale arriva da una serie di
stagioni faticosissime, con un
progressivo ed importante calo delle
vendite tanto di attrezzature che di
skipass, a prescindere dalle condizioni
meteorologiche e dall’abbondanza di
neve sulle piste. Soprattutto nell’ultimo
anno, gli italiani hanno perso fiducia ed
ottimismo sul proprio futuro; la riduzione
dei consumi ha contagiato anche il
settore delle vacanze: meno giornate,
riduzione della spesa, eliminazione di
orpelli accessori: tutto ciò ha portato
l’industria turistica (mare, montagna,
laghi, città, terme) a chiudere la stagione
con segni in negativo per quanto
riguarda le presenze, e con decrementi
ancora maggiori per quanto attiene ai
fatturati. Una situazione che non dà
segnali di controtendenza, e che dunque
si protrarrà ancora, incidendo in maniera
pesante sulle scelte delle “vacanze
bianche” degli italiani: maggiore
accuratezza nella scelta delle
destinazioni, ricerca dell’offerta più
economica, ricerca di luoghi dove vivere
esperienze autentiche, dove potersi
allontanare psicologicamente dalla
quotidianità.
NUOVO GIOCO DI SQUADRA
Per tornare competitivi e riportarsi in
carreggiata, gli operatori del settore
hanno bisogno di rimettersi in gioco,
rivedendo le proprie strategie e
adattandole a un mondo che è a sua
volta in continuo movimento, e coinvolge
il commercio ‘multibrand’ in genere.
Il negozio, da solo, non ha forza a
sufficienza e chiede il sostegno delle
aziende che dal canto loro stanno
capendo che bisogna andare incontro
alle esigenze dei nuovi consumatori (che
non sono necessariamente giovani e
giovanissimi), bisogna essere appetibili
ed attuali per rappresentare mode e
orientamenti in continua trasformazione.
Visto allora che il commercio di
attrezzature sportive è diventato un
gioco davvero duro, ai limiti del
sostenibile, la domanda che sorge
spontanea è: come affrontarlo in maniera
economicamente ancora vantaggiosa?
La risposta ad una questione ormai
stringente è univoca: azioni mirate e
sinergiche da parte di tutti (o molti) attori
della montagna bianca. Il sistema neve si
basa, da sempre, sullo stretto
collegamento tra i settori che lo
compongono: non si possono vendere o
noleggiare sci, né impartire lezioni, se
nessuno frequenta le piste (per la
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(in)sostenibile sci
a pagare la Crisi è
soprattutto l’abbigliamento
teCniCo, per il quale è
previsto quest’anno un
Clamoroso e mai visto Calo
del 38% nel paniere di spesa
per la vaCanza sulla neve.
la Crisi dell’abbigliamento,
mettendo in diffiColtà
i negozi, riCade però
inevitabilmente anChe
sull’attrezzo
mancanza di neve o per il costo dello
skipass), non possono avere successo i
consorzi sciistici se le strutture ricettive
non propongono un’offerta adeguata dal
punto di vista della qualità e del prezzo.
In un momento di congiuntura
economica difficile e con un mercato in
cui il web sta prendendo un posto
sempre più importante, è quindi
imprescindibile svecchiare l’offerta e
renderla interessante agli occhi di
consumatori di diverso tipo; un’utenza
sempre più trasversale per gusti,
aspettative, età.
Direttamente interessata alla promozione
e allo sviluppo degli sport invernali è
certamente la Fisi, che sta cercando di
aggiornare le sue proposte in relazione
alle esigenze dei nuovi sportivi. In
quest’ultima stagione, in particolare, uno
degli obiettivi della federazione è stato
quello di riqualificare la tessera,
rendendola appetibile non solo agli
addetti ai lavori, come vuole la tradizione,
ma anche al semplice sciatore turista.
Vanno in questo senso la netta
diminuzione del prezzo (da 35 a 25 euro,
escludendo però l’assicurazione sulla
responsabilità civile), e lo sconto sullo
skipass che la tessera garantisce: 4 euro
in meno sul giornaliero in 27 località di
tutta Italia e agevolazioni differenziate in
altri 20 comprensori. Gli appassionati
possono poi ammortizzare il costo della
tessera anche in altre occasioni, come
avvenuto ai mondiali di sci nordico in Val
di Fiemme, dove hanno beneficiato del
La neve nel DNA
Come dimenticare le giacche a vento di
Alberto Tomba e Deborah Compagnoni,
o le mitiche tute da gara della valanga
azzurra? Nell’immaginario collettivo
l’abbigliamento è spesso legato
indissolubilmente ai suoi testimonial,
diventando un pezzo di storia dello sci
quasi quanto le imprese degli atleti.
Legare un brand ai campioni dello sport,
attraverso partnership e sponsorizzazioni,
è uno dei mezzi principali per garantirne
la qualità. Lo sa bene Colmar, da sempre
Due testimonial Colmar: Daniela
Ceccarelli e Alexis Pinturault
molto attivo in questo campo e ancora oggi sponsor in Coppa del Mondo di
Francia e Croazia. Questo forte legame tra Colmar e gli atleti rappresenta uno
dei pilastri attorno al quale si sviluppano le strategie marketing dell’azienda, a
garanzia di riconoscibilità e visibilità.
In Colmar sono quindi convinti che investire in questo tipo di promozione,
utilizzando media sia nuovi che tradizionali, sia molto importante e potenzialmente
molto redditizio, nonostante le difficoltà congiunturali. Il target sportivo di
riferimento ricerca sempre prodotti con elevate prestazioni tecniche e design
accattivante; per non deludere le aspettative è quindi compito dell’azienda
offrire un prodotto competitivo, attrattivo e innovativo, investendo su promozione
e ricerca senza temere l’arrivo sul mercato di prodotti a basso prezzo, indirizzati
a una diversa fascia di acquirenti.
50% di sconto sui biglietti, piuttosto che
allo Skipass di Modena, dove sono
entrati gratuitamente. Queste promozioni
hanno consentito alla federazione di
replicare i numeri dell’anno passato
(dopo diverse stagioni di continua
decrescita), stimando per la fine
dell’anno di raggiungere i 90.000
tesserati. Il risultato non deve però
provocare un appagamento: le possibilità
per migliorare restano molte.
UNA TARGETTIZZAZIONE VINCENTE
Una fascia che la Fisi deve cercare di
tenere maggiormente in considerazione
è quella degli sport invernali ‘minori’.
Secondo una recente inchiesta
previsionale di Panorama Skipass
Turismo (realizzata da Jfc), in questa
stagione, a praticare sci da discesa o
snowboard sarà infatti il 72,7% dei
fruitori della montagna (per un totale di
2.595.000 persone). A registrare un
particolare incremento rispetto agli anni
passati sono lo scialpinismo (+12,3%) e
soprattutto le ciaspole (+22,5%),
discipline emergenti non solo perché low
cost, ma anche perché presuppongono
uno stretto contatto con la natura. In
questo quadro sarebbe quindi
interessante per la federazione la
possibilità di proporre tessere diverse
a seconda dello sport praticato; lo
statuto attualmente non lo consente,

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(in)sostenibile sci
l’aumento del turismo
straniero non CoinCide
Con l’innalzamento dei
fatturati. infatti il maggiore
inCremento di arrivi
dall’estero proviene dai
paesi dell’est europa;
si tratta di Clientela molto
attenta ai Costi e sempre
a CaCCia di offerte speCiali.
ma Che ama Comunque
lo shopping
ma le cose potrebbero presto
cambiare.
Sono comunque gli sciatori
tradizionali a rappresentare la
percentuale più importante del
business, e dunque è soprattutto verso
di loro che si indirizzano le offerte di
comprensori, strutture ricettive e scuole
sci. Per quanto riguarda gli skipass, la
stagione passata è stata drammatica
soprattutto per le piccole stazioni: ad
esempio le località della provincia di
Bergamo hanno registrato un calo di
vendite medio del 29,3%. Meno gravi ma
comunque in negativo i conti dei grandi
comprensori, con il Dolomiti Superski
che ha chiuso a -5,9%.
La mancanza di neve è sempre
un’incognita chiave, ma le località
sciistiche non
possono fare a
meno di
confrontarsi anche
con le difficoltà
economiche delle
famiglie, e con le
offerte alternative
che vengono loro
proposte, come
crociere e
vacanze
esotiche, in
alcuni casi –
nonostante le
maggiori distanze
– più
economiche di
LE DISCIPLINE SPORTIVE
DELLA MONTAGNA BIANCA ITALIANA
Voglia di provare e scoprire nuove discipline per gli appassionati della montagna bianca
italiana; avvicinamento allo sci più tradizionale, senza tante sperimentazioni, per i nuovi
sportivi della montagna italiana
La recente ricerca dell’Osservatorio Italiano del Turismo Montano differenzia
i “due mondi” degli sportivi Italiani che frequentano – o intendono frequentare
– la montagna bianca, motivati principalmente dalla volontà di praticare attività
sportive. Per i primi – gli appassionati della montagna bianca – la ricerca di
nuove esperienze sportive è random, senza preclusioni di sorta verso nessun
tipo di disciplina. Per loro l’importante è vivere la montagna e provare qualcosa
di nuovo, che possa completare la loro conoscenza/esibizione sportiva. Quindi,
non solo sci, di tutto di più: dall’airboard al freeride, dallo snowcrossboard allo
skifox, aumenta la richiesta di poter praticare sia il proprio sport preferito che
nuove discipline. Per i secondi – i nuovi sportivi della montagna bianca – la
volontà è quella di imparare a sciare. Sia che si tratti di sciatori alle prime armi
o di sciatori che hanno già frequentato corsi collettivi o individuali, la loro finalità
è quella di migliorare la propria tecnica sugli sci, senza perdersi nella
sperimentazione di snowboard o sci alpinismo. Per quanto riguarda le discipline
sportive, nell’inverno 2012/2013 si rafforzano alcune tendenze che si sono già
manifestate nella passata stagione:
• l’incremento delle discipline “free”: skipass, noleggio attrezzature, maestro di
sci rappresentano un costo considerato troppo elevato dalle famiglie italiane.
Oramai il costo della pratica sportiva (skipass, maestro di sci e noleggio
attrezzature) raggiunge il 46% della spesa complessiva dedicata alla montagna
bianca: questa spesa è diventata insostenibile per molte famiglie che, di
conseguenza, si spostano verso la pratica di discipline free (ciaspole, sci di
fondo, winter trekking), con costi decisamente inferiori grazie al fatto di non
dover acquistare lo skipass;
• l’aumento delle discipline “slow outodoor”: tutto ciò che permette il contatto
con la natura – attraverso la pratica sportiva – continuerà la sua
fase di ascesa: in primis trattasi di ciaspole e winter trekking, ma
anche il nuovo S.A.W;
• il boom delle discipline “professional”: esplosione delle
discipline altamente professionali – freeride e sci alpinismo sono
i nuovi must degli appassionati di sci, e la crescita di queste
discipline è a doppia cifra. In crescita anche le richieste di
arrampicata su ghiaccio;
• la riduzione della pratica dello snowboard: si manifesta
quest’anno l’abbandono dello snowboard da parte di una quota
consistente di appassionati di questa disciplina, che cercano
nuove esperienze e, in alcuni casi, ritornano alla pratica più
tradizionale dello sci alpino.
Rilevazione effettuata tramite 802 interviste telefoniche effettuate da JFC nel periodo 24
settembre/6 ottobre 2012 ad italiani che hanno frequentato la montagna per sciare almeno
tre volte negli ultimi due anni (residenti in Lombardia, Lazio, Emilia Romagna, Toscana,
Veneto, Trentino Alto Adige, Liguria, Piemonte, Marche, Umbria, Puglia, Friuli Venezia Giulia,
Campania)
Ph: SALEWA
Ph: DYNAFIT

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(in)sostenibile sci
una settimana bianca. Altre
concorrenti importanti sono le stazioni
invernali straniere: in questa stagione si
registrerà infatti la più alta percentuale di
sciatori italiani che si sposterà all’estero,
una perdita solo in parte mitigata dallo
speculare aumento di turisti stranieri
nelle nostre località.
VERSO UN TURISMO ‘SOSTENIBILE’
Per ovviare a questa difficile situazione,
sono molte le stazioni che cercano di
proporsi in maniera competitiva
attraverso nuove offerte, come
stagionali a basso costo o skipass “5
giorni a scelta su 6”. In direzione di una
costante modernizzazione vanno inoltre
alcune novità tecnologiche come
l’iSkipass, che a Bormio e al Lagorai
permette di pagare lo skipass con lo
Smartphone. Più importanti sono però le
proposte riguardanti i pacchetti vacanza,
ad esempio hotel+skipass+scuola sci, in
costante aumento sul territorio nazionale
e particolarmente adatte per famiglie con
bambini. Proprio i bambini sono il target
principale delle scuole sci: il 62% dei
clienti ha infatti meno di 12 anni, e solo il
20,1% più di 25. Significativo anche il
fatto che il 71,5% delle lezioni per
bambini siano di tipo collettivo, e quindi
meno onerose; gli adulti preferiscono
invece le lezioni individuali.
Come convincere i genitori a portare i
bambini dal maestro, anche se loro stessi
sono ottimi sciatori? O a riportarli anche
quando sono già in grado di cavarsela da
soli? Le offerte e i pacchetti sono un
buon incentivo, ma ancora non bastano. I
genitori devono essere convinti che il
maestro possa dare al bambino molto più
di quanto possano fare loro. Per questo
per l’Amsi è importante arruolare maestri
formati e aggiornati, sugli aspetti tecnici
ma anche su quelli pedagogici. Avere in
organico buoni maestri è il requisito
fondamentale per il successo di una
scuola sci, ancor più che tenere bassi i
prezzi. Non a caso, è in continuo
aumento l’indice di fidelizzazione delle
famiglie ai singoli maestri. Altro elemento
necessario, indirizzandosi i corsi
soprattutto ai principianti, è la salute
generale del movimento, l’interesse del
grande pubblico nei confronti degli sport
invernali. È quindi fondamentale
un’intensa attività di promozione,
novità prodotto novità prodotto novità prodotto novità pr
design e funzionalità
La maschera Flyer Plus proposta da Briko è
stata sviluppata per chi desidera avere una
maschera performante curata nei dettagli,
sia tecnici che estetici. Il frame, così come
vogliono i dettami delle ultime tendenze
sulla neve, è lineare, per coniugare design
e funzionalità. Studiata per integrarsi alla perfezione
con il casco, è una maschera adatta a una vasta utenza. Dotata di lenti sferiche B6 e
Thrama, ha una ventilazione superiore e inferiore ottimale. Fitting e comfort sono garantiti dal
foam termoformato a spessore variabile e dall’elastico fissato alla maschera tramite le chele
integrate.
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maggiore isolamento
La calza ski Super-Thermo è una calza da sci dalle elevate proprietà
termiche e dotata di maggiore potere isolante. Dall’analisi
condotta e certificata dal Politecnico di Torino – Dipartimento
di scienza dei materiali e ingegneria chimica emerge che le calze
Mico disperdono più lentamente il calore corporeo rispetto alle calze
di produzione non Mico, risultando più isolanti. Il polsino Antistress in
Lycra per massima aderenza senza compressione assicura una calzata ergonomica.
La maglia di base a media densità in pura lana merinos Extrafine
+ Lycra garantisce massimo comfort e isolamento termico. La calza presenta
inoltre struttura anatomica con spugna compatta piede destro/sinistro e
stinco, protezioni anti-usura in Cordura su punta e tallone, fascia elastica
anti-torsione nella caviglia e nell’arco plantare, inserti di protezione della
caviglia, tendine d’Achille, inserti di ventilazione su collo piede e polpaccio
con maglia a trama alternata, punta super-comfort con cucitura
“seamless” rimagliata esterna (zero frizione).
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Tel. 030 2003 211
info@mico.it
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un concentrato di futuro
Da Colmar arriva una collezione
dedicata al 90esimo anniversario della
fondazione del marchio: la capsule
collection Black Transformer presenta
capi destrutturati e caratterizzati dalla
commistione di tessuti differenti che
si posizionano sul corpo a seconda
dell’effetto che determinano (elasticità,
calore, resistenza). Colore total black
e body mapping, un concentrato di
futuro dentro alla storia di Colmar. Una
storia che, dopo 90 anni di innovazione,
ha ancora molto da raccontare.
Colmar è distribuito da Manifattura
Mario Colombo.
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(in)sostenibile sci
portata avanti dalle aziende
produttrici di attrezzature e materiale
tecnico e dalla federazione, con le
presentazioni delle squadre nazionali e le
partecipazioni degli atleti ad eventi e
fiere.
FERMARE LA CADUTA
L’incremento e la diffusione della pratica
dello sci sono anche l’obiettivo del Pool
Sci Italia che, per dare visibilità alle
aziende che lo compongono,
organizza un tour di presentazione e
test materiali in diverse località. Le
giornate sono divise tra quelle aperte al
pubblico e quelle riservate ai negozi. Le
feste della neve, dedicate ai clienti, sono
condensate in apertura di stagione, con
un ultimo appuntamento a fine marzo a
Carezza, dove saranno presentati i
prodotti per il prossimo inverno. Nella
parte centrale della stagione, a ridosso
dell’Ispo, sono concentrate invece le
tappe del tour retail business to
business.
Il mercato dello Sci in Italia
Il Pool sci Italia si è assunto, da otto anni, il compito di
raccogliere all’interno delle proprie consociate e con la
collaborazione di altre aziende che hanno aderito all’operazione
pur non essendo consociate, i dati riguardanti il mercato
italiano delle attrezzature per lo sci.
La raccolta di tali dati non tocca la totalità del mercato ma si
può ragionevolmente supporre che le aziende che hanno
aderito all’inchiesta rappresentino, in riferimento alle tre
categorie in questione, oltre il 90% dello stesso.
Per anno si intende il periodo che intercorre tra il 1° aprile 2011
ed il 31 marzo 2012.
Sci venduti
2004
2005
398.149
2005
2006
375.604
2006
2007
327.139
2007
2008
220.178
2008
2009
240.891
2009
2010
247.656
2010
2011
Sempre alla ricerca dell’offerta speciale e della promozione last
minute, i clienti perdono affetto e fedeltà per la propria destinazione
preferita se vi è la possibilità di acquistare meglio altrove.
D’altra parte, invece, aumenta l’indice di fidelizzazione delle
famiglie ai maestri di sci.
La scelta di continuare a far praticare ai propri figli lezioni di sci con
maestri ai quali si sono affezionati vale più di qualsiasi pubblicità
La possibilità di provare sulle piste una
vasta gamma di prodotti e di marchi è
certamente molto stimolante sia per il
pubblico che per i negozi, ma non è
attualmente sufficiente a sconfiggere la
crisi. I dati del Pool concernenti la
passata stagione sono infatti abbastanza
allarmanti, e raccontano di un calo
nettissimo, per quanto riguarda gli sci, di
vendite (-16,4%) e fatturato (-11,2%),
mitigato solo dall’aumento del prezzo
medio, che è stato il più alto di sempre
(209 Euro per sci e attacchi); gli
scarponi registrano invece un calo meno
importante (10,5% nelle vendite e 9,8%
263.774
2011
2012
220.453
2004
2005
2004
2005
373.318
2005
2006
326.655
2005
2006
335.368
2006
2007
331.161
2006
2007
313.403
314.722
2007
2008
220.806
2007
2008
nel fatturato). Questi dati sono stati
certamente influenzati dallo scarsissimo
innevamento, ma il crollo del mercato è
ancora più preoccupante se si estende
lo sguardo a diverse annate: dal 2004-
2005 il fatturato complessivo ha subito
un ridimensionamento del 35,6%.
C’è poi un’altra inchiesta del Pool,
effettuata nel 2012 su un campione di
circa 500 appassionati, e punta i riflettori
sul tema del noleggio. Come facilmente
prevedibile, il settore bambino, accessori
inclusi, è decisivo. Inesistente
l’abbigliamento, almeno in Italia,
sorprende il divario tra il nolo di
AttAccHi venduti
2008
2009
232.331
2008
2009
240.857
2009
2010
225.294
2009
2010
244.336
2010
2011
ScARPOni venduti
251.489
2010
2011
263.774
2011
2012
262.710
2011
2012
220.059
235.189

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(in)sostenibile sci
scarponi e quello di sci; mentre solo il
18,7% degli intervistati sembra aver
scelto di noleggiare un paio di scarponi,
la percentuale schizza al 60,8% a
proposito degli sci. L’esigenza di un
maggior comfort, piuttosto che i
pregiudizi legati all’igiene sono i fattori
che spingono lo sportivo a preferire
ancora il possesso dello scarpone. La
tendenza al noleggio è comunque in
crescita perché rispetto agli esordi del
fenomeno, motivato dalla inesperienza
dello sciatore o dalla sua scarsa
frequenza sulle piste, ora sono anche gli
esperti a prenderci la mano, favoriti da
un’offerta che nel frattempo si è allargata
ed elevata di qualità, fino ad includere
ora i top di gamma. Un trend che
costringe le aziende (le cui vendite ai
noleggi superano ormai il 50% del
fatturato) e soprattutto i negozi a
rivedere le politiche commerciali. Per
mantenersi competitivi sul mercato,
anche i punti vendita lontani dalle
piste devono inserire il noleggio nella
propria offerta, facendo pagare al
Ma la neve non basta
Nonostante la flessione dei consumi, la
montagna bianca mantiene il suo fascino
e dunque mantiene potenzialità elevate
di business. Ciò che appare ormai una
necessità è innalzare la qualità nei
servizi. Innanzitutto nel prodotto, perché
aumenta la richiesta di offerte tematiche,
dedicate al benessere personale
(wellness), alle opzioni per le famiglie
con bambini (asili sci), alle aree cordless
free (senza impianti, dove la natura è
regina), alle opzioni uniche (baite con
benessere in quota), alle stazioni
specializzate solo sulle nuove discipline
sportive. Secondariamente, nella qualità
dei servizi, perché occorre garantire
sempre di più la presenza di aree
benessere in hotel, servizio navetta/
skibus, servizi di escursioni, animazione
ed intrattenimento nella località,
proposte aprés-ski, ma anche servizi
unici e speciali, dedicati a pochi
privilegiati.
È da ricordare che le principali lamentele
degli ospiti delle località della montagna
bianca italiana negli ultimi anni si sono
concentrate su alcuni fattori-chiave.
La vera novità dell’inverno 2012/2013 è il ritorno al consumo
delle settimane bianche: per la prima volta dopo un
quinquennio si inverte la rotta.
Gli italiani si sono accorti che con la spesa sostenuta per
trascorrere tre giorni sulla neve è possibile fare un’intera
settimana di soggiorno, ed in un periodo in cui il desiderio di
vacanza esplode e le disponibilità economiche diminuiscono,
la settimana bianca rappresenta la scelta più intelligente da
compiere
IL “PANIERE DI SPESA” DELLE
VACANZE IN MONTAGNA.
L’analisi che segue fa riferimento a
quanto gli Italiani spendono per
trascorrere una settimana di
vacanza in montagna: il dato si
riferisce al costo medio per
persona e, in maniera più
complessiva, al costo sostenuto da
una famiglia composta da padre,
madre ed un figlio di 8 anni –
quindi con varie agevolazioni.
Fonte: Osservatorio Italiano del
Turismo Montano
1. Località “bianche” che diventano
“grigie”: i passaggi delle auto che
tagliano i centri cittadini e la mancanza
di zone pedonali vietate al traffico è un
elemento di forte criticità per tutte le
destinazioni che non hanno ancora
puntato alla pedonalizzazione del
centro.
2. L’impossibilità di una rapida e
completa prenotazione: le destinazioni
che non sono state in grado di offrire un
sistema unico di prenotazione on-line
(hotel, skipass, skibus, collegamenti,
ecc.) perdono quote di mercato perché
il web è utile solo se permette agli ospiti
di usufruirne con facilità e completezza.
3. La scarsa presenza di opzioni oltre lo
sci: si scia qualche ora, ma il resto della
giornata deve essere riempito da altre
opportunità. In crisi le località che non
offrono ulteriori attività sportive, ludiche,
aprés ski, ecc.
4. La scarsa specializzazione, intendendo
come tale la relativa presenza di offerte
dedicate al benessere personale
(wellness) ed alle famiglie con bambini.
5. Lo stato di “coprifuoco” di alcune
destinazioni: si segnala la scarsità di
eventi e manifestazioni e gli orari troppo
standard per negozi e locali. Gli sciatori
sono in vacanza e chiedono maggiore
divertimento e flessibilità.
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proprietà termiche d’avanguardia
La calza Ski Kids della linea Super-Thermo è
una calza da sci in pura Lana Merinos Extrafine
dalle elevate proprietà termiche e dotata
di maggiore potere isolante. Fra le principali
caratteristiche tecniche: polsino Antistress in
Lycra per massima aderenza senza compressione
per una calzata ergonomica; maglia
a doppia struttura in
spugna di pura lana
merinos Extrafine +
Lycra per massimo
comfort e isolamento
termico; fascia elastica
anti-torsione nella caviglia
e nell’arco plantare; inserti
di protezione della caviglia,
tendine d’Achille; punta supercomfort
con cucitura piatta (zero
frizione). Disponibile in diverse
fantasie di colore e nelle
taglie dalla XS alla XL.
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protezione garantita
Il top di gamma della linea sci della nuova
collezione FW 2013/14 di CMP F.lli
Campagnolo, è rappresentato da questa
giacca da uomo in tessuto stretch, altamente
performante grazie in particolare allo speciale
laminato termico microporoso Clima Protect
(WP 8000 – MVP 5000), che assicura la
dispersione dell’umidità corporea e un’elevata
traspirabilità resa ancora più efficace dai fori
laserati presenti sia sul retro che sul davanti.
Tutte le cuciture sono termosaldate evitando
quindi qualsiasi infiltrazione di acqua e vento.
In caso di cadute sulla neve la protezione è
garantita dagli inserti
protettivi presenti sulle
spalle. La giacca
inoltre è completa
di zip impermeabili,
cappuccio
staccabile,
interno collo in
pile, dettagli
in materiale
rifrangente
e polsini
con ghetta
interna in
lycra per
alloggiamento
del pollice.
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asseconda i movimenti
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sono fabbricati al 100% in Italia con materiali
pregiati e tessuti speciali come l’S.R.T.
(Sweat Removing Textile – tessuto traspirante
3D che espelle il sudore), progettati per proteggere
la zona schiena-scapole dagli urti e
per garantire un ottimo supporto lombare. La
placca esterna è composta da una struttura
esagonale nitrilica anti-shock (Esatech System),
formulata per assorbire elevate energie
d’impatto e studiata per dissipare l’impatto
coinvolgendo tutta la superficie della placca.
L’imbottitura interna
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(Evoluted Viscoelastic
Cells), innovativa
gomma idrorepellente
anti-shock ad alto
rapporto performance/peso/spessore,
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perforata per favorire
la traspirazione
dall’area a contatto
con il corpo verso
l’esterno.
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look outdoor
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è in Wool Pile da 310 gr di colore Rust con
cuciture in contrasto Wengè. Interno collo in
jersey da 190 gr, nel colore del contrasto che
si rigira sull’esterno, per garantire il massimo
comfort ed evitare il peeling. Collo chiuso
da ½ zip, spirale 3, rovesciata, nel colore del
contrasto; cursore cam-lock personalizzato
con Logo. Finta interna parazip, antivento,
su tutta la lunghezza della zip. Sulla parte
anteriore del capo il wool pile è stato usato a
rovescio, dalla parte del
pelo: cimato, dalla
mano morbida e
calda per dare
movimento
e regalare
al capo un
aspetto decisamente
outdoor.
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una presa sicura
Valluga è un prezioso
guanto Salewa per le
attività sulla neve che
garantisce un ottimo
isolamento termico
grazie al suo design
“bombato” e alla
fodera interna in pile.
Una precisa sensibilità
delle dita, l’interno
della mano completamente
in pelle e la struttura
pollice 3D permettono una
presa sicura e senza problemi
di bastoncini, piccozze, viti
da ghiaccio, ma anche per
la mano del proprio partner
di cordata in vetta. Salewa è
distribuito da Oberalp.
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tecniche, ma con stile
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una giacca tecnica da neve con cappuccio, in
colore blu con grafica di pennellate bianche,
dal fit extra-long, in 100% polyestere,
idrorepellente e impermeabile fino a 10K,
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Platinum. Eccellente tenuta di calore anche
nelle giornate più fredde e con bufera di neve.
Da abbinare, il pantalone tecnico da neve,
tinta unita colore arancio, slim fit, realizzato
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gr isolamento).
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(in)sostenibile sci
cliente solo i giorni effettivi di sci, o
proponendo prezzi molto vantaggiosi per
il noleggio stagionale. Per combattere
la concorrenza delle offerte sul web e
della grande distribuzione ai negozi
specializzati non resta che giocare la
carta della competenza tecnica e di un
approccio consulenziale e di fiducia con
il cliente. Il commercio dell’attrezzatura è
diventato insomma una questione di
servizio sia di pre che di post vendita,
legato alla fidelizzazione della clientela
ed alla comprensione della sue esigenze.
Formule di “prova” prima dell’acquisto ,
nonché di valutazione/ritiro dell’usato
sono altri “plus” differenziali, che solo
una gestione professionale e
competente può sostenere.
In stagioni di particolare difficoltà, come
quella passata, ritornano le questioni
spinose del rapporto aziende-negozi:
la vera diffiColtà per
la montagna bianCa
italiana è essere
appetibile, interessante,
stimolante ed
offrire opzioni di
soggiorno
in linea sia Con i gusti
Che Con il portafoglio
degli italiani. sul merCato
sta ampliandosi il
differenziale tra i grandi
Comprensori e le “altre
destinazioni”, perChé
i primi sono più
organizzati e di maggior
appeal, Con servizi
di alta qualità ed ampia
sCelta di piste
Non solo sci tradizionale, ma anche tanto altro. Oltre alla richiesta
di pratiche sportive legate alla neve, è in crescita l’interesse verso le
attività che sono in grado di integrare le pratiche sportive sulla neve
con altre discipline. Prima erano i board sports, ora è la bici.
Una vera e propria miscellanea sportiva
posticipazione dei pagamenti, conto
vendita, accettazione di resi di articoli.
Le aziende, nonostante gli appelli di
molti negozi, anche in forma associativa,
continuano a bypassare la questione, da
una parte per salvaguardare il proprio
bilancio, dall’altro per non creare un
effetto domino che, una volta concesso
un aiuto a una realtà particolarmente in
difficoltà, porti tutti i negozianti a
richiedere lo stesso trattamento. I
venditori dal canto loro adottano in
generale una politica d’acquisto timida e
difensiva, per non rischiare eccedenze
SNOWBOARD IN CADUTA
La disciplina ‘regina’ della
montagna bianca – vale a dire lo
sci da discesa – detiene ben il
58,3% dell’intero sistema sportivo
sulla neve, mentre si evidenzia la
quota significativa della pratica più
slow, vale a dire le ciaspole, che
tocca quota 12,2%, superando lo
sci di fondo.
invendibili. A pagare la crisi è soprattutto
l’abbigliamento tecnico, per il quale è
previsto quest’anno un clamoroso e mai
visto calo del 38% nel paniere di spesa
per la vacanza sulla neve. La crisi
dell’abbigliamento, mettendo in difficoltà
i negozi, ricade però inevitabilmente
anche sugli ordini degli attrezzi, e quindi
sui marchi che li producono: un circolo
vizioso che concede sempre meno
tempo per essere trasformato in
virtuoso.
nicola.montecalvo@topsport.it
UN MERCATO CHE ARRANCA
I numeri confermano l’evidente calo
dell’ultima stagione, ma il crollo del
mercato è ancora più preoccupante se
si estende lo sguardo a diverse
annate: dal 2004-2005 il fatturato
complessivo ha subito un
ridimensionamento del 35,6%.
LA PROMESSA DELLE NUOVE GENERAZIONI
La maggiore quota della clientela delle scuole
di sci italiane è composta da bambini con
un’età compresa tra i 7 ed i 12 anni (35,6%),
ma è alta la quota anche dei più piccoli, con
età compresa tra i 4 ed i 6 anni, che
rappresentano il 26,4% della clientela. I
ragazzi con età tra i 13 ed i 25 anni, invece,
compongono il 18% della clientela, mentre il
10,9% dei clienti ha un’età tra i 26 e i 44 anni
e solo il 9,2% un’età superiore ai 44 anni.
Fonte: Osservatorio Italiano del Turismo Montano
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eleganza sulle piste
La collezione sci
2013/2014 di Colmar
invita a prendere una
pausa dalla frenesia
del quotidiano, per
dedicare tempo a sé
stessi. Tessuti che richiamano
il passato declinati
in chiave futuristica. Si
tratta di capi pensati per
tutte le esigenze. Dedicata
agli sciatori “classici”, che
amano linee più strutturate
e capi più eleganti,
la collezione Signature è
caratterizzata dall’eleganza
che la stampa di tessuti
come il principe di Galles
e lo spinato conferiscono a
giacche e pantaloni ipertecnici.
Colmar è distribuito da
Manifattura Mario Colombo.
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meno torsione, più potenza
Dobermann Spitfire EVO
EDT firmato Nordica offre
vere performance da gara
grazie ad un profilo Rapid
Race, piastra EVO e sistema
EDT che permette allo
sciatore di risparmiare una
notevole quantità di energia
incrementando al tempo
stesso la potenza. Efficient
Dynamic Technology (EDT),
una speciale lega in carbonio
inserita nello sci e fissata
in 4 punti, offre una maggiore
flessibilità, un’azione più
incisiva nell’ingresso in curva
e una stabilità imbattibile in
qualunque situazione, anche
nelle condizioni più estreme.
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Già da diversi anni, Snowlife è Sponsor
della Nazionale Norvegese di Sci Alpino.
La collaborazione con atleti di punta ha
permesso all’azienda di sviluppare guanti
da gara particolarmente confortevoli ed allo
stesso tempo particolarmente robusti dotati di
sofisticate protezioni molto apprezzate dagli
atleti. Grazie a particolari tecnologie di taglio
in 3D, ottima imbottitura e cuciture rivolte
all’esterno il guanto Champion è particolarmente
confortevole e
caldo. Il guanto
Champion è
disponibile in
versione guanto
e moffola,
in taglie uomo
e donna, nelle
varianti colore
black/neonlime/
white e black/white.
Snowlife è distribuito
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manualità garantita
hot Dry Lady è il guanto Camp da alte
prestazioni, di medio peso, per l’alpinismo,
lo scialpinismo e lo sci alpino. L’isolamento
in microfibra Thermolite garantisce mani
calde e asciutte senza compromettere la
manualità, mentre la sofisticata membrana
impermeabile e traspirante hipora offre
un’eccellente protezione in condizioni di forte
umidità. L’imbottitura extra tiene calde le mani
femminili generalmente più sensibili al freddo.
Giropolso in neoprene, con velcro, per una
calzata perfetta. Nocche imbottite per un
comfort eccellente anche alle temperature più
basse. Cuscinetti
Grip’R su tutte le
dita e il palmo per
assicurare la massima
presa. Inserto
tergi sudore in
tessuto assorbente
sul pollice.
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asciugano in un attimo
Da Snowlife arriva il Challenger Glove, un
guanto sportivo da uomo che sicuramente
non passa innosservato. Il guanto viene realizzato
in un interessante mix di materiali: sul
dorso della mano tessuto Twill elasticizzato,
sul palmo vera pelle di capra. La particolare
fodera interna garantisce
massima traspirazione
e rapida asciugatura.
Il guanto è
particolarmente
indicato agli
sciatori sportivi.
Snowlife è distribuito
da Summit.
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avvolgente benessere
Da Restelli arriva il guanto da sci da uomo
in nappa impermeabile. Presenta rinforzi in
nappa sul palmo e la
fodera è in piumotto e
hipora. Il piumotto garantisce
calore, comfort e avvolgente
benessere anche a basse
temperature. L’hipora è
una membrana traspirante
che garantisce maggiore
impermeabilità al guanto
senza pregiudicare
calzata e morbidezza.
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leggera confortevolezza
Gli scarponi hell&Back sono la grande new
entry in casa Nordica: dedicati a tutti coloro
che cercano un prodotto versatile, per chi
ama sciare sia in pista che fuori pista. Grazie
ad una costruzione che permette migliore
impermeabilità e all’inserimento di materiale
traspirante all’interno della nuovissima
scarpetta, lo scarpone garantisce un piede
“warm and dry”. Confortevole e leggero grazie
al Triax, un materiale innovativo che riduce il
peso dello scafo del 20%, questo scarpone è
personalizzabile nei tacchi e nei puntali (grazie
ad un kit realizzato ad hoc) e presenta
leve e strap avviati.
La suola in materiale
morbido garantisce
grip e stabilità in risalita,
la tecnologia Dual Density
Full Shock Eraser
assorbe perfettamente
urti e vibrazioni e la
chiusura a 45 gradi
garantisce una
perfetta tenuta
del tallone.
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Comfort anche su traiettorie
difficoltose
La Mission Jacket di helly hansen è la giacca
adatta a tutte le attività in montagna che
unisce la funzionalità a un design scandinavo
essenziale. Disegnata per grandi avventure
sulle montagne, la Mission jacket è altamente
traspirante e idrorepellente. L’interno in Primaloft
tiene lo sciatore al riparo mantenendo il
comfort più totale anche quando si affrontano
traiettorie difficoltose. Il tessuto
helly Tech Professional
meccanica l stretch
2L combinato con il
sistema di ventilazione
meccanica h2h
Flow migliora
nettamente la
vestibilità
mantenendo
asciutti,
caldi o
freschi a
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dati sotto controllo
Garmin Forerunner 910XT
è un dispositivo GPS da
polso all-in-one creato per il
multisport e ideale per gli sport di montagna
come lo sci alpino e lo sci di fondo. Grazie
all’altimetro barometrico, rileva il dato della
quota dal segnale satellitare e lo incrocia
con il valore della pressione barometrica,
fornendo con assoluta precisione la quota ma
anche la pendenza da affrontare e la velocità
ascensionale. Naturalmente il GPS fornisce
le consuete informazioni su velocità, distanza,
cadenza, frequenza cardiaca.
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protetti e sicuri in ogni discesa
Il modello Cliff di Blast è la novità principale
della collezione maschere presentata da Polinelli
Occhiali. La visione ottimale è garantita
da un campo visivo molto ampio, soprattutto
nella parte superiore e laterale; l’efficacia della
doppia lente in policarbonato antigraffio è
potenziata dal trattamento anti-appannamento
al suo interno che impedisce il formarsi di
condensa. Le lenti, che filtrano il 100% dei
raggi UV e della luce blu, sono disponibili
nelle colorazioni ambra, marrone e nell’estroso
multistrato arancio. Blast è distribuito da
Polinelli.
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grande sicurezza
Per la stagione 13/14 Marker-Völkl
presentano la nuovissima tecnologia
UVO (Ultimate Vibration Objekt), il
primo ammortizzatore a 360° senza
appoggio che sfrutta la tecnologia
dell’assorbimento delle vibrazioni
per minimizzare le fastidiose vibrazioni
dello sci. Il nuovo Racetiger
RC messo a punto con UVO e
ottimizzato nel peso, con Tip Rocker
e Full Sensor Woodcore, si distingue
soprattutto nelle curve lunghe,
grazie alla sua eccellente silenziosità
e alla grande sicurezza anche ad
alta velocità. Marker e Völkl sono
distribuiti da Calzaturificio Dalbello.
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La paroLa ai negozianti
per amore
deLLa neVe
Un’economia mondiaLe in straVoLgimento,
Lo stop aL consUmismo impULsiVo.
tra pregi e difetti deL mercato sportiVo,
a partire da qUesto nUmero
fotograferemo periodicamente
L’andamento deL mercato itaLiano
Offrire spunti costruttivi
per accendere nuove
lampadine nel buio che
il commercio sta
vivendo. Diamo voce e
spazio a chi giorno per
giorno è a stretto contatto con chi muove
l’economia reale, il consumatore. La parola
ad alcuni tra i migliori negozi indipendenti
di articoli ed abbigliamento sportivo della
fascia montana, intervistati da TopSport in
eclusiva alla chiusura delle Festività .
Parola d’ordine: cambiamento. La
montagna e il fascino della neve
continuano ad essere attraenti nonostante
le difficoltà economiche del Paese ed una
implacabile trasformazione dei consumi
già iniziata da qualche stagione. Il trend
recessivo sta continuando anche in questo
inizio d’anno, chiarendo sempre più i limiti
di una mancanza di specializzazione e
quindi anche di identità. Basandosi
ulteriormente sulla fidelity del cliente gli
operatori più accorti stanno capendo
anche l’importanza di dar vita vita ad
attività che vanno ad affiancarsi al
momento della vendita nuda e cruda,
servizi di pre e di post vendita che
incrementano la qualità del rapporto tra
dettagliante e cliente. E c’è anche chi
sceglie di coccolare le famiglie, ancora
una volta, nucleo fondamentale del
business della neve, ponendo molta
attenzione verso i bambini mentre si fa
poco affidamento sui teenager, troppo
legati alla moda anziché alla qualità. Molto
sentita, ma non necessariamente temuta,
la concorrenza che internet riesce a fare in
un mondo globalizzato ed informatizzato, il
web è uno strumento che il commercio
specializzato sta conoscendo ma che sta
sfruttando con molta lentezza. Infine,
traspare chiaro che non esiste più la
vendita a prezzo pieno così come anche le
marche leader non rappresentano più,
automaticamente, delle certezze di buone
vendite.
Il motore: la neve. Ad aver aiutato tutti,
quest’anno, finalmente la presenza della
neve che, caduta copiosa, ha incentivato
anche i più pigri a mettere scarponi, sci e
risentire sotto ai piedi quel particolare
rumore della neve e l’ebrezza della libertà
nel candore silenzioso della natura. “Il
fattore climatico è fondamentale perché la
neve vera, invoglia più di qualsiasi attività
di promozione” esordisce Maurizio
Vidussi dell’omonimo negozio di Udine. A
comprovarlo, sono gli ultimi dati emessi
dalla Federalberghi dai quali emerge che
gli italiani sono un popolo di sciatori. Nel
quinquennio 2007/2011, infatti, il numero
degli appassionati di sport invernali è
passato da 8,5 milioni a quasi 10,3 milioni
di persone (+21%) con una media annua
pari a 9,7 milioni di appassionati ed una
spesa sempre media pari a 7,3 miliardi di
Euro a stagione. “Nelle nostre vendite, la
presenza della neve vera è contata all’80%
– ha aggiunto Luca Zecchin del Zecchin
Sport di Vicenza – abbiamo riscontrato
comunque un 20% della nostra clientela di
appassionati che si mette gli sci anche in
presenza di neve sparata dai cannoni.”
Curiosità spiegata da Cristian Viglietti
che da Prato Nevoso ha ben sott’occhio il
popolo della neve: “certamente quella
naturale ha aiutato moltissimo il commercio,
ma chi vuole sciare si adegua anche a
quella artificiale. La differrenza non è
rilevante quando si desidera davvero
praticare questo sport. E d’altronde, se la
materia prima manca, si deve per forza
ricorrere agli sparaneve.” E per fortuna che
ci sono.
L’addio aL preZZo pieno
Secondo il nostro primo panel di intervistati,
l’andamento delle vendite in questa
stagione, a differenza di ciò che si poteva
pensare, è stato abbastanza stazionario se
non in lieve aumento rispetto all’anno
passato, in alcuni casi con il calo del
reparto attrezzi e in altri con quello
dell’abbigliamento. Il fattore che ne ha
risentito, però, è stato il prezzo. “Non esiste
più la vendita a prezzo pieno – commenta
Sergio Croce (Carla Sport - Vicenza) con
il sorriso amaro –; per riuscire a lavorare si
deve comunque sempre applicare uno
sconto attorno al 15% e cercare dunque
di vendere il più possibile prima dei saldi,
per non trovarsi a svendere interi magazzini.
Chi però viene ad acquistare abbigliamento
tecnico non guarda il prezzo ma richiede
professionalità e qualità.” L’andamento che
si sta verificando, infatti, porta sempre più
verso la scomparsa del saldo come
smercio delle rimanenze di magazzino. Gli
articoli ancora in negozio a fine stagione
sono tutt’altro che delle rimanenze, perché
di fatto ve n’è ampia disponibilità. La

Cristian Viglietti
VIGLIETTI SPORT - CunEO EO
Sergio Croce
CaRLa SPORT - VICEnza
conseguenza è però
una netta svalutazione
del prodotto. Ne
parliamo con Flavio
dei Cas (Rino Sport -
Bormio), che sostiene
come “immettendo
ormai in continuazione sul mercato cose e
input nuovi, a volte in controtendenza
rispetto alla stagione scorsa in cui noi
negozi abbiamo dovuto ordinare, il cliente
è sfiduciato e disorientato, tanto quanto
noi negozianti siamo in difficoltà ad
assecondarlo. La novità va capita, ma è
una faccenda sempre più difficile ed anche
rischiosa. Certamente è il compito del
negoziante, se non vuol vedersi spodestato
nel proprio ruolo, cercare appunto il
dialogo e prendere per mano il potenziale
cliente, capirlo e guidarlo nell’acquisto. Un
esempio per me lampante è quello dei
materiali: ora che si sta tornando ai tessuti
naturali, quelli tecnologici ed altamente
performanti, così tanto promossi e
pubblicizzati, rischiano di generare sfiducia
e perplessità.”
Maurizio Vidussi
VIDuSSI - uDInE
identiFiCare iL CLiente
Dichiarato con decisione da tutti i
contattati, a muovere il commercio
invernale è il target famiglia, che ancora
una volta si conferma motore dell’economia
nonostante tutte le problematiche
dell’attuale quadro politico-economico
italiano. Famiglie, dunque, alle quali porre
più attenzione proprio perché garantiscono
la continuità nel tempo creando un tesoro
prezioso: la fidelity. “La famiglia con bimbi
è la migliore – è il parere di Zecchin –
perché i piccoli, portati qui dai genitori, si
appassionano allo sport e torneranno
anche da adulti.”
Flavio Dei Cas
RInO RI SPORT - BORMIO
“Effettivamente anche noi
poniamo più attenzione ai
bambini – ha confermato
davide d Brancaglion
(Sporting - Milano) –, un
target in netta crescita.
Portati sulla neve fin dai 3
anni, si appassionano divenendo poi il
nostro cliente del futuro”. Ma che dire, più
nello specifico? Anche in negozio sarà
valido il luogo comune dell’uomo
sottomesso al gusto della compagna?
Scherza patrizia Mossardi (Gialdini -
Brescia): “Quando entrano le coppie, lei
boccia sempre tutto ciò che sceglie lui
anche se, magari, ha avuto buon gusto. Se
invece lui viene da solo, comprerebbe di
tutto!” Ma la vera difficoltà sono i teenager:
seguono la moda a scapito della qualità e
chiedono marche ben specifiche, magari
viste su internet o in videoclip musicali.
La dUra Legge deL WeB
Internet, la concorrenza cibernetica che
bisogna conoscere e alla quale occorre
mettersi in linea per non essere rimbalzati
dai potenziali clienti. Nell’attuale scenario
socio-economico, infatti, il ruolo occupato
dall’innovazione tecnologica e informatica
è davvero determinante e la possibilità di
compravendita on-line è riconosciuta da
tutti come la più grande concorrenza
esistente. Mostro, ma anche grande
opportunità che soltanto in pochi negozianti
sanno sfruttare e che potrebbe essere un
potenziamento della propria rete d’affari.
Certo dedicarsi all’e-commerce
comporterebbe un certo sforzo in termini
di tempo e personale impiegato, ma
rappresenta un canale sempre più
strategico per le aziende che desiderano
essere competitive e raggiungere il
i russi come chemioterapia
del cancro italiano
chiamato crisi
a tenere alte le vendite
del settore legato agli
sport invernali è stato
l’arrivo massiccio del
turista dall’area dei
balcani, ma soprattutto
dalla Russia. Stranieri che
in diversi casi hanno
rappresentato oltre il 70% delle
vendite di negozio. La sua presenza
non coincide con i periodi di vacanza
degli italiani in quanto si sposta
seguendo le sue festività nazionali,
all’interno dei negozi chiede le
marche più note ed è disposto a
spendere cifre veramente importanti.
Tutti gli intervistati, infatti, hanno
rilevato che la presenza massiccia di
russi e di famiglie di polacchi
benestanti hanno contribuito
fortemente a salvare la stagione. Da
registrare anche l’incremento di
inglesi che stanno approcciando
l’Italia come vacanza bianca
scolastica mentre scandinavi, svedesi
e danesi hanno affollato un po’ di più
le zone dove si pratica il fuori pista.
alternativa o nuova
concorrenza? La (ri)vendita
post noleggio
Che fine fa lo sci dopo
la sua vita nel noleggio?
Si rifà il look, torna sul
mercato e… costa
meno! Il suo prezzo di
mercato infatti oscilla
tra il 50 ed il 70% del
valore del nuovo e,
rimanendo comunque di
qualità, sta iniziando a diventare il
nuovo tipo di concorrenza ai punti
vendita. È un commercio in crescita
che vede tornare sul mercato sci dai
2 ai 5 anni di “anzianità”. Un business
da tenere d’occhio in quanto la
ludicità dello sport, in un momento di
crisi, potrebbe indirizzare sempre
meno verso l’acquisto del nuovo,
optando per una sorta di “usato
garantito”.
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La voce del retail
proprio target in modo efficace e
differenziato. Con la crisi economica in
atto applicare una strategia di Rete per la
propria azienda, di cui l’e-commerce è una
componente e talvolta la risultante, non è
più un’opportunità, ma piuttosto una scelta
improrogabile di sopravvivenza che presto
ci si accorgerà di dover fare proprio per le
sue potenzialità benefiche che, se non
sfruttate, rappresentano il concorrente
numero uno. “Internet crea inflazione dei
prezzi” è il parere di Luigi Libero (Bonny
- Varese). “Sono soprattutto i giovani che
usano internet e che cercano il più delle
volte occasioni per ciò che riguarda gli
attrezzi e lo snowboard”, ha incalzato
Sergio Croce. “Il più delle volte siamo
costretti a dare i prezzi guardando internet
per non avere troppo divario, così abbiamo
deciso di aprire un nostro sito per avere
più visibilità e possibilità di agganciare
clienti”, ha aggiunto piero ramello (Equipe
Olympique - Biella) mentre anche Cristian
Viglietti ha confermato che “avere un ecommerce
richiede una persona fissa e
l’informatizzazione del magazzino ma è una
parte importante del mercato”. E c’è anche
un altro lato della concorrenza di internet
alla quale però non si può reagire e che ci
ha spiegato Flavio Dei Cas: “Ci capitano
persone che vengono in negozio, provano
e si informano sui prodotti per poi volare
su internet a comperare con la certezza di
non dover successivamente provvedere a
cambi o sostituzioni”. Don
Chisciotte contro i mulini
a vento.
SoStenUti
daLLe noVità
Pare invece non essere
particolarmente temuta la
concorrenza dei grandi
negozi come Decathlon,
outlet e spacci aziendali in
quanto è emerso sempre
più come la specializzazione
stia diventando il punto
strategico dei punti vendita
dei prodotti della neve, che
utilizzano questo
stratagemma proprio per
differenziarsi e ancora una
volta creare fedeltà,
evitando di finire
nell’anonimato, ed essere
cercati e scelti proprio
Marco Scagliarini
TEChnOSPORT - aOSTa
“poiché non è più possibiLe gestire Un magazzino troppo
fornito, sarebbe Un grandissimo aiUto poter interagire
con qUeLLo dei fornitori dUrante La stagione in atto,
riassortire e magari correggere aLcUni errori che si
possono fare in fase di ordinazione, qUando si cerca
perLopiù di indoVinare i trend fUtUri”
per via di determinate caratteristiche.
“Abbiamo scelto di rinnovarci acquistando
un nuovo macchinario per il laboratorio sci,
investendo molto in termini di denaro – è
la voce che arriva da Zinermann, Livigno
–. Questo macchinario è utile per una
preparazione più sofisticata dello sci e
specifico per l’elaborazione di sci da gara.
Un investimento per il futuro che sta già
dando buoni frutti.” A darne ulteriore
conferma sono roberto gamondi e
andrea Frachey (Frachey Sport -
Champoluc) cha hanno scelto di azzardare:
“Siamo andati alla ricerca di particolarità
difficili da reperire sul normale mercato, ci
siamo specializzati nel freeride, l’attività
fuoripista in neve fresca. Per questo
occorre un costante aggiornamento ed
essere garanzia di sicurezza, elemento che
sulla neve non è mai da sottovalutare.
Pensate però che anche la personalizzazione
del prodotto che si va a vendere è un
elemento che ci fa scegliere o scartare dal
Piero Ramello
EQuIPE OLYMPIQuE E - BIELLa BIELLa
Patrizia Mossardi
GIaLDInI - BRESCIa
Davide Brancaglion
SPORTInG - MILanO
cliente. Noi ad esempio, abbiamo puntato
sulla personalizzazione degli scarponi
creando ad hoc interventi sullo scafo e sul
plantare per rendere lo scarpone più
comodo e confortevole, elemento non da
poco per il cliente, che giustamente vuole
passare molto tempo sulla neve senza
soffrire.” Anche la specializzazione nei
prodotti di lusso può essere vincente come
ci insegna Rino Sport: “gli stranieri,
soprattutto i russi, sono in netto aumento
e chiedono marche costose arrivando a
spendere oltre 3000 euro per una tuta
Bogner, Spyder o Armani”.
Un’altra alternativa invece, gettonatissima,
viene dallo smembramento dell’attività in
varie realtà più piccine decentralizzate,
scegliendo di avere un punto vendita
centrale affiancato da vari satelliti
specializzati nei vari settori.
Uno di questi è certamente l’antagonista
della vendita, ovvero il noleggio che per ciò
che riguarda il mercato della neve, si è
ritagliato una larga fetta andando andando a toccare
il 50% ed oltre degli introiti
dell’attività. Ecco dunque che per
potenziare al massimo le possibilità,
molte attività commerciali montane
hanno optato per due strutture ben
distinte. Ma perché scegliere il
noleggio, anziché l’acquisto? Per
comodità, per non dover portarsi in
viaggio l’attrezzatura, per non dover
comperare tutto il necessario del
trasporto in auto, peraltro costoso,
per risparmiare se non si è habitué
della neve o semplicemente perché
si cresce. “Una larghissima fetta
del noleggio è per i bambini perché
ovviamente, crescendo, i genitori
preferiscono prendere a nolo
anziché cambiare sci e scarponi
tutti gli anni con la notevole spesa
che ne consegue”, ci ha spiegato
Marco Scagliarini
(Technosport
- Charvensod), mentre
Brancaglion ha specificato che “il

noleggio per i bambini solitamente avviene
stagionalmente ed è positivo soprattutto
perché il più delle volte è affiancato
dall’acquisto di accessori ed
abbigliamento.” Una sorta dunque di attività
che invece di porsi come antagonista alla
vendita del prodotto diventa di supporto,
se non addirittura di incentivo. “I bambini
rappresentano quasi il 95% dei nostri
utenti che scelgono di affittare l’attrezzatura
e il dato è in aumento”, continua Zecchin
che però mette in luce anche un altro
aspetto a proposito della concorrenza che
esiste anche nel campo del noleggio
“sinceramente io, a Vicenza, non sento
come competitor i noleggi che si trovano
sulle piste: certo sono più comodi per i
turisti, ma di sicuro hanno costi molto più
alti”.
non SoLo pUnto Vendita
Il commercio invernale non può essere
legato solo alla presenza della neve, alla
tecnologia o alle tendenze. Occorre
continua novità, promozione ed anche un
pizzico di fantasia. “Per agevolare le
famiglie nell’acquisto ho realizzato
all’interno del negozio un piccolo spazio
per i bambini con giochi e libri – è
l’esperienza di Brancaglion –, così i
genitori sono tranquilli e sono più portati
all’acquisto.” Coccolare la clientela della
neve che, rispetto ai fruitori delle altre
attività sportive, ha bisogno di più tempo
per conoscere, capire e decidere.
“La fidelizzazione però è sempre la carta
vincente – concorda con tutti gli altri
Lorenzo Mina (3A Antonini Sportland -
Affi) – attraverso promozioni, fidelity card
e convenzioni con istituzioni ed impianti
sciistici si riesce ad avere un’adeguata
attività di promozione atta a richiamare
sempre clientela.” Il negozio come lo si è
concepito per anni sta decisamente
cambiando e l’andamento è sempre più
open door con una visione aperta e ampia
del marketing promozionale. Ciò che ne
deriva è appunto sempre più l’esigenza di
collegarsi a tutta la macchina turistica
invernale, legandosi alle varie agenzie per
il turismo, creando convenzioni con
alberghi, scuole di sci e sci club, ecc. “Noi
abbiamo scelto di organizzare incontri con
sciatori, guide alpine ma anche sfruttando
le famose ‘giornate The North Face’ o
Salewa, dove sono i marchi stessi a
scendere sulle piste portando anche
dieci temi scottanti sUL tappeto:
1. Un giudizio sull’attuale andamento delle vendite
Abbastanza stazionario nel complesso, ma ballerino perché legato
meteorologicamente alla presenza della neve ed ai saldi.
2. il settore, la merceologia trainante le vendite
Nel giro d’affari globale del negozio, non si è visto nessun settore di spicco tra
abbigliamento, attrezzo o accessori. Si registra più che altro una buona tenuta
degli accessori in una logica del cosiddetto ‘acquisto d’impulso’. Un interessante
incremento anche per il genere di abbigliamento definibile come ‘usa e getta’,
cioè quello che per natura è più economico e portato ad un maggior ricambio.
3. La scontistica
Vendita a prezzo pieno: in caduta libera. Decisamente meno del 30%. Solo nei
casi di massima specializzazione del punto vendita si è riusciti a ‘difendere’ il
prezzo sul cartellino. Si usa sempre più lo sconto fisso.
4. previsione preordini inverno 2013/2014
Indicativamente, come la scorsa stagione. La grandissima cautela dei negozianti
riflette l’approccio ugualmente incerto del consumatore alla spesa.
5. tipologia e targettizzazione clientela
Stazionaria la presenza degli sportivi praticanti; ma sono ancora una volta le
famiglie che muovono l’economia con un maggior dinamismo intorno a ciò che
riguarda l’area bambino.
6. il business straniero
In netto aumento soprattutto proveniente dalla Russia. Il giro d’affari legato agli
stranieri ricopre già oggi oltre il 50% del giro d’affari dei negozi montani.
7. Ma quale concorrenza?
In rialzo quella esercitata da Internet, mentre la pressione di Decathlon e degli
altri grandi network è contenuta e facilmente affrontabile con un assortimento
ricercato ed esclusivo.
8. il noleggio
Andamento stazionario nel complesso, in rialzo per ciò che riguarda la fascia
d’età infantile. Rappresenta già oggi un’importante fetta percentuale degli introiti
stagionali.
9. e-commerce diretto
Per questi negozi che – vale sottolinearlo – operano soprattutto nella fascia
montana e sono ad alto tasso di specializzazione, la presenza on-line è di pura
immagine.
10. Quali collezioni vincenti nel sell out
La questione più difficile da affrontare: praticamente inesistenti. Nessuna è
riuscita a spiccare sulle altre, in quanto il cliente non è stato attratto da un
marchio in particolare, spaziando tra gusto personale e ragioni prettamente
economiche.
testimonial, e questo richiama davvero
molte persone”, è la voce di Patrizia
Mossardi supportata anche da Roberto
Gamondi che a sua volta ha aggiunto che
secondo la loro esperienza “è positivo
organizzare tutte le settimane lo ski-test,
ovvero dare la possibilità ai potenziali
acquirenti di provare i materiali e invogliare
all’acquisto”. E c’è chi è andato oltre
gestendo direttamente uno sci club o una
scuola. Nel mondo della neve, dunque,
sono la novità e l’iniziativa che stanno
aiutando sempre più il commercio in una
continua evoluzione dello stesso in tante
sfaccettature.
L’angoLo dei SUggeriMenti:
prodUCerS, We need heLp
Da questa analisi è dunque emerso che
per non far risultare negativa la
www.topsport.it
49

50 www.topsport.it
La voce del retail
stagione, sono serviti veramente molti
sforzi da parte dei negozianti che si sono
trovati a dover far fronte alla crisi
economica, all’incremento di internet come
maggior concorrente e ad inventarsi
provetti per mantenere stabili i loro contatti,
e quindi anche gli introiti delle vendite. Ma
se è vero che è indispensabile il rapporto
stretto e attento tra negozio e cliente,
sarebbe decisamente utile poter avere un
dialogo con le aziende produttrici affinché,
agevolando il commercio al dettaglio,
incrementino a loro volta le entrate. “Se le
aziende realizzassero ciò che effettivamente
riescono a vendere, internet non
sguazzerebbe e non si creerebbero
turbative sui prezzi di mercato che per noi
sono veramente problematiche – è il
suggerimento di Sergio Croce – ma
abbiamo a che fare con marchi internazionali
che, proprio per questa loro natura non
danno la possibilità di controllare il mercato
italiano.”
Viglietti pone invece l’attenzione sul
problema della quantità e degli stock,
asserendo che le aziende stanno
producendo troppi modelli o comunque vi
è un rinnovamento continuo e sempre in
aumento delle linee di sci e attrezzatura,
aumentando il rischio di invenduto per i
negozianti e la probabilità di trovarsi linee
sempre più ‘vecchie’ in vetrina. Una delle
problematiche emerse dalla nostra
chiacchierata con le attività commerciali
dedicate al mondo neve, però, è il troppo
anticipo con cui bisogna eseguire gli ordini
alle varie case madri in prospettiva
dell’inverno seguente. “Non è più possibile
crearsi un grande magazzino – è la voce di
Rino Sport, ribadita anche da Patrizia
Mossardi – sarebbe un grandissimo aiuto
per noi poter interagire durante la stagione
in atto, riassortire e magari correggere
alcuni errori che si possono fare in fase di
ordinazione cercando di indovinare il trend
futuro”.
laura.guerra@topsport.it
Una Voce fUori daL coro
Hanno partecipato a questo sondaggio:
3 A Antonini Sportland, Verona - Bonny, Varese - Carla
Sport, Vicenza - Gialdini, Brescia - Equipe Olympique, Biella
- Frachey Sport, Champoluc - Rino Sport, Bormio - Sporting,
Milano - Sport Le Torri, Sestriere - Superskilab, Carugate -
Technosport, Charvensod - Vidussi Sport, Udine - Viglietti
Sport, Torino - Zecchin Sport, Vicenza - Centro Sport, Vicenza
- Zinermann, Livigno
Cara redazione di TopSport,
sono un vostro fedelissimo lettore,
ho 29 anni, e provengo da una
famiglia di commercianti (o dovrei aggiornarmi e dire
imprenditori?). Attualmente lavoro per me stesso in uno dei
nostri punti vendita esistente da più di trent’anni. La premessa
serve per farvi capire il contesto da cui nasce la critica al vostro
articolo d’apertura del numero di Gennaio 2013.
Sono d’accordo su quanto affermato da Voi, sul concetto di
“sostanza” e “qualità”. Tant’è che da due anni lavoro contro tutti per
elevare lo standard della mia attività. Ho cominciato a credere sin
da subito nel running, e oggi vanto in parete le migliori calzature
in circolazione. Le conosco bene, dedico molto tempo allo studio
delle varie tecnologie. Come per il running ho creduto nel mondo
del trekking, del walking e del fitness in generale. Mi impegno ogni
giorno per creare qualità e sostanza, ma credetemi, i risultati sono
molto sconfortanti. Mi confronto, all’interno della realtà familiare,
con situazioni differenti. In un altro punto vendita (gestito dai miei
fratelli) si è impostato un discorso diverso, basato sul prodotto
veloce, di scarsa qualità, dal prezzo facile. I risultati sono altalenanti
ma più costanti dei miei.
E mi (vi) chiedo: in un contesto sociale, dove è vero che lo sport
è vivo, ma soffre una crisi economica e sociale, come faccio a
“r-esistere”?
Non è più soltanto una questione culturale, c’è tra i miei clienti chi
conosce quanto me i prodotti. Il problema è che la domanda cerca
un’offerta che non può esistere perché insostenibile. La domanda
cerca “le offerte”. Spiego alla gente che la nostra gamma è sempre
in promozione (perché applichiamo necessariamente dei prezzi
netti ai prodotti tecnici, con sconti fino al 20%) ma la risposta è
sempre la stessa: l’occasione. L’ultimo paio. La rimanenza dell’anno
precedente. Il colore che nessuno vuole. Per resistere sono
condannato a svendere la mia professione (perché di certo non
svenderò mai la professionalità)?
Quanto vale quella passione per il lavoro in cui (e con cui) sono
cresciuto fino ad oggi? Sono questi i sacrifici che devo impormi
per costruire qualità? Sconti e occasioni?! E allora... che senso ha
il mio impegno? Di certo non posso mantenere la mia famiglia con
la beneficienza. Io non mi faccio mancare qualcosa da aspettare,
o da sognare, perché avete ragione sarebbe la fine. Ma le cose
devono cambiare, se no rimangono tutte chiacchiere al vento.
Eugenio Chiara - Catania

BLIZZARD
GS FIS RACING
www.tecnica.it
World Cup Racing
Schladming we’re ready
TECNICA
R 9.3 150
www.blizzard-ski.com
www.topsport.it
51

52 www.topsport.it
SELL OUT
IL rETaIL SpOrTIvO vISTO daI SUOI prOTagOnISTI
Bolzano accoglie i grandi nomi della moda internazionale
Alla fine dello svorso novembre il capoluogo altoatesino ha ospitato alcune
grandi firme dell’industria della moda internazionale che, all’interno
dello storico negozio di moda Oberrauch Zitt, hanno dato vita ad un
dibattito sul tema dei cambiamenti nel mondo della moda e su come le
case di moda stanno affrontando le sfide poste dal mercato. Corneliani,
Max Mara, Hugo Boss, Frauenschuh, Habsburg: questi alcuni dei nomi
che hanno attirato i riflettori sulla città dolomitica che per una volta
non è stata solo la capitale dei mercatini di Natale.
Un incontro dal sapore internazionale organizzato nei locali ristrutturati
del negozio bolzanino Oberrauch Zitt e a cui hanno partecipato esponenti
dell’industria della moda italiana, tedesca e austriaca. Fra le personalità
presenti il Cavalier Carlalberto Corneliani, fondatore di Corneliani,
Laura Lusuardi fashion director delle collezioni Max Mara, Massimiliano
Brunazzo global brand e creative director di Boss Green (Hugo
Boss), Mario Filippi Coccetta socio fondatore di Fabiana Filippi, Katharina
Schneider amministratrice del marchio Habsburg, Dimitrios Panagiotopoulos
fondatore e stilista altoatesino di Dimitri, Michi Klemera fondatore
del marchio Luis Trenker, Marco Lauer del marchio austriaco
Frauenschuh e Heiner Oberrauch titolare di Oberrauch Zitt e del gruppo
Salewa-OberAlp.
Durante la tavola rotonda, ognuno dei protagonisti ha esposto la propria
posizione in merito alla situazione attuale della moda e alle nuove sfide
del mercato internazionale. Laura Lusuardi, dal 1964 nel team di designer
di Max Mara, ha aperto il dibattito illustrando come la crisi abbia
spinto le grandi case di moda a fortificare la propria presenza sui mercati
esteri. Della stessa opinione anche Massimiliano Brunazzo e Mario
Filippi Coccetta. Quest’ultimo ha inoltre sottolineato come la sua azien-
Un new ConCept Corner a Varese
Il nuovo programma di arredamento shop di DC si basa su un nuovo
concetto di composizioni, mobili ed espositori che viene progettato
specificamente per negozi selezionati, per poter valorizzare al meglio la
presentazione dei prodotti shoes, streetwear e winter di DC, utilizzando
il connubio di materiali ricercati quali acciaio verniciato, alluminio e
legno.
Con il nuovo Concept Corner DC offre ai negozi multibrand un’espressione
della propria ‘brand identity’ usando legno, cemento e metallo
come elementi costituitivi dei mobili e dei complementi d’arredo ideati
per questo progetto. L’elevata modularità di questa soluzione espositiva
permette inoltre al corner di evolversi con le stagioni, adattandosi
alle diverse collezioni. Il setup del Concept Corner esprime il brand DC
nel migliore dei modi, valorizzando i prodotti anche tramite loghi nei dettagli
e foto action sapientemente
integrate negli arredi.
Zoopark è stato lo shop precursore
in Italia per questa iniziativa
unica nel suo genere. In questo
nuovissimo DC Concept Corner
è possibile trovare tutta la linea
DC Shoes, streetwear e winter
con scarponi, outerwear e snowboard,
presentati come non era
mai stato fatto prima nel Bel Paese.
da stia puntando sempre di più a mercati con grandi potenzialità, come
quelli dell’estremo oriente. Più pragmatica invece la posizione del Cavalier
Corneliani: “Con l’attuale situazione appare chiaro che il segmento
del lusso potrà continuare a produrre in Italia anche in futuro, mentre il
settore medio è destinato a trovare nuovi sbocchi”. Gli esponenti delle
case di moda Habsburg e Frauenschuh hanno invece spiegato come
nelle loro aziende la qualità e la lavorazione manuale tipica del “made in
Austria” continuino ad essere gli ingredienti fondamentali per avere successo
anche in periodi come questi. Per i due esponenti dei marchi altoatesini,
Luis Trenker e Dimitri, l’autenticità e il forte legame con le origini
sono elementi fondamentali a cui non si può rinunciare, neanche in
una situazione di crisi. Il padrone di casa, Heiner Oberrauch, ha sottolineato
infine l’importanza nel mondo della moda di progetti validi che siano
basati sempre su qualità e grandi valori: “Chi vuole vivere la moda e
non semplicemente usarla, è alla continua ricerca di capi selezionati e
autentici. La moda viene dal cuore ed è dunque necessario adattare le
tendenze internazionali al proprio stile personale”.
Con questo evento
speciale, Bolzano e
Oberrauch Zitt hanno
ancora una volta dimostrato
la loro importante
funzione di ‘connessione’
fra le culture
d’oltralpe e l’Italia, fra
tradizione e modernità.
BUsiness retail CaraiBiCo
Joma Sport, insieme al distributore del marchio di Cuba, ha recentemente
inaugurato un nuovo punto vendita a L’Avana. Lo store, ubicato
presso il centro commerciale Carlos III, ha un design moderno e decisamente
all’avanguardia, in linea con i cambiamenti che sta vivendo la
cosiddetta “Perla del Caribe”.
Il responsabile nella distribuzione del marchio, Pablo Rodriguez, e la direttrice
del Centro Commerciale sono stati gli incaricati ad inaugurare
l’evento, al quale hanno anche assistito gli ex atleti Ana Fidelia Quiros
e Javier Sotomayor, quest’ultimo recordman mondiale di salto in alto
(23/07/1993 a Salamanca)
L’apertura di questo nuovo punto vendita conferma il momento di
espansione globale
che sta sperimentando
l’azienda spagnola,
sempre presente e attiva
in tutti i continenti.
Il brand dispone di altri
punti vendita sparsi
per l’Isola: negozi presso
i prestigiosi alberghi
Comodoro e Meliá
Cohiba, a L’Avana, e
uno store ubicato alle
terme di Varadero.

primaloft pUnta sUl marketing
CommerCiale
PrimaLoft è oggi conosciuto per la produzione
di materiali e tessuti isolanti ad alte prestazioni.
Trattandosi di prodotti particolarmente pregiati
in qualità di Ingredient Brand, è fondamentale
che rivenditori e clienti siano assistiti
con strumenti produttivi e ampie informazioni.
Ed è con questa filosofia che PrimaLoft ha deciso
di intensificare i suoi sforzi : agendo direttamente
nei punti vendita e puntando sulla formazione
mirata nell’ambito dei sales meetings
dei partner di co-branding e di altri eventi commerciali.
Per supportare i clienti ed aumentare la notorietà
del marchio nel periodo natalizio – ad
esempio – sono stati presentati i capi delle
collezioni autunno/inverno 2012/13 nei negozi
Sportler di Bolzano, Merano, Brunico e Trento
dove un’intera area era dedicata a Prima-
Loft, con le novità di Salewa, Dynafit, The
North Face, Millet, Mammut, Maloja, La Sportiva,
Patagonia, Reusch, Zanier e Ziener.
Anche in questa occasione ai clienti sono stati
consegnati i Challenge Kit, che mostrano dal
vero i vantaggi di questi tessuti. “Un ingredient
brand funziona soltanto se tutti i partecipanti
alla catena vengono coinvolti nel processo. Il
negozio specializzato gioca un ruolo fondamentale
nell’illustrare al cliente finale che PrimaLoft
è ormai di primaria importanza nel mercato,
poiché risponde pienamente e completamente
alle esigenze dei singoli gruppi target
nei più disparati ambiti di impiego”, afferma Jochen
Lagermann, Direttore Marketing e Vendite
Europa.
L’azione di PrimaLoft con Sportler in Italia è
stata anticipata da analoga iniziativa in Germania,
a Monaco, da Sport Schuster, dove per
due settimane, in pedana, direttamente all’entrata
principale, è stata presentata la grande
qualità termica nei capi di Salewa, Hestra, Zanier,
Arc’teryx, Norrøna, Maloja, Dynafit, Maier
Sport e The North Face.
rafforzare la Brand awareness
CMP ha inaugurato, lo scorso novembre, il
primo flagship store in Spagna nella splendida
cornice di Vielha, una delle località sciistiche
iberiche più rinomate, situata ai piedi della
catena montuosa dei Pirenei.
Il nuovo punto vendita monomarca è ubicato
nel centro di Vielha e si sviluppa su una superficie
di circa 80 metri quadrati che rappresentano
al meglio lo spirito outdoor di CMP. Nel
negozio è possibile trovare tutta la collezione
invernale attuale con particolare attenzione alla
linea sci sia adulto che bambino.
Questa nuova apertura conferma la volontà
del marchio del gruppo F.lli Campagnolo di
voler rafforzare la propria brand awareness in
Spagna, Paese dove CMP è presente ormai
da quasi 10 anni.
Una shopping experienCe firmata speedo
Inizia da Bolzano la nuova avventura tricolore
di Speedo con l’apertura, presso il punto vendita
Sportler Portici, della prima Speedo House
d’Italia: uno shop in shop di 60 mq interamente
dedicato agli appassionati di nuoto e
sport acquatici.
Il nuovo spazio costituisce il progetto-pilota di
un percorso che nei prossimi mesi vedrà
l’azienda diffondere in tutta Italia un innovativo
modello di shopping experience ispirato al benessere
e alle emozioni che solo l’acqua riesce a trasmettere: sensazioni note e condivise da
professionisti, appassionati di nuoto e fitness in acqua ma anche dai frequentatori di centri benessere.
Il progetto Speedo House è stato concepito per offrire a tutte queste categorie di consumatori
accomunate dall’amore per l’elemento acqua un’esperienza d’acquisto dal carattere
unico, coinvolgente e gratificante: varcare la soglia di una Speedo House sarà come tuffarsi in
una nuova dimensione. Luci, arredi e disposizione dei prodotti sono stati studiati nei minimi dettagli
per ricreare un impatto simile a quello di chi entra in acqua e inizia a nuotare: un momento
magico nel quale non c’è spazio per nulla al di là dei propri pensieri, le proprie sensazioni, il
benessere e l’energia che l’acqua riesce a trasmettere. Una shopping experience confortevole
e avvolgente come un abbraccio, dove lasciarsi guidare dalle sensazioni tattili e visive dei colori,
i materiali, le consistenze, e dai consigli del personale attento ed esperto per scegliere i
costumi e i supporti più adatti alle proprie esigenze e abitudini di allenamento.
Ciascuno spazio proporrà l’intera gamma di prodotti Speedo, che offre soluzioni adatte alle esigenze
di ciascun tipo di nuotatore. Un percorso guidato alla scoperta di mondi e modi di vivere
l’acqua e lo sport completamente diversi; dai capi super tecnici della linea Competitive, alle
linee e ai colori accattivanti della linea Swim Fitness, pensata per chi nuota per mantenersi in
forma, passando per i costumi e gli accessori per l’aqua gym e l’hydrobike della linea Health &
Wellbeing, fino alla linea “Learn to Swim”: costumini e accessori.
VUoi parteCipare?
• Hai da poco rinnovato il tuo punto vendita?
• Hai recentemente varato qualche iniziativa speciale per coinvolgere la clientela ed animare il tuo negozio?
• Vuoi condividere in queste pagine la vita del tuo punto vendita con quella di altri negozianti?
• Inviaci belle immagini dell’interno e delle vetrine, corredati da una descrizione del punto vendita
e delle più recenti innovazioni apportate, e le pubblicheremo!
negozi@topsport.it
www.topsport.it
53

Citadium è un’insegna
francese nata nel novembre
2000 ad opera del gruppo Printemps,
proprietario degli omonimi grandi
magazzini, storici rivali delle Galeries Lafayette.
Il flagship store di Citadium è situato
proprio di fianco al principale magazzino
Printemps, nel centralissimo 9° arrondissement
di Parigi. Nell’immobile a lato si
trova anche il maggiore dei magazzini delle
Galeries Lafayette, quello che gli stranieri
di ogni parte del mondo conoscono
perché è ormai da decenni una vera e
propria meta turistica, inserita nei circuiti
al pari della Tour Eiffel o dell’Arco di Trionfo.
Siamo a ridosso di Boulevard Haussman,
sul quale sono anche presenti molte
boutique delle più popolari catene internazionali
di abbigliamento. L’ubicazione di
Citadium è quindi non soltanto centrale
nella città, una delle capitali mondiali della
moda, ma anche strategica dal punto di
vista dello shopping nazionale e internazionale.
Al flagship “Citadium Caumartin”,
quello cui si è fatto sopra riferimento, si
aggiunge un secondo negozio, il Citadium
Beaubourg, molto più piccolo, situato
sempre a Parigi, questa volta nelle vicinanze
del Centro Pompidou, in zona quindi
altrettanto centrale. A fine 2012, inoltre,
Citadium ha inaugurato il suo sito e-commerce,
in collaborazione con il partner
54 www.topsport.it
global sPort
negozi nel mondo
Fashion victim:
citadiUm a Parigi
Uno store di 6000 metri qUadrati nel cUore di Parigi che, al
momento dell’inaUgUrazione, si caratterizzava come grande
magazzino dedicato allo sPort. a Partire dal 2007 l’insegna
ha deciso di lasciare la commercializzazione di articoli
sPortivi tecnici Per concentrarsi sUllo streetwear. che cosa
cambia, in concreto, concreto, e che cosa cosa invece resta sostanzialmente
imm immUtato, soPrattUtto dal PUnto di vista del consUmatore?
tecnico SQLI e su tecnologia Compario,
di cui si servono già altre catene di articoli
sportivi quali Intersport, Decathlon e Made
in Sport, oltre a numerosi nomi della
grande distribuzione internazionale. Quando
a fine 2000 nasce Citadium, la casamadre
Printemps è ancora parte della
galassia Pinault-Printemps-Redoute del
miliardario François Pinault, successivamente
conosciuta come PPR. Nel 2006 il
controllo di Printemps, e quindi anche di
Citadium, viene ceduto da PPR al fondo
d’investimento RREEF, di Deutsche Bank,
e al gruppo italiano Borletti. Nel corso del
2012 varie fonti giornalistiche hanno parlato
di una nuova possibile cessione di
Printemps, forse nel mirino della conglomerata
cinese Wanda, operazione che
potrebbe concludersi nel 2013, anche se
il rumor non è mai stato confermato dagli
attuali proprietari. Printemps d’altronde è
una preda di prestigio, con un fatturato
consolidato nel 2011/2012 di 1,2 miliardi
di euro, +12% sull’esercizio precedente,
ed un margine operativo lordo nello stesso
esercizio di 149,3 milioni di euro, in crescita
del 26,7%.
Il maestoso negozio Citadium Caumartin
si sviluppa su quattro piani e una
superficie di 6000 metri quadrati. Lo
store è caratterizzato da grandi spazi aper-
L’imponente facciata di Citadium che
sorge vicino a Printemps (in alto a destra).
ti e luminosi e da un’architettura circolare,
con una scala mobile al centro attorno alla
quale si snodano le molteplici aree tematiche
e le diverse attività del negozio.
Al momento dell’inaugurazione il punto
vendita si caratterizza come grande magazzino
dedicato allo sport. A partire dal
2007 l’insegna decide di lasciare la commercializzazione
di articoli sportivi tecnici
per concentrarsi sullo streetwear. Che cosa
cambia, in concreto, e che cosa invece
resta sostanzialmente immutato, soprattutto
dal punto di vista del consumatore?
Le grandi marche dello sport erano e sono
tuttora presenti nel negozio, anche se co-

me dicevamo lo sono oramai unicamente
con articoli non tecnici, salvo rare eccezioni.
Ad esse si aggiunge una vasta scelta
di marche trendy e underground, con articoli
che seguono e che creano le tendenze,
indirizzati soprattutto a un pubblico
giovane e giovanissimo. La componente
“urban culture” è, in realtà, presente da
sempre a caratterizzare l’identità dell’insegna
perché è nel suo stesso DNA: il nome
Citadium nasce infatti dalla fusione delle
parole “Città” e “Stadio”. Per avere un’idea
delle proporzioni dell’offerta disponibile,
fra marche note dell’articolo sportivo e
marche di tendenza Citadium è in grado di
proporre ai suoi clienti un totale di circa
250 marche. Citadium si autodefinisce
come “più di un negozio”. Può farlo, molto
banalmente, per via delle sue dimensioni
fuori dalla norma. Più in particolare, si tratta
di un luogo dove in effetti allo shopping
si aggiungono anche attività, eventi e musica,
in una dinamica assolutamente costante.
L’idea è quella di non limitarsi a
vendere prodotti ma di creare per il cliente
una vera e propria esperienza globale,
un’atmosfera in qualche modo riconoscibile
e in cui egli possa identificarsi. Di
sportivo, oltre a molte delle marchechiave,
è dunque presente anche l’idea
di fondo dello sport: quella di movimento.
Questa visione del punto vendita come
di un luogo quasi ludico, in cui offrire al
cliente un’esperienza che vada al di là del
semplice acquisto, è in realtà ancora poco
sfruttata dai negozi di articoli sportivi classici,
dove offerta significa ancora fondamentalmente
prodotto contornato sì, se
possibile, da un arredamento piacevole e
funzionale, ma poco di più.
L’attività fisica è movimento. Lo sportivo è
per definizione attratto dal movimento. Un
negozio di articoli sportivi in cui non
succede nulla, il personale è statico e
poco motivato e la musica assente è in
totale contraddizione con l’idea, così
basilare e indispensabile per tutto ciò
che concerne lo sport, di moto perpetuo.
Non occorrono necessariamente
mezzi importanti o grandi strutture per
soddisfare questa esigenza. Occorre naturalmente
la volontà di farlo ma soprattutto
occorre fantasia, e ci piace pensare che
a noi italiani questa dote proprio non man-
lo staff di citadium
osserva quello che succede
nella strada, nella stampa,
nei blog, nei social media,
e su questa base cerca di
anticipare i desideri del
mercato. in collaborazione
con le marche che di
volta in volta sostengono
le diverse operazioni,
vengono allestiti spazi
temporanei e a tema
chi. Nonostante tratti abbigliamento
tecnico sportivo, Citadium non ama definirsi
un negozio di sport, né caratterizza
la propria insegna in tal senso. Lo
staff di Citadium osserva quello che succede
nella strada, nella stampa, nei blog,
nei social media, e su questa base cerca
di anticipare i desideri del mercato. In collaborazione
con le marche che di volta in
volta sostengono le diverse operazioni,
vengono allestiti spazi temporanei e a tema.
Gli addetti marketing concepiscono,
inoltre, animazioni ed eventi, agganciandosi
spesso all’attualità, come alla Festa della
Musica o al Natale, per citare solo alcuni
esempi. In occasione delle ultime feste
di fine anno, il negozio si è trasformato in
una specie di universo retrò-futurista con
l’operazione “Back to 2090”, con l’installazione
di vecchi televisori a fianco di nuovissimi
neon e di moderni semafori. Venivano
proposte numerose animazioni, con
simulazioni 3D e personaggi dei film che
si aggiravano in maniera casuale fra la
folla. I visitatori avevano la possibilità di
giocare e di vincere premi legati all’iniziativa,
o di farsi fotografare con il loro personaggio
preferito. Il cliente che si reca da
Citadium si trova dunque ogni volta a visitare
qualcosa di nuovo e di diverso, che è
poi una maniera per favorire il ritorno e la
fidelizzazione dei clienti. Il discorso vale
soprattutto per i giovani, i primi a fuggire
dalla noia della monotonia e a zappare non
appena il loro desiderio di novità non venga
soddisfatto. Per il cliente di età più
matura la continuità, il poter ritrovare cioè
ambienti conosciuti, potrebbe essere al
contrario un valore, ma va tenuto a mente
che a nessuna età, soprattutto per chi abbia
una mentalità che potremmo per sem-
A cura di Matthew J. Evanston
plificare definire “sportiva”, piace ritrovare
sempre e solo quella minestra quando va
in un negozio, e tanto meno un ambiente
piatto e spento. Per completare, infine, la
nozione di spazio e di offerta globale, Citadium
mette a disposizione dei suoi visitatori
anche giochi e distributori di bevande.
Per seguire, poi, l’attualità del negozio,
i clienti possono tenersi aggiornati tramite
il blog di Citadium theverygoodblog.com,
che comunica su nuovi prodotti e operazioni
promozionali ed offre anche notizie di
vario altro genere che possono interessare
al suo cliente-tipo, ad esempio eventi in
linea con l’identità Citadium che si stanno
svolgendo in città. Le marche sportive sono
da tempo vere e proprie interpreti della
moda, quando non fautrici stesse delle
tendenze. Nessun negozio che le commercializzi,
né il più tecnico e ortodosso
né quello più smaccatamente lifestyle,
può ragionevolmente pretendere
di ignorare le tendenze in corso nella
moda e nei costumi. Nel comunicare sulla
sua attività, Citadium tiene oggi a sottolineare
in modo quasi ossessivo il suo
nuovo orientamento strategico rispetto
alle origini, da sportswear a streetwear,
ma questo tutto sommato non ci sembra
di particolare interesse. Più che pensare a
Citadium come a una sorta di “fashion
victim” corporate, che a un certo punto
della sua storia abbandonerebbe l’articolo
sportivo in favore della moda, ci piace
concentrarci piuttosto su quanto possa
insegnare l’esperienza Citadium ai negozi
di articoli sportivi di casa nostra e non. I
suggerimenti che vengono dal suo modello
globale di store, che abbiamo evocato
nel corso di questo articolo, sono davvero
tanti.
www.topsport.it
55

56 www.topsport.it
il tema del numero

Una recente indagine dimostra la crescita
del commercio on-line. con consegUenZe non
necessariamente negatiVe Per il retail tradiZionale.
Pro e contro di Una riVolUZione dei comPortamenti
d’acQUisto, amPiamente annUnciata
Sempre più diffusa e ormai
a portata di mano in qualsiasi
momento. La rete spopola,
grazie alle innumerevoli piattaforme
e alla possibilità di
connettersi pressoché dovunque. Che
si tratti del computer di casa o dell’ufficio,
di un cellulare o di un tablet, ormai
le persone hanno la possibilità di essere
perennemente in contatto.
Un fenomeno, questo, non certo nuovo
ma che ha registrato una crescita esponenziale
negli anni, portando conseguenze
notevoli nella quotidianità degli
individui. Con una forza che non è certo
passata inosservata agli studiosi, ai sociologi,
ai comunicatori e, ovviamente, a
chi deve affrontare il mercato e proporre
al grande pubblico prodotti e servizi.
Se il tempo è poco e la gente è sempre
di fretta, tanto che difficilmente si riescono
a scambiare due parole nell’arco
di una giornata, è vero anche che le
persone non perdono occasione per navigare,
confrontarsi, tessere relazioni
virtuali. Il boom dei social network è la
dimostrazione lampante di come il bisogno
di comunicare sia insito in ogni in-
dividuo. Senza entrare nel merito della
qualità di questi incontri, , è ormai un
dato di fatto che l’on-line sia una forza
che non si può ignorare.
Dall’e-commerce ai post lasciati sui
blog, ormai l’etere è letteralmente sommerso
di interconnessioni, relazioni, opinioni.
Le notizie circolano veloci, i pareri
viaggiano in fretta e potenzialmente nessuno
è escluso. Persino la giurisprudenza
è stata costretta ad interessarsi alla
questione. Bastano infatti un accesso a
internet, una foto o un giudizio per tirarsi
dietro migliaia di risposte, con un rischio
sempre presente di diffamazione.
Dunque tra le dita degli internauti passa
il successo o il fallimento di un prodotto,
di un’iniziativa, di un testimonial. Bastano
pochi minuti di visibilità nel grande
mare di internet e il gioco è fatto, nel
bene o nel male. Se poi a questo si aggiunge
che la gente ha meno soldi in
tasca e più dubbi, visti i tanti scandali e
le trasmissioni televisive volte a smascherare
truffe, politiche commerciali
scorrette, produzioni non conformi e chi
più ne ha più ne metta, un’azienda ormai
non può non avere un’area web presi-
diata. Nuove professioni si sono affermate,
pronte a combattere le insidie dei
navigatori, a influenzare la loro opinione
inserendo commenti o materiali, a rispondere
ai quesiti con immediatezza.
Una rapidità dettata non solo dal desiderio
di offrire un buon servizio, ma anche
dalla necessità di frenare immediatamente
il rischio, bloccare le mani
dell’internauta che, scontento, in pochi
secondi potrebbe creare un vero e proprio
movimento contro un prodotto o
un’azienda.
Sembra un estremismo, ma di fatto la
situazione è questa. Ormai si esiste se
si è su un social, se il profilo è aggiornato,
se si ha un sito internet, anche fai da
te. Se poi si ha un blog, allora si è al
passo coi tempi e più contatti si hanno,
più si è trend setter. Del resto, non è un
caso se alcuni grandi brand hanno contrattualizzato
alcuni personaggi grazie
all’incredibile seguito che questi si erano
creati on-line, facendo breccia nel
cuore dei propri amici virtuali.
Essere sempre a rischio di una gogna
telematica non è proprio una situazione
idilliaca.
www.topsport.it
57

Specialmente all’estero sempre più
persone comprano direttamente online,
con un notevole risparmio di tempo
e di denaro. Le informazioni, del resto,
si trovano direttamente – e agevolmente
– sul sito delle aziende e i consigli si ricavano
dai commenti del pubblico. Basta
scrivere una domanda, fare richiesta di
commenti su un paio di scarpe o su una
giacca, ed ecco che dal mondo arriva di
tutto. Ci si confronta con chi ha comprato
un certo capo o con chi conosce qualcuno
che lo ha indossato.
Vero è che in internet c’è di tutto. E, come
si suol dire, fidarsi è bene, ma non
fidarsi è meglio. Si potrebbe obiettare
che i commenti che si tengono in maggiore
considerazione sono quelli dei propri
amici, ma quando questi sono centinaia
e ognuno di loro ha a sua volta altrettante
centinaia di amici (o presunti
tali), la rintracciabilità delle fonti, così
come la corretta comunicazione fra esse,
resta alquanto nebulosa – in parole
povere, il rischio è quello di cadere in un
fenomeno che potremmo chiamare “telefono
senza fili”: come nel famoso gioco
da bambini, il messaggio iniziale non
giunge quasi mai a destinazione in maniera
corretta e inequivocabile.
58 www.topsport.it
nell’era dello shopping 2.0
come in Un camerino ProVa
Un nuovo strumento integrato nel sito di e-commerce
The North Face consente agli utenti di trovare la giacca
giusta per ogni occasione
The North Face ha lanciato lo scorso dicembre
Jacket Finder, uno strumento web interattivo
supportato anche da mobile che aiuta gli utenti a
trovare rapidamente la giacca giusta per le loro
esigenze. La tecnologia sviluppata dagli atleti
The North Face durante le spedizioni e in ambienti estremi è stata
sfruttata per fornire a tutti gli appassionati di outdoor capi con un
elevato grado di protezione: questo nuovo strumento consente di
ottenere i massimi benefici in termini di sicurezza e comodità,
indicando la giacca migliore per ogni tipo di esigenza.
Grazie a questo strumento web, The North Face è ora in grado di
assistere ogni utente con una navigazione focalizzata sulle
esigenze e le peculiarità del cliente, fornendo il supporto
in rete ormai circola davvero di tutto.
compresa una marea di prodotti falsi o di dubbia
provenienza. e in termini di servizio post vendita,
le lacune sono enormi. Peculiarità che dovrebbero
rinforzare ed avvalorare l’esistenza del punto
vendita ‘tradizionale’, che dal canto suo
deve sviluppare approcci nuovi, e più interattivi,
con la clientela
Dunque internet e social network sono
croce e delizia di tutti i marketing manager
e communication manager. Un
marasma di dati, opinioni, commenti che
spesso nascono da un parere spassionatamente
personale, e che a volte sono
figli di un’ideologia o di un preconcetto.
Viene da chiedersi, però, in tutto questo,
quale sia la reazione del negoziante. Perché
questo dialogo diretto tra brand e
consumatore potrebbe anche escluder-
lo. Inoltre, il primo consulente agli acquisti,
rischia di vedere screditata la propria
figura, di perdere un ruolo che ha rivestito
per anni, o anzi, decenni. Spodestato,
magari pure additato e accusato di incompetenza
o, peggio ancora, di essere
“caro”, il retailer si troverebbe tra le mani
una perdita di fatturato inimmaginabile.
Che sia proprio così? Che dunque
l’esperienza, la conoscenza vera, reale,
della propria clientela non conti più nulla,
o non abbastanza? Il suo sorriso, la sua
necessario all’acquisto di abbigliamento tecnico per le attività
outdoor.
Jacket Finder semplifica le opzioni di ricerca e indica la giacca che
risponde maggiormente alle necessità sulla base di parametri
come il tipo di imbottitura preferita e l’attività che si intende
praticare. Grazie alle funzioni “drag & drop” e di comparazione, gli
acquisti on-line risultano semplici e veloci.
Jacket Finder è già attivo per computer e dispositivi mobili sul sito
di e-commerce The North Face all’indirizzo http://it.thenorthface.
com.

competenza, non sono plusvalenze che
meritano forse qualche euro in più, ma
sempre ben speso? Certo, la parola
d’ordine è qualità, che si deve tradurre in
una buona esposizione del prodotto
all’interno del punto vendita, nell’offerta
al pubblico, perché senza queste caratteristiche
viene meno quella credibilità
che è anche il plus vincente.
Dunque internet nemico numero uno
del retailer? Fortunatamente le cose
non stanno proprio così. Pare infatti
che l’influenza dei social network sia in
crescita e che i consumatori li consultino
prima di lanciarsi nello shopping, ma che
in realtà preferiscano ancora un dialogo
diretto con l’addetto alle vendite. Dunque
cresce il peso di internet nel determinare
le decisioni d’acquisto dei consumatori,
ma non ha un monopolio totale.
A rivelarlo è un’indagine realizzata da
eGain a livello europeo, che ha preso in
esame il comportamento d’acquisto dei
consumatori e le modalità d’interazione
preferite. Il campione ha interessato
3000 consumatori europei, tra cui circa
500 italiani, ed è stato realizzato da Vision
Critical.
Quanto emerso permette di trarre notevoli
spunti di riflessione. Concentrandosi
sul campione italiano, infatti, quando viene
chiesto ai connazionali di valutare
cosa influenza in maniera favorevole il
completamento di un acquisto o di una
transazione, gli italiani possono essere
equiparati al resto dell’Europa: risposta
rapida a una email (25%) e una buona
sezione di FAQ sul sito web (24%). Seguono,
praticamente a pari merito, una
telefonata con l’azienda e le recensioni
ad opera di altri utenti sui social media
(15% e 14% rispettivamente). Attenzione
però anche al rovescio della medaglia,
perché alla richiesta di cosa li spinga
all’abbandono del carrello nella fase
di acquisto, tra le cause più indicate ricorrono
la descrizione del servizio (consegna,
politiche di reso, ecc.) poco chiara
e confusa (32%), l’impossibilità di
ottenere risposte a domande chiave
(21%) e un processo d’iscrizione o di
acquisto toppo lungo o complesso
(17%). Inoltre, a differenza degli altri europei,
gli italiani mostrano di non lasciarsi
influenzare troppo dalle recensioni
e dalle valutazioni di altri utenti.
Una recensione negativa, infatti, rappre-
senta un deterrente solo per il 14%,
contro il 20% della media degli europei,
mentre a differenza degli agli altri Paesi
europei, almeno il doppio degli Italiani
(14%) sottolinea l’impossibilità di entrare
in contatto con l’azienda attraverso il
canale di comunicazione selezionato.
Allargando lo sguardo al consumatore
europeo, si nota come questi preferisca
la multicanalità quando ricerca supporto
o si lamenta. In caso di ricerca di
aiuto, 2 consumatori su 5 prediligono
una telefonata o un’email, mentre solo
1 su 5 tenta di rispondersi autonomamente
mediante il web self-service. In
linea di massima anche nel Belpaese si
segue questa tendenza, ma con una
preferenza per il telefono, scelto dal
44% degli intervistati rispetto al 40%
della media europea.
Una particolare attenzione merita anche
il secondo canale d’interazione, adottato
per velocizzare i processi o in caso il
primo sia risultato insoddisfacente. Nella
seconda opzione il self-help sul web
sembra la scelta più popolare per 1
consumatore su 3, mentre solamente 1
su 10 si orienta verso i social media.
Passando alle note dolenti, ovvero le
lamentele, email (48%) e telefono
(32%) sono le scelte più gettonate, ma
non pochi a livello europeo (17%) si
affidano alla web chat o ai social media
come prima scelta, mentre come seconda
scelta reclami e lamentele viaggiano
sui social per il 13% degli interpellati.
Anche le proposte commerciali hanno
un certo impatto sulla rete. Le offerte,
infatti, vengono ben recepite dai
consumatori europei, ma a patto che
giungano dai canali giusti. Se i potenziali
acquirenti non sopportano spam,
spit e spim (non sono refusi ma i termini
tecnici di questo nuovo linguaggio
virtuale), la ricerca rivela che il 61% non
avrebbe dubbi sul cogliere l’offerta di
un prodotto omaggio pervenuta via mail
e il 59% un ‘premio fedeltà’, sempre
notificato via mail. Gli italiani sono invece
più disponibili, con un 65% favorevole
a un’offerta omaggio e un 68% un
premio fedeltà. Estendendo la panoramica
e osservando la fidelizzazione, in
merito alle proposte di rinnovamento di
un contratto, il 50% degli europei
l’esclUsiVa
Va in rete
E lo shopping diventa
sempre più social,
e partecipativo
Quello natalizio è il periodo
maggiormente dedito allo
shopping e, si sa, ci si
ritrova a dover correre da
un negozio all’altro
cercando di portare a
termine gli acquisti dei
regali entro la deadline del
25 dicembre. Internet è
cert amente un’ottima
alternativa al traffico, ai
negozi affollati e alle code
alla cassa, per non parlare
dei prodotti che a volte
proprio non si riescono a
trovare. Ci sono quindi varie
possibilità di effettuare gli
acquisti on-line in modalità
sempre più evolute e
alternative che confermano
un costante avvicinamento
dell’e-commerce alle
logiche del social web.
I dati sugli acquisti on-line
parlano chiaro e si registra
ormai da qualche anno un
aumento delle percentuali.
Basta vedere come sempre
più catene di negozi (di
tutti i settori) scelgano di
offrire la vendita on-line sui
propri siti web e, sopratutto,
scelgano di sviluppare
applicazioni per il mobile
b a s a t e s u l l a
geolocalizzazione (ad
esempio per suggerire gli
store più vicini e fornire
informazioni sui prodotti
disponibili, i nuovi arrivi
ecc.).
A parte i colossi di sempre
come eBay o Kelkoo, dove
ormai è possibile acquistare
di tutto, si moltiplicano
store on-line per la vendita
di prodotti unicamente in
rete, in particolare in ambito
fashion ma non solo, dove
spesso si può godere di
offerte e sconti anche su
prodotti di marca.
www.topsport.it
59

predilige un approccio via email, mentre
il 50% uno telefonico. Uno su cinque
desidera invece ricevere una lettera.
L’Italia è su questa scia, ma con una
maggiore propensione a email e telefono
(55% e 25%) e una minore alla lettera
(12%).
Sembra invece il valore dell’acquisto a
dirigere le aspettative di customer service,
ma anche la fedeltà al brand. Ciò non
vuol dire che il consumatore, davanti a
un’occasione, è propenso ad accettare
un customer service lacunoso. Certo è
che il 50% degli intervistati europei
auspica e pretende un miglior livello
di customer service quando dimostra
una prolungata fedeltà al brand o paga
un extra per un servizio.
Dai dati raccolti appare evidente che il
consumatore odierno è esigente. Dando
per scontata la qualità di quanto viene
proposto, l’acquirente richiede però un
supporto valido su più canali, che si prolunga
nel tempo col protrarsi del rapporto.
Al crescere della relazione con
l’azienda, con un progressivo aumento
della fidelizzazione, la customer
experience diventa ancora più rilevante.
Consapevoli del valore del proprio
denaro ma anche della predilezione per
un brand piuttosto che un altro, i consumatori
si aspettano un servizio migliore
nel momento in cui si trovano a pagare
dei supplementi o se dimostrano di essere
particolarmente fedeli al brand.
Dunque il supporto al cliente diventa un
fattore chiave per lo sviluppo del business
on-line, e solo un approccio curato
può contribuire a migliorare i profitti e
quella fidelizzazione altrimenti difficile. La
tecnologia ha posto nelle mani dei consumatori
un grande potere, un’estrema
velocità a passare da un’offerta all’altra,
comparando e scremando.
L’internauta-tipo condivide sempre più in
ambito social le proprie esperienze e
opinioni. Proprio le recensioni sono determinanti
nella fase iniziale, quando
un consumatore si avvicina per la prima
volta ad un acquisto on-line.
In tutto questo on-line, però, non bisogna
dimenticare il punto vendita. Anzi, i
risultati del sondaggio dimostrano come
in tutta questa spersonalizzazione della
fase di acquisto in realtà ci sia una costante
richiesta di personalità. Un gioco
60 www.topsport.it
nell’era dello shopping 2.0
la vera incognita del mercato on-line è a chi spetti
la gestione di questo business. agli stessi negozi, come
opportunità alternativa ai loro stessi ‘muri’ di vendita,
oppure alle aziende e ai grandi brand, per bypassare
letteralmente il canale retail ed intercettare direttamente
il consumatore? Con quali conseguenze?
di parole per indicare che alla fine, tra un
click e l’altro, una mail personalizzata
piuttosto che una telefonata o una comunicazione
cartacea, sono ben accolte
o addirittura preferite, nonché ritenute
indispensabili in caso di reclami, problemi,
richieste ulteriori. A ben guardare,
molte di queste funzioni sono le stesse
assunte dal punto vendita. Dall’accoglienza
del potenziale cliente alla trasmissione
delle informazioni, fino alla
promozione di un marchio o di un prodotto
e all’eventuale ascolto e risoluzione
di problematiche e contestazioni, il
negoziante riassume in sé il modello
perfetto di customer care. O meglio,
dovrebbe. Il condizionale è d’obbligo,
perché chiaramente il consumatore chiede,
pretende, esige un buon servizio e
un trattamento attento, in tutte le fasi,
dall’avvicinamento all’acquisto, fino al
post vendita. Dunque internet può risul-
PrePararsi al visual 2.0
Lo shopping on-line sta trasformando velocemente ed
implacabilmente il modo in cui non solo si decidono gli
acquisti, ma anche e soprattutto i comportamenti di
acquisto da parte del consumatore ed i nuovi modi di
percepire l’esperienza, anche dal punto di vista sensoriale
ed emozionale.
Probabilmente è proprio quest’ultimo aspetto la chiave decisiva su cui si
svolgerà la sfida per i prossimi anni, con la contrapposizione tra retail
‘tradizionale’ e ‘virtuale’. Su entrambe le sponde, infatti, il mantenimento
delle proprie posizioni potrebbe rivelarsi controproducente, perché
entrambe in qualche modo debbono assorbire qualità appartenenti alla
sfera del ‘competitor’. Se sul fronte on-line, infatti, cresce la necessità di
mostrare dal vivo la merce, il
commercio tradizionale deve
riuscire ad integrarsi maggiormente
con dimensione tecnologica e
multimediale, per comunicare con il
consumatore in maniera più
interattiva.
Sono già in sperimentazione in Sud

tare una minaccia o un competitor, ma,
soprattutto in Italia, può essere anche un
vettore di clientela. Tanti, infatti, amano
ancora recarsi in negozio, toccare con
mano il prodotto, lasciarsi consigliare.
Da qui il ruolo chiave del negozio, da
intendersi come il punto di incontro
tra domanda e offerta. Internet quindi
non per forza deve essere vissuto come
un competitor, anche se di fatto può esserlo
e anzi spesso si dimostra tale. Il
consumatore può anche scegliere la formula
mista, ovvero informarsi, o essere
sollecitato, mediante il web per poi relazionarsi
con il negoziante. I guai iniziano
quando sul punto vendita non si incontra
quel mondo scintillante, tecnico e specializzato
delle belle vetrine che appaiono
sugli schermi dei monitor di casa o
dell’ufficio. O quando l’addetto alle vendite
non è in grado di rispondere alle
domande.
Corea, ad esempio, riproduzioni sui muri delle stazioni di
scaffali virtuali pieni di merce, con una risoluzione tale da
sembrare letteralmente reali. La prima conseguenza è
ovviamente in termini promozionali, perché l’attenzione del
passante è garantita. Ma la conseguenza più prettamente
commerciale è altrettanto efficace per i prodotti virtualmente
esposti, che risultano ancora più accattivanti ed interessanti.
Questo nuovo metodo, mix tecnologico tra esposizione e
vendita, è stato un tale e immediato successo per il gruppo
di supermercati Tesco – che lo ha sperimentato – da aver già
stimolato un apposito studio per riuscire ad adattarlo ad
altre forme di commercio al dettaglio.
Sul fronte sportivo, ad adidas sono stati riconosciuti diversi
premi per l’innovativa parete virtuale di esposizione delle
calzature sperimentata di recente, che ha il merito di colpire
profondamente l’attenzione di un passante sempre più
frettoloso e distratto. L’elemento interessante è la decisione
di inserire queste pareti digitali all’interno dei propri punti
vendita, così da trasformare gli spazi, rendendoli
immediatamente rivoluzionari ed interattivi, ed insieme
Ma non è solo il dettaglio tecnico quello
che spetta al negoziante, ma anche la
traduzione di questo, il consiglio, una
valutazione da condividere. Del resto, i
grandi magazzini e i supermercati
dell’attrezzo e dell’articolo sportivo
vanno forti per i prodotti di fascia economica.
Difficile che una persona intenzionata
ad acquistare un capo importante
e costoso lo faccia in maniera così
spersonalizzata. Chiaramente la fidelizzazione
non vale solo verso il brand, ma
anche verso il punto vendita. A patto
però che la consulenza ci sia e che il
cliente si senta, all’uscita, realmente arricchito
di consigli, informazioni, dettagli.
In un mercato che cambia, si evolve e
diventa sempre più tecnologico il rapporto
umano e personale rimane il
vero punto di forza su cui lavorare per
recuperare appeal sul consumatore. Bisogna
però che sia di qualità per sortire
il giusto effetto e regalare reciproca soddisfazione.
Solo così è possibile pensare
di competere e di avvicinare ai negozi
tradizionali anche la generazione 2.0,
quella che oggi ha 20 anni o anche meno,
nata con internet, ben diversa da
quella precedente, ma che sarà anche
quella del futuro. Più che una contrapposizione,
dunque, una interazione, o – ancora
meglio – una integrazione dei canali.
Resta chiaro che il sistema retail non
potrà evitare di innovare anche in senso
tecnologico le proprie tecniche di vendita
e di approccio al consumatore. La
sfida è uscirne vincitore, facendolo in
maniera moderna, caratterizzata e consapevole.
matteo.barboni@topsport.it
anche molto colorati e luminosi. Un altro aspetto decisivo
che gioca a favore di questo futuristico metodo di visual, è
dato dal fatto che si possono esporre modelli ed intere linee
di prodotto anche se non presenti fisicamente in store, non
solo perché magari temporaneamente esaurite, ma anche
per promuovere anticipatamente novità e special edition,
ancora da assortire in negozio.
Le funzionalità interattive consentono inoltre al consumatore
di ‘dialogare’ con la parete scegliendo taglie, colori e stili in
maniera autonoma e intuitiva, cosicché anche un punto
vendita dalle dimensioni limitate può alla fine offrire un
range di assortimento elevato, creando nel contempo
un’esperienza unica ed esclusiva col suo cliente, all’interno
del punto vendita.
Insomma, queste non si possono definire in maniera
semplicistica come “pareti espositive attrezzate”. Esse
probabilmente costituiscono la nuova frontiera con cui il
canale tradizionale e fisico del negozio può intercettare la
clientela, riposizionandosi a livelli moderni e tecnologici.
Guadagnandoci in modernità ed appeal.
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62 www.topsport.it
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63

il mercato
dell’on-line è Un
canale con tassi
di crescita ancora
PositiVi, nonostante
la generale crisi dei
consUmi.
e Via Via che si rafforZa,
condiZiona semPre Più
Profondamente il modo
di fare shoPPing
Ormai le vendite on-line
rappresentano un canale
ben sviluppato anche in
Italia, seppure con una
distanza notevole rispetto
agli Usa e agli altri Paesi europei. Una
distanza dovuta alla tardiva diffusione di
internet, a zone ancora non pienamente
dotate di una soddisfacente copertura di
connessione e di una alfabetizzazione 2.0
meno ampia rispetto ad altri stati d’Europa.
Tuttavia si osserva anche in Italia uno sviluppo
dell’e-commece con caratteristiche
e dinamiche proprie. A dimostrarlo, lo studio
realizzato da Casaleggio Associati, in
partnership con Adobe Systems. Secondo
la ricerca “E-commerce in Italia 2012”
il valore dell’e-commerce nel Belpaese
nel 2011 si è aggirato intorno ai 19 miliardi
di euro, con una preponderanza dei
settori tempo libero (principalmente giochi
d’azzardo) che rappresenta quasi metà
del mercato (56,9%), turismo (24,8%)
e assicurazioni (5,9%).
È interessante notare come le imprese
italiane dimostrino ancora una presenza
limitata sul mercato internazionale, anche
64 www.topsport.it
nell’era dello shopping 2.0
se non mancano i segnali di una volontà,
e forse una necessità, di estendere il proprio
mercato estero, sia per crescere che
come formula difensiva rispetto alla concorrenza
a livello globale, sempre più difficile
da contrastare.
Indubbiamente, osservando le performance,
il web guadagna spazio rispetto
alla distribuzione tradizionale,
ma guardando il panorama nazionale, si
nota come il 33% delle aziende non vende
i propri prodotti o servizi all’estero,
mentre il resto ha un approccio oltre confine
molto variegato. Oltre la metà delle
imprese (54%) vende soltanto mediante
il proprio sito in italiano (24%), o in più
lingue (25%). Solo un 5% vanta uffici,
strutture e sedi estere, mentre un 13% si
muove a livello global poiché facente parte
di un gruppo multinazionale.
Da quanto è possibile osservare, è evidente
come l’e-commerce sia diventato
un canale molto strategico e decisamente
funzionale per colpire un target in maniera
efficace, specie facendo leva su
esperienze digitali che sappiano coinvolgerlo.
Importante appare anche la possibilità
di essere presenti su più piattafor-
me.
Anche se la crisi sembra non volersi allontanare
così in fretta come si sperava, o
forse proprio per questo suo perdurare,
l’on-line vede accrescere le sue potenzialità,
tanto che nel 2011 si conferma
un trend positivo, come del resto
nelle annate precedenti, vincendo
il confronto con la distribuzione tradizionale
e dimostrando un grande potenziale
in termini di sviluppo futuro. Rispetto al
2010 si denota un +32% del canale, con
un valore che nel complesso arriva a 18
miliardi di euro, a testimoniare un sempre
crescente approccio a questa formula di
vendita che, indubbiamente, mostra diversi
vantaggi. L’attenzione delle aziende
sembra quindi rivolgersi non solo al mercato
interno ma anche verso l’estero, per
cercare, vista la redditività dell’on-line, di
compensare le perdite derivanti dalla
concorrenza e di contrastare la competizione
crescente da parte delle altre realtà
oltre confine. Un’azione non semplice, a
causa della costante evoluzione e delle
implicazioni tecnologiche e logistiche che
necessariamente comporta. Inoltre, a integrare
questa nuova strategia di marke

ting e vendita subentrano sempre più
pesantemente i social media, ma anche
applicazioni e interazioni che hanno il potere
di coinvolgere il pubblico sia dal punto
di vista dell’interessamento al prodotto
che dell’acquisto, fino al viral marketing
derivante dalla soddisfazione e dai commenti
espressi dai consumatori.
Riportando lo sguardo all’Italia, le imprese
che danno il via a una realtà ecommerce
sono costrette a effettuare
scelte determinanti, quali i partner con
cui erogare il servizio al cliente, ma anche
la gestione degli incassi, i corrieri, la piattaforma
informatica da impiegare.
In generale si registra una certa soddisfazione,
sia verso i partner tecnologici che
nella piattaforma (rispettivamente il 50% e
il 44% dichiarano molta soddisfazione),
mentre la logistica risulta la nota dolente,
tanto che le percentuali scendono. Solo il
14% delle aziende si dice molto sodisfatta
del vettore utilizzato, contro il 10% che
esprime invece piena insoddisfazione.
Tra le principali richieste delle imprese
emerge quella di una maggiore attenzione
alla qualità del servizio. Il pubblico finale
appare invece soddisfatto, con una media
di 2/5 acquisti all’anno, per una spesa
complessiva di 500 euro.
L’analisi della segmentazione del pubblico
che compie acquisti on-line evidenzia
una maggioranza di giovani e
persone dal reddito medio-alto.
I due driver principali che spingono all’acquisto
on-line sono sicuramente il prezzo
inferiore al canale tradizionale e la comodità
di non doversi spostare, mentre come
elemento discrezionale giocano un
Uno degli errori più frequenti è considerare
l’e-commerce concorrente principalmente sul
fattore-prezzo. In realtà, l’elemento potenzialmente
più pericoloso rischia di essere rappresentato
dal praticamente infinito campionario dell’offerta
“virtualmente” visibile on-line che, a prescindere
dalla reale disponibilità, nessun punto vendita
tradizionale può assicurare
certo peso i brand dei negozi on-line che
catalizzano l’attenzione di un consumatore
su quattro. Ciò non significa che posizionare
in rete i prodotti o il catalogo,
anche in assenza di una vendita diretta
‘virtuale’, non sia comunque vantaggioso.
Ben l’80% degli italiani compie le proprie
ricerche on-line per poi procedere
all’acquisto direttamente nel punto
vendita.
Anche la tipologia di acquisto si dimostra
importante e il 2012 ha dimostrato un
prosieguo della crescita dell’ecommerce
B2C in Italia, secondo
l’Osservatorio eCommerce B2C
di Netcomm e School of Management
del Politecnico di Milano,
con un tasso del 19%
Il mercato italiano dell’e-commerce cresce a ritmi sostenuti,
ma ancora oggi è solo un sesto in valore di quello inglese,
un quarto di quello tedesco e quasi la metà di quello
francese. Innegabili, quindi, le sue potenzialità di sviluppo.
L’export ha le percentuali di crescita maggiori,
forte anche di un made in Italy
che ha sempre il suo fascino
sul consumatore estero
che porta le vendite da siti a 9,5 miliardi
di euro. Una crescita generale che legge
un +11% di editoria, musica e audiovisivi,
un +27% di informatica ed elettronica di
consumo e un +33% dell’abbigliamento.
Continuano a crescere a tassi più elevati
i comparti di prodotto (+29%) rispetto ai
servizi (+14%) e per la prima volta i primi
superano in valore assoluto i secondi
(800 milioni di euro contro 750, per un
totale di circa 1,5 miliardi). Il turismo mantiene
la quota di mercato più ampia
(46%), seguito da abbigliamento
(11%), informatica-elettronica
di consumo e
assicurazioni (10%), editoria
(3%) e grocery (1%).
La situazione economica
www.topsport.it
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nell’era dello shopping 2.0
generale ha comportato una riduzione
dei consumi assimilabile al 2%
rispetto all’anno precedente, ma il valore
dell’acquistato on-line ottiene un
+ 18%, avvicinandosi agli 11 miliardi di
euro. Aumentano del 33% gli acquirenti
on-line, 3 milioni in più rispetto al 2011,
arrivando così a 12 milioni, quasi il 40%
dell’utenza totale internet. Tra i prodotti
(37% del totale vendite e-commerce) cresce
del 19% il numero degli ordini e del
7% il valore dello scontrino medio, mentre
tra i servizi (63% vendite) i tassi di
crescita sono, rispettivamente, dell’11%
e del 3%. Una nota negativa si evidenzia
nel saldo della bilancia commerciale (Export-Import)
che resta negativa nel 2012
(-1,37 miliardi di euro), con tassi di crescita
superiori per il primo (+29% contro
+19%), ma con incrementi in valore assoluto
favorevoli al secondo (+380 milioni
contro +480 milioni).
I dati raccolti dall’Osservatorio eCommerce
B2C Netcomm – School of Management
del Politecnico di Milano, dimostrano
come la crisi, pur facendo segnare
un calo dei consumi, non frena lo sviluppo
del canale multimediale, con un
tasso del 19% che porta le vendite da
siti con operatività in Italia a 9,5 miliardi di
euro. Il 2011 ha visto l’esplosione dei siti
di Couponing, dei club on-line e dell’ingresso
di Amazon, mentre il 2012 dimostra
il loro consolidamento, mentre la
multicanalità evidenzia l’interazione tra
canale fisico e canale on-line. A ciò si
sommano i diversi benefici derivanti
dall’integrazione dei due sistemi, come la
maggiore efficacia nel trasferimento delle
informazioni grazie all’Infocommerce, l’incremento
nell’efficienza dei processi di
punto vendita mediante il “Prenota on-line
e ritira in negozio” e il miglioramento del
servizio al cliente con l’acquisto on-line e
l’assistenza in-store.
Tutti i comparti principali mostrano
indici positivi. L’abbigliamento registra
l’incremento più importante (33%) grazie
alla buona crescita di yoox.com, dei
club on-line e all’ingresso di nuovi player
(Benetton, Intimissimi, Stefanel). Molto
bene, specie in confronto a quelli dei canali
tradizionali, i risultati dell’informatica
ed elettronica di consumo che, grazie ad
Amazon, eBay.it e i grandi retailer indica
un + 27% circa rispetto al 2011.
Crescono anche le vendite di servizi, ma
negoZi “ibridi”
Far vedere la merce fa vendere di più. Da eBay in giù i profeti
del commercio digitale battono in ritirata: il negozio virtuale
non basta più, il commercio elettronico va off-line
Negli ultimi anni, con tassi
di crescita annuali unici
sempre in positivo, il boom
dei negozi su internet per i
consumatori è stata una
pacchia, l’abbattimento dei costi di un
vero store ha portato all’abbattimento
dei prezzi, sempre più giù. Per non
parlare di tutti gli altri vantaggi di fare
la spesa al computer: niente file, niente
limiti d’orari, serviti come pascià
direttamente a casa. Però l’esperienza
virtuale ha i suoi limiti: il cliente vuole
toccare, provare, soprattutto se si tratta
di acquistare un capo d’abbigliamento.
Pare che nel tessile dal 20 al 40 per
cento degli acquisti fatti on-line tornino
indietro, innanzi tutto per questioni di
misure, ma non solo. Senza provare un
capo non si può mai dire se ci si starà
davvero bene. È questo che ha spinto,
per esempio, Bonobos, brand
d’abbigliamento maschile nato in
California appena cinque anni fa e per
quanto solo on-line già fenomeno in
tutta l’America, ad aprire il primo
negozio a Manhattan.
Se si rimandano indietro i capi,
sotto la media del mercato: +14% per
turismo e assicurazioni per merito degli
operatori del trasporto aereo e ferroviario
nel primo caso (Alitalia, NTV, Trenitalia,
Volagratis), dei portali di hotel (Booking.
com e Venere.com) e dei club on-line
(Voyage Privé), e alle prestazioni positive
di tutti i principali operatori del mercato,
compagnie dirette in primis (ad esempio
Direct Line, Genertel, Genialloyd, Linear,
Quixa, Zurich Connect), nel secondo. Bene
anche le ricariche telefoniche (+10%),
stabile il ticketing eventi.
In termini di valore prodotto i servizi pesano
ancora per i due terzi dell’e-commerce
B2C in Italia, pur passando dal 66% del
2011 al 63% facendo guadagnare quota
l’esperienza d’acquisto non si può
certo definire bella. Perfino eBay, il
gigante del commercio on-line che ha
virtualizzato i suoi processi d’acquisto
fino a inglobare, già 10 anni fa, la banca
web PayPal, ha incominciato ad aprire
i suoi negozi: l’esperimento è partito
dalla centralissima Londra con i
cosiddetti temporary shops, negozi che
operano solo per il lasso temporale
giudicato necessario per lanciare nuovi
prodotti.
Naturalmente i negozi virtuali che si
fanno reali portano nello store ‘fisico’ la
lezione maturata sul web: meno
impiegati, meno inventario da esporre,
location fuori mano e quindi meno
costose. Gli esperti di marketing
parlano di “effetto show-room”: non è
il ritorno del vecchio negozio dove si va
a comprare, piuttosto quello dove
vedere, toccare, provare. Ecco perché il
temporary di eBay a Londra ha solo
grandi schermi dove consultare
l’immenso catalogo. Esattamente
l’opposto, ma con lo stesso risultato,
avviene a New York, dove il ‘negozio’
Bonobos offre la possibilità di provare
ai prodotti (37%). Il turismo, in lieve contrazione,
continua a valere il 46% dell’ecommerce
italiano.
Simili dati mostrano contestualmente una
nuova profilazione degli utenti. Ben 3 milioni
di acquirenti in più si sono avvicinati
a questo canale per via della
crisi, che ha convinto gli internauti ancora
dubbiosi, per la diffusione di Smartphone
(circa 30 milioni) che facilitano
l’accesso a internet e per l’evoluzione
dell’offerta delle vendite di abbigliamento
sul modello delle cash sales e l’offerta di
coupon di servizi locali fortemente scontati.
A ciò si aggiunge il fatto che oltre agli
attori ‘discount’ sono comparsi in forze i
produttori del made in Italy, dalla moda/

i capi in appositi camerini ma la cassa è
on-line: non si porta immediatamente a
casa il vestito, che verrà invece
consegnato in breve tempo a
destinazione, come quando lo si acquista
via web.
Seppure sia innegabile che la stragrande
maggioranza dello shopping passi
ancora dal retail tradizionale, ci sono
business (come quello dei viaggi e
immobiliare, per citare due casi eclatanti)
che si stanno radicalmente trasformando.
È vero che il negozio reale permette di
ristabilire quel rapporto faccia a faccia
che il cliente reclama e che ha spinto
anche il colosso d’abbigliamento Gap ad
aprire, sempre a New York, una sede di
Piperlime, il brand che doveva vendersi
soltanto on-line. Ma è vero pure che il
tempo è dalla parte dell’e-commerce. Si
parla ormai di “dirottamento degli
acquisti”, per cui i consumatori entrano
nei negozi, esaminano i prodotti,
scelgono quello che vogliono, e poi
magari con una app sul telefonino
scannerizzano il codice a barre, trovano
un negozio on-line con un prezzo
migliore, e si fanno recapitare il prodotto
direttamente a casa. l popolo di internet
a questo fenomeno ha già dato anche un
nome: showrooming. Perché malgrado le
magie dei grafici del web nessun
negozio virtuale oggi può promettere la
stessa esperienza di un negozio vero.
accessori al piccolo artigianato. Dunque
l’e-commerce cresce, le vendite da siti
con operatività in Italia a 9,5 miliardi di
Euro, in crescita del +19% rispetto al
2011 (1,5 miliardi di euro in più), così
come crescono le vendite sia di prodotti
che di servizi, le prime (+29%, +800 milioni
di euro) a un ritmo superiore – ma di
entità minore in valore assoluto – rispetto
alle seconde (14%, +750 milioni di euro).
Bisogna sottolineare che un simile sviluppo
riguarda però solo 3 merchant su 4,
generalmente quelli più ‘aggressivi’ in termini
di prezzo o di comunicazione, come
i siti di couponing, i club on-line e alcune
Dot Com. Il ruolo complementare e non
INVERSIONI DI TENDENZA
Tant’è che perfino Amazon, il
supermercato virtuale più grande del
mondo, sta cautamente aprendo propri
negozi, anche se finora si tratta soltanto
di location dove andare a ritirare i
prodotti ordinati, per evitare doppie e
vane consegne da parte di postini e
corrieri.
Il negozio di mattoni rappresenta
comunque una frontiera di
grande sperimentazione:
sempre eBay, e ancora a New
York, la primavera scorsa ha
aperto un negozio unico nel
suo genere, dove ha
sperimentato lo shopping
attraverso l’utilizzo dei telefoni
cellulari, attraverso i codici QR.
Nominato significativamente
“The Inspiration Shop”, il
negozio di reale ha solo le
vetrine, perché nessuno può
entrarvi. Il concept innovativo
risiede nella possibilità di
vedere dal vivo i prodotti,
approfondirne le
caratteristiche via QCode, 24 ore su 24
con il telefonino, con merce ovviamente
disponibile in pronta consegna da
acquistare secondo le canoniche
modalità via internet. Un gigantesco
slogan “always open” troneggia in bella
vista nella vetrina a chiarirne senza
possibilità di equivoco la finalità.
esclusivo del canale on-line per la GDO
e la limitata capacità di investimento per
le Dot Com minori limitano la competitività
in un contesto invece molto agguerrito.
Il mercato dell’e-commerce, da leggersi
come il valore acquistato dagli italiani,
sfiora gli 11 miliardi di euro, con un +18%
nel 2012. Anche se l’export sale (+29%)
rispetto all’Import (+19%), gli indici si
capovolgono se si considerano gli incrementi
in valore assoluto. L’Export passa,
infatti, da 1,3 a 1,68 miliardi di euro, per
un aumento in valore assoluto di 380 milioni
di euro, mentre l’Import da 2,57 miliardi
cresce a 3,05 miliardi di euro per un
incremento di 480 milioni. Pertanto il sal-
Nessun negozio virtuale può
offrire la stessa esperienza
di uno vero. Ma può persino
millantare un assortimento
impossibile per uno store reale
do negativo cresce di 100 milioni di euro
circa, arrivando a 1,37 miliardi.
L’e-commerce italiano si mostra dinamico
e cresce a ritmi superiori rispetto
a UK (+11% nel 2012), Francia e
Germania (+12%) e USA (+14%), pur
con importanti differenze in valore assoluto.
Il mercato italiano è, infatti, un
sesto di quello inglese (60 miliardi di euro),
un quarto di quello tedesco (39 miliardi)
e quasi la metà di quello francese
(2 miliardi).
Dando uno sguardo all’export, le voci
principali sono turismo e abbigliamento
(rispettivamente 58% e 30%). Mostrano
un buon andamento gli operatori del trasporto,
i portali di hotel e alcuni top
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68 www.topsport.it
nell’era dello shopping 2.0
il rapporto diretto tra negoziante e cliente
vale come doppia garanzia, sia al momento
dell’acquisto sia nel post vendita.
ma occorre rivalutare il canale retail
agli occhi del consumatore, facendo sì
che la formula di acquisto diretto
riguadagni appeal nei confronti di occhi
sempre più frettolosi e distratti
player nell’abbigliamento. Gli Italiani
spendono sui siti esteri soprattutto per
biglietteria aerea, informatica ed elettronica
di consumo, abbigliamento e calzature.
Dunque il paniere dell’acquistato
on-line dai clienti italiani resta concentrato
sui servizi (68% nel 2012),
con una diversità rispetto ai mercati occidentali
in cui i prodotti rappresentano il
60% dell’acquistato on-line.
Performance positiva, seppur lieve, è anche
quella del tasso di penetrazione sul
totale vendite retail che passa dal 2,2%
del 2011 al 2,6% nel 2012, per merito
delle valide prestazioni degli operatori del
canale on-line e con il concorso della
congiuntura negativa dei canali off-line,
restando più elevato per i servizi (7%) che
per i prodotti (1,2%) ma pur sempre indietro
rispetto a UK (14%), Germania
(9%) o Francia (6%).
Circa 12 milioni nel 2012, i web shopper
italiani acquistano per il 38% a valore da
siti di e-commerce italiani, per il 19% da
siti di filiali italiane di multinazionali, per il
15% da multinazionali senza base societaria
in Italia e per il 28% da siti di imprese
straniere “globali”. I siti di filiali italiane
di multinazionali guidano la classifica con
un +46%.
Una crescita esponenziale si registra anche
per il mobile commerce, inteso come
il valore delle vendite al consumatore finale
da parte di merchant con operatività in
Italia, mediante mobile site o Application
per Smartphone, che sale dai 74 milioni
di euro nel 2011 ai 180 milioni nel 2012.
II 53% delle vendite si
riferisce ai prodotti e il
47% ai servizi. Campagne
di vendita sui club on-line,
coupon, aste su eBay, prenotazione
di biglietti per i
trasporti valgono complessivamente
l’86% del valore
delle transazioni. Nonostante
la diffusione di Android,
il mobile commerce
sembra anche nel 2012 un
business supportato da
iOS di Apple per oltre i tre
quarti del valore totale delle
vendite. Rilevante anche il
fatto che il 90% circa dei
merchant censiti dalla ricerca
ha sviluppato anche un
presidio sui social network.
L’80% è attivo su almeno due social diversi,
il 60% su 3. A guidare la classifica
è Facebook (84%), seguito da Twitter
(70%), Youtube (58%), Google+ (34%)
e Pinterest (27%). Non vi è però piena
fiducia nei social dal punto di vista
puramente commerciale/transazionale:
potenzialità in termini di numero di
utenti, engagement, possibilità di supporto
pre/post vendita non si sono ancora
concretizzate nella capacità di supportare
con successo l’acquisto.
Infine, se il sito di e-commerce è determinante
per supportare la relazione multicanale
con i clienti, sono sempre più numerosi
i merchant che vedono le potenzialità
dell’e-commerce a supporto della multi-
canalità, spaziando dall’InfoCommerce
(info on-line utili per l’acquisto offline)
all’InfoStore (info in negozio a supporto
dell’acquisto on-line) fino all’InStore support
(l’acquisto on-line con assistenza o
consegna del reso sul punto vendita) e il
Prenota/scegli e ritira (cioè la prenotazione
on-line con ritiro e pagamento sul punto
vendita).
Si assiste inoltre a una crescita esponenziale
dei siti di e-commerce dedicati ai
Paesi emergenti, con prodotti di lusso e
beni di largo consumo spesso introvabili
nei negozi tradizionali.
Nel 2011, le vendite degli store digitali
hanno toccato i 400 miliardi di
dollari. Non è ipotesi poi così

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emota che in futuro on-line e offline
possano supportarsi vicendevolmente,
mentre la presenza in rete spesso
è anche un modo per sondare un nuovo
mercato, anche in relazione alla concorrenza
dei player locali dominanti che già
presidiano e orientano il 50% del business.
Poi ogni Paese ha le proprie caratteristiche,
tanto che in Messico e Sri Lanka,
seppur con la scarsa diffusione di internet,
gli abbienti amano l’acquisto online,
mentre in Azerbaijan, Marocco, Libano,
Kazakhstan e Panama la banda larga
esiste ma si hanno problemi con la logistica,
la diffusione delle carte di credito, i
blocchi pregiudiziali e culturali.
Appare pertanto evidente come internet
rappresenterà anche per il futuro un
elemento di primissimo piano nelle
vendite, comportando un sempre maggiore
interessamento dei consumatori,
ma anche dei competitor. Gli indici di crescita,
la sempre più forte diffusione di
strumenti digitali e piattaforme mobili, una
accresciuta alfabetizzazione informatica
porteranno indubbiamente a un ulteriore
sviluppo e a un consolidamento delle posizioni
e quote raggiunte.
70 www.topsport.it
nell’era dello shopping 2.0
Prosegue nel 2012 la
crescita dell’e-commerce
B2C in Italia con un tasso
del 19% che porta
le vendite da siti con
operatività in Italia a 9,5
miliardi di euro
Crescono tutti i principali comparti:
+11% dell’Editoria,
musica
e audiovisivi
Uno strUmento Per crescere
Col passare degli anni Joma è diventata un’azienda di servizi
a 360 gradi, fortemente orientata al cliente. Tutto ciò è stato
possibile grazie al sistema Intranet del brand, lo strumento
principale dei rivenditori per accedere al magazzino centrale
e vedere lo stock in tempo reale, consultare le date di arrivo
della merce e realizzare gli ordini facilmente.
Fin dalla sua nascita, www.joma-sport.net ha aumentato notevolmente il
proprio volume di traffico, che si è visto raddoppiato nel 2012 rispetto
all’annata precedente. Il sistema Intranet ha fatto aumentare del 100% il
numero di ordini e di conseguenza la fatturazione dell’azienda.
Inoltre, questo innovativo sistema per la gestione degli ordini on-line ha
anche moltiplicato il numero di utenti giornalieri nel 2012. Il sistema Intranet
riceve ogni giorni ordini dai cinque continenti ma è soprattutto in Italia e
Stati Uniti che si concentra il maggior numero d’interazioni (100% delle
operazioni passano attraverso questo canale digitale).
L’accesso a questo sistema è privato ed è a disposizione di tutti i rivenditori
della rete di vendita di Joma Sport.
+27% Informatica
ed elettronica di consumo
+33% Abbigliamento
Il turismo mantiene la quota di
mercato più ampia (46%),
seguito da abbigliamento (11%)
Informatica-Elettronica
di consumo e
Assicurazioni (10%)
Editoria (3%)
e Grocery (1%)

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internet come risorsa, ma anche come rischio.
integrarlo nelle ProPrie strategie PUò essere
Un’oPPortUnità, ma attenZione alle Problematiche
di Una gestione non adegUata del cUstomer care.
soPrattUtto temPorale
Negare internet ai nostri
giorni significherebbe essere
fuori dal mondo. Tutti sembrano
essere affetti da febbre
da 2.0, e anche i dettaglianti
sanno bene come questa nuova
formula abbia il potenziale per diventare
una via quasi obbligata per commercializzare
i prodotti, specie se ci si rivolge
ai giovanissimi o a un pubblico non
esclusivamente stanziale. Non è un caso
se ormai moltissimi retailer si
stanno dotando di un proprio sito internet,
attrezzandosi per vendere anche
on-line.
È prevedibile che in futuro internet possa
colpire soprattutto la massificazione
del commercio, andando a toccare in
particolare quei prodotti che si potrebbero
definire un po’ anonimi, non parti-
colarmente tecnici. Risulta difficile, infatti,
pensare che questi ultimi possano
essere intaccati dalle nuove modalità di
vendita. L’appassionato e lo sportivo di
un certo livello saranno sempre un po’
restii a comprare un prodotto in internet
o nella grande catena. Cercheranno invece
il negozio specializzato, dove è
possibile discutere con il proprio negoziante
di fiducia, confrontarsi e avere un
consiglio. Un rapporto come questo e un
target così caratterizzato è abbastanza
avulso dalle nuove formule di vendita.
Una tesi suffragata dalle aziende tecniche
e sottolineata anche dai negozianti.
Una riflessione differente è quella condotta
dalle grandi catene, perché sono
le grandi marche, il prodotto massificato
e modaiolo, acquistato sull’onda di
un’emozione passeggera, a essere al
centro di questo nuovo sistema di vendita.
La calzatura vista in tv o in un video
piuttosto che su un sito, indossata da un
campione, attira il ragazzino, abituato a
utilizzare strumenti tecnologici. Il professionista
faticherà parecchio ad abbandonarsi
a questo acquisto totalmente spersonalizzato,
completamente anonimo.
I prodotti moda saranno sempre più
interessati da queste modalità di vendita,
poiché specie i ragazzi, avvezzi a
questi sistemi, non saranno disposti, dopo
questi anni di perdurante crisi, a
spendere in negozio più di quello che
sono abituati a spendere on-line.
La shopping experience in un negozio
specializzato, dove ci si imbatte in una
verticalizzazione reale, dimostra quindi di
avere più chance rispetto a quella vivibile
in un negozio multisport senza

La tecnologia di fibre Duoregulation
Ottimizzare l’energia profusa e la fiducia
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specifiche caratterizzazioni.
Certo si può anche obiettare che il pubblico
può recarsi in negozio, provare un
prodotto, poi non acquistarlo in loco ma
cercarlo in internet e comprarlo, a prezzo
inferiore, mediante e-commerce. A questo
fenomeno, peraltro presente e dilagante,
non ci si può opporre. A porre rimedio
a questa tendenza vi è però l’arma
preziosa rappresentata dal negoziante
che, se preparato, è capace di fare la
differenza. Oltre a instaurare e rinnovare
quel rapporto di fiducia che ha un grande
valore al momento dell’acquisto, soprattutto
se si tratta di una spesa importante.
Non è detto che il consumatore
preferisca una convenienza legata esclusivamente
al prezzo basso. Un rapporto
diretto è anche una doppia garanzia, sia
al momento dell’acquisto che nel post
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nell’era dello shopping 2.0
il fUtUro è in moVimento
vendita.
In effetti, oltre ai pagamenti via carta di
credito, il maggior freno allo sviluppo
smodato del sistema delle vendite online
è rappresentato proprio dal post
vendita. Il consumatore non si fida ancora
a pagare in anticipo, senza ricevere
contestualmente la merce. Si pensi solo
al problema del cambio delle taglie, o a
piccoli problemi che possono sorgere
sulle calzature. Dunque la tecnicità è un
baluardo e una grossa difesa contro
l’aggressività commerciale di internet.
Il negoziante deve specializzarsi, trovare
marchi alternativi che non possano
Il punto vendita Universo Sport,
nei Gigli di Campi Bisenzio
l’on-line è un canale con grandi potenzialità, ma ha anche punti oscuri che ancora devono
evolversi. opportunità e rischi ci sono ed è difficile esporre previsioni a lungo termine
Internet ormai è una realtà. Noi abbiamo aspettato
ad affrontare la questione per due motivi. Il primo
è che eravamo molto impegnati nella costituzione
di una catena fisica di distribuzione ed il secondo è dipeso dal
fatto che volevamo vedere che tipo di equilibrio si sarebbe
creato tra produttori e retailer. In questo caso ammetto che
non siamo stati dei pionieri.
Pensavamo che i produttori avrebbero messo in linea i loro
prodotti e quindi che il collegamento tra i vari brand lo facesse
internet senza bisogno di operatori intermedi. In realtà oggi
vediamo che i produttori, quasi tutti, propongono la vendita
on-line ma, per protezione della vendita fisica non sono
aggressivi quanto lo sono i retailer on-line puri o quelli misti
(catena fisica e vendita on-line). Nelle ultime analisi di mercato
risulta anzi che il connubio tra vendita fisica e on-line sia
benefico per il commercio tradizionale dando al cliente una
sorta di garanzia in più.
Quindi anche noi stiamo accedendo alla vendita on-line e
partiremo con il test a marzo per poi essere totalmente operativi
a settembre 2013.
Dietro questa attività si sono sviluppate molte aziende di
servizio e molti criteri operativi. Qualsiasi sia la strada che si
intende intraprendere sicuramente non può essere percorsa a
cuor leggero ed occorre dedicare risorse e persone.
È come avere un negozio in più con dinamiche diverse che si
devono imparare. Un negozio che però non ha bacini di utenza
con confini fisici.
I consumatori guardano su internet, comprano su internet, si
confrontano su internet in modo crescente pur non rinunciando
in toto alle tradizionali dinamiche di acquisto. Ci sono nuovi
equilibri in via di formazione ed è forse impossibile stabilire se
alla fine si creerà un equilibrio stabile tra vendita on-line e
commercio tradizionale oppure si assisterà a un continuo
divenire in base anche a nuove tecnologie, modelli economici,
costumi ma anche modelli di retail.
Sicuramente oggi uno degli argomenti di maggior evidenza è
il prezzo. Su internet si cerca il prezzo migliore. Le persone
sanno che si può trovare un prodotto ad un prezzo più basso.
Questo potrebbe effettivamente arrecare un danno al
commercio tradizionale, che per vivere deve sobbarcarsi costi
importanti, ben al di sopra di quelli necessari per la gestione
di un commercio on-line. È chiaro che la fisicità ha un prezzo
e che se si vuole “toccare” un prodotto occorre recarsi in un
negozio (per ora). Il rischio, oggi, è che il cliente vada in
negozio per provare il prodotto, leggere il codice e poi
effettuare l’acquisto on-line con uno Smartphone.
Se ciò deve accadere, tanto vale che accada con la nostra
vendita on-line. Ma a questo punto riemerge il problema del
prezzo che per essere competitivo on-line deve essere più
basso rispetto al negozio.
Molti fanno finta di non vedere ma alla fine anche questa
potrebbe essere una ulteriore spinta verso i prodotti esclusivi,
i famosi private label che hanno un miglior prezzo pur con
diverso margine. In questo caso la garanzia di qualità non sarà
più appannaggio del brand del produttore ma del distributore.
Già avviene.
Andrea Catellacci – Universo Sport

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cadere nella rete, offrire qualcosa di
protetto da queste formule così anonime.
Per quanto si vadano a monitorare le
iniziative on-line, risulta difficile scovare
e bloccare eventuali anomalie o proposte
non corrette.
La specializzazione permette di essere al
di fuori di queste dinamiche ma non vieta
di cogliere i vantaggi che offre internet.
Cercando di comprendere il marketing
dei brand, creando una profilazione della
clientela e mutuando le formule più intel-
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nell’era dello shopping 2.0
internet e social network
sono croce e delizia di tutti
i marketing manager
e communication manager.
l’on-line rappresenta ormai
un elemento di primo piano
nelle vendite
a ProPosito di brand loyalty
Ormai lo fanno tutte le grandi aziende
produttrici di articoli sportivi: ideano e
producono apparecchi elettronici che registrano
dati inerenti le performance atletiche di quanti,
poi, li utilizzano confrontandoli con il proprio
“già fatto” e/o con i risultati conseguiti da altri in analoghe
circostanze, grandi campioni della specialità praticata compresi.
Esistono sistemi che monitorizzano ciò che accade facendo
jogging o giocando a calcio, o che immagazzinano riferimenti
fisici e tecnici del tennista in partita; nello sci ci aveva già
pensato Rossignol a fine 2011 a lanciare la sua “Ski Pursuit
App”, un’apparecchiatura che radiografa e analizza le discese
degli sciatori e degli snowboarder, scaricabile gratuitamente.
L’applicazione, compatibile con iPhone e disponibile anche per
Android, e già utilizzata da oltre 32mila sciatori è stata
aggiornata per consentire di condividere statistiche e velocità
con la community su Facebook. Ski Pursuit App consente di
fare un’analisi esaustiva di ogni singola prestazione, nonché
l’esame dettagliato di tutta l’attività svolta, a fine stagione. Il
congegno registra l’ora di partenza e quella di arrivo, la
La logistica e gli uffici dell’e-commerce sviluppato da Nencini Sport
ligenti, il commerciante può fortificarsi,
tutelandosi grazie a prodotti che possono
resistere all’ondata. Bisogna però
professionalizzarsi, non basta più appoggiare
la merce in vetrina o su un
banco, ma bisogna conoscere il mercato,
fare ricerca e proporre anche marchi
emergenti, costruire nuove dinamiche
per anticipare le richieste del pubblico.
Il retailer deve insomma reinventare il
proprio ruolo, ridiventando protagonista
della propria attività.
Una nuova social app per Rossignol aumenta
la cosiddetta ‘awareness’ direttamente sul consumatore
lunghezza della pista, la velocità media e massima raggiunte
nel corso della discesa. Grazie alla tecnologia Google Earth
l’app consente di vedere la discesa in 3D, monitorando nel
contempo anche il
posizionamento
della community sui
medesimi percorsi.
A fine stagione,
Rossignol premierà
i tre sciatori che
avranno accumulato
la maggiore
distanza verticale.
Rossignol non
intende per ora
aprirsi all’ecommerce.
Internet
serve prima di tutto
a rafforzare il suo
rapporto coi clienti.
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MJ
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nell’era dello shopping 2.0
aVeVa ragione marco Polo
il grande avventuriero tornava dall’oriente regalando emozioni. Un mercato
che con l’emozione suscitava l’interesse del pubblico. sono passati i secoli,
ma quel tipo di approccio si dimostra ancora vincente
Anche noi ci siamo accorti di questo fenomeno già
da qualche tempo. Avevamo intuito che le aziende
fossero alla ricerca di nuovi mercati e che li stessero
toccando con nuove metodologie di approccio. Di
conseguenza, prima ancora di stabilire se internet fosse un
amico o un nemico, abbiamo deciso di utilizzarlo, realizzando un
sito di presentazione cucito in maniera sartoriale sulla nostra
realtà. Non è quindi una piattaforma e-commerce, ma un modo
per far conoscere il nostro negozio, prolungando la shopping
experience o preannunciandola al navigatore. In sostanza,
abbiamo visto il sito come un’occasione e questo ci ha convinti
a realizzarlo, ma senza perdere quelle peculiarità che ci
caratterizzano. Non si tratta quindi di un sito schematico, bensì
della creazione di un fantasista che per giorni ha vissuto il clima
presente nel punto vendita, comprendendo appieno le
caratteristiche della nostra clientela. Non si tratta infatti di un
target giovane e sempre con il cellulare in mano, o capace di
emozionarsi davanti a un monitor, ma di una clientela matura che
cerca altro. Certo il cliente che oggi ha 50 anni non potrà essere
nostro cliente in eterno. Di conseguenza in futuro dovremo
necessariamente approcciarci, fra dieci o quindi anni, con il
trentenne di oggi che è ben più tecnologico, ma ciò non toglie
che dobbiamo comunque pensare, oggi come domani, di farlo
transitare all’interno del nostro punto vendita.
Questo tipo di approccio chiaramente non può valere per il
100% del potenziale ed è per questo che occorre effettuare una
selezione a monte. Noi, ad esempio, ci siamo dovuti adattare
all’idea della verticalizzazione. Oggi ciò che vendiamo è un
prodotto non ancora del tutto acquistabile in internet, e non ci
preoccupiamo, in negozio, di fare visual merchandising. Il
rapporto con il cliente, l’assistenza all’acquisto, il consiglio e la
creazione di un rapporto di fiducia sono i punti di forza in cui
crediamo e che ci hanno dato soddisfazione. L’estrema
personalizzazione del contatto è quindi all’opposto della fredda
e automatica vendita telematica. L’emotività che riusciamo
ancora a procurare nella comunicazione sul prodotto che
sottoponiamo all’attenzione dell’acquirente è molto importante
e devo ammettere che ci ha permesso di affrontare anche questi
durissimi tempi con un certo vantaggio. Le persone, infatti,
proprio quando sono particolarmente attente alla spesa, si
affidano non al prodotto meno costoso, ma a quello consigliato,
dando fiducia al negoziante che li ha sempre seguiti e mai
raggirati.
Certo la situazione è destinata a cambiare, ma non bisogna
neppure spostarsi troppo dalla propria realtà, per non correre il
rischio di spersonalizzarsi, di non rappresentare più un punto di
riferimento e perdere quell’appeal e quei valori aggiunti che si
sono costruiti nel tempo. Credo, quindi, è necessario spostarsi
e adeguarsi, ma pian piano, con calma, senza lanciarsi in
avventure che non si è poi capaci di gestire nel tempo. Non
bisogna perdere il consolidato, ma attirare nuova clientela.
Questo però non significa adottare politiche estranee alla
propria natura o che disorientino chi fino al giorno prima ha
varcato la soglia. Certo il cambio generazionale, sia del pubblico
che dei gestori dei negozi, porterà a cambiamenti notevoli, ma
si tratta appunto di modificazioni dell’assetto di vendita che
avverranno col tempo e in maniera naturale, non traumatica.
Forse il futuro, contrariamente a quanto si dice, sta nel presente,
ovvero nella costruzione di solide basi e di una fidelizzazione che
consente di legare a sé la clientela. Poi certamente bisogna
saper cogliere le positività che il nuovo porta e mette a
disposizione, ma senza per questo andare oltre quel limite
rappresentato dal proprio stile e da quelle modalità di approccio
che hanno da sempre permesso di riuscire a portare avanti
l’attività.
Con ciò non bisogna intendere che l’immobilismo sia la giusta
via da percorrere. È necessario guardare avanti, ma senza
esagerare nelle tempistiche e nell’evoluzione, tenendo sempre
presente a chi ci si rivolge e cosa si propone. Specializzarsi e
verticalizzare, ad esempio permette di non essere assimilati alla
massa, anche tenendo presente che chi cerca un prodotto
specifico lo vuole vedere, provare, ma che al tempo stesso
chiede assistenza, lo vuole comprendere, desidera essere
consigliato da persone delle quali si fida.
Michele De Masis – Polo Sport

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Un sabato Pomeriggio di acQUisti in rete sUi maggiori siti di e-commerce sPortiVo.
Pregi e difetti dello shoPPing a sUon di click
Quante differenze tra teoria
e pratica. Il metodo empirico,
ereditato dai ricordi
scolastici, fondamentale
per avere una base scientifica, una prova
e un riscontro oggettivo si impone più
che mai in questo caso. Dunque, perché
non tentare l’esperienza e smettere i panni
del giornalista per vestire quelli dell’acquirente,
del famigerato consumer, questa
volta però in versione 2.0? Sabato
pomeriggio, pioggia battente e quel clima
continentale che certo non è un grande
incentivo a uscire. Il cliente tipo già qui ha
i primi ripensamenti. Il percorso è noto:
vestirsi, imbottigliarsi nel traffico, cercare
un parcheggio, recarsi in un centro commerciale
e iniziare la lunga trafila delle
vetrine, fino ad entrare in un bel negozio
multisport. Qui inizia l’avventura, tra scaffali
variopinti, alla ricerca del capo desiderato
o solo per dare un’occhiata. L’ansia
dell’addetto alle vendite che, nel ten-
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nell’era dello shopping 2.0
tativo di fare il suo lavoro, tallona il malcapitato
non per dare informazioni ma per
piazzare il prodotto, l’estenuante ricerca
della taglia giusta, la ressa del pubblico
che deve far venire l’ora della pizza in
compagnia, con fidanzate elettrizzate, uomini
sconsolati al seguito, allegre famigliole
con pargoli pestiferi che fanno rimpiangere
Erode, la famigerata prova in
camerino con defilee, la coda per pagare,
la manciata di banconote che prende il
volo non senza qualche rimpianto e la
domanda che ci si pone sul fatto di aver
fatto la cosa giusta.
Fortunatamente la cosiddetta shopping
experience non è sempre come quella
sopra descritta, ed anzi spesso il piacere
è proprio quello di confrontare, osservare,
provare, ma se all’ultimo tg hanno parlato
della crisi e della tendenza degli italiani
a risparmiare e a confrontare i prezzi,
al momento di uscire può venire l’idea di
dare un’occhiata alla concorrenza. Che
si cerchi un capo o un attrezzo specifico,
internet può essere una tentazione
importante. Senza dover uscire,
chiunque può effettuare un ordine comodamente
sul divano e farsi recapitare il
prodotto a casa.
Inizia così il confronto diretto tra lo
shopping reale e quello virtuale, nel
tentativo di comprendere pregi e difetti
dei nuovi modi di acquistare
nell’era del commercio 2.0. In casa,
senza bisogno di muoversi e al riparo
dalle intemperie, e dai carichi e scarichi
merce si ha anche la possibilità di agire
contemporaneamente su più siti. Navigando,
con un impagabile dono dell’ubiquità
si possono effettuare confronti di
prezzo e prodotto, comparazioni, variazioni,
analisi triangolari in un tempo altrimenti
decuplicato. Per altro indisturbati, tra le
proprie mura domestiche, se non si ama
essere assistiti da un commesso e so

prattutto se si conosce già molto bene il
prodotto che si desidera.
Vero è tuttavia che il tutto ha comunque
un sapore burocratico, d’ufficio, senza
emozioni. L’automazione del computer, i
click, la freddezza di questi portali e-commerce
non possono sostituire il piacere
di uscire, di sentire musica, di sentirsi vivi
in mezzo alla gente. Si guarda, si clicca
su un prodotto, si legge la scheda, si
guarda il tempo di ordinazione e di arrivo,
si paga e via. Già, un dettaglio da non
dimenticare è che ovviamente non si esce
con il prodotto in mano e questo non
deve essere sottovalutato. A livello psicologico,
chi paga prova un certo piacere
ad avere la merce immediatamente
fra le mani. Chi, dopo un pomeriggio di
shopping, non vive il gusto di scartare il
proprio pacco e vedere il risultato del
proprio acquisto? Nel mondo virtuale tutto
questo non è possibile, per cui si paga
e si aspetta l’arrivo del corriere, oppure ci
si reca dove poter avere la propria merce.
Una metodologia che ancora spaventa
una buona fetta di consumatori. Nel virtuale
si ha la certezza di un pagamento
reale, ma non avendo la merce sotto mano,
ci si carica di aspettative e di paure.
Arriverà il prodotto? Sarà così come lo
desidero? E se poi non va bene? Queste
le domande più frequenti che si pongono
i reticenti a questo canale e che involontariamente
vive anche chi, smessi i panni
del giornalista che fa un’inchiesta, si mette
quelli dello sportivo. O aspirante tale.
www.footlocker.eu
Tra le ultime novità del 2012 vi è
stato proprio l’ingresso nel mondo
e-commerce di Foot Locker
che, da novembre, ha aperto in rete anche
la sezione italiana.
Dal Regno Unito, dove il progetto ha preso
l’avvio, la diffusione ha già toccato diversi
Paesi europei. Va sottolineato però
anche che al lancio dell’e-commerce europeo
fa fronte un calo dei punti vendita
diretti del gruppo. Parallelamente, la catena
sta preparando il lancio di un nuovo
store concept per intercettare maggiormente
il pubblico femminile e targettizzare
maggiormente i prodotti, ad esempio in
chiave fitness ed atletica.
Ma torniamo alla realtà internet: il portale
consente di rimanere aggiornati, è dispo-
nibile una newsletter con le novità, si possono
localizzare i negozi, questi reali, più
vicini, e c’è la proposta di una interessante
spedizione promozionale che prevede
la consegna gratuita su tutti gli ordini superiori
a 85 euro.
L’impatto è decisamente accattivante, con
uno sfondo nero elegante e una finestra
centrale dove si alternano le collezioni
all’ultima moda. Non mancano neppure i
saldi, ben evidenziati, per catturare anche
gli indecisi o chi vuole trovare la super
offerta.
Entrando in una delle sezioni, per esempio
scarpe da corsa, ci si trova davanti a una
parete di prodotti ben presentata. Delle
stelle colorate indicano i prodotti su cui ci
sono commenti. Una buona idea di marketing,
a confermare il fatto che il pubblico
ama leggere i pareri degli altri acquirenti
e avere una sorta di rassicurazione
prima di procedere all’acquisto. Una
volta individuato il prodotto, è possibile
vederlo in tutte le angolazioni, suola compresa.
Il cursore fatto scorrere sul prodotto
sottolinea i dettagli, mentre il pannello
laterale mostra i colori disponibili. Inoltre
le tipologie e le taglie disponibili sono ben
chiare, mentre appena sotto ci sono sug-
gerimenti, in modo da invogliare il visitatore
a prendere visione anche di prodotti
affini per tipologia e per ampliare quindi la
possibilità di scelta.
Una volta presa la decisione, invece del
carrello si apre una sorta di shopping bag
dove un chiaro riepilogo consente di tenere
d’occhio la spesa con foto, poi vengono
richiesti i dati di fatturazione (che più
che fatturazione, visto che si tratta di privati,
è un modo perfetto per rimpinguare
la banca dati e quindi avere un data base
del cliente), indirizzo di spedizione, metodo
di invio, modalità di pagamento, indirizzo
mail con password per avvertire della
partenza del pacco. Molto interessante la
possibilità di seguire l’evolversi della spedizione.
Come dire che se anche non ti
porti a casa subito il prodotto, puoi comunque
verificare passo dopo passo il
suo viaggio fino a casa.
È interessante notare come la spedizione
possa essere standard, quindi di 5-7 giorni,
oppure express, 3-5 giorni, con costi di
consegna che variano dai 7 euro per la
prima a 14 euro per la seconda. Costi
pari a zero se l’ordine è superiore a 85
euro.
Una
boutique
on-line di
classe, con una
bella grafica,
curata nella
definizione,
nell’uso sapiente
degli spazi, dove
un invisibile
lacché come un
damerino o un
perfetto addetto
agli acquisti, in
alto a sinistra,
accanto alla
shopping bag, dà il benvenuto all’Ospite.
Novità, ultimi arrivi, qualche termine inglese dimostrano che ci si trova
perfettamente in linea con il tipo di target di questo operatore. Un consumatore
giovane, modaiolo, attento al look, alle mode e alle ultime tendenze, che ama
vestire bene per essere egli stesso di tendenza. Che spende per il piacere di
vestirsi, non per le performance del prodotto che sta acquistando. Qui non c’è
odore di polvere e sudore, ma di moquette e parquet.
www.topsport.it
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www.cisalfasport.it
L’impatto con Cisalfa mostra un
portale che sacrifica la ricerca
dell’effetto e del dinamismo a favore
della funzionalità. Decisamente più tecnico
che modaiolo, il portale spiega perfettamente
le modalità e le condizioni di
acquisto, oltre alla ricerca del punto vendita
più vicino. Selezionata la categoria,
dove campeggiano le offerte, optiamo per
la voce delle calzature uomo, selezionabili
per rilevanza, nome o prezzo. Scelto il
prodotto, la schermata mostra i modelli
con i colori disponibili, la taglia (prezioso
l’aiuto taglie che spiega come capire quale
sia la propria in funzione delle varie tipologie,
come America, UK, ecc.). La foto
si ingrandisce ma manca il dettaglio o
l’ingrandimento parziale a cursore, limitando
quindi la fruibilità dell’immagine. Appositi
bottoni spiegano il trasporto, i tempi di
consegna, le modalità di pagamento. La
scheda tecnica, in italiano, fornisce informazioni
particolareggiate. Una volta messo
nel carrello il prodotto, attraverso una
86 www.topsport.it
nell’era dello shopping 2.0
strategie comPlementari
Punto vendita e on-line possono convivere e ampliare notevolmente le possibilità del
retail, a patto però che vi sia una gestione attenta di questo nuovo strumento
Vogliamo consolidarci e crescere investendo
nell’efficienza dell’organizzazione, nella
professionalità, nell’innovazione. Questa è la mission
di Nencini Sport, fin dalla sua nascita, nel 1985, che ci ha portati
a essere una realtà importante nel panorama nazionale nella
vendita di articoli e attrezzature per lo sport. Oggi disponiamo di
5 grandi punti vendita in Toscana: Montecatini Terme, Pistoia,
Valdarno (AR), Livorno e Calenzano (FI). Proprio quest’ultima
sede de “La Città Dello Sport”, inaugurata a settembre 2012 con
i suoi 12.000 mq di vendita, si è imposta sul territorio come un
punto di riferimento per sportivi e appassionati, grazie all’ampia
scelta tra più di 40 discipline sportive, unendo così un grande
livello di assortimento e tecnicità di assoluto valore.
Il punto vendita è stato progettato usando in maniera più che
coinvolgente le moderne tecnologie della comunicazione on-line
mettendo a disposizione della clientela un insieme completo e di
rapida consultazione.
Il dinamismo del mercato ha portato l’azienda nel 2001 ad
investire sul panorama on-line attraverso l’e-commerce www.
nencinisport.it capace di offrire ad ognuno supporti di valore non
comune per comprendere e valorizzare la tecnologia al servizio
dello sport.
Internet, infatti, è da considerarsi un elemento positivo nel
momento in cui si riesce ad essere rapidi negli aggiornamenti,
Una delle catene di sport più note non poteva non avere un
muro di prodotti in bella mostra. Tecnico, diretto, senza fronzoli.
Un buon effetto ottico già nella carrellata iniziale mostra la scarpa
in piccolo e in versione più grande, con una disposizione che fa saltare
all’occhio il prodotto e offre un ingrandimento molto più forte già di
primo acchito. La tipologia di prodotto è ampia, idonea sia per chi vuole
farsi un look da sportivo della domenica che per chi invece cerca un
qualcosa di performante per mettersi alla prova con il prodotto adatto.
Qui si può fare shopping o andare dritti all’obiettivo. Un sistema
intelligente per facilitare la ricerca a chi magari vuole solo fare un
confronto dei prezzi o avere informazioni aggiuntive su qualcosa che ha
già individuato altrove.
chiari nella comunicazione ed efficienti nei servizi offerti. Per la
Nencini Sport le vendite in-store e web sono un connubio ormai
consolidato che negli anni ha permesso ai propri collaboratori di
crescere in efficienza sia nel servizio che nell’assistenza. A nostro
avviso, quindi, al momento attuale le vendite on-line non
rappresentano un rischio concreto per la vendita tradizionale
in-store. Web e Punto Vendita sono complementari. Anzi, spesso
il sito Nencini Sport viene utilizzato come un vero e proprio
catalogo attraverso il quale valutare e decidere un eventuale
acquisto.
In termini di vantaggi derivanti dalle nuove tecnologie, sicuramente
quello di maggiore portata è rappresentato dalla possibilità di
raggiungere un pubblico vastissimo senza confini territoriali.
Chiaramente i due approcci sono differenti. Il cliente multimediale
dimostra molta sicurezza nella scelta dei prodotti da acquistare,
forte della consultazione effettuata prima di inserire gli articoli nel
carrello; spesso acquista prodotti che già conosce o che gli
sono stati consigliati. Invece il cliente che si reca in negozio si
lascia consigliare, vuole provare il prodotto prima dell’acquisto,
valutarne l’assortimento per una scelta senza ripensamenti.
In base a quanto abbiamo assistito negli ultimi anni, ritengo che
la la vendita tramite web in Italia andrà sempre più selezionandosi.
Il mercato è in continua evoluzione e non basta avere un sito ecommerce
per poter vendere on-line. Occorre investire,

scheda da compilare è possibile desumere
le spese di trasporto che, se standard,
con corriere, prevedono un costo di 8
euro e una tempistica di 3-5 giorni lavorativi.
Procedendo, viene chiesto se si desidera
registrarsi o se si vuole comprare
come ospite. Anche in questo caso è possibile
iscriversi alla newsletter e avviare
così una fidelizzazione.
www.sportler.com
Sin dalla sua home page, il portale
Sportler dimostra la precisione
teutonica che contraddistingue
la formula di e-commerce di questa
realtà storicamente specializzata nella
montagna. Se nella parte superiore campeggiano
le offerte, con un veloce movimento
del cursore si possono scorrere le
news, le convenzioni, le proposte, gli
eventi e le escursioni. Dunque vendita pura,
ma anche tanti consigli e suggerimenti
di utilizzo del prodotto in acquisto. Immancabile
la newsletter, così come la cer-
pianificare campagne di web-marketing efficaci, fidelizzare i propri
clienti stimolando sempre nuovi acquisti. Social Network, chat,
ecc. sono strumenti che utilizziamo per interagire con i nostri clienti
o con potenziali acquirenti. Risultano essere molto efficaci nella
fidelizzazione e se usati in maniera efficace sviluppano credibilità
per l’azienda. È inutile dire che se non vengono usati correttamente
possono diventare assolutamente controproducenti. Il web, infatti,
permette di raggiungere un numero vastissimo di potenziali clienti
permettendo ad una azienda territoriale di allargare i propri confini
di vendita, usando in maniera coinvolgente le moderne tecnologie
della comunicazione on-line.
Osservando le diverse dinamiche, è chiaro che l’acquisto on-line
non è mai un acquisto di impulso, ma sempre molto ponderato. Il
bello del Web è la possibilità per tutti di poter acquistare tutto ciò
che si desidera in qualsiasi momento della giornata, al miglior
prezzo sul mercato. Chi compra su internet cerca assortimento,
prezzi competitivi, disponibilità, rapidità nella consegna. In una
parola cerca professionalità.
In questo scenario, la crescita del web dipende senza dubbio dal
dinamismo del mercato attuale. I retailer non possono offrire
l’assortimento che si può trovare nel web, né, tanto meno, hanno
la possibilità di informare in modo rapido i propri clienti su eventuali
operazioni promozionali in essere. Tutto questo è possibile
attraverso il web, in modo rapido e a costi contenuti. Tuttavia
quando un’azienda si propone sul mercato come partner ideale per
gli acquisti on-line, deve essere ben organizzata e strutturata.
L’aggiornamento automatico delle disponibilità prodotto è
l’elemento chiave di un e-commerce performante. Rispetto al punto
vendita, il cliente sul web ha molto più tempo per valutare l’acquisto,
Con una simile
schermata chiunque
capisce di trovarsi
davanti a uno specialista.
Poche ciance, pochi
abbellimenti. Qui si pratica
sport, si è essenziali, chiari,
precisi. Del resto, non
potrebbe essere altrimenti
visto che ci si sposta in
area tedesca, salvo
l’appendice italica con
Bolzano che, di fatto, è già
in odore di Austria. La
differenza si vede subito
nella chiarezza,
nell’immediatezza, nella
rigida suddivisione delle
tipologie che consente di
arrivare subito a quanto si
sta cercando.
Già da un primo sguardo
si capisce che presso questo retailer si può
trovare competenza e professionalità; qui c’è gente che parla poco, ma
chiaro. Del resto, tutto il resto, per il vero sportivo, non serve e forse è solo
noia.
ma nel momento in cui decide, lo effettua in maniera più rapida. Il
servizio di post vendita è invece uno dei punti più delicati nella
vendita on-line ed elemento essenziale del rapporto. Infatti è molto
importante la rapidità di risposta ad una qualsiasi domanda, sia che
si tratti di richiesta di informazioni che di problemi legati all’articolo
ricevuto.
Siamo di fronte a un periodo di grande fermento. Il mercato on-line
è in continua evoluzione. L’avvento dei Social Network ha cambiato
in maniera drastica le metodologie di web-marketing, tanto da
imporre investimenti importanti nella comunicazione. Per rimanere
protagonisti del mercato on-line, la Nencini Sport ha investito
importanti risorse anche dal punto di vista delle strutture,
inaugurando un polo logistico di 6000 mq e un nuovo punto
vendita a Calenzano, completando la Città dello Sport con oltre
12000 mq di vendita al pubblico. Per noi, infatti, la forza delle
vendite on line passa attraverso una attenta gestione dei punti
vendita. Per quanto riguarda la realtà Nencini Sport, web e punto
vendita sono realmente complementari. Il dinamismo commerciale
del web ha modificato la mentalità dei nostri buyer anche nella fase
degli acquisti, aiutandoli a comprendere l’importanza della
selezione dei fornitori con la conseguente profondità nelle referenze
acquistate. I risultati raggiunti ci hanno convinti delle opportunità
derivanti dallo sviluppo dell’e-commerce, portandoci a potenziare
gli investimenti a breve e medio termine. Nei nostri programmi
futuri, pertanto, la vendita on-line rimarrà una priorità, senza però
mai perdere di vista la vendita in-store.
Lara Nencini – Nencini Sport
www.topsport.it
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tificazione di adesione a un circuito di
vendita on-line di massima sicurezza e il
sistema eKomi che certifica come le opinioni
degli acquirenti siano reali, giusto
per fugare il classico dubbio, specie quando
sono di fatto tutte positive, come in
questo caso, che si tratti di una finzione.
Attraverso un menu a tendina le macro
aree settoriali espongono una offerta estesa,
per categoria. Il navigatore viene
quindi guidato immediatamente a ciò
che cerca, in maniera semplice e senza
possibilità di perdersi. Fatta la consueta
scelta ci si trova davanti a una carrellata di
prodotti, in dimensioni che già permettono
di rendersi conto del prodotto.
88 www.topsport.it
nell’era dello shopping 2.0
molto Più che doPPie oPPortUnità
Una volta selezionato l’articolo, questo
compare più grande, con vista di lato e di
suola, nonché la possibilità di ingrandire
fino a percepire il minimo dettaglio. La
scheda spiega in italiano e in maniera
estremamente chiara e precisa le caratteristiche,
mentre a lato vengono suggeriti
altri capi e accessori per completare la
“mise”. Se qualcuno avesse qualche difficoltà,
premendo la voce taglie viene spiegato
esattamente come prendere le misure,
riportando poi tutte le taglie nella declinazione
tedesca, italiana, unisex, americana,
tipo jeans, inglese. Il tutto per lui,
per lei, per bambino, fino alla misura dei
piedi, delle mani e, per chi volesse acqui-
entrambi i canali hanno pregi e difetti, e possono dunque risultare
complementari; il web in particolare apre scenari internazionali a chi
riesce ad innovarsi tecnologicamente
Anche se comprensibilmente è percepito come
il peggior concorrente, l’avvento di internet è un
elemento positivo per il retailer in generale. Ci
permette di offrire i nostri prodotti a clienti su scala nazionale
e internazionale, consentendoci di conquistare un pubblico
diversamente non raggiungibile. Di fatto vendite on-line e
tradizionali sul punto vendita non si escludono a vicenda.
La figura del consumatore si è evoluta e modificata nel
corso degli anni e ritengo che il cliente che ama il rapporto
face to face con il personale specializzato e l’assistenza,
continuerà a prediligere la vendita tradizionale, diversamente
da chi, invece, per comodità o affinità preferisce concludere
i suoi acquisti sul web.
Facendo un debito distinguo, sicuramente la positività del
web sta nell’immediatezza e nella praticità con cui oggi i
consumatori possono effettuare acquisti e nel ricevere la
merce direttamente a casa, nonché la possibilità di
confrontare le varie proposte di diversi operatori di mercato.
L’impossibilità di toccare con mano il prodotto e la mancanza
di un parere, un consiglio del personale specializzato,
possono risultare invece elementi a sfavore di questo
approccio spersonalizzato. Anche se generalmente il cliente
on-line sa già perfettamente quello che vuole: marca,
modello, taglia e colore. Mentre il cliente che si reca sul
punto vendita con le idee chiare è comunque disposto a
farsi consigliare e valutare la totalità delle proposte.
Guardando all’Italia e al resto d’Europa, oggi ci sono
sicuramente mercati internazionali più evoluti rispetto al
nostro, ma credo che l’Italia possa in prospettiva raggiungere
il livello dei Paesi europei più all’avanguardia.
stare una bicicletta, anche del telaio, con
una precisione davvero straordinaria. Si
passa poi alla disponibilità di taglie e colori.
Il carrello mostra chiaramente la spesa. La
consegna è indicata in 1-5 giorni e, dettaglio
non da poco, è gratuita in Italia con
un acquisto di soli 19 euro. Il diritto di reso
è di ben 100 giorni, dieci volte superiore
alla norma di legge. L’interazione coi
punti vendita è esplicitata da una maschera
dove è possibile sapere se l’articolo
si trova in qualche negozio della
catena. Con grande trasparenza, si precisa
che i prezzi in negozio potrebbero non
coincidere con quelli on-line.
Anche social network, blog e chat sono strumenti che
concorrono a supportare le vendite. Infatti consentono di
far conoscere la propria insegna a un pubblico sempre più
vasto, a beneficio sia della vendita on-line che tradizionale.
Ritengo infatti che il web abbia avuto questa crescita e si
sia imposto in questo modo come conseguenza dello
sviluppo della tecnologia e dell’evoluzione del mercato e
del consumatore.
Certo, come per ogni canale, non mancano le criticità. Nella
vendita on-line la lotta sui prezzi diventa sempre più serrata.
Ogni giorno occorre prestare la massima attenzione e
controllare i maggiori competitor in e-commerce per poter
rimanere allineati con offerte e prezzi competitivi.
Diversamente, per i punti vendita tradizionali, con
l’allungamento degli orari di apertura è sempre più
complicato dare la giusta copertura a tutti i reparti con
personale specializzato e anche il cliente più affezionato
rischia di non trovare o non essere assistito dalla persona
con cui ha creato un rapporto di fiducia.
In definitiva, non ritengo che uno strumento sia migliore o
peggiore dell’altro. Sono due metodi differenti di fare
vendita, senz’altro da vedersi entrambi come opportunità
per il commerciante e il consumatore. Di conseguenza, la
nostra politica sul web è decisamente proiettata
all’espansione. Abbiamo rifatto da poco il nostro sito on-line
e continueremo ad investire. Vorremmo nel medio periodo
proporre un sito multilingue, per approcciarci al mercato
estero.
Sergio Longoni – Sport Specialist

www.topsport.it
89

www.decathlon.it
Anche la visita al portale di
Decathlon dimostra grande
confidenza con l’e-commerce.
Se la vetrina centrale invita all’acquisto
mostrando le offerte, così come le proposte
nella parte inferiore dello schermo, al
piede della schermata campeggiano bottoni
dove si specifica il pagamento sicuro,
i diritto di reso di 30 giorni, l’addebito alla
spedizione e le modalità per la domiciliazione
del prodotto. Ciò che però colpisce
l’attenzione è l’interazione tra l’online
e il punto vendita, con la possibilità
di prenotare un capo in negozio e persino
esercitare in loco il diritto di resa, anche
se solo per alcuni dei prodotti in vendita
sul web.
Oltre che a casa e in negozio, la merce
può essere ritirata anche presso i punti
TNT e, fattore importante, si ha persino la
stima del giorno di arrivo e la possibilità di
ricevere il pacco su appuntamento. Anche
in questo caso, procedendo con la ricerca
di una calzatura da uomo di carattere
sportivo, la scelta appare semplificata. Un
menu a tendina illustra le categorie e le
tipologie, rendendo la ricerca rapida e
precisa. Una fascia con prezzo, taglia e
marca permette una prima rapida scrematura.
L’opinione degli utilizzatori espressa per
ogni prodotto può certamente orientare o
influenzare l’acquisto. Lo stesso panel di
offerta mostra i prodotti con sconti particolari,
quelli con la maggiore scontistica e
quello più acquistato. La disponibilità
90 www.topsport.it
nell’era dello shopping 2.0
Una trasParente corretteZZa
espressa mediante un semaforo permette
di procedere rapidamente alla scelta. Una
volta individuato il prodotto, passandoci
sopra con il mouse si viene invitati a saperne
di più ed in effetti, cliccando, si apre
una finestra con un ingrandimento e diverse
foto, anch’esse estendibili in modo da
poterne cogliere i vari dettagli. La scheda
tecnica appare completa, sono ben
espresse caratteristiche e vantaggi. Immancabile
anche il suggerimento di prodotti
a corredo. Per le taglie, in caso di
necessità è ben spiegato come desumere
la propria, per uomo, donna, bambino e
ragazzo. In fondo alla scheda vi sono le
varianti colore, caratteristiche particolari e
internet può essere un nuovo canale di business, ma le aziende devono lavorare in
partnership con il retail e non tagliarlo fuori
Uno dei grandi sviluppi a cui stiamo assistendo in
questo mercato è rappresentato dalle nuove
tecnologie. Tuttavia credo che questo nuovo canale
venga troppo sopravvalutato, perché per quanto possa crescere,
ritengo che non possa raggiungere le dimensioni che tanti oggi
ipotizzano. Il consumatore, nell’acquisto, anche in futuro avrà
voglia di testare i capi con tutti i suoi sensi. La shopping
experience è fondamentale, la gente vuole toccare la merce,
osservarla, provarla, sentirne il profumo, ed è per questo che a
lungo andare il binario del commercio sarà sempre tramite punti
vendita in cui il cliente può provare questo tipo di emozione
all’acquisto.
Naturalmente internet esiste ed è un binario alternativo che anche
La forza di un gruppo ormai mondiale come Decathlon si
rappresenta bene nella schermata relativa alle madalità e
condizioni di pagamento, volte a rassicurare sulla sicurzza ed
affidabilità delle transazioni online. Traspare molto bene il messaggio di
essere in diretto contatto con la casamadre, con una copertura
internazionale ed un servizio attentissimo a soddisfare la clientela.
L’aggancio con la community ed i social è altrettanto evidente.
i commenti degli utilizzatori e compratori.
Il momento dell’acquisto è facilitato, con
la scelta fra l’on-line e la variante con prenotazione
in negozio. Si può scegliere se
avere una consegna standard, il ritiro
presso un centro TNT o su appuntamento
al piano stradale di un indirizzo indicato
dall’acquirente. La differenza di prezzo è
nell’ordine di 8 euro per la formula standard,
gratuita con ritiro presso corriere e
di 13 euro per consegna su appuntamento.
I giorni non sono esplicitati, ma al momento
della prova sembrerebbero due
settimane lavorative. Decisamente un po’
troppo per uno che ha smania di avere il
prodotto in mano in breve tempo.
noi stiamo seguendo. Reputo però che quasi tutti stiano
investendo e perdendo denaro, perché ci si trova in un sistema
difficile e complesso. In questo momento esiste infatti un conflitto
in cui spesso le aziende presentano business plan in cui i conti
non possono quadrare. Occorre mettersi in testa che stiamo
attraversando un periodo di stasi che non necessariamente deve
essere inquadrato come un male. Il mercato non aumenta, ma
piuttosto diminuisce, e questo è un dato di fatto. Abbiamo
raggiunto un benessere di cui siamo tutti felici, ma dobbiamo
parimenti accettare che il mercato ha anche un freno che è
necessario per la salute della gente e dell’anima, quindi del
benessere stesso. Il consumo esagerato non può continuare e
nonostante mi trovi a pieno titolo nel mondo del commercio, mi

www.maxisport.com
Altro esempio interessante è rappresentato
da Maxisport, dove la
convivenza tra moda e sport è
forse paradigmatica di quella che sta
diventando oggi l’esperienza di molte catene
e punti vendita. Il portale vede l’avvicendarsi
di news, sia sotto il profilo dell’offerta
che del blog relativo allo sport ma
non solo: si trovano notizie e aggiornamenti
che si ricollegano alle vendite. Le
maxi promozioni sono poste bene in evidenza,
così come le informazioni generali
circa i contatti, l’acquisto sicuro, i punti
vendita e lo shopping on-line. Spedizioni
gratuite e 100 giorni per sostituire o
rendere la merce sono sicuramente un
incentivo, al pari della coccarda che riporta
come Maxisport sia già stato scelto
da 100mila persone.
I prodotti, tramite un menu a tendina, sono
divisi tra moda e sport. Dopo questa prima
suddivisione, le diverse categorie invitano
l’internauta a proseguire la ricerca.
L’offerta è sicuramente più limitata rispetto
agli specialisti del settore sport, ma
l’ambito paio di scarpe sportive per camminata
e running – oggetto della nostra
indagine a campione – è presente. I prodotti
appaiono su un fondo bianco, non
troppo grandi, ma un pratico pannello laterale
permette di ridurre l’offerta rendendola
più mirata.
Trovato quello che si stava cercando e
cliccando sull’immagine, appaiono due
foto del prodotto, ingrandibili anche se
non con un dettaglio tale da essere equi-
rendo conto che questo stato di cose ha anche degli elementi di
positività.
In molto obiettano il fatto che il pubblico provi i capi o le attrezzature
in negozio per poi comprarle in internet, ma penso che questo
atteggiamento denunci da sé l’importanza del punto vendita.
L’acquirente vuole avere un contatto con ciò che compra e quindi
non credo che sia pensabile un canale di vendita esclusivamente
on-line. Piuttosto, occorre che i commercianti si uniscano e
impediscano alle aziende di muoversi in maniera scorretta. Molte
imprese, infatti, hanno iniziato a vendere on-line e questo non è
corretto nei confronti dei propri partner. I grandi brand devono
decidere se conoscono la parola partnership e se la fanno realmente
propria. Al momento in tanti stanno facendo questa sorta di doppio
gioco con la vendita ai negozianti e quella diretta al pubblico
mediante internet, ma è una formula che può pagare al momento,
ma non sul lungo periodo. Non si può pensare di fornire il retail e al
tempo stesso il consumer. Occorre prendere una decisione e fare
Chi arriva a
questa schermata
capisce che si tratta
di un retailer per tutti.
Buona l’idea di spiegare
con piccoli
approfondimenti come
scegliere le scarpe giuste
da running. Sicuramente
si tratta di un servizio
senz’altro apprezzabile.
Dunque, un sito aperto,
non per soli specialisti.
Semplicità e chiarezza
non sono mai un male,
anzi, forse proprio
attraverso gli approfondimenti chi poco conosce può
ricevere nuovi stimoli all’acquisto. Dunque, un’azione interessante, così
come la presenza dell’immagine dei due punti vendita, a ricordare che,
oltre il web, esiste anche una presenza fisica, la possibilità di un contatto
umano, di un approfondimento o una prova, ammesso che la disposizione
geografica lo consenta.
parabile agli altri esempi fin qui osservati.
Di fianco si trovano la selezione delle taglie
e l’indicazione del prezzo, con esplicitato
lo sconto. Subito sotto, la spedizione
gratuita, i tempi di consegna davvero rapidi,
2-3 giorni lavorativi, la disponibilità, le
modalità di pagamento e una garanzia di
sicurezza nel pagamento.
Interessante anche la parte inferiore, con
le informazioni sul prodotto, in realtà decisamente
non approfondite come per i precedenti.
La tabella delle taglie pone a
confronto le diverse tipologie, mentre la
guida alla scelta e l’importanza della calzatura
sono testi funzionali, ben fatti e che
assomigliano molto a un consiglio da addetto
alle vendite. Una consulenza in differita,
dunque, anche per chi sceglie di
acquistare a distanza e senza un contatto
diretto. In coda, le ultime dal blog che
permettono un approfondimento, anche
se l’informazione ha più il sapore pubblicitario
che non illustrativo.
Il riepilogo dell’acquisto mostra un servizio
aggiunto. Viene infatti richiesto se l’acquisto
è destinato a essere un regalo,
poiché in caso affermativo il prodotto verrà
recapitato già confezionato come pacco
dono. Al momento del pagamento viene
prima richiesta una mail per la con-
una scelta di campo netta. Non si può
accettare una simile condizione, per cui i
commercianti devono imporsi e scegliere
eventualmente altri partner se constatano
questo tipo di atteggiamento scorretto.
La gente è in un momento di sofferenza e
quindi bisogna lavorare tutti insieme. I negozianti non possono
chiedere di fare sacrifici solo alle aziende, ma le aziende devono
aiutare i negozianti nell’affrontare i problemi della vendita quotidiana.
Se invece portano avanti una simile politica, rischiano solo di
screditare il retail e indebolire chi poi copre l’ultimo miglio. Per le
ragioni che sopra ho indicato, non credo che si possa arrivare a una
vendita senza i negozi, per cui bisogna stare attenti a non
commettere l’errore di rafforzarsi in un punto perdendo posizioni in
un altro, parimenti strategico e fondamentale per tutti.
Georg Oberrauch – Sportler
www.topsport.it
91

ferma d’ordine. Un vincolo che potrebbe
infastidire chi vuole effettuare un acquisto
occasionale, dal momento che è ipotizzabile,
come per tutti i casi, come la
compilazione dei dati finisca poi in un database
aziendale.
www.nencinisport.it
Nel girovagare tra i negozi on-line,
una capatina merita anche
Nencini, che da vera “città dello
sport” presenta sei punti vendita reali in
Toscana. L’home page mostra una banda
di riferimento superiore, in cui trovare i
diversi riferimenti, tra cui tutte le mail dei
referenti di reparto e il numero di telefono
per una richiesta verbale immediata. Appena
sotto compaiono gli articoli in primo
piano, con interessanti offerte, nonché le
immagini dei punti vendita, con tutti i riferimenti
in un click.
Molto utile all’internauta è la banda
laterale del portale che consente di
92 www.topsport.it
nell’era dello shopping 2.0
c’è ancora molto da fare
L’e-commerce è un fenomeno in crescita in Italia,
come dimostrano i numerosi siti di vendita on-line
lanciati dai marchi di moda negli ultimi mesi. Nel
2010 e 2011, per esempio, le vendite on-line sono
cresciute rispettivamente del 17% e del 20%. La
moda, in particolare, è uno dei settori che progredisce di più.
Ciononostante, il commercio virtuale non riesce a decollare nel
Belpaese, constata l’Istituto di ricerca Bruno Leoni in un rapporto,
recentemente pubblicato, intitolato “Le difficoltà dell’e-commerce in
Italia”.
I dati segnalano la crescente importanza del canale virtuale, ma in
questo processo l’Italia si configura come fanalino di coda dell’Unione
europea. Nel 2011 il 65% dei cittadini europei ha effettuato acquisti
con un collegamento internet, mentre per gli italiani la quota crolla al
35%. “Per quanto la distribuzione via internet sia ormai un fenomeno
di una certa dimensione anche in Italia, i nostri 9,2 miliardi di euro nel
2010 (pari al 2% del mercato retail) appaiono piccola cosa rispetto ai
51 miliardi di euro britannici (11% del mercato), ai 34 miliardi tedeschi
(7% del mercato) e ai 20 miliardi francesi (5% del mercato)”,
sottolineano gli autori del rapporto.
Con un territorio lungo, stretto e montuoso, la Penisola è penalizzata
da infrastrutture insufficienti, che non garantiscono un buon
collegamento a internet. La banda larga non copre per esempio tutto
Le offerte ci sono e si vedono. Anzi, sono molto interessanti e
l’intelligente sistema a scadenza è sicuramente un bell’incentivo.
Il retail ha pensato anche alla chiarezza e la lunga colonna di specialità
di sicuro aiuta ad andare direttamente alla pagina a cui si è interessati. Di
sicuro ci si trova in ambito sport, a giudicare dall’offerta, ma dei bottoni così
piccoli e vicini sono piuttosto confondibili. Non è che tutti gli sportivi
internauti praticano tiro con l’arco o di precisione. Magari una disposizione
più ordinata potrebbe essere d’aiuto. Ci si trova nella città dello sport, per
cui forse ci vorrebbe la cartina. Caustici commenti a parte, si capisce che il
prodotto abbonda da queste parti e quindi è facile pensare che sia molto
semplice trovare ciò che si cerca.
ITALIA VS EUROPA
il territorio, specialmente nel Sud del Paese. Il tasso di penetrazione
del Web si situa al 58,7% della popolazione, mentre la media europea
è al 71,5%. L’Italia si trova quindi al penultimo posto in Europa, dopo
la Spagna e davanti al Portogallo. Senza contare le brusche interruzioni
del collegamento a internet durante il pagamento degli acquisti online
che scoraggiano più di un cliente. A questo si aggiungono dei
freni culturali, come la diffidenza degli italiani per i pagamenti
elettronici.
Esistono inoltre “importanti barriere di natura oggettiva e normativa”,
indica la ricerca che mette in rilievo gli ostacoli che “hanno a che fare
principalmente con la qualità del servizio postale e con la logistica”.
Le consegne dei prodotti acquistati in internet dipendono in effetti sia
dall’organizzazione del mercato postale, sia dalle infrastrutture fisiche
ancora insufficienti nel Paese.
La normativa infine frena la crescita del canale distributivo sul Web,
perché “il diritto del commercio on-line è modellato sulle strutture
commerciali tradizionali, e quindi impone obblighi e vincoli che, se
possono avere una giustificazione nel commercio fisico, si giustificano
molto meno per le attività virtuali”. Per vendere prodotti on-line sono
necessarie in effetti le stesse autorizzazioni richieste per aprire una
vera e propria boutique, con tutta la burocrazia e le lentezze che ne
derivano. Solo affrontando di petto questi nodi, l’Italia potrà accelerare
sul canale delle vendite on-line, è la conclusione della ricerca.

www.topsport.it
93

scegliere rapidamente la categoria
merceologica di interesse, con menù che
indicano la specialità e le marche. Una
volta scelto il modello, passando sopra
con il mouse compaiono immediatamente
le taglie, in modo da vedere subito se vale
la pena proseguire. Un altro click e si apre
una scheda prodotto con foto ingrandita,
codice articolo, descrizione del prodotto,
discorsiva e non in scheda tecnica. Interessante
anche la presenza di Facebook
sempre nella stessa schermata, con le
persone che hanno espresso parere favorevole
(“Mi piace”) su Nencini Sport. In
fondo alla scheda tecnica si avvisa che i
prezzi in negozio potrebbero essere differenti
da quelli on-line. Lasciando la mail si
ottiene subito un buono, il che è un ottimo
sistema per crearsi una buona mailing list.
Procedendo con l’ordine, la nuova schermata
presenta l’offerta del trasporto gratuito
sopra i 50 euro di spesa, con tempi
di consegna ben esplicitati e rapidi (tra le
24 e le 96 ore, in base al posizionamento
geografico, isole comprese). L’acquisto è
possibile sia previa registrazione che senza,
anche se, scegliendo l’ultima opzione,
94 www.topsport.it
nell’era dello shopping 2.0
siamo solo agli iniZi
Magari sarà un
problema di
caricamente del
browser, magari
occasionalmente e solo
per questa sezione
l’offerta è scarsa, ma
se uno cerca prodotti
di running e ci trova
una scarpa da calcio,
c’è qualche problema.
Il consiglio è di
prendere il tecnico del sito e fargli fare una
bella corsa in stile running con le scarpe da calcio che campeggiano in
bella mostra. La prossima volta, guarite le vesciche, è probabile che questi
inconvenienti non si ripresentino. Sicuramente ci sarà una sezione calzature
da qualche parte dove povere scarpe da running aspettano sconsolate di
essere acquistate, ma qui non c’è l’ombra di benché minima opportunità.
Peccato, la grafica di base lasciava sperare in un esito ben diverso.
di fatto si entra in una scheda di registrazione,
con anche la richiesta di interesse
per la ricezione della newsletter. I feedback
dei clienti appaiono anonimi, tutti
con faccine verdi sorridenti. Si comprende
come siano veritieri, anche se forse
quelli negativi non dovrebbero avere la
Internet, in tutte le sue attuali sfaccettature, per un
retailer è un media che va a completare il marketing
plan ed il business plan di un’azienda. Può essere
un elemento positivo se alla base c’è una web strategy chiara e
all’avanguardia.
Le vendite on-line obbligano il retailer a dare quel qualcosa in
più. È quindi fondamentale che tutto il personale sia altamente
qualificato ed aggiornato. Sportland fa di questa consapevolezza
un suo intento strategico. Cerchiamo infatti continui interscambi
formativi con i maggiori brand ed i nostri addetti vendita sono
veri esperti di sport: hanno testato i prodotti che propongono.
Tutto questo si trasforma in esperienza di prodotto da trasferire
al cliente per meglio supportarlo nell’acquisto.
Pertanto negozio e on-line sono due canali paralleli che a volte
si intersecano ma che potrebbero anche non incontrarsi.
Sportland crede nell’alchimia venditore/cliente, nel rapporto
umano che poi genera fidelizzazione, tutti aspetti che una vendita
on-line scarseggia a dare. Anche se, per certi aspetti, non
mancano neppure le positività fornite dal web, come
l’abbattimento dei costi di gestione di un negozio. La vendita
on-line è sicuramente più veloce ed immediata. Infatti in questo
stessa immagine attribuita a quelli positivi.
www.sportlandweb.it
Una home page dalla grafica più
curata e ordinata è quella di
Sportland, catena di 19 punti ven-
l’esperienza reale come guida a quella virtuale, ma anche la consapevolezza di una convivenza
non facile, ma potenzialmente molto interessante in un mondo che sta cambiando
caso l’eccitazione dell’acquisto viene soddisfatta quasi con un
click. Tuttavia, si rischia di perdere il contatto umano, e le
emozioni nel provare e nel toccare un prodotto vengono meno.
Non farei, però, una netta distinzione tra le due clientele, almeno
per quanto riguarda il mercato sportivo e più nello specifico il
target di Sportland. Il periodo che stiamo vivendo ci ha portato
alla consapevolezza che il comportamento d’acquisto del
consumatore è estremamente cambiato, conseguentemente
sono cambiate anche le sue esigenze. Il cliente prima di arrivare
al vero e proprio atto d’acquisto si informa sul prodotto che deve
comprare utilizzando blog, recensioni on-line o andando
direttamente sul sito del brand. Successivamente, se non
soddisfatto del prezzo on-line e delle informazioni, si reca in
store per provare il prodotto. E, forse, solo se appagato dalla
shopping experience vissuta in store l’iter sfocia nell’acquisto.
Ritengo che l’Italia sia ancora un passo indietro. Realtà come
l’Inghilterra e la Germania, ma anche la Francia, sono molto più
all’avanguardia: wi-fi gratuita in molti parchi, web point in molti
negozi.
Sicuramente c’è ancora molto da fare, e non possiamo far altro
che studiare le case history vincenti e riproporle nelle nostre

dita in Lombardia. In primo piano le offerte
e i contatti, accanto le silhouette dei vari
sport per un coreografico ma rapido accesso
alle specialità desiderate. In calce si
trovano tanti mini portali di accesso alle
macro aree, con una bella grafica pubblicitaria.
Le icone stilizzate nella banda laterale
permettono di arrivare subito su queste
home page dedicate. Tuttavia da piattaforma
MacOs la visualizzazione è compromessa
e l’unico modo per accedere alle
proposte on-line è finire sul catalogo generale,
come una mega carrellata accessibile
solo dall’home page. Una volta fatto scorrere
il cursore e avendo visto di fatto mezzo
catalogo in rapida successione, ecco comparire
le scarpe per passeggiare e correre
prese come pietra di paragone per tutti i
siti considerati. Cliccando sul prodotto si
vede la scheda, in realtà costituita da una
foto leggermente più grande di quella del
catalogo. Un ulteriore click permette di
avere una foto ancor più grande, ma sempre
piccola rispetto agli altri confronti e
non così dettagliata. Un secondo tentativo
mostra che nelle altre sezioni tutto funziona.
Non è il computer, allora. Ampia offerta
realtà. Occorre anche tener presente che social network, blog,
chat a volte potrebbero supportare e sopperire alla mancanza di
conoscenza del personale in store. Sta comunque al cliente
capire l’autorità e la credibilità dell’interlocutore on-line. È fuor di
dubbio che il grande sviluppo del web derivi da elementi peculiari,
come la sua affidabilità, immediatezza, facilità nel reperire
contenuti, o meglio velocità nel soddisfare bisogni, tanto che il
web ha preso sempre più piede nelle nostre vite. Allo spingere
una persona ad affidarsi all’acquisto on-line concorrono diversi
fattori, che giocano un ruolo determinante. Ad esempio prezzo,
disponibilità, velocità nella spedizione, pagamento facile e sicuro
e diritto di recesso gratuito. Questi gli elementi che a mio parere
rendono vincente una vendita on-line. Non mi sento, invece, di
dare la colpa di questa espansione a mancanze dei negozianti.
Potremmo imputare qualche carenza al retailer, ma penso che
l’aspetto cognitivo ed emotivo dell’esperienza d’acquisto porta il
cliente ad utilizzare un canale piuttosto che un altro.
Ci riesce difficile un confronto diretto dei due canali in termini di
problematiche nella vendita, poiché Sportland non ha ancora una
servizio di e-commerce. Da quasi un anno è on-line il nostro sito
www.sportlandweb.it, ma non ho riscontri nella vendita on-line.
Mentre in merito alle problematiche sul punto vendita rafforzo il
concetto che a volte il cliente, essendosi documentato a
sufficienza, è più informato dell’addetto vendita che si sente
messo quasi alla ‘prova’. Altro problema è il momento di crisi
economica che stiamo vivendo che porta il cliente ad essere
Bellissima grafica
impattante nell’home
page, ma poi una sonora
disillusione, prodotti incasellati
con definizione fotografica non
eccelsa, poche informazioni,
assenza di immagini, grandi x e
talloncini. Una sequenza anonima
di prodotti, nessuna emozione,
nessun tentativo di andare oltre
uno sterile elenco.
Il tentativo di fuga viene mitigato
dalla banda laterale che indica le
tipologie e persino il numero di
prodotti. Sembra una partita a
tris: crocetta, barretta, crocetta…
È fortemente consigliata una
bella gita su altri siti internet di
competitor per vedere di colmare
il divario.
in molti settori, solo un cronometro nel running.
Inutile tentare ancora, o c’è stato un
problema di caricamento sul portale, o l’offerta
per il runnig è nulla.
Passando a un’altra sezione, per valutare il
funzionamento dell’e-commerce, ci si rende
conto che in realtà non si tratta di e-
commerce. I tanti punti vendita mostrano
vari servizi, però occorre comunque recarsi
sul canale tradizionale per effettuare acquisti.
www.all1sport.com
Una bella pagina colorata in
ancora più restio all’acquisto se non
strettamente necessario.
In realtà, non considero il web un canale
peggiore o migliore rispetto al punto
vendita. Dovremmo, come retailer, capire
quale sia il servizio vincente per l’on-line
e quali per l’off-line, in modo da offrire servizi di qualità a 360°.
Abbiamo ancora poca esperienza digital, ma abbiamo intenzione
di offrire una presenza digitale interattiva ed una piattaforma di
engaging. Tutto questo sarà possibile parlando con chi ha vissuto
i prodotti in vendita: i nostri Evangelist ed i nostri Ambassador. In
ogni caso, per questa convivenza tra web e punto vendita, vedo
per il futuro una strada in salita. Tuttavia coordinando efficacemente
il mondo dell’off-line con tutto ciò che ci propone l’on-line
sicuramente non potrà che scaturire un’esperienza d’acquisto
positiva, creando maggiore fidelizzazione del cliente. In definitiva,
pur essendo nel web ancora dei ‘novellini’, la nostra digital
presence è a noi ben chiara: Sportland è il risultato delle
conoscenze di veri sportivi e della passione di consumatori ed
utenti. Perché gli sportivi sono l’anima di Sportland, che non è più
un semplice negozio ma un modo di vivere lo sport. Il nostro
obiettivo è essere “sportivi al servizio dello sport”, diventando
parte integrante della vita degli utenti, creando una community
virtuale in cui la passione per lo sport e l’allenamento siano
i collanti. On-line, ma anche off-line.
Giulia Cottino – Sportland
www.topsport.it
95

cui campeggiano le foto di sport e
campioni è sicuramente un’apertura di
grande impatto per All1sport.com, dalla
grafica curata e dove l’aspetto emozionale
non è affatto in secondo piano. Anzi,
proprio le belle foto catturano l’attenzione
che poi scende sulle icone delle diverse
discipline sportive trattate.
Un vero e proprio store in rete, con in
bella vista le novità e accanto una colonna
suddivisa per sport e il numero di articoli
per ogni specialità. Apparentemente, però,
solo di ciclismo. Occorre tornare all’home
page e cliccare sopra un’icona. Si
entra così nella pagina dedicata (running)
ma di scarpe ve ne sono poche. O meglio,
appare una lunga colonna di prodotti, con
foto, codice, prezzo. Cliccando per avere
un dettaglio maggiore, si apre una schermata
dove si ripresenta l’articolo, e cliccando
sulla foto si ottiene un buon ingrandimento.
Non vi sono però descrizioni
tecniche, se non il nome del prodotto, il
prezzo a listino e scontato, la disponibilità.
Davvero troppo poco. Appena sotto, per
articoli correlati, viene riproposto il medesimo.
In alto a sinistra si legge però “calzature
running” e cliccando si entra in una
pagina dedicata. Di nuovo un elenco, con
le stesse caratteristiche del precedente.
Di molti prodotti mancano le immagini. Un
nuovo prodotto, sotto le varianti, ma non
vi è nessuna foto o specifica, solo l’indicazione
della taglia e tanti riquadri sempre
vuoti. Se si decide comunque di acquistare,
appare una scheda chiara relativa ai
costi, con un buon riepilogo. Costo domiciliazione
5 euro. Viene chiesto se si desidera
registrarsi, per ottenerne dei vantag-
96 www.topsport.it
nell’era dello shopping 2.0
gi, ma si può anche procedere senza registrazione.
Una scheda di compilazione
permette di indicare i propri dati e quelli di
consegna prima di procedere al pagamento.
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Tra offerte, curiosità e approfondimenti,
l’ora si è
fatta tarda ed è giunto il
momento di terminare. Un ultimo
salto vale la pena farlo da Oliviero, che
resta uno dei primi siti suggeriti da Google
se si digita “articoli sportivi vendita”.
Appena si accede si resta un po’ spiazzati.
In effetti, si sa che è una realtà piuttosto
generalista, ma dalla home page per
quanto suddivisa in box tematici, si passa
dall’attrezzo sportivo a quello per capelli,
dalla calza moda al mondo fitness. Tante
le promozioni, mentre l’iscrizione alla newsletter
viene incentivata da un buono
spendibile on-line.
I bottoni in alto permettono di orientarsi
tra le categorie, anche se, alla ricerca
del solito paio di scarpe
per camminare, ci si trova
spiazzati tra calzature e arti-
Semplicità e sintesi sono un bene, ma non sempre.
Davanti alla scheda di un prodotto, forse più di
qualcuno vorrebbe avere maggiori informazioni. Meglio
dare la corretta dicitura e attenersi ad essa. Se in “caratteristiche
tecniche” come prima nota si legge che si sta parlando di “scarpe
estremamente confortevoli”, il risultato potrebbe essere anche
destare una certa ilarità. Difficile immaginare un retailer che dica
di vendere scarpe terribilmente scomode. Il tipo di linguaggio non
è proprio adatto a un tecnico. Dunque chiara la grafica, un po’
meno le informazioni, segnale che di tecnicità magari se ne trova
parecchia, ma che non emerge. Del resto, si tratta di un retail
generalista, lo si è visto dalla home page, dunque è anche
coerente il fatto che si rivolga a tutti. Però nel desiderio di essere
ecumenici, meglio inserire in quel “tutti” anche gli sportivi un po’
più tecnici e dare qualche informazione in più.
la crisi, pur facendo segnare un calo generale dei consumi,
non frena lo sviluppo del canale multimediale, che
continua - unico nel suo genere - a registrare incrementi
di business. già oggi, le vendite da siti con operatività
in italia hanno superato i 9,5 miliardi di euro. e, di certo,
questo sviluppo è destinato a progredire ancora...
coli sportivi dove, in una sottocategoria, si
arriva comunque alla stessa galleria di
prodotti. Si può scegliere tra uomo e donna,
indicare colore, misura e marca. Scelto
il prodotto, la foto appare più grande,
ma non estendibile nel dettaglio. La descrizione
prodotto è ridotta al minimo e
non è chiara la gamma dei colori. Nota
positiva sicuramente il numero verde
disponibile. Buono anche l’ausilio per
capire le taglie. I tempi di consegna sono
molto rapidi, 2 giorni lavorativi, il punto
vendita reale è solamente uno per cui l’interazione
è nulla a livello nazionale. I costi
di spedizione sono variabili in base al peso,
ma esplicitati al momento dell’ordine.
Al momento del pagamento, viene richiesta
necessariamente una mail, utile per
essere informati sul percorso del prodotto,
dall’acquisto all’arrivo a casa. Cliccando
in alto le voci “soddisfatti o rimborsati”
e “spedizione in 24h” non portano a nessuna
pagina.

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Preceduto da un battage
pubblicitario notevole, questo
nuovo portale si propone
come un enorme punto vendita dedicato
esclusivamente ad ogni genere di
calzatura, comprese quelle sportive, con
oltre centomila prodotti e più di 1300
brand.
Spedizione e reso gratuiti, così come la
possibilità di pagare alla consegna, senza
ulteriori addebiti.
Nel menu a sinistra, in realtà, il range dei
prodotti appare da subito più esteso,
comprendendo anche abbigliamento ed
accessori, tra cui felpe, maglieria, t-shirt e
polo, dunque una buona fetta di sportswear
canonicamente appannaggio del
negozio sportivo tradizionale.
Interessanti i suggerimenti di stile, come
l’outfit da “regina delle nevi” che mixa
Moonboot argentati a pantaloni stretch in
similpelle e giacche di finta pelliccia.
Interessante e ricca la carrellata di prodotti
nel settore dedicato alle sneakers,
con un assortimento di linee e marchi che
nessun punto vendita reale potrebbe avere
a magazzino.
La ricerca può essere effettuata anche
per brand. Provando con Converse, risultano
così non solo numerose calzature
ma anche borse, t-shirt e felpe.
In conclusione…
Al termine di un pomeriggio di shopping
on-line, a parte la stanchezza da pc, si ha
l’impressione che il livello tecnico raggiunto
da chi si lancia nel mondo dell’online
sia valido e che i portali siano ben
presidiati. I frequenti aggiornamenti e la
Questo portale è
balzato
velocemente in cima
alla notorietà dei maggiori
siti di e-commerce oggi
presenti in Italia, grazie ad
una forte campagna
pubblicitaria (anche
televisiva) e ad
un’impronta modaiola,
molto orientata ai trend
dell’abbigliamento e
dell’accessoristica in
genere.
Lo sport comunque è ben
presente, quindi si
trovano tutti i maggiori
brand.
Interessanti i concept
espressi in home page,
che suggeriscono
abbinamenti non
convenzionali, un “mix
and match” dove il prodotto sportivo si affianca a quello più
modaiolo, in un concetto di sport lifestyle decisamente “urban”. Questa
operazione genera dunque una shopping experience stimolante,
praticamente irrealizzabile in uno store fisico dove sarebbe
letteralmente impossibile avere in un’unica location un assortimento
merceologico di tale portata. Resta il dubbio se effettivamente le
centinaia di articoli proposti, in migliaia di varianti colore e taglie sono
veramente disponibili, un’altra caratteristica logisticamente impossibile
in uno store “con i muri”...
rotazione dei prodotti fanno capire come
ci sia sicuramente una fetta di pubblico
propensa a questo tipo di scelta. Sicuramente
i giovani e giovanissimi, a caccia
di risparmio e con le competenze ed
esperienze per navigare agevolmente in
rete andando a caccia di offerte, rappresentano
la fetta di pubblico più ampia.
La semplicità delle griglie è comunque
tale da consentire anche a un neofita, o
comunque a qualcuno non avvezzo all’acquisto
e-commerce, e magari anche so-
spettoso, di muoversi passo dopo passo
senza paura di sbagliare.
Le tante assicurazioni sul pagamento, la
tracciabilità della merce, le consegne e il
diritto di resa lasciano trasparire le potenzialità
di sviluppo che ancora innegabilmente
sussistono.
In linea di massima i siti richiamano
l’identità dei punti vendita. Comunque
quella on-line rappresenta sicuramente
un’esperienza di shopping pur sempre
positiva…

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caratterizzata dall’impiego delle più innovative
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Lo studio relativo alla “costruzione del prodotto”
ha portato alla realizzazione all’interno del capo di
zone a compressione e traspirazione differenziata
che si adattano alla muscolatura del corpo umano e
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tutto. Sistemi avanzati
per migliorare la
traspirazione corporea,
tecnologie
all’avanguardia per
potenziare lo sviluppo del calore, tessuti
realizzati in collaborazione con luminari
universitari e centri che ne verificano la
qualità. Lo chiamano underwear, intimo
sportivo, il trait d’union tra il corpo e ciò
che appare all’esterno. Confine sottile,
ma fondamentale. Un business da non
sottovalutare e su cui investire. Molte
aziende leader del settore si muovono in
questo senso da tempo. E oggi sono in
grado di presentare sul mercato
prodotti di livello altissimo. La parola
d’ordine è nobilitare il tessuto, ovvero
aggiungere valore ad un capo che ha
già di per sé valore. È l’attenzione ad un
dettaglio che, contrariamente alla sua
natura, diventa fondamentale. Quando
la battaglia è in equilibrio, può essere
decisa da un episodio. Quella che le
aziende leader del settore combattono
in Italia è una guerra di particolari che,
nella loro geniale semplicità e
perfezione, fanno la differenza. Come
nel caso di Mico che da un anno ha
lanciato un prodotto nobilitato con una
tecnologia nuova, testata, garantita e
certificata non dai laboratori
dell’azienda, ma dal Centro Mapei di
Castellanza e dall’Università di Pavia. È
l’MC2, nome che è già di per sé un
programma, richiamando la famosa
equazione di Einstein. Qui il riferimento
è ad una logica di moto perpetuo, che
ha un significato particolare e si esplica
nel trattamento di un prodotto
underwear che, indossato, dà vantaggi
notevoli a livello di prestazione.
La tecnologia utilizzata è avveniristica,
basandosi sulla microincapsulazione di
principi attivi che, attraverso il capo
trattato, rilasciano sulla pelle molecole
che, per principio transdermico,
vengono trasferite nel sangue e nel
muscolo. Il principio è quello dei cerotti
che vengono applicati durante l’attività
sportiva rilasciando molecole
micrometriche che, avendo dimensioni
più piccole dei pori epidermici, vengono
assorbite nel sangue interagendo con il
muscolo. In particolare l’MC2 si basa
sull’assimilazione della molecola
carnosina, un elemento assolutamente
naturale, che viene prodotto dal nostro
corpo e viene assunto attraverso la
carne. La sua funzione principale è
quella di tamponare l’acido lattico,
trasformandolo in acido pirudico, che
funge da ‘carburante’ per il muscolo. La
molecola viene rilasciata direttamente
dal tessuto che può essere un intimo,
una calzamaglia o una calza, per fare in
modo che anche il palmo del piede

assorba le molecole che entrano in
circolo interagendo con il muscolo.
L’aspetto comodo è che, una volta
utilizzato, il capo non perde la sua
particolare proprietà e può essere
ricaricato. È infatti possibile acquistare
delle ricariche manuali monodosi
facilmente gestibili, in cui si trova una
sostanza liquida molecolare che, dopo il
lavaggio, bisogna mettere a contatto col
capo e lasciar decantare per circa
mezz’ora. Successivamente si fa
asciugare l’articolo senza stirarlo, e in
questo modo esso risulta ricaricato. Il
processo prevede infatti la formazione di
microcapsule che, quando si indossa il
capo, per il calore del corpo e per lo
sfregamento, si rompono rilasciando
regolarmente la sostanza in esse
contenuta. Questo trattamento
nobilitante funziona soltanto sul tessuto
appositamente studiato per ricevere la
carica.
Prodotti di simile caratura, che fino a
qualche tempo fa sarebbero stati
semplicemente impensabili, vengono
lanciati a prezzi accessibili,
considerando l’altissima tecnologia
insita in questi trattamenti. Ciò consente
di rivolgersi ad un target ampissimo,
dagli atleti professionisti ai neofiti, e i
vantaggi di questi trattamenti arrivano in
totale sicurezza, dal momento che sono
naturali. “Funziona per il giovane e per il
meno giovane – afferma a tal proposito
il responsabile commerciale di Mico
Sport, Luca Mastellini – dà riscontri
durante la prestazione ed ha un notevole
effetto anche nel recupero. Il giorno
dopo averlo utilizzato, lo sportivo sentirà
infatti le gambe ed i muscoli più leggeri
e rilassati. Non ci sono rischi per la
salute, perché questa tecnologia è stata
studiata per più di cinque anni ed ha
ottenuto la certificazione da parte
dell’Istituto Superiore della Sanità
italiana, l’attestazione della compatibilità
epidermica da parte dell’Università di
Pavia e la certificazione dei suoi effetti
sugli atleti da parte del Centro Mapei di
Castellanza.”
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104 www.topsport.it
speciale underwear
Tecnologia, ricerca e sviluppo,
competenza. Sono questi i capisaldi
su cui si articolano le regole del
mercato. Che in Italia non ha ancora
espresso il suo massimo valore. “Come
potenzialità – spiega infatti il
responsabile marketing di Erreà, Luca
Carra – è un prodotto ancora da
sfruttare completamente. In questo
settore specifico, quello dell’underwear,
l’importante è continuare a sviluppare e
ad applicare la ricerca per realizzare
capi sempre più all’avanguardia e
riuscire a fare la differenza offendo
tecnologia e qualità.”
Il mercato dell’underwear è oggi
caratterizzato dai concetti di regolazione
termica, sudorazione, compressione,
con l’intento di ridurre le vibrazioni
muscolari per non disperdere energie, e
migliorare la postura attraverso una
maggiore apertura del diaframma e
del torace. Questo è l’obiettivo
raggiunto dalla linea Active
Tense Erreà, studiata e
sviluppata da fisioterapisti e
osteopati.
Le caratteristiche alla base di
questi capi sono uniche
perché la tecnologia ha un
ruolo predominante. La
scheletratura elastica in resina
naturale, applicata all’interno
dell’indumento (realizzato in tecnologia
seamless, cioè senza cuciture) aumenta
la stabilizzazione delle articolazioni e
migliora attivamente la funzione delle
fasce muscolari dei gruppi ai quali è
applicata, senza costringerle
meccanicamente e senza perciò
pregiudicare il gesto atletico sportivo.
Da qui una serie di vantaggi concreti,
dalla correzione attiva della postura
corporale alla stabilizzazione delle
articolazioni, dall’utilizzo attivo delle
fasce muscolari solitamente non
utilizzate alla funzione preventiva e
riabilitativa di questi capi. Si tratta di
prodotti progettati e realizzati in Italia,
completamente atossici e anallergici.
In attesa della speciale linea che viene
presentata a Ispo 2013, Erreà continua
a riscuotere molto successo anche con
le altre due linee che fanno sempre
parte della principale 3D Wear, dedicate
rispettivamente alla compressione e alla
regolazione termica, nelle
efficAce eliminAzione dell’umidità
Dryarn è sinonimo di comfort e praticità. È la fibra più
leggera sul mercato, antibatterica, termoregolatrice e
batteriostatica, combatte con successo i microrganismi nemici
della pelle e allo stesso tempo previene la formazione dei cattivi
odori. Sono queste le caratteristiche per cui Dynafit ha scelto
Dryarn per realizzare l’intimo Baltoro, una collezione realizzata
con la tecnologia seamless grazie alla quale è possibile unire
senza cuciture materiali con spessori e strutture diverse, creando
così delle zone speciali in grado di garantire un maggiore
isolamento termico e un’efficace eliminazione dell’umidità per
mantenere un microclima ideale durante la pratica delle attività
sportive invernali. Dynafit è distribuito da Oberalp.
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vestibilità ergonomicA
riscAldAmento continuo
I capi della Linea 3D Wear Performance di Erreà sono ideali per ogni
tipo di sport grazie ai tessuti altamente tecnici studiati per offrire
supporto e protezione in ogni condizione. La linea è stata
progettata studiando le diverse sollecitazioni che ogni tipo di
attività sportiva comporta. La tecnologia a maglia tubolare
riduce al minimo le cuciture e offre una grande comodità e
traspirabilità oltre ad una vestibilità ergonomica con design
sportivo. Tutti i prodotti della linea 3D Wear Performance
sono certificati Oeko Tex Standard 100. La certificazione
Oeko Tex garantisce che tutti i prodotti Erreà non
contengono sostanze nocive.
Superthermo di Mico Sport, grazie alla sua particolare composizione e
struttura, è in grado di assorbire l’umidità favorendo il riscaldamento
continuo del corpo; il filato di cui è composto è trattato in
modo da non espandersi e il calore è generato dall’energia
che si crea dal controllo dell’espansione. Superthermo ha un
elevato potere di assorbimento e di controllo dell’umidità e
del calore corporeo, risultando pertanto un materiale ideale
per l’abbigliamento dedicato agli sport praticati all’aperto
soprattutto in condizioni climatiche estremamente rigide. La
fibra inoltre contiene proprietà antibatteriche e antiodoranti,
in grado di prevenire la formazione di batteri, muffa e
odori. Le cuciture sono piatte per garantire il massimo
comfort durante l’indosso senza fastidiosi sfregamenti e
le maniche con taglio raglan garantiscono una vestibilità
ideale. Disponibile anche in modelli collo alto, con zip e
calzamaglia, tutti nella versione per uomo e donna.
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lA pArolA d’ordine è
nobilitAre il tessuto,
ovvero Aggiungere vAlore
Ad un cApo che, di per sé,
hA già vAlore.
l’Attenzione Ai dettAgli,
contrAriAmente AllA
loro nAturA, diventA
fondAmentAle
versioni estiva ed invernale, la quale
comprende un’ampia gamma di lupetti
molto utilizzati sotto le normali maglie da
gara in tutte le discipline.
Tutti i prodotti Erreà sono, inoltre,
certificati Oeko-Tex, l’istituto
internazionale che è da 20 anni
un’autorità nel campo della sicurezza e
dell’ecologia tessile. Tale certificato
garantisce che tutti i prodotti Erreà non
rilasciano quelle sostanze nocive e
tossiche per la salute spesso impiegate
da molti produttori di tessuto in
completo rispetto delle principali
normative europee e internazionali.
E ricordando che anche l’aspetto
estetico ha la sua parte: “Si cercano
colori che trasmettano performance –
spiega, infatti, Carra –, come il nero ed il
grigio e, in misura minore, il bianco.”
Con questi presupposti i margini di
miglioramento ulteriore dei prodotti
sembrano essere pochi. “Al contrario –
smentisce Carra – perché, attraverso
una continua ricerca e l’applicazione
delle nanotecnologie al prodotto,
AncorA in crescitA
Il trend spinge ad investire, perché,
sebbene la crisi economica si faccia
sentire, quello dell’underwear è un
settore assolutamente interessante e
in crescita. Ci credono molte aziende, ci crede Luca
Carra, responsabile marketing di Erreà. “Credo che ci
sia molto margine di crescita – spiega – perché oggi lo
sportivo vuole prodotti tecnici e di grande qualità. Si
cerca un prodotto che dia comfort e sia in grado di
migliorare le performance di chi lo indossa, prodotti che
abbiano un’applicazione universale, dagli sport invernali
al running, dalla palestra agli sport di squadra e a tutto
quello che è il mondo fitness.” Dunque notevole
ampiezza di target per l’underwear. “Non è identificabile
– afferma, infatti, Carra – perché spazia dai 15 ai 70
anni. Stiamo parlando di capi adatti indifferentemente a
chi fa arti marziali, a chi gioca a golf e a chi scia, a tutti
coloro che semplicemente amano fare sport.”
riusciremo a realizzare capi sempre più
performanti.”
Ed è proprio la ricerca che ha portato
un’azienda come Mizuno ad essere uno
dei brand di riferimento nel mercato
dell’underwear in Italia, grazie a
strategie commerciali azzeccate e a
prodotti di assoluto livello. “Questo –
afferma infatti il responsabile marketing
di Mizuno, Mauro Battistin – è un
settore in cui c’è molto fermento, anche
se sta cominciando a diventare molto
affollato. Per questo bisogna avere dei
veri valori differenziali.” Uno di quelli
dell’azienda è rappresentato dal Breath
Thermo, che ha la particolarità di
produrre calore dal vapore acqueo
generato dal corpo. È un filato, non

Stop all’acido lattico!
MC 2 , l’esclusiva linea di prodotti in grado di eliminare l’acido lattico grazie alla Carnosina,
è composta da Underwear e Calze studiate per interagire con MICO CARNOSINA LACT STOPPER
(in flaconi e bustine). Insieme ti permetteranno di raggiungere performance straordinarie.
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DIMENSIONE SPORT PIANCOGNO (BS)
FALETTI MULTISTORE SRL DARFO BOARIO TERME
FALETTI MULTISTORE SRL ROGNO (BS)
FORREST GUMP SNC BRESCIA
GIALDINI BRESCIA
GRAZIA SPORT ISEO (BS)
MOUNTAIN AND RUNNING BORMIO
OLIMPIQUE SRL TREVIGLIO (BG)
POLISPORT MANTOVA
PUNTO RUNNING CANTU’ (CO)
REMO E LUCIA SARNICO (BG)
ROMEO SPORT SRL BRESCIA
SPORT TIRABOSCHI ZOGNO (BG)
SPORTIRO SNC VILLONGO (BG)
TOP SPORT 2 SNC
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ISPRA (VA)
ALL SPORT OSIMO (AN)
BIKE AND NORDIK SKI FERMO (AP)
CLOU SPORT CASTELRAIMONDO (MC)
LUCHETTI SPORT SRL MACERATA
MONINI CLEMENTE PIANE DI FALERONE (AP)
SPORTLAND SAN SEVERINO MARCHE (MC)
BICISPORT FABRIANO
PIT SPORT OUTDOOR
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FANO (PU)
SPORT CLUB SNC
PIEMONTE
ISERNIA
SPORTWAY GRAVELLONA TOCE (NO)
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PERNATE (NO)
ANTA SPORT BRINDISI
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LINEA SPORT CITY TARANTO
LUDI SRL MARTINA FRANCA (TA)
SPAZIO SPORT MANFREDONIA (FG)
TRIATHLON SPORT SNC
REPUBBLICA SAN MARINO
PUTIGNANO (BA)
SANMARINOVENDEMODA SERRAVALLE (RSM)
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TRIATHLET SRL
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SPOR TIME SRL SANSEPOLCRO (AR)
SPORT LE CURE FIRENZE
VIVISPORT LUCCA
TRENTINO ALTO ADIGE
SAN CONCORDIO (LU)
EUROSPORT SNC PINZOLO (TN)
ITALO SPORT SNC DOBBIACO (BZ)
MAIR NIKOLAUS SESTO (BZ)
SPORT DI MONTAGNA CASTELLO DI MOLINA
DI FIEMME (TN)
SPORTHAUS FILL SAS
UMBRIA
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C.R. SPORT SAS PONTE SAN GIOVANNI (PG)
EFFE EFFE SPORT FOLIGNO (PG)
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bisognA Avere dei veri
vAlori differenziAli
una spalmatura, e può essere quindi
mescolato a fibre di altro genere per
agevolare la traspirazione. In questo
senso l’azienda ha lavorato per realizzare
le recenti novità, prodotte abbinando il
Breath Thermo ad altre fibre che
assicurano una traspirazione ottimale. È
stato ottenuto così un prodotto che si
asciuga due o tre volte più velocemente
rispetto ai capi realizzati da altri marchi.
Anche in questo caso la tecnologia
denominata Dry Lite è alla base del
prodotto che dà molti vantaggi a chi lo
utilizza. La fibra Breath Thermo scalda
infatti il corpo di un paio di gradi in più
rispetto a quello che può fare un altro
tessuto e, utilizzando la traspirazione
corporea, genera calore nello scambio
con il vapore acqueo del corpo, assorbe
e asciuga senza lasciare una
sensazione di bagnato, ha una
proprietà antibatterica e
antiodorante, superando il
problema dell’odore, uno dei limiti
delle fibre sintetiche; neutralizza la
formazione di batteri e mantiene il
ph neutro, agendo sia contro
l’acidità sviluppata dal corpo, sia
contro la basicilità che si ha quando
il capo si lava con i detersivi. Quattro
proprietà importanti che si
mantengono anche dopo il lavaggio e
che permettono al tessuto di essere
utilizzato, in combinazione con fibre
differenti, in più sport, da quelli invernali
al running, che ne esalta le
caratteristiche elastiche.
Aspetti che fanno dell’underwear un
settore sempre più trasversale, adatto
a diverse fasce di consumatori senza
distinzioni di sesso, censo, età.
Affamati di tecnologia e di novità. Pronti
ad alimentare un business che promette
di dare molte soddisfazioni.
damiano.montanari@topsport.it
Bello dA guArdAre
Tecnologia sì, ma non a scapito
dell’estetica. Un buon prodotto
underwear non può infatti prescindere
dal suo aspetto che, sebbene in misura
minore, orienta comunque la scelta del
consumatore. “L’aspetto estetico –
afferma infatti Mauro Battistin,
responsabile marketing di Mizuno – sta
diventando importante. L’underwear non
viene più percepito come la canottiera
della nonna, ma come un capo di
abbigliamento. Come azienda abbiamo lavorato molto in
questa direzione nelle nostre due linee base, la virtual body e
la compression. Da un lato prestiamo attenzione ai colori,
prediligendo il nero, con le declinazioni di grigio e antracite, la
gamma cromatica più venduta nell’underwear tecnico. E
dall’altra sfruttiamo il concetto base giapponese di mappare il
corpo, per cui, nelle zone come i gomiti, le scapole ed i fianchi,
in cui c’è bisogno di maggiore elasticità, lavoriamo a patch,
giocando sul contrasto di colori tra la base e le stesse patch.”
investire sullA quAlità
Il mercato è quasi saturo, ma, seguendo le giuste strategie, è
possibile fare bene. È questo il messaggio di Luca Mastellini,
responsabile commerciale di Mico Sport, che analizza la
situazione dell’underwear in Italia. “Fino a poco tempo fa –
afferma – era l’ambito di mercato con più
potenzialità e margini di miglioramento e di
vendita nell’ambito dello sci. Poi gli attori sono
aumentati ed il settore si è quasi saturato.
Oggi siamo in una situazione di stasi, ma è
possibile recitare un ruolo da protagonisti
investendo sulla qualità e sulla tecnologia.”
Cercando nuove combinazioni di fibre.
“Dobbiamo prendere i tessuti
conosciuti ed utilizzati, come i
poliammidi, i poliesteri, i polipropileni
e le lane, e nobilitare i capi finiti,
dando valori aggiunti e dettagli
che il consumatore possa
sentire suoi. Mi riferisco a
particolari di diverso tipo, dal
packaging al colore, alla
tecnologia, che oggi possano
rappresentare uno stimolo
importante in grado di
orientare la scelta dei
consumatori.”

Change your performance:
linea Erreà Active Tense
La combinazione di
materiali innovativi,
la speciale trama
dei tessuti, i test e
i suggerimenti dei nostri
professionisti dello
sport, hanno consentito
ad Erreà di sviluppare
una nuova linea di
prodotti in grado di rispondere
alle esigenze
sportive più estreme.
I capi Erreà 3D Wear
sono ideali per chi pratica
sport:
non stringono né comprimono
e, grazie agli
inserti traspiranti, permettono
una maggiore
circolazione dell’aria e
la fuoriuscita del calore
in eccesso.
Gli atleti di ogni disciplina
sportiva possono
trovare negli indumenti
della linea 3D
Wear comfort e leggerezza:
le trame di
nuova generazione risultano
totalmente
anallergiche e isolanti
con proprietà antibatte-
riche.
Erreà si presenta ad ISPO 2013 con
una rivoluzionaria linea intimo-tecnica
dalle caratteristiche innovative: ACTIVE
TENSE.
È una linea di prodotti ad applicazione
universale (sportiva, medicale, comfort)
studiata da osteopati e fisioterapisti
che, grazie ad una scheletratura elastica
(esoscheletro) in resina naturale
aumenta la stabilità articolare e migliora
la funzione muscolare dei gruppi ai
quali è applicata correggendo la postura.
I prodotti della linea Active Tense, durante
l’utilizzo nell’attività sportiva conferiscono
una serie di importanti benefici;
le maglie modello “Mizar” a manica
lunga e “Saiph” a manica corta favoriscono
una maggiore apertura del diaframma,
consentono la stabilizzazione
della spalla con la conseguente correzione
della postura di scapola e schiena.
Il panta ¾ modello “Caleyo”, la cui
principale funzione è la stabilizzazione
della zona articolare del ginocchio, e il
bermuda modello “Arrius”, la cui azione
principale si sviluppa sulle fasce muscolari
anteriori e posteriori della coscia,
hanno entrambi un importante
effetto preventivo sugli infortuni e contribuiscono
ad un miglioramento della
performance sportiva.
Tutti i prodotti della linea Active Tense
sono certificati Oeko Tex Standard 100.
La certificazione Oeko Tex garantisce
che tutti i prodotti Erreà non contengono
sostanze nocive.
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Zeus Sport realizzata
interamente in poliestere
che garantisce elevati
livelli di performance
anche in contesti di
utilizzo estremi. Vestibilità
anatomica, asciuga
rapidamente e garantisce
traspirabilità al 100 %.
lA morbidezzA che lA pelle meritA
Ciò che rende Second Skin
Deluxe di Sportful l’intimo che
più si avvicina al “perfect
product” è che riesce in
un solo capo ad offrire alla
pelle la morbidezza che
merita, mantenerla asciutta,
ad una temperatura
costante e combatte la
formazione di cattivi odori.
Il sistema Climate Control,
unito al tessuto Meryl
Skinlife batteriostatico
permanente (che
impedisce la formazione
di batteri), dà a chi lo
sceglie la sensazione di
averlo appena indossato. Sportful è
distribuito da Manifattura Valcismon.
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nessunA pAurA del freddo
Biotex propone l’esclusiva tecnologia
Warm Touch. Una gamma di maglie
intime ideali per le stagioni invernali che
creano un effetto “caldo” a contatto
di pelle appena vengono indossate.
Inoltre, grazie ai filati utilizzati e alle
lavorazioni esclusive, l’intimo Warm
Touch assicura il massimo effetto dry
anche durante le prestazioni sportive
più intense.
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winter totAl look
Mettendo sempre al primo
posto le esigenze degli sportivi
Salewa ha scelto per i suoi
capi, anche per la collezione
autunno inverno 2013/2014,
Dryarn, la fibra più leggera
al mondo. Le straordinarie
caratteristiche di Dryarn
consentono di realizzare capi
perfetti per chi cerca il massimo del comfort, senza
però rinunciare al fashion. Nella linea Warm Merino
sono proposte maglie a maniche lunghe e pantaloni
alla caviglia, in versione femminile e maschile. Oltre
allo strato di Dryarn a contatto con la pelle, le maglie
Warm Merino hanno nella parte anteriore un ulteriore
rivestimento costituito da una combinazione di lana
Merino e fibra antibatterica Q-Skin che, associata a
Dryarn, permette la creazione di una vera e propria
camera d’aria termodinamica per la conservazione
e l’ottimizzazione del calore. Salewa è distribuito da
Oberalp.
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I capi della Linea 3D Wear Tech+ di Erreà sono
la sintesi e il giusto mix di traspirabilità, comfort,
resistenza e termicità, idonei 365 giorni l’anno,
con ogni condizione atmosferica. Non solo per
lo sport ma per il benessere. Grazie all’impiego
dei filati più pregiati e innovativi i capi risultano
così versatili e adatti per sostenere la performance
di ogni sportivo ed offrono una compressione
muscolare graduata che permette un aumento
della circolazione sanguigna favorendo lo
smaltimento dell’acido lattico, donando al corpo
maggiori prestazioni ed energia. Tutti i prodotti
della linea 3D Wear Tech+ sono certificati
Oeko Tex Standard 100. La certificazione Oeko
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La sciatrice americana Lindsey
Vonn ha recentemente chiesto
alla Federazione Internazionale
Sci di poter gareggiare a fianco degli
uomini nella prima discesa libera della
stagione, in programma il 24 novembre
scorso a Lake Louise, in Canada. Se in
certe discipline le donne possono
senz’altro competere con gli uomini, laddove
la massa e la potenza muscolare
fanno la differenza le donne verrebbero,
invece, fortemente penalizzate, almeno
nella stragrande maggioranza dei casi.
La Federazione ha comunque rigettato la
domanda e il caso è piuttosto interessante
perché ha riportato alla ribalta il tema
del ruolo della donna nello sport.
L’esigenza di uguaglianza fra i due sessi,
che a qualcuno poteva apparire tema
obsoleto e forse addirittura risolto, evidentemente
tale non è nemmeno per chi,
come la Vonn, sembrerebbe sotto tutti i
punti di vista un esempio di successo,
certo non bisognoso di riaffermare prerogative
o diritti. Esistono, infatti, motivazioni
profonde che soggiaciono alla
ricerca di uguaglianza, nello sport così
come in altri campi, che evolvono
112 www.topsport.it
SPORT È DONNA
UNiveRSO femmiNiLe
LA DiScRimiNAziONe
POSiTivA DeLLO SPORT
UOmiNi e DONNe NeLLO SPORT. UN cONfRONTO SemPRe Più
ATTUALe iN UN meRcATO che Deve TRASfORmARSi PeR
ReSTARe iN LiNeA cON i cOmPORTAmeNTi D’AcqUiSTO
con l’evolversi dei costumi ma che rimangono
vive, essendo parte della natura
intima degli individui. Di queste motivazioni,
e di come appunto evolvano nella
società, devono essere pienamente
coscienti gli operatori dei settori che
ruotano intorno allo sport perché esse
si traducono, poi, in esigenze e comportamenti
del mercato.
Curiosamente, l’inglese traduce il concetto
di discriminazione positiva con affermative
action, dove il termine negativo
e decisamente un po’ triste di discriminazione
viene sostituito da quello assai più
luminoso di azione. Da qui, e cioè con
questo tipo di atteggiamento, più costruttivo
che rivendicativo, vorremmo partire
per il nostro viaggio nell’universo
sportivo al femminile, per esplorare le
opportunità offerte dalla cosiddetta altra
metà del cielo, anche se non sappiamo
bene perché, poi, sia così definita (“altra”
rispetto a quale?).
Cominciamo col liberarci subito da un
malinteso diffuso e col dire che parità e
omologazione non sono la stessa cosa.
Quella che si ricerca, e che spesso
manca, è l’uguaglianza di diritti e di opportunità.
La diversità, al contrario, esiste
e anzi non si tratta di vergognarsene,
considerandola una specie di debolezza
ma, al contrario, occorre valorizzarla,
metterla in risalto per poterla davvero
sfruttare.
Lo sport è un campo in cui, più che in
altri, modernità e parità fra i sessi continuano
ad essere piuttosto illusori. In
società come la nostra le donne che praticano
attività sportive a vari livelli sono
intorno al 50%. La tifoseria più accesa
resta ancora a maggioranza maschile, e
lo stesso dicasi per il numero di fruitori
dello spettacolo sportivo, ma questo ci
interessa fino a un certo punto perché
potrebbe essere semmai una conseguenza
delle disparità che permangono
fra i due sessi nel movimento sportivo. Il
problema, infatti, è di sistema.
Lo sport che vediamo alla televisione,
ad esempio, il re dei media
per quanto riguarda l’informazione
sportiva, non rispecchia certo una
percentuale equilibrata fra i programmi
sullo sport maschile e quelli sullo sport
femminile: lo sport maschile, nel caso
fosse necessario precisarlo, la fa ampiamente
da padrone. La scelta dipende in
parte dal diverso grado di spettacolarità
dell’atto sportivo, normalmente più veloce
e aggressivo nel caso degli uomini. In
gran parte, però, dipende più semplicemente
dall’abitudine ormai consolidata
Lo sport che vediamo
alla televisione, il re
dei media per quanto riguarda
l’informazione sportiva,
non rispecchia certo una
percentuale equilibrata fra
i programmi sullo sport maschile
e quelli sullo sport femminile

Proprio i negozi sono la vetrina
fisica fra lo sport e il consumatore
e hanno quindi un ruolo da giocare,
in termini di diversificazione
dell’offerta e di costante
adattamento ai gusti di genere
di associare lo sport al maschio, e solo
occasionalmente alla donna. Per
avere un’idea delle disparità di cui parliamo,
nel caso della carta stampata la copertura
dello sport femminile si attesta
mediamente intorno al 5% del totale.
Pensiamo poi al giornalismo sportivo in
quanto professione: quante autorevoli
giornaliste sportive vengono invitate ad
esprimersi su importanti eventi sportivi
rispetto alla quantità di giornalisti uomini?
Nella migliore delle ipotesi le giornaliste
donne sono quelle che intervistano
esperti uomini per avere l’autorevole punto
di vista maschile! Un altro esempio
ancora: quante dirigenti donna vi vengono
in mente nelle grandi federazioni sportive
internazionali? Potete citare una
qualche omologa di Blatter o di Platini,
magari in altri sport ma a livello analogo?
Non va dimenticato da dove veniamo
e che storicamente la
strada percorsa è già stata parecchia.
Il barone de Coubertin, considerato
il padre dello sport moderno, diceva che
il vero eroe olimpico era il maschio adulto
e che i giochi olimpici dovevano essere
riservati agli uomini, mentre il ruolo delle
donne doveva essere prima di tutto
quello di incoronare i vincitori. Solo
successivamente, negli ultimi anni di vita,
Coubertin moderò la sua avversione allo
sport femminile. Inoltre i comportamenti
vanno sempre letti nel contesto storico in
cui si sviluppano, e Coubertin operava ai
primi del ’900. La marginalità o meno
della donna nel movimento sportivo è,
infatti, strettamente legata alle convenzioni
sociali della società di appartenenza.
Indipendentemente dall’epoca o dall’area
geografica, quando la donna è relegata a
un ruolo subordinato, limitato alla sfera
dei lavori domestici e alla procreazione, è
difficile prefigurare un suo interesse verso
una qualsiasi attività fisica che non sia
riconducibile a queste prerogative, superimposte
dall’organizzazione sociale. Lo
svolgere un’attività sportiva è un fattore
di emancipazione nella società particolarmente
efficace perché lo sport
contiene in sé molte caratteristiche-chiave
di quella che chiamiamo discriminazione
positiva: superamento dei propri limiti,
competitività e, certo non da ultima, salute.
Nel 2012 a Londra, in occasione
delle ultime Olimpiadi, per la prima
volta nella storia dei
giochi olimpici tutti gli sport, incluso il
pugilato, hanno previsto competizioni
sia maschili che femminili. Di strada,
appunto, se n’è fatta tanta. Tanta, dicevamo,
se ne può però ancora fare. Gli
sport maschili restano, infatti, molto più
rilevanti di quelli femminili, sia economicamente
che culturalmente.
In quanto protagonisti del settore degli
articoli sportivi, ci siamo accorti da tempo
della specificità dell’universo femminile,
che induce a creare specifiche linee
di prodotti e aree Donna dedicate nei
negozi. Inutile dire che se lo sport femminile
funzionasse di più, anche il settore
dell’articolo sportivo ne beneficerebbe
direttamente. Realisticamente, considerando
che lo sport è oggi soprattutto un
fenomeno mediatico, un’ulteriore
crescita dell’universo
femminile nello sport non
può che partire in primo luogo
da una copertura mediatica
più adeguata dello stesso,
in termini quantitativi ma anche
qualitativi. Nel caso di atlete
donne, il giornalismo sportivo
valorizza molto di più gli aspetti
estetici ed emotivi di quanto
non faccia per gli atleti uomini,
come se le donne fossero in
qualche modo un po’ meno atlete.
La qualità, appunto, della
copertura mediatica dello sport
femminile desta forse preoccupazioni
ancora maggiori di
quanto non ne destino le deficienze
in termini quantitativi.
Seguendo stereotipi comunque
A cura di Ruggero Vivaldi
maschio-centrici, non si finisce certo per
favorire lo sport femminile.
Per il settore degli articoli sportivi la
sfida resta quella di essere sempre al
passo coi tempi e di seguire, con
un’offerta adeguata, l’aumento di popolarità
di un dato sport quando compaiono
atlete di punta e particolarmente
carismatiche, supportate da sponsor importanti,
in quanto questo si ripercuote
direttamente sulle abitudini dei consumatori.
Sport & Lifestyle e Streetwear, invece,
sono meno legati alla popolarità contingente
dei vari sport. La donna è già un
consumatore forte di questi articoli. Nella
fascia giovane, ad esempio, l’interesse
delle ragazze per il prodotto “sportivo”
da usare tutti i giorni è ormai quantitativamente
equiparabile a quella dei ragazzi.
I negozi, rispetto ai media e alla pubblicità,
hanno certamente prerogative e
responsabilità più limitate nella crescita
dello sport al femminile. Non va sottovalutato,
però, che proprio i negozi sono la
vetrina fisica fra lo sport e il consumatore
e hanno quindi un ruolo da giocare, in
termini di diversificazione dell’offerta e di
costante adattamento ai gusti di genere.
Lindsey Vonn si è vista rigettare dalla
Federazione Internazionale la richiesta di
poter gareggiare a fianco degli uomini
www.topsport.it
113

In Italia gli over 65
sono 12,3 milioni.
Saranno 20 milioni nel 2065
(dati e proiezioni Istat, 2011). Che l’età
media della popolazione italiana aumenti
ormai da anni non è una novità. Fortunatamente
l’aumento dell’età media non
coincide più necessariamente con l’avere
una popolazione più ‘vecchia’ perché
l’over 65 di oggi ha ben poco a che vedere
con l’over 65 delle generazioni che
lo hanno preceduto. Viviamo oramai in
un mondo di ‘sempre giovani’, dove l’età
è una sfida da vincere periodicamente
con qualsiasi mezzo più che un fatto
ineluttabile della vita. Paradossalmente,
però, l’industria continua ad inseguire
soprattutto il consumatore junior, quello
giovane anagraficamente, dimenticando
o comunque sottovalutando in larga
114 www.topsport.it
Senior lifeStYle
i target del futuro
Sempre giovani,
Sempre attivi
ConSumatori di ieri, anzi: di domani.
in un’italia ad altiSSimo taSSo
di inveCChiamento, lo Sport giovane
è quello Che fa mantenere giovani. un target
importantiSSimo per il CommerCio Sportivo
del proSSimo futuro, Sia di beni Sia di Servizi
parte il fatto che i meno giovani sono
tanti, che sono in crescita costante e
che si tratta di eccellenti consumatori,
con un potenziale di consumo ulteriore
ancora ampiamente inesplorato.
Se l’anziano di ieri era ripiegato sui ricordi
e concentrato sui suoi acciacchi,
il ‘senior’ del terzo millennio è un individuo
che ha ancora molte energie e risorse
e che soprattutto non vive la sua età
come un punto di arrivo ma piuttosto
come un nuovo punto di partenza, verso
una fase della vita in cui potrà finalmente
dedicarsi ai propri interessi, spesso
accantonati nelle fasi precedenti in favore
di figli ed impegni lavorativi pressanti.
Il termine senior, peraltro, è particolarmente
appropriato non tanto per un vezzo
esterofilo quanto per la connotazione
positiva che lo accompagna.
Che sia già in pensione
o meno, l’over
65 è sempre di più un soggetto
che si mantiene attivo. Lo sport è,
insieme al volontariato, una delle occupazioni
preferite dai senior. Il volontariato
stesso si sviluppa di frequente
proprio in ambito sportivo, basti pensare
al numero di pensionati che collaborano
con le scuole sportive giovanili e
che lo fanno quasi sempre in forma volontaria,
senza percepire alcunché.
Viaggiare è un’altra occupazione in crescita
fra i senior, e si tratta ancora una
volta di un’occupazione in cui spesso
confluisce anche lo sport, come nel tipico
caso di viaggi in montagna con annessi
programmi di trekking, gite in bicicletta
ed altre attività fisiche.
Il 2012 è stato celebrato dall’Unione
Europea come Anno Europeo dell’Invecchiamento
Attivo e della Solidarietà
tra le Generazioni, allo scopo di sensibilizzare
l’opinione pubblica al contributo
delle persone anziane alla società e
per sollecitare direttamente i responsabili
politici e le altre parti interessate ad
intraprendere azioni che favoriscano le
possibilità di invecchiare restando attivi.
dal punto di vista
commerciale, potrebbe
dare buoni risultati utilizzare
nelle campagne pubblicitarie
immagini di persone di età
diverse, così da incoraggiare
la pratica di attività fisica
a tutte le età e promuovere
il consumo degli articoli correlati

Invecchiamento attivo significa innanzitutto
invecchiare in buona salute. Praticare
attività fisica in età avanzata permettere
infatti di conservare meglio e
più a lungo quelle capacità di resistenza
e di recupero che l’organismo tende a
perdere progressivamente col passare
del tempo. Non va dimenticato, poi,
l’impatto positivo che lo svolgere
un’attività fisica riveste per lo stato
psicologico dell’individuo, di qualsiasi
età ma a maggior ragione per soggetti
in età avanzata, più vulnerabili al rischio
di isolamento e di depressione. La pratica
di attività sportive vere e proprie
implica inoltre, solitamente, la partecipazione
alla vita di circolo, o quanto
meno forme di allenamento sistematico
e di competizione che facilitano il mantenimento
di una socialità viva e positiva.
L’attività fisica svolta
a settant’anni non
può evidentemente avere le
stesse caratteristiche d’intensità e di
frequenza di quella svolta a venti. Gli
sport più praticati non possono essere
gli stessi a qualsiasi età e il livello a cui
vengono praticati comunque cambia.
Allo stesso modo, gli articoli sportivi
utilizzati evolvono e vengono modulati
in base al tipo di attività svolta.
Dato brevemente il quadro della situazione,
quali strade può allora percorrere
l’industria degli articoli sportivi per superare
l’equazione “attività fisica = giovane
età” intorno a cui ruotano ancora
largamente e quasi istintivamente le sue
strategie, in modo da sfruttare appieno
l’aumento della popolazione agée? Il discorso
vale tanto per le marche quanto
per i negozi.
Un primo suggerimento concreto è di
carattere generale e potrebbe sembrare
del tutto scontato: occorre conoscere lo
sport e le abitudini dei suoi praticanti, a
tutti i livelli, per poter efficacemente anticipare
e soddisfare il mercato. Lo sport
è un ambito particolare con caratteristiche
e implicazioni proprie, che vanno
oltre la leggerezza dell’entertainment, a
cui si è maggiormente abituati, e che
toccano numerosi ambiti della società.
Si possono certamente produrre e ven-
dere articoli per lo sport senza conoscere
quasi nulla di sport, a patto che ci si
accontenti di seguire, quand’anche in
maniera ottimale, strategie già esistenti,
e non c’è da stupirsi che in un’ottica di
questo tipo i cambiamenti in corso nella
società rimangano estranei all’analisi, o
nella migliore delle ipotesi piuttosto
marginali. Senza conoscenza non possono
esserci idee, e senza idee non
c’è innovazione. In una congiuntura difficile
quale è quella attuale, ignorare il
contesto in cui ci si muove può essere
un ‘lusso’ pericoloso che si paga caro
anche nel breve periodo.
Un secondo suggerimento per gli attori
dell’industria con riferimento ai senior
può essere quello di diventare soggetti
propositivi, o proattivi, inducendo
direttamente e accompagnando i
comportamenti del mercato. Palestre
e federazioni sportive, ad esempio, saranno
sempre più portate a intraprendere
iniziative mirate per la cosiddetta “terza
età”, e forse anche per la quarta, oltre
i 75. Si tratta di un terreno fertile di collaborazione
per l’industria dell’articolo
sportivo. Pensiamo, ad esempio, ai tanti
centri fitness di cui sono disseminate le
nostre città. Quanti di questi centri propongono
sessioni specifiche per i senior,
con corsi di ritmo e di livello più
moderato, musiche ragionevolmente più
gradite a praticanti senior o orari loro
confacenti? L’industria, negozi inclusi,
potrebbe favorire la diffusione di tali iniziative
creando partenariati con le strutture
in grado di proporli, beneficiando in
questo modo di un ritorno diretto e indiretto
in termini di vendite e anche in
termini di fidelizzazione, grazie al legame
fra le iniziative stesse e strutture sportive
permanenti.
Per quanto attiene specificamente ai
punti vendita, creare un’offerta personalizzata
per i senior, proponendo ad
esempio spazi loro dedicati in negozio,
così come viene fatto per gli articoli destinati
alle donne o ai bambini, potrebbe
invece non essere la strada giusta perché
si corre il rischio che questi spazi
vengano percepiti più come una sgradevole
forma di ghettizzazione che come
un privilegio, e che questo tipo di seg-
A cura di Rosarita Cuccoli
invece di soffermarsi
sull’invecchiamento
anagrafico della popolazione,
si deve guardare al target
senior come ad un target
dal potenziale significativo,
attivandosi per rispondere
efficacemente alle esigenze
di un segmento già adesso
ampio, e in crescita
esponenziale nel prossimo
futuro
mentazione venga in realtà recepito come
una sorta di gerarchizzazione dell’offerta.
Potrebbe dare buoni risultati, invece,
rafforzare la prassi di utilizzare nelle
proprie campagne pubblicitarie, ad
esempio nei volantini, immagini di persone
non soltanto o non prevalentemente
giovani ma di età diverse, contestualmente
o in campagne distinte, così da
incoraggiare la pratica di attività fisica a
tutte le età e promuovere il consumo
degli articoli ad essa collegati.
Ci sono sempre vari
modi di vedere le
cose e di solito è meglio
vederle nel modo più costruttivo possibile,
fermo restando il realismo necessario.
L’innalzamento dell’età media della
popolazione va visto in parallelo al miglioramento
della qualità della vita e
all’allungamento del periodo in cui le
persone svolgono attività fisica, o attività
sportive propriamente dette, anche in
età impensabili solo per le generazioni
che le avevano immediatamente precedute.
In quest’ottica, invece di soffermarsi
sull’invecchiamento anagrafico
della popolazione, si guarderà finalmente
al target senior come ad un
target con un potenziale significativo
e crescente e ci si attiverà per rispondere
in maniera soddisfacente alle esigenze
di questo ampio segmento. Dire
che oggi ci sono più vecchi di ieri è una
semplificazione che non racconta bene
la storia. Ci sono in realtà più giovani di
ieri, in quanto più attivi, più a lungo.
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CONSumI (E CONSumaTORI) alTERNaTIvI Può ESSERE TaNTO
STRaTEgICO, quaNTO alTamENTE COmuNICaTIvO
Sestriere ha appena
ospitato la tappa
italiana della Coppa
del Mondo di sci alpino
per disabili, le cui prove si sono
svolte dall’8 all’11 gennaio scorsi sulle
piste Sises e Giovanni Alberto Agnelli
della località piemontese. Il Comitato Paralimpico
Internazionale (IPC) aveva assegnato
l’organizzazione della manifestazione
alla Freewhite Ski Team, associazione
sportiva dilettantistica del luogo
che si occupa di diffondere la tecnica
degli sport sulla neve tra i ragazzi dai 3
ai 18 anni, attiva nello sport per disabili
con un’apposita sezione. L’evento, che
ha visto la partecipazione di un centinaio
dei migliori atleti del circuito IPC, era un
test importante per gli atleti in vista dei
Campionati del Mondo di fine febbraio in
Spagna e dei Giochi Paralimpici di Sochi
nel 2014. Il gruppo Fiat partecipava come
main sponsor con il “Programma Autonomy”,
avviato nel 1995 allo scopo di
sviluppare forme di trasporto individuali
e collettive per persone con ridotte capacità
motorie.
Solo pochi giorni prima, lo sport per disabili
e l’Italia in particolare erano ugualmente
assurti agli onori delle cronache
grazie all’annuncio, da parte del Comitato
Paralimpico Internazionale, dell’assegnazione
del premio per il miglior momento
paralimpico del 2012 ad Alex
Zanardi. Il Comitato ha premiato la performance
del campione bolognese ai
Giochi di Londra e specificamente i suoi
due ori nell’handbike a Brands Hatch, su
quello stesso circuito su cui 21 anni prima
aveva partecipato come corridore
automobilistico, prima dell’incidente del
2001 nel cart in Germania, in seguito al
quale aveva subito l’amputazione delle
gambe. A Londra Zanardi, oltre a due
primi posti, ha inoltre vinto un argento
nella prova a squadre. Come nel caso
della Coppa del Mondo di sci sopra citata,
anche Zanardi, membro del “Barilla
Blue Team”, è supportato da sponsor di
rilievo.
Nel nostro Paese è stato proprio il personaggio
Zanardi ad aprire uno squarcio
di luce senza precedenti sullo sport per
disabili, fenomeno per molti non nuovo
ma normalmente di bassissimo
profilo, sia mediatico che commerciale.
L’universo tutto della disabilità, d’altra
parte, è sempre rimasto pressoché invisibile
in Italia, mentre nei Paesi scandinavi
e anglosassoni esisteva da tempo
una cultura dell’accessibilità. Londra
2012 ha poi rappresentato, a livello internazionale,
una vera e propria rivoluzione.
È stata l’Olimpiade di Oscar Pistorius,
con la sua partecipazione sia ai
Giochi Olimpici che ai Giochi Paralimpici,
evento senza precedenti. Si potrebbe
dire che per quanto riguarda lo sport per
disabili si possono distinguere un prima
e un dopo-Londra. Lo stesso Zanardi, in
un’intervista a La Stampa dell’ottobre
scorso, ha affermato che “Londra ha
cambiato il modo di vedere lo sport disabile”.
A Londra, Sebastian Coe è stato presidente
del comitato organizzatore di
Olimpiade e Paralimpiade, una novità:
prima i comitati organizzatori erano diversi.
A Londra la cerimonia conclusiva dei
Giochi Paralimpici è stata animata da un
concerto dei Coldplay, forse il gruppo
musicale più importante del mondo dopo
gli U2, con ospiti del calibro di Rihanna
e Jay-Z – non proprio scelte di basso
profilo. A Londra un leader della grande
distribuzione come Sainsbury’s annunciava
fieramente di essere il primo sponsor
della storia a sostenere solo i Giochi
Paralimpici, con David Beckham come
testimonial dell’operazione.
Vediamo qualche cifra. A Londra si è
svolta l’edizione dei Giochi Paralimpici
più partecipata di sempre, con 4280 atleti
disabili in gara provenienti da 166
Paesi. Sono stati venduti oltre 2,2 milioni
di biglietti e 36 network hanno garantito
l’informazione, per un’audience potenziale
calcolata intorno ai 3 miliardi di persone.
Ai primi Giochi Paralimpici, svoltisi a
Roma nel 1960, erano presenti 400 atleti
in carrozzina in rappresentanza di 23
Paesi.
La rinascita dello sport per disabili si è
sviluppata proprio là dove l’idea di una
competizione internazionale di questo
tipo era nata molti anni prima, cioè in
Inghilterra. Il 28 luglio del 1948, mentre
a Londra iniziavano le Olimpiadi per gli
atleti che oggi chiameremmo normodotati,
i reduci di guerra britannici disputavano
i Giochi di Stoke Mandeville, precursori
dei futuri Giochi Paralimpici veri
e propri. Il centro ospedaliero di Stoke
Mandeville, nel Buckinghamshire, ospitava
i reduci dal fronte che avevano subito
lesioni midollari. Il neurologo tedesco
Ludwig Guttmann, che lavorava nel centro,
fuggito in Inghilterra a causa della
persecuzione nazista, si era reso conto
che la guerra portava danni non soltanto
fisici ma anche psichici, e che lo sport
poteva essere per i giovani reduci un

l’universo della disabilità è sempre rimasto pressoché
invisibile in Italia, mentre nei Paesi scandinavi
e anglosassoni esiste da tempo una cultura dell’accessibilità
formidabile
strumento di
reinserimento
nella società. Dodici
anni dopo si sarebbero disputati i primi
Giochi Paralimpici della storia a Roma.
Lo sport praticato da disabili resta, e
probabilmente sempre resterà, lontanissimo,
per giro d’affari, dallo sport
dei cosiddetti normodotati. Alcuni critici
ci ricordano con preziosa sollecitudine
che Londra potrebbe essere stata solo
una bolla illusoria, un fenomeno destinato
a spegnersi tanto rapidamente quanto
rapidamente era esploso. Si tratta sempre
di captare, però, quelle che sono le
tendenze in corso, e neppure il più deprimente
dei realisti può negare che l’interesse
per lo sport disabile sia in crescita
e che soprattutto, elemento fondante
e quindi con potenziali ripercussioni di
lungo periodo, la mentalità sta cambiando.
Siamo ancora così sicuri che utilizzare
sempre e solo l’immagine di sportivi milionari
– pochi a dire il vero nella massa
del vasto movimento sportivo, ma stando
ai media sembrerebbero tutti così – attragga
il consumatore quanto dieci o
vent’anni fa, in una società dove le persone
‘normali’, e particolarmente i giovani,
grossi consumatori di sport, faticano
persino a trovare un lavoro?
Forse, invece il mix utilizzato dal marketing
andrebbe rivisto e adattato, aggiungendo
elementi più confacenti
allo spirito del tempo. Nel concreto,
sono numerosissime le iniziative che si
potrebbero legare a eroi anche di altro
tipo per attrarre il consumatore, iniziative
che funzionano benissimo, ad esempio,
in collaborazione con le scuole, e che
possono funzionare altrettanto bene con
i circoli sportivi. Il livello locale e nazionale,
infatti, sono forse quelli più adatti e
con maggiore potenziale per iniziative mirate
di sport responsabile.
Lo sport dei disabili è un ambiente di
vincenti veri, e la gente lo ha capito, lo
apprezza e lo segue. Non è retorica,
anzi, proprio al di là di ogni retorica bisogna
ammettere che invece fino a poco
tempo fa da noi era visto fondamentalmente
come uno sport di ‘disperati’. Molti
in Italia lo vedono ancora così ma, come
si diceva, la tendenza fortunatamente va
in un senso più evoluto e civile. Una storia
come quella di Alex Zanardi, che fra
l’altro è un atleta di casa nostra, mostra
non l’impossibile, l’irraggiungibile, ma il
possibile sempre, anche nelle situazioni
apparentemente più compromesse.
Quando lo sport insegna a vincere a tutti
i costi ma non insegna a risollevarsi dopo
una sconfitta, che è invece la sua lezione
più importante, smette di avere un valore
sociale, e presto o tardi smette di avere
A cura di Leone Buonaccorsi
anche un valore commerciale. Anche il
più becero e razionale homo economicus
segue quello che alla fine lo fa stare bene.
La gente è attratta dalle storie; punteggi
e record non sono sufficienti. È l’avventura
umana che fa la differenza fra i campioni
che si ha voglia di seguire e di cui
davvero ci si ricorda e gli altri, magari
statisticamente più vittoriosi. Il successo
popolare degli ultimi Giochi Paralimpici è
lì a dimostrarlo.
Lo sport dei disabili è un vero fenomeno,
nelle proporzioni in cui si è sviluppato
recentemente, con più spettatori
e più praticanti, ispirati in modi diversi
da esempi che sono al tempo stesso normali
ed eccezionali. Gli sponsor, almeno
i più avveduti, lo hanno capito e il settore
dello sport per disabili sta diventando un
terreno di graduale, ma rapida conquista.
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117

118 www.topsport.it
novità prodotto
IL MEGLIO
In vEtrIna
Una seconda pelle protettiva
L’idea di Akkua con R’Evolution nasce dal
tornare a muoversi ovunque in modo naturale:
scalzi. Lo sviluppo del progetto arriva dopo
una lunga collaborazione con l’Università
“La Sapienza” di Roma che certifica SSD un
calzare, ideato e prodotto da Akkua, presidio
medico, per la postura e la riabilitazione ortopedica
e neurologica. La struttura particolare
della sneaker si adatta a qualsiasi tipo di piede
e per merito delle sue qualità estremamente
flessibili si ha la sensazione di un prodotto
fatto su misura. Non una semplice calza, ma
per la prima volta una sneaker unica nel suo
genere. Applicazioni protettive (antiabrasioni
ed antivesciche), rete contenitiva in polimero
elastomerico, sono solo alcuni degli elementi
racchiusi in una calza tecnica in florofibre e
rame.
AKKUA
Tel. 030 6821 559
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Ottima resistenza
L’abbigliamento progettato da Berghaus con
la tecnologia di prodotto Gore-Tex Pro garantisce
la massima robustezza ed è l’ideale
per un uso estremo e prolungato. Le severe
specifiche adottate in merito alla prestazione
tessile assicurano un’ottima resistenza.
Tutti i capi di abbigliamento Gore-Tex Pro
devono superare i più severi test Gore e
l’aggressivo Rainstorm Test dove vengono
simulate le peggiori condizioni atmosferiche.
Altra incredibile tecnologia della collezione
Berghaus per l’AI 13/14 è l’Hydrophobic
Down, tecnologia di isolamento che resiste
all’umidità a lungo, assorbe il 75% di acqua
in meno rispetto alla piuma naturale, mantiene
il 38% delle sue proprietà isolanti per mesi e
mesi, asciuga nella metà del tempo rispetto
alla piuma naturale, mantiene le sue proprietà
isolanti fornendo comunque il 53% di calore
in più rispetto alla piuma naturale e rispetto
a quest’ultima ha il 92% di batteri in meno.
Berghaus è distribuito da Prosport.
PROSPORT
Tel. 0472 649 089
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Il sacco che va bene
per tutti
Sport da combattimento in
casa? Problemi di spazio?
Finalmente Manifattura di
Bigolino propone il sacco che
va bene per tutti e non richiede
di essere riempito di acqua o
sabbia. Basta toglierlo dall’imballo
e cominciare ad usarlo. In
robusto PVC con riempimento
in gommapiuma, alla base viene
inserita una zavorra di sabbia con
un fondo in agglomerato che consente
al sacco di basculare e muoversi senza
cadere. Divertente e pratico, è disponibile in
due altezze, da 150 oppure 170 cm, peso
zavorra rispettivamente 30 e 40 kg.
MANIFATTURA DI BIGOLINO
Tel. 0439 788 430
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Una fondamentale peculiarità
La nuova linea di Scioline Rode
denominata Top Line è composta
di tre Stick e tre Klister
che arrivano direttamente dalle
gare di Coppa del Mondo. A
parte la qualità del prodotto
hanno una peculiarità: le Stick
e quindi le Klister sono incolore
e dal punto di vista grafico sono
indistinguibili. Per identificarle
sarà necessario controllare la
sigla sul fondo dello Stick o sul
retro della Klister. Tale sistema
è mutuato direttamente dagli
ski-men delle squadre nazionali
che preferiscono non far conoscere
ai rivali i prodotti usati per
i propri atleti. Le sigle stesse
non rispecchiano la classica
classificazione Rode attraverso
i colori, ma sono le stesse che
identificavano i prodotti test dai
quali sono nate.
SCIOLINE RODE
Tel. 0424 462 373
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Soddisfa le esigenze di ogni atleta
Oggi la linea di bastoni Cober da gara si
chiama Squadra e si arricchisce di un nuovo
modello da slalom: lo Squadra Alu+Carbon.
Si tratta di un bastone che unisce alla maneggevolezza
di un bastone in carbonio, la
robustezza di uno in alluminio, infatti la parte
superiore è realizzata in lega di alluminio
aeronautico per proteggere il tubo
in carboino che si trova all’interno,
mentre la parte inferiore è realizzata
in fibra di carbonio. Ha la manopola
Equipe e il passamano regolabile
con chiusura di sicurezza in velcro
a regolazione micrometrica.
È fornito con la nuova rotella
Equipe SL, dalle dimensioni
estremamente ridotte, e
il puntale in carburo di
tungsteno. La linea di
bastoni Squadra è
disponibile nelle
misure da 90 a
140 cm, con intervallo
di 2,5 cm.
COBER
Tel. 02 57 601 341
info@cober.it
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Comoda vestibilità
Giusy di Grouse Creek è un pantalone tecnico
softshell a tre strati antivento e antipioggia.
Il taglio sfiancato e la vestibilità comoda,
grazie al materiale elasticizzato, rendono il
capo perfetto per assecondare il corpo femminile.
Tasche sui fianchi
con zip di chiusura a
terminale gommato
per comfort e praticità.
Disponibile in
diverse taglie nel
colore nero caviale.
Grouse Creek
è distribuito da
Alpex.
ALPEX
Tel. 0423 639 588
www.grouse-creek.com
Sicurezza sulla neve
Astrid Jacket è l’insulation femminile più
leggero della collezione La Sportiva grazie
all’imbottitura in Primaloft Sport 25 gr, la
più leggera disponibile sul mercato. Le
doti termiche sono del tutto paragonabili
ad un insulation classico mentre
l’elasticità dei materiali unita ai volumi
ridotti permette una mobilità senza
precendenti. Per l’uomo, arriva invece da La Sportiva Halo
Suit, il completo due pezzi nato per utilizzi free-ride e discese
powder-style su nevi polverose. Grazie alla continuità tra gilet e pantalone,
garantita dalla cerniera integrata, evita l’entrata della neve proteggendo
la schiena. Nato come terzo strato, può essere utilizzato in alternativa
al guscio hardshell nelle giornate invernali più soleggiate. L’esclusivo
tessuto FreeDom Rider garantisce massima idrorepellenza, traspirazione
ed elasticità per saltare da una cunetta all’altra.
CALZATURIFICIO LA SPORTIVA
Tel. 0462 571 800
lasportiva@lasportiva.com
www.lasportiva.com
Un salto di qualità
Lo scarpone Dynafit da scialpinismo TLT6, adatto a spedizioni, arrampicata su ghiaccio, mista
e roccia e per lunghi tour con gli sci, ha ora un ulteriore strato isolante di alluminio e feltro. La
vestibilità del guscio è stata migliorata per adattarsi a un pubblico più vasto. Inoltre TLT6
ha una nuova scarpetta interna più calda, dotata di lingua stabile e larga. La
serie comprende lingue di diversa rigidezza: una lingua morbida per
comfort di marcia e una molto rigida per sostenere gli scialpinisti
più ambiziosi che utilizzano sci larghi. Grazie alla leva regolabile il
sistema Ultra-Lock rinforzato elimina ora ogni compromesso. La nuova
fibbia è in magnesio e consente di adattare perfettamente lo scarpone
alla larghezza del polpaccio. La rotazione del gambetto di 60 gradi
rende lo scarpone completamente flessibile. Ci sono anche la versione
molto leggera e rigida del TLT 6, con gambetto in carbonio, chiamata
“TLT6 Performance”, e con gambetto Pebax, il “TLT6 Mountain”. Dynafit
è distribuito da Oberalp.
Superare i propri limiti
La New Balance 1080 presenta una tomaia in
Mesh con inserti in pelle sintetica e supporti
tagliati a laser e applicati senza cuciture.
L’allacciatura è tramite lacci e il plantare è
anatomico, perforato ed estraibile. L’intersuola
è in Acteva Lite con la nuova tecnologia N2
e Abzorb nella parte tallonare. Il leggerissimo
T-Beam garantisce flessibilità torsionale.
Intero sottopiede in Abzorb con differenziale
8 mm. Gli inserti di Nitrogen N2 nell’intersuola
offrono massimo ammortizzamento e protezione
in fase d’impatto. La tomaia con la nuova
tecnologia Fantom Fit calza perfettamente il
piede degli atleti. New Balance è distribuito
da Gartner Sports.
OBERALP
Tel. 0471 242 900
info@oberalp.it
www.dynafit.com
GARTNER SPORTS
Tel. 0471 062 300
info@gartner-sport.com
www.newbalance.it
www.topsport.it
119

120 www.topsport.it
novità prodotto
Per un utilizzatore attento ed esigente
Il completo Zoom è stato creato da Crazy Idea per
lo ski touring, ideale per l’utilizzatore che pratica
questa attività da un livello medio-alto fino all’agonismo.
A differenza della tuta che è un capo unico,
il completo Zoom è formato da una pratica salopette
e una maglia. Il tessuto con cui è prodotto è il Vuelta
di produzione italiana, la garzatura interna garantisce
un’ottima termicità e un grande comfort. Le soluzioni
tecniche sono derivate direttamente dal mondo delle
corse; la maglia presenta una tasca interna per
ARTVA, un pratico cappuccio, le tasche porta pelli
di foca. La salopette ha le spalline piatte che non
creano fastidi anche portando lo zaino, le ghette sul fondo coprono
lo scarpone evitando così alla neve di entrare anche se si percorrono
dei tratti camminando senza sci ai piedi nella neve alta.
CRAZY IDEA
Tel. 0342 706371
info@crazyidea.it
www.crazyidea.it
Porte aperte al fitness
Il PF 520 Zlt è il prodotto d’ingresso della nuova gamma di
treadmill Pro Form. La sua superficie di corsa (46x127 cm)
permette di allenarsi agevolmente fino a 16 km/h proteggendo,
con il sistema ammortizzante Pro Response , le strutture
articolari come caviglie, ginocchia e schiena. L’inclinazione elettrica
fino al 10% garantisce a chi vuole semplicemente camminare, la
possibilità di massimizzare il consumo calorico. Il vero punto di
forza di questo prodotto è la dotazione elettronica: sistema audio
Intermix Acoustics 2.0 per ascoltare la musica del proprio iPod
senza scomode cuffie, 12 programmi di allenamento
preinstallati (di cui 6 in funzione delle calorie
bruciate). Queste caratteristiche rendono
il treadmill Pro From 520 Zlt ideale sia per
chi si approccia per la prima volta al fitness
sia per chi ne è già esperto. Pro Form è
distribuito da Icon Health & Fitness.
ICON HEALTH & FITNESS
Tel. +39 02 38591277
www.proform.com
nessuna sensazione di bagnato
A volte alcuni prodotti riescono a rivoluzionare il
comfort, a volte alcune idee rivoluzionano un intero
settore, a volte capita… Ultra Dry. Le performance di
questo materiale permettono di mantenere la parte
del corpo asciutta anche dopo ore di utilizzo intenso
delle calzature e garantiscono una velocissima
asciugatura delle fodere e della scarpa in caso si
bagni. Il processo avviene in 3 step: il sudore o l’acqua
entrano a contatto con Ultra Dry; il primo strato
di Ultra Dry assorbe in pochissimi secondi il sudore;
il secondo strato di Ultra Dry trattiene e dissipa il
sudore permettendo una rapida asciugatura mentre
il primo strato evita che la sensazione di bagnato
entri a contatto con il piede garantendo sempre
caldo e asciutto.
SPAC - DIVISIONE VEGAM
Tel. 0444 451 701
info@vegam.it
www.vegam.eu
Soddisfa le esigenze
L’Anatomic Glove di Snowlife è un guanto
in vera pelle. Un materiale naturale, morbido
ma allo stesso tempo robusto, confortevole
e traspirante, idrorepellente; un materiale
che soddisfa tutte le necessità che vengono
poste in un guanto. È per questo motivo che
l’azienda ha sviluppato questo guanto. Il guanto
Anatomic è disponibile in colore bianco
e nero, in misure uomo e donna. Snowlife è
distribuito da Summit.
SUMMIT
Tel. 0471 79 31 64
info@summitsports.it
www.summitsport.com
tecnologia per tutti gli sportivi
Akkua nasce nel 2006 e porta una rivoluzione
nel mondo delle calze tecniche e sportive.
Oggi Akkua è una giovane azienda che
opera nel mondo internazionale della moda e
dell’articolo sportivo, fornendo tecnologia, innovazione
e design a tutti coloro che vogliono
praticare attività sportiva e non solo, attenti
a quella parte del corpo che li sosterrà tutta
la vita: i piedi. Mix innovativo e tecnologico,
per una sneaker che non altera le funzioni del
piede ma le esalta. L’obiettivo di Akkua con
R’Evolution è quello di lasciare al piede il proprio
spazio in totale
sicurezza, igiene e
comfort. Privo di
cuciture, antibatterico,
traspirante,
antiscivolo, adattabile
ad ogni piede e
ad ogni superficie.
R’Evolution consente
di muoversi con
la sensazione del
piede nudo indoor e
outdoor, senza paura
di insidie. Si possono
seguire tutte le
novità Akkua anche
su Akkuaworld
Facebook, Twitter e
YouTube.
AKKUA
Tel. 030 6821 559
info@akkua.it
www.akkuaworld.com

allenamenti efficaci
Manifattura di Bigolino propone vari attrezzi
per l’allenamento funzionale: poca spesa e
molta resa. Si può contattare l’azienda senza
impegno per ricevere il catalogo completo, su
cui si trovano stick, borse zavorrate, elastici
per trazione, pedane propriocettive e tutto ciò
che può servire per allenamenti completi ed
efficaci. L’azienda propone anche varie offerte
di prodotti fine serie.
MANIFATTURA DI BIGOLINO
Tel. 0439 788 430
info@bbsitalia.eu
www.bbsitalia.eu
Spirito libero
Completamente rinnovata la linea che Cober
dedica al pubblico più giovane, (giovani per
età o per spirito...). È una serie di bastoni che
si potrebbero definire “trasversali”: possono
essere utilizzati indifferentemente in pista, in
fuoripista o anche nel park. Queste
infatti sono le passioni degli
sciatori dallo spirito libero. Tutti i
modelli sono in lega di alluminio
e sono caratterizzati da
una grafica fresca e vivace,
realizzata in sublimazione
multicolor. Accanto alle manopole
classiche con passamano
regolabile QuickStrap, si inserisce
la nuova manopola Free, realizzata
in schiuma espansa e montata
su supporto in ABS con calotta
colorata. La maggior partre dei
modelli di questa linea monta
una rotella intercambiabile per un
utilizzo sia su nevi battute che in
neve fresca.
COBER
Tel. 02 57 601 341
info@cober.it
www.cober.it
Per le nuove generazioni di sciatrici
Sparkle è il 4 ganci La Sportiva dedicato al mondo femminile, a
tutte coloro che amano le discese nella neve polverosa la mattina
presto quando il sole inizia a brillare (sparkle) sui cristalli di
neve ancora ghiacciati. Si tratta di uno scarpone 4 ganci con
prestazioni in discesa paragonabili a quelle di uno scarpone
da sci alpino mantenendo però il comfort, la manovrabilità
e la leggerezza di un 2 ganci skialp. Lo scafo è realizzato in
Grilamid leggero e resistente mentre il sistema di bloccaggio
brevettato Vertebra Technology caricato carbonio costituisce
parte strutturale dello scarpone ed agevola la trasmissione
della potenza in discesa grazie alle eccezionali doti di
flessibilità “120-Flex”. La mobilità dello scafo pari a 60° totali
di escursione, unita alla rullata accentuata ed
al sistema di snodo brevettato EZ Flex della
scarpetta interna, accentuano la camminabilità
del prodotto, utilizzabile anche per passaggi tecnici
su rocce e terreni scivolosi grazie alla suola
Vibram integrale bi-mescola/doppia densità.
Una risposta per ogni esigenza
I sistemi di magazzinaggio della serie Easystore Flex di
Wintersteiger sono disponibili in due versioni diverse:
Carrello portasci in lamiera zincata con trattamento
sendzimir – ideale per il magazzino oppure laboratorio;
Carrello portasci in lamiera zincata con trattamento sendzimir
e ulteriore verniciatura a polvere. Per personalizzare
l’aspetto estetico, è possibile rivestire i montanti anteriori
e posteriori dei carrelli portasci con pannelli frontali stretti
3 o larghi 4. In fase di progettazione di un nuovo noleggio
sci, Wintersteiger offre la propria assistenza con la sua
esperienza e competenza. Tutti i progetti vengono elaborati
in 3D con rendering verosimili. I pannelli frontali possono
essere forniti in tre varianti diverse: Funzionale: pannelli di
colore bianco in linea con la moda attuale; Ottima: possibilità
di scelta tra numerosi decori in
legno; Massima: pannelli stampati con
il logo del cliente oppure con scritte o
fotografie a scelta.
WINTERSTEIGER
Tel. 0471 844 186
info@wintersteiger.it
www.wintersteiger.com
Un’impresa eroica
CALZATURIFICIO LA SPORTIVA
Tel. 0462 571 800
lasportiva@lasportiva.com
www.lasportiva.com
Il 9 agosto 1914, il capitano Ernest Shackleton ed i suoi 27 uomini partirono per un’impresa
mai tentata fino ad all’ora: attraversare a piedi il continente antartico. A condurli fino alla
banchisa polare fu la nave imperiale “Endurance”. Arrivati nella terra dei pinguini, il capitano ed
il suo equipaggio si resero conto che il loro obiettivo era cambiato. I 45 °C sotto lo zero, con le
pochissime provviste in una terra deserta e coperta solo dai ghiacci, rappresentavano ora una
nuova sfida: sopravvivere. La vera impresa che nei tre anni successivi il capitano Shackleton
riuscì a compiere fu di riportare a casa l’intero equipaggio,
anteponendo l’essere umano a qualsiasi altra
forma di successo. Da una della avventure più eroiche
della storia dell’esplorazione, nasce il nuovo
marchio Endurance di O.S.B.Group: collezione
caratterizzata da un urban-style uomo e donna
che si propone a chi ama lo spirito di avventura
e delle nuove scoperte.
O.S.B. GROUP
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www.osbgroup.it
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121

122 www.topsport.it
novità prodotto
Prestazioni e design alla portata di tutti
Il nuovissimo treadmill T 9.2 di Nordic Track, unisce
prestazioni e design al prezzo di vendita rendendolo
veramente alla portata di tutti. Ampio nastro di corsa,
efficace ammortizzazione e un’elettronica d’avanguardia
consentiranno agli utenti di raggiungere i propri obiettivi allenandosi
comodamente in casa propria (camminata o corsa che sia). La
struttura pieghevole permette di mettere l’attrezzo in qualunque
parte della casa riducendone l’ingombro. La console
di piacevole disegno estetico, consente un facile
accesso alle prestazioni (20 km/h di velocità
massima, 10% di inclinazione massima), ai programmi
(20 diversi per tutti i livelli) e alle informazioni
(distanza, velocità, inclinazione, calorie e pulsazioni).
Inoltre l’esclusiva tecnologia iFit apre la porta a un
mondo unico, divertente e motivante: si possono disegnare
i percorsi su Google Maps e ripeterli sul T
9.2 visualizzando il percorso su pc o tablet. Nordic
Track è distribuito da Icon Health & Fitness.
Sentirsi la montagna addosso
Un successo che si rinnova nel tempo
ICON HEALTH & FITNESS
Tel. +39 02 38591277
www.nordictrack.it
Il parka Salewa in cotone cerato ha tutta la “stoffa” di un vero
classico, proprio come la pianta alpina da cui trae il nome:
Enzian. Il materiale principale è impermeabile. I gomiti della
giacca sono preformati in modo da permettere massima
libertà nei movimenti. La fodera è in Primaloft ad asciugatura
rapida. Il collo e il bordino che nasconde la zip sono a coste
rigate, omaggio ai tradizionali parka degli Inuit con i quali
erano soliti ripararsi da freddo e neve. La versione uomo
dispone di sei grandi tasche esterne, molto pratiche,
mentre la giacca nel modello donna ha due capienti
tasche esterne. Salewa è distribuito da Oberalp.
OBERALP
Tel. 0471 242 900
info@oberalp.it
www.salewa.it
Nel 2005, Wintersteiger con l’introduzione sul mercato della
Discovery ha definito nuovi standard per le macchine di
rettifica automatizzate. Introducendo fra l’altro la rettifica di sci
e snowboard senza uso di ponti e ventose e garantendo la
massima capacità di carico grazie ai magazzini per 16 sci. La
macchina presenta 2 diversi formati del telaio con la possibilità
di combinare da 2 a 8 moduli di lavorazione; combinazione
flessibile dei moduli nastro, mola, dischi, lucidatura e finitura. La
nuova Discovery è ancora piu efficiente, capace di preparare
perfettamente fino a 70 paia di sci all’ora; ancora più flessibile
grazie alla possibilità di variare liberamente la disposizione e la
combinazione di tutti i moduli in base ai processi di lavorazione
individuali, e assicura una qualità ancora superiore con risultati
di lavorazione impeccabili. La Discovery cresce parallelamente allo sviluppo dell’attività di
manutenzione. La sua struttura modulare si adatta perfettamente al fabbisogno dei laboratori. Il
caricamento ed il prelievo delle aste vengono effettuati mediante due magazzini che contengono
16 sci cadauno (disponibili in 2 altezze ).
WINTERSTEIGER
Tel. 0471 844 186
info@wintersteiger.it
www.wintersteiger.com
Fit personalizzabile
La giacca tre strati Mary di Grouse Creek
è antivento e antipioggia. Il taglio di questo
softshell è customizzato e sfiancato per assecondare
il corpo femminile, il fit è peraltro personalizzabile
con i lacci che scorrono in vita.
Il cappuccio è rimovibile con strap, mentre
per agevolare la traspirazione sono presenti
due lunghe zip lombari. Il polsino è regolabile
con fascia velcro, per massima comodità e
velocità nella regolazione.
Sono presenti due ampie
tasche frontali, ideali per
accogliere guanti,
cartine e accessori
vari, chiuse da
zip con terminale
gommata. La
giacca è dotata
infine di un piping
catarifrangente
ad alta visibilità.
Mary è disponibile
in due colorazioni,
ciclamino e nero.
Grouse Creek
è distribuito da
Alpex.
ALPEX
Tel. 0423 639 588
www.grouse-creek.com
Una soluzione performante
Ecco un’interessante proposta della nuova
collezione Spac - Divisione Vegam: la soluzione
più performante e innovativa. Una perfetta
combinazione tra look e performance che
garantisce un prodotto con elevate prestazioni,
come resistenza all’abrasione e costruzione
indemagliabile, unite ad un aspetto accattivante.
L’ampia gamma di colori e le molteplici
possibilità di accoppiatura rendono questi
tessuti adatti alle più svariate tipologie di
prodotti tecnici quali calzature, abbigliamento
tecnico, protezioni.
SPAC - DIVISIONE VEGAM
Tel. 0444 451 701
info@vegam.it
www.vegam.eu

Parola d’ordine: versatilità
Le collezioni nordica 2013/2014 sono state studiate per soddisfare qualsiasi
richiesta, all’insegna di una crescente ed esigente targettizzazione
In occasione dell’ormai tradizionale eventotest
che dal 2003 coinvolge un numero
crescente di clienti italiani ed esteri (tenutosi
quest’anno in una innevata ed assolata Madonna
di Campiglio), Nordica ha presentato
le sue nuove collezioni consentendo a tutti di
provare i prodotti direttamente sulla neve. Una
strategia vincente e complementare alla più
classica formula espositiva fieristica, che permette
ai dettaglianti, supportati da testatori,
istruttori e responsabili commerciali, di confrontarsi
direttamente “sul campo” e valutare
la qualità e l’innovazione delle proposte.
D’altronde, oggi condurre una buona vendita
nello sci, in nome dello sport e del divertimento,
significa rivolgersi in maniera sempre più
mirata al proprio cliente, e formulare domande
sempre più specifiche, come: che sciatore
sei? Preferisci la pista, ti piace tuffarti nella
neve fresca o vuoi provare il brivido del park?
Ami la competizione o per te montagna fa
rima con divertimento? Nella sicurezza di
dare, in ogni caso, le migliori risposte.
Creatività e performance, qualità e look: tutto
questo è nella nuova collezione Nordica
2013/14. La grande novità è costituita
dalla linea Hell&Back, un
progetto completamente nuovo
concepito per garantire prodotti
versatili e confortevoli, con grandi
prestazioni. Gli scarponi sono la
grande new entry: dedicati a chi
ama sciare sia in pista che fuori
pista. Grazie ad una costruzione che
permette migliore impermeabilità e
all’inserimento di materiale traspirante
all’interno della nuovissima
scarpetta, lo scarpone garantisce un
piede “warm and dry”. Confortevole e
leggero grazie al Triax, un materiale innovativo
che riduce il peso dello scafo
del 20%, questo scarpone è personalizzabile
nei tacchi e nei puntali (grazie
ad un kit realizzato ad hoc) e presenta
leve e strap avviati.
La suola in
materiale
morbido
garantisce
grip e stabilità
in risalita, la
tecnologia
Dual Density
Full Shock
Eraser assorbe
perfettamente
urti e vibrazioni mentre la chiusura a 45 gradi
garantisce una perfetta tenuta del tallone.
La collezione di sci Hell & Back All Mountain
offre risposte d’uso in qualsiasi condizione;
dotati di grande flessibilità in neve soffice e
versatilità in condizioni variabili, grazie all’Early
Rise Profile e ad una sciancratura all mountain
che li rende perfetti in qualsiasi condizione del
terreno. Questi modelli hanno performance
e leggerezza grazie alla costruzione I-Core,
che riduce il peso dello sci del 20%. Grafica
accattivante per un prodotto dedicato a chi
vuole provare tutte le facce della montagna,
dalla pista alla neve fresca.
Grazie alla preziosa collaborazione con atleti
freeski, Nordica porta avanti la sua lunga
tradizione nel realizzare prodotti innovativi e
performanti. Nuova grafica, stesse prestazioni;
dal park al pipe, dagli urban rail ai backyard
jibs. Prodotti che si dimostrano di alto livello
con uno stile inconfondibile. Ecco la nuova
collezione Freestyle di Nordica. Le nuove
grafiche, realizzate dai designers americani
Capacitor Design Network e Chris Varricchione,
sono il risultato di un’attenta ricerca di stile
per soddisfare i desideri dei freeskiers di oggi,
obiettivo conquistare Sochi 2014.
Sci costruiti per atleti e per tutti i giovanissimi
che vogliono provare un’esperienza da
brivido. Il profilo Twin Pop permette
di avere performance incredibili, la
leggerezza è una delle caratteristiche
vincenti per il massimo controllo in
aria e la costruzione sandwich è il
segreto per la precisione, la durata e
la capacità di accelerazione.
The Ace 3 Stars (qui sotto, a destra)
è lo scarpone perfetto per salti ed
evoluzioni: grafica aggressiva e ottime
prestazioni grazie ad nuovo spoiler
in materiale morbido e spesso che
aumentando l’angolazione del gambetto
permette migliore trasmissione di energia
e precisione sulle lamine degli sci. Sistema
“progressive flex”, che permette una
progressiva flessione della struttura per
garantire morbidezza in sciata e rigidità in
atterraggio, scarpetta PFP FSE e costruzione
dello scafo easy entry. La chiusura
a 45 gradi permette un’ottima tenuta del
piede e la tecnologia Full Shock Eraser assicura
un perfetto assorbimento degli urti
durante gli atterraggi. Inoltre un’innovativa
clip posteriore sul gambetto protegge
i pantaloni da strappi o inconvenienti
durante i salti.
NORDICA
Tel. 0422 7285
nordica.info@nordica.com
www.nordica.com
In PrIMO PIanO
La proposta di sci e scarponi nordica
è perfetta per godere della montagna
a 360 gradi e per lo sciatore
“all mountain” che va alla ricerca
di un prodotto versatile, per sfidare la
montagna in tutte le sue sfaccettature,
condizioni di clima e terreno
www.topsport.it
123

124 www.topsport.it
novità prodotto
Un approccio efficace al dolore
Il dolore anteriore al ginocchio, la cui definizione è in realtà vaga,
si riferisce a numerose patologie. Le principali sono la sindrome
femoro-rotulea e la tendinopatia rotulea. La condropatia rotulea
è una patologia molto diffusa tra la popolazione, sportiva e non.
Il dolore si presenta localizzato a livello rotuleo, il fenomeno si
acutizza ogni qualvolta eseguiamo dei piegamenti al di sotto dei
90/100° o quando manteniamo a lungo la posizione di semipiegamento,
oppure ancora in posizione inginocchiata. La nuova ginocchiera
Reaction, caratterizzata da una struttura reticolare, rappresenta
un approccio attivo ed efficace al dolore anteriore del ginocchio,
nonché una valida alternativa alle ginocchiere tradizionali. Le membrane
elastomeriche fungono da esoscheletro elastico, garantendo un contatto
propriocettivo per l’intero range di movimento. La perfetta aderenza,
la compressione e la capacità di allungamento delle membrane, garantiscono
uno scarico delle forze che agiscono normalmente sul ginocchio
durante la flessione e l’estensione, mentre gli snodi a doppio asse per
un supporto aggiuntivo, sostengono il ginocchio anche in posizione
neutra. Disponibile nelle misure dalla XS alla XXXL.
DJO GLOBAL ITALIA
Numero verde: 800 89 16 07
vendite@DJOglobal.com
www.djoglobal.com
Incontro alle esigenze del mercato
Il marchio dell’azienda di Ferrara O.S.B. Group ribadisce la sua costante presenza sul mercato
con una collezione nuovissima per contenuti tecnici e per proposte commerciali. Le nuove linee
junior sono rivolte a consolidare le aspettative dei consumatori valorizzando ancor più il rapporto
qualità/prezzo e proponendo tessuti laminati ad alta impermeabilità e traspirabilità.
I nuovi piumini impermeabili ed interamente termosaldati,
concepiti prettamente per lo sci, rappresentano una delle
novità della collezione FW 13/14. L’azienda, inoltre, con
il marchio Sph-Sportsphere, offre un vasto assortimento
di capi uomo, donna e bambino, realizzati con tessuti
elasticizzati, laminati e con alte soluzioni tecniche, dal
look giovane ed accattivante. Fiore all’occhiello della
collezione SPH, è il gruppo di capi Fashion, dove la
tecnicità si fonde con una ricercata raffinatezza.
Semplice come premere un pulsante
Heat Gtx Liion Glove di Snowlife assicura
immediato calore premendo un semplice tasto.
Basta schiacciare il tasto On/Off sul dorso
della mano e istantaneamente le batterie incorporate
nel guanto iniziano a sprigionare energia
che viene tramutata in calore grazie a resistenze
inserite su ogni singolo dito del guanto. Le
batterie garantiscono fino a 8 ore di calore,
che può essere gestito su 3 livelli di intensità.
Il guanto è molto confortevole, realizzato in
materiale Soft Shell sul dorso, mentre il palmo
della mano è realizzato in morbidissima pelle
di capra. La membrana Gore-Tex e l’imbottitura
Primaloft garantiscono un clima confortevole
ed asciutto all’interno del guanto. Heat GTX
Liion è disponibile in versione guanto oppure
moffola. Snowlife è distribuito da Summit.
O.S.B. GROUP
Tel. 0532 819767
info@osbgroup.it
www.osbgroup.it
SUMMIT
Tel. 0471 79 31 64
info@summitsports.it
www.summitsport.com
Massimo controllo
MegaLo5 di La Sportiva è lo sci
dedicato allo sci alpinismo “sidecountry”,
quello praticato lungo
il bordopista dove si necessita
di uno sci preciso e reattivo ma
anche abbastanza aggressivo da
poter essere utilizzato anche in
pista. A differenza del Lo5 la costruzione
interna adotta un’anima
in Poplar wood, legno derivante
dal mondo dello sci alpino che
permette un ottimo scarico della
potenza su nevi dure ed è leggermente
meno morbido rispetto al
Powlonia. La costruzione sidewall
consente di avere il massimo
del controllo in pista mentre un
rocker settato al 20% garantisce
ottime doti di galleggiamento.
MegaLo5 è uno sci polivalente
che permette di divertirsi sia su
nevi dure in pista che su nevi
morbide e fresche a bordo pista
e nasce per soddisfare sia gli
amanti dello sci alpinismo che
quelli dello sci alpino.
CALZATURIFICIO LA SPORTIVA
Tel. 0462 571 800
lasportiva@lasportiva.com
www.lasportiva.com
Pensato apposta per le donne
Da Crazy Idea arriva un completo per lo sci
alpinismo e l’attività endurance al femminile.
Sempre di più alle donne piace l’attività
all’aria aperta, lo sci alpinismo, le ciaspole e
le camminate in montagna, e non si accontentano
dell’abbigliamento unisex, bensì sono
alla ricerca di capi appositamente studiati per
loro. Il pantalone Cervino è un classico della
produzione Crazy Idea, uno dei best seller,
ogni stagione aggiornato e curato nei dettagli.
Prodotto in tessuto Vuelta garzato, è caldo,
confortevole e traspirante, la predisposizione
sul fondo per i più venduti modelli di scarponi
da sci alpinismo consente il suo utilizzo senza
indossare le ghette. La maglia con cerniera
divisibile e pratiche tasche prodotta con il
medesimo tessuto è calda e
traspirante, ideale per le attività
outdoor dove è richiesta
intensità.
CRAZY IDEA
Tel. 0342 706371
info@crazyidea.it
www.crazyidea.it

FEBBRAIO 2013
IL MERCATO SI MUOVE
Supplemento Economico Finanziario
di TopSport – Il Giornale degli Articoli Sportivi
FOCUS ON
GIAPPONESI ALL’ATTACCO
Con una coincidenza temporale straordinaria, Asics e Mizuno
hanno assunto il controllo delle filiali italiane. Obiettivo:
potenziare la presenza diretta nel nostro Paese
Il mondo dell’articolo sportivo sta
cambiando sempre più velocemente;
a fronte della crisi economica alcuni
modelli storici di business sono entrati
in crisi e non funzionano più a dovere,
né per le aziende produttrici né per i
negozianti. Un cambiamento richiesto
a tutti i player, pur nel riconoscimento
dei diversi ruoli sul mercato.
Molti brand in auge oggi hanno visto
crescere il loro business grazie alla sapiente
opera di ‘iniziazione’ di storiche
aziende della distribuzione italiana. Reti
vendita prima create ex novo, poi affermate
ed infine consolidate. Fino
all’urgenza di una svolta, innescata
certamente da un approccio diretto col
consumatore finale. D’altronde, più la
percezione di un marchio nei consumatori
è alta, tanto in termini di performance
che di notorietà, più si è andata
a sentire – specie negli ultimi anni –
l’urgenza di un rinnovamento che passa
per la strategia commerciale e il
rapporto con i punti vendita.
Questa dunque la notizia: con una
coincidenza temporale straordinaria, i
brand Asics e Mizuno hanno ufficializzato
il controllo delle loro filiali dirette.
Obiettivo: potenziare la presenza diretta
nel nostro Paese. Mizuno Corporation
ha acquisito a metà dicembre lo
storico distributore ufficiale italiano,
Alto SpA. Secondo il contratto stipulato,
la struttura fondata ai primi di gennaio
2013, opererà sotto il nome Mizuno
Italia Srl, in qualità di consociata
interamente controllata dalla casa madre.
Mizuno Italia Srl ha dunque le operazioni
commerciali sui suoi prodotti
sportivi dal 10 gennaio 2013, data del
trasferimento formale delle azioni. Nel
suo ruolo di distributore ufficiale dal
1989, Alto SpA si è dedicata alla commercializzazione
e alla vendita del marchio
Mizuno in Italia con successo. Il
riflesso della situazione economica e
commerciale degli altri Paesi europei
ha però convinto Mizuno della necessità
di assumere la gestione diretta del
business, al fine di svilupparlo in modo
sempre più dinamico.
L’Italia, Paese ampiamente rinomato
per la sua passione sportiva, è un mercato
particolarmente adatto ai prodotti
Mizuno. Con il costante aumento
dell’attività sportiva in Italia, Mizuno Italia
ha in programma di fornire ulteriore
slancio al lavoro già impostato da Alto
SpA e di accrescere la sua quota di
mercato nei settori del running, indoor,
calcio, nuoto e sport outdoor.
Comunicando quasi simultaneamente
similari decisioni strategiche, anche
Asics ha pubblicamente annunciato di
aver rilevato integralmente le quote del
suo storico distributore italiano, Franco
Arese, 68 anni, che l’ha introdotta sul
mercato italiano nel 1982 con una crescita
giudicata straordinaria dalla stessa
casa madre e che cederà ogni compartecipazione
dal prossimo aprile
2013. Sotto la direzione di Arese, già
medaglia d’oro nel running ai campionati
europei di atletica del 1971 e presidente
della federazione italiana di
atletca, la brand awareness di questo
marchio ha raggiunto vette da primato,
sviluppando linee di successo non solo
nella calzatura ma anche nell’abbigliamento
e nel più generico lifestyle.
Il nuovo asset dovrebbe nei piani rafforzare
la presenza del brand non solo nel
nostro Paese ma anche nel contesto
europeo, dove Asics Europe conta 5
direzioni regionali facenti capo a Alistair
Cameron, Ceo di Asics Europe.
Le vendite già centralizzate, così come
le funzioni di produzione e marketing si
integreranno con le reti vendita più localizzate,
con l’intento di aumentare
l’efficienza di tutti i processi e di implementare
il giro d’affari.
Per ottenere questi obiettivi è stato
chiamato chiamato a capo della direzione
commerciale Italia Luca Bacherotti;
attualmente general manager di
Levi Strauss Italia, Bacherotti ricoprirà
il nuovo ruolo da metà febbraio, per
divenire gradualmente managing director
della divisione italiana dell’azienda
cuneese di articoli sportivi ad aprile
2013. Su una divisione regionale, Asics
Italia continuerà ad occuparsi della
distribuzione anche nei Balcani e a
Malta. Bacherotti prenderà dunque il
posto di Arese, attualmente ancora
presidente di Asics Italia, che lascerà
l’azienda dopo 31 anni di carriera.
Arese è stato una figura fondamentale
per la crescita del business sia di
www.topsport.it
125

Inserto economIa - Febbraio 2013
Asics Italia che di Asics Europa, dove
è stato presidente del CdA negli
ultimi due anni.
I marchi Mizuno ed Asics sono entrambi
giapponesi, e storicamente, distribuiti
da società del torinese e del cuneese.
Anche le filiali dirette resteranno,
almeno per ora, allocate in Piemonte.
Una serie di coincidenze davvero inusuali
in un settore in evidente trasformazione,
che chiede dinamismo ed intraprendenza
a tutti i suoi player.
Due iniziative che ben rappresentano
lo status fortemente evolutivo del mercato
italiano dell’articolo e dell’abbigliamento
sportivo.
UN’UNIONE STRATEGICA
Ge ha annunciato la collaborazione con Vegam – azienda italiana
produttrice di tessuti e accoppiati – grazie a cui introdurrà
la pluri-premiata membrana impermeabile eVent nel mercato
europeo. Le tecnologie Ge sono conosciute per l’alto livello di
traspirabilità, combinato alla totale impermeabilità, mentre Vegam
è rinomata per i suoi accoppiati tecnici di alta qualità.
La combinazione della vasta gamma di proposte Vegam con le
tecnologie eVent permetterà di creare degli accoppiati unici da
proporre nel mercato europeo. Vegam realizzerà tessuti accoppiati
a 3 e 4 strati, utilizzando membrane eVent sia impermeabili
che protettive.
“Stavamo cercando una tecnologia collaudata da abbinare ai
nostri tessuti, e le membrane eVent sono considerate le migliori
del settore, grazie al fatto che combinano impermeabilità e
traspirabilità” dice Nadir Santagiuliana, responsabile R&D di
Spac S.p.A. Divisione Vegam.
Questa collaborazione rientra nella strategia studiata da Ge per
Una filiale tutta nuova per il Gruppo Rossignol, società leader
nel campo dell’attrezzatura per gli sport invernali. A cominciare
dal direttore generale, Alessio Meda. Operativo dal primo ottobre
2012 nella sede di Formigliana (To), Meda arriva dalla casa
madre dove ha iniziato a operare come financial controller delle
filiali industriali italiane del Gruppo e in seguito ha preso la direzione
finanziaria di tutte le filiali italiane. “Sono arrivato da
poco nella nuova funzione e devo farmi ancora un’idea chiara di
come dobbiamo organizzarci, sicuramente dobbiamo rivedere
molte cose, il mercato è in netta contrazione e bisogna controllare
i costi fissi, trovando sinergie tra i marchi del Gruppo e incentivando
persone motiviate multi task che ci aiutino nello
sviluppo del business.”
Un’eredità importante quella del manager, che è chiamato a
guidare una società che ha fatto la storia dello sci. “Vogliamo
trasmettere alle persone il legame forte che ci lega agli sport
invernali e quello che questi ultimi suscitano nello stato d’animo
delle persone, la sensazione di essere liberi, lasciare in città i
problemi. Da studi interni è risultato che la percezione dei nostri
126 www.topsport.it
NEWS
Adidas group ‘sconvolge’ Reebok
Reebok, brand calzaturiero di proprietà adidas, chiude i conti in rosso, con un calo del
15,5% nelle vendite del periodo gennaio/settembre dell’anno appena concluso, attestato
sugli 1,2 miliardi di euro. Un ciclo negativo che ha costretto il gigante tedesco delle
tre strisce a rivedere, al ribasso, anche le previsioni riferite al fatturato 2015, che diventano
2,6 miliardi di euro contro i precedenti 3,9 miliardi ipotizzati. Le conseguenze delle
difficoltà sono la ristrutturazione dell’intero asset commerciale, con la conseguenza, tra
altre, della chiusura delle sedi di Canton (Cina), di quella europea di Amsterdam e di
quella non meno importante di Hong Kong, attraverso la quale Reebok operava nell’area
dell’Asia/Pacifico. Gli Stati Uniti sembrano per ora esclusi da questa operazione di tagli
strutturali. Matt O’Toole, direttore marketing del brand, sostiene che ciò avviene nel
quadro della riorganizzazione merceologica di Reebok, decisa a gennaio, ad oggi suddivisa
in sei unità: Training, Running, Walking, Studio, Classics e Kids. L’obiettivo dichiarato
sarebbe quello di trasformare Reebok in marchio leader nel fitness. Di contro c’è,
invece, chi ritiene possano tornare presto d’attualità le voci di cessione del brand.
Nuovo direttore in Rossignol Italia
promuovere la linea eVent, che potrà così essere utilizzata dai
clienti in abbinamento a una vasta gamma di tessuti e accoppiati.
“Grazie a questa collaborazione con Vegam, potremo rispondere
alle specifiche esigenze dei nostri clienti. La nostra tecnologia
eVent è ciò che completa la loro già ampia gamma di accoppiati
tecnici” dice Chad Kelly, Global Product Manager
eVent.
Vegam, con oltre 30 anni di esperienza nel settore degli accoppiati,
e con i suoi diversi metodi di laminazione, offre un’ampia
gamma di soluzioni.
Dal 1999, le membrane eVent fissano lo standard del settore
per quanto riguarda le membrane traspiranti e impermeabili.
Attualmente le membrane eVent – con miliardi di pori per centimetro
quadrato – sono largamente utilizzate per la filtrazione e
la ventilazione, ma anche come barriera traspirante e impermeabile
nei settori industriali, dell’automotive, dell’abbigliamento e
in molti altri.
marchi nei consumatori è molto alta, sia in termini di notorietà
sia in termini di percezione di qualità e performance. Sicuramente
nel futuro dovremo puntare di più sulle nuove generazioni,
che permettono a un marchio di diventare ‘cool’, in poche parole
più di moda.”
Un rinnovamento che passa per la strategia commerciale e il
rapporto con i punti vendita, ‘croce e delizia’ in tempo di crisi
economica. “Riteniamo che sia più corretto che il fatturato di
una stagione sia incassato entro la fine della stessa (invernale
come estiva) o poco oltre, questo per mantenere una solidità
finanziaria in un momento molto complicato a livello economico,
sia del Gruppo sia dei negozianti. Può sembrare strana quest’ultima
affermazione sui negozianti, ma nel lungo periodo concedere
dilazioni di pagamento (oltre i 180 giorni, adottate solo sul
mercato italiano) rischia di diventare controproducente anche
per il negoziante, che in alcuni casi si indebita più della propria
capacità finanziario-patrimoniale. E di fronte alla diminuzione del
sell-out / vendite si ritrova con un indebitamento elevato sia nei
confronti dei fornitori che delle banche, entrando in crisi.”

Lacoste rinnova il board
Anno nuovo, vertici nuovi per Lacoste. In
novembre il gruppo svizzero Maus Frères
ha raggiunto un’intesa per il controllo totale
del Coccodrillo e ora alla direzione
generale Christophe Chenut lascia il posto,
dopo cinque anni, a José-Luis Duran.
Senza sorprese, la presidenza va a Didier
Maus.
Duran, ex patron di Carrefour, è dal 2009
presidente e ceo di Devanlay, licenziataria
mondiale dell’abbigliamento Lacoste e
controllata di Maus Frères, con cui è stata
avviata la scalata del brand francese (partendo
da una quota del 35%). Didier Maus
è invece al vertice del gruppo ginevrino di
famiglia, che tra gli altri investimenti conta
marchi come Gant (in portafoglio dal
2008) e Aigle (2003).
Il neocostituto board di Lacoste conta
anche Pierre-André Maus (attuale amministratore),
Thierry Halff (vicepresidente)
e Jean-Bernard Rondeau (segretario generale).
I rappresentanti della famiglia
Lacoste sono Sophie Lacoste Dournel
(per un breve periodo presidente della
società fondata da René) e Béryl Lacoste
Hamilton.
A seguito della vendita di Umbro e Cole Haan negli scorsi
mesi di ottobre e novembre, Roger Wyett presidente di Nike
Affiliates (divisione che riuniva i marchi Converse, Umbro,
Hurley e Cole Haan) si vede ora attribuire le funzioni di vicepresidente
action sports. Nel suo nuovo incarico, il manager
55enne supervisionerà il marchio di surf Hurley, oltre che le
linee skateboard e snow firmate Nike.
Sandy Bodecker, che da cinque anni occupava questo posto,
lavorerà ora ai progetti speciali Nike, soprattutto nell’ambito
dell’innovazione prodotto. Nella nuova organizzazione,
Jim Calhoun, il PDG di Converse, riferirà direttamente al
presidente del gruppo Nike, Mark Parker. Da parte loro,
Scott LeClair, vicepresidente di Nike Skate e Nike Snow,
così come Bob Hurley, attuale PDG ad interim di Hurley,
riferiranno a Roger Wyett.
Una nuova organizzazione che è anch’essa in linea con la
volontà di Nike di trasferire la sua attività surf da Hurley e di
concentrare, in materia di action sports, la sua attività sullo
skateboard e lo snowboard.
Intanto, il marchio americano ha ripreso a gestire direttamente
il suo marketing sui social network, precedentemente
assegnato a varie agenzie. Una decisione che sarebbe stata
il motivo dell’assunzione nell’ottobre scorso di Musa Tariq,
ex direttore internazionale del social marketing di Burberry.
NEWS
Inserto economIa - Febbraio 2013
New Balance si dà al football
New Balance ha avviato il progetto che dovrebbe consentirle di diventare entro il
2015 il terzo fornitore mondiale di calzature e abbigliamento per lo sport, scalzando
Puma nella lista comandata da Nike e adidas. Secondo gli intenti, sua nuova importante
fonte di introito sarà il football, settore in cui la casa americana è già introdotta
a scopo pubblicitario sponsorizzando, con il suo marchio satellite Warrior Sport,
la squadra inglese del Liverpool FC. Con questo ampliamento di attività New Balance
ritiene possibile mettere a bilancio fatturati da 2,5 miliardi di euro nel 2012 e
da 3 miliardi l’anno seguente. L’Europa è considerata il più interessante continente
da conquistare. Oltre a rifornire i negozi commerciali della tradizione “NB” accende
vetrine proprie in tutto il mondo: attualmente possiede circa 200 flagship in America
e 500 in Asia.
Allsport sbarca in Francia
Nell’intento di espandersi in Europa, il marchio austriaco di abbigliamento per lo sci
premium Allsport ha affidato a Serafino Vinco lo sviluppo sulla Francia. L’agente generale
lavora già per i caschi di alta gamma HRM e si occupa di Fusalp nel dipartimento
della Savoia. La società ricorda che l’internazionalizzazione è uno degli assi portanti
della strategia implementata da Stefan Vollbach, arrivato all’inizio del 2012 per supportare
nella gestione Kathrin Ludescher, la titolare.
Tra i nuovi mercati indicati ci sono la Francia quindi, ma anche i Paesi Bassi, la Scandinavia,
la Gran Bretagna, la Corea del Sud e gli USA. “I nostri clienti vedranno al prossimo
Ispo in che modo abbiamo sviluppato la nostra filosofia che unisce prodotti outdoor
performance, la qualità, le tendenze moda e l’eleganza”, ha dichiarato Katrin Ludescher.
Allsport, le cui origini di azienda familiare risalgono al 1945, è un brand nato nel 1967.
Posizionato su un segmento Premium, il marchio si rivolge tanto alle donne quanto agli
uomini.
Nike prosegue la riorganizzazione
È quanto sostiene il sito britannico marketingWeek, che ricorda
come anche altri produttori di articoli sportivi stiano
attualmente cercando di consolidare le proprie basi di follower
sui vari social network.
Il website cita al riguardo gli esempi di Puma, che punta
attivamente ai giovani calciatori presenti sui social, o ancora
Reebok, che ha deciso di mantenere la supervisione del suo
social marketing nonostante abbia ricevuto le proposte di
molte agenzie.
La decisione di Nike s’inserisce da parte sua in una ricalibrazione
delle spese di marketing in atto già da molte stagioni.
Negli USA, le spese pubblicitarie in televisione e sulla
carta stampata sono infatti calate del 40% in tre anni, mentre
le spese per il marketing on-line non hanno smesso di
crescere. Nike sceglie per ora la via della discrezione riguardo
a questa strategia, rifiutandosi di confermarla o di smentirla.
Nike Inc. ha intrapreso da diversi mesi una riorganizzazione
della propria struttura, dopo la vendita dei marchi Umbro e
Cole Haan. Contemporaneamente, nel suo secondo trimestre
d’esercizio, chiuso a fine novembre, Nike ha registrato
un calo dell’utile netto del 18%, con un aumento del 7% del
giro d’affari. Risultati spiegabili soprattutto con le difficoltà
riscontrate dal marchio di Beaverton (Oregon) in Cina.
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Inserto economIa - Febbraio 2013
Dopo l’addio di Jochen Zeitz, ex leader di Puma, che il 30
novembre ha lasciato il suo incarico di Presidente del CdA
del marchio del felino, gli annunci di cambiamenti nella direzione
di Puma si stanno rapidamente susseguendo. Ad essere
totalmente rivista è l’organizzazione ereditata dal manager
che ha risollevato il marchio tedesco negli anni 2000. E
con essa, anche l’organigramma. Reiner Zeis, direttore della
catena logistica, lascia Puma dopo 23 anni trascorsi all’interno
del gruppo.
A dicembre è stato annunciato l’addio di quello che in un
certo senso si può definire il suo ‘pupillo’, Franz Koch, che ha
pagato in prima persona i risultati in calo delle ultime stagioni.
La nomina di questo trentenne, Direttore Generale da
meno di due anni, all’epoca era stata ‘convalidata’ dal gruppo
per la sua grande importanza e pienezza di significato, con il
ritiro dell’emblematico boss. Franz Koch se ne andrà a fine
marzo, come si suol dire, a “lavorare a stretto contatto” con
Jean-François Palus, l’Amministratore Delegato del gruppo
PPR, e nuovo Presidente del CdA di Puma. Questi è già alla
ricerca del successore di Koch. Todd Hymel, Chief Operating
Officer (COO) del settore “Sport & Lifestyle” di PPR, assicura
invece l’operatività, al fianco dello stesso Palus, e i
rapporti fra i marchi.
Puma ha annunciato la partenza di Reiner Seiz, direttore
della catena logistica. Il 49enne ha trascorso 23 anni all’interno
di Puma e se n’è andaro a fine gennaio 2013. Era il
responsabile dell’organizzazione del sourcing mondiale e
della gestione della catena d’approvvigionamento per tutto il
mondo. Secondo un comunicato, Reiner Seiz avrebbe lasciato
l’azienda per affrontare nuove opportunità professionali.
Ma il nome del suo successore non è stato ancora rivelato.
Si tratta chiaramente della fine di un capitolo della storia di
Puma e il rinnovamento dei team, ancora in corso, non sembra
terminato. Come del resto la riflessione sull’organizzazio-
128 www.topsport.it
NEWS
Movimenti nel board Puma
Sue Rechner nel Consiglio di Amministrazione Primaloft
PrimaLoft Inc. – leader mondiale nel settore
isolamento ad alte prestazioni e tessuti
tecnici utilizzati dai marchi più importanti
nei mercati outdoor e della moda,
arredamento, abbigliamento da lavoro e
applicazioni militari – ha nominato Sue
Rechner al suo Consiglio di Amministrazione
con effetto immediato. Da diversi
anni Sue Rechner occupa posizioni direttive
nell’industria dell’outdoor e nel mercato
dei beni di lusso; è presidente e
CEO di Confluence Watersports e siede
nel Consiglio di Amministrazione dell’Outdoor
Industry Association e dell’Outdoor
Foundation. Gode di un’eccellente
reputazione come stratega e costruttore
d’immagine di marca e si è anche guadagnata
la stima dei suoi colleghi come
amministratore delegato orientato al lungo
termine e alle performance.
“Siamo veramente felici dell’arrivo di
Sue Rechner nel nostro consiglio” ha
dichiarato Michael Joyce, presidente e
amministratore delegato di PrimaLoft,
Inc. “Possiamo così beneficiare della
sua esperienza e acutezza in materia di
commercio al dettaglio. L’esperienza e
le conoscenze di Sue saranno un aiuto
prezioso e molto utile per affrontare la
gestione del nostro marchio negli anni
futuri. Non vediamo l’ora di lavorare insieme
per favorire la nostra crescita e il
ne da allestire e le strategie da realizzare, visto soprattutto la
prossima sfida che aspetta il felino lanciatagli da uno dei suoi
diretti concorrenti. James Davis, Presidente del Consiglio
d’Amministrazione di New Balance, ha dichiarato apertamente
la sua ambizione (alla stampa tedesca, il colmo della provocazione)
di superare il marchio tedesco entro il 2015. Non
vengono rilasciati commenti ufficiali da Herzogonaurach,
dove hanno sede sia Puma che adidas. Ma il portavoce del
felino non smentisce la notizia di manager magazin secondo
la quale Puma avrebbe da poco ‘soffiato’ Andy Koehler ad
adidas. Andy Koehler sostituisce Klaus Bauer, andatosene a
fine 2012.
In seguito alle partenze di fine anno, tra cui quella annunciata
del CEO Franz Koch, il gruppo, di proprietà di PPR, prepara
l’arrivo del nuovo CEO per il secondo trimestre del
2013. Ed è lui che nominerà in teoria il quarto membro della
direzione, nel caso specifico il direttore responsabile del
marketing. Oggi il consiglio direttivo aziendale comprende
solo due membri Michael Lämmermann (finanze) e Stefano
Caroti (commerciale).
Andy Koehler, proveniente dall’industria automobilistica e
arrivato in adidas nel 2009, dovrà dunque mantenere il
sourcing di Puma nella linea di condotta strategica volta al
settore performance. “Abbiamo dichiarato sin dal 2010 la
nostra volontà di riequilibrare l’attività tra performance e lifestyle.
La parte performance deve passare in 5 anni dal 35 al
40%”, puntualizza Ulf Santjer, portavoce del felino. Per sostenere
questa strategia, è stata preparata una campagna
battezzata “The Nature of Performance”. La campagna sarà
svelata in febbraio a New York e quindi in Giappone. Tuttavia
è già chiaro il cambiamento di tono, dopo le campagne “Atleti
della notte” e “Puma Social Club”. “Abbiamo dei prodotti
molto tecnici, ma il messaggio non era percepito come tale”,
commenta una fonte interna alla società.
nostro successo.”
“Mi auguro di contribuire al successo di
PrimaLoft durante questo periodo di
espansione e di dinamismo”, ha risposto
Sue Rechner. “Il team PrimaLoft lavora
assiduamente alla costruzione di un
marchio sinonimo di innovazione e di
performance elevate. Poiché la società
entra in una nuova fase sono davvero
entusiasta all’idea di contribuire a creare
nuove opportunità per i marchi partner,
tramite investimenti in iniziative strategiche
di sviluppo e la costruzione di
un’immagine di marca presso i consumatori.
Sono grata per l’opportunità che
mi è stata data.”

NEWS
Lafuma valuta il suo impatto ambientale
Lafuma si lancia nella valutazione dell’impatto sull’ambiente che ha ciascuno dei suoi
prodotti, inserendosi così in quel filone che costituisce una delle attuali sfide dell’industria
tessile e dell’abbigliamento. L’estate scorsa, la Sustainable Apparel Coalition, che
riunisce giganti del settore come adidas, Nike, Walmart e simili, annunciava la realizzazione
di un indicatore chiamato “High Index”, che vuole rappresentare lo strumento
unico e standardizzato per la misurazione dell’impatto ambientale dei prodotti di abbigliamento.
Il mondo industriale vuole così prendere l’iniziativa, mettendosi avanti rispetto
alle legislazioni future, soprattutto a livello europeo, come già accade in materia di
etichettatura ambientale nel settore automobilistico e degli elettrodomestici.
L’Eco Life Parka e l’Eco Life Jacket, in poliestere riciclato al 100% e al 50%, sono
concepiti in modo da poter far parte di un percorso di riciclaggio a fine vita.
Lafuma gioca oggi la stessa carta. Ma mentre la Sustainable Apparel Coalition si basa
essenzialmente su criteri definiti dall’industria stessa (combinazione degli strumenti del
gruppo Nike e dell’Eco-Index istituito dall’Outdoor Industry Association), Lafuma ha
dichiarato di essersi basato sulla documentazione fornita dal WWF sull’argomento.
Per la prima stagione, il gruppo ha creato uno strumento battezzato “Ecoefficiency”,
che ha lo scopo di “valutare in maniera automatica tutti i prodotti delle collezioni”. Per
ora, Lafuma, Millet e Eider sono agli inizi dell’utilizzo di questa tecnologia, che dovrà
consentire loro di orientare e ottimizzare la loro progettazione eco-compatibile.
Come Lafuma, alcuni marchi sembrano optare per un riavvicinamento con gli operatori
identificati come affidabili riguardo ai valori ecologici. Esprit, per esempio, si è unito
alla campagna “Detox” di Greenpeace, “allo scopo di eliminare i rifiuti industriali di
prodotti chimici pericolosi nella produzione di tessuti e abbigliamento”. Tutto questo
dovrebbe evitare a questi produttori di essere accusati di greenwashing da parte dei
consumatori più consapevoli e sensibili a questi fenomeni.
Li Ning annuncia perdite significative
Li Ning aveva già fatto capire qualcosa in giugno, pubblicando un avviso sui suoi
risultati, ma senza precisare che fossero in rosso. Il colosso cinese di abbigliamento
e articoli sportivi ha annunciato che nell’esercizio 2012 farà registrare una
perdita ingente. Un annuncio ancor più inquietante se si pensa che si basa sui
risultati non certificati dei primi 11 mesi. Nel primo semestre, l’utile operativo di Li
Ning era già calato del 58%, a 184 milioni di yuan.
Le cause sono note: una concorrenza più forte sul suo mercato nazionale, che
pesa per il 90% sull’attività del brand, e una maggiore professionalizzazione dei
dettaglianti/franchiser, che costa denaro alle aziende. La direzione ha di fatto
convalidato il piano “channel revival plan”. Quest’ultimo, che costerà fra gli 1,4 e
gli 1,8 miliardi di yuan (vale a dire tra i 170 e i 220 milioni di euro), consiste soprattutto
nel fare il punto sugli stock, nel riprendere in mano un po’ di invenduto, in una
migliore gestione delle consegne e nel focalizzare aggiornamenti e restyling in
funzione della clientela locale. “Le pratiche in materia di vendita all’ingrosso, che
hanno permesso a Li Ning di guadagnare rapidamente quote di mercato, in particolare
attraverso l’espansione della rete di monomarca, non sono più in grado di
rispondere velocemente al calo dell’attività e alla saturazione di questi ultimi anni”,
commenta Jin-Goon Kim, vicepresidente dell’azienda asiatica.
Da gennaio a giugno, il fatturato era già in calo di quasi il 10%, a 3,88 miliardi di
yuan (486 milioni di euro), più dell’85% dei quali realizzati da Li Ning. Il marchio è
in ribasso di quasi il 12% e Lotto (51 milioni di yuan) del 5%. Il brand di tennistavolo
Double Happiness (305 milioni) cresce invece di circa il 18%, mentre la licenza
di distribuzione di Aigle, che realizza però volumi di vendita ancora modesti,
ottiene un +48%.
Inserto economIa - Febbraio 2013
Intersport Germania
in crescita
Nel corso della consueta conferenza
stampa annuale, gli amministratori delegati
di Intersport Germania, Klaus Jost
e Kim Roether, hanno annunciato che
rispetto all’anno scorso le vendite dei
retailer associati risultano in crescita
con valori oscillanti tra il +3 e il +4% e
l’ammontare del fatturato si aggira attorno
ai 2 miliardi e 800 milioni di euro,
Iva inclusa.
Un risultato soddisfacente, non c’è
dubbio, ma non bisogna dimenticare
che il raffronto viene fatto con il collasso
delle vendite dell’anno scorso (-
7%), in buona parte dovuto alle avverse
condizioni meteorologiche che danneggiarono
le vendite degli articoli per
gli sport invernali nei mesi di teorico
maggior lavoro: ottobre, novembre e
dicembre.
Crescita nel 2012
per adidas
Il numero due mondiale degli articoli sportivi
adidas ha puntato ad un fatturato record
nel 2012, superiore ai 14,5 miliardi
di euro, ha dichiarato il suo boss Herbert
Hainer in una recente intervista al quotidiano
süddeutsche Zeitung. “Il fatturato
supererà i 14,5 miliardi di euro nel 2012”
(dopo i 13,34 miliardi del 2011), e questo
malgrado una situazione particolarmente
difficile in Europa meridionale, ha dichiarato
Herbert Hainer al giornale tedesco.
Una situazione compensata dalla crescita
delle vendite in America, Russia, Cina ed
Europa nel suo insieme, ha aggiunto. Nel
2013, il patron dell’azienda tedesca prevede
di proseguire l’incremento di fatturato,
grazie ai “numerosi eventi sportivi” in
programma, fra i quali la Champions League,
in grado di attrarre i consumatori.
“Introdurremo anche numerosi nuovi prodotti,
fra i quali una scarpa da running
tutta nuova”, ha aggiunto, senza fornire
ulteriori dettagli. Nel 2015, il gruppo intende
raggiungere i 17 miliardi di euro di
fatturato.
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Inserto economIa - Febbraio 2013
130 www.topsport.it
NEWS
Quiksilver: calo delle vendite europee
Nell’esercizio fiscale 2012, chiuso il 31
ottobre, il gruppo Quiksilver (brand Quiksilver,
Roxy, DC…) ha ottenuto un aumento
di fatturato del 3%, a 1,5 miliardi
di euro (2,01 miliardi di dollari), che diventa
del 7% considerando il tasso di
cambio. “Siamo soddisfatti, perché nonostante
le difficoltà economiche incontrate
su alcuni mercati, specialmente in
Europa e in Australia, il nostro giro d’affari
2012 – a tasso di cambio costante
– è aumentato, nelle nostre tre regioni,
sui nostri tre mercati principali e nei nostri
tre canali distributivi”, sottolinea Robert
B. McKnight Jr, PDG del gruppo.
I risultati prima del tasso di cambio sono
tuttavia molto diversi, soprattutto in Europa.
Sull’insieme di tutto l’anno, le vendite
sul Vecchio Continente calano infatti
del 7%, a 543 milioni di euro, e realizzano
dopo il passaggio in dollari un misero
+1%. Prima del tasso di cambio, il
continente americano ottiene un incremento
delle proprie vendite nette
dell’8%, a 757 milioni di euro. Quanto
alla regione Asia-Pacifico, essa ottiene
la maggiore crescita, mettendo a segno
un +13%, per 235 milioni di euro.
Guardando ai marchi uno per uno, Quiksilver
totalizza 606 milioni di euro di vendite,
a +3%, Roxy 400 milioni di euro,
+4%, e DC +12%, a 453 milioni di euro.
Da notare che l’e-commerce cresce del
155%, a 66 milioni di euro, e che le vendite
wholesale del gruppo di articoli sportivi
e outdoor rappresentano la cifra di
1,14 miliardi di euro, in aumento del 3%.
Nell’esercizio 2012, il gruppo riduce la
sua perdita netta di quasi 10 milioni di
dollari, mentre il risultato operativo passa
dai 31 milioni di euro dell’anno scorso ai
42 milioni di fine anno.
Tuttavia, nel quarto trimestre del proprio
esercizio (chiuso il 31 ottobre 2012),
l’utile operativo del gruppo Quiksilver è
Nuovo Sales Manager per Cober
calato del 40%, a 10,6 milioni di euro,
un ribasso in parte imputabile alla diminuzione
del 5% delle vendite del brand
Quiksilver, a 153 milioni di euro, ma anche
al calo del 9% delle vendite in Europa,
a 146 milioni di euro. E questo benché,
nello stesso periodo, il fatturato
globale del gruppo sia aumentato del
3%, a 427 milioni di euro. L’utile netto
del quarto trimestre, invece, cala in maniera
pesante del 94%, attestandosi a 3
milioni di euro.
Intanto, ad inizio anno, il brand ha aperto
un nuovo capitolo della sua storia. Robert
B. McKnight, detto Bob, fondatore
del marchio californiano, che guida da
trent’anni, e che ne è diventato executive
chairman (presidente esecutivo), ha infatti
lasciato l’incarico di CEO a Andy
Mooney. La presenza di quest’ultimo,
anche grazie alla sua importante carriera,
dovrebbe rassicurare gli azionisti in
un momento in cui il settore del surf si
trova a navigare in acque turbolente.
Il manager 57enne ha lavorato per 11
anni per il gigante dell’intrattenimento
Disney, dove negli ultimi tempi ricopriva
l’incarico di presidente della divisione
beni di consumo, come dire che guidava
l’insieme delle licenze, delle pubblicazioni
e dei negozi monomarca Disney. Prima
di entrare nel magico mondo Disney,
ha lavorato per 20 anni in Nike, dove è
stato in particolare il direttore marketing
e il direttore generale delle attività
nell’abbigliamento.
Contrariamente a molti concorrenti, Quiksilver
è riuscito a mantenere stabile il
livello delle vendite nell’esercizio 2012,
chiuso il 31 ottobre scorso. Nonostante
il calo europeo, il gruppo Quiksilver
(brand Quiksilver, Roxy, DC…) è anche
riuscito a registrare un incremento di
fatturato del 3%, a 1,5 miliardi di euro
(2,01 miliardi di dollari).
Vinicio Rossi è il nuovo responsabile commerciale di Cober, la nota azienda italiana
produttrice di bastoni da sci, trekking e nordic walking. Dopo una lunga carriera nel
settore dell’articolo sportivo, Rossi approda a Milano per ricoprire l’incarico di direttore
commerciale.
La nomina di Rossi è un tassello importante nella strategia di espansione impostata
dall’azienda lombarda, con l’obiettivo di sviluppare azioni marketing e commerciali mirate,
in un momento di indubbia evoluzione del mercato sportivo.
Billabong: sospeso
il titolo in borsa
Sospesi alla Borsa di Sydney i titoli della
società australiana di abbigliamento sportivo
Billabong, su richiesta della stessa.
Sarebbe tornata a prospettarsi, ormai per
l’ennesima volta, la possibilità che stia per
arrivare al termine la pantomima dell’acquisto
della maggioranza delle azioni. Sarebbe
ormai questione di ore l’arrivo del
tanto atteso nuovo proprietario, ora identificato
nella persona di Paul Nade (Ex
responsabile delle vendite del brand in
Nord America) che agirebbe, secondo
voci accreditate, avvalendosi del fondo
Sycamore Partners. La proposta di acquisto
sarebbe incentrata sul valore di 1,10
dollari australiani (88 centesimi di euro)
attribuito al titolo, mentre sul mercato degli
scambi, prima della sospensione in
borsa, valevano 98 centesimi australiani.
Totale della spesa prevista da Paul Nade
& Co, 528 milioni di dollari australiani
(422,7 milioni di euro).
Intanto, il marchio non si ferma e a dicembre
ha siglato un accordo di distribuzione
esclusiva con Arvind con l’intento di
espandere le vendite dei propri prodotti
in India. La conferma è venuta proprio dal
portavoce di Billabong Chris Fogarty.
L’accordo comprende i prodotti venduti
in multibrand come grandi magazzini e
altri retailer: l’intesa consente a Billabong
di accedere al network nazionale di Arvind
(già partner di Tommy Hilfiger e licenziatario
di label tra cui anche Gant)
nella seconda nazione più popolosa del
mondo. Il brand di surfwear è alla ricerca
di nuovi mercati anche a causa delle perdite
subite di recente (lo scorso anno ha
registrato la prima perdita da quando
l’azienda si è quotata in Borsa nel
2000).
L’accordo pare di importanza non irrilevante
anche considerato che in India, secondo
le stime di A.M. Mindpower Solutions,
la spesa nel settore dell’abbigliamento
potrebbe crescere fino a 60,4 miliardi
di dollari (circa 46 miliardi di euro)
entro il 2015 dai 32,5 miliardi di dollari
del 2009. Arvind ha reso noto di mirare
ad un fatturato di 50 miliardi di rupie (pari
a circa 750 milioni di euro) provenienti
dalla vendita di abbigliamento nei prossimi
cinque ani, di cui 20 miliardi proverrebbero
da acquisizioni, joint venture e nuovi
brand.

NEWS
Moncler rivoluziona la divisione sportswear
Dopo il successo del suo celebre marchio di piumini, la holding Moncler e il suo braccio
operativo, l’Industries Group, si focalizzano adesso sulla divisione sportswear, che
comprende i marchi Henry Cotton’s, Marina Yachting, Coast+Weber+Ahaus e la licenza
18CRR81 Cerruti. I 4 brand tutti insieme realizzano un fatturato di 145 milioni di
euro, il 60% dei quali sul mercato italiano, e sono distribuiti in circa 2400 clienti multimarca
nel mondo.
Per guidarne il rilancio è stato nominato a febbraio 2012 un nuovo direttore generale
alla testa della divisione sportswear: Enrico Acciai, che aveva già diretto l’azienda fra il
1997 e il 2007 e che ha cominciato col predisporre una profonda riorganizzazione, riunendo
tutti questi marchi attorno a un progetto comune, in cui ciascuno possa esaltare
la propria identità sottolineando nel contempo la sua appartenenza a un importante
gruppo di abbigliamento.
Segnale di questo cambiamento: per la prima volta, le collezioni di Henry Cotton’s, la
linea “modern country” per uomo e donna creata nel 1978, di Marina Yachting, linea
d’ispirazione nautica per uomo e donna nata nel 1972 e di 18CRR81 Cerruti, la 2a linea
della casa di moda Cerruti gestita in licenza dal gruppo dal 1992, sono state presentate
in uno stesso stand al salone di moda maschile Pitti Uomo di Firenze. Solamente
Coast+Weber+Ahaus, linea fondata nel 1999, che si rivolge esclusivamente alla donna
e si distingue per uno stile molto creativo, è stata tenuta da parte. La sua collezione è
stata presentata in gennaio a Milano.
L’investimento effettuato è stato consistente e ha avuto per fulcro un ritorno alle radici
creative del marchio. Marina Yachting ha così chiamato 4 stilisti come consulenti di fama:
Giles Deacon, Yossi Cohen, Andrea Gallieri e Andrea Bizzotto. “Un grandissimo designer
anglosassone” è annunciato da Henry Cotton’s a fine febbraio, mentre uno stilista
inglese, di cui l’azienda preferisce non fare il nome, ha preso in mano la linea giovane di
Cerruti. Le collezioni presentate allo stand di Pitti in questi giorni testimoniano di questo
cambiamento, con una qualità nei tagli e uno stile più internazionali.
“La crisi ci ha di fatto spinti a ritrovare un’immagine coerente e a tornare ad essere noi
stessi”, dice l’AD Acciai. Quest’evoluzione ha portato il gruppo a riposizionare i propri
brand in un’offerta “casualwear premium”.
A livello internazionale, la divisione sportswear di Industries Group è presente soprattutto
in Asia col suo marchio di riferimento Henry Cotton’s, che conta 68 punti vendita
in Corea del Sud e 28 in Giappone, mentre Marina Yachting ha aperto 8 negozi in Cina.
Nei prossimi tre anni sono previste circa 60 aperture in Asia fra Henry Cotton’s, Marina
Yachting e 18CRR81 Cerruti
In Europa il gruppo sta testando una nuova formula multimarca, pur continuando ad
aprire dei negozi monomarca, come ha fatto da poco con la nuovissima boutique di
Marina Yachting a Firenze. Nei grandi magazzini, i brand Henry Cotton’s, Marina Yachting
e 18CRR81 Cerruti sono adesso presenti in uno spazio comune, mentre negli outlet
sono compresi in un unico punto vendita ad insegna IFS (Industries Factory Store).
“Siamo in fase sperimentale, ma i primi risultati sono molto positivi. Questa formula ci
permette inoltre di risparmiare sui costi di gestione”, conclude Enrico Acciai. La nuova
strategia sarà corroborata nei prossimi mesi dalla realizzazione di una nuova comunicazione
focalizzata sul Web e sui social network.
Inserto economIa - Febbraio 2013
Nuovo CEO
per Rip Curl
Olivier Cantet lascerà al più tardi
il 30 giugno, data di chiusura
dell’esercizio, il suo incarico di
CEO dell’azienda. La notizia, rivelata
al condizionale dal quotidiano
sud-ouest, è stata in seguito
confermata dalla sede europea
del brand americano.
Olivier Cantet, ex Europe 1 e
Gruppo Lafuma, era entrato in Rip
Curl nel 2003. Il marchio di prodotti
per tutti i tipi di boardsport e
sport invernali, che ha dovuto affrontare
una fase di crisi, nella
scorsa primavera aveva dovuto
rassegnarsi anche all’addio di
Baptiste Caulonque, il braccio
destro di Olivier Cantet, che ha
accettato l’offerta fattagli da Oxbow
per rimettere in sesto il brand
controllato dal gruppo Lafuma.
Ufficialmente, quindi, Olivier Cantet
se ne andrà una volta terminata
la riorganizzazione societaria e
quando saranno abbandonate le
questioni su un potenziale investitore.
Per assicurare l’interim, la
responsabilità della gestione
mondo, curata personalmente da
Olivier Cantet, è stata affidata a
Brian Singer, mentre l’attività europea
sarà gestita collettivamente
dal CdA. Probabilmente il successore
di Olivier Cantet sarà scelto
all’interno di quest’ultimo. Rip
Curl privilegerebbe infatti a priori
una soluzione di promozione interna.
In ogni caso, per il posto di
CEO Europa sarebbe in vantaggio
Wilco Prins, responsabile della
divisione centrale, legata ai
prodotti tecnici. E la divisione
“Core” comprende anche la gestione
dei surf shop d’Europa e il
marketing legato ad eventi sportivi.
Fonti:
www.sportbizreport.it, il sole24 ore, assosport,
coni, ansa, adnKronos, Prima comunicazione,
Fashion magazine, www.sporteconomy.it, www.
sponsornet.it, www.fashionmag.com
www.topsport.it
131

comunicazione eventi sponsorship
132 www.topsport.it
sport village
CarviCo e Jersey LomeLLina aCCreditate WHP
Agli inizi dello scorso dicembre si è tenuto presso il Parco
Scientifico Tecnologico Kilometro Rosso il secondo convegno
Provinciale WHP – Workplace Health Promotion – che ha visto
coinvolte, nel 2012, ben 34 aziende.Tra queste, Carvico e Jersey
Lomellina che dopo un anno di partecipazione al progetto hanno ricevuto
il riconoscimento di “Aziende che promuovono la salute nei
posti di lavoro”. Un’iniziativa di ASL Bergamo, Confindustria e Provincia
per diffondere la “Cultura” della salute. Non si tratta di una generica
“pubblicità progresso” ma di 6 proposte concrete che le aziende
si sono impegnate a realizzare in un arco di tempo di 3 anni.
Le attività riguardano: la promozione di una sana e corretta alimentazione,
il contrasto al tabagismo e all’alcool, la sicurezza stradale e
la mobilità sostenibile, la promozione del benessere personale e sociale.
Carvico e Jersey Lomellina in questo primo anno hanno sviluppato le
tematiche della lotta al fumo di tabacco e la promozione di una sana
e corretta alimentazione.
Nel primo caso, dopo aver informato tutti i dipendenti in merito ai danni
del fumo, è stato organizzato in sede, in collaborazione con l’ASL,
un corso per fumatori della durata complessiva di 9 ore, al quale hanno
partecipato 31 lavoratori. Qualcuno si è arreso prima, ma più della
metà dei partecipanti ha definitivamente smesso di fumare.
La seconda tematica rivolta alla promozione di una sana e corretta
alimentazione ha visto invece sviluppare tutta una serie di interessanti
iniziative: locandine, dispense e poster esposti nella mensa aziendale
a sottolineare le buone regole alimentari, l’introduzione del codice
colore per abbinare correttamente i piatti e comporre così il pa-
Toni e BrumoTTi a PiTTi con LoTTo
Luca Toni e Vittorio Brumotti hanno
tenuto a battesimo la nuova
collezione Lotto Leggenda FW13,
presentata al Pitti di Firenze, prestigioso
salone dedicato alla moda
uomo. I due testimonial Lotto
sono stati ospiti dello stand, incontrando
il foltissimo pubblico
accorso e concedendosi per una
sessione di autografi e foto ricordo
con tutti gli appassionati. Il
campione di bike trial si è inoltre
esibito in una serie di evoluzioni
spettacolari, sfruttando le strutture
dello stand per incantare gli
spettatori.
I due sportivi hanno incontrato i
numerosi giornalisti di TV e carta
stampata che hanno visitato lo
stand, rispondendo alle loro domande
e sottolineando il grande
apprezzamento per le collezioni
Lotto. Ampia la copertura mediatica
risultata oggi sui principali
quotidiani nazionali, con interviste
su Gazzetta dello Sport e Corriere
della Sera. Un’atmosfera che
richiama gli anni ’80, in uno stand
completamente rinnovato, è il setting
che ospita i prodotti Lotto
Leggenda della collezione
FW2013: videogiochi cabinati,
cubi di Rubik e altri oggetti tipici
di quel periodo fanno da cornice
alla nuova collezione, in uno scenario
divertente e accattivante. Lo
spettacolo è poi continuato nel
tardo pomeriggio nel parco antistante
la Fortezza da Basso, dove
100% Brumotti ha entusiasmato
il pubblico con le acrobazie
che lo hanno reso famoso, saltando
tra cubi ed ostacoli brandizzati
Lotto, per poi intrattenersi
a lungo con i suoi fan di tutte le
età per foto ed autografi.
a cura di andrea sganzerla
sto equilibrato, tovagliette personalizzate a ricordare tutto questo in
modo simpatico e allegro e soprattutto la realizzazione di un album/
fumetto che racconta la storia di Piero, lavoratore di Carvico e Jersey
Lomellina, il quale, di fronte alle informazioni ricevute, realizza di avere
dei problemi di sovrappeso fino ad allora sottovalutati e che, come
lui, anche tutta la sua famiglia vive la stessa situazione. Decide
quindi di affrontare il problema, di seguire i consigli proposti raggiungendo
così i primi importanti obiettivi. Le imprese bergamasche stanno
davvero diventando un caso “scuola” a livello nazionale per la promozione
della salute e del benessere dei dipendenti. A breve Carvico
e Jersey Lomellina annunceranno le tematiche per il 2013.
umdasch shoPfiTTing: una nuova sTraTegia di Branding
Con la fusione dei marchi Assmann
Ladenbau e Umdasch
Shopfitting, dal 2013 la divisione
del gruppo Umdasch specializzata
nella fornitura di arredi per negozi
opera col marchio unico Umdasch
Shopfitting. È sinonimo di
operatività intersettoriale e di una
gamma di prestazioni disponibile
a 360 °. Nei settori Fashion & Style,
Food & Care e Home & Entertainment,
i professionisti Umdasch
offrono un know-how specifico
e un approccio basato sulle
sinergie di una rete. La gamma
delle prestazioni è strutturata in
quattro ambiti: Shop Consult
(store branding professionale),
Shop Project (project management
e realizzazioni complete),
Shop Systems (sistemi di arredo)
e Shop Academy (formazione e
aggiornamento per i professionisti
del commercio).
Il particolare posizionamento della
Umdasch Shopfitting sul mercato
europeo degli arredi per negozi
viene ulteriormente enfatiz-
zato da un nuovo corporate design.
Anche gli strumenti di comunicazione
sono molteplici e
sfaccettati analogamente al mondo
del retail. Supportato da una
precisa scelta cromatica, il claim
“Space for People” evidenzia che
le persone sono il fattore che fa
la differenza in questo settore:
persone capaci di trasformare il
commercio stanziale in un punto
di incontro e in luogo di ritrovo. In
linea con questa realtà la Umdasch
Shopfitting ha definito la
propria missione: creare negozi
che fanno sentire a proprio agio.

Joma Pensa già a rio 2016
Dopo quattro anni di eccellenti
rapporti, Joma e la RFEA (Federazione
Spagnola di Atletica Leggera)
hanno deciso di rinnovare il
contratto di sponsorizzazione che
legava entrambe le parti dal
2009. In virtù del nuovo documento,
Joma sarà ancora lo spon-
rossignoL e iL LifesTyLe
sor ufficiale della squadra spagnola
per i prossimi quattro anni.
Questo nuovo ciclo comprende
anche la partecipazione della
squadra nazionale ai Giochi Olimpici
di Rio de Janeiro nel 2016.
In conformità a questo nuovo accordo,
la squadra nazionale al
completo vestirà prodotti
Joma durante le gare e
competizioni ufficiali così
come durante i viaggi e
raduni di preparazione.
Allo stesso modo anche
staff tecnico, giudici e
volontari delle competizioni
organizzate dalla
RFEA indosseranno capi
targati Joma.
Sulle piste della Val d’Isère, nel bar giovane e trendy
situato in quota “La Folie Douce”, Rossignol
Francia ha organizzato a metà dicembre una giornata
speciale chiamata “What Women Want”. Un
buon modo per il marchio francese per presentare
le sue collezioni di abbigliamento 2013/2014,
e la loro svolta decisamente femminile e fashion.
Anche se il cuore del business di Rossignol e la
sua fama vengono dal settore dello sci, oggi lo
scopo del marchio è di mettere il suo knowhow
tecnologico al servizio di collezioni più
lifestyle. Quando Rossignol si trovava nell’orbita
del gruppo Quiksilver, l’abbigliamento
rappresentava circa il 20% delle vendite,
contro il 10% di oggi. Dopo il suo acquisto, a
fine 2008, da parte del gruppo Chartreuse et
Mont Blanc, Rossignol aveva deciso di concentrarsi sulla sua attività per
lo sci, cedendo la licenza delle collezioni di abbigliamento a Sport et Styles
(la società che controlla Look). All’inizio del 2012, Rossignol ha
reintegrato in azienda la sua attività di abbigliamento e ora si propone di
sviluppare e rendere più chiara la sua offerta.
Lo sviluppo di quest’offerta di abbigliamento si accompagna alla volontà
di ampliare la rete di punti vendita. Attualmente, Rossignol è distribuito
in Francia da circa 160 rivenditori, per la maggior parte localizzati nelle
stazioni sciistiche. Il marchio
ambisce a sviluppare delle boutique
in proprio che possano benissimo
essere collocate anche
nelle città.
Nel 2011 il marchio ha realizzato
quasi 20 milioni di euro con il suo
settore abbigliamento, il 70% dei
quali all’estero. Il suo fatturato
2011/2012 è arrivato a circa 200
milioni di euro.
(Nelle immagini, le collezioni Castelbajac,
Sci di Fondo e Snowboard).
La sPorTiva ai Piedi deL
camPione di francia
Lo scorso 6 gennaio erano in
250 a contendersi il titolo di
Campione di Francia ad
Arêches.
Il tracciato, con un dislivello positivo
di 1640 m, passaggi in cresta,
discese ripide su neve dura e
terreno accidentato, ha regalato
lo spettacolo promesso. Ma il risultato
finale non ha riservato sorprese,
incoronando, come da
pronostico, William Bon Mardion
re dello sci alpinismo francese.
Sotto una fitta nevicata, l’atleta
del team La Sportiva ha confermato
che il più forte è lui. Classe
1983, questo gigante dal sorriso
gentile si è avvicinato allo sci alpinismo
alla fine degli anni ’90 e
già nel 2006 è entrato a far parte
della nazionale francese, facendosi
conoscere a livello europeo.
Inarrestabile e sempre pieno di
passione per questo sport di cui
si è innamorato molto giovane,
negli ultimi 3 anni sembra non essere
mai stanco di vedere il suo
nome nei primi posti delle classifiche
delle gare più importanti del
mondo.
gaËL monfiLs nuovo TesTimoniaL asics
Tra i suoi risultati più significativi
un primo posto al trofeo Mezzalama
nel 2011, la medaglia di
bronzo alla Pierra Menta nel
2012, quella d’argento ai Campionati
del mondo del 2011 e il
gradino più alto del podio nel
2012 nel Campionato europeo
individuale.
Il fortissimo campione francese
dal 2009 fa parte del team ski-alp
La Sportiva ed ha contribuito a
portare sempre sul gradino più alto
del podio il prodotto Stratos,
ora giunto alla sua terza evoluzione
(Stratos Cube) che debutterà
sul mercato ufficialmente nella
stagione invernale 2013/14.
È di poche settimane fa l’accordo di sponsorizzazione a livello internazionale
con il tennista francese Gaël Monfils. Monfils, già numero 7 della
classifica mondiale e vincitore di 4 Tornei ATP, ha siglato un accordo pluriennale
che prevede l’utilizzo di abbigliamento e calzature Asics dall’inizio
della stagione tennistica 2013.
Aggiungendo Monfils alla propria lista di atleti professionisti, che attualmente
comprende anche la vincitrice di uno Slam Samantha Stosur, Asics
mira a rafforzare l’immagine del proprio marchio e crescere nel mercato
mondiale del tennis. La star Francese sarà protagonista della campagna
pubblicitaria 2013 di Asics. Monfils sarà presente nella campagna
stampa, all’interno dei materiali sviluppati per i punti vendita e nei
contenuti video realizzati per il web, nei quali descrive il proprio percorso
di crescita e l’importanza del pensare positivo.
La collaborazione prevede inoltre il coinvolgimento di Monfils nello sviluppo
delle future collezioni da tennis Asics, fornendo suggerimenti sulle
esigenze di tennisti professionisti e consigli sulla realizzazione di nuovi
prodotti.
Brand scelto da numerosi giocatori
professionisti, Asics reputa il tennis
un settore chiave per il proprio sviluppo.
In Europa, è il brand di calzature
da tennis con il più elevato livello
di crescita ed ampliando la
propria collezione di abbigliamento
si pone come obiettivo un ulteriore
sviluppo nei prossimi anni.
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sport village
Lo sci aLPinismo Torna ProTagonisTa a ProwinTer 2013
Novità assoluta in occasione della scorsa edizione, anche Prowinter
2013 torna a riproporre la piattaforma espositiva interamente dedicata
allo sci alpinismo. Durante la fiera, in programma dal 17 al 19 aprile,
un’esclusiva galleria espositiva, meeting, appuntamenti e focus incentrati
sui temi più attuali legati alla disciplina, dove appassionati sportivi,
praticanti, opinion leader e rappresentanti del settore possono incontrarsi,
confrontarsi, condividere know-how ed esperienze. Ma non solo,
durante tutta la stagione invernale Fiera Bolzano è presente come partner
ufficiale sui tracciati di gara delle principali competizioni nazionali e
internazionali di sci alpinismo: dalla tappa di Coppa del Mondo in Valle
Aurina, al circuito organizzato dall’Associazione “Dolomiti sotto le
stelle”. Il tutto nell’ambito di strategiche partnership istituzionali instaurate
con realtà diventate punto di riferimento del settore, tra cui ISMF
(International Ski Mountaineering Federation) e Trento Filmfestival.
Prowinter, fiore all’occhiello dell’offerta espositiva di Fiera Bolzano, da
oramai 13 anni rappresenta l’unica fiera B2B in Europa nel settore del
noleggio e dei servizi per gli sport invernali. Oltre a essere un’occasione
unica di incontro, scambio e confronto tra gli operatori specializzati
della montagna, proprio grazie alla sua collocazione temporale in chiusura
di stagione è il momento ideale per conoscere in anteprima le novità
del comparto e fare ordini in vista del prossimo inverno. Un appuntamento
imperdibile che, numeri alla mano, ha saputo confermare il proprio
successo anche in occasione della scorsa edizione insieme ad Alpitec,
la fiera internazionale dedicata alla tecnologia alpina: 9300 visitatori
provenienti da 24 nazioni, 253 espositori in rappresentanza di 15
Paesi e un ragguardevole 99,3% di visitatori soddisfatti.
L’inserimento dello sci alpinismo come focus dedicato è frutto di una
scelta ben precisa maturata all’interno del Project team di Prowinter,
scaturita dall’analisi delle tendenze e dello sviluppo del mercato degli
sport invernali. Lo sci alpinismo, in particolare, identifica un trend in crescita
continua che, secondo recenti statistiche condotte nell’ambito
dell’Osservatorio della montagna di Skipass Panorama Turismo, parla
di un notevole incremento di praticanti: dai 33.000 della stagione
2010-2011, ai 36.500 del 2011-2012, ai 41.000, pari ad un + 12,33%,
da previsioni 2012-2013. “Prowinter Skitouring” si configura come
una gallery espositiva dedicata, arricchita da un programma collaterale
di appuntamenti, nonché da collaborazioni con le associazioni e le
realtà più importanti del mondo dello scialpinismo nazionale ed estero.
Tra le categorie merceologiche in mostra a “Prowinter Skitouring”: attrezzature
e materiali per lo scialpinismo, l’alpinismo e la sicurezza, abbigliamento
tecnico per scuole, club, associazioni, appassionati e sportivi
professionisti, libri, guide, accessori, gruppi e associazioni di categoria.
Un raggio d’interesse che a poco a poco ha coinvolto un numero sempre
maggiore di ‘addetti ai lavori’ grazie all’impegno promozionale at-
concLudere in BeLLezza
Joma chiude il 2012, un anno pieno di successi, con un simpatico video
che mostra i volti di tutti coloro che fanno parte di questa grande
famiglia, non solo in Spagna ma in tutto il mondo attraverso le diverse
filiali sparse in Europa, America e Asia.
Le sponsorizzazioni della Federazione Spagnola di Atletica Leggera alle
Olimpiadi di Londra e l’accordo con l’ACF Fiorentina nel Calcio italiano
sono soltanto alcuni dei momenti salienti dello scorso anno. Tutto
è possibile grazie al lavoro di squadra e alla visione globale del
brand di Toledo.
Il video è disponibile sul canale di YouTube di Joma Sport: www.youtube.com/user/jomasportes.
tivato e alle alleanze strategiche
instaurate con i rappresentanti
del settore. Tra le partnership
istituzionali più significative
attivate sino ad oggi quella
con ISMF, la federazione internazionale
dello sci alpinismo,
capofila di tutte le competizioni
ufficiali di Coppa del Mondo
di scialpinismo. Di notevole interesse
anche la collaborazione
attivata con Trento Film Festival,
il noto festival internazionale
di film di montagna, esplorazione
e avventura, che lo
scorso anno durante la fiera ha
riproposto spettacolari filmati
ed immagini mozzafiato tratte
dal proprio archivio cinematografico.
Presente anche sui teatri di gara, Prowinter ha inaugurato come partner
ufficiale la tappa di apertura del circuito di Coppa del Mondo 2012-
2013 che si è svolta a Rio Bianco in Valle Aurina, la Skialprace Ahrntal,
nel secondo fine settimana di gennaio. Ed è proprio l’Italia a dare il via
al circuito della prossima stagione con la località altoatesina, per la prima
volta sede di una gara di Coppa del Mondo. Sabato 12 e domenica
13 gennaio il calendario ha previsto, in sequenza, le prove di vertical
race e individual race, con partenza alle 9.30 per la categoria Juniores
e alle 10 per i Seniores. Durante le due giornate Prowinter è stata
protagonista all’interno del villaggio ISMF dove, a partire dalle 9, è entrata
in funzione l’elegante ‘Prowinter VIP Area’ per allietare la giornata
con una piacevole bevanda o un delizioso spuntino.
Non solo, per il secondo anno consecutivo la fiera ha avuto anche un
circuito intitolato, la cosiddetta Prowinter Cup, grazie alla preziosa collaborazione
con gli organizzatori dell’associazione “Dolomiti sotto le
stelle”. Un circuito che include sette prove selezionate, dal Trentino
all’Alto Adige, passando per il Veneto: la Lavaronda a Lavarone (22 dicembre),
il Trofeo Mario Iori ad Alba di Canazei (9 gennaio), la Via del
Bosco al Cermis (16 gennaio), il Memorial Fausto Giacomuzzi a Bellamonte
(23 gennaio), il Carezza Trophy a Carezza in Alto Adige (2 febbraio),
il Memorial Felice Spellini in Paganella (21 febbraio) e La zuita
che gira de not ad Alleghe (22 febbraio). Gli atleti che al termine del
circuito avranno guadagnato il maggior punteggio per ciascuna delle
categorie individuate saranno premiati vincitori, durante la fiera, direttamente
sul palco del Prowinter forum.

PoLarTec ParTner deLL’ice cLimBing fesTivaL 2013 di KandersTeg
Polartec ha espresso ancora una
volta il suo contributo allo sviluppo
dell’outdoor sostenendo l’Ice
Climbing Festival 2013, appassionante
evento dedicato all’arrampicata
su ghiaccio di scena a
Kandersteg dal 4 al 6 gennaio
2013. A fianco del brand statunitense
altri nomi illustri dell’outdoor
contemporaneo: PrimaLoft,
Black Diamond e Petzl. Giunto alla
sua 14esima edizione, l’Ice
Climbing Festival è un appuntamento
importante per tutti gli appassionati
di climbing.
Campioni internazionali, appassionati
e neofiti si sono incontrati
nella cornice di un grande evento
outdoor per celebrare l’inizio di
un’altra stagione di performance
su ghiaccio. Durante i tre giorni di
Festival si sono alternati atleti di
prestigio mondiale, fra i quali:
Ines Papert, Nico e Olivier Favresse,
Markus Bendler, Albert
Leichtfried, Dodo Kopold, Klemen
Premrl, Andy Houseman, Matt
Helliker, Hazel Findlay, David Göttler,
Patrick Aufdenblatten, e molti
altri. La maggior parte di questi
professionisti ha messo le proprie
competenze e il proprio talento a
disposizione degli appassionati
presenti grazie a workshop per
climber principianti e avanzati,
un’occasione importante per entrare
in contatto in modo diretto
con i protagonisti di avventure
uniche. Gli sponsor del Festival
hanno fornito le attrezzature necessarie.
Uno dei momenti clou del Festival
è stata la competizione “open” di
ice climbing.
Come per le edizioni precedenti,
amatori e campioni provenienti
da tutt’Europa hanno gareggiato
insieme. Grandi emozioni nella finale
notturna, alla quale è seguito
il grande “ice climbing party”,
vero e proprio must per atleti e
pubblico. Oltre a regalare perfor-
mance atletiche mozzafiato, ice
climber di fama internazionale
hanno condiviso racconti e testimonianze
da non perdere. Adam
Ondra – attualmente riconosciuto
come il più grande climber del
mondo – ha raccontato le sue incredibili
esperienze durante le
serate di venerdì e sabato, condividendo
il palcoscenico con
Pietro Dal Pra. Sabato sera il
climber estremo Stefan Glowacz,
è stato ospite speciale
con lo spettacolare intervento intitolato
“Expeditions”. Con oltre
600 ice climber, e il numero delle
donne in continua crescita, e
un pubblico entusiasta appassionato
di montagna, l’Ice Climbing
Festival è uno degli eventi
più importanti per i fan europei di
questa disciplina.
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136 www.topsport.it
sport village
arena e La federazione di nuoTo usa
Arena ha annunciato a metà dicembre l’accordo di sponsorizzazione
di USA Swimming, la Federazione di nuoto degli Stati Uniti, che avrà
una durata di 8 anni. La nuova partnership, entrata in vigore da gennaio
2013, prevede il ruolo di Arena in qualità di sponsor esclusivo della
squadra nazionale americana. Oltre al ruolo di sponsor della squadra
nazionale USA, Arena sarà anche lo sponsor esclusivo ed ufficiale
delle tappe del Grand Prix americano, che rivestono un ruolo chiave
nel sostegno della Fondazione di nuoto americano e nella sua campagna
“Swimming’s Make a Splash”, promossa per incoraggiare le minoranze
a imparare a nuotare.
“Sulla base del successo internazionale conseguito negli ultimi dieci
anni, era giunto il momento, per noi, di indirizzare uno dei progetti più
ambiziosi della nostra storia a svolgere un ruolo di primo piano negli
Stati Uniti, il mercato più rilevante del mondo del nuoto – dichiara Cristiano
Portas, CEO di Arena –. La Federazione nuoto degli Stati Uniti
è un’organizzazione che eccelle sia dentro che fuori dall’acqua ed è leader
mondiale in questo sport. Oggi siamo particolarmente orgogliosi
di questa collaborazione, perché condividiamo la stessa visione, la
stessa passione e la stessa determinazione.”
Il crescente impegno di Arena verso il mercato degli Stati Uniti, come
testimonia anche questa nuova collaborazione, arriva sulla scia della
recente apertura della Business Unit, interamente di proprietà, a Portland,
Oregon. Arena è coinvolta su più fronti, dalle sponsorizzazioni individuali
di atleti (tra cui Rebecca Soni, Aaron Peirsol, Shanteau Eric
e Conor Dwyer), alle sponsorizzazioni strategiche di College (che includono
il team di nuoto maschile dell’Università della California di Berkeley,
campione NCAA 2011 e 2012), dalla sponsorizzazione delle categorie
giovanili del Swim
America (il programma di coaching
SwimAmerica, condotto
dall’American Swimming Coaches
Association - ASCA), alle
iniziative benefiche, tra cui il
Sanford Edith Breast Cancer
Foundation e il programma
Swim Eric Shanteau.
(Foto: Rebecca Soni,
La Presse)
La sPorTiva forniTore ufficiaLe deL camPionaTo deL mondo di sci nordico
La Sportiva ha annunciato la partnership con
Fiemme 2013, grazie alla quale il marchio
trentino è Fornitore Ufficiale dei Campionati
del Mondo di Sci Nordico
2013. In qualità di produttore
di calzature tecniche
per vivere al meglio la
montagna a qualsiasi latitudine
ed altitudine, La
Sportiva ha sviluppato in
via esclusiva ed in quantità
limitata appositamente
per Fiemme 2013, uno
scarponcino da neve dedicato
ai 1400 volontari che
prenderanno parte all’atteso
evento. Il prodotto, de-
giuLiano razzoLi con fischer
nominato “Fiemme Team” e realizzato con un
design immediatamente riconducibile alla Valle
di Fiemme e alle sue montagne, è stato
concepito assieme ai migliori
partner possibili nel
mondo delle calzature tecniche
outdoor: Gore-Tex e
Vibram, per garantire comfort,
impermeabilità, isolamento
termico ed anche tenuta
sui terreni ghiacciati e
nevosi che attendono i volontari
per tutta la durata
della manifestazione dal 20
febbraio al 3 marzo 2013.
Look accattivante e caratteristiche
tecniche di
Giuliano Razzoli da dicembre è entrato a far parte della scuderia Fischer,
l’azienda austriaca punto di riferimento nel mondo dello sci alpino.
Ai piedi dell’atleta emiliano un paio di sci Fischer che il reparto corse
dell’azienda ha predisposto per lui e con i quali il “Razzo” si sente fiducioso:
“Ho avuto da subito un ottimo feeling con i nuovi attrezzi – ha
commentato Giuliano Razzoli – e credo che potrò tornare al vertice
dello slalom anche grazie alla scelta che ho fatto.”
Naturalmente, Giuliano Razzoli ha sciato con la soluzione integrata Fischer
composta da sci, attacchi e scarponi, attrezzatura estremamente
affidabile nei cambi di direzione e nella tenuta sui muri delle piste di
Coppa del Mondo. In particolare Razzoli ha sciato con gli scarponi Vacuum,
il modello studiato da Fischer in grado di adattarsi al piede di
ogni atleta e sciatore.
Razzoli stava per compiere l’impresa: conclusa la prima manche al
quarto posto (con lo stesso tempo dell’azzurro Manfred Moelgg,
anch’egli su Fischer), nella seconda ha inforcato mentre era nettamente
al comando, chiudendo così una serata che avrebbe potuto essere
trionfale: “Avrei voluto festeggiare il mio 28esimo compleanno con un
podio – ha concluso Razzoli – ma sono comunque soddisfatto perché
ho dimostrato di essere tornato competitivo.”
Profonda soddisfazione in casa OberAlp, l’azienda che da marzo 2013
distribuirà Fischer sul mercato italiano: “Abbiamo caldeggiato la scelta
di Giuliano Razzoli perché crediamo, prima di tutto, nella dedizione
e nelle qualità dell’atleta – ha commentato Stefano Bovolon di OberAlp
di Bolzano – e siamo certi che Giuliano saprà essere un testimonial
autorevole di un marchio leader
come Fischer.”
Giuliano Razzoli, classe 1984, ha
conquistato, oltre alla medaglia
d’oro nello slalom a Vancouver
2010, sette podi in Coppa del
Mondo con due vittorie: a Zagabria
nel gennaio 2010 e in Svizzera,
a Lenzerheide, nel marzo dello
scorso anno. Tra i suoi risultati più
prestigiosi il secondo posto nello
slalom dell’Alta Badia un anno fa.
prim’ordine per un prodotto con ghettina paraneve
e bordo protettivo anti-abrasione pensato
per lunghe permanenze in ambienti freddi:
tutto ciò di cui può necessitare l’amante
della montagna nei lunghi inverni montani.
L’esclusivo scarponcino “Fiemme Team” sarà
acquistabile in Val di Fiemme per tutto il periodo
di gare fino ad esaurimento scorte.
Un’opportunità unica ed irripetibile per tutti gli
appassionati di sci nordico e della montagna
in generale per regalarsi un prodotto totalmente
concepito in Val di Fiemme ma con vocazione
mondiale, come quella de La Sportiva,
azienda che oggi commercializza i proprio
prodotti in oltre 70 Paesi: non solo calzature,
ma anche abbigliamento ed attrezzo tecnico
per lo sci alpinismo.

coerenTi neL sosTegno aL LeoPardo deLLe nevi
Dynafit chiama per la quarta volta a raccolta gli sciatori che vogliono scalare
la montagna per aiutare il leopardo delle nevi, trasformando i metri
di quota raggiunti in una donazione per la Snow Leopard Trust.
Il leopardo delle nevi sta vedendo scomparire il suo habitat. Si stima che
attualmente esistano tra i 4300 e 7200 leopardi allo stato brado, minacciati
dal bracconaggio e dalla decimazione del loro ecosistema. Dal 1981
l’organizzazione Snow Leopard Trust si impegna per salvare gli esemplari
rimasti, svolgendo ricerche su questo felino a rischio di estinzione. L’organizzazione
porta avanti progetti in Cina, India, Kirghizistan, Mongolia e
Pakistan, studiando il leopardo e collaborando con le popolazioni locali
per preservarne l’habitat. Dynafit ha fatto dell’elegante animale il suo marchio,
e partecipa attivamente al progetto con l’obiettivo di aiutare e conservare
la specie.
L’invito per il quarto Snow Leopard Day, che si terrà tra il 9 febbraio e il
7 aprile, parte da nove Paesi: Germania, Francia, Grecia, Italia, Giappone,
Austria, Romania, Svizzera e Slovenia. Durante queste giornate i partecipanti
cercheranno di percorrere sugli sci più metri di quota possibile.
I metri percorsi verranno poi convertiti da Dynafit in una donazione,
per coronare gli anni di collaborazione con la Snow Leopard Trust. Ogni
metro di altitudine vale un centesimo di Euro. Lungo il percorso gli sciatori
troveranno dei cartelli che li aiuteranno a conoscere meglio il leopardo
delle nevi e il suo habitat.
In Italia le giornate dedicate al leopardo delle nevi avranno luogo il 23
febbraio a Champorcer in Valle d’Aosta, il 23 marzo sull’Alpe Devero in
provincia di Verbania e infine il 30 marzo a Racines in Alto Adige.
space
for
people
un Tour euroPeo
Joma comincia il nuovo anno con
un Tour che percorre le principali
città spagnole per poi sbarcare
nel resto del continente europeo.
La rete commerciale del brand di
Toledo ha organizzato
delle
esposizioni
presso strutture
alberghiere per
presentare le
novità in abbigliamento
e calzature
della stagione
2013.
Le esposizioni
sono cominciate
a metà gennaio
in diverse
chiusa La verTenza wL gore
Il 7 dicembre 2012 la United
States Federal Trade Commission
(FTC) ha comunicato a Gore
di aver concluso l’indagine
sulle pratiche commerciali in
materia di concorrenza della Divisione
Tessile. La FTC ha svolto
un’inchiesta molto approfondita
della durata di due anni e, in
base ai risultati dell’accurato
esame, ha deciso di chiudere
l’indagine, dichiarando “di non
dover procedere ulteriormente”.
Durante l’inchiesta, iniziata nel
città del territorio spagnolo: Gijón,
Badajoz, Saragozza e Siviglia.
Le prossime tappe del Tour
saranno in Danimarca, Italia, Germania,
Estonia e Polonia.
novembre 2010, Gore ha garantito
piena collaborazione alle autorità
governative degli Stati
Uniti e ha risposto alle loro richieste
fornendo documenti e
informazioni. I prodotti e le tecnologie
innovative Gore si basano
su proprietà intellettuali riservate,
per le quali si adottano le
necessarie misure di protezione.
Nel complesso, sono stati forniti
alla FTC oltre 1,6 milioni di documenti
risalenti fino ai dieci anni
precedenti.
Passione per lo sport signifi ca ricercare
sempre l’eccellenza. Come fanno i
nostri clienti. E come fanno i nostri
collaboratori, esperti di shopfi tting
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rInnovare Il guardaroba
Il pIumIno
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pIume. le nuove
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un classIco
dell’abbIglIamento
neve e grazIe alla
tecnologIa applIcata
soprattuto aI materIalI,
ecco proposte dI
assoluta modernItà e
grande grInta, pronte a
far capItolare anche I
pIù fanatIcI del look
formale e classIco,
rIfInIte come
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curatIssImI e
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per combattere al meglio
freddo e pioggia. Gli sportivi possono
scegliere tra il classico Bomber con
cappuccio antipioggia rimovibile e
regolabile, lo smanicato imbottito o il
Giaccone 3/4, ideale per sopportare
le temperature più basse senza
rinunciare al design e alla comodità
del capo sportivo. Tutti gli articoli
sono stati ideati per garantire leggerezza
ed alta termicità. Bomber e smanicato sono disponibili
in due colori: nero e blu, mentre il Giaccone lo si trova in
4 colori distinti (nero, blu, royal e rosso), che si abbinano
alla perfezione alle giacche e pantaloni delle diverse linee
presenti sul catalogo Joma.
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Ultraleggera e capace di garantire calore
e comfort superiori, Eyjafjallajökull Jacket
(66 North) è comprimibile e in grado di
asciugare in tempi brevissimi. Inoltre è
isolata con il nuovo tessuto Polartec
Alpha, progettato per assicurare livelli di
traspirabilità mai raggiunti da materiali
per l’isolamento analoghi. Avanzatissima,
è la giacca perfetta per tutte le
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cuin), leggerissimo (41 g/m²), resistente e traspirante tessuto Hitex (nylon ripstop) con trattamento
DWR (Durable Water Repellant). La vestibilità Slim Fit, caratterizzata da un design sciancrato con
fianchi elasticizzati, assicura comfort e ingombro ridotto. Capo ideale per arrampicatrici, alpiniste e
appassionate delle pelli di foca, può essere indossato sia sopra sia sotto il guscio. Interno del collo
in morbido fleece. Zip frontale intera con sistema antinceppamento. Tasche laterali
esterne scaldamani con zip e tasca pettorale interna. Girovita elasticizzato.
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caldo e comodo
Da Gimer, un nuovo modello di piumino con un’imbottitura
di 300 gr ideale per proteggere dalle difficili condizioni
climatiche invernali. Il tessuto manopesca risulta molto
gradevole al tatto. Dotato di cappuccio,è disponibile nelle
varianti Blue e Nero. Da usare sia in città che in montagna.
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Dietro al nuovo piumino Cho Oyu di Dynafit, ci sono materiali pregiati e una nuova tecnologia.
L’imbottitura, infatti, è in piume europee trattate con tecnologia “Downtek”, un’applicazione
unica nel suo genere, che rende ogni singola piuma idrorepellente, così da tenere caldi (e
asciutti) anche quando piove. La giacca è imbottita con 135 grammi di piume europee, e grazie
al trattamento con la nuova tecnologia DownTek la superficie delle piume diventa idrofoba e
l’imbottitura non assorbe l’umidità. Questa tecnologia si basa sul principio della nanotecnologia,
è antibatterica e non utilizza additivi chimici. Anche il tessuto esterno utilizzato nella Cho Oyu
non scende a compromessi: grazie al Pertex-Quantum e altri tessuti di ultima
generazione la giacca mantiene il peso ridotto di 530 grammi totali. Dynafit è
distribuito da Oberalp.
Questo capo adidas è in piuma d’oca 60/40, 600 fillpower, e
presenta inserti stretch sui lati per garantire ventilazione e libertà
di movimento. Il cappuccio è regolabile, le tasche sono dotate di
zip e il polsino è elastico.
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fuoripista. Sviluppata in collaborazione con l’atleta del team di The North Face Xavier de Le
Rue. Il design Thermo3D con imbottitura in piumino d’oca 700 fill offre calore localizzato
su tutto il corpo e sul cappuccio. Con pile Flashdry sotto le braccia per asciugatura rapida
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temperature non necessariamente polari. È ideale per gli sport sulla neve (sci, snowboard, freeride,
ciaspole, ecc.) ma non è meno adatto per il tempo libero. Grazie al volume ridotto, ottenuto con
il più vantaggioso dosaggio del migliore piumino nelle aree del corpo maggiormente sensibili alla
temperatura, il capo è facilmente comprimibile. Il tessuto è una leggerissima e morbida microfibra
assai piacevole al tatto, ma estremamnete efficace nel creare una barriera termica ottimamente
supportata dal piumino. Inoltre la costruzione rende il capo “double face” permettendo di indossarlo
in due colori assai diversi. 48.10 è distribuito da Punto Azzurro.
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Freeride è sinonimo di assoluta libertà, neve fresca e finissima, avventura pura.
Da alcune stagioni Salewa interpreta questa tendenza con una ulteriore
evoluzione: il Free Ski Mountaineering. Fa parte di questa linea il piumino
Radial: non occupa spazio, né quando viene indossato, né quando viene
riposto nello zaino. Può essere utilizzato sotto una giacca e, grazie alla
tasca di compressione integrata, ripiegato facilmente in qualsiasi zaino.
È particolarmente caldo anche nelle giornate molto fredde grazie alle
piume. La giacca è trapuntata esternamente e internamente e piace
anche per il suo look un po’ trendy. È antivento e impermeabile e
dotata di una fodera resistente ai cattivi odori, caratteristiche che
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Polartec Alpha, il primo tessuto per l’isolamento realmente traspirante mai creato. Grazie alla
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femminile molto sfizioso, da usare anche in città.
la risposta perfetta per ogni giorno
Da adidas arriva una serie di piumini perfetti anche per un utilizzo quotidiano. Nelle
foto: piumino corto viola con cappuccio; piumino nero corto con cappuccio, mix di
tessuto Polar-fleece nel collo e nell’interno delle tasche; piumino nero al ginocchio,
mix di tessuto Polar-fleece nel collo e nell’interno delle tasche.
ADIDAS
Tel. 039 27 151
www.adidas.it

passione outdoor
La nuova Eider jacket è incredibilmente calda, grazie a due tessuti avanzatissimi come Polartec
Neoshell e Polartec Alpha. Polartec NeoShell è in assoluto il tessuto impermeabile più traspirante
mai creato, mentre Polartec Alpha è il primo tessuto per l’isolamento realmente traspirante. Grazie
alla costruzione esclusiva, Polartec Alpha garantisce eccellente stabilità, resistenza superiore,
calore illimitato, traspirabilità eccellente, perfetta gestione dell’umidità corporea. Una garanzia
di protezione totale durante tutte le avventure sulla neve, persino in condizioni estreme. Eider
jacket presenta: cappuccio removibile con Plug in system; ampie aperture per ventilazione;
due tasche interne e due tasche sul petto dotate di zip di apertura Aquaguard; gonnellino
paraneve rimovibile.
POLARTEC
www.polartec.com
norwegian style
Kollen Down Jacket di Bergans ha il tradizionale look norvegese abbinato a
materiali tecnici e performanti, che rendono questo piumino adatto per il tempo
libero e per l’utilizzo attivo in pista. Imbottito in piuma a 700 cuin (90/10), la
Kollen Down Jacket presenta un comodo paraneve interno e delle zip esterne
per la ventilazione che permettono a tutti di trovare l’utilizzo ideale. Bergans è
distribuito da Summit.
SUMMIT
Tel. 0471 79 31 64
info@summitsports.it
www.summitsports.com
non occupa spazio
Donald di Grouse Creek è un piumino tecnico realizzato per contenere al massimo il peso e
mantenere le proprietà di isolamento termico e comfort dei piumini classici. L’imbottitura con il
90% di vera piuma rende questo capo molto caldo, al tempo stesso lo spessore limitato e il
peso ridottissimo di questa parte pregiata dell’animale garantiscono una leggerezza del capo
senza pari. Donald si presta a moltissimi utilizzi: capo tecnico per sci alpinismo, trekking in
alta quota, uso quotidiano in paesi di montagna, in città e casual. Una caratteristica unica
di questo piumino è la comprimibilità: infatti è possibile ripiegarlo e racchiuderlo all’interno
dell’apposito sacchetto in dotazione, per portarlo sempre con sé. Donald è
disponibile in varie taglie unisex nelle colorazioni blu, verde e nero. Grouse Creek
è distribuito da Alpex.
ALPEX
Tel. 0423 639 588
www.grouse-creek.com
design moderno
Il giubbotto Zeus Sport Naxos è un bomber da uomo dal design sportivo
e moderno, realizzato in nylon per garantire una buona protezione termica
ed antivento oltre ad un’ottima impermeabilità. Fodera interna in poliestere.
Cappuccio estraibile. Disponibile nelle taglie da S a 2XL.
sulla neve con la piuma
CMP
Tel. 0424 515 411
campagnolo@campagnolo.it
www.campagnolo.it
www.zeusport.it
La nuova collezione invernale CMP 2013/2014 propone, per il mondo sci
uomo e donna, oltre ad una serie di giacche dallo stile active, anche capi caratterizzati da
tagli asimmetrici e grafiche che rimandano al mondo freeski. Una delle novità più attese della
collezione sci è rappresentata però dalla nuova serie di piumini per la neve. Dopo il grande
successo ottenuto dai piumini CMP per l’outdoor e il tempo libero, il brand del gruppo F.lli
Campagnolo ha deciso di puntare forte sulla piuma anche per il mondo sci, realizzando
dei piumini con tessuto impermeabile e trapunta termosaldata (WP 5000 – MVP 5000)
che, insieme alle caratteristiche isolanti della piuma, li rendono ideali per le avventure
sulla neve.
www.topsport.it
141

Gli Australian Open,
tradizionalmente a inizio anno
per motivi climatici, inaugurano
la stagione tennistica internazionale al massimo
livello, offrendoci subito un torneo del
Grande Slam. Per noi italiani l’anno 2013
continua poi con altri due eventi di rilievo: il
primo turno del World Group di Coppa Davis
fra Italia e Croazia, a Torino dall’1 al 3
febbraio, seguito a ruota dalla versione femminile
della Davis, cioè la Fed Cup, con gli
incontri di Italia-USA a Rimini il 9 e 10 febbraio.
L’occasione ci sembra propizia per fare per
tempo, quando ancora da noi si pensa soprattutto
a sci e settimane bianche, il punto
sulla situazione del tennis in Italia, in preparazione
della primavera, quando anche i
praticanti occasionali si risveglieranno insieme
ai boccioli di rose offrendoci nuova
linfa. Sarebbe interessante trovarsi pronti
all’appuntamento stagionale con qualcosa
di nuovo ed efficace, anche sull’onda
degli importanti eventi che stanno interessando
i tennisti azzurri.
Il senso di questa nuova rubrica di Top-
Sport, che abbiamo chiamato “Sport in Action”,
è proprio legato all’importanza che
rivestono gli eventi sportivi in corso per
tutti i settori in qualche modo legati allo
sport, eventi che infatti possono incrementare
anche in maniera esponenziale, a seconda
dei risultati conseguiti dagli atleti dei
propri colori, l’interesse per quel dato sport
e i consumi derivanti dalla sua pratica.
Il tennis ha diverse specificità che lo rendono
più appetibile di altri per l’industria degli
articoli sportivi. Si diceva della pratica legata
all’evento del momento, e il tennis presenta
un primo e fondamentale vantaggio:
lo si può effettivamente praticare. Non è
una caratteristica generalizzabile a tutti gli
142 www.topsport.it
SPORT IN ACTION
eveNTI & SPORT
AuSTRAlIAN OPeN e COPPA dAvIS
SI APRe COl TeNNIS
sport maggiori, quelli cioè altamente mediatizzati
e per i quali la concomitanza con un
grande evento può tradursi in un impatto
reale. La Formula 1, ad esempio, ha milioni
di seguaci e muove un giro d’affari faraonico
ma difficilmente, una volta dismessi i
panni dello spettatore, si può uscire di casa,
o dal circuito se si ha avuto la fortuna di
andarci, salire sulla propria monoposto e
intensificare gli allenamenti. Il tipico spettatore
degli Australian Open o della Coppa
Davis, invece, molto spesso finisce di guardare
l’incontro e decide che gli è proprio
venuta voglia di mettersi, o di rimettersi, a
giocare a tennis. Cerchiamo di non lasciarcelo
scappare.
Continuando il piccolo ripasso sui vantaggi
specifici del tennis, ricordiamo che
i praticanti possono essere tali a tutte le
età. Il tennis permette di modulare velocità
e intensità secondo le proprie possibilità
fisiche senza pregiudicare il piacere del
gioco e con rischi fisici limitati anche in età
avanzata, naturalmente con le precauzioni
necessarie. Si può iniziare a giocare da
bambini, magari interrompere per anni o
persino per decenni, e riprendere poi a sessant’anni
invogliati dal collega di lavoro o
dall’amico pensionato. È assai più difficile
rimettersi a giocare a calcio o a basket, o a
pattinare sul ghiaccio. In una società in cui
l’età media non cessa di aumentare, questa
trasversalità anagrafica non è elemento di
poco conto quando, a livello industriale e
commerciale, ci si mette a valutare dove
stiano le potenzialità del mercato.
A suo sfavore il tennis ha la necessità di un
luogo dedicato, anche se le superfici possono
poi variare. Questa disponibilità non è
sempre scontata, soprattutto in inverno,
quando il numero di campi cala drasticamente
e il costo del campo coperto diven-
È ImPORTANTe SegNARe
IN AgeNdA AlCuNI eveNTI
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STReTTA ATTuAlITà
Francesca Schiavone al Roland Garros 2010
ta, per molte fasce sociali, proibitivo, in
assenza di strutture pubbliche alternative
che sostengano uno sport di massa.
In Italia l’interesse per il tennis non è mai
mancato. Parliamo di uno degli sport tradizionalmente
più conosciuti dagli italiani
e benché le percentuali non siano
entusiasmanti, si tratta ancora del quarto
fra gli sport con il maggior numero di
tesserati nel Paese. Il primo posto è del
calcio con il 26,9% dei tesserati, seguito
dalla pallavolo (7,8%), dalla pallacanestro
(7,7%), dal tennis appunto al quarto posto,
con il 5,8% del totale, e troviamo poi al
quinto posto pesca sportiva e attività subacquee
con il 5,5% (dati CONI, 2011).
Occorre considerare che il numero di tesserati,
soprattutto nel caso del tennis, è
comunque riduttivo. Moltissimi sono i pra-

ticanti occasionali di questo sport, quelli
che non entrano nelle statistiche ma che lo
conoscono, lo apprezzano e lo praticano di
tanto in tanto, o in maniera metodica ma
con frequenza relativamente bassa – vedasi
il caso tipico della partitella rituale con
l’amico una volta alla settimana.
Non possiamo nasconderci, tuttavia, che si
tratti di uno sport in discesa. Il tennis soffre,
al pari di altri sport tradizionali, l’arrivo di
nuove discipline, per cui la torta dello sport
in Italia viene oggi a spalmarsi su un numero
di discipline più ampio che in passato.
Nel caso del tennis, la discesa in termini di
praticanti è però strettamente legata all’assenza,
ormai da anni ma dovremmo dire da
decenni, di campioni che siano in numero e
di livello proporzionale alla tradizione di
questo sport nel nostro Paese. È quello che
Adriano Panatta, in un’intervista rilasciata al
Sole 24 Ore nel giugno scorso, chiamava il
“lungo ciclo negativo” del tennis azzurro,
proprio lui che è stato l’ultimo vero campione
prodotto dal movimento tennistico italiano,
e parliamo degli anni ’70. Prendiamo i
top player delle classifiche mondiali. Per
generosità prenderemo, invece della top
ten, su cui incide la presenza di talenti eccezionali
che forse – e sottolineiamo forse
– avrebbero potuto crescere ovunque, i
primi venti dell’ATP ranking. Nel confronto
con Paesi simili e vicini, vediamo che la
Spagna ne ha tre: Rafael Nadal (4), David
2013
AGENDA EVENTI
Ferrer (5) e Nicolas Almagro (11). Anche la
Francia ne ha tre: Jo-Wilfried Tsonga (8),
Richard Gasquet (10)
e Gilles Simon (16). Il
primo italiano è Andreas
Seppi al 23°
posto, e per trovare il
seguente dobbiamo
scendere giù fino al
47° posto di Fabio
Fognini. Per quanto
riguarda le donne la
situazione è, per fortuna,
più soddisfacente. Nella classifica
WTA troviamo Sara Errani al 7° posto e
Roberta Vinci al 16°. La successiva è Francesca
Schiavone al 44°, comunque una
piccola gloria nazionale dopo la vittoria agli
Internazionali di Francia sui campi del Roland
Garros nel 2010, prima italiana di
sempre a vincere un torneo del Grande
Slam. Lo stesso anno la nostra squadra
femminile vincerà la Fed Cup. Pur se molto
felici di questi successi, obiettivamente nulla
hanno avuto a che vedere con gli entusiasmi
scatenati all’epoca da Panatta & co.
o con la notorietà internazionale di un Nicola
Pietrangeli. Di Panatta si parlava nei bar,
della Schiavone no.
Alle carenze evidentemente strutturali
del sistema-tennis italiano, se no non si
spiegherebbe una difficoltà così prolungata,
si è poi venuta ad aggiungere, negli
ultimi tempi, la congiuntura economica
sfavorevole. Il caso di Sergio Tacchini International
è, in questo senso, emblematico.
Dopo essere passata alla controllata
del magnate cinese Billy Ngok nel 2007,
In Italia l’interesse per il tennis
non è mai mancato. Parliamo
di uno degli sport tradizionalmente
più conosciuti dagli italiani
e benché le percentuali non siano
entusiasmanti, si tratta ancora
del quarto fra gli sport con il maggior
numero di tesserati
A cura di Emiliana Rosi
l’azienda si è trovata nel 2012 a dover mettere
in mobilità decine di dipendenti e a
perdere la sua stella
Novak Djokovic, partito
anzitempo verso i
milioni di Uniqlo, marchio
giapponese del
casual. Sergio Tacchini
lo aveva strappato
con grande talento
ad adidas nel
2009 facendogli firmare
un contratto decennale,
quando ancora la sua folgorante
ascesa non si era compiuta, ascesa che poi
l’azienda ha avuto difficoltà a seguire.
Quali riflessioni possiamo fare, per concludere,
sul tennis in Italia? Fondamentalmente
due. Si tratta di uno sport con una tradizione
di lunga data nel Paese e che si può
inoltre praticare a tutte le età: questo capitale
di base va decisamente sfruttato molto
meglio prima di correre dietro ai nuovi sport,
i cui tempi di risposta sul mercato non possono
che essere più lunghi, e dall’esito peraltro
non garantito. La seconda riflessione
è che i risultati relativamente scadenti del
nostro tennis professionistico inevitabilmente
si sono tradotti anche in un calo
d’interesse per questo sport, e quindi in un
calo del numero di praticanti. Se quest’ultima
problematica si colloca piuttosto a livello
federale, e il settore dell’articolo sportivo
può fare ben poco se non subirla, le chiavi
per occuparci della prima sono invece nelle
nostre mani. Si sono persi molti set ma il
match è assolutamente aperto.
14-27 gennaio Australian Open di tennis – Melbourne, Australia
2-3 febbraio Mondiali Ciclocross – Louisville, Kentucky, USA
2 febbraio - 16 marzo Torneo delle Sei Nazioni di Rugby
3 febbraio Super Bowl – New Orleans, Louisiana, USA
4-17 febbraio Mondiali di Sci Alpino – Schladming, Austria
20 febbraio - 3 marzo Mondiali di Sci Nordico – Val di Fiemme, Italia
1-3 marzo Campionati Europei Indoor di Atletica – Goteborg, Svezia
28 febbraio - 7 marzo RS: X World Windsurfing Championships – Buzios, Brasile
10-17 marzo Campionati Mondiali di Pattinaggio Artistico – London, Ontario, Canada
11-14 aprile Masters Golf Tournament – Augusta, Georgia, USA
4 maggio Kentucky Derby di ippica – Louisville, Kentucky, USA
25 maggio Finale Coppa dei Campioni – Wembley Stadium, Londra, Regno Unito
26 maggio - 9 giugno Internazionali di Francia di tennis – Roland Garros, Parigi, Francia
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