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Evoluzione dell'immigrazione senegalese in Italia - Cestim

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approdo e qu<strong>in</strong>di per molti di quasi immediata ripartenza verso le aree<br />

economicamente più ricche del Paese (soprattutto lungo la direttrice centro-<br />

settentrionale dell’<strong>Italia</strong>). Conferma questa tendenza il saldo migratorio<br />

complessivo negativo (-54.188) e tale si dimostra <strong>in</strong> ciascuna regione<br />

s<strong>in</strong>golarmente considerata, ad eccezione dell’Abruzzo (+4.361) e del<br />

Molise (dove si sfiora la parità con un +66).<br />

Potremmo descrivere un quadro generale, cercando di vedere se è<br />

possibile ravvisare <strong>in</strong> ciascun’area, pur all’<strong>in</strong>terno del contesto nazionale<br />

che presenta caratteristiche comuni, uno specifico modello di <strong>in</strong>sediamento<br />

territoriale. La ripartizione territoriale degli immigrati nelle varie zone del<br />

Paese è dovuta a varie ragioni, tra queste le più importanti sono la<br />

cont<strong>in</strong>uità geografica con i paesi di provenienza e questo è quanto avviene<br />

per esempio per la Sicilia nei confronti dei tunis<strong>in</strong>i e per il Veneto nei<br />

confronti di slavi e croati. Il richiamo economico e lavorativo è un altro<br />

fattore importante <strong>in</strong> questo senso, il Nord e il Centro hanno una maggiore<br />

capacità attrattiva dovuta alle grandi potenzialità occupazionali ed al<br />

richiamo dei grandi <strong>in</strong>sediamenti urbani. I grandi agglomerati urbani<br />

conservano una notevole capacità di richiamo ma gli immigrati al<br />

tradizionale lavoro nei grandi impianti <strong>in</strong>dustriali delle periferie com<strong>in</strong>ciano<br />

a preferire le occupazioni del terziario. Possiamo dire che la presenza<br />

straniera appare allargarsi alle diverse fasce urbane del Paese, anche se i<br />

fattori di attrazione appaiono ben differenziati da un punto di vista<br />

geografico.<br />

In l<strong>in</strong>ea di massima, nelle città del Nord e del Centro molto spesso gli<br />

immigrati si <strong>in</strong>seriscono nelle occupazioni <strong>in</strong>dustriali, mentre nelle città del<br />

Mezzogiorno sono le “occupazioni domestiche” a fungere da elemento di<br />

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