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Regolazione dell'espressione genica negli eucarioti

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<strong>Regolazione</strong> dell’espressione<br />

<strong>genica</strong> <strong>negli</strong> <strong>eucarioti</strong><br />

Prof. Savino; dispense di Biologia Molecolare, Corso di Laurea in Biotecnologie


L’inizio della trascrizione<br />

<strong>negli</strong> <strong>eucarioti</strong> necessita<br />

della RNA polimerasi e<br />

dei fattori di trascrizione.<br />

Qualsiasi proteina sia<br />

necessaria per l’inizio<br />

della trascrizione, ma non<br />

sia parte della polimerasi,<br />

è un fattore di trascrizione<br />

L’inizio della trascrizione<br />

necessita di un gran<br />

numero di questi fattori,<br />

che legano varie sequenze<br />

cis-agenti.<br />

Il promotore <strong>eucarioti</strong>co<br />

• Il promotore <strong>eucarioti</strong>co è l’insieme di tutti questi siti di legame; la polimerasi si lega solo<br />

vicino al sito di inizio, non contatta le regioni a monte del promotore. Qunidi sono i fattori<br />

di trascrizione che riconoscono il promotore e creano una struttura riconosciuta dall’enzima.<br />

– fattori generici di trascrizione<br />

• Le sequenze che costituiscono il promotore sono localizzate vicino al sito di inizio e sono<br />

necessarie per l’inizio stesso. La presenza dei siti intensificatori (enhancer) invece stimola<br />

l’inizio. Queste sequenze si possono trovare anche a grande distanza dal sito di inizio, e<br />

sono il bersaglio per la regolazione dell’espressione tessuto specifica o temporale.<br />

• La regolazione <strong>negli</strong> <strong>eucarioti</strong> è positiva.<br />

Prof. Savino; dispense di Biologia Molecolare, Corso di Laurea in Biotecnologie


Il complesso di inizio<br />

• Il primo evento è il<br />

legame di TFIID alla<br />

TATA.<br />

• Poi si lega TFIIA. • TFIIB contatta il solco<br />

secondario a valle ed il<br />

solco principale a monte<br />

della TATA box.<br />

• TFIIF (subunità RAP 38)<br />

recluta la polimerasi e la<br />

porta nel complesso.<br />

• Poi si lega TFIIE. • Dopo TFIIE si legano<br />

TFIIH e TFIIJ. TF IIE e TF IIH aprono in<br />

due filamenti di DNA e<br />

permettono alla RNA<br />

polimerasi II di iniziare la<br />

trascrizione. L’attività<br />

chinasica di TF IIH fosforila<br />

il CTD, e questo permette<br />

alla polimerasi di iniziare<br />

la fase di elongazione.<br />

I fattori si staccano.<br />

Prof. Savino; dispense di Biologia Molecolare, Corso di Laurea in Biotecnologie


L’inizio della trascrizione<br />

<strong>negli</strong> <strong>eucarioti</strong> necessita<br />

della RNA polimerasi e<br />

dei fattori di trascrizione.<br />

Qualsiasi proteina sia<br />

necessaria per l’inizio<br />

della trascrizione, ma non<br />

sia parte della polimerasi,<br />

è un fattore di trascrizione<br />

L’inizio della trascrizione<br />

necessita di un gran<br />

numero di questi fattori,<br />

che legano varie sequenze<br />

cis-agenti.<br />

Il promotore <strong>eucarioti</strong>co<br />

• Il promotore <strong>eucarioti</strong>co è l’insieme di tutti questi siti di legame; la polimerasi si lega solo vicino al<br />

sito di inizio, non contatta le regioni a monte del promotore. Qunidi sono i fattori di trascrizione che<br />

riconoscono il promotore e creano una struttura riconosciuta dall’enzima.<br />

– fattori generici di trascrizione<br />

• Le sequenze che costituiscono il promotore sono localizzate vicino al sito di inizio e sono necessarie<br />

per l’inizio stesso. La presenza dei siti intensificatori (enhancer) invece stimola l’inizio. Queste<br />

sequenze si possono trovare anche a grande distanza dal sito di inizio, e sono il bersaglio per la<br />

regolazione dell’espressione tessuto specifica o temporale.<br />

• La regolazione <strong>negli</strong> <strong>eucarioti</strong> è positiva.<br />

Prof. Savino; dispense di Biologia Molecolare, Corso di Laurea in Biotecnologie


Il promotore della RNA<br />

polimerasi II è formato da<br />

due regioni. Il sito di<br />

inizio è identificato dalla<br />

regione Inr e dalla TATA<br />

box nella sue vicinanze.<br />

La RNA polimerasi II,<br />

assieme ai fattori generici<br />

di trascrizione, forma il<br />

complesso di inizio nella<br />

regione del sito di inizio.<br />

Brevi sequenze di riconoscimento<br />

nel promotore legano gli attivatori<br />

GC box<br />

QuickTime and a<br />

GIF decompressor<br />

are needed to see this picture.<br />

CAAT box<br />

• L’efficienza e la specificità con cui un promotore è riconosciuto dipendono però da altre<br />

sequenze, situate a monte, che sono riconosciute da altri fattori, chiamati attivatori<br />

– i siti di legame sono ~100 bp a monte del sito di inizio, ma possono essere anche più distanti.<br />

• I motivi di sequenza a monte della TATA influenzano la frequenza di inizio, agendo<br />

direttamente sui fattori generici di trascrizione per aumentare l’efficienza di assemblaggio<br />

del complesso di inizio.<br />

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La struttura del promotore è flessibile<br />

I promotori sono organizzati in maniera combinatoriale.<br />

Diversi elementi possono contribuire alla funzionalità del<br />

promotore, ma nessuno di essi è essenziale per tutti i<br />

promotori. Oltre alla TATA, tre sequenze si trovano in<br />

parecchi promotori: la scatola CG (GC box), la scatola<br />

CAAT (CAAT box) e l’ottamero (una sequenza di 8 paia<br />

di basi). In ogni singolo promotore, sequenze come queste<br />

differiscono per numero, posizione e orientamento.<br />

Nessuna sequenza è comune a tutti i promotori.<br />

• Sebbene il promotore sia direzionale (la trascrizione avviene solo in una direzione) la<br />

“CG box” e la “CAAT box” funzionano in entrambi gli orientamenti<br />

– queste sequenze funzionano solamente come siti di legame al DNA per richiamare i fattori di<br />

trascrizione nelle vicinanze del sito di inizio.<br />

• Gli attivatori ubiqitari agiscono su qualsiasi promotore che contenga la loro sequenza di<br />

legame; tra queste ci sono la “CAAT box”, la “GC box” e l’ottamero. Tutti i promotori<br />

hanno bisogno di uno o più di questi elementi per funzionare efficientemente. Di solito,<br />

un attivatore riconosce una sequenza di DNA di


Gli enhancer contengono elementi si sequenza che funzionano in<br />

entrambi gli orientamenti e che facilitano l’inizio della trascrizione<br />

Non sempre i promotori funzionano<br />

da soli. In alcuni casi l’attività di un<br />

promotore è aumentata enormemente<br />

dalla presenza di un enhancer, che è<br />

composto da un altro gruppo di<br />

sequenze, site però a distanze variabili<br />

da quelle che compongono il<br />

promotore stesso.<br />

Non è necessario che la posizione dello<br />

enhancer sia fissa rispetto al promotore:<br />

essa può essere variata in maniera<br />

significativa. Nei genomi, gli enhancers<br />

si sono trovati all’interno dei geni o a<br />

decine di migliaia di coppie di basi di<br />

distanza in entrambe le direzioni.<br />

• Il promotore è definito dall’insieme delle sequenze di DNA che devono essere in una<br />

posizione (relativamente) rigida rispetto al sito di inizio.<br />

• In base a questa definizione, la TATA box (per esempio) fa parte del promotore, le<br />

sequenze che formano l’enhancer no.<br />

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Gli enhancer contengono gli stessi elementi di sequenza<br />

che si trovano nei promotori<br />

Una differenza tra<br />

l’enhancer ed il promotore<br />

è rappresentata dalla<br />

densità dei motivi di<br />

sequenza. Quando si<br />

effettua un analisi<br />

mutazionale, è molto più<br />

frequente che una<br />

mutazione sia rilevante<br />

quando è fatta all’interno<br />

di un enhancer piuttosto<br />

che all’interno di un<br />

promotore.<br />

• Molte delle sequenze che si trovano <strong>negli</strong> enhancer sono presenti anche nei promotori; per<br />

esempio, l’ottamero.<br />

• La specificità della trascrizione può essere controllata sia dall’enhancer che dal promotore.<br />

• Un promotore può essere regolato, e un enhancer nelle “vicinanze” può essere usato per<br />

aumentare l’efficienza di inizio della trascrizione.<br />

• Un promotore può non essere regolato, ma diviene veramente efficace quando viene<br />

attivato un enhancer nelle sue “vicinanze”.<br />

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Ci sono vari tipi di fattori di trascrizione<br />

• I fattori generici di trascrizione si legano al sito di<br />

inizio e alla TATA box, assieme alla RNA pol. II<br />

– posizionano la polimerasi ed assicurano che l’inizio<br />

della trascrizione avvenga al punto giusto.<br />

• Gli attivatori sono dei fattori di trascrizione che<br />

riconoscono specifiche, corte sequenze consenso<br />

– si legano a siti nel promotore o nell’enhancer;<br />

– aumentano la frequenza di inizio e sono necessari<br />

per un adeguato funzionamento del promotore;<br />

– alcuni sono presenti in tutte le cellule (ubiquitari);<br />

– altri hanno una funzione regolatoria: sono sintetizzati<br />

o attivati a tempi precisi o in tessuti specifici<br />

• questi fattori sono responsabili del controllo della<br />

trascrizione<br />

La diversità di elementi che costituiscono un promotore funzionale e la variabilità<br />

della loro posizione suggerisce che gli attivatori possono interagire tra loro in<br />

molteplici maniere. E’ stato dimostrato che gli attivatori che si legano sull’enhancer si<br />

vengono a trovare vicino al promotore perchè è il DNA che si ripiega.<br />

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Come agiscono gli attivatori<br />

Gli attivatori sono composti da domini indipendenti:<br />

• il dominio di legame al DNA (classificazione degli attivatori);<br />

• il dominio di connessione (linker);<br />

• il dominio di attivazione vero e propio.<br />

I motivi di sequenza del promotore possono essere ad una<br />

distanza considerevole da sito di inizio, e orientati in<br />

entrambe le maniere; gli enhancer possono essere ancora più<br />

lontani: la struttura dell’attivatore deve essere flessibile.<br />

• Il dominio di attivazione agisce contattando i fattori<br />

generici di trascrizione coinvolti nelle fasi iniziali di<br />

assemblaggio del complesso di inizio<br />

– tipicamente TF IID, TF IIB o TF IIA.<br />

• La funzione dell’attivatore è quella di facilitare ed<br />

accellerare l’assemblaggio del complesso di inizio.<br />

• TFIID è formato da TBP e da 11 TAF: il ruolo<br />

principale dei TAF è di creare un collegamento tra<br />

l’apparato basale e gli attivatori<br />

– diversi TAF possono fornire le superfici di contatto per<br />

diversi attivatori.<br />

Altri attivatori con un dominio di attivazione ad alta carica negativa (acidic activators)<br />

aumentano invece l’efficienza con cui TFIIB è reclutato nel complesso di inizio.<br />

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Altri tipi di attivatori<br />

• A volte l’attivatore<br />

non ha un dominio di<br />

attivazione<br />

• In questo caso<br />

l’attivatore lega<br />

un’altra proteina che<br />

ha un dominio di<br />

attivazione: un<br />

coattivatore, che<br />

fornisce il<br />

collegamento tra il<br />

dominio di legame al<br />

DNA e l’apparato di<br />

base della<br />

trascrizione.<br />

Infine, alcuni regolatori agiscono cambiando la struttura<br />

della cromatina e rendendola più accessibile alla<br />

trascrizione.<br />

In genere la gerarchia é: attivatore→(coattivatore)→ fattori<br />

generici di trascrizione→RNA polimerasi II<br />

–questo spiega la flessibilità di costruzione del sistema: i<br />

fattori non devono contattare direttamente la polimerasi.<br />

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<strong>Regolazione</strong><br />

degli attivatori<br />

• Sintesi.<br />

• Modificazione.<br />

• Attivazione<br />

indotta da<br />

ligando.<br />

• Taglio<br />

proteolitico da<br />

un precursore<br />

inattivo.<br />

• Associazione<br />

con altre<br />

proteine.<br />

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Il legame al DNA:<br />

dita con zinco<br />

Le “dita con zinco” (zinc fingers) prendono il nome dalla<br />

loro struttura, in cui un piccolo gruppo di amminoacidi<br />

conservati legano un atomo di zinco, formando un dominio<br />

indipendente nella proteina. Il consenso per un “dito” è:<br />

Cys-X 3 -Cys-X 12 -His-X 3 -His, in complesso 23 amminoacidi<br />

e sono chiamate “dita Cys 2 /His 2 ”.<br />

• Gli attivatori di questa classe hanno da un minimo di<br />

2 “dita” fino a un massimo di 27 “dita”.<br />

• Ci sono mediamente 7-8 amminoacidi tra due “dita”.<br />

• La parte C-terminale di ogni “dito” forma una α-elica<br />

che lega il DNA, mentre la parte N-terminale forma<br />

un foglietto β.<br />

• Le α-eliche si infilano nel solco maggiore del DNA<br />

instaurando delle interazioni sequenza-specifiche.<br />

• Gli amminoacidi non conservati nella regione Cterminale<br />

(α-elica) sono responsabili della specificità<br />

di riconoscimento.<br />

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I recettori<br />

degli steroidi<br />

• I recettori degli steroidi sono attivatori.<br />

• Le diverse attività biologiche dei vari<br />

steroidi dipendono da quali geni<br />

vengono “accesi” dagli attivatori con<br />

cui ogni steroide interagisce.<br />

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Il legame dei recettori degli steroidi alla sequenza<br />

bersaglio è indotto dall’interazione con il ligando<br />

Il dominio di legame al DNA ha 2 “dita di zinco”, di tipo leggermente diverso, con un<br />

consenso Cys-X 2 -Cys-X 13 -Cys -X 2 -Cys, chiamato “dito di zinco Cys 2 /Cys 2 ”.<br />

• Gli steroidi attraversano la membrana per<br />

semplice diffusione (sono idrofobici).<br />

• Nella cellula, legano il recettore nella regione<br />

C-terminale della proteina<br />

– il complesso ormone recettore si ritrova nel nucleo<br />

• Con meccanismi che dipendono dai singoli<br />

recettori, il recettore diventa capace di legare la<br />

sua sequenza bersaglio sul DNA, che di solito si<br />

trova in un enhancer.<br />

• Due copie del recettore/attivatore legano una<br />

singola sequenza di riconoscimento<br />

– molti attivatori agiscono in realtà come dimeri.<br />

A questo punto, il promotore associato all’enhancer è attivato e la trascrizione inizia.<br />

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L’omeodominio<br />

L’omeodominio è una<br />

sequenza conservata di 60<br />

amminoacidi presente in<br />

alcuni attivatori. Attivatori<br />

contenenti un omeodominio<br />

sono presenti in tutti gli<br />

<strong>eucarioti</strong>. L’omeodominio è<br />

il dominio di legame al DNA<br />

• L’omeodominio forma 3 α-eliche.<br />

• L’elica 3 entra nel solco maggiore ed è<br />

responsabile per il maggior numero di contatti.<br />

• Altri contatti sono a carico della regione Nterminale<br />

dell’omoedominio, che entra nel solco<br />

minore.<br />

• Un numero relativamente piccolo di amminoacidi<br />

nell’elica 3 e nella regione amminoterminale sono<br />

responsabili della specificità di riconoscimento.<br />

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Da “I PRINCIPI DI BIOCHIMICA DI LEHNINGER<br />

L’omeodominio<br />

• Conseguenze della mutazione della<br />

proteina bithorax.<br />

• Conseguenze della mutazione della<br />

proteina antennapedia.<br />

Da “I PRINCIPI DI BIOCHIMICA DI LEHNINGER<br />

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La serratura di leucine (leucine zipper)<br />

Le proteine a “serratura di leucine” devono il loro nome alla ripetizione di 4 o 5<br />

residui di leucina posti a distanza fissa uno dall’altro. Questa caratteristica fa si che<br />

due proteine che contengono queste ripetizioni di leucine interagiscono tra loro a<br />

formare dei dimeri.<br />

• Si formano delle α-eliche in cui gli amminocidi<br />

idrofobici (tra cui le leucine) sono da un lato e<br />

gli amminoacidi polari sono dall’altro.<br />

• Le leucine della α-elica della prima proteina si<br />

incastrano nelle leucine della α-elica della<br />

seconda proteina, formando il dimero.<br />

• La regione N-terminale delle due proteine è<br />

fortemente basica (carica positivamente) e forma<br />

il dominio di legame al DNA.<br />

Si forma una struttura a Y, in cui il gambo della Y è formato dalla serratura di<br />

leucine, e le due regioni basiche si biforcano simmetricamente formando le braccia<br />

che legano il DNA. La sequenza bersaglio di queste proteine è una palindrome.<br />

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