Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 72.pdf - Bibliotheca ...
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T A D<br />
(V\le V Àrcirnììfnitcniitil dvlLt. Ctirìlà o<br />
sia <strong>di</strong> s. Girohtiiìo ih-lla Cavila^ eil un<br />
tempo fu loro alllclato l'ospedale e chiesa<br />
<strong>di</strong> s. Dii.i'jida <strong>di</strong> S\'czia , il che rimarcai<br />
in f|ueir articolo. Ne tratta il citato Ve-<br />
nuti a p. 2q5 , descrivendone la chiesa,<br />
e riferendo che Clemente Vili assegnò<br />
loro 5o scu<strong>di</strong> mensili, e i beni delle don-<br />
ne inoneste morte///' iiìtcsialo,t laa.'parle<br />
<strong>di</strong> essi se testavano. Brucialo il mona-<br />
stero nel iOr7, fu soccorso dal car<strong>di</strong>nal<br />
Tielro Aldohran<strong>di</strong>ni protettore, e dalla<br />
sua sorella d. Olimpia Borghese-Pam-<br />
jthilj; in<strong>di</strong> Paolo V colla <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong>lMar-<br />
tino Lunghi Io i ie<strong>di</strong>tlcò da'fondamenti,<br />
aprendo la via che coiiduceda S.Silvestro<br />
in Ciipite alle carmelitane <strong>di</strong>Capo leCase.<br />
l'ero il <strong>di</strong>arista Valena nana che mg."<br />
Fulvio Verospi, salvate tutte le monache<br />
nel vicino suo palazzo, rifece il monaste-<br />
ro e lo mise in isola. Nella repubblica<br />
francese espulse le monache,imprigiona-<br />
livi molti car<strong>di</strong>nali, sconsagrata la chiesa,<br />
l'ecliflzio fu ridotto ad altri usi, come<br />
l'accademia del nudo e l'esposizione del-<br />
le belle arti per destinazione <strong>di</strong> Pio VII,<br />
il cjuale nel ristabilire il governo papale<br />
fece delle mo<strong>di</strong>ficazioni sull'anliche tasse<br />
delle dogane e sul sale. In<strong>di</strong> il Papa sta-<br />
bilì la fabbrica de' tabacchi ove trovasi<br />
neIrioneTraslevere, cioèin più della metà<br />
dell'antico monastero ilelle monache<br />
francescane del terz'or<strong>di</strong>ne, concedendo<br />
l'altra parte al contiguo monastero delle<br />
ss. Ruflìna e Seconda (il quale Gregorio<br />
XVI <strong>di</strong>e alle religiose del Sa^rn Cuoi-e),<br />
e la chiesa all'arciconfraternita <strong>di</strong> s. Egi-<br />
<strong>di</strong>o, e descrissi la chiesa nel voi. XXVI, p.<br />
IC)7 : però il sodalizio non vi è piìi, ed il<br />
culto della chiesa lo cura il car<strong>di</strong>nal vica-<br />
rio. Pio VII ricuperali! domiuii pontificii<br />
mantenne la regìa de'sali e tabacchi isti-<br />
tuita da' francesi, colle norme generali<br />
che trovò in uso; perchè trattandosi <strong>di</strong><br />
un'imposizione in<strong>di</strong>retta e che colpisce<br />
un oggetto <strong>di</strong> mero lusso, reputò conve-<br />
niente <strong>di</strong> seguir l'eseujpio <strong>di</strong>agli altri «.tali<br />
italiani cd'uUieuioulej faccudoue uuru-<br />
T A D 189<br />
mo <strong>di</strong> pubblica ren<strong>di</strong>la. Ma siccome la<br />
restituzione delle provincie successe a<br />
brani e quasi in or<strong>di</strong>ne inverso <strong>di</strong> quello<br />
che avea preceduto la loro occupazione,<br />
la regìa de'sali e tabacchi subì varie trasfornìazioni,<br />
(|uanto al modo d'ammini-<br />
strarla, in non hmgo intervallo. Da prin-<br />
cipio l'ebbe il conteCardelli, passò poi per<br />
varie vicende <strong>di</strong> appalli e <strong>di</strong> amministra-<br />
zioni, con particolari spartizioni <strong>di</strong> provincie.<br />
Quin<strong>di</strong> Pio VII <strong>di</strong>chiarò ammini-<br />
stratore cameralede'sali e tabacchi ilcon-<br />
le Felice Ahiffi, con tre amministratori<br />
coi nteressatiGiuseppe Rossi V^accari, Lui-<br />
gi l'olidori, e Pietro Paolo Papari. Gli<br />
ufllzi dell'amministrazione generale furono<br />
collocali nel Palazzo Poli. Nel 1 820<br />
il zelante e avveduto tesoriere mg.' Cristaldl<br />
poi car<strong>di</strong>nale, giu<strong>di</strong>cò opportuno<br />
<strong>di</strong> richiamare a se sì importante red<strong>di</strong>to,<br />
e riunendo sali e tabacchi istituì l'Ammi-<br />
nistrazione Camerale. L'erario pontificio<br />
migliorò nell'entrata, ma ognun conosce<br />
il poco zelo e la tenue capacità che pre-<br />
siedeva l'amministrazione. Oltre a ciò e-<br />
ravi un tarlo che si alimentava, in detrimento<br />
della sostanza del pubblico teso-<br />
ro, imperocché un'immensa turba <strong>di</strong> no-<br />
tabili provinciali furono preposti all'am-<br />
raìnistrazione delle soprintendenze e <strong>di</strong>-<br />
spense, e molli <strong>di</strong> essi fungevano persino<br />
l'ufficio d'ispettori senza esercitarlo come<br />
si conviene: gli uni e gli altri credevanochegli<br />
uffizi loro attribuiti riceves-<br />
sero lustro dall'esercizio che ne faceva-<br />
no, ed appena sottoscrivevanogli atti con-<br />
tabili, lultoii resto abbandonando a ine-<br />
sperti e infedeli impiegali. Le soprinten-<br />
denze, le <strong>di</strong>spense, i magazzini moltipli-<br />
cati in numero esorbilaiile, per autnea-<br />
tare gl'impiegati. Le provviste de'tabac-<br />
chi esolici erano fatte senza norme e pre-<br />
videnze, e senza la sollecitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> appro-<br />
vigionarsi in tempo e in circostanze op-<br />
portune. Quin<strong>di</strong> <strong>di</strong>fetti straor<strong>di</strong>nari <strong>di</strong><br />
materie ne'magazzini, tanto <strong>di</strong> sale,quan-<br />
lo <strong>di</strong> tabacchi, per (piantila enormi; le<br />
<strong>di</strong>lapidazioni erano Irequeuli, grande la