Contabilità e analisi dei costi - MCG
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<strong>Contabilità</strong> e <strong>analisi</strong> <strong>dei</strong> <strong>costi</strong><br />
Cagliari, 5-6 febbraio 2010<br />
AMMINISTRAZIONE CONTROLLO DI GESTIONE<br />
<strong>Contabilità</strong> generale<br />
e <strong>analisi</strong> di bilancio<br />
Sistema di Budget<br />
REPORTING<br />
DIREZIONALE<br />
Informazioni extra contabili<br />
Il reporting direzionale<br />
Valutazione degli Investimenti<br />
<strong>Contabilità</strong> analitica<br />
1
Controllo di gestione e<br />
contabilità direzionale<br />
La <strong>Contabilità</strong> Direzionale è l’insieme linsiemedegli degli strumenti finalizzati a rilevare rilevare, organizzare ed aiutare<br />
ad interpretare le informazioni di tipo economico-finanziario e non monetario, in relazione a<br />
prescelti oggetti di <strong>analisi</strong> (Bubbio: 1989, pagg. 24-27). Produce informazioni utili al processo<br />
decisionale e al controllo di gestione.<br />
Il Controllo di Gestione è un “sistema direzionale” con cui i manager ai vari livelli si accertano che<br />
la gestione aziendale si stia svolgendo in condizioni di efficienza e di efficacia tali da permettere il<br />
raggiungimento degli obiettivi di fondo della gestione stessa, stabiliti in sede di pianificazione<br />
strategica (Brusa: 2000: pag. 2).<br />
Gli strumenti fondamentali della contabilità direzionale sono <strong>costi</strong>tuiti da:<br />
BBudget: d strumento di direzionale i l nel l quale l trovano espressione i iin termini i i quantitativo i i monetari i<br />
gli obiettivi e i piani d’azione a breve termine dell’impresa (Selleri: 1990, pag. 370);<br />
<strong>Contabilità</strong> Generale (Co.Ge): sistema di registrazioni finalizzato alla determinazione del<br />
risultato economico d’esercizio e del capitale aziendale di funzionamento;<br />
<strong>Contabilità</strong> Analitica (Co.An): sottosistema della contabilità direzionale che elabora<br />
informazioni relative a specifiche attività o aree organizzative.<br />
Che cos’è il controllo di gestione?<br />
Il controllo di gestione è dunque l’attività di guida svolta dai managers, che si fonda sulle informazioni<br />
prodotte dalla contabilità direzionale, per assicurarsi l’acquisizione e l’impiego delle risorse in modo<br />
efficace ed efficiente al fine di conseguire gli obiettivi economici.<br />
Il controllo di gestione <strong>costi</strong>tuisce ad un tempo:<br />
- un processo, fondato sulla pianificazione strategica dell’attività aziendale e sul confronto fra obiettivi<br />
e realizzazioni;<br />
- una variabile organizzativa, che contribuisce a definire il quadro <strong>dei</strong> compiti e delle responsabilità<br />
ed lo stile direzionale;<br />
- una strumentazione tecnico-contabile tecnico contabile che deve allo scopo essere attivata (contabilità direzionale).<br />
Il controllo di gestione può essere infatti definito «come un processo che attraverso l’<strong>analisi</strong> <strong>dei</strong> risultati<br />
economici complessivi della gestione o di singole operazioni/processi permette di formulare giudizi<br />
idonei ad indirizzare l’organizzazione verso il raggiungimento di obiettivi in modo efficace ed<br />
efficiente. Non è solo un fatto contabile.<br />
2
Significati di “controllo”<br />
È ormai uso comune attribuire al termine ‘controllo di gestione’ il significato di guida verso gli obiettivi<br />
economico-finanziari d’impresa, fissati in funzione delle circostanze interne ed esterne,<br />
Esistono tuttavia due modelli di controllo che fanno riferimento ai due significati che il termine ha nella<br />
lingua italiana (ma non solo in quella italiana):<br />
1) uno è il controllo-conformità, basato sul termine francese controle (forma contratta di contra<br />
rotulum) che significa verifica, confronto, comparazione;<br />
2) l’altro è il termine controllo-direzione, basato sul termine inglese control; qui il termine è usato -<br />
sia nel linguaggio comune (controllori di volo volo, deficit fuori controllo controllo, controllo delle nascite nascite, ecc ecc.), )<br />
sia nel linguaggio giuridico (per esempio, società controllata)- come sinonimo di dominio, governo,<br />
indirizzo, contenimento<br />
Funzioni fondamentali della<br />
Co.An.<br />
Definizione: La Co.An. ha ad oggetto gg informazioni monetarie e non monetarie relative all’acquisizione q<br />
e al consumo delle risorse, e in alcuni casi anche informazioni relative ai ricavi. Nb: la contabilità<br />
<strong>dei</strong> <strong>costi</strong> è un sottoinsieme della Co.An.<br />
La contabilità analitica è una tecnica, un metodo per determinare il costo di un progetto, un processo o<br />
un oggetto. Tale costo viene individuato sulla base di misurazioni dirette, attribuzioni arbitrarie<br />
(non solo valori effettivi ma anche stime e congetture) o processi di allocazione<br />
Le funzioni fondamentali della Co.An sono:<br />
1. Supporto informativo alle decisioni manageriali: a) giudizi di efficienza interna e di<br />
redditività: es. scelta di eliminare o aggiungere una nuova linea di prodotto; b) determinazioni di<br />
convenienza economica comparata: es es. scelte di make or buy; c) congetture di prezzi<br />
rimuneratori di vendita;<br />
2. Supporto al controllo di gestione, fornendo gli elementi informativi utili per valutazione della<br />
performance (es: determinazione <strong>costi</strong> standard per budget);<br />
3. Supporto alla Co.Ge. (ex: calcolo dell’ammortamento, valutazione delle rimanenze e <strong>dei</strong> lavori<br />
in corso e di altre poste per la redazione del bilancio di esercizio).<br />
3
Scopo<br />
L’utilizzo delle informazioni di costo<br />
• Costi per p il controllo<br />
» individuazione di parametri-obiettivo<br />
» attribuzione di premi-risultato<br />
» valutazioni di efficienza e produttività<br />
» ...<br />
• Costi per le decisioni<br />
» determinazione <strong>dei</strong> prezzi di vendita<br />
» <strong>analisi</strong> di redditività (di prodotto, di commessa, …)<br />
» valutazioni di convenienza economica (scelte di “make or buy”, eliminazioni dal<br />
ciclo produttivo, accettazione di ordini speciali, …)<br />
» governo <strong>dei</strong> <strong>costi</strong> di struttura<br />
» ...<br />
• Costi per il bilancio<br />
» valutazione delle rimanenze<br />
» valorizzazione <strong>dei</strong> lavori in corso<br />
» valorizzazione delle immobilizzazioni interne<br />
» ...<br />
Oggetto principale<br />
Confronto tra contabilità<br />
generale e analitica<br />
<strong>Contabilità</strong> generale <strong>Contabilità</strong> analitica<br />
misurazione del reddito e del capitale<br />
di funzionamento per redazione<br />
bilancio d’esercizio<br />
tutti i <strong>costi</strong> ed i ricavi derivanti da<br />
operazioni con l’esterno<br />
rielaborazione di dati di costo e ricavo<br />
per supporto ad attività decisionale e<br />
di controllo<br />
decisioni strategiche e operative<br />
(prevalentemente <strong>costi</strong> e ricavi della<br />
gestione caratteristica)<br />
Aggregato considerato combinazione generale d’azienda funzioni o servizi o progetti<br />
Criteri di classificazione natura (materie, salari, impianti) destinazione<br />
Metodologia g di rilevazione contabile in partita p doppia pp<br />
contabile e/o extra contabile<br />
Momento di rilevazione<br />
manifestazione della variazione<br />
numeraria a seguito di scambi di<br />
mercato<br />
utilizzazione <strong>dei</strong> fattori<br />
produttivi nei<br />
processi interni<br />
Epoca di riferimento passato passato e futuro<br />
Utilizzo direzionale continuativo e in via obbligatoria Occasionale e in via facoltativa<br />
Destinatari principali soggetti esterni soggetti interni<br />
4
<strong>Contabilità</strong><br />
generale<br />
<strong>Contabilità</strong><br />
analitica<br />
Co.Ge. vs Co.An.<br />
uno schema riassuntivo<br />
Costi e ricavi<br />
classificati per<br />
natura<br />
Costi e ricavi<br />
classificati per<br />
destinazione<br />
Determina il risultato economico<br />
di esercizio<br />
Determina correlazioni fra valori di<br />
fattori produttivi e forme di<br />
impiego<br />
Prodotti-servizi<br />
realizzati<br />
Centri di<br />
responsabilità<br />
Processo di formazione <strong>dei</strong> <strong>costi</strong>:<br />
dai <strong>costi</strong> elementari alle sintesi di costo<br />
I procedimenti p<br />
di determinazione <strong>dei</strong> <strong>costi</strong> elementari:<br />
Sono elementari i <strong>costi</strong> il cui valore si determina in<br />
Co.Ge. a seguito dell’acquisto di fattori produttivi<br />
classificati per natura<br />
Osservazione quantitativa: misura i <strong>costi</strong> elementari mediante un osservazione empirica<br />
(costo unitario moltiplicato quantità acquistata)<br />
Stima: valutazione approssimata della realtà (fenomeno noto solo in parte), con possibilità<br />
di riscontro futuro della sua effettività (ratei, accantonamenti)<br />
Congettura: valutazione che non consente una verifica successiva della bontà della<br />
valutazione, ma si basa su indici che hanno una certa probabilità di manifestarsi<br />
(ammortamento)<br />
I procedimenti di elaborazione delle sintesi di costo:<br />
Le sintesi di costo sono il risultato di processi di<br />
elaborazione sulla base <strong>dei</strong> diversi scopi conoscitivi e<br />
in riferimento a diversi oggetti di costo<br />
Classificazione: i <strong>costi</strong> elementari vengono riuniti sulla base di criteri scelti in coerenza allo<br />
scopo conoscitivo<br />
Raggruppamento: <strong>costi</strong>tuisce un aggregazione successiva di classi di elementi di <strong>costi</strong> sulla<br />
base di criteri scelti in relazione all’oggetto del calcolo.<br />
Non esiste un costo, ma esistono molti <strong>costi</strong>, tanti quanti possono essere gli oggetti<br />
rispetto ai quali sono riferiti e gli scopi per i quali sono misurati.<br />
5
1. Comportamento <strong>dei</strong> <strong>costi</strong> rispetto ad<br />
un "fattore fattore determinante determinante” (cost driver)<br />
Variabili<br />
Costanti<br />
Misti<br />
2. Riferibilità ed oggettività della<br />
misurazione rispetto all’oggetto di<br />
costo<br />
Speciali<br />
Comuni<br />
3. Modalità di attribuzione all’oggetto<br />
di costo<br />
Diretti<br />
Indiretti<br />
Schema del processo di<br />
formazione <strong>dei</strong> <strong>costi</strong><br />
La classificazione <strong>dei</strong> <strong>costi</strong><br />
4. Supporto alle decisioni<br />
Rilevanti<br />
Irrilevanti<br />
Differenziali<br />
Opportunità<br />
Preventivi<br />
5. Per il controllo di gestione g<br />
Consuntivi<br />
Standard<br />
Controllabili<br />
Non controllabili<br />
6
Comportamento <strong>dei</strong> <strong>costi</strong> rispetto ad<br />
un "fattore determinante”:<br />
la variabilità <strong>dei</strong> <strong>costi</strong><br />
La variabilità <strong>dei</strong> <strong>costi</strong><br />
Per poter definire un costo come fisso o variabile è necessario definire:<br />
1. Il l costo oggetto ddi <strong>analisi</strong>: l costo elementare l ( (materie prime), ) raggruppamento ddi<br />
<strong>costi</strong> (costo di un reparto), o configurazione di costo (costo primo, etc…)<br />
2. Il fattore rispetto al quale il comportamento del costo è studiato, ossia l’effetto<br />
esercitato dal cost driver (o determinante di costo) sull’oggetto di costo. Quello<br />
tipico è il volume di produzione (in quanto l’aumento del volume di produzione<br />
implica un aumento della quantità di risorse, ossia di <strong>costi</strong>), ma ci possono essere<br />
drivers molto eterogenei (numero linee di produzione, numero attrezzaggi, quantità<br />
di difetti, ecc..)<br />
33. L’ L’area di rilevanza, il ossia i l’i l’intervallo t ll di variazione i i del d l cost t driver d i entro t il quale l<br />
l’<strong>analisi</strong> mantiene significato. È necessario comprendere entro quale range di<br />
variazione del driver si mantengono valide le ipotesi alla base dell’<strong>analisi</strong><br />
4. Il periodo di tempo di riferimento (estensione temporale dell’osservazione). Nel<br />
lungo periodo tutti i <strong>costi</strong> sono variabili, restringendo orizzonte, i <strong>costi</strong> tendono ad<br />
essere fissi<br />
7
Esempi di cost driver per le funzioni<br />
aziendali<br />
Funzione aziendale Esempi di cost driver<br />
Ricerca e sviluppo<br />
Produzione<br />
Marketing<br />
Distribuzione<br />
Servizio al cliente<br />
Amministrazione<br />
- N. progetti<br />
- Ore di personale impegnato su un progetti<br />
- Complessità tecnica <strong>dei</strong> progetti<br />
- N. di unità prodotte<br />
- Costo della MOD<br />
- N. degli ordini di modifica del prodotto<br />
- N. di attrezzaggi degli impianti<br />
- N. <strong>dei</strong> cicli pubblicitari<br />
- N. del personale addetto alle vendite<br />
- Valore delle vendite<br />
- N. di articoli distrinbuiti<br />
- N. di clienti<br />
- Peso degli articoli distribuiti<br />
- N. di chiamate per servizio<br />
- N. di prodotti serviti<br />
- Ore impiegate nel servizio<br />
- N. di membri nel C.D.A.<br />
- N. di nuovi adempimenti governativi<br />
Le 3 Classi<br />
1. Costi Fissi (o Costanti): non variano al variare dell’ammontare del driver. Derivano<br />
da una predisposta capacità produttiva<br />
2. Costi Variabili: la loro entità varia al variare del driver. Sono di tre tipi:<br />
- proporzionali<br />
- degressivi<br />
- progressivi<br />
3. Costi Misti: presentano contestualmente connotati di variabilità e costanza.<br />
Ne esistono di due tipi:<br />
- semivariabili<br />
- a scalini o a scatti<br />
Hp: d’ora in poi ci riferiremo ad un generico driver “volume di attività”, inteso come<br />
output rispetto al quale il costo è riferito<br />
8
Costo=C<br />
C<br />
K<br />
I Costi Fissi<br />
C=K<br />
(i <strong>costi</strong> sono costanti e non dipendono<br />
dalla variazione del driver)<br />
Volume di attività=Q<br />
I Costi Variabili<br />
Esempio: stipendi amministrativi<br />
non variano entro singolo<br />
esercizio al variare del volume di<br />
produzione, o fitto annuale di un<br />
capannone industriale industriale, o<br />
assicurazione o tassa sulla<br />
proprietà<br />
1. Proporzionali: p aumentano in misura proporzionale<br />
p p<br />
rispetto all’aumento del volume di driver:<br />
C=v*Q<br />
v= coeff. angolare (pendenza)=<br />
costo variabile unitario<br />
Esempio: materie prime rispetto a volume<br />
di produzione. Se per un’unità di prodotto<br />
necessito di 5 € di materie, il costo totale<br />
sa sarà à pa pari i a 5*Q 5*Q.<br />
Altro es.: provvigione ad agenti<br />
Q (volume di cost di driver)<br />
9
ΔC2<br />
ΔC1<br />
C<br />
ΔC2<br />
ΔC1<br />
I Costi Variabili<br />
2. Degressivi: g aumentano in misura MENO che<br />
proporzionale rispetto all’aumento del volume di attività<br />
ΔQ1 ΔQ2<br />
Esempio: Costo totale di reparto rispetto<br />
alle quantità totali prodotte. Al crescere<br />
dell’esperienza le attività si effettuano più<br />
rapidamente e con meno errori: diminuisce<br />
quindi il costo di realizzare una singola unità<br />
Q<br />
I Costi Variabili<br />
3. Progressivi: aumentano in misura PIÙ che proporzionale<br />
rispetto a volume di attività<br />
C Esempio: Costo di reparto quando si spinge<br />
produzione oltre capacità ottimale. Ciò<br />
causa più fermi macchina, rotture, necessità<br />
di straordinari, per cui costo unitario<br />
aumenta<br />
ΔQ1 ΔQ2<br />
Q<br />
10
I Costi Misti<br />
1. A Gradini o a scatti: variano a scatti a intervalli discreti di<br />
variazione del driver. Si mantengono costanti per un certo<br />
intervallo del driver e poi variano al raggiungimento di un<br />
certo livello<br />
C<br />
C3<br />
C2<br />
C1<br />
Q1 Q2<br />
Q<br />
I Costi Misti<br />
Esempio: Ammortamento macchinari<br />
rispetto a volume di produzione produzione. Fino a un<br />
certo numero di unità sufficiente un<br />
impianto, oltre è necessario acquistarne un<br />
altro.<br />
2. Semivariabili: hanno una quota fissa e una variabile. Se<br />
qquest’ultima est’ ltima è pproporzionale opo ionale al volume ol me sono riassunti iass nti nella<br />
formula<br />
C<br />
C=K+v*Q<br />
K<br />
v=pendenza<br />
Q<br />
Esempio: Costi energetici (o telef.) dove il<br />
canone è quota fissa e il costo in funzione<br />
del consumo è quota variabile<br />
11
Rapporto fra <strong>costi</strong> unitari e <strong>costi</strong> totali<br />
Il costo aziendale totale è dato dalla somma <strong>dei</strong> <strong>costi</strong> totali fissi e <strong>dei</strong> <strong>costi</strong> totali variabili<br />
CT=CFT+CVT<br />
Cu=CT/Q<br />
Il costo unitario (o costo medio) è dato dal rapporto tra il costo totale ed il volume di produzione per<br />
il quale i <strong>costi</strong> sono stati sostenuti<br />
Rispetto ai diversi volumi di produzione ,<br />
- i <strong>costi</strong> fissi avranno una incidenza unitaria decrescente all’aumentare delle unita prodotte e<br />
viceversa nel caso contrario (se Q↑, CFU↓)<br />
- i <strong>costi</strong> variabili (se proporzionali) avranno invece un’incidenza costante rispetto ai volumi di<br />
produzione<br />
2. Riferibilità ed oggettività della misurazione<br />
rispetto all’oggetto di costo<br />
12
Costi Speciali<br />
Costi speciali: una volta deciso l’oggetto di costo, sono <strong>costi</strong> riferibili “oggettivamente”<br />
all’oggetto di cui si vuole determinare il costo perché:<br />
i <strong>costi</strong> in esame sono connessi a risorse<br />
impiegate per quel solo oggetto (impiego<br />
esclusivo).<br />
Esempio: p ammortamento di un macchinario<br />
utilizzato per la realizzazione di un solo<br />
prodotto<br />
Costi Comuni<br />
se ne può determinare il costo moltiplicando il<br />
prezzo unitario per la quantità utilizzata in<br />
funzione dello specifico oggetto.<br />
Esempio: manodopera costa 15 €/h. Per<br />
realizzare li un’unità ’ i à di prodotto d necessarie i 3<br />
ore. Costo=15*3=45€<br />
Costi comuni: si tratta di <strong>costi</strong> relativi a risorse utilizzate per la realizzazione di più oggetti di costo<br />
senza che sia possibile effettuare una valutazione “oggettiva” della quantità impiegata per ciascun<br />
oggetto.<br />
È dunque necessario individuare un criterio di allocazione, utilizzando un parametro (base di<br />
riparto) che consenta di ripartirli tra gli oggetti di costo nel modo più rappresentativo del modo in<br />
cui gli oggetti di costo ne hanno determinato l’insorgenza.<br />
Esempio: Costi di segreteria servono per tutti i prodotti e non è possibile definire una quantità unitaria<br />
Esempio: Costi di segreteria servono per tutti i prodotti e non è possibile definire una quantità unitaria<br />
di tali <strong>costi</strong> per prodotto. È necessario individuare un criterio che consenta la loro ripartizione sui<br />
diversi prodotti (es: numero di ordini, fatturato, <strong>costi</strong> per materie, ecc..)<br />
13
3. Modalità di attribuzione<br />
all’oggetto di costo<br />
Costi diretti e indiretti<br />
• Diretti: relativi ad un oggetto di costo sono <strong>costi</strong> riconducibili in maniera non ambigua<br />
all’oggetto di costo, in quanto da esso causati.<br />
Vengono attribuiti direttamente all’oggetto di costo secondo criteri di specialità, ossia<br />
mediante il prodotto tra volume di fattore impiegato e prezzo unitario oppure che vengono<br />
attribuiti in modo esclusivo<br />
– Esempi: materie prime e manodopera diretta, l’ammortamento di un macchinario<br />
rispetto al reparto in cui è utilizzato.<br />
• Indiretti: sono elementi di costo (1) ( ) causati congiuntamente g da due o ppiù oggetti gg di costo e<br />
(2) come tali non riconducibili oggettivamente ad alcun singolo oggetto separamente.<br />
Vengono allocati secondo criteri di comunanza all’oggetto di costo tramite un processo di<br />
allocazione, ossia ripartendoli in proporzione a un qualche parametro<br />
– Esempi: <strong>costi</strong> amministrativi rispetto ai reparti produttivi, <strong>costi</strong> generali di produzione<br />
rispetto ai diversi prodotti fabbricati<br />
14
Costi fissi/variabili e diretti/indiretti<br />
Spesso <strong>costi</strong> variabili sono diretti e <strong>costi</strong> fissi sono indiretti, ma non sempre è così (esempi delle<br />
varie situazioni possibili; oggetto di costo è singolo prodotto).<br />
Variabilità<br />
Variabili<br />
Fissi<br />
Diretti Indiretti<br />
Costo della materia prima<br />
impiegata per realizzare un<br />
prodotto<br />
Imputazione al cost object<br />
Ammortamento di un macchinario<br />
utilizzato per la realizzazione di<br />
uno specifico prodotto<br />
Costi energetici nel caso in<br />
cui l'allocazione avvenga in<br />
base alle ore macchina<br />
Ammortamento di un<br />
macchinario utilizzato per<br />
la realizzazione di più<br />
prodotti<br />
15
Costi imputabili direttamente<br />
all’oggetto di <strong>analisi</strong>. Riguardano<br />
fattori produttivi di cui è<br />
determinabile in modo immediato<br />
la quantità utilizzata per<br />
l’ottenimento del prodotto, o della<br />
commessa.<br />
Cost<br />
Object 1<br />
Il problema allocativo<br />
Costi complessivi aziendali<br />
Costi diretti<br />
Cost<br />
Object 2<br />
Costi indiretti<br />
?<br />
Cost<br />
Object 3<br />
Costi non riferibili in modo<br />
immediato all’oggetto di <strong>analisi</strong>.<br />
Richiedono un processo di<br />
ripartizione volto a determinare la<br />
quantità di fattore imputabile allo<br />
specifico oggetto di valutazione.<br />
Le basi di riparto per l’imputazione <strong>dei</strong> <strong>costi</strong><br />
indiretti<br />
sono espresse da d un<br />
ammontare di moneta<br />
BASI DI RIPARTO<br />
(b j)<br />
sono espresse da valori<br />
non mon., ma fisico-tecnici<br />
A VALORE<br />
- Costo manodopera<br />
- Costo materie<br />
- Costo primo<br />
QUANTITATIVE<br />
- Ore manodopera<br />
- Ore macchina<br />
- Quantità materie prime<br />
- Volume di produzione<br />
COSTO TOTALE DA RIPARTIRE Σ bj<br />
PERCENTUALE della base<br />
COSTO TOTALE DA RIPARTIRE Σ bj<br />
COEFFICIENTE DI RICARICO<br />
in unità monetaria<br />
20
Esempio – Basi di riparto a valore e<br />
quantitative<br />
Prodotto A Prodotto B Totale<br />
MMateriali t i li 100 30 130<br />
Personale 60 80 140<br />
Totale 160 110 270<br />
Ore lavoro 70 20 90<br />
Costi comuni 49<br />
A) ) Impiego p g di un coefficiente di riparto p a VALORE = 49/270 / = 0,18 , (18%) ( )<br />
PRODOTTO A 0,18*160 = 29<br />
PRODOTTO B 0,18*110 = 20<br />
B) Impiego di un coefficiente di riparto QUANTITATIVO= 49/90 = 0,54<br />
PRODOTTO A 0,54*70 = 38<br />
PRODOTTO B 0,18*20 = 11<br />
4. Supporto alle decisioni<br />
21
Categorie<br />
11. Costi rilevanti (o ineliminabili): <strong>costi</strong> la cui valutazione incide sulla decisione decisione, che dunque<br />
differiscono tra diverse alternative di scelta<br />
2. Costi irrilevanti (o eliminabili): <strong>costi</strong> la cui valutazione non incide sulla decisione, essendo<br />
ugualmente presenti nelle diverse alternative di scelte<br />
3. Costi differenziali: <strong>costi</strong> che si modificano tra un’alternativa decisionale e le altre<br />
Il concetto di rilevanza o meno non è assolutamente connesso all’ammontare <strong>dei</strong> <strong>costi</strong>, ma al fatto che<br />
essi si modifichino (ossia sussistano <strong>costi</strong> differenziali) tra un’alternativa e l’altra.<br />
4. Costi opportunità: <strong>costi</strong> non monetari (ossia che non sono connessi a un’effettiva uscita di<br />
denaro), ma che misurano economicamente la perdita di un’opportunità (es: se imprenditore non<br />
avesse <strong>costi</strong>tuito la società avrebbe potuto ottenere uno stipendio di 50.000 € altrove.)<br />
5. Costi preventivi: sono valutazioni probabilistiche o stime che mirano a riprodurre i <strong>costi</strong> che si<br />
sosterrebbero se si prendesse una certa decisione con l’assunzione che non si modifichi la<br />
configurazione attuale dell’impresa.<br />
Esempio<br />
Scelta se acquisire q nuovo impianto p che consentirebbe di diminuire<br />
consumo di materie prime a parità di produzione e manodopera<br />
impiegata.<br />
Voci di costo Alternativa 1 Alternativa 2<br />
Costi materie prime 100.000<br />
60.000<br />
Ammortamento impianti 200.000<br />
270.000<br />
Costi manodopera 120.000<br />
120.000<br />
Costi generali di produzione 160.000<br />
160.000<br />
Costi commerciali 200.000<br />
200.000<br />
Costi amministrativi 100.000<br />
100.000<br />
Unici <strong>costi</strong> rilevanti sono quelli per materie prime e ammortamento impianti, perché sono<br />
gli unici che si modificano tra le possibili alternative.<br />
22
I Costi per<br />
il controllo di gestione<br />
11. Costi standard: <strong>costi</strong> definiti a preventivo – ex ante - sulla base di condizioni ipotetiche<br />
di utilizzo (v. Budget)<br />
2. Costi consuntivi o ex-post: <strong>costi</strong> effettivamente sostenuti per l’ottenimento delle risorse<br />
impiegate nel processo di produzione e commercializzazione<br />
3. Costi controllabili: <strong>costi</strong> che rientrano nella sfera di responsabilità di un determinato<br />
centro e che questo condiziona con le proprie azioni<br />
4. Costi non controllabili: responsabile p di centro non ppuò<br />
incidere sulla loro entità<br />
Ovviamente non ha alcun senso valutare un centro di responsabilità e il relativo responsabile<br />
sulla base di valori che questi non può gestire tramite opportune leve di controllo.<br />
I centri di responsabilità<br />
I centri di responsabilità economica rappresentano le unità organizzative elementari del<br />
controllo di gestione e quindi della contabilità direzionale<br />
direzionale.<br />
Essi possono essere variamente classificati in funzione di quale sia l’elemento chiave che<br />
possono manovrare nel gioco tra <strong>costi</strong>, ricavi e investimenti.<br />
In ragione di ciò si usa distinguere tra:<br />
1. centro di costo, in cui il manager è responsabile del livello di costo sostenuto in<br />
un dato periodo di tempo (es: reparto di produzione);<br />
2. centro di ricavo, in cui l’obiettivo del responsabile è massimizzare il volume e il<br />
mix di vendita (es: uff. vendite);<br />
3. centro di profitto è un centro al cui responsabile è assegnato un obiettivo di<br />
risultato economico, sia esso il margine di contribuzione, il risultato operativo o il<br />
reddito netto, ecc. (es. una filiale, una divisione);<br />
4. centro di investimento, in cui l’obiettivo del responsabile è ottimizzare il<br />
rendimento del capitale investito.<br />
23
Le configurazioni di costo:<br />
definizione e possibili oggetti<br />
Una configurazione di costo rappresenta un raggruppamento di <strong>costi</strong> effettuato in<br />
funzione di un determinato fine conoscitivo<br />
Le configurazioni di costo possono essere riferite a diversi oggetti di costo:<br />
• Centro di responsabilità<br />
• Stabilimento<br />
• Cliente<br />
• Canale distributivo<br />
• Prodotto<br />
• Linea di produzione<br />
• …<br />
PROGRAMMAZIONE<br />
(Budget)<br />
OBIETTIVI<br />
(Pianificazione)<br />
Aziendale<br />
Funzionale<br />
TECNICHE DI<br />
GESTIONE<br />
L’<strong>analisi</strong> delle varianze<br />
INTERVENTI<br />
CORRETTIVI<br />
CONTROLLO<br />
(Analisi varianze)<br />
RILEVAZIONE<br />
24
L’<strong>analisi</strong> delle varianze (scostamenti)<br />
L’<strong>analisi</strong> delle varianze <strong>dei</strong> <strong>costi</strong> si basa sulla differenza fra <strong>costi</strong> effettivi e pianificati p<br />
(standard) al fine di valutare l’opportunità di azioni correttive miranti nel futuro a far<br />
coincidere preventivo e consuntivo.<br />
Il costo standard, di supporto nella compilazione del budget,<br />
rappresenta infatti la stima di un costo futuro.<br />
Scostamenti di <strong>costi</strong> variabili<br />
Scostamenti di volume<br />
Scostamenti di efficienza<br />
Scostamenti di prezzo<br />
Scostamenti di <strong>costi</strong> fissi (sovra e sotto assorbimento)<br />
Costo totale<br />
effettivo<br />
Costo totale<br />
a budget<br />
Scostamenti di <strong>costi</strong> variabili<br />
VVolume l di<br />
IImpiego i PPrezzo<br />
produzione X effettivo X effettivo<br />
effettivo unitario unitario<br />
-<br />
Volume di Impiego Prezzo<br />
produzione X standard X standard<br />
programmato unitario unitario<br />
=<br />
Scostamento globale<br />
25
Le cause di scostamento <strong>dei</strong> <strong>costi</strong> variabili<br />
Scostamento<br />
di<br />
volume<br />
Scostamento<br />
di<br />
efficienza<br />
Scostamento<br />
di<br />
prezzo<br />
Quantità<br />
effettiva<br />
Quantità<br />
effettiva<br />
Quantità<br />
effettiva<br />
Volume di<br />
produzione<br />
programmato<br />
X<br />
Impiego<br />
standard<br />
unitario<br />
X<br />
-<br />
Prezzo<br />
standard<br />
unitario<br />
Volume di<br />
Impiego<br />
Prezzo<br />
produzione<br />
p<br />
effettivo<br />
X<br />
standard<br />
unitario<br />
X<br />
standard<br />
unitario<br />
Volume di<br />
produzione<br />
effettivo<br />
Volume di<br />
produzione<br />
effettivo<br />
Volume di<br />
produzione<br />
effettivo<br />
Volume di<br />
produzione<br />
effettivo<br />
X<br />
Impiego<br />
standard<br />
unitario<br />
X<br />
-<br />
X<br />
Impiego<br />
effettivo<br />
unitario<br />
X<br />
X<br />
Impiego<br />
effettivo<br />
unitario<br />
X<br />
X<br />
Impiego<br />
effettivo<br />
unitario<br />
X<br />
Scostamento di volume<br />
- Quantità<br />
standard x<br />
Impiego<br />
standard<br />
Scostamento di efficienza<br />
x<br />
Impiego<br />
effettivo<br />
-<br />
-<br />
Impiego<br />
standard<br />
Scostamento di prezzo<br />
x<br />
Impiego<br />
effettivo<br />
x<br />
x<br />
x<br />
Prezzo<br />
effettivo -<br />
Prezzo<br />
standard<br />
unitario<br />
Prezzo<br />
standard<br />
unitario<br />
Prezzo<br />
standard<br />
unitario<br />
Prezzo<br />
effettivo<br />
unitario<br />
Prezzo<br />
standard<br />
Prezzo<br />
standard<br />
Prezzo<br />
standard<br />
26
Gli scostamenti <strong>dei</strong> <strong>costi</strong> fissi<br />
Scostamento di volume o di assorbimento<br />
=<br />
CF<br />
CF ⋅<br />
B<br />
B - ( ) VE<br />
VB<br />
dove il risultato della frazione è il costo fisso unitario di budget, il quale moltiplicato per il<br />
volume effettivo dà il valore <strong>dei</strong> <strong>costi</strong> fissi assorbiti.<br />
La differenza indicherà un sovra o sotto sotto-assorbimento<br />
assorbimento<br />
• Se volumi effettivi < volume a budget, si parla di scostamento negativo di volume<br />
<strong>dei</strong> <strong>costi</strong> fissi o sotto-assorbimento<br />
• Se volume effettivo > volume a budget, si parla di scostamento positivo di volume<br />
<strong>dei</strong> <strong>costi</strong> fissi o sopra-assorbimento<br />
Il budget statico e flessibile<br />
Un budget statico (o semplic. Budget) è il budget originale redatto prima dell’inizio dell inizio del periodo di<br />
budget, che descrive il livello pianificato di attività<br />
Un budget flessibile è il budget corretto secondo il livello effettivo di attività. fornisce stime di<br />
quali dovrebbero essere i <strong>costi</strong> per qualunque livello di attività, entro uno specifico intervallo<br />
I <strong>costi</strong> standard vengono flessibilizzati, ossia si ottengono i valori <strong>dei</strong> consumi che avremmo<br />
avuto a livelli di produzione effettivi, rispettando gli standard di impiego e di prezzo prefissato<br />
In questo modo si neutralizza, nel confronto, l’effetto della variazione <strong>dei</strong> volumi.<br />
27
Scostamenti: l’accertamento delle responsabilità<br />
Possibili Possibili cause cause<br />
scostamento di realizzazione<br />
scostamento di previsione<br />
scostamento di misurazione<br />
scostamento di modello<br />
decisionale<br />
scostamento dovuto al caso<br />
Aspetti critici<br />
interdipendenza tra i diversi<br />
organi<br />
fenomeni ambientali non<br />
prevedibili<br />
convenienza economica ad<br />
intervenire<br />
Esercitazione -1-<br />
Gli scostamenti <strong>dei</strong> <strong>costi</strong> variabili<br />
Costo delle materie prime MP<br />
N Pezzi Coefficiente Unitario Prezzo<br />
Budget 15.000 0,4 1,2<br />
Consuntivo 12.500 0,35 1,4<br />
Totale -2.500 -0,05 0,2<br />
Cosa possiamo dire sullo scostamento totale?<br />
Commentare i risultati effettuando le necessarie scomposizioni<br />
28
Scostamento<br />
Globale<br />
Soluzione<br />
N Pezzi Coefficiente Unitario Prezzo<br />
Budget g<br />
15.000 0,4 1,2 7.200,00<br />
Consuntivo 12.500 0,35 1,4 6.125,00<br />
Totale -2.500 -0,05 0,2 -1.075,00<br />
NPezzi N Pezzi Coefficiente Unitario Prezzo<br />
Budget 15.000 0,4 1,2 7.200,00<br />
Budget Flex 12.500 0,4 1,2 6.000,00<br />
Totale -2.500 0 0 -1.200,00<br />
Scostamento di Efficienza<br />
Scostamento di<br />
volume<br />
N Pezzi Coefficiente Unitario Prezzo<br />
12.500 0,4 1,2 6.000,00<br />
12 12.500 500 035 0,35 12 1,2 525000 5.250,00<br />
Totale 0 -0,05 0 -750,00<br />
Scostamento di Prezzo<br />
N Pezzi Coefficiente Unitario Prezzo<br />
12.500 0,35 1,2 5.250,00<br />
12.500 0,35 1,4 6.125,00<br />
Totale 0 0 0,2 875,00<br />
29
Totale<br />
Prezzo<br />
Efficienza<br />
Volume<br />
-1.500 -1.000 -500 0 500 1.000<br />
N Pezzi Coefficiente Unitario Prezzo<br />
Budget Flex 12.500 0,4 1,2 6.000<br />
Consuntivo 12.500 0,35 1,4 6.125<br />
Totale 0 -0,05 0,2 125<br />
Esercitazione -2-<br />
Gli scostamenti di <strong>costi</strong> fissi<br />
Varianza di<br />
budget<br />
flessibile<br />
Voce di spesa p Budget g<br />
Consuntivo Scostamento<br />
Stipendi tecnici 30.000 32.000 2.000<br />
Ammortamenti 1.900 1.900 /<br />
Illuminazione 700 680 - 20<br />
Riscaldamento 500 650 150<br />
Totale 33.100 35.230 2.130<br />
a) Calcolare il sovra/sotto assorbimento<br />
Volume programmato 900<br />
Volume effettivo 500<br />
30
Soluzione<br />
CF<br />
CF ⋅<br />
B<br />
B - ( ) VE<br />
VB<br />
Costo fisso unitario a budget<br />
(33.100/900)<br />
Costi assorbiti<br />
(36,78*500)<br />
36,78<br />
18.389<br />
Sotto-assorbimento<br />
(33.100-18.389) 14.711<br />
I <strong>costi</strong> rilevanti e l’<strong>analisi</strong> differenziale<br />
Approccio pp differenziale<br />
« <strong>costi</strong> rilevanti<br />
• <strong>costi</strong> emergenti<br />
• <strong>costi</strong> cessanti<br />
« <strong>costi</strong> irrilevanti<br />
« <strong>costi</strong> sommersi<br />
Confronto fra<br />
Benefici (ricavi emergenti e <strong>costi</strong> cessanti) e<br />
Costi (ricavi cessanti e <strong>costi</strong> emergenti)<br />
31
Valutazioni di convenienza economica:<br />
C) scelte di “make or buy”<br />
L’impresa Beta realizza internamente una componente per i propri prodotti che potrebbe<br />
acquistare all’esterno all esterno ad un prezzo unitario di 44,00 00 senza che ciò abbia nessuna influenza<br />
sulla gestione. Attualmente essa sostiene per tale componente i seguenti <strong>costi</strong>:<br />
Voce di costo Importo<br />
MOD 20.000<br />
Materie prime 12.500<br />
Quota di <strong>costi</strong> generali industriali 7.500<br />
Quota di altri <strong>costi</strong> indiretti 1.200<br />
Ammortamento macchine 5.500<br />
Manutenzione macchine 700<br />
Totale 47.400<br />
Le unità prodotte sono 10.000.<br />
I macchinari utilizzati non sarebbero impiegabili in altre produzioni, né vendibili.<br />
Al contrario, la manodopera liberata potrebbe essere assorbita da altre lavorazioni.<br />
L’impresa Beta avrebbe convenienza ad acquistare all’esterno la componente?<br />
Valutazioni di convenienza economica:<br />
C) scelte di “make or buy” (soluzione)<br />
(2)<br />
Costo unitario attuale: 47.400 / 10.000 = 4,74<br />
Voce di costo Costi<br />
Emergenti Cessanti Sommersi Nn rilevanti<br />
MOD 20.000<br />
Materie prime 40.000 12.500<br />
Quota di <strong>costi</strong> generali industriali 7.500<br />
Quota di altri <strong>costi</strong> indiretti 1.200<br />
Ammortamento macchine 5.500<br />
Manutenzione macchine 700<br />
Totale 40.000 33.200 5.500 8.700<br />
Sebbene il costo unitario in caso di produzione interna (4,74) sia superiore al prezzo di<br />
acquisto (4,00), la decisione di approvvigionarsi da un sub-fornitore non è economicamente<br />
conveniente, poiché:<br />
<strong>costi</strong> cessanti (33.200) < <strong>costi</strong> emergenti (40.000)<br />
32
Valutazioni di convenienza economica:<br />
D) eliminazione di una linea di<br />
produzione<br />
L’impresa Alfa produce, tra gli altri, un articolo che comporta i seguenti <strong>costi</strong> e ricavi unitari:<br />
1. Affitto 44<br />
2. Imposte 5<br />
3. Assicurazioni 4<br />
4. Manodopera diretta 86<br />
5. Manodopera indiretta 26<br />
6. Forza motrice<br />
7. Illuminazione<br />
8. Materie prime<br />
9. Materie ausiliarie<br />
3<br />
2<br />
23<br />
5<br />
Le voci 1, 2, 3, 5, 7, 11, 12, 13, 14 sono<br />
<strong>costi</strong> fissi.<br />
Le spese varie sono per il 60% legate<br />
strettamente alla manodopera diretta e per<br />
il 40% a quella indiretta.<br />
10. Riparazioni 2<br />
Tutti gli altri <strong>costi</strong> sono variabili.<br />
11 11. Spese vendita 12. Spese amministrative<br />
44<br />
13<br />
Conviene eliminare<br />
produzione?<br />
l’articolo larticolo dalla<br />
13. Ammortamenti 12<br />
14. Interessi 4<br />
15. Spese varie 10 283<br />
16. Vendite lorde<br />
Sconto cassa: 2% vendite<br />
250<br />
Valutazioni di convenienza economica:<br />
D) eliminaz. di una linea di produz. (soluzione)<br />
(2)<br />
Benefici (vantaggi ( gg econ. differenziali): )<br />
Costi cessanti:<br />
• maggiori ricavi /<br />
• <strong>costi</strong> cessanti 125<br />
-----<br />
Totale 125<br />
Costi (Svantaggi econ. differenziali):<br />
• ricavi cessanti 245<br />
•maggiori gg <strong>costi</strong><br />
/<br />
-----<br />
Totale 245<br />
4. Manodopera 86<br />
6. Forza motrice 3<br />
8. Materie prime 23<br />
9. Materie ausiliarie 5<br />
10. Riparazioni 2<br />
15. 60% spese varie 6<br />
Costo variabile unitario 125<br />
Ricavi cessanti:<br />
250 - sconto 2% = 245<br />
Non conviene dunque cessare la produzione dell’articolo, poiché in tal caso:<br />
Vantaggi economici differenziali < Svantaggi economici differenziali<br />
Costi > Benefici<br />
33
Valutazioni di convenienza economica:<br />
E) sostituzione di un impianto<br />
Impianto Impianto in<br />
esistente<br />
sostituzione tit i<br />
Costo originale 1.000.000 600.000<br />
Vita utile per anni 5 2<br />
Età attuale in anni 3 0<br />
Vita utile residua 2 2<br />
Valore contabile 400.000 Non ancora<br />
acquistato<br />
Prezzo corrente di realizzo (in contanti) 40.000 Non ancora<br />
acquistato<br />
Costi (uscite di cassa) operativi annuali<br />
(manutenzione, energia, refrigeranti, riparazioni, etc.)<br />
800.000 460.000<br />
Ricavi di vendita (per due anni) 2.200.000 2.200.000<br />
Valutazioni di convenienza economica:<br />
E) sostituzione di un impianto (soluzione)<br />
(2)<br />
Periodo di due anni (€/1.000)<br />
Mantenimento Sostituzione Differenza<br />
Vendite 2.200 2.200 ---<br />
Costi operativi 1.600 920 680<br />
Valore contabile del vecchio impianto:<br />
NN<br />
RILEV COME LA PLUS/MINUSVALENZA*<br />
- imputazione periodica dell’ammortamento o 400 ---<br />
- eliminazione con un’unica scrittura --- 400* ---<br />
Prezzo di realizzo corrente del vecchio impianto RILEV --- (40)* 40<br />
Nuovo impianto (valore da ammortiz. periodicamente) RILEV --- 600 600<br />
Costi totali 2.000 1.880 120<br />
Reddito operativo 200 320 120<br />
VANTAGGIO DI<br />
SOTITUZIONE<br />
34
Testi consigliati per ulteriori<br />
approfondimenti<br />
Bastia P P. (1992) (1992), Analisi <strong>dei</strong> <strong>costi</strong>. <strong>costi</strong> Evoluzione degli scopi conoscitivi, conoscitivi Clueb Clueb, Bologna<br />
Brusa L. (1995), <strong>Contabilità</strong> <strong>dei</strong> <strong>costi</strong>. <strong>Contabilità</strong> per centri di costo e activity based <strong>costi</strong>ng, Giuffrè,<br />
Milano<br />
Brusa L., Dezzani F. (1983), Budget e controllo di gestione, Giuffrè, Milano<br />
Bubbio A. (1994), Analisi <strong>dei</strong> <strong>costi</strong> e gestione d’impresa, Guerini Scientifica, Milano<br />
Cinquini (2003), Strumenti per l’<strong>analisi</strong> <strong>dei</strong> <strong>costi</strong>, Fondamenti di cost accounting, Vol. I, Giappichelli,<br />
Torino<br />
Horngren C.T., Foster G., Datar S.M. (1998), <strong>Contabilità</strong> per la direzione, Isedi, Torino<br />
Giannetti R., Marelli A. (a cura di), Analisi e contabilità <strong>dei</strong> <strong>costi</strong>, Esercizi e casi, Giappichelli,<br />
Torino<br />
Merchant, Riccaboni R. (2001), Il controllo di gestione, McGraw-Hill, Milano<br />
Miolo Vitali P. (2003), Strumenti per l’<strong>analisi</strong> <strong>dei</strong> <strong>costi</strong>. Approfondimenti di cost accounting, Vol. II,<br />
Giappichelli, Torino<br />
Pitzalis A., Tenucci. A. (2007), Strumenti per l’<strong>analisi</strong> <strong>dei</strong> <strong>costi</strong>, esercizi e casi di cost accounting,<br />
Giappichelli, Torino<br />
Selleri L. (1990), <strong>Contabilità</strong> <strong>dei</strong> <strong>costi</strong> e contabilità analitica, Etas, Milano<br />
Rebecca L. Orelli<br />
Dipartimento di Scienze Aziendali<br />
Facoltà di Economia, sede di Forlì<br />
rebecca.orelli@unibo.it<br />
www.unibo.it<br />
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