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Libro II B 2012 La Lettura fa l'uomo esatto - Istituto Comprensivo ...

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Isabella e le uova dolci<br />

C’era una volta una ragazza di nome Isabella. <strong>La</strong> sua <strong>fa</strong>miglia era in ottime<br />

condizioni economiche e vivevano in una splendida villa che si trovava all’interno di<br />

un fitto bosco, ma i genitori di Isabella erano sempre assenti e non<br />

si curavano di lei.<br />

Un pomeriggio la ragazza si sentì sola, come al solito, ma quella volta decise<br />

di <strong>fa</strong>re una cosa senza senso: scappò di casa. Dopo due ore di intenso cammino,<br />

Isabella si trovò davanti ad un grande albero che a prima vista sembrava essere<br />

diverso dagli altri. <strong>La</strong> ragazza era sfinita e decise di sedersi accanto a quell’albero<br />

per sfogare la sua rabbia. Iniziò a piangere, talmente tanto che il<br />

prato sotto di lei era diventato di un verde splendente, come se prendesse<br />

vita. E fu proprio così, una voce con un timbro molto strano, deciso e<br />

imponente, la fece sobbalzare in piedi. Si guardò intorno ma non vide nessuno,<br />

a un certo punto quella voce riprese a parlare: “Mi hai risvegliato da un sonno<br />

da cui pensavo non sarei mai uscito. Grazie, te ne sono debitore.” Isabella<br />

ancora sconvolta capì che era stato l’albero a parlare. Si girò verso di esso e<br />

rimase a bocca aperta, era di un marrone intenso e di un verde lucente. Era<br />

completamente cambiato. Ancora scossa, Isabella disse: “Chi sei? Che cosa sei?<br />

Non mi <strong>fa</strong>re del male!” L’albero la rasserenò: “Tranquilla non <strong>fa</strong>ccio male a<br />

nessuno. Voglio solo ringraziarti per avermi svegliato con le tue magiche<br />

lacrime. Ho visto che sei triste! Tieni, prendi una di queste.” L’albero si<br />

chinò e dalla sua schiena spuntarono delle uova, uova di uno strano colore.<br />

Isabella ebbe un attimo di esitazione ma dopo qualche secondo allungò la mano e<br />

prese un uovo. L’albero a quel punto le disse: “Mangialo, vedrai, ti <strong>fa</strong>rà star<br />

meglio!”. Isabella portò l’uovo alla bocca e lo mangiò, senza pensarci due<br />

volte. Dopo un istante, le sue lacrime svanirono e si trasformarono in un<br />

sorriso. Un sorriso che non aveva mai tirato fuori. Capì il suo errore<br />

e tornò a casa più in fretta che poteva salutando velocemente l’albero, sicura<br />

che domani gli avrebbe <strong>fa</strong>tto visita. Passò una splendida serata con i suoi<br />

genitori e l’indomani pomeriggio Isabella andò dal suo nuovo amico un po’<br />

speciale. Era l’unico amico che avesse mai avuto. Trascorreva ogni pomeriggio<br />

insieme all’albero e ogni giorno quest’ultimo le dava un uovo per rallegrarla.<br />

Ma un pomeriggio i genitori decisero di <strong>fa</strong>re una sorpresa ad Isabella tornando<br />

prima a casa. Non la trovarono e provarono a chiamarla a gran voce, ma nessuno<br />

rispose. Rassegnati dall’inutilità di cercare in casa, corsero nel bosco per trovarla,<br />

con quasi nessuna speranza.<br />

Dopo molte ore di ricerca il sole stava calando e per Isabella era ora di tornare a<br />

casa, ma appena si volse vide i suoi genitori che correvano disperati, chiamandola. I<br />

genitori corsero da lei con sguardo furioso. Cercò subito di scusarsi, ma i<br />

genitori erano arrabbiatissimi e avevano ormai deciso una punizione perfida:<br />

Isabella non avrebbe potuto più uscire di casa per il resto della vita. <strong>La</strong> ragazza<br />

scoppiò a piangere e con una frase riuscì a <strong>fa</strong>r cambiare idea ai genitori: “Mamma,<br />

Papà…, voi siete molto indaf<strong>fa</strong>rati con il lavoro e io mi sento molto sola<br />

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