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Giugno 2010 - ACAT Udinese

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1<br />

L’alcol è un nemico<br />

per la tua salute.<br />

(*) fonte: EPICENTRO - Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute<br />

C’E’ SOLO<br />

UNA COSA<br />

CHE VALE LA PENA<br />

DImENTI<br />

CARE.<br />

BERE.<br />

www.liberida.it<br />

L’uso di alcol può provocare gravi squilibri e<br />

seri danni a carico del sistema digerente quali<br />

gastriti, emorragie e cirrosi epatiche. E’ causa<br />

dell’innalzamento della pressione arteriosa<br />

e dello sviluppo di cardiopatie. Il perdurare<br />

del consumo aumenta il rischio di sviluppo<br />

di alcuni tumori (mammella, cavo orale,<br />

faringe, stomaco). I danni causati dall’alcol<br />

non riguardano solo il singolo individuo, ma<br />

gravano sull’intera società: si stima, infatti,<br />

che i prodotti alcolici siano responsabili del<br />

9% della spesa sanitaria (*) . Nell’ambito del<br />

territorio udinese si calcola che 25 posti letto<br />

in ospedale sono permanentemente occupati<br />

da pazienti con patologie alcolcorrelate.<br />

www.liberida.it<br />

Quanto ne sai sull’alcol? domande e test su:<br />

E’ un’iniziativa di <strong>ACAT</strong> <strong>Udinese</strong><br />

Associazione Club Alcolisti in Trattamento<br />

8<br />

CARTOLINE_105X148_2.indd 15 06/04/10 16.02<br />

CARTOLINE_105X148_2.indd 2 06/04/10 16.02<br />

LE ATTRA<br />

zIONI<br />

FATALI<br />

COmINCIANO SPESSO<br />

CON UN<br />

APERITIVO.<br />

www.liberida.it<br />

LINE_105X148_2.indd 5<br />

Salva la tua memoria<br />

dall’alcol.<br />

I danni peggiori e più preoccupanti<br />

dell’alcol sono quelli che si osservano sul<br />

sistema nervoso centrale. Una prolungata<br />

assunzione di bevande alcoliche produce<br />

la perdita della memoria, irritabilità,<br />

allucinazioni, tremito delle membra e<br />

tendenza al suicidio. Inoltre l’alcol inibisce<br />

le aree del cervello che controllano il<br />

linguaggio: l’eloquio risulta incomprensibile<br />

mentre quando vengono colpiti i centri<br />

della vista, la visione risulta distorta.<br />

L’alcol ha inoltre un effetto inibitore<br />

anche sull’attività sessuale… ne provoca il<br />

desiderio ma compromette la prestazione.<br />

www.liberida.it<br />

Quanto ne sai sull’alcol? domande e test su:<br />

E’ un’iniziativa di <strong>ACAT</strong> <strong>Udinese</strong><br />

Associazione Club Alcolisti in Trattamento<br />

PER<br />

VOLERSI<br />

BENE<br />

CI VUOLE<br />

FEGATO.<br />

CARTOLINE_105X148_2.indd 16 06/04/10 16.02<br />

www.liberida.it<br />

CARTOLINE_105X148_2.indd 1 06/04/10 16.02<br />

3<br />

La coppia alcol-farmaci è<br />

imprevedibile!<br />

Bere in associazione all’assunzione di<br />

farmaci che deprimono il sistema nervoso<br />

è particolarmente pericoloso: sedativi,<br />

tranquillanti, ansiolitici, ipnotici non vanno<br />

mai usati con l’alcol.<br />

Anche farmaci molto comuni come<br />

antidolorofici, anticoncezionali, antibiotici,<br />

farmaci per i dolori mestruali, alcuni<br />

antistaminici, perfino sciroppi per la tosse<br />

presentano interazioni con l’alcol che ne<br />

sconsigliano il consumo per l’intera durata<br />

della terapia.<br />

www.liberida.it<br />

Quanto ne sai sull’alcol? domande e test su:<br />

E’ un’iniziativa di <strong>ACAT</strong> <strong>Udinese</strong><br />

Associazione Club Alcolisti in Trattamento<br />

Con il patrocinio<br />

TAXE PERÇUE<br />

TASSA PAGATA<br />

a UDINE CPO per la restituzione al mittente<br />

previo pagamento resi<br />

Comitato di redazione: Morena Giorgio, Franco Boschian,<br />

Danielle Strucely - Grafica e stampa: Tipografia Tomadini - Udine<br />

Numero 1 - giugno <strong>2010</strong> - Aut. Trib. Udine n. 19 del 10.10.2008<br />

Pubbl. semestrale - Poste Italiane s.p.a. - Spediz. in abb. postale D.L. 353/2003<br />

(conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB UDINE<br />

Edito a cura dell’Associazione Club Alcolisti in Trattamento - www.acatudinese.it<br />

33100 Udine - Via Diaz, 60 - Tel. 0432 25284 - acatudinese@acatudinese.191.it<br />

Direttore responsabile: Massimo Radina<br />

Provincia di Udine<br />

Provincie di Udin<br />

CARTOLINE_105X148_2.indd 6 06/04/10 16.02<br />

LA VOCE DELL’<strong>ACAT</strong><br />

In caso di mancato recapito inviare<br />

2<br />

PER FA<br />

Perdere<br />

e per gl<br />

L’alcol d<br />

senso d<br />

persone<br />

tale fase<br />

un pote<br />

nervoso<br />

È inoltre<br />

diminuis<br />

del cont<br />

diminuz<br />

e delle<br />

vulnerab<br />

di gesti<br />

dannosi<br />

CARTOLINE_105X148_2.indd 4<br />

NO<br />

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CARTOLINE_105X148_2<br />

Quanto ne<br />

ww<br />

E’ un’in<br />

Associa


2 Notizie, informazioni, documenti aggiornati in tempo reale www.acatudinese.it<br />

ORGOGLIO, NON VERGOGNA<br />

Editoriale<br />

Tutto si può dire, inerti no.<br />

Si può dire che ogni mese di questo primo scorcio<br />

dell’anno sia stato contrassegnato da un evento<br />

importante, a testimonianza che si può, se si vuole,<br />

che gli ostacoli sono più dentro di noi che all’esterno,<br />

che sono spesso un pretesto per giustificare la nostra<br />

pigrizia, per continuare a fare quello che ci riesce più<br />

facile: lamentarci. Il che ovviamente vale un po’ per<br />

tutti, prima di tutto per chi scrive queste righe. Ma,<br />

sempre rifacendomi a quella pubblicità dell’acqua di<br />

una certa marca, posso dire che “sono più contento di<br />

quello che ho fatto che dispiaciuto di quello che non<br />

sono riuscito a fare”.<br />

Possiamo dire di avere aggiunto alcuni pezzi alla<br />

nostra infinita costruzione, di avere svolto una serena<br />

e un po’ pedante (per colpa del presidente) assemblea,<br />

di aver festeggiato con fierezza i trent’anni di vita<br />

dell’Associazione in una sede prestigiosa, sala Aiace in<br />

Udine.<br />

Abbiamo fatto la nostra parte per la buona riuscita<br />

del Seminario di studi di Tricesimo, abbiamo dato<br />

l’avvio ai Centri Alcologici Territoriali e grazie a questi<br />

abbiamo incominciato alcune interessanti iniziative:<br />

con l’Acat Cividalese, per esempio, il primo maxi interclub<br />

fra due diverse associazioni.<br />

Poi sta il quotidiano: fatto del lavoro costante delle<br />

famiglie nei club. Anzi, prima sta il lavoro quotidiano<br />

delle famiglie nei club, da cui tutto deriva, compresa<br />

COMPOSIZIONE DEL<br />

CONSIGLIO DIRETTIVO<br />

<strong>ACAT</strong> “UDINESE”<br />

Presidente<br />

Franco Boschian<br />

Vice Presidente<br />

Ettore Anderloni<br />

Segretario<br />

Danielle Strucely<br />

Membri<br />

Luciano Calò<br />

Fabiano Degano<br />

Sandro Gerussi<br />

Morena Giorgio<br />

Luigi Leita<br />

Riccardo Licit Delis<br />

Aida Pasut<br />

Alberto Peressini<br />

Lorenzo Tilatti<br />

Mauro Venier<br />

Alessandro Zampa<br />

la riapertura di un club ad Attimis l’assegnazione da<br />

parte del Comune di una nuova sede con le altre associazioni<br />

presenti sul territorio a Pasian di Prato.<br />

Abbiamo gestito programmi di informazione<br />

ovunque ci è stata data l’occasione, con particolare<br />

attenzione nelle scuole: attività che continueremo<br />

perché crediamo fermamente che la nostra esperienza<br />

non possa rimanere relegata nei club, a fronte della situazione<br />

estremamente grave sulle problematiche alcolcorrelate.<br />

Nel momento in cui andiamo in stampa stiamo organizzando<br />

l’Interclub nelle carceri. Esperienze tutte<br />

che noi crediamo possano costituire esempi di come le<br />

famiglie di un’associazione importante come la nostra<br />

si rapportano correttamente sul territorio.<br />

Per questo abbiamo detto, abbiamo, spero, fatto<br />

capire in sala Aiace di essere orgogliosi del cammino<br />

fatto in trent’anni: non sono pochi ricordava nel suo<br />

intervento la dottoressa Zamaro, Direttrice del Distretto<br />

di Udine, come non sono privi di significato: quel<br />

significato che abbiamo voluto sintetizzare “Dal manicomio,<br />

in sala Aiace “. Così come siamo orgogliosi del<br />

cammino individuale che ciascuno di noi sta facendo,<br />

contribuendo, ognuno per quel che può, a percorrere<br />

un qualche tratto di strada insieme, per rendere meno<br />

difficile la strada della vita.<br />

Franco Boschian<br />

Presidente Acat “<strong>Udinese</strong>”<br />

In copertina: alcune delle cartoline realizzate dall’<strong>ACAT</strong> <strong>Udinese</strong> per la<br />

promozione del sito internet. Ce ne sono 8 diversi tipi, raccolte in un pratico<br />

contenitore, a disposizione di chiunque ne faccia richiesta alla segreteria<br />

dell’<strong>ACAT</strong> - tel. 0432 25284 - e-mail: acatudinese@acatudinese.191.it - www.<br />

acatudinese.it - www.liberida.it<br />

Congresso nazionale AICAT - PAESTUM<br />

dal 2 al 7 novembre <strong>2010</strong><br />

con sosta di avvicinamento in Toscana,<br />

e visite a Caserta, Napoli, Sorrento, Capri e Paestum<br />

Costo per 6 gg. - 5 notti tutto compreso (tranne 4 pasti liberi)<br />

€ 600,00 a persona (minimo 30 partecipanti)<br />

€ 550,00 a persona (minino 40 partecipanti)<br />

Caparra € 200,00 entro il 30 luglio <strong>2010</strong> da versare alla<br />

segreteria <strong>ACAT</strong> - via Diaz, 60 - Udine


Notizie, informazioni, documenti aggiornati in tempo reale www.acatudinese.it<br />

L’ASSEMBLEA<br />

L’assemblea è l’occasione in cui<br />

le famiglie si incontrano per verificare<br />

l’attività svolta durante l’anno e<br />

per decidere del proprio futuro come<br />

associazione. Come molte realtà associative<br />

anche noi abbiamo perso un<br />

po’ la voglia di metterci in gioco: per<br />

il nostro bene e per il bene della collettività<br />

dobbiamo riprendere questo<br />

desiderio. Così il numero dei presenti,<br />

oltre 100, era complessivamente modesto<br />

rispetto alle nostre potenzialità:<br />

a ciò ha contribuito anche un tempo<br />

metereologico non proprio invitante.<br />

Il sindaco di Pasian di Prato Fausto<br />

Cosatti, nell’Auditorium di quella<br />

comunità eravamo ospiti, ci ha dato<br />

il benvenuto e assistendo ai nostri lavori,<br />

ha avuto modo di constatare la<br />

quantità di lavoro che svolgiamo e soprattutto<br />

di apprezzare la qualità che<br />

quotidianamente svolgono i club sul<br />

territorio. Pare superfluo qui ripetere<br />

quanto ho già detto in assemblea:<br />

vanno solo evidenziati alcuni dati che<br />

portano a considerare in via di supera-<br />

mento la crisi, peraltro comune a tutte<br />

le realtà associative: incoraggiante è il<br />

fatto che nuovi servitori insegnanti<br />

si siano inseriti nei programmi, che<br />

il numero delle famiglie nei club stia,<br />

seppur lentamente aumentando, che i<br />

rapporti con i servizi socio assistenziali<br />

stiano sensibilmente migliorando,<br />

che gli enti locali, provincia e comune<br />

ci guardino con rispetto, attendono<br />

da noi quel contributo indispensabile<br />

per dare una risposta convincente a<br />

chi ha dei problemi alcolcorrelati.<br />

Sta a noi cogliere questi momenti<br />

positivi, potremmo dire ahimè positivi,<br />

perché significa che le problematiche<br />

alcolcorrelate sono ben lunghi<br />

da essere in una fase di esaurimento.<br />

Dobbiamo uscire dalle logiche talora<br />

troppo anguste dei club, trovare il coraggio<br />

di manifestare con determinazione<br />

le nostre convenzioni.<br />

Il nostro maestro Prof. Hudolin<br />

sosteneva che non esiste un club se<br />

non è presente sul territori: cerchiamo<br />

di ricordarlo.<br />

Componenti del direttivo con il sindaco di Pasian di Prato Fausto Cosatti.<br />

Sotto: l’assemblea dei Soci<br />

3<br />

I nuovi servitori<br />

insegnanti<br />

Accogliamo con un applauso simbolico<br />

i nuovi servitori insegnanti<br />

usciti dal corso di sensibilizzazione<br />

di San Daniele: alcuni vengono dalle<br />

esperienze maturate nei club, altri<br />

dall’esterno, per lo più sensibilizzati<br />

dai loro studi di psicologia nomi:<br />

- Francesca Cagnasso, Club n°128<br />

- Sonia Persello, Club n°146<br />

- Domenico Cao, Club n°27<br />

- Valdi Enzo Brunasso, Club n°43<br />

- Giuliana Tomat, Cooperatrice<br />

Club n°226<br />

- Valdi Calligaris, Cooperatore Club<br />

n°46<br />

- Luciano Liani, Referente zona n°2<br />

- Marina Fiore<br />

- Marcella Messina<br />

- Gennj Roia<br />

Nuovo Corso di<br />

sensibilizzazione<br />

alle problematiche<br />

alcolcorrelate<br />

Con tutto il rispetto e la considerazione<br />

per il lavoro svolto in tanti anni<br />

da molti servitori insegnanti, credo<br />

che ci sia la necessità di individuare<br />

nuove leve che si dichiarino disponibili<br />

ad impegnarsi nei programmi, confrontandosi<br />

con una realtà sempre più<br />

complessa.<br />

Per questo abbiamo pensato anche<br />

quest’anno di impegnarci nell’organizzare<br />

un’ulteriore corso di sensibilizzazione<br />

che si terrà a PREMARIACCO<br />

DAL 30 AGOSTO AL 4 SETTEMbRE:<br />

sono convinto che nella realtà di<br />

ogni club ci dovrebbe essere almeno<br />

una persona che ha maturato un convincimento<br />

di essere sulla strada giusta<br />

e che vuole dare una parte del proprio<br />

tempo e delle proprie energie a favore<br />

della collettività di appartenenza. Sono<br />

convinto che il nostro mondo sia più<br />

ricco di risorse di quello con cui quotidianamente<br />

ci confrontiamo, sto parlando<br />

ovviamente di risorse umane, risorse<br />

spirituali, di desiderio di mettersi<br />

in discussione, di essere utile. di avere<br />

un’occasione preziosa per riflettere del<br />

senso della propria esistenza.


4 Notizie, informazioni, documenti aggiornati in tempo reale www.acatudinese.it<br />

2° sEmINARIO d I tRIcEsImO 19-20 m A R z O <strong>2010</strong><br />

L’A p p R O c c I O E c O L O G I c O s O c I A L E d I Hu d O L I N,<br />

R u O L O d E I c L u b, R u O L O d E I s E R V I z I,<br />

R u O L O d E L L E AmmINIstRAzIONI L O c A L I<br />

Nei giorni 19 e 20 marzo <strong>2010</strong><br />

si è tenuto l’incontro di lavoro “l’approccio<br />

ecologico sociale di Hudolin,<br />

ruolo dei club, ruolo dei servizi, ruolo<br />

delle amministrazioni locali”, che ha<br />

visto la partecipazione di 80 persone<br />

provenienti dai servizi e dai club degli<br />

alcolisti in trattamento e che ha coinvolto<br />

i responsabili dei Distretti e degli<br />

Ambiti dell’ASS n.4 “Medio Friuli”, i<br />

presidenti delle assemblee dei sindaci e<br />

altre figure istituzionali.<br />

I lavori sono stati coordinati dal<br />

presidente dall’<strong>ACAT</strong> <strong>Udinese</strong>, Franco<br />

Boschian e dal responsabile del<br />

Dipartimento delle Dipendenze Francesco<br />

Piani mentre la tavola rotonda<br />

nella giornata del venerdì è stata moderata<br />

dal Direttore Generale dell’ASS<br />

n. 4 “Medio Friuli” Giorgio Ros. Nella<br />

giornata di venerdì sono intervenuti<br />

numerosi sindaci o loro delegati che<br />

hanno portato il loro contributo alla<br />

discussione con riferimento particolare<br />

alle relazioni proposte nel corso del<br />

pomeriggio. Nelle giornata di sabato<br />

20 marzo <strong>2010</strong> i lavori sono proseguiti<br />

con un’ampia discussione sui temi del<br />

rapporto e dell’integrazione pubblico<br />

e privato nei distretti/ambiti del territorio<br />

dell’ASS n.4 al fine d migliorare<br />

sempre di più la qualità del lavoro e<br />

del sistema degli interventi di contrasto<br />

ai problemi alcolcorrelati.<br />

Conclusioni del seminario<br />

I partecipanti all’incontro hanno<br />

discusso ed approvato all’unanimità le<br />

seguenti conclusioni che vengono sottoposte,<br />

per il seguito di competenza,<br />

ai presidenti delle Assemblee dei sindaci,<br />

ai sindaci del territorio aziendale,<br />

ai responsabili dei distretti e degli ambiti,<br />

nonché alla direzione dell’ASS n.<br />

4 “Medio Friuli”.<br />

1. I problemi alcolcorrelati costituiscono<br />

una delle cause di malattia e<br />

di morte più significative nel territorio<br />

dell’ASS n.4 “Medio Friuli”.<br />

Nell’anno 2008 sono state ricoverati<br />

608 soggetti per un totale<br />

di 885 ricoveri corrispondenti a<br />

9.932 giornate e a 25 posti letto<br />

contemporaneamente occupati.<br />

Colpisce l’età media dei ricoveri,<br />

per i maschi con un picco nella<br />

classe di età 35-44 anni, e per le<br />

femmine di 75-79anni. I morti,<br />

residenti nel territorio aziendale,<br />

nel 2008 sono stati 257 con un<br />

trend costante negli anni 2001-<br />

2008, a fronte di una complessiva<br />

riduzione della mortalità per<br />

tutte le cause. Si è notato pure un<br />

aumento relativo del sesso femminile<br />

per quanto riguarda i ricoveri<br />

e la mortalità. L’analisi congiunta<br />

dei dati dei Club, della SOC Alcologia<br />

e delle diagnosi di dimissione,<br />

dimostra un ottimo rapporto<br />

di collaborazione tra club ed i<br />

servizi alcologici distrettuali che si<br />

evidenzia in particolare sui tempi e<br />

sul numero dei soggetti inviati dal<br />

servizio ai club e dai club al servizio.<br />

Tale osservazione trova il suo<br />

fondamento sull’attività dei centri<br />

alcologici territoriali presenti nei<br />

distretti dell’azienda. Dai dati della<br />

ricerca, pur con i limiti previsti<br />

dallo studio, emerge che almeno<br />

900 soggetti/famiglie non siano<br />

stati intercettati e dai servizi e/o<br />

dai club. Ciò richiede evidentemente<br />

la messa in atto di strategie,<br />

risorse e sinergie più efficaci.<br />

2. A seguito delle conclusioni e delle<br />

decisioni assunte nell’analogo seminario<br />

del 2009, sono stati realizzati<br />

i centri alcologici territoriali<br />

funzionali (CATf), luogo di integrazione<br />

e di definizione dei programmi<br />

alcologici degli ambiti e<br />

dei distretti. Questi si fondano sulla<br />

collaborazione paritaria tra gli<br />

operatori pubblici dell’alcologia<br />

distrettuale, i Club degli alcolisti<br />

in trattamento e le loro associazioni<br />

locali. Questo assetto costituisce<br />

un esempio concreto di lavoro nella<br />

comunità, ed interpreta in modo


Notizie, informazioni, documenti aggiornati in tempo reale www.acatudinese.it<br />

puntuale gli indirizzi dell’approccio<br />

di comunità (community care) e le<br />

più recenti indicazioni dell’organizzazione<br />

mondiale della salute.<br />

3. In questo senso si esprime da parte<br />

degli operatori di entrambi i settori<br />

un giudizio del tutto positivo sul lavoro<br />

fin qui compiuto nei distretti/<br />

ambiti con particolare riferimento<br />

alle conclusioni del seminario del<br />

2009 laddove di individuava nel<br />

Centro Alcologico Territoriale<br />

Funzionale lo strumento di rapporto<br />

e di coordinamento tra i<br />

club ed il servizio.<br />

Vanno sottolineati alcuni elementi<br />

critici emersi dal lavoro dei gruppi<br />

e dalle relazioni di sabato 20 marzo<br />

<strong>2010</strong>:<br />

1. Il problema della morbilità e della<br />

mortalità alcol correlata, come<br />

sottolineato dai dati presentati,<br />

costituisce una vera emergenza<br />

sanitaria del nostro territorio. Si<br />

Presenti all’incontro<br />

chiede pertanto alle autorità competenti,<br />

in particolare i Sindaci,<br />

quali primi tutori della salute<br />

della propria comunità, un impegno<br />

specifico e la messa in atto di<br />

azioni concrete concordate con i<br />

Club, i servizi, i distretti e gli ambiti,<br />

per far fronte a questo fenomeno.<br />

Si sottolinea l’importanza<br />

della ricerca scientifica e l’importanza<br />

di costruire una banca dati<br />

condivisa con i servizi, i club e le<br />

Acat che operano sul territorio<br />

dell’ASS N°4 Medio Friuli.<br />

2. Si chiede alle istituzioni la concessione<br />

a titolo gratuito della<br />

sede dei club (una sera alla settimana<br />

in modo non esclusivo) cosa<br />

che oggi non sempre avviene. I<br />

club interessati porteranno questo<br />

problema alle rispettive amministrazioni<br />

comunali.<br />

3. L’attività dei “centri alcologici<br />

territoriali funzionali” necessita<br />

anche della presenza di rappre-<br />

5<br />

sentanti di altri servizi pubblici,<br />

in particolare dei CSM competenti<br />

per territorio, e degli ambiti<br />

(i distretti sono già rappresentati<br />

dal personale del servizio alcologico).<br />

Si inviteranno pertanto i rappresentanti<br />

di dette strutture alla<br />

prossima riunione dei CAT.<br />

4. I tempi di attesa per i colloqui/<br />

visite da parte degli operatori<br />

dell’alcologia distrettuale e<br />

i tempi di attesa per i ricoveri<br />

presso la struttura residenziale<br />

di San Daniele, appaiono spesso<br />

troppo lunghi, in particolare per<br />

quanto riguarda le famiglie provenienti<br />

dai club. Si chiede pertanto<br />

al Dipartimento delle Dipendenze<br />

ed alla direzione dell’ASS n.4<br />

di prenderne atto e di proporre<br />

soluzioni concrete.<br />

5. Si propone di sviluppare specifiche<br />

azioni di sensibilizzazione<br />

nei confronti dei sindaci/assessori<br />

e operatori della sanità e del socia-<br />

Dott. Giorgio Ros Direttore generale dell’ASS n.4 “Medio Friuli” Udine.<br />

Dott. Andrea Mansutti Sindaco di Tricesimo<br />

Dott. Attilio Vuga Sindaco di Cividale e presidente dell’assemblea dei sindaci dell’ambito Cividalese<br />

Dott. Giovanni Covre Vice sindaco di San Daniele del Friuli, rappresentante dell’Assemblea dei Sindaci<br />

del Sandanielese<br />

Dott. Vittorino boem Sindaco di Codroipo e Presidente dell’Assemblea dei sindaci dell’ambito<br />

Codroipese.<br />

Dott. Roberto Novelli Consigliere Regionale<br />

Dott. Franco Iacob Consigliere Regionale<br />

Dott. Renato barbalace Assessore del Comune di Tricesimo e vice presidente dell’assemblea dei sindaci<br />

dell’ambito Tarcentino<br />

Dott.sa Catia Pagnutti Assessore Comune di Martignacco rappresentante dell’assemblea dei sindaci<br />

dell’ambito <strong>Udinese</strong><br />

Dott. Marco Olivo Assessore del Comune di Basiliano e Presidente della Scuola Territoriale per la<br />

Salute<br />

Dott.sa Gianna Zamaro Responsabile Distretto Sanitario di Udine<br />

Dott.sa Maria Teresa Agosti Responsabile Ambito Socio-Assistenziale <strong>Udinese</strong><br />

Dott. Luigino Vidotto Responsabile Distretto Sanitario di Cividale<br />

Dott.sa Gabriella Totolo Responsabile Ambito Socio-Assistenziale di Cividale<br />

Dott. Massimo Sigon Responsabile Distretto Sanitario di San Daniele<br />

Dott.sa Marzia Peresson Responsabile Ambito Socio-Assistenziale di San Daniele del Friuli<br />

Dott.sa bruna Mattiussi Responsabile Distretto Sanitario di Tarcento-Tricesimo<br />

Dott.sa Anna Mansutti Responsabile Ambito Socio-Assistenziale di Tarcento-Tricesimo<br />

Dott.sa Anna Catelani Responsabile Ambito Socio-Assistenziale di Codroipo


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le, attraverso il loro coinvolgimento<br />

nelle scuole territoriali di terzo<br />

modulo e la settimana di sensibilizzazione<br />

anche a fine di individuare<br />

nuovi servitori insegnanti.<br />

6. Dalla discussione è emersa la notevole<br />

ricchezza di iniziative di prevenzione<br />

che sia l’ASS 4, sia i club<br />

ed altre organizzazioni svolgono<br />

sul territorio aziendale. Tali azioni<br />

appaiono spesso mal coordinate e<br />

talvolta ripetitive. Si sottolinea la<br />

necessita di avviare un registro<br />

delle attività di prevenzione nel<br />

territorio aziendale che raccolga<br />

tutte le esperienze che vengono<br />

effettuate.<br />

7. Si è sottolineata l’importanza di<br />

coinvolgere e di collaborare con<br />

i Medici di Medicina Generale<br />

punti fondamentali della rete<br />

territoriale, promuovendo anche<br />

azioni di formazione specifica.<br />

8. I Servitori Insegnanti sono e restano<br />

dei volontari con pari dignità<br />

ma con differenze di ruolo,<br />

di funzioni e di attribuzioni rispetto<br />

agli operatori del servizio<br />

alcologico, della sanità e del sociale.<br />

Sarebbe necessario una stretta<br />

collaborazione fra servitori insegnanti<br />

e operatori dei servizi.<br />

Pertanto si sottopongono ai Presidenti<br />

delle Assemblee dei Sindaci,<br />

ai Sindaci stessi, ai Responsabili dei<br />

Distretti Sanitari e degli Ambiti Sociali,<br />

nonché alla direzione dell’ASS n.4<br />

“Medio Friuli” ed alle altre autorità/<br />

istituzioni del territorio le seguenti<br />

proposte operative.<br />

1. Per la vastità e la trasversalità dei<br />

problemi alcolcorrelati, che sono<br />

presenti di fatto in tutti i servizi<br />

ospedalieri e territoriali, è necessario<br />

che gli operatori della sanità<br />

e del sociale, impegnati sia sul<br />

versante ospedaliero che territoriale,<br />

vengano formati e periodicamente<br />

aggiornati sul tema dei<br />

problemi alcolcorrelati in modo<br />

da poter garantire prestazioni di<br />

prima accoglienza e di indirizzo ai<br />

soggetti che si presentano ai loro<br />

servizi. Ci si rivolge in particolare<br />

agli operatori dei distretti e degli<br />

ambiti. In tal senso vi è ampia e<br />

convergente disponibilità dei club<br />

e del servizio alcologico. Si identifica<br />

a questo proposito il corso<br />

di sensibilizzazione all’approccio<br />

ecologico sociale ai problemi alcolcorrelati<br />

e complessi come lo<br />

strumento privilegiato di formazione.<br />

2. A fronte della vastità dell’impegno<br />

ed alla necessità di ridurre<br />

in modo significativo l’incidenza<br />

e la prevalenza del fenomeno e di<br />

potenziare le attività dei centri<br />

alcologici territoriali dei distretti,<br />

è emersa chiaramente la necessità<br />

di stabilizzare e di implementare<br />

i servizi distrettuali aziendali. La<br />

dotazione dei distretti periferici va<br />

adeguata almeno a quella presente<br />

nel distretto di Codroipo, dove accanto<br />

allo psicologo è presente un<br />

animatore. Questa seppur minima<br />

integrazione di personale è necessaria<br />

nella logica dell’approccio di<br />

comunità, per fornire un più adeguato<br />

percorso terapeutico alle<br />

famiglie, un sostegno più puntuale<br />

ed integrato alle attività dei<br />

club, una maggior presenza del<br />

servizio all’interno delle iniziative<br />

di prevenzione e nel rapporto con<br />

le altre strutture del territorio.<br />

Le presenti conclusioni vengono<br />

inviate all’Assessore alla Salute ed alle<br />

Politiche Sociali della Regione FVG,<br />

ai Sindaci, agli Amministratori Locali,<br />

ai rappresentanti dei Medici di Medicina<br />

Generale, ai Responsabili degli<br />

Ambiti e dei Distretti ed alla direzione<br />

della ASS4 “Medio Friuli”, e verranno<br />

pubblicate sul periodico “La voce<br />

dell’<strong>ACAT</strong>”, su “Camminando Insieme”<br />

organo dell’Associazione Italiana<br />

dei Club degli Alcolisti in Trattamento,<br />

sul sito web dell’<strong>ACAT</strong> <strong>Udinese</strong> e<br />

su quello della “Scuola Europea di Alcologia<br />

e di Psichiatria Ecologica”.<br />

Si riconoscono (da sinistra): Floreani (Pres. Arcat), boem (sindaco di Codroipo),<br />

Piani (direttore Dipartimento Dipendenze), Ross (direttore generale ASS4 Medio Friuli),<br />

boschian (pres. <strong>ACAT</strong> <strong>Udinese</strong>), Mansutti (Sindaco di Tricesimo), Totolo (resp. ambito Cividale)


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ud I N E, sA L A Aj A c E - 6 A p R I L E <strong>2010</strong><br />

30 A N N I s u L t E R R I t O R I O c O N L E fAmIGLIE<br />

L’Assessore Franzil<br />

Sarebbe tedioso dire quello che si<br />

fa: è più importante cercare di far capire<br />

le ragioni di un impegno.<br />

È quello che mi propongo anche se<br />

una piccola parte sarà riservata a qualche<br />

scorcio di attività.<br />

Vale prima di tutto per ricordare<br />

che non sottoscritto, né il direttivo,<br />

né i servitori insegnanti sono loro gli<br />

artefici di tutto: la nostra associazione<br />

è un invero strana. Non ci sono volontari<br />

da una parte e fruitori di un<br />

servizio dall’altra. Tutto ha un senso e<br />

tutto si muove in virtù delle capacità<br />

delle famiglie di essere parte attiva,<br />

come componenti, ovviamente prima<br />

di tutto all’interno delle loro famiglie,<br />

ma anche nei club e nelle realtà<br />

collettive di appartenenza. Il noi che<br />

sentirete si riferisce quindi soprattutto<br />

alle famiglie poi ai servitori insegnanti<br />

e da ultimo al direttivo.<br />

Allora forse si capisce che questo<br />

complesso proprio<br />

perché inserito nella<br />

collettività non<br />

può rimanere indifferente<br />

alle tragedie<br />

che giornalmente si<br />

verificano a causa<br />

del consumo di bevande<br />

alcoliche. In<br />

un recente Seminario<br />

di studi a Tricesimo<br />

organizzato<br />

Relazione del presidente Boschian all’assemblea<br />

da questa associazione con la Scuola<br />

Europea di Psichiatria, l’Azienda Socio<br />

Sanitaria n°4 Medio Friuli, sono<br />

emersi questi dati decisamente preoccupanti:<br />

nell’anno 2008 sono state<br />

ricoverate 608 soggetti per un totale<br />

di 885 ricoveri corrispondenti a 9932<br />

giornate e 25 posti letto contemporaneamente<br />

occupati L’età media dei<br />

ricoveri si attesta per i maschi nell’età<br />

fra i 35-.44 anni e per le femmine dai<br />

75-79 anni; i morti sempre con una il<br />

riferimento all’area udinese nel 2008<br />

sono stati 257 con un trend costante<br />

negli anni 2001/2008 a fronte di una<br />

complessiva riduzione della mortalità<br />

per tutte le altre cause. Si è notato<br />

pure un aumento sensibile relativo al<br />

sesso femminile per quanto riguarda<br />

i ricoveri e la mortalità. Dai dati<br />

della ricerca emerge che almeno 900<br />

soggetti non sono stati intercettati né<br />

dei servizi né dai club malgrado si sia<br />

riscontrato un ottimo rapporto di collaborazione<br />

fra i club e i servizi come<br />

pure una attività considerata buona e<br />

dei servizi e dei club. Questi dati colgono<br />

alcuni aspetti del problema, non<br />

le molteplici sfaccettature delle problematiche<br />

alcolcorrelate. Non colgono<br />

né lo poteva ben più gravi e diffusi<br />

disagi psicologici causa determinante<br />

dello sbriciolamento delle famiglie,<br />

delle perdite di lavoro come pure di<br />

ogni riferimento sociale.<br />

Si noti che mentre le famiglie rivendicano,<br />

attraverso alla loro pre-<br />

Un momento dell’assemblea in sala Ajace<br />

7<br />

senza quotidiana nei club, tramite la<br />

loro diretta testimonianza all’interno<br />

della collettività, un ruolo attivo nel<br />

contesto sociale, spesso in modo anche<br />

troppo discreto, si riappropriano<br />

della loro vita del loro e essenziale<br />

ruolo prima di tutto all’interno delle<br />

famiglie di appartenenza, si liberano,<br />

verrebbe voglia di dire per sempre, ma<br />

non è così, dell’inquietante presenza<br />

dell’alcol. Siamo qui in rappresentanza<br />

dei 16 club di Udine degli altri 40<br />

nell’area <strong>Udinese</strong> delle centinaia di<br />

famiglie oggi presenti nei club, delle<br />

migliaia che ci hanno preceduti, anche<br />

per volere dichiarare a questa collettività,<br />

anche un aspetto importante<br />

e spesso ignorato. Il nostro impegno<br />

di famiglie nei club. Comunemente si<br />

pensa che consista nel determinarsi a<br />

stare lontani dall’alcol. E vero solo in<br />

minima parte, anche se è parte essenziale.<br />

Le famiglie nei club interagiscono<br />

tra loro per un fine che è rivolto soprattutto<br />

al cambiamento del proprio<br />

stile di vita, al miglioramento della<br />

propria condizione personale e di relazione<br />

con la propria famiglia e con<br />

l’intera società. Per questo continuiamo<br />

a frequentare il club per anni, per<br />

decenni, consapevoli che la crescita<br />

non ha termine. Per questo i servitori<br />

insegnanti continuano per altrettanti<br />

anni ad essere di essenziale sostegno<br />

alle famiglie nei club, certo anche per<br />

la gratificazione nel vedere rinascere la


SALA AJACE: 30 ANNI SUL TERRITORIO CON LE FAMIGLIE<br />

8 Notizie, informazioni, documenti aggiornati in tempo reale www.acatudinese.it<br />

La dott.ssa Zamaro,<br />

resp. progetto “Città Sane”<br />

vita di molte persone ma anche, soprattutto<br />

per loro stessi: attraverso il<br />

club migliorano la loro condizione di<br />

essere, danno un senso profondo alla<br />

loro esistenza.<br />

Queste e molte altre le ragioni del<br />

nostro impegno: è questa la ragione<br />

per le quali oggi in una giornata di<br />

festa per i trentennale di fondazione<br />

della nostra associazione, nel mese di<br />

aprile previsto dall’Organizzazione<br />

mondiale della Sanità come il mese di<br />

prevenzione alcologica, noi vogliamo<br />

ringraziare lei Signor assessore Franzil<br />

in rappresentanza del sindaco, per<br />

averci onorato della Sua presenza,<br />

averci concesso questa prestigiosa sala<br />

e, tramite lei, ringraziare tutti i sindaci<br />

dell’area udinese per l’attenzione e<br />

la sensibilità che sempre di più hanno<br />

nei nostri confronti. Un ringraziamento<br />

al progetto “Città Sane”,<br />

alla Dottoressa Zamaro responsabile<br />

anche del distretto sanitario di Udine<br />

per aver voluto inserire questa<br />

nostra iniziativa entro quell’ambito.<br />

Vogliamo, sempre con maggiore fermezza,<br />

affermare che accanto a una<br />

La dott.ssa Menosso, vice<br />

presidente Consiglio Regionale<br />

cultura dell’alcol debba esistere, con<br />

pari dignità, e forse soprattutto, una<br />

cultura analcolica, che il bere è solo<br />

e unicamente un problema di comportamento<br />

Trovo corretto che in<br />

questo contesto sia inserita accanto<br />

“RIpRENdItI L A V I t A”<br />

Riportiamo, per ragioni di spazio,<br />

solo alcune riflessioni sul tema proposto<br />

Purtroppo, viviamo la cultura sociale<br />

di oggi, secondo la quale il star<br />

bene dura il poco tempo di un evento<br />

filtrato dei mass media che non<br />

trasmette alcun valore, se non quello<br />

del consumismo e di quanto si può<br />

acquistare con il denaro.<br />

Il nostro incontrarsi al club, invece,<br />

non è una casualità, non si<br />

viene per caso, ma, per la semplicità<br />

del progetto che esprimiamo, non<br />

conta chi è bello o brutto, bravo o<br />

non bravo.<br />

Messaggio di semplicità di Hudolin<br />

dovuto alla sua potente concezione<br />

del cambiamento della cultura<br />

sociale dominante, alla richiesta<br />

continua di liberazione dalla schiavitù<br />

generale dalle dipendenze da alcol<br />

o da altre sostanze.<br />

È scontato che in certe situazioni<br />

bisogna essere audaci, talvolta impietosi,<br />

aperti, solidali e quindi proporre<br />

la parte migliore di noi stessi,<br />

pur considerando, ma non pensando<br />

all’ansia che può derivare, all’insidia<br />

che può fermare, al pudore che<br />

irrora alcuni per aver nascosto così<br />

a lungo anche a questo cuore che, a<br />

volte, non sa cosa fare.<br />

Bisogna considerare e conoscere<br />

i propri limiti, non ci si deve abbattere<br />

e demotivare, insomma non si<br />

deve rinunciare pensando alla sofferenza<br />

del percorso, alla malinconia<br />

dell’insuccesso, alla vanificazione già<br />

troppe volte sperimentata del tentativo.<br />

Se non diciamo quello che sappiamo<br />

o quello che siamo o dove siamo,<br />

neghiamo la parte migliore del<br />

a quello del non fumare, ad una sana<br />

alimentazione ad un sano modo di<br />

vivere: per riappropriarci della nostra<br />

vita, per essere protagonisti dei<br />

nostri destini, per dare un significato<br />

intenso al nostro vivere.<br />

nostro essere nella vita e riduciamo<br />

la speranza alle persone che si rivolgono<br />

a noi.<br />

Nel club la solidarietà è un agire<br />

sociale come scambio reciproco di<br />

empatia per generare fiducia verso<br />

l’altro senza nessuna pressante richiesta.<br />

Circostanza questa, positiva, per<br />

far conoscere all’altro che la propria<br />

sofferenza può essere un’opportunità<br />

di inizio al cambiamento, per<br />

scoprire nuovi valori, e per avere il<br />

coraggio di una modifica significativa<br />

alla propria vita per realizzare<br />

progetti sociali a sua misura.<br />

Progetti con valori da trasmettere<br />

alla comunità nel territorio, e,<br />

con l’impegno di tutti, collaborare a<br />

iniziative sensibili sulle capacità creative<br />

che ogni uomo ha in sè ogni<br />

istante, anche senza saperlo.<br />

Credo che bisogna continuare ad<br />

andare avanti su questa strada, ricca<br />

di contributi per un rapporto di<br />

solidarietà culturale e sociosanitaria<br />

verso la gente.<br />

Questo mio pensiero è la testimonianza<br />

nell’esperienza di vita,<br />

maturata nella frequenza al club per<br />

cambiare stile di vita, per una vita<br />

migliore di serenità per me e per<br />

tutti.<br />

Su un cartello appeso nell’ufficio<br />

di Eleonora Roosevelt moglie dell’ex<br />

Presidente Franklin Roosevelt c’era<br />

scritto: “Nessuno può farti sentire<br />

inferiore senza il tuo permesso”.<br />

Grazie a tutti e Mandi<br />

Carlo Disnan<br />

Servitore <strong>ACAT</strong> <strong>Udinese</strong>.


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AL c L u b<br />

s u c c E d O N O<br />

m I R A c O L I<br />

Noi famiglie del club 365, “non<br />

soli ma solidali”, per vari motivi e<br />

storie personali, e comunque a causa<br />

dell’alcol condividiamo insieme questo<br />

prezioso percorso. L’OMS dice<br />

che la salute nel’individuo non è solo<br />

assenza di malattia, quanto piuttosto<br />

uno stato di “benessere globale” che<br />

investe la sfera fisica, mentale, spirituale.<br />

Il percorso al club prende cura della<br />

totalità della persona, non si ferma<br />

all’astinenza, mira al cambiamento di<br />

stile di vita.<br />

Nel tempo, settimana dopo settimana,<br />

la famiglia riscopre una nuova<br />

vita, un modo diverso di porsi nella<br />

relazione con l’altro, la persona riscopre<br />

il proprio valore, in quanto ogni<br />

essere umano è unico.<br />

Al club tutto questo avviene nel<br />

costante confronto con l’altro, ascoltando<br />

le storie e le esperienze le difficoltà<br />

e le gioie dei nostri compagni,<br />

possiamo riflettere su noi stessi.<br />

Non sempre è facile mettersi in<br />

discussione, riflettere sui nostri comportamenti,<br />

accettare anche le parti<br />

che non ci piacciono e cercare di migliorarci,<br />

più siamo disponibili a farlo<br />

più questo percorso sarà efficace.<br />

Al club succedono miracoli, mentre<br />

formulo queste parole, ho davanti<br />

agli occhi alcune persone con cui sto<br />

condividendo questo percorso, persone<br />

sulle quali qualcuno non avrebbe<br />

scommesso nulla e invece son rinate,<br />

famiglie dove la relazione era difficile<br />

con situazioni di tristezza e ansia, trasformate<br />

in serenità.<br />

Sì è vero, purtroppo ci sono anche<br />

storie che si fermano per strada, per<br />

quest’ultime ancora di più vale la parola<br />

chiave del club: la speranza.<br />

Marialuisa Furlan<br />

e il club 365 - Passons<br />

uN f A t I c O s O c A m m I N O<br />

Ho accettato questo incarico a<br />

cuor leggero pur sapendo di essere<br />

la persona meno adatta ad esprimere<br />

ciò che tutti, almeno credo, si<br />

aspettano. Quando però mi hanno<br />

detto di esporre le mie esperienze<br />

e le mie impressioni nel e sul club,<br />

mi sono rasserenato, perché mi si<br />

chiede solo di dire la verità, non di<br />

addolcire la pillola. Ho sessantun<br />

anni e sono entrato la prima volta<br />

al club a trentuno, nel 1979. Era il<br />

primo club della Carnia. Non era<br />

certamente un girone dell’inferno,<br />

ma, a confronto del club paradiso<br />

che rappresento oggi, sembrava ad<br />

una zona, e non delle più ridenti,<br />

del purgatorio. Le ricadute erano<br />

il pane quotidiano, le bugie regnavano<br />

sovrane: alcune facevano arrabbiare,<br />

la maggior parte non meritavano<br />

ascolto, alcune talmente<br />

assurde ed originali da farci ridere<br />

di gusto. Ero in continuo conflitto<br />

con le due servitrici insegnanti che<br />

ci hanno accompagnato, perché<br />

asserivo che, senza la convinzione<br />

e l’autodeterminazione del singolo,<br />

il club serviva ben poco. Allo<br />

stesso tempo ero molto dispiaciuto<br />

nel vederle, a volte, nervose e deluse<br />

dal nostro comportamento ed<br />

ero sempre pronto a dar loro una<br />

mano. Non avevo la macchina,<br />

ma, in corriera o in treno, andavo<br />

ovunque ci fosse bisogno, in Carnia,<br />

nel Tarvisiano e nel Comelico<br />

Superiore. Ovunque ricevevo una<br />

calda accoglienza, ma per me era<br />

meno del tacito ringraziamento<br />

che leggevo negli occhi delle nostre<br />

guide, specialmente in quelli<br />

di Lucia. Mi stava accadendo ciò<br />

che proprio non volevo, conscio<br />

della differenza di età e di essere<br />

uno senza ne arte ne parte. A questo<br />

punto ho abbandonato il club.<br />

Non me la sentivo di soffrire, pur<br />

sapendo che la mia presenza era di<br />

grande aiuto agli altri, che da quel<br />

giorno cominciarono a venirmi<br />

a cercare in casa, anzi in bar mio,<br />

giorno si e giorno no. Tali visite<br />

non mi erano gradite prima e sono<br />

diventate fastidiose poi. Ad un certo<br />

punto han cominciato a dirmi:<br />

“Lucia ti vuole, Lucia ti aspetta”.<br />

Sentilo oggi sentilo domani, infine<br />

ho dovuto mandarli al diavolo,<br />

ma mi tormentavo al pensiero che<br />

quello che dicevano non poteva<br />

essere farina del loro sacco e che<br />

quindi dietro c’era lo zampino di<br />

qualcuno che conosceva il mio<br />

sentimento ma che non poteva essere<br />

tanto umano da giocarci sopra.<br />

Sono tornato con più entusiasmo e<br />

ci sono rimasto fino a quando lei ci<br />

ha veramente lasciati per formare<br />

un nuovo club ad Ampezzo. Era il<br />

1982 e, pur disertando il club sono<br />

rimasto astinente ancora dodici<br />

anni fino al 1994. In questo periodo<br />

sono stato aiutato da tre cose:<br />

la convinzione che l’alcol non mi<br />

avrebbe aiutato, il desiderio di non<br />

deludere i miei genitori, e la volontà<br />

di dimostrare che il club, anche<br />

se molto utile, non era indispensabile.<br />

Nel 2000 ho ricominciato a<br />

frequentare il club ma fino al 2003<br />

non ho rispettato regolarmente<br />

l’astinenza.<br />

Dovevo però dichiararla per<br />

non perdere la borsa lavoro. Ero<br />

contento ed erano contenti del<br />

mio lavoro, ma consumando un<br />

solo pasto completo al giorno, mi<br />

ero ridotto a quaranta chili. A fine<br />

2003 dopo un ricovero in ospedale<br />

a Gemona e una lunga degenza a<br />

San Daniele, sono venuto a Udine,<br />

dove, oltre ad alloggio e pasti<br />

regolari e un passatempo giornaliero<br />

utile a me ed agli altri, benché<br />

a volte monotono, ho ritrovato,<br />

anche con l’aiuto del mio club,<br />

l’astinenza. Per finire ringrazio di<br />

cuore il dottor Basile e l’equipe<br />

che nell’ospedale di Codroipo mi<br />

hanno, nel 1979, indirizzato la prima<br />

volta al club.<br />

Euso Rupil<br />

Club128 - Udine<br />

9<br />

SALA AJACE: 30 ANNI SUL TERRITORIO CON LE FAMIGLIE


10 Notizie, informazioni, documenti aggiornati in tempo reale www.acatudinese.it<br />

uNA VItA cOL pAdRE, una storia difficile<br />

Una sentita testimonianza<br />

Mi chiamo Giada e sono una di<br />

quelle tante persone che sono testimoni<br />

delle conseguenze che provoca<br />

l’alcol. Assieme alla mia famiglia frequento<br />

il club alcolisti da poco meno<br />

di un anno. Il motivo che ci ha spinto<br />

a prendere questa decisione è il problema<br />

che nostro padre si porta avanti<br />

da ormai una vita: l’alcol. All’inizio si<br />

cerca di non vedere, di non credere, di<br />

far finta di niente, forse per vivere un<br />

po’ meglio, o purtroppo, perché i bar<br />

traboccano di gente che non ha alcuno<br />

scopo nella vita se non il svegliarsi<br />

la mattina con il solo e unico desiderio<br />

di bere. Cercavamo di nascondere<br />

quel disagio che credevamo avvolgesse<br />

solo nostro padre; in realtà non ci<br />

eravamo accorti che, in fin dei conti,<br />

eravamo diventati come lui. Immersi<br />

in una sorta di autolesionismo fatto<br />

di solitudine, infelicità ed autocommiserazione.<br />

Forse in quel momento<br />

dovevamo chiederci se eravamo caduti<br />

nell’oscurità o se eravamo proprio noi<br />

le tenebre. Prima di entrare a far parte<br />

del club eravamo come delle isole in<br />

mezzo all’oceano al riparo dalle tempeste.<br />

Ora possiamo dire di essere in<br />

un unico continente. Abbiamo trovato<br />

quella stabilità e quell’equilibrio<br />

che tanto desideravamo raggiungere.<br />

Al club abbiamo imparato tante cose:<br />

quella che considero più importante<br />

è l’essere tutti uguali. È come se tutte<br />

quelle emozioni che viviamo all’interno,<br />

ma anche all’esterno del club, ci<br />

rendano simili e comuni, ma con quella<br />

punta di diversità che caratterizza<br />

ogni persona. Non solo, ci rendiamo<br />

conto di non essere più soli a vivere per<br />

se stessi (o meglio sopravvivere). Ora ci<br />

battiamo per uno scopo comune, che<br />

non è solo l’allontanamento dall’alcol,<br />

ma è soprattutto il stare bene assieme.<br />

Sentirsi in qualche modo parte degli<br />

altri. Abbiamo imparato che cos’è la<br />

fiducia, che cos’è il rispetto che cos’è la<br />

condivisione. Ma anche cosa significa<br />

ascoltare e partecipare. Abbiamo imparato<br />

che “normale” è una condizione<br />

di benessere e non una quotidiana cro-<br />

nicità di giudizi, rancori, disperazioni<br />

ed indifferenze. Abbiamo capito che<br />

l’alcol ci aveva logorato la vita, e si è<br />

portato via tanti momenti che potevano<br />

essere felici. Abbiamo passato una<br />

vita a cercare risposte dove non volevamo<br />

vedere. Più che risposte erano<br />

giustificazioni o scuse. Mi ostinavo a<br />

pronunciare quella parola per nostro<br />

padre:”alcolista!” Eppure sapevo che<br />

beveva e lo fa tuttora, ma non potevo<br />

credere che fosse quello il suo problema.<br />

Consideravo il club una minaccia<br />

alla dignità di nostro padre. Non avevo<br />

preso in considerazione che la sua dignità<br />

era stata ormai perduta da anni.<br />

Nel buio, cercavamo a nostro modo di<br />

condurlo alla luce che, tuttavia, non<br />

sapevamo nemmeno noi come raggiungerla.<br />

Più insegnavamo a nostro<br />

padre a vivere, più in noi moriva ogni<br />

sentimento di comprensione.<br />

Abbiamo preteso il padre da una<br />

persona che spettava anche a lui di fare<br />

il figlio. Eppure non ci ha mai negato<br />

le dichiarazioni di affetto e le attenzioni<br />

paterne che richiedevamo probabilmente<br />

con insistenza. Cercavo di scrutare<br />

volti paterni in quegli uomini che<br />

possedevano tutti quei requisiti che<br />

mancano a nostro padre. In lui non<br />

ho mai visto bellezza, autorità, compostezza…<br />

In lui non ho mai visto la vita.<br />

Ma solamente una gran avidità di requie.<br />

Lenita solamente da un sorso di<br />

vino. Però, lo commiseravo riflettendo<br />

la colpa del suo male a persone che mi<br />

risultavano scomode, o meglio rivali.<br />

Lo consideravo un idolo, un esempio.<br />

Mi affidavo al chiacchiericcio delle<br />

persone che, in realtà non ne sapevano<br />

niente, ma si sentivano in dovere di riporre<br />

giudizi alquanto abietti e primitivi.<br />

Ora ho detronizzato quella divinità<br />

che non esiste. Ho imparato a vederlo<br />

come un malato che ha bisogno di una<br />

cura, non solo per le complicazioni<br />

somatiche, ma anche per quelle psicologiche,<br />

che non si risolvono da sole,<br />

come credevo prima di arrivare al club.<br />

Ma ora stiamo cercando di recuperare<br />

provando a dare un senso alla nostra<br />

storia; facendo capire a tutte le persone<br />

che sono nella stessa situazione di nostro<br />

padre che l’autocommiserazione e<br />

la solitudine non rendono gli uomini<br />

migliori, ma solamente infelici. L’alcol<br />

non è un rifugio ottimale per fuggire<br />

dai problemi o per trovare un piacere<br />

innato, ma è soltanto uno strumento<br />

per fare della nostra vita un fallimento.<br />

Anche se l’alcol si è impossessato del<br />

suo cuore e della sua mente, e ci rendiamo<br />

conto che quel padre che tanto<br />

sogniamo si farà attendere prima di<br />

conoscerlo in modo autentico, siamo<br />

convinti che in fondo abbiamo avuto<br />

tanto. E sappiamo che molti sono<br />

stati meno fortunati di noi. Ma anche<br />

il fatto che molte persone ora hanno<br />

abbandonato l’oscurità che li avvolgeva<br />

per trovare il calore della luce,<br />

ci rende ancor più fiduciosi. Tuttavia<br />

siamo consapevoli che, la sua continua<br />

ricerca di piaceri superficiali e la contorta<br />

concezione morale, siano pietre<br />

angolari della sua personalità troppo<br />

incentrata sulla cultura e sulla tradizione.<br />

Chissà se, in futuro, riusciremo<br />

anche noi a far vedere a nostro padre<br />

quant’è fantastico quello che vediamo?<br />

Adesso stiamo cercando di fare il possibile<br />

perché accada questo. Grazie al<br />

club e al dottor Anderloni ci sentiamo<br />

delle persone nuove.<br />

Al club abbiamo trovato accoglienza<br />

e solidarietà. La possibilità di confrontarci<br />

con persone, che hanno il<br />

nostro stesso problema, ci ha caricati<br />

di spirito di iniziativa e cooperazione.<br />

Ora ci sentiamo cambiati e più vicini<br />

tra noi. Proprio perché non ci sentiamo<br />

più il “peso dell’alcol” sulle spalle,<br />

ma ci sentiamo più leggeri, più liberi,<br />

più aperti e più in condivisione. Quei<br />

“più” ci hanno resi gioiosamente diversi,<br />

ma non quella diversità che tuttavia<br />

ci esiliava dalla società.<br />

Ora sappiamo che ogni lunedì sera,<br />

c’è qualcuno che ci aspetta e che si preoccupa<br />

per noi. E come sempre, confidiamo<br />

che nostro padre trovi la stessa<br />

forza che ha fatto rialzare noi, perché<br />

non c’è cosa più bella di un uomo che<br />

cade e che poi si rialza.<br />

Giada, Club 372 - Remugnano


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pROGEttO<br />

“sALutE E pREVENzIONE NELLE scuOLE”<br />

Abbiamo dato e daremo<br />

grande rilievo alle nostre attività<br />

di prevenzione nelle<br />

scuole: certo, se è un problema<br />

di educazione, per<br />

primi dovrebbero occuparsene<br />

i genitori.<br />

Se così non è, invero<br />

per una piccola parte, ma<br />

è la parte con più disagi<br />

economici e sociali, quella<br />

più esposta, ben volentieri<br />

ci adoperiamo a dare un<br />

supporto nelle scuole con le<br />

Amministrazioni comunali.<br />

Così abbiamo organizzato<br />

incontri con le Scuole<br />

Medie di Udine e con le<br />

Superiori Sello e Linussio,<br />

rispettivamente a Udine e<br />

a Codroipo, con soddisfazione<br />

di tutti, convinti che<br />

sicuramente il problema<br />

dell’alcol è un problema serio,<br />

è un’emergenza sociale<br />

per i giovani e che ognuno è<br />

chiamato a dare il suo contributo.<br />

Del nostro impegno è stato solennemente dato atto dall’Amministrazione<br />

Comunale di Udine, tramite l’Assessore<br />

Franzil e dai Presidi Architetto<br />

De Ruosi per il Liceo Artistico Sello e<br />

dalla Professoressa Roberta Bellina per<br />

le Scuole Medie di Udine.<br />

Sempre nella stessa occasione, in<br />

sala Ajace, le opere vincitrici del concorso<br />

indetto da noi e dal Comune di<br />

Udine sono state premiate con una<br />

macchina fotografica digitale il secondo<br />

classificato Elisa Piputto e con un<br />

mini computer il primo classificato<br />

Francesco Bortoluz, doni offerti dalla<br />

stessa Amministrazione Comunale<br />

di Udine tramite il progetto “Città<br />

sane”.<br />

Questo ha ulteriormente confermato<br />

l’interesse e l’attenzione di<br />

La dott.ssa Roberta bertoni,<br />

preside di Scuola Media - Udine<br />

L’opera di Francesco bortoluz, primo classificato al concorso indetto<br />

dall’associazione in collaborazione con l’istituto Sello<br />

questa Amministrazione, e non solo<br />

questa invero, per le problematiche<br />

alcolcorrelate.<br />

L’arch. De Ruosi,<br />

preside Liceo Artistico Sello<br />

11


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XVIII cONGREssO d I spIRItuALItà AN t R O p O L O G I c A E d<br />

Ec O L O G I A sO c I A L E – AssIsI – 14-15-16 m A G G I O <strong>2010</strong><br />

LA bELLEzzA dELLA sObRIEtà<br />

Quest’anno sono felice che il<br />

Congresso di Assisi abbia puntato sul<br />

lato positivo della sobrietà e non sul<br />

lato negativo del sacrifico che porta<br />

ad essa. Credo che nell’intento degli<br />

organizzatori ci fosse proprio l’intenzione<br />

di evidenziare la sobrietà come<br />

“consapevolezza” di se stessi e come<br />

“l’accorgersi di esistere”. La persona è<br />

stata paragonata ad un diamante grezzo<br />

con molte sfaccettature che nell’insieme<br />

danno senso a noi stessi. La<br />

spiritualità tanto discussa qui ad Assisi<br />

è trattare secondo me la persona in<br />

modo “umano” e dunque come “persona”.<br />

La spiritualità alle volte può andare<br />

in crisi per un disturbo spirituale<br />

e/o dramma esistenziale e credo che il<br />

servitore-insegnante e il club debba<br />

leggere e verbalizzare questo disagio,<br />

ovvero l’incapacità e l’impotenza per<br />

qualcuno di noi di andare dove si<br />

vorrebbe e questo è “solo un problema<br />

umano” e non dobbiamo cercare patologie<br />

come alcune volte, sbagliando,<br />

si fa perché ritengo questo vada fatto<br />

fuori dal Club. Ci deve essere rispetto<br />

per la spiritualità umana e per i ns.<br />

bisogni dunque bellezza della sobrietà<br />

significa lasciare spazio all’uomo.<br />

La bellezza è vivere la gioia della<br />

sobrietà; credo che parta prima da<br />

noi stessi, dal riconoscere la giusta<br />

stima di se, dal valorizzare la propria<br />

storia umana per avere il coraggio di<br />

superare i problemi prima interiori e<br />

poi esteriori.<br />

Dai lavori di gruppo sono emersi<br />

molti punti e vorrei riportare quelli<br />

che mi hanno maggiormente colpita e<br />

che ognuno può sviluppare come crede<br />

anche all’interno del proprio club:<br />

Partecipanti al congresso durante la sosta di avvicinamento ad Urbino.<br />

- La sobrietà è una rivoluzione che<br />

parte dal basso;<br />

- La sobrietà ci permette di sperimentare<br />

la conquista della ns.<br />

identità;<br />

- Sobrietà è uguale a libertà di scelta;<br />

- Sobrietà è poter programmare il<br />

futuro;<br />

- Sobrietà è rivalutare i propri disagi;<br />

- Sobrietà è riscoprire l’amore;<br />

- Un atto di Sobrietà è anche indignarsi<br />

e far si che le cose debbano<br />

cambiare in meglio per noi; c’è la<br />

fatica di cambiare per esserci ed essere<br />

responsabili (sviluppo dell’autostima);<br />

- Sobrietà è mettere il cuore e la testa<br />

nella vita di tutti i giorni;<br />

- Sobrietà è la capacità di soffrire per


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quello che abbiamo nel cuore;<br />

Devo dire che mi è piaciuta molto<br />

l’analisi della sobrietà su più livelli:<br />

1 nel corpo<br />

2 nelle emozioni con ascolto profondo<br />

di noi stessi<br />

3 nella spiritualità<br />

sta poi ad ognuno di noi stabilire<br />

a quale stadio si trova e lavorare per<br />

arrivare a quello successivo.<br />

Quest’anno non ho voluto riportare<br />

un sunto delle relazioni che ho<br />

ascoltato che tra l’altro possono essere<br />

messe a disposizione di chiunque fosse<br />

interessato ma ho lanciato solo dei<br />

messaggi che se volete potete approfondire<br />

ma ognuno all’interno prima<br />

di se stesso e poi del gruppo che frequenta<br />

in quanto in questo periodo<br />

l’analisi di se stessi e del proprio vis-<br />

Al momento di andare in stampa<br />

ci giunge notizia dell’interclub tenutosi<br />

presso il carcere di Udine. Rilasciamo<br />

una breve anteprima, riservandoci di<br />

fornire un rapporto più completo sul<br />

prossimo numero.<br />

l Club all’interno del carcere rappresenta<br />

un piccolo spazio settimanale<br />

di riflessione e di discussione. In<br />

un mondo che normalmente appare<br />

suto mi sta a cuore e vorrei che queste<br />

mie parole servissero semplicemente<br />

da sprone in tal senso.<br />

Vi ricordo comunque che il prossimo<br />

Congresso di Assisi è fissato per<br />

IN t E R c L u b N E L L E c A R c E R I - VE N E Rd ì 11 G I u G N O <strong>2010</strong><br />

“pE N s I E R I A c O L O R I – RIfLEssIONI A c O N f R O N t O”<br />

chiuso, isolato dal resto della società,<br />

il desiderio è quello di mettersi in gioco<br />

per concretizzare se stessi mediante<br />

esperienze vive.<br />

Ecco che, attraverso il dialogo, diventa<br />

possibile confrontarsi e, magari,<br />

mettere in discussione i propri pregiudizi<br />

e stereotipi. Ponendosi in ascolto<br />

delle emozioni proprie ed altrui, emergono<br />

la rabbia, l’incertezza, la paura e<br />

la necessità di dare significato a ciò che<br />

L’intervento del direttore delle carceri dott. Macrì. fra il dott. Ros (dir.<br />

gen. ASS4 Medio Friuli), il sindaco di Udine prof. Honsell e il dott. Piani<br />

13<br />

il 13-14-15 maggio 2011 e avrà il seguente<br />

titolo: “Con i giovani nel Club<br />

e nella Comunità”.<br />

Cleri Barbara<br />

Club n.192 Pradamano<br />

sta accadendo. In queste situazioni la<br />

comunicazione non è facile: si tratta<br />

di persone divise tra concretezza e<br />

aspirazioni. Da una parte un senso di<br />

abbandono e annullamento e, parallelamente,<br />

il desiderio di individuare un<br />

cammino consapevole per un progetto<br />

di vita responsabile a tutti i livelli.<br />

Affiora la coscienza di dover eliminare<br />

al più presto quel senso di emarginazione,<br />

estraneità e incomprensione<br />

che è stato accumulato nel periodo<br />

di detenzione. Diventa fondamentale<br />

riapprodare il prima possibile ad un<br />

modello di vita che rientri nella quotidianità.<br />

Il Club diventa quindi un cammino<br />

e un’esperienza, formativo per gli<br />

operatori, indispensabile per chi cerca<br />

di costruirsi una nuova vita con serenità<br />

e paradossalmente, libertà.<br />

Un grande ringraziamento al Direttore,<br />

Dott. Macrì, e agli operatori<br />

del carcere per averci dato l’opportunità<br />

di questo incontro.<br />

Carlo Disnan<br />

Servitore Insegnante<br />

<strong>ACAT</strong> <strong>Udinese</strong>


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AcAt cIVIdALEsE - AcAt udINEsE<br />

<strong>ACAT</strong> “<strong>Udinese</strong>” Onlus<br />

tel. e fax 0432 25284<br />

lunedì e giovedì dalle 17.00 alle 19.00<br />

e-mail: acatudinese@acatudinese.191.it<br />

www.acatudinese.it<br />

ARCAT F. V. G.<br />

lunedì, mercoledì e venerdì: mattina<br />

martedì e giovedì: pomeriggio - tel. 0432 562618<br />

Direzione del Dipartimento<br />

delle Dipendenze<br />

Udine - via Pozzuolo 330<br />

Tel. 0432 806534 - Fax 0432 806513<br />

e-mail: dipdip@ass4.sanita.fvg.it<br />

mAXI INtERcLub<br />

LA f I G u R A d E L f A m I L I A RE A L L’I N t E R N O<br />

d E L c L u b E N E L L A s O c I E t à<br />

Nel distretto sanitario di Cividale,<br />

dall’inizio di quest’anno è entrato in<br />

funzione il Centro Alcologico Territoriale.<br />

Del suo ambito ne fanno parte<br />

anche i Comuni di Buttrio e Remanzacco<br />

con i loro tre Club, rispettivamente<br />

il 55 di Buttrio, 43 di Remanzacco<br />

e 5 di Orzano, dell’<strong>ACAT</strong><br />

<strong>Udinese</strong>. Bisogna precisare che, proprio<br />

in questo comprensorio, s’incrociano<br />

le <strong>ACAT</strong> <strong>Udinese</strong> e Cividalese.<br />

Fino ad ora, trainati dal dott.Ivan<br />

Iacob del SERT di Cividale, si sono<br />

incontrati mensilmente sia i presidenti<br />

delle Acat “<strong>Udinese</strong>” dott. Franco Boschian<br />

e sig. Vidoni, Acat Cividalese,<br />

che i presidenti dei Club interessati<br />

delle due <strong>ACAT</strong>, per mettere a punto<br />

un programma di lavoro condiviso.<br />

Ed è così, che per iniziare questa<br />

collaborazione, è stato organizzato il<br />

Maxi interclub di Remanzacco. Nella<br />

serata, con una buona partecipazione<br />

di pubblico, sono stati presentati da<br />

ogni Club, dei lucidi, sul tema “La figura<br />

del familiare all’interno del Club<br />

e nella Società”, in cui si è evidenziato<br />

il precedente lavoro svolto all’interno<br />

di ogni Club.<br />

Per quanto riguarda la tematica<br />

proposta nella serata, il ventaglio di<br />

argomentazioni scaturite è spaziato a<br />

tutto campo, proponendo varie esperienze<br />

di partecipazione del familiare<br />

sia nel Club, sia nella Comunità di<br />

appartenenza che nel più ampio tessuto<br />

sociale. Dai lucidi presentati e dal<br />

dibattito svoltosi in sala è stato rimarcata<br />

l’importanza della presenza del<br />

familiare al Club e soprattutto dal suo<br />

coinvolgimento in maniera totale, anche<br />

in presenza di effettive difficoltà e<br />

Numeri e indirizzi utili<br />

talvolta precarietà nelle quali lo stesso<br />

può andare incontro, come, ad esempio<br />

la mancata frequenza del diretto<br />

interessato.<br />

Alla serata ha partecipato il Sindaco<br />

di Remanzacco Angeli, la cui<br />

disponibilità, ci ha dimostrato (ancora<br />

una volta) che il lavoro che stiamo<br />

facendo sul territorio è di notevole efficacia.<br />

Per non dimenticare nessuno,<br />

si ringraziano tutti i partecipanti, ma<br />

un grazie particolare va a quelle signore,<br />

le quali si sono affaccendate nella<br />

preparazione dei manicaretti, dolci e<br />

salati, che hanno allietato i palati nel<br />

dopo Maxi interclub.<br />

Grazie.<br />

Valdi Enzo Brunasso<br />

Club 5 Orzano<br />

Club 43 Remanzacco<br />

Club 55 - Buttrio<br />

Sedi periferiche e distrettuali<br />

Tricesimo, presso il Distretto Sanitario via dei<br />

Carpini, tel. 0432.882372 il lunedì dalle 16.00 alle<br />

18.00, il martedì dalle 9.00 alle 13.00, il mercoledì<br />

dalle 16.00 alle 20.00 e il venerd ì dalle 9.00 alle<br />

13.00.<br />

Tarcento, c/o Distretto Sanitario via Coianiz n. 8 -<br />

Tel. 0432.780213 il lunedì e mercoledì dalle 9.00<br />

alle 13.00<br />

Codroipo, presso la sede del Polo Sanitario viale<br />

Duodo 82, tutti i giorni per appuntamento tel. 0432<br />

909147<br />

Cividale, c/o Distretto sanitario di Cividale, via<br />

Cavalieri di Vittorio veneto 7 - 33043 Cividale del<br />

Friuli, tel.0432 708615/0432 806649.


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25° A N N I VE R s A R I O G E m E L L A G G I O f R A I c L u b<br />

Scrivo in merito agli articoli pubblicati<br />

nei giorni scorsi sul calo delle vendite<br />

di vino lamentato dagli esercenti di vari<br />

locali, per opera del massiccio controllo<br />

con l’etilometro, e a dir loro indiscriminato,<br />

da parte delle forze di polizia. I<br />

punti su cui obiettare sono molti, come<br />

nel dire «i controlli devono essere fatti<br />

con un metro giusto nella valutazione<br />

di chi ha effettivamente bevuto», ma<br />

ciò come è possibile se uno non è fermato<br />

e sottoposto a controllo etilometrico?<br />

Oppure «prevenzione sì, ma senza esagerare»,<br />

si vuole forse dire che un certo<br />

numero di morti è sopportabile? O in<br />

un’altra affermazione «più prevenzione e<br />

meno controlli», l’educazione va senz’altro<br />

bene, ma credo che da sola non basti<br />

e purtroppo non avrebbe gli stessi risultati<br />

sortiti con i controlli, il controllo è<br />

pA R E N z O E RE m A N z A c c O<br />

Incontro di alcuni componenti del club di Parenzo in una precedente<br />

occasione.<br />

EtILOmEtRO: IN t E RE s s I E s A L u t E<br />

Riportiamo una lettera apparsa sul Messaggero Veneto del<br />

21.06.10 il cui contenuto largamente condividiamo<br />

prevenzione, come del resto per tutte le<br />

altre infrazione del codice della strada.<br />

Potrei andare avanti ancora e magari<br />

obiettare anche sull’innalzamento del limite<br />

alcolimetrico a 0,8, ma sono sicuro<br />

che possono rispondere a questo persone<br />

più dotate di me, comunque basta rifarsi<br />

alle indicazioni dell’Istituto superiore<br />

di sanità per avere un’idea. Ho riflettuto<br />

alcuni giorni prima di scrivere, perché,<br />

per chi come me e tanti altri genitori che<br />

stanno piangendo dei figli, di fronte a<br />

tanto cinismo si rimane sbigottiti, senza<br />

parole. È allucinante sentire certe affermazioni<br />

che mettono in risalto solamente<br />

gli interessi economici, il profitto, a<br />

scapito non solo della salute in generale,<br />

che può essere soggettiva, ma anche degli<br />

innumerevoli incidenti e morti causati<br />

da persone ebbre al volante, dal pericolo<br />

15<br />

Il giorno 27 febbraio <strong>2010</strong> i club<br />

N.5 e N.43 si sono recati a Parenzo<br />

“Croazia” ed hanno condiviso l’interclub<br />

del Quarnero (Istria). Quest’anno<br />

a Parenzo è stato aperto il secondo<br />

club. Il titolo dell’Interclub era “La<br />

responsabilità civile e penale per chi<br />

abusa di alcol”. La relazione è stata<br />

fatta da un funzionario statale. Come<br />

al solito ci è sembrato di trovarci a<br />

casa nostra, merito dell’accoglienza<br />

del club di Parenzo. Quest’anno ad<br />

ottobre saranno 25 anni di gemellaggio<br />

fra i club di Parenzo e i club di<br />

Remanzacco, mi auguro che l’amicizia<br />

e la collaborazione consolidata in<br />

questi 25 anni perduri per molti molti<br />

molti anni.<br />

Pio de Marco<br />

Cat n°43 - Remanzacco<br />

che uno in queste condizioni può rappresentare<br />

per sé e per gli altri. Si evidenzia<br />

la paura di perdere la patente o i punti,<br />

oppure la confisca dell’auto, ma alla vita<br />

chi ci pensa? Forse questa non vale nulla<br />

o è di secondaria importanza rispetto ai<br />

corsi di recupero punti o alla paura di<br />

pagare una multa? Credo comunque che<br />

non ci sia il dovuto rispetto delle migliaia<br />

di vittime causate dall’alcol ed è indubbiamente<br />

un’offesa, ma loro a questo<br />

forse non ci pensano, l’importante è avere<br />

riempito il portafogli e che di mezzo<br />

ci vada sempre qualcun altro. Paolo Battistini<br />

Associazione italiana familiari e<br />

vittime della strada Venezia


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I nostri Club<br />

Cat n° Nome indrizzo Giornata Presso Zona<br />

CAT n° 1 Punto di incontro Via Riccardo di Giusto n.82 Udine Martedì alle 20.00 - 22.00 Asilo N.3<br />

CAT n° 2 Io per gli altri Via Joppi n° 68 Udine Lunedì alle 19.00 - 21.00 Biblioteca N.4<br />

CAT n° 3 Io sono Piazza Indipendenza n.1 Feletto Umbeto Mercoledì alle 20.00 - 22.00 Ex Municipio N.4<br />

CAT n° 5 Rinascita Piazza Angeli n° 3 Orzano Martedì alle 19.00 - 20.30 Ex latteria N.3<br />

CAT n° 6 La Viarte Via Cicogna Udine Lunedì alle 19.00- 20.30 Parrocchia San Quirino N.4<br />

CAT n° 9 Dinsi une man Via Tomadini Talmassons Mercoledì alle 20.00 - 22.00 Municipio Vecchio N.2<br />

CAT n° 10 La Riviere Via Coianiz n° 2 Tarcento Giovedì alle 19.00 - 20.30 Distretto sanitario N.1<br />

CAT n° 12 Uniti per la salute Via San Michele Campeglio- Faedis Martedì alle 19.00 - 20.30 Centro Giovanile N.1<br />

CAT n° 14 La gnove Viarte Piazzale Chiavris Udine Mercoledì alle 20.00 -22.00 Parrocchia San Marco N.3<br />

CAT n° 15 La Fenice Via Santo Stefano n.5 Udine Giovedì alle 20.00 - 22.00 Circoscrizione N.4<br />

CAT n° 18 Rinnovarsi insieme Via Derna Udine Lunedì alle 18.30 - 20.00 Parrocchia San Domenico N.4<br />

CAT n° 22 Arcobaleno Via Mons. B. Alessio Nimis Lunedì alle 20.00- 22.00 Oratorio parrocchiale N.1<br />

CAT n° 24 Luisa Via Chinotto n° 1 Udine Lunedì alle18.00-20.00 Circoscrizione N.3<br />

CAT n° 27 C/O Circoscrizione Piazzale Chiavris Udine Mercoledì alle 18.00- 20.00 Parrocchia San Marco N.3<br />

CAT n° 31 Vita nuova Via Manzoni n°4 Codroipo Giovedì alle 20.30 - 22.30 Vicino Ex ufficio Collocamento N.2<br />

CAT n° 39 Cantinuin varin Fortune Via G. Bonanni Pasian di Prato Martedì alle 18.00-20.00 Presso Auditorium N.4<br />

CAT n° 43 Rinascita Via Marconi n.°16 Remanzacco Lunedì alle 19.00-21.00 Ambulatorio medico N.3<br />

CAT n° 46 Aiutati aiutando Via Derna Udine Martedì alle 18.00-19.30 Parrocchia San Domenico N.4<br />

CAT n° 55 Aurora di Buri Via Cividale n° 21 Buttrio Mercoledì alle 18.00- 20.00 Palazzo delle associazioni N.3<br />

CAT n° 61 Il nido Via del Municipio n° 7 Reana del Roiale Giovedì alle 20.00-22.00 Poliambulatorio N.1<br />

CAT n° 62 Iudinsi a vivi p/o casa degli Alpini Racchiuso Martedì alle19.00-20.30 Prefabbricato N.1<br />

CAT n° 80 Vivere bene Via Divisione Julia Sammardenchia Giovedì 20.30-22.30 Ex Scuola Media N.2<br />

CAT n° 92 Nuova vita Via Coianiz n° 2 Tarcento Lunedì alle 19.00-21.00 Distretto sanitario N.1<br />

CAT n° 95 Grande avvenire Piazza del Varmo Camino al Tagliamento Martedì alle 20.30-22.30 A San Vidotto N.2<br />

CAT n° 96 Orchidea Via Manzoni n°4 Codroipo Mercoledì alle 20.30-22.30 Vicino Ex ufficio Collocamento N.2<br />

CAT n° 101 Crescere Via Pradamano n°21 Udine Mercoledì alle 119.00-20.30 Circoscrizione N.3<br />

CAT n° 112 Viars une gnove lus Chiasiellis Lunedì alle 20.30-22.30 Le scuole elementari N.2<br />

CAT n° 124 S. Lucia Via della Rimembranza Mereto di Tomba Lunedì alle 20.30-22.30 Biblioteca N.2<br />

CAT n° 128 Momenti di crescita Via Derna Udine Lunedì alle 17.30-19.00 Parrocchia San Domenico N.4<br />

CAT n° 136-280 Nuovi orizzonti Via Verdi n°4 Basiliano Martedì alle 20.00-21.30 Ex ufficio Collocamento N.2<br />

CAT n° 146 Il faro Piazza Indipendenza n°1 Feletto Umberto Lunedì alle 19.30-21.00 Ex Municipio N.4<br />

CAT n° 155 Salvare l’uomo Via Roveredo Varmo Lunedì alle 20.30-22.30 Palestra comunale N.2<br />

CAT n° 157 Arcobaleno n°2 Via Pradamano n°21 Udine Lunedì alle18.00-20.00 Circoscrizione N 3<br />

CAT n° 161 Vita salvata Via Verdi n°4 Basiliano Lunedì alle 20.00-21.30 Ex ufficio Collocamento N 2<br />

CAT n° 170 Viars un respir gioios Via XXV Maggio Flumignano Martedì alle 20.30-22.00 Centro sociale N.2<br />

CAT n° 180 Fuarce e coragio Piazzetta dell loggia n°1 Cassacco Lunedì alle 20.00-22.00 Centro associazioni N.1<br />

CAT n° 190 Ricomincio una nuova vita Via Pre Zaneto Percoto Lunedì alle 19.00-20.30 Sala Parrocchiale N.3<br />

CAT n° 191 Vittorino Zavagno Via Chinotto n° 1 Udine Sabato alle 15.00-17.00 Circoscrizione N.3<br />

CAT n° 192 Zumiele di salut Via Papa Giovanni XXIII Pradamano Martedì alle 19.00-21.00 Poliambulatorio N.3<br />

CAT n° 204 Speranza Via Riccardo di Giusto n.82 Udine Giovedì alle 18.00-20.00 Asilo N.3<br />

CAT n° 208-319 Verso la libertà Piazza Ciccuttini Povoletto Giovedì alle 18.30-20.00 Sala Consiliare N.1<br />

CAT n° 209 La Quercia Piazza Giulia Lauzacco Lunedì alle 19.00-20.30 Sala riunioni N.3<br />

CAT n° 216 Tresesin Via Dei Carpini n° 3 Tricesimo Lunedì alle 20.00-22.00 Distretto sanitario N.1<br />

CAT n° 223 La Lusigne Via Santo Stefano n° 5 Udine Lunedì alle 18.00-20.00 Circoscrizione N.4<br />

CAT n° 225 Scelta di vita Piazza della Chiesa Villaorba Giovedì alle 20.30-22.00 Pro Loco N.2<br />

CAT n° 226 Uniti per riuscire Via Zugliano Basaldella Lunedì alle 20.30-22.30 Distretto sanitario N.4<br />

CAT n° 239 Verso la vita Via Chisimaio Udine Lunedì alle 18.00-20.00 Casa Dell’Immacolata N.4<br />

CAT n° 269 Conosci te stesso Via Roma Pavia di Udine Lunedì alle 20.00-21.30 Scuole Elementari vecchie N.3<br />

CAT n° 280-136 Apriamo un’altra porta Via Verdi n°4 Basiliano Martedì alle 20.00-21.30 Ex ufficio Collocamento N.2<br />

CAT n° 319-208 Aiutiamo a vivere Piazza Ciccuttini Povoletto Giovedì alle 18.30-20.00 Sala Consiliare N.1<br />

CAT n°339 Primavera Via Derna Udine Martedì alle 18.30-22.00 Parrocchia San Domenico N.4<br />

CAT n° 348 Ricjatinsi insieme Via Manzoni n°1 Morsano di Strada Lunedì alle 20.00-22.00 Centro sociale N.2<br />

CAT n° 365 Non soli ma solidali Piazzale della Chiesa Passons Lunedì alle 18.00-19.30 Parrocchia N.4<br />

CAT n° 372 La rondine Via del Municipio n° 7 Remugnano Lunedì alle 18.30-20.30 Poliambulatorio (AFDS) N.1<br />

CAT n° 70 Ripartiamo da noi Via Spalato Udine Mercoledì alle 09.00-11.00 Casa circondariale (UD) N.3<br />

ZONA N. 1 CLUB: n.10, n.12,n. 22, n. 61, n. 62, n. 92, n.180,n.208, n. 216, n.319, n. 372<br />

ZONA N. 2 CLUB: n. 9, n.31, n. 80, n. 95, n.96, n.112, n.124, n.136, n.155, n.161, n.170, n. 225, n. 280, n. 348<br />

ZONA N. 3 CLUB: n.1, n.5, n.14, n.24, n.27, n. 55,n.70/70b, n.101, n.157, n.190,n.191, n.192, n.204, n. 209, n. 269<br />

ZONA N. 4 CLUB: n.2, n.6, n.15, n.18, n.39, n. 128,n.146, n.223, n.226, n.239, n.339, n.365<br />

Per informazioni tel. 0432 25284 - e-mail: acatudinese@acatudinese.191.it - www.acatudinese.it

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