04.06.2013 Views

Trasformazione e commercializzazione dei prodotti ... - Regione Lazio

Trasformazione e commercializzazione dei prodotti ... - Regione Lazio

Trasformazione e commercializzazione dei prodotti ... - Regione Lazio

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Il PSR<br />

e la Misura 123<br />

Il Progetto in pillole:<br />

I buoni<br />

investimenti<br />

<strong>Trasformazione</strong> e <strong>commercializzazione</strong><br />

<strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> agricoli e forestali


Inserto redazionale del numero n. 301<br />

del mensile Minerva - Aprile 2011<br />

Edito dalla casa editrice Minerva Soc. Coop.<br />

Via Antonio Pacinotti, 13 – 00146 Roma<br />

Tel. 066892972 – fax 0668192977<br />

Mail minervariviste@gmail.com<br />

Sito web minervariviste.com<br />

Progetto editoriale realizzato da Arsial,<br />

per l’informazione e comunicazione delle iniziative rivolte al target<br />

donne e giovani promosse dall’Assessorato alle Politiche Agricole<br />

e Valorizzazione <strong>dei</strong> Prodotti Locali della <strong>Regione</strong> <strong>Lazio</strong><br />

riferite al PSR 2007-2013.<br />

Progetto grafico e impaginazione<br />

Francesco Mastantuoni<br />

Foto:<br />

Laura Camia - Agenzia 123rf - Fotosearch - Fotolia<br />

Stampa Arti Grafiche Agostini s.r.l.<br />

Via Decollatura, 64 – Morena (RM)<br />

PSR <strong>Lazio</strong>


Il piano di Sviluppo Rurale<br />

e la Misura 123<br />

Presentazione<br />

L’ammodernamento e il miglioramento dell’efficienza del tessuto<br />

produttivo del <strong>Lazio</strong> è uno <strong>dei</strong> principali obiettivi che ci siamo<br />

preposti non appena abbiamo preso le redini dell’amministrazione<br />

regionale. Da subito abbiamo voluto convogliare le nostre forze,<br />

le risorse e i progetti verso un’unica strada maestra: quella<br />

che porta alla crescita, alla riqualificazione e alla modernizzazione<br />

del comparto agricolo della nostra regione.<br />

Con il Psr 2007-2013 abbiamo destinato importanti risorse economiche<br />

per favorire misure volte allo sviluppo <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> tipici<br />

e di qualità, alla valorizzazione del territorio, alla promozione<br />

delle eccellenze e ai processi di trasformazione e <strong>commercializzazione</strong>.<br />

A questo ambito in particolare è interamente dedicata<br />

la misura 123 del Psr.<br />

Nell’agricoltura di oggi, dove solo il 20% del valore aggiunto di<br />

un prodotto finisce all’agricoltore diretto, non sono più possibili<br />

interventi di sostegno singoli e settorializzati. Portare avanti<br />

progetti di sviluppo per migliorare la produzione, senza considerare i risvolti che questi avranno nelle successive fasi di trasformazione,<br />

distribuzione e vendita del prodotto, assume un significato assolutamente improduttivo per le aziende.<br />

La nostra volontà, dunque, è quella di ridistribuire il valore aggiunto del prodotto, portando l’agricoltore ad essere protagonista di<br />

tutte le fasi della filiera. Attraverso la filiera corta nel caso di piccole produzioni di qualità profondamente radicate nel territorio; attraverso<br />

la filiera lunga nel caso di produzioni aggregate in grado di sostenere la distribuzione organizzata e la domanda <strong>dei</strong> principali<br />

mercati di riferimento.<br />

Attraverso la misura 123 viene fornito un importante sostegno economico per le aziende del settore primario agricolo e forestale,<br />

nello specifico per tutte le micro, piccole e medie imprese che si propongono di investire per ammodernare e migliorare l’efficienza<br />

produttiva, guardando sempre alla tutela ambientale.<br />

Sono già state approvate ben 50 domande su 77 presentate, per uno stanziamento complessivo di 15 milioni 650 mila euro. Ciò dimostra<br />

il grande successo che il Psr, e in particolare la misura 123, sta avendo tra i produttori e imprenditori del <strong>Lazio</strong>. Investire sulla<br />

qualità, attraverso l’ammodernamento e il potenziamento degli impianti produttivi, significa aumentare il valore aggiunto del prodotto<br />

e di conseguenza i benefici economici. Significa anche creare un circolo virtuoso attraverso la stabilizzazione dell’occupazione<br />

e <strong>dei</strong> redditi, imprimendo così nuovo slancio al tessuto economico.<br />

Angela Birindelli<br />

Assessore alle Politiche Agricole e<br />

Valorizzazione <strong>dei</strong> Prodotti Locali<br />

1


Arsial per il PSR<br />

2<br />

Il PSR <strong>Lazio</strong> è uno strumento<br />

fondamentale per lo sviluppo<br />

della regione e un’occasione per<br />

mettere in campo politiche a sostegno<br />

del settore agricolo, forestale<br />

ed alimentare con l’obiettivo<br />

di rivitalizzare dal punto di vista<br />

dello sviluppo economico un<br />

settore in crisi come quello dell’agricoltura<br />

e, soprattutto, creare<br />

un’occasione di sviluppo rurale<br />

sostenibile nel nostro territorio.<br />

È uno strumento che ha risorse<br />

importanti, circa 700 milioni di<br />

euro, che porteranno ad un investimento<br />

sul territorio, nel quinquennio,<br />

di circa un miliardo e<br />

sessanta milioni di euro. La semplificazione<br />

e lo snellimento delle<br />

procedure per l’accesso ai contributi<br />

del PSR, introdotti nel 2010<br />

dalla Giunta Polverini, ha migliorato<br />

l’efficacia e l’efficienza del<br />

processo e la fiducia delle imprese<br />

agricole in questo strumento:<br />

nel secondo semestre del 2010,<br />

sono stati impegnati oltre 63 milioni<br />

di euro e per il 2011 sono disponibili<br />

100 milioni di euro, diretti<br />

soprattutto a sostenere i<br />

giovani agricoltori, le nuove imprese<br />

e i progetti di trasformazione<br />

e <strong>commercializzazione</strong> <strong>dei</strong><br />

<strong>prodotti</strong>.<br />

Fra gli approcci strategici del<br />

PSR si collocano la progettazione<br />

integrata, che promuove una<br />

maggiore condivisione progettuale<br />

con gli operatori del settore,<br />

i sistemi agroalimentari di<br />

qualità, che promuovono una<br />

maggiore sicurezza alimentare<br />

<strong>dei</strong> cittadini-consumatori, il rinnovo<br />

della filiera agroalimentare,<br />

tesa a favorire una risposta reddituale<br />

più forte per gli imprenditori<br />

agricoli e una possibilità di<br />

lavoro diversificato. Insomma, il<br />

PSR vuole apportare innovazione<br />

per uno sviluppo agricolo diverso,<br />

più aggressivo e, soprattutto,<br />

rivolto ad alcune categorie<br />

di popolazione, come i giovani e<br />

le donne, che nel corso di questi<br />

anni si sono avvicinati al mondo<br />

rurale e che, sotto l’aspetto della<br />

qualità e dell’efficienza imprenditoriale,<br />

rappresentano una parte<br />

importante della nostra agricoltura.<br />

L’ARSIAL svolge un ruolo fondamentale<br />

nell’ambito del PSR. Innanzitutto,<br />

di assistenza tecnica<br />

all’Autorità di gestione, che è la<br />

<strong>Regione</strong>, supportando tecnicamente,<br />

con le sue risorse professionali,<br />

l’attuazione delle varie<br />

misure e il monitoraggio. Inoltre,<br />

gestisce una parte del piano di<br />

comunicazione del PSR, nell’ambito<br />

del quale ARSIAL è impegnata<br />

a comunicare il PSR in modo<br />

semplice e diretto.<br />

Questo opuscolo è il secondo <strong>dei</strong><br />

sei previsti dal progetto editoriale<br />

e di comunicazione, promosso<br />

dall’Assessorato all’Agricoltura<br />

della <strong>Regione</strong> <strong>Lazio</strong> e dall’AR-<br />

SIAL e rivolto, in particolare, al<br />

target donne e giovani. Il progetto,<br />

per la cui attuazione ARSIAL<br />

si avvale della collaborazione della<br />

casa editrice Minerva, è finalizzato<br />

ad offrire, attraverso opuscoli,<br />

workshop e convegni, informazioni<br />

utili su questo importante<br />

strumento comunitario, sullo<br />

stato di attuazione del PSR, su<br />

come accedere ai finanziamenti.<br />

Questo opuscolo focalizza l’attenzione<br />

sulla misura 123 dell’Asse<br />

1 del PSR (Miglioramento della<br />

competitività del settore agricolo<br />

e forestale), che mira a incentivare<br />

la trasformazione e <strong>commercializzazione</strong><br />

delle produzioni<br />

agricole e forestali e di qualità<br />

certificata. Al contempo si propone<br />

di sostenere economicamente<br />

le aziende che apportano<br />

valore aggiunto ai <strong>prodotti</strong> agricoli<br />

e forestali e favorire quelle<br />

che operano nel settore della lavorazione,<br />

trasformazione, <strong>commercializzazione</strong><br />

ed, in particolare,<br />

nello sviluppo di nuovi <strong>prodotti</strong><br />

e nell’introduzione di tecnologie<br />

innovative, nel rispetto della<br />

natura e in una logica di riduzione<br />

degli impatti ambientali.<br />

Erder Mazzocchi<br />

Commissario straordinario<br />

ARSIAL


PSR: i percorsi della qualità<br />

<strong>Trasformazione</strong> e <strong>commercializzazione</strong><br />

<strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> agricoli e forestali<br />

Il Programma<br />

di Sviluppo Rurale<br />

e la Misura 123<br />

Il Programma di Sviluppo Rurale,<br />

che opera sul territorio regionale,<br />

è il principale strumento di programmazione<br />

e finanziamento<br />

per gli interventi nel settore agricolo,<br />

forestale e dello sviluppo rurale.<br />

In sostanza un documento<br />

programmatico che ogni singola<br />

regione italiana ha prodotto per<br />

utilizzare al meglio le risorse finanziarie<br />

che la Comunità Europea<br />

destina all’ammodernamento<br />

delle zone rurali, per renderle<br />

maggiormente vive e competitive<br />

e per accrescere la sostenibilità<br />

ambientale.<br />

Il principale quadro normativo di<br />

riferimento del PSR è il Regolamento<br />

(CE) 1698/2005 che disciplina<br />

il sostegno allo sviluppo rurale<br />

da parte del FEASR (Fondo<br />

Europeo Agricolo per lo Sviluppo<br />

Rurale).<br />

La strategia di sviluppo rurale definita<br />

dal PSR viene attuata attraverso<br />

misure articolate secondo<br />

4 assi, per ognuno <strong>dei</strong> quali sono<br />

indicati gli obiettivi a cui fanno<br />

riferimento pacchetti di misure<br />

specifici.<br />

Nell’Asse 1, “Miglioramento della<br />

competitività del settore agricolo<br />

e forestale” è inserita la Misura<br />

123 che ha come obiettivo incentivare<br />

la trasformazione e <strong>commercializzazione</strong><br />

delle produzioni<br />

agricole e forestali e di qualità<br />

certificata.<br />

Obiettivi e finalità<br />

della Misura 123<br />

L’obiettivo della Misura è sostenere<br />

economicamente le aziende<br />

che apportano valore aggiunto<br />

per <strong>prodotti</strong> del settore primario<br />

agricolo e forestale (legname,<br />

latte, uova, settore vitivinicolo,<br />

ortofrutta, cereali, olio d’oliva,<br />

alimenti per animali) attraverso<br />

investimenti per l’ammoderna-<br />

mento ed il miglioramento dell’efficienza<br />

delle imprese laziali, accrescendo<br />

così il livello occupazionale.<br />

Favorisce anche le aziende<br />

che operano nel settore della<br />

lavorazione, trasformazione e<br />

<strong>commercializzazione</strong>, in particolare,<br />

nello sviluppo di nuovi <strong>prodotti</strong><br />

e nell’introduzione di tecno-<br />

logie innovative, nel rispetto della<br />

natura e in una logica di riduzione<br />

degli impatti ambientali.<br />

Gli interventi sono volti a garantire<br />

una maggiore qualificazione<br />

<strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong>, a sostenere iniziative<br />

per la produzione di energia da<br />

fonti rinnovabili provenienti da<br />

biomasse agricole e forestali, ivi<br />

compreso il recupero e lo smaltimento<br />

di sotto<strong>prodotti</strong> di provenienza<br />

agro-industriale, a migliorare<br />

le condizioni di protezione<br />

dell’ambiente, della sicurezza alimentare,<br />

della sicurezza sul lavoro<br />

e di igiene e benessere degli<br />

animali. La Misura contribuisce a<br />

sostenere l’integrazione <strong>dei</strong> soggetti<br />

operanti nella filiera, aumentando<br />

il valore aggiunto delle<br />

produzioni locali ed i benefici economici<br />

e reddituali per i produttori<br />

di base, favorendo così l’ammodernamento<br />

ed il potenziamento<br />

di impianti di condizionamento,<br />

trasformazione e <strong>commercializzazione</strong><br />

<strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong><br />

agricoli e forestali.<br />

Ulteriore obiettivo è migliorare le<br />

condizioni di lavoro e la sicurezza<br />

degli addetti, nonché favorire l’introduzione<br />

di sistemi di gestione<br />

o di iniziative che comportino un<br />

minor impatto ambientale anche<br />

attraverso interventi di delocalizzazione<br />

degli impianti.<br />

3


La Misura 123<br />

è articolata in 2 azioni:<br />

• Azione 1: Accrescimento del<br />

valore aggiunto <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> agricoli.<br />

• Azione 2: Accrescimento del<br />

valore aggiunto <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> forestali.<br />

MISURA 123 Azione 1<br />

Accrescimento del Valore<br />

aggiunto <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> agricoli<br />

Il sostegno è concesso nell’ambito<br />

delle filiere produttive principali<br />

(lattiero-casearia,carne bovina,<br />

suinicola, avicola, ovi-caprina,<br />

cerealicola, ortofrutticola, olivicola,<br />

vitivinicola, ortofloroviviaistica,<br />

colture industriali e oleoproteaginose,<br />

sementi) ed è volto<br />

all’ammodernamento aziendale,<br />

logistico e tecnologico. Per i settori<br />

più di nicchia (allevamenti<br />

minori, funghi e tartufi coltivati,<br />

piante officinali, piccoli frutti,<br />

produzioni no food) possono essere<br />

realizzati investimenti contraddistinti<br />

da elevata valenza<br />

4<br />

qualitativa, senza impatti negativi<br />

sull’ambiente e sulle dinamiche<br />

di mercato e di concorrenza.<br />

A chi si rivolge<br />

Possono beneficiare degli interventi<br />

previsti dalla misura le micro,<br />

piccole e medie imprese che<br />

operano nel campo della trasformazione<br />

e <strong>commercializzazione</strong><br />

<strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> agro-alimentari con<br />

esclusione <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> della pesca,<br />

che realizzano investimenti<br />

in impianti o stabilimenti che si<br />

trovano nel territorio della regione<br />

<strong>Lazio</strong>.<br />

Obiettivi<br />

• Garantisce un maggiore grado<br />

di redditività, solidità e solvibilità<br />

del soggetto richiedente.<br />

• Interviene per sostenere e<br />

implementare l’agricoltura di<br />

base.<br />

Per gli interventi finanziati nell’ambito<br />

dell’azione sono fissati i<br />

seguenti massimali:<br />

– 5.000.000 di euro quale limite<br />

massimo del costo totale<br />

dell’investimento ammissibile;<br />

– 100.000 euro quale spesa<br />

minima ammissibile a finanziamento,<br />

ridotto a 50.000 euro<br />

nel caso di operazioni incluse in<br />

progetti integrati.<br />

Il contributo massimo concedibile<br />

è pari al 40% dell’investimento.<br />

Per la presente azione sono predisposte<br />

tre distinte graduatorie<br />

uniche regionali suddivise per<br />

comparti produttivi ed in particolare<br />

secondo le aggregazioni di<br />

seguito riportate:<br />

1. Vitivinicolo e olivicolo;<br />

2. Ortofrutticolo (con esclusione<br />

delle patate), Florovivaismo,<br />

Cerealicolo e “altri comparti”<br />

(comparti minori );<br />

3. Latte trasformato e ovicaprino.<br />

Tutti i numeri<br />

della misura 123<br />

(azione 1)<br />

La ripartizione della dotazione finanziaria<br />

per comparto produttivo<br />

nella “sottofase 1” dell’avviso<br />

pubblico di cui alla D.G.R.<br />

412/2008 è la seguente:<br />

1. Vitivinicolo e olivicolo:<br />

€ 4.650.000,00;<br />

2.Ortofrutticolo, Florovivaismo,<br />

Cerealicolo e “altri<br />

comparti”: € 6.200.000,00;<br />

3. Latte trasformato e ovicaprino:<br />

€ 4.650.000;<br />

per un totale di € 15.500.000.<br />

La <strong>Regione</strong> <strong>Lazio</strong>, relativamente<br />

all’azione 1, ha ammesso nella<br />

Prima fase ( Stop and Go) un importo<br />

per investimenti di euro<br />

44.585.025,53 a cui corrisponde<br />

un contributo in conto capitale<br />

di euro 17.604.790,71.<br />

Nel complesso sono state approvate<br />

30 domande di aiuto su un<br />

totale di 53 domande presentate;


• Provincia di Roma: presentate<br />

n° 10 domande di aiuto di<br />

cui n°5 ammissibili per uno<br />

stanziamento complessivo di<br />

euro 2.569.230,18;<br />

• Provincia di Rieti: presentate<br />

n° 7 domande di aiuto di cui<br />

n° 3 ammissibili per uno stanziamento<br />

complessivo di euro<br />

474.781,04;<br />

• Provincia di Viterbo: presentate<br />

n° 15 domande di aiuto<br />

di cui n° 9 ammissibili per uno<br />

stanziamento complessivo di<br />

euro 2.210.811,38;<br />

• Provincia di Latina: presentate<br />

n° 16 domande di aiuto di<br />

cui n° 10 ammissibili per uno<br />

stanziamento complessivo di<br />

euro 10.683.786,80;<br />

• Provincia di Frosinone: presentate<br />

n° 5 domande di aiuto<br />

di cui n° 3 ammissibili per uno<br />

stanziamento complessivo di<br />

euro 2.167.802,23.<br />

MISURA 123 Azione 2<br />

Accrescimento del valore<br />

aggiunto <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> forestali<br />

Favorisce la realizzazione, acquisizione,<br />

ristrutturazione, ampliamento<br />

ed adeguamento delle<br />

strutture di condizionamento,<br />

trasformazione, <strong>commercializzazione</strong><br />

e stoccaggio <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong><br />

forestali delle imprese di trasfor-<br />

mazione del legno, ivi compresi<br />

impianti alimentati a biomasse<br />

legnose commisurati al fabbisogno<br />

energetico delle singole imprese.<br />

Possono essere realizzate inoltre<br />

linee di prima lavorazione, trasformazione<br />

e confezionamento<br />

di <strong>prodotti</strong> forestali.<br />

L’intervento è realizzabile mediante<br />

l’acquisto di macchine ed<br />

attrezzature, l’introduzione di<br />

moderne tecnologie finalizzate<br />

all’utilizzazione del soprassuolo<br />

forestale.<br />

A chi si rivolge<br />

Microimprese forestali, singole o<br />

associate operanti nel settore<br />

dell’utilizzazione e della trasformazione<br />

<strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> legnosi allo<br />

stato grezzo, regolarmente iscritte<br />

presso le Camere di Commercio<br />

Industria, Agricoltura e Artigianato.<br />

Obiettivi<br />

• Aumentare il valore aggiunto<br />

delle produzioni forestali;<br />

• garantire una adeguata partecipazione<br />

ed un miglioramento<br />

del reddito per i produttori di<br />

base;<br />

• stabilizzare ed accrescere il livello<br />

occupazionale;<br />

• favorire l’ammodernamento e<br />

il potenziamento di impianti di<br />

condizionamento, trasformazione<br />

e/o <strong>commercializzazione</strong><br />

<strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> agricoli e forestali<br />

e la loro crescita dimensionale;<br />

• favorire lo sviluppo di nuove<br />

forme di utilizzazione della<br />

produzione primaria quali la<br />

produzione di energia rinnovabile<br />

da biomasse forestali;<br />

• favorire l’aggregazione delle<br />

produzioni e dell’offerta e l’integrazione<br />

<strong>dei</strong> soggetti che<br />

operano nella filiera, in particolare<br />

di quelle legate al territorio,<br />

anche attraverso interventi<br />

volti a migliorare la rete logistica;<br />

• migliorare le condizioni di lavoro<br />

e la sicurezza degli addetti.<br />

Tutti i numeri<br />

della misura 123<br />

(azione 2)<br />

La <strong>Regione</strong> <strong>Lazio</strong>, relativamente<br />

all’azione 2, ha ammesso nella<br />

“sottofase 1” un importo per investimenti<br />

pari a € 2.456.622,26 a<br />

cui corrisponde un contributo in<br />

conto capitale di € 982.648,90.<br />

Nel complesso sono state approvate<br />

N° 20 domande di aiuto su<br />

un totale di N° 24 domande presentate;<br />

• Provincia di Roma: presentate<br />

n° 2 domande di aiuto di<br />

cui n° 2 ammissibili per uno<br />

stanziamento complessivo di<br />

euro 134.632,40;<br />

• Provincia di Rieti: presentate<br />

n° 12 domande di aiuto di cui<br />

n° 11 ammissibili per uno stanziamento<br />

complessivo di euro<br />

424.069,38;<br />

• Provincia di Viterbo: presentate<br />

n° 5 domande di aiuto<br />

di cui n° 4 ammissibili per uno<br />

stanziamento complessivo di<br />

euro 266.053,22;<br />

• Provincia di Latina: presentate<br />

n° 1 domande di aiuto di<br />

cui n° 0 ammissibili per uno<br />

stanziamento complessivo di<br />

euro 0,00;<br />

• Provincia di Frosinone: presentate<br />

n° 4 domande di aiuto<br />

di cui n° 4 ammissibili per uno<br />

stanziamento complessivo di<br />

euro 157.893,91.<br />

Effetti della Misura 123<br />

sul mercato<br />

La Misura 123 è fortemente legata<br />

alla priorità di stabilizzazione<br />

dell’occupazione e <strong>dei</strong> redditi agricoli<br />

e forestali, poiché sostiene<br />

processi di innovazione produttiva<br />

e commerciale tesi a rafforzare la<br />

competitività e la qualità <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong><br />

agricoli e forestali. Essa ha risposto<br />

direttamente e concretamente<br />

ai fabbisogni connessi all’incremento<br />

dell’efficienza delle imprese<br />

del comparto agroalimentare<br />

e forestale, conseguiti attraverso<br />

una riduzione <strong>dei</strong> costi di produzione.<br />

Aver agito in maniera forte<br />

sul segmento della trasformazione<br />

e <strong>commercializzazione</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong><br />

agricoli e forestali è stato presupposto<br />

indispensabile - stante la<br />

struttura del sistema agroalimentare<br />

regionale - per raggiungere<br />

l’obiettivo strategico di Asse, vale<br />

a dire creare reddito nel settore e<br />

concorrere alla crescita economica<br />

e sostenibile del territorio. La<br />

Misura ha sostenuto inoltre molte<br />

aziende operanti in comparti produttivi<br />

in cui si verifica un calo di<br />

competitività ed ha contribuito al<br />

conseguimento di obiettivi specifici<br />

come sostenere la razionalizzazione<br />

e l’innovazione <strong>dei</strong> processi<br />

nel segmento della trasformazione<br />

<strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> agricoli e forestali e<br />

consolidare e stabilizzare la reddi-<br />

5


tività del settore agricolo e forestale.<br />

A tale riguardo la Misura ha<br />

privilegiato interventi finalizzati a<br />

qualificare le produzioni, anche<br />

agendo sul contenuto di servizi e<br />

conoscenze associate ai singoli<br />

<strong>prodotti</strong>, ad aumentarne la specificità<br />

e a introdurre tecnologie innovative<br />

volte a contenere i costi ed a<br />

ridurre l’impatto ambientale. Tutto<br />

ciò in un’ottica di allargamento<br />

<strong>dei</strong> potenziali mercati.<br />

Più indirettamente, si è sostenuto<br />

lo sviluppo di nuovi <strong>prodotti</strong>, processi<br />

e tecnologie, con interventi<br />

finalizzati al miglioramento delle<br />

fasi di produzione e <strong>commercializzazione</strong><br />

e alla diffusione dell’innovazione<br />

sul mercato. La Misura ha,<br />

infine, contribuito ad aumentare<br />

l’aggregazione delle produzioni e<br />

dell’offerta, favorendo l’integrazione<br />

<strong>dei</strong> soggetti operanti nell’ambito<br />

delle singole filiere e garantendo<br />

un concreto trasferimento di beneficio<br />

economico ai produttori di<br />

base, conseguendo così una maggiore<br />

sinergia tra produzione e<br />

<strong>commercializzazione</strong>.<br />

La Misura 123 come sostegno<br />

alla trasformazione<br />

e <strong>commercializzazione</strong> <strong>dei</strong><br />

<strong>prodotti</strong> agricoli<br />

Un sostegno importante al settore<br />

commerciale è dato sicuramente<br />

dalla lavorazione <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong><br />

destinati alla vendita. È, infatti, nel<br />

momento della trasformazione<br />

che si riesce a plasmare la materia,<br />

creando così un vero e proprio<br />

valore aggiunto, spendibile sul<br />

mercato, favorendo le imprese laziali<br />

nella concorrenza con le altre<br />

regioni. È attraverso lo sviluppo di<br />

nuovi <strong>prodotti</strong> e l’introduzione di<br />

nuove tecnologie che si sviluppa il<br />

commercio. Proprio in questa ottica<br />

interviene il PSR, attraverso la<br />

Misura 123, che sostiene le imprese<br />

laziali che in queste buone pratiche<br />

si cimentano quotidianamente.<br />

Ad oggi, le norme per la <strong>commercializzazione</strong><br />

<strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> agricoli<br />

fanno riferimento alle leggi generali<br />

sulla <strong>commercializzazione</strong><br />

nonché ad alcune norme relative<br />

al comparto agricolo, nello specifico<br />

il Dlgs 228/2001. Nell’ambito<br />

del Programma di Sviluppo Rurale<br />

6<br />

del <strong>Lazio</strong> per il periodo 2007/2013<br />

gli interventi finalizzati a favorire<br />

la <strong>commercializzazione</strong> sono quelli<br />

finanziati con la Misura 121<br />

“Ammodernamento delle aziende<br />

agricole” e la Misura 123 “Accrescimento<br />

del valore aggiunto <strong>dei</strong><br />

<strong>prodotti</strong> agricoli e forestali”.<br />

In particolare la Misura 123 introduce<br />

un regime di sostegno<br />

per le imprese che operano nel<br />

settore della trasformazione e<br />

<strong>commercializzazione</strong> di <strong>prodotti</strong><br />

agricoli favorendo, in particolare,<br />

lo sviluppo di nuovi <strong>prodotti</strong><br />

e l’introduzione di tecnologie<br />

innovative, in una logica di riduzione<br />

degli impatti ambientali.<br />

Per trasformazione di un prodotto<br />

agricolo si intende:<br />

– qualunque trattamento di un<br />

prodotto agricolo, in esito al<br />

quale il prodotto rimane comunque<br />

un prodotto agricolo<br />

dell’Allegato I al Trattato (es.<br />

la macellazione di animale da<br />

carne).<br />

Per <strong>commercializzazione</strong> di <strong>prodotti</strong><br />

agricoli si intende:<br />

– la detenzione o l’esposizione ai<br />

fini della vendita, la messa in<br />

vendita, la consegna o qualsiasi<br />

altra modalità di immissione sul<br />

mercato di un prodotto agricolo<br />

(es. imballaggio, porzionatura e<br />

confezionamento).<br />

I beneficiari sono le micro, piccole<br />

e medie imprese come individuate<br />

ai sensi della Racco-<br />

mandazione della Commissione<br />

2003/362/CE, titolari di imprese<br />

che operano nel campo della<br />

lavorazione, trasformazione e<br />

<strong>commercializzazione</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong><br />

agro-alimentari, con esclusione<br />

<strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> della pesca, che<br />

prevedono una serie di investimenti<br />

realizzabili su tutto il territorio<br />

regionale coerentemente<br />

con le finalità della misura.<br />

La Misura, inoltre, sostiene l’integrazione<br />

<strong>dei</strong> soggetti operanti nella<br />

filiera, aumentando il valore aggiunto<br />

delle produzioni locali ed i<br />

benefici economici per i produttori<br />

di base.<br />

La Misura 123 è rivolta a quegli<br />

imprenditori che lavorano e commercializzano<br />

<strong>prodotti</strong> ottenuti<br />

in prevalenza da altre aziende<br />

agricole. In questo caso non è<br />

ammissibile all’aiuto la <strong>commercializzazione</strong><br />

diretta al consumo<br />

<strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> agricoli. Pertanto, la<br />

vendita <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> lavorati e<br />

conservati nei locali finanziati<br />

nell’ambito di questa misura è<br />

consentita verso i commercianti<br />

attraverso vari canali.<br />

Una misura che rilancia<br />

le agro-energie:<br />

il primato del <strong>Lazio</strong><br />

La nostra <strong>Regione</strong> detiene un primato<br />

importante, infatti nel <strong>Lazio</strong><br />

il Programma di Sviluppo Rurale<br />

2007-2013 si caratterizza per la<br />

grande attenzione riservata alle<br />

misure finalizzate ad accrescere la<br />

competitività del sistema delle imprese.<br />

Basta ricordare che a favore<br />

dell’Asse 1 “Miglioramento<br />

della competitività del settore<br />

agricolo e forestale”, è stato dedicato,<br />

nei fatti, ben il 47% della<br />

dotazione finanziaria dell’intera<br />

Programmazione, contro una<br />

media nazionale che si attesta<br />

attorno al 37%. Un impegno,<br />

dunque, che si spinge oltre ogni<br />

aspettativa e che scavalca di<br />

gran lunga la media nazionale.<br />

Una scelta precisa e determinante<br />

che, soprattutto nel periodo<br />

di crisi che stiamo affrontando,<br />

ha la duplice funzione di<br />

incentivare le imprese e di salvaguardare<br />

l’ambiente. Infatti<br />

la Misura 123 rivolta alle imprese<br />

di trasformazione e di <strong>commercializzazione</strong><br />

<strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong><br />

agricoli, attuata in via prioritaria<br />

con il sistema della progettazione<br />

integrata, finanzia gli<br />

investimenti per la trasformazione<br />

di biomasse in energia da<br />

parte di imprese agro-industriali<br />

o cooperative di agricoltori.<br />

Si crea così una sinergia tra<br />

benessere economico e benessere<br />

fisico, che dimostra come il<br />

rispetto per la natura, la produzione<br />

di energia pulita e lo sviluppo<br />

economico del territorio<br />

siano realizzabili utilizzando come<br />

opportunità le misure del<br />

PSR 2007- 2013.


La Misura 123: ne parla un esperto<br />

Per capire meglio gli obiettivi della<br />

misura e conoscere i possibili<br />

beneficiari, abbiamo rivolto alcune<br />

domande a Fabio Genchi, dirigente<br />

Area - Filiere Zootecniche e<br />

Produzioni Agroalimentari della<br />

<strong>Regione</strong> <strong>Lazio</strong>.<br />

La Misura 123 introduce un regime<br />

di sostegno per le imprese<br />

che operano nel settore della trasformazione<br />

e <strong>commercializzazione</strong><br />

di <strong>prodotti</strong> agricoli e forestali<br />

favorendo, in particolare, lo<br />

sviluppo di nuovi <strong>prodotti</strong> e l’introduzione<br />

di tecnologie innovative.<br />

Quanto è importante questo<br />

aspetto per lo sviluppo e la crescita<br />

delle aziende agro-industriali<br />

ed agro-forestali laziali?<br />

“L’ammodernamento degli impianti<br />

tecnologici e delle piattaforme<br />

di <strong>commercializzazione</strong> <strong>dei</strong><br />

<strong>prodotti</strong> agroalimentari e forestali<br />

della nostra regione rappresenta<br />

una priorità tecnica che<br />

consente di orientare il prodotto<br />

al consumatore e di ridurre i costi<br />

di produzione. Appare evidente<br />

come questi obiettivi contribuiscano,<br />

unitamente ad altri fattori<br />

tecnici e di mercato, ad aumentare<br />

la competitività delle imprese<br />

presenti sul nostro territorio anche<br />

a vantaggio degli operatori<br />

del settore primario”.<br />

La Misura è rivolta a quegli imprenditori<br />

che lavorano e commercializzano<br />

<strong>prodotti</strong> ottenuti<br />

direttamente ed in prevalenza<br />

dalle aziende agricole. Come interviene<br />

la misura nello sviluppo<br />

del commercio e nella collaborazione<br />

tra produzione, trasformazione<br />

e distribuzione?<br />

“I rapporti tra le imprese di trasformazione<br />

e di <strong>commercializzazione</strong><br />

e gli operatori del settore<br />

primario vengono regolati attraverso<br />

un preciso obbligo imposto<br />

dalla misura 123 (azione 1)<br />

che riguarda la stipula di contratti<br />

di fornitura che prevedano<br />

i benefici economici del miglior<br />

prezzo di mercato spuntato al<br />

momento della stipula per una<br />

durata di tre anni. Il rispetto <strong>dei</strong><br />

contratti stipulati è<br />

oggetto di controllo<br />

da parte della regione<br />

in fase expost<br />

l’erogazione<br />

del finanziamento<br />

all’impresa agro-industriale”.<br />

La Misura contribuisce<br />

anche allo<br />

sviluppo delle agroenergie?<br />

“È possibile finanziare<br />

impianti per la<br />

produzione di energia<br />

da fonte rinnovabile<br />

ma con potenze<br />

strettamente<br />

correlate alle esigenze<br />

energetiche<br />

dell’impresa di trasformazione.<br />

Si cerca,<br />

con la misura in questione, di<br />

favorire l’utilizzo <strong>dei</strong> sotto<strong>prodotti</strong><br />

di lavorazione industriale,<br />

soprattutto nel settore forestale,<br />

per la produzione di energia termica<br />

necessaria ai processi di lavorazione<br />

del legno”.<br />

La Misura 123 è fortemente legata<br />

alla priorità di stabilizzazione<br />

dell’occupazione e <strong>dei</strong> redditi<br />

agricoli e forestali, poiché sostiene<br />

processi di innovazione<br />

produttiva e commerciale tesi a<br />

rafforzare la competitività e la<br />

qualità <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> agricoli e fo-<br />

restali. Quali risultati si sono ottenuti<br />

nelle province e nei diversi<br />

comparti produttivi della nostra<br />

regione?<br />

“Le istanze pervenute dal territorio<br />

regionale hanno interessato in<br />

modo differente i vari comparti<br />

produttivi nelle varie province; in<br />

particolare si può osservare come<br />

nella provincia di Latina la<br />

maggior parte degli investimenti<br />

ha riguardato il comparto ortofrutticolo.<br />

A Viterbo hanno assunto<br />

rilievo i comparti cerealicolo<br />

ed olivicolo. Nelle province di<br />

Rieti e Frosinone si è riscontrato<br />

maggior interesse per l’azione 2<br />

che, si ricorda, è quella relativa al<br />

settore della trasformazione del<br />

legno e <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> forestali. A<br />

Roma i comparti produttivi più<br />

rappresentativi sono stati il viticolo<br />

e l’olivicolo. A tale proposito<br />

si sottolinea, che allo stato attuale,<br />

non risulta concluso e quindi<br />

collaudato nessuno <strong>dei</strong> progetti<br />

presentati in Provincia di Roma e<br />

ciò ha determinato l’assenza di<br />

questa provincia tra gli esempi<br />

rappresentati nella presente pubblicazione”.<br />

Può farci un bilancio <strong>dei</strong> benefici<br />

economici derivanti dagli investimenti<br />

affrontati grazie alla<br />

Misura sul territorio regionale?<br />

“La misura 123 nel suo complesso<br />

ha reso disponibili aiuti alle imprese<br />

del <strong>Lazio</strong> per un importo di circa<br />

18 milioni di euro. Tale somma,<br />

se interamente utilizzata dalle imprese,<br />

permetterà di realizzare, in<br />

questa prima fase applicativa della<br />

misura, investimenti complessivi<br />

per circa 47 milioni di euro”.<br />

Si riportano quattro schede<br />

esemplificative di altrettanti progetti<br />

chiusi e collaudati nelle province<br />

di Viterbo, Frosinone, Rieti<br />

e Latina.<br />

7


territorio del viterbese si caratterizza ri-<br />

Ilspetto alle restanti aree regionali per una<br />

diffusa produzione cerealicola. Infatti, pur a<br />

fronte di una tendenza alla diminuzione della<br />

superficie destinata a questa produzione, essa<br />

resta comunque una delle principali risorse<br />

dell’agricoltura viterbese.<br />

Dai dati riferiti dal 5° Censimento Generale<br />

dell’Agricoltura del <strong>Lazio</strong>, nell’area del viterbese<br />

sono stati individuati tre gruppi di Comuni<br />

nei quali la produzione di cerealicole arriva<br />

a fornire oltre il 50% del reddito agricolo:<br />

1. Acquapendente, Proceno,<br />

Onano, Grotte di Castro, Latera;<br />

2. Tuscania e Monteromano;<br />

3. Bagnoregio, Orte,<br />

Civita Castellana e Monterosi.<br />

La realtà beneficiaria del contributo costituisce<br />

una presenza importante del territorio,<br />

che presidia dai primi anni 50, dai tempi del<br />

riordino fondiario attuato dall’Ente Maremma,<br />

oggi ARSIAL. Il progetto presentato<br />

dall’azienda beneficiaria ha avuto come obiettivo<br />

la realizzazione di un nuovo impianto di<br />

selezione <strong>dei</strong> cereali da seme dotato di tecnologie<br />

innovative e di un’elevata capacità pro-<br />

8<br />

IL PROGETTO IN PILLOLE<br />

Misura 123 - Azione 1<br />

Accrescimento del valore aggiunto <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> agricoli<br />

Codice domanda: 8475903698<br />

Località: Tarquinia (VT)<br />

Titolo: Valorizzazione delle produzioni cerealicole<br />

della Maremma Etrusca<br />

Intervento: Installazione di una linea di selezione sementi,<br />

integrata da un laboratorio di analisi<br />

Obiettivo: Avviare un’attività di produzione di sementi certificate,<br />

migliorare la fase di stoccaggio ed accrescere la sicurezza<br />

sul luogo di lavoro.<br />

Importo investimento ammesso: € 1.727.696,00<br />

Importo contributo concesso: € 604.693,00<br />

duttiva che ha permesso un accrescimento e<br />

un miglioramento produttivo oltre che un innalzamento<br />

delle condizioni di sicurezza sul<br />

luogo di lavoro. Tale impianto è stato integrato<br />

da un laboratorio di analisi, che ha permesso<br />

di dedicare particolare attenzione alle condizioni<br />

di stoccaggio <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> cerealicoli.<br />

Ciò ha consentito al beneficiario di arrivare a<br />

poter produrre in proprio sementi certificate,<br />

che in precedenza acquistava da terzi, e poter<br />

garantire e vendere un prodotto sano, caratterizzato<br />

da una maggiore vigoria e capacità<br />

germinativa. Dal 2008 al 2010 l’impianto di<br />

selezione è stato ideato, progettato, realizzato<br />

ed è entrato in funzione facendo riscontrare<br />

subito miglioramenti apprezzabili ad ogni livello.<br />

In soli due anni si è registrato un risparmio<br />

di circa 500mila euro, ciò ha determinato<br />

importanti ricadute sul prezzo sia a livello territoriale<br />

che regionale.<br />

Collegati a questo progetto principale ce ne<br />

sono altri ugualmente interessanti e rilevanti.<br />

È prevista la realizzazione di corsi di formazione<br />

agricola per gli operatori del settore che<br />

saranno completamente gratuiti e garantiranno<br />

un innalzamento della qualità del lavoro<br />

e <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> del settore. Verrà inoltre avviato<br />

con l’Università degli Studi della Tuscia un<br />

progetto di ricerca sul grano duro, in quanto è<br />

in atto un processo di valorizzazione della produzione<br />

del grano per incrementare la capacità<br />

contrattuale <strong>dei</strong> produttori.<br />

Obiettivo finale di questo processo è arrivare<br />

alla costituzione di un disciplinare D O P / I G P<br />

del Grano duro della Maremma che sia garanzia<br />

di tracciabilità.


I cereali comuni<br />

Con il termine cereali sono indicate numerose<br />

piante appartenenti alle Graminacee,<br />

coltivate fin dai tempi più remoti per produrre<br />

granelli da utilizzare come alimento e<br />

per produrre farina da trasformare in pasta<br />

e pane. I cereali più comuni sono:<br />

Avena<br />

L’avena risulta essere<br />

povera di carboidrati<br />

(amido,<br />

glucosio), ma ricca<br />

di beta-glucani,<br />

fibre solubili e insolubili,<br />

proteine e acidi grassi insaturi. I semi<br />

risultano ricchissimi di minerali e vitamine<br />

(B1, acido folico e acido pantotenico).<br />

Di solito si utilizza il seme decorticato e successivamente<br />

macinato per essere ridotto<br />

in farina, oppure sotto forma di fiocchi, freschi<br />

o precotti al vapore.<br />

In fitoterapia l’avena viene utilizzata per le<br />

sue proprietà ricostituenti, emollienti e rinfrescanti.<br />

La crusca di cui è particolarmente<br />

ricca, risulta essere un ottimo aiuto per<br />

l’intestino di cui ne agevola le funzioni.<br />

Il decotto e l’infuso d’avena viene utilizzato<br />

per combattere la tosse, la stitichezza, le<br />

forme di debilitazione fisica, le nefriti e le<br />

emorroidi. Inoltre la farina d’avena può essere<br />

utilizzata per problemi digestivi e dolori<br />

articolari.<br />

Frumento<br />

(grano)<br />

Le innumerevoli<br />

varietà di frumento<br />

coltivate,<br />

possono essere<br />

ricondotte a due<br />

grandi categorie: grano tenero che cresce in<br />

zone caldo-temperate, destinate alla panificazione,<br />

e il grano duro che predilige regioni<br />

caldo-secche, usato quasi esclusivamente<br />

per la produzione di pasta e semola.<br />

È un rimineralizzante e antianemico, utile<br />

nelle magrezze e stanchezze eccessive, risolve<br />

problemi di stitichezza e colite ed è indispensabile<br />

per garantire la crescita regolare<br />

ed equilibrata <strong>dei</strong> bambini. Inoltre, il<br />

consumo di grano in forma integrale è<br />

strettamente connesso alla prevenzione<br />

delle malattie cardiovascolari. Infine, l’olio<br />

del germe essendo ricco di sostanze grasse,<br />

viene utilizzato per la preparazione di <strong>prodotti</strong><br />

cosmetici utili per la pelle secca e devitalizzata.<br />

Mais<br />

I componenti più<br />

significativi e importanti<br />

del seme<br />

di mais, sono<br />

rappresentati<br />

dall’amido e dalle<br />

proteine. L’amido, l’80-85% del contenuto<br />

nutrizionale del seme, è fondamentale per<br />

l’alimentazione e per il contenuto calorico<br />

che può fornire. Le proteine, invece, si caratterizzano<br />

per l’elevato contenuto di amminoacidi<br />

essenziali e valore biologico, fondamentale<br />

nello svolgere la funzione plastica<br />

di formazione <strong>dei</strong> tessuti del corpo. In fitoterapia<br />

il mais viene utilizzato per le sue<br />

funzioni diuretiche e sedative delle vie urinarie,<br />

depurative, coleretiche e colagoghe.<br />

Orzo<br />

I semi di orzo sono<br />

ricchi di carboidrati<br />

(amido,<br />

glucosio e betaglucani),proteine,<br />

fibre solubili<br />

e insolubili, elementi<br />

minerali, enzimi e vitamine.<br />

L’orzo viene utilizzato principalmente per la<br />

produzione della birra o del whisky e per la<br />

preparazione <strong>dei</strong> mangimi nell’alimentazione<br />

del bestiame. Inoltre può essere utilizzato<br />

anche in altre forme alimentari di chicchi<br />

e di farina o semolino previa macinazione<br />

<strong>dei</strong> semi, tostato e poi macinato, oppure prima<br />

fatto germogliare e poi ridotto in fiocchi.<br />

Sempre più diffuso risulta anche l’impiego<br />

del caffè d’orzo che ha delle eccellenti<br />

proprietà nutritive senza risultare eccitante<br />

come il caffè normale.<br />

In fitoterapia l’orzo viene utilizzato per le<br />

sue proprietà antinfiammatorie, rinfrescanti,<br />

emollienti e galattogoghe.<br />

Nell’alimentazione facilita la digestione per<br />

coloro che soffrono di gastrite, si può utilizzare<br />

come decotto o sotto forma di malto<br />

d’orzo negli stati di convalescenza o debolezza<br />

fisica, per combattere forme d’infiammazione<br />

dell’apparato digerente e urinario<br />

e per il nervosismo. Infine, l’infuso di malto<br />

d’orzo facilita anche la produzione di latte<br />

materno.<br />

Riso<br />

Dall’esame<br />

del chicco di<br />

riso integrale<br />

(ossia il riso<br />

non privato<br />

degli involucriesterni),<br />

si riscontra la sua alta concentrazione di<br />

carboidrati, proteine, fibra grezza, vitamine<br />

(A, E, B1, B2, B6, PP, C), sali minerali e oligoelementi,<br />

acidi grassi essenziali, enzimi e<br />

sostanze stimolanti l’attività metabolica e<br />

cellulare fondamentali per il mantenimento<br />

della salute.<br />

Nel caso invece del riso raffinato (ossia<br />

quello bianco), tutti questi elementi sono<br />

quasi del tutto assenti o poco significativi,<br />

perché con il processo di raffinazione e brillatura<br />

vengono quasi tutti eliminati.<br />

Il riso integrale è un ottimo alimento energetico<br />

e di facile digeribilità, favorisce l’abbassamento<br />

della pressione del sangue, è<br />

utile per combattere le coliti e le fermentazioni<br />

intestinali, la stitichezza e la diarrea.<br />

Il riso raffinato, invece, per la sua carenza di<br />

proteine e di sodio, viene usato nei casi d’insufficienza<br />

renale, favorisce l’eliminazione<br />

dell’urea e il mantenimento di un peso equilibrato.<br />

Segale<br />

Il segale è un<br />

cereale definito<br />

minore, caratterizzatotuttavia<br />

da un contenutonutrizionaleestremamente<br />

vasto. I<br />

semi della segale risultano essere molto ricchi<br />

di carboidrati semplici, amido, proteine<br />

in rapporto equilibrato agli zuccheri, lipidi,<br />

fibre solubili e insolubili, elementi minerali e<br />

vitamine.<br />

Ciò che contraddistingue questo cereale è<br />

l’elevato contenuto di fibra alimentare e il<br />

bassissimo livello di glutine, il che lo rende<br />

particolarmente utile per coloro che soffrono<br />

di intolleranza alimentare a questa proteina<br />

(celiaci).<br />

In fitoterapia la segale è utilizzata per le<br />

sue proprietà digestive e per combattere la<br />

stitichezza, trova impiego anche come rimineralizzante<br />

e come tonico in caso di stanchezza<br />

o debilitazione fisica.<br />

9


10<br />

IL PROGETTO IN PILLOLE<br />

Misura 123 - Azione 2<br />

Accrescimento del valore aggiunto <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> forestali<br />

Codice domanda: 8475901832<br />

Località: Castro <strong>dei</strong> Volsci (FR)<br />

Titolo: Realizzazione di linee di prima lavorazione, trasformazione,<br />

condizionamento e confezionamento di <strong>prodotti</strong> forestali<br />

delle imprese di trasformazione del legno mediante acquisto<br />

di macchine ed attrezzature nuove di fabbrica<br />

Intervento: Acquisto di una trattrice tipo 6530 John Deere<br />

Obiettivo: Incrementare il parco macchine per aumentare le potenzialità<br />

produttive attraverso il miglioramento delle linee di prima<br />

lavorazione e di prima trasformazione del prodotto legnoso<br />

Importo investimento ammesso: € 101.000,00<br />

Importo contributo concesso: € 40.400,00<br />

Nel territorio del frusinate, ricco di<br />

boschi e di legname, il settore forestale<br />

rappresenta una parte realmente<br />

rilevante per l’economia e lo<br />

sviluppo del territorio.<br />

Per l’azienda beneficiaria del contributo<br />

regionale relativo all’ambito della<br />

Misura 123 del Programma di Sviluppo<br />

Rurale, è stato possibile velocizzare<br />

ed incrementare notevolmente<br />

tutte le fasi lavorative dalla raccolta<br />

alla consegna degli ordinati, migliorando<br />

e potenziando le azioni di<br />

esbosco ed allestimento, nonché incrementando<br />

e differenziando azioni<br />

di depezzatura degli assortimenti in<br />

magazzino.<br />

Con l’acquisto della trattrice 6530<br />

John Deere dotata di cabina con aria<br />

condizionata, inversore idraulico, sedile<br />

passeggero, combinata con spaccalegna<br />

orizzontale modello 900, i<br />

tempi di lavorazione del legname si ridurranno<br />

drasticamente e il livello di<br />

sicurezza sul lavoro sarà garantito da<br />

standard di qualità superiore, diminuendo<br />

così il rischio di infortuni.<br />

La possibilità di lavorare in tempi ridotti<br />

maggiori quantità di legname<br />

ha portato ad un incremento della<br />

produttività e al superamento di molte<br />

problematiche precedentemente<br />

presenti in azienda.<br />

Ora la conservazione della legna può<br />

avvenire già tagliata opportunamente<br />

in pezzi adeguati all’utilizzo che se<br />

ne farà.


Il bosco<br />

e il suo governo<br />

I boschi sono classificati secondo le specie che li<br />

compongono:<br />

• Puri, formati da una sola specie. Se una specie è<br />

presente per il 90% si considera puro<br />

• Misti, formati da più specie<br />

In base all'età delle piante si distinguono in:<br />

• Coetanei formati da piante della stessa età<br />

• Disetanei formati da piante di età diversa<br />

Le associazioni vegetali sono poi classificate in base<br />

al clima, alla statura, alla distribuzione spaziale,<br />

alla tessitura (distribuzione sul piano in base alle<br />

classi d'età), alla densità (numero di individui per<br />

ha), alla copertura (proiezione delle chiome sul terreno),<br />

alla fertilità. Quest'ultimo è un parametro nella<br />

valutazione <strong>dei</strong> boschi molto importante, che tiene<br />

conto della statura (altezza media alberi più alti) e<br />

definisce l'attitudine alla produzione e alla rinnovazione.<br />

Risulta molto importante dal punto di vista<br />

selvicolturale in quanto influenza le scelte di governo<br />

del bosco.<br />

Il governo è il modo con cui un bosco viene rinnovato<br />

e dipende dal tipo di propagazione delle piante e può<br />

essere:<br />

• Ceduo, un bosco tagliato periodicamente (di solito<br />

ogni 10/30 anni), che a seguito del taglio si rigenera<br />

grazie all'emissione di polloni, cioè di ricacci<br />

dalla ceppaia. Il bosco, perciò, si rigenera prevalentemente<br />

per via vegetativa o agamica;<br />

• Fustaia (o "bosco d'alto fusto"), un bosco tagliato<br />

ad intervalli di almeno 40/100 anni e in<br />

modo tale che, dopo il taglio, il bosco stesso si<br />

rinnovi attraverso la nascita di nuove piantine<br />

(plantule), nate dai semi degli alberi pre-esistenti<br />

o lasciati dopo il taglio ("alberi portasemi"<br />

o "riserve"). Il bosco perciò si rigenera soprattutto<br />

per via sessuata o gamica.<br />

Alla forma di governo si collegano i possibili trattamenti,<br />

le modalità seguite nel taglio o abbattimento.<br />

Per le fustaie i trattamenti eseguiti possono essere:<br />

taglio raso: piante coetanee che, abbattute tutte<br />

allo stesso momento, lasciano dopo il taglio il<br />

terreno sgombro. Viene asportata tutta la massa<br />

legnosa ad eccezione della ramaglia e della<br />

corteccia che vanno a ricostituire la sostanza organica<br />

del terreno. Questo intervento risulta di<br />

facile esecuzione in quanto semplifica le operazioni<br />

di esbosco e di allestimento del legname;<br />

presenta tuttavia alcuni svantaggi, quali la possibile<br />

degradazione del suolo, che si trova improvvisamente<br />

scoperto e quindi può andare<br />

soggetto a fenomeni di erosione, e la difficoltà di<br />

rinnovazione naturale dal momento che si instaurano<br />

sul terreno specie erbacee ed arbustive<br />

infestanti per cui è necessario il rimboschimento<br />

artificiale;<br />

tagli successivi: piante coetanee il cui taglio avviene<br />

a più riprese durante un periodo di rinnovazione<br />

più o meno lungo. La rinnovazione avviene<br />

naturalmente in modo che, dopo il taglio delle<br />

piante mature, il terreno è già ricoperto da bosco<br />

novello;<br />

tagli saltuari o di dirado: riguarda piante disetanee<br />

sparse su tutta la superficie del bosco e<br />

prevede il taglio delle piante che via via raggiungono<br />

la maturità, il che avviene saltuariamente<br />

(10-15 anni), garantisce una continua copertura<br />

del suolo e una rinnovazione naturale del bosco.<br />

Per i cedui invece i trattamenti possibili sono:<br />

ceppaia: le piante vengono periodicamente (15 -<br />

30 anni) tagliate rasente a terra; il taglio <strong>dei</strong> fusti<br />

(ceduazione) viene eseguito durante il riposo<br />

vegetativo delle piante al fine di favorire l’emissione<br />

di polloni radicali;<br />

capitozza: il taglio viene eseguito ad una<br />

certa altezza dal suolo.<br />

sgamollo: è praticata la soppressione<br />

<strong>dei</strong> rami e delle branche laterali,<br />

mentre è rispettato il tratto<br />

apicale del fusto che risulta<br />

rivestito di vegetazione.<br />

11


settore del legname è una ri-<br />

Ilsorsa fondamentale per<br />

l’economia della provincia di Rieti.<br />

Il territorio reatino è per il<br />

70% un’area montana, questa<br />

parte di Appennino Centrale, poco<br />

conosciuta, lontana dal turismo<br />

di massa, è ricca di boschi ed<br />

il legno in questa zona viene commerciato<br />

per diversi scopi: si va<br />

dalla lavorazione e distribuzione<br />

come semilavorati per l’industria,<br />

al taglio, raccolta, stagionatura e<br />

vendita della legna da ardere.<br />

In quest’ultimo caso diventano<br />

fondamentali alcune caratteristiche<br />

che il legno adotta nella fase<br />

di lavorazione. Ai fini dell’uso per<br />

riscaldamento, occorre<br />

accertarsi che le caratteristiche<br />

della legna<br />

soddisfino alcuni<br />

requisiti non trascurabili,<br />

il più importante<br />

<strong>dei</strong> quali è senz’altro la<br />

corretta stagionatura<br />

o essiccazione. In altre<br />

parole la legna deve<br />

possedere il giusto<br />

grado di umidità, che si<br />

attesta intorno al 10–<br />

15%, per cui assume<br />

importanza anche il<br />

periodo dell’anno in cui<br />

viene effettuato il taglio<br />

e che dovrebbe<br />

coincidere con il periodo<br />

invernale. Il corretto<br />

grado di stagionatura<br />

permette di dispor-<br />

12<br />

IL PROGETTO IN PILLOLE<br />

Misura 123 - Azione 2<br />

Accrescimento del valore aggiunto <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> forestali<br />

re di un combustibile dall’ottima<br />

resa e poco inquinante. È in<br />

quest’ottica che opera l’intervento<br />

della <strong>Regione</strong> <strong>Lazio</strong>, che con il<br />

contributo erogato nell’ambito<br />

della Misura 123 del Programma<br />

Codice domanda: 8475901104<br />

Località: Cantalupo Sabina (RI)<br />

Titolo: Acquisto macchine ed attrezzature per il taglio <strong>dei</strong> tronchi<br />

ed essiccazione del legno<br />

Intervento: Acquisto di una macchina all'avanguardia per il taglio <strong>dei</strong> tronchi<br />

dotata d un kit forno di essiccazione<br />

Obiettivo: Accelerare la stagionatura del legno<br />

Importo investimento ammesso: € 68.495,00<br />

Importo contributo concesso: € 27.398,00<br />

di Sviluppo Rurale ha consentito<br />

all’azienda di aumentare la produttività<br />

e la qualità del prodotto.<br />

Con il finanziamento ricevuto è<br />

stata acquistata una macchina<br />

all’avanguardia nel taglio <strong>dei</strong><br />

tronchi e nel trattamento degli<br />

stessi, grazie ad un sistema elettronico<br />

di alta precisione.<br />

Tale macchinario è dotato anche<br />

di un kit forno di essiccazione che<br />

permette di accelerare la stagionatura<br />

del legno che normalmente<br />

per una sezione di 20-30 cm di<br />

diametro necessita di almeno tre<br />

anni. Con l’essiccazione programmata<br />

il tutto avviene tra i tre e i<br />

cinque mesi e pertanto viene presentato<br />

sul mercato un prodotto<br />

lavorato in tempi brevi con maggiore<br />

efficienza e con un giusto<br />

grado di umidità che ne determina<br />

una maggiore stabilità nel<br />

tempo ed un maggior valore aggiunto.<br />

Il beneficiario<br />

ha deciso, inoltre, di intraprendere<br />

un ulteriore<br />

investimento con<br />

l’acquisto anche di una<br />

segatronchi stazionaria<br />

Wood-Mizer LT70<br />

e relativa serie di accessori<br />

per la sua efficiente<br />

messa in opera,<br />

per aumentare ulteriormente<br />

la produzione,<br />

dato anche il ridursi<br />

<strong>dei</strong> tempi di attesa<br />

per la fase di stagionatura/essiccazione.<br />

Tutto ciò ha portato<br />

l’azienda a raggiungere<br />

degli obiettivi altissimi<br />

in termini di occupazione,<br />

qualità e<br />

produttività.


La legna si suddivide in legna dolce e legna<br />

dura in base al peso in kg di un metro cubo di<br />

materiale. La legna dolce che pesa circa<br />

300-350 kg/m3 è quella di abete, pino, pioppo,<br />

ontano, castagno, salice, mentre la legna<br />

dura che pesa circa 350-400 kg/m3 è quella<br />

di olmo, quercia, leccio, faggio e frassino.<br />

La legna dolce si accende facilmente, si consuma<br />

in fretta e sviluppa una fiamma lunga e<br />

la si usa nei forni che richiedono un lungo giro<br />

di fiamma. La legna dura, invece, è più<br />

compatta, la combustione è più lenta con<br />

fiamme corte, dura di più ed è più adatta al<br />

riscaldamento domestico.<br />

La legna da ardere, ai fini del riscaldamento,<br />

presenta caratteristiche diverse a seconda<br />

della varietà di pianta dalla quale è ricavata.<br />

Non tutti i legni sono uguali e le caratteristiche<br />

circa il tempo di essiccazione ed il potere<br />

calorifico variano da pianta a pianta. Il potere<br />

calorifico dipende dal tasso di umidità e<br />

dalla sua densità.<br />

La legna appena tagliata, o legna verde, ha<br />

un contenuto di acqua elevato, che la rende<br />

pesante e più resistente al fuoco in quanto<br />

parte del calore sprigionato nella combustione<br />

viene impiegato per far evaporare<br />

l’acqua. Un legno verde può arrivare ad avere<br />

fino al 75% di umidità nella sua composizione<br />

e può essere considerato un legno<br />

“secco” solo quando questa percentuale<br />

raggiunge un livello pari al 15-20%. L’ideale<br />

La legna da ardere<br />

sarebbe far stagionare la legna da ardere<br />

per un periodo minimo di almeno 9 mesi e fino<br />

ai 2 anni. Un legno ben stagionato può<br />

perdere oltre il 60% della propria umidità,<br />

acquisendo in questo modo un maggiore potere<br />

calorifico ed una maggiore maneggevolezza.<br />

I legnami di qualità ottima sono la<br />

quercia, il frassino, il faggio, l’acero, gli alberi<br />

da frutto meno il ciliegio. Di qualità discreta<br />

sono invece il castagno, la betulla, l’ontano.<br />

Di qualità accettabile sono il tiglio il pioppo<br />

ed il salice. Da evitare in generale i legni resinosi.<br />

Il potere calorifico <strong>dei</strong> differenti tipi di<br />

legna dipende molto dalla loro umidità e di<br />

conseguenza la potenza delle caldaie o delle<br />

stufe è direttamente influenzata dal tipo di<br />

legna impiegato, in media una legna ben stagionata<br />

ha un potere calorifico di 3200<br />

kcal/kg.<br />

Potere calorifico della legna<br />

in funzione della sua umidità<br />

Percentuale Potere calorifico<br />

di umidità kcal/kg<br />

15 3.490<br />

20 3.250<br />

25 3.010<br />

30 2.780<br />

35 2.450<br />

40 2.300<br />

Il decorso del tempo rappresenta solo uno<br />

<strong>dei</strong> fattori di una corretta essiccazione.<br />

Concorrono a rendere un legno ben stagionato<br />

ulteriori elementi quali le modalità di<br />

collocazione e conservazione.<br />

Per riuscire ad ottenere una legna secca e<br />

non marcia occorre adagiarla in modo che risulti<br />

protetta in ambienti non umidi e sufficientemente<br />

ventilati.<br />

Una corretta stagionatura offre una legna<br />

da ardere migliore, con un potere calorifico<br />

più elevato che può arrivare a dimezzare le<br />

quantità di legna necessarie per il riscaldamento<br />

domestico.<br />

13


L<br />

’azienda beneficiaria è una realtà<br />

profondamente radicata<br />

sul territorio, infatti è presente<br />

nella provincia di Latina da quasi<br />

50 anni. Dopo essersi dislocata<br />

sul territorio di Terracina, nel<br />

2008, anche grazie ai finanziamenti<br />

ricevuti nell’ambito del<br />

Programma di Sviluppo Rurale<br />

del <strong>Lazio</strong>, ha realizzato un nuovo<br />

stabilimento a Pontinia, unendo<br />

tecnologie di ultima generazione<br />

ed esperienza pluriennale.<br />

La scelta della località non è stata<br />

casuale: Pontinia rappresenta<br />

una delle migliori aree nazionali<br />

per la coltivazione del pomodoro<br />

da industria. Infatti, grazie alle<br />

particolari condizioni pedo-climatiche,<br />

si dispone in quest’area<br />

di una materia prima con caratte-<br />

14<br />

IL PROGETTO IN PILLOLE<br />

Misura 123 - Azione 2<br />

Sostegno alla trasformazione e <strong>commercializzazione</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> agricoli<br />

ristiche organolettiche superiori,<br />

soprattutto per quanto riguarda<br />

il gusto ed il colore.<br />

Codice domanda: 8475900546<br />

Località: Pontinia (LT)<br />

Titolo: Stabilimento industriale agro-alimentare per la lavorazione<br />

e trasformazione del pomodoro da industria<br />

e altri <strong>prodotti</strong> ortofrutticoli”<br />

Intervento: Realizzazione di un capannone industriale con impianti<br />

tecnologici all’avanguardia<br />

Obiettivo: Ampliare la gamma <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> commerciali riducendo i costi<br />

legati all’utilizzo di acqua ed energia.<br />

Importo investimento ammesso: € 5.000.000,00<br />

Importo contributo concesso: € 2.000.000,00<br />

Il nuovo stabilimento, entrato in<br />

funzione nel 2008 è un capannone<br />

industriale dotato di macchinari<br />

e impianti con tecnologie altamente<br />

innovative, che hanno<br />

permesso all’azienda di ampliare<br />

la gamma <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> commerciali,<br />

riducendo i costi legati all’utilizzo<br />

di acqua ed energia. Tali<br />

risparmi sono stati resi possibili<br />

dall’impianto di depurazione e riciclo<br />

delle acque, dall’impianto di<br />

distribuzione del vapore industriale,<br />

dall’impianto di dissalazione<br />

delle acque di pozzo ad<br />

osmosi inversa, dall’impianto di<br />

riduzione industriale SNAM, dall’impianto<br />

generatore del vapore<br />

e dall’impianto idrico e la cabina<br />

elettrica.<br />

La totalità degli impianti e <strong>dei</strong><br />

macchinari utilizzati all’interno<br />

della nuova struttura, essendo ad<br />

alto contenuto tecnologico, hanno<br />

reso possibile quindi un netto<br />

miglioramento anche della sicurezza<br />

sul luogo di lavoro.<br />

Con il nuovo assetto l’azienda è<br />

passata dalle produzioni ad alta<br />

concentrazione (doppio e triplo<br />

concentrato di pomodoro) a quelle<br />

a bassa concentrazione (semiconcentrati,<br />

pizza sauce, ecc,):<br />

oggi l’azienda è in grado di produrre<br />

sia Hot-Break che Cold-<br />

Break, con concentrazioni che variano<br />

dai 5.0° Brix del succo naturale,<br />

fino ai 36/38° Brix del triplo<br />

concentrato, in formati da 300gr<br />

fino a 60Ton.<br />

Tutti i <strong>prodotti</strong> sono ottenuti con<br />

pomodori di prima linea, poiché<br />

non producendo né pomodori pelati,<br />

né polpa, non si utilizzano gli<br />

scarti di queste linee per produrre<br />

i restanti <strong>prodotti</strong>. In un contesto<br />

fortemente competitivo, come<br />

quello industriale, il sostegno<br />

proveniente dai finanziamenti del<br />

Programma di Sviluppo Rurale<br />

del <strong>Lazio</strong> e dalle istituzioni consente<br />

di investire in nuove tecnologie<br />

e procedure innovative, divenute<br />

indispensabile per la sopravvivenza<br />

delle industrie regionali<br />

e nazionali sul mercato mondiale<br />

e per contribuire allo sviluppo<br />

occupazionale del territorio.


Il pomodoro (Lycopersicon Esculentum ) è<br />

una solanacea originaria dell’America Latina<br />

che è stata per lungo tempo coltivata in<br />

Europa a solo scopo ornamentale, poiché i<br />

frutti non erano ritenuti commestibili. Con<br />

l’inizio del secolo scorso, nei paesi mediterranei,<br />

iniziò la coltivazione intensiva, la trasformazione<br />

e la conservazione industriale<br />

del prodotto. In Italia la coltivazione ha una<br />

lunga tradizione ed il nostro paese figura al<br />

terzo posto nella graduatoria mondiale per<br />

produzione ed esportazione.<br />

È una pianta a fusto sarmentoso e pubescente,<br />

che si ramifica abbondantemente<br />

nelle parti più basse. Nelle varietà a sviluppo<br />

indeterminato il fusto si accresce continuamente,<br />

mentre in quelle a sviluppo determinato<br />

si arresta dopo aver emesso un certo<br />

numero di fiori e di foglie. Le infiorescenze, a<br />

grappolo, sono inserite sugli internodi e la<br />

fioritura avviene a partire dai primi palchi. Il<br />

frutto è una grossa bacca, rossa a maturità,<br />

di pezzatura e forma diversa a seconda della<br />

varietà.<br />

Il pomodoro è una pianta da rinnovo che si<br />

avvantaggia sia di accurate e profonde lavorazioni<br />

che di abbondanti concimazioni letamiche(400-500<br />

q/ha) e minerali. Per la varietà<br />

da mensa, si esegue sempre la semina<br />

in semenzaio e il trapianto delle piantine<br />

quando queste hanno raggiunto i 15-20 cm<br />

di altezza e portano 3-5 foglie. Devono esse-<br />

Il pomodoro: l’oro rosso<br />

re sostenuti con canne, paletti, al fine di avere<br />

un accrescimento uniforme <strong>dei</strong> frutti e poter<br />

eseguire alcune operazioni di potatura<br />

verde, quali la sarchiatura e la cimatura. Con<br />

la prima operazione si tolgono i germogli laterali<br />

che si sviluppano all’ascella delle foglie,<br />

con la seconda si taglia l’apice vegetativo<br />

all’altezza voluta. Per il pomodoro da industria<br />

le tecniche colturali devono permettere<br />

una riduzione di manodopera e consentire<br />

le operazioni meccaniche di raccolta. A<br />

questo scopo si usano varietà a sviluppo determinato<br />

che non hanno bisogno di sostegni.<br />

Il terreno si sistema a solchi o a porche.<br />

In pieno campo si preferisce la semina sul<br />

posto in file semplici o binate. Per la semina<br />

si possono usare seminatrici a righe o di pre-<br />

cisione, se si fa uso di seme confettato. La semina<br />

e il trapianto in pieno campo si eseguono<br />

a partire da aprile a maggio.<br />

È una pianta che richiede molta acqua per<br />

cui necessita di irrigazioni di soccorso nei<br />

periodi più caldi. Altre operazioni colturali<br />

sono la rincalzatura, che viene effettuata<br />

con le piante alte 20-25 cm. Il pomodoro è<br />

soggetto a varie fisiopatie (colpo di sole,<br />

spaccature <strong>dei</strong> frutti ), controllabili solo con<br />

opportune tecniche agronomiche e scelte<br />

varietali. Le varietà da mensa vengono raccolte<br />

a maturazione incompleta; quelle da<br />

industria quando il frutto è maturo. La raccolta<br />

viene fatta ancora in gran parte a mano<br />

e si esegue a partire da luglio per le varietà<br />

più precoci e si protrae a tutto agosto-settembre.<br />

Il pomodoro è una pianta da clima<br />

temperato-caldo, esigendo una temperatura<br />

minima di germinazione di 12-13 °C e di 22-<br />

25°C per svilupparsi e produrre. La pianta si<br />

adatta a tutti i tipi di terreno, anche se predilige<br />

quelli di medio impasto ben drenati.<br />

La produzione media è molto variabile, comunque<br />

sono da considerare buone le produzioni<br />

di 700-800q/ha per il pomodoro da<br />

mensa e di 500-600 q/ha per quello da industria.<br />

I principali <strong>prodotti</strong> che si ottengono<br />

dalla lavorazione industriale del pomodoro<br />

sono i pelati, privati dalla buccia ed inscatolati,<br />

i concentrati con percentuale variabile<br />

di residuo secco tra il 12 ed il 55%, il succo di<br />

pomodoro e le salse agrodolci. I residui della<br />

lavorazione, bucce e semi, vengono utilizzati<br />

per la preparazione di mangimi ad uso zootecnico<br />

dopo l’estrazione dell’olio dai semi.<br />

15


Per saperne di più<br />

Per avere informazioni più approfondite sulla Misura 123, rivolgersi al dr. Fabio Genchi<br />

Dirigente AREA - FILIERE ZOOTECNICHE E PRODUZIONI AGROALIMENTARI<br />

Tel 06.51684873 - Fax 06.51683503<br />

fgenchi@regione.lazio.it<br />

16<br />

INDIRIZZI UTILI<br />

DIREZIONE REGIONALE AGRICOLTURA<br />

Via Rosa Raimondi Garibaldi, 7 00145 Roma- 06.51683106<br />

AREA DECENTRATA AGRICOLTURA DI FROSINONE<br />

Via Adige, 41 - 3100 Frosinone- 0775.851670/851699<br />

AREA DECENTRATA AGRICOLTURA DI LATINA<br />

Via Villafranca 2/d - 4100 Latina- 0773.446600<br />

AREA DECENTRATA AGRICOLTURA DI RIETI<br />

Via Raccuini 21/a - 2100 Rieti- 0746.264600<br />

AREA DECENTRATA AGRICOLTURA DI ROMA<br />

Via Pianciani, 16 - 00185 Roma- 06.51686614/51686613<br />

AREA DECENTRATA AGRICOLTURA DI VITERBO<br />

Via Maresciallo Romiti, 80 - 1100 Viterbo- 0761.298602<br />

ARSIAL - Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione dell’Agricoltura del <strong>Lazio</strong><br />

Via Rodolfo Lanciani, 38- 00162 Roma- 06.86273451<br />

CONTATTI<br />

agricoltura@regione.lazio.it<br />

psrlazio@regione.lazio.it<br />

APPROFONDIMENTI<br />

www.agricoltura.regione.lazio.it/psr


Collana Arsial – Opuscoli PSR <strong>Lazio</strong><br />

Progetto di comunicazione del PSR <strong>Lazio</strong> 2007-2013<br />

Per informazioni e numeri arretrati:<br />

minervapsrlazio@gmail.com<br />

Tel. 06 6892972<br />

Fax 06 68192977<br />

1

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!