Trasformazione e commercializzazione dei prodotti ... - Regione Lazio
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Il PSR<br />
e la Misura 123<br />
Il Progetto in pillole:<br />
I buoni<br />
investimenti<br />
<strong>Trasformazione</strong> e <strong>commercializzazione</strong><br />
<strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> agricoli e forestali
Inserto redazionale del numero n. 301<br />
del mensile Minerva - Aprile 2011<br />
Edito dalla casa editrice Minerva Soc. Coop.<br />
Via Antonio Pacinotti, 13 – 00146 Roma<br />
Tel. 066892972 – fax 0668192977<br />
Mail minervariviste@gmail.com<br />
Sito web minervariviste.com<br />
Progetto editoriale realizzato da Arsial,<br />
per l’informazione e comunicazione delle iniziative rivolte al target<br />
donne e giovani promosse dall’Assessorato alle Politiche Agricole<br />
e Valorizzazione <strong>dei</strong> Prodotti Locali della <strong>Regione</strong> <strong>Lazio</strong><br />
riferite al PSR 2007-2013.<br />
Progetto grafico e impaginazione<br />
Francesco Mastantuoni<br />
Foto:<br />
Laura Camia - Agenzia 123rf - Fotosearch - Fotolia<br />
Stampa Arti Grafiche Agostini s.r.l.<br />
Via Decollatura, 64 – Morena (RM)<br />
PSR <strong>Lazio</strong>
Il piano di Sviluppo Rurale<br />
e la Misura 123<br />
Presentazione<br />
L’ammodernamento e il miglioramento dell’efficienza del tessuto<br />
produttivo del <strong>Lazio</strong> è uno <strong>dei</strong> principali obiettivi che ci siamo<br />
preposti non appena abbiamo preso le redini dell’amministrazione<br />
regionale. Da subito abbiamo voluto convogliare le nostre forze,<br />
le risorse e i progetti verso un’unica strada maestra: quella<br />
che porta alla crescita, alla riqualificazione e alla modernizzazione<br />
del comparto agricolo della nostra regione.<br />
Con il Psr 2007-2013 abbiamo destinato importanti risorse economiche<br />
per favorire misure volte allo sviluppo <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> tipici<br />
e di qualità, alla valorizzazione del territorio, alla promozione<br />
delle eccellenze e ai processi di trasformazione e <strong>commercializzazione</strong>.<br />
A questo ambito in particolare è interamente dedicata<br />
la misura 123 del Psr.<br />
Nell’agricoltura di oggi, dove solo il 20% del valore aggiunto di<br />
un prodotto finisce all’agricoltore diretto, non sono più possibili<br />
interventi di sostegno singoli e settorializzati. Portare avanti<br />
progetti di sviluppo per migliorare la produzione, senza considerare i risvolti che questi avranno nelle successive fasi di trasformazione,<br />
distribuzione e vendita del prodotto, assume un significato assolutamente improduttivo per le aziende.<br />
La nostra volontà, dunque, è quella di ridistribuire il valore aggiunto del prodotto, portando l’agricoltore ad essere protagonista di<br />
tutte le fasi della filiera. Attraverso la filiera corta nel caso di piccole produzioni di qualità profondamente radicate nel territorio; attraverso<br />
la filiera lunga nel caso di produzioni aggregate in grado di sostenere la distribuzione organizzata e la domanda <strong>dei</strong> principali<br />
mercati di riferimento.<br />
Attraverso la misura 123 viene fornito un importante sostegno economico per le aziende del settore primario agricolo e forestale,<br />
nello specifico per tutte le micro, piccole e medie imprese che si propongono di investire per ammodernare e migliorare l’efficienza<br />
produttiva, guardando sempre alla tutela ambientale.<br />
Sono già state approvate ben 50 domande su 77 presentate, per uno stanziamento complessivo di 15 milioni 650 mila euro. Ciò dimostra<br />
il grande successo che il Psr, e in particolare la misura 123, sta avendo tra i produttori e imprenditori del <strong>Lazio</strong>. Investire sulla<br />
qualità, attraverso l’ammodernamento e il potenziamento degli impianti produttivi, significa aumentare il valore aggiunto del prodotto<br />
e di conseguenza i benefici economici. Significa anche creare un circolo virtuoso attraverso la stabilizzazione dell’occupazione<br />
e <strong>dei</strong> redditi, imprimendo così nuovo slancio al tessuto economico.<br />
Angela Birindelli<br />
Assessore alle Politiche Agricole e<br />
Valorizzazione <strong>dei</strong> Prodotti Locali<br />
1
Arsial per il PSR<br />
2<br />
Il PSR <strong>Lazio</strong> è uno strumento<br />
fondamentale per lo sviluppo<br />
della regione e un’occasione per<br />
mettere in campo politiche a sostegno<br />
del settore agricolo, forestale<br />
ed alimentare con l’obiettivo<br />
di rivitalizzare dal punto di vista<br />
dello sviluppo economico un<br />
settore in crisi come quello dell’agricoltura<br />
e, soprattutto, creare<br />
un’occasione di sviluppo rurale<br />
sostenibile nel nostro territorio.<br />
È uno strumento che ha risorse<br />
importanti, circa 700 milioni di<br />
euro, che porteranno ad un investimento<br />
sul territorio, nel quinquennio,<br />
di circa un miliardo e<br />
sessanta milioni di euro. La semplificazione<br />
e lo snellimento delle<br />
procedure per l’accesso ai contributi<br />
del PSR, introdotti nel 2010<br />
dalla Giunta Polverini, ha migliorato<br />
l’efficacia e l’efficienza del<br />
processo e la fiducia delle imprese<br />
agricole in questo strumento:<br />
nel secondo semestre del 2010,<br />
sono stati impegnati oltre 63 milioni<br />
di euro e per il 2011 sono disponibili<br />
100 milioni di euro, diretti<br />
soprattutto a sostenere i<br />
giovani agricoltori, le nuove imprese<br />
e i progetti di trasformazione<br />
e <strong>commercializzazione</strong> <strong>dei</strong><br />
<strong>prodotti</strong>.<br />
Fra gli approcci strategici del<br />
PSR si collocano la progettazione<br />
integrata, che promuove una<br />
maggiore condivisione progettuale<br />
con gli operatori del settore,<br />
i sistemi agroalimentari di<br />
qualità, che promuovono una<br />
maggiore sicurezza alimentare<br />
<strong>dei</strong> cittadini-consumatori, il rinnovo<br />
della filiera agroalimentare,<br />
tesa a favorire una risposta reddituale<br />
più forte per gli imprenditori<br />
agricoli e una possibilità di<br />
lavoro diversificato. Insomma, il<br />
PSR vuole apportare innovazione<br />
per uno sviluppo agricolo diverso,<br />
più aggressivo e, soprattutto,<br />
rivolto ad alcune categorie<br />
di popolazione, come i giovani e<br />
le donne, che nel corso di questi<br />
anni si sono avvicinati al mondo<br />
rurale e che, sotto l’aspetto della<br />
qualità e dell’efficienza imprenditoriale,<br />
rappresentano una parte<br />
importante della nostra agricoltura.<br />
L’ARSIAL svolge un ruolo fondamentale<br />
nell’ambito del PSR. Innanzitutto,<br />
di assistenza tecnica<br />
all’Autorità di gestione, che è la<br />
<strong>Regione</strong>, supportando tecnicamente,<br />
con le sue risorse professionali,<br />
l’attuazione delle varie<br />
misure e il monitoraggio. Inoltre,<br />
gestisce una parte del piano di<br />
comunicazione del PSR, nell’ambito<br />
del quale ARSIAL è impegnata<br />
a comunicare il PSR in modo<br />
semplice e diretto.<br />
Questo opuscolo è il secondo <strong>dei</strong><br />
sei previsti dal progetto editoriale<br />
e di comunicazione, promosso<br />
dall’Assessorato all’Agricoltura<br />
della <strong>Regione</strong> <strong>Lazio</strong> e dall’AR-<br />
SIAL e rivolto, in particolare, al<br />
target donne e giovani. Il progetto,<br />
per la cui attuazione ARSIAL<br />
si avvale della collaborazione della<br />
casa editrice Minerva, è finalizzato<br />
ad offrire, attraverso opuscoli,<br />
workshop e convegni, informazioni<br />
utili su questo importante<br />
strumento comunitario, sullo<br />
stato di attuazione del PSR, su<br />
come accedere ai finanziamenti.<br />
Questo opuscolo focalizza l’attenzione<br />
sulla misura 123 dell’Asse<br />
1 del PSR (Miglioramento della<br />
competitività del settore agricolo<br />
e forestale), che mira a incentivare<br />
la trasformazione e <strong>commercializzazione</strong><br />
delle produzioni<br />
agricole e forestali e di qualità<br />
certificata. Al contempo si propone<br />
di sostenere economicamente<br />
le aziende che apportano<br />
valore aggiunto ai <strong>prodotti</strong> agricoli<br />
e forestali e favorire quelle<br />
che operano nel settore della lavorazione,<br />
trasformazione, <strong>commercializzazione</strong><br />
ed, in particolare,<br />
nello sviluppo di nuovi <strong>prodotti</strong><br />
e nell’introduzione di tecnologie<br />
innovative, nel rispetto della<br />
natura e in una logica di riduzione<br />
degli impatti ambientali.<br />
Erder Mazzocchi<br />
Commissario straordinario<br />
ARSIAL
PSR: i percorsi della qualità<br />
<strong>Trasformazione</strong> e <strong>commercializzazione</strong><br />
<strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> agricoli e forestali<br />
Il Programma<br />
di Sviluppo Rurale<br />
e la Misura 123<br />
Il Programma di Sviluppo Rurale,<br />
che opera sul territorio regionale,<br />
è il principale strumento di programmazione<br />
e finanziamento<br />
per gli interventi nel settore agricolo,<br />
forestale e dello sviluppo rurale.<br />
In sostanza un documento<br />
programmatico che ogni singola<br />
regione italiana ha prodotto per<br />
utilizzare al meglio le risorse finanziarie<br />
che la Comunità Europea<br />
destina all’ammodernamento<br />
delle zone rurali, per renderle<br />
maggiormente vive e competitive<br />
e per accrescere la sostenibilità<br />
ambientale.<br />
Il principale quadro normativo di<br />
riferimento del PSR è il Regolamento<br />
(CE) 1698/2005 che disciplina<br />
il sostegno allo sviluppo rurale<br />
da parte del FEASR (Fondo<br />
Europeo Agricolo per lo Sviluppo<br />
Rurale).<br />
La strategia di sviluppo rurale definita<br />
dal PSR viene attuata attraverso<br />
misure articolate secondo<br />
4 assi, per ognuno <strong>dei</strong> quali sono<br />
indicati gli obiettivi a cui fanno<br />
riferimento pacchetti di misure<br />
specifici.<br />
Nell’Asse 1, “Miglioramento della<br />
competitività del settore agricolo<br />
e forestale” è inserita la Misura<br />
123 che ha come obiettivo incentivare<br />
la trasformazione e <strong>commercializzazione</strong><br />
delle produzioni<br />
agricole e forestali e di qualità<br />
certificata.<br />
Obiettivi e finalità<br />
della Misura 123<br />
L’obiettivo della Misura è sostenere<br />
economicamente le aziende<br />
che apportano valore aggiunto<br />
per <strong>prodotti</strong> del settore primario<br />
agricolo e forestale (legname,<br />
latte, uova, settore vitivinicolo,<br />
ortofrutta, cereali, olio d’oliva,<br />
alimenti per animali) attraverso<br />
investimenti per l’ammoderna-<br />
mento ed il miglioramento dell’efficienza<br />
delle imprese laziali, accrescendo<br />
così il livello occupazionale.<br />
Favorisce anche le aziende<br />
che operano nel settore della<br />
lavorazione, trasformazione e<br />
<strong>commercializzazione</strong>, in particolare,<br />
nello sviluppo di nuovi <strong>prodotti</strong><br />
e nell’introduzione di tecno-<br />
logie innovative, nel rispetto della<br />
natura e in una logica di riduzione<br />
degli impatti ambientali.<br />
Gli interventi sono volti a garantire<br />
una maggiore qualificazione<br />
<strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong>, a sostenere iniziative<br />
per la produzione di energia da<br />
fonti rinnovabili provenienti da<br />
biomasse agricole e forestali, ivi<br />
compreso il recupero e lo smaltimento<br />
di sotto<strong>prodotti</strong> di provenienza<br />
agro-industriale, a migliorare<br />
le condizioni di protezione<br />
dell’ambiente, della sicurezza alimentare,<br />
della sicurezza sul lavoro<br />
e di igiene e benessere degli<br />
animali. La Misura contribuisce a<br />
sostenere l’integrazione <strong>dei</strong> soggetti<br />
operanti nella filiera, aumentando<br />
il valore aggiunto delle<br />
produzioni locali ed i benefici economici<br />
e reddituali per i produttori<br />
di base, favorendo così l’ammodernamento<br />
ed il potenziamento<br />
di impianti di condizionamento,<br />
trasformazione e <strong>commercializzazione</strong><br />
<strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong><br />
agricoli e forestali.<br />
Ulteriore obiettivo è migliorare le<br />
condizioni di lavoro e la sicurezza<br />
degli addetti, nonché favorire l’introduzione<br />
di sistemi di gestione<br />
o di iniziative che comportino un<br />
minor impatto ambientale anche<br />
attraverso interventi di delocalizzazione<br />
degli impianti.<br />
3
La Misura 123<br />
è articolata in 2 azioni:<br />
• Azione 1: Accrescimento del<br />
valore aggiunto <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> agricoli.<br />
• Azione 2: Accrescimento del<br />
valore aggiunto <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> forestali.<br />
MISURA 123 Azione 1<br />
Accrescimento del Valore<br />
aggiunto <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> agricoli<br />
Il sostegno è concesso nell’ambito<br />
delle filiere produttive principali<br />
(lattiero-casearia,carne bovina,<br />
suinicola, avicola, ovi-caprina,<br />
cerealicola, ortofrutticola, olivicola,<br />
vitivinicola, ortofloroviviaistica,<br />
colture industriali e oleoproteaginose,<br />
sementi) ed è volto<br />
all’ammodernamento aziendale,<br />
logistico e tecnologico. Per i settori<br />
più di nicchia (allevamenti<br />
minori, funghi e tartufi coltivati,<br />
piante officinali, piccoli frutti,<br />
produzioni no food) possono essere<br />
realizzati investimenti contraddistinti<br />
da elevata valenza<br />
4<br />
qualitativa, senza impatti negativi<br />
sull’ambiente e sulle dinamiche<br />
di mercato e di concorrenza.<br />
A chi si rivolge<br />
Possono beneficiare degli interventi<br />
previsti dalla misura le micro,<br />
piccole e medie imprese che<br />
operano nel campo della trasformazione<br />
e <strong>commercializzazione</strong><br />
<strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> agro-alimentari con<br />
esclusione <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> della pesca,<br />
che realizzano investimenti<br />
in impianti o stabilimenti che si<br />
trovano nel territorio della regione<br />
<strong>Lazio</strong>.<br />
Obiettivi<br />
• Garantisce un maggiore grado<br />
di redditività, solidità e solvibilità<br />
del soggetto richiedente.<br />
• Interviene per sostenere e<br />
implementare l’agricoltura di<br />
base.<br />
Per gli interventi finanziati nell’ambito<br />
dell’azione sono fissati i<br />
seguenti massimali:<br />
– 5.000.000 di euro quale limite<br />
massimo del costo totale<br />
dell’investimento ammissibile;<br />
– 100.000 euro quale spesa<br />
minima ammissibile a finanziamento,<br />
ridotto a 50.000 euro<br />
nel caso di operazioni incluse in<br />
progetti integrati.<br />
Il contributo massimo concedibile<br />
è pari al 40% dell’investimento.<br />
Per la presente azione sono predisposte<br />
tre distinte graduatorie<br />
uniche regionali suddivise per<br />
comparti produttivi ed in particolare<br />
secondo le aggregazioni di<br />
seguito riportate:<br />
1. Vitivinicolo e olivicolo;<br />
2. Ortofrutticolo (con esclusione<br />
delle patate), Florovivaismo,<br />
Cerealicolo e “altri comparti”<br />
(comparti minori );<br />
3. Latte trasformato e ovicaprino.<br />
Tutti i numeri<br />
della misura 123<br />
(azione 1)<br />
La ripartizione della dotazione finanziaria<br />
per comparto produttivo<br />
nella “sottofase 1” dell’avviso<br />
pubblico di cui alla D.G.R.<br />
412/2008 è la seguente:<br />
1. Vitivinicolo e olivicolo:<br />
€ 4.650.000,00;<br />
2.Ortofrutticolo, Florovivaismo,<br />
Cerealicolo e “altri<br />
comparti”: € 6.200.000,00;<br />
3. Latte trasformato e ovicaprino:<br />
€ 4.650.000;<br />
per un totale di € 15.500.000.<br />
La <strong>Regione</strong> <strong>Lazio</strong>, relativamente<br />
all’azione 1, ha ammesso nella<br />
Prima fase ( Stop and Go) un importo<br />
per investimenti di euro<br />
44.585.025,53 a cui corrisponde<br />
un contributo in conto capitale<br />
di euro 17.604.790,71.<br />
Nel complesso sono state approvate<br />
30 domande di aiuto su un<br />
totale di 53 domande presentate;
• Provincia di Roma: presentate<br />
n° 10 domande di aiuto di<br />
cui n°5 ammissibili per uno<br />
stanziamento complessivo di<br />
euro 2.569.230,18;<br />
• Provincia di Rieti: presentate<br />
n° 7 domande di aiuto di cui<br />
n° 3 ammissibili per uno stanziamento<br />
complessivo di euro<br />
474.781,04;<br />
• Provincia di Viterbo: presentate<br />
n° 15 domande di aiuto<br />
di cui n° 9 ammissibili per uno<br />
stanziamento complessivo di<br />
euro 2.210.811,38;<br />
• Provincia di Latina: presentate<br />
n° 16 domande di aiuto di<br />
cui n° 10 ammissibili per uno<br />
stanziamento complessivo di<br />
euro 10.683.786,80;<br />
• Provincia di Frosinone: presentate<br />
n° 5 domande di aiuto<br />
di cui n° 3 ammissibili per uno<br />
stanziamento complessivo di<br />
euro 2.167.802,23.<br />
MISURA 123 Azione 2<br />
Accrescimento del valore<br />
aggiunto <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> forestali<br />
Favorisce la realizzazione, acquisizione,<br />
ristrutturazione, ampliamento<br />
ed adeguamento delle<br />
strutture di condizionamento,<br />
trasformazione, <strong>commercializzazione</strong><br />
e stoccaggio <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong><br />
forestali delle imprese di trasfor-<br />
mazione del legno, ivi compresi<br />
impianti alimentati a biomasse<br />
legnose commisurati al fabbisogno<br />
energetico delle singole imprese.<br />
Possono essere realizzate inoltre<br />
linee di prima lavorazione, trasformazione<br />
e confezionamento<br />
di <strong>prodotti</strong> forestali.<br />
L’intervento è realizzabile mediante<br />
l’acquisto di macchine ed<br />
attrezzature, l’introduzione di<br />
moderne tecnologie finalizzate<br />
all’utilizzazione del soprassuolo<br />
forestale.<br />
A chi si rivolge<br />
Microimprese forestali, singole o<br />
associate operanti nel settore<br />
dell’utilizzazione e della trasformazione<br />
<strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> legnosi allo<br />
stato grezzo, regolarmente iscritte<br />
presso le Camere di Commercio<br />
Industria, Agricoltura e Artigianato.<br />
Obiettivi<br />
• Aumentare il valore aggiunto<br />
delle produzioni forestali;<br />
• garantire una adeguata partecipazione<br />
ed un miglioramento<br />
del reddito per i produttori di<br />
base;<br />
• stabilizzare ed accrescere il livello<br />
occupazionale;<br />
• favorire l’ammodernamento e<br />
il potenziamento di impianti di<br />
condizionamento, trasformazione<br />
e/o <strong>commercializzazione</strong><br />
<strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> agricoli e forestali<br />
e la loro crescita dimensionale;<br />
• favorire lo sviluppo di nuove<br />
forme di utilizzazione della<br />
produzione primaria quali la<br />
produzione di energia rinnovabile<br />
da biomasse forestali;<br />
• favorire l’aggregazione delle<br />
produzioni e dell’offerta e l’integrazione<br />
<strong>dei</strong> soggetti che<br />
operano nella filiera, in particolare<br />
di quelle legate al territorio,<br />
anche attraverso interventi<br />
volti a migliorare la rete logistica;<br />
• migliorare le condizioni di lavoro<br />
e la sicurezza degli addetti.<br />
Tutti i numeri<br />
della misura 123<br />
(azione 2)<br />
La <strong>Regione</strong> <strong>Lazio</strong>, relativamente<br />
all’azione 2, ha ammesso nella<br />
“sottofase 1” un importo per investimenti<br />
pari a € 2.456.622,26 a<br />
cui corrisponde un contributo in<br />
conto capitale di € 982.648,90.<br />
Nel complesso sono state approvate<br />
N° 20 domande di aiuto su<br />
un totale di N° 24 domande presentate;<br />
• Provincia di Roma: presentate<br />
n° 2 domande di aiuto di<br />
cui n° 2 ammissibili per uno<br />
stanziamento complessivo di<br />
euro 134.632,40;<br />
• Provincia di Rieti: presentate<br />
n° 12 domande di aiuto di cui<br />
n° 11 ammissibili per uno stanziamento<br />
complessivo di euro<br />
424.069,38;<br />
• Provincia di Viterbo: presentate<br />
n° 5 domande di aiuto<br />
di cui n° 4 ammissibili per uno<br />
stanziamento complessivo di<br />
euro 266.053,22;<br />
• Provincia di Latina: presentate<br />
n° 1 domande di aiuto di<br />
cui n° 0 ammissibili per uno<br />
stanziamento complessivo di<br />
euro 0,00;<br />
• Provincia di Frosinone: presentate<br />
n° 4 domande di aiuto<br />
di cui n° 4 ammissibili per uno<br />
stanziamento complessivo di<br />
euro 157.893,91.<br />
Effetti della Misura 123<br />
sul mercato<br />
La Misura 123 è fortemente legata<br />
alla priorità di stabilizzazione<br />
dell’occupazione e <strong>dei</strong> redditi agricoli<br />
e forestali, poiché sostiene<br />
processi di innovazione produttiva<br />
e commerciale tesi a rafforzare la<br />
competitività e la qualità <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong><br />
agricoli e forestali. Essa ha risposto<br />
direttamente e concretamente<br />
ai fabbisogni connessi all’incremento<br />
dell’efficienza delle imprese<br />
del comparto agroalimentare<br />
e forestale, conseguiti attraverso<br />
una riduzione <strong>dei</strong> costi di produzione.<br />
Aver agito in maniera forte<br />
sul segmento della trasformazione<br />
e <strong>commercializzazione</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong><br />
agricoli e forestali è stato presupposto<br />
indispensabile - stante la<br />
struttura del sistema agroalimentare<br />
regionale - per raggiungere<br />
l’obiettivo strategico di Asse, vale<br />
a dire creare reddito nel settore e<br />
concorrere alla crescita economica<br />
e sostenibile del territorio. La<br />
Misura ha sostenuto inoltre molte<br />
aziende operanti in comparti produttivi<br />
in cui si verifica un calo di<br />
competitività ed ha contribuito al<br />
conseguimento di obiettivi specifici<br />
come sostenere la razionalizzazione<br />
e l’innovazione <strong>dei</strong> processi<br />
nel segmento della trasformazione<br />
<strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> agricoli e forestali e<br />
consolidare e stabilizzare la reddi-<br />
5
tività del settore agricolo e forestale.<br />
A tale riguardo la Misura ha<br />
privilegiato interventi finalizzati a<br />
qualificare le produzioni, anche<br />
agendo sul contenuto di servizi e<br />
conoscenze associate ai singoli<br />
<strong>prodotti</strong>, ad aumentarne la specificità<br />
e a introdurre tecnologie innovative<br />
volte a contenere i costi ed a<br />
ridurre l’impatto ambientale. Tutto<br />
ciò in un’ottica di allargamento<br />
<strong>dei</strong> potenziali mercati.<br />
Più indirettamente, si è sostenuto<br />
lo sviluppo di nuovi <strong>prodotti</strong>, processi<br />
e tecnologie, con interventi<br />
finalizzati al miglioramento delle<br />
fasi di produzione e <strong>commercializzazione</strong><br />
e alla diffusione dell’innovazione<br />
sul mercato. La Misura ha,<br />
infine, contribuito ad aumentare<br />
l’aggregazione delle produzioni e<br />
dell’offerta, favorendo l’integrazione<br />
<strong>dei</strong> soggetti operanti nell’ambito<br />
delle singole filiere e garantendo<br />
un concreto trasferimento di beneficio<br />
economico ai produttori di<br />
base, conseguendo così una maggiore<br />
sinergia tra produzione e<br />
<strong>commercializzazione</strong>.<br />
La Misura 123 come sostegno<br />
alla trasformazione<br />
e <strong>commercializzazione</strong> <strong>dei</strong><br />
<strong>prodotti</strong> agricoli<br />
Un sostegno importante al settore<br />
commerciale è dato sicuramente<br />
dalla lavorazione <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong><br />
destinati alla vendita. È, infatti, nel<br />
momento della trasformazione<br />
che si riesce a plasmare la materia,<br />
creando così un vero e proprio<br />
valore aggiunto, spendibile sul<br />
mercato, favorendo le imprese laziali<br />
nella concorrenza con le altre<br />
regioni. È attraverso lo sviluppo di<br />
nuovi <strong>prodotti</strong> e l’introduzione di<br />
nuove tecnologie che si sviluppa il<br />
commercio. Proprio in questa ottica<br />
interviene il PSR, attraverso la<br />
Misura 123, che sostiene le imprese<br />
laziali che in queste buone pratiche<br />
si cimentano quotidianamente.<br />
Ad oggi, le norme per la <strong>commercializzazione</strong><br />
<strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> agricoli<br />
fanno riferimento alle leggi generali<br />
sulla <strong>commercializzazione</strong><br />
nonché ad alcune norme relative<br />
al comparto agricolo, nello specifico<br />
il Dlgs 228/2001. Nell’ambito<br />
del Programma di Sviluppo Rurale<br />
6<br />
del <strong>Lazio</strong> per il periodo 2007/2013<br />
gli interventi finalizzati a favorire<br />
la <strong>commercializzazione</strong> sono quelli<br />
finanziati con la Misura 121<br />
“Ammodernamento delle aziende<br />
agricole” e la Misura 123 “Accrescimento<br />
del valore aggiunto <strong>dei</strong><br />
<strong>prodotti</strong> agricoli e forestali”.<br />
In particolare la Misura 123 introduce<br />
un regime di sostegno<br />
per le imprese che operano nel<br />
settore della trasformazione e<br />
<strong>commercializzazione</strong> di <strong>prodotti</strong><br />
agricoli favorendo, in particolare,<br />
lo sviluppo di nuovi <strong>prodotti</strong><br />
e l’introduzione di tecnologie<br />
innovative, in una logica di riduzione<br />
degli impatti ambientali.<br />
Per trasformazione di un prodotto<br />
agricolo si intende:<br />
– qualunque trattamento di un<br />
prodotto agricolo, in esito al<br />
quale il prodotto rimane comunque<br />
un prodotto agricolo<br />
dell’Allegato I al Trattato (es.<br />
la macellazione di animale da<br />
carne).<br />
Per <strong>commercializzazione</strong> di <strong>prodotti</strong><br />
agricoli si intende:<br />
– la detenzione o l’esposizione ai<br />
fini della vendita, la messa in<br />
vendita, la consegna o qualsiasi<br />
altra modalità di immissione sul<br />
mercato di un prodotto agricolo<br />
(es. imballaggio, porzionatura e<br />
confezionamento).<br />
I beneficiari sono le micro, piccole<br />
e medie imprese come individuate<br />
ai sensi della Racco-<br />
mandazione della Commissione<br />
2003/362/CE, titolari di imprese<br />
che operano nel campo della<br />
lavorazione, trasformazione e<br />
<strong>commercializzazione</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong><br />
agro-alimentari, con esclusione<br />
<strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> della pesca, che<br />
prevedono una serie di investimenti<br />
realizzabili su tutto il territorio<br />
regionale coerentemente<br />
con le finalità della misura.<br />
La Misura, inoltre, sostiene l’integrazione<br />
<strong>dei</strong> soggetti operanti nella<br />
filiera, aumentando il valore aggiunto<br />
delle produzioni locali ed i<br />
benefici economici per i produttori<br />
di base.<br />
La Misura 123 è rivolta a quegli<br />
imprenditori che lavorano e commercializzano<br />
<strong>prodotti</strong> ottenuti<br />
in prevalenza da altre aziende<br />
agricole. In questo caso non è<br />
ammissibile all’aiuto la <strong>commercializzazione</strong><br />
diretta al consumo<br />
<strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> agricoli. Pertanto, la<br />
vendita <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> lavorati e<br />
conservati nei locali finanziati<br />
nell’ambito di questa misura è<br />
consentita verso i commercianti<br />
attraverso vari canali.<br />
Una misura che rilancia<br />
le agro-energie:<br />
il primato del <strong>Lazio</strong><br />
La nostra <strong>Regione</strong> detiene un primato<br />
importante, infatti nel <strong>Lazio</strong><br />
il Programma di Sviluppo Rurale<br />
2007-2013 si caratterizza per la<br />
grande attenzione riservata alle<br />
misure finalizzate ad accrescere la<br />
competitività del sistema delle imprese.<br />
Basta ricordare che a favore<br />
dell’Asse 1 “Miglioramento<br />
della competitività del settore<br />
agricolo e forestale”, è stato dedicato,<br />
nei fatti, ben il 47% della<br />
dotazione finanziaria dell’intera<br />
Programmazione, contro una<br />
media nazionale che si attesta<br />
attorno al 37%. Un impegno,<br />
dunque, che si spinge oltre ogni<br />
aspettativa e che scavalca di<br />
gran lunga la media nazionale.<br />
Una scelta precisa e determinante<br />
che, soprattutto nel periodo<br />
di crisi che stiamo affrontando,<br />
ha la duplice funzione di<br />
incentivare le imprese e di salvaguardare<br />
l’ambiente. Infatti<br />
la Misura 123 rivolta alle imprese<br />
di trasformazione e di <strong>commercializzazione</strong><br />
<strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong><br />
agricoli, attuata in via prioritaria<br />
con il sistema della progettazione<br />
integrata, finanzia gli<br />
investimenti per la trasformazione<br />
di biomasse in energia da<br />
parte di imprese agro-industriali<br />
o cooperative di agricoltori.<br />
Si crea così una sinergia tra<br />
benessere economico e benessere<br />
fisico, che dimostra come il<br />
rispetto per la natura, la produzione<br />
di energia pulita e lo sviluppo<br />
economico del territorio<br />
siano realizzabili utilizzando come<br />
opportunità le misure del<br />
PSR 2007- 2013.
La Misura 123: ne parla un esperto<br />
Per capire meglio gli obiettivi della<br />
misura e conoscere i possibili<br />
beneficiari, abbiamo rivolto alcune<br />
domande a Fabio Genchi, dirigente<br />
Area - Filiere Zootecniche e<br />
Produzioni Agroalimentari della<br />
<strong>Regione</strong> <strong>Lazio</strong>.<br />
La Misura 123 introduce un regime<br />
di sostegno per le imprese<br />
che operano nel settore della trasformazione<br />
e <strong>commercializzazione</strong><br />
di <strong>prodotti</strong> agricoli e forestali<br />
favorendo, in particolare, lo<br />
sviluppo di nuovi <strong>prodotti</strong> e l’introduzione<br />
di tecnologie innovative.<br />
Quanto è importante questo<br />
aspetto per lo sviluppo e la crescita<br />
delle aziende agro-industriali<br />
ed agro-forestali laziali?<br />
“L’ammodernamento degli impianti<br />
tecnologici e delle piattaforme<br />
di <strong>commercializzazione</strong> <strong>dei</strong><br />
<strong>prodotti</strong> agroalimentari e forestali<br />
della nostra regione rappresenta<br />
una priorità tecnica che<br />
consente di orientare il prodotto<br />
al consumatore e di ridurre i costi<br />
di produzione. Appare evidente<br />
come questi obiettivi contribuiscano,<br />
unitamente ad altri fattori<br />
tecnici e di mercato, ad aumentare<br />
la competitività delle imprese<br />
presenti sul nostro territorio anche<br />
a vantaggio degli operatori<br />
del settore primario”.<br />
La Misura è rivolta a quegli imprenditori<br />
che lavorano e commercializzano<br />
<strong>prodotti</strong> ottenuti<br />
direttamente ed in prevalenza<br />
dalle aziende agricole. Come interviene<br />
la misura nello sviluppo<br />
del commercio e nella collaborazione<br />
tra produzione, trasformazione<br />
e distribuzione?<br />
“I rapporti tra le imprese di trasformazione<br />
e di <strong>commercializzazione</strong><br />
e gli operatori del settore<br />
primario vengono regolati attraverso<br />
un preciso obbligo imposto<br />
dalla misura 123 (azione 1)<br />
che riguarda la stipula di contratti<br />
di fornitura che prevedano<br />
i benefici economici del miglior<br />
prezzo di mercato spuntato al<br />
momento della stipula per una<br />
durata di tre anni. Il rispetto <strong>dei</strong><br />
contratti stipulati è<br />
oggetto di controllo<br />
da parte della regione<br />
in fase expost<br />
l’erogazione<br />
del finanziamento<br />
all’impresa agro-industriale”.<br />
La Misura contribuisce<br />
anche allo<br />
sviluppo delle agroenergie?<br />
“È possibile finanziare<br />
impianti per la<br />
produzione di energia<br />
da fonte rinnovabile<br />
ma con potenze<br />
strettamente<br />
correlate alle esigenze<br />
energetiche<br />
dell’impresa di trasformazione.<br />
Si cerca,<br />
con la misura in questione, di<br />
favorire l’utilizzo <strong>dei</strong> sotto<strong>prodotti</strong><br />
di lavorazione industriale,<br />
soprattutto nel settore forestale,<br />
per la produzione di energia termica<br />
necessaria ai processi di lavorazione<br />
del legno”.<br />
La Misura 123 è fortemente legata<br />
alla priorità di stabilizzazione<br />
dell’occupazione e <strong>dei</strong> redditi<br />
agricoli e forestali, poiché sostiene<br />
processi di innovazione<br />
produttiva e commerciale tesi a<br />
rafforzare la competitività e la<br />
qualità <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> agricoli e fo-<br />
restali. Quali risultati si sono ottenuti<br />
nelle province e nei diversi<br />
comparti produttivi della nostra<br />
regione?<br />
“Le istanze pervenute dal territorio<br />
regionale hanno interessato in<br />
modo differente i vari comparti<br />
produttivi nelle varie province; in<br />
particolare si può osservare come<br />
nella provincia di Latina la<br />
maggior parte degli investimenti<br />
ha riguardato il comparto ortofrutticolo.<br />
A Viterbo hanno assunto<br />
rilievo i comparti cerealicolo<br />
ed olivicolo. Nelle province di<br />
Rieti e Frosinone si è riscontrato<br />
maggior interesse per l’azione 2<br />
che, si ricorda, è quella relativa al<br />
settore della trasformazione del<br />
legno e <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> forestali. A<br />
Roma i comparti produttivi più<br />
rappresentativi sono stati il viticolo<br />
e l’olivicolo. A tale proposito<br />
si sottolinea, che allo stato attuale,<br />
non risulta concluso e quindi<br />
collaudato nessuno <strong>dei</strong> progetti<br />
presentati in Provincia di Roma e<br />
ciò ha determinato l’assenza di<br />
questa provincia tra gli esempi<br />
rappresentati nella presente pubblicazione”.<br />
Può farci un bilancio <strong>dei</strong> benefici<br />
economici derivanti dagli investimenti<br />
affrontati grazie alla<br />
Misura sul territorio regionale?<br />
“La misura 123 nel suo complesso<br />
ha reso disponibili aiuti alle imprese<br />
del <strong>Lazio</strong> per un importo di circa<br />
18 milioni di euro. Tale somma,<br />
se interamente utilizzata dalle imprese,<br />
permetterà di realizzare, in<br />
questa prima fase applicativa della<br />
misura, investimenti complessivi<br />
per circa 47 milioni di euro”.<br />
Si riportano quattro schede<br />
esemplificative di altrettanti progetti<br />
chiusi e collaudati nelle province<br />
di Viterbo, Frosinone, Rieti<br />
e Latina.<br />
7
territorio del viterbese si caratterizza ri-<br />
Ilspetto alle restanti aree regionali per una<br />
diffusa produzione cerealicola. Infatti, pur a<br />
fronte di una tendenza alla diminuzione della<br />
superficie destinata a questa produzione, essa<br />
resta comunque una delle principali risorse<br />
dell’agricoltura viterbese.<br />
Dai dati riferiti dal 5° Censimento Generale<br />
dell’Agricoltura del <strong>Lazio</strong>, nell’area del viterbese<br />
sono stati individuati tre gruppi di Comuni<br />
nei quali la produzione di cerealicole arriva<br />
a fornire oltre il 50% del reddito agricolo:<br />
1. Acquapendente, Proceno,<br />
Onano, Grotte di Castro, Latera;<br />
2. Tuscania e Monteromano;<br />
3. Bagnoregio, Orte,<br />
Civita Castellana e Monterosi.<br />
La realtà beneficiaria del contributo costituisce<br />
una presenza importante del territorio,<br />
che presidia dai primi anni 50, dai tempi del<br />
riordino fondiario attuato dall’Ente Maremma,<br />
oggi ARSIAL. Il progetto presentato<br />
dall’azienda beneficiaria ha avuto come obiettivo<br />
la realizzazione di un nuovo impianto di<br />
selezione <strong>dei</strong> cereali da seme dotato di tecnologie<br />
innovative e di un’elevata capacità pro-<br />
8<br />
IL PROGETTO IN PILLOLE<br />
Misura 123 - Azione 1<br />
Accrescimento del valore aggiunto <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> agricoli<br />
Codice domanda: 8475903698<br />
Località: Tarquinia (VT)<br />
Titolo: Valorizzazione delle produzioni cerealicole<br />
della Maremma Etrusca<br />
Intervento: Installazione di una linea di selezione sementi,<br />
integrata da un laboratorio di analisi<br />
Obiettivo: Avviare un’attività di produzione di sementi certificate,<br />
migliorare la fase di stoccaggio ed accrescere la sicurezza<br />
sul luogo di lavoro.<br />
Importo investimento ammesso: € 1.727.696,00<br />
Importo contributo concesso: € 604.693,00<br />
duttiva che ha permesso un accrescimento e<br />
un miglioramento produttivo oltre che un innalzamento<br />
delle condizioni di sicurezza sul<br />
luogo di lavoro. Tale impianto è stato integrato<br />
da un laboratorio di analisi, che ha permesso<br />
di dedicare particolare attenzione alle condizioni<br />
di stoccaggio <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> cerealicoli.<br />
Ciò ha consentito al beneficiario di arrivare a<br />
poter produrre in proprio sementi certificate,<br />
che in precedenza acquistava da terzi, e poter<br />
garantire e vendere un prodotto sano, caratterizzato<br />
da una maggiore vigoria e capacità<br />
germinativa. Dal 2008 al 2010 l’impianto di<br />
selezione è stato ideato, progettato, realizzato<br />
ed è entrato in funzione facendo riscontrare<br />
subito miglioramenti apprezzabili ad ogni livello.<br />
In soli due anni si è registrato un risparmio<br />
di circa 500mila euro, ciò ha determinato<br />
importanti ricadute sul prezzo sia a livello territoriale<br />
che regionale.<br />
Collegati a questo progetto principale ce ne<br />
sono altri ugualmente interessanti e rilevanti.<br />
È prevista la realizzazione di corsi di formazione<br />
agricola per gli operatori del settore che<br />
saranno completamente gratuiti e garantiranno<br />
un innalzamento della qualità del lavoro<br />
e <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> del settore. Verrà inoltre avviato<br />
con l’Università degli Studi della Tuscia un<br />
progetto di ricerca sul grano duro, in quanto è<br />
in atto un processo di valorizzazione della produzione<br />
del grano per incrementare la capacità<br />
contrattuale <strong>dei</strong> produttori.<br />
Obiettivo finale di questo processo è arrivare<br />
alla costituzione di un disciplinare D O P / I G P<br />
del Grano duro della Maremma che sia garanzia<br />
di tracciabilità.
I cereali comuni<br />
Con il termine cereali sono indicate numerose<br />
piante appartenenti alle Graminacee,<br />
coltivate fin dai tempi più remoti per produrre<br />
granelli da utilizzare come alimento e<br />
per produrre farina da trasformare in pasta<br />
e pane. I cereali più comuni sono:<br />
Avena<br />
L’avena risulta essere<br />
povera di carboidrati<br />
(amido,<br />
glucosio), ma ricca<br />
di beta-glucani,<br />
fibre solubili e insolubili,<br />
proteine e acidi grassi insaturi. I semi<br />
risultano ricchissimi di minerali e vitamine<br />
(B1, acido folico e acido pantotenico).<br />
Di solito si utilizza il seme decorticato e successivamente<br />
macinato per essere ridotto<br />
in farina, oppure sotto forma di fiocchi, freschi<br />
o precotti al vapore.<br />
In fitoterapia l’avena viene utilizzata per le<br />
sue proprietà ricostituenti, emollienti e rinfrescanti.<br />
La crusca di cui è particolarmente<br />
ricca, risulta essere un ottimo aiuto per<br />
l’intestino di cui ne agevola le funzioni.<br />
Il decotto e l’infuso d’avena viene utilizzato<br />
per combattere la tosse, la stitichezza, le<br />
forme di debilitazione fisica, le nefriti e le<br />
emorroidi. Inoltre la farina d’avena può essere<br />
utilizzata per problemi digestivi e dolori<br />
articolari.<br />
Frumento<br />
(grano)<br />
Le innumerevoli<br />
varietà di frumento<br />
coltivate,<br />
possono essere<br />
ricondotte a due<br />
grandi categorie: grano tenero che cresce in<br />
zone caldo-temperate, destinate alla panificazione,<br />
e il grano duro che predilige regioni<br />
caldo-secche, usato quasi esclusivamente<br />
per la produzione di pasta e semola.<br />
È un rimineralizzante e antianemico, utile<br />
nelle magrezze e stanchezze eccessive, risolve<br />
problemi di stitichezza e colite ed è indispensabile<br />
per garantire la crescita regolare<br />
ed equilibrata <strong>dei</strong> bambini. Inoltre, il<br />
consumo di grano in forma integrale è<br />
strettamente connesso alla prevenzione<br />
delle malattie cardiovascolari. Infine, l’olio<br />
del germe essendo ricco di sostanze grasse,<br />
viene utilizzato per la preparazione di <strong>prodotti</strong><br />
cosmetici utili per la pelle secca e devitalizzata.<br />
Mais<br />
I componenti più<br />
significativi e importanti<br />
del seme<br />
di mais, sono<br />
rappresentati<br />
dall’amido e dalle<br />
proteine. L’amido, l’80-85% del contenuto<br />
nutrizionale del seme, è fondamentale per<br />
l’alimentazione e per il contenuto calorico<br />
che può fornire. Le proteine, invece, si caratterizzano<br />
per l’elevato contenuto di amminoacidi<br />
essenziali e valore biologico, fondamentale<br />
nello svolgere la funzione plastica<br />
di formazione <strong>dei</strong> tessuti del corpo. In fitoterapia<br />
il mais viene utilizzato per le sue<br />
funzioni diuretiche e sedative delle vie urinarie,<br />
depurative, coleretiche e colagoghe.<br />
Orzo<br />
I semi di orzo sono<br />
ricchi di carboidrati<br />
(amido,<br />
glucosio e betaglucani),proteine,<br />
fibre solubili<br />
e insolubili, elementi<br />
minerali, enzimi e vitamine.<br />
L’orzo viene utilizzato principalmente per la<br />
produzione della birra o del whisky e per la<br />
preparazione <strong>dei</strong> mangimi nell’alimentazione<br />
del bestiame. Inoltre può essere utilizzato<br />
anche in altre forme alimentari di chicchi<br />
e di farina o semolino previa macinazione<br />
<strong>dei</strong> semi, tostato e poi macinato, oppure prima<br />
fatto germogliare e poi ridotto in fiocchi.<br />
Sempre più diffuso risulta anche l’impiego<br />
del caffè d’orzo che ha delle eccellenti<br />
proprietà nutritive senza risultare eccitante<br />
come il caffè normale.<br />
In fitoterapia l’orzo viene utilizzato per le<br />
sue proprietà antinfiammatorie, rinfrescanti,<br />
emollienti e galattogoghe.<br />
Nell’alimentazione facilita la digestione per<br />
coloro che soffrono di gastrite, si può utilizzare<br />
come decotto o sotto forma di malto<br />
d’orzo negli stati di convalescenza o debolezza<br />
fisica, per combattere forme d’infiammazione<br />
dell’apparato digerente e urinario<br />
e per il nervosismo. Infine, l’infuso di malto<br />
d’orzo facilita anche la produzione di latte<br />
materno.<br />
Riso<br />
Dall’esame<br />
del chicco di<br />
riso integrale<br />
(ossia il riso<br />
non privato<br />
degli involucriesterni),<br />
si riscontra la sua alta concentrazione di<br />
carboidrati, proteine, fibra grezza, vitamine<br />
(A, E, B1, B2, B6, PP, C), sali minerali e oligoelementi,<br />
acidi grassi essenziali, enzimi e<br />
sostanze stimolanti l’attività metabolica e<br />
cellulare fondamentali per il mantenimento<br />
della salute.<br />
Nel caso invece del riso raffinato (ossia<br />
quello bianco), tutti questi elementi sono<br />
quasi del tutto assenti o poco significativi,<br />
perché con il processo di raffinazione e brillatura<br />
vengono quasi tutti eliminati.<br />
Il riso integrale è un ottimo alimento energetico<br />
e di facile digeribilità, favorisce l’abbassamento<br />
della pressione del sangue, è<br />
utile per combattere le coliti e le fermentazioni<br />
intestinali, la stitichezza e la diarrea.<br />
Il riso raffinato, invece, per la sua carenza di<br />
proteine e di sodio, viene usato nei casi d’insufficienza<br />
renale, favorisce l’eliminazione<br />
dell’urea e il mantenimento di un peso equilibrato.<br />
Segale<br />
Il segale è un<br />
cereale definito<br />
minore, caratterizzatotuttavia<br />
da un contenutonutrizionaleestremamente<br />
vasto. I<br />
semi della segale risultano essere molto ricchi<br />
di carboidrati semplici, amido, proteine<br />
in rapporto equilibrato agli zuccheri, lipidi,<br />
fibre solubili e insolubili, elementi minerali e<br />
vitamine.<br />
Ciò che contraddistingue questo cereale è<br />
l’elevato contenuto di fibra alimentare e il<br />
bassissimo livello di glutine, il che lo rende<br />
particolarmente utile per coloro che soffrono<br />
di intolleranza alimentare a questa proteina<br />
(celiaci).<br />
In fitoterapia la segale è utilizzata per le<br />
sue proprietà digestive e per combattere la<br />
stitichezza, trova impiego anche come rimineralizzante<br />
e come tonico in caso di stanchezza<br />
o debilitazione fisica.<br />
9
10<br />
IL PROGETTO IN PILLOLE<br />
Misura 123 - Azione 2<br />
Accrescimento del valore aggiunto <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> forestali<br />
Codice domanda: 8475901832<br />
Località: Castro <strong>dei</strong> Volsci (FR)<br />
Titolo: Realizzazione di linee di prima lavorazione, trasformazione,<br />
condizionamento e confezionamento di <strong>prodotti</strong> forestali<br />
delle imprese di trasformazione del legno mediante acquisto<br />
di macchine ed attrezzature nuove di fabbrica<br />
Intervento: Acquisto di una trattrice tipo 6530 John Deere<br />
Obiettivo: Incrementare il parco macchine per aumentare le potenzialità<br />
produttive attraverso il miglioramento delle linee di prima<br />
lavorazione e di prima trasformazione del prodotto legnoso<br />
Importo investimento ammesso: € 101.000,00<br />
Importo contributo concesso: € 40.400,00<br />
Nel territorio del frusinate, ricco di<br />
boschi e di legname, il settore forestale<br />
rappresenta una parte realmente<br />
rilevante per l’economia e lo<br />
sviluppo del territorio.<br />
Per l’azienda beneficiaria del contributo<br />
regionale relativo all’ambito della<br />
Misura 123 del Programma di Sviluppo<br />
Rurale, è stato possibile velocizzare<br />
ed incrementare notevolmente<br />
tutte le fasi lavorative dalla raccolta<br />
alla consegna degli ordinati, migliorando<br />
e potenziando le azioni di<br />
esbosco ed allestimento, nonché incrementando<br />
e differenziando azioni<br />
di depezzatura degli assortimenti in<br />
magazzino.<br />
Con l’acquisto della trattrice 6530<br />
John Deere dotata di cabina con aria<br />
condizionata, inversore idraulico, sedile<br />
passeggero, combinata con spaccalegna<br />
orizzontale modello 900, i<br />
tempi di lavorazione del legname si ridurranno<br />
drasticamente e il livello di<br />
sicurezza sul lavoro sarà garantito da<br />
standard di qualità superiore, diminuendo<br />
così il rischio di infortuni.<br />
La possibilità di lavorare in tempi ridotti<br />
maggiori quantità di legname<br />
ha portato ad un incremento della<br />
produttività e al superamento di molte<br />
problematiche precedentemente<br />
presenti in azienda.<br />
Ora la conservazione della legna può<br />
avvenire già tagliata opportunamente<br />
in pezzi adeguati all’utilizzo che se<br />
ne farà.
Il bosco<br />
e il suo governo<br />
I boschi sono classificati secondo le specie che li<br />
compongono:<br />
• Puri, formati da una sola specie. Se una specie è<br />
presente per il 90% si considera puro<br />
• Misti, formati da più specie<br />
In base all'età delle piante si distinguono in:<br />
• Coetanei formati da piante della stessa età<br />
• Disetanei formati da piante di età diversa<br />
Le associazioni vegetali sono poi classificate in base<br />
al clima, alla statura, alla distribuzione spaziale,<br />
alla tessitura (distribuzione sul piano in base alle<br />
classi d'età), alla densità (numero di individui per<br />
ha), alla copertura (proiezione delle chiome sul terreno),<br />
alla fertilità. Quest'ultimo è un parametro nella<br />
valutazione <strong>dei</strong> boschi molto importante, che tiene<br />
conto della statura (altezza media alberi più alti) e<br />
definisce l'attitudine alla produzione e alla rinnovazione.<br />
Risulta molto importante dal punto di vista<br />
selvicolturale in quanto influenza le scelte di governo<br />
del bosco.<br />
Il governo è il modo con cui un bosco viene rinnovato<br />
e dipende dal tipo di propagazione delle piante e può<br />
essere:<br />
• Ceduo, un bosco tagliato periodicamente (di solito<br />
ogni 10/30 anni), che a seguito del taglio si rigenera<br />
grazie all'emissione di polloni, cioè di ricacci<br />
dalla ceppaia. Il bosco, perciò, si rigenera prevalentemente<br />
per via vegetativa o agamica;<br />
• Fustaia (o "bosco d'alto fusto"), un bosco tagliato<br />
ad intervalli di almeno 40/100 anni e in<br />
modo tale che, dopo il taglio, il bosco stesso si<br />
rinnovi attraverso la nascita di nuove piantine<br />
(plantule), nate dai semi degli alberi pre-esistenti<br />
o lasciati dopo il taglio ("alberi portasemi"<br />
o "riserve"). Il bosco perciò si rigenera soprattutto<br />
per via sessuata o gamica.<br />
Alla forma di governo si collegano i possibili trattamenti,<br />
le modalità seguite nel taglio o abbattimento.<br />
Per le fustaie i trattamenti eseguiti possono essere:<br />
taglio raso: piante coetanee che, abbattute tutte<br />
allo stesso momento, lasciano dopo il taglio il<br />
terreno sgombro. Viene asportata tutta la massa<br />
legnosa ad eccezione della ramaglia e della<br />
corteccia che vanno a ricostituire la sostanza organica<br />
del terreno. Questo intervento risulta di<br />
facile esecuzione in quanto semplifica le operazioni<br />
di esbosco e di allestimento del legname;<br />
presenta tuttavia alcuni svantaggi, quali la possibile<br />
degradazione del suolo, che si trova improvvisamente<br />
scoperto e quindi può andare<br />
soggetto a fenomeni di erosione, e la difficoltà di<br />
rinnovazione naturale dal momento che si instaurano<br />
sul terreno specie erbacee ed arbustive<br />
infestanti per cui è necessario il rimboschimento<br />
artificiale;<br />
tagli successivi: piante coetanee il cui taglio avviene<br />
a più riprese durante un periodo di rinnovazione<br />
più o meno lungo. La rinnovazione avviene<br />
naturalmente in modo che, dopo il taglio delle<br />
piante mature, il terreno è già ricoperto da bosco<br />
novello;<br />
tagli saltuari o di dirado: riguarda piante disetanee<br />
sparse su tutta la superficie del bosco e<br />
prevede il taglio delle piante che via via raggiungono<br />
la maturità, il che avviene saltuariamente<br />
(10-15 anni), garantisce una continua copertura<br />
del suolo e una rinnovazione naturale del bosco.<br />
Per i cedui invece i trattamenti possibili sono:<br />
ceppaia: le piante vengono periodicamente (15 -<br />
30 anni) tagliate rasente a terra; il taglio <strong>dei</strong> fusti<br />
(ceduazione) viene eseguito durante il riposo<br />
vegetativo delle piante al fine di favorire l’emissione<br />
di polloni radicali;<br />
capitozza: il taglio viene eseguito ad una<br />
certa altezza dal suolo.<br />
sgamollo: è praticata la soppressione<br />
<strong>dei</strong> rami e delle branche laterali,<br />
mentre è rispettato il tratto<br />
apicale del fusto che risulta<br />
rivestito di vegetazione.<br />
11
settore del legname è una ri-<br />
Ilsorsa fondamentale per<br />
l’economia della provincia di Rieti.<br />
Il territorio reatino è per il<br />
70% un’area montana, questa<br />
parte di Appennino Centrale, poco<br />
conosciuta, lontana dal turismo<br />
di massa, è ricca di boschi ed<br />
il legno in questa zona viene commerciato<br />
per diversi scopi: si va<br />
dalla lavorazione e distribuzione<br />
come semilavorati per l’industria,<br />
al taglio, raccolta, stagionatura e<br />
vendita della legna da ardere.<br />
In quest’ultimo caso diventano<br />
fondamentali alcune caratteristiche<br />
che il legno adotta nella fase<br />
di lavorazione. Ai fini dell’uso per<br />
riscaldamento, occorre<br />
accertarsi che le caratteristiche<br />
della legna<br />
soddisfino alcuni<br />
requisiti non trascurabili,<br />
il più importante<br />
<strong>dei</strong> quali è senz’altro la<br />
corretta stagionatura<br />
o essiccazione. In altre<br />
parole la legna deve<br />
possedere il giusto<br />
grado di umidità, che si<br />
attesta intorno al 10–<br />
15%, per cui assume<br />
importanza anche il<br />
periodo dell’anno in cui<br />
viene effettuato il taglio<br />
e che dovrebbe<br />
coincidere con il periodo<br />
invernale. Il corretto<br />
grado di stagionatura<br />
permette di dispor-<br />
12<br />
IL PROGETTO IN PILLOLE<br />
Misura 123 - Azione 2<br />
Accrescimento del valore aggiunto <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> forestali<br />
re di un combustibile dall’ottima<br />
resa e poco inquinante. È in<br />
quest’ottica che opera l’intervento<br />
della <strong>Regione</strong> <strong>Lazio</strong>, che con il<br />
contributo erogato nell’ambito<br />
della Misura 123 del Programma<br />
Codice domanda: 8475901104<br />
Località: Cantalupo Sabina (RI)<br />
Titolo: Acquisto macchine ed attrezzature per il taglio <strong>dei</strong> tronchi<br />
ed essiccazione del legno<br />
Intervento: Acquisto di una macchina all'avanguardia per il taglio <strong>dei</strong> tronchi<br />
dotata d un kit forno di essiccazione<br />
Obiettivo: Accelerare la stagionatura del legno<br />
Importo investimento ammesso: € 68.495,00<br />
Importo contributo concesso: € 27.398,00<br />
di Sviluppo Rurale ha consentito<br />
all’azienda di aumentare la produttività<br />
e la qualità del prodotto.<br />
Con il finanziamento ricevuto è<br />
stata acquistata una macchina<br />
all’avanguardia nel taglio <strong>dei</strong><br />
tronchi e nel trattamento degli<br />
stessi, grazie ad un sistema elettronico<br />
di alta precisione.<br />
Tale macchinario è dotato anche<br />
di un kit forno di essiccazione che<br />
permette di accelerare la stagionatura<br />
del legno che normalmente<br />
per una sezione di 20-30 cm di<br />
diametro necessita di almeno tre<br />
anni. Con l’essiccazione programmata<br />
il tutto avviene tra i tre e i<br />
cinque mesi e pertanto viene presentato<br />
sul mercato un prodotto<br />
lavorato in tempi brevi con maggiore<br />
efficienza e con un giusto<br />
grado di umidità che ne determina<br />
una maggiore stabilità nel<br />
tempo ed un maggior valore aggiunto.<br />
Il beneficiario<br />
ha deciso, inoltre, di intraprendere<br />
un ulteriore<br />
investimento con<br />
l’acquisto anche di una<br />
segatronchi stazionaria<br />
Wood-Mizer LT70<br />
e relativa serie di accessori<br />
per la sua efficiente<br />
messa in opera,<br />
per aumentare ulteriormente<br />
la produzione,<br />
dato anche il ridursi<br />
<strong>dei</strong> tempi di attesa<br />
per la fase di stagionatura/essiccazione.<br />
Tutto ciò ha portato<br />
l’azienda a raggiungere<br />
degli obiettivi altissimi<br />
in termini di occupazione,<br />
qualità e<br />
produttività.
La legna si suddivide in legna dolce e legna<br />
dura in base al peso in kg di un metro cubo di<br />
materiale. La legna dolce che pesa circa<br />
300-350 kg/m3 è quella di abete, pino, pioppo,<br />
ontano, castagno, salice, mentre la legna<br />
dura che pesa circa 350-400 kg/m3 è quella<br />
di olmo, quercia, leccio, faggio e frassino.<br />
La legna dolce si accende facilmente, si consuma<br />
in fretta e sviluppa una fiamma lunga e<br />
la si usa nei forni che richiedono un lungo giro<br />
di fiamma. La legna dura, invece, è più<br />
compatta, la combustione è più lenta con<br />
fiamme corte, dura di più ed è più adatta al<br />
riscaldamento domestico.<br />
La legna da ardere, ai fini del riscaldamento,<br />
presenta caratteristiche diverse a seconda<br />
della varietà di pianta dalla quale è ricavata.<br />
Non tutti i legni sono uguali e le caratteristiche<br />
circa il tempo di essiccazione ed il potere<br />
calorifico variano da pianta a pianta. Il potere<br />
calorifico dipende dal tasso di umidità e<br />
dalla sua densità.<br />
La legna appena tagliata, o legna verde, ha<br />
un contenuto di acqua elevato, che la rende<br />
pesante e più resistente al fuoco in quanto<br />
parte del calore sprigionato nella combustione<br />
viene impiegato per far evaporare<br />
l’acqua. Un legno verde può arrivare ad avere<br />
fino al 75% di umidità nella sua composizione<br />
e può essere considerato un legno<br />
“secco” solo quando questa percentuale<br />
raggiunge un livello pari al 15-20%. L’ideale<br />
La legna da ardere<br />
sarebbe far stagionare la legna da ardere<br />
per un periodo minimo di almeno 9 mesi e fino<br />
ai 2 anni. Un legno ben stagionato può<br />
perdere oltre il 60% della propria umidità,<br />
acquisendo in questo modo un maggiore potere<br />
calorifico ed una maggiore maneggevolezza.<br />
I legnami di qualità ottima sono la<br />
quercia, il frassino, il faggio, l’acero, gli alberi<br />
da frutto meno il ciliegio. Di qualità discreta<br />
sono invece il castagno, la betulla, l’ontano.<br />
Di qualità accettabile sono il tiglio il pioppo<br />
ed il salice. Da evitare in generale i legni resinosi.<br />
Il potere calorifico <strong>dei</strong> differenti tipi di<br />
legna dipende molto dalla loro umidità e di<br />
conseguenza la potenza delle caldaie o delle<br />
stufe è direttamente influenzata dal tipo di<br />
legna impiegato, in media una legna ben stagionata<br />
ha un potere calorifico di 3200<br />
kcal/kg.<br />
Potere calorifico della legna<br />
in funzione della sua umidità<br />
Percentuale Potere calorifico<br />
di umidità kcal/kg<br />
15 3.490<br />
20 3.250<br />
25 3.010<br />
30 2.780<br />
35 2.450<br />
40 2.300<br />
Il decorso del tempo rappresenta solo uno<br />
<strong>dei</strong> fattori di una corretta essiccazione.<br />
Concorrono a rendere un legno ben stagionato<br />
ulteriori elementi quali le modalità di<br />
collocazione e conservazione.<br />
Per riuscire ad ottenere una legna secca e<br />
non marcia occorre adagiarla in modo che risulti<br />
protetta in ambienti non umidi e sufficientemente<br />
ventilati.<br />
Una corretta stagionatura offre una legna<br />
da ardere migliore, con un potere calorifico<br />
più elevato che può arrivare a dimezzare le<br />
quantità di legna necessarie per il riscaldamento<br />
domestico.<br />
13
L<br />
’azienda beneficiaria è una realtà<br />
profondamente radicata<br />
sul territorio, infatti è presente<br />
nella provincia di Latina da quasi<br />
50 anni. Dopo essersi dislocata<br />
sul territorio di Terracina, nel<br />
2008, anche grazie ai finanziamenti<br />
ricevuti nell’ambito del<br />
Programma di Sviluppo Rurale<br />
del <strong>Lazio</strong>, ha realizzato un nuovo<br />
stabilimento a Pontinia, unendo<br />
tecnologie di ultima generazione<br />
ed esperienza pluriennale.<br />
La scelta della località non è stata<br />
casuale: Pontinia rappresenta<br />
una delle migliori aree nazionali<br />
per la coltivazione del pomodoro<br />
da industria. Infatti, grazie alle<br />
particolari condizioni pedo-climatiche,<br />
si dispone in quest’area<br />
di una materia prima con caratte-<br />
14<br />
IL PROGETTO IN PILLOLE<br />
Misura 123 - Azione 2<br />
Sostegno alla trasformazione e <strong>commercializzazione</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> agricoli<br />
ristiche organolettiche superiori,<br />
soprattutto per quanto riguarda<br />
il gusto ed il colore.<br />
Codice domanda: 8475900546<br />
Località: Pontinia (LT)<br />
Titolo: Stabilimento industriale agro-alimentare per la lavorazione<br />
e trasformazione del pomodoro da industria<br />
e altri <strong>prodotti</strong> ortofrutticoli”<br />
Intervento: Realizzazione di un capannone industriale con impianti<br />
tecnologici all’avanguardia<br />
Obiettivo: Ampliare la gamma <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> commerciali riducendo i costi<br />
legati all’utilizzo di acqua ed energia.<br />
Importo investimento ammesso: € 5.000.000,00<br />
Importo contributo concesso: € 2.000.000,00<br />
Il nuovo stabilimento, entrato in<br />
funzione nel 2008 è un capannone<br />
industriale dotato di macchinari<br />
e impianti con tecnologie altamente<br />
innovative, che hanno<br />
permesso all’azienda di ampliare<br />
la gamma <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> commerciali,<br />
riducendo i costi legati all’utilizzo<br />
di acqua ed energia. Tali<br />
risparmi sono stati resi possibili<br />
dall’impianto di depurazione e riciclo<br />
delle acque, dall’impianto di<br />
distribuzione del vapore industriale,<br />
dall’impianto di dissalazione<br />
delle acque di pozzo ad<br />
osmosi inversa, dall’impianto di<br />
riduzione industriale SNAM, dall’impianto<br />
generatore del vapore<br />
e dall’impianto idrico e la cabina<br />
elettrica.<br />
La totalità degli impianti e <strong>dei</strong><br />
macchinari utilizzati all’interno<br />
della nuova struttura, essendo ad<br />
alto contenuto tecnologico, hanno<br />
reso possibile quindi un netto<br />
miglioramento anche della sicurezza<br />
sul luogo di lavoro.<br />
Con il nuovo assetto l’azienda è<br />
passata dalle produzioni ad alta<br />
concentrazione (doppio e triplo<br />
concentrato di pomodoro) a quelle<br />
a bassa concentrazione (semiconcentrati,<br />
pizza sauce, ecc,):<br />
oggi l’azienda è in grado di produrre<br />
sia Hot-Break che Cold-<br />
Break, con concentrazioni che variano<br />
dai 5.0° Brix del succo naturale,<br />
fino ai 36/38° Brix del triplo<br />
concentrato, in formati da 300gr<br />
fino a 60Ton.<br />
Tutti i <strong>prodotti</strong> sono ottenuti con<br />
pomodori di prima linea, poiché<br />
non producendo né pomodori pelati,<br />
né polpa, non si utilizzano gli<br />
scarti di queste linee per produrre<br />
i restanti <strong>prodotti</strong>. In un contesto<br />
fortemente competitivo, come<br />
quello industriale, il sostegno<br />
proveniente dai finanziamenti del<br />
Programma di Sviluppo Rurale<br />
del <strong>Lazio</strong> e dalle istituzioni consente<br />
di investire in nuove tecnologie<br />
e procedure innovative, divenute<br />
indispensabile per la sopravvivenza<br />
delle industrie regionali<br />
e nazionali sul mercato mondiale<br />
e per contribuire allo sviluppo<br />
occupazionale del territorio.
Il pomodoro (Lycopersicon Esculentum ) è<br />
una solanacea originaria dell’America Latina<br />
che è stata per lungo tempo coltivata in<br />
Europa a solo scopo ornamentale, poiché i<br />
frutti non erano ritenuti commestibili. Con<br />
l’inizio del secolo scorso, nei paesi mediterranei,<br />
iniziò la coltivazione intensiva, la trasformazione<br />
e la conservazione industriale<br />
del prodotto. In Italia la coltivazione ha una<br />
lunga tradizione ed il nostro paese figura al<br />
terzo posto nella graduatoria mondiale per<br />
produzione ed esportazione.<br />
È una pianta a fusto sarmentoso e pubescente,<br />
che si ramifica abbondantemente<br />
nelle parti più basse. Nelle varietà a sviluppo<br />
indeterminato il fusto si accresce continuamente,<br />
mentre in quelle a sviluppo determinato<br />
si arresta dopo aver emesso un certo<br />
numero di fiori e di foglie. Le infiorescenze, a<br />
grappolo, sono inserite sugli internodi e la<br />
fioritura avviene a partire dai primi palchi. Il<br />
frutto è una grossa bacca, rossa a maturità,<br />
di pezzatura e forma diversa a seconda della<br />
varietà.<br />
Il pomodoro è una pianta da rinnovo che si<br />
avvantaggia sia di accurate e profonde lavorazioni<br />
che di abbondanti concimazioni letamiche(400-500<br />
q/ha) e minerali. Per la varietà<br />
da mensa, si esegue sempre la semina<br />
in semenzaio e il trapianto delle piantine<br />
quando queste hanno raggiunto i 15-20 cm<br />
di altezza e portano 3-5 foglie. Devono esse-<br />
Il pomodoro: l’oro rosso<br />
re sostenuti con canne, paletti, al fine di avere<br />
un accrescimento uniforme <strong>dei</strong> frutti e poter<br />
eseguire alcune operazioni di potatura<br />
verde, quali la sarchiatura e la cimatura. Con<br />
la prima operazione si tolgono i germogli laterali<br />
che si sviluppano all’ascella delle foglie,<br />
con la seconda si taglia l’apice vegetativo<br />
all’altezza voluta. Per il pomodoro da industria<br />
le tecniche colturali devono permettere<br />
una riduzione di manodopera e consentire<br />
le operazioni meccaniche di raccolta. A<br />
questo scopo si usano varietà a sviluppo determinato<br />
che non hanno bisogno di sostegni.<br />
Il terreno si sistema a solchi o a porche.<br />
In pieno campo si preferisce la semina sul<br />
posto in file semplici o binate. Per la semina<br />
si possono usare seminatrici a righe o di pre-<br />
cisione, se si fa uso di seme confettato. La semina<br />
e il trapianto in pieno campo si eseguono<br />
a partire da aprile a maggio.<br />
È una pianta che richiede molta acqua per<br />
cui necessita di irrigazioni di soccorso nei<br />
periodi più caldi. Altre operazioni colturali<br />
sono la rincalzatura, che viene effettuata<br />
con le piante alte 20-25 cm. Il pomodoro è<br />
soggetto a varie fisiopatie (colpo di sole,<br />
spaccature <strong>dei</strong> frutti ), controllabili solo con<br />
opportune tecniche agronomiche e scelte<br />
varietali. Le varietà da mensa vengono raccolte<br />
a maturazione incompleta; quelle da<br />
industria quando il frutto è maturo. La raccolta<br />
viene fatta ancora in gran parte a mano<br />
e si esegue a partire da luglio per le varietà<br />
più precoci e si protrae a tutto agosto-settembre.<br />
Il pomodoro è una pianta da clima<br />
temperato-caldo, esigendo una temperatura<br />
minima di germinazione di 12-13 °C e di 22-<br />
25°C per svilupparsi e produrre. La pianta si<br />
adatta a tutti i tipi di terreno, anche se predilige<br />
quelli di medio impasto ben drenati.<br />
La produzione media è molto variabile, comunque<br />
sono da considerare buone le produzioni<br />
di 700-800q/ha per il pomodoro da<br />
mensa e di 500-600 q/ha per quello da industria.<br />
I principali <strong>prodotti</strong> che si ottengono<br />
dalla lavorazione industriale del pomodoro<br />
sono i pelati, privati dalla buccia ed inscatolati,<br />
i concentrati con percentuale variabile<br />
di residuo secco tra il 12 ed il 55%, il succo di<br />
pomodoro e le salse agrodolci. I residui della<br />
lavorazione, bucce e semi, vengono utilizzati<br />
per la preparazione di mangimi ad uso zootecnico<br />
dopo l’estrazione dell’olio dai semi.<br />
15
Per saperne di più<br />
Per avere informazioni più approfondite sulla Misura 123, rivolgersi al dr. Fabio Genchi<br />
Dirigente AREA - FILIERE ZOOTECNICHE E PRODUZIONI AGROALIMENTARI<br />
Tel 06.51684873 - Fax 06.51683503<br />
fgenchi@regione.lazio.it<br />
16<br />
INDIRIZZI UTILI<br />
DIREZIONE REGIONALE AGRICOLTURA<br />
Via Rosa Raimondi Garibaldi, 7 00145 Roma- 06.51683106<br />
AREA DECENTRATA AGRICOLTURA DI FROSINONE<br />
Via Adige, 41 - 3100 Frosinone- 0775.851670/851699<br />
AREA DECENTRATA AGRICOLTURA DI LATINA<br />
Via Villafranca 2/d - 4100 Latina- 0773.446600<br />
AREA DECENTRATA AGRICOLTURA DI RIETI<br />
Via Raccuini 21/a - 2100 Rieti- 0746.264600<br />
AREA DECENTRATA AGRICOLTURA DI ROMA<br />
Via Pianciani, 16 - 00185 Roma- 06.51686614/51686613<br />
AREA DECENTRATA AGRICOLTURA DI VITERBO<br />
Via Maresciallo Romiti, 80 - 1100 Viterbo- 0761.298602<br />
ARSIAL - Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione dell’Agricoltura del <strong>Lazio</strong><br />
Via Rodolfo Lanciani, 38- 00162 Roma- 06.86273451<br />
CONTATTI<br />
agricoltura@regione.lazio.it<br />
psrlazio@regione.lazio.it<br />
APPROFONDIMENTI<br />
www.agricoltura.regione.lazio.it/psr
Collana Arsial – Opuscoli PSR <strong>Lazio</strong><br />
Progetto di comunicazione del PSR <strong>Lazio</strong> 2007-2013<br />
Per informazioni e numeri arretrati:<br />
minervapsrlazio@gmail.com<br />
Tel. 06 6892972<br />
Fax 06 68192977<br />
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