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RINVENIMENTO DI TOMBE IN ORZA - culturaservizi.it

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<strong>R<strong>IN</strong>VENIMENTO</strong> <strong>DI</strong> <strong>TOMBE</strong> <strong>IN</strong> <strong>ORZA</strong><br />

Nell'ottobre 1950 la Soprintendenza alle Antich<strong>it</strong>à della Paglia e del<br />

Materano ( 1) veniva informata del rinvenimento casuale di alcune tombe in<br />

Uria, precisamente in via Dragonetti Bonifacio.<br />

L'assistente Campi, mandato sul posto, potè constatare che si trattava di<br />

tombe greco-messapiche. Di esse ha dato ampia relazione, corredata da un<br />

rilievo topografico della zona del r<strong>it</strong>rovamento.<br />

Si trattava di quattro tombe scavate nel tufo e rivest<strong>it</strong>e di lastroni ; alcune<br />

però erano già sprovviste del lastrone di copertura e solo la prima e la terza<br />

hanno dato suppellettile, sia pure molto frantumata.<br />

TOMBA I a — Era in parte ottenuta nella roccia, mentre: la fiancata nord<br />

era rivest<strong>it</strong>a da un lastrone di tufo messo di taglio. La fossa rettangolare mi.<br />

surava internamente in. 1,60 di lunghezza, m. 0,50 di larghezza e m. 1,50<br />

di profond<strong>it</strong>à. Era priva già dei lastroni e dello scheletro.<br />

Vi si rinvennero solo pochi frammenti di una Kylix di tipo ionico, a basso<br />

piede, verniciata di nero, eccettuata una larga zona sotto l'orlo ed una linea<br />

sul corpo ( alt. m. 0,065, diam. m. 0,127).<br />

TOMBA lI a - Si presentava interamente rivest<strong>it</strong>a di lastroni : il lastrone<br />

verso sud faceva anche da fiancata alla prima tomba. La fossa misurava<br />

m. 1,75 x 1,05 x 1. Già manomessa.<br />

TOMBA Ma — Questa tomba aveva le pareti formate da sei lastroni, ben<br />

squadrati e combacianti fra loro e la copertura era composta da tre lastroni,<br />

disposti trasversalmente. I due lastroni formanti ciascuna fiancata maggiore,<br />

avevano le seguenti misure : quello del lato nord m. 1 x l x 0,35 ; quello del<br />

lato sud m. 0,90 x 1 x 0,35. I due lastroni delle testate misuravano m.1 x 1 x 0,35.<br />

La fossa, di forma rettangolare, aveva come fondo il piano ,della roccia ed<br />

(1) Ringrazio vivamente il prof, Degrassi che mi ha permesso di pubblicare questi<br />

interessanti complessi tombali ed il sig. Campi, assistente presso la Soprintendenza, per<br />

avermi forn<strong>it</strong>o tutte le notizie dello scavo e della pianta della zona in cui si verificò<br />

il r<strong>it</strong>rovamento.<br />

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Fig. 1<br />

era orientata da nord a sud; misurava m. 1,90 x 1 x l. I tre lastroni di copertura<br />

avevano rispettivamente le seguenti misure : m. 1,20 x 0.35 x 0,30;<br />

m. 1,20x 0.67 x 0,32; m.. 1,18 x 0,66 x 0,30.<br />

L'assistente Campi potè accertarsi presso gli operai presenti, che non fu<br />

trovato alcuno scheletro regolarmente composto, ma solo frammenti di ossa<br />

umane già rimosse.<br />

Con i numerosi frammenti ivi raccolti si restaurarono 21 vasi (fig. O ora<br />

depos<strong>it</strong>ati presso il Museo di Taranto. Insieme ai vasi si rinvennero anche<br />

alcuni frammenti di un cinturone di bronzo e delle perline di terracotta con<br />

tracce di doratura.<br />

Oltre ai piccoli vasi votivi, verniciati in nero o in bruno, come alcuni piccoli<br />

skiphoi, un craterisco, un piattello, ecc. questa tomba ha dato del vasel.<br />

lame degno veramente di nota del c. d. tipo di Gnathia.<br />

1) Grande oinochoe alt. im. 0,37, diam. mass. 0,21; n. in. 54184 fig. 2).<br />

Ha il corpo baccellato, con una fascia mediana liscia. E' verniciata interamente<br />

in nero molto lucido, tranne presso il fondo e sul piede, che sono risparmiati<br />

e verniciati in rosso. Ansa a nastro con costolatura centrale, terminante presso<br />

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l'orlo della bocca con una maschera fliacica dipinta in bianco e con i parti-<br />

colari in giallo. Intorno al collo gira un tralcio che ha nella parte superiore<br />

pampini e v<strong>it</strong>icci, nella parte inferiore pampini, v<strong>it</strong>icci e grappoli di uva.<br />

Lateralmente pendono due rami di edera con corimbi; sia il tralcio di uva<br />

che i rami sono in giallo con sovradipinto il bianco.<br />

Vicino ai rami di edera sono due bende di color paonazzo, con frangia e<br />

ricami in bianco. Al centro una grande testa femminile, con i capelli molto<br />

corti a riccioli spettinati, da cui pendono due sottili nastri per ciascun lato.<br />

La testa è in bianco ed i particolari sono in giallo. Intorno alla fascia mediana<br />

corre un ramo molto stilizzato, interrotto a tratti da rosette,<br />

./s/0/04444.tiifk<strong>it</strong>4, *<br />

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Fig. 2<br />

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■<br />

129


Fig. n. 3<br />

Fig. n. 4<br />

4,4,"0~7,<br />

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/ /.•<br />

14:07,41,


La vernice nella parte posteriore del vaso è molto arrossata per una cottura<br />

non regolare. Il vaso è stato restaurato alla pancia.<br />

2) Grande cratere a campana (alt. m. 0,216; diam. bocca m. 0,236;<br />

n. inv. 54203; fot. 3). Ha delle piccole anse a presa, con foro centrale; verniciato<br />

in nero con riflessi metallici; il fondo e parte del piede sono risparmiati.<br />

Decorazione a colori sovradipinti: giallo, paonazzo e bianco.<br />

Lato A — Sotto l'orlo, fra due coppie di sottili strisce gialle, linea a<br />

zig-zag, formata da tratti ondulati alternati paonazzi e gialli; quindi una<br />

serie di puntini gialli. Al centro del vaso 'è una grossa lepre con il corpo<br />

giallo punteggiato in bruno. E' sull'atto di spiccare un salto; sotto di essa il<br />

terreno è disegnato da puntini e dei piccoli segni rappresentano un ciuffo<br />

di erba.<br />

In alto, lateralmente, due rosette con sotto dei trattini orizzontali.<br />

Ai lati della lepre sono un ramo stilizzato, una grande benda rossa listata<br />

in bianco ed infine un grande ramo di edera con foglie e corimbi.<br />

Nel lato B si ha il sol<strong>it</strong>o ramo stilizzato, sotto l'orlo.<br />

Restaurato e ricomposto da varii frammenti.<br />

3) Altro cratere di forma simile al precedente, un po' più piccolo (alt.<br />

m. 0J75; diam. bocca m. 0,245; n. inv. 54195; fot. 4).<br />

Vernice nera lucida. con riflessi metallici. Colori aggiunti: bianco e<br />

giallo.<br />

Lato A Intorno all'orlo, ramo di edera con foglie e corimbi, da questo<br />

pendono quattro rami stilizzati. Nello spazio centrale, una maschera femminile<br />

con cuffia e capelli che scendono lateralmente. Negli altri due spazi laterali<br />

due rosette su un motivo a cono, formato da trattini orizzontali.<br />

Lato B — Sol<strong>it</strong>o ramo stilizzato.<br />

4) Altro cratere simili al precedente (alt: 0,175; diam. bocca m. 0,925;<br />

n. inv. 54196).<br />

La vernice nera è mal conservata e 'mancante all'orlo ed al piede è caduta.<br />

Privo di ogni motivo decorativo.<br />

5) Cratere a campana (alt. m. 0,24; diam. bocca m. 0,305; n. inv. 54202;<br />

fot. 5) .Verniciato interamente in nero tranne presso l'orlo del labbro, all'attacco<br />

del piede e sulla costa dello stesso, che sono risparmiati e verniciati in<br />

color rossastro. Al posto delle sol<strong>it</strong>e prese ha due teste leonine. Colori aggiunti:<br />

bianco, giallo e paonazzo. E' decorato un solo lato.<br />

In alto, sotto l'orlo, fra linee incise motivo ad ovoli, trattini tremolanti<br />

alternati paonazzi e gialli; piccoli anelli ovali con teoria di puntini. Al centro<br />

del corpo, ornato di v<strong>it</strong>e in bianco e giallo, separate da una stretta fascia rossa:<br />

una fila è rivolta verso l'alto e consta di foglie alternate a pampini; l'altra<br />

è rivolta verso il basso e consta di foglie, grappoli e v<strong>it</strong>icci, ripetuti nello<br />

stesso ordine.<br />

Pelike (alt. m. 0,205; diam. mass. m. 0,122; n. inv. 54197; fot. 6).<br />

Vernice nera lucida con chiazze rossastre dovute a cattiva cottura.<br />

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EN enaik AWN42<br />

Foto n. 5<br />

Foto n. 6 e 7<br />

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Forma molto slanciata, con due piccole anse a nastro, leggermente incavate<br />

superiormente. Colori sovrapposti: bianco e giallo.<br />

E' decorata solo sul lato principale. In alto, sul collo, motivo ad onda<br />

fra coppie di linee parallele, segue un piccolo motivo a spina di pesce. Sul<br />

corpo, al centro, testina fenaminile in bianco con i particolari in gialletto, lateralmente<br />

due arboscelli con girali e piccoli fiori campanulati. Sopra la testina,<br />

una rosetta con brevi tratti orizzontali. Sotto il motivo decorativo; motivo<br />

ad ovoli fra linee incise, indi teoria di puntini.<br />

Nel lato opposto soltanto sul collo, sono due gruppi di puntini formanti<br />

due triangoletti ed un segno a Y in giallo.<br />

6) Lekythos (alt. in. 0,185; diam. mass. m. 0,09; n. inv. 54199).<br />

Corpo baccellato con una fascia mediana liscia al centro. Verniciata in<br />

nero lucido, tranne il fondo ed il collo del piede che sono risparmiati e verniciati<br />

in rosso.<br />

Colori aggiunti: giallo, bianco e paonazzo.<br />

Breve collo cilindrico terminante con beccuccio ad imbuto; spalle piatte,<br />

corpo ovoidale, piede sagomato. Sulle spalle, sol<strong>it</strong>i rametti stilizzati; sulla<br />

fascia mediana rosette a colori alternati fra due linee bianche.<br />

7) Altra pelike (alt. m. 0,21; diam. mass. m. 0,13; n. inv. 54198;<br />

fig. 7). Di forma slanciata con anse a nastro, incavate nella parte superiore.<br />

Breve collo cilindrico, corpo quasi sferico con piede sagomato.<br />

Colori aggiunti: bianco, giallo e paonazzo-marrone. Decorazione da un<br />

solo lato.<br />

Sul collo 'motivo ad onda fra linee parallele e motivo a goccia; in basso<br />

testina femminile in bianco, capelli legati a chignon dietro la nuca con nastro<br />

paonazzo; lateralmente, a destra, benda frangiata; a sinistra due alabastra; in<br />

alto una collana a piccole perline ed un disegno a cono ottenuto da trattini<br />

verticali, degradanti. Sotto la testina, motivo ad ovoli fra linee incise e teoria<br />

di punti.<br />

Sull'altro lato si vede lo stesso motivo decorativo della pelike u. 'iiv.<br />

54197.<br />

8) Lekythos ariballiea (alt. m. 0,09; diam. 'mass. m. 0,10; n.' inv.<br />

54193). Verniciata in nero lucido con colori aggiunti: bianco e giallo (fot. 8).<br />

Sul collo, trattini verticali ; il corpo è interamente ricoperto da un retico.<br />

lato in bianco, racchiuso da due strisce gialle.<br />

9) Trozzella (alt. con le anse m. 0,24; diam. mass. m. 0,20; n. inv.<br />

54194). Ha quattro paia di piccole rotelle ai manichi che non sono molto<br />

alti e sono superiormente leggermente espansi. Breve collo a tronco di cono,<br />

corpo sferico, fondo piatto. Argilla rossiccia con leggera ingubbiatura color<br />

camoscio. Decorazione di stile geometrico in bruno e rossiccio.<br />

Sul collo, tra linee parallele, una fascia a piccole losanghe, divise nel<br />

mezzo da un trattino obliquo. Sul corpo decorazione me topale in rosso ; negli<br />

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s►:►i, fra riquadri in bruno, dovevano esserci dei rombi, attualmente la<br />

decorazione non è molto visibile.<br />

10) Elegante tazza skiphoidale ( alt. m. 0,12; diam. bocca m. 0,118;<br />

n. inv. 54183) fol. 9.<br />

Corpo baccellato, con fascia liscia presso l'orlo ; piede sagomato con breve<br />

gambo. Vernice nera lucida ; colori aggiunti : bianco e giallo.<br />

Lato A — Una colomba in bianco con alcuni particolari in giallo, fra due<br />

Lauti di edera con grosse foglie e corimbi, alternati bianchi e gialli. Nell'altro<br />

lato, sol<strong>it</strong>o ramo stilizzato.<br />

11) Shyphos ( alt. m. 0,157; diam. bocca m. 0,15 ; n. inv. 54200). Vernice<br />

bruna con riflessi metallici. Corpo baccellato, con fascia liscia presso l'orlo.<br />

Anse a doppio bastoncello, annodate superiormente.<br />

La vernice è molto sciupata ed è svan<strong>it</strong>a la decorazione.<br />

12) Picola tazza skiphoidale a corpo baccellato (alt. m. 0,08 ; diam.<br />

bocca m. 0..C .8 ; n. inv. 54201). Sulla fascia liscia presso l'orlo, rami stilizzati<br />

con al centro un cerchietto.<br />

13-14) Due lucernette (n. inv. 54191 e 54192). La prima ha la sol<strong>it</strong>a<br />

forma a ciambella con stretto foro centrale ed ansa ad anello ; verniciata in<br />

nero. La seconda ha il disco lievemente incavato ed oltre la sol<strong>it</strong>a ansa ad<br />

anello impostata alta sull'orlo, ne ha una finta forata in un lato; la vernice<br />

bruna è quasi del tutto scomparsa.<br />

TOMBA IV a — Anche questa tomba era formata da lastroni di pietra<br />

tufacea. La fossa rettangolare misurava m. 2,30 x 1.25 x 1; già priva dei lastroni<br />

di copertura. Da notizie avute dagli operai si seppe che in questa tomba erano<br />

due scheletri, uno di adulto, l'altro di bambino. Non si trovò alcuna suppel.<br />

lettile.<br />

Dall'esame del materiale vascolare abbiamo visto che si tratta, per io<br />

più. di vasi appartenenti a quel tipo di ceramica che va comunemente detta<br />

« Stile di Gnathia » (2). Questo nome ha un valore puramente convenzionale,<br />

perchè anche se Egnazia (local<strong>it</strong>à in provincia di Brindisi) ha dato numerosi<br />

vasi di tal genere, ciò non toglie che in altre local<strong>it</strong>à, come Oria. Francavilla<br />

Fontana, Manduria. Rocavecchia (3), Rudiae, ecc. se ne siano trovati in gran<br />

numero.<br />

Questo tipo di ceramica non è stato ancora approfond<strong>it</strong>amente studiato,<br />

per cui è alquanto difficile parlare di officine ed ancor meno di artisti.<br />

Un esame dei vari motivi decorativi ci potrebbe portare alla conoscenza<br />

(2) Cfr. Walters, Historj of ancient potterj - 19055 vol. I pagg. 187,38; Rajet et<br />

Collignon - Histoire de la céramique Grecque - pagg. 326 e sega.; Trendall, Vasi antichi<br />

del Vaticano fase. II pagg. 212 e segg.<br />

(3) M. Bernardini, Vasi dello stile di Gnathia. Bari; Id., ll Museo Provinciale dì<br />

Lecce, pag. 20.<br />

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di determinate fabbriche, che si estendono per tutta la regione dell'Italia<br />

meridionale, da Canosa a Taranto, a Roca, giungendo sino in Campania ed<br />

in Sicilia (4).<br />

Nei nostri vasi notiamo alcuni motivi decorativi, come le maschere Co-<br />

miche ( testine viste di profilo o di prospetto, con i capelli sciolti sulle spalle<br />

oppure raccolti a chignon, fra volute floreali e bende) (5); la colomba intenta<br />

a beccare (6); festoni di pampini e grappoli d'uva, ecc., che sono comuni a<br />

tutta la produzione. Forse un motivo non molto ricorrente è quello del le-<br />

protto, rappresentato sul cratere n. inv. 54203.<br />

Nel Museo Provinciale di Lecce una peiike (7) ha raffigurato, sul lato<br />

principale, un leprotto nell'atto di spiccare un salto. L'animale è rappresen-<br />

tato con molto verismo ed agil<strong>it</strong>à ed ha una forma snella ed elegante.<br />

Questo vaso si può ricollegare ad un'oinochoe proveniente da Taranto (8),<br />

che ha sul corpo una figurina di lepre, slanciantesi in una corsa verso sinistra,<br />

tra una corona di grappoli d'uva, con tralci pendenti ai lati. Il corpo dell'ani-<br />

male è presentato con molta simmetria e naturalezza (9).<br />

Il leprotto, invece, sul vaso trovato ad Oria presenta una fattura molto<br />

più rozza e pesante, l'artista non ha saputo rendere quel senso i movimento e<br />

di agil<strong>it</strong>à, che invece si riscontra negli altri vasi presi in esame.<br />

Non mi dilungo ad analizzare tutti gli altri motivi decorativi ed a far<br />

confronti stilistici. Prendendo, invece, in considerazione l'argilla dei vasi della<br />

tomba di Oria, ed anche quella di altri vasi rinvenuti sempre nell'agro di<br />

Oria, vediamo come questa sia molto scura ed anche un po' pesante (la vernice<br />

nera, inoltre, tende quasi al verdastro), rispetto all'argilla dei vasi trovati.<br />

per esempio, a Roca, che è rosata. Non mi è stato possibile effettuare un<br />

sopralluogo nei dintorni di Oria, però ho potuto esaminare vario materiale<br />

vascolare, proveniente da quella local<strong>it</strong>à, e poichè, come ho già detto prima,<br />

molti vasi sono fatti con tale argilla, non escludo che questa sia argilla rica-<br />

vata dal posto.<br />

Penso che sia sufficiente quanto è stato detto, per poter avanzare un'ipo-<br />

tesi che, oltre ad Egnazia, Francavilla Fontana, Roca, ecc., r<strong>it</strong>enuti come<br />

centri di produzione o sia pure d'irradiazione (10), siano esist<strong>it</strong>e altre officine<br />

(4) Lenormant, Comptes rendus de l'Acad. des inscr., 1879 - pag. 289; Gaz. arch.<br />

1881-1882 pag. 102.103.<br />

(3) T. B. L. Webster - Maschs on Gnathia vases J. S. - LXXXI - 1931 -<br />

pag. 222-232.<br />

(6) Cfr. ka gli altri: CVA di Taranto e CVA di Napoli; C. Drago, Franeavilla<br />

Fontana - Rinvenimento di tombe greco-messapiche, in N. S., )932.<br />

(7) Proviene da Rudiae, cfr. Bernardini, Vasi, o. e. tav. 31, 4.<br />

(8) N. inv. 20429 - proviene da una tomba di via Duca degli Ahruzzi<br />

(9) Cfr. CVA - Br<strong>it</strong>ish Museum - fasc. I PL. 5 n. 1; il leprotto è rappresentato in<br />

corsa con movimento naturale e forma molto slanciata.<br />

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minori, fra cui Oria, che certamente seguirono uno schema già prestabi.<br />

l<strong>it</strong>o (11), se non addir<strong>it</strong>tura si servirono di stampi.<br />

Come ho già detto all'inizio di questa mia breve relazione, quando l'assi-<br />

stente Campi si recò sul posto, le tombe erano state già manomesse e distrutte<br />

e quindi non sappiamo se nella hh a tomba vi era un solo inumato o più,<br />

come, per es. nella tomba IV a, in cui, secondo la testimonianza di un operaio,<br />

si trovarono due scheletri. Però l'abbondanza della suppellettile e soprattutto<br />

il rinvenimento di due lucerne (12) nella stessa tomba, ci fanno supporre che<br />

vi dovevano essere avvenute almeno due inumazioni (13).<br />

La cronologia può essere genericamente fissata all'inizio della seconda<br />

metà del IV sec. a. Cr., scendendo al massimo alla fine dello stesso sec. ma<br />

non oltre. Ci è di aiuto in questo sia la presenza della trozzella (14) ed il tipo<br />

di lucerne sia le maschere dipinte (15) su alcuni vasi o presentate plasti.<br />

camente come quella della oinochoe n. inv. 54184: queste maschere si ricol-<br />

legano appunto alle maschere della Commedia di mezzo e della Commedia<br />

nuova (16).<br />

Per quanto riguarda l'ipotesi da me avanzata di due inumazioni poichè<br />

mancano vari elementi e soprattutto notizie esatte sul rinvenimento, non è<br />

possibile dire se le due inumazioni furono contemporanee oppure successive<br />

( ed è questa la tesi verso cui propendo), ed in tal caso stabilire quando<br />

avvenne il primo seppellimento e quando il successivo.<br />

(10) A. Rocco. La ceramica di Gnathia, Napoli 1942 - pag. 225.<br />

(11) Picard BCH 1911 - pag. 181.<br />

GIOVANNA DELLI PONTI<br />

(12) G. Bendinelli in N. S. 1914 - pag. 434. Del resto non sono rari in questa zona<br />

r<strong>it</strong>rovamenti in cui si è potuto accertare l'uso del seppellimento multiplo ed anche successivo<br />

nella stessa tomba.<br />

(13) C. Drago, o. c., pag. 397.<br />

(14) M. Mayer - B. Arch 1897 - pag. 219.<br />

(15) Cfr. Trendall, o. c., e Scheurleur, Zar Datierung der sog. Gnathiarasen, in<br />

Japigia » 1936. pag. 418-419.<br />

e segg.<br />

(16) Webster, More dramatic Mosks on Gnathia vases, Antike Kunst - 1960 - pag. 30<br />

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