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Francesca Scarrica Metafonicamente: il grande dono di Sant'Erasmo

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<strong>Francesca</strong> <strong>Scarrica</strong><br />

<strong>Metafonicamente</strong>: <strong>il</strong> <strong>grande</strong> <strong>dono</strong> <strong>di</strong><br />

Sant’Erasmo<br />

LE COMUNICAZIONI METAFONICHE RICEVUTE SOTTO LA<br />

GUIDA DI SANT’ERASMO E PUBBLICATE NEL SITO<br />

WWW.METAFONICAMENTE.IT<br />

REGISTRAZIONI ANNO 2010<br />

Copyright – Tutti i <strong>di</strong>ritti sono riservati<br />

Per ut<strong>il</strong>izzare <strong>il</strong> libro o parti <strong>di</strong> esso è necessario <strong>il</strong> permesso dell'autrice


Sant’Erasmo, un’entità che ci dà solo l’iniziale del suo nome, U,<br />

e si presenta come “<strong>il</strong> p<strong>il</strong>ota”, e mia nonna che dà un forte richiamo<br />

al razzismo delle nuove proposte <strong>di</strong> legge per la scuola italiana<br />

– 10/01/10<br />

Una <strong>grande</strong>, meravigliosa comunicazione, ci giunge in un momento triste,<br />

momento in cui la cronaca ci riporta continuamente episo<strong>di</strong> <strong>di</strong> intolleranza<br />

verso gli stranieri e coloro che appartengono ad altre culture e paesi. Qualcosa è<br />

tornato come un infausto fantasma, un termine che mi auguravo <strong>di</strong> non dover<br />

risentire più nel nostro Paese, quel "razzista" che compare in questa<br />

registrazione come un'assoluta condanna e che sento riemergere qua e là, nelle<br />

cronache confuse <strong>di</strong> questi giorni in cui a Rosarno si sono verificati intollerab<strong>il</strong>i<br />

episo<strong>di</strong> <strong>di</strong> violenza contro uomini resi violenti dalle con<strong>di</strong>zioni indegne in cui<br />

erano tenuti da chi li ha sfruttati per tanti anni, senza avere <strong>di</strong> loro alcun rispetto<br />

né umana considerazione. Ed è <strong>di</strong> pochi giorni fa la notizia dell'intenzione del<br />

governo <strong>di</strong> porre un tetto del 30% ai bambini stranieri nelle aule scolastiche<br />

italiane. Da lassù ci rammentano che Cristo è venuto anche per compiere una<br />

delle più gran<strong>di</strong> rivoluzioni che mai si siano viste su questo pianeta: mettere in<br />

moto le coscienze umane per seminare l'incancellab<strong>il</strong>e verità che la schiavitù è<br />

contro Dio e contro l'uomo, e se oggi noi ci a<strong>di</strong>riamo istintivamente contro i<br />

mercanti <strong>di</strong> uomini è perché su questa terra ha camminato un uomo chiamato<br />

Gesù. Se oggi non abbiamo bisogno <strong>di</strong> <strong>di</strong>fendere nei tribunali <strong>il</strong> <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> ogni<br />

uomo a non essere venduto né comprato, e se ciò ci appare giusto e legittimo, è<br />

per quanto Nostro Signore ha seminato non solo nei cuori <strong>di</strong> chi oggi si professa<br />

cristiano, ma <strong>di</strong> qualunque essere umano, che ne sia consapevole o no, <strong>di</strong><br />

qualsivoglia società e perfino nelle fondamenta "civ<strong>il</strong>i" <strong>di</strong> qualsivoglia carta<br />

costituzionale che voglia fregiarsi dell'epiteto "democratica". Quando certi<br />

in<strong>di</strong>vidui smetteranno <strong>di</strong> pensare che <strong>il</strong> mondo è <strong>di</strong> loro esclusiva proprietà?<br />

Che <strong>il</strong> suolo, l'aria, lo spazio fisico ed <strong>il</strong> <strong>di</strong>ritto a mangiare e ad avere con<strong>di</strong>zioni<br />

<strong>di</strong> vita <strong>di</strong>gnitose siano un "loro" <strong>di</strong>ritto? Che riflettano: <strong>il</strong> fatto <strong>di</strong> essere nati in<br />

un certo punto del pianeta piuttosto che in un altro è solo un caso. E' solo un<br />

caso che le sorti non siano rovesciate e che dall'altra parte del manganello, che<br />

ancora amerebbero bran<strong>di</strong>re in nome della loro stravolta "giustizia", non ci siano<br />

proprio loro. "Figli <strong>di</strong> Dio". Devo metterci un punto interrogativo accanto? E per<br />

chi, per "loro" o per "noi"?. Più volte nei messaggi viene riba<strong>di</strong>to l'invito a non<br />

considerare l'altro un <strong>di</strong>verso, ad accoglierlo come meglio si può, ad imparare la<br />

tolleranza che, si, è possib<strong>il</strong>e quando ci si mette cuore e cervello e non si sceglie<br />

3


<strong>di</strong> sospendere le proprie umane facoltà superiori. Altrimenti si rischia <strong>di</strong> venire<br />

declassati anche su questa terra, declassati al ruolo <strong>di</strong> bestie feroci, <strong>di</strong> ottusi<br />

primati in balia dei propri istinti più bassi. E allora lassù costoro, i fautori<br />

dell'or<strong>di</strong>ne e del <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> nascita, avranno un durissimo cammino da fare,<br />

molto più duro <strong>di</strong> quanto sarebbe stato se avessero scelto <strong>di</strong> farlo quaggiù. Si lo<br />

so, so che non dovrei abbandonarmi all'in<strong>di</strong>gnazione, ma a volte è davvero<br />

inevitab<strong>il</strong>e, e se non si facesse potrebbe sembrare che anche noi dormiamo nel<br />

sonno della ragione, che in qualche maniera possiamo anche capire la logica<br />

perversa che sta <strong>di</strong>etro a scelte <strong>di</strong> questo tipo. No, io non la capisco, da<br />

qualunque parte cerchi <strong>di</strong> analizzarla. E la novità, in questa registrazione, è che<br />

veniamo avvertiti che se torniamo a certe leggi insensate che ten<strong>dono</strong> a<br />

<strong>di</strong>scriminare, Id<strong>di</strong>o non resterà a guardare. Cosa ciò possa significare lo lascio<br />

alla coscienza <strong>di</strong> ognuno <strong>di</strong> voi, ma ciò che è chiaro è che non sarà un bel segno<br />

quello che ci verrà mandato: pietre in cambio della pietra che vogliamo tirare a<br />

chi è <strong>di</strong>verso. C'è <strong>di</strong> che riflettere per tutti noi. E chi c'è <strong>di</strong>etro a questi folli<br />

<strong>di</strong>segni ce lo rammenta l'entità che si presenta come "U": l'antico avversario,<br />

colui che lotta senza tregua in questo tempo confuso per portare via la<br />

"vendemmia <strong>di</strong> Roma", ossia le anime redente da Cristo e dal suo sacrificio.<br />

Prima <strong>di</strong> bollare tutto questo come "me<strong>di</strong>evale", "superstizioso", "retrogrado", ci<br />

penserei m<strong>il</strong>le e m<strong>il</strong>le volte, davvero. Ve lo <strong>di</strong>ce una che fino a poco fa alla<br />

parola "demone" sorrideva beffarda.<br />

SANT'ERASMO<br />

Testo<br />

Jerome hai sognato,<br />

gli tiravo e offriva lì,<br />

non vi <strong>di</strong>sturba: fa <strong>il</strong> Re!<br />

Fà lì scendo, qui riderà Piero: eh, mangi!<br />

Si e trema finisce au<strong>di</strong>o e chiu<strong>di</strong>! C’era un però: fa dei...., chi rimarrà neve ciò<br />

che re<strong>di</strong>gerà, gli fa accertamento,<br />

Vi è Croce, ah sempre!<br />

Ma giù <strong>di</strong>verse rose ah le strappai,<br />

è <strong>il</strong> raggio qui!<br />

Mò roba nei siti vede già più,<br />

entro e arapi qui.<br />

4


U, IL "PILOTA"<br />

Sanai, cerca chi vi dà rogna<br />

e va a cacce!<br />

And may, <strong>di</strong>ressi Dio spot:<br />

ma vole i mostri giù<br />

la vendemmia <strong>di</strong> Roma, lotta tutti, oh lì!<br />

In “u” clamai, gli occhi venai celesti,<br />

per i <strong>di</strong>schi là a <strong>di</strong>rigere è qua,<br />

e chiaro <strong>di</strong>re: se amor nascerà eroizza!<br />

E navi ebbe qui rotta.<br />

Poi <strong>di</strong> nonne liberavi:<br />

zuffa a chi gli dà gli interessi e ride!<br />

Il p<strong>il</strong>ota ti ispirò lì<br />

e dona <strong>di</strong> su i biglietti qui!<br />

Nonna arriva, ti scende là <strong>il</strong> gelato,<br />

ci pensi più.<br />

NONNA<br />

Andrò, qui re<strong>di</strong>me <strong>il</strong> libro,<br />

più ne avrai cassette,<br />

e fa che più salire tv,<br />

ti estrasse proprio,<br />

tu registri e fai.<br />

Oro biro spremitura te l’offrì<br />

e scriver fa!<br />

Se Lui stai vicina,<br />

qui Rai l’ebbe più, ma spazio.<br />

Ah, ceri! Ieri sera fuggì male,<br />

vi escluderà!<br />

E <strong>di</strong>rò: ceri!<br />

Può le gambe dare, dei blu entra<br />

e aver fa,<br />

e più fu lisciati lì<br />

gli sp<strong>il</strong>li fora!<br />

5


Chiaro c’è lì verde!<br />

Ah lì, scrivere giù:<br />

vuò scuole fa brutte cose!<br />

Fan razzista se organizzan le classi<br />

a maggioranza qui.<br />

Ahi! Solleva sbarre, su, lì:<br />

giù lì va messo gli occhi qui!<br />

Chi vò fallirà, rivela, deh,<br />

pietre cede!<br />

E stando a leggi morte<br />

un segno uscirà pieno <strong>di</strong> pietre per voi!<br />

Più ombre ha i poeti!….<br />

Spiegazione del testo<br />

<strong>Sant'Erasmo</strong> si ricollega alla registrazione precedente (per chi volesse<br />

leggerla cliccate qui ), dove un personaggio <strong>di</strong> nome Jerome, appunto, si è<br />

presentato a parlare; <strong>il</strong> santo mi avverte che l'ho sognato (però non ne sono<br />

cosciente in verità), che lui stesso "tirava" a Jerome le cose da <strong>di</strong>re che poi<br />

venivano "offerte" a noi qui sulla terra, che gli suggeriva in qualche modo, e mi<br />

rassicura circa <strong>il</strong> fatto che Jerome è uno spirito buono, che non <strong>di</strong>sturba, e ciò<br />

perché ha deciso <strong>il</strong> Re (<strong>il</strong> Signore) che Jerome potesse venire a parlarci. Mi<br />

raccomanda <strong>di</strong> darmi da fare (cosa che fa spesso <strong>il</strong> mio caro <strong>Sant'Erasmo</strong>) e poi,<br />

facendomi intendere che c'è Piero lì, mi <strong>di</strong>ce che egli, ridendo, mi fa notare che,<br />

nonostante le sue tante raccomandazioni nelle registrazioni precedenti circa <strong>il</strong><br />

fatto che devo seguire una <strong>di</strong>eta mirata per i miei problemi <strong>di</strong> stomaco, continuo<br />

a mangiare come non dovrei (eh, si, durante le feste natalizie...qualche strappo<br />

in più l'ho fatto). Il Santo mi <strong>di</strong>ce che c'è però una cosa da ricordare (<strong>di</strong>ce un<br />

termine che ho preferito non riportare), cioè che se lascio sciogliere come neve i<br />

concetti che io stessa scrivo, ossia se non li osservo, come nel caso della <strong>di</strong>eta<br />

alimentare più sana, allora mi faranno accertamenti, forse a causa <strong>di</strong> problemi<br />

che potrebbero sorgere. Meglio stare alle regole, dunque. E ciò è concesso<br />

<strong>di</strong>rmelo perché lì con lui c'è sempre la Croce che sovrintende alle registrazioni.<br />

Poi si rivolge a me con un dolce pensiero, mi <strong>di</strong>ce che mi ha raccolto delle rose e<br />

che <strong>il</strong> raggio <strong>di</strong> energia che permette le registrazioni è sempre in funzione. Sa<br />

benissimo che negli ultimi tempi sempre più persone visitano <strong>il</strong> sito e ne<br />

parlano anche in altri siti, per cui <strong>di</strong>ce che si vede "più roba", mi invita ad aprire<br />

6


le porte del suo mondo (lo <strong>di</strong>ce in <strong>di</strong>aletto napoletano "arapi", ovvero apri) e lui<br />

entra nel mio registratore.<br />

L'entità che segue si presenta riallacciandosi ad un avvertimento che lo stesso<br />

<strong>Sant'Erasmo</strong> mi aveva dato in una registrazione recente (per leggerla cliccate<br />

qui) nella quale mi metteva in guar<strong>di</strong>a da possib<strong>il</strong>i attacchi da parte <strong>di</strong> "spiriti<br />

malvagi" rassicurandomi, però, sulla loro protezione. Infatti questa entità che<br />

dopo <strong>di</strong>rà <strong>di</strong> essersi chiamata "U" senza dare ulteriori spiegazioni, esor<strong>di</strong>sce<br />

<strong>di</strong>cendomi che ha "sanato" la linea <strong>di</strong> comunicazione da presenze indesiderate,<br />

da spiriti che portano "rogna", che egli fa la caccia a loro. Con un termine<br />

inglese, may, che significa "posso", (ho <strong>il</strong> permesso dunque), con una metafora<br />

mi <strong>di</strong>ce che ha <strong>di</strong>retto uno "spot" che Dio stesso ci manda lanciandoci un<br />

importante avvertimento, e "U" lo fa con un verso davvero sublime: <strong>di</strong>ce che i<br />

mostri, ovvero i demoni, vogliono la "vendemmia <strong>di</strong> Roma", ossia le anime dei<br />

battezzati cristiani e cattolici, per cui sono sulla terra a lottare tutti per questo<br />

scopo. Passa poi a darci qualche informazione si <strong>di</strong> sè e ci <strong>di</strong>ce <strong>di</strong> aver avuto un<br />

nome (clamai, in latino, è <strong>il</strong> passato remoto del verbo "clamo", chiamo) che<br />

iniziava con la lettera "U" e <strong>di</strong> aver avuto gli occhi celesti: pochi elementi, in<br />

realtà, ma lassù sono dettagli insignificanti a cui le anime non pensano più <strong>di</strong><br />

certo. Dice che è venuto per dare una mano a "<strong>di</strong>rigere i <strong>di</strong>schi", ovvero a fare la<br />

"regia" per le comunicazioni, e poi mi <strong>di</strong>ce <strong>di</strong> dare un <strong>grande</strong> messaggio che<br />

vuole lanciare per tutti noi: se nasce davvero l'amore nei nostri cuori, allora tutti<br />

possiamo fare cose gran<strong>di</strong>ose, eroiche, l'amore "eroizza" e dà la giusta rotta alle<br />

"navi", ovvero a tutti noi. Continua rivolgendosi a me e mi <strong>di</strong>ce che con questa<br />

registrazione liberavo le mie due nonne per farle venire a parlare e che esse<br />

stanno bonariamente "azzuffandosi" fra loro per decidere chi <strong>di</strong> loro deve darmi<br />

"gli interessi", ovvero messaggi importanti per me che avrei meritato <strong>di</strong> ricevere<br />

(come e perché non lo so). Ovviamente è un'immagine scherzosa, infatti "U"<br />

<strong>di</strong>ce che stanno ridendo, che la sua è una battuta. Si appresta a salutarmi<br />

ricordandoci che lui, che si definisce "p<strong>il</strong>ota", mi ha dato ispirazione coi suoi<br />

importanti messaggi (<strong>di</strong>rei anche conforto e sollievo!), e che ha donato a noi<br />

sulla terra i "biglietti" per poter dare uno sguardo lassù (attraverso la<br />

registrazione, chiaro). La frase con la quale mi saluta mi costringe a confessarvi<br />

una mia debolezza <strong>di</strong> cui mia nonna, che parlerà fra poco, è ovviamente ben a<br />

conoscenza: adoro <strong>il</strong> gelato, in tutte le stagioni ed in tutte le forme, è la mia vera<br />

tentazione <strong>di</strong> gola e spesso faccio fatica a resistervi, e allora "U", per farmi capire<br />

che la nonna mi porterà qualcosa <strong>di</strong> buono e gra<strong>di</strong>to, mi <strong>di</strong>ce che ella mi porterà<br />

ad<strong>di</strong>rittura <strong>il</strong> gelato per farmi contenta. In realtà si riferisce al contenuto delle<br />

parola della nonna che, vedrete, confermeranno ulteriormente ciò che già "U" mi<br />

ha rivelato circa <strong>il</strong> pericolo scampato dell'intromissione <strong>di</strong> spiriti maligni<br />

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attraverso <strong>il</strong> registratore.<br />

Mia nonna sa che ogni registrazione finisce nel testo in pdf scaricab<strong>il</strong>e<br />

gratuitamente dalla prima pagina del sito nel quale raccolgo, per coloro che non<br />

possono o non vogliono navigare su internet, tutte le registrazioni che ci sono<br />

state donate, e che questo testo è oramai un vero e proprio libro che cresce<br />

sempre più, per cui mi <strong>di</strong>ce che "andrà" col suo testo perché quel "libro" aiuta a<br />

re<strong>di</strong>mere e a far riflettere tanti. Mi ricorda che ancora ne avrò tante <strong>di</strong> cassette,<br />

ossia <strong>di</strong> comunicazioni, e che in alcune tv si è parlato del sito e ciò ha provocato<br />

una salita nelle visite al sito, che quelle tv hanno "estratto" <strong>il</strong> sito per trattarne gli<br />

argomenti: per questo mi raccomanda <strong>di</strong> registrare e continuare a darmi da fare.<br />

Con una bellissima immagine mi ricorda che <strong>il</strong> Signore stesso mi offrì la<br />

spremitura dell'oro della biro con la quale mi fa scrivere (vuole significare la<br />

preziosità dei messaggi donati che passa attraverso ciò che scrivo per<br />

<strong>di</strong>ffonderli). Ricordo che la prima stesura dei messaggi, quando li ricevo, la<br />

faccio con una semplice penna biro su un foglio <strong>di</strong> carta della stampante. Mi<br />

avverte che, se sto vicina a Lui anche con la preghiera, anche la Rai avrà poi uno<br />

spazio per gli argomenti del sito. Ed ecco che mi dà <strong>il</strong> messaggio da me atteso:<br />

innanzitutto mi raccomanda <strong>di</strong> portare ceri in segno <strong>di</strong> ringraziamento perché,<br />

<strong>di</strong>ce, ieri sera (la sera del 9 gennaio quin<strong>di</strong>, avendo fatto questa registrazione <strong>il</strong><br />

10 gennaio scorso), <strong>il</strong> male che minacciava le comunicazioni è fuggito e mi<br />

escluderà dalle sue mire. Ho pregato molto affinché ciò accadesse, io ho molta<br />

paura <strong>di</strong> ciò e vi confesso che negli ultimi giorni ho tentennato ad accendere <strong>il</strong><br />

registratore. So bene che, con l'aiuto <strong>di</strong> Gesù, non ho nulla da temere, ma ho dei<br />

figli e sono pur sempre un essere umano, temevo più per loro che per me.<br />

Nonna mi ripete: ceri per ringraziare! Torna la metafora delle "gambe" che<br />

<strong>Sant'Erasmo</strong> aveva usato anche nella registrazione in cui mi avvertiva del<br />

pericolo: le gambe sono <strong>il</strong> simbolo della forza spirituale che ci viene donata per<br />

grazia <strong>di</strong>vina e che ci permette <strong>di</strong> sfuggire agli attacchi del male e queste<br />

"gambe", <strong>di</strong>ce mia nonna, Lui me le ha donate per potermi permettere <strong>di</strong><br />

continuare a registrare e <strong>di</strong>ffondere a tutti le comunicazioni dall'oltre. Entrano<br />

dei "blu", <strong>di</strong>ce mia nonna, credo si riferisca a spiriti benevoli la cui aura blu<br />

in<strong>di</strong>ca un elevato livello spirituale, Dio fa avere aiuti se glielo chie<strong>di</strong>amo con<br />

fede, e in più, <strong>di</strong>ce mia nonna, furono "lisciati", ovvero resi senza effetto gli<br />

"sp<strong>il</strong>li" che qualche mia "nemica" (me ne parlò Piero in una registrazione<br />

precedente, cliccate qui per leggerla, a proposito <strong>di</strong> una persona a lui vicina<br />

"attirata dalle misture" delle fattucchiere contro <strong>di</strong> me) provvede a far conficcare<br />

su qualche bambolina voodoo per farmi del male. Azioni che saranno pagate a<br />

carissimo prezzo lassù, voglio ricordarlo a tutti voi che leggete. Al signor<br />

Desideri <strong>di</strong> Sinalunga che riceve comunicazioni da <strong>Sant'Erasmo</strong> da molti anni<br />

8


prima <strong>di</strong> me, è stato ad<strong>di</strong>rittura detto che coloro che si rivolgono a maghi e<br />

fattucchiere per fare del male agli altri saranno dannati. Attenzione, dunque,<br />

fuggiteli come la peste!<br />

Nonna mi rassicura <strong>di</strong>cendomi che c'ho <strong>il</strong> "verde" per entrare lassù col<br />

registratore, che non ho più alcun pericolo, grazie a Dio. Detto ciò ecco che ella<br />

deve darmi un messaggio fondamentale per tutti noi e credo che ciò le venga<br />

dettato da <strong>Sant'Erasmo</strong> che è sicuramente vicino a lei: <strong>di</strong>ce che <strong>il</strong> governo vuole<br />

fare una cosa brutta nelle scuole italiane, e si riferisce al fatto che si vuole porre<br />

un tetto ai bambini stranieri per ogni classe, stab<strong>il</strong>endo, così, <strong>di</strong> fatto, una<br />

<strong>di</strong>seguaglianza fra i bimbi italiani e gli altri. Questo, <strong>di</strong>ce chiaro e tondo, è<br />

razzismo e coloro che se ne fanno fautori devono pensare che le sbarre che<br />

mettono qui poi se le ritroveranno lassù, sul loro cammino spirituale, per cui<br />

quando si agisce quaggiù, bisogna sempre farlo avendo gli occhi lassù,<br />

pensando cioè alle conseguenze dei nostri gesti terreni lassù! Però nonna <strong>di</strong>ce<br />

che chi vuole mettere queste sbarre fallirà e sarà costretto a lasciare la "pietra"<br />

che avrebbe voluto tirare contro gli immigrati (ricordate l'episo<strong>di</strong>o evangelico in<br />

cui Cristo invita a scagliare la prima pietra a chi è senza peccato). C'è <strong>di</strong> più:<br />

nonna <strong>di</strong>ce che attenendosi a leggi razziste oramai morte nella nostra società,<br />

Dio manderà un segno "pieno <strong>di</strong> pietre" per noi. A voi l'interpretazione, io ho la<br />

mia idea. Mi saluta <strong>di</strong>cendomi che dopo questa rivelazione, i poeti, coloro che<br />

hanno a cuore i sentimenti veri, i "puri <strong>di</strong> cuore" purtroppo ora avranno più<br />

"ombre", ossia più preoccupazioni.<br />

Commento<br />

Come sempre grossi temi in questa registrazione. Argomenti che potrebbero far<br />

<strong>di</strong>scutere per giorni e giorni sapientoni a destra e sinistra, ovviamente senza<br />

alcun costrutto, essendo affidato, nelle loro intenzioni, tutto alla loro "ragione".<br />

Non voglio entrare in alcuna polemica, né <strong>di</strong>re ciò che penso. A volte bisogna<br />

comunicare ciò che ci viene detto, lasciarlo "posare" nelle coscienze <strong>di</strong> chi legge<br />

ed ascolta, e poi lasciare che ognuno me<strong>di</strong>ti nel proprio intimo tutto ciò. Per<br />

questo lascio che questo commento si chiuda qui, con un invito, però, se mi<br />

permettete: se lo ritenete giusto pensateci su, seriamente e a lungo.<br />

9


Sant’Erasmo, due miei zii, Piero, un’entità <strong>di</strong> nome Massimo che<br />

chiede preghiere, e infine <strong>di</strong> nuovo Sant’Erasmo: insieme per<br />

darmi ancora avvertimenti, ironia, richieste <strong>di</strong> preghiere, richiami<br />

e per donare a tutti noi motivi <strong>di</strong> riflessione – 18/01/2010<br />

Una registrazione lunga, che ha richiesto giorni <strong>di</strong> ascolto attento per essere<br />

decifrata, essendo, inoltre, anche molto articolata, sia nella successione delle<br />

entità che sono presentate, sia negli argomenti toccati che, come avrete modo <strong>di</strong><br />

verificare, sono <strong>di</strong>versi ed importanti. Nella prima parte (per la prima volta<br />

<strong>Sant'Erasmo</strong> parla in due momenti <strong>di</strong>versi della registrazione, all'inizio e alla<br />

fine), <strong>il</strong> Santo mi richiama duramente per aver eliminato, dalla precedente<br />

registrazione, delle esortazioni che lui stesso mi faceva a seguire una <strong>di</strong>eta più<br />

accorta (è accaduto molte volte nelle ultime registrazioni che ho avuto questo<br />

richiamo), visto che spesso, per <strong>il</strong> poco tempo che ho, sono portata a mangiare<br />

in fretta quello che capita a tiro e spesso ciò non è salutare. Avendo<br />

arbitrariamente giu<strong>di</strong>cato che fossero comunicazioni private, le avevo tolte, ma<br />

<strong>il</strong> duro richiamo mi ha fatto prontamente ricredermi e così ho reinserito le frasi<br />

"incriminate" (nella registrazione precedente sono quelle in nero all'inizio della<br />

registrazione). Decisamente io non sono perfetta come "Loro" lassù vorrebbero e<br />

ogni volta mi ripropongo <strong>di</strong> correggere certe abitu<strong>di</strong>ni dannose, anche senza<br />

riuscirci. Il <strong>di</strong>stacco dalle cose materiali passa anche dal cibo, ricor<strong>di</strong>amocelo,<br />

che dev'essere quello necessario, semplice e frugale. Il Santo è duro con me, e ne<br />

sono rimasta molto, molto <strong>di</strong>spiaciuta; egli è costretto dalla mia mancanza a<br />

ricordarmi che l'Altissimo non mi ha dato poco e che per questo dovrei cercare<br />

<strong>di</strong> essere un pò più degna. E' costretto anche a ricordarmi che se mi spezzano<br />

questi f<strong>il</strong>i che permettono la comunicazione, è come se rinunciassi alla Parola<br />

del Re che sovrintende alle registrazioni che non sono date per trastullarci con<br />

una qualche strana forma d'arte, ma per rischiarare le nostre ombre spirituali,<br />

per aiutarci ad aprire gli occhi in questi momenti <strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>i per l'umanità. E'<br />

un'impresa quella che mi hanno chiesto da lassù, <strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>e per me, la mia anima e<br />

chi mi circonda, la richiesta è <strong>di</strong> quelle che fanno tremare i polsi e scoprono la<br />

nostra immensa miseria: <strong>Sant'Erasmo</strong> mi <strong>di</strong>ce che egli mi ha chiesto <strong>di</strong> aiutarlo<br />

ad "asciugare <strong>il</strong> miele acido" che oggi inonda <strong>il</strong> mondo, ossia lo smarrimento <strong>di</strong><br />

tante anime, i falsi valori, le false mete, i sogni inut<strong>il</strong>i, l'amore per le cose finite,<br />

per <strong>il</strong> successo che è sempre temporaneo per quanto <strong>grande</strong> possa essere,<br />

insomma la <strong>di</strong>sperazione del cieco che brancola a tentoni in mezzo alle luci<br />

sberluccicanti e alle musiche festanti <strong>di</strong> un circo da baraccone <strong>di</strong> cui non sente<br />

10


altro che un sordo richiamo che lo allontana dalla vera strada. Poi la voce <strong>di</strong><br />

<strong>Sant'Erasmo</strong> si leva contro coloro che si stanno dando un gran da fare, <strong>di</strong>sposti<br />

anche a spendere fior <strong>di</strong> quattrini, per <strong>di</strong>mostrare "scientificamente" che tutto<br />

ciò che c'è in questo sito è solo <strong>il</strong>lusione, ombra, che <strong>il</strong> sogno che io perseguo è,<br />

appunto, una vana ombra. Mettessero la loro intelligenza in più proficue<br />

attività, ne guadagnerebbe ciò che hanno <strong>di</strong> più importante ma in cui non<br />

cre<strong>dono</strong>: la loro anima! Avendogli chiesto in più riprese <strong>di</strong> accontentare le<br />

richieste che mi giungono via ma<strong>il</strong> <strong>di</strong> contatto con un proprio defunto,<br />

<strong>Sant'Erasmo</strong> mi invita a lasciar fare al Re, perché io non posso sapere se quelle<br />

richieste vengono da "serpi", ovvero gente mal <strong>di</strong>sposta che tenta <strong>di</strong> trarmi in<br />

inganno. Le spiegazioni scientifiche <strong>di</strong> questo fenomeno sono, lo ripeto, nella<br />

sezione "basi e verifiche" nel menu qui a sinistra. Gli atei, i materialisti, i<br />

cosiddetti "razionalisti", che oggi, essendo spesso collegati alla massoneria,<br />

hanno da <strong>di</strong>fendere, col loro credo, enormi interessi economici (per loro l'uomo<br />

deve <strong>di</strong>ventare, alla fine, un semplice consumatore sfrenato), non possono<br />

accettare che passi per vero e reale tutto ciò, perché, semplicemente, quello che<br />

c'è in questo sito <strong>di</strong>mostra la falsità delle loro dottrine spacciate in nome della<br />

scienza. Ma <strong>di</strong> quale scienza? Chiedetevelo voi stessi, quando oggi esiste una<br />

scienza che si avvicina sempre più alle tematiche della sopravvivenza<br />

dell'anima con l'intento <strong>di</strong> darne la definitiva prova: nel mio libro, scaricab<strong>il</strong>e<br />

gratuitamente dalla home page, sono riportati i nomi <strong>di</strong> fior <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>osi che si<br />

avvicinano al tema dell'ald<strong>il</strong>à senza sovrastrutture religiose e che alla fine dei<br />

loro stu<strong>di</strong> lo hanno accettato come reale. Ma alla fine anche tanti atei <strong>di</strong><br />

professione, pur scandalizzati dal contenuto del sito che evidentemente li<br />

confonde non poco, sono spesso a "sonare" qui, come <strong>di</strong>ce <strong>il</strong> Santo, ai contenuti<br />

del sito, segno che, in fondo in fondo, anche loro se ne sentono attratti. I motivi<br />

sono fac<strong>il</strong>mente intuib<strong>il</strong>i: <strong>il</strong> loro <strong>di</strong>o Nulla non salva, non consola, non perdona,<br />

non accoglie, li lascia smarriti nella loro finitezza e pochezza, è muto, sordo e<br />

cieco e, soprattutto non lascia loro nessuna speranza. Il resto della registrazione<br />

scorre un pò più leggero, con le parole dei due miei zii, coniugi, scomparsi a<br />

poco tempo <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza (lui era Gennaro, fratello <strong>di</strong> mia madre, lo avete già<br />

incontrato in altre registrazioni). Ad<strong>di</strong>rittura lo zio viene per donarci un sorriso<br />

e lo fa con ironia e anche una battuta, e sullo stesso tono continua anche Piero<br />

che dà un breve spazio ad un tale Massimo <strong>di</strong> Roma che mi chiede l'aiuto <strong>di</strong> una<br />

preghiera e <strong>di</strong> una Messa. Nella parte finale, <strong>Sant'Erasmo</strong> ci dà gravi<br />

ammonimenti, vi confesso che mi hanno turbata, già da un pò nelle registrazioni<br />

si accenna a <strong>di</strong>sastri prossimi, qui viene evocata un'eclissi e ci viene ricordato<br />

che anche nel "Libro" (la Bibbia), è scritto non solo che Dio c'è, ma che Egli deve<br />

anche ritornare. C'è anche l'invito, più volte ripetuto in varie registrazioni, a<br />

11


mettere la tv là dove in fondo deve stare, tra le "robe" inanimate, dandogli meno<br />

spazio possib<strong>il</strong>e. Chiude con l'invito a me a mettere da parte tutti gli ozi perché<br />

verrà ancora più da fare, e, se ancora avessi dubbi, è <strong>il</strong> Re stesso che mi<br />

conferma che ho proprio <strong>il</strong> "Martire", ossia <strong>Sant'Erasmo</strong> che mi guida e mi<br />

guiderà in queste nuove "opere da venire".<br />

SANT'ERASMO<br />

Ti nascondesti le onde,<br />

né son d’um<strong>il</strong>ià,<br />

te Altissimo non dà poco !<br />

A Re ne rinunci lingua<br />

a spezzà f<strong>il</strong>i lì!<br />

Si era arte le stacco i f<strong>il</strong>i,<br />

più n’andrai per seguire Pietra,<br />

asciugarmi miele acido chiesi!<br />

Pirati spende, <strong>di</strong>schi gli in<strong>di</strong>chino<br />

quel sogno era ombre,<br />

spesso stan lì, lo lasci Re fare,<br />

non sai se ti entra serpi!<br />

Però gli scandalizza e più sona, cre<strong>di</strong>!<br />

Zia ed ecco a voi!<br />

ZIA<br />

Hai po’ qua a vista cenere <strong>di</strong> tù zia,<br />

a me fede,<br />

mò quin<strong>di</strong> apri, <strong>il</strong> Re regge,<br />

scrivendo più, più vi <strong>di</strong>a mente,<br />

esco, denunciam rivista ad ad<strong>di</strong>tarti,<br />

ah, si, Martire po’: ti dà protezioni,<br />

i modelli <strong>il</strong> Re anima,<br />

hai da sfogliare!<br />

Zio, giù, <strong>di</strong>cci!<br />

12<br />

Testo


SANT'ERASMO<br />

Parla, c’è voce!<br />

ZIO<br />

Mi dà questi, andai lì,<br />

forza, nasce su una scenetta<br />

con la Legge e si ride,<br />

si metti le stelle labbra,<br />

cò sti umani lì vai,<br />

smetti lì quei libri ma stai qui!<br />

Accessi vien da voi, giungo, ho classe,<br />

Martire <strong>di</strong>rai quest’è inguaiarme:<br />

hai grasso, volta lì!<br />

Noi dà si un dolor<br />

de lascià andà te!<br />

Nasce indagini, v’uscirò,<br />

qui vengo, venti n’ho scritte!<br />

M’hanno urlato “st<strong>il</strong>e!” qui forse?<br />

Amo i Rambo, è strano?,<br />

cercai <strong>di</strong> somiglià!<br />

C’hai mò Piero, qui per darti in allegria.<br />

PIERO<br />

Ti “scassa” vari… n’avesti subì, eh?<br />

Mi sa che hai mai tra<strong>di</strong>to dubbi,<br />

scotti, si, un altro ha avuto <strong>di</strong>ssi qui,<br />

eccolo lì,<br />

investimenti devi lì fare!<br />

Sedè fa <strong>il</strong> dottore quando sono qui,<br />

Se indaghi lì, <strong>il</strong> tuo bimbo ti sa fa<br />

girà le trombe,<br />

liberar ce n’è da ossa!<br />

Mò già qui m’entra:<br />

13


ho un Massimo, Roma,<br />

al limite.<br />

MASSIMO<br />

Si è qua maestri e fui lasciato uscire,<br />

A te! Ce ne fosse!<br />

Tengo domare piangere,<br />

m’aiuti qui? Tira lo sconto, prometti!<br />

SANT'ERASMO<br />

Getta: farà leggi e hai <strong>di</strong>sastri,<br />

io perciò lì e coi sonetti!<br />

Cò roba là <strong>di</strong>sponi tv,<br />

sembra minacci in un Libro:<br />

Dio qua c’è, Dio c’è da venire!<br />

E stappa la lingua,<br />

<strong>di</strong>rò qui c’è notizie <strong>di</strong> eclisse:<br />

chi vol sapere, dì,<br />

men<strong>di</strong>cava sole!<br />

E <strong>di</strong>rò vi si marcò qui un ufficio:<br />

che tu estingua ozi,<br />

più opera venire.<br />

Oggi Re già si offriva,<br />

verrà a <strong>di</strong>re che ha Martire!<br />

Spiegazione del testo<br />

<strong>Sant'Erasmo</strong> mi riprende duramente per <strong>il</strong> fatto che, nella registrazione<br />

precedente, avevo deciso <strong>di</strong> non pubblicare alcune frasi che riguardavano me ed<br />

<strong>il</strong> fatto che non seguo con costanza una <strong>di</strong>eta corretta, egli precisa che non erano<br />

per um<strong>il</strong>iarmi quei richiami, e <strong>di</strong> ricordarmi che l'Altissimo non mi ha dato poco<br />

con questa immensa grazia <strong>di</strong> poter ricevere queste comunicazioni, per cui devo<br />

attenermi all'interezza delle comunicazioni che, ricordo, sebbene a volte si<br />

14


soffermino su particolari personali, in realtà contengono insegnamenti che<br />

servono a tutti. Mi ricorda che, se spezzo i f<strong>il</strong>i <strong>di</strong> queste comunicazioni è come se<br />

rinunciassi alla "lingua del Re", ovvero ai suoi insegnamenti perché è Lui che<br />

permette e favorisce queste comunicazioni. Se io ritenessi ciò solo un fatto<br />

artistico e nient'altro, allora <strong>il</strong> Santo staccherebbe i f<strong>il</strong>i e io non avrei più la<br />

grazia <strong>di</strong> seguire gli insegnamenti <strong>di</strong> Cristo (Gesù è definito "la pietra angolare"<br />

in Salmo 118:22: "La pietra che i costruttori avevano <strong>di</strong>sprezzata è <strong>di</strong>venuta la pietra<br />

angolare"), quello che <strong>il</strong> Santo mi ha chiesto è <strong>di</strong> "asciugargli <strong>il</strong> miele acido",<br />

ovvero farmi strumento per <strong>di</strong>ffondere quanto possib<strong>il</strong>e i suoi insegnamenti che<br />

ten<strong>dono</strong> a smascherare tutte le false gioie che oggi tanti <strong>di</strong> noi rincorrono a caro<br />

prezzo. La mia guida, poi, mi rivela che i "pirati", ovvero coloro che<br />

maliziosamente vengono nel sito per cercare <strong>di</strong> <strong>di</strong>mostrare che è tutto falso<br />

quanto vi è scritto, spen<strong>dono</strong> anche sol<strong>di</strong> per raggiungere <strong>il</strong> loro scopo:<br />

convincersi e convincere che questo meraviglioso sogno della verità della nostra<br />

immortalità è solo una vana <strong>il</strong>lusione. Questi tizi stanno spesso a leggere nel<br />

sito, che faccia <strong>il</strong> Re perché io <strong>di</strong> certo non ho <strong>il</strong> <strong>dono</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>scernere fra quelli che<br />

sono onesti e quelli che sono "serpi" fra quanti mi scrivono. Il bello è, <strong>di</strong>ce<br />

<strong>Sant'Erasmo</strong>, che questi tizi sono scandalizzati da quanto sentono nel sito, dalle<br />

frasi incise sul rovescio <strong>di</strong> un nastro magnetico, però, nonostante <strong>il</strong> loro<br />

scandalizzarsi, suonano spesso a questa porta, ovvero visitano spesso <strong>il</strong> sito per<br />

ascoltare <strong>Sant'Erasmo</strong>. Poi <strong>il</strong> Santo mi presenta mia zia. Ho compreso che si<br />

tratta <strong>di</strong> mia zia Adriana perché ella parla <strong>di</strong> "cenere" e lei è stata la sola nella<br />

mia famiglia a lasciar detto <strong>di</strong> voler essere cremata dopo la sua morte. Infatti lei<br />

si presenta <strong>di</strong>cendomi che ho a vista la sua cenere che però ora parla (è un modo<br />

per farci capire che <strong>il</strong> nostro corpo verrà lasciato, ma la nostra anima<br />

sopravviverà qualunque forma <strong>di</strong> sepoltura si scelga). Mi chiede <strong>di</strong> fidarmi <strong>di</strong><br />

lei quando <strong>di</strong>ce che è <strong>il</strong> Signore a reggere e sovrintendere alle registrazioni, per<br />

cui spera che Egli, scrivendo anche in questo sito, possa sempre più "darci<br />

mente", capacità <strong>di</strong> riflettere e trovarlo dentro <strong>di</strong> noi. Poi lei mi <strong>di</strong>ce che qualche<br />

rivista ha "ad<strong>di</strong>tato" <strong>il</strong> sito, sottintendendo in tale gesto un atto <strong>di</strong> accusa, ovvero<br />

criticandolo fortemente (ho notato per <strong>di</strong>versi giorno un notevole incremento<br />

delle visite, infatti). Ma zia mi rassicura, mi <strong>di</strong>ce che sarà <strong>il</strong> "Martire", ovvero<br />

<strong>Sant'Erasmo</strong> che è spesso chiamato così, a darmi le necessarie protezioni: è <strong>il</strong><br />

Signore che dà <strong>il</strong> modello alle comunicazione e io ho solo da sfogliare per<br />

imparare. Zia mi lascia introducendo mio zio, molto probab<strong>il</strong>mente suo marito<br />

Gennaro (anche perché in un'altra registrazione egli si presentava con lo stesso<br />

inconfon<strong>di</strong>b<strong>il</strong>e st<strong>il</strong>e scherzoso, leggi qui). Zio mi <strong>di</strong>ce che a dargli la possib<strong>il</strong>ità<br />

<strong>di</strong> venire qui è <strong>Sant'Erasmo</strong> (<strong>di</strong>ce "questi" perché forse è accanto a lui), e subito<br />

<strong>di</strong>ce che vuole donarci una scenetta col permesso della Legge <strong>di</strong>vina in cui si<br />

15


ide un pò. Presenta una specie <strong>di</strong> scenografia invitando le stelle a mettersi le<br />

labbra per parlare, e poi <strong>di</strong>ce <strong>di</strong> venire fra gli umani. Mi invita a lasciar perdere i<br />

tanti libri che leggo ultimamente che spesso mi confon<strong>dono</strong> solo le idee in<br />

materia spirituale, e mi <strong>di</strong>ce "stai qui" come a <strong>di</strong>rmi che la verità è qui, in queste<br />

parole ed è semplice. Poi inizia a mostrare <strong>il</strong> suo carattere simpaticamente<br />

"spaccone", <strong>di</strong>cendo che se aumenteranno gli accessi al sito sarà grazie a lui che<br />

"ha classe" (lui sta scherzando su un lato del carattere che aveva anche in vita),<br />

poi fa una battuta memorab<strong>il</strong>e rivolta a me, e prima <strong>di</strong>ce al "Martire"<br />

(<strong>Sant'Erasmo</strong> che è lì con lui) che ora lui gli <strong>di</strong>rà sicuramente che sta<br />

inguaiandosi a fare quella battuta, vista la mia suscettib<strong>il</strong>ità all'argomento:<br />

infatti mi <strong>di</strong>ce che ho del grasso in più e che devo cambiare atteggiamento (si<br />

ricollega alle frasi che avevo scelto <strong>di</strong> non pubblicare nella registrazione<br />

precedente). A mia <strong>di</strong>fesa devo <strong>di</strong>re che questo grasso in più si limita a quattro o<br />

cinque ch<strong>il</strong>i, eh, non cre<strong>di</strong>ate chissà che, ma è per farvi capire l'intento scherzoso<br />

<strong>di</strong> mio zio. Mi ricorda che per loro è sempre un dolore quando devono<br />

salutarmi, poi mi avvisa che nasceranno indagini sul sito, ma mi <strong>di</strong>ce che lui<br />

stesso uscirà a <strong>di</strong>fendermi visto che ne ha già trattato venti <strong>di</strong> indagini!<br />

(continua a scherzare). A questa battuta un pò spaccona, egli sente qualcuno che<br />

gli grida <strong>di</strong> avere più "st<strong>il</strong>e", e allora lui <strong>di</strong>ce una cosa che mi ha lasciata davvero<br />

a bocca aperta: afferma che ama i personaggi st<strong>il</strong>e "Rambo" e allora lui non ha<br />

fatto altro che cercare <strong>di</strong> somigliargli! (è una battuta unica!). Mi saluta<br />

introducendo Piero che continua sul tono scherzoso: mi <strong>di</strong>ce infatti che, con<br />

questa storia del grasso e delle <strong>di</strong>ete ne ho dovuto subire <strong>di</strong> "scassa...", mettendo<br />

nel numero anche se stesso che spesso mi ha fatto notare l'urgenza <strong>di</strong><br />

un'alimentazione più corretta. Poi mi richiama per <strong>il</strong> fatto che non ho mai<br />

"tra<strong>di</strong>to dubbi", ovvero che spesso continuo ad averne mio malgrado e<br />

malgrado le innumerevoli prove che ho la grazia <strong>di</strong> ricevere, ma essi sono lo<br />

scotto da pagare quando si vivono sim<strong>il</strong>i esperienze, l'importante è che io faccia<br />

qui, sulla terra, gli investimenti spirituali giusti. Poi mi <strong>di</strong>ce che <strong>il</strong> "dottore",<br />

ossia <strong>Sant'Erasmo</strong>, quando lui va a trovarlo, lo fa sedere ai posti <strong>di</strong> comando per<br />

le registrazioni, ed è perché lui (<strong>di</strong>ce "<strong>il</strong> tuo bimbo"in<strong>di</strong>cando se stesso), ci sa<br />

fare, sa far girare le trombe (quelle degli altoparlanti da cui esce la sua voce).<br />

Ricorda a tutti noi che un giorno dovremo liberarci delle ossa e restare solo<br />

esseri spirituali, poi mi <strong>di</strong>ce che al limite del luogo ove lui si trova c'è un tale<br />

Massimo <strong>di</strong> Roma che vuole parlare. Massimo mi <strong>di</strong>ce che è uscito col permesso<br />

dei maestri e si rivolge a me, <strong>di</strong>cendo che magari ce ne fossero <strong>di</strong> persone cui è<br />

dato tale compito e alle quali le anime bisognose possono parlare! Egli <strong>di</strong>ce che<br />

ha bisogno <strong>di</strong> smettere <strong>di</strong> piangere (forse ha pena per i suoi peccati) ed è per<br />

questo che mi chiede <strong>di</strong> aiutarlo (con preghiere e Messe, se potete <strong>di</strong>te anche voi<br />

16


una preghiera per quest'anima), <strong>di</strong> ottenere così uno sconto <strong>di</strong> pena per lui.<br />

Torna a chiusura <strong>Sant'Erasmo</strong> che mi <strong>di</strong>ce <strong>di</strong> gettare pure sulla terra quello che<br />

lui ha da <strong>di</strong>re: cioè che per causa <strong>di</strong> leggi ingiuste avremo dei <strong>di</strong>sastri (lo ha<br />

detto anche mia nonna nella precedente registrazione), ed è per tentare <strong>di</strong><br />

scongiurare questo pericolo che egli è qui fra noi coi suoi sonetti (egli parla<br />

sempre in forma poetica, come vedete). Ci chiede <strong>di</strong> mettere la tv fra le "cose",<br />

gli oggetti, e non al primo posto in casa, e ci ricorda che nella Bibbia è scritto che<br />

Dio c'è e che dovrà anche tornare sulla Terra, ed è un invito a cambiare i nostri<br />

comportamenti. Poi mi <strong>di</strong>ce <strong>di</strong> parlarne senza timore, <strong>di</strong> "stappare la lingua", e<br />

<strong>di</strong>re che lassù hanno notizia che ci sarà un'eclisse, un oscuramento del sole, e a<br />

chi vuol sapere che significhi ciò, egli <strong>di</strong>ce che men<strong>di</strong>cheremo <strong>il</strong> sole. Poi, rivolto<br />

a me, mi <strong>di</strong>ce che rimarcherà <strong>il</strong> mio compito: devo lasciare ogni ozio perché<br />

verrà molto più da fare e che <strong>il</strong> Signore stesso si è offerto <strong>di</strong> confermare che ha<br />

proprio <strong>il</strong> Martire per compiere questo compito, che io non abbia dubbi!.<br />

Commento<br />

Vorrei solo suggerire una riflessione a quanti, specie in questi giorni in cui<br />

abbiamo tutti assistito alle devastanti scene del terremoto <strong>di</strong> Haiti, affermano<br />

che se Dio esistesse non manderebbe tutto questo male nel mondo. <strong>Sant'Erasmo</strong><br />

ci fornisce una chiave <strong>di</strong>versa <strong>di</strong> interpretazione: facendo da anni ed anni leggi<br />

ingiuste a livello sociale, permettendo che si costruisca secondo regole insensate,<br />

alimentando corruzione e <strong>di</strong>sequ<strong>il</strong>ibri, <strong>di</strong>struggendo la natura, facendo morire<br />

<strong>di</strong> fame 80.000 persone al giorno per in<strong>di</strong>fferenza, egoismo ed apatia, non vi<br />

pare che sia proprio l'uomo, cui la Terra è stata data da Dio perché ne traesse<br />

sostentamento e gioia, a provocare <strong>il</strong> proprio inferno, a <strong>di</strong>struggere, a correre<br />

verso la fine? Dio ha già provveduto alle anime <strong>di</strong> coloro che sotto quelle<br />

macerie sono morti dando loro una <strong>di</strong>mora la cui bellezza per noi è<br />

inimmaginab<strong>il</strong>e e consolandoli con gioie che non ci è dato conoscere ancora, ma<br />

l'uomo, colui che si lamenta della lontananza <strong>di</strong> Dio, cosa ha ancora fatto per chi<br />

è sopravvissuto? Tonnellate <strong>di</strong> aiuti giacciono negli aerei ad Haiti, ma la<br />

stoltezza umana fa si che quegli uomini <strong>di</strong>sperati ancora non abbiano ricevuto<br />

che poche briciole! Ogni <strong>di</strong>sastro porta in sè anche una via nascosta, che tanti<br />

sono incapaci <strong>di</strong> vedere, presi come sono dai loro sol<strong>il</strong>oqui contro Dio: quella<br />

che Egli apre per darci la possib<strong>il</strong>ità <strong>di</strong> essere generosi ed altruisti, oserei <strong>di</strong>re<br />

finanche per santificarci, ricor<strong>di</strong>amocelo sempre prima <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>care<br />

l'Onnipotente coi nostri paraocchi.<br />

17


Le preziosissime parole <strong>di</strong> un'entità elevata che nella sua infinita<br />

misericor<strong>di</strong>a viene a confermarmi che la mia guida è davvero<br />

incaricata da lassù per <strong>il</strong> suo compito e che prevede accuse da<br />

parte <strong>di</strong> coloro che non compren<strong>dono</strong> nei miei confronti,<br />

assicurandomi la sua protezione – 26/01/10<br />

Questa registrazione ha provocato in me sentimenti contrastanti: da una parte<br />

mi ha resa immensamente felice per <strong>il</strong> suo meraviglioso contenuto, dall'altra,<br />

però, mi ha fatto sentire in colpa. Ma come, <strong>di</strong>rete voi, perché in colpa? Il fatto è<br />

che essa si è resa necessaria, da parte della mia meravigliosa guida <strong>Sant'Erasmo</strong>,<br />

come estremo tentativo <strong>di</strong> cancellare una volta per sempre i miei dubbi, stupi<strong>di</strong><br />

ed inut<strong>il</strong>i dubbi che, come una sott<strong>il</strong>e lama, ogni tanto vengono ancora a galla<br />

anche in me. perché, vi chiederete?. Ebbene, anche se oramai sono consapevole<br />

nel profondo dell'anima che i contenuti dei messaggi non possono che venire da<br />

entità positive e benevoli perché portatori <strong>di</strong> fede in Dio, in Cristo e nei Santi,<br />

l'eccessiva condanna che tante volte certa Chiesa pone su questi fenomeni a<br />

volte mi confonde e mi dà da pensare. Tanta gente confonde queste<br />

comunicazioni con lo spiritismo e mi scrive scandalizzata che la Bibbia<br />

condanna lo spiritismo, ma io ripeto a tutti che la metafonia non ha nulla a che<br />

fare con lo spiritismo. Lo spiritismo porta all'evocazione dei morti senza alcuna<br />

cautela né remora morale, spesso per puro <strong>di</strong>vertimento o per fini meramente<br />

materiali, per interrogarli o per usarli a proprio vantaggio, e ciò viene fatto<br />

ut<strong>il</strong>izzando presunte facoltà me<strong>di</strong>aniche <strong>di</strong> qualche presente, non mezzi tecnici<br />

che sono totalmente obiettivi e possono prestarsi anche ad indagini scientifiche.<br />

La prima frase che mi fu detta nella prima comunicazione che ricevetti fu una<br />

raccomandazione perentoria: quella <strong>di</strong> non prendere mai un centesimo per<br />

quello che è stato un <strong>dono</strong> gran<strong>di</strong>ssimo che mi è stato fatto, pena la per<strong>di</strong>ta del<br />

contatto. La metafonia è concessa come <strong>dono</strong> <strong>di</strong>vino solo per scopi spirituali,<br />

affinché l'uomo <strong>di</strong> oggi, incredulo e confuso da una scienza sempre più<br />

arroccata e fondamentalista, possa avere spiragli per avere più fede, e mai e poi<br />

mai, quando proviene da entità benevoli, essa è concessa per v<strong>il</strong>e interesse o<br />

denaro. State molto lontani da quanti vi chie<strong>dono</strong> sol<strong>di</strong> per un contatto<br />

metafonico, ho già detto altrove che queste persone lavorano con spiriti<br />

negativi, bugiar<strong>di</strong> e menzogneri e possono crearvi solo confusione e non darvi<br />

la grazia della pace interiore che tante volte, invece, ci danno questi<br />

messaggi. Ho avuto la grazia immensa <strong>di</strong> vedere già, nel mio caso, frutti<br />

meravigliosi <strong>di</strong> persone che si sono riavvicinate alla fede grazie alle parole <strong>di</strong><br />

18


<strong>Sant'Erasmo</strong> e <strong>di</strong> quanti egli ci ha voluto condurre. Ora io chiedo a quelle<br />

persone così poco informate sulla metafonia da volerla accostare allo spiritismo:<br />

si sono mai u<strong>di</strong>ti demoni che lodano <strong>il</strong> Signore? Si è mai u<strong>di</strong>to, a memoria<br />

d'uomo, che spiriti maligni ci spingano all'altruismo, alla rinuncia dei beni<br />

terreni e del potere, all'amore verso <strong>il</strong> prossimo, all'amore per Gesù Cristo che è<br />

sempre chiamato "<strong>il</strong> Re"? All'amore per Dio che è spesso chiamato "Padre"? Che<br />

ci riprendano continuamente per la nostra poca fede, i nostri valori <strong>di</strong>storti, la<br />

nostra televisione corrotta moralmente? Inoltre vorrei ricordare a costoro che<br />

l'atteggiamento della Chiesa non è affatto contrario alla metafonia: Papa Paolo<br />

VI avrebbe scritto queste parole: "In Vaticano ho incontrato un atteggiamento<br />

favorevole nei confronti della metafonia"quando nominò Friedrich Jürgenson,<br />

famoso ricercatore del fenomeno delle voci elettroniche, Cavaliere dell'Or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong><br />

San Gregorio. Padre Pistone, Superiore della Società <strong>di</strong> San Paolo in Ingh<strong>il</strong>terra,<br />

dopo i colloqui con i defunti ottenuti per via metafonica, r<strong>il</strong>asciò la seguente<br />

<strong>di</strong>chiarazione: "Nelle Voci non vedo niente <strong>di</strong> contrario agli insegnamenti della<br />

Chiesa Cattolica; sono qualcosa <strong>di</strong> straor<strong>di</strong>nario ma non c'è ragione <strong>di</strong> temerle,<br />

né vedo alcun pericolo". Il Giusto Reverendo Mons. Prof. C. Pfleger commentò:<br />

"I fatti ci hanno dato la consapevolezza che fra la morte e la risurrezione c'è un<br />

altro sta<strong>di</strong>o <strong>di</strong> esistenza post mortem. La teologia cristiana ha poco da <strong>di</strong>re<br />

riguardo a questo sta<strong>di</strong>o". Padre Gino Concetti, uno dei teologi più competenti<br />

del Vaticano, ha detto in una intervista: "Secondo <strong>il</strong> catechismo moderno, Dio<br />

consente ai nostri cari defunti, che vivono in una <strong>di</strong>mensione ultra-terrena, <strong>di</strong><br />

inviare messaggi per guidarci in certi momenti <strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>i della nostra vita. La<br />

Chiesa ha deciso <strong>di</strong> non proibire più <strong>il</strong> <strong>di</strong>alogo con i morti, a con<strong>di</strong>zione che<br />

questi contatti siano motivati da seri propositi religiosi e scientifici". Padre<br />

Gemelli, quando scoprì <strong>il</strong> fenomeno mentre registrava dei canti gregoriani<br />

insieme a padre Ernetti, portò la sua scoperta a Papa Pio XII con risultati<br />

sorprendenti. Aspettandosi un castigo per esser stati coinvolti dalla magia, i due<br />

cascarono dalle nuvole nello scoprire che <strong>il</strong> Papa si mostrò invece entusiasta<br />

della loro ricerca. Pio XII li rassicurò <strong>di</strong>cendo: 'Questo esperimento può<br />

<strong>di</strong>ventare la pietra angolare dell'e<strong>di</strong>ficio degli stu<strong>di</strong> scientifici che<br />

fortificheranno la fede del popolo nell'Ald<strong>il</strong>à."<br />

Quin<strong>di</strong> se ho avuto dei dubbi <strong>di</strong>nanzi a certi attacchi senza fondamento, io<br />

chiedo per<strong>dono</strong> a <strong>Sant'Erasmo</strong> che, evidentemente stanco <strong>di</strong> dovermi sempre<br />

dare prove (e si che me ne ha date, soprattutto conducendomi con amore alla<br />

fede profonda in Cristo), invece <strong>di</strong> abbandonarmi ai miei ri<strong>di</strong>coli dubbi come<br />

avrei meritato, si è visto costretto a chiedere "referenze" a chi sta più in alto <strong>di</strong><br />

lui per acquietare la mia mente umana, piccola e limitata. E' solo l'amore che li<br />

spinge, un amore che noi possiamo definire col linguaggio umano "paterno", ma<br />

19


che in realtà è molto, molto <strong>di</strong> più. E ho capito che non bisogna ascoltare tante<br />

voci, tante opinioni senza fondamento, non farsi offuscare quando nel cuore ce<br />

n'è una sola che sa consolare come nessun'altra <strong>il</strong> nostro spirito. Ma <strong>Sant'Erasmo</strong><br />

sa bene come funziona l'animo umano, ed è solo per questo che ancora continua<br />

a sopportarmi. Grazie a Dio.<br />

ENTITA' ELEVATA<br />

Quando gira un mezzo<br />

ti issa a due metri in Para<strong>di</strong>so blu!<br />

Fra chi in<strong>di</strong>rizza a te<br />

sai ho chi dà già, ch’è ombra giù te è..<br />

prelato, lui!<br />

sai ho chi limiti sbrogliò<br />

per aprirti occhi, su registra!<br />

Aroamì aroamì<br />

fra voi due vi tira la chiave!<br />

Arrivano in tromba là <strong>di</strong> accuse,<br />

si è vero, ma vi <strong>di</strong>rò ormai<br />

certune aqu<strong>il</strong>e tiro e privo gli speroni,<br />

dì c’è arrosto <strong>di</strong> lusso in f<strong>il</strong>a!<br />

Clero là scrive, pè Roma registra!<br />

E’ qui l’angelo,<br />

fai vestire <strong>di</strong> sorrisi chi <strong>di</strong>spera!<br />

Testo<br />

Spiegazione del testo<br />

Questa comunicazione si apre ricordandomi che quando gira <strong>il</strong> nastro nel<br />

"mezzo", ossia nel registratore, è come se, idealmente, ci si elevasse per due<br />

metri nel Para<strong>di</strong>so blu (ci si ferma all'ingresso, come mi è stato già detto in altre<br />

comunicazioni). Deve essere lì che <strong>Sant'Erasmo</strong> conduce le entità a parlare<br />

quando non è lui stesso a scendere a livelli più bassi. Questa Santissima entità si<br />

rivolge a me chiamandomi col <strong>di</strong>minutivo Fra, e mi <strong>di</strong>ce che lì con sè ha colui<br />

20


che mi in<strong>di</strong>rizza (mi guida sia nei meandri dell'ald<strong>il</strong>à che nella mia stessa vita),<br />

colui che già mi dà tanto e che è come un'ombra accanto a me, quaggiù: ovvero<br />

<strong>il</strong> prelato (<strong>Sant'Erasmo</strong>, che era vescovo della Chiesa). Mi <strong>di</strong>ce che ha lì colui che<br />

mise or<strong>di</strong>ne nei limiti umani della mia incredulità per aprirmi gli occhi sulla<br />

realtà della sopravvivenza dell'anima, e che quin<strong>di</strong> devo aver fede e registrare.<br />

Le due parole seguenti (aroami aroami) non hanno per me significato, forse<br />

sono pronunciate in un'altra lingua, sinceramente non le ho comprese, chiedo<br />

scusa. Poi afferma che <strong>Sant'Erasmo</strong> tira la chiave per accedere all'ald<strong>il</strong>à (tramite<br />

<strong>il</strong> registratore) fra due <strong>di</strong> noi che, sulla terra, ci de<strong>di</strong>chiamo intensamente alle<br />

registrazioni (io ed i signori Desideri). Ecco che questa Santa entità mi pre<strong>di</strong>ce<br />

che stanno per arrivare accuse per me "in tromba", ovvero in maniera roboante<br />

ed arrogante, però Egli stesso mi <strong>di</strong>ce che queste aqu<strong>il</strong>e che mi si lanceranno<br />

addosso saranno colpite dal Suo tiro e che Egli priverà <strong>il</strong> loro sperone<br />

dall'artiglio (le renderà, cioè, innocue). Mi chiede <strong>di</strong> <strong>di</strong>re che <strong>di</strong> queste aqu<strong>il</strong>e<br />

verrà fatto un bell' "arrosto in f<strong>il</strong>a". Quest'ultima frase si può interpretare in<br />

<strong>di</strong>versi mo<strong>di</strong>, solo Lui sa in che senso si parla <strong>di</strong> "arrosto", se in senso lato o<br />

proprio, in<strong>di</strong>cando che sono anime perse. Per convincermi che la metafonia è<br />

accettata dal Vaticano, mi mette al corrente che <strong>il</strong> clero stesso ha delle persone<br />

che si de<strong>di</strong>cano alle registrazioni proprio a Roma. Mi saluta <strong>di</strong>cendomi che lì<br />

con Lui c'è l'angelo incaricato <strong>di</strong> mettere la sua energia a <strong>di</strong>sposizione per le<br />

comunicazioni e mi dà <strong>il</strong> compito più bello che possa esistere: far "vestire <strong>di</strong><br />

sorrisi chi <strong>di</strong>spera", donare speranza là dove c'è afflizione e lutto. Ancora vi<br />

chiedo: come potrebbe un'entità ingannatrice e malvagia pronunciare una frase<br />

così sublime come quella finale <strong>di</strong> questa registrazione, piena <strong>di</strong> compassione e<br />

sollecitu<strong>di</strong>ne per noi poveri uomini?<br />

Commento<br />

Dispensatemi dal commento. Tenete queste parole nel vostro cuore come un<br />

tesoro e siate grati per averle potute ascoltare. Non giu<strong>di</strong>cate con l'intelletto, la<br />

parte razionale <strong>di</strong> voi. Sappiate che io non ho potuto esimermi dal pubblicarla<br />

(la cosa mi ha messo in crisi, potete capire) perché ho promesso <strong>di</strong> essere<br />

strumento e <strong>di</strong> non essere io a decidere cosa pubblicare e cosa no. Siate generosi<br />

nel vostro giu<strong>di</strong>zio interiore, fatelo con un cuore da bambini, sono io la prima<br />

ad essere consapevole <strong>di</strong> non meritare tanto. Anche se lo sapevo già prima ora<br />

sono certissima che <strong>Sant'Erasmo</strong> ci è inviato dall'Altissimo per strapparci i veli<br />

dell'oltre.<br />

21


Si presentano: E<strong>di</strong>n, un’entità senza nome ed un’anima dal<br />

Purgatorio, Em<strong>il</strong>ia: gran<strong>di</strong> insegnamenti e la visione della Regina<br />

Maria che visita le anime purganti – 31/01/10<br />

Una registrazione in cui <strong>Sant'Erasmo</strong> rimane sullo sfondo, non si palesa, ed è<br />

con dolce ironia che la prima entità che ci parla, E<strong>di</strong>n, ci avverte che è a causa <strong>di</strong><br />

un "<strong>di</strong>sguido" che <strong>il</strong> Santo non può essere presente: e qual'è questo <strong>di</strong>sguido?<br />

E<strong>di</strong>n <strong>di</strong>ce che egli "stà a sognà". Vi immaginate un <strong>di</strong>sguido più poetico? E cosa<br />

mai starà sognando <strong>Sant'Erasmo</strong>? Ognuno <strong>di</strong> noi può dare la sua risposta:<br />

personalmente credo che <strong>il</strong> suo sogno riguar<strong>di</strong> questa umanità ed <strong>il</strong> rapporto<br />

che essa ha con Cristo, credo che <strong>il</strong> suo sia ancora <strong>il</strong> vecchio ed immortale sogno<br />

che ha guidato tutta la sua vita terrena conclusasi col martirio, ossia quello <strong>di</strong><br />

vedere Gesù abitare in ogni cuore col Suo amore e la Sua verità, ogni uomo<br />

salvato dal Suo Sacrificio, ogni essere umano che lo ha accettato fino in fondo al<br />

suo essere. Il sogno che sempre più persone comprendano e si aprano alla verità<br />

che Egli non è un Dio lontano, ma è una Persona vivente e <strong>di</strong>vina che ancora<br />

oggi bussa porta per porta per chiamarci per nome: dobbiamo solo stare in<br />

ascolto e rispondere alla chiamata. Lasciamolo dunque sognare, stavolta,<br />

<strong>Sant'Erasmo</strong> e auguriamoci che <strong>il</strong> suo bel sogno, specialmente in questo tempo<br />

travagliato, si realizzi per donare a chiunque quella pace invincib<strong>il</strong>e che solo<br />

Cristo ci può donare insieme alla cosa più importante per ognuno <strong>di</strong> noi: la<br />

salvezza. Quanto varranno lassù v<strong>il</strong>le, aziende, canali televisivi, potere e sol<strong>di</strong>?<br />

Tanto quanto la polvere ammuffita del passato. Una polvere mortale ed<br />

insi<strong>di</strong>osa, però, che appesantisce lo spirito e gli impe<strong>di</strong>sce <strong>di</strong> elevarsi. Bisogna<br />

pensarci ora, liberarsi del peso del superfluo per rendere <strong>il</strong> cammino più ag<strong>il</strong>e,<br />

buttare gli orpelli e l'attaccamento alle cose, liberarsi dai desideri che ci<br />

imprigionano e dalle inquietu<strong>di</strong>ni che ci attanagliano e alle quali non troviamo<br />

una soluzione definitiva. Non la troviamo perché, al <strong>di</strong> fuori <strong>di</strong> Gesù Cristo,<br />

semplicemente non c'è soluzione. Guardatevi intorno e verificate voi stessi:<br />

guardate e riflettete sulle vite <strong>di</strong> coloro che si appoggiano vanagloriosamente<br />

solo su se stessi e su valori <strong>il</strong>lusori, che appartengono a questa <strong>di</strong>mensione<br />

terrestre e che perciò sono destinati a mutare e finire: potere, fama, avere,<br />

ricchezza. Fino a quando la salute ed <strong>il</strong> consenso <strong>di</strong> chi hanno vicino li<br />

accompagna sembrano sim<strong>il</strong>i agli dei, ma sono solo dei-giganti dai pie<strong>di</strong><br />

d'arg<strong>il</strong>la: quante volte li abbiamo visti cadere? Quanti ne ha contati la storia<br />

finora? Innumerevoli. Li abbiamo sempre visti cadere, irrime<strong>di</strong>ab<strong>il</strong>mente<br />

cadere. Nella depressione, perché <strong>il</strong> successo non c'è più, gli amici si sono<br />

22


allontanati, e nulla più pare capace <strong>di</strong> dare lo stesso senso inebriante <strong>di</strong><br />

onnipotenza, o nella cupa <strong>di</strong>sperazione interiore che rode ogni gioia ed oscura <strong>il</strong><br />

sole, o nella morsa dell'inut<strong>il</strong>ità della propria vita destinata comunque alla<br />

<strong>di</strong>menticanza (se proprio va bene, alle pagine <strong>di</strong> qualche libro <strong>di</strong> storia che finirà<br />

pure lui in una polverosa libreria). Nella morte cui nulla possono opporre. E'<br />

dunque solo questa la loro ambizione? Allora pren<strong>di</strong>amo atto che si<br />

accontentano <strong>di</strong> ben poca cosa, <strong>di</strong> quisqu<strong>il</strong>ie, <strong>di</strong> una falsa moneta, perché<br />

domandatevi (come ci ha suggerito Gesù stesso) a quanto servono la fama e gli<br />

onori che tributano gli uomini se poi non abbiamo salva la nostra anima<br />

nell'eternità? Lassù saremo soli con noi stessi, non ci saranno le folle adoranti<br />

intorno. A costoro l'offerta <strong>di</strong> Cristo pare troppo ambiziosa, troppo assurda, o<br />

forse troppo lontana? Bisognerebbe saper leggere nei loro cuori per darci una<br />

risposta, ma <strong>di</strong> uomini così è purtroppo ancora stracolmo <strong>il</strong> mondo in cui<br />

viviamo.<br />

Questa registrazione, iniziata con un sogno, si conclude con un sogno altrettanto<br />

<strong>grande</strong>: la visione che Em<strong>il</strong>ia, un'anima purgante, ci offre <strong>di</strong> una visita inattesa<br />

che la Madre <strong>di</strong> Dio fa al luogo <strong>di</strong> pena dove ella si trova. Maria, madre dei<br />

viventi e delle anime del Purgatorio, madre sollecita nata solo per l'Amore, dona<br />

sollievo e speranza non solo a noi che ancora combattiamo la nostra battaglia<br />

qui, ma anche a coloro che purificano le loro colpe nella speranza <strong>di</strong> godere<br />

presto della visione beatifica <strong>di</strong> Dio. Lei, come una madre dolente e innamorata,<br />

li consola e dona a loro speranza, e questa è un'immagine davvero straor<strong>di</strong>naria.<br />

Ripaghiamo per questo <strong>dono</strong> pregando anche noi per le anime <strong>di</strong> chi soffre nel<br />

Purgatorio, non <strong>di</strong>mentichiamoli.<br />

EDIN<br />

Testo<br />

E sta, c’è <strong>di</strong> lui <strong>di</strong>sgui<strong>di</strong>:<br />

sta a sognà! E….entra!<br />

Avrai là mance p’ogni sera,<br />

sbaglia l’arabi: c’è Dieu!<br />

C’è lì dubbi? Piombano in Russia,<br />

teatro ardeva; cè E<strong>di</strong>n!<br />

Santo quadra: i’ spero dà a parecchi in Russia po’<br />

e sua anche Roma assenna mente<br />

23


e non sia pè sol<strong>di</strong> e...<br />

che risparmia più!<br />

Più vista qui svelo vivi, <strong>di</strong>rò fratelli,<br />

Piero <strong>di</strong>ce chi esce ed entra.<br />

ENTITA' FEMMINILE<br />

Avè già folle e camminà,<br />

e sale Rai: gli inf<strong>il</strong>a e po’ l’esce er nettare!<br />

Se là, ah neh, s’è spostato nucleo<br />

salva, sta più qui!<br />

I dogi bei rai, in breve or,<br />

dei mezzi ha!<br />

EMILIA<br />

Em<strong>il</strong>ia e ren<strong>di</strong>,<br />

sono dentro a questo nero,<br />

brutta so vi è video!<br />

Qua t’affitto e queste è le medaglie:<br />

entro nove giorni fo un gregge:<br />

d’oltre si gira lì tua figlia affari,<br />

ah, qui vi prega: col Re ce n’hai!<br />

Passà devi, ve scappa:<br />

Suo Regno, là, vi sfida Re!<br />

Pè Rai vi accusa sospettando <strong>il</strong> veleno:<br />

qui dentro al foglio , qui dà Santo<br />

più voce e lingua!<br />

Sono senza Messa!<br />

Danno oro più entri!<br />

Arriva là Signori, eh, ce n’ha!<br />

Eh, ce n’ha: <strong>di</strong> più sgamare, si, te!<br />

Neh, sei brava via!<br />

Do calore: vi urge folle!<br />

E vedo Mea Regina! (sottofondo voce femmin<strong>il</strong>e <strong>di</strong>ce : Grazie!)<br />

24


REGINA<br />

E motivare quando registri te!<br />

Spiegazione del testo<br />

Questa anima che poi si presenterà col nome "E<strong>di</strong>n" (non ne conosco l'origine)<br />

mi invita a restare anche se non c'è <strong>Sant'Erasmo</strong> che è momentaneamente fermo<br />

per un "<strong>di</strong>sguido": sta sognando e quin<strong>di</strong> non può venire a registrare.<br />

Ovviamente la frase è dolcemente ironica ed ho già commentato ampiamente la<br />

cosa nel prologo <strong>di</strong> questa registrazione. Credo che le "mance" si riferiscano al<br />

fatto che tutte le sere de<strong>di</strong>co preghiere alle anime del Purgatorio, cosa per la<br />

quale riceverò delle mance spirituali (come le riceveranno tutti coloro che<br />

pregano per le anime del Purgatorio, sia chiaro). E<strong>di</strong>n, poi, sente <strong>il</strong> bisogno <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>rci che gli arabi si sbagliano nella loro fede, perché <strong>il</strong> vero Dio è quello<br />

cristiano (lo <strong>di</strong>ce in francese: Dieu). Domanda se abbiamo ancora dubbi su<br />

questo, visto che per la loro fede si trasformano spesso in terroristi come<br />

quando piombarono in Russia con l'intenzione <strong>di</strong> far bruciare un teatro (credo<br />

che si riferisca all'assalto dei terroristi ceceni al teatro Dubrovka avvenuto<br />

nell'ottobre del 2002). Qui ci <strong>di</strong>ce poi <strong>il</strong> suo nome, E<strong>di</strong>n, e io sospetto che possa<br />

essere russo visto che si augura che, nella sua azione tesa a mettere ogni cosa al<br />

suo giusto posto ("Santo quadra"), <strong>Sant'Erasmo</strong> possa dare tanti insegnamenti<br />

anche ai russi oltre che a coloro che reggono la cattedra <strong>di</strong> Pietro a Roma, che<br />

vorrebbe vedere più assennati, meno attenti ai sol<strong>di</strong> e con l'idea <strong>di</strong> risparmiare<br />

<strong>di</strong> più per le loro spese. E<strong>di</strong>n si avvia a salutarci <strong>di</strong>cendoci che con questa<br />

registrazione egli riesce a togliere un pò <strong>di</strong> più i veli che offuscano la visione<br />

dell'oltre a noi vivi e che c'è lì Piero che decide chi entra ed esce dalla<br />

registrazione e dunque introduce un'altra entità che non ci <strong>di</strong>rà <strong>il</strong> suo nome.<br />

Questa entità mi <strong>di</strong>ce che c'è già un bel pò <strong>di</strong> gente che si interessa al sito e alle<br />

comunicazioni che ricevo e per questo devo darmi da fare ("camminà"), poi<br />

pre<strong>di</strong>ce (come già stanno facendo da un bel pò <strong>di</strong> tempo anche altre entità in<br />

registrazioni precedenti) che verrà la Rai, che dovrò far uscire, tramite quel<br />

mezzo, <strong>il</strong> nettare (le verità che mi vengono donate) che mi viene "inf<strong>il</strong>ato" da<br />

lassù. La frase seguente credo vada interpretata in maniera metaforica e non<br />

letterale: <strong>il</strong> nucleo cui ella si riferisce potrebbe essere <strong>il</strong> nucleo del cristianesimo<br />

su cui un tempo era fondata ogni società occidentale, ebbene, se questo nucleo<br />

ora si è spostato su altre false verità, su un'ottica atea e materialistica, allora con<br />

25


le registrazioni si può dare un salvagente alle persone, si può salvarle da questa<br />

deriva e per questo mi invita a registrare <strong>di</strong> più (lo faccio ut<strong>il</strong>izzando ogni<br />

attimo libero). Mi saluta <strong>di</strong>cendomi che a Venezia (lei la in<strong>di</strong>ca per estensione<br />

citando i "dogi" che hanno governato la Serenissima per secoli), dove io vivo, ci<br />

sono dei bei raggi (<strong>il</strong> raggio <strong>di</strong> energia che permette la comunicazione tra i due<br />

mon<strong>di</strong>), raggi che in breve si possono definire "oro" per la loro importanza, e<br />

chiude <strong>di</strong>cendo che a Venezia c'è un mezzo per comunicare (<strong>il</strong> mio registratore).<br />

Em<strong>il</strong>ia, l'entità seguente, parla con voce masch<strong>il</strong>e in quanto è quella che io ho<br />

inciso nella base e voi sapete bene ormai che <strong>di</strong> là ut<strong>il</strong>izzano le basi energetiche<br />

che noi mettiamo loro a <strong>di</strong>sposizione. Mi chiede <strong>di</strong> renderle un pò del bene che<br />

io ricevo da loro lassù (mi chiederà una Messa), e ci informa subito sul suo stato<br />

<strong>di</strong> pena: ci <strong>di</strong>ce infatti che si trova in un luogo oscuro, senza luce (contrappasso<br />

della lontananza che si è avuta in vita dalla Luce <strong>di</strong> Dio) perché è stata "brutta"<br />

in vita e a provarlo, <strong>di</strong>ce, c'è <strong>il</strong> "video" con la revisione della sua vita che le è<br />

stato mostrato dopo la morte: evidentemente <strong>il</strong> suo comportamento terreno,<br />

rivisto con gli occhi della conoscenza <strong>di</strong>vina, ha <strong>di</strong>sgustato anche lei che così<br />

accetta la sua pena prima <strong>di</strong> rendersi degna <strong>di</strong> elevarsi a Dio. Mi <strong>di</strong>ce,<br />

ironicamente, che "mi affitta" per un pò per chiedere preghiere e suffragi e<br />

promette che, se glieli concederò, anche lei mi aiuterà creando un "gregge" <strong>di</strong><br />

altre anime entro nove giorni, anime che pregheranno per mia figlia, affinché i<br />

suoi progetti si realizzino (sta stu<strong>di</strong>ando me<strong>di</strong>cina). Mi prega <strong>di</strong> aiutarla, in<br />

nome <strong>di</strong> quanto <strong>il</strong> Re mi concede concedendomi <strong>di</strong> ricevere queste<br />

comunicazioni, e mi chiede <strong>di</strong> passare a tutti qui sulla terra una verità che a noi<br />

ci scappa spesso e che ella mi rivela: <strong>il</strong> Re, <strong>di</strong>ce, ci sfida a guadagnare <strong>il</strong> suo<br />

Regno con i nostri comportamenti. Anche lei mi pre<strong>di</strong>ce accuse da parte <strong>di</strong><br />

qualche programma Rai in cui vengono chiamati i soliti sapientoni a salmo<strong>di</strong>are<br />

le loro verità preconfezionate e che sospetteranno "veleno", credo imbrogli o<br />

altre amenità, tipo la solita intromissione <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>oamatori e guar<strong>di</strong>ani del faro<br />

con la passione per <strong>il</strong> trascendente e la poesia. Non li temo e se lo facessi non<br />

renderei onore a quanto ho ricevuto. Em<strong>il</strong>ia stessa risponde a costoro <strong>di</strong>cendo<br />

che le cose scritte nei fogli su cui riporto le comunicazioni sono date sotto la<br />

guida <strong>di</strong> <strong>Sant'Erasmo</strong> che provvede a dare le voci e i contenuti <strong>di</strong> quanto viene<br />

comunicato. Poi, all'improvviso lo <strong>di</strong>ce chiaro: ella non ha mai avuto una Messa<br />

in suffragio e me lo ricorda con la richiesta sottintesa (che gliela faccia <strong>di</strong>re, cosa<br />

già fatta). Poi mi <strong>di</strong>ce che sta arrivando qualcuno, mi invita a continuare a<br />

registrare perché c'è oro da prendere da quanto ci <strong>di</strong>cono, oro vero, e mi fa un<br />

complimento accennato <strong>di</strong>cendomi che sono brava a registrare. Poi pare quasi<br />

farci sentire <strong>il</strong> calore che le si sprigiona intorno all'improvviso perché folle <strong>di</strong><br />

anime stanno pressando nello stesso punto: <strong>il</strong> motivo apparirà presto chiaro,<br />

26


perché Em<strong>il</strong>ia stessa ci <strong>di</strong>ce <strong>di</strong> vedere la Madonna (la chiama "Mea Regina"),<br />

giunta a portare sollievo alle anime del Purgatorio. Mentre lei <strong>di</strong>ce "Mea<br />

Regina", si sente la voce <strong>di</strong> Maria in sottofondo che <strong>di</strong>ce "Grazie" (se ascoltate<br />

più volte la sentirete chiaramente), riferendosi alle grazie <strong>di</strong>vine che ella è<br />

venuta a portare a chi soffre. La stessa Madonna mi fa <strong>il</strong> <strong>dono</strong> straor<strong>di</strong>nario <strong>di</strong><br />

chiudere questa registrazione con un'esortazione: quella <strong>di</strong> motivare le persone<br />

a credere in Dio ed in Suo Figlio Gesù con queste registrazioni, chiarendoci così<br />

anche lo scopo <strong>di</strong> queste registrazioni che è solo, lo ripeto, uno scopo <strong>di</strong> tipo<br />

spirituale, quello <strong>di</strong> aiutare le persone ad avvicinarsi alla fede.<br />

Commento<br />

"Suo Regno, là vi sfida Re": ce lo <strong>di</strong>ce quest'anima purgante, Em<strong>il</strong>ia, e con questa<br />

frase essa coglie tutto <strong>il</strong> senso <strong>di</strong> questa registrazione. Non siamo nati per la<br />

terra e per la polvere, per la malattia ed <strong>il</strong> nulla, la sfida cui Cristo ci chiama è<br />

quella <strong>di</strong> vivere la nostra vita terrena in vista del Suo Regno che, certo, non è <strong>di</strong><br />

questo mondo in nessun senso. La nostra vita è dunque una sfida, per quanto<br />

breve, complicata e <strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>e possa essere; essa è sempre la lezione più giusta per<br />

ognuno <strong>di</strong> noi, per ogni nostra qualità o <strong>di</strong>fetto, per ogni nostro bisogno<br />

spirituale <strong>di</strong> cui, spesso, non siamo nemmeno consapevoli. Dipenderà da come<br />

ci adatteremo ad essa e alle sue complicazioni se riusciremo a crescere tanto da<br />

meritare l'ingresso in quel Regno che è la sola nostra vera casa. E se <strong>il</strong> lavoro non<br />

riusciremo a completarlo qui sulla terra, i maestri spirituali faranno in modo che<br />

possiamo completarlo lassù, ma con quanta fatica e pena in più!. Quando<br />

pren<strong>di</strong>amo atto che la nostra vita va posta in questa prospettiva escatologica,<br />

allora essa prende senso e significato, <strong>di</strong>viene strumento <strong>di</strong>vino della nostra<br />

educazione come anime, prova della nostra fedeltà a Dio e all'amore con cui ci<br />

ha plasmati, esercizio <strong>di</strong> pazienza e <strong>di</strong>sponib<strong>il</strong>ità verso gli altri. Vorrei farvi poi<br />

notare come quest'anima mi conferma che mentre noi possiamo pregare con<br />

frutto per le anime purganti, così loro possono farlo per noi qui sulla terra,<br />

realizzando così, in pieno e concretamente, quel rapporto biunivoco che unisce<br />

l'umano al <strong>di</strong>vino in<strong>di</strong>ssolub<strong>il</strong>mente. So bene che queste questioni paiono<br />

troppo gran<strong>di</strong> a tanti <strong>di</strong> noi, e lontane, e che spesso oggi, presi dalla meschinità<br />

della vita quoti<strong>di</strong>ana, ci appaiono ad<strong>di</strong>rittura fasti<strong>di</strong>ose, come qualcosa da cui<br />

rifuggire, ad<strong>di</strong>rittura, a volte, come ri<strong>di</strong>cole deviazioni dalla via della<br />

realizzazione personale e professionale, ma <strong>di</strong>etro <strong>il</strong> velo sberluccicante delle<br />

luci da brutto varietà della nostra realtà sempre più materialista e a sola misura<br />

27


d'uomo, ci sono le questioni eterne da cui non possiamo fuggire con<br />

l'in<strong>di</strong>fferenza, le questioni focali del senso del nostro vivere, e forse è proprio<br />

quando ci troviamo <strong>di</strong>nanzi alla sofferenza che riusciamo a sentire quelle<br />

domande fino in fondo. In quel momento siamo chiamati a dare la nostra<br />

risposta, quando ci troviamo con la nostra anima al limite fra <strong>il</strong> sonno della<br />

ragione e la carezza del trascendente.<br />

28


Si presenta una suora che mi ha educata nella mia infanzia –<br />

Sant’Erasmo mi riporta una richiesta del Maestro – Un tale Nello,<br />

coinvolto in politica, confessa <strong>di</strong> aver fatto un torto ad una collega<br />

<strong>di</strong> partito e <strong>di</strong> essere stato falso e bugiardo – 7/02/10<br />

Mi capita, come credo a tanti <strong>di</strong> noi, <strong>di</strong> pensare qualche volta ai tempi<br />

dell'infanzia, a volte con nostalgia, come a voler cercare <strong>di</strong> fissare col ricordo <strong>il</strong><br />

gusto dolce <strong>di</strong> certi momenti in cui <strong>il</strong> mondo era ancora tutto da scoprire, e<br />

spesso ho pensato alle suore della scuola che ho frequentato dall'as<strong>il</strong>o fino alla<br />

terza elementare, quando mi trasferii poi in un'altra scuola. Di qualcuna <strong>di</strong> esse<br />

ho <strong>il</strong> ricordo chiaro, <strong>di</strong> altre meno (forse perché ero più piccola), e dunque non<br />

so con certezza quale <strong>di</strong> esse si presenta in questa registrazione per venire a<br />

salutarmi ricordandomi <strong>di</strong> avermi "lavato unghie e ginocchi". Ma in fondo<br />

sapere <strong>il</strong> suo nome non ha per me importanza perché lei le rappresenta tutte, e<br />

ritengo questa registrazione un <strong>dono</strong> particolare che <strong>Sant'Erasmo</strong> ha voluto<br />

farmi.<br />

Dalle parole <strong>di</strong> <strong>Sant'Erasmo</strong> traggo necessariamente, oltre alla bellezza<br />

para<strong>di</strong>siaca che ci viene fatta intravedere all'inizio del suo <strong>di</strong>scorso, <strong>il</strong> messaggio<br />

che egli <strong>di</strong>ce <strong>di</strong> portarmi a nome del "Maestro": quello <strong>di</strong> dover in<strong>di</strong>care a tutti<br />

voi le tre "o<strong>di</strong> d'oro" (preghiere) che personalmente recito tutti i giorni, e qui<br />

viene sottolineata la <strong>grande</strong> importanza della preghiera che non dobbiamo mai<br />

<strong>di</strong>menticare, quale mezzo priv<strong>il</strong>egiato per <strong>di</strong>fenderci dal materialismo<br />

ottenebrante <strong>di</strong> questo mondo e poterci così accostare alla salvifica carezza<br />

<strong>di</strong>vina. Visto che mi viene chiesto <strong>di</strong> "fare un'insegna", ossia un avviso evidente,<br />

un "banner", che in<strong>di</strong>chi queste preghiere, metterò nel menù principale una voce<br />

per chi le vuole conoscere, ed un link ad una pagina specifica che potrete<br />

trovare nella spiegazione sotto. L'ultima entità è quella <strong>di</strong> "Nello" che ci dona un<br />

racconto molto dettagliato <strong>di</strong> una faccenda in cui egli si è comportato in maniera<br />

vigliacca verso una sua compagna <strong>di</strong> partito, ad<strong>di</strong>rittura egli <strong>di</strong>ce con chiarezza<br />

i nomi <strong>di</strong> due politici ancora in vita ed in attività che io, per <strong>di</strong>fendere la loro<br />

privacy, riporto solo con l'iniziale del cognome. Ora Nello vede con chiarezza i<br />

propri errori, e questo lo abbiamo ormai capito: dopo la morte cadranno quei<br />

veli che la cattiva coscienza ci mette sull'anima per farci agire egoisticamente e<br />

senza rispetto umano, e allora saremo in grado <strong>di</strong> comprendere senza sforzo <strong>il</strong><br />

male che abbiamo commesso e ne saremo addolorati in una maniera che ora ci è<br />

inconcepib<strong>il</strong>e. Nello ci ricorda che se ci comportiamo in modo da avere in<br />

spregio qualcuno, i "Celesti", ovvero le Entità Superiori, ci ve<strong>dono</strong>, è come se<br />

29


tutte le nostre vicende si svolgessero in un teatro sui cui palchi stanno, come<br />

osservatori imparziali ed infallib<strong>il</strong>i, Dio e gli Spiriti Superiori. Se noi, quando<br />

stiamo per comportarci in un modo non proprio corretto, riuscissimo a<br />

formulare <strong>il</strong> pensiero "Dio mi vede" nella nostra testa, forse tante miserie ce le<br />

risparmieremmo!<br />

SUORA<br />

Si, ella avevi lì, a <strong>di</strong>ritto entro,<br />

dì noi fa lì!<br />

C’è qui mezzi de Lui: suore!<br />

Passi, eh, ti mette lame:<br />

crepa uscio ha lì!<br />

In noi <strong>di</strong> essa lavai unghie e ginocchi!<br />

E a circhi ben nasci,<br />

lì mostra e salva,<br />

e..e basta accirere!<br />

Farò passaggi <strong>di</strong> notte,<br />

Ah, v’entra Lui!<br />

SANT'ERASMO<br />

Testo<br />

Ce l’ha e fa ammirare là <strong>di</strong>mensioni:<br />

e stà è quieta musica, e nostra Betty ispira qui,<br />

e si u<strong>di</strong>rà: “Pace a te!”<br />

Ah, ne hai da me!<br />

Però <strong>il</strong> Maestro a urlà qui era,<br />

e uscirò a squ<strong>il</strong>là lì:<br />

“Tre o<strong>di</strong> <strong>di</strong>ce d’or:<br />

appen<strong>di</strong> lì, fa un’insegna!”.<br />

Clero vò nastri,<br />

e Roma a lei ha iscritta!<br />

Così va a fa clandestina se va in Chiesa!<br />

Lì giù lei imbroccai,<br />

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e ora uscirò, qui trovino mì stivali!<br />

Ora qua è Nello,<br />

brogli, si, costume ci rinvia, deh!<br />

NELLO<br />

Cò avi<strong>di</strong> <strong>di</strong> Roma vengo qui:<br />

compagno V.<br />

cercai invischiando,<br />

forzando la B.<br />

“Chie<strong>di</strong> <strong>il</strong> mio attivo!” urlai giù<br />

“e un chirurgo, s’apre un gruppo,<br />

li vinci!” e infatti girò, eh!<br />

E fu reietta, è terrib<strong>il</strong>e a me <strong>di</strong>rlo,<br />

pure linciati ci <strong>di</strong>stinguerà cuori lì,<br />

io giacchè…..coniglio!<br />

Avè gli spregi? Nei palchi stanno i Celesti, si, vero!<br />

Su gli Angeli dà che mi ripet(a):<br />

de là, s'onde fate, prestà a chi giura.<br />

A Messa penserò qui….<br />

Spiegazione del testo<br />

La suora si presenta <strong>di</strong>cendomi che entra nella comunicazione con "<strong>di</strong>ritto",<br />

<strong>di</strong>ritto che le deriva dal fatto che mi ha conosciuta quando era in vita: è una<br />

delle suore presso le quali ho frequentato l'as<strong>il</strong>o ed i primi tre anni delle scuole<br />

elementari. Ci dona poi una definizione delle suore che trovo davvero bella: ella<br />

<strong>di</strong>ce che esse sono uno dei mezzi <strong>di</strong> Dio, mezzi attraverso i quali <strong>il</strong> Padre<br />

<strong>di</strong>ffonde <strong>il</strong> Suo Amore nel mondo. Mi mette poi in guar<strong>di</strong>a sulle "lame", ovvero i<br />

pericoli, che vengono via via messe sul mio operato, e con un'immagine<br />

metaforica <strong>di</strong>ce che l'uscio attraverso <strong>il</strong> quale passo per avere le comunicazioni,<br />

ha una crepa, ovvero permette <strong>il</strong> passaggio anche a persone ed entità non ben<br />

intenzionate o che hanno <strong>il</strong> solo scopo <strong>di</strong> demolire quanto vado facendo. La<br />

frase seguente mi ha dato un pò <strong>di</strong> commozione: in effetti è vero che, essendo<br />

stata come tutti i bambini, un pò vivace, le suore erano poi costrette a lavarci le<br />

ginocchia e le mani perché spesso ci sporcavamo nell'agitazione dei nostri<br />

31


giochi. Ben sapendo che parteciperò presto al Convegno <strong>di</strong> Reggio Calabria<br />

organizzato dal circolo dei Lions (i "circhi"), ella mi sprona a far nascere bene<br />

questa collaborazione e, mettendo loro a conoscenza delle comunicazioni, dare<br />

loro uno stimolo per riflettere sulla necessità della salvezza dell'anima. Ci<br />

ricorda, con un termine <strong>di</strong>alettale ("accirere" in <strong>di</strong>aletto napoletano, quello in cui<br />

ella si esprimeva in vita, significa "uccidere"), la necessità che l'uomo si ricor<strong>di</strong><br />

che non bisogna mai uccidere. Mi saluta <strong>di</strong>cendomi che mi visiterà <strong>di</strong> notte, in<br />

spirito, per portarmi la sua vicinanza e mi <strong>di</strong>ce che ora entra "lui", ossia<br />

<strong>Sant'Erasmo</strong>.<br />

La sua comunicazione si apre con un'immagine serafica, quasi volesse farci<br />

partecipi <strong>di</strong> quanto egli stesso sta ammirando dalle altezze della sua<br />

beatitu<strong>di</strong>ne. Il Santo ci <strong>di</strong>ce che Dio ha concepito <strong>di</strong>verse <strong>di</strong>mensioni per la<br />

realtà che costituisce <strong>il</strong> Creato e che lì dove si trova queste <strong>di</strong>mensioni possono<br />

essere ammirate nelle loro, per noi inconcepib<strong>il</strong>i, <strong>di</strong>versità. Poi mi invita a<br />

"restare" con lui (magari!), in senso figurato, e mi informa che lì si ode anche<br />

una musica, una musica in questo caso ispirata da una "Betty" che non ci è dato<br />

conoscere, e su quella musica si u<strong>di</strong>rà l'augurio bellissimo: "Pace a te", rivolto a<br />

tutti. Mi rammenta che ne ho <strong>di</strong> grazie da lui, compresa questa visione del<br />

Para<strong>di</strong>so, e poi mi informa che c'era lì con lui <strong>il</strong> "Maestro", Gesù, che urlando gli<br />

chiede <strong>di</strong> darmi un messaggio: <strong>di</strong>ce che siccome ho l'abitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> <strong>di</strong>re tre<br />

preghiere particolari, che egli definisce "d'oro", che io le <strong>di</strong>ffonda anche per altre<br />

persone facendo "un'insegna", ovvero un avviso sul sito. Chi desidera sapere <strong>di</strong><br />

che si tratta e recitarle a sua volta clicchi qui. Poi mi viene detta una cosa che<br />

appare certamente incre<strong>di</strong>b<strong>il</strong>e: <strong>Sant'Erasmo</strong> <strong>di</strong>ce che <strong>il</strong> clero romano è<br />

interessato ai nastri con le registrazioni, ragion per cui mi avrebbero iscritta<br />

forse in qualche loro nota, chissà; poi scherza <strong>di</strong>cendo che così, se dovessi<br />

andare per mostrare i miei nastri, farei la "clandestina" in Chiesa, ovvero la cosa<br />

sarebbe fatta <strong>di</strong> nascosto. Dico queste cose perché come sapete non mi è dato<br />

nascondere comunicazioni o parti <strong>di</strong> esse. Dice che quaggiù ha "imbroccato" me<br />

per fare questo lavoro e poi chiedendo gli stivali, scherzosamente, <strong>di</strong>ce che ora<br />

se ne andrà, non prima <strong>di</strong> avermi presentato <strong>il</strong> prossimo "comunicante", un tale<br />

Nello che, ci <strong>di</strong>ce <strong>il</strong> Santo, ci parlerà dell'abitu<strong>di</strong>ne a fare brogli in politica.<br />

Nello ci <strong>di</strong>ce che viene in nome della categoria degli avi<strong>di</strong> <strong>di</strong> Roma, ovvero dei<br />

politici che pensano solo al proprio tornaconto, e poi subito ci racconta, con uno<br />

st<strong>il</strong>e moderno e realistico, l'inganno che ha perpetrato nei confronti <strong>di</strong> una<br />

collega del suo partito. Dice che ha tentato <strong>di</strong> arrivare ad un personaggio<br />

importante del suo stesso schieramento ut<strong>il</strong>izzando questa deputata, cercando<br />

<strong>di</strong> trascinarla dalla sua parte raccontandole, in occasione <strong>di</strong> votazioni interne, <strong>di</strong><br />

avere un gran numero <strong>di</strong> seguaci ed in più l'appoggio <strong>di</strong> un deputato chirurgo<br />

32


(lo <strong>di</strong>ce falsamente). In poche parole, l'operato <strong>di</strong> questo Nello è stato vòlto ad<br />

imbrogliare questa collega <strong>di</strong> partito raccontandole falsità con la promessa <strong>di</strong><br />

farla vincere mentre in realtà voleva solo tenerla fuori dai giochi. Per colpa <strong>di</strong><br />

questo suo comportamento costei è stata poi reietta nel partito e a questo punto<br />

Nello <strong>di</strong>ce una cosa molto importante: costei è stata linciata moralmente per le<br />

sue posizioni contrarie alla linea del partito, ma è proprio quando siamo linciati<br />

dagli altri, proprio in quei momenti che <strong>il</strong> cuore che abbiamo ci <strong>di</strong>stingue dagli<br />

altri e dalla loro vigliaccheria, infatti Nello confessa <strong>di</strong> aver avuto un cuore da<br />

coniglio. Ci ricorda che ogni nostro comportamento in spregio della <strong>di</strong>gnità<br />

degli altri viene visto dai "Celesti", ovvero da Dio e dagli Spiriti Superiori,<br />

perché costoro stanno, <strong>di</strong>ce, nei palchi ad assistere a tutta la nostra vita.<br />

Conclude <strong>di</strong>cendo che mi riporta una cosa che gli <strong>di</strong>cono gli Angeli, una<br />

raccomandazione: se registro per altre persone, devo farlo solo se queste<br />

giurano (credo sia un'esortazione a che le persone preghino prima <strong>di</strong> registrare).<br />

Mi lascia facendomi intendere che penserà molto ad una Messa, in poche parole<br />

che ne desidererebbe una in suffragio.<br />

Commento<br />

Vedete come si rimescolano le cose del Cielo e quelle della terra? I cuori dei<br />

"Celesti" e quelli degli uomini, i sentimenti <strong>di</strong> tenerezza e <strong>di</strong> meraviglia a quelli<br />

del malanimo e della menzogna. E' <strong>il</strong> continuo rabboccamento che da lassù<br />

fanno con l'amore per d<strong>il</strong>uire <strong>il</strong> male nostro, quello terra terra dei piccoli uomini<br />

capaci <strong>di</strong> guardare solo verso <strong>il</strong> basso. Sempre nelle registrazioni c'è questa<br />

vicinanza che un tempo mi pareva blasfema, stordente, generatrice <strong>di</strong><br />

confusione, e invece è <strong>il</strong> senso stesso <strong>di</strong> queste registrazioni, la loro colonna<br />

sonora: mostrare l'Alto, anzi l'Altissimo, in<strong>di</strong>care magnanimità, altruismo,<br />

benevolenza, pazienza, <strong>di</strong>sponib<strong>il</strong>ità a fronte delle nostre sempiterne miserie. E'<br />

da quando esiste l'uomo che è così, lassù ci conoscono nel profondo, in ogni<br />

sfumatura, eppure continuano ad amarci, a chiamarci, instancab<strong>il</strong>mente,<br />

incessantemente.....proprio come farebbe un buon padre con un figlio perduto.<br />

33


Una mia lontana zia morta da pochi giorni si fa sentire –<br />

Sant’Erasmo mi dà informazioni sulle possib<strong>il</strong>ità <strong>di</strong> contatto con<br />

defunti specifici e poi mi introduce un “avvocato”, non meglio<br />

identificato, che mi viene presentato come “vigliacco” – 20/02/10<br />

Qualche giorno fa è venuta a mancare una mia zia <strong>di</strong> secondo grado, una zia che<br />

però nella mia infanzia frequentavo molto perché, avendo una figlia della mia<br />

stessa età con la quale ero solita giocare, ero spesso a casa sua. Era una donna<br />

dolcissima e me la ricordo con <strong>grande</strong> affetto per i mo<strong>di</strong> benevoli e materni che<br />

aveva verso tutti. Una vita semplice e <strong>di</strong> lavoro, vissuta per la sua famiglia,<br />

senza mai pretendere nulla per se stessa, senza mai recriminare nulla. Quando è<br />

venuta a mancare mia madre ha detto subito: "La zia sarà già in Para<strong>di</strong>so",<br />

anche perché la sua bontà d'animo era nota a tutti. E infatti, in questa<br />

registrazione dove è venuta a darmi un ultimo saluto, lei stessa mi <strong>di</strong>ce che là<br />

dove andrà "ridere sanno fà", ossia andrà in un posto <strong>di</strong> gioia e letizia, e credo<br />

che ciò debba essere <strong>di</strong> <strong>grande</strong> consolazione per i suoi figli, che ne piangono la<br />

scomparsa. Si chiamava Anna, ma come spesso accade a Napoli e <strong>di</strong>ntorni, <strong>il</strong><br />

nome Anna, almeno un tempo, si trasformava in "Nanninella" e così noi la<br />

chiamavamo, così come ella stessa si presenta, come "Nina", <strong>il</strong> <strong>di</strong>minutivo <strong>di</strong><br />

"Nanninella". Doni incommensurab<strong>il</strong>i che <strong>Sant'Erasmo</strong> mi fa, e attraverso me a<br />

tutti noi! Bellissimo anche <strong>il</strong> messaggio che <strong>il</strong> santo mi lascia riportandomi<br />

messaggi del "Maestro", prima <strong>di</strong> lasciarmi alle parole <strong>di</strong> uno sconosciuto<br />

"avvocato" che <strong>Sant'Erasmo</strong> stesso qualifica come "vigliacco", ed <strong>il</strong> perché ce lo<br />

chiarisce lo stesso personaggio che chiude la registrazione.<br />

ZIA NANNINELLA<br />

Delira?…e perché?<br />

Timida, è lì biasimo.<br />

Qua ci me<strong>di</strong>, lo sai?<br />

Può giù, è vostra!<br />

Qua accetta n’or<strong>di</strong>ne.<br />

Avverti de chi immagini: qua zia!<br />

E qua, lì dove andrò,<br />

34<br />

Testo


idere sanno fa!<br />

Telefona! E comma, oh, a <strong>di</strong>re ce n’è:<br />

ha merce, eh!<br />

Oh, Nina, lì mò nasci e respira mò!<br />

Due pietre può Simone, si, vendere quassù e c’entri te!<br />

Hai lì mezzo, cre<strong>di</strong>!<br />

SANT'ERASMO<br />

C’è là, Fra, interesse alle ombre,<br />

sa qual è.<br />

Sembra si organizza: mi nascon<strong>di</strong>.<br />

Però è pirati, <strong>di</strong>rettamente con spada sbagliata,<br />

(qua vede tutto) e va a gabbie,<br />

ci entra e un fallimento sarà!<br />

Go<strong>di</strong> ra<strong>di</strong>o, su ripigliati!<br />

C’è Maestà, e quin<strong>di</strong> riveli giù <strong>il</strong> Maestro:<br />

su <strong>di</strong> un’onda c’ha giù i raggi,<br />

gli fo scrivere, de là scrivi:<br />

"mi ci metta più acciaio!.<br />

Sperar, son onde sacre, figli!”.<br />

De là, quando la presi:<br />

“giuri, si va pè incen<strong>di</strong>à?”.<br />

Vien de là avvocato,<br />

qua vigliacchi tiro.<br />

AVVOCATO<br />

Arte persa, feci mestiere per orgoglio!<br />

Però, questo si, raggirò,<br />

brutto dentro, ero lì <strong>il</strong>lustre.<br />

Dirò: qui trovan lire “ribollenti”,<br />

giura, fammi spie e <strong>di</strong>rò:<br />

qui arrivi in vacanza, chiu<strong>di</strong> stu<strong>di</strong><br />

mentre c’è Olimpia<strong>di</strong>.<br />

Giralo: Iesù, ah, qui vi ama!<br />

35


Qui invia la nonna,<br />

ma <strong>il</strong> piangere qui reggi!<br />

Spiegazione del testo<br />

Mia zia inizia la sua registrazione facendo una piccola "<strong>di</strong>fesa" nei miei<br />

confronti: qualcuno <strong>di</strong>ce che io deliro con queste registrazioni, i soliti<br />

beninformati scettici lo affermano senza <strong>il</strong> minimo dubbio né vergogna, e allora<br />

mia zia, idealmente rivolgendosi a costoro domanda per quale ragione dovrei<br />

delirare quando trasmetto solamente la verità che mi viene comunicata da lassù.<br />

L'unico biasimo, <strong>di</strong>ce, che mi si potrebbe fare è che sono troppo timida nel<br />

parlare <strong>di</strong> questi argomenti, che dovrei <strong>di</strong>ffonderli con maggiore forza e<br />

parlarne ogni volta che posso. La zia mi ricorda che io sono un mezzo per loro<br />

("ci me<strong>di</strong>", ossia fai da tramite), e che sono a <strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> coloro che, ancora<br />

su questa terra, tramite i messaggi che ricevo, possono "sfruttarmi" per<br />

comprendere meglio alcune verità perché sono tenuta ad accettare un or<strong>di</strong>ne<br />

superiore che mi spinge a continuare su questa strada. La zia mi <strong>di</strong>ce <strong>di</strong><br />

avvertire (i figli, credo) della sua comunicazione dall'ald<strong>il</strong>à, e che certo io ho<br />

immaginato già che si tratta proprio <strong>di</strong> lei (è vero). Poi mi <strong>di</strong>ce che lì dove ella<br />

andrà dopo <strong>il</strong> suo giu<strong>di</strong>zio è un luogo dove "ridere sanno fà", ovvero dove c'è<br />

gioia e letizia, un posto senza alcuna pena. Mi esorta a "telefonare" lassù,<br />

(spesso da lassù usano <strong>il</strong> termine "telefonare" per in<strong>di</strong>care l'atto del registrare),<br />

perché <strong>di</strong> "comma" (definizione dal vocabolario: "ciascun capoverso in cui è<br />

<strong>di</strong>viso un articolo <strong>di</strong> legge") ancora da <strong>di</strong>re ed esplicare ce n'è perché <strong>di</strong> "merce",<br />

<strong>di</strong> argomenti, Dio ne ha tanti! Con un sospiro si rivolge a se stessa, come se<br />

dopo la malattia, i pesi della vecchiaia e la stanchezza ora lei, Nina, si sente<br />

rinascere e respirare davvero, sentendosi libera ed in piena salute. L'immagine<br />

seguente è ancora un'esortazione che lei mi rivolge: <strong>di</strong>ce che Simone, ovvero<br />

Pietro, per tra<strong>di</strong>zione <strong>il</strong> guar<strong>di</strong>ano che possiede le chiavi del Para<strong>di</strong>so, può<br />

"vendere" due pietre dei muri del Para<strong>di</strong>so e così, tramite <strong>il</strong> registratore, posso<br />

entrare attraverso quel buco da cui "spiare" le cose <strong>di</strong> lassù. E' ovviamente<br />

un'immagine poetica per rinforzare l'invito a continuare a registrare perché è<br />

importante per le persone. Mi saluta ricordandomi che davvero ho <strong>il</strong> "mezzo",<br />

ovvero <strong>il</strong> registratore che, con l'aiuto <strong>di</strong> loro lassù, è un ponte ra<strong>di</strong>o con l'ald<strong>il</strong>à,<br />

mi raccomanda <strong>di</strong> crederci io stessa.<br />

Il mio caro <strong>Sant'Erasmo</strong> apre <strong>di</strong>cendomi che qui sulla terra c'è molto interesse<br />

verso l'ald<strong>il</strong>à e le anime (spesso chiamate "ombre"), e che questo interesse è<br />

36


spesso da parte <strong>di</strong> coloro che vogliono negarlo e demolire <strong>il</strong> suo fondamento.<br />

Pare, <strong>di</strong>ce <strong>il</strong> Santo, che questi elementi stiano organizzando una tesi per<br />

sostenere che, siccome <strong>Sant'Erasmo</strong> è una persona in carne ed ossa che fingendo<br />

lo interpreta, io lo stia nascondendo da qualche parte. Ma <strong>di</strong>co io, costoro non<br />

potrebbero ut<strong>il</strong>izzare meglio la loro fantasia? Basta rovesciare le frasi che<br />

ottengo per trovare non <strong>il</strong> rovescio <strong>di</strong> quanto le entità ci <strong>di</strong>cono, ma le frasi<br />

originariamente incise nella base! Lo ripeto a destra e a manca, è ben spiegato<br />

nella sezione "basi e verifiche" del sito, ma non c'è peggior sordo <strong>di</strong> chi non vuol<br />

sentire! Non posseggo compagnie teatrali, sono una semplice mamma <strong>di</strong><br />

famiglia e spesso registro (come da anni fanno anche i coniugi Desideri, visitate<br />

anche <strong>il</strong> loro sito www.fantasmi.net) davanti a testimoni che possono constatare<br />

la meto<strong>di</strong>ca coi loro occhi. Ma <strong>Sant'Erasmo</strong>, per l'ennesima volta, <strong>di</strong>ce a costoro<br />

(che sempre egli chiama "pirati" per in<strong>di</strong>carne la malafede e lo spirito violento),<br />

che hanno una spada sbagliata, ossia combattono la battaglia ingiusta e quando<br />

saranno nell'ald<strong>il</strong>à, entreranno nelle loro "gabbie" (è la metafora della<br />

con<strong>di</strong>zione della loro anima) per scontare la loro pena, e allora dovranno<br />

constatare amaramente che <strong>il</strong> loro comportamento è stato fallimentare,<br />

soprattutto, <strong>di</strong>co io, per loro stessi. Poi, prevedendo la mia amarezza a queste<br />

rivelazioni, <strong>il</strong> Santo mi esorta a ripigliarmi e godere delle onde ra<strong>di</strong>o bellissime e<br />

ricche <strong>di</strong> splen<strong>di</strong><strong>di</strong> messaggi che stanno per arrivare adesso. La mia guida mi<br />

svela che lì con lui c'è la Maestà del Divino Maestro che gli dà messaggi affinché<br />

io lo scriva: <strong>di</strong>ce che l'Altissimo ha voluto mettere i raggi della sua Luce Divina<br />

e della Verità su queste onde ra<strong>di</strong>o, e che io scriva, mettendo in ciò che scrivo,<br />

ancora più "acciaio", ovvero più fede e convinzione, più forza, amore verso Dio<br />

per esortare a sperare, perché queste, <strong>di</strong>ce <strong>il</strong> Divino Maestro a <strong>Sant'Erasmo</strong>, sono<br />

"onde sacre", annunciatrici del Divino. Il Santo mi rammenta che quando mi<br />

"assunse" per questo compito mi chiese <strong>di</strong> giurare che avrei agito sempre per<br />

incen<strong>di</strong>are i cuori con l'amore verso Dio, e dunque è con questo fine che devo<br />

continuare ad agire e scrivere. Poi, accomiatandosi, <strong>Sant'Erasmo</strong> mi <strong>di</strong>ce che ora<br />

verrà a parlarci un avvocato, che egli, ora, in poche parole, ci "tirerà", ossia ci<br />

presenterà, un vigliacco.<br />

Subito costui, <strong>di</strong> cui non ci verrà detto <strong>il</strong> nome, afferma che ha fatto <strong>il</strong> suo<br />

mestiere <strong>di</strong> avvocato non per nob<strong>il</strong>itare quest'arte, ma solo per <strong>il</strong> suo vano<br />

orgoglio; e spesso ha usato le sue ab<strong>il</strong>ità per raggirare <strong>il</strong> prossimo (vi ricorda<br />

avvocati <strong>di</strong> vostra conoscenza, per caso?). Perciò egli confessa <strong>di</strong> essere stato<br />

brutto "dentro", nel suo cuore, e ,nonostante ciò, è stato un avvocato <strong>il</strong>lustre<br />

sulla terra, anche perché gli uomini sono soliti onorare le persone guardando a<br />

quanto successo hanno e non al cuore, alla generosità, che possie<strong>dono</strong>.<br />

Probab<strong>il</strong>mente era ricco, ma ora egli ci avverte che lassù ritengono <strong>il</strong> denaro<br />

37


"ribollente", materia scottante, con cui bisogna agire con cautela qui sulla terra<br />

cercando <strong>di</strong> non farne un idolo. Mi chiede <strong>di</strong> giurare che riporterò i suoi<br />

messaggi: egli avverte i professionisti in carriera <strong>di</strong> non de<strong>di</strong>carsi anima e corpo<br />

solo alla propria realizzazione professionale, infatti, <strong>di</strong>ce, quando si muore si<br />

andrà per forza in vacanza e si chiuderanno per forza i propri stu<strong>di</strong><br />

professionali, spesso mentre ancora la gara per chi arriva primo<br />

(metaforicamente egli <strong>di</strong>ce "le olimpia<strong>di</strong>") e alla quale abbiamo sacrificato tutto<br />

su questa terra, è ancora in pieno svolgimento. Mi <strong>di</strong>ce <strong>di</strong> girare un messaggio<br />

quaggiù: Gesù lassù ci ama e continua a farlo più <strong>di</strong> quando è stato in mezzo a<br />

noi come uomo. Poi mi saluta <strong>di</strong>cendomi che da lì mi inviano la nonna e mi<br />

raccomanda <strong>di</strong> trattenere le lacrime per la commozione.<br />

Commento<br />

Vorrei solo richiamare ad una semplice riflessione: le due persone che hanno<br />

iniziato e concluso questa registrazione, durante la loro esistenza terrena erano,<br />

secondo le nostre scale <strong>di</strong> valori umani, agli antipo<strong>di</strong>. Mia zia donna semplice,<br />

mamma <strong>di</strong> famiglia, um<strong>il</strong>e come tante persone che ci girano intorno ogni giorno<br />

senza nemmeno farsi notare e costretta a fare i conti ogni giorno con le <strong>di</strong>fficoltà<br />

della vita, l'avvocato, invece, uomo <strong>il</strong>lustre e rispettato, ricco e potente. Dal<br />

nostro punto <strong>di</strong> vista terreno si farebbe presto a <strong>di</strong>re chi <strong>di</strong> loro sia stato più<br />

fortunato, oggi <strong>il</strong> 99,99% delle persone prende la vita dell'avvocato a modello,<br />

non certo quella <strong>di</strong> mia zia che ha vissuto nascosta agli occhi del mondo per<br />

tutta la vita, senza ambizioni né potere da gestire. Ma lassù ecco che <strong>il</strong> quadro<br />

dei valori si è capovolto totalmente: mia zia ci annuncia che andrà in un posto <strong>di</strong><br />

pace e gioia dove lei sarà beneficata dalla presenza del Signore, l'avvocato,<br />

invece, è costretto ancora a fare i conti con la limitatezza dei suoi valori, a<br />

scontare per i suoi raggiri ed i suoi egoismi, senza i quali non sarebbe certo<br />

<strong>di</strong>ventato né ricco né <strong>il</strong>lustre. Ma scommetto che ora, se quell'uomo potesse<br />

tornare in<strong>di</strong>etro, sceglierebbe <strong>di</strong> sicuro uno schema <strong>di</strong> valori ben <strong>di</strong>versi ai quali<br />

fare riferimento per poter godere della stessa serena e gioiosa pace <strong>di</strong> cui pare<br />

godere adesso zia Nanninella. Dobbiamo pensarci, rifletterci a fondo, non<br />

possiamo evitarlo. E qualunque mestiere si faccia, ricordarsi sempre che ci sono<br />

delle regole morali, spesso non scritte, che ci devono fare da lampada per non<br />

smarrire la via che ci condurrà a Dio.<br />

38


La nonna paterna mi rammenta che fortuna ho avuto a poter<br />

ricevere queste comunicazioni, Sant’Erasmo ci ricorda con forza<br />

che queste onde sono un <strong>dono</strong> per aiutarci ad avvicinarci alla fede<br />

in Cristo – 28/02/10<br />

Ho già avuto la gioia <strong>di</strong> ricevere comunicazioni dalla mia nonna materna in<br />

<strong>di</strong>verse occasioni ed ho pubblicato puntualmente queste comunicazioni che<br />

potrete fac<strong>il</strong>mente rintracciare dalla sezione "le comunicazioni in or<strong>di</strong>ne<br />

cronologico". Però non avevo ancora, seppure in cuor mio lo avessi desiderato,<br />

avuto la grazia <strong>di</strong> poter ricevere un messaggio dalla mia nonna paterna che si<br />

chiamava come me, <strong>Francesca</strong>. In questa occasione <strong>Sant'Erasmo</strong> ha voluto<br />

accontentarmi, anche se, come potrete constatare voi stessi, <strong>il</strong> suo non è un<br />

messaggio personale, bensì i suoi contenuti sono in gran parte <strong>di</strong> carattere<br />

generale, come del resto sempre accade quando ricevo comunicazioni anche <strong>di</strong><br />

miei parenti defunti. Il contatto non ha quasi mai carattere strettamente<br />

personale, quasi che i nostri interlocutori dall'altra parte abbiano ricevuto<br />

<strong>di</strong>rettive ben precise <strong>di</strong> donare insegnamenti vali<strong>di</strong> per tutti. La mia nonna<br />

paterna morì, più che ottantenne, quando ero appena una ragazzina, era una<br />

donna minuta e dolcissima, aveva avuto una vita davvero <strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>e e, dopo aver<br />

messo al mondo 11 figli, ne aveva perso, per banali malattie, ben 7, <strong>di</strong> tutte le<br />

età. Una donna che, nonostante le dure prove, tra povertà e dolori, aveva<br />

conservato un carattere particolarmente affettuoso e dolce, e praticamente, da<br />

quel che ricordo, parlava bene<strong>di</strong>cendoci sempre. Me la ricordo sempre serena,<br />

sorridente e, come tante donne <strong>di</strong> quella generazione, aveva una particolare<br />

forza dello spirito che, a chi giu<strong>di</strong>ca superficialmente, può sembrare semplice<br />

rassegnazione. In realtà, per quelle grazie impensab<strong>il</strong>i che spesso toccano questo<br />

tipo <strong>di</strong> persone, lei era serena perché aveva, per virtù naturale, una visione<br />

"celeste" delle cose terrene e con quella fede ha vissuto fino alla fine la sua<br />

um<strong>il</strong>issima vita. Mi esorta a ringraziare <strong>il</strong> Signore per la grazia che ho ricevuto<br />

<strong>di</strong> poter ricevere queste comunicazioni, anzi, mi esorta a buttarmi letteralmente<br />

ai Suoi pie<strong>di</strong>, e là, ella <strong>di</strong>ce, troverò anche lei, ai pie<strong>di</strong> <strong>di</strong> quel Signore che l'ha<br />

misteriosamente consolata in terra e poi dopo, nel Suo Cielo. <strong>Sant'Erasmo</strong> ci<br />

mostra ancora una volta <strong>il</strong> suo instancab<strong>il</strong>e spirito apostolico: l'esortazione a<br />

<strong>di</strong>ffondere queste registrazioni per far si che tanti possano avvicinarsi a Dio, è<br />

continua, strenua, egli non è mai pago <strong>di</strong> richiamarci per educarci all'amore <strong>di</strong><br />

Dio, ed in ciò <strong>il</strong> suo carattere terreno non è mutato <strong>di</strong> una virgola in tutti i secoli<br />

39


che sono trascorsi da quando egli ha camminato su questo pianeta come<br />

vescovo e poi martire <strong>di</strong> Cristo.<br />

NONNA PATERNA<br />

E core qua passerò e ti richiamerò,<br />

e si <strong>di</strong>ce sempre…<br />

fai, spero, d’orecchie,<br />

se può fare e pure po’ fa tu errore,<br />

deve essere orecchio per <strong>di</strong>re:<br />

“E levi <strong>il</strong> vigliacco, eh si!”.<br />

E levi là pali,<br />

può fare, del Re qui è l’affare!<br />

Di nonn(a), è mia voce,<br />

ma ero a dare, figlia, ponti e d’oro,<br />

ho un miss<strong>il</strong>e!<br />

Ci manna lì: “potete andà giu<br />

mò che <strong>il</strong> rett<strong>il</strong>e morde!”.<br />

Dà che sto a pregà, le darò fede,<br />

già lo fa Ida, ne ha l’hobby!<br />

Aveva su lì dei fiori,<br />

darà più a fare inviare,<br />

dà là tesori, benedetto, troppo era!<br />

Vai là a cadere ai pie<strong>di</strong>, mi trovi!<br />

Bellissimo aiutare, su, gamba!<br />

E sveglia pie<strong>di</strong>, la cima era a <strong>di</strong>ritta<br />

e cuore giusto hai certamente te!<br />

SANT'ERASMO<br />

Uh, se tiri là a Dio,<br />

te svegliami in su,<br />

quando <strong>il</strong> gallo canta<br />

è sempre a posto lì!<br />

40<br />

Testo


Ospiti, trem<strong>il</strong>a ho opportuni lì,<br />

corri spesso qui!<br />

Ali indrio gli pose,<br />

svegli, cambiare,<br />

che venga Luce, và, entra!<br />

Come? Re ira oscurarci, <strong>di</strong>rà?<br />

E là s’han da coltivà, altra parte <strong>di</strong>re.<br />

Dirai: “Che? Sogni <strong>di</strong> sbrinà?<br />

c’è piazzole qui!”<br />

Fra fai venire, mi costringo già<br />

ch’entri in una cerasa,<br />

e fino a Roma raduni i svegli.<br />

Bussai giù e v’aprivo un bagaglio,<br />

più n'hobby, semmai, era aprire.<br />

Si era onde desideran poi, ne rimarrà!<br />

O<strong>di</strong> le onde, busca le onde, indaghi<br />

veglia sugli acquisti,<br />

pure tv e sol<strong>di</strong>, <strong>di</strong>rò che<br />

ci entra zia O., cre<strong>di</strong>, rischia!<br />

Dirò uscirà, qui <strong>di</strong>cci c’era un babbo!<br />

Spiegazione del testo<br />

Visto che ho desiderato spesso <strong>di</strong> poterla sentire, e lei lo sa bene, ecco che la<br />

nonna, dopo avermi de<strong>di</strong>cato un tenero "core", inizia prendendomi un pò in<br />

giro: si <strong>di</strong>ce sempre sulla terra, fra persone che si conoscono e si ve<strong>dono</strong> poco,<br />

"si, passerò, si, ti richiamerò", poi però magari non passiamo da quell'amico e<br />

non lo richiamiamo. E così, ironicamente, ella si giustifica del fatto che solo ora<br />

si è fatta sentire da me che in cuor mio l'ho invocata. Nonna mi <strong>di</strong>ce che con le<br />

mie orecchie devo continuare ad ascoltare le loro voci, lo posso fare, mi è<br />

concesso, e posso anche qualche volta fare qualche errore <strong>di</strong> interpretazione,<br />

l'importante è che queste orecchie mi servano per poi poter dare un messaggio<br />

<strong>di</strong> fondo <strong>di</strong>cendo <strong>di</strong> "levare <strong>il</strong> vigliacco", ossia <strong>di</strong> stare lontani da satana, le sue<br />

opere e le sue tentazioni. Mi ricorda che con queste comunicazioni si possono<br />

togliere i pali che delimitano <strong>il</strong> nostro mondo da quello dell'ald<strong>il</strong>à, e che lo<br />

posso fare in quanto questo fenomeno (lei lo chiama "affare") è permesso e<br />

voluto dal Re. Poi si presenta dandomi conferma che la voce che sento è proprio<br />

41


<strong>di</strong> lei, della nonna, che però, <strong>di</strong>ce è venuta a dare ponti d'oro con la sua<br />

comunicazione, ponti fra i nostri due mon<strong>di</strong> e che è come se avesse un miss<strong>il</strong>e<br />

da lanciarci dall'ald<strong>il</strong>à per poterci far comprendere la realtà del suo mondo. Poi<br />

fa un'affermazione molto importante: <strong>di</strong>ce infatti che specialmente in questo<br />

periodo, da lassù, li mandano a parlare con noi, ed è perché ora "<strong>il</strong> rett<strong>il</strong>e<br />

morde", ossia satana è più attivo che mai per allontanare gli uomini da Dio e<br />

convincerli che Egli non esiste con le sue false dottrine pseudoscientifiche. Mi<br />

esorta a dare, che anche ella sta a pregare per me, per darmi più fede, e <strong>di</strong>ce <strong>di</strong><br />

sapere che anche mia madre, che si chiama Ida, prega tantissimo anche per me,<br />

ad<strong>di</strong>rittura ci scherza un pò <strong>di</strong>cendo che mia madre ha l'hobby della preghiera,<br />

cioè ci si de<strong>di</strong>ca tanto (è verissimo). Poi, parlando dell'Altissimo, <strong>di</strong>ce che aveva<br />

lassù dei fiori da inviarci quaggiù con la metafonia e che farà in modo da<br />

inviarcene ancora <strong>di</strong> più (i fiori rappresentano le tante grazie che ci portano<br />

queste registrazioni), e che questo <strong>dono</strong> immenso era anche troppo, benedetto<br />

Lui, e così mi <strong>di</strong>ce <strong>di</strong> ringraziarLo andando a buttarmi ai Suoi pie<strong>di</strong>, là dove<br />

troverò anche lei intenta nello stesso atto <strong>di</strong> ringraziamento. Mi ricorda che è<br />

bellissimo aiutare chi è nella sofferenza, che devo darmi da fare (gamba! Ossia:<br />

cammina!). Mi saluta con una bellissima frase: mi <strong>di</strong>ce <strong>di</strong> svegliare i miei pie<strong>di</strong><br />

su questo cammino, che la cima della montagna da scalare è a dritta davanti a<br />

me, che è appunto una salita <strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>e, però (e qui mi ha fatto un <strong>dono</strong> bellissimo<br />

che mi ha commossa), ella mi <strong>di</strong>ce che ho <strong>il</strong> cuore giusto per farla, questa salita.<br />

Speriamo abbia ragione.<br />

<strong>Sant'Erasmo</strong> ci ricorda che se "tiriamo" le persone verso Dio, se le svegliamo al<br />

mondo <strong>di</strong> lassù, quando moriremo (<strong>il</strong> gallo canta), saremo sempre a posto<br />

davanti a Dio. Mi ricorda che ha tantissimi ospiti che sarebbero opportuni da<br />

presentarci, e mi invita ad entrare spesso, cioè a registrare tutte le volte che<br />

posso. Poi, ut<strong>il</strong>izzando un termine in <strong>di</strong>aletto veneziano ("indrio" che vuol <strong>di</strong>re<br />

"<strong>di</strong>etro"), <strong>di</strong>ce che Dio ha posto <strong>di</strong>etro <strong>di</strong> me un angelo che dà la sua energia per<br />

permettere queste comunicazioni, dunque bisogna svegliarsi, cambiare<br />

ascoltando <strong>il</strong> contenuto dei messaggi, in modo da far entrare più Luce, più<br />

verità. Qui devo fare un breve prologo. In questi giorni sono venuta a<br />

conoscenza <strong>di</strong> una famosa profezia, fatta da più santi mistici nel corso della<br />

storia, quella dei "tre giorni <strong>di</strong> buio" (vi invito a mettere queste parole nel<br />

motore <strong>di</strong> ricerca per saperne <strong>di</strong> più), ovvero tre giorni in cui la Terra si<br />

dovrebbe oscurare come castigo <strong>di</strong>vino per purificare la terra dai peccatori. Fra<br />

me e me ho riflettuto su questo evento e sinceramente non mi sono fatta un'idea<br />

precisa, per cui ho chiesto a <strong>Sant'Erasmo</strong> <strong>di</strong> donarmi un chiarimento, Ma lui, un<br />

pò sib<strong>il</strong>linamente mi risponde che alcuni <strong>di</strong>ranno (come me): ma come, l'ira del<br />

Re ci oscurerà ad<strong>di</strong>rittura? Mentre altri <strong>di</strong>ranno che si, Egli fa bene, che bisogna<br />

42


coltivi i suoi figli anche con i castighi più duri. Non mi chiarisce, però fa<br />

intendere che è solo nelle mani <strong>di</strong> Dio la soluzione <strong>di</strong> questo arcano e che noi<br />

dobbiamo fidarci <strong>di</strong> Lui, noi uomini non siamo mai d'accordo fra <strong>di</strong> noi,<br />

figuriamoci se possiamo rimettere in or<strong>di</strong>ne <strong>il</strong> mondo da soli!. Poi mi dona una<br />

delle sue belle immagini: mi <strong>di</strong>ce che dovrò <strong>di</strong>re a coloro che sognano <strong>di</strong><br />

"sbrinare" <strong>il</strong> ghiaccio che ha raffreddato i loro cuori e gli impe<strong>di</strong>sce <strong>di</strong> vedere<br />

nella loro vita chiaramente, proprio come quando <strong>il</strong> ghiaccio ha incrostato <strong>il</strong><br />

parabrezza della nostra auto, che qui, in questo sito, ci sono delle "piazzole <strong>di</strong><br />

sosta" in cui è possib<strong>il</strong>e sbrinare <strong>il</strong> proprio cuore ed i propri occhi, ovvero la<br />

verità che emerge dai messaggi aiuta a sbrinare tanti cuori induriti. Basta<br />

fermarsi con un pò <strong>di</strong> calma e buona volontà. Mi incita a far venire sempre più<br />

persone a questa verità, che egli mi aiuterà facendo l'impossib<strong>il</strong>e, come, ad<br />

esempio, costringendosi ad entrare in una c<strong>il</strong>iegia ("cerasa" è un altro nome<br />

della c<strong>il</strong>iegia). Ovvero farà l'impossib<strong>il</strong>e per aiutarmi in questo compito e così<br />

potrò radunare le persone sveglie e pronte <strong>di</strong> spirito "fino a Roma", ossia molto<br />

lontano. Mi ricorda che è stato lui a bussare quaggiù per mostrarci <strong>il</strong> bagaglio<br />

delle sue verità meravigliose (<strong>Sant'Erasmo</strong> si palesò dapprima all'incredulo<br />

signor Desideri durante l'ascolto <strong>di</strong> un semplice <strong>di</strong>sco <strong>di</strong> musica, leggete la<br />

storia nella home page <strong>di</strong> questo sito), e <strong>di</strong>ce che avrebbe dovuto essere un<br />

"hobby", un piacere, aprirgli. Se sono queste onde che ci permettono le<br />

comunicazioni quelle che desideriamo, egli <strong>di</strong>ce <strong>di</strong> star tranqu<strong>il</strong>li, che ce ne sono<br />

tante da avanzare. Noi non dobbiamo fare altro, per rimanere sulla retta via, che<br />

ascoltare le comunicazioni ed indagare sui contenuti in modo giusto, vegliare su<br />

ciò che consumiamo (essere modesti), sulla tv che guar<strong>di</strong>amo (i richiami a<br />

spegnere questa tv becera e stupida, creatrice <strong>di</strong> falsi idoli, sono tantissimi) e sul<br />

nostro desiderio <strong>di</strong> avere sempre più sol<strong>di</strong> (deve bastarci <strong>il</strong> necessario). Poi <strong>il</strong><br />

Santo mi fa una triste previsione: mi <strong>di</strong>ce che sta per entrare lassù (cioè sta per<br />

lasciare questo mondo, anche se ora è in apparente buona salute) un'altra mia<br />

lontana e molto anziana zia (se ne vanno tutte insieme!), e mi chiede <strong>di</strong> credere,<br />

<strong>di</strong> rischiare nel porre in lui fiducia per questa previsione. Mi lascia <strong>di</strong>cendomi<br />

che lì vicino c'è, pronto a parlare, un babbo.<br />

Commento<br />

Mi ha colpito <strong>il</strong> fatto che la devozione che mia nonna aveva verso <strong>il</strong> Signore<br />

quando era viva sia rimasta intatta, anzi, com'è giusto che sia, adesso è ancora<br />

più sentita. Mi stupisce sempre <strong>il</strong> fatto che queste persone che in vita erano<br />

43


semplici, che non avevano stu<strong>di</strong>ato e quin<strong>di</strong> ut<strong>il</strong>izzavano un linguaggio<br />

semplice, dopo la morte, invece, <strong>di</strong>ventino così "forbite". Certo hanno l'aiuto <strong>di</strong><br />

<strong>Sant'Erasmo</strong> che suggerisce loro i termini, però certo entra in gioco anche<br />

l'evoluzione spirituale che hanno avuto e che permette loro <strong>di</strong> ampliare <strong>di</strong> molto<br />

le loro conoscenze ed in una maniera molto più rapida <strong>di</strong> quanto possa accadere<br />

sulla terra, dove certe facoltà sono me<strong>di</strong>ate dai limiti del nostro cervello.<br />

L'appello della nonna a darmi da fare (in questi tempi in cui "<strong>il</strong> rett<strong>il</strong>e morde",<br />

tenetelo a mente) è accorato, amorevole, dolce e pieno <strong>di</strong> sollecitu<strong>di</strong>ne per tutte<br />

le persone che hanno bisogno. Io terrei a mente in particolare una frase che ella<br />

ci <strong>di</strong>ce, e la segnerei in rosso per meglio farne tesoro nel vivere quoti<strong>di</strong>ano:<br />

"Bellissimo aiutare!". C'è da aggiungere qualcosa?<br />

44


Sant’Erasmo, un’anonima entità ospite e mio padre ci mettono in<br />

guar<strong>di</strong>a sui gravi mali in cui sguazza questo mondo avvolto in<br />

una “rete mortale”; “su n’ha ira”, <strong>di</strong>ce la mia cara guida,<br />

attenzione! – 10/03/10<br />

Sempre più spesso (e sempre con maggiore sollecitu<strong>di</strong>ne), nelle ultime<br />

registrazioni, veniamo messi in guar<strong>di</strong>a dai nostri comunicatori dell'oltre: ci è<br />

stato più volte detto che i demoni sono "sciolti" e liberi <strong>di</strong> agire fra noi, che <strong>il</strong><br />

mondo è avvolto in una rete mortale in cui esso stesso si è stretto allontanandosi<br />

poco a poco da Dio, più o meno consapevolmente, ed in più <strong>di</strong> una registrazione<br />

si accenna al fatto che Gesù ritornerà sulla terra, anche se non ci viene data<br />

alcuna chiara in<strong>di</strong>cazione sui tempi in cui ciò dovrà accadere. Anche in questa<br />

registrazione si ripresentano con una certa urgenza dei temi che stanno molto a<br />

cuore a loro lassù: l'ira <strong>di</strong>vina riguarda <strong>il</strong> fatto che saranno le nostre stesse armi<br />

ad incen<strong>di</strong>arci, e ritengo che questa affermazione sia da intendere sia in senso<br />

letterale (pensate a quante armi atomiche giacciono negli arsenali delle gran<strong>di</strong><br />

potenze), sia metaforicamente, mettendo a fuoco <strong>il</strong> fatto che sarà <strong>il</strong> nostro<br />

stresso st<strong>il</strong>e <strong>di</strong> vita, folle ed insensato, a ritorcersi, alla fine, contro <strong>di</strong> noi. Altro<br />

tema spesso toccato è <strong>il</strong> fatto che, per credere a quanto io vado <strong>di</strong>ffondendo in<br />

questo sito, per ricercare su questa strada la verità dell'esistenza della vita dopo<br />

la morte e conformare a questa nuova visione la nostra vita, non basta essere<br />

solo uomini <strong>di</strong> scienza e <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o, ma bisogna avere "sangue", passione, amore<br />

per la verità non immanente, non conoscib<strong>il</strong>e con le sole facoltà del cervello, e<br />

"sale in zucca", ovvero quella sott<strong>il</strong>e capacità (che secondo me è un <strong>dono</strong> <strong>di</strong> Dio<br />

anche quella, ma che tuttavia possiamo esercitare, superando e rigettando la<br />

superbia <strong>di</strong> una certa scienza che si è arroccata fino a farsi puro dogmatismo) <strong>di</strong><br />

oltrepassare tutto ciò che è sensib<strong>il</strong>e, ovvero che possiamo toccare e vedere coi<br />

sensi, <strong>di</strong> allargare <strong>il</strong> proprio orizzonte cognitivo a ciò che trascende la realtà e<br />

considerarlo reale alla stessa stregua della materia che ci circonda. Che questi<br />

tempi, visti nell'insieme delle loro peculiarità sociali, morali, economiche, non<br />

siano tempi fac<strong>il</strong>i è sotto gli occhi <strong>di</strong> tutti noi: mai lo sbandamento morale era<br />

giunto a tali livelli, mai l'uomo si era trovato <strong>di</strong> fronte alle emergenze <strong>di</strong> un<br />

mondo sovrappopolato che <strong>di</strong>vora se stesso ad un ritmo che ha oramai toccato <strong>il</strong><br />

punto <strong>di</strong> non ritorno. E forse è per questo che <strong>il</strong> richiamo a tornare a Dio, ad uno<br />

st<strong>il</strong>e <strong>di</strong> vita improntato all'altruismo e alla sobrietà, si fa man mano più forte e<br />

pressante, così come pressante è l'invito alla preghiera, a riappropriarsi<br />

imme<strong>di</strong>atamente del nostro "quadrante spirituale", quello che, solo, può darci<br />

45


l'<strong>il</strong>luminazione necessaria a perseverare nell'amore, nella <strong>di</strong>gnità e nella fede in<br />

Dio. Non è forse nei nostri stessi cuori che si dovrà operare la vera rivoluzione?<br />

Non è forse partendo dal nucleo più profondo <strong>di</strong> ogni anima che dovremo<br />

ricostruire una società più giusta? E forse questi richiami servono a ricordarci<br />

che <strong>il</strong> vero ed unico Padrone della storia e delle nostre singole vite sta lassù, che<br />

nessuno si <strong>il</strong>luda...<br />

SANT'ERASMO<br />

Testo<br />

Era ira a fare girà più.<br />

Costa se ami riuscire là<br />

a credere là a Franca:<br />

c’han da avè scopo in zucca,<br />

oh, may be!<br />

Dì lì: su n’ha ira, Messer qua ci <strong>di</strong>ce:<br />

giù tue armi ti incen<strong>di</strong>a!<br />

A ira <strong>grande</strong> iva associa, fatemelo scrive(re):<br />

ci va sangue, non stu<strong>di</strong>o extra!<br />

Palestra famiglia fa a ciò fare:<br />

avè, si, matura, figlia, fede,<br />

beh posso andare!<br />

UN'ENTITA' BENEVOLA<br />

Eh, <strong>di</strong> là rotta l’è sbagliata,<br />

è sforata tra lettere.<br />

Serve una pietra per fiorire:<br />

l’ebbi gridare!<br />

Ci invia, ecco Santo, ti rallegri.<br />

Bussarono lì e giusta rotta colpire lì fa già.<br />

Hai oro, qua porta <strong>il</strong> Re, piglia lì!<br />

Qui lascia a vende droga e lavori,<br />

scappa, dai!<br />

Devo andà via, butta <strong>il</strong> fiore da lì,<br />

però dallo in famiglia, mi permette uscire qui.<br />

46


Aprir de là, sempre là,<br />

basta far battute e ri<strong>di</strong>re, deh !<br />

E sonan: vuoto c’è, è in Europa.<br />

Sperano, sai, oro sparagnate e terrete qui.<br />

MIO PADRE<br />

Si ingrati legge poi belle qua l’ebbe!<br />

Ma lì Piero baci ridavo qui e più zie,<br />

e nasce, bravi già <strong>di</strong>rò, specchio d’oro lì!<br />

Trovare papà può le onde<br />

se davvero le alghe hai pulito,<br />

leggeva, invitato s’offriva!<br />

Orare, papà protesta, han rete mortale, poi fa Dieu!<br />

Su veglia quattro babbi,<br />

qui Dio fa una lettera là!<br />

Ne hai spirito?<br />

Se acqua Egli versa, carpa allevi!<br />

Spiegazione del testo<br />

Ecco che <strong>il</strong> tema dell'ira <strong>di</strong>vina inaugura questa registrazione: a far girare le<br />

entità che si succe<strong>dono</strong> per richiamarci continuamente allo scopo <strong>di</strong> <strong>di</strong>stoglierci<br />

dal materialismo, dal consumismo e, soprattutto, dall'egoismo, è appunto l'ira<br />

<strong>di</strong> Dio per l'insensatezza dell'uomo che sempre più si avvicina all'orlo del<br />

baratro per <strong>il</strong> suo stesso egoismo. Qualcuno, specie in famiglia, usa abbreviare <strong>il</strong><br />

mio nome, <strong>Francesca</strong>, in "Franca" ed è così che <strong>il</strong> Santo mi chiama affermando<br />

che costa un certo sforzo riuscire a credermi (più che a me, a quanto loro lassù<br />

mi affidano perché lo pubblichi in questo sito), sforzo che richiede la necessità<br />

<strong>di</strong> avere uno scopo ben preciso e forte in "zucca", ovvero nella testa, e quando<br />

anche lo si avesse non è certo che si arrivi ad interiorizzare queste verità (<strong>il</strong><br />

Santo <strong>di</strong>ce "may be", ovvero "forse", in inglese, facendo intendere che anche con<br />

quello scopo pressante in testa non è detto che si sia ad un tale livello <strong>di</strong><br />

consapevolezza da credere a tutto ciò). La mia guida mi invita a <strong>di</strong>re che lassù<br />

hanno ira, che <strong>il</strong> Signore (chiamato Messer) gli <strong>di</strong>ce che saranno le nostre stesse<br />

armi ad incen<strong>di</strong>arci, in<strong>di</strong>cando così che la causa dei nostri mali nasce da noi<br />

47


stessi. Su questa <strong>grande</strong> ira, <strong>il</strong> Signore mette anche l'iva (è un modo ironico,<br />

nello st<strong>il</strong>e <strong>di</strong> <strong>Sant'Erasmo</strong>, per <strong>di</strong>rci che l'ira <strong>di</strong>vina è, se possib<strong>il</strong>e, molto più che<br />

<strong>grande</strong> <strong>di</strong> quanto possiamo immaginare), e per poter rimettere in sesto le cose<br />

non occorre stu<strong>di</strong>o extra ma "sangue" e passione, cuore. La soluzione non è nelle<br />

mani del solo uomo, bisogna affidarsi a Dio ed in ciò la famiglia può fungere da<br />

palestra per allevare una nuova generazione <strong>di</strong> uomini capace <strong>di</strong> avere una fede<br />

matura che, sarebbe, sola, soluzione automatica <strong>di</strong> ogni male. Poi <strong>il</strong> mio caro<br />

<strong>Sant'Erasmo</strong> mi saluta lasciando spazio ad un'entità che rimarrà anonima e che,<br />

per la sua <strong>grande</strong> benevolenza, mi ha lasciato pensare (ma è un'idea mia) che<br />

fosse un altro santo. Egli ci <strong>di</strong>ce subito che la rotta dell'umanità è sbagliata ed è<br />

"sforata", ovvero abbiamo oramai oltrepassato i limiti che ci erano consentiti,<br />

"tra lettere", ovvero fra <strong>di</strong>scorsi inconcludenti, non basati più sulla verità <strong>di</strong>vina.<br />

Questa entità ci ricorda che per far nascere un fiore basta anche una pietra<br />

(avete presenti quei timi<strong>di</strong> fiori che nascono fra le crepe del cemento, come i<br />

car<strong>di</strong>?), ovvero in qualunque cuore apparentemente arido può nascere qualcosa<br />

<strong>di</strong> bello. Dice che ci vengono inviati da lassù col beneplacito <strong>di</strong> <strong>Sant'Erasmo</strong> e<br />

ciò deve rallegrarmi. Gli Spiriti Superiori, afferma, bussarono qui e per la loro<br />

<strong>grande</strong> grazia ci aiutano a colpire la giusta rotta, a tenere <strong>il</strong> giusto<br />

comportamento. Mi rammenta che queste comunicazioni sono vero oro<br />

mandato dal Signore, mi raccomanda <strong>di</strong> prenderlo (con gran<strong>di</strong>ssima um<strong>il</strong>tà<br />

cerco <strong>di</strong> non sprecare una sola lettera). Poi, come rivolgendosi a coloro che si<br />

de<strong>di</strong>cano allo spaccio <strong>di</strong> droga, li invita a lasciar perdere imme<strong>di</strong>atamente e a<br />

lavorare, a scappare letteralmente da quella trappola. Mi <strong>di</strong>ce che ci butta un<br />

fiore quaggiù con queste parole e mi raccomanda <strong>di</strong> portare nelle famiglie<br />

queste verità per aiutarle nel loro compito, è per questo che gli permettono <strong>di</strong><br />

uscire da lì dove si trova per parlare con noi. Mi incita ad aprire sempre alle<br />

comunicazioni e raccomanda tutti noi a non fare battute stupide su queste<br />

registrazioni (forse qualcuno le fa). Prima <strong>di</strong> chiudere mi <strong>di</strong>ce che da lassù<br />

suonano chiaro un concetto: in Europa, oramai, c'è un <strong>grande</strong> vuoto <strong>di</strong> valori,<br />

soprattutto cristiani aggiungo io, ragion per cui assistiamo a sentenze come<br />

quella che ha stab<strong>il</strong>ito <strong>di</strong> togliere i crocifissi dalle aule scolastiche. Mi saluta<br />

<strong>di</strong>cendomi che lassù sperano che noi, con le nostre vite, metteremo da parte<br />

tanto oro da portare lassù (è una metafora per <strong>di</strong>re che sperano che<br />

guadagneremo tante opere buone da far fruttare poi quando saremo<br />

nell'ald<strong>il</strong>à).<br />

L'ultimo a parlare è mio padre. Egli mi rincuora per certe persone che, avendo<br />

ricevuto delle prove che attendevano, si sono poi fatte convincere da persone<br />

malinformate che queste registrazioni hanno a che fare con lo spiritismo (che<br />

stanca sono <strong>di</strong> ripetere sempre le stesse cose:leggete qui cosa <strong>di</strong>sse papa Pio XII<br />

48


a padre Ernetti e padre Gemelli quando scoprirono la metafonia). Dice che<br />

costoro ne avranno delle belle per capire quanto si sbagliano. Mi porta i baci <strong>di</strong><br />

Piero (mio marito) e delle zie che si trovano lassù, poi mi <strong>di</strong>ce brava per <strong>il</strong> sito<br />

che egli paragona ad uno specchio d'oro (specchio che riflette la verità<br />

dell'ald<strong>il</strong>à). Mi <strong>di</strong>ce che egli, papà, può trovare le onde giuste per comunicare<br />

con me se davvero "ho pulito le alghe": fa una sim<strong>il</strong>itu<strong>di</strong>ne fra le onde sonore e<br />

le onde del mare e mi chiede se ho fatto pulizia in me stessa con <strong>il</strong> pentimento e<br />

la preghiera, perché con animo pulito le comunicazioni sono più fac<strong>il</strong>i per loro.<br />

Mi <strong>di</strong>ce che si è offerto lui stesso per essere invitato e venire a registrare. Dal<br />

tono personale passa subito ad un richiamo per tutti: egli, <strong>di</strong>ce, protesta con<br />

forza perché preghiamo poco, ci invita a pregare <strong>di</strong> più (orare vuol <strong>di</strong>re<br />

pregare), perché siamo avvolti nella rete mortale del male che ci affligge sempre<br />

<strong>di</strong> più, a pregare e ad affidarci a Dio (che egli chiama in francese, Dieu). Mi <strong>di</strong>ce<br />

che con lui lassù vegliano su <strong>di</strong> noi fam<strong>il</strong>iari "quattro babbi", ossia Piero, lui ed<br />

altri due miei zii e che queste comunicazioni vengono da Dio ("qui Dio fa una<br />

lettera là"). Chiude con una battuta che cerca <strong>di</strong> alleggerire la tensione che ho<br />

provato a sentire le situazioni prospettate al mondo se non si ravvederà: se <strong>il</strong><br />

Signore deciderà <strong>di</strong> mandare un altro d<strong>il</strong>uvio, beh, mi <strong>di</strong>ce scherzando, si<br />

potrebbe girare la situazione a nostro vantaggio allevando le carpe!<br />

Commento<br />

In questa registrazione focalizzano la nostra attenzione su <strong>di</strong>versi ed importanti<br />

temi. <strong>Sant'Erasmo</strong> sottolinea con forza che, per credere ed interiorizzare<br />

davvero e profondamente a ciò che loro lassù <strong>di</strong>ffon<strong>dono</strong> anche tramite me, è<br />

necessario avere una spinta interiore molto forte, un anelito alla verità molto<br />

profondo che si traduce poi in una ricerca sentita che ha, come sbocco obbligato,<br />

ciò che <strong>il</strong> Santo chiama "fede matura", ossia una fede che ha solo risposte e non<br />

ha più alcuna domanda, vero motore <strong>di</strong> quella pace interiore a cui tutti noi<br />

aspiriamo. In poche parole non bastano i messaggi da soli a compiere <strong>il</strong><br />

miracolo <strong>di</strong> trasformarci in persone nuove, più consapevoli <strong>di</strong> ciò che siamo e<br />

dell'origine <strong>di</strong>vina della nostra anima, bisogna che <strong>di</strong> questi messaggi ci<br />

appropriamo con la nostra volontà, quella del cuore e quella della mente, che li<br />

metabolizziamo nel nostro vissuto quoti<strong>di</strong>ano facendo loro spazio nella fut<strong>il</strong>ità<br />

dell'apparenza che inganna i nostri sensi. Viene poi trattato ampiamente <strong>il</strong> tema<br />

dell'ira <strong>di</strong>vina per <strong>il</strong> comportamento stravolto dell'uomo che si è allontanato da<br />

49


Lui perdendosi nei labirinti dei suoi stessi errori, tessendo da solo quella "rete<br />

mortale" che piano piano sta stritolando l'essenza dell'uomo stesso. Le eventuali<br />

catastrofi che colpiranno <strong>il</strong> mondo e che vengono adombrate in questa<br />

comunicazione, ci vengono presentate come <strong>il</strong> naturale ep<strong>il</strong>ogo <strong>di</strong> quella<br />

costruzione folle che l'uomo sta impiantando su questa terra al posto <strong>di</strong> Dio che<br />

è stato rimosso col beneplacito <strong>di</strong> quel "politically correct" che ispira, per<br />

esempio, le leggi dell'unione europea accusata <strong>di</strong> poggiare sullo ster<strong>il</strong>e <strong>grande</strong><br />

vuoto dei non-valori che non e<strong>di</strong>ficano nulla <strong>di</strong> buono fra i popoli se non quel<br />

tentativo <strong>di</strong> evitare conflitti culturali senza i quali, però, non ci può nemmeno<br />

essere scambio produttivo <strong>di</strong> idee. Non servono stu<strong>di</strong> extra per salvare <strong>il</strong> pianeta<br />

e l'uomo che vi abita, serve passione e sangue, ovvero partecipazione prima <strong>di</strong><br />

tutto interiore, trasformazione del cuore <strong>di</strong> ognuno fino al punto da cambiare la<br />

nostra stessa vita riformulando tutto <strong>il</strong> sistema <strong>di</strong> valori che fino ad oggi ha<br />

informato sia le scelte dei governi che quelle dei singoli. Ci viene in<strong>di</strong>cata la<br />

famiglia come cellula primaria <strong>di</strong> formazione <strong>di</strong> valori ed idee, ed <strong>il</strong> valore della<br />

preghiera nel misterioso piano della Misericor<strong>di</strong>a <strong>di</strong>vina che desidera salvare ad<br />

ogni costo ognuno <strong>di</strong> noi, ma, come <strong>di</strong>ceva Sant'Agostino: "Dio, che ti ha creato<br />

senza <strong>di</strong> te, non può salvarti senza <strong>di</strong> te".<br />

50


<strong>Sant'Erasmo</strong> riba<strong>di</strong>sce i motivi della sua sollecitu<strong>di</strong>ne nel darci<br />

messaggi dall'ald<strong>il</strong>à: ha una "laurea", egli <strong>di</strong>ce, per portarci i <strong>dono</strong><br />

<strong>di</strong> lassù – 20/03/2010<br />

La mia cara guida, <strong>Sant'Erasmo</strong>, ha voluto rendersi protagonista assoluto in<br />

questa registrazione e, così facendo, mi ha fatto un <strong>grande</strong> <strong>dono</strong>. E', infatti, una<br />

registrazione bellissima in cui io ho colto <strong>il</strong> senso <strong>di</strong> un affetto profondo e <strong>di</strong> una<br />

vicinanza davvero tangib<strong>il</strong>e e quin<strong>di</strong> viva e presente. Egli ci ricorda che i motivi<br />

che lo portano a donarci queste comunicazioni (per realizzare le quali, vi<br />

ricordo, egli deve abbandonare i suoi cieli e scendere al livello terrestre), e i<br />

motivi possono essere ricondotti all'intento <strong>di</strong> <strong>il</strong>luminarci, <strong>di</strong> richiamarci circa i<br />

pericoli concreti che corre <strong>il</strong> nostro pianeta e, con lui, l'intera umanità. In<br />

definitiva è l'amore <strong>di</strong>vino che ci elargisce una tale grazia attraverso la quale<br />

possiamo acquisire una visione più ampia del significato della nostra esistenza<br />

terrena, è la volontà <strong>di</strong>vina <strong>di</strong> non perdere nessuno dei suoi figli che si renda<br />

schiavo della propria smania <strong>di</strong> autosufficienza, <strong>di</strong> richiamarli alla verità e<br />

ricordare loro che la vera realtà è quella del mondo spirituale e delle sue leggi<br />

immutab<strong>il</strong>i che derivano <strong>di</strong>rettamente da Dio. Ironicamente <strong>il</strong> santo ci <strong>di</strong>ce che<br />

una "laurea", una specializzazione che lo rende idoneo a farsi tra tramite fra i<br />

due mon<strong>di</strong> e per poterci portare, così, i doni degli insegnamenti celesti. Vi invito<br />

a notare come i tratti salienti della sua personalità, quel misto fra ironia e<br />

severità, si presentino anche in questa comunicazione con <strong>grande</strong> forza<br />

espressiva.<br />

SANT'ERASMO<br />

La voce è questa, sue scarpe,<br />

porta giù, si, è!<br />

Fa ira angoscia, eliminà qua fa.<br />

Sò a <strong>di</strong>rti, de là stante,<br />

devo scrivere!<br />

Mò le si dava, se gli dura,<br />

abbiamo curato lì, si, stia!<br />

Testo<br />

51


Si ronda se han <strong>di</strong>sturbo in pista,<br />

a un’ancora fissa è quin<strong>di</strong>,<br />

oh, ivi venì giù lesto partiva<br />

e fon<strong>di</strong> spesa qui azzeri.<br />

Se là ti vengan a massa chiedere:<br />

sono qua!<br />

E ho qui laurea per dare voi doni lì.<br />

Và lì spesso sbagliarsi col caso:<br />

in realtà è altro e aiuti là avete<br />

e lì vi va bene, sì!<br />

Ahi, spesso era pien <strong>di</strong> scatolette,<br />

tu ve<strong>di</strong> l’ira però qui, e <strong>grande</strong> merda c’è lì!<br />

Cogliere qua, qui in<strong>di</strong>carve:<br />

d’oro uscirà un’orchestra avviso.<br />

Si, ne vengon dubbi e quin<strong>di</strong> le va stima.<br />

Doce è offrire e..gestire là perigli ero.<br />

Oro vero sopra piazzo e raccogli là,<br />

se mi apre l’ispiro e farà ben de là.<br />

Spiegazione del testo<br />

<strong>Sant'Erasmo</strong> si presenta <strong>di</strong>cendoci che la sua voce è proprio questa che<br />

sentiamo, che lì sono proprio le sue scarpe (<strong>il</strong> simbolo del mezzo che gli<br />

permette <strong>di</strong> camminare fino a noi), e si definisce una "porta" quaggiù, un<br />

possib<strong>il</strong>ità <strong>di</strong> passaggio fra le due <strong>di</strong>mensioni. In maniera sublime ci ricorda che<br />

l'angoscia <strong>di</strong> credere che la morte sia la fine <strong>di</strong> tutto, che non esista <strong>il</strong> mondo<br />

dell'ald<strong>il</strong>à, genera sentimenti <strong>di</strong> ira in alcune persone, genera rabbia, però<br />

ascoltando queste comunicazioni, questa angoscia può essere eliminata e così<br />

vivere più sereni. Dice che egli è preposto a <strong>di</strong>rmi cose e che, stante proprio qui,<br />

sulla terra, deve scrivere anche tramite me. Mi ricorda delle tante grazie che mi<br />

sono state date e che ancora mi verranno date se io persevererò in questa<br />

missione ("se gli dura"), in fondo, egli <strong>di</strong>ce, mi hanno curata dall'agnosticismo<br />

che avevo prima e quin<strong>di</strong>, per riconoscenza, devo continuare (non ho alcuna<br />

intenzione <strong>di</strong> smettere <strong>di</strong> registrare). Mi ricorda che da lassù fanno la ronda per<br />

vig<strong>il</strong>are che entità negative non vengano a <strong>di</strong>sturbare le registrazioni, che per<br />

questo motivo posso stare tranqu<strong>il</strong>la, è come se fossi fissata ad un'ancora ben<br />

salda nel vortice dei pericoli possib<strong>il</strong>i. Dice che egli, quando registro, viene<br />

52


veloce e che dandogli questa possib<strong>il</strong>ità è un pò come se azzerassi i miei "fon<strong>di</strong><br />

spesa", ossia riparassi un pò i torti fatti nella mia vita. Mi <strong>di</strong>ce che se mi<br />

vengono in tanti a chiedere <strong>di</strong> lui, ebbene lui è qua, dove io registro. Ci <strong>di</strong>ce con<br />

ironia <strong>di</strong> avere una "laurea" che gli permette <strong>di</strong> portarci i doni <strong>di</strong> queste<br />

comunicazioni. La frase seguente è davvero una meravigliosa rivelazione: egli ci<br />

<strong>di</strong>ce che noi spesso, sbagliando, attribuiamo al caso tante cose belle che<br />

acca<strong>dono</strong> nella nostra vita, e invece non è così, egli ci rivela che noi tutti<br />

abbiamo aiuti da lassù che fanno in modo che le cose poi ci vadano bene.<br />

<strong>Sant'Erasmo</strong>, quasi come se stesse dando uno sguardo al pianeta dall'alto, ci<br />

<strong>di</strong>ce che spesso vede solo scatolette, rifiuti, e ciò provoca ira tra gli Spiriti<br />

Superiori e <strong>grande</strong> sporcizia (<strong>il</strong> santo usa un termine molto più forte per dare la<br />

misura della sua rabbia <strong>di</strong> fronte ad un sim<strong>il</strong>e spettacolo) nell'ambiente in cui<br />

viviamo, oramai sempre più violato ed offeso dall'uomo. Anche se <strong>il</strong> significato<br />

della frase seguente non mi è ben chiaro, posso ipotizzare che egli voglia<br />

informarci circa un possib<strong>il</strong>e prezioso avvertimento che verrà fatto all'umanità,<br />

avvertimento sulla cui natura non è dato sapere nulla, ma che dovrebbe avere lo<br />

scopo <strong>di</strong> un forte richiamo al ravve<strong>di</strong>mento. Poi passa ad una riflessione: egli si<br />

rende conto che <strong>di</strong>nanzi alla straor<strong>di</strong>narietà <strong>di</strong> queste comunicazioni è fac<strong>il</strong>e che<br />

vengano dei dubbi a tanti, ma proprio per questo, per <strong>il</strong> fatto che ho <strong>il</strong> coraggio<br />

<strong>di</strong> affrontare questi dubbi a volte anche in malafede, mi va data stima (bontà<br />

sua!). E' dolce offrire (<strong>di</strong>ce "doce" in <strong>di</strong>aletto napoletano) queste verità per lui ed<br />

anche per me, e poi c'era lui in persona a gestire ogni possib<strong>il</strong>e pericolo (perigli<br />

significa pericoli) che possa derivare da queste registrazioni. Ci saluta<br />

ricordandoci che tutto ciò che ci viene dato è oro vero (spesso l'immagine<br />

dell'oro è associata alla preziosità delle comunicazioni metafoniche), oro che lui<br />

ci prepara lassù per farci poi raccogliere qua, ci ricorda che se gli apro la porta<br />

del mio registratore egli può ispirarci a comportarci bene quaggiù.<br />

Commento<br />

Io ci ho letto la sollecitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> un padre buono in questa registrazione, ci ho<br />

letto l'amore ostinato per questi figli <strong>di</strong> Dio in es<strong>il</strong>io sulla terra e ciechi circa le<br />

realtà spirituali, <strong>il</strong> loro vero scopo, le loro vere mete. Ci ho letto <strong>il</strong> dolore <strong>di</strong><br />

vederci sor<strong>di</strong> ed in<strong>di</strong>fferenti, egoisti e preoccupati solo del successo terreno,<br />

delle apparenze, delle forme effimere e passeggere. <strong>Sant'Erasmo</strong> ci richiama alla<br />

"giusta battaglia" per trovare la verità, però stando accanto a noi in campo, con<br />

53


la sua saggezza, la sua fedeltà a Cristo e col suo st<strong>il</strong>e così particolare, con la sua<br />

ironia ma anche con la sua intransigenza morale che sempre ci ispira a guardare<br />

<strong>il</strong> volto <strong>di</strong> Cristo per ritrovarvi la semplice e perfetta via della giustizia e del<br />

bene. Ed è compito <strong>di</strong> un padre come lui ricordare ai suoi figli, come egli ha<br />

fatto in questa registrazione, che <strong>il</strong> sostegno e l'aiuto, se sappiamo vederli, ci<br />

sono sempre nelle nostre vite, magari nascosti sotto l'apparenza <strong>di</strong> dolori o<br />

contrarietà, ma ci sono, sono importanti in ogni momento in cui magari ci<br />

sentiamo abbandonati e ci sono come segno tangib<strong>il</strong>e dell'amore del Padre<br />

Celeste.<br />

54


Sant’Erasmo ci rammenta <strong>il</strong> valore della Pasqua. Parla Tina,<br />

un’entità che invita coloro che l’ammiravano in vita a non seguire<br />

<strong>il</strong> suo esempio <strong>di</strong> vita vissuta solo per <strong>il</strong> piacere e poi finita<br />

tragicamente – 23/03/2010<br />

Una registrazione breve ma molto intesa, incentrata, questa volta, sul valore<br />

della famiglia che oggi è messa sotto asse<strong>di</strong>o da una miriade <strong>di</strong> problemi e sul<br />

<strong>grande</strong> valore che per noi tutti dovrebbe avere la Pasqua che si avvicina.<br />

<strong>Sant'Erasmo</strong> riba<strong>di</strong>sce ancora una volta che l'intento <strong>di</strong> quanto egli viene a <strong>di</strong>rci<br />

è quello <strong>di</strong> invitarci al cambiamento interiore, <strong>di</strong> richiamarci ad un cambio <strong>di</strong><br />

prospettiva e <strong>di</strong> visione, ed è anche quello <strong>di</strong> aggiustare la mira a coloro che<br />

offen<strong>dono</strong> Dio. I mo<strong>di</strong> per offenderlo oggi sono molteplici e spesso passano<br />

anche attraverso <strong>il</strong> cosiddetto "politically correct" che vorrebbe vederlo abolito,<br />

come scomodo principio, da ogni umana azione e da ogni umano pensiero. I<br />

mo<strong>di</strong> per offenderlo passano talvolta ignorati, si mascherano <strong>di</strong>etro <strong>il</strong><br />

quoti<strong>di</strong>ano st<strong>il</strong>lici<strong>di</strong>o <strong>di</strong> offerte e <strong>di</strong> stimoli al consumatore, allo spettatore,<br />

all'adolescente, stimoli per gli occhi e per la mente sempre più ingabbiata e<br />

instupi<strong>di</strong>ta nella contemplazione del vuoto che c'è <strong>di</strong>etro al mondo<br />

materialistico e parossistico dei nostri tempi. Si avvicina la Pasqua e <strong>il</strong> santo ci<br />

invita a risolvere un rebus chiedendoci chi fu a versare "sangue dalla carne" per<br />

tutti noi. Già in questa semplice frase è insita la risposta che prevederebbe <strong>il</strong><br />

senso <strong>di</strong> stupore e <strong>di</strong> immenso rispetto che ognuno <strong>di</strong> noi dovrebbe avere<br />

<strong>di</strong>nanzi alla Sua Maestà <strong>di</strong>vina, e invece, <strong>di</strong>ce <strong>il</strong> caro <strong>Sant'Erasmo</strong> sconsolato,<br />

nemmeno quando Egli sta per giungere sulla terra nei giorni <strong>di</strong> Pasqua <strong>il</strong> mondo<br />

mostra vergogna <strong>di</strong> se stesso, considerando questa festa solo come l'ennesima<br />

occasione per farsi un viaggetto e farsi una mangiata in compagnia.<br />

La seconda entità, Tina, ci informa che <strong>il</strong> suo stato non è proprio felice lassù. Si<br />

ricollega al <strong>di</strong>scorso in <strong>di</strong>fesa della famiglia che ci ha fatto anche <strong>il</strong> santo e,<br />

lasciandoci intuire che molti avevano invi<strong>di</strong>ato <strong>il</strong> suo st<strong>il</strong>e <strong>di</strong> vita, invita costoro<br />

a rivedere i loro giu<strong>di</strong>zi perché, in fondo, poi la sua vita è finita male, segno che<br />

non era stata poi una vita invi<strong>di</strong>ab<strong>il</strong>e: ella ci <strong>di</strong>ce <strong>di</strong> essere caduta in un fiume, e<br />

ci lascia <strong>il</strong> sospetto che sia stato un suici<strong>di</strong>o.<br />

Testo<br />

55


SANT'ERASMO<br />

Sotto <strong>di</strong> cambiare gli <strong>di</strong>rà,<br />

prende l’onda, qui regge:<br />

tirammo pè salvà mira a chi offende.<br />

Di largo alle boe vedo una famiglia,<br />

tagliava mira, a pie<strong>di</strong> sta,<br />

flotta lì attrezzando<br />

a donà e corsie dà là guide!<br />

Fà entra e gli rubo e qui s’apriva, va!<br />

Scrive, la tiro <strong>di</strong>etro a me.<br />

C’era sangue, versava dalla carne:<br />

<strong>di</strong>rò che con i rebus si vive lì!<br />

Dirò qui l’accen<strong>di</strong> la p<strong>il</strong>a a stà lì!<br />

S’andò, già lancio ortiche qui:<br />

giù è Pasqua, quand’è Pasqua,<br />

si eh, già Cristo arriva<br />

e vergognare non ha qui!<br />

TINA<br />

A me è brutto, qui nulla esce!<br />

E fede: voi no <strong>di</strong>vorzià, e più là c’è!<br />

E a chi me, me laudava:<br />

<strong>il</strong> viver qui sciogli,<br />

c’era da bocciarli.<br />

Hai trame dandy? Qua ti rifà!<br />

Ah Tina murì, vedrai stella,<br />

o sciumm’ cadei lì, eh!<br />

Spiegazione del testo<br />

Il Santo mi ricorda ancora una volta che <strong>il</strong> succo del suo <strong>di</strong>re è l'invito a<br />

cambiare che ci rivolge, e mi rassicura che l'onda ra<strong>di</strong>o che tiene in<br />

comunicazione i due mon<strong>di</strong> regge, è salda. Riba<strong>di</strong>sce che, se ci "tirano" sulla<br />

terra i loro insegnamenti, lo fanno per correggere la mira <strong>di</strong> chi, col proprio<br />

56


comportamento, offende <strong>il</strong> Signore e le sue leggi. Passa poi ad una delle sue<br />

frequenti metafore "marinare" per poterci parlare della famiglia, non una in<br />

particolare, ma <strong>di</strong> tutte le famiglie che oggi, come lui stesso ci <strong>di</strong>ce, rifuggono<br />

dagli scopi che Dio si era prefisso per loro, si sfaldano fac<strong>il</strong>mente, e così facendo<br />

sono "rimaste a pie<strong>di</strong>", hanno perso <strong>il</strong> mezzo più rapido per crescere e trovare<br />

equ<strong>il</strong>ibrio; però lassù attrezzano la flotta per venire in aiuto e donare a queste<br />

famiglie una corsia precisa, un percorso segnato, e ciò è spesso <strong>il</strong> <strong>dono</strong> che ci<br />

fanno le nostre guide invisib<strong>il</strong>i da lassù. Mi chiede <strong>di</strong> continuare a fare per lui ed<br />

entrare lassù col registratore, che lui è <strong>di</strong>sposto a "rubare" (ironizza) al Signore<br />

quanto può donarci e poi, mi <strong>di</strong>ce, lassù aprivano la porta per farci conoscere<br />

meglio questa realtà. Dice che se io scrivo è perché lui mi tira <strong>di</strong>etro a sè, è lui<br />

che guida. Poi, cambiando argomento, cita "qualcuno" che versò sangue dalla<br />

sua carne per tutti noi e quasi mi sfida a risolvere <strong>il</strong> rebus, a indovinare che sia<br />

stato costui, in fondo, egli <strong>di</strong>ce, qui sulla terra tanti ci vivono coi rebus! E,<br />

notate, lo <strong>di</strong>ce con <strong>grande</strong> ironia, riferendosi ai tanti "incantatori <strong>di</strong> serpenti" che<br />

oggi si spacciano per politici e governanti. Mi ricorda che è come se io<br />

accendessi una p<strong>il</strong>a per <strong>il</strong>luminare <strong>il</strong> buio del mistero che circonda la nostra<br />

esistenza a stare qui con lui. Poi, preparandosi a salutarci, <strong>di</strong>ce che ora ci lancerà<br />

un pò <strong>di</strong> "ortiche", ossia <strong>di</strong>rà qualcosa che certamente ci irriterà e non ci farà<br />

piacere ascoltare: Fra poco sarà Pasqua e quando è Pasqua arriva Cristo Risorto<br />

nel mondo, però nemmeno in questa santa occasione <strong>il</strong> mondo prova un pò <strong>di</strong><br />

vergogna per se stesso, per ciò che è <strong>di</strong>ventato, e continua a infangarsi nella sua<br />

follia e nei suoi falsi valori.<br />

La seconda entità ha nome Tina, ci informa che per lei lì è brutto, non è in un bel<br />

posto. Ci invita ad avere fede in lei che ci porta <strong>il</strong> messaggio <strong>di</strong> non <strong>di</strong>vorziare<br />

perché poi dopo la nostra morte c'è <strong>di</strong> più ancora lassù e dovremo dare conto<br />

anche <strong>di</strong> questo gesto. Poi, idealmente rivolgendosi a coloro che in vita l'hanno<br />

lodata ed invi<strong>di</strong>ata ritenendola una persona realizzata per <strong>il</strong> suo st<strong>il</strong>e <strong>di</strong> vita (che<br />

in verità non ci viene chiarito) che ella definisce "dandy", ovvero ispirato alla<br />

ricerca della eleganza formale, dello stupire sempre gli altri, della perfezione,<br />

ripeto, esclusivamente formale della propria esistenza. Però, <strong>di</strong>ce, se uno ha<br />

questa tenenza, stia attento perché poi lassù "ti rifanno", ovvero ti tolgono <strong>il</strong> velo<br />

che ti impe<strong>di</strong>sce <strong>di</strong> comprendere quanto sia stupido un sim<strong>il</strong>e atteggiamento,<br />

vuoto e fine a se stesso. Mi <strong>di</strong>ce poi <strong>il</strong> suo nome, Tina, e ci fa intendere che ella<br />

morì in seguito alla caduta in un fiume (<strong>di</strong>ce "sciumm" in <strong>di</strong>aletto napoletano,<br />

che significa, appunto, "fiume"). Non ci spiega se si è trattato <strong>di</strong> un suici<strong>di</strong>o o <strong>di</strong><br />

un incidente.<br />

57


Commento<br />

I temi che vengono trattati in questa registrazione, <strong>il</strong> valore della famiglia ed <strong>il</strong><br />

bisogno <strong>di</strong> una maggiore consapevolezza e rispetto del Sacrificio che Cristo ha<br />

fatto per noi, vengono forse per la prima volta trattati con tale forza e chiarezza.<br />

La riflessione non è <strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>e, basta guardarsi intorno per capire <strong>il</strong> <strong>di</strong>spiacere che<br />

<strong>Sant'Erasmo</strong> mostra nel parlarci <strong>di</strong> tali tematiche: mai come oggi manca la<br />

percezione dell'impegno, della fedeltà, della responsab<strong>il</strong>ità. Ciò ha riguardato<br />

anche me nei tempi in cui sono stata lontana dal Signore, avevo perso la bussola<br />

e così ho commesso anche io questi errori perché consideravo la vita solo dal<br />

mio punto <strong>di</strong> vista, pensando che <strong>il</strong> "<strong>di</strong>ritto alla felicità" fosse <strong>il</strong> valore<br />

preminente a cui far riferimento. Poi Gesù è venuto a togliermi la benda, e allora<br />

ho visto con chiarezza che la "felicità" terrena è un fatto passeggero, che presto<br />

poi desidereremo un'altra felicità, e che, comunque, essa non può nascere come<br />

un fiore solitario in un deserto, ossia senza tener conto anche <strong>di</strong> quella <strong>di</strong> chi ci<br />

sta intorno, soprattutto i figli, senza coltivarla giorno per giorno con pazienza e<br />

amore. Piuttosto sarebbe ut<strong>il</strong>issima una seria riflessione prima <strong>di</strong> affrontare <strong>il</strong><br />

matrimonio, considerarlo un fatto centrale nella propria esistenza, riflettere su<br />

ogni conseguenza, non fondarlo sul capriccio del momento o solo<br />

sull'innamoramento (che poi si trasforma, inevitab<strong>il</strong>mente), ma <strong>il</strong> matrimonio,<br />

oggi, è <strong>di</strong>ventato anch'esso uno spettacolo televisivo che deve stupire e<br />

<strong>di</strong>vertire, un affare per vendere, una palestra dove misurare la propria capacità<br />

<strong>di</strong> imporre la propria volontà ed i propri desideri. Se poi l'altro non ci sta,<br />

peggio per lui (o lei), si torna subito per la propria strada, dove si cercherà<br />

subito un'altra felicità e così via, senza senso. Per trovarlo, <strong>il</strong> senso, c'è bisogno<br />

<strong>di</strong> fare la strada stando "nelle corsie" che ci vengono da sempre in<strong>di</strong>cate, come<br />

<strong>di</strong>ce <strong>Sant'Erasmo</strong>, dalle guide superiori che parlano al nostro cuore, e loro lo<br />

fanno, oh, se lo fanno!<br />

58


Piero mi parla del sale benedetto che Sant’Erasmo mi "invia" per<br />

proteggermi dai <strong>di</strong>sturbi che ho subito in questi ultimi giorni –<br />

Un entità <strong>di</strong> nome Diana ci parla delle comunicazioni e <strong>di</strong> se<br />

stessa – 14/04/2010<br />

I lettori fedeli del mio sito ben sanno che <strong>il</strong> 10 e l'11 apr<strong>il</strong>e scorso ho partecipato<br />

come relatrice al convegno "La vita oltre la vita" organizzato dal Lions Club <strong>di</strong><br />

Reggio Calabria. La mia cara guida mi incoraggia a partecipare a questi eventi<br />

per due motivi principali: <strong>il</strong> primo è che sono efficaci mezzi <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong><br />

questa realtà ed <strong>il</strong> secondo è che, nei convegni, spesso si incontrano persone<br />

provate da gravi lutti alle quali possiamo sempre dare un forte segnale <strong>di</strong><br />

speranza e <strong>di</strong> fiducia anche solo colloquiando con loro in<strong>di</strong>vidualmente. Però,<br />

evidentemente, la cosa non è gra<strong>di</strong>ta a qualche altro tipo <strong>di</strong> entità, ed infatti, <strong>il</strong><br />

giorno prima della mia partenza da Venezia per Reggio Calabria me ne sono<br />

successe <strong>di</strong> tutti colori: <strong>il</strong> mio computer portat<strong>il</strong>e, un ottimo computer con poco<br />

più <strong>di</strong> un anno <strong>di</strong> vita, si è improvvisamente fulminato (per fortuna avevo<br />

salvato presentazione e relazione su una chiavetta usb così ho potuto usare <strong>il</strong><br />

computer dell'amico Luigi Cama anch'egli presente a Reggio), per <strong>il</strong> giorno 9<br />

apr<strong>il</strong>e, giorno della mia partenza, è stato proclamato uno sciopero improvviso<br />

del personale <strong>di</strong> terra dell'aeroporto Marco Polo <strong>di</strong> Tessera (Venezia), per cui <strong>il</strong><br />

volo prenotato rischiava <strong>di</strong> saltare e ho dovuto farmi <strong>il</strong> viaggio fino a Roma in<br />

treno, ed infine <strong>il</strong> mio televisore <strong>di</strong> casa (un nuovo LCD 46 pollici) si è oscurato<br />

senza alcun motivo apparente e ancora non riusciamo a farlo funzionare. In più,<br />

giunta a Reggio Calabria per partecipare ad una trasmissione a tema presso gli<br />

stu<strong>di</strong> televisivi <strong>di</strong> una tv locale importante (RTV), avendo anche pochissimo<br />

tempo a <strong>di</strong>sposizione perché la trasmissione era in <strong>di</strong>retta, sono stata lasciata lì<br />

da chi aveva <strong>il</strong> compito <strong>di</strong> venire a prendere i partecipanti al convegno e che se<br />

n'è andato prima del previsto, pensando <strong>di</strong> aver prelevato tutti i partecipanti al<br />

convegno. Sono riuscita ad arrivare trafelata agli stu<strong>di</strong> proprio pochi minuti<br />

prima dell'inizio del programma. Al mio ritorno a Venezia (un viaggio<br />

allucinante, con forti turbolenze e malori tra i passeggeri) la mia valigia è andata<br />

persa e sono rimasta tre giorni in attesa che la ritrovassero. E mi fermo qui. Una<br />

serie inau<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> contrattempi che non si erano verificati in anni interi. Il perché<br />

me lo <strong>di</strong>ce Piero in questa registrazione: un entità non benevola, un<br />

"osservatore" ma dotato <strong>di</strong> "aghi" per pungermi, mi tiene sotto tiro per<br />

impe<strong>di</strong>rmi <strong>di</strong> fare ciò che faccio. Ci sarebbe da preoccuparsi se non mi<br />

giungesse <strong>il</strong> "sale benedetto" che <strong>Sant'Erasmo</strong> mi manda per protezione.<br />

59


Evidentemente <strong>il</strong> sale è un simbolo concreto per in<strong>di</strong>care un gesto esorcizzante<br />

(durante gli esorcismi viene usato anche un sale esorcizzato). Tempo fa, durante<br />

una registrazione, <strong>Sant'Erasmo</strong> mi <strong>di</strong>sse "costi ha tutto", cioè ogni cosa ha un<br />

prezzo, e così anche <strong>il</strong> nostro desiderio <strong>di</strong> andare oltre, <strong>di</strong> avventurarci nei<br />

territori che solitamente sono preclusi agli uomini, ha un prezzo da pagare. Ma<br />

finchè avrò <strong>Sant'Erasmo</strong> con me io non temo nulla. Bellissimo anche quanto ci<br />

<strong>di</strong>ce, <strong>il</strong>luminandoci, la seconda entità, Diana, che ancora una volta ci fa intuire<br />

gli sforzi che anche loro fanno per poter comunicare con noi.<br />

PIERO<br />

V’è un osservatore, però ha qui l’aghi.<br />

Enorme lusso dà qua, vero,<br />

fa un giro, qui <strong>di</strong>rò, là Piero:<br />

male qui sta!<br />

Inut<strong>il</strong>e io, sai, ero:<br />

<strong>di</strong>rò <strong>di</strong>sturbi l’hai e rischi là hai.<br />

Fosse serrature da là<br />

io giù, qui <strong>di</strong>chiara, l’aprirà.<br />

E lima che c’ha domandare lì,<br />

pagherà volè la risposta,<br />

ti giunga <strong>il</strong> sale, gli dà prete già qui,<br />

e lì uscirà.<br />

Qui c’è spie: va a morire <strong>il</strong> verme,<br />

và, da questi pie<strong>di</strong>, là, leva.<br />

Si, me scappa: la moglie era là nostra:<br />

giù lì manda a remà.<br />

DIANA<br />

Ma <strong>il</strong> Signore, se sta lì, qua veglia,<br />

ah, già sta là!<br />

Ne fa, si, legger, pare!<br />

Se lascia solo fari nei rami,<br />

60<br />

Testo


trovar c’ha l’echi de lì <strong>di</strong>re, là, noi.<br />

Hai lì trovab<strong>il</strong>e noi,<br />

salma che me bruciai!<br />

E su viaggiai,<br />

era nero, mò coi rai (raggi)se scenne!<br />

Ero lì Diana, fa <strong>di</strong> lì virtù!<br />

Ah, stretti a voi Re ci entri!<br />

Spiegazione del testo<br />

Piero (mi <strong>di</strong>rà più avanti <strong>di</strong> essere lui) mi avverte che c'è un osservatore<br />

invisib<strong>il</strong>e e non benevolo che esamina <strong>il</strong> mio operato, un osservatore che, però,<br />

ha "l'aghi", cioè, metaforicamente, gli strumenti per pungermi, provocarmi<br />

fasti<strong>di</strong>. Pensando all'Altissimo <strong>di</strong>ce che Egli gli concede un lusso enorme<br />

facendogli fare, in maniera figurata, un giro qui sulla terra grazie alla metafonia,<br />

poi fa un'affermazione che credo si riferisca al fatto che vede che <strong>il</strong> male, quin<strong>di</strong>,<br />

sta qui, attorno a me, spiando ciò che faccio e dunque egli si preoccupa perché,<br />

mi <strong>di</strong>ce, si sente inut<strong>il</strong>e in quanto non riesce ad aiutarmi ad allontanare questa<br />

presenza che mi dà <strong>di</strong>sturbi e mi riba<strong>di</strong>sce che corro sempre dei rischi facendo<br />

metafonia. Poi, proprio fedele al suo carattere terreno, ostinato e deciso, <strong>di</strong>ce che<br />

se si trattasse <strong>di</strong> aprire delle serrature per tornare qui e <strong>di</strong>fendermi, sicuramente<br />

lui le aprirebbe in ogni modo. Poi mi chiede <strong>di</strong> domandare protezione<br />

(metaforicamente egli parla della lima che <strong>il</strong> Signore ha per spuntare quegli aghi<br />

appuntiti), certo pagherò <strong>il</strong> prezzo per aver voluto la risposta al mistero della<br />

morte, però poi mi <strong>di</strong>ce che mi giungerà <strong>il</strong> sale esorcizzato <strong>di</strong> <strong>Sant'Erasmo</strong> (<strong>il</strong><br />

prete) e questo farà uscire l'entità negativa dal mio ambiente. Dice che lassù<br />

hanno spie che avvertono che quel verme morirà (ossia finirà <strong>di</strong> darmi fasti<strong>di</strong>o,<br />

notate che lo chiama <strong>di</strong>spregiativamente "verme"), e pare intimargli <strong>di</strong><br />

andarsene dai pie<strong>di</strong>. Chiude con una nota tenera, <strong>di</strong> cui pare quasi scusarsi per<br />

<strong>il</strong> fatto che queste sue parole paiono legarlo ancora troppo al piano terrestre,<br />

<strong>di</strong>ce che gli scappa una cosa da <strong>di</strong>re: mi ricorda che io ero sua moglie (parla al<br />

plurale come spesso fanno quando non trovano le s<strong>il</strong>labe adatte per esprimersi<br />

al singolare), in un gesto <strong>di</strong> dolcezza e nostalgia che mi ha commossa. E come<br />

sentendosi ancora parte <strong>di</strong> una coppia, <strong>di</strong>ce che <strong>il</strong> Signore manda lui da una<br />

parte e me dall'altra, a remare per portare questa verità a tutti.<br />

La seconda entità, che si presenterà come Diana, ricorda che, comunque, queste<br />

registrazioni sono sotto la protezione del Signore che veglia su quanto faccio (mi<br />

61


assicura quin<strong>di</strong> dopo quanto mi ha detto Piero). Ci ricorda che <strong>il</strong> Signore ce ne<br />

fa leggere <strong>di</strong> cose meravigliose tramite queste registrazioni! Poi, con<br />

un'immagine poetica, mi fa capire <strong>il</strong> loro compito lassù: è come se ci lasciassero,<br />

grazie a questi messaggi, delle luci fra i rami <strong>di</strong> un albero frondoso e fruttuoso<br />

(lo interpreto come la vita nel suo complesso, prima e dopo la morte) e loro<br />

devono sforzarsi <strong>di</strong> ritrovare gli echi del nostro modo <strong>di</strong> esprimerci terreno per<br />

farsi capire (capite la bellezza <strong>di</strong> questa rivelazione?: loro che non hanno più<br />

voce, apparato fonetico, laringe per parlare, devono agire sul registratore per<br />

poter farsi comprendere da noi, per poter riacquistare un sistema <strong>di</strong> fonazione<br />

col quale poterci parlare. Vi ricordo che loro lassù comunicano telepaticamente,<br />

quin<strong>di</strong> immaginate lo sforzo che fanno, sempre sotto <strong>il</strong> controllo <strong>di</strong> Spiriti<br />

Superiori). Poi ella, quasi con sorpresa, mi invita a riflettere sul fatto che qui, nel<br />

registratore posso trovare vivi e coscienti anche coloro che, come lei, si sono fatti<br />

cremare, ridurre in cenere, dopo morti: cioè l'entità cosciente non si serve del<br />

corpo al <strong>di</strong> fuori del quale essa può ancora vivere e comunicare. Poi,<br />

rammentando <strong>il</strong> momento della sua morte, ella ci <strong>di</strong>ce che "viaggiò" verso l'alto,<br />

verso l'altra <strong>di</strong>mensione, dove però si ritrovò in un luogo nero, scuro (dal quale<br />

forse è uscita ora), però ora, grazie ai raggi <strong>di</strong> energia messi a <strong>di</strong>sposizione da<br />

entità angeliche, ella può ancora scendere sulla terra. Poi <strong>di</strong>ce che qui sulla terra<br />

si chiamò Diana, e mi invita a far virtù <strong>di</strong> quanto lei ha detto. Saluta con un<br />

augurio: che <strong>il</strong> Re entri fra tutti noi, vivi e "defunti".<br />

Commento<br />

Ho già <strong>di</strong>chiarato, in altre occasioni, che da lassù i nostri cari sorvegliano<br />

costantemente su <strong>di</strong> noi: in questa registrazione ne abbiano l'ennesima<br />

conferma. Piero viene a mettermi in guar<strong>di</strong>a invitandomi a pregare e chiedere<br />

protezione, ma mi rassicura anche, facendomi capire che <strong>il</strong> "sale" che<br />

<strong>Sant'Erasmo</strong> mi invia da lassù (<strong>il</strong> sale esorcizzato viene usato negli esorcismi) mi<br />

protegge. Ho trovato bellissime le immagini con le quali Diana si esprime per<br />

farci capire anche <strong>il</strong> loro sforzo principale durante le comunicazioni: quello <strong>di</strong><br />

riadattarsi al nostro modo <strong>di</strong> comunicare che avviene attraverso parole,<br />

attraverso l'articolazione della parola che veicola <strong>il</strong> pensiero e che spesso sono<br />

inadeguate. Sforzo che compiono con l'aiuto dei maestri spirituali e delle entità<br />

angeliche che forniscono loro l'energia ed <strong>il</strong> "modus operan<strong>di</strong>" per riuscire ad<br />

incidere <strong>il</strong> nastro grazie all'azione sulla testina magnetica del registratore. Vi<br />

62


faccio notare l'augurio che ci lascia Diana, quello che <strong>il</strong> Re sia stretto a tutti noi<br />

viventi, quelli che stanno da questa parte e quelli che stanno dall'altra parte.<br />

63


Sant’Erasmo mi porta mia zia Concetta, passata oltre <strong>il</strong> 27 marzo<br />

scorso - Registrazione effettuata <strong>il</strong> 20/04/10<br />

Questo è stato un anno particolarmente <strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>e per la mia famiglia:<br />

improvvisamente <strong>di</strong>versi lutti ci hanno colpito in breve tempo e tre mie zie se ne<br />

sono andate lassù nel giro <strong>di</strong> pochi mesi l'una dall'altra. L'ultima in or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong><br />

tempo è stata la sorella <strong>di</strong> mio padre, zia Concetta, che è passata oltre <strong>il</strong> 27<br />

marzo scorso dopo aver trascorso alcuni giorni in coma a causa <strong>di</strong> un ictus. Si, lo<br />

so, si <strong>di</strong>ce sempre, quando una persona è morta, che era una persona<br />

meravigliosa, ma credetemi, nel caso <strong>di</strong> zia Concetta era proprio così, senza<br />

alcuna retorica. Donne all'antica, con soli<strong>di</strong> valori morali e religiosi, de<strong>di</strong>te alla<br />

famiglia: ce ne sono pochissime oramai, e mia zia era una <strong>di</strong> esse, con in più una<br />

dolcezza materna che la faceva amare non solo da noi fam<strong>il</strong>iari, ma anche da chi<br />

aveva avuto la fortuna <strong>di</strong> conoscerla e frequentarla. Persona semplice,<br />

depositaria <strong>di</strong> un sapere antico che amava esprimere coi suoi detti in <strong>di</strong>aletto,<br />

altruista e generosa, mia zia era soprattutto una "donna d'amore". Non saprei<br />

trovare una definizione migliore per lei che, le ultime volte che mi ha vista, mi<br />

ha confidato la sua assoluta serenità all'idea che la sua vita stava oramai<br />

volgendo verso la sua fase finale. Non temeva in alcun modo la morte perché la<br />

sua profonda fede la sosteneva e le dava la certezza che nell'ald<strong>il</strong>à avrebbe non<br />

solo rivisto le persone care che l'avevano preceduta, ma che lì avrebbe trovato la<br />

vera gioia e la vera felicità, anzi, la vera vita. E così è stato, e lei non vedeva l'ora<br />

<strong>di</strong> venire a <strong>di</strong>rmelo tramite <strong>il</strong> registratore perché anche suo figlio (mio cugino<br />

Giuseppe) lo sapesse e si consolasse un pò della sua per<strong>di</strong>ta. La mia cara guida<br />

ha voluto ancora una volta donarmi la gioia in<strong>di</strong>cib<strong>il</strong>e <strong>di</strong> poter ricevere un<br />

sim<strong>il</strong>e messaggio da donare non solo a mio cugino e ai suoi figli che adoravano<br />

la nonna, ma a tutti voi che leggete: e anche dopo tante registrazioni è sempre<br />

stupefacente per me l'idea <strong>di</strong> ascoltare la profon<strong>di</strong>tà delle parole <strong>di</strong> una persona<br />

cara che mi parla dai territori che stanno oltre la morte per portarci consolazione<br />

e squarci <strong>di</strong> un mondo <strong>di</strong> "incanto". Ciao, zia!<br />

SANT'ERASMO<br />

64<br />

Testo


Libro è <strong>grande</strong>, ci lascia entrà<br />

se giran queste onde:<br />

ce assicurerà <strong>il</strong> rischio!<br />

Ma <strong>il</strong> ministro riprende,<br />

lì sa chi hai mostrato.<br />

Si verrà, figlia, è <strong>il</strong> Re ad assistere<br />

quin<strong>di</strong> giù aprire, Venezia!<br />

Con bruci ora ch<strong>il</strong>ogrammi (indussi, <strong>di</strong>mme?)<br />

ma l’usci non l’ho stretti e giungo lì.<br />

Costà tu, Fra, ammirai <strong>il</strong> dì (re),<br />

già lì <strong>di</strong>re!<br />

Si leva acqua, sopra hai due spie:<br />

due massi le atterrì!<br />

Ah, lingua furba ti verrà lì,<br />

invita allo sta<strong>di</strong>o chi martire fu lì!<br />

E’ lì zia ch’entra, <strong>di</strong> lì aprire!<br />

Ma m’insiste: “E prende giù Dan<strong>il</strong>a?<br />

Qua bisogna gridà!”<br />

Più sta salendo a incanto <strong>di</strong> coppie!<br />

Dove qua sei in onda, pronta vista<br />

gli cresce da qui su un albero,<br />

figlia e ritrovi là zia!<br />

Ah e dagli un errore su là!<br />

ZIA CONCETTA<br />

Farà lì versi, noi,<br />

si, (av)vertino figlio noi!<br />

Fai verde <strong>il</strong> lupo, si,<br />

roder se lei ha smesso e le fonassi no!<br />

Si fai c’è na scena su l’Arca:<br />

hai giù, si n’è ver chiar, Troisi,<br />

ci mette i ragazzi fiori.<br />

Puoi giù dà zia!<br />

Età chinava,<br />

e <strong>di</strong>mena a chi dolori troppi crea,<br />

virtù l’hai e chinati,<br />

65


voglio detrà(rre) merda lì,<br />

dopo sviene Rubbia,<br />

coi martiri andare po’ su lì.<br />

E noi, s’anema è asciuta,<br />

baciai i vivi,<br />

e non me li baciassi non hai virtù.<br />

Attivi lì gruppi, sorride a tutti,<br />

e si, mieti, le braccia smosciare!<br />

A sé i <strong>di</strong>schi ne sa <strong>di</strong> scelta<br />

chi f<strong>il</strong>o conosce, <strong>di</strong>cci e arriva!<br />

A noi giù risorsa hai,<br />

e or c’ha ali vostra figlia.<br />

Ha martire, mah!, e l’arte e fatti<br />

da là, si do sti raggi, ir, sali e urli:<br />

“Santo!”<br />

E n’or<strong>di</strong>ne era e…qua a’ zi’ esc….<br />

Spiegazione del testo<br />

Il libro <strong>di</strong> cui ci parla <strong>Sant'Erasmo</strong> è quello della vita: <strong>il</strong> <strong>grande</strong> e meraviglioso<br />

progetto dell'esistenza messo a punto dal Creatore che si <strong>di</strong>pana come un<br />

<strong>grande</strong> libro ove tutto è scritto e previsto, anche <strong>il</strong> fatto che i morti potessero<br />

entrare in questo nostro mondo per parlarci. In poche parole è previsto dal libro<br />

del Creatore che loro potessero entrare in questo nostro mondo grazie alle onde<br />

ra<strong>di</strong>o, e, se le faremo "girare" nel modo giusto, saremo anche "assicurati" contro i<br />

rischi che derivano a volte da questi contatti. Il santo si definisce "ministro" e mi<br />

<strong>di</strong>ce con gioia che finalmente ora, dopo un periodo <strong>di</strong> fermo dovuto a miei<br />

problemi fam<strong>il</strong>iari, egli può riprendere i contatti, ed inoltre, mi <strong>di</strong>ce, lui conosce<br />

bene coloro i cui volti "metavisivi" ho mostrato al convegno <strong>di</strong> Reggio Calabria.<br />

Mi ricorda che "loro" verranno sempre perché c'è <strong>il</strong> Re ad assistere per la riuscita<br />

<strong>di</strong> queste comunicazioni e dunque mi invita ad "aprire" <strong>il</strong> registratore qui a<br />

Venezia, dove vivo. Notate come loro lassù sanno perfettamente tutto <strong>di</strong> noi<br />

quando loro permesso da Dio: egli sa che ho intrapreso una <strong>di</strong>eta alimentare e<br />

così mi fa una battuta: prima mi chiede se è stato lui con le sue sollecitazioni ad<br />

indurmi a prendere la decisione <strong>di</strong> fare una <strong>di</strong>eta, e poi mi <strong>di</strong>ce che comunque,<br />

anche se <strong>di</strong>magrirò, lui gli "usci" fra i due mon<strong>di</strong> non li ha <strong>di</strong> certo ristretti, li<br />

tiene cioè sempre ben larghi per poter continuare a venire giù senza problemi.<br />

66


Mi fa poi un complimento per la relazione che ho tenuto al congresso <strong>di</strong> Reggio,<br />

e mi <strong>di</strong>ce che ha ammirato quanto ho detto. Poi cambia <strong>di</strong>scorso e riferendosi a<br />

quelle due povere ragazzine che sono morte travolte dai massi sulla spiaggia <strong>di</strong><br />

Ventotene qualche giorno fa, mi ricorda che tutto ciò è accaduto perché l'acqua<br />

"si leva", si solleva (quasi ribellandosi all'uomo), e agisce in maniera pericolosa<br />

per noi uomini per via della gestione sconsiderata del territorio che ci sta<br />

portando alla rovina. Mi pre<strong>di</strong>ce che imparerò a parlare in maniera sempre più<br />

consona <strong>di</strong> ciò che concerne la vita dopo la morte e poi pare quasi fare una<br />

battuta <strong>di</strong>cendo che lui, che qui sulla terra fu martire, invita tanta gente ad<br />

ascoltare questi argomenti da riempire uno sta<strong>di</strong>o. Poi mi <strong>di</strong>ce finalmente le<br />

parole che attendevo: c'è la zia che sta per entrare dopo <strong>di</strong> lui, devo aprire (in<br />

senso metaforico, ovvio), e siccome ultimamente non ho potuto de<strong>di</strong>carmi alle<br />

registrazioni per motivi fam<strong>il</strong>iari che mi hanno tenuta molto impegnata, pare<br />

che la zia, impaziente <strong>di</strong> comunicarci <strong>il</strong> suo stupore <strong>di</strong> ritrovarsi viva in un<br />

mondo meraviglioso, insista con <strong>Sant'Erasmo</strong>, pare quasi che chieda, visto che<br />

io tardo a contattarla, a voler comunicare con Dan<strong>il</strong>a (Dan<strong>il</strong>a Desideri, la moglie<br />

<strong>di</strong> Virg<strong>il</strong>io, loro sono stati i miei maestri per quel che riguarda la metafonia).<br />

Insomma zia era proprio impaziente <strong>di</strong> comunicarci la sua meraviglia, e pare<br />

non ce la faccia ad aspettarmi perché, <strong>di</strong>ce, "qua bisogna gridà" le meraviglie che<br />

ora lei conosce. E intanto, <strong>di</strong>ce <strong>Sant'Erasmo</strong>, lei sta salendo all'incanto che<br />

attende le coppie che si sono amate sulla terra, e con ciò <strong>il</strong> santo mi fa capire che<br />

lei è in compagnia <strong>di</strong> suo marito, deceduto <strong>di</strong>versi anni prima e che pareva<br />

aspettarla con ansia. Il santo, con la bella immagine dell'albero che cresce lassù<br />

pronta vista, mi ricorda che con queste onde davvero è come piantare degli<br />

alberi i cui frutti raccoglieremo poi un giorno lassù: i loro messaggi, infatti,<br />

mettono ogni giorno semi in sempre più cuori e ciò è un fatto <strong>di</strong> cui tanti mi<br />

danno testimonianza. Inoltre, egli <strong>di</strong>ce, oltre a ciò ritrovo mia zia come un<br />

bellissimo <strong>dono</strong> che proprio queste benedette onde ci lasciano. Il santo mi saluta<br />

facendomi presente che ogni volta che registro e decifro i messaggi ho la<br />

possib<strong>il</strong>ità <strong>di</strong> liberarmi da un mio peccato, un mio "errore" come lo chiama lui,<br />

per cui mi invita a darne un altro anche alla mia zia che lo "prende" in cambio<br />

del mio impegno per decifrare la sua registrazione.<br />

La zia Concetta esor<strong>di</strong>sce quasi con stupore avvertendoci che ora farà dei versi<br />

per noi (si meraviglia anche del tipo <strong>di</strong> linguaggio che ora può ut<strong>il</strong>izzare senza<br />

alcun problema <strong>di</strong> comprensione) e mi prega <strong>di</strong> avvertire <strong>il</strong> "loro" figlio che lei è<br />

venuta, mio cugino Giuseppe, e parlando al plurale mi fa capire che con lei,<br />

s<strong>il</strong>enzioso, c'è anche suo marito nonché mio zio. Mi invita a rendere verde <strong>di</strong><br />

rabbia colui che altre volte mi è stato in<strong>di</strong>cato come "<strong>il</strong> lupo", l'entità negativa<br />

per eccellenza che, dopo aver cercato <strong>di</strong> intralciare <strong>il</strong> mio convegno <strong>di</strong> Reggio<br />

67


Calabria (ve<strong>di</strong> registrazione precedente), ora si rode nel dubbio e nella vana<br />

speranza che io abbandoni le registrazioni e che la zia non mi avrebbe quin<strong>di</strong><br />

"fonato" ovvero non sarebbe venuta a registrare. Poi, sorprendentemente, zia mi<br />

fa intravedere una scenetta cui lei stessa pare stia assistendo, è una scenetta che<br />

ha per argomento l'arca <strong>di</strong> Noè e per protagonista Massimo Troisi (mi sono poi<br />

ricordata che effettivamente quando lui faceva parte della "Smorfia" questa<br />

scenetta l'aveva effettivamente fatta con Lello Arena nei panni <strong>di</strong> Noè). Forse<br />

alla zia piaceva questo attore e ce lo ha voluto ricordare. Poi ella <strong>di</strong>ce che i<br />

ragazzi lassù mettono fiori per questo attore, probab<strong>il</strong>mente in segno <strong>di</strong><br />

ammirazione. Zia mi conferma che posso <strong>di</strong>ffondere le sue parole, posso<br />

trasmetterle, quin<strong>di</strong> mi conferma che ha <strong>il</strong> permesso <strong>di</strong> Dio per parlarci. Ci<br />

ricorda che ella è passata oltre quando oramai l'età già la rendeva china e la<br />

"<strong>di</strong>menava" per i dolori che le creava, per cui pare contenta ora che tutti questi<br />

dolori sono svaniti, poi mi <strong>di</strong>ce che ho la "virtù" per comunicare con loro e che<br />

per questo devo chinarmi <strong>di</strong>nanzi all'Altissimo per ringraziarlo per questo <strong>dono</strong><br />

immenso, e poi, con un'espressione un pò colorita che già altre volte è stata<br />

usata da loro lassù, la zia mi <strong>di</strong>ce che lei, con <strong>il</strong> suo messaggio dall'ald<strong>il</strong>à<br />

vorrebbe togliere un pò <strong>di</strong> marciume da questo mondo corrotto e materialista, e<br />

nel <strong>di</strong>re ciò si rende conto anche che gli scienziati (che lei identifica con <strong>il</strong><br />

preciso nome <strong>di</strong> Rubbia, noto scienziato premio Nobel per la fisica), <strong>di</strong>nanzi alla<br />

realtà della metafonia, ad<strong>di</strong>rittura si sentiranno"svenire" anche se in senso<br />

metaforico, in quanto essa contrad<strong>di</strong>ce tutte le loro belle teorie finora costruite<br />

ed accettate. Ella ci <strong>di</strong>ce che poi andrà su coi martiri, ossia potrà andare in<br />

Para<strong>di</strong>so, e ciò consola molto tutti noi come potete immaginare. Poi, quasi a<br />

voler dare un'ulteriore prova della sua identità, ella <strong>di</strong>ce qualcosa in <strong>di</strong>aletto<br />

napoletano: <strong>di</strong>ce che ella, quando la sua anima uscì dal corpo dopo la morte, si è<br />

soffermata per un pò per baciare tutti coloro che erano intorno al suo capezzale,<br />

e poi, rivolgendosi a me, mi <strong>di</strong>ce che non avrei alcuna virtù se ora non glieli<br />

ribaciassi tutti (cioè devo portare a loro <strong>di</strong> nuovo i suoi baci). Poi mi spinge ad<br />

attivare gruppi <strong>di</strong> persone che si interessino <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffondere i messaggi, <strong>di</strong> farlo<br />

perché Dio sorride a tutti coloro che cre<strong>dono</strong> ed hanno la speranza della vita<br />

eterna, mi <strong>di</strong>ce <strong>di</strong> "smosciare"e braccia, <strong>di</strong> darmi da fare e così "mieterò" un bel<br />

raccolto. Riferendosi poi a <strong>Sant'Erasmo</strong>, <strong>di</strong>ce che è lui a scegliere quali testi<br />

incidere sui miei nastri (spesso chiamati "<strong>di</strong>schi") e che basta chiamarlo e lui<br />

arriva sempre. Mi rammenta che ho in loro una <strong>grande</strong> risorsa e poi mi <strong>di</strong>ce che<br />

quella bambina che persi al sesto mese <strong>di</strong> gravidanza prima della nascita del<br />

mio secondo figlio, ora ha delle ali, è un angioletto: lei l'ha quin<strong>di</strong> vista. Dice poi<br />

che <strong>il</strong> martire ha sia l'arte per costruire i messaggi sul rovescio del nastro che i<br />

fatti da narrarci per darci insegnamenti, e che se lei ci ha potuto dare questo<br />

68


messaggio grazie ai raggi che gli angeli mettono a <strong>di</strong>sposizione per comunicare<br />

con noi, dobbiamo salire idealmente in alto e per ringraziare urlare "Santo" a<br />

Colui che lo permette. Poi mi lascia <strong>di</strong>cendomi che ora ha ricevuto l'or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong><br />

chiudere e con un'altra espressione <strong>di</strong>alettale mi <strong>di</strong>ce che la zia, dunque, esce.<br />

Commento<br />

Commozione, stupore, gratitu<strong>di</strong>ne, meraviglia: chi più ne ha più ne metta. Ho<br />

trovato questa lunga registrazione semplicemente perfetta, ricca <strong>di</strong> tanti spunti<br />

<strong>di</strong> riflessione ma anche <strong>di</strong> amore e desiderio <strong>di</strong> rassicurazione. Vedete come la<br />

metafonia possa essere una vera e propria terapia per coloro che soffrono un<br />

lutto? Vedete come l'amore si confermi l'unica strada possib<strong>il</strong>e per intraprendere<br />

certi viaggi dell'anima? Per sconfinare oltre <strong>il</strong> visib<strong>il</strong>e, <strong>il</strong> sensib<strong>il</strong>e, la paura e <strong>il</strong><br />

dolore? Già in queste comunicazioni possiamo cogliere, concreto, <strong>il</strong> senso del<br />

superamento dell'umano dolore, dell'umano sentire, del passaggio ad un livello<br />

superiore a noi misconosciuto nel quale intuiamo quella infinita potenza<br />

dell'amore che vanifica ogni sofferenza ed ogni lacrima, sciogliendole nella Luce<br />

<strong>di</strong>vina che è perfezione e pace, quella vera.<br />

69


<strong>Sant'Erasmo</strong> non si stanca <strong>di</strong> parlarci dell'importanza <strong>di</strong> questi<br />

messaggi che ci giungono da lassù: ci aiutano a prendere coscienza<br />

dell'Ald<strong>il</strong>à e della continuazione della vita dopo la morte e a capire<br />

meglio lo scopo della nostra esistenza - 29/04/2010<br />

<strong>Sant'Erasmo</strong> è davvero infaticab<strong>il</strong>e nel sottolinearci <strong>il</strong> senso e l'importanza<br />

assoluta <strong>di</strong> questi messaggi che ci vengono donati, a piene mani, da lassù, come<br />

segno concreto della infinita misericor<strong>di</strong>a <strong>di</strong>vina che non si stanca mai <strong>di</strong><br />

richiamarci verso valori più alti, nonché verso gli scopi trascendenti delle nostre<br />

vite vissute, per un breve battito d'eternità, in un corpo fisico. Le immagini che<br />

arricchiscono questa registrazione per rendercela più comprensib<strong>il</strong>e, sono belle<br />

e poetiche ed <strong>il</strong> paragone che <strong>il</strong> santo fa, assim<strong>il</strong>ando la metafonia ad un taxi che<br />

ci permette <strong>di</strong> farci, da vivi, un giro lassù per abbellirci, è davvero sorprendente<br />

e delicato. Il Cielo non ci obbliga mai, ma i suoi richiami, quando si presentano<br />

con questa delicatezza e questa forza capace <strong>di</strong> coinvolgerci nel profondo, sono<br />

davvero irresistib<strong>il</strong>i, così come lo è una sorgente d'acqua fresca per coloro che<br />

vagano assetati <strong>di</strong> acqua, si, ma anche <strong>di</strong> Verità e <strong>di</strong> Infinito. Però questa è<br />

un'acqua che si può gustare solo col cuore puro e semplice come quello <strong>di</strong> un<br />

bimbo, è un'acqua che <strong>di</strong>sseta in misura <strong>di</strong> quanto siamo <strong>di</strong>sposti ad<br />

abbandonare le nostre resistenze razionali, i nostri preconcetti, le nostre paure, <strong>il</strong><br />

nostro arido scetticismo, e <strong>di</strong> quanto siamo <strong>di</strong>sposti ad aprirci senza riserve a<br />

questo Amore che nulla chiede in cambio dei tesori immensi che ci offre sulle ali<br />

<strong>di</strong> questi messaggi. Tesori che, portati nel nostro vivere quoti<strong>di</strong>ano, ci donano la<br />

cura più efficace e miracolosa contro <strong>il</strong> male <strong>di</strong> vivere, l'angoscia, <strong>il</strong> dolore e la<br />

paura. E ci mostrano la via della pace del cuore e dell'equ<strong>il</strong>ibrio dell'anima.<br />

SANT'ERASMO<br />

Prete là può venire:<br />

si vive, ma saldo è lì,<br />

ora giù ripeti <strong>di</strong> più!<br />

Eppure in alto può venire tassì:<br />

ve<strong>di</strong> Regina e, sai, (ab)bellisci!<br />

70<br />

Testo


Passaggi <strong>di</strong> più agognare,<br />

trovare poi biglietto e curarci e…<br />

ah, senza là è durissima!<br />

Dio qui ha fatture!<br />

Là scrivi e qui linfa ti entra:<br />

Fra, tu registra!<br />

Entra!<br />

Non vi chiede <strong>di</strong> morire: chi vò entra?<br />

Credesti giù, fatti furba,<br />

e tra i messaggi, figlia,<br />

potrò e t’ arrivera, si, insegnare<br />

e poi <strong>di</strong> là si rientra.<br />

Disturbi, però, corna fa:<br />

<strong>di</strong>sturba si entra,<br />

compagno entra, giunge e lì mangiucchia.<br />

Oh, neh, si mira i misteri l’unghia!<br />

Oh giù dà qui e hai l’Oltre!<br />

Andrà i preti,<br />

da là avè targa da vestì,<br />

una roba qui da là ve<strong>di</strong> su!<br />

Spiegazione del testo<br />

Il Santo ama presentarsi sempre come "prete", semplicemente, anche se egli fu<br />

Vescovo <strong>di</strong> Capua durante la sua terrena esistenza. E come prete ci ricorda che si<br />

vive qui sulla terra ma <strong>il</strong> "saldo" della nostra esistenza lo pagheremo (o lo<br />

riscuoteremo) lassù, e questo concetto, mi invita <strong>il</strong> Santo, va ripetuto ancora,<br />

anche se già espresso in altre registrazioni. Poi egli fa un paragone molto bello<br />

definendo la metafonia come un taxi col quale si può andare <strong>di</strong>rettamente in<br />

alto, magari anche intravedere (in qualche registrazione è accaduto) la Regina<br />

Maria e così abbellire la propria anima con queste celestiali visioni. Egli ci <strong>di</strong>ce<br />

che dovremmo desiderare sempre più passaggi su questo taxi, che dovremmo<br />

trovare <strong>il</strong> biglietto per poterci viaggiare sopra perché senza questi passaggi che<br />

ci portano a contatto con <strong>il</strong> Cielo quaggiù, per noi, è molto dura. Ossia, senza la<br />

<strong>grande</strong> speranza che ci danno queste visioni e questo contatto così <strong>di</strong>retto con <strong>il</strong><br />

Trascendente, la vita è senza senso, incomprensib<strong>il</strong>e e perfino angosciante.<br />

Riba<strong>di</strong>sce che Dio lassù ha le fatture che dovremo saldare: ci verrà presentato <strong>il</strong><br />

71


modo col quale dovremo riequ<strong>il</strong>ibrare i nostri errori terreni.Mi invita, come<br />

spesso fa, a continuare a scrivere perché attraverso le comunicazioni è come se<br />

entrasse linfa vitale per tutti noi, a registrare ogni volta che posso e ad entrare<br />

(metaforicamente) lassù col registratore. In fondo, <strong>di</strong>ce <strong>Sant'Erasmo</strong>, Dio con la<br />

metafonia ci permette <strong>di</strong> fare un giro lassù senza dover prima morire, per cui<br />

chiede chi vuole entrare, perché l'entrata è semplice attraverso queste<br />

registrazioni. Poi mi ricorda che io ho creduto nell'Ald<strong>il</strong>à ed in Dio grazie a<br />

queste registrazioni, per cui mi consiglia <strong>di</strong> farmi furba e continuare senza<br />

stancarmi, anche perché con questi messaggi, se tante volte dovessero tornare<br />

dei dubbi ed oscurarsi i nostri occhi per la benda che i nostri sensi fisici<br />

costituiscono, arriveranno sempre insegnamenti che ci riporteranno verso la<br />

verità. Certo ci sono i rischi: i <strong>di</strong>sturbi che i demoni ("le corna) possono<br />

apportare: essi entrano magari come compagni, con benevolenza, e poi ci<br />

mangiano l'anima (ciò accade anche nelle nostre vite, ricor<strong>di</strong>amolo). Certo<br />

bisogna ricordarsi che, attraverso la metafonia, possiamo ammirare solo<br />

un'unghia (una piccola parte) dei misteri <strong>di</strong> Dio, ma già ne dovremmo essere<br />

contenti. Mi incoraggia a dare ancora <strong>di</strong> più con l'impegno e la costanza, e così<br />

potrò avere l'Oltre più a portata <strong>di</strong> mano (anzi, <strong>di</strong> registratore!). L'ultima frase,<br />

un pò sib<strong>il</strong>lina, l'ho così interpretata: contro i rischi <strong>di</strong> cui mi ha parlato, verrà<br />

lui (<strong>il</strong> prete) e mi porterà una "targa", un segno concreto che mi aiuterà a<br />

proteggermi. Devo però <strong>di</strong>re che <strong>il</strong> significato esatto mi sfugge.<br />

Commento<br />

In questa registrazione colpisce la semplicità e la delicatezza con la quale la<br />

proposta <strong>di</strong> <strong>Sant'Erasmo</strong> ci viene presentata: la proposta è quella <strong>di</strong> approfittare<br />

<strong>di</strong> un passaggio sul taxi della metafonia per salire in alto ed immergersi un solo<br />

attimo nelle celestiali visioni che, sole, possono avere <strong>il</strong> potere <strong>di</strong> cambiare la<br />

nostra vita e farci decidere per una nuova visione della vita, piena <strong>di</strong> meraviglia<br />

e ricca <strong>di</strong> speranza. E la visione che egli per un attimo evoca, quella della Regina<br />

del Cielo, si mostra così a noi come la visione più alta, ovvero quella <strong>di</strong><br />

un'umana creatura che, avendo compiuto in pieno <strong>il</strong> cammino della perfezione<br />

nell'amore, ha assunto le più eccelse qualità del Divino. E' Maria, dunque, <strong>il</strong><br />

nostro modello <strong>di</strong> uomini in cammino, è Lei cui dobbiamo mirare per attingere<br />

<strong>il</strong> nostro vero scopo ed i termini della nostra realizzazione su questa terra. Maria<br />

ci "abbellisce" con la Sua luce e la sua presenza materna e amorosa, è come se,<br />

guardandola anche solo per un attimo, con gli occhi della mente, noi potessimo<br />

72


sapere in un solo istante cos'è giusto, cos'è che ci avvicina a Dio, alla nostra<br />

Fonte. Però bisogna pur sempre <strong>di</strong>rlo anche noi quel "si" che Maria <strong>di</strong>sse<br />

all'Angelo, bisogna pur sempre aprire le porte con la nostra volontà, e poi<br />

lasciare che tutto fluisca semplicemente dentro <strong>di</strong> noi, abbassando le barricate<br />

che costruiamo ogni volta che ca<strong>di</strong>amo nelle trappole <strong>il</strong>lusorie della vita, nei<br />

nostri pregiu<strong>di</strong>zi, nella superbia del nostro vuoto sapere, anch'esso sottoposto al<br />

vaglio del tempo, delle opinioni, dell'ignoranza abissale che ancora ci separa<br />

dalla Verità, del passaggio fugace <strong>di</strong> qualche scienziato scettico fondamentalista<br />

<strong>il</strong> cui nome, fra un pò <strong>di</strong> tempo, passerà inavvertito fra le maglie del tempo e<br />

quelle, implacab<strong>il</strong>i, <strong>di</strong> qualche nuova teoria che sopravanzerà la sua come <strong>il</strong><br />

nuovo giro <strong>di</strong> massi che innalzava pericolosamente la torre <strong>di</strong> Babele.<br />

73


Mio padre ed un'altra entità mi esortano con forza a continuare le<br />

registrazioni (argomento ricorrente!), spiegandone l'importanza –<br />

05/05/2010<br />

In questi giorni è venuta mia madre a stare con me per qualche tempo. Noi<br />

viviamo lontane e quin<strong>di</strong>, per poter stare un pò insieme, a volte lei viene a stare<br />

un pò da me. Ovvio che i nostri <strong>di</strong>scorsi vertano spesso sulle registrazioni<br />

metafoniche ed i loro contenuti, e così, in un momento <strong>di</strong> nostalgia, mia madre<br />

mi ha espresso <strong>il</strong> suo desiderio <strong>di</strong> risentire mio padre e a questo scopo ha<br />

pregato <strong>Sant'Erasmo</strong>. Non è rimasta delusa, e infatti, anche se non avevo<br />

compreso subito che si trattava proprio <strong>di</strong> mio padre, in seguito, quando egli<br />

<strong>di</strong>ce che "raccoglierà Ida" (Ida è <strong>il</strong> nome <strong>di</strong> mia madre), ho capito che questa<br />

registrazione era proprio un <strong>dono</strong> per lei. Devo confessarvi che anche la voce, in<br />

alcuni punti, sembra proprio quella che egli aveva quando era ancora fra <strong>di</strong> noi,<br />

e anche mia madre ha osservato la stessa cosa che già mi aveva colpita, sebbene<br />

io non glielo avessi detto per non influenzarla. Il contenuto si può riassumere in<br />

breve: è una forte esortazione a continuare le registrazioni e a non smettere.<br />

Argomento già sentito, peraltro, si vede che per loro è così prezioso questo<br />

contatto che cercano <strong>di</strong> motivarmi continuamente affinché io non mi stanchi. Ma<br />

vi assicuro che, sebbene spesso sia davvero molto impegnativo decifrare le voci<br />

ed aggiornare <strong>il</strong> sito, per me è un piacere enorme ed una gioia infinita, per cui<br />

lassù possono stare tranqu<strong>il</strong>li: finchè potrò mi de<strong>di</strong>cherò alle registrazioni con lo<br />

stesso entusiasmo e lo stesso stupore che mi hanno fin qui accompagnata.<br />

Anche la seconda entità, ad<strong>di</strong>rittura con un linguaggio molto "forte", continua<br />

sulla stessa riga: <strong>il</strong> contatto fra i due mon<strong>di</strong> serve ad entrambi; serve a noi qui<br />

per cercare <strong>di</strong> orientare ancora su valori profon<strong>di</strong> questa società malata, e serve<br />

a loro lassù che, in questa missione <strong>di</strong> portarci questa verità, trovano un nuovo<br />

motivo <strong>di</strong> riscatto e <strong>di</strong> crescita spirituale.<br />

MIO PADRE<br />

Menai giù: sei qua mò in <strong>di</strong>retta!<br />

Se testa non giri batti i ch<strong>il</strong>i mò:<br />

oggi luci hai là!<br />

74<br />

Testo


E là ce n’ha, mir(a)!<br />

Qui è rinato, n' ho ripresa mente!<br />

Ohi, due salti ci fai risparmiare!<br />

Avrai a entra qui: là giri,<br />

poi a male qua d’entrà acciri,<br />

oh, e pure a quelli crederli là!<br />

Ho a <strong>di</strong>re: i brani registrati, garantivo,<br />

e uscire l’Oltre, prezzi ha!<br />

Lo so, sa rovesciar, và a lei qua dei nastri,<br />

se da là sa mandare, sarò bravo<br />

e raccoglie Ida!<br />

Si, ecco, amare dà de tirarci lì.<br />

Angioli pugnavano e intravede,<br />

fa torna parenti, tu!<br />

Ah, stella, più de firmà lì!<br />

Avè timbro e…<br />

Oh, mir(a), vedè: va in grotta gruppi!<br />

E…oh, mai chiu<strong>di</strong> là!<br />

Ho zia, a cantà messa addà ‘j!<br />

UN'ENTITA'<br />

Qua so è brutta, sceta hai libro!<br />

Si eh! Si ne esce affare fallisci, hai rischio!<br />

Si, n’hai i piè e và si vuò fa!<br />

Si numeri più voi là, c’ha balle qui!<br />

Qua uscivano i morti: nasce vivi storti là!<br />

Per dà su le dà noi:<br />

grigio è dollaro, sonai i mezzi lì!<br />

Ce vonno a smercià i libri!<br />

Si mò lasci i veti, i no, fai dì!<br />

Verrò e scalderò, cre<strong>di</strong>, lì:<br />

la signora può usci!<br />

Finir poi pane vi faccia Re!<br />

Si va a fine e mò vò via!<br />

Spiegazione del testo<br />

75


Mio padre (scoprirò da una frase che <strong>di</strong>rà più avanti che è lui), mi <strong>di</strong>ce che ora<br />

sono in <strong>di</strong>retta con lui che "menò", ovvero buttò le sue parole quaggiù sulla<br />

terra. Mi <strong>di</strong>ce che se non mi <strong>di</strong>strarrò dal mio impegno per tenere una <strong>di</strong>eta più<br />

sana stavolta ce la farò a battere i ch<strong>il</strong>i superflui, e mi ricorda che ho "luci" qua,<br />

le luci della conoscenza che mi viene dal contatto con lui, e mi ricorda che Lui,<br />

lassù, ne ha tante <strong>di</strong> luci. Poi mi <strong>di</strong>ce che lassù lui è davvero rinato ed ha ripreso<br />

le sue facoltà mentali che, a causa della lunga malattia che lo aveva afflitto, negli<br />

ultimi tempi della sua vita, si erano offuscate. Mi <strong>di</strong>ce che, facendoli parlare<br />

quaggiù, gli risparmio "due salti": credo sia un modo per <strong>di</strong>rmi che viene loro<br />

fac<strong>il</strong>itato <strong>il</strong> cammino verso l'alto. Mi <strong>di</strong>ce che potrò sempre entrare lassù col<br />

registratore, e così potrò farci un "giro" (virtuale), e non devo temere poichè<br />

riuscirò ad uccidere <strong>il</strong> male che tenta sempre <strong>di</strong> entrare attraverso <strong>il</strong> mio<br />

registratore, e così coglie l'occasione per <strong>di</strong>rci che dobbiamo credere pure<br />

all'esistenza <strong>di</strong> "quelli", ovvero degli spiriti negativi. Poi, consapevole degli<br />

sforzi che questo contatto costa ad entrambe le parti (noi e "loro"), egli <strong>di</strong>ce che<br />

ci garantisce circa <strong>il</strong> fatto che i brani registrati per far uscire l'Oltre dal suo<br />

isolamento e mistero, hanno un prezzo, ovvero non sono mai così imme<strong>di</strong>ati<br />

come tanti vorrebbero, ma ci richie<strong>dono</strong> impegno, passione e fatica. Insomma,<br />

non è come telefonarci, e papà me lo ricorda. Poi mi <strong>di</strong>ce che lui sa che io, per<br />

ascoltare loro lassù, uso rovesciare i nastri, e quin<strong>di</strong> afferma che, se io lo saprò<br />

mandare correttamente cogliendo in pieno <strong>il</strong> suo <strong>di</strong>scorso, lui sarà bravo a<br />

costruirmi <strong>il</strong> <strong>di</strong>scorso sul rovescio del nastro e così potrà raccogliere <strong>il</strong> <strong>dono</strong><br />

richiesto in preghiera Ida, mia madre, che, come ho già detto, aveva richiesto a<br />

<strong>Sant'Erasmo</strong> la possib<strong>il</strong>ità <strong>di</strong> riascoltare mio padre. Dice che è l'amore e solo<br />

quello che rende possib<strong>il</strong>e <strong>di</strong> "tirarli" quaggiù. Mi ricorda poi che sono gli angeli<br />

a lottare con le entità negative che cercano <strong>di</strong> intrufolarsi nelle comunicazioni, e<br />

così mi esorta a far tornare i parenti dai loro cari sulla terra. Poi, con una parola<br />

molto affettuosa, mi chiama "stella", e mi <strong>di</strong>ce che devo molto più che firmare su<br />

questo contratto che mi lega a <strong>Sant'Erasmo</strong> e alle comunicazioni metafoniche;<br />

mi ricorda che ho <strong>il</strong> "timbro" (è un'immagine per <strong>di</strong>rmi che ho <strong>il</strong> permesso<br />

speciale per farlo), e poi, ricordandomi che anime a gruppi vanno nelle "grotte"<br />

dopo la morte (le grotte simboleggiano un luogo <strong>di</strong> oscurità e angoscia), pare<br />

voglia ricordarmi che queste comunicazioni potrebbero salvarne tante <strong>di</strong> quelle<br />

anime che ignorano l'esistenza della vita dopo la morte. Mi raccomanda <strong>di</strong> non<br />

chiudere mai i contatti da quaggiù, poi mi <strong>di</strong>ce che lì con lui c'è "zia" (penso sia<br />

sua sorella scomparsa poco più <strong>di</strong> un mese fa), e mi saluta <strong>di</strong>cendo in<br />

napoletano che zia deve andare a cantare la messa (zia Concetta era una donna<br />

molto religiosa e continua ad esserlo anche lassù).<br />

La seconda entità, <strong>di</strong> cui ignoro <strong>il</strong> nome, esor<strong>di</strong>sce subito con una certa durezza,<br />

76


icordandoci che quaggiù la situazione è brutta ed invitandomi a "scetare" (in<br />

napoletano significa svegliare) le persone sulla realtà trascendente col libro che<br />

ho scritto col contenuto delle registrazioni e che è scaricab<strong>il</strong>e gratuitamente<br />

dalla home page del sito). Mi ricorda che se dovessi fare affari con quel libro,<br />

venderlo per sol<strong>di</strong>, la mia missione sarebbe fallita e avrei dei rischi. Mi <strong>di</strong>ce che<br />

ho i pie<strong>di</strong> per camminare su questa strada e che se voglio darmi da fare devo<br />

andare avanti. Mi ricorda che, se voglio ancora più "numeri" dall'ald<strong>il</strong>à, più<br />

registrazioni, lassù ne hanno balle, quantità enormi da darmi. Dice che in queste<br />

registrazioni sono proprio quelli che noi chiamiamo "morti" ad uscire nel<br />

tentativo <strong>di</strong> <strong>il</strong>luminarci perché quaggiù nascono sempre più vivi "storti", cioè<br />

egoisti e cattivi. affinché io <strong>di</strong>a informazioni quaggiù, loro me le danno da lassù,<br />

e ad esempio adesso ella mi <strong>di</strong>ce che <strong>il</strong> "dollaro è grigio" intendendo forse che si<br />

prospettano ancora tempi bui per l'economia americana, e così dando un<br />

avvertimento serio ("sonai i mezzi"). Dice che le case e<strong>di</strong>trici si interessano<br />

all'ald<strong>il</strong>à solo per smerciare più libri possib<strong>il</strong>i, che <strong>di</strong>etro non c'è un vero e serio<br />

interesse. Mi rammenta che se dovessi lasciare adesso dopo avrò solo <strong>di</strong>vieti e<br />

rifiuti da lassù e lei stessa, quasi a volermi fare una velata minaccia, <strong>di</strong>ce che<br />

verrà a "scaldarmi" un pò qui con la sua rabbia, e poi dopo potrò anche uscire<br />

da questo compito affidatomi. Però ella rincara la dose: mi augura ad<strong>di</strong>rittura<br />

che <strong>il</strong> Re mi faccia finire <strong>il</strong> cibo, che io soffra la fame, se dovessi davvero lasciare<br />

loro lassù. Poi <strong>di</strong>ce che è arrivata la fine della registrazione e lei va via.<br />

Commento<br />

Certo l'insistenza con cui mi chie<strong>dono</strong> <strong>di</strong> non lasciare le registrazioni non era<br />

mai arrivata alle "minacce" <strong>di</strong> questa seconda entità che arriva ad augurarmi la<br />

fame se davvero dovessi smettere <strong>di</strong> registrare. Devo confessarvi che mi ha un<br />

pò turbata questo tono deciso e senza mezzi termini, ma tant'è, bisogna<br />

prendere tutto. E se ci si pensa bene, tale insistenza ci dà la misura<br />

dell'importanza che queste comunicazioni hanno per loro lassù, che ve<strong>dono</strong> la<br />

loro missione <strong>di</strong> portarci lumi sulla vita dopo la morte come una spinta alla loro<br />

elevazione spirituale. E so bene che sono importanti anche per noi, vista la cecità<br />

spirituale che ci circonda ogni giorno <strong>di</strong> più. Di mio padre voglio <strong>di</strong>re che mi ha<br />

commosso la sua dolcezza, la sua vicinanza affettiva, la stessa che gli sentivo<br />

negli ultimi tempi della sua vita, quando la malattia lo aveva reso più in<strong>di</strong>feso<br />

<strong>di</strong> un bambino. L'ho voluta con<strong>di</strong>videre con voi per donarvi tutte le possib<strong>il</strong>i<br />

77


sfumature che possono avere queste registrazioni, a volte dolci e sublimi, a volte<br />

dure e <strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>i, a volte entrambe le cose insieme.<br />

78


Sant’Erasmo ci parla del male che c’è nel nostro mondo; un nonno<br />

<strong>di</strong> nome Eldo viene a <strong>di</strong>re la sua e ci introduce un’entità guida<br />

chiamata “l’abate” che ci dà preziose in<strong>di</strong>cazioni morali – 20/05/10<br />

Spesso, nelle ultime registrazioni, veniamo messi in guar<strong>di</strong>a dall'azione <strong>di</strong> spiriti<br />

non proprio benevoli che agiscono ad ogni livello della nostra vita, e stavolta<br />

<strong>Sant'Erasmo</strong> ha voluto iniziare <strong>il</strong> suo messaggio proprio con questo argomento<br />

che, come già sappiamo, gli sta particolarmente a cuore. E l'azione <strong>di</strong> questi<br />

spiriti stavolta pare aleggiare perfino su certi programmi televisivi che, come<br />

<strong>di</strong>ce <strong>Sant'Erasmo</strong>, creano un vero e proprio "regime" che risponde a precise<br />

volontà politiche ed economiche, con specifiche norme <strong>di</strong> comunicazione vòlte a<br />

togliere allo spettatore la propria facoltà <strong>di</strong> critica e <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>zio, facendone,<br />

insomma, un'entità passiva, pronta ad assorbire modelli, idee e comportamenti<br />

che ne fanno un semplice consumatore <strong>di</strong> prodotti, conformista e senza alcuna<br />

originalità <strong>di</strong> pensiero. E, soprattutto, manipolab<strong>il</strong>e. Ma vengo messa in guar<strong>di</strong>a<br />

anche personalmente, come già tante altre volte, per <strong>il</strong> fatto che questa porta che<br />

mi è concesso <strong>di</strong> attraversare quando registro è accessib<strong>il</strong>e anche ad entità<br />

negative (esiste <strong>il</strong> rischio, perlomeno). Ma la protezione dall'alto è sempre<br />

presente e mi viene fatto intendere che posso pregare anche Padre Pio per avere<br />

un aiuto attivo che, comunque, è offerto infaticab<strong>il</strong>mente dall'arcangelo Michele,<br />

la cui statuina è sempre qui, davanti a me, nella mia postazione <strong>di</strong> registrazione.<br />

Pare che anche Gesù ci faccia <strong>dono</strong> <strong>di</strong> una frase bella per quanto sib<strong>il</strong>lina in<br />

questa registrazione e devo confessarvi che ho fatto molti sforzi per<br />

immaginarne <strong>il</strong> vero significato: ma a volte (raramente devo <strong>di</strong>re) capita che le<br />

entità superiori si esprimano in una forma per noi <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>e comprensione. Le<br />

due entità che accompagnano <strong>Sant'Erasmo</strong> ci lasciano in<strong>di</strong>cazioni <strong>di</strong> carattere<br />

morale e <strong>grande</strong> è stata per me la sorpresa quando, dopo aver messo su google i<br />

termini "abate Ermaro", è venuto fuori, sul sito del <strong>di</strong>partimento <strong>di</strong> storia<br />

dell'università <strong>di</strong> Siena (link: http://www.storia.unisi.it/index.php?id=445), che<br />

questa persona è effettivamente esitita nell'800 d.C, ed era abate del monastero<br />

<strong>di</strong> San Salvatore al monte Amiata. Un'altra piccola prova che la nostra cara<br />

guida ha voluto donare a tutti noi.<br />

Testo<br />

79


SANT'ERASMO<br />

E s’ha strada lì: sta mi raggi!<br />

Vi è libri, falli adattare.<br />

Sale ve do qui: regime lì vi dan le tv,<br />

a inferno avranno estromesso animali!<br />

I lupi, i lupi marci e…<br />

e so demoni…su, si ribussi noi altri, fa fasti<strong>di</strong>.<br />

Qua spie è d’uscì: c’è porta là!<br />

C’è là ricchezza <strong>di</strong> raggi.<br />

Con Padre Pio agire:<br />

mò demoni se li inf<strong>il</strong>za statua!<br />

Contrò(llo) ha qui regia:<br />

in te leggi e sintomo hai più, oh mai!<br />

Qui su, si, vi fa strada arabeschi in aria, figlia, mò!......(Gesù?)<br />

Era Jesus, si, venga <strong>il</strong> tempo!<br />

E vi è soffiato lì, oh, ma <strong>il</strong> tempo….<br />

era tiepido, me tingea!<br />

ELDO<br />

Son Eldo: un nonno scende insieme a un libro!<br />

Cò troppi, ah, non era vestiti<br />

Viè, presto, qua lei gioca fra dù lepri<br />

ci riprendetti, noi guardemo ndò giri.<br />

Abbiam già parecchi effetti ma annunziami,<br />

già taverna copri,<br />

<strong>di</strong>battan le ali là e mò chi scopro?<br />

L’abate, sui ladri pugnava.<br />

L'ABATE ERMARO<br />

Qua ragazze, venì ora: suonare era <strong>il</strong> <strong>di</strong>vo!<br />

Se vene verme è Elmaro lì,<br />

e far tenere là idea come <strong>il</strong> Re!<br />

Ma hai fame, vero?<br />

80


In musica hai anime e correre, lì do vie!<br />

Elevare, che possa turnare <strong>il</strong> Re!<br />

In qua vorrei <strong>il</strong> mostro scivolà là!<br />

Voce va a lavorà àncore!<br />

Sta Re: ve salva Lui!<br />

Il grosso Re porre che le donne<br />

eran madre, ma l’Europa le separa:<br />

più do spiegare te!<br />

Fa male la voce che manno:<br />

tenere voci fa vergogna!<br />

Spiegazione del testo<br />

La mia guida rammenta a tutti noi che loro hanno una strada per venire<br />

quaggiù, ci sono i suoi raggi che permettono <strong>di</strong> comunicare (l'energia fornita da<br />

entità angeliche). Mi ricorda che oramai ci hanno donato tanti messaggi da<br />

poter formare dei libri, mi consiglia <strong>di</strong> farli adattare per la <strong>di</strong>ffusione (vi ricordo<br />

che nella home page del sito potrete già scaricare da tempo la raccolta in pdf <strong>di</strong><br />

tutte le registrazioni contenute nel sito). Con quanto sta per <strong>di</strong>rci ci dona<br />

sapienza ("sale") e ci avverte che le televisioni che guar<strong>di</strong>amo in realtà creano un<br />

vero e proprio regime <strong>di</strong> idee e contenuti materialistici nel quale siamo costretti<br />

a vivere, e ciò anche a causa dell'influenza dei demoni che sono stati<br />

momentaneamente estromessi dall'inferno perché operino meglio sulla terra.<br />

<strong>Sant'Erasmo</strong> li definisce "lupi marci" questi demoni ai quali <strong>il</strong> fatto che io registri<br />

e bussi continuamente lassù, per dare <strong>di</strong>ffusione a questi messaggi, dà molto<br />

fasti<strong>di</strong>o. Mi ricorda che, essendoci una "porta" per i due mon<strong>di</strong> qui dove<br />

registro, qualche "spia" malefica può sempre approfittarne. Dice che ho <strong>il</strong> <strong>dono</strong><br />

<strong>di</strong> poter avere una <strong>grande</strong> ricchezza <strong>di</strong> raggi da lassù e che per questo posso<br />

ottenere queste registrazioni. Avverte che agisce anche con Padre Pio per<br />

<strong>di</strong>fendermi dai demoni, ma allo stesso tempo mi rassicura che essi se li inf<strong>il</strong>za<br />

tranqu<strong>il</strong>lamente proprio colui che è rappresentato nella statua che ho qui<br />

davanti a me e a cui mi rivolgo sempre per chiedere protezione: San Michele<br />

Arcangelo. Mi spinge a leggere in me stessa per non avere più i sintomi della<br />

tristezza <strong>di</strong> cui ultimamente soffro più del normale per certi eventi che ho<br />

vissuto nel mio privato, dandomi così conforto paterno. A questo punto si<br />

inserisce una voce che lo stesso <strong>Sant'Erasmo</strong> <strong>di</strong>ce essere Jesus poco dopo. Questa<br />

voce pare richiamarmi alla <strong>il</strong>lusorietà dei fatti che hanno causato gli eventi<br />

81


dolorosi che mi hanno colpita: in poche parole Egli pare voglia <strong>di</strong>rmi che ci si fa<br />

guidare da arabeschi in aria per determinare certe scelte (ovvero cose inesistenti,<br />

<strong>il</strong>lusorie, e che mi sono state buttate addosso nelle accuse <strong>di</strong> una persona a me<br />

vicina). Siccome mi pare troppo pensare <strong>di</strong> aver ricevuto un sim<strong>il</strong>e <strong>dono</strong>,<br />

davvero non so che <strong>di</strong>re. E' lo stesso <strong>Sant'Erasmo</strong> a <strong>di</strong>re che quella voce "era<br />

Jesus", augurandosi subito dopo che venga <strong>il</strong> tempo, immagino quello in cui<br />

Gesù tornerà a fare nuove tutte le cose così come ha promesso. Il soffio delle Sue<br />

parole, come <strong>di</strong>ce <strong>Sant'Erasmo</strong>, pare donarci nuovo respiro...ma ecco l'immagine<br />

scherzosa del Santo che ci parla del tempo che ora è tiepido e che lo "tinge" <strong>di</strong><br />

già, abbronzandolo ed evocando le belle giornate estive che ci aspettano.<br />

L'entità che segue <strong>di</strong>chiara subito <strong>di</strong> chiamarsi Eldo e <strong>di</strong> essere un nonno che<br />

scende qui tra noi insieme ad un libro (è un'immagine per <strong>di</strong>rci che ci darà degli<br />

insegnamenti): infatti ci rammenta che troppe persone non hanno nemmeno i<br />

vestiti per coprirsi su questa terra e ciò è una vergogna per tutti noi. Poi scherza<br />

un pò con me che "corro" fra due lepri, nel senso che fra lui e <strong>Sant'Erasmo</strong> che in<br />

questa registrazione sono stati particolarmente veloci nel parlare, non sapevo<br />

più chi ascoltare per primo; però poi ammette che li ho "ripresi", nel senso che<br />

poi ho decifrato le loro frasi velocissime e mi rassicura <strong>di</strong>cendomi che<br />

guarderanno dove vado, mi daranno protezione. Dice che già notano i benefici<br />

effetti delle registrazioni che effettuo, sia per le persone qui sulla terra che per<br />

quelle lassù, ma che devo ancora annunciare questa <strong>grande</strong> verità a più persone<br />

e così tentare <strong>di</strong> mettere la protezione <strong>di</strong> queste verità su tutti noi ("già taverna<br />

copri"). Mi augura che gli angeli vengano a <strong>di</strong>battere le loro ali protettrici<br />

accanto a me e poi, con una domanda, mi <strong>di</strong>ce che ora arriva "l'abate", che un<br />

tempo combatteva i ladri.<br />

Ho scoperto che un abate Ermaro è realmente esistito nel IX secolo dopo Cristo:<br />

era abate del monastero <strong>di</strong> San Salvatore del monte Amiata. Devo confessarvi<br />

che all'inizio egli mi lascia un messaggio personale in cui mi parla <strong>di</strong> faccende<br />

private che non posso qui riportare. Questa entità si esprime in modo assai<br />

particolare, con una sorta <strong>di</strong> eco <strong>di</strong> sottofondo che rende molto <strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>e sia<br />

l'interpretazione delle parole che l'ascolto, per cui aguzzate...le orecchie. Pare<br />

invitarci ad andare lì dove si trova lui, dove, appunto, sta per suonare uno<br />

sconosciuto <strong>di</strong>vo (lassù ascoltano sicuramente musiche celestiali che nemmeno<br />

possiamo immaginare). Se viene qualche brutta entità, <strong>di</strong>ce, ci sarà anche lui,<br />

Ermaro, a <strong>di</strong>fesa e a farci innamorare dell'idea <strong>di</strong> Cristo. Mi chiede se ho fame<br />

(<strong>di</strong> conoscenza, ovvio), lui sa che è così da sempre, per cui mi <strong>di</strong>ce che allora,<br />

per sfamarmi, ho a <strong>di</strong>sposizione tante anime che vengono a parlarmi in misica<br />

(<strong>il</strong> loro ritmo è sempre molto musicale), e dunque devo correre, darmi da fare<br />

che lui mi dà vie aperte. L'obiettivo deve essere quello <strong>di</strong> far elevare quante più<br />

82


anime è possib<strong>il</strong>e, in modo che Gesù possa tornare e trovare <strong>di</strong> nuovo la fede<br />

sulla terra. Dice che <strong>il</strong> suo desiderio sarebbe quello che satana non avesse più<br />

potere su <strong>di</strong> noi qui sulla terra, che scivolasse via. Avverte che le voci vengono<br />

per costruire àncore a cui noi possiamo aggrapparci. C'è Il Re, <strong>il</strong> nostro<br />

amatissimo Re, ci salva Lui, dunque affi<strong>di</strong>amoci a Lui. Elmaro fa poi<br />

un'osservazione e <strong>di</strong>ce che Dio Padre ("<strong>il</strong> grosso Re") ha posto fin dall'inizio dei<br />

tempi che le donne siano madri, ma a quanto pare l'Europa fa delle leggi che<br />

vanno contro questa concezione costringendo le donne a de<strong>di</strong>care sempre meno<br />

tempo ai figli, e <strong>di</strong>ce che dà a me da spiegare meglio questo concetto. Saluta<br />

<strong>di</strong>cendo che certo le cose che <strong>di</strong>ce questa sua voce fanno male, però nasconderle<br />

sarebbe una vergogna.<br />

Commento<br />

I temi che ci vengono proposti in questa registrazione sono già stati tante volte<br />

toccati in altre registrazioni, ma <strong>il</strong> loro ripeterli ci ricorda quanto essi siano<br />

importanti. Satana esiste, è un'entità reale, ed agisce sulla terra per <strong>di</strong>videre,<br />

accusare, mettere <strong>di</strong>scor<strong>di</strong>a ed annullare l'amore al fine <strong>di</strong> dannare quante più<br />

anime è possib<strong>il</strong>e, e questo vale la pena ricordarlo anche nell'ottica <strong>di</strong> una<br />

lettura più profonda, escatologica, degli eventi che ci troviamo a vivere, sia<br />

singolarmente che come società. Il male, insomma esiste ed ha facoltà <strong>di</strong> agire su<br />

questa terra a causa del nostro libero arbitrio, ed è a questo male che dobbiamo<br />

tentare <strong>di</strong> opporre resistenza con la preghiera e l'azione. E' importante che si<br />

chieda <strong>di</strong> onorare Cristo, che tutti comprendano che solo in Lui troviamo<br />

salvezza, in Lui che ci conosce per nome e non ci ha mai abbandonato, anche<br />

quando noi eravamo lontani da Lui, ignari del suo Amore. Faccio notare come<br />

anche in altre occasioni viene criticato l'operato dell'Europa intesa come entità<br />

politica: in essa infatti si rispecchia spesso una mentalità materialistica ed<br />

ut<strong>il</strong>itaristica che spesso va a cozzare contro la <strong>di</strong>gnità dell'uomo ed i suoi<br />

bisogno spirituali più profon<strong>di</strong>.<br />

83


Torna l’abate della registrazione precedente – Un soldato tedesco<br />

ci parla dal suo purgatorio- Sant’Erasmo ci parla dei frutti<br />

dell’o<strong>di</strong>o e della calunnia: la triste storia <strong>di</strong> una mamma e <strong>di</strong> una<br />

figlia che, ancora su questa terra, si sono perse – 2/06/2010<br />

Preparatevi a leggere una lunga storia molto particolare e, purtroppo, penosa.<br />

Una mia parente sta vivendo un momento molto doloroso a causa <strong>di</strong> sua figlia<br />

che, oramai venticinquenne, ha deciso <strong>di</strong> tagliare bruscamente i rapporti con lei.<br />

Questa ragazza, come se avesse sugli occhi una lente offuscata che le <strong>di</strong>storce<br />

completamente la realtà, probab<strong>il</strong>mente a causa <strong>di</strong> suoi problemi psicologici<br />

irrisolti e mal curati, accusa la madre <strong>di</strong> cose totalmente assurde, tipo, tanto per<br />

fare solo un esempio che vi aiuti a capire <strong>di</strong> cosa sto parlando, <strong>di</strong> averla lasciata<br />

con la baby sitter quando lei era piccola per molte ore al giorno, <strong>di</strong>menticando<br />

che questa mia parente all'epoca lavorava <strong>di</strong> f<strong>il</strong>ato dalle nove del mattino fino<br />

alle 19.30 <strong>di</strong> sera per poterle assicurare una vita degna. La madre, che era<br />

separata dal padre della ragazza per totale incompatib<strong>il</strong>ità fin da quando questa<br />

ragazza aveva quattro anni, si era, nel frattempo, risposata con una degna<br />

persona che ha sempre amato la ragazza come una vera figlia, al punto da<br />

averla lasciata erede, alla sua morte, <strong>di</strong> una parte dei suoi beni, alla stessa<br />

stregua dei suoi figli naturali, <strong>di</strong> cui una avuta dalla prima moglie ed uno,<br />

ancora piccolo, avuto da questa mia parente (era <strong>di</strong>vorziato anche lui). Ad un<br />

certo punto, quando lei aveva se<strong>di</strong>ci anni, per dolorose vicissitu<strong>di</strong>ni private, la<br />

mamma ha dovuto trasferirsi in un'altra città (anche <strong>il</strong> rapporto col secondo<br />

marito, che sarebbe poi morto da lì a poco, si era deteriorato dopo la nascita del<br />

loro bambino), e lei si è rifiutata ostinatamente <strong>di</strong> seguirla, scegliendo, allora, <strong>di</strong><br />

andare a convivere con suo padre che, fino a quel momento, aveva visto la figlia<br />

a week-end alterni, non partecipando certo attivamente all'educazione della<br />

ragazza (affidata alla madre dal giu<strong>di</strong>ce) e contribuendo solo con una minima<br />

cifra mens<strong>il</strong>e (tra l'altro egli non ha mai pagato alla moglie alcun mantenimento,<br />

anche se per legge lei ne avrebbe avuto pieno <strong>di</strong>ritto). In quel <strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>e momento<br />

della sua vita, questa mia parente ha avuto <strong>il</strong> dolore <strong>di</strong> vedere anche la sua<br />

famiglia <strong>di</strong> origine mettersi contro <strong>di</strong> lei: senza capire fino in fondo <strong>il</strong> male che<br />

avrebbero fatto sia alla mamma che alla figlia, i suoi parenti sminuivano la sua<br />

figura materna agli occhi della ragazza, parlandone male per <strong>il</strong> fatto che non<br />

con<strong>di</strong>videvano la sua scelta <strong>di</strong> cambiare città e senza darle alcun sostegno, né<br />

affettivo, né morale, né economico, visto <strong>il</strong> momento <strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>e che ella stava<br />

attraversando, abbandonandola a se stessa. Il sospetto è che avrebbero anche<br />

84


appoggiato attivamente la ragazza nella sua decisione <strong>di</strong> non seguirla in questa<br />

sua nuova vita in un'altra città. Certo la possib<strong>il</strong>ità <strong>di</strong> vivere col papà (che si è<br />

concretizzata poco dopo), allora le offriva una con<strong>di</strong>zione economica migliore e<br />

tanta libertà: lei è stata sempre insofferente ad ogni richiamo educativo e non ha<br />

mai accettato alcun no, per quanto giusto e detto al fine <strong>di</strong> educarla. Per questo,<br />

<strong>il</strong> padre, pur <strong>di</strong> prendersi una rivincita sulla madre, ha fatto alla ragazza, come<br />

si suol <strong>di</strong>re, ponti d'oro: sol<strong>di</strong> e libertà senza freni, cose che alla ragazza, allora<br />

se<strong>di</strong>cenne, apparvero come <strong>il</strong> paese dei balocchi a Pinocchio. Senza valutare in<br />

alcun modo l'importanza degli affetti della mamma e del fratello (ricordo: nato<br />

dal secondo matrimonio), per orgoglio e convenienza ella scelse <strong>di</strong> restare col<br />

padre ("<strong>il</strong> miglior offerente" come lo definisce questa mia parente, offerente <strong>di</strong><br />

sol<strong>di</strong>, ovvio) e <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>are nella città in cui lui vive tuttora. La mamma, in tutti<br />

questi anni ha tentato in ogni possib<strong>il</strong>e modo <strong>di</strong> mantenere vivo <strong>il</strong> rapporto con<br />

questa figlia <strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>e che l'ha sempre accusata <strong>di</strong> ogni suo problema, anche<br />

quando, invece, godeva della sua libertà e della sua assoluta mancanza <strong>di</strong><br />

responsab<strong>il</strong>ità andandosene gioiosamente in giro a <strong>di</strong>vertirsi coi suoi amici fino<br />

a notte fonda, o serenamente in vacanza con i suoi fidanzati o le sue amiche, mal<br />

sopportando anche in quei giorni le telefonate <strong>di</strong> questa madre "rompiscatole"<br />

che solo voleva assicurarsi che la figlia stesse bene. Questa mia parente ha<br />

passato tutti questi anni chiamandola tutti i giorni, invitandola ad andare a<br />

trovare lei ed <strong>il</strong> fratellino nato dal secondo matrimonio e che è molto legato a<br />

quella ragazza e soffre per la sua in<strong>di</strong>fferenza. Le telefonate sono sempre state<br />

penose: poche parole frettolose, per levarsela presto <strong>di</strong> torno, piene <strong>di</strong> bugie<br />

(quando la mamma le chiedeva dove si trovasse, spesso la ragazza, per evitare<br />

le raccomandazioni della mamma, le ha raccontato enormi bugie, puntualmente<br />

scoperte dalla mia parente). Mo<strong>di</strong> spicci, sempre pieni <strong>di</strong> rabbia, risposte seccate<br />

e, nelle rare occasioni in cui è andata a trovarla, pochi giorni e poi via verso la<br />

sua libertà da tutti gli obblighi, ed in quei pochi giorni musi lunghi, uscite<br />

solitarie con varie scuse per levarsi <strong>di</strong> torno e s<strong>il</strong>enzi impenetrab<strong>il</strong>i. Un dolore<br />

enorme, una vera spina nel cuore: anche se qualche errore questa mamma può<br />

averlo fatto, come qualsiasi essere umano, <strong>di</strong> certo non merita tanto. E sappiate<br />

che a questa ragazza non manca nulla (ovviamente parlo del lato economico,<br />

mentre io penso che, dal momento che ha deciso <strong>di</strong> o<strong>di</strong>are e mettere<br />

ingiustamente la madre sul banco degli imputati per ogni suo fallimento, <strong>il</strong> che<br />

è sempre comodo, le manchi tutto). E' noto a tutte le persone che conoscono la<br />

faccenda da vicino che questa mia parente ha fatto <strong>di</strong> tutto affinché la figlia<br />

stesse con lei: a suo tempo prese, caricandosi <strong>di</strong> spese ben maggiori, anche una<br />

casa più <strong>grande</strong> nella nuova città, proprio considerando che ella avrebbe avuto<br />

bisogno del suo spazio nel caso in cui avesse cambiato idea e l'avesse poi<br />

85


seguita, ma la ragazza, dura e ostinata, si è sempre rifiutata, trovando certo più<br />

attraente una vita senza obblighi e responsab<strong>il</strong>ità, in cui non c'erano <strong>di</strong> certo<br />

fratellini da accu<strong>di</strong>re né mamme rompiscatole che pretendevano un minimo <strong>di</strong><br />

collaborazione e <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne, visto che doveva pure lavorare. Fino all'ep<strong>il</strong>ogo<br />

finale, doloroso ed incomprensib<strong>il</strong>e per questa mamma: un mese fa ha invitato<br />

la ragazza ad un pellegrinaggio a Medugorje per chiedere la grazia che la<br />

Madonna mettesse or<strong>di</strong>ne nella mente e nel cuore <strong>di</strong> sua figlia donandole<br />

finalmente pace e serenità. Nulla è successo <strong>di</strong> grave in quei giorni, tranne che la<br />

mamma si è ricordata <strong>di</strong> farle gli auguri <strong>di</strong> buon compleanno (che cadeva<br />

proprio <strong>il</strong> giorno della partenza) solo alle otto e mezzo del mattino, quando già<br />

erano in viaggio per la meta del pellegrinaggio, e non subito, quando è andata a<br />

svegliarla (la mia parente si era alzata alle cinque per preparare l'occorrente per<br />

<strong>il</strong> viaggio ed era comprensib<strong>il</strong>mente stanca e confusa). Ma in quei giorni la<br />

ragazza, invece <strong>di</strong> avvicinarsi alla mamma, anche per <strong>il</strong> clima che si respira in<br />

quel luogo santo, ha avuto un comportamento ancora peggiore del solito: musi<br />

lunghi, risposte strafottenti, era come se la mamma nemmeno ci fosse e, al<br />

rientro in Italia, non volendo nemmeno dormire per un'altra notte con la<br />

mamma e gli altri parenti (c'era anche la famosa nonna che la portava al mare<br />

da piccola), ha preteso, piangendo <strong>di</strong> rabbia come quando da piccola faceva i<br />

capricci, <strong>di</strong> essere lasciata alla stazione per tornarsene (era già sera tar<strong>di</strong>) a casa<br />

<strong>di</strong> suo padre (vi ricordo che questa ragazza ha ben 25 anni), sobbarcandosi altre<br />

tre ore e più <strong>di</strong> viaggio. Il giorno dopo la mamma ha ricevuto la lettera peggiore<br />

che una mamma possa aspettarsi da una figlia, piena <strong>di</strong> assurde accuse e ricor<strong>di</strong><br />

stravolti e confusi della sua infanzia (come si può accusare la mamma <strong>di</strong> averla<br />

mandata a fare le vacanze al mare dalla nonna perché lei doveva lavorare fino<br />

ad agosto?), una lettera in cui la mamma viene <strong>di</strong>pinta come un mostro<br />

insensib<strong>il</strong>e, la sola ed unica responsab<strong>il</strong>e <strong>di</strong> tutti i suoi problemi, compresi quelli<br />

con gli uomini. Vi assicuro che questa mia parente ha adorato letteralmente<br />

questa ragazza e l'ha accu<strong>di</strong>ta a curata come ogni mamma che si rispetti, avendo<br />

rischiato anche la vita (era più giovane <strong>di</strong> lei ora quando l'ha avuta) nel metterla<br />

al mondo per un <strong>di</strong>stacco <strong>di</strong> placenta improvviso, avendola allevata come un<br />

fiore, con affetto, baci, coccole e carezze. "Forse troppe", glielo ripeto sempre,<br />

troppe carezze, troppe coccole, troppi si. Tutto era in funzione <strong>di</strong> lei: perfino i<br />

viaggi li facevano, lei ed <strong>il</strong> marito, per portare la bambina a vedere la Tour Eiffel<br />

o l'acquario <strong>di</strong> Genova, per darle "input" educativi, per farla <strong>di</strong>vertire ad<br />

Euro<strong>di</strong>sney e vederla felice. In Sic<strong>il</strong>ia, in Austria, in Portogallo, in Spagna, in<br />

Francia: tutti i viaggi che hanno fatto anche per lei. Nessuna mamma, credetemi,<br />

merita quello che sta passando questa mia parente, messa sotto l'in<strong>di</strong>ce<br />

accusatorio <strong>di</strong> una donna viziata, che non ha mai lavorato un solo giorno in vita<br />

86


sua, che non sa cosa sia lo spirito <strong>di</strong> sacrificio, l'um<strong>il</strong>tà, lo stare accanto ad una<br />

persona in crisi dando un pò <strong>di</strong> sè e del proprio tempo anche solo per ascoltare,<br />

che ha trovato tutto spadellato nel piatto senza doversi mai guadagnare nulla,<br />

che non le ha mai, e <strong>di</strong>co mai, offerto un aiuto nei momenti <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà,<br />

trovando solo <strong>il</strong> <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> accusarla senza appello e, <strong>di</strong>nanzi al <strong>dono</strong> del<br />

pellegrinaggio a Medugorje che la mamma le ha fatto, non ha trovato <strong>di</strong> meglio<br />

che buttarle addosso tutta la sua mostruosa incapacità <strong>di</strong> <strong>di</strong>re un grazie, <strong>di</strong> farle<br />

un sorriso, <strong>di</strong> abbracciarla. Vi racconto tutto questo perché <strong>Sant'Erasmo</strong>, cui mi<br />

sono rivolta per cercare un sollievo alla pena <strong>di</strong> questa mamma, ci parla <strong>di</strong> lei e<br />

<strong>di</strong> suo padre rivolgendosi <strong>di</strong>rettamente a questa mamma, anche se prima altre<br />

entità ci donano perle <strong>di</strong> <strong>di</strong>versa <strong>grande</strong>zza. Vi racconto questi fatti privati per<br />

meglio farvi apprezzare ciò che ci <strong>di</strong>ce <strong>il</strong> Santo, <strong>grande</strong> e munifico come sempre.<br />

Vi chiedo una preghiera per questa mamma ingoiata dall'amarezza che soffre<br />

un lutto peggiore della morte, credetemi, che ha perso <strong>il</strong> gusto <strong>di</strong> un sorriso, <strong>di</strong><br />

alzarsi la mattina, <strong>di</strong> vestirsi e <strong>di</strong> uscire, che dorme poco e male e fa fatica a<br />

sforzarsi <strong>di</strong> sorridere e farsi vedere serena dal suo figlio più piccolo per non<br />

turbarlo; una preghiera perché Gesù, celeste me<strong>di</strong>co e sommo psicologo, porti<br />

nell'anima confusa <strong>di</strong> quella giovane donna pace al posto della rabbia immensa<br />

che la ossessiona, amore al posto dell'o<strong>di</strong>o, capacità <strong>di</strong> comprendere al posto<br />

delle accuse, tenerezza al posto dell'astio. Che la addolcisca con <strong>il</strong> Suo amore e<br />

faccia si che ella non subisca più l'influenza anche <strong>di</strong> amicizie superficiali e<br />

negative. E' una registrazione bella e forte, in cui possiamo trovare, come<br />

sempre, luce e speranza, ma anche vere rivelazioni, come quella che riguarda<br />

Hitler. Ed una scenetta meravigliosa e celestiale con la Madonna: vedrete che<br />

poesia!. E la vita è anche questo, ricor<strong>di</strong>amocelo, anzi, è tutto questo, storie<br />

piccole e gran<strong>di</strong> che si intrecciano a formare la trama stupefacente dei <strong>di</strong>segni <strong>di</strong><br />

Dio, anche quando sono così <strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>i da interpretare.<br />

ABATE ERMARO<br />

Testo<br />

Là bestie dalla nave passano, lì n’hai, si, gli odori,<br />

lì tua figlia perde, sai?<br />

Avè ste due dame gozzovigli: era a vela barca!<br />

Fasti<strong>di</strong>, sorprese hai: nelle mamme è sott<strong>il</strong>i giochi.<br />

Eruà….è l’abate là!<br />

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Gli eri in nota, rinnovo l’otterrei,<br />

ministri coltiva squadre rivolte.<br />

Beato hai figlio da avverà.<br />

Ombra hai, si, <strong>di</strong> buono, presi<strong>di</strong>ando i preti!<br />

Chiude la voce: ammessi <strong>di</strong> là è.<br />

Elevate! Su insegnano, ha timbri:<br />

accoda a quella bestia, esci da là vai su drogato con ea!<br />

Entrato che mirai? Si, fuhrer sta là!<br />

“Ah, portam guerra, guerra…fascino!”.<br />

GERMANA<br />

Mò lasci, qua mi restan massi,<br />

veti ne han mostri.<br />

Per armi, ah, vissi e ne è uccisi!<br />

Li bussi gli ossari? Qua scrivi..i<br />

Germana là metallo salda.<br />

Teresa è lassù <strong>di</strong>rà, si, ne vide i raggi!<br />

In Re partire, <strong>di</strong>segni ha: e più n’hai raggi là!<br />

SANT'ERASMO<br />

Qua tossirò, qua briglia vig<strong>il</strong>e tenere,<br />

c’è Amore, credere, dà!<br />

Att<strong>il</strong>a nun c’ha da spaventà: pace porti lì!<br />

Cuore ci ha maremmani vedè scoperti: ammirai!<br />

Con troppi, e che ciechi, su si ristampa te!<br />

Ah Rambo t’ammira lì, e via, e figlia alza.<br />

Se Jesus ha un manto puliremo gli occhi: rende!<br />

Toh! Ma Lady Maria, che va a apparì?<br />

“Purtroppo dove sognai <strong>di</strong> fuggire”<br />

Arolà, partiva..col frate andarà!<br />

Ci segnali a <strong>di</strong>re figlia,<br />

c’era Al... in versetto moglie,<br />

fu lì st<strong>il</strong>etto: o amare o mentire.<br />

88


Purtroppo, ah donna, lui è già là a beffare:<br />

con altre a <strong>di</strong>scoteche gli riprende giovane!<br />

E…Al..Al.., qua c’è Re, in<strong>di</strong>….<br />

Qua c’hai da riposà:<br />

st<strong>il</strong>i vita, deh, in nuraghi e..<br />

è trame potere..<br />

e chiamale robette:<br />

qua ut<strong>il</strong>izzi l’erede<br />

e sol<strong>di</strong> sfama lì.<br />

Piange…..<br />

Spiegazione del testo<br />

Questa entità <strong>di</strong>rà dopo <strong>di</strong> essere "l'abate", cioè lo stesso abate Ermaro che si è<br />

presentato nella registrazione precedente: egli mi avverte, tramite la consueta<br />

immagine della nave, <strong>il</strong> mezzo allegorico con cui da lassù si avvicinano a noi,<br />

che anche le bestie (entità negative) passano, o tentano <strong>di</strong> passare nel mio<br />

registratore, ed io ne posso sentire gli odori, ovvero gli effetti, come quelli che<br />

colpiscono anche la figlia <strong>di</strong> questa mia parente a cui Ermaro si rivolge,<br />

togliendole serenità <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>zio nei confronti della madre. Poi fa una battuta<br />

scherzosa sulla mamma e sulla figlia <strong>di</strong> cui sto chiedendo e <strong>di</strong>ce che ad avere a<br />

che fare con tutt'e due si starebbe freschi, riferendosi ai loro caratteri. La loro<br />

barca era a vela, ovvero proce<strong>dono</strong> in balìa dei venti. Dice a questa mamma che<br />

avrà dei fasti<strong>di</strong> e delle sorprese in questo rapporto (lo sa bene!) e ciò perché <strong>il</strong><br />

rapporto con la mamma è sempre delicato, basato su "sott<strong>il</strong>i giochi". Dichiara <strong>di</strong><br />

essere l'abate, e l'unico che conosco è Ermaro, che è venuto a presentarsi nella<br />

registrazione precedente. Dice che ero in nota per ottenere <strong>il</strong> rinnovo del<br />

permesso <strong>di</strong> comunicare con l'ald<strong>il</strong>à e che ora <strong>il</strong> ministro (<strong>Sant'Erasmo</strong>) si sta<br />

de<strong>di</strong>cando a sedare la rivolta <strong>di</strong> una squadra (non so se si riferisce ad un fatto<br />

ultraterreno oppure ad uno terreno). La frase che segue mi è un pò oscura per la<br />

verità: pare invitarmi a cercare <strong>di</strong> far <strong>di</strong>ventare "beato" mio figlio, ma forse<br />

vuole semplicemente invitarmi a metterlo sulla strada della fede. Mi rassicura<br />

<strong>di</strong>cendo che ho un'ombra buona che mi protegge dacchè mi presi<strong>di</strong>ano loro, i<br />

preti (lui e <strong>Sant'Erasmo</strong>). Ermaro mi <strong>di</strong>ce che la sua voce ora chiude questo<br />

<strong>di</strong>scorso su cui non devo avere dubbi: loro, quando vengono a parlarci, sono<br />

ammessi <strong>di</strong> là, ne hanno <strong>il</strong> permesso e non c'è nulla che vada contro le leggi<br />

89


<strong>di</strong>vine in ciò. Mi chiede <strong>di</strong> far elevare le persone che ascoltano gli insegnamenti<br />

che io posso trasmettere visto che ho "i timbri", i permessi, appunto. Ed un<br />

insegnamento ce lo dà subito l'abate: <strong>di</strong>ce che, accodandosi a satana, quando si<br />

morirà si giungerà nell'ald<strong>il</strong>à come "drogati", e si andrà con lui senza rendersi<br />

conto <strong>di</strong> ciò che si sta facendo (si parla dei satanisti). Infatti, <strong>di</strong>ce, entrato in quel<br />

fetido luogo dove essi si trovano cosa vide? Vide <strong>il</strong> "fuhrer", Hitler, che,<br />

appunto, ancora come un drogato ripete ossessivamente <strong>il</strong> suo desiderio<br />

smodato <strong>di</strong> portare la guerra ovunque quasi fosse ancora vivo, e ancora afferma<br />

<strong>di</strong> trovare fascino nella guerra.<br />

L'entità seguente, che <strong>di</strong>ce <strong>di</strong> chiamarsi Germana (non ho ben capito se è <strong>il</strong> suo<br />

nome o se si riferisce al fatto che è semplicemente tedesca), mi <strong>di</strong>ce che<br />

metaforicamente le lascio un "masso", un peso cioè, che comunque i "mostri",<br />

ovvero i demoni, hanno anche dei <strong>di</strong>vieti, non è loro concesso da Dio <strong>di</strong> lanciare<br />

massi, ovvero <strong>di</strong> arrecare <strong>di</strong>sturbi, oltre ciò che Egli concede. Confessa <strong>di</strong> essere<br />

vissuta per le armi e che ha ucciso molte persone (probab<strong>il</strong>mente in guerra?). Mi<br />

invita a "bussare agli ossari", ovvero a farli parlare tramite la metafonia, intanto<br />

ella, Germana, lassù paga <strong>il</strong> saldo "del metallo", e credo si riferisca al metallo <strong>di</strong><br />

quelle armi che ha ut<strong>il</strong>izzato violentemente in vita. Dice che dovrò <strong>di</strong>re che<br />

Teresa (credo si riferisca ad una delle mie donne preferite, Madre Teresa <strong>di</strong><br />

Calcutta) è in alto e lei ne vide i raggi <strong>di</strong> splendore. Mi saluta con<br />

un'esortazione: bisogna decidersi <strong>di</strong> partire per una nuova vita nel Re, seguendo<br />

Lui, che ha dei <strong>di</strong>segni per <strong>il</strong> mondo; mi ricorda che ho la fortuna <strong>di</strong> avere molti<br />

"raggi" che, lo ricordo, ci in<strong>di</strong>cano l'energia che ci permette <strong>di</strong> comunicare con<br />

loro lassù.<br />

La parte <strong>di</strong> registrazione che riguarda <strong>Sant'Erasmo</strong>, lo potrete accertare voi<br />

stessi, è proprio "sua", nel senso che vi possiamo cogliere <strong>il</strong> suo st<strong>il</strong>e ironico ma<br />

profondo e, a tratti, severo. Dice che entrerà in scena come uno che, per farsi<br />

notare, tossisce per farsi sentire, e mi raccomanda: qui bisogna tenere la "briglia<br />

vig<strong>il</strong>e", bisogna porre attenzione e credere che, essendoci l'Amore <strong>di</strong>vino, è esso<br />

che ci dà queste informazioni. Ricordo che <strong>Sant'Erasmo</strong>, infatti, ha già detto che<br />

tutto ciò che egli ci <strong>di</strong>ce gli viene fatto conoscere da Dio, lui è solo un tramite,<br />

sebbene Santo, eccelso e venerab<strong>il</strong>e. Parla della ragazza e <strong>di</strong> quell'Att<strong>il</strong>a che ha<br />

dentro e che la spinge a <strong>di</strong>struggere tutto intorno a sè, però mi <strong>di</strong>ce la mia<br />

guida, non bisogna farsi spaventare da quell'Att<strong>il</strong>a e portare pace in questa<br />

situazione. Poi salta a fare una considerazione: lassù sanno che i ricercatori <strong>di</strong><br />

metafonia <strong>di</strong> Grosseto che fanno capo a Marcello Bacci (chi si interessa <strong>di</strong><br />

metafonia sa <strong>di</strong> cosa sto parlando), "i maremmani", sono stati scoperti in vari<br />

programmi televisivi che ultimamente ne hanno <strong>di</strong>ffusamente trattato e questa<br />

cosa a lui è piaciuta, è un bene che si <strong>di</strong>ffondano queste verità. E poi, per<br />

90


sollevarmi e rassicurarmi sul lavoro che faccio, mi <strong>di</strong>ce che con tutti i "ciechi"<br />

delle cose spirituali che ci sono in giro, loro mi ristamperebbero lassù per quello<br />

che faccio (che bel complimento che mi fa <strong>il</strong> mio caro padre Erasmo!).<br />

Scherzando in maniera straor<strong>di</strong>naria <strong>di</strong>ce che ad<strong>di</strong>rittura Rambo mi ammira per<br />

ciò che faccio e sopporto, per cui, via, mi <strong>di</strong>ce, cerca <strong>di</strong> sollevare quella figlia che<br />

è caduta (si riferisce alla figlia della mia parente). Se Gesù è un Re ("ha un<br />

manto" regale), allora, promette, le puliranno gli occhi per meglio vedere la<br />

realtà e questo è sempre un lavoro che rende, che è vantaggioso per le persone<br />

che ne beneficiano. Subito dopo, e ne sono ancora incredula, <strong>il</strong> Santo ci fa<br />

"assistere" ad un evento straor<strong>di</strong>nario anche se con la leggerezza della sua<br />

impagab<strong>il</strong>e ironia: era <strong>il</strong> 2 giugno quando ho fatto questa registrazione, giorno<br />

in cui la Madonna appare a Miriana, una delle veggenti <strong>di</strong> Medugorje, e allora <strong>il</strong><br />

Santo fa finta <strong>di</strong> incontrare per caso la Mamma Celeste e, vedendola sul punto<br />

<strong>di</strong> partire, le chiede se ella sta per andare ad apparire. Ci riporta lui stesso ciò<br />

che la Madre risponde: <strong>di</strong>ce che si, andrà ad apparire là dove un tempo sognò <strong>di</strong><br />

fuggire per la malvagità degli uomini che le avevano massacrato <strong>il</strong> Figlio,<br />

ovvero sulla Terra. La Madonna parte e va via con un frate che non ci è dato<br />

sapere chi fosse, lasciandoci estasiati per queste meravigliose scenette che sanno<br />

crearci lassù. Poi <strong>il</strong> Santo, sapendo che mi preme la faccenda <strong>di</strong> questa ragazza,<br />

ricorda che gli "segnalo" sempre <strong>di</strong> parlare al cuore <strong>di</strong> lei e allora mi <strong>di</strong>ce che nel<br />

versetto per la moglie si tratterà <strong>di</strong> Al...(non riporto <strong>il</strong> nome per questioni <strong>di</strong><br />

privacy), <strong>il</strong> padre della ragazza, perché la faccenda non lo vede estraneo. Dice<br />

che lo "st<strong>il</strong>etto", ovvero lo spa<strong>di</strong>no che le è stato pian piano inf<strong>il</strong>ato nell'anima, a<br />

quella ragazza, è partito proprio da come lui le ha parlato sempre della madre e,<br />

dovendo scegliere fra "amare o mentire", cioè fra <strong>di</strong>re la verità su sua madre e<br />

sul suo modo <strong>di</strong> essere con lei per amore della ragazza o mentirle per tenersela<br />

legata, lui ha scelto <strong>di</strong> mentirle (però ha anche avuto un terreno fert<strong>il</strong>e su cui<br />

lavorare). Vedete cosa <strong>di</strong>ce <strong>il</strong> Santo: amare veramente e volere <strong>il</strong> bene <strong>di</strong> quella<br />

ragazza, avrebbe voluto <strong>di</strong>re semplicemente raccontarle la verità pura e<br />

semplice. Purtroppo, <strong>di</strong>ce <strong>il</strong> santo, lui è già lì accanto alla ragazza a beffarsi della<br />

sua ex moglie e così può continuare <strong>il</strong> suo sporco gioco godendosi la sua vittoria<br />

<strong>di</strong> Pirro che tanto dolore e danni provoca alla ragazza. Ricorda poi, piuttosto, un<br />

antico "vezzo" <strong>di</strong> quest'uomo: quello <strong>di</strong> andarsene ancora in giro per <strong>di</strong>scoteche<br />

a cercare ragazze giovani con cui avere storie senza impegno per sentirsi ancora<br />

giovane anche lui: che si ricor<strong>di</strong> che lassù c'è un Re per tutti a giu<strong>di</strong>care, quin<strong>di</strong><br />

agisca in modo da tenerne conto, <strong>di</strong>ce la mia guida (notate che lo chiama con<br />

solo le prime due lettere del suo nome). Il Santo, gli consiglia poi <strong>di</strong> riposarsi da<br />

tutte queste avventure con giovani ragazze in <strong>di</strong>scoteca, la salute potrebbe<br />

risentirne, sarebbe meglio per lui avere uno st<strong>il</strong>e <strong>di</strong> vita più semplice e sobrio,<br />

91


come quello che si teneva nei nuraghi (immaginatevi quale potesse essere), e<br />

questa parola non è scelta a caso dal Santo che sa benissimo che quest'uomo è <strong>di</strong><br />

origini sarde. Certo, con le sue trame crede <strong>di</strong> avere lui <strong>il</strong> potere su questa<br />

ragazza, e non è cosa <strong>di</strong> poco conto, non sono "robette" come <strong>di</strong>ce <strong>il</strong> Santo (se ne<br />

pagherà <strong>il</strong> conto...), perché egli ut<strong>il</strong>izza (notate la forza <strong>di</strong> questo verbo: le<br />

persone non si "ut<strong>il</strong>izzano" mai!) sua figlia (l'erede) per una sorta <strong>di</strong> assurda<br />

rivincita in cui a perdere è soprattutto lei, i cui veri bisogni egli cerca <strong>di</strong> sfamare<br />

solo coi sol<strong>di</strong> (notate che <strong>il</strong> Santo sa che la ragazza "ha fame", ha bisogno <strong>di</strong> un<br />

affetto e <strong>di</strong> una presenza che lui può solo riempire falsamente coi sol<strong>di</strong>). Il Santo<br />

<strong>di</strong>ce che la ragazza piange perché in fondo al suo cuore è <strong>di</strong>ssi<strong>di</strong>ata, sente che c'è<br />

qualcosa che non torna nei suoi conti, e chiude dando un consiglio alla mia<br />

parente che ometto <strong>di</strong> pubblicare per rispetto della sua privacy.<br />

Commento<br />

Ho voluto pubblicare questa registrazione che, in fondo, può apparire anche<br />

come "privata" per più <strong>di</strong> un motivo. Primo, sperando sinceramente che questi<br />

messaggi giungano al cuore <strong>di</strong> quella ragazza; secondo perché ci sono molte<br />

altre mamme che vivono situazioni così dolorose e mi piacerebbe porgere anche<br />

a loro <strong>il</strong> contenuto <strong>di</strong> questi messaggi, o almeno la parte che può servire a tutti:<br />

quando ci si separa, nessuno dei due genitori ha <strong>il</strong> <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> riversare le proprie<br />

frustrazioni ed i propri fallimenti sui figli, nemmeno quando essi sono adulti. Va<br />

fatta sempre salva l'immagine che <strong>il</strong> figlio deve avere del proprio genitore, va<br />

fatta sempre salva la stima e l'amore che <strong>il</strong> figlio ha <strong>il</strong> <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> avere per chi lo<br />

ha messo al mondo. Vi prego <strong>di</strong> riflettere sulla frase che la Madonna <strong>di</strong>ce a<br />

<strong>Sant'Erasmo</strong>: anche per cose come queste Lei viene tra noi a richiamarci anche<br />

se in realtà non amerebbe affatto ritornare nei bassifon<strong>di</strong> dell'Universo, ovvero<br />

là dove vivono questi esseri chiamati uomini, capaci <strong>di</strong> far fiorire sim<strong>il</strong>i frutti<br />

dell'o<strong>di</strong>o. Ecco che allora non resta che pregare e sperare che si provi tutti a<br />

spostarsi un pò più su, a riscattarsi dalla melma delle ripicche e dei rancori, ad<br />

andare finalmente avanti senza fardelli. E' quando si smette <strong>di</strong> o<strong>di</strong>are, quando si<br />

perdona e si è perdonati che si trova la vera pace, e allora è proprio per questo<br />

che bisogna pregare.<br />

92


<strong>Sant'Erasmo</strong> mi riconferma <strong>il</strong> suo aiuto contro gli strali del male e<br />

mi "accompagna" con la sua "nave" in acque dove incontriamo per<br />

pochi attimi un'anima peccatrice - L'invito agli arabi ad "adottare"<br />

la Chiesa <strong>di</strong> Cristo, portatrice <strong>di</strong> una "nuova vita" – 11/06/2010<br />

In questa registrazione i <strong>di</strong>versi temi che vengono toccati, riescono a<br />

coinvolgerci davvero profondamente e ci <strong>di</strong>mostrano quanto, da lassù siano<br />

sempre vicini alle questioni terrene e personali. In prima battuta <strong>il</strong> Santo mi fa<br />

presente <strong>di</strong> essere a conoscenza <strong>di</strong> tutte le contrarietà che mi hanno colpita in<br />

questi ultimi tempi e mi informa che <strong>il</strong> male, contrario a quanto vado facendo<br />

per <strong>di</strong>ffondere la verità dell'esistenza dell'ald<strong>il</strong>à e la realtà del Nostro Signore<br />

Gesù Cristo, cerca <strong>di</strong> scoraggiarmi dal continuare. E' un vecchio tema, ma io,<br />

finchè avrò la protezione da lassù, non ho alcun timore e vado avanti. Poi torna,<br />

come un padre affettuoso e premuroso, sul <strong>di</strong>scorso che già era stato toccato due<br />

registrazioni fa, quello relativo ai problemi relazionali che sussistono fra una<br />

mia parente e sua figlia. Superbo <strong>il</strong> quadretto che ci viene presentato quando la<br />

"nave" <strong>di</strong> <strong>Sant'Erasmo</strong> ci porta per un breve attimo nel "bagnatoio dei demoni":<br />

un luogo infernale dal quale un'entità in pena è autorizzata a parlarci. Notate<br />

come <strong>Sant'Erasmo</strong> torni ad un tema cui tiene particolarmente: sottolineare come<br />

la Verità sia quella <strong>di</strong> Cristo presente nell'Osia consacrata, e quin<strong>di</strong> invitando gli<br />

arabi ad adottare questa verità portatrice <strong>di</strong> nuova vita. E' una registrazione<br />

straor<strong>di</strong>naria, come tutte del resto. In fondo trovare parole sempre nuove per la<br />

nostra meraviglia non è fac<strong>il</strong>e, ma vi <strong>di</strong>co che ogni volta che registro è per me è<br />

un'emozione capace <strong>di</strong> commuovermi fino alla lacrime.<br />

SANT'ERASMO<br />

Testo<br />

Troppo <strong>il</strong> male, là ha tirato mira,<br />

<strong>di</strong>sturbi è in atto,<br />

io ti ringrazio e ai siti registri, tu hai qui <strong>di</strong>ritto.<br />

Era a Cristo Re giù un dolor,<br />

pure tra l’Oltre c’ha rimesso alla Madre!<br />

Che ce n’è altri, che sceglie noi quelli in terra, raccoglierà, poi vedere che è lì!<br />

93


Con Frà quin<strong>di</strong> più faina era lì….cre<strong>di</strong>!<br />

Mò smetto, non insisto più qui.<br />

Tre cose fa lì interessà <strong>di</strong> lì,<br />

t’assisterò per fa,“mia colpa” darà figlia:<br />

m’insisti che arrivi <strong>il</strong> suo “doppio”!<br />

Allor fango, si, esce, falò!<br />

Farò, ora ormai ve so anche scritti<br />

e là spiegazioni riflessi ha!<br />

Sua mamy desidera, padre la str<strong>il</strong>la,<br />

nocivo è P., ma l’ho qua in testa rotte!<br />

Ha nave da ammirà queste rotte….<br />

ENTITA' SENZA NOME<br />

Ah, qui ne ha acqua chiara? E tiri!<br />

E si proseguite: era un bagnatoio <strong>di</strong> demoni!<br />

E infatti vengo in traccia a penà!<br />

E..e nacqui…e rubai lì su…si, lì…è meglio, uscivo qua!<br />

SANT'ERASMO<br />

Tirai a nozze: ho circo, seguirai in <strong>di</strong>retta!<br />

Ah, <strong>di</strong>re a chi là sapiente,<br />

qua li svegli, dagli un po’ la mira!<br />

Sta, annotavi cogli occhi,<br />

ah lì v'entra <strong>il</strong> regista!<br />

Ha’ lì prove: uscire i morti!<br />

Le gonne entrerà cò giacche.<br />

Stima non hanno arabi<br />

che io affermi:<br />

in voi Chiesa adottare, gia!<br />

Oro c’è se fai capire che “Ostia”:<br />

arriva una vita nuova<br />

Frase in arabo?<br />

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E viene a con baci massacrà!<br />

All’orecchio ancora mostrerò:<br />

mò se la lebbra è così, deve sta in alto!<br />

E a lei cascò….parata l’uva! Parla, dai lì!<br />

E lì spieghi, fai vedere.<br />

E rischi però se quando suono,<br />

là visite fai a me negare.<br />

E se fa na firma ve desse tanta agonia:<br />

ve val mazzi de anni, voi quando si prendeva,<br />

c’è da perì, qua tocca!<br />

Ah, ‘ra figlia trova la porte che accetterà.<br />

Poi <strong>di</strong>re…che ad essa è accompagnato!<br />

Spiegazione del testo<br />

<strong>Sant'Erasmo</strong>, riferendosi alle tante cose che, ultimamente, non sono proprio<br />

andate per <strong>il</strong> verso giusto nella mia vita, mi chiarisce che è per colpa del male<br />

che mi ha preso <strong>di</strong> mira per tutto quanto vado facendo allo scopo <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffondere i<br />

messaggi contenuti nel sito e mi conferma che sono <strong>di</strong>sturbi che entità negative<br />

mettono in atto per tentare <strong>di</strong> <strong>di</strong>ssuadermi ad andare avanti. Ma per la mia<br />

"testardaggine" <strong>il</strong> santo mi ringrazia (vi rendete conto? E' lui che ringrazia me!)<br />

per <strong>il</strong> fatto che continuo a registrare per <strong>il</strong> sito visto che, come afferma, ne ho <strong>il</strong><br />

<strong>di</strong>ritto (tante volte mi hanno riba<strong>di</strong>to che ho i "permessi" da lassù per farlo).<br />

Continua con una notazione amara, ricordandoci che Gesù Cristo ha un <strong>grande</strong><br />

dolore a causa dei comportamenti umani e che Egli, nella Sua misericor<strong>di</strong>a, ci ha<br />

affidati a Sua Madre, anche quando saremo nell'Oltre. Dice che ci sono altre<br />

persone che loro lassù scelgono sulla terra affinché raccolgano quello che da<br />

lassù ci viene donato in termini <strong>di</strong> Verità, li scelgono e poi stanno a vedere cosa<br />

riescono a fare. Quin<strong>di</strong> mi rammenta che, con me, la "faina" (immagine già usata<br />

in precedenti registrazioni per in<strong>di</strong>care un'entità malevola) c'è in particolar<br />

modo, però poi, quasi a voler sminuire, mi <strong>di</strong>ce che ora basta, non vuole più<br />

insistere su questo punto. Mi invita a fare interessare le persone alle tre cose cui<br />

mi de<strong>di</strong>co e che concernono l'attività del sito: le registrazioni, la raccolta delle<br />

immagini dall'ald<strong>il</strong>à e i congressi, e in cambio lui mi promette assistenza per far<br />

si che la figlia <strong>di</strong> quella mia parente della quale ho trattato un paio <strong>di</strong><br />

registrazioni ad<strong>di</strong>etro (potete leggere qui) si ravveda e faccia un "mea culpa" ,<br />

95


visto che io insisto nelle preghiere che lei <strong>di</strong>venti un'altra persona (lui <strong>di</strong>ce "<strong>il</strong><br />

suo doppio"). Allora, pare or<strong>di</strong>nare al fango che ostruiva <strong>il</strong> rapporto fra quella<br />

figlia e la madre <strong>di</strong> uscire, <strong>di</strong> bruciare in un falò, presagendo così tempi migliori.<br />

Mi assicura che lui si darà da fare per migliorare <strong>il</strong> rapporto tra la mia parente e<br />

sua figlia, e ora che ho anche pubblicato quella registrazione che la riguardava,<br />

ella rifletterà con costrutto sulle spiegazioni che avevo dato su quella<br />

comunicazione. Mi <strong>di</strong>ce che la ragazza desidera interiormente la sua mamma,<br />

che suo padre la sgrida anche per l'influenza nefasta <strong>di</strong> un suo parente che lo<br />

con<strong>di</strong>ziona col suo sarcasmo, ma che egli ha già nelle sua testa tutto lo<br />

svolgimento della storia e sa come andrà a finire (le "rotte" in<strong>di</strong>cano appunto i<br />

vari mo<strong>di</strong> in cui si svolgono gli eventi, in definitiva la nostra stessa vita). Il<br />

Santo, poi, mi lascia temporaneamente avvertendomi che ora la sua nave ci farà<br />

ammirare certe rotte non proprio auspicab<strong>il</strong>i. Ci porta infatti in un "luogo"<br />

oscuro, un luogo dove c'è acqua (se ci fate caso, sull'ultima frase si sente lo<br />

sciabordìo dell'acqua).Arriva dunque la voce <strong>di</strong> un'entità che resta anonima e<br />

che pare riferirsi a quanti sono sulla "nave" che attraversa quelle fetide acque<br />

quando chiede che gli venga tirata dell'"acqua chiara" (è una metafora: l'acqua<br />

chiara in<strong>di</strong>ca <strong>il</strong> bene, la bellezza, la purezza).Avverte che se la nave prosegue<br />

avrà dei pericoli perché quello è un "bagnatoio" <strong>di</strong> demoni, ovvero un luogo<br />

dove stanno immersi dei demoni. Infatti, <strong>di</strong>ce quest'anima, anche lui è un<br />

dannato e viene a <strong>di</strong>rci che sta penando sulla traccia della registrazione. Poi<br />

chiude confessando che è un dannato e non demone (infatti <strong>di</strong>ce che è nato un<br />

tempo sulla terra), che fu de<strong>di</strong>to a ruberie qui sulla terra e scompare <strong>di</strong>cendo<br />

che è meglio se va via.<br />

Torna <strong>di</strong> nuovo <strong>Sant'Erasmo</strong> e mi <strong>di</strong>ce che mi invita a nozze, ben sapendo<br />

quanto amo ascoltare i suoi insegnamenti: mi farà assistere, infatti, ad un altro<br />

"circo" in <strong>di</strong>retta (in senso metaforico, si riferisce infatti alle cose che mi fa<br />

"vedere" attraverso le registrazioni). Invita a mettere al corrente su queste verità<br />

i "sapienti", gli scienziati, coloro che cre<strong>dono</strong> <strong>di</strong> sapere tutto scartando le realtà<br />

spirituali della vita, mi <strong>di</strong>ce <strong>di</strong> aggiustare la loro mira, quella delle loro<br />

conoscenze che vertono solo sulla realtà materiale facendone <strong>il</strong> fulcro <strong>di</strong> tutta la<br />

loro realtà. Mi invita a stare, ad annotare anche con gli occhi (quelli dello spirito,<br />

ovviamente), ora arriva lui, <strong>il</strong> regista, come tante volte si è definito. <strong>di</strong>ce che le<br />

prove sono qui, nelle registrazioni e nelle immagini che ho ricevuto dall'ald<strong>il</strong>à:<br />

sono proprio quelli che consideriamo "morti" che escono dalla loro <strong>di</strong>mensione e<br />

vengono a parlarci e a mostrarsi, e verranno sia donne che uomini ancora in<br />

futuro (gonne e giacche in<strong>di</strong>cano <strong>il</strong> genere femmin<strong>il</strong>e e quello masch<strong>il</strong>e). Poi, con<br />

una virata improvvisa, <strong>il</strong> Santo tocca un argomento che più volte ha toccato e<br />

che gli sta particolarmente a cuore: <strong>di</strong>ce che <strong>di</strong> certo agli arabi non piace <strong>il</strong> fatto<br />

96


che lui li inviti ad adottare la chiesa <strong>di</strong> Cristo come religione, ma che se loro<br />

capissero che con l'Ostia arriva una vera nuova vita, quella eterna, allora<br />

troverebbero <strong>il</strong> vero oro (<strong>di</strong>ce poi una frase incomprensib<strong>il</strong>e che non ho idea in<br />

che lingua sia pronunciata, forse arabo?). se si avvicinassero alle verità <strong>di</strong> Cristo,<br />

allora i massacri degli estremisti sarebbero compiuti solo con baci. Dice poi che<br />

ha ancora da mostrare alle nostre orecchie una verità: se la lebbra, come <strong>di</strong>cono<br />

certi estremisti islamici, è <strong>il</strong> popolo <strong>di</strong> Cristo, se sono davvero i cristiani, allora<br />

quella "lebbra" deve stare "in alto" nei livelli dell'Oltre, come in effetti sta. Dice<br />

che l'uva , ovvero <strong>il</strong> frutto succoso <strong>di</strong> queste comunicazioni cascò a me e che io<br />

l'ho raccolta quell'uva, però, parlando <strong>di</strong> ciò che faccio, la devo con<strong>di</strong>videre,<br />

darla anche agli altri spiegando e facendo vedere (le spiegazioni sono queste che<br />

faccio alle registrazioni e ciò che faccio vedere sono i volti che ricevo con gli<br />

spettrogrammi). Però rischio sempre se negassi <strong>di</strong> registrare e dare voce alla mia<br />

cara guida. Se firmare (figurativamente) <strong>il</strong> contratto che ci investe <strong>di</strong> questo<br />

compito, ovvero quello <strong>di</strong> registrare, deco<strong>di</strong>ficare, spiegare e <strong>di</strong>ffondere, ci<br />

dovesse costare tanta agonia e preoccupazione, ebbene, <strong>di</strong>ce <strong>il</strong> Santo, sappiate<br />

che svolgere questo compito vi farà guadagnare anni <strong>di</strong> indulgenze quando<br />

sarete nell'ald<strong>il</strong>à. perché si muore, tocca a tutti, è <strong>il</strong> destino comune <strong>di</strong> ogni<br />

uomo. Mi saluta tornando sul <strong>di</strong>scorso della figlia <strong>di</strong> quella mia parente. mi <strong>di</strong>ce<br />

che troverò le giuste porte per accedere al cuore <strong>di</strong> quella ragazza (<strong>il</strong> termine<br />

"'ra" è <strong>di</strong>alettale, e nel napoletano in<strong>di</strong>ca la preposizione articolata "della"), e poi<br />

<strong>di</strong>rle che lui, <strong>Sant'Erasmo</strong>, le è vicino ("è ad essa accompagnato").<br />

Commento<br />

<strong>Sant'Erasmo</strong> riconferma tutti i tratti salienti del suo carattere in questa<br />

registrazione: la sollecitu<strong>di</strong>ne nel mettermi in guar<strong>di</strong>a contro gli attacchi del<br />

male, la fermezza e la severità nell'insistere affinché io continui a registrare<br />

senza stancarmi, la sua assoluta fedeltà a Cristo, feconda Vita e Verità cui ancora<br />

da lassù cerca <strong>di</strong> ricondurre tutti gli uomini, anche coloro che cre<strong>dono</strong> in<br />

un'altra religione, come la maggioranza degli arabi. E' la sollecitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> chi,<br />

avendo lassù profonda conoscenza della Verità, vorrebbe vederla raggiunta da<br />

ogni uomo affinché egli possa goderne i frutti già su questa terra. Mi ha colpito<br />

la frase in cui egli <strong>di</strong>ce che, se conoscessero davvero Cristo, certi estremisti<br />

islamici (e non solo, sia chiaro) farebbero i loro massacri solo coi baci: non vi è<br />

solo ironia,quella sott<strong>il</strong>e e magnifica del Santo, ma vi è anche l'amarezza <strong>di</strong> chi<br />

sa quanto assurde e folli siano certe idee e certi convincimenti basati sull'o<strong>di</strong>o,<br />

97


sulla separazione e la <strong>di</strong>scriminazione. Nocive non solo per le vittime, quelle<br />

idee, ma soprattutto per i loro autori, inconsapevoli <strong>di</strong> quanto li aspetta davvero<br />

nell'ald<strong>il</strong>à: <strong>il</strong> male che si sono costruiti con le loro mani sarà ben più <strong>grande</strong> ed<br />

incommensurab<strong>il</strong>e <strong>di</strong> quello che hanno procurato agli altri con le loro bombe<br />

lanciate, inoltre, in nome <strong>di</strong> Dio. Quale bestemmia peggiore <strong>di</strong> questa può<br />

esistere?<br />

98


Sant’Erasmo mi porta Piero che ci parla degli intrallazzi delle<br />

gran<strong>di</strong> banche che depauperano l’economia – Un’entità <strong>di</strong> nome<br />

Li<strong>di</strong>a, forse originaria dell'isola d’Elba, ci porta <strong>il</strong> suo contributo –<br />

8/07/10<br />

Dopo l'iniziale incoraggiamento a spingere <strong>di</strong> più affinché i benefici <strong>di</strong> queste<br />

comunicazioni possano arrivare a tutti e dopo aver ricordato a tutti noi che <strong>il</strong><br />

vero regista <strong>di</strong> tutto ciò è <strong>il</strong> Signore, <strong>Sant'Erasmo</strong> mi porta Piero, mio marito (che<br />

in vita aveva lavorato per anni in banca e poi era <strong>di</strong>ventato, negli ultimi anni<br />

della sua vita, promotore finanziario), perché tocchi un argomento delicato e<br />

<strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>e: <strong>il</strong> ruolo, appunto, delle banche nelle nostre vite e nell'economia, i tanti<br />

intrallazzi ed intrighi che finiscono poi per colpire l'economia e, in definitiva, la<br />

società stessa nelle sue fasce più deboli. Abbiamo avuto sotto gli occhi <strong>il</strong> caso<br />

americano della banca Lehman Brothers che, col suo fallimento, ha provocato, a<br />

cascata, una delle più gran<strong>di</strong> crisi economiche dei nostri tempi. Malaffare,<br />

interessi privati, collusione con mafie e politica, le banche vengono messe sotto<br />

accusa anche dall'ald<strong>il</strong>à perché incarnano un sistema <strong>di</strong> potere pressochè<br />

intangib<strong>il</strong>e (Piero <strong>di</strong>ce ad<strong>di</strong>rittura che sono "della bestia ere<strong>di</strong>", ossia ere<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />

satana, ma si sa, dove ci sono sol<strong>di</strong> <strong>il</strong> demonio ha lavoro fin troppo fac<strong>il</strong>e).<br />

Queste comunicazioni <strong>di</strong>mostrano ancora una volta che da lassù sono vicini ai<br />

nostri problemi, anche quelli che riguardano la società nel suo insieme, e che<br />

sono sensib<strong>il</strong>i a ciò che riguarda la corretta gestione dei governi, delle banche,<br />

dei sistemi <strong>di</strong> potere in genere. Piero rammenta che attraverso queste<br />

comunicazioni si possono sanare i tanti dubbi che tutti abbiamo sul senso della<br />

vita, sull'esistenza del trascendente e dello spirito, ed è per questo che sono<br />

preziosissime. Interessante anche l'intervento finale <strong>di</strong> Li<strong>di</strong>a, un'anima che ci fa<br />

comprendere <strong>di</strong> essere vissuta all'isola d'Elba dove, non si sa bene come e<br />

quando, è stata costretta ad imbracciare un'arma, e dove poi è morta, forse<br />

prematuramente. Lei mi <strong>di</strong>ce <strong>di</strong> <strong>di</strong>re queste cose a coloro che vanno come turisti<br />

all'Elba, ovvero un modo per <strong>di</strong>re che là dove noi an<strong>di</strong>amo tante volte per<br />

passare le nostre vacanze, a <strong>di</strong>vertirci, ci sono comunque sempre dei motivi per<br />

riflettere su cose un pò meno superficiali, e quin<strong>di</strong> per ut<strong>il</strong>izzare anche la<br />

vacanza per trarne insegnamenti ut<strong>il</strong>i.<br />

Testo<br />

99


SANT'ERASMO<br />

Ma spinga là benefici,<br />

ebbe scrivere biglietti che<br />

esprimere per unire ce stà là mire!<br />

E là Roccia fa miracoli,<br />

c’era se scendetti, te libera!<br />

Ozio, svelta giu!<br />

Piero lei viene, stà storia è doce.<br />

Morti giù, son da bussà i nastri,<br />

quando è lì cuore le dà, preparati,<br />

più, se <strong>di</strong>re, <strong>di</strong>rai qui:<br />

ci sarà strada, è fretta <strong>grande</strong>,<br />

vole che i ciechi in Luce!<br />

Giù a Siena la caccia è degli affaristi,<br />

Ora vede, chiamai De Santi ed esce a <strong>di</strong>re!<br />

PIERO<br />

E più l’affare ci penetrai,<br />

scoprii del mal, deh,<br />

<strong>il</strong> lenzuolo tirai,<br />

cò troppi la bisca ammirai, lei pensi,<br />

ah, sta a vicenda fare gli affari<br />

e al mago ridotti c’ha,<br />

<strong>di</strong>rò le banche c’hanno ridotti in Italia,<br />

scenari: li sfratta tutti,<br />

n’ hanno <strong>di</strong> già tara: della bestia ere<strong>di</strong>!<br />

Oh i dubbi ce repara,<br />

telefoni è la linea a lei <strong>di</strong>etro,<br />

siede e le dettavo,<br />

porta ha qui.<br />

Portai medaglie d’oro lì,<br />

fuori vedo luce e rientro,<br />

là pose lo scritto<br />

100


LIDIA<br />

E pace, e arrivi, era Li<strong>di</strong>a qua!<br />

Di vecchi, noi, pittore lì<br />

cò ambre ed ori.<br />

Sta a Dio, <strong>il</strong> Signore, a farvi.<br />

C’hanno armati in un bosco all’Elba, <strong>di</strong>r da là!<br />

Dì, neh, ai turisti che va!<br />

E stelle perse ha chi n’ebbe lì murì, corsari!<br />

C’è morte: quin<strong>di</strong> già, si, migliori,<br />

e appare lì, riccioli fu!<br />

Fu lì lezione, n’avrò dei bei raggi,<br />

scan<strong>di</strong>rà a lei Martire!<br />

Signori qui belli, se bene dai,<br />

sa ha bare, bene sta lì,<br />

ve fa mostrarci lì e…<br />

terminare <strong>di</strong> lì col Re!<br />

Spiegazione del testo<br />

<strong>Sant'Erasmo</strong> inizia sollecitandomi a spingere ancora <strong>di</strong> più affinché i benefici<br />

delle comunicazioni possano arrivare a più gente possib<strong>il</strong>e, e ricorda che <strong>il</strong> mio<br />

ruolo è quello <strong>di</strong> scrivere concetti (espressi da loro lassù) che ricor<strong>di</strong>no <strong>il</strong> fatto<br />

che lassù hanno un solo scopo: unire gli uomini nella pace. Gesù Cristo (la<br />

Roccia) fa veri miracoli in tal senso e bisogna ricordare che c'è Lui <strong>di</strong>etro tutto<br />

questo, c'è Lui se <strong>Sant'Erasmo</strong> ha potuto scendere sulla terra attraverso le<br />

registrazioni, è Lui che ci libera davvero. Non devo oziare, devo darmi da fare<br />

più che posso nel <strong>di</strong>ffondere queste verità. Mi anticipa che verrà Piero e che<br />

questa storia che ancora ci lega è dolce (doce è detto in <strong>di</strong>aletto napoletano).<br />

Ricorda che sono davvero i morti a parlare quaggiù, che per sentirli bisogna<br />

"bussare ai nastri", ovvero agire tramite le cassette su cui inci<strong>dono</strong>. Quando ci si<br />

mette <strong>il</strong> cuore in queste comunicazioni con l'Oltre allora <strong>il</strong> Signore concede<br />

sempre <strong>di</strong> più, mi invita a prepararmi a ricevere ancora doni da lassù, perché se<br />

continuo a <strong>di</strong>re <strong>di</strong> più, allora ancor più <strong>di</strong>rò a chi mi legge grazie a loro che mi<br />

riveleranno sempre <strong>di</strong> più. Ci sarà una strada <strong>di</strong> comunicazione con l'ald<strong>il</strong>à se<br />

assicurerò <strong>di</strong> continuare quest'opera <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffusione, loro lassù hanno fretta che<br />

queste verità vengano conosciute da più persone possib<strong>il</strong>i, lassù si vuole che i<br />

101


ciechi (una metafora per in<strong>di</strong>care tutti noi che siamo nel mondo della materia e<br />

quin<strong>di</strong> incapaci <strong>di</strong> percepire l'Oltre) siano messi nella Luce della conoscenza. Poi<br />

<strong>il</strong> Santo cambia argomento per introdurmi Piero, e <strong>di</strong>ce che Siena (mio marito<br />

era originario della provincia senese e ha lavorato a Siena per anni) è territorio<br />

<strong>di</strong> caccia <strong>di</strong> affaristi senza scrupoli e che ha chiamato De Santi (era <strong>il</strong> cognome <strong>di</strong><br />

mio marito), che ora vede chiaramente da lassù che razza <strong>di</strong> intrallazzi si fanno,<br />

per <strong>di</strong>rci qualcosa in proposito. E' chiaro che si parla <strong>di</strong> Siena perché era<br />

l'ambiente <strong>di</strong> lavoro <strong>di</strong> mio marito, ma <strong>il</strong> <strong>di</strong>scorso, dal particolare, vuole<br />

coinvolgere e riguardare l'Italia intera. Piero <strong>di</strong>ce che più conobbe gli affari che<br />

giravano intorno alla banca per la quale lavorava e più scoprì che c'era del<br />

marcio, lui "tirò <strong>il</strong> lenzuolo", ovvero scoprì le situazioni nascoste, e quel che<br />

conobbe gli fa <strong>di</strong>re che quella banca somigliava ad una bisca e la cosa lo<br />

sorprese (mi <strong>di</strong>ce "pensi", per sottolineare la gravità della cosa). Fare gli<br />

investimenti giusti <strong>di</strong>pende da tante vicende che è <strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>e oggi capirlo, ci<br />

vorrebbe <strong>il</strong> mago, <strong>di</strong>ce, e si sa che le banche ci hanno trascinati nella crisi anche<br />

in Italia (ricordate l'affare Parmalat, per <strong>di</strong>rne solo una?). Ma lui lassù vede gli<br />

scenari futuri, tutti quelli che usano le banche per arricchirsi alle spalle dei<br />

citta<strong>di</strong>ni saranno spazzati via, <strong>di</strong>ce che costoro hanno una tara in se stessi, sono<br />

ere<strong>di</strong> <strong>di</strong> satana. Poi si rivolge al lavoro che svolgo per <strong>Sant'Erasmo</strong> e <strong>di</strong>ce che<br />

così posso riparare i dubbi che tutti noi abbiamo sull'esistenza dell'ald<strong>il</strong>à, che<br />

<strong>di</strong>etro <strong>di</strong> me c'è la linea telefonica che mi mette in comunicazione con l'ald<strong>il</strong>à,<br />

pare meravigliarsi che io sto seduta qui a casa e lui può dettarmi le sue parole<br />

da lassù perché ho <strong>il</strong> <strong>dono</strong> <strong>di</strong> avere una porta aperta sull'ald<strong>il</strong>à. Mi porta un<br />

<strong>dono</strong> simbolico per farmi capire che apprezza <strong>il</strong> mio lavoro, <strong>di</strong>ce che mi porta<br />

medaglie d'oro quasi a volermi premiare, poi mi <strong>di</strong>ce una cosa bellissima: <strong>di</strong>ce<br />

che vede la luce fuori da dove si trova a registrare, la luce che lo attende, e<br />

quin<strong>di</strong> mi saluta <strong>di</strong>cendo che oramai mi ha già dato lo scritto che doveva darmi.<br />

L'ultima entità che viene a salutarci è una tale Li<strong>di</strong>a a me sconosciuta; mi<br />

accoglie augurandomi pace e informandomi che da viva <strong>di</strong>pingeva ritratti <strong>di</strong><br />

vecchi con colori ambrati e d'oro. Ci ricorda che è compito <strong>di</strong>vino creare la vita e<br />

noi stessi. Poi <strong>di</strong>ce qualcosa che io interpreto così: per un qualche motivo, a noi<br />

sconosciuto (forse nel periodo della Seconda Guerra Mon<strong>di</strong>ale?) lei, insieme ad<br />

altri (parla al plurale), armata forse per combattere contro qualche nemico, è<br />

stata nascosta in un bosco dell'isola d'Elba. Mi chiede <strong>di</strong> <strong>di</strong>rlo ai turisti che<br />

vanno nell'isola affinché me<strong>di</strong>tino su queste vicende tristi. Poi <strong>di</strong>ce che lì ha<br />

perso la vista delle stelle perché è morta. E pare che la sua morte sia stata<br />

causata da quelli che lei chiama "corsari", probab<strong>il</strong>mente invasori. Ma nella<br />

morte si migliora, e probab<strong>il</strong>mente anche i suoi assassini si stanno riscattando; ci<br />

dona poi un suo dettaglio fisico: <strong>di</strong>ce, quasi come se ci apparisse, che aveva i<br />

102


iccioli. La sua è stata una lezione per tutti noi, lei è sicura che avrà dei bei raggi<br />

<strong>di</strong> energia per comunicare con noi visto che è <strong>il</strong> Martire stesso (<strong>Sant'Erasmo</strong> è<br />

così chiamato spesso) a scan<strong>di</strong>rle i versi che deve comunicarci. Poi, rivolgendosi<br />

a noi come ad un pubblico, ricorda che se facciamo del bene qui sulla terra,<br />

questo bene andrà anche a vantaggio dei nostri cari defunti, <strong>il</strong> Signore<br />

permetterà anche che loro (i defunti) si mostrino a noi qui sulla terra (nelle<br />

immagini degli spettrogrammi, per esempio). Li<strong>di</strong>a conclude affermando che<br />

ora termina <strong>di</strong> parlare affidando <strong>il</strong> suo ultimo pensiero al Re, a Gesù Cristo,<br />

invitandoci a rivolgere anche noi a Lui <strong>il</strong> nostro cuore.<br />

Commento<br />

Spesso restiamo meravigliati dal fatto che loro lassù siano così vicini ai nostri<br />

problemi, ma non ci ren<strong>di</strong>amo mai conto veramente fino a che punto essi lo<br />

siano veramente. Deprecando <strong>il</strong> comportamento amorale delle banche (o,<br />

meglio, <strong>di</strong> certi uomini che ne determinano gli ingranaggi), da lassù ci<br />

richiamano alla correttezza, alla moralità anche nel pubblico servizio e nella<br />

gestione politica ed economica della società, alla responsab<strong>il</strong>ità verso chi è più<br />

debole. Quando i valori sono quelli che determinano scelte politiche scriteriate<br />

(come ne ve<strong>di</strong>amo anche nel nostro paese, purtroppo), che non tengono conto<br />

del bene comune ma solo <strong>di</strong> interessi privati ed egoistici, le conseguenze<br />

rica<strong>dono</strong> poi su coloro che sono più deboli e bisognosi: è questo <strong>il</strong> vero motivo<br />

<strong>di</strong> un richiamo così severo che stavolta non riguarda <strong>il</strong> singolo in<strong>di</strong>viduo nei<br />

suoi comportamenti, bensì un intero sistema <strong>di</strong> potere corrotto, cancro malefico<br />

nell'organismo della società. Riflettere su certe verità non può che far del bene,<br />

soprattutto a coloro che sono chiamati ad incarichi <strong>di</strong> responsab<strong>il</strong>ità nella nostra<br />

società. Interessante anche <strong>il</strong> concetto che viene espresso da Li<strong>di</strong>a: <strong>il</strong> bene che<br />

noi facciamo sulla terra si riflette positivamente anche sulle anime dei nostri cari<br />

defunti, e ciò conferma l'ut<strong>il</strong>ità della pratica cristiana <strong>di</strong> offrire le proprie buone<br />

azioni in suffragio per le anime dei propri morti.<br />

103


Questa registrazione l'ho effettuata su richiesta <strong>di</strong> un giovane<br />

ragazzo che ha visto la sua splen<strong>di</strong>da promessa d'amore<br />

frantumarsi troppo presto in trage<strong>di</strong>a. <strong>Sant'Erasmo</strong> mi incita a<br />

continuare a registrare: lassù hanno tanta urgenza <strong>di</strong> venire a<br />

parlarci – 24/07/2010<br />

Dopo le iniziali esortazioni <strong>di</strong> <strong>Sant'Erasmo</strong> che mi spinge a registrare anche per<br />

chi me lo chiede, a patto che abbia solo l'amore come motivo, leggerete una<br />

delle storie più belle che io abbia mai pubblicato in questo sito. Non riporterò i<br />

veri nomi dei protagonisti <strong>di</strong> questa romantica e tragica vicenda; per esau<strong>di</strong>re<br />

una richiesta dello stesso ragazzo che mi ha chiesto questo contatto li chiamerò<br />

come i protagonisti del più famoso romanzo manzoniano: Renzo e Lucia.<br />

Appena un anno fa Lucia era nello splendore della sua giovinezza, era una<br />

ragazza spensierata e serena cui la natura aveva donato una bellezza davvero<br />

fuori dal comune. E non solo. Lucia era anche dolce e dal carattere solare, piena<br />

<strong>di</strong> amici che le volevano bene e con una famiglia affettuosa intorno. Insomma, la<br />

vita pareva essere stata molto generosa con lei, e lei ripagava la vita con<br />

l'entusiasmo e la gioia dei suoi ventidue anni, sognando <strong>il</strong> suo futuro d'amore e<br />

<strong>di</strong> successo, come tutte le ragazze a quell'età. Renzo ne incontra lo sguardo una<br />

sera, per caso, ed è, per lui, amore a prima vista. Renzo mi ha confessato che<br />

quello che ha provato in quel momento, nel vedere quella ragazza dallo<br />

straor<strong>di</strong>nario sorriso, è stato qualcosa <strong>di</strong> ineffab<strong>il</strong>e, profondo, coinvolgente,<br />

come se mai prima ci fosse stato nulla al mondo e più nulla ci sarebbe stato<br />

dopo <strong>di</strong> lei. Una scossa tellurica nello stomaco. Lei ricambiò <strong>il</strong> suo sguardo con<br />

altrettanta intensità: oramai <strong>il</strong> fulmine era scoppiato in quella sera magica <strong>di</strong><br />

sentimenti sconosciuti e totali. Renzo, però, perse <strong>di</strong> vista Lucia portata altrove<br />

dai suoi amici e dalla sua compagnia, ma non si <strong>di</strong>ede per vinto, la cercò senza<br />

mai stancarsi, la cercò nel mondo e nei sogni, nelle possib<strong>il</strong>ità che erano, per la<br />

statistica dei comuni mortali, davvero poche. Ma <strong>il</strong> cielo ha logiche che noi<br />

umani non possiamo concepire e, per un caso fortuito e davvero incre<strong>di</strong>b<strong>il</strong>e, un<br />

caso che si era costruito su una serie interminab<strong>il</strong>e <strong>di</strong> coincidenze (?), incontri,<br />

combinazioni del destino, alla fine Renzo ritrova la sua Lucia grazie a Facebook.<br />

Si, avete capito bene, non conoscendone né <strong>il</strong> nome né <strong>il</strong> cognome, né <strong>il</strong><br />

domic<strong>il</strong>io o altro, egli, guidato da un istinto infallib<strong>il</strong>e, una sera se la vide<br />

comparire davanti, bella e solare, dalle pagine del social network più famoso.<br />

Ma ciò che stava per scoprire ha dell'incre<strong>di</strong>b<strong>il</strong>e: quando egli ha cercato <strong>di</strong><br />

contattarla, gli è arrivata, dalla famiglia <strong>di</strong> lei, la notizia che mai avrebbe voluto<br />

104


sentire: Lucia, per un male fulminante ed improvviso, non c'era più. In<br />

pochissimo tempo era volata lassù. Non era più su questa terra. Il sogno,<br />

appena iniziato, si era subito trasformato in trage<strong>di</strong>a nel cuore <strong>di</strong> Renzo,<br />

innamorato per sempre da quello sguardo in cui aveva visto un mondo nuovo,<br />

<strong>il</strong> colore della felicità, <strong>il</strong> legame che attraversa due cuori apparentemente<br />

sconosciuti. Da allora Renzo non ha più trovato pace, abbattuto da un dolore<br />

incomprensib<strong>il</strong>e, dalla sua speranza infranta, dal desiderio <strong>di</strong> conoscere la fine<br />

<strong>di</strong> quel f<strong>il</strong>m la cui trama aveva progettato <strong>di</strong> vivere con Lucia. L'amore è così,<br />

sapete. A volte fa giri lunghi, tortuosi, incomprensib<strong>il</strong>i prima <strong>di</strong> invaderci, altre<br />

volte è fulmineo come un pug<strong>il</strong>e sul ring e, prima che te ne accorgi, sei già nelle<br />

sue mani. Renzo ha perso <strong>il</strong> suo sorriso, vive in una nostalgia che non ha avuto<br />

nemmeno <strong>il</strong> tempo <strong>di</strong> costruire, si pone m<strong>il</strong>le domande. E' strano, nei nostri<br />

tempi dove tutto si consuma in fretta, un amore come questo. Segue una logica<br />

che fatichiamo a capire. E' quasi fuori dal tempo, quasi incre<strong>di</strong>b<strong>il</strong>e da concepire.<br />

Eppure....Renzo è venuto a chiedermi questo contatto spinto dal suo dolore,<br />

dolore nato da un solo sguardo, sguardo in cui egli afferma <strong>di</strong> aver scorto lo<br />

scrigno della felicità, della bellezza pura, dell'amore che spazza via tutto <strong>il</strong> resto.<br />

Forse Renzo e Lucia erano destinati da lassù ancor prima che nascessero e si<br />

sono semplicemente riconosciuti in quello sguardo. Ci fa continuare a sperare<br />

pensare che esistano sim<strong>il</strong>i sentimenti, che hanno ra<strong>di</strong>ci al <strong>di</strong> fuori dell spazio e<br />

del tempo: ed è proprio da quella ineffab<strong>il</strong>e <strong>di</strong>mensione che Lucia è venuta a<br />

parlare a Renzo per tentare <strong>di</strong> scuoterlo e spronarlo a vivere la sua vita qui, sulla<br />

terra. Per ridargli <strong>il</strong> sorriso che ha perso ed invitarlo ad uscire da questo suo<br />

sogno senza sbocco. Sentirete una registrazione bella come poche, commovente<br />

e delicata come le ali <strong>di</strong> quell'angelo che da lassù consola <strong>il</strong> suo Renzo perduto.<br />

SANT'ERASMO<br />

Testo<br />

Hai là amore? E fai entrare!<br />

Ha santo arrivi <strong>di</strong> Roma e la ve<strong>di</strong>!<br />

Scrivi i costi, scrivi: è amore.<br />

Di noi su, se tu aiuti,<br />

f<strong>il</strong>e da là partirà, fatevi pronti a avvertire,<br />

“riuscirò?”, <strong>di</strong>ce “mah!”.<br />

Sa nonno, ma a notte<br />

105


noi de qua cominciava a pensà ai <strong>di</strong>schi, eh!<br />

Ah, sii nostra che inventano, vede,<br />

qui tango..la la la la la.(canterella un ritmo <strong>di</strong> tango)<br />

Cresci lì, ti darò ufficio a Venezia, là entri!<br />

In nota giri vi è,<br />

osserva: mò qui pè turni me tocca attrezzare,<br />

sai al Lido vonno entrà!<br />

Con buono viè, giro ammette.<br />

Bene, chiudo e rispon<strong>di</strong>, deh:<br />

te la mostra!.<br />

LUCIA<br />

E qui mi leggerà lì migliaia,<br />

oh, classe, devo <strong>di</strong>r, ce l’hai <strong>di</strong> lì!<br />

A Rosi dai <strong>di</strong>re: stì deliri leva lì!<br />

Costì fu notti, entravi in nebbia…<br />

A fatti ad<strong>di</strong>i…<br />

Via! Annaffià i fiori!<br />

Si, ora è su, e figlia è <strong>di</strong> qua,<br />

figlia, avverti i miei!<br />

Cliccà lì che ti nasce lì ossa.<br />

E aspersi dolori lì…<br />

Cari mando e bussi là,<br />

ah, là de corsa, eh, mò!<br />

Prezzi là? Oh no no!<br />

Far entrà, ma libera, s’offre lì,<br />

ah, sta a ospitare se aspir da lì,<br />

farai conto, oh oh, su lì, oh sta, fa!<br />

C’è ciechi, ne aumenta, eh, registra lì!<br />

Ccà sunaste a sue finestre per Lui!<br />

Ero mò sotto i pie<strong>di</strong>:<br />

ha lì in petto amor!<br />

106<br />

Spiegazione del testo


Solo se a spingerci è l'amore e null'altro allora ci è concesso <strong>il</strong> contatto coi nostri<br />

cari nell'ald<strong>il</strong>à. Una mia lettrice <strong>di</strong> Roma mi ha inviato le foto della sua piccina<br />

scomparsa dopo la nascita e <strong>il</strong> Santo me lo preannuncia: mi <strong>di</strong>ce che lui, <strong>il</strong> santo,<br />

ha posta in arrivo da Roma e così la vedrò la piccola <strong>di</strong> cui mi è stato raccontato<br />

dalla sua mamma (ho pubblicato la sua storia qui). <strong>Sant'Erasmo</strong> mi <strong>di</strong>ce <strong>di</strong><br />

scrivere quali sono i costi per questo contatto con l'ald<strong>il</strong>à: <strong>il</strong> costo è l'amore,<br />

amore e solo quello. Mi <strong>di</strong>ce che se io sono <strong>di</strong>sposta ad aiutare le persone che<br />

vogliono un contatto con un proprio caro, allora da lassù partiranno vere e<br />

proprie f<strong>il</strong>e <strong>di</strong> anime, e che io avverta pure, e che riuscirò ad avere contatti a<br />

richiesta, non devo più <strong>di</strong>re "mah", forse, chissà, a quanti me lo chie<strong>dono</strong>. Mi<br />

<strong>di</strong>ce che un mio nonno è lì con lui e che egli sa bene che, in vista <strong>di</strong> questi<br />

contatti a richiesta, loro <strong>di</strong> notte già cominciavano a pensare alle registrazioni (ai<br />

<strong>di</strong>schi). Poi, felice e scherzoso, <strong>il</strong> Santo mi <strong>di</strong>ce che se sarò a loro <strong>di</strong>sposizione,<br />

loro già mi faranno festa e stanno già inventando un tango in mio onore<br />

(canterella un motivetto). Mi <strong>di</strong>ce <strong>di</strong> aumentare l'attività metafonica che mi darà<br />

un ufficio a Venezia (io vivo appunto a Venezia) dal quale si entra lassù. Mi <strong>di</strong>ce<br />

che vi sono già <strong>di</strong>versi giri <strong>di</strong> entità verso la terra per venire a registrare e che lui<br />

sta già organizzando i turni perché tutti vogliono venire al Lido (io vivo al Lido<br />

<strong>di</strong> Venezia) a registrare. Hanno un buono, un permesso, e <strong>il</strong> loro giretto in terra<br />

è ammesso dal Signore. Dovete sapere che prima <strong>di</strong> effettuare questa<br />

registrazione avevo pregato <strong>il</strong> Santo che mi facesse la grazia <strong>di</strong> portare Lucia per<br />

Renzo e così egli mi saluta <strong>di</strong>cendo che posso rispondere a questo ragazzo: ecco,<br />

te la mostra, preannunciando, appunto, che la sua richiesta è stata esau<strong>di</strong>ta.<br />

Lucia inizia la sua comunicazione <strong>di</strong>cendo che saranno in tanti a leggere (ed<br />

ascoltare) la sua registrazione. Poi mi fa un complimento <strong>di</strong>cendomi che ho<br />

classe (troppo buona!), e lo fa perché è un modo per ringraziarmi <strong>di</strong> averle dato<br />

questa possib<strong>il</strong>ità. Mi <strong>di</strong>ce subito che devo <strong>di</strong>re a Rosi (è <strong>il</strong> nomignolo col quale<br />

lei chiama questo ragazzo) che deve cercare <strong>di</strong> smettere <strong>di</strong> essere ossessionato<br />

da lei. Lei sa che per lui si oscurò <strong>il</strong> cielo quando apprese la notizia della sua<br />

morte, e che egli, però, da allora. è entrato come in una nebbia, è <strong>di</strong>sorientato,<br />

non ha più la sua serenità, allora lo invita a <strong>di</strong>rle ad<strong>di</strong>o con i fatti, cioè a vivere<br />

la sua vita terrena, ad "annaffiare" altri fiori, ovvero a cercare <strong>di</strong> far sbocciare<br />

altre storie, qui sulla terra. Lo invita, insomma, a <strong>di</strong>staccarsi dall'idea <strong>di</strong> lei e a<br />

cercare <strong>di</strong> vivere pienamente, consapevole dell'impossib<strong>il</strong>ità <strong>di</strong> coltivare <strong>il</strong><br />

pensiero <strong>di</strong> questa storia. Dice che lei ora è lassù, che lei, figlia, è lassù e vuole<br />

che <strong>il</strong> ragazzo avverti i suoi <strong>di</strong> questo contatto. Invita tutti a cliccare sulle storie<br />

<strong>di</strong> questo sito che aiutano a "far crescere le ossa", ovvero a rafforzarsi nella fede<br />

e nell'anima. Poi, con amarezza <strong>di</strong>ce che è consapevole <strong>di</strong> aver <strong>di</strong>ffuso tanto<br />

dolore con la sua morte fra coloro che la amavano, per cui chiede ancora a<br />

107


Renzo <strong>di</strong> andare <strong>di</strong> corsa dai suoi cari, <strong>di</strong> bussare alla loro porta per dare loro <strong>il</strong><br />

conforto <strong>di</strong> questa comunicazione. Poi, sotto la guida del Santo ella si rivolge a<br />

me e mi <strong>di</strong>ce che non devo mai chiedere alcun corrispettivo economico per<br />

avere contatti coi propri cari lassù "(prezzi? Oh no no", <strong>di</strong>ce raccomandandosi);<br />

devo far entrare le persone liberamente, ospitarle, se aspiro a guadagnare <strong>il</strong><br />

cielo, i conti, poi, li farò lassù (intende <strong>di</strong>re che ci sarà lassù la ricompensa). Dice<br />

che i ciechi, ovvero coloro che non non vogliono vedere o che non sono<br />

consapevoli del trascendente, sono sempre in aumento, per cui devo registrare<br />

per dare sempre più prove dell'esistenza dell'ald<strong>il</strong>à a costoro, spesso scettici.<br />

Lucia <strong>di</strong>ce poi alcune parole in <strong>di</strong>aletto napoletano, anche per dare un'altra<br />

prova che è proprio lei: infatti era nata e viveva nella provincia <strong>di</strong> Napoli: <strong>di</strong>ce<br />

che se ho potuto bussare alle finestre dell'ald<strong>il</strong>à e potervi scorgere qualcosa, lo<br />

devo al Signore, è Lui che lo ha permesso, ed è sotto i suoi pie<strong>di</strong> che ella ora sta<br />

in segno <strong>di</strong> ringraziamento e riconoscenza verso Colui che, <strong>di</strong>ce, ha in petto solo<br />

"Amor"!.<br />

Commento<br />

Una storia d'altri tempi, una piccola gemma <strong>di</strong> puri sentimenti che continuano a<br />

passare, per una magica osmosi, dalla terra al cielo. Cos'altro avrebbe potuto<br />

<strong>di</strong>re Lucia all'addolorato e nostalgico Renzo, ora che lei appartiene ad un altro<br />

mondo <strong>di</strong> esistenza? L'amore, appunto, esige che lei gli <strong>di</strong>ca proprio ciò che gli<br />

ha detto: in definitiva <strong>di</strong> vivere la sua vita pienamente, <strong>di</strong> non lasciare che un<br />

incontro bellissimo si tramuti in una malattia insanab<strong>il</strong>e che <strong>di</strong>vora l'anima e la<br />

voglia <strong>di</strong> amare ancora e <strong>di</strong> annaffiare altri fiori. Non è crudele, anzi. E'<br />

un'espressione <strong>di</strong> amore e <strong>di</strong> cura per quest'anima che soffre la lontananza <strong>di</strong> un<br />

amore non nato, che è rimasto ad occupare un cuore solo e perso in quelle notti<br />

nebbiose che gli fanno smarrire la strada. E' attenzione per un sentimento che<br />

deve necessariamente instradarsi su un sentiero concreto: solo così potrà<br />

guarire, Non <strong>di</strong>menticare, ma rasserenarsi accettando l'ineluttab<strong>il</strong>e fatto che ora<br />

lei non è più fisicamente qui, sulla terra. Con la sua leggerezza <strong>di</strong> farfalla Lucia<br />

mette tutto <strong>il</strong> suo messaggio in poche ma chiare e definitive parole, sperando<br />

così <strong>di</strong> restituire al suo Renzo la libertà <strong>di</strong> vivere una vita degna <strong>di</strong> essere<br />

vissuta, senza rimpianti inut<strong>il</strong>i. Non posso fare a meno <strong>di</strong> pensare che tante<br />

volte la realtà supera la fantasia nell'architettare sim<strong>il</strong>i trame e sim<strong>il</strong>i costruzioni<br />

<strong>di</strong> amori, sentimenti e comunicazioni lievi che ci accarezzano l'anima.<br />

108


<strong>Sant'Erasmo</strong> mi conduce due anime, Nicola e Ciro. Il primo è lo<br />

zio <strong>di</strong> un ragazzo che ne ha chiesto <strong>il</strong> contatto e che gli era molto<br />

affezionato. Il secondo è l'amato marito prematuramente<br />

scomparso <strong>di</strong> una mia amica e lettrice – 29/07/2010<br />

Le porte del Cielo sembrano aprirsi, poco a poco, con sempre maggiore<br />

generosità. Dopo le insistenti preghiere che gli ho innalzato (insieme alle due<br />

persone che speravano tanto in un loro contatto), <strong>Sant'Erasmo</strong> stavolta ha fatto<br />

un vero e proprio miracolo, accontentando entrambe queste persone, legate da<br />

un amore profondo ai loro parenti lassù. Messaggi commoventi e pieni <strong>di</strong><br />

speranza per tutti noi, parole che sembrano uscire da un colloquio intimo e<br />

fam<strong>il</strong>iare, come se non ci fosse <strong>di</strong> mezzo la morte a separare questo nipote<br />

dall'amato zio e questo marito dall'amata moglie. Infatti la meraviglia che trovo<br />

sempre, in questi contatti, per così <strong>di</strong>re, "personali", è proprio questa sorta <strong>di</strong><br />

"fac<strong>il</strong>ità", <strong>di</strong> "confidenza" che pare abbattere in un sol colpo l'inconcepib<strong>il</strong>e<br />

<strong>di</strong>stanza che separa i morti dai vivi. Ed è così che riusciamo a percepirli vicini,<br />

vivi, ancora presenti nelle nostre vite: stanno solo aspettandoci lassù, dall'altro<br />

lato della nostra vita, sull'altra sponda del nostro cammino. La loro voce<br />

conforta, solleva <strong>il</strong> velo del mistero per lasciar passare un attimo <strong>di</strong> eternità, per<br />

far f<strong>il</strong>trare la luce magnifica dell'Oltre dove tutto vive in un flusso continuo ed<br />

eterno. Ci gridano a gran voce che la morte non esiste, che dobbiamo cambiare <strong>il</strong><br />

rapporto che abbiamo con questa <strong>grande</strong> sconosciuta che tanta paura ci incute,<br />

che dobbiamo ribaltare la visione della nostra vita, del mondo, dei rapporti che<br />

abbiamo coi nostri cari defunti, che dobbiamo imparare a vedere la morte come<br />

un "cambiamento <strong>di</strong> residenza", un cambiamento per andare, però, nella nostra<br />

vera casa. Amore e morte, nell'arte, sono sempre stati due concetti antietici: qui<br />

appaiono come le due facce della stessa moneta: senza l'amore, infatti, non si<br />

sconfigge <strong>il</strong> velo della morte; solo l'amore ancora richiama a noi chi non è più su<br />

questa terra, solo l'amore è <strong>il</strong> f<strong>il</strong>o <strong>di</strong> questo telegrafo che ancora trasmette<br />

sentimenti ed emozioni a chi li sa ascoltare.<br />

SANT'ERASMO<br />

Testo<br />

109


Ah, str<strong>il</strong>lare lì, fare festa,<br />

se c’è già qua f<strong>il</strong>e!<br />

Trova una lettera qua “Cri Cri”.<br />

Ti veste Chiesa, bambina,<br />

là hai un’impresa.<br />

Quelle frasi, l’amore ha da reggere<br />

chi entra, ma là avvertivi lì per <strong>di</strong>sco.<br />

Apro, sicuro, più pannelli sposto qua,<br />

suoneria dai, entri e lì entri!<br />

Prendete là, onde v’attende, do zio!<br />

ZIO NICOLA’<br />

Cre<strong>di</strong> tutto! Mandasti ora qui per incidere,<br />

oh Neruda! Sono venuto!<br />

D’onda e io <strong>di</strong> là so già insieme!<br />

Di ogni tenerezza pigliatevi <strong>di</strong> là!<br />

Lasciai <strong>di</strong> là, e ridere lì fa le madri là!<br />

Pace fingevi tu là, si!<br />

Ti vole gran maestri!<br />

E si, andavi nella stanzetta<br />

ndò sto malato <strong>di</strong> là,<br />

Da mali <strong>di</strong> là ebbi cura doppia,<br />

si, brinda,<br />

io là ti manno a sonà: restituite <strong>il</strong> lutto!<br />

SANT'ERASMO<br />

Chi è? Sonano ai vetri…<br />

L’ha chiesto <strong>di</strong> là, pren<strong>di</strong>, <strong>di</strong>e<strong>di</strong> lì!<br />

CIRO<br />

A L<strong>il</strong>la le dà taxi,<br />

su una stella l’hai visto pure<br />

de lì, eh, giro laggiù!<br />

110


Tu vuoi devo uscì là,<br />

e si può giu, strana idea!<br />

Ella là <strong>di</strong>sse:<br />

che coloro si atteggiava!<br />

Può fa lei passi dove sto!<br />

Diffic<strong>il</strong>e esser chiesti, d’aprì due:<br />

fui forte!<br />

Donne, sulla pista sta guida!<br />

E là ne acquisti de scienza!<br />

Folle arriva cieche:<br />

Frà, deh, chiacchiera!<br />

Ideali che vuò troppo pieno:<br />

lei sa cresce, palestra figlio bene sta!<br />

Più a memoria, se hai bisogno, si stu<strong>di</strong>a.<br />

A baciarti so occupato qua!<br />

Un’opera spezzai,<br />

ineguagliab<strong>il</strong>e insieme,<br />

La consegna: fida a riuscire Gesù!<br />

Son già graziati senza chiacchiera,<br />

Su le mogli attirare!<br />

Se ti si dà, si, a vita lavai tenebra.<br />

Tu dì là, se tù suocera parlava a te!<br />

Spiegazione del testo<br />

<strong>Sant'Erasmo</strong> non si stanca <strong>di</strong> ripetermi che devo mettermi ad urlare per la gioia:<br />

infatti, <strong>di</strong>ce, lassù ci sono f<strong>il</strong>e <strong>di</strong> anime pronte a venire a parlarci. Poi mi<br />

preannuncia che "Cri Cri" (forse un nomignolo affettuoso che ha voluto dare alla<br />

signora che mi ha richiesto <strong>il</strong> contatto col marito), troverà la sua letterina,<br />

ovvero lo scritto con le parole <strong>di</strong> suo marito. Poi si rivolge a me chiamandomi<br />

affettuosamente "bambina" ricordandomi che è la Chiesa <strong>di</strong> lassù che "mi veste",<br />

ossia che mi dà questa possib<strong>il</strong>ità, e che in questi contatti ho una vera e propria<br />

"impresa" oramai. Ricorda che per avere queste frasi da lassù, colui che le chiede<br />

deve essere sorretto solo da amore, e devo avvertire <strong>di</strong> ciò, non sono ammessi<br />

altri motivi. Il Santo <strong>di</strong>ce che apre <strong>di</strong> sicuro le porte lassù, che sposta più<br />

pannelli per farci "entrare", devo solo suonare (azionare <strong>il</strong> registratore) per<br />

passare. Mi lascia poi invitandoci a prendere questo <strong>dono</strong>: sulle onde c'è infatti<br />

111


lo zio Nicola che è stato richiesto dal suo giovane ed affezionato nipote.<br />

Lo zio Nicola si rivolge al nipote raccomandandolo subito <strong>di</strong> credere a tutto ciò,<br />

<strong>di</strong> non dubitare affatto; gli ricorda che lui mandò a chiedere <strong>il</strong> contatto affinché<br />

egli venisse ad incidere la sua voce sul nastro (lo chiama con uno strano<br />

nomignolo, Neruda, forse, non so, perché questo nipote ama la poesia? O ama<br />

quel poeta?) ed egli è effettivamente venuto. Con queste onde sonore egli, <strong>di</strong>ce,<br />

può essere ancora qui, insieme a lui su questa terra. Gli <strong>di</strong>ce <strong>di</strong> prendere tutta la<br />

tenerezza che egli ha per lui ed i suoi cari quaggiù (parla infatti al plurale), ossia<br />

<strong>di</strong>ce che ha tanta tenerezza per loro: lui lasciò la sua vita qui, però chiede al<br />

nipote <strong>di</strong> far conoscere questa registrazione anche alle "madri", alle donne, della<br />

sua famiglia per farle felici, per sollevarle dal lutto. Afferma che questo nipote<br />

fingeva una pace che in realtà non ha in sè e gli rivela che i gran<strong>di</strong> maestri lassù<br />

vorrebbero che lui collaborasse con loro (credo si riferisca all'intenzione <strong>di</strong><br />

cimentarsi con la metafonia che questo ragazzo mi ha espresso, quin<strong>di</strong> lo<br />

invoglia). Ricorda che suo nipote andava spesso nella stanzetta dove poi lui ha<br />

passato <strong>il</strong> tempo della sua malattia (a giocare da piccolo?). Dice che dei suoi<br />

mali lassù fu doppiamente curato, ossia che ora sta bene, è sano, e che per<br />

questo suo nipote dovrebbe brindare. Saluta poi <strong>di</strong>cendo che lo manda a<br />

suonare ai suoi parenti per <strong>di</strong>re loro <strong>di</strong> abbandonare <strong>il</strong> lutto, lui ora è felice.<br />

<strong>Sant'Erasmo</strong> interviene per <strong>di</strong>rmi che ode bussare ai vetri della sua cabina <strong>di</strong><br />

regia: è proprio colui che la mia amica ha richiesto <strong>di</strong> qua, ossia suo marito Ciro.<br />

Lui le si rivolge chiamandola affettuosamente L<strong>il</strong>la e <strong>di</strong>ce che <strong>il</strong> Santo le ha dato<br />

un taxi per avere un "passaggio" lassù (lo <strong>di</strong>ce chiaramente scherzando), e poi<br />

<strong>di</strong>ce che lei lo ha anche visto "su una stella" (non conosco questo particolare), e<br />

che da lassù gira anche quaggiù (lei <strong>di</strong>ce <strong>di</strong> sentirlo vicino). Lei desidera che lui<br />

esca da lassù per venire a registrare, e lui <strong>di</strong>ce che ciò è possib<strong>il</strong>e anche se<br />

appare a tanti una strana idea, e infatti anche lei stessa , sua moglie, aveva detto<br />

una volta che "coloro", ossia io e quanti facciamo metafonia, si "atteggiano",<br />

ossia fingono, che non è un fenomeno vero (lei forse non credeva molto<br />

all'inizio): allora lui le chiarisce senza dubbio che invece io posso davvero fare<br />

dei passi lassù dove sta lui, nell'ald<strong>il</strong>à, tramite <strong>il</strong> registratore, che è tutto vero.<br />

Dice che una cosa rara essere richiesti e venire a parlare e ad<strong>di</strong>rittura oggi son<br />

venuti in due (lui e lo zio Nicola), e per questo lui scherza un pò <strong>di</strong>cendo "sono<br />

forte", ovvero sono stato bravo a venire e a riuscire a parlare (con la guida del<br />

Santo, non <strong>di</strong>mentichiamolo). Si rivolge a noi chiamandoci "donne" e<br />

ricordandoci che sulle piste dei nastri, nei contenuti delle registrazioni, c'è una<br />

vera e propria guida spirituale, e così se ne acquista <strong>di</strong> conoscenza! Ricorda che<br />

lassù arrivano folle <strong>di</strong> anime cieche, ignare <strong>di</strong> questa realtà, e ciò e grave, per cui<br />

chiede a me (mi chiama Frà) <strong>di</strong> continuare a "chiacchierare", ossia a parlare <strong>di</strong><br />

112


questa realtà della vita dopo la morte. Poi si rivolge a sua moglie e le <strong>di</strong>ce che lei<br />

ha l'idea <strong>di</strong> pretendere troppo dai figli, <strong>di</strong> essere una perfezionista, ma che però<br />

sa crescerli bene, e che mandare <strong>il</strong> figlio in palestra sarebbe bene (o è già un<br />

bene se <strong>il</strong> ragazzo già ci va). Ricorda ai ragazzi che, se serve, bisogna anche<br />

stu<strong>di</strong>are <strong>di</strong> più a memoria. E' occupato, mentre <strong>di</strong>ce queste cose, a baciare sua<br />

moglie, ossia le fa capire che da lassù lui le sta mandando dei baci (lo in<strong>di</strong>ca<br />

come se fosse un vero e proprio impegno, perché <strong>di</strong>ce "sono occupato"). Poi<br />

esprime, con tristezza, una riflessione: <strong>di</strong>ce che con la sua morte ha spezzato<br />

un'opera, quella <strong>di</strong> condurre la sua famiglia che definisce poeticamente un<br />

"ineguagliab<strong>il</strong>e insieme". La sua consegna per sua moglie, <strong>il</strong> messaggio più<br />

importante è che ella, per riuscire nel compito <strong>di</strong> crescere i figli, si affi<strong>di</strong> a Gesù<br />

con fede: <strong>di</strong>ce infatti che essi, i ragazzi son già graziati dal Signore e senza<br />

chiacchiere, ma coi fatti. Invita sua moglie ad attirare verso questi messaggi<br />

anche altre mogli che sono nella sua stessa con<strong>di</strong>zione e le ricorda che, dandole<br />

<strong>il</strong> <strong>dono</strong> <strong>di</strong> questa comunicazione, egli ha lavato via la parte tenebrosa, oscura<br />

della vita, ossia <strong>il</strong> mistero <strong>di</strong> cosa c'è dopo la morte, infatti ora sua moglie lo sa<br />

che si continua a vivere. La saluta chiedendole <strong>di</strong> parlare <strong>di</strong> questa registrazione<br />

se sua suocera le parlerà.<br />

Commento<br />

La gioia che portano queste due voci è davvero tanta! Credo che bisogni<br />

ringraziare <strong>il</strong> Signore che ci dona con tanta generosità tali gioielli costruiti sulla<br />

trama dell'amore che vince la morte e consola. Luci <strong>di</strong> speranza f<strong>il</strong>trano da quei<br />

pannelli che <strong>Sant'Erasmo</strong> con tanto amore ci sposta per permetterci <strong>di</strong> sbirciare<br />

un pochino quel luogo che piano piano <strong>di</strong>venta sempre più vicino e fam<strong>il</strong>iare. E<br />

la Luce inonda <strong>di</strong> gioia i cuori <strong>di</strong> questo nipote e <strong>di</strong> questa moglie che hanno<br />

ricevuto davvero una bellissima comunicazione, semplice eppure straor<strong>di</strong>naria.<br />

Spero che serva a donare loro un pò <strong>di</strong> serenità e soprattutto la certezza che i<br />

loro cari sono sempre con loro, anche se sotto un'altra veste e che, soprattutto,<br />

continuano ad amarli come e più <strong>di</strong> prima.<br />

113


<strong>Sant'Erasmo</strong> continua ad esau<strong>di</strong>re preghiere: mi conduce<br />

dapprima Piero e poi <strong>il</strong> nonno <strong>di</strong> un ragazzo che conosco, nonno<br />

Vito, pieno <strong>di</strong> allegria e buone notizie per suo nipote - 2 agosto<br />

2010<br />

E' proprio così: <strong>Sant'Erasmo</strong> ha deciso <strong>di</strong> esau<strong>di</strong>re le nostre preghiere, quelle <strong>di</strong><br />

chi invoca la grazia <strong>di</strong> un contatto con un proprio caro, e così ha dato <strong>il</strong> via a<br />

queste registrazioni, per così <strong>di</strong>re, "personalizzate", portando <strong>di</strong> volta in volta i<br />

cari defunti <strong>di</strong> persone che li hanno richiesti. Questa volta, dopo alcune<br />

in<strong>di</strong>cazioni personali che Piero mi dà sui ragazzi, è <strong>il</strong> turno <strong>di</strong> nonno Vito, la cui<br />

comunicazione era stata più volte auspicata da suo nipote, un mio conoscente.<br />

Questo ragazzo aveva chiesto in verità <strong>il</strong> contatto con i suoi due nonni ed uno<br />

zio, ma <strong>il</strong> Santo in questa registrazione porta solo nonno Vito che però, a quanto<br />

fa intendere, parla a nome <strong>di</strong> entrambi i nonni. Questo nonno in vita deve essere<br />

stato <strong>di</strong> certo una persona allegra e solare, così come si mostra in questa<br />

registrazione, una persona dal carattere scherzoso e finanche ironico. Però affida<br />

alla sua ironia degli incoraggiamenti importanti per suo nipote, lasciandoci<br />

l'impressione che sia stato in vita una persona non certo superficiale. Come<br />

sempre vi invito a cogliere i messaggi universali che sempre sono <strong>di</strong>sseminati<br />

accanto a comunicazioni più personali.<br />

SANT'ERASMO<br />

I nastri in granda misura compri!<br />

Lì dam grossi <strong>di</strong> <strong>di</strong>schi e <strong>di</strong> luci.<br />

In gran <strong>di</strong>visa e vola giu, volare!<br />

PIERO<br />

Un essere vi entra: fa miseri orgogliosi!<br />

E’ sunata, lì, eh, <strong>di</strong>re!<br />

114<br />

Testo


Chiave ho pure, vengo per seguir, si,<br />

vengo girà.<br />

Tu entri già, c’è là un destino,<br />

bussa che vi manda via <strong>il</strong> male lì!<br />

Qua ho a limare a dì;<br />

bimbo: al massimo entro, ha <strong>di</strong>ritto,<br />

gli spieghi nipotina, l’ha appena vista lì!<br />

E si rialzerà lì tua figlia,<br />

puoi andare, è un classico!<br />

Di leggi lì gli insegnai l’esperienza:<br />

coglierle là dosi sicurezza!<br />

Figlia, terminai là in voce.<br />

SANT'ERASMO<br />

Mò lì rinasci: qui vende a te Gesù!<br />

Ah P. e già qui entra:<br />

Frà, fai vista a mamma,<br />

là decido a fare!<br />

NONNO VITO<br />

Aspettò registrato <strong>di</strong> là,<br />

parola, c’ha i raggi, farà fare là meraviglia!<br />

Chi mai là piglierà?<br />

Lì ve <strong>di</strong>co, <strong>di</strong>re là!<br />

“Nonnetto sembri”, sbagliate, ve<strong>di</strong>:<br />

cosce snelle e strada fa!<br />

In alto c’è qui satira:<br />

chi adesso è in taxi?<br />

Sarà mai Vito, chi è?<br />

Vengo offrire rosa, nascond<strong>il</strong>a!<br />

Destino, arrivai a questo regista,<br />

ma quanta amicizia tutti noi sta, verità!<br />

Qui in<strong>di</strong>rizzo n’ha:<br />

già male finisce a darti noia,<br />

115


nonni vince, ah!,<br />

uscirà quell’aspide,<br />

quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> là, se croce ti fai, sarà pulito!<br />

E spiegagli, Frà, non ha qui a giocare!<br />

Se c’è squadra…stufo e lascia?<br />

Già voli, non si fa così, là cura!<br />

Ce stà <strong>il</strong> mio taxi…ri<strong>di</strong>!<br />

Spiegazione del testo<br />

<strong>Sant'Erasmo</strong>, prevedendo che mi porterà sempre più anime a registrare, mi<br />

invita a comprare nastri (le au<strong>di</strong>ocassette) in gran quantità (<strong>di</strong>ce "granda", come<br />

<strong>di</strong>cono qui a Venezia), anche perché da lassù mandano tanti "<strong>di</strong>schi" (così<br />

chiamano le registrazioni) e tante luci <strong>di</strong> conoscenza. Poi, rispondendo alla<br />

richiesta <strong>di</strong> mia figlia che aveva auspicato un contatto con Piero, mi <strong>di</strong>ce<br />

appunto che egli è in <strong>grande</strong> <strong>di</strong>visa, (intendendo forse comunicarmi che sta<br />

bene) e gli or<strong>di</strong>na <strong>di</strong> volare quaggiù per registrare.<br />

Per introdurre un tema che gli sta a cuore, ovvero quello dell'um<strong>il</strong>tà che deve<br />

occupare l'anima <strong>di</strong> ogni uomo, Piero non vuole nemmeno <strong>di</strong>re <strong>il</strong> suo nome e mi<br />

<strong>di</strong>ce che mi entra a registrare "un essere", uno che <strong>di</strong> suo non ha più nemmeno <strong>il</strong><br />

nome, perché, come <strong>di</strong>ce, lassù gli orgogliosi li renderanno miseri. E questa è<br />

una "suonata", una "tirata d'orecchi" per tutti noi e mi chiede <strong>di</strong> riportare questa<br />

sua osservazione per farci riflettere tutti. Mi conferma che ha una "chiave" (è<br />

una metafora) che gli permette, ogni tanto, <strong>di</strong> venire sulla terra per seguire le<br />

vicende fam<strong>il</strong>iari, per girare fra noi. Mi ricorda che se io già entro lassù col<br />

registratore è perché c'è un destino in questo, ero cioè predestinata a de<strong>di</strong>carmi<br />

a questa ricerca, e mi invita a continuare a "bussare" lassù perché così ci levano<br />

<strong>il</strong> male che abbiamo (credo si riferisca all'ignoranza che abbiamo verso questa<br />

realtà). Poi tocca questioni private e <strong>di</strong>ce che deve <strong>di</strong>re qualcosa per limare<br />

qualche amarezza che c'è stata in famiglia, e mi invita a parlare a nostro figlio<br />

(per <strong>il</strong> quale <strong>di</strong>ce <strong>di</strong> poter entrare a parlare alla <strong>grande</strong> perché <strong>il</strong> piccolo ne ha<br />

<strong>di</strong>ritto, ne ha <strong>il</strong> permesso) della sua "nipotina", ovvero la bimba che la figlia <strong>di</strong><br />

primo letto <strong>di</strong> Piero ha avuto sette mesi fa e che Giovanni ha potuto conoscere e<br />

vedere un mese fa. Mi invita cioè a rinsaldare <strong>il</strong> rapporto che <strong>il</strong> bimbo potrà<br />

avere con questa piccina che, tra l'altro, non vive in Italia. Poi prevede che la<br />

ragazza, ovvero mia figlia, si "rialzerà" da un periodo un pò <strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>e, mi <strong>di</strong>ce che<br />

questi comportamenti nei giovani sono un classico, non devo preoccuparmi,<br />

116


posso andare tranqu<strong>il</strong>la. Del resto, afferma, già qui sulla terra egli le insegnò<br />

l'esperienza delle leggi che governano la nostra esistenza ed una <strong>di</strong> questa, <strong>di</strong>ce,<br />

è che bisogna imparare ad essere più sicuri <strong>di</strong> se stessi. Poi saluta la ragazza<br />

<strong>di</strong>cendole che deve chiudere, che "termina in voce".<br />

<strong>Sant'Erasmo</strong> prende la parola per ricordarmi che, con queste registrazioni, è<br />

come se io rinascessi a vita nuova, perché i concetti che stanno alla base me li<br />

"vende" (è un termine metaforico) Gesù stesso, nel senso che alla base delle<br />

registrazioni ci sono i Suoi principi ed <strong>il</strong> Suo permesso. Poi mi dà una notizia<br />

per mia mamma che ha chiesto la grazia della conversione <strong>di</strong> una persona e mi<br />

conferma che questa persona già entra spesso nel sito per cercare frammenti <strong>di</strong><br />

verità, e chiude mandandomi a <strong>di</strong>rle che egli ha già deciso <strong>di</strong> fare quello che lei<br />

chiede, che la esau<strong>di</strong>rà.<br />

Nonno Vito, che <strong>di</strong>rà solo più avanti <strong>il</strong> suo nome giocando con la sorpresa, si<br />

presenta <strong>di</strong>cendomi che la persona che lo ha richiesto ha aspettato per un pò <strong>di</strong><br />

tempo questa registrazione e la sua parola, e <strong>di</strong>ce che ora egli ha a <strong>di</strong>sposizione i<br />

raggi <strong>di</strong> energia che gli permettono <strong>di</strong> comunicare e farà fare vere meraviglie a<br />

chi lo ascolta. Scherzando, per tenermi un pò sul f<strong>il</strong>o circa la sua identità, mi<br />

chiede chi, tra coloro che hanno chiesto un proprio caro lassù, "piglierà", ossia<br />

riceverà questo <strong>dono</strong>. Dice prima <strong>di</strong> tutto che, al vederlo potremmo <strong>di</strong>rgli che<br />

sembra un nonnetto, ma lui, sempre con ironia, afferma che ci sbagliamo,<br />

perché ora lui ha cosce snelle ed ag<strong>il</strong>i, e farà tutta la strada che lo porta quaggiù.<br />

Mi avverte che sta scherzando (in alto c'è qui satira, <strong>di</strong>ce) e mi chiede ancora chi<br />

mai c'è in questo taxi in arrivo da lassù; mi chiede se non è forse Vito,<br />

confermandomi dunque che è lui in persona. Lui che mi offre una rosa e, con<br />

una certa scherzosa galanteria, mi chiede <strong>di</strong> nasconderla per non suscitare<br />

gelosie (vi rendete conto <strong>di</strong> che scenetta ha messo su nonno Vito?). Dice che fu <strong>il</strong><br />

destino a farlo arrivare a <strong>Sant'Erasmo</strong> (chiamato spesso "<strong>il</strong> regista") e ci fa capire<br />

che fra tutti loro che vogliono venire a comunicare con noi quaggiù e <strong>il</strong> Santo c'è<br />

una vera "amicizia", ossia <strong>Sant'Erasmo</strong> si prende a cuore le nostre richieste ed<br />

anche quelle <strong>di</strong> loro lassù. Poi si rivolge a suo nipote e gli <strong>di</strong>ce che in questo sito,<br />

negli insegnamenti <strong>di</strong> lassù, può trovare un in<strong>di</strong>rizzo <strong>di</strong> vita; gli preannuncia<br />

che <strong>il</strong> male che ha creato dei problemi nella sua vita negli ultimi tempi finirà <strong>di</strong><br />

dargli fasti<strong>di</strong>o, che "l'aspide" ovvero la rappresentazione <strong>di</strong> questo male, uscirà<br />

dalla sua vita e questa è una vittoria <strong>di</strong> entrambi nonni <strong>di</strong> questo ragazzo che<br />

hanno orchestrato <strong>di</strong> tutto per aiutarlo. Lo invita a farsi <strong>il</strong> segno della Croce,<br />

ovvero a confermare la sua fede in Cristo e così, <strong>di</strong>ce, farà pulito <strong>di</strong> ogni<br />

negatività. Poi, riferendosi all'intenzione <strong>di</strong> suo nipote <strong>di</strong> provare con la<br />

metafonia, mi invita a <strong>di</strong>rgli che con questo argomento egli non deve scherzare,<br />

che è una cosa molto seria. Poi gli comunica qualcosa che forse solo suo nipote<br />

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può capire fino in fondo e, in poche parole gli <strong>di</strong>ce: ora hai una squadra, ovvero<br />

hai le con<strong>di</strong>zioni perché qualcosa vada avanti e bene nella tua vita, e proprio ora<br />

<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> essere stufo e <strong>di</strong> voler lasciare? Visto che già voli con questa faccenda,<br />

ossia che già sei arrivato in alto nel cammino, non devi far così, ma devi curare<br />

questa faccenda (può riferirsi anche a faccende private, ad un rapporto, al<br />

lavoro o ad altri aspetti importanti della sua vita, questo solo suo nipote può<br />

<strong>di</strong>rlo). Poi chiude con la stessa ironia che ha caratterizzato questa registrazione e<br />

<strong>di</strong>ce che è oramai arrivato <strong>il</strong> taxi che lo riporta lassù, che deve andare cioè, e<br />

invita suo nipote a ridere, a stare allegro.<br />

Commento<br />

E' davvero l'ironia <strong>di</strong> nonno Vito a caratterizzare questa bella registrazione che<br />

vede l'amore dei nostri cari ancora vivo e forte come e più <strong>di</strong> prima, cioè <strong>di</strong><br />

quando erano qui sulla terra. La loro partecipazione alle nostre vite è un fatto<br />

più volte <strong>di</strong>chiarato da loro lassù e spesso abbiamo la sensazione che essi ci<br />

stiano davvero vicini anche se non possiamo vederli. In nonno Vito possiamo<br />

vedere come le personalità <strong>di</strong> queste anime si <strong>di</strong>stinguano nettamente le une<br />

dalle altre: ognuna ha una propria caratteristica, un proprio tratto <strong>di</strong>stintivo che<br />

la identifica e ce la rende in<strong>di</strong>menticab<strong>il</strong>e. E' bellissima l'invenzione del "taxi", <strong>di</strong><br />

questo "mezzo" metaforico <strong>di</strong> cui essi spesso parlano quando vengono a<br />

registrare: un modo simpatico <strong>di</strong> rendere più "terreno" questo viaggio che<br />

permette loro <strong>di</strong> attraversare le due <strong>di</strong>mensioni, <strong>di</strong> rendercelo più fam<strong>il</strong>iare.<br />

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<strong>Sant'Erasmo</strong> mi conduce la nonna <strong>di</strong> una mia lettrice: le sue sono<br />

parole <strong>di</strong> amore e <strong>di</strong> incitamento ad affidarsi al Re - 6 agosto 2010<br />

Ecco un altro <strong>dono</strong> che <strong>Sant'Erasmo</strong> fa a R., una mia giovane lettrice che mi<br />

aveva chiesto un contatto con i suoi nonni. <strong>Sant'Erasmo</strong>, in genere, quando si<br />

chie<strong>dono</strong>, per così <strong>di</strong>re, contatti "collettivi", spesso affida ad un "portavoce" la<br />

parola, facendo intendere, però, che lì sono presenti anche le altre persone che si<br />

erano chieste. Infatti questa nonna <strong>di</strong>ce che ci sono "i nonni", al plurale, per far<br />

intendere che, con lei, ci sono anche gli altri, sebbene non parlino <strong>di</strong>rettamente<br />

con <strong>il</strong> proprio parente che ne ha richiesto <strong>il</strong> contatto. Questa nonna pronuncia <strong>il</strong><br />

nome <strong>di</strong> suo nipote come prova della sua identità, nome che io non conoscevo<br />

affatto. Le sue parole, come sempre, ci invitano a riflettere e ad elevare <strong>il</strong> nostro<br />

sguardo dalle cose terrene.<br />

SANT'ERASMO<br />

Speravo, si, la lista parlasse,<br />

ne uscirò tariffa: qui signali e lì buste do!<br />

Pure i preti croce ti dà!<br />

Ah, <strong>di</strong> sera qui tenda: dare là luce,<br />

è agli atti, né a cicli già ve n’entra!<br />

Di extra poi hai a dì dò quest’onda:<br />

acqua è meno venti,<br />

in Para<strong>di</strong>so è urgente!<br />

E, Fra, che voi ci inietta<br />

cigola nei dettagli,<br />

le piste, mò sfera tu ce l’hai.<br />

Qua cifre: ti chiede, se ti dà,<br />

giù ce le dai!<br />

Suona chi doni ha do<strong>di</strong>ci!<br />

NONNA<br />

Arrischia ‘e pazz!<br />

Ah, beh, ha taxi!<br />

Bussa ere<strong>di</strong>: vero hai libro qui!<br />

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Aveva i nonni, e così te dà!<br />

Giù Luca, hai da spartire!<br />

E là va a dì:<br />

in noi scappà messa mò aveva e<br />

<strong>di</strong>rti, nel mio libro,<br />

chi ha, ha Re!<br />

Ninna, è fasti<strong>di</strong>o a uscì,<br />

già ceri mò arde ai poeti, e qua vedrà!<br />

E là e sgroppa, dà meglio!<br />

Mostra a chi là, detti lì ma rispandere!<br />

E salva Re ve po’ fare,<br />

Oh, lì ri<strong>di</strong>!<br />

Ah, se <strong>il</strong> Signore farà….<br />

Spiegazione del testo<br />

Devo spiegarvi un piccolo precedente per meglio farvi comprendere la prima<br />

frase che <strong>il</strong> Santo mi <strong>di</strong>ce: ho preparato una lista nella quale ho inserito <strong>il</strong> nome<br />

della persona che chiede un contatto metafonico con quello del relativo parente<br />

scomparso. Ho inserito, in quella lista, do<strong>di</strong>ci nomi e, nella registrazione<br />

precedente, forse per la sua brevità, la persona che è venuta a <strong>di</strong>re poche frasi<br />

non è stata riconosciuta da me, anche perché non ha detto alcun nome (e quin<strong>di</strong><br />

non l'ho pubblicata). Allora <strong>Sant'Erasmo</strong> mi <strong>di</strong>ce che sperava che quella lista<br />

parlasse, che dalla lista io potessi comprendere chi era quella persona, ma non è<br />

stato così, certo per miei limiti. Allora <strong>il</strong> Santo, che approva l'idea della lista, <strong>di</strong>ce<br />

che sarà quella la tariffa che lui stab<strong>il</strong>isce per <strong>il</strong> contatto, ossia che i nomi che gli<br />

sono richiesti debbano essere proprio inseriti prima in quell'elenco. Mi ricorda<br />

che anche i preti, a volte, mi creano <strong>di</strong>fficoltà e confusione con le persone<br />

interessate alla metafonia perché <strong>di</strong>ffon<strong>dono</strong> l'idea, oramai superata anche nella<br />

Chiesa, che i defunti non vadano <strong>di</strong>sturbati (ricordo a tutti che padre Gino<br />

Concetti, teologo dell'Osservatore romano, così si è espresso proprio sulle<br />

pagine del suddetto giornale: "Secondo <strong>il</strong> catechismo moderno, Dio consente ai nostri<br />

cari defunti, che vivono in una <strong>di</strong>mensione ultra-terrena, <strong>di</strong> inviare messaggi per<br />

guidarci in certi momenti <strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>i della nostra vita. La Chiesa ha deciso <strong>di</strong> non proibire<br />

più <strong>il</strong> <strong>di</strong>alogo con i morti, a con<strong>di</strong>zione che questi contatti siano motivati da seri<br />

propositi religiosi e scientifici” ).<br />

Siccome, stranamente per le mie abitu<strong>di</strong>ni, ho effettuato questa registrazione <strong>di</strong><br />

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sera tar<strong>di</strong>, <strong>il</strong> Santo approfitta per ricordarmi che anche <strong>di</strong> sera la sua "tenda" è<br />

piazzata a casa mia per <strong>di</strong>ffondere la luce della verità, anche perché la verità e la<br />

luce non vengono a cicli, a orari determinati, ma sono sempre <strong>di</strong>sponib<strong>il</strong>i, anche<br />

<strong>di</strong> sera tar<strong>di</strong>. E' un modo per farmi capire che posso registrare quando voglio.<br />

C'è un messaggio extra sulle onde del Santo, un messaggio che esula dal<br />

contatto con un'entità in particolare ed è universale: ci ricorda l'estrema<br />

drammaticità della situazione delle nostre acque, riferendosi in particolar modo<br />

alla per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> greggio nel golfo del Messico, e <strong>di</strong>chiara che <strong>il</strong> pianeta ha perso<br />

già <strong>il</strong> 20% della sue acque perché l'uomo le ha inquinate e danneggiate in<br />

maniera tragica. Infatti <strong>di</strong>ce che in Para<strong>di</strong>so questa faccenda appare urgente.<br />

Non solo, ma mi rivela anche che quello che hanno iniettato in quel pozzo perde<br />

"nei dettagli", nelle giunture, e che ci sono delle falle piccole e continue<br />

comunque; ora, mi <strong>di</strong>ce, con queste registrazioni e come se potessimo avere<br />

delle sfere <strong>di</strong> cristallo per vedere <strong>il</strong> futuro e questo futuro ci <strong>di</strong>ce, purtroppo, che<br />

quel pozzo non sarà occluso definitivamente. Lui ha delle cifre che ci ha dato, ci<br />

ha informato che abbiamo <strong>il</strong> 20% <strong>di</strong> acque <strong>di</strong>sponib<strong>il</strong>i in meno, e mi chiede <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>ffonderle, <strong>di</strong> <strong>di</strong>rle tramite <strong>il</strong> sito. Mi saluta facendo sempre riferimento alla<br />

lista dei do<strong>di</strong>ci nomi e mi <strong>di</strong>ce che qui da me suona lui, lui che ha do<strong>di</strong>ci <strong>dono</strong><br />

per quei do<strong>di</strong>ci nomi.<br />

Questa nonna esor<strong>di</strong>sce con una frase in <strong>di</strong>aletto napoletano (io sono <strong>di</strong> origini<br />

napoletane e lo comprendo benissimo ovviamente, e loro lo sanno) <strong>di</strong>cendo che<br />

solo i pazzi arrischiano contatti con l'ald<strong>il</strong>à senza <strong>il</strong> permesso <strong>di</strong> guide superiori,<br />

ma <strong>il</strong> problema non mi riguarda perche poi lei stessa considera che ho quel<br />

famoso "taxi" autorizzato che mi conduce le entità a parlare. Sa che è stata una<br />

sua erede a "bussare" per un contatto e <strong>di</strong>ce a lei che qui ha un libro <strong>di</strong> verità,<br />

ossia che tutto ciò che viene detto è vero. Questa nipote aveva i nonni che ha<br />

richiesto, e così <strong>il</strong> Signore le concede questo contatto. Poi fa <strong>il</strong> nome del fratello<br />

<strong>di</strong> questa ragazza e si raccomanda che ella spartisca con lui questa registrazione,<br />

ossia che lo metta al corrente che lei è venuta a parlare dall'ald<strong>il</strong>à. Poi si<br />

raccomanda che io <strong>di</strong>ca che vorrebbero una messa in suffragio e afferma che, nel<br />

suo libro (è un modo <strong>di</strong> <strong>di</strong>re per <strong>di</strong>re "nel mio modo <strong>di</strong> pensare"), colui che ha<br />

davvero qualcosa <strong>di</strong> importante ha <strong>il</strong> Re, ovvero la fede in Gesù Cristo e la Sua<br />

vicinanza. Si rivolge alla ragazza chiamandola "ninna" (credo sia un termine<br />

<strong>di</strong>alettale anche questo) e le <strong>di</strong>ce che uscire a parlare da lassù costa comunque<br />

un fasti<strong>di</strong>o a chi deve ascoltare e decifrare e allora, rivolgendosi a me (a volte mi<br />

chiamano poeta per <strong>il</strong> mio vezzo <strong>di</strong> scrivere poesie) mi <strong>di</strong>ce lassù ar<strong>dono</strong> dei ceri<br />

per me e che un giorno li vedrò (è un modo per <strong>di</strong>rmi che mi ringraziano, anche<br />

se sono certo io a ringraziare m<strong>il</strong>le volte per questi doni). Le raccomanda <strong>di</strong><br />

darsi da fare quaggiù e dare sempre <strong>il</strong> meglio <strong>di</strong> sè ed anche <strong>di</strong> spandere quello<br />

121


che lei le ha dato e detto da lassù parlandone quanto più possib<strong>il</strong>e. Le ricorda<br />

che <strong>il</strong> Re, solo, può farla salva e le <strong>di</strong>ce <strong>di</strong> ridere che se <strong>il</strong> Signore farà quello che<br />

lei gli ha richiesto <strong>di</strong> certo sarà molto felice!<br />

Commento<br />

Non è la prima volta (e i lettori del sito lo sanno) che da lassù ci fanno presente<br />

lo stato tragico del nostro pianeta. Adesso arrivano anche a darci delle cifre,<br />

quelle che piacciono tanto agli scienziati per spiegarci <strong>il</strong> mondo, e devo <strong>di</strong>re che<br />

è davvero una catastrofe quella che stiamo vivendo in questi mesi. Una<br />

catastrofe che non è risolta con la chiusura del pozzo perché pare che quel<br />

pozzo abbia delle per<strong>di</strong>te e quin<strong>di</strong> continuerà chissà per quanti anni ad<br />

ammorbare <strong>il</strong> mare. In questi giorni, vedendo le immagini tragiche che arrivano<br />

da più parti del mondo (alluvioni tragiche in In<strong>di</strong>a e Cina, incen<strong>di</strong> senza<br />

precedenti in Russia, per<strong>di</strong>te <strong>di</strong> petrolio in mare), verrebbe da pensare che forse<br />

<strong>il</strong> pianeta, che è vivo, sta cercando <strong>di</strong> scuotersi <strong>di</strong> dosso questo virus che è<br />

l'uomo, non in quanto tale, è ovvio, ma in quanto inserito in un sistema socioeconomico<br />

profondamente malato ed alterato, materialista e fine a se stesso. I<br />

governi, coi loro giochini per buttarci fumo negli occhi, non fanno nulla <strong>di</strong><br />

veramente concreto e le prossime generazioni si troveranno ad affrontare<br />

problemi devastanti e gravissimi...sempre che non decideremo <strong>di</strong><br />

auto<strong>di</strong>struggerci prima. Dovremmo chiede conto, a chi si can<strong>di</strong>da a governare<br />

un paese, <strong>di</strong> quali progetti abbia per questi problemi che sono <strong>di</strong> primaria<br />

importanza, <strong>di</strong> quali soluzioni possa dotarsi per assicurare ai nostri figli un<br />

mondo sano. Roberto Benigni una volta <strong>di</strong>sse una frase che mi colpì molto, <strong>di</strong>sse<br />

infatti: "Noi non abbiamo ere<strong>di</strong>tato la terra dai nostri padri, no, l'abbiamo<br />

ricevuta in prestito dai nostri figli".<br />

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Altri contatti con persone care: <strong>il</strong> marito <strong>di</strong> una mia amica,<br />

Gianmarco, figlio <strong>di</strong> una mia lettrice, e Marco, un mio caro amico<br />

deceduto, ancor giovane, una decina d'anni fa – 9/08/10<br />

In questa registrazione leggerete le storie degli eventi tragici che hanno portato<br />

le persone che si sono presentate a morire prematuramente. Ma proprio <strong>il</strong><br />

contrasto fra la tragicità degli eventi che hanno posto fine alla loro vita<br />

prematuramente e la bellezza dei messaggi che queste entità ci donano, deve far<br />

nascere in noi una nuova cognizione dell'evento "morte". La morte è inevitab<strong>il</strong>e,<br />

impreve<strong>di</strong>b<strong>il</strong>e, e porta sempre con sè, oltre al dolore, m<strong>il</strong>le interrogativi sul<br />

senso del vivere e del morire, e queste registrazioni ci aprono uno spiraglio che<br />

ci permette, se non altro, <strong>di</strong> poter meglio comprendere, alla luce <strong>di</strong> una nuova<br />

visione della vita e della morte, i meccanismi che sovrinten<strong>dono</strong> all'eterno ciclo<br />

del nascere e del morire. Per essere più chiara, ci aiutano a vedere a quell'evento<br />

con un pò più <strong>di</strong> speranza, un pò meno angoscia, e, se pur <strong>il</strong> dolore e <strong>il</strong> senso <strong>di</strong><br />

mancanza non vengono meno, almeno ci può sostenere la fiducia nel fatto che<br />

questi nostri cari non sono persi per sempre, che un giorno li ritroveremo con lo<br />

stesso, intatto, amore che essi avevano per noi in vita. La prima entità, ad essere<br />

sincera, non mi era stata richiesta: Teresa, una mia amica e lettrice, mi aveva solo<br />

parlato della tragica esperienza che aveva vissuto nel suo matrimonio; suo<br />

marito, infatti, si era suicidato e, come potete immaginare, questo evento ha<br />

segnato per sempre la vita <strong>di</strong> questa donna. Ma lassù hanno piani per noi spesso<br />

incomprensib<strong>il</strong>i e così hanno deciso <strong>di</strong> mandare quest'uomo che, probab<strong>il</strong>mente,<br />

ha commesso quell'insano gesto sotto la spinta <strong>di</strong> una forte <strong>di</strong>sperazione<br />

interiore. Forse sanno del bisogno che Teresa ha <strong>di</strong> sentire quest'uomo, <strong>di</strong> capire<br />

come sta dall'altra parte e così lo hanno mandato a me perché riportassi a lei,<br />

ovviamente, questa registrazione. La seconda entità è un ragazzo morto<br />

tragicamente in un incidente stradale a poco più <strong>di</strong> vent'anni. Sua madre, che<br />

oggi segue un'associazione da lei fondata in favore delle vittime della strada, mi<br />

ha chiesto un contatto con lui ed ecco che Gianmarco, questo <strong>il</strong> suo nome in<br />

terra, non si fa pregare per <strong>di</strong>re a sua mamma tutto <strong>il</strong> suo amore. Infine, anche<br />

questo non atteso ma tante volte richiesto nel mio animo a <strong>Sant'Erasmo</strong>, ecco<br />

Marco, un mio caro amico deceduto per una malattia improvvisa una decina <strong>di</strong><br />

anni fa. Marco era gay, ed era un ragazzo sensib<strong>il</strong>e e affettuoso, capace <strong>di</strong><br />

comprendere i sentimenti <strong>di</strong> chi gli stava vicino come pochi sanno fare,<br />

generoso e con un <strong>grande</strong> senso estetico per <strong>il</strong> quale tutti noi, suoi amici, gli<br />

chiedevamo sempre consigli su questioni <strong>di</strong> arredamento e quant'altro. Amico<br />

123


sincero come pochi ne ho avuti, davvero, gli volevo e gli voglio un gran bene.<br />

<strong>Sant'Erasmo</strong> ha deciso <strong>di</strong> farmi questa sorpresa portando Marco a farmi un<br />

saluto che mi ha fatto un piacere enorme, come potrete ben immaginare. Chiude<br />

la registrazione un'entità che, a quanto mi pare <strong>di</strong> aver capito, si presenterà poi<br />

nella prossima registrazione, vedremo chi è a tempo debito.<br />

MARITO TERESA<br />

Testo<br />

Già, <strong>di</strong>ran morti: ora hai Messa, c’è <strong>il</strong> sole, hai messa là!<br />

Mò avrai mio scudo e affetto,<br />

là mi esclude già.<br />

Posso e qui in reggia s’ha a cambiare!<br />

Fui visto: là io ammazzai io<br />

dove ci cresco <strong>il</strong> fico e la menta,<br />

e tra gli atti, ah, l’hanno in Dio<br />

e si po’ verè lassù, eh!<br />

Regalo ci sta, mostrai Teresa!<br />

Una fatica è dà posta!<br />

A chi piglia già cambiava lì piume,<br />

e <strong>di</strong>rlo lì!<br />

GIANMARCO<br />

Rara è quella madre!<br />

Ma no piangere!<br />

Per idda affari dà,<br />

ah chied<strong>il</strong>o a Dino<br />

Andrò in bottiglia a mia madre che è giù,<br />

<strong>di</strong>re e <strong>di</strong>re gli voglio: è nob<strong>il</strong>e!<br />

Registra, crede, si, trarla e <strong>di</strong>re:<br />

registra e ve dì altro!<br />

Ma scopo era però là convincere.<br />

La vita è qui: da <strong>di</strong>re là,<br />

124


però in <strong>di</strong>sparte è lì!<br />

Apprendevo, posso, cò raggi verrò a dì!<br />

MARCO<br />

Ha Marco tuo gita, c’ha gusti,<br />

dare giri e giri qua!<br />

Seguo, piglia: Francì non si ride,<br />

vai giù dura!<br />

Hai visto? E' Re, lì finestra!<br />

Ti lascia chiave, la luce entra <strong>di</strong> lì,<br />

e tra cerchi tu ve<strong>di</strong> bei poeti.<br />

E leggerai, così apparire <strong>il</strong> Signore,<br />

Fai lì giornale, reggi ferma,<br />

e già, figlia, gioisci!<br />

Puoi ir che la legge c’hai, si, e amor qui.<br />

Il peccare vero estro toglie.<br />

Vi tira e assai, entra, lì dà gli onori.<br />

ENTITA'<br />

Qua resto o mi spezzo, Maestà,<br />

scampo a me dare:<br />

c’è Franci,<br />

Se c’è so parlare qua,<br />

e misero qua mezzo per <strong>di</strong>schi,<br />

io avanzo mò!<br />

Spiegazione del testo<br />

Il marito <strong>di</strong> Teresa, <strong>di</strong> cui non conosco <strong>il</strong> nome, avverte che i morti, quando<br />

qualcuno fa <strong>di</strong>re una messa in suffragio per loro, <strong>di</strong>cono che è come se avessero<br />

<strong>il</strong> sole a splendere per loro. E se Teresa gli fa <strong>di</strong>re questa messa, le promette<br />

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affetto e "scudo", ovvero protezione, e <strong>di</strong>ce che lo escluderanno dal posto,<br />

magari non bellissimo, dove ora si trova (lo faranno avanzare). Afferma che ora<br />

può uscire da dove si trova e cambiare per andare in "una reggia", ossia un<br />

posto più bello. Poi confessa <strong>il</strong> suo gesto: <strong>di</strong>ce "io ammazzai io" per <strong>di</strong>re che si<br />

suicidò e mi pare <strong>di</strong> capire che lo ha fatto in una città o luogo dove, <strong>di</strong>ce, cresce<br />

"<strong>il</strong> fico e la menta". E quel gesto, ci rivela, è "agli atti", ossia è stato registrato<br />

lassù, ed è in Dio che gli spiriti superiori lo hanno conosciuto, ossia per mezzo<br />

dell'onniscienza <strong>di</strong>vina che tutto vede, e non può essere cancellato, lassù si può<br />

vederlo come se lui lo stesse commettendo in questo istante. Dice poi per chi è <strong>il</strong><br />

<strong>dono</strong> <strong>di</strong> questa registrazione, mostrò a Teresa, sua moglie, infatti, <strong>il</strong> suo<br />

<strong>di</strong>scorso. Conferma che è una fatica dare posta, dare queste comunicazioni, per<br />

loro e per me che devo decifrarle, però coloro che le recepiscono davvero<br />

cambiano interiormente (metaforicamente <strong>di</strong>ce che "gli cambiano le piume",<br />

ossia mutano <strong>il</strong> pensiero ed <strong>il</strong> modo <strong>di</strong> essere), e questo, si raccomanda, devo<br />

<strong>di</strong>rlo qui, in questa registrazione. E' poi <strong>il</strong> turno <strong>di</strong> Gianmarco, figlio <strong>di</strong> una mia<br />

lettrice, passato oltre a causa <strong>di</strong> un incidente stradale in città. Una macchina non<br />

si fermò al rosso del semaforo e travolse Gianmarco che era in moto. Egli si<br />

rivolge subito alla mamma <strong>di</strong>cendole che ella è "rara", ossia che è una persona<br />

eccezionale, e le esterna la sua ammirazione esortandola anche a non piangere.<br />

Le <strong>di</strong>ce che <strong>il</strong> Signore dà delle cose, degli affari, per lei (<strong>di</strong>ce "idda": Gianmarco<br />

era sic<strong>il</strong>iano ed usa questo termine <strong>di</strong>alettale per <strong>di</strong>re "lei") e che a tale scopo<br />

chieda aiuto a Dino (non so chi sia, probab<strong>il</strong>mente la mamma lo sa). Poi,<br />

scherzando, <strong>di</strong>ce che verrà giù sulla terra per sua madre con un messaggio "in<br />

bottiglia", affidando, cioè, <strong>il</strong> suo messaggio alla speranza che lei lo recepisca:<br />

vuol "<strong>di</strong>re e <strong>di</strong>re", cioè lo vuole ripetere molte volte, che lei, la sua mamma, è un<br />

animo nob<strong>il</strong>e. Le chiede <strong>di</strong> provare a registrare da sola, mi chiede <strong>di</strong> "trarla"<br />

verso questa decisione, e così, <strong>di</strong>ce, lui potrà <strong>di</strong>rle altro, potrà darle altri<br />

messaggi. Però, chiarisce, lo scopo <strong>di</strong> questi messaggi non è quello <strong>di</strong> avere<br />

informazioni personali e terrene, bensì quello <strong>di</strong> convincere gli increduli che<br />

esiste la vita dopo la morte, e infatti Gianmarco insiste a sottolineare: bisogna<br />

<strong>di</strong>re là, sulla terra, che la vera vita è là, dove si trova ora lui, però questa realtà<br />

così vera è messa in <strong>di</strong>sparte sulla terra, pochi <strong>di</strong> noi vivono pensando a questa<br />

verità. Saluta poi <strong>di</strong>cendo che egli sta imparando ad usare i "raggi", ossia<br />

l'energia che occorre per comunicare con noi, e assicura che verrà ancora a<br />

parlare con la sua mamma se lei si de<strong>di</strong>cherà alle registrazioni.<br />

La sorpesa finale, in questa registrazione, è l'arrivo <strong>di</strong> Marco, un mio caro amico<br />

morto una decina <strong>di</strong> anni fa per un tumore. Lui si presenta, e per farmi capire<br />

che è proprio lui <strong>di</strong>ce che "Marco tuo", quello che tu hai chiesto, quello a cui<br />

<strong>di</strong>cevi che aveva gusto in tutti ciò che faceva, fa ora una gita per venire da te, e<br />

126


mi chiede <strong>di</strong> dare a loro più possib<strong>il</strong>ità (giri e giri) per venire a parlare (non<br />

per<strong>dono</strong> occasione per farlo). Prosegue nel <strong>di</strong>scorso e mi <strong>di</strong>ce, serio,<br />

chiamandomi col nomignolo Franci che lui usava quando era in vita, che lì non<br />

si ride, non si scherza con questo argomento, e mi chiede <strong>di</strong> essere più decisa a<br />

riba<strong>di</strong>re questo concetto nei miei scritti (vai giù dura, mi <strong>di</strong>ce). Con una certa<br />

contentezza mi <strong>di</strong>ce, hai visto, è proprio vero, c'è <strong>il</strong> Re e c'è questa finestra<br />

attraverso la quale noi possiamo comunicare, e <strong>il</strong> Signore ti lascia la chiave per<br />

aprire questa finestra (in senso metaforico) perché da qui passa luce per voi, la<br />

luce della conoscenza, e poi tu, tra i vari cerchi dei livelli evolutivi, incontri "bei<br />

poeti", ossia le entità che ti parlano con questo linguaggio aulico e poetico (sotto<br />

l'ispirazione <strong>di</strong> <strong>Sant'Erasmo</strong>, non <strong>di</strong>mentichiamolo). E leggendo queste<br />

comunicazioni è come se vi apparisse <strong>il</strong> Signore: infatti da esse traspare la Sua<br />

presenza, vi è più vicino. Mi chiede <strong>di</strong> continuare a "fare <strong>il</strong> giornale", ossia a<br />

scrivere queste comunicazioni spiegandole, e <strong>di</strong> reggere ferma in questo<br />

compito, <strong>di</strong> non demordere, e <strong>di</strong> gioire per questo. Mi conferma che posso<br />

svolgere questo compito, loro mi aiutano col loro amore e la "legge" <strong>di</strong>vina lo<br />

permette. Poi Marco fa un'affermazione importante, su cui ci chiama a fare una<br />

riflessione: ci <strong>di</strong>ce che quando pecchiamo, per<strong>di</strong>amo la nostra vera natura, <strong>il</strong><br />

nostro vero estro, <strong>il</strong> peccato ci offusca annebbiandoci la mente e l'anima. Chiude<br />

considerando che <strong>il</strong> Signore ci "tira" assai doni con queste comunicazioni, ed<br />

invitandomi ad onorare questo <strong>dono</strong> cercando <strong>di</strong> "entrare" lassù, con le<br />

registrazioni, più che posso.<br />

L'ultima entità che entra a parlare non ci <strong>di</strong>ce <strong>il</strong> suo nome, e pare offrire una<br />

preghiera al Signore <strong>di</strong>cendogli che resterà saldo nei suoi propositi verso <strong>di</strong> Lui<br />

oppure preferisce spezzarsi (è un modo per farci capire che ha tutta la volontà<br />

<strong>di</strong> offrire al Signore quanto gli ha promesso e che noi non sappiamo). Chiede<br />

salvezza al Signore ("scampo"), poi <strong>di</strong>ce, con un tono gioioso, "c'è Franci",<br />

avvertendo la mia presenza dal registratore, e afferma che egli è in grado <strong>di</strong><br />

parlare con me, che già hanno approntato <strong>il</strong> mezzo per farlo registrare e saluta<br />

avvertendo che sta venendo verso <strong>di</strong> me. Probab<strong>il</strong>mente lo sentiremo nelle<br />

prossime registrazioni.<br />

Commento<br />

Vorrei invitarvi a fare una semplice osservazione: notate voi stessi la <strong>di</strong>versità <strong>di</strong><br />

carattere e <strong>di</strong> linguaggio che le varie entità mostrano. Questo ci fa capire che<br />

davvero ognuno <strong>di</strong> noi mantiene, nell'ald<strong>il</strong>à, la propria personalità, <strong>il</strong> proprio<br />

127


carattere. Il marito <strong>di</strong> Teresa appare ancora un pò smarrito, insicuro e anche, se<br />

posso <strong>di</strong>re, <strong>di</strong>spiaciuto. Forse <strong>il</strong> gesto commesso gli ha richiesto un lungo<br />

periodo <strong>di</strong> "rieducazione" da cui ancora non è venuto fuori del tutto, e la<br />

richiesta <strong>di</strong> una messa in suffragio pare quasi confermarlo. Gianmarco, invece,<br />

appare affettuosissimo con la sua mamma, sereno, sollecito nel suo tentativo <strong>di</strong><br />

proteggerla dal dolore quando le chiede <strong>di</strong> non piangere ma <strong>di</strong> cercare <strong>di</strong> darsi<br />

da fare anche registrando in proprio. Il mio amico Marco è ancora dolce e<br />

gent<strong>il</strong>e come lo era sulla terra, sollecito nel volerci far capire in cosa consiste <strong>il</strong><br />

danno più grave del peccato, io per lui sono ancora "Franci" così come lo ero qui<br />

sulla terra. Anche in questo le entità danno delle prove a chi li ha conosciuti in<br />

terra, certo la loro indole, specie se sono trapassati da tempo, per effetto<br />

dell'insegnamento dei maestri spirituali, è ancor più evoluta nella comprensione<br />

dei propri errori che ora è chiara e senza ombre, e nella conoscenza che deriva<br />

loro dall'avere una visione complessiva a limpida della loro vita terrena.<br />

128


Un'entità "chiamata" dal pensiero <strong>di</strong> una mia conoscente, e a<br />

seguire <strong>il</strong> papà e la mamma <strong>di</strong> due lettrici (che non conosco<br />

personalmente). Davvero una splen<strong>di</strong>da comunicazione - 18<br />

agosto 2010<br />

In questa lunga, bella e complessa registrazione, sono molte le cose da far<br />

risaltare alla vostra attenzione. Dapprima ci viene detto da <strong>Sant'Erasmo</strong> che<br />

un'anima può essere chiamata a registrare anche col pensiero, magari un<br />

pensiero fatto come gesto <strong>di</strong> sfida, come una "provocazione" per avere una<br />

prova, a patto che questa sfida sia fatta con uno scopo comunque benevolo, per<br />

<strong>di</strong>sporre più fac<strong>il</strong>mente la propria anima a credere nel trascendente. Quando<br />

lassù ritengono positivo lo scopo allora conce<strong>dono</strong> talvolta questi risultati,<br />

attesi, magari senza confessarli apertamente, nell'intimo <strong>di</strong> una persona. Lassù,<br />

non <strong>di</strong>mentichiamolo, leggono nei nostri pensieri come in un libro aperto. Qui<br />

c'è una persona <strong>di</strong> mia conoscenza, P. (la in<strong>di</strong>co solo con l'iniziale per<br />

salvaguardare la sua privacy), che, <strong>di</strong>ce <strong>Sant'Erasmo</strong>, è dura come i cocci, si<br />

ostina, anche davanti alle prove delle registrazioni, a non credere e dunque<br />

chiede ancora ulteriori prove. Tempo fa lei mi chiese un contatto con un suo<br />

amico che si era suicidato, ma in quel momento non mi era stato ancora<br />

concesso <strong>il</strong> <strong>dono</strong> <strong>di</strong> poter comunicare con persone a me sconosciute e richieste<br />

da altre persone. Dovevo terminare dapprima <strong>il</strong> compito <strong>di</strong> <strong>di</strong>mostrarmi degna<br />

<strong>di</strong> tale responsab<strong>il</strong>ità con <strong>il</strong> lavoro svolto, fino al momento in cui ciò mi è stato<br />

concesso. Ed ecco dunque che ora <strong>Sant'Erasmo</strong> conduce questa persona richiesta<br />

a suo tempo. Lui è lontano dalla luce perche <strong>il</strong> suici<strong>di</strong>o è sempre un gesto<br />

contrario alla legge <strong>di</strong>vina e chiede messe e preghiere spiegandone l'ut<strong>il</strong>ità per<br />

chi si trova nella sua con<strong>di</strong>zione. Si avverte anche <strong>il</strong> suo tono <strong>di</strong>spiaciuto per<br />

quanto ha fatto, ma è chiaro che, comunque, ora si è reso conto <strong>di</strong> aver<br />

giustamente bisogno <strong>di</strong> questo periodo <strong>di</strong> "rieducazione" per riequ<strong>il</strong>ibrare la sua<br />

vita terrena. Un'altra cosa su cui riflettere (e non lo faremo mai abbastanza) è<br />

l'insistenza con la quale le anime venute a registrare si rivolgono ai loro parenti<br />

invitandoli a credere che sono davvero loro, a non aver dubbi sull'esistenza<br />

della vita dopo la morte, anche se le loro voci non sempre possono essere quelle<br />

che avevano sulla terra, Non <strong>di</strong>mentichiamoci che essi non hanno più <strong>il</strong> loro<br />

apparato fonetico e devono servirsi delle voci che mettiamo a loro <strong>di</strong>sposizione<br />

sulle basi, Anche se talvolta, per una concessione <strong>di</strong>vina speciale, possono anche<br />

riprodurre la loro vera voce. Notiamo la <strong>grande</strong> gioia che essi hanno nel poter<br />

consolare i loro parenti rimasti sulla terra, a loro sembra un <strong>dono</strong> enorme questa<br />

129


possib<strong>il</strong>ità, facciamo dunque che lo sia anche per noi che go<strong>di</strong>amo dei frutti <strong>di</strong><br />

un sim<strong>il</strong>e <strong>dono</strong>.<br />

SANT'ERASMO<br />

V’ho messo in due:<br />

segnalo che <strong>il</strong> nonno è <strong>di</strong>etro su,<br />

appunto v’ho messo <strong>il</strong> sofà!<br />

I cocci: che dura P.!<br />

Battaglie sarà!<br />

E realizza chi <strong>di</strong> qua legge!<br />

ENTITA'<br />

Testo<br />

E lì su lavorai, mando già.<br />

Per essa ero là, prima mi guidò qui, per idea.<br />

In lacrime, a grotta, si sfrutta permesso<br />

le cifre, vi prego, date le cifre in tv!<br />

Dire tu là, scrivi <strong>di</strong> là,<br />

se con due mi tira,<br />

c’hamm aspettà a dà messa:<br />

<strong>di</strong>magrì può <strong>il</strong> carcere qui!<br />

E’ affare <strong>di</strong> lascià Chiesa?<br />

E tu resta lì!<br />

Dove sta arabi dai cd coi siti:<br />

chi è lì matto lo sturi!<br />

VINCENZO<br />

Ah vai! Fare ferite colme figlie,<br />

può salire, può stare, là a lei <strong>di</strong>rà.<br />

S'ha da ire, sai i rami trovare,<br />

poi sale Rai qui,<br />

donne e papà scendere fa!<br />

130


Il male è un vizio <strong>di</strong> riviste,<br />

<strong>di</strong>rettor più firme è corrotte:<br />

entrate qua,<br />

e i lari trovar, c’è i grossi!<br />

Qui noi già c’è, ‘un svenire!<br />

Figlia non entra, forza, le <strong>di</strong>rà.<br />

E siedo, sai i gra<strong>di</strong> trovar,<br />

pregustano, che gemma!,<br />

La lettera: sono qui!<br />

C’è là già fine, è delusa,<br />

poi rider!<br />

e dai, te l’ho dì là:<br />

dal Regno ritornai!<br />

Ed origlia che potrà avè na prova,<br />

origlia e allieta!<br />

Allieta guida,<br />

c’ero già a medaglia,<br />

sentire là storie, dà lì già salute mentale,<br />

le rende perfette e ironizza,<br />

anche spalle calar lì!<br />

A <strong>di</strong>r là si chiude, forti, bravi!<br />

Da lì la <strong>di</strong>retta è conclusa.<br />

GIOVANNA<br />

Eh si, poss ‘i ddè figlia, veder giù lì!<br />

Volai, veloce venni lì, vicino ai maligni.<br />

Qua passa freddo, n’ebbi più lana là!<br />

Vi si mette a voi st<strong>il</strong>e <strong>di</strong> bene, figli,<br />

gioir, copialo si!<br />

Ha noi, già sale <strong>di</strong> noi:<br />

<strong>di</strong>mmi se balla là figli?<br />

Morta, qui, figli, lì <strong>di</strong>sco offre!<br />

Qua sto, ma l’è bella qui!<br />

E’ taxi, scende giù per me,<br />

ha l’uscita lì.<br />

Qua si stima lì, là, vir, c’affida!<br />

C’è vita, va lì oltre,<br />

131


si può apparire!<br />

C’è qui numero: ah, zia ti sfidò là?<br />

V’è Signore:<br />

qui è finestre, là è da credere,<br />

e dì…a voi!<br />

E non accetta misture!<br />

Spiegazione del testo<br />

<strong>Sant'Erasmo</strong>, come se parlasse alle due entità richieste che si presenteranno<br />

dopo la prima che, invece, non è stata richiesta da me, <strong>di</strong>ce loro che li ha messi<br />

tutt'e due in lista per parlare. Mi segnala poi che c'è già un nonno che è stato<br />

richiesto e che è pronto a parlare la prossima volta, e appunto, <strong>di</strong>ce scherzando,<br />

ha messo lì un sofà per trascorrere più comodamente l'attesa (l'ironia del Santo è<br />

oramai ben nota). Poi mi fa <strong>il</strong> nome <strong>di</strong> una mia conoscente e mi <strong>di</strong>ce che essa è<br />

"dura" come i cocci nel non voler prendere atto <strong>di</strong> questa realtà e che con lei sarà<br />

una dura battaglia per portarla a credere. La invita poi a realizzare in cuor suo<br />

chi è che legge ora per lei.<br />

Come ho già spiegato nell'introduzione, quest'uomo si è suicidato senza lasciare<br />

ben chiare le motivazioni <strong>di</strong> tale gesto alla sua famiglia, lasciando così tutti loro<br />

in uno stato <strong>di</strong> profonda angoscia. La mia conoscente era amica <strong>di</strong> lui e della sua<br />

famiglia ed è per lei, <strong>di</strong>ce quest'entità, che egli, dopo aver già "lavorato" su se<br />

stesso e le sue mancanze lassù, che viene giù a registrare. Lei, <strong>di</strong>ce, lo guidò<br />

quaggiu "per idea", con una richiesta mentale, fatta nel suo intimo. Il tono<br />

cambia e subito egli ci fa capire <strong>il</strong> penoso stato in cui si trova: <strong>di</strong>ce che <strong>il</strong><br />

permesso <strong>di</strong> poter registrare, loro che sono nelle "grotte" (tante volte ci è stato<br />

detto <strong>di</strong> queste grotte che rappresentano <strong>il</strong> luogo lontano dalla luce <strong>di</strong>vina, <strong>il</strong><br />

posto delle tenebre dell'anima e della lontananza da Dio), lo sfruttano con le<br />

lacrime agli occhi. Lacrime <strong>di</strong> pentimento e gratitu<strong>di</strong>ne per questa possib<strong>il</strong>ità<br />

che, comunque, li aiuta ad avanzare un pò. Ci chiede <strong>di</strong> <strong>di</strong>re con forza a tutti<br />

(anche attraverso la tv andrebbe fatto secondo lui per meglio farlo sapere a tutti)<br />

le cifre <strong>di</strong> coloro che, ignari o increduli dell'esistenza del giu<strong>di</strong>zio <strong>di</strong>vino dopo la<br />

morte, essendosi comportati in maniera egoistica, dopo la morte fisica, vanno,<br />

appunto, nelle "grotte", in questo luogo <strong>di</strong> pena ed espiazione. Mi chiede <strong>di</strong> <strong>di</strong>re<br />

e <strong>di</strong> scrivere che gli tirino con due mani delle messe lassù perché le messe li<br />

aiutano ad accelerare la loro pena (lui in<strong>di</strong>ca come "carcere" <strong>il</strong> luogo senza Dio<br />

dove si trova). Chiede poi a tutti noi se, lasciando la Chiesa, allontanandoci da<br />

132


essa, facciamo davvero un affare: <strong>di</strong> sicuro no, per cui egli ci <strong>di</strong>ce <strong>di</strong> starci, <strong>di</strong><br />

non allontanarsi da essa. Non manca l'insegnamento finale, <strong>di</strong> sicuro dettato<br />

dalla nostra cara guida: <strong>di</strong>ce <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffondere questo sito e le verità che contiene<br />

anche fra gli arabi (lui <strong>di</strong>ce "dai cd coi siti") cosicchè a chi, fra <strong>di</strong> loro, è<br />

fondamentalista ed estremista, gli vengano "sturate" le orecchie con la vera<br />

verità.<br />

Arriva, con voce squ<strong>il</strong>lante ed un tono ben <strong>di</strong>verso dall'entità precedente, <strong>il</strong><br />

papà <strong>di</strong> questa mia giovane lettrice, Vincenzo, atteso da lei davvero in maniera<br />

spasmo<strong>di</strong>ca. Mi esorta, vai, <strong>di</strong>ce, vai a colmare le ferite delle mie figlie (parla al<br />

plurale rivolgendosi anche ad un'altra figlia) con questa registrazione, ora puoi<br />

salire e poi <strong>di</strong>rai a lei, a mia figlia, quanto ti <strong>di</strong>co. Bisogna andare a cercare i<br />

rami dell'albero della verità ed è così che lassù può salire questa Rai (è un moo<br />

scherzoso per in<strong>di</strong>care <strong>il</strong> mezzo, <strong>il</strong> registratore), e fa scendere donne (si riferisce<br />

all'entità che lo seguirà) e questo papà. Tutte le entità devono dare anche<br />

insegnamenti generali ed ecco che egli ci <strong>di</strong>ce subito che le riviste che si trovano<br />

oggi in commercio sono spesso uno strumento del male perché <strong>di</strong>ffon<strong>dono</strong> nei<br />

giovani falsi valori, i loro <strong>di</strong>rettori, <strong>di</strong>ce, sono spesso corrotti dal miraggio dei<br />

guadagni e dunque invita tutti ad avere letture più proficue per la propria vita<br />

spirituale, anche entrando in questo sito e leggendo le comunicazioni che ci<br />

vengono inviate. Ed è qui, in questo sito che si possono trovare i "lari", ovvero<br />

gli spiriti protettori, quelli "grossi", ovvero importanti e più evoluti. Poi,<br />

rivolgendosi alla figlia, le <strong>di</strong>ce che lui c'è davvero e le si raccomanda <strong>di</strong> non<br />

svenire dalla gioia (questa ragazza lo ha atteso davvero con gran<strong>di</strong>ssimo<br />

desiderio). Visto che lei non registra allora le <strong>di</strong>rò poi io quanto egli ha da <strong>di</strong>rmi<br />

per lei. Le <strong>di</strong>ce che ora lui "siede" e che ha trovato già dei gra<strong>di</strong> (è avanzato già<br />

nel suo livello spirituale), e sa che le sue figlie già pregustano questa gemma che<br />

lui dà a loro, la sua lettera dall'ald<strong>il</strong>à, che stiano sicure, è proprio lui ad essere<br />

qui. La figlia pensa spesso che la fine del suo papà sia arrivata troppo presto ed<br />

è delusa da questo fatto, ma lui la invita a ridere, la vera vita non è questa che<br />

viviamo quaggiù e lui non è "finito". E dai, le <strong>di</strong>ce, te l'ho già detto, sono<br />

ritornato dal Regno <strong>di</strong> Dio e sto parlando con te. Poi mi chiede <strong>di</strong> "origliare"<br />

ancora ai nastri così sua figlia potrà avere una prova <strong>di</strong> tutto ciò, mi chiede <strong>di</strong><br />

origliare ed allietare così le persone in lutto. Vincenzo fa una lode alla nostra<br />

cara guida, <strong>Sant'Erasmo</strong>, e <strong>di</strong>ce che egli li allieta lassù portandoli a registrare,<br />

che lui ha già guadagnato una medaglia con questa registrazione (è un modo<br />

per <strong>di</strong>re che ha guadagnato dei meriti), ed invita a sentire le storie <strong>di</strong> chi viene a<br />

registrare perché esse ci donano la salute mentale <strong>il</strong>luminandoci con la speranza<br />

della vita dopo la morte, tanto più che poi <strong>il</strong> Santo rende perfette queste storie<br />

con la sua conoscenza del particolare linguaggio con cui sono costruite, e<br />

133


perfino le rende gustose con la sua deliziosa ironia. Per questo dovremmo calare<br />

anche le spalle, inchinandoci, davanti a <strong>Sant'Erasmo</strong> (e non lo faremo mai<br />

abbastanza). Ci <strong>di</strong>ce che ora chiude la conversazione e fa un complimento<br />

<strong>di</strong>cendo che siamo stati forti e bravi. La <strong>di</strong>retta è conclusa e Vincenzo torna su.<br />

Giovanna, la mamma <strong>di</strong> un'altra mia giovane lettrice, esor<strong>di</strong>sce con una frase<br />

<strong>di</strong>alettale e <strong>di</strong>ce che si, ella può venire da sua figlia che l'ha richiesta e vedere<br />

quaggiù, ne ha <strong>il</strong> permesso <strong>di</strong>vino. Dice che già era venuta volando, veloce,<br />

vicina a persone malvagie che avevano intenzione <strong>di</strong> nuocere alla sua famiglia<br />

(sappiamo che le anime dei nostri cari possono, per speciale concessione <strong>di</strong>vina,<br />

assistere agli avvenimenti della nostra vita anche se <strong>il</strong> loro potere <strong>di</strong><br />

con<strong>di</strong>zionare gli eventi è fortemente limitato da Dio: possono al massimo<br />

ispirarci idee e soluzioni). Dice che lassù le è passato <strong>il</strong> freddo, che poi <strong>di</strong> là le<br />

hanno dato tanta lana per scaldarsi (probab<strong>il</strong>mente nell'ultimo periodo della sua<br />

vita ella ha sofferto <strong>il</strong> freddo a causa della sua malattia). Rivolgendosi ai figli<br />

<strong>di</strong>ce loro che lei ha messo, nella loro educazione, "st<strong>il</strong>e <strong>di</strong> bene", ovvero li ha<br />

educati a fare del bene, e dunque che gioiscano <strong>di</strong> ciò e copino lo stesso st<strong>il</strong>e<br />

anche un giorno coi loro figli. Sua figlia ha già loro che son venuti <strong>di</strong> lassù con la<br />

loro sapienza (<strong>il</strong> sale in<strong>di</strong>ca appunto sapienza, <strong>il</strong> sal sapientae) e scherzando mi<br />

chiede se i suoi figli non ballano dalla gioia per questo. Dice che lei, pur essendo<br />

"morta" ora offre un "<strong>di</strong>sco", ovvero una registrazione ai suoi figli. Lei sta lassù e<br />

ci informa che è bella, lassù, che è in un bel posto dove la sua anima si è<br />

abbellita con la Luce <strong>di</strong>vina. Dice che <strong>il</strong> taxi (scherzano sempre definendo "taxi"<br />

<strong>il</strong> mezzo energetico che permette loro <strong>di</strong> venire a registrare) oggi è sceso per<br />

portare lei, perché io qui ho un'uscita attraverso la quale possono venire, e mi fa<br />

un complimento <strong>di</strong>cendo che lassù mi stimano (troppo buoni) e ciò si evince<br />

anche dal fatto che <strong>Sant'Erasmo</strong> affida tanti <strong>di</strong> loro al mio registratore. Dà poi<br />

l'informazione più importante a sua figlia: le <strong>di</strong>ce che la vita va oltre quella<br />

terrena e che loro possono anche apparire a noi quaggiù se è loro concesso da<br />

Dio. C'è qui un "numero", una scenetta per lei, e le fa capire che lei sa lassù che<br />

la zia sfidò sua figlia sulla possib<strong>il</strong>ità che ciò accadesse, che lei venisse davvero a<br />

registrare. In poche parole, la mamma <strong>di</strong>ce a questa figlia <strong>di</strong> <strong>di</strong>re alla zia che la<br />

sfida l'ha vinta lei perché alla fine ella è venuta dall'ald<strong>il</strong>à a parlare attraverso un<br />

registratore, che si ricreda dunque (io non sono a conoscenza <strong>di</strong> questo<br />

episo<strong>di</strong>o). Il Signore c'è lassù, e qui, con queste comunicazioni metafoniche, c'è<br />

una finestra per scrutare nell'ald<strong>il</strong>à, e ciò è da credere, bisogna <strong>di</strong>rlo a tutti noi.<br />

Chiude con un insegnamento: <strong>il</strong> Signore, <strong>di</strong>ce, non accetta "misture", ovvero che<br />

si ricorra a fattucchiere e maghi che preparano, appunto le loro misture magiche<br />

a danno della volontà altrui. E questo avvertimento ci è stato dato molte altre<br />

volte.<br />

134


Commento<br />

Immagino quanta gioia possano provare queste due giovani ragazze che hanno<br />

perso i propri genitori precocemente e ciò mi riempie <strong>di</strong> felicità. Il leit motiv è<br />

sempre quello: loro, lassù, cercano <strong>di</strong> convincerci dell'esistenza della vita dopo<br />

la morte, e del fatto che siano davvero loro, con la loro personalità, a parlare<br />

attraverso questo mezzo. La loro gioia nel poter rivolgere qualche parola alle<br />

loro figlie e pari a quella <strong>di</strong> queste ragazze che tanto li hanno attesi. La lode che<br />

Vincenzo fa <strong>di</strong> <strong>Sant'Erasmo</strong> è la stessa nostra e noi vorremmo davvero poterci<br />

inchinare davanti a lui che, con tanto amore, appare instancab<strong>il</strong>e nel voler<br />

guadagnare ancora anime e gloria a Dio e alla Sua Chiesa. Una tale guida è<br />

davvero incommensurab<strong>il</strong>e nella sua <strong>grande</strong>zza e gloria e spesso mi chiedo con<br />

quanto merito io abbia ricevuto tutto ciò.<br />

135


Papà, nonna Chiarina, <strong>il</strong> papà <strong>di</strong> una mia lettrice, Cesare, e un suo<br />

zio non richiesto -20 agosto 2010<br />

In questa registrazione torna, con mia <strong>grande</strong> sorpresa, mio padre. E torna per<br />

dare un messaggio a tutti noi, per farci capire come a volte siamo più propensi a<br />

recepire volgarità che questi gran<strong>di</strong> insegnamenti, più portati ad interessarci,<br />

magari, a stupide storielle <strong>di</strong> gossip senza senso piuttosto che ai valori insiti in<br />

queste comunicazioni. Tante persone non sanno dare <strong>il</strong> giusto peso a tutto ciò e<br />

continuano, imperturbab<strong>il</strong>i, a fare gli "struzzi", come <strong>di</strong>ce spesso <strong>Sant'Erasmo</strong>,<br />

ovvero continuano a non voler sentire e capire <strong>il</strong> profondo e meraviglioso<br />

concetto che è racchiuso in queste comunicazioni. Dopo mio padre viene una<br />

mia bisnonna che io non ho mai conosciuto e che è stata richiesta da mia madre,<br />

sentirete che previsioni che mi fa, a proposito <strong>di</strong> stupi<strong>di</strong>tà umana.<br />

Ma io questa registrazione l'ho fatta per una mia lettrice, S., la quale mi ha<br />

chiesto un contatto con suo padre morto pochi mesi fa e che era un uomo<br />

incredulo, non credeva nell'ald<strong>il</strong>à. Lei è ansiosa <strong>di</strong> sapere ora lui come sta, come<br />

ha vissuto lo stupore <strong>di</strong> ritrovarsi ancora vivo in un'altra <strong>di</strong>mensione. Questo<br />

papà, sebbene nel suo <strong>di</strong>sagio, dà comunque un messaggio <strong>di</strong> amore e speranza<br />

a sua figlia e le chiede <strong>di</strong> pregare per lui. Inaspettato, poi, viene anche uno zio <strong>di</strong><br />

questa mia lettrice, uno zio dalla personalità molto "paterna", <strong>di</strong> cui lei non mi<br />

aveva parlato ma che appare molto affezionato a lei e le fa m<strong>il</strong>le<br />

raccomandazioni sulla necessità <strong>di</strong> credere all'esistenza <strong>di</strong> Dio e del<br />

trascendente.<br />

MIO PADRE<br />

Dare rutto più intende qui,<br />

del resto già basta dì quando<br />

fu inventata ra<strong>di</strong>o!<br />

Sono bravi <strong>di</strong> là, ooohh si!<br />

Dare oggi occhi<br />

già è dura con i santi,<br />

e anche stu<strong>di</strong> sperà.<br />

Corna, ma tutti là aspira a entrà.<br />

136<br />

Testo


Già lì a chi crede detta un libro,<br />

vuole re<strong>di</strong>gere, tu leggi, scrivi e Lui pensa,<br />

e voce poi suona per <strong>di</strong>rvi qua.<br />

Ma anche un’ora<br />

passeggiata va papà…cuore!<br />

NONNA CHIARINA<br />

Passai lì un attimo: v’apriva!<br />

Là messa le belle dava.<br />

Allora mò c’hai n’ora?<br />

Leggi <strong>il</strong> libro, speri là!<br />

E’ figl’ ‘a Ida e chiama lì l’Oltre!<br />

Fa affaccià, fai venire più sole…<br />

Giova venir fai là!<br />

Fare, che lenta lì sei stata.<br />

Fare, qui netti, e t’arriva lettera,<br />

<strong>di</strong>ffi<strong>di</strong> de dormire!<br />

Frà, t’entra: “Ah! Ma signorina, eran troppi già lì i messaggini, pero!”<br />

Ah si, è là evidente, fatture vorrebbe;<br />

<strong>di</strong>retta tu <strong>di</strong>ci: “Il Signore dà là cifre”,<br />

e fortuna la riscuoti qua!<br />

CESARE<br />

Mò a sentì eri <strong>di</strong> là,<br />

ho <strong>il</strong> nome e <strong>di</strong> qui non potrò far voi.<br />

Convincere poi,<br />

noi giù stamo a ‘mbucà:<br />

deve crescere le ossa nei conigli!<br />

Esce n’altro plico,<br />

si, longo è, bionda,<br />

là or<strong>di</strong>ni a fogli!<br />

Amarlo farà, là c’è un <strong>di</strong>rì (tto).<br />

Quest’è da babbo, cara avvisavi <strong>di</strong> là!<br />

E rido su un velier!<br />

Vanno là per ricavati,<br />

137


ima anima la ottenne!<br />

Così là noi ospita,<br />

va le rotte, si le navi va giù!<br />

Dimostram dì, vai, là amavo!<br />

Grigio è, fai dì là Ave!<br />

A Dio timore te davi,<br />

torni, nun resti lì a giocare!<br />

Più farò lì ch’entri,<br />

ho zio, vuoi ch’entri?<br />

ZIO<br />

Oh già aspetta noi giù,<br />

anche va pedale: son lì!<br />

Te leva maglio,<br />

saran belli neri i denti, è colpa, ah!<br />

Sorri<strong>di</strong>, entra!<br />

Oh, zio <strong>il</strong> latino sa!<br />

Ci dettò lettera <strong>il</strong> regista!<br />

Francy, ah, sa legge e fogli più!<br />

Tuo padre è vero, sta qui,<br />

<strong>il</strong> male no, tra un po’ giro è a fa.<br />

No averno qui!<br />

Reinvia Arca là, ha <strong>di</strong>vini arma!<br />

Dio, si, dà a <strong>di</strong>vini arma.<br />

C’ha n’albo, cara, e devi riaprì,<br />

<strong>di</strong> là vo <strong>di</strong>etro,<br />

trema zio possa tornar a bloccar occhi!<br />

Spiegazione del testo<br />

Mio padre esor<strong>di</strong>sce con una frase, certo, un pò forte, ma da lassù hanno già<br />

<strong>di</strong>mostrato che, quando vogliono chiarire bene un concetto, riescono benissimo<br />

a trovare anche parole "forti". Dice che tanti intenderebbero molto meglio a<br />

dargli un rutto che un insegnamento profondo ed elevato, del resto anche<br />

quando fu inventata la ra<strong>di</strong>o in tanti non compresero <strong>il</strong> suo <strong>grande</strong> valore e<br />

138


derisero i primi tentativi <strong>di</strong> Marconi ritenendoli privi <strong>di</strong> fondamento scientifico.<br />

Dice che qua "siamo" bravi" e lo <strong>di</strong>ce ironicamente, visto i nostri comportamenti<br />

nel <strong>di</strong>sdegnare così spesso questi gran<strong>di</strong> insegnamenti. Al giorno d'oggi, anche<br />

con l'aiuto <strong>di</strong> <strong>Sant'Erasmo</strong>, è dura aprire gli occhi alle persone, ed è dura anche<br />

sperare che la scienza possa de<strong>di</strong>care stu<strong>di</strong> seri all'argomento della metafonia; è<br />

un mondo, per mio padre, incomprensib<strong>il</strong>e. Poi <strong>di</strong>ce che tutti, al pensiero della<br />

morte, fanno le corna, ma che poi tutti aspirano ad entrare in Para<strong>di</strong>so, e non si<br />

sforzano affatto <strong>di</strong> guadagnarselo. Il Signore, con queste comunicazioni, ci sta<br />

dettando un libro, lo detta a chi crede e che ne fa buon pro, Lui lo pensa e a me<br />

mio padre chiede <strong>di</strong> scrivere quanto le voci ci <strong>di</strong>cono in queste comunicazioni.<br />

Mi saluta, poi, con affetto, chiamandomi "cuore" e <strong>di</strong>cendomi che è venuto<br />

un'oretta da me per fare una "passeggiata" da lassù.<br />

La mia bisnonna, chiesta da mia madre e che è morta prima della mia nascita,<br />

inizia <strong>di</strong>cendoci che passava un attimo e ci apriva la comunicazione. Sa che io e<br />

mia madre (ci chiama affettuosamente "Le belle") facciamo <strong>di</strong>re spesso messe<br />

per loro lassù. Ironicamente si rivolge ad un ipotetico interlocutore e gli chiede<br />

se ha un'ora libera, invitandolo a sfruttarla leggendo <strong>il</strong> libro che raccoglie tutte<br />

le comunicazioni metafoniche che così si sentirà più pieno <strong>di</strong> speranza. Poi, per<br />

farsi riconoscere parla in <strong>di</strong>aletto napoletano: come se volesse una conferma<br />

chiede se io sono figlia <strong>di</strong> Ida (mia madre, sua nipote), e se è proprio vero che<br />

sono io a "chiamare l'Oltre". Mi incoraggia a far affacciare sempre più gente a<br />

questa realtà che così viene più sole, più conoscenza per tutti e poi mi<br />

raccomanda <strong>di</strong> far accostare a questa realtà anche mio figlio (Giova è <strong>il</strong><br />

<strong>di</strong>minutivo con cui lo chiamiamo, ma per ora è troppo piccolo) e <strong>di</strong> fare più in<br />

fretta a registrare e <strong>di</strong> non dormire. Poi fa una previsione: <strong>di</strong>ce che verranno a<br />

<strong>di</strong>rmi che ora i messaggi che ricevo per le altre persone sono troppi e cre<strong>dono</strong><br />

che io mi faccia pagare, e preten<strong>dono</strong> le "fatture": è una follia totale, sapete bene<br />

che non mi è concesso <strong>di</strong> prendere nemmeno una lira e che tutto è svolto<br />

gratuitamente. Mi consiglia <strong>di</strong> rispondere a questi signori che è Dio a ripagarmi,<br />

a stab<strong>il</strong>ire poi la "cifra" che riscuoterò e che quella fortuna la riscuoterò un<br />

giorno, lassù.<br />

Questo papà, Cesare, richiestomi da sua figlia (che in vita non credeva<br />

nell'ald<strong>il</strong>à), ci <strong>di</strong>ce che, probab<strong>il</strong>mente per motivi "tecnici" (forse le s<strong>il</strong>labe della<br />

base non glielo consentono), non potrà pronunciare <strong>il</strong> suo nome, ma darà in<strong>di</strong>zi<br />

per farsi riconoscere. Ecco l'insegnamento che viene a portarci: dobbiamo<br />

convincere tutti che sono proprio loro lassù che "imbucano" queste lettere per<br />

noi, che sono gli autori <strong>di</strong> queste comunicazioni, e ciò perché bisogna rafforzare<br />

la fede nei "conigli", nei pavi<strong>di</strong>, quelli che Gesù chiamava i "tiepi<strong>di</strong>", che non<br />

hanno <strong>il</strong> coraggio <strong>di</strong> vivere fattivamente la propria fede. Esce ora da lassù un<br />

139


altro "plico", un'altra lettera da consegnare, una lettera lunga <strong>di</strong>ce con ironia<br />

rivolgendosi a sua figlia chiamandola "bionda" e chiedendole <strong>di</strong> metterla<br />

insieme a tutti i fogli da rior<strong>di</strong>nare che lui le ha lasciato. Lui farà in modo che<br />

ella amerà questa lettera perché arriva sulla terra con un <strong>di</strong>ritto, un permesso<br />

<strong>di</strong>vino. E questa lettera arriva dal suo babbo in persona e mi chiede <strong>di</strong> avvisare<br />

sua figlia che lo aveva richiesto. Ci dona poi un'immagine metaforica <strong>di</strong> come<br />

egli sta arrivando: sorridente, su un veliero che lo conduce quaggiù sulle onde<br />

sonore. Loro lassù vengono quaggiù per averne un ricavato, un frutto, ovvero<br />

per convincere le persone ad aver fede nell'esistenza dell'ald<strong>il</strong>à e del<br />

trascendente, ed è felice perché la sua anima ottenne <strong>di</strong> poter parlare sulla terra<br />

con queste rime poetiche <strong>di</strong> cui è autore, non <strong>di</strong>mentichiamolo, <strong>Sant'Erasmo</strong>. Io<br />

li ospito e così ci sono delle rotte che da lassù conducono al mio registratore e<br />

così le navi (è un concetto molto usato quello delle navi per in<strong>di</strong>care <strong>il</strong> mezzo col<br />

quale arrivano quaggiù) arrivano portando le anime che vengono richieste. Loro<br />

<strong>di</strong>mostrano che si sopravvive alla morte, e chiede alla figlia <strong>di</strong> <strong>di</strong>rlo anche agli<br />

altri, e <strong>di</strong>re anche che lui, quando era sulla terra, aveva molto amato le persone<br />

care. Dà poi un'informazione sul suo stato attuale nel mondo ultraterreno e <strong>di</strong>ce<br />

che è in un posto "grigio", lontano ancora dalla Luce, per cui chiede alla figlia<br />

preghiere ("fai dì là Ave"). La esorta ad avere timore <strong>di</strong> Dio perché poi si torna<br />

lassù prima o poi, non si resta qua sulla terra a giocare. Si impegnerà che lei<br />

"entri" <strong>di</strong> più col pensiero in questa realtà per trarne benefici spirituali, poi<br />

saluta chiedendole se desidera che entri uno zio che è lì con lui. Questo zio non<br />

era stato chiesto dalla mia lettrice, ma viene lo stesso a registrare.<br />

Lo zio sa che sua nipote stava aspettando loro quaggiù e, con una metafora<br />

sportiva, <strong>di</strong>ce che ora spingerà sui pedali ed entrerà in comunicazione. Si rivolge<br />

subito con affetto alla nipote <strong>di</strong>cendole che con questa comunicazione donatale<br />

<strong>il</strong> Signore le leva "maglio", ovvero questo dolore sordo e continuo che lei prova e<br />

la farà finalmente sorridere. Lui glielo <strong>di</strong>ce con un'immagine ironica: saranno<br />

belli neri ormai i suoi denti visto che lei non sorride più e tiene la bocca sempre<br />

chiusa nella tristezza , e questo fatto è una colpa perché bisogna anche sorridere.<br />

Sorri<strong>di</strong> ed entra qui, le <strong>di</strong>ce infatti, qui dove troverai conforto e speranza. Zio<br />

<strong>di</strong>ce che conosce <strong>il</strong> latino e che questa comunicazione gli è stata dettata dal<br />

regista, ossia da <strong>Sant'Erasmo</strong>, spesso chiamato così perché <strong>di</strong>rige le<br />

comunicazioni far la terra e <strong>il</strong> Cielo. La informa che io (mi chiama col<br />

<strong>di</strong>minutivo Francy) so poi leggerle queste comunicazioni e le metto per iscritto<br />

su fogli che continuano ad aumentare. Consola poi la nipote ritornando sulla<br />

notizia che <strong>il</strong> padre le ha dato circa <strong>il</strong> suo stato nell'ald<strong>il</strong>à: le <strong>di</strong>ce che si, è vero<br />

che lui sta in quello stato lontano dalla luce, ma che comunque da dove si trova<br />

lui può evolvere, andare avanti, e che tra un pò salirà <strong>di</strong> un giro, ovvero<br />

140


migliorerà la sua situazione perché lì dove si trova non è "averno", ovvero non è<br />

l'inferno da cui non si può evolvere. Questo zio, poi, dà una notizia che riguarda<br />

tutti noi, afferma che da lassù <strong>il</strong> Signore rimanderà un'arca per salvare la terra,<br />

che gli spiriti <strong>di</strong>vini hanno armi per poterci salvare e che gli vengono date da<br />

Dio stesso. Si avvia a concludere ricordando alla nipote che <strong>il</strong> Signore lassù<br />

conserva "un albo" con tutte le nostre azioni e che un giorno, quando saremo al<br />

Suo cospetto, questo albo lo dovremo riaprire per rivedere tutta la nostra vita,<br />

ed è per questo che egli le <strong>di</strong>ce che le starà <strong>di</strong>etro perché ha paura che lei torni a<br />

perdere la fede nel trascendente, che gli si blocchino <strong>di</strong> nuovo gli occhi<br />

nell'incapacità <strong>di</strong> vedere questa realtà.<br />

Commento<br />

Sono molti i temi su cui riflettere e che ci sono stati donati in questa<br />

comunicazione. Il primo è quello che emerge dalle parole <strong>di</strong> mio padre, ovvero<br />

la nostra ostinata e cieca <strong>di</strong>fficoltà a prendere atto della profon<strong>di</strong>tà degli<br />

insegnamenti che ci giungono da lassù; siamo così sor<strong>di</strong> e poco abituati a<br />

ricevere sim<strong>il</strong>i perle che per noi è più imme<strong>di</strong>atamente comprensib<strong>il</strong>e qualcosa<br />

<strong>di</strong> volgare come un rutto (è <strong>il</strong> termine usato da mio padre). Su questo<br />

dovremmo riflettere: abbiamo perso la capacità <strong>di</strong> <strong>di</strong>scernere ciò che importante<br />

da ciò che non lo è e questo mondo superficiale in cui viviamo non ci aiuta <strong>di</strong><br />

certo, anzi, gli serviamo proprio così: attaccati al superfluo per spendere <strong>di</strong> più<br />

ed affannarci a guadagnare più sol<strong>di</strong>, superficiali per non vedere lo scempio dei<br />

nostri governanti egoisti e <strong>di</strong>sonesti che ci imbottiscono <strong>di</strong> frottole senza mai<br />

offrirci vere soluzioni e peggiorando la situazione della nostra società nel suo<br />

insieme. E l'abitu<strong>di</strong>ne a pensare solo in termini <strong>di</strong> sol<strong>di</strong> sta alla base della<br />

previsione che la nonna Chiarina mi fa: pare talmente inau<strong>di</strong>to che qualcuno<br />

faccia qualcosa per gli altri senza chiedere nulla in cambio, talmente fuori dalla<br />

nostra misura <strong>di</strong> vita, che verranno a chiedermi conto <strong>di</strong> quanto faccio in questo<br />

sito. Poveri. Poveri nel vero senso della parola, e non <strong>di</strong>co altro. Il terzo, che<br />

vorrei sottolineare, viene portato alla nostra attenzione dallo zio <strong>di</strong> questa mia<br />

lettrice: Dio non si <strong>di</strong>sinteressa a ciò che accade su questa terra, Egli rimanderà<br />

una nuova Arca (è un simbolo, ovviamente) per salvarci e ciò a sottolineare che<br />

è forte l'interconnessione fra la creatura ed <strong>il</strong> suo Creatore, che esiste una precisa<br />

volontà <strong>di</strong> salvaguardarci da noi stessi e dalla nostra <strong>di</strong>struttrice follia. In che<br />

modo, noi credenti in Cristo possiamo fac<strong>il</strong>mente immaginarlo: ci è stato detto,<br />

141


infatti che Egli ritornerà su questa terra per fare nuove tutte le cose. Tutte le<br />

cose, anche le nostre coscienze.<br />

142


Francesco, <strong>il</strong> figlio <strong>di</strong> una signora che lo ha richiesto, si presenta<br />

con humor e tante prove per la sua famiglia - <strong>il</strong> saluto finale <strong>di</strong><br />

<strong>Sant'Erasmo</strong> 27/08/2010<br />

Francesco, quando ancora era qui su questa terra, era un bel ragazzo, allegro,<br />

solare, pieno <strong>di</strong> vita e molto amato, anche dai suoi amici. Questo giovane uomo<br />

è tornato lassù nel giugno scorso, dopo aver raggiunto la laurea appena nel<br />

marzo prima, a causa <strong>di</strong> un improvviso attacco car<strong>di</strong>aco, lasciando, com'è fac<strong>il</strong>e<br />

immaginare, la sua famiglia nel dolore e nella <strong>di</strong>sperazione. Per una mamma è<br />

la prova peggiore, lo abbiamo detto tante volte e non lo ripeteremo mai<br />

abbastanza. Qualche giorno fa la sua mamma, che vive a pochi ch<strong>il</strong>ometri da<br />

casa mia, mi ha contattata e così ci siamo potute conoscere <strong>di</strong> persona. Mi sono<br />

trovata davanti una donna che, nonostante <strong>il</strong> dolore opprimente, cerca nella<br />

fede e nella conoscenza della realtà spirituale (nonché nella sua famiglia, ovvio)<br />

la forza <strong>di</strong> andare avanti per cercare <strong>di</strong> comprendere <strong>il</strong> senso <strong>di</strong> una sim<strong>il</strong>e<br />

trage<strong>di</strong>a. Abbiamo tentato un contatto a casa mia in presenza anche della sorella<br />

<strong>di</strong> Francesco. Il risultato è stato davvero straor<strong>di</strong>nario: Francesco ha dato tanti<br />

segnali e prove della sua identità, ha <strong>di</strong>mostrato <strong>di</strong> sapere cosa accade nella sua<br />

famiglia e nell'animo delle persone che ha lasciato quaggiù, e credo che questa<br />

mamma abbia ricevuto davvero un <strong>dono</strong> prezioso da lassù per cominciare a<br />

dare un senso al suo dolore.<br />

FRANCESCO<br />

Testo<br />

Però ire ti fa!<br />

Giù arriva più un pacco che là, lì, molla.<br />

Papà in braccio al nero sta là,<br />

botte! Là è festa!<br />

Metti un euro se le darà un bacio pè figlia!<br />

Noi, <strong>di</strong>gli è qui un bacio.<br />

Nel sangue già c’ero, a lei scrivi!<br />

I’ stò a Assisi in onda.<br />

Ah, può si <strong>di</strong>sco,<br />

ti <strong>di</strong>verti lì, è na cotta!<br />

143


Chiedesti a nonna d’escì,<br />

bro<strong>di</strong> hai sgarrare chesta donna!<br />

A nonna poi scherza<br />

Ah, più state in duo.<br />

Oh, più che aspetti là?<br />

Ama, sta regista, ha note!<br />

Tu devi mò andare cò figlia.<br />

In argine: tieni ste note, ce salva, eh!<br />

Francy, consuma i bottoni!<br />

Smetto, ho <strong>il</strong> pesce,<br />

fai <strong>di</strong> lì e rientri su là!<br />

SANT'ERASMO<br />

Qua in saldo cercavo<br />

musicisti ed i cibi: verrò a bere!<br />

Disco va <strong>di</strong> là,<br />

lì scola piace,<br />

donna hai là da legger ciò che giuri.<br />

Misteri <strong>di</strong> Dio<br />

n’hai visto, avanza qua,<br />

è <strong>di</strong> ciccia <strong>il</strong> mondo!<br />

Oh, t’ispira, che bella estate c’è lì!<br />

Spiegazione del testo<br />

Siccome in questi giorni ho fatto tante registrazioni impegnandomi più del<br />

normale, Francesco commenta che certo, mi fanno andare parecchio col<br />

registratore! ("Ire" è detto nel senso <strong>di</strong> andare). Annuncia che da lassù sta<br />

arrivando un pacco, un <strong>dono</strong> per sua mamma e sua sorella che erano presenti e<br />

si riferisce alla registrazione, ma sua sorella si è ricordata che poche ore prima<br />

della sua morte lui le aveva spe<strong>di</strong>to un pacco e ha visto in questo un accenno a<br />

quel fatto. Parla poi <strong>di</strong> suo padre e <strong>di</strong>ce, con un'espressione molto poetica, che<br />

egli è "in braccio al nero", ossia che è molto depresso per la sua morte, ma subito<br />

lo invita a fare ad<strong>di</strong>rittura i botti, perché lì dov'è lui è una festa, e lui sta bene.<br />

Scommette ironicamente un euro se suo padre darà poi un bacio alla figlia, a sua<br />

144


sorella (mi hanno confermato che <strong>il</strong> papà <strong>di</strong> Francesco è un uomo schivo e poco<br />

incline a mostrare con gesti <strong>il</strong> suo affetto, per cui <strong>il</strong> ragazzo pare spingerlo a fare<br />

questo gesto che, evidentemente, sa bene che farebbe piacere a sua sorella). Da<br />

parte sua e della sua famiglia qui sulla terra (<strong>di</strong>ce infatti "noi"), vuole mandargli<br />

un bacio. Poi <strong>di</strong>ce che devo scrivere per sua madre che ha sempre in mente la<br />

scena del momento della sua morte in cui lui, per <strong>il</strong> fatto <strong>di</strong> aver battuto la testa,<br />

era "nel sangue" e con poche parole le <strong>di</strong>ce che lui c'era quella volta nel sangue<br />

ma che adesso non è più così, vuole dunque che sua mamma smetta <strong>di</strong> pensare<br />

a quella scena tragica e lo pensi sano e felice lassù. Dà poi una prova a sua<br />

mamma quando <strong>di</strong>ce <strong>di</strong> essere "in onda" da Assisi: <strong>il</strong> ragazzo, infatti, da<br />

adolescente pensava <strong>di</strong> farsi frate francescano. Siccome, prima <strong>di</strong> registrare,<br />

avevamo parlato della possib<strong>il</strong>ità <strong>di</strong> registrare anche da parte loro, Francesco<br />

<strong>di</strong>ce a loro che si, possono fare i "<strong>di</strong>schi", ossia le registrazioni e che se lo<br />

faranno si innamoreranno <strong>di</strong> questa attività. Continua poi a dare prova della sua<br />

presenza accanto alla famiglia, e mostra <strong>di</strong> sapere che la mamma aveva chiesto<br />

anche alla nonna <strong>di</strong> uscire per venire a registrare (ma la nonna è molto anziana e<br />

non è venuta). Scherza con la mamma <strong>di</strong>cendole che quella donna (usa <strong>il</strong><br />

termine <strong>di</strong>alettale "chesta", cioè "questa"), cioè sua nonna, la fa "sgarrare" coi<br />

bro<strong>di</strong>, nel senso che la mamma le cucina sempre e solo brodo, ed usa anche <strong>il</strong><br />

termine "sgarrare" che egli usava spesso nel suo parlare comune. Vuole che<br />

scherzino con la nonna, che la tengano allegra. Chiede ai suoi genitori <strong>di</strong> stare<br />

più vicini, in due. Poi torna sulla possib<strong>il</strong>ità che la mamma e la sorella possano<br />

registrare e le incita <strong>di</strong>cendo loro <strong>di</strong> provare, che <strong>il</strong> regista (cioè <strong>Sant'Erasmo</strong> che<br />

è spesso chiamato così) ha delle note per loro. E qui succede un'altra cosa<br />

incre<strong>di</strong>b<strong>il</strong>e: proprio in quel momento la mamma e la sorella, sebbene a<br />

malincuore perché non avevo finito <strong>di</strong> decifrare la registrazione, avevano deciso<br />

<strong>di</strong> tornare a casa per controllare la nonna che era rimasta sola, ma la mamma era<br />

<strong>di</strong>spiaciuta per questo e mi ha chiesto <strong>di</strong> sentire un'ultima frase e lui,<br />

puntualmente, ha dato una risposta precisa al dubbio della mamma <strong>di</strong>cendole<br />

che doveva proprio andare a casa dalla nonna con sua figlia, rassicurandola. "In<br />

argine", ovvero quasi a conclusione della sua comunicazione, egli le raccomanda<br />

<strong>di</strong> tenere <strong>di</strong> conto queste note che arrivano da lassù perché servono, con gli<br />

insegnamenti che contengono, a salvarci l'anima. Si rivolge poi a me<br />

raccomandandomi <strong>di</strong> consumare i tasti del registratore a forza <strong>di</strong> registrare.<br />

Saluta facendo ancora ironia: siccome avevo continuato la decifrazione del<br />

messaggio ed era quasi ora <strong>di</strong> cena, lui mi <strong>di</strong>ce che smette perché ha <strong>il</strong> pesce che<br />

lo aspetta per cena. Chiede a sua mamma <strong>di</strong> registrare che così potrà <strong>di</strong> nuovo<br />

entrare lassù da lui.<br />

<strong>Sant'Erasmo</strong>, felice per l'esito della registrazione, scherza con me <strong>di</strong>cendomi che<br />

145


sta cercando cibarie e musicisti in sal<strong>di</strong> per fare festa e poter venire a brindare.<br />

Le registrazioni vanno bene e <strong>il</strong> fatto che io insegni a chi me lo chiede come fare<br />

a registrare a loro piace, a patto però che io <strong>di</strong>ca loro le con<strong>di</strong>zioni che ance io ho<br />

accettato per poter continuare: farlo in maniera assolutamente gratuita, solo per<br />

scopi <strong>di</strong> evoluzione spirituale e conoscenza, e per aiutare anche chi ha bisogno<br />

<strong>di</strong> sollievo nel dolore. Mi <strong>di</strong>ce che, come ho potuto vedere, dei misteri <strong>di</strong>vini che<br />

stanno <strong>di</strong>etro queste comunicazioni ce ne sono in abbondanza e che ancora non<br />

siamo in grado <strong>di</strong> capire perché, come ci <strong>di</strong>ce con una colorita espressione, <strong>il</strong><br />

mondo "è <strong>di</strong> ciccia", ossia <strong>di</strong> carne e percepisce poco dello spirito. Ci saluta e ce<br />

lo immaginiamo mentre sospira sod<strong>di</strong>sfatto guardando la bella estate che<br />

ancora ci allieta.<br />

Commento<br />

E' stata per me una <strong>grande</strong> emozione questa registrazione, perché Francesco è<br />

stato straor<strong>di</strong>nario nel suo maturo garbo e nella sua ironia sott<strong>il</strong>e e fam<strong>il</strong>iare, che<br />

ce lo ha fatto immaginare ancora in mezzo a noi mentre registravamo. La sua<br />

famiglia certo ha colto molte più sfumature <strong>di</strong> me nel suo modo <strong>di</strong> essere e <strong>di</strong><br />

porsi, scherzoso e amorevole, così sollecito nel voler consolare tutti loro. Ha<br />

avuto parole per ognuno <strong>di</strong> loro, sollecitandoli all'unione e all'affetto reciproco<br />

che, come sappiamo, è una <strong>grande</strong> cura in certi momenti così <strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>i. E deve<br />

consolare la mamma che lo spirito <strong>di</strong> Francesco, proprio per l'allegria<br />

trascinatrice che lo caratterizza, è sicuramente molto vicino alla Luce e gode<br />

della Sua beatitu<strong>di</strong>ne, e ciò si capisce chiaramente quando <strong>di</strong>ce che lassù per lui<br />

è festa e ci piace pensare che finalmente ora abbia realizzato <strong>il</strong> suo sogno <strong>di</strong> stare<br />

vicino al <strong>grande</strong> santo <strong>di</strong> cui egli porta <strong>il</strong> nome.<br />

146


Si presentano parenti trapassati che mi sono stati richiesti: un<br />

nonno, Giuseppe, un papà, Donato, e una nonna, Teresiana – 28<br />

agosto 2010<br />

<strong>Sant'Erasmo</strong> fa felici sempre più persone che richie<strong>dono</strong> contatti coi loro cari<br />

lassù. Stavolta è <strong>il</strong> turno <strong>di</strong> un nonno, Giuseppe, che mi è stato richiesto dal<br />

nipote che ne porta lo stesso nome, dalla Sic<strong>il</strong>ia. Giuseppe mi ha scritto perché è<br />

addolorato per <strong>il</strong> comportamento <strong>di</strong> suo padre che, non credendo nell'Ald<strong>il</strong>à né<br />

in Dio, continua a bestemmiare, e lui, che invece è molto credente, ne soffre<br />

moltissimo. Ha chiesto a suo nonno <strong>di</strong> <strong>di</strong>re qualcosa per suo padre, per tentare<br />

<strong>di</strong> farlo ricredere, e <strong>il</strong> nonno, come vedrete, lo ha accontentato. E' venuto poi <strong>il</strong><br />

papà <strong>di</strong> Antonio, un altro affezionato lettore che aveva tanto sperato in un<br />

messaggio del suo caro papà, ed anche per lui questo padre ha parole davvero<br />

belle e piene ancora <strong>di</strong> amore e <strong>di</strong> ammirazione per suo figlio; un messaggio in<br />

cui possiamo cogliere ancora l'amore profondo che legava (e lega ancora) questo<br />

padre al figlio. Infine, dopo tanta attesa (mia madre è stata graziata<br />

particolarmente in queste ultime registrazioni, forse perché prega<br />

instancab<strong>il</strong>mente <strong>Sant'Erasmo</strong> tutti i giorni), l'altra sua nonna che mia madre<br />

desiderava sentire da tempo, Teresiana. So già che mia madre piangerà a sentire<br />

le dolci parole che le <strong>di</strong>ce questa nonna la cui vita terrena non è stata per nulla<br />

fac<strong>il</strong>e, in tempo <strong>di</strong> guerra e con la povertà e la fame da fronteggiare per crescere<br />

i suoi figli. Gli aggettivi per definire la bellezza <strong>di</strong> queste registrazioni li ho<br />

esauriti, dategliene uno voi.<br />

GIUSEPPE<br />

Fuiti li pisci, sai che non mi rincresce?<br />

Da là navi, si, puntan:<br />

celebran la Luce!<br />

Sanno operà, sa l’Oltre fa!<br />

Quando puzzan le giacche,<br />

si, vomiti,<br />

e speriamo che le figlie che stira<br />

Testo<br />

147


(le donai), là, sì, che stira!<br />

Ah, le dò mire là, figlia!<br />

Diffi<strong>di</strong> l’Oltre e fai le storie,<br />

dà mir(e), Peppì saluta!<br />

DONATO<br />

E vai, dì persone: lì noi registra!<br />

Uscirà nonna, è <strong>di</strong>etro me.<br />

Conoscerà più persone, ride le altre lì,<br />

e assieme fissando più là.<br />

E su là è Rai, <strong>di</strong>retto entro canali pè figlio!<br />

E <strong>di</strong>rige sano martire<br />

e Piero c’è sostegno,<br />

voce hai, <strong>di</strong> lì impari.<br />

E certo quel tigre c’è là e viene,<br />

<strong>di</strong> fare è più in grado:<br />

batti dei <strong>di</strong>sturbi <strong>il</strong> verme giù!<br />

Dirvi che è mia posta:<br />

non ho finte terapie qui,<br />

prove sfonda, è lui serio,<br />

s’imbarazza papi: va a giu<strong>di</strong>cà!<br />

Il sito giusto e salti qui!<br />

E in arte ora a Francy:<br />

lo raggiungi, si, presto e troverai,<br />

<strong>di</strong>gli gusti gli entran lì <strong>di</strong> noi:<br />

pè biscotti le pere raccogli!<br />

TERESIANA<br />

E raggi venì là, e lì, su là,<br />

in Ida l’ero in mezzi!<br />

Qui sto, sei giù ma più fai de noi,<br />

giar<strong>di</strong>n vedrai!<br />

Più spine ci togli e ci dà, inoltre, carità!<br />

Ah lì, stu<strong>di</strong>a lì, e dare assieme, ah, lì.<br />

E a noi, pè snellì là, Ida firmi là!<br />

148


Pesci no affondare in mar,<br />

core a te ti misi.<br />

Di là ama, mi pesca,<br />

oh, faro bello c’ha!<br />

Morti giù ti <strong>di</strong>ce: a vita giungi là!<br />

Di là andrò e <strong>di</strong> là tenere:<br />

zia T. è più “nua”, ah!<br />

Forti, Ida, nasceste!<br />

Chiurimm…ci desti figlia,<br />

se tu mesci noi sa arrivà!<br />

Ah, si v<strong>il</strong>la andrò lì,<br />

E’ n’ombra, specchio l’ha qui!<br />

Spiegazione del testo<br />

Credo che questo nonno inizi la sua comunicazione con un'espressione in<br />

<strong>di</strong>aletto sic<strong>il</strong>iano perché , appunto, lui era sic<strong>il</strong>iano, e <strong>di</strong>ce che, anche se gli sono<br />

scappati i pesci a lui non <strong>di</strong>spiace adesso (è una metafora marinara perché<br />

questo nonno in vita faceva <strong>il</strong> marinaio e notate come in sottofondo si senta lo<br />

sciabor<strong>di</strong>o dell'acqua). Dice che è vero, che dall'ald<strong>il</strong>à puntano verso la terra<br />

delle navi (usano sempre la metafora della nave per in<strong>di</strong>care <strong>il</strong> mezzo col quale<br />

scen<strong>dono</strong> verso <strong>il</strong> piano terreno) che vengono a celebrare la <strong>grande</strong>zza della<br />

Luce, <strong>di</strong> Dio (Dio è Luce). Afferma che dall'Oltre ci sanno fare per registrare,<br />

sono bravi e riescono nel contatto. Inizia qui una metafora molto bella e<br />

complessa per richiamare <strong>il</strong> figlio che, come mi è stato scritto da suo nipote,<br />

bestemmia ed è fermamente non credente: <strong>di</strong>ce che quando si ha la giacca<br />

sporca, ovvero l'anima sporca, è allora che si "vomita", ovvero si bestemmia, e <strong>il</strong><br />

nonno Giuseppe si augura che le sue figlie (che egli considera un suo <strong>dono</strong> alla<br />

famiglia), le quali hanno sempre pensato, invece, a tenere pulita ed in or<strong>di</strong>ne<br />

quest'anima con <strong>il</strong> loro esempio e la loro rettitu<strong>di</strong>ne, continuino a farlo, che<br />

riescano a ripulire davvero quell'anima. Il nonno <strong>di</strong>ce che ci sta dando delle<br />

giuste mire, dei giusti obiettivi con queste parole. Rivolgendosi al figlio gli <strong>di</strong>ce<br />

che lui sa che egli <strong>di</strong>ffida dell'oltre, ovvero non crede nell'ald<strong>il</strong>à e che fa tante<br />

storie in proposito. Poi, ricordandogli i giusti obiettivi <strong>di</strong> una vita <strong>di</strong> fede, saluta<br />

i suoi parenti (facendo anche <strong>il</strong> <strong>di</strong>minutivo del suo nome: Peppì).<br />

Donato, <strong>il</strong> papà che mi è stato richiesto da suo figlio, mi esorta subito a <strong>di</strong>re alle<br />

persone che loro, i cosiddetti "morti", sono capaci <strong>di</strong> registrare e quin<strong>di</strong><br />

149


comunicare con noi. Mi avverte che subito dopo <strong>di</strong> lui verrà una nonna: infatti<br />

parlerà la nonna <strong>di</strong> mia mamma, Teresiana. Mi pre<strong>di</strong>ce che conoscerò più<br />

persone dall'ald<strong>il</strong>à, nel senso che ne verranno tante altre a parlare mano a mano,<br />

e che loro, tutti insieme, guardano avanti, agli scopi ultimi <strong>di</strong> queste<br />

registrazioni. Dice, con una certa ironia, che lassù c'è una stazione televisiva, la<br />

"Rai" dell'ald<strong>il</strong>à che ci permette queste comunicazioni e che lui, <strong>di</strong>retto, entra nei<br />

suoi canali <strong>di</strong> comunicazione per suo figlio che lo ha richiesto. A <strong>di</strong>rigere queste<br />

"trasmissioni" c'è <strong>Sant'Erasmo</strong> che lui chiama "sano martire", e Piero, mio<br />

marito, che fa da aiutante, da sostegno. E con le voci che riceviamo possiamo<br />

imparare molto su questa realtà trascendente e su come comportarci sulla terra.<br />

Certo, <strong>di</strong>ce Donato, non bisogna <strong>di</strong>menticare che <strong>il</strong> <strong>di</strong>avolo ("<strong>il</strong> tigre") c'è, esiste,<br />

e che oggi poi è ancora più in grado <strong>di</strong> poter agire in<strong>di</strong>sturbato su questa terra<br />

(ha più mezzi attraverso i quali operare), ma noi dobbiamo essere in grado <strong>di</strong><br />

combattere tutti i <strong>di</strong>sturbi che ci può dare grazie alla fede. Per dare prova che è<br />

lui <strong>di</strong>ce alla sua famiglia che lassù, adesso, non ha terapie palliative<br />

(probab<strong>il</strong>mente Donato negli ultimi tempi della sua vita ne ha avute <strong>di</strong> cure<br />

inut<strong>il</strong>i), che le sue sono dunque terapie vere ed efficaci per la sua anima e <strong>di</strong>ce<br />

che questa prova lo convincerà perché suo figlio è una persona seria. E mentre<br />

lo <strong>di</strong>ce, facendo un complimento a suo figlio, appare imbarazzato perché sa che<br />

non è proprio "corretto" giu<strong>di</strong>care ed elogiare i propri figli (si legge molto affetto<br />

in questo padre e molto orgoglio per suo figlio). Questo è <strong>il</strong> sito giusto, <strong>di</strong>ce<br />

questo papà, e dunque invita <strong>il</strong> figlio a "saltarci" dentro quando può. Poi, con<br />

parole artistiche, in poesia, si rivolge a me invitandomi a raggiungere suo figlio<br />

(via ma<strong>il</strong>) e <strong>di</strong>cendomi che egli mi risponderà presto (infatti è vero, lo ha fatto) e<br />

che devo rammentare a lui i gusti che <strong>il</strong> papà aveva su questa terra (non so se<br />

sempre o se negli ultimi suoi tempi): <strong>di</strong>ce che gli piaceva mangiare le pere con i<br />

biscotti e così saluta.<br />

Ecco dunque la nonna che viene espressamente a rivolgersi a mia mamma. Ella<br />

<strong>di</strong>ce infatti che la ha raggiunta un raggio (quello energetico che permette queste<br />

comunicazioni) lassù, dove ella si trova (dà un in<strong>di</strong>cazione anche sul suo stato,<br />

si trova "in alto", dunque sta bene) e che ora, per Ida (è <strong>il</strong> nome <strong>di</strong> mia mamma)<br />

ella sta nel "mezzo", ossia nel registratore. E' chiaro che lei sta in Cielo e mia<br />

mamma, pur stando quaggiù, fa tanto per loro lassù con le sue preghiere, e<br />

dunque le pre<strong>di</strong>ce che un giorno vedrà un bel giar<strong>di</strong>no che lassù hanno<br />

preparato in suo onore. Con le sue preghiere mia mamma toglie loro tante spine<br />

e inoltre dona a loro tanta carità: la invita a stu<strong>di</strong>are ancor <strong>di</strong> più questa realtà e<br />

a dare alle persone informazioni sull'ald<strong>il</strong>à insieme a me. La invita a metterci la<br />

firma sulla possib<strong>il</strong>ità <strong>di</strong> snellire le loro pene con le preghiere, perché poi un<br />

giorno verrà ripagata lassù. Ma lei sa che mia mamma ha una forte fede e non<br />

150


c'è bisogno <strong>di</strong> ricordarglielo, i pesci, infatti <strong>di</strong>ce, non affondano nel mare<br />

tempestoso della vita come le persone <strong>di</strong> fede non affondano nel peccato, e lei<br />

<strong>di</strong>ce questo col cuore a mia madre, con amore. Siccome mia mamma l'ha cercata<br />

con amore è riuscita a "pescarla" nell'ald<strong>il</strong>à anche perché guidata dal bellissimo<br />

faro della fede che la guida. Sono proprio quelli che noi chiamiamo "morti" che<br />

ci vengono a <strong>di</strong>re che alla vera vita si giunge solo andando <strong>di</strong> là. Dà poi<br />

un'informazione su una sorella <strong>di</strong> mia madre e le <strong>di</strong>ce che ella è la più "nua"<br />

ut<strong>il</strong>izzando un termine <strong>di</strong>alettale veneziano che significa "nuda", nel senso<br />

probab<strong>il</strong>e <strong>di</strong> "in<strong>di</strong>fesa", per la sua situazione fam<strong>il</strong>iare. Con gioia ricorda a mia<br />

madre che tutti loro (lei ed i suoi cinque tra fratelli e sorelle) nacquero forti. Poi,<br />

con un termine in <strong>di</strong>aletto napoletano <strong>di</strong>ce che "chiu<strong>di</strong>amo", perché sta per<br />

terminare la comunicazione e commenta <strong>il</strong> fatto che mia mamma dette a loro<br />

lassù sua figlia (me) per <strong>il</strong> semplice fatto <strong>di</strong> avermi messa al mondo, e se lei<br />

mesce questa bevanda preziosa che ci giunge da lassù a <strong>di</strong>ssetarci, sapranno<br />

loro poi come arrivare sempre nei cuori delle persone incredule che tanto fanno<br />

soffrire mia madre. Saluta <strong>di</strong>cendo che andrà in una bella v<strong>il</strong>la (in<strong>di</strong>ca un luogo<br />

bello dove sta) e ricordando che, essendo un'anima, "un'ombra" come <strong>di</strong>cono<br />

loro, ha uno specchio per leggere nei segreti della nostra realtà e dei nostri cuori.<br />

Commento<br />

Bestemmiare è come vomitare per nonno Giuseppe: la bestemmia, in definitiva,<br />

fa star male solo chi la proferisce producendo ancor più nausea per la vita e<br />

sporcando sempre più la "giacca", ovvero l'anima. Il richiamo <strong>di</strong> questo padre<br />

verso <strong>il</strong> figlio è forte, e le sue speranze sono affidate a queste donne che possono<br />

aiutarlo a "rinsavire", donne capaci <strong>di</strong> rimettere a nuovo la sua "giacca sporca"<br />

con <strong>il</strong> loro esempio ed <strong>il</strong> loro richiamo. Ho paura che, se proprio quest'uomo<br />

non ha un minimo <strong>di</strong> apertura e <strong>di</strong>sponib<strong>il</strong>ità nel suo cuore, nemmeno questo<br />

messaggio del padre potrà smuoverlo, anche se mi auguro con tutto <strong>il</strong> cuore che<br />

sortisca l'effetto sperato da suo nipote Giuseppe.<br />

E' bello <strong>il</strong> tono allegro ed ironico <strong>di</strong> Donato, felice <strong>di</strong> poter consegnare questo<br />

messaggio a suo figlio: si sente l'entusiasmo che spesso loro lassù hanno quando<br />

sanno <strong>di</strong> poter avere la rara possib<strong>il</strong>ità <strong>di</strong> comunicare con un proprio caro sulla<br />

terra. Ecco, vorrei sottolineare proprio questo: per loro poterci <strong>di</strong>re che sono<br />

vivi, poterci in qualche modo in<strong>di</strong>rizzare al bene avvisandoci che risponderemo<br />

della nostra vita lassù, è considerato un raro priv<strong>il</strong>egio, qualcosa che Dio<br />

151


permette <strong>di</strong> rado, e per questo mostrano tanta felicità. A volte, devo <strong>di</strong>re,<br />

mostrano più felicità loro lassù <strong>di</strong> quanta non ne mostrino i loro cari quaggiù<br />

che, spesso, in cuor loro restano scettici ed increduli, pretendendo sempre più<br />

"prove" e segni.. Cos'altro devono fare lassù? Non so proprio. Commovente e<br />

ricco <strong>di</strong> significati ed insegnamenti è poi <strong>il</strong> messaggio della nonna Teresiana a<br />

mia mamma, segno <strong>di</strong> un affetto profondo che sfida <strong>il</strong> tempo trascorso dalla sua<br />

<strong>di</strong>partita terrena e ci in<strong>di</strong>ca come davvero l'amore, quando è forte e profondo,<br />

sia l'unico faro capace <strong>di</strong> "pescare" i nostri cari nell'ald<strong>il</strong>à perfino dopo la morte.<br />

152


Sant’Erasmo viene a richiamarmi con durezza per un mio<br />

comportamento sbagliato, viene Mauro un cognato <strong>di</strong> Piero, mio<br />

marito, e infine Piero stesso – 3/09/2010<br />

Questa volta <strong>Sant'Erasmo</strong> ha scelto <strong>di</strong> non portarmi a registrare persone che mi<br />

sono stata richieste, perché doveva richiamarmi per un mio comportamento<br />

ingiusto e in questa registrazione, come vedrete, lo fa con una certa severità.<br />

Devo confessare che in questi giorni, quando sentivo al telegiornale la vicenda<br />

<strong>di</strong> Sakineh, la donna iraniana che rischia la lapidazione perché accusata <strong>di</strong><br />

adulterio ed omici<strong>di</strong>o del marito, tante volte mi è scappato un "maledetti"<br />

rivolto a quelle persone che, nella loro cecità intellettuale e spirituale, vogliono<br />

perpetrare un sim<strong>il</strong>e, orrendo delitto che offende non solo le donne nella loro<br />

<strong>di</strong>gnità, ma l'umanità intera. La stessa parola l'ho usata altre volte verso <strong>il</strong><br />

malgoverno del nostro paese che pensa solo al proprio potere e alla propria<br />

impunità e non al futuro della società, dei lavoratori e <strong>di</strong> giovani costretti ad un<br />

eterno precariato ed ora insi<strong>di</strong>ati anche nel loro <strong>di</strong>ritto ad avere una scuola<br />

pubblica pienamente efficiente e funzionante. Mea culpa, lo confesso, non avrei<br />

dovuto, non è nel mio <strong>di</strong>ritto farlo. Quella parola pronunciata con sdegno verso<br />

altre miei sim<strong>il</strong>i non avrebbe mai dovuto uscire dalle mie labbra, ma la mia<br />

umanità e fallacità mi hanno tratto in errore. E così <strong>Sant'Erasmo</strong> viene a<br />

richiamarmi affinché io non pronunci più quella parola nei confronti <strong>di</strong> un mio<br />

sim<strong>il</strong>e, non sta a me giu<strong>di</strong>care, lo farà un giorno <strong>il</strong> Signore, unico giu<strong>di</strong>ce.<br />

Ovviamente sono molto <strong>di</strong>spiaciuta per tutto questo. La pubblico per farvi<br />

capire che, anche per me, non ci sono solo carezze da lassù, ovvio, che anche io<br />

cado spesso ed ho bisogno dell'aiuto del Signore per rialzarmi, che <strong>il</strong> cammino<br />

verso <strong>il</strong> modello che Gesù ci ha in<strong>di</strong>cato è sempre in <strong>di</strong>venire, mai compiuto.<br />

Dopo <strong>Sant'Erasmo</strong> (all'inizio non avevo capito chi era questo Mauro), viene un<br />

cognato <strong>di</strong> Piero col quale, in vita, non ci sono stati buoni rapporti, non certo per<br />

colpa sua, ma della situazione fam<strong>il</strong>iare nel suo complesso a cui lui poi si era<br />

adeguato acriticamente, come spesso succede. Mauro morì dopo una lunga<br />

malattia, quando non era ancora anziano, dopo aver fatto <strong>il</strong> commerciante per<br />

tutta la vita e lavorando duramente per accumulare ricchezze e proprietà, cosa<br />

che lui stesso confessa nella sua registrazione. Pare che adesso i rapporti fra i<br />

due cognati siano molto buoni (Piero forse lo ha voluto portare, sebbene non<br />

richiesto e nemmeno immaginato da me, per <strong>di</strong>mostrarlo) e sento finanche<br />

dell'affetto nelle parole <strong>di</strong> quest'uomo che io non ho conosciuto personalmente.<br />

Chiude Piero con tanti insegnamenti per tutti e una battuta scherzosa circa <strong>il</strong><br />

153


fatto che oramai sono sommersa dalle richieste <strong>di</strong> contatti da tante persone che<br />

mi scrivono per avere una registrazione da un loro caro lassù: <strong>di</strong>ce che farà<br />

anche le notti al lavoro per cercare <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfare tutte le richieste che sono<br />

davvero tantissime (ci vorranno mesi e mesi per accontentare tutti, aggiungo<br />

io!).<br />

SANT'ERASMO<br />

Testo<br />

E’ Rai, <strong>di</strong> mancia hai già, vera:<br />

all’opere portavi dei nomi, li chiami giù,<br />

mirà assegni, è lì Dio, è lì <strong>di</strong>fesa.<br />

Più è atti giù, è promessa: m’arretrava l’oscurità,<br />

maledì però non devi giù!<br />

Comanda, <strong>di</strong>sse inchiesta, e <strong>di</strong>nari imperà lì cuori!<br />

Cresci <strong>di</strong> già giù cò strofe,<br />

evita l’indugio e <strong>di</strong> cadere a dose, ripu<strong>di</strong>a!<br />

Ora ben stare: chi lapid(a) c’è grotte, eh già!<br />

Tu lì, però, male<strong>di</strong>re, lì sei civ<strong>il</strong>e?<br />

Chiave vi stalla con gli intralci,<br />

zuppe c’è qua, mò tre ti <strong>di</strong>co!<br />

Così darà avviso in Chiesa,<br />

sto lì ad invità, qua gli interessa, pongo albergo lì.<br />

Hai, do qui le <strong>di</strong>ritte, dura, si, là creder.<br />

Qua rinasci, scrivi, le fonai,<br />

ci man<strong>di</strong> i <strong>di</strong>ritti,<br />

e se li vuoi investì ti devi liberà!<br />

Può assaggiar, lì <strong>di</strong>vertire,<br />

per <strong>il</strong> tema presi lì, c’è Frà!<br />

Dire: va a Messa, per essa suonai!<br />

Chi governa: Dio v’è, ci vegli!<br />

MAURO<br />

154


La virtù darà là,<br />

detti un’altra busta, lei vivrà.<br />

A Messa andrai, si, e n’hai là già <strong>di</strong>re!<br />

Sta le gocce, Dio ora vi apre.<br />

Per oro estratti più veloce abitai giù,<br />

m’avvicino, ho rotto i ghiacci, viva Piero!<br />

Ali giù ce la dà <strong>il</strong> sito, la Luce ha flussi.<br />

Ci accalora qui, "svegli là!" Piero,<br />

tre scu<strong>di</strong> là, figlia, ha là <strong>di</strong> vivi:<br />

ed auguro strada da che vede ve sta Regno!<br />

Furba! A reti ne salva <strong>il</strong> sito.<br />

Ah, Mauro offrì!<br />

PIERO<br />

Vero, hai tempio,<br />

hai vali<strong>di</strong> raggi, lì lì noi starà a quelle brutte cisti!<br />

S’a<strong>di</strong>rò: fa l’ade che l’armi,<br />

su, annamo, credevi fa zuccher?<br />

E vieni là, s’ha carini,<br />

lettera poi lì do, fai!<br />

Scende Martire, va,<br />

e sempre strofe leggi, far,<br />

tu allà offri, per atti l’impiego l’ho su, erge!<br />

Ce l'ha Chiara negli hobby i biscotti lì,<br />

e pace nun entra!<br />

Si, raggi rinvivir,<br />

e ti fa andar dentro,<br />

e dà Lui l’or<strong>di</strong>ne!<br />

L’azienda “<strong>di</strong>vorzi”<br />

con altri metri veder giù!<br />

A piazza avvertì: Caronte là, si!<br />

Torno, otterrai, farai ballo<br />

e babbo lì verrà!<br />

Farò una notte: per me<br />

lista troppi chie<strong>di</strong> lì!<br />

Qua tigre più invi<strong>di</strong>oso è qua!<br />

155


Spiegazione del testo<br />

Spesso lassù in<strong>di</strong>cano questa stazione <strong>di</strong> registrazione con la terra col termine<br />

"Rai", per in<strong>di</strong>carci che è un canale <strong>di</strong> collegamento au<strong>di</strong>o e video (per i tanti<br />

volti che hanno mandato), Il Santo mi ricorda che la mia "mancia" per quanto<br />

faccio è <strong>il</strong> fatto che sottopongo a loro lassù dei nomi e loro li mandano giù a<br />

registrare, sono questi i veri "assegni" che bisogna desiderare, è Dio stesso, la<br />

nostra vera <strong>di</strong>fesa. Dice che gli atti che ho quaggiù (varie registrazioni fatte,<br />

specie all'inizio) <strong>di</strong>mostrano che da lassù mi era stata fatta una promessa, quella<br />

<strong>di</strong> "far arretrare l'oscurità", ovvero <strong>di</strong> <strong>il</strong>luminarmi (ed <strong>il</strong>luminarci) sul nostro<br />

destino ultimo con queste registrazioni, però non devo più male<strong>di</strong>re. Il Santo,<br />

cambiando <strong>di</strong>scorso, scherza un pò <strong>di</strong>cendo che un'inchiesta ha loro <strong>di</strong>mostrato<br />

che quaggiù è <strong>il</strong> denaro a comandare ed imperare nei cuori, allora ci invita a<br />

crescere spiritualmente leggendo le strofe delle registrazioni che ci mandano e<br />

che contengono tanti insegnamenti, ad evitare l'indugio davanti alla tentazione<br />

e a ripu<strong>di</strong>are risolutamente la "dose", ovvero la droga. Ora, <strong>di</strong>ce, ci sta bene e lo<br />

<strong>di</strong>co: per chi lapida un giorno ci sanno le grotte ad attendere nell'ald<strong>il</strong>à, ovvero<br />

luoghi oscuri e senza Dio dove i colpevoli sconteranno le loro pene, però, rivolto<br />

a me che ho sempre giu<strong>di</strong>cato inciv<strong>il</strong>e certa gente, chiede: e tu saresti civ<strong>il</strong>e a<br />

male<strong>di</strong>re?. Davanti a questa domanda del Santo avrei voluto scomparire, mi<br />

sono sentita in colpa e mi riprometto <strong>di</strong> non giu<strong>di</strong>care più nessuno, nemmeno<br />

per fatti sim<strong>il</strong>i. Dice che la chiave (in senso metaforico, ovvio) che mi permette<br />

<strong>di</strong> entrare lassù si blocca se ci sono questi intralci a sporcare <strong>il</strong> mio<br />

comportamento, e ci sono, per me, anche le "zuppe" (in Toscana <strong>di</strong>re "ti dò due<br />

zuppe" vuol <strong>di</strong>re ti dò due scappellotti), e così me ne <strong>di</strong>ce due o tre per farmi<br />

correggere (come un buon padre). Mi invita poi a "dare avviso in Chiesa",<br />

ovvero a confessare questa colpa, e mi <strong>di</strong>ce ciò perché gli interesso, visto che ha<br />

preso albergo a casa mia per registrare. In fondo la grazia immensa che ho con<br />

queste registrazioni è quella <strong>di</strong> avere delle "dritte", ovvero delle notizie corrette<br />

sull'ald<strong>il</strong>à, e lui le dà perché sa che è sempre più dura credere quaggiù senza<br />

avere un minimo aiuto. Stando a contatto con lui, io rinasco, devo solo scrivere,<br />

fu lui a "telefonarmi" tramite <strong>il</strong> registratore, a me chiede <strong>di</strong> mandare a loro i<br />

"<strong>di</strong>ritti" su ciò che scrivo e se voglio un giorno investirli lassù, questi <strong>di</strong>ritti, devo<br />

liberarmi da ciò che mi porta a sbagliare. In fondo noi quaggiù, tramite queste<br />

comunicazioni, possiamo avere un assaggio <strong>di</strong> ciò che è l'ald<strong>il</strong>à, e <strong>di</strong>vertirci con<br />

questo pensiero, e per scrivere "<strong>il</strong> tema", ovvero la spiegazione <strong>di</strong> quanto loro ci<br />

comunicano, egli, <strong>di</strong>ce quasi a volermi consolare per la ramanzina, prese<br />

156


proprio "Frà" (<strong>di</strong>minutivo <strong>di</strong> <strong>Francesca</strong>), prese me. Mi chiede <strong>di</strong> <strong>di</strong>re a tutti <strong>di</strong><br />

andare a Messa, in fondo fu per <strong>il</strong> potere ed <strong>il</strong> permesso <strong>di</strong> Colui che l'ha<br />

istituita che lui ha potuto suonare quaggiù per farsi aprire da noi che<br />

registriamo. Chiude ricordando a coloro che governano che Dio c'è e si augura<br />

che ci vegli in questo momento particolare.<br />

Mauro, <strong>il</strong> cognato <strong>di</strong> Piero, inizia <strong>di</strong>cendomi che da lassù ci daranno la virtù<br />

necessaria e che egli mi consegnerà un'altra busta (sapete che le comunicazioni<br />

sono spesso equiparate a delle buste contenenti posta, messaggi) che così potrà<br />

essere portata fra noi "vivi". Mi spinge ad andare a Messa (per la verità io ci<br />

vado tutte le domeniche e qualche volta anche in settimana) e mi <strong>di</strong>ce che, per<br />

ringraziare <strong>di</strong> quanto avuto, ne dovrei far <strong>di</strong>re tante <strong>di</strong> Messe! Sono commossi<br />

lassù (le gocce credo in<strong>di</strong>chino le lacrime) perché ora Dio ci apre le porte<br />

dell'ald<strong>il</strong>à per permettere questa comunicazione. Mauro confessa con amarezza<br />

che egli si è ammalato ed è morto anzitempo per "oro estratti", ossia per<br />

inseguire ciò che con <strong>il</strong> denaro si può comprare, beni e proprietà, e <strong>di</strong>ce che si<br />

avvicina a me e al registratore dopo aver rotto <strong>il</strong> ghiaccio per la sua timidezza e<br />

<strong>di</strong> ciò ringrazia Piero con un "viva Piero" che lo ha esortato ed aiutato per questa<br />

comunicazione. Ricorda che questo sito dona le ali sia a loro lassù, che così<br />

possono venire quaggiù, che a noi che così possiamo elevarci spiritualmente, poi<br />

afferma che la Luce ha flussi, e sinceramente vi <strong>di</strong>co che non saprei interpretare<br />

questa affermazione. Dice che Piero li "accalora" lassù, li motiva a venire a<br />

parlare per con<strong>di</strong>videre <strong>il</strong> loro segreto, quello <strong>di</strong> essere ancora, eternamente,<br />

vivi, li sveglia. Rivolgendosi a sua figlia (che io non conosco, peraltro), <strong>di</strong>ce che<br />

ella ha intorno "tre scu<strong>di</strong>" che persone della sua famiglia le mettono intorno<br />

togliendole la possib<strong>il</strong>ità <strong>di</strong> vedere i veri valori della vita con<strong>di</strong>zionandola, e le<br />

augura <strong>di</strong> incamminarsi su una strada dalla quale potrà vedere e capire che<br />

esiste <strong>il</strong> Regno <strong>di</strong> Dio, davvero. Mi chiama "furba" per <strong>il</strong> fatto che mi ho creato e<br />

mi occupo <strong>di</strong> questo sito che salva tante persone avvicinandole alla verità. E' alla<br />

fine che mi <strong>di</strong>ce che è stato "Mauro" ad offrire questa registrazione e mi lascia.<br />

Alla fine ecco Piero che ha accompagnato suo cognato. Mi <strong>di</strong>ce che è come se<br />

avessi un tempio, uno spazio sacro per queste comunicazioni e che i raggi che<br />

mi hanno messo a <strong>di</strong>sposizione per comunicare con loro sono vali<strong>di</strong>, funzionano<br />

bene. Ultimamente ho avuto molte preoccupazione per una persona cara che ha<br />

visto comparire una brutta cisti nel collo improvvisamente. Ho pregato affinché<br />

non sia nulla <strong>di</strong> grave, ed ecco che Piero mi rassicura <strong>di</strong>cendomi che loro si<br />

occuperanno <strong>di</strong> queste brutte cisti. Pare <strong>di</strong> capire che esse sono <strong>il</strong> risultato <strong>di</strong> un<br />

attacco dell'ade (l'inferno) che si è a<strong>di</strong>rato per quello che faccio e vorrebbe<br />

colpirmi: Piero pare voglia avvisarmi <strong>di</strong> non credere che quei malvagi facciano<br />

zucchero, no, essi mettono a punto sempre più armi e meto<strong>di</strong> per <strong>di</strong>struggere<br />

157


l'uomo e la sua anima. Mi invita a d entrare lassù quando posso perché lì ci sono<br />

anime "carine", buone, e così lui mi dà le "lettere" da riportare quaggiù. A questo<br />

scopo scende <strong>il</strong> Martire, ossia <strong>Sant'Erasmo</strong>, e io potrò leggere le strofe con le<br />

quali ci parla e che io dovrò poi offrire a chi legge <strong>il</strong> mio sito; a tale scopo, per<br />

aiutare <strong>Sant'Erasmo</strong>, Piero <strong>di</strong>ce <strong>di</strong> avere un impiego lassù, un impiego che lo<br />

"erge", lo innalza sempre <strong>di</strong> più verso la Luce. Dice, con rammarico <strong>grande</strong>, che<br />

la sua figlia <strong>di</strong> primo letto, tra i suoi hobby, ha quello, poco proficuo per la sua<br />

anima, <strong>di</strong> fare i biscotti, non certo quello <strong>di</strong> accostarsi a queste tematiche così<br />

importanti e <strong>di</strong> leggere le comunicazioni del sito, e così la pace non entra ancora<br />

nel suo cuore. Questi raggi che portano le comunicazioni fanno rinvivire anime<br />

spente o tiepide, fanno andare "dentro" quell'altro mondo e l'or<strong>di</strong>ne, affinche<br />

tutto questo accada e sia reso possib<strong>il</strong>e, lo dà <strong>il</strong> Signore, è Sua volontà. Introduce<br />

una breve nota polemica: <strong>di</strong>ce che sulla terra i <strong>di</strong>vorzi sono <strong>di</strong>ventati un'azienda<br />

per tribunali ed avvocati e dovremmo imparare a guardare a ciò con altri occhi,<br />

più profon<strong>di</strong> e smaliziati, anche perché, come mi chiede <strong>di</strong> avvertire "la piazza",<br />

ovvero chi mi legge, Caronte, <strong>il</strong> traghettatore infernale, esiste davvero. Pre<strong>di</strong>ce<br />

che tornerà nelle registrazioni ed io ne sarò felice perché lui, che era per tutti<br />

"babbo", verrà nel registratore. Scherza (ha imparato da <strong>Sant'Erasmo</strong>?) <strong>di</strong>cendo<br />

che farà una notte al lavoro perché la lista delle richieste <strong>di</strong> contatto coi propri<br />

cari lassù che ho è troppo lunga ormai e per tale motivo <strong>il</strong> demonio (altre volte<br />

chiamato "tigre") è invi<strong>di</strong>oso.<br />

Commento<br />

E' stata una registrazione sofferta e me<strong>di</strong>tata per me, come potete immaginare.<br />

Mi sono sentita come una bambina sorpresa con le mani nella marmellata e non<br />

vi <strong>di</strong>co con quali sentimenti sono arrivata in fondo a questa comunicazione.<br />

Gesù ce lo ha detto: non giu<strong>di</strong>cate e non sarete giu<strong>di</strong>cati. Ma è un esercizio<br />

<strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>e per noi esseri umani astenerci dal giu<strong>di</strong>zio: infatti oggi non si fa altro. In<br />

tv pullulano le trasmissioni in cui <strong>il</strong> pubblico è chiamato a giu<strong>di</strong>care i<br />

comportamenti del partecipante <strong>di</strong> turno, ma al <strong>di</strong> fuori del giusto giu<strong>di</strong>zio<br />

legale, s'intende. I giornaletti <strong>di</strong> gossip sparano giu<strong>di</strong>zi a destra e a manca per<br />

l'aspetto fisico <strong>di</strong> tizio o sempronio, per <strong>il</strong> modo <strong>di</strong> vestire, danno voti a tutto. Ed<br />

anche noi, nella nostra quoti<strong>di</strong>anità, quante volte giu<strong>di</strong>chiamo chi ci sta <strong>di</strong> fronte<br />

spesso anche senza rendercene conto? "E' bello", "è brutto", "è stupido", "è<br />

furbo", "è intelligente", "è vestito/a male" e chi più ne ha più ne metta. Credo sia<br />

uno degli esercizi più amati da tutti noi, pettegolezzo compreso. Io poi sono<br />

158


andata oltre, arrogandomi <strong>il</strong> <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> male<strong>di</strong>re certe persone che non<br />

rispecchiano <strong>il</strong> mio modo <strong>di</strong> pensare e <strong>di</strong> essere. Posso avere <strong>il</strong> <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong><br />

in<strong>di</strong>gnarmi <strong>di</strong>nanzi all'ingiustizia, e ciò è sacrosanto, ma non ho quello <strong>di</strong><br />

male<strong>di</strong>re un altro essere umano che Dio ha creato e deciso <strong>di</strong> mettere al mondo<br />

per i suoi <strong>di</strong>segni, che sono sempre infallib<strong>il</strong>i. Prego per imparare ad essere<br />

paziente e misericor<strong>di</strong>osa con me stessa e con gli altri.<br />

159


<strong>Sant'Erasmo</strong>, tra deliziose scenette <strong>di</strong> entità angeliche, mi porta i<br />

miei due nonni paterni (<strong>il</strong> nonno, nonostante le mie richieste in<br />

questi anni, non ero mai riuscito a sentirlo prima d'ora), poi<br />

Murielle, la giovane moglie <strong>di</strong> un mio lettore che vive nell'isola<br />

<strong>di</strong> Reunion – 9/09/2010<br />

Era davvero un mio cruccio segreto. Dal giorno in cui ho ricevuto la mia prima<br />

comunicazione, <strong>il</strong> 19 giugno 2008, non sono mai riuscita, fino a questa<br />

registrazione, a sentire <strong>il</strong> mio nonno paterno, <strong>di</strong> nome Costantino. Normale,<br />

quin<strong>di</strong>, chiedermi come mai, per quante richieste avessi fatto a <strong>Sant'Erasmo</strong> <strong>di</strong><br />

farmelo sentire almeno una volta, <strong>il</strong> nonno non era, invece, mai venuto a<br />

registrare. Ho pensato le cose più brutte e con enorme <strong>di</strong>spiacere interiore per <strong>il</strong><br />

mio nonno. Lui è morto che io avevo do<strong>di</strong>ci anni, e mi ricordo solo alcune cose<br />

<strong>di</strong> lui che era stato dapprima un marinaio e poi operaio e conta<strong>di</strong>no, un figlio<br />

del suo tempo <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà e miserie. Apparentemente burbero e severo, aveva<br />

un cuore <strong>grande</strong>, anche se, come era costume in quei tempi duri, ogni tanto si<br />

lasciava andare ad un bicchiere <strong>di</strong> vino <strong>di</strong> troppo in compagnia. Era, a suo<br />

modo, un "f<strong>il</strong>osofo", <strong>di</strong>sprezzava la ricerca dell'arricchimento ed ha sempre<br />

avuto un modo <strong>di</strong> vivere estremamente semplice e frugale, priv<strong>il</strong>egiando<br />

orgogliosamente i valori in cui credeva: l'unione tra i suoi figli, la <strong>di</strong>gnità<br />

personale e l'in<strong>di</strong>pendenza <strong>di</strong> pensiero. In questa registrazione è mia nonna (sua<br />

moglie), che mi <strong>di</strong>ce che questa sua voglia <strong>di</strong> starsene in <strong>di</strong>sparte ancora lo<br />

accompagna ed è stato questo <strong>il</strong> motivo per <strong>il</strong> quale non era ancora venuto a<br />

salutarmi. Ma ora sono contenta, davvero.<br />

In questa insolita registrazione possiamo assistere a vere e proprie "scenette" fra<br />

varie entità, è molto articolata, ed è stato per me un pò <strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>e <strong>di</strong>stricarmi fra le<br />

varie voci. Sentiremo mia nonna ed un'altra entità cacciare via spiriti maligni<br />

che cercano <strong>di</strong> introdursi nella registrazione e ciò ci conferma che lassù è una<br />

lotta continua per tenere questi spiriti bassi lontani dalle registrazioni. Questa<br />

volta <strong>Sant'Erasmo</strong>, oltre a portare mio nonno e riportare lui stesso le parole ed <strong>il</strong><br />

pensiero <strong>di</strong> Giovanna, la mamma <strong>di</strong> una mia lettrice che già era venuta a parlare<br />

(leggi qui), ha deciso <strong>di</strong> condurre Murielle, la giovane moglie <strong>di</strong> un mio lettore,<br />

Francesco, che da anni vive e lavora nella lontana isola <strong>di</strong> Reunion, situata<br />

nell'Oceano In<strong>di</strong>ano, a est del Madagascar. Francesco mi scrisse tempo fa<br />

chiedendo un contatto con la sua giovane moglie, purtroppo deceduta<br />

improvvisamente nel maggio del 2009 per la rottura <strong>di</strong> un aneurisma. Dopo la<br />

morte <strong>di</strong> sua moglie Francesco ha intrapreso un suo cammino, come è capitato a<br />

160


tanti <strong>di</strong> noi spinti da un lutto, e si è avvicinato molto <strong>di</strong> più alla sua parte<br />

spirituale, alle tematiche della sopravvivenza dell'anima, traendo conforto<br />

anche dalle comunicazioni che <strong>Sant'Erasmo</strong> ci dona in questo sito. E Murielle,<br />

amorevole e sollecita nel suo amore per Francesco, viene a <strong>di</strong>rgli che non solo è<br />

ancora viva lassù, ma che conosce i tormenti del suo cuore, acuiti dalla<br />

lontananza dalla sua patria e dalla sua famiglia. Cosa insolita, Murielle parla in<br />

due tempi a Francesco, quasi a non volerlo lasciare e approfittando <strong>di</strong> tutto <strong>il</strong><br />

tempo che da lassù le hanno messo a <strong>di</strong>sposizione.<br />

Le entità che duettano fra loro, sospetto che siano guide angeliche, ma, non<br />

avendone certezza, le ho in<strong>di</strong>cate semplicemente come "entità".<br />

SANT'ERASMO<br />

Porti un’altra, qui riccioli fu,<br />

è così, e fa uscire <strong>di</strong>schi,<br />

mò inviti <strong>di</strong>sco tutti sanno cifre.<br />

Giovanna rinvia: passa pure!<br />

Più dura è mò, scinne è “ra<strong>di</strong>o noi”,<br />

si è <strong>di</strong>rà: le donne lì strafà!<br />

E, cara, son birbanti, in bocca ha ira!<br />

No, lì butti lì corpo,<br />

e nun è sempre lì innocuo,<br />

si vesti devi ridurti,<br />

si, lotterò, ma impara:no!<br />

D<strong>il</strong>eggia “osè” e…<br />

Va “nostra” fino a lì,<br />

v’è cifra lì e dalla,<br />

e mostra Dio: se era cretina<br />

l’avea ira lì, eh!<br />

Colì noi, in riesami, ne ha ira, embè?<br />

E auguri, c’è lì noi,<br />

li porgo si, deh!<br />

Testo<br />

161


ENTITA’1<br />

Passa, entra!<br />

ENTITA’ 2<br />

Entro qua , ahi v’è, c’ero là oggi!<br />

Speranze porto e devo già dì:<br />

già nonna era lì!<br />

NONNA<br />

Vi bacio lì, bimba,<br />

<strong>di</strong>ffonde dell’Oltre le cava dei rischi,<br />

la madre è forte, gli replica la nonna,<br />

mi dà fede ad accedere qui!<br />

Tu resti fuori! (urla e grida)<br />

ENTITA’ 2<br />

Bestie arriva un po’! (grida)<br />

MURIELLE<br />

Eroi v’entrò,<br />

erede: bonita, l’è forte là, vecchissima!<br />

C’è lì baci se glieli doni, glieli offri lì!<br />

Se salta pure città,<br />

là vole in fretta (in musica)<br />

162


ENTITA’ 2<br />

Cara, tocca <strong>di</strong> nuovo!<br />

NONNA<br />

Noi, altri lì scuccià, li rincagnemo!<br />

MURIELLE<br />

“E fretta no, si, Natale può….”<br />

Il foglio assai può…<br />

Ebbi lì, negli occhi, brutto,<br />

c’era male qui,<br />

salvare, ah, demonio è nei panni!<br />

N'ha amici là e va là Oltre!<br />

Lui, dall’Italy, solo va!<br />

NONNO COSTANTINO<br />

E va, continui, qua ci giro.<br />

NONNA<br />

Porta i tappi qui tuo nonno!<br />

Più <strong>il</strong> cuore mi riempio oggi, più!<br />

E noi vecchi, e partì,<br />

oh, n’hai laggiù le spalle: si affollan tutti!<br />

È una donna…(coro)<br />

Siamo intorno a te!<br />

163


NONNO COSTANTINO<br />

E smettere <strong>il</strong> bere ammiri!<br />

Facci note, ti depuri, va!<br />

E bado, a campi restai,<br />

n’ha <strong>di</strong> frase <strong>il</strong> cuore<br />

e legge i cuori là!<br />

Francy, sale un obelisco,<br />

amate! grazie cò Dio v’entra!<br />

Tuo nonno era qua!<br />

SANT’ERASMO<br />

E nasi fa, spalle, e mò<br />

finale è Santo a dì strofe.<br />

Ti blocchi? E “nostra”, signori,<br />

mistero la mappa ad<strong>di</strong>ta!<br />

Spiegazione del testo<br />

Il Santo mi preannuncia che, con questa registrazione, porterò un'altra persona<br />

cara a far felice chi l'aveva richiesta, e autori <strong>di</strong> ciò, <strong>di</strong> questo miracolo, ci<br />

ricorda, sono "i riccioli", ovvero gli angeli (sono spesso così chiamati perché<br />

nell'iconografia che noi abbiamo <strong>di</strong> loro li immaginiamo spesso con i riccioli),<br />

sono loro, con la loro energia, che permettono che questi <strong>di</strong>schi (le registrazioni)<br />

escano da lassù, e ora tutti loro sanno quante richieste ho per questi contatti<br />

(tante!). Giovanna, la mamma <strong>di</strong> una mia lettrice, appare <strong>di</strong> nuovo accanto a<br />

<strong>Sant'Erasmo</strong> con l'intenzione che lui riferisca un suo messaggio e <strong>il</strong> Santo la<br />

invita a passare pure quanto ha da <strong>di</strong>re. La mia cara guida <strong>di</strong>ce che ora le parole<br />

<strong>di</strong> Giovanna saranno dure da <strong>di</strong>gerire per noi, e la invita a scendere con quella<br />

che, ironicamente, chiama "ra<strong>di</strong>o noi", <strong>il</strong> mezzo metafonico. Giovanna <strong>di</strong>rà, <strong>di</strong>ce<br />

<strong>Sant'Erasmo</strong>, che quaggiù le donne, al giorno d'oggi, vogliono strafare, sono<br />

"birbanti" e per ciò ella trattiene a stento l'ira. Dice che oggi esse ten<strong>dono</strong> a<br />

buttare via <strong>il</strong> loro corpo e ciò non è sempre innocuo nemmeno per la propria<br />

salute, e se vogliono vestire in maniera sempre più <strong>di</strong>scinta, accorciare le loro<br />

vesti, ella da lassù lotterà affinché questo modo <strong>di</strong> fare possa cambiare e le<br />

164


donne d<strong>il</strong>eggino, ovvero ri<strong>di</strong>colizzino, <strong>il</strong> modo <strong>di</strong> vestire "osè". Poi, rivolto a me,<br />

chiamandomi "nostra", mi invita a dare la vera "cifra" del messaggio, ovvero la<br />

sua connotazione e spiegazione più profonda. Infatti, <strong>di</strong>ce <strong>il</strong> Santo, Dio stesso gli<br />

mostra questa verità: se una donna si sente arrabbiata per questo messaggio,<br />

allora <strong>di</strong>mostra <strong>di</strong> essere cretina, dunque l'invito è a ponderarlo nel suo senso<br />

più profondo. Quando si arriva lassù, nel riesame della propria vita che bisogna<br />

sostenere, gli spiriti superiori si arrabbiano quando ve<strong>dono</strong> che una donna si è<br />

comportata in modo da buttare via <strong>il</strong> proprio corpo e la propria <strong>di</strong>gnità. Ci fa gli<br />

auguri affinché si possa accettare con serenità questo messaggio. Un'entità<br />

invita quella che sta per parlare imme<strong>di</strong>atamente dopo a passare ed entrare in<br />

registrazione. Questa entità, con voce molto gioiosa, sembra felice <strong>di</strong> poter<br />

parlare con noi, <strong>di</strong>ce <strong>di</strong> portare speranze per tutti e che deve <strong>di</strong>rci che ora<br />

parlerà mia nonna.<br />

La nonna, chiamandomi "bimba" (una volta!), mi dà un bacio, e mi fa riflettere<br />

sul fatto che, <strong>di</strong>ffondendo la realtà dell'Oltre così come faccio col sito, evito tanti<br />

rischi spirituali. Dice che mia madre è forte, nel senso che ha una fede molto<br />

forte e profonda e che lei, la nonna, replica <strong>di</strong>cendomi ciò perché lo aveva già<br />

detto; accende la fede nelle persone accedere a queste registrazioni. Poi, come<br />

sorpresa da un brutto incontro, nonna grida <strong>di</strong> restare fuori ad uno spirito<br />

maligno, e si o<strong>dono</strong> le urla <strong>di</strong> questa entità negativa che cerca <strong>di</strong> <strong>di</strong>sturbare la<br />

trasmissione. Subito la prima entità avverte che arrivano altre "bestie", ossia<br />

spiriti malevoli.<br />

Murielle, la moglie richiesta dal mio lettore, assistendo a questa scena,<br />

commenta che mia nonna e quell'altra entità, avendo fronteggiato quegli spiriti<br />

maligni, sono degli eroi e scherzosamente mi <strong>di</strong>ce che la mia nonna, che quando<br />

morì era vecchissima nell'aspetto, è "bonita" (bella?) ed è forte. Poi mi <strong>di</strong>ce <strong>di</strong><br />

avere dei baci per suo marito se io glieli <strong>dono</strong>, se glieli offro facendogli<br />

conoscere questa registrazione, e siccome lui voleva questa registrazione in<br />

fretta, si salteranno anche tante città che sono fra Venezia e l'isola della Reunion<br />

per fargliela arrivare visto che lui è tanto lontano dall'Italia (i mezzi o<strong>di</strong>erni ce lo<br />

permettono, per fortuna). L'ultima frase Murielle la <strong>di</strong>ce in musica per un <strong>dono</strong><br />

speciale a Francesco che tanto ama la musica. Murielle viene interrotta per un<br />

pò dall'entità numero 2 che <strong>di</strong>ce a mia nonna, chiamandola "cara", che ci sono <strong>di</strong><br />

nuovo spiriti negativi che minacciano la registrazione e mia nonna risponde con<br />

un'espressione un pò "gergale", mostrando <strong>di</strong> non aver alcuna paura <strong>di</strong> loro e<br />

<strong>di</strong>cendo che se altri verranno a scocciarci durante le registrazioni, loro li<br />

"rincagneranno". Ora io ho dovuto documentarmi per capire bene <strong>il</strong> significato<br />

<strong>di</strong> questo verbo <strong>di</strong> cui avevo solo una vaga idea, ed ho scoperto che significa<br />

rendere <strong>il</strong> volto sim<strong>il</strong>e a quello <strong>di</strong> un cane mastino, schiacciando <strong>il</strong> naso verso<br />

165


l'interno de volto, dunque in questo caso ci fa pensare ad un pugno sferrato con<br />

l'intento <strong>di</strong> schiacciare <strong>il</strong> naso <strong>di</strong> questi spiriti nell'atto <strong>di</strong> ricacciarli in<strong>di</strong>etro.<br />

Torna Murielle e fa <strong>il</strong> verso ironico ai pensieri del marito che, pur <strong>di</strong>cendomi <strong>di</strong><br />

non avere fretta <strong>di</strong> sentirla, che si aspettava la registrazione come <strong>dono</strong> <strong>di</strong><br />

Natale, magari, invece ecco che si vede consegnare già questo <strong>dono</strong> tanto<br />

desiderato. I fogli, ossia le lettere accorate che mi ha scritto, <strong>di</strong>ce sua moglie, (ed<br />

i sentimenti che ci sono dentro, aggiungo io) hanno reso possib<strong>il</strong>e che da lassù<br />

permettessero già questa registrazione. Murielle pronuncia una frase che può<br />

essere letta in due mo<strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenti: da una parte, pare che ella voglia <strong>di</strong>re<br />

qualcosa sul momento della sua morte e <strong>di</strong>ce che in quell'attimo i suoi occhi<br />

videro <strong>il</strong> brutto che le stava accadendo per <strong>il</strong> male che già era presente nel suo<br />

corpo senza che lei ne fosse consapevole; dall'altra la frase può essere letta anche<br />

in senso più generico, nel senso che ella <strong>di</strong>ce che su questa terra ha visto <strong>il</strong> male,<br />

<strong>il</strong> brutto, perché in essa è presente <strong>il</strong> male. E infatti <strong>di</strong>ce subito dopo che<br />

dobbiamo aiutare a salvarsi l'anima quante più persone è possib<strong>il</strong>e perché ormai<br />

<strong>il</strong> demonio pare incarnato ("è nei panni") su questo pianeta per quanta<br />

malvagità c'è. Le ultime frasi sono per suo marito: <strong>di</strong>ce che egli ne ha amici<br />

intorno ed in più da lui va anche l'Oltre in aiuto e sostegno, anche con questa<br />

registrazione. Poi, con un pò <strong>di</strong> tristezza, gli <strong>di</strong>ce che lui, che viene dall'Italia e<br />

vive già lontano dalla sua famiglia, ora deve continuare da solo la sua vita.<br />

Mio nonno, schivo, pare non voler parlare e mi <strong>di</strong>ce che lui è venuto solo a fare<br />

un giro e devo continuare a registrare con chi viene ora, ossia <strong>di</strong> nuovo mia<br />

nonna. La nonna <strong>di</strong>ce che <strong>il</strong> nonno pare portare i tappi alle orecchie, ossia che fa<br />

finta <strong>di</strong> non sentire che io desidero che mi parli, vorrebbe sottrarsi. Erano vecchi,<br />

<strong>di</strong>ce la nonna, quando "partirono" dalla terra, e mi fa un complimento<br />

<strong>di</strong>cendomi che ho le "spalle" per reggere tutto questo impegno che le<br />

registrazioni mi danno, ed è per questo che tante anime si affollano <strong>di</strong>etro a me,<br />

al mio registratore. Un coro pare voglia <strong>di</strong>re, a contrasto dell'immagine delle<br />

donne che è stato dato da Giovanna all'inizio, che anche io sono una donna,<br />

ossia che poi le donne sono fatte in tanti mo<strong>di</strong> <strong>di</strong>versi (per fortuna!) e si<br />

comportano anche in tanti mo<strong>di</strong> <strong>di</strong>versi, <strong>di</strong>co io. Nonna mi rassicura <strong>di</strong>cendomi<br />

che mi proteggono perché sono intorno a me. Finalmente <strong>il</strong> nonno pare<br />

convincersi e parla ( ce n'è voluto, eh!), esor<strong>di</strong>sce invitando tutti ad ammirare <strong>il</strong><br />

fatto <strong>di</strong> smettere <strong>di</strong> bere (lui in vita ogni tanto si concedeva delle bevute <strong>di</strong><br />

vino). Mi chiede <strong>di</strong> fare delle note sui loro insegnamenti che così ci possiamo<br />

"depurare" l'anima. Mi <strong>di</strong>ce che è rimasto a badare i campi anche lassù (non so<br />

se lo <strong>di</strong>ce in senso letterale o metaforico), poi afferma una <strong>grande</strong> verità: <strong>di</strong>ce<br />

che i nostri cuori parlano e che lassù, appunto, sanno leggere i cuori.<br />

Chiamandomi con un <strong>di</strong>minutivo, <strong>il</strong> nonno mi fa capire che, con <strong>il</strong> lavoro che<br />

166


faccio per <strong>il</strong> sito, è come se stessi alzando un obelisco verso <strong>il</strong> Cielo (bellissima<br />

immagine), e ci invita ad amare perché stando vicini a Dio entreranno tante<br />

grazie nelle nostre vite. Alla fine mi <strong>di</strong>ce <strong>di</strong> essere lui, mio nonno e se ne va.<br />

Chiude <strong>Sant'Erasmo</strong> questa lunghissima registrazione e ci <strong>di</strong>ce che con queste<br />

strofe noi quaggiù possiamo fare "nasi" e "spalle", ovvero possiamo acuire la<br />

nostra capacità <strong>di</strong> <strong>di</strong>scernimento fra bene e male e rafforzarci. Chiude con la sua<br />

ironia: se ci si blocca nel cammino verso <strong>il</strong> trascendente, allora, <strong>di</strong>ce <strong>il</strong> Santo, la<br />

"nostra", ovvero io, ho qua, nel sito, una mappa per orientarsi nel mistero e<br />

trovare la giusta via.<br />

Commento<br />

M<strong>il</strong>le emozioni e m<strong>il</strong>le temi su cui riflettere emergono da questa complessa e<br />

bella registrazione. Innanzitutto ci viene confermato, ancora una volta, che la<br />

personalità dei nostri cari lassù resta invariata: mio nonno, poco incline al<br />

protagonismo, avrebbe preferito mettersi in secondo or<strong>di</strong>ne anche in questa<br />

occasione per lasciare spazio agli altri, solo la mia insistenza lo ha convinto. Una<br />

riflessione merita <strong>il</strong> messaggio che Giovanna ci dà attraverso <strong>Sant'Erasmo</strong>: in<br />

realtà io lo leggerei in modo un pò più profondo, fino a coinvolgere <strong>il</strong> ruolo e la<br />

<strong>di</strong>gnità della donna in questa società che fabbrica denaro e au<strong>di</strong>ence sul corpo<br />

delle donne (prova ne è la trasmissione <strong>di</strong> Miss Italia che si sta svolgendo<br />

proprio in questi giorni e che trova enorme seguito). Hanno un bel <strong>di</strong>re che si<br />

guarda alla loro intelligenza, che sono laureate, che hanno m<strong>il</strong>le qualità<br />

intellettuali, alla fine <strong>il</strong> giu<strong>di</strong>zio si dà sulla loro bellezza fisica, sul loro corpo,<br />

esibito e mostrato senza alcun problema etico o morale che verta, com'è giusto,<br />

sulla loro <strong>di</strong>gnità <strong>di</strong> persone che hanno <strong>il</strong> <strong>di</strong>ritto a non essere messe in una<br />

vetrina col miraggio <strong>di</strong> una fac<strong>il</strong>e e luminosa carriera (ma c'è ancora qualcuno<br />

che oggi <strong>di</strong>ca <strong>di</strong> voler un lavoro normale per guadagnarsi <strong>il</strong> suo pane?). Non è<br />

una questione <strong>di</strong> moralismo, chiedetevi come mai "Mister Italia" non meriti<br />

nemmeno una trasmissioncina in una tv <strong>di</strong> serie c. E' questione che la donna,<br />

con queste zavorre secolari che la vogliono <strong>di</strong>pendente dal proprio corpo de<br />

dalla propria bellezza, fa una fatica enorme a farsi accettare per le sue qualità<br />

intellettive ed interiori, checchè se ne <strong>di</strong>ca, anche se, certo, la situazione è<br />

migliorata rispetto a cento anni fa. Ma c'è ancora molta strada da fare in salita,<br />

purtroppo, e la fisicità esibita ad uso e consumo non ci aiuta perché ci relega nel<br />

sottoscala delle priorità, quel sottoscala da cui Gesù è venuto per tirarci fuori,<br />

restituendoci la <strong>di</strong>gnità <strong>di</strong> creature figlie <strong>di</strong> Dio anche attraverso la scelta della<br />

167


figura <strong>di</strong> Sua madre, "um<strong>il</strong>e e alta più che creatura", per <strong>di</strong>rla con Dante. E'<br />

sempre lo spirito che deve essere priv<strong>il</strong>egiato sulla carne, solo così potremo <strong>di</strong>re<br />

<strong>di</strong> aver adempiuto al progetto che Dio ha ideato per noi. Che qualcuno ci svegli<br />

da questo sonno della ragione!<br />

168


Si presentano Santina, la mamma <strong>di</strong> una mia lettrice, ed Egi<strong>di</strong>o, <strong>il</strong><br />

papà <strong>di</strong> un mio lettore. Conclude <strong>Sant'Erasmo</strong> con le sue note –<br />

15/09/2010<br />

In questa comunicazione si sono presentati, dopo la mia richiesta a <strong>Sant'Erasmo</strong>,<br />

Santina, la mamma <strong>di</strong> una lettrice, ed Egi<strong>di</strong>o, <strong>il</strong> padre <strong>di</strong> un mio lettore che mi<br />

scrive dall'estero. Entrambi desideravano da tempo questo contatto coi rispettivi<br />

genitori, ed ecco che <strong>Sant'Erasmo</strong> li ha finalmente accontentati. Sia Santina che<br />

Egi<strong>di</strong>o ci lasciano messaggi per i loro figli ma anche per tutti noi, nell'ansia <strong>di</strong><br />

volerci raccomandare una condotta <strong>di</strong> vita più equa ed altruista. Chiude la<br />

comunicazione <strong>Sant'Erasmo</strong> che fa una tirata d'orecchi ai nostri "capi", ai nostri<br />

governanti che, ci <strong>di</strong>ce, rubano e non fanno nulla <strong>di</strong> concreto e serio per i popoli<br />

che amministrano; evidentemente, e a questo penso spesso, quasi nessuno <strong>di</strong><br />

loro è consapevole dell'esistenza <strong>di</strong> una vita dopo la morte e del fatto che lassù<br />

si regoleranno i propri conti, altrimenti credo che, perlomeno, ci penserebbero<br />

due volte prima <strong>di</strong> rubare e comportarsi in mo<strong>di</strong>, talvolta, così squalli<strong>di</strong>.<br />

SANTINA<br />

Testo<br />

Puoi credere, si,<br />

poi si su<strong>di</strong>, che lottino un po’!<br />

Costanza provo a dì,<br />

meglio che agì in fretta!<br />

Fa figlia, mostri li vede là troppi,<br />

gli eroi, lì succhia <strong>il</strong> cuore a essi!<br />

Istigo dove serve a te,<br />

ma ero a avvisà: cuore seren dovevi!<br />

E tieni una rosa, lasci qui nuvola!<br />

Giù una là metti,<br />

c’è <strong>il</strong> regista che gira,<br />

f<strong>il</strong>i mò tre, si, DO ERRE I (d’ori)per me ha!<br />

Ce stà là più i grigi,<br />

dì più che allà mi c’entra i sor<strong>di</strong>!<br />

E li <strong>di</strong>vertirà, gli uscirò<br />

169


che metti gli imbrogli in lavoro via, eh!<br />

Così Re dà avviso che scopo poi si vedrà!<br />

Giù in voli devi ndà,<br />

a mosci arrivi..i..i.: <strong>di</strong> ufficiale ti mostro qui!<br />

Un aiuto se ra<strong>di</strong>o è qui,<br />

e ce n’hai lisce, giù son bravi!<br />

E se me sparisci tiro lacci.<br />

Decidere: dei razzismi nun poi fa giù lì!<br />

Prima inizia.<br />

Errò, più bussi e arrivo,<br />

su l’ebbe chiamare,<br />

poi giù che trova porta giù,<br />

che col tram per me potrà!<br />

E figli or de fa qui! Qui si vede!<br />

Qui gli ha una linfa, vi succede che va lì!<br />

Il lupo, falso, vota serpe,<br />

meglio per tutti!<br />

Lido vien, ho ginocchi belli,<br />

perché noi starà pista,<br />

e..ah, lo voglio: qua l’amici recuperai tutti!<br />

EGIDIO<br />

So chi era, qui registra!<br />

E ho i miracoli fissi,<br />

gli tiene Rai lì in prora stè rotte.<br />

Tu hai lì giù, ma le danno vie<br />

e spreco c’ho mai da lì!<br />

Entro e paglia ‘è Vienna<br />

là si porterà impresa!<br />

E crepa puoi vaccinar tu lì!<br />

Far <strong>di</strong>vertire giungerò,<br />

salivano a blu,<br />

farò mire <strong>di</strong> là,<br />

ti si dà, era <strong>il</strong> sole, converrà, pigli!<br />

Di noi giù lì, l’è ver Oltre gira volti,<br />

Ha retto cuori, dopo lì stanno liti e devi affrontà,<br />

forza, i maghi sbarazza, eh già!<br />

170


SANT'ERASMO<br />

Si gira!<br />

E’ un’impronta: a loro appare sì l’Oltre!<br />

Oro c’è là, guarda d’aprì!<br />

Pro figli suoi chiamar gruppo!<br />

Folle da vizio e mò uscire là,<br />

là basso ruba e gli ha capi infami,<br />

E noi fare, <strong>di</strong>gli, s’abbona là dì!<br />

Pronto è taxi,<br />

mi bussa: chi è là?<br />

Spiegazione del testo<br />

Santina, rivolta a sua figlia, le <strong>di</strong>ce che si, può credere che è proprio lei e che è<br />

tutto vero, e però poi afferma anche che noi, per avere una certezza interiore,<br />

dobbiamo un pò sudare, cercarcela, non aspettare la "pappa" già scodellata, ma<br />

impegnarci nella ricerca della fede. Ci vuole soprattutto costanza più che la<br />

fretta in questo cammino verso Dio. Le <strong>di</strong>ce <strong>di</strong> fare, però sa che la figlia vede<br />

troppo "mostri", troppi pericoli anche inesistenti intorno a sè, e le consiglia <strong>di</strong><br />

"succhiare" la forza dal cuore degli eroi che agiscono senza tanto pensare. Con<br />

amore le <strong>di</strong>ce che la istiga proprio là dove le serve cercando <strong>di</strong> attenuare le sue<br />

paure immotivate, e infatti afferma che ella deve avere <strong>il</strong> cuore sereno perché<br />

non ha nulla <strong>di</strong> cui aver paura. Le offre una rosa e poi la esorta a lasciare a lei le<br />

sue "nuvole", le sue preoccupazioni e a mettere giù, intorno a se stessa, questa<br />

rosa che le viene offerta. C'è <strong>Sant'Erasmo</strong> che gira per trovare ognuno <strong>di</strong> loro<br />

nell'ald<strong>il</strong>à, e lui le offre tre f<strong>il</strong>i per collegarsi, tre f<strong>il</strong>i che <strong>di</strong>ce (scandendo lettera<br />

per lettera la parola) sono "d'ori". Quaggiù ci sono tante persone "grigie", tiepide<br />

nella loro fede, che non cre<strong>dono</strong> in nulla e Santina si augura che tanti <strong>di</strong> loro<br />

entrino, sempre più, nel sito per convincersi che tutto ciò è reale e vero. Ora, per<br />

<strong>di</strong>vertirci, Santina avverte la figlia: se casomai pensasse che in questo lavoro che<br />

faccio io per registrare ci siano imbrogli, che se lo levi proprio dalla testa, metta<br />

via quest'idea assurda, non ci sono imbrogli. E', la metafonia, un modo col quale<br />

<strong>il</strong> Signore ci dà degli avvisi, dei segni, e poi si vedrà in futuro <strong>il</strong> vero scopo <strong>di</strong><br />

questa attività voluta dal Cielo. In volo bisogna avvicinarsi a questo fenomeno<br />

171


straor<strong>di</strong>nario, <strong>di</strong>ce Santina alla figlia, spronandola ad arrivare ai "mosci", a<br />

coloro che non sono tonici nella fede e trascinano la vita senza un senso, per <strong>di</strong>re<br />

loro <strong>di</strong> tutto ciò, svegliandoli. Se è possib<strong>il</strong>e avere una "ra<strong>di</strong>o" fra i due mon<strong>di</strong> è<br />

perché essa è un aiuto per tutti, e poi, siccome giù siamo bravi a registrare, per<br />

chi chiede un contatto la cosa è "liscia", ovvero senza troppe <strong>di</strong>fficoltà. Dice alla<br />

figlia che se dovesse sparire (allontanarsi dalla fede nell'ald<strong>il</strong>à), allora lei, da<br />

lassù, le tirerà dei lacci per riacciuffarla e non farla perdere. Invita a non avere<br />

razzismo quaggiù, poi pare che voglia <strong>di</strong>re alla figlia <strong>di</strong> iniziare a registrare<br />

perché così se lei busserà lassù (con le registrazioni), lei arriverà perché sua<br />

figlia ebbe la possib<strong>il</strong>ità <strong>di</strong> "chiamare" lassù e <strong>di</strong> poter portare giù quello che vi<br />

trova. Le danno, perché col "tram", ovvero un mezzo metaforico che li porta<br />

sulla terra, secondo lei sua figlia potrà farlo. Ora bisogna agire, anche perché si<br />

può vedere lassù (con la metavisione). Lassù hanno una linfa benefica e se si<br />

agisce con loro poi questa linfa potrà scendere sulla terra. Riferendosi alla nostra<br />

attuale situazione politica e alla compraven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> parlamentari, fa una dura<br />

osservazione: <strong>di</strong>ce che <strong>il</strong> lupo falso vota <strong>il</strong> serpe, e poi ci <strong>di</strong>cono che così è meglio<br />

per tutti per farci stare zitti. Saluta <strong>di</strong>cendomi che è venuta fino al Lido (dove<br />

abito) perché ha bei ginocchi forti per camminare e perché sa che io le farò una<br />

"pista", una registrazione, e se ne va <strong>di</strong>cendo a sua figlia che lassù ha ritrovato<br />

tutti i suoi cari e amici.<br />

Egi<strong>di</strong>o si presenta con una voce squ<strong>il</strong>lante ad allegra e mi <strong>di</strong>ce che lo sa chi sono<br />

e che devo registrare. Gli pare che queste comunicazioni siano miracoli fissi, che<br />

acca<strong>dono</strong> tutte le volte che essi vengono a registrare per noi, e la rotta <strong>di</strong> queste<br />

comunicazioni la tiene la "Rai" <strong>di</strong> lassù dalla prora della nave (sapete che<br />

scherzano sempre, definendo "Rai" la loro stazione <strong>di</strong> trasmissione verso la<br />

terra). Dice al figlio che ora ha questa grazia perché mi danno vie per<br />

comunicare e queste comunicazioni non vengono mai sprecate perché portano<br />

gran<strong>di</strong> doni e fanno bene a tutti noi. Fa un'affermazione un pò oscura che io ho<br />

interpretato così: la paglia <strong>di</strong> Vienna è quel particolare intreccio col quale si<br />

fanno le sedute <strong>di</strong> alcune se<strong>di</strong>e, e quin<strong>di</strong> lui <strong>di</strong>ce che questa sua impresa <strong>di</strong><br />

comunicare con noi è come un intreccio <strong>di</strong> tante cose attraverso le quali suo<br />

figlio lo riconoscerà). Dice a suo figlio che così, avendo la consapevolezza che si<br />

è vivi dopo la morte, si potrà vaccinare contro ogni crepa che eventualmente<br />

dovesse aprirsi nella sua fede. Viene con l'intento <strong>di</strong> far <strong>di</strong>vertire suo figlio e chi<br />

lo legge, sa che, con la metafonia, è come se salissimo verso <strong>il</strong> blu del Cielo dove<br />

loro vivono, e allora lui, da lassù, farà mire giuste per <strong>il</strong> figlio, lo in<strong>di</strong>rizzerà<br />

perché loro danno <strong>il</strong> sole, ovvero conoscenza, e converrà a suo figlio che lo<br />

prenda questo <strong>dono</strong>. Gli conferma che è vero, che quaggiù arrivano volti<br />

dell'Oltre, che quelli che anche io ho raccolto nel sito vengono proprio da lassù.<br />

172


Credo che poi voglia riferirsi ad eventi privati della vita <strong>di</strong> suo figlio quando<br />

<strong>di</strong>ce che, in un rapporto in cui egli è coinvolto, i cuori hanno retto, l'amore è<br />

saldo, anche se poi dovrà affrontare delle liti, ma lo saluta con una<br />

raccomandazione calorosa: deve sbarazzarsi assolutamente dei "maghi" a cui<br />

pensa <strong>di</strong> rivolgersi per risolvere qualche problema, e in ciò è molto deciso e<br />

chiaro.<br />

Termina <strong>Sant'Erasmo</strong> chiarendoci <strong>il</strong> fatto che i volti che ci mandano da lassù<br />

sono "impronte" energetiche, non certo volti concreti e reali come quelli che loro<br />

avevano sulla terra poichè non hanno più un volto materiale. Riba<strong>di</strong>sce che in<br />

queste comunicazioni c'è oro, e mi raccomanda <strong>di</strong> aprire più che posso le<br />

comunicazioni e <strong>di</strong> chiamare, a vantaggio dei figli <strong>di</strong> Dio, un gruppo sempre più<br />

numeroso verso questa realtà. Con questa conoscenza si aiutano folle <strong>di</strong> persone<br />

ad abbandonare <strong>il</strong> vizio per una vita più improntata all'altruismo e al corretto<br />

comportamento, anche perché quaggiù abbiamo "capi infami", governanti<br />

<strong>di</strong>sonesti che rubano. Però se, cambiando mentalità, decidessero <strong>di</strong> darsi da fare<br />

per migliorare le cose, loro lassù sono <strong>di</strong>sposti poi ad abbonare molti dei loro<br />

peccati e dei loro comportamenti scorretti. Mi saluta con la sua inimitab<strong>il</strong>e<br />

simpatia: c'è <strong>il</strong> taxi pronto che lo deve riportare su e già qualcuno che parlerà<br />

nella prossima registrazione gli bussa e lui chiede: chi è?.<br />

Commento<br />

Non è capitato spesso che <strong>Sant'Erasmo</strong> affermi con tanta durezza e chiarezza<br />

che i nostri capi, coloro che governano <strong>il</strong> mondo sono "infami" e rubano. Mi ha<br />

colpito tanta durezza; in<strong>di</strong>ca che davvero la situazione, a livello mon<strong>di</strong>ale, non<br />

solo italiano, è davvero degradata a mero mercimonio e ruberia. Nessuna<br />

rivoluzione potrà cambiare le cose, tranne una: quella che Cristo già propose<br />

all'uomo più <strong>di</strong> duem<strong>il</strong>a anni fa, la conversione dei cuori, <strong>il</strong> cambiamento<br />

interiore che conduce allo spregio delle cose mondane e alla ricerca <strong>di</strong> quelle<br />

<strong>di</strong>vine e spirituali. Al convegno <strong>di</strong> Cattolica cui ho avuto l'onore <strong>di</strong> partecipare<br />

come relatrice, don Sergio Messina, un prete <strong>il</strong>luminato, ha presentato una<br />

relazione dal titolo significativo: "Dove regna l'amore non c'è volontà <strong>di</strong> potere".<br />

Appunto, e lo conferma anche <strong>Sant'Erasmo</strong> in questa registrazione.<br />

173


Viene in visita da lassù una guida <strong>di</strong> nome Tina che ci dona<br />

preziose informazioni; <strong>Sant'Erasmo</strong> ci parla <strong>di</strong> Amore e del suo<br />

compito; Due parenti richiesti, Mirella e Peppe, vengono per i<br />

loro cari – 22/09/10<br />

E' <strong>di</strong> sicuro una delle più lunghe e complesse registrazioni che ho mai ricevuto<br />

da lassù. Molto impegnativa, mi ha richiesto molto tempo per l'ascolto e la<br />

decifrazione, però, come vedrete, ne è valsa la pena. A parte la bellezza e la<br />

profon<strong>di</strong>tà degli insegnamenti che vi sono contenuti, in essa ci sono state donate<br />

delle informazioni davvero preziose che mai, prima <strong>di</strong> ora, avevo avuto in altre<br />

comunicazioni. La prima entità, Tina, che è una guida, ci conferma<br />

in<strong>di</strong>rettamente che gli extraterrestri esistono, quando parla dei problemi fisici<br />

che i nostri astronauti devono affrontare nel trascorrere lunghi perio<strong>di</strong> lontani<br />

dall'atmosfera terrestre (una grave decalcificazione delle ossa con per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong><br />

massa muscolare per via della mancanza <strong>di</strong> gravità). Tina ci <strong>di</strong>ce che gli<br />

extraterrestri ben conoscono questo problema, evocando probab<strong>il</strong>mente <strong>il</strong> fatto<br />

che questi altri abitanti dello spazio non viaggiano fisicamente per visitarci,<br />

proprio per evitare tali problemi. <strong>Sant'Erasmo</strong>, invece, ci <strong>di</strong>ce chiaro e tondo che<br />

le nostre relazioni fam<strong>il</strong>iari ed affettive sono già stab<strong>il</strong>ite lassù prima della<br />

nostra nascita (egli <strong>di</strong>ce che ci "associano" già lassù), forse allo scopo <strong>di</strong> aiutarci<br />

a tratte <strong>il</strong> massimo vantaggio dalla nostra avventura terrena.<br />

Mi ha colpito poi l'atteggiamento <strong>di</strong> Mirella, la mamma <strong>di</strong> un mio lettore.<br />

Dovete sapere che suo figlio mi contattò alcuni mesi fa, quando ancora non mi<br />

era stato concesso <strong>di</strong> avere contatti per terze persone, per cui avevo messo<br />

queste richieste più vecchie in una lista secondaria, ripromettendomi <strong>di</strong> tentare<br />

solo più in là questi contatti, vista la <strong>grande</strong> mole <strong>di</strong> richieste che ho avuto più<br />

recentemente. Ma Mirella, sebbene non richiesta da me in questa registrazione,<br />

non ha voluto aspettare e, col permesso delle guide, si è presentata "<strong>di</strong> forza" per<br />

così <strong>di</strong>re, insistendomi che la facessi "entrare" perché non le sembrava giusto<br />

aspettare ancora visto che la sua richiesta era stata fra le prime. Ovviamente<br />

sono stata ben felice <strong>di</strong> <strong>di</strong>re a suo figlio, che ormai forse nemmeno più la<br />

aspettava, che sua mamma è venuta (è l'unica Mirella per cui ho avuto una<br />

richiesta, non si può dunque sbagliare).<br />

Peppe è invece <strong>il</strong> fratello suicida <strong>di</strong> una mia lettrice. Lui stesso conferma <strong>di</strong><br />

essere stato lui a voler lasciare "la carne", e siccome non ho altre richieste per<br />

persone suicide, è così confermato che si tratta proprio <strong>di</strong> lui. Ma vedrete che,<br />

nella sua comunicazione, anche se appare <strong>di</strong>spiaciuto, egli conferma <strong>di</strong> aver<br />

174


fatto uno "sv<strong>il</strong>uppo", ossia <strong>di</strong> aver migliorato la sua situazione spirituale grazie<br />

all'aiuto che le guide, amorevoli, de<strong>di</strong>cano a quelle persone che hanno deciso,<br />

facendo un gravissimo errore, <strong>di</strong> porre fine alla propria vita in anticipo. Non c'è<br />

che <strong>di</strong>re, una bellissima comunicazione, per certi versi sorprendente.<br />

TINA<br />

Testo<br />

A Rai <strong>di</strong> là jamme, che <strong>grande</strong> v<strong>il</strong>la<br />

te dà un regista!<br />

Registi vincer sfida quassù,<br />

serve che noi capire e chinar lì!<br />

C’è fari! E giù fonà, se rischio ch’entra pè raggio là,<br />

corre braccia madre, l’addestra Tina!<br />

Amministra lei affari giù.<br />

Dirà: col corpo ma ibernarsi che interessi ha?<br />

And esseri dov’è giù?<br />

Seguire, stai, più fa, ci rubi <strong>il</strong> pennino!<br />

Più <strong>il</strong> cosmo lo si visita<br />

e uscire fa snellire più <strong>il</strong> corpo:<br />

gli extraterrestri là rischio conosce!<br />

E donna <strong>di</strong>ritto giù offendere,<br />

amore cantava!<br />

SANT'ERASMO<br />

Ma c’è vista là de capra,<br />

ad amar c’è!<br />

Asina, Para<strong>di</strong>so già assaggi!<br />

L’amore si rende fino al dramma,<br />

meglio vivi là se <strong>il</strong> Para<strong>di</strong>so non rischi e<br />

<strong>di</strong> là giova vista alle due dame..<br />

Ida, girati, vedo gambe,<br />

invoca me!<br />

Chi mi chiede notizie, io da qui le ri<strong>di</strong>co!<br />

175


Vado in onda e così uscire,<br />

già agli aerei, lo sa, non ero abituà,<br />

preferisco là, ve<strong>di</strong>, seguire.<br />

<strong>Francesca</strong> è là dura stà lì,<br />

c’è richiesta, è fatica, si,<br />

ma rideva lì!<br />

Il Re dà a me, mò qua ira anderà, te trepida!<br />

Divorà possano i libri!<br />

<strong>Francesca</strong> devi str<strong>il</strong>lare:<br />

<strong>di</strong>rottate fino a me!<br />

Ma s’è vista, là de gambe sta bene.<br />

Vai in gamba! Ah, si mò roba scordasse: trigamba urgere lì!<br />

Ah lì ve si associa, lo cre<strong>di</strong>?<br />

Passando cugini...primi scatti dal Regno: pren<strong>di</strong> e scopri!<br />

MIRELLA<br />

Ha rota camera, oh mai <strong>di</strong>rò mai,<br />

prestami i vetri<br />

che mi fa tu spirà lì, Mirella depressa qui!<br />

E là, chiama lei dentro,<br />

e lo <strong>di</strong>ssi con guide!<br />

Io ammirare lì che manna spiriti.<br />

Poi raro è in Piero, lì ma tenevi Giuseppe?<br />

Ho dei suoni, sembra <strong>di</strong> spirà.<br />

Vicino hai lì su or<strong>di</strong>ne, presentagli dei calci e avvicina a me qui!<br />

Se sporcava Libro ti permette,<br />

e in armonia avrebbe certezza,<br />

so’ in gamba, Mirella lo capisce!<br />

Frasi potrà da qui uscire<br />

cambiare noi giù,<br />

allora timbrerò l’onda:<br />

sal<strong>di</strong> <strong>il</strong> “noir” a sperare in Dio!<br />

Se va Maria più schiari <strong>il</strong> lume,<br />

negar <strong>di</strong>avoli,<br />

qui Suo Figlio e ali era a partì!<br />

E stan qui a riferì:<br />

viene lì, gregge sona, là fa poco!<br />

176


Ho qui garbi, già sfido:<br />

per qui de vie andar,<br />

qua onori t’aggiusti,<br />

leggi che, com’è i fatti, così ha!<br />

Signora dai tu l’oro del si, Venezia!<br />

Solleverà suoni lì!<br />

E’ periglio un attimo<br />

ma là ve <strong>di</strong>scorre Dio!<br />

PEPPE<br />

Vorrai là pista,<br />

è che t’assisterei ma ho solo rutti.<br />

Finire, c’è n’inizio!<br />

Frà sei già là, esco perché lasciai la carne io.<br />

Ma era valsa lì tornar, entra e dai,<br />

già fà lì solvere!<br />

Io dare affetti un’altra qui:<br />

ho sv<strong>il</strong>uppo effettuà!<br />

Sforzo e avrai le prove,<br />

là chiere un po’ fiducia si eh!<br />

Si, c’era <strong>il</strong> permesso e busta la tiro,<br />

ti vole dà: attiva rotta!<br />

C’è minor chiami e sveglià:<br />

là dì seminai inut<strong>il</strong>e!<br />

Oh se vò lei dà groppa,<br />

denaro ccà pulire,<br />

<strong>di</strong> qua dogliamo pulire!<br />

Ti darà un cre<strong>di</strong>to:<br />

feretra ha lì drago,<br />

si, sembra, si Re ci va!<br />

Ah, qui de moderà,<br />

Anna la vedo lì batte e l’è già stracco,<br />

semo donne era,<br />

trionfa là poeti e cresce!<br />

177


Spiegazione del testo<br />

Tina, con tono gioioso, mi invita virtualmente ad andare ("jamme" in <strong>di</strong>aletto<br />

napoletano vuol <strong>di</strong>re "an<strong>di</strong>amo") alla sede Rai <strong>di</strong> lassù (sapete che scherzano<br />

sempre chiamando "Rai" la loro stazione per comunicare con noi quaggiù), e mi<br />

<strong>di</strong>ce che <strong>il</strong> regista, ossia <strong>Sant'Erasmo</strong>, mi darà una sede ancor più bella per le<br />

comunicazioni, una <strong>grande</strong> v<strong>il</strong>la. I registi stanno vincendo la loro sfida lassù,<br />

ossia quella <strong>di</strong> portare concretamente la realtà della vita dopo la morte più<br />

vicina a noi e c'è necessità che noi tutti, quaggiù compren<strong>di</strong>amo questo e ci<br />

inchiniamo a loro e al loro <strong>grande</strong> impegno per aiutarci a comprendere che<br />

esiste una realtà ben più <strong>grande</strong> dopo la nostra morte fisica. Mi ricorda che ci<br />

sono i fari che ci aiutano ad orientarci in queste comunicazioni e se, registrando,<br />

dovessi mai correre qualche rischio indesiderato, Tina stessa, mi assicura,<br />

correrebbe con braccia materne in aiuto perché lei è una delle guide preposte ad<br />

amministrare gli affari quaggiù, e dunque anche ad aiutare <strong>Sant'Erasmo</strong>. Tina<br />

mi invita a chiedere a voi tutti: che interesse c'è ad ibernarsi dopo morti? Poi,<br />

usando "and", all'inglese, al posto della congiunzione "e" italiana, ci invita a<br />

riflettere su un punto: dove sta poi l'essere che "abitava" quel corpo ibernato<br />

dandogli <strong>il</strong> soffio vitale? L'anima che lo ha ut<strong>il</strong>izzato? Senza quell'anima <strong>il</strong> corpo<br />

non potrà più rivivere e dunque l'ibernazione è un'operazione totalmente<br />

inut<strong>il</strong>e. Mi invita a seguirli, a stare <strong>di</strong> più al registratore (faccio quello che posso<br />

al massimo, vi assicuro), che così posso loro rubare <strong>il</strong> pennino per scrivere (cioè<br />

scrivere ciò che loro hanno da <strong>di</strong>rmi). Tina ci lascia donandoci un'altra "perla":<br />

sanno bene lassù che noi terrestri sempre più spesso visitiamo <strong>il</strong> cosmo per<br />

conoscerlo meglio, e sanno che uscire dall'atmosfera terrestre fa "snellire" più <strong>il</strong><br />

corpo, ossia ne <strong>di</strong>minuisce massa ossea e muscolare per effetto della mancanza<br />

<strong>di</strong> gravità, e ci <strong>di</strong>ce che gli extraterrestri ben conoscono questo rischio, volendoci<br />

forse far capire che essi, dunque, proprio per questo problema, non ci visitano<br />

"<strong>di</strong> persona", ma che mandano o sonde oppure (ma questa è solo una mia<br />

ipotesi) ci visitano ut<strong>il</strong>izzando <strong>il</strong> loro corpo astrale, avendo acquisito la<br />

necessaria conoscenza per farlo. Ci saluta ricordandoci che quaggiù si<br />

offen<strong>dono</strong> spesso i <strong>di</strong>ritti delle donne e ciò lo <strong>di</strong>ce cantando con amore.<br />

<strong>Sant'Erasmo</strong> mi fa subito una delle sue tirate d'orecchio: <strong>di</strong>ce che ho proprio una<br />

vista <strong>di</strong> "capra", che sono testona, quando non comprendo che <strong>il</strong> modo per<br />

giungere al Para<strong>di</strong>so è uno solo: bisogna amare, fare le cose con e per amore! Mi<br />

chiama anche "asina" (mea culpa) perché non comprendo che <strong>il</strong> Para<strong>di</strong>so già si<br />

assaggia quaggiù e non è un posto lontano lassù o chissà dove, come tante volte<br />

mi viene da pensare. Gli <strong>di</strong>co sempre a <strong>Sant'Erasmo</strong> che deve avere pazienza<br />

con me ed i miei limiti umani! Dice <strong>Sant'Erasmo</strong> che però l'amore che dobbiamo<br />

178


avere è quel tipo <strong>di</strong> amore da rendere fino al "dramma", fino alla morte, come<br />

quello che anche lui ha avuto quando si è fatto martirizzare per la sua fede in<br />

Gesù Cristo. Si vive meglio così, amando, si vive meglio se, coi nostri egoismi,<br />

non rischiamo <strong>il</strong> Para<strong>di</strong>so. Dice che <strong>il</strong> poter "vedere" che esiste l'ald<strong>il</strong>à grazie alle<br />

registrazioni che faccio, giova a me e a mia madre (ci chiama ironicamente "le<br />

due dame") che in questi giorni è venuta in visita a casa mia per qualche giorno.<br />

Sapete che mia madre si chiama Ida e lui, mentre stavo registrando, mi chiede <strong>di</strong><br />

girarmi perché, appunto vede le gambe <strong>di</strong> mia madre (effettivamente lei si era<br />

s<strong>il</strong>enziosamente seduta <strong>di</strong>etro le mie spalle mentre registravo e io non me ne ero<br />

accorta). Con questo <strong>il</strong> Santo mi ha fatto capire che, quando registro, egli è<br />

vicino a me perché, appunto, girandomi, ho poi visto davvero le gambe <strong>di</strong> mia<br />

madre accanto a me. Lui sa bene che ella lo invoca sempre pregandolo<br />

intensamente. Chi chiede notizie per un proprio caro senz'altro le avrà proprio<br />

da <strong>Sant'Erasmo</strong>, lui ha questo compito. Poi ci delizia con la sua tipica ironia:<br />

<strong>di</strong>ce che lui esce da lassù andando in onda con queste comunicazioni e gli sta<br />

bene viaggiare così perché agli aerei non è abituato; preferisce seguire i tanti <strong>di</strong><br />

noi che quaggiù abbiamo contatti con lui tramite le registrazioni. Mi <strong>di</strong>ce che sa<br />

che è dura per me stare qui al registratore perché ci sono tante richieste <strong>di</strong><br />

contatti, sa che è fatica, però sa anche che io nel mio cuore sono felice per<br />

quanto mi è stato donato. Poi, però, mi <strong>di</strong>ce che ora deve riportarmi quanto <strong>il</strong><br />

Signore gli ha detto: Egli è arrabbiato e per questo devo trepidare, <strong>di</strong>ce che si<br />

augura che gli uomini possano <strong>di</strong>vorare i libri su cui trovano la Sua verità (la<br />

Bibbia, <strong>il</strong> Vangelo), mi chiede <strong>di</strong> urlare ancora <strong>di</strong> più per <strong>di</strong>ffondere quanto mi<br />

viene detto nelle comunicazioni per portare alla fede, mi chiede <strong>di</strong> "<strong>di</strong>rottare" le<br />

persone verso i contenuti <strong>di</strong> ciò che mi viene detto. Però lo sanno che ho buone<br />

gambe e sto camminando facendo <strong>il</strong> possib<strong>il</strong>e, e mi spinge ad andare a<br />

ricordare, se mai lo scordassi, che ad<strong>di</strong>rittura oggi si dovrebbe correre su questa<br />

via con tre gambe. <strong>Sant'Erasmo</strong> ci saluta dandoci un'informazione dal Regno,<br />

uno scatto, come <strong>di</strong>ce lui: ci <strong>di</strong>ce che lassù ci associano già prima <strong>di</strong> nascere, nel<br />

senso che stab<strong>il</strong>iscono prima le relazioni affettive che avremo e le persone che<br />

faranno parte della nostra famiglia per cercare <strong>di</strong> metterci nelle migliori<br />

con<strong>di</strong>zioni per rafforzare <strong>il</strong> nostro spirito, ad<strong>di</strong>rittura anche i cugini sono già<br />

prestab<strong>il</strong>iti lassù.<br />

Di come Mirella si sia presentata nella registrazione vi ho già raccontato nel<br />

prologo. Avevo deciso, essendo una richiesta vecchia, <strong>di</strong> aspettare ancora a<br />

contattarla perché <strong>il</strong> tempo per me è sempre prezioso e devo riuscire a gestirlo<br />

accontentando più persone possib<strong>il</strong>i. Ma lei entra senza che io l'abbia richiesta e<br />

mi <strong>di</strong>ce che ora la "camera" <strong>di</strong> questa "Rai" <strong>di</strong> lassù, avendo la ruota, gira verso<br />

<strong>di</strong> lei dandole voce. Non <strong>di</strong>rà mai che non è possib<strong>il</strong>e che i morti possano venire<br />

179


a parlarci perché infatti lei ci sta già parlando e mi chiede <strong>di</strong> prestarle i "vetri"<br />

della finestra che mi hanno concesso per comunicare con loro lassù, me li chiede<br />

perché lei è lì a sospirare per questo contatto ed è depressa nell'attesa, e mi<br />

invita a chiamarla subito dentro <strong>il</strong> registratore, anche perché <strong>di</strong>ce <strong>di</strong> averne già<br />

parlato con le guide chiedendo <strong>il</strong> permesso. Ammira molto che da lassù abbiano<br />

deciso <strong>di</strong> inviare "spiriti" a parlare con noi sulla terra. Fa poi un complimento a<br />

Piero, mio marito, <strong>di</strong>cendo che ci sono qualità rare in Piero, qualità che lo fanno<br />

assomigliare a Giuseppe (lo <strong>di</strong>ce con un pò <strong>di</strong> ironia, è chiaro), <strong>il</strong> padre putativo<br />

<strong>di</strong> Gesù, sposo esemplare. Si meraviglia <strong>di</strong> poter ancora emettere dei suoni come<br />

se ancora respirasse come quando era in vita. Sa che vicino a me ho la lista con<br />

"l'or<strong>di</strong>ne" che suo figlio mi aveva fatto chiedendo un contatto con lei, e mi<br />

chiede <strong>di</strong> presentare a lui i calci (affettuosi) che le dà per avvicinarlo <strong>di</strong> più a lei<br />

lassù, al suo mondo, alla realtà trascendente. Se suo figlio dovesse offendere<br />

l'insegnamento della Bibbia (<strong>il</strong> "libro" per antonomasia), allora sono autorizzata<br />

a presentargli questi suoi calci, e aggiunge che se egli fosse davvero in armonia<br />

con se stesso potrebbe allora avere la certezza che lei è viva e che non si muore<br />

col corpo: questa verità lei la capisce perché, <strong>di</strong>ce, è in gamba. Afferma che da<br />

lassù potranno uscire frasi che possono cambiare <strong>il</strong> comportamento gli uomini<br />

quaggiù, e allora lei mette un timbro sull'onda che le fa <strong>di</strong>re che si può saldare<br />

lo sporco del nostro comportamento se solo speriamo davvero in Dio (usa la<br />

parola francese "noir" per <strong>di</strong>re "nero"). E se la Madonna viene sulla terra è per<br />

dare più lume alla nostra ragione e aiutarci a <strong>di</strong>re no ai <strong>di</strong>avoli e alle loro<br />

tentazioni; aggiunge poi una nota che spesso ci viene data ultimamente nelle<br />

registrazioni: <strong>di</strong>ce che Gesù, insieme agli angeli (ali) stanno per partire da lassù<br />

e venire sulla terra. E mi <strong>di</strong>ce che qualcuno le sta riferendo <strong>di</strong> avvisarci <strong>di</strong> ciò e<br />

svegliare <strong>il</strong> "gregge", ovvero i fedeli <strong>di</strong> Cristo, perché fanno poco per prepararsi<br />

alla Sua venuta. Mirella <strong>di</strong>ce <strong>di</strong> avere delle gent<strong>il</strong>ezze per suo figlio e lo sfida a<br />

percorrere le vie che vengono in<strong>di</strong>cate da loro lassù per guadagnare gli onori<br />

dell'anima: lo invita a leggere quanto loro ci comunicano in questo sito perché,<br />

<strong>di</strong>ce, come sono i fatti così essi sono detti da loro lassù e riportati in questo sito,<br />

ossia qui si può leggere la verità. Poi si rivolge a me (che abito a Venezia) e mi<br />

<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffondere "l'oro del si", ovvero la bellezza della conversione, del si detto<br />

a Dio che solleverà ancor <strong>di</strong> più i suoni <strong>di</strong> queste voci. E' vero che c'è un piccolo<br />

pericolo nelle comunicazioni, ma ne vale la pena correrlo perché così, in questo<br />

modo, è come se ci parlasse Dio.<br />

Peppe, <strong>il</strong> fratello <strong>di</strong> Anna, una mia cara lettrice, esor<strong>di</strong>sce <strong>di</strong>cendomi che lui sa<br />

cosa vorrei: una bella registrazione, però, <strong>di</strong>ce è come se lui avesse solo suoni<br />

sgraziati da offrirmi. E' un atteggiamento um<strong>il</strong>e, perché poi Peppe darà anche<br />

lui le sue perle in questa registrazione. Ci ricorda che dobbiamo portare a<br />

180


termine la nostra vita perché c'è un inizio che è stab<strong>il</strong>ito da Dio. Si rivolge a me<br />

chiamandomi, come spesso fanno lassù, Frà, e mi <strong>di</strong>ce che ora esce da lassù<br />

perché lui stesso decise <strong>di</strong> lasciare la sua carne (lui <strong>di</strong>ce "carna"), in qualità <strong>di</strong><br />

suicida. Però, <strong>di</strong>ce, gli valse la pena tornare, mi invita ad entrare lassù e a dare<br />

ciò che loro mi offrono, cercando <strong>di</strong> far capire alle persone che devono farsi<br />

"assolvere" i loro peccati già qui sulla terra. Poi <strong>di</strong>ce che ai suoi fam<strong>il</strong>iari (affetti<br />

li chiama) vuole dare un'altra notizia: adesso, <strong>di</strong>ce, egli ha avuto uno sv<strong>il</strong>uppo<br />

spirituale, è maturato spiritualmente grazie ai maestri che lassù lo hanno<br />

aiutato, poi <strong>di</strong>ce che per avere le prove dell'esistenza dell'ald<strong>il</strong>à bisogna anche<br />

sforzarsi un pò ed avere un pò <strong>di</strong> fiducia, fiducia che chie<strong>dono</strong> lassù ("chiere"<br />

sta per chiedere). Dice <strong>di</strong> aver avuto <strong>il</strong> permesso da Dio per parlare e così può<br />

tirare quaggiù la busta col messaggio (è un modo metaforico per in<strong>di</strong>care la sua<br />

registrazione), e vuole <strong>di</strong>re a sua sorella <strong>di</strong> attivare la sua rotta, ossia <strong>di</strong> rendere<br />

la sua vita ut<strong>il</strong>e al prossimo. Siccome c'è una bimba piccola ("minor") che egli ha<br />

lasciato, chiede a sua sorella <strong>di</strong> chiamarla a sè e <strong>di</strong> "svegliarla" sulla realtà<br />

spirituale, <strong>di</strong> sensib<strong>il</strong>izzarla verso la fede e <strong>di</strong> <strong>di</strong>rle che <strong>il</strong> suo papà ha seminato<br />

inut<strong>il</strong>mente nella sua vita perché poi ha deciso <strong>di</strong> terminare col suici<strong>di</strong>o la<br />

propria vita senza poter raccoglierne i frutti. Se lei vorrà, Dio le darà una groppa<br />

per correre verso <strong>di</strong> Lui, e bisogna sempre ricordare che poi, se si è vissuto solo<br />

per <strong>il</strong> denaro, poi lassù bisognerà "pulirsi" da questo atteggiamento errato e ciò<br />

provoca dolore alle anime che dovranno affrontare questo periodo <strong>di</strong><br />

purificazione. Dice che Dio vuole darci un cre<strong>di</strong>to lasciando che loro ci avvisino<br />

<strong>di</strong> una cosa: <strong>il</strong> demonio, chiamato drago, ha la sua faretra puntata verso <strong>il</strong><br />

mondo, verso ognuno <strong>di</strong> noi, per colpirci coi mezzi che <strong>il</strong> mondo oggi gli offre a<br />

profusione, però, <strong>di</strong>ce Peppe, pare che <strong>il</strong> Re, Gesù Cristo, verrà quaggiù per<br />

stab<strong>il</strong>ire la Sua giustizia (conferma quanto detto da Mirella prima <strong>di</strong> lui). Dice<br />

che adesso è <strong>il</strong> momento, per tutti noi <strong>di</strong> moderare i nostri desideri; la vede<br />

Anna, sua sorella, combattere le sue guerre quoti<strong>di</strong>ane e solo a vederla lui si<br />

sente già "stracco", sfinito, perché non avrebbe la forza che invece ha lei. Del<br />

resto, <strong>di</strong>ce Peppe, siamo nell'era delle donne (riconoscendo loro più forza <strong>di</strong><br />

fronte alle avversità). Loro spesso lassù mi chiamano "poeta" riferendosi alla<br />

mia passione per la poesia, ed egli <strong>di</strong>ce che, siccome sono riuscita a decifrare<br />

una registrazione così lunga, per me è stato un "trionfo", e preannuncia che<br />

crescerò ancora in questa "attività" <strong>di</strong> comunicazione con loro.<br />

Commento<br />

181


Una registrazione che mi rimarrà impressa per le informazioni che ci sono state<br />

date senza che io le avessi, peraltro, richieste. Chi <strong>di</strong> noi non ha mai avuto la<br />

curiosità <strong>di</strong> sapere se siamo soli nell'universo? Ebbene, dalla parole <strong>di</strong> Tina,<br />

questa dolce guida, pare proprio che non lo siamo. Lei parla chiaramente <strong>di</strong><br />

extraterrestri che, più <strong>di</strong> noi, conoscono gli effetti che i viaggi nel cosmo hanno<br />

sul corpo materiale, confermandoci, così, in<strong>di</strong>rettamente, la loro esistenza.<br />

Molto interessante e fonte <strong>di</strong> riflessione è anche quello che ci <strong>di</strong>ce <strong>Sant'Erasmo</strong> a<br />

proposito del fatto che nasciamo in una determinata famiglia, che non è un fatto<br />

casuale avere "quei" genitori e "quella" famiglia in particolare. Tutto è stab<strong>il</strong>ito<br />

nel mondo spirituale per darci le migliori opportunità <strong>di</strong> crescita spirituale,<br />

comprese le <strong>di</strong>fficoltà ed i contrasti, quando ci sono. Ci fa pensare la<br />

determinazione <strong>di</strong> Mirella a voler dare la sua testimonianza a suo figlio per<br />

cercare <strong>di</strong> dargli la certezza della sopravvivenza dopo la morte e spingerlo verso<br />

la fede, così come ci dovranno far pensare le parole piene <strong>di</strong> <strong>di</strong>spiacere <strong>di</strong> Peppe<br />

che ora sa <strong>di</strong> aver sciupato l'occasione <strong>di</strong> ricavare frutti dalla sua vita, anche<br />

quando essa è provata nel dolore e nella <strong>di</strong>fficoltà. E' stata una registrazione che<br />

mi ha richiesto alcuni giorni <strong>di</strong> intenso impegno, però quello che mi ha donato<br />

mi ha ripagato in eccesso <strong>di</strong> qualunque sacrificio. Spero che la pensiate come<br />

me.<br />

182


Sant’Erasmo ed Elana, un'entità sconosciuta che si presenta con<br />

<strong>grande</strong> um<strong>il</strong>tà per darci <strong>il</strong> suo dolce messaggio – 29/09/10<br />

Una piccola gemma da lassù, una registrazione breve, che ci porta, da una parte,<br />

la raccomandazione che <strong>Sant'Erasmo</strong> fa a tutti noi <strong>di</strong> buona volontà <strong>di</strong> pregare<br />

per Giuseppe, l'entità suicida che si è presentata nella registrazione precedente,<br />

per aiutarlo nel suo cammino verso la Luce e, dall'altra, <strong>il</strong> monito <strong>di</strong> questa<br />

sconosciuta entità <strong>di</strong> nome Elana. Monito che è rivolto soprattutto a me affinché<br />

io tenga sempre ben presente <strong>il</strong> valore immenso <strong>di</strong> queste registrazioni, mi<br />

ricor<strong>di</strong> che sono soprattutto una enorme ed immeritata grazia <strong>di</strong>vina e, <strong>di</strong><br />

conseguenza, porti <strong>il</strong> dovuto rispetto e stupore verso ogni nuova registrazione.<br />

Forse lassù temono che la consuetu<strong>di</strong>ne che oramai ho con questi straor<strong>di</strong>nari<br />

contatti possa sminuire <strong>il</strong> loro valore ai miei occhi, come se potessero mai<br />

<strong>di</strong>ventare un'abitu<strong>di</strong>ne: che non temano, per me la meraviglia che mi scuote ad<br />

ogni parola è sempre immensa e l'emozione sempre viva e forte, ed <strong>il</strong> senso <strong>di</strong><br />

devozione che provo per <strong>il</strong> <strong>di</strong>vino che informa tutto questo ancora mi<br />

inginocchia, commossa, ogni volta. E' piuttosto, a volte, <strong>il</strong> senso <strong>di</strong><br />

inadeguatezza che provo <strong>di</strong> fronte a tanto mistero, continuo a chiedermi, anche<br />

dopo tanto tempo, perché proprio io, perché proprio a me è stato concesso tanto<br />

e credetemi, non è affatto espressione <strong>di</strong> falsa modestia, stento a darmi una<br />

risposta. Semplicemente mi lascio condurre nella speranza <strong>di</strong> <strong>di</strong>ventarlo pian<br />

piano un pò più degna <strong>di</strong> questo <strong>dono</strong> che, grazie anche alla guida terrena dei<br />

coniugi Desideri, ha cambiato non solo la mia vita ma anche quella <strong>di</strong> tanti altri<br />

che hanno deciso, seguendo me ed altri che sono in comunicazione con <strong>il</strong> santo,<br />

<strong>di</strong> inoltrarsi per questi magnifici sentieri guidati dalla mano amorevole <strong>di</strong><br />

<strong>Sant'Erasmo</strong>.<br />

SANT'ERASMO<br />

Dall’Oltre c’era un salottino privato,<br />

bussa e tomalo lì!<br />

A <strong>di</strong>re: salvate qui Giuseppe,<br />

risparmio qua ottenga, smussà lì!<br />

Io che ho mira: lo acceleri <strong>di</strong> più,<br />

Testo<br />

183


vai latte e miele!<br />

Mò lì su è la tesi, mi cre<strong>di</strong>?:<br />

Caramella? Poi rischio pelle!<br />

ELANA<br />

Ah, sa fa <strong>il</strong> Re! Se ti dà lì<br />

c’è finestra e van già lì!<br />

Costà giù al Lido si venne da lì,<br />

però può scre<strong>di</strong>tarci l’avere qua ultima!<br />

Che sia l’inno “forza!”<br />

e “è fibra qui, nel sito”,<br />

Ah, ma è suo? Qui va chinarsi,<br />

lei l’ebbe finestra, fino a morte l’Oltre allevi!<br />

E c’era lì messaggi sempre,<br />

f<strong>il</strong>i nel nulla,<br />

c’è qui nascere pista,<br />

ci vonn’ canali de Dio!<br />

Alleghi lì mente:<br />

dà là o paghi lì!<br />

Elana: mi tuffo e taccio lì e…<br />

Porta a agì nel bene lì!<br />

Spiegazione del testo<br />

Il santo ci delizia spesso, come oramai i lettori del sito già sanno, con la sua<br />

ironia e stavolta, con una finezza deliziosa, paragona questo spazio che da lassù<br />

mi conce<strong>dono</strong> per le registrazioni con l'ald<strong>il</strong>à, ad un "salottino privato" dove<br />

loro mi "ricevono" per consegnarmi queste registrazioni. Mi chiede <strong>di</strong> bussare e<br />

poi ospitarlo (<strong>il</strong> santo mi <strong>di</strong>ce "tomalo", in spagnolo, per <strong>di</strong>re "ospitalo", sapendo<br />

che lo avrei compreso. Il verbo "tomar" in spagnolo, tra i vari significati, ha<br />

quello, oltre che "prendere", anche <strong>di</strong> "ospitare"). Torna poi a parlarmi <strong>di</strong><br />

Giuseppe detto Peppe, l'entità suicida che si è presentata nella precedente<br />

registrazione: egli ci chiede <strong>di</strong> "salvare" Giuseppe con le nostre preghiere, <strong>di</strong><br />

fargli ottenere un risparmio sul tempo che gli occorre per purificarsi e <strong>di</strong><br />

smussare i <strong>di</strong>fetti che ancora ha. Il Santo, che ha buona "mira" in queste cose,<br />

184


cioè che sa come vanno, <strong>di</strong>ce che con le preghiere si può accelerare <strong>il</strong> suo<br />

cammino e dunque, ci incita, vai col "latte e miele", ovvero la metafora del<br />

conforto che deve essere quello della preghiera per le anime <strong>di</strong> loro lassù. Dice<br />

che lassù hanno una tesi (che è poi la stessa che tanti <strong>di</strong> noi hanno quaggiù):<br />

sulla terra, se si accettano caramelle, si può anche rischiare la pelle. Possiamo<br />

interpretare in m<strong>il</strong>le mo<strong>di</strong> questa affermazione del santo: in senso letterale,<br />

quando <strong>di</strong>ciamo ai nostri bambini <strong>di</strong> non accettare caramelle dagli sconosciuti<br />

perché potrebbero essere un'esca per attirarli in situazioni pericolose, in senso<br />

lato, quando ten<strong>di</strong>amo a non fidarci <strong>di</strong> promesse suadenti che possono<br />

nascondere minacce, in senso più generico quando pensiamo che <strong>di</strong>etro ogni<br />

cosa appetib<strong>il</strong>e ed attraente può celarsi un pericolo anche mortale. Certo <strong>il</strong> Santo<br />

ce lo <strong>di</strong>ce con <strong>di</strong>spiacere, per farci riflettere quanto sia <strong>di</strong>ventato <strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>e per noi,<br />

uomini moderni, <strong>di</strong>stricarsi nei m<strong>il</strong>le pericoli della nostra vita, pericoli che<br />

oramai sono nascosti ovunque, come le mine mascherate da giocattoli che nei<br />

paesi in guerra ren<strong>dono</strong> invali<strong>di</strong> migliaia <strong>di</strong> bambini ogni anno.<br />

La seconda entità <strong>di</strong>rà solo alla fine <strong>il</strong> suo nome che è un pò inusuale. Elana non<br />

è una parente richiestami da qualcuno e nemmeno io ho mai conosciuto una<br />

persona con questo nome, credo che questa entità, um<strong>il</strong>e e dolce, sia venuta solo<br />

per ricordarmi <strong>il</strong> giusto valore <strong>di</strong> queste comunicazioni. Lei inizia <strong>di</strong>cendomi<br />

che <strong>il</strong> Re, <strong>il</strong> Signore, sa fare bene le cose, e se decide <strong>di</strong> dartene la possib<strong>il</strong>ità,<br />

allora ti dona una "finestra" attraverso la quale chi è nell'ald<strong>il</strong>à può comunicare<br />

con chi è sulla terra. Già sono venuti in tanti al Lido, dove abito, da lassù; poi, in<br />

un impeto <strong>di</strong> modestia, Elana ci <strong>di</strong>ce che, essendo lei l'ultima, la più um<strong>il</strong>e, ciò<br />

che <strong>di</strong>ce potrebbe scre<strong>di</strong>tare <strong>il</strong> valore del sito (ovvio che non è vero). Si augura<br />

che ci sia un solo inno rivolto a ciò che faccio io e quelli che raccolgono le<br />

comunicazioni <strong>di</strong> <strong>Sant'Erasmo</strong>, un inno che <strong>di</strong>ca "forza!" e che c'è sostanza nel<br />

sito. Poi, quasi sorpresa, come se non lo sapesse, si chiede se è mio questo sito e<br />

poi ci invita ad inchinarci <strong>di</strong> fronte al contenuto delle comunicazioni in esso<br />

riportate. Rammenta che io ebbi in <strong>dono</strong> la possib<strong>il</strong>ità <strong>di</strong> sbirciare attraverso<br />

questa finestra e mi invita ad "allevare" (a de<strong>di</strong>carmi alle registrazioni) l'Oltre<br />

fino alla mia morte. C'erano sempre messaggi quando li ho chiesti, messaggi che<br />

arrivano attraverso i f<strong>il</strong>i immateriali dell'energia spirituale che li permette. Qui<br />

nascono le "piste", ovvero le registrazioni, però ci vogliono i "canali <strong>di</strong> Dio" per<br />

permettere a loro <strong>di</strong> poter giungere fino a noi ("ci vonn'", significa "ci vogliono"<br />

in <strong>di</strong>aletto napoletano), ossia è sempre Dio che rende possib<strong>il</strong>e <strong>il</strong> contatto, anche<br />

materialmente. L'invito finale è ad "allegare" la mente a questa verità: bisogna<br />

dare agli altri, in qualunque senso, mentre siamo qui, altrimenti lassù<br />

pagheremo per <strong>il</strong> nostro egoismo (mi meraviglia sempre la loro estrema brevità<br />

per esprimere un concetto anche complesso). Ecco che Elana ci <strong>di</strong>ce <strong>il</strong> suo nome<br />

185


e ci saluta con un tuffo (si sente in sottofondo <strong>il</strong> rumore dell'acqua) e con l'invito<br />

fatto a me, ma anche a tutti noi, <strong>di</strong> condurre chi ci sta vicino ad agire sempre nel<br />

bene.<br />

Commento<br />

Mi ha sorpresa <strong>il</strong> fatto insolito che <strong>Sant'Erasmo</strong> ritorni, in una registrazione<br />

successiva, a trattare <strong>il</strong> caso <strong>di</strong> un'entità che ha già parlato con noi. La sua<br />

sollecitu<strong>di</strong>ne nel raccomandarci preghiere per quell'anima ci mostra quanto egli<br />

sia preoccupato per l'evoluzione spirituale <strong>di</strong> questo giovane uomo che si era<br />

suicidato. Le preghiere che possono aiutare Giuseppe vengono chieste a me, ma<br />

anche a tutti noi e alla sua famiglia e così, per l'ennesima volta, ci viene<br />

confermato <strong>il</strong> fatto che noi possiamo aiutare i nostri cari lassù con la nostra<br />

preghiera e le buone azioni in loro favore. E' bella, questa anima dolce ed um<strong>il</strong>e<br />

che mi parla dopo <strong>il</strong> Santo, bella perché ci appare limpida e serena. Rimarcando<br />

la preziosità <strong>di</strong> quanto mi è stato concesso, altro non fa che ricordarmi che non<br />

devo "adagiarmi" nella consuetu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> queste registrazioni, che devo tenere<br />

sempre presente che esse sono rare e preziose, espressioni <strong>di</strong> un <strong>dono</strong> <strong>di</strong>vino,<br />

per quanto io ne sia indegna. Anche l'invito a continuare fino alla mia morte<br />

queste registrazioni, denota quanto anche loro dall'altra parte ci tengano a che<br />

questo contatto venga coltivato <strong>il</strong> più possib<strong>il</strong>e, e ciò conferma, se mai ce ne<br />

fosse ancora bisogno, che i cosiddetti "morti" non si sentono affatto <strong>di</strong>sturbati da<br />

tutti noi che ci de<strong>di</strong>chiamo alla metafonia.<br />

186


Dopo <strong>Sant'Erasmo</strong> (che dà consigli e in<strong>di</strong>cazioni a chi tenta la<br />

metafonia senza avere risultati) si presenta Fabio, cognato,<br />

deceduto pochi mesi fa, <strong>di</strong> una persona che lo ha richiesto.<br />

Chiude la registrazione un'entità sconosciuta che si è inf<strong>il</strong>ata<br />

nella comunicazione, come <strong>di</strong>ce lei stessa, <strong>di</strong> "straforo" – 4/10/10<br />

<strong>Sant'Erasmo</strong>, come m<strong>il</strong>le altre volte, mi spinge a fare sempre <strong>di</strong> più e a parlare <strong>di</strong><br />

questa verità ogni volta che posso, e mi invita ad essere allegra e ad accendere<br />

un cero per la grazia <strong>di</strong> avere le "onde", ossia <strong>di</strong> poter ricevere comunicazioni da<br />

lassù. E' significativo <strong>il</strong> messaggio che ci dà in questa registrazione: molti,<br />

infatti, mi scrivono <strong>di</strong>cendomi che, nonostante abbiano seguito alla lettera le<br />

in<strong>di</strong>cazioni per registrare su nastro rovesciato, non hanno avuto alcun risultato<br />

(altri invece mi scrivono <strong>di</strong>cendomi <strong>di</strong> essere riusciti). Il Santo ci <strong>di</strong>ce<br />

chiaramente che coloro che non hanno avuto risultati devono accettare questo<br />

fatto, accettarlo come espressione della volontà superiore <strong>di</strong> concedere o meno<br />

questo <strong>dono</strong>, secondo <strong>il</strong> proprio <strong>di</strong>segno. Dopo <strong>il</strong> Santo, si è presentato Fabio, <strong>il</strong><br />

cognato <strong>di</strong> una persona che lo aveva richiesto tempo fa, morto a poco più <strong>di</strong> 50<br />

anni per un brutto male forse anche trascurato da lui stesso (Fabio ha continuato<br />

a fumare imperterrito anche dopo l'intervento <strong>di</strong> laringectomia per un tumore<br />

alla gola). Fabio non è stato, in vita, una persona molto credente né tendeva ad<br />

essere una persona particolarmente spirituale, ha vissuto come tanti, per cercare<br />

<strong>il</strong> suo benessere e piacere, e senza mai alzare un pò più lo sguardo al Cielo. In<br />

questa registrazione egli si fa portavoce degli insegnamenti <strong>di</strong> <strong>Sant'Erasmo</strong> e<br />

mostra <strong>di</strong> aver compreso tante verità che in vita non aveva nemmeno sfiorato<br />

col pensiero. Chiude la registrazione un'entità sconosciuta che, come <strong>di</strong>ce lei<br />

stessa, si è inf<strong>il</strong>ata <strong>di</strong> "straforo" nella registrazione, mostrando allegria per <strong>il</strong><br />

fatto <strong>di</strong> poterci dare delle comunicazioni da lassù ed invitandoci ad onorare<br />

sempre <strong>il</strong> Re.<br />

SANT'ERASMO<br />

Fai <strong>di</strong> lì, dì, fiato!<br />

Mortadella! Via triste <strong>di</strong>co!<br />

Testo<br />

187


Mò gli <strong>di</strong>co se cero più alza,<br />

abbasc’ può accendere se onde ci sta,<br />

ha ira, mi rassegno, <strong>il</strong> Re!<br />

Il Re farà uscì raggio che noi<br />

solco un’onda, vien dà noi <strong>di</strong> lì.<br />

Oh, oh! Chi ha fallito, ferita mandate giù!<br />

FABIO<br />

C’ha na folla, è successo là al Lido!<br />

Lì suonà, ma lei piena ora c’è!<br />

Ogni sfida d’accettà lì,<br />

piomba, ci ri<strong>di</strong>,<br />

se urge espresso mai deve passaggio qui!<br />

Vi si <strong>di</strong>rige, eh!<br />

Accen<strong>di</strong> che c’è là terre, qua l’avvenire!<br />

Vero che noi s’andrà a quel Delfino<br />

o è nevralgie!<br />

Né razzismi in gregge là tiri,<br />

pronto stò ccà, credano, mandan giù riviste!<br />

Un’altra penna…però al Lido si taglia, si nota!<br />

Dunque qui pallino rosso:<br />

brutti lì sol<strong>di</strong>,<br />

<strong>di</strong>sfai un nocumento!<br />

Nero Fabio hai preso!<br />

Proiettai lì <strong>di</strong> crisi, eh!<br />

Ma sclerano? Meglio, sono abituà!<br />

Si, dare, scen<strong>di</strong> <strong>di</strong>schi,<br />

esami è legge!<br />

Erede! L’amarci non era acqua sparita.<br />

ENTITA' SCONOSCIUTA<br />

Ma schede, dì, le fai giù?<br />

Noi balla!<br />

Eh si fa scheda <strong>di</strong> lì e<br />

188


<strong>di</strong> straforo, mentre pari tigre,<br />

piombai <strong>di</strong> là: enjoy!<br />

C’è su là, così dai bocce qua mire!<br />

Discorsi, si, registra e risultato giù lì dà!<br />

Trova dei rischi, si, lupo era brutto,<br />

ha vestiti lì!<br />

Però è in arg<strong>il</strong>la e mò <strong>di</strong>rò:<br />

chiunque tiene più forza lì..i!<br />

Istighi giù, qui parla cò urli:<br />

attivisti, è palestra qui:<br />

onorate Re!<br />

Spiegazione del testo<br />

Vengo invitata da <strong>Sant'Erasmo</strong> a fare quaggiù sempre <strong>di</strong> più e a parlare ogni<br />

volta che posso <strong>di</strong> questa realtà. Siccome non è un periodo molto sereno per<br />

problemi <strong>di</strong> salute in famiglia, <strong>il</strong> Santo mi preannuncia che invece posso<br />

festeggiare anche se (ecco la sua proverbiale ironia!) con la mortadella per non<br />

spendere troppi sol<strong>di</strong>, perché tutto andrà bene e devo lasciare la tristezza <strong>di</strong><br />

questi ultimi tempi. Mi <strong>di</strong>ce che devo alzare più in alto un cero in segno <strong>di</strong><br />

ringraziamento che quaggiù ("abbasc" in <strong>di</strong>aletto napoletano significa "giù") per<br />

<strong>il</strong> fatto che loro mi hanno donato le onde grazie alle quali ricevo le<br />

comunicazioni. Il Signore è arrabbiato per come vanno le cose su questa terra, e<br />

oramai <strong>Sant'Erasmo</strong> è rassegnato a ciò. E lo stesso Signore permetterà che un<br />

raggio <strong>di</strong> energia possa portare loro da lassù a parlarci qui sulla terra. Ci saluta<br />

dando risposta a quanti mi scrivono <strong>di</strong>cendomi che non riescono ad avere<br />

comunicazioni metafoniche: consiglia loro <strong>di</strong> "mandare giù" questa ferita, questa<br />

delusione, non è per colpa loro, ma solo <strong>il</strong> volere superiore che decide questo.<br />

Fabio viveva, come me, al Lido <strong>di</strong> Venezia, ed esor<strong>di</strong>sce <strong>di</strong>cendo che <strong>di</strong> là c'è<br />

una folla <strong>di</strong> anime che vogliono parlare con me perché richieste dai loro cari,<br />

dunque è un successo questa iniziativa: bisogna suonare qui, però oramai sono<br />

piena <strong>di</strong> richieste (è verissimo!) e non so se e quando riuscirò a sod<strong>di</strong>sfarle tutte<br />

anche se ci provo con tutta me stessa. Mi <strong>di</strong>ce che devo accettare ogni sfida, ogni<br />

richiesta "piombando" in questa "missione", che poi alla fine ne sarò felice,<br />

riderò <strong>di</strong> gioia, e se la persone che mi chie<strong>dono</strong> contatti <strong>di</strong>cono che per loro è<br />

urgente, che tengano presente che non c'è una forma "espresso" per <strong>il</strong> contatto<br />

che avviene secondo i mo<strong>di</strong> ed i tempi che loro stab<strong>il</strong>iscono lassù (<strong>di</strong>co sempre<br />

189


che nulla <strong>di</strong>pende da me) perché sono loro a <strong>di</strong>rigere. Mi chiede <strong>di</strong> accendere <strong>il</strong><br />

registratore che lassù ci sono altre terre, c'è <strong>il</strong> nostro vero avvenire, ed è vero che<br />

tutti noi dobbiamo cercare <strong>di</strong> andare nel Regno <strong>di</strong> Cristo (lui lo chiama <strong>il</strong><br />

Delfino, e <strong>il</strong> delfino è uno dei simboli più antichi <strong>di</strong> Gesù, definito anche, come<br />

appunto <strong>il</strong> delfino, "salvatore <strong>di</strong> uomini"), altrimenti saranno dolori (lui <strong>di</strong>ce<br />

"nevralgie"). Non bisogna <strong>di</strong>ffondere razzismo fra <strong>il</strong> gregge <strong>di</strong> Cristo, fra gli<br />

uomini, ed è vero che ora Fabio, mentre parla, sta proprio in mezzo a noi viventi<br />

perché bisogna credere che da lassù ci mandano "riviste" da legger, ascoltare e<br />

me<strong>di</strong>tare. Quel giorno avevo acquistato, cedendo ai capricci <strong>di</strong> mio figlio,<br />

un'altra penna per lui, anche se non proprio necessaria, e Fabio prende ad<br />

esempio questo episo<strong>di</strong>o per <strong>di</strong>re che al Lido, posto da lui conosciuto molto<br />

bene, non si taglia affatto sulle spese (lo <strong>di</strong>ce in maniera ironica), si spen<strong>dono</strong><br />

sol<strong>di</strong> senza curarsene troppo (non è affatto <strong>il</strong> mio caso, tengo a precisarlo, non<br />

potrei permettermelo e nemmeno lo vorrei, sia chiaro.) Dunque, mi chiede <strong>di</strong><br />

mettere un pallino rosso per evidenziare una verità: sono brutti i sol<strong>di</strong> per le<br />

nostre anime e la nostra salvezza e che bisogna evitare un danno non amandoli<br />

eccessivamente. Mi conferma dunque che si tratta proprio <strong>di</strong> Fabio e che ora è<br />

un pò "nero", ovvero triste per la con<strong>di</strong>zione non proprio eccellente in cui si<br />

trova: poi "scherza" sul fatto che ci ha comunicato notizie ed insegnamenti non<br />

proprio belli ed allegri e <strong>di</strong>ce che se anche possiamo "sclerare" per le cose che ci<br />

<strong>di</strong>ce, egli è abituato a questi comportamenti e non ne è preoccupato. Mi chiede<br />

<strong>di</strong> dare le registrazioni e <strong>di</strong> <strong>di</strong>re che lassù gli "esami finali" in cui sarà revisionata<br />

la nostra vita sono una legge <strong>di</strong>vina alla quale nessuno può sottrarsi. Chiama,<br />

nel saluto finale, sua figlia, una ragazza, e la chiama "erede", ricordando a lei<br />

che l'amore che li ha legati in vita non è fuggito via come acqua corrente e che<br />

esso è ancora vivo e forte anche se lui non è più qui su questa terra.<br />

Alla fine si presenta un'entità che è restata senza nome; è allegra, e scherzosa e si<br />

presenta <strong>di</strong>cendo che lassù ballano per <strong>il</strong> fatto che io faccio queste "schede" con<br />

le registrazioni che poi vengono messe sul sito. Si, mi <strong>di</strong>ce, fai pure le schede e<br />

mentre lassù parano gli attacchi della tigre (dei demoni), ecco che lei entra <strong>di</strong><br />

straforo e ci invita a godere la sua registrazione ("enjoy" in inglese significa<br />

appunto "godere"). Lassù ce n'è <strong>di</strong> verità e in tal modo si può dare una mira<br />

migliore alle nostre "bocce" (è una metafora per <strong>di</strong>re che possiamo in<strong>di</strong>rizzare<br />

meglio le nostre vite). Mi invita a registrare e poi a dare a voi tutti <strong>il</strong> risultato che<br />

ne esce, anche se in ciò posso trovare dei rischi. Infatti, <strong>di</strong>ce, <strong>il</strong> demonio,<br />

paragonato ad un lupo, è brutto, però non dobbiamo perderci d'animo perché<br />

egli in fondo è "d'arg<strong>il</strong>la" e chiunque <strong>di</strong> noi ha più forza <strong>di</strong> lui se ha fede in<br />

Gesù. Mi lascia chiedendomi <strong>di</strong> istigare le persone a credere alla vita dopo la<br />

morte urlando questa realtà, e chiamando tutte le persone attive e che<br />

190


conoscono questa realtà a fare altrettanto perché anche questa è una palestra per<br />

la nostra anima e la nostra vita. Saluta raccomandandoci <strong>di</strong> onorare sempre <strong>il</strong><br />

Re, Nostro Signore.<br />

Commento<br />

Fabio è venuto spontaneamente, anche se mi era stato richiesto tempo fa. Non lo<br />

avevo espressamente richiesto, e ciò <strong>di</strong>mostra che non <strong>di</strong>pende da me chi viene<br />

in registrazione, ma solo dagli Spiriti Superiori che <strong>di</strong>rigono questo<br />

meraviglioso progetto <strong>di</strong> unione comunicativa fra i due mon<strong>di</strong>. Voglio<br />

sottolineare <strong>di</strong> nuovo <strong>il</strong> fatto che <strong>Sant'Erasmo</strong> consigli a coloro che non sono<br />

riusciti ad avere comunicazioni metafoniche <strong>di</strong> mettersi l'anima in pace: ciò non<br />

<strong>di</strong>pende da nulla in particolare, da loro problemi o incapacità, no, ma solo dal<br />

fatto che è solo volontà superiore se queste comunicazioni avvengono o meno.<br />

Io stessa non avrei mai e poi mai immaginato <strong>di</strong> poter ricevere un sim<strong>il</strong>e <strong>dono</strong>, e<br />

se me lo avessero detto qualche anno fa ne avrei riso sonoramente. Animo,<br />

dunque, a tutti coloro che, pur provandoci con passione, non hanno avuto<br />

comunicazioni dall'ald<strong>il</strong>à: se la cosa deve accadere accadrà in qualunque<br />

maniera, con l'aiuto dall'alto, altrimenti non bisogna <strong>di</strong>ventare increduli per<br />

rabbia e colpevolizzarsi, ma approfittare anche delle comunicazioni che altri<br />

ricevono e far tesoro degli insegnamenti che vi sono contenuti, un vero <strong>dono</strong><br />

<strong>di</strong>vino.<br />

191


Con <strong>Sant'Erasmo</strong> e Piero ecco Francesco, marito <strong>di</strong> una lettrice, e<br />

Katia, la sorella, morta a soli 9 anni per leucemia, <strong>di</strong> Nando –<br />

11/10/10<br />

Dopo la "scoppiettante" introduzione <strong>di</strong> <strong>Sant'Erasmo</strong>, che ci invita a riflettere<br />

sulla qualità umana delle persone che ci governano e ci governeranno, è <strong>il</strong> turno<br />

<strong>di</strong> mio marito, Piero, che ha un messaggio per mia figlia, un messaggio che<br />

vuole invitarla a riflettere sul tema del male che spesso tanta fatica facciamo a<br />

comprendere. Francesco, venuto in questa registrazione accompagnato da Piero,<br />

è <strong>il</strong> marito <strong>di</strong> una mia lettrice, morto prematuramente, mentre Katia è la sorella<br />

<strong>di</strong> Nando (che l'ha richiesta). Katia è morta <strong>di</strong>versi anni fa a soli 9 anni per una<br />

leucemia, e ora, in questa registrazione, ci appare sicuramente più matura: si<br />

<strong>di</strong>ce che lassù, infatti, lo spirito <strong>di</strong> coloro che muoiono bambini cresce e matura,<br />

proprio come se si trovassero ancora sulla terra. Le parole e l'insegnamento che<br />

ci lascia Katia sono davvero molto profon<strong>di</strong>, emozionanti, e ci lasciano molto su<br />

cui riflettere. Lei chiama per nome suo fratello, <strong>di</strong>cendo che spera, con questa<br />

registrazione, <strong>di</strong> aiutarlo "spiritualmente", e questo fatto costituisce una delle<br />

più belle prove che ho avuto del fatto che l'amore ed <strong>il</strong> legame affettivo coi<br />

nostri cari trapassati resta sempre solido e forte.<br />

SANT’ERASMO<br />

E lì cre<strong>di</strong>: a governi matti uscirà,<br />

gli era qui <strong>il</strong>lusi:<br />

io speravo che a aprì giù prenda b<strong>il</strong>e!<br />

Piero ma leggi tu quegli or<strong>di</strong>ni!<br />

Piero, ma le fai giri?<br />

PIERO<br />

Orti, <strong>di</strong> qua, si vegliano,<br />

qua gli <strong>di</strong>sse “non uscirai <strong>di</strong> lì”<br />

192<br />

Testo


però madre figlia reggere, sa!<br />

So lì <strong>di</strong> là qualcosa lo imprime<br />

e infatti sfortuna s’impe<strong>di</strong>rà!<br />

Metti in dubbio male e pena?<br />

Amore c’entra, figlia!<br />

Però male dà crisi,<br />

<strong>di</strong> più fai occhi,<br />

ti stringo qui!<br />

SANT'ERASMO<br />

Va giù che la tira su Sant’Erà!<br />

Equ<strong>il</strong>ibrio laggiù mò arriva più,<br />

ah figlia, danzi qua!<br />

FRANCESCO<br />

E’ d’oro: m’accoglie<br />

giù e non salirò.<br />

Su che <strong>di</strong>rghe Piè ispira lì.<br />

Angiolo <strong>di</strong>re: “S’inizia e preparati,<br />

devi <strong>di</strong>re: mi <strong>di</strong>spiace per stasera”,<br />

ci invita, m’aprì,<br />

giù stava, <strong>di</strong>ssi, e avrà a dormì!<br />

Là fa pagina, onor tu ha e ritengono che<br />

in esseri lì influire ne fa già qui!<br />

Diventa notizia, fa lì!<br />

V<strong>il</strong>la <strong>di</strong>sfa, permessi giù ch’entra c’è!<br />

Oh, baule dà figli e sali!<br />

Doti, s’invoca, crescano<br />

si era a struscià mente qui!<br />

KATIA<br />

E fa! Vivi uscirà zia!<br />

A <strong>di</strong>schi giunsi,<br />

193


cre<strong>di</strong>, mia cara, qui nessuno ebbe dei nastri!<br />

Cuore, corro io!<br />

Oh, n’hai! Se resterai passi le barriere.<br />

Te fa annari, ne hai vista,<br />

era socchiuso, era lì la chiave persa,<br />

che pace ad entrà qui!<br />

Ammetti, dai, si deve ridà lì cenere!<br />

Sai lapide c’hanno qui<br />

e i cocci ritiravo:<br />

sa lei spiegare!<br />

Il dare, e vai, roccia la sa spezzare lì!<br />

Chiara, <strong>di</strong> Dio, c’è qui regia,<br />

ma dei santi, <strong>di</strong>ce, che arriva a fare qui!<br />

Scegliere: dà occasione.<br />

Si spera mò l’aiuto a Nando,<br />

<strong>di</strong>segno: tieni i tuoi cari e lì cre<strong>di</strong>!<br />

Spiegazione del testo<br />

Il Santo, come ho già scritto nell'introduzione, inizia con una frecciata rivolta a<br />

coloro che ci governano e ci preannuncia che nei governi (in generale, nel<br />

mondo intero), verranno fuori sempre più "matti", persone incapaci <strong>di</strong> fare <strong>il</strong><br />

bene comune ed obnub<strong>il</strong>ate dalla loro volontà <strong>di</strong> potere, e commenta che lassù<br />

si sono <strong>il</strong>lusi, lui compreso, quando speravano che, ad aprire le porte dell'ald<strong>il</strong>à<br />

per mostrare cosa ci attende davvero dopo la morte, a costoro sarebbe venuto<br />

un attacco <strong>di</strong> b<strong>il</strong>e che li avrebbe poi costretti a cambiare atteggiamento e<br />

comportamento, dopo una revisione della loro mentalità. Si rivolge poi a Piero e<br />

gli chiede <strong>di</strong> leggere lui gli or<strong>di</strong>ni che io gli ho appena passato, ovvero le<br />

richieste per Francesco e Katia, e poi gli reitera la domanda chiedendogli se<br />

vuole fare lui un giro per venire quaggiù a registrare. Ovviamente Piero non se<br />

lo fa ripetere due volte e inizia col <strong>di</strong>rmi che da lassù loro "vegliano i loro orti",<br />

ovvero vegliano sui figli che hanno, per così <strong>di</strong>re, "seminato" sulla terra<br />

attendendo che crescano e <strong>di</strong>ano frutti. Il santo mi <strong>di</strong>sse già che, a meno che non<br />

lo voglia io, non mi leveranno la possib<strong>il</strong>ità <strong>di</strong> <strong>di</strong>alogare con l'ald<strong>il</strong>à, e Piero<br />

considera che io, la madre, devo saper "reggere" mia figlia a questi principi che<br />

ci vengono insegnati da lassù. Dice <strong>di</strong> sapere che qualcosa, <strong>di</strong> quanto ci viene<br />

dato come insegnamento da lassù, si "imprime" in mia figlia e ciò impe<strong>di</strong>rà la<br />

194


sfortuna che lei possa allontanarsi dalla fede. Poi, rivolgendosi <strong>di</strong>rettamente a<br />

lei, la invita a riflettere sul tema del male e della pena correlata che poi si dovrà<br />

scontare lassù: le <strong>di</strong>ce che, se anche lei mette in dubbio questa verità, deve però<br />

tenere presente che, in questo meccanismo, c'è, alla base, sempre, l'Amore<br />

<strong>di</strong>vino per i suoi figli. E le ricorda che, quando siamo costretti ad affrontare <strong>il</strong><br />

male, le malattie, allora la crisi in cui ca<strong>di</strong>amo ci aiuta a "fare più occhi", ossia a<br />

percepire <strong>di</strong> più <strong>il</strong> mondo spirituale, non fosse altro che per un naturale bisogno<br />

umano, ad acuire la nostra ricerca verso <strong>il</strong> trascendente, a farci più domande sul<br />

nostro destino ultimo: e ciò è benefico per la nostra anima. La saluta, poi, con un<br />

abbraccio.<br />

<strong>Sant'Erasmo</strong> torna per una breve conclusione: siccome negli ultimi tempi ho<br />

avuto un pò <strong>di</strong> preoccupazioni per la salute <strong>di</strong> alcune persone care, <strong>il</strong> caro santo<br />

mi <strong>di</strong>ce che egli stesso viene giù a tirarmi su <strong>di</strong> morale, promettendo che pian<br />

piano arriverà per me un pò più <strong>di</strong> equ<strong>il</strong>ibrio, e per questo mi invita a "danzare"<br />

per la bella notizia.<br />

Francesco apre con un bel saluto rivolto a me: mi <strong>di</strong>ce che ciò che faccio per loro<br />

è "d'oro", come <strong>il</strong> fatto che io lo accolga nel mio registratore, così che egli può<br />

parlare con me senza dover "salire", ovvero senza dover cambiare <strong>il</strong> livello in cui<br />

si trova. Su cosa <strong>di</strong>rmi lo ispira Piero che, evidentemente, è accanto a lui in<br />

funzione <strong>di</strong> guida (Francesco <strong>di</strong>ce "<strong>di</strong>rghe" per "<strong>di</strong>rle", un termine <strong>di</strong>alettale<br />

veneziano). Francesco ci informa che c'è con lui l'Angelo che, come già spiegato<br />

ampiamente altre volte, fornisce l'energia (<strong>di</strong> tipo spirituale) che rende possib<strong>il</strong>e<br />

la comunicazione, e questo Angelo gli ha detto <strong>di</strong> prepararsi alla registrazione,<br />

s'inizia, ed anche <strong>di</strong> scusarsi per stasera (registravo fino a sera dopo cena). E le<br />

scuse che Francesco vuole farmi riguardano <strong>il</strong> fatto che egli sa che, per decifrare<br />

la registrazione, sarò costretta a fare tar<strong>di</strong>, e si preoccupa che, essendo ancora io<br />

sulla terra, avrò poi bisogno <strong>di</strong> dormire, al contrario <strong>di</strong> loro che, invece, non<br />

dormono. MI invita a scrivere anche per lui la "pagina" che sto ora pubblicando<br />

su questo sito, e ciò mi fa onore ai loro occhi, anche perché lassù <strong>di</strong>cono che<br />

queste registrazioni influiscono positivamente su coloro che vi si accostano con<br />

fede, e questa <strong>di</strong>venterà una vera notizia, per cui devo continuare a "fare".<br />

Riferendosi ad una v<strong>il</strong>la che lui stesso aveva costruito in vita e nella quale aveva<br />

abitato, <strong>di</strong>ce che essa sta per essere ora restaurata, che stanno per arrivare i<br />

permessi. Si augura che qualcuno faccia conoscere ai suoi figli questo "baule",<br />

ossia <strong>il</strong> sito e quanto contiene in preziosi insegnamenti dall'ald<strong>il</strong>à. Egli prega<br />

affinché le loro doti possano crescere, appunto, a "strusciare" la loro mente sul<br />

contenuto <strong>di</strong> questo sito (notate l'efficacia <strong>di</strong> questa immagine!).<br />

Arriva, ora, Katia, e mostra subito un pensiero entusiasta per <strong>il</strong> fatto che ora ella<br />

è zia (Nando, suo fratello, ha due bambini piccoli), e <strong>di</strong>ce che, appunto ora ella,<br />

195


che è zia, uscirà fra i vivi a parlare. La sua felicità continua nel <strong>di</strong>rmi che,<br />

finalmente, è venuta "ai <strong>di</strong>schi", ovvero a registrare, anche perché lì dove ella si<br />

trova ora, nessuno ebbe mai, prima <strong>di</strong> lei, la gioia <strong>di</strong> poter avere "dei nastri",<br />

ovvero delle registrazioni. Chiamando suo fratello "cuore", con molto affetto, gli<br />

<strong>di</strong>ce che ella corre per registrare perché è felice per questo, e gli fa presente che<br />

egli ha avuto una <strong>grande</strong> grazia con questa registrazione, e se lui resta ad<br />

ascoltarla è come se potesse passare le barriere insormontab<strong>il</strong>i che <strong>di</strong>vi<strong>dono</strong> i<br />

nostri due mon<strong>di</strong>. Gli fa notare che Id<strong>di</strong>o lo fa andare lì da lei, gli dà vista<br />

sull'ald<strong>il</strong>à (con la registrazione), perché ora la porta dell'altro mondo è socchiusa<br />

permettendo queste registrazioni, è come se lassù avessero perso la chiave per<br />

chiudere e così noi possiamo "entrare" per sbirciare un pochino (sono immagini<br />

bellissime che Katia ci dona); ed è bello entrare lassù perché si trova pace<br />

interiore a farlo. In fondo la vita terrena, <strong>di</strong>ce, dovrà pur finire (tutti dovremo<br />

"ridare le ceneri" un giorno), ma lassù delle lapi<strong>di</strong> hanno solo cocci. Questa<br />

frase, <strong>di</strong>ce, la saprò spiegare io, e la spiego così: lassù, comunicandoci che la<br />

morte non esiste, che la vita continua in eterno nel Regno <strong>di</strong> Dio, è come se<br />

mandassero in frantumi la nostre tombe e ci facessero vedere <strong>di</strong> esse solo i cocci,<br />

perché, appunto, vincendo la morte, Dio imme<strong>di</strong>atamente ci "resuscita" ad<br />

un'altra vita tirando via <strong>il</strong> nostro spirito da quelle vuote sepolture. Il dare,<br />

l'essere altruisti, <strong>di</strong>ce Katia, è capace, lassù, <strong>di</strong> spezzare la roccia, e bisogna<br />

ricordarsene sempre. Le frasi che seguono sono davvero meravigliose e, dette<br />

da chi era solo una bimba quando è morta, ci appaiono ancor più preziose: ella<br />

<strong>di</strong>ce che <strong>di</strong>etro queste comunicazioni c'è chiaramente la regia <strong>di</strong> Dio e che poi<br />

dei santi (<strong>Sant'Erasmo</strong>) arrivano ad operare fattivamente per renderle possib<strong>il</strong>i,<br />

avendone ricevuto l'incarico <strong>di</strong>vino: Dio, con queste registrazioni, per Suo<br />

infinito amore, ci dà un'ulteriore possib<strong>il</strong>ità <strong>di</strong> scegliere tra <strong>il</strong> bene ed <strong>il</strong> male<br />

nella nostra vita, tra l'incredulità e la fede e bisogna cogliere al volo questa<br />

occasione convertendo <strong>il</strong> proprio cuore. Saluta <strong>di</strong>cendo che, con quanto sta per<br />

<strong>di</strong>re, spera <strong>di</strong> dare un aiuto a Nando, suo fratello: gli augura che <strong>il</strong> suo "<strong>di</strong>segno"<br />

(progetto) <strong>di</strong> vita sia, per stare un giorno al cospetto <strong>di</strong> Dio, <strong>di</strong> tenersi vicini i<br />

suoi cari, la sua famiglia, curandola, e <strong>di</strong> credere in Dio e nella vita dopo la<br />

morte. Una formula semplice per rendere fruttuosa la sua vita, ed ispirata dal<br />

progetto <strong>di</strong>vino.<br />

196


Commento<br />

Bella, indubbiamente una delle registrazioni più intense e commoventi, ed è<br />

significativo che sia stata una bambina a donarci consigli ed insegnamenti così<br />

profon<strong>di</strong> e chiari. Contagiosa la sua felicità ed <strong>il</strong> suo entusiasmo per <strong>il</strong> fatto che<br />

le sia concesso <strong>di</strong> poter aiutare <strong>il</strong> fratello coi suoi consigli, e ci lascia commossi<br />

quella sua sollecitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> sorella che, conoscendo ora la verità, desidera con<br />

tutta se stessa donarla al fratello perché ne faccia frutto. Mi lascia sempre senza<br />

parole <strong>il</strong> desiderio che da lassù hanno <strong>di</strong> ringraziarmi per <strong>il</strong> fatto <strong>di</strong> "accoglierli",<br />

così come fa Francesco, ma se sapessero quanta gioia riescono a dare loro a me,<br />

chiederebbero a me <strong>di</strong> ringraziarli sempre, per ogni parola, per ogni<br />

insegnamento, per ogni spiraglio <strong>di</strong> luce e speranza che vengono a portarci. Vi<br />

invito a riflettere anche su quelle poche, ma importantissime frasi che Piero<br />

de<strong>di</strong>ca a mia figlia sul tema del male. Bisogna saper accettare anche che <strong>il</strong> male,<br />

spessissimo, sia un mezzo del quale Dio si serve per attirarci a Sè, e che le "pene"<br />

che ci vengono date lassù per gli errori commessi quaggiù sono solo <strong>il</strong> modo<br />

amorevole che un Padre ha trovato per darci la capacità e la possib<strong>il</strong>ità <strong>di</strong> godere<br />

appieno del Suo incommensurab<strong>il</strong>e splendore: se abbiamo gli occhi offuscati dai<br />

nostri errori, come potremo mai vederlo e godere della Sua inesplicab<strong>il</strong>e<br />

meraviglia? Come potremo percepire la Luce perfetta se siamo miopi? In fondo<br />

io credo che quelle pene siano pene d'amore, <strong>di</strong> attesa incolmab<strong>il</strong>e dell'incontro<br />

<strong>di</strong> Dio, e che la sofferenza stia proprio in quest'attesa <strong>di</strong> ricongiungimento alla<br />

nostra Fonte, quella stessa da cui veniamo e alla quale eternamente aspiriamo.<br />

197


Un'entità scelta tra la folla <strong>di</strong> anime che si accalca intorno a<br />

<strong>Sant'Erasmo</strong> quando registra per noi, si presenta col suo cognome,<br />

"Cuomo": anche lui ci insegna qualcosa! - 14/10/10<br />

Una breve registrazione che è anche l'occasione per donarci una scenetta <strong>di</strong> ciò<br />

che accade intorno a <strong>Sant'Erasmo</strong> quando egli registra per noi. E, come in un<br />

vero "reportage", l'entità scelta tra la folla che lo circonda lassù, tale Cuomo, ci<br />

racconta scherzosamente la ressa e le battute che le entità si scambiano fra <strong>di</strong><br />

loro per rendere quella loro attesa curiosa un momento <strong>di</strong> "leggerezza". Ovvio<br />

che non manchino insegnamenti nemmeno in un'occasione come questa e infatti<br />

Cuomo sottolinea innanzitutto <strong>il</strong> suo "errore" terreno: quello <strong>di</strong> aver praticato<br />

l'ipnosi per scopi <strong>il</strong>leciti. Ovviamente invito tutti voi a fare una riflessione su<br />

questo argomento, tante volte trattato da tanti con superficialità e usato, oggi,<br />

non solo a scopi terapeutici, ma anche, secondo quanto affermano alcuni, per<br />

suscitare "ricor<strong>di</strong>" <strong>di</strong> presunte vite passate. L'ipnosi, quando non praticato da<br />

persone esperte e preparate e per scopi nob<strong>il</strong>i e leciti, è senza dubbio una forma<br />

<strong>di</strong> violenza e prevaricazione, nonché una porta pericolosamente aperta ad<br />

influenze negative. Un finale a sorpresa chiude questa breve e deliziosa<br />

registrazione.<br />

CUOMO<br />

Che Dio appariglia<br />

cre<strong>di</strong>, ve<strong>di</strong> lì TV!<br />

Ipnosi tossico portai!<br />

Ai nati là votai:<br />

Re, chi è d’essere,<br />

privo è de cause!<br />

Già prega lode,<br />

tornate salvi a internet.<br />

Fa biglietti le suore:<br />

fatti in coda te!<br />

Pagherò, sempre vecchio è Cuomo!<br />

Fò cò affetto ammiratore buffo..<br />

198<br />

Testo


Patire estingui già, figlia, del nascere.<br />

Metà beccavo in luce<br />

chi era in loghi gran<strong>di</strong>!<br />

A Martire vengono:<br />

vela fè e <strong>il</strong>are venni.<br />

De lai non vengono che <strong>il</strong> Re v’è, preti!<br />

Misteri, che forte!<br />

Là è, vien la Rosanna<br />

e zia,oh dove dan Rosi:<br />

“che apra le mie porte che sta prigionier!”.<br />

Spiegazione del testo<br />

Cuomo, che si presenterà più avanti col suo cognome, ci invita a credere che<br />

Dio, da lassù, ci "appariglia" fra noi, ovvero ci accoppia con altre persone (nella<br />

vita in generale) a seconda delle lezioni che dobbiamo imparare in questa vita, e<br />

ci invita ironicamente a guardare la tv, anche lì affermano spesso questo<br />

concetto, no? Confessa subito <strong>il</strong> suo peccato: praticò l'ipnosi per scopi <strong>il</strong>leciti (lo<br />

definisce "ipnosi tossico") e dunque si trova in un livello ancora basso dell'ald<strong>il</strong>à.<br />

Dopo averlo appreso lassù, ecco che gira a noi, che siamo nati e dunque siamo<br />

ancora qui sulla terra, un concetto f<strong>il</strong>osofico molto importante: Colui che è<br />

destinato ad essere <strong>il</strong> vero Re, Dio Onnipotente, è privo <strong>di</strong> cause, ossia non è<br />

stato mai generato né creato, semplicemente è, tutto in se stesso, nell'eterno<br />

<strong>di</strong>venire. Segue l'invito ad innalzare lo<strong>di</strong> a Lui, anche per <strong>il</strong> fatto che, anche con<br />

questo sito, possiamo salvarci grazie ad internet, avere motivi <strong>di</strong> riflessione, e<br />

per una volta esso si mostra strumento positivo e <strong>di</strong> crescita spirituale. Ecco che<br />

si apre la scena su cosa sta accadendo intorno a Cuomo: egli ci <strong>di</strong>ce scherzando<br />

che, per tenere a bada la calca intorno a <strong>Sant'Erasmo</strong> che effettua le<br />

registrazioni, delle suore "fanno biglietti" per assistere; poi, come se qualcuno<br />

tentasse <strong>di</strong> sopravanzarlo nella f<strong>il</strong>a, <strong>di</strong>ce a quest'ultimo <strong>di</strong> mettersi in coda.<br />

Assicura che pagherà, anche se, essendo vecchio, magari avrebbe <strong>di</strong>ritto ad<br />

entrare gratis. Poi, per farmi capire che sta scherzando, mi <strong>di</strong>ce che fa <strong>il</strong> mio<br />

ammiratore in maniera buffa, che vuole <strong>di</strong>vertirmi. Afferma che, con queste<br />

registrazioni che <strong>di</strong>ffondo, aiuto a rendere meno gravoso <strong>il</strong> "patire" <strong>di</strong> questa<br />

vita, ovvero la morte. Stando in questa f<strong>il</strong>a per cercare <strong>di</strong> vedere <strong>Sant'Erasmo</strong><br />

all'opera, Cuomo, riesce a vedere, anche se solo a metà, la luce fulgente <strong>di</strong> coloro<br />

che, <strong>di</strong> solito, stanno in luoghi più elevati del suo (come <strong>Sant'Erasmo</strong>, che è uno<br />

199


spirito molto evoluto) e che per questo possie<strong>dono</strong> una luce più chiara e<br />

splendente, che attira tutti quelli che, invece, non la possie<strong>dono</strong> ancora e stanno<br />

probab<strong>il</strong>mente in luoghi più oscuri. Dice che le anime vanno dal Martire<br />

(<strong>Sant'Erasmo</strong>, lo ricordo, è spesso chiamato così), perché egli riuscì a fare una<br />

"vela" che li può ancora riportare, anche se solo con le registrazioni, sulla terra (è<br />

un'immagine metaforica), e quin<strong>di</strong> anche lui ci va "<strong>il</strong>are", ossia contento <strong>di</strong><br />

poterci parlare. Non arrivino lamenti dai preti, <strong>di</strong>ce, sulle comunicazioni con<br />

l'ald<strong>il</strong>à, perché <strong>di</strong>etro <strong>di</strong> esse vi è la volontà del Re, del Signore. Si meraviglia dei<br />

misteri che ci sono <strong>di</strong>etro queste registrazioni e poi mi <strong>di</strong>ce che tornano Rosanna<br />

(una bellissima ragazza che mi fu chiesta a suo tempo da un giovane che era<br />

stato molto innamorato <strong>di</strong> lei e che mai è riuscito a confessarle <strong>il</strong> suo amore<br />

perché, purtroppo, lei è morta prematuramente) e una mia zia, nonna del<br />

ragazzo che mi aveva a suo tempo richiesto Rosanna. Queste due donne hanno<br />

qualcosa da dare a Rosi, soprannome <strong>di</strong> questo giovane; hanno precisamente un<br />

messaggio che gli viene dato dalla stessa Rosanna: ella lo invita ad aprire le<br />

porte in cui lui ha rinchiusa la sua immagine nel suo cuore, e lo invita a farlo<br />

perché, <strong>di</strong>ce, si è reso prigioniero senza speranza <strong>di</strong> questo ricordo che non<br />

riesce a superare, e lei non desidera affatto questo.<br />

Commento<br />

Immaginate: su cosa verterà questo mio commento? Voglio de<strong>di</strong>carlo a Rosi,<br />

soprannome <strong>di</strong> quel giovane che, a suo tempo, mi chiese <strong>di</strong> contattare la sua<br />

bella e perduta Rosanna, scomparsa prima che <strong>il</strong> loro amore potesse<br />

concretizzarsi in una bella storia d'amore. Già aveva avuto questo stesso<br />

messaggio da Rosanna, quello <strong>di</strong> cercare <strong>di</strong> <strong>di</strong>menticarla e andare avanti con la<br />

sua vita, ma, evidentemente, ella sa che non è fac<strong>il</strong>e per lui metter in pratica <strong>il</strong><br />

suo consiglio, e allora, con sollecitu<strong>di</strong>ne, facendosi accompagnare anche dalla<br />

nonna <strong>di</strong> lui (che è anche una mia zia), cerca, dolcemente, <strong>di</strong> sospingerlo a<br />

liberarsi dell'idea fissa che lui ha <strong>di</strong> lei, e lo fa con delicatezza, anche se con<br />

fermezza, perché sa che quella è la sola strada possib<strong>il</strong>e per Rosi, la sola strada<br />

che egli può proficuamente percorrere per vivere serenamente e libero <strong>di</strong><br />

innamorarsi ancora per dare completezza alla sua vita.<br />

200


Una sconociuta "cinesina" nel mio registratore per ricordare a<br />

tanti <strong>di</strong> noi che ET non c'entra nulla con queste comunicazioni-<br />

Un "terziario" francescano, senza nome, ci porta informazioni ed<br />

insegnamenti – 18/10/2010<br />

Una sconosciuta "cinesina" (si definisce così lei stessa), ci lascia, in questa<br />

registrazione, la sua testimonianza. In particolar modo ella vuole riba<strong>di</strong>re un<br />

concetto che già a suo tempo mi era stato enunciato (leggi qui), cioè, <strong>di</strong>nanzi ai<br />

sospetti che qualcuno a volte avanza, e cioè che <strong>di</strong>etro queste registrazioni ci sia<br />

in realtà l'intervento <strong>di</strong> presunti alieni, da lassù sono molto chiari nell'affermare<br />

chiaro e tondo che non è affatto così. Spesso, da lassù, ci hanno anche scherzato<br />

sopra su questa storia degli alieni che, non si sa per quale motivo o vantaggio, ci<br />

prenderebbero in giro facendoci credere <strong>di</strong> parlare coi nostri morti. Certo la<br />

<strong>di</strong>ffidenza e lo scetticismo umano a volte sfiora <strong>il</strong> ri<strong>di</strong>colo e questo è proprio uno<br />

<strong>di</strong> quei casi: pur <strong>di</strong> negare che i morti possano davvero parlarci, qualcuno si<br />

spinge a fare affermazioni ancora più ardue da credere e più incre<strong>di</strong>b<strong>il</strong>i. Che sia<br />

fuor <strong>di</strong> dubbio per tutti, la cinesina lo afferma con chiarezza, gli alieni, per<br />

quanto riguarda questo fenomeno, non c'entrano niente, e anzi, lei <strong>di</strong>ce,<br />

ironicamente, che l'idea che ci sia ET <strong>di</strong>etro tutto ciò, lei la "spernacchia"<br />

ad<strong>di</strong>rittura. Il secondo personaggio che si è presentato, restato anonimo, <strong>di</strong>ce <strong>di</strong><br />

far parte dei terziari, che sono l'or<strong>di</strong>ne secolare dei francescani, e ci lascia, come<br />

sempre, preziose informazioni e insegnamenti. Egli sta lasciando <strong>il</strong> livello in cui<br />

si trovava per trasferirsi "più in alto" e quasi ci fa assistere a questo "trasloco"<br />

durante <strong>il</strong> quale è aiutato da alcune suore. Belle e chiare le sue raccomandazioni,<br />

ovvero quelle <strong>di</strong> pensare solo ai b<strong>il</strong>anci che un giorno dovremo far quadrare<br />

lassù e non a quelli terreni, e <strong>di</strong> farci <strong>il</strong>luminare dal faro potente che è<br />

"Emanuele", come lui lo chiama, ovvero <strong>il</strong> Cristo.<br />

UNA "CINESINA"<br />

Ha navi speciali, dati veri,<br />

che ET già me lo pernacchio:<br />

vò fare po(i) mai chi?<br />

In sbaglio incappò!<br />

Testo<br />

201


Là si sfogano i bonghi.<br />

Dio comanda e viene a scegliere i figli.<br />

Merda ne fai <strong>di</strong> lì?<br />

Beh, spazzole noi lì dà e s’entra lì.<br />

Ma è’ <strong>di</strong>vino a telefonà,<br />

entra, si, morte,<br />

timbri sono qua!<br />

Di noi <strong>di</strong>rò:<br />

c’è cinesina, vuol <strong>di</strong>re<br />

ve<strong>di</strong>, si dà metri!<br />

UN TERZIARIO FRANCESCANO<br />

Per avere raggi qua,<br />

c'è più mistero da qui,<br />

e sembra luce esca.<br />

Ah, però, pè scelta, melma<br />

pure Anna era a pulì qui.<br />

E niente fare, se in Oltre fate in lire,<br />

in più, si servono Re,<br />

lavorare ridotto sia!<br />

Fa che tu sei l’ispettore <strong>di</strong> truffa, qua!<br />

Limite s’alza, là vivrò più in alto,<br />

suore ha già borsa!<br />

Almeno lo st<strong>il</strong>e <strong>di</strong> Piero avrò<br />

se titolo qua può uscire,<br />

dai mò s’offre, con te gira,<br />

or<strong>di</strong>ni dai, coraggio!<br />

Se te fai <strong>di</strong>re, <strong>di</strong> terziari mò te se n’offre!<br />

Dì che Dio è la Borsa,<br />

faro è Emanuele!<br />

Po’ <strong>di</strong>ci: c’è b<strong>il</strong>ancio!<br />

Arrivo, so vecchio, so qui!<br />

202<br />

Spiegazione del testo


Questa "entità" entra subito nel vivo del <strong>di</strong>scorso informandoci che lassù hanno<br />

vere navi per giungere fino a noi (chi mi segue abitualmente sa già che la nave è<br />

<strong>il</strong> simbolo del "mezzo" col quale essi si spostano per giungere a comunicare con<br />

noi) ed anche dati veri, fatti e notizie veritiere, e perciò l'idea che <strong>di</strong>etro tutto ciò<br />

ci possa essere ET come qualcuno a volte afferma, lei la spernacchia con ironia,<br />

ci ride sopra e si chiede chi mai vorrebbe e potrebbe rendere possib<strong>il</strong>e tutto ciò,<br />

tenendo conto anche delle modalità così particolari attraverso le quali la<br />

fenomenologia metafonica si estrinseca. Chi pensa ciò incappò sicuramente in<br />

uno sbaglio colossale. Cambiando poi <strong>di</strong>scorso e tono, ella pare darci<br />

un'immagine <strong>di</strong> ciò che vede intorno: ci sono dei bonghi che qualcuno sta<br />

suonando (sono strumenti legati al bud<strong>di</strong>smo e quin<strong>di</strong> potrebbero darci una<br />

probab<strong>il</strong>e in<strong>di</strong>cazione sulla religione seguita in vita da questa entità). Dice che<br />

Dio comanda ed è Lui che sceglie i figli che possono aiutarlo sia qui sulla terra<br />

che lassù. Con un termine forte, che però spesso hanno usato nei messaggi per<br />

in<strong>di</strong>care lo sporco, <strong>il</strong> male che noi facciamo nel mondo, la "cinesina" ci <strong>di</strong>ce che<br />

loro, attraverso i loro messaggi, ci danno, metaforicamente, le spazzole per<br />

pulirlo, questo sporco; fa poi una considerazione che tanti <strong>di</strong> loro hanno fatto<br />

altre volte: per loro è ad<strong>di</strong>rittura "<strong>di</strong>vino" poter "telefonare" quaggiù attraverso<br />

<strong>il</strong> registratore, in tal modo è ciò che noi consideriamo <strong>il</strong> mondo della "morte" ad<br />

entrare in comunicazione, e ne hanno anche i "timbri", ovvero i permessi <strong>di</strong> Dio.<br />

Di se stessa <strong>di</strong>ce che è una "cinesina" e che, a ben vedere, loro ci danno i giusti<br />

metri per portare la nostra vita alla corretta "misura".<br />

Il "terziario" riprende un pò la meraviglia <strong>di</strong> poter comunicare con noi che già la<br />

"cinesina" aveva espresso e ci <strong>di</strong>ce che per loro è un mistero ancora più <strong>grande</strong><br />

che per noi, quello <strong>di</strong> riuscire ad avere i "raggi" <strong>di</strong> energia per comunicare con<br />

noi, e, nell'azione <strong>di</strong> comunicare, a loro sembra che esca una luce insieme al<br />

raggio che, ricordo, ci <strong>di</strong>cono che venga messo a <strong>di</strong>sposizione da entità<br />

angeliche. Cambiando <strong>di</strong>scorso, riferendosi ad una persona <strong>di</strong> nome Anna che<br />

sospetto essere una cara signora che avevo conosciuto quando era in vita, egli ci<br />

<strong>di</strong>ce che costei, per sua libera scelta, era lì dove si trova lui ora a pulire la<br />

melma, forse per essere <strong>di</strong> servizio a chi si trova ancora, appunto, nella "melma".<br />

Se coloro che si occupano <strong>di</strong> contatti con l'Oltre fanno ciò per denaro, è come se<br />

non facessero nulla per la loro evoluzione spirituale, non ne ricaveranno<br />

benefici, e in più, se si serve <strong>il</strong> Re, come quando ci si occupa <strong>di</strong> mettere in<br />

comunicazione i due mon<strong>di</strong> per scopi <strong>di</strong> evoluzione e servizio agli altri, bisogna<br />

anche cercare meno profitto nel proprio lavoro e cercare <strong>di</strong> donare più tempo<br />

possib<strong>il</strong>e a questa "missione", e mi invita ad essere io stessa a controllare che,<br />

con una scusa o con l'altra, io non "truffi" su ciò e de<strong>di</strong>chi meno <strong>di</strong> quanto posso.<br />

Ora, ci informa, <strong>il</strong> limite del luogo dove si trova, si alzerà ed egli sta per andare<br />

203


in un luogo più elevato: ci sono già le suore che gli hanno preparato la borsa per<br />

farlo traslocare (è ovviamente un'immagine metaforica, però la presenza delle<br />

suore che tanto servizio svolgono per le anime lassù, è molto spesso affermata).<br />

Scherza con me e mi <strong>di</strong>ce che vorrebbe avere lo st<strong>il</strong>e <strong>di</strong> Piero che, quando<br />

comunica con me, mi suggerisce spesso i titoletti che inserisco poi sotto <strong>il</strong><br />

prologo delle registrazioni, e così mi fa capire che gli piacerebbe proprio la frese<br />

che sta per <strong>di</strong>rmi come titoletto (l'ho fatto) e cioè che egli si offre per aiutarmi e<br />

<strong>di</strong> "girare" con me per aiutarmi a trovare le anime che da quaggiù vengono<br />

richieste dai loro cari, mi <strong>di</strong>ce <strong>di</strong> farmi coraggio e <strong>di</strong> "or<strong>di</strong>nare", ovvero <strong>di</strong><br />

chiedere con quali anime registrare. Se gli permetto <strong>di</strong> <strong>di</strong>rlo, allora dei terziari si<br />

offrono insieme a lui per essere d'aiuto. Mi chiede <strong>di</strong> <strong>di</strong>re che Dio è la sola Borsa<br />

valori vera, che Cristo, appellato anche come "Emanuele" è <strong>il</strong> vero faro a cui<br />

guardare, e che <strong>il</strong> b<strong>il</strong>ancio vero si farà poi lassù (altro che b<strong>il</strong>anci economici!). Mi<br />

saluta poi, come se qualcuno gli stesse <strong>di</strong>cendo <strong>di</strong> sbrigarsi (le suore?), egli<br />

risponde che sta arrivando, che è vecchio e più veloce <strong>di</strong> così non può andare.<br />

Commento<br />

Il tema degli extraterrestri è stato toccato qualche volta dall'ald<strong>il</strong>à. Per <strong>di</strong>rci che<br />

comunque essi esistono ed hanno tecnologie in grado <strong>di</strong> sostituirli nei loro<br />

viaggi interspaziali, e poi per <strong>di</strong>rci anche che, comunque, essi non c'entrano<br />

nulla con i fenomeni legati alla transcomunicazione strumentale, dubbio<br />

avanzato, <strong>di</strong> tanto in tanto, da qualche fantasioso scettico ad oltranza. "Cui<br />

prodest?" <strong>di</strong>cevano i latini, ovvero "a chi giova?", a che gioverebbe agli<br />

extraterrestri un sim<strong>il</strong>e crudele imbroglio? E poi che tipo <strong>di</strong> tecnologie<br />

dovrebbero avere per leggere anche nel futuro come spesso fanno i nostri cari<br />

lassù, mo<strong>di</strong>ficare a <strong>di</strong>stanza le testine dei nostri magnetofoni, e quanto<br />

"psichismo" anche dovrebbero avere per causare un così complesso fenomeno?<br />

Mah, io non saprei trovare risposte convincenti questo interrogativo. E' la prima<br />

volta che assistiamo, in "<strong>di</strong>retta", al trasloco <strong>di</strong> un'anima da un piano all'altro,<br />

secondo la legge perfetta dell'evoluzione che governa l'ald<strong>il</strong>à. Vorrei anche<br />

sottolineare che ad altre anime, anche più evolute, è data la possib<strong>il</strong>ità, per<br />

libera scelta, <strong>di</strong> dare una mano a chi sta più in basso, anche "ripulendo" la<br />

melma che, come ci viene detto, li circonda. E ciò risponde perfettamente al<br />

desiderio <strong>di</strong> essere d'aiuto agli altri anche lassù, tratto <strong>di</strong>stintivo delle anime più<br />

nob<strong>il</strong>i, sia lassù che quaggiù.<br />

204


<strong>Sant'Erasmo</strong>, con allegria, conduce un nonno, Fede, e una<br />

mamma, Rosa, richiesti dai loro parenti – 24/10/10<br />

Una nota <strong>di</strong> allegria in questa registrazione, in cui <strong>il</strong> Santo, in apertura, chiama<br />

subito la seconda entità che si presenterà, Rosa. Lo fa cercando <strong>di</strong> trasmetterci<br />

l'atmosfera gioiosa e <strong>il</strong>are che lo circonda, cercando <strong>di</strong> farci immaginare questa<br />

festosa comitiva <strong>di</strong> anime che accompagnano Rosa (e nonno Fede) a registrare<br />

viaggiando in quel "bus" che, tante volte ci è stato detto, è <strong>il</strong> mezzo metaforico<br />

col quale le anime giungono fino a noi (altri "mezzi sono, <strong>di</strong> volta in volta, <strong>il</strong><br />

"taxi" e la "nave"). Fede è un nonno che è stato "richiesto" dalla sua amata<br />

nipote, mentre Rosa è la mamma <strong>di</strong> una mia lettrice bolognese. Vedrete che si<br />

presentano con tutto <strong>il</strong> loro amore ed affetto, dando ai loro cari preziose<br />

conferme della loro sopravvivenza e consigli per la loro evoluzione spirituale.<br />

SANT'ERASMO<br />

Rosa, vai! Qui Rosa ha gruppo<br />

e <strong>di</strong>ci, eroina, vai!<br />

Ah, si, in faccia sei rossa,<br />

ti tiro un po’ posta,<br />

timbri e <strong>il</strong> suo cognome trova.<br />

Ah mbè, ti arriva lei in “coso”<br />

<strong>il</strong> loro bus era vivo,<br />

scherzava e ridere più lì!<br />

Na medaglia avesti, si, pure te!<br />

NONNO FEDE<br />

E cara, qui se molli,<br />

chi <strong>di</strong> noi lì notizie dà?<br />

Ti cerca, hai l’ossa là!<br />

Gli sconti, tra le ra<strong>di</strong>o<br />

Testo<br />

205


(decifra), buttai!<br />

E ruggire era a frotte per troppi schei,<br />

te gli rubi voglia!<br />

Nave mise or<strong>di</strong>ne ch’era un <strong>di</strong>sco<br />

che ce vò energie.<br />

E chi ha fieri dubbi:<br />

blocchi era, l’occhi va scossi.<br />

La tesserina la resi messa brutta,<br />

lì giusti è pace,<br />

vederti lì, lo sai, sbucò,<br />

qui so’ chiavi.<br />

E figlie, sa, s’agita:<br />

avere case lì blu, io!<br />

Bloccare rosa da chi grugni le crea, bizze.<br />

In me vive ccà!<br />

ROSA<br />

Nel cuore mi dà lì critica figlia,<br />

ho messo la veste a stirà mò!<br />

Tutte le tende sono lavate,<br />

ti aiuta e c’è ammirar,<br />

là c’ho novizia, ci stan ombre che dà.<br />

A Pompei giungere,<br />

potevi regalà amore all’anima,<br />

e tra voci ce n’ha amore all’anima!<br />

L’abc Re ci dà.<br />

Mi critica, <strong>il</strong> vocione è basso<br />

e qui mi irride.<br />

E creativi, <strong>di</strong>re lì,<br />

c’hanno speranza a esser guide.<br />

Dirò: accir mare e hanno Sarno,<br />

staran bene lì, eh!<br />

Essi, mò e sempre,<br />

mi deve, si, <strong>di</strong>re la messa là!<br />

Bussa e chieder qui,<br />

ce n’avrai de porte,<br />

erede fà capì !<br />

206


Era lo zio che esce da qui ci apri,<br />

<strong>di</strong>sse che le cicce le amava più!<br />

Spiegazione del testo<br />

<strong>Sant'Erasmo</strong> invita Rosa ad uscire dal gruppo <strong>di</strong> anime che la accompagnano<br />

per andare a <strong>di</strong>re qualcosa a sua figlia che l'ha richiesta. La chiama eroina forse<br />

per darle coraggio, perché, come <strong>di</strong>ce <strong>Sant'Erasmo</strong>, forse per l'emozione e la<br />

timidezza, Rosa è ad<strong>di</strong>rittura arrossita. La rassicura <strong>di</strong>cendole che sarà lui stesso<br />

a darle la "posta" da consegnare poi a sua figlia, ovvero <strong>il</strong> messaggio, l'aiuterà <strong>di</strong><br />

certo come fa con tutte le anime che ci porta a registrare, le <strong>di</strong>ce che ha i suoi<br />

"timbri", i suoi permessi e che, nella lista <strong>di</strong> persone che devono venire a parlare<br />

c'è anche <strong>il</strong> suo cognome. Poi, scherzando con me, mi <strong>di</strong>ce che ella mi arriverà<br />

nel "coso", facendo finta <strong>di</strong> <strong>di</strong>menticare <strong>il</strong> termine che poi invece poco dopo<br />

pronuncia, e mi <strong>di</strong>ce che arriverà col bus, accompagnata da altre anime, dunque<br />

è un bus <strong>di</strong> persone vive che stanno scherzando e ridendo fra loro perché sono<br />

felici per questo contatto. Mi saluta <strong>di</strong>cendomi che da lassù mi danno una<br />

medaglia per <strong>il</strong> lavoro che svolgo a loro favore.<br />

Parla prima nonno Fede che, sospetto faceva parte anche lui <strong>di</strong> questa allegra<br />

comitiva <strong>di</strong> voci pronte a portarci prove e conforto, e prima <strong>di</strong> tutto mi fa una<br />

raccomandazione chiedendomi chi, nel caso mollassi tutto, potrebbe dare al<br />

posto mio loro notizie quaggiù. Da lassù mi cercano perché ho le "ossa" per<br />

de<strong>di</strong>carmi a questa attività, ovvero una struttura <strong>di</strong> possib<strong>il</strong>ità personali e<br />

tecniche. Mi chiede <strong>di</strong> decifrare quanto <strong>di</strong>ce subito dopo, ovvero <strong>il</strong> fatto che fra<br />

le onde ra<strong>di</strong>o, egli ha buttato come dei "buoni sconto" per coloro che<br />

afferreranno le sue parole e crederanno, "buoni sconto" che potremo poi un<br />

giorno ut<strong>il</strong>izzare lassù a nostro vantaggio. Troppe persone, purtroppo,<br />

<strong>di</strong>ventano feroci e malvagie per i sol<strong>di</strong> (<strong>di</strong>ce "schei", ossia sol<strong>di</strong> in <strong>di</strong>aletto<br />

veneziano), e lassù sperano che queste verità che ci donano da lassù e che io<br />

<strong>di</strong>ffondo, possano far passare la voglia <strong>di</strong> comportarsi in questo modo assurdo a<br />

queste persone (magari!). La "nave" dei <strong>di</strong>sincarnati che si occupano <strong>di</strong> queste<br />

registrazioni, ha messo all'or<strong>di</strong>ne del giorno la registrazione <strong>di</strong> nonno Fede ed<br />

anche <strong>il</strong> fatto che, per effettuarla, occorrono le energie che entità superiori, ossia<br />

gli angeli, mettono a <strong>di</strong>sposizione. Si rivolge a chi, anche nella sua famiglia,<br />

nutre ancora "fieri dubbi" sulla sopravvivenza dell'anima e <strong>di</strong>ce che questi<br />

dubbi sono dovuti a blocchi mentali e culturali, e che perciò bisogna schiarire<br />

meglio la propria vista, ovvero considerare con maggiore acutezza e conoscenza<br />

207


certe problematiche che ci portano allo scetticismo. Fa poi una metafora molto<br />

simpatica per <strong>di</strong>re in che con<strong>di</strong>zioni era la sua anima una volta giunta lassù:<br />

<strong>di</strong>ce che la sua "tesserina" punti era messa male, ovvero che gli aspetti positivi<br />

della sua vita erano in misura minore rispetto agli aspetti negativi, osserva che<br />

la vera pace imme<strong>di</strong>ata lassù è per coloro che hanno vissuto una vita<br />

pienamente giusta. Informa sua nipote che lui davvero era andato a visitarla<br />

subito dopo la sua morte per avvertirla (aveva fatto suonare la sveglia all'ora<br />

della sua morte, le cinque del mattino, quando la ragazza non l'aveva puntata a<br />

quell'ora), e le <strong>di</strong>ce che da lassù talvolta possono "sbucare" quaggiù, perché ci<br />

sono "chiavi" che esseri superiori mettono a <strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> coloro che, da lassù,<br />

hanno <strong>il</strong> permesso <strong>di</strong> portare un segno, un messaggio <strong>di</strong> consolazione ai loro<br />

cari sulla terra. Pensando che le sue "figlie" sulla terra ora si staranno agitando<br />

per quanto ha appena detto a proposito della sua "tesserina" punti, le rassicura<br />

<strong>di</strong>cendo loro che lassù ha delle case "blu", ovvero luoghi piacevoli dove vivere,<br />

non certo luoghi oscuri (si vede che in fondo la sua "tesserina" non era messa<br />

poi tanto male come <strong>di</strong>ce lui!). Dà un consiglio a sua nipote: se c'è o ci sarà un<br />

"fidanzato" o "corteggiatore" (non posso saperlo) che le crea malumori, ebbene<br />

che lei non accetti le sue "rose", ovvero <strong>il</strong> suo corteggiamento, ma lo respinga. La<br />

saluta ricordandole che lei vive tuttora in lui, nel suo cuore.<br />

Rosa inizia con una riflessione che, probab<strong>il</strong>mente, le dà un pò <strong>di</strong> amarezza:<br />

nonostante appaia consapevole dell'affetto <strong>di</strong> sua figlia, <strong>di</strong>ce che ella, in cuor<br />

suo, nel segreto della sua anima la critica, ma la rassicura <strong>di</strong>cendole che lassù lei<br />

ha messo la "veste" a stirare. Sapete che la voci usano un linguaggio metaforico,<br />

e la frase <strong>di</strong> Rosa vuole in<strong>di</strong>care che adesso lei ha rimesso a posto certe sue<br />

piccole manchevolezze, ha "lavato le tende", ossia ha pulito certe macchie che<br />

coprivano la sua indole (per cultura, educazione o altri con<strong>di</strong>zionamenti). E per<br />

far ciò ha l'aiuto <strong>di</strong> uno spirito guida che è quello <strong>di</strong> una novizia: infatti, ci<br />

informa Rosa, ci sono delle anime più evolute che danno aiuto lassù a chi ne ha<br />

bisogno. Dà poi un consiglio a sua figlia, la invita a fare un pellegrinaggio a<br />

Pompei (sapete che lì c'è un noto santuario mariano de<strong>di</strong>to in particolare alla<br />

preghiera del Rosario), e questo pellegrinaggio, le <strong>di</strong>ce, avrà l'effetto <strong>di</strong> donare<br />

ancora più amore alla sua anima, quello stesso amore che muove verso <strong>di</strong> noi<br />

anche le voci che ci giungono dai territori oltre la morte. E' <strong>il</strong> Signore che dona<br />

alle voci l'abc, ossia le capacità e le possib<strong>il</strong>ità <strong>di</strong> comunicare. Rosa ci riporta una<br />

nota allegra quando ci informa che quelli che stanno con lei la criticano perché,<br />

<strong>di</strong>cono, ha un vocione troppo basso quando registra. Sono gli spiriti creativi che,<br />

un domani, avranno più speranza <strong>di</strong> <strong>di</strong>ventare guide ut<strong>il</strong>i per gli altri lassù.<br />

Segue una nota ecologica, fatta con amara ironia: qui sulla terra ucci<strong>di</strong>amo <strong>il</strong><br />

mare (lei <strong>di</strong>ce "accir" in <strong>di</strong>aletto napoletano che significa "ucci<strong>dono</strong>") e abbiamo<br />

208


fiumi inquinatissimi e nocivi come <strong>il</strong> famigerato Sarno, uno dei più inquinati del<br />

mondo, per cui come potremo sperare <strong>di</strong> star bene sulla terra se poniamo un<br />

rime<strong>di</strong>o? Chiede poi alla sua famiglia che le facciano <strong>di</strong>re messe ora e poi in<br />

futuro. Chiede alla figlia <strong>di</strong> bussare lassù quando ha bisogno, ovvero <strong>di</strong> pregare<br />

che troverà sempre delle porte attraverso le quali passare, e questo, le chiede,<br />

deve insegnarlo anche ai figli (o al figlio/a, coloro che le stanno intorno,<br />

insomma, non so bene). Rosa <strong>di</strong>ce alla figlia che c'è lì con lei uno zio e chiede che<br />

si apra la porta della comunicazione anche per lui, e questo zio, <strong>di</strong>ce, quando<br />

era sulla terra, scherzava e <strong>di</strong>ceva che a lui piacevano <strong>di</strong> più le "cicce", ovvero le<br />

donne un pò più in carne.<br />

Commento<br />

Mi ha colpito <strong>il</strong> fatto che queste due entità <strong>di</strong>ano consigli personali e particolari<br />

ai loro cari sulla terra. Nonno Fede raccomanda alla nipote <strong>di</strong> non accettare una<br />

relazione che non la renda completamente felice, che le crea qualche malumore,<br />

mentre Rosa raccomanda alla figlia <strong>di</strong> fare un pellegrinaggio a Pompei. Mi sono<br />

chiesta: come mai proprio Pompei? La risposta l'ho rinvenuta tra le parole <strong>di</strong><br />

presentazione del Santuario nel sito ufficiale, ve le riporto fedelmente: "Pompei è<br />

opera <strong>di</strong> Dio, tempio dello Spirito, luogo <strong>di</strong> conversione e <strong>di</strong> riconc<strong>il</strong>iazione, <strong>di</strong><br />

misericor<strong>di</strong>a e <strong>di</strong> preghiera, <strong>di</strong> spiritualità e <strong>di</strong> santità. È città <strong>di</strong> Maria, venerata come<br />

Vergine del Rosario, alla cui scuola m<strong>il</strong>ioni <strong>di</strong> pellegrini imparano ad ascoltare le parole<br />

del suo figlio Gesù e a farne una ragione <strong>di</strong> vita. Pompei è <strong>dono</strong> dell’amore <strong>di</strong> Bartolo<br />

Longo, un innamorato della vita, un avvocato santo, che, animato da una straor<strong>di</strong>naria<br />

pietà mariana, ha impegnato tutta la vita a servizio del Vangelo, costruendo una nuova<br />

città dell’amore. Pompei è Rosario, progetto <strong>di</strong> vita, via che conduce alla contemplazione<br />

dei misteri della salvezza, rifugio sicuro nelle prove della vita, catena che lega i cuori a<br />

Dio e ci fa fratelli. È Supplica, preghiera f<strong>il</strong>iale, fiduciosa e devota alla Madre del<br />

Signore. È missione mariana, mandato apostolico, servizio della Parola, impegno <strong>di</strong><br />

annuncio della buona notizia del Vangelo con Maria e per Maria, la Vergine dell’ascolto<br />

e del fiat". Per questo particolare amore verso Maria che si esprime attraverso al<br />

preghiera da lei più amata e richiesta, <strong>il</strong> Rosario, in quel luogo <strong>il</strong> Suo amore si<br />

effonde con più imme<strong>di</strong>atezza su coloro che lo invocano con cuore sincero. Il<br />

consiglio <strong>di</strong> Rosa, dunque, non sia rivolto solo a sua figlia, ma a tutti noi.<br />

209


Richiesta dalla mamma, una mia lettrice, arriva P., una giovane<br />

ragazza scomparsa per un tumore - A sorpresa viene Piero a<br />

salutarmi con tanto affetto e infine <strong>Sant'Erasmo</strong> porta <strong>il</strong> suo<br />

rassicurante saluto – 26/10/10<br />

In questa breve registrazione <strong>Sant'Erasmo</strong> conduce a registrare P., la giovane<br />

figlia morta per un tumore <strong>di</strong> una mia lettrice che l'aveva richiesta molti mesi fa.<br />

P. deve dare un messaggio importante a sua mamma che ha subìto purtroppo<br />

non solo la sua per<strong>di</strong>ta terrena, ma anche lei, a sua volta sta combattendo contro<br />

la stessa malattia <strong>di</strong> sua figlia. Questi eventi dolorosi e tragici hanno scar<strong>di</strong>nato<br />

la forza d'animo <strong>di</strong> questa mamma che, probab<strong>il</strong>mente, si è abbandonata a<br />

comportamenti autolesionisti, e sua figlia cerca <strong>di</strong> "risvegliarla", <strong>di</strong> farle<br />

cambiare strada. A sorpresa anche Piero è venuto a dare un messaggio d'amore<br />

specialmente a nostro figlio che, negli ultimi giorni, sembrava soffrire<br />

particolarmente la mancanza <strong>di</strong> suo padre e del suo affetto. Chiude la<br />

registrazione <strong>Sant'Erasmo</strong>, con affetto ed anche ironia nei miei confronti, ma,<br />

soprattutto, con <strong>il</strong> suo instancab<strong>il</strong>e richiamo alla fede rivolto a tutti noi.<br />

P.<br />

Con <strong>il</strong> Re, creder, c’ero lì!<br />

sonai lì babbo:<br />

si n’ha, e sempre, svestir fregatori!<br />

Pure n’hai là del cosmo<br />

se una morta là vivrà!<br />

Apri, scegli m<strong>il</strong>le poeti!<br />

L’ebbi mai viaggiare e nuotare,<br />

ballò pelata là!<br />

Ah, leva lì dell’alcool<br />

e smetti menù lì!<br />

Si, Martire già,<br />

anzi no, qui darà Piero qui!<br />

Fo salti mò qua!<br />

210<br />

Testo


PIERO<br />

Scavate, è Luce!<br />

A chi là amare piacere vesti,<br />

e noi schifi ve fa là?<br />

D<strong>il</strong>lo, è grave!<br />

Mi par che c’era già, sui figli,<br />

da settembre zia Ida!<br />

Allor scrivi <strong>di</strong> già:<br />

ha <strong>il</strong> Re, <strong>di</strong> luce, m<strong>il</strong>le facce,<br />

e lì resti <strong>il</strong> mio cuor!<br />

E pace ad Patrem,<br />

e lì un segno si darà!<br />

Ti do <strong>il</strong> Credo, cre<strong>di</strong>, dà st<strong>il</strong>e!<br />

In culla la religio dà là!<br />

Ah <strong>di</strong>schi: se Re dà,<br />

chè nun vanno a Re?<br />

Avè figlio mio cuore pè sempre,<br />

ver’è, dei baci spe<strong>di</strong>sco e con voi sempre!<br />

E io ho qua <strong>di</strong> occhi, già <strong>di</strong>rà:<br />

fai maglie, Selli era “mir”.<br />

Morti v’è sempre,<br />

sta lì suore, v’è taxi!<br />

SANT'ERASMO<br />

Ah mò si che si getta <strong>di</strong> baci qui!<br />

Se onda hai là te, <strong>il</strong> <strong>di</strong>sco or<strong>di</strong>nai<br />

adattandosi in tre!<br />

Ho lì cipria, copriti la faccia,<br />

così, quando scegli nastro fare,<br />

figlia, vedrai rider ci fa!<br />

Portai ragazzi <strong>di</strong> più,<br />

non metti ban<strong>di</strong>ere là?<br />

Ho in vista: tutti i nastri lì s’è sciolto,<br />

trionfo! Raggi ne ha <strong>il</strong> Re!<br />

211


Ah, lì insisti: né tassa ha <strong>il</strong> Re,<br />

ciò avvisa lì!<br />

C’è l’ha qui <strong>il</strong> meglio, voi gridà?<br />

Col sangue, segreto è, si è più saggi!<br />

Spiegazione del testo<br />

Questa giovane ragazza invita subito la madre a credere che è davvero lei che le<br />

sta parlando e che è venuta con l'aiuto ed <strong>il</strong> permesso del Signore. Vuole dare un<br />

segno anche a suo padre che, <strong>di</strong>ce, come mestiere ha quello <strong>di</strong> dover<br />

smascherare persone che cercano <strong>di</strong> fregare (forse è un finanziere?). Fa poi una<br />

considerazione a sua mamma: le <strong>di</strong>ce che, nonostante le prove a cui è stata<br />

sottoposta, <strong>il</strong> cosmo le fa comunque un <strong>grande</strong> <strong>dono</strong> se ora lei, che è morta, può<br />

vivere per un pò qui sulla terra, nel mio registratore. Le <strong>di</strong>ce <strong>di</strong> aprire le pagine<br />

del sito che vi può trovare m<strong>il</strong>le poeti che hanno lasciato i loor messaggi con le<br />

registrazioni. Ricorda che in vita non poté viaggiare né nuotare, però lei, che con<br />

la chemio era <strong>di</strong>ventata pelata, sulla terra si de<strong>di</strong>cò al ballo. Chiede alla mamma<br />

<strong>di</strong> abbandonare <strong>il</strong> vizio dell'alcool e <strong>di</strong> cambiare modo <strong>di</strong> alimentarsi cercando<br />

<strong>di</strong> seguire un'alimentazione più sana ed equ<strong>il</strong>ibrata. Poi, prima <strong>di</strong> salutarci, P.<br />

prima <strong>di</strong>ce che parlerà <strong>il</strong> Martire, cioè <strong>Sant'Erasmo</strong>, poi si corregge<br />

avvertendomi che chi parlerà dopo <strong>di</strong> lei è Piero. Dice alla mamma che ora lassù<br />

lei sta bene e che può fare ad<strong>di</strong>rittura salti (può anche voler <strong>di</strong>re che fa salti <strong>di</strong><br />

gioia per aver potuto parlare a sua mamma).<br />

Piero ci invita tutti a "scavare" <strong>di</strong> più in questa ricerca dell'ald<strong>il</strong>à perché lì vi è la<br />

luce della verità e della conoscenza. Mi invita a "vestire", cioè ad informare <strong>di</strong><br />

questa realtà coloro che amano troppo i piaceri terreni, facendo capire loro che<br />

devono invece imparare a <strong>di</strong>staccarsi dai beni terreni. Mi chiede <strong>di</strong> <strong>di</strong>re che è<br />

grave <strong>il</strong> fatto che a qualcuno facciano schifo le cose che le anime ci <strong>di</strong>cono<br />

dall'ald<strong>il</strong>à. Poi mi dà una prova stupefacente che "loro" sanno sempre cosa ci<br />

accade nella nostra vita: egli infatti sa che mia mamma (che qui chiama<br />

affettuosamente "zia Ida"), è ospite a casa mia da settembre. Mi invita a scrivere<br />

che <strong>il</strong> Signore ha m<strong>il</strong>le facce <strong>di</strong> Luce e si augura che <strong>il</strong> suo cuore resti sempre là,<br />

in quei meravigliosi volti <strong>di</strong> Luce <strong>di</strong>vina. Pre<strong>di</strong>ce poi, dopo aver augurato in<br />

latino pace al Padre celeste, che Egli ci darà un segno importante sulla Terra. Mi<br />

consiglia <strong>di</strong> pregare <strong>il</strong> Credo e, con un gioco <strong>di</strong> parole, mi invita a credere che<br />

questa preghiera può donarci un giusto st<strong>il</strong>e <strong>di</strong> vita, poi invita tutti noi ad<br />

avvicinare alla religione i nostri figli fin da quando sono in culla. Si meraviglia<br />

212


poi che tanti, pur avendo avuto <strong>il</strong> <strong>dono</strong> del Signore <strong>di</strong> poter avere una<br />

registrazione da lassù, un contatto con un proprio caro, poi non vadano a<br />

ringraziarlo adeguatamente. Parlando poi <strong>di</strong> nostro figlio, <strong>di</strong>ce che lui avrà <strong>il</strong><br />

suo cuore per sempre, che è proprio vero, egli ci spe<strong>di</strong>sce anche dei baci da lassù<br />

ed è sempre con noi (non vi <strong>di</strong>co quante lacrime <strong>di</strong> commozione ha versato mio<br />

figlio!). Per dare ancora ulteriore conferma del fatto che ci stanno vicini nella<br />

nostra quoti<strong>di</strong>anità, Piero mi <strong>di</strong>ce <strong>di</strong> sapere che sto facendo dei lavori a maglia<br />

(nelle ore dopocena, de<strong>di</strong>co mezz'ora a questo mio vecchio hobby) e che con mia<br />

figlia Selenia, detta in famiglia Selli, c'è ora un periodo <strong>di</strong> pace ("mir" in russo<br />

vuol <strong>di</strong>re proprio "pace"). Va via ricordandomi che mi de<strong>di</strong>co comunque sempre<br />

a loro lassù, ai "morti" come si definiscono, e poi mi saluta <strong>di</strong>cendomi che ora <strong>il</strong><br />

"taxi" con le suore che lo portano via è venuto a prenderlo.<br />

La mia cara guida, contento, mi <strong>di</strong>ce che ora mi getta dei baci da lassù, e poi mi<br />

informa che, così come ho richiesto io per cercare <strong>di</strong> accontentare più persone<br />

possib<strong>il</strong>i, lui cercherà <strong>di</strong> adattare le registrazioni (ove possib<strong>il</strong>e) per tre persone<br />

alla volta. Facendo riferimento al fatto che la mattina avevo comprato un<br />

fondotinta (abitu<strong>di</strong>ne che lassù amano un pò canzonare), mi <strong>di</strong>ce che, quando<br />

faccio una registrazione, se mi ci copro la faccia, allora lassù si metteranno a<br />

ridere (si vede che la nostra abitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> truccarsi li fa sorridere). Per <strong>il</strong> fatto che<br />

lui mi ha portato sempre più ragazzi giovani nel registratore, vorrebbe che<br />

mettessi le ban<strong>di</strong>ere per festeggiare questo avvenimento. Poi fa una<br />

considerazione che, anche se non sono in grado <strong>di</strong> comprendere fino in fondo, è<br />

comunque rassicurante: tutti i no<strong>di</strong> circa le comunicazioni si sono finalmente<br />

sciolti, per loro è un vero trionfo, ed <strong>il</strong> Re, <strong>di</strong>ce, ne ha <strong>di</strong> raggi per farci<br />

comunicare sempre più fac<strong>il</strong>mente. Mi chiede <strong>di</strong> insistere e <strong>di</strong> avvisare tutti<br />

<strong>di</strong>cendo che <strong>il</strong> Re non ci fa pagare nessuna tassa se ci avviciniamo a Lui e gli<br />

chie<strong>di</strong>amo ciò <strong>di</strong> cui abbiamo bisogno. Il Signore, <strong>il</strong> meglio <strong>di</strong> ciò che ha creato<br />

ce l'ha lassù, in quel mondo che ci aspetta dopo la nostra morte, e <strong>Sant'Erasmo</strong><br />

mi chiede <strong>di</strong> gridarlo questo meraviglioso concetto. Ci saluta facendoci riflettere<br />

su una cosa che spesso ci ha voluto <strong>di</strong>re: quando viene messo in gioco <strong>il</strong> nostro<br />

sangue, allora si <strong>di</strong>venta più saggi.<br />

Commento<br />

Il nocciolo del messaggio <strong>di</strong> questa ragazza sta nel suo <strong>grande</strong> desiderio <strong>di</strong><br />

richiamare sua madre a comportamenti più sani, a st<strong>il</strong>i <strong>di</strong> vita che la aiutino a<br />

guarire nel corpo ma anche nell'anima. E' fac<strong>il</strong>e che un dolore così <strong>grande</strong> possa<br />

213


fare leva sulla nostra frag<strong>il</strong>ità, è umano, si può capire; ma ciò non deve<br />

giustificarci, l'autolesionismo non è previsto nelle leggi <strong>di</strong> Dio, siamo sempre<br />

chiamati, anche nelle gran<strong>di</strong> prove, all'amore, all'amore verso noi stessi e verso<br />

chi ci sta intorno. Trovare spazio ad un dolore sim<strong>il</strong>e nella nostra esperienza <strong>di</strong><br />

vita è sicuramente una prova che spesso ci mette al <strong>di</strong> sopra delle nostre<br />

possib<strong>il</strong>ità, eppure ciò non deve tentarci a tirarci in<strong>di</strong>etro, a nasconderci, ad<br />

annullarci. E' in quello spazio oscuro che dobbiamo cercare la Luce, lo<br />

dobbiamo alla nostra umanità ma anche alla nostra "<strong>di</strong>vinità", a quell'alto<br />

richiamo che non si placa mai nel fondo dell'anima <strong>di</strong> ognuno <strong>di</strong> noi, la Luce è<br />

appena <strong>di</strong>etro quel velo buio, sempre, e noi abbiamo <strong>il</strong> dovere <strong>di</strong> imparare a<br />

sollevarlo. E quello che ci gridano da lassù, ovvero che <strong>il</strong> meglio della Sua<br />

Creazione Dio ce l'ha proprio lassù, che la parte più straor<strong>di</strong>naria <strong>di</strong> noi si<br />

paleserà dopo che avremo abbandonato questa materia pesante, questa piccola<br />

"aiuola che ci fa tanto feroci" e che è fatta <strong>di</strong> materia, malattie, dolori, bisogni e<br />

prove, deve aiutarci a sollevare <strong>il</strong> nostro sguardo e, con esso, anche <strong>il</strong> nostro<br />

dolore, ponendolo nella prospettiva <strong>di</strong> un progetto più alto che a tutto, infine,<br />

darà un perché e che tutto comporrà nella mirab<strong>il</strong>e armonia <strong>di</strong> un progetto che è<br />

l'unico possib<strong>il</strong>e per ognuno <strong>di</strong> noi.<br />

214


In una sorprendente ed inattesa registrazione un'entità<br />

sconosciuta introduce, non richiesta,"Sara", la presunta vittima<br />

dell'omici<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Avetrana - <strong>Sant'Erasmo</strong> introduce, infine,<br />

un'anima che si trova nel luogo <strong>di</strong> pena per farci comprendere che<br />

tale "luogo" è realtà – 30/10/2010<br />

In questi ultimi giorni, dopo aver ricevuto questa registrazione in data 30<br />

ottobre 2010, sono stata molto incerta se pubblicarla o meno. La vicenda <strong>di</strong> Sara<br />

è ben nota a tutti voi, anche troppo nota verrebbe da <strong>di</strong>re: tutti ne hanno parlato,<br />

troppo e spesso a sproposito, e devo confessare che io ho seguito con un pò <strong>di</strong><br />

fasti<strong>di</strong>o questa vicenda, un pò perché pensavo ai tanti altri casi sim<strong>il</strong>i dei quali,<br />

purtroppo, non ci si occupa con lo stesso accanimento e zelo, un pò perché<br />

ritengo che i me<strong>di</strong>a, in questi casi, abbiano comportamenti che possono<br />

sollecitare morbosità e insana curiosità invece che pertinenti riflessioni. Diciamo<br />

che questo avvenimento l'ho seguito quasi per inerzia, visto che dovunque ci si<br />

girasse se ne parlava (e se ne parla ancora). Il mio pensiero, certo, era rivolto<br />

all'anima <strong>di</strong> questa povera ragazzina, alla <strong>di</strong>sumana violenza che l'ha recisa nel<br />

fiore dei suoi anni, ma poco mi sono interessata <strong>di</strong> tutto quel chiacchiericcio<br />

inut<strong>il</strong>e su questo o quel personaggio della vicenda, ritenendo che questo<br />

interesse spetti <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto e dovere a chi è incaricato <strong>di</strong> indagare sui fatti.<br />

Pertanto, lungi da me anni luce l'idea <strong>di</strong> chiedere un contatto con questa<br />

ragazzina sfortunata; sapete bene che non chiedo mai nulla e che tutto ciò che<br />

mi viene concesso è deciso lassù, spesso, certo, tenendo presente la mia<br />

preghiera in favore <strong>di</strong> parenti che desiderano un contatto coi propri cari.<br />

Stavolta avevo dunque pregato per avere due parenti della mia lunghissima<br />

lista <strong>di</strong> richieste, ma, con mia somma sorpresa, ho ricevuto questa<br />

comunicazione in cui mi viene "presentata" Sara che ci parla delle circostanze<br />

della sua morte (la sua voce è masch<strong>il</strong>e perché ha ut<strong>il</strong>izzato la voce masch<strong>il</strong>e<br />

incisa nella base, non mi stancherò <strong>di</strong> ripeterlo). Capite bene <strong>il</strong> mio dubbio circa<br />

l'opportunità <strong>di</strong> pubblicare questa registrazione, ma alla fine, visto che non deve<br />

toccare a me <strong>il</strong> giu<strong>di</strong>zio su tale questione (visto che da lassù hanno ritenuto<br />

giusto che Sara ci parlasse), ecco che la pubblico. Mi asterrò, stavolta, dal<br />

commento, lasciando ad ognuno <strong>di</strong> voi la propria opinione su quanto ella ci <strong>di</strong>ce<br />

(senza peraltro mai nominare <strong>il</strong> nome <strong>di</strong> chi l'ha assassinata). Vi invito solo a<br />

de<strong>di</strong>care una riflessione più approfon<strong>di</strong>ta su quanto l'ultima entità, che si trova<br />

in un luogo <strong>di</strong> pena (non è dato sapere se sia quello che noi chiamiamo inferno o<br />

<strong>il</strong> purgatorio), ci <strong>di</strong>ce. Non è casuale che <strong>Sant'Erasmo</strong> abbia accostato alle parole<br />

215


<strong>di</strong> Sara <strong>il</strong> tema della pena da affrontare dopo la morte per coloro che hanno<br />

offeso la legge <strong>di</strong>vina e la vita: egli intende, ancora una volta, ricordare anche a<br />

chi si è reso colpevole <strong>di</strong> questo delitto che non dovrà affrontare solo la giustizia<br />

degli uomini ma, soprattutto, quella ben più severa ed inelu<strong>di</strong>b<strong>il</strong>e, <strong>di</strong> Dio.<br />

ENTITA'<br />

Da lì vestire lì Frà,<br />

a’ biscia fa a tre,<br />

aiuto lì,<br />

deh mò grati l’aspettava lei<br />

gli astrali là!<br />

Ah Cieli ce dà qua:<br />

quella ha stoffa,<br />

<strong>di</strong> là s’entra lei venga a aprire!<br />

Sara ti dà giochi estivi !<br />

SARA<br />

Testo<br />

Amavo, ha ferocia lì, ha ira!<br />

Apri l’Oltre che i lettori vede dall’esterno,<br />

calle da cielo<br />

coglie ali e<br />

a cenno va giù <strong>il</strong> piede.<br />

Annamo a dì ricamano, è rivista qui,<br />

<strong>di</strong>re là regalini nervi fiacca là,<br />

e là aveste portà lettera:<br />

d’erba voglia smette(re), terapie!<br />

“Entra coniglia”, lo <strong>di</strong>sse qua,<br />

troppi fiori, fo <strong>il</strong> dado!<br />

Poi rapita è dei Cieli qua.<br />

Ce n’è lì corde stasera c’è lì <strong>di</strong> Oltre!<br />

E lì m’ha buttata, restai,<br />

216


“è lì <strong>il</strong> suo corpo”<br />

che folla, era, si, notte.<br />

C’era giochi, si tenne un vestitino,<br />

là vi è a <strong>di</strong>re: stà carie!<br />

Dire lì dei registi lì reggeva,<br />

era giusti, in amore qua!<br />

SANT'ERASMO<br />

Già arrivo a impostare lì, si, si, gli or<strong>di</strong>ni lì!<br />

G’ho <strong>il</strong> primo, andò in reati<br />

e manna grida a fuochi,<br />

da lì n’hai vera vista che vista ea c’ha!<br />

Il tema, cassati qui va libri,<br />

e rinuncia a bestemmiare, bussa qui!<br />

UN'ANIMA IN "PENA"<br />

Prende, c’è molto, dì speramo lì<br />

che passi e metti giù, sai?<br />

S’entrò ma all’Elba là con zio <strong>di</strong>rai<br />

che si po’ entrà, se dai i suoni, si dà l’idea.<br />

Impara, spero che sian lì più,<br />

ottiene, aiuta la palla, eh, fiera a girare!<br />

Deo c’entrava, ma l’Ostia,<br />

se non hai credenza,<br />

pinna regala <strong>di</strong> più!<br />

Mò, se giù sapete,<br />

<strong>di</strong>re <strong>di</strong> pareggià,<br />

e <strong>di</strong>re “fare bua” rosso è p’Oltre!<br />

Che esista norma, lì, si, grida,<br />

si, mò Chiesa tu lì segui!<br />

Hai un’onda e allora è che <strong>il</strong> mare ha capriccetto,<br />

si è riso lì dov’è pena.<br />

Arriva, ancora c’è <strong>di</strong> qui!<br />

217


Spiegazione del testo<br />

Questa entità mi chiede <strong>di</strong> "vestire", termine che spesso viene usato come<br />

sinonimo <strong>di</strong> "informare", quin<strong>di</strong> rivestire nella nostra ignoranza: afferma che la<br />

"biscia", ovvero <strong>il</strong> demonio si sta dando da fare per tre qui sulla terra in questo<br />

periodo. C'è aiuto per noi da lassù e gli "astrali", ovvero coloro che vivono nel<br />

loro corpo astrale, i "<strong>di</strong>sincarnati", mi aspettano grati per <strong>il</strong> fatto che dò loro<br />

voce e che <strong>di</strong>ffondo quanto ci <strong>di</strong>cono. Con gent<strong>il</strong>ezza, poi, <strong>di</strong>ce che <strong>il</strong> Cielo li<br />

informa che io ho "stoffa" (bontà loro!) nel comprendere ciò che <strong>di</strong>cono e che dal<br />

mio registratore si può entrare sulla terra, dunque mi invita ad aprire. Poi mi<br />

<strong>di</strong>ce, con mia enorme sorpresa, che c'è "Sara" ed ironicamente aggiunge che ella<br />

ci <strong>di</strong>rà degli strani giochi estivi che l'hanno portata alla morte (Sara è infatti stata<br />

uccisa in agosto e mi chiedo se col termine "giochi" ella non intenda farci<br />

comprendere che tutto è iniziato come una specie <strong>di</strong> macabro gioco).<br />

Sara esor<strong>di</strong>sce subito <strong>di</strong>cendo che ella amava la persona che l'ha uccisa, le<br />

voleva bene, eppure questa persona ha mostrato, nei suoi confronti, ferocia e ira.<br />

Mi invita ad aprire le porte dell'Oltre tramite <strong>il</strong> registratore, <strong>di</strong> modo che i lettori<br />

possano un pò scrutarlo dall'esterno, stando cioè ancora sulla terra; gli angeli (le<br />

"ali"), colgono delle calle e, ad un cenno dell'Entità Superiore, coi loro pie<strong>di</strong><br />

vengono a portarle sulla terra (è un'immagine poetica che vuole paragonare<br />

queste comunicazioni a delle splen<strong>di</strong>de calle, doni <strong>di</strong> purezza e bellezza). Sara<br />

sa che tutti ci ricamano sulla sua vicenda, che ci fanno una "rivista" <strong>di</strong><br />

pettegolezzi, ma la verità, la motivazione profonda e nascosta che ha mosso la<br />

mano <strong>di</strong> chi l'ha assassinata, è la rabbia e la gelosia per quei "regalini" che ella<br />

riceveva (non specifica da chi, a noi farci un'opinione). Mi <strong>di</strong>ce che ebbi <strong>il</strong><br />

compito <strong>di</strong> portare un messaggio alla persona che l'ha uccisa: che smetta <strong>di</strong><br />

desiderare <strong>di</strong> fumare "erba", deve curarsi. Poi, improvvisamente, con le sue<br />

parole ella pare portarci al momento del suo omici<strong>di</strong>o: la persona che stava per<br />

ucciderla, al suo arrivo, le <strong>di</strong>sse "entra, coniglia", facendole presagire che era<br />

dunque arrabbiata con lei; ci sono troppi fiori sul luogo dove è morta, sono<br />

inut<strong>il</strong>i, infatti Sara <strong>di</strong>ce "ci fo <strong>il</strong> dado", come a voler <strong>di</strong>re "ci fo <strong>il</strong> brodo", un modo<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>re per intendere che non le servono a niente. Si trovò quasi subito, dopo<br />

quell' "entra, coniglia", nei Cieli lassù, ossia la sua morte è stata rapida, e la frase<br />

successiva pare essere intesa in due mo<strong>di</strong>: o che nel momento che registravo, <strong>di</strong><br />

sera, ce n'erano <strong>di</strong> "corde" che legavano l'ald<strong>il</strong>à alla terra, corde che vibrano alla<br />

stessa frequenza, oppure quelle "corde" presagivano <strong>il</strong> gran numero <strong>di</strong> cinture<br />

che gli inquirenti hanno poi sequestrato in casa Misseri come probab<strong>il</strong>i armi del<br />

218


delitto. Poi, Sara tristemente ricorda che è stata buttata nel pozzo, e che lo zio ha<br />

in<strong>di</strong>cato <strong>il</strong> luogo in cui ella si trovava quando era notte, e c'era tanta folla in quel<br />

momento, quando è stata ritrovata. Per chi ha ucciso ed per chi ha occultato era<br />

tutto come un gioco, pareva che non si rendessero conto della gravità della cosa,<br />

e qualcuno <strong>di</strong> loro si è anche tenuto un suo vestitino (come trofeo? Come<br />

macabro ricordo?), e allora Sara mi invita a <strong>di</strong>re che in quelle menti c'è come una<br />

"carie", una specie <strong>di</strong> malattia. Saluta ricordando che queste comunicazioni sono<br />

rette da "registi" lassù che sono giusti e che agiscono in amore e per amore<br />

nostro.<br />

<strong>Sant'Erasmo</strong> mi <strong>di</strong>ce che arriva a impostare lui gli or<strong>di</strong>ni stasera, ossia non terrà<br />

conto delle mie richieste perché ha altre priorità: mi porta dunque un'anima che,<br />

a causa dei suoi gravi reati, ora si trova a dover gridare tra i "fuochi" della sua<br />

pena, e <strong>di</strong> ciò, ossia del fatto che esistano tali luoghi in cui si espia, io ne posso<br />

avere "vera vista" tramite le registrazioni. Questo tema, <strong>di</strong>ce <strong>il</strong> Santo, ossia<br />

quello dell'esistenza del Purgatorio e dell'Inferno è da tanti libri negato in<br />

maniera erronea ed ingannevole e dunque essi andrebbero "cassati", ossia<br />

cancellati, perché portano fuori strada le persone. Per evitare <strong>di</strong> affermare<br />

bestemmie <strong>di</strong>cendo che tali luoghi non esistono solo perché così ci piace<br />

pensare, basta leggere quello che, su questo argomento, è stato già scritto anche<br />

in questo sito.<br />

Quest'anima, <strong>di</strong> cui non ci viene detto <strong>il</strong> nome, commenta che io devo prendere<br />

tutto ciò che da lassù mi viene dato: loro aspettano e sperano che io accenda <strong>il</strong><br />

registratore e riporti qui sulla terra quello che <strong>di</strong>cono. Pare <strong>di</strong> capire che questo<br />

uomo era dell'isola d'Elba e che lì egli ha ancora dei parenti (uno zio), a cui<br />

posso <strong>di</strong>re che è possib<strong>il</strong>e entrare col registratore nell'ald<strong>il</strong>à, e che tramite le voci<br />

si può avere un'idea <strong>di</strong> com'è fatto quel mondo (forse fra <strong>di</strong> loro, quando egli era<br />

in vita, c'erano state <strong>di</strong>scussioni in tal senso). Bisogna capire, <strong>di</strong>ce, che<br />

apprendendo quanto essi ci <strong>di</strong>cono (ed egli spera che siano sempre <strong>di</strong> più quelli<br />

che si avvicinano a queste verità), si aiuta <strong>il</strong> mondo a girare in maniera più<br />

"fiera", più giusta. Dio permette queste comunicazioni e Gesù (l'Ostia), con<br />

queste registrazioni è come se donasse una pinna in più per nuotare meglio nel<br />

mare della vita a coloro che non hanno fede. Il messaggio fondamentale che egli<br />

ci dà è questo: ora che giù sapete che esiste la vita dopo la morte e che qui si<br />

paga per i propri errori ed <strong>il</strong> proprio egoismo, allora <strong>di</strong>te a tutti <strong>di</strong> "pareggiare"<br />

in terra quanto <strong>di</strong> male hanno fatto con buone azioni, e <strong>di</strong>te che <strong>il</strong> fare del male<br />

agli altri (notate che usa <strong>il</strong> termine infant<strong>il</strong>e "fare bua" in modo ironico) è un<br />

segnale "rosso" quando si passerà nell'ald<strong>il</strong>à, rosso che ci proibirà <strong>di</strong> accedere al<br />

Regno <strong>di</strong> Dio. Mi invita a gridare che esiste una norma, una legge <strong>di</strong>vina che<br />

bisogna osservare, e che bisogna seguire <strong>il</strong> messaggio fondamentale della<br />

219


Chiesa. Quest'anima chiude con una nota ironica, forse per alleggerire la<br />

pesantezza <strong>di</strong> questa comunicazione: <strong>di</strong>ce che io ho un'onda ra<strong>di</strong>o per ricevere<br />

le comunicazioni, e visto che c'è un'onda (fa una sim<strong>il</strong>itu<strong>di</strong>ne con le onde<br />

marine), allora, <strong>di</strong>ce, forse <strong>il</strong> tempo è capriccioso! Con questa battuta, <strong>di</strong>ce, si è<br />

riso là dove invece, <strong>di</strong> solito, c'è solo pena e dolore. Mi saluta invitandomi ad<br />

arrivare più spesso lassù che c'è ancora tanto che potrò ricevere.<br />

220


Sant’Erasmo e mio padre mi danno sostegno in un momento un<br />

po’ <strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>e - 4/11/ 2010<br />

A tutti noi capita <strong>di</strong> dover affrontare momenti <strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>i nella vita, fa parte del<br />

"gioco" per così <strong>di</strong>re, e quando questi momenti arrivano spesso, nonostante <strong>il</strong><br />

bagaglio spirituale che ci sostiene, ci "scombussolano" un pò. Ad una persona a<br />

me vicina è stato <strong>di</strong>agnosticato un linfoma, e dunque sappiamo che ora inizia<br />

per lui una lunga battaglia che, speriamo, possa portare <strong>il</strong> <strong>dono</strong> della<br />

guarigione. Sappiamo che ultimamente la me<strong>di</strong>cina ha fatto enormi progressi<br />

nella cura <strong>di</strong> questa malattia, i me<strong>di</strong>ci ci rassicurano in tal senso, ma sapete<br />

com'è, è comunque una prova che si vive con un pò <strong>di</strong> angoscia ed attesa, finchè<br />

non sarà meglio chiarito <strong>il</strong> quadro della malattia. Anche per questo motivo<br />

posso de<strong>di</strong>carmi un pò meno del solito alle registrazioni, ultimamente, e ve ne<br />

chiedo scusa. Dunque, <strong>il</strong> mio stato d'animo, lassù, è ben conosciuto e già da<br />

tempo <strong>Sant'Erasmo</strong>, in alcune registrazioni private, mi aveva messo in allerta,<br />

anche se, d'altro canto, mi rassicurava sull'esito delle cure. In questa<br />

registrazione egli mi fa <strong>il</strong> <strong>dono</strong> <strong>di</strong> farmi risentire vicino anche mio padre e<br />

inoltre, con parole confortanti, <strong>il</strong> Santo mi ha sostenuta proprio <strong>il</strong> giorno prima<br />

che questa persona subisse un intervento per l'asportazione <strong>di</strong> un linfonodo dal<br />

collo sul quale i dottori dovevano eseguire l'esame istologico. Che <strong>di</strong>re? Confido<br />

nell'aiuto del Cielo, nella loro tenerezza, nel loro instancab<strong>il</strong>e richiamo a<br />

guardare oltre, in una prospettiva molto più ampia, capace <strong>di</strong> superare <strong>il</strong> frag<strong>il</strong>e<br />

limite delle nostre angosce e delle nostre umane paure. Papà mi rassicura delle<br />

sue preghiere ed anche io prego, e lo faccio con l' assoluta certezza che queste<br />

preghiere non andranno mai inascoltate.<br />

SANT'ERASMO<br />

E ci stan pie<strong>di</strong>, c’è occhi,<br />

<strong>di</strong> “viva” ti bussa per gridare,<br />

salva, io vi stimo, vi aiuterà,<br />

sono qui, cre<strong>di</strong>, da lì ve<strong>di</strong> qua,<br />

c'è da credere qui!<br />

Testo<br />

221


In seno ho un maiale qui,<br />

ti darò occhiali:<br />

nero già a Napoli li vedo a finì!<br />

V’è coma, non ballare più,<br />

dei mon<strong>di</strong> vi sparì!<br />

Benvenuti, buttano i maestri regalie!<br />

Auguri, e <strong>di</strong> sito m’entra qui:<br />

so, ma l’elba ha messo a rischio<br />

ed era qui triste, e spera che trarre a chiudere qui!<br />

Se rischio hai bussi là,<br />

e se prova le dà a lei dei mostri,<br />

richiami ciurma lì giù!<br />

MIO PADRE<br />

Lady, babbo è qua!<br />

Pesci n’ha lì, specchi <strong>di</strong> mare,<br />

fantasmi nuota lì!<br />

Figlia e fogli! Fa <strong>di</strong>re saggi là!<br />

Venite donne, l’ascolti Re su!<br />

E tornasse là ai vivi:<br />

c’è più luce, che scene spiare, stella!<br />

Si, n’ha voci e lì sarò oltre,<br />

<strong>di</strong>ci Frà, in Luce!<br />

D’amore, e Dino è lì, <strong>di</strong>gli impar’,<br />

a Siena allerta là a isso<br />

e finisci per ravvicinarlo,<br />

<strong>di</strong>sse l’è vero, un mistero là accade!<br />

Io scendo e fai, vola qui tuo,<br />

pregar c’è chi,<br />

lì padre si piazzerà,<br />

lì vedo madre, legge libri,<br />

pè sapè nun telefonai, sono lì, stretto a te!<br />

Ah, citta, <strong>di</strong> là detta la tesi:<br />

ragazza, le ferite dan le spalle adatte.<br />

Persa era mò la carne,<br />

pur ti vengo a dì!<br />

222


Spiegazione del testo<br />

Avevo chiesto al Santo, in cuor mio, come sarebbe andato l'intervento delicato al<br />

quale questa persona avrebbe dovuto sottoporsi <strong>il</strong> giorno seguente ed egli,<br />

prontamente, ha voluto farmi la grazia <strong>di</strong> rispondermi: mi <strong>di</strong>ce che i suoi pie<strong>di</strong><br />

ed i suoi occhi saranno lì, dove verrà fatto l'intervento, assicurando dunque la<br />

sua presenza (l'intervento è infatti andato benissimo e non ha avuto alcun<br />

effetto collaterale), e mi invita a gridare "viva" per come andrà la cosa. Il Signore<br />

salva, e <strong>Sant'Erasmo</strong> mi <strong>di</strong>ce, con mia <strong>grande</strong> gioia, che stima me e questa<br />

persona per cui non dobbiamo temere, Dio ci aiuterà in questo momento. Mi<br />

chiede <strong>di</strong> credere al fatto vero che Egli è qui, con me, e che dal mio registratore<br />

io davvero "vedo" l'ald<strong>il</strong>à e non altro. Cambia poi, prontamente, argomento,<br />

richiamando la nostra attenzione sul problema dei rifiuti <strong>di</strong> Napoli con<br />

un'immagine molto evocativa: mi <strong>di</strong>ce, infatti, che egli ha un maiale in braccio<br />

(lo usa come simbolo dello sporco), quasi si trovasse "fisicamente" in mezzo a<br />

quegli enormi cumuli <strong>di</strong> spazzatura, e che mi darà "occhiali", ovvero la chiara<br />

visione del futuro. Purtroppo <strong>di</strong>ce che vedo nero nel futuro <strong>di</strong> Napoli, oramai<br />

c'è come una sorta <strong>di</strong> "coma" profondo nelle istituzioni che impe<strong>di</strong>sce loro <strong>di</strong><br />

agire con efficacia, e la tra<strong>di</strong>zionale allegria <strong>di</strong> quel popolo è oramai finita ("non<br />

ballare più"): in quelle abissali ed <strong>il</strong>legali <strong>di</strong>scariche sono finiti degli interi<br />

"mon<strong>di</strong>", <strong>di</strong>ce <strong>il</strong> Santo (e che siano mon<strong>di</strong> tossici oramai è assodato). Con ironia<br />

ci <strong>di</strong>ce "benvenuti" che lassù i maestri spirituali ci buttano questi regali (i<br />

messaggi che ci donano) con la speranza <strong>di</strong> aprirci gli occhi finchè c'è tempo e<br />

speranza. Ci fa gli auguri e poi mi <strong>di</strong>ce che ora ritorna su un argomento che<br />

riguarda <strong>il</strong> sito, ovvero la registrazione precedente (leggetela qui) nella quale si<br />

era presentata un'anima in pena che parlava dell'isola d'Elba, ricordate? Ebbene<br />

quest'anima, mi chiarisce <strong>Sant'Erasmo</strong>, aveva messo a rischio l'intera isola<br />

d'Elba (siccome si parlava <strong>di</strong> fuoco nella registrazione precedente, deduco che<br />

egli fosse stato un piromane che aveva tentato <strong>di</strong> incen<strong>di</strong>are i boschi dell'isola),<br />

ed ora costui era triste lassù per quanto aveva fatto e spera <strong>di</strong> trarre altri come<br />

lui a far finire questo tipo <strong>di</strong> <strong>di</strong>sastri. Il Santo mi saluta <strong>di</strong>cendomi che, se mai<br />

dovessi avere dei rischi devo "bussare" alla sua porta per avere <strong>il</strong> suo aiuto, e se<br />

mai i demoni mi dovessero mettere alla prova, altro non devo fare che<br />

richiamare loro, la "ciurma" <strong>di</strong> questa santa nave che giunge dall'ald<strong>il</strong>à per<br />

aiutarci, per quanto loro concesso da Dio, nella lotta della vita.<br />

La voce seguente è indubbiamente femmin<strong>il</strong>e (avevo registrato nella base,<br />

infatti, una voce femmin<strong>il</strong>e), eppure, proprio su questa voce, parla mio padre<br />

(talvolta in sottofondo si ode musica) e che sia lui lo afferma imme<strong>di</strong>atamente,<br />

223


proprio per togliermi ogni dubbio sulla sua identità. Sapete che raramente ci<br />

danno informazioni su come è <strong>il</strong> paesaggio dell'ald<strong>il</strong>à, su cosa c'è davvero in<br />

quell'ambiente, però stavolta papà ha voluto farmi un piccolo <strong>dono</strong> <strong>di</strong>cendomi<br />

che <strong>di</strong> là ci sono pesci (lui adorava gli ambienti sottomarini ed i pesci tropicali) e<br />

ad<strong>di</strong>rittura specchi <strong>di</strong> mare nei quali i cosiddetti "fantasmi", ovvero le anime <strong>di</strong><br />

coloro che chiamiamo "morti", possono anche "nuotare". Mi chiede <strong>di</strong> riempire<br />

sempre più fogli con le parole dei saggi maestri che ci parlano da lassù e, come a<br />

voler fare <strong>il</strong> verso agli ambulanti quando invitano le donne a comprare le loro<br />

merci, ci invita ad "andare" spesso lassù col registratore perché, così, è come se<br />

potessimo ascoltare <strong>di</strong>rettamente <strong>il</strong> Signore che ci parla. Torna poi alla<br />

descrizione <strong>di</strong> quanto egli sta vedendo: ah, <strong>di</strong>ce chiamandomi come già ha fatto<br />

altre volte "stella", tornasse anche giù ai vivi questa luce meravigliosa che<br />

<strong>di</strong>segna scene incre<strong>di</strong>b<strong>il</strong>i da "spiare"! Poi mi invita a <strong>di</strong>re anche ai miei cari che<br />

lui ora è andato ancora più oltre, ed è nella luce! La sua gioia e la sua meraviglia<br />

traspaiono da queste sue parole, è come se egli volesse in tutti i mo<strong>di</strong> farmi<br />

capire la meraviglia che lo circonda in questo luogo fatto <strong>di</strong> pura luce. Mio<br />

fratello si chiama, appunto, Dino, e papà mi chiede <strong>di</strong> <strong>di</strong>rgli che si avvicini con<br />

più convinzione all'Amore <strong>di</strong>vino che permette questo, a credere <strong>di</strong> più, e poi<br />

mi <strong>di</strong>ce anche come devo agire per parlargli: io ho una casa a Siena dove ho<br />

vissuto per tanti anni e dove ogni tanto vado per passare qualche week end e<br />

curare la casa, e papà mi <strong>di</strong>ce <strong>di</strong> invitarlo là, a Siena, in un'atmosfera più<br />

r<strong>il</strong>assata, dunque, e parlargli più approfon<strong>di</strong>tamente <strong>di</strong> questi fenomeni che<br />

vivo in prima persona per riavvicinarlo alla fede. In fondo, <strong>di</strong>ce papà, mio<br />

fratello ha già detto, in cuor suo, che c'è comunque un mistero in ciò che accade<br />

nel mio registratore, ed è dunque ben <strong>di</strong>sposto a concedere che ci sia qualcosa<br />

nell'invisib<strong>il</strong>e. Lui, <strong>di</strong>ce, scende sulla terra, vola qui <strong>il</strong> "tuo" afferma<br />

sottintendendo padre, e prega per me e per noi fam<strong>il</strong>iari, mi assicura che si<br />

"piazzerà" qui vicino a me in questo momento <strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>e. Mi informa che in quei<br />

giorni vedeva mia madre che si era de<strong>di</strong>cata alla lettura <strong>di</strong> alcuni dei tanti libri<br />

sul paranormale che ho a casa mia, e lo fa per farci capire che loro sono sempre<br />

accanto a noi quando possono e quando è loro concesso da Dio, e <strong>di</strong>ce<br />

scherzosamente anche che, per sapere ciò che accade nelle nostre vite, lui non ha<br />

avuto bisogno <strong>di</strong> telefonare perché è stretto a me (qui mi è scappata una<br />

lacrima, vi giuro). A Siena per <strong>di</strong>re ragazza <strong>di</strong>cono "citta" ed è così che papà mi<br />

chiama per invitarmi a dettare la sua tesi che è la seguente: sono le ferite, le<br />

prove che dobbiamo affrontare nella vita che ci danno le spalle adatte ad andare<br />

avanti e ad evolverci spiritualmente, a fortificarci. Mi saluta con una frase che è<br />

un invito a riflettere sull'essenza del mistero <strong>di</strong> cui egli mi parlava prima:<br />

nonostante egli abbia perso la carne, <strong>il</strong> suo corpo, con la morte, ancora viene a<br />

224


parlarmi, segno che noi non siamo per nulla <strong>il</strong> nostro corpo, ma ciò che lo<br />

governa per un pò <strong>di</strong> tempo ed i nostri stessi sentimenti d'amore non moriranno<br />

mai.<br />

Commento<br />

La serenità che queste comunicazioni mi hanno sempre dato è <strong>il</strong> vero,<br />

impagab<strong>il</strong>e, <strong>dono</strong> che spero anche voi possiate trovare. Queste comunicazioni<br />

metafoniche hanno cambiato la mia visione della vita e l'ho già detto ed<br />

affermato altre volte. E non solo hanno cambiato la mia visione della vita, bensì<br />

hanno placato la mia ansia, mi hanno insegnato a rimettere le cose in una luce<br />

completamente <strong>di</strong>versa, nuova, che <strong>il</strong>lumina ora ogni singolo aspetto della mia<br />

esistenza. Sia chiaro, questo non significa affatto che la sofferenza sia eliminata<br />

in una sorta <strong>di</strong> atarassia ed imperturbab<strong>il</strong>ità sim<strong>il</strong>e a quella perseguita e<br />

desiderata dai f<strong>il</strong>osofi greci, affatto, ma essa è rielaborata alla luce della<br />

profonda e coinvolgente consapevolezza che la nostra vita si estende ben oltre i<br />

limiti della morte e della sofferenza della carne, che essa si stempera nel respiro<br />

dello spirito che ci anima e ci guida e al quale dobbiamo fare necessario<br />

riferimento se vogliamo ritrovare <strong>il</strong> nostro vero Sé, <strong>di</strong>vino ed immortale. Poveri<br />

coloro che vivono senza <strong>il</strong> minimo sospetto della propria <strong>grande</strong>zza! Che si<br />

considerano carne putrescente, polvere inerte, inut<strong>il</strong>e parentesi tra gli inut<strong>il</strong>i<br />

intervalli del nulla. Sono destinati alla per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> ciò che c'è <strong>di</strong> più prezioso,<br />

della più alta consolazione, della capacità <strong>di</strong> aprirsi generosamente al mistero<br />

che ci circonda in ogni dove, della vera ricchezza, la sola capace <strong>di</strong> donarci pace,<br />

serenità e vera felicità. E' in questo spazio allargato del proprio "vedere" le cose<br />

che anche la malattia <strong>di</strong>venta occasione, maestra e viatico, che le ferite, come<br />

<strong>di</strong>ce papà, ci danno le "spalle adatte" non a sopportare la vita, ma a dominarla<br />

guidandola là dove siamo davvero noi stessi, creature che <strong>di</strong>segnano l'infinito<br />

progetto <strong>di</strong> Dio.<br />

225


Un'entità che si presenta col suo cognome, Baroli, ci lascia <strong>il</strong> suo<br />

splen<strong>di</strong>do messaggio - Viene poi Tina, la sorella <strong>di</strong> un mio lettore<br />

e chiude un'entità angelica con un breve e bellissimo messaggio –<br />

16/11/2010<br />

Uno dei messaggi che ci dà questo sconosciuto Baroli, della cui esistenza terrena<br />

nulla sappiamo, è che Gesù sta per tornare sulla terra, e devo <strong>di</strong>re che questo<br />

messaggio mi è già stato dato in altre occasioni. Certo la cosa lascia confusi,<br />

anche perché qui ci viene detto che si potrebbe già scrivere la data della seconda<br />

venuta <strong>di</strong> Gesù Cristo, da quanto è concreta e vicina questa possib<strong>il</strong>ità, ed io,<br />

lontana dal voler dare una qualche spiegazione o commento a questa notizia,<br />

lascio ad ognuno <strong>di</strong> voi la propria opinione. E' un'entità molto affettuosa nei<br />

miei confronti, desiderosa <strong>di</strong> invitarci alla fede e a vedere la realtà oltre <strong>il</strong><br />

visib<strong>il</strong>e. Si è poi presentata Tina, la sorella <strong>di</strong> un mio lettore che già da molto<br />

tempo avevo richiesto e che solo ora hanno deciso <strong>di</strong> portare a registrare: Tina<br />

appare serena ed <strong>il</strong> suo unico interesse è quello <strong>di</strong> chiamare a Cristo tutti noi ed<br />

i suoi fam<strong>il</strong>iari. Ma la sorpresa è giunta alla fine, dove un angelo porta un<br />

messaggio del Signore contro la guerra, un messaggio dato con una<br />

sorprendente quanto sbalor<strong>di</strong>tiva semplicità che ci invita a profonde riflessioni,<br />

ben più <strong>di</strong> tante arzigogolate argomentazioni. E' una registrazione<br />

sorprendentemente chiara e ben u<strong>di</strong>b<strong>il</strong>e, credo che da lassù stiano davvero<br />

facendo sempre più sforzi per rendersi comprensib<strong>il</strong>i sempre a più persone.<br />

Approfitto per ripetere, visto i tanti che mi scrivono a proposito, che <strong>il</strong> modo<br />

migliore per sentire le voci non è certo quello <strong>di</strong> usare <strong>il</strong> portat<strong>il</strong>e, bensì quello<br />

<strong>di</strong> ut<strong>il</strong>izzare delle buone casse esterne e <strong>di</strong> ascoltare da una sola cassa, non in<br />

stereofonia.<br />

BAROLI<br />

Chiave, più su va pure là,<br />

coraggio, dai! E’ messa da Re!<br />

Rinchiuso me, su un’onda viaggiai,<br />

giù andare lì!<br />

E sai, mò a <strong>di</strong>rti che nove saprò <strong>di</strong> te,<br />

226<br />

Testo


e più onda c’entra <strong>di</strong> luce qui.<br />

Oro è là bacio, se lei<br />

segue Croce là bende salta!<br />

Detti già ti pren<strong>di</strong> <strong>di</strong> lì:<br />

è mondo che parla colà,<br />

si ne ve<strong>di</strong> irosi l’i<strong>di</strong>oti è lì!<br />

Inoltre a bimbo qui dan roba:<br />

lì busta d’auguri!<br />

Ti devo <strong>di</strong>re che in Italia<br />

già Papa po’ <strong>di</strong>re: “prega sempre”,<br />

oh, s’hanno da offrì le gemme,<br />

e pigliale giù,<br />

certi meriti dare giù,<br />

dona <strong>di</strong> là!<br />

Vero hai qua, svuotaci grotte!<br />

Su, qui venite a abbeverà,<br />

profittate, l’Eterno è a uscire!<br />

Data poi scrivere, e torna iu<strong>di</strong>ce qui!<br />

In nave torna, c’ho inviti là,<br />

resta <strong>di</strong> lì!<br />

Origliare, è vero.<br />

Baroli saluta qui,<br />

ero là, è stanca mia tosa e votate qui!<br />

C’erano <strong>di</strong>fficoltà,<br />

per l’ideologia criptai!<br />

E urli: d’acciaio <strong>di</strong> speciale lega<br />

ora è reclute!<br />

TINA<br />

Ah, qui libera!<br />

Saggia è persona là, piacere!<br />

E m’hanno <strong>di</strong>strutti dei me<strong>di</strong>ci.<br />

Ha giù un po’ d’amici e là ut<strong>il</strong>izzare fa!<br />

Pe na messa era lì ingrati?,<br />

li invoca Tina.<br />

Là Tina ha le mani in baci!<br />

M’avessi vista qui! Chi trema?<br />

227


Al Re, Santo, è vero, ha, si, via!<br />

Pè sfidà Re mò crocifigge,<br />

fanno scacciare Egli Amor!<br />

Sai, ah, però? E fa ori le gimkane,<br />

ti viene stra<strong>di</strong>na, là ti metto maestro e vai!<br />

Qui investir, salite, forza lì!<br />

Ha i baci, veloci, e a malvestiti noi dà!<br />

Gente dorme alla nostra età:<br />

alone, dì neh, si acquisti,<br />

oh, mai <strong>di</strong> lì scopi!<br />

Qua ti tiro io!<br />

ANGELO<br />

Angelo qui<br />

leggerà!<br />

Gira Sire là richiesta e urga!<br />

Deve uscire la guerra:<br />

per i fioli è bella?<br />

E lo aiuti, è da fa la vetrina!<br />

Via faranno su già qua.<br />

Avete qua aiuto!<br />

Spiegazione del testo<br />

Il mio registratore è come una chiave che può andare sempre più su nei Cieli<br />

(quella della chiave è una metafora ut<strong>il</strong>izzata molte altre volte), e questa chiave,<br />

<strong>di</strong>ce Baroli, l'ha messa lì <strong>il</strong> Signore stesso per farci questo impagab<strong>il</strong>e <strong>dono</strong> <strong>di</strong><br />

poter scrutare un pò, e con rispetto, nei suoi misteri. Per poter giungere<br />

quaggiù, questa entità ci <strong>di</strong>ce <strong>di</strong> essersi "rinchiuso" su un'onda sonora e <strong>di</strong> aver<br />

viaggiato con essa fino alla terra. Viene a <strong>di</strong>rmi che avrà notizie <strong>di</strong> me ("nove"), e<br />

che con quest'onda entrerà sempre più luce per tutti noi. Mi dà un bacio d'oro, e<br />

se seguo la Croce, ossia Gesù Cristo, allora le bende che chiu<strong>dono</strong> gli occhi <strong>di</strong><br />

tantissimi <strong>di</strong> noi potranno saltare e lasciare che la verità possa essere vista. Di<br />

già ricevo tanti detti dal lassù, ed è un vero e proprio mondo che ci parla<br />

dall'altra parte, e se questa verità rende rabbiose tante persone, ebbene, <strong>di</strong>ce<br />

228


Baroli, queste persone sono i<strong>di</strong>ote, punto e basta, perché non vogliono vedere la<br />

realtà e continuare a portare avanti le loro tesi scettiche basate, però, solo sulle<br />

loro piccole opinioni personali. Mi dà auguri per mio figlio (ce n'è sempre<br />

bisogno e lo ringrazio). Già in Italia c'è <strong>il</strong> papa che può e deve invitarci a pregare<br />

sempre, lassù ne hanno gemme da offrirci e mi invita a prenderle e a<br />

con<strong>di</strong>viderle con gli altri (come puntualmente faccio con questo sito). Baroli <strong>di</strong>ce<br />

che in questi messaggi c'è la Verità e si augura che, <strong>di</strong>ffondendola, sempre meno<br />

persone vadano, dopo la morte, nelle famigerate "grotte", ossia i luoghi oscuri<br />

dell'ald<strong>il</strong>à che aspettano coloro che hanno vissuto per <strong>il</strong> male e per sod<strong>di</strong>sfare<br />

solo <strong>il</strong> proprio egoismo. Con enfasi poetica ci invita ad abbeverarci alla fonte <strong>di</strong><br />

questi meravigliosi messaggi e ad approfittarne perché con essi è l'Eterno stesso<br />

che ha deciso <strong>di</strong> uscire per farsi meglio raggiungere da noi che ancora siamo<br />

nella cecità della carne. Dice che poi già potrei scrivere la data <strong>di</strong> quando<br />

l'Eterno ritornerà sulla terra come giu<strong>di</strong>ce, e tornerà in nave (credo sia una<br />

metafora che riguarda anche la nave <strong>di</strong> cui spesso parlano come mezzo sul<br />

quale si avvicinano a noi sulla terra). Baroli afferma che ha inviti lassù per me e<br />

mi invita a restare in ascolto tramite <strong>il</strong> registratore e ad "origliare" perché tutto<br />

ciò è verità. Dice qui <strong>il</strong> suo nome, quando ci saluta e poi fa una considerazione<br />

su <strong>di</strong> me, chiamandomi "tosa", ossia "ragazza" in <strong>di</strong>aletto veneto, <strong>di</strong>cendo che<br />

sono stanca (era ormai sera ed ero stanca per la decifrazione sempre<br />

impegnativa anche <strong>di</strong> questo messaggio). Confessa poi una colpa che ha<br />

commesso in vita: pare <strong>di</strong> capire che, a causa della sua ideologia politica, aveva<br />

criptato qualche messaggio (forse per compiere azioni violente?), e perciò mi<br />

chiede <strong>di</strong> urlare che quelle reclute alle quali lui apparteneva, ora lassù sono state<br />

trasformate in una lega <strong>di</strong> acciaio speciale, ovviamente attraverso un cammino<br />

<strong>di</strong> evoluzione spirituale, anche <strong>di</strong> sofferenza per la propria lontananza dalla<br />

Fonte <strong>di</strong>vina.<br />

Tina esor<strong>di</strong>sce informandoci che lassù è finalmente libera e facendomi un<br />

complimento immeritato: <strong>di</strong>ce che sono saggia ed ha piacere <strong>di</strong> conoscermi. Fa<br />

poi un'affermazione un pò pesante: <strong>di</strong>ce che a <strong>di</strong>struggerla fisicamente sono<br />

stati dei me<strong>di</strong>ci, probab<strong>il</strong>mente intendendo che la causa della sua morte è stata<br />

una malattia. Riferendosi poi al fratello che l'ha richiesta, ella afferma che lui ha<br />

un pò <strong>di</strong> amici e gli chiede <strong>di</strong> raccontare a loro quanto egli ha scoperto sia<br />

attraverso <strong>il</strong> sito ed ora, attraverso questo contatto. Chiede <strong>di</strong> non essere ingrati<br />

ai suoi e <strong>di</strong> de<strong>di</strong>carle una messa in suffragio, ad<strong>di</strong>rittura la invoca. Manda poi<br />

un bellissimo messaggio alla sua famiglia: <strong>di</strong>ce che ora lei, Tina, ha le mani tra i<br />

baci che sta mandando loro. Se l'avessero potuta vedere ora, lassù, nessuno<br />

tremerebbe perché ella sta bene. Afferma che <strong>il</strong> Santo, ossia <strong>Sant'Erasmo</strong>, ha<br />

davvero una via che porta al Re, che è stata voluta da Lui. Oggi <strong>il</strong> mondo, per <strong>il</strong><br />

229


solo gusto della sfida, ancora crocifigge Cristo con la sua incredulità e così<br />

facendo lo scacciano dal mondo, Lui che è l'Amore. C'è però una verità: fare<br />

percorsi <strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>i nella vita (lei li paragona alle gimkane), affrontare <strong>di</strong>fficoltà,<br />

produce oro per le nostre anime, crea strade e ci fa trovare maestri per elevarci<br />

(si riferisce anche a suo fratello). Tina invita ad investire nella fede e poi ci <strong>di</strong>ce<br />

che da lassù hanno affetto e baci per coloro che non hanno fede ("malvestiti").<br />

Tanta gente, all'età che ora <strong>il</strong> fratello e lei hanno, ancora dorme, ignora la verità,<br />

e bisogna ricordarsi che si acquista l'alone luminoso, ossia un'anima più<br />

br<strong>il</strong>lante, solo se si vive non per raggiungere i propri egoistici scopi. Saluta <strong>il</strong><br />

fratello rassicurandolo che lei da lassù fa <strong>di</strong> tutto per attirarlo a Dio.<br />

L'ultima entità si presenta subito come un angelo; <strong>di</strong>ce che deve dare una<br />

richiesta del Re, urgente. Ci sono venti <strong>di</strong> guerra ancora una volta su questo<br />

pianeta e così <strong>il</strong> Signore ci invita a riflettere solo su un semplice aspetto <strong>di</strong> essa<br />

chiedendo ad ognuno <strong>di</strong> noi: è bella la guerra per i bambini? Se non lo è per<br />

loro, che sono anime pure, <strong>di</strong> certo non dovrebbe esserlo per nessuno. L'angelo<br />

mi chiede <strong>di</strong> aiutare <strong>il</strong> Signore facendogli una vetrina attraverso <strong>il</strong> sito,<br />

<strong>di</strong>ffondendo quanto Egli permette che ci giunga da lassù (mi sento male al solo<br />

pensiero <strong>di</strong> una sim<strong>il</strong>e richiesta). Da lassù ci apriranno una via attraverso la<br />

quale tanti potranno avvicinarsi a Lui e bisogna ricordarsi che abbiamo tutti <strong>il</strong><br />

loro celeste aiuto.<br />

Commento<br />

Le registrazioni sono sempre sorprendenti, oramai è banalità ripeterlo, ma sono<br />

soprattutto due le cose eccezionali da sottolineare in questa comunicazione:<br />

l'annuncio della vicina seconda venuta <strong>di</strong> Gesù Cristo fatta da Baroli, e la<br />

richiesta <strong>di</strong> aiutare <strong>il</strong> Signore anche con la vetrina rappresentata da questo sito.<br />

Non desidero esprimere ciò che penso, per cui invito ognuno <strong>di</strong> voi a fare una<br />

propria riflessione in cuor suo. Al <strong>di</strong> là che continuerò vita natural durante a<br />

sentirmi indegna <strong>di</strong> tanta grazia e a chiedermi perché proprio io, è certo che mi<br />

impegnerò con tutte le forze per poter continuare su questa strada con l'augurio<br />

che possa <strong>il</strong>luminare tante anime che stanno al buio. C'è un solo rischio per me<br />

nel continuare su questa meravigliosa strada che da lassù hanno voluto aprire<br />

per tutti noi: che piano piano la terra e le sue lusinghe mi <strong>di</strong>ventino in<strong>di</strong>fferenti,<br />

se non ad<strong>di</strong>rittura insopportab<strong>il</strong>i. A volte mi capita <strong>di</strong> avere queste sensazioni <strong>di</strong><br />

"rigetto" <strong>di</strong> fronte agli eventi e alle manifestazioni <strong>di</strong> questo mondo, è per me<br />

più <strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>e accettare <strong>di</strong> stare quaggiù, in questa "piccola aiuola che ci fa tanto<br />

230


feroci", tanto per <strong>di</strong>rla con Dante. Mi rendo conto lucidamente della follia e<br />

dell'<strong>il</strong>lusione che stanno <strong>di</strong>etro i deliri del potere, le vessazioni verso i più<br />

deboli, le smanie <strong>di</strong> apparire e <strong>di</strong> avere successo <strong>di</strong> tanti che <strong>di</strong>menticano <strong>il</strong> loro<br />

vero destino. Non è spiccio moralismo, credetemi, è davvero stanchezza, ed io<br />

non vorrei vivere così, ma vorrei avere l'entusiasmo dei vent'anni, quando<br />

pensavo davvero che avrei potuto cambiare <strong>il</strong> mondo. Ecco, questo è l'unico<br />

han<strong>di</strong>cap: vivere la fatica <strong>di</strong> dover vivere immersi nella terra dopo aver<br />

ascoltato, per così tanto tempo, <strong>il</strong> Cielo parlare.<br />

231


Una registrazione semplicemente straor<strong>di</strong>naria. Dura prova per<br />

me ed <strong>il</strong> mio umano coraggio. Prima c'è Rita, moglie <strong>di</strong> un mio<br />

lettore. Poi, e faccio fatica a scriverlo, un'entità che si presenta<br />

come "Gesù", Nostro Signore. Infine Anna, una mia conoscente<br />

ed una sconosciuta Sonia – 24/11/2010<br />

Mi appresto a scrivere questa pagina con molto timore. Timore <strong>di</strong> pronunciare<br />

perfino <strong>il</strong> nome <strong>di</strong> Colui che mi chiede espressamente <strong>di</strong> mettere voi lettori al<br />

corrente del fatto che si sia degnato <strong>di</strong> donarmi un messaggio destinato a noi<br />

uomini. Sapeva bene che avrei preferito tenere per me, nel segreto, un sim<strong>il</strong>e<br />

messaggio, e ciò per tutta una serie <strong>di</strong> motivi che, spero, possiate capire da un<br />

punto <strong>di</strong> vista puramente umano. Avevo paura, e m<strong>il</strong>le dubbi hanno agitato <strong>il</strong><br />

mio animo e continueranno a farlo: paura <strong>di</strong> non essere creduta, <strong>di</strong> apparire<br />

presuntuosa, <strong>di</strong> espormi ancor <strong>di</strong> più ai giu<strong>di</strong>zi non certo benevoli <strong>di</strong> quanti non<br />

vogliono ancora credere alla realtà <strong>di</strong> queste comunicazioni. Ma <strong>di</strong>nanzi alla Sua<br />

richiesta ("a dì giù n'hai", ovvero "devi <strong>di</strong>rlo giù"), certo i miei miseri motivi,<br />

legati alla mia umana con<strong>di</strong>zione, sono caduti, anzi, devono necessariamente<br />

cadere. Se ho fede in Lui, devono cadere. Se poca cosa è la mia umana<br />

reputazione, devono cadere. Permettetemi solo <strong>di</strong> non esprimermi oltre nel<br />

commento, vorrei lasciare al cuore <strong>di</strong> ognuno <strong>di</strong> voi qualsiasi considerazione. Vi<br />

<strong>di</strong>rò solo che mi ha colpita molto la semplicità e la complessità, insieme, delle<br />

Sue parole, e la Sua um<strong>il</strong>tà, la Sua vicinanza affettuosa a noi uomini, immutab<strong>il</strong>e<br />

ed immutata nei secoli. Egli desidera che ci avviciniamo <strong>di</strong> nostra volontà a Lui,<br />

non desidera mostrare la Sua potenza, ci aspetta coma un padre innamorato dei<br />

suoi figli un pò irrequieti e testar<strong>di</strong>. Un amore che è tenerezza e fermezza,<br />

dolcezza e richiamo severo. Infatti esor<strong>di</strong>sce <strong>di</strong>cendoci "Gesù ve dà e ascolterei",<br />

ossia Egli, Nostro Creatore, si propone con un consiglio e non un obbligo:<br />

"ascolterei", <strong>di</strong>ce, se fossi in voi, ma, sottintende, siete liberi anche <strong>di</strong> non farlo.<br />

Liberi come siete sempre stati nella vostra <strong>di</strong>gnità <strong>di</strong> figli <strong>di</strong> Dio.<br />

Vi informo sulle altre entità che lo hanno accompagnato, le ultime due anche<br />

per completarne <strong>il</strong> <strong>di</strong>scorso: Rita è la moglie <strong>di</strong> un mio lettore, morta in giovane<br />

età, Anna è una dolce signora senese che ho conosciuto tanti anni fa, quando ero<br />

studentessa a Siena, e che mi ospitava spesso in casa sua con tanto affetto; Sonia,<br />

invece, non so proprio chi sia. Ho ragione <strong>di</strong> pensare che sia un'entità elevata,<br />

visto <strong>il</strong> tono ed <strong>il</strong> contenuto del suo messaggio, ma <strong>di</strong> più non saprei <strong>di</strong>re.<br />

232


RITA<br />

Mia figlia, ciao!<br />

Un servigio c’ha lì.<br />

E' qui nonna: regge Re dov’è.<br />

Si, si, vicino assai gli starà,<br />

qui si m’apre<br />

e sempre starà là mà!<br />

Cerchi ha lì, dà somma vera qua.<br />

Da lì intrà, fortuna già, uhhh,<br />

chiaro? Apri!<br />

E raggi cerca nuovi, venite più ccà!<br />

Ha fiato, lì cambia mò,<br />

uh, c’apri là?<br />

Qui è navi, e bene riderà, qua è bere, dì!<br />

Parte i morti: deci<strong>di</strong> lì rotte lì.<br />

Si liquami lì dell’arnia se strappa,<br />

l’è merda qui!<br />

Ah, ver è mò <strong>di</strong> lì!<br />

NOSTRO SIGNORE GESU'<br />

E rime<strong>di</strong> strappa lì.<br />

Gesù ve dà e ascolterei!<br />

E raggiunsi, che f<strong>il</strong>a!<br />

E fate ai re giunga e agli altri legge mia!<br />

Fatti dà tamburi,<br />

vi <strong>di</strong>rà: e là <strong>di</strong>strutto han pregi.<br />

E i russi n’ha <strong>di</strong> pesi!<br />

D’oro e bella ricetta:<br />

dì: s’offrano a un Re tutti!<br />

E laggiù l’arabi a messe!<br />

Ai ròmeni farò zuppa.<br />

Denaro? E sanerei:<br />

a topi darebbe giù!<br />

Testo<br />

233


Ai ròmeni do con l’amore:<br />

papa è, <strong>di</strong>rò, Re!<br />

Io po’ tornai, assaggiate che vi do!<br />

E <strong>di</strong> laggiù preferite celestia!<br />

O<strong>di</strong> massime <strong>di</strong>re!<br />

A dì giù n’hai: gli darò, Fra, f<strong>il</strong>i!<br />

ANNA<br />

E’ qui n’allievo se più affronta là!<br />

Più dài libri, ci leggi, e propala a imperi: la forza era lì!<br />

E là lasciamo i cinesi?<br />

Li vedo affogare in mare:<br />

gli dà troppa novità un re forte!<br />

Ond’era, si registri,<br />

n’affermo qui: e n’hai lì dei ladri!<br />

Hai Anna, dì, nei martiri,<br />

Sire è più sovra,<br />

clima ci tiene, dà là note.<br />

Entra, c’è Sonia, legge voi!<br />

Sai, Anna ha ganasce….<br />

SONIA<br />

Sei ebbra? Tu la smetti ammirà<br />

i presagi dei ladri?<br />

Giù m<strong>il</strong>le, lì: strappali!<br />

Per favole, se v’era là tant’o<strong>di</strong>o!<br />

Ma i russi Dio accerchia:<br />

a Dagva venetti, cerchi là splendori!<br />

Ne tira lì <strong>di</strong> Grecia:<br />

Kyrie, e c’è Sire e porta una vera messa là!<br />

La donna dei preti ha giù:<br />

qua in<strong>di</strong>gna!<br />

Ve frastorna, noi col Credo c’è!<br />

E ligia! Poi fai là panorama, tiri la vanga:<br />

da nero a grigio passa <strong>il</strong> mondo giù lì!<br />

234


Nelle tane ci resta pietre:<br />

neonati dare più!<br />

Spiegazione del testo<br />

Rita si rivolge a sua figlia e le <strong>di</strong>ce, semplicemente, "ciao"; probab<strong>il</strong>mente questa<br />

ragazza fa qualcosa che deve essere <strong>di</strong> servizio agli altri, oppure la mamma<br />

intende che ella avrà un compito da svolgere. Le <strong>di</strong>ce che con lei c'è la nonna e là<br />

dove questa nonna si trova regge <strong>il</strong> Re, ovvero ella è in un posto <strong>di</strong> Luce. La<br />

informa che la nonna le starà molto vicina se ella si aprirà a questa realtà in cuor<br />

suo, e che anche lei, "mà" (la mamma), le starà sempre accanto. Dice che <strong>il</strong><br />

Signore ha strutturato l'ald<strong>il</strong>à in "cerchi" da attraversare nella propria<br />

evoluzione e la vera somma delle azioni buone e cattive della propria vita la<br />

darà Egli, alla fine, ad ognuno <strong>di</strong> noi lassù determinando in tal modo <strong>il</strong> "cerchio"<br />

in cui ci si collocherà (Rita ha avuto una vita <strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>e e fa comprendere che ha<br />

ancora da girarne, <strong>di</strong> cerchi). Poter entrare lassù mentre siamo ancora qui sulla<br />

terra è una fortuna e lei, per farci capire l'entità <strong>di</strong> questa fortuna sottolinea<br />

questo concetto con un "uhhh", ed un invito ad "aprire" tramite <strong>il</strong> registratore. I<br />

raggi <strong>di</strong> energia che permettono queste comunicazioni cercano sempre nuove<br />

persone in grado <strong>di</strong> riceverli per <strong>di</strong>ffondere queste comunicazioni e lei invita ad<br />

andare lì col registratore coloro che vogliono tentare questa ricerca e che sono in<br />

grado <strong>di</strong> farla. Con <strong>il</strong> fiato <strong>di</strong> queste parole che giungono da lassù Egli vuole<br />

in<strong>di</strong>rizzarci ad un positivo cambiamento, ecco perché Rita pare invitare suo<br />

marito a registrare (cosa che già sta tentando <strong>di</strong> fare, peraltro) e permettere a<br />

loro lassù <strong>di</strong> parlarci. Dall'altra parte ci sono le loro "navi" pronte anche a<br />

collaborare con lui e che ci portano conoscenza e amore, ed è per questo che<br />

bisogna <strong>di</strong>re a tutti che proprio in queste comunicazioni c'è l'acqua che <strong>di</strong>sseterà<br />

la nostra sete <strong>di</strong> conoscere e sapere la verità sul nostro destino ultimo. Rita si<br />

appresta a lasciarci e mi <strong>di</strong>ce <strong>di</strong> decidere io le "rotte", ovvero i tempi ed i mo<strong>di</strong><br />

nei quali loro possono venire a comunicare. Con un'immagine metaforica molto<br />

forte ci fa capire la brutta situazione in cui si trova oggi l'umanità: ella paragona<br />

la terra ad un'arnia dove noi, uomini, siamo le api che dovrebbero produrre <strong>il</strong><br />

miele, e invece, <strong>di</strong>ce Rita, se si rompesse quest'arnia ora, ne uscirebbe solo<br />

"merda". Veleni, inquinamento fisico e morale, male: ecco i liquami che sono in<br />

quest'arnia. E Rita ci lascia confermando che è proprio vero.<br />

Di questo straor<strong>di</strong>nario messaggio che segue quello <strong>di</strong> Rita cerco <strong>di</strong> darvi solo la<br />

spiegazione letterale, lasciando a voi ogni commento. Egli mi invita a strappare<br />

235


a Lui stesso i rime<strong>di</strong> per cercare <strong>di</strong> rimettere a posto questa "arnia" e poi si<br />

presenta come Gesù, <strong>di</strong>cendo che ora ci darà questi rime<strong>di</strong> e consigliandoci <strong>di</strong><br />

ascoltarlo. Scherza, ovviamente, <strong>di</strong>cendo che per raggiungermi ha dovuto<br />

attraversare la f<strong>il</strong>a delle anime che sono in attesa <strong>di</strong> parlare (sono tantissime le<br />

richieste che ricevo dai parenti qui sulla terra!). Innanzitutto Gesù ci invita a far<br />

giungere la Sua legge, la Sua parola a chi ancora non la conosce e, soprattutto, ai<br />

"re", ossia a chi ha incarichi <strong>di</strong> governo delle nazioni. Mi invita a <strong>di</strong>rlo con forza,<br />

quasi suonando dei tamburi per farmi ascoltare, e <strong>di</strong>ce che qui, sulla terra,<br />

hanno ormai <strong>di</strong>strutto i pregi (credo che intenda i pregi naturali ed anche quelli<br />

che erano nell'animo dell'uomo come valori positivi). Parla del popolo russo e<br />

<strong>di</strong>ce che loro ne hanno <strong>di</strong> pesi da portare ancora! Pene e fatica per quel popolo<br />

al quale, <strong>di</strong>ce, vuol consigliare una ricetta d'oro per rime<strong>di</strong>are a tutti questi<br />

affanni: offrirsi, tutti loro, al solo, unico Re, a Dio, rinunciando all'ideologia atea<br />

che per anni hanno tentato <strong>di</strong> affermare nel resto del mondo. E gli arabi,<br />

quaggiù in terra, <strong>di</strong>ce, dovrebbero andare tutti a messa, abbracciando la fede<br />

cristiana. La frase seguente, riferita a romeni, non saprei interpretarla,<br />

bisognerebbe cercare <strong>di</strong> comprendere davvero cosa Gesù vuole <strong>di</strong>re col termine<br />

"zuppa". Si riferisce poi al vero seme del male del mondo, <strong>il</strong> denaro. Gesù <strong>di</strong>ce<br />

che saprebbe come sanare tutti i guasti che provoca, lo darebbe semplicemente<br />

ai topi, lo eliminerebbe dalla faccia della terra. Torna ancora a <strong>di</strong>re ai romeni,<br />

con amore, una verità <strong>di</strong> fede affinché la abbraccino senza errori: <strong>il</strong> papa è<br />

davvero <strong>il</strong> suo rappresentante in terra, e Lui è davvero tornato dopo la Sua<br />

morte con la resurrezione, e invita tutti ad assaggiare quanto ci dà ancora oggi,<br />

quoti<strong>di</strong>anamente, nell'Eucaristia, ossia <strong>il</strong> Suo Corpo ed <strong>il</strong> Suo sangue. Inventa un<br />

termine, celestia, per in<strong>di</strong>care l'insieme delle cose spirituali e ci invita a<br />

preferirle quaggiù alle cose materiali, destinate a finire nella polvere e nella<br />

<strong>di</strong>menticanza. Ci chiede <strong>di</strong> recitare "o<strong>di</strong> massime" al Padre celeste, ossia alte<br />

preghiere. Mi <strong>di</strong>ce che devo <strong>di</strong>rlo quaggiù: chiamandomi per nome (Frà, come<br />

spesso mi chiama <strong>Sant'Erasmo</strong> contraendo <strong>il</strong> mio nome) <strong>di</strong>ce che Lui ci darà f<strong>il</strong>i<br />

da lassù perché attraverso <strong>di</strong> essi, attraverso anche queste comunicazioni, noi<br />

possiamo avvicinarci alla Verità più fac<strong>il</strong>mente.<br />

Anna viene a continuare <strong>il</strong> <strong>di</strong>scorso <strong>di</strong> Gesù e mi ricorda che si è allievi del Cielo<br />

solo se si è <strong>di</strong>sposti a d affrontare <strong>di</strong> più qui sulla terra (si rivolge al mio iniziale<br />

timore, ai miei tentennamenti, nel <strong>di</strong>ffondere questa comunicazione). Mi chiede<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>ffondere <strong>di</strong> più i libri che si trovano gratuitamente in questo sito e che<br />

contengono i testi <strong>di</strong> tutte le comunicazioni ricevute, e <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffonderli anche fra<br />

coloro che governano (ma come fare?), perché la vera forza degli uomini è in<br />

questa Verità. Anna si collega al <strong>di</strong>scorso sui vari popoli che ci ha fatto Gesù e<br />

chiede, ironicamente, se mai si possono lasciare fuori i cinesi da queste<br />

236


accomandazioni: ella <strong>di</strong>ce che li vede affogare perché sono troppo eccitati per le<br />

novità che falsamente dona loro <strong>il</strong> re forte; ossia <strong>il</strong> denaro, e sono accecati dal<br />

cambiamento che stanno vivendo. C'era l'onda, si, che permette le registrazioni<br />

ma, <strong>di</strong>ce Anna, quaggiù ce ne sono <strong>di</strong> "ladri", ossia <strong>di</strong> falsi profeti che m<strong>il</strong>lantano<br />

<strong>di</strong> avere messaggi <strong>di</strong>vini e confon<strong>dono</strong> i cuori degli uomini. Mi informa che ella<br />

si trova là dove sono anche i martiri, ossia in un luogo molto elevato, però, <strong>di</strong>ce,<br />

<strong>il</strong> Re è ancora più in alto, e ci tiene al "clima" che c'è qui sulla terra (non si<br />

riferisce al clima meteorologico, ovvio), motivo per <strong>il</strong> quale ci dona queste note<br />

da lassù che ci possano aiutare a cambiare modo <strong>di</strong> vivere. Introduce poi Sonia e<br />

<strong>di</strong>ce che ella ci leggerà un messaggio perché ora, scherza, a lei hanno messo le<br />

ganasce per non farla più parlare.<br />

Sonia si rivolge subito a me con un rimprovero: mi chiede se casomai sono<br />

ubriaca (sono astemia, ma è un modo <strong>di</strong> <strong>di</strong>re suo) quando mi metto a leggere le<br />

false profezie <strong>di</strong> coloro che sono già stati definiti anche da Anna "ladri", ossia<br />

coloro che si appropriano della parola <strong>di</strong> Gesù e m<strong>il</strong>lantano sue false<br />

apparizioni e messaggi (confesso che a volte l'ho fatto, ma per pura curiosità,<br />

non perché ho dato loro cre<strong>di</strong>b<strong>il</strong>ità, evidentemente è bene non farlo nemmeno<br />

per quella ragione). Ce ne sono a migliaia sulla terra, bisogna strapparli,<br />

strappare quanto vanno <strong>di</strong>cendo e scrivendo confondendo i cuori. In fondo, <strong>di</strong>ce<br />

Sonia, è per favole (lei pronuncia favòle), per dottrine false, se quaggiù sulla<br />

terra c'è tanto o<strong>di</strong>o! Però i russi, <strong>di</strong> cui ci ha parlato Gesù con tanta nostalgia,<br />

sono "accerchiati" da Dio, ossia Egli li protegge perché li ama, e Sonia ci <strong>di</strong>ce che<br />

ella ha vissuto in Russia, in un piccolo paese chiamato Dagva (non so bene dove<br />

si trovi con esattezza e non lo avevo mai sentito prima in vita mia), e a Dagva si<br />

potrebbero trovare veri splendori <strong>di</strong> fede tra le persone. Gesù ne tira alla sua<br />

Chiesa anche <strong>di</strong> greci (Kyrie vuol <strong>di</strong>re Signore in greco, è un'invocazione che fa<br />

Sonia), e Lui porterà la sua vera messa fra <strong>di</strong> loro. Alcuni preti hanno rapporti<br />

con donne e questa cosa lassù in<strong>di</strong>gna fortemente perché questo<br />

comportamento, in uomini <strong>di</strong> fede, frastorna i fedeli <strong>di</strong>stogliendoli dalla giusta<br />

via, però loro lassù ci stanno vicini col Credo, che è <strong>il</strong> vero cuore della vera fede.<br />

Mi raccomanda <strong>di</strong> essere ligia al mio dovere <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffondere le comunicazioni per<br />

dare un "panorama" <strong>di</strong> lassù a quanti desiderano conoscerlo e per "tirare la<br />

vanga", ossia preparare un pò anche io <strong>il</strong> terreno per renderlo fert<strong>il</strong>e e far<br />

passare <strong>il</strong> mondo da "nero" a "grigio", ossia migliorarlo almeno un pò. Ultimo<br />

insegnamento: restano oramai solo pietre inut<strong>il</strong>i nelle "tane", ossia nelle nostre<br />

case, e così esse sono senza futuro né vita, senza speranza; Sonia si raccomanda<br />

<strong>di</strong> far nascere più bambini sulla terra.<br />

237


Commento<br />

Ho poco da commentare: provate solo ad immaginare i miei sentimenti e i miei<br />

timori <strong>di</strong>nanzi a tutto questo. Immaginatevi le obiezioni che mi si possono<br />

muovere, i dubbi, lo scherno <strong>di</strong> qualcuno, lo sberleffo superficiale <strong>di</strong> chi ha<br />

ancora ben salda la benda sugli occhi, e non per colpa sua. Io <strong>di</strong>co solo una cosa:<br />

è accaduto, ho ricevuto questa registrazione e mi è stato chiesto <strong>di</strong> con<strong>di</strong>viderla.<br />

Cosa che ho fatto. A voi spetta elaborare tutto <strong>il</strong> resto nel vostro cuore e nella<br />

vostra mente.<br />

238


Sant’Erasmo, due angeli, un’entità sconosciuta, Nikola Tesla e<br />

Marco, <strong>il</strong> nipote <strong>di</strong> una mia lettrice – 29/11/10<br />

Quando scrissi "La scienza che ha <strong>di</strong>mostrato l'Ald<strong>il</strong>à", libro che è gratuitamente<br />

scaricab<strong>il</strong>e dalla home page <strong>di</strong> questo sito, stu<strong>di</strong>ai approfon<strong>di</strong>tamente e con<br />

molta passione la figura del <strong>grande</strong> scienziato e inventore serbo Nikola Tesla, e<br />

questo perché de<strong>di</strong>cai proprio a lui una delle schede biografiche <strong>di</strong> scienziati e<br />

stu<strong>di</strong>osi che compongono <strong>il</strong> libro. Scoprii così, con mia <strong>grande</strong> sorpresa, che in<br />

realtà l'invenzione del principio della ra<strong>di</strong>o si deve a lui e non a Marconi, come<br />

ci è stato sempre insegnato dalle verità storiche ufficiali. Marconi ebbe <strong>il</strong> solo<br />

merito <strong>di</strong> averla sv<strong>il</strong>uppata rendendola un prodotto, per così <strong>di</strong>re, "industriale".<br />

In realtà fu Tesla che scoprì <strong>il</strong> principio <strong>di</strong> funzionamento della ra<strong>di</strong>o, e devo<br />

<strong>di</strong>re che non ci fu mai, nel mondo accademico, un tale accanimento contro uno<br />

scienziato ritenuto scomodo quale fu Tesla, ragion per cui tante sue invenzioni<br />

sono state letteralmente "rubate" da altri, dotati solo, rispetto alla <strong>grande</strong><br />

genialità <strong>di</strong> quest'uomo, del senso degli affari e del fare sol<strong>di</strong>, cosa estranea alla<br />

personalità <strong>di</strong> Tesla. Per sapere qualcosina <strong>di</strong> più, sulla <strong>di</strong>atriba che ha opposto<br />

Tesla e Marconi per <strong>il</strong> brevetto della ra<strong>di</strong>o e a titolo <strong>di</strong> curiosità, vi invito a<br />

leggere qui. Dentro <strong>di</strong> me, allora, ho sempre desiderato ringraziare quest'uomo<br />

la cui genialità ci ha fatto <strong>il</strong> <strong>grande</strong> <strong>dono</strong> <strong>di</strong> farci scoprire le onde ra<strong>di</strong>o grazie<br />

alle quali possiamo anche ricevere queste meravigliose comunicazioni<br />

dall'Oltre. In cuor mio l'ho sempre ringraziato, desiderando che <strong>il</strong> mondo, un<br />

giorno, gli renda <strong>il</strong> giusto onore che merita. Ed ecco che allora <strong>Sant'Erasmo</strong>, con<br />

mia <strong>grande</strong> sorpresa, ha permesso che Tesla, che più volte ho sperato <strong>di</strong> sentire<br />

metafonicamente, venisse a darci <strong>il</strong> suo messaggio, bellissimo, ed um<strong>il</strong>e così<br />

come egli fu sempre durante tutto <strong>il</strong> corso della sua vita, innamorato solo della<br />

scienza e in cerca <strong>di</strong> invenzioni che potessero migliorare la vita delle persone,<br />

non certo dei sol<strong>di</strong>, tant'è vero che morì solo e in miseria. E' stato davvero<br />

emozionante sentirlo in questa registrazione, e sapere che la sua gioia sta nel<br />

fatto che le "sue" onde ra<strong>di</strong>o si sono trasformate, con la metafonia, in uno<br />

"strumento <strong>di</strong> carità". Noterete che i due angeli e <strong>Sant'Erasmo</strong> mi rivolgono,<br />

anche con una certa forza, incoraggiamenti a non lasciare le registrazioni: <strong>il</strong><br />

motivo sta nel fatto che, dopo l'ultima registrazione nella quale è venuto Nostro<br />

Signore Gesù, mi ha assalito uno strano sentimento <strong>di</strong> timore, <strong>di</strong> inadeguatezza<br />

ed anche <strong>di</strong> paura. Mi è sembrato che, a questo, io non fossi preparata, e così mi<br />

sono detta che forse ero giunta alla fine della mia missione, che <strong>di</strong> più non posso<br />

fare per la mia inadeguatezza anche spirituale. Leggete un pò cosa mi <strong>di</strong>cono e<br />

239


con quanto amore per incoraggiarmi. I miei sono umani dubbi, non è sempre<br />

semplice continuare, a volte anche io mi sento esausta per l'impegno che devo<br />

sostenere, e così cercate <strong>di</strong> comprendermi: mi sento sopraffatta da tanta grazia,<br />

dubito <strong>di</strong> me stessa, tentenno, però poi da lassù mi arriva la forza e cancella<br />

tutto, le paure, i dubbi, la solitu<strong>di</strong>ne che tante volte vivo nel fare queste<br />

registrazioni che mi lasciano uno stupore così incontenib<strong>il</strong>e che mi pare<br />

impossib<strong>il</strong>e che anche gli altri non lo provino egualmente. Lassù sanno quanti<br />

<strong>di</strong>fetti ho in me, e sanno che, se desiderano che io continui, devono sostenermi:<br />

solo così posso, ogni volta, rimettermi con la stessa forza e lo stesso entusiasmo<br />

dei primi tempi a registrare. Bellissimo, infine, <strong>il</strong> messaggio d'amore che Marco,<br />

un giovane morto in un incidente stradale, dà a sua nonna che lo ha richiesto.<br />

SANT'ERASMO<br />

Mò attiva, qui servirà,<br />

tu là, si, ut<strong>il</strong>izza <strong>il</strong> tù nome,<br />

si, l’amministra qui,<br />

ehi, <strong>di</strong>rigo io!<br />

Oh, su, dai, <strong>di</strong> lì apro a te!<br />

Si, è stata lei fida là,<br />

guida là <strong>di</strong>rà, da lei darà esempio.<br />

E scarpe se lega?<br />

Se arriva a o<strong>di</strong>are stampa,<br />

la giustizia, e ti vò attivà?<br />

E, ma a sfida, suonan lì dei tipi:<br />

ma chi è?<br />

Ah, piglia fregature, uh, già!<br />

Uh, c’è più onda, qua presa c’era!<br />

C’è più presa giù, Frà!<br />

C’ha pure giù u<strong>di</strong>to,<br />

e origli più forte,<br />

forza, qui ri<strong>di</strong>!<br />

Si, ragli tanti era: mai legge qui!<br />

Tu cre<strong>di</strong>!<br />

240<br />

Testo


Vuol giù <strong>di</strong>ritti soltanto a <strong>di</strong>re:<br />

c'è qui linfa!<br />

L'ANGELO RUDY<br />

Sarebbe là ali scarpa!<br />

Piovere avrei baci…devi sta qua!<br />

Sta lì l’Oltre, siam de là a registrare!<br />

Si, vi <strong>di</strong>rà: ha <strong>il</strong> drappo a nero se tu ci lasci!<br />

Qui si dà lì flussi e qui dei pie<strong>di</strong> dà!<br />

E a tutti de là<br />

ve fa aprì, io affermai.<br />

E scheda, lettere, lì giri e dà!<br />

Fa lì uscire <strong>il</strong> profumo!<br />

Te li dà m<strong>il</strong>le rimbrotti:<br />

ma puoi uscì lì tu?<br />

E saggia! Giri imbrogli là.<br />

Ah, Rudy sta!<br />

L'ANGELO SIMONE<br />

Fare ha lì, de qua, solidale qua!<br />

C’è qua talento,<br />

Spargi notizie: è a rimare qui.<br />

V’è Simone, turneggia piume qua!<br />

Ci aprivi? Se voci viene ha merce:<br />

amore ha qui!<br />

TESLA<br />

Se a <strong>di</strong>struggere era, tiene, ah, là, bac<strong>il</strong>li!<br />

Frà, noi lettura là ebbe,<br />

e giù una copia!<br />

Uhi, bello gregge dover ritornare!<br />

Sanno che fai lì giù,<br />

241


danno a che fare, eh!<br />

Ah, qui mi <strong>di</strong>sturbano, c’ho....<br />

ENTITA’ SCONOSCIUTA<br />

Stasera godo <strong>il</strong> mare: che navi qua!<br />

E qui, ma sai, ho su <strong>il</strong> regista: fa passare!<br />

Cara, c’è riposo!<br />

Prima de sfuocare:<br />

più terra bene<strong>di</strong>re bella notizia!<br />

TESLA<br />

Cara, desti un titolo…<br />

Cara investi: tira bende!<br />

E onda va: questo è bellissimo,<br />

brevettai lì per gli stu<strong>di</strong>,<br />

c’è un’arma <strong>di</strong> carità!<br />

E sarà che nonna lo ha l’erede:<br />

vanno le richieste!<br />

MARCO<br />

Era anche stu<strong>di</strong>:<br />

tiene laurea!<br />

Ride, si, noi:<br />

finì lì de rabbia,<br />

al secchio va là sciagure!<br />

Caro ce l’ha nei sogni lì:<br />

che tesoro, e ri<strong>di</strong>, va!<br />

Separa quasi nulla, va a <strong>di</strong>re papà!<br />

Avè terra mò a ‘nvecchià,<br />

ma avete vivi là!<br />

Devota a Re! Dei su meriti<br />

sè visto qui lau<strong>di</strong>!<br />

242


Spiegazione del testo<br />

<strong>Sant'Erasmo</strong> mi incita ad essere attiva perché servirò così a loro, posso ut<strong>il</strong>izzare<br />

<strong>il</strong> mio nome, certo, ma che sia chiaro che io sono uno strumento amministrato<br />

dall'alto, visto che le comunicazioni le "<strong>di</strong>rige" lui, <strong>Sant'Erasmo</strong>, appunto. Mi<br />

incoraggia <strong>di</strong>cendomi che mi "apre" l'ald<strong>il</strong>à" tramite le registrazioni e riconosce<br />

che si, sono stata fedele fino ad oggi nel registrare e perciò lui, guida spirituale<br />

elevata, ci darà ancora insegnamenti attraverso <strong>il</strong> mio registratore, unitamente<br />

ad esempi da seguire. Mi chiede poi, per introdurre l'argomento seguente, se,<br />

per camminare, sia ut<strong>il</strong>e legarsi le scarpe fra loro. Certo che no, con le scarpe<br />

legate non si va da nessuna parte senza cadere, così come arrivando ad o<strong>di</strong>are la<br />

stampa e la giustizia (come fanno alcuni nostri governanti...), una società non<br />

può evolvere, visto che esse sono due p<strong>il</strong>astri della libertà e della vita <strong>di</strong> un<br />

paese civ<strong>il</strong>e. O<strong>di</strong>andole sarebbe come legare le scarpe della società per farla<br />

cadere nell'oscurantismo e nella <strong>di</strong>ttatura, per cui <strong>il</strong> santo chiede a tutti noi <strong>di</strong><br />

attivarci per evitare che questo possa accadere. La frase seguente è rivolta a me,<br />

per un fatto accaduto in questi giorni. Sono stata contattata da una persona che,<br />

con una scusa palesemente assurda, pretendeva <strong>di</strong> parlare <strong>di</strong>rettamente con me<br />

e poter scoprire così dove vivo, per scopi che non mi sono stati chiari fin da<br />

subito. Ecco che <strong>il</strong> santo mi mette in guar<strong>di</strong>a e mi <strong>di</strong>ce che costoro, se hanno<br />

brutte intenzioni, pren<strong>dono</strong> (come hanno effettivamente già preso) fregature. Il<br />

mio istinto mi ha messa al riparo, istinto mosso da loro lassù, ovviamente, e così<br />

ho "oscurato" questa persona che ha dovuto suo malgrado rinunciare ai suoi<br />

propositi non chiari. Siccome ho trovato un nuovo registratore a cassette, molto<br />

migliore <strong>di</strong> quello piccolo e limitato che ho usato finora, <strong>il</strong> santo <strong>di</strong>ce che così c'è<br />

"più onda", ossia le comunicazioni possono essere migliorate. Mi riconosce che<br />

ho "u<strong>di</strong>to" per comprendere le loro voci e così mi invita ad "origliare" ancor <strong>di</strong><br />

più che, così, potrò sorridere per le cose belle che mi donano.<br />

Per farvi comprendere la parte finale delle parole del santo, devo raccontare<br />

brevemente ciò che era accaduto quella mattina. In tv, durante una breve pausa,<br />

avevo assistito all'intervista che Corrado Augias aveva fatto al professor<br />

Umberto Veronesi nel suo programma su Rai Tre. In quella intervista <strong>il</strong><br />

professore presentava la sua autobiografia da poco uscita nelle librerie e,<br />

parlando della sfera religiosa, egli affermò, con sconcertante superficialità (che<br />

mi colpì in un uomo tanto razionale ed intelligente), che, dopo aver tanto<br />

stu<strong>di</strong>ato ed approfon<strong>di</strong>to in gioventù le varie religioni dei vari popoli, era<br />

giunto alla conclusione logica che la religione è semplicemente un'invenzione<br />

243


che i vari popoli hanno fatto nella storia e che fanno ancora oggi per consolarsi,<br />

per non dover accettare <strong>il</strong> fatto che essi sono esseri destinati alla polvere e a<br />

finire nel nulla. Insomma tutto questo pò pò <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o fatto era giunto a cotanta<br />

sbalor<strong>di</strong>tiva verità, pensate! E tanti <strong>di</strong> noi non l'hanno mai nemmeno sospettata,<br />

una cosa del genere! Ovviamente, <strong>di</strong>sse poi con la sicumera dell'intellettuale al<br />

<strong>di</strong> sopra <strong>di</strong> ogni sospetto o possib<strong>il</strong>e obiezione, egli non è credente, lasciando<br />

intendere che chi è credente è, a voler essere proprio buoni, un <strong>il</strong>luso, un<br />

sempliciotto, per non <strong>di</strong>re peggio (come già fece Od<strong>di</strong>fred<strong>di</strong> quando li definì<br />

"cretini" in suo libro). Restai, sinceramente, molto delusa da una persona che<br />

pur tanto stimo e chiesi a <strong>Sant'Erasmo</strong>, ad alta voce, cosa mai lo spingesse a fare<br />

sim<strong>il</strong>i affermazioni, senza avere alcuna prudenza né alcun dubbio. Ed ecco la<br />

risposta del Santo, decisa ed ironica com'è nel suo st<strong>il</strong>e: a ragliare, <strong>di</strong>ce, sono in<br />

tanti, purtroppo (anche perché non si sognerebbero nemmeno <strong>di</strong> leggere quanto<br />

c'è scritto in questo sito e che potrebbe far loro cambiare idea), e sono più o<br />

meno intellettuali, e <strong>il</strong> fatto che a parlare sia stato un uomo così stimato<br />

professionalmente non significa, per <strong>il</strong> santo, che egli non sia un asino in questo<br />

settore. Ed i ragli certo non arrivano al Cielo, mai, si fermano molto più in basso.<br />

Queste persone, <strong>di</strong>ce <strong>Sant'Erasmo</strong>, vogliono avere solo <strong>il</strong> <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> <strong>di</strong>re la<br />

propria opinione senza rispettare quella degli altri, anzi, senza nemmeno volerla<br />

sentire, ma che si <strong>di</strong>ano una regolata perché, <strong>di</strong>ce la mia guida, la vera linfa<br />

della Verità è proprio lassù.<br />

Che questa entità, venuta subito dopo <strong>Sant'Erasmo</strong>, sia un angelo, ce lo <strong>di</strong>ce la<br />

prima frase che egli <strong>di</strong>ce: le sue ali equivalgono alle nostre scarpe, ovvero sono <strong>il</strong><br />

suo mezzo <strong>di</strong> locomozione, si sposta volando. La frase che mi <strong>di</strong>ce subito dopo<br />

mi ha strappato qualche lacrima <strong>di</strong> contrizione per i pensieri assur<strong>di</strong> che mi<br />

sono trovata a fare in questi giorni: mi <strong>di</strong>ce che ha per me dei baci a pioggia<br />

(ossia davvero tanti), ma che devo continuare a stare al registratore. Ad<strong>di</strong>rittura<br />

<strong>di</strong>ce che lassù metteranno <strong>il</strong> drappo a nero, ossia a lutto, se io li lascio. Loro<br />

danno flussi <strong>di</strong> energia per le comunicazioni (sono gli angeli che forniscono<br />

questa energia che è <strong>di</strong> tipo a noi ignoto), e ci danno anche "dei pie<strong>di</strong>", ossia dei<br />

mezzi per camminare nella conoscenza. Afferma che io riesco a far aprire <strong>il</strong><br />

Cielo a tutti quelli che lo chie<strong>dono</strong> e pertanto devo continuare a girare quaggiù<br />

le schede ed i messaggi che ci danno lassù, a far da tramite. Inoltre devo far in<br />

modo che <strong>il</strong> profumo del Cielo si possa sentire attraverso queste comunicazioni<br />

(una bellissima immagine). Questo angelo dolcissimo mi fa "m<strong>il</strong>le rimbrotti" per<br />

quanto ho potuto pensare: come puoi uscire da qui, mi <strong>di</strong>ce? Mi raccomanda <strong>di</strong><br />

essere saggia nello scoprire gli imbrogli e le trappole che tanti vorrebbero<br />

tirarmi. Saluta <strong>di</strong>cendo <strong>di</strong> chiamarsi Rudy.<br />

Subito dopo ecco un altro angelo (conferma <strong>di</strong> esserlo quando <strong>di</strong>ce, poco dopo,<br />

244


che "turneggiano piume", ossia ci sono angeli che fanno a turno per parlare). Mi<br />

invita ad essere solidale coi progetti del Cielo, col loro talento nel comunicare<br />

con noi: <strong>di</strong>ffon<strong>di</strong> la notizia, <strong>di</strong>ce, che lassù sanno rimare, ossia sanno creare<br />

comunicazioni in forma <strong>di</strong> versi. Mi chiede <strong>di</strong> nuovo <strong>di</strong> aprire loro la "porta" del<br />

registratore perché, se le voci vengono, ci portano <strong>di</strong> sicuro una merce<br />

meravigliosa: l'amore.<br />

Che colui che viene a parlare dopo sia Nikola Tesla, l'ho capito solo dopo,<br />

quando ha continuato a parlare nella seconda parte (parla in due tempi<br />

<strong>di</strong>fferenti, infatti) facendomi capire che si tratta <strong>di</strong> colui che ha brevettato la<br />

ra<strong>di</strong>o. Se sulla terra siamo a <strong>di</strong>struggere la natura, <strong>di</strong>ce, allora siete malati, ci<br />

devono essere dei bac<strong>il</strong>li che non vi fanno più ragionare. Mi <strong>di</strong>ce che abbiamo<br />

avuto entrambi <strong>il</strong> priv<strong>il</strong>egio, io <strong>di</strong> poterlo sentire, lui <strong>di</strong> poter comunicare, e mi<br />

chiede <strong>di</strong> scrivere una copia <strong>di</strong> questa comunicazione per chi legge. E' bello,<br />

<strong>di</strong>ce, poter ritornare al "gregge", ossia fra gli uomini anche se solo con le onde<br />

ra<strong>di</strong>o: lassù sanno bene tutti quello che faccio con le registrazioni ed <strong>il</strong> sito, e<br />

scherza <strong>di</strong>cendomi che mi danno tutti da fare. Poi si interrompe perché c'è<br />

qualcuno che lo <strong>di</strong>sturba e vuol parlare.<br />

L'entità che si presenta dopo, brevemente, mi è sconosciuta: egli ci fa capire <strong>di</strong><br />

essere <strong>di</strong> fronte al mare e <strong>di</strong> goderselo, guardando anche le navi meravigliose<br />

che ha davanti. C'è per lui come una sorta <strong>di</strong> "riposo", <strong>di</strong> sospensione (forse<br />

dalle pene del purgatorio?), e ci informa che è stato <strong>il</strong> "regista", ossia<br />

<strong>Sant'Erasmo</strong> a farlo passare per registrare. Ma prima <strong>di</strong> sfuocare, ossia <strong>di</strong><br />

perdere la comunicazione con me, si raccomanda che, sulla terra, si bene<strong>di</strong>ca <strong>di</strong><br />

più la bella notizia, ossia che è possib<strong>il</strong>e, per i due mon<strong>di</strong>, comunicare fra loro.<br />

Per cominciare a farmi capire <strong>di</strong> chi si tratta, tesla mi <strong>di</strong>ce che io detti un titolo<br />

ad una scheda del mio libro col suo nome (è vero, ho de<strong>di</strong>cato anche a lui una<br />

delle schede biografiche del mio libro). Si raccomanda <strong>di</strong> investire in un solo,<br />

proficuo modo: tirando via la benda dagli occhi a tanti che non cre<strong>dono</strong>. L'onda<br />

va, funziona <strong>di</strong>ce Tesla, che brevettò, per gli stu<strong>di</strong> che per primo aveva<br />

effettuato su <strong>di</strong> esse, proprio la scoperta delle onde ra<strong>di</strong>o, e ciò che è bellissimo<br />

per lui è <strong>il</strong> fatto che esse ora si siano trasformate in un'arma della Carità <strong>di</strong>vina<br />

nei nostri confronti attraverso la metafonia. Mi saluta <strong>di</strong>cendomi che ora una<br />

nonna avrà in registratore <strong>il</strong> suo erede, <strong>il</strong> nipote che aveva chiesto, ora, <strong>di</strong>ce, si<br />

sod<strong>di</strong>sfano le richieste <strong>di</strong> parenti.<br />

Non comprendo bene, non sapendolo, se Marco <strong>di</strong>ce <strong>di</strong> aver ottenuto una laurea<br />

sulla terra, prima della sua prematura <strong>di</strong>partita, oppure se l'ha ottenuta lassù<br />

dove ancora si de<strong>di</strong>ca a stu<strong>di</strong>are. Dice subito che lassù ri<strong>dono</strong>, sono felici e che<br />

la rabbia dei loro cari restati sulla terra deve finire, proprio perché loro sono<br />

felici, nella gioia. Che vadano nel secchio della spazzatura le sciagure, esse in<br />

245


ealtà, se si guarda con gli occhi della fede in Dio, non esistono. Si rivolge poi<br />

alla nonna e <strong>di</strong>ce che <strong>il</strong> suo caro nipote lei ce l'ha già nei sogni, ossia che lui va a<br />

visitarla davvero nei sogni e le rivolge una frase amorosa, <strong>di</strong>cendole che lei è un<br />

vero tesoro e la prega <strong>di</strong> ridere, <strong>di</strong> essere felice. Quasi un niente separa noi vivi<br />

dai nostri cari trapassati e desidera che questo la nonna vada a <strong>di</strong>rlo a suo padre<br />

(che forse non è molto convinto dell'esistenza dell'ald<strong>il</strong>à? O forse pensa che sia<br />

un mondo troppo lontano da noi?). Marco scherza un pò: <strong>di</strong>ce che sulla terra<br />

siamo destinati a invecchiare, però i veri vivi sono loro lassù che ora sono con<br />

noi tramite <strong>il</strong> registratore. Saluta la nonna raccomandandole <strong>di</strong> restare sempre<br />

devota a Gesù Cristo: dei meriti infiniti <strong>di</strong> Gesù, infatti, egli ancora sente gli<br />

angeli cantare le lo<strong>di</strong>, instancab<strong>il</strong>mente (è un modo per <strong>di</strong>re che egli si trova in<br />

un luogo <strong>di</strong> luce e <strong>di</strong> gioia, vicino a Dio, in Para<strong>di</strong>so).<br />

Commento<br />

Si, mi sono sentita <strong>di</strong>spiaciuta per aver avuto, per un attimo, dubbi sul fatto se<br />

continuare o no con le registrazioni. Di fronte a tanto amore siamo nu<strong>di</strong>,<br />

incapaci, piccoli: tutto ciò pare sopraffarci. Mi chiedo (e lo farò fino alla fine dei<br />

miei giorni) perché io. Loro in realtà già una volta mi <strong>di</strong>edero una risposta<br />

chiara: Dio comanda e viene giù a scegliere i figli. Io sono felice, rinuncio a voler<br />

capire e comprendo solo attraverso la volontà <strong>di</strong> Dio che certo io non posso<br />

comprendere nella mia miseria umana. Mi affido, mi abban<strong>dono</strong> a loro, che sia<br />

quel che <strong>il</strong> Signore vuole e ha deciso. Certo ho bisogno del loro aiuto, ogni<br />

attimo, e loro non me lo negano <strong>di</strong> certo. Anche nella prova, nei momenti più<br />

brutti e <strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>i, loro mi danno una forza che non credevo <strong>di</strong> possedere. La<br />

tenerezza <strong>di</strong>vina è infinita ed immensa e precede ogni nostra richiesta,<br />

trasforma ciò che noi, nella nostra limitata visione, giu<strong>di</strong>chiamo una sventura in<br />

un <strong>grande</strong> insegnamento, in un <strong>grande</strong> bene. Marco ce lo <strong>di</strong>ce: quelle che noi<br />

consideriamo sciagure, lassù vanno a finire nel secchio della spazzatura, si<br />

mostrano per quello che sono: <strong>il</strong> compimento <strong>di</strong> un percorso verso la Luce,<br />

verso Dio. Per noi, che siamo ancora in questa valle <strong>di</strong> lacrime, è davvero<br />

<strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>e comprendere e <strong>di</strong>gerire una sim<strong>il</strong>e verità, ma questo concetto è proprio<br />

la risposta alla domanda fondamentale che allontana tanti dalla fede: perché<br />

esiste <strong>il</strong> male se esiste Dio? perché si soffre? Noi, come <strong>di</strong>ceva, Padre Pio, siamo<br />

seduti su uno sgabello basso e, guardando nostra madre che ricama (Dio),<br />

ve<strong>di</strong>amo solo <strong>il</strong> rovescio del lavoro, brutto ed intricato. Quando saremo<br />

cresciuti, quando saremo più in alto, vedremo <strong>il</strong> ricamo dalla parte bella e allora<br />

246


lo vedremo nella sua perfezione e meraviglia, e non ci sarà più un solo f<strong>il</strong>o fuori<br />

posto. Allora vi auguro, piano piano, <strong>di</strong> poter vedere <strong>il</strong> ricamo dalla parte giusta<br />

prima possib<strong>il</strong>e.<br />

247


Piero, evidentemente incaricato da <strong>Sant'Erasmo</strong> che lo precede<br />

con un breve intervento, ci lascia insegnamenti - arriva poi<br />

Gianni, <strong>il</strong> compagno prematuramente scomparso <strong>di</strong> una mia<br />

lettrice e infine Emma, la nipote assassinata <strong>di</strong> una mia lettrice –<br />

17/12/2010<br />

In questa registrazione, insieme ad un breve intervento <strong>di</strong> <strong>Sant'Erasmo</strong> e <strong>di</strong><br />

Piero, si sono presentati due "cari" richiestimi da persone che mi hanno scritto e<br />

che da tempo attendevano questa bella notizia. Sono Gianni, <strong>il</strong> compagno<br />

scomparso prematuramente <strong>di</strong> una mia lettrice, ed Emma, una giovane donna<br />

morta assassinata. E sottolineo volutamente <strong>il</strong> motivo della morte <strong>di</strong> questa<br />

donna per invitarvi ad una semplice riflessione: nelle sue parole non c'è o<strong>di</strong>o o<br />

acre<strong>di</strong>ne verso chi ne ha causato la morte, lei pare ignorarlo del tutto, bensì c'è<br />

tenerezza e amore verso la zia che mi ha chiesto <strong>il</strong> contatto con lei e quella che<br />

definirei una "serena accettazione" del suo destino, quasi fosse inevitab<strong>il</strong>e. E'<br />

come se lassù i motivi che ci hanno portato alla morte fisica non contassero<br />

affatto, essi appaiono come fatti recon<strong>di</strong>ti che nemmeno paiono toccarci più.<br />

Gianni, invece, testimonia ancora una volta come i nostri sentimenti verso chi<br />

abbiamo lasciato temporaneamente quaggiù, siano immutati ed immutab<strong>il</strong>i. Il<br />

<strong>grande</strong> amore per la sua donna è ancora vivo e forte e lui tiene a farglielo sapere<br />

con tutte le sue forze, <strong>di</strong>mostrandoci, se ancora ce ne fosse bisogno, che lassù<br />

andremo col nostro bagaglio <strong>di</strong> personalità, sentimenti e carattere. Ed anche<br />

tutti gli avvenimenti della nostra vita ci seguiranno, nel bene e nel male. C'è<br />

tanto amore in questa registrazione e la considero un bellissimo <strong>dono</strong> per <strong>il</strong><br />

Natale che ci stiamo preparando a vivere. Ricor<strong>di</strong>amoci, fermandoci per un<br />

attimo nella frenesia <strong>di</strong> questi giorni, che Natale altro non significa che quel<br />

meraviglioso Re ci ama così profondamente da aver voluto con<strong>di</strong>videre la<br />

nostra misera con<strong>di</strong>zione umana per riscattarla poi in quella Sua morte, vera e<br />

sofferta, sfociata in un inau<strong>di</strong>to miracolo <strong>di</strong> Luce che ci rende tutti eterni,<br />

proprio come Lui.<br />

Vorrei invitarvi ad ascoltare in particolare una frase che Gianni <strong>di</strong>ce alla sua<br />

donna, che è chiarissima e dà davvero i brivi<strong>di</strong> per ciò che significa: quella dove<br />

lui <strong>di</strong>ce "e ri<strong>di</strong>glielo che io me n'innamorai". Io mi ci sono commossa tantissimo.<br />

248<br />

Testo


SANT’ERASMO<br />

Periglio, ma sta suora mira a Gesù<br />

e qui m’inquina classe!<br />

Qua le do mira, è urgente,<br />

ah, Piero ha qui!<br />

PIERO<br />

Mò, amati, dei mostri io spazzo lì,<br />

u<strong>di</strong>te: si <strong>di</strong>ca lode!<br />

Tirava, poi <strong>di</strong> lì, braccia pure a te!<br />

Volò marito pè ruggiti b<strong>il</strong>anciere.<br />

Non lascià <strong>di</strong> lì segreti,<br />

valli a <strong>di</strong>re a Dio qua, figli!<br />

In qua si risponde,<br />

là lavora, vò su Regina sai, Frà, te!<br />

E lì venerà, racconta.<br />

Ha lume: c’è cura,<br />

allegri, son lì, si, eh! U<strong>di</strong>re!<br />

Qua do lì luce, si va!<br />

UN’ENTITA’ SENZA NOME<br />

E <strong>di</strong> lì collega!<br />

S’ entrò, si, è qui modelli!<br />

In amore <strong>di</strong>fende più donna:<br />

ti rigira <strong>di</strong> lì!<br />

GIANNI<br />

Permetti mò rima?<br />

Si, de noi stare buste,<br />

bussi e vai, ce l’ho buste!<br />

E ri<strong>di</strong>glielo che io me n’innamorai!<br />

Lì prova c’è!<br />

Qui Gian ti è! Ti do cuore tre!<br />

249


Gesti che fai là è piacere,<br />

d<strong>il</strong>le che c’è qui lui<br />

e che, sai, gli vuole dà un pò <strong>di</strong> fede!<br />

Ah e sfori fumar? Via, e lascia fa!<br />

Ha riscontro è inut<strong>il</strong>e!<br />

Più vota, <strong>di</strong>sco le ballai,<br />

da Cielo là c’è gli arnesi!<br />

Le va i Santi e chiari,<br />

novo è giù core pè te cca!<br />

Fa nuvole vernà lì <strong>grande</strong>?<br />

Tu hai noi giù lì, eh!<br />

Era in note, vero, dolce st<strong>il</strong>e?<br />

EMMA<br />

Cielo qua:<br />

dì giù “t’amo” in st<strong>il</strong>e,<br />

e vi è una forza lì e qua!<br />

Cara la zia è a me,<br />

sor<strong>di</strong> irra<strong>di</strong>a noi!<br />

Ci dà <strong>il</strong> Re qui tane<br />

e girà ci dà piede,<br />

va, più tenue su è nipote!<br />

E sembro, qui in nave,<br />

dei più è nipote.<br />

I denari rendere zeri,<br />

da lì le fonai:<br />

desiderasse la meta lì!<br />

Dicci “t’amo” in st<strong>il</strong>e,<br />

de là, senti, ho corpo,<br />

po’ cimeli pian giù là, eh!<br />

E noi, Signor fa là, e <strong>di</strong>ce <strong>il</strong> Re: “Issar!”<br />

Oh, mai trucchi do qua,<br />

parti <strong>di</strong> vita….riè in vita!<br />

Qua ver v’è dato:<br />

là ce l’ha un sole chiaro,<br />

giù, Frà, ammonire!<br />

E andrò, farei,<br />

250


fammi uscì, le regalo un nove qua,<br />

ora è, vò!<br />

Vivrà, e i rosi lì giù glieli offro!<br />

Lì oggi neve, lì ndò vai, <strong>di</strong>ssero qua?<br />

Annà lì sui computer…ori c’è!<br />

Spiegazione del testo<br />

<strong>Sant'Erasmo</strong> ci dona una delle sue ironiche "chicche", sbeffeggiando così<br />

quell'epidemia <strong>di</strong> laicismo che pare andare tanto <strong>di</strong> moda ultimamente anche<br />

nelle istituzioni che, in nome del "politically correct" si stanno snaturando,<br />

recidendo tristemente le proprie ra<strong>di</strong>ci in un "nulla" privo <strong>di</strong> significato. Mi<br />

ricordo <strong>di</strong> un episo<strong>di</strong>o accaduto qualche anno fa proprio nel nostro bel paese,<br />

precisamente presso la scuola statale "Jean Piaget" <strong>di</strong> Roma: una suora, Annalisa<br />

Falasco, chiamata ad insegnare in una scuola pubblica, fu attaccata dai genitori<br />

dei bambini col pretesto che, essendo lei una cristiana, cioè seguace <strong>di</strong> Cristo,<br />

poteva influenzarli in qualche modo. Tralascio le motivazioni <strong>di</strong> entrambe le<br />

parti, se vi interessa potete leggere qui <strong>il</strong> fatto, ma <strong>Sant'Erasmo</strong> pare riferirsi ad<br />

atteggiamenti sim<strong>il</strong>ari che serpeggiano nella nostra società, una specie <strong>di</strong><br />

"razzismo laico" perlomeno esagitato ed esagerato. Allora <strong>il</strong> Santo, facendosi<br />

portavoce <strong>di</strong> uno <strong>di</strong> questi pala<strong>di</strong>ni del laicismo ad oltranza, costi quel che costi,<br />

commenta che se quella suora "mira" a Gesù, al Suo pensiero e al Suo<br />

insegnamento, allora è pericolosa perché potrebbe "inquinare" le giovani menti<br />

della classe con le sue idee, ponendo in esse <strong>il</strong> pericolosissimo (nonché fuori<br />

moda) seme della f<strong>il</strong>osofia del "porgi l'altra guancia" e della non violenza,<br />

peggio ancora, potrebbe insegnare loro qualcosa <strong>di</strong> perdente come la<br />

compassione e l'amore universale. Ad<strong>di</strong>rittura egli scherza <strong>di</strong>cendo che la suora<br />

è un "periglio", ossia un pericolo. Ma mi dà la giusta "mira" <strong>il</strong> Santo, perché la<br />

porti a tutti voi, è urgente, <strong>di</strong>ce, uscire da questo pensiero che pone l'uomo al<br />

centro dell'universo, un uomo che non può bastare a se stesso ed è sempre più<br />

perso, in balìa <strong>di</strong> un relativismo etico che è pieno <strong>di</strong> frutti avvelenati e foriero <strong>di</strong><br />

sventure personali e sociali e <strong>di</strong>sperata solitu<strong>di</strong>ne. Lascia poi <strong>il</strong> posto a Piero, e<br />

comprendo che è lui perché <strong>il</strong> Santo stesso me lo <strong>di</strong>ce, visto che poi Piero parla<br />

sulla stessa voce della mia cara guida. Piero ricorda a noi, la sua famiglia che<br />

chiama "amati", che lui cerca <strong>di</strong> tenerci lontane entità negative, e ci invita a<br />

pregare. Mi fa capire che lui, da lassù, "tira le braccia" anche a me, spingendomi<br />

a fare sempre <strong>di</strong> più e meglio con le registrazioni. Dice che è "volato" da me per<br />

251


<strong>il</strong>anciare i "ruggiti" <strong>di</strong> rabbia che in questi giorni ho "emesso" spesso contro le<br />

cose che vedo andare storte in questa nostra società. Lui vorrebbe, certo, che<br />

ruggissi <strong>di</strong> meno, ma la mia umana indole a volte sfugge al controllo,<br />

purtroppo. Ci ricorda che non dobbiamo lasciare segreti su questa terra, che<br />

dobbiamo confessare le nostre colpe qui. Dal Cielo ci rispon<strong>dono</strong>, e mi invita a<br />

"lavorare" sempre alle registrazioni e al sito perché questo è anche <strong>il</strong> volere della<br />

Madre <strong>di</strong> Dio verso la quale, <strong>di</strong>ce Piero, bisogna avere una vera e propria<br />

venerazione. Abbiamo luce e cura con queste registrazioni, e lui, in particolare, è<br />

sempre vicino a noi che, per questo motivo, dobbiamo esserne contenti. Con le<br />

sue parole ci dona luce, <strong>di</strong>ce infine, e se ne va.<br />

Segue uno strano intervento da parte <strong>di</strong> un'entità senza nome, probab<strong>il</strong>mente un<br />

uomo che è stato deluso in amore: egli <strong>di</strong>ce, innanzitutto, che devo continuare a<br />

collegare i due mon<strong>di</strong> e che lì ci sono "modelli", probab<strong>il</strong>mente intendendo <strong>di</strong>re<br />

che ci sono personaggi che incarnano varie umane situazioni. Ci saluta<br />

esprimendo una sua personale convinzione: in amore le donne, <strong>di</strong>ce, si<br />

<strong>di</strong>fen<strong>dono</strong> meglio degli uomini perché esse sarebbero, secondo lui, più capaci <strong>di</strong><br />

rigirare un uomo, <strong>di</strong> "imbrogliarlo". Io non sono affatto d'accordo con questo<br />

misterioso amico, sia chiaro, e mi pare strana questa sua "sortita".<br />

Gianni entra chiedendo <strong>il</strong> permesso <strong>di</strong> parlare in "rima", ossia con questo<br />

linguaggio così particolare che ormai conosciamo bene. Dice che ci sono buste<br />

con messaggi da lassù e mi invita a "bussare" alla persona che me lo aveva<br />

richiesto per informarla (la sua compagna). Mi chiede subito, con una frase<br />

bellissima e chiarissima, <strong>di</strong> <strong>di</strong>re alla sua donna (anzi, <strong>di</strong> "ri<strong>di</strong>rglielo" perché lui<br />

chissà quante volte glielo avrà già detto) che lui se ne innamorò davvero e che<br />

questa registrazione ne è un'ulteriore prova. Poi le <strong>di</strong>ce che c'è "Gian" che le da <strong>il</strong><br />

suo cuore moltiplicato per tre. Rivolgendosi a me, mi <strong>di</strong>ce che l'attività che<br />

svolgo è un piacere che faccio a loro lassù e a chi è qua giù, e mi chiede <strong>di</strong><br />

chiarire alla sua donna che è proprio lui a parlare tramite <strong>il</strong> registratore, senza<br />

che lei abbia dubbi..e che vuole darle un pò <strong>di</strong> fede nell'ald<strong>il</strong>à (forse lei non è<br />

proprio tanto convinta?) Poi, rivolgendosi a lei che comunque ha già smesso <strong>di</strong><br />

fumare, Gianni le <strong>di</strong>ce che ora lei ne ha la prova: è inut<strong>il</strong>e fumare, non serve a<br />

risolvere i problemi; ora che ha smesso lei lo sa molto bene. Quasi stesse facendo<br />

una gara tipo "X Factor" del Cielo, e lo <strong>di</strong>ce scherzando, la invita a votarlo <strong>di</strong><br />

più, visto che lui sta anche ballando lassù dalla gioia e grazie al fatto che <strong>il</strong> Cielo<br />

ci ha donato i mezzi per poterci parlare fra i due mon<strong>di</strong> (in questo caso <strong>il</strong><br />

registratore). Ricorda che da me vengono i santi a parlare (si riferisce a<br />

<strong>Sant'Erasmo</strong>) e che ciò è chiaro; le <strong>di</strong>ce poi che, per lei, ora lui lassù ha un cuore<br />

tutto nuovo. Con una frase molto "aulica" lui le <strong>di</strong>ce, metaforicamente, che se le<br />

nuvole (le preoccupazioni) fanno scendere "l'inverno" nella sua vita, lei deve<br />

252


sempre ricordarsi che ha accanto anche loro da lassù ad aiutarla. Poi,<br />

compiaciuto per lo st<strong>il</strong>e così poetico e romantico che ha espresso, chiude<br />

facendole notare che, nella sua nota c'è un "dolce st<strong>il</strong>e".<br />

Anche Emma, dopo aver detto che chi parla si trova in cielo, parla <strong>di</strong> "st<strong>il</strong>e".<br />

Infatti mi invita a <strong>di</strong>re alla sua zia che lei la ama e <strong>di</strong> <strong>di</strong>rlo "in st<strong>il</strong>e", ovvero con<br />

queste parole poetiche. Vi è una forza, sia qui in terra che lassù, che permette la<br />

comunicazione, e penso che lei si riferisca proprio all'amore che lega le persone.<br />

Dice che la zia, che ne ha richiesto <strong>il</strong> contatto, le è cara e le ricorda che loro lassù,<br />

con queste comunicazioni, vogliono "irra<strong>di</strong>are" i "sor<strong>di</strong>", coloro che non<br />

vogliono sentirne <strong>di</strong> questa realtà altra e della sopravvivenza dell'anima per<br />

convincerli. E' Dio, <strong>il</strong> Re, che dà loro rifugi nell'ald<strong>il</strong>à e pie<strong>di</strong> per poter girare e<br />

venire fino a noi (che permette loro anche <strong>di</strong> parlare con noi); ora, avverte la zia,<br />

lei, sua nipote, lassù è più "tenue", più sott<strong>il</strong>e rispetto alla materia del corpo<br />

terreno, ha infatti quello che si chiama "corpo sott<strong>il</strong>e o eterico". Nella "nave" su<br />

cui si trova, che sempre compare come mezzo <strong>di</strong> trasporto delle anime<br />

dell'ald<strong>il</strong>à verso la terra, lei, <strong>di</strong>ce, sembra la nipote <strong>di</strong> tutti quelli che si trovano<br />

lì, i "più" (noi in<strong>di</strong>chiamo l'ald<strong>il</strong>à anche come <strong>il</strong> "mondo dei più"), ossia tutti la<br />

trattano con affetto, come se fosse davvero la loro nipote. I sol<strong>di</strong>, quaggiù,<br />

ren<strong>dono</strong> zero lassù; al solito, ci <strong>di</strong>cono che non dobbiamo mai farne un valore<br />

assoluto, e Emma <strong>di</strong>ce che ha "fonato" (ossia "telefonato") per ricordarle <strong>di</strong><br />

mirare sempre e solo alla vera meta: quella del Cielo. Ri<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> nuovo che devo<br />

<strong>di</strong>re alla zia che l'ama e la informa che lei lassù ha un corpo e dunque<br />

raccomanda che quaggiù non facciano troppi cimeli delle sue cose nel tentativo<br />

<strong>di</strong> trattenerla in un vuoto ricordo. E' <strong>il</strong> Signore che agisce in queste<br />

comunicazioni e, <strong>di</strong>ce Emma, <strong>di</strong>etro <strong>di</strong> esse c'è un intento chiaro, quello <strong>di</strong><br />

spingerci a <strong>di</strong>re agli altri <strong>di</strong> "issarsi", elevarsi, sollevare lo sguardo oltre ciò che<br />

appare ed è sensib<strong>il</strong>e. Lei non fa trucchi e ce lo assicura: è partita dalla vita <strong>di</strong><br />

prima ma ora è <strong>di</strong> nuovo in vita, la morte non l'ha sfiorata nel suo vero essere.<br />

Con queste comunicazioni ci viene data la verità, in esse c'è un sole chiaro <strong>di</strong><br />

conoscenza e <strong>di</strong> questo mi invita ad ammonire tutti, a ricordarlo a tutti.<br />

Preparandosi a lasciarci mi dà anche <strong>il</strong> voto: un bel nove! Offre dei rosi (delle<br />

piante intere quin<strong>di</strong>) a sua zia e mi saluta con un particolare che ci fa<br />

comprendere che loro lassù sanno sempre quello che accade sulla terra: era <strong>il</strong> 17<br />

<strong>di</strong>cembre quando ho effettuato questa registrazione, <strong>il</strong> giorno critico in cui<br />

l'Italia si bloccò per la neve. E allora Emma, ironicamente, ci chiede dove mai<br />

potremmo andare con tutta quella neve, e ci invita a stare al computer, magari<br />

su questo sito dove si possono davvero scovare dei preziosi ori <strong>di</strong> conoscenza.<br />

253


Commento<br />

Notate come ogni entità abbia una sua precisa personalità? Piero è, come<br />

sempre è stato anche qui sulla terra, protettivo, paterno. Gianni è un uomo<br />

molto innamorato e tenero, così come credo sia stato anche qui, sulla terra, e la<br />

sua tenerezza, la sua premura ancora lo caratterizzano. Emma, nipote<br />

affettuosa, ci appare entusiasta, allegra, felice <strong>di</strong> essere coccolata anche lassù, e<br />

<strong>di</strong>mentica della brutta fine che ha fatto sulla terra per mano <strong>di</strong> un assassino.<br />

Certo, l'evoluzione porterà dei cambiamenti alle anime, dei miglioramenti, ma,<br />

<strong>di</strong>ciamo così, "l'impianto <strong>di</strong> base" del carattere e del modo <strong>di</strong> affrontare i<br />

rapporti umani resta abbastanza costante. Credo che sia Gianni che Emma,<br />

abbiano fatto forse <strong>il</strong> più bel regalo <strong>di</strong> Natale ai loro cari rimasti qui sulla terra!<br />

254


Dopo tanto tempo torna mio zio Gennaro, allegro e scherzoso<br />

come sempre e non atteso - una suora lo segue per darci i suoi<br />

consigli - termina <strong>Sant'Erasmo</strong> che annuncia novità – 28/12/10<br />

Gennaro era un mio zio materno e alcuni <strong>di</strong> voi lo ricorderanno in tante<br />

registrazioni, specie quelle dei primi tempi in cui mi de<strong>di</strong>cavo alla metafonia.<br />

Sempre scherzoso e giocherellone, come anche in questa registrazione in cui mi<br />

chiede <strong>di</strong> fargli <strong>il</strong> caffè, visto che è venuto in "visita" da lassù. Vi assicuro che <strong>il</strong><br />

suo carattere è restato lo stesso, immutato, allegro, sornione e amante della<br />

risata. Il concetto che vorrei sottolineare particolarmente, nella sua<br />

comunicazione, è quello in cui si riferisce a queste comunicazioni come ad una<br />

forma <strong>di</strong> "terapia" a base <strong>di</strong> amore celeste, terapia che mira a curare <strong>il</strong> dolore, la<br />

<strong>di</strong>sperazione e <strong>il</strong> senso <strong>di</strong> impotenza che ci coglie <strong>di</strong> fronte al pensiero della<br />

morte se non abbiamo la fortuna <strong>di</strong> essere sostenuti dalla fede. Per me ha<br />

pienamente ragione: infatti queste registrazioni hanno aiutato anche me, in<br />

primis, a superare l'ansia e la paura che, partendo dalla ra<strong>di</strong>ce primigenia della<br />

paura della morte, oscurava poi tutti gli aspetti del mio vivere quoti<strong>di</strong>ano. Sono<br />

state, queste comunicazioni, molto più efficaci <strong>di</strong> qualsiasi ansiolitico e <strong>di</strong><br />

qualsiasi antidepressivo, una vera panacea che ha agito sull'intera visione della<br />

vita e del suo senso, dandole un significato nuovo ed esaltante. La suora che lo<br />

segue non ci <strong>di</strong>ce <strong>il</strong> suo nome, ma anch'ella ci lascia un'immagine, fra le altre,<br />

particolarmente significativa e profonda: se piove tanto, afferma, è perché <strong>il</strong><br />

Signore vi spinge a cercare luoghi più elevati. Un concetto semplice e allo stesso<br />

tempo complesso che va a toccare <strong>il</strong> significato delle prove cui siamo sottoposti<br />

nella nostra esistenza terrena; in questo linguaggio metaforico e simbolico, vero<br />

e proprio timbro e cifra poetica delle entità che comunicano con me attraverso <strong>il</strong><br />

registratore, la pioggia rappresenta le avversità che spesso ci troviamo <strong>di</strong> fronte,<br />

e proprio quelle <strong>di</strong>fficoltà, afferma la suora, devono spingerci a cercare quei<br />

luoghi elevati che ci mettono al riparo dalle inondazioni e che sono la<br />

rappresentazione <strong>di</strong> un'elevazione spirituale che, poggiando sulla base <strong>di</strong><br />

un'esperienza <strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>e, trova la propria accelerazione. So che per tanti è un pò<br />

<strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>e da concepire un sim<strong>il</strong>e concetto, ma senza le <strong>di</strong>namiche dei problemi e<br />

delle <strong>di</strong>fficoltà, senza le spinte a superarli, noi altro non saremmo che manichini,<br />

immob<strong>il</strong>i ed immutab<strong>il</strong>i, non conosceremmo né pianto né gioia, come gli oggetti<br />

inanimati, meteore imperturbab<strong>il</strong>i che vagano in uno spazio in<strong>di</strong>fferente e<br />

gelido. E visto che ho commentato un concetto per ognuno dei "partecipanti" a<br />

questa registrazione, chiudo con uno dei concetti che mi lascia <strong>Sant'Erasmo</strong>, ben<br />

255


conoscendo <strong>il</strong> mio caratterino. "E lotta, però giù negozia", mi <strong>di</strong>ce, e me lo <strong>di</strong>ce<br />

ben conoscendo <strong>il</strong> mio incontenib<strong>il</strong>e istinto <strong>di</strong> attaccare a testa bassa quando mi<br />

trovo <strong>di</strong> fronte ad un ostacolo. E' giusto lottare per ciò in cui si crede, ma<br />

bisogna, egli mi insegna, per affermare proprio quella stessa verità, anche<br />

"negoziare" con l'altra parte, "me<strong>di</strong>are" per cercare <strong>di</strong> portare con più efficacia <strong>il</strong><br />

proprio messaggio che è così tanto spesso frainteso. Eh si, non si finisce mai <strong>di</strong><br />

migliorarsi e <strong>di</strong> imparare, infatti la <strong>di</strong>plomazia non è mai stata <strong>il</strong> mio forte....<br />

GENNARO<br />

Vài, va là Cielo a suonà,<br />

e <strong>il</strong> male, ah, qui aggiri.<br />

Hai raggio, qua fanno,<br />

reggeva Cristo!<br />

Oh, a Lido son buste, tè!<br />

Qua hai dei visti,<br />

ma nun l’hai fatto <strong>il</strong> caffe? Svelta!<br />

Ah, <strong>di</strong>schi permette,<br />

dì: regalato è lì!<br />

Mò amava i figli:<br />

hanno, gli rende e dà mir(a)!<br />

Sarò là, ccà Gennarì fa e <strong>di</strong> meglio.<br />

Fa denar andà a tutti: l’odor <strong>di</strong> muffa<br />

gir(a), vedrai lì!<br />

E all’ospiti <strong>di</strong>re che si fa terapie:<br />

più amore ve dà e amor!<br />

E L’Alfa bene porti,<br />

fai elle e garbugli: esseri n’dov’è?<br />

Oh nì, là timbra su la Regno,<br />

bava,neh, <strong>di</strong> doccia<br />

Terra qui sceglie,<br />

<strong>il</strong> Lume <strong>grande</strong>,<br />

<strong>il</strong> Babbo carne vi dà!<br />

256<br />

Testo


UNA SUORA<br />

Mò si ritorna: emozioni, là sogni è!<br />

A tener qua mir(a) fa là suoni!<br />

Forza, deh fa lì,<br />

neh, fa giù <strong>di</strong> là,<br />

c’è male, ah, in giro,<br />

sotto l’è magra qua!<br />

Ah, piove?<br />

Mir(a) fa <strong>il</strong> Re acquistar:<br />

più ambiscano i r<strong>il</strong>ievi!<br />

Più ci dà via, qui i Re Magi lo sa!<br />

I Magi venì, già!<br />

C’è l’oro a registrà: suora è a fa là!<br />

Tirà, registrà:<br />

credete là, c’è Re, figli,<br />

che lì doni ha!<br />

Ce aspettamo là dai cinesi unir:<br />

se lascia <strong>il</strong> posto su!<br />

I sor<strong>di</strong> (c’ha lei piuma)<br />

più lì giù attiri!<br />

SANT'ERASMO<br />

Martire risparmio giù ideava:<br />

da su va là l’idea<br />

<strong>di</strong> fa qui vetri a un’altra.<br />

Più rami, deh!<br />

Ce n’è giù, qui ti richiamo,<br />

puoi, <strong>di</strong> lì entri,<br />

e giù n’hai timbri!<br />

E lotta, però giù negozia!<br />

C’è lì sbaglio, riscrive Marco,<br />

tu valle a <strong>di</strong>re:<br />

257


è in Oltre….già troppo!<br />

Spiegazione del testo<br />

Mio zio, quasi parlando fra sè e sè, si "incita" a venire a "suonare" al mio<br />

registratore, sottolineando che è <strong>il</strong> Cielo che viene a "suonare", ed in tal modo ci<br />

permette <strong>di</strong> poter aggirare <strong>il</strong> male. Mi ricorda che ho la fortuna <strong>di</strong> poter contare<br />

sul "raggio" che permette le comunicazioni (che è stato tante volte citato nelle<br />

registrazioni), e ciò perché è Cristo che permette e fa la regia principale <strong>di</strong><br />

queste registrazioni. Qui al Lido, dove vivo, arrivano le buste coi messaggi da<br />

lassù e lui mi incita a prenderle con un termine <strong>di</strong>alettale, <strong>di</strong>ce infatti "tè", come<br />

a voler <strong>di</strong>re "pren<strong>di</strong>". Ho i visti che permettono le visite da lassù ed ecco che zio<br />

scherza con me chiedendomi come mai non gli ho fatto ancora <strong>il</strong> caffè, visto che<br />

lui è venuto in visita. Il Signore permette le registrazioni (spesso chiamate<br />

"<strong>di</strong>schi") e sono dei veri regali che giungono da lassù perché Egli ci ama;<br />

facendoci questo <strong>dono</strong> non solo ci fa un <strong>dono</strong>, ma un <strong>dono</strong> che ci rende in<br />

termini spirituali e ci dà la giusta mira per i nostri obiettivi. Poi mi <strong>di</strong>ce che è<br />

lui, presentandosi col nomignolo che spesso si usava in famiglia per chiamarlo<br />

(Gennarì) e <strong>di</strong>chiarando che farà anche <strong>di</strong> meglio con quello che sta per <strong>di</strong>rci. Se<br />

ogni uomo potesse arricchirsi a suo piacimento, <strong>di</strong>ce mio zio, allora sulla terra<br />

l'odore <strong>di</strong> muffa si estenderebbe ancor <strong>di</strong> più (l'odor <strong>di</strong> muffa si può intendere<br />

come la stagnazione che deriva dal fatto <strong>di</strong> essere appagati dai propri denari<br />

che ci trascinano verso piaceri materiali ed effimeri e la sott<strong>il</strong>e insod<strong>di</strong>sfazione<br />

che nasce dal sentirsi "arrivati"). Mi invita a <strong>di</strong>re ai lettori che con queste<br />

registrazioni loro inten<strong>dono</strong> fare "terapie" d'amore per noi, terapie che ci <strong>di</strong>ano<br />

una visione più ampia e profonda della vita e dell'esistenza. Chiude con un<br />

augurio ed uno strano sciogl<strong>il</strong>ingua: l'augurio che l'Alfa, ovvero <strong>il</strong> Signore, ci<br />

porti bene e lo sciogl<strong>il</strong>ingua col quale mi chiede ironicamente chissà questi<br />

esseri che parlano tramite <strong>il</strong> registratore dove sono (è la domanda che spesso mi<br />

faccio e alla quale non trovo precisa risposta, e nemmeno lui intende<br />

ovviamente darmela). Sottolinea ancora che queste registrazioni sono timbrate,<br />

ovvero permesse, dal Regno celeste, ma purtroppo ancora la Terra sceglie<br />

spesso <strong>di</strong> fare "docce <strong>di</strong> bava" (un'immagine forte per in<strong>di</strong>care <strong>il</strong> livello <strong>di</strong> certe<br />

scelte) interessandosi <strong>di</strong> cose molto meno importanti e molto più triviali e<br />

tralasciando queste verità che dovrebbero campeggiare ogni giorno sulle prime<br />

pagine dei quoti<strong>di</strong>ani e in tutti i programmi televisivi. Bisognerebbe gridare dai<br />

tetti queste cose, e invece dai tetti oggi gridano squallidume e stupi<strong>di</strong>tà, gran<strong>di</strong><br />

258


fratelli e becere donnicciuole <strong>di</strong> cort<strong>il</strong>e. Altro che docce <strong>di</strong> bava. Però zio saluta<br />

ricordandoci, in poche parole due concetti fondamentali che non possiamo<br />

<strong>di</strong>menticare nella nostra vita: primo, che siamo esseri spirituali<br />

momentaneamente racchiusi in un corpo <strong>di</strong> carne, secondo che quella carne,<br />

così perfettamente funzionante e mirab<strong>il</strong>mente scolpita, è <strong>il</strong> Babbo celeste che ce<br />

la dà, <strong>il</strong> nostro Creatore che è innanzitutto padre, babbo, così come Gesù ci ha<br />

insegnato.<br />

La suora ci comunica con stupore <strong>il</strong> suo stato d'animo: è un sogno ed<br />

un'emozione per lei ritornare a parlare con noi della terra. Mi invita a "fare<br />

suoni", ovvero registrazioni, per tenere la mira <strong>di</strong> tutti verso <strong>il</strong> cielo,ed anche<br />

perché, purtroppo, sulla terra c'è tanto male, la situazione è ad<strong>di</strong>rittura "magra".<br />

Poi enuncia <strong>il</strong> concetto che ho già spiegato nel prologo: se <strong>il</strong> Signore fa piovere<br />

molto è per spingerci a cercare luoghi più elevati (è una chiara metafora). Chi ci<br />

dà la vera via è <strong>il</strong> Signore, e i Magi, lassù, lo sanno bene, visto che fu loro<br />

mandato proprio da Dio <strong>il</strong> segno della stella per trovare <strong>il</strong> Messia e la salvezza<br />

che Egli rappresenta per ogni uomo. Torna <strong>il</strong> concetto più volte espresso che in<br />

queste registrazioni c'è l'oro, c'è <strong>il</strong> vero tesoro che è la Verità che esse ci portano.<br />

Mi chiede <strong>di</strong> attirare sempre più gente e continuare a registrare, e chiede a tutti<br />

noi <strong>di</strong> credere che <strong>il</strong> Re c'è davvero e che ha dei doni per chi lo segue e lo ama.<br />

Si augura poi che i cinesi si uniscano nella fede a Cristo, e scherzosamente <strong>di</strong>ce<br />

che lasceranno lassù <strong>il</strong> posto anche per loro (che sono tanti!). Mi saluta<br />

chiedendomi <strong>di</strong> attirare <strong>di</strong> più ancora i "sor<strong>di</strong>" al richiamo <strong>di</strong> Dio con l'aiuto<br />

della "piuma", ovvero dell'angelo che rende possib<strong>il</strong>i queste comunicazioni con<br />

la sua celeste energia.<br />

<strong>Sant'Erasmo</strong> mi <strong>di</strong>ce che ha ideato un modo per guadagnare tempo e far<br />

produrre più registrazioni: darà anche ad un'altra la possib<strong>il</strong>ità <strong>di</strong> farle, le darà<br />

"vetri" lassù, ovvero una finestra per poter comunicare (sapete che già<br />

<strong>Sant'Erasmo</strong> è in comunicazione con altre persone in tutta Italia). Vuole più<br />

rami a quest'albero fruttuoso delle comunicazioni che ci manda da lassù. Ci<br />

sono giù altre persone in grado <strong>di</strong> registrare. e io devo ricordarmi che posso<br />

farlo sempre, che ho i timbri, ovvero i permessi. Dà poi un insegnamento a me:<br />

mi <strong>di</strong>ce lotta pure laggiù per ciò in cui cre<strong>di</strong>, ma devi anche me<strong>di</strong>are con chi<br />

non la pensa come te per poterti rapportare al meglio. Questa ultima parte è<br />

rivolta alla nonna <strong>di</strong> Marco, <strong>il</strong> ragazzo morto in un incidente stradale e che<br />

venne a donare una comunicazione proprio a questa nonna (leggete qui).<br />

Questa nonna non è stata molto convinta che quello fosse suo nipote, non so<br />

bene perché, pretendendo forse parole specifiche e frasi che lei aveva<br />

predeterminato. Il Santo mi riporta <strong>il</strong> <strong>di</strong>spiacere <strong>di</strong> Marco per questa reazione<br />

della nonna; infatti <strong>il</strong> ragazzo le fa notare che lei si sbaglia a non riconoscerlo e<br />

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che, essendo lui nell'Oltre, quello che ha potuto <strong>di</strong>re e fare è già troppo!.<br />

Commento<br />

Devo <strong>di</strong>re che mi ha colpito l'atteggiamento scherzoso <strong>di</strong> mio zio, e ciò per due<br />

motivi: <strong>il</strong> primo è che ciò mi dà la prova che è proprio lui perché ha mantenuto<br />

la sua personalità, <strong>il</strong> secondo perché mi <strong>di</strong>mostra che lassù c'è anche spazio per<br />

la battuta ironica e lo scherzo, come già tante volte ci ha <strong>di</strong>mostrato anche<br />

<strong>Sant'Erasmo</strong> con la sua proverbiale ironia. Mi ha colpito anche <strong>il</strong> <strong>di</strong>spiacere <strong>di</strong><br />

Marco perché ora lo comprendo perfettamente: immaginate quanto sia <strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>e<br />

per queste anime poter venire a <strong>di</strong>re qualcosa ai loro cari, quanto sia faticoso<br />

per loro e anche per me che impiego davvero ore ed ore per decifrare quanto<br />

hanno da <strong>di</strong>re. Immaginate questo ragazzo con quanta trepidazione ha atteso <strong>di</strong><br />

poter <strong>di</strong>re quelle parole d'amore alla sua nonna chiamandola ad<strong>di</strong>rittura<br />

"tesoro" e <strong>di</strong> poterla rassicurare sul fatto che lui è vivo e che lei non lo ha perso<br />

davvero. E immaginate come si sia sentito quando ha capito che la sua nonna<br />

non lo ha "riconosciuto" forse perché voleva sentire la sua vera voce, e non lo ha<br />

"riconosciuto" da ciò che le ha detto. Ha voluto gridarle ancora <strong>di</strong> più che era<br />

proprio lui, per non lasciarla delusa.<br />

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FINE<br />

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