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L'Ispettore e la Società L'Ispettore e la Società - Aniv

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isultato professionale concertato,<br />

da un <strong>la</strong>to, e un compenso<br />

indifferenziato insieme a<br />

contribuzione, all’altro. La diversità<br />

del<strong>la</strong> funzione economico-sociale di<br />

scambio, rifenta specificatamente al<br />

requisito contrattuale del<strong>la</strong> causa,<br />

rispettivamente, per il <strong>la</strong>voro<br />

subordinato e per quello<br />

parasubordinato, aiuta a mettere in<br />

rilievo <strong>la</strong> circostanza per cui <strong>la</strong><br />

parasubordinazione rimane legata<br />

sempre e inevitabilmente ad un<br />

previo progetto d’opera ovvero di<br />

un dato risultato professionale, il<br />

quale viene compensato in sé e per sé<br />

senza alcun ricorso al criterio<br />

costituzionale di proporzionalità in<br />

ragione del<strong>la</strong> quantità e del<strong>la</strong> qualità<br />

del <strong>la</strong>voro svolto per ottenere<br />

l’anzidetto risultato professionale. La<br />

durata del contratto, allora, non potrà<br />

mai risultare incerta ovvero a tempo<br />

indeterminato, giacché il progetto<br />

dell’opera richiesta fissa il tempo<br />

dell’atteso risultato professionale e,<br />

conseguentemente, si appunta a un<br />

momento conclusivo certo del<br />

rapporto di col<strong>la</strong>borazione posto in<br />

essere. Dal requisito del<strong>la</strong> causa del<br />

contratto d’opera in paro<strong>la</strong> discende<br />

altresì il rilievo secondo il quale <strong>la</strong><br />

col<strong>la</strong>borazione coordinata e<br />

continuativa, essendo attività<br />

professionale di risultato, non e<br />

suscettibile di misurazione temporale<br />

e, quindi, si colloca ovviamente al di<br />

fuori dell’osservanza un qualunque<br />

orario di <strong>la</strong>voro, che neppure<br />

indirettamente il committente<br />

potrebbe cercare di imporre.<br />

Diversamente, ove si dovesse rilevare<br />

l’esistenza di un vincolo anche di fatto<br />

circa l’osservanza di un orario<br />

predefinito dalle stesse circostanze<br />

nelle quali e posto ed e richiesto<br />

l’adempimento dell’obbligo di <strong>la</strong>voro,<br />

non si verserebbe più nell’area del<br />

<strong>la</strong>voro autonomo, ancorché definibile<br />

parasubordinato, ma, per una tale<br />

eventualità, assumerebbe decisiva<br />

rilevanza giuridica il tratto del<strong>la</strong><br />

dipendenza al datore di <strong>la</strong>voro per<br />

effetto del<strong>la</strong> volontaria e accettata<br />

spoliazione del<strong>la</strong> disponibilità del<br />

proprio tempo da parte del <strong>la</strong>voratore<br />

interessato.<br />

L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong> 9<br />

4. Simu<strong>la</strong>zione negoziata ed evazione<br />

contributiva.<br />

La disponibilità del tempo, se risulta<br />

concretamente piena e incondizionata<br />

per il <strong>la</strong>voratore parasubordinato,<br />

rende giuridicamente certa <strong>la</strong> volontà<br />

di quest’ultimo quanto al manifestato<br />

rifiuto di un qualunque vincolo di<br />

subordinazione nei confronti del<br />

committente. Qui, e il tempo di <strong>la</strong>voro<br />

a segna<strong>la</strong>re l’effettività di<br />

un’autonomia operativa, <strong>la</strong> quale<br />

impone all’interprete del diritto di<br />

applicare, nei casi di specie, le norme<br />

sul <strong>la</strong>voro autonomo. Queste, infatti,<br />

s’impongono ogni qualvolta una<br />

persona si obblighi a compiere verso<br />

un corrispettivo un’opera o un<br />

servizio, con <strong>la</strong>voro prevalentemente<br />

proprio e senza vincolo di<br />

subordinazione nei confronti del<br />

committente (art. 2222 Cod. Civ.).<br />

Quanto ora esposto mette in luce i<br />

profili civilistici, essenziali e<br />

caratterizzanti, dei rapporti di<br />

col<strong>la</strong>borazione coordinata e<br />

continuativa; profili che riaffermano,<br />

per un verso, <strong>la</strong> loro indiscussa<br />

collocazione nell’ambito del <strong>la</strong>voro<br />

autonomo e, per un altro verso, <strong>la</strong><br />

sicura rilevanza costituzionale di essi<br />

in virtù del<strong>la</strong> proc<strong>la</strong>mata tute<strong>la</strong> del<br />

<strong>la</strong>voro in tutte le sue forme e<br />

applicazioni (art. 35 Cost). Il ricorso<br />

davvero imponente all’utilizzo di detti<br />

rapporti, in un clima politico di<br />

persistente stagnazione degli elevati<br />

oneri contributivi, ha determinato una<br />

sorta di tacito consenso sociale, in<br />

vista di un più incisivo sviluppo<br />

occupazionale, per un loro percorso<br />

parallelo ai contratti di <strong>la</strong>voro<br />

subordinato. Del resto, da una ricerca<br />

dell’IRES Nazionale, svolta nel corso<br />

del 1998 per conto del ministero del<br />

Lavoro e del<strong>la</strong> Previdenza sociale, era<br />

emerso come circa il 40 per cento dei<br />

<strong>la</strong>voratori parasubordinati, non<br />

appartenenti al<strong>la</strong> categoria<br />

professionale degli amministratori in<br />

senso <strong>la</strong>to (membri di consigli di<br />

amministrazione; sindaci e revisori<br />

dei conti; amministratori di<br />

condominii e, in genere, di società),<br />

fosse risultato vinco<strong>la</strong>to<br />

all’osservanza di un determinato<br />

orario giornaliero presso l’impresa dei<br />

rispettivi committenti. Cosicché,<br />

proprio sul tempo di <strong>la</strong>voro, <strong>la</strong><br />

predetta indagine mise in luce come <strong>la</strong><br />

media oraria settimanale di quel 40<br />

per cento di parasubordinati fosse<br />

risultata pari a 35 ore.<br />

Ecco che lo spessore assunto dal<br />

<strong>la</strong>voro parasubordinato come<br />

fenomeno occupazionale di forte<br />

rilevanza sociale, ha imposto al<br />

legis<strong>la</strong>tore di intervenire,<br />

specificamente in favore dei prestatori<br />

d’opera interessati, attraverso <strong>la</strong> loro<br />

tute<strong>la</strong> obbligatoria previdenziale in<br />

materia pensionistica, di assegni sia<br />

per il nucleo dei familiari a carico, sia<br />

di maternità nonché contro gli<br />

infortuni sul <strong>la</strong>voro e le ma<strong>la</strong>ttie<br />

professionali. Da ultimo, a fini<br />

essenzialmente di diritto tributario, il<br />

compenso corrisposto dal<br />

committente e stato assimi<strong>la</strong>to al<strong>la</strong><br />

disciplina fiscale del<strong>la</strong> retribuzione,<br />

procedendosi in tal modo verso una<br />

linea di omogeneizzazione dei costi<br />

sociali riferiti al <strong>la</strong>voro subordinato.<br />

Di una tale linea costituisce un<br />

esempio positivo il recente decreto<br />

legis<strong>la</strong>tivo approvato dal Consiglio<br />

dei ministri in attuazione di quanto<br />

disposto dall’art. 4, terzo comma,<br />

del<strong>la</strong> legge n. 142 del 2001, nel<strong>la</strong><br />

specifica materia del<strong>la</strong> contribuzione<br />

previdenziale e assistenziale per i soci<br />

di cooperative, con equiparazione ai<br />

costi contributivi dei dipendenti delle<br />

imprese.<br />

L’uso abnorme del contratto d’opera,<br />

che é fonte di un rapporto di<br />

col<strong>la</strong>borazione coordinata e<br />

continuativa, si giustifica piuttosto<br />

che come un fatto socio-giuridico di<br />

modernità, come vera e propria<br />

denuncia dell’irrazionalità di un<br />

sistema contributivo, spalmato non<br />

più comprensibilmente in una serie<br />

numerosa quote per ciascuno dei<br />

diversi settori del<strong>la</strong> produzione. La<br />

mancata semplificazione<br />

dell’obbligazione contributiva, in un<br />

contesto gestorio artificiosamente<br />

complicato, sembra consentire, in<br />

termini di legittimazione, contratti<br />

d’opera che inequivocamente<br />

risultano essere, invece, fonti di<br />

<strong>la</strong>voro svolto con vincolo di<br />

subordinazione. L’evasione fiscale e<br />

contributiva che ne discende, passa<br />

purtroppo quasi sotto silenzio,<br />

minando <strong>la</strong> credibilità dello stesso

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