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L'OFTALMOLOGIA DIABETICA: ASPETTI MENO NOTI

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ATO<br />

84<br />

IL PUNTO SU...<br />

Patologie di frequente riscontro sono le lesioni xantomatose; queste comprendono gli<br />

xantelasmi la cui escissione chirurgica, associata ad un idoneo controllo glico-metabolico,<br />

garantisce una buona prognosi, e lo Xantoma tuberoso. La lesione si presenta<br />

sottoforma di noduli a placche sulle palpebre come anche su altri distretti cutanei<br />

(natiche, gomiti, ginocchia, dita). Alcuni studi hanno dimostrato che l’accumulo di<br />

lipidi in queste lesioni è secondario al loro elevato livello ematico(7).<br />

Muscolatura estrinseca<br />

Nel corso della malattia diabetica può esistere un coinvolgimento dei muscoli oculari<br />

estrinseci: si tratta di forme subcliniche che si rendono manifeste quando concomita<br />

una miosite.<br />

E’ stato ipotizzato, su base elettrofisiologica(8), che turbe della contrazione muscolare<br />

siano dovute a turbe della contrazione delle miofibrille per cause vascolari o metaboliche,<br />

in particolare l’iperglicemia.<br />

STRUTTURE BULBARI<br />

Congiuntiva<br />

Una patologia che si riscontra abbastanza frequentemente nei soggetti diabetici sono<br />

le congiuntiviti che ai fini clinici sono però poco rilevanti. Più interessanti sono invece<br />

le alterazioni del calibro vasale che si traducono in dilatazioni fusiformi delle vene<br />

bulbari con rallentamento del flusso ematico e in microaneurismi rotondeggianti<br />

descritti da Weinstein e Forgacs(9). Queste alterazioni sono secondarie alle modificazioni<br />

istopatologiche della parete delle arterie.<br />

Cornea<br />

Nell’ambito della patologia diabetica possono insorgere difetti dell’epitelio corneale<br />

responsabili di riduzione dell’acuità visiva e di sofferenza per il paziente. In funzione<br />

del quadro clinico, una erosione epiteliale può divenire ricorrente o persistente ed<br />

anche evolvere fino ad un coinvolgimento ulcerativo dello stroma. Più in generale<br />

possiamo affermare che le erosioni epiteliali recidivanti sono associate a malattie sistemiche<br />

ed il comune denominatore è un’anomalia del complesso giunzionale. In particolare,<br />

in corso di diabete, un difetto persistente dell’epitelizzazione è secondario ad<br />

un’alterazione primaria a carico del complesso della membrana basale epiteliale.<br />

Nel difetto epiteliale persistente si notano un ispessimento dell’epitelio, non mobile, ai<br />

margini della lesione, difetti della membrana basale e della membrana di Bowmann e<br />

qualche cellula infiammatoria (polimorfonucleati neutrofili). Ispettivamente si può<br />

osservare un difetto epiteliale con margini scuri ed ispessiti di epitelio immobile,<br />

sovrastanti uno stroma edematoso ma strutturalmente intatto(10).<br />

I difetti di adesione della membrana basale epiteliale alla membrana di Bowmann causano<br />

il possibile facile distacco dell’intera struttura epiteliale dallo stroma come accade<br />

in corso di chirurgia vitreo-retinica, ulcere neurotrofiche, abrasioni recidivanti,<br />

ritardi nel processo di cicatrizzazione.<br />

Il meccanismo responsabile delle alterazioni della barriera epiteliale potrebbe essere<br />

dovuto alla presenza all’interno delle cellule epiteliali di elevati livelli di sorbitolo<br />

secondario all’attivazione della via dei polioli; il sorbitolo avrebbe un effetto negativo<br />

sull’ATP-asi di membrana, sul DNA cellulare e determinerebbe una ridotta captazione<br />

di ossigeno. E’ stato inoltre ipotizzato che la mitosi delle cellule epiteliali possa essere<br />

alterata dall’azione di sostanze vasogeniche liberate dalla retina(11).<br />

Il diabete è inoltre responsabile di una ridotta sensibilità corneale che a sua volta può<br />

determinare una ridotta secrezione lacrimale e un aumento dell’osmolarità del film<br />

lacrimale, configurando il quadro di “occhio secco”. La riduzione della sensibilità corneale<br />

è correlata al grado di retinopatia diabetica ed è una manifestazione della polineuropatia<br />

diabetica(12).<br />

Oltre ad alterazioni quantitative del film lacrimale, nei pazienti diabetici possono coesistere<br />

alterazioni qualitative, in particolare, è stata evidenziata una riduzione del contenuto<br />

proteico(13), rendendo così il film lacrimale inadeguato alla protezione dell’epitelio<br />

corneale. Il danno alla ghiandola lacrimale sarebbe secondario a fattori immunologici<br />

(associazione ad antigeni di istocompatibilità HLA DR 4)(14) e a fattori non<br />

immunologici come la disregolazione del sistema nervoso autonomo parasimpatico,<br />

l’assunzione di farmaci antidepressivi, una concomitante iperlipoproteinemia(15).<br />

Altre alterazioni corneali possono interessare lo stroma corneale e l’endotelio: le prime<br />

si manifestano con pieghe della Descemet, a decorso rettilineo o ondulato, le seconde<br />

con difetti delle cellule (polimegatismo e pleomorfismo) responsabili di edema stromale.

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