Leggi il pdf - Collegio Nazionale dei Periti Agrari » e dei Periti Agrari ...
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■ Agricoltura e paesaggio<br />
■ Istruzione, Professione<br />
e Licei Tecnologici<br />
■ Bas<strong>il</strong>ea 2<br />
■ 14° CONGRESSO<br />
INTERNAZIONALE<br />
■ Raccolta meccanica<br />
delle castagne<br />
<strong>il</strong> perito<br />
agrario<br />
Poste Italiane S.p.A. Sped. A. P. 45% (Art. 2 Comma 20/B Legge 669/96 - DCO - Roma) ISSN 1120 - 2995 Rivista del <strong>Collegio</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> Laureati<br />
Anno LII - N. 6 Novembre/Dicembre 2005<br />
N.6
Anno LII - N° 6<br />
Novembre-Dicembre 2005<br />
DIRETTORE RESPONSABILE: Andrea Bottaro<br />
DIRETTORE DI REDAZIONE: Piero Pecciarini<br />
DIRETTORE EDITORIALE: Andrea S<strong>il</strong>enzi<br />
HANNO COLLABORATO:<br />
Andrea Bottaro, M. Cecchini,<br />
Giovanni Giacalone, Giuseppe Giordano,<br />
Michele Lomurno, D. Monarca,<br />
Massimo Moncelli, M.L. Mordacchini Alfani,<br />
M. Pagano, Piero Pecciarini<br />
EDITRICE: IACICO S.r.l.<br />
Via Angelo Poliziano, 80 - 00184 Roma<br />
Tel. 064873183 - Fax 064873144<br />
PUBBLICITÀ: Opsai srl<br />
Via Monte Rosa, 19 - 20149 M<strong>il</strong>ano<br />
Tel. 024694949 - Fax 0248018114<br />
DIREZIONE: <strong>Collegio</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong><br />
Via Principe Amedeo, 23 - 00185 Roma<br />
Tel. 06 48906713 - Fax 064882150<br />
e-ma<strong>il</strong>: info@peritiagrari.it<br />
CONSIGLIO NAZIONALE:<br />
Andrea Bottaro (presidente)<br />
Piero Pecciarini (vice presidente)<br />
Domenico Di Biase (segretario)<br />
Paolo Vigato (tesoriere)<br />
Carmelo Abate (consigliere)<br />
Mario Calcagn<strong>il</strong>e (consigliere)<br />
Raffaele Ferraiuolo (consigliere)<br />
Fabio Gardini (consigliere)<br />
Giuseppe Giordano (consigliere)<br />
Angelo Orsini (consigliere)<br />
Roberto Pierini (consigliere)<br />
Periodico bimestrale in abbonamento<br />
Abbonamento annuo: € 5,00<br />
Una copia: € 2,00<br />
PROGETTO GRAFICO: Marco De Angelis<br />
STAMPA: Grafica Ripoli<br />
Via Paterno, s.n. - 00010 V<strong>il</strong>la Adriana (RM)<br />
Autorizzazione del Tribunale di Roma n.69/86<br />
del 14/02/1986<br />
Poste Italiane S.p.A. Spedizione in A.P. 45%<br />
(Art. 2 comma 20/B Legge 669/96 - DCO -<br />
Roma)<br />
Finito di stampare: Dicembre 2005<br />
Gli articoli esprimono soltanto <strong>il</strong> pensiero degli<br />
autori e non impegnano <strong>il</strong> CNPA né la redazione<br />
del periodico<br />
<strong>il</strong> perito agrario<br />
sommario<br />
Editoriale 2<br />
Anno 2005: ancora fatti… non parole<br />
di Andrea Bottaro<br />
AMBIENTE<br />
Agricoltura e paesaggio 4<br />
di Piero Pecciarini<br />
ISTRUZIONE<br />
Istruzione, Profesione e Licei Tecnologici 6<br />
di Giuseppe Giordano<br />
Gara nazionale tra Istituti Tecnici <strong>Agrari</strong> 13<br />
ECONOMIA<br />
Bas<strong>il</strong>ea 2 - Un obbligo-opportunità 15<br />
di Massimo Moncelli<br />
14° CONGRESSO INTERNAZIONALE 18<br />
MECCANIZZAZIONE<br />
La raccolta meccanica delle castagne e <strong>dei</strong> marroni 23<br />
di D. Monarca, M. Cecchini, M.L. Mordacchini Alfani, M. Pagano<br />
BIODIVERSITÀ<br />
Sprazzi di vita professionale 30<br />
di Michele Lomurno<br />
RUBRICHE<br />
News 33<br />
Giurispudenza 36<br />
Scienza 38<br />
Libri 40
Editoriale di<br />
Andrea Bottaro<br />
Anno 2005: primo b<strong>il</strong>ancio… ancora fatti e non parole<br />
Ètempo di b<strong>il</strong>anci. E questi non possono che essere positivi se si considera che nell’anno 2005 si sono ottenuti gli obiettivi<br />
che <strong>il</strong> CNPA aveva programmato e sintetizzati nella frase di chiusura dell’ultimo editoriale del 2004 : “Fatti… non parole…”<br />
.<br />
E con i fatti abbiamo iniziato <strong>il</strong> lavoro del 2005 ; al fine di garantire la committenza, in una Europa che vuole sempre più professionalità<br />
certificata, con la pubblicazione dell’avviso nella Gazzetta Ufficiale è entrato in vigore dal 1 gennaio <strong>il</strong> “Regolamento<br />
della Formazione Continua del Perito <strong>Agrari</strong>o per l’eccellenza nell’esercizio della professione”. All’inizio è stato accolto tiepidamente,<br />
ma <strong>il</strong> numero di richieste di certificazione pervenute sta dimostrando che tutti si danno da fare per la sua applicazione.<br />
Senza costi per la Categoria che anzi si trova un patrimonio immob<strong>il</strong>iare non indifferente, dopo aver acquistato la sede degli Uffici<br />
di Presidenza e Segreteria del CNPA, si sono completati i lavori e gli uffici sono stati trasferiti e questo è stato per noi un atto<br />
molto concreto d’operatività a favore <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> iscritti e <strong>dei</strong> Collegi professionali; si proseguirà nella rivisitazione dell’attuale<br />
struttura organizzativa ed informatica per la costruzione di una serie d’opportunità per dare servizi sempre più completi<br />
sia agli Uni che agli Altri.<br />
La continua attività di verifica delle norme i cui effetti possono riverberare sull’attività professionale <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> è incessante<br />
e grazie a ciò, tra le altre azioni compiute, abbiamo espresso dubbi e perplessità nei confronti del Testo Unico di modifica delle<br />
attuali norme in materia di sicurezza, nella versione approvata <strong>il</strong> 18 novembre 2004, che è stata poi ritirata dal Governo.<br />
Dopo aver compiuto un lavoro di ricerca interna nell’ambito<br />
degli studi di settore siamo entrati , con DM, a far parte della<br />
preposta Commissione Istituzionale. Ora, con documenti alla<br />
mano e fatti concreti, possiamo partecipare non per sentire dire<br />
da altri e di altri ma per affermare la nostra posizione anche se,<br />
visto che nel 2006 i nostri studi di settore saranno oggetto di verifica,<br />
per poter avere maggiori dati a nostra disposizione auspichiamo<br />
ulteriori invii di documenti da parte degli iscritti. I<br />
nostri studi ancora sono aperti a nuove indicazioni.<br />
Continuiamo a partecipare attivamente all’attività sperimentale<br />
sull’invio delle pratiche DOCFA nelle province interessate ed<br />
anche a quella concernente la modifica della modulistica relativa<br />
ai documenti PREGEO, propedeutica alla predisposizione<br />
dell’invio telematico di questi f<strong>il</strong>e.<br />
Come Comitato Interprofessionale danni da calamità naturali,<br />
che ci vede con Geometri e Dottori Agronomi impegnati a programmare<br />
le attività e peculiarità del settore, abbiamo proposto<br />
iniziative concrete e discusso i principali temi in importanti momenti<br />
congressuali.<br />
Anche alle attività dell’Osservatorio per l’Imprenditoria Giovan<strong>il</strong>e<br />
in Agricoltura abbiamo partecipato laboriosamente fornendo<br />
<strong>il</strong> nostro contributo alla attività dell’Istituto. In quella sede,<br />
con calma e motivazioni oggettive, abbiamo anche espresso <strong>il</strong><br />
nostro pensiero contrario alla adesione a manifesti sulla istruzione<br />
agraria che, contenendo grossolane inesattezze, potevano<br />
ingenerare ai destinatari momenti di confusione. A queste, qualora<br />
fossero divulgate, risponderemo con determinazione.<br />
Il progetto comune con Geometri e <strong>Periti</strong> Industriali per la costituzione<br />
dell’Ordine <strong>dei</strong> Tecnici Laureati per l’Ingegneria sta<br />
proseguendo grazie alle proposte di legge che si susseguono al<br />
Senato. Siamo ad un punto di grande e continua collaborazio-<br />
La nuova sede degli uffici del CNPA ne che ci vede sempre più coesi in quest’ambizioso e condiviso<br />
progetto di fusione.<br />
2<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2005
Le Tre Categorie erano state dimenticate<br />
ma, facendo valere <strong>il</strong><br />
comune pensiero, sono state inserite<br />
nella Legge 31 marzo<br />
2005, n.43 che consente a tutti gli<br />
Ordini e Collegi di ut<strong>il</strong>izzare alcune<br />
norme che sono importanti<br />
ai fini programmatici della vita<br />
<strong>dei</strong> Consigli provinciali e nazionali.<br />
Non che le disposizioni,<br />
dalle quali potevano essere<br />
escluse, fossero di vitale importanza<br />
ma è stato necessario essere<br />
presenti a difesa del principio<br />
della pari dignità. Se i Consigli<br />
delle professioni Tecniche non si<br />
fanno valere rischiano di sparire<br />
come Enti di rappresentanza.<br />
Abbiamo celebrato <strong>il</strong> III Congresso<br />
Internazionale della Categoria<br />
toccando quattro Paesi<br />
del Mar Mediterraneo orientale.<br />
È stato un lavoro che sta<br />
La riunione congiunta, prima volta nella storia, <strong>dei</strong> Tre Consigli Nazionali e delle Tre casse di<br />
Previdenza<br />
continuando a dare frutti. Il primo con l’avvio prossimo <strong>dei</strong> rapporti b<strong>il</strong>aterali di collaborazione tecnica, <strong>il</strong> secondo con la predisposizione<br />
di un corso di laurea in convenzione con l’Università Telematica G. Marconi di Roma, non appena questa avrà<br />
ottenuto l’autorizzazione a svolgere corsi della classe 20, sulla sicurezza alimentare, tema del nostro Congresso Internazionale.<br />
Per <strong>il</strong> 2006 abbiamo già pronto l’avvio del programma della fondazione di un forum europeo delle professioni che operano<br />
in agricoltura.<br />
La sicurezza è per la nostra Categoria un momento prioritario cui dedicare attenzione e risorse.<br />
Da sempre ma con particolare interesse e continuità abbiamo seguito dal 13 gennaio 2005 – presentazione del Ministro della Riforma,<br />
al compimento dell’iter del “Progetto Moratti”, conclusosi con <strong>il</strong> D.Lgs. 17 ottobre 2005 che vede l’istruzione tecnica confluire<br />
nei licei tecnologici ad indirizzo e l’istruzione e formazione professionale che confluirà alle Regioni. Avremmo ancora<br />
modo di parlarne ma, spronati dalle parole del Ministro che ritiene <strong>il</strong> percorso ottimo per le credenziali <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> che potranno<br />
con <strong>il</strong> sistema liceale innalzare <strong>il</strong> loro tono culturale consentendo loro una migliore e qualificata collocazione sia nel<br />
mondo della produzione che nella libera professione, stiamo lavorando, assieme a Dirigenti Scolastici di Istituti Tecnici <strong>Agrari</strong>,<br />
per proporre un modello di materie di studio ed un programma orario che garantisca la f<strong>il</strong>iera alla Categoria.<br />
Anche alla Riforma dell’accesso alle professioni e <strong>dei</strong> relativi esami di Stato abbiamo partecipato con convinzione creando i<br />
presupposti di una f<strong>il</strong>iera specifica per i <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong>. Dovremmo lavorare di più ma questa prospettiva non ci spaventa.<br />
Siamo gratificati, per ora siamo gli unici del comparto <strong>dei</strong> professionisti in materia agraria ad avere in prima battuta nella riforma<br />
del dpr 328/2001 un ulteriore così completo riconoscimento della nostra cultura professionale. La riforma prevede l’ accesso<br />
alla professione di Perito <strong>Agrari</strong>o da nuove classi di laurea : classe 4 – Scienze dell’architettura e dell’ingegneria civ<strong>il</strong>e, classe<br />
16 - Scienze della Terra, classe 21 – Scienze e tecnologie chimiche, classe 28 – Scienze economiche, classe 30 – Scienze geografiche,<br />
classe 37 – Scienze statistiche. Il tutto è stato motivatamente richiesto e, oggettivamente, a noi concesso.<br />
Ci sarebbe molto altro da dire, come ad esempio la avvenuta presentazione della proposta di aggiornamento del tariffario professionale,<br />
ormai vetusto perché fermo al 1993 ma, dopo aver tracciato i passi salienti del trascorso anno 2005 compiuti da tutto<br />
<strong>il</strong> CNPA che si è prodigato nell’esercizio delle funzioni di rappresentanza. mi fermo. I Consiglieri hanno operato con competenza,<br />
continuità e spirito di appartenenza. Le loro individuali attività le avete già lette nelle pagine di questa Rivista.<br />
Per Loro, per me, passato e presente si susseguono senza soluzione di continuità. L’importante, qualsiasi sia la richiesta di impegno,<br />
è essere attori protagonisti del futuro della nostra Categoria. E questo Consiglio <strong>Nazionale</strong> dimostra sempre più di esserlo.<br />
Perchè ha sempre creduto nel detto di Suor Mary Lauretta che per avere successo la prima cosa da fare è innamorarsi del<br />
proprio lavoro.<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2005<br />
3
Il rapporto fra agricoltura<br />
e paesaggio<br />
non è nuovo. E’ un<br />
legame antico che attraverso<br />
i secoli ha<br />
coniugato nelle campagne<br />
l’opera dell’uomo<br />
con la natura tanto<br />
da richiamare nei<br />
vari momenti storici<br />
attenzioni culturali e<br />
artistiche. Montanelli,<br />
<strong>il</strong> grande giornalista<br />
scomparso, scriveva<br />
“confrontando <strong>il</strong> paesaggio<br />
di oggi con gli<br />
sfondi <strong>dei</strong> quadri del<br />
Quattro o Cinquecento,<br />
viene fatto di<br />
chiedersi se sono stati<br />
i pittori a copiare i<br />
contadini o i contadini<br />
i pittori”, e lo scrittore<br />
Giorgio Batini<br />
nella ricca introduzione<br />
di una <strong>il</strong>lustrazione<br />
sulla Terra del Chianti si esprime:<br />
“con l’aumento dell’attività agricola,<br />
le grandi selve chiantigiane, cedettero<br />
sempre più terreno agli oliveti e<br />
specialmente alle vigne ed alle coltivazioni<br />
promiscue…furono i coltivatori<br />
a plasmare maggiormente <strong>il</strong><br />
paesaggio. Furono essi a creare pianori<br />
sulla curva <strong>dei</strong> colli terrazzati,<br />
furono essi a disciplinare meticolosamente<br />
<strong>il</strong> territorio.Arginando corsi<br />
d’acqua, smacchiando i boschi,<br />
4<br />
AMBIENTE<br />
AGRICOLTURA E PAESAGGIO<br />
Un rapporto secolare<br />
che si ripropone nel tempo<br />
di Piero Pecciarini<br />
aprendo una fitta trama di strade<br />
poderali e di viottoli, scavando pozzi<br />
e cisterne, costruendo stalle e fien<strong>il</strong>i,<br />
sposando la vite con gli aceri<br />
campestri, argentando di olivi i r<strong>il</strong>ievi<br />
collinari, piantando fichi e peri,<br />
mettendo f<strong>il</strong>e di cipressi a far compagnia<br />
alle case a fare da sentinella<br />
alle aie, ai confini, ai tabernacoli, ai<br />
crocicchi, alle vette <strong>dei</strong> poggi….” E<br />
poi lo stesso autore r<strong>il</strong>evando cambiamenti<br />
epocali “….finirono tutti<br />
insieme, quasi contemporaneamente,<br />
m<strong>il</strong>ioni di matrimoni tra gli aceri<br />
campestri e le viti, che si risposarono<br />
con i paletti, mentre gli innamorati<br />
della campagna chiantigiana tiravano<br />
un sospiro di sollievo vedendo<br />
che la nuova e temuta disposizione<br />
delle vigne era stata accolta benissimo<br />
dal paesaggio come se nulla fosse<br />
cambiato, come se lo stesso mantello<br />
delle nuove vigne avesse arredato<br />
da sempre le colline…”.<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2005
Ed i cipressi di Bolgheri immortalati<br />
dalla poesia del Carducci non sono<br />
un inno al paesaggio.<br />
Ciò dimostra la grande valenza del<br />
paesaggio che ha destato da sempre<br />
nell’uomo attenzioni poetiche, pittoriche<br />
e culturali. Oggi questo bene<br />
collettivo è divenuto ancora più importante<br />
nell’epoca del post-industriale<br />
che registra con l’evolversi<br />
<strong>dei</strong> tempi <strong>il</strong> cambiamento del ruolo<br />
dell’agricoltura che uscendo dalla<br />
primaria attività produttiva la investe<br />
di un ruolo più ampio che è multifunzionale,<br />
più complesso e socialmente<br />
non meno importante.<br />
L’avanzare delle tecnologie che trovano<br />
applicazione sul territorio spinge<br />
alla difesa del medesimo, dell’ambiente<br />
e del paesaggio quale componente<br />
imprescindib<strong>il</strong>e di questi. Pertanto<br />
alla agricoltura nella sua moderna<br />
versione spetta un ruolo decisivo<br />
ed importante per difendere e<br />
creare paesaggio.<br />
L’impresa agricola modernamente<br />
sv<strong>il</strong>uppata nella sua espressione imprenditoriale<br />
e tecnica dovrà impegnarsi<br />
ad essere costantemente attiva<br />
e consapevole di gestire qualcosa<br />
che va al di la della produzione e che<br />
sarà la realizzazione dell’opera paesaggistica.<br />
L’agricoltore ed <strong>il</strong> tecnico<br />
in questo loro compito di realizzazione<br />
di un valore aggiunto alla produzione,<br />
quale è <strong>il</strong> paesaggio agricolo,<br />
devono sapere conquistare la fiducia<br />
di masse di cittadini attraverso l’applicazione<br />
di una chiara politica paesaggistico-ambientale<br />
rivestendo<br />
questa valenza sociale ed economica.<br />
Mancano ai vari livelli, regionale, nazionale<br />
e comunitario regole adeguate<br />
per le funzioni che riveste <strong>il</strong><br />
paesaggio. Non a caso <strong>il</strong> Presidente<br />
del Touring Club Roberto Ruozi titola<br />
<strong>il</strong> suo editoriale su l’ultimo numero<br />
della rivista “qui Touring”“La<br />
bellezza chiede regole; <strong>il</strong> paesaggio<br />
è una risorsa culturale ed economica<br />
da governare” e lamenta “la presenza<br />
di regole tardive e lacunose da<br />
parte dello Stato e Regioni” invece<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2005<br />
AMBIENTE<br />
fra l’altro “le autorità europee hanno<br />
varato una convenzione che introduce<br />
<strong>il</strong> concetto di percezione sociale<br />
del paesaggio”. Chi lo percepisce<br />
non è solo un osservatore ma diventa<br />
partecipe del fenomeno che vive.<br />
È stato r<strong>il</strong>evato che <strong>il</strong> 63% <strong>dei</strong> cittadini<br />
europei ritiene prioritaria la salvaguardia<br />
dell’ambiente rispetto alla<br />
competitività e quindi la difesa paesaggistica<br />
diventa una esigenza. Dato<br />
che l’agricoltura gestisce direttamente<br />
in Europa 165 m<strong>il</strong>ioni di ettari<br />
pari al 90% del territorio dell’Unione<br />
è la protagonista in questa rinnovata<br />
richiesta di valorizzazione<br />
del paesaggio.<br />
La problematica paesaggistica si presenta<br />
complessa, tanto che la ritroviamo<br />
a chiare note negli ambienti agricoli<br />
comunitari nei dibattiti in corso<br />
sulla riforma della PAC. Nei diversi<br />
paesi membri vi è chi porta le sue buone<br />
ragioni per difendere la politica<br />
agricola comunitaria così come è stata<br />
fatta; per quanto riguarda <strong>il</strong> nostro<br />
paese, in specie, si richiama fra l’altro<br />
la tutela delle specificità <strong>dei</strong> prodotti<br />
quali espressione del territorio. Ma vi<br />
è anche chi attacca la PAC argomen-<br />
tando che la nuova politica agricola comunitaria<br />
dovrà liberarsi,anche in termini<br />
finanziari, da contingentamenti<br />
quantitativi basati su ettari, quote,<br />
quintali e capi di bestiame per avvicinarsi<br />
di più alla preservazione dell’ambiente,degli<br />
ecosistemi ed ai paesaggi.<br />
In questa agricoltura in movimento<br />
ed in specie nella tematica paesaggistica<br />
che stiamo attualmente affrontando<br />
non ravvisiamo come possa<br />
escludersi l’opera professionale <strong>dei</strong><br />
tecnici del comparto agricolo e fra<br />
questi in particolare quella <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong><br />
<strong>Agrari</strong> e <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> Laureati<br />
che hanno formazione culturale di<br />
carattere agronomico. Questi osservano<br />
l’appropriarsi da parte di altre<br />
categorie professionali con basi culturali<br />
diverse dall’agronomia l’esercizio<br />
di competenze paesaggistiche.<br />
Il compito della sistemazione rurale,<br />
della difesa dell’ambiente deve essere<br />
affidato a chi è presente sul territorio,<br />
a chi con le sue competenze<br />
professionali potrà intervenire e difendere<br />
l’equ<strong>il</strong>ibrio <strong>dei</strong> paesaggi<br />
agricoli nel rispetto della loro diversità<br />
territoriale esprimendosi con<br />
nuova e moderna professionalità.<br />
5
Con <strong>il</strong> Decreto attuativo della<br />
legge 53/03 sul secondo ciclo<br />
d’istruzione e formazione<br />
vengono ridisegnati i percorsi didattici<br />
della scuola Italiana.<br />
La riforma distingue nettamente i<br />
percorsi liceali, che r<strong>il</strong>asciano diplomi<br />
liceali, dai percorsi di istruzione e<br />
formazione professionale che r<strong>il</strong>asciano<br />
qualifiche e diplomi professionali.<br />
Il decreto modifica dunque gli attuali<br />
ordinamenti della scuola secondaria<br />
superiore, prevedendo otto<br />
tipologie liceali e modifica gli attuali<br />
assetti della formazione professionale<br />
regionale, configurando <strong>il</strong> sistema<br />
dell’istruzione e formazione<br />
professionale di r<strong>il</strong>evanza nazionale<br />
ed europea.<br />
Il sistema <strong>dei</strong> licei nei suoi percorsi<br />
ha un’impostazione fortemente propedeutica<br />
alla prosecuzione degli<br />
studi a livello post-secondario, in<br />
ambito accademico e all’esercizio<br />
della libera professione con l’iscrizione<br />
ai relativi ordini e albi, in particolare,<br />
i licei Tecnologici assolvono<br />
anche alla specifica funzione di<br />
preparazione scientifica e professionale<br />
coerente con l’indirizzo di riferimento.<br />
Il sistema dell’Istruzione e formazione<br />
professionale ha invece un’impostazione<br />
<strong>dei</strong> relativi percorsi con<br />
chiare finalità d’inserimento nel<br />
mondo del lavoro e delle professioni;<br />
Le Regioni dovranno disciplinare<br />
con proprie leggi i percorsi di istruzione<br />
e formazione professionale.<br />
6<br />
ISTRUZIONE, PROFESSIONE E LICEI TECNOLOGICI<br />
di Giuseppe Giordano<br />
ISTRUZIONE TECNICA AGRARIA<br />
Novità, prospettive<br />
e opportunità<br />
Il futuro formativo della nostra categoria<br />
dipende quindi dallo Stato e<br />
non dalle Regioni.<br />
I licei hanno una durata di 5 anni, si<br />
articolano in 2 + 2 + 1 e si concludono<br />
con l’esame di Stato. Il titolo di<br />
studio conclusivo, oltre ad essere<br />
condizione di accesso all’istruzione<br />
terziaria, ha valore legale per l’iscrizione<br />
negli albi professionali fino al<br />
2015 e ha valore a tutti gli altri effetti<br />
e competenze previsti dall’ordinamento<br />
vigente.<br />
L’ammissione al 5°anno dà accesso<br />
all’istruzione e formazione tecnica<br />
superiore.<br />
I nuovi percorsi liceali si articolano<br />
in otto tipologie:<br />
1)-LICEO ARTISTICO<br />
2)-LICEO CLASSICO<br />
3)-LICEO ECONOMCO<br />
4)-LICEO LINGUISTICO<br />
5)-LICEO MUSICALE E CO-<br />
REUTICO<br />
6)-LICEO SCIENTIFICO<br />
7)-LICEO DELLE SCIENZE<br />
UMANE<br />
8)-LICEO TECNOLOGICO che si<br />
articola in 8 indirizzi:<br />
a)-Meccanico - Meccatronico<br />
b)-Elettrico Elettronico<br />
c)-Informatico, Grafico e Comunicazione<br />
d)-Chimico e Materiali<br />
e)Tecnologie tess<strong>il</strong>i, dell’Abbigliamento<br />
e della Moda<br />
f)Produzioni Biologiche e Biotecnologie<br />
alimentari<br />
g)Costruzioni, ambiente e territorio<br />
h)-Logistica e Trasporti<br />
L’Istituto Tecnico <strong>Agrari</strong>o di vecchio<br />
ordinamento sarà quindi sostituito<br />
dal Liceo tecnologico con l’indirizzo<br />
“Produzioni Biologiche e<br />
Biotecnologie Agroalimentari” delineando<br />
una nuova e chiara strategia<br />
formativa <strong>dei</strong> futuri tecnici professionisti<br />
in agricoltura.<br />
Il <strong>Collegio</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong><br />
<strong>Agrari</strong> si è fortemente impegnato<br />
sul tema della formazione entrando<br />
da subito nella questione della riforma<br />
morattiana e sulla liberalizzazione<br />
e privatizzazione dell’istruzione.<br />
La riforma adesso è una realtà e <strong>il</strong> nostro<br />
compito è quello di analizzarne i<br />
contenuti per comprendere come meglio<br />
capitalizzare questa opportunità.<br />
Il Ministro Moratti<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2005
Con la consapevolezza che solo alla<br />
nostra categoria è stato riservato <strong>il</strong><br />
percorso liceale, abbiamo costituito<br />
una commissione per l’Istruzione<br />
Tecnica <strong>Agrari</strong>a con <strong>il</strong> compito di<br />
studiare e valutare i nuovi percorsi<br />
didattici e i programmi Ministeriali.<br />
La commissione presieduta dal Presidente<br />
<strong>Nazionale</strong> <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e<br />
<strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> Laureati Andrea Bottaro<br />
è composta da alcuni Dirigenti<br />
scolastici, dal delegato nazionale per<br />
la scuola Perito <strong>Agrari</strong>o Giuseppe<br />
Giordano e dai colleghi Domenico<br />
Di Biase e Paolo Vigato.<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2005<br />
ISTRUZIONE TECNICA AGRARIA<br />
PIANO DEGLI STUDI DEL LICEO TECNOLOGICO<br />
1° Biennio 2° Biennio V anno<br />
1° 2° 3° 4° 5°<br />
Attività e insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti<br />
Lingua e letteratura italiana 132 132 132 132 132<br />
Lingua inglese 99 99 99 99 99<br />
Storia - F<strong>il</strong>osofia (1) 66 66 66 66 66<br />
Elementi di diritto ed economia 66 66<br />
Organizzazione e amministrazione aziendale 66 66 66<br />
Matematica 165 165 132 132 99<br />
(66) (66) (66) (66)<br />
Scienze integrate (2) 264 264<br />
(165) (165)4<br />
Tecnologia e rapresntazione grafica 132 132<br />
(66) (66)<br />
Scienze motorie e sportive 66 66 66 66 66<br />
Religione cattolica o Attività alternative 33 33 33 33 33<br />
Totale ore 1023 1023 594 594 561<br />
Attività e insegnamenti obbligatori di indirizzo<br />
Totale ore 561 561 594<br />
Totale complessivo ore 1023 1023 1155 1155 1155<br />
Attività e insegnamenti facoltativi<br />
Lingua 2 66 66 66 66 66<br />
Le ore tra parentesi indicano le ore di laboratorio<br />
1) Storia dal primo al quinto anno - F<strong>il</strong>osofia dal terzo al quinto anno<br />
(2) Fisica, Chimica, Biologia, Scienze della Terra<br />
I sottosegretari S<strong>il</strong>iquni e Aprea<br />
7
Le proposte della commissione sono<br />
state inoltrate agli organi competenti<br />
con la precisa indicazione che<br />
l’obiettivo formativo del nuovo corso<br />
di studi in “Produzioni Biologiche<br />
e Biotecnologie Agroalimentari”<br />
deve esser coerente con i percorsi<br />
didattici degli Istituti <strong>Agrari</strong> di<br />
vecchio ordinamento in modo tale<br />
da garantire, sv<strong>il</strong>uppare e potenziare<br />
negli allievi le competenze professionali<br />
nel settore agrario.<br />
I futuri <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> saranno quindi<br />
non meno preparati degli attuali<br />
perché gli standard formativi relativi<br />
alle competenze di base linguistiche,<br />
matematiche, scientifiche, tecnologiche,<br />
storico-sociali ed economiche<br />
sono di elevato livello e perché<br />
la “lezione” interattiva/partecipata<br />
e i lavori di gruppo per cercare<br />
di attivare e sv<strong>il</strong>uppare la riflessione<br />
critica sono una caratteristica costante<br />
del nuovo percorso liceale<br />
con le esercitazioni pratiche improntate<br />
all’azione e complementari<br />
agli insegnamenti scientifici e tecnici.<br />
Sono garantiti e proposti in maniera<br />
più approfondita tutti gli insegnamenti<br />
caratterizzanti la nostra professione<br />
come:<br />
- chimica agraria e tecnologia delle<br />
trasformazioni agroalimentari;<br />
- biologia applicata;<br />
8<br />
ISTRUZIONE TECNICA AGRARIA<br />
PRODUZIONI BIOLOGICHE E BIOTECNOLOGIE ALIMENTARI<br />
SECONDO BIENNIO LICEO TECNOLOGICO<br />
Discipline con attività di laboratorio 3° 4° 5°<br />
Chimica agraria e tecnologia delle<br />
trasformazioni alimentari 99 (66) 99 (66)<br />
Biologia di gestione, valutazione<br />
e marketing 99 (66) 13 (66) 132 (99)<br />
Pedologia e agronomia 165 (99)<br />
Coltivazioni e difesa 132 (66) 132 (66)<br />
Principi di organizzazione e valorizzazione<br />
delle produzioni zootecniche 99 (66) 99 (66)<br />
Legislazione 132<br />
Genio rurale 198<br />
Totale discipline di indirizzo 561 561 594<br />
- tecniche di gestione, valutazione e<br />
marketing;<br />
- pedologia e agronomia;<br />
- principi di organizzazione e valorizzazione<br />
delle produzioni;<br />
- zootecniche;<br />
- tecniche di gestione, valutazione e<br />
marketing;<br />
- coltivazioni e difesa;<br />
- genio rurale.<br />
La proposta delle discipline e la distribuzione<br />
oraria ipotizzata è la seguente:<br />
A) materie comuni a tutti i Licei<br />
Tecnologici.<br />
B) materie relative al nostro indirizzo.<br />
“La nostra Categoria è pronta e accetta<br />
questa nuova sfida consapevole<br />
della responsab<strong>il</strong>ità sociale che <strong>il</strong><br />
nostro ruolo comporta e con la certezza<br />
di vincerla perché la competizione<br />
e l’esposizione al mercato con<br />
la costante apertura alle innovazioni<br />
hanno da sempre contraddistinto la<br />
nostra Categoria professionale.<br />
Il cambio del percorso formativo<br />
non modificherà affatto la nostra<br />
coscienza nazionale e <strong>il</strong> nostro spirito<br />
collettivo perché consolidati<br />
dall’etica della conoscenza e da una<br />
profonda onestà intellettuale”.<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2005
Anche <strong>il</strong> MIUR, con la riforma del<br />
DPR 328/01 fornisce <strong>il</strong> suo contributo<br />
alla modernizzazione del Sistema-<br />
Istruzione e, mentre stiamo chiudendo<br />
<strong>il</strong> numero <strong>il</strong> Ministro Moratti comunica<br />
le modifiche apportate al sistema<br />
di accesso all’istruzione universitaria<br />
ed alle professioni che, per<br />
l’accesso alle professioni pur entrando<br />
pienamente in vigore nell’anno<br />
2005, fa comprendere come la rivoluzione<br />
sia iniziata e noi, con i progetti<br />
in corso con Geometri e <strong>Periti</strong><br />
Industriali, l’abbiamo precorsa.<br />
Appena in possesso del documento<br />
finale che riguarda anche la nostra<br />
Categoria ne daremo compiuta informazione<br />
per <strong>il</strong> momento <strong>il</strong> comunicato<br />
stampa può già far comprendere<br />
la portata della riforma .<br />
Varata la Riforma dell’accesso alle<br />
professioni e <strong>dei</strong> relativi esami di<br />
Stato<br />
Il Ministro Moratti: “Professionisti<br />
più qualificati a tutela degli interessi<br />
<strong>dei</strong> cittadini”<br />
Il Consiglio <strong>dei</strong> Ministri ha approvato<br />
oggi, su proposta del Ministro dell’Istruzione,<br />
dell’Università e della<br />
Ricerca, Letizia Moratti, la riforma<br />
dell’accesso alle professioni e <strong>dei</strong> relativi<br />
esami di Stato.<br />
“Sono ormai più di un m<strong>il</strong>ione e<br />
800m<strong>il</strong>a i professionisti iscritti agli<br />
Albi”, ha spiegato <strong>il</strong> Ministro, “un<br />
numero che è andato via via crescendo,<br />
negli ultimi dieci anni, con<br />
un incremento del 30% (da<br />
1.399.338 nel 1995 a 1.827.279 al<br />
2005). Dunque, abbiamo voluto focalizzare<br />
l’attenzione del Governo<br />
sulla riforma del sistema di accesso<br />
agli Ordini professionali per dare un<br />
forte contributo all’ammodernamento<br />
del sistema ordinistico, guardando<br />
soprattutto al futuro <strong>dei</strong> nostri<br />
giovani e alla tutela degli interessi<br />
<strong>dei</strong> cittadini, che beneficeranno<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2005<br />
ISTRUZIONE TECNICA AGRARIA<br />
OPERAZIONE DI RESTYLING PER IL DPR 328/2001<br />
di professionisti più qualificati”.<br />
“Il sistema sarà selettivo”, ha aggiunto<br />
<strong>il</strong> Ministro Moratti, “ma più<br />
snello ed ‘aperto’ per le decine di<br />
migliaia di giovani che si affacciano<br />
ogni anno sul mercato professionale.<br />
Chiunque sia dotato di capacità e<br />
di voglia di studiare ed abbia fatto<br />
l’Università ed un breve ma serio tirocinio<br />
può superare gli esami di<br />
Stato e diventare un professionista,<br />
indipendentemente dal ceto sociale<br />
o dalla famiglia di provenienza.Viene<br />
inoltre assicurato un puntuale e<br />
forte raccordo tra <strong>il</strong> percorso formativo<br />
e gli sbocchi professionali”.<br />
“Vengono così interamente ridisciplinati<br />
gli esami di Stato per tutte le<br />
professioni già comprese nel Dpr<br />
328/2001, e oltre a queste, per gli statistici,<br />
i tecnologi alimentari, i giornalisti<br />
e i consulenti del lavoro”, ha<br />
proseguito <strong>il</strong> Ministro. “Per questi<br />
ultimi due, insieme ad agrotecnici,<br />
geometri, periti agrari, periti industriali,<br />
abbiamo provveduto ad elevare<br />
<strong>il</strong> titolo di accesso, prevedendo<br />
tra i requisiti almeno la Laurea<br />
triennale”.<br />
In parallelo alla riforma <strong>dei</strong> percorsi<br />
universitari (revisione delle Classi di<br />
Laurea ex Dm 270/2004), è stato<br />
predisposto lo schema di regolamento<br />
che aggiornerà la struttura<br />
delle prove dell’esame di Stato ed i<br />
requisiti per l’accesso agli Ordini<br />
(Laurea, laurea magistrale e tirocinio<br />
che sarà obbligatorio, serio, continuativo<br />
e certificato), nonché del<br />
Dm 9/9/1957, relativo alla composizione<br />
delle commissioni esaminatrici<br />
e le modalità di svolgimento degli<br />
esami di Stato, per renderli più trasparenti<br />
e qualificanti.<br />
9
10<br />
Fonte Censis 39° Rapporto annuale<br />
sulla situazione sociale del Paese<br />
Inoltre, <strong>il</strong> regolamento disciplina la<br />
composizione delle relative commissioni<br />
esaminatrici e le modalità<br />
di svolgimento degli esami per l’accesso<br />
alla professione di dottore<br />
commercialista ed esperto contab<strong>il</strong>e,<br />
completando le norme presenti nel<br />
decreto legislativo 28 giugno 2005,<br />
n. 139.<br />
Per quest’ultima professione è stato<br />
inoltre previsto l’accesso agli esami,<br />
fin dall’anno 2006, <strong>dei</strong> laureati triennali<br />
per i quali la normativa precedente<br />
demandava tale possib<strong>il</strong>ità al<br />
2008.<br />
La f<strong>il</strong>osofia, i principi ispiratori e gli<br />
obiettivi della riforma dell’accesso<br />
alle professioni<br />
Il Dpr 328/2001 ha costituito un<br />
punto di partenza per la riforma del<br />
sistema di accesso alle professioni.<br />
Infatti, con l’introduzione del “3+2”<br />
e l’autonomia didattica degli Atenei<br />
è venuto meno lo stretto raccordo<br />
tra corsi di laurea e formazione alle<br />
professioni: pertanto era necessaria<br />
una verifica più seria dell’idoneità<br />
ad esercitare una professione.<br />
Inoltre è stato rafforzato <strong>il</strong> metodo<br />
del “dialogo progettuale” con gli<br />
Ordini professionali. La proposta è<br />
stata elaborata da una Commissione<br />
mista formata da rappresentanti<br />
dell’Università e <strong>dei</strong> professionisti,<br />
per poi procedere a successive omogeneizzazioni<br />
dell’impianto complessivo<br />
della riforma per superare<br />
in modo condiviso tutte le attuali<br />
criticità.<br />
La Commissine per la riforma dell’accesso<br />
alle professioni<br />
Per elaborare lo schema di revisione<br />
è stata inizialmente istituita una<br />
specifica Commissione, presieduta<br />
dal Sottosegretario Maria Grazia<br />
S<strong>il</strong>iquini, ai quali hanno partecipato<br />
i rappresentanti delle Conferenze<br />
ISTRUZIONE TECNICA AGRARIA<br />
LE PROFESSIONI INTERESSATE DAL NUOVO DPR<br />
Lo schema di regolamento aggiornerà la disciplina <strong>dei</strong> requisiti<br />
per l’ammissione all’esame di Stato e le relative prove, nonché la<br />
composizione delle commissioni esaminatrici e le modalità di<br />
svolgimento degli esami, relativamente alle professioni di:<br />
Professione Numero iscritti<br />
- dottore agronomo e dottore forestale 19.103<br />
- architetto, pianificatore paesaggista e conservatore 122.608<br />
- assistente sociale 31.937<br />
- attuario 810<br />
- biologo 41.009<br />
- chimico 9.877<br />
- consulente del lavoro 21.239<br />
-farmacista 69.585<br />
- geologo 15.094<br />
- giornalista 90.218<br />
- ingegnere 186.547<br />
- psicologo 51.065<br />
- statistico” -<br />
- tecnologo alimentare 24.107<br />
- veterinario -<br />
- agrotecnico, geometra, perito agrario, perito industriale 185.152<br />
Totale <strong>dei</strong> professionisti interessati 868.351<br />
<strong>dei</strong> Presidi di Facoltà e, per la prima<br />
volta, degli Ordini Professionali.<br />
In seguito, sono stati istituiti una serie<br />
di tavoli informali, con la presenza<br />
di tutti gli Ordini interessati, per<br />
completare lo schema finale.<br />
I contenuti “generali” del nuovo sistema<br />
di accesso alle professioni e<br />
<strong>dei</strong> relativi esami di stato<br />
Il tirocinio è stato posto quale requisito<br />
fondamentale per l’accesso<br />
alle professioni (sia per la sezione<br />
A, sia per la sezione B degli Albi). I<br />
giovani, attraverso una formazione<br />
universitaria riqualificata grazie all’introduzione<br />
<strong>dei</strong> percorsi ad “Y” e<br />
ad un serio tirocinio professionale,<br />
si presenteranno più preparati agli<br />
esami di Stato.<br />
È stato dunque rivisto complessivamente<br />
la disciplina del tirocinio,<br />
considerato dagli ordini professionali<br />
essenziale ai fini della formazione<br />
del futuro professionista:<br />
- introducendolo anche laddove oggi<br />
non è previsto;<br />
- assicurando nuove modalità di<br />
svolgimento che ne garantiscano la<br />
serietà, la continuità, <strong>il</strong> carattere effettivamente<br />
professionalizzante;<br />
- aprendo alla possib<strong>il</strong>ità di svolgerlo<br />
presso una struttura pubblica o<br />
privata accreditata dagli Ordini;<br />
- ponendolo sotto la gestione e la responsab<strong>il</strong>ità<br />
degli Ordini (attraverso<br />
la supervisione di un tutor iscritto all’albo<br />
da almeno cinque anni) e la verifica<br />
del percorso formativo, qualora<br />
sia svolto durante <strong>il</strong> percorso di studi.<br />
Il professionista presso <strong>il</strong> quale <strong>il</strong> tirocinio<br />
viene svolto vig<strong>il</strong>a sull’attività<br />
del tirocinante, al fine di verificare<br />
che questa sia volta all’apprendimento<br />
delle tecniche professiona-<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2005
li ed all’acquisizione di esperienze<br />
applicative.<br />
Il consiglio dell’ordine territoriale<br />
verifica l’effettivo svolgimento del<br />
tirocinio, anche tramite resoconti del<br />
tirocinante o colloqui con questi.<br />
Si è concordato con gli Ordini una<br />
diversa durata del tirocinio:<br />
• sei mesi per la maggior parte degli<br />
ordini<br />
• 1 anno per gli ingegneri, gli psicologi<br />
sez.A ed i consulenti del lavoro<br />
tenendo conto della possib<strong>il</strong>ità di<br />
espletarlo durante <strong>il</strong> corso di studi<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2005<br />
ISTRUZIONE TECNICA AGRARIA<br />
universitari, sulla base di accordi stipulati<br />
fra Ordini ed Università - nell’ambito<br />
di una convenzione quadro<br />
concordata tra <strong>il</strong> Ministero dell’i-<br />
struzione, dell’università e della ricerca<br />
ed <strong>il</strong> consiglio nazionale.<br />
La possib<strong>il</strong>ità di svolgere <strong>il</strong> tirocinio<br />
anche in parte già nel percorso universitario<br />
risponde all’esigenza di accrescere<br />
<strong>il</strong> livello di preparazione,<br />
senza gravare sulla lunghezza del<br />
percorso, in modi da garantire un più<br />
rapido accesso al mondo del lavoro,<br />
in linea con le tendenza europee.<br />
In alcuni casi, è stato anche previsto<br />
un “doppio requisito” formativo per<br />
l’accesso alla sezione A, e cioè oltre<br />
alle classi di laurea specialistica già<br />
richieste, anche le corrispondenti<br />
classi di laurea che danno accesso alla<br />
sezione B, per l’esigenza di garantire<br />
che <strong>il</strong> giovane abbia seguito un<br />
percorso formativo completo sul settore<br />
in cui intende operare. Una<br />
scelta necessaria, vista l’ampia flessib<strong>il</strong>ità<br />
che è stato inserito negli ordinamenti<br />
didattici con <strong>il</strong> Dm<br />
270/2004 e che consente, ad esempio,<br />
ad un laureato in Lettere di<br />
prendere la Laurea Magistrale in Ingegneria.<br />
Si è anche tenuto conto della possib<strong>il</strong>ità<br />
che, in futuro, sia necessario<br />
adeguare i titoli di studio universitari,<br />
modificando attraverso un Decreto<br />
del Ministro le corrispondenze tra<br />
i titoli universitari di accesso alle<br />
professioni disciplinate dal regolamento<br />
e le classi di laurea e di laurea<br />
magistrale di cui ai decreti attuativi<br />
del Dm 270/2004.<br />
Si è, inoltre, adeguata la disciplina<br />
procedurale degli esami di Stato<br />
(commissioni di esame e svolgimento<br />
delle prove) all’evoluzione del sistema<br />
professionale e delle norme<br />
che regolano l’accesso, aspetto, questo,<br />
particolarmente necessario in<br />
quanto la disciplina era ferma al Dm<br />
9 settembre 1957.<br />
Sono state estese le norme che regolano<br />
gli esami di Stato a molte professioni<br />
che attualmente non erano<br />
comprese, tenendo conto anche della<br />
ripartizione di alcuni Albi professionali<br />
in due distinte sezioni (A e<br />
B). Si segnalano, tra le nuove:<br />
a) consulente del lavoro;<br />
b) giornalista;<br />
c) statistico;<br />
d) tecnologo alimentare;<br />
e) agrotecnico; geometra; perito<br />
agrario; perito industriale.<br />
Riguardo alle modalità di svolgimento<br />
delle prove degli esami di<br />
Stato, che si terranno esclusivamente<br />
presso sedi universitarie, è stato in-<br />
11
12<br />
trodotto l’anonimato, consentito<br />
ove necessario l’uso delle moderne<br />
tecnologie.<br />
È infine stata aggiornata la composizione<br />
delle commissioni esaminatrici.<br />
In particolare, è stata prevista<br />
una sola commissione esaminatrice<br />
per entrambi le sezioni degli albi,<br />
debitamente integrata con rappresentanti<br />
della sezione B, per le prove<br />
d’esame <strong>dei</strong> laureati triennali.<br />
Inoltre, <strong>il</strong> Ministero potrà inviare un<br />
proprio rappresentante presso le sedi<br />
di esame per la verifica della regolarità<br />
formale delle operazioni di<br />
esame.<br />
Alcuni casi particolari<br />
Per i Giornalisti, in accordo con<br />
l’Ordine, abbiamo voluto prevedere<br />
una base formativa universitaria,<br />
elevando <strong>il</strong> titolo di accesso, per inserirli<br />
nel vigente sistema che disciplina<br />
l’accesso alle altre professioni,<br />
visto che attualmente è previsto <strong>il</strong><br />
solo praticantato di 18 mesi. Sarà<br />
così superato <strong>il</strong> concetto del giornalista<br />
formato solo in azienda, garantendo<br />
un accesso più democratico e<br />
libero alla professione.<br />
Potrà partecipare all’esame di Stato<br />
solo chi è in possesso di una Laurea<br />
triennale unitamente a:<br />
- o una laurea specialistica (magistrale)<br />
<strong>il</strong> cui percorso formativo sia<br />
almeno per <strong>il</strong> 50% costituito da attività<br />
pratica orientata alla professione<br />
di giornalista e disciplinata sulla<br />
base di convenzioni con l’ordine;<br />
- o un master universitario biennale,<br />
svolto sulla base di convenzioni<br />
con l’ ordine;<br />
- o corsi biennali presso Istituti di<br />
formazione al giornalismo, riconosciuti<br />
dall’ordine <strong>dei</strong> giornalisti.<br />
Chiaramente sono fatti salvi i diritti<br />
di accesso all’esame di Stato per coloro<br />
che hanno già svolto o stanno<br />
svolgendo <strong>il</strong> periodo di pratica previsto<br />
dal previgente ordinamento,<br />
nonché, fino al 2013, per coloro che<br />
svolgono attività redazionale giornalistica<br />
da almeno due anni conse-<br />
ISTRUZIONE TECNICA AGRARIA<br />
cutivi e coloro che esercitano la professione<br />
giornalistica a tempo pieno<br />
e in modo continuativo da almeno<br />
cinque anni.<br />
Con i giornalisti è stato concordato<br />
di mantenere alcune peculiarità, come<br />
la composizione della Commissione<br />
esaminatrice, <strong>il</strong> cui Presidente<br />
sarà scelto tra i magistrati di Tribunale<br />
o di Corte d’appello. La Commissione<br />
sarà integrata da un rappresentante<br />
della Federazione degli<br />
Editori (Fieg).<br />
I giornalisti concordano nell’effettuare<br />
l’esame di Stato solamente<br />
presso le Università.<br />
Inoltre, si evidenziano altri interventi:<br />
- i Consulenti del Lavoro, gli Statistici<br />
ed i Tecnologi alimentari sono<br />
stati finalmente inseriti nella disciplina<br />
dell’accesso alle professioni<br />
(erano rimasti fuori dal Dpr<br />
328/2001) ed i giovani in possesso<br />
<strong>dei</strong> nuovi titoli potranno partecipare<br />
agli esami di Stato: gli Atenei hanno<br />
già conferito Lauree “triennali” e<br />
Lauree Specialistiche che non hanno<br />
attualmente sbocchi nelle professioni.<br />
- Per i Consulenti del Lavoro, è stato<br />
elevato <strong>il</strong> titolo di accesso, prevedendo<br />
almeno una Laurea triennale<br />
ed <strong>il</strong> tirocinio di durata biennale come<br />
requisiti indispensab<strong>il</strong>i. Ciò è<br />
stato possib<strong>il</strong>e grazie ad un accordo<br />
con <strong>il</strong> Ministero del Lavoro.<br />
Per i prossimi cinque anni, sono fatte<br />
salve le prerogative <strong>dei</strong> diplomati<br />
di Scuola Superiore e <strong>dei</strong> laureati<br />
con <strong>il</strong> Vecchio Ordinamento, che saranno<br />
ammessi a sostenere l’esame<br />
di Stato;<br />
- Per gli Agrotecnici, geometri, periti<br />
agrari, periti industriali, si è<br />
provveduto ad elevare definitivamente<br />
<strong>il</strong> titolo d’accesso, prevedendo<br />
come requisiti la sola laurea<br />
triennale con un successivo tirocinio<br />
semestrale. Innanzitutto, per consentire<br />
la spendib<strong>il</strong>ità del titolo professionale<br />
sull’intero territorio dell’Unione<br />
Europea (direttiva n.<br />
89/48/Cee). Inoltre, è stato deciso<br />
con i Consigli Nazionali che l’esame<br />
di Stato si svolgerà presso le sedi<br />
universitarie, invece che presso le<br />
scuole, con <strong>il</strong> conseguente passaggio<br />
graduale di competenze.<br />
Fino al 2015, sono fatte salve le prerogative<br />
<strong>dei</strong> diplomati di Scuola Superiore,<br />
che saranno ammessi a sostenere<br />
l’esame di Stato.<br />
- Anche per i Veterinari ed i Farmacisti<br />
sono state definiti le lauree specialistiche<br />
per l’accesso alla professione<br />
Inoltre, sono ammessi all’esame<br />
di Stato per l’accesso alla professione<br />
di farmacista anche i laureati<br />
del Vecchio Ordinamento in<br />
Farmacia o Chimica e tecnologia<br />
farmaceutiche.<br />
- Per l’iscrizione alla sezione A dell’albo<br />
degli Psicologi, in deroga alle<br />
disposizioni di cui agli articoli 6,<br />
comma 2, e 7, comma 2, del decreto<br />
ministeriale 22 ottobre 2004, n. 270, i<br />
decreti ministeriali che definiscono<br />
la classe di laurea magistrale in psicologia<br />
possono prevedere un corso<br />
di studio universitario a ciclo unico<br />
avente durata quinquennale, previa<br />
acquisizione di 300 crediti formativi<br />
universitari.<br />
La tempistica di attuazione<br />
Il Decreto entrerà in vigore dopo<br />
che <strong>il</strong> Consiglio <strong>dei</strong> Ministri avrà dato<br />
<strong>il</strong> via libera definitivo al testo, che<br />
potrà avvenire successivamente al<br />
parere del Consiglio di Stato. Se i<br />
tempi saranno rispettati, già dalla<br />
prima sessione degli esami di Stato<br />
del 2006 saranno adottate le nuove<br />
discipline relative ai requisiti di accesso,<br />
alle nuove prove d’esame e<br />
alle nuove procedure per l’esame di<br />
Stato.<br />
In generale, per evitare di creare<br />
problemi ai giovani, sono state inserite<br />
delle norme transitorie atte a<br />
garantire le aspettative <strong>dei</strong> giovani<br />
già in procinto di accedere alle professioni.<br />
Roma, 22 dicembre 2005<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2005
Tecnico <strong>Agrari</strong>o<br />
“SCARABELLI” di Imola<br />
L’Istituto<br />
ha organizzato nel periodo<br />
23-26 novembre 2005 la GARA<br />
NAZIONALE fra gli ISTITUTI<br />
TECNICI AGRARI riservata agli<br />
studenti dell’ultimo anno del corso<br />
di perito agrario. La realizzazione<br />
della manifestazione spettava all’Istituto<br />
Scarabelli in quanto ultimo<br />
vincitore: fu infatti Francesco Penazzi<br />
a trionfare nella passata edizione<br />
svoltasi a Cortona (AR).<br />
Il 24 novembre si sono tenute le<br />
prove scritte sulle principali materie<br />
professionali e precisamente:<br />
1) Biologia applicata;<br />
2) Chimica agraria con esercitazioni<br />
e tecniche agroalimentari;<br />
3) Tecnica di produzione animale;<br />
4) Tecniche di gestione, valutazione<br />
ed elementi di legislazione;<br />
5) Tecnica di produzione vegetale;<br />
6) Topografia ed elementi di costruzioni.<br />
Il 25 novembre si sono svolte le prove<br />
pratiche che hanno interessato le<br />
seguenti discipline:<br />
1) Biologia applicata;<br />
2) Tecnica di produzione vegetale;<br />
3) Chimica agraria.<br />
Il punteggio massimo attribuito alle<br />
prove scritte è stato di 120, mentre<br />
quello relativo alle prove pratiche è<br />
stato di 80 per cui <strong>il</strong> punteggio totale<br />
massimo che un allievo poteva ottenere<br />
era pari a 200.<br />
Alla gara hanno partecipato in rappresentanza<br />
di 40 istituti altrettanti allievi,<br />
compreso quello dell’istituto organizzatore,<br />
provenienti da quasi tutte<br />
le regioni d’Italia e precisamente:<br />
- 5 alunni dalla Toscana ;<br />
- 4 alunni dall’Em<strong>il</strong>ia Romagna, dalla<br />
Sic<strong>il</strong>ia e dalla Lombardia ;<br />
- 3 alunni dalle Marche, dalla Cam-<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2005<br />
ISTRUZIONE TECNICA AGRARIA<br />
Gara nazionale<br />
fra Istituti Tecnici <strong>Agrari</strong><br />
pania, dalla Puglia e dal Veneto;<br />
- 2 alunni dall’ Abruzzo e dal Piemonte;<br />
- 1 alunno dalla Sardegna, dalla Calabria,<br />
dal Friuli Venezia Giulia, dall’Umbria,<br />
dal Molise, dalla Bas<strong>il</strong>icata<br />
e dal Lazio.<br />
Non hanno avuto nessun partecipante<br />
le seguenti regioni:Trentino<br />
Alto Adige,Valle d’Aosta, Liguria.<br />
Naturalmente l’Istituto organizzatore<br />
ha partecipato con un allievo<br />
fuori concorso.<br />
Al termine delle diverse prove, sono<br />
risultati vincitori e verranno premiati<br />
<strong>il</strong> primo classificato con 775<br />
euro, <strong>il</strong> secondo ed <strong>il</strong> terzo con 516, i<br />
seguenti allievi:<br />
1°) VAGNINI DIEGO con punti<br />
123/200 proveniente dall’I.T.A.S.<br />
“CECCHI” di PESARO;<br />
2°) LORENZETTI<br />
FRANCESCO con punti<br />
120/200 proveniente dall’I.T.A.S.“BENTEGODI”<br />
di BUTTAPIETRA (VR);<br />
3°) FAA MARCO con<br />
punti 112/200 proveniente<br />
dall’I.T.A.S “BON-<br />
FANTINI” di NOVARA.<br />
La media complessiva è<br />
stata di punti 76,27 /200.<br />
La media complessiva<br />
della prova teorica è stata<br />
di punti 48,35 /120; nelle<br />
singole discipline la<br />
media <strong>dei</strong> punti è stata la<br />
seguente:<br />
- Biologia Applicata punti<br />
11,11 /20;<br />
- Chimica <strong>Agrari</strong>a punti<br />
9,4 /20;<br />
- Tecnica di Produzione<br />
Animale punti 7,74 /20;<br />
- Tecniche di Gestione,<br />
Valutazione e di Legisla-<br />
zione punti 8,82 /20;<br />
- Tecnica di Produzione Vegetale<br />
punti 7,85 /20;<br />
- Topografia ed elementi di Costruzioni<br />
Rurali punti 3,42 /20.<br />
La media complessiva della prova<br />
pratica è stata di punti 27,92 /80; nelle<br />
singole discipline la media <strong>dei</strong><br />
punti è stata la seguente:<br />
- Biologia Applicata punti 11,16 /30;<br />
- Tecnica di Produzione Vegetale<br />
punti 7,64 /20;<br />
- Chimica <strong>Agrari</strong>a punti 9,12 /30.<br />
La commissione di valutazione era<br />
presieduta dal Dirigente Scolastico<br />
prof.Ivo Guerra ed era così composta:<br />
ISP. MIUR USR Prof. Ottavio De<br />
Notaris, Prof. Bruna Folli, Prof. Gabriele<br />
Giapponesi, Prof. Daniela<br />
Piancastelli, Prof. Enrico V<strong>il</strong>lani,<br />
Prof. Marina Zanerini, Prof. Rober-<br />
Il Dir. Scol.Guerra e <strong>il</strong> Per.Agr.Zanna consegnano i premi<br />
Il vincitore con <strong>il</strong> Dir. Scol. Cecchini<br />
13
14<br />
to Palmonari e dal rappresentante<br />
del <strong>Collegio</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> della Provincia<br />
di Bologna p.a. Luigi Raffaele<br />
Zanna; coordinatore dell’attività<br />
Prof. Carlo Ragazzini.<br />
Confermando <strong>il</strong> giudizio già espresso<br />
dalla Commissione che aveva valutato<br />
le prove della precedente gara<br />
svoltasi a Cortona, si può evidenziare<br />
che <strong>il</strong> CERERE sia stato parzialmente<br />
modificato dalle singole scuole<br />
e che i programmi, in generale,<br />
non vengano svolti in forma completa<br />
e non siano del tutto coerenti alle<br />
indicazioni ministeriali.<br />
L’iniziativa del M.I.U.R.(Ministero<br />
Istruzione Università Ricerca) appare<br />
comunque particolarmente valida<br />
in quanto consente di mettere a<br />
confronto esperienze didattiche e<br />
culture del territorio proprie delle<br />
diverse realtà regionali.<br />
Per rendere più piacevole ed interessante<br />
<strong>il</strong> soggiorno e la permanenza degli<br />
studenti e <strong>dei</strong> loro accompagnatori,<br />
docenti e dirigenti scolastici, è stato<br />
predisposto un ampio programma,<br />
comprendente visite e sopralluoghi, al<br />
fine di valorizzare questo importante<br />
momento di scambio, di conoscenza e<br />
di confronto fra le diverse realtà, coinvolgendo<br />
Enti Locali pubblici e privati.<br />
Nella mattinata del 24 docenti e presidi,dopo<br />
aver visitato in Imola la Rocca<br />
Sforzesca e <strong>il</strong> Palazzo Tozzoni, sono<br />
stati ricevuti dalle Autorità Municipali,<br />
nel pomeriggio,con gli studenti,si sono<br />
recati a Dozza rientrando poi in città<br />
per ammirare <strong>il</strong> Museo della Cooperativa<br />
Ceramica; <strong>il</strong> 25 hanno avuto modo<br />
di visitare la città di Ravenna e successivamente<br />
presso la sede dell’Istituto<br />
organizzatore si è tenuto un dibattito<br />
avente come tema conduttore le<br />
prospettive future dell’Insegnamento<br />
<strong>Agrari</strong>o nell’ambito della riforma della<br />
scuola secondaria superiore.<br />
La manifestazione si è conclusa con la<br />
“serata di gala” tenuta in un noto ristorante<br />
della zona dove sono stati<br />
consegnati, dai rappresentanti degli<br />
Enti patrocinatori (ufficio scolastico<br />
Regionale che ha visto la presenza del<br />
ISTRUZIONE TECNICA AGRARIA<br />
GARA NAZIONALE FRA ISTITUTI AGRARI - IMOLA 2005<br />
Partecipanti Istituto<br />
Alberti Matteo Virginio - Cuneo<br />
Amatruda Angela De C<strong>il</strong>lis - Napoli<br />
Berenato Eugenia Minutoli - Messina<br />
Bernardi Marco Bocchialini - Parma<br />
Betti Claudio Serpieri - Bologna<br />
Brandi Maria Grazia Garibaldi - Macerata<br />
Brufani Lorenzo Ciuffelli - Todi (PG)<br />
Bucci Daniele Scarabelli - Imola<br />
Cantu’ Michela Cantoni - Treviglio (BG)<br />
Carpenzano Vincenzo IIS - Scicli (RG)<br />
Crugnale Andrea Ridolfi - Scerni (CH)<br />
Deiana Francesca Duca degli Abruzzi - Elmas<br />
Del Gaizo Andrea Anz<strong>il</strong>otti - Pescia (PT)<br />
Di Bartolomeo G. Domenico Ulpiani - Ascoli Piceno<br />
Di Lisa Davide ITAS - Larino (CB)<br />
Di Marco Emanuele Cuppari - Alanno (PE)<br />
Faa Marco Bonfantini - Novara<br />
Fameli Daniele De Sanctis - Avellino<br />
Gambini Cristian Mendel - V<strong>il</strong>la Cortese (MI)<br />
Giuliani Mirko Agosti - Bagnoregio (VT)<br />
Guidi Ursula Garibaldi - Cesena<br />
Lombari Pasquale Scorciarini - Piedimonte M.<br />
Lorenzetti Francesco Bentegodi - Buttapietra(VR)<br />
Matichecchia Matteo ITAS Firenze<br />
Meda Piero Busdraghi - Lucca<br />
M<strong>il</strong>uzio Potito Pavoncelli - Cerignola (FG)<br />
Montella Mirco Ricasoli - Siena<br />
Musulin Agostino Brignoli - Gradisca d’Isonzo<br />
Ninfa Massimo Di Rocco - Caltanisetta<br />
Onesti Giovanni Stanga - Cremona<br />
Petracca Palma Cerabona - Marconia (MT)<br />
Pigato Anna Virginia Duca degli Abruzzi - Padova<br />
Politini Elisa Vegni - Cortona (AR)<br />
Rigato Luca Cerletti - Conegliano (TV)<br />
Rocca Claudia Eredia - Catania<br />
Scopelliti Felice Ferraris - Palmi (RC)<br />
Spreafico Luca ITAG Limbiate (MI)<br />
Vagnini Diego Cecchi - Pesaro<br />
Valente Rossella Pantanelli - Ostuni (BR)<br />
Valentini Francesco B.Caramia - Locorotondo<br />
dirigente Dott. Paolo Marcheselli, per<br />
<strong>il</strong> Comune di Imola ha presenziato<br />
l’Assessore Prof.ssa Fabrizia Fiumi,<br />
per l’associazione ex allievi dell’ITAS<br />
G. Scarabelli di Imola <strong>il</strong> p.a. Felice<br />
Ginnasi, per la Fondazione Cassa di<br />
Risparmio di Imola <strong>il</strong> p.a. Carlo Pasini,<br />
e per <strong>il</strong> collegio <strong>dei</strong> periti agrari e<br />
p.a. laureati di Bologna Zanna Luigi<br />
Raffaele) i diplomi di partecipazione.<br />
Come tradizione, <strong>il</strong> prossimo anno<br />
toccherà all’Istituto “Cecchi” di Pe-<br />
saro l’onore e l’onere dell’organizzazione,<br />
ed al Preside Dott. Dante<br />
Cecchini, <strong>il</strong> non fac<strong>il</strong>e compito di migliorare<br />
l’alto livello organizzativo<br />
che l’istituto Scarabelli ha saputo<br />
raggiungere in questa edizione.<br />
AGLI ORGANIZZATORI<br />
I COMPLIMENTI DEL CNPA.<br />
AI PARTECIPANTI<br />
UN CALOROSO “BRAVI”<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2005
Queste brevi note trattano un<br />
argomento che purtroppo è<br />
di scarsa conoscenza per le<br />
imprese agricole e, spesso, anche per<br />
i tecnici, mi riferisco agli accordi noti<br />
come Bas<strong>il</strong>ea 2 ed ai riflessi che gli<br />
stessi avranno sulle imprese della f<strong>il</strong>iera<br />
agroalimentare.<br />
L’intesa di Bas<strong>il</strong>ea stà infatti alimentando<br />
un lungo e approfondito dibattito,<br />
centrato in modo particolare<br />
sul timore che <strong>il</strong> nuovo metodo di<br />
valutazione <strong>dei</strong> fabbisogni patrimoniali<br />
in relazione ai rischi possa comportare<br />
una sorta di “selezione naturale”<br />
del credito, della quale le prime<br />
vittime saranno, oltre le PMI,<br />
proprio le aziende agricole con particolar<br />
riguardo a quelle operanti<br />
nella trasformazione <strong>dei</strong> prodotti.<br />
E’ una preoccupazione che autorevoli<br />
istituzioni, sulla base di r<strong>il</strong>evazioni<br />
puntuali e statistiche mirano a<br />
scongiurare; mentre altri, indotti dall’esperienza<br />
e da comportamenti osservati<br />
nel tempo, esprimono <strong>il</strong> timore<br />
che, con l’introduzione <strong>dei</strong> rating,<br />
l’accesso al credito per le<br />
Aziende minori possa peggiorare.<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2005<br />
ECONOMIA<br />
BASILEA 2<br />
un obbligo-opportunità<br />
di Massimo Moncelli<br />
15
16<br />
A parer mio, questa preoccupazione<br />
appare fondata, inoltre, l’affermarsi<br />
di un mercato globale fa della<br />
dimensione aziendale una condizione<br />
strategica, dove si prof<strong>il</strong>a un contesto<br />
di maggiori difficoltà per quelle<br />
Aziende che presentano elementi<br />
di criticità e che si pongono al di sotto<br />
di una certa soglia dimensionale.<br />
Un’ulteriore preoccupazione: al<br />
nuovo sistema di regole potrebbero<br />
aggiungersi gli ulteriori effetti di modelli<br />
organizzativi assunti dalle Banche,<br />
conseguenti al loro processo di<br />
concentrazione, che collocano i centri<br />
decisionali periferici molto spesso<br />
fuori e al di sopra <strong>dei</strong> territori su cui<br />
maggiormente insistono le attività<br />
produttive, con <strong>il</strong> rischio in definitiva<br />
di indebolire ancora di più <strong>il</strong> rapporto<br />
fiduciario tra quell’imprenditoria<br />
e <strong>il</strong> direttore della Banca locale.<br />
Con questi accordi oltre ad una regolamentazione<br />
tutta interna alle<br />
banche relativa all’obbligo di accantonare<br />
quote di capitali proporzionali<br />
al rischio <strong>dei</strong> rapporti di credito<br />
assunti, si è arrivati alla determinazione<br />
che gli Istituti di credito devono<br />
classificare i loro clienti con procedure<br />
di rating, distribuendoli cioè<br />
in vere e proprie classi di merito a<br />
seconda del rischio.<br />
Anche se Bas<strong>il</strong>ea 2, ufficialmente<br />
non è ancora in vigore, assistiamo<br />
già a significativi mutamenti nei<br />
rapporti fra Impresa e Banca con<br />
effetti che cominciano a manifestarsi,<br />
specialmente per la valutazione<br />
del merito creditizio, iniziamo infatti<br />
a riscontrare da parte delle banche<br />
un comportamento più rigido di<br />
quello sinora adottato nell’erogazione<br />
del credito alle imprese, un atteggiamento<br />
chiaramente volto a legare<br />
più strettamente <strong>il</strong> proprio capitale<br />
ai rischi assunti, promuovendo<br />
l’uso di rating interni ed esterni.<br />
Tutto ciò provoca disorientamento<br />
nell’impresa, che non sa ancora valutare<br />
a pieno quello che sta succedendo,<br />
e mette in difficoltà la stessa banca<br />
che molte volte non riesce a valu-<br />
ECONOMIA<br />
tare oggettivamente <strong>il</strong> merito creditizio,<br />
specialmente in settori particolari,<br />
caratterizzati da forme di “economia<br />
assistita” quali quello dell’agricoltura,<br />
cui appunto mi riferisco.<br />
Sicuramente <strong>il</strong> rating permette di<br />
valutare l’affidab<strong>il</strong>ità dell’azienda,<br />
basandosi su elementi oggettivi che<br />
tendono ad eliminare ogni discrezionalità<br />
nell’erogazione del credito<br />
inserendo di fatto le imprese in<br />
una classe di merito.<br />
Ma, considerando l’impresa agricola,<br />
notoriamente caratterizzata da un sistema<br />
fiscale agevolato, non possiamo<br />
fare a meno di constatare l’assenza<br />
di quei dati oggettivi su cui basarci.<br />
In sostanza la maggior parte delle<br />
nostre aziende agricole non hanno<br />
b<strong>il</strong>anci perché ai fini dell’imposizione<br />
fiscale rispondono con la rendita<br />
catastale rivalutata che, notoriamente<br />
è molto bassa.<br />
In ogni modo va sottolineato come<br />
nessun accordo e nessuna norma<br />
potrà eliminare alcuni fatti, che persisteranno<br />
a prescindere dall’evoluzione<br />
dell’agricoltura, come quelli<br />
concernenti la specificità <strong>dei</strong> cicli<br />
produttivi agricoli che esigono com-<br />
petenze speciali sia nella valutazione<br />
<strong>dei</strong> fabbisogni finanziari delle aziende<br />
del settore, sia nella valutazione<br />
del relativo merito creditizio, sia infine<br />
nella valutazione e nella gestione<br />
delle garanzie collaterali.<br />
E’ chiaro che se la Banca valuta <strong>il</strong><br />
merito creditizio di un impresa agricola<br />
come una PMI <strong>il</strong> settore primario<br />
è in serio pericolo.<br />
Ecco quindi che scaturisce l’esigenza<br />
della figura di un nuovo consulente<br />
sia per l’Istituto di credito che<br />
per l’impresa.<br />
Occorre una nuova professionalità<br />
che riesca ad aiutare <strong>il</strong> bancario nella<br />
valutazione del merito creditizio al fine<br />
di non penalizzare <strong>il</strong> ramo primario<br />
nelle opportunità di accesso al credito.<br />
Non si può che auspicare la nascita<br />
di un Consulente Tecnico, sim<strong>il</strong>e per<br />
impostazione al CTU che opera nei<br />
Tribunali, e che sia in grado di verificare<br />
con sistematicità <strong>il</strong> rating dell’impresa,<br />
valutando come la stessa si<br />
pone rispetto ai requisiti qualitativi<br />
(score operativo e andamentale) e<br />
quantitativi (score finanziario) richiesti<br />
dal nuovo Accordo di Bas<strong>il</strong>ea.<br />
Questa nuova figura professionale<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2005
deve essere in grado di realizzare sistemi<br />
di controllo adatti alle diverse<br />
esigenze dell’azienda agricola.<br />
Dal momento che l’azienda non ha<br />
un b<strong>il</strong>ancio <strong>il</strong> consulente dovrà di<br />
fatto ricostruirlo e poi valutarlo con<br />
un Check-up, ossia tramite un esame<br />
analitico <strong>dei</strong> vari fattori produttivi al<br />
fine di poter individuare la formula<br />
imprenditoriale valutandola da un<br />
punto di vista reddituale.<br />
Andrà in questa fase ricostruito l’ordinamento<br />
aziendale, le produzioni<br />
vendib<strong>il</strong>i e cosi via per poi procedere<br />
alla ricostruzione di una Contab<strong>il</strong>ità<br />
analitica e all’individuazione <strong>dei</strong><br />
Centri di costo, mediante analisi <strong>dei</strong><br />
costi di produzione, che consentano<br />
<strong>il</strong> controllo <strong>dei</strong> livelli di efficienza.<br />
Una volta determinato l’ordinamento<br />
produttivo seguira un Check-up<br />
economico-finanziario con una inda-<br />
La sede della Banca d’Italia a Roma<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2005<br />
ECONOMIA<br />
gine sullo stato di prosperità aziendale<br />
e sul suo assetto economico, patrimoniale<br />
e finanziario.<br />
Il Consulente, studiato l’assetto<br />
aziendale dovrà poi valutare lo sv<strong>il</strong>uppo<br />
di scenari economici, patrimoniali<br />
e finanziari attraverso simulazioni<br />
a breve e a medio termine.<br />
Dovrà inoltre verificare quali potranno<br />
essere gli effetti economicofinanziari<br />
di eventuali investimenti<br />
sulla struttura aziendale.<br />
Ad esempio se l’agricoltore intende<br />
costruire una stalla <strong>il</strong> consulente dovrà<br />
valutare gli effetti di tale investimento<br />
nell’economia dell’azienda.<br />
Ovviamente questo lavoro è ut<strong>il</strong>e sia<br />
per l’Istituto di credito che per l’azienda<br />
agricola<br />
che potrà individuare i punti di forza<br />
su cui agire e le aree critiche su<br />
cui intervenire;<br />
Il Consulente Tecnico potrà suggerire<br />
all’imprenditore agricolo i provvedimenti<br />
di natura strategico-organizzativa<br />
e finanziaria, idonei a rafforzare<br />
l’impresa e migliorare <strong>il</strong> Rating;<br />
potrà fornire consigli su come gestire<br />
e negoziare i rapporti con <strong>il</strong> sistema<br />
creditizio e sv<strong>il</strong>uppare sistemi che<br />
consentano all’azienda di poter gestire<br />
autonomamente <strong>il</strong> proprio Rating,<br />
nonché di implementare quelle imprescindib<strong>il</strong>i<br />
metodologie direzionali<br />
(Budget & Controllo, Business plan<br />
e pianificazione <strong>dei</strong> flussi finanziari,<br />
ecc.), che già da sè hanno un effetto<br />
migliorativo del Rating aziendale.<br />
A questo punto l’interrogativo nasce<br />
spontaneo: Quale categoria potrà assumere<br />
tale veste?<br />
Ritengo che occorra una duplice conoscenza,<br />
da una parte quella tecnico<br />
agronomica che consenta al Consulente<br />
Tecnico di valutare la potenzialità<br />
aziendale, capirne i problemi<br />
che ne ostacolano o ne agevolino la<br />
crescita; dall’altre occorre un consulente<br />
che conosca l’economia e la<br />
contab<strong>il</strong>ità.<br />
Entrambe le valutazioni portano ad<br />
una figura quella del perito agrario<br />
laureato che a norma di regolamento<br />
professionale può occuparsi di:<br />
“direzione, l’amministrazione e gestione<br />
di aziende agrarie e zootecniche<br />
e di aziende di lavorazione e commercializzazione<br />
di prodotti agrari e<br />
zootecnici, ivi comprese le funzioni<br />
contab<strong>il</strong>i, quelle di assistenza e rappresentanza<br />
tributaria e quelle relative<br />
all’amministrazione del personale<br />
dipendente dalle medesime aziende”.<br />
Ciò ovviamente non esclude altre<br />
professionalità purchè abbiano una<br />
comprovata conoscenza del mondo<br />
agricolo.<br />
Termino ricordando che solo con<br />
personale competente e banche lungimiranti<br />
<strong>il</strong> problema potrà essere risolto,<br />
peraltro senza alcun costo per<br />
nessuno e specialmente senza costi<br />
aggiuntivi né per lo Stato, né per le<br />
Regioni, né per le Banche, né, almeno<br />
così si spera per gli agricoltori.<br />
17
Premessa<br />
La raccolta delle castagne e <strong>dei</strong><br />
marroni è una operazione colturale<br />
estremamente onerosa e<br />
considerata una delle cause che hanno<br />
portato negli ultimi anni ad un abbandono<br />
della castanicoltura in alcunee<br />
aree dell’Italia. La raccolta meccanizzata<br />
è certamente a tale proposito<br />
una opportunità importante soprattutto<br />
per quelle zone rappresentate<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2005<br />
MECCANIZZAZIONE<br />
La raccolta meccanica delle castagne<br />
e <strong>dei</strong> marroni e la sua influenza<br />
sulla qualità e conservab<strong>il</strong>ità<br />
Monarca D., Cecchini M., Mordacchini Alfani M.L., Pagano M.*<br />
*Università degli Studi della Tuscia - Dipartimento<br />
di Geologia e Ingegneria Meccanica,<br />
Idraulica e Naturalistica per <strong>il</strong> Territorio - Via<br />
De Lellis s.n.c. - 01100 Viterbo, Tel +39 0761<br />
357357,Fax +39 0761 357356,ergolab@unitus.it<br />
da castagneti con buona giacitura e di<br />
medie e grandi dimensioni, realtà presente<br />
nella zona di indagine: <strong>il</strong> comprensorio<br />
<strong>dei</strong> Monti Cimini in provincia<br />
di Viterbo.<br />
Scopo della presente ricerca è quello<br />
di valutare <strong>il</strong> diverso grado di conservab<strong>il</strong>ità<br />
delle castagne e <strong>dei</strong> marroni<br />
raccolti meccanicamente e manualmente,<br />
analizzando e classificando<br />
inoltre la tipologia <strong>dei</strong> danni immediati<br />
che i due diversi tipi di raccolta<br />
determinano sul prodotto (Monarca<br />
et al., 2003). La cultivar del<br />
marrone presenta da un lato caratteristiche<br />
organolettiche migliori rispetto<br />
alle altre cultivar del genere<br />
Castanea sativa, ma dall’altro è molto<br />
più delicata e quindi più suscettib<strong>il</strong>e<br />
a danni durante la raccolta meccanizzata<br />
(Monarca et al., 2004).Tali<br />
tipologie di danni possono pregiudicare<br />
la qualità e la conservazione del<br />
prodotto stesso. È stato quindi valutato<br />
<strong>il</strong> diverso grado di conservab<strong>il</strong>ità<br />
tra marroni e castagne raccolti<br />
manualmente e quelli raccolti meccanicamente.<br />
La raccolta manuale,<br />
meno aggressiva sul prodotto rispetto<br />
alla meccanica, è però antieconomica:<br />
basti pensare che la produttività<br />
del lavoro manuale osc<strong>il</strong>la dai<br />
10 kg/h su terreno sporco e non pianeggiante<br />
con castagne piccole, fino<br />
23
24<br />
ad un massimo di 30 kg/h su terreno<br />
pianeggiante e con castagne di buona<br />
pezzatura, contro gli 800÷1000<br />
kg/h della raccolta meccanica. Le<br />
numerose modifiche apportate alle<br />
macchine nel corso delle sperimentazioni<br />
hanno consentito di ridurre<br />
notevolmente l’entità e di modificare<br />
la tipologia del danno (Biondi et<br />
al., 2001). La raccolta meccanizzata<br />
consente oggi una forte riduzione<br />
<strong>dei</strong> costi e l’ottenimento di un prodotto<br />
qualitativamente molto buono,<br />
con caratteristiche del tutto sim<strong>il</strong>i<br />
a quello raccolto manualmente<br />
e con una qualità del danno accettata<br />
in ambito commerciale.<br />
Le prime sperimentazioni condotte<br />
sulla varietà “castagna” risalgono<br />
agli anni 1995-1999: queste si basavano<br />
sulla valutazione <strong>dei</strong> danni immediati<br />
e sul diverso grado di conservab<strong>il</strong>tà<br />
del frutto nel tempo attraverso<br />
analisi colorimetriche ripetute<br />
periodicamente sul prodotto in<br />
conservazione.<br />
Durante gli anni 2001 e 2003 la ricerca<br />
è stata condotta sui “marroni”.<br />
Le macchine ut<strong>il</strong>izzate per la<br />
sperimentazione non sono state variate,<br />
ma a queste sono state apportate<br />
delle modifiche che hanno consentito<br />
di ridurre notevolmente i<br />
danni meccanici. Anche in questo<br />
caso la sperimentazione ha valutato<br />
sia <strong>il</strong> danno immediato che <strong>il</strong> grado<br />
di conservab<strong>il</strong>ità del prodotto nel<br />
tempo (Monarca et al., 2004).<br />
Durante l’anno 2004 la sperimentazione<br />
ha riguardato sia i “marroni”<br />
che le “castagne” e sono state valutate<br />
nuove macchine. I dati emersi<br />
da questa sperimentazione sono stati<br />
messi a confronto con quelli derivati<br />
dai precedenti lavori. In particolare<br />
è stata confrontata la presenza<br />
o meno della torcia e l’influenza<br />
del danno immediato sulla conservab<strong>il</strong>ità<br />
del frutto.<br />
La presenza della torcia è considerata<br />
un fattore determinante per<br />
una buona conservazione del prodotto.<br />
L’assenza della torcia può es-<br />
MECCANIZZAZIONE<br />
sere la causa di fenomeni di marcescenza<br />
causati dall’entrata dell’acqua<br />
all’interno del frutto. La tecnica<br />
di conservazione ad oggi più diffusa,<br />
e ut<strong>il</strong>izzata anche ai fini del presente<br />
studio, è quella della “curatura”,<br />
che consiste nell’immersione<br />
del prodotto in acqua per nove<br />
giorni; al termine della novena <strong>il</strong><br />
prodotto viene tolto dalle vasche e<br />
scolato. Negli impianti più moderni<br />
l’estrazione del prodotto avviene<br />
tramite pompe, che lo scaricano in<br />
tramogge mob<strong>il</strong>i o su nastri trasportatori<br />
a maglie metalliche opportunamente<br />
studiati. I marroni ancora<br />
umidi vengono ammucchiati e dopo<br />
un breve periodo, che si può definire<br />
di incubazione, in cui inizia la<br />
Foto 1: La semovente Cimina 300 della FACMA<br />
fermentazione, vengono distesi al<br />
suolo e selezionati per eliminare i<br />
frutti palesemente guasti. I frutti sani<br />
verranno poi trasportati all’interno<br />
di grotte e stesi per l’asciugatura<br />
in strati di spessore non superiore a<br />
20 cm (Monarca, 1995). Questa tecnica<br />
consente un abbassamento del<br />
pH attraverso un processo fermentativo<br />
a scapito del contenuto in<br />
zuccheri; tale abbassamento deter-<br />
minerebbe un ambiente inadatto<br />
allo sv<strong>il</strong>uppo <strong>dei</strong> funghi, ma può<br />
avere l’effetto opposto se le castagne<br />
risultano prive di torcia. Ciò determinerebbe<br />
infatti l’entrata dell’acqua<br />
e l’infezione all’interno del<br />
frutto, con relativi fenomeni di marcescenza.<br />
Durante i primi anni di sperimentazione<br />
(1995-1999) la valutazione <strong>dei</strong><br />
danni immediati veniva effettuata<br />
considerando tutte le varie tipologie<br />
di danno. Queste erano state classificate<br />
in:<br />
- spaccature profonde visib<strong>il</strong>i sull’epidermide<br />
(considerate <strong>il</strong> danno più<br />
grave in grado di compromettere la<br />
buona conservazione del prodotto);<br />
- contusioni;<br />
Foto 2:La semovente Perla 55 della AGRIN-<br />
TEM<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2005<br />
-
abrasioni leggere (rappresentate da<br />
semplici graffiature superficiali che<br />
non inficiano sulla qualità del prodotto);<br />
- abrasioni profonde (che interessano<br />
uno strato più spesso dell’epidermide<br />
e sono quindi da considerare<br />
un danno più importante).<br />
A partire dalla stagione 2001 è stato<br />
considerato come “danno” solo<br />
quello che effettivamente compromette<br />
la qualità del prodotto e la sua<br />
commercializzazione, vale a dire le<br />
spaccature: un grave danneggiamento<br />
dell’epidermide può effettivamente<br />
limitare la conservab<strong>il</strong>ità del<br />
prodotto.<br />
Le precedenti ricerche avvalorano<br />
tale teoria in quanto hanno messo in<br />
evidenza come la semplice graffiatura<br />
o ammaccatura del pericarpo non<br />
ha influenza sul grado di conservab<strong>il</strong>ità<br />
del prodotto. Durante le annate<br />
2004 e 2005, inoltre, la sperimentazione<br />
condotta sia sulle castagne<br />
che sui marroni ha preso in considerazione<br />
la raccolta meccanica effettuata<br />
con quattro differenti tipi di<br />
macchine, derivate da due prototipi<br />
realizzati da due officine meccaniche<br />
locali.<br />
Le prove di raccolta meccanica <strong>dei</strong><br />
marroni e delle castagne sono state<br />
condotte in sei differenti aziende<br />
della zona <strong>dei</strong> Monti Cimini (Viterbo,<br />
Italia). In ciascuna azienda è sta-<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2005<br />
MECCANIZZAZIONE<br />
Tab. 1. -Caratteristiche principali delle semoventi ut<strong>il</strong>izzate nelle annate 2001-2003<br />
Aspiratrice Facma Cimina 300 Raccattatrice Agrintem Perla 55<br />
Lunghezza (mm) 5.760 4.500<br />
Larghezza (mm) 1.700 1.840<br />
Larghezza di raccolta (mm) 2.500 1.840<br />
Altezza (mm) 1.700 1.960<br />
Massa (kg) 2.330 2.200<br />
Motore Turbo Diesel 2.800 cm3 (61 kW) Diesel 3.000 cm3 (44 kW)<br />
Prestazioni (kg/h) Circa 900 614 ÷ 1500<br />
Altre caratteristiche Trasmissioni idrauliche, tre ruote Trasmissione idraulica,<br />
di azionamento (una anteriore, due posteriori) tre ruote di azionamento<br />
Diametro <strong>dei</strong> tubi 140-250 mm (due anteriori, una posteriore)<br />
ta effettuata sia la raccolta manuale<br />
che quella meccanica. Al termine di<br />
ogni giornata di prova sono state effettuate<br />
delle analisi del prodotto in<br />
laboratorio per la valutazione esteriore<br />
<strong>dei</strong> danni subiti dai frutti. Questi<br />
danni, valutab<strong>il</strong>i immediatamente<br />
dopo la raccolta, per le annate<br />
2004 e 2005 sono rappresentati dalle<br />
sole spaccatura. La sperimentazione<br />
nelle annate 2001-2003 ha richiesto<br />
la raccolta di circa 100 ch<strong>il</strong>ogrammi<br />
di castagne ut<strong>il</strong>izzando due differenti<br />
tipologie di macchine: l’aspiratrice<br />
Cimina 300 prodotta dalla ditta Fac-<br />
Foto 3: La raccattatrice portata Jolly 2800<br />
ma (Vitorchiano,Viterbo) (foto 1) e<br />
la raccattatrice Perla 55 prodotta<br />
dalla ditta Agrintem (Soriano nel<br />
Cimino, Viterbo) (foto 2). Le caratteristiche<br />
principali di queste macchine<br />
sono indicate in tabella 1.<br />
Nelle stagioni di raccolta 2004 e<br />
2005 sono stati esaminati campioni<br />
di castagne e marroni raccolti con altri<br />
modelli di macchine (nel frattempo<br />
immessi sul mercato): le aspiratrici<br />
Cimina 380 e Cimina 200 della<br />
ditta Facma e le raccattatrici portate<br />
GF 1800 e 2800 (foto 3) della ditta<br />
Tosti. Le caratteristiche principali di<br />
25
26<br />
queste macchine sono riportate in<br />
tabella 2. La raccolta manuale, effettuata<br />
come confronto, è stata<br />
compiuta da operai esperti (20 kg/h<br />
di prodotto che corrisponde a circa<br />
20 giorni/ha) usando pinze e guanti<br />
in gomma (foto 4).<br />
Il prodotto raccolto è stato subito<br />
sottoposto all’analisi <strong>dei</strong> danni immediati<br />
rappresentati dalle spaccature.<br />
Le prove di laboratorio hanno<br />
inoltre valutato la presenza o l’assenza<br />
della torcia e <strong>il</strong> diverso grado<br />
di conservab<strong>il</strong>ità, tra <strong>il</strong> prodotto raccolto<br />
manualmente e quello raccolto<br />
meccanicamente. Il prodotto è stato<br />
quindi sottoposto a curatura e, successivamente,<br />
portato in cantina. I<br />
sottocampioni costituiti dal 20% di<br />
ogni campione originale venivano<br />
poi analizzati ogni 15 giorni. Per<br />
ogni azienda sono state ottenute<br />
MECCANIZZAZIONE<br />
Tab. 2. Principali caratteristiche delle aspiratrici semoventi e delle raccattatrici portate<br />
ut<strong>il</strong>izzate nella stagione 2004<br />
Aspiratrice Facma Cimina 380 Aspiratrice Facma Cimina 200<br />
Lunghezza (mm) 5.740 5.220<br />
Larghezza (mm) 1.770 1.640<br />
Larghezza di raccolta (mm) 2.500 2.500<br />
Altezza (mm) 1.760 1.700<br />
Massa (kg) 2.400 2.210<br />
Motore Turbo Diesel 2.800 cm3 (61 kW) Diesel 2.800 cm3 (44 kW)<br />
Prestazioni (kg/h) Circa 1.600 Circa 600<br />
Altre caratteristiche Trasmissioni idrauliche, Trasmissioni idrauliche,<br />
tre ruote motrici (una frontale, tre ruote motrici<br />
due posteriori). Diametro del (una frontale, due posteriori)<br />
tubo di aspirazione: 250 mm<br />
Raccattatrice GF Jolly 2800 Raccattatrice GF Jolly 1800<br />
Lunghezza (mm) 1.515 1.515<br />
Larghezza (mm) 2.060 2.060<br />
Larghezza di raccolta (mm) 2.800 1.800<br />
Altezza (mm) 960 960<br />
Massa (kg) n.d. 420<br />
Potenza assorbita (kW) 20,0 11,4<br />
Prestazioni (kg/h) 1.500 kg/h 1.200-1.500 kg/h<br />
Altre caratteristiche Trasmissione meccanica, Trasmissione meccanica,<br />
due coclee di pulizia trasversali una coclea di pulizia trasversale<br />
quattro tesi, rappresentate dal prodotto<br />
raccolto manualmente, quello<br />
raccolto meccanicamente con l’aspiratrice<br />
Cimina, quello raccolto meccanicamente<br />
con la raccattatrice<br />
Perla e infine quello raccolto con la<br />
raccattatrice portata GF .<br />
L’analisi colorimetrica è stata effettuata<br />
mediante un colorimetro ottico<br />
Hunter Lab. A partire dai valori di<br />
L, a, b misurati tramite <strong>il</strong> colorimetro<br />
ottico, si sono ricavati i valori di<br />
angolo di colore (AC) e indice di saturazione<br />
(IS) mediante le funzioni:<br />
AC = arctang (b/a) (rad) (1)<br />
IS = (a2 + b2)0,5 (2)<br />
Il valore dell’angolo di colore esprime<br />
l’effettiva colorazione assunta<br />
dal frutto nel tempo: un leggero<br />
cambiamento di colore è da consi-<br />
derarsi fisiologico. Nel nostro caso <strong>il</strong><br />
colore iniziale era sul panna (con<br />
angolo di colore inferiore a 90°) e,<br />
nel corso della conservazione, ha virato<br />
verso <strong>il</strong> giallo (con angolo di<br />
colore uguale o superiore a 90°).<br />
L’indice di saturazione indica <strong>il</strong> grado<br />
di saturazione del colore; in altre<br />
parole corrisponde alla perdita di<br />
br<strong>il</strong>lantezza del colore nel tempo.<br />
I risultati delle prove effettuate durante<br />
le annate 2004 e 2005 interessano<br />
due tipi di danni immediati:<br />
l’assenza della torcia e le spaccature.<br />
Per quanto riguarda la presenza o<br />
l’assenza della torcia sono state riscontrate<br />
differenze tra <strong>il</strong> prodotto<br />
raccolto con le diverse metodologie<br />
(tabelle 3, 4 e 5).<br />
Per i marroni (tabelle 4 e 5) la percentuale<br />
<strong>dei</strong> frutti senza torcia, raccolti<br />
con l’aspiratrice Cimina della<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2005
Facma, ha raggiunto valori compresi<br />
tra <strong>il</strong> 44% e <strong>il</strong> 49,7% per le stagioni<br />
2001, 2002 e 2003 e valori del 25,7%<br />
per la stagione 2004. Se si confrontano<br />
questi dati con quelli ottenuti con<br />
la raccolta manuale, risulta evidente<br />
come la stagione 2004 sia stata particolarmente<br />
positiva per la qualità<br />
del frutto. In effetti la percentuale di<br />
marroni senza torcia r<strong>il</strong>evata nei<br />
campioni raccolti manualmente era<br />
intorno al 20-22,5% per le stagioni<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2005<br />
MECCANIZZAZIONE<br />
Tab. 3. Percentuale di “castagne” danneggiate e “castagne” senza torcia (medie)<br />
(Monarca et al., 2003)<br />
Anno Tipo raccolta Castagne senza torcia (%) Danni (spaccature)(%)<br />
1995 Raccolta manuale 29,4 1,1<br />
Aspiratrice Cimina Facma 60,4 5,3<br />
Raccattatrice Perla Agrintem 73,4 12,9<br />
1996 Raccolta manuale 32,8 1,0<br />
Aspiratrice Cimina Facma 40,0 5,0<br />
Raccattatrice Perla Agrintem 37,4 5,0<br />
1997 Raccolta manuale 16,9 0,5<br />
Aspiratrice Cimina Facma 56,9 1,9<br />
Raccattatrice Perla Agrintem 54,2 2,3<br />
1998 Raccolta manuale 28,4 0,5<br />
Aspiratrice Cimina Facma 62,0 2,5<br />
Raccattatrice Perla Agrintem 61,4 2,5<br />
1999 Raccolta manuale 52,0 1,0<br />
Aspiratrice Cimina Facma 67,5 1,8<br />
Raccattatrice Perla Agrintem 69,1 6,9<br />
2001-2003, e pari solo al 4,4% per la<br />
stagione 2004.<br />
I risultati della ricerca sulla cultivar<br />
“castagna”, interrotta nel 1999 e ripresa<br />
nel 2004, evidenziano le soddisfacenti<br />
prestazioni delle due<br />
macchine, l’aspiratrice semovente<br />
Cimina 300 della ditta FACMA e la<br />
Perla della ditta Agrintem. Per<br />
quanto riguarda la stagione 2004<br />
sono stati ottenuti i seguenti valori<br />
(tabella 5): per l’aspiratrice Cimina<br />
le castagne senza torcia hanno rappresentato<br />
l’82,7% del prodotto, in<br />
netta controtendenza con le prove<br />
precedenti, mentre per la raccattatrice<br />
portata GF la percentuale di<br />
frutti senza torcia si è attestata a valori<br />
del 67%. Tali valori sono controb<strong>il</strong>anciati<br />
da un livello molto<br />
basso di danni: soltanto 0,5% per la<br />
Cimina e 1,9% per la Jolly. Per <strong>il</strong><br />
2005 i risultati sono quelli descritti<br />
nella tabella 6: per l’aspiratrice Ci-<br />
Tab. 4. Percentuale di ‘marroni’ danneggiati e ‘marroni’ senza torcia (Monarca et al., 2004)<br />
Anno Tipo raccolta Marroni senza torcia (%) Danni (spaccature) (%)<br />
2001 Raccolta manuale 20,5 1,6<br />
Aspiratrice Cimina Facma 48,5 3,1<br />
Raccattatrice Perla Agrintem 45,0 4,9<br />
2002 Raccolta manuale 20,0 0,0<br />
Aspiratrice Cimina Facma 44,0 0,4<br />
Raccattatrice Perla Agrintem 63,0 3,0<br />
2003 Raccolta manuale 22,4 0,9<br />
Aspiratrice Cimina Facma 49,7 1,6<br />
27
28<br />
mina le castagne senza torcia hanno<br />
rappresentatao <strong>il</strong> 40% del prodotto<br />
circa la metà rispetto all’annata<br />
2004, mentre per la raccattatrice<br />
portata GF la percentuale di frutti<br />
senza torcia si è attestata a valori<br />
del 63%, si può osservare che non<br />
sono satati r<strong>il</strong>evati danni da spaccature.<br />
La differenza fra le due<br />
macchine interessa <strong>il</strong> principio di<br />
funzionamento. In effetti nella<br />
aspiratrice <strong>il</strong> prodotto non viene a<br />
contatto con i componenti meccanici<br />
della macchina: ciò spiega la<br />
minor percentuale di frutti danneggiati<br />
anche se come possiamo vedere<br />
dalle tabelle tali percentuali sono<br />
effettivamente molto basse, praticamente<br />
insignificanti. Nella raccattatrice<br />
meccanica (modelli Jolly<br />
e Perla) <strong>il</strong> frutto viene colpito dalle<br />
spazzole e dalle viti del trasportatore,<br />
con un rischio più elevato di<br />
abrasioni e di spaccature. Durante<br />
la stagione 2001 la percentuale di<br />
MECCANIZZAZIONE<br />
marroni che presentavano spaccature<br />
raccolti con la raccattatrice<br />
Perla era del 4,9% contro <strong>il</strong> 3,1%<br />
della aspiratrice Cimina; durante <strong>il</strong><br />
2002 la percentuale <strong>dei</strong> frutti spaccati<br />
era intorno 3% per la Perla e<br />
dello 0,4% per l’aspiratrice Cimina.<br />
Durante le stagioni 2003-2004<br />
l’aspiratrice Cimina ha mostrato<br />
una percentuale molto bassa di<br />
danni (cioè 1,6% per l’anno 2003 e<br />
0,5% per l’anno 2004). Questo fatto<br />
è collegato con <strong>il</strong> miglioramento<br />
della macchina (i rivestimenti di alcune<br />
pareti e l’introduzione di<br />
spazzole più morbide).<br />
In riferimento alle castagne spaccate,<br />
durante <strong>il</strong> periodo fra <strong>il</strong> 1995 e <strong>il</strong><br />
1999, le percentuali erano del 3,3%<br />
(media) per la Cimina, del 5,9% per<br />
la Perla e dello 0,8% per la raccolta<br />
manuale. Queste percentuali si sono<br />
abbassate durante la stagione 2004<br />
raggiungendo valori intorno allo<br />
0,5% per l’aspiratrice Cimina,<br />
dell’1,9% per la raccattatrice portata<br />
GF, mentre non c’è stata presenza<br />
di frutti spaccati per la raccolta manuale.<br />
Nella stagione 2005 non sono<br />
è stata r<strong>il</strong>evata la presenza di frutti<br />
spaccati<br />
Dalle prove effettuate al colorimetro<br />
per tutte le prove effettuate nel<br />
corso delle diverse annate (Monarca<br />
et al., 2003) emerge che l’angolo di<br />
colore (AC) è sempre intorno a /2<br />
rad passando da un bianco br<strong>il</strong>lante<br />
ad un giallo paglierino, l’indice di<br />
saturazione (IS) mostra in genere<br />
una tendenza ad aumentare leggermente<br />
nel tempo con un cambiamento<br />
fisiologico del grado di br<strong>il</strong>lantezza.<br />
Dall’analisi <strong>dei</strong> dati non si<br />
evidenziano delle differenze significative<br />
fra i due metodi di raccolta<br />
(manuale e meccanico).<br />
Possiamo quindi concludere che la<br />
raccolta meccanica provoca un<br />
danneggiamento del tutto trascurab<strong>il</strong>e<br />
sul prodotto, e pertanto rap-<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2005
presenta una opportunità reale per<br />
l’economia e per la rinascita del settore<br />
castanicolo.A dimostrazione di<br />
quanto detto basti pensare che <strong>il</strong><br />
costo della raccolta manuale si aggira<br />
intorno a 0,40 euro/kg, mentre<br />
per le macchine <strong>il</strong> costo rimane nell’ordine<br />
di 0,12 euro/kg, cioè oltre<br />
2/3 in meno. Fondamentale risulta<br />
la produttività delle macchine, che<br />
si aggira intorno agli 800 kg/h e può<br />
arrivare fino a 1000 kg/h nei castagneti<br />
pianeggianti e produttivi, contro<br />
i 30 kg/h raccolti da un operaio<br />
esperto. L’unico limite all’ut<strong>il</strong>izzo<br />
delle macchine raccoglitrici è costituito<br />
dalla giacitura del terreno.Tale<br />
problematica è trascurab<strong>il</strong>e nel<br />
Viterbese, che vede la presenza di<br />
castagneti siti su terreni non eccessivamente<br />
acclivi, e può essere in<br />
parte superata in altre zone, mediante<br />
l’adozione di macchine aspiratrici<br />
trainate, che sono in grado di<br />
lavorare a punto fisso e di raggiungere<br />
con i lunghi tubi le castagne<br />
disposte opportunamente su cumuli<br />
o f<strong>il</strong>e.<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2005<br />
MECCANIZZAZIONE<br />
Tab. 5. Stagione 2004: prove su “marroni” e “castagne”<br />
Cultivar Tipo raccolta Frutti senza torcia (%) Danni (spaccature) (%)<br />
Marrone Raccolta manuale 4,4 0,0<br />
Aspiratrice Cimina Facma 25,7 0,5<br />
Castagna Raccolta manuale 19,7 0,0<br />
Aspiratrice Cimina Facma 82,2 0,5<br />
Raccattatrice Jolly GF 67,5 1,9<br />
Tab. 6. Stagione 2005 : prove su ‘marroni’ e ‘castagne’<br />
Cultivar Tipo raccolta Frutti senza torcia (%) Danni (spaccature) (%)<br />
Marrone Raccolta manuale 3,0 0,0<br />
Aspiratrice Cimina Facma 40,0 0,0<br />
Castagna Raccolta manuale 35,0 0,0<br />
Aspiratrice Cimina Facma 43,0 0,0<br />
Raccattatrice Jolly GF 63,78 0,0<br />
Bibliografia<br />
Biondi P., Monarca D., Panaro V. (2001),<br />
Influenza della raccolta meccanica delle<br />
castagne sulla qualità <strong>dei</strong> frutti raccolti.<br />
Convegno <strong>Nazionale</strong> Castagno 2001.<br />
Monarca D. (1995), Gli impianti per la lavorazione<br />
delle castagne.Atti del seminario<br />
di studio della II e V sezione tecnica<br />
dell’AIIA. Selva di Fasano (BR), Italia,<br />
20-23 settembre. Rivista di Ingegneria<br />
<strong>Agrari</strong>a, quaderno n. 18.<br />
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della raccolta delle castagne. Macchine &<br />
Motori Agricoli, n. 4.<br />
Monarca D., Cecchini M., Antonelli D.<br />
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Monarca D., Cecchini M., Massantini R.,<br />
Antonelli D., Salcini M.C., Mordacchini<br />
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Acta Horticolturae (in corso di stampa).<br />
Monarca D., Massantini R. (1996), La<br />
qualità delle castagne raccolte con mezzi<br />
meccanici. Rivista di Frutticoltura, n.<br />
12.<br />
29
30<br />
Alcuni anni addietro venni incaricato<br />
in qualità di C.T.P.,<br />
dal sig. Rossi nella vicenda<br />
giudiziaria che sto per narrare:<br />
1. la sig.ra Neri Maria, vantando diritti<br />
di comproprietà o di condominialità,<br />
in data 12/05/1995 ricorre all’autorità<br />
giudiziaria della circoscrizione<br />
denunciando una nuova opera<br />
da parte di Rossi Nicola per avere,<br />
costui, edificato, all’interno della sua<br />
proprietà, un fabbricato, legittimamente<br />
assentito, a distanza, inferiore<br />
a quella regolamentare, dalla contigua<br />
part. 30 F.M. 80, nel Catasto Terreni<br />
riportata alla partita “2” (partita<br />
speciale) intestata a “Accessori<br />
PROFESSIONE<br />
Sprazzi di vita<br />
professionale<br />
Effetti giuridici delle unità immob<strong>il</strong>iari<br />
allibrate in Catasto alla partita speciale “2”<br />
di Michele Lomurno<br />
Comuni ad Enti Rurali e Urbani” –<br />
corte rurale comune ai numeri (particelle)<br />
16 – 17 ecc…Intestazione,<br />
questa, con l’impianto di meccanizzazione<br />
del 1976, modificata in “Accessori<br />
Comuni a più Fabbricati”;<br />
2. assunte sommare informazioni, <strong>il</strong><br />
giudice adito, in data 15/05/1995,<br />
emise un suo provvedimento con<br />
cui ordinava l’immediata sospensione<br />
<strong>dei</strong> lavori di costruzione e, nel<br />
contempo, fissava la data per la<br />
comparazione delle parti;<br />
3. in data 22/5/1995 si costituisce <strong>il</strong><br />
Rossi eccependo una carenza di legittimazione<br />
attiva della Neri per<br />
essersi, costei, qualificata indebita-<br />
mente “comproprietaria” della suddetta<br />
pert. 30;<br />
4. in data 13/7/1995 <strong>il</strong> Pretore adito,<br />
“ritenuta la nuova costruzione del<br />
Rossi non a distanza legale dal confine<br />
“della “comune” part. 30, e<br />
quindi, la legittimazione della Neri,<br />
conferma <strong>il</strong> provvedimento di “sospensione”<br />
emesso in data<br />
15/5/1995;<br />
5. in data 8/8/1995 <strong>il</strong> Sig. Rossi Nicola<br />
propone reclamo ex art. 669 terdecies<br />
c.p.c. al Tribunale Civ<strong>il</strong>e di<br />
Bari insistendo sull’azione <strong>il</strong>legittima<br />
della Neri per carenza del requisito<br />
bas<strong>il</strong>are (titolo di proprietà)<br />
vantato della Sig.ra Neri sulla part.<br />
30 (corte);<br />
6. <strong>il</strong> Tribunale di Bari, in data<br />
8/9/1995 in Camera di Consiglio,<br />
disattendono completamente ogni<br />
avversa argomentazione,“…r<strong>il</strong>evato<br />
per tabulas (atto pubblico del<br />
3/4/1990 per Notar Berloco del<br />
3/4/1990) risulta che la “corte” è<br />
stata acquistata dalla ricorrente<br />
Neri, odierna reclamata, a titolo di<br />
condominio (pari pari la frase riportata<br />
nel citato atto di acquisto<br />
3/4/1990), ritenuto che si tratta di<br />
un bene comune (part. 30, corte); ritenuto<br />
che la nuova costruzione posta<br />
in essere dal resistente Rossi,<br />
odierno reclamante, non è a distanza<br />
legale dal confine della part. 30<br />
(ma non da altri immob<strong>il</strong>i di esclusiva<br />
proprietà della reclamata nota<br />
dello scrivente)…omissis… deve riconoscersi,<br />
alla reclamata Neri, la<br />
legittimazione a spigare l’azione di<br />
denuncia di nuova opera; rigetta,<br />
pertanto, <strong>il</strong> reclamo proposto dal<br />
Rossi Nicola”.<br />
A questo punto, a prescindere sia<br />
dalla inspiegab<strong>il</strong>e superficialità con<br />
cui venne concepito <strong>il</strong> provvedimento<br />
di sospensione <strong>dei</strong> lavori, sia<br />
dal rigetto del reclamo presentato<br />
dal Rossi al Tribunale di Bari privo<br />
quest’ultimo, di qualsiasi fondamento<br />
tecnico, essendo stato fondato <strong>il</strong><br />
convincimento del Tribunale sull’unico<br />
esibito dalla reclamata Neri,<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2005
(copia atto di acquisto della condominialità<br />
della part. 30) senza avere<br />
prima esperito un benché minimo,<br />
doveroso e necessario accertamento<br />
al fine di verificare la sussistenza del<br />
requisito della vantata effettiva condominialità<br />
della corte, (part. 30), rimane<br />
conseguentemente sconcertante<br />
<strong>il</strong> rigetto del reclamo del Rossi.<br />
Emergono, dunque, due questioni<br />
importanti in questa vicenda che costituiscono<br />
la sostanza della controversia,<br />
una, quella della presunta<br />
violazione della distanza legale della<br />
corte (part. 30); due, la legittimità<br />
dell’azione proposta dalla Neri Maria<br />
fondata unicamente sull’atto del<br />
3/4/1990, in cui si parla di acquisto di<br />
“condominialità”;<br />
Quanto alla prima, è opportuno rinviarla<br />
al termine di questo discorso;<br />
quanto, invece, alla seconda, si tratta<br />
di verificare se quanto vantato e preteso<br />
dalla Neri, circa <strong>il</strong> presunto diritto<br />
di comproprietà della part. 30,<br />
trova o meno riscontro nei corrispondenti<br />
idonei titoli richiesti dalla<br />
legge.<br />
Poiché <strong>il</strong> Tribunale di Bari fondò<br />
esclusivamente <strong>il</strong> proprio giudicato<br />
sul mero riconoscimento dell’acquisto<br />
“a titolo di “condominio” derivante<br />
dal citato atto 3/4/1990, occorre<br />
partire da questo atto per fare, a<br />
ritroso, la storia dell’accertamento<br />
della titolarità dell’effettivo diritto<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2005<br />
PROFESSIONE<br />
di comproprietà sulla corte part. 30<br />
in capo alla Neri.<br />
Volendosi riportare alle osservazioni<br />
del Tribunale di Bari, secondo cui<br />
l’acquisto, da parte della Neri, della<br />
corte – part. 30- “è a titolo di condominio”,<br />
scaturiscono due necessità:<br />
una, quella di verificare se <strong>il</strong> danti<br />
causa della Neri era effettivamente<br />
legittimo “comproprietario”; due, in<br />
caso affermativo, accertare l’efficacia<br />
del titolo in base al quale, a sua<br />
volta, lo era divenuto.<br />
Lo scrivente, nella sua qualità di<br />
C.T.P. del Rossi, non convinto sin<br />
dall’inizio della lite della legittimità<br />
dell’azione giudiziaria avanzata dalla<br />
Neri, procedette ad accurati accertamenti<br />
da cui emerse che ai danti<br />
causa della Neri <strong>il</strong> diritto di comproprietà<br />
era pervenuto nella stessa<br />
maniera con la quale venne, poi, trasferito<br />
alla stessa Neri.<br />
Intanto, da ulteriori più approfondite<br />
indagini risultò che, mentre le varie<br />
volture riguardanti <strong>il</strong> trasferimento<br />
degli immob<strong>il</strong>i principali, diversi<br />
dalla part. 30, erano state regolarmente<br />
eseguite in capo agli acquirenti<br />
secondo i rispettivi atti; quelle<br />
invece, riguardanti la part. 30 (per<br />
corte si intende un “ampio spazio recintato”),<br />
poiché, riportata, sin dall’impianto<br />
del nuovo Catasto Terreni,<br />
alla partita speciale 2 “accessori<br />
comuni a più fabbricati”, non hanno<br />
mai avuto esecuzione. Né poteva essere<br />
altrimenti!<br />
Nel frattempo, nel 1976, è intervenuta,<br />
la meccanizzazione del Catasto e<br />
in questa occasione l’intestazione<br />
della partita speciale “2” venne modificata<br />
in “Accessori Comuni ad<br />
Enti Rurali o ad Enti Rurali ed Urbani”,<br />
senza, con ciò, perdere o stravolgere<br />
la natura giuridica ed economica<br />
delle unità (particelle) in essa<br />
elencate, trattandosi, appunto, di beni<br />
demaniali universali del Comune<br />
di Altamura, “inquotizzati”, posti a<br />
beneficio comune di enti rurali od<br />
urbani di proprietà private site a<br />
confine della stessa.<br />
Per tale ragione, dall’impianto del<br />
N.C.T. a tutt’oggi, tutte le particelle<br />
catastali allibrate in detta partita sono<br />
sempre rimaste in carico alla stessa,<br />
in quanto beni demaniali universali,<br />
tali ai sensi della legge<br />
12/12/1816, n. 77 – art. 176, e della<br />
legge 16/7/1927, n. 1766 (riordinamento<br />
degli usi civici), imprescrittib<strong>il</strong>i<br />
e inusucapib<strong>il</strong>i, compresi nei cosiddetti<br />
demani “inquotizzati”, lasciati<br />
all’uso (e non proprietà) comune<br />
<strong>dei</strong> fondi adiacenti e alla universab<strong>il</strong>ità<br />
<strong>dei</strong> cittadini. Diversi,<br />
quindi, dalla proprietà privata. Dal<br />
1928 (approvazione del regolamento<br />
per l’esecuzione della legge<br />
16/7/1927 n. 1766 sul riordinamento<br />
degli usi civici) ad oggi non risulta,<br />
allo scrivente, essere intervenuta alcuna<br />
norma modificativa; pare, invece<br />
che risultano giacenti presso <strong>il</strong><br />
Parlamento alcune proposte di legge<br />
tendenti alla conservazione e al<br />
consolidamento <strong>dei</strong> principi originari<br />
che nel passato hanno ispirato <strong>il</strong><br />
legislatore del 1927, volte, soprattutto,<br />
“alla tutela ecologica e alla definizione<br />
<strong>dei</strong> modi di godimento” (e<br />
non di proprietà) e <strong>dei</strong> “limiti” <strong>dei</strong><br />
diritti di proprietà su beni di interesse<br />
ecologico per assicurarne la funzione<br />
sociale alla quale sono soggetti<br />
anche i Demani Civici considerati<br />
sotto l’aspetto privatistico <strong>dei</strong> diritti<br />
di godimento attribuiti ai singoli” (P.<br />
31
32<br />
Federico – dal periodico di attualità,<br />
cultura e informazione tecnica<br />
“GEOCENTRO” – 1° quadrimestre<br />
1995). Per quanto risulta allo<br />
scrivente la regione Puglia pare abbia,<br />
di recente, emanato una serie di<br />
norme in materia, senza, però, modificare<br />
la natura giuridica originaria<br />
delle unità immob<strong>il</strong>iari allibrate nella<br />
partita speciale “2”.<br />
Dall’impianto del N.C.T. le unità<br />
immob<strong>il</strong>iari in questione non hanno<br />
subito alcuna modificazione inventariale,<br />
in quanto beni “inquotizzati”,<br />
singolarmente ed autonomamente<br />
“improduttivi” di reddito, già<br />
acquistati al patrimonio indisponib<strong>il</strong>e<br />
del Comune, col diritto di mero<br />
godimento in comune in favore di<br />
fondi adiacenti di proprietà per una<br />
loro più conveniente funzionalità.<br />
Perciò, qualunque forma di negoziazione<br />
fra privati è nulla, fermo<br />
restando immutato l’uso o <strong>il</strong> godimento<br />
comune di questi beni, cosiddetti<br />
accessori, di proprietà Demaniale.<br />
Essi sono beni non negoziab<strong>il</strong>i,<br />
contrariamente alle argomentazioni<br />
del Tribunale di Bari che infondatamente<br />
portarono a riconoscere<br />
legittima l’azione promossa<br />
dalla Neri Maria.<br />
E’ opportuno ricordare, a proposito<br />
di volture catastali, che secondo le<br />
istruzioni catastali in atto (Direzione<br />
<strong>dei</strong> SS.TT. EE. – Istruzione per l’attuazione<br />
della legge 1/10/1969 n.<br />
679) che ogni trasferimento <strong>dei</strong> diritti<br />
reali sui beni allibrati in Catasto<br />
richiede una regolare domanda<br />
di voltura per la conservazione degli<br />
atti catastali, a cui occorre allegare<br />
copia dell’atto pubblico giustificativo,<br />
sentenza dichiarativa passata<br />
in giudicato, o atto amministrativo,<br />
ecc. (art 4 D.P.R. 650/1972), che<br />
legittimino <strong>il</strong> trasferimento medesimo.<br />
Le parti, e tanto meno la sig.ra Neri,<br />
non si sono mai preoccupate di verificare<br />
in Catasto, se, a seguito <strong>dei</strong><br />
vari atti di trasferimento posti in essere,<br />
fossero mai state eseguite an-<br />
PROFESSIONE<br />
che le volture, a loro favore, <strong>dei</strong> diritti<br />
acquistati sulla parcella 30 in<br />
parola. Nella fattispecie non è stato<br />
rinvenuto alcun atto o documento<br />
giustificativo ritenuto idoneo per <strong>il</strong><br />
trasferimento <strong>dei</strong> diritti di comproprietà<br />
<strong>dei</strong> beni di cui alla detta part.<br />
30 (Demanio Comunale) a favore<br />
della Neri Maria o/e <strong>dei</strong> suoi danti<br />
causa.<br />
Per concludere, di conseguenza quel<br />
vantato diritto di condominialità<br />
della Neri sulla corte part. 30, ancorché<br />
risultante dagli atti di trasferimento<br />
innanzi citati, e, per ultimo,<br />
quello del 3/4/1990, non poteva autorizzare<br />
la stessa a proporre alcuna<br />
azione legale, petitoria o possessoria,<br />
perché nullo a tutti gli effetti.<br />
Essa, tuttalpiù, avrebbe potuto reclamare<br />
una presumib<strong>il</strong>e turbativa<br />
del semplice diritto d’uso o di godimento,<br />
in comune con altri, della<br />
detta particella 30, e null’altro.<br />
Ne deriva, quindi, che i proprietari<br />
esclusivi <strong>dei</strong> fondi in Catasto Terreni<br />
riportati al F.M. 80 – Comune di Altamura<br />
– particelle 16 – 19 – 20 – 24<br />
– 25 (proprietà di Rossi Nicola) e 17<br />
– 18 – 21/1 – 211/2 – 21/3 – 23 (proprietà<br />
Neri Maria), adiacenti la part.<br />
30, oltre <strong>il</strong> diritto d’uso di godimento,<br />
non possono vantare nessun altro<br />
diritto, e meno che meno, quello<br />
di comproprietà o di proprietà<br />
esclusiva. Ne consegue, pertanto,<br />
l’<strong>il</strong>legittimità dell’azione proposta<br />
dalla Neri.<br />
Sta di fatto che in questa vicenda,<br />
iniziata con provvedimenti giudiziari<br />
a favore di quest’ultima, che<br />
avevamo procurato gravi difficoltà<br />
al Rossi Nicola per le quali la definizione<br />
della controversia avrebbe<br />
comportato l’esborso di enormi<br />
somme a titolo di risarcimento<br />
danni, venne poi, completamente<br />
ribaltata proprio grazie al risultato<br />
degli accertamenti condotti dallo<br />
scrivente.<br />
Infatti, fu proprio da più approfondite<br />
indagini del sottoscritto presso<br />
<strong>il</strong> Commissariato Regionale degli<br />
Usi Civici, che la lite si concluse a<br />
vantaggio del Rossi, avendo lo scrivente<br />
nella qualità di C.T.P. dimostrato<br />
documentalmente l’infondatezza<br />
della pretesa della sig.ra Neri<br />
essendo la part. 30, di cui essa si erigeva<br />
a comproprietà, non un bene<br />
privato, ma, un bene demaniale imprescrittib<strong>il</strong>e<br />
e intrasferib<strong>il</strong>e di<br />
esclusiva proprietà comunale.<br />
È superfluo precisare che la vertenza,<br />
sollecitata e curata dallo scrivente<br />
nella sua qualità, si concluse con<br />
una transazione dove la Neri, mentre<br />
rinunziava ad ogni sua pretesa<br />
concedeva al Rossi, a titolo risarcitorio<br />
porzione <strong>dei</strong> beni di sua esclusiva<br />
proprietà.<br />
Spese tecniche e legali interamente<br />
compensate tra le parti.<br />
CONSULTAZIONI E RICERCHE<br />
U.T.E.BARI (ORA Agenzia del Territorio);<br />
ARCHIVIO NOTARILE – BARI, visura<br />
atti pubblici diversi;<br />
ARCHIVIO DI STATO – BARI, (Vecchio<br />
Catasto Terreni – Atti Demaniali<br />
del Comune di Altamura – Istruttoria<br />
demaniale nella causa tra <strong>il</strong> Comune di<br />
Altamura e l’Ing. M. De Nora – Relazione<br />
del 28/5/1913 – legge organica sull’Amministrazione<br />
Civ<strong>il</strong>e del 12/12/1816,<br />
n. 77 (art. 176. imprescrittib<strong>il</strong>ità);<br />
BIBLIOTECA COMUNALE – ALTA-<br />
MURA, legge 16/6/1927 n. 1766 (Riordino<br />
degli Usi Civici);<br />
STAMPA, periodico “GEOCENTRO” la<br />
Giurisprudenza della Corte Costituzionale<br />
– Usi Civici di P. Federico;<br />
LEGGI CATASTALI, L. 1/3/1886, n. 3682<br />
(Formazione Nuovo Catasto Terreni);<br />
R.D. 8/10/1931, n. 1572 (T.U. delle leggi<br />
si 1 N.C.T.); R.D. 12/10/1933, n. 1539 (Regolamento<br />
di esecuzione del T.U. delle<br />
leggi sul N.C.T.); L. 17/8/1941, n. XIX<br />
(Modificazioni al T.U. delle leggi sul<br />
N.C.T.); L. 1/10/1969, n. 679 (Semplificazioni<br />
delle procedure catastali); D.M.<br />
5/11/1969 (Approvazione dell’istruzione<br />
provvisoria per l’attuazione della legge<br />
1/10/1969, n. 679); D.P.R. 26/10/1972, n.<br />
650 (perfezionamento e revisione del sistema<br />
catastale).<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2005
Nella splendida Aula Magna dell’Istituto<br />
Tecnico <strong>Agrari</strong>o di<br />
Marsala giorno 22 Ottobre<br />
2005 <strong>il</strong> <strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e <strong>dei</strong><br />
<strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> Laureati della provincia<br />
di Trapani ha organizzato una conferenza<br />
che ha avuto per tema “ Il Perito<br />
<strong>Agrari</strong>o tecnico libero professionista,<br />
stato dell’arte , ieri , oggi , domani”.<br />
Il tema di tale conferenza è stato<br />
egregiamente <strong>il</strong>lustrato ai presenti dal<br />
Per.Agr. Andrea Bottaro Presidente<br />
<strong>Nazionale</strong> della Categoria, che nella<br />
sua relazione si è soffermato soprattutto,<br />
interessando gli studenti delle<br />
quinte classi, sulle opportunità di lavoro<br />
che la professione può offrire a<br />
coloro che si apprestano a dovere affrontare<br />
questa nuova futura realtà.<br />
La professione di Perito <strong>Agrari</strong>o si<br />
inserisce nel tessuto rurale, ambientale<br />
e territoriale come motore dello<br />
sv<strong>il</strong>uppo agroindustriale e, assieme<br />
alle altre professioni tecniche, è stata<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2005<br />
NEWS<br />
Conferenza e Riconoscenza<br />
di Giovanni Giacalone<br />
Bottaro consegna a Giacalone la medaglia di riconoscenza<br />
della Categoria<br />
quella che ha contribuito alla ripresa<br />
dell’economia del nostro Paese negli<br />
anni diffic<strong>il</strong>i del periodo ante e postbellico.<br />
In questo contesto le figure<br />
<strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> Liberi professionisti<br />
hanno rappresentato l’elemento<br />
di eccellenza di raccordo tra impresa<br />
agricola e sv<strong>il</strong>uppo tecnico e tecnologico.<br />
Alla cultura e professionalità<br />
del Perito <strong>Agrari</strong>o ha contribuito un<br />
sistema scolastico<br />
di alta valenza. L’Istituto<br />
Tecnico<br />
<strong>Agrari</strong>o continuerà<br />
a vivere nei licei<br />
tecnologici e <strong>il</strong><br />
CNPA si sta adoperando<br />
affinché<br />
in questi siano valorizzate<br />
le materie<br />
tecniche. La<br />
professione di Perito<br />
<strong>Agrari</strong>o rappresenta<br />
una scelta<br />
di vita e chiede<br />
professionalità e<br />
spirito di sacrificio.<br />
Ulteriore impor-<br />
tanteinformazione è stata fornita<br />
a tutti i parteci-<br />
“Il tavolo della pesidenza<br />
panti dal Per.Agr. Luigi Zanna, del<br />
<strong>Collegio</strong> di Bologna ,che ha <strong>il</strong>lustrato<br />
ai presenti <strong>il</strong> decreto regionale<br />
adottato dalla regione Em<strong>il</strong>ia Romagna<br />
che permette a coloro che<br />
intraprendono attività libero-professionale,<br />
di potere percepire <strong>dei</strong><br />
contributi che vengono erogati dall’assessorato<br />
alle attività produttive.<br />
Il sistema potrebbe consentire un<br />
incentivo economico ai giovani che<br />
intendono aprire uno studio tecnico<br />
le cui spese potrebbero così essere<br />
ridotte.<br />
Molto interessati gli studenti che a<br />
termine della conferenza non si sono<br />
risparmiati di chiedere notizie in<br />
merito alle possib<strong>il</strong>ità lavorative.<br />
A fine della manifestazione,Andrea<br />
Bottaro, in rappresentanza di tutto <strong>il</strong><br />
Consiglio <strong>Nazionale</strong> , dopo averne<br />
tracciato la figura umana e professionale<br />
ha consegnato al Per.Agr.<br />
Michelangelo Giacalone , già presidente<br />
del <strong>Collegio</strong> di Trapani e già<br />
Consigliere <strong>Nazionale</strong>, una medaglia<br />
d’oro, a riconoscimento del lavoro<br />
svolto durante la sua attività professionale<br />
nei confronti della visib<strong>il</strong>ità<br />
di tutta la Categoria e con la gratitudine<br />
di questa.<br />
33
34<br />
<strong>Collegio</strong> di Padova<br />
data elezioni: 03-04/12/2005<br />
Consiglio del <strong>Collegio</strong><br />
Presidente Schiavon Mariano<br />
V.Presidente Zaggia Federico<br />
Segretario Buongiorno Giuseppe<br />
Tesoriere Tecchio Simone<br />
Consigliere Corradin Marco<br />
Consigliere Andrigo Alfeo<br />
Consigliere Tono Diego<br />
Consigliere Fasolato Emanuele<br />
Consigliere Dal Bianco Andrea<br />
<strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong> Revisori <strong>dei</strong> Conti<br />
Presidente Saccuman Vittorino<br />
Membro Eff. Arzenton Andrea<br />
Membro Eff. Babetto Stefano<br />
Membro Sup.Mastella Antonio<br />
Membro Sup.Maggetto S<strong>il</strong>vano<br />
<strong>Collegio</strong> di Salerno<br />
data elezioni: 20/11/2005<br />
Consiglio del <strong>Collegio</strong><br />
Presidente Marzullo Nicola<br />
V.Presidente Fragetti Luigi<br />
Segretario Landi Antonio<br />
Tesoriere Sorrento Antonio<br />
Consigliere Bacco Valerio<br />
Consigliere Cappetta Mariano<br />
Consigliere Mansi Pio<br />
<strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong> Revisori <strong>dei</strong> Conti<br />
Presidente D’Ambrosio Alfonso<br />
Membro Eff.. Campanaro Alberto<br />
Membro Eff. Fiammenghi Nerio<br />
Membro Sup.Sica Orazio<br />
<strong>Collegio</strong> di Reggio Em<strong>il</strong>ia<br />
data elezioni: 28/11/2005<br />
Consiglio del <strong>Collegio</strong><br />
Presidente Fantuzzi Corrado<br />
V.Presidente Corradi Claudio<br />
Segretario Manfredi Marcello<br />
Tesoriere Piffer Ugo<br />
Consigliere Mazzocchi Giovanni<br />
Consigliere Rinaldi F<strong>il</strong>ippo<br />
Consigliere Tagliavini Alberto<br />
NEWS<br />
RINNOVO DELLE CARICHE DEI COLLEGI<br />
<strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong> Revisori <strong>dei</strong> Conti<br />
Presidente Allegri Gianfranco<br />
Membro Eff.. Bonazzi Romano<br />
Membro Eff. Govi Luciano<br />
Membro Sup.Pancani Franco<br />
<strong>Collegio</strong> di Frosinone<br />
data elezioni: 09/11/2005<br />
Consiglio del <strong>Collegio</strong><br />
Presidente Cistrone Domenico<br />
V.Presidente Sozzi Stefano<br />
Segretario Sambucci Natascia<br />
Tesoriere Viglietta Michele<br />
Consigliere Giannotti<br />
O. Gaetano<br />
<strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong> Revisori <strong>dei</strong> Conti<br />
Presidente Figlioli Vincenzo<br />
Membro Eff.. Gaglione Vincenzo<br />
Membro Eff. Cervini Gianfranco<br />
Membro Sup.Tammaro Claudio<br />
<strong>Collegio</strong> di Pesaro - Urbino<br />
data elezioni: 27/11/2005<br />
Consiglio del <strong>Collegio</strong><br />
Presidente Polverari Marcello<br />
V.Presidente Bartolucci Stefano<br />
Segretario Gambaccini Adriana<br />
Tesoriere Biondi F<strong>il</strong>ippo<br />
Consigliere Baronciani Luciano<br />
Consigliere Galeazzi Davide<br />
Consiglire Sonnante Marco<br />
<strong>Collegio</strong> di Arezzo<br />
data elezioni: 11/11/2005<br />
Consiglio del <strong>Collegio</strong><br />
Presidente Giuliarini Giuliano<br />
V.Presidente Barciulli Lucio<br />
Segretario Bartolini Andrea<br />
Tesoriere Rotesi Riccardo<br />
Consigliere Gardeschi Bernardo<br />
Consigliere Panichi Fabrizio<br />
Consiglire Rossi Athos<br />
<strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong> Revisori <strong>dei</strong> Conti<br />
Presidente Marleti Antonio<br />
Membro Eff.. Vichi Daniele<br />
Membro Eff. Segantini Luca<br />
Membro Sup.Galassini Enrico<br />
<strong>Collegio</strong> di Lucca<br />
data elezioni: 22/10/2005<br />
Consiglio del <strong>Collegio</strong><br />
Presidente Barbi Massim<strong>il</strong>iano<br />
V.Presidente Belgrano Stefano<br />
Tesoriere Pistoresi Pierluigi<br />
Segretario Carmignani G<strong>il</strong>berto<br />
Consigliere Nelli Andrea<br />
Consigliere Lucignani Mauro<br />
Consiglire Di Sirio Andrea<br />
<strong>Collegio</strong> di Ragusa<br />
data elezioni: 14/12/2005<br />
Consiglio del <strong>Collegio</strong><br />
Presidente Balloni Corrado<br />
V.Presidente Lissandrello Vincenzo<br />
Segretario Sanf<strong>il</strong>ippo Fernanda<br />
Tesoriere La Pegna Claudio<br />
Consigliere Gurrieri Vincenzo<br />
<strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong> Revisori <strong>dei</strong> Conti<br />
Presidente Distefano Giacomo<br />
Membro Eff. Leone Aldo<br />
Membro Eff. Carnemolla Gianfranco<br />
Membro Sup.Potestà Girolamo<br />
<strong>Collegio</strong> di Avellino<br />
data elezioni: 18/12/2005<br />
Consiglio del <strong>Collegio</strong><br />
Presidente Nardone Celestino<br />
V.Presidente De Vito Vincenzo<br />
Segretario Petruzzi Antonio<br />
Tesoriere Martire Antonio<br />
Consigliere Bianco Fernando<br />
Maria Antonio<br />
Consigliere Amodeo Mario<br />
Consigliere Cocozza Gennaro<br />
<strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong> Revisori <strong>dei</strong> Conti<br />
Membro Eff. Santoli Donato<br />
Membro Eff. La Penna Antonio<br />
Membro Eff. Pannese Raffaele<br />
Membro Sup. Capozzi Giovanbattista<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2005
Al momento di andare in stampa<br />
perviene la notizia che <strong>il</strong> D.L.<br />
30/12/2005 n. 273 recante “Definizione<br />
e proroga <strong>dei</strong> termini, nonché<br />
conseguenti disposizioni urgenti.”<br />
(GU n. 303 del 30-12-2005, tra le altre,<br />
modifica le disposizioni temporali<br />
relative a:<br />
Art. 5. - Adeguamento alle prescrizioni<br />
antincendio per le strutture ricettive<br />
1. Il termine per <strong>il</strong> completamento<br />
degli investimenti per gli adempimenti<br />
relativi alla messa a norma<br />
delle strutture ricettive, previsto dall’articolo<br />
14 del decreto-legge 9 novembre<br />
2004, n. 266, convertito, con<br />
modificazioni, dalla legge 27 dicembre<br />
2004, n. 306, è ulteriormente prorogato<br />
al 30 giugno 2006 per le imprese<br />
che abbiano presentato la richiesta<br />
di nulla osta ai vig<strong>il</strong>i del fuoco<br />
entro <strong>il</strong> 30 novembre 2004.<br />
Art. 10. - Garanzie di sicurezza nel<br />
trattamento <strong>dei</strong> dati personali<br />
Al codice in materia di protezione<br />
<strong>dei</strong> dati personali, di cui al decreto<br />
legislativo 30 giugno 2003, n. 196, e<br />
successive modificazioni, sono apportate<br />
le seguenti modifiche:<br />
a) all’articolo 180:<br />
1) al comma 1 le parole: “31 dicembre<br />
2005” sono sostituite dalle seguenti:“31<br />
marzo 2006”;<br />
2) al comma 3 le parole: “31 marzo<br />
2006” sono sostituite dalle seguenti:<br />
“30 giugno 2006”;<br />
b) all’articolo 181, comma 1, lettera<br />
a), le parole:“31 dicembre 2005” sono<br />
sostituite dalle seguenti: “28 febbraio<br />
2006”.<br />
Art. 11. - Procedure di integrazione<br />
della documentazione in materia ed<strong>il</strong>izia<br />
L’integrazione documentale prevista<br />
nell’allegato 1, ultimo periodo,<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2005<br />
NEWS<br />
PROROGA DEI TERMINI E DISPOSIZIONI<br />
URGENTI CON IL DL 30/12/2005 N. 273<br />
del decreto-legge 30 settembre<br />
2003, n. 269, convertito, con modificazioni,<br />
dalla legge 24 novembre<br />
2003, n. 326, come modificato dall’articolo<br />
10, comma 1, lettera b), del<br />
decreto-legge 29 novembre 2004, n.<br />
282, convertito, con modificazioni,<br />
dalla legge 27 dicembre 2004, n. 307,<br />
può essere effettuata entro <strong>il</strong> 30<br />
apr<strong>il</strong>e 2006.<br />
Art. 25. - Disposizioni in materia di<br />
catasto<br />
Il termine di due anni, da ultimo stab<strong>il</strong>ito<br />
con provvedimento adottato ai<br />
sensi dell’articolo 7 della legge 15<br />
marzo 1997, n. 59, e dell’articolo 7<br />
del decreto legislativo 31 marzo<br />
1998, n. 112, per l’esercizio delle funzioni<br />
previste dall’articolo 66 del citato<br />
decreto legislativo n. 112 del<br />
1998, è prorogato di un anno.<br />
Art. 26. - Fondo per lo sv<strong>il</strong>uppo della<br />
meccanizzazione in agricoltura<br />
All’articolo 1, comma 1, del decretolegge<br />
25 ottobre 2002, n. 236, convertito,<br />
con modificazioni, dalla legge 27<br />
dicembre 2002, n. 284, le parole: “31<br />
dicembre 2005”, sono sostituite dalle<br />
seguenti:“31 dicembre 2007”.<br />
Art. 30. - Credito d’imposta per giovani<br />
imprenditori agricoli<br />
All’articolo 3, comma 3, del decreto<br />
legislativo 29 marzo 2004, n. 99, le<br />
parole: “nel limite della somma di<br />
9.921.250 euro per l’anno 2004 e nei<br />
limiti della somma di dieci m<strong>il</strong>ioni di<br />
euro annui per ciascuno degli anni<br />
dal 2005 al 2009” sono sostituite dalle<br />
seguenti: “nel limite della somma<br />
di dieci m<strong>il</strong>ioni di euro annui per ciascuno<br />
degli anni dal 2006 al 2010” e<br />
le parole:“da emanarsi entro <strong>il</strong> 31 dicembre<br />
2004” sono sostituite dalle<br />
seguenti: “da emanarsi entro trenta<br />
giorni dalla decisione della Commissione<br />
europea di approvazione del<br />
regime di aiuti di cui al presente<br />
comma”.<br />
Art. 32. - Controllo sulla gestione degli<br />
enti<br />
Il termine previsto dalle disposizioni<br />
vigenti per l’invio ai Ministeri vig<strong>il</strong>anti<br />
<strong>dei</strong> b<strong>il</strong>anci degli enti che vi sono<br />
tenuti è prorogato di sessanta<br />
giorni per gli enti che, a decorrere<br />
dall’anno 2006, effettuano la trasmissione<br />
in via telematica ai predetti<br />
Ministeri nonché, insieme ai<br />
conti consuntivi, ai b<strong>il</strong>anci di previsione<br />
e alle relative variazioni, al<br />
Dipartimento della Ragioneria generale<br />
dello Stato, cui gli stessi sono<br />
obbligatoriamente inoltrati in via<br />
telematica, a decorrere dall’esercizio<br />
2007. Con provvedimento del<br />
Ragioniere generale dello Stato,<br />
sentiti i Ministeri vig<strong>il</strong>anti, adottato<br />
entro quarantacinque giorni dalla<br />
data di entrata in vigore del presente<br />
decreto, sono stab<strong>il</strong>ite le modalità<br />
applicative del presente articolo, incluse<br />
quelle occorrenti per la fase<br />
della sua prima attuazione.<br />
Regolamento della formazione continua<br />
del Perito <strong>Agrari</strong>o per l’eccellenza<br />
nell’esercizio della libera professione<br />
Emanato dal Consiglio <strong>Nazionale</strong><br />
<strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong><br />
<strong>Agrari</strong> Laureati nella seduta del 3<br />
settembre 2004: con l’approssimarsi<br />
del 31.12.2005 si rende necessario ricordare<br />
i passi da compiere per <strong>il</strong> riconoscimento<br />
ai <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> che ne<br />
fanno richiesta <strong>dei</strong> crediti formativi<br />
annui.<br />
a. Il Perito <strong>Agrari</strong>o ai fini della acquisizione<br />
della certificazione, richiederà<br />
al <strong>Collegio</strong> provinciale la<br />
verifica del percorso formativo completato<br />
nell’anno solare presentando<br />
l’istanza corredata della documentazione<br />
prescritta.<br />
b. La richiesta di certificazione sarà<br />
convalidata o rigettata previa verifica,<br />
entro trenta giorni, dalla ultimazione<br />
dell’iter di riconoscimento.<br />
35
36<br />
Corte di giustizia,Sez.II-11-1004,in<br />
causa C-457\02-Timmer-mans, pres.;<br />
Puissochet, rel.; Kokott, avv. gen.-<br />
Trib. Pen.Terni c. Niselli.<br />
Ambiente -Rifiuti -Definizione.-<br />
Art. 1, lett a), primo comma direttiva<br />
n. 75/442 CEE.<br />
Ambiente -Rifiuti -Nozione -Art. 1,<br />
lett. a), primo comma direttiva n.<br />
75/442 CEE -Residui di produzione<br />
-Riut<strong>il</strong>izzo.<br />
La definizione di rifiuto contenuta<br />
nell art. 1, lett. a), primo comma, della<br />
direttiva del Consiglio 15 luglio 1975,<br />
5/442/CEE,relativa ai rifiuti,come<br />
modificata dalla direttiva del Consiglio<br />
18 marzo 991, 91/156/CEE e della<br />
decisione della Commissione 24<br />
maggio 1996, 96/350/CE, non può essere<br />
interpretata nel senso che essa ricomprenderebbe<br />
tassativamente le<br />
sostanze o i materiali destinati o soggetti<br />
alle operazioni di smaltimento o<br />
di recupero menzionati negli allegati<br />
II A e II B della detta direttiva, oppure<br />
in elenchi equivalenti, o <strong>il</strong> cui detentore<br />
abbia l”intenzione o l”obbligo<br />
di destinarli a siffatte operazioni(1).<br />
La nozione di rifiuto ai sensi dell’art.<br />
1, lett. a), primo comma, della direttiva<br />
75/442, come modificata dalla direttiva<br />
91/156 e dalla decisione<br />
96/350, non dev’essere interpretata<br />
nel senso che essa escluderebbe l”insieme<br />
<strong>dei</strong> residui di produzione o di<br />
consumo che possono essere o sono<br />
riut<strong>il</strong>izzati in un ciclo di produzione<br />
o di consumo, vuoi in assenza di trattamento<br />
preventivo e senza arrecare<br />
danni all’ambiente, vuoi previo trattamento<br />
ma senza che occorra tuttavia<br />
un”operazione di recupero ai<br />
sensi dell’allegato II B di tale direttiva<br />
(2).<br />
Cass. Sez. II Civ. -27-10-2004, n.<br />
20786 - Duva, pres. ; Calabrese, est. ;<br />
Marinelli, P.M. (conf.) - Comune di<br />
Oristano (avv. Frau) c. Maccioni<br />
(avv. Pristini). (Cassa App. Cagliari,<br />
Sez. spec.Agr. 22 marzo 2001)<br />
GIURISPRUDENZA<br />
Proprietà - Azioni a difesa della proprietà<br />
- Rivendicazione- Prova- Onere<br />
del rivendicante -Ricorso alle risultanze<br />
catastali- Ammissib<strong>il</strong>ità - Valore<br />
probatorio.(C.c., artt. 984, 2697,<br />
2727 e 2729; c.p.c.,artt. 115 e 116)<br />
Il principio per cui <strong>il</strong> rivendicante è<br />
tenuto a fornire la prova del suo diritto<br />
di proprietà in base al titolo originale<br />
di acquisto o al verificarsi dell’usucapione<br />
, non ha carattere assoluto,<br />
ma va applicato con opportuni<br />
temperamenti in rapporto alla concreta<br />
situazione processuale.A tal fine,le<br />
risultanze <strong>dei</strong> registri catastali,pur<br />
se non valgono a dimostrare<br />
senz’altro la proprietà su un immob<strong>il</strong>e,possono<br />
tuttavia fornire indizi<br />
ed essere ut<strong>il</strong>izzati dal giudice come<br />
elementi di convincimento (1)<br />
Cass. Sez. I Civ. -27-8-2004, n. 177133<br />
- Proto, pres.; Nappi, est.;Golia, P.M.<br />
(conf.) Polfar s.r.l. (avv. Raffi e altro)<br />
c. Pref. Ravenna (avv. n.c.). (Conferma<br />
Trib. Ravenna 22 dicembre<br />
2000)<br />
Produzione, commercio e consumi -<br />
Concimi e concimaie- Disciplina <strong>dei</strong><br />
fert<strong>il</strong>izzanti ,di cui alla legge n. 748<br />
del 1984 - Sanzioni amministrative -<br />
Illecito ex art. 12 della legge stessa -<br />
Configurab<strong>il</strong>ità - Estremi -Detenzione<br />
di concimi già confezionati -<br />
Sufficienza -Fondamento. (L. 19 ottobre<br />
1984, n. 748, art. 12)<br />
In tema di sanzioni amministrative in<br />
materia di fert<strong>il</strong>izzanti, la detenzione<br />
di concimi già definitivamente confezionati<br />
integra gli estremi dell’<strong>il</strong>lecito<br />
previsto dall’art. 12 della l. 19 ottobre<br />
1984, n. 748 -<strong>il</strong> quale punisce, fra l’altro,“chiunque<br />
vende, pone in vendita<br />
o mette altrimenti in commercio” fert<strong>il</strong>izzanti<br />
non conformi alle norme<br />
della legge stessa e <strong>dei</strong> suoi allegati -,<br />
dovendosi ritenere che la detenzione<br />
per vendere, se è accompagnata da<br />
comportamenti rivelatori del fine di<br />
vendere e di commerciare, basta di<br />
per sé sola ad integrare l’elemento<br />
materiale dell’<strong>il</strong>lecito (1).<br />
Cass. Sez. III Civ. -19-5-2004, n. 9473<br />
- Duva, pres. ; Calabrese,e est,; Marinelli,<br />
P.M. (conf.) - De Matteo ed<br />
altro (avv. Capotorto) c. De Leo<br />
(avv. Sannoner). (Cassa con rinvio<br />
App. Bari 12 giugno 2000)<br />
Prelazione e riscatto - Accertamento<br />
con sentenza - Termine per <strong>il</strong> pagamento<br />
del prezzo - Decorrenza -<br />
Sospensione per richiesta di mutuo<br />
agevolato - Decorrenza. (L. 26 maggio<br />
1965, n. 590, art. 8; l. 8 gennaio<br />
1979, n. 2, art. 1)<br />
In caso di esercizio del diritto di riscatto<br />
di un fondo rustico accertato<br />
con sentenza passata in giudicato, <strong>il</strong><br />
termine di tre mesi per effettuare <strong>il</strong><br />
pagamento del prezzo inizia a decorrere<br />
dal momento del passaggio<br />
in giudicato della sentenza, mentre<br />
l’eventuale periodo di sospensione -<br />
non oltre l’anno- del detto temine, al<br />
fine di ottenere un mutuo agevolato,<br />
inizia a decorrere dalla presentazione<br />
della domanda di concessione del<br />
mutuo agevolato(1).<br />
Cass. Sez. I Civ. - 27-2-2004, n. 3977 -<br />
Lo savio, pres.; Forte, est.;Abbritti,<br />
P.M. (conf.) - Com. Pessano con<br />
Bernago (avv. Romanelli) c. Frigerio<br />
(avv. Generoso). (Conferma<br />
App. M<strong>il</strong>ano 22 dicembre 2000)<br />
Espropriazione p.p.u. - Procedimento-<br />
Liquidazione dell’indennità<br />
- Determinazione (stima) - Suolo<br />
qualificato come edificab<strong>il</strong>e - Indennità<br />
aggiuntive per soprasuolo -<br />
Configurab<strong>il</strong>ità - Esclusione - Acquiescenza<br />
dell’espropriato alla<br />
qualificazione del suolo come edificab<strong>il</strong>e<br />
- Ricorso per cassazione concernente<br />
<strong>il</strong> quantum delle indennità<br />
aggiuntive - Ammissib<strong>il</strong>ità - Esclusione.<br />
(C.p.c., artt. 360, 365; d.1. 11<br />
luglio 1992, n. 333, art. 5 bis; l. 8 agosto<br />
1992, n. 359)<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2005
In tema di determinazione delle giuste<br />
indennità per l’espropriazione, le<br />
cosiddette indennità aggiuntive per<br />
soprassuolo (nella fattispecie,per essenze<br />
arboree, manufatti e valore<br />
aziendale connesso all’allevamento di<br />
suini) sono ipotizzab<strong>il</strong>i esclusivamente<br />
in rapporto alle aree qualificate<br />
come agricole; ne consegue che è<br />
inammissib<strong>il</strong>e <strong>il</strong> motivo di ricorso per<br />
cassazione,con qui l’espropriato censuri<br />
la decisione della Corte di appello<br />
in ordine al quantum delle suddette<br />
indennità, ove lo stesso espropriato<br />
abbia fatto acquiescenza alla qualificazione<br />
del suolo come edificab<strong>il</strong>e(1).<br />
Cart. Sez.I Civ. - 9-3-2004,n.4732- De<br />
Musis, pres.; Benini, est. ; Carestia,<br />
P.M. (diff.) -Cattaneo (avv. Romanelli)<br />
c.Com. Locatello (avv. Goisis).<br />
(Conferma App. Brescia 2 luglio<br />
2001)<br />
Espropriazione p.p.u. - Procedimento<br />
- Liquidazione dell’indennità -<br />
Determinazione (stima) - Suoli agricoli<br />
- Essenze arboree - R<strong>il</strong>evanza<br />
autonoma ai fini di compenso aggiuntivo<br />
- Esclusione. (L. 22 ottobre<br />
1971, n. 865, art. 16; L. 25 giugno<br />
1865, n. 2359, art. 39)<br />
Il criterio del valore gabellare per la<br />
determinazione indennitaria <strong>dei</strong> suoli<br />
agricoli,introdotto dalla l. 22 ottobre<br />
1971, 865, è commisurato al tipo<br />
di piantagioni effettivamente praticate<br />
sul fondo, e - a differenza dal sistema<br />
previdente, di cui all’art. 43 l. 25<br />
giugno 1865, n. 2359, che continua ad<br />
applicarsi unicamente alle espropriazioni<br />
ancora regolate da quella legge<br />
- non consente alcuna considerazione<br />
separata tra <strong>il</strong> valore del suolo e quello<br />
delle essenze arboree su di esso esistenti<br />
(cosiddetto soprassuolo), ai fini<br />
di un compenso aggiuntivo (2).<br />
Cass. Sez. III Civ. -5-12-2003,n. 18654<br />
- Nicastro, pres. ; Chiarini, est.; Cafiero,<br />
P.M. (parz. diff.) - Tomaiuolo<br />
(avv.Tomaiuolo) c. Sassi (avv.Agnu-<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2005<br />
GIURISPRUDENZA<br />
s<strong>dei</strong>). (Cassa con rinvio App. Bari 1°<br />
giugno 2000)<br />
Contratti agrari - Affitto di fondi rustici<br />
- Accordi in deroga - Validità -<br />
Presupposti - Assistenza <strong>dei</strong> rappresentanti<br />
delle rispettive organizzazioni<br />
professionali - Necessità - Possib<strong>il</strong>ità<br />
che gli stessi prevengano da<br />
una stessa organizzazione professionale<br />
- Sussistenza. (L. 11 febbraio<br />
1971, n. 11, art. 23; l. 3 maggio 1982, n.<br />
203, art. 45)<br />
La disputa se l’art. 45, primo comma,<br />
della l. 3 maggio 1982 n. 203, nel richiedere<br />
espressamente che <strong>il</strong> concedente di<br />
un fondo rustico ed <strong>il</strong> concessionario<br />
siano assistiti dalle “rispettive” organizzazioni<br />
professionali agricole maggiormente<br />
rappresentative a livello nazionale,<br />
debba esser inteso nel senso<br />
che le associazioni siano necessariamente<br />
diverse, ancorché non politicamente<br />
contrapposte, è stata superata<br />
dalla giurisprudenza di legittimità ritenendo<br />
che l’organismo professionale<br />
può anche esser unico purché le parti<br />
siano almeno assistite da due rappresentanti<br />
<strong>dei</strong> rispettivi interessi per evitarne<br />
la presunzione di conflitto. Le<br />
parti possono, nell’esecizio della loro<br />
autonomia negoziale, predisporre un<br />
regolamento <strong>dei</strong> loro interessi in deroga<br />
a quello normativamente previsto,purché<br />
si garantito <strong>il</strong> contraddittorio tra le<br />
stesse mediante l’assistenza <strong>dei</strong> rappre-<br />
REPLICA<br />
sentanti <strong>dei</strong> settori corrispondenti agli<br />
interessi di cui sono portatrici (proprietari,affittuari,etc.)<br />
ovvero,in mancanza<br />
del relativo raggruppamento, almeno<br />
di un rappresentante dell’interesse di<br />
ciascuna di esse (1).<br />
Cass. Sez. I Civ. -8-8-2003, n. 11974 -<br />
Losavio, pres.;Fioretti, est.;Gambardella,P.M.<br />
(conf.) - Polfar s.r.l. (avv.<br />
Raffi ed altro) c. Pref. Ravenna (avv.<br />
n.c.). (Conferma Trib. Ravenna 28<br />
febbraio 2000)<br />
Produzione, commercio e consumo<br />
- Concimi - Legge n .748 del 1984 -<br />
Uso, sulla confezione del prodotto,<br />
del termine “superstallatico”, per<br />
contraddistinguere un ammendante<br />
- Violazione dell’art. 12 della legge<br />
citata, con applicazione della relativa<br />
sanzione amministrativa - Configurab<strong>il</strong>ità.<br />
(L. 19 ottobre 1984, n. 748,<br />
artt. 8, 9 e 12)<br />
In tema di sanzioni amministrative in<br />
materia di fert<strong>il</strong>izzanti, l’uso, sulla<br />
confezione del prodotto, del termine<br />
“superstallatico”, per contraddistinguere<br />
un ammendante, integra violazione<br />
dell’art. 12, primo comma, lett.<br />
b), della l. 19 ottobre 1984, n. 748, con<br />
conseguente legittima irrogazione<br />
della relativa sanzione amministrativa<br />
pecuniaria, atteso che detto termine<br />
non figura fra quelli obbligatori<br />
ammessi dalla legge stessa per la individuazione<br />
<strong>dei</strong> prodotti (1).<br />
A seguito del mio articolo “Da oggi non ci sto più”, pubblicato sulla rivista<br />
“Il perito agrario” n. 4/2005, l’agrotecnico Orlandi mi ha attaccato<br />
personalmente con un articolo allegro e scanzonato. Ma dal contenuto<br />
piccato si evince quindi che ho colpito nel segno. Ringrazio coloro<br />
che, tra periti agrari ed agrotecnici, mi hanno manifestato la loro<br />
solidarietà e confermo che continuerò, a sostegno e difesa della nostra<br />
Categoria, nella mia azione di chiarezza ogni qual volta se ne presenterà<br />
la necessità.<br />
Domenico Di Biase<br />
37
38<br />
FIBRE PLASTICHE A BASSO<br />
IMPATTO AMBIENTALE<br />
La soia potrebbe divenire presto un<br />
valido sostituto del petrolio come materia<br />
prima per la produzione delle fibre<br />
sintetiche. Secondo quanto riportato<br />
dal bollettino dell’università del<br />
Delaware, un gruppo di ricercatori,<br />
coordinati da Richard Wool, avrebbe<br />
impiegato l’olio di soia per produrre<br />
catene polimeriche omogenee con caratteristiche<br />
meccaniche addirittura<br />
superiori a quelle delle catene derivate<br />
dal petrolio.“Da oltre cinque anni -<br />
afferma lo studioso - stiamo modificando<br />
la crescita della soia nel tentativo<br />
di renderla un elemento ideale per<br />
sostituire <strong>il</strong> petrolio nell’industria della<br />
plastica. La conoscenza della sua<br />
struttura genetica e la sua naturale<br />
biodegradab<strong>il</strong>ità la rendono infatti<br />
MAIS PER LA BIODIVERSITÀ<br />
Un gruppo di scienziati<br />
statunitensi associati all’Università<br />
di San<br />
Francisco, ha descritto,<br />
sulla rivista<br />
Nature la scoperta<br />
di un gene (“barren<br />
stalk 1”) che regola lo sv<strong>il</strong>uppo<br />
delle ramificazioni secondarie<br />
nelle piante, e che,<br />
presumib<strong>il</strong>mente, ha permesso<br />
al cespuglioso teosinte (una pianta<br />
selvatica che cresce nella Sierra Madre<br />
messicana) di essere trasformato<br />
nel moderno mais a stelo lungo.“Già<br />
alcuni m<strong>il</strong>lenni prima della spedizione<br />
di Cristoforo Colombo - spiega<br />
Robert J. Schmidt, coordinatore del<br />
progetto, gli agricoltori delle regioni<br />
centrali dell’America impararono a<br />
selezionare ed incrociare <strong>il</strong> teosinte<br />
per trarne <strong>il</strong> progenitore dell’attuale<br />
mais.A distanza di molti secoli - prosegue<br />
- siamo riusciti a mappare <strong>il</strong><br />
Dna arcaico dell’attuale ceppo di provenienza<br />
dell’arbusto e a conservarlo<br />
SCIENZA<br />
adatta allo<br />
scopo, dato che consente operazioni<br />
fondamentali, come controllare la sequenza<br />
delle proteine la compongono,<br />
orientandole per poter ottenere<br />
intatto nella sua struttura, bas<strong>il</strong>are e<br />
derivata,grazie alle moderne tecniche<br />
di riconoscimento biomolecolare, ed<br />
a metterlo a disposizione del mondo<br />
scientifico affinché lo preservi per le<br />
generazioni a venire”.<br />
E ADESSO TOCCA AL BASILICO<br />
Dopo averci annunciato che vari alimenti<br />
possono essere nocivi alla salute,<br />
adesso, secondo una ricerca effettuata<br />
da un gruppo di studiosi dell’Università<br />
di Genova, le foglie di bas<strong>il</strong>ico<br />
fino ad una altezza di circa 10 centimetri<br />
dalla base della pianta sv<strong>il</strong>uppano<br />
una sostanza, <strong>il</strong> met<strong>il</strong>eugenolo,<br />
classificata, dal National Program of<br />
Toxicology, come cancerogena. I ricercatori<br />
chiariscono poi, che quando<br />
la pianta cresce, <strong>il</strong> met<strong>il</strong>eugenolo diminuisce<br />
e diventa eugenolo,sostanza<br />
innocua che conferisce <strong>il</strong> caratteristico<br />
sapore al vegetale. Gli studiosi consigliano<br />
pertanto di evitare di ut<strong>il</strong>izzare<br />
piante che non siano cresciute almeno<br />
di 18 - 20 centimetri.<br />
materiali compositi d’altissime prestazioni,<br />
e poterle ‘spaccare’ una volta<br />
terminato <strong>il</strong> ciclo di vita,cosicché <strong>il</strong> loro<br />
impatto ambientale sia praticamente<br />
nullo”.<br />
ALLEVARE VACCHE<br />
PER PROTEGERSI DAI TUMORI<br />
In uno studio pubblicato dall’American<br />
Journal of Epidemiology gli<br />
allevatori di lattifere sono protetti<br />
dal rischio di essere colpiti dal tumore<br />
ai polmoni.<br />
La ricerca è stata effettuata da ricercatori<br />
internazionali coordinati<br />
dal Prof. Giuseppe Mastrangelo dell’Università<br />
di Padova.<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2005
Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2005<br />
SCIENZA<br />
RIMEDI CONTRO LE INVASIONI DI INSETTI<br />
Dallo studio della capacità di<br />
adattamento degli insetti al<br />
clima si potranno sv<strong>il</strong>uppare<br />
nuovi rimedi per fermarne la<br />
proliferazione causata dall’innalzamento<br />
delle temperature<br />
del globo. È quanto<br />
pubblicato sull’autorevole New<br />
scientist, a firma dell’entomologo Michael<br />
Kaspari, che ha analizzato i segmenti<br />
del Dna di numerose specie di<br />
formiche capaci di sopravvivere in latitudini<br />
completamente diverse dal<br />
loro luogo di nascita. Lo studio di alcuni<br />
tratti del loro corredo cromosomico<br />
ha permesso di comprendere<br />
quali siano le modalità che inducono<br />
un “laboratorio” cellulare ad adeguarsi<br />
ad un ambiente in rapida mutazione.“Gli<br />
esiti della ricerca che abbiamo<br />
condotto - afferma lo studioso<br />
- suggeriscono che nel Dna degli es-<br />
ESTRATTO DI ORIGANO<br />
E INFEZIONI BATTERICHE<br />
Il carvacrolo, un composto fenolico<br />
estratto dall’origano, ha dato ottimi<br />
risultati nel fermare la proliferazione<br />
degli staf<strong>il</strong>ococchi. E’ <strong>il</strong> risultato<br />
di un progetto sv<strong>il</strong>uppato dal Georgetown<br />
University Medical Center.<br />
La sperimentazione di principi attivi<br />
sempre più potenti che contrastino<br />
efficacemente le infezioni batteriche<br />
è uno <strong>dei</strong> campi su cui si stanno<br />
maggiormente concentrando i biolaboratori<br />
di tutto <strong>il</strong> mondo. “La<br />
straordinaria velocità di adattamento<br />
<strong>dei</strong> ceppi batterici alle nuove molecole<br />
antibiotiche - afferma l’infettivologo<br />
Harry G. Preuss - induce i<br />
bioingegneri a puntare sulla creazione<br />
di fattori contrastanti biotech,<br />
prendendo a modello le mutazioni<br />
genetiche presenti in particolari<br />
piante che hanno naturalmente sv<strong>il</strong>uppato<br />
strategie multitasking di<br />
grande efficienza. In particolare -<br />
seri viventi possano mutare<br />
i legami che inducono<br />
i tessuti a regolarsi a<br />
seconda delle mutate<br />
condizioni esterne. Il protrarsi<br />
di tali condizioni<br />
porta a consolidare la varianza<br />
al punto da renderla effettiva<br />
fino al mutare delle necessità”.<br />
sottolinea - a quattro anni dall’inizio<br />
della sperimentazione su questi<br />
composti, l’applicazione di sintesi<br />
pluriattive ha manifestato forti ral-<br />
IL CHILOGRAMMO<br />
DEVE ANDARE IN PENSIONE<br />
Secondo alcuni scienziati anglofrancoamericani<br />
<strong>il</strong> ch<strong>il</strong>ogrammo, che fino<br />
ad oggi è stato corrispondente ad un<br />
campione di platino-iridio, conservato<br />
al Bureau International des Poids et<br />
Mesures a Parigi, a causa di un possib<strong>il</strong>e<br />
deterioramento, debba essere ridefinito<br />
in termini di costanti atomiche<br />
o fondamentali come avviene per le altre<br />
unità di misura. Gli scienziati hanno<br />
dunque proposto due possib<strong>il</strong>ità.<br />
La prima si basa sulla costante di<br />
Plank (legata alla natura ondulatoria<br />
della materia) e accomuna la massa di<br />
un ch<strong>il</strong>ogrammo alla gravità terrestre<br />
per mezzo di una forza magnetica misurata<br />
con precisione.La seconda possib<strong>il</strong>ità<br />
invece si riferisce alla costante di<br />
Avogadro e richiede <strong>il</strong> conteggio di un<br />
determinato numero di atomi con una<br />
massa atomica specifica.<br />
lentamenti delle attività infiammatorie<br />
e <strong>il</strong> contenimento di effetti collaterali<br />
tipici degli antibiotici tradizionali”.<br />
39
40<br />
AA.VV.<br />
I FOGLI DI BACCO (4 volumi)<br />
A cura dell Enoteca Italiana di<br />
Siena S.P.<br />
I “Fogli di Bacco” si presentano come<br />
una collana, di piccole dimensioni,<br />
che ospita studi e ricerche<br />
promossi dall’Enoteca Italiana in<br />
ambiti diversi tra loro, ma tutti riguardanti<br />
<strong>il</strong> rapporto tra vino e cultura.<br />
Questo binomio è un’iniziativa<br />
insolita nel panorama della tradizione<br />
enologica sia del nostro<br />
paese, sia di tutto <strong>il</strong> mondo.<br />
Troppo spesso, nel passato, <strong>il</strong> vino è<br />
stato accompagnato a contenuti impropri<br />
: la devianza sociale, l’eccesso,<br />
<strong>il</strong> basso livello popolare <strong>dei</strong> suoi<br />
consumi, e così via. Ma rivelare la<br />
profonda matrice culturale che unisce<br />
<strong>il</strong> vino alla cultura può servire a<br />
ricordare che <strong>il</strong> vino può essere fonte<br />
di raffinatezza, di conoscenza, di<br />
elevazione e che <strong>il</strong> suo consumo<br />
moderato può contribuire al miglioramento<br />
della nostra forma del vivere.A<br />
questo mirano i quattro volumi<br />
della collana “I fogli di Bacco”<br />
Il primo volume tratta <strong>dei</strong>”Media,<br />
giovani e vino: elementi per lo studio<br />
sulla pianificazione <strong>dei</strong> mezzi di comunicazione<br />
del vino verso i giovani”<br />
elaborato da Giovanni Catolfi. Il<br />
secondo volume tratta del “Design<br />
della Comunicazione” ed è stato elaborato<br />
da S<strong>il</strong>via Torsi. Il terzo volume<br />
tratta del “linguaggio del vino”<br />
di Michele Guerra. Il quarto volume,<br />
di Angela Mengoni, basato su alcune<br />
riflessioni intorno a un questionario<br />
on line, tratta <strong>il</strong> “Consumo e immaginario<br />
del vino tra i giovani”.<br />
Graziella Picchi e Andrea Pieroni<br />
LE ERBE – Atlante <strong>dei</strong> prodotti tipici<br />
Rai-Eri -Agra Editrice,<br />
Roma, Via Nomentana 257<br />
Pagg 424, Euro 25,00<br />
Dopo i volumi dedicati a Il pane, I<br />
LIBRI<br />
formaggi, I salumi, Le conserve e<br />
La pasta, questo volume costituisce<br />
un nuovo tassello di una collana curata<br />
dall’Istituto <strong>Nazionale</strong> di Sociologia<br />
Rurale.<br />
Ben 176 sono erbe le cui virtù gastronomiche<br />
e curative vengono attentamente<br />
<strong>il</strong>lustrate dagli autori.<br />
Nel solco di una tradizione che risale<br />
ai f<strong>il</strong>osofi greci Teofrasto e Dioscoride,<br />
rinverditi nel rinascimento<br />
italiano dal Felici e dal Mattioli, gli<br />
autori fissano in termini geografici<br />
una presenza che le trasformazioni<br />
in atto sono spesso destinate a stravolgere:<br />
i semi inglobati nel fango<br />
attaccato alle ruote <strong>dei</strong> camion possono<br />
infatti modificare la distribuzione<br />
delle essenze sul terreno.Anche<br />
per questo <strong>il</strong> volume rappresenta<br />
un punto fermo per la nostra<br />
evoluzione ecologica: oltre che una<br />
sicura prospettiva per insaporire le<br />
carni o per mischiare stuzzichevoli<br />
insalatine.<br />
Il libro può essere richiesto ad Agra<br />
(Tel. 06/44254205 – fax 06/44254239)<br />
con spedizione in contrassegno, senza<br />
alcun aggravio di spese postali.<br />
Massimo Lazzari<br />
Fabrizio Mazzetto<br />
PRONTUARIO<br />
DI MECCANICA AGRARIA<br />
E MECCANIZZAZIONE<br />
Reda Edizioni, Torino<br />
Pagg. 224, 400 <strong>il</strong>lustrazioni,<br />
Euro 14,90<br />
Gli autori pubblicano un testo tecnico-divulgativo<br />
ut<strong>il</strong>e agli operatori<br />
di settore per compiere scelte accurate<br />
e corrette in termini economici<br />
e organizzativi.<br />
L’opera è suddivisa in tre parti, la<br />
prima, tratta in termini generali della<br />
scelta tecnico-economica delle<br />
macchine agricole.Vengono affrontati<br />
i principi fisici ed energetici di<br />
base del funzionamento delle macchine<br />
sia meccaniche, sia idrauliche;<br />
i temi della meccanizzazione, intesa<br />
come materia che studia l’accoppiamento<br />
tra motrici ed operatrici all’interno<br />
<strong>dei</strong> vincoli temporali di un<br />
loro ut<strong>il</strong>izzo tempestivo per svolgere<br />
i diversi tipi di operazioni. Spiega<br />
<strong>il</strong> calcolo <strong>dei</strong> costi di esercizio proponendo<br />
una metodologia fortemente<br />
mirata a risolvere operativamente<br />
questi problemi. Infine, i temi<br />
della sicurezza e dell’ergonomia<br />
sulle macchine agricole.<br />
La seconda parte tratta delle macchine<br />
motrici per l’agricoltura e in<br />
particolare <strong>dei</strong> trattori. I diversi<br />
componenti dello stesso vengono<br />
descritti evidenziandone la funzionalità<br />
e le principali caratteristiche<br />
innovative. Di ognuna delle principali<br />
tipologie di macchina motrice<br />
presenti sul mercato viene poi presentata<br />
una scheda descrittiva che<br />
riferisce degli equipaggiamenti<br />
standard della medesima.<br />
La terza parte affronta <strong>il</strong> tema delle<br />
macchine operatrici per l’agricoltura<br />
di campo, dalla preparazione<br />
del terreno alla raccolta, comprese<br />
quindi anche quelle per l’irrigazione.<br />
Massimo Epifani<br />
LA VIA DELL’OLIO<br />
Editore Fratelli Alinari, Firenze<br />
Pagg.80, Euro 18<br />
Questo libro vuole essere un viaggio<br />
conoscitivo nei confronti dell<br />
EVO. Si deve smettere di parlare di<br />
“olio di oliva” e cominciare a valorizzare<br />
l’EVO: l’Extra Vergine d’Oliva.<br />
Questo, infatti, grazie al suo diretto<br />
legame con <strong>il</strong> frutto sano e alla<br />
sinergia fra tecnologia e tradizione,<br />
è diventato <strong>il</strong> “vero” olio d’oliva.<br />
Le sue indiscusse proprietà nutrizionali<br />
ne celebrano la sua assoluta<br />
salubrità. L’EVO inizierà così<br />
una nuova cultura anche in alimentazione:<br />
questo è ciò che si propone<br />
l’autore.<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2004
INDIRIZZI DEI COLLEGI PROVINCIALI<br />
67100 L’AQUILA<br />
Via S<strong>il</strong>a Persichelli, 25 tel.0862/312168<br />
Pres. Vincenzino Liberati<br />
92019 SCIACCA (Ag)<br />
Via A. De Gasperi, 127/D tel. 0925/905090<br />
Pres. Sergio Panunzio<br />
15100 ALESSANDRIA<br />
Corso Crimea, 89 tel. 0131/52793<br />
c/o Studio tecnico<br />
Pres. Massim<strong>il</strong>iano Ricci<br />
60015 FALCONARA MARITTIMA (AN)<br />
Via del Consorzio, 21<br />
tel. 071/9188973 - fax 071/9162177<br />
Pres. Carlo Zoppi<br />
52100 AREZZO<br />
Piazza Guido Monaco, 5 tel. 0575/21307<br />
Pres. Giuliarini Giuliano<br />
63100 ASCOLI PICENO<br />
Via delle Zeppelle, 192 - tel. 0736/41829<br />
Pres. Pietro Ciabattoni<br />
14100 ASTI<br />
Via Carducci, 50/A tel. 0141/353857<br />
Pres. Angelo Dezzani<br />
83100 AVELLINO<br />
Via L. lannacchini, 38 tel. 0825/26377<br />
Pres. Celestino Nardone<br />
70125 BARI<br />
Via Annibale di Francia,13 - tel. 080/5428141<br />
Pres. Antonio Memeo<br />
32100 BELLUNO<br />
Viale Fantuzzi, 17 c/o coldiretti<br />
tel. 0437/949640<br />
Pres. Ezio Festini<br />
82100 BENEVENTO<br />
Via XXV Luglio, 14 tel. 0824/29298<br />
Pres. Cristiano Fontanarosa<br />
24122 BERGAMO<br />
Via Zelasco, 1 tel. 035/238727<br />
Pres. Giovanbattista Vitali<br />
40126 BOLOGNA<br />
Viale F<strong>il</strong>opanti 4/c tel. 051/252978<br />
Pres. Gastone Gabrielli<br />
39040 ORA (Bolzano)<br />
Via del Monte, 18 tel. 0471/811260<br />
Pres. Christof Pichler<br />
25100 BRESCIA<br />
Via Marsala, 17 tel. 030/296424<br />
Pres. Sergio Caprioli<br />
72017 OSTUNI (BR)<br />
Via N. Sansone, 16 c.p. 321<br />
tel. 0831/305566<br />
Pres. Rocco Cucci<br />
09124 CAGLIARI<br />
Via Mestre, 8 tel. 070/300304<br />
Pres. Marco Fanunza<br />
93100 CALTANISSETTA<br />
Via Mons. Guttadauria, 2<br />
tel. 0934/585810<br />
Cas. Postale 25<br />
Pres. Michele Riggi<br />
86100 CAMPOBASSO<br />
Via D’Amato, 15 tel. 0874/66248<br />
Pres. Giuseppe Zingarelli<br />
81016 PIEDIMONTE MATESE (CE)<br />
Piazza Roma, 79 tel. 0823/913594<br />
Pres. Domenico Di Baia<br />
95129 CATANIA<br />
Via Grotte Bianche, 117 tel. 095/436393<br />
Pres. Francesco Intrisano<br />
88100 CATANZARO<br />
Casella postale 201 tel. 0961/726839<br />
Pres. Domenico Russo<br />
66020 SCERNI (CHIETI)<br />
Via Colle Comune, 1 c/o Itas tel.<br />
0873/914513<br />
Pres. Nicola D’Ortona<br />
22100 COMO<br />
P.le Camerlata, 9 tel./fax 031/526019<br />
Pres. Marino Vimmercati<br />
12038 SAVIGLIANO (CN)<br />
Via Alfieri, 19 tel. 0172/713087<br />
Pres. Giuseppe Serra<br />
87100 COSENZA<br />
Via E. Capizzano, 56 tel. 0984/392175<br />
Pres. Rocco Carricato<br />
26100 CREMONA<br />
Via Palestro, 60 tel. 0372/22021<br />
Pres. Costante Galli<br />
94019 LEONFORTE (EN)<br />
C.so Umberto, 109 tel. 0935/956078<br />
Pres. Francesco Ferragosto<br />
44100 FERRARA<br />
Contrada della Rosa, 18 tel. 0532/204637<br />
Pres. M<strong>il</strong>va Sacchetti<br />
50122 FIRENZE<br />
Via Pietrapiana, 32 tel. 055/2340202<br />
Pres. F<strong>il</strong>ippo Ninci<br />
71100 FOGGIA<br />
Via Piave, 41 tel. 0881/723401<br />
Pres. Antonio Dell’Aqu<strong>il</strong>a<br />
47100 FORLI - CESENA<br />
Corso Repubblica, 93 tel. 0543/33137<br />
Pres. Paolo Lombardini<br />
03041 ALVITO (FR)<br />
Via S. Nicola, 1 - tel. 0776/344231<br />
c/o Istituto Tecnico <strong>Agrari</strong>o Statale<br />
Pres. Domenico Cistrone<br />
58100 GROSSETO<br />
c/o Azienda agricola dell’Itas<br />
Via <strong>dei</strong> Barberi<br />
Tel. 349/6100714 - tel./ fax 0564/23107<br />
Pres. Giuseppina Pino<br />
18100 IMPERIA<br />
Corso Garibaldi, 13 tel. 0183/651525<br />
Pres. Elio Diversi<br />
04010 BORGO PIAVE (LT)<br />
Via S.S. Acquabianca, 148 tel. 0773/416017<br />
Pres. Tito Roberto Serafini<br />
73100 LECCE<br />
Via Capitano Ritucci, 41 tel. 0832/346996<br />
Pres. Massimo De Nitto<br />
57012 CASTIGLIONCELLO (LI)<br />
Via Mogadiscio, 20-B tel. 0586/752403<br />
Pres. Paolo Giomi<br />
55100 LUCCA<br />
Via Vittorio Veneto, 66 tel. 0583/957027<br />
Pres. Barbi Massim<strong>il</strong>iano<br />
62100 MACERATA<br />
C.da Lornano, 7/A<br />
tel. 0733/235335<br />
Pres. Gianni Calamante<br />
46100 MANTOVA<br />
V.le Risorgimento 27/B, tel. 0376/329701<br />
Pres. Ottorino Bernardelli<br />
54100 MASSA<br />
Via Fermi, 19 tel. 0585/830897<br />
Pres. Mirella Tongiani<br />
75100 MATERA<br />
P.zza Matteotti, 7 tel. 0835/334901<br />
Pres. Emanuele Genchi<br />
98100 MESSINA<br />
Via Placida 26 tel. 0941/785382<br />
Pres. Salvatore Tripoli<br />
20136 MILANO<br />
Via Ripamonti, 35 tel. 02/58305333<br />
Pres. Paolo Bertazzo<br />
41100 MODENA<br />
Corso V. Emanuele II, 113 tel. 059/223812<br />
Pres. Claudio Losi<br />
80147 NAPOLI<br />
Via Argine, 1085 tel. 081/5770190<br />
Pres. Antonio Cimmino<br />
28070 NOVARA VIGNALE<br />
Corso Risorgimento, 405 tel. 0321/56178<br />
Pres. Gaboardi Fabrizio<br />
08100 NUORO<br />
Via Lamarmora, 2 tel. 0784/232547<br />
Pres. Peppino Piquereddu<br />
35123 PADOVA<br />
Via T. Livio, 5 tel. 049/661808<br />
Pres. Mariano Schiavon<br />
90014 CASTELDACCIA (PA)<br />
Via Pindemonte, 17 tel. 091/942562<br />
Pres. Bartolomeo Amato<br />
43100 PARMA<br />
V.le Mentana, 10 tel. 0521/232936<br />
Pres. Giorgio Faroldi<br />
27058 VOGHERA (Pavia)<br />
Piazza S. Bovo, 37 tel. 0383/36776<br />
Pres. Felice Giovanni Nob<strong>il</strong>e<br />
06121 PERUGIA<br />
Borgo XX Giugno, 74 tel. 075/35675<br />
Pres. Massimo Moncelli<br />
61100 PESARO<br />
Piazzale Matteotti 28 tel 0721/30154<br />
Pres. Polverari Marcello<br />
65134 PESCARA<br />
Via del Circuito, 71 tel. 085/294117<br />
Pres. Lupone Pasqualino<br />
29100 PIACENZA<br />
Via S. Giovanni, 20 tel. 0523/338910<br />
Pres Sergio Lombardelli<br />
56126 PISA<br />
Via B. Croce, 107 tel. 050/48821<br />
Pres. Giulia Parri<br />
51017 PESCIA (Pistoia)<br />
Via Orlandi, 97 tel. 0572/478321<br />
Pres. Leonardo Guidi<br />
85024 LAVELLO (PZ)<br />
Via Cardinale De Luca, 56 tel. 0972/81389<br />
Pres. Mauro Finiguerra<br />
97100 RAGUSA<br />
ViaArchimede, 183 tel. 0932/624649<br />
Pres. Corrado Balloni<br />
48100 RAVENNA<br />
Via Antica Zecca, 6 tel. 0544/38086<br />
Pres. Sergio Bentivogli<br />
89015 PALMI (Reggio Calabria)<br />
Via Dante, 1 tel. 0966/23552<br />
Pres. Beniamino Denisi<br />
42100 REGGIO EMILIA<br />
Via Melato, 23 tel. 0522/554231<br />
Pres. Corrado Fantuzzi<br />
02100 RIETI<br />
Viale Em<strong>il</strong>io Maraini, 85 tel. 0746/203083<br />
Pres. Enzo Ippoliti<br />
47900 RIMINI<br />
Via Secchiano, 1 tel. 0541/775357<br />
Pres. Giovanni Nucci<br />
00183 ROMA<br />
Via Cerveteri, 18 int. 6 tel. 06/70454739<br />
Pres. Vincenzo Santoro<br />
45100 ROVIGO<br />
Via Pietro Micca, 7b tel. 0425/412010<br />
Pres. Lorenzo Salvan<br />
84121 SALERNO<br />
Trav. Regina Costanza, 5 tel. 089/251488<br />
Pres. Marzullo Nicola<br />
07100 SASSARI<br />
Via Torres, 57 tel. 079/271056<br />
Pres. Francesco Manconi<br />
17031 SAVONA ALBENGA<br />
Via Patrioti, 69/1 tel. 0182/554268<br />
Pres. Talarico Antonio<br />
53100 SIENA<br />
Strada Massetana Romana, 54<br />
tel./fax 0577/271834<br />
Pres. Raffaello Biagiotti<br />
96100 SIRACUSA<br />
Vicolo a Viale Tica, 19 tel. 0931/441037<br />
Pres. Altamore Francesco<br />
23100 SONDRIO<br />
Via A. Moro, 26A tel. 0342/511229<br />
Pres. Rosario Alessi<br />
74100 TARANTO<br />
Via Pisanelli, 44 (casella postale 185)<br />
tel./fax 099/4527447<br />
Pres. Saverio Zappimbulso<br />
64100 TERAMO<br />
Via C. Battisti, 5 - Tel. 0861 242639<br />
Pres. Giovanni De Luca<br />
10137 TORINO<br />
Via Massena, 13/bis tel.011/547505<br />
Pres. Paolo Gay<br />
91025 MARSALA (Trapani)<br />
Via Vaccari, 16 tel. 0923/713008<br />
Pres. Giovanni Giacalone<br />
38100 TRENTO<br />
Via Prati, 8 tel. 0461/235254<br />
Pres. Franco Scartezzini<br />
31015 CONEGLIANO (TV)<br />
Via Veneto, 40 tel. 0438/410302<br />
Pres. Pietro Mascarin<br />
33100 UDINE<br />
Via Gorghi, 27 tel. 0432/512527<br />
Pres. Enore Venir<br />
30175 VENEZIA-MARGHERA<br />
Via Rizzardi, 35 Tel. 041/923429<br />
Pres. Gastaldi Cibola Nicola<br />
13100 VERCELLI<br />
Corso Magenta, 1 tel. 0161/256256<br />
Pres. Bruno Bellotto<br />
37122 VERONA<br />
Via Berni, 9 tel. 045/590559<br />
Pres. Virginio Gariggio<br />
36100 VICENZA<br />
Contrà S. Marco, 9 tel. 0444/547443<br />
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01100 VITERBO<br />
Via Paradiso, 3 tel. 0761/226934<br />
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Il Consiglio <strong>Nazionale</strong> <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> è in via Principe Amedeo n. 23 - 00185 Roma - Tel. 06/4819801 - Fax 06/4882150 - e.ma<strong>il</strong>: info@peritiagrari.it