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Leggi il pdf - Collegio Nazionale dei Periti Agrari » e dei Periti Agrari ...

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■ Agricoltura e paesaggio<br />

■ Istruzione, Professione<br />

e Licei Tecnologici<br />

■ Bas<strong>il</strong>ea 2<br />

■ 14° CONGRESSO<br />

INTERNAZIONALE<br />

■ Raccolta meccanica<br />

delle castagne<br />

<strong>il</strong> perito<br />

agrario<br />

Poste Italiane S.p.A. Sped. A. P. 45% (Art. 2 Comma 20/B Legge 669/96 - DCO - Roma) ISSN 1120 - 2995 Rivista del <strong>Collegio</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> Laureati<br />

Anno LII - N. 6 Novembre/Dicembre 2005<br />

N.6


Anno LII - N° 6<br />

Novembre-Dicembre 2005<br />

DIRETTORE RESPONSABILE: Andrea Bottaro<br />

DIRETTORE DI REDAZIONE: Piero Pecciarini<br />

DIRETTORE EDITORIALE: Andrea S<strong>il</strong>enzi<br />

HANNO COLLABORATO:<br />

Andrea Bottaro, M. Cecchini,<br />

Giovanni Giacalone, Giuseppe Giordano,<br />

Michele Lomurno, D. Monarca,<br />

Massimo Moncelli, M.L. Mordacchini Alfani,<br />

M. Pagano, Piero Pecciarini<br />

EDITRICE: IACICO S.r.l.<br />

Via Angelo Poliziano, 80 - 00184 Roma<br />

Tel. 064873183 - Fax 064873144<br />

PUBBLICITÀ: Opsai srl<br />

Via Monte Rosa, 19 - 20149 M<strong>il</strong>ano<br />

Tel. 024694949 - Fax 0248018114<br />

DIREZIONE: <strong>Collegio</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong><br />

Via Principe Amedeo, 23 - 00185 Roma<br />

Tel. 06 48906713 - Fax 064882150<br />

e-ma<strong>il</strong>: info@peritiagrari.it<br />

CONSIGLIO NAZIONALE:<br />

Andrea Bottaro (presidente)<br />

Piero Pecciarini (vice presidente)<br />

Domenico Di Biase (segretario)<br />

Paolo Vigato (tesoriere)<br />

Carmelo Abate (consigliere)<br />

Mario Calcagn<strong>il</strong>e (consigliere)<br />

Raffaele Ferraiuolo (consigliere)<br />

Fabio Gardini (consigliere)<br />

Giuseppe Giordano (consigliere)<br />

Angelo Orsini (consigliere)<br />

Roberto Pierini (consigliere)<br />

Periodico bimestrale in abbonamento<br />

Abbonamento annuo: € 5,00<br />

Una copia: € 2,00<br />

PROGETTO GRAFICO: Marco De Angelis<br />

STAMPA: Grafica Ripoli<br />

Via Paterno, s.n. - 00010 V<strong>il</strong>la Adriana (RM)<br />

Autorizzazione del Tribunale di Roma n.69/86<br />

del 14/02/1986<br />

Poste Italiane S.p.A. Spedizione in A.P. 45%<br />

(Art. 2 comma 20/B Legge 669/96 - DCO -<br />

Roma)<br />

Finito di stampare: Dicembre 2005<br />

Gli articoli esprimono soltanto <strong>il</strong> pensiero degli<br />

autori e non impegnano <strong>il</strong> CNPA né la redazione<br />

del periodico<br />

<strong>il</strong> perito agrario<br />

sommario<br />

Editoriale 2<br />

Anno 2005: ancora fatti… non parole<br />

di Andrea Bottaro<br />

AMBIENTE<br />

Agricoltura e paesaggio 4<br />

di Piero Pecciarini<br />

ISTRUZIONE<br />

Istruzione, Profesione e Licei Tecnologici 6<br />

di Giuseppe Giordano<br />

Gara nazionale tra Istituti Tecnici <strong>Agrari</strong> 13<br />

ECONOMIA<br />

Bas<strong>il</strong>ea 2 - Un obbligo-opportunità 15<br />

di Massimo Moncelli<br />

14° CONGRESSO INTERNAZIONALE 18<br />

MECCANIZZAZIONE<br />

La raccolta meccanica delle castagne e <strong>dei</strong> marroni 23<br />

di D. Monarca, M. Cecchini, M.L. Mordacchini Alfani, M. Pagano<br />

BIODIVERSITÀ<br />

Sprazzi di vita professionale 30<br />

di Michele Lomurno<br />

RUBRICHE<br />

News 33<br />

Giurispudenza 36<br />

Scienza 38<br />

Libri 40


Editoriale di<br />

Andrea Bottaro<br />

Anno 2005: primo b<strong>il</strong>ancio… ancora fatti e non parole<br />

Ètempo di b<strong>il</strong>anci. E questi non possono che essere positivi se si considera che nell’anno 2005 si sono ottenuti gli obiettivi<br />

che <strong>il</strong> CNPA aveva programmato e sintetizzati nella frase di chiusura dell’ultimo editoriale del 2004 : “Fatti… non parole…”<br />

.<br />

E con i fatti abbiamo iniziato <strong>il</strong> lavoro del 2005 ; al fine di garantire la committenza, in una Europa che vuole sempre più professionalità<br />

certificata, con la pubblicazione dell’avviso nella Gazzetta Ufficiale è entrato in vigore dal 1 gennaio <strong>il</strong> “Regolamento<br />

della Formazione Continua del Perito <strong>Agrari</strong>o per l’eccellenza nell’esercizio della professione”. All’inizio è stato accolto tiepidamente,<br />

ma <strong>il</strong> numero di richieste di certificazione pervenute sta dimostrando che tutti si danno da fare per la sua applicazione.<br />

Senza costi per la Categoria che anzi si trova un patrimonio immob<strong>il</strong>iare non indifferente, dopo aver acquistato la sede degli Uffici<br />

di Presidenza e Segreteria del CNPA, si sono completati i lavori e gli uffici sono stati trasferiti e questo è stato per noi un atto<br />

molto concreto d’operatività a favore <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> iscritti e <strong>dei</strong> Collegi professionali; si proseguirà nella rivisitazione dell’attuale<br />

struttura organizzativa ed informatica per la costruzione di una serie d’opportunità per dare servizi sempre più completi<br />

sia agli Uni che agli Altri.<br />

La continua attività di verifica delle norme i cui effetti possono riverberare sull’attività professionale <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> è incessante<br />

e grazie a ciò, tra le altre azioni compiute, abbiamo espresso dubbi e perplessità nei confronti del Testo Unico di modifica delle<br />

attuali norme in materia di sicurezza, nella versione approvata <strong>il</strong> 18 novembre 2004, che è stata poi ritirata dal Governo.<br />

Dopo aver compiuto un lavoro di ricerca interna nell’ambito<br />

degli studi di settore siamo entrati , con DM, a far parte della<br />

preposta Commissione Istituzionale. Ora, con documenti alla<br />

mano e fatti concreti, possiamo partecipare non per sentire dire<br />

da altri e di altri ma per affermare la nostra posizione anche se,<br />

visto che nel 2006 i nostri studi di settore saranno oggetto di verifica,<br />

per poter avere maggiori dati a nostra disposizione auspichiamo<br />

ulteriori invii di documenti da parte degli iscritti. I<br />

nostri studi ancora sono aperti a nuove indicazioni.<br />

Continuiamo a partecipare attivamente all’attività sperimentale<br />

sull’invio delle pratiche DOCFA nelle province interessate ed<br />

anche a quella concernente la modifica della modulistica relativa<br />

ai documenti PREGEO, propedeutica alla predisposizione<br />

dell’invio telematico di questi f<strong>il</strong>e.<br />

Come Comitato Interprofessionale danni da calamità naturali,<br />

che ci vede con Geometri e Dottori Agronomi impegnati a programmare<br />

le attività e peculiarità del settore, abbiamo proposto<br />

iniziative concrete e discusso i principali temi in importanti momenti<br />

congressuali.<br />

Anche alle attività dell’Osservatorio per l’Imprenditoria Giovan<strong>il</strong>e<br />

in Agricoltura abbiamo partecipato laboriosamente fornendo<br />

<strong>il</strong> nostro contributo alla attività dell’Istituto. In quella sede,<br />

con calma e motivazioni oggettive, abbiamo anche espresso <strong>il</strong><br />

nostro pensiero contrario alla adesione a manifesti sulla istruzione<br />

agraria che, contenendo grossolane inesattezze, potevano<br />

ingenerare ai destinatari momenti di confusione. A queste, qualora<br />

fossero divulgate, risponderemo con determinazione.<br />

Il progetto comune con Geometri e <strong>Periti</strong> Industriali per la costituzione<br />

dell’Ordine <strong>dei</strong> Tecnici Laureati per l’Ingegneria sta<br />

proseguendo grazie alle proposte di legge che si susseguono al<br />

Senato. Siamo ad un punto di grande e continua collaborazio-<br />

La nuova sede degli uffici del CNPA ne che ci vede sempre più coesi in quest’ambizioso e condiviso<br />

progetto di fusione.<br />

2<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2005


Le Tre Categorie erano state dimenticate<br />

ma, facendo valere <strong>il</strong><br />

comune pensiero, sono state inserite<br />

nella Legge 31 marzo<br />

2005, n.43 che consente a tutti gli<br />

Ordini e Collegi di ut<strong>il</strong>izzare alcune<br />

norme che sono importanti<br />

ai fini programmatici della vita<br />

<strong>dei</strong> Consigli provinciali e nazionali.<br />

Non che le disposizioni,<br />

dalle quali potevano essere<br />

escluse, fossero di vitale importanza<br />

ma è stato necessario essere<br />

presenti a difesa del principio<br />

della pari dignità. Se i Consigli<br />

delle professioni Tecniche non si<br />

fanno valere rischiano di sparire<br />

come Enti di rappresentanza.<br />

Abbiamo celebrato <strong>il</strong> III Congresso<br />

Internazionale della Categoria<br />

toccando quattro Paesi<br />

del Mar Mediterraneo orientale.<br />

È stato un lavoro che sta<br />

La riunione congiunta, prima volta nella storia, <strong>dei</strong> Tre Consigli Nazionali e delle Tre casse di<br />

Previdenza<br />

continuando a dare frutti. Il primo con l’avvio prossimo <strong>dei</strong> rapporti b<strong>il</strong>aterali di collaborazione tecnica, <strong>il</strong> secondo con la predisposizione<br />

di un corso di laurea in convenzione con l’Università Telematica G. Marconi di Roma, non appena questa avrà<br />

ottenuto l’autorizzazione a svolgere corsi della classe 20, sulla sicurezza alimentare, tema del nostro Congresso Internazionale.<br />

Per <strong>il</strong> 2006 abbiamo già pronto l’avvio del programma della fondazione di un forum europeo delle professioni che operano<br />

in agricoltura.<br />

La sicurezza è per la nostra Categoria un momento prioritario cui dedicare attenzione e risorse.<br />

Da sempre ma con particolare interesse e continuità abbiamo seguito dal 13 gennaio 2005 – presentazione del Ministro della Riforma,<br />

al compimento dell’iter del “Progetto Moratti”, conclusosi con <strong>il</strong> D.Lgs. 17 ottobre 2005 che vede l’istruzione tecnica confluire<br />

nei licei tecnologici ad indirizzo e l’istruzione e formazione professionale che confluirà alle Regioni. Avremmo ancora<br />

modo di parlarne ma, spronati dalle parole del Ministro che ritiene <strong>il</strong> percorso ottimo per le credenziali <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> che potranno<br />

con <strong>il</strong> sistema liceale innalzare <strong>il</strong> loro tono culturale consentendo loro una migliore e qualificata collocazione sia nel<br />

mondo della produzione che nella libera professione, stiamo lavorando, assieme a Dirigenti Scolastici di Istituti Tecnici <strong>Agrari</strong>,<br />

per proporre un modello di materie di studio ed un programma orario che garantisca la f<strong>il</strong>iera alla Categoria.<br />

Anche alla Riforma dell’accesso alle professioni e <strong>dei</strong> relativi esami di Stato abbiamo partecipato con convinzione creando i<br />

presupposti di una f<strong>il</strong>iera specifica per i <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong>. Dovremmo lavorare di più ma questa prospettiva non ci spaventa.<br />

Siamo gratificati, per ora siamo gli unici del comparto <strong>dei</strong> professionisti in materia agraria ad avere in prima battuta nella riforma<br />

del dpr 328/2001 un ulteriore così completo riconoscimento della nostra cultura professionale. La riforma prevede l’ accesso<br />

alla professione di Perito <strong>Agrari</strong>o da nuove classi di laurea : classe 4 – Scienze dell’architettura e dell’ingegneria civ<strong>il</strong>e, classe<br />

16 - Scienze della Terra, classe 21 – Scienze e tecnologie chimiche, classe 28 – Scienze economiche, classe 30 – Scienze geografiche,<br />

classe 37 – Scienze statistiche. Il tutto è stato motivatamente richiesto e, oggettivamente, a noi concesso.<br />

Ci sarebbe molto altro da dire, come ad esempio la avvenuta presentazione della proposta di aggiornamento del tariffario professionale,<br />

ormai vetusto perché fermo al 1993 ma, dopo aver tracciato i passi salienti del trascorso anno 2005 compiuti da tutto<br />

<strong>il</strong> CNPA che si è prodigato nell’esercizio delle funzioni di rappresentanza. mi fermo. I Consiglieri hanno operato con competenza,<br />

continuità e spirito di appartenenza. Le loro individuali attività le avete già lette nelle pagine di questa Rivista.<br />

Per Loro, per me, passato e presente si susseguono senza soluzione di continuità. L’importante, qualsiasi sia la richiesta di impegno,<br />

è essere attori protagonisti del futuro della nostra Categoria. E questo Consiglio <strong>Nazionale</strong> dimostra sempre più di esserlo.<br />

Perchè ha sempre creduto nel detto di Suor Mary Lauretta che per avere successo la prima cosa da fare è innamorarsi del<br />

proprio lavoro.<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2005<br />

3


Il rapporto fra agricoltura<br />

e paesaggio<br />

non è nuovo. E’ un<br />

legame antico che attraverso<br />

i secoli ha<br />

coniugato nelle campagne<br />

l’opera dell’uomo<br />

con la natura tanto<br />

da richiamare nei<br />

vari momenti storici<br />

attenzioni culturali e<br />

artistiche. Montanelli,<br />

<strong>il</strong> grande giornalista<br />

scomparso, scriveva<br />

“confrontando <strong>il</strong> paesaggio<br />

di oggi con gli<br />

sfondi <strong>dei</strong> quadri del<br />

Quattro o Cinquecento,<br />

viene fatto di<br />

chiedersi se sono stati<br />

i pittori a copiare i<br />

contadini o i contadini<br />

i pittori”, e lo scrittore<br />

Giorgio Batini<br />

nella ricca introduzione<br />

di una <strong>il</strong>lustrazione<br />

sulla Terra del Chianti si esprime:<br />

“con l’aumento dell’attività agricola,<br />

le grandi selve chiantigiane, cedettero<br />

sempre più terreno agli oliveti e<br />

specialmente alle vigne ed alle coltivazioni<br />

promiscue…furono i coltivatori<br />

a plasmare maggiormente <strong>il</strong><br />

paesaggio. Furono essi a creare pianori<br />

sulla curva <strong>dei</strong> colli terrazzati,<br />

furono essi a disciplinare meticolosamente<br />

<strong>il</strong> territorio.Arginando corsi<br />

d’acqua, smacchiando i boschi,<br />

4<br />

AMBIENTE<br />

AGRICOLTURA E PAESAGGIO<br />

Un rapporto secolare<br />

che si ripropone nel tempo<br />

di Piero Pecciarini<br />

aprendo una fitta trama di strade<br />

poderali e di viottoli, scavando pozzi<br />

e cisterne, costruendo stalle e fien<strong>il</strong>i,<br />

sposando la vite con gli aceri<br />

campestri, argentando di olivi i r<strong>il</strong>ievi<br />

collinari, piantando fichi e peri,<br />

mettendo f<strong>il</strong>e di cipressi a far compagnia<br />

alle case a fare da sentinella<br />

alle aie, ai confini, ai tabernacoli, ai<br />

crocicchi, alle vette <strong>dei</strong> poggi….” E<br />

poi lo stesso autore r<strong>il</strong>evando cambiamenti<br />

epocali “….finirono tutti<br />

insieme, quasi contemporaneamente,<br />

m<strong>il</strong>ioni di matrimoni tra gli aceri<br />

campestri e le viti, che si risposarono<br />

con i paletti, mentre gli innamorati<br />

della campagna chiantigiana tiravano<br />

un sospiro di sollievo vedendo<br />

che la nuova e temuta disposizione<br />

delle vigne era stata accolta benissimo<br />

dal paesaggio come se nulla fosse<br />

cambiato, come se lo stesso mantello<br />

delle nuove vigne avesse arredato<br />

da sempre le colline…”.<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2005


Ed i cipressi di Bolgheri immortalati<br />

dalla poesia del Carducci non sono<br />

un inno al paesaggio.<br />

Ciò dimostra la grande valenza del<br />

paesaggio che ha destato da sempre<br />

nell’uomo attenzioni poetiche, pittoriche<br />

e culturali. Oggi questo bene<br />

collettivo è divenuto ancora più importante<br />

nell’epoca del post-industriale<br />

che registra con l’evolversi<br />

<strong>dei</strong> tempi <strong>il</strong> cambiamento del ruolo<br />

dell’agricoltura che uscendo dalla<br />

primaria attività produttiva la investe<br />

di un ruolo più ampio che è multifunzionale,<br />

più complesso e socialmente<br />

non meno importante.<br />

L’avanzare delle tecnologie che trovano<br />

applicazione sul territorio spinge<br />

alla difesa del medesimo, dell’ambiente<br />

e del paesaggio quale componente<br />

imprescindib<strong>il</strong>e di questi. Pertanto<br />

alla agricoltura nella sua moderna<br />

versione spetta un ruolo decisivo<br />

ed importante per difendere e<br />

creare paesaggio.<br />

L’impresa agricola modernamente<br />

sv<strong>il</strong>uppata nella sua espressione imprenditoriale<br />

e tecnica dovrà impegnarsi<br />

ad essere costantemente attiva<br />

e consapevole di gestire qualcosa<br />

che va al di la della produzione e che<br />

sarà la realizzazione dell’opera paesaggistica.<br />

L’agricoltore ed <strong>il</strong> tecnico<br />

in questo loro compito di realizzazione<br />

di un valore aggiunto alla produzione,<br />

quale è <strong>il</strong> paesaggio agricolo,<br />

devono sapere conquistare la fiducia<br />

di masse di cittadini attraverso l’applicazione<br />

di una chiara politica paesaggistico-ambientale<br />

rivestendo<br />

questa valenza sociale ed economica.<br />

Mancano ai vari livelli, regionale, nazionale<br />

e comunitario regole adeguate<br />

per le funzioni che riveste <strong>il</strong><br />

paesaggio. Non a caso <strong>il</strong> Presidente<br />

del Touring Club Roberto Ruozi titola<br />

<strong>il</strong> suo editoriale su l’ultimo numero<br />

della rivista “qui Touring”“La<br />

bellezza chiede regole; <strong>il</strong> paesaggio<br />

è una risorsa culturale ed economica<br />

da governare” e lamenta “la presenza<br />

di regole tardive e lacunose da<br />

parte dello Stato e Regioni” invece<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2005<br />

AMBIENTE<br />

fra l’altro “le autorità europee hanno<br />

varato una convenzione che introduce<br />

<strong>il</strong> concetto di percezione sociale<br />

del paesaggio”. Chi lo percepisce<br />

non è solo un osservatore ma diventa<br />

partecipe del fenomeno che vive.<br />

È stato r<strong>il</strong>evato che <strong>il</strong> 63% <strong>dei</strong> cittadini<br />

europei ritiene prioritaria la salvaguardia<br />

dell’ambiente rispetto alla<br />

competitività e quindi la difesa paesaggistica<br />

diventa una esigenza. Dato<br />

che l’agricoltura gestisce direttamente<br />

in Europa 165 m<strong>il</strong>ioni di ettari<br />

pari al 90% del territorio dell’Unione<br />

è la protagonista in questa rinnovata<br />

richiesta di valorizzazione<br />

del paesaggio.<br />

La problematica paesaggistica si presenta<br />

complessa, tanto che la ritroviamo<br />

a chiare note negli ambienti agricoli<br />

comunitari nei dibattiti in corso<br />

sulla riforma della PAC. Nei diversi<br />

paesi membri vi è chi porta le sue buone<br />

ragioni per difendere la politica<br />

agricola comunitaria così come è stata<br />

fatta; per quanto riguarda <strong>il</strong> nostro<br />

paese, in specie, si richiama fra l’altro<br />

la tutela delle specificità <strong>dei</strong> prodotti<br />

quali espressione del territorio. Ma vi<br />

è anche chi attacca la PAC argomen-<br />

tando che la nuova politica agricola comunitaria<br />

dovrà liberarsi,anche in termini<br />

finanziari, da contingentamenti<br />

quantitativi basati su ettari, quote,<br />

quintali e capi di bestiame per avvicinarsi<br />

di più alla preservazione dell’ambiente,degli<br />

ecosistemi ed ai paesaggi.<br />

In questa agricoltura in movimento<br />

ed in specie nella tematica paesaggistica<br />

che stiamo attualmente affrontando<br />

non ravvisiamo come possa<br />

escludersi l’opera professionale <strong>dei</strong><br />

tecnici del comparto agricolo e fra<br />

questi in particolare quella <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong><br />

<strong>Agrari</strong> e <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> Laureati<br />

che hanno formazione culturale di<br />

carattere agronomico. Questi osservano<br />

l’appropriarsi da parte di altre<br />

categorie professionali con basi culturali<br />

diverse dall’agronomia l’esercizio<br />

di competenze paesaggistiche.<br />

Il compito della sistemazione rurale,<br />

della difesa dell’ambiente deve essere<br />

affidato a chi è presente sul territorio,<br />

a chi con le sue competenze<br />

professionali potrà intervenire e difendere<br />

l’equ<strong>il</strong>ibrio <strong>dei</strong> paesaggi<br />

agricoli nel rispetto della loro diversità<br />

territoriale esprimendosi con<br />

nuova e moderna professionalità.<br />

5


Con <strong>il</strong> Decreto attuativo della<br />

legge 53/03 sul secondo ciclo<br />

d’istruzione e formazione<br />

vengono ridisegnati i percorsi didattici<br />

della scuola Italiana.<br />

La riforma distingue nettamente i<br />

percorsi liceali, che r<strong>il</strong>asciano diplomi<br />

liceali, dai percorsi di istruzione e<br />

formazione professionale che r<strong>il</strong>asciano<br />

qualifiche e diplomi professionali.<br />

Il decreto modifica dunque gli attuali<br />

ordinamenti della scuola secondaria<br />

superiore, prevedendo otto<br />

tipologie liceali e modifica gli attuali<br />

assetti della formazione professionale<br />

regionale, configurando <strong>il</strong> sistema<br />

dell’istruzione e formazione<br />

professionale di r<strong>il</strong>evanza nazionale<br />

ed europea.<br />

Il sistema <strong>dei</strong> licei nei suoi percorsi<br />

ha un’impostazione fortemente propedeutica<br />

alla prosecuzione degli<br />

studi a livello post-secondario, in<br />

ambito accademico e all’esercizio<br />

della libera professione con l’iscrizione<br />

ai relativi ordini e albi, in particolare,<br />

i licei Tecnologici assolvono<br />

anche alla specifica funzione di<br />

preparazione scientifica e professionale<br />

coerente con l’indirizzo di riferimento.<br />

Il sistema dell’Istruzione e formazione<br />

professionale ha invece un’impostazione<br />

<strong>dei</strong> relativi percorsi con<br />

chiare finalità d’inserimento nel<br />

mondo del lavoro e delle professioni;<br />

Le Regioni dovranno disciplinare<br />

con proprie leggi i percorsi di istruzione<br />

e formazione professionale.<br />

6<br />

ISTRUZIONE, PROFESSIONE E LICEI TECNOLOGICI<br />

di Giuseppe Giordano<br />

ISTRUZIONE TECNICA AGRARIA<br />

Novità, prospettive<br />

e opportunità<br />

Il futuro formativo della nostra categoria<br />

dipende quindi dallo Stato e<br />

non dalle Regioni.<br />

I licei hanno una durata di 5 anni, si<br />

articolano in 2 + 2 + 1 e si concludono<br />

con l’esame di Stato. Il titolo di<br />

studio conclusivo, oltre ad essere<br />

condizione di accesso all’istruzione<br />

terziaria, ha valore legale per l’iscrizione<br />

negli albi professionali fino al<br />

2015 e ha valore a tutti gli altri effetti<br />

e competenze previsti dall’ordinamento<br />

vigente.<br />

L’ammissione al 5°anno dà accesso<br />

all’istruzione e formazione tecnica<br />

superiore.<br />

I nuovi percorsi liceali si articolano<br />

in otto tipologie:<br />

1)-LICEO ARTISTICO<br />

2)-LICEO CLASSICO<br />

3)-LICEO ECONOMCO<br />

4)-LICEO LINGUISTICO<br />

5)-LICEO MUSICALE E CO-<br />

REUTICO<br />

6)-LICEO SCIENTIFICO<br />

7)-LICEO DELLE SCIENZE<br />

UMANE<br />

8)-LICEO TECNOLOGICO che si<br />

articola in 8 indirizzi:<br />

a)-Meccanico - Meccatronico<br />

b)-Elettrico Elettronico<br />

c)-Informatico, Grafico e Comunicazione<br />

d)-Chimico e Materiali<br />

e)Tecnologie tess<strong>il</strong>i, dell’Abbigliamento<br />

e della Moda<br />

f)Produzioni Biologiche e Biotecnologie<br />

alimentari<br />

g)Costruzioni, ambiente e territorio<br />

h)-Logistica e Trasporti<br />

L’Istituto Tecnico <strong>Agrari</strong>o di vecchio<br />

ordinamento sarà quindi sostituito<br />

dal Liceo tecnologico con l’indirizzo<br />

“Produzioni Biologiche e<br />

Biotecnologie Agroalimentari” delineando<br />

una nuova e chiara strategia<br />

formativa <strong>dei</strong> futuri tecnici professionisti<br />

in agricoltura.<br />

Il <strong>Collegio</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong><br />

<strong>Agrari</strong> si è fortemente impegnato<br />

sul tema della formazione entrando<br />

da subito nella questione della riforma<br />

morattiana e sulla liberalizzazione<br />

e privatizzazione dell’istruzione.<br />

La riforma adesso è una realtà e <strong>il</strong> nostro<br />

compito è quello di analizzarne i<br />

contenuti per comprendere come meglio<br />

capitalizzare questa opportunità.<br />

Il Ministro Moratti<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2005


Con la consapevolezza che solo alla<br />

nostra categoria è stato riservato <strong>il</strong><br />

percorso liceale, abbiamo costituito<br />

una commissione per l’Istruzione<br />

Tecnica <strong>Agrari</strong>a con <strong>il</strong> compito di<br />

studiare e valutare i nuovi percorsi<br />

didattici e i programmi Ministeriali.<br />

La commissione presieduta dal Presidente<br />

<strong>Nazionale</strong> <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e<br />

<strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> Laureati Andrea Bottaro<br />

è composta da alcuni Dirigenti<br />

scolastici, dal delegato nazionale per<br />

la scuola Perito <strong>Agrari</strong>o Giuseppe<br />

Giordano e dai colleghi Domenico<br />

Di Biase e Paolo Vigato.<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2005<br />

ISTRUZIONE TECNICA AGRARIA<br />

PIANO DEGLI STUDI DEL LICEO TECNOLOGICO<br />

1° Biennio 2° Biennio V anno<br />

1° 2° 3° 4° 5°<br />

Attività e insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti<br />

Lingua e letteratura italiana 132 132 132 132 132<br />

Lingua inglese 99 99 99 99 99<br />

Storia - F<strong>il</strong>osofia (1) 66 66 66 66 66<br />

Elementi di diritto ed economia 66 66<br />

Organizzazione e amministrazione aziendale 66 66 66<br />

Matematica 165 165 132 132 99<br />

(66) (66) (66) (66)<br />

Scienze integrate (2) 264 264<br />

(165) (165)4<br />

Tecnologia e rapresntazione grafica 132 132<br />

(66) (66)<br />

Scienze motorie e sportive 66 66 66 66 66<br />

Religione cattolica o Attività alternative 33 33 33 33 33<br />

Totale ore 1023 1023 594 594 561<br />

Attività e insegnamenti obbligatori di indirizzo<br />

Totale ore 561 561 594<br />

Totale complessivo ore 1023 1023 1155 1155 1155<br />

Attività e insegnamenti facoltativi<br />

Lingua 2 66 66 66 66 66<br />

Le ore tra parentesi indicano le ore di laboratorio<br />

1) Storia dal primo al quinto anno - F<strong>il</strong>osofia dal terzo al quinto anno<br />

(2) Fisica, Chimica, Biologia, Scienze della Terra<br />

I sottosegretari S<strong>il</strong>iquni e Aprea<br />

7


Le proposte della commissione sono<br />

state inoltrate agli organi competenti<br />

con la precisa indicazione che<br />

l’obiettivo formativo del nuovo corso<br />

di studi in “Produzioni Biologiche<br />

e Biotecnologie Agroalimentari”<br />

deve esser coerente con i percorsi<br />

didattici degli Istituti <strong>Agrari</strong> di<br />

vecchio ordinamento in modo tale<br />

da garantire, sv<strong>il</strong>uppare e potenziare<br />

negli allievi le competenze professionali<br />

nel settore agrario.<br />

I futuri <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> saranno quindi<br />

non meno preparati degli attuali<br />

perché gli standard formativi relativi<br />

alle competenze di base linguistiche,<br />

matematiche, scientifiche, tecnologiche,<br />

storico-sociali ed economiche<br />

sono di elevato livello e perché<br />

la “lezione” interattiva/partecipata<br />

e i lavori di gruppo per cercare<br />

di attivare e sv<strong>il</strong>uppare la riflessione<br />

critica sono una caratteristica costante<br />

del nuovo percorso liceale<br />

con le esercitazioni pratiche improntate<br />

all’azione e complementari<br />

agli insegnamenti scientifici e tecnici.<br />

Sono garantiti e proposti in maniera<br />

più approfondita tutti gli insegnamenti<br />

caratterizzanti la nostra professione<br />

come:<br />

- chimica agraria e tecnologia delle<br />

trasformazioni agroalimentari;<br />

- biologia applicata;<br />

8<br />

ISTRUZIONE TECNICA AGRARIA<br />

PRODUZIONI BIOLOGICHE E BIOTECNOLOGIE ALIMENTARI<br />

SECONDO BIENNIO LICEO TECNOLOGICO<br />

Discipline con attività di laboratorio 3° 4° 5°<br />

Chimica agraria e tecnologia delle<br />

trasformazioni alimentari 99 (66) 99 (66)<br />

Biologia di gestione, valutazione<br />

e marketing 99 (66) 13 (66) 132 (99)<br />

Pedologia e agronomia 165 (99)<br />

Coltivazioni e difesa 132 (66) 132 (66)<br />

Principi di organizzazione e valorizzazione<br />

delle produzioni zootecniche 99 (66) 99 (66)<br />

Legislazione 132<br />

Genio rurale 198<br />

Totale discipline di indirizzo 561 561 594<br />

- tecniche di gestione, valutazione e<br />

marketing;<br />

- pedologia e agronomia;<br />

- principi di organizzazione e valorizzazione<br />

delle produzioni;<br />

- zootecniche;<br />

- tecniche di gestione, valutazione e<br />

marketing;<br />

- coltivazioni e difesa;<br />

- genio rurale.<br />

La proposta delle discipline e la distribuzione<br />

oraria ipotizzata è la seguente:<br />

A) materie comuni a tutti i Licei<br />

Tecnologici.<br />

B) materie relative al nostro indirizzo.<br />

“La nostra Categoria è pronta e accetta<br />

questa nuova sfida consapevole<br />

della responsab<strong>il</strong>ità sociale che <strong>il</strong><br />

nostro ruolo comporta e con la certezza<br />

di vincerla perché la competizione<br />

e l’esposizione al mercato con<br />

la costante apertura alle innovazioni<br />

hanno da sempre contraddistinto la<br />

nostra Categoria professionale.<br />

Il cambio del percorso formativo<br />

non modificherà affatto la nostra<br />

coscienza nazionale e <strong>il</strong> nostro spirito<br />

collettivo perché consolidati<br />

dall’etica della conoscenza e da una<br />

profonda onestà intellettuale”.<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2005


Anche <strong>il</strong> MIUR, con la riforma del<br />

DPR 328/01 fornisce <strong>il</strong> suo contributo<br />

alla modernizzazione del Sistema-<br />

Istruzione e, mentre stiamo chiudendo<br />

<strong>il</strong> numero <strong>il</strong> Ministro Moratti comunica<br />

le modifiche apportate al sistema<br />

di accesso all’istruzione universitaria<br />

ed alle professioni che, per<br />

l’accesso alle professioni pur entrando<br />

pienamente in vigore nell’anno<br />

2005, fa comprendere come la rivoluzione<br />

sia iniziata e noi, con i progetti<br />

in corso con Geometri e <strong>Periti</strong><br />

Industriali, l’abbiamo precorsa.<br />

Appena in possesso del documento<br />

finale che riguarda anche la nostra<br />

Categoria ne daremo compiuta informazione<br />

per <strong>il</strong> momento <strong>il</strong> comunicato<br />

stampa può già far comprendere<br />

la portata della riforma .<br />

Varata la Riforma dell’accesso alle<br />

professioni e <strong>dei</strong> relativi esami di<br />

Stato<br />

Il Ministro Moratti: “Professionisti<br />

più qualificati a tutela degli interessi<br />

<strong>dei</strong> cittadini”<br />

Il Consiglio <strong>dei</strong> Ministri ha approvato<br />

oggi, su proposta del Ministro dell’Istruzione,<br />

dell’Università e della<br />

Ricerca, Letizia Moratti, la riforma<br />

dell’accesso alle professioni e <strong>dei</strong> relativi<br />

esami di Stato.<br />

“Sono ormai più di un m<strong>il</strong>ione e<br />

800m<strong>il</strong>a i professionisti iscritti agli<br />

Albi”, ha spiegato <strong>il</strong> Ministro, “un<br />

numero che è andato via via crescendo,<br />

negli ultimi dieci anni, con<br />

un incremento del 30% (da<br />

1.399.338 nel 1995 a 1.827.279 al<br />

2005). Dunque, abbiamo voluto focalizzare<br />

l’attenzione del Governo<br />

sulla riforma del sistema di accesso<br />

agli Ordini professionali per dare un<br />

forte contributo all’ammodernamento<br />

del sistema ordinistico, guardando<br />

soprattutto al futuro <strong>dei</strong> nostri<br />

giovani e alla tutela degli interessi<br />

<strong>dei</strong> cittadini, che beneficeranno<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2005<br />

ISTRUZIONE TECNICA AGRARIA<br />

OPERAZIONE DI RESTYLING PER IL DPR 328/2001<br />

di professionisti più qualificati”.<br />

“Il sistema sarà selettivo”, ha aggiunto<br />

<strong>il</strong> Ministro Moratti, “ma più<br />

snello ed ‘aperto’ per le decine di<br />

migliaia di giovani che si affacciano<br />

ogni anno sul mercato professionale.<br />

Chiunque sia dotato di capacità e<br />

di voglia di studiare ed abbia fatto<br />

l’Università ed un breve ma serio tirocinio<br />

può superare gli esami di<br />

Stato e diventare un professionista,<br />

indipendentemente dal ceto sociale<br />

o dalla famiglia di provenienza.Viene<br />

inoltre assicurato un puntuale e<br />

forte raccordo tra <strong>il</strong> percorso formativo<br />

e gli sbocchi professionali”.<br />

“Vengono così interamente ridisciplinati<br />

gli esami di Stato per tutte le<br />

professioni già comprese nel Dpr<br />

328/2001, e oltre a queste, per gli statistici,<br />

i tecnologi alimentari, i giornalisti<br />

e i consulenti del lavoro”, ha<br />

proseguito <strong>il</strong> Ministro. “Per questi<br />

ultimi due, insieme ad agrotecnici,<br />

geometri, periti agrari, periti industriali,<br />

abbiamo provveduto ad elevare<br />

<strong>il</strong> titolo di accesso, prevedendo<br />

tra i requisiti almeno la Laurea<br />

triennale”.<br />

In parallelo alla riforma <strong>dei</strong> percorsi<br />

universitari (revisione delle Classi di<br />

Laurea ex Dm 270/2004), è stato<br />

predisposto lo schema di regolamento<br />

che aggiornerà la struttura<br />

delle prove dell’esame di Stato ed i<br />

requisiti per l’accesso agli Ordini<br />

(Laurea, laurea magistrale e tirocinio<br />

che sarà obbligatorio, serio, continuativo<br />

e certificato), nonché del<br />

Dm 9/9/1957, relativo alla composizione<br />

delle commissioni esaminatrici<br />

e le modalità di svolgimento degli<br />

esami di Stato, per renderli più trasparenti<br />

e qualificanti.<br />

9


10<br />

Fonte Censis 39° Rapporto annuale<br />

sulla situazione sociale del Paese<br />

Inoltre, <strong>il</strong> regolamento disciplina la<br />

composizione delle relative commissioni<br />

esaminatrici e le modalità<br />

di svolgimento degli esami per l’accesso<br />

alla professione di dottore<br />

commercialista ed esperto contab<strong>il</strong>e,<br />

completando le norme presenti nel<br />

decreto legislativo 28 giugno 2005,<br />

n. 139.<br />

Per quest’ultima professione è stato<br />

inoltre previsto l’accesso agli esami,<br />

fin dall’anno 2006, <strong>dei</strong> laureati triennali<br />

per i quali la normativa precedente<br />

demandava tale possib<strong>il</strong>ità al<br />

2008.<br />

La f<strong>il</strong>osofia, i principi ispiratori e gli<br />

obiettivi della riforma dell’accesso<br />

alle professioni<br />

Il Dpr 328/2001 ha costituito un<br />

punto di partenza per la riforma del<br />

sistema di accesso alle professioni.<br />

Infatti, con l’introduzione del “3+2”<br />

e l’autonomia didattica degli Atenei<br />

è venuto meno lo stretto raccordo<br />

tra corsi di laurea e formazione alle<br />

professioni: pertanto era necessaria<br />

una verifica più seria dell’idoneità<br />

ad esercitare una professione.<br />

Inoltre è stato rafforzato <strong>il</strong> metodo<br />

del “dialogo progettuale” con gli<br />

Ordini professionali. La proposta è<br />

stata elaborata da una Commissione<br />

mista formata da rappresentanti<br />

dell’Università e <strong>dei</strong> professionisti,<br />

per poi procedere a successive omogeneizzazioni<br />

dell’impianto complessivo<br />

della riforma per superare<br />

in modo condiviso tutte le attuali<br />

criticità.<br />

La Commissine per la riforma dell’accesso<br />

alle professioni<br />

Per elaborare lo schema di revisione<br />

è stata inizialmente istituita una<br />

specifica Commissione, presieduta<br />

dal Sottosegretario Maria Grazia<br />

S<strong>il</strong>iquini, ai quali hanno partecipato<br />

i rappresentanti delle Conferenze<br />

ISTRUZIONE TECNICA AGRARIA<br />

LE PROFESSIONI INTERESSATE DAL NUOVO DPR<br />

Lo schema di regolamento aggiornerà la disciplina <strong>dei</strong> requisiti<br />

per l’ammissione all’esame di Stato e le relative prove, nonché la<br />

composizione delle commissioni esaminatrici e le modalità di<br />

svolgimento degli esami, relativamente alle professioni di:<br />

Professione Numero iscritti<br />

- dottore agronomo e dottore forestale 19.103<br />

- architetto, pianificatore paesaggista e conservatore 122.608<br />

- assistente sociale 31.937<br />

- attuario 810<br />

- biologo 41.009<br />

- chimico 9.877<br />

- consulente del lavoro 21.239<br />

-farmacista 69.585<br />

- geologo 15.094<br />

- giornalista 90.218<br />

- ingegnere 186.547<br />

- psicologo 51.065<br />

- statistico” -<br />

- tecnologo alimentare 24.107<br />

- veterinario -<br />

- agrotecnico, geometra, perito agrario, perito industriale 185.152<br />

Totale <strong>dei</strong> professionisti interessati 868.351<br />

<strong>dei</strong> Presidi di Facoltà e, per la prima<br />

volta, degli Ordini Professionali.<br />

In seguito, sono stati istituiti una serie<br />

di tavoli informali, con la presenza<br />

di tutti gli Ordini interessati, per<br />

completare lo schema finale.<br />

I contenuti “generali” del nuovo sistema<br />

di accesso alle professioni e<br />

<strong>dei</strong> relativi esami di stato<br />

Il tirocinio è stato posto quale requisito<br />

fondamentale per l’accesso<br />

alle professioni (sia per la sezione<br />

A, sia per la sezione B degli Albi). I<br />

giovani, attraverso una formazione<br />

universitaria riqualificata grazie all’introduzione<br />

<strong>dei</strong> percorsi ad “Y” e<br />

ad un serio tirocinio professionale,<br />

si presenteranno più preparati agli<br />

esami di Stato.<br />

È stato dunque rivisto complessivamente<br />

la disciplina del tirocinio,<br />

considerato dagli ordini professionali<br />

essenziale ai fini della formazione<br />

del futuro professionista:<br />

- introducendolo anche laddove oggi<br />

non è previsto;<br />

- assicurando nuove modalità di<br />

svolgimento che ne garantiscano la<br />

serietà, la continuità, <strong>il</strong> carattere effettivamente<br />

professionalizzante;<br />

- aprendo alla possib<strong>il</strong>ità di svolgerlo<br />

presso una struttura pubblica o<br />

privata accreditata dagli Ordini;<br />

- ponendolo sotto la gestione e la responsab<strong>il</strong>ità<br />

degli Ordini (attraverso<br />

la supervisione di un tutor iscritto all’albo<br />

da almeno cinque anni) e la verifica<br />

del percorso formativo, qualora<br />

sia svolto durante <strong>il</strong> percorso di studi.<br />

Il professionista presso <strong>il</strong> quale <strong>il</strong> tirocinio<br />

viene svolto vig<strong>il</strong>a sull’attività<br />

del tirocinante, al fine di verificare<br />

che questa sia volta all’apprendimento<br />

delle tecniche professiona-<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2005


li ed all’acquisizione di esperienze<br />

applicative.<br />

Il consiglio dell’ordine territoriale<br />

verifica l’effettivo svolgimento del<br />

tirocinio, anche tramite resoconti del<br />

tirocinante o colloqui con questi.<br />

Si è concordato con gli Ordini una<br />

diversa durata del tirocinio:<br />

• sei mesi per la maggior parte degli<br />

ordini<br />

• 1 anno per gli ingegneri, gli psicologi<br />

sez.A ed i consulenti del lavoro<br />

tenendo conto della possib<strong>il</strong>ità di<br />

espletarlo durante <strong>il</strong> corso di studi<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2005<br />

ISTRUZIONE TECNICA AGRARIA<br />

universitari, sulla base di accordi stipulati<br />

fra Ordini ed Università - nell’ambito<br />

di una convenzione quadro<br />

concordata tra <strong>il</strong> Ministero dell’i-<br />

struzione, dell’università e della ricerca<br />

ed <strong>il</strong> consiglio nazionale.<br />

La possib<strong>il</strong>ità di svolgere <strong>il</strong> tirocinio<br />

anche in parte già nel percorso universitario<br />

risponde all’esigenza di accrescere<br />

<strong>il</strong> livello di preparazione,<br />

senza gravare sulla lunghezza del<br />

percorso, in modi da garantire un più<br />

rapido accesso al mondo del lavoro,<br />

in linea con le tendenza europee.<br />

In alcuni casi, è stato anche previsto<br />

un “doppio requisito” formativo per<br />

l’accesso alla sezione A, e cioè oltre<br />

alle classi di laurea specialistica già<br />

richieste, anche le corrispondenti<br />

classi di laurea che danno accesso alla<br />

sezione B, per l’esigenza di garantire<br />

che <strong>il</strong> giovane abbia seguito un<br />

percorso formativo completo sul settore<br />

in cui intende operare. Una<br />

scelta necessaria, vista l’ampia flessib<strong>il</strong>ità<br />

che è stato inserito negli ordinamenti<br />

didattici con <strong>il</strong> Dm<br />

270/2004 e che consente, ad esempio,<br />

ad un laureato in Lettere di<br />

prendere la Laurea Magistrale in Ingegneria.<br />

Si è anche tenuto conto della possib<strong>il</strong>ità<br />

che, in futuro, sia necessario<br />

adeguare i titoli di studio universitari,<br />

modificando attraverso un Decreto<br />

del Ministro le corrispondenze tra<br />

i titoli universitari di accesso alle<br />

professioni disciplinate dal regolamento<br />

e le classi di laurea e di laurea<br />

magistrale di cui ai decreti attuativi<br />

del Dm 270/2004.<br />

Si è, inoltre, adeguata la disciplina<br />

procedurale degli esami di Stato<br />

(commissioni di esame e svolgimento<br />

delle prove) all’evoluzione del sistema<br />

professionale e delle norme<br />

che regolano l’accesso, aspetto, questo,<br />

particolarmente necessario in<br />

quanto la disciplina era ferma al Dm<br />

9 settembre 1957.<br />

Sono state estese le norme che regolano<br />

gli esami di Stato a molte professioni<br />

che attualmente non erano<br />

comprese, tenendo conto anche della<br />

ripartizione di alcuni Albi professionali<br />

in due distinte sezioni (A e<br />

B). Si segnalano, tra le nuove:<br />

a) consulente del lavoro;<br />

b) giornalista;<br />

c) statistico;<br />

d) tecnologo alimentare;<br />

e) agrotecnico; geometra; perito<br />

agrario; perito industriale.<br />

Riguardo alle modalità di svolgimento<br />

delle prove degli esami di<br />

Stato, che si terranno esclusivamente<br />

presso sedi universitarie, è stato in-<br />

11


12<br />

trodotto l’anonimato, consentito<br />

ove necessario l’uso delle moderne<br />

tecnologie.<br />

È infine stata aggiornata la composizione<br />

delle commissioni esaminatrici.<br />

In particolare, è stata prevista<br />

una sola commissione esaminatrice<br />

per entrambi le sezioni degli albi,<br />

debitamente integrata con rappresentanti<br />

della sezione B, per le prove<br />

d’esame <strong>dei</strong> laureati triennali.<br />

Inoltre, <strong>il</strong> Ministero potrà inviare un<br />

proprio rappresentante presso le sedi<br />

di esame per la verifica della regolarità<br />

formale delle operazioni di<br />

esame.<br />

Alcuni casi particolari<br />

Per i Giornalisti, in accordo con<br />

l’Ordine, abbiamo voluto prevedere<br />

una base formativa universitaria,<br />

elevando <strong>il</strong> titolo di accesso, per inserirli<br />

nel vigente sistema che disciplina<br />

l’accesso alle altre professioni,<br />

visto che attualmente è previsto <strong>il</strong><br />

solo praticantato di 18 mesi. Sarà<br />

così superato <strong>il</strong> concetto del giornalista<br />

formato solo in azienda, garantendo<br />

un accesso più democratico e<br />

libero alla professione.<br />

Potrà partecipare all’esame di Stato<br />

solo chi è in possesso di una Laurea<br />

triennale unitamente a:<br />

- o una laurea specialistica (magistrale)<br />

<strong>il</strong> cui percorso formativo sia<br />

almeno per <strong>il</strong> 50% costituito da attività<br />

pratica orientata alla professione<br />

di giornalista e disciplinata sulla<br />

base di convenzioni con l’ordine;<br />

- o un master universitario biennale,<br />

svolto sulla base di convenzioni<br />

con l’ ordine;<br />

- o corsi biennali presso Istituti di<br />

formazione al giornalismo, riconosciuti<br />

dall’ordine <strong>dei</strong> giornalisti.<br />

Chiaramente sono fatti salvi i diritti<br />

di accesso all’esame di Stato per coloro<br />

che hanno già svolto o stanno<br />

svolgendo <strong>il</strong> periodo di pratica previsto<br />

dal previgente ordinamento,<br />

nonché, fino al 2013, per coloro che<br />

svolgono attività redazionale giornalistica<br />

da almeno due anni conse-<br />

ISTRUZIONE TECNICA AGRARIA<br />

cutivi e coloro che esercitano la professione<br />

giornalistica a tempo pieno<br />

e in modo continuativo da almeno<br />

cinque anni.<br />

Con i giornalisti è stato concordato<br />

di mantenere alcune peculiarità, come<br />

la composizione della Commissione<br />

esaminatrice, <strong>il</strong> cui Presidente<br />

sarà scelto tra i magistrati di Tribunale<br />

o di Corte d’appello. La Commissione<br />

sarà integrata da un rappresentante<br />

della Federazione degli<br />

Editori (Fieg).<br />

I giornalisti concordano nell’effettuare<br />

l’esame di Stato solamente<br />

presso le Università.<br />

Inoltre, si evidenziano altri interventi:<br />

- i Consulenti del Lavoro, gli Statistici<br />

ed i Tecnologi alimentari sono<br />

stati finalmente inseriti nella disciplina<br />

dell’accesso alle professioni<br />

(erano rimasti fuori dal Dpr<br />

328/2001) ed i giovani in possesso<br />

<strong>dei</strong> nuovi titoli potranno partecipare<br />

agli esami di Stato: gli Atenei hanno<br />

già conferito Lauree “triennali” e<br />

Lauree Specialistiche che non hanno<br />

attualmente sbocchi nelle professioni.<br />

- Per i Consulenti del Lavoro, è stato<br />

elevato <strong>il</strong> titolo di accesso, prevedendo<br />

almeno una Laurea triennale<br />

ed <strong>il</strong> tirocinio di durata biennale come<br />

requisiti indispensab<strong>il</strong>i. Ciò è<br />

stato possib<strong>il</strong>e grazie ad un accordo<br />

con <strong>il</strong> Ministero del Lavoro.<br />

Per i prossimi cinque anni, sono fatte<br />

salve le prerogative <strong>dei</strong> diplomati<br />

di Scuola Superiore e <strong>dei</strong> laureati<br />

con <strong>il</strong> Vecchio Ordinamento, che saranno<br />

ammessi a sostenere l’esame<br />

di Stato;<br />

- Per gli Agrotecnici, geometri, periti<br />

agrari, periti industriali, si è<br />

provveduto ad elevare definitivamente<br />

<strong>il</strong> titolo d’accesso, prevedendo<br />

come requisiti la sola laurea<br />

triennale con un successivo tirocinio<br />

semestrale. Innanzitutto, per consentire<br />

la spendib<strong>il</strong>ità del titolo professionale<br />

sull’intero territorio dell’Unione<br />

Europea (direttiva n.<br />

89/48/Cee). Inoltre, è stato deciso<br />

con i Consigli Nazionali che l’esame<br />

di Stato si svolgerà presso le sedi<br />

universitarie, invece che presso le<br />

scuole, con <strong>il</strong> conseguente passaggio<br />

graduale di competenze.<br />

Fino al 2015, sono fatte salve le prerogative<br />

<strong>dei</strong> diplomati di Scuola Superiore,<br />

che saranno ammessi a sostenere<br />

l’esame di Stato.<br />

- Anche per i Veterinari ed i Farmacisti<br />

sono state definiti le lauree specialistiche<br />

per l’accesso alla professione<br />

Inoltre, sono ammessi all’esame<br />

di Stato per l’accesso alla professione<br />

di farmacista anche i laureati<br />

del Vecchio Ordinamento in<br />

Farmacia o Chimica e tecnologia<br />

farmaceutiche.<br />

- Per l’iscrizione alla sezione A dell’albo<br />

degli Psicologi, in deroga alle<br />

disposizioni di cui agli articoli 6,<br />

comma 2, e 7, comma 2, del decreto<br />

ministeriale 22 ottobre 2004, n. 270, i<br />

decreti ministeriali che definiscono<br />

la classe di laurea magistrale in psicologia<br />

possono prevedere un corso<br />

di studio universitario a ciclo unico<br />

avente durata quinquennale, previa<br />

acquisizione di 300 crediti formativi<br />

universitari.<br />

La tempistica di attuazione<br />

Il Decreto entrerà in vigore dopo<br />

che <strong>il</strong> Consiglio <strong>dei</strong> Ministri avrà dato<br />

<strong>il</strong> via libera definitivo al testo, che<br />

potrà avvenire successivamente al<br />

parere del Consiglio di Stato. Se i<br />

tempi saranno rispettati, già dalla<br />

prima sessione degli esami di Stato<br />

del 2006 saranno adottate le nuove<br />

discipline relative ai requisiti di accesso,<br />

alle nuove prove d’esame e<br />

alle nuove procedure per l’esame di<br />

Stato.<br />

In generale, per evitare di creare<br />

problemi ai giovani, sono state inserite<br />

delle norme transitorie atte a<br />

garantire le aspettative <strong>dei</strong> giovani<br />

già in procinto di accedere alle professioni.<br />

Roma, 22 dicembre 2005<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2005


Tecnico <strong>Agrari</strong>o<br />

“SCARABELLI” di Imola<br />

L’Istituto<br />

ha organizzato nel periodo<br />

23-26 novembre 2005 la GARA<br />

NAZIONALE fra gli ISTITUTI<br />

TECNICI AGRARI riservata agli<br />

studenti dell’ultimo anno del corso<br />

di perito agrario. La realizzazione<br />

della manifestazione spettava all’Istituto<br />

Scarabelli in quanto ultimo<br />

vincitore: fu infatti Francesco Penazzi<br />

a trionfare nella passata edizione<br />

svoltasi a Cortona (AR).<br />

Il 24 novembre si sono tenute le<br />

prove scritte sulle principali materie<br />

professionali e precisamente:<br />

1) Biologia applicata;<br />

2) Chimica agraria con esercitazioni<br />

e tecniche agroalimentari;<br />

3) Tecnica di produzione animale;<br />

4) Tecniche di gestione, valutazione<br />

ed elementi di legislazione;<br />

5) Tecnica di produzione vegetale;<br />

6) Topografia ed elementi di costruzioni.<br />

Il 25 novembre si sono svolte le prove<br />

pratiche che hanno interessato le<br />

seguenti discipline:<br />

1) Biologia applicata;<br />

2) Tecnica di produzione vegetale;<br />

3) Chimica agraria.<br />

Il punteggio massimo attribuito alle<br />

prove scritte è stato di 120, mentre<br />

quello relativo alle prove pratiche è<br />

stato di 80 per cui <strong>il</strong> punteggio totale<br />

massimo che un allievo poteva ottenere<br />

era pari a 200.<br />

Alla gara hanno partecipato in rappresentanza<br />

di 40 istituti altrettanti allievi,<br />

compreso quello dell’istituto organizzatore,<br />

provenienti da quasi tutte<br />

le regioni d’Italia e precisamente:<br />

- 5 alunni dalla Toscana ;<br />

- 4 alunni dall’Em<strong>il</strong>ia Romagna, dalla<br />

Sic<strong>il</strong>ia e dalla Lombardia ;<br />

- 3 alunni dalle Marche, dalla Cam-<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2005<br />

ISTRUZIONE TECNICA AGRARIA<br />

Gara nazionale<br />

fra Istituti Tecnici <strong>Agrari</strong><br />

pania, dalla Puglia e dal Veneto;<br />

- 2 alunni dall’ Abruzzo e dal Piemonte;<br />

- 1 alunno dalla Sardegna, dalla Calabria,<br />

dal Friuli Venezia Giulia, dall’Umbria,<br />

dal Molise, dalla Bas<strong>il</strong>icata<br />

e dal Lazio.<br />

Non hanno avuto nessun partecipante<br />

le seguenti regioni:Trentino<br />

Alto Adige,Valle d’Aosta, Liguria.<br />

Naturalmente l’Istituto organizzatore<br />

ha partecipato con un allievo<br />

fuori concorso.<br />

Al termine delle diverse prove, sono<br />

risultati vincitori e verranno premiati<br />

<strong>il</strong> primo classificato con 775<br />

euro, <strong>il</strong> secondo ed <strong>il</strong> terzo con 516, i<br />

seguenti allievi:<br />

1°) VAGNINI DIEGO con punti<br />

123/200 proveniente dall’I.T.A.S.<br />

“CECCHI” di PESARO;<br />

2°) LORENZETTI<br />

FRANCESCO con punti<br />

120/200 proveniente dall’I.T.A.S.“BENTEGODI”<br />

di BUTTAPIETRA (VR);<br />

3°) FAA MARCO con<br />

punti 112/200 proveniente<br />

dall’I.T.A.S “BON-<br />

FANTINI” di NOVARA.<br />

La media complessiva è<br />

stata di punti 76,27 /200.<br />

La media complessiva<br />

della prova teorica è stata<br />

di punti 48,35 /120; nelle<br />

singole discipline la<br />

media <strong>dei</strong> punti è stata la<br />

seguente:<br />

- Biologia Applicata punti<br />

11,11 /20;<br />

- Chimica <strong>Agrari</strong>a punti<br />

9,4 /20;<br />

- Tecnica di Produzione<br />

Animale punti 7,74 /20;<br />

- Tecniche di Gestione,<br />

Valutazione e di Legisla-<br />

zione punti 8,82 /20;<br />

- Tecnica di Produzione Vegetale<br />

punti 7,85 /20;<br />

- Topografia ed elementi di Costruzioni<br />

Rurali punti 3,42 /20.<br />

La media complessiva della prova<br />

pratica è stata di punti 27,92 /80; nelle<br />

singole discipline la media <strong>dei</strong><br />

punti è stata la seguente:<br />

- Biologia Applicata punti 11,16 /30;<br />

- Tecnica di Produzione Vegetale<br />

punti 7,64 /20;<br />

- Chimica <strong>Agrari</strong>a punti 9,12 /30.<br />

La commissione di valutazione era<br />

presieduta dal Dirigente Scolastico<br />

prof.Ivo Guerra ed era così composta:<br />

ISP. MIUR USR Prof. Ottavio De<br />

Notaris, Prof. Bruna Folli, Prof. Gabriele<br />

Giapponesi, Prof. Daniela<br />

Piancastelli, Prof. Enrico V<strong>il</strong>lani,<br />

Prof. Marina Zanerini, Prof. Rober-<br />

Il Dir. Scol.Guerra e <strong>il</strong> Per.Agr.Zanna consegnano i premi<br />

Il vincitore con <strong>il</strong> Dir. Scol. Cecchini<br />

13


14<br />

to Palmonari e dal rappresentante<br />

del <strong>Collegio</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> della Provincia<br />

di Bologna p.a. Luigi Raffaele<br />

Zanna; coordinatore dell’attività<br />

Prof. Carlo Ragazzini.<br />

Confermando <strong>il</strong> giudizio già espresso<br />

dalla Commissione che aveva valutato<br />

le prove della precedente gara<br />

svoltasi a Cortona, si può evidenziare<br />

che <strong>il</strong> CERERE sia stato parzialmente<br />

modificato dalle singole scuole<br />

e che i programmi, in generale,<br />

non vengano svolti in forma completa<br />

e non siano del tutto coerenti alle<br />

indicazioni ministeriali.<br />

L’iniziativa del M.I.U.R.(Ministero<br />

Istruzione Università Ricerca) appare<br />

comunque particolarmente valida<br />

in quanto consente di mettere a<br />

confronto esperienze didattiche e<br />

culture del territorio proprie delle<br />

diverse realtà regionali.<br />

Per rendere più piacevole ed interessante<br />

<strong>il</strong> soggiorno e la permanenza degli<br />

studenti e <strong>dei</strong> loro accompagnatori,<br />

docenti e dirigenti scolastici, è stato<br />

predisposto un ampio programma,<br />

comprendente visite e sopralluoghi, al<br />

fine di valorizzare questo importante<br />

momento di scambio, di conoscenza e<br />

di confronto fra le diverse realtà, coinvolgendo<br />

Enti Locali pubblici e privati.<br />

Nella mattinata del 24 docenti e presidi,dopo<br />

aver visitato in Imola la Rocca<br />

Sforzesca e <strong>il</strong> Palazzo Tozzoni, sono<br />

stati ricevuti dalle Autorità Municipali,<br />

nel pomeriggio,con gli studenti,si sono<br />

recati a Dozza rientrando poi in città<br />

per ammirare <strong>il</strong> Museo della Cooperativa<br />

Ceramica; <strong>il</strong> 25 hanno avuto modo<br />

di visitare la città di Ravenna e successivamente<br />

presso la sede dell’Istituto<br />

organizzatore si è tenuto un dibattito<br />

avente come tema conduttore le<br />

prospettive future dell’Insegnamento<br />

<strong>Agrari</strong>o nell’ambito della riforma della<br />

scuola secondaria superiore.<br />

La manifestazione si è conclusa con la<br />

“serata di gala” tenuta in un noto ristorante<br />

della zona dove sono stati<br />

consegnati, dai rappresentanti degli<br />

Enti patrocinatori (ufficio scolastico<br />

Regionale che ha visto la presenza del<br />

ISTRUZIONE TECNICA AGRARIA<br />

GARA NAZIONALE FRA ISTITUTI AGRARI - IMOLA 2005<br />

Partecipanti Istituto<br />

Alberti Matteo Virginio - Cuneo<br />

Amatruda Angela De C<strong>il</strong>lis - Napoli<br />

Berenato Eugenia Minutoli - Messina<br />

Bernardi Marco Bocchialini - Parma<br />

Betti Claudio Serpieri - Bologna<br />

Brandi Maria Grazia Garibaldi - Macerata<br />

Brufani Lorenzo Ciuffelli - Todi (PG)<br />

Bucci Daniele Scarabelli - Imola<br />

Cantu’ Michela Cantoni - Treviglio (BG)<br />

Carpenzano Vincenzo IIS - Scicli (RG)<br />

Crugnale Andrea Ridolfi - Scerni (CH)<br />

Deiana Francesca Duca degli Abruzzi - Elmas<br />

Del Gaizo Andrea Anz<strong>il</strong>otti - Pescia (PT)<br />

Di Bartolomeo G. Domenico Ulpiani - Ascoli Piceno<br />

Di Lisa Davide ITAS - Larino (CB)<br />

Di Marco Emanuele Cuppari - Alanno (PE)<br />

Faa Marco Bonfantini - Novara<br />

Fameli Daniele De Sanctis - Avellino<br />

Gambini Cristian Mendel - V<strong>il</strong>la Cortese (MI)<br />

Giuliani Mirko Agosti - Bagnoregio (VT)<br />

Guidi Ursula Garibaldi - Cesena<br />

Lombari Pasquale Scorciarini - Piedimonte M.<br />

Lorenzetti Francesco Bentegodi - Buttapietra(VR)<br />

Matichecchia Matteo ITAS Firenze<br />

Meda Piero Busdraghi - Lucca<br />

M<strong>il</strong>uzio Potito Pavoncelli - Cerignola (FG)<br />

Montella Mirco Ricasoli - Siena<br />

Musulin Agostino Brignoli - Gradisca d’Isonzo<br />

Ninfa Massimo Di Rocco - Caltanisetta<br />

Onesti Giovanni Stanga - Cremona<br />

Petracca Palma Cerabona - Marconia (MT)<br />

Pigato Anna Virginia Duca degli Abruzzi - Padova<br />

Politini Elisa Vegni - Cortona (AR)<br />

Rigato Luca Cerletti - Conegliano (TV)<br />

Rocca Claudia Eredia - Catania<br />

Scopelliti Felice Ferraris - Palmi (RC)<br />

Spreafico Luca ITAG Limbiate (MI)<br />

Vagnini Diego Cecchi - Pesaro<br />

Valente Rossella Pantanelli - Ostuni (BR)<br />

Valentini Francesco B.Caramia - Locorotondo<br />

dirigente Dott. Paolo Marcheselli, per<br />

<strong>il</strong> Comune di Imola ha presenziato<br />

l’Assessore Prof.ssa Fabrizia Fiumi,<br />

per l’associazione ex allievi dell’ITAS<br />

G. Scarabelli di Imola <strong>il</strong> p.a. Felice<br />

Ginnasi, per la Fondazione Cassa di<br />

Risparmio di Imola <strong>il</strong> p.a. Carlo Pasini,<br />

e per <strong>il</strong> collegio <strong>dei</strong> periti agrari e<br />

p.a. laureati di Bologna Zanna Luigi<br />

Raffaele) i diplomi di partecipazione.<br />

Come tradizione, <strong>il</strong> prossimo anno<br />

toccherà all’Istituto “Cecchi” di Pe-<br />

saro l’onore e l’onere dell’organizzazione,<br />

ed al Preside Dott. Dante<br />

Cecchini, <strong>il</strong> non fac<strong>il</strong>e compito di migliorare<br />

l’alto livello organizzativo<br />

che l’istituto Scarabelli ha saputo<br />

raggiungere in questa edizione.<br />

AGLI ORGANIZZATORI<br />

I COMPLIMENTI DEL CNPA.<br />

AI PARTECIPANTI<br />

UN CALOROSO “BRAVI”<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2005


Queste brevi note trattano un<br />

argomento che purtroppo è<br />

di scarsa conoscenza per le<br />

imprese agricole e, spesso, anche per<br />

i tecnici, mi riferisco agli accordi noti<br />

come Bas<strong>il</strong>ea 2 ed ai riflessi che gli<br />

stessi avranno sulle imprese della f<strong>il</strong>iera<br />

agroalimentare.<br />

L’intesa di Bas<strong>il</strong>ea stà infatti alimentando<br />

un lungo e approfondito dibattito,<br />

centrato in modo particolare<br />

sul timore che <strong>il</strong> nuovo metodo di<br />

valutazione <strong>dei</strong> fabbisogni patrimoniali<br />

in relazione ai rischi possa comportare<br />

una sorta di “selezione naturale”<br />

del credito, della quale le prime<br />

vittime saranno, oltre le PMI,<br />

proprio le aziende agricole con particolar<br />

riguardo a quelle operanti<br />

nella trasformazione <strong>dei</strong> prodotti.<br />

E’ una preoccupazione che autorevoli<br />

istituzioni, sulla base di r<strong>il</strong>evazioni<br />

puntuali e statistiche mirano a<br />

scongiurare; mentre altri, indotti dall’esperienza<br />

e da comportamenti osservati<br />

nel tempo, esprimono <strong>il</strong> timore<br />

che, con l’introduzione <strong>dei</strong> rating,<br />

l’accesso al credito per le<br />

Aziende minori possa peggiorare.<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2005<br />

ECONOMIA<br />

BASILEA 2<br />

un obbligo-opportunità<br />

di Massimo Moncelli<br />

15


16<br />

A parer mio, questa preoccupazione<br />

appare fondata, inoltre, l’affermarsi<br />

di un mercato globale fa della<br />

dimensione aziendale una condizione<br />

strategica, dove si prof<strong>il</strong>a un contesto<br />

di maggiori difficoltà per quelle<br />

Aziende che presentano elementi<br />

di criticità e che si pongono al di sotto<br />

di una certa soglia dimensionale.<br />

Un’ulteriore preoccupazione: al<br />

nuovo sistema di regole potrebbero<br />

aggiungersi gli ulteriori effetti di modelli<br />

organizzativi assunti dalle Banche,<br />

conseguenti al loro processo di<br />

concentrazione, che collocano i centri<br />

decisionali periferici molto spesso<br />

fuori e al di sopra <strong>dei</strong> territori su cui<br />

maggiormente insistono le attività<br />

produttive, con <strong>il</strong> rischio in definitiva<br />

di indebolire ancora di più <strong>il</strong> rapporto<br />

fiduciario tra quell’imprenditoria<br />

e <strong>il</strong> direttore della Banca locale.<br />

Con questi accordi oltre ad una regolamentazione<br />

tutta interna alle<br />

banche relativa all’obbligo di accantonare<br />

quote di capitali proporzionali<br />

al rischio <strong>dei</strong> rapporti di credito<br />

assunti, si è arrivati alla determinazione<br />

che gli Istituti di credito devono<br />

classificare i loro clienti con procedure<br />

di rating, distribuendoli cioè<br />

in vere e proprie classi di merito a<br />

seconda del rischio.<br />

Anche se Bas<strong>il</strong>ea 2, ufficialmente<br />

non è ancora in vigore, assistiamo<br />

già a significativi mutamenti nei<br />

rapporti fra Impresa e Banca con<br />

effetti che cominciano a manifestarsi,<br />

specialmente per la valutazione<br />

del merito creditizio, iniziamo infatti<br />

a riscontrare da parte delle banche<br />

un comportamento più rigido di<br />

quello sinora adottato nell’erogazione<br />

del credito alle imprese, un atteggiamento<br />

chiaramente volto a legare<br />

più strettamente <strong>il</strong> proprio capitale<br />

ai rischi assunti, promuovendo<br />

l’uso di rating interni ed esterni.<br />

Tutto ciò provoca disorientamento<br />

nell’impresa, che non sa ancora valutare<br />

a pieno quello che sta succedendo,<br />

e mette in difficoltà la stessa banca<br />

che molte volte non riesce a valu-<br />

ECONOMIA<br />

tare oggettivamente <strong>il</strong> merito creditizio,<br />

specialmente in settori particolari,<br />

caratterizzati da forme di “economia<br />

assistita” quali quello dell’agricoltura,<br />

cui appunto mi riferisco.<br />

Sicuramente <strong>il</strong> rating permette di<br />

valutare l’affidab<strong>il</strong>ità dell’azienda,<br />

basandosi su elementi oggettivi che<br />

tendono ad eliminare ogni discrezionalità<br />

nell’erogazione del credito<br />

inserendo di fatto le imprese in<br />

una classe di merito.<br />

Ma, considerando l’impresa agricola,<br />

notoriamente caratterizzata da un sistema<br />

fiscale agevolato, non possiamo<br />

fare a meno di constatare l’assenza<br />

di quei dati oggettivi su cui basarci.<br />

In sostanza la maggior parte delle<br />

nostre aziende agricole non hanno<br />

b<strong>il</strong>anci perché ai fini dell’imposizione<br />

fiscale rispondono con la rendita<br />

catastale rivalutata che, notoriamente<br />

è molto bassa.<br />

In ogni modo va sottolineato come<br />

nessun accordo e nessuna norma<br />

potrà eliminare alcuni fatti, che persisteranno<br />

a prescindere dall’evoluzione<br />

dell’agricoltura, come quelli<br />

concernenti la specificità <strong>dei</strong> cicli<br />

produttivi agricoli che esigono com-<br />

petenze speciali sia nella valutazione<br />

<strong>dei</strong> fabbisogni finanziari delle aziende<br />

del settore, sia nella valutazione<br />

del relativo merito creditizio, sia infine<br />

nella valutazione e nella gestione<br />

delle garanzie collaterali.<br />

E’ chiaro che se la Banca valuta <strong>il</strong><br />

merito creditizio di un impresa agricola<br />

come una PMI <strong>il</strong> settore primario<br />

è in serio pericolo.<br />

Ecco quindi che scaturisce l’esigenza<br />

della figura di un nuovo consulente<br />

sia per l’Istituto di credito che<br />

per l’impresa.<br />

Occorre una nuova professionalità<br />

che riesca ad aiutare <strong>il</strong> bancario nella<br />

valutazione del merito creditizio al fine<br />

di non penalizzare <strong>il</strong> ramo primario<br />

nelle opportunità di accesso al credito.<br />

Non si può che auspicare la nascita<br />

di un Consulente Tecnico, sim<strong>il</strong>e per<br />

impostazione al CTU che opera nei<br />

Tribunali, e che sia in grado di verificare<br />

con sistematicità <strong>il</strong> rating dell’impresa,<br />

valutando come la stessa si<br />

pone rispetto ai requisiti qualitativi<br />

(score operativo e andamentale) e<br />

quantitativi (score finanziario) richiesti<br />

dal nuovo Accordo di Bas<strong>il</strong>ea.<br />

Questa nuova figura professionale<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2005


deve essere in grado di realizzare sistemi<br />

di controllo adatti alle diverse<br />

esigenze dell’azienda agricola.<br />

Dal momento che l’azienda non ha<br />

un b<strong>il</strong>ancio <strong>il</strong> consulente dovrà di<br />

fatto ricostruirlo e poi valutarlo con<br />

un Check-up, ossia tramite un esame<br />

analitico <strong>dei</strong> vari fattori produttivi al<br />

fine di poter individuare la formula<br />

imprenditoriale valutandola da un<br />

punto di vista reddituale.<br />

Andrà in questa fase ricostruito l’ordinamento<br />

aziendale, le produzioni<br />

vendib<strong>il</strong>i e cosi via per poi procedere<br />

alla ricostruzione di una Contab<strong>il</strong>ità<br />

analitica e all’individuazione <strong>dei</strong><br />

Centri di costo, mediante analisi <strong>dei</strong><br />

costi di produzione, che consentano<br />

<strong>il</strong> controllo <strong>dei</strong> livelli di efficienza.<br />

Una volta determinato l’ordinamento<br />

produttivo seguira un Check-up<br />

economico-finanziario con una inda-<br />

La sede della Banca d’Italia a Roma<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2005<br />

ECONOMIA<br />

gine sullo stato di prosperità aziendale<br />

e sul suo assetto economico, patrimoniale<br />

e finanziario.<br />

Il Consulente, studiato l’assetto<br />

aziendale dovrà poi valutare lo sv<strong>il</strong>uppo<br />

di scenari economici, patrimoniali<br />

e finanziari attraverso simulazioni<br />

a breve e a medio termine.<br />

Dovrà inoltre verificare quali potranno<br />

essere gli effetti economicofinanziari<br />

di eventuali investimenti<br />

sulla struttura aziendale.<br />

Ad esempio se l’agricoltore intende<br />

costruire una stalla <strong>il</strong> consulente dovrà<br />

valutare gli effetti di tale investimento<br />

nell’economia dell’azienda.<br />

Ovviamente questo lavoro è ut<strong>il</strong>e sia<br />

per l’Istituto di credito che per l’azienda<br />

agricola<br />

che potrà individuare i punti di forza<br />

su cui agire e le aree critiche su<br />

cui intervenire;<br />

Il Consulente Tecnico potrà suggerire<br />

all’imprenditore agricolo i provvedimenti<br />

di natura strategico-organizzativa<br />

e finanziaria, idonei a rafforzare<br />

l’impresa e migliorare <strong>il</strong> Rating;<br />

potrà fornire consigli su come gestire<br />

e negoziare i rapporti con <strong>il</strong> sistema<br />

creditizio e sv<strong>il</strong>uppare sistemi che<br />

consentano all’azienda di poter gestire<br />

autonomamente <strong>il</strong> proprio Rating,<br />

nonché di implementare quelle imprescindib<strong>il</strong>i<br />

metodologie direzionali<br />

(Budget & Controllo, Business plan<br />

e pianificazione <strong>dei</strong> flussi finanziari,<br />

ecc.), che già da sè hanno un effetto<br />

migliorativo del Rating aziendale.<br />

A questo punto l’interrogativo nasce<br />

spontaneo: Quale categoria potrà assumere<br />

tale veste?<br />

Ritengo che occorra una duplice conoscenza,<br />

da una parte quella tecnico<br />

agronomica che consenta al Consulente<br />

Tecnico di valutare la potenzialità<br />

aziendale, capirne i problemi<br />

che ne ostacolano o ne agevolino la<br />

crescita; dall’altre occorre un consulente<br />

che conosca l’economia e la<br />

contab<strong>il</strong>ità.<br />

Entrambe le valutazioni portano ad<br />

una figura quella del perito agrario<br />

laureato che a norma di regolamento<br />

professionale può occuparsi di:<br />

“direzione, l’amministrazione e gestione<br />

di aziende agrarie e zootecniche<br />

e di aziende di lavorazione e commercializzazione<br />

di prodotti agrari e<br />

zootecnici, ivi comprese le funzioni<br />

contab<strong>il</strong>i, quelle di assistenza e rappresentanza<br />

tributaria e quelle relative<br />

all’amministrazione del personale<br />

dipendente dalle medesime aziende”.<br />

Ciò ovviamente non esclude altre<br />

professionalità purchè abbiano una<br />

comprovata conoscenza del mondo<br />

agricolo.<br />

Termino ricordando che solo con<br />

personale competente e banche lungimiranti<br />

<strong>il</strong> problema potrà essere risolto,<br />

peraltro senza alcun costo per<br />

nessuno e specialmente senza costi<br />

aggiuntivi né per lo Stato, né per le<br />

Regioni, né per le Banche, né, almeno<br />

così si spera per gli agricoltori.<br />

17


Premessa<br />

La raccolta delle castagne e <strong>dei</strong><br />

marroni è una operazione colturale<br />

estremamente onerosa e<br />

considerata una delle cause che hanno<br />

portato negli ultimi anni ad un abbandono<br />

della castanicoltura in alcunee<br />

aree dell’Italia. La raccolta meccanizzata<br />

è certamente a tale proposito<br />

una opportunità importante soprattutto<br />

per quelle zone rappresentate<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2005<br />

MECCANIZZAZIONE<br />

La raccolta meccanica delle castagne<br />

e <strong>dei</strong> marroni e la sua influenza<br />

sulla qualità e conservab<strong>il</strong>ità<br />

Monarca D., Cecchini M., Mordacchini Alfani M.L., Pagano M.*<br />

*Università degli Studi della Tuscia - Dipartimento<br />

di Geologia e Ingegneria Meccanica,<br />

Idraulica e Naturalistica per <strong>il</strong> Territorio - Via<br />

De Lellis s.n.c. - 01100 Viterbo, Tel +39 0761<br />

357357,Fax +39 0761 357356,ergolab@unitus.it<br />

da castagneti con buona giacitura e di<br />

medie e grandi dimensioni, realtà presente<br />

nella zona di indagine: <strong>il</strong> comprensorio<br />

<strong>dei</strong> Monti Cimini in provincia<br />

di Viterbo.<br />

Scopo della presente ricerca è quello<br />

di valutare <strong>il</strong> diverso grado di conservab<strong>il</strong>ità<br />

delle castagne e <strong>dei</strong> marroni<br />

raccolti meccanicamente e manualmente,<br />

analizzando e classificando<br />

inoltre la tipologia <strong>dei</strong> danni immediati<br />

che i due diversi tipi di raccolta<br />

determinano sul prodotto (Monarca<br />

et al., 2003). La cultivar del<br />

marrone presenta da un lato caratteristiche<br />

organolettiche migliori rispetto<br />

alle altre cultivar del genere<br />

Castanea sativa, ma dall’altro è molto<br />

più delicata e quindi più suscettib<strong>il</strong>e<br />

a danni durante la raccolta meccanizzata<br />

(Monarca et al., 2004).Tali<br />

tipologie di danni possono pregiudicare<br />

la qualità e la conservazione del<br />

prodotto stesso. È stato quindi valutato<br />

<strong>il</strong> diverso grado di conservab<strong>il</strong>ità<br />

tra marroni e castagne raccolti<br />

manualmente e quelli raccolti meccanicamente.<br />

La raccolta manuale,<br />

meno aggressiva sul prodotto rispetto<br />

alla meccanica, è però antieconomica:<br />

basti pensare che la produttività<br />

del lavoro manuale osc<strong>il</strong>la dai<br />

10 kg/h su terreno sporco e non pianeggiante<br />

con castagne piccole, fino<br />

23


24<br />

ad un massimo di 30 kg/h su terreno<br />

pianeggiante e con castagne di buona<br />

pezzatura, contro gli 800÷1000<br />

kg/h della raccolta meccanica. Le<br />

numerose modifiche apportate alle<br />

macchine nel corso delle sperimentazioni<br />

hanno consentito di ridurre<br />

notevolmente l’entità e di modificare<br />

la tipologia del danno (Biondi et<br />

al., 2001). La raccolta meccanizzata<br />

consente oggi una forte riduzione<br />

<strong>dei</strong> costi e l’ottenimento di un prodotto<br />

qualitativamente molto buono,<br />

con caratteristiche del tutto sim<strong>il</strong>i<br />

a quello raccolto manualmente<br />

e con una qualità del danno accettata<br />

in ambito commerciale.<br />

Le prime sperimentazioni condotte<br />

sulla varietà “castagna” risalgono<br />

agli anni 1995-1999: queste si basavano<br />

sulla valutazione <strong>dei</strong> danni immediati<br />

e sul diverso grado di conservab<strong>il</strong>tà<br />

del frutto nel tempo attraverso<br />

analisi colorimetriche ripetute<br />

periodicamente sul prodotto in<br />

conservazione.<br />

Durante gli anni 2001 e 2003 la ricerca<br />

è stata condotta sui “marroni”.<br />

Le macchine ut<strong>il</strong>izzate per la<br />

sperimentazione non sono state variate,<br />

ma a queste sono state apportate<br />

delle modifiche che hanno consentito<br />

di ridurre notevolmente i<br />

danni meccanici. Anche in questo<br />

caso la sperimentazione ha valutato<br />

sia <strong>il</strong> danno immediato che <strong>il</strong> grado<br />

di conservab<strong>il</strong>ità del prodotto nel<br />

tempo (Monarca et al., 2004).<br />

Durante l’anno 2004 la sperimentazione<br />

ha riguardato sia i “marroni”<br />

che le “castagne” e sono state valutate<br />

nuove macchine. I dati emersi<br />

da questa sperimentazione sono stati<br />

messi a confronto con quelli derivati<br />

dai precedenti lavori. In particolare<br />

è stata confrontata la presenza<br />

o meno della torcia e l’influenza<br />

del danno immediato sulla conservab<strong>il</strong>ità<br />

del frutto.<br />

La presenza della torcia è considerata<br />

un fattore determinante per<br />

una buona conservazione del prodotto.<br />

L’assenza della torcia può es-<br />

MECCANIZZAZIONE<br />

sere la causa di fenomeni di marcescenza<br />

causati dall’entrata dell’acqua<br />

all’interno del frutto. La tecnica<br />

di conservazione ad oggi più diffusa,<br />

e ut<strong>il</strong>izzata anche ai fini del presente<br />

studio, è quella della “curatura”,<br />

che consiste nell’immersione<br />

del prodotto in acqua per nove<br />

giorni; al termine della novena <strong>il</strong><br />

prodotto viene tolto dalle vasche e<br />

scolato. Negli impianti più moderni<br />

l’estrazione del prodotto avviene<br />

tramite pompe, che lo scaricano in<br />

tramogge mob<strong>il</strong>i o su nastri trasportatori<br />

a maglie metalliche opportunamente<br />

studiati. I marroni ancora<br />

umidi vengono ammucchiati e dopo<br />

un breve periodo, che si può definire<br />

di incubazione, in cui inizia la<br />

Foto 1: La semovente Cimina 300 della FACMA<br />

fermentazione, vengono distesi al<br />

suolo e selezionati per eliminare i<br />

frutti palesemente guasti. I frutti sani<br />

verranno poi trasportati all’interno<br />

di grotte e stesi per l’asciugatura<br />

in strati di spessore non superiore a<br />

20 cm (Monarca, 1995). Questa tecnica<br />

consente un abbassamento del<br />

pH attraverso un processo fermentativo<br />

a scapito del contenuto in<br />

zuccheri; tale abbassamento deter-<br />

minerebbe un ambiente inadatto<br />

allo sv<strong>il</strong>uppo <strong>dei</strong> funghi, ma può<br />

avere l’effetto opposto se le castagne<br />

risultano prive di torcia. Ciò determinerebbe<br />

infatti l’entrata dell’acqua<br />

e l’infezione all’interno del<br />

frutto, con relativi fenomeni di marcescenza.<br />

Durante i primi anni di sperimentazione<br />

(1995-1999) la valutazione <strong>dei</strong><br />

danni immediati veniva effettuata<br />

considerando tutte le varie tipologie<br />

di danno. Queste erano state classificate<br />

in:<br />

- spaccature profonde visib<strong>il</strong>i sull’epidermide<br />

(considerate <strong>il</strong> danno più<br />

grave in grado di compromettere la<br />

buona conservazione del prodotto);<br />

- contusioni;<br />

Foto 2:La semovente Perla 55 della AGRIN-<br />

TEM<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2005<br />

-


abrasioni leggere (rappresentate da<br />

semplici graffiature superficiali che<br />

non inficiano sulla qualità del prodotto);<br />

- abrasioni profonde (che interessano<br />

uno strato più spesso dell’epidermide<br />

e sono quindi da considerare<br />

un danno più importante).<br />

A partire dalla stagione 2001 è stato<br />

considerato come “danno” solo<br />

quello che effettivamente compromette<br />

la qualità del prodotto e la sua<br />

commercializzazione, vale a dire le<br />

spaccature: un grave danneggiamento<br />

dell’epidermide può effettivamente<br />

limitare la conservab<strong>il</strong>ità del<br />

prodotto.<br />

Le precedenti ricerche avvalorano<br />

tale teoria in quanto hanno messo in<br />

evidenza come la semplice graffiatura<br />

o ammaccatura del pericarpo non<br />

ha influenza sul grado di conservab<strong>il</strong>ità<br />

del prodotto. Durante le annate<br />

2004 e 2005, inoltre, la sperimentazione<br />

condotta sia sulle castagne<br />

che sui marroni ha preso in considerazione<br />

la raccolta meccanica effettuata<br />

con quattro differenti tipi di<br />

macchine, derivate da due prototipi<br />

realizzati da due officine meccaniche<br />

locali.<br />

Le prove di raccolta meccanica <strong>dei</strong><br />

marroni e delle castagne sono state<br />

condotte in sei differenti aziende<br />

della zona <strong>dei</strong> Monti Cimini (Viterbo,<br />

Italia). In ciascuna azienda è sta-<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2005<br />

MECCANIZZAZIONE<br />

Tab. 1. -Caratteristiche principali delle semoventi ut<strong>il</strong>izzate nelle annate 2001-2003<br />

Aspiratrice Facma Cimina 300 Raccattatrice Agrintem Perla 55<br />

Lunghezza (mm) 5.760 4.500<br />

Larghezza (mm) 1.700 1.840<br />

Larghezza di raccolta (mm) 2.500 1.840<br />

Altezza (mm) 1.700 1.960<br />

Massa (kg) 2.330 2.200<br />

Motore Turbo Diesel 2.800 cm3 (61 kW) Diesel 3.000 cm3 (44 kW)<br />

Prestazioni (kg/h) Circa 900 614 ÷ 1500<br />

Altre caratteristiche Trasmissioni idrauliche, tre ruote Trasmissione idraulica,<br />

di azionamento (una anteriore, due posteriori) tre ruote di azionamento<br />

Diametro <strong>dei</strong> tubi 140-250 mm (due anteriori, una posteriore)<br />

ta effettuata sia la raccolta manuale<br />

che quella meccanica. Al termine di<br />

ogni giornata di prova sono state effettuate<br />

delle analisi del prodotto in<br />

laboratorio per la valutazione esteriore<br />

<strong>dei</strong> danni subiti dai frutti. Questi<br />

danni, valutab<strong>il</strong>i immediatamente<br />

dopo la raccolta, per le annate<br />

2004 e 2005 sono rappresentati dalle<br />

sole spaccatura. La sperimentazione<br />

nelle annate 2001-2003 ha richiesto<br />

la raccolta di circa 100 ch<strong>il</strong>ogrammi<br />

di castagne ut<strong>il</strong>izzando due differenti<br />

tipologie di macchine: l’aspiratrice<br />

Cimina 300 prodotta dalla ditta Fac-<br />

Foto 3: La raccattatrice portata Jolly 2800<br />

ma (Vitorchiano,Viterbo) (foto 1) e<br />

la raccattatrice Perla 55 prodotta<br />

dalla ditta Agrintem (Soriano nel<br />

Cimino, Viterbo) (foto 2). Le caratteristiche<br />

principali di queste macchine<br />

sono indicate in tabella 1.<br />

Nelle stagioni di raccolta 2004 e<br />

2005 sono stati esaminati campioni<br />

di castagne e marroni raccolti con altri<br />

modelli di macchine (nel frattempo<br />

immessi sul mercato): le aspiratrici<br />

Cimina 380 e Cimina 200 della<br />

ditta Facma e le raccattatrici portate<br />

GF 1800 e 2800 (foto 3) della ditta<br />

Tosti. Le caratteristiche principali di<br />

25


26<br />

queste macchine sono riportate in<br />

tabella 2. La raccolta manuale, effettuata<br />

come confronto, è stata<br />

compiuta da operai esperti (20 kg/h<br />

di prodotto che corrisponde a circa<br />

20 giorni/ha) usando pinze e guanti<br />

in gomma (foto 4).<br />

Il prodotto raccolto è stato subito<br />

sottoposto all’analisi <strong>dei</strong> danni immediati<br />

rappresentati dalle spaccature.<br />

Le prove di laboratorio hanno<br />

inoltre valutato la presenza o l’assenza<br />

della torcia e <strong>il</strong> diverso grado<br />

di conservab<strong>il</strong>ità, tra <strong>il</strong> prodotto raccolto<br />

manualmente e quello raccolto<br />

meccanicamente. Il prodotto è stato<br />

quindi sottoposto a curatura e, successivamente,<br />

portato in cantina. I<br />

sottocampioni costituiti dal 20% di<br />

ogni campione originale venivano<br />

poi analizzati ogni 15 giorni. Per<br />

ogni azienda sono state ottenute<br />

MECCANIZZAZIONE<br />

Tab. 2. Principali caratteristiche delle aspiratrici semoventi e delle raccattatrici portate<br />

ut<strong>il</strong>izzate nella stagione 2004<br />

Aspiratrice Facma Cimina 380 Aspiratrice Facma Cimina 200<br />

Lunghezza (mm) 5.740 5.220<br />

Larghezza (mm) 1.770 1.640<br />

Larghezza di raccolta (mm) 2.500 2.500<br />

Altezza (mm) 1.760 1.700<br />

Massa (kg) 2.400 2.210<br />

Motore Turbo Diesel 2.800 cm3 (61 kW) Diesel 2.800 cm3 (44 kW)<br />

Prestazioni (kg/h) Circa 1.600 Circa 600<br />

Altre caratteristiche Trasmissioni idrauliche, Trasmissioni idrauliche,<br />

tre ruote motrici (una frontale, tre ruote motrici<br />

due posteriori). Diametro del (una frontale, due posteriori)<br />

tubo di aspirazione: 250 mm<br />

Raccattatrice GF Jolly 2800 Raccattatrice GF Jolly 1800<br />

Lunghezza (mm) 1.515 1.515<br />

Larghezza (mm) 2.060 2.060<br />

Larghezza di raccolta (mm) 2.800 1.800<br />

Altezza (mm) 960 960<br />

Massa (kg) n.d. 420<br />

Potenza assorbita (kW) 20,0 11,4<br />

Prestazioni (kg/h) 1.500 kg/h 1.200-1.500 kg/h<br />

Altre caratteristiche Trasmissione meccanica, Trasmissione meccanica,<br />

due coclee di pulizia trasversali una coclea di pulizia trasversale<br />

quattro tesi, rappresentate dal prodotto<br />

raccolto manualmente, quello<br />

raccolto meccanicamente con l’aspiratrice<br />

Cimina, quello raccolto meccanicamente<br />

con la raccattatrice<br />

Perla e infine quello raccolto con la<br />

raccattatrice portata GF .<br />

L’analisi colorimetrica è stata effettuata<br />

mediante un colorimetro ottico<br />

Hunter Lab. A partire dai valori di<br />

L, a, b misurati tramite <strong>il</strong> colorimetro<br />

ottico, si sono ricavati i valori di<br />

angolo di colore (AC) e indice di saturazione<br />

(IS) mediante le funzioni:<br />

AC = arctang (b/a) (rad) (1)<br />

IS = (a2 + b2)0,5 (2)<br />

Il valore dell’angolo di colore esprime<br />

l’effettiva colorazione assunta<br />

dal frutto nel tempo: un leggero<br />

cambiamento di colore è da consi-<br />

derarsi fisiologico. Nel nostro caso <strong>il</strong><br />

colore iniziale era sul panna (con<br />

angolo di colore inferiore a 90°) e,<br />

nel corso della conservazione, ha virato<br />

verso <strong>il</strong> giallo (con angolo di<br />

colore uguale o superiore a 90°).<br />

L’indice di saturazione indica <strong>il</strong> grado<br />

di saturazione del colore; in altre<br />

parole corrisponde alla perdita di<br />

br<strong>il</strong>lantezza del colore nel tempo.<br />

I risultati delle prove effettuate durante<br />

le annate 2004 e 2005 interessano<br />

due tipi di danni immediati:<br />

l’assenza della torcia e le spaccature.<br />

Per quanto riguarda la presenza o<br />

l’assenza della torcia sono state riscontrate<br />

differenze tra <strong>il</strong> prodotto<br />

raccolto con le diverse metodologie<br />

(tabelle 3, 4 e 5).<br />

Per i marroni (tabelle 4 e 5) la percentuale<br />

<strong>dei</strong> frutti senza torcia, raccolti<br />

con l’aspiratrice Cimina della<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2005


Facma, ha raggiunto valori compresi<br />

tra <strong>il</strong> 44% e <strong>il</strong> 49,7% per le stagioni<br />

2001, 2002 e 2003 e valori del 25,7%<br />

per la stagione 2004. Se si confrontano<br />

questi dati con quelli ottenuti con<br />

la raccolta manuale, risulta evidente<br />

come la stagione 2004 sia stata particolarmente<br />

positiva per la qualità<br />

del frutto. In effetti la percentuale di<br />

marroni senza torcia r<strong>il</strong>evata nei<br />

campioni raccolti manualmente era<br />

intorno al 20-22,5% per le stagioni<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2005<br />

MECCANIZZAZIONE<br />

Tab. 3. Percentuale di “castagne” danneggiate e “castagne” senza torcia (medie)<br />

(Monarca et al., 2003)<br />

Anno Tipo raccolta Castagne senza torcia (%) Danni (spaccature)(%)<br />

1995 Raccolta manuale 29,4 1,1<br />

Aspiratrice Cimina Facma 60,4 5,3<br />

Raccattatrice Perla Agrintem 73,4 12,9<br />

1996 Raccolta manuale 32,8 1,0<br />

Aspiratrice Cimina Facma 40,0 5,0<br />

Raccattatrice Perla Agrintem 37,4 5,0<br />

1997 Raccolta manuale 16,9 0,5<br />

Aspiratrice Cimina Facma 56,9 1,9<br />

Raccattatrice Perla Agrintem 54,2 2,3<br />

1998 Raccolta manuale 28,4 0,5<br />

Aspiratrice Cimina Facma 62,0 2,5<br />

Raccattatrice Perla Agrintem 61,4 2,5<br />

1999 Raccolta manuale 52,0 1,0<br />

Aspiratrice Cimina Facma 67,5 1,8<br />

Raccattatrice Perla Agrintem 69,1 6,9<br />

2001-2003, e pari solo al 4,4% per la<br />

stagione 2004.<br />

I risultati della ricerca sulla cultivar<br />

“castagna”, interrotta nel 1999 e ripresa<br />

nel 2004, evidenziano le soddisfacenti<br />

prestazioni delle due<br />

macchine, l’aspiratrice semovente<br />

Cimina 300 della ditta FACMA e la<br />

Perla della ditta Agrintem. Per<br />

quanto riguarda la stagione 2004<br />

sono stati ottenuti i seguenti valori<br />

(tabella 5): per l’aspiratrice Cimina<br />

le castagne senza torcia hanno rappresentato<br />

l’82,7% del prodotto, in<br />

netta controtendenza con le prove<br />

precedenti, mentre per la raccattatrice<br />

portata GF la percentuale di<br />

frutti senza torcia si è attestata a valori<br />

del 67%. Tali valori sono controb<strong>il</strong>anciati<br />

da un livello molto<br />

basso di danni: soltanto 0,5% per la<br />

Cimina e 1,9% per la Jolly. Per <strong>il</strong><br />

2005 i risultati sono quelli descritti<br />

nella tabella 6: per l’aspiratrice Ci-<br />

Tab. 4. Percentuale di ‘marroni’ danneggiati e ‘marroni’ senza torcia (Monarca et al., 2004)<br />

Anno Tipo raccolta Marroni senza torcia (%) Danni (spaccature) (%)<br />

2001 Raccolta manuale 20,5 1,6<br />

Aspiratrice Cimina Facma 48,5 3,1<br />

Raccattatrice Perla Agrintem 45,0 4,9<br />

2002 Raccolta manuale 20,0 0,0<br />

Aspiratrice Cimina Facma 44,0 0,4<br />

Raccattatrice Perla Agrintem 63,0 3,0<br />

2003 Raccolta manuale 22,4 0,9<br />

Aspiratrice Cimina Facma 49,7 1,6<br />

27


28<br />

mina le castagne senza torcia hanno<br />

rappresentatao <strong>il</strong> 40% del prodotto<br />

circa la metà rispetto all’annata<br />

2004, mentre per la raccattatrice<br />

portata GF la percentuale di frutti<br />

senza torcia si è attestata a valori<br />

del 63%, si può osservare che non<br />

sono satati r<strong>il</strong>evati danni da spaccature.<br />

La differenza fra le due<br />

macchine interessa <strong>il</strong> principio di<br />

funzionamento. In effetti nella<br />

aspiratrice <strong>il</strong> prodotto non viene a<br />

contatto con i componenti meccanici<br />

della macchina: ciò spiega la<br />

minor percentuale di frutti danneggiati<br />

anche se come possiamo vedere<br />

dalle tabelle tali percentuali sono<br />

effettivamente molto basse, praticamente<br />

insignificanti. Nella raccattatrice<br />

meccanica (modelli Jolly<br />

e Perla) <strong>il</strong> frutto viene colpito dalle<br />

spazzole e dalle viti del trasportatore,<br />

con un rischio più elevato di<br />

abrasioni e di spaccature. Durante<br />

la stagione 2001 la percentuale di<br />

MECCANIZZAZIONE<br />

marroni che presentavano spaccature<br />

raccolti con la raccattatrice<br />

Perla era del 4,9% contro <strong>il</strong> 3,1%<br />

della aspiratrice Cimina; durante <strong>il</strong><br />

2002 la percentuale <strong>dei</strong> frutti spaccati<br />

era intorno 3% per la Perla e<br />

dello 0,4% per l’aspiratrice Cimina.<br />

Durante le stagioni 2003-2004<br />

l’aspiratrice Cimina ha mostrato<br />

una percentuale molto bassa di<br />

danni (cioè 1,6% per l’anno 2003 e<br />

0,5% per l’anno 2004). Questo fatto<br />

è collegato con <strong>il</strong> miglioramento<br />

della macchina (i rivestimenti di alcune<br />

pareti e l’introduzione di<br />

spazzole più morbide).<br />

In riferimento alle castagne spaccate,<br />

durante <strong>il</strong> periodo fra <strong>il</strong> 1995 e <strong>il</strong><br />

1999, le percentuali erano del 3,3%<br />

(media) per la Cimina, del 5,9% per<br />

la Perla e dello 0,8% per la raccolta<br />

manuale. Queste percentuali si sono<br />

abbassate durante la stagione 2004<br />

raggiungendo valori intorno allo<br />

0,5% per l’aspiratrice Cimina,<br />

dell’1,9% per la raccattatrice portata<br />

GF, mentre non c’è stata presenza<br />

di frutti spaccati per la raccolta manuale.<br />

Nella stagione 2005 non sono<br />

è stata r<strong>il</strong>evata la presenza di frutti<br />

spaccati<br />

Dalle prove effettuate al colorimetro<br />

per tutte le prove effettuate nel<br />

corso delle diverse annate (Monarca<br />

et al., 2003) emerge che l’angolo di<br />

colore (AC) è sempre intorno a /2<br />

rad passando da un bianco br<strong>il</strong>lante<br />

ad un giallo paglierino, l’indice di<br />

saturazione (IS) mostra in genere<br />

una tendenza ad aumentare leggermente<br />

nel tempo con un cambiamento<br />

fisiologico del grado di br<strong>il</strong>lantezza.<br />

Dall’analisi <strong>dei</strong> dati non si<br />

evidenziano delle differenze significative<br />

fra i due metodi di raccolta<br />

(manuale e meccanico).<br />

Possiamo quindi concludere che la<br />

raccolta meccanica provoca un<br />

danneggiamento del tutto trascurab<strong>il</strong>e<br />

sul prodotto, e pertanto rap-<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2005


presenta una opportunità reale per<br />

l’economia e per la rinascita del settore<br />

castanicolo.A dimostrazione di<br />

quanto detto basti pensare che <strong>il</strong><br />

costo della raccolta manuale si aggira<br />

intorno a 0,40 euro/kg, mentre<br />

per le macchine <strong>il</strong> costo rimane nell’ordine<br />

di 0,12 euro/kg, cioè oltre<br />

2/3 in meno. Fondamentale risulta<br />

la produttività delle macchine, che<br />

si aggira intorno agli 800 kg/h e può<br />

arrivare fino a 1000 kg/h nei castagneti<br />

pianeggianti e produttivi, contro<br />

i 30 kg/h raccolti da un operaio<br />

esperto. L’unico limite all’ut<strong>il</strong>izzo<br />

delle macchine raccoglitrici è costituito<br />

dalla giacitura del terreno.Tale<br />

problematica è trascurab<strong>il</strong>e nel<br />

Viterbese, che vede la presenza di<br />

castagneti siti su terreni non eccessivamente<br />

acclivi, e può essere in<br />

parte superata in altre zone, mediante<br />

l’adozione di macchine aspiratrici<br />

trainate, che sono in grado di<br />

lavorare a punto fisso e di raggiungere<br />

con i lunghi tubi le castagne<br />

disposte opportunamente su cumuli<br />

o f<strong>il</strong>e.<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2005<br />

MECCANIZZAZIONE<br />

Tab. 5. Stagione 2004: prove su “marroni” e “castagne”<br />

Cultivar Tipo raccolta Frutti senza torcia (%) Danni (spaccature) (%)<br />

Marrone Raccolta manuale 4,4 0,0<br />

Aspiratrice Cimina Facma 25,7 0,5<br />

Castagna Raccolta manuale 19,7 0,0<br />

Aspiratrice Cimina Facma 82,2 0,5<br />

Raccattatrice Jolly GF 67,5 1,9<br />

Tab. 6. Stagione 2005 : prove su ‘marroni’ e ‘castagne’<br />

Cultivar Tipo raccolta Frutti senza torcia (%) Danni (spaccature) (%)<br />

Marrone Raccolta manuale 3,0 0,0<br />

Aspiratrice Cimina Facma 40,0 0,0<br />

Castagna Raccolta manuale 35,0 0,0<br />

Aspiratrice Cimina Facma 43,0 0,0<br />

Raccattatrice Jolly GF 63,78 0,0<br />

Bibliografia<br />

Biondi P., Monarca D., Panaro V. (2001),<br />

Influenza della raccolta meccanica delle<br />

castagne sulla qualità <strong>dei</strong> frutti raccolti.<br />

Convegno <strong>Nazionale</strong> Castagno 2001.<br />

Monarca D. (1995), Gli impianti per la lavorazione<br />

delle castagne.Atti del seminario<br />

di studio della II e V sezione tecnica<br />

dell’AIIA. Selva di Fasano (BR), Italia,<br />

20-23 settembre. Rivista di Ingegneria<br />

<strong>Agrari</strong>a, quaderno n. 18.<br />

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della raccolta delle castagne. Macchine &<br />

Motori Agricoli, n. 4.<br />

Monarca D., Cecchini M., Antonelli D.<br />

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on the quality of chestnuts: experiences<br />

in the Monti Cimini Area. Acta<br />

Horticolturae, 599, 611-616.<br />

Monarca D., Cecchini M., Massantini R.,<br />

Antonelli D., Salcini M.C., Mordacchini<br />

Alfani M.L. (2004), Mechanical harvesting<br />

and quality of ‘’marroni’’ chestnut.<br />

Acta Horticolturae (in corso di stampa).<br />

Monarca D., Massantini R. (1996), La<br />

qualità delle castagne raccolte con mezzi<br />

meccanici. Rivista di Frutticoltura, n.<br />

12.<br />

29


30<br />

Alcuni anni addietro venni incaricato<br />

in qualità di C.T.P.,<br />

dal sig. Rossi nella vicenda<br />

giudiziaria che sto per narrare:<br />

1. la sig.ra Neri Maria, vantando diritti<br />

di comproprietà o di condominialità,<br />

in data 12/05/1995 ricorre all’autorità<br />

giudiziaria della circoscrizione<br />

denunciando una nuova opera<br />

da parte di Rossi Nicola per avere,<br />

costui, edificato, all’interno della sua<br />

proprietà, un fabbricato, legittimamente<br />

assentito, a distanza, inferiore<br />

a quella regolamentare, dalla contigua<br />

part. 30 F.M. 80, nel Catasto Terreni<br />

riportata alla partita “2” (partita<br />

speciale) intestata a “Accessori<br />

PROFESSIONE<br />

Sprazzi di vita<br />

professionale<br />

Effetti giuridici delle unità immob<strong>il</strong>iari<br />

allibrate in Catasto alla partita speciale “2”<br />

di Michele Lomurno<br />

Comuni ad Enti Rurali e Urbani” –<br />

corte rurale comune ai numeri (particelle)<br />

16 – 17 ecc…Intestazione,<br />

questa, con l’impianto di meccanizzazione<br />

del 1976, modificata in “Accessori<br />

Comuni a più Fabbricati”;<br />

2. assunte sommare informazioni, <strong>il</strong><br />

giudice adito, in data 15/05/1995,<br />

emise un suo provvedimento con<br />

cui ordinava l’immediata sospensione<br />

<strong>dei</strong> lavori di costruzione e, nel<br />

contempo, fissava la data per la<br />

comparazione delle parti;<br />

3. in data 22/5/1995 si costituisce <strong>il</strong><br />

Rossi eccependo una carenza di legittimazione<br />

attiva della Neri per<br />

essersi, costei, qualificata indebita-<br />

mente “comproprietaria” della suddetta<br />

pert. 30;<br />

4. in data 13/7/1995 <strong>il</strong> Pretore adito,<br />

“ritenuta la nuova costruzione del<br />

Rossi non a distanza legale dal confine<br />

“della “comune” part. 30, e<br />

quindi, la legittimazione della Neri,<br />

conferma <strong>il</strong> provvedimento di “sospensione”<br />

emesso in data<br />

15/5/1995;<br />

5. in data 8/8/1995 <strong>il</strong> Sig. Rossi Nicola<br />

propone reclamo ex art. 669 terdecies<br />

c.p.c. al Tribunale Civ<strong>il</strong>e di<br />

Bari insistendo sull’azione <strong>il</strong>legittima<br />

della Neri per carenza del requisito<br />

bas<strong>il</strong>are (titolo di proprietà)<br />

vantato della Sig.ra Neri sulla part.<br />

30 (corte);<br />

6. <strong>il</strong> Tribunale di Bari, in data<br />

8/9/1995 in Camera di Consiglio,<br />

disattendono completamente ogni<br />

avversa argomentazione,“…r<strong>il</strong>evato<br />

per tabulas (atto pubblico del<br />

3/4/1990 per Notar Berloco del<br />

3/4/1990) risulta che la “corte” è<br />

stata acquistata dalla ricorrente<br />

Neri, odierna reclamata, a titolo di<br />

condominio (pari pari la frase riportata<br />

nel citato atto di acquisto<br />

3/4/1990), ritenuto che si tratta di<br />

un bene comune (part. 30, corte); ritenuto<br />

che la nuova costruzione posta<br />

in essere dal resistente Rossi,<br />

odierno reclamante, non è a distanza<br />

legale dal confine della part. 30<br />

(ma non da altri immob<strong>il</strong>i di esclusiva<br />

proprietà della reclamata nota<br />

dello scrivente)…omissis… deve riconoscersi,<br />

alla reclamata Neri, la<br />

legittimazione a spigare l’azione di<br />

denuncia di nuova opera; rigetta,<br />

pertanto, <strong>il</strong> reclamo proposto dal<br />

Rossi Nicola”.<br />

A questo punto, a prescindere sia<br />

dalla inspiegab<strong>il</strong>e superficialità con<br />

cui venne concepito <strong>il</strong> provvedimento<br />

di sospensione <strong>dei</strong> lavori, sia<br />

dal rigetto del reclamo presentato<br />

dal Rossi al Tribunale di Bari privo<br />

quest’ultimo, di qualsiasi fondamento<br />

tecnico, essendo stato fondato <strong>il</strong><br />

convincimento del Tribunale sull’unico<br />

esibito dalla reclamata Neri,<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2005


(copia atto di acquisto della condominialità<br />

della part. 30) senza avere<br />

prima esperito un benché minimo,<br />

doveroso e necessario accertamento<br />

al fine di verificare la sussistenza del<br />

requisito della vantata effettiva condominialità<br />

della corte, (part. 30), rimane<br />

conseguentemente sconcertante<br />

<strong>il</strong> rigetto del reclamo del Rossi.<br />

Emergono, dunque, due questioni<br />

importanti in questa vicenda che costituiscono<br />

la sostanza della controversia,<br />

una, quella della presunta<br />

violazione della distanza legale della<br />

corte (part. 30); due, la legittimità<br />

dell’azione proposta dalla Neri Maria<br />

fondata unicamente sull’atto del<br />

3/4/1990, in cui si parla di acquisto di<br />

“condominialità”;<br />

Quanto alla prima, è opportuno rinviarla<br />

al termine di questo discorso;<br />

quanto, invece, alla seconda, si tratta<br />

di verificare se quanto vantato e preteso<br />

dalla Neri, circa <strong>il</strong> presunto diritto<br />

di comproprietà della part. 30,<br />

trova o meno riscontro nei corrispondenti<br />

idonei titoli richiesti dalla<br />

legge.<br />

Poiché <strong>il</strong> Tribunale di Bari fondò<br />

esclusivamente <strong>il</strong> proprio giudicato<br />

sul mero riconoscimento dell’acquisto<br />

“a titolo di “condominio” derivante<br />

dal citato atto 3/4/1990, occorre<br />

partire da questo atto per fare, a<br />

ritroso, la storia dell’accertamento<br />

della titolarità dell’effettivo diritto<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2005<br />

PROFESSIONE<br />

di comproprietà sulla corte part. 30<br />

in capo alla Neri.<br />

Volendosi riportare alle osservazioni<br />

del Tribunale di Bari, secondo cui<br />

l’acquisto, da parte della Neri, della<br />

corte – part. 30- “è a titolo di condominio”,<br />

scaturiscono due necessità:<br />

una, quella di verificare se <strong>il</strong> danti<br />

causa della Neri era effettivamente<br />

legittimo “comproprietario”; due, in<br />

caso affermativo, accertare l’efficacia<br />

del titolo in base al quale, a sua<br />

volta, lo era divenuto.<br />

Lo scrivente, nella sua qualità di<br />

C.T.P. del Rossi, non convinto sin<br />

dall’inizio della lite della legittimità<br />

dell’azione giudiziaria avanzata dalla<br />

Neri, procedette ad accurati accertamenti<br />

da cui emerse che ai danti<br />

causa della Neri <strong>il</strong> diritto di comproprietà<br />

era pervenuto nella stessa<br />

maniera con la quale venne, poi, trasferito<br />

alla stessa Neri.<br />

Intanto, da ulteriori più approfondite<br />

indagini risultò che, mentre le varie<br />

volture riguardanti <strong>il</strong> trasferimento<br />

degli immob<strong>il</strong>i principali, diversi<br />

dalla part. 30, erano state regolarmente<br />

eseguite in capo agli acquirenti<br />

secondo i rispettivi atti; quelle<br />

invece, riguardanti la part. 30 (per<br />

corte si intende un “ampio spazio recintato”),<br />

poiché, riportata, sin dall’impianto<br />

del nuovo Catasto Terreni,<br />

alla partita speciale 2 “accessori<br />

comuni a più fabbricati”, non hanno<br />

mai avuto esecuzione. Né poteva essere<br />

altrimenti!<br />

Nel frattempo, nel 1976, è intervenuta,<br />

la meccanizzazione del Catasto e<br />

in questa occasione l’intestazione<br />

della partita speciale “2” venne modificata<br />

in “Accessori Comuni ad<br />

Enti Rurali o ad Enti Rurali ed Urbani”,<br />

senza, con ciò, perdere o stravolgere<br />

la natura giuridica ed economica<br />

delle unità (particelle) in essa<br />

elencate, trattandosi, appunto, di beni<br />

demaniali universali del Comune<br />

di Altamura, “inquotizzati”, posti a<br />

beneficio comune di enti rurali od<br />

urbani di proprietà private site a<br />

confine della stessa.<br />

Per tale ragione, dall’impianto del<br />

N.C.T. a tutt’oggi, tutte le particelle<br />

catastali allibrate in detta partita sono<br />

sempre rimaste in carico alla stessa,<br />

in quanto beni demaniali universali,<br />

tali ai sensi della legge<br />

12/12/1816, n. 77 – art. 176, e della<br />

legge 16/7/1927, n. 1766 (riordinamento<br />

degli usi civici), imprescrittib<strong>il</strong>i<br />

e inusucapib<strong>il</strong>i, compresi nei cosiddetti<br />

demani “inquotizzati”, lasciati<br />

all’uso (e non proprietà) comune<br />

<strong>dei</strong> fondi adiacenti e alla universab<strong>il</strong>ità<br />

<strong>dei</strong> cittadini. Diversi,<br />

quindi, dalla proprietà privata. Dal<br />

1928 (approvazione del regolamento<br />

per l’esecuzione della legge<br />

16/7/1927 n. 1766 sul riordinamento<br />

degli usi civici) ad oggi non risulta,<br />

allo scrivente, essere intervenuta alcuna<br />

norma modificativa; pare, invece<br />

che risultano giacenti presso <strong>il</strong><br />

Parlamento alcune proposte di legge<br />

tendenti alla conservazione e al<br />

consolidamento <strong>dei</strong> principi originari<br />

che nel passato hanno ispirato <strong>il</strong><br />

legislatore del 1927, volte, soprattutto,<br />

“alla tutela ecologica e alla definizione<br />

<strong>dei</strong> modi di godimento” (e<br />

non di proprietà) e <strong>dei</strong> “limiti” <strong>dei</strong><br />

diritti di proprietà su beni di interesse<br />

ecologico per assicurarne la funzione<br />

sociale alla quale sono soggetti<br />

anche i Demani Civici considerati<br />

sotto l’aspetto privatistico <strong>dei</strong> diritti<br />

di godimento attribuiti ai singoli” (P.<br />

31


32<br />

Federico – dal periodico di attualità,<br />

cultura e informazione tecnica<br />

“GEOCENTRO” – 1° quadrimestre<br />

1995). Per quanto risulta allo<br />

scrivente la regione Puglia pare abbia,<br />

di recente, emanato una serie di<br />

norme in materia, senza, però, modificare<br />

la natura giuridica originaria<br />

delle unità immob<strong>il</strong>iari allibrate nella<br />

partita speciale “2”.<br />

Dall’impianto del N.C.T. le unità<br />

immob<strong>il</strong>iari in questione non hanno<br />

subito alcuna modificazione inventariale,<br />

in quanto beni “inquotizzati”,<br />

singolarmente ed autonomamente<br />

“improduttivi” di reddito, già<br />

acquistati al patrimonio indisponib<strong>il</strong>e<br />

del Comune, col diritto di mero<br />

godimento in comune in favore di<br />

fondi adiacenti di proprietà per una<br />

loro più conveniente funzionalità.<br />

Perciò, qualunque forma di negoziazione<br />

fra privati è nulla, fermo<br />

restando immutato l’uso o <strong>il</strong> godimento<br />

comune di questi beni, cosiddetti<br />

accessori, di proprietà Demaniale.<br />

Essi sono beni non negoziab<strong>il</strong>i,<br />

contrariamente alle argomentazioni<br />

del Tribunale di Bari che infondatamente<br />

portarono a riconoscere<br />

legittima l’azione promossa<br />

dalla Neri Maria.<br />

E’ opportuno ricordare, a proposito<br />

di volture catastali, che secondo le<br />

istruzioni catastali in atto (Direzione<br />

<strong>dei</strong> SS.TT. EE. – Istruzione per l’attuazione<br />

della legge 1/10/1969 n.<br />

679) che ogni trasferimento <strong>dei</strong> diritti<br />

reali sui beni allibrati in Catasto<br />

richiede una regolare domanda<br />

di voltura per la conservazione degli<br />

atti catastali, a cui occorre allegare<br />

copia dell’atto pubblico giustificativo,<br />

sentenza dichiarativa passata<br />

in giudicato, o atto amministrativo,<br />

ecc. (art 4 D.P.R. 650/1972), che<br />

legittimino <strong>il</strong> trasferimento medesimo.<br />

Le parti, e tanto meno la sig.ra Neri,<br />

non si sono mai preoccupate di verificare<br />

in Catasto, se, a seguito <strong>dei</strong><br />

vari atti di trasferimento posti in essere,<br />

fossero mai state eseguite an-<br />

PROFESSIONE<br />

che le volture, a loro favore, <strong>dei</strong> diritti<br />

acquistati sulla parcella 30 in<br />

parola. Nella fattispecie non è stato<br />

rinvenuto alcun atto o documento<br />

giustificativo ritenuto idoneo per <strong>il</strong><br />

trasferimento <strong>dei</strong> diritti di comproprietà<br />

<strong>dei</strong> beni di cui alla detta part.<br />

30 (Demanio Comunale) a favore<br />

della Neri Maria o/e <strong>dei</strong> suoi danti<br />

causa.<br />

Per concludere, di conseguenza quel<br />

vantato diritto di condominialità<br />

della Neri sulla corte part. 30, ancorché<br />

risultante dagli atti di trasferimento<br />

innanzi citati, e, per ultimo,<br />

quello del 3/4/1990, non poteva autorizzare<br />

la stessa a proporre alcuna<br />

azione legale, petitoria o possessoria,<br />

perché nullo a tutti gli effetti.<br />

Essa, tuttalpiù, avrebbe potuto reclamare<br />

una presumib<strong>il</strong>e turbativa<br />

del semplice diritto d’uso o di godimento,<br />

in comune con altri, della<br />

detta particella 30, e null’altro.<br />

Ne deriva, quindi, che i proprietari<br />

esclusivi <strong>dei</strong> fondi in Catasto Terreni<br />

riportati al F.M. 80 – Comune di Altamura<br />

– particelle 16 – 19 – 20 – 24<br />

– 25 (proprietà di Rossi Nicola) e 17<br />

– 18 – 21/1 – 211/2 – 21/3 – 23 (proprietà<br />

Neri Maria), adiacenti la part.<br />

30, oltre <strong>il</strong> diritto d’uso di godimento,<br />

non possono vantare nessun altro<br />

diritto, e meno che meno, quello<br />

di comproprietà o di proprietà<br />

esclusiva. Ne consegue, pertanto,<br />

l’<strong>il</strong>legittimità dell’azione proposta<br />

dalla Neri.<br />

Sta di fatto che in questa vicenda,<br />

iniziata con provvedimenti giudiziari<br />

a favore di quest’ultima, che<br />

avevamo procurato gravi difficoltà<br />

al Rossi Nicola per le quali la definizione<br />

della controversia avrebbe<br />

comportato l’esborso di enormi<br />

somme a titolo di risarcimento<br />

danni, venne poi, completamente<br />

ribaltata proprio grazie al risultato<br />

degli accertamenti condotti dallo<br />

scrivente.<br />

Infatti, fu proprio da più approfondite<br />

indagini del sottoscritto presso<br />

<strong>il</strong> Commissariato Regionale degli<br />

Usi Civici, che la lite si concluse a<br />

vantaggio del Rossi, avendo lo scrivente<br />

nella qualità di C.T.P. dimostrato<br />

documentalmente l’infondatezza<br />

della pretesa della sig.ra Neri<br />

essendo la part. 30, di cui essa si erigeva<br />

a comproprietà, non un bene<br />

privato, ma, un bene demaniale imprescrittib<strong>il</strong>e<br />

e intrasferib<strong>il</strong>e di<br />

esclusiva proprietà comunale.<br />

È superfluo precisare che la vertenza,<br />

sollecitata e curata dallo scrivente<br />

nella sua qualità, si concluse con<br />

una transazione dove la Neri, mentre<br />

rinunziava ad ogni sua pretesa<br />

concedeva al Rossi, a titolo risarcitorio<br />

porzione <strong>dei</strong> beni di sua esclusiva<br />

proprietà.<br />

Spese tecniche e legali interamente<br />

compensate tra le parti.<br />

CONSULTAZIONI E RICERCHE<br />

U.T.E.BARI (ORA Agenzia del Territorio);<br />

ARCHIVIO NOTARILE – BARI, visura<br />

atti pubblici diversi;<br />

ARCHIVIO DI STATO – BARI, (Vecchio<br />

Catasto Terreni – Atti Demaniali<br />

del Comune di Altamura – Istruttoria<br />

demaniale nella causa tra <strong>il</strong> Comune di<br />

Altamura e l’Ing. M. De Nora – Relazione<br />

del 28/5/1913 – legge organica sull’Amministrazione<br />

Civ<strong>il</strong>e del 12/12/1816,<br />

n. 77 (art. 176. imprescrittib<strong>il</strong>ità);<br />

BIBLIOTECA COMUNALE – ALTA-<br />

MURA, legge 16/6/1927 n. 1766 (Riordino<br />

degli Usi Civici);<br />

STAMPA, periodico “GEOCENTRO” la<br />

Giurisprudenza della Corte Costituzionale<br />

– Usi Civici di P. Federico;<br />

LEGGI CATASTALI, L. 1/3/1886, n. 3682<br />

(Formazione Nuovo Catasto Terreni);<br />

R.D. 8/10/1931, n. 1572 (T.U. delle leggi<br />

si 1 N.C.T.); R.D. 12/10/1933, n. 1539 (Regolamento<br />

di esecuzione del T.U. delle<br />

leggi sul N.C.T.); L. 17/8/1941, n. XIX<br />

(Modificazioni al T.U. delle leggi sul<br />

N.C.T.); L. 1/10/1969, n. 679 (Semplificazioni<br />

delle procedure catastali); D.M.<br />

5/11/1969 (Approvazione dell’istruzione<br />

provvisoria per l’attuazione della legge<br />

1/10/1969, n. 679); D.P.R. 26/10/1972, n.<br />

650 (perfezionamento e revisione del sistema<br />

catastale).<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2005


Nella splendida Aula Magna dell’Istituto<br />

Tecnico <strong>Agrari</strong>o di<br />

Marsala giorno 22 Ottobre<br />

2005 <strong>il</strong> <strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e <strong>dei</strong><br />

<strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> Laureati della provincia<br />

di Trapani ha organizzato una conferenza<br />

che ha avuto per tema “ Il Perito<br />

<strong>Agrari</strong>o tecnico libero professionista,<br />

stato dell’arte , ieri , oggi , domani”.<br />

Il tema di tale conferenza è stato<br />

egregiamente <strong>il</strong>lustrato ai presenti dal<br />

Per.Agr. Andrea Bottaro Presidente<br />

<strong>Nazionale</strong> della Categoria, che nella<br />

sua relazione si è soffermato soprattutto,<br />

interessando gli studenti delle<br />

quinte classi, sulle opportunità di lavoro<br />

che la professione può offrire a<br />

coloro che si apprestano a dovere affrontare<br />

questa nuova futura realtà.<br />

La professione di Perito <strong>Agrari</strong>o si<br />

inserisce nel tessuto rurale, ambientale<br />

e territoriale come motore dello<br />

sv<strong>il</strong>uppo agroindustriale e, assieme<br />

alle altre professioni tecniche, è stata<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2005<br />

NEWS<br />

Conferenza e Riconoscenza<br />

di Giovanni Giacalone<br />

Bottaro consegna a Giacalone la medaglia di riconoscenza<br />

della Categoria<br />

quella che ha contribuito alla ripresa<br />

dell’economia del nostro Paese negli<br />

anni diffic<strong>il</strong>i del periodo ante e postbellico.<br />

In questo contesto le figure<br />

<strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> Liberi professionisti<br />

hanno rappresentato l’elemento<br />

di eccellenza di raccordo tra impresa<br />

agricola e sv<strong>il</strong>uppo tecnico e tecnologico.<br />

Alla cultura e professionalità<br />

del Perito <strong>Agrari</strong>o ha contribuito un<br />

sistema scolastico<br />

di alta valenza. L’Istituto<br />

Tecnico<br />

<strong>Agrari</strong>o continuerà<br />

a vivere nei licei<br />

tecnologici e <strong>il</strong><br />

CNPA si sta adoperando<br />

affinché<br />

in questi siano valorizzate<br />

le materie<br />

tecniche. La<br />

professione di Perito<br />

<strong>Agrari</strong>o rappresenta<br />

una scelta<br />

di vita e chiede<br />

professionalità e<br />

spirito di sacrificio.<br />

Ulteriore impor-<br />

tanteinformazione è stata fornita<br />

a tutti i parteci-<br />

“Il tavolo della pesidenza<br />

panti dal Per.Agr. Luigi Zanna, del<br />

<strong>Collegio</strong> di Bologna ,che ha <strong>il</strong>lustrato<br />

ai presenti <strong>il</strong> decreto regionale<br />

adottato dalla regione Em<strong>il</strong>ia Romagna<br />

che permette a coloro che<br />

intraprendono attività libero-professionale,<br />

di potere percepire <strong>dei</strong><br />

contributi che vengono erogati dall’assessorato<br />

alle attività produttive.<br />

Il sistema potrebbe consentire un<br />

incentivo economico ai giovani che<br />

intendono aprire uno studio tecnico<br />

le cui spese potrebbero così essere<br />

ridotte.<br />

Molto interessati gli studenti che a<br />

termine della conferenza non si sono<br />

risparmiati di chiedere notizie in<br />

merito alle possib<strong>il</strong>ità lavorative.<br />

A fine della manifestazione,Andrea<br />

Bottaro, in rappresentanza di tutto <strong>il</strong><br />

Consiglio <strong>Nazionale</strong> , dopo averne<br />

tracciato la figura umana e professionale<br />

ha consegnato al Per.Agr.<br />

Michelangelo Giacalone , già presidente<br />

del <strong>Collegio</strong> di Trapani e già<br />

Consigliere <strong>Nazionale</strong>, una medaglia<br />

d’oro, a riconoscimento del lavoro<br />

svolto durante la sua attività professionale<br />

nei confronti della visib<strong>il</strong>ità<br />

di tutta la Categoria e con la gratitudine<br />

di questa.<br />

33


34<br />

<strong>Collegio</strong> di Padova<br />

data elezioni: 03-04/12/2005<br />

Consiglio del <strong>Collegio</strong><br />

Presidente Schiavon Mariano<br />

V.Presidente Zaggia Federico<br />

Segretario Buongiorno Giuseppe<br />

Tesoriere Tecchio Simone<br />

Consigliere Corradin Marco<br />

Consigliere Andrigo Alfeo<br />

Consigliere Tono Diego<br />

Consigliere Fasolato Emanuele<br />

Consigliere Dal Bianco Andrea<br />

<strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong> Revisori <strong>dei</strong> Conti<br />

Presidente Saccuman Vittorino<br />

Membro Eff. Arzenton Andrea<br />

Membro Eff. Babetto Stefano<br />

Membro Sup.Mastella Antonio<br />

Membro Sup.Maggetto S<strong>il</strong>vano<br />

<strong>Collegio</strong> di Salerno<br />

data elezioni: 20/11/2005<br />

Consiglio del <strong>Collegio</strong><br />

Presidente Marzullo Nicola<br />

V.Presidente Fragetti Luigi<br />

Segretario Landi Antonio<br />

Tesoriere Sorrento Antonio<br />

Consigliere Bacco Valerio<br />

Consigliere Cappetta Mariano<br />

Consigliere Mansi Pio<br />

<strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong> Revisori <strong>dei</strong> Conti<br />

Presidente D’Ambrosio Alfonso<br />

Membro Eff.. Campanaro Alberto<br />

Membro Eff. Fiammenghi Nerio<br />

Membro Sup.Sica Orazio<br />

<strong>Collegio</strong> di Reggio Em<strong>il</strong>ia<br />

data elezioni: 28/11/2005<br />

Consiglio del <strong>Collegio</strong><br />

Presidente Fantuzzi Corrado<br />

V.Presidente Corradi Claudio<br />

Segretario Manfredi Marcello<br />

Tesoriere Piffer Ugo<br />

Consigliere Mazzocchi Giovanni<br />

Consigliere Rinaldi F<strong>il</strong>ippo<br />

Consigliere Tagliavini Alberto<br />

NEWS<br />

RINNOVO DELLE CARICHE DEI COLLEGI<br />

<strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong> Revisori <strong>dei</strong> Conti<br />

Presidente Allegri Gianfranco<br />

Membro Eff.. Bonazzi Romano<br />

Membro Eff. Govi Luciano<br />

Membro Sup.Pancani Franco<br />

<strong>Collegio</strong> di Frosinone<br />

data elezioni: 09/11/2005<br />

Consiglio del <strong>Collegio</strong><br />

Presidente Cistrone Domenico<br />

V.Presidente Sozzi Stefano<br />

Segretario Sambucci Natascia<br />

Tesoriere Viglietta Michele<br />

Consigliere Giannotti<br />

O. Gaetano<br />

<strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong> Revisori <strong>dei</strong> Conti<br />

Presidente Figlioli Vincenzo<br />

Membro Eff.. Gaglione Vincenzo<br />

Membro Eff. Cervini Gianfranco<br />

Membro Sup.Tammaro Claudio<br />

<strong>Collegio</strong> di Pesaro - Urbino<br />

data elezioni: 27/11/2005<br />

Consiglio del <strong>Collegio</strong><br />

Presidente Polverari Marcello<br />

V.Presidente Bartolucci Stefano<br />

Segretario Gambaccini Adriana<br />

Tesoriere Biondi F<strong>il</strong>ippo<br />

Consigliere Baronciani Luciano<br />

Consigliere Galeazzi Davide<br />

Consiglire Sonnante Marco<br />

<strong>Collegio</strong> di Arezzo<br />

data elezioni: 11/11/2005<br />

Consiglio del <strong>Collegio</strong><br />

Presidente Giuliarini Giuliano<br />

V.Presidente Barciulli Lucio<br />

Segretario Bartolini Andrea<br />

Tesoriere Rotesi Riccardo<br />

Consigliere Gardeschi Bernardo<br />

Consigliere Panichi Fabrizio<br />

Consiglire Rossi Athos<br />

<strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong> Revisori <strong>dei</strong> Conti<br />

Presidente Marleti Antonio<br />

Membro Eff.. Vichi Daniele<br />

Membro Eff. Segantini Luca<br />

Membro Sup.Galassini Enrico<br />

<strong>Collegio</strong> di Lucca<br />

data elezioni: 22/10/2005<br />

Consiglio del <strong>Collegio</strong><br />

Presidente Barbi Massim<strong>il</strong>iano<br />

V.Presidente Belgrano Stefano<br />

Tesoriere Pistoresi Pierluigi<br />

Segretario Carmignani G<strong>il</strong>berto<br />

Consigliere Nelli Andrea<br />

Consigliere Lucignani Mauro<br />

Consiglire Di Sirio Andrea<br />

<strong>Collegio</strong> di Ragusa<br />

data elezioni: 14/12/2005<br />

Consiglio del <strong>Collegio</strong><br />

Presidente Balloni Corrado<br />

V.Presidente Lissandrello Vincenzo<br />

Segretario Sanf<strong>il</strong>ippo Fernanda<br />

Tesoriere La Pegna Claudio<br />

Consigliere Gurrieri Vincenzo<br />

<strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong> Revisori <strong>dei</strong> Conti<br />

Presidente Distefano Giacomo<br />

Membro Eff. Leone Aldo<br />

Membro Eff. Carnemolla Gianfranco<br />

Membro Sup.Potestà Girolamo<br />

<strong>Collegio</strong> di Avellino<br />

data elezioni: 18/12/2005<br />

Consiglio del <strong>Collegio</strong><br />

Presidente Nardone Celestino<br />

V.Presidente De Vito Vincenzo<br />

Segretario Petruzzi Antonio<br />

Tesoriere Martire Antonio<br />

Consigliere Bianco Fernando<br />

Maria Antonio<br />

Consigliere Amodeo Mario<br />

Consigliere Cocozza Gennaro<br />

<strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong> Revisori <strong>dei</strong> Conti<br />

Membro Eff. Santoli Donato<br />

Membro Eff. La Penna Antonio<br />

Membro Eff. Pannese Raffaele<br />

Membro Sup. Capozzi Giovanbattista<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2005


Al momento di andare in stampa<br />

perviene la notizia che <strong>il</strong> D.L.<br />

30/12/2005 n. 273 recante “Definizione<br />

e proroga <strong>dei</strong> termini, nonché<br />

conseguenti disposizioni urgenti.”<br />

(GU n. 303 del 30-12-2005, tra le altre,<br />

modifica le disposizioni temporali<br />

relative a:<br />

Art. 5. - Adeguamento alle prescrizioni<br />

antincendio per le strutture ricettive<br />

1. Il termine per <strong>il</strong> completamento<br />

degli investimenti per gli adempimenti<br />

relativi alla messa a norma<br />

delle strutture ricettive, previsto dall’articolo<br />

14 del decreto-legge 9 novembre<br />

2004, n. 266, convertito, con<br />

modificazioni, dalla legge 27 dicembre<br />

2004, n. 306, è ulteriormente prorogato<br />

al 30 giugno 2006 per le imprese<br />

che abbiano presentato la richiesta<br />

di nulla osta ai vig<strong>il</strong>i del fuoco<br />

entro <strong>il</strong> 30 novembre 2004.<br />

Art. 10. - Garanzie di sicurezza nel<br />

trattamento <strong>dei</strong> dati personali<br />

Al codice in materia di protezione<br />

<strong>dei</strong> dati personali, di cui al decreto<br />

legislativo 30 giugno 2003, n. 196, e<br />

successive modificazioni, sono apportate<br />

le seguenti modifiche:<br />

a) all’articolo 180:<br />

1) al comma 1 le parole: “31 dicembre<br />

2005” sono sostituite dalle seguenti:“31<br />

marzo 2006”;<br />

2) al comma 3 le parole: “31 marzo<br />

2006” sono sostituite dalle seguenti:<br />

“30 giugno 2006”;<br />

b) all’articolo 181, comma 1, lettera<br />

a), le parole:“31 dicembre 2005” sono<br />

sostituite dalle seguenti: “28 febbraio<br />

2006”.<br />

Art. 11. - Procedure di integrazione<br />

della documentazione in materia ed<strong>il</strong>izia<br />

L’integrazione documentale prevista<br />

nell’allegato 1, ultimo periodo,<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2005<br />

NEWS<br />

PROROGA DEI TERMINI E DISPOSIZIONI<br />

URGENTI CON IL DL 30/12/2005 N. 273<br />

del decreto-legge 30 settembre<br />

2003, n. 269, convertito, con modificazioni,<br />

dalla legge 24 novembre<br />

2003, n. 326, come modificato dall’articolo<br />

10, comma 1, lettera b), del<br />

decreto-legge 29 novembre 2004, n.<br />

282, convertito, con modificazioni,<br />

dalla legge 27 dicembre 2004, n. 307,<br />

può essere effettuata entro <strong>il</strong> 30<br />

apr<strong>il</strong>e 2006.<br />

Art. 25. - Disposizioni in materia di<br />

catasto<br />

Il termine di due anni, da ultimo stab<strong>il</strong>ito<br />

con provvedimento adottato ai<br />

sensi dell’articolo 7 della legge 15<br />

marzo 1997, n. 59, e dell’articolo 7<br />

del decreto legislativo 31 marzo<br />

1998, n. 112, per l’esercizio delle funzioni<br />

previste dall’articolo 66 del citato<br />

decreto legislativo n. 112 del<br />

1998, è prorogato di un anno.<br />

Art. 26. - Fondo per lo sv<strong>il</strong>uppo della<br />

meccanizzazione in agricoltura<br />

All’articolo 1, comma 1, del decretolegge<br />

25 ottobre 2002, n. 236, convertito,<br />

con modificazioni, dalla legge 27<br />

dicembre 2002, n. 284, le parole: “31<br />

dicembre 2005”, sono sostituite dalle<br />

seguenti:“31 dicembre 2007”.<br />

Art. 30. - Credito d’imposta per giovani<br />

imprenditori agricoli<br />

All’articolo 3, comma 3, del decreto<br />

legislativo 29 marzo 2004, n. 99, le<br />

parole: “nel limite della somma di<br />

9.921.250 euro per l’anno 2004 e nei<br />

limiti della somma di dieci m<strong>il</strong>ioni di<br />

euro annui per ciascuno degli anni<br />

dal 2005 al 2009” sono sostituite dalle<br />

seguenti: “nel limite della somma<br />

di dieci m<strong>il</strong>ioni di euro annui per ciascuno<br />

degli anni dal 2006 al 2010” e<br />

le parole:“da emanarsi entro <strong>il</strong> 31 dicembre<br />

2004” sono sostituite dalle<br />

seguenti: “da emanarsi entro trenta<br />

giorni dalla decisione della Commissione<br />

europea di approvazione del<br />

regime di aiuti di cui al presente<br />

comma”.<br />

Art. 32. - Controllo sulla gestione degli<br />

enti<br />

Il termine previsto dalle disposizioni<br />

vigenti per l’invio ai Ministeri vig<strong>il</strong>anti<br />

<strong>dei</strong> b<strong>il</strong>anci degli enti che vi sono<br />

tenuti è prorogato di sessanta<br />

giorni per gli enti che, a decorrere<br />

dall’anno 2006, effettuano la trasmissione<br />

in via telematica ai predetti<br />

Ministeri nonché, insieme ai<br />

conti consuntivi, ai b<strong>il</strong>anci di previsione<br />

e alle relative variazioni, al<br />

Dipartimento della Ragioneria generale<br />

dello Stato, cui gli stessi sono<br />

obbligatoriamente inoltrati in via<br />

telematica, a decorrere dall’esercizio<br />

2007. Con provvedimento del<br />

Ragioniere generale dello Stato,<br />

sentiti i Ministeri vig<strong>il</strong>anti, adottato<br />

entro quarantacinque giorni dalla<br />

data di entrata in vigore del presente<br />

decreto, sono stab<strong>il</strong>ite le modalità<br />

applicative del presente articolo, incluse<br />

quelle occorrenti per la fase<br />

della sua prima attuazione.<br />

Regolamento della formazione continua<br />

del Perito <strong>Agrari</strong>o per l’eccellenza<br />

nell’esercizio della libera professione<br />

Emanato dal Consiglio <strong>Nazionale</strong><br />

<strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong><br />

<strong>Agrari</strong> Laureati nella seduta del 3<br />

settembre 2004: con l’approssimarsi<br />

del 31.12.2005 si rende necessario ricordare<br />

i passi da compiere per <strong>il</strong> riconoscimento<br />

ai <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> che ne<br />

fanno richiesta <strong>dei</strong> crediti formativi<br />

annui.<br />

a. Il Perito <strong>Agrari</strong>o ai fini della acquisizione<br />

della certificazione, richiederà<br />

al <strong>Collegio</strong> provinciale la<br />

verifica del percorso formativo completato<br />

nell’anno solare presentando<br />

l’istanza corredata della documentazione<br />

prescritta.<br />

b. La richiesta di certificazione sarà<br />

convalidata o rigettata previa verifica,<br />

entro trenta giorni, dalla ultimazione<br />

dell’iter di riconoscimento.<br />

35


36<br />

Corte di giustizia,Sez.II-11-1004,in<br />

causa C-457\02-Timmer-mans, pres.;<br />

Puissochet, rel.; Kokott, avv. gen.-<br />

Trib. Pen.Terni c. Niselli.<br />

Ambiente -Rifiuti -Definizione.-<br />

Art. 1, lett a), primo comma direttiva<br />

n. 75/442 CEE.<br />

Ambiente -Rifiuti -Nozione -Art. 1,<br />

lett. a), primo comma direttiva n.<br />

75/442 CEE -Residui di produzione<br />

-Riut<strong>il</strong>izzo.<br />

La definizione di rifiuto contenuta<br />

nell art. 1, lett. a), primo comma, della<br />

direttiva del Consiglio 15 luglio 1975,<br />

5/442/CEE,relativa ai rifiuti,come<br />

modificata dalla direttiva del Consiglio<br />

18 marzo 991, 91/156/CEE e della<br />

decisione della Commissione 24<br />

maggio 1996, 96/350/CE, non può essere<br />

interpretata nel senso che essa ricomprenderebbe<br />

tassativamente le<br />

sostanze o i materiali destinati o soggetti<br />

alle operazioni di smaltimento o<br />

di recupero menzionati negli allegati<br />

II A e II B della detta direttiva, oppure<br />

in elenchi equivalenti, o <strong>il</strong> cui detentore<br />

abbia l”intenzione o l”obbligo<br />

di destinarli a siffatte operazioni(1).<br />

La nozione di rifiuto ai sensi dell’art.<br />

1, lett. a), primo comma, della direttiva<br />

75/442, come modificata dalla direttiva<br />

91/156 e dalla decisione<br />

96/350, non dev’essere interpretata<br />

nel senso che essa escluderebbe l”insieme<br />

<strong>dei</strong> residui di produzione o di<br />

consumo che possono essere o sono<br />

riut<strong>il</strong>izzati in un ciclo di produzione<br />

o di consumo, vuoi in assenza di trattamento<br />

preventivo e senza arrecare<br />

danni all’ambiente, vuoi previo trattamento<br />

ma senza che occorra tuttavia<br />

un”operazione di recupero ai<br />

sensi dell’allegato II B di tale direttiva<br />

(2).<br />

Cass. Sez. II Civ. -27-10-2004, n.<br />

20786 - Duva, pres. ; Calabrese, est. ;<br />

Marinelli, P.M. (conf.) - Comune di<br />

Oristano (avv. Frau) c. Maccioni<br />

(avv. Pristini). (Cassa App. Cagliari,<br />

Sez. spec.Agr. 22 marzo 2001)<br />

GIURISPRUDENZA<br />

Proprietà - Azioni a difesa della proprietà<br />

- Rivendicazione- Prova- Onere<br />

del rivendicante -Ricorso alle risultanze<br />

catastali- Ammissib<strong>il</strong>ità - Valore<br />

probatorio.(C.c., artt. 984, 2697,<br />

2727 e 2729; c.p.c.,artt. 115 e 116)<br />

Il principio per cui <strong>il</strong> rivendicante è<br />

tenuto a fornire la prova del suo diritto<br />

di proprietà in base al titolo originale<br />

di acquisto o al verificarsi dell’usucapione<br />

, non ha carattere assoluto,<br />

ma va applicato con opportuni<br />

temperamenti in rapporto alla concreta<br />

situazione processuale.A tal fine,le<br />

risultanze <strong>dei</strong> registri catastali,pur<br />

se non valgono a dimostrare<br />

senz’altro la proprietà su un immob<strong>il</strong>e,possono<br />

tuttavia fornire indizi<br />

ed essere ut<strong>il</strong>izzati dal giudice come<br />

elementi di convincimento (1)<br />

Cass. Sez. I Civ. -27-8-2004, n. 177133<br />

- Proto, pres.; Nappi, est.;Golia, P.M.<br />

(conf.) Polfar s.r.l. (avv. Raffi e altro)<br />

c. Pref. Ravenna (avv. n.c.). (Conferma<br />

Trib. Ravenna 22 dicembre<br />

2000)<br />

Produzione, commercio e consumi -<br />

Concimi e concimaie- Disciplina <strong>dei</strong><br />

fert<strong>il</strong>izzanti ,di cui alla legge n. 748<br />

del 1984 - Sanzioni amministrative -<br />

Illecito ex art. 12 della legge stessa -<br />

Configurab<strong>il</strong>ità - Estremi -Detenzione<br />

di concimi già confezionati -<br />

Sufficienza -Fondamento. (L. 19 ottobre<br />

1984, n. 748, art. 12)<br />

In tema di sanzioni amministrative in<br />

materia di fert<strong>il</strong>izzanti, la detenzione<br />

di concimi già definitivamente confezionati<br />

integra gli estremi dell’<strong>il</strong>lecito<br />

previsto dall’art. 12 della l. 19 ottobre<br />

1984, n. 748 -<strong>il</strong> quale punisce, fra l’altro,“chiunque<br />

vende, pone in vendita<br />

o mette altrimenti in commercio” fert<strong>il</strong>izzanti<br />

non conformi alle norme<br />

della legge stessa e <strong>dei</strong> suoi allegati -,<br />

dovendosi ritenere che la detenzione<br />

per vendere, se è accompagnata da<br />

comportamenti rivelatori del fine di<br />

vendere e di commerciare, basta di<br />

per sé sola ad integrare l’elemento<br />

materiale dell’<strong>il</strong>lecito (1).<br />

Cass. Sez. III Civ. -19-5-2004, n. 9473<br />

- Duva, pres. ; Calabrese,e est,; Marinelli,<br />

P.M. (conf.) - De Matteo ed<br />

altro (avv. Capotorto) c. De Leo<br />

(avv. Sannoner). (Cassa con rinvio<br />

App. Bari 12 giugno 2000)<br />

Prelazione e riscatto - Accertamento<br />

con sentenza - Termine per <strong>il</strong> pagamento<br />

del prezzo - Decorrenza -<br />

Sospensione per richiesta di mutuo<br />

agevolato - Decorrenza. (L. 26 maggio<br />

1965, n. 590, art. 8; l. 8 gennaio<br />

1979, n. 2, art. 1)<br />

In caso di esercizio del diritto di riscatto<br />

di un fondo rustico accertato<br />

con sentenza passata in giudicato, <strong>il</strong><br />

termine di tre mesi per effettuare <strong>il</strong><br />

pagamento del prezzo inizia a decorrere<br />

dal momento del passaggio<br />

in giudicato della sentenza, mentre<br />

l’eventuale periodo di sospensione -<br />

non oltre l’anno- del detto temine, al<br />

fine di ottenere un mutuo agevolato,<br />

inizia a decorrere dalla presentazione<br />

della domanda di concessione del<br />

mutuo agevolato(1).<br />

Cass. Sez. I Civ. - 27-2-2004, n. 3977 -<br />

Lo savio, pres.; Forte, est.;Abbritti,<br />

P.M. (conf.) - Com. Pessano con<br />

Bernago (avv. Romanelli) c. Frigerio<br />

(avv. Generoso). (Conferma<br />

App. M<strong>il</strong>ano 22 dicembre 2000)<br />

Espropriazione p.p.u. - Procedimento-<br />

Liquidazione dell’indennità<br />

- Determinazione (stima) - Suolo<br />

qualificato come edificab<strong>il</strong>e - Indennità<br />

aggiuntive per soprasuolo -<br />

Configurab<strong>il</strong>ità - Esclusione - Acquiescenza<br />

dell’espropriato alla<br />

qualificazione del suolo come edificab<strong>il</strong>e<br />

- Ricorso per cassazione concernente<br />

<strong>il</strong> quantum delle indennità<br />

aggiuntive - Ammissib<strong>il</strong>ità - Esclusione.<br />

(C.p.c., artt. 360, 365; d.1. 11<br />

luglio 1992, n. 333, art. 5 bis; l. 8 agosto<br />

1992, n. 359)<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2005


In tema di determinazione delle giuste<br />

indennità per l’espropriazione, le<br />

cosiddette indennità aggiuntive per<br />

soprassuolo (nella fattispecie,per essenze<br />

arboree, manufatti e valore<br />

aziendale connesso all’allevamento di<br />

suini) sono ipotizzab<strong>il</strong>i esclusivamente<br />

in rapporto alle aree qualificate<br />

come agricole; ne consegue che è<br />

inammissib<strong>il</strong>e <strong>il</strong> motivo di ricorso per<br />

cassazione,con qui l’espropriato censuri<br />

la decisione della Corte di appello<br />

in ordine al quantum delle suddette<br />

indennità, ove lo stesso espropriato<br />

abbia fatto acquiescenza alla qualificazione<br />

del suolo come edificab<strong>il</strong>e(1).<br />

Cart. Sez.I Civ. - 9-3-2004,n.4732- De<br />

Musis, pres.; Benini, est. ; Carestia,<br />

P.M. (diff.) -Cattaneo (avv. Romanelli)<br />

c.Com. Locatello (avv. Goisis).<br />

(Conferma App. Brescia 2 luglio<br />

2001)<br />

Espropriazione p.p.u. - Procedimento<br />

- Liquidazione dell’indennità -<br />

Determinazione (stima) - Suoli agricoli<br />

- Essenze arboree - R<strong>il</strong>evanza<br />

autonoma ai fini di compenso aggiuntivo<br />

- Esclusione. (L. 22 ottobre<br />

1971, n. 865, art. 16; L. 25 giugno<br />

1865, n. 2359, art. 39)<br />

Il criterio del valore gabellare per la<br />

determinazione indennitaria <strong>dei</strong> suoli<br />

agricoli,introdotto dalla l. 22 ottobre<br />

1971, 865, è commisurato al tipo<br />

di piantagioni effettivamente praticate<br />

sul fondo, e - a differenza dal sistema<br />

previdente, di cui all’art. 43 l. 25<br />

giugno 1865, n. 2359, che continua ad<br />

applicarsi unicamente alle espropriazioni<br />

ancora regolate da quella legge<br />

- non consente alcuna considerazione<br />

separata tra <strong>il</strong> valore del suolo e quello<br />

delle essenze arboree su di esso esistenti<br />

(cosiddetto soprassuolo), ai fini<br />

di un compenso aggiuntivo (2).<br />

Cass. Sez. III Civ. -5-12-2003,n. 18654<br />

- Nicastro, pres. ; Chiarini, est.; Cafiero,<br />

P.M. (parz. diff.) - Tomaiuolo<br />

(avv.Tomaiuolo) c. Sassi (avv.Agnu-<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2005<br />

GIURISPRUDENZA<br />

s<strong>dei</strong>). (Cassa con rinvio App. Bari 1°<br />

giugno 2000)<br />

Contratti agrari - Affitto di fondi rustici<br />

- Accordi in deroga - Validità -<br />

Presupposti - Assistenza <strong>dei</strong> rappresentanti<br />

delle rispettive organizzazioni<br />

professionali - Necessità - Possib<strong>il</strong>ità<br />

che gli stessi prevengano da<br />

una stessa organizzazione professionale<br />

- Sussistenza. (L. 11 febbraio<br />

1971, n. 11, art. 23; l. 3 maggio 1982, n.<br />

203, art. 45)<br />

La disputa se l’art. 45, primo comma,<br />

della l. 3 maggio 1982 n. 203, nel richiedere<br />

espressamente che <strong>il</strong> concedente di<br />

un fondo rustico ed <strong>il</strong> concessionario<br />

siano assistiti dalle “rispettive” organizzazioni<br />

professionali agricole maggiormente<br />

rappresentative a livello nazionale,<br />

debba esser inteso nel senso<br />

che le associazioni siano necessariamente<br />

diverse, ancorché non politicamente<br />

contrapposte, è stata superata<br />

dalla giurisprudenza di legittimità ritenendo<br />

che l’organismo professionale<br />

può anche esser unico purché le parti<br />

siano almeno assistite da due rappresentanti<br />

<strong>dei</strong> rispettivi interessi per evitarne<br />

la presunzione di conflitto. Le<br />

parti possono, nell’esecizio della loro<br />

autonomia negoziale, predisporre un<br />

regolamento <strong>dei</strong> loro interessi in deroga<br />

a quello normativamente previsto,purché<br />

si garantito <strong>il</strong> contraddittorio tra le<br />

stesse mediante l’assistenza <strong>dei</strong> rappre-<br />

REPLICA<br />

sentanti <strong>dei</strong> settori corrispondenti agli<br />

interessi di cui sono portatrici (proprietari,affittuari,etc.)<br />

ovvero,in mancanza<br />

del relativo raggruppamento, almeno<br />

di un rappresentante dell’interesse di<br />

ciascuna di esse (1).<br />

Cass. Sez. I Civ. -8-8-2003, n. 11974 -<br />

Losavio, pres.;Fioretti, est.;Gambardella,P.M.<br />

(conf.) - Polfar s.r.l. (avv.<br />

Raffi ed altro) c. Pref. Ravenna (avv.<br />

n.c.). (Conferma Trib. Ravenna 28<br />

febbraio 2000)<br />

Produzione, commercio e consumo<br />

- Concimi - Legge n .748 del 1984 -<br />

Uso, sulla confezione del prodotto,<br />

del termine “superstallatico”, per<br />

contraddistinguere un ammendante<br />

- Violazione dell’art. 12 della legge<br />

citata, con applicazione della relativa<br />

sanzione amministrativa - Configurab<strong>il</strong>ità.<br />

(L. 19 ottobre 1984, n. 748,<br />

artt. 8, 9 e 12)<br />

In tema di sanzioni amministrative in<br />

materia di fert<strong>il</strong>izzanti, l’uso, sulla<br />

confezione del prodotto, del termine<br />

“superstallatico”, per contraddistinguere<br />

un ammendante, integra violazione<br />

dell’art. 12, primo comma, lett.<br />

b), della l. 19 ottobre 1984, n. 748, con<br />

conseguente legittima irrogazione<br />

della relativa sanzione amministrativa<br />

pecuniaria, atteso che detto termine<br />

non figura fra quelli obbligatori<br />

ammessi dalla legge stessa per la individuazione<br />

<strong>dei</strong> prodotti (1).<br />

A seguito del mio articolo “Da oggi non ci sto più”, pubblicato sulla rivista<br />

“Il perito agrario” n. 4/2005, l’agrotecnico Orlandi mi ha attaccato<br />

personalmente con un articolo allegro e scanzonato. Ma dal contenuto<br />

piccato si evince quindi che ho colpito nel segno. Ringrazio coloro<br />

che, tra periti agrari ed agrotecnici, mi hanno manifestato la loro<br />

solidarietà e confermo che continuerò, a sostegno e difesa della nostra<br />

Categoria, nella mia azione di chiarezza ogni qual volta se ne presenterà<br />

la necessità.<br />

Domenico Di Biase<br />

37


38<br />

FIBRE PLASTICHE A BASSO<br />

IMPATTO AMBIENTALE<br />

La soia potrebbe divenire presto un<br />

valido sostituto del petrolio come materia<br />

prima per la produzione delle fibre<br />

sintetiche. Secondo quanto riportato<br />

dal bollettino dell’università del<br />

Delaware, un gruppo di ricercatori,<br />

coordinati da Richard Wool, avrebbe<br />

impiegato l’olio di soia per produrre<br />

catene polimeriche omogenee con caratteristiche<br />

meccaniche addirittura<br />

superiori a quelle delle catene derivate<br />

dal petrolio.“Da oltre cinque anni -<br />

afferma lo studioso - stiamo modificando<br />

la crescita della soia nel tentativo<br />

di renderla un elemento ideale per<br />

sostituire <strong>il</strong> petrolio nell’industria della<br />

plastica. La conoscenza della sua<br />

struttura genetica e la sua naturale<br />

biodegradab<strong>il</strong>ità la rendono infatti<br />

MAIS PER LA BIODIVERSITÀ<br />

Un gruppo di scienziati<br />

statunitensi associati all’Università<br />

di San<br />

Francisco, ha descritto,<br />

sulla rivista<br />

Nature la scoperta<br />

di un gene (“barren<br />

stalk 1”) che regola lo sv<strong>il</strong>uppo<br />

delle ramificazioni secondarie<br />

nelle piante, e che,<br />

presumib<strong>il</strong>mente, ha permesso<br />

al cespuglioso teosinte (una pianta<br />

selvatica che cresce nella Sierra Madre<br />

messicana) di essere trasformato<br />

nel moderno mais a stelo lungo.“Già<br />

alcuni m<strong>il</strong>lenni prima della spedizione<br />

di Cristoforo Colombo - spiega<br />

Robert J. Schmidt, coordinatore del<br />

progetto, gli agricoltori delle regioni<br />

centrali dell’America impararono a<br />

selezionare ed incrociare <strong>il</strong> teosinte<br />

per trarne <strong>il</strong> progenitore dell’attuale<br />

mais.A distanza di molti secoli - prosegue<br />

- siamo riusciti a mappare <strong>il</strong><br />

Dna arcaico dell’attuale ceppo di provenienza<br />

dell’arbusto e a conservarlo<br />

SCIENZA<br />

adatta allo<br />

scopo, dato che consente operazioni<br />

fondamentali, come controllare la sequenza<br />

delle proteine la compongono,<br />

orientandole per poter ottenere<br />

intatto nella sua struttura, bas<strong>il</strong>are e<br />

derivata,grazie alle moderne tecniche<br />

di riconoscimento biomolecolare, ed<br />

a metterlo a disposizione del mondo<br />

scientifico affinché lo preservi per le<br />

generazioni a venire”.<br />

E ADESSO TOCCA AL BASILICO<br />

Dopo averci annunciato che vari alimenti<br />

possono essere nocivi alla salute,<br />

adesso, secondo una ricerca effettuata<br />

da un gruppo di studiosi dell’Università<br />

di Genova, le foglie di bas<strong>il</strong>ico<br />

fino ad una altezza di circa 10 centimetri<br />

dalla base della pianta sv<strong>il</strong>uppano<br />

una sostanza, <strong>il</strong> met<strong>il</strong>eugenolo,<br />

classificata, dal National Program of<br />

Toxicology, come cancerogena. I ricercatori<br />

chiariscono poi, che quando<br />

la pianta cresce, <strong>il</strong> met<strong>il</strong>eugenolo diminuisce<br />

e diventa eugenolo,sostanza<br />

innocua che conferisce <strong>il</strong> caratteristico<br />

sapore al vegetale. Gli studiosi consigliano<br />

pertanto di evitare di ut<strong>il</strong>izzare<br />

piante che non siano cresciute almeno<br />

di 18 - 20 centimetri.<br />

materiali compositi d’altissime prestazioni,<br />

e poterle ‘spaccare’ una volta<br />

terminato <strong>il</strong> ciclo di vita,cosicché <strong>il</strong> loro<br />

impatto ambientale sia praticamente<br />

nullo”.<br />

ALLEVARE VACCHE<br />

PER PROTEGERSI DAI TUMORI<br />

In uno studio pubblicato dall’American<br />

Journal of Epidemiology gli<br />

allevatori di lattifere sono protetti<br />

dal rischio di essere colpiti dal tumore<br />

ai polmoni.<br />

La ricerca è stata effettuata da ricercatori<br />

internazionali coordinati<br />

dal Prof. Giuseppe Mastrangelo dell’Università<br />

di Padova.<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2005


Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2005<br />

SCIENZA<br />

RIMEDI CONTRO LE INVASIONI DI INSETTI<br />

Dallo studio della capacità di<br />

adattamento degli insetti al<br />

clima si potranno sv<strong>il</strong>uppare<br />

nuovi rimedi per fermarne la<br />

proliferazione causata dall’innalzamento<br />

delle temperature<br />

del globo. È quanto<br />

pubblicato sull’autorevole New<br />

scientist, a firma dell’entomologo Michael<br />

Kaspari, che ha analizzato i segmenti<br />

del Dna di numerose specie di<br />

formiche capaci di sopravvivere in latitudini<br />

completamente diverse dal<br />

loro luogo di nascita. Lo studio di alcuni<br />

tratti del loro corredo cromosomico<br />

ha permesso di comprendere<br />

quali siano le modalità che inducono<br />

un “laboratorio” cellulare ad adeguarsi<br />

ad un ambiente in rapida mutazione.“Gli<br />

esiti della ricerca che abbiamo<br />

condotto - afferma lo studioso<br />

- suggeriscono che nel Dna degli es-<br />

ESTRATTO DI ORIGANO<br />

E INFEZIONI BATTERICHE<br />

Il carvacrolo, un composto fenolico<br />

estratto dall’origano, ha dato ottimi<br />

risultati nel fermare la proliferazione<br />

degli staf<strong>il</strong>ococchi. E’ <strong>il</strong> risultato<br />

di un progetto sv<strong>il</strong>uppato dal Georgetown<br />

University Medical Center.<br />

La sperimentazione di principi attivi<br />

sempre più potenti che contrastino<br />

efficacemente le infezioni batteriche<br />

è uno <strong>dei</strong> campi su cui si stanno<br />

maggiormente concentrando i biolaboratori<br />

di tutto <strong>il</strong> mondo. “La<br />

straordinaria velocità di adattamento<br />

<strong>dei</strong> ceppi batterici alle nuove molecole<br />

antibiotiche - afferma l’infettivologo<br />

Harry G. Preuss - induce i<br />

bioingegneri a puntare sulla creazione<br />

di fattori contrastanti biotech,<br />

prendendo a modello le mutazioni<br />

genetiche presenti in particolari<br />

piante che hanno naturalmente sv<strong>il</strong>uppato<br />

strategie multitasking di<br />

grande efficienza. In particolare -<br />

seri viventi possano mutare<br />

i legami che inducono<br />

i tessuti a regolarsi a<br />

seconda delle mutate<br />

condizioni esterne. Il protrarsi<br />

di tali condizioni<br />

porta a consolidare la varianza<br />

al punto da renderla effettiva<br />

fino al mutare delle necessità”.<br />

sottolinea - a quattro anni dall’inizio<br />

della sperimentazione su questi<br />

composti, l’applicazione di sintesi<br />

pluriattive ha manifestato forti ral-<br />

IL CHILOGRAMMO<br />

DEVE ANDARE IN PENSIONE<br />

Secondo alcuni scienziati anglofrancoamericani<br />

<strong>il</strong> ch<strong>il</strong>ogrammo, che fino<br />

ad oggi è stato corrispondente ad un<br />

campione di platino-iridio, conservato<br />

al Bureau International des Poids et<br />

Mesures a Parigi, a causa di un possib<strong>il</strong>e<br />

deterioramento, debba essere ridefinito<br />

in termini di costanti atomiche<br />

o fondamentali come avviene per le altre<br />

unità di misura. Gli scienziati hanno<br />

dunque proposto due possib<strong>il</strong>ità.<br />

La prima si basa sulla costante di<br />

Plank (legata alla natura ondulatoria<br />

della materia) e accomuna la massa di<br />

un ch<strong>il</strong>ogrammo alla gravità terrestre<br />

per mezzo di una forza magnetica misurata<br />

con precisione.La seconda possib<strong>il</strong>ità<br />

invece si riferisce alla costante di<br />

Avogadro e richiede <strong>il</strong> conteggio di un<br />

determinato numero di atomi con una<br />

massa atomica specifica.<br />

lentamenti delle attività infiammatorie<br />

e <strong>il</strong> contenimento di effetti collaterali<br />

tipici degli antibiotici tradizionali”.<br />

39


40<br />

AA.VV.<br />

I FOGLI DI BACCO (4 volumi)<br />

A cura dell Enoteca Italiana di<br />

Siena S.P.<br />

I “Fogli di Bacco” si presentano come<br />

una collana, di piccole dimensioni,<br />

che ospita studi e ricerche<br />

promossi dall’Enoteca Italiana in<br />

ambiti diversi tra loro, ma tutti riguardanti<br />

<strong>il</strong> rapporto tra vino e cultura.<br />

Questo binomio è un’iniziativa<br />

insolita nel panorama della tradizione<br />

enologica sia del nostro<br />

paese, sia di tutto <strong>il</strong> mondo.<br />

Troppo spesso, nel passato, <strong>il</strong> vino è<br />

stato accompagnato a contenuti impropri<br />

: la devianza sociale, l’eccesso,<br />

<strong>il</strong> basso livello popolare <strong>dei</strong> suoi<br />

consumi, e così via. Ma rivelare la<br />

profonda matrice culturale che unisce<br />

<strong>il</strong> vino alla cultura può servire a<br />

ricordare che <strong>il</strong> vino può essere fonte<br />

di raffinatezza, di conoscenza, di<br />

elevazione e che <strong>il</strong> suo consumo<br />

moderato può contribuire al miglioramento<br />

della nostra forma del vivere.A<br />

questo mirano i quattro volumi<br />

della collana “I fogli di Bacco”<br />

Il primo volume tratta <strong>dei</strong>”Media,<br />

giovani e vino: elementi per lo studio<br />

sulla pianificazione <strong>dei</strong> mezzi di comunicazione<br />

del vino verso i giovani”<br />

elaborato da Giovanni Catolfi. Il<br />

secondo volume tratta del “Design<br />

della Comunicazione” ed è stato elaborato<br />

da S<strong>il</strong>via Torsi. Il terzo volume<br />

tratta del “linguaggio del vino”<br />

di Michele Guerra. Il quarto volume,<br />

di Angela Mengoni, basato su alcune<br />

riflessioni intorno a un questionario<br />

on line, tratta <strong>il</strong> “Consumo e immaginario<br />

del vino tra i giovani”.<br />

Graziella Picchi e Andrea Pieroni<br />

LE ERBE – Atlante <strong>dei</strong> prodotti tipici<br />

Rai-Eri -Agra Editrice,<br />

Roma, Via Nomentana 257<br />

Pagg 424, Euro 25,00<br />

Dopo i volumi dedicati a Il pane, I<br />

LIBRI<br />

formaggi, I salumi, Le conserve e<br />

La pasta, questo volume costituisce<br />

un nuovo tassello di una collana curata<br />

dall’Istituto <strong>Nazionale</strong> di Sociologia<br />

Rurale.<br />

Ben 176 sono erbe le cui virtù gastronomiche<br />

e curative vengono attentamente<br />

<strong>il</strong>lustrate dagli autori.<br />

Nel solco di una tradizione che risale<br />

ai f<strong>il</strong>osofi greci Teofrasto e Dioscoride,<br />

rinverditi nel rinascimento<br />

italiano dal Felici e dal Mattioli, gli<br />

autori fissano in termini geografici<br />

una presenza che le trasformazioni<br />

in atto sono spesso destinate a stravolgere:<br />

i semi inglobati nel fango<br />

attaccato alle ruote <strong>dei</strong> camion possono<br />

infatti modificare la distribuzione<br />

delle essenze sul terreno.Anche<br />

per questo <strong>il</strong> volume rappresenta<br />

un punto fermo per la nostra<br />

evoluzione ecologica: oltre che una<br />

sicura prospettiva per insaporire le<br />

carni o per mischiare stuzzichevoli<br />

insalatine.<br />

Il libro può essere richiesto ad Agra<br />

(Tel. 06/44254205 – fax 06/44254239)<br />

con spedizione in contrassegno, senza<br />

alcun aggravio di spese postali.<br />

Massimo Lazzari<br />

Fabrizio Mazzetto<br />

PRONTUARIO<br />

DI MECCANICA AGRARIA<br />

E MECCANIZZAZIONE<br />

Reda Edizioni, Torino<br />

Pagg. 224, 400 <strong>il</strong>lustrazioni,<br />

Euro 14,90<br />

Gli autori pubblicano un testo tecnico-divulgativo<br />

ut<strong>il</strong>e agli operatori<br />

di settore per compiere scelte accurate<br />

e corrette in termini economici<br />

e organizzativi.<br />

L’opera è suddivisa in tre parti, la<br />

prima, tratta in termini generali della<br />

scelta tecnico-economica delle<br />

macchine agricole.Vengono affrontati<br />

i principi fisici ed energetici di<br />

base del funzionamento delle macchine<br />

sia meccaniche, sia idrauliche;<br />

i temi della meccanizzazione, intesa<br />

come materia che studia l’accoppiamento<br />

tra motrici ed operatrici all’interno<br />

<strong>dei</strong> vincoli temporali di un<br />

loro ut<strong>il</strong>izzo tempestivo per svolgere<br />

i diversi tipi di operazioni. Spiega<br />

<strong>il</strong> calcolo <strong>dei</strong> costi di esercizio proponendo<br />

una metodologia fortemente<br />

mirata a risolvere operativamente<br />

questi problemi. Infine, i temi<br />

della sicurezza e dell’ergonomia<br />

sulle macchine agricole.<br />

La seconda parte tratta delle macchine<br />

motrici per l’agricoltura e in<br />

particolare <strong>dei</strong> trattori. I diversi<br />

componenti dello stesso vengono<br />

descritti evidenziandone la funzionalità<br />

e le principali caratteristiche<br />

innovative. Di ognuna delle principali<br />

tipologie di macchina motrice<br />

presenti sul mercato viene poi presentata<br />

una scheda descrittiva che<br />

riferisce degli equipaggiamenti<br />

standard della medesima.<br />

La terza parte affronta <strong>il</strong> tema delle<br />

macchine operatrici per l’agricoltura<br />

di campo, dalla preparazione<br />

del terreno alla raccolta, comprese<br />

quindi anche quelle per l’irrigazione.<br />

Massimo Epifani<br />

LA VIA DELL’OLIO<br />

Editore Fratelli Alinari, Firenze<br />

Pagg.80, Euro 18<br />

Questo libro vuole essere un viaggio<br />

conoscitivo nei confronti dell<br />

EVO. Si deve smettere di parlare di<br />

“olio di oliva” e cominciare a valorizzare<br />

l’EVO: l’Extra Vergine d’Oliva.<br />

Questo, infatti, grazie al suo diretto<br />

legame con <strong>il</strong> frutto sano e alla<br />

sinergia fra tecnologia e tradizione,<br />

è diventato <strong>il</strong> “vero” olio d’oliva.<br />

Le sue indiscusse proprietà nutrizionali<br />

ne celebrano la sua assoluta<br />

salubrità. L’EVO inizierà così<br />

una nuova cultura anche in alimentazione:<br />

questo è ciò che si propone<br />

l’autore.<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2004


INDIRIZZI DEI COLLEGI PROVINCIALI<br />

67100 L’AQUILA<br />

Via S<strong>il</strong>a Persichelli, 25 tel.0862/312168<br />

Pres. Vincenzino Liberati<br />

92019 SCIACCA (Ag)<br />

Via A. De Gasperi, 127/D tel. 0925/905090<br />

Pres. Sergio Panunzio<br />

15100 ALESSANDRIA<br />

Corso Crimea, 89 tel. 0131/52793<br />

c/o Studio tecnico<br />

Pres. Massim<strong>il</strong>iano Ricci<br />

60015 FALCONARA MARITTIMA (AN)<br />

Via del Consorzio, 21<br />

tel. 071/9188973 - fax 071/9162177<br />

Pres. Carlo Zoppi<br />

52100 AREZZO<br />

Piazza Guido Monaco, 5 tel. 0575/21307<br />

Pres. Giuliarini Giuliano<br />

63100 ASCOLI PICENO<br />

Via delle Zeppelle, 192 - tel. 0736/41829<br />

Pres. Pietro Ciabattoni<br />

14100 ASTI<br />

Via Carducci, 50/A tel. 0141/353857<br />

Pres. Angelo Dezzani<br />

83100 AVELLINO<br />

Via L. lannacchini, 38 tel. 0825/26377<br />

Pres. Celestino Nardone<br />

70125 BARI<br />

Via Annibale di Francia,13 - tel. 080/5428141<br />

Pres. Antonio Memeo<br />

32100 BELLUNO<br />

Viale Fantuzzi, 17 c/o coldiretti<br />

tel. 0437/949640<br />

Pres. Ezio Festini<br />

82100 BENEVENTO<br />

Via XXV Luglio, 14 tel. 0824/29298<br />

Pres. Cristiano Fontanarosa<br />

24122 BERGAMO<br />

Via Zelasco, 1 tel. 035/238727<br />

Pres. Giovanbattista Vitali<br />

40126 BOLOGNA<br />

Viale F<strong>il</strong>opanti 4/c tel. 051/252978<br />

Pres. Gastone Gabrielli<br />

39040 ORA (Bolzano)<br />

Via del Monte, 18 tel. 0471/811260<br />

Pres. Christof Pichler<br />

25100 BRESCIA<br />

Via Marsala, 17 tel. 030/296424<br />

Pres. Sergio Caprioli<br />

72017 OSTUNI (BR)<br />

Via N. Sansone, 16 c.p. 321<br />

tel. 0831/305566<br />

Pres. Rocco Cucci<br />

09124 CAGLIARI<br />

Via Mestre, 8 tel. 070/300304<br />

Pres. Marco Fanunza<br />

93100 CALTANISSETTA<br />

Via Mons. Guttadauria, 2<br />

tel. 0934/585810<br />

Cas. Postale 25<br />

Pres. Michele Riggi<br />

86100 CAMPOBASSO<br />

Via D’Amato, 15 tel. 0874/66248<br />

Pres. Giuseppe Zingarelli<br />

81016 PIEDIMONTE MATESE (CE)<br />

Piazza Roma, 79 tel. 0823/913594<br />

Pres. Domenico Di Baia<br />

95129 CATANIA<br />

Via Grotte Bianche, 117 tel. 095/436393<br />

Pres. Francesco Intrisano<br />

88100 CATANZARO<br />

Casella postale 201 tel. 0961/726839<br />

Pres. Domenico Russo<br />

66020 SCERNI (CHIETI)<br />

Via Colle Comune, 1 c/o Itas tel.<br />

0873/914513<br />

Pres. Nicola D’Ortona<br />

22100 COMO<br />

P.le Camerlata, 9 tel./fax 031/526019<br />

Pres. Marino Vimmercati<br />

12038 SAVIGLIANO (CN)<br />

Via Alfieri, 19 tel. 0172/713087<br />

Pres. Giuseppe Serra<br />

87100 COSENZA<br />

Via E. Capizzano, 56 tel. 0984/392175<br />

Pres. Rocco Carricato<br />

26100 CREMONA<br />

Via Palestro, 60 tel. 0372/22021<br />

Pres. Costante Galli<br />

94019 LEONFORTE (EN)<br />

C.so Umberto, 109 tel. 0935/956078<br />

Pres. Francesco Ferragosto<br />

44100 FERRARA<br />

Contrada della Rosa, 18 tel. 0532/204637<br />

Pres. M<strong>il</strong>va Sacchetti<br />

50122 FIRENZE<br />

Via Pietrapiana, 32 tel. 055/2340202<br />

Pres. F<strong>il</strong>ippo Ninci<br />

71100 FOGGIA<br />

Via Piave, 41 tel. 0881/723401<br />

Pres. Antonio Dell’Aqu<strong>il</strong>a<br />

47100 FORLI - CESENA<br />

Corso Repubblica, 93 tel. 0543/33137<br />

Pres. Paolo Lombardini<br />

03041 ALVITO (FR)<br />

Via S. Nicola, 1 - tel. 0776/344231<br />

c/o Istituto Tecnico <strong>Agrari</strong>o Statale<br />

Pres. Domenico Cistrone<br />

58100 GROSSETO<br />

c/o Azienda agricola dell’Itas<br />

Via <strong>dei</strong> Barberi<br />

Tel. 349/6100714 - tel./ fax 0564/23107<br />

Pres. Giuseppina Pino<br />

18100 IMPERIA<br />

Corso Garibaldi, 13 tel. 0183/651525<br />

Pres. Elio Diversi<br />

04010 BORGO PIAVE (LT)<br />

Via S.S. Acquabianca, 148 tel. 0773/416017<br />

Pres. Tito Roberto Serafini<br />

73100 LECCE<br />

Via Capitano Ritucci, 41 tel. 0832/346996<br />

Pres. Massimo De Nitto<br />

57012 CASTIGLIONCELLO (LI)<br />

Via Mogadiscio, 20-B tel. 0586/752403<br />

Pres. Paolo Giomi<br />

55100 LUCCA<br />

Via Vittorio Veneto, 66 tel. 0583/957027<br />

Pres. Barbi Massim<strong>il</strong>iano<br />

62100 MACERATA<br />

C.da Lornano, 7/A<br />

tel. 0733/235335<br />

Pres. Gianni Calamante<br />

46100 MANTOVA<br />

V.le Risorgimento 27/B, tel. 0376/329701<br />

Pres. Ottorino Bernardelli<br />

54100 MASSA<br />

Via Fermi, 19 tel. 0585/830897<br />

Pres. Mirella Tongiani<br />

75100 MATERA<br />

P.zza Matteotti, 7 tel. 0835/334901<br />

Pres. Emanuele Genchi<br />

98100 MESSINA<br />

Via Placida 26 tel. 0941/785382<br />

Pres. Salvatore Tripoli<br />

20136 MILANO<br />

Via Ripamonti, 35 tel. 02/58305333<br />

Pres. Paolo Bertazzo<br />

41100 MODENA<br />

Corso V. Emanuele II, 113 tel. 059/223812<br />

Pres. Claudio Losi<br />

80147 NAPOLI<br />

Via Argine, 1085 tel. 081/5770190<br />

Pres. Antonio Cimmino<br />

28070 NOVARA VIGNALE<br />

Corso Risorgimento, 405 tel. 0321/56178<br />

Pres. Gaboardi Fabrizio<br />

08100 NUORO<br />

Via Lamarmora, 2 tel. 0784/232547<br />

Pres. Peppino Piquereddu<br />

35123 PADOVA<br />

Via T. Livio, 5 tel. 049/661808<br />

Pres. Mariano Schiavon<br />

90014 CASTELDACCIA (PA)<br />

Via Pindemonte, 17 tel. 091/942562<br />

Pres. Bartolomeo Amato<br />

43100 PARMA<br />

V.le Mentana, 10 tel. 0521/232936<br />

Pres. Giorgio Faroldi<br />

27058 VOGHERA (Pavia)<br />

Piazza S. Bovo, 37 tel. 0383/36776<br />

Pres. Felice Giovanni Nob<strong>il</strong>e<br />

06121 PERUGIA<br />

Borgo XX Giugno, 74 tel. 075/35675<br />

Pres. Massimo Moncelli<br />

61100 PESARO<br />

Piazzale Matteotti 28 tel 0721/30154<br />

Pres. Polverari Marcello<br />

65134 PESCARA<br />

Via del Circuito, 71 tel. 085/294117<br />

Pres. Lupone Pasqualino<br />

29100 PIACENZA<br />

Via S. Giovanni, 20 tel. 0523/338910<br />

Pres Sergio Lombardelli<br />

56126 PISA<br />

Via B. Croce, 107 tel. 050/48821<br />

Pres. Giulia Parri<br />

51017 PESCIA (Pistoia)<br />

Via Orlandi, 97 tel. 0572/478321<br />

Pres. Leonardo Guidi<br />

85024 LAVELLO (PZ)<br />

Via Cardinale De Luca, 56 tel. 0972/81389<br />

Pres. Mauro Finiguerra<br />

97100 RAGUSA<br />

ViaArchimede, 183 tel. 0932/624649<br />

Pres. Corrado Balloni<br />

48100 RAVENNA<br />

Via Antica Zecca, 6 tel. 0544/38086<br />

Pres. Sergio Bentivogli<br />

89015 PALMI (Reggio Calabria)<br />

Via Dante, 1 tel. 0966/23552<br />

Pres. Beniamino Denisi<br />

42100 REGGIO EMILIA<br />

Via Melato, 23 tel. 0522/554231<br />

Pres. Corrado Fantuzzi<br />

02100 RIETI<br />

Viale Em<strong>il</strong>io Maraini, 85 tel. 0746/203083<br />

Pres. Enzo Ippoliti<br />

47900 RIMINI<br />

Via Secchiano, 1 tel. 0541/775357<br />

Pres. Giovanni Nucci<br />

00183 ROMA<br />

Via Cerveteri, 18 int. 6 tel. 06/70454739<br />

Pres. Vincenzo Santoro<br />

45100 ROVIGO<br />

Via Pietro Micca, 7b tel. 0425/412010<br />

Pres. Lorenzo Salvan<br />

84121 SALERNO<br />

Trav. Regina Costanza, 5 tel. 089/251488<br />

Pres. Marzullo Nicola<br />

07100 SASSARI<br />

Via Torres, 57 tel. 079/271056<br />

Pres. Francesco Manconi<br />

17031 SAVONA ALBENGA<br />

Via Patrioti, 69/1 tel. 0182/554268<br />

Pres. Talarico Antonio<br />

53100 SIENA<br />

Strada Massetana Romana, 54<br />

tel./fax 0577/271834<br />

Pres. Raffaello Biagiotti<br />

96100 SIRACUSA<br />

Vicolo a Viale Tica, 19 tel. 0931/441037<br />

Pres. Altamore Francesco<br />

23100 SONDRIO<br />

Via A. Moro, 26A tel. 0342/511229<br />

Pres. Rosario Alessi<br />

74100 TARANTO<br />

Via Pisanelli, 44 (casella postale 185)<br />

tel./fax 099/4527447<br />

Pres. Saverio Zappimbulso<br />

64100 TERAMO<br />

Via C. Battisti, 5 - Tel. 0861 242639<br />

Pres. Giovanni De Luca<br />

10137 TORINO<br />

Via Massena, 13/bis tel.011/547505<br />

Pres. Paolo Gay<br />

91025 MARSALA (Trapani)<br />

Via Vaccari, 16 tel. 0923/713008<br />

Pres. Giovanni Giacalone<br />

38100 TRENTO<br />

Via Prati, 8 tel. 0461/235254<br />

Pres. Franco Scartezzini<br />

31015 CONEGLIANO (TV)<br />

Via Veneto, 40 tel. 0438/410302<br />

Pres. Pietro Mascarin<br />

33100 UDINE<br />

Via Gorghi, 27 tel. 0432/512527<br />

Pres. Enore Venir<br />

30175 VENEZIA-MARGHERA<br />

Via Rizzardi, 35 Tel. 041/923429<br />

Pres. Gastaldi Cibola Nicola<br />

13100 VERCELLI<br />

Corso Magenta, 1 tel. 0161/256256<br />

Pres. Bruno Bellotto<br />

37122 VERONA<br />

Via Berni, 9 tel. 045/590559<br />

Pres. Virginio Gariggio<br />

36100 VICENZA<br />

Contrà S. Marco, 9 tel. 0444/547443<br />

Pres. Eugenio Bortoli<br />

01100 VITERBO<br />

Via Paradiso, 3 tel. 0761/226934<br />

Pres. Mario Morano<br />

Il Consiglio <strong>Nazionale</strong> <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> è in via Principe Amedeo n. 23 - 00185 Roma - Tel. 06/4819801 - Fax 06/4882150 - e.ma<strong>il</strong>: info@peritiagrari.it

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