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2 Viaggi, quelli dell’anima, in cui si alternano la fatica di cercare la strada con la paura<br />
di non trovarla o di perderla, il desiderio di sostare, in tappe che vorrebbe interminabili, davanti<br />
al Signore Gesù, dai cui piedi non si partirebbe mai.<br />
1 Talora il suo viaggio diventa un volo, perchè il cuore se ne va dal petto e lei stessa non<br />
sa se sta camminando o se il Signore stesso, nelle cui braccia si è abbandonata, la trasporta e la<br />
trattiene.<br />
2 Altre volte invece il viaggio è un cammino nel buio, nel freddo dello spirito, nell’assenza<br />
di consolazioni. Le sembra allora di inabissarsi, di perdersi. Ma, nel profondo del suo niente<br />
ritrova sempre il filo conduttore e la presenza del Signore Gesù che con la sua amabilità la invita<br />
a seguirlo.<br />
1 I pochi istanti di incontro che talvolta sperimenta, il desiderio di infinito sempre rinascente,<br />
bastano ad alimentare la ricerca dei giorni nuovi, la speranza della comunione perfetta<br />
e definitiva e anche l'ardimento per ricominciare a viaggiare sui sentieri dell’amore. E’ un anticipo<br />
di quello che è lo scopo ultimo del suo vagabondare, del cammino, della fatica, della fretta.<br />
2 Di questi viaggi <strong>Maria</strong> ha un bisogno irrinunciabile, perché è vita quotidiana dello<br />
spirito che non lascia fermare il suo cammino e non lascia spegnere la sua ricerca.<br />
Canto: E si può volare<br />
1 L’ultimo viaggio, l’infaticabile camminatrice di Dio lo compie il 20 agosto 1866 a 61<br />
anni di età. Il viaggio più desiderato e atteso, preparato per una vita intera e che ha motivato<br />
tutte le altre sue peregrinazioni.<br />
2 E’ stanco il corpo, sfibrato dalle fatiche apostoliche e dalla malattia; è stanca l’anima<br />
che avverte ormai come un carcere l’involucro della misera umanità.<br />
Già da qualche anno «chiede a Gesù la grazia di presto morire». E nel domandare la grazia<br />
di morire presto, e nel dire «Gesù mio portami in Paradiso perché non mi fido più di vivere<br />
neppure un momento senza di te, sente l’animo ripieno di una pace e quiete che non ha mai<br />
provato». Quando si accorge che questo momento è vicino prova una grande esultanza: «Non<br />
posso spiegarle - confida a suor Oliva Spinetti - la gioia che provo nel vedere che il muro di<br />
questo mio corpo si va disfacendo a poco a poco».<br />
1 Che appropriata similitudine! Il corpo, muro e carcere, che trattiene l’anima dal volo<br />
nello spazio senza limiti verso l’Amore eterno.<br />
2 Dopo la Pasqua, reduce da una visita alla comunità di Capranica, si ferma a Roma, in<br />
via Rasella, n. 134, costretta a letto. E’ da qui che intraprende il suo ultimo viaggio.<br />
1 «Tiene fissi gli occhi alla sua avvocata santa Caterina, racconta commosso Giovanni<br />
Merlini, e quindi si rivolge all’immagine di <strong>Maria</strong> santissima della Divina Maternità che ha<br />
fatto dipingere simile a quella che da giovinetta venerava con sommo affetto nella casa paterna<br />
… e non la perde più di vista».<br />
L’invisibile compagna del suo primo viaggio, fedele accompagnatrice di tutta la sua vita