Scavalcamento Debole e Catene in Forma Logica - Pagine ...
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1 – <strong>Scavalcamento</strong> <strong>Debole</strong>: Fenomeni e Analisi<br />
posizione rispettiva dell’antecedente e del pronome sono <strong>in</strong>vertite per movimento-wh,<br />
dunque la cotruzione è soggetta al Wh–constra<strong>in</strong>t (mentre (22b) rispetta il requisito<br />
di commando).<br />
Sia Wasow (1972, 1979) che Cole (1974) erano consapevoli di questo problema<br />
e hanno tentato di darne una spiegazione. In particolare Wasow (1972) suggerisce<br />
che vi sia una differenza fra un NP semplice e la testa di una relativa <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di<br />
def<strong>in</strong>itezza; ma ammette che giudicare la def<strong>in</strong>itezza di un pronome relativo resta<br />
problematico.<br />
1.3 <strong>Scavalcamento</strong> <strong>Debole</strong> <strong>in</strong> <strong>Forma</strong> <strong>Logica</strong><br />
Nel quadro della teoria della <strong>Forma</strong> <strong>Logica</strong> (<strong>Logica</strong>l Form - LF), che ha preso forma<br />
a partire dal lavoro di Chomsky (1976), il WCO è concepito come un fenomeno<br />
completamente <strong>in</strong>dipendente dalla BP. Quest’ultima è espulsa dal dom<strong>in</strong>io di studio<br />
della s<strong>in</strong>tassi dell’enunciato <strong>in</strong> quanto ha carattere pragmatico (Chomsky, 1976;<br />
Re<strong>in</strong>hart, 1983, 1987). Questo cambiamento è avvenuto per la maggiore attenzione<br />
alla semantica <strong>in</strong>terpretativa che l’<strong>in</strong>troduzione di LF ha comportato. Mentre <strong>in</strong><br />
Wasow (1972, 1979) le configurazioni di WCO sono state ridotte ai casi di BP, si<br />
può dire che nel quadro che ci acc<strong>in</strong>giamo a considerare i casi <strong>in</strong>def<strong>in</strong>iti di BP sono<br />
ridotti ai casi di WCO nella misura <strong>in</strong> cui sono considerati quantificazionali, o espulsi<br />
direttamente dal dom<strong>in</strong>io di studio della s<strong>in</strong>tassi nella misura <strong>in</strong> cui sono considerati<br />
casi referenziali (<strong>in</strong> particolare Re<strong>in</strong>hart (1983, 1987)).<br />
Quanto allo studio delle relazioni di pronom<strong>in</strong>alizzazione, <strong>in</strong> questo quadro diviene<br />
cruciale dist<strong>in</strong>guere gli antecedenti referenziali dagli antecedenti quantificazionali.<br />
Nel primo caso i pronomi sono usati <strong>in</strong> coreferenza o referenza co<strong>in</strong>cidente con l’antecedente<br />
referenziale, mentre nel secondo caso sono usati come variabili legate,<br />
cioè i loro valori variano al variare delle assegnazioni di valore del loro antecedente<br />
quantificazionale.<br />
L’<strong>in</strong>troduzione di questa bipartizione degli antecedenti ha portato <strong>in</strong> secondo<br />
piano le osservazioni di Wasow (1972, 1979) sulla determ<strong>in</strong>atezza degli antecedenti.<br />
Una teoria più raff<strong>in</strong>ata delle catene a LF, come vedremo nel Capitolo 3, consente<br />
di superare la bipartizione e di rendere conto del ruolo della specificità degli<br />
antecedenti-wh.<br />
1.3.1 Leftness Condition<br />
L’idea di LF si è orig<strong>in</strong>ariamente cristallizzata nella proposta di Chomsky (1976), <strong>in</strong><br />
cui si mostra che le condizioni sull’anafora e <strong>in</strong> particolare sull’uso dei pronomi come<br />
variabili legate sono efficacemente def<strong>in</strong>ite a LF. Chomsky rende conto <strong>in</strong> maniera<br />
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