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Audiotop Nemesis.pdf - Audio Car Stereo

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AUDIOTOP NEMESIS WN 15.4<br />

L’<strong><strong>Audio</strong>top</strong> rinnova completamente la sua gamma di subwoofer ad alte<br />

prestazioni introducendo una terna di altoparlanti da 10", 12" e 15", capaci di<br />

garantire altissime prestazioni in volumi di carico contenuti. Per questi sub “no<br />

limits” la Casa non ha lesinato sulla qualità dei materiali, con l'obiettivo di<br />

ottenere amplissime escursioni lineari e resistenza erculea alle alte potenze.<br />

I<br />

n queste pagine andiamo ad analizzare<br />

il modello maggiore della<br />

serie, siglato WN 15.4, un altoparlante<br />

da 38 cm di diametro (15 pollici)<br />

che mette in mostra tutta la possenza<br />

della realizzazione. Infatti, di fronte<br />

al WN 15.4 è subito evidente che si tratta<br />

di un subwoofer dalle prestazioni muscolose.<br />

Per ottenerle è stato dotato di un cestello<br />

in pressofusione di alluminio dalle<br />

razze molto aerodinamiche e di un cono<br />

dal peso considerevole, in polpa di cellulosa,<br />

corredato da un generoso anello di<br />

sospensione.<br />

Il poderoso subwoofer italiano è realizzato<br />

partendo dalla esigenza di ottenere una<br />

escursione notevolissima, che in unione<br />

ACS-<strong>Audio</strong><strong>Car</strong><strong>Stereo</strong> n. 126<br />

GIAN PIERO MATARAZZO<br />

e ROBERTO PALLOCCHIA<br />

Costruttore e distributore per l’Italia :<br />

<strong><strong>Audio</strong>top</strong>, Via del Lavoro 19, 35010 Vigonza<br />

(PD). Tel. 049 8930223 - www.audiotop.it<br />

info@audiotop.it<br />

Prezzo: euro 450,00<br />

CARATTERISTICHE DICHIARATE<br />

DAL COSTRUTTORE<br />

Diametro nominale: 38 cm. Potenza massima:<br />

2200 W. Potenza continua: 1100<br />

W. Xmax: ±20 mm. Bobina mobile: Ø<br />

100 mm.<br />

al diametro caratteristico di un quindici<br />

pollici contribuisce ad un volume di aria<br />

spostata di ben 3117 centimetri cubici,<br />

superiore alla cilindrata di una formula<br />

uno. È naturale allora che tutto il progetto<br />

del trasduttore parta proprio dall’equipaggio<br />

mobile, che deve poter salire o scendere<br />

nel traferro di ben venti millimetri<br />

senza perdere linearità, immerso comunque<br />

in un campo relativamente costante.<br />

Due conti ci dicono che per una simile<br />

escursione occorre una bobina mobile alta<br />

almeno due pollici, come a dire 52<br />

millimetri, con un diametro ancora maggiore.<br />

Un avvolgimento di tali dimensioni,<br />

considerando una resistenza elettrica<br />

comunque inferiore a 4 ohm ed una tenu-<br />

87<br />

Prove


Prove<br />

Ogni volta che siamo di fronte a valori di Vas elevati, come nel caso<br />

del <strong>Nemesis</strong>, non possiamo aspettarci mobili contenuti… comunque,<br />

92 litri per un sub da bagagliaio sono davvero tanti! Le dimensioni<br />

dell’accordo risentono della Xmax, che vale ±20 mm, del diametro del<br />

cono e della Fs relativa al volume di carico, oltre alla potenza<br />

sopportabile.<br />

LE SIMULAZIONI<br />

Da un primo sguardo ai parametri ci si rende conto subito che il <strong>Nemesis</strong> è un tipo<br />

“tosto”. Con una escursione del cono di ±20 mm ed una potenza applicabile dichiarata<br />

di 1100 W continui viene naturale pensare di trovare, attraverso le simulazioni<br />

con il programma <strong>Audio</strong> For Windows (AFW), un progetto che lo metta in condizioni<br />

di esprimersi al meglio, cercando di scendere il meno possibile a compromessi.<br />

<strong>Car</strong>icati i parametri su AFW (misurati da Gian Piero Matarazzo), cominciamo a vedere<br />

le possibili configurazioni di carico partendo proprio da quella più in voga: il<br />

reflex. Per un allineamento massimamente piatto, abbiamo (fig. 1) un box di 93 litri<br />

parzialmente coibentato sulle pareti con almeno 3 cm di materiale fonoassorbente.<br />

Con una Fs di 26,6 Hz otteniamo quindi una risposta in frequenza molto estesa, sino<br />

alla risonanza con una MOL che, già a questa frequenza, vale 119 dB con circa<br />

1000 watt di ingresso. Unico elemento a sfavore sono le improponibili dimensioni<br />

del condotto di accordo, calcolate in funzione della velocità dell’aria che lo attraversa<br />

e che non deve superare i 20 m/s per non avere fastidiose ed udibili turbolenze.<br />

Come risolvere questo problema? Semplicemente applicando meno potenza, mantenendosi<br />

entro tali limiti. Ricalcolando, quindi, il volume di carico ed impostando<br />

un diametro del condotto più ragionevole, otteniamo come risultato un mobile di 40<br />

litri (fig. 2), sempre coibentato alle pareti con una Fs leggermente più elevata, 30<br />

ta in potenza elettrica maggiore di 300<br />

watt, presuppone un discreto diametro<br />

del filo di rame ed un supporto capace da<br />

un lato di essere sufficientemente isolante<br />

per limitare le perdite, e dall’altro di dissipare<br />

il calore prodotto dalla bobina mobile<br />

senza alterare la sua forma o l’incollaggio<br />

con l’avvolgimento. La resistenza elettrica<br />

è stata misurata corrispondente a<br />

3,67 ohm, dopo un breve preriscaldamento<br />

che ne innalza il valore alle normali<br />

condizioni d’uso, per non eseguire<br />

la misura a freddo. Molti appassionati, ed<br />

in verità anche molti professionisti, compiono<br />

questo errore nella misura dei parametri.<br />

Nei nostri laboratori la misura della<br />

resistenza elettrica viene rilevata con un<br />

apposito generatore di corrente costante a<br />

100 mA autocostruito, con la possibilità<br />

di calibrazione su una resistenza campione<br />

allo 0,1% di tolleranza. Il dato di resi-<br />

In un volume ancora accettabile, per un 38 cm, coibentato su tutte le pareti,<br />

si ottiene una buona risposta in frequenza ma limitando la potenza<br />

massima ammissibile per non incorrere in tubi di accordo di dimensioni<br />

esagerate, ottenendo, per contro, una MOL di soli 102 dB. I dati che leggete<br />

sul grafico (1200 W e 124 dB) portano, con il condotto riportato in<br />

figura, ad una velocità dell’aria superiore ai 100 m/s. In pratica, il rumore<br />

delle turbolenze è quasi superiore al livello del suono generato.<br />

Hz, ed un condotto di diametro di 11 per 62,5 cm di lunghezza. È possibile a questo<br />

punto aumentare la sezione per accorciare il condotto, oppure realizzarne uno di tipo<br />

esponenziale per evitare l’insorgere delle nefaste turbolenze. Per ottenere un<br />

buon suono, però, non possiamo immettere più di 300 W continui, un valore troppo<br />

basso per sfruttare al meglio le potenzialità del <strong>Nemesis</strong>. Stesso discorso per il carico<br />

simmetrico e il doppio reflex parallelo, che vedono sempre valori non realizzabili<br />

per i tubi di accordo. Proviamo ora a vedere cosa accade con la cassa chiusa, impostando<br />

un valore iniziale di 40 litri (volume effettivo del mobile 31 litri; fig. 3), coibentata<br />

con assorbente tipo lana di roccia, fino a riempirla. Otteniamo una buona risposta<br />

in frequenza, e soprattutto una MOL entusiasmante con i 30 Hz a 115 dB con<br />

circa 1000 W in ingresso. Cominciamo bene! A 50 Hz la MOL vale 119 dB, e sale a<br />

120 dB per tutto l’arco di frequenze, che vanno dai 70 ai 150 Hz. Che ne dite? Io<br />

credo sia la strada giusta da percorrere. Ma proviamo ad affinare il progetto.<br />

Il progetto<br />

stenza misurato a freddo è risultato di 3,6<br />

ohm tondi tondi, un valore che avrebbe<br />

immesso un errore non enorme ma comunque<br />

capace di alterare il calcolo del<br />

modulo alle frequenze F1 ed F2 che ci<br />

servono per calcolare il Qms, così come<br />

nel calcolo del Qes che è proporzionale<br />

al fattore di merito meccanico secondo il<br />

rapporto Re/Res. La frequenza di risonanza<br />

è risultata particolarmente contenuta,<br />

tenendo conto che in questo tipo di trasduttori<br />

la limitata cedevolezza, ricercata<br />

per tenere basso il volume di lavoro, deve<br />

essere compensata da una massa veramente<br />

notevole. Nel caso del sub <strong><strong>Audio</strong>top</strong><br />

abbiamo misurato una massa di ben<br />

280 grammi per una cedevolezza di<br />

0,158 millimetri di spostamento per ogni<br />

Newton applicato. Il fattore di forza è da<br />

considerarsi molto elevato in assoluto,<br />

con oltre 20 Tesla per metro, mentre il<br />

Partendo da quanto esposto per il carico chiuso da 30 litri, vediamo che cosa accade<br />

con un volume netto leggermente più grande, diciamo 50 litri. Ma perché proprio<br />

Vas (volume acustico equivalente alla cedevolezza)<br />

è contenuto per un quindici<br />

pollici, valendo appena 136 litri. Per ottenere<br />

un fattore di forza così elevato è necessario<br />

un campo enorme che attraversi<br />

un buon numero di spire. Per questo motivo<br />

l’avvolgimento è stato fatto su quattro<br />

strati, col risultato di una induttanza parassita<br />

molto elevata, pari a 5,82 mH (meno<br />

male che non ci tocca compensarla<br />

con un condensatore, visto almeno il probabile<br />

uso a bassa frequenza). Il fattore di<br />

merito meccanico è mediamente elevato,<br />

e vale 5,81, ciò sia a causa della natura<br />

del supporto della bobina mobile che<br />

dell’elevato rapporto massa/cedevolezza.<br />

A chi si è sobbarcato l’onere di leggersi<br />

quanto scritto a suo tempo sulla teoria degli<br />

altoparlanti e non ne avesse avuto ancora<br />

abbastanza, ricordo che in un sistema<br />

risonante-serie, a cui il circuito mec-<br />

88 ACS-<strong>Audio</strong><strong>Car</strong><strong>Stereo</strong> n. 126


Una buona base di partenza per lo sviluppo di un progetto compatto<br />

che permetta di utilizzare il sub al meglio: box da 30 litri, con<br />

allineamento leggermente più smorzato, Qtc 0,61, che genera pressioni<br />

da arma letale.<br />

50? Perché è il volume medio del vano della ruota di scorta, che vanta un diametro<br />

di circa 60 cm per una profondità di 18, restando su dimensioni del mobile ancora<br />

fattibili per un 38 cm. Tra l’altro, quanto andremo a verificare si presta sia alla realizzazione<br />

di un box da 30 litri o, avendo spazio, da 50, oppure, come molto spesso<br />

accade, al montaggio direttamente nel vano della ruota di scorta. Credo sia inutile<br />

ricordare che sia il supporto dell’altoparlante che lo spessore del legno del mobile<br />

devono essere di almeno 25 mm in MDF, e che tutte le parti di giunzione devono<br />

essere sigillate con colla o silicone, viste le pressioni e le potenze in gioco.<br />

Ma torniamo al nostro progetto, ipotizzando un volume di 50 litri. La simulazione si<br />

può vedere nella figura 3, dove abbiamo una Fs in cassa di 41,56 Hz ed una pendenza<br />

lato basse frequenze con un roll-off appena più smorzato di quello canonico<br />

di 0,707. Con una potenza esagerata ma non impossibile per i finali in classe D,<br />

questo robusto sub sfodera pressioni indistorte da primatista. A 30 Hz siamo già a<br />

116,5 dB, a 40 Hz a 119 dB, per attestarsi dai 60 ai 100 Hz su pressioni sempre superiori<br />

ai 121 dB. Niente male! Tra l’altro, in questo modo possono essere accontentate<br />

due schiere di appassionati, quelli a caccia del massimo SPL ed i puristi,<br />

perché tale proposta è capace di accontentarli entrambi. Al massimo penserei ad<br />

una piccola equalizzazione di qualche dB intorno ai 25 - 30 Hz per riallineare la ri-<br />

canico dell’altoparlante è assimilabile, vale la relazione:<br />

Q= 1/R x SQR(L/C).<br />

In questa equazione il Q è quello meccanico, e<br />

cioè Qms, mentre la L, ovvero l’induttanza meccanica,<br />

è data dalla massa mobile Mms espressa<br />

in chilogrammi, mentre la C, la capacità meccanica,<br />

è data dalla cedevolezza meccanica<br />

delle sospensioni, espressa in metri/Newton.<br />

La R del sistema risonante rappresenta la<br />

Rms, la resistenza meccanica delle sospensioni,<br />

mentre la notazione SQR rappresenta<br />

ovviamente l’operazione di radice quadrata.<br />

Il fattore di merito elettrico vale 0,369, un<br />

valore mediamente basso per questo tipo di<br />

Da qualunque lato lo si osservi, il <strong>Nemesis</strong> trasmette<br />

una sana sensazione di robustezza, oltre ad avere<br />

una estetica molto personale e ricercata.<br />

ACS-<strong>Audio</strong><strong>Car</strong><strong>Stereo</strong> n. 126<br />

Il progetto della cassa chiusa in un volume netto di 50 litri. La risposta in<br />

frequenza regolare, e molto simile al box da 30 litri, riesce a sfruttare<br />

tutte le potenzialità del <strong>Nemesis</strong>. Un dato su tutti: a 52 Hz, 120 dB per<br />

1200 W in ingresso. Provate a far meglio…<br />

sposta, o ad utilizzare un sintetizzatore di armoniche tipo “The Epicenter” per vivacizzare<br />

l’estremo più inferiore (da verificare in seduta d’ascolto).<br />

Conclusioni<br />

Come potete vedere le curve di risposta ed impedenza sono praticamente identiche<br />

per il box da 30 e 50 litri (figg. 3 e 4), l’unica cosa che varia è la MOL, superiore di<br />

1,5 dB nel caso del mobile più grande. Quindi tutti e due i progetti sono validi, perché<br />

sfruttano al massimo le potenzialità dell’<strong><strong>Audio</strong>top</strong> <strong>Nemesis</strong> WN 15.4 garantendo<br />

pressioni notevoli. A voi, quindi, la scelta, in funzione del tipo di montaggio che gli<br />

dedicherete. Buon lavoro! R. Pallocchia<br />

89<br />

Prove


Prove<br />

TRASDUTTORE: AUDIOTOP NEMESIS WN 15.4<br />

DISTORSIONE ARMONICA IN REGIME DINAMICO<br />

(pressione media 100 dB)<br />

LE MISURE<br />

MOL - livello massimo di uscita:<br />

per distorsione di intermodulazione totale non superiore al 5%<br />

Data l’eccezionalità del trasduttore e della realizzazione, abbiamo ritenuto utile eseguire delle misure dinamiche sul coriaceo<br />

<strong><strong>Audio</strong>top</strong>, tanto per verificarne la tenuta in potenza e la distorsione armonica, convinti da un lato dall’ascolto di Roberto<br />

Pallocchia e dall’altro dall’enorme dato dichiarato per l’escursione lineare. L’opportunità è venuta dalla visione fortuita in<br />

magazzino del cabinet appositamente realizzato per la seduta di ascolto. Con l’aiuto di Roberto abbiamo issato il pesante<br />

fardello sul trespolo di misura, elevato il tutto alla massima altezza concessaci ed abbiamo eseguito innanzitutto la misura<br />

della risposta, che costituisce lo start per qualunque indagine ulteriore in regime dinamico. Calcolati in breve i livelli di emissione<br />

per una pressione media di 100 decibel, abbiamo avviato l’indagine sulle non linearità armoniche. Come possiamo vedere<br />

dal grafico di distorsione la terza armonica si mantiene molto bassa in gamma profonda, salendo oltre l’uno per cento a<br />

frequenze ove in genere i diffusori propongono percentuali superiori al 5%. Anche la seconda armonica appare inconsistente,<br />

così come quelle superiori. Alla misura della massima pressione indistorta possiamo vedere che a 40 Hz siamo a ben 114<br />

decibel e che si sale fino a 118 al terzo d’ottava superiore. Praticamente i 1000 watt disponibili su un carico di quattro ohm<br />

sono stati digeriti dal “mostro” senza una piega, con la compressione acustica indicata dall’<strong>Audio</strong> Precision in qualche “decimo<br />

di decibel”, se ci passate il termine. Inutile pubblicare il grafico di MIL, visto che si tratta di un segmento dritto e senza<br />

esitazioni di alcun genere da 40 a 125 Hz allineato alla potenza massima.<br />

G.P. Matarazzo<br />

I PARAMETRI<br />

<strong><strong>Audio</strong>top</strong> <strong>Nemesis</strong> WN 15.4<br />

Frequenza di risonanza 23.682 Hz<br />

Resistenza c.c. 3,67 ohm<br />

Diametro di emissione 315,0 mm<br />

Fattore di merito totale 0,347 //<br />

Fattore di merito meccanico 5,819 //<br />

Fattore di merito elettrico 0,369 //<br />

Fattore di forza 20,36 Txm<br />

Volume acustico 136,68 l<br />

Escursione lineare 20,0 mm (stimata)<br />

Cedevolezza meccanica 0,158 mm/N<br />

Massa mobile 280,23 g<br />

Massa aggiunta 70,15 g<br />

90 ACS-<strong>Audio</strong><strong>Car</strong><strong>Stereo</strong> n. 126


I fori che vedete, protetti dalla retina metallica,<br />

servono per il raffreddamento della bobina<br />

mobile nella zona compresa tra i due speeder<br />

che la guidano nei movimenti. Belli e pratici<br />

anche i morsetti a molla.<br />

realizzazioni, dovendo tenere conto<br />

dell’elevato rapporto Res/Re rispetto al<br />

Qms come visto prima. Per poter reggere<br />

meccanicamente uno spostamento avanti<br />

ed indietro di circa 20 millimetri, come a<br />

dire quaranta millimetri picco-picco, occorre<br />

un anello di sospensione disegnato<br />

su un semicerchio molto grande. Ecco<br />

perché, pur trattandosi di un trasduttore di<br />

380 millimetri nominali, possiamo contare<br />

su un diametro effettivo ridotto a soli 315<br />

millimetri, mettendo nel conto anche<br />

metà delle sospensioni. La sospensione è<br />

in foam ma ciò non deve far storcere il naso<br />

agli autocostruttori, visto che i foam di<br />

nuova generazione, i cosiddetti “superfoam”,<br />

non presentano più i problemi<br />

di scarsa durata, potendo viceversa realizzare<br />

anelli molto meno cedevoli di quelli<br />

in gomma. La massa è costituita da cellulosa<br />

fortemente trattata, tanto da assumere<br />

una massa pari a quasi cinque volte quella<br />

posseduta da un woofer professionale dello<br />

stesso diametro. Per ottenere una escursione<br />

come quella dell’<strong><strong>Audio</strong>top</strong> <strong>Nemesis</strong>,<br />

una volta dimensionata la sospensione<br />

esterna occorre assicurare un corretto spostamento<br />

dell’equipaggio mobile, facendo<br />

in modo che l’effetto di richiamo della<br />

membrana sia costantemente assicurato.<br />

In altre parole, occorre che il centratore si<br />

Per il pilotaggio dell’<strong><strong>Audio</strong>top</strong> <strong>Nemesis</strong> WN 15.4 ho utilizzato un finale collegato a<br />

ponte, con circa 600 W sul carico con annesso filtro crossover elettronico con taglio<br />

a 90 Hz a 24 dB per ottava, dotato di una sezione di equalizzazione a frequenza<br />

e Q variabile, oltre all’immancabile “The Epicenter” normalmente presente sulla<br />

Tempra “lab”. Come software ho utilizzato alcuni dischi test IASCA degli ultimi anni<br />

che contengono brani di musica classica e leggera, nonché brani da SPL così particolari<br />

da mettere in crisi impianti muscolosi. Il <strong>Nemesis</strong> è montato in un box da 50<br />

litri, le cui pareti sono spesse 25 mm, e dotato di numerosi rinforzi interni, completamente<br />

riempito di lana di vetro come da dati di progetto.<br />

Curioso come un picchio, inizio immediatamente l’ascolto con i brani dedicati<br />

all’SPL presenti nei CD IASCA, tanto per verificare subito se i dati di progetto si trasformano<br />

in pressioni sonore. La sensazione che si riceve è notevole, i colpi a bassa<br />

frequenza smuovono ritmicamente l’aria dentro l’abitacolo, così come le varie<br />

spazzolate in frequenza sembrano non avere mai fine, soprattutto quelle che si<br />

spingono verso gli infrasuoni. Probabilmente siamo intorno ai 15-20 Hz, ed il <strong>Nemesis</strong><br />

si muove con escursioni notevoli senza dare il benché minimo accenno di<br />

sofferenza, e siamo con il volume<br />

a metà. A questo punto faccio la<br />

prova del nove! Il brano scelto offre<br />

un vasto panorama tra suoni a<br />

bassissima frequenza e colpi violenti<br />

di cassa, oltre agli immancabili<br />

effetti sintetizzati, tutto concentrato<br />

nella zona del sub. Mi preparo<br />

psicologicamente ed alzo progressivamente<br />

il volume al massimo.<br />

La pressione aumenta in modo<br />

esponenziale, tanto che l’aria<br />

intorno a me vibra a ritmo di musica,<br />

ed io passo da una sensazione<br />

solo “uditiva” ad una interamente<br />

“corporale”, per la pressione<br />

ACS-<strong>Audio</strong><strong>Car</strong><strong>Stereo</strong> n. 126<br />

deformi sotto la sollecitazione meccanica<br />

in modo costante, riportando la membrana<br />

nella posizione di zero appena cessato<br />

lo stimolo elettrico che ha fatto spostare in<br />

avanti o indietro il pesante equipaggio<br />

mobile. Per poter ottenere una forza costante<br />

con lo spostamento si è fatto ricorso<br />

ad un doppio centratore, unica soluzione<br />

capace di richiamare la membrana anche<br />

se sottoposta a spostamenti notevoli. Il cestello<br />

di un subwoofer così non può per<br />

forza di cose essere mingherlino ed economico.<br />

Il “nostro” infatti deve poter reg-<br />

L’ASCOLTO<br />

gere la sollecitazione meccanica derivante<br />

dagli spostamenti violenti imposti dalla<br />

potenza immessa e contemporaneamente<br />

mantenere sospeso un complesso magnetico<br />

di notevole massa. Per raffreddare<br />

l’equipaggio mobile il costruttore ha fatto<br />

ricorso alla foratura del polo centrale e ad<br />

una foratura radiale posta alla base del cestello.<br />

In base alle misure effettuate abbiamo<br />

ricavato i seguenti parametri di Thiele<br />

e Small, utilizzati dal nostro valido Roberto<br />

Pallocchia per le simulazioni dei vari<br />

carichi. G.P. Matarazzo<br />

dell’aria su tutto il corpo. Le frequenze infrasoniche ci sono tutte e tutte perfettamente<br />

intelligibili, così come i colpi di cassa, che mi fanno saltare la meccanica del<br />

CD, o come il finale, che dopo solo mezz’ora di funzionamento, complice il gran<br />

caldo di questo luglio, entra in protezione. Curioso, l’impianto va in crisi e lui se ne<br />

sta beato e pacifico, quasi a volermi dire: “ma quando iniziamo a fare sul serio?!”. E<br />

mi trovo a riflettere su ciò che ho appena ascoltato, iniziando a sentire gli effetti<br />

dello stress acustico sopportato dalle mie orecchie. Immaginate cosa può essere in<br />

grado di generare con le potenze dei nuovi finali in classe D capaci di raggiungere<br />

il kW! Andiamoci piano, perché gli effetti dello stress acustico da SPL si fanno sentire<br />

nel tempo, con perdite dell’udito anche importanti e irreversibili, e per chi è appassionato<br />

di musica è il massimo del masochismo.<br />

Comunque decido di smetterla lì e proseguire il giorno dopo con ascolti più audiofili.<br />

Si riprende questa volta con le orecchie ben riposate con brani di musica per organo<br />

e a pressioni più naturali. Lo strumento viene riprodotto con estremo realismo,<br />

soprattutto le prime due ottave sono di una presenza mai ascoltata prima. Sembra<br />

quasi di vedere i piedi dell’organista che si spostano generando, oltre alle note, tutti<br />

quei rumori dovuti ai pedali, restituiti<br />

con estremo realismo, o di<br />

catturare il vibrare di legni e corde<br />

del basso acustico di accompagnamento<br />

suonato con l’archetto<br />

che mi fa apprezzare l’importanza<br />

di una riproduzione pulita e definita<br />

delle prime tre ottave, dove il<br />

<strong>Nemesis</strong> diventa il protagonista<br />

indiscusso. Insomma, un gran bel<br />

sub, questo <strong><strong>Audio</strong>top</strong>, capace di<br />

far contenti tutti, dal purista del<br />

suono all’amante dei dB. Dategli<br />

tanti ma buoni watt, e lui saprà restituirvi<br />

suoni da primatista.<br />

R.Pal.<br />

91<br />

Prove

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