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kegaard. E' terribile il momento dell'esistenza: l'uomo e<br />
l'Assoluto. In questo contesto, però, il Buber ha pensato bene<br />
di non dimenticare l'incidenza dell'apertura dell'allenta,<br />
cioè la presenza anche della comunità. La persona vive in<br />
un contesto ontologico interpersonale Non bisogna dimenticare<br />
o diminuire il valore della condizione interpersonale:<br />
l'uomo non è davanti a Dio «da solo». E' anche il rappresentante<br />
degli altri, perché anche Dio non è solo davanti<br />
all'uomo. E' l'Assoluto che tutto da, perché è il Tu di tutti.<br />
Come si vede, l'immediatezza dell'essere dello Jacobi è diventata<br />
nell'esperienza religiosa di Kierkegaard rapporto interpersonale<br />
nella differenza qualitativa. L'uomo ha scoperto<br />
in sé la spia misteriosa del Tu assoluto. L'io e il Tu assoluto<br />
vivono implicati nella differenza assoluta.<br />
E, senza dubbio, ha sollecitato la ricerca del Buber a<br />
fondare una vera e autentica alterila, anche l'annullamento<br />
da parte del Barlh del valore dell'uomo nell'ambito della<br />
teologia dialettica. Il Tu assoluto, infalli, non polrebbe<br />
assumere un vero significalo radicale se la consislenza ontologica<br />
dell'io, fosse posla sollanlo in senso diallelico e non<br />
anche in senso positivo. Un arco inlerpersonale non può essere<br />
fondato, crilicamenle, se non nell'aulenlica irreversibilità<br />
dell'opposizione inlerpersonale.<br />
Ma se la lemalica del Barlh viveva nella crisi ira l'uomo<br />
e l'Assoluto, essa Irovò il suo facile superamento nel<br />
pensiero di Romano Guardini. Il superamento, infalli, della<br />
dialettica del rapporto Ira l'uomo e Dio è scandito dalle<br />
categorie della rivelazione crisliana, senza bisogno di alcuna<br />
riduzione. Filosofia e Teologia sono momenli indicativi<br />
della complessila del rapporto, ma rivendichiamo il significalo<br />
e il valore di autonomia sia dell'uomo, sia di Dio<br />
senza alcuna prelesa di dommalicilà. Solo la manifeslazione<br />
dell'essere nel contesto storico può condizionare e sostenere<br />
le proposizioni della filosofia, e una teologia che lenii<br />
di negare ciò che la ragione umana afferma, dopo una ricerca<br />
critica, non può essere presa in seria considerazione.<br />
Secondo il Guardini, dice Padre Babolin, è nella comunicazione<br />
sincera di sé a se slesso che viene rivelala l'apertura<br />
verso l'interno «ulteriore», cioè verso ciò che fonda tutta<br />
la dimensione entitativa di sé, e verso l'interno «esteriore»,<br />
cioè verso ciò che non è sé, e quindi è distinto da sé,<br />
ma come se stesso, cioè dato dall'essere, rilevato all'essere<br />
e quindi sempre condizionato dall'essere. Infatti, se l'essere<br />
è comunicazione, la frattura del rapporto e la riduzione dell'uomo<br />
al principio originario di sé, come sono indicali dal<br />
Barlh, sono semplicemente superati. L'orizzonte dell'essere<br />
diventa, in Guardini, spazio d'incontro. L'io, necessariamente,<br />
è condizionalo dal Tu assoluto. Ma dire condizionamento<br />
nell'essere non imperla, né implica riduzione dell' io all'Essere<br />
assoluto, ma indica piuttosto tensione nell'interno<br />
dell'essere. Ed è precisamente l'alterila dell'io e del Tu assoluto<br />
che dona fecondila e garanzia al termine esistenziale<br />
della persona umana, configurala in un determinalo statuto<br />
storico. .,<br />
Come s'è visto, dice il Padre Babolin concludendo il<br />
suo lungo studio, il discorso del Buber sia nella ricerca della<br />
fondazione ontologica dell'alterila, sia nella ricerca del<br />
fondamento ontologico dell'alterila nel suo principio originario,<br />
cioè nell'Assoluto ha rilevalo alcuni punii fondamentali<br />
per la slessa filosofia dell'alterila, caralterislici nella<br />
cultura ledesca contemporanea. Il fondo del suo pensiero è<br />
sempre radicato nella tensione di superare la dottrina filosofica,<br />
soprattutto quella di Kanl e di Hegel. Egli infalli,<br />
critica ogni lenlalivo riduzionislico della consislenza autonoma<br />
della persona, ma la sua dottrina in fondo è coslrultiva,<br />
perché le islanze aulenliche reperibili sia nell' idealismo<br />
sia nell'esistenzialismo, sono da lui ricuperate in una<br />
sana ontologia metafìsica e non con un'ontologia formale.<br />
Sono le prospettazioni che variano, dice Padre Babolin;<br />
ma in quesla variazione viene appunto a delinearsi la sles-<br />
sa problematica originale del Buber: l'esistenza storica della<br />
condizione umana. Anche il motivo kierkegaardiano ritorna,<br />
ma con un ritmo diverso, perché la persona non è<br />
più collocata in un unico e singolo rapporto con l'Allro,<br />
ma è inserila in un contesto di radicale apertura verso tutte<br />
le configurazioni dell'essere. Il mondo è rivolto alla persona<br />
e la persona è rivolla al Tu eterno e assoluto.<br />
Il Buber radica la sua prospettazione ontologica nell'essere<br />
divaricalo nell'arco della opposizione polare-personalc.<br />
L'essere, in sé e per sé, è articolalo nello slaluto della persona.<br />
E questo, dice Padre Babolin, è proprio l'apporto originale<br />
del Buber alla filosofia dell'alterila dell'essere, dopo<br />
le ardile e sistematiche prospettazioni di Kanl e di Hegel<br />
da una parte e di Husserl e di Heidegger clall'allra. Certo,<br />
la dottrina dell'essere formalizzalo fu vivificala dalla categoria<br />
dell'esistenza singolare di Kierkegaard. Ciò che è singolare,<br />
è rivolto al concreto e al particolare, è un'esistenza<br />
carica di circoscrizione e di autolimitazione. Ma così non<br />
era esclusa la sottesa aporia dell'isolamento ontologico, an-<br />
Martin Buber<br />
zi addirittura dell'aporetico fondamento ontologico. In Marlin<br />
Buber, invece, viene affermala la priorilà dell'essere rispello<br />
al pensare, e nell'essere viene scoprla l'alterila ontologica<br />
e personale. La declinazione di ciò che ha l'essere è<br />
scandite da ciò che è l'essere, in un contesto personale carico<br />
di responsabilità e di destino, perché l'essere vive nella<br />
dimensione della persona. La temporalità, dice Padre Babolin,<br />
logora ogni fissazione dell'essere. Solo dal Tu assoluto<br />
deriva la fondazione originaria dell' io, sicché soltanto il<br />
Tu misterioso può placare l'invocazione dell'uomo nella sua<br />
avvenlura esistenziale.<br />
Quesla è la filosofia dell'allenta in Marlin Buber, presto,<br />
ci avverte Padre Babolin, avremo la filosofia dell'alterila<br />
in Romano Guardini.<br />
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