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Giugno - Ex-Alunni dell'Antonianum

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kegaard. E' terribile il momento dell'esistenza: l'uomo e<br />

l'Assoluto. In questo contesto, però, il Buber ha pensato bene<br />

di non dimenticare l'incidenza dell'apertura dell'allenta,<br />

cioè la presenza anche della comunità. La persona vive in<br />

un contesto ontologico interpersonale Non bisogna dimenticare<br />

o diminuire il valore della condizione interpersonale:<br />

l'uomo non è davanti a Dio «da solo». E' anche il rappresentante<br />

degli altri, perché anche Dio non è solo davanti<br />

all'uomo. E' l'Assoluto che tutto da, perché è il Tu di tutti.<br />

Come si vede, l'immediatezza dell'essere dello Jacobi è diventata<br />

nell'esperienza religiosa di Kierkegaard rapporto interpersonale<br />

nella differenza qualitativa. L'uomo ha scoperto<br />

in sé la spia misteriosa del Tu assoluto. L'io e il Tu assoluto<br />

vivono implicati nella differenza assoluta.<br />

E, senza dubbio, ha sollecitato la ricerca del Buber a<br />

fondare una vera e autentica alterila, anche l'annullamento<br />

da parte del Barlh del valore dell'uomo nell'ambito della<br />

teologia dialettica. Il Tu assoluto, infalli, non polrebbe<br />

assumere un vero significalo radicale se la consislenza ontologica<br />

dell'io, fosse posla sollanlo in senso diallelico e non<br />

anche in senso positivo. Un arco inlerpersonale non può essere<br />

fondato, crilicamenle, se non nell'aulenlica irreversibilità<br />

dell'opposizione inlerpersonale.<br />

Ma se la lemalica del Barlh viveva nella crisi ira l'uomo<br />

e l'Assoluto, essa Irovò il suo facile superamento nel<br />

pensiero di Romano Guardini. Il superamento, infalli, della<br />

dialettica del rapporto Ira l'uomo e Dio è scandito dalle<br />

categorie della rivelazione crisliana, senza bisogno di alcuna<br />

riduzione. Filosofia e Teologia sono momenli indicativi<br />

della complessila del rapporto, ma rivendichiamo il significalo<br />

e il valore di autonomia sia dell'uomo, sia di Dio<br />

senza alcuna prelesa di dommalicilà. Solo la manifeslazione<br />

dell'essere nel contesto storico può condizionare e sostenere<br />

le proposizioni della filosofia, e una teologia che lenii<br />

di negare ciò che la ragione umana afferma, dopo una ricerca<br />

critica, non può essere presa in seria considerazione.<br />

Secondo il Guardini, dice Padre Babolin, è nella comunicazione<br />

sincera di sé a se slesso che viene rivelala l'apertura<br />

verso l'interno «ulteriore», cioè verso ciò che fonda tutta<br />

la dimensione entitativa di sé, e verso l'interno «esteriore»,<br />

cioè verso ciò che non è sé, e quindi è distinto da sé,<br />

ma come se stesso, cioè dato dall'essere, rilevato all'essere<br />

e quindi sempre condizionato dall'essere. Infatti, se l'essere<br />

è comunicazione, la frattura del rapporto e la riduzione dell'uomo<br />

al principio originario di sé, come sono indicali dal<br />

Barlh, sono semplicemente superati. L'orizzonte dell'essere<br />

diventa, in Guardini, spazio d'incontro. L'io, necessariamente,<br />

è condizionalo dal Tu assoluto. Ma dire condizionamento<br />

nell'essere non imperla, né implica riduzione dell' io all'Essere<br />

assoluto, ma indica piuttosto tensione nell'interno<br />

dell'essere. Ed è precisamente l'alterila dell'io e del Tu assoluto<br />

che dona fecondila e garanzia al termine esistenziale<br />

della persona umana, configurala in un determinalo statuto<br />

storico. .,<br />

Come s'è visto, dice il Padre Babolin concludendo il<br />

suo lungo studio, il discorso del Buber sia nella ricerca della<br />

fondazione ontologica dell'alterila, sia nella ricerca del<br />

fondamento ontologico dell'alterila nel suo principio originario,<br />

cioè nell'Assoluto ha rilevalo alcuni punii fondamentali<br />

per la slessa filosofia dell'alterila, caralterislici nella<br />

cultura ledesca contemporanea. Il fondo del suo pensiero è<br />

sempre radicato nella tensione di superare la dottrina filosofica,<br />

soprattutto quella di Kanl e di Hegel. Egli infalli,<br />

critica ogni lenlalivo riduzionislico della consislenza autonoma<br />

della persona, ma la sua dottrina in fondo è coslrultiva,<br />

perché le islanze aulenliche reperibili sia nell' idealismo<br />

sia nell'esistenzialismo, sono da lui ricuperate in una<br />

sana ontologia metafìsica e non con un'ontologia formale.<br />

Sono le prospettazioni che variano, dice Padre Babolin;<br />

ma in quesla variazione viene appunto a delinearsi la sles-<br />

sa problematica originale del Buber: l'esistenza storica della<br />

condizione umana. Anche il motivo kierkegaardiano ritorna,<br />

ma con un ritmo diverso, perché la persona non è<br />

più collocata in un unico e singolo rapporto con l'Allro,<br />

ma è inserila in un contesto di radicale apertura verso tutte<br />

le configurazioni dell'essere. Il mondo è rivolto alla persona<br />

e la persona è rivolla al Tu eterno e assoluto.<br />

Il Buber radica la sua prospettazione ontologica nell'essere<br />

divaricalo nell'arco della opposizione polare-personalc.<br />

L'essere, in sé e per sé, è articolalo nello slaluto della persona.<br />

E questo, dice Padre Babolin, è proprio l'apporto originale<br />

del Buber alla filosofia dell'alterila dell'essere, dopo<br />

le ardile e sistematiche prospettazioni di Kanl e di Hegel<br />

da una parte e di Husserl e di Heidegger clall'allra. Certo,<br />

la dottrina dell'essere formalizzalo fu vivificala dalla categoria<br />

dell'esistenza singolare di Kierkegaard. Ciò che è singolare,<br />

è rivolto al concreto e al particolare, è un'esistenza<br />

carica di circoscrizione e di autolimitazione. Ma così non<br />

era esclusa la sottesa aporia dell'isolamento ontologico, an-<br />

Martin Buber<br />

zi addirittura dell'aporetico fondamento ontologico. In Marlin<br />

Buber, invece, viene affermala la priorilà dell'essere rispello<br />

al pensare, e nell'essere viene scoprla l'alterila ontologica<br />

e personale. La declinazione di ciò che ha l'essere è<br />

scandite da ciò che è l'essere, in un contesto personale carico<br />

di responsabilità e di destino, perché l'essere vive nella<br />

dimensione della persona. La temporalità, dice Padre Babolin,<br />

logora ogni fissazione dell'essere. Solo dal Tu assoluto<br />

deriva la fondazione originaria dell' io, sicché soltanto il<br />

Tu misterioso può placare l'invocazione dell'uomo nella sua<br />

avvenlura esistenziale.<br />

Quesla è la filosofia dell'allenta in Marlin Buber, presto,<br />

ci avverte Padre Babolin, avremo la filosofia dell'alterila<br />

in Romano Guardini.<br />

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