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Scarica | Download - art a part of cult(ure)

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CL: 5. Collectif La Valise è un gruppo francese di tre <strong>art</strong>isti che lavorano su progetti di<br />

architettura sia in Francia che in Europa nello sforzo di raggiungere un ampio pubblico. Mi<br />

contattarono per lavorare con altri sei <strong>art</strong>isti ad un progetto impegnato nel sociale.<br />

Dovevamo realizzare un lavoro nel contesto di un evento pubblico. Il progetto si sarebbe<br />

svolto nel corso di un anno. Assieme all’invito mi inviarono una lista di eventi: una p<strong>art</strong>ita<br />

di calcio, le elezioni del nuovo sindaco, il Tour de France, vari tipi di convegni, fiere<br />

alimentari, convegni edilizi, e fu quando lessi del convegno sulle tecnologie per i trasporti<br />

che pensai ai rifugiati che avevo conosciuto a Londra ed ai loro canti che mi avevano<br />

commosso. Pensai che il canto potesse creare una potente alchimia se associato<br />

all’industria dei camion e della musica techno, un tipo di musica priva di testo. Inoltre, il<br />

ventuno giugno in Francia il Collectif La Valise presenterà un libro che raccoglie il materiale<br />

dei sette <strong>art</strong>isti coinvolti nel progetto. Ogni <strong>art</strong>ista ha dovuto realizzare un poster da<br />

includere nella raccolta ed io ho scelto l’immagine di una rifugiata che tiene in mano un<br />

vinile. Ci saranno anche delle immagini della performance. Di fatti quando pensai a<br />

Technotrans mi curai di realizzare del materiale (registrazioni e fotografie) per<br />

documentare la performance permettendo all’azione di sopravvivere.<br />

FDF: 6. Quello dell’International Exhibitionist è un progetto in cui tu operi da<br />

curatore coinvolgendo diversi <strong>art</strong>isti e progetti. Come hai iniziato?<br />

CL: 6. Quando mi trasferii in Inghilterra per far fronte al costo della vita a Londra<br />

lavoravo nella sala proiezioni di un cinema al centro. Quando il mio capo scoprì che ero un<br />

<strong>art</strong>ista mi propose di usare il cinema per delle mostre. Così decisi di coinvolgere i vari<br />

<strong>art</strong>isti che avevo conosciuto viaggiando. Potevamo avere il cinema solo per un’ora, di<br />

conseguenza ogni <strong>art</strong>ista aveva a disposizione solo dieci minuti ed il pubblico aveva la<br />

possibilità di vedere un po’ di ognuno. Era come andare in biblioteca, come leggere solo<br />

una p<strong>art</strong>e dei libri che si consultano. Gli <strong>art</strong>isti potevano mostrare il proprio lavoro, se<br />

stessi, una traccia sonora o la registrazione di una performance. Ho fatto in modo di<br />

sviluppare l’International Exhibitionist in altri formati e contesti. Ad esempio, in occasione<br />

di una residenza presso gli studi del Camden Arts Centre durante una mostra dal titolo<br />

Archipeint<strong>ure</strong> ho realizzato un progetto chiamato Moving in Architect<strong>ure</strong>. Tornando<br />

all’International Exhibitionist, è un’attività che ancora svolgo assieme alla mia pratica<br />

<strong>art</strong>istica, è come una discussione, un dibattito. Mi piace che resti aperta, che continui ad<br />

evolversi.<br />

Cyril Lepetit è un <strong>art</strong>ista francese residente a Londra dal 2000. Prima di arrivare in<br />

Inghilterra ha vissuto a Parigi fino al 1998 e trascorso diversi anni tra Taiwan ed il<br />

Giappone. Alcune delle sue attività principali sono state la performance From our first<br />

caress to our last breath, will our desires have evolved presentata in occasione della<br />

mostra Seduced: Sex and Art from Antiquity to Now al Barbican Art Gallery di Londra nel<br />

2008. Il suo lavoro è stato anche p<strong>art</strong>e della mostra collettiva London in Six Easy Steps<br />

(P<strong>art</strong> 4) all’ ICA di Londra nel 2005; Coalesce: Happenstance allo Sm<strong>art</strong> Project Space di<br />

Amsterdam nel 2009; Metropolis Rize: New Art from London, al Dashanzi International Art<br />

Festival (DIAF) 798 Space di Shangai nel 2006; Moving in Architect<strong>ure</strong> al Camden Art<br />

Centre di London nel 2006; Daily Noise, alla Leroy Nyman Gallery della Columbia<br />

University di New York nel 2006; Genetic Sculpt<strong>ure</strong> alla Art Concept Galerie di Parigi nel<br />

2001; Centrefold, alla Zoo Art Fair di Londra nel 2006 (p<strong>art</strong>e della collezione della Tate<br />

Modern). Lepetit gestisce inoltre l’ International Exhibitionist in qualità di curatore.<br />

(traduzione italiana a cura di Francesca Di Fraia)<br />

Links:<br />

Danielle Arnaud Contemporary Art<br />

123 Kennington Road<br />

London SE1 1 6SF<br />

Tel/Fax: +44 (o) 207 735 8292<br />

www.daniellearnaud.com<br />

www.international-exhibitionist.org<br />

www.cyril-lepetit.com

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