You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
<strong>Gianni</strong> <strong>Savron</strong> <strong>Le</strong> <strong>Fobie</strong><br />
minaccia sono più suscettibili a sviluppare sotto stress un disturbo ansioso,<br />
mentre la depressione risulterebbe essere associata ad un processo elaborativo<br />
post-attentivo facilitante il ricordo di materiale a significato negativo<br />
(Mogg & Bradley, 1999).<br />
I soggetti depressi non orienterebbero automaticamente la loro attenzione<br />
sulle informazioni ambientali negative, ma quando questi stimoli giungono<br />
all’attenzione cosciente essi avrebbero una maggiore difficoltà a distaccarvisi,<br />
quindi una tendenza a mantenere l’attenzione su tali contenuti.<br />
Secondo gli autori ciò spiegherebbe la tendenza dei depressi a ruminare<br />
su informazioni a contenuto negativo e la difficoltà a distrarsi da questo<br />
materiale. [Tuttavia è da rilevare che anche in questo modo non si non spiegherebbe<br />
il motivo di tale orientamento].<br />
Sarebbero quindi implicate due tendenze attenzionali differenti, l’ansia<br />
verrebbe associata a processi elaborativi preconsci orientati agli stimoli negativi<br />
o minacciosi, mentre la depressione verrebbe associata ad aspetti di elaborazione<br />
e mantenimento dell’attenzione sui contenuti.<br />
Sarebbero due i meccanismi sottostanti, due fattori primari etichettati in<br />
vari modi (nevroticismo-estroversione, ansia-impulsività, affettività negativa-positiva)<br />
ma riconducibili a due aspetti: a) la valutazione emotiva; b) l’orientamento-scopo;<br />
spiegati mediante il sistema motivazionale che regola le<br />
risposte cognitive e comportamentali agli stimoli avversivi e appetitivi<br />
(Mogg & Bradley, 1999).<br />
Il primo sistema è responsabile della valutazione automatica dello stimolo<br />
nelle sue caratteristiche fisiche, al contesto in cui si verificano, al livello di attivazione<br />
emotiva, nonché i contenuti di memoria e le esperienze pre c e d e n t i .<br />
In tale ambito, l’amigdala svolge un ruolo centrale nella valutazione del<br />
pericolo/danno poiché riceve due imput, uno veloce e grossolano talamico<br />
che permette una risposta rapida sulla base di informazioni limitate, ed una<br />
via più lenta ippocampale e corticale con informazioni più complesse e dettagliate;<br />
vengono così ad integrarsi informazioni provenienti da circuiti sottocorticali<br />
e aree corticali.<br />
L’amigdala, una volta attivata dallo stimolo minaccioso può influenzare<br />
con le sue proiezioni all’area senso-motoria, i nuclei della base, l’ippocampo<br />
ed una serie di processi cognitivi come la percezione, l’attenzione selettiva, la<br />
memoria esplicita (Davis, 1992; <strong>Le</strong> Deux, 1995).<br />
Il secondo sistema invece, determina l’elaborazione delle risorse per fronteggiare<br />
lo stimolo ed il raggiungimento dello scopo, per cui se uno stimolo<br />
riceve una valutazione di elevata minaccia viene interrotta l’attività in corso<br />
e vengono attuate le modalità adeguate per affrontare lo stimolo; se invece<br />
viene valutato di scarsa minaccia, l’organismo lo ignora e impedisce la progressione<br />
dell’analisi dello stesso mantenendo l’obiettivo che aveva in precedenza.<br />
Caleidoscopio<br />
27