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<strong>Gianni</strong> <strong>Savron</strong> <strong>Le</strong> <strong>Fobie</strong><br />
Quindi, l’ansia origina dal grado di percezione di controllo sugli eventi e<br />
dalle aspettative di prevedibilità, nonché dalle interpretazioni e dai concetti<br />
in cui il soggetto crede.<br />
Drugan et al. (1984) hanno dimostrato che la somministrazione di un<br />
ansiolitico nei ratti prima dell’esposizione ad uno stress incontrollabile può<br />
ridurre gli effetti dall’apprendimento, e gli stressors incontrollabili producono<br />
un aumento del cortisolo e l’insorgenza di ulcere gastriche (insensibilità<br />
alla soppressione con desametasone); infatti, un correlato comune nell’ansia<br />
e nella depressione concerne l’elevato livello basale di cortisolo.<br />
Una affiliazione positiva ed il grado di contatto sociale sono associate a<br />
bassi livelli cortisolo in maschi di babbuino mentre l’ipercortisolismo risulta<br />
sproporzionato in babbuini a basso livello sociale (Ray & Sapolsky, 1992),.<br />
Genitori che rispondono positivamente ai bisogni dei figli, che rinforzano<br />
positivamente le loro abilità, comportandosi in modo non intrusivo o troppo<br />
protettivo, che favoriscono le nuove abilità e la capacità di esplorare e manipolare<br />
il mondo circostante, strutturano in essi un senso di controllo interno<br />
degli eventi.<br />
Figli di mamme ansiose con elevati livelli di controllo (critiche, punizioni<br />
o intrusioni) non manifestano interazioni con la madre durante questi comportamenti<br />
(Chrpita & Barlow, 1998); e Reiss et al. (1995) hanno dimostrato<br />
che il calore mostrato dai genitori correla negativamente con i sintomi<br />
depressivi dei figli.<br />
Vi sono inoltre altri fattori che rappresentano elementi non meno importanti<br />
nel raggiungimento di un risultato positivo nella terapia dell’ansia<br />
come: a) il tipo di disturbo e la sua gravità; b) il rapporto interpersonale; c) le<br />
aspettative del soggetto; d) il senso di fiducia; e) la sensazione di padronanza<br />
e l’accettazione di sè e/o della situazione; f) le abilità e competenze; g) le<br />
aspettative; h) le capacità di apprendimento; i) le esperienze precedenti; l) la<br />
speranza; m) l’orientamento terapeutico del clinico; n) gli strumenti e le tecniche<br />
utilizzate.<br />
Caleidoscopio<br />
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