la prima rivista italiana sui circuiti stampati - B2B24 - Il Sole 24 Ore
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Terremoti<br />
automobilistici<br />
Non se ne par<strong>la</strong> spesso in queste pagine, ma uno dei<br />
comparti di maggiore interesse per chi si occupi di<br />
c.s. è senz’altro quello automobilistico.<br />
Trasporti su gomma, automotive, sistemi avanzati<br />
di controllo del<strong>la</strong> circo<strong>la</strong>zione stradale sono tutti<br />
settori con forti ricadute per il nostro mondo,<br />
visto soprattutto che - da qualche tempo - i valori<br />
economici dell’elettronica a bordo dei veicoli privati<br />
hanno segna<strong>la</strong>to aumenti complessivi consistenti:<br />
oggi, secondo gli analisti di Morgan Stanley,<br />
il valore dell’elettronica per vettura circo<strong>la</strong>nte<br />
si attesta <strong>sui</strong> 5000 $ e, considerando che buona<br />
parte degli approvvigionamenti di componenti<br />
e dispositivi elettronici complessi proviene<br />
(o, almeno, proveniva fino all’11 marzo) dal<br />
Giappone, ecco che scatta il campanello d’al<strong>la</strong>rme.<br />
Sappiamo che <strong>la</strong> chiusura di interi stabilimenti<br />
industriali ha messo in ginocchio l’economia<br />
nipponica, con riflessi negativi sulle attività<br />
produttive internazionali. Sergio Marchionne,<br />
amministratore delegato di Fiat, ha fatto intendere<br />
di essere preoccupato per le forniture di componenti<br />
provenienti dal Giappone, soprattutto per quelli<br />
elettronici, e ha dichiarato che il gruppo da lui<br />
diretto conoscerà una flessione produttiva compresa<br />
fra le 50mi<strong>la</strong> e le 100mi<strong>la</strong> unità in Europa proprio<br />
per questi motivi nei prossimi mesi.<br />
Un primo effetto c’è già: <strong>la</strong> proposta di Honda<br />
di ridurre del 50% <strong>la</strong> produzione presso lo<br />
stabilimento britannico di Swindon, uno dei siti<br />
produttivi più grandi d’Europa, <strong>la</strong> dice lunga. E<br />
<strong>la</strong> decisione è dovuta in parte proprio a difficoltà<br />
▶ EditorialE<br />
di approvvigionamento di componenti elettronici<br />
dal<strong>la</strong> madrepatria, da cui - come si è detto -<br />
arriva <strong>la</strong> stragrande maggioranza dei componenti<br />
usati in Europa e in America dalle industrie<br />
automobilistiche.<br />
Diversificare le fonti di approvvigionamento<br />
diventa dunque una strada obbligata: si tratta<br />
una strategia condivisa ad esempio da Martin<br />
Winterkorn, presidente del gruppo Volkswagen.<br />
Non è una soluzione semplice da attuare, certo, ma<br />
di una scelta onerosa in termini di costi economici<br />
e tempi d’attuazione. E poi, lo si sa bene, <strong>la</strong><br />
supply chain più è complessa, più è vulnerabile,<br />
con <strong>la</strong> possibilità di incappare in problemi che<br />
ne potrebbero compromettere l’affidabilità<br />
complessiva.<br />
Tutte variabili da tenere in debito conto, dunque,<br />
se si vuole risolvere un problema che in questo<br />
momento non è dei minori. D’altra parte potrebbe<br />
essere questo il momento per dare un impulso a<br />
realtà locali, che possano in certo qual modo ovviare<br />
a questo “rallentamento”. Un rallentamento che è<br />
temporaneo secondo alcuni (lo stesso Marchionne<br />
prevede infatti un “rientro” del problema entro il<br />
quarto trimestre dell’anno), ma di cui sarebbe poco<br />
saggio non approfittare.<br />
PCB giugno 2011<br />
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