Giugno 2010 - Circolo del Partito Democratico di Desenzano del ...
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10Scuola<br />
<strong>Giugno</strong> <strong>2010</strong><br />
SOS Scuola<br />
a cura <strong>di</strong> UNA MAESTRA DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA<br />
Non sappiamo se l’impoverimento in a o<br />
<strong>del</strong>la scuola sia un’operazione a uata<br />
scientemente o scia amente. Sta <strong>di</strong> fa o<br />
che mentre negli altri Paesi europei, anche<br />
per fronteggiare la crisi economica, si<br />
investe nella formazione, in Italia, con<br />
i dras ci tagli in a o, si procede nella<br />
<strong>di</strong>rezione opposta (anche con conseguenze<br />
dramma che sulla vita <strong>di</strong> mol insegnan<br />
che a se embre rimarranno senza lavoro).<br />
Cominciamo da questo numero a vedere<br />
gli eff e <strong>del</strong>la Riforma Gelmini, iniziando<br />
dalla scuola <strong>del</strong>l’infanzia.<br />
La scuola, oggi, è inserita in un contesto sociale che<br />
ha smesso <strong>di</strong> percepirsi e proporsi come comunità<br />
educante, in grado <strong>di</strong> prevedere e organizzare<br />
un sistema <strong>di</strong> mo<strong>del</strong>li e <strong>di</strong> stru ure dentro cui sia<br />
riconoscibile e pra cabile una traccia forma va e<br />
pedagogica. La realtà, in cui è inserita la scuola, è<br />
connotata da una forte visione “in<strong>di</strong>vidualis ca”in<br />
cui, però, l’omologazione e la globalizzazione <strong>del</strong><br />
pensiero e dei bisogni, spesso indo e manipola , <strong>di</strong><br />
fa o negano ed annullano gli strumen <strong>di</strong> costruzione<br />
<strong>di</strong> una personalità autonoma e<br />
consapevole <strong>del</strong> suo interagire<br />
in un contesto complesso e<br />
mo<strong>di</strong>fi cabile. A ualmente,<br />
si tende a <strong>di</strong>men care che il<br />
“successo in<strong>di</strong>viduale” non può<br />
essere una semplice somma<br />
<strong>di</strong> prestazioni misurabili, ma il<br />
risultato <strong>di</strong> un intero sistema<br />
che funziona, al cui interno<br />
le in<strong>di</strong>vidualità trovano gli<br />
strumen e le opportunità<br />
per crescere ed esprimersi.<br />
Penso sia molto dannoso, sul<br />
piano culturale e pedagogico,<br />
confondere valutazione e<br />
misurazione: questo vuol <strong>di</strong>re, in<br />
pra ca, privare la scuola <strong>del</strong>la<br />
proge ualità forma va, che è il<br />
suo stesso mo vo <strong>di</strong> esistere, il<br />
car<strong>di</strong>ne fondamentale su cui si<br />
fonda. Mi chiedo, rispe o a tu o<br />
questo, come possa interrogarsi<br />
e rifl e ere una scuola piegata e schiacciata da tagli<br />
<strong>di</strong> spesa e riduzione <strong>di</strong> organici, e questo è l’assunto<br />
<strong>del</strong>la Riforma Gelmini, che la costringono a una<br />
quo <strong>di</strong>anità fa a <strong>di</strong> emergenze e <strong>di</strong>ffi coltà. Quando<br />
si parla <strong>di</strong> scuola, non bisogna <strong>di</strong>men care che si sta<br />
parlando <strong>di</strong> qualità <strong>del</strong>l’off erta forma va, <strong>di</strong> qualità<br />
<strong>del</strong>l’appren<strong>di</strong>mento, <strong>di</strong> qualità <strong>del</strong>la vita degli alunni<br />
e <strong>del</strong>le fi gure professionali che vi operano, fa ori<br />
senza i quali qualunque cer fi cazione o pezzo <strong>di</strong><br />
carta risulterà inu le o non spen<strong>di</strong>bile. La scuola è<br />
stata ri<strong>di</strong>segnata, al ribasso, da necessità <strong>di</strong> cassa che<br />
stanno signifi cando: mancanza <strong>di</strong> risorse essenziali<br />
per realizzare adeguatamente i Piani <strong>del</strong>l’Off erta<br />
Forma va; riduzione progressiva <strong>del</strong> personale<br />
ATA (bi<strong>del</strong>li e personale <strong>di</strong> segreteria, con notevoli<br />
ripercussioni su aspe essenziali, quali la sorveglianza<br />
e la stru ura organizza va); impossibilità <strong>di</strong> avere<br />
opportunità <strong>di</strong> formazione; classi sud<strong>di</strong>vise per<br />
l’impossibilità <strong>di</strong> nominare supplen .<br />
Sono a conoscenza <strong>di</strong> supplen che eroicamente<br />
resistono, da mesi, senza s pen<strong>di</strong>o: alcuni stanno<br />
valutando se lasciare, altri lo hanno fa o, per<br />
l’impossibilità <strong>di</strong> andare avan e per la mancanza<br />
<strong>di</strong> qualunque certezza economica ed esistenziale.<br />
Sembra banale, ma forse, occorre riba<strong>di</strong>rlo, i precari<br />
sono parte in<strong>di</strong>spensabile <strong>del</strong> sistema scolas co, visto<br />
che in ogni is tuto sos tuiscono l’organico che non<br />
c’è. Ci sono scuole in cui la non adeguata copertura<br />
<strong>di</strong> personale <strong>di</strong> ruolo arriva anche al 50%. Si può<br />
aff rontare questo problema solo con strumen <strong>di</strong><br />
penalizzazione fi nanziaria?<br />
Le ore <strong>di</strong> sostegno ai <strong>di</strong>versamente abili, sono<br />
state rido e in tu gli or<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> scuola, quin<strong>di</strong> un<br />
insegnante <strong>di</strong> sostegno si ritrova a dover seguire più<br />
alunni, con problema che, a volte, molto gravi e con<br />
la prospe va che in futuro, forse, alcuni Comuni<br />
non riusciranno a garan re neanche un adeguata<br />
presenza <strong>di</strong> personale <strong>di</strong> assistenza.<br />
La scuola <strong>del</strong>l’Infanzia, al momento, non è stata<br />
ri<strong>di</strong>segnata, ma i tagli ci sono e si sentono: provate<br />
a pensare a bambini, così piccoli, fa ruotare in altre<br />
classi, priva dei loro riferimen e<br />
<strong>del</strong>la con nuità <strong>di</strong>da ca; provate<br />
a pensare alle responsabilità<br />
legate alla sicurezza o alla<br />
semplice sorveglianza; provate a<br />
pensare al <strong>di</strong>sagio dei genitori.<br />
La scuola Primaria si sta svuotando<br />
<strong>di</strong> qualunque mo<strong>del</strong>lo pedagogico,<br />
costre a com’è a comporre un<br />
puzzle organizza vo che consenta<br />
<strong>di</strong> coprire, con meno personale e<br />
senza le compresenze, più mo<strong>del</strong>li<br />
orari, col rischio <strong>di</strong> scadere in<br />
un insegnamento frammentato,<br />
privo <strong>di</strong> tempi e <strong>di</strong> spazi adegua ,<br />
in contrad<strong>di</strong>zione, oltretu o,<br />
con l’idea <strong>di</strong> “maestro unico”,<br />
<strong>di</strong>ventato poi “prevalente”. A<br />
parte che ritenere più effi cace<br />
l’insegnante unico (in realtà<br />
impossibile) signifi ca <strong>di</strong>scostarsi<br />
dalle convinzioni scien fi che<br />
contemporanee, le quali