AprIle 2013 - Portale del Medico di Famiglia - ULSS n. 10
AprIle 2013 - Portale del Medico di Famiglia - ULSS n. 10
AprIle 2013 - Portale del Medico di Famiglia - ULSS n. 10
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
PERIODICO DI INFORMAZIONE SOCIO SANITARIA DELL’<strong>ULSS</strong> N. <strong>10</strong> “VENETO ORIENTALE”<br />
Anno VI | numero 1° | <strong>AprIle</strong> <strong>2013</strong> | WWW.<strong>ULSS</strong><strong>10</strong>.VENETO.IT<br />
Il saluto <strong>del</strong><br />
nuovo dIrettore Generale<br />
Carlo Bramezza<br />
A pag 5<br />
la prevenzIone<br />
<strong>del</strong>la feBBre <strong>del</strong> nIlo<br />
La <strong>di</strong>ffusione <strong>del</strong>la malattia.<br />
Compiti per istituzioni e privati citta<strong>di</strong>ni<br />
A pag 6-7-8<br />
storIe dI perItoneI, dIalIsI e renI.<br />
“Con il rene <strong>di</strong> mia moglie<br />
sono ritornato a vivere”<br />
A pag 12-13
IN QUESTO NUMERO<br />
Una nuova ambulanza all’ospedale <strong>di</strong> Portogruaro.<br />
Da febbraio la guar<strong>di</strong>a me<strong>di</strong>ca <strong>di</strong> San Donà è nella<br />
Casa <strong>di</strong> riposo “Monumento ai Caduti”.<br />
Guide tascabili per i soccorsi extraospedalieri.<br />
Il saluto <strong>del</strong> nuovo Direttore Generale <strong>del</strong>l’<strong>ULSS</strong><strong>10</strong>.<br />
SOMMARIO<br />
La prevenzione <strong>del</strong>la Febbre <strong>del</strong> Nilo (West Nile)<br />
La <strong>di</strong>ffusione <strong>del</strong>la malattia. Compiti per istituzioni e privati citta<strong>di</strong>ni.<br />
Quarantenne colpito da arresto car<strong>di</strong>aco ritorna alla vita<br />
<strong>di</strong> tutti i giorni dopo essere stato sottoposto a ipotermia terapeutica.<br />
Il gioco d’azzardo può creare <strong>di</strong>pendenza patologica.<br />
Sul sito <strong>del</strong>l’<strong>ULSS</strong><strong>10</strong> la locan<strong>di</strong>na da esporre nei luoghi<br />
in cui si praticano giochi con vincite in denaro.<br />
Con la nuova organizzazione territoriale dei tribunali<br />
previsti <strong>di</strong>sagi all’impianto <strong>di</strong> sostegno dei minori.<br />
Pillole <strong>di</strong> storia.<br />
Storie <strong>di</strong> peritonei, <strong>di</strong>alisi e reni.<br />
La testimonianza. “Con il rene <strong>di</strong> mia moglie sono ritornato a vivere”.<br />
Pronti per l’intervento chirurgico in 4 ore.<br />
Nuova <strong>di</strong>alisi all’ospedale <strong>di</strong> San Donà.<br />
L’attività <strong>del</strong> Servizio <strong>di</strong> Integrazione Lavorativa (Sil).<br />
Costi standard e gestione oculata <strong>del</strong>le risorse nella evoluzione <strong>del</strong>la sanità.<br />
Volontariato. “Tante speranze e tanto lavoro <strong>di</strong> prevenzione al <strong>di</strong>abete”.<br />
Viaggia in autobus il messaggio che invita a scaricare i referti via web.<br />
Volontariato. La nuova sede Angsa <strong>di</strong> Passarella; il centro <strong>di</strong>urno<br />
“La clessidra”; le associazioni analizzano il nuovo Piano socio sanitario regionale.<br />
Notizie dai comuni.<br />
Posta dei lettori.<br />
“Le ricete <strong>del</strong> soriso”.<br />
DIRETTORE RESPONSABILE: Mauro Zanutto<br />
DIRETTORE EDITORIALE: Carlo Bramezza<br />
COMITATO DI REDAZIONE<br />
Luigi Basso, Ornella Moretto, Pierpaolo Pianozza,<br />
Federico Rigutto, Mauro Zanutto<br />
REDAZIONE<br />
Piazza De Gasperi 5 - 30027 San Donà <strong>di</strong> Piave (Ve)<br />
E-mail: <strong>10</strong>insalute@ulss<strong>10</strong>.veneto.it<br />
Trimestrale <strong>del</strong>l’<strong>ULSS</strong> <strong>10</strong> “Veneto Orientale”<br />
STAMPA<br />
Tipografia Colorama<br />
Via Garda, 13 - San Donà <strong>di</strong> Piave (Ve)<br />
PROGETTO GRAFICO<br />
Tipografia Colorama | www.tipografiacolorama.com<br />
ANNO VI NUMERO 1<br />
Registrazione Tribunale <strong>di</strong> Venezia<br />
N. 19 <strong>del</strong> 13 settembre 2008<br />
LINK DELL’AZIENDA<br />
4<br />
4<br />
4<br />
5<br />
6-7-8<br />
9<br />
<strong>10</strong><br />
11<br />
11<br />
12-13<br />
13<br />
14<br />
15<br />
15<br />
16<br />
17<br />
18-19<br />
20<br />
21-22<br />
23<br />
23<br />
3
ATTUALITÁ<br />
4<br />
DA FEBBRAIO LA GUARDIA MEDICA<br />
è nella Casa dI rIposo “monumento aI CadutI In Guerra”<br />
Da mercoledì 13 febbraio la Continuità Assistenziale, o Guar<strong>di</strong>a Me<strong>di</strong>ca, ha cambiato sede; è stata trasferita dal<br />
quarto piano <strong>del</strong>l’ospedale <strong>di</strong> San Donà alla Casa <strong>di</strong> Riposo “Monumento ai Caduti<br />
in Guerra”, con accesso da via Dante. Il servizio è stato reso operativo dalla data<br />
<strong>di</strong> trasferimento per evitare qualsiasi tipo <strong>di</strong> <strong>di</strong>sagio all’utenza e osserva il consueto<br />
orario: notturno tutti i giorni dalle ore 20.00 alle ore 8.00; nei giorni prefestivi dalle ore<br />
<strong>10</strong>.00 alle ore 20.00; nei giorni festivi dalle ore 8.00 alle ore 20.00, ed è attivabile per<br />
telefono componendo lo 0421-220975.<br />
“Abbiamo colto con favore la <strong>di</strong>sponibilità <strong>del</strong> Centro Servizi Residenziali ad ospitare<br />
la Continuità Assistenziale con uno spirito <strong>di</strong> apertura al territorio – spiega il <strong>di</strong>rettore<br />
generale Carlo Bramezza - . La nuova sede permetterà un sensibile miglioramento<br />
<strong>del</strong>l’accessibilità al servizio per l’utenza”.<br />
“Questa sinergia agevola la popolazione che avrà la necessità <strong>di</strong> rivolgersi alla Guar<strong>di</strong>a<br />
Me<strong>di</strong>ca – aggiunge il presidente <strong>del</strong>la Casa <strong>di</strong> Riposo, Fabio Bona<strong>di</strong>o – . Allo stesso<br />
tempo si attua un’economia <strong>di</strong> scala che in tempi <strong>di</strong> crisi è doverosa, in particolare nell’interesse degli utenti”.<br />
GUIDE TASCABILI PER I SOCCORSI EXTRAOSPEDALIERI<br />
l’aCQuIsto per merIto dI tre BenefattorI<br />
Dallo scorso febbraio gli operatori dei pronto soccorso <strong>di</strong> San Donà, Portogruaro<br />
e Jesolo, possono contare su due nuove guide tascabili, prodotte<br />
con il contributo <strong>del</strong>la Confartigianato <strong>di</strong> San Donà e <strong>di</strong> Portogruaro, e<br />
<strong>del</strong>l’azienda Videosound <strong>di</strong> San Donà.<br />
“Premesso che il nostro personale <strong>di</strong> pronto intervento è in grado <strong>di</strong> operare<br />
autonomamente e con la massima professionalità nelle situazioni <strong>di</strong> emergenza<br />
– spiega il primario Franco Laterza – questi vademecum sono un<br />
importante contributo aggiuntivo nei casi <strong>di</strong> soccorso avanzato extraospedaliero”.<br />
Le guide “Protocolli operativi extraospedalieri” e “Farmaci in pronto<br />
soccorso” sono inoltre plastificate per essere usate in con<strong>di</strong>zioni meteorologiche<br />
critiche; la prima è stata redatta da un gruppo <strong>di</strong> lavoro costituito da personale me<strong>di</strong>co e infermieristico e<br />
approvata dal collegio <strong>di</strong> <strong>di</strong>rezione <strong>del</strong>l’<strong>ULSS</strong><strong>10</strong>; la seconda guida è stata prodotta da un gruppo <strong>di</strong> lavoro coor<strong>di</strong>nato<br />
dal primario Franco Laterza. “Appreso <strong>di</strong> questa iniziativa volta a salvare vite umane, non ho avuto dubbi:<br />
l’ho subito sostenuta – motiva il presidente <strong>di</strong> Confartigianato, Ildebrando Lava - e cercato <strong>di</strong> estenderla anche ai<br />
colleghi <strong>del</strong> portogruarese, considerato che questa <strong>ULSS</strong> opera in tutta la Venezia orientale”. “Siamo ra<strong>di</strong>cati nel<br />
territorio e tutto ciò che serve a migliorare la vita <strong>del</strong>la popolazione ha il nostro appoggio” aggiunge il presidente <strong>di</strong><br />
Confartigianato-Portogruaro, Luigino Giusto. Presente alla consegna <strong>del</strong> materiale anche Luigi Salierno ed Eleonora<br />
Biral in rappresentanza <strong>del</strong>l’azienda Videosound.<br />
UNA NUOVA AMBULANZA all’ospedale dI portoGruaro<br />
Dallo scorso gennaio al pronto soccorso <strong>di</strong> Portogruaro è<br />
in servizio una nuova ambulanza. Il mezzo è un Fiat Ducato<br />
250, provvisto degli ultimi ritrovati tecnologici: dall’impianto<br />
<strong>di</strong> con<strong>di</strong>zionamento ad alta efficienza alla dotazione<br />
<strong>di</strong> due sirene elettroniche: bitonale e pluritonale <strong>di</strong> tipo<br />
americano. L’ambulanza è provvista <strong>del</strong>le apparecchiature<br />
de<strong>di</strong>cate al soccorso avanzato. Per la rianimazione<br />
car<strong>di</strong>o-polmonare è provvista <strong>di</strong> un monitor-defibrillatore<br />
multiparametrico implementato con un sistema <strong>di</strong> trasmissione<br />
ECG a 12 derivazioni tramite telefono. Questo consentirà<br />
la trasmissione dei dati elettrocar<strong>di</strong>ografici completi<br />
al centro car<strong>di</strong>ologico <strong>di</strong> riferimento, e la verifica, anche a<br />
<strong>di</strong>stanza, <strong>del</strong> quadro clinico <strong>del</strong> paziente. Il veicolo è inoltre<br />
equipaggiato <strong>di</strong> ventilatore polmonare automatico e <strong>di</strong> sistemi<br />
<strong>di</strong> infusione programmata; dal punto <strong>di</strong> vista traumatologico<br />
è dotato <strong>di</strong> moderni <strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> estricazione e <strong>di</strong><br />
immobilizzazione, sia per persone <strong>di</strong> età adulta che pe<strong>di</strong>atrica,<br />
che permettono il migliore approccio e trattamento<br />
<strong>del</strong> paziente politraumatizzato.
IL NUOVO DIRETTORE GENERALE<br />
ISTITUZIONALE<br />
Cari lettori,<br />
utilizzo con grande piacere lo spazio messo a <strong>di</strong>sposizione da “<strong>10</strong> in salute” per presentarmi e per illustrarvi<br />
le linee guida alla base <strong>del</strong> mio mandato che, come avvenuto per le altre Aziende sanitarie <strong>del</strong> Veneto,<br />
è stato affidato dal presidente <strong>del</strong>la Regione, Luca Zaia.<br />
Ho 45 anni, sono trevigiano, ho una laurea in giurisprudenza e provengo professionalmente dall’ambito sociale,<br />
avendo gestito una serie <strong>di</strong> case <strong>di</strong> riposo nel trevigiano e a Chioggia.<br />
Sin dal primo giorno <strong>di</strong> inse<strong>di</strong>amento all’<strong>ULSS</strong><strong>10</strong> “Veneto Orientale” ho cercato <strong>di</strong> conoscere più possibile questa<br />
realtà in tutti i sui aspetti: ho cercato <strong>di</strong> capire quali sono i problemi da affrontare e da risolvere, quali sono<br />
le eccellenze da valorizzare e quali le dotazioni <strong>di</strong>sponibili, ho voluto conoscere tutti i collaboratori che poi sono<br />
il vero motore <strong>di</strong> questa Azienda.<br />
Ho visitato inoltre le strutture ospedaliere e <strong>del</strong> territorio, incontrato i venti sindaci <strong>del</strong> Veneto orientale recandomi<br />
personalmente da loro per acquisire le richieste e le esigenze che provengono da un ambito territoriale ampio<br />
e complesso.<br />
Quattro sono i punti car<strong>di</strong>ne su cui si articolerà il mio mandato: la riduzione <strong>del</strong>le liste d’attesa, per le quali<br />
sarà necessaria un’organizzazione generale che spazierà trasversalmente dall’ambito sanitario a quello<br />
amministrativo; l’attenzione alle nuove povertà e ai <strong>di</strong>sagi sociali, per i quali servirà un costante <strong>di</strong>alogo e<br />
confronto col territorio; un’attenzione alla me<strong>di</strong>cina turistica, perché dobbiamo considerare che ogni estate<br />
il litorale <strong>di</strong> questa Azienda accoglie circa 16 milioni <strong>di</strong> presenze turistiche, è il più popolato d’Italia e pertanto<br />
necessita <strong>di</strong> un’organizzazione straor<strong>di</strong>naria <strong>di</strong> uomini e mezzi per l’assistenza me<strong>di</strong>ca; infine il risanamento<br />
<strong>del</strong> bilancio <strong>del</strong>l’Azienda, tasto particolarmente dolente. Vari decreti collegati alla spen<strong>di</strong>ng review hanno<br />
pesantemente ridotto i trasferimenti pubblici al Servizio Sanitario Nazionale, i quali a cascata si sono ripercossi<br />
sui servizi all’utenza, costringendoci a rivedere l’organizzazione degli stessi, inclusi i Livelli Essenziali <strong>di</strong> Assistenza.<br />
Ciò non significa che verranno tagliati servizi all’utenza ma che cercheremo <strong>di</strong> spendere meglio le risorse a<br />
<strong>di</strong>sposizione.<br />
Con voi lettori, e utenti, voglio essere chiaro e <strong>di</strong>retto sino alla fine <strong>del</strong>la mia <strong>di</strong>rezione all’<strong>ULSS</strong><strong>10</strong>: vi assicuro<br />
che farò tutto il possibile per garantire e migliorare i servizi <strong>di</strong> cui avrete bisogno, cercando <strong>di</strong> risparmiare sino<br />
all’ultimo centesimo su tutto ciò che non è, e non sarà strettamente necessario a migliorare la nostra e la vostra<br />
sanità. Perché al centro <strong>del</strong> mio lavoro ci sarà sempre il citta<strong>di</strong>no.<br />
La squadra che mi affiancherà nei prossimi cinque anni <strong>di</strong> lavoro contribuirà a concretizzare, con professionalità<br />
ed esperienza, quanto vi ho esposto: la dottoressa Patrizia Benini continuerà a svolgere l’ottimo lavoro fatto dal<br />
2008 alla guida <strong>del</strong>la <strong>di</strong>rezione sanitaria; la dottoressa Michela Conte, trevigiana, proveniente dall’<strong>ULSS</strong>9 Treviso,<br />
metterà a <strong>di</strong>sposizione tutte le proprie capacità professionali alla <strong>di</strong>rezione amministrativa; Maria Carla Midena,<br />
già <strong>di</strong>pendente <strong>del</strong>l’<strong>ULSS</strong><strong>10</strong>, ha contribuito in Regione, nell’ambito <strong>del</strong> Piano Socio Sanitario, all’in<strong>di</strong>viduazione<br />
<strong>del</strong>la funzione <strong>di</strong>strettuale associata alla nuova figura <strong>del</strong> <strong>di</strong>rettore dei Servizi Sociali, pertanto tale incarico le<br />
calza a pennello.<br />
Vi auguro una buona lettura.<br />
Carlo Bramezza<br />
Direttore Generale<br />
<strong>ULSS</strong><strong>10</strong> “Veneto Orientale”<br />
5
PREVENZIONE<br />
FEBBRE DEL NILO<br />
LA DIFFUSIONE DELLA MALATTIA. COMPITI PER ISTITUZIONI E PRIVATI CITTADINI<br />
LA MALATTIA<br />
Il virus West Nile, o <strong>del</strong>la febbre <strong>del</strong> Nilo, provoca una<br />
malattia infettiva presente da molti anni in <strong>di</strong>verse zone<br />
<strong>del</strong> mondo e da alcuni anni è stata segnalata anche<br />
in Veneto e in altre regioni italiane.<br />
La trasmissione <strong>del</strong>l’infezione avviene attraverso la puntura<br />
<strong>del</strong>la zanzara che a sua volta si infetta pungendo<br />
gli uccelli che sono il vero serbatoio <strong>del</strong> virus.<br />
Nell’80% <strong>del</strong>le persone infettate non compaiono sintomi<br />
<strong>di</strong> malattia mentre in circa il 20% si ha febbre,<br />
congiuntivite, cefalea, dolori muscolari, a volte eruzioni<br />
cutanee. Nell’1% circa dei malati, soprattutto se <strong>di</strong> età<br />
superiore a 60 anni affetti da patologie croniche, si può<br />
avere l’interessamento <strong>del</strong> sistema nervoso con quadri<br />
<strong>di</strong> encefalite, meningite o mielite.<br />
LE CARATTERISTIChE DEL VETTORE E LA TRASMISSIONE<br />
DELL’INFEZIONE<br />
La trasmissione <strong>del</strong> virus <strong>del</strong>la febbre <strong>del</strong> Nilo avviene<br />
tramite la puntura <strong>del</strong>la zanzara <strong>del</strong>la specie culex, <strong>del</strong>la<br />
quale se ne conoscono due sottospecie:<br />
• la “culex pipiens molestus” che punge solo l’uomo e<br />
pre<strong>di</strong>lige ambienti intensamente abitati, sviluppandosi<br />
in raccolte d’acqua stagnante ricche <strong>di</strong> materiale organico,<br />
come i tombini stradali e fognature;<br />
• la “culex pipiens pipiens” che si inse<strong>di</strong>a in zone rurali,<br />
punge anche gli uccelli e si sviluppa in raccolte d’acqua<br />
limpide, ricche <strong>di</strong> carico organico vegetale.<br />
Quest’ultima zanzara si infetta pungendo gli uccelli e<br />
trasmette poi, con la sua puntura, il virus all’uomo e<br />
agli animali.<br />
Non tutte le zanzare <strong>di</strong> questa specie presenti in un<br />
dato luogo sono infettate dal virus <strong>del</strong>la West Nile quin<strong>di</strong>,<br />
tanto più lungo è il periodo <strong>di</strong> esposizione alla puntura<br />
<strong>del</strong>la zanzara e tanto più alta è la probabilità <strong>di</strong><br />
essere punti da una o più zanzare infette, che trasmettono<br />
il virus.<br />
6<br />
LE DIMENSIONI DEL FENOMENO<br />
E IL PROFILO EPIDEMIOLOGICO DELL’INFEZIONE<br />
Il numero <strong>di</strong> casi <strong>di</strong> malattia riguardanti persone residenti<br />
nei Comuni <strong>del</strong> territorio <strong>del</strong>l’<strong>ULSS</strong> <strong>10</strong> notificati nel<br />
2012 è risultato largamente superiore ai casi registrati<br />
nei due anni precedenti.<br />
CASI DI MALATTIA<br />
ANNO NR.<br />
20<strong>10</strong> 4<br />
2011 4<br />
2012 35<br />
Il profilo epidemiologico dei casi <strong>di</strong> malattia non sembra<br />
subire mo<strong>di</strong>ficazioni riguardo all’età e le caratteristiche<br />
dei malati. La maggior parte dei soggetti ammalati<br />
sono persone <strong>di</strong> età superiore a 60 anni con<br />
preesistenti con<strong>di</strong>zioni morbose (<strong>di</strong>abetici, car<strong>di</strong>opatici,<br />
pneumopatici, neoplastici ).<br />
CASI DI MALATTIA PER ETA’<br />
FASCE D’ETà NR.<br />
<strong>10</strong>-20 -----<br />
20-40 1<br />
40-60 8<br />
>60 26<br />
Si rileva inoltre che il maggior numero <strong>di</strong> casi <strong>di</strong> malattia<br />
si è verificato in persone domiciliate in comuni <strong>del</strong><br />
litorale ed in residenti in zone rurali dei comuni <strong>del</strong>l’entroterra.<br />
Numero casi <strong>di</strong> malattia per Comune<br />
Caorle Eraclea Jesolo<br />
2 6 9<br />
12 COMUNI ENTROTERRA<br />
zona rurale zona urbana Totale<br />
15 3 18
Il maggior numero dei casi <strong>di</strong> malattia <strong>di</strong> West Nile si<br />
è registrato nei mesi <strong>di</strong> agosto e settembre, perio<strong>di</strong><br />
<strong>di</strong> massima densità <strong>del</strong> vettore, tuttavia alcuni casi si<br />
sono verificati anche nel mese <strong>di</strong> ottobre.<br />
ANNO 2012 NR. CASI<br />
Maggio 0<br />
Giugno 0<br />
Luglio 0<br />
Agosto <strong>10</strong><br />
Settembre 21<br />
Ottobre 4<br />
Totale 35<br />
Nel corso dei mesi estivi sono state inoltre accertata<br />
6 sieropositività al West Nile Virus in altrettanti donatori<br />
asintomatici e due nei familiari <strong>di</strong> persone che hanno<br />
avuto la malattia. Inoltre il virus è stato trovato nei cavalli<br />
e nelle zanzare in comuni in cui non si sono registrati<br />
casi <strong>di</strong> malattia nell’uomo.<br />
L’osservazione epidemiologica <strong>del</strong> fenomeno che si<br />
è verificato nell’estate 2012, permette <strong>di</strong> documentare<br />
che:<br />
• il virus è <strong>di</strong>ffuso su gran parte <strong>del</strong> territorio dei comuni<br />
<strong>del</strong>l’<strong>ULSS</strong> <strong>10</strong>;<br />
• il numero dei malati e quello dei donatori <strong>di</strong> sangue<br />
positivi al virus, in<strong>di</strong>cano la presenza <strong>di</strong> un elevato rischio<br />
<strong>di</strong> trasmissione <strong>del</strong>l’infezione all’uomo;<br />
• l’infezione è più frequente nelle persone che sostano<br />
all’aperto nelle ore serali quando è maggiore l’esposizione<br />
alla puntura <strong>di</strong> zanzara (zone <strong>del</strong> litorale), e nelle<br />
persone residenti in zone periferiche, ossia in particolare<br />
nei comuni <strong>del</strong>l’entroterra;<br />
• le persone che maggiormente si ammalano sono<br />
quelle con età superiore ai 60 anni;<br />
LA PREVENZIONE DELL’INFEZIONE<br />
La prevenzione <strong>del</strong>l’infezione si basa su azioni rivolte<br />
all’ambiente, rappresentate da estesi interventi <strong>di</strong> <strong>di</strong>sinfestazione<br />
sia in aree pubbliche che private e su misure<br />
comportamentali e <strong>di</strong> protezione in<strong>di</strong>viduale.<br />
GLI INTERVENTI DI BONIFICA AMBIENTALE<br />
Costituiscono la misura <strong>di</strong> prevenzione più importante<br />
nella lotta al vettore e sono rappresentati da tutti gli<br />
interventi realizzati dall’uomo per evitare la riproduzione<br />
<strong>del</strong>la zanzara.<br />
PREVENZIONE<br />
Alcuni esempi:<br />
• coprire con reti a<br />
maglia stretta i contenitori<br />
fissi ed i tombini;<br />
• svuotare ogni settimana i sottovasi;<br />
• evitare <strong>di</strong> lasciare in giar<strong>di</strong>no contenitori, barattoli e<br />
manufatti con l’apertura verso l’alto favorendo la raccolta<br />
<strong>di</strong> acqua piovana;<br />
Altro intervento utile a creare un ambiente poco favorevole<br />
all’inse<strong>di</strong>amento <strong>del</strong>l’insetto è rappresentato dal<br />
perio<strong>di</strong>co falcio <strong>del</strong>l’erba e taglio <strong>del</strong>le siepi.<br />
INTERVENTI DI DISINFESTAZIONE CONTRO LE LARVE<br />
L’intervento <strong>di</strong> <strong>di</strong>sinfestazione più efficace è quello <strong>di</strong><br />
impe<strong>di</strong>re alle larve <strong>di</strong> svilupparsi, trasformandosi in zanzare<br />
(trattamento larvicida). E’ un intervento che si può<br />
fare:<br />
• coprendo l’apertura <strong>del</strong> contenitore <strong>di</strong> acqua con<br />
una rete a maglie fitte che impe<strong>di</strong>sce alle zanzare <strong>di</strong><br />
entrare per deporre le uova;<br />
• mettendo una pastiglia <strong>di</strong> prodotto larvicida nella<br />
raccolta d’acqua ogni <strong>10</strong> giorni;<br />
• inserendo nelle vasche d’acqua che non si possono<br />
svuotare un certo numero <strong>di</strong> pesci rossi che si nutrono<br />
<strong>di</strong> larve <strong>di</strong> zanzara;<br />
• inserendo, nelle raccolte d’acqua, dei fili <strong>di</strong> rame che<br />
producono una sostanza che intossica le larve <strong>di</strong> zanzara;<br />
• cospargendo la superficie <strong>del</strong>l’acqua <strong>di</strong> olio minerale<br />
che, creando un film impermeabile che, impe<strong>di</strong>sce<br />
alle larve <strong>di</strong> respirare.<br />
INTERVENTI DI DISINFESTAZIONE CONTRO LE ZANZARE<br />
Gli interventi contro le zanzare adulte sono necessari<br />
quando la densità <strong>del</strong>l’insetto è elevata. Questi trattamenti<br />
devono affiancarsi (non sostituire) agli interventi <strong>di</strong><br />
bonifica ambientale e a quelli contro le larve <strong>del</strong>l’insetto.<br />
Per lo svolgimento perio<strong>di</strong>co dei trattamenti adultici<strong>di</strong><br />
si debbono usare sostanze a base <strong>di</strong> piretro nebulizzandole,<br />
nell’ambiente circostante alle abitazioni, sulla<br />
vegetazione e sui prati.<br />
LA PROTEZIONE DEGLI AMBIENTI DI VITA<br />
La protezione degli ambienti <strong>di</strong> vita richiede l’impiego<br />
<strong>di</strong> zanzariere alle finestre, uso <strong>di</strong> zampironi, lampade a<br />
ultrasuoni o a raggi UV.<br />
LA PROTEZIONE INDIVIDUALE<br />
La protezione in<strong>di</strong>viduale con mezzi fisici, chimici e<br />
comportamentali rappresenta una <strong>del</strong>le più importanti<br />
azioni che la persona può compiere per <strong>di</strong>fendersi dalla<br />
puntura <strong>del</strong>la zanzara.<br />
Molto utile risulta coprire la parti <strong>del</strong> corpo come braccia,<br />
gambe e caviglie quando nei mesi estivi si sta<br />
all’aperto molto tempo, usando preferibilmente vestiti<br />
<strong>di</strong> colore chiaro che non attirano le zanzare. Molto utili<br />
per proteggersi dalla puntura <strong>del</strong>l’insetto sono le creme<br />
e spray insetto-repellenti sulle parti <strong>del</strong> corpo scoperte.<br />
Luigi Nicolar<strong>di</strong><br />
Direttore <strong>del</strong> Dipartimento <strong>di</strong> Prevenzione<br />
7
PREVENZIONE<br />
IL RUOLO CENTRALE DELLE <strong>ULSS</strong>,<br />
DEI COMUNI E DEI PRIVATI<br />
NELLA LOTTA AI VETTORI DI WEST NILE<br />
Il pIano dI sorveglIanza <strong>del</strong>la regIone veneto<br />
La sorveglianza epidemiologica <strong>del</strong> virus West-Nile, o<br />
febbre <strong>del</strong> Nilo, in Veneto è stata attivata nell’estate <strong>del</strong><br />
2008, quando furono segnalati casi in equini <strong>di</strong> un allevamento<br />
nella provincia <strong>di</strong> Rovigo.<br />
La sorveglianza rapida nei ricoverati per meningoencefalite<br />
ad eziologia sconosciuta, ha permesso <strong>di</strong> identificare,<br />
sempre nel 2008, 6 casi umani <strong>di</strong> malattia neuroinvasiva<br />
da WNv (West Nile virus) nella stessa provincia. Nel 2009,<br />
in seguito al ripetersi <strong>di</strong> casi<br />
umani <strong>di</strong> WN (6 casi tra cui<br />
un decesso) e al crescente<br />
numero <strong>di</strong> province interessate<br />
(Rovigo e Venezia), la<br />
Regione Veneto ha attivato<br />
un piano <strong>di</strong> sorveglianza integrato<br />
clinico e veterinario<br />
per la sorveglianza attiva e<br />
il monitoraggio <strong>del</strong>la circolazione<br />
<strong>del</strong>la West-Nile nell’uomo,<br />
nelle zanzare e negli<br />
animali.<br />
Nel corso <strong>del</strong>l’anno 20<strong>10</strong><br />
sono stati notificati 3 casi<br />
autoctoni <strong>di</strong> malattia <strong>di</strong> cui<br />
2 <strong>del</strong>la provincia <strong>di</strong> Venezia<br />
(<strong>di</strong> questi uno ricoverato e<br />
reso noto dalla Regione Friuli)<br />
e un caso nella provincia<br />
<strong>di</strong> Vicenza. Inoltre è stato segnalato<br />
un caso importato<br />
relativo ad un soggetto <strong>di</strong> ritorno dalla Romania.<br />
Nel 2011 la Regione Veneto, sulla base <strong>di</strong> <strong>di</strong>sposizioni <strong>del</strong><br />
Ministero <strong>del</strong>la Salute, ha nuovamente attivato il sistema<br />
<strong>di</strong> sorveglianza integrato a livello regionale. Grazie a questo<br />
sono stati notificati 9 casi <strong>di</strong> malattia neuroinvasiva da<br />
West-Nile, nel periodo compreso tra fine agosto e fine<br />
settembre, tra cui 2 decessi.<br />
Nel 2012 la sorveglianza è continuata, e ha fornito degli<br />
aggiornamenti rispetto a quella attivata nell’anno precedente.<br />
Nel periodo <strong>di</strong> sorveglianza fissato dal 15 giugno<br />
al 30 novembre, sono stati segnalati 21 casi <strong>di</strong> malattia<br />
da West-Nile virus. Si tratta <strong>di</strong> soggetti residenti principalmente<br />
nelle Aziende Ulss 9 <strong>di</strong> Treviso e Ulss <strong>10</strong> “Veneto<br />
Orientale”.<br />
Parallelamente, come da in<strong>di</strong>cazioni per le stagioni estate-autunno<br />
2012 <strong>di</strong>sposte dal Centro Nazionale Sangue,<br />
è stata attivata una prevenzione <strong>del</strong>la trasmissione <strong>del</strong><br />
virus me<strong>di</strong>ante le trasfusioni, basata sulla sorveglianza attiva<br />
dei donatori <strong>di</strong> sangue, con l’introduzione <strong>del</strong> test <strong>di</strong><br />
amplificazione genica nelle province <strong>di</strong> Treviso, Belluno<br />
e Venezia. Ebbene, dai controlli effettuati, sono stati in<strong>di</strong>viduati<br />
14 donatori positivi al test NAT: 11 afferenti alla<br />
provincia <strong>di</strong> Venezia e 3 a quella <strong>di</strong> Treviso.<br />
8<br />
IL SISTEMA DI SORVEGLIANZA IN VENETO PER IL <strong>2013</strong>.<br />
IL RUOLO DELLE <strong>ULSS</strong>.<br />
La sorveglianza effettuata nell’anno 2012 conferma l’in<strong>di</strong>viduazione<br />
territoriale <strong>di</strong> specifiche aree a circolazione<br />
virale e con presenza <strong>di</strong> casi umani che riguardano in<br />
modo specifico le aziende sanitarie: Ulss 9 Treviso, Ulss<br />
<strong>10</strong> Veneto Orientale, Ulss 12 Venezia, Ulss 13 Dolo, Ulss 14<br />
Chioggia, Ulss 18 Rovigo, Ulss<br />
19 Adria.<br />
Le <strong>ULSS</strong>, in particolare, hanno<br />
il compito <strong>di</strong> supportare i comuni<br />
nella pre<strong>di</strong>sposizione<br />
dei piani d’intervento attraverso:<br />
• il coor<strong>di</strong>namento <strong>del</strong>la<br />
gara d’appalto per conto<br />
dei comuni;<br />
• la promozione, nelle se<strong>di</strong><br />
opportune (Conferenza dei<br />
Sindaci) <strong>del</strong>la necessità <strong>di</strong><br />
attuare piani <strong>di</strong> intervento<br />
con<strong>di</strong>visi e coor<strong>di</strong>nati;<br />
• la ricerca <strong>di</strong> alleanze promuovendo<br />
azioni che portino<br />
ad un maggior coor<strong>di</strong>namento<br />
<strong>del</strong>le azioni <strong>di</strong><br />
controllo anche attraverso<br />
altri Enti sovracomunali (municipalizzate)<br />
• attuare le verifiche <strong>di</strong> efficacia degli interventi <strong>di</strong> <strong>di</strong>sinfestazione;<br />
• la pre<strong>di</strong>sposizione <strong>del</strong>l’attività informativa nei confronti<br />
<strong>del</strong>la popolazione.<br />
IL CONTRIBUTO DEI PRIVATI NELLA LOTTA AI VETTORI<br />
I contenitori artificiali che trattengono l’acqua piovana<br />
come: pneumatici, secchi, abbeveratoi per uccelli, piscine<br />
o vasche non usate, scoli otturati, pozzanghere,<br />
sono siti ideali per lo sviluppo <strong>del</strong>le zanzare. Questi contenitori<br />
spesso si trovano in proprietà private ed è quin<strong>di</strong><br />
compito <strong>di</strong> ogni proprietario, o titolare <strong>di</strong> aree residenziali<br />
e commerciali, ispezionare regolarmente la sua proprietà<br />
e gli e<strong>di</strong>fici per in<strong>di</strong>viduare l’esistenza <strong>di</strong> con<strong>di</strong>zioni favorevoli<br />
alla proliferazione <strong>del</strong>le zanzare e per eliminarle.<br />
E’ inoltre compito <strong>del</strong> privato: trattare con prodotti larvici<strong>di</strong><br />
e con perio<strong>di</strong>cità quin<strong>di</strong>cinale tutte le raccolte d’acqua<br />
ineliminabili, come ad esempio tombini, fossati <strong>di</strong> scolo<br />
ed altro; utilizzare zanzariere alle finestre e zampironi per<br />
evitare la presenza <strong>di</strong> zanzare, proteggendosi inoltre dalla<br />
puntura <strong>di</strong> zanzara durante la permanenza all’aperto<br />
con l’uso <strong>di</strong> prodotti insettorepellenti.
ATTUALITÁ<br />
OSPEDALE DI SAN DONA’<br />
QUARANTENNE COLPITO DA ARRESTO CARDIACO<br />
RITORNA ALLA VITA DI TUTTI I GIORNI DOPO ESSERE STATO<br />
SOTTOPOSTO A IPOTERMIA TERAPEUTICA<br />
Il <strong>2013</strong> è iniziato con l’ottima evoluzione <strong>di</strong> un evento<br />
che avrebbe potuto essere tragico per un quarantenne<br />
<strong>del</strong> sandonatese. La persona ha invece potuto<br />
riabbracciare moglie e figli e ritornare alla vita <strong>di</strong> tutti<br />
i giorni senza alcuna conseguenza fisica, grazie ad<br />
una “catena <strong>del</strong>la sopravvivenza” iniziata<br />
con la moglie aiutata per telefono<br />
dagli operatori <strong>del</strong> Suem, proseguita<br />
con l’intervento <strong>del</strong> personale <strong>di</strong> pronto<br />
soccorso e coronata con l’impiego<br />
<strong>di</strong> un’apparecchiatura elettrome<strong>di</strong>cale<br />
all’avanguar<strong>di</strong>a, da poco <strong>di</strong>sponibile<br />
nella terapia intensiva <strong>di</strong> San Donà.<br />
Il sandonatese colpito da arresto car<strong>di</strong>aco<br />
è stato infatti ricoverato al pronto<br />
soccorso e successivamente trasferito<br />
in terapia intensiva per essere sottoposto<br />
ad un processo <strong>di</strong> ipotermia terapeutica.<br />
“Il paziente è rimasto in arresto<br />
car<strong>di</strong>aco per un tempo relativamente<br />
prolungato, pertanto è stato subito deciso<br />
<strong>di</strong> applicare il nuovo protocollo e utilizzare la nuova<br />
apparecchiatura- spiega il primario <strong>del</strong>la terapia<br />
intensiva, il dottor Fabio Toffoletto -. Con il repentino<br />
abbassamento <strong>del</strong>la temperatura corporea abbiamo<br />
cercato <strong>di</strong> salvare il cervello e altri organi vitali rimasti in<br />
assenza d’ossigeno”.<br />
Il tutto è stato possibile me<strong>di</strong>ante il processo <strong>di</strong> ipoter-<br />
SCREENING MAMMOGRAFICO:<br />
TRAGUARDO RAGGIUNTO NEL 2012<br />
I tumori alla mammella, <strong>del</strong>l’utero e <strong>del</strong>l’intestino<br />
rappresentano tre <strong>del</strong>le principali cause <strong>di</strong> morte per<br />
neoplasia in Italia. Su questo fronte l’<strong>ULSS</strong><strong>10</strong> ha da tempo<br />
rafforzato l’attività degli screening <strong>di</strong> prevenzione<br />
e risultati si stanno ora concretizzando, tanto che, per<br />
quanto riguarda la prevenzione <strong>del</strong> tumore alla mammella,<br />
nel 2012 è stato centrato l’obbiettivo fissato dalla<br />
Regione Veneto: l’80% <strong>del</strong>le donne invitate al controllo<br />
si sono sottoposte alla mammografia.<br />
Più nel dettaglio, lo scorso anno il Centro Screening<br />
<strong>del</strong> Dipartimento <strong>di</strong> Prevenzione <strong>del</strong>l’<strong>ULSS</strong><strong>10</strong> ha invitato<br />
12.400 donne (nella fascia d’età<br />
compresa tra 50 e 69 anni)<br />
a sottoporsi alla mammografia;<br />
tra esse 9950 hanno eseguito<br />
il controllo, permettendo<br />
all’<strong>ULSS</strong><strong>10</strong> <strong>di</strong> raggiungere l’importante<br />
risultato.<br />
Dati alla mano, il <strong>di</strong>rettore generale<br />
<strong>del</strong>l’<strong>ULSS</strong><strong>10</strong>, Carlo Bramezza,<br />
ha ringraziato gli operatori<br />
<strong>del</strong> Centro Screening, il<br />
personale ospedaliero e i Me<strong>di</strong>ci<br />
<strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina Generale, per<br />
mia che permette <strong>di</strong> inibire il processo degenerativo<br />
celebrale degli organi vitali. Il proce<strong>di</strong>mento viene attuato<br />
applicando placche refrigeranti su tutto il corpo<br />
<strong>del</strong> paziente, le quali abbassano la temperatura corporea<br />
a 32 gra<strong>di</strong> centigra<strong>di</strong> per circa 24 ore. Successivamente<br />
il paziente è stato “riscaldato” a<br />
37 gra<strong>di</strong> con la stessa apparecchiatura;<br />
la temperatura è stata poi stabilizzata<br />
per le successive 48 ore.<br />
“In pratica è lo stesso principio <strong>di</strong> funzionamento<br />
<strong>di</strong> un frigorifero che ci permette<br />
<strong>di</strong> mantenere inalterate le strutture<br />
viventi <strong>di</strong>minuendo il loro metabolismo-<br />
puntualizza il dottor Toffoletto - . La nostra<br />
Azienda è una <strong>del</strong>le poche in Veneto<br />
a poter applicare questo protocollo<br />
d’intervento, con cui si possono dare<br />
notevoli possibilità <strong>di</strong> recupero a pazienti<br />
colpiti da infarto <strong>di</strong> varia natura”.<br />
Il principio <strong>del</strong>l’ipotermia terapeutica è<br />
noto da anni: uno dei suoi pionieri è stato lo scienziato<br />
russo Vla<strong>di</strong>mir Negovsky che osservò gli effetti “benefici”<br />
<strong>del</strong> freddo sui soldati feriti nella campagna <strong>di</strong> Russia,<br />
durante la Seconda Guerra Mon<strong>di</strong>ale. “Solo” recentemente<br />
tale tecnica è tuttavia rientrata nelle linee guida<br />
per il trattamento <strong>di</strong> pazienti con arresto car<strong>di</strong>aco.<br />
la collaborazione fornita con impegno e professionalità.<br />
“Pur consapevole <strong>del</strong>le limitate risorse <strong>di</strong>sponibili –<br />
spiega Bramezza – l’Azienda s‘impegna a consolidare<br />
questo risultato che, oltre a mettere in luce l’efficacia<br />
<strong>del</strong>le attività <strong>di</strong> prevenzione, è volto a tutelare la salute<br />
<strong>del</strong>le donne. Colgo l’occasione per invitare tutti i citta<strong>di</strong>ni<br />
che rientrano nelle fasce <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto, a partecipare<br />
gratuitamente ai programmi <strong>di</strong> screening oncologici”.<br />
Le fasce <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto e altre informazioni sugli screening,<br />
sono <strong>di</strong>sponibili sul sito internet www.ulss<strong>10</strong>.veneto.it nella<br />
sezione Strutture/Dipartimento <strong>di</strong> Prevenzione.<br />
9
ATTUALITÁ<br />
“IL GIOCO D’AZZARDO PUO’ CREARE<br />
DIPENDENZA PATOLOGICA”<br />
SUL SITO DELL’<strong>ULSS</strong><strong>10</strong> LA LOCANDINA DA ESPORRE NEI LUOGHI<br />
IN CUI SI PRATICANO GIOCHI CON VINCITE IN DENARO<br />
Da gennaio <strong>2013</strong>, gli esercenti nei cui locali si possono praticare giochi con<br />
vincite in denaro e scommesse su eventi sportivi e non sportivi (come slot machine,<br />
gratta e vinci, lotterie istantanee, ed altro), devono obbligatoriamente<br />
esporre apposite in<strong>di</strong>cazioni che riguardano il rischio <strong>di</strong> <strong>di</strong>pendenza nella pratica<br />
<strong>di</strong> giochi, nota anche come “ludopatia”. Lo prevede la legge 189 <strong>del</strong>l’8<br />
novembre 2012 che coinvolge nella prevenzione il Servizio Sanitario Nazionale.<br />
A questo proposito, il Dipartimento per le Dipendenze <strong>del</strong>l’<strong>ULSS</strong><strong>10</strong> mette a<br />
<strong>di</strong>sposizione sul internet www.ulss<strong>10</strong>.veneto.it l’apposita locan<strong>di</strong>na da esporre<br />
negli esercizi pubblici. In essa viene in<strong>di</strong>cato chiaramente agli scommettitori<br />
<strong>del</strong> gioco d’azzardo il pericolo tangibile <strong>di</strong> sviluppare una <strong>di</strong>pendenza<br />
patologica, la quale determina rischi per la salute <strong>del</strong>la persona, per la sua<br />
socialità e per il proprio nucleo familiare, nonché il rischio <strong>di</strong> perdere <strong>di</strong> ingenti<br />
somme <strong>di</strong> denaro. Coloro i quali pensano <strong>di</strong> essere a rischio o <strong>di</strong> avere già<br />
un problema con il gioco d’azzardo, sono invitati a contattare il Dipartimento<br />
per le Dipendenze, dove gli specialisti <strong>del</strong>l’<strong>ULSS</strong><strong>10</strong> forniranno tutto il supporto<br />
necessario per la cura <strong>di</strong> questa patologia.<br />
I segnali che preannunciano una <strong>di</strong>pendenza nella pratica <strong>di</strong> giochi:<br />
• Crescente esborso <strong>di</strong> denaro e <strong>di</strong> tempo de<strong>di</strong>cati al gioco;<br />
• <strong>di</strong>ventare nervosi se non si gioca;<br />
• pensare <strong>di</strong> recuperare le per<strong>di</strong>te continuando a giocare o sperando in supervincite;<br />
• pensare <strong>di</strong> controllare o influenzare la fortuna con riti scaramantici;<br />
• mentire a familiari ed amici;<br />
• indebitarsi e commettere illeciti per procurarsi denaro.<br />
<strong>10</strong><br />
MESSAGGIO PROMOZIONALE
CON LA NUOVA ORGANIZZAZIONE<br />
TERRITORIALE DEI TRIBUNALI CI SARANNO<br />
DISAGI ALL’IMPIANTO DI SOSTEGNO DEI MINORI<br />
Su invito <strong>del</strong> <strong>di</strong>rettore generale Carlo Bramezza, l’assessore<br />
regionale ai Servizi Sociali Remo Sernagiotto, il presidente<br />
<strong>del</strong>la commissione regionale Sanità Leonardo<br />
Padrin, il presidente <strong>del</strong>la Conferenza dei Sindaci Andrea<br />
Tamai e funzionari <strong>del</strong>la Regione Veneto, lo scorso<br />
gennaio nella sede centrale <strong>del</strong>l’<strong>ULSS</strong><strong>10</strong>, hanno <strong>di</strong>scusso<br />
<strong>del</strong>la nuova organizzazione<br />
<strong>del</strong>la giustizia locale e<br />
dei <strong>di</strong>sagi che determinerà<br />
per l’intero impianto <strong>di</strong> sostegno<br />
ai minori.<br />
La nuova organizzazione<br />
dei tribunali infatti, fissata<br />
la scorsa estate con<br />
un decreto legislativo <strong>del</strong><br />
Consiglio dei Ministri, ha<br />
accorpato le sede <strong>di</strong>staccata<br />
<strong>di</strong> San Donà a Venezia,<br />
e quella <strong>di</strong> Portogruaro<br />
a Pordenone. Ciò significa<br />
che l’area <strong>del</strong> portogruarese,<br />
per quanto riguarda la<br />
tutela dei minori, dovrà far riferimento al Tribunale per<br />
minori <strong>di</strong> Trieste, pertanto a normative e protocolli <strong>del</strong>la<br />
Regione Friuli Venezia Giulia, <strong>di</strong>versi da quelli veneti.<br />
Rilevato il problema, il <strong>di</strong>rettore generale <strong>del</strong>l’<strong>ULSS</strong><strong>10</strong><br />
ha contattato Regione e “Conferenza dei Sindaci <strong>del</strong><br />
Veneto Orientale”. La risposta è stata imme<strong>di</strong>ata: “Premesso<br />
che la Regione Veneto ha maturato nel tempo<br />
una <strong>di</strong>versa sensibilità sulla problematica dei minori, e<br />
che il Veneto è stato il primo in Italia a istituire il Pubblico<br />
PILLOLE DI STORIA a cura <strong>del</strong> dottor Fabio Toffoletto<br />
Il “Generale” inverno oltre alla neve e al freddo ci porta<br />
anche mali <strong>di</strong> stagione come l’influenza, il raffreddore e<br />
molto altro. Ebbene uno dei veicoli più importanti nella<br />
trasmissione <strong>del</strong>le infezioni è il contatto con le mani. Ogni<br />
giorno le nostre mani afferrano infatti i più vari oggetti,<br />
“toccano” innumerevoli persone e possono veicolare<br />
infezioni da noi verso gli altri e viceversa. Il<br />
rime<strong>di</strong>o è semplice: è sufficiente lavarsi le<br />
mani con frequenza, con semplice acqua<br />
e sapone, per abbattere in maniera drastica<br />
la carica batterica che trasportano.<br />
La prima persona che riscontrò l’importanza<br />
<strong>del</strong> lavaggio <strong>del</strong>le mani fu Ignaz Semmelweis,<br />
me<strong>di</strong>co ungherese che lavorava<br />
a metà <strong>del</strong>l’’800 in una <strong>del</strong>le prime cliniche<br />
ostetriche al mondo, a Vienna.<br />
La piaga più frequente in quei tempi era<br />
l’elevatissima mortalità materna che affliggeva<br />
le donne che partorivano, dovuta<br />
alla cosiddetta febbre puerperale; basti<br />
pensare che dal <strong>10</strong> al 35% <strong>del</strong>le donne<br />
afflitte da questa febbre morivano. Era una<br />
vera e propria strage.<br />
Anziché concentrarsi sulla sola malattia, Semmelweis<br />
scoprì che buona parte dei suoi colleghi e degli studenti<br />
ATTUALITÁ<br />
Tutore dei Minori - ha <strong>di</strong>chiarato l’assessore Sernagiotto<br />
al termine <strong>del</strong>l’incontro svoltosi a San Donà - questa<br />
<strong>ULSS</strong> sarà costretta a operare e a <strong>di</strong>vidersi tra mo<strong>del</strong>li <strong>di</strong><br />
organizzazione e <strong>di</strong> gestione molto <strong>di</strong>versi. Non solo: le<br />
famiglie, operatori socio-sanitari e gli enti locali, dovendo<br />
far riferimento al tribunale <strong>di</strong> Trieste, saranno costretti<br />
ad affrontare ulteriori <strong>di</strong>sagi<br />
dovuti alla lontananza. Per<br />
questi motivi chiederemo<br />
al prossimo Governo che i<br />
minori <strong>del</strong> Veneto orientale<br />
continuino ad essere gestiti<br />
dal tribunale <strong>di</strong> Venezia”.<br />
I <strong>di</strong>sagi derivati dalla<br />
tutela dei minori attraverso<br />
le competenze <strong>del</strong> tribunale<br />
friulano rischiano <strong>di</strong><br />
compromettere la rete dei<br />
volontari de<strong>di</strong>cata al sostegno<br />
(circa 900 gli Amministratori<br />
<strong>di</strong> Sostegno e <strong>10</strong>0<br />
Pubblici Tutori) con la conseguenza<br />
che nasceranno notevoli <strong>di</strong>fficoltà operative.<br />
“Dobbiamo affrontare subito la situazione per prevenire<br />
la compromissione <strong>del</strong>la rete <strong>di</strong> assistenza ai minori- riba<strong>di</strong>sce<br />
il <strong>di</strong>rettore generale Carlo Bramezza-. Pertanto,<br />
tra i miei primi provve<strong>di</strong>menti, ho convocato Regione<br />
e Conferenza dei Sindaci: appena inse<strong>di</strong>ato il nuovo<br />
Governo scriveremo <strong>del</strong>le lettere congiunte e le invieremo<br />
al ministero <strong>di</strong> competenza, per chiedere che la<br />
gestione dei minori resti allo stato attuale”.<br />
NON TUTTI SANNO ChE...è IMPORTANTE LAVARSI LE MANI<br />
<strong>di</strong> me<strong>di</strong>cina eseguivano o assistevano autopsie a mani<br />
nude e dopo, senza lavarsele, andavano ad assistere<br />
le donne che partorivano, causando a queste poverette<br />
<strong>del</strong>le setticemie dovute al passaggio dei germi dai<br />
cadaveri alle donne. Allora i batteri e i virus non erano<br />
ancora stati identificati come causa <strong>di</strong> malattie infettive,<br />
pertanto queste morti venivano considerate<br />
inevitabili.<br />
Semmelweis scoprì inoltre che lavandosi le<br />
mani con una semplice soluzione contenente<br />
cloro la mortalità <strong>del</strong>le donne passò<br />
in sei mesi dal 18,3% all’1,2%.<br />
Problema risolto? Tutt’altro. L’epilogo <strong>di</strong><br />
questa scoperta fu infausto. Il me<strong>di</strong>co ungherese<br />
non fu assolutamente creduto,<br />
venne denigrato da tutti i suoi colleghi e,<br />
ironia <strong>del</strong>la sorte, giu<strong>di</strong>cato pazzo. Il pioniere<br />
<strong>del</strong>le tecniche antisettiche morì all’età<br />
<strong>di</strong> soli 47 anni in un manicomio, in seguito<br />
alle ferite riportate dalle guar<strong>di</strong>e <strong>del</strong> manicomio<br />
stesso.<br />
Lavarsi le mani da un lato ci permette quin<strong>di</strong><br />
<strong>di</strong> fare <strong>del</strong> bene sia a noi stessi che agli altri, dall’altro<br />
<strong>di</strong> rendere onore a questo pioniere <strong>del</strong>la scienza internato<br />
e morto in manicomio a causa <strong>del</strong>le sue idee.<br />
11
OSPEDALE<br />
storIe dI<br />
PERITONEI, DIALISI E RENI<br />
12<br />
I reni svolgono molte importanti funzioni per il nostro organismo.<br />
La più importante è l’escrezione <strong>del</strong>le scorie<br />
prodotte dall’organismo stesso nei suoi numerosi e normali<br />
processi metabolici, per mezzo <strong>del</strong>la produzione<br />
<strong>di</strong> urina (<strong>di</strong>uresi), inoltre i reni concorrono a mantenere<br />
in equilibrio gli elettroliti (so<strong>di</strong>o, potassio, calcio, fosforo…)<br />
eliminano l’acqua in eccesso, e hanno importanti<br />
funzioni endocrine. Producono, per esempio, l’Eritropoietina,<br />
che stimola la<br />
formazione dei globuli rossi,<br />
vari ormoni che regolano la<br />
pressione arteriosa e il metabolismo<br />
<strong>del</strong> calcio e <strong>del</strong><br />
fosforo e l’attivazione <strong>del</strong>la<br />
vitamina D.<br />
Quando i reni non sono più<br />
in grado <strong>di</strong> adempiere a tali<br />
funzioni, perché colpiti da<br />
una severa patologia renale<br />
primitiva o secondaria,<br />
acuta o cronica, occorre<br />
ricorrere ad un trattamento<br />
sostitutivo uno dei quali è la<br />
<strong>di</strong>alisi peritoneale.<br />
L’inizio <strong>del</strong>la <strong>di</strong>alisi può rappresentare<br />
una sorta <strong>di</strong><br />
fallimento agli occhi <strong>del</strong><br />
paziente, che ha già fatto<br />
molti sforzi per curarsi e<br />
rallentare la progressione <strong>del</strong>la malattia. E’ incredulo,<br />
confuso e impaurito, si chiede come tutto ciò possa<br />
essere accaduto “proprio a lui” e quale sarà il suo futuro.<br />
Teme che la <strong>di</strong>alisi mo<strong>di</strong>fichi troppo ra<strong>di</strong>calmente le<br />
sue abitu<strong>di</strong>ni e le sue aspettative.<br />
Per accettare la terapia <strong>di</strong>alitica è fondamentale poterla<br />
conoscere, ricevendo informazioni corrette e precise,<br />
essere accompagnati dall’equipe sanitaria in un<br />
percorso comune nella struttura <strong>di</strong> cura, che permetta<br />
al paziente <strong>di</strong> convivere attivamente con la malattia.<br />
La scelta <strong>del</strong> trattamento <strong>di</strong>alitico sostitutivo deve essere<br />
pertanto consapevole e con<strong>di</strong>visa dal paziente e<br />
dalla sua famiglia.<br />
COME FUNZIONA LA DIALISI PERITONEALE<br />
Per depurare l’organismo dalle tossine uremiche che<br />
vi si accumulano a causa <strong>del</strong>l’insufficienza renale, la<br />
<strong>di</strong>alisi peritoneale sfrutta come filtro una membrana<br />
sierosa naturale detta peritoneo, che riveste l’intestino<br />
e gran parte dei visceri addominali e li fissa alle pareti<br />
stesse <strong>del</strong>la cavità addominale. E’ quin<strong>di</strong> una <strong>di</strong>alisi<br />
intracorporea. Per poterla effettuare è necessario un<br />
piccolo intervento chirurgico, generalmente effettuato<br />
in anestesia locale, che serve a posizionare il catetere<br />
peritoneale in addome. Nella nostra <strong>ULSS</strong> l’intervento<br />
viene effettuato con un breve ricovero presso la Chirurgia<br />
<strong>del</strong>l’ospedale <strong>di</strong> San Donà <strong>di</strong> Piave, dal chirurgo<br />
Giuseppe Da Giau, e dalla nefrologa Cristina Bonesso<br />
o da un collega nefrologo. Successivamente il paziente<br />
è seguito da un’equipe me<strong>di</strong>co-infermieristica de<strong>di</strong>cata,<br />
che dal 2000 si occupa <strong>di</strong> <strong>di</strong>alisi peritoneale<br />
presso la Nefrologia e Dialisi all’ospedale <strong>di</strong> San Donà<br />
<strong>di</strong> Piave.<br />
Il trattamento viene eseguito generalmente al domicilio<br />
<strong>del</strong> paziente, autonomamente o con l’aiuto <strong>di</strong> un familiare,<br />
dopo un adeguato periodo <strong>di</strong> addestramento<br />
che viene effettuato presso il Centro Dialisi <strong>di</strong> San Donà<br />
<strong>di</strong> Piave.L’addestramento è una fase molto importante<br />
e <strong>del</strong>icata in cui il paziente e i suoi familiari vengono<br />
istruiti ad eseguire le semplici manovre previste.<br />
La Dialisi Peritoneale consiste nell’introdurre in addome<br />
un liquido <strong>di</strong>alizzante che durante un periodo <strong>di</strong> sosta<br />
variabile depura l’organismo dalle scorie e drena i liqui<strong>di</strong><br />
in eccesso. In questo periodo il paziente può svolgere<br />
le sue attività abituali, in quanto non avverte alcun<br />
sintomo o fasti<strong>di</strong>o.<br />
Il me<strong>di</strong>co e il paziente concordano generalmente<br />
orari e tempi <strong>del</strong> trattamento al fine <strong>di</strong> adattarlo il più<br />
possibile agli impegni lavorativi, <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o o familiari <strong>del</strong><br />
paziente. Il trattamento può essere effettuato manualmente<br />
durante la giornata o con l’aiuto <strong>di</strong> un piccolo<br />
apparecchio detto Ciclyer,durante la notte.<br />
Sfatiamo alcune convinzioni <strong>di</strong>ffuse: la terapia non prevede<br />
uso <strong>di</strong> aghi, non c’è passaggio <strong>di</strong> sangue o <strong>di</strong><br />
liquido sporco o infetto; mentre il liquido <strong>di</strong>alitico “lavora”<br />
nell’addome,il paziente può muoversi liberamente,<br />
senza dover ricorrere a una stanza sterile per essere effettuata,<br />
ma solo <strong>di</strong> un ambiente pulito e non è vietata<br />
la presenza <strong>di</strong> animali.<br />
INDICAZIONI E CONTROINDICAZIONI<br />
ALLA DIALISI PERITONEALE<br />
La <strong>di</strong>alisi peritoneale è sicuramente più fisiologica per<br />
l’organismo ed è <strong>di</strong> pari efficacia depurativa e ultrafiltrativa<br />
rispetto all’emo<strong>di</strong>alisi (meto<strong>di</strong>ca più <strong>di</strong>ffusa effettuata<br />
generalmente tre volte alla settimana in ambiente<br />
ospedaliero), così pure la spettanza <strong>di</strong> vita è<br />
sovrapponibile tra le due meto<strong>di</strong>che.<br />
In <strong>di</strong>alisi peritoneale la depurazione avviene però in<br />
maniera più graduale e continua nelle 24 ore, ciò permette<br />
al paziente <strong>di</strong> mantenere per molto tempo la<br />
<strong>di</strong>uresi residua (cioè la capacità <strong>del</strong> rene <strong>di</strong> produrre<br />
urina) e <strong>di</strong> seguire una <strong>di</strong>eta più libera e con un maggior<br />
introito <strong>di</strong> liqui<strong>di</strong> rispetto all’emo<strong>di</strong>alisi.<br />
La <strong>di</strong>alisi peritoneale in<strong>di</strong>cata ed applicata in particolar<br />
modo in ambito pe<strong>di</strong>atrico,per coloro che vogliono<br />
mantenere una regolare<br />
attività lavorativa<br />
o <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o,per<br />
chi vuole fare qualche<br />
viaggio, per<br />
chi ha problemi<br />
car<strong>di</strong>ovascolari e<br />
per chi vuole avere<br />
una certa “autogestione”<br />
<strong>del</strong>la malattia.<br />
Consente <strong>di</strong><br />
arrivare al momento<br />
<strong>del</strong> trapianto in<br />
con<strong>di</strong>zioni cliniche<br />
sicuramente mi-
gliori e senza aver intaccato il patrimonio<br />
vascolare degli arti superiori, cosa<br />
che invece avviene con l’emo<strong>di</strong>alisi<br />
per la necessità <strong>di</strong> confezionare chirurgicamente<br />
la fistola artero-venosa.<br />
Ovviamente ci sono alcune controin<strong>di</strong>cazioni<br />
alla <strong>di</strong>alisi peritoneale,<strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne<br />
clinico (pregressi interventi addominali<br />
severamente demolitivi che<br />
comportino la per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> gran parte<br />
<strong>del</strong> peritoneo, <strong>di</strong>verticoliti frequenti<br />
etc.), <strong>di</strong> carattere sociale e familiare o<br />
psicologico,che possono con<strong>di</strong>zionare<br />
la scelta trai due tipi <strong>di</strong> <strong>di</strong>alisi.<br />
DALL’AMBULATORIO<br />
DI DIALISI PERITONEALE<br />
AL DOMICILIO DEL PAZIENTE<br />
L’ambulatorio <strong>di</strong> <strong>di</strong>alisi peritoneale è attivo<br />
all’ospedale <strong>di</strong> San Donà dal 2000.E’<br />
aperto dal lunedì al sabato dalle ore<br />
8.00 alle ore 14.30; dopo tali orari, per<br />
ogni eventuale problema è possibile<br />
rivolgersi al Centro Dialisi <strong>di</strong> San Donà<br />
<strong>di</strong> Piave: nelle ore notturne e nei giorni<br />
festivi vi sono sempre un me<strong>di</strong>co e un<br />
infermiere <strong>di</strong>sponibili per le urgenze.<br />
Il personale de<strong>di</strong>cato all’ambulatorio è<br />
infatti composto da un me<strong>di</strong>co e da un<br />
infermiere appositamente formati, che<br />
congiuntamente prendono in carico il<br />
paziente e la sua malattia. L’infermiere<br />
svolge attività <strong>di</strong> educazione sanitaria<br />
nei confronti <strong>del</strong> paziente e dei suoi familiari,<br />
nell’addestramento alla tecnica<br />
<strong>di</strong>alitica e successivamente <strong>di</strong> controllo<br />
<strong>del</strong>l’aderenza <strong>di</strong>alitica da parte <strong>del</strong><br />
paziente, educa alla <strong>di</strong>eta da seguire<br />
e all’igiene personale e <strong>del</strong>l’ambiente.<br />
Il me<strong>di</strong>co prescrive la terapia farmacologica<br />
e <strong>di</strong>alitica, valuta con perio<strong>di</strong>ci<br />
esami la quantità <strong>di</strong> <strong>di</strong>alisi necessaria e<br />
avvia il paziente, se possibile, alla lista<br />
trapianti.<br />
NESSUNA RINUNCIA A VIAGGI<br />
E VACANZE<br />
Al fine <strong>di</strong> agevolare i pazienti in <strong>di</strong>alisi<br />
peritoneale, tutto il materiale necessario<br />
viene fornito con cadenza mensile<br />
tramite corriere, in modo anonimo e<br />
gratuito, <strong>di</strong>rettamente al domicilio <strong>del</strong><br />
paziente o, quando lo richiede, nel<br />
luogo <strong>di</strong> vacanza preventivamente<br />
concordato col personale <strong>del</strong>l’ambulatorio.<br />
La <strong>di</strong>alisi peritoneale è il trattamento<br />
più in<strong>di</strong>cato per coloro che hanno la<br />
necessità <strong>di</strong> viaggiare per lavoro o che<br />
amano farlo per piacere o che hanno<br />
i familiari domiciliati in un’altra città.E’<br />
una meto<strong>di</strong>ca <strong>di</strong>alitica che cerca <strong>di</strong><br />
adattarsi allo stile <strong>di</strong> vita <strong>del</strong> paziente<br />
senza costringerlo a rinunciare ai suoi<br />
progetti <strong>di</strong> vita.<br />
Il team <strong>del</strong>l’ambulatorio<br />
<strong>del</strong>la Dialisi Peritoneale<br />
OSPEDALE<br />
“CON IL RENE<br />
DI MIA MOGLIE<br />
SONO RITORNATO A VIVERE”<br />
Tutto ha inizio con la visita <strong>di</strong> leva: un esame <strong>del</strong>le urine evidenzia la per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> proteine<br />
e <strong>di</strong> globuli rossi. A <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> 30 anni scopre che i suoi reni non funzionano<br />
più e che l’insufficienza renale si è aggravata al punto da richiedere prima la <strong>di</strong>alisi<br />
e poi il trapianto. La moglie non indugia e con un atto <strong>di</strong> amore estremo dona un<br />
rene al marito che, a 53 anni, può iniziare così una nuova vita. Protagonisti <strong>di</strong> questa<br />
storia i coniugi Giuliano Melchiori e Maria Teresa Gasparrini, <strong>di</strong> Musile <strong>di</strong> Piave, i<br />
quali si sono rivolti all’unità <strong>di</strong> Nefrologia e Dialisi <strong>di</strong> San Donà per intraprendere il<br />
percorso che li ha portati al trapianto. “Ho scoperto l’insufficienza renale nel 1978 e<br />
da allora ho sempre condotto una vita normale, facendo controlli perio<strong>di</strong>ci - spiega<br />
Giuliano Melchiori – . Tutto questo sino al 2008 perché poi, a causa <strong>di</strong> problemi<br />
familiari, sono stato costretto a trascurare la mia salute”.<br />
Quando ha scoperto la gravità <strong>del</strong>la situazione?<br />
“L’ho scoperta nel 2011 quando ho chiesto <strong>di</strong> fare una visita: mi sentivo sempre<br />
stanco, avevo sempre freddo e dormivo poco. Nel primo esame erano emersi valori<br />
fuori da ogni limite tollerabile, il me<strong>di</strong>co mi fece fare un secondo esame che però<br />
confermò la grave situazione. Sono stato spe<strong>di</strong>to d’urgenza dal nefrologo, sono entrato<br />
in <strong>di</strong>alisi e successivamente incluso nella lista d’attesa per il trapianto renale”.<br />
Quale tipologia <strong>di</strong> <strong>di</strong>alisi ha scelto?<br />
“Il personale <strong>del</strong> reparto mi ha illustrato con chiarezza le due strade percorribili:<br />
emo<strong>di</strong>alisi o <strong>di</strong>alisi peritoneale. Ho scelto quella peritoneale perché rispetto all’emo<strong>di</strong>alisi<br />
mi ha permesso <strong>di</strong> non rinunciare al mio stile <strong>di</strong> vita, al lavoro, e <strong>di</strong> andare<br />
in vacanza portandomi appresso le sacche per il trattamento”.<br />
Com’è maturata la decisione <strong>di</strong> avere il nuovo rene da sua moglie?<br />
“Ne abbiamo parlato in famiglia. Oltre mia moglie anche mio figlio e un mio fratello<br />
si erano offerti <strong>di</strong> donarmi un rene. Io e mia moglie abbiamo però deciso che lei<br />
sarebbe stata la soluzione migliore per tutti, ovviamente qualora il suo rene fosse<br />
risultato compatibile”.<br />
Quando la eseguito il trapianto?<br />
“Il trapianto è avvenuto il 24 <strong>di</strong>cembre 2012 al centro trapianti rene e pancreas <strong>di</strong><br />
Padova. Con 12 giorni <strong>di</strong> degenza abbiamo fatto tutto”.<br />
Quali sensazioni avete provato dopo l’intervento, sia lei che sua moglie?<br />
“Ci siamo risvegliati nella stessa sala operatoria. Non appena ho visto che anche lei<br />
si era svegliata dall’anestesia, le ho chiesto come stava. Stavamo bene entrambi e<br />
in quel momento abbiamo capito che per noi iniziava una nuova vita”.<br />
E’ cambiato qualcosa nel vostro rapporto coniugale dopo il trapianto?<br />
“A parte l’umore, l’energia e le forza fisica che ho ritrovato dopo anni <strong>di</strong> malessere, ci<br />
sentiamo più legati <strong>di</strong> prima, c’è più armonia <strong>di</strong> coppia, con<strong>di</strong>vi<strong>di</strong>amo tutto, ve<strong>di</strong>amo<br />
la vita in modo <strong>di</strong>verso”.<br />
Com’è stata la riabilitazione dopo il trapianto?<br />
“I primi mesi siamo stati seguiti nel centro trapianti <strong>di</strong> Padova sempre in collaborazione<br />
con la Nefrologia e Dialisi <strong>di</strong> San Donà. Vorrei lanciare un messaggio per<br />
chi sarà costretto ad affrontare un percorso simile al nostro è il seguente, non facile<br />
ma fattibile”. Prego… “Affidatevi alla Nefrologia e Dialisi <strong>di</strong> San Donà perché sarete<br />
in buone mani. Qui ho trovato accoglienza e professionalità, il personale ci ha fatto<br />
sentire protagonisti <strong>del</strong>la terapia. Siate inoltre riconoscenti al donatore, perché<br />
donare un organo non è un gesto scontato, e siate riconoscenti anche con chi ha<br />
autorizzato la donazione <strong>di</strong> un organo <strong>di</strong> persona deceduta. Vorrei infine ringraziare<br />
il personale che ci è stato vicino in questi mesi: i me<strong>di</strong>ci Cristina Bonesso e Gatto<br />
Stefano, gli infermieri Daniela Bettega e Teresa Ricotta, il coor<strong>di</strong>natore infermieristico<br />
Gabriele Franzin”.<br />
I coniugi Melchiori e lo staff <strong>di</strong> neufrologia e <strong>di</strong>alisi<br />
13
OSPEDALE<br />
14<br />
Il Dottor Paolo Sorrentino Il Dottor Fabio Toffoletto<br />
OSPEDALE DI SAN DONA’ DI PIAVE<br />
PRONTI PER L’INTERVENTO ChIRURGICO IN 4 ORE<br />
All’ospedale <strong>di</strong> San Donà gli esami precedenti all’operazione<br />
chirurgica in regime <strong>di</strong> “day week surgery”<br />
si effettuano con un unico accesso e nell’arco temporale<br />
<strong>di</strong> 4 ore. Ciò è possibile me<strong>di</strong>ante un percorso<br />
che permette al citta<strong>di</strong>no-paziente <strong>di</strong> usufruire <strong>di</strong> un<br />
check-up omnicomprensivo: degli esami strumentali<br />
basati sulla storia personale alla<br />
visita me<strong>di</strong>ca che stabilisce le<br />
con<strong>di</strong>zioni generali, al giu<strong>di</strong>zio<br />
sull’idoneità a concludere il<br />
percorso nell’ambito <strong>del</strong>la “day<br />
week surgery”; in tal modo è<br />
possibile togliere l’incombenza<br />
al paziente <strong>di</strong> recarsi più volte<br />
in ospedale per l’esecuzione<br />
dei vari esami, permettendo<br />
un notevole risparmio <strong>di</strong> tempo<br />
e <strong>di</strong> stress.“Tutto questo è stato<br />
reso possibile grazie a un lavoro<br />
<strong>di</strong> un’equipe multi<strong>di</strong>sciplinare<br />
perfettamente funzionante<br />
che coinvolge, oltre alla figure<br />
car<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> chirurgo e <strong>di</strong> anestesista,<br />
l’assistenza infermieristica,<br />
la Ra<strong>di</strong>ologia, il Laboratorio, la Car<strong>di</strong>ologia e personale<br />
amministrativo – spiegano il primario chirurgo Paolo Sorrentino<br />
e il primario anestesista Fabio Toffoletto - . I risultati<br />
raggiunti oggi ci permettono <strong>di</strong> affermare che tale<br />
attività pone la nostra Azienda al livello <strong>del</strong>le migliori,<br />
In un momento molto <strong>del</strong>icato per la sanità italiana e per<br />
la Ginecologia in particolare, dove in presenza <strong>di</strong> una riduzione<br />
<strong>del</strong>le risorse in termini economici e <strong>di</strong> personale fa da<br />
contraltare un aumento <strong>del</strong>le aspettative <strong>di</strong> salute, l’unità <strong>di</strong><br />
Ostetricia e Ginecologia <strong>di</strong>retta dal dottor Antonino Di Lazzaro<br />
ha organizzato un convegno che il prossimo aprile porterà a<br />
San Donà <strong>di</strong> Piave gran parte dei primari <strong>di</strong> Ostetricia e Ginecologia<br />
<strong>del</strong> Triveneto, alcuni componenti <strong>del</strong>le commissioni<br />
ministeriali e cattedratici <strong>di</strong> 5 università italiane.<br />
Gli argomenti sul tavolo <strong>di</strong> <strong>di</strong>scussione sono vari. La sessione<br />
mattutina sarà de<strong>di</strong>cata all’Ostetricia con due principali<br />
temi: l’analisi <strong>del</strong>le migliori pratiche cliniche e l’in<strong>di</strong>viduazione<br />
<strong>di</strong> protocolli operativi tendenti a ridurre il rischio clinico in<br />
sala parto; la riduzione dei parti cesarei come fissato dalle<br />
<strong>di</strong>rettive ministeriali. Nella sessione pomeri<strong>di</strong>ana spazio a tre<br />
argomenti <strong>di</strong> Ginecologia: l’organizzazione <strong>del</strong>l’Oncologia<br />
con in più un alto livello <strong>di</strong> umanizzazione “.<br />
I pazienti che negli ultimi due anni hanno usufruito <strong>di</strong> un<br />
percorso unico, che si conclude con la comunicazione<br />
<strong>del</strong>la data precisa <strong>del</strong>l’intervento chirurgico, sono circa<br />
3000.<br />
All’ospedale <strong>di</strong> San Donà oltre l’80% dei pazienti che<br />
necessitano <strong>di</strong> intervento chirurgico<br />
in “day week surgery”<br />
viene sottoposto al percorso<br />
unico. Qualora il paziente debba<br />
avere necessità <strong>di</strong> ulteriori<br />
valutazioni o accertamenti, è<br />
sempre compito <strong>del</strong>la struttura<br />
in cui si trova richiedere ulteriori<br />
valutazioni agli specialisti <strong>di</strong> pertinenza.<br />
Anche in questo caso il<br />
paziente viene posto al centro<br />
<strong>del</strong>l’attenzione me<strong>di</strong>ca e usufruisce<br />
<strong>di</strong> un percorso completamente<br />
de<strong>di</strong>cato.<br />
Il check-up omnicomprensivo<br />
offre i seguenti vantaggi: minima<br />
interferenza con le abitu<strong>di</strong>ni<br />
<strong>di</strong> vita lavorativa e non,<br />
programmazione <strong>del</strong>le visite e <strong>del</strong>l’intervento con date<br />
precise, esecuzione degli esami effettivamente necessari<br />
per la valutazione <strong>del</strong> paziente con il miglior rapporto<br />
d’impatto economico sia per il paziente che per<br />
la struttura sanitaria.<br />
140 GINECOLOGI DA TUTTO IL TRIVENETO A SAN DONà<br />
Ginecologica con la partecipazione <strong>di</strong> oncologi <strong>di</strong> fama<br />
nazionale; la moderna gestione clinica <strong>del</strong>le tumefazioni annessiali<br />
con i nuovi orientamenti in tema <strong>di</strong> terapia me<strong>di</strong>ca<br />
<strong>del</strong>l’endometrosi; le controversie che riguardano l’Uroginecologia.<br />
Infine, l’assemblea dei ginecologi aderenti all’Associazione<br />
Ostetrici Ginecologi Ospedalieri Italiani (AOGOI), con<br />
l’elezione <strong>del</strong> rappresentante regionale. “L’obiettivo che ci si è<br />
posti nell’organizzazione <strong>di</strong> questo meeting – spiega il dottor<br />
Antonino Di Lazzaro, responsabile scientifico <strong>del</strong> convegno<br />
- è cercare <strong>di</strong> migliorare qualitativamente la nostra attività<br />
<strong>di</strong>agnostico-terapeutica, creando <strong>del</strong>le linee guida comuni,<br />
capaci <strong>di</strong> orientare il nostro comportamento, aumentando<br />
così la sicurezza per le pazienti e per gli operatori <strong>del</strong> settore”.<br />
Il convegno dal tema “Hot Topics in Ostetricia e Ginecologia”<br />
si svolgerà il 12 aprile presso il Park Hotel Continental <strong>di</strong> San<br />
Donà <strong>di</strong> Piave.
ATTUALITÁ<br />
ARRIVANO I FONDI PER L’EDILIZIA SANITARIA<br />
NUOVA DIALISI<br />
ALL’OSPEDALE DI SAN DONà<br />
All’ospedale <strong>di</strong> San Donà entro l’anno saranno avviati<br />
i lavori <strong>di</strong> ampliamento al monoblocco ovest che<br />
ospiterà la nuova Dialisi e, in una fase successiva, una<br />
piattaforma ambulatoriale e la “day surgery” con relative<br />
sale operatorie. L’intervento prevede inoltre un<br />
ampliamento <strong>del</strong> blocco operatorio ospedaliero con<br />
l’integrazione <strong>di</strong> 2 nuove sale operatorie alle 4 esistenti.<br />
Il tutto grazie al trasferimento <strong>del</strong>la Regione Veneto <strong>di</strong><br />
6 milioni <strong>di</strong> euro destinati all’e<strong>di</strong>lizia sanitaria, erogati in<br />
due tranche.<br />
Il progetto, realizzato dall’ingegner Peter Casagrande e<br />
dal geometra Simone Dall’Antonia <strong>del</strong> Servizio Tecnico<br />
<strong>ULSS</strong><strong>10</strong>, prevede un ampliamento <strong>del</strong>la superficie <strong>di</strong><br />
circa 850 m2 ad alta tecnologia (sale operatorie ecc.)<br />
e <strong>di</strong> circa 700 m2 a me<strong>di</strong>a tecnologia.<br />
Al piano terra, il progetto prevede la completa ristrutturazione<br />
<strong>del</strong> servizio <strong>di</strong> <strong>di</strong>alisi. L’ampliamento, che per la<br />
<strong>di</strong>alisi sarà <strong>di</strong> circa 230 m2, permetterà l’aumento <strong>di</strong> 6<br />
posti letto in aggiunta agli 8 attuali. Sono inoltre previste<br />
due ampie sale de<strong>di</strong>cate alla cura <strong>di</strong>alitica, locali per<br />
infermieri e caposala, mentre la parte attualmente in<br />
uso verrà de<strong>di</strong>cata ad ambulatori e stu<strong>di</strong>.<br />
L’attuale zona a<strong>di</strong>bita alle sedute <strong>di</strong>alitiche verrà trasformata<br />
in zona ambulatoriale con stu<strong>di</strong> me<strong>di</strong>ci e<br />
segreteria, mentre gli o<strong>di</strong>erni ambulatori verranno utiliz-<br />
E’ NATO IL PORTALE “BESSY”<br />
Approda su internet il progetto internazionale “Bessy” (Blood<br />
as Ethical good for Social Capital<br />
and Safety) con la regia <strong>del</strong>l’<strong>ULSS</strong><strong>10</strong>.<br />
E’ infatti attivo da alcuni mesi<br />
il nuovo portale multilingue<br />
www.bessyproject.eu attraverso cui<br />
Italia, Croazia, Slovenia, Albania, organizzazioni<br />
non governative ed enti<br />
pubblici, interagiscono per fornire una<br />
risposta efficace e comune ai problemi<br />
<strong>del</strong>la scarsità e <strong>del</strong>la sicurezza nella<br />
donazione <strong>del</strong> sangue, nonché alla<br />
promozione <strong>del</strong> sangue come bene<br />
etico, in tutta l’area <strong>del</strong>l’Adriatico. L’A-<br />
zati come area <strong>di</strong> stoccaggio. Gli utenti avranno inoltre<br />
a <strong>di</strong>sposizione nuovi spogliatoi con servizi igienici e<br />
un’ampliata sala d’aspetto comprensiva <strong>di</strong> segreteria<br />
<strong>di</strong> reparto.<br />
La seconda tranche <strong>del</strong> finanziamento permetterà<br />
successivamente <strong>di</strong> proseguire con il completamento<br />
<strong>del</strong> primo piano dove nascerà l’area poliambulatoriale,<br />
ossia una zona in cui raggruppate le attività ambulatoriali<br />
(compresa la libera professione) oggi <strong>di</strong>slocate<br />
in varie unità operative. Sempre in questa fase dei lavori<br />
verrà completato anche il secondo piano, de<strong>di</strong>cato<br />
alla “day surgery” con 2 sale chirurgiche e locali annessi,<br />
nonché con sale <strong>di</strong> degenza de<strong>di</strong>cate. Contestualmente<br />
sarà ampliato anche il blocco operatorio<br />
con la realizzazione <strong>di</strong> 2 ulteriori sale operatorie e locali<br />
<strong>di</strong> servizio.<br />
“Riprendendo una frase <strong>del</strong> presidente <strong>del</strong>la Regione<br />
Veneto, questo finanziamento è benzina nel motore -<br />
spiega il <strong>di</strong>rettore generale <strong>del</strong>l’<strong>ULSS</strong><strong>10</strong>, Carlo Bramezza<br />
- . L’ampliamento <strong>del</strong> monoblocco ovest ci permettrà<br />
<strong>di</strong> riqualificare una parte importante dei servizi erogati<br />
all’utenza, ad iniziare dalla Dialisi che necessita <strong>di</strong> spazi<br />
più ampi e confortevoli, sia per gli utenti che per il personale<br />
che vi lavora”.<br />
zienda <strong>ULSS</strong><strong>10</strong> è capofila <strong>del</strong> progetto “Bessy”, coor<strong>di</strong>na<br />
pertanto le attività <strong>del</strong> progetto nonché<br />
i vari incontri internazionali tra i<br />
partner aderenti.<br />
Nell’ambito <strong>del</strong> progetto si sta sviluppando<br />
inoltre un software/database<br />
da con<strong>di</strong>videre tra i partner <strong>del</strong> settore<br />
non profit coinvolti nelle donazioni <strong>di</strong><br />
sangue. A breve partirà anche una<br />
campagna promozionale basata su<br />
criteri e principi comuni nelle donazioni<br />
<strong>di</strong> sangue, mirata a reclutare nuovi<br />
donatori, in particolare nella fascia<br />
d’età compresa tra 16 e 25 anni.<br />
15
ATTUALITÁ<br />
16<br />
L’ATTIVITA’ DEL SERVIZIO<br />
DI INTEGRAZIONE LAVORATIVA (SIL)<br />
Sono 307 le persone con <strong>di</strong>sabilità o situazioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>sagio<br />
che, grazie all’intervento <strong>del</strong> Servizio <strong>di</strong> Integrazione<br />
Lavorativa (SIL), nel corso <strong>del</strong> 2011 hanno potuto<br />
svolgere un periodo <strong>di</strong> tirocinio lavorativo all’interno <strong>di</strong><br />
aziende o cooperative sociali. La finalità <strong>del</strong> SIL è infatti<br />
quella <strong>di</strong> favorire l’inserimento <strong>del</strong>le persone “deboli”<br />
nei confronti <strong>del</strong> mondo <strong>del</strong> lavoro, per invali<strong>di</strong>tà<br />
e/o svantaggio, attraverso percorsi personalizzati <strong>di</strong><br />
accompagnamento e sostegno.<br />
Il lavoro è parte significativa <strong>del</strong><br />
processo <strong>di</strong> socializzazione e <strong>di</strong><br />
integrazione <strong>di</strong> ciascun citta<strong>di</strong>no,<br />
è una con<strong>di</strong>zione per l’accesso ai<br />
<strong>di</strong>ritti <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>nanza ma anche una<br />
con<strong>di</strong>zione per acquisire un ruolo<br />
adulto, identità e visibilità sociale;<br />
il SIL affianca pertanto il sostengo<br />
educativo e la me<strong>di</strong>azione<br />
sociale agli strumenti legislativi che<br />
sostengono il “<strong>di</strong>ritto al lavoro”.<br />
Sono destinatari <strong>del</strong>le azioni erogate<br />
da questo servizio le persone in con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> <strong>di</strong>sabilità<br />
ai sensi <strong>del</strong>la legge 68 <strong>del</strong> 1999, <strong>di</strong> svantaggio (legge<br />
381/91) e <strong>di</strong> <strong>di</strong>sagio sociale, seguite dai servizi sociali<br />
comunali, che necessitino <strong>di</strong> accompagnamento per<br />
inserimento o reinserimento nel mondo <strong>del</strong> lavoro.<br />
I servizi <strong>di</strong>strettuali che si rivolgono al SIL per un progetto<br />
<strong>di</strong> integrazione lavorativa sono: il servizio Disabilità in Età<br />
Adulta, il servizio Età Evolutiva, il servizio <strong>di</strong> Salute Mentale,<br />
il servizio per le Dipendenze, il servizio <strong>di</strong> Consultorio<br />
PROGETTI ATTIVATI<br />
Servizio Inviante Tirocini<br />
Disabilità in Età Adulta 175<br />
Salute Mentale 70<br />
Dipendenze 22<br />
Comuni 40<br />
Sono 32 <strong>di</strong>pendenti <strong>del</strong>l’<strong>ULSS</strong><strong>10</strong> che nel 2012 hanno maturato<br />
i requisiti per il pensionamento. Come oramai consuetu<strong>di</strong>ne<br />
da qualche anno, la <strong>di</strong>rezione strategica ha conferito loro<br />
un riconoscimento per il lavoro svolto in Azienda.<br />
Questi i nominativi <strong>del</strong> personale in quiescenza, in or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong><br />
data: Tiziano Bar<strong>del</strong>lotto, Virginia Girar<strong>di</strong>, Adone Brocchetto,<br />
Egi<strong>di</strong>o Ferro, Gianfranco Furlan, Ida Balduit, Fernando Tuzzato,<br />
Daria Berkovic, Alida Favro, Giovanna Dimasi Maria, Benito<br />
Ponte, Luigia Maria Rita Carrer, Daniele Marco Valvason,<br />
Maria Grazia Marigonda, Roberta Carletto, Loredana Antelmi,<br />
Donatella Campaner, Frnacesca Rolanda Puppo, Enzo<br />
Cattelan, Fanny Vezzà, Salvatore Russo, Maria Luisa Rossetto,<br />
Michele Marin, Speranza Maria Gusso, Narciso Ennio Trevisiol,<br />
Giuseppe Sacchi, Vanda Lucchetta, Anna Battiston, Sergio<br />
Maurutto, Giuseppe Ragusa, Pier Maria Pili, Giorgio Regazzo.<br />
Familiare, Servizi Sociali Comunali. Il processo per<br />
l’integrazione lavorativa prevede la presa in carico <strong>del</strong>la<br />
persona da parte <strong>di</strong> uno dei servizi invianti, i quali hanno<br />
il compito <strong>di</strong> pre<strong>di</strong>sporre un progetto globale. Lo stesso<br />
viene approvato attraverso lo strumento <strong>del</strong>l’UVMD<br />
(Unità <strong>di</strong> Valutazione Multi<strong>di</strong>mensionale) e vede<br />
coinvolte tutte le figure professionali che a <strong>di</strong>verso titolo<br />
hanno in carico la persona interessata. Nell’ambito <strong>di</strong><br />
tale progetto il SIL attiva e gestisce<br />
un piano <strong>di</strong> integrazione lavorativa<br />
finalizzato alla riabilitazione <strong>del</strong>la<br />
persona. Il SIL pre<strong>di</strong>spone quin<strong>di</strong><br />
dei progetti personalizzati che<br />
tengono conto <strong>del</strong>le potenzialità<br />
sul piano <strong>del</strong>l’autonomia, <strong>del</strong>la<br />
socializzazione e <strong>del</strong>la relazione,<br />
nonché <strong>del</strong>le competenze e<br />
capacità utili per una integrazione<br />
graduale nel mondo <strong>del</strong> lavoro<br />
<strong>del</strong>la persona <strong>di</strong>sabile o in<br />
situazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>sagio. Per la realizzazione degli interventi<br />
il SIL si avvale <strong>di</strong> un Assistente Sociale ed Educatori<br />
Professionali formati nelle metodologie educative e<br />
<strong>del</strong>la me<strong>di</strong>azione lavorativa. Il servizio dal <strong>2013</strong> ha una<br />
nuova sede a San Donà <strong>di</strong> Piave, in Via Girar<strong>di</strong> 23; ha<br />
una sede anche a Portogruaro presso il Distretto Socio-<br />
Sanitario numero 2.<br />
Il team <strong>del</strong> Servizio <strong>di</strong> Integrazione Lavorativa (SIL)<br />
IL PERSONALE DELL’<strong>ULSS</strong> IN QUIESCENZA NEL 2012<br />
Anche il circolo ricreativo C.R.U.S.L. <strong>di</strong> San Donà <strong>di</strong><br />
Piave ha premiato i “propri” pensionati nell’ambito <strong>del</strong>la<br />
cena annuale che si è svolta lo scorso febbraio al<br />
ristorante “Borgo Ronchetto” <strong>di</strong> Salgareda. Nella foto il<br />
consiglio <strong>di</strong>rettivo e alcuni sostenitori <strong>del</strong> circolo.
“Strategic budget management: dai costi standard<br />
alla gestione <strong>del</strong>l’innovazione”, è questo il tema<br />
affrontato in un convegno multi<strong>di</strong>sciplinare svoltosi lo<br />
scorso 7 <strong>di</strong>cembre a Noventa <strong>di</strong> Piave su iniziativa <strong>del</strong>la<br />
<strong>di</strong>rezione sanitaria <strong>del</strong>l’<strong>ULSS</strong><strong>10</strong>, con l’organizzazione<br />
<strong>del</strong>la Farmacia Ospedaliera e il coinvolgimento <strong>del</strong>le<br />
figure tecnico-scientifiche <strong>del</strong>l’area vasta veneziana<br />
(farmacisti ospedalieri, provve<strong>di</strong>tori, controlli <strong>di</strong> gestione,<br />
servizi economici-finanziari), figure a supporto <strong>del</strong>le<br />
unità operative che erogano servizi e prestazioni agli<br />
utenti.<br />
Relatori al convegno il <strong>di</strong>rettore sanitario <strong>del</strong>l’<strong>ULSS</strong><strong>10</strong><br />
Patrizia Benini, il <strong>di</strong>rettore amministrativo <strong>del</strong>l’<strong>ULSS</strong>9 Fabio<br />
Perina, l’ex <strong>di</strong>rettore <strong>di</strong> struttura ospedaliera <strong>del</strong>l’<strong>ULSS</strong><strong>10</strong><br />
Rita Finotto, il responsabile <strong>del</strong> controllo <strong>di</strong> gestione<br />
<strong>del</strong>l’<strong>ULSS</strong>14 Vanni Stangherlin, i <strong>di</strong>rettori <strong>di</strong> farmacia<br />
ospedaliera <strong>del</strong>l’<strong>ULSS</strong>18 e <strong>del</strong>l’<strong>ULSS</strong>12 Annalisa Ferrarese<br />
e Nerina Burlon, il responsabile <strong>del</strong> Network Italiano<br />
Sanitario Alberto Pasdera.<br />
PERChé UNA GESTIONE STRATEGICA DELLE RISORSE<br />
ASSEGNATE?<br />
“Perché l’incremento <strong>del</strong>le aspettative <strong>di</strong> vita <strong>del</strong>la<br />
popolazione, con l’aumento <strong>del</strong> numero <strong>di</strong> anziani,<br />
dei pazienti fragili, <strong>del</strong>le malattie<br />
croniche e <strong>del</strong>la necessità<br />
<strong>di</strong> realizzare cambiamenti<br />
nell’assistenza sanitaria<br />
soprattutto nel territorio- risponde<br />
la dottoressa Benini- ci impone <strong>di</strong><br />
trovare <strong>del</strong>le soluzioni innovative<br />
nei processi, nell’organizzazione,<br />
nelle modalità <strong>di</strong> erogazione<br />
dei servizi alla popolazione per<br />
poter offrire standard <strong>di</strong> cura<br />
elevati pur in questo contesto<br />
economico <strong>di</strong>fficile cui<br />
conseguono <strong>di</strong>versi vincoli <strong>di</strong> bilancio”.<br />
PERChé OCCORRE DEFINIRE I COSTI STANDARD PER LE<br />
PATOLOGIE?<br />
“Perché solo una reale valutazione <strong>di</strong> quanto costa<br />
realmente un paziente che usufruisce <strong>di</strong> prestazioni<br />
ospedaliere, permette <strong>di</strong> pianificare i servizi offerti<br />
all’utenza in un’ottica <strong>di</strong> ottimizzazione <strong>del</strong>le risorse, e<br />
<strong>di</strong> valutare quanto offriamo in qualità alla popolazione,<br />
inoltre è fondamentale per <strong>di</strong>stribuire correttamente<br />
le risorse ai reparti -afferma dottor Pasdera- . Le risorse<br />
rese <strong>di</strong>sponibili possono così, in un circolo virtuoso,<br />
essere impiegate per gestire l’innovazione, per le<br />
nuove tecnologie sanitarie, per le nuove tecniche<br />
<strong>di</strong>agnostiche, per la me<strong>di</strong>cina rigenerativa, per<br />
l’accesso alle cure con farmaci ad alto costo”.<br />
QUAL è IL RUOLO DELLA DIREZIONE AMMINISTRATIVA<br />
NELLA REALIZZAZIONE DI TALE CIRCOLO VIRTUOSO?<br />
“Le politiche <strong>del</strong>la <strong>di</strong>rezione amministrativa nella<br />
conduzione <strong>di</strong> un’azienda sanitaria sono cruciali. La<br />
ATTUALITÁ<br />
COSTI STANDARD E GESTIONE OCULATA<br />
DELLE RISORSE NELL’EVOLUZIONE DELLA SANITA’<br />
I ContenutI <strong>del</strong> meetInG orGanIzzato dalla dIrezIone sanItarIa <strong>del</strong>l’ulss<strong>10</strong><br />
scelta <strong>di</strong> un forte sviluppo <strong>del</strong>l’informatica in sanità,<br />
realizzata all’<strong>ULSS</strong> 19 – risponde il dottor Perina- ha<br />
permesso <strong>di</strong> monitorare i processi aziendali nel<br />
dettaglio e <strong>di</strong> rendere accessibili più informazioni sia<br />
al management aziendale che ai responsabili <strong>di</strong> unità<br />
operativa”.<br />
QUALI SONO OGGI LE CARATTERISTIChE IDEALI DI UN<br />
PROFESSIONISTA SANITARIO?<br />
“Per sostenere le sfide <strong>di</strong> un contesto altamente<br />
competitivo anche in sanità- <strong>di</strong>ce la dottoressa<br />
Benini – oggi i professionisti non devono possedere<br />
solo competenze tecniche specifiche nella <strong>di</strong>sciplina<br />
<strong>di</strong> appartenenza, ma devono avere anche un<br />
orientamento costante all’aggiornamento, capacità<br />
gestionali <strong>del</strong>le risorse a loro affidate, economiche e<br />
umane, una grande responsabilità sociale, una grande<br />
capacità <strong>di</strong> ascoltare e coinvolgere il proprio staff”.<br />
COME DEVONO ESSERE ALLORA GLI OBIETTIVI ANNUALI<br />
DATI AI RESPONSABILI DEI SERVIZI E QUALI LE FIGURE<br />
AZIENDALI ChE POSSONO SUPPORTARE I CLINICI NEL<br />
RAGGIUNGIMENTO DEGLI STESSI?<br />
“Gli obiettivi annuali aziendali per il miglioramento <strong>di</strong><br />
qualità dei servizi offerti ai pazienti, che contengono<br />
anche obiettivi <strong>di</strong> budget per<br />
vari reparti ospedalieri – risponde<br />
la dottoressa Finotto - devono<br />
essere chiari, semplici, essenziali<br />
e facilmente perseguibili.<br />
Figure <strong>di</strong> rilievo, seppur non a<br />
contatto <strong>di</strong>retto con i pazienti,<br />
possono supportare i clinici<br />
con la loro professionalità nella<br />
gestione <strong>del</strong>le risorse assegnate<br />
e nell’appropriatezza <strong>del</strong> loro<br />
impiego; possono essere i<br />
farmacisti ospedalieri, chiamati<br />
a valutare i più efficaci percorsi terapeutici nell’ambito<br />
<strong>di</strong> alcune patologie o l’introduzione <strong>di</strong> alcuni <strong>di</strong>spositivi<br />
me<strong>di</strong>ci per il monitoraggio <strong>del</strong>l’ossimetria fetale per la<br />
riduzione dei parti cesarei. Non scor<strong>di</strong>amo infine che<br />
altrettanto cruciale è il ruolo dei provve<strong>di</strong>tori”.<br />
QUAL è IL CONTRIBUTO FINALE ChE UN RESPONSABILE<br />
DEL CONTROLLO DI GESTIONE, NELL’AMBITO DI<br />
QUESTO TEMA, VUOL DARE AI NOSTRI LETTORI?<br />
“Lo sviluppo <strong>del</strong>la cultura <strong>del</strong>la “misurazione <strong>del</strong>la<br />
performance aziendale” sta rendendo i risultati<br />
realizzati sempre più oggettivi, meno autoreferenziali e<br />
soprattutto “confrontabili” tra le varie aziende sanitarie –<br />
commenta il dottor Stangherlin - . Pensando in un’ottica<br />
sociale <strong>di</strong> con<strong>di</strong>visione, i tempi sono maturi perché per<br />
il bene dei pazienti le aziende sanitarie che ottengono<br />
le migliori performance mettano a <strong>di</strong>sposizione il<br />
proprio know-how alle altre aziende al fine <strong>di</strong> ottenere<br />
un livellamento verso l’alto <strong>di</strong> tutto il Sistema Socio-<br />
Sanitario Regionale”.<br />
17
VOLONTARIATO<br />
ASSOCIAZIONE DIABETICI BASSO PIAVE<br />
“TANTE SPERANZE E TANTO LAVORO<br />
DI PREVENZIONE AL DIABETE”<br />
IL NUMERO DEGLI AFFETTI NELLA VENEZIA ORIENTALE SALE AL 5%<br />
LA MEDIA REGIONALE E’ STABILE AL 3,4%<br />
18<br />
Lo scorso febbraio i presidenti <strong>del</strong>l’Associazione<br />
Diabetici Basso Piave e Portogruarese hanno incontrato<br />
il nuovo <strong>di</strong>rettore generale <strong>del</strong>l’<strong>ULSS</strong><strong>10</strong>.<br />
E’ stata l’occasione per chiedere al <strong>di</strong>rettore generale,<br />
Carlo Bramezza, <strong>di</strong> creare una struttura adatta per<br />
cura <strong>del</strong>le infezioni <strong>del</strong> piede <strong>di</strong>abetico, perché<br />
solo la Diabetologia <strong>di</strong> San Donà svolge oltre 1800<br />
me<strong>di</strong>cazioni all’anno; mentre le associazioni si<br />
attiveranno per attivare, a proprie spese, uno screening<br />
<strong>del</strong> piede <strong>di</strong>abetico eseguito da me<strong>di</strong>ci podologi<br />
laureati <strong>di</strong> 1° livello, me<strong>di</strong>ante una collaborazione attiva<br />
fra Associazione Diabetici e Istituto Podologico Italiano<br />
<strong>di</strong> Roma <strong>di</strong>retto dal professore universitario (La Sapienza<br />
<strong>di</strong> Roma) Mauro Montesi .<br />
Le associazioni hanno inoltre chiesto collaborazione per<br />
realizzare lo screening gratuito per il fondo <strong>del</strong>l’occhio,<br />
me<strong>di</strong>ante uno strumento utilizzabile da personale<br />
parame<strong>di</strong>co o da volontari.<br />
Lo strumento fotografa il fondo <strong>del</strong>l’occhio senza<br />
l’ausilio <strong>del</strong> liquido <strong>di</strong>latante; successivamente la foto<br />
verrà inviata via web all’oculista, il quale l’analizzerà nel<br />
proprio stu<strong>di</strong>o in<strong>di</strong>cando la <strong>di</strong>agnosi. Da tener presente<br />
che tutti questi screening hanno un imme<strong>di</strong>ato<br />
riscontro: ridurre le liste d’attesa per le visite oculistiche<br />
e una prevenzione dei ricoveri.<br />
Le associazioni hanno chiesto ancora, all’<strong>ULSS</strong><strong>10</strong>,<br />
<strong>di</strong> munirsi <strong>di</strong> quattro (uno per <strong>di</strong>abetologo ) “Holter<br />
Glicemico”, strumenti forniti dalle case farmaceutiche<br />
in comodato d’uso a titolo gratuito.<br />
L’Holter Glicemico è la novità<br />
tecnologica più interessante<br />
degli ultimi anni nel campo <strong>del</strong>la<br />
<strong>di</strong>abetologia, perché offre la<br />
possibilità ad ogni persona, affetta<br />
da <strong>di</strong>abete, <strong>di</strong> conoscere realmente<br />
e in maniera continua l’andamento<br />
<strong>del</strong>la glicemia. È in pratica un “memorizzatore” che<br />
raccoglie dati, e li restituisce al <strong>di</strong>abetologo quando<br />
l’apparecchio viene riportato al Centro.<br />
Lo strumento è composto da un sensore, un trasmettitore<br />
e un monitor. Il sensore, che ha approssimativamente<br />
il <strong>di</strong>ametro <strong>di</strong> un capello umano, viene inserito sotto la<br />
pelle <strong>del</strong>l’addome e controlla continuamente il livello <strong>di</strong><br />
glucosio <strong>del</strong> liquido interstiziale (il liquido tra le cellule).<br />
Questi valori vengono inviati infine al monitor tramite<br />
un trasmettitore, ogni cinque minuti per un massimo <strong>di</strong><br />
sette giorni consecutivi.<br />
Le associazioni, in collaborazione con il Controllo <strong>di</strong><br />
Gestione <strong>del</strong>l’<strong>ULSS</strong><strong>10</strong>, hanno elaborato le statistiche <strong>del</strong>l’<br />
aumento dei <strong>di</strong>abetici nel nostro territorio. Osservando<br />
il continuo aumento dei casi e che la me<strong>di</strong>a dei<br />
<strong>di</strong>abetici in quest’area geografica è sensibilmente<br />
elevata rispetto alla me<strong>di</strong>a regionale, (qui siamo al 5%<br />
contro il 3,4% regionale) si può affermare che questi ci<br />
devono far riflettere.<br />
Gli stessi dati saranno illustrati anche nella sede <strong>del</strong>la<br />
Conferenza dei Sindaci <strong>del</strong> Veneto Orientale, con il<br />
supporto <strong>del</strong> Dipartimento <strong>di</strong> Prevenzione <strong>del</strong>l’<strong>ULSS</strong><strong>10</strong><br />
e con un impegno pratico affinché, parte <strong>del</strong>le<br />
associazioni presenti in ogni singolo comune, si attivino<br />
con un fronte unico per prevenire il <strong>di</strong>abete.<br />
Ultimo argomento affrontato la richiesta <strong>di</strong> una nuova<br />
riorganizzazione <strong>del</strong>le <strong>di</strong>abetologie <strong>di</strong> Jesolo, Portogruaro<br />
e San Donà <strong>di</strong> Piave, creando una struttura semplice <strong>di</strong><br />
Diabetologia, composta da un’équipe<br />
<strong>di</strong> professionisti (me<strong>di</strong>ci, infermieri,<br />
<strong>di</strong>etiste, podologi) specializzati nella<br />
gestione <strong>del</strong> paziente <strong>di</strong>abetico.<br />
Piede <strong>di</strong>abetico<br />
Giovanni Franchin<br />
Presidente Associazione<br />
Diabetici Basso Piave
A FOSSALTA DI PIAVE<br />
6,79% DEI RESIDENTI<br />
ASSISTITI PER DIABETE:<br />
VOLONTARIATO
ATTUALITÁ<br />
20<br />
VIAGGIA IN AUTOBUS<br />
IL MESSAGGIO ChE INVITA<br />
A SCARICARE I REFERTI VIA WEB<br />
12 EURO RISPARMIATI PER OGNI REFERTO SCARICATO ONLINE<br />
Lo scorso febbraio è iniziata la campagna informativa <strong>del</strong>la Regione Veneto che<br />
mira ad estendere e potenziare il servizio <strong>di</strong> scarico dei referti via internet da parte<br />
dei citta<strong>di</strong>ni. Dall’1 febbraio all’1 marzo 160 autobus sono transitati nei territori<br />
<strong>di</strong> Adria, Arzignano, Chioggia, Feltre, Legnago, Mirano, Monselice, San Donà <strong>di</strong><br />
Piave, Thiene e Verona per portare un messaggio utile a tutti i veneti: “Il referto? E’<br />
online sul sito <strong>del</strong>la tua azienda sanitaria ed ospedaliera”.<br />
Si tratta <strong>di</strong> una campagna informativa promossa dalla Regione Veneto, realizzata<br />
dal Consorzio Arsenàl.IT, Centro Veneto Ricerca e Innovazione per la Sanità Digitale,<br />
in collaborazione con l’Azienda <strong>ULSS</strong> 9 Treviso nell’ambito <strong>del</strong> progetto Veneto<br />
ESCAPE. Questa iniziativa dal 2009 al 2012 ha permesso <strong>di</strong> dematerializzare<br />
l’intero processo documentale in tutte le aziende sociosanitarie venete, rendendo<br />
<strong>di</strong>sponibili i referti via internet ai quasi 5 milioni <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>ni che costituiscono la popolazione residente in regione.<br />
L’analisi dei dati preliminari <strong>del</strong> progetto rileva che la percentuale <strong>di</strong> chi scarica i referti via web è me<strong>di</strong>amente pari<br />
al 57%. Un dato destinato a crescere, considerando l’opportunità <strong>di</strong> raggiungere quei citta<strong>di</strong>ni che ancora non<br />
sono consapevoli <strong>del</strong>l’esistenza <strong>di</strong> un servizio che permette <strong>di</strong> risparmiare 12 euro per ogni referto scaricato via<br />
web, vale a <strong>di</strong>re 72 milioni <strong>di</strong> euro annui in Veneto.<br />
Tra le 11 aziende interessate dalla campagna c’è anche l’<strong>ULSS</strong><strong>10</strong> “Veneto Orientale”. Nell’ambito <strong>di</strong> questa <strong>ULSS</strong> le<br />
immagini che invitano i citta<strong>di</strong>ni a prelevare i referti online sono state veicolate me<strong>di</strong>ante agli autobus <strong>del</strong>l’azienda<br />
ATVO. L’<strong>ULSS</strong><strong>10</strong> ha inoltre avviato una <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> locan<strong>di</strong>ne e pieghevoli, presso farmacie e me<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> famiglia,<br />
in cui vengono fornite le istruzioni dettagliate per scaricare i referti e prenotare la propria visita dal computer <strong>di</strong> casa<br />
collegato a internet.<br />
COME RITIRARE IL REFERTO ONLINE<br />
• Al momento <strong>del</strong>l’accettazione chie<strong>di</strong> il co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> accesso per effettuare il ritiro <strong>del</strong> referto a<br />
<strong>di</strong>stanza.<br />
• Collegati all’in<strong>di</strong>rizzo internet www.ulss<strong>10</strong>@veneto.it, clicca su “Ritiro referti” e inserisci il tuo<br />
co<strong>di</strong>ce fiscale e co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> accesso.<br />
• In pochi istanti i risultati dei tuoi esami saranno consultabili, potrai stamparli o salvarli sul tuo<br />
computer.<br />
PERChé PRELEVARE IL REFERTO DA INTERNET.<br />
Eviti lunghe code agli sportelli. Puoi leggere e scaricare il documento in qualsiasi luogo sia presente<br />
un computer collegato alla rete. Risparmi tempo e denaro perché il referto è <strong>di</strong>sponibile<br />
7 giorni su 7 e 24 ore su 24. Il referto prelevato da internet è sicuro e ha valore identico a quello<br />
cartaceo. Solo tu o chi ha la tua autorizzazione può visualizzarlo.<br />
COME PRENOTARE LA VISITA CON “ICUP”<br />
• Collegati al sito internet www.ulss<strong>10</strong>.veneto.it<br />
e, nell’area dei link utili, clicca su “iCUP:<br />
il CUP on-line”.<br />
• Al primo accesso cliccare su “nuovo<br />
utente” e registrare i propri dati personali. Il<br />
sistema invierà una e-mail sulla tua casella<br />
<strong>di</strong> posta elettronica e ti chiederà <strong>di</strong> confermare<br />
la registrazione.<br />
• Ora è possibile prenotare la visita specialistica<br />
compilando la ricetta rossa che appare<br />
a video. Oppure è possibile annullare<br />
o stampare eventuali promemoria <strong>del</strong>la<br />
prenotazione.<br />
PERChé PRENOTARE LA VISITA SU INTERNET<br />
Puoi effettuare la prenotazione 24 ore su<br />
24 e 7 giorni a settimana. Eviti le file agli<br />
sportelli o le lunghe attese al call-center<br />
telefonico. Risparmi tempo e denaro. Puoi<br />
prenotare on-line visite ed esami sia con il<br />
Servizio Sanitario Nazionale (ricetta rossa),<br />
sia in libera professione (a pagamento), da<br />
qualsiasi computer collegato ad internet.<br />
MATTEO MILAN:<br />
ORO E ARGENTO AGLI SPECIAL OLYMPICS<br />
La XXIV e<strong>di</strong>zione dei giochi invernali Special<br />
Olimpycs, svoltasi dal <strong>10</strong> al 14 gennaio scorso a<br />
Merano (Bolzano), si è conclusa con due successi<br />
nelle gare <strong>di</strong> sci per Matteo Milan. Il ventenne, <strong>di</strong><br />
San Donà <strong>di</strong> Piave, iscritto alla società A.d.s. Zoldo<br />
Alto, ha infatti conquistato l’oro nella <strong>di</strong>scesa<br />
libera e l’argento nello slalom gigante, entrambe<br />
le gare nella categoria “interme<strong>di</strong>”. Matteo Milan<br />
frequenta il “Centro <strong>di</strong>urno polifunzionale per <strong>di</strong>sabili”<br />
<strong>del</strong>l’<strong>ULSS</strong><strong>10</strong>. Lo staff <strong>del</strong> Centro <strong>di</strong>urno e la<br />
Direzione Generale <strong>del</strong>l’<strong>ULSS</strong><strong>10</strong> si complimentano<br />
con Matteo per i prestigiosi risultati ottenuti.
VOLONTARIATO<br />
E’ NATO IL CENTRO EDUCATIVO BAMBINI AUTISTICI “MILLEPIEDI”<br />
LA STRUTTURA DELL’<strong>ULSS</strong> <strong>10</strong> IN GESTIONE ALL’ANGSA VENEZIA ONLUS<br />
La Venezia orientale ha una “propria” struttura <strong>di</strong> riferimento<br />
per la cura <strong>del</strong>l’autismo, è il centro educativo Millepie<strong>di</strong> a Passarella<br />
<strong>di</strong> San Donà <strong>di</strong> Piave, inaugurato lo scorso fine anno.<br />
Al taglio <strong>del</strong> nastro hanno partecipato oltre cento persone,<br />
tra cui sindaci e rappresentanti istituzionali <strong>di</strong> vari comuni <strong>del</strong><br />
sandonatese, i sostenitori <strong>del</strong>l’Associazione Nazionale Genitori<br />
Soggetti Autistici (Angsa Venezia Onlus) con la presidente Dania<br />
Secco, personale <strong>del</strong>l’Azienda <strong>ULSS</strong><strong>10</strong> e il presidente <strong>del</strong><br />
Centro Servizi per il Volontariato (CSV) Luisa Conti.<br />
Il percorso che ha portato alla realizzazione <strong>del</strong>la struttura,<br />
che la presidente <strong>del</strong>l’ANGSA, Dania Secco, ha definito “un<br />
sogno”, inizia dal 2007. Ossia l’anno in cui è stata fondata<br />
l’Associazione su iniziativa <strong>di</strong> <strong>10</strong> genitori <strong>del</strong> sandonatese<br />
dopo una serie <strong>di</strong> incontri favoriti dal dottor Dino Maschietto<br />
e dallo psicologo Clau<strong>di</strong>o Vio <strong>del</strong>la Neuropsichiatria <strong>di</strong> San<br />
Donà, nonché dai Servizi Sociali <strong>del</strong> Comune. Con l’interessamento<br />
<strong>del</strong> sindaco Francesca Zaccariotto e <strong>del</strong>l’allora <strong>di</strong>rigente<br />
dei Servizi Sociali Carla Veronese, per l’innovativo progetto<br />
il Comune aveva assegnato un luogo all’Associazione<br />
dove agevolare gli incontri dei familiari e per svolgere attività<br />
lu<strong>di</strong>co ricreative con soggetti autistici.<br />
Da allora sono nate tante collaborazioni tra ANGSA, Azienda<br />
<strong>ULSS</strong><strong>10</strong> e Amministrazione Comunale, a cui hanno partecipato<br />
varie associazioni <strong>del</strong> Centro <strong>di</strong> Servizi per il Volontariato.<br />
L’Angsa ha iniziato con 3 bambini e ora conta 25 utenti d’e-<br />
tà compresa tra 3 e 26 anni, svolge attività psico-educative<br />
con personale formato e selezionato dalla Neuro Psichiatria<br />
Infantile <strong>di</strong> San Donà. L’Associazione svolge interventi precoci<br />
e intensivi per bambini dai 3 ai 6 anni, <strong>di</strong>stinti in due gruppi<br />
per omogeneità <strong>di</strong> gravità, in attuazione ad un progetto<br />
sperimentale finanziato dalla Regione Veneto e rinnovato<br />
annualmente dal 2009. Inoltre, per quei bambini e ragazzi<br />
che non rientrano nel gruppo sperimentale, l’ANGSA mette<br />
a <strong>di</strong>sposizione, con proprie risorse, un’attività cosiddetta “<strong>di</strong><br />
mantenimento” per consolidare e mantenere le abilità apprese.<br />
Tra le attività c’è anche un “gruppo <strong>di</strong> autonomia”<br />
per ragazzi dai 13 anni ai 26 anni finalizzato ad aumentare<br />
l’integrazione sociale e le autonomie personali con l’aiuto<br />
<strong>di</strong> compagni <strong>di</strong> classe, e <strong>di</strong> volontari aderenti al progetto<br />
“Con tatto”. Vengono realizzati infine, a cadenza annuale: un<br />
centro estivo, corsi <strong>di</strong> formazione per insegnanti, operatori e<br />
genitori, corsi <strong>di</strong> auto mutuo aiuto per i familiari dei soggetti<br />
autistici. L’Azienda <strong>ULSS</strong><strong>10</strong>, su interessamento <strong>del</strong>l’ex Direttore<br />
Generale Paolo Stocco e <strong>del</strong> l’ex Direttore dei Servizi Sociali<br />
Clau<strong>di</strong>o Beltrame, per i risultati ottenuti e la proficua collaborazione<br />
con l’ANGSA, ha acquisito dal Comune <strong>di</strong> San Donà<br />
<strong>di</strong> Piave l’ex scuola materna Collo<strong>di</strong> <strong>di</strong> Passarella e data in<br />
comodato d’uso all’Angsa Venezia Onlus.<br />
Per altre informazioni: www.angsaveneziaonlus.it<br />
telefono 348 8602996.<br />
IL CENTRO DIURNO “LA CLESSIDRA”<br />
Il Centro <strong>di</strong>urno “ La Clessidra” è gestito dalla cooperativa sociale<br />
il Gabbiano Jonathan-il Pino <strong>di</strong> Fossalta <strong>di</strong> Portogruaro.<br />
Il nome <strong>di</strong> questa cooperativa deriva dalla storia <strong>del</strong>l’omonimo<br />
libro che narra <strong>di</strong> un gabbiano che lotta per perfezionare<br />
il suo volo, allo scopo <strong>di</strong> ottenere ciò in cui si crede ma che<br />
spesso, per paura <strong>di</strong> essere giu<strong>di</strong>cati, non tentiamo <strong>di</strong> intraprendere.<br />
La Cooperativa sociale è nata nel 1990 per aiutare<br />
e offrire assistenza alle persone <strong>di</strong>versamente abili, svantaggiate,<br />
cercando <strong>di</strong> integrarle nel mondo sociale e <strong>del</strong> lavoro.<br />
Iniziò gestendo poche persone poi, con l’aumento degli<br />
“ospiti” da accogliere, si affiancò Al Pino.<br />
Le <strong>di</strong>verse <strong>di</strong>sabilità dei ragazzi hanno fatto in modo <strong>di</strong> organizzarci<br />
e <strong>di</strong> ottenere una convenzione con l’<strong>ULSS</strong><strong>10</strong> per<br />
la gestione de La Clessidra che, ad oggi, ospita 9 ragazzi<br />
seguiti da assistente sociale, educatori e operatori che operano<br />
anche per la nostra esperienza <strong>di</strong> genitori, con responsabilità<br />
e competenza. Il Centro è attrezzato <strong>di</strong> un pulmino<br />
per il trasporto dei ragazzi, si promuovono iniziative come<br />
pizzate, escursioni, brevi gite fuori paese. I ragazzi svolgono<br />
lavori artigianali come decorazioni e piccoli oggetti da regalo,<br />
si festeggiano le ricorrenze più importanti. Tutto questo<br />
con le poche risorse a <strong>di</strong>sposizione. E’ stato creato inoltre un<br />
piccolo orticello, perché i ragazzi autistici (e non solo) data la<br />
loro iperattività devono avere dei progetti personalizzati allo<br />
scopo <strong>di</strong> creare qualcosa (dal seme al frutto).<br />
Gli operatori-educatori hanno finora svolto con successo la<br />
gestione dei vari aspetti problematici con i ragazzi. Il tentativo<br />
è quello <strong>di</strong> “normalizzare” una persona che ha <strong>di</strong>fficoltà nella<br />
propria vita sociale e permettere che in una compagnia <strong>di</strong><br />
persone normodotate ci siano anche dei <strong>di</strong>sabili, perché anche<br />
i <strong>di</strong>sabili hanno <strong>di</strong>ritto allo sviluppo in tutti gli aspetti <strong>del</strong>la<br />
loro vita. L’essere genitore <strong>di</strong> un bambino <strong>di</strong>sabile, che poi<br />
crescerà, non è un ruolo che una persona sceglie. Nessuno<br />
chiede <strong>di</strong> esserlo e nessuno è preparato ad una responsabilità<br />
impegnativa e a volte faticosa come questa. Per tali<br />
motivi le famiglie non devono mai sentirsi sole ma si devono<br />
mettere in rete, relazionarsi, aggiungendo creatività e reinventando<br />
gesti quoti<strong>di</strong>ani, assumendo nuove prospettive. Il<br />
coinvolgimento, la comunicazione e l’interazione sono i valori<br />
più importanti che emergono in questo gruppo <strong>di</strong> amici de<br />
La Clessidra, per questo motivo noi genitori ringraziamo gli<br />
educatori e i volontari. Siamo convinti che nonostante tutto<br />
la vita vale sempre la pena <strong>di</strong> viverla. Per altre informazioni e<br />
per chi volesse aiutarci è <strong>di</strong>sponibile un in<strong>di</strong>rizzo e-mail: villanovaclessidra@libero.it<br />
I genitori <strong>del</strong> centro <strong>di</strong>urno - La Clessidra<br />
21
• VOLONTARIATO<br />
• COMUNI<br />
IL NUOVO PIANO SOCIO<br />
SANITARIO REGIONALE 2012-2016<br />
PER IL VENETO ORIENTALE<br />
Il Tribunale per la <strong>di</strong>fesa dei <strong>di</strong>ritti <strong>del</strong> malato, considerato<br />
che a luglio 2012 è stato pubblicato sul BUR il piano Socio–Sanitario<br />
Regionale 2012 – 2016, contenente mo<strong>di</strong>fiche<br />
<strong>del</strong>la legislazione <strong>di</strong> settore, ha convocato un’assemblea<br />
<strong>del</strong>le associazioni che si svolge il 22 marzo alle ore 17.00<br />
nella sala centrale <strong>del</strong>la Casa <strong>del</strong> Volontariato <strong>di</strong> San Donà,<br />
in via Svezia, 2 La riunione verrà introdotta dal presidente<br />
<strong>del</strong> Tribunale per la <strong>di</strong>fesa dei <strong>di</strong>ritti <strong>del</strong> malato- Citta<strong>di</strong>nanza<br />
attiva Regionale, il quale illustrerà tutte le novità previste per<br />
gli ospedali, per le case <strong>di</strong> riposo, per i servizi territoriali, e<br />
le conseguenti ricadute sui citta<strong>di</strong>ni/utenti dei servizi, dettagliando<br />
inoltre sull’attività <strong>del</strong>le associazioni <strong>di</strong> volontariato.<br />
Come noto, il comparto socio-sanitario-assistenziale da<br />
Il Comune <strong>di</strong> Jesolo ha aperto un conto corrente postale<br />
de<strong>di</strong>cato al “Fondo per sostegno e azioni <strong>di</strong> rilancio” allo<br />
scopo <strong>di</strong> consentire, a chi desidera contribuire con risorse<br />
proprie, l’implementazione <strong>del</strong> fondo stesso.<br />
Istituito dal Consiglio Comunale a fine settembre 2012,<br />
il Fondo si propone <strong>di</strong> contrastare le situazioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà<br />
economica scaturite dal perdurare <strong>del</strong>la crisi e che coinvolgono<br />
un numero sempre crescente <strong>di</strong> persone e famiglie<br />
jesolane. La per<strong>di</strong>ta <strong>del</strong> lavoro, la <strong>di</strong>soccupazione, la <strong>di</strong>fficoltà<br />
nel pagamento degli affitti, la <strong>di</strong>fficoltà a prestare cure<br />
ai propri congiunti anziani, hanno portato l’amministrazione<br />
comunale a pianificare interventi concreti ponendo al primo<br />
posto le persone in <strong>di</strong>fficoltà.<br />
“Chiedo a tutti i citta<strong>di</strong>ni – invita il sindaco Valerio Zoggia – <strong>di</strong><br />
collaborare con il Comune, anche con un piccolo versamento:<br />
il Fondo ha una dotazione <strong>di</strong> 300.000 euro, ma le<br />
più <strong>di</strong> un decennio conosce continui tagli lineari <strong>di</strong> spesa<br />
e continui aumenti <strong>del</strong>la compartecipazione (tickets) alla<br />
spesa sanitaria, farmaceutica, <strong>di</strong>agnostica, riabilitativa, che<br />
stanno determinando, causa anche la crisi, rinunce alle<br />
prestazioni da parte dei soggetti più deboli. Riteniamo <strong>di</strong><br />
grande importanza trovarci, confrontarci, scambiare pareri,<br />
esperienze, valutare le <strong>di</strong>fficoltà che incontriamo, soprattutto<br />
essere informati e organizzare meglio i nostri rapporti; per<br />
questo motivo riteniamo importante la presenza, la partecipazione<br />
e il contributo <strong>di</strong> tutti al nostro incontro. Altri dettagli<br />
relativi all’incontro sono <strong>di</strong>sponibili sul sito: www.cvvenezia.it<br />
Luigi Basso<br />
Presidente <strong>del</strong> Tribunale per i <strong>di</strong>ritti <strong>del</strong> malato - San Donà <strong>di</strong> Piave<br />
A JESOLO, UN CONTO CORRENTE POSTALE DEDICATO AL FONDO DI SOSTEGNO<br />
22<br />
Le associazioni <strong>di</strong> VoLontariato deL settore socio–sanitario ne <strong>di</strong>scutono a san donà<br />
“chie<strong>di</strong>amo a tutti un gesto <strong>di</strong> soLidarietà per aiutare chi è in <strong>di</strong>fficoLtà”<br />
famiglie con problemi e <strong>di</strong>fficoltà<br />
sono numerose e quin<strong>di</strong> invito tutti<br />
a un gesto <strong>di</strong> solidarietà. Da parte<br />
nostra ci impegniamo a dar conto<br />
<strong>del</strong>l’utilizzo <strong>di</strong> queste risorse e<br />
<strong>del</strong>le iniziative intraprese”.<br />
Il conto corrente postale sul<br />
quale fare i versamenti è il n.<br />
<strong>10</strong><strong>10</strong>227013, è intestato al Comune<br />
<strong>di</strong> Jesolo e nella causale<br />
va specificato “Fondo sostegno e<br />
azioni <strong>di</strong> rilancio”. E’ anche possibile<br />
effettuare un bonifico alle coor<strong>di</strong>nate:<br />
IBAN IT 97 F 07601 02000<br />
00<strong>10</strong><strong>10</strong>227013.<br />
AD ANNONE VENETO IL TRASPORTO ANZIANI “OGGI PASSO IO”<br />
Il Sindaco <strong>di</strong> Jesolo<br />
Accogliendo la necessità <strong>di</strong> alcuni citta<strong>di</strong>ni, lo scorso 12 <strong>di</strong>cembre la Giunta comunale <strong>di</strong> Annone Veneto ha approvato<br />
il servizio <strong>di</strong> trasporto “Oggi passo io”, organizzato dall’Assessorato alle Politiche Sociali e rivolto alle persone ultrasessantenni,<br />
autosufficienti, residenti nelle frazioni <strong>del</strong> Comune <strong>di</strong> Annone Veneto.<br />
L’assessore alle Politiche Sociali, Alessia Zanon, spiega: “Oggi passo io è un progetto pensato per dare un utile servizio<br />
agli anziani che hanno necessità <strong>di</strong> raggiungere per <strong>di</strong>versi motivi il centro <strong>del</strong> Paese. I posti a <strong>di</strong>sposizione sono 7 ed<br />
il pulmino effettua fermate nelle frazioni <strong>di</strong> Loncon, Giai e Spadacenta, permettendo agli interessati il raggiungimento<br />
<strong>del</strong> centro per esigenze socio – sanitarie, burocratiche o per beneficiare <strong>di</strong> servizi <strong>di</strong> cui generalmente le frazioni sono<br />
sprovviste, trovandosi quin<strong>di</strong> isolate, soprattutto per chi non ha mezzi per spostarsi in autonomia”.<br />
Il servizio è operativo dall’11 gennaio <strong>2013</strong> e si svolge il venerdì mattina, giorno <strong>del</strong> mercato<br />
settimanale, dalle ore 9.30 alle ore 12.00 circa. Essendo un servizio sperimentale,<br />
l’Amministrazione comunale ha stabilito che attualmente può essere usufruito gratuitamente<br />
dagli interessati, anche se in futuro potrà essere prevista una piccola quota <strong>di</strong><br />
compartecipazione alle spese. L’Assessore Zanon spera “che il servizio possa avere un<br />
sempre maggior riscontro tra i citta<strong>di</strong>ni potendo così convertirlo da sperimentale a stabile<br />
nell’offerta dei servizi comunali e che possa essere d’aiuto a <strong>di</strong>minuire l’isolamento<br />
<strong>del</strong>la popolazione anziana”. La persona <strong>di</strong> riferimento per qualsiasi informazione e/o<br />
suggerimento è l’Assistente Sociale <strong>del</strong> Comune, dottoressa Veronica Loia.
Vogliamo ringraziare pubblicamente il personale <strong>del</strong> Pronto<br />
Soccorso, <strong>del</strong>la Pe<strong>di</strong>atria e <strong>del</strong>la Ostetricia <strong>del</strong>l’ospedale <strong>di</strong><br />
Portogruaro, e il personale <strong>del</strong> blocco Operatorio-Endoscopia<br />
<strong>del</strong>l’ospedale <strong>del</strong>l’Angelo <strong>di</strong> Mestre per competenza,<br />
rapi<strong>di</strong>tà, dolcezza e professionalità con cui hanno assistito<br />
nostra figlia Mariasole la notte <strong>del</strong> 22 ottobre 2012.<br />
La piccola aveva ingerito una batteria; in meno <strong>di</strong> 5 ore siamo<br />
stati accolti, visitati, “ra<strong>di</strong>ografati” e trasportati in urgenza<br />
in ambulanza accompagnati da <strong>Me<strong>di</strong>co</strong> ed Infermiere.<br />
A Portogruaro il personale ha rapidamente svolto le indagini<br />
<strong>del</strong> caso, deciso il da farsi ed attivato le procedure.<br />
A Mestre una equipe era lì ad attenderci e, finito un intervento<br />
<strong>di</strong> urgenza, ha allestito la sala per noi. Grazie (e mi scuso<br />
se sbaglio e <strong>di</strong>mentico qualche nome) al me<strong>di</strong>co chirurgo<br />
Pasini, all’ infermiere “zio” Andrea G. ed alla sua idea <strong>di</strong> usare<br />
il “pulcino pio” per tranquillizzare Mariasole in sala operatoria,<br />
all’anestesista Rajbir B. che ha fatto <strong>di</strong> tutto per trovare una<br />
vena, alle infermiere Laura C. e Tiziana B., all’os Mara S. e a<br />
tutte le persone in sala. Finito l’intervento ed estratta la batteria<br />
l’ambulanza ci ha riportati a Portogruaro; lì siamo stati<br />
due giorni in osservazione presso l’Ostetricia dove pe<strong>di</strong>atri<br />
e infermieri si sono presi cura <strong>del</strong>la nostra “piccola” con la<br />
massima scrupolosità prima <strong>di</strong> mandarci a casa sereni.<br />
Questa è la sanità pubblica <strong>di</strong> cui nessuno parla mai. Ci<br />
siamo sentiti presi in mano da una qualcosa che si chiama<br />
stato sociale, che garantisce <strong>di</strong>ritti universali, in cui affi<strong>di</strong> la<br />
vita <strong>di</strong> tua figlia ad un professionista che non ti chiede la<br />
carta <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to, che mentre non trova la vena suda per lo<br />
sforzo, che usa il proprio cellulare per inventare una ninna<br />
nanna. Se questi colleghi sono statali, questa forma <strong>di</strong> stato<br />
ci piace. Grazie a tutti.... “Sole” sta bene.<br />
Donato Lancellotti - Martina Pellarin<br />
Egregio <strong>di</strong>rettore,<br />
le scrivo per metterla a conoscenza <strong>del</strong>le sensazioni<br />
che ho elaborato e dei sentimenti che porto con me,<br />
dopo il recente ricovero presso l’unità operativa <strong>di</strong> Chirurgia<br />
<strong>del</strong>l’Ospedale <strong>di</strong> San Donà <strong>di</strong> Piave.<br />
Ho scelto questo reparto per la buona fama <strong>di</strong> cui gode<br />
nella regione e, dopo l’esperienza fatta, mi piace rilevare i<br />
due principali aspetti intorno ai quali ruota il mio giu<strong>di</strong>zio: la<br />
competenza tecnica e la capacità <strong>di</strong> donare serenità a tutti<br />
coloro che hanno lavorato per me.<br />
Tutto il reparto funziona In modo impeccabile. Precisione e<br />
puntualità, or<strong>di</strong>ne ed efficienza sono in ogni gesto <strong>di</strong> tutto il<br />
personale e, cosa davvero preziosa, ognuno sa trasmettere<br />
serena tranquillità.<br />
Ere la prima volta che affrontavo un’operazione, avevo le<br />
incertezze e le paure <strong>di</strong> tutti, ma la sollecitu<strong>di</strong>ne, la sicurezza<br />
e la dolcezza con cui sono stata accolta e accompagnata<br />
mi hanno aiutata e mi hanno fatto affrontare agevolmente<br />
ogni passaggio.<br />
Non ci sono state parole in più sopra le righe, tutto è stato<br />
detto con calore umano e concreto interesse.<br />
Per questi aspetti <strong>del</strong>la sfera emotiva che sanno fondersi<br />
così bene con un elevato livello professionale le chiedo <strong>di</strong><br />
trasmettere la mia ammirazione e i miei ringraziamenti al<br />
primario, dottor Sorrentino, e a tutto il personale <strong>del</strong> reparto.<br />
Nel ringraziarla per la sensazione <strong>di</strong> sicurezza che questo<br />
modo <strong>di</strong> lavorare dona al citta<strong>di</strong>no le porgo <strong>di</strong>stinti saluti.<br />
Lettera firmata<br />
E RICETE DEL SORISO a cura de Walter Basso - www.e<strong>di</strong>zioniscantabauchi.it<br />
Anca se semo entrai de prepotensa nel <strong>2013</strong> ecome ancora qua<br />
a proporve, co na venéta de umorismo, le vece ricete dei ani<br />
de Marco Caco (overo dei tenpi <strong>di</strong>stanti). Sicuramente desso che<br />
semo tuti inculturai, grassie anca ala television e i giornali (pare<br />
vèro!) sti rime<strong>di</strong> ne fa rìdare ma na volta i vegneva ciapai sul serio<br />
e queo che ze più inportante qualchedun anca guariva. Ala facia<br />
dei sapienti che <strong>di</strong>seva che i agricoli de medesina no capiva<br />
gnente. E alora tachemo (o tacon).<br />
BECON DE VÌPARA, SARPENTE IN GèNARE,<br />
BESTIE CO A RABIA E SPONCION DE SCARPION<br />
Tutti sanno che la vipera è la “bissa” velenosa per eccellenza in<br />
Veneto e che una volta era facilissimo farsi “becare” in varie parti<br />
<strong>del</strong> corpo umano poiché si passava più tempo nei campi e boschi<br />
che non negli uffici o nelle fabbriche. Quin<strong>di</strong> bastava anche<br />
solo fare i propri bisogni <strong>di</strong>etro a un “sieson” (le toilette dovevano<br />
ancora essere inventate) perché talvolta succedesse <strong>di</strong> farli in testa a qualche irascibile vipera che non amava andare<br />
in giro con dei bisogni umani sul capino e che quin<strong>di</strong> “becava” con furore una “ciapa” al malcapitato umano il quale<br />
smetteva <strong>di</strong> cazzata la “spussolente” funzione e si metteva a correre a casa urlando cose brutte a per<strong>di</strong>fiato. Cosa<br />
fare per salvargli la vita? Nulla <strong>di</strong> più semplice: si prendeva <strong>del</strong> latte <strong>di</strong> “càvara” che si faceva bere in dose elevata<br />
(almeno tre “onbre”) allo sfortunato; i più precisi magari aggiungevano anche un bicchiere <strong>di</strong> “graspa” che “fa senpre<br />
ben”. Poi per maggior sicurezza si chiamava “el médego” con l’antidoto: se il malato guariva il merito era <strong>del</strong> latte<br />
“dea càvara”, se moriva la colpa chiaramente e logicamente era <strong>del</strong> “médego” che era un “musso” e un “bon da<br />
gnente”. Ma se putacaso in casa non c’era una “càvara da mónsare” si facevano mangiare al paziente alcuni limoni<br />
che si <strong>di</strong>ceva fossero ottimi antidoti agli avvelenamenti. Nei casi invece <strong>di</strong> “morsegoni de cagnasso rognoso e rabioso”<br />
o de “scarpion” si somministrava un’infusione <strong>di</strong> ruta. Però bisognava stare attenti perché questa erba in dosi sbagliate<br />
poteva essa stessa <strong>di</strong>ventare un veleno. Nei tempi più lontani si usava anche la ra<strong>di</strong>ce <strong>del</strong>la rosa <strong>di</strong> macchia che per<br />
questo è stata chiamata “rosa canina”. Comunque un bicchierotto <strong>di</strong> “graspa” non si negava in nessun caso.<br />
BECANOTARIO MèDEGO A cura <strong>del</strong> prof. Nane Stu<strong>di</strong>à<br />
Broncopalmolive= broncopolmonite<br />
Càctus celebrale = ictus<br />
Colpo <strong>di</strong> struzzo = colpo <strong>di</strong> frusta<br />
Lettricorespirosi= leptospirosi<br />
Monasigoto = monozigote; Bepi e Toni ze do zemeimonasigoti<br />
Neovagina = Novalgina<br />
Pa<strong>di</strong>colioneoricolare = pa<strong>di</strong>glione auricolare<br />
Paptost= pap test<br />
Pori istruiti = pori ostruiti<br />
Retroscoc = elettroschok<br />
Test gravitassionale = test <strong>di</strong> gravidanza; -Me mojere se ga fato el test<br />
gravitassionale –Invesse la mia se ga fato i ragi al turaciolo!<br />
Trac = TAC (Tomografia Assiale Computerizzata); Me sò fato la Trac sui<br />
rognoni mi sono fatto la TAC ai reni<br />
Troncopalmolive = broncopolmonite<br />
23