religioni - Homolaicus
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noncredenti e società<br />
Quei “laici” cosi clericali<br />
» raffaele carcano SEGRETARIO UAAR<br />
aicità” è ormai una parola di tale successo che tutti la fanno propria: anche coloro che<br />
“Lnon dovrebbero. Benedetto XVI, appena eletto, spiegò all’allora presidente Ciampi che<br />
«legittima è una sana laicità dello Stato in virtù della quale le realtà temporali si reggono secondo<br />
le norme loro proprie, senza tuttavia escludere quei riferimenti etici che trovano il loro fondamento<br />
ultimo nella religione». L’inclusione dei valori cattolici va però inevitabilmente a discapito<br />
degli altri: una legislazione che vieta il divorzio (come quella maltese, lodata dal papa) lede<br />
per esempio il diritto di tanti cittadini non cattolici a formare una nuova famiglia. Secondo<br />
Ratzinger, la laicità è addirittura una “conquista” del cristianesimo: lo dimostrerebbe l’episodio<br />
evangelico del tributo a Cesare. Un’esegesi che ha soltanto pochi anni di vita, mentre due millenni<br />
di storia suggeriscono l’esatto contrario.<br />
La riscrittura cattolica della storia è stata purtroppo avallata da molti politici, non solo italiani:<br />
il pluridivorziato Nicolas Sarkozy ha affermato in Laterano che la Francia ha tutto da guadagnare<br />
dalla «laicità positiva», perché non esisterebbe buona politica senza un riferimento alla<br />
«trascendenza». Benedetto XVI ha ricambiato la cortesia, giudicando la «laicità positiva» una<br />
«bella espressione». Quanto ai contenuti, ha definito un «valido esempio di uno spirito positivo<br />
di laicità» l’insegnamento della religione cattolica, con docenti scelti dai vescovi ma pagati dallo<br />
Stato. Che l’aggettivo “positivo” debba riferirsi agli interessi della Chiesa?<br />
Durante la discussione parlamentare sul testamento biologico, il sottosegretario alla Salute,<br />
Eugenia Roccella, ha chiesto «un atteggiamento laico di precauzione», che si è però tradotto in<br />
un progetto di legge clericale. Gasparri e Quagliariello, leader PdL al Senato, l’hanno difeso<br />
dalle critiche di Gianfranco Fini, parlando di «una lunga, approfondita e laica discussione», e<br />
affermando di non voler accettare alcuna «lezione di laicità». Ma lo stesso Fini ha a sua volta<br />
fatto propria l’espressione “laicità positiva”, nella quale ha fatto rientrare il «riconoscimento<br />
dell’importanza delle radici ebraico-cristiane dell’identità culturale europea». La palma dell’originalità<br />
spetta comunque al ministro Maurizio Sacconi, strenuo nemico della famiglia Englaro:<br />
è il padre del concetto di “laicità adulta”, il cui fine sarebbe la rappresentanza dei «princìpi fondamentali<br />
della nostra cultura, della nostra tradizione». Quelli cattolici. Ha avanzato la proposta<br />
tra le ovazioni dei partecipanti al Meeting di CL.<br />
Persino un serio studioso laico quale Giovanni Fornero ha scritto che sia l’etica laica sia quella cattolica<br />
sono in realtà entrambe laiche, una in senso forte e l’altra in senso debole: dovremmo dunque<br />
«dirci tutti laici». E si noti che Fornero è ben consapevole che l’atteggiamento dei cattolici<br />
mira «a una sostanziale appropriazione del concetto di laicità», ma ritiene che «dal punto di vista<br />
concettuale e linguistico» esso sia comunque «plausibile, legittimo, indispensabile».<br />
Ancora oggi dittature totalitarie si presentano come “democratiche”: ben pochi, al di fuori del<br />
loro paese, le prendono tuttavia sul serio. Non si vede dunque perché non fare altrettanto con<br />
la sedicente “laicità” devota di coloro che, disinteressandosi della storia e dei dizionari, vogliono<br />
creare una sorta di Truman Show clericale. Per fortuna c’è tanta vita (laica) fuori dalla cupola<br />
dove è stata approntata la messinscena.<br />
NONCREDO<br />
Anno II - n.6 luglio / agosto 2010