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nikolajewka<br />

news<br />

NIKOLAJEWKA INFORMAZIONI - Periodico della Cooperativa Sociale <strong>Nikolajewka</strong> <strong>ONLUS</strong> Brescia - anno 5 - numero 1 - aprile 2011<br />

Poste Italiane Spa -spedizioni in abbonamento postale - DL 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2 DCB Brescia.<br />

ieri<br />

I quattro vecchietti<br />

oggi<br />

Casa dolce casa<br />

domani<br />

Il sistema Eyetracking


nikolajewka<br />

nikolajewka news<br />

NIKOLAJEWKA INFORMAZIONI<br />

Periodico della Cooperativa Sociale<br />

<strong>Nikolajewka</strong> <strong>ONLUS</strong> - Brescia<br />

Anno 5 - Numero 1<br />

Aprile 2011<br />

Direttore Responsabile: Roberto Zani<br />

Comitato di Redazione : Massimiliano Malé, Helga Marciano, Donata Montagnoli, Andrea Poisa,<br />

Flavio Simonelli, Giuliano Sormani, Silvia Ungaro<br />

Capo Redattore: Paola Bertelli<br />

Collaboratori: Mariuccia Beffa, Dino Beretta, Lucia Bravo, Maria Buonanno, Simona Campesan,<br />

Marco Copetta, Tiziana Cretti, Elisa Della Patrona, Mariangela Iseppi, Arilda Ismaili, Patrizia<br />

Lussignoli, Helga Marciano, Fabio Muchetti, Alfredo Parmeggiani, Annalisa<br />

Pedrini, Nicoletta Quaresmini, Riccardo Quaresmini, Mirella Tortelli, Silvia Vivaldi<br />

Hanno collaborato: Piero Arici, Simona Campesan, Erika Barbieri, Laura Gnutti, Monica La Montagna,<br />

Daniele Lombardo, Helga Marciano, Elena Mazzoldi, Donata Montagnoli, Alfredo<br />

Parmeggiani, Annalisa Pedrini, Michela Piovanelli, Nicoletta Quaresmini, Laura Rivani,<br />

Enrica Sarasini, Gianmario Scalvinelli, Giovanna Sorbi, Maria Stablum, Silvia<br />

Ungaro, Silvia Vivaldi,<br />

Progetto Grafico: Paola Bertelli<br />

Progetto Editoriale: AGVA - Arti Grafiche Vannini<br />

Progetto Fotografico: Realizzato in proprio<br />

Disegno di Copertina: Adele Giordano, Valentino Mangiarini, Massimo Masserini, Silvano Raineri<br />

Cooperativa Sociale<br />

ikolajewka OLUS - Brescia<br />

Via <strong>Nikolajewka</strong> 15<br />

25133 - Brescia<br />

tel. 030 - 2006353 fax 030 - 2005642<br />

www.nikolajewka.it - info@nikolajewka.it<br />

Registrazione Tribunale di Brescia n. 31/2003 del 17 luglio 2003<br />

La presente pubblicazione è inviata, utilizzando servizi esterni di imbustamento e recapito, su richiesta diretta degli interessati o a nominativi ricavati da pubblici elenchi. Il<br />

destinatario ha sempre la possibilità di richiedere la correzione o la cancellazione del proprio nominativo dagli elenchi dei futuri invii comunicando tale intenzione a mezzo<br />

telefono, fax, lettera o posta elettronica direttamente al Capo Redattore o al Responsabile dei trattamenti di dati personali presso i recapiti della Cooperativa.


Sommario<br />

Editoriale<br />

Premessa<br />

I E R I<br />

Archivio Recensione di libri di nostra pubblicazione e non<br />

Presentazione di lavori e prodotti<br />

“I quattro vecchietti”<br />

Agenda Avvenimenti speciali<br />

Tutti a Mantova<br />

Live from Palabrescia<br />

In breve - Il presepe in concorso<br />

O G G I<br />

pag. 2<br />

pag. 3<br />

pag. 4<br />

pag. 6<br />

pag. 8<br />

Tavola Rotonda Riflessioni di vita<br />

Speranza pag. 10<br />

Movies La diversità nei film<br />

La diversità nei film...non disabilità<br />

Servizi Servizi offerti dalla Cooperativa, attività proposte<br />

Quelli dell’arte<br />

I Servizi nel 2010<br />

Info e news Informazioni medico-scientifiche, Politiche socio-sanitarie<br />

Le infezioni respiratorie<br />

In-formazione La formazione all’interno della Cooperativa<br />

Piano formativo 2011<br />

Opinioni Approfondimenti generali, esperienze di vita<br />

Cooperativa e Scuola - una collaborazione sinergica<br />

pag. 12<br />

pag. 14<br />

pag. 16<br />

pag. 20<br />

pag. 22<br />

pag. 24<br />

Spazio Volontari Notizie, riflessioni personali<br />

I Soci volontari della Cooperativa <strong>Nikolajewka</strong> pag. 26<br />

SAV e CTVAI Fondazione Brescia Solidale: Progetti Territoriali per<br />

l’Autonomia<br />

Casa dolce casa<br />

D O M A N I<br />

Progettiamo Idee e progetti futuri<br />

Sviluppo di un sistema di tracciamento oculare<br />

Ultime Notizie e Informazioni<br />

dalla Cooperativa e dalla Fondazione<br />

pag. 28<br />

pag. 30<br />

Notizie flash pag. 32


4 News<br />

E<br />

zioni ed evoca immagini e può per questo diventare parte della nostra vita,<br />

poiché spesso siamo portati ad abbinare gli avvenimenti della nostra esistenza<br />

ad un dato suono o, a volte, ad una sinfonia. Abbiamo voluto chiedere ad una<br />

professionista, che con il suono vive e lavora, di redigere l’editoriale di questo numero per sapere<br />

come la musica possa influire sulle persone, convinti che la cultura e l'arte sono un patrimonio di<br />

tutti e che è nostro compito fare in modo che nessuno ne venga escluso. La professoressa Sorbi ci ha<br />

dato molto di più di una sua opinione in merito all’argomento, rivelandoci le sue più intime sensazioni<br />

con una testimonianza che ciascuno di noi può interpretare e rielaborare come suo intimo modo di vivere<br />

e sentire la musica e la vita. R.Z.<br />

ditoriale<br />

ello scorso numero abbiamo parlato di musica; la musica esprime sensa-<br />

Q<br />

ualche volta vado a cena a casa di<br />

amici oppure qualcuno mi invita per<br />

conoscermi o per farsi conoscere.<br />

Spesso queste persone, sapendo che<br />

sono una musicista di professione e<br />

pensando di farmi piacere, mettono<br />

della musica in sottofondo.Io sono costretta a pregarli<br />

di toglierla, e spesso i miei ospiti si stupiscono. Allora<br />

devo spiegar loro che io “decodifico” automaticamente<br />

tutti i suoni che sento e che questo fenomeno mi accompagna<br />

dalla primissima infanzia, indipendentemente<br />

che io lo voglia o meno. Io percepisco la<br />

struttura del pezzo, sia esso un brano cantato, eseguito<br />

dagli strumenti o solo la suoneria di un cellulare, lo<br />

vedo scorrere come su un display nei minimi dettagli<br />

(ritmo, altezze dei suoni, tonalità, accordi, espressioni<br />

dinamiche..) e il mio involontario ascolto si trasforma<br />

in un processo che si sovrappone alla conversazione,<br />

obbligandomi a seguire due discorsi contemporaneamente,<br />

quello dentro di me e quello fuori di me. Questo<br />

fenomeno è utilissimo al musicista nel suo lavoro<br />

ma non favorisce certo la vita sociale: si chiama orecchio<br />

armonico e fa parte delle molte e difficili ac<strong>qui</strong>sizioni<br />

che competono al professionista per potersi<br />

esprimere al meglio.<br />

Quindi la musica non solo non mi rilassa, ma mi può<br />

causare problemi, fino ad un leggero, reale senso di<br />

nausea. Eppure ho uno smisurato amore per il mio lavoro,<br />

quasi una devozione, ma l’ascolto della musica,<br />

per me, è ormai sinonimo di esecuzione, studio o concentrazione<br />

sul pezzo.<br />

Ho voluto parlare di questo fenomeno che mi tocca direttamente<br />

per spiegare come l’ascolto della musica si<br />

può sviluppare a moltissimi livelli.<br />

Per i bimbi, anche molto piccoli, il ritmo semplice e<br />

gli intervalli piccoli e consonanti (chi non ha presente<br />

le nenie infantili) costituiscono un immediato motivo<br />

di interesse, aiutandoli nello stesso tempo a formarsi<br />

un orecchio musicale (uguale capacità di distinguere i<br />

suoni nelle diverse altezze e riprodurli).<br />

Per gli adolescenti il ritmo serrato di una canzone, magari<br />

unito ad un testo evocativo, rappresentano una<br />

forte suggestione e un motivo in più di aggregazione.<br />

Ad ogni età la musica può diventare un momento importante<br />

e tutti ne possono fruire: il mio consiglio è di<br />

ascoltare con la propria personale dinamica, senza limiti<br />

e senza prescrizioni.<br />

Si può seguire il brano con la relativa partitura, magari<br />

con l’aiuto di un competente: collegare il suono al<br />

segno che vedo è un bel modo di stabilire un ulteriore<br />

contatto con quello che sento. Ascoltare per generi e<br />

per autori, con qualcuno che ci spieghi la struttura o il<br />

periodo storico e che ci dia delle indicazioni per capire<br />

meglio. Oppure ascoltare senza voler capire a tutti i<br />

costi, godendo semplicemente<br />

del timbro e dell’energia<br />

del brano.<br />

Ascoltare per riconoscere e<br />

imparare a distinguere timbri<br />

e registri vocali diversi….<br />

Ascoltare per raccogliersi,<br />

quando si è tristi o quando si<br />

è felici. Ascoltare e ricordare<br />

che la Musica è un immenso<br />

patrimonio, a disposizione<br />

di tutti. Siamo l’unico genere<br />

vivente esistente nel<br />

Pianeta che l’ha inventata.<br />

Giovanna Sorbi


P remessa<br />

Ecco a cosa serve il futuro: a costruire il presente<br />

con veri progetti di vita.<br />

(Muriel Barbery, L’eleganza del riccio, 2006)<br />

U<br />

n occhio vigile, che controlla il<br />

presente con determinazione; uno<br />

sguardo intenso, che guarda al futuro<br />

con ottimismo ed entusiasmo.<br />

Dalla copertina il tema si<br />

sviluppa nelle pagine interne,<br />

mettendo in evidenza come tutto l’impegno e il<br />

vissuto di ospiti e personale della Cooperativa sia<br />

volto alla realizzazione di “veri progetti di vita”.<br />

Progetti nati da un bisogno, da una necessità o<br />

semplicemente dal desiderio di vivere un’esperienza<br />

nuova; progetti che si realizzano nel presente<br />

e che si orientano al futuro: aver chiaro il<br />

tipo di traguardo da raggiungere aiuta a rendere il<br />

cammino più reale e più sicuro.<br />

Progettare e sperimentarsi in uno spettacolo teatrale<br />

o in esperienze al di fuori della “normale<br />

quotidianità” deriva dal desiderio di divertirsi,<br />

provare nuove emozioni e vivere sempre nuove<br />

opportunità. Riflettere oggi sui propri vissuti, su<br />

tematiche sviluppate in alcuni film, sulla ricchezza<br />

culturale offerta dalla nostra città, aumenta<br />

la curiosità e l’interesse verso argomenti<br />

nuovi da trattare domani.<br />

Pianificare la formazione, approfondire tematiche<br />

sanitarie diffuse, instaurare un rapporto di<br />

collaborazione sinergica con la scuola, sono attività<br />

orientate a migliorare nel tempo strumenti e<br />

strategie di lavoro e a raggiungere più facilmente<br />

gli obiettivi prefissati.<br />

Porsi come finalità la vita autonoma e indipendente<br />

e l’utilizzo del computer con strumenti<br />

sempre più sofisticati e funzionali, consente di<br />

costruire progetti che vedono al centro di tutta<br />

l’attività la persona e il suo reale vissuto.<br />

Mettere in evidenza le opportunità offerte dai servizi<br />

e l’impegno fondamentale dei Soci Volontari<br />

aiuta a costruire una precisa collaborazione che<br />

rende serena la quotidianità degli ospiti.<br />

Anche questo numero della rivista è il frutto di<br />

un lavoro comune, che ha visto, come sempre,<br />

nell’impegno di tutti una strategia per fare del periodico<br />

uno strumento “della Cooperativa”,<br />

aperto a nuove idee e suggerimenti.<br />

Buona lettura!<br />

Paola Berteli<br />

5


6 News<br />

IERI<br />

archivio<br />

Recensione di libri di nostra pubblicazione e non<br />

Presentazione di lavori e prodotti<br />

V<br />

enerdì 28 gennaio con trepidazione, entusiasmo ed un pizzico d’ansia<br />

abbiamo messo in scena un breve spettacolo realizzato con il<br />

gruppo di ospiti dell’attività di laboratorio teatrale del CDD <strong>Nikolajewka</strong>.<br />

Diversi mesi fa ci siamo messi al lavoro realizzando un copione teatrale<br />

da rappresentare, adattandolo al nostro gruppo di utenti. Ciascun<br />

componente del gruppo e gli operatori hanno interpretato un personaggio, nel<br />

quale si rispecchiavano per alcune caratteristiche o abilità. Accurata è stata la<br />

ricerca e la prova dei costumi, degli accessori (collana, cappello, pacchetti di<br />

sigarette) per far immedesimare meglio i partecipanti nel personaggio del copione.<br />

La scenografia era semplice, caratterizzata da due pannelli in legno con<br />

una scritta in cartoncino, alcuni faretti colorati e delle sedie; sono state scelte<br />

anche alcune musiche per rendere lo spettacolo più coinvolgente ed allegro.<br />

Successivamente tra risate, entusiasmo, emozione degli ospiti abbiamo iniziato<br />

le prove; inizialmente ci siamo concentrati su un balletto o brevi parti,<br />

battute del testo, per poi passare negli ultimi incontri a provare l’intero copione.<br />

Dopo avere pubblicizzato lo spettacolo con dei volantini lungo il corridoio<br />

della Cooperativa e visto l’interessamento di alcuni ospiti dei vari<br />

servizi, abbiamo deciso di metterlo in scena in un locale più ampio quale la<br />

sala mensa, rispetto alla nostra stanza dell’attività.<br />

E’ stata un’esperienza davvero emozionante, ci siamo divertiti insieme met-


tendoci in gioco in prima persona con stati<br />

d’animo, emozioni e per un momento ci siamo<br />

immedesimati in un nuovo personaggio.<br />

La storia “i quatto vecchietti” ci rivela i segreti<br />

dell’eterna giovinezza. Siamo in un club vacanze,<br />

tra i vari ospiti affezionati vi sono i<br />

quattro clienti più anziani che ogni estate ritornano<br />

perché dicono che sono sufficienti un<br />

paio di settimane trascorse <strong>qui</strong> per sentirsi<br />

bene tutto l’anno. E’ una serata davvero speciale<br />

in cui è presente anche il fotoreporter che<br />

documenterà con foto e riprese l’inizio delle<br />

nostre vacanze. Per animare la serata non potevano<br />

mancare le nostre due vallette che dopo<br />

una breve intervista ci allietano con un simpatico<br />

stacchetto improvvisato. Inizia l’intervista<br />

dei quattro vecchietti: sembra che ci sia<br />

qualcosa in questo club che allunga non poco<br />

la vita dei suo ospiti affezionati. Uno alla<br />

volta, i primi tre simpatici vecchietti ci svelano<br />

i segreti dell’eterna giovinezza che sono sempre<br />

gli stessi: niente alcool, niente fumo,<br />

niente donne e non mancano anche di rivelarci<br />

la loro età, chi 98 anni, chi 104 e chi 106. Si arriva<br />

così al quarto ed ultimo vecchietto quello<br />

più malandato, con più acciacchi che ci svela<br />

che i segreti dell’eterna giovinezza sono esattamente<br />

l’opposto di quanto sostenuto dagli<br />

altre tre e <strong>qui</strong>ndi sono: fumare sempre, bere<br />

Negroni, Martini, Whishy… ed avere un sacco<br />

di donne. Il nostro ultimo vecchietto smentisce<br />

quanto detto finora, ed alla domanda “lei<br />

quanti anni ha?” risponde: “ventotto!!!” Da<br />

<strong>qui</strong> si chiede al pubblico, rendendolo partecipe,<br />

di sentirsi libero di seguire lo stile di vita<br />

che preferisce augurando BUONA VITA A<br />

TUTTI!!!!!<br />

Monica La Montagna<br />

Maria Stablum<br />

7


8 News IERI<br />

agenda Avvenimenti speciali<br />

tutti a<br />

Mantova<br />

N<br />

on ci crederete ma ad ottobre 2010 finalmente<br />

siamo approdati a Mantova!<br />

Questa gita ha visto protagonista il<br />

gruppo di Ciak, che l’ha anche organizzata<br />

in ogni suo passaggio. L’intento di fondo è<br />

stato quello di vivere per un giorno nei luoghi in<br />

cui è ambientato un nostro racconto, che ha dato<br />

poi vita al fotoromanzo realizzato durante “Ciak”,<br />

attività dell’area espressiva. Purtroppo qualcuno<br />

ha dato forfait, per motivi ignoti (naturalmente<br />

scherziamo!).<br />

Siamo partiti con il nostro pulmino in una grigia<br />

mattina autunnale; l’entusiasmo era alle stelle.<br />

Durante il tragitto, durato circa un’oretta, abbiamo<br />

cantato sulle note di Ligabue, scherzato ed immaginato<br />

come sarebbe potuta essere la nostra giornata.<br />

Una volta giunti a destinazione abbiamo parcheggiato<br />

il nostro mezzo in piazza Sordello, una delle<br />

principali di Mantova e dedicata all’omonimo<br />

poeta Sordello da Goito. Il primo a scendere è<br />

stato Alfredo, subito colpito dalla bellezza di questo<br />

luogo.<br />

Sfidando un gelido venticello, ci siamo avventurati<br />

sugli “antipatici” san. pietrini fino a piazza<br />

delle Erbe. Abbiamo ammirato la Torre dell’ Orologio<br />

e la Rotonda di San Lorenzo.<br />

Fortuna volle che il breve tragitto fosse “allietato”<br />

dalla presenza di alcune bancarelle che hanno attirato<br />

l’attenzione della parte femminile della<br />

combriccola, ossia tutta eccetto Alfredo, l’unico<br />

uomo del gruppo. Dopo questo tuffo nella cultura<br />

ci siamo diretti al ristorante, per gratificare il<br />

corpo, oltre che la mente. Il posto era davvero carino<br />

e la cortesia e l’ospitalità del titolare davvero<br />

s<strong>qui</strong>site. Ognuno ha avuto la possibilità di scegliere<br />

un piatto tipico. Dopo un antipasto vario e<br />

ricco, qualcuno più tradizionalista ha optato per i<br />

classici tortelli alla zucca; quelli più temerari<br />

hanno invece scelto dei maccheroni al torchio con<br />

pomodoro, salsiccia e fagioli. Altri ancora si sono<br />

gustati un buon risotto alla pilota, con la salsiccia<br />

come ingrediente base. Per concludere in bellezza<br />

ci siamo sbizzarriti con una degustazione di fantastici<br />

dolci, fra cui la mitica sbrisolona. Per non<br />

farci mancare proprio nulla, abbiamo degustato<br />

anche un buon bicchiere di vino della casa.<br />

Verso le 15 siamo ripartiti alla volta del Duomo e<br />

del Palazzo Ducale. Il Duomo ci ha colpito dav-


vero moltissimo, soprattutto per il meraviglioso altare,<br />

davanti al quale non abbiamo potuto non fare una fotografia.<br />

Se il Duomo ci ha colpito, il Palazzo Ducale ci ha davvero<br />

affascinati. Molto disponibile si è anche rivelato<br />

il personale del palazzo; ci ha infatti seguito lungo<br />

tutto il nostro percorso, pronto ad intervenire in caso<br />

di bisogno. Un comodo ascensore ci ha poi consentito<br />

di ammirare i diversi ambienti del primo piano, ricchi<br />

di tele del Pisanello.<br />

Non è mancato il consueto momento dedicato all’ ac<strong>qui</strong>sto<br />

dei souvenir: da quelli mangerecci, come i tortelli<br />

e la sbrisolona, alle classiche cartoline illustrate<br />

della città.<br />

Un ultimo saluto a piazza Sordello e … tutti in pulmino,<br />

pronti per la serata già programmata presso un<br />

centro commerciale sulla via del ritorno. Stanchi ma<br />

felici ci siamo fermati a Lonato, presso il centro commerciale<br />

Il Leone, dove ci siamo rifocillati con hamburger<br />

e patatine. Ancora due chiacchere in allegria e<br />

poi nuovamente in moto per il rientro in Cooperativa,<br />

dove i parenti attendevano i loro cari.<br />

Al momento dei saluti si percepiva ancora tanta emozione.<br />

E’ stata per tutti una giornata veramente speciale<br />

e, a detta di uno dei partecipanti, un’ esperienza<br />

mai vissuta prima!<br />

ALLA PROSSIMA GITA…<br />

(ANNALISA, SILVIA, ENRICA, ALFREDO,<br />

ELENA, MICHELA).<br />

P.S. Un grazie particolare a Donata, Chiara, Eugenia e<br />

Pia, che ci hanno accompagnato in questa bella avventura!<br />

Il presepe in concorso...<br />

in breve<br />

Come vi abbiamo già raccontato in un precedente<br />

articolo, con gli “artisti” di atelier del CDD Pifferetti,<br />

in collaborazione con un gruppo di amici dell’RSD,<br />

ci siamo dedicati per tutto il 2010 alla<br />

creazione di un “nostro” originale presepe, realizzandolo<br />

interamente a mano in ogni sua parte, con<br />

la tecnica della creta abbinata a quelle della cartapesta<br />

e della pittura a tempera. Un’impresa sicuramente<br />

ardua quella in cui ci siamo “avventurati” -<br />

che ci ha riservato non poche difficoltà, ma che,<br />

grazie alla volontà e al grande impegno di tutti,<br />

siamo riusciti a superare! – un’opera collettiva sicuramente<br />

molto laboriosa, che però a fine anno ci<br />

ha regalato bellissimi risultati e soddisfazioni inaspettate!<br />

Infatti, una volta terminata la preparazione del presepe,<br />

rifinendolo in tutte le sue componenti - statuine,<br />

animali, oggetti caratteristici, elementi<br />

paesaggistici e sfondi - abbiamo provato ad allestirlo<br />

e, vista l’ottima riuscita, si è deciso di esporlo<br />

in atrio all’ingresso per il periodo delle feste natalizie.<br />

Prima di Natale, poi, quasi per “gioco” e per farci<br />

conoscere con il nostro lavoro, abbiamo pensato di<br />

iscriverci al “37° Concorso dei Presepi” organizzato<br />

dal Movimento Cristiano Lavoratori (MCL)<br />

della provincia di Brescia; come ogni anno, il tema<br />

del concorso traeva spunto dalla lettera pastorale<br />

del vescovo e il pensiero scelto per questa edizione<br />

era: “Vi annuncio una grande gioia che sarà di tutto<br />

il popolo” dal vangelo di Luca (2,10). Il concorso<br />

era aperto a tutti e ha previsto, inoltre, la realizzazione<br />

di un filmato con trasmissione televisiva<br />

delle opere più originali o significative, fra cui è<br />

stato incluso anche il nostro presepe.<br />

Mai ci saremmo aspettati, essendo la prima volta<br />

che partecipavamo, di arrivare nella nostra categoria<br />

(ospedali/centri per anziani) al 2° posto! Nel<br />

mese di gennaio, infatti, siamo stati invitati alla cerimonia<br />

di premiazioni tenutasi a Brescia, durante<br />

la quale, di fronte alle autorità civili e religiose<br />

della provincia, siamo stati premiati con una splendida<br />

targa.<br />

Ancora sorpresi, felici e molto soddisfatti per aver<br />

vinto questo premio, ringraziamo tutti coloro che<br />

hanno collaborato alla realizzazione del nostro lavoro,<br />

che ci hanno sostenuti e aiutati, e coloro che<br />

durante il tempo natalizio sono venuti a vedere il<br />

nostro presepe!<br />

Erika Barbieri


10<br />

News<br />

IERI<br />

agenda Avvenimenti speciali<br />

LIVE FROM<br />

Palabrescia<br />

Palabrescia !<br />

T<br />

ra il 2010 e il 2011 abbiamo avuto l’opportunità di assistere<br />

a tre grandi eventi, musicali e teatrali, al Palabrescia:<br />

lo spettacolo di Enrico Brignano, il concerto dei Nomadi<br />

e quello dei Pooh.<br />

Comico molto noto in tv, Enrico Brignano ci ha travolto e divertito<br />

con lo spettacolo “SONO ROMANO MA NON E’ COLPA MIA”,<br />

carico di sentimenti e emozioni , in cui Brignano riflette ad alta<br />

voce, dà corpo ai ricordi di famiglia, di una famiglia allargata, che<br />

risalendo di nonno in nonno, arriva fino a nonno Romolo, primo re<br />

di Roma. Ce n’è per tutti, nessuno escluso: nei suoi monologhi<br />

mette sul palcoscenico vizi e virtù degli uomini di oggi, dalle paure<br />

alle manie con un “viaggio” sarcastico tra le piccole e grandi nevrosi<br />

degli italiani, facendo dimenticare qualsiasi boccone amaro<br />

con serenità e umorismo.<br />

I ragazzi che hanno partecipato allo spettacolo, Riccardo, Marco,<br />

Riccardo, ne sono rimasti entusiasti. Nelle due ore di intrattenimento<br />

non hanno risparmiato risate, applausi e commenti positivi.<br />

In scena al Palabrescia non soltanto spettacoli teatrali ma anche<br />

grandi concerti… i Nomadi riescono sempre a fare in modo che<br />

non s’allenti il legame con la gente. Nel “Raccontiraccolti Tour” la<br />

storica band italiana, con 47 anni di storia, ha offerto a noi e a tutti<br />

i fan bresciani uno spettacolo intenso e travolgente,<br />

che coinvolge più generazioni: erano presenti,<br />

infatti, non solamente fan di vecchia data,<br />

ma anche gruppi di ragazzi giovani e numerosi<br />

bambini. E noi non potevamo mancare…eccoci<br />

qua! Chiara, Loris, Riki e Lucia si sono emozionati<br />

ascoltando le loro canzoni, canzoni ricche di<br />

significato e che arrivano direttamente al cuore:<br />

l’amore, la gioia, la rabbia, la sofferenza, la solitudine…sono<br />

tutte sensazioni che fanno parte<br />

della nostra vita quotidiana. I Nomadi ci hanno<br />

voluto sorprendere anche portando sul palco canzoni<br />

di altri famosi cantanti italiani come Massimo<br />

Ranieri, Roberto Vecchioni, Zucchero,<br />

Giorgio Gaber…I ragazzi hanno cantato con entusiasmo<br />

e hanno apprezzato l’impegno di questo<br />

gruppo nel sociale; infatti da sempre i Nomadi


sono impegnati ad aiutare le persone più bisognose<br />

e promuovono campagne di sensibilizzazione<br />

su vari temi. Un aspetto che ha meravigliato<br />

i ragazzi è stata la vicinanza e la gratitudine del<br />

gruppo al suo pubblico, dimostrate interagendo<br />

con i fan durante tutto il concerto e dedicando un<br />

momento finale alla lettura di tutti i cartelloni a<br />

loro dedicati.<br />

Il “tutto esaurito” è stato raggiunto anche al concerto<br />

dei Pooh…e anche <strong>qui</strong> non potevamo mancare!!!<br />

Il tour “Dove comincia il sole” è il primo senza il<br />

compagno di 40 anni di carriera, Stefano D’Orazio,<br />

ma il gruppo non si è perso d’animo e come<br />

sostengono i “superstiti” Roby Facchinetti, Red<br />

Canzian e Dodi Battaglia “è diventata un’occasione<br />

per rilanciare il nostro modo di fare musica”,<br />

lanciandosi nel recupero del pop-rock<br />

sinfonico delle origini e inserendo il contributo<br />

rock anche nelle ballate più romantiche con l’ingresso<br />

di un nuovo musicista: Steve Ferrone alla<br />

batteria.<br />

I Pooh, con 40 anni di carriera ed esperienza alle<br />

spalle, ci hanno regalato 3 ore di show di emozioni<br />

e di musica intensa e da brivido con giochi<br />

di luci e colori che hanno reso l’atmosfera unica e<br />

particolare.<br />

Per i ragazzi Lucia, Marco e Paolo è stato un impatto<br />

e un’emozione forte poter ascoltare dal vivo<br />

il gruppo e le canzoni che hanno segnato la loro<br />

giovinezza, ricordando, con la loro musica, momenti<br />

del loro passato.<br />

Il nostro desiderio era di riascoltare le canzoni storiche,<br />

ma quanta attesa!!….verso la fine del concerto<br />

ecco arrivato il momento che tanto<br />

aspettavamo…e finalmente ci hanno regalato canzoni<br />

intramontabili come “Piccola Ketty”, “Pensiero”,<br />

“Uomini soli”, “Dammi solo un minuto”<br />

…e tante altre!<br />

Laura Gnutti<br />

Laura Rivani<br />

Paolo:” Li ho visti per la prima volta in concerto<br />

40 anni fa, sono invecchiati ma sono sempre dei<br />

grandi artisti!<br />

Marco: “ Anche se non conosco molte delle loro<br />

canzoni li ho trovati in gamba e con uno stile musicale<br />

di forte impatto”<br />

Lucia: “ Che emozione!….non ho parole per descrivere<br />

questa serata magnifica, che ho potuto<br />

trascorrere anche insieme a mia sorella”<br />

11


12<br />

Speranza<br />

News<br />

All’interno di questa rubrica ci siamo confrontati<br />

rispetto a varie tipologie di sentimenti, ognuno di<br />

noi si è messo in gioco a suo modo portando la<br />

propria esperienza di vita. Abbiamo iniziato il nostro<br />

percorso con la felicità, per poi passare attraverso<br />

sentimenti meno positivi tra cui la paura e la<br />

vergogna; in ogni occasione abbiamo potuto conoscerci<br />

un po’ meglio, attraverso la condivisione<br />

dei nostri vissuti.<br />

Abbiamo deciso di affrontare, come nostra ultima<br />

sfida tra i sentimenti, la speranza.<br />

Questo sentimento infatti ci accompagna nella<br />

OGGI<br />

tavola rotonda<br />

Riflessioni di vita<br />

Gruppo RSD G. D’Ercole<br />

della speranza, era stata coniata l’espressione<br />

‘Spes ultima dea’, cioè la Speranza è l’ultima dea,<br />

nel senso che è l’ultima divinità a cui rivolgersi: e<br />

l’espressione si basava su un antichissimo mito<br />

greco, quello del vaso di Pandora. Secondo il<br />

grande poeta Esiodo, Zeus aveva affidato a Pandora,<br />

la prima donna forgiata da Vulcano, un otre<br />

che non doveva essere aperto perché conteneva<br />

tutti i mali. Ma Pandora, per troppa curiosità, lo<br />

scoperchiò e i mali si diffusero sulla terra. Solo la<br />

Speranza rimase nel vaso e <strong>qui</strong>ndi tra gli uomini.<br />

Con l’affermazione del Cristianesimo, il concetto<br />

di speranza si caricò di un valore teologico preciso:<br />

infatti la speranza, insieme alla fede e alla<br />

carità, fu considerata come una delle tre virtù teologali,<br />

cioè le virtù fondamentali per la salvezza,<br />

originate direttamente da Dio. Ma è anche moderno<br />

il concetto per il quale alla speranza si collega<br />

l’idea della possibile salvezza, sia in senso<br />

molto concreto come marinaresca àncora di spe-<br />

vita quotidiana e ci aiuta ad affrontarla giorno per<br />

giorno, sostiene le nostre scelte e le nostre sfide,<br />

proiettandoci positivamente verso il domani.<br />

Ogni persona, a seconda della propria situazione<br />

attuale, della propria esperienza di vita e aspettative<br />

future vive a suo modo la speranza, sempre<br />

presente e mutevole negli anni.<br />

La parola speranza è l’e<strong>qui</strong>valente, nella nostra<br />

lingua, del termine provenzale medievale esperansa,<br />

dal verbo latino sperare. Già nel mondo<br />

classico, per indicare l’importanza del sentimento<br />

ranza cioè di appiglio, sia con valore più ampio<br />

per cui si dice che “finché c’è vita, c’è speranza”.<br />

E’ vero che purtroppo l’uomo è invece spesso disperato,<br />

cioè non è più sostenuto da alcuna speranza:<br />

in ogni epoca però è possibile scorgere<br />

almeno un filo di speranza, non solo per i singoli<br />

individui, ma per la società nel suo complesso,<br />

come avvento di un’età di giustizia e di pace.<br />

E’ un sentimento che ha profonde radici nell’animo<br />

umano e che comprende tanto i valori<br />

della tradizione classica, quanto quelli cristiani, in<br />

ogni ciclo che si chiude, come ad esempio ad ogni<br />

fine di secolo o di millennio, nascono nuove speranze,<br />

ma anche grandi timori o paure.<br />

Amplificato dal nuovo millennio e con il giubileo,<br />

il sentimento di speranza pervade anche questi<br />

anni di non facile transizione, permettendoci di<br />

guardare ad una cultura e a un mondo le cui storie<br />

migliori sono ancora tutte da scrivere.


Che cos’è per te la speranza?<br />

Mariuccia: La speranza è un sentimento più concreto<br />

degli altri, ci fa stare meglio. Se è una giornata<br />

tetra non importa perché il pensiero che<br />

domani ci possa essere il sole ti fa sentire meglio.<br />

Penso che, se una persona sta male ha la speranza<br />

di poter guarire e di portare avanti i propri progetti,<br />

i propri desideri.<br />

Lucia D.P.: La speranza ti aiuta a vivere meglio, a<br />

essere più serena, ti porta a fare un percorso per la<br />

realizzazione di te stesso.<br />

Paolo: La speranza ti fa vedere le cose in maniera<br />

più positiva.<br />

Chiara: Speranza è credere in qualcosa, credere<br />

che si possa realizzare un obiettivo.<br />

Lucia D.P.: La speranza è l’illusione di poter fare<br />

qualcosa che non si può più fare, qualcosa di irripetibile,<br />

pur essendo consapevole di non poter più<br />

camminare ti resta la speranza di poterlo fare,<br />

senza speranza non sarei così serena.<br />

Maria: La mia serenità viene anche dalla fede, credere<br />

in Dio mi aiuta, è molto importante per me,<br />

soprattutto nei momenti bui.<br />

Chiara: La speranza è legata all’attesa, non bisogna<br />

arrendersi, è importante non perderla.<br />

Marco: Se la perdi la ritrovi..<br />

Lucia D.P.: Non è così facile ma non è impossibile.<br />

Quali sono le tue speranze?<br />

Paolo: La mia speranza è che i miei figli stiano<br />

bene e la mia famiglia resti unita.<br />

Riccardo: Non riesco a descrivere cosa sia la speranza,<br />

spero di stare bene, spero che mio figlio<br />

non commetta i miei stessi errori e che conduca<br />

una vita più serena.<br />

Lucia B.: Io spero che i miei fratelli e sorelle<br />

stiano tutti bene perché ho bisogno di loro, sono<br />

importanti per me.<br />

Maria: Anche la mia speranza è che i miei amici<br />

e mio fratello stiano bene e mi portino sempre a<br />

fare le passeggiate. Sono contenta della mia serenità.<br />

Firmo: Io spero che la mia mamma stia bene e<br />

che io possa stare <strong>qui</strong> il più a lungo possibile.<br />

Lucia B.:Ho molti motivi per sperare, quando ero<br />

in ospedale avevo molta paura e speravo di guarire.<br />

Lucia D.P.: Spero di continuare a fare l’uncinetto.<br />

Paolo: Durante la prima fase della malattia ho sperato<br />

di poter star meglio, adesso spero di stare di<br />

più con i miei figli e passare con loro momenti felici.<br />

Chiara: Spero di diventare più matura, ma so che<br />

la strada da percorrere è ancora lunga. La speranza<br />

è l’ultima a morire.<br />

Marco: Quando ero <strong>qui</strong> i primi anni, speravo di<br />

guarire e tornare a casa con mio papà, invece,<br />

anno dopo anno la situazione peggiora sempre, allora<br />

tanto vale non credere più e vivere alla giornata..<br />

Marco: Adesso spero nelle piccole cose, ad esempio<br />

che la mia squadra del cuore vinca.<br />

Anche coloro che inizialmente sostenevano di non<br />

avere più speranza si sono resi conto che non è<br />

così, la speranza infatti, ci accompagna nella vita<br />

di tutti i giorni, anche se spesso non ci rendiamo<br />

conto. E’ necessario scavare più a fondo, dentro<br />

di noi per individuarla. La speranza è il sentimento<br />

che ti fa alzare la mattina e ti fa andare a<br />

letto la sera, è nell’animo umano e ti accompagna<br />

nella tua intera vita. Nel momento in cui viene a<br />

mancare, l’uomo necessita del maggiore sostegno<br />

da parte degli altri, per riaccendere la scintilla e<br />

continuare a sperare.<br />

Gruppo RSD Giuliano D’Ercole<br />

13


14<br />

LA “diversità”<br />

nei FILM...<br />

NON “disabilità”<br />

News<br />

OGGI<br />

Movies<br />

La “diversità” nei film<br />

Gruppo Culturale CDD P. Pifferetti<br />

A<br />

nno nuovo, vita nuova. Come avrete sicuramente notato la<br />

nostra rubrica non si chiama più Free Time, ma “Movies”.<br />

Questo perché, pur mantenendo lo stesso gruppo di lavoro,<br />

ci cimenteremo in qualcosa di completamente nuovo.<br />

Ci è sembrato di avere esaurito i consigli su come impiegare il tempo<br />

libero. Ci siamo sforzati per trovarne di nuovi, ma abbiamo avuto<br />

serie difficoltà, così si è deciso di cambiare radicalmente creando una<br />

nuova rubrica, “Movies” appunto, che potesse destare il nostro ed il<br />

vostro interesse. Dopo accese discussioni siamo giunti alla scelta<br />

della rubrica che <strong>qui</strong> vi presentiamo.<br />

Movies, come dice la parola stessa si occuperà di film: non di film<br />

scelti a caso, ma di pellicole selezionate con un preciso criterio.<br />

Qual è questo criterio?<br />

Ogni film che andremo a visionare affronterà il tema della diversità.<br />

Dobbiamo però precisare che per diversità non intendiamo “disabilità”;<br />

non volevamo essere troppo ovvi parlando della nostra disabilità<br />

sulla rivista di un centro per disabili (scusate il gioco di parole).<br />

DIVERSITA’ in senso lato; esistono innumerevoli tipi di diversità.<br />

Insieme abbiamo elencato tutti i possibili modi di intendere questa


parola: diversità di genere, diversità di carattere,<br />

diversità linguistica, diversità di mentalità,<br />

diversità fisica, diversità di espressione, diversità<br />

nel modo di amare, diversità di razza, diversità<br />

di classe sociale, diversità politica,<br />

diversità religiosa, diversità culturale, diversità<br />

fra nord e sud (del mondo, dell’Italia, dell’Europa),<br />

diversità di potere, diversità di conoscenza...<br />

Per avere una scelta di film che trattassero l’argomento<br />

in maniera non banale ma originale,<br />

ci siamo avvalsi dell’aiuto di un esperto, il critico<br />

cinematografico del Giornale di Brescia<br />

Marco Bertoldi, il quale ci ha indicato una serie<br />

di pellicole adatte al nostri scopo. Oltre a suggerirci<br />

i titoli ci ha illustrato le tematiche affrontate<br />

dai diversi film, tematiche a volte non<br />

così evidenti ad un occhio non esperto.<br />

Nell’elenco suggeritoci i film, sebbene tutti accumunati<br />

dal tema principale della diversità,<br />

sono suddivisi in alcune categorie. Per ogni numero<br />

della rivista abbiamo deciso di scegliere<br />

tre pellicole della stessa categoria, di visionarli<br />

insieme e discuterne. Non vogliamo farne una<br />

recensione nè darne un giudizio, ma raccontarvi<br />

le emozioni che abbiamo provato vedendoli<br />

e capire insieme in quale modo ciascun<br />

regista ha trattato il tema della diversità, rendendo<br />

partecipi tutti voi e sperando di darvi interessanti<br />

spunti di riflessione.<br />

La redazione di Movies<br />

15


Quelli<br />

dell’ ARTE<br />

16 News OGGI<br />

C<br />

iao, siamo “Quelli dell’arte”…ma non la mettiamo<br />

da parte, anzi l’arte è proprio ciò di cui ci occupiamo<br />

nella nostra attività.<br />

Al fine di soddisfare una delle richieste più frequenti di molti<br />

utenti, ovvero quella di uscire dalla struttura, abbiamo pensato<br />

ad un’attività che lo permettesse, soddisfacendo comunque<br />

le finalità di tipo culturale richieste dalla nostra area.<br />

“Quelli dell’arte” scelgono con cura, utilizzando soprattutto<br />

internet, ma anche partendo dagli interessi e dalle curiosità<br />

dei singoli, una meta: musei, mostre, chiese, monumenti o<br />

palazzi storici di Brescia e provincia.<br />

A questo punto inizia la fase di documentazione in cui rac-<br />

servizi Servizi offerti dalla Cooperativa<br />

Attività proposte<br />

cogliamo informazioni e studiamo approfonditamente la storia<br />

dei luoghi e di tutto ciò che può esserci di inerente alla meta.<br />

Per non annoiarvi passiamo a raccontarvi alcune nostre esperienze.<br />

L’approfondimento e l’uscita che Francesco ha gradito di più<br />

è stato lo studio della storia della fotografia: in parte per avvicinarsi<br />

alla passione della sorella e del padre, in parte perché<br />

questo gli ha permesso di vedere le prime telecamere utilizzate<br />

da Mediaset (essendo Francesco un assiduo telespettatore).<br />

Dopo aver studiato la storia della fotografia dagli albori abbiamo<br />

anche costruito una primitiva “macchina fotografica”<br />

(visore) che ha stupito tutti. La visita al Museo Nazionale della<br />

Fotografia è stata poi veramente coinvolgente: in questo piccolo<br />

museo sono presenti davvero pezzi di storia della fotografia<br />

e il presidente ci ha spiegato e raccontato aneddoti<br />

veramente unici (ha fotografato e conosciuto Nuvolari, Ferrari,<br />

Buster Keaton…per citare solo alcuni personaggi).<br />

Alfredo apprezza questa attività perché gli permette di visitare<br />

e conoscere luoghi mai visti. Ciò che più gli ha dato soddisfazione<br />

è stato lo studio della storia della Mille Miglia e la visita


al Museo, anche perché auto e moto sono sempre<br />

state la sua passione e il suo lavoro. Abbiamo potuto<br />

vedere da vicino auto da corsa d’epoca, un<br />

tempo guidate dai più<br />

grandi piloti della<br />

storia dell’automobile.<br />

Ci teniamo<br />

anche a<br />

sottolineare la<br />

s<strong>qui</strong>sita gentilezza<br />

del gestore<br />

del<br />

ristorante all’interno<br />

dell’area museale<br />

presso il quale<br />

abbiamo pranzato (…che ci ha offerto il pranzo).<br />

Per visitare una mostra sui Longobardi ci siamo documentati<br />

approfonditamente (anche troppo…)<br />

sulla loro storia e sulle vicende che andavano a intrecciarsi<br />

con Brescia e provincia, leggendo anche<br />

un romanzo storico che narrava di una principessa<br />

longobarda, Rosmunda.<br />

Chiaramente non potevamo perdere la grande mostra<br />

di livello nazionale che la nostra città ha organizzato<br />

nella splendida cornice di Santa Giulia: la<br />

mostra sugli Inca.<br />

Altre mete scelte, approfondite e visitate nel corso<br />

di questa attività sono: Museo della donna di Villa<br />

Mazzucchelli, Collezione privata di armi Beretta a<br />

Gardone Valtrompia (a richiesta del “cacciatore”<br />

Dino), il Palazzo Comunale del Broletto, i Musei<br />

Diocesani, Sirmione e le Grotte di Catullo, il Museo<br />

delle Cartiere di Toscolano Maderno, la chiesa di<br />

San Faustino e Giovita in città… SIAMO O NON<br />

SIAMO UN’AREA CULTURALE?!?<br />

Simona Campesan<br />

Nicoletta Quaresmini<br />

17


18<br />

News<br />

I S E R V I Z I<br />

CENTRI DIURNI DISABILI<br />

Le attività dei CDD sono finalizzate al benessere<br />

psico-fisico dell’utente; pur essendo tra loro strettamente<br />

collegate, possiamo distinguere le attività<br />

abilitative socio-educative e motorie, le attività di<br />

partecipazione sociale, le attività assistenziali e le<br />

prestazioni infermieristiche.<br />

OGGI<br />

servizi<br />

CCDDDD NNiikkoollaajjeewwkkaa<br />

CCDDDD PPaaddrree PPiiffffeerreettttii<br />

Servizi offerti dalla Cooperativa<br />

Attività proposte<br />

Tutte le attività concorrono a offrire il<br />

miglior servizio, per rispondere correttamente<br />

ai bisogni di ogni utente.<br />

Mentre l’attività assistenziale e le prestazioni<br />

infermieristiche hanno per i<br />

due CDD, la stessa finalità , le attività<br />

abilitative socio-educative e motorie e<br />

quelle di partecipazione sociale si differenziano<br />

sulla base del progetto specifico<br />

di ogni servizio.<br />

Il CDD <strong>Nikolajewka</strong> pone particolare attenzione alla stimolazione<br />

motoria, sensoriale ed affettiva; gli interventi sono<br />

finalizzati al benessere psicofisico dell’utente e alla ricerca<br />

di comunicazioni alternative a quella verbale. Maternage ed<br />

empatia sono le strategie fondamentali per creare una relazione<br />

significativa.<br />

Il mantenimento e il potenziamento delle abilità<br />

di base sono gli obiettivi trasversali a tutte le attività<br />

proposte dal CDD Padre Pifferetti. Gli aspetti<br />

culturali vengono valorizzati per rispondere al bisogno<br />

di alcuni utenti, così come la realizzazione<br />

di prodotti artistici permette ad altri di rendere visibili<br />

le loro abilità creative.


N E L 2 0 1 0<br />

LLee aatt ttiivviittàà ddeell<br />

CCDDDD<br />

NNiikkoollaajjeeww kkaa<br />

LLee aatt ttiivviittàà ddeell<br />

CCDDDD<br />

PPaaddrree<br />

PPiiffff eerreettttii<br />

Area dell' Autonomia finalizzata alla sollecitazione di processi di autonomia<br />

attraverso la realizzazione di semplici ricette e l'attività di approvvigionamento<br />

Area Espressivo Motoria finalizzata a sollecitare la comunicazione e<br />

l'espressione del proprio mondo interiore attraverso molteplici tecniche<br />

espressive.<br />

Area Culturale stimola il mantenimento scolastico, culturale e sociale.<br />

Area della Stimolazione/Rilassamento offre stimolazione polisensoriale<br />

attraverso diverse forme: dall'ascolto della musica e dei suoni in<br />

genere, alla stimolazione olfattiva unita a quella tattile attraverso rilassanti<br />

attività di massaggio e cura del corpo e attività assistita con<br />

animale.<br />

Area Riabilitativo/Motoria è finalizzata al mantenimento di corrette<br />

posture, alla stimolazione della mobilità residua e della circolazione<br />

periferica, attraverso massaggi utili anche alla riduzione di dolorose<br />

contrazioni.<br />

Area della Partecipazione Sociale, trasversale a tutte le aree, si concretizza<br />

in numerose uscite per partecipare alle occasioni del territorio<br />

e agli inviti a pranzo dei numerosi gruppi alpini.<br />

Area dell' Autonomia accorpa le attività finalizzate ad avviare e mantenere<br />

processi di autonomia personale.<br />

Area Creativa prevede l’utilizzo di specifiche tecniche artistiche e realizzazione<br />

di un prodotto finito e qualitativamente soddisfacente.<br />

Area Culturale finalizzata all'aggiornamento e approfondimento di<br />

tematiche culturali legate all'attualità e alla stimolazione al mantenimento<br />

delle abilità scolastiche di base.<br />

Area Espressiva le attività di quest'area mirano a fornire strumenti diversificati<br />

per facilitare l'espressione della propria interiorità e affermazione<br />

del sé.<br />

Al suo secondo anno per il CDD Pifferetti, l’attività assistita con animale,<br />

grazie alla collaborazione con un’associazione esterna.<br />

Area Motoria le attività sono orientate al mantenimento delle corrette<br />

posture e alla stimolazione della mobilità residua. Ne fanno parte l’attività<br />

in piscina, trattamenti motori e posturali individuali, deambulazione<br />

assistita e l’attività di psicomotricità.<br />

Area della Partecipazione Sociale, trasversale a tutte le aree si concretizza<br />

in numerose uscite per partecipare alle occasioni del territorio,<br />

per consentire ac<strong>qui</strong>sti personali e partecipare a spettacoli teatrali o cinematografici,<br />

e agli inviti a pranzo dei numerosi gruppi alpini.<br />

19


20 News OGGI<br />

I S E R V I Z I<br />

RESIDENZA SANITARIA<br />

servizi<br />

L’attività della RSD è il frutto<br />

dell’integrazione tra<br />

DISABILI<br />

NIKOLAJEWKA<br />

Servizi offerti dalla Cooperativa<br />

Attività proposte<br />

Intervento socio-educativo/riabilitativo: Le attività socio-educative<br />

e riabilitative rappresentano lo sforzo degli operatori di mantenere<br />

le abilità e stimolare le potenzialità di ciascuno attraverso<br />

interventi individuali o di gruppo che fanno leva sui bisogni e sugli<br />

interessi al fine di rendere unico ed intenzionale l’intervento. Le<br />

attività dell’RSD sono finalizzate al benessere psico-fisico dell’ospite.<br />

Inoltre, il servizio promuove e partecipa a tutte quelle iniziative<br />

che hanno come obiettivo la partecipazione sociale per<br />

normalizzare la vita delle persone che vivono in comunità.<br />

Intervento sanitario: Medicina di base e somministrazione<br />

farmaci. L’intervento di medici ed infermieri si<br />

muove all’interno delle attività del servizio fornendo un<br />

valido supporto relativamente alla specializzazione dell’intervento<br />

assistenziale e dell’area socio-educativa/riabilitativa<br />

al fine di garantire elevati standard di qualità di vita<br />

per i nostri ospiti<br />

Intervento assistenziale: rappresenta<br />

la quantità maggiore di attività<br />

che eroghiamo a favore<br />

dell’ospite, la più delicata relativamente<br />

alla Qualità di Vita. L’intervento<br />

assistenziale comporta<br />

per la quasi totalità dei nostri<br />

ospiti, la sostituzione da parte dell’operatore<br />

per tutte le attività relative<br />

alla cura della persona<br />

(abbigliamento, alimentazione e<br />

mobilità).


N E L 2 0 1 0<br />

AAttttiivviittàà<br />

ddeellll’’UUnniittàà<br />

GGiiuusseeppppee FFrraauu<br />

AAttttiivviittàà<br />

ddeellll’’UUnniittàà<br />

GGiiuulliiaannoo dd’’EErrccoollee<br />

Attività assistenziali<br />

Nel 2010 sono stati eseguiti<br />

9386 bagni. Il risultato è il frutto<br />

di una razionalizzazione nella<br />

programmazione dei bagni giornalieri.<br />

Per ciascun ospite viene<br />

proposto il bagno con una frequenza<br />

che rispetta i bisogni assistenziali/sanitari<br />

dell’ospite, le<br />

possibilità del servizio e il desiderio<br />

espresso.<br />

1. Stimolazione delle funzioni sensoriali: attività che promuovono<br />

l’esercizio dei cinque sensi e delle funzioni mentali,<br />

al fine di mantenere e potenziare le abilità residue, in<br />

un clima giocoso.<br />

2. Espressione: attività orientate a favorire, attraverso tecniche<br />

teatrali ed artistiche, la sperimentazione e l’espressione<br />

delle emozioni.<br />

3. Partecipazione Sociale: attività di svago o approfondimento<br />

organizzate all’interno o all’esterno della struttura<br />

orientate ad offrire occasioni di socializzazione alle persone<br />

che vivono in comunità.<br />

1. Stimolazione delle funzioni mentali: attività che promuovono<br />

l’esercizio delle funzioni mentali, al fine di mantenere<br />

e potenziare le abilità residue, in un clima giocoso.<br />

2. Benessere: in un clima intimo e rilassato gli educatori si<br />

occupano delle cura di peli, capelli, viso ed unghie solleticando<br />

la vanità degli ospiti.<br />

3. Culturali: attività che promuovono l’impegno individuale<br />

rispetto all’organizzazione e alla partecipazione ad eventi<br />

culturali, all’apprezzamento delle belle arti, alla lettura di<br />

un libro o alla sperimentazione di ricette regionali o etniche.<br />

4. Partecipazione Sociale: attività di svago o approfondimento<br />

organizzate all’interno o all’esterno della struttura<br />

orientate alla normalizzazione delle persone che vivono in<br />

comunità.<br />

Attività di Cura e di Riferimento<br />

Le attività di Cura e di Riferimento sono tese al<br />

potenziamento e al mantenimento delle autonomie<br />

personali: sviluppare la capacità di scelta,<br />

sollecitare il desiderio di sentirsi curati e creare<br />

un rapporto privilegiato con l’educatore di riferimento<br />

sono alcuni degli obiettivi possibili di<br />

queste attività, condotte dall’educatore con i propri<br />

ospiti di riferimento.<br />

21


L<br />

e infezioni respiratorie costituiscono un<br />

problema clinico frequente tra gli ospiti<br />

delle Residenze Sanitarie. Distinguiamo<br />

tra infezioni delle alte vie respiratorie e<br />

infezioni delle basse vie respiratorie.<br />

Le prime di solito non rappresentano un problema<br />

significativo, trattandosi per lo più di fastidiosi<br />

raffreddori e di faringiti di origine virale, comuni<br />

nella popolazione generale e che non necessitano<br />

di terapia antibiotica ma solo di terapia finalizzata<br />

ad alleviare i sintomi. Queste infezioni benigne<br />

vanno comunque monitorate nel loro<br />

evolversi nei pazienti “fragili” per cogliere prontamente<br />

possibili complicazioni come la sinusite,<br />

l’otite media, la bronchite acuta che necessitano<br />

di terapia specifica.<br />

Ben diverso il discorso sulle infezioni delle basse<br />

22 News OGGI<br />

info e news<br />

Informazioni medico-scientifiche<br />

Politiche socio-sanitarie<br />

- alterata dinamica respiratoria per gravi deformita’<br />

della gabbia toracica ( cifoscoliosi);<br />

- disfagia di origine neurologica con inalazione,<br />

anche silente, nei bronchi e nelle vie respiratorie<br />

più profonde di particelle di cibo e di li<strong>qui</strong>di: queste<br />

producono infiammazione locale con possibilità<br />

di proliferazione di germi;<br />

- infezioni croniche dell’apparato osseo mascellare<br />

e carie dentarie multiple con inalazione di<br />

batteri della flora orale;<br />

- difficoltà nella produzione di tosse efficace per<br />

debolezza della muscolatura diaframmatica ed accessoria<br />

con conseguente ristagno del muco nelle<br />

vie respiratorie e sua sovra infezione batterica;<br />

- diabete mellito;<br />

- fumo di sigaretta;<br />

- bronchite cronica ostruttiva ed enfisema polmonare;<br />

I N F E Z I O N I<br />

vie respiratorie (polmoniti e broncopolmoniti), per<br />

il forte impatto sulla salute del paziente, sulla potenziale<br />

gravità e sulla intensità delle cure mediche,<br />

infermieristiche e assistenziali.<br />

La polmonite e la broncopolmonite possono essere<br />

causate da batteri, da virus e, in alcune popolazioni<br />

(soggetti immunodepressi) da funghi e<br />

parassiti.<br />

Particolarmente temibile la polmonite da virus<br />

dell’influenza che può essere prevenuta con l’annuale<br />

vaccinazione anti-influenzale particolarmente<br />

raccomandata nelle persone a rischio.<br />

Le polmoniti e le broncopolmoniti batteriche colpiscono<br />

frequentemente gli ospiti delle strutture<br />

residenziali per vari motivi spesso concomitanti<br />

tra loro:<br />

- decadimento cognitivo severo;<br />

- allettamento prolungato;<br />

- scompenso cardiaco;<br />

- incontinenza;<br />

- nutrizione enterale (possibile il reflusso gastrico<br />

nei portatori di PEG con passaggio di materiale<br />

gastrico nelle vie respiratorie);<br />

La polmonite e’ un evento clinico grave soprattutto<br />

in persone compromesse nella salute e con<br />

malattie neurologiche<br />

Si stima che negli USA si ammalano di polmonite<br />

circa 4 milioni di persone all’anno di cui 75000<br />

decedono a causa di complicanze.<br />

Le stime italiane riferiscono un’incidenza (numero<br />

di nuovi casi per anno) di polmonite extraospedaliera,<br />

cioé contratta al di fuori dell’ospedale,<br />

di 2-15 casi ogni 1000 abitanti con una mortalità<br />

dell’ 1-5% per i pazienti ambulatoriali, del 20


E S P I R AT O R I E<br />

30% per i pazienti che vengono ricoverati in ospedale<br />

e del 50% per i pazienti che necessitano di<br />

terapia intensiva.<br />

La polmonite talvolta decorre senza febbre rendendo<br />

difficile la diagnosi.<br />

In alcuni casi è preceduta da un intervallo di<br />

tempo variabile in cui il paziente non manifesta<br />

sintomi a carico dell’apparato respiratorio (tosse,<br />

catarro con colorito scuro, aumento della frequenza<br />

respiratoria, sensazione soggettiva di difficoltà<br />

respiratoria), ma sintomi generali come<br />

inappetenza, sonnolenza, confusione mentale, ridotta<br />

vitalità, cadute, aumento in frequenza e gravità<br />

delle crisi epilettiche, debolezza generale,<br />

dolori muscolari.<br />

Si può intuire come sia difficile l’espressione soggettiva<br />

dei sintomi in persone che per gravi danni<br />

neurologici o per grave decadimento cognitivo<br />

sono impossibilitate a comunicare verbalmente o<br />

gestualmente.<br />

Ecco perchè la formazione culturale del personale<br />

e la quotidiana osservazione rivestono fondamentale<br />

importanza<br />

La polmonite necessita di trattamento antibiotico<br />

e di supporto idratante somministrati per via endovenosa,<br />

talvolta di ossigenoterapia, di aerosolterapia<br />

e di rimozione per aspirazione delle<br />

secrezioni oro-tracheali.<br />

Frequente deve essere il monitoraggio clinico associato<br />

al controllo nutrizionale e alle misure di<br />

prevenzione delle lesioni da pressione.<br />

Purtroppo, nei pazienti “fragili”, nonostante la terapia,<br />

possono svilupparsi gravi complicazioni<br />

quali l’insufficienza respiratoria acuta, la sepsi<br />

(invasione del sangue da parte dei batteri), l’insufficienza<br />

cardiaca acuta, l’insufficienza renale<br />

acuta, l’embolia polmonare acuta, l’estensione del<br />

focolaio infettivo-infiammatorio, che rendono necessario<br />

il ricovero ospedaliero.<br />

La prevenzione delle infezioni delle alte vie respiratorie<br />

incontra molte difficoltà, trattandosi di<br />

infezioni causate da virus a circolazione ubi<strong>qui</strong>taria<br />

e molto contagiosi soprattutto nella vita di comunità<br />

e nel periodo invernale.<br />

Possono essere utili il lavaggio frequente delle<br />

mani e la rapida eliminazione di fazzoletti monouso.<br />

In merito alle polmoniti batteriche si può agire su<br />

diversi fronti con:<br />

- la vaccinazione contro l’influenza per prevenire<br />

la polmonite influenzale e le polmoniti batteriche<br />

sovrapposte;<br />

- la diagnosi e il monitoraggio della disfagia per<br />

porre in atto misure correttive della dieta e nei casi<br />

evoluti proporre la nutrizione artificiale;<br />

- la prevenzione della malnutrizione;<br />

- la cessazione del fumo;<br />

- la organizzazione di programmi di fisiokinesi<br />

respiratoria;<br />

- la pratica attenta e quotidiana della igiene del<br />

cavo orale;<br />

- la sterilizzazione dei dispositivi per aerosolterapia<br />

e degli altri dispositivi che vengono in contatto<br />

con le secrezioni respiratorie dell’ammalato;<br />

- il lavaggio frequente delle mani degli operatori<br />

sanitari per prevenire il trasporto dei germi da un<br />

ospite a un altro;<br />

- la sostituzione dei guanti e la decontaminazione<br />

delle mani degli operatori sanitari dopo contatto<br />

con le secrezioni respiratorie di un paziente ammalato.<br />

dott. Gianmario Scalvinelli<br />

Responsabile Medico<br />

23


Piano FORMATIVO<br />

2011<br />

24 News OGGI<br />

in-formazione<br />

La formazione all’interno della<br />

Cooperativa


I<br />

l 2011 vedrà la Cooperativa <strong>Nikolajewka</strong> aderire<br />

al Progetto Quadro L. 236/93 che prevede<br />

la possibilità di cofinanziamento di corsi di<br />

formazione.<br />

Come definito nel Piano Formativo 2011, nei primi<br />

mesi dell’anno sono state realizzate la seconda e la<br />

terza edizione del corso Antincendio e la terza edizione<br />

del corso di Primo Soccorso. Nel mese di<br />

aprile si sono concluse le 4 edizioni di un corso su<br />

“Movimentazione Manuale dei Carichi in ambito<br />

Sanitario”, che ha previsto, oltre ad una introduzione<br />

teorica, esercitazioni pratiche di movimentazione.<br />

Il personale coinvolto è rappresentato principalmente<br />

da operatori addetti all’assistenza: ASA dei<br />

Servizi della Cooperativa.<br />

Nel corso dell’anno, verranno affrontati inoltre temi<br />

ad ampio respiro quali: l’umanizzazione dell’intervento<br />

e la comunicazione come strumento di lavoro.<br />

Saranno coinvolte tutte le figure professionali quali<br />

educatori, asa, infermieri, medici, fisioterapisti, staff<br />

di responsabili, impegnati oltre che nelle tradizionali<br />

lezioni frontali, anche in attività di role- playing (<br />

esercitazioni in cui i partecipanti interpretano per<br />

un tempo limitato dei ruoli definiti).<br />

Per alcuni di questi corsi inseriti nel piano Formativo<br />

2011 è previsto l’accreditamento ECM (Educazione<br />

Continua in Medicina).<br />

Circa 100 ore saranno infine destinate a formare lo<br />

staff dei responsabili relativamente ai Sistemi di Gestione<br />

in particolare su IRCCS-SISS, Modelli Organizzativi<br />

ex D.Lgs 231/2001, e implementazione di<br />

un Sistema di Gestione Qualità e Sicurezza (SGLS).<br />

Helga Marciano<br />

25


Cooperativa<br />

L’<br />

attività di Informatica Facilitata, nata in<br />

termini di volontariato nel 2003, si è<br />

modificata e strutturata nel corso del<br />

tempo, fino a divenire attività di ricerca<br />

e sviluppo. Questa attività vede nell’uso mirato e<br />

nell’adattamento di sistemi hardware e software<br />

non solo un’opportunità comunicativa e di utilizzo<br />

del computer per persone con disabilità motoria,<br />

ma anche un supporto alla pedagogia dell’apprendimento,<br />

intesa come pedagogia attiva, che<br />

26 News OGGI<br />

opinioni<br />

Approfondimenti generali<br />

Esperienze di vita<br />

e<br />

S c u o l a<br />

u n a c o l l a b o r a z i o n e s i n e r g i c a<br />

Di fronte ad un minore con disabilità motoria,<br />

l’insegnante mette in atto le sue competenze didattiche,<br />

ma necessita di un supporto nella scelta<br />

delle tecnologie compensative, che permettono il<br />

conseguimento di obiettivi, puntando su funzioni<br />

integre e ignorando quelle deficitarie. Da <strong>qui</strong><br />

nasce la volontà della Cooperativa di mettere a disposizione<br />

un’esperienza quasi decennale di tecnologie<br />

informatiche nell’ambito della disabilità<br />

motoria, a favore di minori nel pieno processo di<br />

apprendimento.<br />

Consolidata è ormai l’attività sinergica con le<br />

scuole di provenienza dei minori con disabilità<br />

motoria inseriti nel nostro percorso di informatica<br />

facilitata, grazie ad un protocollo d’intesa tra Cooperativa,<br />

Neuropsichiatria Infantile e Provveditorato<br />

agli Studi e ad una nuova e necessaria<br />

collaborazione con il Centro Supporto Territoriale<br />

NTD (Nuove Tecnologie per la Disabilità) di Brescia.<br />

interpreta ogni processo cognitivo come il prodotto<br />

dell’attività soggettiva dell’individuo.<br />

Dato che le pedagogie dell’apprendimento valorizzano<br />

strumenti, metodi e procedure che contribuiscono<br />

alla riuscita dell’apprendimento,<br />

fondamentale è la mediazione dell’insegnante che<br />

non è soltanto colui che trasmette dei contenuti,<br />

ma è anche un mediatore dei processi cognitivi e<br />

un organizzatore della gestione dell’apprendimento.<br />

Il nostro progetto di informatica facilitata a favore<br />

dei minori ha come finalità la realizzazione di una<br />

soluzione informatica personalizzata che da un<br />

lato favorisce la comunicazione, e dall’altro supporta<br />

il percorso di apprendimento e applicazione<br />

delle conoscenze didattiche.<br />

Se per la selezione degli strumenti hardware e<br />

software, che consentono l’interazione con il computer,<br />

è necessario da parte nostra un periodo di<br />

osservazione e sperimentazione che metta in evidenza<br />

le abilità motorie del minore, per il supporto<br />

all’apprendimento la nostra attività non deve e<br />

non può prescindere dal progetto individualizzato<br />

scolastico. Anzi, è indispensabile la costante collaborazione<br />

con gli insegnanti di riferimento: sulla<br />

base delle loro competenze didattiche, gli insegnanti<br />

fanno emergere un bisogno specifico del<br />

minore nel percorso di apprendimento, al quale<br />

noi rispondiamo cercando, trovando o, quando<br />

serve, costruendo uno strumento informatico fun


zionale.<br />

Questa situazione si viene a creare in misura minore nella<br />

collaborazione con la scuola dell’infanzia, per il semplice<br />

fatto che nel periodo dai tre ai cinque anni del bambino la<br />

nostra attività ha più una funzione di stimolo, ed in misura<br />

maggiore nella collaborazione con la scuola primaria e,<br />

soprattutto, con la scuola secondaria di primo e secondo<br />

grado, dove le richieste di performance sono sempre più<br />

specifiche e differenziate. In commercio e in internet esistono<br />

numerosi programmi didattici divisi per materia,<br />

molto utili. Alcuni di questi necessitano di essere personalizzati<br />

e adattati, per essere utilizzati anche da minori<br />

con disabilità motoria, con intelligenza e flessibilità, perché<br />

ogni rigidità d’uso rischia di ridurre fortemente i vantaggi.<br />

Pertanto, l’insegnante, sulla base del programma didattico<br />

delle singole materie, deve esprimere un bisogno specifico<br />

– es. “vorrei che A risolvesse i problemi di geometria,<br />

pur non potendo gestire squadre, righelli ealtri strumenti”;<br />

è da <strong>qui</strong> che noi tentiamo di rispondere a questo bisogno<br />

in tre modi:<br />

1. Diamo il via ad una ricerca approfondita che porti alla<br />

scoperta del software che, da solo, può rispondere al bisogno<br />

del minore (parliamo di ricerca perché non fa parte<br />

delle nostre competenze la conoscenza di tutti i software<br />

didattici di tutte le materie).<br />

2. Se il software trovato risponde al bisogno ma non è accessibile,<br />

interveniamo, se possibile, con modifiche e adattamenti.<br />

3. Se non è possibile realizzare adattamenti al programma,<br />

o questo non è stato trovato, ci impegniamo nella realizzazione<br />

di un programma che soddisfi il più possibile le<br />

esigenze richieste.<br />

E’ in quest’ultimo punto che diviene maggiormente evidente<br />

la necessaria collaborazione tra due entità che devono<br />

procedere in modo parallelo: la Scuola, che con<br />

l’insegnante mette a disposizione il suo sapere didattico, e<br />

la Cooperativa, che con un team composto da tecnici informatici<br />

e tecnici psico-educativi, cerca di rispondere ad<br />

un bisogno, senza voler creare false illusioni, e dando<br />

anche spazio alla creatività.<br />

L’impegno è per un rapporto di collaborazione Scuola –<br />

Cooperativa sia sempre più sinergico, perché nel processo<br />

di apprendimento e applicazione delle conoscenze dobbiamo<br />

accompagnare il minore con disabilità motoria a<br />

fare da solo (non ad arrangiarsi!).<br />

Paola Bertelli<br />

27


I SOCI Volontari<br />

della Cooperativa<br />

L<br />

a solidarietà, intesa come attività svolta per<br />

sollevare persone bisognose sia per motivi<br />

economici che fisici (malattia, invalidità,<br />

ecc.), se è svolta da singoli cittadini o da cittadini riuniti<br />

in associazioni, prende il nome di Volontariato.<br />

La legge 266 del 1991 istituisce su base regionale delle<br />

strutture mirate alla crescita ed allo sviluppo del volontariato<br />

organizzato.<br />

Il volontariato organizzato deve avere le seguenti caratteristiche:<br />

28 News OGGI<br />

spazio volontari<br />

Notizie<br />

Riflessioni personali<br />

tra le varie categorie dei soci, la figura del Socio Volontario<br />

che individua proprio con riferimento alla<br />

sopra citata legge.<br />

Parallelamente alla Cooperativa <strong>Nikolajewka</strong> è nata<br />

l’“Associazione Volontari della Niko“ e nel precedente<br />

numero di “<strong>Nikolajewka</strong> News” la Presidente dell’Associazione<br />

ha intervistato la responsabile dei CDD<br />

illustrando nei dettagli l’attività da loro svolta ed esa-<br />

<strong>Nikolajewka</strong><br />

l’intervista del direttore<br />

° gratuità assoluta delle prestazioni fornite che devono<br />

essere personali e spontanee<br />

° divieto assoluto di retribuzione degli operatori<br />

delle associazioni<br />

° democraticità della struttura<br />

° elettività<br />

° gratuità delle cariche<br />

Nella Cooperativa <strong>Nikolajewka</strong> il volontariato rappresenta<br />

una realtà fondamentale; l’art. 4 del Titolo II<br />

dello Statuto della Cooperativa <strong>Nikolajewka</strong> prevede,<br />

minando le caratteristiche degli stessi.<br />

Riteniamo pertanto opportuno illustrare anche l’attività<br />

svolta dai “Soci Volontari” ed a tale proposito abbiamo<br />

incontrato il rag. Piero Arici, che oltre ad essere<br />

un attivo socio Volontario è membro del CdA della<br />

Cooperativa, in compagnia del socio volontario Stramacchia<br />

.<br />

Direttore<br />

Caro Piero, nella Cooperativa il Volontariato<br />

gioca un ruolo di notevole<br />

importanza e vorrei approfondire<br />

l’argomento. Mi risulta che i soci<br />

volontari sono circa settanta, ma non<br />

credo che tutti siano effettivamente<br />

coinvolti in attività concrete di volontariato<br />

nella nostra Cooperativa;<br />

quanti di Voi sono operativi in maniera<br />

continuativa?<br />

Arici<br />

Ad operare regolarmente siamo<br />

circa in 35; certamente non tutti presenti<br />

negli stessi momenti, ma in


funzione dei fabbisogni della Cooperativa.<br />

Direttore<br />

Puoi darci delle indicazioni sul tipo di attività che svolgete?<br />

Arici<br />

Certamente; inizialmente i soci volontari si prestavano<br />

ad attività di supporto nella gestione degli ospiti, ma<br />

poi si sono specializzati nelle manutenzioni e nel supporto<br />

alle attività esterne. Possiamo <strong>qui</strong>ndi affermare<br />

che la nostra attività è volta prevalentemente a supportare<br />

gli operatori della Cooperativa nell’esecuzione<br />

delle piccole riparazioni e manutenzioni che tutti ben<br />

sappiamo sono sempre necessarie in qualsiasi famiglia.<br />

Nella nostra realtà tali interventi sono poi estremamente<br />

importanti anche in considerazione delle<br />

caratteristiche dei nostri ospiti; pensate ad esempio al<br />

disagio che si crea in caso di rottura di una carrozzella<br />

o di un ausilio qualsiasi.<br />

Ci sono poi i lavori di cura del verde, la manutenzione<br />

degli automezzi ed i piccoli servizi da fattorino come<br />

recarsi in farmacia, o a consegnare un prelievo o a ritirare<br />

l’esito di un esame. Non dimentichiamo poi il<br />

lavoro per la realizzazione dei gadget natalizi che, distribuiti<br />

dagli alpini, portano alla Fondazione un contributo<br />

economico rilevante.<br />

Direttore<br />

Quali sono le caratteristiche richieste ad un socio volontario?<br />

Arici<br />

La disponibilità a dedicare una parte del proprio tempo<br />

libero al servizio, buona volontà ed eventualmente capacità<br />

manuali pratiche specifiche. Tieni presente che<br />

per quanto riguarda la grossa manutenzione siamo validamente<br />

supportati dalla Protezione Civile degli Alpini<br />

che tra l’altro è egregiamente attrezzata.<br />

Direttore<br />

Ti ho invitato a questo tavolo in quanto ti conosco da<br />

quando faccio parte del CDA della Cooperativa è mi<br />

è venuto spontaneo rivolgermi a te. Posso considerarti<br />

il portavoce dei Soci Volontari? Mi spieghi come siete<br />

organizzati?<br />

Arici<br />

In realtà negli anni passati avevamo un Presidente, un<br />

Consiglio ed un bilancio, ma attualmente non abbiamo<br />

una vera e propria struttura e siamo inquadrati come<br />

soci. La nostra sede operativa è situata nei pressi della<br />

lavanderia della Cooperativa dove siamo presenti tutti<br />

i giorni dalle ore 8,30 alle 11,30.<br />

Un nostro socio è addetto alle piccole riparazioni ed<br />

in caso di necessità particolari si rivolge ad altri colleghi.<br />

Un seconda persona segue la manutenzione degli<br />

automezzi ed una terza si dedica ai servizi esterni.<br />

Io poi sono sempre in zona ed in caso di necessità mi<br />

interpellano. Oggi non sentiamo la necessità di strutturarci<br />

in modo diverso e siamo soddisfatti così anche<br />

se non nascondo che subito dopo lo scioglimento della<br />

nostra associazione siamo rimasti un poco amareggiati.<br />

All’inizio di questa intervista ti ho pregato di non fare<br />

nomi perché non crediamo nel protagonismo, ma mi<br />

sento di fare un’eccezione per il collega Bonometti che<br />

proprio in questi giorni festeggia il 28 ° anno di attività<br />

come volontario.<br />

Direttore<br />

Da quello che ho potuto vedere durante la mia permanenza<br />

all’interno della Cooperativa e da quello che mi<br />

hai appena detto, mi sembra di capire che la Vostra attività<br />

di Volontariato non si sovrappone a quella della<br />

dell’”Associazione Volontari della Niko” , ma si integra.<br />

In pratica più che mettere a disposizione il Vostro<br />

tempo direttamente per gli ospiti lo mettete a disposizione<br />

della struttura<br />

Arici<br />

Certamente!<br />

Direttore<br />

Come Vi rapportate con i responsabili dei Servizi?<br />

Arici<br />

In realtà non esiste un vero e proprio rapporto formale,<br />

ma come ti dicevo noi giriamo nella struttura o comunque<br />

siamo presenti nel nostro “Ufficio – Officina”.<br />

Per quanto riguarda la manutenzione del verde ci regoliamo<br />

in base alla nostra esperienza.<br />

Direttore<br />

Quindi di fatto avete una serie di riferimenti all’interno<br />

della Cooperativa anche se non ufficializzati. Personalmente<br />

ritengo sarebbe opportuno formalizzare meglio<br />

i Vostri ruoli creando un minimo di struttura<br />

organizzata per facilitare i rapporti con la Cooperativa<br />

che si rende conto della complementarietà di tutte le<br />

forze che operano al suo interno.<br />

La stessa Direzione, da me interpellata, auspica che si<br />

possano trovare nuove modalità di coordinamento e<br />

collaborazione che siano sempre più rispettose delle<br />

nuove normative in merito alla sicurezza sui luoghi di<br />

lavoro.<br />

Vi propongo infine di collaborare con “<strong>Nikolajewka</strong><br />

News” mettendo a Vostra disposizione una pagina su<br />

ogni numero della rivista, pagina sulla quale potrete<br />

tenere tutti informati sulla Vostra attività, sulle Vostre<br />

necessità ed impressioni.<br />

Per concludere Ti ringrazio sinceramente per il tempo<br />

che mi hai messo a disposizione e ringrazio, non solo<br />

a nome mio, ma a nome dell’intero Comitato di Redazione,<br />

tutti i Soci Volontari ed i loro sostenitori per<br />

l’impegno che hanno dedicato alla nostra Cooperativa.<br />

Roberto Zani<br />

29


CASAdolce CASA<br />

Abbiamo deciso di riservare tra le rubriche di questa<br />

rivista, uno spazio per consentire ai tecnici del<br />

SAVe e del CTVAI di esporre e divulgare l’importante<br />

contributo della Fondazione Brescia Solidale<br />

a favore della vita autonoma delle persone con disabilità.<br />

Li abbiamo accolti, primi e unici all’in-<br />

30 News OGGI<br />

SAV e CTVAI<br />

Fondazione Brescia Solidale:<br />

Progetti Territoriali per l’Autonomia<br />

terno di “<strong>Nikolajewka</strong> News”, per la prossimità di<br />

intenti della loro opera con la nosrta. Li abbiamo<br />

voluti perchè crediamo che bisogna concentrare<br />

un grande impegna nella ricerca di soluzioni che<br />

consentano il superamento degli ostacoli che limitano<br />

le libertà delle persone con disabilità. R.Z.<br />

Il SAV: un servizio per l’adattamento<br />

degli ambienti di vita<br />

Il SAV - promosso dalla Fondazione Brescia Solidale<br />

in collaborazione con l’Assessorato ai Servizi<br />

Sociali del Comune di Brescia e cofinanziato<br />

da Fondazione ASM/Gruppo A2A e da Fondazione<br />

Villa Paradiso - è un servizio di informazione<br />

e consulenza per l’abbattimento delle<br />

barriere architettoniche al domicilio.<br />

A chi si rivolge?<br />

Ai cittadini che necessitano di informazioni specifiche e consulenze<br />

articolate sull’accessibilità della propria casa: adulti e<br />

minori con disabilità, anziani, persone colpite da malattie croniche<br />

invalidanti e coloro che li assistono (familiare, badante,<br />

amico…); operatori sociali e sanitari; associazioni di persone<br />

con disabilità; tecnici pubblici e privati; enti.<br />

Oltre all’intervento individualizzato per ogni persona il SAV<br />

offre un servizio di formazione e informazione per tecnici e<br />

operatori sociosanitari, finalizzato alla sensibilizzazione e diffusione<br />

della cultura del benessere ambientale.


Che cosa offre?<br />

Il Servizio intende rispondere alla domanda “come posso continuare a vivere a casa mia, quando le<br />

condizioni di salute, mobilità, autonomia e necessità di assistenza sono mutate?”. La risposta offerta<br />

dal SAV prevede l’individuazione di soluzioni di adattamento dell’ambiente di vita, la proposta di ausili<br />

e arredi adeguati, soluzioni tecnologiche e informazioni relative alle agevolazioni e ai contributi<br />

di cui beneficiare.<br />

Come funziona?<br />

A seguito di una valutazione delle autonomie residue e<br />

dei bisogni legati alla specifica situazione abitativa il<br />

SAV informa, facilita e orienta il cittadino nell’individuare:<br />

- accorgimenti per adattare gli ambienti di vita alle particolari condizioni dell’interessato;<br />

- soluzioni per favorire l’autonomia personale;<br />

- soluzioni tecnologiche e ausili personalizzati;<br />

- contributi pubblici e agevolazioni fiscali disponibili per gli adattamenti degli ambienti domestici e<br />

per l’ac<strong>qui</strong>sto di tecnologie e attrezzature specifiche.<br />

Il Servizio si avvale di un’é<strong>qui</strong>pe costituita da diverse figure professionali (architetto, geometra, fisioterapista)<br />

che effettuano la valutazione attraverso incontri con gli interessati e mediante sopralluoghi<br />

a domicilio. Se necessario, il SAV si raccorda con gli operatori territorialmente competenti e si<br />

avvale di ulteriori consulenze specialistiche (geriatra, medico specialista, esperto di domotica…).<br />

Obiettivo del SAV è individuare insieme ai cittadini che si rivolgono al Servizio le soluzioni in grado<br />

di migliorare l’accessibilità dell’ambiente domestico, l’autonomia e la partecipazione alla vita comunitaria<br />

attraverso:<br />

- l’eliminazione delle barriere architettoniche;<br />

- la prevenzione degli incidenti domestici;<br />

- l’individuazione di soluzioni tecnologiche (motorizzazione, domotica…);<br />

- il miglioramento delle condizioni di indipendenza nell’ambiente urbano.<br />

Conclusioni<br />

Perchè un servizio per<br />

l’autonomia e l’accessibilità?<br />

Il SAV opera per migliorare le condizioni ambientali che influiscono<br />

sulla qualità di vita delle persone con disabilità, incrementare<br />

il benessere per la persona e per chi la assiste ed accudisce,<br />

contribuire a contenere i ricoveri impropri, prevenire gli infortuni attraverso il miglioramento della sicurezza<br />

dell’ambiente domestico, favorire maggiore inclusione sociale.<br />

La sede del SAV si trova presso la Residenza Sanitaria Assistenziale VILLA ELISA in via San Polo<br />

2, Brescia.<br />

Si riceve previo appuntamento: arch. Tiziana Cretti e geom. Antonio Cazzoletti tel. 030-8847580,<br />

dalle 8.30 alle 16.00 (lunedì-venerdì) o inviando una e-mail al seguente indirizzo:<br />

sav@fondazionebssolidale.it<br />

Tiziana Cretti<br />

31


Sviluppo<br />

di un Sistema<br />

tracciamento<br />

di<br />

oculare<br />

“Un sistema di tracciamento oculare (in gergo<br />

“eye tracker”), mediante una telecamera posta<br />

di fronte all’utente, si occupa di misurare la po-<br />

sizione degli occhi e dei loro movimenti dando<br />

la possibilità di comunicare ed interagire con il<br />

mondo circostante semplicemente guardando il<br />

monitor di un computer”.<br />

I<br />

sistemi di tracciamento oculare sono nati per<br />

fornire un metodo di input alternativo al<br />

mouse e alla tastiera di un computer, permettendo<br />

ad una persona senza o con una minima<br />

capacità motoria di esprimere le proprie volontà.<br />

Da anni molte aziende sviluppano questi tipi di sistemi,<br />

ma queste soluzioni hanno costi molto elevati.<br />

I prezzi oscillano tra i 7.000 € e i 20.000 €<br />

impedendo di fatto a molti utenti di poterne ac<strong>qui</strong>stare<br />

uno di tasca propria. Il costo elevato è dovuto<br />

ad una logica di mercato e ad un effettivo costo delle<br />

apparecchiature fornite.<br />

In genere, il materiale fornito da queste aziende<br />

comprende una telecamera “speciale”, un emettitore<br />

di luce infrarossa e un software per elaborare le immagini<br />

ac<strong>qui</strong>site mediante la telecamera stessa. La<br />

caratteristica che contraddistingue questa telecamera<br />

rispetto a quelle che troviamo in commercio è la capacità<br />

di catturare la luce infrarossa oltre ad avere<br />

una buona velocità di cattura (frame-rate) e un’alta<br />

risoluzione (pixel).<br />

Puntando la luce infrarossa sul viso dell’utente, si<br />

genera un particolare riflesso sulla pupilla che non<br />

è però visibile all’occhio umano ma è invece rilevabile<br />

dalla telecamera.<br />

32 News DOMANI<br />

progettiamo<br />

Idee e progetti futuri<br />

Questo riflesso viene utilizzato dal software per analizzare<br />

e tracciare la pupilla durante tutti i suoi movimenti.<br />

Mediante opportune interfacce grafiche, l’utente<br />

posto davanti al monitor è in grado di scrivere, disegnare,<br />

navigare in internet, ecc…<br />

Senza pretendere di competere con i sistemi attualmente<br />

in commercio, il nostro scopo è quello di sviluppare<br />

un sistema economico che permetta ad un<br />

utente di selezionare un set prestabilito di azioni rappresentate<br />

su un monitor di un computer mediante la<br />

loro osservazione o attraverso una sequenza predeterminata<br />

di osservazioni.<br />

Ad esempio si potrebbe pensare di visualizzare a<br />

video 6 quadrati colorati che rappresentano 6 azioni<br />

selezionabili con lo sguardo. Queste azioni potrebbero<br />

servire per comandare la televisione o un dvd,<br />

spegnere o accendere le luci della stanza, segnalare<br />

allarmi, esprimere necessità, ecc…<br />

A seguito di un’attenta ricerca dei materiali presenti<br />

in letteratura, si sono individuati alcuni modelli progettuali<br />

da cui partire per lo sviluppo di un primo<br />

prototipo.<br />

Per fronteggiare i primi problemi dati dall’investimento<br />

per le apparecchiature necessarie, si è deciso


inizialmente di sperimentare alcune metodologie di<br />

analisi utilizzando una telecamera a bassa risoluzione<br />

con un emettitore infrarosso di poco costo.<br />

Inoltre, sempre per i limiti imposti dalla telecamera<br />

in possesso, si è dovuto sviluppare un prototipo indossabile,<br />

ovvero un eye tracker di tipo head-mounted<br />

(letteralmente “montato sulla testa”) per poter<br />

sfruttare a pieno le potenzialità della ripresa.<br />

Il principio di funzionamento del sistema è il seguente:<br />

la telecamera viene indossata dall’utente<br />

mediante un particolare supporto (ad esempio un<br />

paio di occhiali o un cappellino) e viene posizionata<br />

in modo che inquadri solo uno degli occhi<br />

Il programma individua l’occhio dell’utente sfruttando<br />

il riflesso della pupilla citato precedentemente.<br />

L’utente viene posto comodamente davanti<br />

al monitor del computer con la testa appoggiata e<br />

ben fissata alla poltrona.<br />

A questo punto avviene la fase di calibrazione: vengono<br />

visualizzati dei pallini a video che l’utente<br />

deve osservare per un certo intervallo di tempo.<br />

Dopo la calibrazione, il sistema mediante una relazione<br />

matematica associa una determinata posizione<br />

degli occhi ad una particolare coordinata sullo<br />

schermo.<br />

Da questo momento in poi il puntatore del mouse<br />

viene spostato nell’area osservata .<br />

Il sistema però presenta lo svantaggio di essere<br />

troppo invasivo, costringendo l’utente ad indossare<br />

il sistema aumentando il grado di stress durante<br />

l’utilizzo.<br />

Inoltre la precisione del sistema è bassa, ovvero<br />

l’area su cui il cursore viene portato non è esattamente<br />

quella osservata.<br />

Un contributo importante nello sviluppo è arrivato<br />

nel momento in cui si è coinvolta l’Università di Informatica<br />

di Crema nella persona del ricercatore e<br />

docente Roberto Sassi con il quale si sono vagliate<br />

alcune proposte di tesi legate al progetto. Durante<br />

l’anno 2010 lo studente Giorgio Scalari ha preparato<br />

una tesi dal titolo “Progettazione e sviluppo di<br />

un sistema di Eye Tracking” dove ha realizzato un<br />

sistema utilizzando una telecamera industriale<br />

messa a disposizione dal dipartimento universitario.<br />

Questa telecamera può essere paragonata per qualità<br />

e velocità ad una telecamera utilizzata dai sistemi<br />

tradizionali: si ha avuto <strong>qui</strong>ndi la possibilità<br />

di testare le performance e i limiti dei modelli adottati<br />

precedentemente.<br />

Si sono <strong>qui</strong>ndi seguite strade diverse dalla soluzione<br />

indossabile avendo la possibilità di posizionare la<br />

telecamera davanti al soggetto ed inquadrando entrambi<br />

gli occhi. Il sistema ha il vantaggio di non<br />

essere invasivo ed i risultati sono stati buoni, tanto<br />

che questa strada sarà portata avanti per i futuri prototipi.<br />

Nonostante la precisione sia ancora bassa, si stanno<br />

studiando particolari interfacce per poter utilizzare il<br />

sistema così com’è, creando ad esempio menu interattivi<br />

selezionabili mediante l’osservazione.<br />

Gli sviluppi futuri riguarderanno sicuramente l’aumento<br />

di precisione, lavorando sia sull’illuminotecnica<br />

che su modelli matematici alternativi di<br />

rilevazione e inseguimento oculare. Infine, poiché<br />

si vuole rendere il sistema usabile anche da chi possiede<br />

la mobilità del capo, gli sforzi futuri si concentreranno<br />

sulla compensazione dei movimenti<br />

della testa.<br />

Daniele Lombardo<br />

33


Notizie Flash<br />

Nei primi mesi dell’anno<br />

sono venuti a trovarci...<br />

9 febbraio: 77 alunni della Scuola Media di Pezzaze; 34 alunni della Scuola Media di Tavernole.<br />

16 febbraio: 71 alunni della Scuola Media di Tavernole.<br />

22 febbraio: 54 alunni della Scuola Media di Monteisola.<br />

24 febbraio: 45 alunni della Scuola Media di Provaglio D’Iseo.<br />

Gli alunni, accompagnati da insegnanti e alpini, hanno avuto l’occasione di conoscere la nostra sturttura<br />

e i servizi della Cooperativa, illustrati dalle responsabili dei CDD e della RSD.<br />

34 News DOMANI<br />

Ultime<br />

Diamo il benvenuto a...<br />

Luisa, assunta come impiegata amministrativa dal 1 gennaio 2011<br />

Annalisa assunta come impiegata amministrativa dal 1 gennaio 2011<br />

Anna, assunta come educatrice dal 31 gennaio 2011<br />

Ringraziamo per la collaborazione...<br />

Notizie e informazioni<br />

dalla Cooperativa e dalla Fondazione<br />

Gioliola, assunta come ausiliaria dal 1 marzo 2011<br />

Tamara, che ha prestato servizio come ausiliaria dal 27 luglio 2002 al 28 febbraio 2011.<br />

Un saluto speciale a Mariagrazia, ausiliaria che il 31 dicembre 2010 è andata in pensione!<br />

Redazione, Cooperativa e Fondazione<br />

augurano a tutti<br />

Buona Pasqua!

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