Personaggio dell'anno 2010 - lo scirocco
Senza Salento
c’è chi è contento
di Pietro Fornaciari
Non vogliamo entrare nel merito
della questione “Regione
Salento”: si può essere favorevoli
o contrari all’iniziativa del comitato
presieduto da Paolo Pagliaro, portando
obiezioni altrettanto valide sia a
sostegno sia a discredito del progetto.
Vogliamo però far notare come questa
proposta abbia risvegliato in alcuni dei
nostri cugini baresi un vivace ed elaborato
dibattito culturale sviluppatosi in
rete, sia su Facebook che nei commenti
online alle notizie riguardanti
l’iniziativa. > 6
La Padania
da Alessano
di Serena Rollo
La questione è la seguente: potrebbe
un’emittente radiofonica
meridionale, o meglio ancora
meridionalista, oppure, evitando questioni
etniche, una radio di partito, o altrimenti
una radio protestante, musulmana,
o che so io mormone, occupare
frequenze gratuitamente e godere di sovvenzioni
statali? La risposta è no. Eppure
Radio Padania Libera può farlo. > 2
Personaggio
dell’anno
2010
Giovane, entusiasta della
vita. Abbiamo scelto
Federica Costantini per
rappresentare l’anno
appena trascorso. > 15
REDAZIONE:
via Piave, 24
73059
UGENTO (Le)
cell.
331.25.32.884
tel/fax.
0833.55.58.57
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Cutrofiano
e la disfida
del fotovoltaico
di Francesco Piscopello
Sta prendendo i tratti di una faida senza precedenti
la questione del fotovoltaico a Cutrofiano.
Davide contro Golia, le piccole associazioni
contro Legambiente, ammiraglia della tutela
del verde nazionale. Il pomo della discordia è,
Gli auguri
migliori
Pochi proiettili in riga e
una frase spicciola.
Una pseudo lettera
fatta di vuoto...
Sono gli auguri migliori
ecco perché > 4
Cartina degli insediamenti fotovoltaici in Provincia di Lecce - Realizzata da: Forum AmbienteSalute
“Invece di maledire il buio
è meglio accendere una candela”
Lao Tzu
anno 3 numero 5
manco a dirlo l’energia pulita. L’intenzione di Legambiente
e di AzzeroCO2 srl - considerata da molti
l’ala imprenditoriale del cigno verde - di realizzare
un impianto di pannelli fotovoltaici per uso industriale
su ventisei ettari di terreno agricolo è destinata
a far discutere. > 8
(continua dalla prima pagina)
È, infatti, insieme a Radio Maria
(guarda caso), l’unica emittente nazionale
riconosciuta come “radio a carattere
comunitario”, una speciale categoria
caratterizzata da “assenza di
scopo di lucro” in nome di “particolari
istanze culturali, etniche politiche
o religiose”. Il privilegio risale al
2001, quando il governo Berlusconi
e la maggioranza di centrodestra votarono
una norma che consentiva a
Radio Padania di occupare senza alcun
costo frequenze radio con una
semplice certificazione al ministero.
Un aiuto non da poco se si considera
che da anni le altre radio non possono
acquisire alcuna frequenza se
non a caro prezzo. A ciò va aggiunta
un’altra legge, nel 2005, sempre con
governo di centrodestra, che assicura
a Radio Padania e a Radio Maria un
finanziamento annuo di oltre 1 milione
di euro.
Perché accade tutto questo? Perché
il governo è ostaggio della Lega?
Perché l’unico tentativo di bloccarne
l’espansione si è trasformato nei tristi
personalismi finiani? Perché l’unica
politica che riconosce il ruolo e risponde
alle richieste dei suoi elettori
è quella del Carroccio?
Perché non esiste al Sud una forza
politica davvero in grado di rappresentarlo?
E intanto scoppia il caso di Alessano,
dove Radio Padania ha installato
il suo ripetitore riuscendo così a rag-
T E M I C A L D I
F E D E R A L I S T A O C O M U N I T A R I A ?
Radio Padania da Alessano
Il Carroccio trasmette da Alessano su frequenze ottenute a titolo gratuito
giungere con i suoi programmi una
trentina di comuni del Capo di Leuca.
Quali ascolti possa sperare di ottenere,
al di là delle melliflue dichiarazioni
del direttore Matteo Salvini
circa la somiglianza tra pugliesi e
lombardi, è tutto da verificare. Certo
Sono esonerati dal pagamento
del canone Rai per il 2011 coloro che
hanno compiuto 75 anni d’età e
non convivono con soggetti diversi
dal coniuge titolari di un reddito proprio.
Lo ricorda l’Unsic - Unione Nazionale
Sindacale Imprenditori e
Coltivatori di Lecce, citando la circolare
n. 46/E dell’Agenzia delle Entrate.
L’esonero è rivolto per la sola
casa di residenza ed il reddito del nucleo
familiare, riferito all’anno precedente,
non deve superare €
6.713,98 annui (€ 516,46 per 13
mensilità). Vanno considerati solo i
redditi Irpef con l’inclusione però
della rendita svizzera.
resta la possibilità per un’emittente
che ha ottenuto delle frequenze a titolo
gratuito di rivenderle a caro
prezzo, ricavandone profitti di non
poco conto (la sola frequenza di
Alessano vale circa 500 mila euro).
Serena Rollo
A N Z I A N I C O N P I Ù D I 7 5 A N N I
Esonero del Canone Rai per il 2011
È possibile inoltre richiedere il rimborso per i tre anni precedenti
Per usufruire dell’esenzione occorre
una dichiarazione sostitutiva
che attesti l’esistenza dei requisiti necessari.
La scadenza è fissata al 30
aprile per i contribuenti che usufruiscono
del beneficio per la prima
volta; al 31 luglio se la richiesta si riferisce
al secondo trimestre.
È inoltre possibile, se si è in possesso
dei requisiti necessari, chiedere
il rimborso per il canone Rai già
versato negli anni 2008, 2009, 2010.
La restituzione del dovuto avverrà
con pagamento in contanti presso gli
uffici postali.
Per ulteriori informazioni: www.unsiclecce.it.
Cristina Polverre
2
T E M I C A L D I
Gli auguri migliori che avreste potuto farci
Un’immagine, pochi proiettili
in riga, ed una frase,
“continua così direttore
e l’anno comincia molto
male AUGURI”. Busta chiusa. Destinatario:
Gent.mo Paolo Schiavano.
Una pseudo lettera che lettera
non è, fatta di vuoto, fatta di immagini
che evocano cattiveria solo
per chi - come voi - la cattiveria la
vive, schifo e risate per chi - come
noi - è impregnato di ben altri valori
e ben altre realtà.
Non sono io il direttore del
giornale. Ma voi, mittenti del messaggio,
siete tenuti a sapere che
non basterà una foto di proiettili
a fermarci e che non basterebbero
neppure quelli veri a interrompere
una voce, a impedire
che le nostre idee fuggano dove
qualcuno non desidera che arrivino,
a fermare pensieri che volano
dalle pagine de Lo Scirocco.
Non basta strapparne la carta
perché non è solo carta. Non basta
cercare di intimidire uno tra
chi lo realizza perché non è il solo.
Continueremo cosi come stiamo
facendo ma faremo di più, molto
di più, cercando di migliorare la
forma, mantenendo fermo lo stile:
quello di raccontare la verità, di
risvegliare le coscienze, di fare
opinione.
Siamo contenti di questi auguri,
sono la migliore conferma di
quanto stiamo facendo e facendo
bene perché provocare fastidio ai
delinquenti ci aggrada e ci rende
felici, ci da garanzia che il nostro
lavoro serve a qualcosa. (La versione
integrale dell’articolo è su
www.loscirocco.it)
Paolo Schiavano
4
Almanacchi, almanacchi nuovi; lunari
nuovi. Bisognano, signore, almanacchi?”
Così inizia una famosa
pagina dello Zibaldone leopardiano,
intitolata appunto Dialogo di un
venditore di almanacchi e di un passeggere.
Un passante - figura anonima, che
nell’immaginario leopardiano rappresenta
tutti noi - si ferma per via a
comprare un calendario. È un gesto
consueto all’inizio del nuovo anno. Ha
un valore pratico: tenere sott’occhio lo
scorrere dei giorni, ricordare le scadenze…
Ma racchiude anche un aspetto
simbolico: acquistare una nuova
agenda o un calendario è come voler
comprare tacitamente uno spazio alla
speranza, come ipotecare un po’ di benessere
per il futuro. Sulla soglia dell’anno
che va a incominciare ognuno
custodisce nel cuore il desiderio di
qualcosa di buono che verrà, nascosto
nelle pieghe dei giorni e dei mesi (a
gennaio? a maggio? a giugno? chissà
come e quando, ma verrà!).
Incalzato dalle domande ironiche
del Venditore, che si prende bonariamente
gioco della sua ingenuità, il Passante
è indotto a confessare implicitamente
che la storia alle sue spalle è
un’ammucchiata di delusioni, tanto
che, invitato a scegliere, non vorrebbe
rivivere alcuno degli anni trascorsi. Eppure
ogni anno era iniziato con quell’acquisto,
con un almanacco di speranze,
di fiducia nel futuro…
Per bocca del Venditore, il pessimismo
leopardiano non sa dire altro che
la vita è una somma di delusioni, tanto
che nessuno ( né “io - egli dice - o il
principe o chiunque altro”) vorrebbe tornare
indietro a rivivere il passato. Ma,
nonostante tutto, il Passante non si lascia
demolire dall’ironia del Venditore:
ancora una volta ripete il rituale dell’acquisto
di capodanno e si allontana
col nuovo almanacco sotto il braccio e
antiche speranze nel cuore.
Nella sua ingenuità - persino un po’
superficiale, se vogliamo - il Passeggere
leopardiano testimonia una profonda
verità: è l’attesa, la speranza, in
fondo, che ci rende vivi, reattivi, che ci
dà coraggio e ci traccia un cammino
nell’incerto scorrere dei giorni.
È proprio per dare giusto spazio alla
speranza che i giorni attorno al capodanno
sono pieni di echi augurali. Tra
dicembre e gennaio, nelle case e nelle
strade, è tutto un rimbalzare di au-
T E M I C A L D I
L ’ A N N O N U O V O
Auguri e speranze
guri: ci auguriamo benessere, salute, armonia,
felicità, giorni lieti a venire…
Non sono solo voci, sono palpiti del
cuore, misteriose certezze. La speranza
pone mete, libera energie, mette in
cammino. È impalpabile, ma altrettanto
necessaria alla vita dell’uomo,
come l’acqua o la luce alle piante. Ha
valore non come finzione di sogni impossibili,
ma come traguardo che ci sta
davanti, per quanto lungo e faticoso sia
a tratti il cammino.
Un’ultima suggestione ci viene da
San Francesco, colui che, su invito di
Cristo stesso, come il Santo dichiara nel
suo Testamento, iniziò la tradizione dell’augurio
più semplice e bello: «Pace e
bene!». Ma non basta e Francesco aggiunge
una raccomandazione: «La
pace che annunciate con la bocca, abbiatela
ancor più copiosa nei vostri cuori», in
modo da spargerla intorno fattivamente
con le opere. Solo così i nostri
auguri non saranno solo frasi convenzionali,
parole distratte, logorate dall’uso,
ma speranze che si avverano per
le attese di tanti.
Perciò, accogliendo la lezione di
Francesco, col cuore pieno di speranza,
mi è caro ripetere ancora una volta
in questo inizio d’anno: Pace e
bene. A tutti. Maria Grazia Labbate
S A L E N T O O L T R E L A T E R R A
Un saluto dallo spazio e l’eclisse di sole
Lo spazio, il sole, la luna, le stelle, l’uomo da sempre
naviga, naviga e va per uscire, per scoprire oltre
l’orizzonte angusto e avaro che la quotidianità
delle cose tende a schiacciare, porta ad uccidere sogni
e prospettive per il futuro. È questo il senso del saluto d’augurio
per il nuovo anno che l’astronauta Paolo Nespoli,
(con la cittadinanza onoraria che Casarano gli ha conferito
nel 2008) lancia a tutti i salentini e alle nuove generazioni
in particolare, attraverso la navicella russa Soyuz
in orbita a 400 chilometri intorno alla terra.
La magia cosmica e lo spettacolo planetario, che in questi
primi giorni dell’anno ha interessato le nostre latitudini
con l’eclisse parziale di sole, ha avuto nel Salento,
grazie ad un cielo limpido e sereno, un punto d’osservazione
ottimale. La mattina del 4 gennaio, nasi all’insù
e strumenti rudimentali alla mano ad osservare e scrutare
il cielo per cogliere l’attimo, i particolari. Preso d’assalto
il parco astronomico “Sidereus” immerso negli uliveti
delle campagne di Salve da curiosi e studiosi. Nasce
quindi sotto una luce nuova il 2011 e si spera possa dare
slancio e motivazioni in più, guardare oltre, non impantanarsi
nei meandri della solitudine, delle guerre di
religione, delle angherie e dei soprusi. Un allineamento
geometrico terra, sole, luna che rivedremo solo nel marzo
del 2015, un allineamento che la dice lunga su come
la natura ed il cosmo disegnino in maniera perfetta le forme
e luci dell’universo. Rocco Iasi
5
R E G I O N E O N O N R E G I O N E
Sono contento senza Salento
Inestimabili gli spunti di riflessione offerti dai “cugini” baresi
(continua dalla prima pagina)
Le prese di posizione di solito spaziano
da un raffinato “i salentini non
si lavano” ad un sicuramente più complesso
“Lecce = Africa”, ma tutte si sintetizzano
nell’ormai celebre slogan
“Sono contento senza Salento”. In pochi
sanno che la massima, che i detrattori
abbassano a volgare coro da
stadio, è in realtà attribuibile a Virgilio,
il quale, sbarcato a Brindisi il 21
settembre del 19 a.C. in punto di
morte, di ritorno dalla Grecia, esclamò
“Gaudeo sine Salento!”, a dimostrazione
di come l’autore delle
Bucoliche preferisse morire piuttosto
che transitare dalla città salentina.
Lo stesso etimo della parola deriverebbe,
secondo il geografo greco
Strabone, dal dialetto ionico (800
a.C. circa) e significherebbe, letteralmente,
“Terra di Puzzoni”. Un discorso
a parte merita la Pizzica, orgoglio
del Salento e dei suoi abitanti:
fiumi di inchiostro sono stati sprecati
in tesi di laurea volte a dimostrare
come la musica potesse servire o
meno da esorcismo per guarire, attraverso
il ballo, le donne tarantola-
Il quotidiano economico Il Sole 24 Ore, in accordo
con il Governance Poll 2010 realizzato da IPR Marketing,
ha decretato il sindaco di Firenze, Matteo
Renzi, vincitore del favore riconosciuto dagli
elettori al proprio primo cittadino, quale conferma
dell’operato politico messo in atto sin dalla sua
elezione. Mentre il primato tutto negativo spetta al
sindaco di Napoli, Rosa Russo Iervolino, con un debolissimo
40% di preferenze ed uno scatto negativo
del -3% in rapporto al Governance 2009.
Vediamo però quale sia stata la risposta degli elettori
dei capoluoghi pugliesi alla domanda “Se domani
ci fossero le elezioni comunali, lei voterebbe a favore o contro
l’attuale sindaco?”
te, mentre studi recenti condotti
dai ricercatori della facoltà di Antropologia
Culturale “Lino Banfi” dell’Università
di Barletta dimostrano in
modo incontestabile come il ballo sia
tutta una scusa dei salentini per farsi
le canne in compagnia e suonare
i bonghi fino alle tre di notte, ché
tanto poi la mattina dopo mica ci vanno
a lavorare.
In tale contesto diventano quindi
comprensibili, sia da un punto di vista
geopolitico che socioeconomico,
le rivendicazioni di scissione della Puglia
barese dal resto del Salento, che
andrebbe separato fisicamente dal resto
d’Italia e lasciato galleggiare sospinto
dalla corrente verso il suo naturale
approdo sulle coste libiche. Il
fatto che tutto questo non apporti un
grammo di sostanza alla discussione,
ma si riduca a semplice sfogo da stadio,
accresce enormemente la considerazione
che abbiamo verso i nostri
interlocutori, e se non altro ci permette
di riempire, per una volta in
modo del tutto consapevole, 2.500
battute di sciocchezze.
Pietro Fornaciari
T E M I C A L D I
R E G I O N E S A L E N T O
Bari - Lecce,
l’unione fa la forza
Diversi per storia e tradizioni, lingua e vini,
ma non è scindendosi che si valorizzano
Mentre in tutto il Mondo si
parla di globalizzazione, di
società multietniche e multiculturali,
nell’Italia che festeggia i
suoi primi 150 anni, esistono ancora
ridicole battaglie campanilistiche di
dubbia utilità e prive di ogni logica.
Così politici, storici, giornalisti e
tanta gente comune, si ritrovano a discutere
se la nascita della nuova Regione
Salento, può essere la migliore
opportunità di crescita e sviluppo
per un territorio troppo spesso sfruttato
e molto spesso dimenticato.
Il mio punto di vista è quello di un
semplice spettatore a questo grande
show, uno spettatore che non ha
nulla in comune con il territorio salentino,
essendo un orgogliosissimo
abitante di quella città chiamata Bari,
Capoluogo, da sempre, di una delle
più belle regioni d’Italia, la nostra Puglia.
Dicono che siamo divisi da retaggi
storici culturali lontani e diametralmente
opposti, frutto di dominazioni
e contaminazioni etniche
tra le più diverse e delle quali siamo
orgogliosissimi difensori.
L’architettura delle nostre Chiese
e antichi palazzi è diversa, i nostri dialetti
non hanno un solo punto in comune,
addirittura quando ci sediamo
a tavola siamo diversi e ostinatamente
campanilisti sui nostri piatti tipici
o su quale tipo di vino sorseggiare!
Anche la conformazione geografica
sembra volerci dividere e distinguere.
Ma cosa ci facciamo noi Baresi e voi
Leccesi in un’unica regione insieme?
G O V E R N A N C E P O L L 2 0 1 0
Quanto ti piace il tuo Sindaco?
Renzi, Sindaco di Firenze, è il più amato, Emiliano il più gradito in Puglia
Tra gli amministratori locali della nostra penisola
ritroviamo, in ordine decrescente, Michele Emiliano,
primo cittadino di Bari, che con una quota
di consensi pari al 63%, registra, in relazione al Governance
Poll del 2009, uno scatto positivo del 5%;
seguono il sindaco di Taranto, Ippazio Stefano, con
un 55,5 % ma con uno scatto negativo del 7,5%;
quello di Foggia, Giovanni Battista Mongelli con il
54,5% ed un avanzamento dello 0,5%; di Barletta,
Nicola Maffei, con il 51% e un segno negativo che
giunge a -11%, dato allo stesso modo in discesa registrato
anche dal sindaco di Lecce, Paolo Perrone,
con un gradimento del 49,5% ed un trend negativo
del 2,5%, così come Brindisi, guidata da Do-
Voglio sperare che questo sentimento
di antipugliesità che pare dilagare
sia un fenomeno molto più circoscritto
e limitato, che la gente del Salento
si senta orgogliosamente appartenente
a una regione, la Puglia.
Immaginare il Salento come una regione
è una pura follia, una regione
per essere tale deve avere un’economia
e delle infrastrutture tali da renderla
indipendenti, e per tanti motivi
il Salento questo non lo ha. Non si
vive di solo turismo due mesi l’anno.
Questa lotta d’indipendenza sembra
creata a tavolino da abili politicanti
che cavalcando l’onda del malcontento
che trova le sue radici in situazioni
ben più complesse, già si sfregano
le mani immaginando l’ipotetica
cascata di soldi e poltrone da spartirsi.
Tutti noi siamo diversi, ogni piccolo
territorio ha le sue tipicità, la
propria storia e tradizioni da difendere
e preservare, non è certamente
scindendosi che le si valorizzano,
per giunta buttando nel calderone
del secessionismo altri due territori
come quello brindisino e tarantino
che nulla hanno a che spartire con
il Salento se non quello di far numero.
Quando capiremo che è giunta
l’ora di unire le forze per far crescere
e modernizzare la nostra Puglia, allora
potremo sperare in un futuro roseo,
ma fino ad allora continuiamo a
giocare ai soldatini e a vivere di stupidi
complessi d’inferiorità che paralizzano
il nostro avvenire.
Tassella Alessio
menico Mennitti che ha ottenuto il 48% ma in discesa
del 4% rispetto all’anno precedente.
Il sindaco leccese, per nulla preoccupato è
prontamente intervenuto in merito ai dati pubblicati
su Il Sole 24ore, affermando che quel 49,5%
“È comunque la dimostrazione che un leccese su due apprezza
e condivide il lavoro svolto dall’amministrazione
comunale” sebbene, aggiunge, “la politica del rigore non
viene mai salutata con entusiasmo, per ovvie ragioni”.
Tuttavia tale dato, continua, “È la prova che numerosi
cittadini sono dalla nostra parte, comprendono gli sforzi
fatti in questi anni dall’amministrazione e la bontà del
percorso amministrativo intrapreso”.
Laura Marrocco
6
La Sidercop, da anni operante
nel settore delle attrezzature
edili, ha da qual-
S E R V I Z I P E R L ’ E D I L I Z I A
Attrezzature a noleggio
che tempo iniziato a curare anche
l’aspetto del noleggio oltre alla
produzione e/o alla commercializzazione
dei suoi articoli, tutti rispondenti
alle normative vigenti in tema di sicurezza e rispetto dell’ambiente.
Le tariffe personalizzate, le convenzioni e i noleggi a breve o lungo
termine, completano un ventaglio di offerte competitive in grado di
soddisfare ampliamente le esigenze della clientela.
Si assicurano elevati standard di servizi e consulenza nella scelta dell’attrezzatura
più adatta per ogni applicazione fornendo un servizio di
qualità rapido e completo.
I canoni di noleggio sono totalmente deducibili fiscalmente; questo
permette di superare i problemi legati agli ammortamenti, alle plusvalenze
e ai limiti di deducibilità fiscale delle manutenzioni, quindi:
risparmio fiscale = GUADAGNO.
S O L U Z I O N I P E R L E A Z I E N D E
Sul lavoro,
Salento sicurezza
Per restare sul mercato ed essere competitivi
Salento Sicurezza è un gruppo
di professionisti che garantisce
una rapida ed efficiente
soluzione per tutti gli adempimenti
tecnici e amministrativi alle aziende,
previsti in materia di sicurezza
e salute sul lavoro, dalla valutazione
dei rischi, alla formazione agli
aggiornamenti periodici.
Oggi le aziende sono chiamate
ad assolvere a diversi obblighi, ad
esempio l’individuazione dei soggetti
a cui affidare i compiti come
RLS (Rappresentante dei Lavoratori
per la Sicurezza), RSPP (Responsabile
del Servizio di Prevenzione
e Protezione), Addetto alle
emergenze, redazione del documento
di Valutazione dei Rischi, Valutazione
del Rumore, Valutazione
delle Vibrazioni, Rischio Chimico-Biologico,
PIMUS-Ponteggi, PSC
(Piano di Sicurezza e Coordinamento),
POS (Piano Operativo di
Sicurezza) e, di ultima attuazione,
la valutazione del rischio derivante
dallo Stress-Lavoro Correlato.
Salento sicurezza è strutturata per
dare risposte concrete ed efficienti
a queste problematiche sia nel settore
privato che per le pubbliche
amministrazioni.
Essere in regola con gli adempimenti
relativi alla sicurezza rappresenta
un elemento indispensabile,
e qualificante al tempo stesso,
per chi vuole stare sul mercato e
uscire dalla logica del “localismo”
per potersi confrontare in un contesto
più ampio.
7
S O S T E N I B I L M E N T E
A M B I E N T E E A S S O C I A Z I O N I
Cutrofiano: è bagarre sul fotovoltaico
La proposta di Legambiente di realizzare un impianto fotovoltaico su 26 ettari di terreno
fa discutere l’associazionismo indipendente
(continua dalla prima pagina)
A svelare l’arcano è stata una mozione
promossa da Andrea Marciani
presidente del circolo Legambiente di
Marciano (GR) in occasione dell’Assemblea
dei Circoli, tenutasi lo scorso
novembre. La seguente bocciatura
della mozione non ha fermato Marciani
che, rischiando l’espulsione,
ha inviato una lettera di denuncia al
direttivo nazionale e a tutti i mille circoli
del Paese. Nella missiva sono
espresse le ragioni di un rischio ambientale
altissimo, i dubbi riguar-
danti il sostegno di Legambiente verso
una green economy che martirizza
l’agricoltura e alcune soluzioni alternative
per promuovere il fotovoltaico
“responsabile”.
Il grido dall’allarme è stato colto
dalle associazioni ambientaliste salentine,
in testa il “Comitato Amici del
territorio” di Cutrofiano, che hanno
abbracciato la mobilitazione sollevando
così un imbarazzante lotta intestina
all’interno del coordinamento
provinciale dell’Onlus.
Nella realizzazione del discusso
progetto, promosso da AzzeroCo2 e
avallato da Legambiente, entrerebbe
anche l’Exalto S.r.l. di Palermo, società
controllata da Giovanni Silvestrini e
Mario Gamberale rispettivamente
membri del Comitato scientifico e del
Consiglio Nazionale di Legambiente.
L’Exalto quindi diventerebbe la titolare
dell’impianto, ma è proprio la
stessa azienda a comunicare di aver
stretto un accordo con la tedesca
“Concentrix Solar”, già presente nel
banchetto green salentino, e che l’opera
sarà finanziata dalla Deutsche
Bank. L’intesa prevede l’installazione
di pannelli fotovoltaici a inseguimento,
basati su tecnologia a “girasole”
che cattura il 100% delle radiazioni
dirette, ma con un impatto ambientale
ancora tutto da dimostrare.
I pannelli a inseguimento, infatti, richiedono
uno spazio maggiore, sono
alti sette metri e larghi sei e mezzo, rispetto
ai normali impianti .
Con il progetto del fotovoltaico a
inseguimento Legambiente vuole dimostrare
che è possibile conciliare la
produzione di energia elettrica degli
impianti fotovoltaici con la produzione
agricola, tuttavia data l’invasività
dell’opera sui terreni è ancora un mistero
quale genere alimentare si coltiverà
sotto l’imponente ombra di un
lastrone di silicio.
A fronte dell’ingente pioggia di polemiche
caduta da più parti sull’associazione
che rappresenta, Maurizio
Manna, coordinatore di Legambiente
per la Provincia di Lecce, ha replicato
che le critiche sollevate dalle
piccole associazioni sono delle strumentalizzazioni
che in altri casi, come
il parco di Punta Pizzo, hanno fatto il
gioco delle mafie. A fronte dei silenzi
imbarazzanti sullo sfruttamento
dei terreni agricoli per uso industriale,
da sempre caposaldo del cigno
verde, le associazioni indipendenti
sono pronte al contrattacco. La disfida
del fotovoltaico della discordia è più
che mai aperta. Francesco Piscopello
8
Non tutte le scadenze sono
uguali. Regolamentate da
norme comunitarie e nazionali,
per i prodotti alimentari ne esistono
di due tipi: una tassativa e l’altra
no. La prima è quella che compare
con la scritta “Da consumarsi entro”,
generalmente presente sui prodotti
che hanno una vita piuttosto breve, facilmente
deperibili, come uova, latte
fresco, carne e pesce. Questi prodotti
vanno consumati entro la data indicata
e non possono essere venduti
oltre il termine. Poi vi è la seconda:
“Da consumarsi preferibilmente entro”
con caratteristiche totalmente diverse.
È presente su confezioni di pasta,
riso, succo di frutta e persino sullo
yogurt. È una semplice indicazione
commerciale che indica il termine
minimo di conservazione del pro-
dotto, a partire dal quale il cibo inizia
a perdere le sue caratteristiche organolettiche,
senza però diventare
dannoso per la salute. Ciò significa
che resta commestibile e può ugualmente
essere consumato. Andrea Segrè,
docente di Agraria presso l’Università
di Bologna e presidente di Last
Minute Market, su La Repubblica del 7
gennaio scorso riporta un esempio:
“Prendiamo lo yougurt. Cosa succede un
secondo dopo l’ora X indicata come termine
“preferibile” di consumo in etichetta?
Niente. Semplicemente muore qualche migliaio
dei milioni di fermenti lattici vivi presenti
nella vaschetta. Lo yogurt in sé ben
conservato è ancora perfettamente com-
S O S T E N I B I L M E N T E
C O N S U M I E S A L U T E
Salviamo il cibo in scadenza
Circa 244mila tonnellate di cibo ancora commestibile finiscono in discarica
mestibile per altre due settimane”. Questo
non vuol dire che un prodotto è
“buono” in eterno; con un po’ di attenzione
in più, se anche la vista e
l’odore del prodotto ci confortano, si
possono salvare circa 244mila tonnellate
di cibo all’anno, che diversamente
finirebbero in discarica. Tutt’altro
discorso sono le manovre clandestine
dei cosiddetti “pirati alimentari”,
esercenti che cambiano le scadenze
sui prodotti o aziende di ristorazione
che impiegano prodotti con
muffe e vermi.
Per tutelare la nostra salute è necessario
ridurre gli sprechi e, neces-
sariamente, quelli che riguardano il
cibo. Uno dei metodi migliori per favorire
lo smercio dei prodotti prossimi
alla scadenza è quello della grande
distribuzione britannica, che ha
creato delle aree specifiche all’interno
dei supermercati dove radunare la
vendita, con uno sconto molto alto,
dei prodotti in scadenza e da consumarsi
in breve tempo. Una buona soluzione
che, insieme a tante altre buone
idee, anche gli italiani potrebbero
prendere in considerazione.
Per approfondire: www.lastminutemarket.it,
www.bancoalimentare.it.
Chiara Schiavano
9
Le potenzialità del web nel rendere
“operativo” un messaggio sono
infinite. Tanti e omologati sono
gli utenti che le usano male, diversi e raffinati
quelli che riescono a distinguersi
in mezzo alla miriade di informazioni
nella quale, ogni giorno, navighiamo:
giornali on-line, blog e, soprattutto, social
network come Facebook.
E proprio su Facebook, da qualche
mese, un simpatico asinello con il collo
all’insù e la bocca aperta raglia senza
sosta da quel bell’angolo di Salento
che è Castrignano del Capo, attirando
la curiosità di molti.
Si chiama Lu Raju. Il nome sta appunto
per il ragliare dell’asino, ma più
che ragliare con la voce Lu Raju raglia
con sane azioni collettive. Non è
un’associazione, non è un gruppo, e
soprattutto Lu Raju non va definito.
È nato ed ha preso forma nel web,
fruendo delle potenzialità della rete
per connettere comunità interne ed
esterne alla realtà locale. Ne Lu Raju,
non ci sono animatori, né figure dirigenziali;
e pensarla diversamente è
uno dei must. Come ci hanno spiegato
gli stessi “rajuani”, Lu Raju è un luogo
di confronto, condivisione e partecipazione
nel ‘non luogo’ della comunità
castrignanese. Un contenitore
di infinite, utili interconnessioni e
idee di cittadini che si attivano per il
benestare comune, liberi di esprimere
la propria opinione e di condividerla
senza doversi sottoporre a
particolari “dazi sociali e culturali”,
quali possono essere i pensieri ste-
reotipati del nostro tempo. C’è anche
la web Radio Raju On Air. E anche
questa è partita da un’idea semplicemente
condivisa in rete. Qualcuno
l’ha lanciata, l’ha postata e poi l’ha
condivisa.
Nato dopo mesi di osservazione
partecipante e analisi delle dinamiche
di comunità a Castrignano del Capo,
nella notte tra il 1° e il 2 gennaio, Lu
Raju si è reso protagonista di una guerriglia
sui generis accogliendo il neonato
2011 in un colorato giardino fiorito.
Si è trattato della cosiddetta
“Guerrilla Gardening”, una nuova
pratica di giardinaggio politico, ini-
I N P R O V I N C I A
ziata qualche anno fa a Milano, che
mira a riabbellire le aree di degrado
urbano con piante, fiori e belle aiuole.
Così, dopo aver ripulito di erbacce,
rami secchi e incurie varie, ogni angolo
di Castrignano, i “guerrilleros” de
Lu Raju sono passati all’azione decorando
le vecchie aiuole con piante
e omaggi floreali di ogni sorta; e citando
Fabrizio De Andrè, su un muro
hanno affisso il motto “dai diamanti
non nasce nulla, dal letame nascono i fior”
come invito a credere di più nei giovani.
Il tutto autofinanziato dagli stessi
attivisti.
Il risultato? È stato il più grande at-
10
tacco di guerriglia pacifica verde realizzato
in Italia, nonché il primo
nato, diretto e condiviso in rete e, soprattutto,
unico in Puglia.
La piazza S.Nicola, fulcro di Castrignano,
è rinata. Ora è aumentata
anche la curiosa “caccia allu raju”, già
avviata da tempo sul profilo Facebook
(che conta più di 1000 fans in pochi
mesi) dopo la pubblicazione delle
prime foto-denuncia: dalla macchina
del sindaco parcheggiata sullo
spazio riservato ai disabili, a quella dei
vigili sul marciapiede, all’albero natalizio
sistemato al centro del divieto
C A S T R I G N A N O D E L C A P O
Lu Raju, l’asinello che regala fiori
Un’azione di guerrilla gardening, ovvero ciò che non fanno gli amministratori di giorno,
lo fanno i cittadini del web di notte
per disabili perforando l’asfalto.
“Dall’Amministrazione e dal Sindaco -
dicono a Lu Raju - non è giunto nessun
apprezzamento, ma saranno stati informati.
Per ora siamo noi ad innaffiare le
nuove aiuole; tuttavia per la cura nel tempo
dovrebbe provvedere chi gestisce il verde
pubblico. Per esempio, non sarebbe
male avviare un progetto per gli anziani,
incaricandoli di curare le aiuole in cambio
di benefit”.
Per saperne si più: www.facebook.com/luraju
e www.guerrillagardening.it.
Qui sarà presto postato
il video e tutto il materiale dell’attacco
de Lu Raju. Silvia Rizzello
I N P R O V I N C I A
G E M I N I
La Madonna degli Ulivi in mosaico
L’opera esposta nella chiesa madre composta da tantissime tessere cangianti
Il primo gennaio 2011 è stata
consacrata a Gemini
l’immagine della Madonna
degli Ulivi, ripresa
da un’opera di
Nicolò Barabino,
meglio conosciuta
come madonna simbolo
del gruppo
G.A.M. Gioventù Ardente
Mariana.
L’opera è stata realizzata,
con il Nuovo
Mosaico Ceramico
ad Alta Definizione,
da Pasqualina Francesca
Longo
(G.R.arte) su commissione
del parroco
di Gemini, don
Mimmo Ozza. L’immagine,
dopo un
breve periodo di
esposizione nella
moderna Chiesa dedicata
alla Madonna della Pace di Gemini,
verrà collocata sul muro antistante
l’altare al di sopra del portone
di ingresso.
140.000 preziose e sottilissime tessere
ceramiche, mai più grandi di pochi millimetri,
compongono l’opera delle dimensioni
di 2,50 x 2,00 metri. Fra le tessere
che armonicamente danno vita ad
una immagine mai statica e dotata di
particolari riflessi cangianti e preziosissimi,
arricchiscono la composizione
vibranti tessere in oro e platino.
Il pannello è stato realizzato in un
anno, ricercando i momenti di maggiore
ispirazione. Grande attenzione è
stata riposta al messaggio che la stessa
opera può infondere nell’osservatore.
Lo sguardo della Madonna e protettivo
nei confronti del suo bambino. È lo
sguardo della Madre della Chiesa. Il Cristo,
pur nelle vesti dell’infante, scruta
i cuori di chi lo guarda. Cerca il germe
di quella rinascita in cui l’uomo deve
ritrovarsi attraverso la sua parola.
È il secondo mosaico, per una
chiesa dai tratti moderni, voluto dal
parroco geminiano dopo la pala incastonata
nell’altare, raffigurante la
Madonna della Pace in un campo di
fiori dai tratti arabeggianti.
Dietro questo particolare momento,
vi è l’esperienza di un giovane
ugentino, Giovanni Ria, anima della
G.R.arte, che nel 2001 ha brevettato
la nuova tecnica musiva impiegata per
realizzare l’opera, oggi già all’atten-
La ricercatrice di talenti, Isabella
Abiuso, della trasmissione “Io
canto“ in onda su Canale 5 e
condotta da Gerry Scotti, selezionerà
il 20 febbraio 2011 bambini e ragazzi
dai 6 ai 15 anni per la terza edizione
della trasmissione. Le audizioni
avranno luogo presso la sede dell’associazione
“Gli Amici di Mauro“,
12
zione del panorama artistico nazionale
ed internazionale.
Il suo mosaico, insieme ad una
competenza maturata in anni di passione
e dedizione, permettono composizioni
dettagliatissime e dai particolarissimi
riflessi che donano all’opera
tridimensionalità e un effetto
di variabilità dell’immagine che induce
nell’osservatore l’illusione di avere
di fronte una entità viva piena di
luce e calore.
Questa tecnica ha permesso, con incredibili
risultati, delle esperienze formative
rivolte sia ai giovani che agli adulti;
il progetto Libertà di Creare, tenuto
in collaborazione con il Comune di Veglie,
ha raccolto il primo incoraggiante
risultato con circa venti adolescenti
fra gli 11 e i 16 anni. I ragazzi hanno ritrovato
fiducia in se stessi nella certezza
di saper fare bene con l’apprezzamento
e la meraviglia di tutti.
La Redazione
A S S O C I A Z I O N E A M I C I D I M A U R O
Io Canto, audizioni il 20 febbraio
A Ugento, selezioni per ragazzi dai 6 ai 15 anni
con la collaborazione della scuola di
canto “Dove c’è Musica” presso il
cine-teatro dell’oratorio “San Giovanni
Bosco” di Ugento.
Per informazioni ulteriori e adesioni
inviare una e-mail a info@gliamicidimauro.it
o telefonare ai numeri
349.2950286 - 0833.554780.
La Redazione
I N P R O V I N C I A
G A L L I P O L I
Il teatro è dappertutto, soprattutto al Teatro Italia
Si inaugura la stagione di prosa con la prima nazionale de“Il giorno della civetta”
Con il titolo “Il teatro è dappertutto”
apre a Gallipoli la
Stagione di Prosa 2010/2011,
sotto l’egida dell’Assessorato alla Cultura
del Comune e quella del Teatro
Pubblico Pugliese, nel cui circuito Gallipoli
è inserita. Patrocini e partners
importanti: Ministero per i Beni e le
Attività Culturali, Regione Puglia,
Teatri Storici di Puglia, Ikea.
Cinque gli spettacoli in abbonamento
e tre quelli fuori abbonamento.
Le porte del Teatro Italia, luogo
prescelto per tutte le rappresentazioni,
si apriranno alle 20,30, e il sipario alle
ore 21 lascerà cadere lo sguardo degli
spettatori sugli attori, sui loro volti,
sulle storie e le vite che rappresenteranno.
Il sipario si farà da parte,
ultima barriera tra il quotidiano e il
sogno, e farà salire sul palcoscenico la
gente, la farà entrare in storie antiche
e moderne, nei vissuti e nelle emozioni
che sembrano di altri ma che di
altri non sono. Il sipario aprirà la strada
verso dimensioni diverse della nostra
stessa identità. Il teatro è dappertutto.
La vita stessa è il palcoscenico
ed è anche l’opera rappresentata.
Si parte il 18 gennaio con “Il giorno della
civetta” di Leonardo Sciascia, adattamento
teatrale di Gaetano Aronica che
è anche tra gli interpreti. Il bravissimo Se-
bastiano Somma è l’attore principale.
Grande lustro è dato dalla partecipazione
straordinaria di Orso Maria Guerrini.
La regia è di Fabrizio Catalano.
L’ambientazione è nella Sicilia de-
Anno nuovo insegne nuove
verrebbe da dire, se non fosse
che i lavori sono iniziati già
da qualche mese. Le strade e i vialetti
del centro storico di Matino, infatti,
stanno pian piano riscoprendo i
nomi di un tempo, quelli semplici
nati dalla cultura popolare, da una
particolarità geografica, dalle credenze
o dalla fede religiosa. Il progetto
promosso da Antonio Costantino,
Assessore ai Beni Culturali, Storici
e Architettonici del Comune di
Matino, prevede la modifica dell’attuale
toponomastica del centro storico,
accostando ai nomi attuali delle
strade targhe realizzate in maiolica,
recanti i nomi delle stesse, risalenti
però a circa un secolo fa. L’idea è
nata dal rinvenimento negli archivi
comunali di una “vecchia” planimetria
del centro storico risalente al
gli anni ’60. La storia è quella di un’inchiesta
condotta da un capitano dei
carabinieri parmense su un omicidio.
Molti gli ostacoli sul suo cammino.
Il territorio della Sicilia diventa tra le
1900, grazie alla quale si è scoperto,
ad esempio, che l’attuale via Diaz in
passato era chiamata via Case Vecchie,
oppure che via Parini era conosciuta
come vico Storto e ancora via Vittorio
Emanuele, considerata la strada
principale della Matino vecchia era
13
righe di Sciascia territorio dell’anima,
metafora di soprusi e ingiustizie. I fatti
accaduti si scoprono sempre attuali.
La legge sempre e ancora imperante
è la legge del più forte. E la verità, sempre
più spesso, ha troppe facce. Nel
prossimo numero l’opera che verrà
rappresentata in febbraio. Per informazioni:
Teatro Italia, Tel.
0833.266940; Teatro Pubblico Pugliese,
Tel. 080.5580195. Ada Garofalo
M A T I N O
Toponomastica, ritorno al passato
Novità per il centro storico, stradine e vicoli ritrovano i nomi di un tempo
via delle Grotte, via Giacomo Puccini
era via Monacelli e si potrebbe continuare
all’infinito.
Facendo un giro tra i vicoli e le
piazzette del centro si possono già vedere
alcune delle nuove targhe, le ultime
sono in corso di lavorazione, realizzate
artigianalmente dal maestro
Antonio Cossa di Felline. Quest’iniziativa
permetterà senz’altro ai più
giovani di scoprire parte della storia
del proprio paese. Quanto al centro
storico, sicuramente è un punto a favore,
ma si spera sia solo il punto di
partenza, infatti la bellezza di un paesaggio
che per fortuna nel complesso
è rimasto quasi completamente intatto,
rischia di essere danneggiato
dalla “cattiva conservazione” delle
case, delle stradine e delle piazzette
e sarebbe un vero peccato.
Maria Antonietta Quintana
W W W . I N A I L . I T
Incentivi alle imprese
per la sicurezza sul lavoro
Stanziati 60 milioni di euro per la sicurezza
e la salute nei luoghi di lavoro
L’Inail, in attuazione dei
D.Lgs. 81/2008 e 106/2009,
art. 11, comma 5, incentiva le
imprese per realizzare interventi finalizzati
al miglioramento dei livelli
di salute e sicurezza nei luoghi di
lavoro. Possono essere presentati
progetti di investimento, di formazione
e per l’adozione di modelli organizzativi
e di responsabilità sociale.
Ogni regione ha un suo budget
a disposizione, e tutte le imprese,
anche individuali, iscritte alla Camera
di Commercio Industria, Artigianato
ed Agricoltura, potranno
beneficiare di un incentivo costituito
da un contributo in conto capitale
nella misura dal 50% al 75%
dei costi del progetto, compreso tra
un minimo di € 5.000 ed un massimo
di € 100.000,00.
A partire dal 10 dicembre 2010,
sul sito www.inail.it - Punto Cliente,
le imprese hanno a disposizione
una procedura informatica che
consente, attraverso la semplice
compilazione di campi obbligati, di
verificare la possibilità di presentare
la domanda di contributo.
La domanda può essere presentata
attraverso la procedura informatica
a partire dalle ore 14,00 del
12 gennaio 2011 (apertura dello
sportello).
Condizione per la presentazione
della domanda è, oltre al possesso
dei requisiti di ammissibilità, il raggiungimento
di un punteggio soglia,
determinato da diversi parametri:
dimensione aziendale, rischiosità
dell’attività di impresa,
numero di destinatari, finalità ed efficacia
dell’intervento, con un bonus
in caso di collaborazione con le
parti sociali nella realizzazione dell’intervento.
Lo sportello telematico riceve
le domande in ordine di arrivo e
chiuderà il 14 febbraio 2011. La
chiusura potrebbe essere anticipata
in caso di esaurimento dei fondi
disponibili nel budget regionale.
Entro i 15 successivi all’invio telematico
l’impresa deve far pervenire
alla Sede INAIL competente la
domanda cartacea debitamente sottoscritta,
oltre alla documentazione
prevista.
In caso di ammissione all’incentivo,
l’impresa ha un termine massimo
di un anno per realizzare e
rendicontare il progetto. Il contributo
verrà erogato, in caso di esito
positivo delle verifiche, entro 60
giorni dalla rendicontazione.
Gianvito Negro Valiani
A G R I C U L T U R E
Gennaio, il riposo vegetativo
Come meglio intervenire
quando le piante rallentano le attività fisiologiche
Nel mese di gennaio le piante di
olivo si trovano in una fase di
riposo vegetativo in cui le attività
fisiologiche rallentano anche a
causa del limitato numero di ore di
luce e delle basse temperature del periodo
invernale.
Pertanto, nell’oliveto, le attività da
svolgere riguardano essenzialmente il
completamento delle operazioni di raccolta
delle drupe. Negli appezzamenti
dove le olive sono state raccolte direttamente
dall’albero, mediante utilizzo
di attrezzature manuali (agevolatori)
o meccaniche (scuotitori), la
fase di raccolta può considerarsi già
conclusa, mentre ove la raccolta avviene
da terra (se pur con mezzi meccanici
quali le scopatrici), la fase di raccolta
prosegue.
Trattamenti fitosanitari: per tutti i
casi in cui le operazioni di raccolta
sono concluse, nel mese di gennaio, in
generale, non vi sono le condizioni per
intervenire con fitofarmaci (insetticidi
e fungicidi) o con prodotti a base di
rame, salvo il caso siano stati eseguiti
interventi cesori (potature, spollonature
o slupature) o siano intervenute
grandinate, nel qual caso il trattamento
a base di rame permette la di-
14
sinfezione delle ferite più o meno
estese presenti sull’albero.
Nei casi in cui si siano registrati gravi
attacchi di lebbra, un trattamento a
base di rame può contribuire a ridurre
la carica di spore del fungo che si
appresta a “svernare” tra le pieghe della
corteccia degli alberi.
Concimazioni: stante la fase di riposo
vegetativo delle piante, la concimazione
degli alberi di olivo non è in generale
consigliata, in quanto i concimi
non verrebbero assorbiti dalle piante
e presto dilavati dalle frequenti piogge
negli strati più profondi del terreno
inquinando le falde sotterranee.
Differente è il caso di interventi di concimazione
a base di concimi organici
(letame, ecc.), specie per coloro che
operano in regime di agricoltura biologica
In tal caso, trattandosi di concimi
organici a lenta cessione, è consigliata
la distribuzione in campo con relativo
interramento del concime organico
in modo che le sostanze nutritive
siano disponibili al momento della
ripresa vegetativa. Si rammenta la necessità
di utilizzare sempre concimi organici
opportunamente maturi.
Dario De Giorgi
Salentina, giovane, donna, entusiasta
della vita. Abbiamo voluto
scegliere Federica Costantini,
venticinquenne nata a Zollino che vive
e lavora a Roma, per raccontare il 2010
appena finito e lanciare un messaggio
di ottimismo. Rappresenta innanzitutto
tanti salentini sparsi per l’Italia,
in cerca di futuro e di lavoro, che ci auguriamo
possano prima o poi tornare
a casa per condividere ricchezza ed
esperienza. Pensiamo inoltre che possa
essere contagiosa la sua voglia di vivere,
la determinazione e la capacità
di elaborare delle sfide con se stessa,
di valorizzare i legami con le persone
che incontra. Federica è capace di migliorare
la realtà che la circonda. E
questo, nella sua semplicità, ci incanta
e ci stupisce.
Sei una giovane donna salentina. È
un buon punto di partenza?
Essere una donnina salentina è parte
di me, non posso e non voglio nasconderlo!
Non è stato semplice trovare il giusto
compromesso tra il legame con la terra salentina
e la mia intraprendenza ma il mondo
in cui decidiamo di vivere ce lo creiamo
noi in ogni momento con le nostre piccole
e grandi scelte e, nel mondo che mi sono
costruita, il Salento rappresenta un tratto
distintivo.
Potresti sembrare una specie di nuova
Amelie, la protagonista del colorato
film francese di qualche anno fa…
Hai infatti elaborato una vera e propria
filosofia di vita, con un acronimo
ben preciso. Ce lo racconti?
Mi ha sempre affascinato Amelie per il
suo modo di guardare il mondo, per l’in-
canto che riusciva ad attribuire a
qualunque situazione, anche la più
triste. È un po’ quello che è successo
a me dal giorno in cui ho riscoperto
di essere una KI con una ben precisa
filosofia di vita.
KI sta per kamikaze inside (kamikaze
dentro) e non ha nulla a che
vedere con il terrorismo, l’essere KI corrisponde
al lato più dinamico e forte
di noi stessi che, con un pizzico di
coraggio e determinazione, ci permette
di fare quel salto che cambia la
vita, di riscoprirci e di sfidarci.
La filosofia KI racchiude una serie
di ‘mete sfidanti’, quelli ostacoli
e difficoltà con cui tutti ci confrontiamo
ogni giorno, davanti a cui pos-
siamo scegliere se arrenderci o combattere.
Nel momento in cui un KI sceglie di sfidarsi
ha già vinto contro sé stesso perché invece
di compiangersi o preferire la strada più comoda
ha deciso di percorrere il sentiero
meno battuto e si sta dirigendo verso la sua
‘bandierina’, o vittoria, qualunque essa sia.
È tutta teoria o sei riuscita a sperimentare
questo tuo ideale modo di
essere?
Il mio non è un ideale modo di essere…
è la mia realtà! Ho sperimentato la mia filosofia
tanto da poter garantire che non
sarei quella che sono ora se non avessi tirato
fuori la KI che è in me.
Ho solo 25 anni ma ho vissuto circostan-
P R I M I P I A N I 15
ze più grandi di me di cui non ne capivo,
tantomeno ne condividevo, la ragione
d’essere e da lì ho avuto la forza di selezionare
ciò e chi volevo fosse parte del mio
universo e di ricostruire tutto, in un
modo molto più autentico. Il 2010, poi, è
stato l’anno della svolta…
Cosa è successo nel 2010? Cosa hai
realizzato?
Ho realizzato sfide impossibili, sono diventata
rappresentante italiana in scambi
internazionali, responsabile all’interno
dell’Associazione Progetto Vittime, docente
di criminologia all’Università Popolare
di Roma ed inviata per la rivista Italia-
Magazineonline.it
Quale differenza sei riuscita a
fare?
La differenza l’ha fatta il ‘come’ ho
vissuto le sfide: non ho avuto occasioni
speciali ma situazioni in cui ho deciso
di fare a modo mio, da KI, e di provare
a fare un passo oltre. Pensiamo
che il coraggio si debba manifestare in
momenti topici e non ci rendiamo conto
che si trova in ciò che a noi richiede
uno sforzo in più, ciò che viviamo
come un limite e che dobbiamo vincere.
La tua è una malattia trasmissibile?
Trasmissibilissima! Non c’è diagnosi
né terapia che tenga!
In una società immobile, in cui
P E R S O N A G G I O D E L L ’ A N N O 2 0 1 0
Federica, una kamikaze dell’ottimismo
Una filosofia di vita e un entusiasmo contagioso: la storia di una giovane salentina
per essere credibili bisogna avere
esperienza e barba bianca, pensi si
possa fare qualcosa di buono e di
grande a vent’anni?
Certo! È l’atteggiamento verso ciò che ci
succede che fa cambiare direzione alla nostra
vita. I fallimenti, le crisi, i cambiamenti
fanno parte del gioco ed è proprio quando
tutto sembra immobile che tocca a noi fare
la prima mossa.
La tua citazione preferita
“Solo coloro che sono abbastanza
folli da pensare di poter cambiare il
mondo lo cambiano davvero”. Per
quanto piccolo, io inizio dal mio.
Chiara Schiavano
Aprire la porta di una bottega
artigiana è come entrare in
un mondo fatto di odori, colori,
di gesti consueti, di lavoro e di poche
parole, di arte, di filosofia, di passione
e progettualità. Il tutto concentrato
in quel mondo vissuto da
gente semplice che con grande entusiasmo
ogni giorno si appresta a realizzare
opere d’arte.
Aprendo la porta della falegnameria
Ferrari & Ferrari, sita in via Vespucci
8 a Racale, abbiamo incontrato
il signor Fernando che con grande
semplicità ci ha raccontato la sua
storia e la sua passione nel realizzare
pezzi unici. Il suo interesse alla lavorazione
del legno ha avuto inizio in
giovanissima età guardando il padre,
carpentiere, che realizzava carretti. Intuita
da subito la sua inclinazione, ha
cominciato nel 1972, all’età di 14 anni,
ad apprendere quello che diventerà
il suo mestiere di ebanista andando
presso la vicina bottega del maestro
Anastasia. Lì ha imparato, munito di
scalpello, le tecniche scultoree su legno
e quelle di restauro di pezzi di antiquariato,
grazie alla conoscenza di
un restauratore fiorentino. Nel 1981
apre la sua bottega: mettendo in pratica
gli insegnamenti ricevuti, realiz-
za pezzi d’arte unici che incantano per
la loro bellezza acquistando valore nel
tempo.
La falegnameria Ferrari & Ferrari
si propone nell’arredamento classico
e moderno ma anche nella riproduzione
di mobili antichi, arredamenti
in stile ed invecchiati e mobili in “arte
povera”. Le tecniche di costruzione
dei mobili appartenenti ad un tempo
ormai passato, basate soltanto sul-
P R I M I P I A N I 16
F E R R A R I & F E R R A R I
Lavoro artigiano in falegnameria
Legno scelto, intarsi fatti a mano, tecniche originali. A Racale, nella bottega di Fernando
l’abilità manuale dell’artigiano, rivivono
nei suoi arredamenti, rendendone
più che mai attuale il calore, la
bellezza e l’importanza.
La passione sta proprio nel ricercare
ed applicare le tecniche di un
tempo ed i mezzi di cui il falegname
poteva disporre per costruire mobili
in stile: levigature manuali dei mobili
per effetti anticati e invecchiati; finiture
degli arredamenti in stile fat-
te con la cera.
Il tutto viene realizzato limitando
l’uso dei macchinari per non deturparne
stile e carattere. I suoi mobili
sono realizzati esclusivamente in legno
massello e nei materiali più appropriati
al prodotto da creare.
Il cliente che entra nella bottega di
Ferrari viene messo subito a proprio
agio ed esponendo le sue richieste,
sceglie lo stile, il modello e le misure
del prodotto che intende realizzare,
in base alle proprie esigenze estetiche
e funzionali.
Tra i suoi tanti lavori si può ammirare
la stupenda libreria in Rovere sviluppata
su due piani, il tavolo “Rinascimento
ad asso di coppe” in ciliegio
intagliato a mano e altro ancora.
Arredare la nostra casa con i suoi
mobili, scrigno di amore e impegno,
ci da l’opportunità di esprimere il nostro
gusto e la nostra personalità facendoci
assaporare il calore di tempi
ormai remoti e concedendoci un
momento di eternità.
Nadia Monsellato
Siamo andati a intervistare Mirella
Villani, acquaricese laureata
in Ingegneria Civile all’Università
la Sapienza di Roma e, da
due anni, ricercatrice in Olanda alla
Delft University of Technology.
Come mai hai lasciato il tuo Paese
per fare ricerca all’estero?
Ho iniziato a fare ricerca all’estero
a 23 anni, presso un centro di materiali
infrastrutturali negli Stati Uniti.
Alla fine del mio percorso universitario
ho avuto l’opportunità di fare ricerca
in Olanda, presso uno dei più
specializzati centri di pavimentazioni
stradali del mondo. Non sento di
aver lasciato il mio paese, ho un
gruppo di amici italiani in Olanda, torno
appena posso a casa e sono orgogliosa
di essere italiana ed acquaricese.
Trovo che l’esperienza all’estero sia
un’interessante possibilità per conoscere
innovazioni ed esperienze di
gruppi di ricerca che sono, da anni,
all’avanguardia nel settore e spero presto
di tornare in Italia con un bagaglio
culturale indubbiamente arricchito.
Che tipo di ricerche conduci?
Specialmente nel Salento ci lamentiamo
spesso della bassa qualità
delle strade. La“pavimentazione stradale”
è costituita da conglomerato bituminoso,
un materiale che cambia le
sue caratteristiche a seconda delle condizioni
atmosferiche, della presenza
di agenti contaminanti quali acqua,
polvere ed olio ed io ne studio le caratteristiche
al computer mediante
una modellazione agli elementi fini-
ti. Lo scopo è quello di capire, in profondità,
il comportamento di tale
materiale, in modo da migliorare
l’attrito fra la ruota e la pavimentazione
ma anche di ridurre la presenza
di ammaloramenti e buche. I miei
studi interessano la fase costruttiva cercando
di incrementare la sicurezza ed,
in secondo luogo, di diminuire i disagi
durante la messa in opera, per ridurre
gli interventi di manutenzione nella
vita utile della pavimentazione.
Quali differenze hai notato tra il sistema
universitario italiano e quello
olandese?
Benché si sente dire che il numero
di iscritti nella Sapienza non permette
di seguire gli studenti in modo
adeguato, durante i miei studi ho sem-
P R I M I P I A N I 17
pre trovato nei professori universitari
e nei loro assistenti validi aiuti per
la mia preparazione.
Da un punto di vista finanziario, il
sistema universitario olandese ha a disposizione
molti più fondi dato che le
industrie e le aziende affidano la
loro ricerca alle università, permettendo
a queste ultime di migliorare
continuamente in innovazione e alle
aziende di offrire sempre prodotti all’avanguardia.
E più in generale tra il nostro Paese
e l’Olanda?
L’Olanda è un paese molto libero
e multiculturale (gli olandesi sono in
grado di parlare molte lingue) ma nello
stesso tempo molto conservatore e
rispettoso delle regole.
I giovani olandesi hanno una maggiore
fiducia nel futuro di quanto la
abbiano i miei conterranei. Il tasso di
disoccupazione è molto basso e si pensa
che la crisi sia ormai terminata.
Ti manca l’Italia? Hai intenzione di
ritornare?
Certo che mi manca! Spendo molto
più tempo nel Salento ora di quando
ero universitaria a Roma e collaboro
con diverse Università italiane.
Spero di tornare in Italia presto.
Hai studiato a Roma, fai ricerca in
Olanda ma sei di Acquarica del Capo.
M I R E L L A V I L L A N I
Fiducia nel futuro e Salento nel cuore
Sogni, speranze e prospettive di una giovane ingegnere acquaricese, ricercatrice in Olanda
Per il futuro cosa vorresti augurare al
tuo paese?
Mi accorgo come solo pochi dei
miei amici sono rimasti nel Salento.
La maggior parte di loro sono sparsi
per l’Italia e nel mondo e ci accomuna
una forte nostalgia della nostra terra.
Spero che possano presto tornare nel
Salento per trasferire le conoscenze
acquisite e per aprire nuove fabbriche,
strutture e centri di ricerca.
Inoltre, ho sempre sognato che il
mio paese si apra di più al turismo,
magari mondiale, forse perché ritengo
che questi luoghi siano troppo
pieni di storia, di arte e di cultura per
essere noti solo a pochi.
Valentina Rosafio
Di nuovo Campioni del Mondo!
La Trentino BetClic conferma
il titolo iridato che già
deteneva da tredici mesi, superando
nella finale il PGE Skra Belchatow (3-
1) nella finale mondiale di Dubai, in
Qatar, disputata il 21 dicembre 2010.
Vi chiederete cosa centra con Ugento?
La notizia che più interessa a noi
cittadini è la presenza nella squadra
di un nostro concittadino, Massimo
Colaci, cresciuto nelle giovanili dei Falchi
e approdato nei campionati che
contano.Sono momenti che scrivono
la storia di un paese, di una società
che con tanto orgoglio ringrazia chi
porta in alto i nostri colori, le nostre
origini e la nostra Città.
S P O R T
P A L L A V O L O
Massimo Colaci, campione del mondo
La squadra Trentino BetClic ha vinto il titolo mondiale e con lui il pallavolista ugentino
Massimo Colaci ha raggiunto tutto
questo grazie alla sua grande tenacia,
umiltà e spirito di sacrificio. Valori fondamentali
in uno sport di squadra
come la pallavolo.
Caro Massimo, come è essere sul
tetto del mondo dopo tanti anni di
duro lavoro?
È una sensazione bellissima. Diventare
campione del mondo è il sogno
di qualsiasi atleta ma solo in pochi
hanno questo privilegio e io fortunatamente
posso dire di averlo realizzato.
È difficile spiegare a parole quello
che si prova.
Appena è caduta la palla del 4° set,
quello conclusivo, come ti sei sentito?
Che emozioni hai provato? A chi dedichi
questo successo?
Una gioia incredibile perché quel
venticinquesimo punto sembrava non
arrivare mai. Inoltre prima c’erano state
4 azioni lunghe e importanti vinte
da noi che ci avevano caricato ancora
di più e quindi, caduta l’ultima palla,
abbiamo scaricato tutta la tensione
nell’esultanza.
Di sicuro dedico questa vittoria alla
mia famiglia, a tutti gli amici di sempre
e in particolare a mio nonno che
non c’è più da un anno ma che sarebbe
stato contentissimo di questa vit-
18
toria!
Ora quali saranno le tue ambizioni
personali?
In questo momento sicuramente
quello di giocare il più possibile in
questa squadra, perché è un piacere
starci, migliorare ancora sotto il profilo
tecnico e possibilmente continuare
a vincere perché la nostra è una
squadra che lotta su tutti i fronti e può
ancora ambire a tantissimi trofei.
Obiettivo nazionale?
La nazionale è una grande obiettivo
per me, non so se mai riuscirò a raggiungerlo,
per ora l’ho solo sfiorato
andando in ritiro un paio di anni fa.
Credo che Trento possa essere un
trampolino di lancio anche per la nazionale
ma non sarà facile perché davanti
a me ci sono grandi giocatori, vedremo,
io ci spero e lavorerò anche
per questo.
Porti sempre con te le origini e i ricordi
della tua crescita sportiva di
Ugento?
Sempre! Io devo tanto ad Ugento
e a tutti quelli che mi hanno permesso
di crescere e fare esperienza in campo,
come Maurizio De Giorgi, Franchino
Ozza, Alfredo Stea, Sirio Nicolazzo,
il mio personale presidente
Maurizio Amante e naturalmente e soprattutto
tutta la mia famiglia che mi
è sempre stata vicina.
Poi, io faccio sempre il tifo per i Falchi
e spero che possano ritornare in
alto!
Un pensiero sui Falchi, primi in
classifica, che hanno ripreso il campionato.
Seguo sempre i Falchi e sono contento
per come stiano andando quest’anno.
Secondo me la squadra è molto forte
e può puntare alla promozione anche
diretta ma non sarà facile perché
ci sono altre squadre attrezzate e il
campionato è ancora lungo.
Approfitto per fare gli auguri di un
felice anno nuovo a tutti i lettori e ai
tifosi dei Falchi e chiedo loro di stare
vicino alla squadra soprattutto nei
momenti di difficoltà, che spero siano
pochi, ma che nell’arco di una stagione
possono capitare.
Tiziano Esposito
Belle
anche col pancione!
Rimedi e consigli per le donne in gravidanza
Per tutto il periodo della gravidanza,
a causa della “tempesta
ormonale” che investe il corpo,
la futura mamma subisce notevoli
trasformazioni che la modificano nell’aspetto.
Alcune sono gradevoli,
come la riduzione dell’acne o del sebo
sulla cute, la lucentezza dei capelli, altre
sono inestetismi o fastidi che generalmente
scompaiono dopo il parto.
Vediamo i più frequenti.
Smagliature
Sembrano cicatrici il cui colore tipico
può variare dal rosso al bianco
perlaceo a seconda che siano comparse
da poco o da molto tempo. Sono
causate dall’aumento di peso; possono
comparire tra il sesto e l’ottavo
mese e si concentrano nelle zone
dell’addome, del seno, delle cosce e
dei fianchi. Per combatterle è fondamentale
l’idratazione e, poiché la
pelle durante la gravidanza tende a seccarsi
facilmente, è opportuno mas-
C U R A D E L C O R P O
saggiarla con delle creme specifiche.
Iperpigmentazione
Comunissima in gravidanza, colpisce
il 90% delle donne di fototipo
scuro. Si presenta sotto forma di una
striscia bruna che compare tra ombelico
e ventre, o attraverso l’inscurirsi
delle guance, della fronte o del mento,
come anche i nei e le efelidi.
L’iperpigmentazione inizia nel primo
periodo di gravidanza, aumenta progressivamente
e si riduce nel periodo
E R B E O F F I C I N A L I 1 1 – G E N Z I A N A M A G G I O R E
A chi va per monti e ama i colori
Quella gialla impiegata per aperitivi e digestivi
Gentiana lutea L. Le Genzianacee,
famiglia a cui appartiene
la pianta, comprendono
centinaia di specie sparse in varie
parti del mondo; solo una ventina vive
in Europa. È presente nei climi temperati,
anche se ama le zone montane:
valli, pascoli di alta montagna, ambienti
erbosi e sassosi fanno da sfondo
ai suoi fiori che, riuniti in verticilli,
hanno pannocchie di color giallo vivace,
disposte a coppia all’ascella
delle brattee.
La genziana è una pianta alta e perenne
di lenta crescita, può vivere fino
a sessanta anni; fiorisce la prima volta
attorno al decimo e forma ogni 4-
8 anni un altro fusto fiorale. Accanto
a questa pianta cresce, a volte, il veratro
appartenente alle Liliacee tossiche
che ha però fiori bianchi. Questo
ha foglie alterne pelose; la genziana,
agli occhi di un attento conoscitore,
si presenta con le foglie basali
disposte a rosetta, quelle superiori ab-
braccianti e decrescenti. L’inesperienza
ha spesso causato avvelenamenti
negli “erboristi” della domenica
che hanno confuso le due piante.
Dal secondo anno di vita della
pianta si può estrarre parte delle radici
per essiccarle e sfruttare glucosidi
e acidi del rizoma. È utile in caso
di cattiva digestione come tonico, stimolante,
ed è considerata un buon
febbrifugo e nei casi di anemia e astenia.
Si usa nella preparazione di infusi
e liquori con caratteristiche aperitive
e digestive; va sconsigliata alle
donne gravide e in casi di epistassi.
Prima che Plinio ne illustrasse le
qualità terapeutiche, già Egizi e Greci
la utilizzavano come stimolante dell’appetito,
disinfettante delle ferite,
contro i disturbi mestruali e i vermi
intestinali dei bambini.
Secondo Plinio la genziana ha
preso il nome da Gentius, re illirico,
morto prigioniero a Roma. Il re dell’Illiria
aveva segnalato il potere di antidoto
contro ogni veleno della “Gentiana
lutea”. Nel VI secolo anche i medici
arabi la prescrivevano e proprio
grazie a loro fu fatta conoscere in India
e Cina. Oltre alla qualità gialla, esiste
in natura la genziana a fiori azzurri,
fiori rossi e la genzianella a portamento
prostrato, che vive ad alta
quota nelle Alpi e negli Appenini.
Quasi tutte le Genzianacee appartengono
alla categoria dei fiori
protetti, poiché in passato c’è stata
una raccolta indiscriminata e sconsiderata.
Noemi di Recoaro
19
successivo al parto. Può anche accadere
però che, pur riducendosi, non
scompaia del tutto.
Cellulite
La cellulite che si presenta con il
suo caratteristico aspetto a “buccia
d’arancia” è dovuta all’azione degli ormoni
della gravidanza, che rendendo
le pareti delle vene meno elastiche,
impediscono la normale circolazione
sanguigna e, di conseguenza, la ridotta
ossigenazione dei tessuti porta alla ritenzione
dei liquidi e all’accumulo
dell’adipe nelle zone tipiche: cosce e
fianchi. È importante mantenere una
dieta corretta e bilanciata e fare esercizio
fisico adatto. Se prima della
gravidanza non avete mai avuto la cellulite,
dopo il parto e in breve tempo,
la ritenzione dei liquidi si ridurrà e
l’inestetismo tornerà a normalizzarsi.
Prurito
Di solito compare a partire dal sesto
mese ed è localizzato prevalentemente
nella zona del ventre. Può essere
dovuto alla secchezza della cute
e alla maggior sudorazione. Anche in
questo caso è utile mantenere la pelle
idratata e scegliere capi di abbigliamento
in tessuti naturali, come cotone
e lino.
Capelli
Durante la gravidanza generalmente
i capelli diventano più folti, lucidi
e compatti. Subito dopo il parto
o durante l’allattamento però la chioma
si indebolisce e i capelli tendono
a cadere. Un fenomeno del tutto naturale
che può essere controllato con
uno shampoo specifico e con delle lozioni
rinforzanti. Ricordate che una
dieta ad alto consumo di frutta e verdura
ricca di vitamine e minerali è
un’ottima linea di condotta per rinforzare
il capello, la pelle e il corpo in
generale! Francesca Loredana Bello
QUANDO MANGIARE COSA
La frutta
di stagione
Ci sono tantissimi motivi per
prendere la sana decisione di mangiare
solo frutta di stagione. Eccone
alcuni. La frutta fresca non ha
conservanti, è maturata naturalmente,
è buona e gustosa anche con
la buccia che può essere mangiata
senza timore. Contiene meno acqua
e più vitamine; il contenuto di vitamina
C, in particolare, inizia a calare
rapidamente dopo la raccolta.
Consumare i prodotti di stagione
permette inoltre una dieta varia ed
equilibrata, assumendo prodotti e
sostanze nutritive diverse a seconda
dei mesi. E staranno meglio anche
le nostre tasche: si risparmia sulla
spesa quotidiana, i prodotti di stagione
infatti non provengono quasi
mai dall’estero, ma è più facile che
siano prodotti a km zero.
Questa la frutta di stagione del
mese di GENNAIO: arance, banane,
kiwi, mandarini, mele, pere e pompelmi.
Cristina Polverre
Il Bif&st Bari International
Film&Tv Festival, giunto alla seconda
edizione, si svolgerà a Bari
dal 22 al 29 gennaio. Presieduta da Ettore
Scola e ideata e diretta da Felice
Laudadio, la manifestazione è promossa
dalla Regione Puglia-Assessorato
al Mediterraneo, Cultura, Turismo
con la collaborazione del Comune
e dell’Università degli Studi di
Bari, e organizzata dall’Apulia Film
Commission. Oltre 300 film in programma,
lezioni di cinema, incontri,
conferenze, laboratori, seminari, nonchè
una mostra fotografica e uno spettacolo
teatral-musicale: 8 giorni dedicati
al cinema e a chi da sempre lo
ama. Il festival si avvale di numerose
sedi, tra cui il rinomato Teatro Petruzzelli,
il Cinema ABC, il Tetro
Kursaal Santalucia, la Multisala Galleria,
il Cineporto e altri luoghi della
città. La novità dell’edizione di quest’anno
consiste nell’includere nel
programma una vasta selezione di film
provenienti dal panorama del cinema
indipendente mondiale. A inaugurare
il festival sabato 22 gennaio al Teatro
Petruzzelli è il film britannico The King’s
Speech (Il discorso del re) di Tom
Hooper con Colin Firth nelle parti di
Sua Maestà, film che apre la sezione
fuori concorso Anteprime, per un totale
di tredici opere, tra le quali compaiono
London Boulevard, Morning
Glory, oltre al documentario Senna dedicato
al pilota di Formula 1, e al film
di Tornatore, L’ultimo gattopardo.
Per quanto riguarda il cinema italiano,
il festival offre con ItaliaFilmFest
un’ampia raccolta di film, suddivisi
nelle categorie Lungometraggi (tra i
quali compare La nostra vita, Noi credevamo,
La prima cosa bella, Mine vaganti)
Opere prime (La pecora nera,
Comunicare con le immagini, attraverso
l’emozione di una foto. Ogni mese l’associazione
Photosintesi ne sceglierà una per
i lettori de Lo Scirocco, un trampolino fatto
di luce e colori per tuffarsi nel mondo.
C I N E M A - F O T O G R A F I A
Venti sigarette, Il primo incarico, e altri ancora)
Documentari, Cortometraggi,
nonchè una sezione Puglia&Cinema.
Non solo visioni però ci aspettano in
questa manifestazione, ma anche
molti incontri, chiaccherate, lezioni di
Pensavamo spuntassero prima o poi quei quattro capelli
sparuti, pensavamo ascendessero come il santo in
processione dalla scala sottostante. Quattro capelli sparuti
su una testa barcollante, su, su fino alla sua poltroncina
ed un sorriso sdentato misto ai fischi delle parole
tra le gengive, come a canzonare la nostra preoccupazione,
la nostra stessa gioventù cresciuta col pane
20
cinema: a queste parteciperanno il
produttore Domenico Procacci, Giuseppe
Tornatore, Carlo Verdone, Fabrizio
Gifuni, Claudia Cardinale, Liliana
Cavani, i fratelli Taviani e il compositore
Nicola Piovani. All’interno
delle date del festival inoltre sarà
possibile assistere alla mostra fotografica
di Riccardo Ghilardi intitolata
Lo sguardo non mente...mai. La verità
in un centoventicinquesimo di secondo
attraverso gli occhi del cinema italiano,
presentata nei mesi scorsi a Roma.
A conclusione del festival, nella serata
di sabato 29 gennaio, dopo la
consegna dei premi, è prevista l’esecuzione
di Epta di Nicola Piovani, descritta
nelle parole del maestro come
una suite orchestrale per sette musicisti che
eseguono un ciclo di sette movimenti. I movimenti
sono scanditi da sette interventi
di voci registrate che recitano frammenti
ispirati al numero sette, al suo fascino nella
tradizione poetica, mitologica, biblica
e nella matematica antica e contemporanea.
Ognuno dei sette brani ha uno strumento
principale che, un po’ da prim’attore
un po’ da comprimario, dialoga con
gli altri sei.
Una performance e una manifestazione
decisamente da non perdere
per chi si trova nel capoluogo. Per
maggiori informazioni e il programma
completo vi rimandiamo al sito
I I E D I Z I O N E D E L B I F & S T
A Bari si respira
aria di cinema internazionale
Al via il 22 gennaio il ricco programma della rassegna
La sedia del nonno
www.bifest.it.
Buon anno amici cinefili!
Renata Moio
duro e con i suoi racconti. Pensavamo ritornassero dal
fondo delle pietre arse quei quattro capelli a dirci la vita,
ragazzi, non finisce mai, come le mie favole (Testo di Giuseppe
Cristaldi).
Dati di Ripresa: Canon EOS 500D - Obiettivo 12-24/2,8
- Esposizione Manuale - Otturatore 1/80 - Apertura f:16,0
- ISO 100
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Vincenzo Del Tufo, Tiziano Esposito, Pietro Fornaciari,
Ada Garofalo, Rocco Iasi, Ettore Labbate, Gianni
Maritati, Laura Marrocco, Nadia Monsellato, Alice
Moio, Paul O’Brien, Maria Grazia Petraglia, Cristina
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magari! benestante, dai 65-75 anni. Tel 392.4022380
U N L I B R O A L M E S E x 1 2 M E S I 21
Diario di un addio
Un resoconto a fumetti di un tempo immobile,
accanto ad un lettino d’ospedale
Un ragazzo entra in un ospedale, si immerge nell’atmosferica
asettica, nel quotidiano fatto di caffè
orribili, tic nervosi e atmosfera attutita. Lo
aspetta il corpo immobile di suo padre, in coma.
Un padre irriconoscibile, che ha poco in comune
con la persona che conosceva. Diario di un addio è
un lento e delicato resoconto a fumetti di un tempo
immobile, che ha inizio quando il padre è caduto
a terra, morendo per la prima volta. L’uomo
sul lettino è una maschera sempre più sottile, l’illusione
di ciò che era in vita. Si tocca con mano la
voglia di un figlio di scambiare i gesti automatici,
occhi che si muovono, scatti del corpo, accessi di
tosse, per moti volontari. E il dolore nel rendersi
conto che non c’è nessuno dietro quello stato vegetativo,
che il padre è più presente tra le pareti di
una casa dove non c’è più, tra i suoi oggetti quotidiani,
per la strada persino, dappertutto tranne
che in quel lettino.
Pietro Scarnera dipinge in modo lieve le proprie
debolezze, in cinque anni accanto al padre incosciente,
la mania dei cruciverba, il bisogno di scappare,
e nonostante tutto il dubbio che il proprio genitore
in qualche modo sia lì, intrappolato nel silenzio.
Un libro scritto apposta per mostrare cosa
significhi davvero vivere accanto a una persona in
stato vegetativo. Con gli interventi conclusivi di Beppino
Englaro e Fulvio De Nigris de La casa dei risvegli.
Eva Brugnettini
Bel 45enne, single simpatico e romantico, onesto,
sincero e motivato, cerca donna qualsiasi età dolce
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Pietro Scarnera (1979) è un giornalista, scrive per
Redattore Sociale, ha un blog dove pubblica i suoi
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Disintossicarsi dai cenoni delle feste, riprendere
la forma fisica, mettere un po’ a riposo lo stomaco…
queste le urgenze per il nuovo anno! Niente
dolci allora, vi suggeriamo invece uno sfizioso
piatto unico o un interessante antipasto a base di
spinaci e salmone.
TORTINI FARCITI
AL SALMONE
Ingredienti per 4 persone:
• 1 rotolo di pasta sfoglia; • 30 gr di burro;
• 400 gr di salmone affumicato;
• 100 gr di spinaci surgelati;
• 1 spicchio d’aglio; sale e pepe.
Foderate con la pasta sfoglia 4 stampini. Scongelate
gli spinaci e strizzateli bene. Rosolate nel
burro lo spicchio d’aglio e unite gli spinaci, salate
e pepate, cuocendo per 10 minuti circa.
Farcite la pasta sfoglia con metà spinaci, poi sovrapponete
il salmone e, ancora, ricoprite con gli
spinaci rimasti. Chiudete i tortini con la pasta sfoglia
avanzata, saldando bene i bordi con un po’
di acqua. Cuocete in forno caldo a 200° per circa
25 minuti. Antonella De Nuzzo
S A L E N T O I N T A V O L A 22
D E G U S T A N D O
Falanghina, bianco eccellente
Importante il profilo aromatico,
ottenuto dall’ottimo livello di tecnica enologica acquisita
La Falanghina è un vitigno autoctono Campano
che cresce su terreni vulcanici e calcarei,
coltivato in collina. Il Doc Taburno Falanghina
è un eccellente vino bianco, di buona struttura
aromatica. La tecnica enologica acquisita per
questo importante vino ha permesso di ottenere dei
grossi successi sotto il profilo aromatico. Importante
è la filiera: uve selezionate, produzioni per ettaro
sotto controllo, pressatura soffice, e soprattutto temperatura
di fermentazione controllata, hanno dato
completezza ai risultati. Gli esperti del settore, nelle
migliori condizioni pedo- climatiche e tecniche,
gli associano sentori di fiori di ginestra, rosa tea, fiori
di campo e di arancio, erbe aromatiche, foglia di
pomodoro, fruttato di banana, mela limoncella, frutto
della passione, papaia, mela annurca, pesca gialla
e agrumi; seguono sentori più complessi di confettura
di albicocche, pasticceria, agrumi canditi,
fichi al forno, miele e burro di cacao. La Falanghina
si preferisce affinata in serbatoi di acciaio.
Test guida: degustazione di un ottimo vino Taburno
Falanghina Doc vinificato in purezza con un grado
alcolico di 12.50% vol. Vendemmia 2007. Vo-
lutamente non si segnala la provenienza aziendale,
ma solo quella territoriale. Per questo importante
vino si è cercato di evidenziare quali sono le caratteristiche
di tipicità, gustative e olfattometriche
più specifiche, quasi una guida, per chi desidera accostarsi
alla degustazione e decifrare gli elementi
caratteriali tipici. Gli si è attribuita una tipicità del
100% in quanto vinificato in purezza e soprattutto
perché non sottoposto ad affinamento in barrique
che ne avrebbe falsato, almeno in parte, la tipicità.
Tipicità: 100%;
Colore: giallo paglierino scarico;
Tonalità ed intensità cromatica: ottima;
Odore: sentori di frutta, di mela annurca;
Finezza olfattiva: fine;
Intensità olfattiva: molto lunga;
Franchezza olfattiva: gradevole;
Persistenza aromatica olfattiva: lunga;
Sensazione gustativa: fresco, gradevole, appagante,
di facile approccio;
Sensazioni retro-olfattive: positive al 100%.
Pantaleo Provenzano
15. SABATO
• ALLISTE, Cinema Oriente,
ore 20:30, Due Partite, spettacolo
teatrale, info:
348.5459948.
• CAVALLINO, Teatro Il Ducale,
ore 20:30, Sheherazade,
spettacolo di danza, info:
0832.611208.
• COPERTINO, Sotterranei,
ore 22, Soundmakers, concerto
musicale, info:
338.2782868.
• LECCE, Teatro Paisiello, ore
21:00, La Condanna, spettacolo
teatrale, info:
0832.246517.
• LECCE, Museo archeologico
Faggiano, fino al 31, Le pietre
millenarie, mostra, info:
0832.300528.
• LECCE, Manifatture Knos,
fino al 28 febbraio, Cristian
Cordella, vi racconto la mia
Hollywood, mostra, info
080.9752900.
• NARDÒ, Teatro Comunale, ore
21, Lysistrata, spettacolo teatrale,
info: 0833.571871.
• POGGIARDO, Teatro Illiria,
ore 20:30, Mettimece d’accordo,
spettacolo teatrale,
info: 0836.904384.
• TREPUZZI, p.zza Regina
Margherita, ore 16:30, Marcia
della Pace, destinazione
Santuario di Sant’Antonio
Abate di Novoli.
16. DOMENICA
• CALIMERA, spazi di via 13
giugno, seconda edizione di
Bassamusica, spettacolo
musicale, info:
380.5268526.
• GALATINA, Teatro Istituito Ipsia,
ore 19:30, La strana coppia,
spettacolo teatrale.
• LECCE, Shui bar, via Umberto
I, ore 22, Carolina Bubbico
in concerto.
• LECCE, Scenastudio, via Sozi
Carafa, ore 21, Retrò-Spettiva,
spettacolo teatrale.
• NOVOLI, Sant’Antonio
Abate, fino al 18, ore 20, accensione
della Focara, Elio e
le storie tese in concerto.
17. LUNEDI
• FELLINE, Sant’Antonio
Abate, ore 19:30, Falò della
solidarietà, Tammurria in
concerto.
• NARDÒ, ore 20, Sagra di
Sant’Antonio.
• RACALE, ore 20:30, Sagra
della Salsiccia.
G E N N A I O 2 0 1 1
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Rubrica a cura di Roberto Maruccia
18. MARTEDI
• LECCE, Teatro Paisiello, ore
20:30, Raffaele Casarano e
Standard jazz quintett, in
concerto, info:
0832.309901.
• MAGLIE, Arcafè, Sara Bevilacqua
in Delitti quasi perfetti,
spettacolo teatrale.
• TIGGIANO, fino al 19, Sagra
della Pestanaca.
19. MERCOLEDI
• LECCE, bar Scot’s Lions,
Marco Ancora in concerto,
info: 328.7686080.
• LECCE, Caffè Letterario, ore
22:30, Sara Bevilacqua in
Delitti quasi perfetti, spettacolo
teatrale, info:
0832.242351.
20. GIOVEDI
• GALATINA, Quartiere fieristico,
fino al 23, Saldi in Fiera,
info: www.fierasalento.it
• LECCE, Teatro Paisiello, ore
20:30, Amerigo Verardi e
Marco Ancona in concerto,
info: 0832.306194.
21. VENERDI
• LECCE, Politeama Greco,
fino al 23, ore 20:30, La fanciulla
del west, di Giacomo
Puccini, info: 0832.241468.
22. SABATO
• CALIMERA, spazi di Somnia
Theatri, fino al 23, Radici in
Ballo, laboratorio di espressione
corporea, info:
329.6287567.
• CARPIGNANO S.NO, Arena
Live, ore 22, Jan Mason &
Lutan Faya in concerto,
info: 338.8558873.
• COPERTINO, Sotterranei,
ore 22, Camera237 in concerto,
info: 338.2782868.
• LECCE, Teatro Scenastudio,
via Sozy Carafa, ore 21, Che
Fortuna… sono qui, teatro,
poesia e musica, info:
0832.523264.
• LECCE, ex Convitto Palmieri,
ore 18, Al - Urdunn, serata
arabeggiante, info:
347.5222757.
• POGGIARDO, Tatro Illiria,
ore 20:30, Zi’ Nicola, spettacolo
teatrale, info:
0836.904384.
23. DOMENICA
• GALATINA, Teatro Istituto Ipsia,
ore 19:30, Cosa puede significar
todos col punto G,
parodia musicale dei Promessi
sposi, info:
334.6058837.
• LECCE, Teatro Paisiello, ore
17, Le vie dei canti, spettacolo
teatrale, info:
0832.306194.
• NARDÒ, Teatro Comunale,
ore 17:30, Robin Hood, spettacolo
teatrale, info:
0833.571871.
25. MARTEDI
• LECCE, Teatro Paisiello, ore
20:30, Masha Diatchenko &
Massimo Spada, Concerto
sinfonico, info: 0832.309901.
26. MERCOLEDI
• CAVALLINO, Teatro Il Ducale,
ore 20:30, Elisir d’amore, spettacolo
teatrale, info:
0832.309901.
• LECCE, Cantieri Teatrali Koreja,
ore 20:45, Ristorante immortale
ovvero: della vita
provvisoria, info:
0832.242000 / 240752.
27. GIOVEDI
• GALLIPOLI, Teatro Italia, ore
21, 900 La leggenda del pianista
sull’oceano, spettacolo
teatrale, info: 0833.266940.
• LECCE, Teatro Paisiello, fino al
28, ore 20:30, L’Arcà, spettacolo
teatrale, info: 0832.246517.
• SAN CESARIO di LECCE,
Quoquos Museo del Gusto, Ghetonìa
in concerto da tavola,
info: 380.7558512.
28. VENERDI
• LECCE, Scot’s Lions, Antonello
Taurino in ..quasi un
stand-up comedy show, spettacolo
teatrale, info:
328.7686080.
• LECCE, Teatro Scenastudio, via
Sozy Carafa, Le Short Girls,
spettacolo teatrale, info:
0832.523264.
• LEVERANO, Palazzo Ducale,
ore 21, Tra Fuga e nostalgia,
convegno di studi.
23
29. SABATO
• ALLISTE, Cinema Oriente, ore
20:30, Il grigio, spettacolo teatrale,
info: 334.6058837.
• COPERTINO, Sotterranei, ore
22, Bachi da pietra in concerto,
info: 338.2782868.
• LECCE, Cantieri Teatrali Koreja,
fino al 17 febbraio, ore 19, Cradle,
spettacolo teatrale, info:
0832.242000.
• VILLA CONVENTO (Novoli),
Sagra de lu taraddru cu lu
pipe.
30. DOMENICA
• ARADEO, Teatro Domenico
Modugno, ore 20:30, Navigammo
su fragili vascelli, spettacolo
teatrale, info: 347.4492147.
• CALIMERA, Somnia Theatri,
via 13 giugno, ore 18, Bassamusica,
rassegna culturale, info:
380.5268526.
• GALATINA, Teatro Ist. Ipsia,
ore 19:30, Il grigio, spettacolo
teatrale, info: 320.2954002.
• LECCE, Cantieri Teatrali Koreja,
ore 11:00 / 17:30, Favole al (video)
telefono, spettacolo teatrale,
info: 0832.242000.
• LECCE, Teatro Scenastudio, via
Sozy Carafa, Rac-corti, proiezione
cortometraggi, info:
0832.523264.
• LECCE, Teatro Paisiello, ore
21:00, Comedian, commedia
teatrale, info: 0832.246517.
31. LUNEDI
• CASARANO, Teatro Filograna,
ore 21, Paolo Rossi in Il mistero
buffo di Dario Fo, spettacolo
teatrale, info: 0833.514242.