Capitolo 4 - Dipartimento di Filosofia
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• l’esemplare dei Principia Matematica <strong>di</strong> Newton (la cui prefazione asserisce esplicitamente<br />
che il metodo utilizzato da Newton può essere applicato ad altre area scientifiche).<br />
Tra i più importanti scopi che gli scienziati operanti entro questo para<strong>di</strong>gma si erano prefissati,<br />
ricor<strong>di</strong>amo la sua estensione allo stu<strong>di</strong>o dei fenomeni elettrici e magnetici, e il proposito <strong>di</strong> spiegare<br />
l’azione della forza <strong>di</strong> gravità attraverso lo spazio postulando la presenza <strong>di</strong> un qualche tipo <strong>di</strong><br />
processo meccanico.<br />
Altri esempi <strong>di</strong> para<strong>di</strong>gma sono: l’astronomia tolemaica, la teoria del flogisto (basata sull’idea che<br />
la combustione consista nel rilascio <strong>di</strong> una sostanza detta flogisto), la chimica <strong>di</strong> Dalton (la teoria<br />
chimica secondo la quale gli elementi possono essere <strong>di</strong>stinti sulla base del loro peso atomico), la<br />
teoria degli effluvi (secondo la quale l’elettricità è un fluido materiale), la teoria del calorico<br />
(secondo la quale il calore è un fluido materiale), l’ottica delle particelle (secondo la quale la luce è<br />
un insieme <strong>di</strong> minuscole particelle in rapido movimento), l’ottica delle onde (secondo la quale la<br />
luce consiste <strong>di</strong> onde che perturbano un qualche mezzo), la fisica relativistica (secondo la quale il<br />
tempo trascorso tra gli eventi è relativo al moto <strong>di</strong> un osservatore, o, per essere più precisi, al<br />
sistema <strong>di</strong> riferimento), la fisica quantistica (secondo la quale l’energia dei corpi materiali, o delle<br />
onde elettromagnetiche, è or<strong>di</strong>nata in quantità <strong>di</strong>screte, e non è <strong>di</strong>stribuita su una scala continua).<br />
La maggior parte della scienza è ciò che Kuhn chiama “scienza normale”, perché è condotta entro<br />
un para<strong>di</strong>gma assodato. Essa consiste nell’elaborazione e nell’estensione del successo del<br />
para<strong>di</strong>gma, ovvero, ad esempio, nel raccogliere un gran numero <strong>di</strong> nuove osservazioni e nel<br />
renderle compatibili con le teorie accettate, e nel risolvere problemi minori all’interno del<br />
para<strong>di</strong>gma. Per questo motivo si <strong>di</strong>ce che la scienza normale consiste <strong>di</strong> attività <strong>di</strong> “risoluzione <strong>di</strong><br />
rompicapo”, dove le regole per risolvere il rompicapo sono molto rigide e determinate dal<br />
para<strong>di</strong>gma. Tra gli esempi <strong>di</strong> scienza normale ricor<strong>di</strong>amo la ricerca della struttura chimica <strong>di</strong><br />
composti noti, l’elaborazione <strong>di</strong> pre<strong>di</strong>zioni e <strong>di</strong> determinazioni sperimentali più dettagliate circa la<br />
traiettoria dei pianeti e i altri corpi celesti, la mappatura del DNA <strong>di</strong> un determinato batterio, etc.<br />
Secondo Kuhn, la maggior parte dell’attività scientifica quoti<strong>di</strong>ana è piuttosto conservatrice, nella<br />
misura in cui nei perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> scienza normale gli scienziati non <strong>di</strong>scutono i principi fondamentali<br />
della loro <strong>di</strong>sciplina. Kuhn è estremamente critico del falsificazionismo <strong>di</strong> Popper, secondo il quale<br />
gli scienziati dovrebbero abbandonare, e <strong>di</strong> fatto abbandonano ogni teoria che sia stata confutata. È<br />
semplicemente falso, secondo Kuhn, che la conoscenza <strong>di</strong> istanze falsificanti sia sufficiente perché<br />
uno scienziato abbandoni le sue teorie pre<strong>di</strong>lette. Come ho sostenuto nel precedente capitolo (§3.5,<br />
numero 5), è molto frequente che gli scienziati siano in qualche modo legati alle proprie teorie; in<br />
certi casi quin<strong>di</strong>, invece <strong>di</strong> abbandonarle semplicemente, ricorreranno a qualsiasi strategia pur <strong>di</strong><br />
salvarle da un’apparente confutazione. Se un para<strong>di</strong>gma ha successo, e sembra render conto <strong>di</strong> tutti i<br />
fenomeni che ricadono nel suo dominio, e se gli scienziati sono ancora in grado <strong>di</strong> progre<strong>di</strong>re,<br />
attraverso la risoluzione <strong>di</strong> nuovi problemi ed estendendo la sua applicazione empirica, la maggior<br />
parte degli scienziati semplicemente assumerà che alla fine le anomalie che sono apparentemente<br />
intrattabili verranno risolte. Non abbandoneranno il para<strong>di</strong>gma solo perché è contraddetto da<br />
qualche evidenza. Forse un comportamento del genere è giustificabile: se un para<strong>di</strong>gma ha goduto<br />
<strong>di</strong> molto successo in passato, ed è riuscito a risolvere le anomalie che sono emerse in precedenza,<br />
dato il massiccio investimento <strong>di</strong> tempo e risorse in esso riversato, sembra senz’altro razionale<br />
continuare ad accettarlo nella speranza che col tempo la nuova anomalia venga risolta. Come<br />
afferma Kuhn: “The scienitist who pauses to examine every anomaly he notes will seldom get<br />
significant work done” (Kuhn 1962: 82).<br />
Tuttavia, talvolta accade che gli scienziati realizzino che certe anomalie sono destinate a restare,<br />
non importa quanti sforzi siano rivolti al proposito <strong>di</strong> eliminarle. Tali anomalie possono assumere la<br />
forma <strong>di</strong> paradossi concettuali, o <strong>di</strong> falsificazioni sperimentali. Anche cose <strong>di</strong> questo tipo non<br />
causeranno necessariamente seri dubbi circa le assunzioni fondamentali del para<strong>di</strong>gma. Tuttavia,<br />
quando il numero delle anomalie serie che si sono accumulate <strong>di</strong>venta elevato, qualche scienziato,<br />
solitamente giovane o in<strong>di</strong>pendente, inizierà a mettere in <strong>di</strong>scussione alcune delle assunzioni