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Opinione<br />
Una cris i o una nuova realtà?<br />
S<br />
ono sicuro che tutti i nostri lettori condivideranno<br />
con me la stessa sensazione: dal 2008 fino ad ora<br />
sembra come se il mondo avesse cambiato rotta, e<br />
da tutta l’impressione di correre al contrario di come andava,<br />
di camminare più lentamente, e inoltre di continuare a<br />
farlo con molta difficoltà. Ormai abbiamo già letto troppo<br />
su alcune cause che nessuno ha visto, e su alcune conseguenze<br />
che nessuno sa come affrontare: c’è chi dice che<br />
siamo immersi in una crisi mondiale, altri dicono che è solo<br />
europea e l’Europa settentrionale indica con tono accusatorio<br />
i paesi del Sud, in particolare Spagna e Italia ... Tutti<br />
noi, maggior parte delle persone che vivono al centro di<br />
questo devastante “tsunami” che ha spazzato via quasi<br />
tutto il conosciuto, non ci capiamo molto e, ovviamente, ci<br />
sfuggono le grandi cifre macroeconomiche che cercano di<br />
riflettere la nostra situazione. Ci si rende conto chiaramente<br />
di una cosa: lavoriamo di più per sopravvivere. E<br />
questo richiede troppo tempo per essere considerata una<br />
crisi. Temo che, come ho detto ai miei colleghi, questa non<br />
era più da tempo una crisi di passaggio: ci troviamo in<br />
una nuova realtà. Una realtà diversa da quella familiare,<br />
ma con somiglianze inquietanti a quella che hanno vissuto<br />
i nostri nonni o i nostri genitori. Ne uscirà solo chi si<br />
adatta meglio e impara a convivere con le nuove circostanze.<br />
In Italia, eravamo abituati a molti anni di stabilità economica,<br />
questo implicava che le cose funzionavano, gli affari<br />
crescevano, correva il credito e anche se in un settore con<br />
alcuni momenti più o meno difficili com' è il lattiero-caseario<br />
c'erano comunque delle opportunità di crescita. Da<br />
Di Jose Alfonso Ahedo<br />
quando il mondo gira al contrario, tutto questo è cambiato<br />
drasticamente, e ciò ha generato un esercito di scontenti.<br />
La situazione del nostro settore adesso si può riassumere<br />
rapidamente: al problema di partenza che prevedeva un<br />
prezzo di latte basso, si sommano alcuni costi delle materie<br />
prime altissimi, che complicano molto le possibilità di<br />
arrivare a fine mese, affrontando tutte le scadenze dei<br />
pagamenti. E le prospettive sono preoccupanti: né il prezzo<br />
del latte sembra volersi alzare, né quello delle materie<br />
prime diminuire ai livelli in cui era.<br />
Le ragioni di quello stanno nella stampa ogni giorno: le<br />
materie prime non sembrano intenzionate a ritornare ad un<br />
prezzo più sostenibile, visto che la popolazione mondiale<br />
aumenta in maniera continua di 80 milioni di persone l’anno,<br />
e sono molti quelli che oltre a consumare grano, consumano<br />
mais e altri cereali. Dall’altro lato, molti cittadini di<br />
paesi emergenti come Cina e India, che prima non sapevano<br />
cos’era un petto di pollo, adesso lo mangiano perché<br />
hanno soldi per pagarlo, e questo implica molte tonnellate<br />
di carne l’anno, e molte tonnellate di grano per produrre<br />
questa carne. Allo stesso tempo, noi viviamo in un paese<br />
con molti consumatori che equilibrano il loro budget comprando<br />
quello più economico che offrono i supermercati,<br />
anche se gli hamburger sono di carne di pollo e maiale<br />
(quando non di cavallo) vengono etichettati di vacca, e il<br />
latte che non è latte solo se bianco. In questo contesto, e<br />
se non cambia l’andamento delle cose, le marche della<br />
Grande Distribuzione continueranno a essere sempre più<br />
popolari, perché ogni volta ci saranno meno consumatori<br />
2 LA GAZZETTA DI SEMEX Nº11 Primavera 2013
con soldi sufficienti per comprare prodotti di marchi di qualità.<br />
Non c’è dubbio che tocca arrangiarci, però l’importante<br />
adesso è poter continuare a ballare e, soprattutto, sapere<br />
come si balla la musica che c’è capitata. Durante tutti i<br />
numeri delle nostre Gazzette, abbiamo sempre incoraggiato<br />
gli allevatori italiani a fare le cose bene, a lottare<br />
all’interno delle nostre stalle per mantenere alcuni dati tecnici<br />
corretti, che ci aiutino a ottenere ottimi risultati economici.<br />
La parte tecnica sempre è stata importante, però<br />
adesso in questo momento in queste condizioni lo è molto<br />
di più! L’alta produzione viene sempre da animali<br />
sani, con un buon dato riproduttivo, che hanno un buon<br />
comfort, che mangiano sano e bilanciato, che passano per<br />
una sala di mungitura ben equipaggiata, e con una buona<br />
routine di mungitura per non avere problemi infettivi, con<br />
delle manze in ordine che ci permettono un’età al parto di<br />
24 mesi con 640 Kg di peso. In quest’area sono sicuro che<br />
tutti abbiamo un margine di miglioramento, che influirà in<br />
maniera diretta e decisiva sui risultati della stalla.<br />
UN KG DI MANGIME COSTA COME<br />
UN KG DI LATTE<br />
Durante molti anni, sicuramente gli ultimi due decenni, con<br />
un costo delle materie prime molto moderato, chi aveva<br />
una stalla più redditizia era quello che, partendo da buoni<br />
dati tecnici estraeva più latte per vacca. Alimentavamo le<br />
vacche per massimizzare la produzione di latte, quanto più<br />
LA GAZZETTA DI SEMEX Nº11 Primavera 2013<br />
foraggio davamo più produttive erano. Di fatto in Spagna<br />
le produzioni in generale sono state eccellenti e straordinarie<br />
in molti casi.<br />
Adesso però le regole del gioco sono cambiate, perché il<br />
costo delle materie prime si è estremizzato in un modo che<br />
ha rotto l’equilibrio, cosa che senza dubbio ci obbliga a<br />
cambiare filosofia, passando dalla massimizzazione<br />
all’ottimizzazione per adattarci alla nuova realtà. E la<br />
realtà mostra dati senza punto di ritorno: un kg di soia in<br />
Agosto costava 0,52€, , quando il litro di latte era a<br />
0,36€. Adesso è più economica, intorno a 0,40€, però<br />
ancora a un prezzo molto più alto che quello che otteniamo<br />
per il latte. Sembra evidente che a questi prezzi il ritorno<br />
è molto difficile.<br />
Negli Stati Uniti gestiscono un indice economico per misurare<br />
l’ opportunità di affari che si chiama il Milk/Feed<br />
ratio. Con l’ incremento nel prezzo delle materie prime,<br />
oggi si parla sempre di più di un altro parametro che si<br />
chiama IOFC (Income Over Feed Cost) che vuol dire<br />
Margine Lordo dopo il costo di alimentazione. E’<br />
un buon parametro per controllare la nostra efficienza, e il<br />
margine tra l’entrata del latte e il costo di produrla. Ogni<br />
stalla è un mondo diverso e ognuno deve analizzare la propria<br />
situazione, però oggi, la chiave a volte non sta in produrre<br />
di più, bensi in ottimizzare il margine lordo dopo il<br />
costo di alimentazione.<br />
CHE COSA POSSIAMO FARE?<br />
Opinione<br />
• Come ho detto in precedenza, ogni stalla deve trovare<br />
il suo miglior livello produttivo con una conversione<br />
alta e un margine lordo dopo il costo del cibo. Le<br />
spese fisse e strutturali inoltre decidono quale deve<br />
essere il nostro livello di produzione più adeguato,<br />
così come i nostri obblighi finanziari.<br />
• Indipendentemente dalla nostra struttura, è importante<br />
conoscere continuamente il nostro IOFC per valutare<br />
costantemente il risultato economico della nostra<br />
alimentazione.<br />
• In chiara relazione col precedente, oggi diventa<br />
necessario analizzare i nostri criteri di alimentazione,<br />
come la razione unica o razioni con molto concentrato,<br />
i nostri livelli di proteina e la sua efficienza, così<br />
come i nostri livelli di amido e carboidrati.<br />
• Non tutte le razioni sono buone per tutti e tutte le circostanze,<br />
però ciò che è chiaro è che conoscere il<br />
nostro IOFC ci aiuterà a migliorare i nostri margini.<br />
Per conoscere tutti quei fattori interessanti da sapere di più<br />
su questo indice e per avere uno schema con tutti i parametri<br />
necessari per il suo calcolo, potete consultare il<br />
seguente link:<br />
http://extension.psu.edu/animals/dairy/businessmanagement/financial-tools/income-over-feed-cost/<br />
introduction-to-iofc<br />
3
Investi 5<br />
per guadagnare 10<br />
R imane o va via?<br />
I<br />
criteri di scarto e della destinazione al macello pongono<br />
una grande opportunità di miglioramento nell’<br />
efficienza economica delle attuali aziende commerciali<br />
da latte.<br />
La meta finale ed obiettivo dell’allevatore deve essere<br />
quella di prendere decisioni sistematiche basate su dati<br />
consistenti.<br />
In troppe occasioni, ancora oggi, questo tipo di politiche e<br />
decisioni sono realizzate solo sotto criteri di natura morfologica<br />
e / o genealogia dell’ animale.<br />
Di sicuro questi fattori devono anche essere tenuti in considerazione,<br />
non in modo prioritario, ma da un punto di<br />
vista più obiettivo ed economicamente più conveniente,<br />
per mantenere la vacca all’interno della nostra mandria.<br />
L’ attuale elevato prezzo della carne, che secondo quanto<br />
le ultime tendenze sembra si manterrà cosí per un po´ di<br />
tempo, permette oggi di adottare strategie un po´ diverse<br />
di destinazione al macello.<br />
Di Bernat Sales.<br />
Veterinario e consulente del Gruppo Ahedo.<br />
Esiste una serie di elementi chiave che devono essere<br />
tenuti in considerazione in un programma di scarto piú<br />
obiettivo e sistematico possibile.<br />
1. LIVELLO DI SCARTO INVOLONTARIO<br />
Ha Lei un numero eccessivo di vacche non economicamente<br />
remunerative ? Se il suo livello di scarto involontario<br />
è troppo elevato, specialmente per vacche con<br />
meno di 150 giorni in latte, o vacche gestanti, la sua<br />
capacità, per immaginare strategie obiettive di sacrificio<br />
basate su criteri di produttività puó essere severamente<br />
limitata.<br />
Se questo è il caso, forse si deve fare un passo indietro<br />
e valutare tutte le strategie di gestione che possano permettere<br />
la transizione a migliori condizioni di gestione e<br />
4 LA GAZZETTA DI SEMEX Nº11 Primavera 2013
di salute, comfort e benessere animale, ottimo rendimento<br />
riproduttivo e produzione di latte, al fine di controllare<br />
questo eccesso nel livello di scarto involontario.<br />
2. ESPANSIONE E CRESCITA<br />
Il suo allevamento è in una fase di crescita ed espansione?<br />
QUESTA QUESTIONE NON DOVREBBE<br />
ESSERE TANTO RILEVANTE PER IL TEMA CHE CI<br />
OCCUPA, anche se è utilizzata spesso come argomento<br />
per non destinare vacche al macello.<br />
NON MANTENGA VACCHE NELLA MANDRIA IN<br />
MANIERA ARTIFICIALE. Se la vacca non è redditizia, si<br />
impone la necessità di prendere una decisione<br />
cosciente per eliminarla dall’allevamento, pure nel caso<br />
di voler aumentare il numero di capi della sua azienda.<br />
Il mantenimento oppure l’incremento del bestiame<br />
nell’azienda non può basarsi né sostentarsi<br />
nel mantenere animali improduttivi nella<br />
mandria.<br />
Questo tipo di riflessioni prendono ancora maggior valore<br />
se possibile nel contesto di un prezzo di vendita al<br />
macello favorevole, nel quale si tende a diminuire la<br />
differenza di prezzo tra una vacca di scarto e una<br />
manza di rimonta.<br />
3. INVENTARIO DATI PRODUTTIVI E<br />
RIPRODUTTIVI DELLA MANDRIA<br />
Dispone Lei di dati affidabili ed aggiornati della produzione,<br />
stato riproduttivo e salute delle sue vacche in<br />
ogni momento?<br />
La classificazione delle vacche<br />
in funzione della loro redditività<br />
e della loro viabilità dipende da<br />
molti criteri, peró la produzione<br />
di latte è ovviamente fondamentale.<br />
Anche lo stato riproduttivo è<br />
prioritario in questo tipo di<br />
analisi. Senza dubbio condiziona<br />
spesso la decisione su<br />
un animale individuale, nel<br />
mantenerlo in stalla anche se a<br />
costo, sino alla decisione di<br />
asciugarlo prima del tempo<br />
desiderabile.<br />
Peró neppure permetta che<br />
questo criterio la porti in<br />
maniera sistematica su un cam-<br />
LA GAZZETTA DI SEMEX Nº11 Primavera 2013<br />
Investi 5 per guadagnare 10<br />
mino sbagliato:es. se la durata valutata del periodo di<br />
asciutta sarà superiore agli 80 giorni, quello non solo<br />
presuppone un aumento del periodo improduttivo dell’<br />
asciutta con tutti i costi che comporta, ma ci porta a un<br />
incremento drammatico del rischio di disordine di transizione,<br />
legato a tutti i tipi di problemi nel postparto, e<br />
minori produzioni nella lattazione seguente.<br />
Nonostante l’ inevitabile (e comprensibile) resistenza da<br />
parte di molti, nel sacrificare una vacca gestante da un<br />
punto de vista economico, l’ ideale è tentare di anticipare<br />
quanto prima la decisione di non continuare ad<br />
inseminare più un determinato animale, per evitare di<br />
investire in riproduzione nello stesso in modo eccessivo.<br />
Anche l’ informazione disponibile in quanto a parametri<br />
di salute deve essere tenuta in considerazione ed<br />
aggiornata costantemente per essere inclusa come criterio,<br />
da tener in considerazione al momento di stabilire<br />
la sua politica di scarti. Per esempio a livello di salute<br />
delle mammelle, salute degli zoccoli, malattie sotto<br />
controllo di programmi di eradicazione (neosporosis,<br />
malattia di Johne).<br />
In definitiva, l’allevatore dovrà essere un buon<br />
conoscitore dei propri dati aggiornati in quanto<br />
a produzione, riproduzione e salute individuale,<br />
al fine di poter realizzare decisioni corrette.<br />
4. ANTICIPARE LA DESTINAZIONE AL MACELLO<br />
Anticipare la destinazione di vacche al macello significa<br />
semplicemente smettere di inseminare in un momento<br />
preciso, in modo da evitare di investire e lavorare su<br />
animali in cui il tornaconto di questo investimento non<br />
sia affatto chiaro. L’ animale si<br />
mantiene nell’allevamento fino a<br />
quando il suo livello di produzione<br />
scenda al di sotto della<br />
soglia di redditività, tenendo in<br />
considerazione i costi del kilo di<br />
latte dell’azienda.<br />
Questo tipo di modello e di politica<br />
di lavoro, non significa necessariamente<br />
sacrificare più animali,<br />
ma farlo in modo pianificato,<br />
ordinato e soprattutto, cercando<br />
di non investire inutilmente in<br />
vacche che non ci faranno beneficiare<br />
di questo investimento.<br />
É importante per qualsiasi allevamento<br />
industriale lavorare costantemente<br />
con un inventario di circa<br />
un 10% di animali adulti destinati<br />
al macello, candidati ad essere<br />
5
Investi 5 per guadagnare 10 - R imane o va via?<br />
scartati, quando sia necessario, al diminuire della produzione<br />
sotto la soglia di redditività.<br />
Questo 10% può essere maggiore nelle aziende agricole<br />
che si trascinano problematiche di fertilità, salute<br />
della mammella, di zoppie o altro. I criteri in base ai<br />
quali deve essere stabilita questa lista sono:<br />
• Produzione giornaliera di latte.<br />
• Numero lattazioni.<br />
• Giorni in latte.<br />
• Stato riproduttivo.<br />
• Numero inseminazioni.<br />
• Salute riproduttiva: possibilità di gestazione.<br />
• Salute delle mammelle: numero di cellule somatiche/<br />
casi di mastite.<br />
• Salute degli zoccoli.<br />
• Salute generale.<br />
Bisogna tener conto inoltre che il fatto di lavorare con<br />
un inventario permanente di vacche destinate al macello<br />
ci apporta la possibilità di alleviare un po’ la sovrappopolazione<br />
in momenti determinati di speciale necessità,<br />
anticipando il sacrificio di quelle vacche in cui i<br />
dati lo raccomandano.<br />
5. VALORE VACCA (COW VALUE)<br />
Tutti possiamo avere una idea piú o meno approssimata<br />
dei principali criteri da tenere in considerazione all'<br />
ora di scartare vacche o anticipare la loro destinazione<br />
al macello, in base a parametri di ordine produttivo,<br />
riproduttivo e di salute. Peró come possiamo standardizzare<br />
e sintetizzare questo tipo di criteri? Come lo portiamo<br />
al piano tangibile? Come lo portiamo – in definitiva<br />
– al terreno economico?<br />
Il modello “COW VALUE” del software per la gestione<br />
tecnica di allevamenti da latte Dairy Comp 305, sviluppato<br />
per Steve Eicker (Valley Ag Software), valuta il valore<br />
economico di ogni vacca nella mandria in relazione<br />
con una manza media appena partorita, e valuta pertanto<br />
la convenienza o non di mantenerla nell’allevamento.<br />
Un valore negativo del COW VALUE suggerisce che la<br />
vacca in questione sia meno redditizia in termini economici<br />
che una manza media che ipoteticamente occuperà<br />
il suo posto.<br />
6 LA GAZZETTA DI SEMEX Nº10 Ottobre 2012
Oltre a valutare il valore economico per ogni vacca, il<br />
modello calcola anche il valore attuale o potenziale<br />
della gestazione per ogni vacca, per facilitare soprattutto<br />
la presa di decisioni in questo senso, rispetto alla<br />
convenienza o no di continuare ad inseminare un determinato<br />
animale.<br />
Il valore attuale di una vacca da latte commerciale consiste<br />
nella somma del suo valore per carne ed il valore<br />
del latte che riteniamo produrrà in futuro.<br />
Detta valutazione e’ basata su:<br />
• La quantità di latte che la vacca produrrà nel futuro,<br />
in funzione di una serie di parametri, come : l’ età<br />
dell’ animale, lo stadio della lattazione, lo stato riproduttivo<br />
ed il livello produttivo intrínseco di ogni vacca.<br />
Ovviamente tutti questi sono fattori che colpiscono<br />
direttamente la previsione di una produzione futura<br />
per ogni vacca.<br />
• Il prezzo di questo latte.<br />
• Il valore del denaro che si investirà in questo animale.<br />
Il modello lavora inoltre con una serie de dati inseriti nel<br />
programma di ogni singolo utente, come quelli riferiti al<br />
rendimento riproduttivo della propria stalla (HDR, CR,<br />
DOPN, VWP), costo delle manze, valore medio al<br />
macello, prezzo del latte, costi di alimentazione, percentuale<br />
di riforma, produzione a 305 giorni, e persistenze<br />
di produzione, dai quali dipenderà il valore economico<br />
di ogni vacca e della gestazione<br />
A partire da lí otteniamo una valutazione del valore<br />
economico di ogni vacca, cosí come il valore della<br />
gravidanza e la produzione limite valutata per mandare<br />
al macello.<br />
Ovviamente, questo e’ un modello di predizione del<br />
futuro basato su informazione del passato, con tutto il<br />
rischio che questo determina, peró ci permette di stabilire<br />
linee di lavoro consistenti con il bestiame, basate<br />
su criteri economici e aspettative ragionevoli.<br />
E´ anche vero che il modello non tiene in considerazione<br />
altri tipi di parametri dell’ animale che possano<br />
supporre una destinazione al macello giustificata, anche<br />
se il COW VALUE dica il contrario, per esempio nel caso<br />
di vacche colpite da casi di zoppia cronica, problemi di<br />
salute della mammella, malattie infettive o parassitarie<br />
sottoposte a programmi di eradicazione… e’ per quello<br />
che ripetiamo che questo tipo di decisioni devono essere<br />
prese insieme con la mandriae tutti i suoi dati.<br />
Tenete ben chiaro che il COW VALUE non sostituisce<br />
l’azienda, per osservazione e valutazione della mandria,<br />
per la presa di decisioni, ma che entrambi i criteri<br />
SONO COMPLEMENTARI E INSOSTITUIBILI.<br />
LA GAZZETTA DI SEMEX Nº11 Primavera 2013<br />
CONCLUSIONI:<br />
Investi 5 per guadagnare 10<br />
Punti chiave per la corretta politiaca di destino<br />
al macello:<br />
a Controllo preventivo delle principali cause di indisposizioni<br />
involontarie della stalla.<br />
b Ovviare (almeno fino a un certo punto), i programmi<br />
di espansione della mandria al momento di tracciare<br />
la nostra politica di destinazioni al macello.<br />
c Dati individuali affidabili e permanentemente<br />
aggiornati sulla produzione, riproduzione e parametri<br />
di salute di ogni animale, al fine di prendere<br />
decisioni corrette in ogni momento.<br />
d Ottimizzare la disponibilità di manze mediante il<br />
monitoraggio di:<br />
- Problematiche alla nascita e dopo la nascita.<br />
- Crescite e sviluppi corretti per garantire una buon<br />
binomio tra età e accoppiamento al momento<br />
della prima inseminazione.<br />
- Buone prestazioni riproduttive quali: rilevamento<br />
calori e tasso di concepimento.<br />
e Lavoro quotidiano, costante e continuato per le<br />
nuove destinazioni al macello. Si raccomanda di<br />
prestare particolare attenzione a questo problema<br />
durante le visite di controllo della riproduzione,dato<br />
che si possono valutare i dati dalla lista corrispondente,<br />
e vi è la possibilità di osservare le vacche, e<br />
prendere una decisione congiunta tra l'allevatore e<br />
veterinario.<br />
f Si raccomanda anche prima di inseminare una<br />
vacca, di valutare attentamente tutti i dati forniti per<br />
decidere se ne vale la pena o no.<br />
g Tenere conto dei dati di valutazione per ogni animale<br />
(produzione, riproduzione e salute della mammella,<br />
ecc), l' OSSERVAZIONE dell’ animale (lo<br />
stato generale, la qualità morfologica, lo stato di<br />
salute degli arti, la conformazione della mammella,<br />
la condizione corporale ...).<br />
h Obiettivo più o meno 10% di animali adulti destinati<br />
alla macellazione i in ogni momento,per una mandria<br />
industriale bilanciata ed equilibrata.<br />
i Modelli di calcolo come il COW VALUE o il PREG-<br />
NANCY VALUE (Dairy Comp 305 VAS), offrono un<br />
supporto basato su una valutazione economica, al<br />
momento di studiare lo scarto o anticipare la destinazione<br />
al macello di ogni vacca, per completare<br />
correttamente l’ osservazione individuale di ogni<br />
animale.<br />
Bibliografía:<br />
- Should she stay or should she go?- Mark. J. Thomas – Dairy Herd<br />
Management 01/06/2012.<br />
- Cow Value – Dairy Cow Decision Aid – Steve Eicker<br />
7
Informazione<br />
Tecnica<br />
Dis tribuzione del bes tiame per s talle<br />
S<br />
pesso, nella nostra pratica giornaliera ci<br />
si chiede quale sia la miglior maniera di<br />
distribuire le vacche del nostro bestiame,<br />
e in base a quali criteri farlo. Sappiamo che ogni<br />
azienda è un mondo a parte, e che non esiste<br />
un’unica spiegazione che valga per ogni caso.<br />
Sviluppiamo quindi una serie di riflessioni, come<br />
sempre senza nessuna intenzione di dare lezioni,<br />
ma per aiutare a sviluppare idee che si possano<br />
applicare per trovare la miglior soluzione<br />
ad ogni situazione.<br />
La politica di ogni azienda dipenderà dalle diverse condizioni,<br />
come può essere la dimensione del bestiame, il disegno<br />
del gruppo dell’allevamento, la capacità della sala e<br />
dell’anticamera della mungitura e la necessità di lavorare<br />
con uno o vari gruppi d’isolamento per presenza di germi<br />
contagiosi, soprattutto legati a problemi di salute della<br />
mammella.<br />
Con questa premessa in primo luogo, ci sembra una politica<br />
eccellente lavorare con un gruppo esclusivo di mungitura,<br />
le primipare. Iniziando dal postparto, fino a che sia<br />
almeno passato il picco di produzione e ottenuto la gestazione,<br />
sempre che la dimensione della azienda lo permetta.<br />
Di Bernat Sales.<br />
Veterinario e consulente del Gruppo Ahedo.<br />
La stessa stalla può collocare anche qualche vacca di<br />
secondo parto di poca statura.<br />
Sembra che includere un 10 % di vacche adulte in questa<br />
stalla di primo parto può contribuire a tranquillizzare il<br />
resto per il suo minor temperamento, e stabilire una gerarchia<br />
in maniera naturale con meno interazioni aggressive.<br />
Più tardi, dopo 150 giorni, le relazioni di competenza si<br />
soavizzano molto, per diverse ragione, ovvero le manze di<br />
primo parto gestanti possono già mescolarsi in questi giorni<br />
con vacche pluripare:<br />
• Perché le manze crescono nella prima metà della lattazione<br />
e ciò permette a loro di competere meglio<br />
con il resto delle vacche.<br />
• Perché cade la pressione produttiva rispetto alla capacità<br />
d’ingestione dopo il picco di lattazione, e questo<br />
fa in modo che la ripercussione delle relazioni di<br />
competenza si relativizzi in gran misura, soprattutto in<br />
ciò che riguarda l’incidenza di patologia postparto<br />
(ovviamente), alla condizione corporale, alla produzione<br />
e al rendimento riproduttivo.<br />
In alcune aziende di grandi dimensione, si lavora anche<br />
con un gruppo esclusivo di secondo parto, anche se quel-<br />
8 LA GAZZETTA DI SEMEX Nº11 Primavera 2013
lo ci sembra già più discutibile in termini di competenza,<br />
che si possa stabilire tra vacche di seconda lattazione e<br />
vacche maggiori, soprattutto in base alle crescite e sviluppi<br />
che ci sono prima del primo parto.<br />
Una volta spiegata la precedente riflessione con le puntualizzazioni<br />
opportune, pensiamo che fatta l’anteriore eccezione,<br />
siamo favorevoli a organizzare il resto dei gruppi di<br />
mungitura in funzione dei tre criteri basici:<br />
a Il lavoro con il bestiame, soprattutto i compiti legati al<br />
postparto e alla riproduzione.<br />
b I giorni in latte – stato riproduttivo – livello produttivo,<br />
in funzione della fase di lattazione.<br />
c La salute della mammella – destinazioni al macello,<br />
per lavorare con un gruppo presumibilmente con<br />
maggior incidenza di problemi di salute della mammella<br />
e minor produzione, che si guarirà in ultimo<br />
luogo.<br />
Questa maniera di lavorare riunisce tutta una serie di vantaggi:<br />
a Le attenzioni al postparto si concentrano in un solo<br />
gruppo, che include animali idealmente nelle 3 – 4<br />
settimane dopo il parto, fino a che la vacca praticamente<br />
ha completato la involuzione uterina, la lattazione<br />
è pienamente instaurata, e si è superato il<br />
periodo di massimo rischio di soffrire qualsiasi tipo di<br />
patologia postparto.<br />
Tenga conto che buona parte del futuro produttivo e<br />
riproduttivo della lattazione si gioca in questa importante<br />
fase di postparto, per cui quello ci permette<br />
anche di fornire un’alimentazione esclusiva, così<br />
come condizioni speciali di comfort e benessere.<br />
b Le attività riproduttive di rilevazione dei calori, inseminazione,<br />
trattamenti ormonali, visite di controllo riproduttivo…<br />
si concentrano nel tempo (secondo come si<br />
completa la mungitura e si legano le stalle), e nello<br />
spazio, con la conseguente ottimizzazione lavorativa<br />
e minor molestia per il resto degli animali.<br />
c Un altro tipo di attività come la messa in asciutta o le<br />
destinate al macello si concentrano in un solo gruppo,<br />
facilitandosi maggiormente la gestione.<br />
d In caso di sovraffollamento, questo tipo di distribuzione<br />
facilita che questa stessa abbia luogo solamente<br />
dove fa meno male, ovvero nei gruppi di media o<br />
bassa produzione, rispettando l’accesso alle diverse<br />
fasce ideali nel gruppo di postparto, però anche nei<br />
gruppi di alta produzione, siano vacche o manze.<br />
e Questo permette anche di lavorare con aggiustamenti<br />
diversi a livello di razione in funzione delle<br />
necessità di ogni gruppo, più che altro in base al<br />
diverso livello produttivo o di condizione corporale.<br />
LA GAZZETTA DI SEMEX Nº11 Primavera 2013<br />
Informazione Tecnica<br />
f Anche se un programma riproduttivo basato sull’uso<br />
del toro da monta naturale ci sembra un rischio assolutamente<br />
innecessario, fuori luogo e ingiustificato<br />
oggigiorno sotto qualsiasi punto di vista, alcuni fattori<br />
lo hanno come complemento al suo programma di<br />
inseminazione artificiale.<br />
Il toro permette recuperare alla fine dell’ anno alcune<br />
(molto poche secondo la nostra esperienza) vacche<br />
infertili, e un buon numero (questo sì) dei possibili<br />
riassorbimenti che possano esserci, senza necessità di<br />
rilevare calori nel gruppo in cui stia.<br />
Comunque, quello solamente è possibile inserendo il<br />
toro esclusivamente nei gruppi di vacche gestanti e /<br />
o di bassa produzione, al fine di evitare che interferisca<br />
nel nostro programma di inseminazione artificiale,<br />
e tentando di ridurre il gran rischio che implica la<br />
sua presenza in azienda per la sicurezza delle persone.<br />
Il principale inconveniente consiste nel fatto di dover lavorare<br />
con un programma settimanale di cambiamenti della<br />
stalla, cosa che implica un lavoro aggiuntivo, però che (<br />
come tutti i lavori programmabili e programmati ) una volta<br />
entrato in un programma di routine, non implica maggior<br />
impegno lavorativo.<br />
Rispetto al possibile stress aggiunto che i cambiamenti di<br />
gruppo possono portare per il bestiame, almeno tener<br />
conto di non muovere meno di 4 – 5 animali per volta,<br />
affinché la socializzazione delle vacche che si muovono sia<br />
più facile per la compagnia di altri animali nella stessa<br />
situazione. Quanto maggiore sia il numero di vacche che<br />
muoviamo in maniera simultanea tra diversi gruppi, più<br />
facile sarà il suo adattamento al nuovo ambiente ed alla<br />
nuova gerarchia sociale.<br />
Tenete conto che l’omogeneità e somiglianza di ambienti<br />
nelle diverse stalle tendono a facilitare l’adattamento degli<br />
animali che si possano muovere, ossia che quanti meno<br />
cambi e variazioni in aspetti come il tipo di cuccetta, lettiere,<br />
ventilazione, abbeveratoi, mangiatoia etc. tra i diversi<br />
gruppi, è molto meglio.<br />
Quanto maggiore sia il comfort e benessere nei diversi<br />
gruppi in tutti i sensi, l’ impatto negativo provocato dal<br />
movimento degli animali tenderà a relativizzarsi in gran<br />
misura.<br />
Anche nella misura in cui migliori la crescita e lo sviluppo<br />
delle manze quando arrivano al primo parto, le relazioni che<br />
stabiliscono con il resto degli animali saranno meno sfavorevoli<br />
per loro, ossia che si adattano meglio alla convivenza<br />
con animali più adulti e ai cambiamenti di gruppo.<br />
9
Genetica<br />
Di Brad Sayles, Vicepresidente di Operazioni Internazionali di <strong>Semex</strong> <strong>Alliance</strong><br />
La regola 30/ 60/ 90 nell´ ins eminazione<br />
S elezionare<br />
i tori che ti aiuteranno a raggiungere le<br />
tue mete di produzione, longevità e, in totale, produttività<br />
della mandria è diventato più complicato<br />
con l’ introduzione delle prove genomiche, tanto per femmine<br />
come per maschi. Decidere come incorporare con<br />
sucesso i tori giovani con prova genomica nei propri programmi<br />
genetici, significa immaginarsi quanto rischio si é<br />
disposti ad assumere. Al fine di prendere le migliori decisioni<br />
per la selezione, è importante avere molto chiare le<br />
differenze che esistono tra i tori giovani con prova genomica<br />
e i tori con prova di progenie.<br />
Una regola generale quando cerchiamo di capire queste<br />
differenze è quella dell’affidabilità 30/60/90. Questa<br />
regola non è certamente una scienza esatta, però è un riferimento<br />
facile da capire, che possiamo usare quando dobbiamo<br />
valutarle:<br />
• Tori in prova, senza informazione genomica e solo con<br />
indice di pedigrí hanno una affidabilità tra il 30/45%<br />
• I tori giovani con prova genomica hanno una affidabilità<br />
intorno al 60/65%<br />
• I tori con prova di progenie con 100 figlie come<br />
minimo, avranno una affidabilità del 90 %.<br />
Anche se alcuni tori con prova genomica<br />
possono aver raggiunto la fascia<br />
del 75% di affidabilità per produzione<br />
(per esempio nel sistema USA),<br />
questi alti livelli ancora non sono stati<br />
convalidati dalla maggioranza degli studi internazionali.<br />
Pertanto, è meglio considerare il menzionato 60/65%.<br />
Quando pensiamo alla selezione dei tori e all’ uso della<br />
genomica, è importante capire che, l’ informazione genomica<br />
è un grande strumento al nostro servizio per la scelta<br />
dei tori. Anche se l’ affidabilità di questi tori è un pó più<br />
bassa rispetto un toro provato, è molto più alta di quella di<br />
un toro giovane in prova, senza informazione genomica e<br />
solo con le medie dei suoi genitori.<br />
Partendo da questo concetto, ci sono diversi modi per utilizzare<br />
i tori genomici nei programmai genetici, con un<br />
Gen-I-Beq<br />
LAVAMAN<br />
10 LA GAZZETTA DI SEMEX Nº11 Primavera 2013
impatto minimo sull’ affidabilità generale della mandria.<br />
<strong>Semex</strong> con la sua linea di tori GENOMAX ha sempre raccomandato<br />
di usare un gruppo di tori provati genomicamente,<br />
contro l’ uso di un solo toro.<br />
Per esempio, usando 10 dosi di cinque tori genomici, l’<br />
affidabilità media di questo gruppo si incrementerà di quasi<br />
un 90%: in pratica, quello che stiamo facendo nell’usare<br />
un gruppo di tori è diluire e gestire il rischio genetico: se<br />
consideriamo che uno o due dei cincque tori non coprirebbero<br />
le aspettative, le possibilità che gli altri due o tre le<br />
superino sono alte, cosa che porterà la media dei tori provati<br />
a posizioni molto prossime ai genomici. Se al contrario<br />
stiamo usando solamente un toro, dovremo accettare il<br />
rischio che questo individuo non raggiunga i risultati attesi.<br />
La lista dei tori GENOMAX di <strong>Semex</strong> riunisce alcuni tori<br />
giovani leaders dell’ industria. La società si sforza per includere<br />
in questo selettivo gruppo i tori più alti per LPI, TPI,<br />
Net Merit e Tipo. Allo stesso tempo, <strong>Semex</strong> avrà sempre tori<br />
GENOMAX con dati ufficiali per la Facilità di Parto e<br />
Fertilità, al fine di offrire ai nostri clienti la maggior tranquillità<br />
, quando inserisce tutti questi tori nei suoi programmi<br />
genetici.<br />
Crackholm<br />
FEVER<br />
LA GAZZETTA DI SEMEX Nº11 Primavera 2013<br />
TABELLA 1. DIFFERENZE ATTESE NEL VALORE<br />
GENETICO REAL<br />
Tipo di valutazione Affidabilità Prot. Affidabilità<br />
media (%) (kg.) +/-<br />
Tori in prova (PA) 36/38 +/- 34 +/- 6,8<br />
Genomici PA (GPA) 63/67 +/- 25 +/- 5,82<br />
Tori provati 90/93 +/- 11 +/- 2,7<br />
Questo significa che nei tori in prova (solo con indice di<br />
pedigrí) le loro prove potrebbero variare tra il +/- 6,8 punti<br />
in tipo, nei Genomici +/-5,82 punti, e nei provati con 100<br />
figlie +/- 2,7 punti (sempre a tipo)<br />
TABELLA 2. EQUIVALENTE DI AFFIDABILITÀ DEI<br />
TORI GENOMAX USATI IN GRUPPO.<br />
Tori per gruppo Affidabilità della prova genomica<br />
(GPA) di ogni toro nel gruppo<br />
5 92<br />
10 96<br />
11
Genetica<br />
Di Jay Shannon. Direttore di Operazioni Internazionali di <strong>Semex</strong> <strong>Alliance</strong><br />
Tori G enomici, leaders in G enetica<br />
L<br />
’ obiettivo di <strong>Semex</strong> è fornire ai nostri clienti la<br />
miglior e più diversa fonte di genetica, con il livello<br />
di affidabilità più alto possibile, per garantire il succeso<br />
e la produttività delle sue aziende. Questo è il cuore<br />
della nostra filosofia di Genetica per la Vita.<br />
Uno strumento vitale per il successo dei nostri clienti è l’<br />
elenco dei tori Genomax, i tori genomici più giovani e<br />
brillanti disponibili nel mondo attuale.<br />
La Genomica ha fornito alla nostra industria la capacità di<br />
selezionare i migliori animali, con più fiducia e a un’ età<br />
più precoce. Certamente, è ancora una tecnologia in via<br />
sviluppo, come riflettono molti articoli pubblicati durante il<br />
2012, che parlano della limitazione delle predizioni genomiche.<br />
Questi lavori segnalavano che le predizioni genomiche<br />
sono spesso sopravalutate all’ inizio, con la maggioranza<br />
dei tori che tendendo ad andare verso il basso, una<br />
volta che si convertono in tori provati. In <strong>Semex</strong>, abbiamo<br />
lavorato duro per analizzare questa tendenza, e fare attenzione<br />
su questa sopravalutazione.<br />
Comunque, questo non cambierà la nostra fiducia, o detto<br />
di modo diverso, la nostra convinzione che la genomica<br />
fornisce ai nostri clienti una gran opportunità e grandi vantaggi.<br />
Le nostre ricerche confermano che, pure tenendo<br />
conto di questa sopravalutazione, la genetica dei tori genomici<br />
piúù alti ancora supera abbondamentemente quella<br />
dei migliori tori provati nell’ attualità.<br />
Con il fine di trovare la genetica leader nel mondo, <strong>Semex</strong><br />
utilizza un processo di selezione molto rigoroso: cominciamo<br />
selezionando femmine di alto valore genomico, e ogni<br />
anno si fanno più di 4.500 test genomici ai tori giovani.<br />
Solamente 300 di questi 4.500 sono sufficientemente<br />
buoni per entrare al centro di <strong>Semex</strong>. Questa intensità di<br />
selezione fornisce a <strong>Semex</strong> un gruppo di tori giovani geno-<br />
mici, che sono realmente il meglio del meglio. Solo uno di<br />
ogni sette di loro qualificherà per essere un toro<br />
Genomax. Pertanto, ci stiamo assicurando che i tori<br />
Genomax sono veramente la genetica leader nel<br />
mondo.<br />
GENOMAX PLUS:<br />
GENOMAX-REPROMAX-CALVING EASE<br />
Se Lei sta cercando i migliori tori genomici, con<br />
seme di alta fertilità e dati di facilità di parto, la<br />
linea dei tori Genomax Plus di <strong>Semex</strong> è per Lei:<br />
questi tori hanno tutti i meriti di un toro Genomax,<br />
con alta fertilità del seme come quella dei tori<br />
Repromax e dati di facilità di parto, che li qualifica<br />
dalla sua parte come tori Calving Ease.<br />
Utilizzi i tori Genomax Plus con piena fiducia!<br />
Possiamo analizzare gli studi di convalidazione che si sono<br />
fatti al riguardo. Nel seguente grafico si analizzano i tori<br />
genomici del 2008 che hanno prova ufficiale nel 2012,<br />
con il riflesso delle differenze tra entrambe. Il Top 100 dei<br />
tori in LPI ha una discesa di 622 punti, buona parte di<br />
questa differenza si deve all’ importante caduta di tutti i figli<br />
di Shottle, in realtà se togliamo i figli di Shottle la differenza<br />
sarebbe solo di 206 punti.<br />
Fonte: Sargoizaei and Chesnais, 2012<br />
12 LA GAZZETTA DI SEMEX Nº11 Primavera 2013
Di Alfonso Ahedo Fernández<br />
G enomici, ques ta grande opportunità<br />
Q<br />
uando si pubblicarono le prime prove genomiche<br />
in Agosto del 2009, la novità e la complessità<br />
degli studi ci lasciò in attesa di vedere<br />
come si sarebbero evoluti gli avvenimenti. Dopo tre anni di<br />
convalidazioni, aggiustamenti etc, possiamo dire che l’utilizzo<br />
dei tori genomici ha ottenuto fiducia, e senza dubbio<br />
costituisce un’ opportunità affinché le stalle selezionino a<br />
maggior velocità, avendo animali meglio dotati geneticamente,<br />
e conseguentemente con maggior possibilità di<br />
essere più produttivi.<br />
Tutto faceva pensare che la genomica sarebbe servita affinché<br />
i centri selezionassero i tori in maniera più efficiente, e<br />
non mettere tori di livello insufficiente nei centri.<br />
Comunque, se partiamo semplicemente da questa premessa,<br />
questo già implica un passo avanti molto importante<br />
per il progresso genetico mondiale, perché tutti i tori giovani<br />
che si useranno avranno un livello genetico molto<br />
superiore. Si capisce che i torelli bassi non entreranno più<br />
nei centri.<br />
Dopo tre anni lunghi vissuti nella nuova era della<br />
Genomica, vedendo i risultati che confermano buona parte<br />
delle aspettative, mi sento di raccomandare il suo uso<br />
iniziando in maniera moderata, fino al 30% (anche se le<br />
LA GAZZETTA DI SEMEX Nº11 Primavera 2013<br />
Marbri FACEBOOK<br />
raccomandazioni di uso di <strong>Semex</strong> e di altri centri sono più<br />
alte), perché capisco che anche rischiando qualche sorpresa<br />
negativa, c’é molto più da guadagnare nel progresso<br />
genetico per qualsiasi stalla. Senza dubbio in questi anni ci<br />
sono stati alcuni tori che aspiravano molto in alto e sono<br />
rimasti a metà lista senza confermare le aspettative, però<br />
allo stesso tempo sappiamo che tutti quelli che oggi stanno<br />
nell’ alto del LPI o TPI sono tori che avevano dei valori<br />
genomici molto alti. Questo ha un significato chiaro: i<br />
migliori tori provati sempre usciranno dal gruppo<br />
dei migliori tori genomici. L’ importante è usare sempre<br />
gruppi di 5 tori genomici, non centrarci solo in un toro<br />
o due e usarli in maniera massiva, perché allora il margine<br />
d’ errore sarà maggiore che usando tori provati.<br />
Se facciamo un uso moderato, usando tori estremi, sempre<br />
i migliori e in gruppi di almeno 5 tori, il livello genetico<br />
dell’azienda aumenterà considerevolmente con una affidabilità<br />
alta, perché anche se qualche toro potrebbe cadere<br />
altri rimarranno molto in alto. Un allevamento di 50 vacche,<br />
possibilmente deve usare circa 120/150 dosi per<br />
ingravidare le sue vacche e le sue manze, questo significa<br />
che potrebbe usare circa 35/45 dosi, e noi gli raccomanderemmo<br />
di usare circa 7/9 dosi di 5 tori genomici differenti.<br />
Col passare degli anni le sue manze avranno un<br />
13
valore genetico molto superiore a quello delle sue vacche,<br />
e avrà fatto avanzare considerevolmente il suo livello genetico.<br />
Un esempio pratico, che è la cosa migliore in questi casi:<br />
alla Travesia cominciammo a usare i primi genomici a<br />
novembre del 2010. Concretamente (e curiosamente<br />
pure), il primo toro che scegliemmo fu BRAWLER.<br />
Usammo abbastanza dosi peró non abbiamo avuto fortuna<br />
con le femmine dato che sono nate 9 contro 29 maschi.<br />
Di queste 9 la prima parte il prossimo Luglio, 2 in<br />
Agosto, 2 in Settembre e 3 in Ottobre. Questo significa che<br />
abbiamo ridotto molto i tempi perché avremmo usato solo<br />
quest’anno Brawler come toro provato ed invece avremo le<br />
sue figlie partorite.<br />
• Il seguente toro che usammo fu O-KRUSADER, con<br />
cui abbiamo avuto più fortuna dato che sono nate 27<br />
femmine delle quali ce ne sono già 6 gravide che partoriranno<br />
3 in Settembre e 3 in Ottobre.<br />
• Poi BOWMAN che attualmente ha una prova buona in<br />
USA, e le aspettative in Canada sono alte. Di Bowman<br />
abbiamo 8 figlie, le prime di 10 mesi. In seguito usammo<br />
JETT AIR , del quale abbiamo 18 nate , le prime<br />
di 8 mesi, di lui bisogna dire che è uno dei migliori tori<br />
provati del momento.<br />
• Per ultimo usammo PINKMAN, che ha una prova<br />
genomica molto alta a Longevità del quale abbiamo 15<br />
vitelle , le maggiori di 6 mesi.<br />
• Il prossimo Giugno cominceranno a nascere le Numero<br />
TOP GENOMICI CON +3.000 MEDIA GLPI<br />
Uno, ci sono 62 gravidanze e in Luglio nasceranno le<br />
MERIDIAN del quale abbiamo 57 gestazioni.<br />
• Le seguenti saranno già LET IT SNOW (14) ,<br />
FACEBOOK (20) e DOORMAN (8) e i prossimi in<br />
usati saranno SALOON, ENFORCER, HEFTY e<br />
SMURF.<br />
In realtà il primo genomico usato fu JORDAN , del quale<br />
abbiamo 116 figlie e che cominciano a partorire il prossimo<br />
mese. Con questa esperienza, La Travesia ha un programma<br />
un pó più aggressivo; abbiamo imparato molto e<br />
continuamo ad imparare come usare i tori genomici,<br />
attualmente la nostra meta e’ avere 15/20 vitelle per toro<br />
usando possibilmente 6 tori all’ anno.<br />
In riassunto, in questi temi legati alla genetica, sempre<br />
occorre farsi aiutare dalla matematica, che é molto chiara:<br />
se selezionamo i migliori tori provati e li paragoniamo con<br />
i migliori tori genomici, vedremo che logicamente la differenza<br />
tra i due gruppi e’ importante. Peró se togliamo la<br />
differenza che ci dice Jay Shannon che hanno avuto i primi<br />
tori nella convalidazione ovvero di 622 punti, vediamo che<br />
ancora così i tori genomici sarebbero oltre i provati con piú<br />
di 250 punti. E questo è un dato fondamentale.<br />
La mia conclusione è questa: i tori genomici sono<br />
una opportunità affinché il progresso genetico<br />
delle nostre aziende sia molto piú rapido riducendo<br />
gli inte rvalli in maniera significativa.<br />
Approfitta dell’ opportunità!!<br />
App. Arti e Facilità Cellule<br />
Tori Pedigree GLPI Latte Grasso Proteina %Prot. Tipo Mammario Piedi parto Longevità Somatiche<br />
ENFORCER FACEBOOKx SHOTTLE 3.837 2.237 91 89 0,14 15 11 15 102 113 2,81<br />
LET IT SNOW SNOWMAN x PLANET 3.258 2.546 89 96 0,13 16 14 11 101 106 2,85<br />
HEFTY MAN-O-MAN x GOLDWYN 3.237 1.917 88 84 0,18 14 13 11 95 104 2,86<br />
FACEBOOK MAN-O-MAN x AIRRAID 3.188 1.925 106 71 0,06 12 10 12 101 107 2,80<br />
NUMERO UNO MAN-O-MAN x SHOTTLE 3.125 1.157 88 54 0,13 14 13 12 104 114 2,61<br />
FERNAND MAN-O-MAN x BOLTON 3.103 1.672 94 73 0,15 10 11 12 102 109 2,69<br />
LAUSMART SNOWMAN x GOLDWYN 3.101 2.835 92 88 -0,05 10 8 13 106 109 2,76<br />
DOORMAN BOOKEM x SHOTTLE 3.057 1.361 69 62 0,17 19 18 10 101 111 2,46<br />
SMURF SNOWMAN x PLANET 2.941 2.798 81 85 -0,04 13 12 11 104 106 2,69<br />
SALOON ALTAIOTA x PLANET 2.917 2.285 78 77 0,03 14 12 6 101 107 2,95<br />
CONTROL SNOWMAN x BOLTON 2.882 1.933 60 70 0,08 17 14 11 97 111 2,58<br />
FREDERICK FREDDIE x PLANET 2.878 1.955 79 60 -0,03 10 11 9 103 114 2,70<br />
SUPERSONIC SUPER x SHOTTLE 2.805 1.757 87 65 0,08 10 7 8 100 112 2,87<br />
MERIDIAN DOMAIN x PLANET 2.789 2.225 53 69 -0,03 17 16 8 103 110 2,79<br />
CARNIVAL MAN-O-MAN x PONTIAC 2.661 1.922 61 62 -0,03 15 13 13 103 106 2,74<br />
Media: 3.052 2.035 81 74 0,06 14 12 11 102 109 2,74<br />
14 LA GAZZETTA DI SEMEX Nº11 Primavera 2013
LA GAZZETTA DI SEMEX Nº11 Primavera 2013<br />
Fra Amici<br />
Di Oriano Valeriani<br />
SA E - Società<br />
A gricola Emiliana slr<br />
I<br />
n una splendida giornata di sole andiamo a fare visita ad<br />
una azienda di amici, la SAE (Società Agricola Emiliana,<br />
provincia di Reggio Emilia nel comune di Casalgrande) di<br />
proprietà del Sig. Pifferi William e gestita dal sig. Prampolini<br />
Ferdinando, per gli amici Ciccio.<br />
Ciccio, come e quando nasce questa ottima realtà<br />
zootecnica?<br />
La SAE nasce nel 1988 quando il sig. Pifferi Danilo, industriale del<br />
settore ceramico, decide di acquistare una azienda zootecnica<br />
per coronare un sogno e nel contempo ritornare alle sue origini.<br />
L’acquisto consisteva in un podere di 70 ettari di terreno con stalla<br />
a stabulazione fissa di 60 frisone in mungitura. Questo rappresentava<br />
solo l’inizio di ciò che il sig. Pifferi voleva realizzare e così<br />
in due anni trasformo completamente l’azienda costruendo grandi<br />
strutture prefabbricate in cemento in grado di ospitare 150 vacche<br />
in mungitura con relativa rimonta e un grande fienile.<br />
Ma tu Ciccio quando sei arrivato alla SAE?.<br />
Sono arrivato nel 2002 quando il sig. Pifferi William mi chiese di<br />
venire qui a gestire la SAE e così dopo una lunga riflessione ho<br />
deciso di chiudere la mia piccola azienda in cui mungevo 15 vacche<br />
per iniziare questa nuova attività, ma come tu sai mi sono<br />
portato in azienda anche le mie vacche di cui andavo orgoglioso,<br />
perché erano veramente degli ottimi animali e su alcune di<br />
queste ho costruito delle ottime famiglie.Il proietto è cresciuto e<br />
oggi la stalla è passata da 150 a 300 vacche. Ma non è tutto perché<br />
la proprietà decide di acquistare un caseificio, ristrutturarlo e<br />
iniziare a trasformare direttamente il proprio latte in Parmigiano<br />
Reggiano.<br />
Quindi oggi Ciccio l’azienda che dimensioni ha<br />
raggiunto?.<br />
L’azienda si sviluppa su 130 ettari di terreno destinati alla produzione<br />
di foraggio, (70 ettari di proprietà e 60 in affitto) 100 a<br />
medica e 30 a prato stabile. La produzione di foraggio copre<br />
circa li 65% del fabbisogno aziendale mentre il restante viene<br />
acquistato da aziende del comprensorio. In stalla alleviamo 610<br />
capi di cui 300 sono vacche in mungitura.<br />
Producendo latte da Parmigiano Reggiano,<br />
che tipo di alimentazione fai?.<br />
Noi facciamo una alimentazione tradizionale basata sull’utilizzo<br />
di fieni e mangime composto integrato. La nostra razione è costituita<br />
da 7 kg di fieno di prato stabile, 8 kg di fieno di medica e<br />
mediamente di 12 kg di mangime pellettato distribuito con auto<br />
alimentatore a collare individuale in otto volte al giorno.<br />
Ciccio come mai non utilizzi il carro miscelatore?.<br />
Abbiamo deciso di non utilizzare il carro per produrre il vero formaggio<br />
tradizionale con pasta di buona granulosità. Sicuramente<br />
se avessimo utilizzato il carro miscelatore avremmo potuto produrre<br />
un po’ più di latte ma non era quello che volevamo.<br />
Quale è la tua produzione attuale?.<br />
Attualmente le 299 vacche in mungitura producono 31,9 kg di<br />
media con le due mungiture e 200 giorni di lattazione. L’EVM di<br />
stalla è di 10921 kg con il 3,52 di gr. e il 3,50 di pr. con 200.000<br />
cellule somatiche e con un parto concepimento di 140gg.<br />
Sono dati fantastici,<br />
Ciccio come viene gestita l’azienda?<br />
In azienda sono presenti 5 dipendenti di cui tre effettuano la mungitura,<br />
con sala a spina 15/15,<br />
mentre le altre due gestiscono la mandria, vitelli compresi.<br />
Ciccio adesso parliamo un po’ di genetica che è la<br />
nostra grande passione, che cosa stai mungendo oggi?<br />
Come tu sai stò mungendo diverse figlie di tori <strong>Semex</strong>, e con<br />
grande soddisfazione, ho delle figlie di Howie, Japer, Buckeye,<br />
Talent, September Storm, Outside, Lheros, Spirte, Mr-Burns,<br />
Titanic ecc.<br />
Quale tra questi tori ti ha dato maggiori risultati?.<br />
Non ti nascondo che le migliori vacche, vere macchine da latte,<br />
me le ha date Lheros, ti faccio qualche esempio, scrivi,<br />
az. 1251, 3 latt., 305gg, 18550 kg, 4.00 gr, 3.30 pr, Cap. Prod +72, P.ti 85<br />
az. 1265, 4 latt., 305gg, 19096 kg, 3.40 gr, 3.10 pr, Cap. Prod +66, P.ti 87<br />
ma non solo Lheros mi ha dato ottime vacche, guarda questa<br />
Golwyn della Titanic<br />
az. 1435, 2 latt., 305gg, 14453 kg, 3.30 gr, 3.10 pr, Cap. Prod +28, P.ti 89<br />
e che dire di questa Mr- Burns<br />
az. 1447, 2 latt., 212gg, 10844 kg, 3.40 gr., 3.20 pr., Cap. Prod +29, P.ti 85<br />
con una proiezione a 305gg di 13504 kg e un ultimo controllo a<br />
212 gg di 52 kg.<br />
Quindi Ciccio la tua scelta di usare i tori <strong>Semex</strong> ti<br />
sta dando soddisfazioni?.<br />
Certo, non ne avevo dubbi, come ben sai mi sono sempre piaciute<br />
le belle vacche e con <strong>Semex</strong> sapevo che le avrei avute, ma ero<br />
sicuro che avrei avuto anche tutto il resto, il latte, i titoli, la longevità<br />
e la funzionalità, che ho trovato.<br />
Ciccio che tori stai usando oggi?<br />
Dei provati sto usando Mr- Burns, Windbrook, Lauthority, Sid,<br />
Bachelor, Eight, Jungle, Brawler, ecc. mentre dei genomici uso Letis-Snow,<br />
Doorman e Budlight.<br />
Ciccio in allevamento hai famiglie di vacche<br />
importanti e con indici alti?<br />
Si ho animali che provengono da famiglie della Miss Marrk Maui,<br />
della Laurie Sheik e della Black Rose, su cui sto lavorando con trapianti<br />
e ho una manza molto alta per indice gnomico (+2814) ,<br />
la az.1722 (Man o Man x Goldwin x Titanic x Rubens) 11° in Italia,<br />
che ha gravidanze con Let-is-Snow ed è gravida di Doorman.<br />
Ciccio un’ultima domanda per finire, pensi che<br />
l’azienda in futuro subirà dei cambiamenti?<br />
Non penso che nel breve periodo le cose cambino, cercheremo<br />
di migliorare il benessere animale e tutto ciò che riguarda la<br />
gestione.<br />
Ciccio grazie per questa piacevole chiacchierata e spero che<br />
anche in questo momento di difficoltà il progetto continui a crescere,<br />
cosa che con la tua passione è sicuramente garantito.<br />
15
Relazioni<br />
V erso dove si muove la produzione di<br />
latte in un mondo che chiede cibo<br />
O<br />
gni volta che gli organismi internazionali offrono<br />
dati sulla mappa socio-economica del<br />
mondo, ci troviamo di fronte a una realtà terribile,<br />
alla quale però non possiamo dare le spalle: nell’<br />
attualità si valuta che 2.6 miliardi di persone sopravvivono<br />
con meno di 2 dollari al giorno, di questi 1.4 miliardi sono<br />
qualificati come molto poveri, considerando che vivono<br />
con meno di 1.25 $US al giorno. La povertà di alcune zone<br />
di Africa e Asia riguarda la maggioranza della popolazione<br />
che vive in povertà estrema (933 milioni di persone), ed<br />
è associata a malnutrizione, che FAO calcolava già nel<br />
2009 che 1.02 miliardi di persone (un sesto della popolazione<br />
mondiale). Per cui oggi niente fa pensare che questo<br />
dato sia in miglioramento da allora.<br />
Più del 75% di questi 1.4 miliardi di molto poveri vive in<br />
aree rurali, che in modo parziale o totale dipendono<br />
dall’agricoltura e dall’allevamento. Nel mondo ci sono<br />
approssimativamente 150 milioni di aziende da latte, la<br />
maggioranza in paesi in via di sviluppo. Secondo la IFCN<br />
(International Farm Comparation Network) che raggruppa<br />
i 90 paesi che producono circa il 98% del latte del mondo,<br />
la media di vacche per stalla mondiale è di 3 vacche.<br />
Questo è dato dai paesi in via di sviluppo che hanno tra 1<br />
e 2 vacche, mentre 11 dei 90 paesi analizzati hanno una<br />
media superiore a 100 vacche per stalla.<br />
Differenze estreme che possiamo trovare comparando, per<br />
esempio, due realtà tanto diverse come quelle di Stati Uniti<br />
e Pakistan, nella quale gli Stati Uniti producono più latte<br />
del Pakistan, con l’ 1% delle aziende che ci sono in questo<br />
ultimo paese. Il paragone tra paesi continuerebbe con altri<br />
dati significativi: mentre Australia ha 213 vacche per azienda,<br />
Argentina 157 e Stati Uniti 146, la media in India è di<br />
2 vacche per azienda.<br />
In concreto l’India, con 75 milioni di aziende, si trova con<br />
questa distribuzione:<br />
Il 78% delle stalle ha 1 a 10 vacche, con il 56% delle<br />
vacche totali. Gran parte del latte prodotto in queste<br />
aziende è consumata dalle famiglie proprietarie delle<br />
stesse, il resto si vende direttamente nei mercati o a<br />
vicini.<br />
Il 22% delle stalle ha da 11 a 100 vacche, con il 28%<br />
delle vacche. Sono aziende familiari.<br />
Solo lo 0,3% delle stalle ha più di 100 vacche, con il<br />
16% delle vacche. Lo scopo in questo caso è generare<br />
un ritorno all’investimento.<br />
Altri dati interessanti per paese:<br />
> Africa ha 32 milioni di aziende da latte<br />
> Pakistan ha 12.2 milioni di aziende<br />
> Russia 3.2 milioni di aziende<br />
> Cina 2.8 milioni di aziende<br />
> Brasile 1.17 milioni di aziende<br />
> Stati Uniti 62.500 di aziende<br />
> Canada 13.000 di aziende<br />
> Australia 7.500 di aziende<br />
Analizzando poco più in profondità questa realtà, ci troviamo<br />
con più dati interessanti:<br />
Nel mondo ci sono 6 miliardi di consumatori di latte o<br />
prodotti lattiero caseari, la maggioranza di questi in<br />
paesi in via di sviluppo. Per poter coprire la domanda<br />
globale di latte, la produzione mondiale deve crescer<br />
un 2% ogni anno. Evidentemente, anche se la media<br />
del consumo di prodotti lattiero caseari pro capite è di<br />
100 Kg. all’ anno, ci sono differenze importanti tra<br />
paesi e regioni: mentre il consumo pro capite in<br />
Europa e’ più di 300 Kg., per alcuni abitanti di Àfrica<br />
o Asia è solo di 10 kg per persona.<br />
Su un totale di 25, Asia del Sud e Unione Europea,<br />
sono le regioni più importanti nella produzione di latte,<br />
arrivando a coprire più del 44% della produzione mondiale.<br />
La produzione mondiale è cresciuta di un 13% tra gli<br />
anni 2002 al 2007, principalmente per gli incrementi<br />
di Pakistan, Cina e l’ India.<br />
Ci sono pochissimi paesi autosufficienti in latte e prodotti<br />
derivati. I paesi con maggior sovrapproduzione,<br />
su un totale di 25, sono Argentina, Australia, Nuova<br />
Zelanda, Stati Uniti, Uruguay e Unione Europea. I<br />
paesi con maggior domanda di latte sono Messico,<br />
Giappone, Cina, Filippine e Russia.<br />
Per vedere verso dove si dirige la produzione mondiale,<br />
bisogna analizzare anche la tendenza dei grandi<br />
compratori: alcuni anni fa tra i primi 20 compratori di latte<br />
nel mondo, dove ci sono nomi rilevanti come Nestlé,<br />
Lactalis, Danone, Kraft, Parmalat, etc non c’era nessuna<br />
impresa asiatica, oggi ne appaiono tre, due in Cina e una<br />
in India. E’ incredibile vederli tra i primi, tenendo presente<br />
che in questi paesi si consegna solo alle imprese il 12% del<br />
latte che si produce (di fatto nel mondo si consegna alle<br />
centrali il 39% del latte che si produce, tra vacche e bufali).<br />
La più grande di tutte le industrie lattiero casearie, è<br />
Fonterra, la compagnia Neozelandese che raccoglie 20,5<br />
milioni di tonnellate all’ anno, questo perchè in Australia e<br />
Nuova Zelanda la domanda dei prodotti lattiero caseari è<br />
oltre la media mondiale, e con prezzi del latte che battono<br />
i records per la domanda asiatica.<br />
I paesi che producono più latte (in milioni di Tonnellate<br />
ECM) sono:<br />
16 LA GAZZETTA DI SEMEX Nº11 Primavera 2013
1. India 126 6. Germania 30<br />
2. Stati Uniti 82 7. Russia 30<br />
3. Pakistan 41 8. Francia 24<br />
4. Cina 33 9. Nuova Zelanda 19<br />
5. Brasile 31 10. Regno Unito 14<br />
Un’ altra questione interessante e’ sapere dove costa di<br />
più produrre il latte. Come possiamo vedere nella grafica<br />
corrispondente, l’ Europa è al primo posto, la seguono<br />
gli Stati Uniti e i Paesi Arabi, meno in Africa, molto vicino<br />
a Sud America e Asia.<br />
In quanto alla questione su dove si produce più latte,<br />
possiamo vedere che in Nord America stanno producendo<br />
quasi 9.000 Kg per vacca, seguito dai Paesi Arabi e dall’<br />
Europa. All’estremo opposto, le zone del pianeta meno<br />
produttrici, vediamo Africa e Asia con 3.000 Kg per vacca,<br />
mentre in America Latina e in Oceania producono 6.000<br />
kg di media.<br />
Poi peró arriva la domanda chiave: chi guadagna di<br />
più per il latte prodotto?...Non sempre è quello che<br />
produce di più a molto meno quello che vende al prezzo<br />
LA GAZZETTA DI SEMEX Nº11 Primavera 2013<br />
Relazioni<br />
migliore, come è il caso dell’ Europa. Nella la lista dei<br />
paesi dove più fanno pagare il latte solo ce ne sono due<br />
che stanno in Europa, Norvegia e Svizzera. IL Giappone è<br />
il paese dove l’allevatore lo fa pagare di più, 91 centesimi<br />
di Dollaro Americano, a 0,70€, dopo viene Taiwan, Egitto,<br />
Canada, Giordania, e tutti i paesi che vediamo nella lista<br />
qui sotto. La realtà è che la maggioranza sta in Africa, Paesi<br />
Arabi e in Asia, la dove costa meno produrlo.<br />
In conclusione, possiamo dire che i grandi incrementi di<br />
produzione si muoveranno dove è la domanda, dove esiste<br />
una massa di popolazione enorme come India e Cina.<br />
Ovviamente non succederà da un giorno all’ altro, però<br />
poco a poco vedremo come le misure di produzione, il<br />
numero di capi per azienda e l’ efficienza aumenteranno in<br />
questi paesi, e conseguentemente le cifre di produzione.<br />
Pertanto… Se sta pensando di mettere un´azienda da latte<br />
nuova in Europa, forse le conviene fare un giro in Asia per<br />
vedere le opportunità che le si presentano.<br />
MICRO PROSPETTIVA: I 20 PRIMI PAESI LATTIERO CASEARI NEL 2009<br />
No. Vacche e bufali Produzione latte Latte per azienda Prezzo Latte<br />
In 1.000 capi ECM Tons /vacca/anno ECM Tons/azienda US -$/100kg ECM<br />
2009 2009 2009 2009<br />
1 Indian 124.218 Israele 9,7 Nuova Zelanda 1,596 Giappone 91,4<br />
2 Pakistan 29.704 USA 8,8 Australia 1,245 Taiwan 70,5<br />
3 EU-27 23.947 Canada 8,6 USA 1,242 Egitto 70,1<br />
4 Brasile 21.833 Giappone 8,0 Israele 1,215 Canada 67,3<br />
5 Sudan 13.754 Svizzera 7,5 Argentina 914 Giordania 67,1<br />
6 Etiopia 9.919 Norvegia 7,2 Sudafrica 838 Norvegia 63,2<br />
7 USA 9.201 EU-27 6,3 Canada 633 Etiopia 63,1<br />
8 Mongolia 9.151 Australia 6,1 Giappone 341 Camerun 60,0<br />
9 Russia 9.023 Taiwan 6,0 Corea 307 Svizzera 59,6<br />
10 Kenya 6.840 Giordania 5,5 Giordania 286 Corea 58,2<br />
11 Cina 6.583 Islandia 5,3 Uruguay 279 Islandia 55,1<br />
12 Tanzania 4.900 Argentina 5,2 Islandia 197 Filippine 54,0<br />
13 Uganda 4.609 Cile 4,9 Svizzera 161 Uzbekistan 52,0<br />
14 Colombia 4.338 Cina 4,8 Norvegia 147 Israele 51,9<br />
15 Nuova Zelanda 4.253 Corea 4,7 EU-27 137 Malesia 50,6<br />
16 Bangladesh 4.241 Messico 4,5 Cile 124 Turchia 47,9<br />
17 Turchia 4.165 Nuova Zelanda 4,4 Bielorussia 118 Tunisia 47,1<br />
18 Afghanistan 4.068 Bielorussia 4,2 Malesia 86 Tailandia 47,1<br />
19 Egitto 3.799 Ucraina 4,2 Nigeria 82 Iran 44,5<br />
20 Iran 3.730 Russia 3,2 Paraguay 67 Vietnam 44,2<br />
17
Rapporti<br />
Un Confronto Fantastico!!!!<br />
Di Jose Alfonso Ahedo<br />
L<br />
o scorso 2 marzo si è celebrato a Friburgo, Svizzera<br />
il Confronto Europeo 2013 per la Holstein e Red<br />
Holstein.<br />
In uno dei Confronti di piu alto livello nella storia ormai<br />
pluridecennale di questo tipo di maznifestazione, l’Italia ha<br />
dimostrato la sua capacità di saper competere con un<br />
gruppo di animali giovani che lasciano ben sperare per un<br />
ottimo futuro.<br />
C.M.E. GOLDWYN VANITY, di Errera Holstein,<br />
Agriber, AL.BE.RO, M.E.DAL, è stata la JR CHAMPION<br />
della mostra e tutti gli<br />
esperti presenti concordano<br />
nel dire che si<br />
tratta sicuramente<br />
della vacca giovane<br />
con più potenziale per<br />
il futuro in Europa.<br />
Nella prima categoria<br />
delle secondipare,<br />
TOC-FARM PAGE-<br />
WIRE PAMY, di<br />
Tocchi Filippo, Ilaria e<br />
Attilio e GOLDWYN<br />
SUBLIME di Ghini<br />
Soc. Agricola e<br />
Marsicola Dott. Azelio,<br />
hanno occupato rispettivamente<br />
il primo e il<br />
secondo posto.<br />
Non abbiamo vinto la<br />
categoria intermedia, ma anche in questo caso, abbiamo<br />
dimostrato la qualità dei nostri animali ed il nostro grande<br />
potenziale per il prossimo confronto. La Campionessa di<br />
questo Gruppo è stata Duplex Medora di Ponderosa<br />
Holstein, Spagna.<br />
Nella sezione delle vacche adulte, la poca presenza d’animali<br />
italiani ha ridotto le nostre possibilità. Questa sezione<br />
è stata dominata dalle due vacche di chi tutti parlavano in<br />
fiera, Iron O’Kalibra, che è stata la Campionessa delle<br />
Adulte e Gran Campionessa della mostra e Ashyn<br />
Goldwyn Vray di Ponderosa Holstein, Campionessa<br />
Riserva delle Adulte.<br />
Al termine dei lavori delle categorie si è tenuto il confronto<br />
per paesi. In questa occasione praticamente senza dubbi<br />
da parte del gruppo di giudici, la Spagna si è distinta come<br />
il miglior gruppo nettamente al di sopra degli altri, batten-<br />
18<br />
do gli Svizzeri che partivano come favoriti prima di cominciare<br />
il confronto.<br />
L’Italia, di nuovo rappresentata con quattro figlie di tori<br />
<strong>Semex</strong> come nel confronto del 2010, è arrivata quarta in<br />
quest’occasione. Sicuramente si trattava del gruppo più<br />
bello di vacche giovani, ma la mancanza di vacche adulte<br />
ha sicuramente penalizzato la nostra posizione in classifica<br />
dietro le due favorite, Spagna e Svizzera, oltre alla<br />
Germania che con la Campionessa Riserva delle Vacche<br />
Intermedie e diverse vacche fra le prime nelle sezione adulte<br />
aveva un livello di vacche mature molto alto.<br />
Un evento del genere<br />
implica tantissimo<br />
lavoro e coinvolgimento<br />
da parte di tutti.<br />
Si comincia con il scegliere<br />
gli animali,<br />
tenerli bene, portarli,<br />
prepararli e finalmente<br />
farli vederr a tutti nel<br />
ring. Grazie a tutte le<br />
persone che hanno<br />
fatto il possibile che<br />
questo potesse succedere<br />
e che ci ha permesso<br />
di vedere una<br />
mostra fantastica.<br />
Grazie anche a tutti gli<br />
allevatori che hanno<br />
prestato le loro vacche,<br />
il loro lavoro, la<br />
loro passione e la qualità dei loro animali sono uno stimolo<br />
per tutti noi, specialmente in questo difficile momento<br />
che attraversiamo tutti.<br />
CME GOLWYN VANITY, Campionessa Junior Italiana nel Confronto Europeo<br />
IL VIAGGIO DELLA SEMEX<br />
Sicuramente il motivo che rende, per noi della della <strong>Semex</strong><br />
Italia, questo Confronto Europeo indimenticabile è il bellissimo<br />
viaggio che abbiamo avuto la fortuna di fare con<br />
un gruppo fantastico di appassionati allevatori.<br />
Nel viaggio, durante le diverse visite aziendali che abbiamo<br />
fatto o nel ring ci siamo divertiti tanto. Grazie a tutti i<br />
partecipanti per la loro collaborazione e il loro atteggiamento<br />
e grazie a Simone Invernizzi, Laura Riboldi e Gigi<br />
Marinoni per l’organizzazione e gestione del viaggio.<br />
LA GAZZETTA DI SEMEX Nº11 Primavera 2013
Il nostro gruppo nella stalla Ferme Des Petits Crêts, domenica mattina<br />
SEMEX AL VERTICE UNA VOLTA DI PIÙ<br />
Sembra che ogni volta che c’è un Confronto Europeo<br />
diciamo le stesse cose però è evidente, visto che le cifre<br />
sono incontestabili. Di 112 animali presentati sul<br />
ring, 53 erano figlie di tori <strong>Semex</strong>, quindi un 47%<br />
del totale. Con quattro prime in categoria e tre<br />
animali fra Campionesse e Campionesse Riserva.<br />
Se analizziamo i padri, sicuramente il gran trionfatore è<br />
Goldwyn con 30 figlie, molto più del resto.<br />
Però quello che ci sorprende di più è che in Europa con i<br />
migliori animali, la partecipazione<br />
di figlie di tori<br />
<strong>Semex</strong> arrivi quasi al<br />
50% mentre la quota<br />
della <strong>Semex</strong> in Europa è<br />
sicuramente molto più<br />
bassa per quanto riguarda<br />
il numero di figlie<br />
registrate. La presenza di<br />
figlie di tori Europei invece<br />
è stata minima, non<br />
arrivava al 20%.<br />
Sicuramente questo fatto<br />
dimostra di nuovo la tremenda<br />
qualità e attendibilità<br />
dei tori <strong>Semex</strong> che<br />
grazie alla serietà e al<br />
rigore del sistema canadese<br />
è in grado di offrire<br />
dei riproduttori che<br />
danno agli allevatori i<br />
migliori risultati.<br />
Rapporti<br />
CLASSIFICAZIONE PAESI<br />
CONFRONTO EUROPEO FRIBURGO 2013<br />
Il gruppo Italiano nel confronto per paesi con 3 figlie di Goldwyn e una figlia di Pagewire, di nuovo 100% <strong>Semex</strong><br />
LA GAZZETTA DI SEMEX Nº11 Primavera 2013 19