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Capitolo 15 integrale, riguardante la chimica organica - Ateneonline

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COMPOSTI ORGANICI<br />

E PROPRIETÀ ATOMICHE<br />

DEL CARBONIO<br />

Esiste un sistema chimico che sia più notevole di una cellu<strong>la</strong> vivente? Mediante meccanismi<br />

accuratamente rego<strong>la</strong>ti, essa ossida alimenti per ricavarne energia, mantiene<br />

le concentrazioni di migliaia di componenti in soluzione acquosa, interagisce continuamente<br />

con il suo ambiente, sintetizza molecole sia semplici sia complesse, e persino<br />

si riproduce! Nonostante tutte le nostre capacità tecnologiche, nessun sistema<br />

costruito dall’uomo riesce ad avvicinarsi al<strong>la</strong> semplice eleganza di funzionamento del<strong>la</strong><br />

cellu<strong>la</strong>.<br />

Questa stupefacente macchina <strong>chimica</strong> consuma, produce e contiene in gran parte<br />

composti organici. Eccettuati alcuni sali inorganici e l’acqua sempre presente, ogni cosa<br />

che introduciamo nel nostro corpo o applichiamo su di esso – cibi, farmaci, cosmetici<br />

e indumenti – è costituito da composti organici. Combustibili organici riscaldano le<br />

nostre case, cuociono i nostri pasti e forniscono energia al<strong>la</strong> nostra società. Importanti<br />

industrie sono destinate al<strong>la</strong> produzione di composti organici, quali polimeri, farmaci e<br />

insetticidi.<br />

Che cos’è un composto organico? I dizionari lo definiscono come un “composto<br />

del carbonio”, ma questa definizione comprende i carbonati, i cianuri, i carburi, i cianati<br />

e altri composti ionici contenenti carbonio che <strong>la</strong> maggior parte dei chimici c<strong>la</strong>ssificano<br />

come inorganici. Ecco una definizione basata sul<strong>la</strong> composizione: tutti i<br />

composti organici contengono carbonio, quasi sempre legato ad altro carbonio e all’idrogeno,<br />

e spesso anche ad altri elementi.<br />

Il termine organico ha una connotazione biologica che trae origine da una concezione<br />

erronea che soffocò per molti decenni <strong>la</strong> ricerca sul<strong>la</strong> <strong>chimica</strong> dei sistemi viventi.<br />

All’inizio del XIX secolo, molti eminenti pensatori ritenevano che nei composti degli<br />

esseri viventi esistesse un’energia spirituale inosservabile, una “forza vitale”, che rendeva<br />

impossibile sintetizzarli e li rendeva fondamentalmente diversi dai composti esistenti<br />

nel mondo minerale. Questo concetto di vitalismo fu messo in discussione nel<br />

1828, quando il giovane chimico tedesco Friedrich Wöhler riscaldò il cianato di ammonio,<br />

un composto del “mondo minerale”, e produsse l’urea, un composto del “mondo<br />

vivente”:<br />

NH 4 OCN<br />

±£ <br />

Anche se Wöhler non si rese conto dell’importanza di questa reazione – era più interessato<br />

al fatto che due composti possano avere <strong>la</strong> stessa formu<strong>la</strong> moleco<strong>la</strong>re – il suo<br />

esperimento è considerato un evento fondamentale nell’origine del<strong>la</strong> <strong>chimica</strong> <strong>organica</strong>.<br />

I chimici sintetizzarono presto il metano, l’acido acetico, l’acetilene e molti altri composti<br />

organici partendo da fonti inorganiche. Oggi sappiamo che gli stessi principi chimici<br />

governano sia i sistemi organici sia quelli inorganici perché il comportamento di<br />

un composto deriva dalle proprietà dei suoi elementi, indipendentemente da quanto<br />

possa apparire meraviglioso.<br />

O<br />

H2N C NH2 <strong>15</strong><br />

DA SAPERE PRIMA<br />

• nomenc<strong>la</strong>tura degli alcani semplici<br />

(Paragrafo 2.8)<br />

• differenza di elettronegatività e po<strong>la</strong>rità<br />

del legame (Paragrafo 9.4)<br />

• strutture di risonanza (Paragrafo<br />

10.1)<br />

• teoria VSEPR del<strong>la</strong> forma moleco<strong>la</strong>re<br />

(Paragrafo 10.3)<br />

• legami e ; rotazione attorno al<br />

legame (Paragrafo 11.2)<br />

• tipi di forze intermoleco<strong>la</strong>ri (Paragrafi<br />

12.3 e 13.1)<br />

• proprietà degli elementi del Periodo<br />

2 (Paragrafo 14.2)<br />

• proprietà degli elementi del Gruppo<br />

4A(14) (Paragrafo 14.6)<br />

M. S. Silberberg, Chimica. La natura moleco<strong>la</strong>re del<strong>la</strong> materia e delle sue trasformazioni 3/ed, © 2012, McGraw-Hill Education (Italy) srl


Periodo<br />

2<br />

1<br />

2<br />

3<br />

4<br />

5<br />

6<br />

7<br />

H<br />

Li Be B C N O F Ne<br />

1A<br />

(1)<br />

2A<br />

(2)<br />

Si<br />

3A<br />

Ge<br />

(13)<br />

Sn<br />

Pb<br />

114<br />

4A<br />

(14)<br />

P S Cl<br />

5A<br />

(<strong>15</strong>)<br />

Br<br />

6A<br />

I<br />

(16)<br />

He<br />

7A<br />

(17)<br />

Gruppo<br />

8A<br />

(18)<br />

Figura <strong>15</strong>.1 La posizione del carbonio<br />

nel<strong>la</strong> tavo<strong>la</strong> periodica. Il carbonio<br />

è situato nel centro del<br />

Periodo 2, quindi ha un’elettronegatività<br />

() intermedia, e al<strong>la</strong> sommità<br />

del Gruppo 4A(14), quindi è re<strong>la</strong>tivamente<br />

piccolo. Altri elementi comuni<br />

nei composti organici sono H, N, O,<br />

P, S e gli alogeni.<br />

<strong>Capitolo</strong> <strong>15</strong><br />

QUESTO CAPITOLO rappresenta una breve introduzione a un campo enorme, in<br />

crescita continua, proseguiremo il tema centrale del libro: come <strong>la</strong> struttura e <strong>la</strong><br />

reattività delle molecole organiche emergono in modo naturale dalle proprietà<br />

degli atomi componenti, che in questo caso sono il carbonio e <strong>la</strong> manciata dei<br />

suoi partner di legame. Prima esamineremo le proprietà atomiche piuttosto speciali<br />

del carbonio e vedremo qual è <strong>la</strong> loro re<strong>la</strong>zione con le molecole organiche.<br />

Inizialmente concentreremo l’attenzione sugli idrocarburi per dare un’idea del<strong>la</strong><br />

scrittura e del<strong>la</strong> nomenc<strong>la</strong>tura dei composti organici. Poi c<strong>la</strong>ssificheremo i principali<br />

tipi di reazioni organiche e, nel<strong>la</strong> parte centrale del capitolo, li applicheremo<br />

alle principali famiglie di composti organici. Infine, estenderemo questi concetti<br />

alle molecole giganti del commercio e del<strong>la</strong> vita: i polimeri sintetici e naturali.<br />

<strong>15</strong>.1 LA NATURA SPECIALE DEL CARBONIO<br />

E LE CARATTERISTICHE DELLE MOLECOLE<br />

ORGANICHE<br />

Anche se le molecole organiche non hanno alcunché di mistico, il loro ruolo indispensabile<br />

in biologia e nell’industria ci induce a chiederci se il carbonio abbia caratteristiche<br />

straordinarie che gli conferiscono una “personalità” <strong>chimica</strong> speciale.<br />

Ovviamente, ciascun elemento ha proprietà specifiche, e il carbonio non è più unico<br />

del sodio, dell’afnio o di qualsiasi altro elemento. Ma le proprietà atomiche del carbonio<br />

conferiscono realmente a questo elemento capacità di legame superiori a<br />

quelle di qualsiasi altro elemento, capacità che, a loro volta, determinano due evidenti<br />

caratteristiche delle molecole organiche: <strong>la</strong> complessità strutturale e <strong>la</strong> diversità<br />

<strong>chimica</strong>.<br />

La complessità strutturale delle molecole organiche<br />

La maggior parte delle molecole organiche hanno strutture molto più complesse di<br />

quelle del<strong>la</strong> maggior parte delle molecole inorganiche, e un rapido esame delle proprietà<br />

atomiche del carbonio e del suo comportamento di legame mostra perché.<br />

1. Configurazione elettronica, elettronegatività e legame covalente. La configurazione<br />

elettronica dello stato fondamentale del carbonio, data da [He] 2s 2 2p 2 – quattro<br />

elettroni in più rispetto a He e quattro elettroni in meno rispetto a Ne – significa che<br />

<strong>la</strong> formazione di ioni carbonio è energeticamente impossibile in condizioni ordinarie:<br />

<strong>la</strong> formazione di un catione C 4 richiede una quantità di energia uguale al<strong>la</strong> somma<br />

dei termini E i1 E i4 e <strong>la</strong> formazione di un anione C 4 richiede <strong>la</strong> somma dei termini<br />

E ea1 E ea4, le ultime tre tappe essendo endotermiche. La posizione del carbonio nel<strong>la</strong><br />

tavo<strong>la</strong> periodica (Figura <strong>15</strong>.1) gli conferisce un’elettronegatività intermedia tra quel<strong>la</strong><br />

degli elementi più metallici e quel<strong>la</strong> degli elementi più non metallici del Periodo 2: Li<br />

1,0, C 2,5, F 4,0. Perciò, il carbonio condivide elettroni per raggiungere un<br />

livello completo, legandosi covalentemente in tutte le sue forme elementari e in tutti i<br />

suoi composti.<br />

2. Proprietà di legame, catenazione e forma moleco<strong>la</strong>re. Il numero e <strong>la</strong> forza dei<br />

legami del carbonio danno origine al<strong>la</strong> sua considerevole capacità di catenazione (o<br />

concatenazione), ossia di legarsi con altro carbonio, capacità che gli permette di formare<br />

una moltitudine di composti lineari, ciclici e ramificati, <strong>chimica</strong>mente e termicamente<br />

stabili. Mediante il processo di ibridazione degli orbitali (Paragrafo 11.1), il<br />

carbonio forma quattro legami in quasi tutti i suoi composti, e questi legami sono orientati<br />

in più direzioni, fino a quattro. Essendo piccolo, il carbonio forma legami forti,<br />

re<strong>la</strong>tivamente corti, il che gli permette di avvicinarsi sensibilimente a un altro atomo e<br />

quindi di realizzare una maggiore sovrapposizione degli orbitali. Il legame C-C è<br />

abbastanza corto per permettere <strong>la</strong> sovrapposizione di fianco di orbitali p semipieni non<br />

ibridati e <strong>la</strong> formazione di legami multipli, il che limita <strong>la</strong> rotazione dei gruppi legati<br />

(vedi Figura 11.12). Queste caratteristiche aggiungono altre possibilità alle forme dei<br />

composti del carbonio.<br />

M. S. Silberberg, Chimica. La natura moleco<strong>la</strong>re del<strong>la</strong> materia e delle sue trasformazioni 3/ed, © 2012, McGraw-Hill Education (Italy) srl


3. Stabilità moleco<strong>la</strong>re. Sebbene anche il silicio e parecchi altri elementi siano capaci<br />

di catenazione, nessuno di essi è in grado di competere con il carbonio. Le proprietà<br />

atomiche e di legame conferiscono tre differenze cruciali tra le catene di C e le catene<br />

di Si che spiegano perché le catene di C sono così stabili e, quindi, così comuni:<br />

• Raggio atomico e forza di legame. Via via che il raggio atomico aumenta dall’alto al<br />

basso lungo il Gruppo 4A(14), i legami tra atomi identici diventano più lunghi e più<br />

deboli. Perciò, un legame C-C (347 kJ/mol) è molto più forte di un legame Si-Si<br />

(226 kJ/mol).<br />

• Calori di reazione re<strong>la</strong>tivi. Un legame C-C (347 kJ/mol) e un legame C-O (358<br />

kJ/mol) hanno all’incirca <strong>la</strong> stessa energia, quindi viene ri<strong>la</strong>sciata una quantità di<br />

calore re<strong>la</strong>tivamente picco<strong>la</strong> quando una catena di atomi di C reagisce e un legame<br />

sostituisce l’altro. Per contro, un legame Si-O (368 kJ/mol) è molto più forte di un<br />

legame Si-Si (226 kJ/mol), quindi viene ri<strong>la</strong>sciata una grande quantità di calore<br />

quando reagisce una catena di atomi di Si.<br />

• Orbitali disponibili per <strong>la</strong> reazione. A differenza di C, Si ha orbitali d di bassa energia<br />

che possono essere occupati dalle coppie solitarie di reagenti in arrivo. Così, per<br />

esempio, l’etano (CH3-CH3) è stabile in acqua e non reagisce in aria salvo che non<br />

venga acceso, mentre il disi<strong>la</strong>no (SiH3-SiH3) si decompone in acqua e si accende<br />

spontaneamente nell’aria.<br />

La diversità <strong>chimica</strong> delle molecole organiche<br />

Composti organici e proprietà atomiche del carbonio<br />

Oltre che per le loro geometrie e<strong>la</strong>borate, i composti organici sono notevoli per il loro<br />

semplice numero e il loro diverso comportamento chimico. Basta consultare un compendio<br />

di composti noti, quale il CRC Handbook of Chemistry and Physics, per constatare<br />

che il numero di composti organici è molto maggiore del numero di composti inorganici<br />

di tutti gli altri elementi considerati nel loro insieme! Si conoscono parecchi milioni di<br />

composti organici, e ogni anno ne vengono scoperte o sintetizzate migliaia di altri.<br />

Anche questa incredibile diversità si basa sul comportamento atomico e di legame<br />

ed è dovuta a tre fattori interre<strong>la</strong>ti:<br />

1. Legame con eteroatomi. Il carbonio forma spesso legami con eteroatomi, atomi<br />

diversi da C o da H. Gli eteroatomi più comuni sono N e O, ma sono presenti spesso<br />

S, P e gli alogeni, e si conoscono anche composti organici con altri elementi. Per farsi<br />

un’idea del<strong>la</strong> diversità creata da un eteroatomo, basta guardare <strong>la</strong> Figura <strong>15</strong>.2, <strong>la</strong> quale<br />

mostra che sono prodotte 23 differenti strutture moleco<strong>la</strong>ri da varie disposizioni di quattro<br />

atomi di C legati l’uno all’altro da legami singoli, dal numero necessario di atomi<br />

di H e da un solo atomo di O (legato da legami singoli o da un legame doppio).<br />

2. Densità elettronica e reattività. La maggior parte delle reazioni iniziano – cioè,<br />

comincia a formarsi un nuovo legame – quando una regione di alta densità elettronica<br />

su una moleco<strong>la</strong> incontra una regione di bassa densità elettronica su un’altra<br />

moleco<strong>la</strong>. Queste regioni possono essere dovute al<strong>la</strong> presenza di un legame multiplo<br />

o alle cariche parziali che sono presenti nei legami carbonio-eteroatomo. Consideriamo,<br />

per esempio, quattro legami comuni presenti nelle molecole organiche:<br />

• Il legame C-C. Quando un atomo di C è legato a un altro atomo di C da un legame<br />

singolo, come in parti di quasi tutte le molecole organiche, i valori dell’elettronegatività<br />

sono uguali e il legame è apo<strong>la</strong>re. Perciò, in generale, i legami C-C non<br />

sono reattivi.<br />

• Il legame C-H. Questo legame, che è presente anch’esso in quasi tutte le molecole<br />

organiche, è pressoché apo<strong>la</strong>re perché è corto (109 pm) e i valori dell’elettronegatività<br />

di H (2,1) e di C (2,5) sono vicini. Perciò, anche i legami C-H sono in gran<br />

parte non reattivi.<br />

• Il legame C-O. A differenza dei due legami precedenti, questo legame, che è presente<br />

in molti tipi di molecole organiche, è altamente po<strong>la</strong>re ( 1,0), con l’estremità<br />

O del legame ricca di elettroni () e l’estremità C povera di elettroni ().<br />

CH 3 CH 2 CH 2 CH 2 OH<br />

CH 2<br />

CH3 CH2 O CH2 CH3 CH 3<br />

CH 3 CH C O<br />

CH 2<br />

CH 2<br />

CH 2<br />

O<br />

CH 2<br />

CH 2<br />

CH 3<br />

CH<br />

CH 3<br />

CH 3 CH CH 2 OH<br />

CH 3 CH 2 CH CH 3<br />

CH CH 2<br />

CH<br />

CH<br />

CH<br />

CH 3<br />

H<br />

OH<br />

CH 2<br />

O CH 3<br />

OH<br />

CH3 CH O CH3 CH 3<br />

OH<br />

CH 2<br />

CH 2<br />

CH 2<br />

CH 2<br />

CH 2<br />

O<br />

C<br />

CH 2<br />

CH 2<br />

O<br />

CH<br />

CH<br />

O<br />

O<br />

CH 3<br />

C<br />

3<br />

CH 3 C CH 3<br />

CH 2<br />

CH 2<br />

CH3 CH2 CH2 O CH3 CH 3<br />

O<br />

CH CH<br />

CH 3<br />

CH 3<br />

CH 3 CH 2 CH 2 C O<br />

CH 3 CH 2 C<br />

O<br />

H<br />

CH 3<br />

OH<br />

O<br />

C<br />

CH 2<br />

CH<br />

CH 2<br />

CH 2<br />

CH 2<br />

CH 3<br />

C O<br />

H<br />

CH 3<br />

O<br />

CH 2<br />

CH 2<br />

CH 2<br />

OH<br />

CH<br />

CH 2<br />

CH 2 CH CH 3<br />

CH 3<br />

Figura <strong>15</strong>.2 La diversità <strong>chimica</strong><br />

dei composti organici. Differenti<br />

disposizioni di catene, rami, anelli<br />

ed eteroatomi danno origine a molte<br />

strutture. Possono essere creati 23<br />

differenti composti con soltanto<br />

quattro atomi di C uniti da legami<br />

singoli, un atomo di O e gli atomi di<br />

H necessari.<br />

M. S. Silberberg, Chimica. La natura moleco<strong>la</strong>re del<strong>la</strong> materia e delle sue trasformazioni 3/ed, © 2012, McGraw-Hill Education (Italy) srl


4<br />

<strong>Capitolo</strong> <strong>15</strong><br />

In conseguenza di questo squilibrio nel<strong>la</strong> densità elettronica, il legame C-O è reattivo<br />

e, in condizioni appropriate, darà luogo a una reazione.<br />

• Legami con altri eteroatomi. Anche quando un legame carbonio-eteroatomo ha una<br />

picco<strong>la</strong>, come nel caso del legame C-Br ( 0,3), o nul<strong>la</strong>, come nel caso del<br />

legame C-S ( 0), questi eteroatomi sono grandi e, di conseguenza, i loro legami<br />

con il carbonio sono lunghi, deboli e quindi reattivi.<br />

3. Natura dei gruppi funzionali. Uno dei concetti più importanti in <strong>chimica</strong> <strong>organica</strong><br />

è quello di gruppo funzionale, una combinazione specifica di atomi legati che reagisce<br />

in modo caratteristico, indipendentemente dal<strong>la</strong> moleco<strong>la</strong> in cui è presente. In quasi<br />

tutti i casi, <strong>la</strong> reazione di un composto organico avviene a livello del gruppo funzionale.<br />

In realtà, come vedremo, spesso si sostituisce un simbolo generale al resto del<strong>la</strong><br />

moleco<strong>la</strong> perché di solito esso rimane immodificato quando il gruppo funzionale subisce<br />

una reazione. I gruppi funzionali variano da un legame multiplo carbonio-carbonio<br />

a qualsiasi combinazione di legami carbonio-eteroatomo. In altre parole,<br />

qualsiasi raggruppamento legato di atomi diverso da C-C e da C-H costituisce un<br />

gruppo funzionale, e ciascuno ha <strong>la</strong> propria modalità di reattività. Un partico<strong>la</strong>re<br />

legame può essere un gruppo funzionale o una parte di uno o più gruppi funzionali.<br />

Per esempio, il legame C-O è presente in quattro gruppi funzionali. Esamineremo tre<br />

di questi gruppi in questo capitolo: il gruppo funzionale degli alcoli (gruppo alcolico)<br />

W<br />

±C±O±H<br />

W<br />

, il gruppo funzionale degli acidi carbossilici (gruppo carbossilico)<br />

O O<br />

X<br />

X W<br />

±C±O±H,<br />

e il gruppo funzionale degli esteri (gruppo estereo) ±C±O±C± .<br />

W<br />

<strong>15</strong>.2 STRUTTURE E CLASSI DI IDROCARBURI<br />

Si può immaginare una fantastica analogia anatomica tra una moleco<strong>la</strong> <strong>organica</strong> e un<br />

animale. I legami carbonio-carbonio formano lo scheletro, in cui <strong>la</strong> colonna vertebrale<br />

è rappresentata dal<strong>la</strong> catena continua più lunga e le eventuali ramificazioni rappresentano<br />

gli arti. Lo scheletro è ricoperto da una pelle di atomi di idrogeno, con gruppi funzionali<br />

sporgenti in posizioni specifiche, come dita chimiche pronte ad afferrare un<br />

reagente in arrivo.<br />

In questo paragrafo, “dissezioneremo” un gruppo di composti fino al loro scheletro<br />

e vedremo come determinarne il nome e disegnarli. Gli idrocarburi, il tipo più<br />

semplice di composto organico, sono un grande gruppo di sostanze contenenti soltanto<br />

atomi di H e di C. Alcuni combustibili comuni, quali il gas naturale e <strong>la</strong> benzina,<br />

sono miscele di idrocarburi. Gli idrocarburi sono anche importanti materie<br />

prime, reagenti precursori utilizzati per produrre altri composti. Per esempio, l’etilene,<br />

l’acetilene e il benzene sono materie prime per <strong>la</strong> produzione di centinaia di<br />

altre sostanze.<br />

Scheletri di carbonio e pelli d’idrogeno<br />

Cominciamo con l’esaminare le possibili disposizioni di legame degli atomi di C soltanto<br />

in scheletri semplici (<strong>la</strong>sciamo da parte gli atomi di H per il momento) senza<br />

legami multipli o anelli. Per distinguere differenti disposizioni, concentriamo l’attenzione<br />

sul<strong>la</strong> sequenza di atomi di C (cioè, i legami successivi dell’uno con l’altro) e<br />

teniamo presente che i gruppi legati da legami singoli () sono re<strong>la</strong>tivamente liberi di<br />

ruotare (Paragrafo 11.2).<br />

Le strutture con uno, due o tre atomi di carbonio possono essere disposte in un<br />

solo modo. Sia che disegniamo tre atomi di C in una disposizione lineare sia che li<br />

disegniamo in una disposizione piegata, <strong>la</strong> sequenza è <strong>la</strong> stessa. Ma quattro atomi di C<br />

M. S. Silberberg, Chimica. La natura moleco<strong>la</strong>re del<strong>la</strong> materia e delle sue trasformazioni 3/ed, © 2012, McGraw-Hill Education (Italy) srl


Composti organici e proprietà atomiche del carbonio<br />

hanno due disposizioni possibili: una catena di quattro atomi di C oppure una catena<br />

di tre atomi di C con un ramo costituito da un solo atomo di C legato all’atomo di C<br />

centrale<br />

C C C C stessa sequenza di C C C C C C stessa sequenza di C C C<br />

C<br />

Anche quando visualizziamo più realisticamente <strong>la</strong> catena, con gli angoli dovuti al<strong>la</strong><br />

forma tetraedrica attorno agli atomi di C, come nei modelli ball-and-stick, <strong>la</strong> situazione<br />

è identica. È importante notare che, se si aggiunge il ramo all’una o all’altra estremità<br />

del<strong>la</strong> catena di tre atomi di C, è semplicemente una piega in una catena di quattro atomi<br />

di C, non una differente disposizione. Analogamente, se il ramo è rivolto all’ingiù anziché<br />

all’insù, esso rappresenta <strong>la</strong> stessa disposizione perché i gruppi legati da legami<br />

singoli ruotano.<br />

All’aumentare del numero totale di atomi di C, aumenta anche il numero di differenti<br />

disposizioni. Infatti, 5 atomi di C hanno 3 disposizioni; 6 atomi di C possono<br />

essere disposti in 5 modi; 7 atomi di C in 9 modi; 10 atomi di C in 75 modi; e 20<br />

atomi di C in più di 300 000 modi! Se includiamo legami multipli e anelli, il numero<br />

di disposizioni aumenta ulteriormente. Per esempio, se includiamo un legame CNC<br />

negli scheletri di 5 atomi di C, creiamo altre 5 disposizioni e, se includiamo un anello,<br />

ne creiamo altre 5 (Figura <strong>15</strong>.3).<br />

Quando si determina il numero di differenti scheletri, si deve tenere presente<br />

che<br />

• Ciascun atomo di C è capace di formare un massimo di quattro legami singoli,<br />

o due legami singoli e un legame doppio, o un legame singolo e un legame triplo.<br />

• La disposizione degli atomi di C determina lo scheletro, quindi una catena lineare e<br />

una catena piegata rappresentano lo stesso scheletro.<br />

• I gruppi legati da legami singoli sono capaci di ruotare, quindi un ramo orientato<br />

all’ingiù è identico a un ramo orientato all’insù. (Si ricordi che un legame doppio<br />

limita <strong>la</strong> rotazione).<br />

A C C C C C<br />

B C C C C C<br />

C<br />

C<br />

C C C C<br />

C<br />

C C C<br />

C<br />

C C C C C<br />

C<br />

C C C C<br />

C<br />

C C C C<br />

C<br />

C C C C<br />

C<br />

C<br />

C<br />

C<br />

C<br />

C<br />

C C C<br />

C C C<br />

C<br />

C C<br />

C<br />

C C C<br />

C<br />

C<br />

C<br />

C<br />

C C<br />

C<br />

C<br />

Figura <strong>15</strong>.3 Alcuni scheletri a<br />

cinque atomi di carbonio. A.<br />

Sono possibili tre scheletri a cinque<br />

atomi di carbonio con soltanto<br />

legami singoli. B. Sono possibili<br />

altri cinque scheletri con <strong>la</strong> presenza<br />

di un legame CNC.<br />

C. Sono possibili altri cinque<br />

scheletri con <strong>la</strong> presenza di un<br />

anello. Sarebbero possibili ancora<br />

altri scheletri con un anello e un<br />

legame doppio.<br />

M. S. Silberberg, Chimica. La natura moleco<strong>la</strong>re del<strong>la</strong> materia e delle sue trasformazioni 3/ed, © 2012, McGraw-Hill Education (Italy) srl<br />

5


6<br />

C<br />

C H<br />

H<br />

Un atomo di C legato da un legame<br />

singolo a un altro atomo di C può legarsi<br />

a tre atomi di H<br />

C<br />

H<br />

C<br />

C C<br />

C<br />

Un atomo di C legato da legami<br />

singoli ad altri quattro atomi di C<br />

è già legato completamente<br />

(non può legarsi ad alcun atomo di H)<br />

Figura <strong>15</strong>.4 L’aggiunta del<strong>la</strong><br />

pelle di atomi di H allo scheletro<br />

di atomi di C. In una moleco<strong>la</strong> di<br />

idrocarburo, ogni atomo di carbonio<br />

si lega a tanti atomi di idrogeno<br />

quanti sono necessari per conferire<br />

all’atomo di carbonio un<br />

totale di quattro legami.<br />

<strong>Capitolo</strong> <strong>15</strong><br />

C<br />

Se applichiamo una “pelle” di idrogeno su uno scheletro di carbonio, otteniamo un idrocarburo.<br />

La Figura <strong>15</strong>.4 mostra che lo scheletro ha il numero corretto di atomi di H<br />

quando ciascun atomo di C ha quattro legami. Il Problema di verifica <strong>15</strong>.1 permette di<br />

impratichirsi nel disegno degli idrocarburi.<br />

Disegno degli idrocarburi<br />

PROBLEMA DI VERIFICA <strong>15</strong>.1<br />

Problema Si disegnino strutture che abbiano differenti disposizioni degli atomi per idrocarburi con<br />

(a) sei atomi di C, nessun legame multiplo e nessun anello<br />

(b) quattro atomi di C, un legame doppio e nessun anello<br />

(c) quattro atomi di C, nessun legame multiplo e un anello<br />

Piano In ciascun caso, disegniamo <strong>la</strong> catena di atomi di carbonio più lunga e poi procediamo fino<br />

alle catene più corte con rami in differenti punti lungo il loro decorso. Il processo implica tipicamente<br />

un procedimento per tentativi. Poi aggiungiamo atomi di H per conferire a ciascun atomo di<br />

C un totale di quattro legami.<br />

Risoluzione (a) Composti con sei atomi di C:<br />

catena di 6 atomi di C: H<br />

catene di 5 atomi di C:<br />

catene di 4 atomi di C:<br />

C C<br />

H<br />

Un atomo di C legato da legami<br />

singoli ad altri due atomi di C può<br />

legarsi a due atomi di H<br />

C<br />

H<br />

H<br />

C H<br />

Un atomo di C legato da un legame<br />

doppio a un altro atomo di C è<br />

considerato come se fosse legato<br />

ad altri due atomi di C<br />

H<br />

H<br />

H H H H H H<br />

C C C C C C<br />

H H H H H H<br />

H H H H H<br />

C C C C C<br />

H H H<br />

H C<br />

H<br />

H<br />

H<br />

H<br />

H C H<br />

H H H<br />

C C C C<br />

H H H<br />

H C H<br />

H<br />

H<br />

H<br />

H<br />

H<br />

H<br />

H<br />

H<br />

H<br />

H<br />

C H<br />

H H<br />

C C C C C<br />

H H H H H<br />

H C H<br />

H H H<br />

C C C C<br />

H H H<br />

H C H<br />

H<br />

C<br />

C<br />

C<br />

H<br />

H<br />

C C<br />

C<br />

Un atomo di C legato da legami<br />

singoli ad altri tre atomi di C<br />

può legarsi a un atomo di H<br />

H<br />

C C<br />

C H<br />

Un atomo di C legato da un legame doppio<br />

e da un legame singolo ad altri due atomi di<br />

C o un atomo di C legato da un legame triplo<br />

a un altro atomo di C è considerato come<br />

se fosse legato ad altri tre atomi di C<br />

M. S. Silberberg, Chimica. La natura moleco<strong>la</strong>re del<strong>la</strong> materia e delle sue trasformazioni 3/ed, © 2012, McGraw-Hill Education (Italy) srl<br />

H<br />

H


(b) Composti con quattro atomi di C e un legame doppio:<br />

catene di 4 atomi di C:<br />

catena di 3 atomi di C:<br />

(c) Composti con quattro atomi di C e un anello:<br />

Verifica Si badi che ciascuno scheletro abbia il numero corretto di atomi di C e di legami e che nessuna<br />

disposizione sia ripetuta o omessa; si ricordi che un legame doppio conta come due legami.<br />

Commento Si evitino alcuni errori comuni:<br />

In (a):<br />

lo scheletro<br />

In (b): lo scheletro C C C C è uguale allo scheletro C C C C<br />

Il legame doppio limita <strong>la</strong> rotazione, quindi un’altra possibilità è<br />

Troppi legami in<br />

lo scheletro<br />

In (c): troppi legami in<br />

H H<br />

5 legami<br />

H<br />

H C C C<br />

H<br />

H<br />

H<br />

H<br />

C C C C C è uguale allo scheletro C C C C C<br />

C<br />

C<br />

H<br />

H H<br />

5 legami<br />

C H H<br />

C<br />

H<br />

H H<br />

H C C C<br />

H<br />

H<br />

C<br />

C C C C<br />

C<br />

C<br />

H<br />

H H<br />

H C C H<br />

anello di 4 atomi di C: anello di 3 atomi di C:<br />

H C C H<br />

H<br />

H H<br />

H<br />

C C H<br />

H H H<br />

Composti organici e proprietà atomiche del carbonio<br />

H H H H<br />

C C C C<br />

H H<br />

H<br />

H<br />

H H H<br />

H C C C<br />

è uguale allo scheletro<br />

H H H<br />

C H<br />

PROBLEMA DI APPROFONDIMENTO <strong>15</strong>.1 Si disegnino tutti gli idrocarburi che<br />

hanno differenti disposizioni atomiche con<br />

(a) sette atomi di C, nessun legame multiplo e nessun anello (nove disposizioni)<br />

(b) cinque atomi di C, un legame triplo e nessun anello (tre disposizioni)<br />

Il numero enorme di idrocarburi può essere c<strong>la</strong>ssificato in quattro gruppi principali. Nel<br />

resto di questo paragrafo esamineremo alcune caratteristiche strutturali e alcune proprietà<br />

fisiche di ciascun gruppo. In seguito esamineremo il comportamento chimico<br />

degli idrocarburi.<br />

H<br />

H<br />

H H H H<br />

C C C C<br />

H H<br />

C<br />

H<br />

H H<br />

C<br />

C<br />

C<br />

C<br />

C C C C<br />

H<br />

C C H<br />

H H H<br />

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7


8<br />

Tabel<strong>la</strong> <strong>15</strong>.1 Radici<br />

numeriche per le catene e<br />

i rami di atomi di carbonio<br />

Radici<br />

met<br />

etpropbutpenteseptottnondec-<br />

Numero di<br />

atomi di C<br />

1<br />

2<br />

3<br />

4<br />

5<br />

6<br />

7<br />

8<br />

9<br />

10<br />

<strong>Capitolo</strong> <strong>15</strong><br />

Alcani: idrocarburi con soltanto legami singoli<br />

Un idrocarburo che contenga soltanto legami singoli è un alcano (formu<strong>la</strong> generale<br />

C nH 2n2, dove n è un numero intero positivo). Per esempio, se n 5, <strong>la</strong> formu<strong>la</strong> è<br />

C 5H [(25)2], ossia C 5H 12. Questi composti comprendono una serie omologa, in cui<br />

ciascun membro differisce da quello successivo per un gruppo -CH 2- (metilene).<br />

Negli alcani, ciascun atomo di C è ibridato sp 3 . Poiché ciascun atomo di C è legato al<br />

numero massimo di altri atomi (C o H), gli alcani sono detti idrocarburi saturi.<br />

Nomenc<strong>la</strong>tura degli alcani Abbiamo indicato i nomi dei primi dieci alcani non ramificati<br />

nel <strong>Capitolo</strong> 2 (vedi Tabel<strong>la</strong> 2.7). Qui esporremo le regole generali per <strong>la</strong> nomenc<strong>la</strong>tura<br />

di qualsiasi alcano e, per estensione, anche di altri composti organici. Il punto<br />

essenziale da ricordare è che ciascuna catena, ciascun ramo o ciascun anello ha un<br />

nome basato sul numero di atomi di C. Il nome completo del composto ha tre parti:<br />

PREFISSO RADICE SUFFISSO<br />

• Radice. La radice indica il numero di atomi di C nel<strong>la</strong> catena continua più lunga<br />

nel<strong>la</strong> moleco<strong>la</strong>. Le radici sono indicate nel<strong>la</strong> Tabel<strong>la</strong> <strong>15</strong>.1. Si tenga presente che esistono<br />

radici speciali per i composti di 1 4 atomi di C; le radici delle catene più<br />

lunghe si basano su numeri greci.<br />

• Prefisso. Ogni prefisso identifica un gruppo legato al<strong>la</strong> catena principale e il numero<br />

dell’atomo di carbonio a cui è legato. I prefissi che identificano i rami degli idrocarburi<br />

sono uguali ai nomi delle radici (Tabel<strong>la</strong> <strong>15</strong>.1), ma assumono una desinenza<br />

-il. Ogni prefisso è scritto prima del<strong>la</strong> radice.<br />

• Suffisso. Il suffisso indica il tipo di composto organico rappresentato dal<strong>la</strong> moleco<strong>la</strong>,<br />

cioè, identifica il gruppo funzionale posseduto dal<strong>la</strong> moleco<strong>la</strong>. Il suffisso è scritto<br />

dopo <strong>la</strong> radice.<br />

Per esempio, nel nome 2-metilbutano, 2-metil- è il prefisso (un gruppo metilico è legato<br />

all’atomo C-2 del<strong>la</strong> catena principale), -but- è <strong>la</strong> radice (<strong>la</strong> catena principale ha quattro<br />

atomi di C) e -ano è il suffisso (il composto è un alcano).<br />

Gli alcani sono descritti qui per illustrare l’approccio generale al<strong>la</strong> nomenc<strong>la</strong>tura;<br />

gli altri composti organici sono denominati nello stesso modo, con vari altri prefissi e<br />

suffissi (vedi Tabel<strong>la</strong> <strong>15</strong>.5). Oltre ai nomi sistematici introdotti qui, molti composti sono<br />

ancora noti con i loro nomi comuni; noteremo i più importanti. Per ottenere il nome<br />

sistematico di un composto,<br />

1. Determinare il nome del<strong>la</strong> catena più lunga (radice).<br />

2. Aggiungere il tipo di composto (suffisso).<br />

3. Determinare il nome degli eventuali rami (prefisso).<br />

La Tabel<strong>la</strong> <strong>15</strong>.2 presenta le regole di nomenc<strong>la</strong>tura di un composto organico e le applica<br />

a un alcano costituente un componente del<strong>la</strong> benzina.<br />

Visualizzazione degli alcani con formule e modelli Da nessuna parte è più importante<br />

– o più utile – visualizzare le molecole che nel<strong>la</strong> trattazione dei composti organici,<br />

quindi i chimici impiegano vari metodi per visualizzare queste strutture complesse.<br />

Sul<strong>la</strong> superficie bidimensionale del foglio e del<strong>la</strong> <strong>la</strong>vagna, le formule di struttura<br />

espanse e condensate sono le più facili da disegnare. Con kit per modelli moleco<strong>la</strong>ri o<br />

programmi per computer, i modelli tridimensionali rendono realistiche le forme moleco<strong>la</strong>ri.<br />

La formu<strong>la</strong> espansa rappresenta ciascun atomo e ciascun legame; questo tipo compare<br />

nel Problema di verifica <strong>15</strong>.1. Un tipo comune di formu<strong>la</strong> condensata raggruppa<br />

gli atomi di H con l’atomo di C a cui sono legati. La Figura <strong>15</strong>.5 mostra <strong>la</strong> formu<strong>la</strong><br />

espansa e <strong>la</strong> formu<strong>la</strong> condensata, insieme ai modelli ball-and-stick e space-filling, del<br />

composto denominato nel<strong>la</strong> Tabel<strong>la</strong> <strong>15</strong>.2.<br />

Idrocarburi ciclici Un idrocarburo ciclico contiene uno o più anelli nel<strong>la</strong> sua struttura.<br />

Quando un alcano a catena lineare (CnH2n2) forma un anello, due atomi di H<br />

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Composti organici e proprietà atomiche del carbonio<br />

Tabel<strong>la</strong> <strong>15</strong>.2 Regole di nomenc<strong>la</strong>tura di un composto organico<br />

vanno perduti quando si forma il legame C-C per unire le due estremità del<strong>la</strong> catena.<br />

Perciò, i cicloalcani hanno <strong>la</strong> formu<strong>la</strong> generale C nH 2n. Gli idrocarburi ciclici vengono<br />

spesso disegnati con un metodo abbreviato che mostra soltanto le lineette rappresentative<br />

dei legami C-C. Si presuppone che ogni vertice dell’anello sia un atomo di C<br />

con il numero corretto di atomi di H legati per dare un totale di quattro legami; strutture<br />

espanse e abbreviate per alcuni cicloalcani, insieme ai modelli tridimensionali, sono<br />

presentate nel<strong>la</strong> Figura <strong>15</strong>.9. Si noti che, eccettuati gli anelli a tre atomi di C, i cicloalcani<br />

sono non p<strong>la</strong>nari. Questa caratteristica strutturale deriva dal<strong>la</strong> forma tetraedrica<br />

attorno a ciascun atomo di C e dal<strong>la</strong> necessità di minimizzare le repulsioni elettroniche<br />

tra atomi di H adiacenti. Di conseguenza, è massimizzata <strong>la</strong> sovrapposizione degli<br />

orbitali di atomi di C adiacenti. La forma più stabile di cicloesano (Figura <strong>15</strong>.6D) è<br />

detta conformazione a sedia.<br />

Isomeria costituzionale e proprietà fisiche degli alcani<br />

Due o più composti che abbiano <strong>la</strong> stessa formu<strong>la</strong> moleco<strong>la</strong>re ma differenti proprietà<br />

sono detti isomeri. Quelli con differenti disposizioni degli atomi legati sono detti isomeri<br />

costituzionali (o strutturali); ne sono esempi gli alcani con un dato numero di<br />

atomi di C ma differenti scheletri. Il più piccolo alcano che presenta isomeria costituzionale<br />

ha quattro atomi di C: due differenti composti hanno <strong>la</strong> formu<strong>la</strong> C 4H 10 (Tabel-<br />

H<br />

1. Determinazione del nome del<strong>la</strong> catena più lunga (radice)<br />

(a) Trovare <strong>la</strong> catena continua più lunga di atomi di C.<br />

(b) Scegliere <strong>la</strong> radice che corrisponde al numero di atomi di C<br />

in questa catena.<br />

2. Determinazione del nome del tipo di composto (suffisso)<br />

(a) Per gli alcani, aggiungere il suffisso -ano al<strong>la</strong> radice del<strong>la</strong> catena.<br />

(Altri suffissi sono indicati nel<strong>la</strong> tabel<strong>la</strong> <strong>15</strong>.5 con il gruppo<br />

funzionale e il tipo di composto).<br />

(b) Se <strong>la</strong> catena forma un anello, il nome è preceduto da ciclo-.<br />

3. Determinazione del nome dei rami (prefisso)<br />

(a) Il nome di ciascun ramo è costituito da una sottoradice<br />

(numero di atomi di C) e dal<strong>la</strong> desinenza -il per indicare<br />

che non fa parte del<strong>la</strong> catena principale.<br />

(b) I nomi dei rami precedono il nome del<strong>la</strong> catena.<br />

Quando sono presenti due o più rami, denominarli in<br />

ordine alfabetico.<br />

(c) Per specificare <strong>la</strong> posizione del ramo lungo <strong>la</strong> catena, numerare<br />

consecutivamente gli atomi di C del<strong>la</strong> catena principale, partendo<br />

dall’estremità più vicina a un ramo, per ottenere il numero<br />

più basso per i rami.<br />

Premettere al nome di ciascun ramo il numero dell’atomo di C del<strong>la</strong><br />

catena a cui quel ramo è connesso.<br />

(d) Se il composto è privo di rami, il nome è costituito dal<strong>la</strong> radice<br />

e dal suffisso.<br />

H<br />

H<br />

C H<br />

H H H<br />

C C C C<br />

H H H<br />

H C H<br />

H<br />

C<br />

H<br />

H<br />

C<br />

H<br />

H<br />

C H<br />

H<br />

CH 3<br />

CH3 CH CH CH2 CH 2<br />

CH 3<br />

CH 2<br />

CH 3<br />

CH 3 CH CH CH 2<br />

Figura <strong>15</strong>.5 Modi di visualizzare<br />

formule e modelli di un alcano.<br />

H<br />

formu<strong>la</strong> espansa formu<strong>la</strong> condensata<br />

modello ball-and-stick modello space-filling<br />

CH 3<br />

CH 3<br />

CH 2<br />

metil<br />

CH 3<br />

6 atomi di C =: es-<br />

es- -ano =: esano<br />

CH 3 CH CH CH 2<br />

CH 2<br />

CH 3<br />

CH 2<br />

CH 2<br />

etil<br />

etilmetilesano<br />

CH3 1 2 3 4 5<br />

CH3 CH CH CH2 CH2 CH 2<br />

3-etil-2-metilesano<br />

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CH 3<br />

CH 3<br />

CH 3<br />

6<br />

CH3 9


10<br />

<strong>Capitolo</strong> <strong>15</strong><br />

Tabel<strong>la</strong> <strong>15</strong>.3 Gli isomeri costituzionali di C 4H10 e C5H12<br />

Nome sistematico<br />

(nome comune)<br />

butano<br />

(n-butano)<br />

2-metilpropano<br />

(isobutano)<br />

pentano<br />

(n-pentano)<br />

2-metilbutano<br />

(isopentano)<br />

2,2-dimetilpropano<br />

(neopentano)<br />

Figura <strong>15</strong>.6 Visualizzazione<br />

degli alcani. I cicloalcani sono di<br />

solito disegnati come poligoni<br />

rego<strong>la</strong>ri. Ciascun <strong>la</strong>to rappresenta<br />

un legame C-C e ciascun vertice<br />

rappresenta un atomo di C con il<br />

numero necessario di atomi di H.<br />

Le formule espanse mostrano ciascun<br />

legame nel<strong>la</strong> moleco<strong>la</strong>. I<br />

modelli ball-and-stick e space-filling<br />

mostrano che, eccettuato il<br />

ciclopropano, gli anelli non sono<br />

p<strong>la</strong>nari. Queste disposizioni minimizzano<br />

le repulsioni elettroniche<br />

tra atomi di H adiacenti. Il cicloesano<br />

(D) è rappresentato nel<strong>la</strong> sua<br />

conformazione a sedia più stabile.<br />

Formu<strong>la</strong><br />

condensata<br />

CH 3 CH 2 CH 2 CH 3<br />

CH 3 CH CH 3<br />

CH 3<br />

CH 3 CH 2 CH 2 CH 2 CH 3<br />

CH 3 CH CH 2 CH 3<br />

CH 3<br />

CH 3<br />

CH 3 C CH 3<br />

CH 3<br />

H<br />

H<br />

H<br />

C<br />

H<br />

H<br />

C C<br />

H H<br />

H<br />

H<br />

H<br />

H H H H<br />

C C C C<br />

H H H H<br />

H<br />

H<br />

H H H<br />

C C C<br />

H H<br />

H C H<br />

H<br />

H<br />

H<br />

C C<br />

C<br />

H<br />

H H H H<br />

C C C C<br />

H H H H<br />

H<br />

Formu<strong>la</strong><br />

espansa<br />

H H H H<br />

C C C C<br />

H H H<br />

H C H<br />

H<br />

H<br />

H C H<br />

H H<br />

C C C<br />

H H<br />

H C H<br />

H<br />

C<br />

H<br />

H<br />

H<br />

C<br />

H<br />

H<br />

H<br />

H<br />

H<br />

H<br />

H<br />

H H<br />

A ciclopropano B ciclobutano C ciclopentano D cicloesano<br />

H<br />

H<br />

Modello<br />

space-filling<br />

H<br />

C<br />

H H<br />

C<br />

C C<br />

C<br />

H<br />

Densità<br />

(g/mL)<br />

H<br />

H<br />

0,579<br />

0,549<br />

0,626<br />

0,620<br />

0,614<br />

H<br />

H<br />

H<br />

H<br />

Temperatura di<br />

ebollizione (°C)<br />

H<br />

H<br />

C<br />

C C<br />

C<br />

C<br />

H H<br />

0,5<br />

11,6<br />

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36,1<br />

27,8<br />

9,5<br />

C<br />

H<br />

H<br />

H<br />

H


metano ( = 16,04)<br />

etano ( = 30,07)<br />

propano ( = 44,09)<br />

butano ( = 58,12)<br />

pentano ( = 72,<strong>15</strong>)<br />

esano ( = 86,17)<br />

eptano ( = 100,20)<br />

ottano ( = 114,22)<br />

nonano ( = 128,25)<br />

decano ( = 142,28)<br />

<strong>la</strong> <strong>15</strong>.3). Quello non ramificato è il butano (nome comune, n-butano; dove n- sta per<br />

“normale”, ossia a catena lineare)e l’altro è il 2-metilpropano (nome comune isobutano).<br />

Similmente, tre composti hanno <strong>la</strong> formu<strong>la</strong> C 5H 12. L’isomero non ramificato è il<br />

pentano (nome comune, n-pentano); quello con un gruppo metilico in C-2 di una catena<br />

di quattro atomi di C è il 2-metilbutano (nome comune, isopentano). Il terzo isomero<br />

ha due rami metilici su C-2 di una catena di tre atomi di C, quindi il suo nome è 2,2dimetilpropano<br />

(nome comune, neopentano).<br />

Poiché gli alcani sono quasi apo<strong>la</strong>ri, ci si attende che le loro proprietà fisiche siano<br />

determinate da forze di dispersione, e <strong>la</strong> temperatura di ebollizione nel<strong>la</strong> Tabel<strong>la</strong> <strong>15</strong>.3<br />

lo conferma. Gli alcani a quattro atomi di C hanno temperature di ebollizione inferiori<br />

a quelle dei composti a cinque atomi di C. Inoltre, in ciascun gruppo di isomeri, il<br />

membro più sferico (isobutano o neopentano) ha una temperatura di ebollizione inferiore<br />

a quel<strong>la</strong> del membro più allungato (n-butano o n-pentano). Come abbiamo visto<br />

nel <strong>Capitolo</strong> 12, questa tendenza è dovuta al fatto che una forma sferica determina un<br />

minore contatto intermoleco<strong>la</strong>re e quindi riduce le forze di dispersione totali rispetto a<br />

quanto fa una forma allungata.<br />

Un esempio partico<strong>la</strong>rmente chiaro dell’effetto delle forze di dispersione sulle proprietà<br />

fisiche si osserva tra gli alcani non ramificati (n-alcani). Tra questi composti, <strong>la</strong><br />

temperatura di ebollizione aumenta in modo rego<strong>la</strong>re all’aumentare del<strong>la</strong> lunghezza del<strong>la</strong><br />

catena: più lunga è <strong>la</strong> catena, maggiore è il contatto, più forti sono le forze di dispersione<br />

e più alta è <strong>la</strong> temperatura di ebollizione (Figura <strong>15</strong>.7). Il pentano (cinque atomi di C) è<br />

il più piccolo n-alcano che esista nello stato liquido a temperatura ambiente. La solubilità<br />

degli alcani, e di tutti gli idrocarburi, può essere prevista facilmente con <strong>la</strong> rego<strong>la</strong> “il<br />

simile scioglie il simile” (Paragrafo 13.1). Gli alcani sono miscibili l’uno nell’altro e in<br />

altri solventi apo<strong>la</strong>ri, come il benzene, ma sono quasi insolubili in acqua. Per esempio,<br />

<strong>la</strong> solubilità del pentano in acqua è soltanto 0,36 g/L a temperatura ambiente.<br />

Molecole chirali e isomeria ottica<br />

Composti organici e proprietà atomiche del carbonio<br />

CH4<br />

CH3CH3<br />

CH3CH2CH3<br />

–164<br />

CH3CH2CH2CH3<br />

CH3CH2CH2CH2CH3<br />

–273 –200 –100<br />

Temperatura (°C)<br />

0 100 200<br />

Un altro tipo di isomeria in alcuni alcani e in molti altri composti organici (nonché<br />

in alcuni composti inorganici) è detto stereoisomeria. Gli stereoisomeri sono molecole<br />

che hanno <strong>la</strong> stessa disposizione di atomi ma differenti orientamenti dei gruppi<br />

nello spazio. L’isomeria ottica è un tipo di stereoisomeria: quando due oggetti sono<br />

l’uno l’immagine specu<strong>la</strong>re dell’altro e non sono sovrapponibili, essi sono isomeri<br />

ottici, detti anche enantiomeri. Per usare un esempio familiare, <strong>la</strong> nostra mano destra<br />

è un isomero ottico del<strong>la</strong> nostra mano sinistra. Se guardiamo <strong>la</strong> nostra mano destra<br />

in uno specchio, vediamo che l’immagine formata dallo specchio è identica al<strong>la</strong> nostra<br />

mano sinistra (Figura <strong>15</strong>.8). Però, indipendentemente da come contorciamo le brac-<br />

–89<br />

CH3CH2CH2CH2CH2CH3<br />

–42<br />

CH3CH2CH2CH2CH2CH2CH3<br />

– 0,5<br />

CH3CH2CH2CH2CH2CH2CH2CH3<br />

36<br />

69<br />

CH3CH2CH2CH2CH2CH2CH2CH2CH3<br />

98<br />

CH3CH2CH2CH2CH2CH2CH2CH2CH2CH3<br />

126<br />

<strong>15</strong>1<br />

174<br />

11<br />

Figura <strong>15</strong>.7 Temperature di<br />

ebollizione dei primi 10 alcani<br />

non ramificati. La temperatura di<br />

ebollizione aumenta in modo rego<strong>la</strong>re<br />

all’aumentare del<strong>la</strong> lunghezza<br />

del<strong>la</strong> catena perché aumentano le<br />

forze di dispersione. Ogni voce<br />

comprende il nome, <strong>la</strong> massa<br />

mo<strong>la</strong>re [, in grammi per mole<br />

(g/mol)], <strong>la</strong> formu<strong>la</strong> e <strong>la</strong> temperatura<br />

di ebollizione al<strong>la</strong> pressione di 1<br />

atm.<br />

immagine specu<strong>la</strong>re<br />

del<strong>la</strong> mano destra<br />

(uguale al<strong>la</strong><br />

mano sinistra)<br />

mano<br />

destra<br />

Figura <strong>15</strong>.8 Un’analogia per gli<br />

isomeri ottici. L’immagine riflessa<br />

del<strong>la</strong> nostra mano destra ha l’aspetto<br />

del<strong>la</strong> nostra mano sinistra.<br />

Ciascuna mano è asimmetrica,<br />

quindi non possiamo sovrapporre<br />

le due mani con le palme rivolte<br />

nel<strong>la</strong> stessa direzione.<br />

M. S. Silberberg, Chimica. La natura moleco<strong>la</strong>re del<strong>la</strong> materia e delle sue trasformazioni 3/ed, © 2012, McGraw-Hill Education (Italy) srl


12<br />

Figura <strong>15</strong>.9 Due molecole chirali.<br />

A. Il 3-metilesano è chirale<br />

perché C-3 è legato a quattro differenti<br />

gruppi. Questi due modelli<br />

sono isomeri ottici (enantiomeri).<br />

B. L’atomo di C centrale nell’amminoacido<br />

a<strong>la</strong>nina è legato<br />

anch’esso a quattro differenti<br />

gruppi.<br />

Figura <strong>15</strong>.10 La rotazione del<strong>la</strong><br />

luce po<strong>la</strong>rizzata in un piano per<br />

opera di una sostanza otticamente<br />

attiva. La sorgente emette<br />

onde luminose che oscil<strong>la</strong>no in<br />

tutti i piani. Quando <strong>la</strong> luce attraversa<br />

il primo filtro po<strong>la</strong>rizzatore,<br />

dal filtro emergono onde luminose<br />

oscil<strong>la</strong>nti soltanto in un piano. Il<br />

fascio po<strong>la</strong>rizzato in un piano entra<br />

nel compartimento del campione,<br />

contenente una concentrazione<br />

nota di un isomero ottico, e il<br />

piano del<strong>la</strong> luce po<strong>la</strong>rizzata ruota<br />

mentre attraversa <strong>la</strong> soluzione.<br />

Affinché lo sperimentatore veda <strong>la</strong><br />

luce, essa deve attraversare un<br />

secondo filtro po<strong>la</strong>rizzatore (detto<br />

analizzatore), che è fissato a un<br />

anello mobile tarato in gradi d’angolo<br />

e misura l’angolo di rotazione<br />

del piano.<br />

<strong>Capitolo</strong> <strong>15</strong><br />

1<br />

2<br />

3<br />

4<br />

5<br />

6<br />

centro<br />

chirale<br />

1<br />

2<br />

A isomeri ottici del 3-metilesano<br />

3<br />

4<br />

5<br />

6<br />

centro<br />

chirale<br />

B isomeri ottici dell’a<strong>la</strong>nina<br />

cia, le nostre mani non possono essere sovrapposte l’una all’altra in tutte le loro parti.<br />

Non sono sovrapponibili perché ciascuna è asimmetrica: non esiste un piano di simmetria<br />

che divida <strong>la</strong> nostra mano in due parti identiche.<br />

Una moleco<strong>la</strong> asimmetrica è detta moleco<strong>la</strong> chirale (dal greco chéir, “mano”).<br />

Tipicamente, una moleco<strong>la</strong> <strong>organica</strong> è chirale se contiene un atomo di carbonio che è<br />

legato a quattro differenti gruppi. Questo atomo di C è detto centro chirale o carbonio<br />

asimmetrico. Per esempio, nel 3-metilesano, C-3 è un centro chirale perché è legato<br />

a quattro differenti gruppi: H-, CH 3-, CH 3-CH 2- e CH 3-CH 2-CH 2- (Figura<br />

<strong>15</strong>.9A). Come le nostre due mani, le due forme sono immagini specu<strong>la</strong>ri e non sono<br />

sovrapponili l’una all’altra: quando due dei gruppi vengono sovrapposti, gli altri due<br />

sono l’uno opposto all’altro. Perciò, le due forme sono isomeri ottici. Anche l’atomo<br />

di C centrale nell’amminoacido a<strong>la</strong>nina è un centro chirale (Figura <strong>15</strong>.9B).<br />

A differenza degli isomeri costituzionali, gli isomeri ottici sono identici sotto tutti<br />

gli aspetti tranne due:<br />

1. Nelle proprietà fisiche, gli isomeri ottici differiscono soltanto nel verso in cui<br />

ciascun isomero ruota il piano del<strong>la</strong> luce po<strong>la</strong>rizzata. Per misurare l’angolo di rotazione<br />

del piano del<strong>la</strong> luce po<strong>la</strong>rizzata si impiega un po<strong>la</strong>rimetro (Figura <strong>15</strong>.10). Un<br />

fascio di luce è costituito da onde che oscil<strong>la</strong>no in tutti i piani. Un filtro po<strong>la</strong>rizzatore<br />

blocca tutte le onde eccettuate quelle oscil<strong>la</strong>nti in un determinato piano, quindi<br />

<strong>la</strong> luce emergente dal filtro è po<strong>la</strong>rizzata in un piano. Un isomero ottico è otticamente<br />

attivo perché ruota il piano di questa luce po<strong>la</strong>rizzata. (I disp<strong>la</strong>y a cristalli<br />

liquidi contengono filtri po<strong>la</strong>rizzatori e composti otticamente attivi; vedi Figura<br />

12.45). L’isomero destrogiro (indicato con d o con il segno ) ruota nel verso orario<br />

il piano del<strong>la</strong> luce po<strong>la</strong>rizzata; l’isomero levogiro (indicato con l o con il segno )<br />

è l’immagine specu<strong>la</strong>re del primo e ruota nel verso antiorario il piano del<strong>la</strong> luce po<strong>la</strong>rizzata.<br />

Una misce<strong>la</strong> equimo<strong>la</strong>re dei due composti (detta misce<strong>la</strong> racemica) non ruota<br />

affatto il piano del<strong>la</strong> luce po<strong>la</strong>rizzata perché <strong>la</strong> rotazione nel verso orario elide quel<strong>la</strong><br />

nel verso antiorario. La rotazione specifica è una proprietà caratteristica, misurabile,<br />

dell’isomero a una certa temperatura, concentrazione e lunghezza d’onda del<strong>la</strong> luce.<br />

2. Nelle proprietà chimiche, gli isomeri ottici differiscono soltanto in un ambiente<br />

chimico chirale (asimmetrico), cioè, in un ambiente capace di distinguere le molecole<br />

destrogire dalle molecole levogire. Come analogia, <strong>la</strong> nostra mano destra si<br />

sorgente di luce<br />

le onde luminose<br />

non po<strong>la</strong>rizzate<br />

oscil<strong>la</strong>no in tutti i piani<br />

filtro po<strong>la</strong>rizzatore<br />

le onde luminose<br />

piano-po<strong>la</strong>rizzate<br />

oscil<strong>la</strong>no in un solo piano<br />

compartimento del campione<br />

contenente una soluzione<br />

di una sostanza<br />

otticamente attiva angolo di rotazione<br />

θ<br />

luce po<strong>la</strong>rizzata<br />

ruotata<br />

270 °<br />

0°<br />

180°<br />

analizzatore<br />

M. S. Silberberg, Chimica. La natura moleco<strong>la</strong>re del<strong>la</strong> materia e delle sue trasformazioni 3/ed, © 2012, McGraw-Hill Education (Italy) srl<br />

90 °


adatta bene al nostro guanto destro, ma non al nostro guanto sinistro. Tipicamente,<br />

un isomero di un reagente otticamente attivo è aggiunto a una misce<strong>la</strong> di isomeri<br />

ottici di un altro composto. I prodotti del<strong>la</strong> reazione hanno differenti proprietà e possono<br />

essere separati. Per esempio, quando si aggiunge l’anione d-<strong>la</strong>ttato a una misce<strong>la</strong><br />

di d-a<strong>la</strong>nina e di l-a<strong>la</strong>nina nelle loro forme cationiche, l’isomero d dell’a<strong>la</strong>nina cristallizza<br />

come sale d-<strong>la</strong>ttato/d-a<strong>la</strong>nina, ma il sale d-<strong>la</strong>ttato/l-a<strong>la</strong>nina è più solubile e<br />

rimane in soluzione.<br />

L’isomeria ottica svolge un ruolo essenziale nelle cellule viventi. Quasi tutti<br />

i carboidrati e gli amminoacidi sono otticamente attivi, ma soltanto uno degli<br />

isomeri è biologicamente utilizzabile. Per esempio, il d-glucosio viene metabolizzato<br />

per ricavarne energia, mentre l’l-glucosio viene eliminato inutilizzato. Similmente,<br />

l’l-a<strong>la</strong>nina viene incorporata nelle proteine in condizioni naturali, ma <strong>la</strong><br />

d-a<strong>la</strong>nina no. L’organismo distingue un isomero ottico dall’altro mediante i suoi<br />

enzimi, grandi molecole che accelerano quasi tutte le reazioni nel<strong>la</strong> cellu<strong>la</strong> legandosi<br />

ai reagenti. Una parte specifica dell’enzima fornisce l’ambiente asimmetrico,<br />

quindi soltanto uno degli isomeri è capace di legarsi e di subire <strong>la</strong> reazione (Figura<br />

<strong>15</strong>.11).<br />

Alcheni: idrocarburi con legami doppi<br />

Composti organici e proprietà atomiche del carbonio<br />

Un idrocarburo che contenga almeno un legame CNC è detto alchene. Con <strong>la</strong> rimozione<br />

di due atomi di H per formare il legame doppio, gli alcheni hanno <strong>la</strong> formu<strong>la</strong><br />

generale C nH 2n. Gli atomi di C legati da un legame doppio sono ibridati sp 2 . Poiché<br />

ciascuno dei loro atomi di C lega meno del massimo di quattro atomi, gli alcheni sono<br />

considerati idrocarburi insaturi.<br />

I nomi degli alcheni differiscono da quelli degli alcani sotto due aspetti:<br />

1. La catena principale (radice) deve contenere entrambi gli atomi di C del legame doppio,<br />

anche se non è <strong>la</strong> catena più lunga. La catena è numerata a partire dall’estremità<br />

più vicina al legame CNC, e <strong>la</strong> posizione del legame è indicata dal numero del<br />

primo atomo di C presente in esso.<br />

2. Il suffisso per gli alcheni è -ene.<br />

Per esempio, esistono tre alcheni con quattro atomi di C (C4H8), due non ramificati e<br />

uno ramificato (Problema di verifica <strong>15</strong>.1, parte b). L’isomero ramificato è il 2-metilpropene;<br />

l’isomero non ramificato con il legame CNC tra C-1 e C-2 è l’1-butene; l’isomero<br />

non ramificato con il legame CNC tra C-2 e C-3 è il 2-butene. Come vedremo<br />

tra poco, esistono due isomeri del 2-butene, ma essi sono di tipo diverso da quelli che<br />

abbiamo esaminato finora.<br />

Il legame CNC e l’isomeria geometrica (cis-trans) Esistono due differenze strutturali<br />

principali tra gli alcheni e gli alcani. In primo luogo, gli alcani hanno una geometria<br />

tetraedrica ( 109,5°) attorno a ciascun atomo di C, mentre gli atomi di C legati<br />

da legame doppio negli alcheni hanno una geometria p<strong>la</strong>nare trigonale ( 120°). In<br />

secondo luogo, il legame C-C permette <strong>la</strong> rotazione dei gruppi legati, quindi gli atomi<br />

in un alcano variano continuamente le loro posizioni re<strong>la</strong>tive. Per contro, il legame <br />

del legame CNC limita <strong>la</strong> rotazione, il che fissa le posizioni re<strong>la</strong>tive degli atomi legati<br />

a esso.<br />

Questa limitazione del<strong>la</strong> rotazione dà origine a un altro tipo di stereoisomeria.<br />

Gli isomeri geometrici (detti anche isomeri cis-trans) hanno differenti orientamenti<br />

dei gruppi attorno a un legame doppio (o una caratteristica strutturale simile). La<br />

Tabel<strong>la</strong> <strong>15</strong>.4 mostra i due isomeri geometrici del 2-butene (vedi anche Commento,<br />

Problema di verifica <strong>15</strong>.1). Un isomero, il cis-2-butene, ha i gruppi CH3 dal<strong>la</strong> stessa<br />

parte del legame CNC, mentre l’altro isomero, il trans-2-butene, li ha da parti opposte<br />

del legame CNC. In generale, un isomero cis ha le più grandi parti del<strong>la</strong> catena<br />

principale dal<strong>la</strong> stessa parte del legame doppio e un isomero trans le ha da parti<br />

opposte. Affinché una moleco<strong>la</strong> abbia isomeri geometrici, ciascun atomo di C nel<br />

sito di<br />

legame chirale<br />

B<br />

A<br />

superficie dell'enzima<br />

C<br />

13<br />

moleco<strong>la</strong> chirale<br />

Figura <strong>15</strong>.11 Il sito di legame di<br />

un enzima. Gli organismi sono<br />

capaci di utilizzare soltanto uno di<br />

una coppia di isomeri ottici perché i<br />

loro enzimi hanno siti di legame con<br />

forme chirali (asimmetriche). La<br />

forma dell’immagine specu<strong>la</strong>re di<br />

questa moleco<strong>la</strong> non le permette di<br />

legarsi a questo sito.<br />

Farmaci chirali Molti farmaci<br />

sono molecole chirali di cui un isomero<br />

ottico è biologicamente attivo<br />

e l’altro ha un differente tipo di attività<br />

o ne è completamente privo.<br />

Ne è un esempio il naprossene, un<br />

farmaco analgesico e antinfiammatorio:<br />

un isomero (vedi il modello)<br />

è attivo come farmaco antiartritico<br />

e l’altro è una potente sostanza tossica<br />

per il fegato che deve essere<br />

rimossa dal<strong>la</strong> misce<strong>la</strong> durante <strong>la</strong><br />

sintesi. Un altro esempio è <strong>la</strong> talidomide,<br />

un farmaco tristemente<br />

noto. Un isomero ottico è attivo<br />

contro <strong>la</strong> depressione, mentre l’altro<br />

causa mutazioni fetali e decessi.<br />

Tragicamente, il farmaco era<br />

venduto negli anni Cinquanta<br />

come misce<strong>la</strong> racemica e causò<br />

malformazioni degli arti in molti<br />

bambini alle cui madri era stato<br />

prescritto per alleviare <strong>la</strong> nausea<br />

che si manifesta nel primo trimestre<br />

di gravidanza.<br />

M. S. Silberberg, Chimica. La natura moleco<strong>la</strong>re del<strong>la</strong> materia e delle sue trasformazioni 3/ed, © 2012, McGraw-Hill Education (Italy) srl<br />

D


14<br />

CH 3<br />

CH 3 C CH 2 CH 3<br />

CH 3<br />

CH 3<br />

<strong>Capitolo</strong> <strong>15</strong><br />

legame CNC deve essere legato a due differenti gruppi. Come tutti gli isomeri,<br />

gli isomeri geometrici hanno differenti proprietà. È importante notare nel<strong>la</strong> Tabel<strong>la</strong><br />

<strong>15</strong>.4 che i due 2-buteni differiscono nel<strong>la</strong> forma moleco<strong>la</strong>re e nelle proprietà fisiche.<br />

L’isomero cis ha nel<strong>la</strong> catena una piega di cui l’isomero trans è privo. Nei Capitoli<br />

10 e 12 abbiamo visto come questa differenza influenza <strong>la</strong> po<strong>la</strong>rità moleco<strong>la</strong>re<br />

e le proprietà fisiche, che derivano da differenti intensità delle attrazioni moleco<strong>la</strong>ri.<br />

Alchini: idrocarburi con legami tripli<br />

Gli idrocarburi che contengono almeno un legame CPC sono detti alchini. La loro<br />

formu<strong>la</strong> generale è CnH2n2 perché hanno due atomi di H in meno rispetto agli alcheni<br />

del<strong>la</strong> stessa lunghezza. Poiché un atomo di C in un legame CPC può legarsi soltanto<br />

a un altro atomo, <strong>la</strong> geometria attorno a ciascun atomo di C è lineare (180°): ciascun<br />

atomo di C è ibridato sp. La nomenc<strong>la</strong>tura degli alchini segue le stesse regole di quel<strong>la</strong><br />

degli alcheni, tranne che il suffisso è -ino. A causa dei loro elettroni localizzati, i<br />

legami CNC e CPC sono ricchi di elettroni e si comportano come gruppi funzionali.<br />

Perciò, gli alcheni e gli alchini sono molto più reattivi degli alcani, come vedremo nel<br />

Paragrafo <strong>15</strong>.4.<br />

CH 3<br />

CH 2 CH CH<br />

Tabel<strong>la</strong> <strong>15</strong>.4 Gli isomeri geometrici del 2-butene<br />

Nome<br />

sistematico<br />

cis-2-butene<br />

trans-2-butene<br />

PROBLEMA DI VERIFICA <strong>15</strong>.2<br />

Problema Si indichi il nome sistematico di ciascuna delle seguenti specie, si indichi il centro chirale<br />

nel<strong>la</strong> parte (d), e si disegnino due isomeri geometrici per <strong>la</strong> parte (e):<br />

CH 2<br />

CH 3<br />

CH 3<br />

Formu<strong>la</strong><br />

condensata<br />

(a) (b) (c) (d) (e)<br />

CH3 C<br />

H<br />

CH3 C<br />

H<br />

CH 3<br />

CH 2<br />

C<br />

C<br />

CH 3<br />

CH 3<br />

H<br />

H<br />

CH 3<br />

Modello<br />

space-filling<br />

Nomenc<strong>la</strong>tura di alcani, alcheni e alchini<br />

CH 3<br />

CH 3 CH 2 CH CH CH 2<br />

CH2 CH C CH CH3 Piano Per le parti (a) (c), facciamo riferimento al<strong>la</strong> Tabel<strong>la</strong> <strong>15</strong>.2. Prima denominiamo<br />

<strong>la</strong> catena più lunga (radice- -ano). Poi troviamo i numero dei rami più basso contando gli<br />

atomi di C a partire dall’estremità più vicina a un ramo. Poi denominiamo ciascun ramo (radice-<br />

-ile) e lo premettiamo alfabeticamente al nome del<strong>la</strong> catena. Per (d) e (e), numeriamo <strong>la</strong><br />

catena più lunga comprendente il legame multiplo a partire dall’estremità più vicina a esso. Per<br />

(d), il centro chirale è l’atomo di C legato a quattro differenti gruppi. In (e), l’isomero cis<br />

ha i gruppi più grandi dal<strong>la</strong> stessa parte del legame doppio, e l’isomero trans li ha da parti opposte.<br />

CH 3<br />

Densità<br />

(g/mL)<br />

0,621<br />

0,604<br />

Temperatura di<br />

ebollizione (C)<br />

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CH 3<br />

3,7<br />

0,9<br />

CH 3


Composti organici e proprietà atomiche del carbonio<br />

Risoluzione<br />

(a)<br />

CH3 metil<br />

butano<br />

(b)<br />

esano CH3 metil<br />

(c)<br />

(d)<br />

CH3 C CH2CH3 1 2 3<br />

CH3 4<br />

metil<br />

2,2-dimetilbutano<br />

Quando un tipo di ramo compare<br />

più di una volta, raggruppiamo i<br />

numeri delle catene e indichiamo<br />

il numero di rami con un prefisso<br />

numerico, quale 2,2-dimetil.<br />

CH 3<br />

H 3 CH 2 CH CH CH 2<br />

4<br />

3 2<br />

centro chirale<br />

3-metil-1-pentene<br />

metil<br />

1<br />

1-pentene<br />

Verifica Una buona verifica (e un’eccellente pratica) è invertire il procedimento disegnando strutture<br />

per i nomi per vedere se si ottengano le strutture date nel problema.<br />

Commento Nel<strong>la</strong> parte (b), anche C-3 e C-4 sono centri chirali, così come lo sono C-1 e C-2 nel<strong>la</strong><br />

parte (c). Però, nel<strong>la</strong> parte (b) <strong>la</strong> moleco<strong>la</strong> non è chirale: ha un piano di simmetria tra C-3 e C-4,<br />

quindi metà del<strong>la</strong> moleco<strong>la</strong> ruota <strong>la</strong> luce nel verso opposto rispetto all’altra metà. Si evitino questi<br />

errori comuni. In (b), il 2-etil-3-metilpentano è sbagliato: <strong>la</strong> catena più lunga è l’esano. In (c), l’1metil-2-etilciclopentano<br />

è sbagliato: i rami sono denominati alfabeticamente.<br />

PROBLEMA DI APPROFONDIMENTO <strong>15</strong>.2 Si disegnino formule condensate<br />

per i composti con i seguenti nomi: (a) 3-etil-3-metilottano; (b) 1-etil-3-propilcicloesano;<br />

(c) 3,3-dietil-1-esino; (d) trans-3-metil-3-eptene.<br />

Idrocarburi aromatici: molecole cicliche con elettroni <br />

delocalizzati<br />

A differenza dei cicloalcani, gli idrocarburi aromatici sono molecole p<strong>la</strong>nari, di solito<br />

con uno o più anelli di sei atomi di C, e sono spesso disegnati con legami singoli e<br />

doppi alternati. Però, come abbiamo visto nel caso del benzene (Paragrafo 10.1), tutti<br />

i legami degli anelli sono identici, con valori di lunghezza e forza intermedi tra quelli<br />

di un legame C-C e quelli di un legame CNC. Per indicarlo, il benzene è rappresentato<br />

anche come un ibrido di risonanza, con un circoletto (o un circoletto tratteggiato)<br />

che rappresenta il carattere delocalizzato degli elettroni (Figura <strong>15</strong>.12A). Una<br />

A<br />

¢£<br />

or<br />

(e)<br />

CH3 6<br />

CH3 6<br />

cis-2,3-dimetil-3-esene<br />

B<br />

CH2 5<br />

H<br />

CH2 5<br />

CH<br />

4 3<br />

2<br />

CH<br />

CH 2<br />

1 CH3 CH 3<br />

CH 3<br />

metil<br />

C C<br />

CH CH3<br />

4 3<br />

2 1<br />

CH3 metil<br />

3-esene<br />

CH 3<br />

ciclopentano<br />

4<br />

5 1<br />

3 2<br />

CH 2<br />

CH 3<br />

CH 2<br />

H<br />

metil<br />

3,4-dimetilesano 1-etil-2-metilciclopentano<br />

In questo caso, numeriamo <strong>la</strong> catena<br />

a partire dall’una o dall’altra estremità<br />

perché i rami sono identici e<br />

sono connessi ai due atomi di C<br />

centrali.<br />

CH 3<br />

etil<br />

Numeriamo gli atomi di C<br />

dell’anello in modo che un<br />

ramo sia connesso a C-1.<br />

CH 3<br />

C C CH CH3<br />

CH 3<br />

trans-2,3-dimetil-3-esene<br />

<strong>15</strong><br />

Figura <strong>15</strong>.12 Rappresentazioni<br />

del benzene. A. Il benzene è disegnato<br />

spesso con due forme di risonanza,<br />

che mostrano legami singoli<br />

e legami doppi alternati in differenti<br />

posizioni. La moleco<strong>la</strong> è visualizzata<br />

più correttamente come l’ibrido di<br />

risonanza, con gli elettroni delocalizzati<br />

rappresentati come un circoletto<br />

a tratto continuo o tratteggiato. B.<br />

La nuvo<strong>la</strong> delocalizzata e il piano<br />

del legame dell’anello benzenico.<br />

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16<br />

CH 3<br />

naftalene<br />

metilbenzene<br />

(toluene)<br />

temperatura di<br />

ebollizione = 110,6 °C<br />

benzo[a]pirene<br />

Cancerogeni aromatici I<br />

composti aromatici policiclici hanno<br />

sistemi di anelli “fusi”, in cui<br />

due o più anelli hanno in comune<br />

due o più <strong>la</strong>ti. Il più semplice è il<br />

naftalene, una sostanza di partenza<br />

per <strong>la</strong> produzione di coloranti. È<br />

stato dimostrato che molti di questi<br />

composti (e il benzene stesso) esplicano<br />

un’attività cancerogena. Uno<br />

dei più potenti, il benzo[a]pirene, è<br />

presente nel<strong>la</strong> fuliggine, nel fumo di<br />

sigaretta, nei gas di scarico dei veicoli<br />

a motore a combustione e persino<br />

nel fumo dei barbecue!<br />

CH 3<br />

<strong>Capitolo</strong> <strong>15</strong><br />

visualizzazione degli orbitali mostra i due lobi del<strong>la</strong> nuvo<strong>la</strong> delocalizzata e, sotto, il<br />

piano esagonale degli atomi di C legati da legami (Figura <strong>15</strong>.12B).<br />

La nomenc<strong>la</strong>tura sistematica dei composti aromatici semplici è piuttosto semplice. Di<br />

solito, il benzene è il composto progenitore, e i gruppi legati, o sostituenti, sono denominati<br />

come prefissi. Però, continuano a essere usati molti nomi comuni. Per esempio,<br />

il benzene con un gruppo metilico è denominato sistematicamente metilbenzene ma è<br />

più noto con il nome comune toluene. Con un solo sostituente presente nel toluene,<br />

non numeriamo gli atomi di C dell’anello; però, quando sono legati due o più gruppi,<br />

numeriamo in modo tale che uno dei gruppi sia legato al C-1 dell’anello. Perciò, il<br />

toluene e i tre isomeri strutturali con due gruppi metilici legati sono<br />

CH 3<br />

1,2-dimetilbenzene<br />

(o-xilene)<br />

temperatura di<br />

ebollizione = 144,4 °C<br />

Nei nomi comuni, le posizione di due gruppi sono indicate con o- (orto) per i gruppi<br />

su atomi di C dell’anello adiacenti, con m- (meta) per i gruppi separati da un atomo di<br />

C dell’anello e con p- (para) per i gruppi su atomi di C dell’anello opposti. Per esempio,<br />

i dimetilbenzeni (comunemente noti come xileni) sono importanti solventi e materie<br />

prime per fibre poliesteri e coloranti.<br />

Il numero degli isomeri aumenta quando sono legati due o più gruppi. Per esempio,<br />

esistono sei isomeri per un composto con un solo gruppo metilico e tre gruppi nitro<br />

(-NO 2) legati a un anello benzenico; l’esplosivo TNT (trinitrotoluene o tritolo) è soltanto<br />

uno di essi:<br />

O 2 N<br />

CH 3<br />

NO 2<br />

CH 3<br />

NO 2<br />

CH 3<br />

2,4,6-trinitrometilbenzene<br />

(trinitrotoluene, TNT)<br />

1,3-dimetilbenzene<br />

(m-xilene)<br />

temperatura di<br />

ebollizione = 139,1 °C<br />

1,4-dimetilbenzene<br />

(p-xilene)<br />

temperatura di<br />

ebollizione = 138,3 °C<br />

Uno dei metodi più importanti per determinare le strutture delle molecole organiche è<br />

esaminato nel saggio Strumenti del <strong>la</strong>boratorio (pp. 18-19).<br />

Variazioni su un tema: idruri inorganici concatenati<br />

Nelle trattazioni brevi denominate Variazioni su un tema proposte in tutto questo capitolo<br />

esaminiamo simi<strong>la</strong>rità tra composti organici e composti inorganici. Da questo punto<br />

di vista, vedremo che il comportamento del carbonio è notevole, ma non unico, nel<strong>la</strong><br />

<strong>chimica</strong> degli elementi.<br />

Anche se nessun elemento si avvicina al carbonio nel<strong>la</strong> varietà e nel<strong>la</strong> complessità<br />

dei suoi idruri, <strong>la</strong> catenazione (o concatenazione) si osserva spesso nel<strong>la</strong> tavo<strong>la</strong><br />

periodica, e si conoscono molte strutture ad anello, a catena e a gabbia. Alcune delle<br />

più affascinanti appartengono agli idruri di boro o borani (Paragrafo 14.5). Anche se<br />

le loro forme rivaleggiano persino con quelle degli idrocarburi, <strong>la</strong> debolezza dei loro<br />

M. S. Silberberg, Chimica. La natura moleco<strong>la</strong>re del<strong>la</strong> materia e delle sue trasformazioni 3/ed, © 2012, McGraw-Hill Education (Italy) srl<br />

CH 3<br />

CH 3


insoliti legami a ponte rende <strong>la</strong> maggior parte di essi termicamente e <strong>chimica</strong>mente<br />

instabili.<br />

Esiste un’evidente simi<strong>la</strong>rità strutturale tra gli alcani e gli idruri di silicio o si<strong>la</strong>ni<br />

(Paragrafo 14.6). I si<strong>la</strong>ni hanno persino una formu<strong>la</strong> generale analoga (Si nH 2n2). Si<br />

conoscono anche si<strong>la</strong>ni ramificati, ma fino a poco tempo fa non erano stati preparati<br />

composti ciclici o insaturi (SiNSi). A differenza degli alcani, i si<strong>la</strong>ni sono termicamente<br />

instabili e si accendono spontaneamente nell’aria.<br />

La capacità dello zolfo di subire catenazione è seconda soltanto a quel<strong>la</strong> del carbonio,<br />

e tra i suoi allotropi esistono molte catene e molti anelli (Paragrafo 14.8). Si<br />

conosce una grande serie di idruri di zolfo o polisolfani. Però, queste molecole sono<br />

catene non ramificate con atomi di H soltanto alle estremità (H-S n-H). Come i si<strong>la</strong>ni,<br />

i polisolfani sono facilmente ossidabili e si decompongono facilmente all’unico idruro<br />

stabile di zolfo, H 2S, e al suo allotropo più stabile, il ciclo-S 8.<br />

<strong>15</strong>.3 ALCUNE CLASSI IMPORTANTI DI REAZIONI<br />

ORGANICHE<br />

Nel <strong>Capitolo</strong> 4 abbiamo c<strong>la</strong>ssificato le reazioni chimiche sul<strong>la</strong> base del processo chimico<br />

coinvolto (reazioni di precipitazione, reazioni acido-base e reazioni di ossidoriduzione)<br />

e poi abbiamo presentato una breve c<strong>la</strong>ssificazione basata sul numero di<br />

reagenti e di prodotti (reazioni di combinazione, reazioni di decomposizione o reazioni<br />

di sostituzione). Adottiamo qui lo stesso approccio con le reazioni organiche.<br />

Da questo punto in poi useremo <strong>la</strong> notazione consistente in una R maiusco<strong>la</strong> con<br />

un legame singolo, R-, per indicare un gruppo organico generico legato a uno degli<br />

atomi indicati; R- può essere di solito visualizzato come un gruppo alchilico, una<br />

catena idrocarburica satura con un solo legame disponibile. Perciò, R-CH 2-Br ha<br />

un gruppo alchilico legato a un gruppo CH 2 a cui è legato un atomo di Br; R-<br />

CHNCH 2 è un alchene con un gruppo alchilico legato a uno degli atomi di C nel<br />

legame doppio; e così via. (Spesso, quando è presente più di un gruppo R, si scrive R,<br />

R ′ , R ′′ per indicare che questi gruppi possono essere diversi).<br />

Tipi di reazioni organiche<br />

La maggior parte delle reazioni organiche sono esempi dei tre tipi che si possono identificare<br />

confrontando il numero di legami con C nei reagenti e nei prodotti:<br />

1. Avviene una reazione di addizione quando un reagente insaturo diventa un prodotto<br />

saturo:<br />

R CH CH R X Y R CH CH R<br />

Si noti che nel prodotto gli atomi di C sono legati a più atomi che nel reagente.<br />

I legami CNC e CPC e il legame CNO subiscono comunemente reazioni di<br />

addizione. In ciascun caso, il legame si rompe, <strong>la</strong>sciando intatto il legame . Nel<br />

prodotto, gli atomi di C (o di C e O) formano due legami addizionali. Esaminiamo<br />

il calore standard di reazione (H r 0 ) per una tipica reazione per vedere perché queste<br />

reazioni avvengono. Consideriamo <strong>la</strong> reazione tra etene (nome comune, etilene) e HCl:<br />

CH2 CH2 H Cl H CH2 CH2 Cl<br />

reagenti (legami rotti) prodotto (legami formati<br />

1 CœC<br />

4 C±H<br />

1 H±Cl<br />

totale<br />

614 kJ<br />

1652 kJ<br />

427 kJ<br />

2693 kJ<br />

Composti organici e proprietà atomiche del carbonio<br />

±£<br />

±£<br />

1 C±C 347 kJ<br />

5 C±H 2065 kJ<br />

1 C±Cl 339 kJ<br />

totale 2751 kJ<br />

H r 0 Hlegami rotti 0 Hlegami formati 0 2693 kJ (2751 kJ) 58 kJ<br />

X<br />

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Y<br />

17


I chimici ricorrono a una vasta serie di metodi strumentali per<br />

determinare le complesse strutture delle molecole organiche.<br />

Per esempio abbiamo esaminato <strong>la</strong> spettrometria di massa nel<br />

<strong>Capitolo</strong> 2. Uno degli strumenti più utili è <strong>la</strong> spettroscopia di<br />

risonanza magnetica nucleare, comunemente detta spettroscopia<br />

NMR (nuclear magnetic resonance) o spettroscopia<br />

RMN, che misura gli intorni di certi nuclei in una moleco<strong>la</strong> per<br />

delucidare <strong>la</strong> sua struttura.<br />

Nel <strong>Capitolo</strong> 8 abbiamo visto che un elettrone può ruotare<br />

su se stesso (moto di spin) nell’uno o nell’altro di due versi, e<br />

ciascuna rotazione genera un piccolo campo magnetico. Parecchie<br />

specie di nuclei si comportano in modo simile. I più importanti<br />

di essi sono 1 H, 13 C, 19 F e 31 P. In questa esposizione<br />

concentriamo l’attenzione principalmente sul protone, 1 H, il<br />

nucleo del più abbondante isotopo dell’idrogeno, da cui il<br />

nome di spettroscopia 1 H-NMR. Generalmente, i campi magnetici<br />

di tutti i protoni in un campione di composto sono<br />

orientati in modo casuale. Però, quando il campione è posto in<br />

un campo magnetico esterno (di intensità H 0), i campi protonici<br />

assumono un orientamento parallelo (concorde) o antiparallelo<br />

(discorde) rispetto a quello del campo magnetico<br />

esterno. L’orientamento parallelo ha un’energia lievemente inferiore,<br />

e <strong>la</strong> differenza di energia (E) tra i due stati energetici<br />

(stati di spin) giace nel<strong>la</strong> regione delle radiofrequenze (rf)<br />

dello spettro elettromagnetico.<br />

I protoni presenti nel campione oscil<strong>la</strong>no rapidamente tra<br />

i due stati di spin e, in un processo detto risonanza, si varia il<br />

valore del<strong>la</strong> radiofrequenza finché non diventa uguale al<strong>la</strong> frequenza<br />

di questa oscil<strong>la</strong>zione. A questo punto, i protoni sono<br />

“in risonanza” con <strong>la</strong> radiazione a radiofrequenza e assorbono<br />

e riemettono l’energia, che viene rive<strong>la</strong>ta dal ricevitore a radiofrequenza<br />

dello spettrometro NMR (Figura B<strong>15</strong>.1). Se tutti<br />

i protoni esistenti in un campione richiedessero <strong>la</strong> stessa E<br />

per <strong>la</strong> risonanza, uno spettro di risonanza magnetica nucleare<br />

campo<br />

magnetico<br />

(H0)<br />

spin nucleari di<br />

uguale energia<br />

orientati in modo casuale<br />

Strumenti di <strong>la</strong>boratorio<br />

Spettroscopia di risonanza magnetica nucleare (spettroscopia NMR)<br />

ΔE<br />

radiazione<br />

(h ν)<br />

E rf = ΔE<br />

Figura B<strong>15</strong>.1 Le basi del<strong>la</strong> risonanza di spin nucleare. I campi<br />

magnetici orientati in modo casuale dei protoni ( 1 H, il nucleo del<strong>la</strong><br />

maggior parte degli isotopi dell’idrogeno) in un campione assumono<br />

lo stesso orientamento in un forte campo magnetico esterno<br />

(di intensità H 0), con un numero lievemente maggiore di protoni<br />

nello stato di spin inferiore. In un processo detto risonanza, lo spin<br />

si inverte quando il protone assorbe un fotone con un’energia<br />

uguale a E [regione delle radiofrequenze (rf) dello spettro elettromagnetico].<br />

500 400 300 200 100 0 Hz<br />

O<br />

CH3 C CH3<br />

TMS<br />

8,0 7,0 6,0 5,0 4,0 3,0 2,0 1,0 0 <br />

(ppm)<br />

H0<br />

Figura B<strong>15</strong>.2 Lo spettro 1 H-NMR dell’acetone. I 6 protoni dei<br />

due CH 3, essendo in intorni identici, generano un unico picco, che<br />

ha un differente spostamento chimico rispetto a quello generato dai<br />

12 protoni del TMS aggiunto come campione di riferimento.<br />

(spettro NMR) avrebbe un solo picco e sarebbe inutile. Però, <strong>la</strong><br />

E tra i due stati dipende dal campo magnetico effettivo “percepito”<br />

da ciascun protone, il quale è influenzato dai piccoli<br />

campi magnetici degli elettroni negli atomi adiacenti a quel<br />

protone. Perciò, <strong>la</strong> E di ciascun protone dipende dagli elettroni<br />

negli atomi adiacenti – atomi di C, atomi elettronegativi,<br />

legami multipli e anelli aromatici – in altre parole dall’ambiente<br />

moleco<strong>la</strong>re specifico. Perciò, lo spettro NMR è peculiare<br />

di quel composto.<br />

Lo spettro NMR di un composto è costituito da una serie<br />

di picchi che rappresenta <strong>la</strong> risonanza di ciascun protone in<br />

funzione del campo magnetico variabile. Lo spostamento chimico<br />

(chemical shift) dei protoni in un dato ambiente è dove<br />

compare un picco; rappresenta il rapporto tra <strong>la</strong> frequenza di<br />

risonanza per quel protone e l’intensità del campo magnetico<br />

H 0. Gli spostamenti chimici sono visualizzati rispetto a quello<br />

di uno standard aggiunto, il tetrametilsi<strong>la</strong>no [(CH 3) 4Si, TMS],<br />

che ha 12 protoni legati a quattro atomi di C che sono legati a<br />

un atomo di Si. Poiché <strong>la</strong> forma del TMS è tetraedrica attorno<br />

all’atomo di Si, i protoni sono in ambienti identici e quindi generano<br />

un solo picco. La Figura B<strong>15</strong>.2 mostra lo spettro 1 H-<br />

NMR dell’acetone. Anche i sei protoni dell’acetone hanno<br />

ambienti identici – sono legati a due atomi di C ciascuno dei<br />

quali è legato all’atomo di C in un legame CNO – quindi anche<br />

essi generano un solo picco, ma in una posizione diversa<br />

da quel<strong>la</strong> del TMS. (Gli assi non ci interessano). Lo spettro del<br />

dimetossimetano nel<strong>la</strong> Figura B<strong>15</strong>.3 presenta due picchi, oltre<br />

al picco del TMS. Il picco più alto è dovuto ai sei protoni dei<br />

due CH 3, quello più basso ai due protoni di CH 2. L’area sotto<br />

ciascun picco è direttamente proporzionale al numero di protoni<br />

in un dato ambiente ed è determinata dallo strumento. Si<br />

noti che il rapporto delle aree è 20,3 : 6,8 3 : 1, uguale al rap-<br />

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500 400 300 200 100 0 Hz<br />

CH3 O CH2 O CH3<br />

assorbimento<br />

da parte dei protoni<br />

di CH 2 (6,8 spazi)<br />

8,0 7,0 6,0 5,0 4,0 3,0 2,0 1,0 0 δ (ppm)<br />

La reazione è esotermica. Osservando <strong>la</strong> variazione netta dei legami vediamo che <strong>la</strong><br />

forza motrice per molte addizioni è <strong>la</strong> formazione di due legami (in questo caso, C-<br />

H e C-Cl) a partire da un legame (in questo caso, H-Cl) e da un legame re<strong>la</strong>tivamente<br />

debole. Una reazione di addizione è <strong>la</strong> base di un saggio colorimetrico per<br />

<strong>la</strong> presenza di legami CNC.<br />

2. Le reazioni di eliminazione sono l’opposto delle reazioni di addizione. Avvengono<br />

quando un reagente saturo diventa un prodotto insaturo:<br />

Si noti che nel prodotto gli atomi di C sono legati a meno atomi che nel reagente. Sono<br />

eliminate tipicamente coppie di atomi di alogeni, un atomo di H e un atomo di alogeno,<br />

o un atomo di H e un gruppo -OH, ma non sono eliminati atomi di C. Perciò, <strong>la</strong> forza<br />

motrice per molte reazioni di eliminazione è <strong>la</strong> perdita di una moleco<strong>la</strong> picco<strong>la</strong>, stabile,<br />

quale HCl(g) o H 2O, il che aumenta l’entropia (il disordine) del sistema (Paragrafo 13.2):<br />

CH 3<br />

Y<br />

R CH CH2 OH H<br />

CH<br />

H0<br />

X<br />

CH 2<br />

assorbimento da<br />

parte dei protoni<br />

dei due CH 3<br />

(20,3 spazi)<br />

porto tra i sei protoni dei due CH 3 e i due protoni di CH 2. Perciò,<br />

analizzando gli spostamenti chimici e le aree dei picchi, il<br />

chimico conosce il tipo e il numero di atomi di idrogeno nel<br />

composto.<br />

Metodi NMR più recenti misurano <strong>la</strong> risonanza di altri nuclei<br />

e hanno molte applicazioni in bio<strong>chimica</strong> e in medicina. La<br />

spettroscopia 13 C-NMR è usata per monitorare le variazioni<br />

del<strong>la</strong> forma e del<strong>la</strong> funzione delle proteine e degli acidi nucleici,<br />

e <strong>la</strong> spettroscopia 31 P-NMR è capace di determinare eventuali<br />

patologie di vari organi. Per esempio, si può determinare l’entità<br />

del danno causato da un infarto cardiaco usando <strong>la</strong> spettroscopia<br />

31 P-NMR per misurare le concentrazioni di specifiche molecole<br />

±£ <br />

H2SO4<br />

±±£<br />

R CH CH2 X Y<br />

CH 3<br />

3. Avviene una reazione di sostituzione quando un atomo (o un gruppo) appartenente<br />

a un reagente aggiunto sostituisce un atomo (o un gruppo) nel reagente organico:<br />

±£<br />

TMS<br />

Figura B<strong>15</strong>.3 Lo spettro 1 H-NMR del dimetossimetano. I due<br />

picchi rappresentano gli spostamenti chimici dei protoni in due differenti<br />

intorni. L’area sotto ciascun picco è direttamente proporzionale<br />

al numero di protoni in ciascun ambiente.<br />

CH CH2 H OH<br />

R C X Y R C Y X<br />

contenenti fosfato le quali intervengono nell’utilizzazione dell’energia<br />

da parte del muscolo cardiaco.<br />

Più recentemente, <strong>la</strong> tomografia NMR (MRI, magnetic resonance<br />

imaging) computerizzata ha permesso <strong>la</strong> visualizzazione<br />

di danni a carico degli organi ed è stata di grande aiuto per<br />

i medici nel<strong>la</strong> diagnosi clinica. Per esempio, un tomogramma<br />

NMR del<strong>la</strong> testa (Figura B<strong>15</strong>.4) è in grado di mostrare vari livelli<br />

di attività metabolica in differenti regioni dell’encefalo.<br />

Figura B<strong>15</strong>.4 Tomografia NMR di una testa umana. I colori<br />

indicano un intervallo di attività metabolica, da alta (in rosso) a<br />

bassa (in blu).<br />

Un saggio colorimetrico per<br />

i legami C=C Se si aggiunge del<br />

Br 2 liquido a una soluzione di un<br />

composto che ha un legame CNC, il<br />

colore arancio-bruno di Br 2 scompare:<br />

Br<br />

C C Br2 ±£ C C<br />

Br<br />

Se invece il composto in questione<br />

è privo di un legame CNC, Br 2<br />

non reagisce e il suo colore arancio-bruno<br />

permane.<br />

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20<br />

CH 3<br />

<strong>Capitolo</strong> <strong>15</strong><br />

Si noti che nel prodotto l’atomo di C è legato allo stesso numero di atomi a cui è legato<br />

nel reagente. L’atomo di C può essere saturo o insaturo, e X e Y possono essere molti<br />

atomi differenti, ma generalmente non sono atomi di C. Per esempio, il principale ingrediente<br />

aromatico nell’olio di banana si forma mediante una reazione di sostituzione; si<br />

noti che l’atomo di O sostituisce l’atomo di Cl:<br />

O<br />

C<br />

Riconoscimento del tipo di reazione <strong>organica</strong><br />

PROBLEMA DI VERIFICA <strong>15</strong>.3<br />

Problema Si stabilisca se ciascuna reazione sia una reazione di addizione, una reazione di eliminazione<br />

o una reazione di sostituzione:<br />

(a) CH3 Br ±£ CH CH2 HBr<br />

(b)<br />

(c)<br />

Cl<br />

O<br />

CH 3 C<br />

HO CH2 CH2 CH CH3 ±£ CH3 C O CH2 CH2 CH CH3 H Cl<br />

CH 2<br />

CH 2<br />

H2 ±£<br />

CH 3<br />

CH 3<br />

Br CH3CH2OH ±£ CH3C OCH2CH3 HBr<br />

O<br />

Piano Determiniamo il tipo di reazione cercando qualsiasi variazione del numero di atomi legati<br />

a C:<br />

• Se nei prodotti a C sono legati più atomi, <strong>la</strong> reazione è un’addizione.<br />

• Se nei prodotti a C sono legati meno atomi, <strong>la</strong> reazione è un’eliminazione.<br />

• Se nei prodotti a C è legato lo stesso numero di atomi, <strong>la</strong> reazione è una sostituzione.<br />

Risoluzione<br />

(a) due legami nel reagente, C-H e C-Br, sono assenti nel prodotto, quindi<br />

meno atomi sono legati a C.<br />

(b) nel prodotto si formano due legami C-H in più, quindi più atomi sono legati a C.<br />

(c) il legame C-Br nel reagente diventa un legame C-O nel prodotto, quindi lo<br />

stesso numero di atomi è legato a C.<br />

PROBLEMA DI APPROFONDIMENTO <strong>15</strong>.3 Si scriva un’equazione bi<strong>la</strong>nciata per<br />

ciascuna delle seguenti reazioni:<br />

(a) Una reazione di addizione tra 2-butene e Cl2 (b) Una reazione di sostituzione tra CH3-CH2-CH2-Br e OH <br />

Eliminazione:<br />

Addizione:<br />

Sostituzione:<br />

(c) L’eliminazione di H2O da (CH3) 3C-OH<br />

Il processo di ossidoriduzione nelle reazioni organiche<br />

Un processo importante in molte reazioni organiche è l’ossidoriduzione (redox). Ma i<br />

chimici di solito non tengono conto del<strong>la</strong> variazione del numero di ossidazione dei vari<br />

atomi di C in una reazione; invece, notano il movimento del<strong>la</strong> densità elettronica attorno<br />

a un atomo di C contando il numero di legami con atomi più elettronegativi (di solito di<br />

O) o con atomi meno elettronegativi (di solito di H). Un atomo più elettronegativo acquista<br />

una certa densità elettronica dall’atomo di C, mentre un atomo meno elettronegativo<br />

cede una certa densità elettronica all’atomo di C. Inoltre, anche se una reazione di ossidoriduzione<br />

(reazione redox) implica sempre sia un’ossidazione sia una riduzione, i chimici<br />

organici di solito concentrano l’attenzione soltanto sul reagente organico. Perciò,<br />

• Quando un atomo di C nel reagente organico forma più legami con O o meno legami<br />

con H, il reagente viene ossidato e <strong>la</strong> reazione è detta ossidazione.<br />

• Quando un atomo di C nel reagente organico forma meno legami con O o più legami<br />

con H, il reagente viene ridotto e <strong>la</strong> reazione è detta riduzione.<br />

Le reazioni redox più impressionanti sono le reazioni di combustione. Tutti i composti<br />

organici che contengono atomi di C e di H bruciano in O2 in eccesso per formare CO2 M. S. Silberberg, Chimica. La natura moleco<strong>la</strong>re del<strong>la</strong> materia e delle sue trasformazioni 3/ed, © 2012, McGraw-Hill Education (Italy) srl<br />

O<br />

CH 3


e H 2O. Nel caso dell’etano, <strong>la</strong> reazione è<br />

Evidentemente, quando l’etano si converte in CO 2 e H 2O, ciascuno dei suoi atomi di<br />

C ha più legami con O e meno legami con H. Perciò, l’etano viene ossidato, e questa<br />

reazione è detta ossidazione, anche se O 2 viene simultaneamente ridotto.<br />

Ma <strong>la</strong> maggior parte delle ossidazioni non implica una siffatta decomposizione<br />

totale del<strong>la</strong> moleco<strong>la</strong>. Quando il 2-propanolo reagisce con il dicromato di potassio in<br />

soluzione acida (un agente ossidante comune nelle reazioni organiche), il composto<br />

organico che si forma è il 2-propanone:<br />

Si noti che C-2 nel 2-propanone ha un legame con H in meno e un legame con O in<br />

più rispetto ai legami che ha nel 2-propanolo. Perciò, il 2-propanolo viene ossidato,<br />

quindi questa reazione è un’ossidazione. Ma non si dimentichi che lo ione dicromato<br />

viene simultaneamente ridotto:<br />

2<br />

Cr2O7 14H <br />

6e <br />

2Cr 3<br />

7H2O L’addizione di H 2 a un alchene è detta riduzione:<br />

CH 2<br />

Composti organici e proprietà atomiche del carbonio<br />

2CH3 CH3 7O2 ±£ 4CO2 6H2O K2Cr2O7<br />

CH3 CH CH3 ±±£ CH3 C<br />

H2SO4<br />

±£<br />

CH2 H2 ±£ CH3 CH3 Pd<br />

Si noti che ciascun atomo di C ha più legami con H nell’etano che nell’etene, quindi<br />

l’etene viene ridotto. (L’H 2 viene ossidato nel processo, e il pal<strong>la</strong>dio indicato sopra <strong>la</strong><br />

freccia agisce da catalizzatore per accelerare <strong>la</strong> reazione).<br />

<strong>15</strong>.4 PROPRIETÀ E REATTIVITÀ DEI PIÙ COMUNI<br />

GRUPPI FUNZIONALI<br />

Il principio organizzatore centrale del<strong>la</strong> <strong>chimica</strong> delle reazioni organiche è il gruppo<br />

funzionale. Per prevedere come un composto organico potrebbe reagire, focalizziamo<br />

qui l’attenzione perché <strong>la</strong> distribuzione del<strong>la</strong> densità elettronica nel gruppo funzionale<br />

influenza <strong>la</strong> reattività. La densità elettronica può essere alta, come nei legami CNC e<br />

CPC, oppure può essere bassa a un’estremità del legame e alta all’altra estremità,<br />

come nei legami C-Cl e C-O. Questi siti di legame potenziano i dipoli nell’altro<br />

reagente. Di conseguenza, i reagenti si attraggono reciprocamente e iniziano una<br />

sequenza di tappe di formazione di legame e di rottura di legame che conducono al<br />

prodotto. Perciò, le forze intermoleco<strong>la</strong>ri che influenzano le proprietà fisiche e <strong>la</strong> solubilità<br />

influenzano anche <strong>la</strong> reattività. La Tabel<strong>la</strong> <strong>15</strong>.5 elenca alcuni dei gruppi funzionali<br />

importanti nei composti organici.<br />

Quando si c<strong>la</strong>ssificano i gruppi funzionali secondo l’ordine di legame (singolo,<br />

doppio, triplo, e così via), nel<strong>la</strong> maggior parte dei casi essi seguono certi andamenti di<br />

reattività:<br />

• I gruppi funzionali con legami singoli subiscono sostituzione o eliminazione.<br />

• I gruppi funzionali con legami doppi e tripli subiscono addizione.<br />

• I gruppi funzionali con legami sia singoli sia doppi subiscono sostituzione.<br />

Gruppi funzionali con legami singoli<br />

I gruppi funzionali più comuni con soltanto legami singoli sono gli alcoli, gli aloalcani<br />

e le ammine.<br />

CH 3<br />

OH O<br />

2-propanolo 2-propanone<br />

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21


22<br />

Gruppo<br />

funzionale<br />

C C<br />

C C<br />

C O H<br />

C X<br />

(Xalogeno)<br />

C N<br />

O<br />

C<br />

O<br />

C C C<br />

O<br />

C<br />

O<br />

C O C<br />

O<br />

C N<br />

C<br />

H<br />

O<br />

N<br />

H<br />

Tipo di<br />

composto<br />

alchene<br />

alchino<br />

alcol<br />

aloalcano<br />

ammina<br />

aldeide<br />

chetone<br />

acido<br />

carbossilico<br />

estere<br />

ammide<br />

nitrile<br />

<strong>Capitolo</strong> <strong>15</strong><br />

Tabel<strong>la</strong> <strong>15</strong>.5 Gruppi funzionali importanti nei composti organici<br />

Suffisso<br />

o prefisso<br />

del nome<br />

-ene<br />

-ino<br />

-olo<br />

alo-<br />

-ammina<br />

-ale<br />

-one<br />

acido -oico<br />

-oato<br />

-ammide<br />

-nitrile<br />

Esempio<br />

H H<br />

C C<br />

H H<br />

H<br />

H<br />

H<br />

H<br />

H<br />

H<br />

H<br />

H<br />

H<br />

C<br />

H<br />

H<br />

H<br />

C<br />

H<br />

H<br />

O H<br />

C C C<br />

H<br />

H<br />

C<br />

H<br />

H<br />

C<br />

H<br />

O<br />

C<br />

C C<br />

H<br />

O H<br />

H C C N<br />

H<br />

C C H<br />

H<br />

C Cl<br />

H<br />

H<br />

H<br />

C<br />

H<br />

H<br />

H<br />

O<br />

C<br />

O<br />

H<br />

H<br />

H<br />

O<br />

C N<br />

H H<br />

N<br />

H<br />

H<br />

H<br />

O H<br />

C O C<br />

H<br />

H<br />

H<br />

Nome sistematico<br />

(nome comune)<br />

etene<br />

(etilene)<br />

etino<br />

(acetilene)<br />

metanolo<br />

(alcol metilico)<br />

clorometano<br />

(cloruro di metile)<br />

eti<strong>la</strong>mmina<br />

etanale<br />

(acetaldeide)<br />

2-propanone<br />

(acetone)<br />

acido etanoico<br />

(acido acetico)<br />

metil etanoato<br />

(acetato di metile)<br />

etanammide<br />

(acetammide)<br />

etanonitrile<br />

(acetonitrile,<br />

cianuro di metile)<br />

M. S. Silberberg, Chimica. La natura moleco<strong>la</strong>re del<strong>la</strong> materia e delle sue trasformazioni 3/ed, © 2012, McGraw-Hill Education (Italy) srl


Alcoli Il gruppo funzionale degli alcoli (gruppo alcolico) è costituito da un atomo di<br />

W<br />

C legato a un gruppo -OH, ±C±O±H,<br />

e <strong>la</strong> formu<strong>la</strong> generale di un alcol è<br />

W<br />

R-OH. Il nome degli alcoli si ottiene sostituendo <strong>la</strong> desinenza –o dell’idrocarburo<br />

progenitore con il suffisso –olo. Per esempio, l’alcol a due atomi di carbonio è l’etanolo<br />

(etan- –olo). Il nome comune dell’etanolo è alcol etilico. (Questa sostanza, contenuta<br />

nei succhi provenienti dal<strong>la</strong> fermentazione di sostanze ami<strong>la</strong>cee o zuccherine, è<br />

consumata dall’uomo come inebriante nelle bevande alcoliche fin dall’antichità; oggi è<br />

riconosciuta come <strong>la</strong> sostanza più usata nel mondo). Gli alcoli sono importanti reagenti<br />

di <strong>la</strong>boratorio, e il gruppo funzionale è presente in molte biomolecole, comprendenti<br />

carboidrati, steroli e alcuni amminoacidi. La Figura <strong>15</strong>.13 presenta i nomi, le strutture<br />

e gli impieghi di alcuni composti importanti che contengono il gruppo alcolico.<br />

Un alcol può essere considerato come una moleco<strong>la</strong> d’acqua con un gruppo R al<br />

posto di uno degli atomi di H. In realtà, gli alcoli reagiscono con metalli molto attivi,<br />

quali i metalli alcalini [Gruppo 1A(1)], in modo simile all’acqua:<br />

2Na 2HOH 2NaOH H2 L’acqua forma una soluzione dello ione idrossido fortemente basico, e un alcol forma<br />

una soluzione dello ione alcossido (RO ); l’etanolo forma lo ione etossido (CH3- CH2-O 2Na 2CH3 CH2 OH 2CH3 CH2 ONa H2 ). Le proprietà fisiche degli alcoli più piccoli sono anch’esse simili a quelle<br />

dell’acqua. Hanno alte temperature di fusione e di ebollizione in conseguenza dei<br />

legami idrogeno, e sciolgono le molecole po<strong>la</strong>ri e alcuni sali. (La sostituzione di gruppi<br />

R a entrambi gli atomi di H dell’acqua dà gli eteri, R-O-R).<br />

Gli alcoli subiscono reazioni di eliminazione e di sostituzione. La disidratazione,<br />

l’eliminazione di H e OH, richiede un acido e forma alcheni:<br />

OH<br />

Composti organici e proprietà atomiche del carbonio<br />

±£<br />

±£<br />

H <br />

±£<br />

cicloesanolo cicloesene<br />

Serina<br />

amminoacido presente<br />

nel<strong>la</strong> maggior parte<br />

delle proteine<br />

H 2 O<br />

L’eliminazione di due atomi di H richiede ossidanti inorganici, come K 2Cr 2O 7 in soluzione<br />

acquosa di H 2SO 4. Come abbiamo visto nel Paragrafo <strong>15</strong>.3, <strong>la</strong> reazione è un’ossidazione<br />

e produce il gruppo CNO:<br />

HO<br />

OH O<br />

K2Cr2O7<br />

CH3 CH2 CH CH3 ±±£ CH3 CH2 C CH H2SO4<br />

3<br />

2-butanolo 2-butanone<br />

O<br />

C<br />

H 2<br />

OH<br />

1,2-Etanediolo (glicole<br />

etilenico)<br />

principale componente degli<br />

anticonge<strong>la</strong>nti (antigelo)<br />

per automobile<br />

OH<br />

OH<br />

OH<br />

CH 3<br />

CH3 CH2 CH<br />

CH3 CH2 CH2 Colesterolo<br />

il principale sterolo negli animali;<br />

essenziale per le membrane cellu<strong>la</strong>ri;<br />

precursore degli ormoni steroidei<br />

CH 3<br />

CH<br />

CH 3<br />

H2N CH 2<br />

CH<br />

C<br />

CH 2<br />

H3C OH<br />

23<br />

Figura <strong>15</strong>.13 Alcune molecole<br />

con il gruppo funzionale degli<br />

alcoli.<br />

Metanolo (alcol metilico)<br />

sottoprodotto nel<strong>la</strong><br />

gassificazione del carbone<br />

fossile; agente sghiacciante;<br />

sostituto del<strong>la</strong> benzina;<br />

precursore di composti<br />

organici<br />

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24<br />

Cl<br />

Cl<br />

Cl<br />

Cl<br />

Inquinanti nel<strong>la</strong> catena alimentare<br />

Fino a poco tempo fa, i<br />

composti aromatici alogenati, quali<br />

i bifenili policlorurati (PCB; è<br />

mostrato uno di 209 differenti<br />

composti), erano impiegati come<br />

liquidi iso<strong>la</strong>nti nei trasformatori<br />

elettrici e poi venivano smaltiti<br />

nelle acque di rifiuto. A causa del<strong>la</strong><br />

loro bassa solubilità e alta stabilità,<br />

essi si accumu<strong>la</strong>vano per decenni<br />

nei sedimenti fluviali e <strong>la</strong>custri e<br />

venivano consumati da microrganismi<br />

e invertebrati. I pesci consumavano<br />

gli invertebrati, e gli uccelli<br />

e i mammiferi (compreso l’uomo)<br />

consumavano i pesci. I PCB si<br />

concentravano sempre più nei<br />

grassi corporei in ciascuno stadio.<br />

In conseguenza dei loro rischi<br />

sanitari, i PCB nelle acque naturali<br />

presentano un enorme problema<br />

di depurazione.<br />

Figura <strong>15</strong>.14 Strutture generali<br />

delle ammine. Le ammine hanno<br />

una forma piramidale trigonale e<br />

sono c<strong>la</strong>ssificate secondo il numero<br />

di gruppi R legati a N. La coppia<br />

solitaria sull’atomo di azoto è<br />

<strong>la</strong> chiave del<strong>la</strong> reattività delle<br />

ammine.<br />

<strong>Capitolo</strong> <strong>15</strong><br />

Nel caso degli alcoli con un gruppo OH all’estremità del<strong>la</strong> catena (R-CH 2-OH),<br />

avviene un’altra ossidazione. Per esempio, il vino inacidisce quando l’etanolo in contatto<br />

con l’aria viene ossidato ad acido acetico:<br />

La sostituzione dà prodotti con altri gruppi funzionali con legami singoli. Con gli acidi<br />

alogenidrici, molti alcoli danno aloalcani:<br />

R2CH OH HBr ±£ R2CH Br HOH<br />

Come vedremo più avanti, l’atomo di C che subisce <strong>la</strong> variazione in una sostituzione<br />

è legato a un elemento più elettronegativo, che lo rende parzialmente positivo e facilmente<br />

attaccabile da un gruppo negativo in arrivo.<br />

Aloalcani Un atomo di alogeno (X) legato a un atomo di C dà il gruppo funzionale<br />

W<br />

degli aloalcani, ±C±X , e i composti hanno <strong>la</strong> formu<strong>la</strong> generale R-X. Gli aloal-<br />

W<br />

cani (nome comune, alogenuri alchilici) vengono denominati aggiungendo l’alogeno<br />

come prefisso al nome dell’idrocarburo progenitore e numerando l’atomo di C a cui<br />

l’alogeno è legato, come in bromometano, 2-cloropropano, o 1,3-diiodoesano.<br />

Come molti alcoli subiscono <strong>la</strong> sostituzione ad alogenuri alchilici quando vengono<br />

trattati con ioni alogenuro in ambiente acido, così molti alogenuri subiscono <strong>la</strong> sostituzione<br />

ad alcoli in ambiente basico. Per esempio, OH attacca l’estremità C positiva<br />

del legame C-X e sostituisce X :<br />

La sostituzione da parte di gruppi quali -CN, -SH, -OR e -NH 2 permette ai chimici<br />

di convertire gli alogenuri alchilici in una miriade di altri composti.<br />

Come l’addizione di HX a un alchene produce aloalcani, l’eliminazione di HX da<br />

un aloalcano mediante reazione con una base forte, quale l’etossido di potassio, produce<br />

un alchene:<br />

CH 3<br />

CH3 CH2 CH2 CH2 OH Br Br ±£ CH3 CH2 CH2 CH2 OH<br />

CH 3<br />

C<br />

1-bromobutano 1-butanolo<br />

CH 3<br />

CH3 CH2 H2O<br />

CH3 CH<br />

CH3 C<br />

CH3 CH2 OK CH3 C CH2 KCl <br />

Cl<br />

2-cloro-2-metilpropano etossido di potassio<br />

OH O<br />

O<br />

1⁄2 O2 ±±£<br />

±£<br />

1⁄2 O2 ±±£<br />

2-metilpropene<br />

Gli aloalcani hanno molti importanti impieghi, ma molti sono cancerogeni nei mammiferi<br />

e hanno gravi effetti neurologici nel<strong>la</strong> specie umana. La loro stabilità li ha resi<br />

noti contaminanti ambientali.<br />

W W<br />

Ammine Il gruppo funzionale delle ammine è ±C±N . I chimici c<strong>la</strong>ssificano le<br />

W W<br />

ammine come derivati dell’ammoniaca, con gruppi R al posto di uno o più atomi di H.<br />

Le ammine primarie sono RNH2, le ammine secondarie sono R2NH e le ammine terziarie<br />

sono R3N. Come l’ammoniaca, le ammine hanno forme piramidali trigonali e<br />

una coppia solitaria di elettroni su un atomo di N parzialmente negativo (Figura <strong>15</strong>.14).<br />

ammina primaria<br />

R<br />

H<br />

N<br />

H<br />

ammina secondaria<br />

R<br />

R<br />

N<br />

CH 3<br />

H<br />

OH<br />

CH 3<br />

ammina terziaria N<br />

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R<br />

R<br />

CH 2<br />

OH<br />

R


H2N CH 2 CH 2 CH 2 CH 2<br />

Lisina (ammina primaria)<br />

amminoacido presente nel<strong>la</strong><br />

maggior parte delle proteine<br />

OH<br />

NH2<br />

CH<br />

C<br />

O<br />

Composti organici e proprietà atomiche del carbonio<br />

N<br />

NH2<br />

N<br />

Adenina (ammina primaria)<br />

componente degli acidi<br />

nucleici<br />

Si usano di solito i nomi comuni, e il suffisso –ammina segue il nome del gruppo alchilico;<br />

così, <strong>la</strong> meti<strong>la</strong>mmina ha un gruppo metilico legato a N, <strong>la</strong> dieti<strong>la</strong>mmina ha due<br />

gruppi etilici legati, e così via. La Figura <strong>15</strong>.<strong>15</strong> mostra che il gruppo funzionale delle<br />

ammine è presente in molte biomolecole.<br />

Le ammine primarie e secondarie sono capaci di formare legami idrogeno, quindi<br />

hanno temperature di fusione e di ebollizione più alte di quelle degli idrocarburi e degli<br />

alogenuri alchilici di massa mo<strong>la</strong>re simile. Per esempio, <strong>la</strong> dimeti<strong>la</strong>mmina ( 45,09<br />

g/mol) ha una temperatura di ebollizione di 45 °C più alta di quel<strong>la</strong> del fluoruro di etile<br />

( 48,06 g/mol). La trimeti<strong>la</strong>mmina ha una massa mo<strong>la</strong>re maggiore di quel<strong>la</strong> del<strong>la</strong><br />

dimeti<strong>la</strong>mmina, ma ha una temperatura di più di 20 °C inferiore perché le molecole di<br />

trimeti<strong>la</strong>mmina non sono legate da legami idrogeno.<br />

Le ammine di bassa massa mo<strong>la</strong>re hanno odore di pesce, sono idrosolubili e sono<br />

debolmente basiche. La reazione con l’acqua procede soltanto lievemente verso destra<br />

per raggiungere l’equilibrio:<br />

CH3 NH2 H2O CH3 NH3 OH <br />

BA<br />

Adrenalina (epinefrina;<br />

ammina secondaria)<br />

neurotrasmettitore nell’encefalo;<br />

ormone ri<strong>la</strong>sciato<br />

durante lo stress<br />

Le ammine subiscono reazioni di sostituzione in cui <strong>la</strong> coppia solitaria su N attacca C<br />

parzialmente positivo negli alogenuri alchilici per sostituire X e formare un’ammina<br />

più grande:<br />

2CH3 CH2 NH2 CH3 CH2 Cl<br />

NH3Cl <br />

±£ CH3 CH2 NH CH3 CH2 CH3 CH2 eti<strong>la</strong>mmina cloroetano dieti<strong>la</strong>mmina cloruro di eti<strong>la</strong>mmonio<br />

(Una moleco<strong>la</strong> di eti<strong>la</strong>mmina partecipa al<strong>la</strong> sostituzione, mentre l’altra lega lo ione H <br />

ri<strong>la</strong>sciato e gli impedisce di rimanere sul prodotto dieti<strong>la</strong>mmina).<br />

Quattro gruppi R legati a un atomo di N danno un composto ionico detto sale di<br />

ammonio quaternario:<br />

4RCl R4N (un cloruro di ammonio quaternario)<br />

Molti detergenti liquidi comuni sono soluzioni acquose concentrate di sali di ammonio<br />

quaternari con grandi gruppi R (Figura <strong>15</strong>.16). Come nel caso dei saponi (Paragrafo<br />

13.1), <strong>la</strong> parte ionica rende solubili in acqua questi detergenti, e i gruppi R permettono<br />

loro di sciogliersi nei grassi.<br />

Variazioni su un tema: composti inorganici con legami singoli con O, X e N Il<br />

gruppo -OH è presente spesso nei composti inorganici. Tutti gli ossiacidi contengono<br />

almeno un gruppo -OH, legato di solito a un atomo di un non metallo re<strong>la</strong>tivamente<br />

elettronegativo, che nel<strong>la</strong> maggior parte dei casi è legato ad altri atomi di O. Gli ossiacidi<br />

sono acidi in acqua perché questi atomi di O aggiuntivi attraggono densità elettronica<br />

allontanando<strong>la</strong> dal non metallo centrale, che attrae densità elettronica<br />

Cl 4NH3 ±£ 3NH4Cl <br />

N<br />

N<br />

H<br />

HO<br />

OH<br />

HO<br />

CH<br />

CH 2<br />

NH<br />

CH 3<br />

O<br />

C<br />

H<br />

H 3 C<br />

O<br />

H<br />

O<br />

O<br />

CH 3<br />

Cocaina (ammina terziaria)<br />

stimo<strong>la</strong>nte dell’encefalo; sostanza<br />

stupefacente ampiamente abusata<br />

C<br />

N<br />

25<br />

Figura <strong>15</strong>.<strong>15</strong> Alcune biomolecole<br />

con il gruppo funzionale<br />

delle ammine.<br />

+<br />

Cl –<br />

cloruro di<br />

benzilcetildimeti<strong>la</strong>mmonio<br />

CH 3<br />

CH 2<br />

N<br />

CH2 Cl <br />

CH3 CH 2<br />

CH 2<br />

CH 2<br />

CH 2<br />

CH 2<br />

CH 2<br />

CH 2<br />

CH 2<br />

CH 2<br />

CH 2<br />

CH 2<br />

CH 2<br />

CH 2<br />

CH 2<br />

CH 3<br />

Figura <strong>15</strong>.16 Struttura di un<br />

detergente cationico. I sali di<br />

ammonio quaternari sono usati<br />

come detergenti. La parte carica si<br />

scioglie in acqua e <strong>la</strong> parte idrocarburica<br />

si scioglie nei grassi.<br />

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26<br />

<strong>Capitolo</strong> <strong>15</strong><br />

allontanando<strong>la</strong> dal legame O-H, ri<strong>la</strong>sciando uno ione H e stabilizzando l’ossoanione<br />

mediante <strong>la</strong> risonanza. Gli alcoli non sono acidi in acqua perché sono privi di atomi di<br />

O aggiuntivi e del non metallo elettronegativo.<br />

Si conoscono alogenuri di quasi tutti i non metalli, e molti di essi subiscono<br />

reazioni di sostituzione in ambiente basico. Come nel caso di un alogenuro alchilico,<br />

il processo implica un attacco all’atomo centrale parzialmente positivo da parte di OH :<br />

Perciò, gli alogenuri alchilici subiscono <strong>la</strong> stessa reazione generale a cui sono soggetti<br />

gli altri alogenuri non metallici, quali BCl 3, SiF 4 e PCl 5.<br />

I legami tra l’azoto e i non metalli più grandi, quali Si, P e S, hanno un rilevante<br />

carattere di legame doppio, il che influenza <strong>la</strong> struttura e <strong>la</strong> reattività. Per esempio, <strong>la</strong> trisili<strong>la</strong>mmina,<br />

l’analogo del<strong>la</strong> trimeti<strong>la</strong>mmina contenente Si (vedi Figura 14.<strong>15</strong>), è p<strong>la</strong>nare,<br />

anziché piramidale trigonale, in parte in conseguenza dei legami p,d-. La coppia solitaria<br />

su N è delocalizzata in questo legame , quindi <strong>la</strong> trisili<strong>la</strong>mmina non è basica.<br />

PROBLEMA DI VERIFICA <strong>15</strong>.4<br />

Problema Si determini il tipo di reazione e si preveda(no) il(i) prodotto(i) nelle seguenti reazioni:<br />

(a)<br />

(b)<br />

(c)<br />

Piano Prima determiniamo il(i) gruppo(i) funzionale(i) del(i) reagente(i) e poi esaminiamo ogni<br />

reagente inorganico per decidere sul possibile tipo di reazione, tenendo presente che, in generale,<br />

questi gruppi funzionali subiscono reazioni di sostituzione o di eliminazione. In (a), il reagente è<br />

un alogenuro alchilico, quindi il gruppo OH del reagente inorganico sostituisce -I. In (b), i reagenti<br />

sono un’ammina e un alogenuro alchilico, quindi l’N: dell’ammina sostituisce -Br. In (c),<br />

il reagente è un alcol, i reagenti inorganici formano un forte ossidante, e gli alcoli subiscono eliminazione<br />

a composti carbonilici.<br />

Risoluzione (a) Sostituzione: I prodotti sono CH2 CH2 OH NaI<br />

(b) Sostituzione: I prodotti sono<br />

(c) Eliminazione (ossidazione): Il prodotto è<br />

O<br />

Verifica Le uniche variazioni dovrebbero essere a livello dei gruppi funzionali.<br />

PROBLEMA DI APPROFONDIMENTO <strong>15</strong>.4 Si completino gli spazi vuoti in ciascuna<br />

reazione. (Suggerimento. Si esaminino ogni composto inorganico e il prodotto organico per<br />

determinare il reagente organico).<br />

(a)<br />

CH 3<br />

CH 3<br />

CH 3<br />

CH<br />

OH<br />

CH 3<br />

±±±£<br />

Cr2 O7 2<br />

(b) CH 3 CH 2 C<br />

H2 SO4<br />

O H C Cl Cl C OH <br />

CH2 CH2 I NaOH ±£<br />

CH2 Br 2CH3 CH2 CH2 NH2 ±£<br />

±±±£<br />

Cr2O7 2<br />

H2 SO4<br />

CH 3<br />

O<br />

OH<br />

CH 2<br />

±£<br />

O <br />

H B Cl<br />

B<br />

±£<br />

Previsione delle reazioni degli alcoli, degli alogenuri alchilici<br />

e delle ammine<br />

CH 3<br />

CH2 NH CH3 CH2 CH2 NH3Br <br />

<br />

CH 3<br />

CH 3<br />

CH3 ONa ±£ CH3 CH C CH3 NaCl CH3 OH<br />

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C<br />

CH 2<br />

CH 3<br />

OH<br />

CH 3<br />

<br />

Cl


Gruppi funzionali con legami doppi<br />

I più importanti gruppi funzionali con legami doppi sono il legame CNC degli alcheni<br />

e il legame CNO delle aldeidi e dei chetoni. Entrambi sono presenti in molte molecole<br />

organiche e biologiche.<br />

Confronto del<strong>la</strong> reattività degli alcheni e dei composti aromatici Il legame<br />

CNC è <strong>la</strong> parte essenziale del gruppo funzionale degli alcheni, CœC . Anche se<br />

possono subire un’ulteriore insaturazione ad alchini, gli alcheni subiscono tipicamente<br />

reazioni di addizione. Il legame doppio ricco di elettroni viene facilmente attratto verso<br />

gli atomi di H parzialmente positivi degli ioni idronio e degli acidi alogenidrici, dando<br />

alcoli e alogenuri alchilici, rispettivamente:<br />

CH 3<br />

CH 3<br />

C<br />

CH3 CH CH2 HCl<br />

propene<br />

CH 2<br />

2-metilpropene<br />

L’insaturazione localizzata degli alcheni è molto diversa dall’insaturazione delocalizzata<br />

del benzene. Il benzene, non avendo legami doppi nonostante le strutture delle sue<br />

forme di risonanza, non si comporta come un alchene. Per esempio, il benzene non<br />

decolora il bromo perché non esistono coppie di elettroni iso<strong>la</strong>te a legarsi con Br 2.<br />

In generale, gli anelli aromatici sono molto meno reattivi degli alcheni perché sono<br />

stabilizzati dagli elettroni delocalizzati: l’energia di un anello aromatico è energia inferiore<br />

a quel<strong>la</strong> di un anello con elettroni localizzati. I dati indicano che il benzene è di<br />

circa <strong>15</strong>0 kJ/mol più stabile di quanto sarebbe un anello di sei atomi di C con tre legami<br />

CNC; in altre parole, il benzene, per reagire, richiede circa <strong>15</strong>0 kJ/mol di energia in più.<br />

Perciò, una reazione di addizione con il benzene richiede energia aggiuntiva per<br />

rompere il sistema delocalizzato. Ma il benzene subisce molte reazioni di sostituzione<br />

in cui <strong>la</strong> delocalizzazione è conservata quando un atomo di H dell’anello è sostituito<br />

da un altro gruppo:<br />

Br 2<br />

Composti organici e proprietà atomiche del carbonio<br />

H 3 O <br />

±£<br />

±£<br />

FeBr3<br />

±±£<br />

benzene bromobenzene<br />

Aldeidi e chetoni Il legame CNO, o gruppo carbonilico (o gruppo carbonile), è<br />

uno dei più versatili <strong>chimica</strong>mente. Nel gruppo funzionale delle aldeidi (gruppo aldeidico),<br />

l’atomo di C carbonilico è legato a H (e spesso a C), quindi è presente spesso<br />

H<br />

W<br />

all’estremità di una catena, R±CœO.<br />

Nel<strong>la</strong> nomenc<strong>la</strong>tura delle aldeidi, si sopprime<br />

<strong>la</strong> desinenza –o dell’alcano progenitore e si aggiunge il suffisso -ale. Per esempio, l’aldeide<br />

a tre atomi di C è il propanale. Nel gruppo funzionale dei chetoni (gruppo che-<br />

O<br />

W X W<br />

tonico), l’atomo di C carbonilico è legato ad altri due atomi di C, ±C±C±C± ,<br />

W W<br />

quindi è presente entro <strong>la</strong> catena.<br />

O<br />

X<br />

Il nome dei chetoni, R±C±R,<br />

si ottiene numerando l’atomo di C carbonilico, sopprimendo<br />

<strong>la</strong> desinenza –o del nome dell’alcano e aggiungendo il suffisso -one. Per<br />

CH 3<br />

CH 3<br />

CH 3<br />

C<br />

Cl<br />

CH<br />

Br<br />

CH 3<br />

CH 3<br />

2-cloropropano<br />

<br />

OH<br />

2-metil-2-propanolo<br />

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HBr<br />

±<br />

±<br />

H <br />

±<br />

±<br />

27


A<br />

B<br />

28<br />

O<br />

<strong>Capitolo</strong> <strong>15</strong><br />

O<br />

C<br />

C<br />

C<br />

C<br />

C<br />

H H<br />

CH3 H<br />

H<br />

H3C CH3 H3C CH2 CH3 Metanale (formaldeide)<br />

impiegato nel<strong>la</strong> preparazione<br />

di resine per legni compensati<br />

e <strong>la</strong>minati per mobili da cucina;<br />

conservante biologico<br />

Figura <strong>15</strong>.17 Alcune aldeidi e<br />

alcuni chetoni comuni.<br />

R<br />

R'<br />

R'<br />

R<br />

legame π<br />

sp 2 sp2 legame σ<br />

C O<br />

C<br />

R' + –<br />

O ¢£ C O<br />

Figura <strong>15</strong>.18 Il gruppo carbonilico.<br />

A. II legami e che costituiscono<br />

il legame CNO del gruppo carbonilico.<br />

B. La forma di risonanza carica<br />

mostra che il legame CNO è po<strong>la</strong>re<br />

( 1,0).<br />

R<br />

Etanale (acetaldeide)<br />

prodotto narcotico del<br />

metabolismo dell'etanolo;<br />

impiegato nel<strong>la</strong> preparazione<br />

di profumi, atomi, materie<br />

p<strong>la</strong>stiche, altri composti chimici<br />

esempio, il chetone a cinque atomi di C, non ramificato, con l’atomo di C carbonilico<br />

come C-2 nel<strong>la</strong> catena, è denominato 2-pentanone. La Figura <strong>15</strong>.17 mostra alcuni composti<br />

carbonilici comuni.<br />

Come il legame CNC, il legame CNO è ricco di elettroni; a differenza del legame<br />

CNC, è altamente po<strong>la</strong>re ( 1,0). La Figura <strong>15</strong>.18 mette in rilievo questa po<strong>la</strong>rità<br />

con un modello del<strong>la</strong> densità elettronica e una forma di risonanza carica. Le aldeidi e<br />

i chetoni si formano per ossidazione degli alcoli:<br />

CH 3<br />

CH3 CH2 etanolo<br />

OH<br />

ossidazione<br />

±±±£ CH3 C H<br />

etanale<br />

(nome comune: acetaldeide)<br />

CH 2<br />

OH<br />

O<br />

Benzaldeide<br />

aromatizzante<br />

artificiale con odore<br />

di mandorle<br />

ossidazione<br />

CH CH3 ±±±£ CH3 CH2 C<br />

2-butanolo<br />

Viceversa, in conseguenza del<strong>la</strong> loro insaturazione, essi possono subire reazioni di addizione<br />

ed essere ridotti ad alcoli:<br />

riduzione<br />

±±±£<br />

O<br />

H<br />

OH<br />

ciclobutanone ciclobutanolo<br />

In conseguenza del<strong>la</strong> po<strong>la</strong>rità del legame, l’addizione avviene spesso con un gruppo ricco<br />

di elettroni che si lega all’atomo di C carbonilico e un gruppo povero di elettroni che si<br />

lega all’atomo di O carbonilico. Partecipano a questo tipo di reazione i composti organometallici,<br />

che hanno un atomo metallico (di solito Li o Mg) legato a un gruppo R mediante<br />

un legame covalente po<strong>la</strong>re (Paragrafi 14.3 e 14.4). In una sequenza in due tappe, convertono<br />

i composti carbonilici in alcoli con differenti scheletri di atomi di carbonio:<br />

<br />

H2O<br />

R CH O R Li ±±£ R CH R LiOH<br />

±±£<br />

Per esempio, nelle seguenti tappe di reazione, l’atomo di C ricco di elettroni dell’etillitio,<br />

CH 3CH 2-Li, attacca l’atomo di C carbonilico povero di elettroni del 2-propanone,<br />

addizionando il suo gruppo etilico; simultaneamente, Li si addiziona all’atomo<br />

di O carbonilico. Trattando <strong>la</strong> misce<strong>la</strong> con acqua, si forma il gruppo C-OH:<br />

<br />

Li<br />

O Li <br />

O<br />

±±£<br />

O<br />

2-Propanone (acetone)<br />

solvente per grassi, gomme,<br />

p<strong>la</strong>stiche, vernici, <strong>la</strong>cche;<br />

sostanza di partenza per<br />

<strong>la</strong> preparazione di altri<br />

composti chimici<br />

O<br />

±±£<br />

OH<br />

O<br />

2-butanone<br />

CH 3<br />

O<br />

2-Butanone<br />

(metiletilchetone)<br />

solvente importante<br />

CH3 CH2 <br />

<br />

<br />

C CH3 CH3 CH2 C CH3 H2O<br />

CH3 CH2 C CH3 LiOH<br />

CH3 CH3 CH3 M. S. Silberberg, Chimica. La natura moleco<strong>la</strong>re del<strong>la</strong> materia e delle sue trasformazioni 3/ed, © 2012, McGraw-Hill Education (Italy) srl<br />

OH


Si noti che lo scheletro del prodotto combina i due scheletri dei reagenti. Il settore del<strong>la</strong><br />

sintesi <strong>organica</strong> impiega spesso composti organometallici per creare molecole con differenti<br />

scheletri e, quindi, nuovi composti.<br />

Previsione delle tappe in una sequenza di reazione<br />

PROBLEMA DI VERIFICA <strong>15</strong>.5<br />

Problema Si completino gli spazi vuoti nel<strong>la</strong> seguente sequenza di reazione:<br />

CH 3<br />

Piano Per ciascuna tappa, esaminiamo il gruppo funzionale del reagente e il reagente indicato<br />

sopra <strong>la</strong> freccia per decidere quale sia il prodotto più probabile.<br />

Risoluzione La sequenza comincia con un alogenuro alchilico che reagisce con OH . La sostituzione<br />

dà un alcol. L’ossidazione di questo alcol con dicromato acido dà un chetone. Infine, una reazione<br />

in due tappe di un chetone con CH 3-Li e poi con acqua forma un alcol con uno scheletro<br />

di atomi di carbonio che ha il gruppo CH 3 legato all’atomo di C carbonilico:<br />

Verifica In questo caso, si badi che le prime due reazioni modifichino soltanto il gruppo funzionale<br />

e che le tappe finali modifichino lo scheletro di atomi di carbonio.<br />

PROBLEMA DI APPROFONDIMENTO<br />

<strong>15</strong>.5 Si scelgano i reagenti per ottenere i seguenti<br />

prodotti:<br />

(a)<br />

CH 3<br />

CH 2<br />

CH 2<br />

Br<br />

CH<br />

Br<br />

CH<br />

OH Cr2O7 2<br />

CH3 —Li H2O<br />

CH ±±±£ ±±±£ ±±±£ ±±±£<br />

3<br />

H2SO4<br />

Cr2O7 2<br />

±±±£<br />

H2SO4<br />

(b)<br />

Variazioni su un tema: composti inorganici con legami doppi I legami doppi omonucleari<br />

(tra atomi del<strong>la</strong> stessa specie) sono rari tra gli atomi diversi da C, ma abbiamo<br />

visto molti legami doppi tra O e altri non metalli, come negli ossidi di S, di N e degli alogeni.<br />

Come i composti carbonilici, queste sostanze subiscono reazioni di addizione. Per<br />

esempio, l’atomo di O parzialmente negativo dell’acqua attacca l’atomo di S parzialmente<br />

positivo di SO 3 per formare acido solforico:<br />

H<br />

CH 3<br />

O<br />

CH 3<br />

Composti organici e proprietà atomiche del carbonio<br />

OH<br />

OH Cr2O7 2<br />

CH3 CH2 CH CH3 H2SO4<br />

±±±£ ±±±£<br />

2-bromobutano 2-butanolo<br />

2-butanone<br />

O<br />

O<br />

<br />

O<br />

<br />

S ±£ ±£ HO S OH<br />

O O<br />

H<br />

O<br />

S si lega a 3 atomi S si lega a 4 atomi<br />

Gruppi funzionali con legami sia singoli sia doppi<br />

Una famiglia di tre gruppi funzionali contiene C legato da un legame doppio a O (un<br />

gruppo carbonilico) e legato da un legame singolo a O o a N. Il progenitore di questa<br />

O<br />

X<br />

famiglia è il gruppo funzionale degli acidi carbossilici, ±C±OH , detto anche<br />

gruppo carbossilico e scritto come —COOH. Il più importante tipo di reazione di<br />

questa famiglia è <strong>la</strong> sostituzione da un membro a un altro. La sostituzione del<br />

gruppo -OH con il gruppo -OR degli alcoli dà il gruppo funzionale degli esteri<br />

CH 3<br />

CH 2<br />

O<br />

C<br />

CH3 —CH2 —Li H2O<br />

±±±±£<br />

CH 3<br />

±±£<br />

CH3 —Li<br />

H2O<br />

±±±£±±±£<br />

CH 3<br />

CH 2<br />

CH<br />

OH<br />

CH 3<br />

CH 2<br />

OH<br />

C<br />

CH 3<br />

CH3 2-metil-2-butanolo<br />

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29


30<br />

O<br />

C<br />

H OH<br />

Acido metanoico<br />

(acido formico)<br />

componente del liquido<br />

irritante <strong>la</strong>nciato o<br />

inocu<strong>la</strong>to<br />

da formiche e api<br />

Figura <strong>15</strong>.19 Alcune molecole<br />

con il gruppo funzionale degli<br />

acidi carbossilici.<br />

<strong>Capitolo</strong> <strong>15</strong><br />

O<br />

C<br />

C<br />

C<br />

CH3 CH2 CH2 OH<br />

OH<br />

CH3 (CH2 ) 16<br />

Acido butanoico<br />

(acido butirrico)<br />

odora di burro rancido;<br />

componente ipotizzato<br />

dell’attrattivo sessuale<br />

delle scimmie<br />

O<br />

X<br />

(gruppo estere), ±C±O±R;<br />

<strong>la</strong> sostituzione del gruppo ±N± delle ammine dà il<br />

W<br />

O<br />

X W<br />

gruppo funzionale delle ammidi (gruppo ammidico), ±C±N± .<br />

O<br />

X<br />

Acidi carbossilici Il nome degli acidi carbossilici, R±C±OH,<br />

si ottiene togliendo<br />

il suffisso –o dal nome dell’alcano progenitore, premettendo il nome acido e aggiungendo<br />

il suffisso -oico; però, si usano molti nomi comuni. Per esempio, l’acido a quattro<br />

atomi di carbonio è l’acido butanoico (l’atomo di C carbossilico è contato nel<strong>la</strong><br />

radice); il suo nome comune è acido butirrico. La Figura <strong>15</strong>.19 mostra alcuni acidi carbossilici<br />

importanti. L’atomo di C carbossilico ha già tre legami, quindi ne forma soltanto<br />

un altro. Nell’acido formico (acido metanoico), l’atomo di C carbossilico si lega<br />

a un atomo di H, ma in tutti gli altri acidi carbossilici si lega a una catena o a un anello.<br />

Gli acidi carbossilici sono acidi deboli in acqua:<br />

All’equilibrio in soluzioni acide di concentrazione tipica, in ogni momento più del 99%<br />

delle molecole di acido sono indissociate. Ma in una base forte reagiscono completamente<br />

per formare un sale e acqua:<br />

CH 3<br />

CH3 C OH(l) H2O(l) CH3 acido etanoico<br />

(acido acetico)<br />

O<br />

O<br />

BA<br />

C OH(l) NaOH(aq) ±£ CH3 O<br />

Acido benzoico<br />

standard calorimetrico;<br />

impiegato nel<strong>la</strong><br />

conservazione degli alimenti,<br />

nel<strong>la</strong> tintura dei tessuti,<br />

nel<strong>la</strong> concia del tabacco<br />

L’anione è lo ione carbossi<strong>la</strong>to, il cui nome si ottiene omettendo acido e -oico e aggiungendo<br />

-oato; per esempio, il sale sodico dell’acido butanoico è il butanoato di sodio.<br />

Gli acidi carbossilici con catene idrocarburiche lunghe sono acidi grassi, un gruppo<br />

di composti essenziali presenti in tutte le cellule. Gli acidi grassi di origine animale<br />

hanno catene sature, mentre molti acidi grassi di origine vegetale sono insaturi, di solito<br />

con legami CNC nel<strong>la</strong> configurazione cis. Il legame doppio rende molto più facile<br />

metabolizzarli. Gli scheletri di quasi tutti gli acidi grassi hanno un numero pari di atomi<br />

di C (16 e 18 atomi di C sono molto comuni) perché sono prodotti nelle cellule a partire<br />

da frammenti a 2 atomi di carbonio. I sali degli acidi grassi sono saponi, con il<br />

catione di solito appartenente al Gruppo 1A(1) o al Gruppo 2A(2) (Paragrafo 13.1).<br />

La sostituzione avviene mediante una sequenza in due tappe: addizione più eliminazione<br />

uguale sostituzione. L’addizione al<strong>la</strong> forma p<strong>la</strong>nare trigonale del gruppo car-<br />

O<br />

C<br />

O<br />

C<br />

O<br />

O (aq) H 3 O (aq)<br />

OH<br />

Acido ottadecanoico<br />

(acido stearico)<br />

Presente nei grassi animali;<br />

impiegato nel<strong>la</strong> fabbricazione<br />

di candele e saponi<br />

O (aq) Na (aq) H 2 O(l)<br />

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O<br />

CH3 (CH2 ) 14 C<br />

O<br />

(CH 2 ) 14 CH 3<br />

CH 2<br />

Palmitato di cetile il lipide più comune<br />

nel grasso di balena<br />

Composti organici e proprietà atomiche del carbonio<br />

Figura <strong>15</strong>.20 Alcune molecole di lipidi con il gruppo funzionale degli esteri.<br />

O<br />

CH3 (CH2 ) 14 C<br />

O<br />

CH3 (CH2 ) 16 C<br />

O<br />

O<br />

CH 2<br />

CH<br />

O<br />

<br />

CH2 O P O CH2 CH2 N CH3 <br />

O<br />

Lecitina fosfolipide presente<br />

nelle membrane cellu<strong>la</strong>ri<br />

bonilico dà un intermedio tetraedrico instabile, che subisce immediatamente eliminazione<br />

per convertirsi in un prodotto p<strong>la</strong>nare trigonale:<br />

R<br />

O O Z<br />

O<br />

C<br />

X<br />

Z<br />

addizione<br />

Y BA<br />

R<br />

C X<br />

eliminazione<br />

BNA<br />

R<br />

C<br />

Y<br />

Z X<br />

Y<br />

Il riscaldamento forte degli acidi carbossilici forma un’anidride (od ossido acido)<br />

mediante un tipo di sostituzione detto reazione di disidratazione-condensazione (Paragrafo<br />

14.7), in cui due molecole condensano in un’unica moleco<strong>la</strong> con perdita d’ac-qua:<br />

O<br />

O<br />

O O<br />

R C OH HO C R<br />

<br />

R C O C R HOH<br />

Esteri Un alcol e un acido carbossilico formano un estere. La prima parte del nome<br />

di un estere designa <strong>la</strong> parte alcol e <strong>la</strong> seconda <strong>la</strong> parte acido (denominata nello stesso<br />

modo dello ione carbossi<strong>la</strong>to). Per esempio, l’estere formato tra etanolo e acido etanoico<br />

è l’etanoato di etile (nome comune, acetato di etile), un solvente per le <strong>la</strong>cche<br />

da unghie e <strong>la</strong> col<strong>la</strong> da modelli.<br />

Il gruppo degli esteri è presente comunemente nei lipidi, un grande gruppo di<br />

sostanze biologiche grasse. La maggior parte dei grassi presenti nel<strong>la</strong> dieta sono trigliceridi,<br />

esteri costituiti da tre acidi grassi legati all’alcol 1,2,3-triidrossipropano<br />

(nome comune, glicerolo), che svolgono <strong>la</strong> funzione di riserve di energia. Alcuni lipidi<br />

importanti sono mostrati nel<strong>la</strong> Figura <strong>15</strong>.20.<br />

Gli esteri, come le anidridi, si formano mediante una reazione di disidratazione-condensazione;<br />

in questo caso, è detta esterificazione:<br />

O<br />

±£<br />

BA H<br />

R C OH H O R R C O R HOH<br />

Studi di questa reazione mediante marcatura isotopica con 18 O indicano che l’atomo<br />

di O dell’alcol è attratto verso l’atomo di C carbossilico e si lega a esso nell’estere, e<br />

il gruppo -OH dell’acido entra a far parte dell’acqua come prodotto (Figura <strong>15</strong>.21).<br />

Perciò, l’acido fornisce <strong>la</strong> parte RCNO dell’estere, e l’alcol fornisce <strong>la</strong> parte -OR ′ .<br />

Nel <strong>Capitolo</strong> 16 esamineremo il ruolo di H nell’accelerare questa reazione in più<br />

tappe.<br />

O<br />

CH 3<br />

CH 3<br />

O<br />

CH3 (CH2 ) 16 C<br />

O<br />

CH3 (CH2 ) 16 C<br />

O<br />

CH3 (CH2 ) 16 C<br />

Tristearina tipico grasso presente<br />

nel<strong>la</strong> dieta e impiegato come<br />

riserva di energia dagli animali<br />

O<br />

O<br />

O<br />

CH 2<br />

CH<br />

CH 2<br />

31<br />

Un pranzo piacevole dall’odore<br />

pungente Molti composti<br />

organici hanno odori forti – le ammine<br />

odorano di pesce, gli alcani hanno<br />

un odore oleoso, gli alogenuri alchilici<br />

hanno un odore etereo – ma nessuno<br />

riesce a rivaleggiare con gli odori<br />

diversi degli acidi carbossilici e degli<br />

esteri. Dagli odori pungenti di aceto<br />

di quelli con uno e due atomi di C<br />

agli odori forti di formaggio di quelli<br />

un po’ più grandi, gli acidi carbossilici<br />

possiedono alcuni odori molto<br />

forti. Però, quando l’acido butanoico<br />

reagisce con l’etanolo, il suo odore di<br />

burro rancido si converte nel profumo<br />

di ananas del butanoato di etile; e,<br />

quando l’acido pentanoico reagisce<br />

con il pentanolo, il suo odore di formaggio<br />

Limburger si converte nell’aroma<br />

di me<strong>la</strong> del pentanoato di pentile.<br />

Esteri naturali e sintetici vengono<br />

impiegati nell’industria degli aromi<br />

per conferire odori di frutta, di fiori e<br />

di erbe ad alimenti, cosmetici, deodoranti<br />

per usi domestici e farmaci.<br />

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32<br />

Figura <strong>15</strong>.21 Quale reagente<br />

fornisce quale gruppo all’estere?<br />

Si forma un estere quando un<br />

acido carbossilico reagisce con<br />

un alcol. Per determinare quale<br />

reagente fornisca l’atomo di O<br />

dell’estere, l’acido e l’alcol sono<br />

stati marcati con l’isotopo 18 O. A.<br />

Quando R 18 OH reagisce con l’acido<br />

non marcato, l’estere contiene<br />

18 O, l’acqua no. B. Quando<br />

RCO 18 OH reagisce con l’alcol non<br />

marcato, l’acqua contiene 18 O.<br />

Perciò, l’alcol fornisce <strong>la</strong> parte -<br />

OR ′ dell’estere, e l’acido fornisce<br />

<strong>la</strong> parte RCNO.<br />

Figura <strong>15</strong>.22 Alcune molecole<br />

con il gruppo funzionale delle<br />

ammidi.<br />

CH 3<br />

O<br />

C<br />

NH<br />

OH<br />

Acetamminofene<br />

principio attivo negli analgesici<br />

diversi dall’acido acetilsalicilico<br />

(Aspirina); impiegato per preparare<br />

coloranti e composti chimici fotografici<br />

<strong>Capitolo</strong> <strong>15</strong><br />

A<br />

B<br />

È importante notare che <strong>la</strong> reazione di esterificazione è reversibile. La reazione opposta<br />

al<strong>la</strong> disidratazione-condensazione è l’idrolisi, in cui l’atomo di O dell’acqua è<br />

attratto verso l’atomo di C parzialmente positivo dell’estere, scindendo <strong>la</strong> moleco<strong>la</strong> in<br />

due parti. Una delle due parti riceve il gruppo -OH dell’acqua e l’altra riceve l’altro<br />

atomo di H dell’acqua. Nel processo di produzione del sapone, o saponificazione, le<br />

cui origini risalgono all’antichità, i legami estere nei grassi di origine animale o vegetale<br />

vengono idrolizzati con una base forte:<br />

Ammidi Il prodotto di una reazione di sostituzione tra un’ammina (o NH 3) e un estere<br />

è un’ammide. L’atomo di N parzialmente negativo è attratto verso l’atomo di C dell’estere<br />

parzialmente positivo, si perde un alcol (ROH) e si forma un’ammide:<br />

CH 3<br />

O<br />

C<br />

R C OH R<br />

R"<br />

O<br />

C O CH2 O R' C Na O O<br />

R" C Na O R<br />

O<br />

C Na O<br />

R C<br />

O<br />

O CH2 O<br />

<br />

HO CH2 R' C O CH 3NaOH<br />

<br />

±£<br />

<br />

HO<br />

HO<br />

CH<br />

CH2 un trigliceride 3 saponi glicerolo<br />

O<br />

CH 3<br />

etanoato di metile<br />

(acetato di metile)<br />

O H<br />

HN CH2 CH3 CH3 C N CH2 CH3 CH3 OH<br />

H<br />

eti<strong>la</strong>mmina<br />

±£<br />

N-etiletanammide<br />

(N-eti<strong>la</strong>cetammide)<br />

metanolo<br />

La nomenc<strong>la</strong>tura delle ammidi consiste nel denotare <strong>la</strong> parte ammina con –N e nel sostituire<br />

acido -oico con -ammide. Nell’ammide formata dal<strong>la</strong> precedente reazione, il<br />

gruppo etilico proviene dall’ammina e <strong>la</strong> parte acido proviene dall’acido etanoico (acido<br />

acetico). Alcune ammidi sono presentate nel<strong>la</strong> Figura <strong>15</strong>.22.<br />

H<br />

R<br />

O<br />

O<br />

C<br />

O<br />

C<br />

18 OH<br />

N<br />

CH 3<br />

CH 3<br />

<br />

R<br />

18<br />

N,N-Dimetilmetanammide<br />

(dimetilformammide)<br />

importante solvente organico;<br />

impiegato nel<strong>la</strong> produzione<br />

di fibre sintetiche<br />

OH<br />

OH<br />

O<br />

R C O<br />

O<br />

18<br />

R C O<br />

R<br />

R<br />

O C<br />

H O H<br />

H O H<br />

CH 3<br />

CH 2<br />

H<br />

Dieti<strong>la</strong>mmide dell’acido lisergico (LSD-25)<br />

un potente allucinogeno<br />

<br />

<br />

N<br />

18<br />

N<br />

CH 2 CH 3<br />

M. S. Silberberg, Chimica. La natura moleco<strong>la</strong>re del<strong>la</strong> materia e delle sue trasformazioni 3/ed, © 2012, McGraw-Hill Education (Italy) srl<br />

BA<br />

BA<br />

N<br />

CH 3


Le ammidi vengono idrolizzate in acqua calda (o in ambiente basico) a un acido carbossilico<br />

e un’ammina. Perciò, anche se le ammidi non si formano normalmente nel<br />

modo seguente, esse possono essere considerate come il risultato di una reazione di<br />

disidratazione-condensazione reversibile:<br />

Il più importante esempio del gruppo ammidico è il legame peptidico, che lega gli<br />

amminoacidi in una proteina.<br />

La famiglia degli acidi carbossilici subisce reazioni per formare altri gruppi funzionali.<br />

Per esempio, certi riducenti inorganici convertono acidi ed esteri in alcoli, e le ammidi<br />

in ammine:<br />

Previsione delle reazioni del<strong>la</strong> famiglia degli acidi carbossilici<br />

PROBLEMA DI VERIFICA <strong>15</strong>.6<br />

Problema Si preveda il(i) prodotto(i) delle seguenti reazioni:<br />

(a)<br />

(b)<br />

Piano Abbiamo esaminato le reazioni di sostituzione (comprese le reazioni di addizione-eliminazione<br />

e di disidratazione-condensazione) e di idrolisi. In (a), reagiscono un acido carbossilico<br />

e un alcol, quindi deve essere una reazione di sostituzione per formare un estere e acqua. In<br />

(b), un’ammide reagisce con OH NaOH<br />

CH3 CH CH2 CH2 C NH CH2 CH3 ±±±£ H2O<br />

, quindi viene idrolizzata a un’ammina e a un carbossi<strong>la</strong>to di<br />

sodio.<br />

Risoluzione (a) Formazione di un estere:<br />

CH3 CH2 CH2 C O CH CH3 H2O (b) Idrolisi basica di un’ammide:<br />

CH3 CH CH2 CH2 C O H2N CH2 CH3 Verifica Si noti che nel<strong>la</strong> parte (b) si forma lo ione carbossi<strong>la</strong>to, invece dell’acido, perché è presente<br />

NaOH in soluzione acquosa, il quale reagirà con l’acido carbossilico.<br />

Na <br />

PROBLEMA DI APPROFONDIMENTO <strong>15</strong>.6 Si completino gli spazi vuoti nelle<br />

seguenti reazioni:<br />

(a)<br />

(b)<br />

R<br />

O<br />

CH 3<br />

<br />

CH 3<br />

O<br />

riduzione<br />

C OH (oppure R C O R') ±±±£ R CH2 OH HOH (or R'—OH)<br />

riduzione<br />

R C NH R' ±±±£ R CH2 NH R' H2O O<br />

O<br />

CH 3<br />

BA<br />

H<br />

OH CH2 C O CH3 H2O <br />

±£<br />

O<br />

OH<br />

CH3 CH2 CH2 C OH CH3 CH CH3 O<br />

Composti organici e proprietà atomiche del carbonio<br />

H O H<br />

R C OH H N R R C N R HOH<br />

O<br />

O<br />

BA<br />

CH3 CH2 CH2 C NH CH2 CH3 CH3 OH<br />

Variazioni su un tema: ossiacidi, esteri e ammidi di altri non metalli Un non<br />

metallo che è legato sia da legami doppi sia da legami singoli ad atomi di O è presente<br />

nel<strong>la</strong> maggior parte degli ossiacidi inorganici, quali l’acido fosforico, l’acido solforico<br />

e l’acido cloroso. Quelli con atomi di O aggiuntivi sono acidi più forti degli acidi carbossilici.<br />

O<br />

O<br />

H <br />

BA<br />

CH 3<br />

M. S. Silberberg, Chimica. La natura moleco<strong>la</strong>re del<strong>la</strong> materia e delle sue trasformazioni 3/ed, © 2012, McGraw-Hill Education (Italy) srl<br />

33


34<br />

Figura <strong>15</strong>.23 La formazione<br />

delle anidridi degli acidi carbossilici,<br />

dell’acido fosforico e dell’acido<br />

solforico.<br />

O P<br />

HO<br />

OH<br />

O<br />

CH2 O OH<br />

OH<br />

O <br />

OH<br />

A glucosio-6-fosfato<br />

O S<br />

NH 2<br />

NH 2<br />

O<br />

B solfani<strong>la</strong>mmide<br />

Figura <strong>15</strong>.24 Un estere e<br />

un’ammide di altri non metalli.<br />

A. Il glucosio-6-fosfato contiene un<br />

gruppo estere fosforico. B. La solfani<strong>la</strong>mmide,<br />

un importante raggruppamento<br />

in molti antibiotici,<br />

contiene un gruppo solfonammide.<br />

S<br />

N<br />

P<br />

–<br />

<strong>Capitolo</strong> <strong>15</strong><br />

L’acido difosforico e l’acido disolforico sono anidridi acide formate da reazioni di disidratazione-condensazione,<br />

così come si forma un’anidride di un acido carbossilico<br />

(Figura <strong>15</strong>.23). Gli ossiacidi inorganici formano esteri e ammidi che fanno parte di<br />

molte molecole biologiche. Abbiamo già visto che certi lipidi sono esteri fosforici (vedi<br />

Figura <strong>15</strong>.20). Il primo composto che si forma quando viene digerito il glucosio è un<br />

estere fosforico mostrato nel<strong>la</strong> Figura <strong>15</strong>.24A; e un estere fosforico simile è un’importante<br />

caratteristica strutturale degli acidi nucleici. Le ammidi degli ossiacidi organici<br />

contenenti zolfo, dette solfonammidi, sono potenti antibiotici (sulfamidici); le più<br />

semplici sono mostrate nel<strong>la</strong> Figura <strong>15</strong>.24B. Sono state sintetizzate più di 10 000 differenti<br />

solfonammidi.<br />

Gruppi funzionali con legami tripli<br />

Esistono soltanto due importanti gruppi funzionali con legami tripli. Gli alchini, con<br />

i loro gruppi -CPC- ricchi di elettroni, subiscono reazioni di addizione (per<br />

opera di H2O, H2, HX, X2, e così via) per formare composti con legami doppi o<br />

saturi:<br />

CH3 C CH CH3 CH CH2 CH3 CH2CH3 propino propene propano<br />

I nitrili (R-CPN) contengono il gruppo funzionale nitrile (gruppo nitrilico)<br />

e si preparano sostituendo uno ione CN (cianuro) a X (±CPN )<br />

in una reazione<br />

con un alogenuro alchilico:<br />

CH 3<br />

O<br />

– H2O 2 R C OH±±£<br />

R C O C R<br />

2 HO<br />

2 HO<br />

acido anidride<br />

O<br />

±£<br />

H2<br />

– H2O P OH±±£<br />

HO P O P OH<br />

±£<br />

H2<br />

CH2 Cl NaCN ±£ CH3 CH2 C N NaCl<br />

Questa reazione è utile perché allunga di un atomo di C <strong>la</strong> catena idrocarburica. I<br />

nitrili sono versatili perché, dopo essersi formati, possono essere ridotti ad ammine o<br />

idrolizzati ad acidi carbossilici:<br />

Variazioni su un tema: composti inorganici con legami tripli I legami tripli sono<br />

scarsi tanto nel mondo inorganico quanto nel mondo organico. Il monossido di carbonio<br />

, l’azoto elementare , e lo ione cianuro CPN ] sono gli<br />

unici esempi comuni.<br />

Giunti a questo punto, abbiamo visto parecchi gruppi funzionali, ed è partico<strong>la</strong>rmente<br />

utile essere in grado di riconoscerli in una moleco<strong>la</strong> <strong>organica</strong> complessa. Il Problema<br />

di verifica <strong>15</strong>.7 permette di fare pratica.<br />

( CPO )<br />

( NPN )<br />

([ )<br />

O<br />

O<br />

O<br />

O<br />

OH OH OH<br />

O<br />

S<br />

– H2O<br />

OH±±£<br />

HO<br />

O<br />

O<br />

S O S<br />

O O O<br />

CH3 CH2 CH2 NH2 CH3 CH2 CN<br />

H3O<br />

CH3 CH2 O<br />

C<br />

riduzione<br />

¢±±±<br />

, H2O<br />

±±±£<br />

idrolisi<br />

M. S. Silberberg, Chimica. La natura moleco<strong>la</strong>re del<strong>la</strong> materia e delle sue trasformazioni 3/ed, © 2012, McGraw-Hill Education (Italy) srl<br />

OH<br />

OH<br />

<br />

NH 4


Riconoscimento dei gruppi funzionali<br />

PROBLEMA DI VERIFICA <strong>15</strong>.7<br />

Problema Si faccia un cerchio attorno ai gruppi funzionali nelle molecole seguenti e se ne scrivano<br />

i nomi:<br />

(a) (b) (c) O<br />

O<br />

C<br />

OH O<br />

O C CH3 Piano Usiamo <strong>la</strong> Tabel<strong>la</strong> <strong>15</strong>.5 per identificare i vari gruppi funzionali.<br />

Risoluzione<br />

(a)<br />

O acido<br />

carbossilico<br />

(b)<br />

alcol<br />

OH<br />

(c)<br />

C OH O<br />

CH CH2 NH CH3 O C CH3 estere<br />

PROBLEMA DI APPROFONDIMENTO <strong>15</strong>.7 Si faccia un cerchio attorno ai seguenti<br />

gruppi funzionali e se ne scrivano i nomi:<br />

(a) O (b) O<br />

CH CH C H<br />

Composti organici e proprietà atomiche del carbonio<br />

OH<br />

CH CH2 NH CH3 ammina secondaria<br />

H2N C CH2 CH CH3 La Figura <strong>15</strong>.25 presenta un compendio dei nomi, delle strutture generali e delle interconversioni<br />

dei gruppi funzionali che abbiamo esaminato. Si noti <strong>la</strong> rilevante versatilità dei<br />

gruppi funzionali organici.<br />

O<br />

chetone<br />

H2O<br />

addizione<br />

R<br />

alcol<br />

H<br />

C<br />

H<br />

C<br />

Br<br />

alchene<br />

eliminazione eliminazione<br />

HX<br />

O<br />

OH<br />

aldeide<br />

X –<br />

(o HX)<br />

sostituzione<br />

H2O<br />

riduzione<br />

ossidazione<br />

ossidazione<br />

riduzione<br />

riduzione<br />

ossidazione<br />

R<br />

aloalcano<br />

addizione<br />

X<br />

O<br />

RC<br />

sostituzione<br />

estere<br />

OR<br />

sostituzione<br />

H2O ROH<br />

R C R<br />

R C H<br />

R C OH<br />

O<br />

acido carbossilico<br />

CN –<br />

O<br />

alchene<br />

+<br />

R<br />

chetone<br />

aloalcano<br />

Cl<br />

R C N<br />

nitrile<br />

NH3<br />

riduzione<br />

sostituzione<br />

NH 2<br />

ammina<br />

Cl<br />

riduzione<br />

sostituzione<br />

R<br />

O<br />

C<br />

35<br />

NH R + R OH<br />

Figura <strong>15</strong>.25 Sommario delle interconversioni tra i principali gruppi funzionali organici. I gruppi funzionali organici possono essere interconvertiti<br />

da reazioni con reagenti specifici. Ogni freccia è contrassegnata con il tipo di reazione. Gli ossidanti e i riducenti non sono indicati.<br />

I cambiamenti del gruppo R non sono indicati (vedi testo per i partico<strong>la</strong>ri).<br />

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ammide


36<br />

(n+1)<br />

tappa 1<br />

formazione di<br />

radicale libero<br />

H 2 C<br />

tappa 2<br />

addizione di<br />

monomero<br />

(n+1) H 2 C<br />

(iniziatore perossido)<br />

C H 2<br />

C H 2<br />

Y O<br />

tappa 3<br />

addizione di<br />

altro monomero<br />

Y O<br />

O Y<br />

2Y O<br />

C H 2 C H 2<br />

Y O C H2 C H2 C H2 C H2 C H2 C H<br />

n<br />

2<br />

C H 2<br />

C H 2<br />

tappa 4<br />

terminazione del<strong>la</strong><br />

catena mediante<br />

unione di due radicali liberi<br />

<strong>Capitolo</strong> <strong>15</strong><br />

n +1 m +1<br />

Y O C H2 C H2 C H2 C H2 n +1<br />

C H2 C H2 O<br />

m +1<br />

Y<br />

n<br />

C H2 m<br />

C H2 O<br />

m<br />

Y<br />

<strong>15</strong>.5 MONOMERI E POLIMERI: MACROMOLECOLE<br />

SINTETICHE<br />

I polimeri sono molecole estremamente grandi costituite da una catena di molte molecole<br />

più piccole, dette monomeri, legate covalentemente. Il monomero è l’unità ripetitiva<br />

del polimero.<br />

In questo capitolo, presenteremo <strong>la</strong> nomenc<strong>la</strong>tura dei polimeri e poi esamineremo<br />

i due tipi principali di reazioni organiche che legano covalentemente i monomeri per<br />

formare una catena.<br />

Per formare il nome di un polimero, si premette semplicemente il prefisso poli- al<br />

nome del monomero. Perciò, un polimero costituito dal monomero etilene è detto polietilene;<br />

il polimero costituito dal monomero stirene è detto polistirene; e così via. L’unico<br />

partico<strong>la</strong>re aggiuntivo è che, quando il monomero ha un nome costituito da due<br />

parole, si usano parentesi nel nome del polimero; per esempio, quando il monomero è<br />

il cloruro di vinile, il nome del polimero è poli(cloruro di vinile).<br />

I due tipi principali di reazioni che formano polimeri sintetici prestano i loro nomi<br />

alle c<strong>la</strong>ssi risultanti di polimeri: addizione e condensazione.<br />

Polimeri di addizione<br />

I polimeri di addizione si formano quando i monomeri subiscono una reazione di addizione<br />

l’uno all’altro. Sono detti anche polimeri per reazione a catena (o polimeri per<br />

accrescimento del<strong>la</strong> catena) perché, quando ciascun monomero si addiziona al<strong>la</strong> catena,<br />

forma un nuovo sito reattivo per continuare il processo. I monomeri del<strong>la</strong><br />

maggior parte dei polimeri di addizione hanno il gruppo CœC . Come si può<br />

vedere dal<strong>la</strong> Tabel<strong>la</strong> <strong>15</strong>.6, le differenze essenziali tra un maglione di acrilico, un sacchetto<br />

di p<strong>la</strong>stica per <strong>la</strong> spesa e una boccia da bowling sono dovute ai differenti gruppi<br />

chimici che sono legati agli atomi di C con legame doppio del monomero.<br />

La polimerizzazione radicalica dell’etene (etilene, CH2NCH2) a formare polietilene<br />

è un semplice esempio del processo di addizione. Nel<strong>la</strong> Figura <strong>15</strong>.26, il monomero<br />

reagisce per formare un radicale libero, una specie con un elettrone spaiato, che<br />

accetta un elettrone da un altro monomero per formare un legame covalente. Il processo<br />

comincia quando un iniziatore, di solito un perossido, genera un radicale libero<br />

che attacca il legame di una unità di etilene, formando un legame con uno degli<br />

elettroni p e <strong>la</strong>sciano spaiato l’altro. Poi questo nuovo radicale libero attacca il legame<br />

di un altro etilene, addizionandolo all’estremità del<strong>la</strong> catena, e lo scheletro del polimero<br />

cresce. Quando si addiziona ciascun etilene, esso <strong>la</strong>scia sull’estremità in accrescimento<br />

un elettrone spaiato in cerca di un elettrone con cui “accoppiarsi” e allungare<br />

di una unità ripetitiva <strong>la</strong> catena. Questo processo si arresta quando due radicali liberi<br />

formano un legame covalente o quando si forma un radicale libero molto stabile per<br />

addizione di una moleco<strong>la</strong> inibitore. Recenti progressi nel controllo dell’alta reattività<br />

delle specie radicaliche promettono una gamma di polimeri ancora più ampia. In un<br />

metodo simile, <strong>la</strong> polimerizzazione è iniziata dal<strong>la</strong> formazione di un catione (o di un<br />

anione) invece di un radicale libero. L’estremità cationica (o anionica) reattiva del<strong>la</strong><br />

catena attacca il legame del monomero successivo per formare un’altra estremità<br />

cationica (o anionica), e il processo continua.<br />

Le reazioni di polimerizzazione più importanti avvengono in condizioni re<strong>la</strong>tivamente<br />

b<strong>la</strong>nde mediante l’impiego di catalizzatori che contengono metalli di transizione.<br />

Figura <strong>15</strong>.26 Tappe nel<strong>la</strong> polimerizzazione radicalica dell’etilene. In questo<br />

metodo di polimerizzazione, i radicali liberi iniziano, propagano e terminano <strong>la</strong> formazione<br />

di un polimero di addizione. Un iniziatore (Y-O-O-Y) viene scisso per<br />

formare due molecole di un radicale libero (Y-O). Il radicale libero attacca il legame<br />

di un monomero e crea un altro radiale libero (Y-O-CH 2-CH 2). Il processo<br />

procede e <strong>la</strong> catena si accresce (si propaga) finché non si aggiunge un inibitore<br />

(non indicato) o due radicali liberi si combinano.<br />

M. S. Silberberg, Chimica. La natura moleco<strong>la</strong>re del<strong>la</strong> materia e delle sue trasformazioni 3/ed, © 2012, McGraw-Hill Education (Italy) srl<br />

±<br />

±<br />

±<br />

±


H H<br />

C C<br />

H H<br />

F F<br />

C C<br />

F F<br />

H H<br />

C C<br />

H CH3 H H<br />

C C<br />

H Cl<br />

H H<br />

C C<br />

H<br />

H H<br />

C C<br />

H CN<br />

H<br />

C C<br />

H<br />

O<br />

H O C CH3 H Cl<br />

C C<br />

H Cl<br />

H CH3 C C<br />

H C<br />

O<br />

O CH3 Composti organici e proprietà atomiche del carbonio<br />

Tabel<strong>la</strong> <strong>15</strong>.6 Alcuni tra i principali polimeri di addizione<br />

R1 n<br />

R2 R 3<br />

Monomero<br />

R 4<br />

R 1 R2<br />

R 3 R4<br />

Polimero<br />

polietilene<br />

politetrafluoroetilene<br />

polipropilene<br />

poli(vinil cloruro)<br />

polistirene<br />

poliacrilonitrile<br />

poli(vinil acetato)<br />

poli(viniliden cloruro)<br />

poli(metil metacri<strong>la</strong>to)<br />

Nel 1963, il chimico tedesco Karl Ziegler e il chimico italiano Giulio Natta ricevettero<br />

il premio Nobel per <strong>la</strong> <strong>chimica</strong> per lo sviluppo dei catalizzatori di Ziegler-Natta, che<br />

impiegano un composto organoalluminio, quale Al(C2H5) 3, e il tetracloruro di titanio o<br />

di vanadio. Oggi i chimici impiegano catalizzatori organometallici stereoselettivi per<br />

produrre polimeri le cui unità ripetitive hanno gruppi con partico<strong>la</strong>ri orientamenti spaziali.<br />

Mediante l’impiego di questi catalizzatori, variando le condizioni e i reagenti,<br />

vengono prodotte catene polietileniche con masse mo<strong>la</strong>ri di 10 4 10 5 g/mol.<br />

Analogamente, si possono produrre polipropileni, ±CH [ 2 ±CH± ] n,<br />

che hanno<br />

W<br />

CH 3<br />

tutti i gruppi CH 3 delle unità ripetitive orientati dallo stesso <strong>la</strong>to del<strong>la</strong> catena o alternamente<br />

da un <strong>la</strong>to e dal <strong>la</strong>to opposto. I differenti orientamenti determinano differenti<br />

efficienze di impaccamento delle catene e, quindi, differenti gradi di cristallinità,<br />

che provocano differenze in proprietà fisiche quali <strong>la</strong> densità, <strong>la</strong> rigidezza e l’e<strong>la</strong>sticità.<br />

Polimeri di condensazione<br />

I monomeri dei polimeri di condensazione devono avere due gruppi funzionali;<br />

possiamo designare questo monomero come A—R—B (dove R è il resto del<strong>la</strong> mole-<br />

n<br />

Applicazioni<br />

buste di p<strong>la</strong>stica; bottiglie;<br />

giocattoli<br />

utensili da cucina (per esempio<br />

Teflon)<br />

tappeti (per interno ed esterno);<br />

bottiglie<br />

avvolgimenti in p<strong>la</strong>stica, tubi da<br />

giardino, tubature<br />

iso<strong>la</strong>nti; mobili; materiali da<br />

imballo<br />

fi<strong>la</strong>ti; tessuti; parrucche (per<br />

esempio Orlon, Acrilon)<br />

adesivi; pitture; ricoperture<br />

tessili; dischi per compurer<br />

p<strong>la</strong>stiche per alimenti (per<br />

esempio Saran)<br />

sostituti per il vetro (per esempio<br />

Lucite, Plexig<strong>la</strong>s); palle da<br />

bowling; pittura<br />

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37


38<br />

O<br />

<strong>Capitolo</strong> <strong>15</strong><br />

co<strong>la</strong>). Comunemente, i monomeri si legano quando un gruppo A su un monomero subisce<br />

una reazione di disidratazione-condensazione con un gruppo B su un altro<br />

monomero:<br />

1<br />

2<br />

1<br />

(n1)HOH<br />

nH±A±R±B±OH 2nH±A±R±B±OH ±±±±£<br />

H [±A±R±B ]± n OH<br />

Molti polimeri di condensazione sono copolimeri, polimeri costituiti da due o più unità<br />

ripetitive differenti. Per esempio, <strong>la</strong> condensazione di monomeri di acido carbossilico e<br />

ammina forma poliammidi (nylon), mentre <strong>la</strong> condensazione di monomeri di acido carbossilico<br />

e alcol forma poliesteri.<br />

Una delle poliammidi più comuni è il nylon-66 (vedi Scheda di approfondimento<br />

pag. 63, <strong>Capitolo</strong> 2), prodotto misce<strong>la</strong>ndo quantità equimo<strong>la</strong>ri di una diammina a sei<br />

atomi di C (1,6-diamminoesano) e di un diacido a sei atomi di C (acido 1,6-esanodioico).<br />

L’ammina basica reagisce con l’acido per formare un “sale di nylon”. Il riscaldamento<br />

elimina l’acqua e forma i legami ammidici:<br />

O<br />

±±±±£<br />

<br />

nHO C (CH2 ) 4 C OH nH2N (CH2 ) 6 NH2HO C (CH2 ) 4 C NH (CH2 ) 6 NH H<br />

(2n1)H2O<br />

n<br />

In <strong>la</strong>boratorio, questo nylon viene prodotto senza riscaldamento usando una componente<br />

acida più reattiva (Figura <strong>15</strong>.27). I legami covalenti nel<strong>la</strong> catena conferiscono ai nylon<br />

grande resistenza meccanica, e i legami idrogeno tra le catene conferiscono loro grande<br />

flessibilità. Circa <strong>la</strong> metà di tutti i nylon vengono prodotti per rinforzare gli pneumatici<br />

per autoveicoli e motoveicoli, il resto viene impiegato nel<strong>la</strong> produzione di tappeti, indumenti,<br />

lenze da pesca, e così via.<br />

Il dacron, una fibra poliestere di vasto impiego, è ottenuto da fi<strong>la</strong>menti polimerici<br />

formati dal<strong>la</strong> reazione di acido 1,4-benzenedicarbossilico e 1,2-etanediolo. Mesco<strong>la</strong>ndo<br />

queste fibre poliesteri con varie quantità di cotone si ottengono tessuti durevoli, facilmente<br />

colorabili e resistenti allo sgualcimento. Da questo polimero si ottengono anche<br />

film di My<strong>la</strong>r estremamente sottili impiegati nel<strong>la</strong> fabbricazione dei nastri magnetici per<br />

<strong>la</strong> registrazione del suono e degli imbal<strong>la</strong>ggi per alimenti.<br />

Variazioni su un tema: polimeri inorganici Abbiamo già visto che alcuni polimeri<br />

sintetici hanno scheletri inorganici. Nel capitolo precedente abbiamo esaminato i siliconi,<br />

polimeri con l’unità ripetitiva -(R 2)Si-O-. A seconda dei legami trasversali<br />

del<strong>la</strong> catena e dei gruppi R, i siliconi vanno da liquidi oleosi a fogli e<strong>la</strong>stici<br />

a solidi rigidi e hanno applicazioni che comprendono il grasso per rubinetti, gli<br />

arti artificiali e le tute spaziali. Abbiamo menzionato anche i polifosfazeni, <strong>la</strong> cui<br />

unità ripetitiva -(R 2)PNN- esiste in una catena flessibile anche a basse temperature.<br />

Figura <strong>15</strong>.27 La formazione del nylon-66. I nylon vengono formati industrialmente mediante <strong>la</strong> reazione di monomeri diammina e diacido.<br />

In questo esperimento dimostrativo di <strong>la</strong>boratorio, è usato come monomero il cloruro del diacido a sei atomi di C, che è più reattivo<br />

del diacido; <strong>la</strong> poliammide si forma tra le fasi.<br />

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O<br />

O


Composti organici e proprietà atomiche del carbonio<br />

Risoluzioni brevi dei problemi di approfondimento<br />

5.1 (a)<br />

H<br />

H<br />

(b)<br />

<strong>15</strong>.2 (a)<br />

(b) CH2 CH2 CH3 (c)<br />

(d)<br />

<strong>15</strong>.3 (a) CH3 CH CH CH3 Cl2 ±£<br />

(b)<br />

(c)<br />

H H H H<br />

C C C C<br />

H H H H<br />

CH 3<br />

CH 3<br />

CH3 CH2 CH2 CH2 CH2 C CH2 CH3 CH 3<br />

CH 2<br />

CH 3<br />

CH 2<br />

CH 2<br />

CH 3<br />

C CH 3<br />

OH<br />

C<br />

CH 2<br />

C<br />

H C H<br />

H H H H<br />

C C C C<br />

H H H<br />

H C H<br />

H<br />

H<br />

H<br />

H H H<br />

H H H<br />

CH 3<br />

C<br />

C C<br />

H H H<br />

C<br />

H<br />

H<br />

Br<br />

H<br />

H<br />

CH 2<br />

H2O ±£<br />

H<br />

HCC C CH2 CH2 CH3 OH ±£<br />

CH 3<br />

CH 3<br />

H<br />

CH 2<br />

CH 3<br />

C<br />

H<br />

C C C C<br />

H H H<br />

CH 2<br />

CH 3<br />

H<br />

H C H H C H<br />

H H H<br />

H<br />

CH 2<br />

H<br />

H H H H<br />

CH 2<br />

CH 3<br />

CH 2<br />

CH 2<br />

C C C C<br />

H H H H<br />

CH 3<br />

C<br />

H<br />

CH 2<br />

CH 3<br />

CH 3<br />

CH 3<br />

Cl<br />

H<br />

CH<br />

OH<br />

H<br />

CH CH 3<br />

Cl<br />

<br />

H<br />

C H<br />

H<br />

C<br />

Br <br />

C<br />

H H<br />

H<br />

H C H<br />

H H H H<br />

C C C C<br />

H H H<br />

H<br />

C C C CC<br />

H H C C CC C H H C C CC<br />

H H H<br />

H H H<br />

H H H<br />

H<br />

C<br />

H<br />

<strong>15</strong>.4 (a)<br />

(b)<br />

<strong>15</strong>.5 (a) CH3 (b)<br />

<strong>15</strong>.6 (a)<br />

(b)<br />

C<br />

H<br />

H<br />

H<br />

CH 3<br />

CH 3<br />

H<br />

H C H<br />

H<br />

<strong>15</strong>.7 (a)<br />

O<br />

(b) H2N C CH2 CH CH3 ammide<br />

H C H<br />

H H H H<br />

C C C C<br />

H H H H<br />

H<br />

CH 3<br />

Cl<br />

CH2 CH2 CH 2<br />

OH<br />

CH<br />

CH 2<br />

H<br />

H<br />

CH 3<br />

CH<br />

CH 2<br />

O<br />

C<br />

OH<br />

CH CH C H<br />

Br<br />

C<br />

C C C C<br />

H H H<br />

H C H<br />

H<br />

CH 3<br />

O<br />

C<br />

O<br />

H<br />

C<br />

H H<br />

H C H<br />

H H H H<br />

C<br />

H<br />

O<br />

OH<br />

CH 3<br />

alchene aldeide<br />

aloalcano<br />

H<br />

H<br />

o<br />

H<br />

<br />

H<br />

O<br />

C<br />

CH 3<br />

CH 3<br />

H<br />

H<br />

H H H<br />

H C H<br />

H<br />

H<br />

H<br />

CH 2<br />

C H<br />

C C C C<br />

CH 2<br />

H<br />

C H<br />

H<br />

C C C C<br />

H H H<br />

H C H<br />

H<br />

C H<br />

H<br />

NH 2<br />

CH 3<br />

C<br />

Cl<br />

H<br />

H H H H H<br />

M. S. Silberberg, Chimica. La natura moleco<strong>la</strong>re del<strong>la</strong> materia e delle sue trasformazioni 3/ed, © 2012, McGraw-Hill Education (Italy) srl<br />

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39<br />

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CH 3

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