Campo de'fiori
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Vallerano<br />
di Ermelinda Benedetti<br />
STORIA Vallerano è un<br />
caratteristico paesino della provincia di<br />
Viterbo, immerso in una splendida vallata<br />
che si estende per 15,5 kmq, sul versante<br />
est dei Monti Cimini, a 390 m sul livello del<br />
mare.<br />
L’origine di Vallerano si fa risalire ad un<br />
insediamento umano dell’età del bronzo, i<br />
cui reperti testimonierebbero la presenza,<br />
in quell’epoca, di una civiltà piuttosto evoluta,<br />
da identificare, addirittura, con quella<br />
dei Fenici. Ad avallare questa ipotesi é<br />
un elemento<br />
di carattere<br />
toponomastico. Il nome Vallerano, infatti,<br />
deriverebbe dall’espressione, in lingua<br />
fenicia, “Baal eran”, ossia “luogo della<br />
scolta”, cioè posto militare di guardia.<br />
Dopo di che, notizie certe su Vallerano si<br />
hanno a partire dal XII secolo, in una<br />
donazione fatta da<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Le guide di C<br />
Papa Adriano IV al Capitolo Vaticano. Nel<br />
1188, la famiglia Di Vico, che possedeva<br />
gran parte dei territori della zona, ottiene<br />
la Signoria del paese e, da documenti conservati,<br />
si apprende che in tale periodo i<br />
cittadini di Vallerano firmano un accordo<br />
con quelli di Viterbo, per mantenere la<br />
pace fra le due comunità e per il reciproco<br />
aiuto in caso di attacchi nemici. Circa un<br />
secolo dopo, nel 1278, Pietro Di Vico<br />
cede, dietro compenso, alcune ragioni feudali<br />
su Vallerano a Orso Orsini, in quel<br />
momento Podestà di Viterbo. I<br />
viterbesi, senza tener fede<br />
agli accordi precedentemente<br />
presi,<br />
vogliono togliere<br />
Vallerano<br />
agli Orsini e<br />
tenerlo<br />
sotto<br />
il loro controllo. Così, nel 1282, si alleano<br />
con i precedenti proprietari, i Di Vico,<br />
occupano la Rocca di Vallerano e saccheggiano<br />
il palazzo baronale e i tesori degli<br />
Orsini. La dominazione viterbese é breve<br />
e, infatti, nel 1306 il feudo di Vallerano<br />
viene ceduto a Poncello Orsini.<br />
Questo susseguirsi di rivendicazioni di<br />
dominio, accompagnate da violenti scontri,<br />
termina con l’intervento di Papa Eugenio<br />
IV, che invia il capitano di ventura Nicolò<br />
Fortebraccio, nel 1432, affinché occupi i<br />
castelli dei Di Vico, che nel frattempo<br />
hanno preso il posto degli Orsini. Solo<br />
Vallerano oppone ostinata resistenza e i<br />
viterbesi, aiutati dagli abitanti di Canepina,<br />
entrano a Vallerano, seminando stragi e<br />
rovine. Il feudo torna sotto il diretto dominio<br />
pontificio e viene donato, nel 1443, a<br />
Angelo di Roncone, insieme a Carbognano<br />
e Vignanello. Successivamente, nel 1456,<br />
Papa Callisto III vende Vallerano, insieme<br />
ad altri castelli, all’Ospedale di Santo<br />
Spirito in Sassia e, due anni dopo, la<br />
Camera Apostolica lo cede a Pier Ludovico<br />
Borgia, nelle mani del quale rimane fino<br />
1460, quando il Pontefice Pio II consegna<br />
il feudo al governatore Lorenzo<br />
Boninsegni. Nel 1478, Vallerano ritorna<br />
all’Ospedale di Santo Spirito in Sassia, per<br />
mezzo di Sisto IV. Ma nel 1536, é Pier Luigi<br />
Farnese ad acquistare, dalla Camera<br />
Apostolica, il feudo, che la sua famiglia lo<br />
incorpora al Ducato di Castro e di<br />
Ronciglione e governa fino al 1649, anno<br />
in cui Castro viene distrutto e la Camera<br />
Apostolica si reimpossesa dei territori che<br />
comprendeva, Vallerano incluso. Durante<br />
la dominazione dei Farnese, il borgo conosce<br />
il periodo di maggiore floridezza e<br />
importanza della sua storia. Il Giglio farnesiano,<br />
infatti, simbolo civico della cittadina,<br />
risale proprio a questo periodo. Nel 1785<br />
Papa Pio VI concesse Vallerano in enfiteusi<br />
a Tommaso Giorgi e, dopo l’Unità<br />
d’Italia, nel 1870, viene annesso, con tutto<br />
il Lazio, al Regno d’Italia.<br />
ITINERARIO TURISTICO Tra i luoghi da