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Come è noto nell'ambito del cosiddetto “piccolo strascico costi

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Piccolo <strong>strascico</strong> <strong>costi</strong>ero: analisi e proposte<br />

La parte più consistente <strong>del</strong>la flotta riconducibile al <strong>cosiddetto</strong> <strong>“piccolo</strong> <strong>strascico</strong><br />

<strong>costi</strong>ero”, caratterizzata in prevalenza da imbarcazioni che non superano i 15 GT (*),<br />

opera nelle regioni <strong>del</strong> nord e centro Adriatico (Friuli, Veneto, Emilia Romagna e<br />

Marche), un numero di imbarcazioni non trascurabile <strong>è</strong> presente nella regione Puglia,<br />

mentre nel Tirreno questa tipologia di imbarcazioni <strong>è</strong> parimenti presente anche se in<br />

numero limitato. Va sottolineato che il piccolo <strong>strascico</strong> <strong>è</strong> un sistema di cattura che<br />

già da decenni (DPR 651 <strong>del</strong> 1978 che ha modificato l’art 110 <strong>del</strong> DPR 2 Ottobre<br />

1968 n. 1639, che conteneva il regolamento attuativo <strong>del</strong>la L.963 <strong>del</strong> 1965: disciplina<br />

<strong>del</strong>la pesca marittima) <strong>è</strong> tenuto ad operare con una maglia minima <strong>del</strong> sacco di 40<br />

mm romboidale e che, salvo deroghe, poteva pescare fuori dalla fascia <strong>del</strong>le tre<br />

miglia o ad una batimetrica comunque superiore ai 50 m, come <strong>del</strong> resto l’intero<br />

segmento <strong>del</strong>lo <strong>strascico</strong>.<br />

Nel tratto di mare da Trieste a Rimini, in considerazione <strong>del</strong>la particolare<br />

conformazione geomorfologia dei fondali e <strong>del</strong>la ristretta area di acque territoriali<br />

disponibile (tra Italia, Slovenia e Croazia) da più di 30 anni <strong>è</strong> attiva una flotta a<br />

<strong>strascico</strong> specificatamente autorizzata ad operare in deroga, nell’ambito <strong>del</strong>le<br />

cosiddette “pesche speciali”, entro le 3 miglia dalla costa e all’interno <strong>del</strong>la<br />

batimetrica dei 50 mt. con maglie <strong>del</strong>le reti inferiori ai 40 mm. per la cattura <strong>del</strong><br />

latterino (Atherina boyeri) e/o <strong>del</strong>le seppie (Sepia officinalis) nelle stagioni di<br />

presenza sotto costa di queste specie.<br />

(*) La piccola pesca non ha avuto e non ha ancora una definizione univoca. Prima <strong>del</strong>l’introduzione<br />

dei GT in Italia si definivano imbarcazioni di piccola pesca quelle entro i 10 TSL, e nel 1995 un<br />

decreto definì la piccola pesca attraverso i sistemi di cattura. Per i regolamenti UE la piccola pesca <strong>è</strong><br />

quella esercitata da imbarcazioni di lft fino a 12 m, con la esclusione <strong>del</strong>lo <strong>strascico</strong>. Nel dibattito<br />

aperto dalla CE sulla prossima riforma <strong>del</strong>la Politica Comune <strong>del</strong>la Pesca una più precisa<br />

definizione <strong>del</strong>la piccola pesca <strong>è</strong> attualmente uno dei punti in discussione<br />

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