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EDUCAZIONE cipare, secondo il suo carisma, alla pastorale sanitaria nelle strutture ospedaliere di Arco. Nel 2003 l’Istituto aveva accolto anche una cooperativa scolastica di genitori, “Gardascuola”, che cercava uno spazio adeguato per il suo Istituto tecnico per il turismo. Un nuovo capitolo La Congregazione, nello stipulare l’accordo con la cooperativa, voleva promuovere una nuova Scuola media paritaria per dare continuità al lavoro svolto in tanti anni. L’iniziativa partiva così col piede giusto e già nel 2007 venne inaugurata la nuova sede su via San Sisto, per dare più spazio non solo alle medie, ma anche alle Scuole elementari che nel frattempo erano state avviate. Si trattava ora di ampliare l’offerta formativa con un diverso corso di Scuola superiore; il progetto fu realizzato nel 2008 con il Liceo scientifico a indirizzo sanitario, un settore che ben interpreta il carisma dell’infermiere e fondatore Padre Monti. Nel frattempo, l’Istituto tecnico per il turismo, storica attività di “Garda- scuola”, si è consolidato anche grazie al Convitto per gli studenti aperto nel 2003 dalla Congregazione di Padre Monti e da quest’anno affidato alla Cooperativa “Terre comuni”. Gli studenti dell’Istituto, in questi anni, hanno visitato le missioni montiane in India, Argentina, Camerun, Messico, Corea del Sud e, prossimamente, Il campo da calcio con, sullo sfondo, lo storico edificio sede dei Figli dell’Immacolata Concezione sovrastato dalla rocca di Arco. Sotto, da sinistra, lo splendido laboratorio di chimica e fisica inaugurato da “Gardascuola” il 14 dicembre e alcuni particolari delle sedi scolastiche. L’Istituto Padre Monti di Arco è una comunità religiosa internazionale. Brasile attraverso un progetto appositamente promosso. Con l’esperienza cooperativistica di “Gardascuola” per la Comunità montiana si è aperto un nuovo capitolo, dove il collegamento con la società civile è divenuto più intenso. Infatti, tra una cooperativa espressione della tradizione sociale cattolica del Trentino e una Congregazione religiosa, che in questa terra è fortemente radicata, si è sviluppata una sorprendente potenzialità. Oggi le famiglie associate da 80 sono divenute 450 e altrettanti gli studenti nei diversi corsi. Nuove sfide stanno davanti: dare anima all’attività scolastica ed educativa, sostenere le famiglie in difficoltà, resistere nella crisi generale. È sempre vero quanto afferma lo slogan cooperativo: insieme si può. ■ Natalino Poggi 16 IV - 2011
COMO MONTI E GUANELLA: STIMA E AMICIZIA TRA DUE UOMINI DI DIO Due uomini di Dio, ma non solo. È noto il legame di stima e collaborazione che unì Luigi Guanella e Luigi Maria Monti. Entrambi figli della laboriosa terra lombarda (valtellinese il primo, brianzolo il secondo), vissero in un contesto storico segnato da un’impressionante rinascita dell’impegno dei cattolici in ambito sociale. A loro si deve non solo la fondazione di due Congregazioni religiose, ma soprattutto la capacità di aver saputo leggere e coniugare in opere di assistenza il messaggio del Vangelo con l’attenzione ai bisogni degli ultimi. La memoria e il carisma di questi due giganti della carità saliti alla gloria degli altari sono oggi patrimonio dell’intera Chiesa universale. Le Congregazioni da loro fondate provvedono poi a valorizzarne il ricordo attraverso molteplici iniziative, anche culturali. È il caso del museo dedicato a don Luigi Guanella inaugurato a Como nel 2008 che nel tempo è diventato un polo spirituale e culturale per la città e per il territorio. «L’idea di realizzare un museo accanto al Santuario del Sacro Cuore viene da lontano – spiega don Remigio Oprandi, padre provinciale della Congregazione dei Servi della Carità – . Già negli anni ‘80 furono allestite alcune stanze al piano terra e al secondo piano della “Casa Divina Provvidenza” adiacenti ai locali in cui visse e morì il Guanella, per raccogliere alcuni oggetti e reliquie appartenuti a lui o a personaggi a lui vicini». Una struttura del tutto simile a quella voluta dai Figli dell’Immacolata Concezione a Saronno dove sono stati raccolti oggetti e scritti del Fondatore. ll museo di Como dedica una sezione ai rapporti tra don Guanella e altri grandi personaggi suoi contempora- Testimonianze del rapporto che unì i due giganti della carità sono conservati nel museo che raccoglie scritti e oggetti del sacerdote valtellinese. nei, come appunto padre Monti, don Bosco, don Orione, mons. Ferrari, Bartolo Longo, padre Agostino Gemelli, don Alberione, nonché i Papi del tempo, in particolare Pio X. Il piano terra, con reception e sala multimediale, tratta invece dell’uomo don Luigi inserito nel suo contesto Il fatto QUELL’INCONTRO ALLA STAZIONE DI LECCO storico, della sua relazione con Dio e della carità operosa verso i più poveri e abbandonati, che lo portò nel 1886 a fondare la Casa Divina Provvidenza di Como, primo dei suoi istituti. Nell’insieme è un centro di richiamo religioso e culturale che non solo raccoglie, conserva e ordina le testimonianze che si riferiscono a don Luigi Guanella, ma ne diffonde il carisma, la spiritualità, l’azione e nello stesso tempo promuove e divulga studi e ricerche sulla sua figura, sui suoi rapporti con il tempo storico e il territorio. ■ I rapporti di conoscenza e di stima reciproca tra don Guanella (nella foto) e padre Monti sono documentati da un testo, che riportiamo integralmente, in cui si descrive un loro singolare incontro. «Alla stazione ferroviaria di Lecco, Don Guanella incontrò un sacerdote che camminava perplesso davanti alla biglietteria. Riconobbe il Padre Luigi Monti, fondatore dell’ordine religioso detto dei Concettini o Concezionisti. Da persona esperta di certe situazioni, Don Guanella comprese che l’amico aveva tutta l’intenzione di partire, ma non aveva neanche un soldo per pagare il biglietto. S’avvicino, lo salutò, gli disse che anche lui doveva partire e senza preamboli, lasciando Padre Luigi sbalordito, gli accennò che aveva capito completamente la sua penosa situazione. Poi, senza lasciarlo parlare, tirò fuori dalla tasca il proprio borsellino e lo vuotò fino all’ultimo spicciolo nelle mani di Padre Luigi Monti, avviandolo alla biglietteria, perché non perdesse il treno ormai in partenza. Una volta salito, s’affacciò al finestrino e vide Don Guanella che lo salutava. Nella mente di Padre Monti allora sorse il dubbio che il suo problema fosse diventato quello del suo benefattore; e, mentre il treno si allontava, gli gridò: “E ora voi come farete?”. Don Guanella sorrise senza rispondere. Padre Monti, quando commentava il fatto, diceva: “Non sono mai riuscito a sapere come fece a prendere il treno, ma sono sicuro che ‘quello’ la Provvidenza se la portava in tasca!”». ■ IV - 2011 17 S.Cl. VITE PARALLELE
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